PTRC con attribuzione della valenza paesaggistica, Quaderno delle Strategie

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IL PTRC PER LA VALORIZZAZIONE E LO SVILUPPO DEL TERRITORIO

Il PTRC è il documento principale che prosegue e integra il processo di programmazione regionale in ambito territoriale, costituendo lo strumento di massimo governo del territorio. Attraverso il PTRC si esprimono tutte le politiche che promuovono la competitività del Veneto nel contesto nazionale ed internazionale. Il PTRC rappresenta lo strumento più ampio per progettare e immaginare il futuro del Veneto attraverso azioni concrete sul territorio per lo sviluppo, la cultura, la mobilità, il turismo.

Questi i motivi che hanno portato alla decisione di aggiornare il PTRC attraverso un laborioso percorso fatto di azioni, incontri, tavoli di concertazione, studi ed approfondimenti.

La variante parziale al PTRC con attribuzione della valenza paesaggistica rappresenta il risultato del percorso di condivisione con tutti i soggetti interessati e la comunità, condotto sulla base di una visione territoriale orientata alla salvaguardia del territorio, alla valorizzazione dell’identità veneta nello spazio di sviluppo europeo e all’incentivazione e attivazione di azioni di imprenditorialità in grado di premiare iniziative e dare nuovo vigore al tessuto economico del Veneto.

Con l’adozione della variante non si è inteso proporre un piano “chiuso”, ma uno strumento che può essere adeguato e aggiornato nel tempo, dal momento che tutti gli strumenti di governo del territorio devono essere dinamici e flessibili per fornire delle risposte efficaci e utili ad una realtà in continua trasformazione, estremamente sensibile ai mutamenti sul piano economico e sociale.

La variante al PTRC si articola su alcuni assi strategici principali, riferiti all’attribuzione della valenza paesaggistica e all’approfondimento e aggiornamento di alcune tematiche territoriali, conseguentemente alle mutate condizioni dei settori dell’economia, dell’energia, della sicurezza idrogeologica e sismica.

La presente pubblicazione favorisce una lettura del PTRC per linee strategiche e di forte sintesi: nonostante il disegno generale si appoggi su una struttura complessa di analisi e valutazione delle diverse componenti territoriali, la strategia del Piano impone di condividere il progetto per indicazioni prioritarie, in modo che gli attori istituzionali e sociali possano contribuire a svilupparne le potenzialità ed opportunità.

Per rendere competitivo un territorio, nel rispetto delle sue caratteristiche peculiari, bisogna innanzitutto convergere su una “community vision”, ovvero su un comune e diffuso senso di interesse e compartecipazione nella costruzione di un futuro comune e credibile. In questo senso il PTRC comincia a trasformarsi da strumento tecnico a “contratto sociale” e, oltre a rappresentare la dimensione territoriale e urbanistica dello spazio fisico veneto, offre una visione strategica da governare con approcci integrati e in un’ottica europea. In questa logica di responsabilità condivisa il PTRC, ancora prima di essere definitivamente approvato, può già produrre i suoi effetti soprattutto nella sua dimensione strategica, acquistando operatività e continuando ad essere spazio attivo per la costruzione di scelte comuni sul futuro del Veneto. Un intenso lavoro che ci ha impegnato a lungo ma che contiamo darà ai Veneti i giusti strumenti per ridare slancio e prospettiva allo sviluppo compatibile del nostro territorio.

L’aggiornamento del PTRC adottato si inquadra in un contesto economico e sociale che vede un profondo ripensamento della struttura della società e degli stili di vita sia nella dimensione regionale che internazionale. Il presente documento ha l’obiettivo di favorire la comprensione delle strategie fondanti la variante al PTRC con valenza paesaggistica e di offrire una visione sintetica della variante adottata.

Un primo riferimento è il bisogno di relazionare il “sistema Veneto” in un quadro nazionale ed europeo. Questa attività conferma la “Carta di Venezia” sottoscritta dalle Regioni del Nord che riconosce la Adria - Po Valley come la fascia territoriale del Nord Italia posizionata nel primo livello del reticolo Europeo.

La competitività del Veneto nel contesto nazionale e internazionale richiede il completamento della realizzazione delle grandi infrastrutture viarie, ferroviarie, portuali e aereoportuali che sono gli assi portanti della struttura produttiva e della accessibilità turistica regionale.

La complessa realtà geomorfologica della nostra regione impone che ogni progettualità territoriale abbia come base di riferimento la fragilità del territorio e l’importanza del mantenimento e arricchimento della biodiversità come fattori centrali per le politiche di sviluppo socioeconomico che si devono relazionare con il riconoscimento dei singoli ambiti di paesaggio e il consolidamento dei processi identitari della popolazione.

In particolare il lavoro di riconoscimento degli ambiti recupera e affina quanto sviluppato in questi anni nel PTRC adottato con l’Atlante Ricognitivo degli Ambiti di Paesaggio e le riunioni del Comitato Tecnico per il Paesaggio che propone sia una condivisione di obiettivi che un lavoro continuo e costante per la definizione dei singoli vincoli in un quadro generale di tutela dei valori paesaggistici regionali, così come richiesto dalla Convenzione Europea del Paesaggio e richiamato dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio nonché affermato dall’intesa sottoscritta tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Veneto.

In questo quadro di riferimento il Veneto è una Regione che prefigura una nuova forma della piattaforma metropolitana regionale attraverso un riordino territoriale e infrastrutturale integrando le polarità di rango nazionale con quelle regionali in un’unica rete di città competitiva a livello internazionale. Particolare attenzione viene posta al controllo e ai limiti dello sviluppo sull’utilizzo di nuovo suolo agricolo al fine di orientare in un disegno di sostenibilità economica e sociale i valori paesaggistici e del territorio rurale con la maglia urbana la cui diffusione ha bisogno di una chiara gerarchia territoriale al fine ottimizzare quelle economie di scala per i servizi alle persone e alle cose che la società del futuro e i nuovi stili di vita richiedono.

A fine di agevolare la consultazione e il percorso partecipativo nel documento sono puntualmente indicati gli elaborati oggetto della variante al PTRC adottato che sono oggetto di pubblicazione e quindi di eventuali osservazioni.

UN PIANO PER LO SVILUPPO E LA SALVAGUARDIA

UNA NUOVA PROSPETTIVA PER LA TUTELA DEL PAESAGGIO

La Convenzione Europea del paesaggio (Firenze, 2000) riconosce a quest’ultimo un ruolo primario nella formazione del benessere individuale e sociale, affermando la necessità della sua salvaguardia, gestione e pianificazione. Alla tutela dei paesaggi riconosciuti di notevole interesse pubblico, come particolari zone montane, fluviali, lagunari, e specifici contesti di interesse storico o archeologico, la Convezione affianca il concetto di costruzione dei paesaggi della contemporaneità e riqualificazione dei paesaggi dell’abbandono e del degrado, rendendo così impensabile scindere la pianificazione territoriale e la pianificazione del paesaggio.

Il dettato normativo del Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), che ha recepito la prospettiva della Convenzione, ha permesso di delineare il percorso per l’elaborazione congiunta del Piano paesaggistico da parte della Regione del Veneto e del Ministero per i beni le attività culturali, alla quale è stato dato avvio formale con il protocollo d’intesa sottoscritto tra le due parti il 15 luglio 2009.

Il Piano paesaggistico, il quale si configura come attributivo al PTRC adottato della specifica considerazione dei valori paesaggistici, è inteso come un momento centrale per ridefinire e dare un nuovo significato al ruolo che lo Stato ha in materia di tutela paesaggistica, costituzionalmente riconosciuta dall’art. 9.

La pianificazione paesaggistica congiunta tra Stato e Regione, oltre a consentire una visione maggiormente organica del territorio e delle sue dinamiche di trasformazione, permette di sfruttare pienamente le possibilità semplificative previste dal Codice. La copianificazione permetterà, in molti casi, di superare il procedimento di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 146 del d. lgs. 42/2004: in conformità a quanto disposto dal Codice, una volta approvate le prescrizioni d’uso dei beni paesaggistici tutelati, e una volta ottenuta la positiva verifica da parte del Ministero dell’avvenuto adeguamento degli strumenti urbanistici sotto ordinati, il parere del Soprintendente in merito alla realizzazione di interventi in aree dichiarate di notevole interesse pubblico assumerà natura obbligatoria, non vincolante. Si tratta di un’operazione di cospicua rilevanza, che grazie alla precisa analisi dello stato attuale del territorio della regione del Veneto e degli ambiti di rilevanza paesaggistica ivi presenti, offre la possibilità di elaborare compiutamente le strategie di pianificazione urbana e paesaggistica, con particolare riguardo alle esigenze della tutela.

Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto del Ministero per i beni e le attività culturali

Ugo Soragni

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SCENARIO EUROPEO

L’Europa si colloca nella dimensione globale come sistema di Paesi connotato da una maglia reticolare di città connesse da corridoi che rappresentano un primo livello di relazione. A questo, scendendo di scala, si intrecciano maglie sempre più fitte per ciascun Paese, Regione e territorio componendo una complessa rete di rapporti, elemento vitale dell’”organismo” europeo.

Il PTRC rappresenta in questo senso un momento di confronto e valutazione del ruolo del Veneto nella trama europea di relazioni, dove la crescita sociale, culturale ed economica della nostra Regione passa necessariamente attraverso il riconoscimento e la messa in efficienza delle diverse reti.

In particolare, nella macro rete dei sistemi-paese europei, assume particolare rilievo la rete dei corridoi intermodali europei nella quale l’asse Torino-Trieste (incluso nel Corridoio Mediterraneo, individuato tra i “Core Network Corridors”) si posiziona nel medesimo livello che vede a Nord la rete dei Paesi nordici (Amsterdam-Bruxelles), ad Ovest i nodi di Londra e Parigi e al centro quelli di Francoforte e Dusseldorf.

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SCENARIO EUROPEO SCENARIO ITALIANO

La Carta di Venezia, sottoscritta dalle Regioni del Nord Italia nel febbraio 2007, riconosce la “Adria-Po Valley” come la fascia territoriale del Nord Italia posizionata nel primo livello del reticolo europeo, così come sopra descritto. In questo contesto il Veneto figura come uno dei nodi strategici della rete alto padana. Questa è la dimensione cui riferirsi in un percorso di confronto volto alla proposizione di strategie e idee per collocarsi in modo efficiente, e quindi competitivo, nella rete dei sistemi-paese europei. Con la Carta di Venezia è stato avviato un tavolo di concertazione per l’area padano-alpino-marittima, che sta affrontando diverse tematiche di governo del territorio, quali il paesaggio, l’uso del suolo e il governo delle città.

(In questa pagina alcune delle cartografie elaborate durante i lavori del Tavolo Interregionale per lo svipuppo territoriale sostenibile dell’area padano-alpino-marittima. Da sinistra in alto, in senso orario: Sistema delle reti infrastrutturali; Sistema delle strutture ecologiche; Carta dei paesaggi identitari; Sistema delle polarità urbane)

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ORIZZONTI DI SCENARIO

Etica

Sostenere la visione di un futuro desiderabile e suggestivo, promosso con la sobrietà degli stili di vita, utilizzando con responsabilità le risorse, riducendo l’inquinamento e il consumo di suolo, favorendo la rigenerazione urbana, il recupero delle aree degradate e dismesse. Abitare, spostarsi, produrre, consumare tutelando l’ambiente, promuovendo il risparmio energetico e l’utilizzo delle energie rinnovabili.

Equità

Garantire alle generazioni presenti e future la possibilità di attuare le aspirazioni verso una vita migliore assicurando la sostenibilità sociale e ambientale degli interventi, la redistribuzione dei benefici della crescita urbana, anche mediante la perequazione territoriale e il credito edilizio.

Identità

Sostenere il paesaggio delle comunità garantendo gli spazi della biodiversità dalla montagna alla costa, la riconoscibilità dei territori e delle popolazioni e la memoria dei luoghi (tra cui la rete delle ville venete, delle città murate, dei forti e dei luoghi della Grande Guerra, l’archeologia industriale e le architetture del ‘900), anche riqualificando gli spazi pubblici, le strade, le piazze, i parchi per restituire bellezza al paesaggio e alle città, favorendo la qualità degli interventi e la sicurezza del territorio.

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Conoscenza

Promuovere la conoscenza condivisa dei processi di rigenerazione del territorio. Assicurare la formazione scolastica e culturale, la diffusione delle informazioni, incoraggiando la creatività, la ricerca e la professionalità.

Cultura e saperi

Alimentare la ricchezza di tradizioni produttive e di vita culturale della Regione come volano per un territorio che fornisca servizi di eccellenza, che sia attrattivo per i talenti, e che favorisca lo sviluppo del sistema produttivo e di un’industria culturale di cui già ci sono tutti i presupposti ma che ha bisogno di darsi una dimensione di rete metropolitana per essere competitiva nel mercato globale.

Crescita economica

Dare impulso alle trasformazioni economiche garantendo la qualità diffusa dei servizi collettivi e alla persona, la gestione innovativa e la specializzazione delle aree produttive, incrementando le sinergie tra lo sviluppo urbano ed il sistema infrastrutturale, la sussidiarietà delle relazioni tra pubblico e privato. Promuovere la connettività dei processi in rete, per mettere in relazione i mercati globali con le peculiarità e le eccellenze locali.

(in queste pagine: selezione dal Concorso fotografico 2012 “Paesaggio Veneto: luoghi persone prospettive”)

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elaborati grafici e strategie

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ELABORATI DI PIANO

Il PTRC è costituito dai seguenti elaborati: Relazione illustrativa con i Fondamenti del buon governo del territorio, Documento per la pianificazione paesaggistica, Norme tecniche, Rapporto ambientale, Documento di valutazione di incidenza ed elaborati grafici.

La Variante parziale al PTRC, adottata con DGR n. 427 del 10 aprile 2013, interessa la Relazione illustrativa e le Norme tecniche, che sono modificate e integrate con riferimento ai nuovi contenuti del piano, il Documento per la pianificazione paesaggistica, che modifica l’elaborato “Ambiti di Paesaggio - Atlante ricognitivo del PTRC” adottato nel 2009 e costituisce integrazione con gli elaborati: Ambiti di paesaggio, Quadro per la ricognizione dei beni paesaggistici, Atlante ricognitivo e Sistemi di valori (comprendenti a loro volta gli elaborati: I siti patrimonio dell’Unesco, Le Ville Venete, Le Ville del Palladio, Parchi e giardini di rilevanza paesaggistica, Forti e manufatti difensivi, Archeologia industriale, Architetture del Novecento) e gli elaborati grafici limitatamente alla tavola 01c, Uso del suolo – Idrogeologia e rischio sismico, che costituisce integrazione rispetto al PTRC 2009, alla tavola 04, Mobilità, e alla Tavola 08, Città, motore di futuro, aggiornate e approfondite rispetto ai contenuti del PTRC 2009, nonché ai 23 elaborati costituenti la Tavola 09, Sistema del territorio rurale e della rete ecologica, che non sono stati modificati nei loro contenuti tematici, ma dei quali è stata unicamente aggiornata la legenda dove la voce “perimetri ambiti di paesaggio” è stata modificata in “ricognizione dei paesaggi del Veneto”, in congruità con la definizione degli Ambiti di paesaggio individuati nel Documento per la pianificazione paesaggistica. Parte integrante della variante parziale al PTRC con attribuzione della valenza paesaggistica è infine il Rapporto ambientale, le cui considerazioni valutative si sono concretizzate in termini di suggerimenti per la formulazione di obiettivi, tavole, norme e relazione di piano, e il Documento di valutazione di incidenza, procedura attivata nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) della variante stessa.

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ptrc variante DGR427/2013 variante DGR427/2013 variante DGR427/2013 variante DGR427/2013 variante DGR427/2013
PTRC 1992 ricognizione 01c 01b 01a 05a 08 04 07 03 06 02 05b variante DGR427/2013 variante DGR427/2013 variante DGR427/2013
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SISTEMA DEL TERRITORIO RURALE E DELLA RETE ECOLOGICA
variante DGR427/2013

TERRA

La terra veneta è lo spazio agrario del quale si riconosce il valore multifunzionale, economico, ecologico, sociale e culturale, il cui mantenimento è indispensabile per lo sviluppo sostenibile della Regione.

Il PTRC volutamente si apre con le tavole relative alla Terra e all’Acqua riconoscendole quali beni preziosi non riproducibili da valorizzare e salvaguardare anche per le future generazioni.

Nel territorio regionale, sulla base dei diversi caratteri dell’urbanizzazione e dell’agricoltura che vi si pratica, vengono individuate quattro categorie di aree:

- “aree agropolitane di pianura” quali estese aree caratterizzate da un’attività agricola specializzata nei diversi ordinamenti produttivi, anche zootecnici, in presenza di una forte utilizzazione del territorio da parte delle infrastrutture, della residenza e del sistema produttivo;

- “aree di agricoltura periurbana”, nelle quali l’attività agricola viene svolta a ridosso dei principali centri urbani;

- “aree a elevata utilizzazione agricola”, in presenza di agricoltura consolidata, caratterizzate da contesti figurativi di valore dal punto di vista paesaggistico e dell’identità locale;

- “aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa” quali ambiti in cui l’attività agricola svolge un ruolo indispensabile di manutenzione e presidio del territorio e di mantenimento della complessità e diversità degli ecosistemi rurali e naturali.

STRATEGIE

• Salvaguardare il mantenimento dell’utilizzo agricolo del suolo e il ripristino dei paesaggi rurali abbandonati e degradati limitando il fenomeno del consumo di suolo.

• Assumere la centralità del settore agricolo come motore di sviluppo economico e per il mantenimento e miglioramento della rete ecosistemica.

• Garantire il presidio in zona agricola integrando la crescita e lo sviluppo dei contesti rurali favorendo la multifunzionalità.

• Salvaguardare i brani di campagna all’interno dei sistemi urbani e nelle aree di cintura prossime alle città.

• Promuovere pratiche colturali per la conservazione del patrimonio genetico e della qualità dei prodotti al fine di affermare le diverse identità territoriali e valorizzare i molteplici paesaggi agrari regionali.

• Sostenere le pratiche colturali che garantiscono la conservazione dei paesaggi agrostorici (terrazzamenti, risaie, orti, ecc.) e incentivare la salvaguardia o il ripristino dei contesti agrari di villa.

• Valorizzare e promuovere i sistemi agrosilvopastorali delle aree montane contrastando il fenomeno dell’avanzamento del bosco e incentivando le attività agricole tipiche.

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COLTURA
AREE SOTTO
AREE A ELEVATA UTILIZZAZIONE AGRICOLA AGRICOLTURA
A NATURALITÀ DIFFUSA SISTEMA AGRO-SILVO-PASTORALE
ASSETTO STRATEGICO SISTEMA AGROPOLITANO CON AGRI
PERIURBANA IN CORRI SPONDENZA DELLE MAGGIORI CITTA’
IL LIVELLO DEL MARE
MISTA

TAVOLA 1A

USO DEL SUOLO – TERRA

sistema del territorio rurale area di agricoltura periurbana area agropolitana area ad elevata utilizzazione agricola

area di agricoltura mista a naturalità diffusa

sistema del suolo agro forestale foresta ad alto valore naturalistico

area a pascolo naturale

elementi territoriali di riferimento tessuto urbanizzato

prato stabile lago

viabilità corso d’acqua significativo

ambito di paesaggio quale insieme delle relazioni ecologiche, storiche, culturali e morfologiche area sotto il livello del mare

Per quanto contenuto nella Tavola 1a la disciplina principale di riferimento è il Titolo II, Uso del suolo, Capo I, Sistema del territorio rurale, e Capo II, Sistema del suolo agroforestale, delle Norme Tecniche

Adottato con DGR 372/2009

L’acqua è un bene comune che ha dato forma nel tempo al distributivo territoriale e insediativo della nostra Regione, marcandone l’identità, ed è componente fondamentale per il rinnovo dei servizi ecosistemici.

Il PTRC fa proprie le misure per la tutela qualitativa e quantitativa del patrimonio idrico regionale del Piano di Tutela delle Acque (PTA). Al fine della tutela del sistema delle acque il PTRC individua le aree di produzione idrica diffusa di importanza regionale, la fascia delle risorgive, l’idrografia generale regionale, con i laghi, le lagune e il mare, le dorsali principali del modello strutturale degli acquedotti, i siti con presenza di acqua geotermica, termale o minerale idropinica.

STRATEGIE

Promuovere interventi di incremento della capacità di ricarica delle falde e di recupero delle risorgive, garantendo la ricostruzione delle riserve idriche sotterranee.

Salvaguardare e valorizzare i contesti di produzione idrica diffusa di importanza regionale.

Salvaguardare i siti con presenza di acqua termale, minerale idropinica, geotermica.

Garantire politiche di controllo della qualità delle acque sia sotto il punto di vista ecologico che civile.

Attuare politiche per l’eliminazione di sprechi idrici.

• Favorire la riduzione dei consumi, il riciclo e il riutilizzo delle acque domestiche e industriali

Salvaguardare e gestire il patrimonio idrico al fine di valorizzare gli elementi morfologici e naturalistici dei corsi d’acqua, delle golene, delle aree umide, delle lagune e relative valli, degli invasi dei bacini naturali e artificiali, delle coste lacuali e marine e delle relative fasce di tutela.

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ACQUA

FASCIA DI RICARICA

RISORGIVE

ASSETTO STRATEGICO

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FASCIA DELLE AMBITI DI DEFLUSSO MECCANICO DEL LE ACQUE CON PRESENZA DI SUBSI DENZA E RISALITE DEL CUNEO SALINO CORSI D’ACQUA PRINCIPALI RETE IDROGRAFICA

TAVOLA 1B USO DEL

SUOLO – ACQUA

tessuto urbanizzato

fascia delle risorgive

lago corso d’acqua significativo

sistema della tutela delle acque aree di tutela e vincolo

idrografia

area di produzione idrica diffusa di importanza regionale sito con presenza di acqua geotermica

elemento territoriale di riferimento area vulnerabile ai nitrati

area di laminazione

sito con presenza di acqua termale o minerale idropinica sito con presenza di acqua minerale area interessata dal bacino termale euganeo

area sottoposta a vincolo idrogeologico comune con falde vincolate per l’utilizzo idropotabile

dorsale principale del modello strutturale degli acquedotti area di maggiore pericolosità idraulica

sorgente a servizio di pubblico acquedotto pozzo a servizio di pubblico acquedotto area di primaria tutela quantitativa degli acquiferi

Per quanto contenuto nella Tavola 1b la disciplina principale di riferimento è il Titolo II, Uso del suolo, Capo IV, Sistema delle acque, delle Norme Tecniche

Adottato con DGR 372/2009

IDROGEOLOGIA E RISCHIO SISMICO

La sicurezza del territorio per gli aspetti del rischio sismico e dei dissesti idrogeologici è un obiettivo prioritario verso cui orientare e individuare strumenti operativi finalizzati a mitigare e ridurre i rischi.

Il PTRC riconosce il sistema idrogeologico che caratterizza il suolo del territorio veneto, indicando le aree di pericolosità idraulica e di pericolosità geologica e specificando le superfici soggiacenti il livello medio del mare, i bacini soggetti a sollevamento meccanico, l’ubicazione dei principali impianti idrovori, le aree di laminazione e le superfici allagate dalle alluvioni, il tutto evidenziato sulla griglia di riferimento della rete irrigua.

Il PTRC riconosce la fragilità dei sistemi lagunari, con le problematiche connesse all’utilizzo antropico; indica il sistema del rischio sismico individuando le diverse fasce di pericolosità sismica sulla base del tessuto urbanizzato; promuove l’analisi del fenomeno della subsidenza al fine di individuare possibili rimedi.

STRATEGIE

Perseguire la difesa idrogeologica del suolo, anche mediante il mantenimento dei volumi invasabili e il ripristino delle aree naturali di laminazione.

Prevedere misure finalizzate alla limitazione dell’impermeabilizzazione dei suoli.

Prevedere idonei strumenti di gestione dei dissesti, tra cui il PAI, il Piano delle Acque e il Contratto di Fiume.

• Attivare specifiche valutazioni a corredo degli strumenti urbanistici in merito alla pericolosità idraulica, il rischio geologico e da valanga (VCI e VCG).

Promuovere e sostenere l’attività di bonifica idraulica, al fine di garantire un adeguato governo delle acque, ed anche per mitigare gli effetti derivanti dai fenomeni della siccità e della grande piovosità.

• Garantire una maggiore sicurezza della cittadinanza e la tutela del patrimonio dal rischio sismico, con particolare attenzione per i centri storici, gli edifici pubblici, tra cui le scuole, e le strutture destinate alle attività produttive.

• Garantire la compatibilità degli interventi legati alla difesa del suolo con i valori paesaggistici dei luoghi.

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DI PERICOLOSITÀ GEOLOGICA

FASCE DI PERICOLOSITÀ SISMICA

ASSETTO STRATEGICO

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AREE
AMBITO CON PRESENZA DI AREE DI LAMINAZIONE SUPERFICI SOGGIACENTI IL LIVELLO DEL MARE

TAVOLA 1C

USO DEL SUOLO –IDROGEOLOGIA E RISCHIO SISMICO

area di pericolosità idraulica sistema rischio sismico fascia di pericolosità sismica

area di pericolosità geologica

superficie soggiacente al livello medio del mare principali impianti idrovori

bacini soggetti a sollevamento meccanico rete consortile utilizzata a fini irrigui

area di laminazione superficie irrigua

superficie allagata nelle alluvioni degli ultimi 60 anni idrografia

0,175 - 0,20 0,20 - 0,225 0,225 - 0,25 0.25 - 0,275

elemento territoriale di riferimento

sistema idrogeologico tessuto urbanizzato

Per quanto contenuto nella Tavola 1c la disciplina principale di riferimento è il Titolo II, Uso del suolo, Capo V, Sistema delle aree di tutela e vincolo, delle Norme Tecniche

variante DGR427/2013

Il riconoscimento e la salvaguardia del patrimonio della biodiversità è l’elemento cardine per la sostenibilità dello sviluppo economico, sociale, infrastrutturale e insediativo del territorio regionale.

Il PTRC riconosce la rete ecologica quale infrastruttura fondamentale e insostituibile su cui incardinare la crescita sostenibile del Veneto futuro.

In questo senso sono importanti i concetti di connettività ecologica e di rete, che hanno consentito di individuare strategie di conservazione di aree naturali interconnesse, superando con questo l’idea di conservazione ad isole. Una rete è, quindi, un sistema coerente di zone naturali e/o seminaturali, strutturato e gestito con l’obiettivo di mantenere o ripristinare la funzionalità ecologica per conservare la biodiversità, e allo stesso tempo creare le opportunità per l’uso sostenibile delle risorse naturali e per la conduzione compatibile delle attività antropiche in ambito rurale e urbano.

STRATEGIE

• Tutelare e curare i siti della Rete Natura 2000 e delle Aree Naturali Protette, redigendo per i SIC i relativi Piani di Gestione.

• Arricchire la biodiversità nelle aree di connessione naturalistica all’interno dello spazio agropolitano e favorire la realizzazione di “cinture verdi” attorno alle città principali.

• Mantenere la biodiversità nei corridoi di connessione naturalistica all’interno delle aree a elevata utilizzazione agricola.

• Promuovere la biodiversità in agricoltura incentivando pratiche agricole sostenibili e biologiche.

• Favorire la realizzazione della rete ecologica, prevedendo interventi di superamento delle barriere naturali e artificiali al fine di consentire la continuità funzionale dei corridoi.

• Caratterizzare gli elementi figurativi della rete naturalistica in relazione ai diversi contesti paesaggistici della regione.

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BIODIVERSITÀ
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STRATEGICO DORSALE DI CONNESSIONE AMBITO DI CONNESSIONE NATURALISTI CA FRAMMENTATO PREVALENTEMENTE DALL’UTILIZZO AGRICOLO SPAZIO NATURALE CON SIGNIFICATIVA UTILIZZAZIONE AGRICOLA AMBITO DI CONNESSIONE NATURALI STICA FRAMMENTATO DAL SISTEMA INSEDIATIVO AGROPOLITANO SISTEMA AD ALTA NATURALITÀ
ASSETTO

TAVOLA 2 BIODIVERSITÀ

area nucleo grotta

sistema della rete ecologica regionale alta molto alta

corridoio ecologico

diversità dello spazio agrario medio alta

elementi territoriali di riferimento

parco lago

“tegnue”: habitat marino su affioramento roccioso tessuto urbanizzato fascia delle risorgive

ambito di paesaggio quale insieme delle relazioni ecologiche, storiche, culturali e morfologiche

molto bassa bassa medio bassa rete idrografica

Per quanto contenuto nella Tavola 2 la disciplina principale di riferimento è il Titolo III, Biodiversità, Capo I, Sistema della rete ecologica, delle Norme Tecniche

Adottato con DGR 372/2009

L’energia è uno dei fattori vitali del sistema economico e sociale i cui processi di sviluppo ne richiedono quantità crescenti; pertanto per rendere sostenibile la crescita sociale è necessario utilizzare con responsabilità le risorse energetiche.

Gli obiettivi del PTRC sono volti a promuovere l’efficienza nell’approvvigionamento e negli usi finali dell’energia e a incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, prevenire e ridurre i livelli di inquinamento di aria, acqua, suolo e la produzione di rifiuti. Al fine di dare maggiore efficienza al sistema di protezione in caso di calamità naturali, il PTRC dà indicazioni per l’articolazione logistica e funzionale del sistema regionale di protezione civile.

STRATEGIE

• Incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili in coerenza con i principi generali di piano.

• Prevedere la riqualificazione energetica dei sistemi urbani e degli edifici.

Dare efficienza alle diverse reti di produzione di energia.

• Prevedere l’applicazione di adeguati criteri costruttivi per minimizzare l’esposizione della popolazione al radon.

• Progettare nuove discariche e impianti per la raccolta e il trattamento dei rifiuti privilegiando standard orientati alla tutela ambientale ed igienico sanitaria.

• Favorire la realizzazione di “distretti di protezione civile” quali forme ottimali di coordinamento intercomunale delle componenti operative e logistiche del sistema regionale di protezione civile.

• Perseguire un corretto inserimento paesaggistico delle infrastrutture di produzione e distribuzione energetica mediante un’alta qualità di progettazione e di realizzazione delle opere e la caratterizzazione delle azioni di mitigazione.

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ENERGIA E AMBIENTE
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TERRITORIALI DELLA PRODUZIONE
POLI DI PRODUZIONE ENERGETICA AMBITI TERRITORIALI DI RIQUALIFICAZIONE ED EFFICENTAMENTO ENERGETICO
ASSETTO STRATEGICO BACINI
DELL’ENERGIA IDROELETTICA

E AMBIENTE

TAVOLA 3 ENERGIA

inquinamento da fonti diffuse

area con possibili livelli eccedenti di radon

sistema dei poli principali per la produzione di energia elettrica

centrale termoelettrica a combustibile fossile autorizzata potenza sviluppata > 150 MWe

centrale termoelettrica a fonte rinnovabile autorizzata potenza sviluppata > 5 MWe

centrale idroelettrica autorizzata

sistema impianti per la raccolta e il trattamento dei rifiuti inceneritore discarica attiva per rifiuti urbani

inquinamento elettromagnetico

area con alta concentrazione di inquinamento elettromagnetico

elettrodotto 220 KV e 380 KV

sistema della distribuzione del gas

inquinamento da NOx μg/m3 - media luglio 2004-giugno 2005

siti a rischio di incidente rilevante area con presenza di industrie a rischio di incidente rilevante

impianto produzione da rifiuti (CDR) impianto di compostaggio discarica attiva per rifiuti non pericolosi sito inquinato di interesse nazionale

SRG (snam rete gas) nazionale

rigassificatore SRG (snam rete gas) regionale

sistema dellaprotezione civile

piattaforma logistica attrezzata sede di protezione civile a valenza provinciale e/o distrettuale

protezione civile regionale: centro emergenze e centro logistico area di emergenza

elementi territoriali di riferimento

tessuto urbanizzato

corso d’acqua significativo

Per quanto contenuto nella Tavola 3 la disciplina principale di riferimento è il Titolo IV, Energia e ambiente, delle Norme Tecniche

70 60 50 40 30 20 10 0
E+L A
Adottato con DGR 372/2009

La mobilità delle persone e delle merci è elemento distintivo dell’attuale società le cui relazioni passano attraverso reti che vanno integrate, completate, rese efficienti e quindi gerarchizzate privilegiando il sistema pubblico su ferro.

Il Veneto deve integrarsi pienamente con la rete dei corridoi europei intermodali contribuendo alla prospettiva di una proiezione mediterranea della Comunità Europea.

Il PTRC in maniera innovativa evidenzia e mette a sistema in un unico quadro d’insieme le diverse tipologie di reti della mobilità (stradale, ferroviaria, ciclopedonale, navigabile, ecc.), al fine di perseguire una maggiore efficienza complessiva e un’integrazione funzionale.

Si tratta di un progetto coerente e completo di riorganizzazione del sistema della mobilità, sia delle persone - per dare tempi certi agli spostamenti all’interno della rete metropolitana veneta - che delle merci - per garantire efficienza competitiva al sistema delle imprese venete promuovendo prioritariamente l’integrazione tra i nodi aeroportuali, portuali ed interportuali - che consenta permeabilità sostenibile tra territori diversi, quali il tessuto urbano e gli spazi rurali e di interconnessione urbana.

STRATEGIE

• Promuovere la razionalizzazione della rete delle infrastrutture al fine di decongestionare la mobilità urbana potenziando l’offerta di trasporto su rotaia e creando un efficace sistema di scambio intermodale con i mezzi su gomma.

• Assumere i nodi della rete della mobilità regionale (caselli autostradali, accessi alle superstrade e stazioni SFMR) come generatori di riordino territoriale.

• Riconoscere i sistemi aeroportuali di Venezia – Treviso e di Verona quali poli (cittadelle aeroportuali) di rango internazionale, favorendone l’interconnessione con la rete principale della mobilità veneta.

• Riconoscere la specificità dell’hub policentrico dell’area centrale in quanto spazio dove convergono il sistema autostradale, ferroviario, marittimo e aeroportuale.

• Ripensare il sistema portuale di Venezia quale porta di accesso da sud ai mercati europei.

• Favorire la razionalizzazione dei sistemi di connessione tra le diverse strutture logistiche per ottimizzare l’efficienza del sistema della logistica.

• Sviluppare una rete di itinerari ciclopedonali, favorendone la connessione con il sistema regionale ed europeo, e promuoverne una razionalizzazione orientata alla rigenerazione urbana e alla messa in sicurezza dei percorsi.

• Promuovere la riorganizzazione della rete fluviale navigabile.

• Creare nuovi paesaggi della contemporaneità nei luoghi della mobilità mediante l’alta qualità della progettazione e della realizzazione delle opere.

40
MOBILITÀ

ASSETTO STRATEGICO

ptrc 41
CORRIDOI INTERMODALI EUROPEI RETE VIABILITA’ PRIMARIA SISTEMA SFMR HUB AEROPORTUALI INTERNAZIONALI HUB PORTUALE HUB DELLA LOGISTICA

TAVOLA 4 MOBILITÀ

corridoio europeo sistema ferroviario sistema di connessione territoriale

sistema della logistica sistema della mobilità aria - acqua

macro ambito della nautica da diporto polarità della nautica da diporto Bibione Caorle Jesolo Eraclea Venezia Chioggia Porto Levante

aree per la cantieristica Porto Marghera - Chioggia - Porto Viro

terminal intermodale primario terminal intermodale da sviluppare

densità territoriale <0,10 abitanti/ettaro

cittadella aeroportuale

linea ferroviaria

autostrada e superstrada rete AV/AC rete SFMR di seconda, terza e quarta fase potenzialità connettive

nuovo collegamento ferroviario AV/AC nuovo collegamento ferroviario connessione intervalliva

stazione FS e SFMR

asse potenziale di connessione connessione alle località balneari

“strada romantica” d’Alemagna

rete SFMR di prima fase percorso ciclo-pedonale principale

aeroporto porto peschereccio Caorle Chioggia Pila

hub monocentrico hub policentrico strada statale / regionale autostrada e superstrada di progetto casello autostradale linea sub lagunare aeroporto Tessera - Venezia Lido - Cavallino Treporti - Chioggia

0,10 - 0,30 abitanti/ettaro 0,30 - 0,60 abitanti/ettaro > 0,60 abitanti/ettaro tessuto urbanizzato

elementi territoriali di riferimento strada provinciale porto fluviale

porto offshore Alto Adriatico

area per lo sviluppo della croceristica

Portualità veneziana Venezia - Chioggia - Porto Levante autostrade del mare

sistema della nautica da diporto sistema stradale rete metromare rete navigabile

Per quanto contenuto nella Tavola 4 la disciplina principale di riferimento è il Titolo V, Mobilità, delle Norme Tecniche

variante DGR427/2013

Il PTRC indica il percorso per una crescita sostenibile, perseguendo il principio di riordino e riqualificazione delle zone produttive, per ridurre la dispersione e i costi della frammentazione e per rendere maggiormente efficiente il sistema.

Il PTRC individua i sistemi produttivi di rango regionale costituiti da un insieme di elementi di elevata complessità e specializzazione, che rivestono un ruolo strategico per l’economia del Veneto come risorsa per il futuro da utilizzare per dare competitività all’intero sistema.

I sistemi produttivi regionali sono classificati in: “Territori urbani complessi”, “Territori geograficamente strutturati”; “Territori strutturalmente conformati”; “Piattaforme produttive complesse regionali”.

Il Piano riconosce e promuove il sistema commerciale diffuso nei centri storici e urbani e privilegia la riorganizzazione e l’efficientamento delle polarità commerciali nei nodi della rete della mobilità.

STRATEGIE

• Per limitare il consumo di suolo, prevedere il riuso e la riorganizzazione degli insediamenti produttivi esistenti non utilizzati o da recuperare.

• Rendere efficiente il sistema produttivo mediante l’integrazione dei servizi e la razionalizzazione delle reti della mobilità valorizzando la formazione e la crescita del capitale umano.

• Polarizzare e razionalizzare i grandi centri produttivi (con particolare attenzione per il manifatturiero) perseguendo l’obiettivo di una produzione sostenibile e di un consumo consapevole rispondente ai nuovi stili di vita.

• Incentivare le filiere produttive di eccellenza, tra cui le produzioni agroalimentari, dei servizi, dell’’”industria della conoscenza” e delle produzioni immateriali.

• Rendere efficiente il sistema commerciale favorendo il consolidamento dei poli commerciali esistenti, la localizzazione nelle aree di rigenerazione urbana e nei nodi della mobilità perequando la sostenibilità socioeconomica nei centri storici e urbani consolidati.

• Sostenere il commercio nei centri storici e urbani come elemento di integrazione socioeconomica e sviluppo del consumo consapevole favorendo la distribuzione di prodotti locali e a km 0.

• Razionalizzare le attività artigianali a servizio della città per facilitare la manutenzione e l’efficienza della stessa.

• Prevedere il riordino funzionale delle strade mercato.

• Perseguire un corretto inserimento paesaggistico e adeguate forme di mitigazione ambientale degli insediamenti produttivi mediante un’alta qualità di progettazione e di realizzazione delle opere.

44
PRODUTTIVO

ASSETTO STRATEGICO

ptrc 45
DORSALI DI ATTRAZIONE DEL SISTEMA ECONOMICO NODI DEL SISTEMA SPAZIO DELLA PRODUZIONE DIFFUSA PIATTAFORMA DI ADDENSAMENTO DELLA PRODUZIONE

TAVOLA 5A

SVILUPPO ECONOMICO E PRODUTTIVO

territori, piattaforme e aree produttive

territori strutturalmente conformati

n

ambiti di pianificazione coordinata aree produttive multiuso complesse con tipologia prevalentemente commerciale

territori urbani complessi territori geograficamente strutturati piattaforme produttive complesse regionali

polo siderurgico ambito agroalimentare ambito per la meccatronica

aree e macro aree produttive afferenti i corridoi intermodali europei

ambito tecnologico per la lavorazione del legno ambito per funzioni e attività artigianali e di servizio alla città

rete delle infrastrutture di comunicazione eccellenze produttive con ricadute territoriali locali

strada mercato parchi scientifici e tecnologici

nodi pubblici della rete delle nano-tecnologie nodi della rete regionale della ricerca

ambito di sviluppo delle reti digitali

ambito tecnologico per l’ottica polo di ricerca per le tecnologie a campagna

incidenza della superficie ad uso industriale sul territorio comunale ≤ 0,005 ≤ 0,01 ≤ 0,02 ≤ 0,03 ≤ 0,05 ≥ 0,05

elementi territoriali di riferimento rete FS e SFMR

aree nucleo e corridoi ecologici di pianura

polo fieristico regionale viabilità

Per quanto contenuto nella Tavola 5a la disciplina principale di riferimento è il Titolo VI, Sviluppo economico produttivo, delle Norme Tecniche

Adottato con DGR 372/2009

La straordinaria ricchezza paesaggistica, ambientale, storico monumentale del Veneto e la cultura dell’ospitalità sono risorse fondamentali per lo sviluppo sostenibile della Regione.

Il PTRC riconosce la centralità del settore turistico e dà visibilità alle diverse varietà di segmenti turistici che qualificano l’intera regione.

Il PTRC promuove la crescita favorendo la connessione del brand globale di Venezia con l’intero sistema regionale dell’offerta turistica caratterizzata dal patrimonio storico culturale diffuso e dalle città d’arte, dalle strutture ricettive degli insediamenti costieri, lacuali, pedemontani e montani. Questo al fine di accompagnare un progetto di marketing strategico per l’integrazione dell’offerta turistica legata a cultura, sport, benessere, cura della persona, identità locali, enogastronomia e alla memoria storica della rete delle ville venete, delle città murate, dei forti e dei luoghi della Grande Guerra e degli altri elementi di testimonianza storico-culturale presenti nella nostra Regione.

L’azione regionale nel settore turistico ha dunque come interesse primario la creazione di un’offerta turistica integrata, in grado di proporre soluzioni diversificate di prodotti, anche creando un sistema di ricettività diffusa.

STRATEGIE

• Sostenere la competitività internazionale dell’offerta turistica mediante l’integrazione, l’innovazione e la messa in rete delle strutture di servizio favorendo la formazione di specifici distretti tematici.

• Promuovere la crescita turistica sostenibile e la rigenerazione dei luoghi del turismo maturo.

• Consolidare la rete regionale delle città d’arte.

• Riqualificare l’offerta del turismo ricreativo e delle città balneari mediante l’implementazione dei servizi e la diversificazione delle proposte.

• Rigenerare la competitività del sistema montano, termale e promuovere i luoghi dell’innovazione turistica.

• Promuovere una rete turistica emergente capace di valorizzare le identità e le tipicità locali diffuse sul territorio regionale.

• Promuovere la fruizione consapevole delle eccellenze dei paesaggi del Veneto.

48
TURISMO

ASSETTO STRATEGICO

ptrc 49
POLARITÀ DELLA RETE TURISTICA REGIONALE AMBITI DEL DISTRETTO TURISTICO DEL DELTA AMBITI DEL DISTRETTO TURISTICO MONTANO AMBITI DEL DISTRETTO TURISTICO PEDEMONTANO SISTEMA TURISTICO BALNEARE E LACUALE

TAVOLA 5B

SVILUPPO ECONOMICO TURISTICO

sistema polarità turistiche principali

sistema del turismo balneare

sito archeologico principale sito archeologico visitabile sistema del turismo sulla neve principali ambiti sciistici-funiviari

sistema del turismo naturalistico e rurale

eccellenza turistica parco

sistema turistico locale villa veneta città murata

polarità del turismo slow

diversificazione e specializzazione del turismo costiero

sistema del turismo sportivo

luoghi della memoria

paesi di legno

polarità del turismo di immersione rurale principali mete del turismo religioso luoghi della competitività della neve Alleghe (BL) Asiago (VI) Cortina D’Ampezzo (BL)

ambito per la promozione delle produzioni tipiche

via delle malghe

parco agroalimentare dei sapori strada dei sapori

luoghi di eccellenza naturalistica piazza virtuale di accesso al Veneto rete dei laghi alpini

ambito con presenza di attività tradizionali

sistema del turismo fieristico e congressuale

città balneare città alpine

sistema del turismo della memoria e delle tradizioni ambito di sviluppo termale polo di turismo termale

rete delle attività aeronautiche da diporto (aviosuperfici) polo di turismo congressuale e convention bureau

sistema del turismo termale

nuovi impianti polisportivi d’eccellenza di rango regionali area montana (Belluno e Ponte nelle Alpi) Veneto Centrale (Colli Euganei e Colli Berici) area Occidentale (Lago di Garda/Caprino Veronese) area lagunare-marina (Cavanella d’Adige)

numero di produzioni DOC, DOP, IGP per comune

città termale viabilità

da 0 a 2 da 2.1 a 4 da 4.1 a 6 da 6.1 a 8 da 8.1 a 10

da 10.1 a 13

elementi territoriali di riferimento

natura e sport: Lago di Santa Croce tessuto urbanizzato

rete FS e SFMR

Per quanto contenuto nella Tavola 5b la disciplina principale di riferimento è il Titolo VII, Sviluppo economico turistico, delle Norme Tecniche

Adottato con DGR 372/2009

La Regione riconosce e valorizza i beni culturali e tradizionali che contrappuntano l’intero territorio regionale, mettendo in luce la ricchezza del patrimonio veneto e le sue enormi potenzialità.

Il PTRC riconosce il patrimonio storico e culturale quale elemento conformante il territorio e il paesaggio e quale componente identitaria delle comunità che vi insistono promuovendone la conoscenza, la tutela e la valorizzazione in tutte le sue forme. Le azioni progettuali sono articolate in tre categorie: attività puntuali, quando riguardano singole emergenze da vincolare e/o valorizzare, anche attraverso processi di trasformazione fisico/funzionale; attività lineari, quando riguardano percorsi culturali/testimoniali che trovano nella continuità la valenza territorialmente strutturante; attività areali, quando riguardano strutture diffuse che caratterizzano il territorio nel suo complesso. Il PTRC individua prioritariamente i sistemi culturali relativi a segni storico-testimoniali presenti sul territorio (quali percorsi archeologici, città antiche, città murate, siti patrimonio dell’UNESCO, ville venete e ville del Palladio, Luoghi della Grande Guerra, forti e manufatti difensivi, parchi e giardini di rilevanza paesaggistica, luoghi dell’Archeologia Industriale, Architetture del Novecento), ma anche a luoghi della produzione culturale e di conservazione di valori identitari.

STRATEGIE

• Promuovere politiche locali con finalità di salvaguardia e valorizzazione dei siti dichiarati patrimonio mondiale dell’UNESCO presenti nel territorio regionale.

• Salvaguardare le Ville del Palladio e i relativi contesti prevedendo la conservazione degli elementi naturali e paesaggistici che ne costituiscono il carattere rurale.

• Favorire e sostenere le strategie di sviluppo socioeconomico che, a partire dalle risorse culturali, costruiscono relazioni con il sistema dei servizi e con le filiere produttive che gravitano attorno ad esse.

• Potenziare i sistemi di produzione culturale mediante la loro valorizzazione e messa in rete.

• Promuovere la tutela e la valorizzazione dell’arte contemporanea e delle relative strutture museali, nonché dei grandi teatri regionali.

• Tutelare e valorizzare i luoghi che hanno ispirato la vita e le opere di autori e figure culturali eminenti, prevedendo la realizzazione di Parchi culturali e letterari dedicati a far conoscere meglio i caratteri dei luoghi in cui sono nate le opere letterarie.

• Rafforzare i segni storici e naturali che conformano il territorio regionale mettendo in relazione ambiti e contesti diversi, in particolare la via Ostiglia, che rappresenta un corridoio estremamente interessante se concepito non solo come pista ciclabile ma come la “grande diagonale” del Veneto, sistema polifunzionale in grado di mettere in rete tutta una serie di servizi e risorse.

• Valorizzare e salvaguardare i contesti delle tradizioni rurali in quanto paesaggi culturali di alta qualità caratterizzanti le identità locali.

• Riconoscere l’ambito pedemontano quale sistema integrato tra paesaggio-natura e sviluppo socioeconomico per il raggiungimento di un’alta qualità dell’abitare.

52
CULTURA

ECCELLENZE NATURALISTICHE

ASSETTO STRATEGICO

ptrc 53
SISTEMA DI PRODUZIONE CULTURALE TRACCE DELLA MEMORIA CITTÀ D’ARTE PEDEMONTANA SHIRE VIA OSTIGLIA

TAVOLA 6

CRESCITA SOCIALE E CULTURALE

sistema delle politiche per la valorizzazione del territorio

coordinamento delle politiche territoriali interregionali

riviera del Bacchiglione da Padova a Vicenza

riviera Berica terra, acqua e viti

percorso delle corti benedettine

patrimonio dell’Umanità

luoghi della Grande Guerra

coordinamento delle politiche territoriali interprovinciali

luoghi abitati da minoranze linguistiche

sistemi lineari ordinatori del territorio da valorizzare

sistema delle polarità culturali e storicoambientali

Urban Labor di Rovigo

incubatore veneto di Ca’ Tron per la cultura e il territorio

Loreo: museo galleggiante

principali musei delle tradizioni rurali ed etnografici

il paese delle fiabe di Sarmede

borgo icona

corridoio storico insediativo del fiume Piave

la grande diagonale dell’Ostiglia Treviso, Piazzola sul Brenta, Berici e Legnago rete storico-ambientale dei grandi fiumi

parco

ambito per l’istituzione di nuovi parchi regionali

Isola di Trimelone Brenzone (VR)

Villa Draghi Montegrotto Terme

percorso archeologico delle vie Claudia Augusta e Annia con le città romane antiche di Altinum e Concordia Sagittaria

rete dei canali storici tra arte e architettura rete dei canali: “strada romantica” d’Alemagna

luoghi e architetture di villa del Palladio

bosco di Mestre

aree naturali lagunari Casse di Colmata lagunari

giardino basso del Vallon dei Moranzani Marghera - Mestre

terre basse di Valle Vecchia-Brussa

Cartiera di Vivaro: museo della carta Dueville (VI)

porta tra mare e terra isola Batteria a Porto Tolle

A-museo: dimora di Pojana

villa Contarini: libri, musica e teatro Piazzola sul Brenta

Rocca di Monselice: centro culturale polifunzionale

percorsi dell’architettura del Novecento padovano

luoghi e architetture del Novecento luoghi dell’archeologia industriale

Centro della Cultura e delle tradizioni del fiume Adige

parco culturale e letterario

città murata itinerario principale di valore storico-ambientale

“percorsi di terra e di acqua” nel Polesine

linea ferroviaria storica della littorina Venezia - Calalzo

tracciato del grande greenway gira Piave

parco delle tradizioni rurali

parco marino delle Tegnue di Caorle, di Chioggia e delle Praterie di Posidonia

sistema della salute

struttura ospedaliera integrata: Università-Regione

struttura intermedia di eccellenza

elementi territoriali di riferimento

montagna su base comunale ISTAT collina su base comunale ISTAT pianura su base comunale ISTAT

tessuto urbanizzato parco testimoniale dei Casoni del Nicesolo

corsi d’acqua significativi

Per quanto contenuto nella Tavola 6 la disciplina principale di riferimento è il Titolo VIII, Crescita sociale e culturale, delle Norme Tecniche

Adottato con DGR 372/2009

La montagna è riconosciuta quale territorio ricco di risorse storico-culturali, tradizioni locali, specificità imprenditive ed economiche e di notevoli valori paesaggistico-ambientali, e costituisce nel suo insieme una risorsa ai fini dell’assetto e dello sviluppo dell’intera comunità regionale.

Le Regione coordina le politiche territoriali allo scopo di favorire la competitività del territorio montano, caratterizzato da posizione geografica o naturale che pone problemi allo sviluppo, riconoscendo e valorizzando il servizio e le funzioni che la montagna svolge nei confronti dell’intero territorio regionale, con particolare riferimento a quello ecosistemico, e i maggiori oneri connessi con l’abitarvi.

Il PTRC riconosce la specificità dei sistemi insediativi montani e promuove la valorizzazione delle attività della montagna all’interno delle reti di scambio e di relazioni di carattere regionale e interregionale.

STRATEGIE

• Promuovere la valorizzazione degli insediamenti rurali (tra cui i “paesi di legno”) e delle architetture alpine e dolomitiche anche con finalità di incrementare e qualificare l’offerta turistica.

• Sostenere i servizi di qualità e le attività economico produttive delle città alpine quali elementi indispensabili alla vita della comunità e per contrastare lo spopolamento delle aree montane.

• Controllare l’espansione insediativa con particolare attenzione al fenomeno delle seconde case.

• Promuovere la cura e la manutenzione dei paesaggi agrosilvopastorali quali serbatoio di biodiversità ed elementi fondamentali dell’identità locale.

• Sostenere il servizio ecosistemico che la montagna svolge a favore dell’intero territorio regionale.

• Incentivare il turismo montano favorendo la specializzazione funzionale.

• Favorire lo sviluppo e la riqualificazione del sistema ricettivo, degli impianti ricettivi e delle infrastrutture.

• Promuovere la realizzazione di percorsi turistici integrati di valorizzazione dei settori artigianali e dei mestieri tradizionali montani, della cultura tradizionale, dell’ambiente rurale e naturale e di conoscenza della flora e della fauna autoctone.

• Al fine di garantire la biodiversità e la manutenzione del territorio, incentivare interventi di contenimento dell’avanzamento del bosco e di recupero di nuove aree a pascolo, mediante il ripristino degli spazi aperti e infraperti afferenti a zone boscate e la conservazione degli ambienti seminaturali quali prati, ex-coltivi, pascoli di media e alta montagna, anche attraverso forme di perequazione.

• Incentivare iniziative economiche di vallata e legate alle produzioni tipiche.

• Promuovere il superamento del digital divide assicurando lo sviluppo dell’infrastruttura telematica e l’impiego delle tecnologie digitali.

• Promuovere il riordino e il recupero funzionale degli ambiti di dispersione insediativa di fondovalle.

• Promuovere la specializzazione delle “porte delle città alpine” quale punto di connessione tra pianura e montagna.

56
MONTAGNA
ptrc 57
STRATEGICO SISTEMI INSEDIATIVI DI VALLE PASCOLO MONTANO RETI DI CITTÀ ALPINE PORTE DELLE CITTÀ ALPINE COORDINAMENTO TRANSREGIONALE DELLE ATTIVITÀ DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
ASSETTO

TAVOLA 7

MONTAGNA DEL VENETO

ambito con presenza di produzioni tipiche di qualità

coordinamento transfrontaliero delle attività di pianificazione territoriale

coordinamento transregionale delle attività di pianificazione territoriale

coordinamento interprovinciale delle attività di pianificazione territoriale

turismo termale natura e sport

sistema dei contesti naturalistici e storico culturali

riordino e recupero funzionale degli ambiti di dispersione insediativa di fondovalle

sistemi insediativi di valle progetto altopiano

rete della città alpina

“paese di legno”

nodo della rete regionale della ricerca

zona ad elevata presenza di rustici sparsi il Piave e i suoi territori parchi montani

polo ricettivo e per l’ospitalità del turismo montano polo per la formazione

città alpina polo fieristico aeroporto

polo produttivo polifunzionale alpino

ambiti maggiormente vocati all’agricoltura di montagna

sistema delle politiche di coordinamento sistemi insediativi montani sistema dell’economia montana sistema delle relazioni pascolo monticato

“visione d’alta quota”

porta delle città alpine asse di nuovo collegamento ferroviario

sito di archeologia mineraria ammodernamento asse ferroviario

Per quanto contenuto nella Tavola 7 la disciplina principale di riferimento è il Titolo IX, Montagna del Veneto, delle Norme Tecniche

Adottato con DGR 372/2009

La Regione riconosce alla rete delle città venete il ruolo centrale nella visione di sviluppo socioeconomico, anche in relazione alle potenzialità offerte dai corridoi plurimodali.

Il PTRC individua l’organizzazione del sistema insediativo veneto come una “Rete di Città”, strutturata in due aree di rango metropolitano (“Piattaforma metropolitana dell’Ambito Centrale” e “Ambito Occidentale di rango metropolitano”) e due ambiti lineari (“Ambito Pedemontano” e “Ambito esteso fra Adige e Po”), cui si affiancano i sistemi delle città alpine e delle città costiere. Sugli ambiti di rango metropolitano sono riconosciute le aree a più alta densità insediativa, per le quali prevedere un minor consumo di suolo e la promozione della qualità degli insediamenti secondo le aspirazioni delle popolazioni residenti. La “Rete di Città” si articola e si struttura in relazione al sistema della mobilità; le stazioni del SFMR e gli accessi alla rete viaria primaria costituiscono elementi nodali per la riorganizzazione dell’intero sistema insediativo e il suo potenziamento. In un’ottica di competizione internazionale, di sostenibilità e di incremento della qualità della vita della popolazione la Regione promuove e sostiene le strategie di rafforzamento della “Rete di Città”.

STRATEGIE

• Sostenere la costruzione di una maglia di rango internazionale per le città capoluogo delle piattaforme metropolitane al fine di essere competitive a livello europeo.

• Favorire strategie di sviluppo urbano che minimizzino il consumo di suolo anche prevedendo forme di densificazione, recupero e riqualificazione di aree degradate o non utilizzate.

• Favorire la riqualificazione e la rigenerazione urbana, anche con misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

• Perseguire il mantenimento e il conseguimento della sostenibilità socio-economica del tessuto urbano anche con riferimento alla dotazione di servizi.

• Prevedere la riqualificazione dei quartieri periferici dotandoli di spazi pubblici e servizi adeguati e valorizzando gli spazi rurali finitimi.

• Favorire la costituzione delle città medie in Rete di Città.

• Salvaguardare e valorizzare le identità locali del sistema insediativo policentrico.

• Migliorare l’accessibilità al sistema delle città e alle aree metropolitane.

• Favorire lo sviluppo sostenibile e la qualità paesaggistica della rete del sistema insediativo integrando i servizi ecosistemici (ecosystem services) anche col mantenimento degli spazi rurali montani e urbani interclusi.

60
CITTÀ

AMBITO TERRITORIALE DI RELAZIONI URBANE

AMBITI A ELEVATA DENSITà INSEDIATIVA CON POLITICHE PER LA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO

PRINCIPALI POLARITÀ URBANE

CONNESSIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE

ASSETTO STRATEGICO

ptrc 61

TAVOLA 8 CITTÀ MOTORE DI FUTURO

piattaforma metropolitana dell’ambito centrale

ambito occidentale di rango metropolitano

ambito pedemontano

ambito esteso tra adige e po

sistema del verde territoriale

archi verdi metropolitani

urbanizzazione e infrastrutture

sistema urbanizzato

ambito di riequilibrio territoriale delle città alpine

ambito di riequilibrio territoriale città costiere lacuali e marine

sistema metropolitano regionale le reti urbane rete dei capoluoghi e città medie

rete stradale regionale

corridoi europei corsi d’acqua

ambito fluviale dei corsi d’acqua

centri extra-regionali e connessioni SFMR ambito di riequilibrio territoriale

Area ad alta densità insediativa

centri di sistemi città polo-cerniera poli di sistema

poli urbani

Per quanto contenuto nella Tavola 8 la disciplina principale di riferimento è il Titolo X, Città motore del futuro, delle Norme Tecniche

variante DGR427/2013

TERRITORIO RURALE E RETE ECOLOGICA

Il nuovo PTRC affronta il governo del processo di urbanizzazione, muovendo dallo spazio agrario/rurale e delle sue esigenze produttive, occupandosi dell’interfaccia con lo spazio urbano e urbanizzato e delle relazioni che si creano tra loro. Si è inteso così delineare una strategia di governo del territorio orientata non all’esclusione reciproca tra il sistema urbanizzato e quello agricolo, ma alla ricerca della compatibilità tra i due sistemi, capace di favorire la conservazione dei valori ambientali del territorio e migliorare la qualità delle relazioni e delle interferenze tra lo spazio agrario, lo spazio urbano e la rete ecologica. La tavola 9, costituita da 23 elaborati in scala 1:50000, rappresenta questa strategia mediante l’incrocio di dati di piano – già contenuti nelle tavole di progetto relativamente al Sistema del territorio rurale (Tav. 1a Uso del Suolo-Terra) e al Sistema della Rete Ecologica (Tav. 2 Biodiversità) – con i tematismi relativi alla fascia delle risorgive, ai geositi e ad elementi territoriali di interesse storico-culturale che costituiscono componenti testimoniali e identitarie delle nostre comunità, come le città murate e i centri storici, le strade romane e le zone archeologiche, le Ville Venete e quelle del Palladio, i castelli, e i manufatti difensivi e i luoghi della Grande Guerra, i paesaggi agrari storici tra cui quelli terrazzati, i boschi della Serenissima e quelli di pianura, le dune consolidate, boscate e fossili.

64

TAVOLA 9

SISTEMA DEL TERRITORIO RURALE E DELLA RETE ECOLOGICA

sistema del territorio rurale sistema della rete ecologica

ortofoto digitale - volo IT2007 edifcato da CTR rete stradale da CTR fossi, canali e scoline da CTR

aree nucleo

aree ad elevata utilizzazione agricola

corridoi ecologici agricoltura periurbana

agricoltura mista a naturalità diffusa

aree agropolitane in pianura

aree sotto il livello del mare prati stabili

elementi territoriale di riferimento b elementi territoriale di riferimento c segni di descrizione

confne comunale paesaggi agrari storici

elementi territoriale di riferimento a ricognizione dei paesaggi del Veneto

ipotesi di tracciato viario idrografa superfciale

corso d’acqua di interesse regionale

fascia delle risogive testa di fontanile geosito

centro storico

paesaggi terrazzati

bosco della serenissima repubblica

zona archeologica

villa veneta

castello villa del palladio

centro storico minore città murata strada romana luoghi e manufatti della grande guerra

bosco litoraneo bosco di pianura

dune consolidate, boscate e fossili

L’oggettodivariantedellatavola9riguardaunicamentelavocedilegenda

“perimetroambitodipaesaggio”cheèmodificatain“ricognizionedeipaesaggidelVeneto”. GliambitidipaesaggiosonoriportatinelDocumentoperlapianificazionepaesaggistica.

pianificazione paesaggistica

3

PERCORSO ISTITUZIONALE PER L’ATTRIBUZIONE DELLA VALENZA PAESAGGISTICA AL PTRC

La componente paesaggistica, nel percorso della pianificazione territoriale della Regione del Veneto, ha sempre svolto un ruolo fondamentale, nella consapevolezza che il Paesaggio e i Beni paesaggistici costituiscono, oltre che un valore da tutelare e proteggere, un’opportunità per lo sviluppo sostenibile del territorio. L’importanza della tutela paesaggio è stata recentemente affermata anche dallo Statuto Regionale (12 gennaio 2012).

La scelta di coniugare in un unico strumento la pianificazione territoriale e paesaggistica è stata l’opzione scelta dalla Regione fin dal 1986, con l’attribuzione della valenza paesaggistica al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) e ai Piani di Area; scelta recentemente confermata con la LR 10/2011 di novellazione della LR 11/2004.

La definizione di Paesaggio fornita dalla Convenzione Europea del Paesaggio rende impensabile scindere la pianificazione territoriale da quella del paesaggio, al fine di porre l’attenzione sull’“insieme paesaggio-territorio”, di cui i beni paesaggistici, ma anche i paesaggi ordinari, fanno parte.

I contenuti della pianificazione paesaggistica vanno rinvenuti nel DLgs 42/2004, recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi del quale, per la completa attribuzione della valenza paesaggistica al PTRC adottato nel febbraio 2009, è stato sottoscritto, nel luglio 2009, un Protocollo d’Intesa tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione del Veneto, che ha per oggetto “la redazione congiunta (…) del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (…) per quanto necessario ad attribuire al PTRC la qualità di piano urbanistico territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici”. Per l’attuazione di tale Intesa è stato istituito un Comitato Tecnico per il Paesaggio a composizione ministeriale e regionale.

Il Paesaggio, come patrimonio dei beni comuni e dei luoghi identitari della nostra collettività, intreccio tra natura e cultura, forma e funzione, svolge un ruolo d’interesse culturale, ecologico, ambientale e sociale, oltre che costituire una risorsa favorevole allo sviluppo economico. Riconoscendo al Paesaggio questi significati e una possibile funzione di valore aggiunto per il nuovo modello di sviluppo che si intende delineare per il Veneto, il piano paesaggistico nella sua articolazione diventa lo strumento essenziale per individuare strategie volte ad accrescere la competitività della Regione e a fare di questa un polo di attrazione di capitali e risorse.

68

Il Documento per la Pianificazione Paesaggistica è articolato in:

1. Ambiti di Paesaggio

Percorso istituzionale per l’attribuzione della valenza paesaggistica al PTRC Delimitazione degli Ambiti di paesaggio

2. Quadro per la ricognizione dei beni paesaggistici

Quadro per la ricognizione dei beni paesaggistici ex artt. 136 e 142 del Dlgs. 42/2004

3. Atlante ricognitivo

Obiettivi ed indirizzi di qualità paesaggistica preliminari ai PPRA Schede delle ricognizioni

Il paesaggio dei cittadini: concorso fotografico “Paesaggio veneto. Luoghi, persone, prospettive”

4. Sistemi di valori

4.1 I Siti patrimonio dell’Unesco

4.2 Le Ville Venete Elenco e localizzazione sul territorio regionale

4.3 Le Ville del Palladio Perimetri di tutela e valorizzazione delle ville del Palladio

4.4 Parchi e giardini di rilevanza paesaggistica Elenco dei parchi e giardini di rilevanza paesaggistica

4.5 Forti e manufatti difensivi Elenco e localizzazione dei forti e manufatti difensivi di valore storico

4.6 Archeologia industriale

4.7 Architetture del Novecento Elenco degli edifici, manufatti e sistemi di edifici del Novecento

Per quanto contenuto nel Documento per la Pianificazione Paesaggistica la disciplina principale di riferimento è il Titolo XI, Pianificazione paesaggistica, delle Norme Tecniche.

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Gli Ambiti di Paesaggio vengono identificati ai sensi dell’art. 45 ter, comma 1, della LR 11/2004, e ai sensi dell’art. 135, comma 2, del DLgs 42/2004, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

Per ciascun Ambito di Paesaggio è prevista la redazione di uno specifico Piano Paesaggistico Regionale d’Ambito (PPRA), così come specificato all’art. 71 ter delle Norme Tecniche del PTRC. I PPRA si configurano come un momento sostanziale della pianificazione paesaggistica regionale: la circoscrizione alla scala di Ambito infatti consente la declinazione delle politiche paesaggistiche regionali in relazione ai contesti specifici di ciascuno di essi e permette l’attivazione di un adeguato confronto con le realtà territoriali locali. Il territorio regionale è stato articolato in quattordici Ambiti di Paesaggio. La loro definizione è avvenuta in considerazione degli aspetti geomorfologici, dei caratteri paesaggistici, dei valori naturalistico-ambientali e storico-culturali e delle dinamiche di trasformazione che interessano ciascun ambito, oltre che delle loro specificità peculiari. Si è anche tenuto conto della realtà amministrativa vigente, con riferimento ai confini comunali e al governo del territorio portato avanti dalla Regione negli ultimi trent’anni, che ha condotto alla predisposizione dei Piani di Area, quali strumenti di attuazione e specificazione dei contenuti del PTRC: per non disperdere l’insieme di conoscenze e competenze acquisite e tuttora presenti, si è ritenuto opportuno considerare questa ormai stabile realtà amministrativa, come del resto riconosciuto anche dal Protocollo d’Intesa Stato-Regione del luglio 2009.

Di alcuni PPRA è già stata avviata l’elaborazione: in particolare del PPRA “Arco costiero adriatico, Laguna di Venezia e Delta del Po” (di cui è stato adottato il Documento Preliminare con DDR 40 del 25 settembre 2012) e dei PPRA “Colli Euganei e Monti Berici” e “Verona, Lago di Garda, Monte Baldo”.

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PAESAGGIO Gli ambiti di paesaggio individuati sono: 1. ALTA MONTAGNA BELLUNESE 2. MONTAGNA BELLUNESE 3. ALTIPIANI VICENTINI E MONTE GRAPPA 4. LESSINIA E PICCOLE DOLOMITI 5. ALTA MARCA TREVIGIANA 6. ALTA PIANURA VENETA 7. ALTA PIANURA TRA PIAVE E LIVENZA 8. PIANURA CENTRALE VENETA 9. COLLI EUGANEI E MONTI BERICI 10. VERONA, LAGO DI GARDA, MONTE BALDO 11. BONIFICHE ORIENTALI DAL PIAVE AL TAGLIAMENTO 12. PIANURA VERONESE E ALTO POLESINE 13. BASSA PIANURA VENETA 14. ARCO COSTIERO ADRIATICO, LAGUNA DI VENEZIA E DELTA DEL PO
AMBITI DI

QUADRO PER LA RICOGNIZIONE DEI BENI PAESAGGISTICI

L’attivazione del Comitato Tecnico per il Paesaggio, in attuazione del Protocollo di Intesa Stato-Regione, ha consentito di avviare la procedura di ricognizione e delimitazione dei beni paesaggistici, condotta ai sensi del DLgs 42/2004, con i requisiti di coordinamento e di sistematizzazione necessari per condurre con efficienza ed efficacia il complesso lavoro analitico, interpretativo e restitutivo richiesto. In questa sezione si è inteso rappresentare in una visione di insieme il risultato della prima fase di ricognizione avvenuta per l’intero territorio regionale, che mette in evidenza la rilevanza delle aree paesaggisticamente tutelate, le quali coprono nel complesso quasi la metà della superficie territoriale regionale. La ricognizione dei beni paesaggistici riguarda le categorie di cui alle lettere a) e b) dell’art 134 del DLgs 42/04, comma 1, e cioè: gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico ex art.136 del DLgs 42/04, tutelati con atti provvedimentali: le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali; le ville, i giardini e i parchi che si distinguono per la loro non comune bellezza; i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici;le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze (di tali beni è a disposizione un primo archivio multimediale per la consultazione on-line, il quale costituisce già un primo importante passo verso la sistematizzazione del materiale documentale inerente i più di mille provvedimenti di tutela paesaggistica presenti nel territorio regionale); le aree tutelate per legge ex art.142 del DLgs 42/04: i territori costieri e contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia; i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; le montagne per la parte eccedente i 1.600 metri; i ghiacciai e i circhi glaciali; i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento; le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; le zone umide incluse nell’elenco previsto; le zone di interesse archeologico. Il processo di ricognizione, delimitazione e rappresentazione dei beni paesaggistici costituisce una fase cruciale della pianificazione paesaggistica nella quale si compiono scelte determinanti il quadro complessivo dello scenario della tutela dei beni. In ragione di ciò, la redazione dei PPRA rappresenta la fase in cui i beni paesaggistici oggetto di ricognizione sono sottoposti ad un esame puntuale, tramite la loro validazione e riconoscimento in sede di Comitato Tecnico per il Paesaggio e la successiva attribuzione di specifiche prescrizioni d’uso, acquisendo così l’efficacia disciplinare prevista dal DLgs 42/04.

pagina accanto:

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Nella Ponte degli Alpini, Bassano del Grappa

L’Atlante Ricognitivo è parte integrante del PTRC. Esso entra a farne parte come strumento conoscitivo del percorso di attribuzione della valenza paesaggistica ai sensi dell’art. 135 del DLgs 42/2004. Riconosciuta la complessità e molteplicità del paesaggio veneto, le indagini conoscitive sono state articolate in trentanove schede di ricognizione riguardanti ciascuna una diversa parte del territorio veneto e organizzate secondo quanto previsto dal Codice, all’art. 143 comma 1 lett. f): “analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio ai fini dell’individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio”.

Le schede hanno una funzione di strumento conoscitivo e propositivo, in primo luogo per la redazione del PTRC stesso e poi per l’integrazione del paesaggio nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche, culturali, ambientali, agricole, sociali ed economiche e nelle altre politiche settoriali che possono avere un’incidenza diretta o indiretta sul paesaggio stesso.

Le ricognizioni condotte con l’Atlante Ricognitivo - in particolare sull’integrità naturalistico-ambientale e storico-culturale e sui fattori di rischio ed elementi di vulnerabilità - hanno permesso di giungere alla formulazione di primi obiettivi di qualità paesaggistica, di carattere generale, i quali devono considerarsi preliminari alla identificazione degli obiettivi di qualità, così come previsto dal Codice, che avrà luogo nel corso della stesura dei Piani Paesaggistici Regionali d’Ambito (PPRA). Agli obiettivi preliminari individuati sono stati associati indirizzi di qualità paesaggistica, che hanno la funzione di proporre strategie e azioni per il raggiungimento degli obiettivi stessi.

La formulazione degli obiettivi preliminari, ispirata al modello dei paesaggi “attesi”, è stata oggetto di un percorso di successivo affinamento realizzato nel corso della stesura del PTRC adottato nel 2009, che si è avvalso anche dell’analisi di altre esperienze nazionali e internazionali e delle indicazioni raccolte nel corso della concertazione. Gli obiettivi sono relativi alla salvaguardia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi eccezionali, ordinari e degradati, geologici e geomorfologici, fluviali, lacustri, lagunari, di risorgiva, di area umida, agrari, agropastorali e forestali, urbani, industriali, delle infrastrutture. Gli obiettivi sono inoltre relativi al governo dei processi di urbanizzazione e di abbandono e infine alla conservazione della cultura materiale e alla salvaguardia dei paesaggi “immateriali”, nonché alla consapevolezza delle popolazioni nei confronti dei valori e delle criticità del paesaggio e delle conseguenze dei comportamenti collettivi e individuali sul paesaggio stesso. All’interno del PTRC l’Atlante ha un ruolo di punto di incontro tra il riconoscimento della complessità del paesaggio e la definizione di indirizzi per il governo delle sue trasformazioni. Esso inoltre costituisce strumento conoscitivo essenziale per l’elaborazione dei Piani Paesaggistici Regionali d’Ambito.

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ATLANTE RICOGNITIVO 0.02.55.07.510.012.5 Km 0.02.55.07.510.012.5 Km

SISTEMI DI VALORI

Con i Sistemi di Valori si identificano alcuni temi ed elementi che, anche se non sottoposti a tutela paesaggistica, sono particolarmente rappresentativi del paesaggio e dell’identità regionale, sono riconoscibili in maniera diffusa su tutto il territorio regionale e costituiscono dei valori da salvaguardare.

I sistemi di valori preliminarmente individuati sono: i siti patrimonio dell’Unesco, le Ville Venete, le ville del Palladio, i parchi e giardini di rilevanza paesaggistica, i forti e manufatti difensivi, i luoghi dell’archeologia industriale e le architetture del Novecento. Tale individuazione non è da ritenersi esaustiva del complesso e articolato panorama dei valori paesaggistici caratteristici del territorio regionale, alcuni dei quali sono tra l’altro già compresi nella ricognizione dei valori inclusa nelle 39 schede dell’Atlante Ricognitivo.

A titolo esemplificativo, si possono considerare tra i sistemi di valori, anche se non inclusi in questa prima individuazione: gli elementi storicamente caratterizzanti il sistema insediativo nelle diverse epoche, come i siti archeologici, i centri storici, le città murate, i castelli, ecc., così pure i luoghi dell’agricoltura, con il riconoscimento degli ambiti nei quali la tradizionale vocazione agricola - ha disegnato in modo così caratteristico il paesaggio (es. “paesaggio del vino”), tanto da creare un’immagine culturale di riferimento con forte valore identitario ed evocativo; ed ancora, il sistema dei litorali, la viabilità storica, ecc.

La redazione dei Piani Paesaggistici Regionali d’Ambito sarà l’occasione per l’approfondimento, la verifica e l’integrazione dei sistemi di valori identificati e dei relativi elenchi, per l’eventuale identificazione di ulteriori sistemi di valori, nonché per la definizione di opportune strategie di tutela e valorizzazione, in congruità con le specificità di ciascun Ambito.

Contrada Viaggimal, Lessinia

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I
sistemi di valore individuati sono:
SITI PATRIMONIO DELL’UNESCO
VILLE VENETE
VILLE DEL PALLADIO
PARCHI E GIARDINI DI RILEVANZA PAESAGGISTICA
FORTI E MANUFATTI DIFENSIVI
ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE
ARCHITETTURE DEL NOVECENTO Nella pagina accanto:

SITI PATRIMONIO UNESCO

Il Codice dei beni culturali e del paesaggio dispone che i piani paesaggistici prestino “particolare attenzione alla salvaguardia [...] dei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco” (art 135, co. 4, lett. d) del DLgs 42/2004).

Nel territorio regionale sono presenti sei siti inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In questa sezione del Documento sono riportate delle schede di sintesi per ciascun sito Unesco presente nel territorio regionale, con l’indicazione della sua natura (culturale, naturale, mista) e dei criteri che hanno portato al suo riconoscimento.

Nella pagina accanto: immagine dell’Isola di San Giorgio dal campanile di San Marco

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VILLE VENETE

Le Ville Venete costituiscono una specificità dell’identità territoriale della nostra Regione. Edificate dal XV al XIX secolo, esse, insieme ai loro contesti, costituiscono (i nodi di) una rete di organizzazione spaziale, urbanistica, figurativa ed economica del territorio. La conservazione delle ville venete, mediante forme di uso compatibili con il carattere del bene, insieme alla tutela del contesto paesaggistico entro cui esse sono situate costituiscono condizioni essenziali per l’assetto dello spazio rurale non meno che per il rispetto della memoria storica del nostro territorio. In questa sezione del Documento sono riportati l’elenco e la localizzazione delle Ville censite a cura dell’Istituto Regionale per le Ville Venete (IRVV).

Nella pagina accanto: Villa Venier a Mira, sede dell’Istituto Regionale Ville Venete

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VILLE DEL PALLADIO

Tutti gli insediamenti di villa di Andrea Palladio ricadono nel territorio della Regione del Veneto. Il loro valore è ampiamente riconosciuto a livello istituzionale: lo Stato Italiano ha notificato l’eccezionale valore storico-artistico di ciascuno dei ventiquattro insediamenti di villa esistenti, e l’UNESCO li ha inseriti nell’elenco dei beni che costituiscono il patrimonio culturale dell’umanità (Protocollo n. 712-bis). La valorizzazione di tali insediamenti di villa è fondamentale per il conseguimento di due specifici obiettivi: mantenere memoria della loro originaria ragion d’essere agraria e consentire, per quanto possibile, una percezione unitaria di un lascito architettonico che è una delle espressioni più alte della cultura veneta. A tal fine, per ciascun insediamento, sono individuate delle aree di tutela e valorizzazione, sulla base di alcuni criteri derivanti prevalentemente dalla volontà di esercitare una specifica tutela dei tracciati viari definiti dallo stesso Andrea Palladio e di preservare quella connessione con i corsi d’acqua che è un presupposto di ogni insediamento di villa cinquecentesco.

Nella pagina accanto: Villa Caldogno

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FORTI E MANUFATTI DIFENSIVI

In questa sezione del Documento è riportato un primo elenco dei sistemi fortificati e dei manufatti difensivi, dall’età moderna fino all’età contemporanea, di interesse storico e paesaggistico. La loro distribuzione territoriale mette in evidenza l’esistenza di tre sistemi relativamente autonomi: quello veneziano, quello veronese e quello montano. L’insieme di forti, ridotti, caserme, torri telemetriche, batterie, polveriere, possiede un valore non soltanto storico-testimoniale, ma anche paesaggistico, soprattutto considerando la stretta relazione esistente tra i questi manufatti e il territorio: relazioni di origine strategica e funzionale, che oggi meritano di essere riscoperte e reinterpretate anche in ragione delle opportunità di riutilizzo dei manufatti.

Nella pagina accanto: Forte di Sant’Andrea, Venezia

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ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

Nel territorio veneto, più che in altre regioni italiane, il legame tra i luoghi dell’archeologia industriale e il paesaggio è particolarmente significativo. Tutto il territorio regionale è disseminato di reperti della prima industrializzazione, in stretta relazione alle differenti condizioni geografico-morfologiche e alla distribuzione di insediamenti, risorse, materie prime, energia e manodopera. Si tratta di singoli manufatti (mulini, centrali idroelettriche, idrovore; fornaci, segherie; miniere, filande, ecc.) ma anche di reti (ferrovie, tramvie, acquedotti, ecc.) e complessi insediativi (quartieri, villaggi e città operaie). In questa sezione del Documento sono riportate alcune tra le più significative tipologie di manufatti e siti dell’archeologia industriale nel Veneto, ripresi dall’omonima ricerca pubblicata nel 1990, e integrati dai più recenti studi per l’area del Vicentino. Tale elenco, da intendersi aperto ed implementabile, è un punto di partenza per conoscere, salvaguardare e valorizzare un patrimonio spesso ancora sottostimato.

Nella pagina accanto: Lanificio Marzotto, Valdagno

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ARCHITETTURE DEL NOVECENTO

L’elenco riportato in questa sezione del Documento è l’esito del Progetto Regionale dell’Architettura del Novecento, sviluppato a partire dal 2008 nell’ambito dell’elaborazione del nuovo PTRC con il coinvolgimento dei Comuni e degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle Province del Veneto. I risultati della ricerca sono stati pubblicati nel volume “Novecento. Architetture e Città del Veneto”, il quale comprende schede di dettaglio per ciascun manufatto. Il periodo storico considerato inizia indicativamente dagli anni Venti, periodo che coincide tra l’altro con la fondazione dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (1926). L’obiettivo del progetto non si limita alla tutela del pregio architettonico e urbanistico dei singoli manufatti ma mira anche al riconoscimento del ruolo da essi rivestito nel conferire qualità e identità al territorio veneto contemporaneo. Il valore dei manufatti e siti catalogati non è, infatti, soltanto di tipo architettonico, ma anche paesaggistico, per la ricchezza di relazioni che essi instaurano con i loro contesti (territori aperti, rurali, urbani, ecc.), in grado di generare veri e propri nuovi paesaggi.

Nella pagina accanto: Villa Girasole, Marcellise

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valutazione ambientale strategica

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VAS DELLA VARIANTE PARZIALE AL PTRC CON ATTRIBUZIONE DELLA VALENZA PAESAGGISTICA

La Variante parziale al PTRC avvia un processo di piano ancorato a tre assi strategici e a obiettivi di qualità paesaggistica geograficamente definiti. I tre assi definiscono un ‘campo d’azione’ in cui la tutela dei beni paesaggistici (riconosciuti e in fase di riconoscimento da parte del Comitato Tecnico per il Paesaggio e dei soggetti competenti) si relaziona alla cura dei paesaggi, alla valorizzazione culturale e alla integrazione del Paesaggio nelle politiche di governo del territorio.

In questo ‘campo’ maturano e si aggiornano gli obiettivi di qualità che a loro volta informano le strategie di Variante a contenuto paesaggistico diretto o indiretto.

Le strategie a contenuto paesaggistico diretto interessano le componenti fisiche e storico-culturali del paesaggio, mentre quelle a contenuto indiretto (su mobilità, economia, città, energia, ecc.) riconoscono nel paesaggio una risorsa di qualità.

Le prime hanno implicazioni ambientali positive nella generalità degli ambiti, mentre le seconde possono generare impatti ambientali che necessitano di attenta considerazione in fase progettuale e attuativa con attivazione di dispositivi di miti gazione e compensazione.

In questi contesti le strategie proposte dalla Variante, soprattutto per la conflittualità fra obiettivi economici, ambientali e paesaggistici, modificano in modo parziale lo scenario tendenziale e rendono ancor più strategica e urgente la ricompo sizione funzionale della rete ecologica come ‘organismo vivente’.

Gli indirizzi in merito al contenimento del consumo di suolo, ribaditi nelle Norme Tecniche e nelle strategie paesaggisti che, potranno essere efficaci solo se accompagnati da politiche sulla mobilità e sulla riorganizzazione dei diversi ambienti insediativi.

L’efficacia interna dello strumento di pianificazione contribuisce in primo luogo al riconoscimento della valenza paesaggi stica del PTRC, un’attività per definizione continua che aggiorna le acquisizioni del CTP. In secondo luogo, la progettazio ne e realizzazione di PPRA declina la valenza paesaggistica negli ambiti mediante elaborazione operativa degli obiettivi di qualità e riconoscimento del sistema dei valori.

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L’efficacia esterna al PTRC così aggiornato può essere garantita da un dispositivo generale di valutazione paesaggistica dei piani, programmi, progetti e politiche di rilevanza regionale. Alcune indicazioni metodologiche sono fornite nell’Allegato B del Rapporto Ambitale.

Strategico è il ruolo del sistema di monitoraggio (SdM) in quanto può fornire elementi essenziali per le valutazioni di effi cacia, per l’aggiornamento dei contenuti paesaggistici del piano e la costruzione di una ‘cultura paesaggistica’ mediante attività di osservazione sperimentale, concertazione, valutazione di compatibilità e partecipazione comunitaria.

Il rapporto ambientale è articolato nei seguenti punti:

• premessa

• ragioni della variante

• valenza paesaggistica, linguaggi e cultura

• quadro di riferimento normativo e programmatico

• valutazione ambientale a contenuto paesaggistico

• strategie e obiettivi di qualità paesaggistica proposti dalla variante

• contesto ambientale, evoluzione probabile e implicazioni paesaggistiche: clima, atmosfera, qualità delle acque, suolo: usi contaminazione e rischi, natura e biodiversità, rifiuti: sintesi, energia, rischio idrogeologico e sismico, armatura culturale e distretti, impronta ecologica

• criticità e obiettivi di sostenibilità

• caratteri ambientali dello scenario tendenziale

• contributo della concertazione alle strategie di piano

• profili strategici, azioni paesaggistiche e implicazioni ambientali

• effetti e strategie di mitigazione

• efficacia esterna e monitoraggio

• considerazioni conclusive

• riferimenti bibliografici: miscellanea

• appendici

• elenco autorità ambientali consultate

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Variante con Paesaggistica
Documento Preliminare Costituzione del Comitato Tecnico paesaggio INTESA STATO REGIONE Concertazione Variante PTRC Variante PTRC Parere autorità ambientali Variante con valenza Paesaggistica
Norme Tavole Relazione
Presentazione al pubblico Deposito Presentazione al pubblico Deposito Presentazione al pubblico Deposito Giunta Regionale Giunta Regionale Giunta Regionale Giunta per controdeduzioni Controdeduzioni Giunta per controdeduzioni Controdeduzioni Giunta per controdeduzioni Controdeduzioni
Norme Tavole Relazione
Norme Ricognizione dei vincoli Relazione Tavole Norme Ricognizione dei vincoli Relazione Tavole Rapporto ambientale Sintesi non tecnica VINCA
Scenari alternativi Allegati
Adozione Relazione
Rapporto ambientale Sintesi non tecnica VINCA Scenari alternativi Allegati Adozione Relazione Adozione Relazione
Incontri Pubblicazione Incontri Pubblicazione Incontri Pubblicazione Valutazione PTRC
Recepimento parere rete natura 2000 Parere commisione VAS Adozione Pubblicazione Osservazioni Approvazione
Valutazione PTRC Parere del comitato scienti co Decreto del ministro Approvazione Ministero dei beni culturali

Adozione

Giunta Regionale Giunta Regionale

Presentazione al pubblico Deposito

Presentazione al pubblico Deposito

Giunta per controdeduzioni Controdeduzioni

Giunta per controdeduzioni Controdeduzioni

Approvazione Ministero dei beni culturali

Parere del comitato scienti co

Decreto del ministro

Recepimento parere rete natura 2000 Consiglio regionale

Commissione consigliare regionale

Commissione consigliare regionale Consiglio regionale

Pubblicazione al BUR

Pubblicazione al BUR

Documento Preliminare Concertazione

Relazione

Relazione

Adozione

Adozione Relazione Incontri Pubblicazione

Variante con valenza Paesaggistica

Parere autorità ambientali

Presentazione al pubblico Deposito Giunta
Regionale
Giunta per controdeduzioni Controdeduzioni
Adozione
Commissione consigliare regionale Incontri Pubblicazione
Consiglio regionale Pubblicazione al BUR Incontri Pubblicazione
Parere commisione VAS Pubblicazione Osservazioni
Approvazione

REGIONE DEL VENETO

VICEPRESIDENZA E ASSESSORATO ALLA CULTURA, TERRITORIO E AFFARI GENERALI

SEGRETERIA REGIONALE PER LE INFRASTRUTTURE

DIREZIONE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E STRATEGICA

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO

PTRC CON ATTRIBUZIONE DELLA VALENZA PAESAGGISTICA

SINTESI A CURA DELLA

DIREZIONE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E STRATEGICA

con la collaborazione di PATCHWORK studiArchitettura PRO.TEC.O. Engineering

crediti fotografici

D LONGHI foto pagine: 2, 4, 6, 78, 80, 84, 86

S AITI foto pagine: 82 e 88

CONCORSO FOTOGRAFICO 2012 “PAESAGGIO VENETO: LUOGHI PERSONE PROSPETTIVE”

B ALBERTON, P ALTAMURA, S BARBATI, S BERGAMO, M BISON, V BONALDO, M BUSATO, G CALISSONI, M CALMONTE, V CAROFIGLIO, L CASTELLARO, R CEVRO VUKOVIC, R ESPINO VICENTE, O GIROTTO, A LACRIOLA, A LUNARDELLI, A MANGOLINI, G MAZZON, L NOVENTA, D PELLEGRINI, F PRETIN, G PIZZOLATO, G SERAFIN, F TADDEI, S TAMBORIN, B WILDER, L ZAPPELLINI foto pagine 12 e 13

M CALMONTE foto pagina 72

C LEONI foto pagina 76

coordinamento editoriale

D LONGHI

elaborazioni cartografiche e digitali

M DEPIERI e F ZAMPIERO

Gli elaborati del PTRC adottato con D.G.R. n. 372 del 17 febbraio 2009 e della Variante parziale adottata con D.G.R. n. 427 del 10 aprile 2013, sono consultabili nel sito internet istituzione della Regione del Veneto.

LUGLIO 2013

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