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Thiene MesePlus

Periodico di informazione dell’Alto Vicentino

n. 1 - febbraio 2023

Thiene torna alle urne per i Comitati di Quartiere - p.6 ◆ I volontari di Missionland sbarcano in Ucraina - p.8

Una novità in...plus

Il nostro inserto mensile evolve. Nato due anni e mezzo fa in sinergia con l’analogo mensile pubblicato sulla “sorella” scledense “Lira&Lira”, ha fin qui dato spazio a un’informazione altovicentina con l’obiettivo di raccontare fatti e novità del territorio, ma anche storie e personaggi che lo animano e arricchiscono il tessuto sociale.

Chanel Apolloni: “Vi racconto il mio Eurovision”

La studentessa thienese è riuscita a realizzare il sogno di salire sul palco del famoso contest europeo con la sua “Bla bla bla”, classificandosi al decimo posto. Ora studia, balla e canta per diventare un’artista di successo nelle performing arts.

Ora si è voluto fare un passo ulteriore, dando a questa pubblicazione un focus prettamente di area thienese, con uno sguardo allargato alla più vasta area d’intorno, quella nella quale “La Piazza” è distribuita. Da qui l’evoluzione anche nel nome dell’inserto, che diventa “ThieneMesePlus” (dove il “Plus” si intende pronunciato così com’è scritto, non essendo una parola inglese ma latina, quindi molto più vicina a noi).

Buona lettura, di mese in mese.

Quando le hanno comunicato che avrebbe cantato per rappresentare l’Italia all’Eurovision Junior è scoppiata a piangere e a saltare con l’entusiasmo e l’emozione dei suoi soli 13 anni, ma quando l’11 dicembre scorso è salita sul palco a Yerevan, capitale dell’Armenia, ha prevalso la concentrazione della cantante ‘professionista’.

Chanel Dilecta Apolloni, di Thiene, ha travolto il pubblico con la sua “Bla bla bla”, si è classificata decima e ha vinto la sua sfida personale.

Figlia d’arte, ma con una grinta e una determinazione tutte sue. Il suo talento nasce dalla grande passione per il canto e la bravura dall’impegno. “Ho iniziato a cantare a 4 anni grazie all’insegnamento di mia mamma, che è una nota e apprezzata cantante lirica. Da allora ci lavoro tutti i giorni, con grande dedizione, perché voglio diventare una cantante anche io e so che per farlo il talento da solo non basta”. Chanel Dilecta Apolloni, raccontaci i tuoi primi passi nel mondo della musica.

Ho iniziato a cantare all’età di 4 anni perché mia mamma è cantante lirica e quando ero piccola mi portava spesso ai suoi concerti e spettacoli. Mi è cresciuta piano piano la voglia di introdurmi in quel mondo, di provare l’emozione del palcoscenico. All’inizio per me era un gioco e facevo lezione con mamma (la cantante soprano Alisa Zinovjeva, n.d.r.), ma poi ho continuato. Crescendo ho cominciato ad esibirmi in piazza, mi sono divertita tantissimo, poi con il passare degli anni ho iniziato a prenderla più sul serio iscrivendomi a vari concorsi e facendo video clip. È stato anche grazie a questo che sono stata notata e scelta per l’Eurovision Junior come rappresentante dell’Italia.

A 13 anni ha rappresentato l’Italia

Chanel Apolloni: “Vi racconto il mio Eurovision Junior”

La studentessa thienese è riuscita a realizzare il sogno di salire sul palco del famoso contest europeo con la sua “Bla bla bla”, classificandosi al decimo posto. Ora studia, balla e canta per diventare un’artista di successo nelle performing arts.

Che cosa significa essere il volto e la voce dell’Italia per una ragazza giovane come te?

Era il mio sogno più grande, ogni tanto ci pensavo ma mi pareva davvero troppo. Però ci ho provato, io sono una che nella vita si impegna e ci prova. Dopo aver mandato il mio provino alla Rai ho dovuto aspettare 2 settimane prima di ricevere una risposta. Fremevo.

Quando hai saputo che eri stata scelta proprio tu, che cosa hai provato? Come hai reagito?

Finalmente un giorno, che ero appena tornata a casa dalla scuola, ad un certo punto ha squillato il telefono e ho visto un numero sconosciuto. Ha risposto la mamma e ho sentito che le dicevano che ero stata scelta io. Non ho più capito niente, ho cominciato a saltare e piangere dall’emozione a mamma e papà. Eravamo storditi dalla gioia.

Infine sei arrivata a Yerevan. Raccontaci la tua esperienza.

Copertina [2] ◆ Thiene MesePlus

È stata la cosa più bella della mia vita, un’esperienza che ricorderò per sempre. L’emozione di rappresentare il mio Paese, lo spirito internazionale, i tanti ragazzi giovani appassionati di canto e performance come me. La voglia di esibirmi, la paura di sbagliare qualcosa, la sicurezza di aver fatto del mio meglio, la sensazione di provare ancora una volta per essere un po’ più sicura e provare a fare un po’ meglio. Un mix di sentimenti che mi hanno accompagnata sempre e che spesso mi travolgono anche adesso, che è trascorso quasi un mese.

Hai trascorso 10 giorni in un contesto molto professionale e tu sei davvero giovane. È stato duro?

Le giornate erano molto impegnative. Le prove sembravano non finire mai e abbiamo dovuto lavorare molte ore insieme con i ragazzi che mi hanno accompagnata nell’esibizione. Non è stato semplicissimo, però ero consapevole che stavo vivendo una occasione unica e molto importante e questo ha alleggerito molto la fatica. Alla fine non la sentivo nemmeno. Ho cercato di vivere e di gustarmi ogni momento. Quando salivo sul palco la paura, la fatica, l’ansia sparivano, sentivo solo felicità. Tuttora mi sveglio e ancora non ci credo. Spiegaci come si costruisce un brano per Eurovision.

Sono stata scelta per un brano già esistente, scritto dagli autori Marco Iardella,Carmine Spera, Angela Senatore e Fabrizio Palaferri, quindi non ho contribuito nella realizzazione della canzone, però ovviamente dopo la notizia ho dovuto iniziare a lavorarci molto: ho dovuto studiarlo, perfezionarlo, e renderlo mio, per portare un risultato ottimale sul palco. Cantare un brano non è semplice come sembra, per farlo bene bisogna studiarlo a fondo per renderlo adatto alla propria vocalità. Soprattutto se bisogna anche ballarlo e interpretarlo. È un aspetto molto interessante del canto, quello che oltre alla passione richiede anche studio e dedizione.

Hai stretto nuove amicizie con i tuoi colleghi che rappresentavano gli altri Paesi?

Nei giorni dell’Eurovision eravamo tutti molto occupati, ma nel poco tempo libero ci siamo divertiti insieme. Si è creata un’atmosfera magica, tanti ragazzini che erano lì per coronare il loro sogno. Erano tutti molto simpatici e quando eravamo insieme si scioglieva la tensione per la gara perché eravamo tutti “nella stessa barca”. Confrontandoci abbiamo capito che la vittoria, per ognuno di noi, l’avevamo già avuta perché solo il fatto di essere lì a rappresentare il nostro Paese era una grande vittoria.

Adesso che sei tornata ed è passato un mese, che cosa ti è rimasto dell’esperienza a Eurovision?

Ricordo tutto come fosse ieri, ogni momento. Addirittura, mi sembra ancora possibile poterci partecipare. Maggiormente mi è rimasto impresso un momento e di quel momento porterò sempre nel cuore una fortissima emozione: quando sono salita per la prima volta sullo stage davanti a tutto il pubblico. Stavo per scoppiare a piangere dalla gioia, cercavo di guardare e di salutare ogni singola persona con lo sguardo e con tutto l’amore che potevo, ero fiera di me, di quello che sono riuscita a raggiungere. La mia vittoria è stata in quel momento.

Sei arrivata decima. È un risultato che ti soddisfa?

La mia vittoria è stata essere scelta. Per me è come se fossi arrivata prima. Proverai a partecipare ancora?

Da quello che so non posso partecipare un’altra volta, ma se ne avessi l’opportunità parteciperei di nuovo un milione di volte.

Come vedi nel tuo futuro la tua carriera di cantante? Sta procedendo oppure ti sei fermata e ti dedicherai alla scuola?

Da quando ero piccola voglio diventare un’artista di successo. Aspiro a lasciare la mia impronta. Magari non solo nel canto, ma anche nelle performing arts. Non si sa mai se avrò l’opportunità di svilupparmi anche in diversi altri ambiti artistici, ma ci proverò. Io continuerò a cantare, a realizzare progetti e a cercare di realizzare il mio sogno. Come scuola superiore ho scelto il Liceo Artistico perché l’arte mi

è sempre piaciuta e quindi vorrei svilupparla, e anche perché non ci sono altre scuole che sono pertinenti ai miei progetti futuri.

Come si svolgono le tue giornate? Quanto tempo dedichi al canto e quanto allo studio?

Al canto, e in generale alle mie passioni e attività dedico molto più tempo, impegno e dedizione rispetto alla scuola e allo studio, perché vorrei che facessero parte del mio futuro. Però mando avanti anche la scuola con impegno e responsabilità. Le mie giornate iniziano con la scuola che finisce di pomeriggio, subito dopo aver terminato le ore scolastiche mi dedico subito alle mie numerose attività: canto, danza, coro, inglese, pianoforte, danza moderna, e qualche hobby. Il tutto varia in base al giorno. Quasi ogni giorno finisco molto tardi e finito tutto arrivo a casa, ceno, e svolgo i compiti per la scuola. Finiti quelli mi prendo un po’ di tempo libero. A dire il vero 24 ore non mi bastano.

Che cos’è per te il successo?

Per me il successo non sono solo la fama e i soldi. Il successo è un traguardo, un premio per tutto quello che hai fatto con passione e determinazione.

Che cosa suggerisci ai tuoi coetanei che vogliono cantare come professionisti?

Ai miei coetanei suggerisco di non crescere troppo in fretta, ma di continuare comunque sempre a credere nei loro sogni. Suggerisco di non avere paura di eventuali fallimenti. Quando si cade bisogna rialzarsi e continuare a coltivare le proprie passioni e i propri sogni, perché con l’impegno e il duro lavoro alla fine diventano realtà. ◆

Copertina Thiene MesePlus ◆ [3]

Attualità

Fotografi di Thiene in posa per lo scatto del mezzo secolo

Cinquant’anni di carpe diem a Thiene E dintorni. Unendo in un’unica arte la poesia (per immagini) e l’abilità tecnica abbinata alla fotografia. Rendendo così potenzialmente eterni quegli attimi altrimenti destinati al logorio dei ricordi, che il tempo per sua natura non può non scalfire. Lo sanno bene gli artisti dell’interruttore e dell’otturatore appartenenti a generazioni di fotografi amatoriali nel senso letterale del termine, quelli che la amano davvero insomma, e qui dal 1973 si sono associati e alternati nei ranghi del Circolo Fotografico Città di Thiene. Noto pure con l’acronimo CFCT, capace di “scavallare” i due secoli e i due millenni ma soprattutto di passare il guado dall’epoca del bianco&nero a quella del digitale. Dalla pellicola a 24/36 pose agli hard-disk a memoria inesauribile o quasi. Dalle camere oscure ai programmi di grafica in post produzione al personal computer.

Nell’anno del 50° dalla fondazione dell’associazione è cosa buona e giusta farsi un regalo e farlo anche ai cittadini thienesi, se non appassionati, quantomeno curiosi. Ecco dunque servite alcune serate ad ingresso libero con ospiti all’Auditorium Fonato altrettanti “maghi” dell’obiettivo con un appuntamento mensile da febbraio ad aprile. Immagini da tutto il mondo, con storie da raccontare catturando gli sguardi di chi vorrà assistere alle serate con Sandra Zagolin di Piove di Sacco (17 marzo) e del vi-

Il Circolo Fotografico Città di Thiene festeggia il mezzo secolo di vita. Per l’occasione ha deciso di regalare alla sua città alcune serate di grande fotografia all’Auditorium Fonato

centino Nicola Zolin (14 aprile), con “primo scatto” alle 20.30.

Autori amici del Circolo che hanno accettato l’invito e che saranno lieti di condividere le proprie opere, navigando e volando intorno al filo conduttore del “viaggio”.

Ogni riferimento alla città galleggiante Venezia e ai luoghi più sperduti del pianeta, spesso terre di guerre e disagi, che verranno toccati nel corse delle serate, ovviamente, non è puramente casuale. Titoli delle tre serate in ordine sono “Uno, nessuno e cinquantamila”, “Emozioni di un istante” e “Sguardi sul reale-Una vita da reporter”. Insieme all’Annuario del Circolo in uscita a febbraio e al corso base di fotografia in avvio dal 15 marzo, c’è parecchio fermento insomma tra i “fotoamanti” nostrani. Oggi presidente del Circolo Città di Thiene è Lorenzo Dal Collo, villaverlese di 43 anni che rappresenta perfettamente con il suo trasporto emotivo quella propensione verso una passione che, niente niente, è lo stesso dna a… fotografare. Una trentina i soci attivi oggi, un po’ di ruggine eredità della pandemia da scrollarsi di dosso e tante iniziative nel carnet dei fotografi thienesi, tra quelle “istituzionali” e la novità del ciclo di incontri per onorare al meglio il mezzo secolo di storia. “Volevamo festeggiarlo in ma-

niera stimolante – spiega il presidente -, con la voglia di superare l’era del Covid che ha reso difficile mantenere attivi i nostri soci. Una problematica ovviamente non solo nostra, ma riscontrata un po’ in tutti i circoli del Vicentino. Per quanto ci riguarda abbiamo sentito la necessità di dare un segno di ripartenza in questo periodo storico e intraprendere questo viaggio nuovo e importante per noi, non a caso il tema che accompagnerà le serate è proprio questo, il viaggio”. Non si tratta dell’unica iniziativa in partenza nei primi mesi del 2023, come accennato, in cui si ripropone un corso di fotografia con 20 caselle disponibili. Rivolto a tutti, dai neofiti a chi vuole approfondire aspetti tecnici e in generale la cultura fotografica. “Il corso – continua Dal Collo – è il nostro biglietto da visita e devo dire che è sempre più rivolto a tutte le fasce d’età oltre che di esperienza con la macchina fotografica. Nell’ultima edizione il range è stato larghissimo, dai 15 agli 85 anni. L’obiettivo? Contribuire a creare e stimolare la voglia di fotografare prima di tutto, non solo insegnare i canoni tecnici. Quello che ci spinge davvero è cercare di trasmettere come ciascuno di noi possa essere in altre parole il regista di qualcosa che si riesce a fissare e che rimarrà poi nel tempo”.

[4] ◆ Thiene MesePlus
Foto: Paolo Parise

Nostalgia degli anni in cui ogni foto andata studiava e centellinata prima dello scatto e della stampa? “Oggi fare fotografie –continua Dal Collo - si può dire che sia alla portata di tutti, nel bene e nel male è fruibile da chiunque e utilizzando dispositivi diversi, a partire dallo smartphone fino ad arrivare ad attrezzature da professionisti. Il mondo della fotografia è stato stravolto in pochi anni, ma rimane un linguaggio per immagini e una forma d’arte, questi fattori non cambiano”.

Da ricordare, a fianco delle tante iniziative in calendario, la vita associativa che contraddistingue chi decide di far parte integrante dell’associazione culturale thienese. Un appuntamento quindicinale per ritrovarsi (al giovedì alle 20.45 nella sede messa a disposizione dal Comune, in via 1 Maggio, all’ex Liceo Corradini), parlare e confrontarsi sui molteplici aspetti dell’arte fotografica, mostrare e vedere immagini catturate dai colleghi, scambiarsi idee su ogni forma di espressione e comunicazione oltre che su metodologie e tendenze. Serate che poi, di tanto in tanto, coinvolgono più circoli vicini per lo scambio di esperienze che tanto piace agli appassionati del genere.

Fondato nel 1973 e da subito iscritto alla FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, il Circolo Fotografico Città di Thiene ha ottenuto lusinghieri risultati con parecchie opere personali segnalate o vincenti in concorsi nazionali e internazionali. I presidenti che si sono succeduti in 50 anni di storia e di passione, fino ad oggi, sono Bruno Cortiana, Mauro Tessaro, Fausto Carmignotto, Pietro Martini e Carlo Rossi. Accanto ai nomi del fondatore del Circolo, Gianni Busin, e del segretario Ampelio Corradin, spiccano tra gli altri quelli di Giusep-

Attualità

al Concorso Mondiale a cui hanno partecipato 60 Nazioni, ha vinto con altri nove autori italiani, la Coppa del Mondo a squadre con la bellissima foto intitolata ‘Paesaggio veneto’, un’immagine stupenda in cui arte e sentimento, uomo e natura, presente e passato, tecnica e sensibilità, si fondono in modo eccezionale e due secondi posti sono stati conquistati dalla Fiiaf con altre due opere di Giuseppe Stella.

pe Stella e Bruno Dalle Carbonare. Due nomi che chi frequenta l’ambiente degli scatti d’autore conosce bene, considerando che proprio questa coppia di associati thienesi ha portato il Circolo ai vertici della fotografia amatoriale mondiale “a spasso” nei cinque continenti.Anche qui, come nello sport, si è soliti premiare con le medaglie di diverso metallo i primi classificati nei vari concorsi. Ed è così che il medagliere del “Città di Thiene” si è arricchito negli anni, parlando di Stella e Dalle Carbonare ma non solo, portando a Thiene 8 medaglie d’oro, 23 d’argento 9 di bronzo e ben 59 opere senza contare le segnalazioni speciali. “Le loro opere sono state esposte in mostre personali e collettive – fa sapere il portavoce del gruppo - in Francia, Belgio, Polonia, India, Australia, Argentina, Stati Uniti e Canada. Nel 2002 Bruno dalle Carbonare in Belgio,

Impossibile emulare questi due “campioni” della fotografia di Thiene e dintorni? Non proprio. Di sicuro è necessario conoscere le regole base della fotografia per i neofiti, magari per poi prendersi il lusso – o la licenza poetica calata nell’arte fotografica – di sovvertirle e creare immagini ex novo che destino stupore, emozioni e qualche volta anche ammirazione. “Nel Circolo fotografico c’è posto anche per chi è alle prime armi – chiarisce Lorenzo Dal Collo - ai quali sono dedicati specifici corsi base tenuti dai soci più esperti. Interessanti sono tutte le attività proposte per i soci e non, quali, ad esempio, mostre o proiezioni fotografiche in biblioteche convenzionate, mostre collettive o personali, serate didattiche sulla fotografia, dallo semplice sviluppo a tecniche di post-produzione con i più recenti software, ma anche presentazione di autori moderni o meno recenti che hanno scritto la storia di questa importante forma di arte e di comunicazione”. Ogni informazione utile agli interessati, insieme al compendio di iniziative proposte (dai concorsi all’annuario, passando per gli eventi della zona a cui il Circolo partecipa) e alle immagini dei propri soci, è disponibile con un click al sito www.cfthiene.com.

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Foto: Bruno Cortiana Lorenzo Dal Collo e l’assessora alla cultura Ludovica Sartore

Una nuova sfida elettorale attende la città di Thiene. Questa volta i cittadini sono chiamati a tornare alle urne per il rinnovo dei Comitati di Quartiere, importanti organismi di partecipazione popolare all’Amministrazione locale.

Le elezioni si terranno sabato 25 e domenica 26 marzo e porteranno alla nomina dei componenti dei direttivi dei sette quartieri in cui è suddivisa la città di Thiene: Ca’ Pajella, Cappuccini, Centro, Conca, Rozzampia, San Vincenzo, Santo Lampertico. «È un momento importante per la vita della nostra città - dichiara il sindaco Giampi Michelusi - . La partecipazione alle operazioni di voto, sia come elettore che come candidato, è segno di responsabilità e di senso civico. Si tratta di una preziosa collaborazione che viene accordata sui problemi e sui temi della vita sociale e amministrativa del Comune».

L’ultima elezione risale al 2017 (2018 per il quartiere dei Cappuccini): i comitati sarebbero dovuti essere rinnovati nel 2020 ma a causa dell’emergenza sanitaria prima e delle elezioni amministrative e politiche del 2022, l’appuntamento con le urne è slittato alla prossima primavera.

«In questi anni abbiamo avuto modo di apprezzare le proposte e il contributo di pensiero offerto dai Comitati di Quartiere, in un valido supporto nel governo della Città. Ringrazio doverosamente i Comitati uscenti per l’intensa e costante attività svolta finora e per l’apporto che hanno saputo dare. Auspico che la Cittadinanza si lasci coinvolgere in questo momento democratico con vivo interessamento, accordando una disponibilità generosa».

Secondo lo Statuto dei Comitati di Quartiere sono elettori ed elettrici dei Comitati di Quartiere tutti coloro che hanno compiuto il 16° anno di età e siano residenti o

Thiene torna alle urne In marzo si rinnovano i Comitati di Quartiere

Nel fine settimana del 24 e 25 marzo, i sette quartieri thienesi saranno chiamati a eleggere i loro nuovi comitati. Il sindaco Giampi Michelusi lancia un appello per la partecipazione: «Auspico che la cittadinanza si lasci coinvolgere in questo momento democratico con vivo interessamento, accordando una disponibilità generosa».

operanti nel quartiere (ossia titolari o soci di attività imprenditoriali, professionali ed economiche con sede nel quartiere e coloro che svolgono attività a titolo di volontariato in modo continuativo da almeno un anno, nel qual caso la certificazione dell’attività di volontariato e la sua continuità dovrà essere a cura del responsabile dell’ente dove viene svolta).

Per proporsi come candidato, invece, fatto salvo i requisiti di essere residente o operante nel quartiere, l’età minima sale a 18 anni e ogni candidato potrà proporsi per un solo quartiere. Non possono far parte del Consiglio Direttivo i parlamentari, gli assessori e i consiglieri comunali, provinciali e regionali, chi ha incarichi politici nazionali o locali, i rappresentanti del Comune in enti o società pubbliche controllate dal Comune, coloro che non operano o non risiedono nel Quartiere.

«I Comitati di Quartiere sono attenti interlocutori dell’Amministrazione comunale e portavoce dei problemi degli abitanti e delle loro richieste - afferma Alberto Vecelli, consigliere comunale delegato alla partecipazione civica, compresi i rapporti con i comitati di quartiere e presidente uscente del comitato Centro - . Rivolgo, pertanto,

un chiaro e forte invito sia alla cittadinanza residente che operante, anche a titolo di volontario continuativo nel Quartiere, affinché giungano in Comune numerose candidature, entro e non oltre mercoledì 22 febbraio . Ricordo, inoltre, che verranno eletti i primi quindici candidati per ogni quartiere che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze».

Il modulo per presentare la candidatura è scaricabile dal sito comunale o ritirato direttamente all’URP del Municipio negli orari di apertura al pubblico e va poi inviata entro e non oltre mercoledì 22 febbraio, debitamente compilata e sottoscritta, a mezzo di posta elettronica all’indirizzo: info@comune.thiene.vi.it o consegnata all’URP.

Le votazioni saranno valide con il raggiungimento del quorum fissato per ogni quartiere dallo Statuto. Il quorum è dato dal 5% dei residenti aventi diritto di voto, con almeno il numero minimo di votanti riportato come segue: per Ca’ Pajella e Cappuccini il quorum è di 170 votanti ciascuno, per il Centro 150 votanti, per la Conca 200 votanti, per Rozzampia e Santo Lampertico 60 votanti ciascuno e per San Vincenzo 160 votanti. ◆

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Attualità
Il consigliere Vecelli Il sindaco Michelusi

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Attualità

Èun silenzio che spacca il cuore quello che ha accolto i volontari Missionland a Charkiv, in Ucraina, nel cuore di una guerra che sta per compiere il suo primo anno. Silenzio nelle strade dove le case e i palazzi sono sventrati, dove non c’è anima viva perché la gente si è rifugiata sottoterra, come topi, per sopravvivere alle bombe e al gelo del secondo inverno di guerra. E nonostante si sia già trovato in situazioni estreme questa volta il presidente Roberto Maculan conferma che è peggio: “Il freddo è insopportabile, qui sono rimasti sono i più deboli, persone anziane, malati e disabili. Non hanno più nulla, non gliene importa chi vince o perde la guerra, non comprendono neanche di cosa si parla, vogliono solo tornare sopra il cemento e ricostruire la loro vita, che è stata distrutta insieme alle loro case”.

Missionland è partita l’8 gennaio da Carrè per portare generi di prima necessità, farmaci e coperte e un gruppo elettrogeno perché la corrente non c’è più e le persone, costrette a rifugiarsi in bunker e cantine, hanno bisogno di luce. Di gruppi elettrogeni ce ne sono altri tre pronti. È questa la vera urgenza, perché permette ai “topi” di scaldarsi con stufe elettriche. “Non possono accendere il fuoco, perché i russi vedrebbero il fumo e bombarderebbero”.

Uno strazio per Maculan che racconta, uno strazio ascoltare, pensando che nel 2023, a pochi chilometri da casa, c’è chi muore di fame e freddo senza averne colpa.

“Non è la nostra prima missione in Ucraina in questo contesto di guerra, ma è la prima volta che ci spingiamo così vicino al fronte”, ha raccontato Maculan con la voce che tradisce un’emozione profonda e anche una pena infinita per quella povera gente.

“Non c’è corrente elettrica, le città di sera sono completamente al buio. Arrivare qui è un viaggio impegnativo, soprattutto per il periodo, fa molto freddo ma è ora che ne hanno davvero bisogno”. La temperatura scende a -15 gradi, è umido, perfino le porte degli hotel sono ghiacciate.

I volontari raccontano di non aver incontrato associazioni umanitarie, niente Croce Rossa, niente Europa, niente Stati Uniti, solo ragazzi che fanno quello che possono e dopo aver camminato come fantasmi tra palazzi sventrati per sopravvivere scompaiono come ratti nelle fogne.

“Sottoterra vivono poveri, anziani, disabili,

I volontari di Missionland sbarcano in Ucraina

La nuova missione dell’associazione guidata da Roberto Maculan è approdata nuovamente in Ucraina, spingendosi vicino al fronte per dare un aiuto concreto alle popolazioni sfinite dalla guerra: «Milioni di euro per fornire le armi per questa guerra e le scatolette di carne per questa povera gente che vive come topi sottoterra le portiamo noi da Carrè».

quasi tutti malati – spiega Maculan, con la voce che da triste si fa arrabbiata – È una situazione terribile, da un anno non lavorano, chi aveva soldi li ha finiti, sono rimasti senza casa per le bombe e quelli che avevano bestiame non hanno più neanche quello”.

Missionand non pensava di arrivare a Charkiv e sarà l’amministrazione comunale della città a mandare i documenti necessari per la prossima, vicinissima, missione.

“Con la speranza e l’impegno di fare di più. È un’emergenza estrema. Avevano una vita, la casa, i loro averi, il lavoro. Erano tranquilli e vivevano come noi a casa nostra. Improvvisamente hanno perso tutto. Chi ha potuto se n’è andato, nell’incertezza di un futuro sconosciuto e non pianificato, chi è rimasto vive sottoterra. È una situazione allucinante. Noi volontari – ha puntualizzato Maculan – quando finiamo il nostro lavoro, rientriamo nei camion e accendiamo il riscaldamento. Loro stanno al gelo sempre”.

Il paradosso, è che la gente che può muo -

versi e uscire, si prendere cura di quel che resta. I monumenti sono ricoperti per essere preservati dalle bombe, i cestini per le immondizie hanno sacchetti puliti. Gli ucraini provano a tenere a portata di mano un po’ di normalità.

Nella periferia di Charkiv Maculan ha portato aiuto in un villaggio: “Le case erano distrutte e quando ho provato ad entrare in una per vedere se c’era qualcosa di utile mi è stato urlato di stare fuori, perché i russi hanno nascosto mine antiuomo per evitare che la gente trovi riparo o riprenda i suoi averi”.

È vietato fotografare, si “ruba” qualche scatto, nascondendo il telefono prima che qualcuno lo veda. Ai volontari di Missionland rimane una domanda: “Dove sono le Nazioni Unite? Dove sono Europa e America, che spendono milioni di euro in armi? Basterebbe l’1% di quei soldi per sfamare e scaldare questa povera gente, possibile che il cibo in scatola, il riso e i gruppi elettrogeni li abbiamo dovuti portare noi da Carrè?” ◆

[8] ◆ Thiene MesePlus

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Pattini a rotelle nel borsone o nello zainetto e una vistosa stecca di legno in mano.

Impossibile confonderli con praticanti di altri sport i ragazzi che ancora oggi ricordano gli albori dell’hockey su pista, quando s’incrociano per le vie della città mentre si recano in palestra per le partite o gli allenamenti.

A Thiene sempre con lo sguardo orientato al futuro come dimostrano i fatti oltre alle parole grazie alla volontà di seguire e far crescere i “baby” del vivaio su cui il club punta molto.

La garanzia in città la offre l’Hockey Thiene, storica società che al Palaceccato ha trovato casa nel nuovo millennio, dopo i fasti vissuti ai tempi della palestra Robur in Italia e in Europa con l’allora Estel Thiene in lotta per lo scudetto e addirittura per un trofeo internazionale, e che a distanza di ormai 30 anni da quell’apice tiene viva la stessa passione.

Per una disciplina sportiva diffusa “solo” a macchia di leopardo nel Belpaese, legata in passato al sorgere – e in alcuni casi allo scomparire - di piste per il pattinaggio indoor, ma che nel Vicentino ha fondato le sue radici in quelle che sono oggi le “piazze” storiche dell’hockey a rotelle. Lo dicono i numeri, dei tesserati, e vale anche e soprattutto per bambini e giovanotti che indossano con orgoglio e spesso con emozione i colori gialloblu della società thienese. Tremarella e battiti accelerati che si dimenticano quando si prende in mano una stecca o si indossa un caschetto i “gambali” e la maschera da portiere.

Società fresca di 65° compleanno, tra l’altro, età in cui ai più tocca la pensione mentre il Thiene gialloblu continua al contrario a lavorare duro, e a pensare al domani. Nel 1957 la fondazione, nel 2023 a volontà di onorarla rilanciandosi e riscoprendoni i valori all’inizio di ogni stagione. Con i fiori all’occhiello della dozzina di campionati di serie A1 fin qui disputati (oggi la prima squadra milita invece in A2) e le imprese di Coppa Cers in Europa, raggiungendo la finalissima nel 1993. Trent’anni fa, appunto. Redini in mano a Loris Dalla Vecchia da due stagioni, con Antonio Marchioretto alla carica onoraria dopo oltre vent’anni di gestione, e tanti uomini e donne di buona volontà a tenere in piedi, anzi, sui pattini, la voglia di hockey al Palaceccato, la casa dell’hockeypista a Thiene.

Hockey Thiene, sempre più giovane nonostante i suoi 65 anni

La società rotellistica fondata nel 1957 schiera oggi due squadre “adulte” nelle serie nazionali e 55 giovanissimi in pista per il vivaio. Il segreto del suo successo? Attività promozionali, eventi, passaparola e tanto volontariato.

Un altro punto fermo è il settore giovanile, che conta oggi 55 atleti “mini” tesserati dal mini hockey all’Under 15, a cui aggiugere i rollers dei quintetti schierati nelle serie A2 e B, raggiungendo quota 80 iscritti tra atleti e tecnici. Al loro fianco gli instancabili dirigenti e i preziosi collaboratori a titolo di volontariato che costituiscono lo zoccolo duro e la mempria storica di quest sport. Attività promozionali a Thiene e dintorni, eventi a tema e il passaparola sempre efficace sono le frecce gialloblu nell’arco della società per garantirsi un futuro: “È un mix di tutte queste iniziative – spiega Dalla Vecchia -, fermo restando che spesso viene a provare l’amico dell’amico e questo non guasta mai. In estate siamo presenti con uno stand alle feste delle sport organizzate per i più piccoli e proponiamo dei campus per i ragazzi. Inoltre saremo ben lieti di inserirci nel progetto di promozione sportiva

nelle scuole che si sta predisponendo proprio a Thiene”.

Passando dai baby ai più grandi, il rendimento risulta in linea alle aspettative del precampionato?

“Posso affermare decisamente anche al di sopra, risultati alla mano fin qui conseguiti e per il gioco espresso, tenendo conto del fatto che ai soli quattro elementi d’esperienza in organico (capitan Sperotto, la bandiera Casarotto e i due portieri Comin e Dalla Vecchia jr) si affiancano solo giovani saliti in categoria nelle due/tre ultime stagioni”. E praticamente tutti thienesi o per crescita sportiva in gialloblu o per militanza, come l’esempio del capitano Enrico, ormai da 13 stagioni a Thiene. Unica eccezione, a confermare la regola, è il giovane Andrea Poli, scuola Bassano, tra l’altro bomber del team di A2. La stagione sportiva in effetti è iniziata più che bene

[12] ◆ Thiene MesePlus Sport

per l’Hockey Thiene, capace di vincere il girone di Coppa Italia e avanzare fino alla semifinale, persa di un soffio nel derby con Breganze (3-1 a favore dei gialloblu al Palaceccato e 0-3 al ritorno, “cugini” quindi in finale con i toscani del Camaiore), dopo aver battuto Modena nei quarti (11-3 e 3-3 i punteggi).

Un bilancio eccellente quello di metà stagione per il coach riconfermato dalla scorsa stagione, Gabriele Thiella, per battagliare con fiducia nel proprio poteziale in campionato, iniziato ai primi di gennaio, quindi senza portarsi in pista senza timori reverenziali. Guai a non menzionare la “seconda squadra”, però, vale a dire i giovani schierati in serie B. “È il nostro serbatoio di ragazzi da portare il prima possibile alla maturità richiesta per la serie A2: dopo un avvio difficoltoso dovuto a problemi logistici nella preparazione, da quando sono entrati a regime sono tutti in crescita e si stanno ben comportando anche loro, sotto la guida di Nicola Retis”. Con Trissino campione d’Italia in carica –e dominatore in A1 - e un record di 6 club vicentini in lizza tra le big del movimento come vede lo stato di salute dell’hockey vicentino? “Non succedeva da tanto vedere una vicentina ai vertici, ben venga come

volano per il nostro movimento. Serve comunque più collaborazione tra Lega e le società – analizza il presidente - perché i costi proibitivi per affrontare oggi una serie A1 e l’ingaggio di tanti atleti stranieri, magari anche bravi, rendono però difficile far emergere i talenti che coltiviamo delle nostre zone. Purtroppo questi sono quasi delle mosche bianche e noi come dirigenti non possiamo accettarlo. Auspico quindi che vengano intraprese delle riforme da portare in campo, tutti insieme, per non disperdere quei ragazzi davvero bravi che, non trovando nell’hockey una fonte duratura di mantenimento, per motivi di studio o di lavoro abbandonano troppo presto. Noi come altre società facciamo il possibile e avolte di più, ma non sempre è sufficiente”.

Difficoltà concrete, competizione al alto livello e sfide disseminate di sacrifici da affrontare da parte dei “grandi” che però non turbano affatto i sogni di gloria di bambini e ragazzi spensierati dell’Hockey Thiene, che tutti insieme e attrezzati di stecche e sorrisi compongno una sorta di “armata gialloblu”, in accezione rigorosamente acalcistica e… altovicentina: le cinque squadre agonistiche tra Under 11, Under 13 e Under 15 e le due di avviamento

all’hockey con i rispettivi staff di allenatori. Con i loro beniamini più esperti, a partire da Sperotto e compagni, da ammirare e applaudire al sabato sera al Palaceccato di via Vanzetti. ◆

Thiene MesePlus ◆ [13]
Sport

Attualità

Cosa sognano i giovani di Thiene ?

In che valori credono e come vedono il loro futuro?

Domande importante a cui ha risposto un gruppo di ragazzi dai 13 ai 18 anni “intervistati” dagli operatori della cooperativa sociale Radicà attraverso il progetto sperimentale della durata di un anno di “Educativa di strada con i giovani nel territorio di Thiene”.

Nel corso del progetto sono stati incontrati circa 500 giovani che hanno deciso di raccontarsi, parlando delle questioni per loro importanti, delle maggiori difficoltà dei bisogni e delle loro proposte riguardo a Thiene.

Nel corso dell’anno sono state inoltre realizzate molteplici iniziative per aggregare adolescenti e giovani nel territorio thienese: una serata sull’affettività e la sessualità, la presentazione di un romanzo a fumetti, la tinteggiatura del trenino del parco del Bosco durante il Social Day, attività di volontariato per abbellire la stanza di via Vanzetti, un workshop di ceramica, serate di ping pong, playground di calcetto e basket, laboratorio multimediale “FRAME” (fotografia, radio pocast, video making). Ma cosa è emerso durante questi incontri? «Innanzitutto emerge un sentimento di difficoltà legato ad aspetti relazionali –spiega Gianluca Padrin di Radicà - . L’isolamento e il senso di solitudine appaiono aspetti rilevanti, vissuti accentuati a causa della pandemia e dal distanziamento a cui siamo stati soggetti da diverso tempo e che ha avuto come conseguenza principale la scarsità di rapporti sociali. Frequenti sono le difficoltà con i coetanei, dovute al senso di inadeguatezza, alla fatica nell’instaurare rapporti positivi con i propri pari, alle discriminazioni, al bullismo e ai pregiudizi. Queste difficoltà sono inoltre accentuate a causa della mancanza di spazi adeguati di ritrovo e aggregazione dove poter incontrarsi e svolgere attività che corrispondano e intercettino gli interessi dei giovani e dove potersi sperimentare ed esprimere. I ragazzi sottolineano come sarebbe importante avere “un maggior numero di attività a nostra disposizione, anche per non essere isolati ma sentirci parte di un gruppo». Un altro tema che preoccupa i giovani riguarda i rapporti con la famiglia e, molto spesso, con gli adulti in generale. I giovani riferiscono sempre più spesso difficoltà nel riuscire a vivere i rapporti familiari con se-

I giovani di Thiene si raccontano tra paure e sogni

La cooperativa Radicà ha svolto una ricerca durata un anno intervistando ragazzi e ragazze tra i 13 e i 18 anni, chiedendogli di fare delle proposte concrete per migliorare la loro città. Tra le idee lanciate dai giovani la realizzazione di un nuovo spazio di aggregazione e la promozione di incontri, laboratori e tornei sportivi.

renità. Emerge il bisogno di potersi esprimere liberamente e di riuscire a trovare negli altri qualcuno che ascolti le proprie idee, anche a scuola. Molti, infatti, esprimono il bisogno e il desiderio di sentirsi ascoltati anche dagli insegnanti, nell’ottica di portare un contributo al miglioramento del benessere degli studenti all’interno della scuola.

In molti riferiscono di attraversare momenti di disagio e malessere sotto varie forme: ansia, problemi di autostima, insicurezza e autolesionismo sono solo alcune delle situazioni personali riportate dai ragazzi interpellati durante la ricerca.

Una preoccupazione forte dei giovani riguarda il futuro: i ragazzi riferiscono di pensarci molto, di avere difficoltà a immaginarselo e di vivere nell’incertezza di cosa faranno e come potranno  raggiungere i loro obiettivi. Molti giovani hanno parlato del futuro in termini preoccupati pensando non solo ad aspetti individuali ma collettivi: l’evolversi della società, la guerra, il

futuro del mondo, la questione ambientale e sanitaria.

«Ascoltando i giovani rispetto a tutte queste tematiche, che possono giustamente destare qualche preoccupazione, emerge la bellezza di questi legittimi desideri di ascolto e di confronto, di relazioni positive con gli altri, di comunità e di rispetto reciproco» aggiunge Alberto Carollo, coordinatore dell’area politiche giovanili di Radicà. «Insieme abbiamo pensato ad alcune proposte per contribuire a immaginare le politiche giovanili di Thiene dei prossimi anni: la creazione di uno spazio di ritrovo e aggregazione, allestito in modo da poter mettere in atto le diverse attività, iniziative ed esperienze proposte, un luogo di incontro, svago, ascolto e pensiero; l’organizzazione di dibattiti, discussioni e momenti di ascolto legati a temi quali sessualità, futuro, identità di genere, attualità, ambiente, dipendenze, e di tornei sportivi; la promozione di corsi, iniziative e laboratori esperienziali e attività di volontariato. ◆

[14] ◆ Thiene MesePlus

Attualità

Sono 24.012, per la precisione, le persone residenti in città e frazioni che compongono la popolazione thienese, secondo i dati conteggiati dall’ufficio statistica del Comune e resi noti come di consueto a gennaio. Un anno fa, tabella alla mano, i thienesi erano 114 in più (24.126). Circa 10 mila le famiglie. A incidere nel saldo negativo è soprattutto la denatalità, a fronte dei decessi che sono stati 288 nel 2022 (14 in più rispetto a prima), a fronte di 143 fiocchi rosa e azzurri festeggiati nella case dei thienesi. Un dato che rispecchia l’andamento demografico italiano (in calo costante e in modo capillare) generale. Spicca semmai il confronto tra i nati del 2021 (190 bebè) e quello più recente disponibile (143), quasi un quarto in meno (24,7%). Sostanzialmente in equilibrio invece il rapporto tra abitanti che scelgono di trasferirsi altrove e coloro che invece scelgono proprio Thiene come luogo di residenza. ”Dal 2018 al 2021 i dati annuali riferiti alle nascite differivano di poche unità – è l‘analisi del sindaco di Thiene Giampi Michelusi -, aggirandosi comunque sempre sulle circa 190 unità. A fine 2022 registriamo ora una sensibile diminuzione sensibile rispetto all’anno precedente. È un dato sul quale abbiamo già acceso i riflettori. Stiamo parlando, certamente, di un fenomeno nazionale, ben conosciuto e sul quale il Governo ha il dovere e la prerogativa di intervenire. Anche l’amministrazione comunale, tuttavia, per quanto è nelle proprie competenze e possibilità, ha iniziato ad affrontare il problema, impegnandosi ad una maggiore progettualità in supporto alla famiglia”. I nomi di battesimo, anzi, da registrazione in anagrafe, più gettonati, sono Leonardo e Gabriel tra i maschietti, Emma e Aurora tra le neonate. Tornando a considerare tutte le fasce d’età nel loro complesso, sono le “quote rosa” a prevalere da queste parti, visto che le le femmine come da tradizione continuano ad essere più numerose dei maschi, e non di “spiccioli” in questo caso: sono 628 in più.

Così come il saldo demografico e la “maggioranza” rosa un terzo dato saliente si rivela una costante nell’analisi annuale sul demos. L’età media della popolazione incrementa, seppur di poco, di anno in anno: il thienese medio è un 44enne con i 45 ormai all’orizzonte. Oggi la media calcolata è 44,76 anni, nel 2021 era 44,54, nel 2020 44,36. Tra

La città si restringe Quota 25 mila adesso si allontana

L’analisi annuale dei dati demografici riflette i trend nazionali su natalità, calo demografico, invecchiamento popolazione e nuclei familiari con coppie o single. In aumento i single e l’età media dei thienesi che arriva a toccare i 45 anni

i tanti spunti disponibili nell’analisi statistica merita un appunto “sociologico” la considerazione che sono i single ad aumentare, per così dire trainando il +92 in termini di nuclei familiari che si sono registrati nel 2022: da 10.416 passano a 10.508 con prevalenza di coppie e “inquilini solitari”. Le famiglie con uno o più figli sono 4.269, quindi meno della metà rispetto rispetto al totale. La “speranza” per un’inversione di tendenza futura si può abbozzare guardando ai numeri sulle coppie di fatto e sui matrimoni con rito religioso (28, però due in più) e civile (43, qui tre in meno) celebrati nel 2022, solo uno in meno e quindi in sostanziale equilibrio. Se il dato rilevante dell’invecchiamento progressivo della popolazione non può che far riflettere, fa piacere festeggiare in città la longevità dei nonni thienesi più tenaci. Cono cinque infatti i centenari, con anche qui le donne a prevalere, in quattro, con un solo uomo ad aver oltrepassato il secolo i vita. Al 31 dicembre scorso una “classe 1920” era il cittadino thienese più anziana, con 102 candeline festeggiate la primavera scorsa.

La popolazione di cittadinanza straniera risulta in calo del 2,07% sull’anno precedente: 3.171 nel 2022 contro i 3.238 del 2021, e rappresenta il 13,21% della popolazione. Le persone che, nel corso dell’anno 2022, sono state iscritte nei registri anagrafici del Comune di Thiene per immigrazione sono 992, di cui 493 maschi e 499 femmine. Di questi 654 sono italiani e 338 di nazionalità straniera. Dall’estero, sommando i rimpatri di 17 cittadini italiani precedentemente iscritti all’Aire e i 132 cittadini stranieri che hanno scelto Thiene come primo Comune italiano di iscrizione, provengono in totale 149 persone. Le nuove cittadinanze italiane sono state ben 222. Di queste 222 sono 14 quelle concesse a cittadini stranieri che hanno a suo tempo contratto matrimonio con cittadino/a italiano, 109 quelle per aver raggiunto i dieci anni prescritti dalla legge di residenza in Italia, 87 perché figli minori conviventi, 3 perché con avi italiani, 9 perché diciottenni, nati in Italia da genitori stranieri, che hanno fatto richiesta della cittadinanza. ◆ [O.D.M.]

[16] ◆ Thiene MesePlus

Il “pedibus” cerca volontari per accompagnare i bimbi a scuola

Il servizio di accompagnamento a piedi da casa a scuola, e viceversa, degli alunni delle primarie dell’Istituto Comprensivo di Thiene è attivo su tre linee: due per l’elementare Collodi e uno per le Scalcerle.

Èun servizio che funziona e in crescita, quello del “pedibus” a Thiene, con tre linee attivate, ma che ha bisogno di volontari.

L’Amministrazione comunale ha deciso di proseguire nella collaborazione con la Caritas della parrocchia della Conca fino alla conclusione di quest’anno scolastico 2022/23, ma nel frattempo lancia l’appello a genitori, volontari e pensionati perché diano la propria disponibilità a questo semplice, ma importante servizio.

«Il servizio Pedibus a Thiene è nato nel 2011- spiega la consigliera delegata Nicoletta Panozzo - come servizio nuovo e gratuito offer to dall’Amministrazione alle scuole primarie della città per andare incontro alle famiglie che non avevano la possibilità di accompagnare a scuola i propri figli e ha acquistato subito una serie di connotazioni. Il Pedibus è, infatti, un

prezioso supporto per le famiglie, è un momento di educazione stradale e di educazione alla sostenibilità ambientale, accresce nei bambini l’autonomia e il rispetto delle regole di comportamento, permette un incontro costruttivo tra generazioni e facilita le relazioni interpersonali. Per questo l’Amministrazione Comunale crede molto nella bontà del servizio e si avvale anche per i prossimi mesi della collaborazione della Caritas. Il nostro obiettivo – prosegue la consigliera – è riuscire ad affiancare volontari alle attuali operatrici». Dal 2011 ad oggi il servizio ha visto impegnati circa 24 operatori. La ricerca di volontari è stata finora difficile per il Comune di Thiene, rispetto ad altri Comuni del territorio, soprattutto per una più complessa articolazione della struttura urbanistica della città e per la presenza di cinque scuole primarie. Il Comune, dal 2012, ha, pertanto, trovato nella Caritas della parrocchia della Conca un valido interlocutore che ha garantito continuità e qualità al servizio a fronte di un modesto contributo destinato al sostegno economico e che viene poi gestito dall’associazione.

Giro di vite sull’abbandono di rifiuti

Il sindaco: «In arrivo nuove telecamere»

Una serata domenicale all’Auditorium Fonato per partecipare ad un evento culturale ha offerto al pubblico e al sindaco Giampi Michelusi, uno spettacolo di tutt’altro genere, quello di cartoni e sacchi abbandonati accanto ai cassonetti mezzi vuoti.

assolutamente intollerabile – commenta il sindaco Michelusi con amarezza – che, nonostante i ripetuti appelli che nel tempo sono stati lanciati alla cittadinanza anche dalla scorsa Amministrazione, si continuino a ripetere scene come quella che ho visto domenica sera in pieno centro. Ho chiesto alla Polizia Locale di intensificare l’attività di sorveglianza, anche stringendo una collaborazione più rigorosa con i Falchi Alto Vicentino Ambiente e Sicurezza, e con controlli a tappeto. Chi trasforma uno spazio cittadino in discarica a uso personale va punito con durezza. È un danno

enorme nei confronti di Thiene e di tutti i cittadini e delle famiglie che, invece, hanno comportamenti corretti e responsabili e che hanno il diritto di vivere in una città decorosa, curata e accogliente. Thiene non può essere vittima della maleducazione. Aumenterà l’attività di contrasto, dai controlli alle indagini, per trovare gli autori, ma anche quella di sensibilizzazione. Desidero ringraziare i cittadini che ci segnalano comportamenti incivili e situazioni di abbandono di rifiuti: la città è di tutti e il decoro cittadino è un bene da salvaguardare con la partecipazione attiva e con l’impegno di ciascuno di noi».

Nell’attività di controllo un valido supporto è quella fornita dalle telecamere. «Anche la video sorveglianza – aggiunge il sindaco - verrà potenziata presto. Prevediamo di installare nuove telecamere per sorvegliare altre sei isole ecologiche che si aggiungeranno a tutte le restanti telecamere già in funzione in città e che puntano su isole». ◆

«È
Thiene MesePlus ◆ [17] Attualità
La consigliera Nicoletta Panozzo

Il caro vita spinge al risparmio: discount sempre più affollati

Coldiretti Vicenza analizza il fenomeno, evidenziando un sostanzioso aumento degli acquisti legati al cibo low cost: «Le famiglie vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti».

Ha aperto le porte giovedì 19 gennaio in via Marconi a Thiene il nuovo supermercato Lidl e ha avuto bisogno di parcheggiatori e numerosi commessi per fronteggiare l’alto numero di clienti che si sono precipitati a fare la spesa nel nuovo discount.

Una nuova tendenza, dettata dalla necessità di spendere meno e tagliare sui costi del cibo.

Sale del 10,3% infatti la spesa low cost nel vicentino, come ha evidenziato un’indagine di Coldiretti, che spiega che “il caro prezzi ha tagliato del 6,3% le quantità di

prodotti alimentari acquistate dai vicentini, che sono costretti a spendere il 6,6% in più a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica”.

Numeri che fanno riflettere sulle nuove necessità, che portano di conseguenza a nuove tendenze e ad un assestamento del mercato che per forza di cose deve seguire le richieste del pubblico.

“La situazione di difficoltà delle famiglie è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost, con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10,3% nelle vendite in valore, il più elevato nel

Attualità

dettaglio – spiega Coldiretti Vicenza – Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie, che hanno speso oltre 150 milioni in più per acquistare cibi e bevande nel 2022”.

A pochi metri da Lidl, a Thiene, c’è Aldi, un altro noto discount, aperto a dicembre nel 2021. È quindi una sfida di vicinato quella tra i due punti vendita delle due più note catene alimentari tedesche.

A mandare in crisi il commercio alimentare tradizionale e a spingere i clienti nei discount sono i costi delle materie prime, che fanno lievitare i prezzi di produzione, con pane pasta, cereali, verdure e carni in testa. Seguono latte formaggi e uova, che precedono il pesce e la frutta. Poi vengono olio, burro e grassi, che è però la categoria che nel 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi, e le bevande analcoliche. Chiudono la classifica degli aumenti zucchero, confetture, miele, cioccolato, dolci e sale, condimenti ed alimenti per bambini.

“Sotto pressione è l’intera filiera agroalimentare, a partire dall’agricoltura, dove si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti – sottolinea Coldiretti Vicenza –Ma aumenti riguardano anche l’alimentare, con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica”.

L’impennata dell’inflazione pesa sul carrello dei consumatori, quanto sui bilanci delle imprese dell’agroalimentare, con più di un’azienda agricola su dieci in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma oltre 1/3 del totale costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. Per difendersi dagli aumenti otto vicentini su dieci hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% dei consumatori che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. “Le famiglie, infatti – conclude Coldiretti Vicenza – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti”.◆ [A.B.]

Thiene MesePlus ◆ [19]

Spettacoli

La rete “Pro musica Thiene” sale sul palco per proporre la 15esima edizione della rassegna “Crescere in musica”: da febbraio a giugno, gli studenti dell’istituto musicale, del liceo Corradini, della scuola media Bassani, dell’associazione Ludus musicae, del coro giovanile Città di Thiene e della CorOrchestra si esibiranno per regalare agli spettatori un ricco calendario di concerti itineranti. Le iniziative didattiche e culturali in programma, tutte a ingresso libero, sono dedicate ai giovani con l’intenzione di coinvolgerli sia nell’ascolto sia nell’esecuzione e insieme diffondere l’interesse e creare occasioni di approfondimento intorno ai rapporti tra musica e letteratura.

«Il progetto “Crescere in musica” è nato nel 2007 da una iniziativa del Liceo Corradini - spiega la preside Marina Maino - con la finalità di promuovere da un lato la pratica e l’esercizio della musica classica tra i giovani, dall’altro di contribuire ad integrare la formazione culturale musicale degli studenti coinvolgendoli attivamente nella realizzazione di una serie di attività (corsi di perfezionamento, concerti, conferenze e lezioni-concerto) aperte anche a tutta la cittadinanza. Dal 2015 collaborano al progetto il Conservatorio di Musica “A.Pedrollo” di Vicenza e altre importanti istituzioni musicali thienesi che hanno istituito assieme al liceo la rete “Pro Musica Thiene”. In seno a “Crescere in musica” si costituisce nel 2022 l’omonima associazione, formata da un gruppo di ex studenti, studenti del liceo e di giovani musicisti decisi a sviluppare e ampliare le attività del progetto, creando nuovi percorsi formativi, didattici e di ascolto rivolti alle scuole di vario ordine e grado, alle famiglie e a tutti gli appassionati di musica»

Il calendario di “Crescere in musica”, fin dalla sua nascita sostenuto dal gruppo Brazzale Spa, propone per sabato 18 febbraio alle 20.30 e domenica 19 alle 18, al centro polifunzionale Zagorà di Zugliano, l’opera comica in forma scenica “Le carneval” di Jean Baptiste Lully. Questo singolare esempio di mascarade musicale sarà oggetto di un laboratorio di esecuzione filologica, in programma venerdì 17 febbraio al centro Zagorà, #rivolto agli studenti specializzandi in repertorio barocco e a tutti coloro che sono interessati.

Al via il ciclo di concerti “Crescere in musica”

Il programma della 15a edizione della rassegna dedicata a musica e letteratura prevede un ricco calendario di eventi gratuiti. Ad esibirsi i giovani musicisti di Thiene e dintorni, impegnati a regalare occasioni di ascolto e approfondimento culturale per tutta la cittadinanza.

Tutti i venerdì di marzo, dalle 18.30 alle 19, al terzo piano della biblioteca di Thiene si terranno i “Moments musicaux” con una proposta letteraria e musicale dedicata a Dante. In particolare, saranno affrontati i Canti XXVI, XIII e V dell’Inferno, il Canto III del Paradiso e il Canto XXX del Purgatorio.

Domenica 2 aprile alle 18 si ritornerà al centro Zagorà di Zugliano per il concerto cameristico tra musica, letteratura e cinema “Lunomachia”: Andrea Miazzon proporrà una composizione per ensemble ispirata a Libera nos a Malo di Lugigi Meneghello, Alberto Piazza farà un commento sonoro dei film muti di George Méliès e Antonio Gioia eseguirà una composizione per ensembl e voce recitante su testo di Leonardo Piana.

Martedì 4 aprile alle 20.30 nella chiesa San

Biagio di Grumolo e mercoledì 5 aprile alle 20.30 nella chiesa San Girolamo di Thiene si terrà il concerto “Musica sacra e sacralità della musica” introdotto da Alberto Frigo. Domenica 16 aprile alle 18 saliranno sul palco dell’auditorium Fonato di Thiene Patrizia Laquidara e Luciano Zampese per proporre la performance “Il corpo fonico in Meneghello”. Il 7 maggio alle 18 al centro Zagorà ci sarà l’opera per ragazzi “Anguane”, da un’idea e testo di Giacobbe Nevio Zanivan.

Chiuderà la rassegna, domenica 18 giugno alle 17 a villa Giusti Suman di Zugliano, la Festa della musica: spettacoli e laboratori ideati e realizzati dai ragazzi partecipanti alla 15esima edizione di “Crescere in musica” animeranno le meravigliose sale della Villa, regalando al suo pubblico un’esperienza unica nel suo genere. ◆

[20] ◆ Thiene MesePlus
La preside Marina Maino e gli esponenti della rete “Pro Musica Thiene”

Via che si asfalta. E Schio ne ha indubbiamente bisogno, in particolare dopo la gran mole di interventi (ancora in corso) per la posa della fibra, ma anche per quelli legati al potenziamento di sottoservizi, lavori che hanno inevitabilmente trasformato le vie della città in un patchwork di rattoppi bituminosi.

La Giunta ha dato il via al piano 2023 per l’asfaltatura di alcune strade comunali, in parte deteriorate, in parte già interessate da lavori ai sottoservizi.

Si tratta di interventi per circa un milione di euro che riguarderà una serie di strade: via Pasubio e via Rovereto nel tratto da via M.te Novegno fino a via XX Settembre, il tratto finale di via Btg. Barbieri, Via Fusinieri nel tratto da via Cardatori a via Riboli, via Riboli nel tratto da via Fusinieri a via Paolo Lioy, via Dante nel tratto a ridosso di via Riboli, via Paolo Lioy nel tratto da via Cardatori a via Riboli, il parcheggio in via Forte Campolongo di fronte al condominio “I Cedri”. E poi via Maglieretto nel tratto nord, via Tuzzi ne tratto da Viale Roma a via Maccà, via Giacomo Rossini, via Arri-

Un milione di euro per riasfaltare le strade

Approvato un piano di interventi che nel corso dell’anno riporterà ordine in una serie di vie cittadine interessate in questi mesi da lavoro per sottoservizi e fibra.

A questi lavori vanno aggiunti quelli di cui si faranno carico le società Viacqua e AP Reti Gas che andranno a ripristinare l’asfaltatura di via Venezia e via Vicenza oltre al marciapiedi di via Rovereto (quest’ultimo a carico della sola Viacqua) per un importo complessivo di circa 150mila euro.

go Boito e un breve tratto di via Pietro Mascagni, via Prato nel tratto da viale Roma fino al fondo cieco dopo via Degli Artieri. E, infine,  via Giavenale di Sotto nel tratto da via Martiri di Malga Zonta a via Martiri di Mauthausen, viale Dell’Industria nel tratto da via Paraiso a via Vicenza.

Sette spunti di storia maranese

Un libro di Alvise Caltarossa racconta e documenta “avvenimenti e testimonianze del passato” di Marano Vicentino.

Per un piccolo paese di provincia è sempre una fortuna poter contare su persone che contribuiscono con le loro ricerche e i loro scritti a recuperare tasselli di passato da aggiungere al grande puzzle della storia del luogo. Perché ogni contributo e ogni tassello consente di tener memoria di tanti fatti, magari piccoli, ma senza i quali il “filo rosso” di una comunità rischia di sfilacciarsi e di rompersi. Così ecco che anche quello di Alvise Caltarossa, che ha dato alle stampe di recente il libro “Marano Vicentino. Avvenimenti e testimonianze del passato” (La Grafica edizioni), è un contributo che si inserisce in questo meritorio filone.

Nel volume Caltarossa descrive e documenta sette temi tra loro diversi nel tempo e nello spazio. Inizia con la storia e le vicende di Villa Barbarani Capra-Munarini detta Ca’ Nogara Grande, prosegue con

la storia della famiglia Beltrame, passa ad analizzare la nascita delle attività commerciali di Marano e l’albergo trattoria “Al Cavaliere”, ricostruisce l’attività della lavorazione della seta nel territorio, per arrivare poi all’industrializzazione di Marano nel corso del ‘900; conclude con una dettagliata cronaca dell’inaugurazione del monumento ai caduti nel 1923 e con il ricordo delle quattro alluvioni degli anni Cinquanta.

Ci si può legittimamente chiedere il motivo di un contenuto così vario e non propriamente unitario, ed è lo stesso autore, nella presentazione. ad anticipare la domanda e a dare una sua risposta: “A prima vista i sette argomenti sembrano tra loro slegati. In parte è vero, a lettura finita tuttavia appare chiaro il comun denominatore che li unifica: il loro far parte del lungo e faticoso processo di trasformazione di

«Sappiamo che gli scavi su strade e marciapiedi comportano disagi ai cittadini - dichiara il sindaco Valter Orsi - ma gli interventi su ciò che non vediamo, cioè le reti idriche e del gas sotterranee sono necessari e non rinviabili. Quello che stiamo cercando di fare è  mettere a nuovo la città non solo per la parte più visibile dei manti asfaltici, ma anche in quella nascosta e tuttavia altrettanto importante». ◆

Marano da paese semirurale a paese moderno in possesso di strutture progredite e dall’indiscutibile solidità industriale”. Sette tasselli, dunque, da inserire nel grande puzzle della storia e della vita di Marano. ◆ [S.T.]

[22] ◆ Thiene MesePlus Schio

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