UP! n 12 - marzo 2014

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N. 12 - MARZO 2014

GLI INCUBATORI DI BUONE IDEE ANCHE L’EUROPA VUOLE IL BIM

POSTE ITALIANE SPA - SPED. A.P. - D.L. 353/03 ART. 1, CM. 1, DCB MI

IL MONDO DELLE FINITURE SECONDO HABIMAT

L’ENERGIA DEI COLORI

DAI PAVIMENTI ALLE PARETI, DALLE FINITURE AI MOBILI DA GIARDINO, ECCO LE TONALITÀ PIÙ TRENDY DEL 2014, LE SOLUZIONI PIÙ CURIOSE E QUELLE PIÙ TECNOLOGICHE


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BigMat è il gruppo di Punti Vendita indipendenti di materiali per l’edilizia leader in Europa. Anno 4 - Numero 12 - Marzo 2014 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblici BigMat Pro.Ma.Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano T. +39 02 95344836 F. +39 02 95341232 E-mail: info@bigmat.it

CentroStorico

Comitato di redazione Rosita Bacis, Massimo Bussola, Tommaso Casagrande, Davide A. Milani, Francesca Negri, Pierluigi Sabato, Anna Maria Sciorelli Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari BigMat Pro.Ma.Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano Direttore responsabile Lina Mazzullo Consulenza editoriale CommFabriK Srl Hanno collaborato a questo numero Tommaso Casagrande, Michelangelo Cecchetto, Stefano Guolo, Alessandra Guzzi, Zoe Lafleur, Luca Mercante, Enrico Nicoli, Nicola Pisano, Rosa Santavite, Cristina Serra, Carlo Vacca, Bibi Velluzzo Grafica e Impaginazione C&G Registrazione N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano Come abbonarsi Per abbonarsi è sufficiente iscriversi su www.bigmat.it/community spedizione gratuita Stampa Faenza Industrie Grafiche Srl Via Vittime Civili di Guerra, 35 - 48018 Faenza (RA) Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e l’Editore non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. L’Editore non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Tiratura del presente numero: n. 28.000 copie

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Periodicità: trimestrale Poste Italiane Spa - Sped In a.p. D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano Ai sensi del D. Lgs 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da BigMat Pro.Ma. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. Ovviamente è a piena disposizione per assolvere a quanto dovuto nei loro confronti.


EDITORIALE

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ari Lettori, a volte capita di cercare dei pretesti per allontanarsi un po’ dalla realtà quando questa si fa troppo pesante o pare impossibile da cambiare. Per questo ci siamo fatti distrarre dall’arrivo della primavera, periodo in cui tutto sembra riprendere vita e colore, e abbiamo voluto trattare l’argomento “colore” in un modo diverso non solo come pitture, ma anche come pavimenti, finiture e arredi. Il colore, diceva Hugo von Hofmannsthal, è il primo dei persuasori occulti che può far scegliere e condizionare le menti. Infatti ogni anno l’industria della moda, volendo mettere d’accordo spiriti del tempo e spiriti del mercato, cerca di colpire l’immaginario con nuovi colori. Il colore 2014 secondo Pantone è Radiant Orchid ossia un’orchidea tendente a un mix di viola, lilla e rosa, colore adatto alla primavera, sia per l’abbigliamento, sia per l’arredo che per gli accessori. In questo numero di Up!: ridaremo vita alla casa con mille sfumature di colori e nuove tendenze

costruttive, parleremo di solidarietà con un importante progetto sostenuto da BigMat, di incubatori di idee e delle ultime frontiere tecnologiche che possono aiutare a fare business e rete. Tante le novità 2014 che troverete su Up! a partire da questo numero, dalla rubrica firmata habiMat, nuovo format degli showroom del Gruppo BigMat, in cui si presenterà il meglio del mercato delle finiture secondo BigMat, ai preziosi spunti di riflessione del vincitore italiano del Premio internazionale di architettura BigMat ’13 l’architetto Gabriele Lelli dello Studio Lelli & Associati e non poteva mancare uno spazio dedicato ai sistemi costruttivi in legno in cui affronteremo problematiche e soluzioni all’interno di una rubrica firmata BigMat VASS. Vi auguro di fare un pieno di buone idee e di energia con il nostro Up! per affrontare con la grinta necessaria un anno decisivo per tutti noi! Buona lettura.

■ Lina Mazzullo

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SOMMARIO

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E SE IL PROFESSIONISTA DIVENTA DIGITALE?

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IL FUTURO DELLE CASE STAMPATE

Si chiama Contour Crafting ed è un sistema robotico che al centro ha una stampante 3D formato XXL, in grado di costruire un edificio intero, in 24 ore

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Si chiamano incubatori di idee, realtà che selezionano e poi sostengono nuove proposte imprenditoriali dove trovare, magari anche per l’edilizia, prodotti e servizi del domani

Il web rivoluziona il mondo delle costruzioni. A partire da nuovi portali online – startup di successo – che si propongono di fare incontrare domanda e offerta in tutto il mondo

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ECCO CHI CULLA LE IDEE DEL FUTURO

ANCHE L’EUROPA VUOLE IL BIM La Commissione europea in tema di appalti pubblici ha invitato all’uso dei software 3D BIM. Uno strumento che porterà a un cambiamento radicale. E non per tutti

L’ARCHITETTURA NEL PALLONE Si chiama Orbs, è un concept, è nomade ed è un enorme televisore sferico pensato per il pubblico brasiliano dei Mondiali di calcio 2014


N. 12 - MARZO 2014 20

NEL REGNO DELLA FANTASIA

Primavera, voglia di colore. Gli ultimi materiali hi-tech per colorare la casa dal soffitto al pavimento e declinare le tonalità del 2014 con tutta una serie di accattivanti novità

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SPA(ZIO) AL RELAX

La fusione di elementi della tradizione con materiali innovativi in un restauro dove a predominare sono i colori morbidi della natura

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DEMOLITO E RICOSTRUITO IN 4 MOSSE

Con BigMat VASS il tetto di 300 mq di una costruzione in zona rurale di Albenga è stato realizzato in 5 giorni

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VESTIRSI A TEMA Donare un’estetica nuova e ottenere prestazioni da record scegliendo i materiali più adatti. L’esempio di una ristrutturazione in provincia di Perugia

UN ANNO CON BIGMAT ‘13 BigMat lancia diverse proposte per rivivere il viaggio del Premio internazionale di architettura BigMat ‘13 e per accompagnarlo verso la prossima edizione del 2015

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IL TETTO SOLIDALE

La costruzione di un ospedale pediatrico in Hargeisa, Somaliland (Somalia) è uno dei tanti progetti di solidarietà in cui è impegnato Marco Berry, ex iena di Italia 1

RUBRICHE

46 LA PAROLA AD HABIMAT 48 FEDERCOSTRUZIONI INFORMA 49

FEDERLEGNO INFORMA

50 FORMEDIL INFORMA 52 IL CONSULENTE D’AZIENDA 54

RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO

56 BIGMAT VASS INFORMA 58 NEWS DAL MONDO BIGMAT

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ECCO CHI CULLA LE IDEE DEL FUTURO Si chiamano incubatori di idee (ma c’è anche chi li chiama incubatori per la ripresa) sono delle realtà – private, pubbliche o miste – che selezionano e poi sostengono, anche economicamente, nuove proposte imprenditoriali, dove trovare, magari anche per l’edilizia, prodotti e servizi del domani. di Zoe Lafleur

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e buone idee sono come un bimbo appena nato. Piene di potenzialità ma, allo stesso tempo, bisognose di qualcuno che le accudisca per crescere. Per farlo ci vuole una buona dose di incoscienza, un’altrettanta dose di lungimiranza, un pizzico di “fiuto”: in un’unica parola, imprenditorialità. Tutto questo si può trovare in quelli che oggi sono conosciuti come incubatori d’idee. Nient’altro che laboratori dove al

posto degli scienziati lavorano manager in grado di capire su che buone idee scommettere e quindi aiutare gli ideatori a realizzarle. Sono sicuramente la realtà imprenditoriale più dinamica e all’avanguardia, quella a cui guardare per vedere i segni tangibili del futuro. Tre sono le tipologie di incubatori: privato (come H-Farm, a Venezia), pubblico (come PolitHub, della Fondazione Politecnico di Milano) e misto privato/pubblico (come TechPeaks, a Trento). Ecco che cosa sono e come funzionano. IMPRENDITORI VISIONARI? H-Farm, forse l’incubatore più fertile d’Italia, è un progetto privato di Venture Incubation, nato nel 2005 con l’obiettivo di aiutare giovani startupper nel lancio delle loro iniziative basate su modelli di business innovativi nel settore internet e media digitali. Il modello di incubazione dura in media 36 mesi, durante i quali H-Farm assiste e accelera il percorso di crescita della startup. Al terzo anno, H-Farm cede le sue quote a uno o più nuovi investitori, siano essi Venture Capital o partner industriali, in grado di valorizENLABS, LUISS E WIND PER STUDENTI SMART Oltre a quello del Politecnico di Milano, uno degli ultimi incubatori nati per aiutare i giovani a far decollare le loro idee è la join venture tra l’università Luiss di Roma ed Enlabs, uno dei più importanti incubatori d’impresa in Italia, con la collaborazione di Wind. Un’alleanza battezzata lo scorso aprile dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha promosso l’iniziativa come «un luogo di opportunità, di voglia di futuro, di ottimismo dove il talento dei giovani meritevoli potrà esprimersi al meglio». «Le startup hanno un impatto diretto sulla crescita economica contribuendo a generare Pil e occupazione», ha spiegato Squinzi ricordando come negli Stati Uniti il 40% del Pil «è stato generato da imprese nate negli ultimi 30 anni». La fabbrica delle startup, aperta a tutti gli studenti d’Italia e non solo a quelli della Luiss (in particolare per chi arriva da medicina, ingegneria, fisica, matematica, informatica e biologia), si trova all’ultimo piano della stazione Termini di Roma. In un salone di 1.500 metri quadrati – messo a disposizione dal Gruppo ferrovie dello stato – dotato di 120 postazioni di lavoro pronte a ospitare le attività di almeno una cinquantina di startup, si potranno sviluppare idee per far nascere imprese e posti di lavoro. Il supporto finanziario alle startup meritevoli, «fino alla dimensione che possa interessare il Venture Capital», sarà assicurato da LVenture Group, società quotata alla borsa di Milano. Inoltre Luiss Enlabs stringerà accordi con partner terzi, come gruppi industriali o banche, per accrescere le possibilità di finanziamento delle aziende incubate e per ottenere accordi di mercato favorevoli. È in questo incubatore che è nata CoContest, sito startup che permette a chi deve arredare casa di lanciare una gara fra i membri della community dove sono iscritti migliaia di architetti e designer provenienti da più di 90 Paesi (vedi approfondimento a pag 12).

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la web company che realizzava portali “business” e che è diventata uno dei casi italiani della “new economy”. Ceduta l’azienda, il mio obiettivo era dare una possibilità a chi avesse idee innovative e voglia di rischiare».

passi e u d a r a g L’han di H-Far m a i z e n e V da zare e far crescere ulteriormente la startup. H-Farm ha sede nella tenuta agricola di Ca’ Tron, (di fronte alla laguna di Venezia), Seattle (USA), Mumbai (India) e Londra (UK).

Nei primi 5 anni H-Farm ha investito circa 9,5 milioni di euro in 26 startup, creando oltre 200 posti di lavoro e ottenendo alcune exit importanti. Nel quinquennio 2011-2015 sono previsti ulteriori investimenti per un totale di 10 milioni di euro. L’“hangar” dell’azienda si trova a pochi chilometri dall’aero­ porto di Venezia, dove Riccardo Donadon, fondatore e amministratore delegato di H-Farm, muove le fila in cabina di regia: «Ho fondato H-Farm dopo aver venduto E-tree,

240 MILIONI DA BEI PER PMI E STARTUP Dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) arrivano fondi per sostenere le startup innovative e favorire nuova occupazione nella fascia di età degli under 29. Nello specifico, la Bei ha sbloccato 240 milioni di euro per le imprese italiane: 120 milioni di euro finanzieranno una linea di credito erogata dal Gruppo Intesa Sanpaolo per l’occupazione giovanile nelle Pmi (fino a 250 dipendenti) e nelle Mid Cap (tra 250 e 3mila occupati). Il tutto a sostegno di startup innovative. Altri 120 milioni serviranno alla concessione di prestiti per il finanziamento di Pmi. L’accordo che sblocca i primi 120 milioni per l’occupazione è stato siglato dalla Bei e da Gruppo Intesa Sanpaolo: i fondi punteranno a favorire nuova occupazione nella fascia di età 15-29 anni. A breve verrà anche perfezionata un’altra linea di credito da 120 milioni di euro: finanzierà le Pmi che investono in rinnovamento urbano e istruzione. Le risorse Bei saranno veicolate da Banca Prossima, Istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicato al no profit.

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Oggi a H-Farm arrivano migliaia di proposte: l’azienda ne sceglie 10 ogni sei mesi. Scelto un progetto, i suoi ideatori possono realizzarlo stando ospiti tre mesi e con un budget di 70mila euro, in parte in denaro e in parte in servizi. Il risultato viene infine presentato ai possibili imprenditori e investitori. «Tra gli imprenditori e gli investitori interessati possiamo esserci anche noi», prosegue Donadon. «Da quando siamo nati sono state avviate 47 startup da progetti “incubati” qui. Tra queste, alcune hanno ottenuto ottimi risultati. Per esempio H-Art, una innovation agency, ossia una web-agency che lavora per ogni tipologia di strumento digitale oggi disponibile, e qui parliamo di e-commerce – vetrine di commercio elettronico rivolto a privati – così come di b2b, business to business, ossia prodotti e servizi orientati alle imprese». I criteri di scelta delle idee da incubare sono molti e vari, «ma per noi – conclude Donadon – deve prima di tutto essere un’idea capace di innovare qualcosa sul web. Come Moku, che permette agli studenti di raccogliere e condividere documenti, o come Digital Accademia, che fa prodotti educativi per bambini». O Zooppa, tra le piattaforme leader nel mondo per la produzione di contenuti creativi, nata come startup nel 2007 all’interno di H-Farm e dal

I requisiti per le imprese che chiedono di accedere ai finanziamenti sono: • avere assunto almeno un lavoratore (3 per le Mid Cap) di età compresa tra i 15 e i 29 anni nei 6 mesi precedenti o nei 6 mesi successivi la domanda di prestito; • offrire programmi di formazione professionale (o stage per i giovani); • aver stipulato un accordo di cooperazione con un istituto tecnico (o scuola) o università per impiegare giovani (tipo stage estivi); • avere un assetto proprietario in cui oltre il 50% del capitale è detenuto da under 29; • rientrare nelle previsioni della legge 99/2013 sulla promozione dell’occupazione giovanile. Possono beneficiare dei prestiti le startup innovative con sede principale in Italia: • impegnate in attività d’impresa da non più di 48 mesi; • con oggetto sociale, esclusivo o prevalente, la produzione e la vendita di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.



piamo per sei anni», spiega Paolo Lombardi, a capo della struttura finanziata dalla Provincia di Trento per favorire l’occupazione nel territorio. «Siamo uno strano esempio di acceleratore, per due motivi: perché “acceleriamo” anche persone e perché operiamo in ambito internazionale. Qui

re Polihub l’incubatoilano M del Politecnico di 2008 è diventa una realtà internazionale con sede a Seattle. Oggi vanta clienti come Diesel, Nike, Google, Braun, Microsoft e Matteo Renzi, qualche mese fa, ha affidato a loro il nuovo brand di Firenze. ISTITUZIONI CHE SANNO GUARDARE LONTANO L’acceleratore di impresa della Fondazione Politec-

non arrivano infatti solo piccole società con una valida idea di qualsiasi tipo, ma anche singoli che hanno un’idea ma non hanno un team, così come altri senza neppure un’idea imprendi-

toriale ma che rendono disponibili le loro competenze». Nei primi sei mesi di vita a TechPeaks sono arrivati circa 70 giovani imprenditori, dei quali 50 non italiani, «dopo che abbiamo vagliato 619 candidature da tutto il mondo: abbiamo ricevuto domande da 53 paesi diversi. In testa alla classifica c’è l’Italia, poi la Russia, l’Ucraina, gli Stati Uniti e il Regno Unito. I partecipanti al bando, uscito nel gennaio 2013, erano di ogni età, dai diciannovenni neo-diplomati ai professionisti cinquantenni». Il 25 marzo partirà il programma dei vincitori del bando, che inizieranno a lavorare per 4 mesi. Le persone selezionate

nico, uno tra i primi incubatori universitari d’Europa, vuole diventare il riferimento in Italia delle startup tecnologiche (bioingegneria, tecnologie “verdi”, design). «Rispetto agli

vengono ospitate in provincia di Trento: durante il loro soggiorno ricevono vitto, alloggio, 500 euro al mese di rimborso spese e corsi di formazione ad hoc, come ad esempio lezioni di

obiettivi del 2003, quando è nato PoliHub, da quest’anno ci siamo aperti anche a idee che possano trasformarsi in prodotti», spiega Matteo Bogana, direttore della Fondazione Politecnico. Come Ginko, che è sia un ombrello riciclabile al 100% sia una startup di PoliHub nel campo del design: «È stata tra i finalisti del premio internazionale James Dyson Award. L’idea vincente di Ginko è davvero semplice: considerato che ogni anno vengono persi o rotti almeno 900 milioni di ombrelli, quanto può valere un modello del tutto riciclabile?». I risultati di PoliHub fino a oggi sono notevoli: 75 aziende incubate in 10 anni (oltre l’80% delle aziende create sono tuttora attive), 600 posti di lavoro e 4 milioni di euro di investimenti raccolti in due anni. «Per giovani che si mettono in gioco in settori così specializzati come quelli che seguiamo, entrare nel mercato e sopravvivere non è facile. Perciò teniamo “protette” le startup fino a tre anni, per consolidare l’impresa dopo l’idea».

marketing, analisi di mercato, gestione clienti e investitori. Chi ha già il progetto studia come metterlo sul mercato, chi ha solo l’idea, nel “Laboratorio delle idee” lo trasformerà in progetto». Dopo i primi sei mesi c’è la ricerca dei finanziatori: per ogni euro di finanziamento privato, TechPeaks finanzia la stessa cifra fino a un tetto massimo di 200mila euro. La filosofia di TechPeaks è semplice: far nascere idee – di qualsiasi tipo – da finanziare e far crescere in regione, con ricadute dirette e indirette sul territorio in termini di lavoro, ricerca e sviluppo. Una buona occasione anche per tutti gli operatori del settore delle costruzioni con in tasca un sogno imprenditoriale da realizzare. ■

TRA PUBBLICO E PRIVATO, NASCE TECHPEAKS Si dice che sia la Silicon Valley italiana, nata attorno a TechPeaks, un acceleratore che “accoglie” sia chi ha progetti già confezionati sia persone con idee da sviluppare nell’ambito dell’information technology a livello internazionale. Siamo a Trento e TechPeaks è un incubatore misto pubblico-privato. «Gli incubatori curano un’operazione per periodi che vanno da 3 mesi a 3 anni. Noi ce ne occu-

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rogetto p l e d i z z a Alcuni ragechPeaks T



E SE IL PROFESSIONISTA DIVENTA DIGITALE? Il web rivoluziona il mondo delle costruzioni. A partire da nuovi portali online – startup di successo – che si propongono di fare incontrare domanda e offerta in tutto il mondo. di Carlo Vacca

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i chiama CoContest ed è una piattaforma (e una scommessa) inedita in questo settore. Una startup tutta italiana che ha lanciato un esperimento molto complicato eppure altrettanto ambizioso: affidare al crowdsourcing la soluzione dei problemi e dei bisogni architettonici domestici. Un po’ social, un po’ studio virtuale per migliaia di professionisti in tutta Europa, con lo scopo di creare nuovi canali di lavoro, trasferendo la logica dei concorsi che di solito si organizzano per le grandi opere, ponti e grattacieli, alla cucina di casa. Insomma, una community internazionale di addetti ai lavori che si giocano, in base ai punti forti della propria idea, i lavori messi sul

tappeto dagli utenti-clienti in cambio del premio stabilito. Ancora più completo è, forse, interessante, Habitissimo, portale online dai natali spagnoli che mira a mettere in contatto privati e professionisti del mondo dell’edilizia e dell’architettura. LE REGOLE DI COCONTEST «Gli architetti rispondono a un concorso internazionale. Abbiamo lanciato la nostra prima versione online pochi mesi fa – spiega uno dei fondatori di CoContest, Federico Schiano di Pepe – e oggi abbiamo più di 10mila interior

IL POTERE DEL CROWDSOURCING Il crowdsourcing (da crowd, “folla”, e outsourcing, “esternalizzazione di una parte delle proprie attività”) è un modello di business nel quale un’azienda o un’istituzione affida la progettazione, la realizzazione o lo sviluppo di un progetto, oggetto o idea a un insieme indefinito di persone non organizzate precedentemente. Questo processo viene favorito dagli strumenti che mette a disposizione il web. Solitamente il meccanismo delle open call viene reso disponibile attraverso dei portali presenti sulla rete internet. «Il crowdsourcing – spiega Schiano di Pepe – è alla base del nostro modello poiché permette l’esternalizzazione di un servizio professionale, nel nostro caso l’architettura d’interni, al crowd, cioè alla nostra community online di architetti e designer. Inoltre, crediamo che il crowdsoucing sia il modello di business che segnerà il futuro della rete, realizzando il trasferimento online della stragrande maggioranza dei servizi professionali».

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designer e architetti provenienti da tutto il mondo. Il nostro obiettivo è proprio quello di mettere

in contatto clienti e professionisti di vari Paesi, così da permettere al cliente di poter scegliere tra progetti influenzati da diverse culture architettoniche. Questo permette di abbattere le barriere geografiche, garantendo ai clienti un’offerta ampia e diversificata e permettendo a qualsiasi architetto di acquisire una clientela e una visibilità internazionale». Insomma, una dilatazione delle opportunità grazie al web: «Senz’altro, uno degli obiettivi che hanno ispirato la nascita di questo progetto è quello di poter mettere a disposizione degli architetti italiani ed europei un canale per poter veicolare i propri progetti e le proprie idee oltre le frontiere nazionali. Infatti gli architetti iscritti su CoContest, oltre a partecipare ai concorsi, hanno anche un portfolio personale nel quale possono inserire i loro progetti ottenendo così maggiore visibilità», precisa Federico Schiano di Pepe, assieme al fratello Filippo alla guida del progetto di startup finanziato da Enlabs, uno dei più importanti incubatori d’impresa in Italia. Ma come funziona nel dettaglio? Il committente compra un concept e ha la possibilità di scegliere il designer in base al lavoro che questo ha svolto seguendo le linee guida indicate. Qualora il cliente voglia continuare a instaurare un ulteriore rapporto lavorativo con l’architetto selezionato, CoContest li mette in contatto diretto. Inoltre questa piattaforma connette architetti di tutto il mondo, creando anche relazioni di lavoro. Quindi, a esempio, se il progetto per ristrutturare una casa a Milano viene vinto da un architetto di Berlino, il professionista potrà contattare un suo referente in Italia delegandolo per svolgere tutte quelle pratiche che richiedono una presenza in loco. Il costo va da 100 a 1.300 dollari americani, a seconda del progetto di cui si necessita, che sia di casa privata, esercizio pubblico o semplicemente anche un giardino o un garage da riadattare sfruttando gli spazi al meglio.

Le home page dei siti di Habitissimo e CoContest

gneri, interior designer, geometri ma anche muratori, parquettisti, imbianchini, e imprese di costruzione di piccola e media grandezza prevalentemente operative sul fronte delle ristrutturazioni. Se è vero che la maggior parte degli incarichi riguarda opere di piccolo importo e che il 53% delle commesse non supera i 5mila euro, è anche vero che il 7% supera la soglia dei 15mila euro, ossia si riferisce a ristrutturazioni più importanti. «In tempi di crisi si cerca di risparmiare, quindi per il privato il portale rappresenta un’occasione per confrontare più preventivi e poi scegliere la ditta che, in base alle proprie esigenze, presenta l’offerta migliore. Iscriversi su Habitissimo rappresenta una grossa chance anche per i professionisti dell’architettura e per gli addetti del settore dell’edilizia perché hanno modo di poter incrementare i loro lavori presentandosi a una platea di migliaia di persone. Si tenga conto che a quanto ci risulta i professionisti hanno ridotto il loro tariffario, a causa della crisi, anche fino al 30% per poter continuare a lavorare». La maggior parte dei lavori si concentra nelle grandi città in particolare Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli e nella provincia di Monza e Brianza. «I lavori variano molto

di mese in mese, ma per fare un esempio nel mese di novembre 2013 quelli maggiormente richiesti hanno riguardato la ristrutturazione del bagno, la sostituzione di infissi, il montaggio del parquet, la sostituzione dell’impianto di riscaldamento, l’imbiancatura delle pareti. E all’appello non mancano le richieste per i traslochi».

IL SUCCESSO DI HABITISSIMO Ha toccato soglia 45mila iscritti la “costola” italiana di Habitissimo, il portale online dai natali spagnoli, che mira a mettere in contatto privati e professionisti del mondo dell’edilizia e dell’architettura. Operativo dal 2009, il portale sta riscuotendo un discreto successo nel nostro Paese (Habitissimo presente anche in Argentina, Messico, Brasile, Turchia, Cile): «Il 30-40% dei professionisti iscritti ha ottenuto commesse a seguito dell’approdo sul portale», fa sapere l’azienda. Online ci sono architetti, inge-

Recentemente Habitissimo ha svolto anche un sondaggio online, che ha coinvolto 500 professionisti localizzati in tutta Italia, per valutare lo stato di utilizzo di internet in qualità di strumento di supporto alla propria attività lavorativa. Dall’indagine è emerso che il 79% del campione è ormai digitalizzato, che un’azienda di costruzioni

su 10 riesce a ottenere più del 50% dei suoi lavori grazie a internet e considera il web lo stru-

mento più efficace per far conoscere la propria attività al pubblico. ■

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IL FUTURO DELLE CASE STAMPATE Si chiama Contour Crafting ed è un sistema robotico che al centro ha una stampante 3D formato XXL, in grado di costruire un edificio intero, in 24 ore. di Zoe Lafleur

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ontour Crafting potrebbe rivoluzionare in breve tempo il settore delle costruzioni e il modo di vivere di ognuno di noi. La tecnologia, inventata da Behrokh Khoshnevis dell’Università della California del Sud, permette di costruire grandi componenti prefabbricati in cemento con l’utilizzo di un prototipo di stampante in 3D, che tra i tanti vantaggi avrebbe non solo quello di ridurre i costi e i tempi di costruzione, ma anche l’energia utilizzata e le emissioni nocive. Con Contour Crafting in sole 24 ore si costruisce una casa di 100 mq.

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COME FUNZIONA La stampante in 3D ideata dal professore californiano è in grado di costruire muri, solette e pavimenti e, a detta di Khoshnevis e del suo team di ingegneri, le case fatte con questo sistema robotico sono molto più robuste di quelle tradizionali perché i muri stampati dalla Contour Crafting sono formati da due profili di cemento che vengono riempiti in un secondo momento con altro cemento sagomato a S.

La stampante formato XXL, versione gigante di quelle ormai utilizzate da molti progettisti per realizzare modelli in scala delle loro creazioni, può essere facilmente trasportata da una squadra

di appena due tecnici e installata sul luogo di realizzazione dell’edificio, dove andranno posati dei binari sui quali la macchina si muove secondo quanto dettato dal computer a cui è collegata. Al posto di plastica e resine (i materiali utilizzati usualmente dalle stampanti 3D), gli ugelli di Contour Crafting spruzzano cemento, che viene pescato da un grande serbatoio-betoniera, per produrre muri, solette, solai e pavimenti che poi, grazie al sistema binario,


Contour Crafting va ben oltre: in caso di calamità naturali, ad esempio, la macchina potrebbe essere facilmente trasportata sui luoghi dei disastri ed essere impiegata per la rapida realizzazione di rifugi di emergenza, se non addirittura, per la ricostruzione totale degli abitati andati distrutti.

Questa tecnologia, però, è talmente rivoluzionaria da aver destato l’interesse persino della NASA: l’idea che un robot inviato su un pianeta

vengono già prodotti e installati in totale autonomia. Agli operai “umani” resta il compito delle finiture: dalla posa dei pavimenti agli impianti elettrici, dal riscaldamento ai sanitari, dalle pitture dei vari ambienti alla posa delle finestre.

extraterrestre come la Luna o Marte possa costruire un edificio in totale autonomia – o addirittura intere colonie spaziali – piace ai cervelloni di Houston, che stanno già immaginando scenari da film di fantascienza. «Questa tecnologia – commenta Khoshnevis – è come una rocca in equilibrio in cima a una montagna: basta solo una piccola spinta per provocare un’inarrestabile valanga di idee». Tutte le potenzialità di Contour Crafting si possono vedere su www.contourcrafting.org. ■

DALLA RICOSTRUZIONE A MARTE Il progetto è allo studio già da qualche anno e, una volta ultimati i test, il sogno di una casa a costi abbordabili potrebbe diventare realtà per milioni di persone. Una casa costruita con questo sistema, infatti, costerà un quinto rispetto all’edilizia tradizionale perché andranno abbattuti moltissimi costi, che vanno dai tempi di realizzazione alla manodopera. Ma non solo, perché il valore sociale di

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ANCHE L’EUROPA VUOLE IL BIM La Commissione europea in tema di appalti pubblici ha invitato gli Stati membri a considerare l’utilizzo del software 3D BIM per la progettazione delle infrastrutture. Uno strumento del futuro, che porterà a un cambiamento radicale. E non per tutti. di Carlo Vacca

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re lettere, BIM, che segnano un cambiamento non da poco. Il Parlamento europeo il 15 gennaio scorso ha approvato infatti la European Union Public Procurement Directive (EUPPD), la direttiva sugli appalti pubblici: prevede che i 28 Stati membri incoraggino l’utilizzo del BIM nei rispettivi Paesi per i progetti edili finanziati con fondi pubblici nell’Unione Europea a partire dal 2016. Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia e Norvegia richiedono già l’utilizzo

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del BIM. Un acronimo che sta per Building Information Modeling: è un software che, in sintesi, consente

ai team di progetto formati da architetti, ingegneri, committenti e imprese di costruzioni di utilizzare modelli in 3D digitali per la redazione dei progetti, il supporto in cantiere e la gestione del ciclo di vita del costruito. A differenza dei disegni 2D tradizionali, i dati di un progetto realizzato utilizzando il BIM sono più consistenti, coordinati e più precisi, permettendo ai diversi stakeholder di essere costantemente aggiornati indipendentemente dal numero o dalla tipologia di modifiche apportate al progetto. In questo modo i progetti relativi a edifici e infrastrutture vengono creati e completati più velocemente, sono più economici e sostenibili.


Vista la grande importanza degli appalti pubblici nel settore della progettazione, e visto che anche i privati vorranno sicuramente approfittare di un metodo di progettazione meno costoso e più flessibile, i prossimi anni, da oggi al 2016 quando entreranno in vigore le normative, saranno decisivi: adottare il metodo BIM significa cambiare prima di tutto la mentalità. Basta fare un esempio. È possibile adoperare efficacemente i modelli intelligenti 3D messi a disposizione dal software BIM solo se questi possono essere condivisi tra tutti i progettisti, nelle varie fasi del ciclo di vita del progetto. Che fine faranno le stampe delle tavole in PDF, che fino a oggi sono d’uso comune per scambiarsi le informazioni? Un cambio di mentalità che non sarà per tutti. Sono molteplici le attività da intraprendere quando si passa al BIM, solo per citarne alcune: l’obbligo dell’azienda di progettazione di assumere (sia esso interno o esterno) una figura di BIM Manager; rivedere la struttura di commessa a livello di personale; creare un proprio standard di ingresso; un ambiente di lavoro; imparare al meglio i software e inserire sistemi di Data Management per gestire al meglio i dati senza perderli. Per velocizzare i tempi si possono assumere consulenti esterni per formare il BIM Manager, non è consigliato invece il lavoro di service per progetti (costa troppo e il know how rimane fuori dall’azienda). Per quanto riguarda i costi vivi, chiaramente i software e le giornate dei consulenti esterni sono la parte che incide di più. Vittorio Caffi del Politecnico di Milano, non ha dubbi: «Le moderne tecnologie BIM sono un’occasione concreta per rimuovere le inefficienze tipiche del settore edilizio e sono una risorsa per l’innovazione del processo di produzione e gestione del costruito. Le esperienze internazionali mostrano che i processi produttivi basati sul BIM sono in generale più efficienti, forniscono un prodotto finale di alta qualità e garantiscono un controllo migliore dei costi». ■

QUANTO VALGONO GLI APPALTI PUBBLICI IN EUROPA E IN ITALIA Gli appalti pubblici svolgono un ruolo importante nella performance economica generale dell’Europa, dove gli acquirenti pubblici spendono circa il 18% del Pil in forniture, opere e servizi. Secondo uno studio del 2012 rilasciato della Commissione europea, gli enti pubblici che hanno già implementato soluzioni di e-procurement hanno ottenuto un risparmio tra il 5% e il 20% nelle loro spese di appalto. La dimensione totale del mercato EU degli appalti è stimato in oltre 2 trilioni di euro, quindi ogni 5 punti percentuali risparmiati si tradurrebbero in circa 100 miliardi di euro non spesi, che equivalgono alla costruzione di oltre 150 ospedali di grandi dimensioni. Il governo britannico stima di aver salvato 2 miliardi di euro sui grandi progetti di edilizia pubblica dal 2012 e che il 66% del portfolio del Major project authority inglese viene ora consegnato in tempo e nel budget, un miglioramento sostanziale del 33% rispetto al 2010. Il settore edile europeo genera quasi il 10% del Pil e 20 milioni di posti di lavoro, soprattutto nelle micro e piccole imprese. L’edilizia è anche una grande consumatrice di prodotti intermedi, come le materie prime, i prodotti chimici, le apparecchiature elettriche ed elettroniche e i servizi connessi. Il settore italiano delle costruzioni fornisce 1,9 milioni di posti di lavori soprattutto nella micro e piccola impresa (dati fonte Cedefop - European centre for the development of vocational training). La dimensione totale del mercato degli appalti italiano è stimato in oltre 250 miliardi di euro (dati basati su Eurostat 2011).

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L’ARCHITETTURA NEL PALLONE Si chiama Orbs, è un concept, è nomade ed è un enorme televisore sferico pensato per il pubblico brasiliano dei Mondiali di calcio 2014. di Stefano Guolo

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U

n televisore gigante a forma di pallone, alto 12 metri e formato da 162 proiettori

che contengono oltre 100mila LED orientabili alimentati da 80 mq di pannelli fotovoltaici. È questo il progetto visionario di due studenti di Architettura di Nantes (Francia), Adnane El Younsi e Pierre David, che si è aggiudicato la medaglia d’oro del Premio internazionale Gurroo, il cui scopo è quello di esplorare il rapporto tra progetti architettonici e tecnologia. Il tema dell’ultima edizione erano i Mondiali di calcio che si svolgeranno a giugno 2014 in 12 città del Brasile. La nazione è notoriamente fanatica di questo sport, ma non tutti potranno accedere agli


Schema funzionale relativo all’approvigionamento energetico (progetto di Adnane El Younsi, Pierre David)

stadi, sia per motivi di spazio sia per motivi economici: da questa considerazione è nata l’idea di progettare qualcosa che consentisse di assistere alle partite dei Mondiali regalando una visione “da stadio”, pur non stando realmente a bordo campo. Adnane El Younsi e Pierre David hanno pensato a un dispositivo davvero accattivante: un pallone-tv, chiamato Orbs, che consenta di assistere alle partite dei mondiali con una proiezione spettacolare in luoghi pubblici, in grado di creare un forte momento di aggregazione; è 100% ecosostenibile; la sfera può muoversi, per ricordare la caratteristica primaria del pallone (venire calciato via), e quindi può animare, di volta in volta, spazi diversi della città.

Orbs si ispira, come dicevamo, alla geometria del pallone da calcio e la sua pelle è formata da proiettori con facce esagonali e pentagonali a LED. Il dispositivo è mobile: grazie a un supporto a monoruota mosso da un motore

elettrico da 200 cavalli, Orbs è in grado di vagare per la città, cambiando location a seconda delle esigenze. La sfera ha due schermi emisferici per lato e questo è stato pensato anche nell’ottica di poter dividere le tifoserie. Quando i mondiali saranno finiti, inoltre, Orbs potrà essere utilizzato per molti altri eventi, o comunque come dispositivo luminoso in grado di illuminare ampi spazi di suolo pubblico in modo coreografico. ■

Pannelli solari

Celle esagonali (2,7 mq cad.)

Struttura metallica esagonale

Cerchio di metallo

LED display

Schema strutturale del dispositivo di proiezione (progetto di Adnane El Younsi, Pierre David)

Gomma pneumatica

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Nel regno della fantasia 20


Dalle rubinetterie alle porte, dai rivestimenti fino alle finiture, le variegate soluzioni che possono aiutare architetti, progettisti e imprese ad arricchire gli ambienti della casa con gusto e nuovi entusiasmanti colori. Primavera, voglia di colore. Gli ultimi materiali hi-tech per colorare la casa dal soffitto al pavimento, far scorrere l’acqua semplicemente con un gioco di luci che sa di magico, dalle pareti di pietra che di notte rilasciano la luce immagazzinata di giorno alla carta da parati persino sulla facciata esterna di un edificio. Sono solo alcune delle novità più accattivanti che troverete in questo viaggio nelle infinite opportunità di declinare il colore del 2014. di Zoe Lafleur

N

on cinquanta, ma tutte, proprio tutte, le sfumature del rosso. E anche del viola, non un colore qualsiasi: l’orchidea, colore dell’anno secondo Pantone. Sono queste le tonalità più trendy del 2014. Se proprio non sono i vostri colori, niente paura: non siete out se amate il total white (sempre ricercatissimo e proposto anche in diversi

effetti materici) oppure i grigi e nemmeno se preferite le fantasie che prendono spunto dalla tecnologia, pareti su forme geometriche che riprendono sfumature di uno stesso colore. L’imperativo del 2014 è fantasia e voglia di osare con audaci contrasti di colore sia per quanto riguarda pareti e pavimenti sia per quanto riguarda gli arredi.

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PARETI CAMALEONTICHE A seconda della luce, cambiano colore. Le pitture decorative di ultima generazione sono un concentrato di tecnologia e matericità. Un esempio su tutti è la linea Artdecor

di Boero, sette prodotti decorativi con effetti super trendy chiamati con i nomi di altrettante località affacciate sui laghi più belli del nord Italia: • Arona, effetto velatura, finitura acrilica a base di speciali leganti opacizzanti selezionati; • Bellagio, effetto perlescente/ossidato a base di resine acriliche e pigmenti metallescenti/perlescenti; • Garda, effetto sabbiato con riflessi metallescenti/perlescenti, è una pittura a base di speciali leganti acrilici e pigmenti pregiati; • Iseo, effetto policromato, finitura decorativa acrilica per interno; • Riva, effetto tattile, finitura opaca per interno, a base di resine acriliche; • Sirmione, tinta opaca per interni a base di resine acriliche in dispersione acquosa con materie prime a basso impatto ambientale; • Stresa, stucco metallico cangiante a base di resine acriliche e pigmenti metallescenti. Tinte evolute che oggi seguono una nuova tendenza, quella di usare le pitture al posto delle piastrelle sulle pareti del bagno. I vantaggi sono molteplici, su tutti il fatto che stufi di una fantasia si può cambiare semplicemente con un solo colpo di pennello. Ma non sono solo le pitture a decorare le pareti e a cambiare di aspetto grazie a innovazioni hi-tech. Ne è un esempio

Artdecor Garda, Boero

Cromie di Pietre d’Arredo, una linea contemporanea di rivestimenti per interni in pietra ricostruita. Fa parte di questa linea Sakar Lux, una pietra ricostruita fotoluminescente, ideale per decorare ambienti unici, di puro design, creando suggestivi giochi di colori e contrasti. Sakar Lux sfrutta le proprietà di speciali pigmenti di ul-

Cromie Sakar Lux, Pietre d’Arredo

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Nel regno della fantasia

Smalto Magum Muri, Boero

impensabili: esistono infatti soluzioni per le docce e i bagni in generale, e carte da parati outdoor, che consentono di rifinire le facciate degli edifici con i disegni più straordinari e originali, che vanno dai tracciati di un labirinto agli effetti murales. PAVIMENTI METROPOLITANI, ECOLOGICI E “OUT LIMITS”

tima generazione in grado di assorbire la luce diretta, sia naturale sia artificiale, incamerarla e ricederla poi al buio, illuminandosi al buio e creando così magiche e colorate atmosfere. E fotocatalitico è anche un nuovissi-

mo rivestimento per esterni a base di resine silossaniche in emulsione acquosa firmato sempre Boero. Questa soluzione ha le caratteristiche prestazionali di un prodotto silossanico unite a proprietà autopulente e antinquinamento, in quanto è in grado di trasformare le particelle di “sporco” – di ossidi di azoto e di monossido di carbonio – in residui facilmente dilavabili dall’acqua piovana. Contemporaneamente, svolge un’azione di contrasto verso la crescita di microrganismi, quali batteri e alghe, che conferisce al prodotto proprietà antimuffa. Satinato e di grande effetto estetico. Muri Magnum è

Nel campo dell’home design gli ambienti vengono sempre più vissuti come spazi aperti, un insieme armonico senza confini o barriere che ognuno ama creare e personalizzare seguendo le proprie emozioni e la propria creatività. Da questi presupposti è nata Oltremateria, superficie continua, realizzata con un sistema di rivestimento multistrato in ecomalte a base d’acqua monocomponenti. Il prodotto è uno dei pochissimi a non contenere cemento, resine epossidiche e altre sostanze nocive per l’uomo e l’ambiente. Oltremateria è prodotta anche nella nuova collezione Riciclo, che utilizza inerti naturali e provenienti dal mondo del riuso certificato come il vetro delle lampade e delle bottiglie, il cotto del vasellame e dei mattoni, la gomma dei pneumatici. Riciclo è disponibile in 80 colori esclusivi, naturali e laccati. Le altre collezioni di Oltremateria – Progetto, Natura, Tracce, Minerali, Velluto, per pavimenti e rivestimenti – sono un concentrato di originalità e di sostenibilità: realizzate in ecomalta mono-componente, ecocompatibile e certificata, resiste al fuoco, è flessibile, traspirante, riciclabile, antiscivolo e ingeliva quindi applicabile anche in esterno. Ma le più amate dagli architetti e dagli interior designer sono le linee Movimento e 3D, con una lavorazione tridimensionale su disegno personalizzato del progettista. Poi c’è Ecoluce, fotoluminescente ad alte prestazioni. Oltremateria incarna il dinamismo, la forza e l’inconfondibile Progetto, Ecomalta Oltremateria

uno smalto inodore ad acqua, lavabile e non ingiallente, disponibile nelle versioni opaco, lucido, satinato e in oltre 1000 tinte realizzabili a tintometro. Un’altra attualissima tendenza è quella della carta da parati. Di moda negli anni Settanta, oggi

è tornata alla ribalta offrendo davvero l’imbarazzo della scelta. Quella della carta da parati è un’avventura estetica avvincente, che sfiora l’opera d’arte e si declina in un’infinità di proposte, dalle più semplici alle più lussuose. Anche qui, la tecnologia ha consentito di offrire prodotti

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XILO1934 MIX Country Bohemien, Piemonte Parquets

volutamente larghe 10 cm che enfatizzano l’aspetto cromatico per incontrare mood differenti all’interno di ambienti sempre più mix match di stili. RIVESTIMENTI D’AUTORE Ce n’è anche per gli appassionati di fumetti. Grazie a un accordo triennale firmato da Del Conca con l’artista fumettista veronese Milo Manara, ora sarà pos-

sibile decorare le pareti di casa con le sue amate eroine, protagoniste di una seducente serie esclusiva di ceramiche intitolata “Milo Manara, Le stanze del desiderio”. La collezione

carisma delle metropoli cosmopolite del pianeta: le nuove superfici sono congeniali all’ideale estetico contemporaneo e hanno un alto potenziale creativo, ancora parzialmente inesplorato. Molti artisti e designer le hanno scelte per la creazione di curiosi oggetti, sculture, installazioni, decontestualizzandone l’uso. Parquet azzurro per arredare i pavimenti di una jeanseria di Milano, decori rosso vivo per una suite d’albergo a Bolzano, foglie autunnali e ricami blu per la ricostruzione di una spa a Bologna. Le diverse tonalità di colore presenti nel programma base dei parquet di XILO1934 di Piemonte Parquets Spa si articolano e si sviluppano in progetti cromatici a tutto tondo, a partire dai prefiniti per interni, listoni pronti per la posa senza necessità di trattamenti di finitura come Maxitavole e Quercus Antiqua. Il colore

gioca un ruolo insindacabile anche nella collezione 1934DESIGN, parquet disegnato da grandi autori con l’utilizzo di una tecnologia all’avanguardia, dove il legno viene decorato come la tela o l’intonaco per seguire suggestioni di varia origine che inducono a pensare di camminare oltre la nuda materia, in un work in progress “out limits” tutto da raccontare. E, infine, proprio al colore, inteso come effetto

sensoriale, e più ancora come risonanza spirituale, si ispira l’ultima collezione 1934MIX, sei basi con quattro colori alternati su doghe 24

di piastrelle, formato 20x80, prevede due serie di decori: il primo dove i volti delle eroine più famose si alternano fra loro; il secondo è una vera e propria striscia di fumetti tratti dai viaggi fantastici e arditi della Gulliveriana. Un pannello-quadro con una figura femminile a grandezza naturale, particolarmente intrigante e audace, arricchisce l’intera collezione. Le fughe colorate, in nuances o in contrasto con le piastrelle, consentono risultati perfetti. Tra i prodotti presenti sul mercato segnaliamo Fugabella di Kerakoll. Fugalite Eco, sempre di Kerakoll, è invece lo stucco ceramizzato di nuova generazione certificato dall’Istituto francese CSTB (Centre Scientifique et Technique du Milo Manara, Le stanze del desiderio, Del Conca


Nel regno della fantasia

Proled Systems, Progress Profiles

per soluzioni innovative di posa. Le strisce Led della

gamma possono essere utilizzate in massima sicurezza anche nelle stanze umide come bagni, docce e zone wellness e possono essere anche

individualmente accorciate alla lunghezza desiderata, senza perdere la caratteristica di protezione IP-65. Elemento importante del sistema sono i profili Schlüter, disponibili in cinque tipologie di alloggiamento. Questi prodotti sono gestiti da una “stazione di comando” che, con sette tasti e molteplici funzioni individualmente programmabili, può modificare i colori, l’intensità e il colore della luce. UN BAGNO DI ARMONIE

Bâtiment) e disponibile in 30 tinte, nonché nella nuances glitter specifico per l’additivazione e la decorazione a effetto metallizzato oro o argento. I PROFILI CHE ESALTANO I COLORI

Bordi per gradini, alzate o piani di lavoro, battiscopa luminosi, luce indiretta per esaltare i rivestimenti a “boiserie”, retroilluminazione di pareti sospese o contropareti, cornici illuminate come contorno di specchi, quadri o pregiati inserti a filo rivestimento: queste sono solo alcune delle possibili declinazioni dei profili luminosi. Giochi di luce in grado di creare anche suggestioni di colori e ombre. Tra i prodotti di punta, segnaliamo la linea Proled Systems ideata da Progress Profiles, leader nel settore dei profili tecnici e decorativi di finitura, con la nuova linea di prodotti Led Line, in cui l’elemento luminoso diventa la soluzione creativa che rivoluziona il modo di arredare, e la nuovissima linea Liprotec di Schlüter-Systems, leader mondiale

Il getto d’acqua si apre semplicemente con un tocco e la temperatura si sceglie con una luce che passa dal blu al rosso. Magia? L’erogazione dell’acqua, la regolazione della portata e la miscelazione della temperatura sono controllate da una sofisticata centralina elettronica: il design minimalista della versione Loop è qui valorizzato e portato al suo estremo. La solidità della materia lascia spazio all’emozione della luce, che accompagna la rotazione della maniglia variando tonalità cromatica in armonia con la temperatura del flusso. La gestione elettronica del miscelatore permette l’utilizzo anche in caso di mancata alimentazione elettrica: il funzionamento del miscelatore è garantito da una batteria inserita nell’unità di controllo posizionata sotto il piano Loop, Nobili Rubinetterie

Liprotec, Schlüter-Systems

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Sensorial Shower, Nobili Rubinetterie

lavello. Intelligenza avanzata significa anche elevato rispetto ambientale: la tecnologia Nobili EnergySaving consente l’apertura dell’erogazione del flusso sempre in acqua fredda (indipendentemente dalla posizione in cui si lascia la maniglia al momento della chiusura dell’acqua) evitando l’accensione involontaria della caldaia e la susseguente immissione di fumi di combustione nell’ambiente. Nobili Rubinetterie risveglia i sensi grazie al programma Sensorial Shower. Acqua, luce, aroma: una nicchia di assoluto piacere e benessere psico-fisico, in grado di trasformare la quotidiana cura del corpo in un’intensa esperienza sensoriale, dove ritrovare la totale armonia nella tranquillità della propria casa. La luce e il colore in completa armonia con i sensi, il vigoroso getto pioggia alternato al dolce massaggio dell’acqua nebulizzata e dei quattro bodyjet ritemprano il corpo e lo spirito. Tre speciali fragranze ne completano l’intima sensualità e il personale equilibrio. Per completare il tutto, ecco Docciardesia, la nuova

collezione di piatti doccia ad altezza ridotta, realizzati in Mineralmarble (materiale antiscivolo

e antimacchia ricavato da polvere di marmo unita a speciali resine), in finitura ardesia di Ceramica Globo. L’amplissima gamma di dimensioni e

colori offerti (beige, bianco, tortora, grigio, moka, nero), oltre alla possibilità di realizzazione su misura, consentono il suo utilizzo in bagni di piccoli o grandi dimensioni, sia in appoggio sia a filo pavimento. Un bagno così emozionale ha bisogno di un pezzo di design anche per quanto riguarda il lavabo. Un esempio è Fleur di Azzurra Sanitari, disegnato da Marta Laudani e Marco Romanelli, che propone sul fondo un fiore in bassorilievo bianco oppure in vari colori dipinti a mano tramite una particolare tecnica pittorica. Un oggetto che si vuole ritagliare, raccontano i due designer, «un ruolo simbolico prima che funzionale». E ce n’è anche per chi soffre di disabilità, grazie a Ponte Giulio, realtà di Orvieto attenta ai problemi di chi ha Fleur, Azzurra Sanitari

Docciardesia, Ceramica Globo

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Nel regno della fantasia

BagnoCucciolo, Ponte Giulio

Essential, Scrigno

difficoltà motorie e per anziani. L’azienda propone una vasta linea di prodotti nelle gamme BagnoAssistito e BagnoSicuro con finiture eleganti e variopinte, abbinate a sistemi sicuri, resistenti e hi-tech per garantire il

meglio della funzionalità e dell’ergonomicità. Ponte Giulio ha anche una gamma fantasiosa e colorata tutta dedicata ai bambini. BagnoCucciolo propone infatti soluzioni in grado di coniugare

allegria e funzionalità per costruire un babybagno davvero intrigante: sanitari, pareti tecniche, mobili, accessori e complementi, creati su misura e destinati a scuole materne, asili e scuole elementari. LE PORTE CHE DECORANO «La porta, espressione del passaggio, chiusura e apertura in continua sequenza. La scelta di un modulo compositivo che crea un’immagine di grande coerenza formale. Rombo, losanga dal greco = loxos + anghilos = obliquo + tagliato, Boulevard, Bertolotto Porte

la geometria che diviene elemento essenziale, il segno che delimita lo spazio e ne esalta la dimensione a creare un ordine compositivo di raffinata eleganza. Energia e forma che raggiungono l’armonia quando il rapporto tra la diagonale maggiore e quella minore del rombo corrisponde al numero aureo (1,618). Realizzati in alluminio satinato, in legno e vetro per definire la solidità della struttura insieme alla sua leggerezza sottolineata anche dal gioco sapiente delle luci e ombre che ne attraversano la superficie». Gli archi-

star Doriana e Massimiliano Fuksas spiegano così lo studio che ha portato alla nascita della porta Olimpia, un prodotto nato dalla collaborazione con Bertolotto Porte. Ma l’azienda non è nuova a collaborazioni importanti: un’altra è quella con l’architetto Gianni Arnaudo, che ha progettato una linea dedicata all’anniversario di Bertolotto Porte. La collezione si chiama “25° by Arnaudo”, il leit motiv è un disegno alberato ed è composta dal modello Boulevard, dove è prevista

la personalizzazione a boiserie con un effetto scenico spettacolare che si crea nella parete, e Avenue, dove il motivo è invece inciso solo nel pannello, mentre il coprifilo risulta liscio senza

decorazioni. Entrambi i modelli sono disponibili in legno, nelle numerose laccature da catalogo RAL e NCS, oppure in vetro sabbiato o inciso. Preferite le porte scorrevoli salvaspazio? Essential by Scrigno rappresenta il puro muro, la porta scorrevole e a battente filo parete, una varietà di soluzioni che si

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Ninz Digital Decor (NDD), Ninz

sposano con ogni scelta architettonica, ogni stile di arredamento, arricchendo e interpretando in massima libertà le potenzialità di un interno, di un ambiente, di un’intera abitazione. Con i vivaci colori della collezione Essential

di Scrigno le ante possono essere adattate alle funzioni dei vani in cui sono inserite anche secondo i principi della cromoterapia oppure utilizzando le stesse finiture presenti sulle pareti, creando una sorta di mimesi tra le superfici. La scelta del colore, oltre a influire e influenzare il nostro stato d’animo, è in grado di portare originalità ai progetti architettonici conferendo personalità agli ambienti e influenzando la percezione delle dimensioni: i colori chiari dilatano lo spazio e conferiscono maggiore luminosità,

mentre i colori scuri lo fanno apparire come più ristretto, intimo e confortevole. Scrigno propone i laccati standard nella versione lucida spazzolata od opaca 25 Gloss in tre varianti di bianco: bianco crema, bianco segnale e bianco puro; oltre a sette varianti colore giallo ginestra, rosso segnale, rosso corallo, blu/verde, grigio polvere, marrone noce e nero grafite. Inoltre, per soddisfare ogni esigenza cromatica, a richiesta è disponibile tutta la gamma di colori RAL. In tutti gli appartamenti con taverna collegata ai box, in tutti i condomini e in ogni villa con garage interrati, la

porta tagliafuoco è un elemento imprescindibile per legge. Quelle di Ninz permettono di non perdere

I SEI COLORI DI ROBO Le sei tonalità di ROBO, l’esclusivo oggetto di design di habiMat, il marchio che identifica gli stili e l’ambiente dello showroom (vedi approfondimento a pag. 47).

by 28


Nel regno della fantasia

Mattone Artistico e Architettonico eXtralarge (Maax), San Marco

il design e l’estetica di un prodotto che, per privilegiare la sicurezza, ha sempre un po’ trascurato il lato arredo. Grazie alla NDD, ovvero la Ninz Digital Decor, le rappresentazioni grafiche vengono eseguite a mezzo verniciatura dell’anta con polveri epossipoliestere termoindurite mentre la stampa grafica del decoro

sulla superficie piana dell’anta avviene con il getto di speciali inchiostri. Per la protezione del

decoro viene utilizzata una lacca trasparente. La finitura sarà liscia o goffrata in base al decoro selezionato. La verniciatura decorativa NDD è realizzabile su tutta la gamma Proget, Univer e Rever a una e due ante. Ancora non siete soddisfatti? Vi piacerebbe potervi apporre lo

stemma di famiglia o la foto di vostra figlia? Con NDD potrete fare anche questo. IL COLORE SBARCA SUL FACCIA A VISTA

L’evoluzione dell’impiego del laterizio nei sistemi di involucro ha una tendenza ben precisa, quella di un progressivo confinamento dell’uso del laterizio allo strato più esterno dell’involucro. Interpretabile come rivestimento o “pelle” degli edifici, al laterizio in questo nuovo ruolo è demandato non solo il ruolo estetico di “faccia a vista” dell’edificio, ma

anche il compito funzionale di proteggerlo dagli agenti atmosferici e di collaborare al comfort ambientale interno, nonché di farlo dialogare con l‘ambiente circostante, modulandone la complessità e l’imprevedibilità. Isolamento termico, isolamento acustico e aspetti di fissaggio strutturale anche nell’ottica dell’antisismica sono sicuramente gli aspetti che oggi incontrano il maggior interesse da parte dei protagonisti della filiera edile. Frutto di un importante confronto tra la tradizione espressiva della terracotta e le necessità prestazionali richieste alle realizzazioni contemporanee, la linea Maax (Mattone

Artistico e Architettonico eXtralarge) di San Marco trae ispirazione dai linguaggi architettonici attuali. La caratteristica principale di questa nuova linea di laterizi a pasta molle sono le nuances e stonalizzazioni particolari

che avvicinano Maax agli esiti formali delle architetture del nord Europa sia per gli interni sia per gli esterni. Inoltre le dimensioni di lunghezza (max 49 cm) e altezza (solo 4 cm) creano una elegante proporzione, che evidenzia le linee orizzontali. Maax è disponibile in sei nuance ed è frutto della selezione delle migliori argille che lo rendono adatto alle esigenze prestazionali richieste per l’isolamento termico e il comfort abitativo.

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INDICE DI RIFRAZIONE TINTE NEI SISTEMI A CAPPOTTI La scelta del colore della finitura abbinabile ai sistemi a cappotto KlimaExpert Kerakoll risulta di fondamentale importanza. Su cappotto termocoibente, che funge da vera e propria barriera termica, è infatti necessario scegliere tinte non troppo scure. Più la tinta è scura più la superficie sulla quale è applicata assorbirà il calore incidente e conseguentemente si scalderà dando origine a possibili inestetismi e difetti funzionali del sistema nel tempo. L’indice di rifrazione è il parametro che quantifica la tendenza della tinta a riflettere il calore e, per applicazioni a cappotto, non deve essere minore di 20 per limitare l’assorbimento di calore e le conseguenti dilatazioni termiche.

TETTO: BIANCO È TRENDY Negli ultimi anni è il bianco che la fa da padrone per il trattamento del legno. Partito sicuramente da richieste architettoniche all’avanguardia, si è oggi stabilizzato come uno dei colori preferiti, se non addirittura il colore preferito per il trattamento delle travi a vista del tetto così come dei pavimenti. Casette in legno, pergolati,

gazebo nonché per l’appunto tetti in legno vengono rifiniti in bianco con tecniche che lasciano in evidenza le venature o addirittura con prodotti che le coprono completamente Coppo di Grecia, Wierer

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Amolis, Amonn

(vedi approfondimento a pag. 31). I prodotti disponibili e i gradi di rifinitura ricercati sono molteplici. Il legno è una materia viva e il bianco non gli è gradito, quindi bisogna fare parecchia attenzione per non incorrere in decolorazioni che dopo poco modificano la tinta desiderata. Tra le aziende più all’avanguardia in questo settore c’è Amonn, realtà con oltre duecento anni di storia. Oltre a prodotti curativi, preventivi e per la protezione climatica, Amonn propone Amolis, pittura universale su legno all’interno e all’esterno, nonché su intonaco, calcestruzzo,


Nel regno della fantasia

IL TETTO IN LEGNO BIANCO…CHE PROBLEMA!!! a cura di Amonn

S

empre più spesso si possono notare costruzioni in legno trattare con il color bianco, ma in pochi sanno le problematiche annesse a questo tipo di trattamento, si potrebbe quasi dire che il legno si ribella a questo tipo di colorazione. Il legno a differenza del ferro e della muratura è vivo. La sua composizione fatta di cellulosa, polisaccaridi, di lignina, di sostanze estrattive e di altri elementi è in continuo mutamento e così quando si tratta il legno di colore bianco, dopo pochi giorni la colorazione vira dalla tinta originale o la superficie si macchia. In gergo tecnico a volte diciamo che il legno si mangia il bianco e tende a tornare alla sua colorazione naturale. Cerchiamo di dare qualche indicazione pratica da considerare quando si prevede questo tipo di trattamento. Legno di conifera (abete, larice, pino, ecc.). Questo tipo di legno tende a ingiallire e comunque contiene al suo interno delle resine che, specialmente nelle giornate calde, tendono a fuoriuscire. • Trattamento in trasparenza. Quando si vuole ottenere una finitura in cui si intravede la venatura del legno, è importante non rimanere troppo trasparenti. Il legno contiene sostanze idrosolubili che fanno ingiallire la finitura e dopo poco tempo sembra di non avere applicato nulla. Aumentare sempre il punto di bianco rispetto a quello che si vorrebbe ottenere, quindi considerare prima il naturale ingiallimento del legno.

fibrocemento e supporti metallici (previo utilizzo di un idoneo antiruggine), disponibile nei colori del bianco, testa di moro, ocra chiaro e molteplici altre colorazioni. Ma per chi vuole un sottotetto ancora più particolare, la risposta ideale la dà BigMat VASS, il sistema tetto multifunzione (vedi approfondimento a pag. 36) che, tra le varie caratteristiche, ha anche la possibilità di una

• Trattamento coprente. Quando si vuole ottenere un effetto quasi smaltato, bisogna considerare che il legno in prossimità dei nodi può dare adito a fenomeni di fuoriuscita di resina e questi si evidenziano con delle macchiature gialle intense e creano un effetto a macchia di leopardo sulle strutture trattate. Per evitare questo fenomeno è particolarmente importante la scelta del legno ma l’utilizzo di speciali isolanti può comunque creare uno schermo importante e eliminare questa problematica. Legno di latifoglie (castagno, rovere, ecc.). Questa tipologia di legno contiene una sostanza chiamata tannino che con la presenza di acqua e umidità tende a fuoriuscire. Per il trattamento di questa tipologia di legno, bisogna sempre considerare che vi è una variazione della tinta dovuta a un naturale ingiallimento, ma in particolare bisogna considerare la possibilità di fuoriuscita di tannino che si presenta come una sostanza di colore scuro che macchia chiaramente la superficie del legno. Qualora si volesse optare per il trattamento bianco di questa tipologia di legno, si rende necessario l’utilizzo di appositi isolanti che bloccano queste sostanze estrattive prima che possano macchiare la superficie. Per quanto riguarda il legno esposto all’esterno si consiglia vivamente l’applicazione di un protettivo del legno dal fungo dell’azzurramento, poiché lo sviluppo di questo fungo andrebbe a macchiare la superficie e su un contrasto bianco la macchia sarebbe molto evidente. All’interno questo trattamento non è necessario.

Sistema tetto BigMat VASS

personalizzazione in termini di colori, finiture materiche del soffitto, anche con carta da parati o intonaci particolari. Per quanto riguarda la copertura, i colori che attualmente vanno per la maggiore sono quelli naturali e antichizzati come il coppo di Grecia e il coppo del Borgo di Wierer.

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DULCIS IN FUNDO: OUTDOOR!

Urban, Pircher

Gli spazi all’aperto della casa vivono di colore, non ne possono fare a meno. I complementi d’arredo sono un ingrediente essenziale come piante e fiori. E come la natura, i mobili da giardino più all’avanguardia sono fatti di materiali ecologici, in primis il legno. La sedia Palace di Pircher, ad esempio, è in teak e tessuto batyline, un tessuto leggero e flessibile completamente riciclabile e disponibile in nove colori. La sua struttura permette un’ottima ventilazione e si mantiene sempre fresca, anche se esposta alla luce diretta del sole. Il batyline è utilizzato anche per la linea Urban, dove il metallo è il protagonista, abbinato al legno e il tessuto consente di giocare con una buona gamma di colori. ■

LE DETRAZIONI PER LE RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE CONTINUANO ANCHE NEL 2014

L’

Agenzia delle Entrate ha fornito qualche settimana fa chiarimenti sulle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie, prorogate dal governo anche per il 2014. Disponibile, infatti, la Guida alle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie che fornisce indicazioni utili per richiedere correttamente il bonus fiscale, chiarendone le modalità. Negli ultimi anni la normativa che regola le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie è stata più volte modificata. Le novità più recenti sono state introdotte dal decreto legge n. 83/2012, che ha elevato, per le spese effettuate dal 26 giugno 2012 al 30 giugno 2013, le detrazioni al 50%, invece di quella ordinaria del 36% e l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio da 48 a 96.000 euro per unità immobiliare. Nel 2013 sono stati poi estesi questi benefici alle spese effettuate entro il 31 dicembre 2013 e la Legge di Stabilità 2014 ha prorogato al 31 dicembre 2014 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%), sempre con il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, e stabilito una detrazione del 40% per le spese che saranno sostenute nel 2015. Dal primo gennaio 2016 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro per unità immobiliare. La Legge di Stabilità 2014 ha inoltre prorogato la detrazione delle spese sostenute per interventi di adozione di

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misure antisismiche su costruzioni che si trovano in zone sismiche ad alta pericolosità, se adibite ad abitazione principale o ad attività produttive; la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione. Per questi acquisti sono detraibili le spese documentate e sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014. La detrazione va calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro e ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Il bonus mobili al 50% vale per chi acquista mobili (letti, divani, poltrone, sedie, librerie, armadi, ecc.) e grandi elettrodomestici di classe energetica A+ e superiore (forni, ventilatori, frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, ecc.) per arredare la casa solo se però questa è soggetta a interventi di ristrutturazione. I bonus arredi valgono per interventi effettuati per prevenire atti illeciti, come l’installazione di una porta blindata, a patto che tali interventi rientrino nella manutenzione straordinaria della singola unità immobiliare; interventi di rifacimento del bagno con cambio delle tubature; interventi di ristrutturazione che comportano lo spostamento di pareti interne; interventi di rifacimento dell’impianto elettrico e di sostituzione delle finestre comprensive di infissi. Ricordiamo che per poter richiedere il bonus mobili e arredi 2014, il contribuente dovrà conservare una copia dei documenti che attestino lo svolgimento dei lavori.



SPA(ZIO) AL RELAX La fusione di elementi della tradizione con materiali innovativi in un restauro dove a predominare sono i colori morbidi della natura. di Cristina Serra

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rilassanti colori della natura entrano in casa. Non le variopinte tonalità dei fiori, o il verde acceso dei prati che fanno venire voglia di rotolarsi, piuttosto i beige, i marroni, i bianchi di paesaggi silenziosi e un po’ addormentati dall’autunno inoltrato e dall’inverno. Sono questi i colori scelti da una realizzazione simbolo di quanto l’utilizzo di materiali tradizionali unito a elementi di design contemporaneo e a prodotti hi-tech possa creare un mix dal fascino dirompente, pieno di calore e di fun-

zionalità. A guidare la ristrutturazione, l’interior designer Nicola Turata. Il risultato finale dei lavori iniziati nel 2011 è uno chalet chic ed energeticamente sostenibile (classe A) situato nel cuore dell’altopiano di Asiago, dove la montagna fa sentire forte il battito del suo cuore. LA REALIZZAZIONE L’edificio è la corretta fusione della naturalità del larice, delle caratteristiche hi-tech dell’eco-malta Oltremateria e di un prodotto a km 0 come il Biancone di Asiago. Le materie prime vengono lasciate nelle loro lavorazioni grezze e talvolta si uniscono a inserti di recupero raccolti da demolizioni di antiche abitazioni dei primi del ‘900. Leit motiv che accompagnano tutti e tre i piani dello chalet, così distribuito: al piano interrato, una spa di 40 mq; al piano terra un open space, un’ampia zona giorno con cucina abitabile, un servizio e un terrazzo panoramico; al primo piano tre camere, un bagno, un soppalco. L’uso

del larice sbiancato ha permesso di far risaltare la luce naturale che filtra dalle ampie aperture, aumentando la luminosità di tutti gli ambienti della casa. Il design degli arredamenti è marcatamente contemporaneo – superfici lisce, assenza di pomelli, tagli minimalisti – per creare l’intrigante gioco di contrasti con lo stile tradizionale della struttura.

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SPA HI-TECH Il fiore all’occhiello del lussuoso chalet è la spa di 40 mq. Le luci soffuse illuminano l’ambiente con sfumature calde, accentuate dall’uso di larice piallato a mano e invecchiato. Le tonalità che virano verso il rosso scuro del legno sono esaltate dall’opalescente eco-malta Oltremateria,

la cui miscela è stata arricchita da specchi e vetri di riciclo certificato per regalare alle superfici particolari giochi estetici. La scelta di utilizzare questa specifica eco-malta deriva sia da motivazioni stilistiche – ottenere una superficie delle pareti molto simile alla malta grezza – sia dall’esigenza di ottenere un rivestimento resistente all’umidità. L’assenza di porosità delle pareti rifinite con questo impasto consente di aumentare l’efficienza igienica ed evita la formazione di muffe. In questo ambiente è stata inserita una doccia con massaggio verticale e una mini-pool idromassaggio da

IL RUOLO DI HABIMAT Galeotta è stata la scelta dell’interior designer Nicola Turata di partecipare a uno dei tanti incontri formativi organizzati dalla habiMat Giacomelli Mirco & C. snc di Arsiero (VI). È qui che Turata ha conosciuto la eco-malta Oltremateria, una tipologia di materiale che sembrava idonea a trasformare in realtà le idee del designer veneto. La consulenza dello showroom habiMat ha poi fugato tutti i dubbi e ha permesso di concludere assieme e con soddisfazione il restauro dello chalet di Asiago. Il Punto Vendita BigMat Giacomelli Mirco & C. nasce nel 1952 su iniziativa di Giovanni Giacomelli occupandosi principalmente del commercio e del trasporto di materiale edile. Nel 1974 il figlio Mirco, divenuto titolare, sposta l’attività nella sede attuale ad Arsiero e sceglie di affiancarvi uno showroom di pavimenti e rivestimenti in ceramica e legno di 450 mq. Lo showroom oggi si fregia dell’insegna habiMat, il format dedicato alle finiture d’interni BigMat. Nel 2006 è stato inaugurato un secondo punto vendita a Lavarone (TN) con un’ulteriore sala mostra di 100 mq. 1.100 litri con sistema di risparmio energetico utile anche al mantenimento della temperatura dell’acqua. La realizzazione, pur nella sua modernità, è un pregevole esempio di grande rispetto per le tradizioni e per il rispetto dello splendido ambiente circostante, ricco di storia e di usanze antiche da custodire gelosamente. Lo chalet rispetta i parametri energetici più attuali, con un consumo energetico iscrivibile in un abitazione di classe A. Il risultato è figlio dell’ottimo sistema di coibentazione dell’involucro, della presenza di una caldaia a condensazione e dell’installazione di un sistema performante di riscaldamento a pavimento. ■

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DEMOLITO E RICOSTRUITO IN 4 MOSSE

Con BigMat VASS il tetto di 300 mq di una costruzione in zona rurale di Albenga è stato realizzato in 5 giorni. di Tommaso Casagrande

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na grande casa con due ali laterali, con pianta a U, immersa nella campagna ligure, è risorta sulle sue ceneri come una fenice, più splendente che mai. Demolito e ricostruito, l’abitato è ora un condensato di tecnologia e risparmio energetico, specie per quanto riguarda la copertura che sfoggia l’innovativa tecnologia BigMat VASS. Il gruppo di lavoro guidato da Giancarlo Podio dello Studio Tecnico Associato Ing. Podio G. & Arch. Podio N. J. di Albenga, e completato da Edmondo Milani – responsabile delle prestazioni energetiche –, dalla realtà BigMat Lamberti e dai tecnici della VASS Technology, ha progettato una struttura finale che risulta energeticamente efficiente, antisismica e acusticamente isolata con una velocità di realizzazione senza precedenti.


PAROLA ALL’ESPERTO

TUTTI I VANTAGGI DI UNA COPERTURA ESCLUSIVA Un cappello adatto a tutte le stagioni. Questa, in estrema sintesi, potrebbe essere la descrizione del tetto ventilato realizzato per l’edificio di Albenga, e i dati lo confermano. La trasmittanza media del pacchetto tetto – 0,1828W/(m2K) – dimostra la sua efficienza nel periodo invernale, il valore di sfasamento termico non è da meno con le 12 ore garantite per un elevato comfort estivo e l’assenza di ponti termici completa le caratteristiche di pregio della realizzazione. BigMat VASS ha permesso di completare gli oltre 300 mq di copertura in circa cinque giorni, una tempistica inimmaginabile per i sistemi tradizionali che solitamente, a parità di superficie, richiederebbero il doppio del tempo. Tempi ridotti e assenza di scarti garantiscono un risparmio

La tecnica prefabbricata, applicata al mondo delle costruzioni, in prima e superficiale analisi apparirebbe adatta soprattutto a casi semplici quali ad esempio un tetto a due falde (il cosiddetto tetto a capanna). Nella realtà costruttiva i vantaggi vengono evidenziati soprattutto nelle realizzazioni complesse quali quella in oggetto con particolare riferimento a compluvi, displuvi, diagonali, cambi di altezza sulla linea di colmo. Tali realizzazioni, sempre più ricercate a livello progettuale perché in grado di dare buona vivacità al progetto architettonico, porterebbero infatti, con un’esecuzione tradizionale a un elevatissimo numero di operazioni di taglio da effettuarsi in loco con i conseguenti effetti negativi: necessità di personale molto qualificato, alta percentuale di scarti, rischio sicurezza legato a operazioni di taglio in quota, scarsa probabilità di raggiungere un risultato senza ponti termici, allungamento dei tempi di cantiere. In particolare, nella realizzazione di Albenga, la parte più critica è rappresentata da due diagonali parallele che si attestano ad altezza differente sul colmo e profondità diversa sul muro laterale. La situazione di per se complessa è resa ancora più critica dalla vicinanza delle stesse che si sviluppano parallele a distanza di meno di 1 m. In questo caso la soluzione prefabbricata ha consentito di realizzare anche quella parte con assenza completa di operazione di taglio in cantiere, a tal fine alcuni moduli sono stati realizzati con forma romboidale caratterizzata da 4 diversi angoli di taglio per tenere conto della pendenza del tetto e delle 3 differenti pendenze tra le due diagonali e lateralmente a ognuna di esse. Tra i diversi moduli le guarnizioni premontate hanno assicurato la completa assenza di ponti termici. Per quanto riguarda la sola realizzazione degli elementi diagonali il risparmio di tempo è stato di circa l’80% e delle operazioni fonte di possibili pericolo del 100%. Luca Mercante Direttore tecnico Team BigMat VASS

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economico ragguardevole, tutto a beneficio dell’utente finale. La copertura realizzata ad Albenga si compone di circa 280 mq in pendenza e di 50 mq piani, oltre a ciò si sviluppa su più livelli con presenza di impluvi e compluvi. Queste peculiarità non hanno creato alcuna difficoltà costruttiva grazie alla possibilità di realizzare moduli di qualsiasi forma. E la loro messa in opera è risultata di estrema facilità. Il sistema BigMat VASS prevede che ogni pannello sia marchiato da una sigla che ha un suo

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corrispettivo nel disegno guida realizzato dai progettisti. Un sistema di moduli preassemblati che hanno facilitato la messa in opera. La possibilità di creare moduli con linee vita integrate o moduli con finestre Velux preinstallate – sei quelli presenti ad Albenga – ha permesso di velocizzare i tempi di assemblaggio del tetto. Una precisione ingegneristica che non ha dimenticato l’estetica dell’insieme. In un’ottica di dialogo rispettoso con la tradizione locale anche il tetto ha un ruolo da protagonista: il perimetro della copertura di Albenga è stato rivestito di ardesia, mentre le travature sono in legno lamellare. Il legno lamellare in abete sia delle travi sia dei moduli BigMat VASS è stato trattato, spazzolato e impregnato con due tonalità di colore per realizzare un’estetica in stile tipico, e in quest’ottica ha guardato anche la scelta di utilizzare le tegole marsigliesi. UNA CASA DA CLASSE A I lavori di demolizione e ricostruzione del nuovo edificio hanno cercato di unire il rispetto delle tecniche costruttive della tradizione e lo stile paesaggistico con la necessità di un edificio performante sia in termini energetici sia in termini di isolamento acustico ed estetica. Gli ambienti interni così realizzati si distribuiscono in due unità immobiliari per un totale di oltre 500 mq. Le pareti si compongono di blocchi di mattoni poroton da 36,5 cm riempiti di isolante e finiti internamente da uno strato di cartongesso. Le murature poggiano su uno strato di vetro cellulare al fine di migliorarne l’isolamento controterra e impedire la risalita capillare dell’acqua. Gli infissi esterni sono in PVC pellicolato con vetri ad alta resistenza e bassa conducibilità. I progettisti hanno posto molta attenzione nell’abbattimento dei ponti termici e nella scelta di particolari soluzioni di riscaldamento e raffrescamento degli ambienti optando per un sistema radiante a pavimento non centralizzato ma dotato di termostati ambiente, ovvero con gestione autonoma nelle varie stanze. Inoltre una lamina riflettente posta sotto il sistema


I PROGETTISTI Questo progetto è un un chiaro esempio degli ottimi risultati che si possono ottenere grazie alla proficua collaborazione tra progettisti con specializzazioni diverse. Il loro costante confronto ha condotto alla scelta delle soluzioni più performanti e hi-tech per quanto riguarda il sistema tetto, riuscendo a declinarlo secondo uno stile architettonico affine alla tradizione locale. I progettisti protagonisti di questo intervento sono stati: Giancarlo Podio, Studio Tecnico Associato Ing. Podio G. & Arch. Podio N. J. di Albenga, ed Edmondo Milani, direttore tecnico Team BigMat VASS, responsabile delle prestazioni energetiche della strutture. radiante permette di ridurre le dispersioni di calore tutto a vantaggio di una maggiore resa dell’impianto termico stesso. La caldaia è a pellet ed è suddivisa in due sottostazioni di distribuzione coadiuvate nel loro lavoro da una pompa di calore che consente anche di raffrescare il pavimento, di deumidificare l’ambiente e di garantire un ricambio d’aria pari a 0,5-0,7 volumi per ora. L’immobile presenta un particolare estetico, un solar tube in grado, grazie a un tubo del diametro di 200 mm, di catturare la luce naturale esterna e di utilizzarla per illuminare un corridoio interno sfornito di finestre. Una serie di soluzioni che permettono ottime performance energetiche sia in inverno sia in estate, risultati garantiti anche dall’importante ruolo giocato dalla copertura. ■

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IL RUOLO DI BIGMAT La realizzazione dell’edificio, copertura compresa, è stata completamente realizzata dall’impresa Ar.Da Srl. I materiali sono stati forniti dalla BigMat Lamberti Srl che ha verificato sul campo l’utilzzo dei propri prodotti e, coadiuvata dai tecnici BigMat VASS, ha seguito la posa del primo tetto in legno dell’albenganese con tecnologia integrata BigMat VASS. La BigMat Lamberti opera dal 1980 sul territorio ligure offrendo le migliori soluzioni per l’edilizia tradizionale. Punti di forza della realtà ligure sono un ampio e moderno magazzino, la costante formazione e l’allestimento di moderni spazi espositivi. Negli 800 mq di showroom sono esposti componenti di finitura quali rivestimenti, pavimentazioni, mosaici, arredobagno, sale benessere, camini, scale, serramenti, porte e finestre da tetto.

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VESTIRSI A TEMA Donare un’estetica nuova e ottenere prestazioni da record scegliendo i materiali più adatti. L’esempio di una ristrutturazione in provincia di Perugia. di Tommaso Casagrande

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ualsiasi edificio datato può cambiare completamente il suo appeal con il restyling giusto. Una nuova estetica fatta di bellezza e benessere. Per questo non bastano semplici ritocchi ma sono utili interventi, talvolta anche invasivi, che migliorino perfino le performance dell’involucro. Questo è quanto è avvenuto nel progetto che ha coinvolto la BigMat Pesciarelli Edilizia in un intervento di ristrutturazione di un edificio privato nel comune di Magione in provincia di Perugia. Tra i protagonisti l’isolante termico multistrato riflettente Thermo Reflex pro 15 di Tema e una cura particolare nella scelta dei rivestimenti e degli arredi interni. RESTYLING PERFORMANTE Raggiungere le performance desiderate e ipotizzate in fase di progettazione assieme al committente sono il risultato delle fondamentali relazioni e della corretta comunicazione di tutte le figure coinvolte. Una filiera composita e ben strutturata come è stata quella guidata da Alessandro Ercolani, dello Studio Progetto, e completata da Andrea

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Bagaglia, progettista dell’isolamento termico, dall’impresa FEM Costruzioni e da Diego Battaglini referente per la BigMat Pesciarelli. Un connubio che ha permesso di ottenere un risultato eccellente nella restaurazione di un immobile nel comune di Magione in provincia di Perugia. La struttura esistente si sviluppava su tre piani composti da seminterrato, un piano terra e un sottotetto praticabile. L’intervento nasce dalla volontà dei committenti di ristrutturare l’edificio puntando a ottenere anche una parziale variazione di destinazione d’uso del seminterrato per la costituzione di una nuova unità immobiliare. Il seminterrato ha subito così l’intervento più importante: una serie di tramezzature hanno suddiviso i suoi 130 mq andando a creare un ampio soggiorno, una cucina abitabile, due stanze da letto e due bagni. Ambienti che giovano della presenza di una bella intercapedine areata di poco più di mezzo metro e dell’inserimento di una caldaia a metano a condensazione. La sfida più interessante è stata giocata nel ripensamento della stratigrafia dell’involucro esterno che, originariamente, si presentava composto da calcestruzzo prefabbricato con


solai di tipo predalles e tamponature esterne in pannelli prefabbricati in calcestruzzo vibrato a doppia lastra intramezzato da uno strato di polistirolo. Questa stratigrafia è stata in parte smantellata con l’asportazione dalle pareti esterne dei pannelli in lana di roccia e la demolizione dell’intercapedine in forati di contenimento realizzata all’interno dei vani. Successivamente è stato impostato il nuovo strato di isolante con il successivo rifacimento exnovo dell’intercapedine. Qui è entrato in gioco, Thermo Reflex pro 15 di Tema che, inserito tramite graffatura e chiuso da una foratina da 8 cm, ha permesso di

salvaguardare i volumi e le superfici abitabili preesistenti rinforzandole con le sue elevate prestazioni isolanti. COLORE E TEXTURE PER ANIMARE GLI SPAZI

La cura mostrata nella creazione dell’involucro è stata posta anche nella scelta dell’estetica interna. Piastrelle, finiture e arredobagno delle migliori marche sono riusciti ad animare con gusto e con le tonalità giuste i due appartamenti ospitati nell’edificio. Per rivestire i pavimenti dell’ingresso, dell’ampio soggiorno con angolo cottura e delle due stanze da letto dell’abitazione del piano terra sono state scelte superfici opache, leggermente granulose e dalle morbide venature. L’effetto è stato ottenuto con una piastrella amaranto in grado di richiamare l’eleganza tipica della pietra naturale arenaria. I due bagni giocano invece sulle differenze: in uno vincono piastrelle dalle tonalità verde chiaro, mentre nell’altro domina l’azzurro che dal pavimento sale leggermente a rivestire parte delle pareti per poi staccare con una cromia bianca leggermente azzurrata e un gioco di greche. I colori di entrambi i bagni si infrangono delicatamente lungo le linee morbide ma decise dei sanitari. Agli arredi bagno è stata abbinata la serie New Road, ovvero le rubinetterie – ecologiche per eccellenza – del Gruppo Nobili. I due bagni ospitano infine due eleganti box doccia con colonne termostatiche Tago sempre del Gruppo Nobili. Il secondo piano dell’edificio disegna un interno molto simile a quello sottostante, si ritrovano un ingresso, un ampio soggiorno con angolo cottura, due stanze da letto e due eleganti bagni. Queste similitudini sono state narrate con materiali e colori differenti, cercando di dare un’interpretazione originale. L’appartamento si caratterizza per la presenza di due ampi terrazzi rivestiti con una collezione pensata per gli spazi esterni e capace di evocare il fascino dell’antico cotto e di argille raffinate. Uno sguardo alla tradizione e al piacere di colori terrosi che ritorna nella zona giorno dove sono state disposte tavelle anticate similcotto. La zona notte continua questo stile cambiandone però l’interprete: un parquet color rovere. I due bagni utilizzano

entrambi la rubinetteria New Road del Gruppo Nobili ma si differenziano per tipologia di rivestimento e di colore: in uno sono ospitate piastrelle in ceramica bicottura e porcellanato smaltato, nell’altro un rivestimento dai toni pastello. L’effetto è comunque il medesimo: il colore riesce a creare volume e a riempire lo spazio. I sanitari inseriscono linee morbide e dall’estetica funzionale, manifestando così l’attenzione al comfort. Comodità, infine, che ritorna con i piatti doccia ultra piatti che uniti agli eleganti box Novellini e corredati dalla colonna termostatica Tago del Gruppo Nobili sottolineano la notevole cura nella scelta dei singoli particolari. La ristrutturazione a Magione è un chiaro esempio di come all’efficienza energetica dell’involucro sia necessario unire una valenza estetica – e quindi una cura nella scelta dei materiali di rivestimento e degli arredi – per rafforzare l’immagine di benessere trasmessa da una struttura che vuole iniziare una nuova vita. ■

IL RUOLO DI BIGMAT Professionalità, qualità dei prodotti trattati e capacità di offrire consulenze e schede tecniche complete e di facile utilizzo hanno fatto della BigMat Pesciarelli Edilizia Srl di Magione (PG) un referente puntuale. La BigMat Pesciarelli Edilizia è attiva da oltre quarant’anni sul territorio umbro, riuscendo da sempre a offrire un servizio continuo di consulenza e di fornitura a tutta la sua clientela. Materiali innovativi, sempre disponibili e in grado di essere consegnati anche entro le 24 ore. Senza dimenticare la costante consulenza garantita anche nella fase post vendita per rispondere a qualsiasi necessità.

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UN ANNO CON BIGMAT ‘13 BigMat lancia diverse proposte per rivivere il viaggio del Premio internazionale di architettura BigMat ‘13 e per accompagnarlo verso la prossima edizione del 2015.

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di Nicola Pisano

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na sfida vinta, una scelta azzeccata e una serie di aspettative attese e realizzate. Il 2013 di BigMat International si farà ricordare per la scelta positiva e fortunata di aver volto lo sguardo verso l’architettura e per l’aver premiato l’opera finita che meglio rappresenti i nuovi canoni estetici e funzionali del costruire in Europa. La prima edizione del Premio internazionale di architettura BigMat ‘13 è stata tutto questo. E anche la stampa di settore non si è lasciata sfuggire l’opportunità di parlarne. Molti gli articoli pubblicati anche in Italia, fra tutti ricordiamo con piacere l’uscita di Casabella. L’architettura piace, incuriosisce addetti ai lavori e non, ma molto ancora può essere fatto in favore della cultura del costruire e nella promozione della buona architettura e della sua lettura. E anche UP! vuol farsi portavoce di questi concetti, per questo ha avviato una collaborazione con Gabriele 3

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sco vincitore della sezione italiana del Premio internazionale di architettura BigMat ‘13. Da questo numero inizia quindi una nuova rubrica nella quale verranno raccontati consigli e aneddo-

ti del mondo dell’architettura, scandagliandone tutte le curiosità. Il prossimo appuntamento con il Premio è fissato nel 2015, la cadenza è infatti biennale, ma BigMat ha pensato di mantenere alta l’attenzione con una serie di iniziative e con eleganti gadget. La copertina dell’agenda BigMat 2014 mostra infatti un patchwork degli scatti tra i più belli delle architetture finaliste e ricorda il mondo della progettazione anche con pagine che riprendono la tipica carta millimetrata. Se il 2013 era stato marchiato dal ciclismo con immagini della squadra Fdj-BigMat, nel calendario BigMat 2014 si guarda agli scorci particolari di alcuni progetti che si sono contesi fino all’ultimo la vittoria finale. Per tutti coloro che invece vorrebbero rivivere la storia di questa prima edizione, BigMat ha realizzato un elegante catalogo, nel quale sono raccolti tutti i progetti inviati, anche quelli non finalisti, con descrizioni approfondite, fotografie e riportando tutte le motivazioni dei premi e le impressioni della giuria internazionale sui vincitori e sul Premio. Infine, in questi giorni saranno online due video riguardanti il Premio. Il primo raccoglie le interviste fatte ai sette vincitori nazionali e internazionali e alle due menzioni speciali (Salvaguardia del Patrimonio Storico e Giovane Architetto); il secondo è una sintesi della cerimonia svoltasi a Granada, con tanto di backstage e altre sorprese da non perdere. I filmati sono visibili sul canale youtube di BigMat e su www.bigmat.it. ■


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IL TETTO SOLIDALE La costruzione di un ospedale pediatrico in Hargeisa, Somaliland (Somalia) è uno dei tanti progetti di solidarietà in cui è impegnato Marco Berry, ex iena di Italia 1.

Sostenuto da

di Rosa Santavite

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opo che hai visto, non puoi più far finta di niente. È successo anche a BigMat dopo aver visto l’attività dell’associazione Marco Berry Onlus, impegnata a raccogliere i fondi per sostenere la costruzione e la gestione dell’ospedale pediatrico – progettato dall’architetto Giorgio Rosental di Torino – Mohamed Aden Sheikh Children Teaching Hospital di Hargeisa, nella regione del Somaliland in Somalia. Un’attività volta a garantire un modello di pace basato sulla garanzia dei diritti umani fondamentali, come quello della salute. Il progetto è sostenuto da istituzioni pubbliche, organizzazioni no profit, Università, da varie organizzazioni non governative (ONG), da La Fondazione Specchio dei Tempi de La Stampa e dall’ex iena Marco Berry. Il noto prestigiatore è diventato famoso per i servizi televisivi realizzati per il programma Le Iene in onda su Italia1, in cui smascherava le strategie di maghi e truffatori d’Italia. Berry è da tempo impegnato in diverse iniziative sociali ed è uno dei principali sostenitori dell’ospedale pediatrico con la sua Marco Berry Onlus Magic for Children: «Ho girato

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il mondo, ho visitato i Paesi tra i più poveri e ho incontrato tanti bambini che non sanno cosa significa sorridere – scrive Berry sul sito della Onlus www.marcoberryonlus.org –. Ho coinvolto in quest’avventura un gruppo di amici, imprenditori e professionisti che la pensano come me. Insieme abbiamo un unico scopo, quello di dare vita a iniziative e progetti mettendo a disposizione professionalità, energia ed entusiasmo per regalare a più bambini possibile quello che per diritto dovrebbero avere: un sorriso. Nella vita basta un piccolo gesto e se in tan-


ti ne facciamo uno, tutti insieme, può diventare una grande cosa». Così a tutti quelli che hanno partecipato o parteciperanno a questo “viaggio” di solidarietà viene rilasciato uno dei 53.334 mattoni simbolici necessari per realizzare l’ospedale. Ogni singolo mattone costa 10 euro. Qui entra in gioco l’entusiasmo di BigMat. L’ospedale, la cui costruzione è stata avviata nel 2012, è già operativo da un anno grazie a un ritmo serrato dei lavori. La struttura, però, è ancora incompleta, come ad esempio nella parte della copertura dell’area d’attesa all’ingresso e delle quattro aree di degenza. BigMat

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aiuterà a concludere questa parte dell’ospedale fornendo il materiale necessario per la realizzazione della struttura del tetto a partire dalle travi in legno.

Il sostegno del Gruppo sarà ampio e promosso con costanti azioni comunicative che sfrutteranno il mondo dei social network, soprattutto attraverso la pagina Facebook di BigMat, per sollecitare l’interesse dell’opinione pubblica. Un progetto che tutti possono

sostenere seguendo i consigli e le modalità descritte all’interno della pagina web www.marcoberryonlus.org. ■

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INTERNI E DESIGN LA PAROLA AD HABIMAT In viaggio alla scoperta del marchio sviluppato dal Gruppo BigMat che identifica gli stili e gli ambienti dello showroom. Tra gusto, qualità e accurata selezione di finiture, rivestimenti e arredobagno. Il 2014 sarà l’anno di habiMat, per questo anche la redazione di UP! ha deciso di creare una rubrica speciale con la quale indagare e svelare tutti i segreti di questo brand di successo. Parliamo di un modo di interpretare lo showroom sempre più diffuso sulla penisola, in grado di raggiungere nuovi mercati e di attirare particolari target come il privato. Ma è il mondo degli interior designer e degli architetti a dimostrare, con il loro costante apprezzamento, la validità delle soluzioni proposte personalizzate e abbinate a materiali variegati e di altissima qualità. Un successo descritto anche dai numeri, a oggi infatti sono oltre 70 gli showroom presenti nel Gruppo BigMat, che gradualmente stanno intraprendendo un percorso di ristrutturazione e aggiornamento del layout, secondo le logiche espositive e di assortimento previste dal format habiMat. Dopo le aperture di fine 2013 habiMat Rubiolo Bonivardo a Manta (CN) e habiMat Martorano a Tito (PZ), gli interventi più recenti, ad esempio, riguardano la BigMat Edilparise di Arzignano (VI), che ha da poco inaugurato il suo spazio habiMat così come BigMat Ricci Manfredo di Spoleto (PG), che ha rinnovato lo storico showroom reinterpretandolo secondo le logiche habiMat. Da pochi giorni ha inaugurato habiMat Edilizia Fiorini a Empoli (FI) e, nei prossimi mesi, è prevista l’apertura di habiMat Comed a Diano Marina (IM) e habiMat

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Guglielmina a Varallo Sesia (VC). Oltre a chi parte ora, vi sono altre realtà che traggono le prime conclusioni dopo un solo anno di attività e la soddisfazione ha i contorni del segno più. Due esempi su tutti: habiMat di BigMat Edilizia Due a Carcare (SV) e habiMat di BigMat Giacomelli Mirko & C. ad Arsiero (VI) registrano un incremento di clientela rispetto all’anno precedente. habiMat vuol dire anche esclusività, come ROBO – uno sgabello di design realizzato in cemento – apprezzatissimo all’ultima edizione dell’Architect@work di Londra (organizzazione inglese che mette in contatto le aziende internazionali con designer, architetti d’interni e progettisti) e chiaro esempio delle potenzialità concesse dal materiale i.design EFFIX di Italcementi, una delle tante proposte del selezionato catalogo del brand. Scegliere di avvicinarsi ad habiMat non significa dunque stravolgere gli spazi attuali di uno showroom storico, ne cancellarne la memoria, significa piuttosto investirlo di una luce nuova e rivitalizzarlo, aumentando il valore dell’offerta. Lo showroom infatti diventa chiaro, emozionale ed efficace. Il cliente viene attirato oltre che da un’accurata selezione di finiture, rivestimenti e arredobagno anche da soluzioni e prodotti innovativi di sicuro interesse per progettare la casa in maniera attuale e moderna.


ROBO BY HABIMAT SUPERSTAR A LONDRA All’Exposition Center dell’Earls Court II, il contenitore multi uso nato dall’incontro tra Carlo Piccinelli, il cemento i.design EFFIX di Italcementi e gli showroom habiMat, è stato tra gli oggetti più acclamati della kermesse. ROBO by habiMat è stato uno degli oggetti più applauditi a Londra, all’interno della manifestazione Architect@work, che si è tenuta dal 29 al 30 gennaio all’Expostion Center dell’ Earls Court II, uno dei poli espositivi di Londra dedicati all’architettura e all’arte. Architect@work è un’organizzazione inglese che mette in contatto le aziende internazionali con designer, architetti d’interni e progettisti in una delle piazze espositive oggi più all’avanguardia per quanto riguarda il design. Il luogo ideale per ROBO by habiMat, nato dall’incontro della matita del designer Arch. Carlo Piccinelli con i.design EFFIX di Italcementi: ROBO allo stesso tempo uno sgabello, un contenitore, un piano d’appoggio o semplicemente un complemento d’arredo per qualsiasi ambiente della casa. Insomma, un oggetto d’arredo pratico, versatile, creativo ed elegante. Il nome è un omaggio al designer Joe Colombo, che negli anni Sessanta progettò un carrello porta oggetti chiamato ROBO. E già nella composizione visiva delle lettere del nome si individuano le caratteristiche di eleganza ed essenzialità di ROBO. Un elegante oggetto di design che va ad arricchire l’offerta degli showroom habiMat e dimostra la capacità di questo marchio, ideato per identificare gli stili e gli ambienti dello showroom, di interpretare il gusto e le necessità dei clienti. Quindi non solo accurate selezioni di finiture, rivestimenti e arredobagno ma, come avviene con ROBO, anche oggetti d’arredamento proposti in esclusiva. ROBO, che ha fatto bella mostra di sè nella gallery Curiosity for concrete (una particolare carrellata di soluzioni innovative per l’architettura realizzate in cemento), è solo un esempio di quello che è possibile realizzare oggi con “il cemento della creatività” firmato Italcementi: grazie alle elevate prestazioni meccaniche ed estetiche del materiale, consente la realizzazione di elementi non strutturali di ricercata valenza estetica, per scopi architettonici e decorativi. Scopri ROBO negli showroom habiMat. Trova quello più vicino a te su www.habimat.it.

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PER UNA DIFFUSA CONSAPEVOLEZZA DELL’IMPORTANZA DELLE COSTRUZIONI Rudy Girardi succede a Paolo Buzzetti alla guida di Federcostruzioni. Dopo due mandati al vertice della Federazione che raccoglie il sistema imprenditoriale delle costruzioni, Paolo Buzzetti lascia. A guidare Federcostruzioni sarà Rudy Girardi, imprenditore edile napoletano, presidente uscente di Ance Napoli, designato dalle associazioni e federazioni aderenti. In Federcostruzioni si riconoscono 90 tra Associazioni e Federazioni per un fatturato complessivo che nel 2013, considerando anche il valore della produzione realizzato dalle società che forniscono servizi inFedercostruzioni dispone, per la sua ampia e qualificata composizione, di enormi potenzialità e di una grande capacità di influenza sulle politiche governative necessarie per superare le difficoltà del momento. Credo però che stia a noi e alla nostra sensibilità utilizzare queste potenzialità e tradurle in proposte concrete e incisive. Ritengo essenziale che la Federazione si adoperi per suggerire al Governo dove sia possibile recuperare risorse per gli investimenti e per ridare vigore al mercato immobiliare. L’immissione di liquidità è infatti una condizione essenziale per poter sperare in una ripresa in tempi brevi. Importanti sono anche le politiche di incentivazione fiscale, in particolare quelle relative alla riqualificazione e al recupero edilizio, che devono diventare strutturali e non soggette a continue conferme che impediscono programmazione e continuità. I punti sui quali fondare la nostra politica associativa sono molteplici, in particolare però due temi mi sono cari in questo momento. Il primo riguarda le regole del mercato, di un mercato aperto, corretto e trasparente, nel quale l’esercizio della libera concorrenza sia possibile senza forme anomale e subdole che alterano e falsificano il confronto e la competizione. La con-

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novativi e tecnologici connessi alle costruzioni, è arrivato alla ragguardevole cifra di oltre 440 miliardi di euro, per una forza lavoro di circa 3 milioni di addetti per più di 30mila imprese. Ringraziando per la fiducia, il neo presidente Girardi non ha nascosto le sue preoccupazioni per l’attuale situazione in cui versa l’industria italiana delle costruzioni rispetto al mercato interno. Riportiamo di seguito un articolo a firma del presidente.

Rudy Girardi

dizione è la puntuale osservanza delle leggi che comporta una lotta senza remore alle aree di privilegio che vengono conseguite in vari modi, sostanzialmente illeciti, che creano vantaggi innaturali e non premiano la capacità competitiva. Senza un mercato libero e di correttezza concorrenziale, le imprese sane e strutturate sono spinte ai margini della competizione, mentre sono destinate ad affermarsi imprese che io definisco “disinvolte”, prive cioè di capacità tecnologiche e organizzative e di impianto industriale. Per rafforzare le nostre imprese e promuovere un loro forte radicamento sul mercato, questo il secondo punto, Federcostruzioni dovrà anche promuovere un rapporto sano e af-

fidabile con il mondo delle Istituzioni finanziarie. Sono oggi impraticabili e spesso interdetti gli spazi per le nostre imprese di acquisire finanziamento presso il sistema bancario. Le conseguenze sono gravissime, anche per il concomitante ritardo nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni per lavori e forniture. L’incrocio perverso di queste due forti criticità determina a danno delle imprese di tutta la filiera rischi gravi per lo svolgimento dell’attività produttiva. Due fronti, dunque, l’uno connesso all’altro, e su ambedue Federcostruzioni dovrà impegnarsi con grande determinazione: le banche devono finanziare l’attività produttiva; lo Stato deve saldare i debiti nei confronti delle imprese. Il nostro sforzo associativo dovrà quindi essere orientato perché le costruzioni assumano e svolgano nei fatti e nelle politiche concrete il ruolo centrale che a esse viene riconosciuto, finora nelle sole enunciazioni programmatiche che tuttavia continuano a rimanere sempre tali. Il complesso delle attività produttive delle costruzioni, così per le infrastrutture come anche per i comparti residenziali, è in realtà la leva più potente per sostenere e spingere il recupero dei livelli economici, degli investimenti, dei consumi delle famiglie e per la creazione di posti di lavoro.


EDILIZIA IN LEGNO FederlegnoArredo e Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) firmano importante accordo di collaborazione. Il mercato dell’edilizia in legno sta vivendo in Italia un momento particolarmente favorevole che vede numeri in crescita e in controtendenza rispetto all’edilizia tradizionale. Un trend positivo che ha bisogno di essere supportato al meglio affinché non si disperdano le enormi potenzialità di un manufatto le cui caratteristiche positive stanno conquistando quote sempre maggiori di mercato. Supporto garantito da FederlegnoArredo (Associazione nazionale che raccoglie al suo interno i più importanti produttori di case e edifici di legno) grazie a una politica attenta e efficace tra le aziende associate. Seguendo questa linea guida FederlegnoArredo e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici hanno sottoscritto un accordo di collaborazione che, oltre a tenere conto della crescente importanza sul mercato nazionale delle opere realizzate tramite sistemi costruttivi in legno, prevede una sinergia tra le due istituzioni al fine di favorire il percorso di qualificazione delle imprese e la vigilanza del mercato. Un punto fondamentale dell’accordo firmato dal presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, e dal presidente del CSLP, Massimo Sessa, mira a creare nel tempo un Osservatorio del Legno strutturale che possa fungere da canale istituzionale attraverso il quale sia possibile raccogliere dati e informazioni tecniche direttamente dal mercato. Non solo, tra gli altri aspetti positivi di una tale piattaforma di comunicazione si segnalano: miglioramento normativo e definizione di azioni legislative idonee a promuovere nuovi strumenti di crescita in tema di sicurezza e sostenibilità ambientale; elaborazione e proposta

di criteri e codici comportamentali che favoriscano la qualificazione degli operatori e delle aziende di settore, coordinando e programmando eventuali azioni di vigilanza sul mercato e sul territorio. A FederlegnoArredo, inoltre, esclusivamente per gli associati, viene riconosciuta la possibilità di esercitare la funzione di sportello tecnico del Servizio Tecnico Centrale (STC) col fine di pre-istruire le pratiche di qualificazione, snellendo contestualmente le procedure di approvazione delle stesse da parte del STC. Infine, lo stesso accordo prevede la possibilità di concessione di patrocini a percorsi

formativi e manifestazioni fieristiche organizzate dalla federazione al fine di riconoscere il fondamentale lavoro di promozione e divulgazione svolto dalla FederlegnoArredo negli ultimi anni.
«È una giornata importante per il settore delle costruzioni di legno – spiega Emanuele Orsini, presidente Assolegno –. Grazie a questa firma, infatti, si creeranno gli strumenti per dare avvio a una importante sinergia tra le istituzioni e il nostro comparto industriale. Tutto questo con un solo fine: promuovere la crescita del settore tramite un utilizzo razionale del materiale».

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PIANO FOR.S.E E REGISTRO DELLE IMPRESE FORMATIVE: LA FORMAZIONE DELL’EDILIZIA GUARDA AL FUTURO Il Sistema Bilaterale delle Costruzioni fa i conti con i profondi cambiamenti che stanno trasformando il mercato italiano per adeguare la formazione alle nuove esigenze di imprese e lavoratori Il 2014 per il Formedil è iniziato all’insegna di due importanti iniziative volte a rilanciare la formazione in edilizia come leva economica. Il settore delle costruzioni sta vivendo infatti la crisi più grave dal dopoguerra, con una pesante incidenza sul mercato del lavoro e sulle imprese. Gli investimenti in costruzioni nel 2013 hanno registrato una flessione del 5,6% che contribuisce a contrarre il valore del mercato rispetto all’inizio della crisi di oltre un 40%. Con la conseguenza che dal 2007 si sono persi 690.000 posti di lavoro. Una situazione che produce effetti rilevanti non solo sulle imprese ma anche sulle strutture

istituzionali e contrattuali del settore. Per questo è essenziale che gli enti bilaterali si attrezzino al meglio per saper gestire, da diversi punti di vista, gli aspetti salienti del mercato del lavoro: qualità e occupabilità, regolarità e sicurezza in questa fase di trasformazione strutturale. Il primo traguardo raggiunto riguarda il RIF (Registro delle Imprese Formative), una iniziativa avviata dalle parti sociali delle costruzioni e affidata al Formedil e alla Commissione nazionale dei Comitati paritetici territoriali (Cpt) per la sicurezza. Ogni azienda che si impegnerà a ricorrere al sistema bilaterale delle costruzioni per le sue attività formative rice-

PREMIUM SISTEMI DI CAROTAGGIO Nuova geNerazioNe di motori per il carotaggio Potenti e altamente produttivi Robusti e affidabili Maneggevoli

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Una società del gruppo SWAROVSKI


verà l’attestato di impresa formativa. Ciò consentirà loro di essere inserite nel Registro dedicato (RIF) dove verranno riportate tutte le iniziative di formazione relative ai dipendenti avviate dall’azienda nel corso del tempo nell’ambito del sistema bilaterale delle costruzioni (SBC), ma anche quelle svolte direttamente dall’impresa nei cantieri valorizzando in questo modo il ruolo svolto dall’azienda. Con il RIF il sistema bilaterale crea una sostanziale sinergia tra le diverse attività di formazione svolta dalle scuole e dai Cpt nei confronti delle singole imprese, affiancando agli strumenti di “certificazione” formativa nei confronti dei lavoratori, come nel caso del libretto formativo, una attestazione equivalente relativamente al soggetto impresa. Per Massimo Calzoni, presidente del Formedil «è un altro passo avanti nel percorso di sempre maggiore attenzione alle necessità delle imprese da parte del sistema bilaterale delle costruzioni. La situazione del settore e le difficoltà che stanno vivendo le imprese debbono spingere il nostro sistema a individuare nuovi strumenti che aiutino le aziende a valorizzare l’impegno e l’attenzione prestata alla formazione e alla sicurezza. Con il Registro delle imprese formative daremo loro uno strumento in più per essere competitive e per acquisire vantaggi nei confronti dell’Inail in quanto più virtuose». L’altra iniziativa avviata questo mese riguarda il progetto FOR.S.E (FORmare per il Settore Edile), un piano formativo di sistema supportato dall’accordo nazionale di settore che ha recentemente ottenuto il riconoscimento del finanziamento da parte di Fondimpresa. FOR.S.E consiste in 32 azioni formative in 15 regioni italiane declinate in sei diverse aree tematiche: ambiente sicurezza e innovazione organizzativa, sviluppo organizzativo, innovazione tecnologica, competenze tecnico professionali, competenze gestionali e di processo, qualificazione e riqualificazione. Al piano di formazione di 1.796 ore di formazione parteciperanno 380 impiegati tecnici-amministrativi e quadri. «Con l’attuazione del progetto – assicura il vicepresidente uscente del Formedil Piero Leonesio – rafforzeremo il ruolo della formazione come strumento fondamentale nel percorso di consolidamento del tessuto imprenditoriale e delle competenze dei diversi attori del processo di costruzione. Faremo crescere innanzitutto al nostro interno, tra i nostri operatori la consapevolezza della necessità di adeguarsi culturalmente e professionalmente a quanto sta caratterizzando sia il mercato sia i processi costruttivi, prestando grande attenzione alle innovazioni». e-mail formedil@formedil.it 
 web www.formedil.it

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IL CONSULENTE D’AZIENDA

COLLABORARE PER INNOVARE Il lungo periodo di recessione con i suoi effetti dirompenti sul sistema delle imprese, e conseguentemente sulla società, porta ormai ognuno di noi a porre e a porsi sempre più spesso la domanda “Quando si uscirà dal tunnel?”, mentre in realtà l’interrogativo più importante dovrebbe riguardare il “Come” se ne uscirà. Cosa troveremo al di là del tunnel, ma soprattutto saremo pronti ad affrontare il prossimo futuro con i giusti strumenti e le opportune leve competitive? Non è semplice definire con chiarezza il nuovo scenario competitivo in questa fase di incertezza, ma sicuramente le aziende e le organizzazioni dovranno focalizzarsi su vantaggi differenziali basati sull’innovazione, capacità creative e modelli imprenditoriali flessibili: in altre parole dovranno avere idee nuove in grado di incidere sul modello di business verso il cliente ma anche sui modelli organizzativi interni. Albert Einstein affermava che “la mente che si apre a una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente”: il processo è quindi irreversibile, ed è forse proprio questo aspetto che spinge le organizzazioni a essere diffidenti se non addirittura riluttanti nei confronti delle nuove idee nonché delle persone che portano le stesse all’interno delle “mura” aziendali, in quanto potenziali portatori di incertezza, instabilità e rischi. Ma ormai si è compreso come il vero rischio, anche nei cosiddetti “settori maturi”, sta proprio nel non innovare o farlo troppo in ritardo. Ma come sviluppare idee nuove e soprattutto come permettere che esse si pos-

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sano diffondere e permeare all’interno dell’azienda contaminando non solo i processi più prettamente commerciali ma anche quelli organizzativi e decisionali? Molte esperienze imprenditoriali, spesso di successo globale, hanno dimostrato che non è necessario avere un’idea nuova per innovare, bensì l’innovazione può nascere anche dalla realizzazione creativa di un’idea che ha già trovato applicazione in altri contesti, anche molto differenti. Si pensi alla spinta innovativa nel settore dell’illuminotecnica portata dal LED pur essendo quest’ultima una tecnologia nata oltre 50 anni fa! La capacità delle organizzazioni di analisi e di imitazione assume, dunque, un ruolo fondamentale, spesso facilitato dall’uso consapevole ed efficace delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Ma accedere a enormi quantità di dati e informazioni non vuol dire necessariamente acquisire conoscenza, anzi. Il paradosso dell’iper-informazione conferma infatti che poter accedere a una mole di informazioni senza strumenti e capacità di “filtro” e analisi critica corrisponde a non averne affatto! L’innovazione può anche consistere in nuovi modelli di offerta, che sappiano intercettare esigenze non pienamente soddisfatte della clientela. La reale differenza competitiva per le aziende innovative è creare un ambiente collaborativo all’interno del quale far sì che il “nuovo” possa attecchire e svilupparsi. Una sorta di “incubatore di idee” in grado di non farle perire nella prima fa-


se – la più critica – e di permettere, in una fase successiva, che si sviluppino e prendano forma. Questo processo di “incubazione” riserva spesso scoperte sorprendenti, facendo emergere capacità e propensioni innovative proprio di collaboratori e dipendenti che, partendo da una conoscenza dei processi interni e delle specificità aziendali, possono proporre “qualcosa di nuovo” se motivati e incentivati a considerarsi parte integrante di un modello collaborativo. La dimensione delle organizzazioni, spesso medio-piccole, non sempre però aiuta a creare questo favorevole “incubatore d’idee”, in cui la rilevanza dei processi e la visione strategica cedono il passo a un contingente – e sempre più obbligato – approccio problem solving quotidiano. A compensare questo limite strutturale interviene un differente modo di interpretare i meccanismi innovativi e di generazione di nuove idee: l’innovazione aperta (Open innovation, come fu definita per la prima volta da Henry Chesbrough, professore dell’Università di Berkeley). Questo nuovo approccio parte da un semplice presupposto: in un’arena competitiva in cui la conoscenza è ampiamente distribuita, l’innovazione deve nascere dalla condivisione di esperienze e idee, anche con soggetti considerati in passato fuori dalle “mura” aziendali quali fornitori, clienti, centri d’innovazione, Università. E talora concorrenti. Una fitta rete collaborativa di attori del mercato con cui sviluppare modelli e proposizioni innovative, con l’obiettivo di ingrandire la torta da cui prendere la propria fetta piuttosto che contendersi le poche briciole rimaste. Una efficace rete collaborativa può permettere anche di ridurre le asimmetrie informative, che possono caratterizzare i portatori di prodotti innovativi, con una riduzione anche significativa dei rischi di mercato, e con benefici condivisibili tra i diversi attori della rete collaborativa. L’invito è quindi muoversi per innovare, consapevoli del rischio di sbagliare direzione ma certi che l’immobilismo sia una strategia sicuramente fallimentare, e che l’approccio all’innovazione come modus operandi debba essere pervasivo a tutte le aree aziendali, in quanto condizione necessaria di sopravvivenza e sviluppo, Apriamoci dunque al confronto condividendo le proprie idee e generandone di nuove, ricordando che, come affermava il filosofo francese Chartier, “Nulla è più pericoloso di un’idea, quando è l’unica che abbiamo”.

Roberto Schiesari Schiesari & Associati Consulenza direzionale, economico-giuridica e tributaria

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RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO

LA QUALITÀ SILENZIOSA

Inizia con questo primo numero del 2014 di Up! la nuova rubrica di Lelli & Associati, vincitori italiani della prima edizione del Premio internazionale di architettura BigMat ’13. Gabriele Lelli commenta il premio e la sua opera vincitrice. Scelta coraggiosa quella della giuria del Premio internazionale di architettura BigMat ’13 di avvalorare la normalità. È proprio questa la caratteristica di questo edificio, sia per il luogo sia per il committente. Il luogo è la periferia italiana dove il rapporto fra spazio pubblico resta una questione irrisolta, dove la ricerca di una nuova qualità urbana è ancora aperta dai primi decenni del ‘900. Mentre nella città storica italiana, che tutto il mondo apprezza, le regole urbane sono sempre diverse, ma chiare, motivo per cui anche i tratti di tessuto urbano di base hanno carattere e qualità. Nella periferie c’è un caos che produce omogeneizzazione e banalizza ogni cosa. Ad esempio gli edifici spesso non hanno il rapporto chiaro rispetto allo spazio pubblico di fronte (decoroso) e retro (di servizio), in questo neppure nell’altra direzione dalla parte del privato. Se è vero che non c’è un esterno dedicato alla città, è altrettanto vero che gli edifici non hanno neppure un interno dedicato alla propria privacy. Per eccesso tutta la periferia “potrebbe” essere un grande esterno pubblico con “oggetti” che poggiano sullo spazio pubblico come proponeva Le Courbusier, ma allo stesso tempo “potrebbe” essere considerato un immenso interno privato, a giudicare dallo scarso decoro che si percepisce (dove si utilizzano i terrazzi verso la strada come ripostigli per bici, bottiglie, ecc.). L’intervento di Imola, di fronte a tale confusione e ambiguità delle nostre periferie, sommata a una macedonia di stili diversi, utilizza un piccolo artificio per proporre una idea nuova che contenga sia il decoro rispetto lo spazio pubblico, ma contemporaneamente ammetta spazi

Via Padovani Housing, foto di Sergio Buono

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dedicati alla privacy. L’idea è quella di “scavare” i volumi degli edifici in modo percettivamente gradevole ricavandone delle loggie abitabili, vere stanze all’aperto sulle quali affacciano tutte le aperture degli appartamenti. In questo modo, semplicemente usando uno spazio filtro fra pubblico e privato otteniamo una maggiore privacy interna e un decoro esterno determinato dagli affacci e dalla composizione delle logge. Questo meccanismo è sottolineato dall’uso di pannelli di compensato marino utilizzati sia come scuroni, sia come rivestimento delle pareti interne e sia come frangisole esterno. Altro elemento di “normalità” è la committenza, una società immobiliare privata che sviluppa un intervento di piccoli appartamenti da proporre sul mercato a prezzi accessibili. Di fronte a un budget assolutamente “normale”, dare un carattere peculiare a un intervento di residenze da commercializzare diventa difficile. Su questo fronte è stato fondamentale il lavoro di squadra con imprese, fornitori, artigiani e progettisti per individuare insieme le risorse disponibili in termini sia di materiali sia di capacità delle maestranze a disposizione. In questo caso, in questo lavoro, è emerso un quadro di risorse interessante legato a tecniche costruttive tradizionali e a capacità artigianali delle falegnamerie locali. Dall’intonachino con inerti a grossa pezzatura in marmo utilizzati nei restauri, fino alle parti in legno. Un lavoro fatto stando vicini alle cose, valorizzando le capacità di tutti gli operatori e rispettando rigorosamente il budget. Siamo contenti che il Premio internazionale di architettura BigMat ’13, attraverso la sua prestigiosa giuria, si sia interessato a un’edilizia di base e abbia apprezzato il lavoro che ha come risultato una qualità silenziosa e non urlata. Alle nostre periferie manca questo lavoro sulla qualità del tessuto di base spesso fatto solo di idee semplici. In particolare al nostro studio interessano molto le soluzioni che appena realizzate “sembrano” le più scontate e logiche, anche se dietro questo risultato semplice si nasconde un grosso lavoro di squadra. Cerchiamo sempre “l’uovo di Colombo”. Gabriele Lelli


RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO

LA MATERIA COME COLORE La materia ha una fortissima forza espressiva. Grezza Vals, con i listelli di legno nelle pareti del museo archeologico è un ingrediente privilegiato di molte espressioni artidi Chur (entrambe nel Cantone dei Grigioni in Svizzera) stiche e architettoniche: il gioco sul grado di trasformazione o con lastre di vetro nel Museo di Bregenz in Austria. Ha e di addomesticamento della materia, le imperfezioni che sperimentato molto con i materiali e la loro espressività la rendono così viva, la capacità di trasformarsi nel tempo quasi entrandoci dentro, utilizzandoli apparentemente senza senza perdere qualità anzi aggiungendo intensità, la rendono trasformarli. Nella Cappellina di Bruder Klaus a Colonia ha ricchissima di potenzialità espressive e progettuali. fatto un unico getto in cemento in 24 strati successivi, utiNel processo di trasformazione da materia a materiale da lizzando una controforma interna di pali in legno accostati. Alla fine della maturazione del costruzione troviamo tante variabili e declinazioni interessanti. Un getto i pali interni sono stati bruesempio possono essere alcune ciati, lasciando un effetto di sucomposizioni per “accostamenperficie “lobata” all’interno. Ma la to” in cui è sufficiente la tensiocosa più forte è che all’interno ha ne materica di materie diverse a lasciato i segni della combustione creare una particolare atmosfera, sulla superficie del cemento. Le come nelle prime opere olandepareti sono rimaste in parte nere. si di Rem Koolhaas. Altri hanno In questo caso, anche il fuoco è realizzato parti di edifici con il diventato un materia della costrumeccanismo della composizione zione. Il risultato è emozionante per “accatastamento”, utilizzaned è valorizzato da un pavimento do un unico materiale: in questo in piombo fuso colato sul posto caso si approfitta della ripetizione e lasciato grezzo senza ulteriori Facciata in listelli di legno. Peter Zumthor, Museo Archeologico, Chur. (CH) continua delle piccole differenze lavorazioni. e imperfezioni della materia, che La luce dall’alto, la rugosità delcrea vibrazioni e si modificano la superficie e i riflessi del pavinel tempo. Pensiamo ai semplici mento fanno sentire la forza e la listelli di legno accostato oppure nobiltà del fuoco. Il risultato è un a mattoni a vista, alle tradiziopiccolo spazio con un’atmosfenali coperture in coppi, a pavira intensissima, particolarmente mentazioni in pietra o a semplici adatta a un luogo dedicato allo elementi in cemento armato acspirito. All’esterno un’unica massa costati con le loro imperfezioni. in cemento scavato in mezzo alle L’architetto svizzero Peter Zumcolline di Colonia. thor utilizza quasi esclusivamenL’indubbia forza espressiva del cote la materia come colore, nella lore dei materiali utilizza la natura maggior parte dei casi senza mae la sostanza della materia che li schere o soluzioni che ne nasconcompone. Unico accorgimento: dano la perfezione o all’opposto svelarne l’autenticità senza paura. le imperfezioni, anzi proprio da Gabriele Lelli Lelli & Associati Architettura esse parte il suo lavoro. UtilizVincitore del Premio zando solo la forza della materiinternazionale di architettura cità Zumthor è riuscito a creare BigMat ’13 atmosfere irripetibili, come con la Facciata in mattoni montati a gelosia. Peter Zumthor, Museo Premio Nazionale Italia pietra e il cemento nelle Terme di diocesano, Colonia. (D)

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SISTEMI COSTRUTTIVI IN LEGNO: LA VENTILAZIONE Quando si parla di tetti in legno uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione è la ventilazione. Questa si ottiene attraverso la creazione di una intercapedine tra lo stato di copertura (ad es. tegole) e quello sottostante. Un tetto ventilato presenta una serie di vantaggi sia prestazionali sia di conservazione del pacchetto: • nei mesi invernali, permette di smaltire all’esterno il vapore proveniente dagli ambienti interni riscaldati; • nei mesi estivi, permette di ridurre la stagnazione di calore che diversamente si trasmetterebbe all’ambiente interno; • evita il ristagno dell’umidità al di sotto del manto di copertura e quindi evita la formazione di muffe che possono portare a un degrado della struttura; • favorisce lo scioglimento di neve e ghiaccio sulla copertura. L’intercapedine di ventilazione è assimi-

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labile a un camino nel quale si innesca un flusso d’aria; maggiore sarà il flusso d’aria, maggiori saranno gli effetti prodotti. Il moto all’interno del canale di ventilazione è generato da due fattori principali: • differenza di temperatura dell’aria tra interno ed esterno generata dagli apporti di calore degli strati sottostanti (in inverno) e della radiazione solare assorbita dal manto di copertura; • differenza di pressione tra ingresso e uscita generata dal vento. Se l’aria all’interno è più calda di quella all’esterno, la differenza di densità genera una spinta ascensionale tanto maggiore quanto più grande è la pendenza della falda. Trattandosi di un flusso d’aria si deve porre particolare attenzione alle resistenze che causano una riduzione del flusso stesso e cioè: • perdite di carico localizzate come

riduzioni di sezione soprattutto in ingresso (ostruzioni in prossimità della gronda) e in uscita (ostruzioni sul colmo); • perdite di carico distribuite (attrito lungo il canale) che dipendono dalla lunghezza della falda. Da queste considerazioni appare evidente come sia necessario valutare tutti questi fattori in fase di progettazione per ottenere un risultato ottimale. Nella norma UNI 9460/2008 (Coperture discontinue – Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con tegole di laterizio o calcestruzzo) si fa preciso riferimento alla ventilazione e al suo dimensionamento. “Quando si intende adottare una in-


tercapedine a spessore costante lungo la falda, lo spessore stesso, e quindi la sezione utile di flusso, dipende dal tipo di tegola (geometria, ecc.), dalla lunghezza della falda, dalla sua pendenza e dal tipo di intercapedine (in comunicazione con il sottotegola o separato), dalla conformazione delle sezioni di ingresso e di uscita, nonché dalle condizioni ambientali interne ed esterne (vento, irraggiamento solare, ecc.). Generalmente, la sezione di flusso per intercapedini efficaci nella riduzione del flusso termico in clima estivo, nel caso di pendenze usuali in Italia (3035%) e lunghezza di falda usuali (fino a 7 m), è di almeno 550 cmq netti per ogni metro di larghezza della falda, al di sotto della listellatura nel caso in cui l’intercapedine sia in comunicazione con la listellatura stessa. Tali prescrizioni devono essere rispettate anche quando si adotta una intercapedine delimitata da due strati piani paralleli (doppio tavolato, pannelli, ecc.)”. E riguardo alla microventilazione: “In qualsiasi tipo di copertura (isolata o no, ventilata o no), è necessario prevedere una microventilazione sottotegola per evitare persistenza di umidità, formazione di condensazioni e per prolungare la durata del sistema. Tale microventilazione è attuata posizionando le tegole su listellature di supporto e può essere incrementata con l’impiego di tegole munite di aeratore. È necessario verificare che la linea di gronda e il colmo siano liberi da ostacoli che possano impedire la libera circolazione dell’aria”. In letteratura si possono trovare diversi studi sperimentali per verificare l’influenza della ventilazione nel contenimento del consumo energetico invernale (limitata dissipazione del calore generato all’interno dell’ambiente riscaldato) ed estivo (smaltimento del calore sottotegola). Dagli studi condotti dal Prof. D’Orazio, e ai quali si rimanda per maggiori dettagli, emerge che la percentuale del

flusso entrante per irraggiamento che riesce a entrare nel sottotetto diminuisce con l’incremento della camera di ventilazione ed è indipendente dal tipo di copertura e dall’entità dell’irraggiamento. “Le coperture microventilate limitano il passaggio all’ambiente sottotetto al 2% del flusso termico di irraggiamento. Le coperture con camera di ventilazione libera di altezza pari a 3 cm limitano il passaggio all’ambiente sottotetto allo 0,8-1% del flusso termico di irraggiamento. Le coperture con camera di ventilazione libera di altezza pari a 6 cm limitano, infine, il passaggio all’ambiente sottotetto allo 0,5-0,7% del flusso termico di irraggiamento”. Per comprendere meglio queste percentuali va considerato che il 90-95% del flusso termico di irraggiamento viene dissipato per convezione direttamente dal manto di copertura. Si comprende quindi come maggiori sezioni del canale di ventilazione migliorino il comportamento estivo della copertura. È necessario però sottolineare che, in queste valutazioni, il tetto deve essere considerato nel suo complesso tenendo in conto tutti i componenti che lo formano. Elementi come le finestre possono aumentare notevolmente il flusso di calore entrante e quindi annullare i benefici di un aumento nell’altezza del canale di ventilazione. È stato inoltre verificato che grazie alla depressione che si crea sulla copertura per effetto del vento si ha un consistente passaggio d’aria e quindi di calore tra i giunti di un manto di copertura discontinuo. L’effetto ha un ordine di grandezza comparabile a quello ottenuto passando dalla micro alla macro ventilazione. Per quanto riguarda l’influenza della ventilazione nel periodo invernale, i risultati delle sperimentazioni effettuate evidenziano che anche in questo caso la ventilazione gioca un ruolo positivo ma solo se non troppo elevata. Infatti

camere di limitata dimensione riescono a sfruttare maggiormente il riscaldamento del manto per effetto della radiazione solare. Nel sistema di copertura modulare BigMat VASS per realizzare la camera di ventilazione viene utilizzata una doppia listellatura di sezione 5x5 cm. Il listello reggi tegola, perpendicolare alla pendenza della falda, è stato dimensionato per avere una sezione tale da reggere a flessione sotto i carichi del manto di copertura e della neve, considerando che appoggi sui listelli di ventilazione posti fino a 120 cm di distanza centro-centro. Il listello di ventilazione, parallelo alla pendenza della falda, ha un’altezza di 5 cm che porta ad avere una camera di ventilazione 475 cmq/ml. Il valore ottenuto garantisce buone prestazioni di smaltimento del calore in estate e non porta ad avere considerevoli dispersioni nel periodo invernale consentendo un buon compromesso delle prestazioni del pacchetto di copertura. Luca Mercante Direttore tecnico Team BigMat VASS

BIBLIOGRAFIA M. D’Orazio, Il comportamento delle coperture ventilate in fase invernale in “Costruire in laterizio”, n. 126, Novembre/Dicembre 2008, pp. 48-51. M. D’Orazio, La ventilazione delle coperture in laterizio in “Costruire in laterizio”, n. 88, Luglio/Agosto 2002, pp. 58-63. UNI 9460:2008, Coperture discontinue - Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con tegole di laterizio o calcestruzzo, 24/07/2008, ICS: [91.060.20-20].

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NEWS DAL MONDO BIGMAT BIGMAT M.E.L.C.A. APRE UN NUOVO PUNTO VENDITA A VIAREGGIO Continuare a reinventare, a rafforzare i servizi e i prodotti offerti perseguendo le esigenze del mercato locale sono strategie che possono condurre ai risultati sperati. In quest’ottica, e dopo una lettura attenta del territorio e delle sue peculiari necessità, la BigMat M.E.L.C.A. di Capezzano Pianore (LU) ha da poco aperto un punto vendita a Viareggio composto da un magazzino di 500 mq e completato da un’area esterna di 700 mq. Con la fine del 2013 è partita questa nuova attività in una zona geograficamente strategica e l’offerta dei prodotti sposa quelle che sono le opportunità di un territorio a vocazione altamente turistica. «Si ragiona per necessità stagionali e nei confronti di tipologie di clienti differenti, tra le quali troviamo anche i privati – spiega Luca Pighini direttore generale della storica BigMat M.E.L.C.A. –. Il nostro nuovo punto vendita abbraccia a 360° il mercato della ristrutturazione dal cartongesso, alla ferramenta, ai premiscelati per l’edilizia incluso il mondo delle vernici affiancandolo con un ottimo sistema tintometrico. Il cliente da noi può trovare il meglio per le sistemazioni di case, strutture ricettive e stabilimenti balneari in vista della partenza della stagione estiva e tutto il necessario per accrescere il benessere delle case e contrastare le differenti situazioni climatiche invernali». Un punto vendita pensato

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quindi anche per promuovere l’offerta dei due showroom della BigMat M.E.L.C.A., presenti entrambi a Capezzano Pianore (LU) nei quali vengono mostrate referenze merceologiche differenti e ben distinte. Lo showroom habiMat offre al cliente uno sguardo emozionale e ricco in riferimento alle finiture d’interni e all’arredobagno, mentre, il secondo è completamente dedicato al concetto di benessere interno anche nelle stagioni più fredde quindi: stufe a legna, stufe a pellet oltre a infissi in pvc, porte e molto altro. Una vera e propria rete che si completa con il punto vendita storico dedicato all’edilizia tradizionale e che fa della BigMat M.E.L.C.A. una realtà strategicamente diffusa in grado di soddisfare, su un vasto territorio come quello della provincia lucchese, qualsiasi necessità riguardante il mondo dell’edilizia. «Con questo investimento, – conclude Pighini – continuiamo nel nostro percorso di avvicinamento a varie tipologie di clientela riuscendo a offrire anche un servizio completamente chiavi i mano, dalla progettazione alla fase di post vendita per raccogliere le impressioni e supplire a possibili problematiche».


NEWS DAL MONDO BIGMAT L’INGRESSO IN BIGMAT DELLA BEMA DI CATANIA APRE LE PORTE DELLA SICILIA ORIENTALE Entra nella famiglia BigMat un nuovo punto vendita che permette al Gruppo di aprirsi al mercato della Sicilia orientale. Si tratta della realtà BigMat Bema di Valcorrente, una località nel cuore di Belpasso e a pochi chilometri da Catania. La posizione geograficamente centrale, le dimensioni e il fatturato in crescita fanno della realtà siciliana un ottimo ponte per il posizionamento, la promozione e la diffusione del Gruppo nelle vicine province di Messina, Siracusa e Ragusa. «Grazie a questa unione BigMat s’inserisce nel cuore di un territorio a lei nuovo mentre a noi consentirà di usufruire dell’esperienza e dell’aiuto di un Gruppo internazionale in una fase di ampliamento dell’offerta merceologica ed eventualmente nell’avvio di uno showroom habiMat – sottolinea Salvatore Belfiore titolare della BigMat Bema –. Negli anni abbiamo saputo cogliere in anticipo le necessità del territorio e questo ci ha permesso di chiudere in positivo il 2013, registrando un +13% rispetto all’anno precedente

con un fatturato di 2,3 milioni di euro». La BigMat Bema pone così un nuovo tassello nella sua crescita partita a metà degli anni ‘90 e attraversata da strategie molteplici d’offerta per meglio assecondare le necessità della filiera edile. Attualmente la realtà siciliana si è focalizzata su un’offerta che spazia dalle finiture al restauro, dalle soluzioni per l’isolamento a quelle per l’impermeabilizzazione. Il suo staff è composto da sette dipendenti e quattro commerciali esterni, costantemente aggiornati attraverso mensili incontri formativi. Corsi focalizzati sulle tematiche del presente dell’edilizia come l’impermeabilizzazione, l’isolamento e l’uso di resine per la pavimentazione e il rivestimento. Un modo importante di fare rete e fidelizzare clienti, progettisti, ingegneri e architetti. Ulteriori plus del nuovo punto vendita BigMat sono la pronta consegna, la varietà, la qualità dei prodotti trattati e il loro essere sempre disponibili nel magazzino di 5mila mq, di cui 2mila coperti, a Valcorrente.

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NEWS DAL MONDO BIGMAT CONTINUA IL TOUR DI BIGMAT VASS Dopo la presentazione a Made Expo 2013 e a Restructura 2013, l’esclusivo e rivoluzionario sistema per la costruzione di tetti in legno BigMat VASS è sbarcato all’edizione bolzanina di Klimahouse 2014, svoltasi dal 23 al 26 gennaio scorsi attirando la curiosità e l’interesse di quasi 40mila visitatori.

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BigM vi aspetta at VASS a Klima Toscana, dal 28 al 3 house 0m alla stazio ne Leopo arzo lda di Firen e a Klima ze stand B/56, hou dal 2 al 4 se Puglia a Bari, ottobre 2 014.

BigMat VASS – un’esclusiva dei Punti Vendita BigMat in tutta Italia – è un innovativo brevetto di moduli preassemblati in azienda, completi di tutti gli strati del tetto e costituiti da moduli funzionalizzati. I tecnici BigMat VASS presenti allo stand hanno presentato agli operatori del settore questo nuovo sistema tecnologico con dimostrazioni pratiche di montaggio e di performance: all’interno dello spazio espositivo è stata infatti riprodotta una falda di un tetto in legno dove gli addetti posizionavano, come avviene in cantiere, i moduli BigMat VASS necessari per comporre la copertura. La struttura così composta veniva poi mandata in pressione con dell’aria compressa e del fumo scenografico che, grazie alla tenuta all’aria del sistema, rimaneva intrappolato all’interno fino a fine dimostrazione. Tutti i procedimenti sono stati ripresi in diretta da una telecamera GoPro indossata dall’operatore e proiettati su uno schermo per consentire ai visitatori di vedere in tempo reale tutti i dettagli dell’installazione. A queste immagini veniva alternato un video in 3D esplicativo della stratigrafica e funzionalità dei singoli moduli.


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NEWS DAL MONDO BIGMAT INAUGURATO LO SHOWROOM HABIMAT EDILPARISE Tutto nuovo, tranne le dimensioni. La clientela è rimasta favorevolmente sorpresa dallo showroom habiMat aperto dalla BigMat Edilparise ad Arzignano (VI). Un ambiente giovane, frizzante con allestimenti accattivanti e di chiara lettura che la clientela ha iniziato a conoscere dall’aperitivo d’inaugurazione del pomeriggio di sabato 25 gennaio. «Siamo riusciti nell’intento di ringiovanire il nostro spazio espositivo di 250 mq abbandonando il vecchio modo standardizzato di gestire uno showroom, fatto di carrellate di box con esposizioni di singoli prodotti – confida Flavio Parise titolare della BigMat EdilParise –. Ora il cliente entra in diverse proposte di ambiente, dove ogni elemento diventa parte di un insieme. Una serie di proposte di arredamento, un modo di concepire l’offerta in maniera completamente diversa rispetto a prima, guidando il cliente nella costruzione dell’ambiente». La realtà vicentina ora può finalmente accompagnare il cliente passo passo lungo il viaggio di una nuova costruzione. «Oggigiorno la clientela cerca realtà affidabili e in grado di consigliarla lungo tutto il percorso che conduce alla realizzazione di qualsiasi tipologia di edificio – sottolinea Cristina Pellizzaro, nuova figura della BigMat EdilParise e fresca responsabile dello

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spazio habiMat – e noi offriamo loro il pacchetto completo: dalla lavorazione grezza fino all’ultima finitura d’interni. Il cliente sarà seguito costantemente dai nostri collaboratori e potrà contare sulla consulenza di architetti, interior designer e di tutti gli altri professionisti del mondo edile. Potrà così dire addio alle sorprese. Affidandosi a noi come unici interlocutori risulterà semplice monitorare l’elenco degli interventi, la tempistica e il costo totale del lavoro. Inoltre per noi, ma anche per il cliente, è importante sapere di affidarsi al supporto di un marchio totale, conosciuto e referenziato qual è BigMat». Nel percorso di passaggio dal vecchio showroom ad habiMat il lavoro di squadra ha permesso di abbattere i costi e, racconta Parise: «Gli interventi sono stati guidati con preparazione dai nostri arredatori d’interni ma non bisogna dimenticare il supporto e i consigli dei collaboratori e di tutti i nostri fornitori. Ma non ci fermiamo qui. L’esser diventati uno showroom habiMat ci assicura una prospettiva futura fatta di continue evoluzioni, di cura dell’immagine, di proposte espositive e di costante aggiornamento culturale e professionale che si tradurranno in un servizio in grado di assecondare le necessità di una clientela in continua evoluzione e di target ormai medio alto».


NEWS DAL MONDO BIGMAT HABIMAT EDILIZIA DUE FESTEGGIA UN ANNO DI ATTIVITÀ Giovane e già maturo, ma con ampi margini di crescita. Ha festeggiato il suo primo anno di attività lo spazio habiMat di BigMat Edilizia Due a Carcare (SV) e le prime impressioni sono tutte favorevoli. Il 18 gennaio, con un evento che ha catturato un folto gruppo sia di privati sia di imprese, si è brindato ai 365 giorni di attività dello showroom, un’occasione resa ancora più suggestiva e formativa dalla presenza dei tecnici Kerakoll e Cebos che hanno accompagnato i presenti alla scoperta dei loro prodotti e del loro corretto uso. A chiusura della giornata un brindisi ben augurante per i prossimi obiettivi dello spazio habiMat. «Confrontare i dati tra questo primo periodo di attività rispetto al passato non è facile perché – confida Sara Tilocca responsabile commerciale della realtà ligure – i numeri sono esponenzialmente positivi. Questo percorso avviato nel 2013 è stato per noi un cambio significativo, i risultati prefissati sono stati raggiunti e ampiamente superati. Ma siamo solo all’inizio e il lavoro da fare è ancora tanto, non ci vogliamo sentire appagati». Un cambio radicale quindi in grado di sposare quelle che sono le richieste di un mercato in continua evoluzione e attento alla qualità e all’insieme della proposta. «Il cliente è informato e richiede al suo interlocutore una costante offerta di materiali innovativi e la capacità di trasmettere sensazioni diverse e piacevoli. La scelta dell’acquirente è il risultato della nostra capacità di saper trasmettere emozioni, e le proposte dello spazio habiMat riescono a far vivere l’armonia che si potrebbe provare nella propria casa scegliendo quelle soluzioni». La forza di Edilizia Due sta anche nella capacità di accompagnare il cliente lungo tutto il percorso di costruzione o di ristrutturazione dell’immobile, consigliandolo passo dopo passo dal disegno tecnico fino alla scelta del singolo attacco idraulico. Prodotti d’alta gamma e servizio competente e accogliente che permettono alla realtà ligure di fare la differenza e di posizionarsi in maniera decisa e chiaramente riconoscibile sul mercato locale. Nell’ultimo anno molti privati si sono così avvicinati al mondo di BigMat Edilizia Due, una tipologia di clientela differente rispetto al passato, ma anche nuove imprese che apprezzano questo cambiamento e, come conclude Tilocca, «lo spazio habiMat è stato il volano per l’ampliamento dell’area geografica delle richieste dei nostri servizi. Ora puntiamo a rafforzare il rapporto con gli architetti, un target sempre più d’interesse per il mondo BigMat, che grazie all’apertura di habiMat hanno iniziato a veder in noi un nuovo e utile protagonista all’interno della filiera edile».

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NEWS DAL MONDO BIGMAT SOLUZIONI ANTISISMICHE E GREEN, BIGMAT INCONTRA KERAKOLL

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Il rinforzo strutturale antisismico è stato al centro dell’incontro che si è tenuto il 30 gennaio al Kerakoll GreenBuilding campus di Casalgrande (RE). Un appuntamento che ha richiamato oltre 35 ragioni sociali del Gruppo BigMat con un afflusso record di una settantina di partecipanti. Il direttore vendite Roberto Vignali e il product manager Paolo Casadei, responsabili del corso Kerakoll, hanno presentato l’azienda di Reggio Emilia e indicato i punti nodali della formazione dedicata ai sistemi di rinforzo strutturale per il consolidamento, rafforzamento e miglioramento sismico in abbinamento alle malte minerali. Come sottolineato da Casadei queste operazioni,

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NEWS DAL MONDO BIGMAT

richieste dalle normative antisismiche del 2012 frutto anche delle tragiche conseguenze derivanti dai terremoti in Umbria e in Abruzzo, devono tenere conto anche dei principi della conservazione nel rispetto del disegno architettonico oltre che dell’origine e della natura dei materiali da costruzione. Le tecniche di rinforzo strutturale proposte hanno mostrato come si possa

ottenere un buon livello di sicurezza rispetto alle tecniche costruttive tradizionali, garantendo reversibilità e ridotta invasività dell’intervento. Un nuovo approccio, quello di Kerakoll, basato sull’impiego di geo malte minerali/naturali associate a tessuti in acciaio perlitico galvanizzato a elevatissima resistenza e tenacità; un sistema moderno, innovativo, economico ed

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BIGMAT INTERNATIONAL BIGMAT INTERNATIONAL: TUTTE LE STRATEGIE, NAZIONE PER NAZIONE RACCONTATE DA MATTEO CAMILLINI Il fil rouge delle strategie 2014 del più grande gruppo di distributori edili indipendenti d’Europa è il ripensamento del Punto Vendita per adeguarsi e anticipare il nuovo mercato, che passa attraverso l’ampliamento della gamma dei prodotti e delle categorie merceologiche per offrire un range di prodotti e di servizi ancora più ampio e competitivo e attraverso la capacità di coniugare i trend del costruire dati dall’innovazione, dalla sostenibilità e da un cliente sempre più esigente, avveduto e oculato negli investimenti. A raccontare le attività internazionali di BigMat e le declinazioni nei vari Paesi è Matteo Camillini, direttore di BigMat International. Su cosa si concentreranno le azioni del Gruppo per il 2014? Per quanto riguarda lo sviluppo della nostra insegna entro i prossimi mesi si concretizzerà l’ingresso di una nuova nazione, la Slovacchia, e metteremo in atto attività di prospezione più o meno avanzata in altri Stati. Per quanto riguarda, invece, Repubblica Ceca e Portogallo, dove BigMat è presente da poco tempo, il 2014 sarà un anno di accompagnamento allo sviluppo. In particolare, il Portogallo rientrerà sotto il “cappello” di BigMat Iberia, di cui fa parte anche la Spagna. Quest’anno,

poi, compiremo degli studi riguardanti lo sviluppo digitale su web e social network e che presenteremo al consueto appuntamento con il Congresso internazionale, che si svolgerà a ottobre. E per quanto riguarda il Premio internazionale di architettura? Il successo del Premio ci ha portato a pensare di attuare delle attività di diffusione dei progetti finalisti tramite tutta una serie di attività di promozione. I risulati lusinghieri del Premio ci hanno portato a confermarlo come una delle attività a livello internazionale confermandosi in edizione biennale. A fine anno ci sarà il lancio dell’edizione 2015. Quali sono i progetti BigMat nelle varie nazioni? BigMat ha la flessibilità di operare nei vari mercati delle nazioni in cui è presente per adattarsi a contesti diversi ma cercando di dare ai soci di ogni Paese il supporto migliore possibile. Gli stravolgimenti economici, che tutti conosciamo, hanno morso pesantemente il settore delle costruzioni europeo, in particolar modo in Spagna e in Italia, con segnali di difficoltà anche in Francia e in Belgio. Le risposte maturate dal nostro Gruppo prevedono azioni personalizzate in ogni Stato, guidate dal filo conduttore dell’ampliamento

L’aumento dei punti vendita nel periodo 1981-2013

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delle categorie merceologiche e delle gamme di prodotti a disposizione dei clienti. Questo è il cuore della strategia del Belgio e dell’Italia, in quest’ultima Matteo Camillini, BigMat declinato anche direttore International nei vari format studiati ad hoc: da habiMat per le finiture d’interni al settore legno, sviluppato in Italia attraverso 4 centri di lavorazione. In Francia e in Spagna ci sono recenti e innovativi progetti in cantiere. Ce li racconta in breve? BigMat France ha intrapreso un ambizioso percorso di ripensamento del Punto Vendita in un programma pluriennale chiamato Piano strategico BigMat (PSB). Si tratta di un percorso di restyling dei Punti Vendita sia dal punto di vista fisico e di efficienza energetica – con l’obiettivo di dare un’immagine esterna comune a tutti i negozi, facendo uso di legno, acciaio, vetro – sia a livello concettuale di layout interno. La grande novità sarà la “piazza del villaggio”, una sorta di agorà creata all’interno del Punto Vendita che ruoterà attorno a un totem interattivo guidato


BIGMAT INTERNATIONAL da personale specializzato. Un luogo fisico ma anche metaforico dove far incontrare praticamente e idealmente domanda e offerta, progettazione e produzione. E in Spagna? Come negli altri Paesi, anche nella penisola iberica hanno messo in campo in primis la strategia dell’ampliamento della gamma prodotti e della multispecializzazione. Il mercato spagnolo del nuovo è bloccato e quindi si punta sulla manutenzione e sulla ristrutturazione. In quest’ottica, la clientela privata è il target a cui puntare. Per raggiungere questo obiettivo sarà messa in campo tutta una serie di azioni promozionali, rivolte appunto anche al privato. Oltre a questo, BigMat Iberia ha stretto un’alleanza strategica con il Gruppo Corte Inglés, che a sua volta ha un’insegna specialistica Bricor (bricolage e prodotti per l’edilizia), per favorire lo sviluppo di particolari aree di liberi servizi professionali brandizzati BigMat. BigMat Iberia si occuperà di gestire degli shop in shop della parte edile di Bricor, che avranno l’insegna Bricor BigMat. Si troveranno nelle principali città all’interno di centri commerciali molto importanti. Altro elemento su cui BigMat Iberia punterà molto è la piattaforma logistica, con cui vengono gestite le piccole quantità che i soci richiedono. L’edilizia vista con gli occhi di chi ha una visione europea in che direzione sta andando? Le parole d’ordine sono specializzazione, professionalità, capacità di captare e interloquire con il privato e, al contempo, aumentando i servizi e la competenza tecnica per interloquire con gli operatori del settore. A questo si aggiunge la ricerca di prodotti sempre più rivolti al comfort abitativo, al rispetto ambientale, con un occhio di riguardo al corretto posizionamento di mercato per rapporto qualità prezzo. Si tratta di una partita impegnativa, che non permette più a tutti di rimanere

sul mercato. Resteranno solo coloro che sono in grado di cavalcare questi driver con flessibilità, reinventando logistica e concept di Punto Vendita con la capacità di dare fiducia e impostare relazioni forti con il cliente. Dal punto di vista del ciclo economico, il secondo semestre 2014 dovrebbe finalmente invertire il segno in positivo, tranne per alcune realtà come la Spagna e la Repubblica Ceca, che dovranno aspettare il 2015. Per quanto riguarda l’Italia sono ancora molte le

variabili sul tavolo, ma la sensazione è che entro la fine dell’anno il trend negativo finisca e si inizino a vedere i primi miglioramenti.

COME FUNZIONA BIGMAT INTERNATIONAL BigMat è un’insegna europea di distributori edili indipendenti che conta su 830 Punti Vendita presenti in Francia, Belgio, Spagna/Portogallo, Italia e Repubblica Ceca. Il fatturato globale è di 2,218 milioni di euro. Dal 2011, la cellula internazionale è rappresentata dalla società BigMat International SA, headquarters a Lussemburgo. I soci azionisti sono BigMat France, BigMat Belgium, BigMat Iberia, BigMat Pro.Ma. Italia e nel CDA, presieduto da Claude Coutant, siedono gli amministratori Lorenzo de La Villa, Giovanni De Tommasi, Jean-Paul Giet, Xesus Vilas, Alberto Grigolin, Fabrice Maud, Sebastien Alliment, José Martinez. Il direttore è Matteo Camillini. Mission della società Sviluppo, tutela e diffusione internazionale del marchio/insegna BigMat. Progetti e azioni di comunicazione di rilevanza internazionale. Progetti di co-marketing commerciale con i principali fornitori internazionali. Sinergie e scambi fra paesi per la diffusione delle best practices e know-how del Gruppo. Progetti specifici di comune interesse internazionale. Modalità di funzionamento BigMat International imposta annualmente la sua attività tramite il confronto e lo scambio fra i direttori dei vari Paesi BigMat, che hanno il compito di identificare e proporre alla governance i progetti e le attività su cui si lavorerà insieme a livello internazionale tramite il project management, creando piccoli gruppi internazionali composti da risorse di ciascun paese. L’organo deputato a questo è il Comitato Inter-Direzionale (CID) composto da Julie Seny, Jesus Prieto, Lina Mazzullo, Joel Armary e Matteo Camillini.

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