Thiene MesePlus
Periodico di informazione dell’Alto Vicentino n. 5 - giugno 2023
Nuovo ecocentro unico aperto sei giorni su sette - p.6 ◆ Un nuovo polo scolastico a disposizione di 650 alunni - p.18
Periodico di informazione dell’Alto Vicentino n. 5 - giugno 2023
Nuovo ecocentro unico aperto sei giorni su sette - p.6 ◆ Un nuovo polo scolastico a disposizione di 650 alunni - p.18
L’imprenditrice e autrice thienese, specializzata in protocollo e cerimoniale internazionale, aiuta aziende, enti, associazioni di categoria, università a trovare la giusta forma per presentarsi al meglio. «La domanda “Come mi devo comportare?” è più attuale che mai e le idee a riguardo non sono chiare per niente».
Anna BianchiniIl galateo non è solo quel modo elegante di parlare e comportarsi che si usa a corte o nei tavoli dell’aristocrazia: è “La forma di comunicazione per eccellenza” e chi pensa che sia qualcosa di snob, non adatto a tutti, si sbaglia di grosso.
Lo sostiene Tiziana Busato, docente di galateo e business etiquette, che non ha dubbi quando difende la più antica forma di comunicazione basata su regole formali in continua evoluzione che, pur adattandosi ai tempi, non dimenticano l’obiettivo che è sempre lo stesso: “Fare un’ottima prima impressione”.
Serve nel lavoro, nella vita privata, tra amici, in treno, al ristorante. Serve in chiesa, nelle commemorazioni, nelle formalità delle amministrazioni comunali. Serve dappertutto insomma, “è lo strumento operativo pratico per eccellenza”.
Tiziana Busato è thienese, espertissima in materia, autrice di divertenti libri per avvicinare al galateo e all’importanza del modo di comunicare che ognuno di noi, volente o nolente, usa ogni giorno, ogni volta che è a contatto con altre persone.
Tiziana Busato, che cos’è il galateo? Il galateo è la forma di comunicazione per eccellenza. Lo usiamo tutti, sempre, quindi tanto vale usarlo bene. Siamo noi che scegliamo come comunicare, possiamo usare le regole della buona educazione o quelle della maleducazione e in base a quello ci mostriamo. Anche chi pensa di non usare il galateo in realtà lo usa, ogni volta che ha a che fare con un’altra persona e in ogni contesto della nostra giornata.
Secondo lei oggi ci sono più persone educate o più persone maleducate?
Oggi ci sono più persone non educate, quindi risultano maleducate ma senza rendersene conto. Si sono persi i traduttori, cioè la consapevolezza di che cosa significa essere nel pubblico o essere nel privato. Una volta, anche chi era ignorante aveva dei codici, era umile e si vergognava. Oggi invece no, oggi si sono persi i limiti. C’è una linea sottile tra educazione e maleducazione e un tempo quella linea non veniva oltrepassata da chi non conosceva la buona educazione.
Ci faccia un esempio pratico.
Una qualsiasi delle nostre nonne di campagna, se si fosse trovata in chiesa o in un contesto che richiedeva una certa forma,
Docente e cerimonialista dell’Ancep (Associazione nazionale cerimonialisti enti pubblici), Busato è convinta che “Sapere come si fa” tolga lo stress dell’improvvisazione, conferisca autorevolezza e regali la miglior prima impressione possibile. Per questo ha deciso di insegnare il galateo del terzo millennio attraverso corsi e pubblicazioni.
sarebbe stata in silenzio, non si sarebbe fatta notare. Sarebbe stata consapevole dei suoi limiti ma non li avrebbe mai imposti. Oggi invece nessuno ammette di essere ignorante, di non conoscere, non ci si pongono più le domande. Zygmunt Baumann diceva che nella società odierna ci sono troppi punti esclamativi e troppo pochi punti interrogativi. Voleva dire che le persone pretendono di sapere e non si pongono domande. Di conseguenza non si mettono in discussione e non imparano.
Lei insegna galateo a scuola. Come lo vivono i ragazzi?
Quando insegniamo ai giovani nel modo giusto loro capiscono. Spesso i giovani fanno cose non educate, come ad esempio fanno le ragazze quando si mettono con la pancia di fuori a scuola. Se le sgridiamo loro invocano il loro diritto a vestire come vogliono, ad essere libere, eccetera. Se invece noi spieghiamo che presentarsi vestite nel modo sbagliato all’interno di un contesto sbagliato è negativo per la loro imma-
“Il
gine e che poi a causa dell’impressione negativa dovranno faticare il doppio per far riconoscere la validità delle loro idee e delle loro persone, allora lo capiscono. Ogni cosa che noi facciamo comunica, per cui tanto vale farlo bene.
Che ruolo hanno i genitori in questo?
Un ruolo fondamentale, ma spesso sono proprio i genitori a non rendersene conto, a non conoscere le regole e a non mettersi in discussione. Se i genitori dessero ai loro figli lo strumento del galateo sarebbe nel loro interesse per la vita.
Di recente ha fatto scalpore la protesta di un padre perché in un ristorante stellato hanno imposto al figlio di stare seduto. Il padre si è ribellato scatenando una protesta internazionale.
E ha sbagliato, significa che quel padre non conosce le regole. Nei luoghi pubblici ci sono precisi codici di comportamento e se porti un bambino glieli devi insegnare. Le regole vanno rispettate altrimenti si lede il rispetto del prossimo. Nel caso di un ristorante stellato, le corse del bambino avrebbero senz’altro infastidito, avrebbero tolto l’attenzione dal lavoro dello chef, dalla presentazione del piatto, dall’accostamento dei gusti, dal contesto generale di un ristorante questo che ha regole precise. Ma chi sei tu per farlo? Se non vuoi rispettare le regole sei tu che non ci devi andare, non pretendere che altri ti subiscano. Si tratta di avere il senso del limite, cosa che oggi manca sempre più spesso. Lei cosa propone?
Io penso che invece di protestare le persone dovrebbero fermarsi a riflettere. Oggi ci manca il buon senso che avevano i nostri anziani e questo succede in ogni ambito: nell’abbigliamento, nel mandare i figli a scuola, in cucina, al ristorante.
In questi giorni hanno incoronato Re Carlo d’Inghilterra. Abbiamo visto un cerimoniale impeccabile. In quel caso si parla di galateo?
In quel caso si tratta di un cerimoniale che ha una storia, una tradizione e un significato preciso. L’etichetta è una forma di comunicazione. Il cerimoniale inglese è il top e si chiama cerimoniale proprio perché si parla di cerimonie. Nel caso della celebrazione di un rito, la comunicazione è ancora più forte perché il rito rinforza il significato, dà ancora maggiore risalto al contenuto. C’è stato un piccolo intoppo nel cerimoniale, cioè quando il Re ha sorriso per l’emozione, al figlio erede e alla regina consorte. È stato uno strappo alla regola, impercettibile per noi, ma per chi è esperto di cerimoniale è stato evidente. L’incoronazione è stata vista da oltre mezzo mondo, non si tratta di una favola, è cultura vera. Le persone hanno guardato perché volevano sapere che cosa significano i vari elementi. Qual è il cerimoniale più antico?
Quello della Chiesa senza dubbio. La messa ripropone lo stesso cerimoniale ogni domenica: alzare il calice al cielo, unirsi in preghiera, stringere la mano. In chiesa tutti fanno la stessa cosa, ci si sente parte di un gruppo, di un credo e questo rinforza la religione, rinforza la Chiesa stessa. Così come la cerimonia di incoronazione rinforza la cara reale. Non a caso la monarchia inglese è La monarchia. Galateo e cerimoniale sono identificati con contesti snob, in realtà sono strumenti operativi. Per quanto riguarda le culture straniere come funziona?
Ogni cultura ha il suo protocollo ed è importante conoscerlo quando si ha a che fare con persone straniere, in particolar modo nell’ambito lavorativo. Oggi si parla di interculturalità e conoscere le usanze altrui è utile. In oriente le usanze sono molto diverse, al nord anche. Pretendere di fare a modo nostro può costare pericolosi incidenti diplomatici per questo i rappresentanti istituzionali devono studiare il galateo dei paesi che visitano. Dove e quando nacque il galateo?
In Veneto, a Nervesa della Battaglia, nel 1558, quando una famiglia doveva far sposare un figlio scapestrato che a causa del suo modo di fare era impresentabile. Chiamarono Monsignor Giovanni Della Casa il quale scrisse appunti destinati a Galeazzo. Il galateo nacque così. Ma c’è una cosa ancora più interessante che riguarda Schio e l’Alto vicentino…
Ci spieghi…
Il grande Alessandro Rossi, industriale, imprenditore, geniale uomo d’intuito, creò un villaggio per i lavoratori, con lavatori, bagni e tutto quel che serviva. Ma subito si rese conto che gli operai e le donne non erano educati. Gli uomini facevano i bisogni fuori dai bagni, le donne si accapiglia-
vano ai lavatori, non avevano regole e non si sapevano comportare. Ebbe un’intuizione geniale: fece un inserto con regole nel catechismo e ogni domenica durante la messa il prete dava una regola da rispettare. Usò insomma il galateo per educare una società alla civiltà.
La stessa terza pagina del Corriere della Sera nacque per divulgare il galateo…
Certo. Quando Eugenio Torrelli Viollier lo fondò nel 1876, sua moglie Maria Antonietta Torriani, nata come la Marchesa Colombi, volle la terza pagina per sé. Da allora è dedicata alla cultura, ma all’inizio lei dava indicazioni e regole di comportamento ai borghesi che erano molto ricchi ma non educati e snobbati dall’aristocrazia. Ogni settimana pubblicava una regola di comportamento in pubblico. Lo stesso faceva la televisione nel servizio pubblico ai suoi esordi.
Come definirebbe lei il galateo?
Una zona di comfort. Il galateo insegna quelle regole che ci fanno vivere bene, che eliminano lo stress, perché conoscendole noi sappiamo comportarci in qualsiasi contesto pubblico. La gente predilige Giorgio Armani perché se una persona indossa Armani sa di essere a posto. Il galateo è uno strumento pratico che non deve essere esibito, ma usato. Allo stesso tempo non è una gabbia, lo si deve usare in pubblico non è necessario a casa. Dona regole che danno libertà assoluta, perché mettono al riparo da critiche e giudizi. Il galateo è quella cosa che permette sempre di fare un’ottima prima impressione. ◆
Attualità
Omar Dal MasoGuai anche solo a osar parlare di sport surrogato del tennis, si rischia di venire impallinati da un esercito di seguaci della vibora o della bandeja, i colpi che chiunque pratica il padel da qualche tempo ha, se non imparato ad eseguire, quantomeno sentito nominare. Attenzione che tra Thiene e Schio e dintorni si contano oggi almeno un migliaio di potenziali “tiratori” più o meno scelti di palline gialle, simili - ma non identiche, variano pressione e circonferenza e di conseguenza il rimbalzo - alle “consorelle” del tennis. Un numero approssimativo ma non lontano dalla realtà dei fatti sommando gli iscritti dei club nati da queste parti nell’ultimo biennio e chi nei box trasparenti ci sta capitando per caso o per curiosità. E poi ci ritorna, magari, dopo aver sgranato i canali di Youtube per attingere a più skills possibili, talvolta saltando l’abc visto che si tratta – in apparenza – di una disciplina per tutti.
Sul piano del divertimento lo è, mentre per la pratica agonistica c’è da sudare e anche parecchio.
Vista poi la concorrenza in aumento. Così come “spuntano” istruttori e corsi, tornei, app, attrezzatura tecnica e kit da padellista con tutto un indotto intorno.
Lo dicono i numeri: crescono i praticanti ad ogni livello, di pari passo proliferano impianti in Italia e l’Alto vicentino non si esime da questa padelmania dilagante. T acciando chi la definiva, con scherno come “moda passeggera”.
Il caso-Spagna, in cui da ormai oltre 20 anni lo sport della pala (la racchetta) e della pelota spopola trasversalmente all’età, al
In meno di due anni il mix di passione e curiosità sta coinvolgendo decine di altovicentini tra neofiti, amatori e atleti che si convertono a uno sport di racchetta che sta conquistando adepti ovunque. Anche a
genere e al livello di gioco dei “padelmaniaci” reclutati, la dice lunga: qui il “conto” di chi lo pratica ha superato i 4 milioni.
Cifre lontane ma attenzione che la crescita esponenziale “seminata” nel periodo pandemico non può che sbalordire: 8 mila oggi i campi in Italia, dieci volte tanto rispetto a 5 anni fa.
Parole e numeri certificati dal massimo organismo mondiale in materia di padel. Perfino il vertice ha mutato la sua denominazione storica da Fit a Fitp, un passaggio epocale: ora si parla Federazione Italiana Tennis e Padel.
Anche qui, oltre a chi ha investito di tasca propria nell’allestimento di campi in padiglioni, capannoni industriali o spazi all’aperto, ha annusato l’affare.
Chi ci ha creduto per primo? Imprenditori, certo.
Chi ci ha giocato per primo? Più i calciatori, magari ex atleti, sono annoverati tra i “convertiti,” come confermano un po’ tutti i gestori dei circoli e Asd.
Alla faccia di chi pensava che una “costola” di tennisti annoiati avesse virato sulla versione di coppia più a portata di mano. E di racchetta.
Pochi sanno tra i padellisti, poi, che il presidente della Federazione Internazionale Padel è un italiano: dal 2018 Luigi Carraro guida la Fip nonostante i mostri sacri del passato e del presente siano di nazionalità
spagnola e argentina. Nazioni leaders per campioni, per diffusione e per strutture. Cosa serve per cimentarsi? Abbigliamento sportivo, quattro amici o anche no, le pale (i centri sportivi le noleggiano a prezzo modico) e bisogna premunirsi di visita medica valida, anche non agonistica.
Un consiglio? Giocare con avversari e compagni più o meno dello stesso livello: così il divertimento è garantito.
Se è vero che un po’ di diffidenza e di “resistenza” dei puristi del tennis rimane, ma è chiaro che il padel sta attirando coma mo’ di calamita non solo gli emuli dei vari Federer (ora in pensione), Nadal o Djokovic in scala ridotta, ma di tutto un po’.
In Alto vicentino il “servizio vincente” lo ha confezionato Padelspot di Schio, in via dell’Industria, il primo centro ad aprire i battenti in zona. Era il 15 gennaio 2022. Oggi conta circa 450 associati ad alternarsi sui tre campi al coperto. Cinque i soci a investire – c’è anche il biancorosso Michele Cavion - intorno all’idea di Mauro Zironelli, allenatore di calcio ed ex calciatore “pro”. A lui e al suo staff, dunque, il merito di averci creduto per primi. “Oggi si può dire così – spiega “Ziro” - ma muoversi ai tempi del lockdown con poche certezze e rischi dietro l’angolo, non era scontato, ci siamo assunti un rischio. Le nostre previsioni sono state più che indovinate, partendo dalla convinzione che il padel potesse attira-
Thiene.
re davvero tutti, dai bimbi ai pensionati. A questo aggiungiamo che ci siamo informati su quanto stava accadendo in Spagna, dove i tesserati del padel superavano quelli del tennis, e l’onda lunga di questo entusiasmo è arrivata, come avevamo previsto, fino a qui”. Sempre a Schio in via Tito Livio sono stati inaugurati a inizio 2023 due campi outdoor, gestiti dal Tennis Club, e lo stesso vale per la “coppia” battezzata a Thiene al Circolo Tennis.
Qui i primi “a cielo aperto”, inaugurati –sono due - nel maggio 2022 e subito presi d’assalto. Un terzo esempio, più recente, a Zugliano. Di fatto “testato” da un paio di mesi dagli associati ma con inaugurazione a metà maggio.
“Ora inizia il banco di prova ufficiale – confida Giuseppe Polga, presidente del circolo in via Libertà -, da adesso in poi vedremo se alla curiosità seguirà un afflusso di praticanti con la bella stagione, trattandosi di due campi esterni”.
Un altro polo che si sta consolidando è Padel Sport Villaverla (in via Firenze), sorto in tempi rapidi su iniziativa dei fratelli Michele e Luca Spinella e con il giovane Matteo presenza fissa a contatto con gli utenti. Primi “pertre” il 25 settembre 2022, giusto in tempo per l’autunno con tensostruttu-
ra su due court affiancati. In nove mesi di attività “partoriti” già 220 soci.
“Superate le aspettative da ogni punto di vista - ci spiega il terzo dei citati -, è un risultato già importante, tanto che risulta a volte difficile accontentare tutte le richieste. Abbiamo puntato sui tornei interni, sul circuito Raft Padel una sorta di community di appassionati - e soprattutto sulla volontà precisa di creare un luogo di socialità oltre che di sport”.
Oltre a chi ha già investito nel padel da queste parti e traccia già i primi bilanci c’è chi si apposta sui blocchi di partenza.
È il caso, e si torna a Thiene, di Arena Padel Academy Club, la cui apertura è imminente (entro metà giugno) in via Foscari.
Tre i campi al coperto qui, a un tiro d’arco dal casello dell’A31, con la famiglia Furia a lanciare la propria posta.
“Finalmente ci siamo – racconta Simone, con il padre Giampaolo imprenditori nel ramo alimentare del caffè in capsula -, l’idea era in circolo già dal 2019 sia da appassionato di questo sport, visto che lo pratico, sia come investimento con una visione d’insieme ben precisa: Arena Padel vuole diventare un punto di riferimento per chi vuole puntare alla qualità, al bel gioco, in una struttura che ancora mancava: una
academy appunto. Non vediamo l’ora di iniziare”.
Un po’ come tutti i mille e passa altovicentini pronti alla “battuta”, e va bene anche se ci sarà da ridere nei primi scambi da neofiti. Per migliore c’è tempo. E ora anche gli impianti. ◆
Primavera con “rivoluzione” sul fronte del conferimento dei rifiuti: in città sono andati in pensione i due “piccoli” ecocentri per lasciare spazio al nuovo centro comunale unico di raccolta inaugurato in via Renier, in quarta zona industriale.
Il nuovo “polo unificato” vale un 45% in più rispetto alla somma dei due dismessi in termini di superficie, che supera ora i 5 mila metri quadrati. un fattore che permetterà di “allargare” le maglie dell’utenza presente in concomitanza a 16 persone come limite massimo.
Dell’impianto da poco inaugurato si parlava da anni a Thiene, ma è dai primi giorni del 2020 che il patto sottoscritto tra Comune e Ava ha dato il via ufficiale all’iter, con il primo studio di fattibilità.
A distanza di poco più di tre anni, infine, il successivo progetto ha preso corpo fino all’ultimazione recente. L’inevitabile “rallentamento” sulla tabella di marcia dovuto alla pandemia Covid-19 ha diluito la prima fase, per poi dal settembre 2021 passare a quella esecutiva con previsioni di un milione di euro circa sul capitolo dei costi, da ripartire tra i due enti, quasi alla misura del 50%. Al termine dei lavori l’importo complessivo è stato di 971.300 mila euro, di cui 471.350 euro a carico di Ava e 499.950 euro a carico del Comune di Thiene.
Svariata la tipologia dei materiali da conferire qui: dalle ramaglie a agli elettrodomestici, passando per gli oli inerti, i vetri di serramenti, i medicinali, le batterie per auto. Novità assoluta il box destinato ai rifiuti tessili. Da segnalare, tra le altre migliorie introdotte, che le aree di prelievo rifiuti da parte degli operatori interni saranno separate dalle aree di conferimento degli utenti, permettendo così una gestione della logistica migliore sotto l’aspetto funzionale, dato che lo scarico di rifiuti dall’alto potrà essere svolto senza necessità di far manovre di retromarcia, contrariamente a quanto accadeva in precedenza.
Un sistema moderno di videosorveglianza interno, aggiornato agli standard attuali di sicurezza antincendio, è uno tra i tratti
Dismessi i due centri di via Liguria e quello temporaneo di via Corner. La nuova struttura offre ai thienese uno spazio attrezzato da 5 mila metri quadrati che consente l’accesso contemporaneo a 16 utenti.
distintivi della versione rinnovata e unificata dell’ecocentro di Thiene. A benedire il taglio del nastro tricolore è stato fra Dario Zardo, parroco dei Cappuccini, con “forbici di rito” in mano al sindaco di Thiene Giampi Michelusi e al presidente di Ava Giovanni Cattelan.
Si tratta sì di “sostituzione” degli impianti preesistenti ora dismessi, ma soprattutto di un’integrazione di spazio e servizio, adattandoli alle esigenze di una città di 24 e 300 mila residenti. Con estensione dell’orario di apertura, tutti i giorni a parte la domenica e i festivi in calendario, consentendo così di distribuire il servizio e al contempo mantenere il sabato attivo “in doppio turno”, va da sé lo slot più frequentato e quindi gradito dai cittadini dopo la settimana lavorativa.
“Il nuovo ecocentro – ha dichiarato il sindaco Michelusi – è un importante passo in avanti nella direzione della sostenibilità ambientale e del recupero e riuso dei materiali perché offre agli utenti thienesi spazi ampi e sicuri per un più semplice e
comodo conferimento di materiali. L’apertura giornaliera estesa dal lunedì al sabato è un servizio che spero sia apprezzato dagli utenti. Confido che da oggi si riduca notevolmente il fenomeno deprecabile dell’abbandono dei rifiuti”.
“Con l’ecocentro unico si è completato un progetto che permette un servizio migliore sia in termini quantitativi, ovvero di spazio, ore e di strutture, sia in termini qualitativi, di efficienza e di sicurezza – ha affermato il presidente di Ava Cattelan -. Thiene ha, oggi, una struttura ampia e flessibile con la he potenzialità di crescere negli anni se si verificassero le opportunità di aprirsi a nuovi servizi o ai miglioramenti che le tecnologie ci porranno di fronte”. Sul settore dei rifiuti da trattare con più alto livello di attenzione – il riferimento è al conferimenti dei Rup (gli “urbani pericolosi”) e ai Raee (“da apparecchiature elettriche ed elettroniche” - l’area a disposizione si è di fatto quadruplicata, passando da 30 mq a 122 mq. Tutti i rifiuti a rischio relativo, quindi, saranno collocati sotto copertura fissa e quelli non pericolosi in idonei contenitori con coperchio. L’ecocentro è anche dotato di un sistema di gestione acque meteoriche con disoleazione che consente, in caso di sversamenti accidentali, di separare oli e idrocarburi dalle acque meteoriche.
Gli orari di apertura: tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18, sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17; con l’ora solare, invece, dal prossimo mese di ottobre entrerà in vigore la fascia oraria invernale (dal lunedì al giovedì dalle 14 alle 17, il venerdì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17). ◆
Ilavori per rendere migliore la vita dei “suoi bambini” in Burkina Faso sono sempre in corso, ma la situazione migliora di anno in anno e finalmente “Il Conte” è consapevole che a breve la gente del posto potrà anche contribuire al suo mantenimento grazie alla produzione di sapone, marmellata e alla coltivazione di ortaggi.
“Sono soddisfatto, felice, e non vedo l’ora di tornare in Africa – ha spiegato Tony Conte – Voglio anche realizzare un piccolo angolo di preghiera sotto il nostro grande baobab, dedicato alla memoria di entrambi i miei genitori”.
L’asilo per i “suoi” bambini in Burkina Faso è stato completato, quattro pozzi sono stati realizzati e a breve ne verranno scavati altri due e le donne del posto stanno imparando a fare il sapone e la marmellata per venderli e sostenere il villaggio.
“Hanno fatto un corso per imparare a fare la marmellata – ha continuato Conte –Adesso ne fanno uno per fare il sapone e poi cominceranno a vendere questi prodotti negli hotel della zona. Nel frattempo io da qui preparo il packaging per la marmellata. C’è un grandissimo lavoro di squadra, le cose da fare sono tante, ma la soddisfazione cancella ogni fatica e preoccupazione”.
La soddisfazione del thienese Tony Conte è palpabile e anche se da poco ha perso il padre Gianpaolo, che solo l’anno scorso lo aveva accompagnato nell’Africa Nera, non vede l’ora di ritornarci il prossimo novembre. Nel frattempo, i lavori dell’asilo sono terminati e dove fino a poco tempo fa c’era un grande cantiere, che costringeva l’accesso a pochi bambini per motivi di sicurezza, oggi c’è il secondo e ultimo stralcio. E i bambini cresceranno di numero.
L’oste festeggia la fine dei lavori dell’asilo all’Oasi Villaggio Mama Mima e si prepara ad un nuovo viaggio in Burkina Faso. Per il prossimo novembre il programma è deciso: saranno realizzati due nuovi pozzi, uno dei quali dedicato al papà Gianpaolo, scomparso di recente.
Sono quattro i pozzi realizzati finora a Bossuma, nel villaggio intorno all’Oasi Mama Mima e altri vedranno la luce a breve. Il costo è di circa 4.500 euro a pozzo, prezzo che Tony Conte ha concordato con un’azienda locale che garantisce un prezzo più basso vista la tranquillità della zona, mentre al nord, dove ci sono conflitti, i costi aumentano.
La prima volta che Tony Conte arrivò in Africa fu grazie ad un suo collaboratore all’osteria Dal Conte: “La quarta volta che è venuto in Africa l’ho accompagnato e ho
deciso di non andarmene più. Per questo ho messo radici qui, con l’Oasi dedicata a mia mamma e i pozzi. Il lavoro che facciamo in Burkina è il mio modo di rimanere lì e ci torno ogni volta che posso”. Da quel primo viaggio è partito il progetto dell’asilo, la necessità di scavare pozzi, la voglia di aiutare le persone ad imparare a lavorare per rendersi autonome. Ora sono oltre duecento le persone che vengono a prendere acqua nei pozzi “del Conte”.
“Realizzare progetti in Africa costa molti soldi, che noi reperiamo grazie a donazioni, all’organizzazione di eventi mirati, al sostegno di molti – ha continuato Conte –Nell’asilo abbiamo investito 37.000 euro, sono tanti, è stato fatto un bellissimo lavoro, sono estremamente soddisfatto. Collaboro anche nelle adozioni a distanza, che sono cresciute. Io sono un punto di riferimento vero, perché vedo i bambini e faccio da tramite con chi li ha adottati a distanza. I miei bambini in Africa mi danno la felicità, il sorriso. È impossibile non ridere e divertirsi con loro – ha concluso – Mi vengono a svegliare e cercano i biscotti, poi vanno a scuola. Lì ho ritrovato una dimensione umana e la felicità vera”.
Per chi volesse sostenere l’associazione è possibile donare il 5x1000: C/C IT28X0880760791000000067080 intestato a Oasi Villaggio Mama mia ETS. ◆
Atutti è capitato nella vita di vedere in qualche nuvola una forma conosciuta, magari un cuore, un animale, il volto di una persona Cara.
Antonio detto ‘Oak’ Carrara, 67enne di Breganze, ha fatto molto di più e ha trasformato la sua lettura delle nuvole in un’arte, arrivando a trasformarle in fumetti e dando loro la voce.
Pittore, batterista, fumettista, membro di Breganze Comics dal 1977, “da piccolo dipingevo come Raffaello e ho impiegato una vita intera per imparare a dipingere come un bambino”, dice con soddisfazione citando Pablo Picasso e parlando di sé.
Oggi nell’Alto vicentino ‘Oak’ è per tutti “L’uomo delle nuvole”; quello che le ama appassionatamente tanto da riconoscere al volo la loro essenza, capace di farle parlare, ridere, scherzare, perfino arrabbiarsi.
Viene da una famiglia di artisti, con la mamma che dopo essere rimasta vedova e avere cresciuto da sola sei figli si è iscritta all’università degli anziani per dipingere, dimostrando ai propri figli che le passioni devono essere assecondate.
‘Oak’ trascorre ore a guardare il cielo con
Pittore, batterista, fumettista, membro di Breganze Comics, ama realizzare disegni dando forma alle bianche nubi che osserva in cielo e che, dopo averle fotografate, trasforma con grande abilità in draghi, fate o personaggi famosi come Branduardi.
gli occhi di un bambino e poi con la penna “estrae” i suoi personaggi.
“Mi definisco un visionario in cerca di serenità – dice ‘il signore delle nuvole’ – L’istinto di interpretare le nuvole è tipico dei bambini, invece io lo sto coltivando in età adulta. Forse il mio lavoro piace tanto perché è gentile, leggero, perché è anche stimolante ed evoca dolcezza. L’ispirazione la trovo in pochi istanti, vedo la nuvola e quasi immediatamente trovo il disegno. Che può ispirarsi a immagini di cose reali ma anche a personaggi di fantasia, come draghi, fate o elfi. Nelle nuvole vedo tanti animali, espressioni felici o arrabbiate. A volte mentre guido mi capita di vedere una nuvola che mi ispira, allora mi fermo, scendo, fotografo e sto lì. Una volta visi Angelo Branduardi, con la suo chioma folta e arruffata in una nuvola. Lo dipinsi e lui stesso condivise l’immagine mettendola in rete. Fu una grande soddisfazione”. Roberta, la moglie di Antonio, ha sempre considerato romantico il lato artistico di Oak, mentre
al figlio Davide, appassionato di astronomia, le nuvole stanno antipatiche perché gli impediscono di scrutare il cielo limpido. A confermare il lato romantico di Oak, ci pensa lui stesso: “Il mio cielo preferito è quello sopra Breganze, perché le nuvole che ci sono qui hanno le forme dei miei sogni, mi fanno tornare bambino, hanno le mie stesse radici”.
Sono centinaia gli scatti fotografici di nuvole che Antonio Oak Carrara ha trasformato in figure, pubblicate con delicatezza e ironia nelle sue pagine social e apprezzatissime da un folto pubblico. “Vorrei che anche le persone che apprezzano la mia arte vedessero le nuvole come le vedo io – racconta – Perché è rilassante, aiuta a distendersi e a vedere il mondo con occhi nuovi, con l’animo ammorbidito, ci si apre istintivamente ad un mondo in cui prevale la voglia di serenità”.
Antonio Oak Carrara ogni giorno pubblica le sue vignette o i suoi disegni sul web. Tra le sue proposte spicca #oakclouds dove realizza le sue visioni sulle nuvole. Ma non è tutto perché Oak nel 2021 ha anche pubblicato il libro “La penna d’Oak”, che ha riscosso un notevole successo di vendite e produce anche strisce come Mr Nerd, Sassi e Woodstoak, vignette ispirate al mondo della musica. ◆ [A.B.]
Benessere psicofisico, attività all’aria aperta e socialità. Si riscopre “uno e trino” in termini profani la sempre attesa rassegna “Thiene Sport Estate”, che per l’edizione 2023 in partenza propone ai cittadini di Thiene e dintorni quasi 300 lezioni di diverse discipline sportive nei prossimi tre mesi.
Si parte al primo giugno e si proseguirà fino al 30 agosto, secondo il fitto calendario di appuntamenti gratuiti stilato dall’ufficio sport del Comune in stretta collaborazione con una numero in crescente aumento di club e associazioni della città e dei paesi del vicentino per farsi conoscere e promuovere magari qualche sport meno conosciuto.
Sport e anche gioco, sempre a braccetto in questi ambiti, in particolare per i più piccoli. Presente un ampio ventaglio di proposte che rientra nel farcitissimo ambito della
arti marziali di cui Thiene rappresenta un polo assai attivo, le attività legate ai balli in musica, al fitness e ai giochi di squadra con ad esempio il rugby, il minibasket, il calcio e il futsal. Tra conferme è novità, spulciando nel palinsesto estivo incuriosiscono tra le altre la spada giapponese che si “affianca”, per così dire, all’arte sportiva della scherma, sempre più gettonata la pratica dello yoga, con ben quattro scuole radicate nell’Alto vicentino a proporlo in altrettante location della città.
Appuntamenti, qui anche all’alba: basti pensare che le lezioni più frequentate nelle scorse edizioni di Thiene Sport Estate sono state quelle proposte alle 6 del mattino. Sempre attivo il patto con la poliedrica e multicolore associazione Silicon Kafe, che offre come da tradizione un carnet ampio: zumba fitness, acroyoga, allenamento funzionale, pole dance e balli come il Boogie Woogie, Lindy Hop, Charleston e Swing, la salsa e i balli caraibici.
Alla presentazione di Thiene Sport Estate 2023, che consta per la precisione di 294 sessioni, anche il sindaco thienese Giampi Michelusi ora primo cittadino dopo dieci anni di assessorato allo sport. “Sono qui oggi in una nuova veste e con un pizzico di nostalgia – ha spiegato con intorno una ventina di istruttori e atleti al “lancio” in municipio -, mi rende orgoglioso vedere sempre numeri importanti, segno di una vivacità sportiva
in città evidente e di tanto spirito di servizio da parte delle associazioni”.
Il testimone è passato a Marina Maino, assessora allo sport: “Sono molto soddisfatta per l’importante ricchissima proposta ludico, ricreativa e sportiva che presentiamo. Mi sento di condividere con la città il sentimento di ringraziamento alle tante società sportive di Thiene, e qualcuna anche del territorio circostante, che hanno accolto il nostro invito e si sono volute mettere in gioco. Si tratta di un’iniziativa inserita tra gli obiettivi dell’assessorato allo sport nella promozione del benessere della persona di tutte le età e di uno stile di vita sano. Svolgere una pratica sportiva fa star bene e lo è ancor di più se si pratica in gruppo e all’aria aperta. I nostri parchi e impianti saranno animati in vari orari, per diverse discipline e con un’offerta che copre l’età di tutto l’arco della vita. A disposizione dei cittadini, e gratuitamente, ci sarà del personale specializzato. Quindi, il mio appello a tutti i cittadini: vi aspetto numerosi, non è mai troppo tardi per incominciare!”. Ecco la lista completa delle associazioni che hanno aderito, mentre per consultare il piano di eventi e allenamento il programma completo è consultabile sul sito web comunale. Oltre alle già nominata presenti il Jazzercise di Santo 95, le attività di total body workout e pilates matwork per giovani e adulti di Smove. Il fitness musicale si completa con Allegro Dance della Sanya Dance Academy. Rugby Thiene (nella nuova cittadella sportiva di Thiene sud), Futsal Thiene e Real Thiene tra gli sport di squadra per ragazzi e adulti. Giocosport Academy proporrà allenamenti di minibasket, la Cooperativa Radicà Progetto comuni-ty lab metterà a disposizione playgrounds di calcetto e basket presso la piastra Miotto. Saltimbanco Academy, nella palestra Bassani, offrirà lezioni di ginnastica artistica per bambine e ragazze. ◆ [O.D.M.]
Il Comune e le associazioni del territorio ripropongono per la calda stagione in arrivo quasi 300 prove di diverse discipline: al parco, in palestra e in altri spazi allestiti ad hoc.Cresce la povertà e all’emporio solidale Olmo di in via Rasa, inaugurato lo scorso dicembre per dare aiuto a chi è in difficoltà, le famiglie che vanno a fare la spesa sono più che raddoppiate, dalle 107 dell’inizio a 240 oggi.
“Italiani soprattutto, che non si vergognano più e sanno di poter scegliere cibo e prodotti di prima necessità in base ai loro bisogni e ai loro gusti”.
Anna Maria Savio, assessora al sociale, è estremamente soddisfatta del progetto, che ha visto la luce grazie alla sinergia tra 6 Comuni legati dalla Caritas e alla generosità di imprenditori locali, la fondazione Otb in primis.
Uno spazio di accoglienza e ascolto
L’emporio solidale è un centro polifunzionale creato per aiutare le famiglie nelle diverse situazioni di difficoltà, dal disagio economico alla perdita del lavoro e proprio lì a breve aprirà anche uno sportello lavoro. “Insieme a Schio siamo i primi in Italia a dare questo genere di servizio”, continua l’assessora, che ricopriva lo stesso ruolo già nel mandato amministrativo precedente e già da allora auspicava che l’emporio diventasse realtà.
“È un progetto di condivisione importante, che si avvale di una rete costruita nel tempo grazie alla collaborazione tra significative realtà territoriali e tocca tanti
La struttura inaugurata a dicembre all’interno dell’area ex Nordera, offre la possibilità di fare la spesa ai cittadini bisognosi del Vicariato di Thiene. Oltre al market sarà presto attivato anche uno sportello di ricerca lavoro.
aspetti della solidarietà sociale: responsabilità, lotta allo spreco, speranza – continua –. L’emporio non vuole offrire un aiuto solo attraverso beni alimentari, ma anche accoglienza e ascolto, sostegno e accompagnamento per permettere alle famiglie di raggiungere l’autonomia. È destinato in particolare alle famiglie e alle persone che si trovano in una condizione di emergenza temporanea, non cronica. Qui trovano l’assistenza necessaria per superare il momento e reinserirsi nella società, per poi andare avanti con le loro forze. È una forma di intervento innovativo ed efficace, che dona dignità alle persone e coinvolge realtà significative del territorio ed è destinato ai Comuni di Thiene, Calvene, Fara Vicentino, Lugo Vicentino, Zanè e Zugliano”.
L’ente capofila è l’associazione ‘Da spreco a risorsa odv’ di Costabissara e annovera tra i promotori il Comune di Thiene, la Caritas vicariale, la cooperativa Verlata, l’associazione Consumatori Italiani Uniti di Thiene e la Croce Rossa Italiana-Comitato di Thiene; collaborano, inoltre, il Gruppo
Missionario San Giorgio e il convento dei Frati Cappuccini del Santuario dell’Olmo di Thiene.
L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione con Otb Foundation, la onlus del gruppo di moda internazionale fondato dall’imprenditore Renzo Rosso, operativa dal 2008 con centinaia di progetti di sviluppo sociale in tutto il mondo e con una particolare generosità e sensibilità per il territorio anche attraverso il sostegno agli Empori Solidali. Anche l’imprenditoria locale ha risposto concretamente attraverso i contributi di Ceccato Automobili, Gemmo Thiene, Gruppo Unicomm e Itipack. All’iniziativa ha aderito anche l’associazione Età Serena.
Anche l’assessora regionale a sanità e sociale Manuela Lanzarin aveva voluto presenziare all’inaugurazione dell’emporio e aveva sottolineato: “Si inserisce nella rete degli empori della solidarietà, un progetto sociale che si connota in modo significativo fra le politiche regionali di contrasto alla povertà e di promozione dell’inclusione sociale. L’emporio di Thiene si distingue per una forte collaborazione con il volontariato locale rendendo così reale il
detto “l’unione fa la forza”, fornendo aiuto a numerose famiglie in difficoltà, anche attraverso approcci innovativi nel settore dell’assistenza ed aiuto alle persone. Attraverso l’emporio si aggiunge un ulteriore tassello per aiutare chi si trova in condizioni di difficoltà economica, anche per quelle condizioni temporanee e spesso sconosciute ai servizi sociali”.
Clienti raddoppiati in 5 mesi
L’emporio Olmo ha sede nella ex Ulss in via Rasa a Thiene, all’interno di un immobile comunale. È un market gratuito dove si fa la spesa con una tessera a punti. Lì si trova anche uno spazio polifunzionale di prima accoglienza con un centro ascolto in aiuto alle persone alla ricerca di un lavoro e che necessitano di aiuto per la gestione del bilancio familiare. Un servizio Caf a prezzi agevolati è una ulteriore forma di aiuto fornita all’emporio, dove verranno anche forniti gratuitamente i documenti Isee e dove si trova anche uno spazio dedicato ai più piccoli che accompagnano gli adulti. In pochi mesi i numeri sono più che raddoppiati e dalle 107 famiglie che c’erano all’inizio ora ce ne sono 240. “Le persone vanno lì inviati dal Comune o attraverso il passaparola – ha spiegato Anna Maria Savio – Possono fare la spesa scegliendo i prodotti ed è molto diverso dal ricevere la borsa della spesa, che spesso contiene cose non gradite o non così necessarie. Ognuno ha i suoi gusti e i suoi bisogni e soprattutto nelle situazioni di difficoltà non deve mancare la dignità”. All’emporio ci sono anche alimenti per ciliaci.
Ogni nucleo beneficiario, in base al numero di componenti e alle proprie necessità, ha una tessera personale sulla quale ogni mese vengono caricati dei punti-spesa utilizzabili all’interno dell’emporio, il controvalore da spendere per l’acquisto dei prodotti scelti. All’emporio non circola denaro e non è incentivato l’uso di bevande alcoliche.
“Mi aspettavo che ci fossero tante famiglie – ha continuato l’assessora thienese al sociale – Anche in Comune abbiamo spesso richieste di aiuto da parte di nuclei monoreddito con figli che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Eravamo pronti, coscienti che ci sono tante persone che hanno bisogno, anche se ammetto che non mi aspettavo che i numeri raddoppiassero in così poco tempo”.
Il sostegno principale arriva da Otb Foundation del patron della Diesel Renzo Rosso. È Arianna Alessi, vice presidente, a lavorare con impegno nel progetto degli empori solidali: “Continuano ad aumentare le richieste di aiuto da parte di famiglie che faticano ad arrivare a fine mese e a coprire i bisogni di base. Otb Foundation ha iniziato a occuparsi di questa problematica in piena emergenza Covid anche attraverso la fornitura di pacchi alimentari e il supporto a empori solidali già esistenti in diverse parti d’Italia. Negli ultimi due anni con l’aumento del numero delle persone in difficoltà in Italia, e oggi con l’aggravarsi della situazione politico-economica internazionale, la necessità di
intervenire in modo più incisivo e rapido ci ha spinti all’apertura di nuovi empori come quello di Schio inaugurato ad aprile del 2022 (con 80 nuclei familiari iniziali aiutati che oggi sono diventati 270) e poi Thiene. Otb Foundation non vuole fare assistenzialismo ma crede nell’integrazione e nel reinserimento in società di individui svantaggiati, rendendoli protagonisti in un processo di accompagnamento e valorizzazione”.
L’associazione ‘Da spreco a risorsa’ ricopre un ruolo fondamentale per l’efficacia del progetto, contribuendo anche alla sensibilizzazione al riuso e alla lotta allo spreco.
L’Olmo infatti è una realtà che vivrà grazie ai volontari e alla gratuità della merce a disposizione dei beneficiari, che deriva in gran parte dal recupero di eccedenze, in un’ottica di riduzione dello spreco alimentare riutilizzato come risorsa solidale.
“L’emporio solidale Olmo è un progetto che mi rende assolutamente soddisfatta –ha concluso Anna Maria Savio – Lo volevo quando ero assessora nel mandato precedente e ammetto che non pensavo di riuscire a realizzarlo così presto e con queste modalità. Grazie all’emporio ci sono meno persone che vengono a chiedere aiuto in Comune e c’è un maggiore controllo e maggiore efficacia sugli aiuti erogati. Prossimamente l’emporio verrà ampliato con nuove stanze, anche per lo stoccaggio e il magazzino e per l’accoglienza”.
Per accedere ai servizi dell’emporio, è possibile rivolgersi al dipartimento servizi sociali del Comune di Thiene, agli sportelli di ascolto della parrocchia e alle associazioni partner del progetto, nonché al centro ascolto dell’Olmo. ◆
Attualità
Omar Dal MasoItre storici edifici che ospitano le tre attuali scuole del paese – le due primarie e la secondaria di primo grado – si preparano a cedere il passo ai tempi. Se non in contemporanea, nel giro al massimo di tre anni.
È una vera e propria rivoluzione nell’edilizia scolastica quella che si appresta a vivere Zanè, dove il cantiere per la costruzione del nuovo plesso unificato in via De Gasperi per le primarie sta avanzando, e dove l’attuale stabile delle medie “Don Milani” sarà demolito per lasciar posto al sorgere entro l’estate del 2026 della nuova sede.
Di recente, nel corso di un incontro pubblico aperto alla cittadinanza attiva, organizzato dall’amministrazione comunale zanediense in sala consiliare, è stato illustrato nei dettagli il secondo progetto in ordine di tempo che muterà aspetto al mondo-scuola di Zanè generalmente inteso.
Un progetto, appunto, approvato in sede di finanziamento dal Ministero dell’Istruzione con maxi contributo da 7,7 milioni di euro da fondi Pnrr: coprirà al 100% i costi di edificazione sul suolo già di proprietà comunale.
Tra gli adulti cittadini “doc” di Zanè un pizzico di nostalgia che affiora, magari, ricordando gli amarcord della bella età della fanciullezza, compensata dalla prospettiva di affidare i propri figli “scolaretti “a strutture adeguate ai tempi, più sicure e moderne, mettendo nelle migliori condizioni ambientali possibili anche il personale, docente e non, che ci lavora.
La futura cittadella scolastica di Zanè, se og-
Mentre manca ormai solo un anno alla consegna dello stabile unificato che accorpa le due scuole primarie, è stato approvato il progetto ex novo delle “medie”: grazie ai 7.7 milioni di euro del Pnrr.
gi è affidata alla tecnologia grafica del rendering per immaginarla, in realtà sta già prendendo forma. Con l’accorpamento entro un anno (a giugno 2024 la consegna nelle previsioni) delle ex elementari “Dante Alighieri” (centro) e “Giovanni XXIII” (località Campagne) praticamente a metà strada e a ridosso della “Don Milani”, si avanza dunque verso il secondo “cambio epocale” che tocca la cittadina altovicentina da 6.600 abitanti circa, un decimo dei quali composto tra alunni e studenti per età.
I particolari messi a punto con lo studio di fattibilità, sia sul piano tecnico che economico, e la cronistoria del progetto dalle fasi preliminari a quelle esecutive ormai prossime, sono stati illustrati dal sindaco Roberto Berti, dall’architetto Brenno Sonego
(progettista), e dal responsabile dell’area tecnica Luca Cavedon che in prima persona ha seguito l’iter amministrativo, “agganciando” il fondo milionario.
Lo stabile delle future scuole medie che ospiterà alunni, insegnanti e personale amministrativo sorgerà su una superficie di poco meno di 3.500 mq, con nuove aule, sala docenti e laboratori pensati per accogliere fino a 250 alunni.
Entro l’anno prossimo, quasi in concomitanza con l’ultimazione dei lavori per la nuova primaria unica, partirà il cantiere sull’area che attualmente ospita il parco, il rettilineo di atletica e il campetto per il basket. Entro due anni circa, poi, si arriverà all’inaugurazione e soprattutto alla piena funzionalità. A distanza di 46 anni dalla posa della prima pietra (era il 1977) la scuola secondaria lascerà così a sua volta posto a un‘area verde dopo l’abbattimento di aule, palestra e uffici. Una soluzione frutto di una scelta ponderata, ritenuta più conveniente rispetto altrimenti alla necessità di una serie di interventi di consolidamento antisismico e sul piano della sicurezza, rispettando i criteri definiti nel bando Pnrr. Demolizione e ricostruzione giustificate insomma dall’accesso garantito ai contributi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, tenendo conto dei lavori di adeguamento su più fronti altrimenti da mettere alla voce dei costi: la proposta redatta dal Comune di Zanè è rientrata infatti tra i 216 progetti (c’è anche Zugliano) approvati in Italia e interamente finanziati. Una dozzina dei quali in Veneto. ◆
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Attualità
Dopo le squadre di volontari coordinate dalla Regione Veneto, anche Thiene ha fatto la sua parte. Il sindaco Giampi Michelusi e l’assessore alla Protezione civile Nazareno Zavagnin hanno voluto salutare personalmente i volontari, ringraziandoli per avere messo a disposizione il loro aiuto nei confronti di una popolazione in preda ad una paurosa calamità naturale.
“La città vi ringrazia per la generosa disponibilità che rende più concreta la nostra vicinanza – ha detto il primo cittadino ai volontari della Protezione Civile –. So che anche altri cittadini sono andati per conto loro in Emilia Romagna per dare una mano. Come il thienese Marco de Muri e due suoi amici, che hanno portato un po’ di solidarietà nella terra emiliana afflitta da questa terribile catastrofe. Thiene sta dimostrando di esserci. A tutti va la riconoscenza dell’amministrazione comunale”. A Casola Valsenio la situazione è stata da subito tragica e il Comune è rimasto isolato, con i 92 chilometri di strade comunali non percorribili a causa delle frane. Una frana ha inoltre ostruito la strada provinciale 70 costringendo esperti vigili del fuoco a lavorare con escavatori, ruspe e mezzi di movimento terra per ripristinare la viabilità. Nel frattempo, il sindaco della cittadina del ravennate Giorgio Sangrini ha di-
Sette volontari sono partiti per andare in aiuto della popolazione flagellata dall’alluvione. Il Gruppo comunale di Protezione civile è partito con due mezzi e attrezzature speciali per Casola Valsenio, un piccolo paese di 2.700 abitanti in provincia di Ravenna.
chiarato che il paese è isolato ed è a rischio “dissesto sociale”, chiedendo al governo di trasferire i fondi direttamente alla Regione Emilia Romagna per una gestione più veloce e puntuale.
A conoscenza della situazione di Casola Valsenio e dell’importanza della “spedizione” thienese, l’assessore thienese Zavagnin ha ringraziato i volontari: “Vi auguro il mio
in bocca al lupo per questa sfida, affinché possiate agire nello spirito della Protezione Civile ed esser per gli altri di aiuto in un momento così difficile – ha aggiunto l’assessore Zavagnin –. Phil Jailson diceva ‘La forza della squadra è ogni singolo membro. La forza di ogni membro è la squadra’. Auspico quindi che la squadra di Thiene sia di esempio per tanti”. ◆ [A.B.]
Il servizio è gratuito e a disposizione dei cittadini residenti nei 32 Comuni dell’Alto vicentino.
Al centro polifunzionale Boldrini è attivo lo sportello di assistenza familiare, sportello badanti per il sostegno del lavoro di cura domestica. Un aiuto concreto per tutti coloro che hanno bisogno di aiuto nella routine fami-
gliare, soprattutto in caso di problemi ed esigenze legate alla presenza in casa di persone non autonome.
Lo sportello ha una doppia funzione e si rivolge sia alle badanti che ai familiari di anziani non autosufficienti o solo parzialmente autosufficienti, per tutto l’ambito territoriale dei 32 Comuni dell’Alto Vicentino. Molti i servizi offerti: supporto nell’individuazione dell’assistente familiare, informazioni sul contratto di lavoro domestico e sugli adempimenti generali di carattere amministrativo, orientamento sulle modalità di accesso ai servizi territoriali di assistenza domiciliare, dei centri diurni e delle residenze dedicate.
Lo sportello di assistenza familiare,coordi-
nato dall’Ambito Territoriale Sociale ATS di cui Thiene è Comune capofila, è a disposizione del territorio dell’Alto Vicentino con due punti informativi: a Thene è aperto all’ex ospedale Boldrini il giovedì dalle 9 alle 12, mentre alla Casa della salute di Schio il lunedì dalle 14.30 alle 17.30.
“Obiettivo dell’Ats è anche quello di portare avanti i progetti fruttuosi già avviati in precedenza e garantire un servizio omogeneo in tutto il territorio con l’attivazione delle sedi di Thiene e Schio – ha commentato il sindaco Giampi Michelusi –. L’esperienza del precedente sportello di assistenza familiare era in conclusione e per proseguire nel servizio, come è nella volontà delle amministrazioni comunali del territorio, si è scelto quest’anno di ricorrere a una quota parte di finanziamento regionale”. ◆ [A.B.]
Thiene ha accolto l’invito formulato dal Comando della U.S. Army Garrison Italy, a partecipare alla manifestazione Meet The Mayors in Caserma Ederle di Vicenza.
L’evento costituisce un importante momento di incontro tra la comunità statunitense di Vicenza e le realtà locali del vicentino e del padovano, in un’occasione preziosa per far conoscere le bellezze e le prelibatezze del territorio e per promuovere itinerari, opportunità, esperienze culturali, artistiche, ambientali ed enogastronomiche pensate per turisti e visitatori.
Al Meet The Mayors l’ufficio turismo del Comune, lo Iat Thiene, la Pedemontana vicentina e l’Ogd Pedemontana Veneta e Colli hanno portato l’ampia offerta della città e dell’area di riferimento, in un clima di grande accoglienza e di notevole interesse per la nostra area.
Ha dato una nota di colore la partecipazione di figuranti della Rievocazione Storica che, grazie alla disponibilità degli Amici di Thiene, ha affascinato i visitatori portandoli nell’atmosfera di “Thiene 1492”, l’evento che trasforma il centro storico in un borgo rinascimentale.
«Come per le precedenti edizioni – commenta l’assessora al turismo Marina Maino – l’invito a partecipare a Meet The Mayors è stato accolto dall’Amministrazione Comunale con la consapevolezza che si
L’assessora al turismo Marina Maino, assieme ai figuranti della Rievocazione storica, hanno preso parte all’evento “Meet The Mayors” per promuovere le bellezze della città e del territorio
tratta di un’ottima vetrina per promuovere la Città e il territorio. È stato possibile sottolineare l’attitudine all’ospitalità e la grande varietà di offerte turistiche che caratterizza i nostri luoghi, così ricchi di siti di rilevanza storica, spesso collocati uno splendido paesaggio, e capaci di soddisfare ogni interesse. Thiene si conferma essere una Città propositiva, che sa attrarre ed accogliere i visitatori, favorita anche da una particolare collocazione geografica che la
rende facilmente raggiungibile. La città sa porsi sia come meta di una visita, ma anche come luogo dove sostare per poi partire alla scoperta di altre bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche, che caratterizzano la Pedemontana Vicentina e Veneta. Tutte queste caratteristiche non sono sfuggite ai visitatori che hanno sicuramente percepito il fascino e le infinite possibilità con cui è possibile declinare una visita nel nostro territorio». ◆
Il coro si esibirà con un repertorio dedicato alle più belle colonne sonore del cinema, dei cartoni e dei musical
Nell’ambito della manifestazione “Festa dei Popoli”, promossa dall’omonima commissione e dalla onlus Asa, con il sostegno del Comune, sabato 10 giugno alle
20.30 al cinema San Gaetano si terrà il concerto del coro Moviechorus di Padova. Più che un coro è un progetto di educazione musicale che propone corsi di canto corale a bambini, ragazzi e adulti ed è specializzato in un unico coinvolgente repertorio: le colonne sonore del cinema, dei film di animazione e delle opere musical.
Tutti i loro concerti hanno come scopo primario la beneficenza e la solidarietà. Inoltre Moviechorus è il primo ed unico coro italiano (e forse nel mondo) interamente ecosostenibile. Tutte le attività relative agli incontri del corso e gli eventi organizzati da
Moviechorus vengono monitorate dalla società di consulenza Koinèco: vengono calcolate le emissioni di anidride carbonica prodotte dalle risorse energetiche consumate durante le lezioni dei cori, le riunioni dell’associazione e i concerti, dai mezzi di trasporto utilizzati dai coristi e dal pubblico e dalle forme di comunicazione adottate. Al termine di ogni anno di coro Moviechorus provvede alla compensazione della Co2 emessa attraverso la piantumazione di alberi nella quantità idonea a tale scopo. Tutti i coristi vengono invitati alla piantumazione e ad agire, a scavare, a piantare, insomma, a far concretamente parte di questo progetto ecosostenibile ad impatto zero.
Una filosofia che ben si sposa con lo slogan scelto quest’anno dalla Festa dei popoli ovvero “Radici che si incontrano, rami che si uniscono”, a simboleggiare l’importanza dell’ambiente, dell’incontro e del dialogo. Biglietto d’ingresso 5 euro.