Thiene Mese n 897

Page 1

ThieneMesePlus Periodico di informazione dell’A lto Vicentino

n. 11 - novembre 2023

Vanina Dal Santo, la maratoneta dei record - p.4 ◆ Con CorOrchestra è tutta un’altra musica - p.12

La fumettista Silvia Ziche è artista dell’anno ai Lucca Comics La disegnatrice thienese, star del fumetto italiano e pubblciata in tutto il mondo, è stata appena premiata al festival internazionale del fumetto per la sua ultima opera “La gabbia”. Si tratta del libro più personale dell’autrice che ha per protagonista una donna che fa i conti col fantasma della madre morta e della sua costante depressione.


[2]◆ ThieneMesePlus Copertina

S

Anna Bianchini

e siete abituati a parlare forte al telefono mentre camminate per strada, attenzione, potreste ispirare la nuova vignetta della fumettista Silvia Ziche, da poco premiata “Autrice dell’anno” ai Lucca Comics & Games, la fiera del fumetto più importante d’Italia. Una grande soddisfazione per la famosa thienese, che ha scelto di disegnare personaggi e vignette fin da quando era bambina, cominciando ad osservare le strisce di Topolino quando ancora non sapeva leggere e finendo per diventare una delle penne di punta della Disney nonchè creatrice di Lucrezia, “una donna difettata che si confronta con un mondo difettato e con autocritica feroce è in grado di criticare il resto del mondo e dell’umanità”. Silvia Ziche, iniziamo da ‘La Gabbia’, ultimo lavoro premiato al Comicon di Napoli e ai Lucca Comics 2023. Una figlia fa i conti con il fantasma della madre e con la depressione. C’è qualcosa di personale in questo racconto così intimo?

C’è sicuramente qualcosa di me, ma c’è tanto di storie che appartengono a molti, nelle quali in molti si riconoscono. Racconto il disagio di un rapporto viscerale, un disagio che c’è in entrambe le parti. Spesso pensiamo che certi rapporti, come nel caso madre-figlia, debbano essere pieni e bellissimi, invece diventano rapporti complicati se le persone non sono risolte. È stato un lavoro lungo, fatto di tanti appunti e incertezze. Alla fine con ironia è riuscita a veicolare un messaggio positivo, ad accompagnare il lettore all’interno di un contesto drammatico tenendolo però per mano in un percorso nel quale facilmente si sarebbe a tratti riconosciuto.

Nell’arco di un lungo periodo di tempo avevo preso appunti, come faccio spesso. Ma era una storia che tendevo a rimettere al suo posto, non volevo darle una forma vera. A un certo punto, quando è arrivato il momento, ho riletto tutti gli appunti e ho visto che filavano e formavano un racconto. È lì che sono apparse le immagini, è apparsa una mente confusa, la soffitta, e pian piano il resto.

La fumettista Silvia Ziche è artista dell’anno ai Lucca Comics Disegnatrice, autrice e sceneggiatrice, la thienese Ziche è una star del fumetto italiano, conosciuta e pubblicata in tutto il mondo. Dopo aver esordito sulle pagine di “Linus”, è approdata a “Smemoranda”, “Cuore” e “Comix”. Si è affermata come autrice disneyana, firmando acclamate storie per “Topolino”, e come vignettista satirica grazie al personaggio di Lucrezia, suo autoironico alter ego. me è stata una esigenza, ma anche un salto nel buio e infine una grande soddisfazione. Ho capito che posso raccontare storie anche con toni diversi, che posso imparare e fare le cose in un altro modo. Uscire dai binari mi ha fatto bene, sapere che dopo tanti posso ancora rinnovarmi è stato positivo.

Le protagoniste hanno due nomi positivi, Letizia e Serena, è un segnale positivo che emerge da un mondo complicato…

Essere ai Lucca Comics nei giorni in cui la forte pioggia ha causato morte e disagio non deve essere stato facile e nel suo sito ha infatti dedicato un pensiero.

Di solito scrivo per ridere, per sorridere o per far ridere. Questa volta, pur usando umorismo, ho usato toni più seri perché volevo raccontare una storia di disagio. Per

Assolutamente, il pensiero era sempre lì vicino, verso chi era in fortissima difficoltà. “Siamo stati tutti, a Lucca, tra le intemperie e con il pensiero costante agli effetti

tragici delle alluvioni, a pochi chilometri da noi. E con quell’idea, forse malsana, che lo spettacolo deve continuare e che la vita va avanti anche quando una vita accanto a te si ferma. Confusione, felicità e dolore, che proviamo tutti, in misure diverse, in momenti diversi. Grazie a tutte le persone che hanno fatto l’impossibile perché tutto si svolgesse senza incidenti, in una situazione meteorologica quasi insostenibile. E grazie soprattutto a tutti quelli che nello stesso momento portavano aiuto e sostegno alle zone devastate dall’alluvione”. Quando ha deciso di fare la fumettista di professione? C’è stata una scintilla?


[]

ThieneMesePlus ◆ 3 Non c’è stato un momento preciso, l’ho voluto fare da sempre. Ho cominciato ‘leggendo’ Topolino quando ero piccola e ancora non sapevo leggere. È stato naturale, il fumetto per me è il modo più congeniale per esprimermi.

Copertina

Come nasce una vignetta? E una striscia?

Ci sono vari modi per crearle e non so esattamente da dove arrivino le idee. Però le idee arrivano, a me spesso arrivano tutte intere. Bisogna sottolineare che non è un regalo, c’è una lunga preparazione dietro. Parto da un punto: io so qual è l’argomento che voglio trattare e di conseguenza, quando sento o vedo qualcosa di pertinente me lo annoto, tengo le antenne sempre attive. Oggi, la gente che parla a voce alta al telefono è per me una grande fonte di ispirazione. Ma, sottolineo, le idee arrivano se ci si è messi nelle condizioni di riceverle. All’inizio era più difficile naturalmente, come tutte le cose che riguardano il mondo del lavoro. All’inizio le idee mi arrivavano anche in modi e momenti più difficili, ora molto meno. Che cosa le piace di più disegnare? C’è un personaggio preferito?

Un personaggio preferito su tutti no. Io ho la fortuna di lavorare in ambiti diversi, per cui questo mi consente di variare, di spaziare. Ammetto però che adoro Paperino, e con lui mi piacciono tantissimo anche i personaggi cattivi, quelli caratterizzati dalle loro manie, che sono un po’ ossessivi. I fumetti sono molto espressivi. Nascono dalla sua penna ma sembrano avere un carattere proprio, con personalità e atteggiamenti ben definiti. Non sono intercambiabili.

I personaggi dei fumetti sono come gli attori. Sono precisi, hanno caratteristiche uniche. Quando lavoro con loro io chiedo loro di mettersi in posa, di muoversi, di interpretare il senso della vignetta, della striscia. Li vedo molto chiaramente davanti a

me, hanno espressioni ben delineate, sono ben definiti nei movimenti.

Le capita di identificarsi in qualche personaggio? Prendiamo ad esempio Lucrezia, la sua creatura, che da oltre un decennio vediamo su Donna Moderna. Ha qualche sua caratteristica?

Una identificazione totale non mi è mai capitata, con nessuno, nemmeno con Lucrezia. Lucrezia però ha qualche mio tratto, diciamo che la ritengo la versione più paradossale di me. Con Lucrezia pesco nella mia esperienza, ma anche in quella di amiche e di persone che conosco. Ed è questo che la rende credibile. Lucrezia è la mia finestra sul mondo, io mando avanti lei, faccio parlare ed esprimere lei, ha i miei pregi e i miei difetti, in versione amplificata. Lucrezia è nata tanti anni fa, è una single che si illude che trovare l’amore significhi trovare nell’altro la risposta alla non risoluzione personale. È un’ottimista incredibile, che non rinuncia ai suoi sogni e a vedere il bello. Lucrezia non è una principessa, è una donna moderna, autoironica e critica, spesso preda di crisi sentimentali.

No, non è una Biancaneve, è una persona difettata che si confronta con un mondo difettato. Che attraverso una critica feroce può criticare il resto del mondo e l’umanità in generale. Lucrezia non invecchia, ma cambia nel tempo, si nota nell’evoluzione del disegno del personaggio, anche se ovviamente è sempre lei. Rappresenta il cambiamento, l’’evoluzione della società. Le persone, come lei, non sono rigide, ma evolvono, cambiano e ti stupiscono. Lucre-

zia è un’amica che evolve, che cresce, che ha sempre nuove cose da dire.

Nel suo lavoro è più importante saper disegnare o saper ideare la battuta? O la serie di battute, la storia, in base allo spazio che si dedica al fumetto.

È sicuramente importante saper disegnare, la dote naturale in questo caso è fondamentale. Poi, come in ogni cosa, l’importante è coltivare in modo personale la passione e la dote che si ha. Il modo per farlo, per disegnare e associare la battuta è personale e ci si deve applicare, quello lo si trova. Però in questa professione è necessario avere delle doti di base, che vanno dall’intuito al disegno. Poi è fondamentale applicarsi, esercitarsi, dedicarsi e continuare ad imparare. Il suo lavoro diverte di più lei o il pubblico? Lei si diverte? O dopo un po’ è lavoro e basta?

Io faccio fumetti divertenti, anche se spesso hanno un risvolto dolce amaro, anche se a volte fanno riflettere su argomenti difficili. Con il tempo ho capito che il pubblico si diverte se mi diverto io. Non è un lavoro a senso unico, nei miei disegni, nelle mie battute, si trasmette quello che io provo, che io vivo nel momento in cui creo. Per questo so che quando io mi sto divertendo, quello sarà quello che il pubblico riceverà. Però non racconto solo di divertimento, io amo raccontare a tutto tondo. E con ‘La Gabbia’, che in fin dei conti è stata una sorpresa anche per me, ho capito che con il fumetto si può raccontare di tutto. Nel mio caso, con piacere ho realizzato che posso crescere e continuare a raccontare cose anche cambiando registro. ◆


[4]◆ ThieneMesePlus Attualità

I

Omar Dal Maso

“testimoni di nozze” del felice incontro tra Vanina Dal Santo e la maratona si chiamano Giovanni e Marianna, due amici che nel 2014, tra un brindisi e l’altro in un bar di Thiene, hanno spinto l’oggi 43enne a cimentarsi nella sua prima sfida ai 42,195 km. A distanza di un solo mese da quella che non è stata né una promessa né una scommessa, come lei stessa tiene a puntualizzare, bensì “un mettersi alla prova”. E per di più all’estero quella volta, a Dublino in Irlanda. Certo, Vanina si era sempre allenata tra bici e corsette, e da “girovaga” come viaggiatrice incallita di certo non la spaventava l’esperienza sportiva del battesimo da vivere all’estero, ma da qui a improvvisarsi in vesti di maratoneta ce ne voleva. La prima vittoria fuori casa Detto fatto, la thienese si presenta allo start e pure al finish, dopo 3 ore e 17 minuti e spiccioli. Già un “tempone” all’esordio assoluto in Irlanda, figuriamoci per una come lei che fino a trenta giorni prima le maratone le guardava sì e no in tv. “Volevo mettermi in gioco in un periodo non facile per me, e volevo farlo sia con la testa che con le gambe. È stata un’esperienza unica - racconta con nostalgia di quella svolta della sua vita - con un pianto pazzesco al traguardo, mi sono emozionata tantissimo, prima avevo corso solo delle 10 km”. A nove anni da quel primo traguardo tagliato ne ha portate a termine altre 6, una sola in Italia - a Rimini, e non per caso: è la città natale della madre - e tutte le altre all’estero. Nell’ultimo anno solare a New York e Chicago, giungendo al 1° posto tra

Vanina Dal Santo va veloce La maratoneta dei record La 43enne thienese ha iniziato ad appassionarsi alla corsa sui 42 chilometri dieci anni fa un po’ per gioco. “Volevo mettermi in gioco in un periodo non facile per me, e volevo farlo sia con la testa che con le gambe” racconta Dal Santo. Una sfida con se stessa che si può dire vinta, assieme a podi e medaglie e al titolo di prima italiana tra le donne alle maratone di New York e Chicago.

le donne d’Italia cimentatesi in due tra le maratone più conosciute al mondo - e frequentate, quasi 50 mila i partecipanti per ciascuna delle corse made in Usa -, aggiungendo così soddisfazioni personali al quadrato. Anzi, al cubo, a bene vedere: finisher, in cima alla lista delle connazionali e, udite udite, dopo aver sfondato il “muro” delle 3 ore di gara. Una chimera per migliaia di maratoneti e per di più in una sfera al femminile. Un crono di 2h57’42’’ che pone l’atleta vicentina ai vertici nazionali tra le non professioniste della maratona. Corsa, lavoro, famiglia Già , perché Vanina Dal Santo per potersi allenare quotidianamente si deve destreggiare tra lavoro e famiglia, con un ruolo d’ufficio in un’azienda di impianti elettrici e un bambino - Giorgio, ha 3 anni - da accudire e coccolare, peraltro già “volato” con lei nella Grande Mela nell’autunno 2022 per tifarla da vicino insieme al papà

Livio Gemmo. A Chicago, invece, ai primi di ottobre 2023, Vanina ha spiccato il volo da sola, pernottando in ostello con altre come lei a condividere emozioni e timori. Ad applaudirla da lontano anche i “colleghi di passione-corsa” di Vicenza Marathon, il club berico di cui fa parte da qualche tempo, e in particolare il coach Fabio Bertoldo. Vita, corsa, sogni. Tutto da mettere insieme e amalgamare, senza una ricetta predeterminata da seguire. Quale quella attuale? “Sapersi organizzare è essenziale - spiega la runner thienese - spesso mi alleno al mattino svegliandomi presto oppure in pausa pranzo. Ma si deve anche avere il supporto di chi ti sta vicino, da mio marito a due splendide nonne alle quali devo un grazie enorme ogni giorno: mia madre e mia suocera”. Da quel tempo iniziale già ragguardevole, nonostante l’incedere degli anni, il limite è stato abbassato di 20’. “Oltre all’aiuto della famiglia allo stesso modo è stato importan-


[]

ThieneMesePlus ◆ 5 te passare da autodidatta ad essere seguita da un bravo coach, così come mantenere un’alimentazione adeguata nel corso della preparazione. E poi in corsa: io sono convinta che una qualità che mi aiuta è saper ascoltare il proprio corpo anche durante lo sforzo fisico”. E superando anche mille paure, come lei stessa aveva spiegato con un post sui social, facendo riflettere in molti. “È proprio così, perché in vista di una maratona i sacrifici da affrontare aumentano e gli allenamenti si intensificano. D’estate alzarsi alle 5 del mattino e correre una trentina di chilometri per iniziare la giornata comporta uno stile di vita non certo facile, con il timore perenne che un infortunio o un banale incidente mandi tutto all’aria. Poi, quando si arriva allo sparo dello start, sulla linea di partenza in mezzo a tantissima gente, per fortuna tutta l’ansia sparisce in un attimo e si trasforma in adrenalina”. Dall’Argentina al Veneto Nata in Argentina da genitori italiani, non lontano dalla capitale Buenos Aires, Vanina a due anni ha conosciuto il Veneto ed è cresciuta in Italia, a Thiene. Da poco più di tre vive a Sarcedo con la sua nuova famiglia dopo il matrimonio, allietata dalla nascita del piccolo Giorgio. È una di quelle atlete

che vivono tutta d’un fiato ogni emozione che assapora nel corso delle... corse, adrenalina pura. Nella “vita precedente”, come lei stessa racconta, è stata una giramondo, viaggiando un po’ ovunque tra Patagonia e un tour Messico-Florida (in bicicletta, per tre mesi) giusto per citarne due. Tornando alla Vanina che dismette le vesti di responsabile personale e acquisti e pure quelli di mamma, non si contano le mezze maratone che la thienese di crescita ha portato a termine in questi anni dopo la “folgorazione” del running preso in senso generale, collezionando podi su podi. Una settimana dopo la Chicago Marathon, si è presentata pure al via della Mezza Maratona dei 6 Comuni (sui 10 km) giusto per smaltire da par suo il fuso orario, passano altri sette giorni e pronti via alla Mezza Maratona di Venezia, conclusa al 2° posto. Podio, medaglia d’argento al collo, rientro a casa, qualche ora di sonno e poi via di nuovo al tram tram lavoro/famiglia/allenamenti. Con il sorriso. Perché è quello che le piace fare e che la rende felice. Seppur con la frenesia di chi è sempre di corsa, appunto. Primo amore fu però il ciclismo per lei, che Vanina pratica tutt’ora per diletto, ma continuando a macinare decine di chilometri nelle sue uscite anche oggi, alternando i

Attualità

pedali al running. Va da sé: due specialità su tre sono pane quotidiano per te, hai mai fatto un pensierino a cimentarti nel triathlon? “Ci ho pensato in effetti e qualcuno me lo ha già suggerito - conferma sorridendo la migliore delle italiane a NY e Chicago -. Se riuscissi a migliorare nel nuoto si potrebbe anche provare un domani...” ◆


[6]◆ ThieneMesePlus Attualità

I

Anna Bianchini

l sipario, su uno degli ottobri più affollati di sempre, si è aperto con la festa della birra, l’Oktober Tirol Fest, che per tre giorni ha fatto confluire gente nel centro storico. Tanta birra da bere, ma anche enogastronomia e musica, per dare il via ad una serie di appuntamenti destinati ad essere ricordati. “È stato un grande lavoro di squadra che ha portato un risultato positivo sotto tutti i punti di vista, in alcuni casi addirittura inaspettato”, ha commentato Manuel Benetti, presidente della Pro Loco di Thiene e sempre in pole position durante tutti gli eventi. “Ottobre è stato un mese senza sosta – ha spiegato Benetti – In sole tre settimane abbiamo fatto quello che di solito si fa in tre mesi. Non ci siamo mai fermati e abbiamo utilizzato a pieno regime la grande struttura montata in piazza Chilesotti”. Quindi il contributo per la realizzazione della cena dei torresani, organizzata con Toni Conte per uno scopo benefico. Un grande evento, che ha fatto il pienone e portato nelle casse dell’associazione benefica oltre 6mila euro che saranno utilizzati per completare un asilo per bambini in Burkina Faso. È stato poi il turno del Gran galà del baccalà, un appuntamento storico per la piazza di Thiene. E anche qui la Pro Loco ha fatto centro, registrando il pienone di partecipanti. Alla cena è seguita la sagra del baccalà, con tanto di serata dedicata ad una pizza a tema innovativa ‘Lievito, baccalà e fantasia’. Anche la Festa del Vino non ha deluso, e nonostante il maltempo ed il freddo ancora una volta la tensostruttura allestita in centro e le strade di Thiene hanno visto una grande affluenza ed in tanti hanno acquistato il ticket per bere e mangiare serviti e consigliati da esperti sommelier. Non poteva infine mancare la festa di HalIl presidente Benetti con lo staff

Pro Thiene in prima linea per ravvivare la città Si è appena concluso un mese ricco di eventi e super impegnativo per la Pro Loco di Thiene, che nel giro di tre settimane ha realizzato in piazza Chilesotti ben sei eventi, riempiendo la tensostruttura ed alternando varie proposte di intrattenimento per soddisfare tutti i gusti.

loween, dedicata in primis ai bambini e ai più giovani, ma che in realtà ha accolto persone di ogni età, pronti a cogliere una ulteriore occasione di divertirsi in città. “Il bilancio di questi eventi è stato decisamente positivo, sia per l’affluenza agli appuntamenti stessi sia per il movimento che si è creato in città – ha continuato il presidente della Pro Loco – Abbiamo collaborato in modo sereno e positivo con l’amministrazione comunale. Purtroppo nel nostro paese c’è sempre tantissima burocrazia e fortunatamente in questo noi della Pro Loco di Thiene, che siamo professionisti in vari settori, riusciamo ad arrangiarci. Ma non è facile organizzare manifestazioni o venti per il pubblico, servono tonnellate di firme e carte, bisogna davvero essere intenzionati a farlo”. A Thiene la collaborazione è tanta ed i volontari non mancano. Ed è proprio la presenza di volontari che ha consentito di non aumentare i prezzi nonostante i rincari delle materie prime. Lo spiega Benetti: “Nell’ultimo anno i prezzi delle materie prime sono aumentati tantissimo. Noi abbiamo fatto la scelta precisa di non aumentare i costi di cibo e bevande, ma questo ha significato per noi un guadagno decisamente minore, in alcuni casi siamo addirittura andati sotto la soglia della coper-

tura dei costi. Abbiamo pareggiato grazie ai diversi eventi. Ma per noi della Pro Loco questo è fattibile, abbiamo potuto scegliere di non aumentare i costi, perché noi siamo volontari e lo facciamo per l’intrattenimento della città, per portare gente, non per lavoro. Noi non dobbiamo fare cassa con quello che incassiamo, noi dobbiamo solo coprire i costi. È un discorso completamente diverso per chi invece organizza eventi per lavoro – ha continuato – I prezzi aumentati in questo caso devono per forza essere riversati sui prodotti, perché oltre a pagare le materie prime ed i costi ci sono anche le persone da pagare. Ci tengo a sottolinearlo perché non vorrei che venissero fatti paragoni tra i prezzi degli eventi gestiti dalla Pro Loco e quelli di chi invece lo fa per lavoro. È una questione di correttezza e serietà, perché tutti lavoriamo e sappiamo che cosa significa dover fare i conti a fine giornata”. Nell’ottobre della pro loco nessun intoppo, con servizi all’altezza della situazione e più affluenza del previsto. “Abbiamo organizzato tutto molto bene, anche i servizi igienici erano sempre funzionanti e non ci sono stati intoppi. Addirittura una sera è stato finito il pane, segno evidente che l’affluenza era stata ben al di sopra del previsto. Una grandissima soddisfazione per tutti noi”. ◆



[8]◆ ThieneMesePlus Foto Angela Ascari

Attualità

U

Anna Bianchini

na grande passione, quella per la sceneggiatura, che grazie alla profonda amicizia con il regista Vittorio Moroni, ha coinvolto Igor Brunello nella realizzazione del film ‘L’invenzione della neve’, opera che ha ottenuto un notevole successo, accompagnato da commenti positivi e carichi di stima. ‘L’invenzione della neve’ è un lungometraggio che racconta della vita e delle fragilità umane, con protagonista Carmen, una donna “che ama troppo intensamente, troppo a modo suo e il mondo non glielo perdona”. Carmen e Massimo si sono lasciati, ma lei lo considera ancora l’uomo della sua vita. Hanno avuto una bambina che è stata affidata al padre e la madre teme che gliela portino via, nonostante la possa vedere ogni due settimane. Carmen sa di avere alcune debolezze ma si ritiene una buona madre e non vuole che a sua figlia accada quanto è successo a lei. Con forza e determinazione si sente disposta a lottare contro il mondo per arrivare a cambiarlo. Igor Brunello ha partecipato alla scrittura con entusiasmo: “Mi sono lasciato coinvolgere e ho collaborato nella costruzione di dialoghi e personaggi, rincuorato poiché sapevo che Vittorio Moroni avrebbe poi supervisionato il lavoro. È stata la mia prima esperienza di immersione nella scrittura”. Brunello racconta l’amicizia che ha reso possibile il film: “Sono amico di Vittorio Moroni dal 2004, ci siamo conosciuti al festival cinematografico di Gallio. Siamo rimasti in contatto. Dieci anni fa mi aveva contattato per il progetto di questo film. Poi, come spesso succede per i progetti che all’inizio sembrano prendere forma in pochi mesi, il percorso si è ingarbugliato, si è fermato e poi è ripartito. È un film a sei mani, oltre alle mie ci sono quelle di Vittorio Moroni appunto e di Luca De Bei. È un film piccolo, ma con un significato molto importante”. Per Brunello, scrivere significa rimanere in contatto con la propria creatività e stimolato da questo, una volta contattato per il film, ha accettato con entusiasmo. “Sottolineo però che io ero solo l’ultimo arrivato in un team di professionisti”. Davanti alla domanda “di che cosa parla il film”, Brunello sorride: “Se lo chiede a me, De Bei e Moroni diamo tre risposte diverse, anche se io e Moroni la pensiamo in modo più simile. Per Luca De Bei è la storia di una

Igor Brunello, da vicesindaco a sceneggiatore Non solo avvocato, vicesindaco di Carrè e curatore di ‘Parole a Confine’, Igor Brunello di recente ha vestito anche i panni dello sceneggiatore e con il film ‘L’invenzione della neve’ ha calcato il tappeto rosso dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia nelle Giornate degli Autori.

donna che lotta con le istituzioni che le vorrebbero togliere la figlia. Io invece vedo la lotta di una donna che cerca di liberarsi dal passato, perché la sua vita continua a ripresentarle lo stesso conto, come se ‘nuotasse controcorrente verso il suo passato’. Noi abbiamo conosciuto una vera Carmen che ci ha ispirato, ci ha toccati profondamente la forza vitale della sua disperazione e la sua fragilità. Si parla di una donna che può essere considerata borderline, ma che ha una grande umanità, l’umanità che spesso c’è nei casi disperati. È un film sulla potenza dell’immaginazione, sul passato che continua a tornare, sulla vitalità della disperazione. Carmen non fa nessuna delle cose che il pensiero corrente ritiene giuste e corrette, ma nel farlo lo fa con forza e vitalità e questo, per chi si occupa di marginalità, colpisce moltissimo. Le persone fragili, che sembrano votate al disastro, sono molto vitali e hanno una grande forza dell’immaginazione”. Per la struttura Vittorio Moroni aveva le idee molto chiare, voleva un linguaggio in bilico tra teatro, documentario e animazione. Voleva e ha realizzato un film con solo sei scene, con un forte afflato teatrale e in

ogni scena Carmen aveva un antagonista. “Il film è stato girato in 18 giorni, tre giorni per ogni scena – sottolinea Brunello – È stato girato sempre in piano sequenza, senza interruzioni per 35 minuti. Sapevamo fin dall’inizio che la sceneggiatura si sarebbe auto distrutta, nel senso che l’abbiamo scritta con molti dialoghi, ma sul set, per dare adesione alla realtà dei personaggi, abbiamo chiesto agli attori di rimanere fedeli alla sceneggiatura ma di sentirsi liberi di improvvisare. Gli attori hanno aderito così bene ai personaggi che ci hanno comunque consentito di riconoscere in pieno la nostra idea. È un film che non si preoccupa di piacere, è autentico come il regista Vittorio Moroni. È un film claustrofobico, sopra le righe, ha una forte e sofferente personalità”. Brunello per il momento non pensa a nuovi progetti: “Però rimango aperto, non so mai se stare con i piedi per terra sia utile o no, mi hanno insegnato che bisogna sempre sognare, ho sempre amato il mondo letterario e se ci saranno altre occasioni mi metterò alla prova, con la consapevolezza che è troppo presto per definirmi sceneggiatore, ma intanto ho cominciato”. ◆





[12]◆ ThieneMesePlus Attualità

Q

Omar Dal Maso

uaranta musicisti di Thiene e dintorni, un repertorio vasto da proporre, una passione comune che li rende una “squadra” - affiatata - prima ancora che un’orchestra in cui ovviamente anche i “fiati” recitano, anzi suonano, un ruolo fondamentale. È nata “solo” nel 2016 ma ha raccolto eredità artistiche già consolidate nel territorio CorOrchestra Città di Thiene, di recente protagonista anche di una vetrina televisiva, con un video ripreso da Fiorello in “Vivarai2” ma ancora più nel territorio vicentino per le numerose esibizioni che si sono succedute nell’ultimo biennio, dopo le note difficoltà dovute al periodo pandemico Covid. Archi, legni, ottoni, percussioni e ovviamente le voci del coro costituiscono le varie sezioni che compongono l’orchestra sinfonica che ha in Annamaria Tonini la porta... voce appunto, in qualità di presidente dell’associazione, e nel maestro Gianluigi Lombardo il direttore d’orchestra, con direzione artistica affidata invece a Marcello Grandesso. Nomi noti della musica a Thiene e non solo, che insieme alle voci e agli strumenti abilmente suonati dai componenti del gruppo si ritrovano per le prove in preparazione degli eventi musicali che li vedono sul palco di diverse manifestazioni, tra cui di recente la Festa del Buon Rientro a Thiene, dove sono stati applauditi a lungo nello spazio ricavato di fronte ai locali del “Bosco” dalla folla che ha inondato vie e piazze del centro storico per la fine dell’estate. E prima ancora, ad aprirla la bella stagione, sempre nella città altovicentina che li “ospita” volentieri, in occasione della festa del santo patrono e della sagra cittadina di fine giugno, con il concerto di San Giovanni del 24 giugno, una splendida serata per atmosfera e partecipazione. Scorrendo all’indietro il calendario, da citare le performances di CorOrchestra Città di Thiene al concerto nella chiesa di San Francesco a Schio, prima ancora a Legnago,

Con CorOrchestra è tutta un’altra musica Nata nel 2016 come evoluzione naturale di altre esperienze musicali, l’associazione propone un vasto repertorio, anche con la versione Junior: dalle colonne sonore di film cult a pezzi sinfonici originali, dal pop e rock moderni ai successi senza tempo dei cantautori italiani, fino alle arie dell’opera.

Cassola e altre location senza dimenticare il classico appuntamento di Capodanno ancora a Thiene, al teatro comunale cittadino, con sold out da “rullo di tamburi”. E con l’obbiettivo non solo di allietare con le note il pubblico che di volta in volta si presenta agli spettacoli, ma anche di “creare un punto di aggregazione per promuovere, tra i giovani e non, la passione per la musica in tutte le sue forme”, come ricorda la presidente rinnovando gli inviti ad ascoltare dal vivo CorOrchestra e anche la sua versione “Junior”. Non a caso, il repertorio di brani proposti al pubblico spazia molto, dalle colonne sonore di film cult del cinema a pezzi sinfonici originali, dal pop e rock moderni ai successi senza tempo dei cantautori ita-

liani, fino alle arie dell’opera con “ospiti” cantanti lirici ad arricchire le proposte artistiche. Qualche citazione è d’obbligo: dai Led Zeppelin a Madonna, passando per Beatles, Coldplay, Eurythmics, Queen, Metallica, Rolling Stones, Battiato e tanti altri big nazionali e internazionali oltre alle classiche della... classica. Insomma, teatri e auditorium costituiscono una sorta di seconda casa per la quarantina di musicisti che condividono tra loro non solo una passione comune, ma un clima di allegria che la buona musica non può che favorire. Con un’attenzione a scenografia e luci che, attraverso il service audio/video, accompagna e rende ancora più suggestive e multisensoriali gli show del gruppo thienese. “Nella nostra orchestra ci sono musicisti professionisti ma anche appassionati di musica, a queste persone che suonano per hobby noi forniamo assistenza e apporto didattico, quindi qualsiasi persona e bambini di ogni età possono liberamente prendere informazioni e iscriversi”. Per prendere contatti con CorOrchestra sono disponibili i format social Facebook e Instagram, e il portale web istituzionale con le caselle e-mail e numeri telefonici utili. ◆



[14]◆ ThieneMesePlus Attualità

P

alazzo Cornaggia apre il nuovo punto di accoglienza riservato alle mamme e ai papà, uno spazio riservato in cui possono trovarsi a proprio agio per allattare il loro bambino, anche con il biberon, e provvedere al cambio del pannolino. Il Baby Pit Stop prende il nome dalla nota operazione del “cambio gomme e pieno di benzina” che viene effettuata in tempi rapidissimi durante le gare automobilistiche di Formula Uno. Molti sono i vantaggi e le opportunità offerti dallo spazio Baby Pit-Stop: dalla promozione dei diritti dei più piccoli all’allattamento a quelli dell’istruzione, avvicinando al servizio bibliotecario una platea più ampia di cittadini. Inoltre è uno spazio che incoraggio le relazioni interpersonali. A disposizione dei neogenitori una comoda poltrona per le neomamme in uno spazio tranquillo e riservato, la presenza di libri di puericultura e sul tema dell’educazione nei suoi molteplici aspetti (nanna, pappa, capricci, allattamento…), la consultazione e il prestito delle riviste di settore, un ambiente accogliente e tranquillo anche per i fratellini e le sorelline già grandi con la presenza di albi illustrati, libri sonori e animati, libri bagno in plastica e di stoffa, libri tattili da leggere con la presenza di un adulto, volantini e opuscoli informativi sull’allattamento.

Arriva in biblioteca il Baby Pit Stop per allattare All’interno di palazzo Cornaggia è stato ricavato uno spazio destinato alle mamme che hanno necessità di allattare e cambiare in tranquillità i loro bebè. Con l’occasione, il Comune ha deciso di organizzare una serie di incontri e di laboratori specifici per le famiglie con bambini piccoli.

«La biblioteca - dichiara l’assessora Ludovica Sartore – mette a disposizione della città e dei suoi utenti questo nuovo spazio, riservato e accogliente, destinato alle mamme che hanno necessità di allattare e cambiare in tutta tranquillità i propri bebè e ai fratelli e sorelle più grandi che potranno giocare e disegnare in un’area appositamente pensata per loro». «L’apertura di questo nuovo ambiente all’interno di palazzo Cornaggia –aggiunge Sartore – ci ha stimolato ad organizzare anche un ciclo di incontri e di laboratori specifici per le famiglie con bambini piccoli. È un esempio di come la Biblioteca Civica vuole essere sempre vicina ai suoi utenti con un’attenzione concreta verso le esigenze della vita quotidiana e di come la cura e l’attenzione ai più piccoli siano priorità per questa Amministrazione». Questo il programma degli incontri Giovedì 14 dicembre alle 10 si terrà “A fior di pelle”, il laboratorio di massaggio shiatsu a cura delle operatrici shiatsu Miriam Borriero e Ivonne Gecchelin dell’associazione Girasole rivolto a bambini da zero a ventiquattro mesi e loro genitori. Segue martedì 16 gennaio alle 17.30 l’incontro per famiglie “W la pappa! Dall’allattamento allo svezzamento” a cura della pediatra di famiglia Sabina Carrà.

Martedì 20 febbraio alle 17.30 il tema dell’incontro è “Proteggere il bambino dentro e fuori casa: prevenzione domestici e stradali” a cura delle assistenti sanitarie del Servizio Igiene e Sanità Pubblica - Distretto 2 dell’Ulss 7. Sabato 16 marzo alle 10 ancora un laboratorio, questa volta per genitori in attesa, con “Voce di mamma e papa’ - leggere alla pancia letture in attesa”, a cura del servizio promozione della salute e delle assistenti sanitarie del Sisp - Distretto 2. Infine venerdì 12 aprile alle 16.45 il ciclo si conclude con l’ultimo laboratorio dal titolo “Sensi e manipolazione: esploriamo insieme gli elementi naturali” condotto dalle educatrici della cooperativa sociale Azalea che gestisce l’asilo nido comunale Arcobaleno di Thiene, rivolto a bambini e genitori 18-36 mesi. La creazione di aree Baby Pit Stop in biblioteche e musei è promossa dalla Regione del Veneto che ha sottoscritto il 17 giugno 2014 un protocollo d’intesa con l’Unicef. L’Ulss 7 è parte attiva del progetto thienese e ha collaborato all’organizzazione degli incontri proposti. L’ingresso è gratuito a tutti gli incontri e i laboratori in programma, con prenotazione obbligatoria allo 0445.804727. ◆



[16]◆ ThieneMesePlus Attualità

È

stato inaugurato a Breganze il nuovo punto prelievi, ricollocato nello stesso stabile che ospita anche la Medicina di gruppo Spes. Alla cerimonia erano presenti l’assessora regionale alla sanità Manuela Lanzarin, il dg dell’Ulss 7 Carlo Bramezza e la sindaca Piera Campana. «Questo nuovo punto prelievi conferma la grande collaborazione esistente con l’Amministrazione che ringrazio per avere finanziato questo importante intervento di riqualificazione – spiega Carlo Bramezza –. I punti prelievo rappresentano un servizio capillare nel territorio ed è importante che rimangano tali per garantire la facilità di accesso a tutta la popolazione ad un servizio che è essenziale, sia per la valenza degli esami di laboratorio in termini di prevenzione e diagnosi precoce, sia perché questi sono spesso il primo passo dei percorsi diagnostico-terapeutici per molti soggetti che presentano una sintomatologia di qualche tipo». Complessivamente sono circa 6.000 gli utenti che ogni anno utilizzano il punto prelievi di Breganze, con una media di 60 accessi per ciascun giorno di apertura. Sull’importanza del servizio richiama l’attenzione anche la sindaca Piera Campana: «È importante che il centro prelievi sia in una posizione centrale e facilmente accessibile, pensando anche all’utenza più anziana. Come Amministrazione abbiamo quindi accolto la richiesta dell’a-

Breganze, inaugurato il nuovo punto prelievi dell’Ulss 7 Lo spostamento del servizio nella nuova sede di via Castelletto ha consentito di mettere a disposizione della popolazione uno spazio rinnovato e più accogliente, concentrando in un’unica sede, in posizione strategica e facilmente accessibile, i servizi sanitari all’interno del Comune. zienda socio-sanitaria di spostare la sede del servizio in modo che fosse attiguo alla Medicina di Gruppo, condividendo dunque la linea di ottimizzare la collocazione dei servizi». L’investimento complessivo per la ristrutturazione degli ambulatori della Medicina di gruppo e dell’attiguo nuovo punto pre-

lievi è stato di oltre 100 mila euro da parte del Comune, per un completo adeguamento dei locali sia sul piano igienico-sanitario grazie all’installazione di un sistema di circolazione di aria forzata, sia per quanto riguarda gli infissi, i rivestimenti e le finiture, oltre all’adeguamento alla normativa per l’accessibilità dei disabili. ◆ [A.B.]

Cittadinanza italiana per il commerciante in lotta con lo Stato “Tika” Stefanovic, titolare in franchising del negozio Smokie’s di Thiene, ha giurato sulla Costituzione dopo che il Tar gli ha dato ragione contro una circolare discriminatoria.

“I

n ogni caso, ho chiesto la cittadinanza italiana, e spero di ottenerla presto: sono cresciuto in Altovicentino dall’età di due anni”. Ce lo aveva preannunciato un anno fa Tihomir Stefanovic, giovane commerciante con negozio a Thiene a due passi dal centro e nato in Serbia nel 1988 che si era visto costretto a “sfidare” Adm, l’Agenzia Accise, Dogane e Monopoli di Stato, in virtù di una sospensione della licenza di vendita di sigarette elettroniche e liquidi in vapore, per lo Smokie’s di via Del Prete. In quanto extracomunitario. Tutto ciò in seguito a una circolare del marzo 2021 che lo stesso Tar (del Lazio) ha

giudicato inammissibile per i risvolti discriminatori della stessa, dopo il ricorso dall’esercente. Un’attività che il giovane di Carrè, tra l’altro in dolce attesa insieme alla compagna Valentina, ha festeggiato nel 2023 il decennale. Nel frattempo, “Tika”, cresciuto in Veneto dal 1990, attendeva pure lo status di cittadino italiano, oggi “fresco” di firma. Di fronte al sindaco Valentina Maculan il giuramento a metà novembre. Meno dolce per lui risulta l’attesa del responso sulla vicenda che lo riguarda, visto il “limbo” in cui è sospesa la sua licenza in attesa di rinnovo, dopo l’appello al Consiglio di Stato da Adm, messo in imbarazzo dalla sentenza del Tar avversa all’agenzia. Tocca

ai giudici optare per l’archiviazione o meno. “La verità è che io mi sono sentito sempre italiano - ci confida - forse ho commesso una leggerezza ad attendere per avviare l’iter, ma esserlo oggi anche sulla carta conta per me davvero poco sul piano emotivo.Alla fine ha vinto il buon senso, e quel che conta è che non avrò più preoccupazioni in futuro per la mia attività”. ◆ [O.D.M.]



[18]◆ ThieneMesePlus Sport

V

Omar Dal Maso

ento in... Coppa per l’Hockey Thiene, il club cittadino che “indossa” i pattini a rotelle ormai dal lontano 1957, l’anno della fondazione con la denominazione storica della Robur, e che ogni anno si rinnova mantenendo la stessa voglia di fare sport delle origini. Parte iniziale di stagione 2023/2024 dedicata alla Coppa Italia, appunto, per la prima squadra che milita in serie A2 e per la squadra “B”, impegnata a sua volta nella competizione tricolore cadetta. Da gennaio, poi, una volta conclusa la prima fase delle doppia kermesse d’apertura, si darà via al campionato vero e proprio. In questo primo scorcio, i gialloblu affidati al nuovo e giovanissimo tecnico Nicola Retis sono in corsa per il primo posto nel girone B e quindi per aggiudicarsi l’unico pass in palio per la Final Four. Un ko all’esordio nel derby con Bassano (54 il punteggio), bruciante per lo sgambetto subito a soli 9’’ dalla sirena, poi sono arrivate tre vittorie nette contro le compagini “bis” di Sandrigo e Breganze, e infine con il Montecchio Precalcino tornato in A2 dopo l’ascesa tra i big. Punti d’oro in filotto che hanno permesso ai thienesi di rientrare nella bagarre per il 1° posto, viatico per l’accesso alle finali tricolori. Al secondo anno a Thiene, in vesti di allenatore, e al primo alla guida della squadra di A2 dopo il “rodaggio” in serie B, è il 30enne Nicola Retis, ex atleta con la serie A1 nel palmares personale conquistata già da giovanissimo a Breganze. E già “idolo” da player qualche anno fa a Thiene. Mettendo in pista determinazione e competenza l’allenatore new entry si è calato al meglio nel ruolo al di fuori del perimetro: sa muoversi con passi misurati quando si parla di obiettivi stagionali, “Stiamo giocando la Coppa Italia per arrivare più in avanti possibile - ha dichiarato - quello che succederà dopo lo vedremo man mano”. La

Vento in...Coppa per l’Hockey Thiene La società gialloblu in questa nuova stagione conta ben sette formazioni al via nei rispettivi campionati, un centinaio i tesserati tra atleti di tutte le età, staff di allenatori e dirigenti. Le squadre di serie A2 e B impegnate sono ora in Coppa Italia, prima di dare il via in gennaio al campionato. carrellata dei giocatori del roster a lui affidati vede il “senatore” Comin con tanti giovani intorno, buona parte dei quali cresciuti nel serbatoio thienese. Tra i paletti delle porte mignon dell’Hockey Thiene si alternano proprio Nicola Comin, il veterano tra portieri vicentini, e Alberto Dalla Vecchia, fedelissimo dei colori gialloblu che ha indossato fin da bambino. “Io adoro questo sport, ho ancora voglia di giocare e l’hockey mi fa rinascere ogni volta che scendo in campo - racconta il 43enne Comin -, finché le condizioni fisiche reggono e mi sento ancora in gamba, ma anche finché mia moglie mi sopporta, di anno in anno si va avanti”. Oltre ai portieri tra i confermati figura Andrea Poli, a completare la rosa Alberto Rigo dal Trissino, il capitano designato Alessandro Conzato, Marco Mandarini, Pietro Luotti, Damiano Dal Prà, Tobias Pellizzari e Filippo Ballardin, rinforzati all’occorrenza dagli altri ragazzi in età Under 23. A tracciare un primo mini bilancio è Loris Dalla Vecchia, presidente in carica e una

delle anime dell’Hockey Thiene, presenza fissa al PalaCeccato. “È stato un buon avvio, i ragazzi di entrambe le squadre senior stanno rispondendo alla grande alla nostra fiducia ed è una soddisfazione vedere che tra A2 e B sui 18 elementi in organico ben 14 sono passati per il nostro vivaio. A breve vedremo se a coronare questo inizio di stagione ci sarà anche l’approdo a una Final Four di Coppa Italia, per poi partire con il campionato all’Epifania con il nuovo anno”. Oltre a questi due gruppi, dei 78 tesserati come atleti fanno parte i componenti del team Under 15, delle due formazioni Under 13 e altrettante Under 11, per poi aggiungere i baby del minihockey. A dirigere le “danze” del settore giovanile un altro pilastro della società, Modesto Dilda, con l’aiuto prezioso di vari collaboratori e do quei genitori che si sono appassionati a stecca e pattini indoor. Con anche le “quote rosa” a crescere nel vivaio gialloblu, come le giovanissime Clara e Margherita, per uno sport che sta puntando gradualmente anche alla sfera femminile. Per chi volesse avvicinarsi al “pianeta” Hockey Thiene, oltre ai consueti contatti sui social, a bene vedere basta fare una visita al PalaCeccato in via Vanzetti per trovarsi di fronte una partita. Al sabato di norma in posta le squadre di A2 (alle 20.45) e B (alle 18), e nel pomeriggio e domenica mattina le giovanili quando si disputano gli incontri casalinghi delle varie squadre gialloblu. ◆



[20]◆ ThieneMesePlus Attualità

P

er due fine settimana il cuore cittadino ospiterà la grande festa dei bambini che potranno incontrare i personaggi delle fiabe più tradizionali come Babbo Natale, Cappuccetto Rosso e Biancaneve, affiancati dai protagonisti dei cartoni tra cui il famoso Winnie the Pooh. Un mix originale che, grazie alla partecipazione di circa 300 figuranti, vuole divertire e incantare il pubblico di grandi e piccini che prenderanno parte alla 19a edizione di “Natale di Fiaba”, manifestazione realizzata dall’associazione Amici di Thiene in collaborazione con il Comune e la ConfCommercio Mandamento di Thiene. Nei giorni di sabato 2 dicembre (15-19) e di domenica 3 dicembre (9.30-19), così come nel fine settimana successivo, piazze e vie di Thiene acquisteranno un fascino speciale: via Trento e corso Garibaldi ospiteranno i personaggi delle Fiabe e delle Storie, piazza Ferrarin racconterà il mondo di Winnie the Pooh, di Heidi e Biancaneve con le frittelle delle dolci gnome. Il punto di forza della festa sarà come sempre Babbo Natale, con la sua barba bianca e il suo aspetto misterioso: i bambini lo potranno avvicinare in piazza Chilesotti per ricevere un caldo abbraccio e una caramella, e farsi scattare una foto.

Torna Natale di fiaba nel cuore della città La tradizionale kermesse, in programma nei fine settimana del 2 e 3 dicembre, e poi ancora 9 e 10 dicembre, darà il via al ricco calendario natalizio di iniziative, feste, proposte culturali e occasioni di incontro proposti dal Comune in collaborazione con le associazioni cittadine. La fontana davanti al municipio, come da tradizione, ospiterà la Natività di speranza: la storia più bella raccontata con originali figure disegnate a misura di bambino e galleggianti nella romantica fontana di Bacco ed Arianna. A fare da cornice a questo magico mondo ci saranno anche le rotonde poste lungo le vie di accesso alla città, addobbate con nuove e

originali creazioni per comunicare la magia di questa festa a chi entra oppure solamente è di passaggio. Anche quest’anno domenica 10 dicembre si terrà il raduno interregionale dei cosplayer “Thiene - Natale di fiaba”, arrivato alla settima edizione, mentre alle 18.30 in piazza Chilesotti verrà consegnato il contributo alla Fondazione Città della Speranza con cui il Comune è gemellato. ◆

La musica dei Pink Floyd in scena al Comunale La Zonta presenta una serata-concerto con proiezioni e attori per scoprire i contenuti dei due famosi concept album “The dark side of the moon” e “Wish you were here”, record di vendite all’epoca e ancor oggi tra i vinili più richiesti.

I

l circolo La Zonta propone, sabato 2 dicembre alle 20.45 in teatro comunale a Thiene, un evento dedicato ai Pink Floyd e ai due concept album “The dark side of the moon” e “Wish you were here”. La serata, patrocinata dal Comune, vedrà esibirsi sul palco nove musicisti e tre attori per l’accurata riproposizione integrale dal vivo di due dei capisaldi della storia del rock, record di vendite all’epoca (1973 e 1975) e ancor oggi tra i vinili più richiesti mentre si piazzano stabilmente nelle classifiche delle piattaforme di streaming. Nello spettacolo/concerto gli attori reciteranno e metteranno in scena quindi le

traduzioni di brani che, con grande forza evocativa, riflettono sulla natura del tempo, del denaro, dei conflitti, della follia, del senso di vuoto che si prova nell’età adulta e della necessità della condivisione. Interventi recitati accuratamente posizionati all’interno del flusso musicale in modo da non risultare invasivi e lasciare intatto il piacere dell’ascolto. A completare la proposta, saranno predisposte proiezioni video sincronizzate ai brani e alle traduzioni. “The Dark Side of the Moon & Wish You Were Here - il lato oscuro rivelato” offre quindi l’imperdibile occasione per apprezzare pienamente

la magica alchimia tra musica e contenuti concepita dai Pink Floyd, offrendo sia all’appassionato che all’ascoltatore casuale una consapevolezza in più cui sarà difficile rinunciare nei successivi ascolti. Biglietto d’ingresso 10 euro; posti non numerati senza prenotazione. ◆



[22]◆ ThieneMesePlus Cultura

D

aniela Mirisola abita a Thiene da tanti anni ma è di origine siciliana e avere vinto il premio dedicato a Piersanti Mattarella, ucciso dalla Mafia mentre cercava di fare della Sicilia una “terra con le carte in regola”, per lei è stato motivo di immenso orgoglio. La sua prima silloge poetica “Tra le cime dei sogni” è infatti arrivata seconda ex aequo ed è stata premiata nella Sala della Protomoteca in Campidoglio durante il convegno “Il Recupero del senso del Dovere” durante la VII edizione del premio letterario giornalistico Piersanti Mattarella. Daniela Mirasola è letteralmente “nata tra i libri”, come racconta con passione. “La casa dove sono nata traboccava di libri, mia madre e mio padre erano appassionati di lettura e io sono cresciuta in mezzo alle parole, alla scrittura”. Non è un caso quindi che la poetessa, scoperta da un talent scout anche come giallista, che la sua creatività ne sia stata influenzata e potenziata. Nasce in Sicilia, ma vive e lavora in Veneto da anni, come psicologa e docente di sostegno. Ma è la sua anima poetica a colpire, la sua capacità di intrecciare la natura con i volti e le anime delle persone che traspare dalle poesie. “Le mie poesie nascono sempre da delle emozioni – racconta – E io collego immediatamente queste emozioni alla natura. Una emozione può essere positiva o negativa, in base a come la percepisco la collego ad un evento atmosferico e la descrivo. Oggi, ad esempio, devo vedere una mia vecchia amica che non vedo da tempo e pensando al suo sorriso mi sono venute in mente immagini di alberi e foglie intrecciate a forma di sorriso. Scrivo versi e penso alla natura”. È il suo essere cresciuta in una casa di campagna ad ispirare la sua quotidianità poetica. “In me la natura si intreccia con le emozioni da quando, da bambina, fui sorpresa da un nubifragio, che descriverò poi da adulta in ‘Temporale’, una delle mie prime poesie ermetiche”. Daniela Mirisola però non è solo poetessa, ma spazia nel mondo della scrittura ad ampio raggio, arrivando a scrivere anche romanzi gialli, racconti gialli e racconti per l’infanzia. È nel 2018 che, dopo aver aperto il cassetto in cui tiene nascosti i suoi scritti convinta che nessuno li apprezzi, decide di partecipare ad alcuni concorsi letterari, arrivando finalista al Premio ‘Il mio esordio’ con il racconto giallo auto

Premiata al Quirinale la poetessa Daniela Mirisola A metà novembre la sua poesia “Tra le cime dei sogni”, dedicata al senso del dovere, ha partecipato al concorso letterario giornalistico Piersanti Mattarella, aggiudicandosi il secondo posto. “Ricevere il premio dedicato alla memoria del presidente della Regione Sicilia ucciso da Cosa Nostra è per me motivo di profondo orgoglio” afferma Mirisola.

pubblicato “Gregorio che lustrava le suole”, che nel 2019 otterrà una menzione di merito al secondo concorso “Artisti per Peppino Impastato”. “Ricevere il premio dedicato a Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia ucciso da Cosa Nostra durante il suo mandato è per me motivo di profondo orgoglio – sottolinea la poetessa – Era presidente della nostra Regione quando io ero ragazzina e ho ben impresso nella mia memoria il suo omicidio. Mai avrei pensato che dopo tanti anni sarei risultata seconda ex aequo ad un premio dedicato a lui, un uomo di cui ricordo l’impegno a far sì che la Sicilia diventasse “una terra con le carte in regola”. Ci hanno provato in tanti

a seguire il suo esempio, in tanti ci stanno ancora provando. Lui ha pagato con la sua vita il tentativo di fare del bene. La silloge poetica premiata in questa occasione, “Tra le cime dei sogni”, è la mia prima silloge poetica e descrive il rapporto tra la natura e i sentimenti. Descrivo una natura tipica della Sicilia, di quella Sicilia di un tempo, meno contaminata di quella di oggi, che mi è rimasta dentro. Per descriverla ho attinto alle mie origini e ai miei ricordi, ho recuperato quanto giaceva dentro di me – conclude Daniela Mirisola – Trascorrevo 6 mesi l’anno nella nostra casa di campagna e i ricordi ad essa legati sono stati la base, il punto di partenza, per questa mia opera”. ◆ [A.B.]




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.