Thiene MesePlus
Periodico di informazione dell’Alto Vicentino n. 19 - luglio 2024
A tu per tu con Joseph Rossi - p.6 ◆ Addio a Loris Comparin, campione nello sport e nella vita - p.8
Massimo Nicolussi
“La mia vita tra gli animali”
Thienese, 58 anni, è il veterinario più social dell’Alto Vicentino perchè ama raccontare la sua straordinaria professione che vive intensamente e con passione autentica. Dal 2001 collabora con la Provincia di Vicenza per il recupero e il salvataggio della fauna selvatica in difficoltà. “Nel mondo degli animali noi umani facciamo molti errori, spesso in buona fede. Io cerco di spiegare affinchè si evitino alcuni errori” spiega Nicolussi
VCopertina
Anna Bianchini
eterinario per amore degli animali, perché in casa fin da bambino aveva un “piccolo zoo grazie ai tanti animaletti da cortile che mio papà riceveva in regalo per mangiarli e poi li tenevamo perché nessuno aveva il coraggio di ucciderli”.
Massimo Nicolussi, 58 anni di Thiene, è il veterinario più social dell’Alto Vicentino e oltre a cani, gatti e ai più comuni animali domestici, dal 2001 si occupa di fauna selvatica.
Si definisce “nato veterinario” e di fatto è incapace di stare lontano dagli animali. Nel giardino di casa scorrazzano una decina di galline di varie razze e colori e un galletto di taglia mini, e poi c’è il cane Golia. Nicolussi, quando ha deciso di fare il veterinario?
Non l’ho deciso, nel senso che non c’è una data precisa, tanto che ironicamente dico di essere nato veterinario. Sono cresciuto tra gli animali, li ho sempre amati, è stata una evoluzione naturale della mia persona. Mio papà era pediatra e all’epoca era abitudine visitare i bambini non solo in ospedale ma anche a domicilio e c’erano tante fattorie. Per ringraziarlo, spesso i genitori dei bambini che lui aveva in cura regalavano a mio padre una gallina, un coniglietto, animali da mangiare. Lui li portava a casa, ben sapendo che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio, né l’intenzione, di ucciderli. Li tenevamo con noi e quando ero bambino in pratica avevamo un piccolo zoo. Ancora oggi abbiamo le galline, anche se sono galline da compagnia e di razze particolari.
Massimo Nicolussi
“La mia vita tra gli animali”
Veterinario, thienese, classe 1966, da oltre vent’anni si cura di piccoli animali, principalmente cani e gatti, ma anche di conigli nani, piccoli roditori, uccelli, furetti, tartarughe e altri rettili. La passione per la fauna selvatica l’ha portato a collaborare con la polizia provinciale e il corpo forestale, nonché con diverse associazioni di volontariato che gestiscono il primo soccorso degli animali selvatici in difficoltà.
Da bambino lei aveva una scimmietta. Non è così comune.
È stato il regalo di un’amica di famiglia, negli anni ’70 non c’erano particolari restrizioni. Era una scimmia-scoiattolo e la tenevamo in una grande gabbia. La gestivo io e un giorno per sbaglio è scappata mentre pulivo la gabbia. È salita sugli alberi in giardino e correva di qua e di là ma non si è mai allontanata e quando la chiamavo tornava. Da quel giorno l’abbiamo quasi sempre tenuta libera e non è mai scappata. I miei amici e parenti mi hanno sempre incoraggiato e stimolato nella mia scelta di fare il veterinario, mi hanno dato appoggio e spinto a realizzarmi. Sono nato tra gli animali, per me è stato naturale. Lei condivide molto del suo lavoro sui social, in particolar modo gli interventi sulla fauna selvatica. È la sua specializzazione?
Lavoro prevalentemente con gli animali domestici, cani e gatti. I selvatici rappresentano circa il 30% del mio lavoro. Sono una passione, anche perché la Provincia stanzia fondi limitati per il recupero dei selvatici, talvolta si arriva a pagare le spe-
se o poco più. Ho cominciato con la fauna selvatica nel 2001 quando un agente della polizia provinciale, Dorino Stecchero, mi ha portato un capriolo perché il suo veterinario di fiducia era oberato di lavoro. Avrei dovuto fare l’eutanasia per le troppe ferite, ma ho provato a salvarlo. Non ce l’ho fatta e ci sono rimasto malissimo. Dorino, anche lui amante degli animali, ha portato via la carcassa in un sacco senza rivolgermi la parola e ho ancora addosso la sensazione di malessere causata dalla morte del capriolo. Pensavo non ne avrei più avuti in cura ma dopo qualche mese Dorino è tornato con un altro capriolo. Ho iniziato così, con un approccio simile a quello con gli animali domestici: ecografie, radiografie, prendere la vena per le terapie... E nel tempo tanto, tantissimo studio.
Nei social lei racconta molto del suo lavoro esponendosi anche alle critiche. Mi piace comunicare e spiegare il mio lavoro. Ovviamente la comunicazione alla massa è un’arma a doppio taglio perché concetti prettamente scientifici possono essere male interpretati. Cerco di usare
parole semplici, di spiegare anche perché a volte alcuni animali è meglio sopprimerli. Non tutti capiscono, ma è abbastanza normale. Capita che a volte qualcuno porti in ambulatorio pulli di diversi uccelli, anche rapaci, magari raccolti per strada, pensando che siano abbandonati. In realtà i genitori di solito sono in zona e stanno svezzando i piccoli che stanno imparando a volare. Nel mondo degli animali noi umani facciamo molti errori, spesso in buona fede. Io cerco di spiegare affinchè si evitino alcuni errori, per il bene degli animali.
Lei dice che le galline possono essere anche animali da compagnia. Si spieghi. Lo sono, specialmente alcune razze. Io ne ho una ad esempio che interagisce tantissimo con me, ma tutte rispondono quando le chiamo. Hanno le loro gerarchie, l’ordine di beccata, vanno d’accordo o meno tra di loro e stabiliscono regole. Accettano più volentieri pollastrini nel clan nati da chiocce del loro stesso gruppo che quelli nati da altre chiocce. i pulcini nel gruppo rispetto agli adulti. Se si devono mettere insieme galline adulte bisogna rispettare i loro tempi e farle conoscere piano piano. Io sono contrario ai pulcini nati in incubatrice ad esempio, perché non vengono cresciuti dalla chioccia e integrati poi nel gruppo dove imparano i codici di comportamento. Migliaia di animali, migliaia di esigenze e cure diverse. Giusto?
Diciamo che più studio per il mio lavoro e più vado in crisi. Quando comincio a studiare qualcosa di nuovo mi rendo conto di quanto poco so rispetto a quanto dovrei sapere. Per questo continuo ad aggiornarmi,
a studiare, a confrontarmi. Da anni sono il punto di riferimento nell’Alto Vicentino per la fauna selvatica, collaboro con il Cras di Arcugnano e con Alveare. Quali sono gli animali con i quali è più a suo agio?
Cani e gatti rappresentano di solito il grosso del lavoro per chi fa questo lavoro. Se parliamo di animali selvatici c’è da fare un discorso di stagionalità: in primavera nascono i pulli degli uccelli per cui ne arrivano di feriti, predati o abbandonati o che si pensa siano abbandonati. Sempre in primavera nascono i cuccioli di tassi e volpi, che vengono a volte trovati a vagare perché le mamme sono state investite. A maggio nascono i piccoli di capriolo e coincide con il periodo dello sfalcio. Le mamme nascondono i piccoli nell’erba alta e loro, grazie all’immobilità e al manto maculato, loro unici mezzi di difesa, spesso non sono visibili ai contadini e rimangono vittime dello sfalcio, o gravemente feriti. In tarda primavera ci sono i rondoni, a settembre iniziano caccia e bracconaggio. Qual è l’aspetto più brutto del suo lavoro?
Quando devo fare l’eutanasia ad un animale giovane, che non ha compiuto il suo ciclo di vita. Aiutare un cane o un gatto anziano a non soffrire più per una malattia incurabile è più semplice, per quanto non sia piacevole. Ma con gli animali giovani è veramente brutto. Ad esempio, se mi portano un piccolo di capriolo di qualche giorno di vita, che bela ancora ma ha due o più zampe compromesse, per me è uno strazio sopprimerlo, ma devo farlo perché non potrebbe sopravvivere. La natura ha le sue regole e noi umani dobbiamo accettarle.
Un episodio bello che ricorda con piacere?
La liberazione di Rufus, una poiana. Era arrivato da me con il gomito lussato più frattura della stessa ala. Operare un’ala, soprattutto in un uccello selvatico, è estremamente difficile. Ho studiato bene la situazione e deciso di fasciare l’ala con il gomito riposizionato, andando a stendere l’ala all’indietro. Ero molto scettico sul fatto di riuscirci, invece quando l’abbiamo liberato è volato via benissimo. È stata per me una grandissima emozione riuscire a far volare ancora quell’uccello e a ridargli la libertà. Ricordo che c’era un sacco di gente ma io mi sono voluto godere l’emozione e la soddisfazione da solo.
Oggi molti trattano cani e gatti come figli…Ma dai suoi video si vede che lei cede al fascino degli animali.
È vero che molte persone trattano cani e gatti come figli. Ma lo posso comprendere, agli animali ci si può affezionare affeziona e anche io sono uno che si affeziona facilmente. I proprietari li portano in ambulatorio e si dedicano alla loro cura considerandoli membri della famiglia a tutti gli effetti. Oggi le persone spendono parecchio per i loro animali, il che denota affetto. A volte ricordo mio padre e mi sento simile ad un pediatra e se devo intervenire su un animale domestico mi capita di dover anche studiare la psicologia del proprietario per capire come spiegare la situazione. Il suo animale preferito?
Amo tutti gli animali, con le loro caratteristiche. Il preferito è il leopardo. Perché è bello, potente, agile e armonioso. I felini sono animali affascinanti, come lo sono i rapaci, in particolare quelli notturni. Hanno lo sguardo penetrante, sono schivi, alteri. Conquistano con la loro aria distante e fiera. ◆
Attualità
Al via il progetto Dreamcatcher Incontri e laboratori per teenager
COmar Dal Maso
attura un sogno, rendilo tuo e condividilo, rendendolo “nostro”. Nasce da questa idea che è anche un’esigenza il progetto “Dreamcatcher – Educare in Comune”, che coinvolge tante anime tra associazioni ed enti del territorio, pronte a legarsi con una serie di fili invisibili per comporre una trama da far calzare a pennello ad adolescenti e anche giovani con fragilità da affrontare mai soli.
I destinatari della maxi proposta sono infatti ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni che frequentano gli istituti superiori di Thiene e Schio, i coetanei con bisogni educativi speciali dai 14 anni in su e, infine, teenager definiti immigrati di seconda generazione. Con l’auspicio di portare benefici non solo a chi percorre il cammino in salita dello sviluppo psicofisico in relazione a questa delicata fascia d’età, ma anche alle loro famiglie.
Le aree di intervento
Benessere, inclusione e comunicazione costituiscono le tre colonne ideali che sostengono sul piano concreto un viaggio in partenza che coinvolge più interpreti del mondo del terzo settore ma non solo, fondato sul concetto di comunità educante. Con uno slogan che vale più di uno... slogan ad accompagnare il termine inglese “dreamcatcher”, letteralmente “acchiappasogni”, vale a dire “Ciascuno cresce solo se sognato”.
Ed è qui che si fonda il progetto educativo
Focus su Ben-Essere, Inclusione e Comunicazione per un progetto sociale di ampio respiro che coinvolge gli studenti del triennio degli istituti di Thiene e Schio ma non solo. L’obiettivo è quello di ridurre i rischi di emersione di forme di disagio e di atteggiamenti antisociali in ragazze e ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni. A settembre il primo Festival dell’Inclusione.
sostenuto dall’Ambito Territoriale Sociale dell’Alto Vicentino, con il Comune di Thiene ente capofila e tante mani tese a supporto.
Se la realtà da contrastare oggi si può racchiudere in quelle due parole già utilizzate in sede di presentazione, vale a dire “povertà educativa”, il sogno consiste nel trasformarla in ricchezza, passo dopo passo. E mano dopo mano. Contribuire ad abbattere gli ostacoli che permangono nei confronti dell’effettiva inclusione di persone con disabilità o i retaggi residui che frenano l’integrazione tra esseri viventi con diverse origini interculturali, o ancora il rispetto reciproco tra i generi, sono solo tre esempi di quanto sia necessario fornire strumenti di consapevolezza e costruzione di identità a chi cresce.
I primi... passi sono già stati compiuti a fine primavera, e per un anno circa la città sarà teatro e scenario e insieme anche il dietro le quinte di tutta una serie di eventi e momenti dedicati ai più giovani. Alcuni tra questi, aperti a tutti, visto che i cittadini costituiscono appunto la comunità educante come attori: non solo quindi famiglie, scuole, istituzioni.
Educare è un progetto “comune”
A fare rete con i Comuni hanno detto sì Engim Veneto, Engim Impresa Formativa, Cooperativa Samarcanda, Cooperativa Radicà, La Piccionaia, Fondazione Festari e Fondazione di Comunità Vicentina per la Qualità di Vita.
In calendario a breve a settembre il Festival dell’Inclusione, che si terrà a Thiene e che sarà aperto a tutto il territorio dell’Altovicentino. In generale il progetto prevede tre ambiti d’intervento (Ben-essere, Inclusione e Comunicazione) con singole attività rivolte agli studenti delle scuole secondarie del territorio di Schio e Thiene. Come detto, capofila è il Comune di Thiene ed è attraverso l’assessora alle Politiche Sociali, Anna Maria Savio, che si spiegano finalità e modalità del servizio offerto.
“Il progetto – dice – è finalizzato a creare servizi di contrasto alla povertà educativa. La diversità morfologica e sociale del territorio dell’Alto Vicentino a volte rende complessa un’erogazione omogenea di servizi educativi, vanno incentivati stimoli educativi, relazionali, culturali e cognitivi nei giovani. Con il diffondersi della pandemia tali criticità si sono acuite. Per questo
abbiamo ritenuto importante mettere in rete le risorse educative esistenti e creare nuove interazioni tra soggetti pubblici e privati. Dreamcatcher intende ridurre i rischi di emersione di forme di disagio e di atteggiamenti antisociali tra i 14 e i 17 anni, sperimentando modelli e servizi di welfare finalizzati all’inclusione delle persone con disabilità, al rispetto della parità di genere e delle diversità interculturali, al fine di creare relazioni positive e inclusive”.
Sportello psicologico e percorsi educativi
Uno sguardo più dettagliato va rivolto al tris di ambiti in cui il piano di intervento condiviso si dipana nel biennio 2024/2025. Un trattino spezza la parola “benessere” in due: “ben” ed “essere”. Qui l’intento si permea intorno alla crescita individuale da favorire migliorando l’ambiente psico-sociale e le relazioni interpersonali che lo compongono. Come? Attraverso dei percorsi di educazione alle emozioni, di sensibilizzazione su temi come la disabilità e la cultura dell’inclusione. Iniziative da evidenziare: “Officine del benessere”, “Botteghe” dedicate a ragazzi con problematiche legate al neurosviluppo, il percorso “Upload” in contrasto all’abbandono sco -
lastico, lo sportello psicologico “Piume” e, tra le citazioni d’obbligo, una proposta di parent e teacher training per promuovere nuovi stili genitoriali ed educativi basati sulla disciplina positiva per avere “adulti rispettosi e rispettati”. Per quanto riguarda lo step dell’inclusione, laboratori di teatro ad hoc, la banca del tempo solidale dove adolescenti possono dedicare il loro tempo libero a coetanei con disabilità, i laboratori di autodeterminazione e altre idee sono state sviluppate e realizzate a questo fine, tanto “ambizioso” quanto necessario per la (ri)costruzione di una comunità sociale. Tutto bello tutto bene, si dice spesso in questi casi a fronte di buone intenzioni, ma se manca una corretta comunicazione – il terzo ambito – gli sforzi rischiano di rivelarsi vani. Ecco allora la promozione di strategie mirate per aumentare la consapevolezza della comunità educante riguardo le dinamiche comunicative dei nuovi media. Le attività previste: Silence-Hate (per combattere la diffusione su internet di istigazioni all’odio nei confronti dei migranti e delle minoranze, diffondere il valore positivo della diversità e favorire la cultura del rispetto), Comunicare l’inclusione (un video attraverso la modalità partecipativa che racconti la “bellezza delle differenze”).
Attualità
E ancora i laboratori di cittadinanza digitale, sulla parità di genere e contro i pregiudizi e, come già sopra accennato, il Festival di settembre che porterà arte, musica e teatro a fare da “vele” per spingere tutti questi e altri messaggi positivi. Da acchiappare, appunto, dalla dimensione del sogno per trasferirli alla realtà di ogni giorno. ◆
Attualità
Nato a Camp d’Arby ma a Thiene da 30 anni, Joseph Rossi, 64 anni, si occupa di design e di comunicazione da quarant’anni, forse più. Lavora con aziende e committenti nei settori più diversi, dalla metalmeccanica al gioiello, dal fashion alla campagna politica confermando la sua curiosità per nuovi linguaggi e preferendo sempre l’esplorazione alla specializzazione. Quando ha scelto la pubblicità e perché? Mi piaceva disegnare. Ricordo il fascino infantile per i cartelloni pubblicitari che punteggiavano i bordi strada nei viaggi in auto verso Genova. Ho fatto studi artistici al liceo senza una chiara idea di “cosa fare da grande”. Studiai la tecnica dell’acquerello e realizzai ‘scorci’ di Vicenza che mi permisero di racimolare qualche spicciolo e di affinare la tecnica pittorica. Zamperla, uno dei principali player mondiali nel mercato dei parchi di divertimento, mi ingaggiò per dipingere scenografie per giostre per i parchi di divertimento in tutto il mondo. Mi avvicinai all’illustrazione. Negli anni ottanta era molto richiesta dalle agenzie pubblicitarie come alternativa alla fotografia e iniziai varie collaborazioni in Veneto e a Milano. Dopo varie collaborazioni di qualità strinsi una collaborazione con Diesel dove diressi il dipartimento di grafica per anni e poi aprii il mio studio a Thiene. Com’era il mondo del marketing ai suoi esordi e com’è oggi?
La trasformazione è stata rapida e radicale, specialmente per l’avvento dell’era digitale. Si è aggiunta complessità, la pressione al consumo è esasperante però le dinamiche sono rimaste le stesse. Sono cambiati linguaggi, tempi di produzione, prodotti,
L’evoluzione della pubblicità A tu per tu con Joseph Rossi
Graphic designer che arriva dalla pittura, Rossi ha conosciuto il mondo della pubblicità ai suoi esordi e l’ha visto trasformarsi dai cartelloni pubblicitari lungo le strade ai link negli smartphone.
Se una volta il prodotto era al centro del carosello, oggi il protagonista è il consumatore e c’è maggiore attenzione per i temi sociali e ambientali. Ma nell’occidente consumista rimane una certezza: la pubblicità è l’anima del commercio.
media, ma tutto è sempre teso alla conquista di maggiori porzioni di mercato. Oggi, nella New Economy, tutto passa attraverso uno smartphone, ogni comunicazione, ricerca, acquisto. Così le aziende accedono a una miriade di dati di cui ogni utente lascia traccia. L’advertising puro da solo non basta più; si cerca di creare un senso di appartenenza negli utenti attraverso storie ed esperienze inclusive, emozionanti, capaci di attrarre e trattenere a sé l’utente e mantenere elevata la reputazione del brand. Un tempo tutta la comunicazione era incentrata sul prodotto e sulle sue caratteristiche tecniche. Negli anni ’80 c’è stato un cambio di strategia di marketing: al centro non vi era più il prodotto ma il consumatore. Negli anni 2000, il pubblico comincia a partecipare attivamente attraverso uno scambio di informazione diretta in cui lo stesso consumatore diventa parte attiva. Oggi le aziende virtuose sensibilizzano sui problemi del mondo e non si parla più solo del prodotto, ma di che vantaggio porta nel mondo facendo riconoscere le persone in questi valori. È ancora così importante fare pubblicità? Viviamo in una società consumistica, la pubblicità alimenta questa deriva. La pubblicità non è lo ‘specchio della realtà’, ne seleziona determinati aspetti, spesso deformandoli: pro -
posti e riproposti sistematicamente, finiscono per diventare stereotipi e così influenzare e modellare la realtà stessa. L’obbiettivo è orientare, a volte convincere il consumatore ad acquistare il prodotto reclamizzato. La pubblicità crea modelli spesso lontani dalla realtà ma rimane un elemento essenziale del marketing poiché informa il consumatore su un nuovo prodotto. Solo così le aziende possono efficacemente presentare i loro prodotti o servizi al pubblico generando un’immagine di marchio forte e riconoscibile.
Qual è tra i suoi lavori quello che preferisce? In alcune occasioni, grazie al sostegno di committenti che hanno saputo accogliere una proposta “non canonica”, è stato possibile realizzare campagne memorabili. I budget contenuti obbligano a molte rinunce. Come nasce una pubblicità?
Nasce da un bisogno del mercato sia esso un prodotto o un servizio. Inizia con l’incontro tra il cliente committente e l’agenzia, e prosegue con la stesura degli obiettivi di marketing che la campagna promozionale mira a raggiungere. Il processo creativo si articola in più fasi principali: ricerca e analisi, ideazione, produzione e post-produzione. Definita l’idea si tratta poi di esprimerla nel modo migliore. La produzione impegna molto perché tutto il lavoro. ◆ [A.B.]
Il personaggio
SAnna Bianchini
i è spento a soli 46 anni Loris Comparin, campione del mondo di karate e insegnante apprezzato nella palestra di famiglia a Thiene e Arsiero. Considerato “una leggenda” nel mondo delle arti marziali, era stato 23 volte campione italiano, 3 volte campione europeo, 4 volte campione del mondo e 2 volte campione intercontinentale. Ricoverato a metà maggio per una tonsillite acuta, è deceduto per setticemia due settimane dopo e al suo funerale nella piccola chiesa del cimitero di Arsiero, sono accorse centinaia di persone, che per l’atleta, oltre ad un rapporto di amicizia, nutrivano una profonda stima. Un professionista vero, disciplinato e determinato, ma anche un uomo goliardico e simpatico, incrollabile ottimista. A raccontare gli esordi di Loris Comparin è il padre Oscar, che per primo ha portato il karate a Thiene e nell’Alto Vicentino: “Loris è stato una promessa del karate fin da piccolo, sia nel kata (esercizi individuali) che nel kumite (combattimento), me ne sono accorto subito. Ha iniziato a fare karate a 5 anni, a 12 ha cominciato a vincere. Quando era militare era a Roma e faceva parte del Gruppo Sportivo delle Forze Armate, vincendo alcuni campionati. Il suo ultimo mondiale lo ha disputato nel 2013 a Tokyo, dove lo aveva invitato un Maestro giapponese. Non si allenava da un pezzo e ha gareggiato nel ‘Budokan’ (palazzetto) che è considerato la Mecca del karate arrivando in finale”. Loris Comparin nell’Alto Vicentino, oltre che per i suoi successi di atleta, è conosciuto come allenatore e coach e proprio come allenatore e coach ha ‘cresciuto’ generazioni di giovani sportivi. Stimato dagli allievi e dai genitori, la disciplina impartita da Comparin era ferrea ma delicata.
“Mio figlio ha sempre messo il cuore in tutto quello che faceva – continua Oscar -. La passione nei suoi allenamenti per raggiungere i risultati personali, la dolcezza
Addio a Loris Comparin campione nello sport e nella vita
Ricoverato a metà maggio per una tonsillite acuta, è deceduto per setticemia due settimane dopo a soli 46 anni. “Mio figlio ha sempre messo il cuore in tutto quello che faceva” racconta il padre Oscar.
con i bambini. Spesso, con i piccoli, tornava bambino e li allenava con dedizione. Non faceva pesare regole e disciplina, nemmeno ai ragazzi con qualche forma di disabilità che vengono ad allenarsi da noi”.
Elencare i successi di Loris Comparin non è facile, considerando che come agonista ha viaggiato il mondo mietendo successi. Dalla Nuova Zelanda al Sud America, Russia, Dubai, Giappone, Europa. Capitano della nazionale di karate per anni, allenatore della nazionale Wuka di kumitè, “Uno dei migliori atleti della federazione e un grande uomo, onesto e dall’animo buono”, lo ha definito Sean Henke, presidente della Federazione Italiana di karate. Per Loris Comparin la gara più importante disputata fu il mondiale del 2005 a Fortaleza in Brasile. Quando vinse e divenne campione del mondo, immortalò la soddisfazione con un tatuaggio.
Legatissimo alla famiglia, ai genitori, alla sorella Mara e al fratello Nicola ed in particolare alla figlia Gloria, per la quale provava un amore sconfinato.
“Tutto quello che faceva Loris, i successi che ha ottenuto nel mondo e la sua professionalità, prima li davamo per scontati ma ora che lui non c’è più appaiono ai nostri occhi in modo più nitido – sottolinea il padre Oscar, che riconosce per il figlio un orgoglio smisurato, che cresce sempre di più anche grazie alle centinaia di testimonianze di stima e amicizia che continua a ricevere – I ragazzi allenati da lui hanno praticamente sempre vinto”. Grazie anche agli insegnamenti di papà Oscar, che ai figli oltre alla passione per il karate ha trasmesso il concetto di disciplina professionale, il rispetto per le persone e la serietà personale. L’ultima soddisfazione di Loris Comparin è il successo della figlia Gloria, che solo ad aprile aveva vinto il titolo di campionessa italiana. “Loris ha sempre avuto dei valo -
ri molto profondi – spiega il padre Oscar –Amava le persone, il divertimento, era sempre rispettoso e disciplinato, nonostante fosse un casinista. Ha sempre amato premiare chi ne ha bisogno e gli piaceva allenare i bambini e i giovani, che da lui hanno imparato non solo il karate, ma anche il senso vero dello sport, che è amore per la vita e regole per vivere bene”. Generosità e rispetto per il prossimo, qualità dimostrate dalla famiglia Comparin anche nel momento dell’addio a Loris, quando hanno deciso di donare le sue cornee. “Oggi due persone vedono grazie ai suoi occhi – conclude Oscar – Quando dall’ospedale mi hanno telefonato per chiedermi se volevamo donare le cornee subito ho detto un no secco. Poi ho pensato a mia figlia Mara, che oggi vede proprio grazie ad un trapianto di cornee. Allora abbiamo accettato”. La palestra AS Centro Sport andrà avanti con la sua attività in via Abruzzi a Thiene anche in memoria di Loris. ◆
TAttualità
Anna Bianchini
hiene ha ospitato una giornata di studio della Fiaip - Delegazione della provincia di Vicenza, guidata dal presidente Renato Guglielmi e composta da un’ampia rappresentanza del consiglio direttivo. Un tavolo di lavoro che è servito per fare il punto della situazione immobiliare in città, tra luci e ombre.
“La crescente richiesta di abitazioni in affitto è dovuta presumibilmente alla instabilità nelle scelte dei millennials, ma anche ad una sempre maggiore frammentazione dei nuclei familiari – spiega Guglielmi – Si è passati dalle famiglie di tre o quattro persone a nuclei costituiti da coppie o da single. Thiene è in linea con l’andamento del territorio provinciale, con l’offerta inferiore alla richiesta”.
Per ogni abitazione che si libera infatti sono pronte cinque richieste di affitto.
Nell’aprile del 2023 a Thiene è stato aperto lo ‘Sportello Casa’, un punto informativo gratuito che vuole dare risposte di orientamento su taluni quesiti che gravitano attorno alla gestione del bene ‘Casa’ e che si avvale del supporto di adeguate professionalità. Lo Sportello mette in sinergia il Comune, la Fiaip, il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Vicenza e l’associazione della Proprietà Edilizia ConfEdilizia di Vicenza.
“Sono soddisfatto di questa occasione di incontro con Fiaip, che suggella una collaborazione importante e significativa per il territorio che si è rafforzata in questi ultimissimi anni – ha dichiarato il sindaco di Thiene Gianantonio Michelusi –. A distanza di un anno gli accessi allo Sportello Casa sono stati oltre cinquanta. I quesiti hanno riguardato soprattutto l’applicazione dei contratti concordati di locazione con la tas-
In città 1.400 case vuote ma si fatica ad affittare
Su 12 mila alloggi a Thiene ben 1.400 sono sfitti e mentre la domanda di abitazioni in locazione cresce, l’offerta diminuisce. Sono dati che emergono dall’incontro tra l’amministrazione comunale, che ha dato vita nel 2023 allo ‘Sportello Casa’, e Fiaip ovvero la Federazione italiana agenti immobiliari professionali.
sazione al 10%, ma anche le questioni più particolari riguardanti la compravendita di un immobile, come la tassazione all’atto di acquisto e quella nei casi di successioni”. L’attività dello Sportello Casa è stata portata all’attenzione del Congresso Nazionale Fiaip con gli Stati Generali dell’Immobiliare svoltosi a Bari dal 5 al 7 Ottobre 2023 e il progetto è stato premiato per la sua utilità e come esempio replicabile in altri territori da tutti gli Agenti Immobiliari presenti. L’incontro in municipio a Thiene è stato occasione anche per richiamare i dati dell’Osservatorio immobiliare recentemente presentato a Confindustria Vicenza. “Non so perché ci siano così tanti immobili ad uso abitativo sfitti, vero è che la legge italiana non tutela in alcun modo i proprietari in caso di mancato pagamento da parte dell’inquilino moroso – sottolinea Michelusi – In caso di mancato pagamento
del canone l’affittuario può restare nell’abitazione anche oltre due anni, di conseguenza immagino che molti proprietari preferiscano non rischiare. A Thiene, sono 110 i nuclei famigliari in lista d’attesa per un alloggio di Edilizia residenziale pubblica”.
A Thiene prevale l’acquisto di case vecchie rispetto a case nuove, anche se con impianti che consumano di più e l’acquisto di immobili residenziali nuovi è riservato a chi ha buona capacità di spesa, la casa comunque rimane un bene rifugio considerato adatto come investimento.
“Per le compravendite, dall’analisi delle dinamiche del mercato immobiliare rispetto al tema dell’efficienza energetica, è emerso che il mercato rimane prioritariamente caratterizzato da compravendite di immobili usati energivori; in particolare prevalgono le transazioni di edifici nelle classi energetiche più basse per tutte le categorie di immobili presi in considerazione, anche se vi è stata una nicchia di mercato specifica del nuovo, appannaggio di un target comunque limitato a causa degli alti prezzi di compravendita – ha riassunto in sintesi il presidente Fiaip Renato Guglielmi – Per il 2024 si rileva un andamento delle compravendite che conferma una leggera flessione come nel 2023, ma con una sostanziale stabilizzazione dei prezzi degli immobili se non con leggeri incrementi per quegli immobili relativamente poco energivori, quindi con un’età media fino a 20 anni. Anche per Thiene e il suo territorio, la casa si conferma bene rifugio ed ottimo investimento economico per le famiglie”. ◆
Attualità
Le fondamenta di una scuola in via di costruzione in Sierra Leone si legano al ricordo di Mirella Meneghello, la compianta co-fondatrice dell’associazione “Amici di Thiene” mancata ormai un anno fa.
Fin dalla posa della prima pietra, è a lei che in tanti rivolgono un omaggio di generosità, seguendo le tracce date dal suo esempio e fornendo un aiuto concreto per un’opera buona e, soprattutto, necessaria, nell’ottica del sostegno all’accesso all’istruzione per tutti.
Grazie al “laccio” tenuto in mano da Don Mario Zarantonello tra l’Africa e il Veneto e alla spinta del gruppo promotore della raccolta fondi in città, a realizzazione dell’edificio prosegue senza intoppi.
Una proposta che ha subito abbracciato l’impegno di tanti volontari e simpatizzanti del gruppo che a Thiene mette ogni anno in piedi la Rievocazione Storica – ma anche altri eventi come il Natale di Fiaba, Thiene tra Fiori Sapori e il mercato Rinascimentale -, e che vedrà presto l’inaugurazione. Che non costituirà un “lieto fine” una volta ultimata, ma un nuovo inizio, sia per gli scolari che siederanno tra i banchi sia per chi da qui continuerà a tendere la mano e un pezzo di cuore, ad esempio per l’in-
La preziosa Scuola Mirella sta nascendo in Sierra Leone
Grazie all’impegno deli Giuseppini del Murialdo e alle offerte di volontari e simpatizzanti degli “Amici di Thiene”, sta per realizzarsi il progetto di dedicare una scuola a Mirella Meneghello, co-fondatrice dell’associazione thienese.
stallazione di un nuovo pozzo. Il secondo, all’interno del villaggio della regione di Lunsar, nel nord della Sierra leone. E a seguire altre opere concrete utili, oltre ad assumersi l’impegno del sostentamento dei servizi educativi in condizioni di igiene salubri per giovani e adulti, dalle scuole primarie alle professionalizzanti. Di recente, a metà maggio, approfittando di un viaggio di rientro in Italia del padre
giuseppino, al patronato San Gaetano è stata anche allestita una piccola mostra di fotografie per mostrare al pubblico le diverse fasi di costruzione dell’edificio. Per eventuali donazioni a sostegno del processo è possibile devolverle all’associazione Selineh – Insieme per crescere Onlus - IBAN: IT78Q0839960530000000200057 Causale: rogazione liberale per Progetto Scuola Mirella. ◆ [O.D.M.]
Doppia iniziativa benefica promossa dal Luna Park
È nel segno del dialogo il rapporto tra Amministrazione e attrazionisti delle giostre arrivate in città per la Festa di San Giovanni Battista. Una collaborazione che quest’anno si è fatta più intensa grazie ad una doppia iniziativa benefica.
La prima riguarda la mattinata organizzata a favore dei ragazzi e dei giovani con disabilità che hanno potuto trascorrere ore serene sulle giostre messe esclusivamente a loro disposizione. La seconda proposta di solidarietà è invece partita direttamente dagli attrazionisti che hanno deciso di devolvere allo Sportello Donna del Comune di Thiene la somma di 750 euro.
«Abbiamo voluto fare qualcosa di concreto per la città – ha spiegato il rappresentante sindacale dell’associazione Svanas Davide Marcuzzo – e abbiamo pensato di sostene-
re le iniziative dell’Amministrazione per le pari opportunità e a contrasto della violenza di genere».
«Si susseguono sempre numerose le iniziative a favore delle donne – commenta Anna Maria Savio, assessora alle pari opportunità –, purtroppo a fronte di un fenomeno che non accenna a diminuire e che richiede da parte nostra molta attenzione e impegno. Possiamo, però, contare anche su una rete di solidarietà che nel tempo ha visto donazioni di arredi alla Casa della Solidarietà, dei locali da adibire a sede dello Sportello Donna e di numerosi e concreti contributi
economici, ai quali aggiungiamo ora anche questa somma donata dagli attrazionisti ai quali va la mia riconoscenza. Accanto alla bontà di erogazioni liberali che risultano davvero di grande aiuto – conclude la Savio – è importante vedere come cresce la sensibilità, soprattutto da parte degli uomini, che si mettono al fianco delle donne in questa battaglia di civiltà». ◆
C’è anche l’Istituto Aulo Ceccato di Thiene tra le sedi vicentine di scuole superiori dove è stato attivato il Mobility Corner in provincia di Vicenza, aderendo ad un progetto che mira a favorire buone pratiche sul tema della mobilità sostenibile.
Tra queste, l’utilizzo della bicicletta e altri mezzi ecosostenibili. E che rientra in un piano più ampio e che tocca più punti e tematiche, denominato In-Mobilità, con chiaro riferimento anche all’inclusione oltre ai temi ambientali e di responsabilità sociale.
Il Mobility Corner non è altro che una struttura pensata all’aperto, uno spazio funzionale a 360 gradi: un hub dove ci si può riposare, incontrare persone e anche riparare una bici che necessita di manutenzione.
L’obiettivo principale ma non l’unico? Incentivare l’utilizzo di mezzi ecosostenibili, favorendo questa pratica sul piano pratico mettendo a disposizione di tutti un punto d’appoggio. Con la valenza aggiuntiva e non meno importante di proporsi anche come luogo di ritrovo e di socializzazione. Con delle “attenzioni” specifiche e mirate. Qualche esempio: la posizione facilita la visione di chi gioca nella piastra antistante alla scuola, per presentazioni o momenti teatrali, vengono messi attrezzi per riparare la bici agli utenti, ma anche sedute per chi dopo la pedalata cerca magari un po’ di relax e refrigerio all’aperto. Prevista poi una bacheca dedicata e ben visibile che riporti gli avvisi riguardo iniziative per i giovani, sulla mobilità, su eventi del Comune. Attore promotore per l’Alto Vicentino del progetto In-Mobilità, che s’inserisce nelle azioni concrete di rigenerazione urbana partecipata e di mobilità sostenibile è Cooperativa Sociale Radicà, che ha trovato dunque nell’Istituto tecnico “Aulo Ceccato” immediata collaborazione, grazie ad un gruppo di docenti attenti ai tempi attua-
Un Mobility Corner per vivere in modo green
All’esterno dell’Itet Ceccato di via Vanzetti è comparsa una nuova struttura aperta a tutti dove è possibile riposare, incontrare persone e soprattutto riparare la propria bicicletta. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana e mobilità sostenibile promosso dalla cooperativa Radicà e che ha coinvolto gli studenti di terza Acat.
li sopracitati, legati alla necessità di favorire punti di incontro tra persone, la cura dell’ambiente circostante, la creazione di buone pratiche.
Proprio con il supporto di alcuni docenti, ed il sostegno degli educatori della Cooperativa Radicà, nel 2024 si è potuto avviare questo percorso in cui il “terreno” è stato preparato nel ciclo di 7 incontri che ha permesso ad una classe di adolescenti di 17 anni di approfondire un concetto importante: il ruolo che ogni studente ha all’interno della comunità scolastica.
“L’obiettivo – così spiegano gli operatori del centro con sede a Calvene - è stato quello di renderli coscienti dell’interdipendenza dei loro rapporti, anche scolastici, e di come ognuno di loro può essere protagonista attivo nei processi decisionali di una comunità”. Più in dettaglio il focus si è concen-
trato sul tema della partecipazione, della comunità appunto, degli spazi e delle relazioni. Fino alla realizzazione della proposta Mobility Corner.
Guidare le nuove generazioni e ciascuno allo stimolo reciproco ad essere cittadino attivo, valorizzare l’importanza delle “connessioni” tra le persone e incentivare lo sviluppo di collaborazione tra diverse entità – tra i ragazzi, ma anche ad esempio tra ragazzi e istituzioni, tra ragazzi e scuola e anche con le associazioni del territorio -. Il ciclo di incontri proposti da Cooperativa Radicà ha consentito insomma di creare consapevolezza maggiore tra i giovani studenti, “pedalando” insieme e invitandoli a unire le forze per creare nuovi spazi – attivi - di condivisione e utilità, o meglio dire utilizzarli in funzione di questi scopi “rigenerati”. Arrivando, negli incontri conclusivi, a un laboratorio in cui hanno iniziato insieme a progettare l’installazione del Mobility Corner, così come altri coetanei hanno fatto in altri istituti della provincia. Fino all’ultimo step, quello denominato “Pedale Libero”, in cui nell’ultima settimana scolastica dell’anno (dal 3 al 7 giugno) si è portata la proposta di raggiungere le classi da casa attraverso mezzi a mobilità attiva e sostenibile, in modo visibile, coordinato, gioioso e creativo. Bicicletta, in primis, ma non solo. Guai a dimenticare pattini, monopattini e skateboard! ◆ [O.D.M.]
Tre mesi colmi di pratica sportiva all’aria aperta attendono i thienesi di “ogni ordine e grado”, da intendersi di qualsiasi età, provenienza e livello o attitudine alle diverse discipline che le associazioni del territorio propongono fino al 29 agosto nei parchi cittadini e piastre polivalenti in collaborazione con il Comune di Thiene.
Per dare uno sguardo alle cifre di questa nuova edizione di Thiene Sport Estate, saranno 283 le lezioni o se si preferisce sedute di allenamento messe a disposizione, tanto all’alba come al tramonto e sia per i bimbi che per gli adulti. Il tutto, come d’abitudine, senza la necessità di versare un
Tre mesi di attività gratuite con Thiene Sport Estate
Ben 283 le lezioni proposte dalle associazioni sportive aderenti all’iniziativa organizzata dal Comune: dallo yoga, arti marziali, passando per la danza e gli sport di squadra.
solo euro. Oltre allo yoga, sin dagli... albori una delle proposte più gettonate dai thienesi, un ventaglio ampio di idee arriva dal mondo delle arti marziali. Tra le lezioni disponibili, in gran numero quelle di danza, in diverse declinazioni.
“Chi vorrà partecipare troverà personale specializzato, stimoli per crescere in uno stile di vita sano e opportunità per conoscere una vasta gamma di discipline e di pratiche sportive e per socializzare. Ringrazio – è il commento dell’assessora Marina Maino - quanti rendono possibile con la loro disponibilità questa straordinaria kermesse sportiva che, ricordo, è a titolo gratuito”.
Ecco la lista completa degli sport messi “sul vassoio”, con invito a consultare il sito del Comune per il calendario comple -
to di giorni e orari: zumba fitness, body work, acroyoga, jazzercise, functional training, pole dance, allegro dance, balli boogie woogie, salsa, tango argentino, lindy hop, charleston e swing aperte a giovani e adulti. Calisthenics e pilates matwork per tonificare i muscoli, poi in abbinata allo spirito Tai chi, Ba gua e Qi gong, Yoga e meditazione con varie scuole, stretching olistico e olistic tribal dance. Le proposte per le arti marziali includono karate, judo e autodifesa, aikido, spada giapponese e scherma. Novità di questa edizione sono le lezioni di danza classica e moderna la Bambi dance. E poi ancora boxe in pausa pranzo, playground con calcio e basket per andare in gol o a canestro in compagnia insieme agli educatori della Coop. Sociale Radicà. ◆ [O.D.M.]
Vendita di alcol ai minori: l’appello del sindaco
L’Amministrazione comunale ha deciso di intervenire direttamente per contrastare un fenomeno purtroppo in costante crescita ovvero quello che riguarda la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni.
Il sindaco Giampi Michelusi chiede alle forze dell’ordine più controlli in bar e supermercati per arginare un fenomeno in crescita.
«La famiglia e le istituzioni sono i soggetti chiamati a informare e sensibilizzare i ragazzi sui rischi che possono correre bevendo alcolici e superalcolici – spiega il primo cittadino –. Molte tra le attività promosse dal Comune per le politiche giovanili sono finalizzate a promuovere attività che consentano ai ragazzi di sviluppare quella sicurezza e autostima che si illudono di trovare nei drinks e nei cocktail. Nondimeno è necessario affiancare all’attività di prevenzione anche quella di contrasto nei confronti degli esercizi com-
merciali che vendono alcolici ai minori: non intendo in alcun modo tollerare episodi di manifesta ubriachezza tra i giovani; per questo ho già chiesto alle forze dell’ordine di intensificare i controlli, applicando le sanzioni a tutti coloro che vendono o somministrano alcol ai minori, anche con relative denunce alla Procura della Repubblica». «Un minore che inizia a consumare alcol sviluppa maggiori probabilità di consumarne quantità in eccesso da adulto, di avere seri problemi di salute ed è a rischio dipendenze –conclude il sindaco- . Di qui il mio forte appello a rispettare la legge e a tutte le forze dell’ordine ad alzare il livello di attenzione e controllo in materia».◆
MOmar Dal Maso
ai un “buco” nell’acqua. Semmai, lo fanno nella retina della porta presa di mira dai propri bomber, i cannonieri che le celeberrime “polveri bagnate” non le patiscono davvero mai, visti i numeri dell’attacco dei team guidati da coach Carraro.
Se a Thiene la pallanuoto è per così dire rimasta a galla, dopo lo tsunami coronavirus e le altre difficoltà che tutte le associazioni sportive devono affrontare ogni giorno, il merito è del gruppo Waterpolo Bears Team e dell’Acquatic Center, il centro natatorio cittadino, pur se datato come impianto, dinamico per le proposte che offre tra corsi di nuoto e altre attività “a mollo”, fitness e relax.
Qui si sono festeggiati a inizio stagione i 10 anni di attività sportiva. Da pionieri, allora, nel 2013. Oggi con più esperienza e lo stesso entusiasmo degli albori. Cruciale è la figura di Riccardo Carraro che, se un decennio fa si poteva forse definire come allenatore “in prestito” dalla pallacanestro alla pallanuoto, di anno in anno si è ritagliato un ruolo-pilastro come tecnico.
Ex dell’Aeronautica e poi consulente finanziario e soprattutto nonno di due nipotini, a 65 anni il condottiero di bordopiscina si è tuffato in un nuovo ciclo giovanile, favorendo il binomio tra le piscine di Thiene e Montecchio Maggiore sotto la gestione del circuito Forus, che ne ha rivitalizzato l’attività.
Una sessantina i ragazzi agonisti che segue nei due poli che costituiscono una sola anima, e che competono nei campionati giovanili della Fin con la franchigia Virgiliana Mantova.
A dieci anni e spiccioli dalle prime bracciate, e alla fine di questa stagione, è tempo di bilanci proprio quando le piscine all’aperto si riempiono di gente, a meteo piacendo, magari con la chance extra di “pescare” qualche futuro pallanuotista.
“Credo sia utile suddividere quello è stato fatto in due periodi distinti – spiega Carraro -, il primo dal 2013 al 2019 interrotto
Gli “orsi” della pallanuoto festeggiano i dieci anni
Il Waterpolo Bears Team, capitanato dal coach Riccardo Carraro, ha celebrato da poco il decimo anniversario. La squadra, nata nel 2013 all’interno dell’Acquatic Center di via Tevere, è riuscita a superare il biennio di pandemia. Ora, tra Thiene e Montecchio, ha preso avvio un nuovo ciclo di ragazzi emuli del “Settebello”.
dal bubbone Covid e quello poi ripartito due anni fa. Nella prima fase il palmares dei Bears conta 7 campionati vinti e 13 trofei dagli inizi in Pallanuoto Italia e poi il passaggio ai tornei federali, portando dei ragazzini fino a crescere fino all’Under 20. Il culmine di quel ciclo il 3° posto assoluto in Fin, nel 2019/2020, alle spalle di due club di prestigio. Purtroppo poi è arrivato quel periodo difficile in cui solo trovare una piscina per allenarsi era un’impresa, i campionati che saltano, pause e riprese senza poter dare continuità e gli atleti a uscire di categoria per l’età. A questo punto si è dovuto ripartire dai più piccoli”.
Ed è così che nel valzer di cambio gestioni, di “alleanze” sportive e di reclutamento di candidati a tuffarsi nel waterpolo pian piano si torna a nuotare, parare, passare, tirare. E, cosa più importante, condividere una stimolante passione. Sempre con il marchio degli “orsi” di Thiene come logo e sprone. “Le nostre squadre sono contraddistinte da dinamismo, contropiedi efficaci e tanti gol. Lo dicono i numeri e, all’origine, questo deriva dalla scelta di portare alcuni schemi dal basket alla pallanuoto. Nella stagione 2022/2023 in cui si è tornati a giocare hanno fatto bene sia la nuova Under 12 che la nuova Under 14: i primi citati con un 2° posto su 11, i secon-
di al 3° su 14 con il miglior attacco con 338 gol in 24 partite. Giusto per dare un’idea il primo ciclo di ragazzi poi interrotto dalla pandemia era costituito da atleti nati nel 1999/2000, ora sono i 2009/2010. Giusto dieci anni dopo...”.
In questa annata sportiva l’upgrade ad Under 14 e Under 16, altre soddisfazioni e un percorso di crescita costante, con qualcuno tra i “baby beniamini” di Carraro a farsi largo spiccare in vista, chi lo sa, di un futuro ingaggio tra i big e magari sognare acque azzurre. L’ascesa per il gruppo U16 agli Ottavi di Coppa Italia a Torino l’avventura da ricordare, per il biennio U14 centrato l’obiettivo di accedere al girone Elite tra le 6 migliori di categoria, insieme agli allievi di 4 società di serie A e una di B. E ora cosa bolle in... piscina?
“Di sicuro gli allenamenti congiunti con le squadre del Rangers Vicenza costituiscono un riconoscimento per noi, e stiamo pensando di mettere in acqua una squadra Masters in futuro. Non ci fermiamo mai in ogni caso, dalla festa della pallanuoto con ragazzi e genitori alla partecipazione a tornei in acque libere, esperienze che legano e che fanno bene a tutti noi”. Il Bears Team organizza prove gratuite per ragazzi e ragazze nati tra il 2012 ed il 2016: per info rivolgersi in segreteria. ◆
Cultura e spettacoli
Sono 17 i Comuni dell’Alto Vicentino aderenti all’edizione 2024 della rassegna, con 36 spettacoli fino a metà settembre diffusi negli spazi privati del territorio dove il teatro diventa incontro. Attori e attrici escono dal palcoscenico per entrare in luoghi inusuali e unire tutte le persone che vivono in una via o in un quartiere Saranno 18 gli appuntamenti di luglio: giovedì 4 a Sarcedo “Ridi.Reading” con Giovanni Betto, che sarà riproposto anche venerdì 5 a Valli del Pasubio; domenica 7 a Carrè “Tu chiamale, se vuoi, emozioni: Lucio Battisti” con Pegoraro, Grandesso, Torri e Sandonà; mercoledì 10 a Velo d’Astico “Teatro itinerante - Anni in spalla” con Diego Dalla Via; venerdì 12 a Zanè “So Dan!” di Sara Tamburello e Luca Nardon, e a Piana di Valdagno “L’uomo che piantava gli alberi” di Davide Dolores e Davide Peron; giovedì 18 a San Vito di Leguzzano “Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente” di Luca Pegoraro, Mariateresa Totti, Marcello Grandesso, a Thiene “Còntame e Càntame”, a Carrè “Storia di un Gatto e di una Gabbiana” di Settimio Petrucci e Paolo Vicentini; venerdì 19 a Valdagno “Post” di Diego Dalla Via; mercoledì 24 a Santorso “Da dove guardi il mondo” di Valentina Dal Mas, e a Carrè “Il diario di Adamo ed Eva di Mark Twain” di Vasco Mirandola e Martina Pittarello; giovedì 24 a Thiene “I
Estate di teatro all’aperto in 17 Comuni dell’Alto Vicentino
Riparte la rassegna intercomunale “Teatro in casa” che andrà in scena in case, giardini, còrti e contrade. Ad ospitare artisti e compagnie sarà una rete di Comuni che hanno scelto di regalare alla comunità 36 spettacoli gratuiti per i prossimi due mesi.
ragazzi del latte” di Eleonora Fontana e Davide Peron; venerdì 26 a Dueville “Gnanca un capanon” di Luca De Gasperi con Riccardo Benetti e Andrea Facchin, e a Zanè “Decameron” di Livello 4; domenica 28 a Recoaro Terme “Enciclopedia della donna perfetta” di Stefania Carlesso e Evarossella
Biolo; mercoledì 31 luglio a Santorso “Folà de raia” e a Sarcedo “Daghe de Fin” con Andrea Facchin e Moreno Corà. Gli spettacoli iniziano alle 20.45, tranne dove specificato diversamente; i posti sono limitati per cui è consigliata la prenotazione su www.teatroincasa.org ◆
Cinema sotto le stelle a villa Fabris
La rassegna estiva proposta dal cinecircolo Murialdo in collaborazione con il Comune è pronta a prendere il via nel cuore verde di Thiene. Dall’11 luglio al 18 agosto 24 pellicole terranno compagnia agli appassionati cinefili.
Il grande cinema torna ad animare il parco di Villa Fabris dove per oltre un mese, a partire da giovedì 11 luglio, ver-
ranno proiettati i film più belli di quest’ultima stagione cinematografica. Sono 24 le pellicole che andranno a comporre la rassegna “Cinema in aperta città 2024” organizzata dal cinecircolo Murialdo del patronato San Gaetano in collaborazione con l’assessorato alla cultura di Thiene.
Si inizia l’11 luglio con C’è ancora domani, seguito il 12 da il ragazzo e l’airone, il 13 Tutti tranne te, il 14 The Holdovers - Lezioni di vita, il 18 800 giorni, il 19 Un mon-
do a parte, il 20 Dune parte 2, il 21 Il regno del pianeta delle scimmie, il 25 Troppo azzurro, il 26 Buena vista social club, il 27 La zona d’interesse e il 28 Challengers. Il mese di agosto si apre giovedì 1 con Il grande Lebowski, seguito il 2 da Kung Fu Panda 4, il 2 Povere creature!, il 4 C’era una volta in Buthan, l’8 Past Lives, il 9 The fall guy, il 10 Kind of kindness, l’11 Civil war, il 15 The dreamers, il 16 Inside out 2, il 17 Il teorema di Margherita e infine il 18 Perfect days. Biglietti 6,50 euro (intero), 4,50 euro spettatore con disabilità e 3,50 euro le pellicole inserite nel progetto Cinema Revolution; nel mese di luglio i film iniziano alle 21.30, in agosto alle 21. In caso di maltempo la proiezione verrà annullata. ◆