ThieneMese n 910

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Thiene MesePlus

Periodico di informazione dell’Alto Vicentino

n. 23 - dicembre 2024

Nuovi laboratori tecnici alla Sfp Saugo - p.6 ◆ Una rete sovracomunale in supporto alla disabilità - p.16

Vigilia speciale a Thiene La canta della Nina festeggia i 100 anni

La tradizionale canta natalizia di Thiene, che affonda le radici nel 1300, taglia quest’anno il traguardo del secolo. Nel dicembre del 1924, infatti, per la prima volta il testo fu pubblicato sul bollettino parrocchiale del Duomo. Per questo compleanno speciale la Pro loco sta organizzando in centro un doppio appuntamento in programma il 24 dicembre che coinvolgerà nella tradizione della Nina anche i più piccoli.

ICopertina

100 anni in realtà sono una data di passaggio, perché l’origine del canto è molto più antica. Si parla infatti del 1300, epoca in cui avrebbe origine ‘la canta’, un canto collettivo in cui una solista posta in una posizione rialzata, una scala a pioli o un muretto, duetta con il pubblico, intonando, nel caso della Nina, versi che parlano dell’arrivo del Natale e della nascita di un Dio.

Una novena natalizia, vera e propria espressione popolare, condivisa in tutti i quartieri cittadini che quest’anno, dopo anni di assenza per questioni organizzative, torna a coinvolgere anche Rozzampia. La Nina non è uno spettacolo che va in scena per il Natale, ma di una vera e propria tradizione popolare. Si definisce ‘novena’ in quanto anticamente la si cantava per nove sere consecutive in diversi angoli della città, fino ad arrivare alla Vigilia di Natale quando i cori dei vari quartieri si univano in centro per intonare ‘La Nina gigante’. Il pittore e autore di scritti thienese Giovanni Rossi, della Nina diceva: “Non si sa se questa usanza sia nata spontanea dal popolo o se sia stata portata da qualche cantastorie che specialmente nel Medioevo, girava da paese a paese, da castello a castello, a recare notizia e cantare gli avvenimenti di grande importanza, a raccontare il meraviglioso poema della nascita di Gesù”. A Thiene si parla di 100 anni perché, nonostante la canta si perda nel tempo, nel dicembre del 1924 per la prima volta il testo fu pubblicato e cristallizzato nella versione attuale sul bollettino parrocchiale del Duomo da don Ermano Gasparella.

Vigilia speciale a Thiene La canta della Nina festeggia i 100 anni

La tradizionale canta natalizia di Thiene, che affonda le radici nel 1300, taglia quest’anno il traguardo del secolo. Nel dicembre del 1924, infatti, per la prima volta il testo fu pubblicato nella versione attuale sul bollettino parrocchiale del Duomo. Per celebrare il compleanno dell’appuntamento più atteso nella stagione invernale, è stato organizzato un evento speciale accompagnato da un archivio storico e fotografico nella biblioteca comunale.

Chi è la Nina? La Nina oggi è una ragazza del popolo, vestita in modo semplice, con lo scialle sulle spalle, uno scaldino con la brace per riscaldarsi nelle fredde sere di fine dicembre e un lanternino ad olio per fare luce. Intona un canto responsoriale: lei canta in un punto rialzato e sotto di lei un coro risponde cantando alle sue strofe. Nell’antichità però, quasi certamente ‘Nina’ non era una donna, potrebbe essere stata addirittura una esclamazione di dolore. Lo spiega Domenico Zamboni, storico ed esperto di tradizioni locali, autore di lavori sulle tradizioni de Natale, su danze e musiche popolari: “La Nina è una preghiera espressa in forma extra-liturgica, cioè cantata al di fuori della liturgia vera e propria. Il testo antico parlava non solamente della nascita di Gesù, ma anche della sua passione e della sua morte. La mia ipotesi è che la parola ‘Nina’ sia in realtà la corruzione dell’antica esclamazione di dolore ‘Ohimè’,

termine molto diffuso nelle laudi medievali. Poi, essendo stata tramandata per via orale, la canta ha subito delle modifiche”. Nei suoi anni di studio approfondito Zamboni ha censito nell’ovest vicentino, dall’Altopiano di Asiago a Valdagno, oltre quaranta novene, delle quali però è rimasta in vita solo la Nina thienese. “Le prime fonti a stampa che documentano questa antichissima tradizione non sono anteriori al secondo decennio del secolo scorso, invece i ricordi, trasmessi attraverso le generazioni, vanno molto più indietro, cioè all’epoca della Repubblica della Serenissima – continua Domenico Zamboni – Il testo di questo antico canto, che fino agli anni Venti del secolo scorso veniva chiamato “Cantar Nadale”, nella sua forma arcaica descriveva la vita, la passione e la morte di Gesù al momento dell’annuncio della sua nascita. Fu don Ermanno Gasparella a modificarlo con contenuto solo natalizio. La “correzione”

però uno dei motivi per cui questo canto, un tempo diffuso in molti paesi della provincia, è sopravvissuto solo a Thiene. Curiose furono le gare fra le Nine, con premi in denaro e in tessuti per le migliori soliste, istituite durante il ventennio, ma proseguite anche fino al 1946. Un evento importante avvenne nel dicembre del 1947, quando una troupe cinematografica della Rai, diretta dal regista Victor De Sanctis, venne a Thiene per filmare questa tradizione per la “Settimana Incom”. Da allora si creò una “leggenda castellana” che viene ripresa anche ai giorni nostri: la Nina, dagli spalti del Castello rappresenta l’Angelo che annuncia il Natale e il popolo simboleggia i pastori che accorrono al suo richiamo”.

“La Nina per Thiene è un appuntamento importante ed imperdibile – sottolinea Manuel Benetti, presidente della Pro Loco cittadina che da sempre si occupa dell’organizzazione di tutto ciò che ruota intorno alla Canta natalizia – A Thiene non è Natale se non c’è la Nina la Vigilia. Anche quest’anno i vari quartieri si auto organizzano con varie cante nelle sere precedenti, in vari luoghi o in casa di qualcuno. Negli ultimi anni il quartiere di Rozzampia non

aveva partecipato per problemi organizzativi, quest’anno ci sarà anche Rozzampia. La tradizione della Nina è importante non solo come tradizione tipica del periodo natalizio ma anche perchè rinsalda la collaborazione tra le persone e mantiene vivace la vita nei quartieri. Sottolineo che sono tutti volontari, persone che credono nel valore e nell’importanza di questo appuntamento per la città e donano il loro tempo e la loro voglia di fare affinchè tutto si svolga nel modo corretto e la Canta sia emozionante e tradizionale come lo è da sempre”. Pro Loco Thiene organizza in centro un doppio appuntamento il giorno della Vigilia, per coinvolgere nella tradizione della Nina anche i più piccoli. “Il pomeriggio ci sarà la Nina dei piccoli grazie alla collaborazione del Coro giovanile di Thiene mentre la sera in centro ci sarà la Nina Gigante, che vede raggruppati tutti i cori che nei giorni precedenti hanno cantato nei quartieri – continua Benetti – Speriamo di riuscire ad arricchire l’appuntamento con un Presepio vivente. Di certo, come da tradizione, la sera della Vigilia la Pro Loco dona cioccolata, vin brulè e la Treccia d’Oro di Signorini ai partecipanti, come augurio di Buon Natale”.

Canta della Nina è un evento che si ripete ed è a pieno titolo cultura di Thiene –sottolinea Ludovica Sartore, assessora alla cultura – Partecipare alla Canta della Nina non è solo assistere ad un evento, è entrare a far parte di una storia che si rinnova e di una modalità di vita sociale che va coltivata”. “La Nina è un evento corale che ha sempre coinvolto tutta la città. Il nostro impegno è di rendere partecipi le giovani generazioni e le scuole perché la tradizione continui e si confermi sempre più anche un evento di forte richiamo nel territorio”, è il commento di Marina Maino, assessora al turismo e all’animazione del centro storico. ◆

“La

Attualità

hiene punta a ridisegnare le aree della stazione degli autobus e delle piscine comunali. Due zone strategiche, fondamentali per i servizi di trasporto e ricreativi, che sotto l’attenzione dell’amministrazione comunale saranno presto rimesse a nuovo.

Con l’ok della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio e di Svt il progetto per rimettere a nuovo la stazione degli autobus, posizionata in un punto strategico per studenti e utenti, va a passi veloci verso l’affidamento.

“Il progetto è frutto di uno studio meticoloso ed è strategico sotto diversi punti di vista – dichiara il sindaco, Giampi Michelusi – interessa un’area del centro molto frequentata, è a ridosso della cittadella scolastica e del centro storico, presenta l’opportunità di permettere un presidio stabile della polizia locale, migliorando così lo standard di sicurezza in città e assicurando alla polizia locale nuovi strumenti per il controllo del territorio. L’area, infatti, sarà anche videosorvegliata”.

“Il progetto di riqualificazione dell’area specifica è sostenuto in primis dallo studio del carico d’utenza che vede in maggioranza studenti provenienti dai Comuni limitrofi – sottolinea Nazzareno Zavagnin, assessore ai lavori pubblici – Realizzeremo un’opera funzionale alle esigenze di chi la vivrà quotidianamente e in linea con la tutela dell’area, anche se non vincolata”.

Con l’approvazione del progetto esecutivo tutto è pronto per indire la gara in gennaio e procedere all’affidamento dell’opera, finanziata dall’amministrazione comunale con un investimento di oltre 730mila euro. “L’importo è al momento completamente a carico del Comune – specifica Zavagnin – ma abbiamo richiesto una compartecipazione economica anche alla Provincia e a Svt”.

La stazione delle autocorriere si trova in zona ‘Bosco’ a partire dal 1985 e da allora è stata oggetto solo di interventi di ma-

Dalla stazione alle piscine Thiene si rifà il look

In città veranno sistemate due zone strategiche attraverso la riqualificazione della stazione degli autobus in zona Bosco e dell’impianto natatorio comunale. Maggiore sicurezza, funzionalità e accessibilità sono gli obiettivi che si è prefissata l’amministrazione comunale.

nutenzione ordinaria. Copre un’area pavimentata di circa 3.350 mq, al cui interno, oltre ai percorsi per i mezzi di trasporto, ci sono due pensiline aperte su tutti i lati ed un edificio. Il nuovo progetto, oltre a riqualificare l’intera area e gli edifici che ci sono al suo interno, interviene anche nelle aree circostanti. Sarà sistemata via dei Tigli, asse viario di ridotta larghezza, ma di grande importanza in quanto, oltre a servire i residenti, collega la stazione delle corriere e il centro della città con il grande polo scolastico che si trova più a sud. Nel progetto è previsto il cambio di destinazione d’uso dell’edificio centrale da bar a nuovo distaccamento della polizia locale e a uffici che saranno messi a disposizione di un’associazione di vigilanza volontaria. Sempre all’interno di questo edificio si ricaverà un servizio igienico pubblico con porta dotata di apertura a gettone. Il nuovo portico sarà più basso rispetto alla copertura delle pensiline, che resterà completamente a vista. Verranno riqualificati l’attuale marciapiede, la pavimentazione, il manto di copertura e all’interno delle pensiline verranno posizionate delle panchine monolitiche in calcestruzzo colorato e dei cestini in metallo. In sostituzione delle piante ammalate ne saranno piantate di nuove.

Nuova vita sarà data anche alle piscine comunali con l’impianto attuale, costruito negli anni ’70, che sarà completamente rimesso a nuovo. Il bando per la concessione è previsto per il 2025 e l’amministrazione comunale sta valutando vari progetti, che comprendono sia l’impianto coperto, che conta due vasche e una palestra, che quello scoperto, con la vasca olimpionica e altre due vasche più piccole. Per dare più spazio al nuovo complesso il Comune ha deciso di utilizzare anche l’area che si trova di fianco alla piscina esterna, dove si potrà progettare un’ampia zona di ristoro scoperta e verde o aggiungere parcheggi.

“Le criticità relative alla gestione delle piscine e alla sostenibilità economico- finanziaria legata alla loro gestione è stata messa a dura dal periodo pandemico – spiega il sindaco Michelusi – È necessario riprogettare l’area considerando di aggiungere anche attività che non riguardano solo il nuoto, ma che rendano l’area attrattiva sia per gli utenti di Thiene che per i tanti che vengono da fuori. Per avere delle idee abbiamo già visto di persona alcuni impianti, in Italia e all’estero. SI tratta di fare un importante investimento economico ed è doveroso essere lungimiranti per farlo durare nel tempo”. ◆

Attualità

“SOmar Dal Maso

alto triplo” che porta lontano in ottica lavoro & futuro in costruzione per la Scuola di formazione professionale “Anna Rossi Saugo” di Thiene, che implementa la propria dotazione di spazi fisici per la didattica con tre laboratori dedicati.

Si tratta di ambienti in cui la strumentazione si prefigge di favorire la necessità di “tenere il passo con i tempi”, per usare una formula nota, soprattutto nel settore dell’elettronica per l’auto, dell’e-mobility, della guida autonoma, ma anche del settore del benessere, con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Più precisamente sono stati allestiti: un nuovo hub di Informatica, fruibile da tutti gli studenti di entrambi i settori, automotive e benessere, un ampio spazio aperto per la Meccatronica ed Elettrauto, con attrezzature relative all’ambito dell’automotive e, infine, un’aula/laboratorio Multifunzionale per tutte le classi.

Le attrezzature permetteranno di simulare contesti di lavoro, in affiancamento agli stage successivi, utilizzando software e piattaforme integrate, collegate con le strumentazioni digitali degli altri laboratori della scuola o altre scuole della formazione professionale anche in rete. Il tutto a disposizione degli adolescenti altovicentini che hanno scelto i percorsi professionalizzanti dello storico istituto cittadino –attivo da oltre 70 anni a Thiene, nella prima “forma” dal 1952 - di via dei Quartieri, quartiere Conca. Corsi che “premiano” a fine ciclo con il diploma professionale o l’attestato di qualifica a seconda dei corsi seguiti. Da ricordare che la scuola accoglie ragazzi e ragazze provenienti da circa 50 Comuni. “Battezzato” Vet 2024 - Laboratori innovativi e multifunzionali, ”questo progetto non è solo uno spazio fisico – così è stata illustrata la novità nel corso dell’inaugurazione del 14 novembre scorso -, ma un’opportunità per costruire il futuro dei nostri

Nuovi laboratori tecnici

alla Sfp Saugo

Nella scuola di formazione professionale di via dei Quartieri sono stati realizzati per la pratica nei settori combinati di carrozzeria, meccatronica ed elettrauto, poi l’informatica e la multimedialità utili anche per il “benessere”. Ad oggi l’istituto accoglie ragazzi e ragazze provenienti da circa 50 Comuni.

studenti e la qualità delle loro competenze”. Nuovi tasselli tanto concreti quanto importanti, insomma, che a partire da quest’anno scolastico 2024/2025 forniscono una dotazione infrastrutturale degli ambienti interni orientata a favorire la crescita e apprendimento.

A permettere la realizzazione delle strutture è il PR 2021-2027, Programma Regionale finanziato a sua volta da un fondo Fesr europeo (ammonta a un miliardo di euro nel suo complesso la “fetta” destinata al Veneto fino al 2027) con approvazione di un progetto che ha puntato sull’innovazione, accessibilità e sostenibilità risalente al novembre 2022, dunque esattamente due anni prima rispetto al varo ufficiale. La novità recente segue ed è collegata, in un continuo salire di gradini formativi, all’istituzione del corso per carrozzieri che ha preso corpo proprio nel corso del 2024 – per poi venire attivato operativamente a settembre - dopo il nulla osta rilasciato dalla Regione Veneto. Una professione nel settore automobili “e dintorni” che, secondo le stime delle associazioni degli artigiani, richiede la formazione di almeno un cen-

tinaio di figure (specializzate) da inserire nel prossimo alla fine del prossimo triennio nella sola provincia vicentina. Il tutto per la gioia degli studenti iscritti – e delle rispettive famiglie magari... -, la soddisfazione della dirigenza della scuola, il supporto al lavoro dei docenti e collaboratori che costituiscono i “bravi maestri” dell’istituto. Senza dimenticare i feedbacks di aziende private e associazioni di categoria che sostengono le attività, insieme ai fondi che arrivano da Regione Veneto e Unione Europea. Ammonta a a 102 mila circa l’assegnazione riservata a Thiene, in questo caso, che permette di salire un gradino anche dal punto di vista tecnologico e in ottica digitalizzazione in prospettiva. Alla mattinata dedicata al taglio del nastro presenti autorità cittadine, “capitanate” dal sindaco Giampi Michelusi, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle categorie economiche locali. A fare gli onori di casa il direttore dell’istituto Giannino Stecca insieme ovviamente ai protagonisti e destinatari del “tris” di spazi, vale a dire gli adolescenti che frequentano classi e laboratori, e i loro “prof”. ◆

Attualità

Un altro successo per la compagnia teatrale thienese La Zonta che per i suoi 35 anni si è regalata il premio Fitalia 2024 per lo spettacolo Medusa, scritto da Giampiero Pozza, uno dei due fondatori del gruppo insieme ad Antonio Mosele. Nati per gioco nel 1898, per portare in scena uno spettacolo nel Patronato delle Opere Parrocchiali di Thiene in occasione del pensionamento di Monsignor Bogoni, da allora la compagnia di attori amatoriali ne ha fatta di strada. E dall’Alto Vicentino, dove sono apprezzati e seguiti, si sono fatti conoscere in tutto il Paese e a livello nazionale, conquistando riconoscimenti sempre più ambiti.

“Io e Giampiero Pozza abbiamo cominciato facendo film in super 8 – racconta Antonio Mosele – Lui aveva una cinepresa, registravamo e con il pennarello disegnavamo gli effetti speciali nella pellicola. Poi per festeggiare Monsignore che andava in pensione abbiamo realizzato uno spettacolo teatrale e da lì siamo andati avanti senza più fermarci. I primi spettacoli erano parrocchiali, ma la passione ci ha portati ad approfondire altri generi e velocemente abbiamo portato in scena spettacoli sempre più importanti. Ci piaceva recitare, impegnarci nel mondo del teatro, conoscerlo, crearlo”.

La vera svolta per La Zonta, che oggi conta una ventina di tesserati, è arrivata con Salomè di Oscar Wilde. “Abbiamo cominciato a partecipare a concorsi nazionali e ne abbiamo vinti. – continua Mosele – Io e Giampiero ci alternavamo alla regia e siamo arrivati a fare 45 spettacoli l’anno. Praticamente per anni eravamo fuori tutte le sere”.

Un periodo intenso, di formazione, servito per cimentarsi in tutti i generi: drammi, tragedie, introspezioni esistenziali, opere leggere, con prove di recitazione in grado di spaziare dai dialoghi veloci e serrati, ai monologhi, ai battibecchi e alle battute tipici delle commedie. Dal 1989 a oggi La Zonta si esibisce nei teatri di tutta Italia offrendo al pubblico e agli organizzatori diverse tipologie di spettacolo, dal teatro classico al contemporaneo, dalla commedia al dramma, dalle contaminazioni con danza e musica dal vivo ai readings.

Gli attori sono molto attivi anche nella formazione, organizzano corsi di recitazione e di lettura espressiva e affiancano gli insegnanti nelle attività teatrali che si svol-

Premiata La Zonta sul palco da 35 anni

Con il Premio Fitalia 2024 per il Teatro Amatoriale, assegnato in seguito alla votazione da parte di giovani attori da tutta Italia, la compagnia thienese celebra i suoi 35 anni di attività. Gli attori sono molto attivi anche nella formazione, organizzano corsi di recitazione e di lettura espressiva.

gono nell’anno scolastico. “In trentacinque anni di attività abbiamo sempre cercato di proporre al pubblico esperienze teatrali gratificanti che offrano, oltre al semplice divertimento, anche rappresentazioni con una forte componente comunicativa ed emozionale”, sottolineano i fondatori de La Zonta.

Il premio Fitalia 2024 è stato consegnato a luglio a Spoleto, per lo spettacolo di Giampiero Pozza Medusa, dopo una votazione da parte di giovani attori da tutta Italia. Ma è solo uno dei tanti premi, non il primo a livello nazionale. “Anche il nostro ‘Agnese di Dio’ e ‘Il Padre’ (di Strindberg) sono stati premiati – continua Mosele – Nel nostro anno più prolifico abbiamo messo in piedi la rassegna del Credo, spettacoli religiosi ma non parrocchiali. Spettacoli forti, che hanno avuto un impatto importante sul pubblico e ci hanno fatto conoscere ancora di più”.

Per la sua formazione Giampiero Pozza ha frequentato Ipotesi Cinema, il ‘Laboratorio per le idee e le immagini’ fondato a Bassano Del Grappa da Ermanno Olmi. Una scuola che prevede laboratori collettivi nei quali gli studenti contribuiscono alla sce-

neggiatura, alla ripresa e al montaggio, con lo scopo di diventare autori, oltre che performers.

“Il mio spettacolo preferito è ‘Il Padre ‘ –racconta Antonio Mosele – È quello che mi ha dato di più, con il quale abbiamo abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Purtroppo con i drammi è difficile replicare gli spettacoli, perché fanno meno audience delle commedie e chi acquista spettacoli teatrali vuole giustamente riempire la sala. Quindi proponiamo anche commedie leggere, ma non stupide, che fanno riflettere. Assassinio sull’Oriente Spritz e El Cativisimo sono commedie improntate su suggestioni e mancanza di riflessione e quest’ultima ha richiesto un profondo studio della storia e della geografia locale, soprattutto delle contrade di Lugo di Vicenza negli anni ’50. Il nostro impegno è premiato dal pubblico che ci dà sempre grandi soddisfazioni. E il pubblico che ci dà maggiore soddisfazione è spesso quello nei piccoli teatri, nei piccoli comuni, dove non te lo aspetti, lì riceviamo un calore fenomenale – conclude – Ci è capitato di fare teatro nelle biblioteche, in mezzo alla gente, è bellissimo”. ◆ [A.B.]

Attualità

Isindaci dell’Alto Vicentino hanno votato a larga maggioranza per l’ampliamento dell’inceneritore di Schio, con il conseguente aumento dei rifiuti portati da fuori zona e una previsione di spesa di 80 milioni di euro e nell’Alto Vicentino c’è chi ha deciso di gridare il suo ‘no’ a questa scelta e di agire con una raccolta firme a favore di una petizione che esprime contrarietà all’ampliamento dell’impianto e all’incenerimento dei fanghi di depurazione.

È il coordinamento ‘Non bruciamoci il futuro’ formato dalle associazioni Acqua bene comune, Alto Vicentino ricicla, Chi ci sta, Cillsa, Csa Arcadia, Genitori preoccupati, Isde Medici per l’ambiente, Mamme No Pfas, Salute e territorio Alto Vicentino. “Lo scorso agosto, 28 sindaci su 31, soci di Ava (Alto Vicentino Ambiente), la società partecipata pubblica che gestisce l’inceneritore di Schio, hanno votato a favore delle linee di indirizzo per il nuovo piano industriale – spiegano dal coordinamento –. Se realizzate, tali indicazioni comporterebbero un nuovo ampliamento dell’inceneritore di Schio, con un aumento del 39% dei rifiuti trattati nell’impianto, cioè dalle attuali 85.000 tonnellate l’anno a 119.700 tonnellate l’anno. Con una previsione di spesa di 80 milioni di euro di denaro pubblico. Nei prossimi mesi saranno discussi i dettagli del piano industriale che delineeranno il futuro della società, con importanti conseguenze sul nostro territorio in termini di impatto sul nostro ambiente e sulla nostra salute”. Altro che dismissione della Linea 2, come si era parlato negli ultimi anni. E considerando che la società è pubblica i membri del coordinamento fanno valere la parola dei cittadini che sono in disaccordo con le amministrazioni locali.

“In qualità di cittadini proprietari della società Ava chiediamo ai sindaci, che sono i responsabili della salute dei cittadini che rappresentano, di dire no a qualsiasi aumento della potenzialità dell’inceneritore, considerando che ora soltanto il 20% dei rifiuti trattati proviene dai comuni soci e

Al via la raccolta firme contro l’ampliamento dell’inceneritore

È nato il coordinamento ‘Non bruciamoci il futuro’, sceso in campo per far sentire la sua voce a tutela del territorio e delle nuove generazioni. La prima azione è una campagna di informazione e sensibilizzazione per fermare il progetto di ampliamento del termovalorizzatore di Ava.

che un aumento comporterebbe un incremento delle emissioni di sostanze nocive, quali diossine, metalli pesanti, particolato, ossidi di azoto e PFAS, in un territorio la cui l’aria è la più inquinata d’Europa, come ribadito recentemente dall’Agenzia Europea per l’Ambiente. L’impatto di tutto questo sarebbe negativo sulla salute poiché comporterebbe un aumento di 16.500 tonnellate all’anno di emissioni di CO2, in un territorio già segnato da numerosi eventi meteorologici estremi, causati dal cambiamento climatico, in un momento in cui, come le tragiche e recenti notizie di cronaca ci ricordano, l’intento collettivo dovrebbe essere quello di diminuire il più possibile le emissioni climalteranti per tutelare il futuro delle nuove generazioni”. Di contro, il coordinamento chiede che i primi cittadini sostengano la progressiva diminuzione del conferimento dei rifiuti in discarica, chiedendo ad Alto Vicentino Ambiente di commissionare ad un ente indipendente e di comprovata competenza nel settore del recupero di materia, uno studio volto a individuare le possibilità esistenti in tale campo, al fine di prevenire con ogni tecnologia possibile lo smaltimento dei rifiuti in discarica e incenerimento. Sì quindi alla raccolta porta a porta e alla tariffazione puntuale, sì a impianti per il recupero, sì a tutte le buone pratiche che riducono il rifiuto a favore del riciclo. Il Coordinamento intende dare voce al diffuso e crescente dissenso non solo in merito

al progetto di ampliamento dell’inceneritore: “A pagarne duramente le conseguenze è paradossalmente anche chi, come nel caso nell’agricoltura biologica, valorizza il nostro territorio nel rispetto dei cicli naturali e delle risorse, generando così una ricchezza reale e non fittizia – sostengono – Filo conduttore delle iniziative sarà una raccolta firme a favore di una petizione che esprime netta contrarietà ad ogni ampliamento dell’impianto e a qualsiasi ipotesi di incenerimento dei fanghi di depurazione che potrebbero contaminare aria, suolo e acque con PFAS e altri inquinanti persistenti, mentre chiede alle amministrazioni che la diminuzione del conferimento in discarica dei rifiuti sia ottenuta attraverso l’applicazione di tutte le pratiche in grado di ridurre a monte la produzione di rifiuti e l’ottimizzazione del recupero di materia. Tali pratiche sono da tempo note e in altre realtà, come nel trevigiano, stanno producendo risultati che, se perseguiti anche nel nostro territorio, permetterebbero di spegnere la linea due una volta giunta al termine del suo ciclo produttivo e di riconvertirla in processo di recupero di materia. Ciò consentirebbe alla Società di compensare i mancati introiti derivanti dall’incenerimento e di entrare in un settore strategico del mercato presente e futuro”. È possibile firmare la petizione nei banchetti informativi che veranno promossi nei diversi Comuni oppure online sulla piattaforma openPetition. ◆ [A.B.]

Cultura e spettacoli

Entusiastico sold out per l’omaggio a Rino

L’evento dedicato al cantautore calabrese ha portato musica, teatro e danza al Comunale di Thiene dove si è registrato il tutto esaurito. Lo spettacolo “Noi, forse non essenzialmente noi”, nato da un’idea di Alex Passerini, è stato prodotto dall’Istituto Musicale Città di Thiene.

hiene si scopre e si svela come roccaforte di estimatori di Rino Gaetano. A certificarlo, il sold out del Teatro Comunale di Thiene, che ha riunito quasi 500 spettatori di uno spettacolo inedito dedicato al compianto cantautore. Crotonese di nascita e romano poi per carriera artistica: cantato, raccontato e “recitato” in un sabato sera intenso che ha emozionare, regalando allegria mista a nostalgia. Da un’idea di Alex Passerini, l’omaggio proposto ha saputo intrecciare tre arti del palcoscenico, vale a dire la musica, il teatro e la danza, con ben 19 artisti a collaborare per portare in Altovicentino storia&musica del cantante-icona dai tre “nomi” (Salvatore Antonio Gaetano all’anagrafe) e che tanto ha fatto ballare quanto riflettere, con le sue stilettate mirate, più generazioni. Con testi intrisi di nonsense, denuncia sociale e tal-

volta sfottò proposti negli anni ‘70 su melodie adatte alle orecchie di tutti. Il popolo thienese affezionato al cantautore - morto nel 1981 in seguito a un incidente, a soli 30 anni – si è goduto una serata da amarcord con il valore aggiunto della messa in scena e in musica da parte di una carrellata di giovani: nove tra musicisti, cantanti e coriste e una coppia di attori che ha riscosso consensi e, non ultima, con la “perla” di una danzatrice ad arricchire ancor più l’originale proposta culturale ospitata in teatro grazie alla disponibilità del Comune. Applausi per tutti, a partire da ragazzi e ragazze della JuniorOrchestra – seguiti dai maestri Andrea Cerato ed Elisabetta Cuman - fino a Marta Dal Santo e Cristiano Moioli e, appunto, a Matilde Pozzan “sulle punte”, tutti sotto i 28 anni. Dieci i brani scelti dall’autore e regista Passerini, che ha attinto a piene mani alla realtà vissuta e sognata da Rino Gaetano dal 1973 al 1980, periodo in cui ha pubblicato i 6 album discografici. Con focus musicale sui meno, forse, “popolari”. Spaccati biografici, aneddoti e incontri romanzati hanno restituito al pubblico un Rino “vero” aggiungendo un doppio pizzico di magia e fantasia. Con un ospite “di famiglia”,Alessandro Gaetano, nipote (figlio della sorella del cantante) che ha seguito le orme dello zio nella carriera artistica, anche lui a esibirsi con la JuniorOrchestra. Ah, il titolo dello show: “Noi, forse non essenzialmente noi”. Che nasce da? “Dalla

prima traccia del primo album di Rino, intitolata ‘Tu, forse non essenzialmente tu’ –risponde Alex Passerini, milanese d’origine che vive a Piovene, scrittore, autore e attore teatrale (anche di spettacoli per bambini) e appassionatissimo di dischi in vinile -, su cui ho giocato mettendoci quel noi che rappresenta la nostra volontà di omaggiare Rino, portandolo in scena suonato dai giovani”. Tutti “under 30” si diceva, coloro che si sono esibiti in un sabato sera di novembre che ha riscaldato mani e cuori, e la voce di chi si è lasciato trasportare dall’onda delle emozioni suggerite tra note, monologhi e passi leggiadri. E che è nato quando? “L’idea l’ho cullata per tanto tempo, ma è dal 2019 che ha preso forma, dopo aver già allestito un’opera dedicata a Giorgio Gaber, milanese come me. Poi negli anni a venire ho riveduto e corretto i testi: insomma, una gestazione lunga ma che mi sta dando grande soddisfazione”. Lo spettacolo goduto a Thiene era stato anticipato in estate da un’anteprima a Caldiero, in versione ridotta, una “prova generale” come l’ha definita lo stesso regista, capace di portare ora 460 persone al primo “colpo” a teatro. L’ingresso è stato a offerta libera e responsabile. Se lo aspettava? “Speravo in un buon riscontro ma non mi aspettavo il pienone, men che meno con prenotazioni bruciate in 5 giorni. Anzi, mi dispiace per il centinaio di persone escluso per limiti di posti ma, magari già a breve si potrà riproporre, le richieste non mancano. In ogni caso, vedere tanto entusiasmo e calore mi ha riempito di gioia”. Ai successi canticchiati da tutti noi come “Gianna”, “Aida” e “Il cielo è sempre più blu” resi celebri dalla voce ruvida e dall’interpretazione di Gaetano, sono stati affiancati brani ed episodi meno noti, toccando angolini nascosti ai più perfino ai “cultori” del genere e del cantautore calabrese di nascita: dalle scarpe indossate a Sanremo ai cappelli, finanche alle amicizie che ne hanno segnato la vita e la carriera. ◆

Il progetto, nato dall’associazione

Edùco Aps, in collaborazione con il Comune di Thiene, si pone l’obiettivo di creare una rete estesa e interconnessa di risorse sul territorio, mettendo in contatto utenti, caregiver e operatori con enti, associazioni, servizi e iniziative pubbliche o private di supporto alla disabilità. “L’Amministrazione comunale ritiene il progetto importante e particolarmente significativo perché è incentrato nel sostegno alle persone fragili - commenta Anna Maria Savio, assessora alle politiche sociali –. Il territorio e le realtà istituzionali e associative offrono numerose opportunità, ma la loro veicolazioni nei confronti dei potenziali fruitori non è sempre scontata e semplice. Questo nuovo strumento dà la possibilità di conoscere le varie realtà e mettersi in contatto con chi può dare le informazioni richieste. L’idea è maturata circa due anni fa quando l’associazione Edùco ha preso contatti con l’assessorato e si è attivata con squisita sensibilità nel prendere in carico questo bisogno. Ringrazio dunque i volontari, e in primis la presidente Elena Mantiero, per il lavoro prezioso che svolgono nel territorio con bambini e famiglie per promuove sempre più inclusione sociale. Tutto questo è reso possibile anche grazie al concreto contributo dell’Inner Wheel Schio Thiene che ancora una volta, con attenzione e delicatezza, hanno subito risposto alla richiesta di collaborazione, rendendo fattibile il progetto. Al Club va il mio apprezzamento e la mia più profonda stima per la sollecitudine con cui supportano le iniziative rivolte alle fasce più deboli. Anche con questo progetto si conferma l’importanza di creare sinergia tra pubblico e privato per poter agire in modo più incisivo,

Una rete sovracomunale in supporto alla disabilità

È pronta al lancio Re.d, Rete Disabilità Thiene, la piattaforma progettata per facilitare l’accesso ai servizi dedicati alle persone con disabilità o fragilità. Il territorio e le realtà istituzionali e associative offrono infatti numerose opportunità, ma la loro veicolazioni nei confronti dei potenziali fruitori non è sempre scontata e semplice.

dando risposte concrete alla cittadinanza”. Chi oggi vive con una persona fragile o disabile ha spesso la sensazione di essere da solo, di dover fronteggiare in solitaria il mare delle innumerevoli sfide quotidiane. Re.d nasce proprio per rispondere a questa esigenza, offrendo uno strumento pratico che favorisca l’inclusione e l’interazione tra persone e realtà che operano nel settore della disabilità. “Troppo spesso - dichiara Elena Mantiero, presidente di Edùco Aps - chi ha bisogno di aiuto non riesce a trovare le risorse già esistenti sul territorio. Le famiglie che vivono da vicino la disabilità non conoscono l’of-

ferta del territorio in cui vivono per i loro cari, piccoli o grandi che siano, o ne hanno conosciuto solo una parte; l’informazione è un atto dovuto e fondamentale per questi genitori, permette loro di scegliere e regalare ai propri cari momenti di serenità. Con re.d vogliamo trasformare questa realtà, rendendo accessibile una visione completa di tutte le opportunità disponibili”. Attraverso una piattaforma web facilmente accessibile, Re.d permette di trovare informazioni dettagliate sulle realtà attive nel mondo della disabilità, categorizzate per area geografica, tipologia di disabilità e ambiti di attività. L’obiettivo è semplice: consentire a chi entra in contatto con un nodo della rete di avere una visione completa di tutti gli altri, creando una vera e propria rete a supporto dell’inclusione. Per il successo di Re.d, è essenziale il coinvolgimento di tutte le realtà che operano nel settore della disabilità. «Invitiamo pertanto associazioni, enti pubblici e privati – è l’appello lanciato da Elena Mantiero - a unirsi a questa rete, contribuendo a far crescere una comunità sempre più coesa e solidale. La piattaforma rappresenta una grande opportunità anche per dare visibilità a chi vi aderisce”. Per informazioni e adesioni: www.retedisabilita.it, mail associazione.educo@ gmail.com ◆ [O.D.M.]

Attualità

Si concede un passo indietro come fosse una macchina del tempo in abbinata ad un nuovo futuro l’edificio di via Madonnetta a Centrale di Zugliano che, per decenni, ha ospitato i bambini delle scuole elementari locali. Tra poche settimane, infatti, una volta conclusi i lavori (ormai in dirittura d’arrivo) l’edificio diverrà la nuova “culla” per neonati e bambini da 0 a 3 anni, nella nuova sede dell’asilo nido comunale. Questo grazie a un investimento di 928 mila circa, garantiti dai fondi Pnrr, a cui aggiunge una cifra intorno ai 100 mila euro che sarà prelevata dalle casse del Comune per alcune opere all’esterno, dalla realizzazione di un giardino/cortile, la realizzazione degli stalli in parcheggio e l’installazione di giochi adatti alla prima infanzia. Iniziati nel mese di ottobre di un anno fa, gli interventi interni si possono dire ormai prossimi “all’ultimo chilometro”. La struttura rivista e rimodernata in tutti i servizi alla persona potrà accogliere in tutto 35 baby-utenti, dei quali 10 lattanti e gli altri 25 bimbi già usciti dal periodo di allattamento, i più grandicelli con due aule a disposizione. Oltre ai servizi igienici, alla mensa, alla cucina, non mancano le stanzette per la “nanna” e altri spazi a misura di infante e funzionali al lavoro degli operatori. Nell’ex scuola elementare si è proceduto a mettere a norma lo stabile dal punto di vista antisismico, alla sostituzione della copertura, e al rinforzo

L’ex scuola elementare si trasforma in un nido

A Zugliano si stanno per concludere i lavori per il cambio di destinazione delle vecchie scuole a favore dei piccolissimi ospiti che a breve entreranno nella struttura della frazione. Opera da un milione di euro.

delle fondazioni. Infine, toccherà a mobilio e ai serramenti da sostituire con moderni infissi in pvc. Installati anche i pannelli fotovoltaici.

Sostenibilità, accessibilità ed ecocompatibilità sono non a caso le parole chiave che

emergevano già in sede di presentazione del progetto complessivo alle famiglie zuglianesi, ora in attesa del taglio del nastro ufficiale per poi poter usufruire dell’asilo nido comunale, secondo programmi, a partire dal mese di settembre 2025.◆ [O.D.M.]

Un “moraro” per gli alunni, un fiore per i nati nel 2024

Due le iniziative promosse dal Comune nella ricorrenza dedicata alla Giornata nazionale degli alberi. Ad ospitare l’evento dedicato all’ambiente è stato il cortile della scuola San Giovanni Bosco di Rozzampia.

Un “distributore naturale” e a costo zero di ossigeno composto di legno, linfa e foglie, che vale come simbolico gesto di attenzione comune per la salubrità dell’aria e la cura dell’ambiente. Il riferimento va al “moraro” piantato nello spazio verde dedicato ai giochi alle primarie di Rozzampia, qui dove un gelso “respira” in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, che cade al 21 di novembre. Una festa, prima di tutto per i più piccoli che frequentano le classi della scuola San Giovanni Bosco della frazione, e occasione propizia per conoscere gli “ambasciatori”

del Comune di Thiene che ha promosso l’iniziativa. Oltre alla pianta messa a dimora nella terra, ai margini della piastra sportiva, si è colta l’occasione per installare un fiore giallo nel parco pubblico per celebrare i nuovi nati nel corso dell’anno 2024. “Di anno in anno consolidiamo un appuntamento gioioso che resta indelebile nei ricordi di ogni bambino – così il sindaco Giampi Michelusi -. Ringrazio i docenti per la collaborazione che ci vede insieme nella sensibilizzazione delle nuove generazioni per renderli coscienti sulla necessità di salvaguardare il verde e rispettare la natura”. Presente alla mattinata il “titolare” del pollice verde per la

comunità di Thiene, l’assessore all’ecologia Nazzareno Zavagnin. “Condividere con loro l’esperienza di piantare un albero insieme ha sempre un fascino particolare. Thiene ha numerosi parchi e giardini pubblici che richiedono cura e comportamenti di riguardo e di tutela da parte di chi li frequenta. In eventi come questi aiutiamo i nostri ragazzi a crescere nell’amore per la propria città e per il pianeta” ◆ [O.D.M.]

i manda da solo in... Cina Riccardo Fontana, il nuotatore di Marano che ha saputo fare di un ostacolo oppostogli dal destino, in seguito a un incidente, uno stimolo per rigenerarsi e diventare un atleta paralimpico di livello internazionale.

La sua specialità è l’apnea in immersione, dinamica o statica a seconda della location ambientale, una disciplina relativamente nuova che sta riscuotendo consensi e un numero crescente di praticanti. Ed è fresco di medaglia di bronzo il buon “Riky”, la cui determinazione “fa scuola”: l’ha conquistata di recente a Lignano nel corso del Mondiale Cmas, nella seconda edizione ufficiale, infilzando due target in un colpo solo: il piazzamento sul podio, infatti, è valso al 46enne il pass d’invito per i World Games che si ospiteranno appunto nello Stato asiatico l’anno venturo. Con un assaggio di competizione dal respiro planetario già testata dal 15 al 17 novembre scorsi sul litorale adriatico, un rendez-vous che ha ospitato circa un centinaio di specialisti provenienti da Europa, Africa, America e Asia. Tra i quali si annovera con pieni meriti proprio Riccardo Fontana, apneista esperto che ormai da una ventina d’anni pratica quella che al di fuori dei confini d’Italia è meglio nota come freediving. L’atleta altovicentino è tesserato con l’associazione sportiva Vicenzapnea, nota anche come Black Dolphins. Nato nel 1978, è originario di Seghe di Velo d’Astico, per poi far tappa – intermedia – a Schio una volta giovane adulto e da qualche anno a Marano, dove vive con la compagna.

Ad avvicinarlo al mondo subacqueo è stato un destino non certo generoso nei suoi

Riccardo Fontana un podio mozzafiato

L’apneista di Marano, atleta paralimpico di livello internazionale, si tuffa a Lignano e riemerge con la medaglia di bronzo e un pass per i World Games che si terranno in Cina nel 2025. Il sogno nel cassetto: che l’apnea venga promossa a disciplina ufficiale alla Paralimpiadi di Los Angeles.

confronti quando, a 24 anni, ha dovuto affrontare le conseguenze di un’emorragia cerebrale per i traumi dell’incidente. Una paralisi del lato sinistro del corpo. Un paziente quanto tenace percorso riabilitativo lo ha portato a recuperare parte della funzionalità, facendo passi – e non solo sul piano simbolico, ma anche fisico – da gigante per recuperare abilità residue. Proprio nel corso della riabilitazione che consigliava anche gli esercizi mirati in acqua, Riccardo si è “immerso” in un mondo nuovo, affascinante e stimolante. L’atleta, motivato dal benessere provato nell’apnea e, aspetto non da trascurare, la meditazione richiesta prima dell’immersione, ha appreso le metodologie di questo sport seguendo i cor-

si di Apnea Academy con l’istruttore Diego Golin e, per l’attività agonistica, con Paolo Frigo.

Tre gli “avamposti” in provincia da dove Fontana si tuffa in vasca per gli allenamenti, in pratica ogni 48 ore, tra le piscine di Creazzo, Malo e Schio. Con qualche tappa periodica all’Y-40 di Montegrotto Terme, la piscina termale più profonda al mondo. Oltre alle puntate acquatiche, da menzionare il lavoro in palestra e di fisioterapia che va a completare la preparazione in vista delle gare. Importante anche il supporto garantito dalla federazione, la Fipsas, che sta per Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, che va a “pesca” anche di atleti da valorizzare come vale per il maranese pronto a prenotare il volo per Pechino e dintorni. Non a caso l’Italia è tra le nazioni più forti al mondo quando si parla di apnea, in qualsiasi delle sottocategorie in cui si compete, sia in versione paralimpica che per normodotati. A darne riprova, l’incetta di medaglie conquistate proprio a Lignano Sabbiadoro (tra apnea e nuoto pinnato in abbinata) nel Mondiale ospitato nelle strutture del Villaggio Bella Italia: ben 81, di cui 42 d’oro. Con il biglietto per Cina 2025 che dovrebbe essere garantito per l’apneista vicentino, si rimane in attesa di altre buone notizie. Vale a dire che l’apnea venga promossa a disciplina ufficiale alla Paralimpiadi, magari già a partire da Los Angeles 2028. ◆

Foto Alessio Alex

Cultura e spettacoli

Prosegue la rassegna culturale maranese “Sopra la panca” con due appuntamenti a ingresso su temi artistici contemporanei con ospiti speciali.

Sabato 7 dicembre, alle 21 in auditorium, è in programma un live-show di Fabio Celenza, autore delle parodie comiche diventate più virali degli ultimi anni. Dopo essersi diplomato al Conservatorio di Pescara, ha cominciato a postare sul proprio canale YouTube – guadagnandosi milioni di visualizzazioni - strampalati doppiaggi originali di star e personaggi del panora-

Celenza e Aprea ospiti della rassegna “Sopra la panca”

Doppio appuntamento culturale a dicembre all’auditorium di Marano dove si esibiranno il comico e musicista Fabio Celenza e l’attore Valerio Aprea. In occasione della consegna delle borse di studio si terrà lo spettacolo “Post” dei Fratelli Dalla Via.

ma internazionale, da Mick Jagger al Dalai Lama. Ciò che li rende inconfondibili è la capacità di Fabio di seguire il labiale del video e di tirarne fuori monologhi e dialoghi in vernacolo, spesso fondendo dialetti diversi. Il risultato è una carica comica irresistibile che ha conquistato, oltre il Web, anche la televisione. A Marano sarà ospite con la sua band e renderà protagoniste le musiche realizzate per alcuni dei suoi video più famosi, senza rinunciare ai suoi doppiaggi, tutti realizzati dal vivo e con il supporto delle immagini originali. Sabato 14 dicembre, sempre alle 21 in auditorium, ci sarà Valerio Aprea, attore poliedrico dallo stile personalissimo, famoso per la sua partecipazione alla serie tv cult “Boris” e ai film della trilogia “Smetto quando voglio”. A Marano porterà in sce-

na “Aspettando l’apocalisse”, una serie di monologhi scritti per lui da Marco Dambrosio, in arte Makkox. La comicità e l’assurdo divengono strumenti affilati per affrontare e provare a scongiurare il grande spauracchio dell’apocalisse, offrendo una chiave iperbolica sulla nostra resistenza e sulla difficoltà che abbiamo nell’adattarci al nuovo.

Nel ricco programma della rassegna figura anche l’ormai tradizionale cerimonia del Premio “Culture – Ca’ Alta” che sarà quest’anno il 20 dicembre, alle 20.30 in auditorium, insieme alla consegna delle borse di studio intitolate a Giulio Regeni. Quella serata ci sarà uno spettacolo di e con Diego Dalla Via, “Post”, un’esplorazione del repertorio dei Fratelli Dalla Via, in una prospettiva inedita. ◆

A Zanè si presenta il libro sulla superstrada Pedemontana

Al centro socio culturale di piazzale Moro, gli autori Nazzareno e Maria Leonardi dialogheranno con il pubblico per offrire un originale punto di vista sulla Spv e sul territorio che attraversa.

Giovedì 12 dicembre alle 20.30 al centro socio-culturale di Zanè si terrà la presentazione del libro “La Pedemontana veneta tra paesaggi, turismo e manifatture”, ricco volume con testi di Nazzareno e Maria Leonardi e fotografie di Cesare Gerolimetto, pubblicato da Antiga edizioni. Il libro offre un originale punto di vista sulla Superstrada Pedemontana Veneta, la cui costruzione è un’occasione per osservare e conoscere il territorio che attraversa, costruendone una nuova immagine. Questo ampio spazio intermedio tra le Prealpi e la pianura con la fascia delle risorgive, viene descritto per raccontare la

varietà di fenomeni che lo stanno profondamente cambiando rispetto al passato. La Pedemontana Veneta, nonostante la continuità geografica, comprende sistemi territoriali notevolmente variegati, diverse vocazioni produttive e differenti caratteristiche morfologiche e insediative. La Superstrada viene raccontata come un itinerario tra paesaggi mirabili, dove i caselli diventano inedite porte di accesso a luoghi turistici e a nuovi spazi plasmati radicalmente dalla presenza di tradizionali, ma anche rinnovate, produzioni manifatturiere e agricole. Saranno presenti gli autori ed il fotografo, modera la giornalista Maria Luisa Duso. Ingresso libero. ◆

Fabio Celenza

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