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Annaré

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AGA

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ANNARE’

Una sognatrice con qualche problema con il glutine: “Gluten Free” è il nuovo singolo e video della cantautrice, in attesa dell’album “Mezzanotte”

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Partiamo dalle presentazioni: ci racconti chi è Annarè?

Annarè è una sognatrice, una persona all’apparenza molto estroversa ma che in realtà è molto riservata e timida.. Mi piace scherzare, molto, mi piace condividere con le persone momenti di sorrisi e risate, ma per la maggior parte del tempo, mi chiudo in me stessa, nel mio piccolo mondo fatto di note, sfumature, emozioni, spesso prorompenti tanto da farmi perdere la cognizione del tempo e del luogo e, spesso purtroppo, anche delle persone. Questo mi porta a scrivere e suonare tantissimo, ecco perché ho decine e decine di canzoni, messe da parte, magari registrate magari solo canticchiate. Sono estremamente socievole e allo stesso tempo e allo stesso modo, estremamente asociale. Due lati di me che si possono riscontrare anche quando salgo sul palco.

“Gluten free” è il tuo nuovo singolo e video: da quali ispirazioni (immagino non solo alimentari) nasce?

Nasce dal voler ironizzare su una cosa che in realtà non mi faceva ridere per niente: le mie intolleranze/allergie alimentari. Erano i primi incontri con una persona e mi ricordo di aver pensato, sul divano nel salotto di casa, con la chitarra in mano: “Cavolo! Ma se ci devo uscire a cena che mi invento?!” e di lì è nato il ritornello “E vuoi uscire con me? Ma senza glutine, senza lattosio, magari evi-

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tiamo anche il peperoncino..” Le mie canzoni nascono sempre in relazione a qualche evento, spunto, episodio personale che realmente vivo.

Raccontaci qualcosa del tuo nuovo disco, “Mezzanotte”

“Mezzanotte” sarà un disco molto “elettrico”.. Mi spiego meglio..è un album che presenta 12 tracce che sono anche notevolmente diverse tra loro sia per contenuti, sia per espressione, sia per musica. In realtà, come ho detto prima, tutte le canzoni che scrivo, raccontano di me. Questo album più di tutti mi racconta a 360°; racconta la mia parte, appunto, socievole, simpatica, leggera anche.. Ma racconta pure l’altra faccia di me, quella scura, quella malinconica, quella silenziosa e riflessiva. Se il primo album “Prometto” era quasi un mio urlo, uno sfogo personale a volte anche direttamente sfacciato nei confronti delle persone che in un modo o nell’altro mi avevano ferito, cambiato, scheggiato, “Mezzanotte” è un mio ritratto, messo lì, a mostrare a tutti chi è realmente Annarè.

Hai partecipato a numerosi concorsi canori. Qual è la lezione migliore che hai imparato calcando quei palchi?

La cosa più importante che ho imparato è a godere della musica. Molto spesso, soprattutto all’inizio, ne abbiamo paura, il palco quasi ci terrorizza..vuoi per il giudizio di chi ascolta, vuoi per timidezza, vuoi per paura di metterti a nudo..Tutte le esperienze fatte mi hanno portato invece a vivermela come un vortice, come un salto verso tutte le mie emozioni, sensazioni, idee. E’ come mettermi davanti allo specchio e parlare con me stessa. All’inizio era una cosa assolutamente autodistruttiva, ora invece cavolo, mi piace un sacco! Mi guardo e addirittura mi sorrido! Ed è paradossalmente assurdo quanto ora, molto più di prima, la gente mi capisca e riesca ad apprezzare ciò che faccio ma soprattutto ciò che sono.. Proprio ora che l’essere accettata socialmente, mi interessa poco. Sono riuscita a creare, in tutti questi anni, un pubblico ristretto, un pubblico che però si ferma ad ascoltare parola

per parola e che trova spunto molto spesso dalle mie canzoni. Ecco, devo dire che il senso, il vero motivo per cui condivido la mia musica con la gente, è per dare voce alle persone che hanno magari avuto un percorso simile al mio, ma che proprio come me, molto spesso non riescono a parlare, ad esprimere ciò che provano. Vorrei donare un po’ di forza a tutte queste persone e fargli capire che non sono sbagliate, che andiamo bene così.

Che piani hai ora, in questi tempi di incertezza per tutti?

I tempi purtroppo ci portano a star lontani appunto dal nostro pubblico, ci portano a condividere tramite schermi, video, telefonate. A marzo mi sono buttata a capofitto sulla scrittura e la composizione. Ora sto ultimando il disco e sto progettando una serie di eventi ONLINE per poter continuare a condividere, ad emozionarmi e a stare vicino a quelle bellissime persone che mi seguono sempre. Non ci si ferma mai.. Per fortuna il nostro non è solo un lavoro, è una vocazione, un moto continuo che si sviluppa in ogni forma e momento. Non si sta mai fermi e non ci si può sottrarre da tutto questo. Quindi il mio piano è sicuramente quello di ultimare il disco, preparare al meglio i live che torneranno ad esserci e poi condividere qualsiasi cosa con il mio pubblico.

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