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InO
from TRAKS MAGAZINE #32
by Fabio Alcini
“Casa Anastasia” è il primo disco da solista di Andrea Sella, cantautore veneto con forti legami con la famiglia e con il rock
Chi è InO? E in cosa si distingue da Andrea Sella? InO è un diminutivo, InO è uno e tanti, InO è un sogno. Diminutivo perché è nato dalla mia nonna materna Anastasia che vedeva in Andreino un nome troppo lungo, uno e tanti perché è un progetto solista che vive grazie all’aiuto e alla fiducia di tanti amici musicisti, un sogno perché suonare, cantare e magari donare qualche emozione non può che essere un mestiere per sognatori. Ecco InO è il sognatore che canta, suona e si emoziona dentro ad Andrea.
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Casa Anastasia” è il tuo nuovo disco, ricco anche di sensazioni e ispirazioni famigliari. Ci racconti come nasce? “Casa Anastasia” è nato piano piano ma anche un po’ per caso perché mai avrei pensato, fino a tre o quattro anni fa, di realizzare un
album completo di canzoni in italiano. È un album come punto di arrivo e nello stesso tempo come punto di partenza e il titolo parla di una casa a me cara, dove sto bene anche da dove vorrei partire in cerca di cose nuove. Qual è la canzone alla quale sei più legato nel disco? E perché? Credo Andiamo a Venezia, la traccia numero 3, perché l’ho scritta di getto e perché è la prima canzone della consapevolezza di InO. Come si affronta una situazione così difficile come quella che stiamo vivendo dal punto di vista dei musicisti? Ognuno affronta le vicende della vita nel modo che sente più consono alla propria natura, non credo ci sia una via giusta o una via sbagliata da seguire, c’è chi canta in continuazione ovunque, dai balconi alle varie pagine social, c’è chi
vive in sacro silenzio il tutto. Ecco io sto cercando un equilibrio non facile, ho fatto un paio di dirette, le prime in assoluto della mia vita, ma non credo ne farò altre, lascerò spazio a un po’ di silenzio, però cercherò anche di far sapere, in punta di piedi, che c’è un nuovo album da ascoltare. Il Qoelet diceva, ma ci dice ancora oggi, che c’è un tempo per ogni cosa sotto il sole e quindi tornerà il tempo di far “baccano”, magari con una consapevolezza diversa e con più rispetto verso chi, con la propria arte, cerca di colorare la vita delle persone. Parliamo di futuro (bisogna sempre parlare di futuro): che cosa vedi davanti a te e al tuo progetto musicale? Suonare, suonare e ancora suonare dal vivo, non conosco molte altre strade per far sentire la propria musica e magari tornare in studio
al più presto per dar vita ad altri brani. In molti mi hanno detto che il periodo per fare uscire un album forse non è dei migliori, lo posso anche capire, ma il 25 marzo per me è una data importante e forse qualcuno in questo periodo avrà più tempo per ascoltare, io ci spero.