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n°
SETTEMBRE 2016
STYLEUP!
POSTE ITALIANE SPA - SPED. A.P. - D.L. 353/03 ART. 1, CM. 1, DCB MI
LA SEZIONE DEDICATA ALLE ULTIME TENDENZE PER GLI INTERNI
BIGMAT INTERNATIONAL
SPECIALE IBERIA ALLA SCOPERTA DI DUE NUOVI FORMAT PER SPAGNA E PORTOGALLO
SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI
EPD QUESTO SCONOSCIUTO
TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO
PLUTARCO:
L’ARTE DI ASCOLTARE IL TRATTATO DEL FILOSOFO GRECO OGGI È PIÙ ATTUALE CHE MAI SOPRATTUTTO P E R I L B U S I N E S S . T R E T E S T I M O N I A L D ’ E CC E Z I O N E S P I E G A N O I L P E R C H É
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Oltre 870 Punti Vendita in Europa di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare casa. Direzione, Redazione, Abbonamenti e Amministrazione BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano T. +39 02 95344836 F. +39 02 95341232 E-mail: info@bigmat.it Comitato di redazione Rosita Bacis, Massimo Bussola, Davide A. Milani, Francesca Negri, Pierluigi Sabato, Anna Maria Sciorelli Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano Direttore responsabile Francesca Negri Consulenza editoriale CommFabriK Srl
soluzioni acustiche e termiche
Hanno collaborato a questo numero Stefano Guolo, Alessandra Guzzi, Zoe Lafleur, Francesca Negri, Pietro Novelli, Michela Pesenti, Nicola Pisano, Cristina Serra Grafica e Impaginazione CommFabriK Srl Registrazione N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano Come abbonarsi Per abbonarsi è sufficiente iscriversi su www.bigmat.it/community Spedizione gratuita Stampa Industrie Grafiche Pacini Via Gherardesca, 1 - 56121 Pisa Ospedaletto (PI) Tiratura del presente numero: n. 22.000 copie
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Ai sensi del D. Lgs 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da BigMat Italia S.c.p.a. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. Ovviamente è a piena disposizione per assolvere a quanto dovuto nei loro confronti.
N. 20 S ET T E M BRE 2 0 1 6 MAGAZINE L’illustrazione in copertina di UP! è a cura di Enrico Nicoli mentre l’illustrazione per la copertina dell’inserto STYLEUP! è a cura di Fabulo
PROGETTI | ARCHITETTURA | EDILIZIA
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EPD QUESTO SCONOSCIUTO
FABER INDUSTRIE L’ARCHITETTURA DIALOGA CON IL PAESAGGIO INDUSTRIALE 8 ASCOLTO CHIAVE DI BUSINESS Dai tempi di Plutarco a oggi, una delle parole d’ordine per fare impresa è ascolto. Le interviste a due esperti come Nadio Delai e Luca La Mesa
16 E SE LA TUA CASA TI ASCOLTASSE? TIM Innovation e i suoi progetti per l’abitare di domani
21 I PREZZI DELLE CASE IN ITALIA
36 COSTRUIRE FRA LE COLLINE COSENTINE
L’andamento del primo semestre secondo l’Ufficio Studi Idealista
40 SPECIALE BIGMAT IBERIA
32 DAL TETTO ALLE PIASTRELLE
Il settore delle costruzioni nella penisola Iberica e il ruolo di BigMat Iberia
49 SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI
45 IL MONDO ONLINE DI BIGMAT I canali digital e social continuano a crescere
73 RUBRICHE Voci dal mondo delle costruzioni e la nuova rubrica firmata da ANIT
61 STYLEUP! APPROFONDIMENTI DAL MONDO DEL DESIGN, SHOWROOM D’INTERNI, RIVESTIMENTI E ARREDOBAGNO
83 BIG NEWS Novità dal mondo BigMat Aprile 2016
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L’EDITORIALE L’EDITORIALE
di Rocco Alfano Presidente BigMat Italia
Cari Lettori, parlare di ascolto, che già duemila anni fa Plutarco definiva addirittura un’arte, significa restare concentrati sui nostri clienti, sul mercato e sulla concorrenza, in modo da imparare a conoscere meglio le loro esigenze e poter lavorare in maniera pertinente e mirata sul prodotto e sul servizio. Nel contempo, l’ascolto del cliente diventa così una potentissima arma di fidelizzazione. Parlando di prodotto/servizio è estremamente importante l’esperienza che il cliente fa nella relazione con noi. Saper ascoltare significa anche essere disposti a mettersi in gioco e accettare che, magari, le nostre convinzioni siano totalmente sbagliate. Del resto, come diceva il famoso economista John Maynard Keynes “La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie”. Nel business, ascoltare significa scoprire opportunità per differenziarsi, capire cosa vuole veramente il cliente e lavorare continuamente sull’innovazione e il valore aggiunto da offrire. Oggi più che mai, quello che trascuriamo diventerà di qualcun altro e credo che nessuno di noi voglia che accada. BigMat è fortemente orientata all’ascolto del mercato, cercando di dare risposte veloci (perché l’interazione immediata è il requisito essenziale dei nostri tempi scanditi dall’online, la gente non è più disposta ad aspettare), veloci ma non superficiali; di qualità e profondità; uniche, personalizzate per ogni singolo cliente; con trasparenza e affidabilità, perché la reputazione sarà una delle monete del futuro, ma ci vuole molto tempo per costruirsela e un nonnulla per distruggerla. BigMat è l’unico Gruppo internazionale a livello europeo, un valore aggiunto prezioso che ci consente di avere le orecchie (e la mente) aperte anche fuori dai confini nazionali. Su questo numero di UP! iniziamo quindi a fare un excursus nella situazione di mercato, nelle tendenze e nelle novità dei Paesi in cui il nostro gruppo è presente: partiamo da Spagna e Portogallo, dove i segnali sono positivi e BigMat Iberia ha studiato due iniziative ad hoc davvero accattivanti. Dalla teoria passiamo poi alla pratica, presentandovi una serie di referenze progettuali realizzate dai nostri clienti, ma soprattutto la seconda parte dello Speciale sul risanamento dei muri umidi, a cura del nostro Ufficio Tecnico. Infine, STYLEUP! il nostro inserto dedicato alle finiture d’interni, ormai appuntamento fisso con il design e le tendenze più attuali. C’è anche molto altro nelle pagine che leggerete. Ve le lascio scoprire augurandovi buona lettura!
! Rocco Alfano
Presidente BigMat Italia
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ASCOLTO CHIAVE DI BUSINESS
Se mutazione genetica, secondo il sociologo ex direttore del Censis e RaiUno Nadio Delai, è la parola d’ordine per chi voglia fare impresa oggi e domani, la chiave di business e marketing è invece l’ascolto, fin dai tempi di Plutarco. di Francesca Negri 8 UP! Settembre 2016
“L
a natura, si dice, ha dato a ciascuno di noi due orecchie ma una lingua sola, perché siamo tenuti ad ascoltare più che a parlare”. Scriveva così duemila anni fa Plutarco nel suo L’arte di
Delai, le imprese italiane come devono affrontare il mercato di oggi e domani? Con la “mutazione genetica”, ovvero cambiando il loro modello per creare un business plan capace di rispondere alle richieste attuali del mercato:
ascoltare. L’ascolto è oggi più che mai un ele-
tutto ciò che si è fatto in passato, nella maggior
mento chiave del business. Lo sa bene Philip
parte dei casi, non funziona più, va aggiornato o
Kotler, uno dei più grandi guru del management e del marketing secondo il Financial Times, che già nel
riprogrammato in toto. In particolare nel mondo delle costruzioni, dove c’è sempre stato un business
1971 parlava di impresa marketing oriented,
spaccato in due tra pubblico e privato, c’è bisogno di
capace cioè di ascoltare e comprendere il mercato, individuare bisogni ancora insoddisfatti e rispondere con un’offerta di valore adeguata e competitiva. Da allora a oggi i concetti e gli
fare un passo avanti. In quale modo? Nel settore edile possiamo dividere il comparto in due macro aree, come detto,
strumenti si sono evoluti, ma gli ingre-
ovvero le aziende abituate a occuparsi di
dienti fondamentali restano sempre gli stessi: l’ascolto, la comprensione dei bisogni e delle forze che agiscono sui mercati e la progettazione di prodotti o servizi in grado di rispondere alle nuove opportunità individuate. Ma in quanti riescono a ripensare continuamente il proprio business? «La parola chiave è
opere pubbliche e quelle che lavorano nel Plutarco è stato un biografo, scrittore e filosofo greco antico. Tra le sue opere più famose c’è il manuale L’arte di ascoltare, in cui elargisce consigli di virtù ed esempi di vizi su alcuni aspetti importanti della vita, testo che ha ispirato la copertina di questo numero di UP!. Il trattato si rivolge ai giovani, affinché sappiano maturare cercando la pacatezza e la riflessione, mettendoli in guardia contro le belle parole vuote e i discorsi apparentemente affascinanti ma privi di sostanza, usati per abbindolare gli ingenui e coloro, appunto, che non sanno ascoltare. Perché l’arroganza, l’odio, la presunzione e la smania di protagonismo inquinano la disposizione verso l’altro. Per maggiori informazioni: N. Abbagnano, Storia della filosofia, 2013, UTET.
“mutazione genetica”», afferma Nadio
privato. Nel primo caso il tema è come poter fare business in un momento in cui il Pubblico non paga più. È evidente che in questo contesto gli attori non so-
no più solo impresa e istituzione pubblica perché c’è sempre più la necessità di coinvolgere una banca o una società finanziaria
Delai, ex direttore della Fondazione Censis e di RaiUno, amministratore
e quindi avere qualcuno in grado di creare un’operazione di financing
delegato di ISFORT Spa (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca
ad hoc. Questo richiede un salto di cultura imprenditoriale e bancaria
per i Trasporti) e fondatore di Ermeneia, società di studi e strategie di
importante. Anche per le imprese che operano nel privato lo scena-
sistema al servizio di singole imprese, associazioni, soggetti pubblici
rio è cambiato. Oggi c’è un problema drammatico di riconversione e
e privati, nonché di grandi gruppi nazionali e internazionali.
manutenzione del patrimonio edilizio e urbano, che è ampiamente
CHI È NADIO DELAI Nadio Delai si è formato presso la Facoltà di Sociologia di Trento, dove si è laureato nel 1972. Dopo precedenti esperienze nell’ambito bancario e in quello dell’insegnamento, si è trasferito a Roma presso la Fondazione Censis, in cui ha svolto attività di ricerca sociale ed economica come responsabile del Settore Education e quindi del Settore Nuove Tecnologie dell’Informazione. Dal 1984 al 1993 è stato nominato direttore generale della stessa Fondazione. Nel biennio 1993-1994 è stato direttore della Rete 1 della Rai – Radiotelevisione Italiana ed è poi passato alle Ferrovie dello Stato. È stato direttore centrale per le Politiche Economiche e Sociali, svolgendo attività di analisi, di studio, di progettazione nel campo dello sviluppo economico nazionale e locale, in collegamento con le strategie poste in atto dalle stesse Ferrovie dello Stato. Contemporaneamente (nel periodo 1997-1999) ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato di ISFORT Spa – Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, dove ha seguito l’attività strategica e gestionale, della formazione manageriale e della ricerca con riferimento al settore trasportistico pubblico e privato. Presidente nel biennio 1998-1999 dell’Istituto Trentino di Cultura (oggi Fondazione Bruno Kessler), nel 1999 fonda la società Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema, di cui è presidente e attraverso la quale ha sviluppato attività di consulenza, di studio e di ricerca. Contemporaneamente (negli anni 2000-2003) fonda, insieme ad altri soci, la società ILESIS Srl – Ricerca e Formazione per i Sistemi Sanitari, che promuove e realizza attività di ricerca, progettazione e comunicazione nel campo della salute, con particolare riferimento ai temi della spesa sanitaria, della customing satisfaction degli utenti, della cultura diffusa del farmaco, dell’umanizzazione del trattamento rivolto ai pazienti. È stato anche consulente di molti soggetti pubblici e di organismi privati e associativi nazionali e internazionali (come l’Unione Europea e l’Ocse).
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invecchiato, quindi il mercato della manutenzione ordinaria
e straordinaria rappresenta un business gigantesco ma necessita di una filiera affidabile che attualmente non vedo. Quindi lei ritiene che le competenze per la manutenzione delle opere edili in Italia non siano adeguate? Non possiamo generalizzare, ma quando parlo di affidabilità intendo, ad esempio, la garanzia che in tot di giorni il lavoro sia ultimato. Se supero anche solo di un giorno il tempo dei lavori, io impresa pago una penale. Quante volte, invece, ci capita che l’artigiano ci promette che viene lunedì e poi la data slitta a giovedì? Chi sarà capace di rispettare
le tempistiche a mio avviso guadagnerà come un matto, trovando un nuovo modello di business in una cosa molto semplice: la puntualità e il rispetto delle promesse. Quando ero direttore del Censis, nel 1983, decisi di fare un sondaggio su quanto valeva la manutenzione in Italia: mi ricordo che allora stimammo 150 miliardi di lire. Già allora era il mercato del futuro per le costruzioni,
abitano più con loro, potrebbero essere interessati a spostarsi per avere
figuriamoci ora…
un’abitazione più dimensionata e stare più vicini a figli e nipoti? Credo di sì, ma ci vuole chi è in grado di agevolare questo genere di operazioni,
Ha dei dati aggiornati alla mano?
non sono cose da modelli di business vecchi, ci vuole una mente aperta.
Recentemente ho fatto un’indagine sul risparmio degli italiani: sono
Tutto questo per dire che nel settore edile, a mio avviso, oggi
iper liquidi, in questi anni di congiuntura hanno aumentato i risparmi e
più che mai per restare sul mercato si devono interpretare i bisogni delle famiglie. L’anno scorso abbiamo fatto una ricerca
rimandato le spese. Il 55% dei capi famiglia del nostro Paese,
che si occupano degli investimenti famigliari, dicono che vogliono tornare al mattone, comprando casa ai figli oppure ristrutturando la propria abitazione. Il 59%, invece, dice che
sulla domanda di protezione assicurativa dei grandi rischi delle famiglie e
sarebbe disposto a investire in piccole e medie imprese dinamiche che
che gli stanno intorno, il campo di business sia enorme.
vogliono internazionalizzarsi. Nelle imprese di costruzioni c’è un
Quindi lei immagina una filiera di servizi che coinvolga davvero
potenziale di innovazione tecnologica e finanziaria enorme, ma bisogna metterlo in pratica.
tutti gli attori del settore delle costruzioni e immobiliare?
abbiamo individuato 26 tipologie di nuclei familiari diversi: mi pare evidente che dal punto di vista dell’offerta, non solo di un bene ma anche dei servizi
In un certo senso sì. Oggi il mercato va incasellato come in una tavola di Mendeleev (tavola periodica degli elementi chimici, ndr) con tante possibili
Sebastiano Barisoni, vice direttore di Radio24, dice che “c’è un
risposte che equivalgono a tanti motivi di business. Le famiglie italiane
cinese per tutti, la loro forza sta nell’ascoltare o addirittura anti-
hanno ancora nell’anima la casa di proprietà, quindi in questo settore ci
cipare le esigenze dei potenziali clienti. Per questo, ad esempio, i parrucchieri cinesi restano aperti la sera fino a tardi o la domenica”. Cosa ne pensa? La sensibilità verso il cliente finale è una co-
sono delle possibilità reali enormi. Oggi, a mio avviso, la filiera della casa è disabitata perché fatta da una filiera delle costruzioni scalcinata. Pensiamo solo ai contratti di service, ovvero chi tiene controllato il condominio, oppure alla manutenzione preventiva di
sa che tradizionalmente è stata poco tenuta
sicurezza, altro concetto che nessuno persegue.
presente, specie in edilizia. Si è sempre
Il facility management non è un mestiere di
avuto in mente un’idea di cliente che è scaduta da tempo. Poniamoci invece delle domande attuali. Quante sono le famiglie composte da una sola persona? Mi risulta siano 6,3 milioni su un totale di 23 milioni, ovvero quasi il 25%. Quali bisogni avranno questi single? Altra domanda: gli
oggi ma può entrare in edilizia e creare nuove opportunità. Insomma, bisogna aprire la mente, ascoltare e osservare attentamente le esigenze del mercato, anche avvalendosi dei nuovi strumenti digitali. Solo così le aziende potranno mettere in atto la “mutazione genetica” di cui parlavo prima e posizionarsi
anziani che restano a vivere da soli in una casa di media o
nella parte medio-alta del sistema, che significa proseguire
ampia grandezza, dove hanno cresciuto tre figli che oggi non
il proprio business e poter continuare a fare impresa.
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ASCOLTO
2.0 Digital, APP e omnicanalitĂ per ascoltare il cliente e creare nuove forme di commercio su misura. di Michela Pesenti
A
scoltare le esigenze della gente è sempre stato il segreto dei business vincenti. Uno degli esempi più esplicativi potrebbe essere l’invenzione di un noto prodotto cattura polvere:
«Quando iniziai a lavorare nel 2006 nel marketing di Procter&Gamble mi raccontarono come uno dei prodotti di maggior successo fosse proprio il risultato dell’ascolto approfondito dei potenziali clienti: le casalinghe – assicura
Luca La Mesa, docente Star di Ninja Academy e consulente esperto di strategie avanzate di social media marketing –. Fu chiesto loro quale fosse la mansione più faticosa dentro casa e perché, risposero “fare le pulizie” perché avevano la percezione che una volta finito il lavoro fosse già tempo di ricominciare da capo, come se la polvere si spostasse invece di essere catturata. Da qui P&G, ascoltando i clienti, inventò il primo prodotto cattura polvere, ora conosciuto come Swiffer». Del resto aveva già fatto scuola l’imprenditrice statunitense Joy Mangano, casalinga che alla fine degli anni ’90 inventò il Miracle Mop, l’innovativo mocio che rivoluzionò le pulizie domestiche ed esempio perfetto di come l’ascolto sia
lo strumento per cogliere le nuove opportunità di business e fornire supporto agli utenti non soddisfatti. «Un altro esempio virtuoso di ascolto del cliente è Amazon, colosso del commercio online, che ha un customer service molto efficace – continua La Mesa – il loro criterio per valutare gli operatori è uno solo: è stato ascoltato e risolto il problema dell’utente?». Spazio privilegiato per l’ascolto del cliente è oggi
il web, dove è possibile raccogliere e mappare informazioni utili e veloci per prevedere e anticipare la necessità del cliente.
CHI È LUCA LA MESA Appassionato di marketing e innovazione, dopo aver lavorato nel marketing di Unilever e Procter&Gamble si è specializzato nello studio delle strategie avanzate di social media marketing e sulle tecniche di innovazione. A oggi si divide tra la consulenza verso i top brand e la formazione in ambito universitario. Ha insegnato all’istituto HEC Paris, alla John Cabot University, alla Rome Business School e in altre università italiane e all’estero. È il primo docente Star di Ninja Academy (www. lucalamesa.com), nel 2015 è stato selezionato per partecipare all’Executive Program della Singularity University presso il NASA Research Park in Silicon Valley. In questi anni ha ottenuto importanti risultati sui progetti di social media con clienti come Pirelli, Fendi, Federazione Italiana Pallavolo, Cornetto Algida, Dove, Mediaset, La7 e molti altri. Negli ultimi anni ha ricoperto vari ruolo tra cui: Board of Advisor Luiss Enlabs, docente InnovAction Lab, Mentor Wind Business Factor (Winning Team 2015), Mentor Microsoft/Nokia/Windows Phone MAAC program, Mentor Founder Institute, responsabile digitale Roma Startup, Mentor Startup Bootcamp.
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La Mesa, se il cliente di oggi si trova soprattutto online, prevede
all’età crescente dei vostri figli. Siamo solo all’inizio, alcune di queste ap-
che nel canale distributivo ci sarà sempre più un mix tra acquisto
plicazioni tecnologiche evolveranno ancora di più.
virtuale e reale?
L’omnicanalità sarà sempre più importante nella distribuzione e, come ho recentemente imparato da un intervento di Silvia Vianello,
In questa nuova prospettiva i social possono essere un canale
docente dell’Università Bocconi di Milano, si stanno già sperimentando
Assolutamente sì, i social permettono di tenere traccia e analizza-
nuovi mix di virtuale e reale. Ad esempio Freddy, noto marchio di abbigliamento, ha già sperimentato un virtual showroom chiamato “Freddy Smart Wall” dove si possono scegliere, ordinare, provare e
re sia quantitativamente sia qualitativamente tutte le conversazioni degli utenti su determinati canali. Purtroppo ancora oggi
acquistare prodotti direttamente dalle palestre. In Asia hanno persino testato
software che non permette di avere il massimo risultato. La ritengo un’oppor-
con successo dei supermercati 100% virtuali, nei quali si può
tunità mancata poiché la tecnologia ci permetterà sempre di più di analizzare
entrare solo attraverso una APP che vi permette di osservare in
in velocità i dati e definire trend che spesso manualmente possono sfuggire.
privilegiato di ascolto per le aziende?
vedo in molte grandi aziende un lavoro di ascolto svolto manualmente e senza
realtà aumentata i vari scaffali e scegliere poi i prodotti. In Corea la catena di supermercati Tesco, che ha cambiato localmente nome in Home Plus,
Con l’arrivo della stampa 3D come cambia l’atteggiamento dell’u-
è riuscito ad aumentare le vendite del 130% e gli utenti registrati del 76%
tente verso i prodotti?
semplicemente installando nelle metropolitane dei cartelloni pub-
Il fatto di poter creare oggetti, compresi materiali da costruzione e persino
blicitari che rappresentavano lo scaffale del supermercato e
abitazioni, porterà una maggiore indipendenza degli utenti, so-
dei QR code per poter comprare direttamente i vari prodotti rappresentati.
prattutto nel poter stampare ricambi o piccola componentistica. Rispetto al rapporto tra cliente e azienda non escludo che nella vendita
La tecnologia cambierà molto la distribuzione e i canali di vendita. Basti
dei prodotti si potrà già includere anche la possibilità di stampare piccole parti di ricambio e questo cambierà molto l’approccio al cliente. Come ha ipotizzato Biz Stone, co-fondatore di
pensare che in America ha già aperto un ristorante perfettamente funzionante
Twitter, in un recente discorso, in 10 anni persino la Nike potrebbe diventare
ma con la caratteristica di non aver nessun tavolo. Tutti i piatti cucinati sono
una società di puro software grazie alla possibilità dei clienti di stamparsi
riservati ai clienti delle APP che ricevono il pranzo o la cena direttamente
in autonomia i prodotti acquistati grazie ai nuovi materiali su cui si sta
a casa o in ufficio. La crescente penetrazione di applicazioni
lavorando e alla diffusione di stampanti sempre più evolute. Il tema più delicato da affrontare sulla stampa 3D sarà sicuramente la protezione delle opere, frutto del lavoro creativo di professionisti e
Il canale di vendita fisico integrato con APP e realtà aumentata
in store come modifica l’ascolto degli utenti?
mobile, che permettono in pochi click di ordinare e comprare ovunque siamo, è il segnale più forte di quanto l’ascolto del cliente stia evolvendo. Grazie al machine learning le APP avranno a disposizione, anche solo dopo un nostro acquisto, una serie di informazioni molto utili per suggerirci in futuro prodotti che potrebbero interessarci. Provate ad andare su Amazon e comprare ad esempio qualche gioco per bambini, vedrete come nel tempo vi suggeriranno sempre prodotti adatti 14 UP! Settembre 2016
che ora potrebbero essere facilmente “stampate” da casa a basso costo. E penso soprattutto al mondo del design.
!
Guarda su www.extraup.it il video che spiega come funziona il virtual store di Tesco Home Plus
Alcune parole chiave del mondo digitale e online APP Abbreviazione di applicazione mobile dedicata ai dispositivi quali smartphone o tablet. Nel 2015 sono state installate circa 156 miliardi di app; giochi, social network e messaggistica istantanea le più richieste dal 2010. Tra le prime 10 anche due app di mobile shopping: Shpock (app mercatino di oggetti usati) e Amazon.
Machine learning Branca dell’Intelligenza Artificiale che si occupa dello sviluppo di software che consentono ai computer di “imparare” dall’esperienza. Noto anche come apprendimento automatico, si tratta di programmi che imparano a capire e risolvere problemi e migliorare le proprie prestazioni su un certo compito elaborando le informazioni che gli vengono fornite attraverso l’uso di esempi.
Ricerca predettiva Sistemi in grado di anticipare proattivamente i nostri bisogni informativi. Un mix tra motori di ricerca e assistenti personali, come Google Now il primo motore con schede di informazioni automatiche che anticipano la richiesta dell’utente o gli smart glasses che ricordano un appuntamento oppure ancora il frigorifero che segnala qual è il momento migliore della giornata per andare al supermercato.
Stampa 3D Si intende la realizzazione di oggetti tridimensionali partendo da un modello 3D digitale creato con un software o scansionato con apposite apparecchiature laser. Il modello viene poi elaborato per essere realizzato, con una sovrapposizione di strati di polimeri condensati, attraverso una stampante 3D. Oggi è possibile realizzare moltissimi oggetti, componenti anche edili e persino interi edifici, vedi post su www.extraup.it “L’ufficio del futuro”: a Dubai ecco il primo edificio stampato in 3D, 31 maggio 2016.
l’elaborazione o la trasmissione di dati, caratterizzato dalla disponibilità on demand attraverso internet. Sfruttando la tecnologia del cloud computing gli utenti collegati a un cloud provider possono accedere a tutti i dati e alle risorse anche tramite un semplice internet browser. Possono, ad esempio, utilizzare software remoti non direttamente installati sul proprio computer e salvare dati su memorie di massa on-line (sfruttando sia reti via cavo sia senza fili). Un archivio esterno, sul cloud, piuttosto che più silos interni può assicurare una maggiore integrazione e coesistenza tra i soggetti consumatori del dato dell’azienda.
Big data Ingenti quantità di dati generati dagli utenti tramite l’uso di telefoni, di carte di credito, dalla televisione, dagli storage necessari per le applicazioni dei computer, dalle infrastrutture intelligenti delle città, dai sensori montati sugli edifici, sui mezzi di trasporto, ecc. Tali informazioni vengono elaborate e analizzate da algoritmi per creare modelli interpretativi. L’uso dei Big data è prassi nella costruzione dei cosiddetti metodi di raccomandazione, come quelli utilizzati da Amazon per fare proposte di acquisto sulla base degli interessi di un cliente. Tutti i dati provenienti dalla navigazione di un utente permettono di suggerire i prodotti più adatti.
API Application Programming Interface (in italiano interfaccia di programmazione di un’applicazione), indica ogni insieme di procedure disponibili al programmatore per l’espletamento di un determinato compito all’interno di un programma. Spesso con tale termine si intendono le librerie software disponibili in un certo linguaggio di programmazione.
Omnicanalità L’uniformità dell’esperienza attraverso l’utilizzo di tutti i canali che interessano lo shopping: dispositivi mobile, PC, Punto Vendita, chioschi multimediali, direct mailing, ecc. Il consumatore vuole poter utilizzare tutti i canali simultaneamente e l’azienda che adotta un approccio omnicanale è in grado di “tracciare” il suo cliente su tutti questi canali.
Silos verticali vs Cloud
Augmented Reality
Il sistema di archiviazione data silos è un archivio di dati fissi che rimane sotto il controllo di un reparto aziendale e viene isolato dal resto dell’organizzazione, un sistema di gestione dati poco integrato, incapace di interagire reciprocamente con altri sistemi correlati. Strategia alternativa è il cloud storage: un paradigma di erogazione di risorse, come l’archiviazione,
In italiano realtà aumentata, è un sistema di grafica interattiva resa possibile grazie a un software dotato di particolari dispositivi di rendering e tracciamento che arricchiscono la percezione sensoriale umana con oggetti virtuali (immagini, video, scritte 3D, personaggi virtuali, ecc.), che seguono tutti i movimenti che avvengono in tempo reale. Settembre 2016
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E SE LA TUA CASA TI ASCOLTASSE? TIM Innovation e i suoi progetti per l’abitare di domani. di Francesca Negri
U
bile in qualsiasi momento, che ci permette sia di ascoltare la nostra
pensare al proprio benessere, ma anche dove ritrovarsi insieme ad affetti lontani – spiegano Marina Geymonat e Alessandro
casa, rendendola più sostenibile, ma anche di essere ascoltati
Marcengo di TIM –, tutto questo grazie alle nuove tecnologie che stiamo
nei nostri bisogni abitativi e personali. Possibile? Secondo l’innovazione
studiando». Due dei principali progetti su cui sta lavorando
di TIM è questo il futuro dell’abitare: «Crediamo che la casa di
la struttura di innovazione di TIM, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di
n sistema digitale, che ci connette in modo continuo ma sospendi-
domani sarà un luogo dove ritrovare la propria intimità e
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Nella rappresentazione virtuale del corpo la sfumatura di colore, da blu a bianca, indica il valore del parametro selezionato in alto a destra (battito cardiaco, umore, conta passi, parametri del sonno ecc.), il blu rappresenta i valori più bassi e il bianco i più alti. In alto a sinistra si seleziona la cronologia dei dati.
Torino, si chiamano Specch.io e Continuous Communication.
nostra vita». E Specch.io vuole essere proprio questo: un generatore
Il primo è un’applicazione in grado di interagire sia con i dispositivi di
di consapevolezza. «Acquisire la consapevolezza dei fenomeni ricorrenti
rilevazione personale (“wearables” ossia indossabili) sia con rilevatori
della mia vita – prosegue Marcengo – può influenzare le mie decisioni
ambientali (ovvero dei sensori all’interno della nostra casa): dal braccia-
e condurmi a una riflessione su possibili cambiamenti in termini di
letto contapassi, alla bilancia, al termostato intelligente che consentono
atteggiamento o comportamento». Un esempio su tutti: la qualità del
di creare in modo facile un registro digitale che raccoglie le nostre attività
sonno che, grazie a questa nuova applicazione in fase di sviluppo,
di interesse, un diario digitale di facile lettura e fruibile anche a livello di
potrà essere una delle attività personali monitorate grazie non solo a
analisi dei dati raccolti. Specch.io vuole integrare dati relativi a differenti
sensori corporei – tipo il braccialetto di monitoraggio Jawbone – ma
aspetti della vita di ciascuno di noi (ad esempio location, umore, cibo
anche tramite se-nsori posti sotto il materasso e abbinati a rilevatori
consumato, attività fisica, utilizzo di denaro, di media, di energia, para-
già presenti sul mercato. I dati raccolti potranno essere poi confrontati
metri di salute, parametri dell’ambiente domestico e lavorativo, ecc.),
con quelli rilevati per l’analisi della qualità dell’ambiente domestico
sviluppando modalità di visualizzazione evolute (dataviz e infografiche,
(CO2, umidità, temperatura, rumorosit e micro-inquinanti). Mettere in
direct manipulation, storytelling, ecc.) per raggiungere un maggiore
relazione questi dati e permettere a ognuno di noi di capire quali siano
livello di benessere personale. Come spiega Alessandro Marcengo,
le condizioni ambientali che facilitano, oppure ostacolano, la qualità del
responsabile del progetto «lavoriamo affinché l’iperconnettività
sonno individuale, darà la possibilità di fare delle scelte in linea con le
che oggi sempre più ci caratterizza, possa essere indirizzata per
proprie necessità personali.
rendere effettivamente migliore la qualità della nostra vita,
Lo scenario che abbiamo di fronte è quello di una casa da ascoltare,
creando un sistema che raccolga l’immensa quantità di dati generati sulla nostra vita ogni minuto, che li elabori opportunamente e li restituisca
che ci ascolta grazie all’interattività e che sarà controllabile con un semplice click dallo smartphone come ad
a chi li genera (e solo a lui) in un’ottica di stream chiuso. Abbiamo la
esempio APP che permettono di controllare da remoto l’illuminazione,
possibilità di produrre un grande valore per la persona, integrare tutti
il riscaldamento, l’impianto d’irrigazione e altri dispositivi come gli
i dati permette, infatti, di costruire un’immagine dinamica di chi siamo e di come ci muoviamo nello scenario della
elettrodomestici intelligenti dal frigo che ti avvisa quando finisce il latte (Chillhub) al piano cottura che ti fa controllare le ricette online o
Settembre 2016
UP! 17
controllare Facebook (Whirpool Kitchen Concept) o la lavatrice che ti
uomo-macchina, comprese le interfacce basate sul riconoscimento
invia una notifica da Whatsapp per avvisarti che il lavaggio è andato a
immagini e l’augmented reality; sono grandi generatori di dati, e lo
buon fine (Lg Home Chat). Vedremo sempre più servizi per l’efficienza
sviluppo di piattaforme, protocolli e API (Application Program Interfaces)
e il controllo nei consumi elettrici ed energetici; per il controllo della
permetterà di sviluppare modelli di servizio basati sull’uso di grandi
temperatura e il condizionamento, tipo Nest (vedi post su questo di-
quantità di dati: i cosiddetti BigData.
spositivo sul blog habimat.it) il termostato intelligente comandato da
Ancora più futuristico è il progetto di Continuous Communication.
Wi-Fi e con la capacità di “imparare” i comportamenti degli utenti per
«Per spiegare quello che stiamo studiando insieme a TIM Innovation e
ottimizzare i consumi di condizionamento della casa; i sistemi di safety
il perché, faccio un esempio – spiega Andrea Di Salvo (Dipartimento di
(ad esempio, per il controllo delle fughe di gas, di allagamento e degli
Architettura e Design, Politecnico di Torino) – immaginiamoci sul nostro
accessi con dispositivi anti-intrusione e allarmi); i sistemi di illumina-
divano, mentre stiamo guardando l’episodio finale della nostra serie
zione, automazione e domotica; i sistemi per il benessere e il wellness,
preferita su una tv smart, in quel momento saremo connessi non solo
ma anche per l’assistenza sanitaria a domicilio (il cosiddetto “Ambient
alla tv ma anche ad almeno due social network come Twitter e Facebook,
Assisted Living”). Uno scenario che porta anche a una trasforma-
condivideremo su servizi di messaggistica come Whatsapp o Telegram
zione degli oggetti di casa che da “oggetti specializzati” diventano “terminali” di un servizio che spesso sta in rete: una felice definizione li chiama “Service Avatars”. I nuovi
emozioni personali e citazioni dei personaggi in scena. Per riuscire a gestire
terminali di casa sono composti da un numero crescente di sensori con collegata capacità elaborativa e di comunicazione e da device connessi; sfruttano la capacità di cloud attraverso piattaforme comuni per la raccolta
tutto questo secondo noi è necessario recuperare una dimensione più rilassata, e quindi continua, della comunicazione. Abbiamo una visione che intende farci percepire la vicinanza dell’altro ma anche la tranquillità di non doverci concentrare su un dispositivo dimenticandoci giocoforza di tutto ciò che accade intorno a noi». Marina Geymonat entra nel dettaglio: «La casa non è solo
sono costruiti su livelli
un luogo di intimità ma anche di socialità intesa come spazio dove ritrovare gli affetti, dove
di virtualizzazione per
riuscire a essere in contatto
e l’elaborazione dei dati e non più silos di soluzioni verticali e proprietarie;
cui spesso un servizio è
con persone lontane, come
anche “server” verso al-
i genitori o i figli che abitano
tre applicazioni o servizi
in altre città. Crediamo che
sviluppati anche da terzi;
oggi ci sia la necessità di
integrano nuove interfacce
avere in casa delle “finestre”
18 UP! Settembre 2016
aperte verso affettività lontane. Per questo, insieme al Politecnico
di Torino, stiamo studiando come immaginarci in futuro un’abitazione che abbia una finestra che consenta di affacciarsi sulla casa di qualcun altro. Stiamo cercando di approfondire quali siano i modelli di interazione più naturali, quali gli ambienti tipici delle case in cui si può installare questa finestra virtuale perché arricchisca la casa garantendo nel contempo la massima privacy, esattamente come lo fa una porta o una finestra nel mondo fisico. Il gesto che innesca la comunicazione è una delle prime cose su cui stiamo ragionando: bussare, alzare una tapparella, tirare un sassolino come si faceva un tempo alla finestra dell’innamorata… Vogliamo far percepire questa nuova possibilità di comunicazione come una cosa il più reale e naturale possibile». «I due progetti – prosegue Paolo Tamborrini, responsabile del team del Politecnico di Torino – si inseriscono nell’ambito della
ricerca in design che stiamo portando avanti da qualche anno sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, anche attraverso l’uso dell’Information and Communication Technology. Le ricerche condotte con TIM si basano sull’applicazione del Systemic Innovation Design, metodo progettuale definito dal team del Politecnico e basato sullo studio delle relazioni tra le persone, le attività e le risorse di un territorio per produrre funzioni, oggetti e processi sostenibili. Il lavoro del gruppo multidisciplinare e l’uso della metodologia sistemica consentono una sperimentazione
nell’ambito domestico con ricadute significative e reali innovazioni sull’abitare, rispetto a quelle che nascono da un fare architettura e design più tradizionale». In questo momento i concept di Specch.io e questa speciale “finestra dell’affettività” utilizzano uno schermo di grandi dimensioni, compatibile con lo spazio domestico, che assomiglia realmente allo specchio di una delle ante dei nostri armadi. Anche in quest’ambito la ricerca tecnologica fa progressi continui, rendendo schermi, telecamere e accessori
sempre più mimetizzati negli spazi domestici e sempre più performanti e gradevoli. Inevitabilmente, tutto questo un domani non poi così tanto lontano, rappresenterà un nuovo “materiale da costruzione” o “da finitura” a disposizione della progettazione.
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Scopri di più su www.specch.io e guarda il video dimostrativo sul canale YouTube Specch.io
LE FINESTRE VELUX NEL PROTOCOLLO APPLE HOMEKIT Nel corso della Worldwide Developers Conference 2016 di Apple è stata annunciata la partnership tra il Gruppo VELUX e l’azienda di Cupertino, con l’ingresso dei prodotti VELUX Integra nel protocollo Apple HomeKit, il sistema che permette di far dialogare tra loro gli apparecchi elettrici della casa, al fine di gestire in maniera semplice ed efficiente le abitazioni. Un vero e proprio pannello di controllo da cui gestire la tecnologia Smart Home: finestre, impianti di riscaldamento e di condizionamento, videocamere di sorveglianza, cancelli, portoni e tanti altri dispositivi. Il Gruppo VELUX, partner BigMat, è stato tra i primi a credere nella domotica, intesa come leva fondamentale per la crescita del comparto dell’edilizia e per rendere più fruibili e confortevoli le case, migliorando così la vita di chi le abita.
Settembre 2016
UP! 19
PRIMA DI TUTTO IL SERVIZIO PRODOTTI IN LEGNO PER L’EDILIZIA QUALITÁ DAL 1927
20 UP! Aprile 2016
DAMIANI - HOLZ & KO S.P.A. BRESSANONE (BZ) T 0472 975757 - WWW.DAMIANILEGNAMI.IT
I NUMERI
L’andamento dei prezzi della casa nei capoluoghi italiani I dati rilevano un andamento piatto delle quotazioni nella prima metà del 2016, con timidi segnali di recupero testimoniati da un +0,3% nelle quotazioni, per un valore di 1.978 euro/mq. di Francesca Negri
L’
Osservatorio del Mercato Immobiliare rileva una ripresa delle compravendite nei primi 6 mesi pari al 20,6% sul residenziale che tuttavia non è reale su tutto il territorio. Nelle grandi città – Milano (1,9%), Napoli (1,1%) e Roma (0,5%) – c’è un principio di ripresa dell’anno in corso.
Chi sale e chi scende:
Fonte dati: Ufficio Studi Idealista
i 3 capoluoghi con la performance migliore e peggiore da inizio 2016 (Variazione semestrale). Dal Nord al Sud Italia la performance migliore del primo semestre è segnata da Bergamo (4,6%) mentre la peggiore da Agrigento (-7,3%).
TRIESTE
MASSA
BERGAMO
Venezia, con 4.435 euro/mq, si conferma la città con i valori più elevati della Penisola, seguita da Milano (3.489 euro/mq) e dalla capitale Roma (3.375 euro/mq). La città invece dove il mattone costa meno è Biella (765 euro/mq).
-6,1%
AGRIGENTO
+4,2%
CATANZARO
+4,6%
FERMO
+4,6%
-6,7%
-7,3%
12 Il 56% degli acquirenti italiani compra casa sul web; la media europea si attesta al 68%.
56%
68%
20 Ogni 20 transazioni mediamente effettuate dalle agenzie, 12 provengono dal web.
In Italia il ritardo rispetto agli altri Paesi europei è stato colmato negli ultimi anni anche grazie al mobile. Settembre 2016
UP! 21
EPD QUESTO SCONOSCIUTO Al supermercato compriamo ingredienti a km zero, scegliamo i contenitori ricavati da materiali riciclati, preferiamo acquistare marchi che producono secondo processi ecosostenibili. PerchĂŠ non dovremmo scegliere con criteri simili anche i prodotti con cui costruiamo le nostre case?
di Pietro Novelli
22 UP! Settembre 2016
T
utti i prodotti, anche quelli del settore delle costruzioni, durante il
Come orientarsi nel mercato? Quali sono i prodotti sostenibili e come
loro ciclo di vita interagiscono con l’ambiente, producendo impatti
riconoscerli? Condizione necessaria è consentire, come anticipato sopra,
di varia natura ed entità sulle componenti ambientali principali
al consumatore il facile accesso a informazioni comprensibili, pertinenti
(acqua, aria, suolo) sia in termini di consumo di risorse (input) sia di
e autentiche sulla qualità e sull’impatto ambientale dei prodotti stessi.
inquinamento (output). Per aiutarci nella scelta dei materiali da costru-
Esistono a questo proposito delle certificazioni e delle dichiarazioni
zione, che meno incidono negativamente sull’ambiente durante il loro
ambientali di prodotto il cui obiettivo è informare l’utente.
ciclo di vita, esistono delle certificazioni e delle dichiarazioni di prodotto
Facciamo un po’ di chiarezza tra sigle e acronimi.
che ne indicano l’impatto ambientale dalla fabbrica al cantiere. Se le
DIMMI CHE ETICHETTA HAI E TI DIRÒ SE SEI ABBASTANZA GREEN
scelte del consumatore hanno un effetto considerevole sull’ambiente, produttori e distributori devono essere, ora più che mai, pronti a fornire informazioni accessibili e corrette in materia ambientale. Per questo la Commissione Europea – con la Comunicazione COM
Nell’ambito delle azioni individuate dall’Unione Europea per diffondere
2020 del 3 marzo 2010 “Europa 2020, una strategia per una crescita
e promuovere la strategia del sostenibile, gli strumenti di certificazione
intelligente, sostenibile e inclusiva” – ha delineato una strategia per lo
rappresentano un elemento essenziale poiché si basano sulla respon-
sviluppo e la gestione di un’economia green, più efficiente e con meno
sabilizzazione diretta dei produttori. I primi segnali risalgono al 1993,
emissioni di CO2, che incoraggi l’innovazione tecnologica per immettere
con l’emanazione del Regolamento Comunitario EMAS (acronimo di
sul mercato materiali edilizi definiti non dal valore del costo di produzione
“Eco-Management and Audit Scheme”). Si tratta di un regolamento
ma dalla qualità, dalla salubrità e dall’efficienza.
volontario al quale le organizzazioni (produttori o altre società) decidono
La domanda di prodotti rispettosi dell’ambiente rappresenta un potente
liberamente di ottemperare per comunicare al pubblico, e in generale
stimolo, una richiesta ben orientata consentirà alle imprese di rendere
a tutti i soggetti interessati, la propria posizione nei confronti dell’am-
più “verdi” i loro processi produttivi, migliorarne le prestazioni lungo
biente in termini di politica e di gestione ambientale legata alla propria
tutto il ciclo di vita dei prodotti e dei servizi per operare e contribuire
produzione. A tal riguardo sottoscrivono e pubblicano il documento di
contemporaneamente al miglioramento ambientale.
“Dichiarazione Ambientale” aggiornandolo annualmente. Contemporaneamente nasce ECOLABEL (oggi disciplinato dal regolamento CE n. 66/2010) il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che premia, sulla base di dati scientifici, i prodotti e i
MATERIE PRIME
PRO
DU
servizi migliori dal punto di vista ambientale. Si tratta di un marchio
ZI
di eccellenza che viene concesso da un organismo indipendente a
O
quei prodotti (beni di largo consumo) che hanno un basso impatto
N E
ambientale mantenendo elevati standard qualitativi in termini di prestazione in modo da potersi diversificare dagli altri prodotti concorrenti presenti sul mercato. L’allineamento a tali regolamenti avrebbe determinato un vantaggio competitivo in virtù
RICICLO
di un pubblico riconoscimento per l’impegno profuso nella salvaguardia dell’ambiente. Accanto ai Sistemi di Gestione Ambientale consolidati, (certificazioni di sistema EMAS e ISO 14001) che prevedono il rispetto di precisi limiti soglia unificati a livello europeo, hanno assunto grande importanza i sistemi di etichettatura obbligatori e volontari. Le etichettature obbligatorie nell’
M
O
Unione Europea vincolano produttori, utilizzatori, distributori e
RIFIUTI
USO E
C
S ON
U
le altre parti in causa ad attenersi a precise prescrizioni legislative e si applicano principalmente ai prodotti contenenti sostanze tossiche e pericolose, agli imballaggi (Packaging Label), all’elettricità
Settembre 2016
UP! 23
da fonti rinnovabili (Certificati Verdi) e agli elettrodomestici (Energy
TIPO III (ISO 14025)
Label) che comunicano i consumi attraverso le classi energetiche e
Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri
sono ormai diventati patrimonio comune dei consumatori europei. Nel
stabiliti e che contengono una quantificazione degli impatti ambien-
caso delle etichette volontarie invece la richiesta di rilascio del
tali del prodotto calcolato attraverso l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA –
marchio che certifica una prestazione ambientale è del tutto volontaria
Life Cycle Assessment). Sono etichette sottoposte a un controllo indipen-
per cui i produttori, gli importatori o i distributori, possono decidere se
dente e presentate in forma univoca e confrontabile. Tra di esse rientrano le
aderire a un sistema di etichettatura una volta verificata la rispondenza
DAP – Dichiarazioni Ambientali di Prodotto. In particolare, l’etichettatura
dei prodotti ai criteri stabiliti da quel sistema specifico.
di Tipo III (DAP), non è un marchio apposto sul prodotto, ma un documento pubblico con il quale si comunicano informazioni oggettive, confrontabili
LE ETICHETTE ECOLOGICHE
(nell’ambito del medesimo sistema) e credibili, relative alla prestazione ambientale. Tali informazioni hanno carattere esclusivamente informativo,
Le etichette e dichiarazioni ambientali sono state create
non prevedendo modalità univoche di valutazione o valori minimi da ri-
per divulgare, secondo precise norme, le informazioni circa le prestazioni ambientali di un prodotto o servizio allo scopo
spettare per ottenere la prestazione ambientale. Nei casi di formulazione
di aiutare i destinatari dell’informazione (consumatori intermedi o finali,
edilizio) tali dati risultano utili per il progettista per poter operare confronti
pubblici o privati) a scegliere prodotti a minore impatto ambientale.
tra prodotti alternativi ed elaborare valutazioni alla scala dell’edificio,
Secondo la classificazione dell’Organizzazione Internazionale per le
considerando le prestazioni in uso e gli scenari di fine vita in relazione
Standardizzazioni (ISO serie 14020) si possono distinguere tre tipologie
alle specificità del progetto.
di etichettature ambientali volontarie.
È opportuno ricordare che attualmente 11 regioni italiane hanno
di valutazioni di sostenibilità ambientale (ad esempio di un intervento
considera l’intero ciclo di vita del prodotto. I criteri fissano dei valori
già adottato sistemi di valutazione della sostenibilità della edilizia (derivanti dal Protocollo ITACA) obbligatori per gli edifici pubblici e volontari per accedere agli incentivi previsti localmente, e quindi le informazioni sulla qualità ambientale dei materiali
soglia da rispettare per ottenere il rilascio del marchio, le etichette di
possono concorrere a definire il peso ambientale del progetto proposto.
TIPO I (ISO 14024) Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriterio che
tipo I sono sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente pubblico o privato (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo ECOLABEL).
L’EPD O DAP IN DETTAGLIO La Dichiarazione Ambientale di Prodotto, meglio nota in lingua
TIPO II (ISO 14021)
inglese come EPD (Environmental Product Declaration), è in sintesi uno
Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da
strumento pensato per migliorare la comunicazione ambienta-
parte di produttori, importatori o distributori di prodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra
le sia fra produttori, (business to business), sia fra distributori e consumatori, (business to consumers). L’EPD fa riferimento all’Analisi
queste: Riciclabile, Compostabile, ecc.). La norma prevede comunque
del Ciclo di Vita (LCA calcolata secondo la UNI EN ISO 14040 e le regole
una serie di vincoli da rispettare sulle modalità di diffusione e requisiti
specifiche per le categorie di prodotto PCR) e fornisce dati quantitativi sul
sui contenuti dell’informazione.
profilo ambientale di un prodotto espressi tramite indicatori di impatto. Come già evidenziato tale etichetta non sottende a una scala di valutazione della prestazione (come invece è previsto per l’etichetta di TIPO
CHI È PIETRO NOVELLI
I o ECOLABEL) né contempla il superamento di una soglia minima di accettabilità, ma prevede il rispetto di un formato nella comunicazione
Architetto fiorentino, ex responsabile Politiche di Sviluppo Sostenibile della Regione Toscana, componente del Comitato Scientifico di ACEER Toscana e consulente Agenzia Fiorentina per l’Energia; è attualmente presidente della delegazione regionale dell’Associazione Internazionale C&PS Ecoaction Cultura e Progetto Sostenibili. Responsabile e membro di comitato di innumerevoli progetti e studi dedicati all’edilizia sostenibile e ai relativi regolamenti regionali.
e nella divulgazione dei dati che faciliti il confronto fra prodotti diversi. Tramite l’EPD il singolo produttore può evidenziare il ridotto impatto ambientale del proprio prodotto rispetto a quelli concorrenti. Se ad esempio un produttore alimenta il proprio stabilimento produttivo con energia prodotta da biomassa (energia rinnovabile) o adotta un impianto di cogenerazione, andrà a ridurre drasticamente l’impatto ambientale riconducibile al suo prodotto rispetto agli altri, oppure se un prodotto utilizza materie prime riciclate durante i processi di produzione, gli impatti saranno notevolmente inferiori rispetto al medesimo prodotto generato e confezionato
24 UP! Settembre 2016
Tipo II
Tipo III
UNI EN ISO 14024 Etichette ambientali
UNI EN ISO 14021 Asserzioni ambientali auto dichiarate
UNI EN ISO 14025 Dichiarazioni ambientali
IC ECOLAB RD
EL
NO
Tipo I
Scopo
Selettivo
Informativo
Comparativo
Tipo di prodotto
Prodotti e servizi di consumo
Prodotti di consumo
Prodotti e servizi intermedi e di consumo
Destinatari
Consumatori, Imprese
Consumatori
Imprese
PA
PA
Verifica indipendente
SI
Eventuale non obbligatoria
SI
Considerazione del ciclo di vita
Media
Bassa
Elevata
Strumento comunicativo
Etichetta
Etichetta/dicitura
Etichetta e dichiarazione (scheda tecnica)
con materie prime vergini. Istituito nel 1997 il programma EPD System
◗ definiscono le condizioni secondo le quali i prodotti da costruzione posso-
è una delle iniziative di maggior successo nel panorama internazionale
no essere confrontati sulla base delle informazioni contenute nella EPD.
delle dichiarazioni ambientali di tipo III, che annovera prodotti dotati di
Per quanto riguarda le EPD di servizi per le costruzioni, la maggioranza
EPD certificate in diversi Paesi Europei (Belgio, Germania, Italia, Lituania
delle PCR sono state prodotte da Norvegia e Taiwan.
Polonia, Repubblica Ceca, Russia e Svezia) ed extraeuropei (Corea del Sud e Giappone). A livello internazionale esistono diversi sistemi di certificazione, in relazione a diversi enti, ciascuno con le proprie regole e procedure.
CHI REDIGE LE EPD
Questo ha portato nei primi anni di sperimentazione all’emissione di
In Europa gli enti proposti alla redazione delle EPD o DAP sono detti
EPD elaborate con sistemi di analisi differenti, rendendo inconfrontabili i
Program Operator, i più importanti sono lo svedese International
risultati e facendo venir meno gli obiettivi di tali certificazioni. Il sistema
prodotto, le cosiddette PCR: Product Category Rules.
EPD System gestito dal Swedish Environmental Management Council (SWEDAC, www.environdec.com) e il tedesco Institut Bauen und Umwelt (IBU, www.construction-environment.com), mentre in Italia non è ancora presente alcun Program Operator, per
All’interno della norma si definisce che le PCR:
cui le aziende italiane che intendono sviluppare una EPD devono rivolgersi
◗ definiscono i parametri da dichiarare e le modalità con cui sono
a uno degli enti europei. Molte certificazioni EPD sono reperibili all’estero,
oggi è tenuto sotto controllo da soggetti a livello nazionale che sviluppano e pubblicano online delle regole per redigere le EPD di ogni categoria di
raccolti e comunicati; ◗ descrivono quali fasi del ciclo di vita sono considerate nell’EPD e quali processi includere;
in particolare in Germania, dal momento che il sistema di certificazione ambientale nazionale DGNB (Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen e.V.) richiede l’EPD come certificazione di prodotto per sviluppare
◗ definiscono le regole per l’elaborazione degli scenari di valutazione;
il calcolo LCA dell’intero edificio. In Germania le Dichiarazioni Ambien-
◗ includono le regole per il calcolo d’inventario e la valutazione di
tali di Prodotto sono state sviluppate dalla AUB (Arbeitsgemeinschafft
impatto nell’Analisi del Ciclo di Vita, alla base della EPD, comprese
Umweltverträgliches Bauproducte), che rappresenta la Federazione tedesca
le specifiche da applicare sulla qualità dei dati;
dei produttori di materiali da costruzione e dall’IBU che vede il coinvolgi-
◗ includono, quando necessario, le regole per la comunicazione delle
mento di esperti indipendenti provenienti dal mondo della ricerca e delle
informazioni predefinite di carattere ambientale e sanitario, che non
istituzioni pubbliche per la verifica delle valutazioni. Le EPD italiane
sono contenute nella valutazione del ciclo di vita di prodotto (LCA),
di prodotti edili fanno riferimento al sistema internazionale
di processo e di servizio;
svedese registrato dell’International EPD System gestito dallo SWEDAC.
Settembre 2016
UP! 25
I PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON EPD Sul sito dell’International EPD System (www.environdec.com) alla ca-
LE NORME CHE REGOLANO LE EPD E IL MONDO DELLE COSTRUZIONI
tegoria “costruction products” sono attualmente classificate 261 EPD,
La mancata adozione di un sistema unificato di PCR a livello europeo, per
di cui 38 italiane. Tra i prodotti presenti si trovano vari materiali da
le principali categorie di prodotti da costruzione e dei relativi riferimenti
costruzione e finiture d’interni, tra cui:
tecnici, ha creato una situazione di ambiguità per cui una EPD pubblicata,
◗ cemento;
per esempio, dall’operatore svedese può non essere riconosciuta sui
◗ calcestruzzi;
mercati dove è prevalente l’operatore tedesco.
◗ inerti per calcestruzzi;
La Commissione Europea ha però dato mandato al Comitato Europeo di
◗ leghe di alluminio da metalli di recupero;
Normazione (CEN) di sviluppare norme armonizzate per la valutazione
◗ membrane bituminose;
ambientale dei prodotti edilizi e degli edifici, in maniera simile a quanto
◗ membrane impermeabilizzanti;
avvenuto per l’etichetta di certificazione energetica.
◗ materiali per l’isolamento acustico e termico come primer, collanti,
In particolare la certificazione EPD dei prodotti è oggi regolata a livello
pannelli isolanti e finiture a spessore;
europeo dalla norma UNI EN 15804:2014 Sostenibilità delle
◗ sezioni tubolari strutturali;
costruzioni – Dichiarazioni ambientali di prodotto – Regole chiave di sviluppo per categoria di prodotto, versione ufficiale
◗ intonaci;
della norma europea EN 15804:2012+A1 (edizione novembre 2013);
◗ impermeabilizzanti;
la più recente di un percorso che parte dalla ISO 14025 e che ha visto
◗ profili per finestre;
un primo momento di specificazione delle EPD dei prodotti edilizi con
◗ pavimentazione tessile e tappezzeria.
la ISO 21930:2007.
◗ tondini in acciaio per armature, laminati, travi e pali di acciaio;
COME OTTENERE UNA EPD Per ottenere la certificazione di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto, il richiedente deve: ◗ r edigere un bilancio energetico e ambientale del prodotto o servizio applicando lo strumento LCA (Life Cycle Assessment – UNI EN ISO 14040); ◗ s trutturare un sistema gestionale per il controllo delle prestazioni ambientali; ◗ r edigere la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP o EPD), ossia un documento che consenta di comunicare le prestazioni ambientali di un sistema di prodotto alle parti interessate. Rispetto alla vecchia norma ora è possibile sviluppare: una EPD completa, una EPD per singola tematica (ad esempio una Climate Declaration), una EPD di settore o, anche, un sistema di certificazione del processo EPD; ◗ s ottoporre il rapporto descrittivo LCA e la Dichiarazione Ambientale di Prodotto a riesame critico di una terza parte indipendente.
Sul sito di ACCREDIA (www.accredia.it) è possibile consultare l’elenco degli Organismi di Certificazione ai fini della verifica e convalida delle DAP nell’ambito dello schema International EPD System accreditati a operare in Italia.
26 UP! Settembre 2016
La EN 15804 è stata elaborata a seguito del monitoraggio delle criticità e problematiche evidenziate con le prime EPD, e costituisce una norma molto più vincolante e restrittiva rispetto alle “libertà” interpretative e procedurali precedenti, proprio allo scopo di far diventare le EPD uno strumento di confronto dei profili ambientali dei prodotti in un mercato europeo aperto. L’EPD oltretutto costituirà riferimento privilegiato per la declinazione del nuovo requisito sulla sostenibilità introdotto dal Regolamento 305/2011 (CPR – Construction Products Regulation) del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo, che fissa le nuove condizioni per la commercializzazione dei prodotti da costruzione (marcatura CE). Le informazioni derivanti dalle etichettature ecologiche di Tipo III sono di particolare interesse per i progettisti e per le imprese del settore edile che intendono realizzare un intervento edilizio nuovo o di recupero ma comunque di particolare eco-efficienza non limitandosi solo agli aspetti connessi all’uso efficiente dell’energia. La cultura del rispetto ambientale si sta progressivamente diffondendo, così come l’attenzione per l’impatto ambientale degli interventi edilizi e le interrelazioni tra edificio e salute di chi vi abita, che non sono più da considerarsi un’originalità bensì un nuovo standard della progettazione. Questa maggiore sensibilità peraltro si incontra anche nel nuovo orientamento delle recenti regolamentazioni di settore, che sempre più spesso individuano gli aspetti della qualità dell’abitare come un obiettivo da perseguire. Quindi la qualità dei materiali messi in opera in un inter-
vento edilizio è un tassello strategico nella ricerca della qualità dell’abitare che oggi il mercato, ma anche le normative più innovative emanate da soggetti pubblici sensibili (come le certificazioni di sostenibilità), richiedono alle imprese e ai professionisti, che devono sempre di più qualificarsi per offrire ai committenti del 21esimo secolo edifici salubri, sicuri, con bassi costi di gestione, alto comfort e che non interagiscano negativamente con l’ambiente. Dall’altro lato il mondo della produzione si deve impegnare
per aumentare la disponibilità di informazioni sul ciclo di vita dei componenti edilizi che vengono messi in commercio con l’obiettivo di rendere tali dati disponibili per tutti i prodotti del settore.
!
Consulta il quadro normativo nazionale in materia di appalto pubblico su www.extraup.it
Pr og to et fin a ist al
L’ARCHITETTURA DIALOGA CON IL PAESAGGIO INDUSTRIALE
Lo studio GEZA – Gri e Zucchi Architetti Associati disegna gli headquarters di Faber Industrie in Friuli, con un progetto giunto in finale al BigMat International Architecture Award 2015. di Cristina Serra – Foto di Massimo Crivellari
S
ul confine tra l’area industriale e i terreni agricoli di Cividale del
e il paesaggio italiano, per una committenza aziendale che ha iniziato da
Friuli, in provincia di Udine, la sede della Faber Industrie Spa,
qualche anno a investire in architettura anche per trasmettere un’imma-
multinazionale della produzione di bombole per gas compressi,
gine diversa del marchio conferendo valore aggiunto ad aree industriali
è espressione della dicotomia tra due paesaggi diversi qui espressi
trascurate o ignorate. Una costruzione che secondo il giurato italiano e
da GEZA – Gri e Zucchi Architetti Associati in un connubio di antipodi
direttore della rivista Casabella, Francesco Dal Co, «crea un’interessante
spaziali e cura dei dettagli.
tensione spaziale fra i volumi e riflette su come lo spazio di lavoro sia
Il progetto Faber Headquarters, terminato nel 2013, è solo parte di
capace di dialogare sopra un paesaggio edificato».
una strategia di sviluppo più ampia dell’intero comparto di proprietà Faber, che comprende un intervento di landscaping più generale con la realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo, la riorganizzazione
DUE PAESAGGI, DUE VOLUMI
della logistica e del controllo degli accessi oltre che del sistema di soste
Il complesso, nella sua forma ad H, è costituito da due volumi longitudi-
e viabilità interna. L’intervento del duo Stefano Gri e Piero Zucchi è
nali sfalsati e collegati da un corpo centrale di ingresso, si sviluppa su
manifestazione di una nuova attenzione delle aziende verso il territorio
2.800 mq fuori terra e 1.400 mq sul piano interrato. I due corpi architet-
I NUMERI DELL’INTERVENTO Tipo di intervento: realizzazione nuova sede aziendale Luogo: Cividale del Friuli (UD) Area di progetto: 3.170 mq totali e 1.180 mq interrati Progetto e direzione dei lavori: GEZA Gri e Zucchi Architetti Associati – Stefano Gri e Piero Zucchi Team di progettazione: Stefania Anzil, Chiara Marchetti, Tania Teixeira, Francesco Casella, Tina Carletti Strutture e impianti: Nuttassociati, ingegner Angelo Peruzzi, Studio Venica, Bulfon Associati, HT Engineering, Elettrica Ducale, Tecnoimpianti/Nonino Impresa edile: Edildri Costruzioni Tempi di intervento: progettazione dal 2009 al 2011, realizzazione dal 2011 al 2013 Classe energetica: Classe A
tonici longitudinali, orientati est-ovest e di altezza e lunghezza differenti,
architettonico della struttura; i filari si spostano, infatti, verso l’interno o
sono collegati da un corpo centrale che funge anche da reception e area
verso l’esterno dell’area, nascondendo il parcheggio o accentuando le viste
di attesa. L’edificio è progettato per “portare dentro” i due paesaggi e
prospettiche. Il corpo sud comprende al piano terra l’ingresso e le aree di
integrarli in spazi interni, che sono allo stesso tempo aperti all’esterno;
rappresentanza: sale riunioni, sala assemblee e il cuore tecnologico; al
il tema del “doppio” si riflette sulle sezioni dell’edificio e in un lavoro di
piano primo si trovano gli uffici operativi con l’area amministrativa, quella
scala tra ambienti a misura ridotta, umana, in contrapposizione alla grande
commerciale e le aree per le funzioni di supporto tecnico.
dimensione della zona industriale. All’apparenza un “piccolo” edificio
Il corpo nord, più corto ma più alto, propone al piano terra gli uffici ope-
che, sebbene lungo circa 100 m, si confronta con volumetrie industriali
rativi collegati alle attività produttive; il primo piano accoglie le aree del
enormi in un dialogo fra interno ed esterno, fra aperto e chiuso che viene
top management mentre il piano secondo raggruppa il reparto ricerca
reiterato anche attraverso le corti interne e le ampie superfici vetrate
e sviluppo. È presente anche un volume interrato in corrispondenza del
sull’esterno, in un rapporto di osmosi fra l’attività lavorativa degli uffici
corpo centrale che ospita un’autorimessa a uso privato, vani tecnici e
e quella agricola dei campi. La scansione dei volumi e degli spazi è poi
tecnologici, archivi e spazi di servizio. Le sezioni dei due edifici longi-
accompagnata da una sequenza di pioppi cipressini a scandire il ritmo
tudinali diventano due “S”, con la pianta corridoio/uffici invertita sui
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25m ROOF PLAN
Tavola del progetto
facciate rivestite con due materiali, il calcestruzzo nero e il vetro nero. Le lastre in calcestruzzo, che presentano una lavorazione in graniglia di pietra realizzata a mano, e le cellule di facciata sono orizzontali (larghezza 4 m e altezza 70 cm) e sono posati su un giunto costituito da una fuga in negativo di 20 mm. Questo giunto “assente” regola la posa in opera di tutte le parti della facciata, l’attacco a terra e al cielo, i giunti orizzontali e verticali, i cambi di materiale e le soluzioni d’angolo dell’intero intervento. L’edificio, in Classe A, risponde anche a una volontà di concretezza che si manifesta appunto anche nella sua componente cromatica: il nero come scelta di sperimentazione di una forma astratta e come colore che disegna il profilo dei volumi. Attraverso le sfumature di nero prodotte dai quattro diversi tipi di vetro impiegati e dai cinque tipi di piani: il lato completamente cieco e quello aperto si sovrappongono e
calcestruzzo, l’edificio mantiene la sua rigorosa forma in stile industrial
alternano. Uno spazio affacciato sulle corti interne (le zone direzionali,
ma è allo stesso tempo percepito visivamente in modo leggero grazie
gli spazi pubblici rappresentativi e le sale riunioni principali) e l’altro
alla scelta di un unico colore che si sfuma nelle relazioni con il prato,
degli uffici operativi con vista sulla zona industriale all’esterno e sulle
con l’asfalto, con gli edifici produttivi e con il cielo. Il calcestruzzo nero
montagne slovene all’orizzonte.
inoltre caratterizza anche lo spazio interno più importante: la hall d’ingresso (25x12 m e alta 6,5 m) con un grande pavimento in seminato
DUE MATERIALI, UN UNICO COLORE
veneziano nero su nero, elemento dall’effetto quasi liquido che riflette e collega le due corti verdi, ancora una volta in un gioco di rimandi, di
Il progetto è stato concepito da GEZA – Gri e Zucchi Architetti Associati
specchi e di doppi. Le grandi superfici vetrate consentono poi l’utilizzo
con particolare attenzione all’uso di materiali e finiture semplici ma di
continuo della luce naturale diretta e indiretta, controllata da sistemi di
grande impatto visivo. Il doppio ritorna anche nella progettualità delle
oscuramento e filtratura automatizzati.
Stefano Gri e Piero Zucchi fondano nel 1999 a Udine lo studio di architettura GEZA – Gri e Zucchi Architetti Associati. Attualmente operano in partnership con lo studio MTD a New York e CFK a Venezia. Nel 2015 hanno ottenuto il Premio Speciale della Giuria Architetto Italiano indetto dal CNAPPC. Nel 2012 il progetto Pratic Headquarters and Production Complex (2011 a Fagagna, Udine) ha vinto il Premio Speciale alla Committenza Privata – Medaglia d’oro all’Architettura Italiana (Triennale di Milano). Nello stesso anno il progetto è stato presente alla XIII Biennale di Architettura di Venezia, nella mostra “Le Architetture del Made in Italy” curata da Luca Zevi e sono stati finalisti al ’15 BigMat International Architecture Award.
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DAL TETTO ALLE PIASTRELLE Restyling in tempi record per una villetta anni ’60 a Torvajanica (RM) nel Villagio Tognazzi con bonifica dell’ex copertura in amianto e interni rinnovati. di Alessandra Guzzi
E
ra il 1992 quando in Italia l’amianto veniva messo ufficialmente al
per i divi del cinema negli anni ’50 e ’60; ed è composta da un piano
bando con la Legge 257 ma la “fibra killer” è ancora diffusissima
terra con copertura a tetto e manto con lastre di cemento amianto di
nel nostro Paese. Ad aprile risultavano circa 300mila gli edifici
105 mq (200 mq a falda). L’edificio oggetto dei lavori di bonifica risale
contaminati con 32 milioni di tonnellate ancora presenti sul territorio.
al 1967, anni in cui l’utilizzo dell’amianto, meglio noto in edilizia anche
Censimenti e mappature vanno a rilento e se le prospettive della bonifica
come Eternit, era molto diffuso per le sue caratteristiche di resistenza
non sembrano rosee la maggior consapevolezza del pericolo causato da
meccanica, elettrica, chimica e termica; utilizzato soprattutto come
questo “killer silenzioso” incentiva sempre più persone a bonificare vec-
materiale da copertura nella forma di lastra piana o ondulata. Ricerche
chie costruzioni ed effettuare lavori di ristrutturazione come è accaduto
successive hanno poi dimostrato come la polvere generata dall’usura
a Pomezia, in provincia di Roma, dove BigMat Edilnovelli e lo studio di
di tali tetti, provochi asbestosi e una grave forma di cancro, il meso-
architettura Luigi Punzi – Paolo Marcucci hanno eseguito un’importante
telioma pleurico.
ristrutturazione di un’unità abitativa immobiliare monofamiliare con bonifica e sostituzione della copertura in amianto e un considerevole restyling degli interni.
I LAVORI DI BONIFICA E LA RISTRUTTURAZIONE La vecchia copertura in Eternit, pericolosa e fuori norma, è stata rimossa e
IL CONTESTO
poi sostituita con una in legno lamellare e lastre ondulate in fibrocemento, dall’aspetto simile a quelle sostituite e dal particolare profilo chiamato
La residenza oggetto della bonifica è situata in località Torvajanica a
“romana” che consiste in due onde separate da una sezione retta. La dut-
Pomezia (RM) all’interno del noto Villaggio Tognazzi, location di soggiorno
tilità di queste lastre le rende adatte, in alternativa ai coppi tradizionali, per
Luigi Punzi • Laureato in architettura nel 1967 e dal 1969 nell’Albo degli Architetti di Roma, ha acquisito esperienza nella progettazione esecutiva e nella direzione dei lavori, con la committenza pubblica e privata. Si occupa di manutenzione ordinaria e straordinaria, del restauro di edifici storico-artistici (con certificazione rilasciata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali), di edilizia alberghiera, ospedaliera e scolastica, di interni e di arredamento. Paolo Marcucci • Nell’Albo degli Architetti di Roma dal 1987, durante gli studi ha lavorato come dipendente presso alcune imprese di costruzione (nell’ufficio gare prima e nella direzione tecnica poi) occupandosi di OOPP nel settore stradale, idraulico e delle opere civili. Fin dai primi anni ’90 si è occupato di progettazione esecutiva e di direzione dei lavori; oggi è direttore dei lavori nel settore delle opere civili e delle infrastrutture a rete per una società di ingegneria.
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copertura e del soppalco in legno a opera di BigMat Edilnovelli.
I NUMERI DELL’INTERVENTO
Tra le esigenze del committente c’era soprattutto la celerità dell’iter auto-
Tipo di intervento: manutenzione straordinaria con bonifica e sostituzione di copertura in amianto Luogo: Torvajanica, Pomezia (RM) Progetto e direzione dei lavori: architetti Luigi Punzi e Paolo Marcucci Bonifca da amianto: Rimozione Edilizia e Smaltimento Srl Impresa edile: Homes in the park Srl Tempi di intervento: 6 mesi Materiali forniti da: BigMat Edilnovelli di Roma
tutto il lavoro in brevissimo tempo, in una zona con vincoli paesaggistici e
rizzativo per la bonifica oltre al contenimento dei costi, «abbiamo realizzato con il nulla osta del Genio Civile della regione Lazio – spiega l’architetto Paolo Marcucci che ha seguito il progetto –. Il risparmio energetico non entrava negli interessi prioritari della committenza trattandosi di una seconda casa al mare, da porre a reddito, si è ottenuto un miglioramento notevole sostituendo una copertura di Eternit, semplicemente poggiata su travi e travicelli, con una in legno, con un isolamento in polistirene da 10 cm per un risparmio nei consumi e un miglior comfort abitativo». L’intervento ha riguardato anche un rinnovamento quasi totale degli interni dell’abitazione. «Si tratta di una ristrutturazione importante – spiega Ales-
qualsiasi tipo di struttura, anche in legno. La bonifica dell’amianto è stata
sandro Novelli, amministratore delegato, responsabile del progetto e dello
seguita da una ditta specializzata (Rimozione Edilizia e Smaltimento Srl
sviluppo del settore legno – i nuovi interni sono stati studiati e progettati
di Roma) che si è occupata della rimozione e dello smaltimento secondo
dalla committenza con la consulenza e l’assistenza di una persona del
la normativa, a seguire poi sono stati effettuati i lavori di posa della nuova
nostro staff; abbiamo fornito tutte le finiture dalle nuove porte e infissi ai pavimenti, dai rivestimenti dei due bagni ai complementi d’arredo oltre a
IL RUOLO DI BIGMAT BigMat Edilnovelli nasce nel 1995 come rivendita di materiale per l’edilizia pesante. Dal 2006 nel Gruppo BigMat, il Punto Vendita di 1.000 mq, guidato dalla famiglia Novelli (nella foto Alessandro Novelli), è diventato punto di riferimento per la provincia e la capitale, puntando su servizi specializzati come la progettazione, la consulenza, il rilievo misure, l’assistenza pre e post vendita, la posa in opera e la certificazione energetica. Lo showroom HABIMAT, ristrutturato e ampliato nel 2015, è dedicato alle finiture: altro fiore all’occhiello, con 850 mq di corner monotematici, arredo bagno e rivestimenti, un’area per porte e infissi e uno spazio per arredo da outdoor e giardino. Per il progetto di Torvajanica sono stati forniti diversi materiali da costruzione e anche finiture tra cui: tramezze, guaine impermeabilizzanti Imper e Index, blocchi di tamponatura esterna e sottotetto Wienerberger, collanti per fughe Kerakoll, prodotti Italcementi e controtelai Scrigno. Nel restyling degli interni sono state utilizzate porte a marchio Bertolotto e rubinetterie Paffoni.
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tutti i materiali da costruzione per i lavori strutturali». I lavori di costruzione e di posa, eccezion fatta per il tetto, sono stati realizzati dall’impresa Homes in the park Srl di Roma, per la durata complessiva di circa 6 mesi. In aggiunta alle opere strutturali sono stati realizzati anche interventi di miglioramento della struttura e dell’aspetto estetico della realizzazione come la sostituzione della piccola e grossa orditura di travi in legno; la revisione di intonaci e di rivestimenti e la ritinteggiatura in tonalità di colore simili a quelle originali. Sostituiti anche i canali di gronda e i pluviali oltre alla pavimentazione del marciapiede circostante l’edificio, l’impianto elettrico e quello termico.
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COSTRUIRE FRA LE COLLINE COSENTINE Realizzazione di una nuova costruzione in armonia con la tradizione rurale e la geomorfologia di Grisolia (CS). di Nicola Pisano
I
mmerso nelle colline cosentine affacciate sul mar Tirreno, fra frutteti,
lamellare, a pianta rettangolare, ha previsto uno sviluppo in elevazione
viti e ulivi, sorge Grisolia (CS) il centro urbano di origine medievale, il
di due piani fuori terra e uno interrato, collegati internamente da una
cui nome in latino potrebbe significare oro, toponimo forse metaforico
scala a chiocciola. La villa rurale è stata progettata e costruita secondo
della particolare fertilità delle terre o forse indicazione della presenza di
i tratti tipici dell’edilizia locale caratterizzata appunto da volumi a
miniere d’oro. Il panorama della riviera tirrenica dei cedri e le bellezze
due piani. «I clienti desideravano una casa in legno che si adattas-
del Parco nazionale del Pollino, il più grande d’Italia, sono stati la cornice
se all’ambiente circostante – specifica l’architetto Filippo Saporiti
bucolica della costruzione di una nuova casa rurale unifamiliare con
che ha curato il progetto –. Attorno alla costruzione ci sono infatti
annesso deposito agricolo. Protagonisti e partner in questo progetto
10mila mq di terreni a clive con terrazzamenti coltivati ad alberi da
l’architetto Filippo Saporiti di Diamante (CS) e BigMat F.lli Crusco, proprio
frutto e dedicati all’apicoltura». Al piano interrato è stato progettato e
di Grisolia, che hanno realizzato la nuova costruzione in località Finieri,
realizzato un deposito per le derrate alimentari e gli attrezzi, diviso in
su un versante collinare dove si trova l’azienda agricola della famiglia
tre spazi, e a cui si accede anche esternamente tramite una rampa; in
che occuperà la nuova villa.
futuro tale spazio potrebbe essere trasformato in un’ambiente per la lavorazione di prodotti tipici calabresi, «tra i progetti futuri dell’azienda
LA NUOVA COSTRUZIONE
agricola ci potrebbe essere anche la creazione di un laboratorio per prodotti come il cedro o i fichi secchi o la realizzazione di un agritu-
Il progetto della nuova costruzione ha coinvolto una superficie com-
rismo» ipotizza l’architetto Saporiti.
plessiva di 20mila mq di cui 140 mq coperti. Il fabbricato in legno
Il piano terra ospita la zona giorno con un ingresso, la cucina e il
Vista sulla costa tirrenica dall’abitazione situata in collina
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I NUMERI DELL’INTERVENTO Tipo di intervento: costruzione di nuova casa rurale privata Luogo: Grisolia, località Finieri (CS) Progettista e direttore dei lavori: architetto Filippo Saporiti Impresa costruttrice: Miraglia Art Srls Impianti e varie: Vittorio Di Gioia, Valente Cosimo, F.D.N. di Davide Nocito, Rocco Crusco e Alfano Srl Tempi di intervento: 8 mesi Classe energetica: Classe B Materiali forniti da: BigMat F.lli Crusco di Grisolia (CS)
al piano terra è stato realizzato un solaio distaccato dal terreno oltre all’applicazione di strati isolanti e impermeabilizzanti alle fondazioni per offrire un buon drenaggio, tale da impedire la risalita capillare. «Puntavamo al raggiungimento di una classe energetica alta e grazie a una serie di accorgimenti come l’applicazione del cappotto termico, infissi in alluminio con doppi vetri e la coibentazione del tetto abbiamo ottenuto la Classe B». Anche da BigMat F.lli Crusco sottolineano «la grande attenzione riservata allo studio climatico dell’edificio ma anche per le caratteristiche antisismiche altrettanto importanti per la realizzazione di una casa leggera, sicura e allo stesso tempo capace di abbattere i costi di climatizzazione. Cerchiamo sempre più di promuovere e diffondere questa tipologia di costruzione che ben si adatta ai nostri contesti». La scelta dei materiali ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione di un’architettura
ripostiglio; nella zona notte due stanze da letto e i servizi igienici, la
semplice, fruibile, e funzionale ma soprattutto compatibile con la natu-
terza stanza con servizi si trova invece al primo piano. Per rispettare
ralità del luogo. Curato nel dettaglio anche l’interior design con la posa
l’armonia dell’ambiente, in cui si inserisce la costruzione, è stata posta
di pavimenti in parquet, ceramiche ed elementi d’arredobagno di pregio.
particolare attenzione allo stile architettonico definito da linee essenziali e volumi spogli di ornamenti, privilegiando piuttosto la luminosità degli spazi grazie a grandi e numerosi finestre oltre che gli accorgimenti per
L’AREA VERDE ESTERNA
il controllo della temperatura in estate e la posa del riscaldamento a
Tra i lavori è previsto anche l’assestamento dell’area esterna e la
pavimento per l’inverno. Il piano interrato, costruito in cemento armato,
realizzazione della recinzione con un muro di contenimento lungo tut-
fa da base al resto della struttura e al tetto costruiti in legno lamellare e
to il perimetro. L’ampio spazio esterno ha reso possibile progettare
la copertura in classiche tegole portoghesi. Per la salubrità degli ambienti
l’intervento di costruzione in un contesto ben definito e immerso nel
IL RUOLO DI BIGMAT BigMat F.lli Crusco (nelle foto i titolari Massimo e Antonio Crusco) è una delle attività storiche del cosentino. Da anni specializzati nell’assistenza e vendita di materiale edile e termoidraulico, offrono prodotti a 360° anche per l’interior design, con un’ampia selezione di prodotti. Per la realizzazione della villa rurale di Grisolia hanno fornito tutti i materiali: il legno lamellare, il cartongesso Knauf, le tegole portoghesi IBL, il prodotto cappotto Kerakoll, Keraklima, rete Aquastop e la finitura Kerakover Eco Acrilex Flex con colorazione effettuata con tintometro Kerakoll. Si sono occupati del coordinamento, della posa in opera della struttura e dell’impiantistica, oltre ai lavori di posa e pittura di cartongesso, pavimenti e parquet. Per l’arredo hanno fornito: arredobagno di Nobili Rubinetterie e pavimentazioni ceramiche e rivestimenti di Atlas Concorde. verde, con percorsi e vialetti irregolari di pietra reperita in loco e posti in opera a taglio irregolare. La delimitazione dell’intera area è definita a tratti da muretti di pietra a secco e palificate in legno con aiuole di piante rampicanti, siepi di mirto, piante aromatiche, alberi ad alto fusto fruttiferi e vegetazione caratteristica della zona mediterranea.
Filippo Saporiti • Architetto e progettista dal 2004, opera nell’area cosentina dove si occupa sia di edilizia privata sia di lavori pubblici con interventi sulla viabilità pubblica, dalle piste ciclabili e pedonali ai rifacimenti stradali. Sempre in zona si è occupato del rifacimento dell’edificio storico della chiesa di San Michele a Santa Maria del Cedro (CS). Si è occupato della direzione dei lavori per il Centro visite Acquario multimediale Parco marino regionale Riviera dei Cedri a Diamante (CS). Ha svolto un’esperienza all’estero con il progetto Leonardo, collaborando con lo studio tecnico DECYA di Siviglia in Spagna. Dal 2005 è tecnico esterno presso l’UTC settore Urbanistica del Comune di Diamante (CS).
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PENISOLA IBERICA IN RIPRESA Il settore delle costruzioni in Spagna e Portogallo segna un trend positivo e da BigMat Iberia arrivano nuove idee per il mondo della ristrutturazione. di Francesca Negri e Michela Pesenti
L
e previsioni sono ottimiste: tutti i dati più recenti fanno credere che l’economia spagnola proseguirà il trend positivo del 2015 sia per il 2016 sia per il 2017, sebbene a un ritmo minore rispetto allo
Confederazione Spagnola delle Imprese (CEOE), il 2015, come dicevamo, risulta l’anno con la più forte ripresa economica spagnola. L’aumento medio annuo del PIL è stato del
scorso anno da record nella crescita basca dal 2007.
3,2%, superando di 1,8 punti percentuali quello del 2014, il mag-
Per il 2016 il ministro spagnolo dell’Economia, Luis de Guindos, fissa
gior aumento registrato a partire dal 2007. La performance positiva
al 3% il tasso di crescita dell’economia spagnola nel 2016, miglio-
dell’economia spagnola è stata appoggiata da diversi fattori tempo-
rando le previsioni inviate a Bruxelles lo scorso mese di aprile (2,7%),
ranei, quali tassi di interesse a livelli storicamente bassi, l’impatto
e questo fa ben sperare. Infatti – nonostante il periodo di incertezza
positivo della riforma fiscale, la caduta del prezzo del petrolio e il de-
politica – l’economia spagnola ha registrato nel periodo gennaio/marzo 2016 una crescita intertrimestale dello 0,8%; in termini annuali il tasso di incremento si è attestato al 3,4%, superando di circa due punti percentuali la media dell’UE (1,5%). Il consumo interno continua a esse-
prezzamento dell’euro. Nel corso del 2015 la domanda interna è aumentata del 3,7%, facendo registrare un aumento dei consumi del 3% e così anche della produzione: il settore primario ha segnato una crescita media annua dell’1,9%; quello industriale ha registrato un aumento del 3,4% e in
re il motore della crescita, la domanda delle famiglie ha segnato un
particolare l’industria manifatturiera ha raggiunto un tasso del 3,7%.
aumento dello 0,9% nei primi tre mesi dell’anno in corso (3,7% su
Il settore delle costruzioni è tornato su tassi positivi segnando un incremento del 5,2%; bene anche i servizi con un
base annua). In base ai dati pubblicati a marzo 2016 dalla 40 UP! Settembre 2016
incremento medio del 3,1%. Per quel che concerne gli investimenti
missione Europea nella relazione sugli squilibri macroeconomici spa-
c’è stato un aumento complessivo sia per macchinari e attrezzature
gnoli (pubblicata nel febbraio scorso). Riguardo infine al deficit pubblico,
(+10,5%), sia per il settore edilizio (+5,3%). Si segnala un andamento
la Spagna si era impegnata con l’UE a raggiungere l’obiettivo del -4,2%
positivo degli investimenti nel settore delle costruzioni, per la prima
del PIL, ma ha chiuso il 2015 con un disavanzo del -4,5% e ora si parla
volta dal 2007. Anche il commercio estero, nell’ultimo trimestre del
di possibili provvedimenti in sede Comunitaria.
2015, ha segnato un leggero miglioramento: i principali settori di
E in Portogallo? In seguito alle riforme economiche e alle politi-
esportazione sono stati quelli dei beni strumentali (che rappresentano
che di austerità applicate durante il periodo 2011-2015, sono stati
il 20,1% del totale), del settore automobilistico (che ha visto un incre-
registrati segnali di moderata ripresa. La Banca Centrale del Porto-
mento del 19%), di alimenti, di bibite e tabacco (che rappresentano il
gallo prevede infatti un tasso di crescita del PIL dell’1,7%
16,2%) nonché dei prodotti chimici (14,4% del totale). opportunità di impiego e del mercato del lavoro in generale. In partico-
per il 2016 e dell’1,8% per il 2017, mentre è previsto un incremento del PIL dell’1,4% nel 2016 e dell’1,3% nel 2017. Nel 2015 le esportazioni portoghesi sono aumentate del
lare, l’ultimo trimestre del 2015 ha visto un aumento degli occupati del
3,6% e le importazioni sono cresciute dell’1,9%. In particolare, si è
3% e il tasso di disoccupazione è quindi sceso al 20,9% della popola-
registrato un incremento di scambi con i Paesi UE (+6,3% export,
zione attiva una percentuale comunque elevata che riguarda soprattutto
+4,2% import), mentre è risultato un trend opposto verso i Paesi Extra UE
i giovani e i disoccupati di lungo periodo, come sottolineato dalla Com-
(-3,0% export, -4,8% import).
La crescita del PIL è stata anche accompagnata dal miglioramento delle
LE IDEE VINCENTI DI BIGMAT IBERIA «STIMIAMO CHE NEI PROSSIMI DIECI ANNI IL MERCATO SPAGNOLO RUOTERÀ PER L’80% INTORNO ALLE RISTRUTTURAZIONI D’INTERNI, DA QUI LA NECESSITÀ DI LANCIARE NUOVI CONCEPT PER I PUNTI VENDITA».
È
così che Jésus Prieto, direttore generale di BigMat Iberia, fotografa il settore delle costruzioni iberiche, dove la ristrutturazione e il restyling della casa già nel 2016 potrebbe segnare
una ripresa intorno ai 7-8 miliardi di euro. In quest’ottica BigMat City è il format urbano ideato per un mer-
cato che oggi più che mai punta sulla prossimità e quindi sulla vicinanza al cliente nell’ambito di interventi di ristrutturazione. BigMat City riguarda i Punti Vendita fino a 600 mq localizzati nei centri città con più di 50mila abitanti e che offrono un ampio range di prodotti, dai sanitari e rubinetteria alle finestre e alla carta da parati; 150 mq dedicati al libero servizio e 80 all’esposizione. Per il 2016 è prevista l’apertura di 20 BigMat City in grandi città della penisola iberica, di cui 5 già programmate a breve. Sempre per rispondere alle tendenze e alle necessità della distribuzione moderna è nato il modello di shop-in-shop chiamato Cocoon, dal termine cocooning che indica la tendenza a curare e rendere confortevoli i propri spazi per potersi
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coccolare fra le mura domestiche. Il format Cocoon, disegnato dal noto architetto Jésus Aparicio – già presidente di giuria del BMIAA, Premio Internazionale di Architettura BigMat – è uno spazio fino a 300 mq modulabile e dallo stile minimalista, che presenterà una scelta di 500 prodotti focalizzati sull’interior design, con accento sulla consulenza al cliente. I primi sono già stati aperti a Talavera de la Reina, vicino a Toledo, e ad Alicante in Andalusia. «Le esperienze di BigMat City e Cocoon sono buoni esempi, trasportabili anche negli altri Paesi del Gruppo – commenta il direttore di BigMat International, Matteo Camillini –. Tutti stanno riflettendo sul nuovo approccio da adottare nel settore degli interni e nel mondo degli showroom. È meglio creare uno shop-in-shop oppure pensare diversamente gli spazi nei Punti Vendita? Ciascun Paese del Gruppo potrà adottare le idee che nascono localmente, c’è una grande condivisione di progetti fra tutte le nazioni, oggi la Spagna lancia Cocoon così come, sempre con il medesimo spirito di sinergia, in Italia fu lanciato, 5 anni fa, il concept shop-in-shop di HABIMAT». BigMat International offre a tutti i Paesi il supporto e la flessibilità per
nazionale (cadenza annuale) e il BigMat International Architecture
poter sviluppare e applicare questi nuovi format a livello nazionale
Award (cadenza biennale) eventi che costituiscono delle opportunità
e locale, e dell’efficacia di questo modus operandi collaborativo e
preziose ed esclusive per scambiare e condividere esperienze, come
di condivisione delle idee Matteo Camillini non ha dubbi: «Vengono
in un vivaio dove il terreno è fertile e le attenzioni massime
proposti – conclude – dei momenti per fare rete: il Congresso Inter-
affinché germoglino le idee migliori».
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IL MONDO ON LINE DI BIGMAT Mezzo milione di visualizzazioni sui siti bigmat.it e habimat.it nel primo semestre 2016 e una portata media di 5.000 visualizzazioni a settimana su Facebook. I canali digital di BigMat continuano a crescere. di Stefano Guolo
I
n primavera il nuovo layout del blog habimat.it e il picco di accessi a www.bigmat.it, in corrispondenza della campagna in TV. BigMat Italia punta a rafforzare la centralità degli strumenti digitali con un approccio editoriale che propone approfondimenti, notizie e curiosità sul mondo dell’edilizia, dell’architettura e del design, per intercettare le ricerche online di progettisti, architetti, imprese e clienti privati.
WWW.BIGMAT.IT È il sito istituzionale del Gruppo, dove si trovano informazioni sui Punti Vendita, prodotti, servizi e approfondimenti tecnici. Da qui è possibile registrarsi alla newsletter per restare sempre informati sulle attività di BigMat Italia e nell’area Per il progettista si trovano contenuti utili: pubblicazioni tecniche, guide sulle agevolazioni fiscali e Gli Speciali di UP! a cura dell’Ufficio Tecnico. Da ottobre 2015 è inoltre attiva la sezione EXTRAUP!, estensione online del magazine UP!, dove trovare aggiornamenti e curiosità selezionate dalla redazione per i lettori.
HABIMAT.IT È il volto online dei 20 showroom d’interni HABIMAT, integrato con un blog dedicato al mondo del design di interni che presenta progetti innovativi, tendenze e stili nell’arredo, con un occhio sempre puntato sulle innovazioni anche green e sugli eventi più del settore come il Salone del Mobile e il Cersaie. Da habimat.it si può accedere anche a Progetta con noi, il software di Tilelook per disegnare gli spazi in 3D scegliendo fra le collezioni di rivestimenti e arredobagno selezionati da HABIMAT.
UP! ONLINE La rivista che avete fra le mani è uno degli strumenti con cui BigMat comunica con tutti i clienti e i partner: 22mila copie distribuite in tutti i Punti Vendita e inviate gratuitamente per posta agli abbonati. Giunta al sesto anno di pubblicazione, vive anche online su www.bigmat.it dove è possibile consultare tutti i numeri nel formato digitale sfogliabile.
SOCIAL NETWORK La fanpage Facebook.com/BigMatItalia è attiva dal 2011 e ha registrato negli anni un interesse crescente sia per il numero dei fan sia per la capacità della Pagina di coinvolgere e ingaggiare gli utenti. Ogni settimana oltre 5.000 persone entrano in contatto con BigMat attraverso Facebook con “like” e condivisioni dei post pubblicati 3 volte a settimana. BigMat è presente anche su YouTube, con una raccolta di video di approfondimento e tutorial in collaborazione coi produttori e su LinkedIn, con una pagina dedicata ai professionisti.
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UP! 45
46 UP! Aprile 2016
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SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI In questo nuovo speciale tecnico esaminiamo quali sono gli effetti indesiderati derivanti dall’umidità di risalita e come fare per risolverli. a cura della Redazione
D
opo lo Speciale prevenzione dei danni causati dall’acqua, del n. 19
già precarie dei manufatti in cui si è intervenuti. Per questo motivo e
di UP!, prosegue l’approfondimento delle problematiche causate
per la necessità di rispondere alle crescenti esigenze di semplicità e
dall’acqua, in particolare e dall’umidità di risalita. Una percentuale
velocità di applicazione, i produttori si sono orientati nello sviluppo, non
molto alta del comparto dei lavori di manutenzione e riqualificazione
tanto di prodotti, quanto di “sistemi di risanamento”. Il mercato ha così
riguarda gli interventi di risanamento da umidità. Nell’ampio panorama
decretato il successo di una famiglia di intonaci, quelli macroporosi,
del mercato della deumidificazione la scarsa conoscenza del fenomeno
che detengono circa il 70% delle quote, mentre il restante 30% del
ha determinato un uso improprio delle tecniche e dei prodotti con
mercato è appannaggio di un sistema di sbarramento mediante iniezioni
conseguente peggioramento, anziché miglioramento, delle condizioni
chimiche dalle caratteristiche del “fai da te”.
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UP! 49
SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI
UMIDITÀ DI RISALITA E DEUMIDIFICAZIONE Tutte le problematiche legate all’umidità di risalita. Approfondimento sui danni e sulle tecniche di risanamento. a cura dell’Ufficio Tecnico BigMat
L
a risalita capillare “spontanea” dell’acqua all’interno di un materiale
parte bassa della muratura fino a 1 m di altezza portando la muratura a
poroso (e quindi idrofilo) si verifica nelle murature allorquando
saturazione; ciò significa che in 1 mc di muratura si possono avere fino
queste insistono su una fondazione umida. Le malte, i laterizi, i tufi,
a 300 l di acqua. La percentuale decresce per effetto dell’evaporazione
i calcari teneri sono tutti materiali a porosità aperta, caratterizzati dalla
fino a un valore residuo di circa il 2-3%, determinato non tanto dalla
presenza di micro cavità collegate da canali capillari i quali formano
risalita capillare quanto dalla condensazione capillare (vedi Figura 1).
una “rete di canalicoli” che favoriscono la penetrazione dell’acqua. A
Quando l’umidità di risalita è causata da acque disperse, cioè di origine
contatto con il terreno i suddetti materiali si comportano come spugne
accidentale come la rottura della rete fognaria oppure il ristagno d’acqua
e assorbono l’acqua che, sospinta dalla pressione capillare, risale lungo
nel terreno non adeguatamente drenato, l’individuazione del punto critico
questa rete di canali tanto più in alto quanto più piccolo è il diametro dei
non è facile e comporta onerosi interventi di ispezione (scavi e reinterri).
capillari. Stando alle formule matematiche, per una muratura in laterizio,
Tuttavia, riparata la perdita, il problema sarà risolto.
il cui diametro dei capillari è dell’ordine del micron, l’altezza teorica di risalita dovrebbe essere di circa 15 m. Nella realtà, l’evaporazione superficiale influenza il contenuto di umidità e i livelli registrati sono
RICONOSCERE L’UMIDITÀ DI RISALITA
solitamente di circa 2-3 m a meno che la struttura non venga rifinita da
Per capire se si è in presenza di umidità di risalita potrebbe essere suffi-
entrambi i lati con un trattamento superficiale impermeabile. Si riscontra
ciente l’esame visivo e il confronto con gli edifici adiacenti, poiché l’umi-
che il contenuto d’acqua raggiunge i valori massimi del 20-30%, nella
dità di risalita è contraddistinta da alcuni aspetti facilmente riconoscibili:
zona con problemi di invecchiamento
zona di accumulo dei sali
zona sempre umida
Figura 1 – Andamento dell’umidità nella muratura in funzione della sua altezza. La retta nel grafico, corrispondente a un valore di umidità del 2-3%, è determinata dalla condensazione capillare.
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SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI COSA NON SI DEVE FARE Un esempio tipico di errato intervento di manutenzione è l’applicazione di un rivestimento impermeabile ceramico nella fascia umida in sostituzione dell’intonaco ammalorato. Così facendo il risultato sarà, inevitabilmente, l’innalzamento della macchia umida oltre il precedente livello.
◗ h a un andamento più o meno stabile nel tempo e non presenta forti oscillazioni annuali del livello di salita. Se, al contrario, gli effetti sono localizzati e interessano un solo lato dell’edificio o, al massimo, un gruppo limitato di edifici contigui, dato che, il livello di risalita presenta forti oscillazioni stagionali, allora si tratta di acque disperse e non di falda.
◗ a ttacca l’edificio in tutta la sua pianta con regolare uniformità, a meno che l’edificio non sia stato costruito con materiali differenti;
◗ h a una tipica forma a onda marina con altezza praticamente simile sia sulla faccia esterna sia su quella interna a meno che non vi siano dei rivestimenti impermeabili;
◗ p resenta macchie scure e persistenti sul pavimento; ◗ presenta fenomeni distruttivi in corrispondenza della zona limite tra superficie umida e superficie asciutta in quanto maggiormente sollecitata dai processi ciclici di inumidimento e prosciugamento;
◗ ha un’altezza di salita massima per le strutture esposte a Nord/ Nord-Est e minima nelle esposizioni molto soleggiate dove è favorita l’evaporazione (vedi Figura 2);
Figura 2 – Edificio in cui il livello di umidità è differente nelle pareti per effetto dell’esposizione. A Nord, per la ridotta evaporazione superficiale, il livello è più alto.
INDAGINI STRUMENTALI E MONITORAGGIO Alle analisi qualitative (visive) è sempre bene associare una campagna di indagini strumentali volta a valutare l’andamento nel tempo del contenuto effettivo di umidità e a verificare l’efficacia dell’intervento di risanamento effettuato. Purtroppo non sempre vengono eseguite, per ragioni sia di costo sia di invasività, delle operazioni che potrebbero richiede l’esecuzione di carotaggi da analizzare in laboratorio. Tra le misurazioni in situ quelle maggiormente usate sono eseguite con l’igrometro a carburo di calcio (come descritto in Figura 3), in conformità alla norma UNI 1121 del maggio 2004 “Beni culturali – Materiali lapidei naturali e artificiali – Determinazione in campo del contenuto di acqua: Metodo al Carburo di Calcio”.
Figura 4 – Igrometro da cantiere a microonde. L’assorbimento di microonde nella struttura è influenzato dal contenuto di umidità: facendo attraversare il materiale da un fascio di neutroni, ovvero di microonde, si avrà un’attenuazione della loro energia iniziale a opera dell’acqua. È una misura sofisticata e richiede personale qualificato.
Figura 3 – Igrometro a carburo di calcio. Si prelevano con martello e scalpello o trapano elettrico le porzioni (campione) del materiale da esaminare. Il campione viene preparato (frantumato fino ad avere una granulometria inferiore ai 5 mm), pesato e introdotto nell’apposito contenitore a forma di bottiglia con una dose di carburo di calcio. L’umidità libera, presente nel campione, reagisce con il carburo di calcio, producendo un gas (acetilene). L’aumento della pressione all’interno del contenitore è direttamente proporzionale alla quantità d’acqua contenuta e viene misurata da un manometro precalibrato in scala, che visualizza quindi la percentuale d’umidità presente nel campione.
Per effettuare misurazioni semplici e immediate si possono usare strumenti di tipo elettronico che rilevano il contenuto di umidità in seguito alla variazione della resistenza elettrica del materiale. La conducibilità elettrica aumenta con il contenuto di umidità. Tuttavia la misura è influenzata dalla presenza dei sali per cui il dato ottenuto potrebbe non essere preciso. Tali strumenti vengono usati in generale per rilevare l’umidità dello strato superficiale dell’intonaco. Al contrario gli strumenti a microonde (vedi Figura 4) sono basati sulla propagazione di onde elettromagnetiche e consentono di effettuare misure sia superficiali sia in profondità senza essere influenzati dai sali presenti nella struttura (vedi Figura 4). Anche la termografia può essere utile ai fini dell’analisi diagnostica come indagine complementare, in particolare per localizzare eventuali punti di rottura.
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SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI DANNI E CONSEGUENZE Gli effetti indesiderati causati dall’umidità di risalita sono molteplici.
Figura 5). La caduta degli strati superficiali espone la parte sottostante sana allo stesso degrado innescando un fenomeno degenarativo con gravi conseguenze strutturali.
Innanzitutto si ha una perdita di comfort interno dovuto a una maggiore umidità dell’ambiente interno e alla diminuzione del potere isolante della
Figura 5 – Fenomeno delle efflorescenze e subflorescenze nelle murature
muratura. In secondo luogo si hanno danni strutturali ed estetici poiché
sali disciolti
l’acqua presente nelle murature può congelare d’inverno e innescare un degrado del materiale in conseguenza dell’azione distruttiva del ghiaccio per l’alternarsi dei cicli di gelo e disgelo. L’acqua, durante il
INTONACO DI CEMENTO
suo percorso, porta in soluzione tutti i sali idrosolubili (prevalentemente solfati, cloruri e nitrati) presenti nel terreno e negli stessi materiali da co-
efflorescenze
TERRENO
struzione. Con l’aumento delle temperature, e la diminuzione dell’umidità relativa dell’aria esterna nelle stagioni calde, il processo di evaporazione dell’umidità dalla muratura porta alla formazione delle “efflorescenze” ovvero alla formazione di cristalli di sali sulla superficie esterna che si
ACQUA RISALENTE PER CAPILLARITÀ
FALDA
BASSA VENTILAZIONE (efflorescenze superficiali)
sali disciolti
manifestano con macchie biancastre e sfarinamento dell’intonaco concentrati prevalentemente lungo la fascia di separazione tra muro umido e muro asciutto. In particolari condizioni climatiche, ad esempio di forte vento, l’evaporazione avviene ancor prima di raggiungere la superficie
INTONACO DI CEMENTO
esterna, cosicché i cristalli di sale si formano all’interno della muratura
cristallizzazione dei sali
(“subflorescenze”). Nella cristallizzazione i sali aumentano notevolmente
TERRENO
di volume e sono soggetti a più cicli di contrazione ed espansione per effetto delle variazioni delle condizioni ambientali. Questi processi generano gravi stati tensionali all’interno dei pori del materiale provocando
ACQUA RISALENTE PER CAPILLARITÀ
FALDA
FORTE VENTILAZIONE (subflorescenze)
fessurazioni, screpolature, erosioni e distacchi dell’intonaco, ecc. (vedi
VETRO CELLULARE E BLOCCO TAGLIAMURO
I
l vetro cellulare proposto da Bacchi è un materiale 100% riciclato che viene utilizzato universalmente nel campo dell’edilizia come materiale isolante e come aggregato alleggerente. Si distingue per l’ottimo isolamento termico e per la buona resistenza alla compressione e inoltre è impermeabile, indeformabile, imputrescibile e ignifugo. Il granulato BGLAS è ideale per il drenaggio e può essere utilizzato come riempimento sotto la platea di fondazione o all’interno delle fondazioni continue di edifici di nuova realizzazione o di vecchie murature portanti, unendo proprietà di isolamento termico e impermeabilità all’acqua a caratteristiche drenanti. Dalla
necessità funzionale di eliminare i ponti termici alla base delle murature e contemporaneamente inibire la risalita dell’umidità, nasce il Blocco Idro Tagliamuro GASBETON, un blocco in calcestruzzo cellulare che unisce le proprietà di isolamento termico e resistenza meccanica alla protezione contro l’umidità ottenuta dall’impiego di emulsioni idrofuganti che rendono il blocco impenetrabile dall’acqua da qualsiasi direzione.
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SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI IL TAGLIAMURO CONTRO L’UMIDITÀ ASCENDENTE
Q
uesto prodotto di Dörken Italia garantisce protezione nel tempo del muro contro l’umidità ascendente. Adatto anche come sistema anti umidità sotto pavimenti continui, è composto da poliolefina, è di colore nero ed è dotato di profilo antiscivolo. Compatibile con il bitume, resiste nel tempo all’umidità e alla decomposizione, è altamente flessibile e viene posato in un solo strato. Per questo motivo le superfici di posa devono essere livellate con malta del gruppo 2 o 3 (in conformità a DIN 1053, TL.1) in modo tale da ottenere una superficie il più possibile complanare. La protezione DELTA-DPC TAGLIAMURO dovrebbe essere conglobata nella malta. In caso di giunzioni, le bande devono sovrapporsi di almeno 20 cm per garantire una protezione ottimale contro l’umidità nel tempo.
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Non va dimenticato, infine, che l’umidità di risalita è causa della pro-
vantaggio di non intaccare l’integrità della costruzione. La semplicità
liferazione di microrganismi vegetali (alghe, muffe e funghi) che non
applicativa, grazie all’uso di attrezzature standard, facilita le operazioni
provocano un’azione disgregante dell’intonaco, ma determinano un
di cantiere con notevoli riduzioni dei tempi e dei costi d’intervento.
degrado estetico soprattutto laddove sono responsabili di indesiderate alterazioni cromatiche della superficie.
BARRIERE CHIMICHE Il metodo dello sbarramento chimico consiste nell’immissione di
INTERVENTI RISANANTI
“formulati liquidi” (a base di silani o siliconi, siliconati, silossani, microemulsioni di siliconi) in fori sub-orizzontali realizzati alla base
Sembra un concetto scontato ma, in fase progettuale, è opportuno evitare
della muratura secondo uno schema che dipende dalla tipologia di
che l’acqua entri in contatto con la struttura. Per le nuove costruzioni
muratura e della natura del prodotto. Si tratta di prodotti idrofobizzanti
evitarlo è piuttosto facile mediante una corretta impermeabilizzazione con
che, in seguito alle reazioni di polimerizzazione, hanno l’effetto di
elementi di separazione fondazione-muratura (ad esempio tagliamuro)
rendere idrofobe le pareti dei capillari abbassando le forze di adesione
e adeguati sistemi di drenaggio delle strutture interrate sia verticali sia
solido-liquido. Di conseguenza l’acqua non avrà più affinità con le
orizzontali con materiali in forma granulare (vetro cellulare o argilla
pareti del capillare e non vi sarà più risalita per effetto del principio
espansa) che associano alle caratteristiche di isolamento termico quelle
spiegato in Figura 6.
di resistenza meccanica e anti risalita di umidità (vedi Speciale UP! n.19). Nel caso di interventi di manutenzione su edifici esistenti, una volta appurata la presenza di acqua ascendente, le tecniche di risanamento (come già descritto a pag. 28 di UP! n.17), consistono in una combinazione di interventi che altrimenti, eseguiti singolarmente, non darebbero una certezza di risultato. La prima cosa da fare è realizzare un “sistema di
Figura 6 – Schema del principio di funzionamento della barriera chimica. Prima dell’intervento l’acqua sviluppa delle forze di adesione solido-liquido più forti delle forze di coesione liquido-liquido (cioè delle forze che tengono unite le molecole dell’acqua) per cui “bagna” le pareti del capillare e viene risucchiato dal capillare verso l’alto; dopo l’intervento in presenza di una superficie resa idrorepellente l’acqua sviluppa forze di adesione solido-liquido minori delle forze di coesione liquido-liquido per cui “non bagnerà” la parete del capillare.
sbarramento” che blocchi la risalita dell’acqua, successivamente dopo
capillare
aver rimosso tutto l’intonaco ammalorato, si dovrà provvedere al suo rifacimento con un intonaco deumidificante che faciliti l’evaporazione e, quindi, acceleri l’asciugatura della muratura. In alcuni casi, opportu-
prima dell’intervento
dopo il trattamento idrorepellente
namente valutati, il nuovo intonaco potrebbe essere preceduto da un trattamento antisale. Tra i metodi di sbarramento, il taglio meccanico alla base della muratura con inserimento di materiali impermeabili (lamine metalliche, materiali plastici o bituminosi per realizzare il moderno tagliamuro) è un intervento invasivo, piuttosto delicato e pericoloso per gli edifici in zona sismica. Per questo concentreremo l’attenzione sui metodi chimici, di recente applicazione, simili al taglio meccanico come concezione ma con il
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UP! 53
SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI Un buon formulato deve essere caratterizzato da bassa viscosità
Formulato chimico Caratteristiche
e lenta velocità di polimerizzazione al fine di penetrare al meglio all’interno della parete e distribuirsi in maniera omogenea. I formulati
Bassa viscosità Buona penetrazione ■ Alta volatilità ■
Silani
possono essere in soluzione acquosa o disciolti in solventi organici. I
■
Idrorepellenti e impermeabilizzanti Buona resistenza agli agenti chimici ■ Alta viscosità ■ Basso potere penetrante
solventi, sebbene favoriscano la penetrazione, accelerano la velocità
■
di polimerizzazione con il rischio di ridurre la stabilità e l’efficacia
■
Siliconi
della barriera. Infine il formulato deve avere basso modulo elastico per migliorare le proprietà meccaniche della muratura. A seconda della natura chimica del formulato (vedi Tabella 1) e della tipologia di muratura si possono avere differenti modalità di iniezione. Quelli in dispersione acquosa avendo tempi lunghi di polimerizzazione possono essere iniettati a pressione atmosferica (o a “lenta trasfusione”). Quelli a solvente devono, preferibilmente, essere iniettati a pressione avendo tempi di polimerizzazione rapidi.
Siliconati
Buoni risultati in combinazione con i silicati
■
Bassa viscosità Elevato potere penetrante ■ Meno volatili dei silani ■
Silossanici Microemulsioni di siliconi
■
■ ■
Bassa viscosità Buona penetrazione
Tabella 1 – Caratteristiche dei principali formulati chimici
Negli ultimi anni, l’esigenza di semplificare il cantiere ha portato molte
attrezzatura speciale né manodopera specializzata, ma solo un comune
aziende a realizzare tecniche di iniezioni effettuate con le comuni pistole
trapano per la realizzazione dei fori.
erogatrici dei sigillanti, con il vantaggio di non dover utilizzare alcuna
TECNICHE DI INIEZIONE Prima dell’esecuzione di un intervento è necessario verificare la presenza di eventuali lesioni nascoste, entro le quali potrebbe disperdersi il formulato chimico (strumenti termografici o georadar in pareti sottili, oppure sistemi di video endoscopia nelle murature più spesse). Inoltre, data la sequenza piuttosto ravvicinata dei fori, è buona norma condurre un’analisi preliminare sul passaggio delle tubazioni all’interno della muratura. Le modalità di realizzazione delle barriere chimiche sono fondamentalmente di due tipologie.
Tecniche di iniezione per lenta trasfusione L’iniezione a lenta diffusione avviene per mezzo dei trasfusori, in genere composti da un recipiente graduato, per il contenimento e la misurazione del formulato, e da un tubo iniettore dotato di gommini diffusori in spugna sintetica che hanno la funzione di immettere il liquido impregnante lentamente. Il vantaggio di questo procedimento è che tutti i pori saranno resi idrorepellenti proprio perché la diffusione della soluzione avviene prevalentemente per capillarità. Il tempo di diffusione solitamente è di qualche ora. L’unico inconveniente è che il contenuto d’acqua della muratura sarà inizialmente maggiore
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e aumenterà di conseguenza anche il tempo di asciugatura della muratura stessa. Sarebbe meglio non ricorrere a questa tecnica in presenza di murature estremamente umide e/o con elevate presenze di sali che potrebbero inibire la polimerizzazione. Tecniche di iniezione in pressione L’iniezione a pressione avviene tramite una macchina pompante a 5-7 atmosfere. La pressione, regolata in funzione della compattezza della muratura, facilita l’espulsione dell’acqua dai pori capillari e agevola la penetrazione del liquido. Il tempo di iniezione è normalmente di alcuni minuti e il liquido penetrerà nella parete in modo tanto più regolare quanto più regolare e compatta è la parete, così in poco tempo si formerà la barriera impermeabile. Se si opera su murature discontinue o poco compatte, l’iniezione a pressione può presentare degli inconvenienti in quanto il liquido tenderà a seguire i percorsi che offrono minore resistenza (vuoti, fratture e crepe) e quindi a disperdersi. In questi casi la pressione va ridotta.
SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI IL SISTEMA A INIEZIONE PER UNA BARRIERA CHIMICA ALL’UMIDITÀ DA RISALITA CAPILLARE
D
EUMISAL NANOGEL BARRIER di Index è il sistema più
semplice per realizzare una barriera chimica con iniezioni per bloccare l’umidità da risalita capillare nelle murature, si tratta di una composizione silanica sotto forma di gel automigrante confezionato nelle normali cartucce e facilmente estrudibile con le pistole per sigillanti. Può essere impiegato in qualsiasi tipologia di muratura soggetta a problemi di risalita capillare. Si praticano i fori orizzontali allineati, a circa 5 cm da terra o comunque nella parte più bassa possibile della muratura. I fori si eseguono con un trapano e con una punta di lunghezza adeguata allo spessore del muro, per una profondità di circa 5 cm inferiore allo spessore del muro e il diametro sarà di 14-16 mm con interasse di 10 o massimo 12 cm.
Si tagliano i tubicini forniti in dotazione alla lunghezza desiderata, purché non inferiore allo spessore del muro, si inseriscono e si fissano ai coni delle cartucce con le bussole in dotazione. Con le normali pistole per sigillanti si inietterà il gel partendo dal fondo del foro fino a riempire tutta la cavità tralasciando gli ultimi 2 cm che poi verranno stuccati con una malta rapida tipo FASTCEM INDEX.
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IL SISTEMA A INIEZIONE IN CREMA
D
ryzone di Mungo è un trattamento impermeabilizzante
brevettato e risolutivo, basato su un sistema a iniezione di un composto altamente diffusivo che ha rivoluzionato il trattamento dell’umidità di risalita. Si introduce con una semplice pistola erogatrice in una linea di fori nello strato di malta più basso, niente tagli pericolosi per la stabilità della costruzione, niente onde elettromagnetiche e niente solventi nocivi. Una volta iniettato si distribuisce lentamente fino a creare una barriera idrorepellente continua che l’umidità non è in grado di oltrepassare. Dal momento del trattamento l’umidità cessa di risalire e in circa un mese per ogni 3 cm di spessore del muro, la muratura si secca definitivamente. Prodotto veloce da installare (non ha “doppia linea di foratura” e non c’è nessuna attesa per l’assorbimento del fluido) e facile (nessun margine di errore), non pericoloso (non è caustico) e non è infiammabile; va inserito senza pressione con nessun rischio di versamento di liquidi attraverso i muri. È efficace su malte vecchie di edifici storici, su muratura in pietra e su muri a sacco,
anche impregnati di acqua. È inoltre certificato dal British Board of Agrément che ne attesta una durata efficace di almeno 20 anni.
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SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI Dopo aver realizzato la barriera chimica il risanamento della muratura
non esiste un efficace reagente universale servirebbe un neutralizzante
deve prevedere il rifacimento del nuovo intonaco che favorisca l’asciu-
differente per ogni tipo di sale (ad esempio i fluosilicati agiscono sui
gatura della muratura tramite l’applicazione preventiva di un eventuale
solfati e sui cloruri, mentre quelli a base fluoruri sui nitrati). Inoltre
trattamento antisale.
è da tenere in considerazione che il potere penetrante è modesto e non sempre si riesce a diffondere il prodotto in profondità. Per una
TRATTAMENTO PER LE EFFLORESCENZE
corretta individuazione e applicazione del prodotto, sarebbe oppor-
I prodotti antisale si applicano in fase di reintonacatura al fine di ren-
tuna la valutazione preventiva delle tipologie e delle concentrazioni
dere meno probabili e più lenti i processi di cristallizzazione dei sali.
di sali, ma purtroppo questa indagine non viene quasi mai effettuata,
Fondamentalmente si dividono in due categorie:
specialmente nei cantieri di modeste dimensioni. Si rischia così di
◗ prodotti neutralizzanti (contenenti bifluoruro di ammonio, o fluosilicati)
avere un risultato parziale, in cui alcuni sali continuerebbero a essere
che agiscono sulla natura chimica dei sali trasformandoli in sali
sempre attivi. Per ovviare a questo inconveniente, normalmente,
insolubili in acqua e non più dannosi;
salvo casi specifici, il reagente che viene impiegato è un “cocktail” di
◗ prodotti idrofobizzanti (siliconi, silani, polisilossani, ecc.) che rivestono
prodotti oppure un solo prodotto adatto per un solo tipo di sale, che si
le pareti dei capillari ostacolando il passaggio dell’acqua, ma non del
ritiene sia più presente (tipicamente i solfati). Un effetto indesiderato
vapore, verso la superficie esterna. In questo modo i sali rimangono
dovuto all’azione parziale del neutralizzante è che la deposizione di
in soluzione.
sali insolubili in superficie porta alla formazione di una scorza dura di
Per quanto interessanti, i prodotti antisale possono presentare dei limiti
elevata resistenza meccanica. Se vi è ancora risalita capillare, l’ulte-
se non usati correttamente.
riore apporto di sali nella zona retrostante la scorza può determinare
Con la prima tipologia di prodotti, ovvero i neutralizzanti, poichè
distacchi di materiale e vanificare l’intervento. Questo è uno dei motivi
INTONACO DEUMIDIFICANTE BIGMAT
L’intonaco deumidificante BigMat by Sika
, è un prodotto monocomponente a base cemento Portland, speciali leganti e agenti porogeni che realizzano un fitto sistema di macropori e micropori collegati da canali microporosi. È altamente traspirante marcato CE secondo la norma UNI EN 998-1 R per il risanamento da umidità di risalita. La muratura non necessita di un preventivo trattamento salino e consente l’inglobamento dei sali idrosolubili all’interno dei macropori con eliminazione delle efflorescenze superficiali e delle muffe. Il suo basso modulo elastico, simile a quello del supporto, lo rende particolarmente idoneo su murature in mattoni pieni, murature in pietrame o miste e in blocchi di tufo non sfarinati. L’applicazione va effettuata in almeno due fasi, eseguendo prima uno sprizzo d’aggrappo preliminare utilizzando la malta a consistenza fluida, poi sullo sprizzo rappreso, cioè in grado di sostenere il proprio peso, va eseguito l’intonaco utilizzando la malta a consistenza plastica, Intonaco deumidificante BigMat: effetto duraturo nei confronti dell’umidità
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applicata a cazzuola, tirata a staggia di legno e rifinita con frattazzo di legno. Lo spessore totale delle due mani (sprizzo + intonaco) deve essere di almeno 2 cm in ogni suo punto. L’intonaco così realizzato può essere successivamente rifinito con la finitura rasante BigMat by Sika e un successivo ciclo pittorico dalle caratteristiche di elevata traspirabilità e quindi a base calce, acrilica o silossanica. Applicazione intonaco deumidificate BigMat
SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI per cui in fase di applicazione del trattamento antisale, per essere
deionizzata; in presenza di forti efflorescenze meglio evitare l’uso
sicuri che la muratura abbia completamente assorbito il prodotto,
prolungato di acqua per evitare di sciogliere i sali e farli riassorbire
bisogna portare la muratura stessa a saturazione. La seconda tipologia di prodotti, gli idrofobizzanti, ostacolando
dalla muratura;
il passaggio dell’acqua determina l’arretramento della superficie di
◗ i l consolidamento del paramento murario (se degradato e decoeso); ◗ l ’applicazione del prodotto antisale secondo le indicazioni del pro-
evaporazione e poiché i sali non migrano verso la superficie esterna,
duttore (in genere a spruzzo o a pennello) portando la muratura a
cristallizzeranno all’interno della muratura creando ugualmente gravi
saturazione;
stati tensionali nel supporto. Se il supporto murario è caratterizzato da
◗ l a realizzazione del nuovo intonaco macroporoso.
pori di sufficienti dimensioni e da sufficiente resistenza meccanica non ci saranno particolari controindicazioni, ma in caso contrario le conse-
INTONACI DEUMIDIFICANTI
guenze potrebbero essere deleterie in quanto si avrebbero fenomeni di
Il principio alla base dell’intonaco macroporoso è cedere più acqua per
subflorescenze non controllabili. A nostro avviso sarebbe meglio limitare
evaporazione rispetto a quella assorbita per capillarità. L’applicazione
l’impiego degli antisale idrofobizzanti a casi di umidità di modesta entità
dell’intonaco macroporoso, tuttavia, non elimina la risalita capillare di
e ai supporti murari ad alta resistenza.
acqua nella muratura ma favorisce soltanto lo smaltimento dell’umidità,
L’esecuzione del trattamento antisale prevede:
soprattutto, nei periodi di stagione calda e secca.
◗ la rimozione dell’intonaco esistente, almeno fino a 50 cm sopra
Garantire un’elevata permeabilità della muratura non è il solo obiettivo
l’altezza massima della macchia umida;
da raggiungere. È necessario anche che l’intonaco non assorba l’acqua
◗ l a pulitura della superficie muraria dalle parti incoerenti, dalla polvere, ecc.
piovana proveniente dall’esterno. Questi due requisiti vengono messi
mediante spazzolatura a secco, aria compressa o lavaggio con acqua
in relazione nella norma tedesca DIN 4801 e nella “Teoria del muro
A OGNI MURO IL SUO INTONACO DEUMIDIFICANTE
P
er scegliere correttamente quale intonaco macroporoso usare bisogna valutare attentamente la compatibilità con la struttura. Il problema è sì unico, ma le condizioni al contorno sono differenti. Ci si riferisce principalmente al tipo di muratura: mattone pieno, duro e compatto, tufo, tenero e poroso e poi all’ambiente che può essere interno o esterno, interrato o fuori quota. È impensabile che un solo prodotto possa andare bene in tutte queste situazioni. Ad esempio, su un muro di tufo è necessario un intonaco a base calce come Webersan Evocalce o di calce come Webersan Restauro, per ottenere una migliore compatibilità in termini di deformazioni (modulo elastico). Un cementizio come Webersan Evoluzione Top/Evoluzione Start, è invece idoneo per supporti consistenti. In un interrato, spesso scarsamente areato,
i muri perimetrali rappresentano un ponte termico capace di far condensare sull’intonaco il vapore acqueo presente nell’ambiente, un intonaco deumidificante macroporoso con buona valenza termica come Webersan Evothermo, non solo risolve il problema dell’umidità nel muro ma elimina il ponte termico impedendo la formazione di condensa e migliorando il comfort ambientale. La conoscenza profonda della problematica e l’esperienza accumulata in oltre 40 anni di presenza sul mercato, ha consentito a Weber la messa a punto di miscele tecniche in grado di offrire la migliore soluzione qualunque sia il grado di umidità, di concentrazione salina e le condizioni al contorno. Tutte le soluzioni sono mano/macchina, fibrate per prevenire le cavillature, compatibili con qualsiasi finitura minerale e non necessitano di prodotti antisale.
Dopo
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SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI LA NORMA UNI EN 998-1:2010 SUGLI INTONACI DA RISANAMENTO Un ruolo fondamentale nello sviluppo degli intonaci da risanamento è stato dato dalla WTA, un’associazione di lavoro tecnicoscientifica, indipendente dai produttori, nata in Germania più di trent’anni fa, il cui scopo è elaborare direttive in materia di metodologie e materiali da impiegare nell’ambito del recupero di edifici storici e monumentali. La prima direttiva è del 1985 (direttiva WTA 1-1-85) poi modificata e sostituita dalla WTA 2-2-91 fino ad arrivare all’attuale WTA 02-09-2004. Nella direttiva sono riportati i parametri di riferimento dell’intonaco per risanamento quali la permeabilità al vapore, l’assorbimento capillare, la porosità totale, la resistenza ai solfati e le resistenze meccaniche, indicandone i rispettivi valori ammissibili riportati in Tabella 2. Attraverso una scelta accurata ed equilibrata dei leganti, degli additivi e dei reagenti e il corretto rapporto degli inerti è
possibile ottenere intonaci di risanamento con volume di pori complessivi elevato e tenore di pori capillari ridotto. In questo modo, oltre a influire favorevolmente sulle proprietà meccaniche, viene migliorata notevolmente la resistenza al gelo e ai sali delle malte che possono, quindi, essere utilizzate anche nelle zoccolature. Le malte prodotte in cantiere per la realizzazione di intonaci di risanamento non possono assicurare una corretta composizione e omogeneità dell’impasto: le miscele artigianali non
sono quindi considerate intonaci di risanamento a norma WTA. Dalle rigorose direttive WTA è derivata nel 2005, e poi modificata nel 2010, la norma europea armonizzata UNI EN 998-1 “Specifiche per malte per opere murarie - Malte per intonaci interni ed esterni” sulle malte prodotte in fabbrica, in cui le malte vengono distinte secondo le sigle: GP – Malte generiche LW – Malte leggere CR – Malte colorate OC – Malte monostrato R – Malte da risanamento T – Malte termoisolanti
asciutto di Kunzel” (vedi Figura 7) secondo cui un rivestimento protettivo superficiale deve essere caratterizzato da:
◗ s pessore equivalente d’aria “Sd” minore di 2 m; ◗ a ssorbimento d’acqua per capillarità “W24” non superiore a 0,5 kg/mq x t0,5;
◗ i l prodotto (Sd x W24) deve essere minore di 0,1.
Figura 7 – Grafico di Kunzel per i rivestimenti protettivi superficiali
Gli intonaci cementizi per effetto della ridotta porosità sono molto resistenti a compressione ma, al tempo stesso, poco permeabili al vapore. Inoltre, il loro elevato modulo elastico (5-8 volte maggiore di quello di un intonaco alla calce naturale) li rende particolarmente rigidi da generare forti stati tensionali in conseguenza delle sollecitazioni termoigrometriche, con formazione di fessurazioni e distacchi. Gli intonaci di solo cemento non sono dunque adatti alla deumidificazione. Le malte di calce e pozzolana o calce idraulica, ampiamente usate in antichità, sebbene meno resistenti meccanicamente, sono caratterizzate da un minor modulo elastico (4 -6.000N/mmq), da una bassa rigidità e da una struttura porosa che li rende altamente traspiranti e in grado di sopportare le contrazioni termoigrometriche senza fessurare e causare distacchi. Sono idonei per applicazione sia come intonaco interno sia come intonaco esterno in quanto mostrano buona resistenza alla penetrazione dell’acqua piovana e buona resistenza al dilavamento. Tuttavia, in caso di umidità di risalita soffrono l’azione dei sali, in particolare quelli solfatici, con cui reagiscono portando alla formazione di composti come ettringite e thaumasite con gravi conseguenze. Prima
Un intonaco è definito deumidificante se allo stato indurito presenta le seguenti caratteristiche: Densità < 1.400 kg/mc Resistenza a compressione: da 1,5 N/mmq a 5 N/mmq Assorbimento d’acqua (24 ore) < 0,3 kg/mq Traspirabilità (μ) < 12 Porosità > 40% Resistenza ai sali Tabella 2 – Prescrizioni sui parametri chimici e fisici delle malte da risanamento secondo WTA 02-09-2004
dell’uso di suddette malte è bene verificare la loro resistenza all’attacco solfatico. Per questo scopo vengono prodotti a livello industriale dei “leganti idraulici speciali” tale per cui la malta abbia caratteristiche di elevate traspirabilità, bassa resistenza a compressione (Rc minore di 8 – 10 MPa), modulo di elasticità contenuto (5.000 – 15.000 MPa) e resistenza chimica ai solfati. L’alternativa alle malte idrauliche è “indebolire” gli intonaci di solo cemento introducendo nell’impasto opportuni additivi aeranti che formano un sistema interno di macrobolle, da cui discende il nome di “intonaci macroporosi”. Si ottiene una malta con basso modulo elastico, circa 1.500 – 6.000 MPa, in cui le macrobolle fungono da “vasi di espansione”
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SPECIALE RISANAMENTO MURI UMIDI TRATTAMENTO PER PIOGGIA E UMIDITÀ SULLE PARETI ESTERNE
Stormdry di Mungo
previene la penetrazione della pioggia e dell’umidità nella muratura e riduce, in maniera scientificamente provata, la perdita del calore nelle costruzioni in muratura o pietra a vista, con un risparmio energetico fino al 29% (dato certificato da Università di Portsmouth). È concentrato e si applica in una sola mano, a pennello o a rullo, mantiene la porosità e la traspirabilità ed è totalmente invisibile; è inoltre certificato dal British Board of
Agrément che ne attesta una durata efficace di almeno 25 anni. Una volta applicato penetra fino a oltre 12 mm e blocca la penetrazione di acqua in profondità, anche in presenza di fessurazioni. È efficace su mattoni, intonaci, arenaria, cemento, tufo e pietre silicee. La resa è di 1 l ogni 5 mq, rispetta le norme BS EN IS015148:2002 (E), resiste ai raggi UV anche su pareti esposte al sole, resiste agli alcali e può essere applicato su muri appena ristilati o restaurati.
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INTONACO COMUNE
INTONACO SPECIALE CON MACROPORI
microporo tradizionale
macroporo CONCENTRAZIONE SALINA
CONCENTRAZIONE SALINA
Figura 8 – Intonaci macroporosi. Le dimensioni dei macropori consentono l’espansione del sale che non distrugge l’intonaco
ospitando gli aumenti di volume dei sali senza che questi esercitino
spirabilità, applicando sulla superficie esterna un prodotto idrorepellente
tensioni distruttive per la matrice legante (vedi Figura 8). Affinché l’acqua
a base di silani o similari. In alternativa, l’intonaco macroporoso, che
piovana non si insinui tra le macro cavità, l’intonaco macroporoso viene
solitamente ha una formulazione premiscelata, contiene degli additivi
reso idrofobo, senza alcuna alterazione delle sue caratteristiche di tra-
idrofobizzanti in polvere predispersi nell’impasto stesso.
!
Altri approfondimenti sugli speciali tecnici di UP! nella sezione Per il progettista di www.bigmat.it Bibliografia “Umidità e risanamento negli edifici in muratura” di Isabella Mundula, Norberto Tubi – Maggioli Editore (2006). “Le superfici esterne degli edifici” di Paolo Gasparoli, Cinzia Talamo – Alinea Editrice (2002).
“Edifici in muratura. Il caso delle masserie di Puglia” di Fulvio Resta – Edipuglia Srl (1990). “Gli intonaci macroporosi” di Luigi Coppola tratto da Enco Journal n. 4/1997 (www.enco-journal.com/main3.html).
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LA QUALITAâ&#x20AC;&#x2122; APRE NUOVE PROSPETTIVE Soluzioni a filo muro, brevettate per cartongesso e muratura, flessibili e semplici da posare, a servizio di chi progetta e arreda ambienti interni ed esterni.
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APPROFONDIMENTI DAL MONDO DEL DESIGN, SHOWROOM Dâ&#x20AC;&#x2122;INTERNI, RIVESTIMENTI E ARREDOBAGNO
SETTEMBRE
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SULLE ONDE DEL PENSIERO LATERALE
FACCIAMOCI ISPIRARE MATERIALI TRADIZIONALMENTE UTILIZZATI IN EDILIZIA COME IL CEMENTO O IL POLIETILENE, DIVENTANO DIROMPENTI FORME D’ARTE. E CON LA STESSA CREATIVITÀ POSSONO REINVENTARE GLI AMBIENTI DI CASA.
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ateriali tradizionali, utilizzati con razionalità ma ripensati con una grande dose di genialità e arte, e una visione quasi trascendentale del paesaggio. È questa una delle interpretazioni possibili della Land Art, una forma d’arte contemporanea caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale, specie negli spazi più incontaminati come deserti, laghi salati o praterie. C’è un filo sottile che lega la Land Art all’architettura tradizionale: quella che è indubbiamente uno dei più complessi e affascinanti esperimenti artistici, è anche un modello di creatività che unisce arte, progettazione e materiali, e per questo può essere fonte di ispirazione originale e fuori dagli schemi anche per l’interior design. Dalla Land Art, l’architetto, il progettista o il designer d’interni possono attingere a una visione slegata dai luoghi comuni
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per interpretare gli spazi in modo non convenzionale, proponendoli in una chiave diversa (talvolta metaforica). Un elogio alla creatività, insita nell’arte come nell’architettura e nella progettazione, un invito a pensare gli edifici e l’ambiente di casa uscendo dagli schemi preconfezionati e giocando con l’uso dei materiali tradizionali e non, che grazie alla fantasia possono trovare nuove forme. Qualche esempio da cui trarre ispirazione? Primo su tutti l’opera The Floating Piers di Christo e Jeanne-Claude, artisti noti nel panorama della Land Art, che intervengono sul paesaggio in modo temporaneo utilizzando drappeggi o lunghi teli di tessuto. Dal 18 giugno al 3 luglio il paesaggio del lago d’Iseo si è trasformato e l’acqua è diventata la superfice di una passerella pedonale flottante. I 220mila cubi in polietilene ad alta densità sono stati applicati in
modo creativo, composti per creare un passaggio artificiale sull’acqua di 3 km. Un materiale tradizionalmente utilizzato in edilizia è stato qui reinterpretato per creare un’esperienza sensoriale. L’arte e l’artificialità della costruzione invadono il paesaggio e lo modificano permettendo agli utenti di usufruire del luogo in modo creativo e non convenzionale. Un altro esempio tutto italiano è quello del Cretto di Alberto Burri, opera d’arte contemporanea realizzata tra il 1984 e il 1989 a Gibellina (TP), città completamente distrutta durante il terremoto del 1968. Sul luogo dove sorgeva la cittadina, Burri ha manipolato i resti e cementificato le macerie per creare un gigantesco monumento che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città. Il cemento, convenzionalmente usato per edificare e dare nuova vita, è qui utilizzato
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B A. Ristorante Rayén, Madrid, di (fos) B. Bundesgymnasium, Kufstein in Austria, di Johannes Wiesflecker e Karl-Heinz Klopf C. House wz2, Stoccarda, di Bernd Zimmermann D. Cretto, Ghibellina (TP), di Alberto Burri E. Antiche vetrate trasformate in box doccia F. Tourner autour du ried, Muttersholtz in Alsazia, di St. Andrè-Lang Architectes
per accorpare delle macerie con un significato metaforico: cementare i resti per saldare la memoria storica. Dalla Land Art al pensiero laterale, inno ai punti di vista alternativi e soggetto del disegno di copertina realizzato da Fabulo (www.fabiobuonocore.blogspot. it) per questo numero di STYLEUP!, il passo è breve. Così, prescindendo da quello che inizialmente appare l’unico percorso possibile e cercando elementi, idee, intuizioni e spunti fuori
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dal dominio di conoscenza e dalla rigida catena logica, si possono trovare delle declinazioni in architettura e design davvero originali. Vecchie finestre di un bistrot che diventano i vetri di un box doccia o porte di fienili applicate in versione scorrevole, un trend quest’ultimo tanto diffuso da proporre anche kit fai da te online. Artisti e designer si cimentano sempre più nell’applicazione non convenzionale di materiali, anche d’uso comune, come ha fatto ad esempio il trio di designer (fos) che utilizzando della pellicola adesiva colorata ha creato un’installazione sulla facciata del ristorante vegano Rayén a Madrid. Una decorazione visiva che mixa prospettiva e volumi colorati per trasformare le superfici orizzontali e verticali. Il nastro adesivo per ricreare un trompe-l’œil di colore ma anche la facciata di una scuola a Kufstein in Austria ricoperta da un “velo” di cemento manipolato per riprodurre la carta appallottolata. Creata
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DESIGN
dall’architetto Johannes Wiesflecker in collaborazione con l’artista KarlHeinz Klopf , il “muro increspato” è formato da una struttura in cemento tridimensionale che va dal tetto fino al primo piano, staccandosi di 2,5 m dalla facciata esistente in vetro. Un gioco di riflessi deformanti è invece quello realizzato dall’architetto tedesco Bernd Zimmermann che ha rinnovato una casa degli anni ‘50 vicino a Stoccarda rivestendone l’esterno con centinaia di specchi, un complemento d’arredo per interni usato qui all’esterno in modo non certo usuale. Altra idea tanto originale, e insieme ecologica, è quella del progetto Tourner autour du ried in Alsazia, che riprende un’antica tecnica degli agricoltori e utilizza le pannocchie come materiale edile. Già visto in Trentino Alto Adige dove viene impiegato come rivestimento decorativo di balconi, il mais può anche trasformarsi da elemento vegetale tipico del paesaggio a parte strutturale della costruzione. L’involucro, una sacca di rete metallica, contiene migliaia di pannocchie che rendono la costruzione dinamica nel tempo, la casa avrà infatti diverse rese cromatiche a ogni stagione. La fantasia, del resto, non ha limiti, tranne quelli che noi stessi ci poniamo. !
IL LATO RAZIONALE DELLA PROGETTAZIONE RIPENSARE LA CASA PER OTTIMIZZARE SPAZI E RIORGANIZZARE GLI AMBIENTI IN LUOGHI FUNZIONALI E CONFORTEVOLI.
L
a casa, per gli italiani, conserva ancora un forte valore psicologico e affettivo ed è oggi investita da frequenti cambiamenti, dettati soprattutto dai frenetici modi di vivere. Per contrastare la rapidità del mondo esterno, la casa va ripensata come un rifugio, rigorosamente ordinato. Una casa dove vi sono volumi e forme regolari, e una disposizione efficiente degli spazi, senza sovrapposizioni e moltiplicazioni, dà un senso di distensione. Il risultato estetico gradevole e armonico è anche frutto della collocazione attenta dei singoli elementi e dell’utilizzo pertinente e razionale dei materiali.
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Pianificare secondo questi criteri significa anche unire tecnologia e design per creare interfacce a scomparsa o invisibili. È la filosofia del less is more che vince e riporta negli ambienti interni l’essenzialità e il rigore lasciando fuori il caos della vita quotidiana. La casa è lo spazio del relax intimo: la camera così come il bagno diventano zone di benessere, luoghi per la gratificazione sensoriale e del comfort abitativo. Esempio di questo approccio razionale è il progetto di ristrutturazione realizzato con i prodotti dei marchi partner HABIMAT, che ha rispettato e esaudito con
rigore tutte le necessità funzionali del committente: una giovane coppia di Courmayeur (AO) che ha acquistato una villa di 380 mq, con vista sul Monte Bianco, composta da un piano interrato con camere per ospiti, palestra, spa, bagni e lavanderia; un piano terra con soggiorno, sala da pranzo e cucina e infine un primo piano (oggetto della ristrutturazione) con camera padronale da 40 mq e bagno. Obiettivo dell’intervento è stato offrire maggiore comfort ai due ambienti che, nonostante l’ampia metratura della stanza, hanno richiesto alcuni piccoli trucchi nell’utilizzo dei prodotti per soddisfare le esigenze dei clienti.
INTERNI
PRIMA
Stato di fatto e problematiche La camera si apre su una passerella panoramica interna, usata come angolo lettura, con vista sul Monte Bianco e affaccio interno sulla doppia altezza del soggiorno. La parete divisoria in arredo tra i due ambienti è però poco sfruttata. Così come, sul lato
opposto, è presente l’unico armadio (insufficiente per due persone) e la piccola scrivania, posta in una zona d’ombra. Nel bagno i sanitari sono posti all’ingresso, vasca e doccia ormai datate necessitano di essere sostituite e il mobile bagno è troppo piccolo e privo di ripiani.
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Interventi di progetto Il primo passo è stato chiudere l’accesso dalle scale alla camera da letto con una porta battente perfettamente integrata alla cabina armadio, migliorando così lo spazio esistente e garantendo anche un angolo guardaroba. L’intervento è stato eseguito grazie al nuovo sistema BiKomp di Bertolotto Porte 1 . A completare l’arredo è stato inserito il grande specchio composto da una porta scorrevole Scrigno 2 , complanare alla nuova parete doccia. La camera padronale è stata riorganizzata introducendo una parete attrezzata con televisore integrato che fa da separazione tra la passerella panoramica e la stessa camera. A rendere confortevole e accogliente l’ambiente il pavimento in Quercus Antiqua di XILO1934 3 . In netto contrasto lo stile del bagno, dove si è intervenuto riorganizzando l’ambiente con una nuova disposizione dei sanitari e l’inserimento di una nuova cabina doccia firmata Novellini 4 . A quest’ultima è stata integrata una parete verticale radiante DITRA-HEAT-E di Schlüter-Systems 5 per far si che la parete doccia fosse riscaldata. Il pavimento in gres effetto marmo di Atlas Concorde 6 si fonde con il mobile lavabo e con la vasca, entrambi realizzati in KERDI-BOARD di SchlüterSystems 7 .
1.
BIkomp, la cabina armadio attrezzata di Bertolotto Porte Bertolotto, con BIkoncept, propone soluzioni ideali per completare il progetto di interior design, arredare, dividere e nel contempo unire gli ambienti. Stile minimale, versatilità ed eleganza caratterizzano questa originale collezione, dedicata alle porte e pareti scorrevoli, con ante con profilo in alluminio e pannelli in vetro. Per completare la cabina armadio non possono mancare le soluzioni componibili Bikomp disponibili con struttura argento, verniciato bianco o brown e con componenti in nobilitato o in legno laccato. Dimensioni a richiesta e progettazione su misura.
DOPO – FOCUS CAMERA
1
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2.
L’essenzialità di Scrigno Soluzione scorrevole senza stipiti Essential by Scrigno, abbinata a una lastra vetro a effetto specchio. La ferramenta vetro è di nuova concezione, con pinze ad altissima tenuta che non necessitano di alcun foro sul vetro e un sistema di frenata in chiusura Slow Glass integrato nel binario di scorrimento per una estetica estremamente pulita e minimalista.
3.
Il parquet Quercus Antiqua di XILO1934 Pavimentazione dal sapore antico ricavato da quercia di recupero, in cui i segni e le caratteristiche uniche lasciate dal tempo sono esaltate e trasformate in un prodotto di grande prestigio. Quercus Antiqua si distingue per il formato con grandi larghezze e per l’elevato spessore di parte nobile (7 mm). È un parquet elegante con un buon rapporto qualità prezzo, disponibile in 5 diverse colorazioni, 2 a olio e 3 verniciate.
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5.
Nuova concezione di chiusura dello spazio doccia con Kuadra H Mirror di Novellini Le pareti fisse della linea Kuadra H liberano il concetto di design del bagno grazie alle molte possibilità di configurazione e al sistema di cromatura superficiale con tecnologia al plasma applicata sia ai profili in alluminio sia alla lastra in vetro per ottenere la fascia di copertura a specchio. La cromatura a specchio PVD è un processo altamente eco-friendly. La finitura applicata sul vetro rimane inalterata nel tempo, a prova di corrosione e usura.
Doccia confortevole e raffinata con il riscaldamento a parete di SchlüterSystems L’innovativo sistema di riscaldamento elettrico a parete e a pavimento riscalda le superfici ceramiche senza introdurre ingombranti termoarredi. Schlüter-DITRAHEAT-E si compone di una guaina in polipropilene con rilievi sagomati di soli 5,5 mm che agevolano l’alloggiamento del cavo scaldante. Certificato anche come sistema di impermeabilizzazione e classificato IPX7, offre la massima sicurezza in zone con acqua battente. L’elegante termostato è touchscreen e si programma facilmente per l’accensione e la regolazione della temperatura dei rivestimenti. Con la nuova versione Schlüter-DITRA-HEAT-TB, dotata di un particolare feltro di soli 2 mm incollato sul retro della guaina di separazione, si riduce in modo sensibile la dispersione del calore verso il sottofondo e si favorisce una reattività più veloce del sistema sia a parete sia a pavimento riducendo inoltre la trasmissione del suono da calpestio.
DOPO – FOCUS BAGNO
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5
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Brick Atelier di Atlas Concorde Una raffinata raccolta di piastrelle da rivestimento per eleganti pareti decorative e spazi gioiello. Il rivestimento è caratterizzato da un ricco spessore di smalto che conferisce profondità grafica alla superficie lucida, brillante e specchiante. La finitura superficiale appare liscia e gradevole al tatto, il bordo rettificato permette di realizzare pose a giunto minimo dall’effetto contemporaneo. Il formato 8x31,5 cm si presta per la classica posa a correre, la moderna posa allineata e la decorativa posa a spina di pesce. Brick Atelier presenta una selezione di pregiate essenze marmo e onice nelle collezioni Marvel e Marvel Pro; mentre Bevel propone un rivestimento a effetto diamantato disponibile nei colori bianco, nero e grigio chiaro che reinterpreta le subway tiles newyorkesi.
Arredobagno rinnovato con Schlüter-Systems Per il rifacimento della vasca e del mobile lavabo sono stati utilizzati i pannelli KERDIBOARD di Schlüter-Systems. Disponibili in 7 diversi spessori, da 5 a 50 mm, sono facili da tagliare ed estremamente leggeri ma autoportanti, utilizzabili in ambienti umidi e subito piastrellabili. Ideali per posare e impermeabilizzare rivestimenti ceramici, realizzare pareti divisorie, colonne, piani, nicchie, scaffalature e tamponamenti per vasche. Schlüter-KERDI-BOARD permette inoltre di creare strutture tridimensionali su misura e di progettare pezzi unici e arredi quali lavandini, sedute, tavoli, ecc.
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INTERNI
4.
IL MENO CHE GENERA IL PIÙ SISTEMI RASOPARETE: SOLUZIONI INVISIBILI PER AMBIENTI SEMPRE PIÙ FUNZIONALI.
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on basta la fantasia dell’idea, occorre la forza della soluzione: in questa frase si racchiude l’essenza di Sistemi RasoParete, azienda fiorentina e partner HABIMAT. Nata nel 1956 come falegnameria, grazie alla passione e alla lungimiranza del suo fondatore Saoro Pucci, che ha saputo coniugare la sua anima artigianale con un approccio innovativo in grado di anticipare le esigenze dei clienti. Così l’azienda ha creato dei sistemi a scomparsa originali per risolvere qualsiasi problema di spazio e, allo stesso tempo, nascondere in modo elegante e raffinato elementi tecnici, impianti, vani contenitori e altri elementi all’interno delle pareti.
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L’azienda è nata in un paese dalla forte cultura cantieristica navale con una specializzazione all’avanguardia già prima della Seconda Guerra Mondiale, ovvero la produzione di motoscafi veloci che servirono durante il conflitto come attacco-sommergibile, e in seguito riconvertita in produzione di motovedette e yacht. I dipendenti che lavoravano a quei progetti non erano solo falegnami, ma possedevano capacità e abilità pratiche di meccanica e fisica che aprivano loro la mente. Con questo bagaglio di nozioni il fondatore dell’azienda, seppur giovanissimo, ha acquisito la visione che è diventata poi la mission aziendale, mixando la falegnameria alla meccanica con una
Le soluzioni a scomparsa di Sistemi RasoParete con chiusura perfettamente complanare alle pareti
Pucci, sono state queste richieste a far capire alla vostra azienda che era arrivato il momento di lanciarsi in una nuova sfida? Sì, abbiamo percepito che il mercato necessitava sempre più di spazio contenitivo e che se avessimo “fatto scomparire” queste soluzioni avremmo risposto a tali esigenze. La nostra esperienza di falegnameria di alta qualità ci aveva portato a produrre mobili di pregio. Un mobile protagonista della scena. La nostra fortuna è stata invece aver percepito in anticipo che le impellenti necessità da esaudire fossero un maggiore spazio e un miglior comfort abitativo. E tale cambiamento ha portato al successo dei vostri sistemi che sono più di semplici elementi d’arredo? Ci sono stati altri fattori che ci hanno aiutato nel raggiungere la diffusione delle nostre soluzioni a scomparsa. In primis l’aumento quantitativo e dimensionale degli impianti elettrici, di condizionamento e di riscaldamento, sempre più voluminosi e gestiti dalla domotica; oltre alla creazione di nuovi spazi inusuali nati dal grande bacino di opportunità che per noi sono la ristrutturazione e la riqualificazione. Infatti molto del nostro lavoro è derivato dalle problematiche nate in cantiere e, per rispondere via via alle diverse esigenze, abbiamo attinto alla nostra cultura impreditoriale del fare ricerca. Ci siamo accorti, ad esempio, che utilizzando piccole “sfoglie” di alluminio e pressandole tra loro, si creano pannelli
MATERIALI
perfezione del risultato finale che si ripete su ogni singolo pezzo. «Lavorando in collaborazione con vari studi di progettazione – racconta Andrea Pucci, responsabile vendite della Sistemi RasoParete (nella foto qui accanto) – abbiamo ricevuto sempre più richieste di produrre contenitori che si fondessero inglobando i volumi all’interno dell’architettonico, per ovviare a quel disturbo estetico che incideva sull’armonia complessiva dell’ambiente». Sistemi RasoParete per il living
dalle prestazioni eccezionali, adatti per chiudere impianti che arrivano quasi a sfiorare il filo parete lasciando pochi millimetri per la chiusura. Soluzione efficace in ambienti interni e anche esterni, dove l’anta di chiusura a base cellulosa (MDF light o tamburato) non garantisce di poter serrare adeguatamente grandi spazi, anche umidi e a contatto con l’esterno. La forza del nostro mondo è creare soluzioni pratiche ed estremamente funzionali. Meccanismi all’avanguardia e sistemi facili da posare sia nella muratura sia nel cartongesso, che supportano la progettazione e i lavori in cantiere offrendo funzionalità ed efficenza in modo elegante e non invasivo. Eleganza e personalizzazione sono i cardini su cui si basa la vostra produzione ma le vostre soluzioni, oltre che esteticamente perfette, rispondono anche a un bisogno ben preciso? L’eleganza è un po’ il nostro tallone d’Achille: c’è il rischio che le nostre soluzioni vengano apprezzate solo per la loro estetica senza andare oltre e scoprire che dietro questa perfezione c’è altro. I nostri prodotti non sono solo belli, ma rispondono a un bisogno di spazio e di servizi ogni giorno sempre più diffuso. Persino un progettista come Philippe Starck ha dichiarato che nei prossimi dieci anni vivremo in ambienti vuoti ma ricchi di
servizi. Un pensiero se volete un po’ estremo, che colpisce però nel segno l’esigenza di avere tanti spazi ben organizzati, da cui dipende di fatto il nostro comfort. Nella vita quotidiana è indispensabile avere tutto ciò che occorre a portata di mano, perché incide sul nostro benessere. Una casa, un ufficio o un ambiente pubblico, dove tutto è ben disposto e ordinato, ci aiutano a stare bene, ci infondono tranquillità: ecco cosa vogliono oggi le persone, e la nostra azienda offre soluzioni che vanno proprio in questa direzione. Quali sono le chiavi di successo per un’azienda come la vostra? Sicuramente l’organizzazione, a cominciare dal nostro ufficio tecnico-commerciale che supporta i progettisti, i rivenditori e i loro collaboratori predisposti alla vendita e alla posa. Persone con le quali è indispensabile creare una forte sinergia. Dulcis in fundo, il nostro fiore all’occhiello è il ciclo di gestione della produzione, affidata all’attenzione e alla passione dei nostri collaboratori e a un software creato da noi che gestisce preventivazione e produzione per garantire l’esecuzione di ogni ordine come “se fosse per noi”. La sfida, per chi opera nel mondo delle soluzioni d’interni, sarà soddisfare appieno le esigenze di chi investe nel nostro lavoro. ! 69
LA RIVOLUZIONE GREEN NEL MONDO DELLE SUPERFICI CONTINUE I materiali ecocompatibili di Oltremateria per pavimenti di design.
E
ssere sognatori e visionari, sperimentare e innovare, questi gli obiettivi del brand Oltremateria, dell’azienda romagnola Ecomat Srl – specializzata nei prodotti per i rivestimenti – che ha creato Ecomalta e Oleomalta: materiali pensati per professionisti attenti all’ambiente. Il brand, membro del Green Building Council Italia, affianca il know-how tecnologico alla ricerca di soluzioni innovative con l’obiettivo di creare ambienti eco-compatibili. Le collezioni Oltremateria in Ecomalta e Oleomalta hanno rivoluzionato il convenzionale concetto di superficie per l’interior design, con prodotti che esaltano
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l’eleganza della matericità senza rinunciare alle alte prestazioni dei materiali. La versatilità delle tecnosuperfici come il Corian, l’acciaio, il legno e altri materiali per l’architettura si sposa con l’adattabilità delle superfici del benessere Oltremateria trasformando le idee progettuali in realtà. Forma,
materia e luce sono coprotagoniste con i prodotti Oltremateria, applicabili su superfici interne ed esterne, verticali e orizzontali, con resa perfetta anche su pavimenti radianti, su superfici piane o materiche, personalizzabili per colore e composizione. Ecomalta nasce da un’accurata ricerca tecnologica, una malta eco-compatibile a base d’acqua e pronta all’uso, ignifuga, traspirante, ingeliva, resistente e riciclabile, priva di cementi, di resine epossidiche e di sostanze tossiche per l’uomo e l’ambiente. Oleomalta viene definita la superfice del futuro: è un prodotto unico al mondo, tratto dall’olio di girasole, materiale che coniuga le prestazioni tecniche dei materiali alla tutela dell’ambiente. Prodotto certificato e studiato per il rivestimento di pavimenti, pareti, mobili e complementi d’arredo negli spazi residenziali e luoghi pubblici a uso commerciale che richiedono prestazioni straordinarie. Oltremateria offre la garanzia di un prodotto d’autore eccellente, realizzato con la massima cura e professionalità in tutte le fasi, grazie all’esperienza dello staff altamente qualificato e in costante aggiornamento sulle nuove tecniche di lavorazione. Ricerca e sperimentazione ma anche formazione con l’Oltremateria Lab, scuola per la promozione di una maggiore cultura green nelle superfici continue, con percorsi e seminari sui prodotti e sulle normative europee e internazionali per realizzare superfici nel rispetto dell’ambiente e del benessere abitativo. !
www.oltremateria.it
SHOWROOM
IL NUOVO VOLTO HABIMAT DI BIGMAT MAPEF LO SHOWROOM IN PROVINCIA DI FERRARA SI RINNOVA E AMPLIA GLI SPAZI ESPOSTIVI.
“G
uarda lontano e quando pensi di aver guardato lontano, guarda ancora più lontano” è questo il motto (da una citazione di Robert Baden-Powell) di BigMat M.A.P.E.F. che, sabato 28 maggio, ha inaugurato il nuovo showroom d’interni HABIMAT a Codigoro in provincia di Ferrara (vedi pag. 89). Una ristrutturazione di 400 mq al piano terra che, da spazio dedicato alla ferramenta, è stato trasformato in zona espositiva, in aggiunta ai 400 mq già presenti al primo piano e alla zona esterna di 200 mq dedicata ai camini. I lavori si sono concentrati sia sull’adeguamento della logistica del magazzino e del piazzale esterno del Punto Vendita, sia sul restyling dello showroom HABIMAT, specializzato nei prodotti del mondo bagno: dai rivestimenti e pavimenti alle finiture, dalle rubinetterie ai sanitari, dagli accessori al termoarredo. All’interno del nuovo e rinnovato spazio è stata creata una “sinergia” di materiali da abbinare tra di loro, dalle piastrelle ai colori per le pareti, dalla carta da parati alla microresina, ai legni e al parquet. Un percorso di
restyling già intrapreso da M.A.P.E.F. nel settembre del 2015 anche per l’apertura a San Giuseppe (FE) di un altro Punto Vendita. Per la storica realtà del ferrarese, nel Gruppo BigMat dal 2002, l’obiettivo del nuovo showroom HABIMAT (www.mapef. habimat.it) è ampliare il pubblico di riferimento: «Puntiamo sulla specializzazione per l’interior design perché è un settore che registra un certo movimento a livello di mercato, senza però dimenticare l’edilizia e la ferramenta su cui abbiamo deciso di
investire realizzando un libero servizio più accessibile e fruibile. Ci aspettiamo molto da questa nuova apertura» spiega Antonella Bighi, legale rappresentante e una dei quattro titolari insieme a Fabrizia Bighi, a Marco Finessi e a Paolo Simoni «e l’investimento nel mondo degli interni può essere un nuovo motore trainante per il settore». ! Scopri tutti gli showroom HABIMAT su www.habimat.it
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Scrigno® è un marchio registrato
Nuove porte Comfort L’eleganza nella sua forma migliore
Le porte Comfort di Scrigno non sono solo belle, hanno qualcosa in più. Perché nella versione a battente le cerniere a scomparsa e la serratura magnetica sono di serie e perché tutte le soluzioni sono completamente reversibili. Inoltre gran parte della gamma, disponibile nelle versioni a battente, per scorrevole e per scorrevole senza stipiti, è in pronta consegna, per accontentare anche la richiesta dell’ultimo momento. Le porte Comfort sono garantite da Scrigno, sinonimo di eccellenza.
www.scrigno.it
ANCE
INVESTIRE NELLA PROGETTAZIONE ECOCOMPATIBILE E NELLA COMUNICAZIONE SUI MATERIALI Non è stata soltanto la crisi ad aver trasformato il volto dell’economia negli ultimi anni. Il costante depauperarsi di risorse naturali che per molto tempo abbiamo considerato illimitate ha progressivamente messo in discussione il sistema economico tradizionale, basato sul principio lineare del “Take – Make – Dispose”. Il ciclo economico nel quale i materiali vengono estratti, convertiti in prodotti, e poi utilizzati e scartati, è
Obiettivo per il 2020: recuperare il 70% in peso dei rifiuti da costruzione e demolizione
molta, ma la sfida non è impossibile e, soprattutto, è destinata ad avere un impatto importante sull’economia e sulla qualità della vita dei cittadini. Come ANCE stiamo promuovendo da tempo un salto in avanti in questa direzione, sollecitando, tra l’altro, semplificazioni a favore del recupero e dell’utilizzo del materiale da costruzione e demolizione direttamente nel cantiere, un’imposizione fiscale ridotta sull’ac-
destinato, dunque, a lasciare il posto a un nuovo
quisto di tali materiali e incentivi alle imprese che,
modello di sviluppo circolare, in cui è necessario trarre
attraverso l’utilizzo di sistemi di digitalizzazione delle
il massimo dalle proprie risorse, reimmettendole nel ciclo produttivo
informazioni, trasferiscano all’acquirente del manufatto edilizio tutti i dati
e riducendo al minimo gli scarti e quindi la produzione di rifiuti. Una
per la gestione dell’intero ciclo di vita del prodotto. Siamo convinti che
direzione indicata, d’altronde, anche dalla Commissione europea, che
sia fondamentale innalzare il livello di informazione che accompagna
di recente ha adottato un pacchetto di misure mirate a promuovere
il progetto e la costruzione dell’edificio, a partire dalle caratteristiche
la progettazione ecocompatibile e l’utilizzo sostenibile delle risorse. Il
dei materiali impiegati e dalle modalità di assemblaggio dei prodotti.
settore delle costruzioni è considerato prioritario per il raggiungimento
Positiva anche la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP), prevista
di questi obiettivi, proprio perché, grazie all’edilizia, è possibile diminuire
dalle politiche comunitarie per migliorare la comunicazione ambientale
il consumo di fonti energetiche fossili e preservare le materie prime
fra produttori, distributori e consumatori, e far sì che le aziende comu-
naturali, che vengono sostituite da materiali eco-compatibili o riciclati.
nichino le proprie strategie e l’impegno a orientare la produzione nel
Il traguardo da raggiungere per il 2020 è recuperare il 70% in peso dei
rispetto dell’ambiente.
rifiuti da costruzione e demolizione. La strada da fare, quindi, è ancora
Gli edifici che oggi realizziamo dovranno sempre più adattarsi a situazioni e contesti diversi, alle nostre nuove abitudini ed esigenze; aumenterà progressivamente l’utilizzo di materiali ecologici, biodegradabili, capaci di attivarsi autonomamente, in grado, per esempio, di assorbire l’inquinamento, ripulire le acque o sfruttare l’energia solare. L’utilizzo del BIM (Building Information Modelling) è, in questo senso, uno strumento determinante per innescare una vera rivoluzione nell’organizzazione della filiera produttiva e nei rapporti con il mercato, alimentando un dialogo virtuoso e favorendo sperimentazione, innovazione e ricerca. In un momento in cui si produce molto meno di un tempo, un ammodernamento radicale dei processi di produzione è necessario per dotare il nostro sistema di modelli più efficienti e all’avanguardia. Alcuni Paesi a noi vicini hanno già intrapreso questa strada, possiamo farlo anche noi, scardinando il concetto di una qualità legata solo a obblighi di legge o a polizze assicurative e promuovendo una visione innovativa e condivisa dell’intero ciclo di vita del prodotto.
www.ance.it
Settembre 2016
UP! 73
L’ASCOLTO IN EDILIZIA Se in una stanza vogliamo ascoltare una persona o la nostra musica preferita dobbiamo trovarci nella condizione di poterlo fare e per questo gli ambienti abitativi così come negli spazi lavorativi (sale riunioni e uffici) o di socialità (ristornati, locali, ecc.) devono essere progettati e costruiti in modo da garantire un’adeguata qualità acustica interna ed essere isolati da rumori estranei. Su questo tema esistono docu-
Norme e leggi per il progetto e la verifica degli ambienti abitativi
Classificare acusticamente le unità immobiliari La norma UNI 11367 spiega la procedura per determinare la classe acustica delle unità immobiliari e propone nell’Appendice A i valori da rispettare per le caratteristiche acustiche interne degli ambienti: tempo di riverbero (T), chiarezza (C50) e indice di trasmissione del parlato (STI).
menti di legge che impongono limiti da rispettare e norme tecniche che spiegano come calcolare e misurare in opera le
Misurare in opera i parametri acustici
caratteristiche acustiche degli ambienti.
Le norme UNI EN ISO 16283 definiscono le tecniche di misura dei
Di seguito sintetizziamo la principale normativa di riferimento.
requisiti acustici passivi. La Parte 1 riguarda l’isolamento acustico per
Sul sito di ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e
via aerea, la Parte 2 l’isolamento dal rumore di calpestio, la Parte 3
acustico), nella sezione Leggi e Norme, è possibile consultare gli elenchi
l’isolamento acustico di facciata. Il rumore degli impianti tecnologici può
normativi sempre aggiornati e scaricare documenti aggiuntivi; i soci
essere determinato utilizzando le norme UNI EN ISO 16032 e UNI 8199
ANIT inoltre possono approfondire la tematica consultando le apposite
(Norma in fase di revisione).
Guide ANIT.
Le UNI EN ISO 3382 spiegano invece come misurare i parametri acustici degli ambienti (ad esempio il tempo di riverbero e la chiarezza), in parti-
Limiti di legge da rispettare
colare la Parte 1 si applica per le rilevazioni nelle sale da spettacolo, la
Il DPCM 5-12-1997 è il decreto di riferimento per l’acustica in edilizia
Parte 2 riguarda gli ambienti ordinari, la Parte 3 gli open space. L’indice
e definisce i limiti da rispettare in merito all’isolamento dai rumori tra
di trasmissione del parlato (STI) può essere invece determinato seguendo
differenti unità immobiliari, l’isolamento dai rumori esterni, l’isolamento
le indicazioni della IEC 60268-16.
dai rumori di calpestio, l’isolamento dai rumori degli impianti e il tempo di riverbero di aule scolastiche e palestre. Progettare secondo i requisiti acustici passivi e la qualità acustica degli ambienti Le norme UNI EN 12354 spiegano come progettare le prestazioni acustiche degli edifici, in particolare la Parte 1 riguarda l’isolamento dai rumori aerei tra ambienti, la Parte 2 l’isolamento acustico al calpestio, la Parte 3 l’isolamento delle facciate, la Parte 4 la trasmissione del rumore dall’interno all’esterno degli edifici, la Parte 5 il rumore degli impianti tecnici e la Parte 6 la qualità acustica interna degli ambienti (tempo di riverbero). Le norme verranno revisionate e ripubblicate entro la fine del 2016. Il rapporto tecnico UNI TR 11175 riprende i modelli di calcolo delle UNI EN 12354 applicandoli alla tipologia costruttiva nazionale. La norma UNI 11532 invece spiega come determinare le caratteristiche acustiche interne degli ambienti e indica i limiti da rispettare specificati in documenti nazionali e stranieri. 74 UP! Settembre 2016
www.anit.it
CONTRACT DI POSA ITALIANA E POSATORI QUALIFICATI Assoposa, a differenza di esperienze in altri Paesi europei (ad esempio in Germania), rappresenta entrambi i protagonisti professionali del “sistema-pavimento”, i posatori e i rivenditori, superando artificiose e sterili contrapposizioni. Tra i vari obiettivi l’associazione si propone di selezionare i migliori rappresentanti delle professioni della filiera, di promuoverne la formazione e la specializ-
I requisiti Assoposa per l’eccellenza professionale della filiera
◗ struttura aziendale adeguata; ◗ codice etico. Il Contract deve avvalersi di Posatori qualificati (Piastrellisti e Maestri Piastrellisti), ed è inoltre necessaria una figura tecnica qualificata: il Tecnico di cantiere, un professionista che assiste il committente nel progetto di posa e funge da collegamento tra il direttore dei lavori
zazione e di attestarne la professionalità con un percorso
e il posatore, rappresentando il venditore dei materiali.
trasparente. In questo modo Assoposa si assume una
È previsto per questa figura un percorso di formazio-
grande responsabilità nei confronti dei consumatori e
ne e valutazione con un esame e tre moduli formativi
del mercato, dando concreta attuazione alla fondamen-
(facoltativi). Le imprese Contract di posa italiana sono
tale Norma tecnica sulla posa UNI 11493 che traccia il
strutture complesse e organizzate, di medie e grandi
percorso corretto della piastrellatura in ogni sua fase.
dimensioni; Assoposa indica il numero minimo di col-
I posatori sono suddivisi in Piastrellisti e Maestri Piastrellisti tramite un
laboratori qualificati che ciascun Contract deve avere in funzione della
sistema di attestazione professionale e per le imprese è stato definito un
dimensione economica, affinché sia sempre garantito uno standard di
percorso di qualificazione di Contract di Posa Italiana per selezionare e
eccellenza. Il Contract dovrà infine essere immediatamente riconosciuto
presentare sul mercato solo le eccellenze del made in Italy.
sul mercato per il proprio profilo etico e deontologico, dovrà uniformare
Il Contract di Posa Italiana è il rivenditore di ceramica con servizio di posa
il proprio comportamento ai principi di correttezza, lealtà professionale e
specializzata, in grado di assistere il cliente in ogni fase dalla vendita,
trasparenza, evitando situazioni e comportamenti che possano arrecare
all’ingresso in showroom fino alla consegna e al collaudo del pavimento.
discredito alla categoria professionale o danno al cliente, del quale dovrà
Per Assoposa i requisiti di un Contract sono quattro:
tutelare gli interessi nel rispetto delle normative vigenti.
◗ posatori qualificati; ◗ personale tecnico qualificato;
www.assoposa.it
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UP! 75
FEDERLEGNO
VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA RISTRUTTURAZIONE QUALIFICATA Il mercato immobiliare dà segnali di crescita per il secondo anno consecutivo. Merito dei benefici fiscali, anche considerando il raggio d’azione dell’ecobonus al 65% sui progetti finalizzati al risparmio energetico, che hanno messo il consumatore nelle condizioni di considerare la riqualificazione dell’immobile una scelta economicamente vantaggiosa e vincente anche
Le finiture d’arredo protagoniste in un tour di importanti progetti di architettura
sul lungo periodo. «Pur nell’incertezza, che sembra dominare il mercato odierno, il bene casa rimane l’in-
sono state ricavate unità abitative del tutto singolari. Un gioco di ringhiere, quote e colori che, come nelle vecchie corti milanesi, si sviluppano attorno al cuore principale di vita dell’abitazione, un’attenta opera di ristrutturazione e recupero, a cura dello studio Gallotti e Imperadori Associati, che ha restituito nuova vita al fabbricato. Una buona illuminazione naturale è stata ottenuta con l’apertura di un grande lucernario composto da tre finestre per tetti Integra VELUX protette
vestimento preferito dagli italiani tra le varie forme disponibili», commenta
dall’irraggiamento solare grazie ad appositi schermi automatizzati. Le tre
Massimo Buccilli, presidente di EdilegnoArredo (Associazione nazionale
grandi finestre consentono di illuminare tutta la casa nella sua altezza,
fabbricanti prodotti per l’edilizia e l’arredo urbano). Sono state infatti
penetrando fino al piano seminterrato. Grazie ai comandi elettrici e agli
prorogate per tutto il 2016 le detra-
schermi esterni, che permettono di
zioni fiscali del 65% per la riqualifi-
controllare l’entrata del calore nei
cazione energetica e del 50% per gli
mesi estivi e di regolare la luminosità,
interventi di ristrutturazioni edilizia, a
le tre finestre per tetti possono essere
cui si aggiunge l’acquisto di mobili
facilmente azionate e programmate,
destinati ad arredare un immobile
interagendo con la vita della casa e
oggetto di ristrutturazione. Un con-
dei suoi abitanti. Il buon isolamento
testo finalmente roseo dove, che si
termico, il tetto ventilato e la possi-
tratti di rigenerazione urbanistica o di
bilità di arieggiare naturalmente e di
interventi specifici e quasi su misura,
schermare le aperture, non rendono
le imprese italiane si dimostrano una
necessario l’intervento, nei periodi
certezza in termini di competenze,
estivi, dell’impianto di condiziona-
tradizione e flessibilità. Per questo
mento.
EdilegnoArredo propone alcuni tra i progetti più interessanti curati nel
Brescia – L’importanza di una
2016, in Italia e all’estero, da aziende
posa qualificata
specializzate in finiture per l’edilizia.
Sempre in tema di riqualificazione energetica, i serramenti giocano un
Milano – Luce naturale in man-
ruolo chiave. Italserramenti ha parte-
sarda
cipato all’intervento di riqualificazione
La città di Milano è particolarmen-
energetica di un complesso residen-
te ricca di ristrutturazioni inedite e
ziale “Condominio Campo Marte” a
scorci inusuali. Vecchi spazi indu-
Brescia, progetto curato dalla società
striali, dove prima la campagna si
Studiosistema, che prevedeva la so-
incontrava con la cinta della città,
stituzione dei serramenti esistenti con
ora sono diventati loft ultra-moderni.
quelli di nuova generazione a elevato
Il loft mansardato (vedi Figura 1) era un’antica conceria nei cui ampi spazi 76 UP! Settembre 2016
isolamento termico, mantenendo però Figura 1
inalterato l’aspetto estetico dell’edifi-
cio. Il prodotto scelto è stato BACH 68 (vedi
L’intera struttura, inserita in una suggesti-
Figura 2), serramento in legno dalla linea
va location immersa nel verde, ha oggi un
classica e i profili sagomati, particolarmente
aspetto rinnovato grazie a importanti lavori
adatto a case in centri storici e alle ristrut-
di ristrutturazione qualificata. Si è intervenuti
turazioni. Attraverso comparazioni dal punto
attraverso l’Atelier Gibus Ralux di Nova Gorica
di vista prettamente estetico il vecchio e il
con l’installazione della pergola bioclimatica
nuovo serramento sono praticamente identici.
Med Twist di Gibus (vedi Figura 3), grazie a
La sostituzione è avvenuta senza l’intervento
questa soluzione la Guest House ha potuto
di opere murarie, aspetto fondamentale per
creare un’area esterna funzionale alla risto-
case abitate, ma semplicemente con il po-
razione, dal grande valore architettonico e
sizionamento del serramento e la sigillatura
fruibile tutto l’anno, protetta dalla radiazio-
alla muratura esistente realizzata da posatori
ne solare. Una Stanza del Sole efficace dal
altamente qualificati.
punto di vista energetico e promotrice della sostenibilità ambientale. Sia la struttura sia il
Slovenia – Una stanza del sole
tetto della pergola sono interamente realizzati
Un altro emblematico progetto di qualifica-
Figura 2
zione riguarda la necessità di creare ombra
in alluminio, materiale al 100% riciclabile. Il risultato è stato un’integrazione eccezionale,
in una zona particolarmente soleggiata, esposta e molto calda. La Guest
capace di mettere a sistema utilità pratica, efficienza energetica e design
House Hiša Denk, in Slovenia, ha visto protagonisti Gibus e i suoi prodotti.
all’avanguardia. www.federlegnoarredo.it
Figura 3
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UP! 77
CARTONGESSO, L’IMPORTANZA DI UNA CORRETTA FORMAZIONE di Martino Almisisi
La sempre maggiore diffusione di soluzioni costruttive a secco e del ricorso al cartongesso esige una crescita di professionalità in grado di rispondere all’evoluzione delle possibilità di intervento. A questo fine l’associazione di categoria Cagema ha attivato con Formedil un’iniziativa di formazione di tipo sperimentale che ha coinvolto quattro scuole edili a Milano, Perugia, Ragusa e Bari a settembre. Terminato il primo ciclo
Formedil e Cagema per la formazione di operatori per le “Murature a secco Posa Cartongesso”
di formazione di base per la conoscenza teorica e
su superfici sia verticali sia orizzontali (come i solai) così da verificare la loro capacità di posa secondo parametri di valutazione minimi. Il corso ha lo scopo di verificare l’adeguato livello di professionalità così da poter offrire al mercato della mano d’opera specializzata, garantendone le competenze attraverso il rilascio di un attestato con il quale l’operatore potrà offrire specifiche garanzie ai suoi committenti. «L’iniziativa – commenta il presidente di Formedil, Massimo Calzoni,
pratica della posa in opera su superfici piane, alla fine di maggio è
che ha personalmente consegnato gli attestati agli undici partecipanti
iniziato il ciclo avanzato organizzato da Formedil e Assogesso, dedi-
del corso avanzato di Perugia – si colloca all’interno delle attività di
cato alla posa all’interno di edifici complessi in presenza di superfici
formazione promosse dal Sistema Bilaterale delle Costruzioni (SBC)
curve. La struttura del corso mira a fornire una conoscenza teorica sul
attraverso l’azione di Formedil volta a sviluppare ripetute e sempre più
materiale, la composizione e le modalità di applicazione. Più ampia e
ampie sinergie con le diverse associazioni imprenditoriali del settore. Del
impegnativa invece l’attività pratica volta a mettere alla prova gli allievi
resto la rete delle scuole edili del nostro sistema costituisce un punto di riferimento di elevata qualità, pienamente riconosciuto dalle aziende che oggi hanno bisogno sempre più di selezionare e garantire una qualità dell’applicazione di prodotti e di soluzioni costruttive in continua evoluzione. Progetti come questo aiutano a far crescere il settore e a migliorane l’offerta, in un momento particolarmente delicato e difficile, dal quale si uscirà solo se sapremo puntare su professionalità e competenza». Il corso è stato realizzato con la collaborazione attiva delle aziende Fassa Bortolo, Saint-Gobain Gyproc, Knauf, Siniat, aderenti ad Assogesso e rappresenta una buona pratica di formazione sulle murature a secco, reper-
Alcuni momenti della giornata di Milano
toriata da Formedil nell’ambito del progetto europeo Build Up Skills I-Town.
Guarda i video sulle tecniche di posa del cartongesso su www.bus-itown.eu
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RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO
di Armin Pedevilla
Pedevilla Architekten
Vincitore del Premio Internazionale di architettura BigMat ‘15 Premio Nazionale Italia
L’ARCHITETTURA E IL CONTESTO GEOGRAFICO, TRA REGIONALISMO E SGUARDO GREEN Costruire sostenibile non significa solo valutare e prevedere in termini numerici l’efficienza energetica di un edificio; progettare e guardare all’architettura con uno sguardo sostenibile richiede una maggiore attenzione e sensibilità anche verso componenti sociali, culturali, economiche del territorio in cui la costruzione si colloca. È necessario comprenderne le peculiarità ambientali così da interpretare le esigenze e l’impatto delle costruzioni sull’ambiente, ascoltare le abitudini abitative di chi vive nel territorio per cogliere le necessità della committenza la quale, per motivi economici ma anche per modus vivendi, chiede sempre più alla progettazione idee innovative volte al risparmio energetico e all’eco-sostenibilità. Fondamentale in fase di progettazione la scelta dei materiali, che devono essere selezionati considerando le risorse del luogo e il clima; la realizzazione degli interni esige una coerenza con l’esterno e con la materie prime tradizionali per un design più ecologico all’insegna del km zero e delle artigianalità locali. Esempio dell’applicazione di questi concetti è il progetto della Casa sul Rio dei Molini, un nuovo edificio monofamiliare sulla riva del Rio Selva dei Molini, a Campo Tures (BZ), che ha ottenuto la certificazione energetica CasaClima B, ovvero un consumo energetico inferiore a 50 kWh/mq all’anno, meglio nota come "Casa da 5 litri". La collocazione a 862 m slm con temperature montane, estati fresche e inverni rigidi, ha dettato le condizioni di realizzazione
soggiorno panoramico. La scelta di prodotti naturali come sabbie locali,
dell’edificio in un perenne confronto con le condizioni climatiche e topografi-
calce miscelata con polvere di marmo locale e cemento bianco, utilizzati
che. Siamo intervenuti sulla dimensione e l’orientamento delle finestre (senza
nella loro forma più grezza, sottolinea il carattere monolitico dell’edificio.
elementi frangisole, non necessari in questo caso) per regalare una quantità
Negli arredi è stato posto l’accento sulla qualità artigianale e sull’utilizzo
maggiore di luce e di sole nei mesi invernali e per avere una temperatura
di materiali del posto per massimizzare il valore dell’hand made: legno di
costante nell’edificio senza pesare sui costi di riscaldamento. La forma del
olmo piallato a mano, lastre di roccia Gneiss della Val Passiria e bronzo
tetto, a due falde asimmetriche, costituisce una sequenza spaziale lineare
battuto. L’olmo europeo è usato anche per la produzione artigianale delle
e riconoscibile. L’involucro non ha richiesto l’applicazione di un strato di
finestre, delle porte interne, dei pavimenti, delle scale e dell’arredo su
materiale isolante, in quanto la muratura di tamponamento, realizzata con di
misura. Un’architettura rigorosa e monumentale così come le montagne
blocchi laterizio rettificati, garantisce elevate prestazioni grazie alle efficienti
che la circondano, un edificio esteticamente e strutturalmente legato al
proprietà del mattone con conseguente eliminazione totale dei ponti termici.
territorio e ai materiali in esso presenti.
Le aperture delle finestre, quadrate e di varie dimensioni, sono collocate
Un concetto di sostenibilità che si lega all’essere local oltre che green, una
in modo irregolare sulle facciate contraddistinte da piani inclinati che si
tecnica di costruzione minimal ma attenta alla conformazione del territorio
mimetizzano nelle linee forti del paesaggio montano. La peculiare pianta
che rende l’edificio economicamente ed energeticamente autosufficiente.
pentagonale movimenta gli spazi interni, quattro livelli con dei mezzi piani distribuiti in maniera funzionale alle esigenze abitative: al piano terra la cucina e la zona pranzo, poi a salire le stanze e infine in soffitta un
Guarda la fotogallery del progetto su www.extraup.it
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UP! 79
di Roberto Schiesari Schiesari & Associati Economia, Finanza e Diritto di Impresa
ASCOLTARE IL CLIENTE MA SOPRATTUTTO RISPONDERGLI La fase economica e competitiva che stiamo vivendo è il risultato di un percorso evolutivo che ha visto cambiare radicalmente il rapporto con il cliente. Inizialmente il ruolo centrale era ricoperto dal prodotto con un’attenzione a “chi” e “dove” si produceva. La sua “mercificazione” (cosiddetta commoditization) ne ha diminuito il valore differenziante, enfatizzando, fino a rendere esclusivo il vantaggio di prezzo. La necessità di recuperare valore
The Experience Economy: il processo di acquisto come esperienza da vivere
uscendo da una logica di competizione basata solo
che potesse rendere l’offerta più attraente e meno facilmente comparabile. Si è iniziato quel processo che ha portato dal prodotto (materiale) al servizio (immateriale), segnando il passaggio da un’economia industriale a quella della persona. Ma l’ineluttabile sviluppo e l’ampia adozione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha reso meno differenzianti anche molti servizi, con la necessità per le imprese di spostare la competizione su un altro livello di valore economico.
sul prezzo ha portato i singoli player a “vestire” il prodotto con una serie
È tempo quindi di andare oltre i beni e i servizi, cercando di personalizzare
di servizi correlati completando l’offerta come una sorta di pacchetto
l’offerta, disegnare un servizio appropriato per un particolare cliente vuol
(“bundling” cioè un pacchetto di prodotti offerto a un prezzo conveniente)
dire “cucire” un'offerta ad hoc e corrispondente non solo nel “cosa” ma
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anche nel “quando” e nel “dove” per trasformare l’economia dei servizi
pubblicizzando il proprio modello d’offerta comunica un messaggio fonda-
in “economia dell’esperienza”.
mentale: se volete sapere chi siamo, dovete venire a sperimentare. Quale
In un’epoca in cui il virtuale sembra aver rimosso e preso il posto della realtà,
valore economico ha permesso di creare questa esperienza? Basti pensare
il cliente mostra una crescente attenzione a interpretare il processo di acqui-
che il loro prodotto core è il caffè, ma il valore della materia prima vale
sto come un’esperienza da vivere, attento però al fatto che tale esperienza
solo pochi centesimi. Se lo macinate, tostate, confezionate e posizionate
sia autentica e coerente con quanto il prodotto o il servizio offrirà davvero.
sullo scaffale di un supermercato – lo trattate quindi come un prodotto
L’autenticità è intesa in due accezioni: la prima, che è diretta a noi e alle
– potete aumentare il prezzo fino a 15-20 centesimi. Se ancora su quel
nostre organizzazioni, piccole o grandi che siano, è essere fedeli a se stessi;
prodotto costruite un servizio che ne fa una bevanda per il cliente, in una
la seconda è diretta agli altri: essere effettivamente ciò che si comunica.
tavola calda o in un ristorante, arriverete a un valore trasferibile al mercato
Ma noi stessi e le nostre organizzazioni siamo il risultato dei valori che
di 1-2 euro. Ma se circondate quel caffè con l’atmosfera di Starbucks,
abbiamo consolidato nella percezione dei nostri clienti e che in maniera
con il legno di cedro dei suoi interni e la possibilità di leggere, lavorare,
più o meno consapevole abbiamo comunicato al mercato. Il rischio le-
incontrare persone, avete creato un’autentica esperienza e potete far
gato all’economia dell’esperienza è non essere fedeli a se stessi e alla
pagare dai 2 ai 5 euro ogni tazza di caffè.
nostra eredità, e di conseguenza ripudiare quello che abbiamo costruito
Dovete quindi coinvolgere i vostri clienti e portarli a vivere un’offerta fatta
fino ad oggi.
non solo di prodotti e servizi ma di esperienze. Il luogo, sia esso “reale” o
La chiave per essere fedeli a noi stessi è sapere chi siamo come modello
“virtuale”, dove si concretizza la decisione di acquisto dovrà comunicare
di business, inteso come insieme magmatico di clienti, fornitori, canali,
emozioni e facilitare esperienze personalizzate, relative al prodotto o al
partner, risorse interne tecniche e umane. Ciò che siamo ha radici nel
servizio in vendita. Come afferma lo scrittore e consulente Joseph Pine,
passato – più o meno recente – che dobbiamo tenere in considerazione
autore dell’articolo The Experience Economy (Harvard Business School
qualsiasi siano le nuove linee strategiche che intendiamo seguire, anche
Press): “Bisogna però fare molta attenzione che tale offerta sia autentica,
se in discontinuità con il passato.
coerente cioè con i vostri valori e la vostra visione del mercato, non dicendo
Un esempio paradigmatico dell’importanza di far vivere ai clienti un’e-
di essere autentici se non lo si è, e sapendo che è più facile essere autentici
sperienza è Starbucks (catena statunitense di caffetterie), che pur non
se non si dice di essere autentici".
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NEWS DAL MONDO BIGMAT
BIGMAT ITALIA: IL GRUPPO CRESCE ANCORA Da Pro.Ma.Italia S.c.p.a a BigMat Italia S.c.p.a., il Gruppo italiano cambia ufficialmente la propria denominazione, la variazione è stata approvata durante l’assemblea annuale dei Soci, il 10 e l'11 giugno a Pacengo di Lazise (VR). Prosegue così, nell’anno in cui si celebra il 35mo anniversario del marchio in Europa, l’allineamento di BigMat Italia al Gruppo internazionale, dopo che già a novembre 2015 il Consorzio aveva abbracciato il nuovo posizionamento internazionale, condiviso a livello europeo, con la nuova architettura del marchio e l’aggiunta del payoff HOME OF BUILDERS (vedi UP! n.18, dicembre 2015).
Cambio di denominazione sociale e nuovi ingressi, bilancio positivo per il 2015 e per il primo semestre 2016
La variazione del cambio di denominazione sociale vuole rafforzare ancora di più la coesione e la condivisione di obiettivi che caratterizza tutto il Gruppo in una comune visione di intenti a livello europeo, partendo da una delle cose più semplici ma altrettanto importanti come la denominazione. Nell’ordine del giorno dell’assemblea spazio all’approvazione del bilancio, in linea con quello dell’anno precedente, e alla presentazione delle attività di comunicazione e marketing del primo semestre tra cui i risultati più che positivi della seconda edizione del BigMarket (vedi UP! n.19, aprile 2016): evento di successo che si riconferma sia in termini di
partecipazione sia di entusiasmo, e in cui il vero valore aggiunto è stato l’aspetto relazionale. Altri numeri positivi quelli della campagna pubblicitaria lanciata a inizio anno sulle reti tv nazionali Mediaset e Sky, con 785 spot che hanno portato un +20% di notorietà del marchio BigMat (ricerca interna effettuata dall’agenzia ZenithOptimedia sul target di riferimento italiano) e una grande soddisfazione da parte dei Soci (vedi pag. 39 UP! n.19). Durante i lavori dell’assemblea è stato infine dato il benvenuto anche ai nuovi soci del 2016 con la ratifica degli ingressi di 22 Punti Vendita . Il Gruppo BigMat Italia conta oggi 115 Soci, per un totale di 191 Punti Vendita Alcuni momenti dell'Assemblea dei soci BigMat con la ratifica dei nuovi ingressi
presidiando così tutto il territorio nazionale e Malta.
Settembre 2016
UP! 83
NEWS DAL MONDO BIGMAT
NUOVI INGRESSI DAL VENETO ALLA CALABRIA Da Nord a Sud, la famiglia di BigMat continua ad allargarsi, nel mese di maggio sono entrati a far parte del Gruppo altri due punti vendita: Bonaldo Paolo & C. Sas di Castello di Godego (TV) ed Edil Condera Cuzzola Srl di Reggio Calabria.
BigMat Bonaldo Paolo & C. è un’azienda
anche privati e pubbliche amministrazioni. Lo staff
Da maggio due nuovi soci entrano nel Gruppo BigMat
storica della provincia di Treviso, riferimento per le
di 15 persone segue passo dopo passo le richieste, ci occupiamo di accompagnare i clienti in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione». Presso i Punti Vendita si tengono periodicamente eventi e momenti di formazione con i fornitori che «danno sempre bei riscontri, continueremo ancora a organizzare corsi anche in futuro».
piccole e medie imprese della zona ma anche per gli artigiani e i privati che fin dagli anni ’60 si rivolgono al Punto Vendita da 3 mila mq di Castello di Godego dove è presente un’offerta di prodotti principalmente di edilizia pesante e ferramenta. L’entrata in BigMat è per la famiglia Bonaldo una nuova avventura, come racconta Enrico Bonaldo, figlio del titolare: «La scelta di entrare nel Gruppo BigMat è stata necessaria ma anche molto ponderata, volevamo far parte di un Gruppo che ci differenziasse e che ci supportasse nel mercato». Una fase di cambiamento per l’azienda che conta 4 persone nello staff e che vuole ingrandirsi e migliorarsi ancora, anche grazie all’entrata in BigMat: «Stiamo pensando di cambiare sede il prossimo anno e per i prossimi mesi stiamo già valutando di organizzare eventi e corsi all’interno del Punto Vendita, la formazione è uno degli aspetti che avremmo sempre voluto curare e ora con BigMat potremo farlo». Dal trevigiano al capoluogo di Reggio Calabria dove si trova BigMat
Edil Condera Cuzzola, new entry di BigMat Italia che compie quest’anno 30 anni di attività. L’azienda, a conduzione famigliare, è nata nel 1986 dai cinque fratelli: Natale, Giovanni, Salvatore, Angelo e Demetrio Cuzzola, si è specializzata a 360° in forniture edili, in ferramenta, nell’arredo bagno, nelle porte e nelle finiture soprattutto ceramiche. Due i Punti Vendita vicini: nel primo si trovano 400 mq a cui si sono aggiunti con gli ultimi lavori di ampliamento altri 400 mq dedicati alla sala ceramiche e 200 mq che in futuro saranno riservati al tintometro, all’esterno un piazzale da 700 mq e la rivendita di edilizia pesante e ferramenta; nel secondo si trova lo showroom con area dedicata all’arredamento (arredobagno, porte e finestre, cucine, living, zona notte e complementi) e il magazzino. «Cercavamo un gruppo che ci supportasse e che ci desse un valore aggiunto, abbiamo quindi scelto di entrare in BigMat per rafforzare l’immagine e le competenze della nostra azienda – spiega Fabio Cuzzola, figlio di Demetrio, uno dei titolari – i nostri clienti sono imprese, architetti, progettisti ma 84 UP! Settembre 2016
Sopra il Punto Vendita di BigMat Bonaldo Paolo & C. in provincia di Treviso e sotto quello di BigMat Edil Condera Cuzzola a Reggio Calabria
NEWS DAL MONDO BIGMAT
INTERIOR DESIGN E SISTEMI COSTRUTTIVI PROTAGONISTI DEI CORSI BIGMAT Primavera di corsi in casa BigMat: HABIMAT Edilnovelli di Roma e BigMat Pesciarelli Edilizia di Magione (PG) hanno aperto le loro porte agli addetti ai lavori per due appuntamenti all’insegna della formazione tecnica. A Roma, presso lo showroom HABIMAT Edilnovelli, il pomeriggio di formazione, organizzato su invito, ha visto protagonisti i prodotti della linea Kerakoll Design House, presentati ad architetti e imprese di ristrutturazione che scelgono per i propri lavori finiture
Doppio appuntamento di formazione a Roma da HABIMAT Edilnovelli e a Magione (PG) da BigMat Pesciarelli
di alta gamma. Una full immersion a 360 gradi nel mondo di Kerakoll Design House, tra materiali, solu-
dichiarato Alberto Novelli, uno dei titolari, che, sottolineando il ruolo fondamentale di questi appuntamenti, ha espresso la volontà di ampliare la rete di prodotti e marchi da coinvolgere in queste iniziative: «Per i prossimi eventi ci piacerebbe ospitare gli interventi dei nostri partner produttori di rubinetteria, parquet, arredobagno e altro per dare al nostro pubblico una formazione il più completa possibile». Dal mondo delle finiture di interni ai materiali da costruzione, la formazione promossa da BigMat ha
zioni e proposte innovative, dai pavimenti ai rivestimenti, per ambienti
visto protagonisti i sistemi costruttivi Ytong di Xella presentati nel corso
e spazi dalla forte personalità. «È stato un momento formativo molto
organizzato presso la sede di BigMat Pesciarelli Edilizia. L’incontro ha
importante e contiamo di ripetere l’esperienza entro la fine dell’anno», ha
alternato momenti teorici, in cui si è parlato di edifici a energia quasi zero, involucri in calcestruzzo cellulare, realizzazioni di murature portanti in zona sismica e ristrutturazioni con pannelli isolanti, a momenti dimostrativi con una prova pratica dedicata alla lavorazione e posa in opera. Il corso, con circa 200 partecipanti tra personale di imprese e geometri, si è focalizzato su «materiali molto innovativi dal punto di vista del risparmio energetico, tema su cui c’è sempre più attenzione non solo da parte degli addetti ai lavori ma anche da parte dei cittadini», ha sottolineato Valentino Pesciarelli, uno dei due titolari del Punto Vendita. «In un contesto economico sempre più competitivo – ha aggiunto Pesciarelli – cerchiamo di tenere i nostri clienti costantemente informati sulle novità in termini di materiali e sistemi di costruzione efficienti».
Corso Kerakoll presso HABIMAT Edilnovelli di Roma
Corso Ytong di Xella presso BigMat Pesciarelli Edilizia di Magione (PG) Settembre 2016
UP! 85
NEWS DAL MONDO BIGMAT
I PUNTI VENDITA BIGMAT SPONSOR DI CONDOMINIO OK Bari, Cosenza e Firenze: sono queste le tre tappe del tour di Condominio Ok, roadshow dedicato al tema degli interventi di riqualificazione del patrimonio abitativo, alle quali hanno preso parte alcuni dei soci BigMat in qualità di promotori dell’iniziativa. Appuntamenti promossi anche da BigMat per potersi confrontare sullo status dell’edilizia residenziale. Il
di Massimo Quartarella, titolare di BigMat Centro
In Puglia, Calabria e Toscana con il roadshow di Virginia Gambino Editore
roadshow è infatti un’occasione in cui i Soci BigMat approcciano, offrendo anche il loro punto di vista, i
Edile Quartarella, Punto Vendita presente alla manifestazione insieme agli altri Punti Vendita pugliesi con uno stand informativo. Dopo Bari il tour ha fatto tappa, a marzo, a Rende (CZ) dove erano presenti tutti i tredici titolari dei Punti Vendita BigMat della regione Calabria, tra cui Andrea Mazza, titolare di BigMat Edilcommercio che è intervenuto durante il convegno. Il Sud e la situazione
temi più caldi e attuali del momento come la riqualificazione del patri-
di un patrimonio edilizio locale ormai obsoleto, sono stati gli spunti di
monio abitativo di cui si è discusso proprio a Bari a febbraio. Durante
riflessione della tappa cosentina, dove anche Silvano Corno, presidente
la tappa pugliese, accanto agli interventi di esperti in soluzioni per la
dell’Ordine degli Architetti di Cosenza ha sottolineato la possibilità di
riduzione del consumo di energia, ha trovato spazio la testimonianza
ripartire proprio dalla riqualificazione. Interessanti e attuali anche gli altri topic affrontati tra cui i nuovi trend tecnologici che muteranno la gestione delle case, gli aspetti normativi legati alla sicurezza e i materiali necessari per migliorare l’isolamento termico degli edifici. Nel mese di maggio, a Firenze, si è focalizzata l’attenzione sullo status dell’edilizia residenziale locale e sulle nuove tecniche di riqualificazione legate alla tipologia delle abitazioni toscane e alle specificità del clima. Amministratori condominiali, architetti, ingegneri, geometri e periti hanno
Intervento di Andrea Lai, titolare di BigMat Costruire Materiali per l’edilizia
CONDOMINIO OK Risparmiare in casa: istruzioni per l’uso è il roadshow di Virginia Gambino Editore, evento gratuito e aperto al confronto con il pubblico (composto da amministratori di condominio, architetti, progettisti, manutentori, aziende e imprese ma anche condòmini), che attraverso le principali città italiane promuove dibattiti e confronti sulle migliori soluzioni per gestire e riqualificare la casa. Nove le tappe del viaggio da Nord a Sud: Reggio Emilia, Bari, Cosenza, Firenze, Catania, Vicenza, Genova, Venezia, Torino; da febbraio a novembre. Tre gli appuntamenti a cui hanno aderito i soci BigMat di Calabria, Puglia e Toscana. Durante gli incontri esperti, aziende qualificate e tecnici condividono suggerimenti pratici, sul risparmio energetico e sulle tecnologie per riqualificare. Il Centro Studi YouTrade presenta inoltre alcune analisi delle situazioni immobiliari specifiche dei diversi territori oltre ad approfondimenti sui trend del mondo del condominio, i temi normativi e fiscali. Ogni tappa consente anche l’acquisizione di crediti formativi.
86 UP! Settembre 2016
partecipato all’evento a cui erano presenti i titolati dei Punti Vendita BigMat della regione Toscana tra cui Andrea Lai, titolare di BigMat Costruire Materiali per l’edilizia, che ha introdotto la sessione dei lavori.
Momenti di confronto presso gli stand dei Punti Vendita BigMat in Puglia (sopra) e in Calabria (sotto)
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NEWS DAL MONDO BIGMAT
FESTA IN CASA BIGMAT EDILAGRARIA, SPIRIDIGLIOZZI E MAPEF Spirito di festa in Val di Non a Fondo (TN) dove BigMat Edilagraria il 7 maggio ha organizzato una vera “BigMat Fest”, un simpatico aperitivo con grigliata a partire dalle ore 10.30 all’insegna della cucina tipica, della condivisione e della partecipazione con tanto di lotteria premi, che ha visto la partecipazione di circa 650 persone. L’iniziativa, lanciata lo scorso anno in
Compleanno invece in casa BigMat Spiridigliozzi,
Anniversari, nuove aperture, eventi per incontrarsi e conoscersi
occasione dell’inaugurazione del reparto ferramenta, è stata riproposta con grande successo e «diventerà
che il 20 maggio nel Punto Vendita di Villanova di Guidonia in provincia di Roma ha festeggiato i 37 anni di attività o meglio dire i 36 +1. «Volevamo organizzare un piccolo evento per festeggiare sia il traguardo raggiunto sia il primo anno dopo la ristrutturazione del Punto Vendita» racconta Roberta Spiridigliozzi, una delle titolari. Anniversario importante che segna anche il successo del restyling nel
un appuntamento fisso anche per i prossimi anni, per coinvolgere la
2015 per convertire la rivendita di edilizia pesante in un Punto Vendita
comunità e i clienti in una giornata di festa», come ha dichiarato Kevin
indirizzato a un pubblico più ampio; con buoni risultati già in un anno,
Holzknecht, responsabile del Punto Vendita. Divertimento, prelibatezze
«il cambiamento di marcia c’è stato, l’affluenza della piccola impresa è
ma anche offerte promozionali: durante l’evento sono stati infatti distri-
aumentata, così come quella di progettisti e piccoli artigiani soprattutto
buiti dei coupon con uno sconto del 10% valido per i due mesi successivi
per le opere di ristrutturazione – rileva sempre Roberta Spiridigliozzi
sull’acquisto di qualsiasi prodotto. Un clima di festa e allegria che si
– lo stile espositivo scelto per il nuovo showroom HABIMAT e per il
sposa, conclude Holzknecht, con «l’entusiasmo e la soddisfazione per
Punto Vendita si è dimostrato vincente». L’evento del 20 maggio ha
questa nuova avventura che ci ha portato in BigMat, un’esperienza che
raccolto circa 150 persone, durante la giornata «abbiamo cercato
ci sta regalando grandi soddisfazioni».
di ricreare l’atmosfera lavorativa famigliare che ci caratterizza tutti i
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NEWS DAL MONDO BIGMAT
L'evento organizzato da BigMat Edilagraria a Fondo (TN)
giorni – continua Roberta Spiridigliozzi – un momento di convivialità
showroom HABIMAT di BigMat M.A.P.E.F., il rinnovato spazio espositivo
con chi da anni si affida alla nostra consulenza, per fare relazione
nel Punto Vendita di Codigoro (FE) (vedi pag. 71 nell’inserto STYLEUP!)
e fidelizzare il cliente». La giornata è stata anche un’occasione per
ha aperto le sue porte a un centinaio di persone tra cui anche altri Soci
fare affari grazie alla promozione con doppi punti della carta fedeltà
e staff della Centrale BigMat. L’evento è stato seguito in diretta dalla
Big Card e l’open day con 15 fornitori partner del Gruppo BigMat, tra
locale Radio Sound e ha offerto intrattenimenti per i più piccoli. È stata
cui Weber, Kerakoll, Fila, Geal, Velux, Eclisse, Oikos e altri, che hanno
inoltre proposta un’offerta collegata alla Big Card con il raddoppio dei
organizzato dimostrazioni live di nuovi prodotti oltre alla proposta di un
punti sugli acquisti effettuati in quella giornata, oltre a una promozione
sconto del 5% sugli ordini effettuati in quella data. Dal 1979 a oggi
su 20 prodotti fra edilizia, ferramenta e colore.
sono molti i cambiamenti intrapresi dall’azienda negli oltre 800 mq di esposizione, inclusi i 400 mq del nuovo showroom HABIMAT, e il presente sembra positivo per la famiglia Spiridigliozzi: «Al momento abbiamo riscontri sul settore degli interni e della ristrutturazione con particolare interesse per le applicazioni del colore, delle pitture e del cartongesso, mentre nei prossimi anni vorremo sviluppare sempre più il settore legno, campo difficile ma in cui ci stiamo specializzando». Negli ultimi anni l’attività si è sviluppata, con un progressivo ampliamento dell’offerta: dai solai e materiali per edilizia, ai pavimenti e rivestimenti, dall’arredobagno e rubinetteria agli articoli per il riscaldamento fino alla ferramenta e utensileria profesiionale. Il 28 maggio è stata la volta invece della festa d’inaugurazione del nuovo
La famiglia M.A.P.E.F. con alcuni titolari dei Punti Vendita BigMat, insieme al team di architetti HABIMAT
La festa con open day per i 37 anni di attività di BigMat Spiridigliozzi a Villanova di Guidonia (RM)
Settembre 2016
UP! 89
90 UP! Aprile 2016
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