8 minute read

kmfrommyills

Next Article
Silek

Silek

IL TIPO DI JESI

Tommaso Sampaolesi cambia in parte il sound e pubblica “Yeah Yeah Jesi!!”, nuovo disco in cui stempera un po’ l’atteggiamento nei confronti della provincia marchigiana

Advertisement

Cambio sonoro e di atmosfere per il tuo nuovo lavoro. A cosa è dovuto?

Avevo voglia di sperimentare e azzardare un po’ per trovare un sound più elettronico rispetto al primo disco. In aggiunta c’è da dire che dopo Pranzo Rock in Via Trieste ho passato molto più tempo sul synth rispetto alla chitarra e questo sicuramente ha influito sulle scelte artistiche di Yeah Yeah Jesi!! Per quanto riguarda i testi

ho voluto prendermi un po’ meno sul serio e le atmosfere del disco rispecchiano questa ricerca di un maggiore senso di leggerezza.

C’è un cuore in copertina ma

non lo definirei “romantico”: che cosa vuoi simboleggiare?

Mi dà l’idea che sia un po’ un cuore elettronico, “romantico a comando”, che rispecchia abbastanza

il sound e le atmosfere del disco. La copertina sta a significare che dentro questo disco c’è il mio cuore e la base tramite cui ci ho potuto imprimere le mie emozioni è l’elettronica.

Mi incuriosisce La notte invece di dormire suona: come nasce?

Questa è la canzone romantica del disco e si attacca un po’ al brano Tione, la nebbia, le montagne, tu contenuto nel primo album. È una canzone d’amore che racconta i primi passi di avvicinamento tra due persone chiuse al riparo del loro rifugio sicuro. Mi sono immaginato una scena notturna in cui l’uomo suona una dolce confessione d’amore e promessa di protezione alla sua amata.

Tre nomi contemporanei italiani che ti piacciono particolarmente?

Giovanni Truppi su tutti, poi La Rappresentante di Lista e Calcutta.

Le Marche sono state fra le regioni più colpite dal coronavirus e tu sei legato alla tua terra fin dal nome d’arte. Che cosa ti senti di dire in questo momento così particolare della, ma anche alla, tua città?

Spero che l’emergenza finisca presto e che ognuno di noi possa tornare a sentirsi libero di vivere la propria vita. Mi auguro che questa esperienza ci lasci e ci insegni qualcosa soprattutto sul modo di rapportarci alle altre persone ma anche sul modo in cui decidiamo di vivere le nostre vite. Probabilmente c’era anche bisogno di fermarsi un attimo perché la frenesia di questa società di certo non ci faceva bene. Mi dispiace che questa occasione di nuova consapevolezza sia dovuta accadere a spese di tante vite e a costo di tanti disagi, soprattutto per chi è impegnato in prima linea al contenimento dell’emergenza.

oZZo

A partire dal singolo “Hello”, sono mille i progetti per il musicista e dj ex adepto della scena hardcore milanese

Come nasce il progetto oZZo?

Nasce intorno al 2018 dopo una mia separazione dal mondo musicale di circa un anno dopo lo scioglimento degli Audrey (metalcore band ultima mia fiamma). Veterano della scena hardcore milanese di metà anni 90 ho militato come chitarrista in progetti come PHP, Mellowtoy per chiudere per l’appunto con gli Audrey. Un po’ per nostalgia e un po’ per terapeutico rifiuto della vecchia scena nasce quasi per scherzo il progetto oZZo che per l’appunto prende il nome dal mio stesso nickname. Doveva essere una toccata e fuga, mi volevo regalare la scrittura di un singolo (Nothing but you) lontano dai canoni e dalle imposizioni di genere che il mio passato mi costringeva ad avere. Poi in realtà ci ho

preso gusto eho scritto insieme a Alessio Corrado alla voce e Jacopo Festa alla produzione in studio, #pastislost il mio primo ep datato aprile2018. Sei tracce di elettronica e rock senza timori reverenziali; ero riuscito a scrivere dei pezzi che non seguivano le leggi del genere in cui mi si etichettava, suono come si suol dire quello che mi piace. Dall’ep sempre per scherzo inizio a giocare ma un po’ più seriamente con la parte elettronica della mia nuova avventura e da li a poco senza accorgermene faccio i primi passi verso il mondo dei producer/dj; nascono cosi a breve i remix di Crazy (smilax records), Change, Choices (tutti brani presenti nel mio ep ma stravolti in chiave “dance” elettrica, fino ad arrivare a Hello, uscita lo scorso

28 febbraio.

Vorrei sapere qualcosa sulla genesi dell’ultimo singolo, Hello

Hello, appunto. Hai presente quando si dice le congiunzioni astrali? In questo momento di stallo dovuto al lockdown e incognite sul futuro mi giro indietro al 2019 e sorrido. E’ successo tutto velocemente, ho iniziato a collaborare con 7skies dj producer noto ai più come artefice dei successi di Tiesto, KHSMR, Nervo e via dicendo; insomma non proprio l’ultimo arrivato al quale avevo chiesto un supporto per il mix e il mastering di Hello e la sua versione remix. Scatta quello che in gergo si dice stima a pelle reciproca, lui ci mette del suo anche nella produzione delle due versioni dei brani e io nel frattempo inizio una collaborazione come musicista per la sua Standalone-music registrando dapprima dei loop di chitarra per il primo sound pack per il vst Getlow e poi proseguo con la registrazione di sample di chitarre elettriche, (grazie a Lamina gtr e

nero gtr per la partnership) acustiche e classiche per il secodo gtr pack uscito poco prima della release di Hello. La versione di Hello sancisce un altro passo di avvicinamento del mio vecchio suono al mondo dell’elettronica. Uso massiccio di synth e loop, ma non ho abbandonato le chitarre heheh. Poi dopo il mio viaggio a New york dello scorso ottobre stringo dei buoni rapporti con l’etichetta indipendente (italiana) beatsound di Beppe Stanco che mi prende sottobraccio e mi pubblica i brani e segue la promozione. Ritorno alle origini, di nuovo “indipendente”.

Il video della canzone è molto forte e d’impatto...

La regia del video è stata come sempre affidata a Helena Gudkova (cameragirlhelena) mia compagna di video e visual fin dai tempi degli Audrey. Ho totale fiducia in lei e so che sa leggere bene nella mia testa senza bisogno di perdere tempo in chiacchiere. L’idea della sceneggiatura quindi è un mix della mia, embrionale e molto semplice, con gli innesti geniali della regista per rendere la confusione e dicotomia che regna nel mio cervello diciamo un po piu fruibile. La storia apparentemente banale esprime il concetto del: “nella vita siamo il risultato delle nostre scelte e da quelle spesso dipende la nostra storia”. Ho voluto inserire come protagonista Elisa, la mia nipotina che ai tempi delle riprese aveva 2 anni e attraverso lei abbiamo raccontato le paure e i ricordi di una bambina che cresce e fa i conti col suo essere e diventare donna. Il fatto che ci siano dei riferimenti più o meno espliciti a mondi come Madonna (Frozen) e a film come Dal tramonto all’alba o spunti alla 30 seconds to mars, fa parte della mia deformazione professionale (art director e fotografo) che cerca sempre di posizionare un prodotto anche sul mercato e renderlo appetibile

Ci vuoi spiegare perché i singoli escono affiancati dal remix?

No non sono un megalomane anche se ci sono tutti gli elementi per pensarlo. Per me la musica è sempre stata una questione solo ed esclusivamente di linguaggio

e genere.La musica è espressione del proprio stato d’animo e del momento in cui sono state scritte; la formula che io chiamo “formula oZZo” prevede per le uscite dei singoli sempre i tre elementi – Pezzo originale – remix – video - perché credo che sia la sintesi del mio progetto intero. Dopo che finisco la stesura e l’arrangiamento del brano mi chiedo sempre come sarebbe se lo dovessi portare oltre che live anche durante un mio dj set; come potrei far convivere il brano con pezzi di Aoki o 7skies per l’appunto o CID o Chali e quindi come dicevo prima scatta la necessità di cambiare linguaggio e portarlo sui temi della “dancefloor” sempre mista al mio animo noir, ma più “smuovi sedere”. Questa schizofrenia artistica mi permette anche durante i dj set di portare slot di 30 minuti circa di soli miei brani che non è male per chi come me fino a poco tempo fa componeva musica punk e ha ancora nel cuore i Bad Religion.

Quali i tuoi prossimi progetti?

Prima di entrare in questa fase di stallo, più fisico che artistico, stavo preparando il live show cercando di non parlare piu di oZZo e oZZo dj poiché la dicotomia è nata più per necessità di comunicazione italiana che altro. Lo show si compone di momenti live suonati (chitarra voce batteria) con stacchi alla consolle con la batteria e momenti di Djset puro. Non potendo prevedere quando, ma soprattutto come potrò portarlo in giro sto preparando la sua trasposizione live probabilmete streaming dal mio quartier generale (#kspacemilano) e ne ho fatto uno showreel demo di 20min. Sto anche scrivendo i follow up di Hello e soprattutto lavorando come producer a vari progetti al di fuori di oZZo come i Wolftheory e suonando in streaming con la neonata crew House of NoLo che sarebbe dovuto essere il format per la presentazione di Hello nei piccoli club ma che la contingenza non me lo ha permesso, per il momento. Vi aspetto per ora nei canali social e sulle piattaforme stream ma non dispero che presto potremo incontrare come si diceva una volta, sotto il palco.

This article is from: