Musicare 6/2012

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SETTEMBRE-OTTOBRE 2012 la musica e le parole della Società del Quartetto di Vicenza

Anno XIV Numero 6 Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza

Con me. Con lei, s’inaugura la 103ª Stagione Concertistica del Quartetto. Con lei, torna a Vicenza l’Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano. Con lei, Brahms entusiasmerà il pubblico del Teatro Comunale. Lei è Zhang Xian, direttrice d’orchestra e mamma, nata in Cina e residente negli Stati Uniti.

Facciamoci del bene

Campagna abbonamenti Stagione Concertistica 2012.13: anche Giacomo Leopardi v’invita ad abbonarvi…

Grazie Mario, pittore dei suoni Ci ha lasciati Mario Albanese, artista e uomo di cultura: per il Quartetto ha “messo in immagine” la musica.


rovate a pagina...

(Joseph Sampson, monaco benedettino di Solesmes)

Anno XIV - Numero 6

Settembre-Ottobre 2012

coordinamento editoriale Giovanni Costantini collaboratori Filippo Lovato Paolo Meneghini Andrea Scarpari impaginazione Alessandra Melison per le foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright

Periodico di cultura, musica e spettacolo della Società del Quartetto di Vicenza Direttore Resp.: Matteo Salin Editore: Società del Quartetto di Vicenza Redazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546 web www.quartettovicenza.org e-mail info@quartettovicenza.org Periodico iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977 Stampa: Tipolitografia Pavan snc su carta Passion 13 da 100 g/mq Tiratura 3000 copie

Paolo Pigato presidente Riccardo De Fonzo vice presidente Sandro Pupillo direttore generale Piergiorgio Meneghini direttore artistico Antonio Mangano tesoriere Donata Folco Zambelli Cattaneo Luciano Giacomelli Luca Trivellato consiglieri Antonio Dal Maso revisore dei conti organizzazione Giovanna Reghellin amministrazione Alessandra Melison comunicazione e segreteria Maria Carolina di Valmarana relazioni esterne Giovanni Costantini didattica musicale Paolo Meneghini ufficio stampa

Ouverture

Facciamoci del bene di Filippo Lovato

MusicaMese A volte ritornano... di Giovanni Costantini

MusicaMese

Un allievo per due Maestri di Andrea Scarpari

Echi

Se n’è andato il pittore dei suoni di Sandro Pupillo

NotEventi

Olimpico OpeNights: sinergia per il turismo di Giovanni Costantini

Tracce

Alla ri-scoperta di Bach e De Sabata pagina a cura di Filippo Lovato

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uando si comincia ad avere più di 100 anni può risultare impegnativo spacciarsi per giovani. Il che, considerati gli orientamenti della società contemporanea, piena di silicone fin sopra i capelli (re-impiantati, ovviamente), può risultare un handicap. Certo, qualche anno fa abbiamo fatto un discreto re-styling della centenaria Q di Quartetto, ed anche la grafica comunicativa di ogni Stagione punta a rinnovarsi e a presentarsi a voi più fresca, “più giovane”, per l’appunto. Ma i contenuti - diciamocelo - quelli sono. Ora, che io scriva “Beethoven” in caratteri gotici su carta pergamena o che lo scriva in Cambria écru su carta patinata, sempre a quel “vecchio sordo” mi riferisco. Curioso anche che un violino moderno, per valere, aspiri ad assomigliare ad un “pezzo di legno” del XVII secolo, e non ad una di quelle modernissime ed aerodinamiche siluette in fibra di carbonio che si vedono in TV tra una bionda ed un play-back. Infine, impietosamente, vi comunichiamo che i trii di Dvorák, i quartetti di Mozart, il Clavicembalo bentemperato di Bach ed i madrigali di Gesualdo da Venosa, che la 103ª Stagione vi propone, sono proprio gli stessi che avete probabilmente già ascoltato una decina di volte nella vostra non centenaria esistenza. Ma essere giovani non significa forse avere un atteggiamento di scoperta nei confronti della vita? Non significa avere la capacità di entusiasmarsi, orientarsi, crescere, sognare, architettare, divertirsi e, soprattutto, stupirsi? Se è così, vi garantiamo che a pagina 8 e 9 di questo MusiCare trovate qualcosa addirittura da teen-ager, traducibile in una “botta di vita” formato tessera. E quando i finti giovani, a luci spente, si puliranno del cerone che li avvolge, toglieranno gli occhiali a specchio ultimo grido e si ritroveranno semplicemente “vecchi”, voi, calato il sipario sul palcoscenico del Comunale, tornerete a casa saltando come un vero giovane, o semplicemente riflettendo. Nessuna novità, quindi: abbiamo la sfacciataggine di proporvi “la solita musica”, o quasi. Perché pensiamo abbia ancora molto da dirci e da darci. Come recita il titolo di un libro dello scrittore e drammaturgo francese Eric-Emmanuel Schmitt: “Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono...” ● Giovanni Costantini

La nota

La stecca «Se il canto non ha il valore del silenzio che ha interrotto, mi si restituisca il silenzio.»

In copertina: Xian Zhang, direttore d’orchestra, classe 1973, cinese residente a Manhattan. Dal 2009 è mamma di Edan Yang e Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” con la quale sarà al Teatro Comunale di Vicenza il prossimo 28 ottobre.


Prenotare 7 mesi di ascolti musicali significa sperare in un futuro migliore e vivere nell’attesa

Nel dialogo di Leopardi da cui questo indegnamente deriva si dà almeno una conclusione: il passato di ogni vita è insoddisfacente e tutti sperano in un futuro migliore. Il passato è un impasto di bene e male, l’uno e l’altro non estranei alle nostre scelte. Occorre credere che si può fare del bene a se stessi, per fondare la speranza nel futuro e non essere vittime di uno scuorante fatalismo. Chi sceglie di ascoltare musica sta facendo del bene a se stesso, finché l’opzione di fuga è contemplata. Chi sceglie un abbonamento ha punteggiato i mesi tra ottobre e il successivo maggio di potenziali momenti piacevoli e può anche godersi il piacere dell’attesa. Del futuro sa già che regalerà qualche sollievo. (f.l.)

Dialogo di un venditore d’abbonamenti e di un passeggere

MusiCare Settembre-Ottobre 2012

“…è una cosa che ci fa sentire con l’intelletto e pensare con i sensi. Distrae il malinconico, placa l’irato, consola il tristo, conferma il sapiente, conforta il disperato, smuove il timido, allarga un sorriso sul volto di chi piange, distende le fronti aggrondate. E cotesti effetti produce, come per magia.”

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Venditore: Abbonamenti, abbonamenti ai concerti del Quartetto. Un abbonamento alla nuova stagione della Società del Quartetto. Bisogna, signore, un abbonamento? Passeggere: Un abbonamento per la stagione ventura? V: Sì, signore. P: Credete che sarà bella questa nuova stagione? V: Oh illustrissimo sì, certo. P: Come la stagione passata? V: Più più assai. P: Come quella di là, dell’anno ancora prima? V: Più più, illustrissimo. P: Ma come qual altra? Non vi piacerebb’egli che la stagione nuova fosse come qualcuna di queste stagioni ultime? V: Signor no, non mi piacerebbe. P: Quante stagioni sono passate da che voi vendete abbonamenti? V: Saranno venti, illustrissimo. P: A quale di coteste venti stagioni vorreste che somigliasse la stagione ventura? V: Io? non saprei. P: Eppur la musica è una cosa bella. Non è vero? V: Cotesto si sa. P: Non tornereste voi a riascoltare i concerti di cotesti vent’anni, e anche del tempo passato, cominciando da che vi piacque la musica? V: Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse. P: Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta, né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati? V: Cotesto non saprei. P: Ma per riascoltare i concerti di cotesti vent’anni, dovreste rifare la vita che avete fatta. Pensate dunque che ne varrebbe la pena? V: Se è così, illustrissimo sì, lo penso. P: E credete dunque che per un po’ di musica chiunque altro risponderebbe come voi per l’appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, vorrebbe tornare indietro?

(ricalcato sul “Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere”, dalle Operette morali di Giacomo Leopardi) ● Filippo Lovato

Ouverture

Facciamoci del bene

V: Lo credo cotesto. P: Né anche voi tornereste indietro senza questo patto, non potendo riascoltare i concerti di cotesti vent’anni? V: Signor no davvero, non tornerei. P: Oh, via. Ma che differenza fa dunque la musica? V: Essa è una cosa che ci fa sentire con l’intelletto e pensare con i sensi. Distrae il malinconico, placa l’irato, consola il tristo, conferma il sapiente, conforta il disperato, smuove il timido, allarga un sorriso sul volto di chi piange, distende le fronti aggrondate. E cotesti effetti produce, come per magia. P: Di che magia mi parlate. V: Anch’io ho sentito le medesime cose; e altri accanto a me seduti. Ma non sappiamo com’ebbe a darsi tale effetto. E’ una medicina che arriva nell’orecchio. P: Una medicina, dunque. Una cura che vi farebbe rifare la vita che avete fatta? Vi ammalereste quindi, per farvi curare? V: Illustrissimo, più e più volte, se la musica è la cura. P: Ma non sarebbe meglio non essere malati? V: Signor no, non penso ch’egli sarebbe meglio. P: E perché vi curate allora? V: Perché, penso io, dato che siamo qui, siamo tutti malati. E non è possibile non esserlo, se siamo al mondo. Così se siamo al mondo, e perciò siamo malati, dobbiamo curarci. P: E di cotesta medicina quante dosi assumete? V: Due al mese, mi pare che basti. Anche tre, ma non fa male se se ne prende di più. P: Ma non è più forte l’uomo che soffre la malattia senza alleviare il dolore? V: E in cosa lo avvantaggia la sua forza? A me parrebbe ch’essa lo conduca solo più vicino al peccato di superbia. P: Però, se la musica vi cura dalla vostra malattia, perché diceste che non sapete a quale stagione vorreste che somigliasse la ventura? V: Perché più belli sono i concerti venturi, siccome i giorni degli almanacchi non già stampati. P: Ma questo è segno che il caso, finora, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato, che il bene. Dal peso di cotesta malattia la sua musica ci solleva per poco, ma non la cura affatto. V: Cotesto si sa. P: E perché dunque volete che compri un abbonamento? V: Perché quella musica ch’è una cosa bella, non è solo la musica che si conosce, ma quella che non si conosce, non tanto la musica passata, ma la futura. Essa potrebbe curarci del tutto. P: Speriamo. V: Signore io per me fortissimamente lo credo. P: Dunque datemi l’abbonamento per il posto più bello che avete. V: Ecco, illustrissimo. Cotesto in quinta fila alla destra. P: Eccovi i soldi. V: Grazie, illustrissimo: a rivederla. Abbonamenti, abbonamenti ai concerti del Quartetto.

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Ouverture

Stagione Concertistica 2012.13: anche il Leopardi v’invita ad abbonarvi…

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DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ore 20.45

A volte ritornano…

MUSICA PER ENTUSIASMARE ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI Zhang XIAN direttore Luca Santaniello violino Mario Shirai Grigolato violoncello musiche di Brahms

L’Orchestra Verdi di Milano, fiore all’occhiello italiano, a Vicenza dopo aver rischiato di chiudere

direttrice cinese, dal 2009 Direttore Musicale de laVerdi, aprirà con la vivace Danza Ungherese n. 1 in Sol minore. A seguire, l’imponente “Doppio concerto” in La minore per violino, violoncello e orchestra, op. 102 (solisti Luca Santaniello, violino e Mario Shirai Grigolato, violoncello): su quest’opera è stato scritto di tutto, dai fatti della vita privata di Brahms che possono aver portato alla creazione di questo masterpiece, fino alle analisi compositive più dettagliate. Altrettanto si può dire del “parto” della Sinfonia n. 1 op. 68 in Do minore, tanto attesa dai contemporanei di Brahms, noto per stracciare più manoscritti di quanti ne mandasse alle stampe. Per tutte queste curiosità rimandiamo alle note di sala, che, preferibilmente se lette prima dell’ascolto, daranno informazioni ed aneddoti per un ascolto ancor più “motivato”. Ma al di là della storia di questi pezzi, ciò che resterà all’ascoltatore, saranno certamente le “emozioni brahmsiane”. Un avvio di tutto rispetto per una Stagione che, negli slogan, si ripromette di emozionare. ●

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Zhang Xian

-, ma anche andare ad alimentare un circuito virtuoso “made in Italy”, che da anni si batte per creare posti di lavoro in un settore particolare e critico come quello musicale italiano. Il curriculum de laVerdi racconta giustamente solo le tournèe internazionali, le grandi bacchette che si sono alternate sul podio, i repertori impegnativi affrontati, ma la conoscenza diretta con questa realtà, con chi la organizza e con chi vi suona, ci permette di conoscere anche i “sudori” che vi sono dietro le quinte, in un Paese in cui nulla è garantito o addirittura nemmeno riconosciuto. Quello de laVerdi a Vicenza è un gradito, ma non scontato, ritorno. L’ultima volta, sei anni fa, si era alla Chiesa di Santa Corona (Vicenza non aveva ancora il teatro), ed un

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Giovanni Costantini pubblico “scomodo” ma appassionato apprezzò la performance di questa giovane orchestra sul secondo concerto per pianoforte di Rachmaninov e sulla Sinfonia “Patetica” di Čajkovskij. Da quella sera, nel “periodo non collegato”, ci sono giunte più volte voci di una possibile chiusura de laVerdi, e la Società del Quartetto è stata tra i firmatari di una petizione per la salvaguardia di questo importante soggetto artistico. È quindi un piacere ancora più grande tornare ad ospitare quest’orchestra nel cartellone del Quartetto, con la possibilità, questa volta, di ascoltare la Sinfonica al Teatro Comunale. L’appuntamento, che segna l’inaugurazione della 103ª Stagione Concertistica della Società del Quartetto, è per domenica 28 ottobre (inizio alle 20.45), con un programma interamente dedicato a Johannes Brahms, principe del genere sinfonico. Zhang Xian,

MusiCare Settembre-Ottobre 2012

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na Fondazione che la sostiene economicamente, un auditorium recente e all’avanguardia nel cuore di Milano, una stagione concertistica giunta alla ventesima edizione - alla quale si aggiunge una piccola stagione di musica barocca -, diverse attività didattiche riunite sotto il cartello “Educational”, e una discografia “live”, che spazia da Mozart a Gershwin. Tutto questo è laVerdi, che non è quindi solo un’orchestra ed un coro sinfonici, ma una “macchina musicale” strutturata e dinamica. Ospitare l’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”, laVerdi appunto, all’interno della Stagione Concertistica della Società del Quartetto significa quindi non solo godere di un eccellente concerto - ne siamo certi

MusicaMese

28 ottobre, emozioni brahmsiane. Un programma sinfonico per inaugurare la 103ª Stagione

Johannes Brahms

MusicaMese

Teatro Comunale di Vicenza

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MARTEDì 18 DICEMBRE 2012 ore 20.45

VENERDì 1 MARZO 2013 ore 20.45

MUSICA PER SOGNARE

MUSICA PER ALLIETARE

MAHLER CHAMBER SOLOISTS Alexander LONQUICH pianoforte

EMO ZIO NATI

Timothy Summers violino/viola - Johannes Rostamo violoncello Júlia Gállego flauto - Jaan Bossier clarinetto Elena Vassilieva soprano LE AVANGUARDIE PRIMA DELLA GRANDE GUERRA musiche di Schönberg, Debussy, Ravel

QUARTETTO DI CREMONA

MUSICA PER ARCHITETTARE

LA PETITE BANDE Sigiswald Kuijken

primo violino, viola da gamba e concertatore Sara Kuijken primo violino Ann Cnop, Barbara Konrad secondi violini Marleen Thiers viola - Marian Minnen violone Bart Coen flauto - Benjamin Alard clavicembalo musiche di Telemann, Bach

TRIO DI PARMA DOMENICA 28 OTTOBRE 2012 ore 20.45 MUSICA PER ENTUSIASMARE ricordando il marchese Giuseppe Roi

ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI Zhang XIAN direttore Luca Santaniello violino Mario Shirai Grigolato violoncello

Enrico Bronzi violoncello - Ivan Rabaglia violino Alberto Miodini pianoforte Integrale dei Trii Antonín Dvorák (primo concerto)

LUNEDì 26 NOVEMBRE 2012 ore 20.45 MUSICA PER CRESCERE

MEREL QUARTET Mary Ellen Woodside violino - Meesun Hong violino Alexander Besa viola - Rafael Rosenfeld violoncello

GIOVEDì 7 FEBBRAIO 2013 ore 20.45 MUSICA PER STUPIRE

YUJA WANG pianoforte

David James controtenore - David Gould controtenore Rogers Covey-Crump tenore - Steven Harrold tenore Gordon Jones baritono - Robert MacDonald basso musiche di Gesualdo da Venosa

MUSICA PER DIVERTIRE Thomas Gansch tromba e flicorno Robert Rother tromba, flicorno, clarinetto e sax Roman Rindberger tromba e flicorno Leonhard Paul trombone, tromba bassa Gerhard Fuessl trombone - Zoltan Kiss trombone Wilfried Brandstoetter tuba Blofeld

LUNEDì 18 FEBBRAIO 2013 ore 20.45

VENERDì 19 APRILE 2013 ore 20.45

MUSICA PER SCOPRIRE

MUSICA PER ESTASIARE

CAMERON CARPENTER

pianoforte a pedali “doppio Borgato”

MAHLER CHAMBER SOLOISTS Philipp von Steinaecker direttore

in collaborazione con il XV Festival concertistico internazionale “Organi storici del vicentino, un patrimonio da ascoltare” da Bach a... Carpenter

Dima Bawab soprano Chiara Tonelli flauto musiche di Debussy, Schönberg, Mahler

ABBONAMENTO A 15 concerti Intero: € 225 / Ridotto Over60: € 186 / Ridotto Under30: € 96

SERVIZI RISERVATI AGLI ABBONATI

ABBONAMENTO “BREVE” A 8 CONCERTI Intero: € 150 / Ridotto Over60: € 130 / Ridotto Under30: € 70

MARTEDì 6 NOVEMBRE 2012 ore 20.45

MARTEDì 4 DICEMBRE 2012 ore 20.45

MUSICA PER RIFLETTERE omaggio a Gustav Leonhardt

MUSICA PER AMMIRARE

BIGLIETTI STAGIONE CONCERTISTICA Intero: € 25 / Ridotto Over60: € 20 / Ridotto Under30: € 12

CLAUDE DEBUSSY A 150 ANNI DALLA NASCITA

THE HILLIARD ENSEMBLE

MNOZIL BRASS

(concerti del 28/10 - 14/11 - 04/12 - 28/01 18/02 - 13/03 - 28/03 - 19/04)

musiche di J. S. Bach

MUSICA PER PREGARE

musiche di Dvorák, Mozart, Prokofiev

musiche di Mozart, Veress, Brahms

PIERRE HANTAï clavicembalo

GIOVEDì 28 MARZO 2013 ore 20.45

GIOVEDì 11 APRILE 2013 ore 20.45

musiche di Brahms

BRUNO CANINO duo pianistico ANTONIO BALLISTA

musiche di Marco De Biasi, Beethoven

Salvatore Accardo violino Laura Gorna violino Francesco Fiore viola

musiche di Fauré, Brahms, Ligeti, Rachmaninov

MUSICA PER ORIENTARE

MERCOLEDì 13 MARZO 2013 ore 20.45 MUSICA PER QUARTETTARE in collaborazione con il CIDIM Cristiano Gualco violino Paolo Andreoli violino Simone Gramaglia viola Giovanni Scaglione violoncello

MUSICA PER RICORDARE concerto per il Giorno della Memoria

MERCOLEDì 14 NOVEMBRE 2012 ore 20.45

musiche di Mozart, Haydn, Ghedini, Schubert

VENERDì 11 GENNAIO 2013 ore 20.45

LUNEDì 28 GENNAIO 2013 ore 20.45

103ª STAGIONE CONCERTISTICA 2012.2013

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO Enrico BRONZI direttore e violoncello solista

INFO: SOCIETà DEL QUARTETTO DI VICENZA vicolo cieco Retrone, 24 - Vicenza tel. 0444 543729 e-mail info@quartettovicenza.org www.quartettovicenza.org

TAXITEATRO70 è un servizio di taxi, condiviso con altri abbonati, riservato agli ultrasettantenni residenti nel territorio comunale. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Famiglia ed alla Pace del Comune di Vicenza ed è riservata ai primi 50 aderenti. NAVETTAPROVINCIA è un servizio di bus-navetta che collega alcune aree della provincia di Vicenza con il Teatro Comunale in occasione dei concerti in stagione. Il servizio verrà attivato con un numero minimo di 25 partecipanti per tratta. (Scadenza adesioni: venerdì 12 ottobre 2012).


MARTEDì 6 NOVEMBRE 2012 ore 20.45

Pierre Hantaï a Vicenza per ricordare l’insegnamento di Leonhardt e celebrare il genio di Bach

Pierre Hantaï, figlio del celebre pittore Simon, è nato a Parigi nel 1964: si è appassionato intorno ai dieci anni alla musica di Bach ed ha iniziato lo studio del clavicembalo con Arthur Haas, specializzandosi poi con Leonhardt; dopo essersi distinto al concorso clavicembalistico internazionale di Bruges nel 1982, ha iniziato una intensa attività concertistica come solista e in gruppo con altri grandi interpreti di musica barocca, fra i quali Sigiswald Kuijken. Da Leonhardt, Hantaï ha appreso l’attenzione per la partitura originale, la cura nella scelta dei tempi, la lettura nitida delle complessa struttura musicale bachiana: è parso quindi particolarmente opportuno affidare a lui il concerto con il quale la Società del Quartetto intende ricordare, a meno di un anno dalla scomparsa, la figura del maestro olandese, in numerose occasioni ospite a Vicenza per gli Amici della Musica, ed il suo fondamentale contributo all’interpretazione della musica antica. Il programma scelto per l’occasione non è

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l 16 gennaio scorso si è spento ad Amsterdam Gustav Leonhardt: grande clavicembalista e direttore d’orchestra, egli ha avuto il coraggio, insieme a pochi altri, di proporre nel secondo dopoguerra un modo nuovo di interpretare la musica antica, lontanissimo dalle consuetudini radicate dal Romanticismo in avanti; Leonhardt, Nikolaus Harnoncourt e poi i fratelli Kuijken costituirono il nucleo di quei musicisti “filologi”, che individuarono nell’indagine musicologica, nella fedeltà alle partiture originali e nella ricerca delle sonorità antiche i criteri più corretti per l’interpretazione delle opere barocche. Essi perseguirono - e perseguono - l’autenticità dell’esecuzione (secondo quanto già suggerito da Arnold Dolmetsch nel 1890), in antitesi alle licenze, alle mano-

missioni di partitura ed organico, ammesse o a volte incoraggiate per rendere più accattivanti opere composte in un passato remoto, che ci sono giunte così distorte rispetto al loro originario significato. Leonhardt e Harnoncourt ebbero il merito di proporre al pubblico ed alla critica la prassi esecutiva storica con assoluto rigore intellettuale e totale fedeltà ai principî, costituendo un esempio per generazioni di musicisti, fra i quali sono emerse personalità oggi di primo piano: basti citare, fra gli allievi di Leonhardt, Ton Koopman, Philippe Herreweghe e Pierre Hantaï; proprio quest’ultimo sarà protagonista del concerto di martedì 6 novembre, quando eseguirà al clavicembalo le prime tre partite del primo libro del ClavierÜbung di J. S. Bach.

Gustav Leonhardt

MusiCare Settembre-Ottobre 2012

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PIERRE HANTAï clavicembalo musiche di J. S. Bach

dei più noti ed eseguiti: se infatti è diffusa la conoscenza delle Suites Inglesi o Francesi, o delle Variazioni Goldberg (quarto libro del Clavier-Übung), le sei suites cosiddette Tedesche - o meglio Partite - che ne costituiscono il primo libro sono meno celebri fra il grande pubblico; esse costituiscono invece una mirabile sequenza che risulta quasi un compendio del genere. Clavier-Übung significa Esercizi per tastiera: il titolo sembra assegnare al volume uno scopo didattico, come per il Clavier-Übung del precedente Kantor alla Thomasschule di Lipsia, Johann Kuhnau: nell’opera di Bach emerge tuttavia subito un altro destinatario delle Partite. Stampate fra il 1726 ed il 1731, fra le poche opere del compositore a essere pubblicate durante la sua vita, esse raccolgono la tradizione della suite, intesa come una successione di danze: Bach però va ben oltre la forma usuale ed anzi sembra voler indagare tutte le possibilità offerte dai vari movimenti, mostrando di saper conferire anche a semplici gavotte, sarabande, minuetti una inattesa profondità. Il primo libro del Clavier-Übung, a dispetto del nome, non ha dunque nulla di arido o scontato, dedicato a giovani studenti o mediocri esecutori: in linea con il suo pensiero, Bach concepisce gli esercizi come sfide intellettuali per il diletto dell’appassionato, momento privilegiato per la sua crescita spirituale; superando per difficoltà le Inglesi e le Francesi, le Suites Tedesche si pongono ai vertici del catalogo clavicembalistico bachiano per le complicate tessiture contrappuntistiche, per la ricchissima polifonia, per l’utilizzo degli abbellimenti. Pur essendo destinate alla stampa, Bach non si sforzò di rendere le Partite “commerciali”, ma anzi in esse, come del resto in tutta la sua opera, egli affermò le proprie convinzioni nei confronti della sua arte: un atteggiamento di onestà e coerenza affine a quello che ha contraddistinto la vita del Maestro Leonhardt, al cui ricordo speriamo si uniscano molti appassionati vicentini. ● Andrea Scarpari

MusicaMese

Un allievo per due Maestri

MUSICA PER RIFLETTERE

MusiCare Settembre-Ottobre 2012

Teatro Comunale, 6 novembre. Il clavicembalo di uno dei massimi filologi contemporanei

Pierre Hantaï

MusicaMese

Teatro Comunale di Vicenza

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L’esperimento (riuscito) si candida ad essere un modello di collaborazione e sviluppo culturale per la città dipinto di Mario Albanese per “Quadri da un’esposizione” di Musorgskij

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Ricordo di Mario Albanese, artista, amico, sostenitore e collaboratore della nostra associazione

Se n’è andato il pittore dei suoni Per la Società del Quartetto aveva “messo in immagine” le musiche di Debussy, Stravinskij e Musorgskij

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opo una lunga malattia, nel mese di agosto, è scomparso il pittore Mario Albanese, figura significativa in campo artistico e culturale. Amanti della buona musica - non solo classica - Mario e l’inseparabile moglie Diana seguivano da moltissimi anni e con grande passione e amicizia le attività della Società del Quartetto di Vicenza, per la quale si erano generosamente spesi in varie occasioni, invitando spesso nella loro casa di Montegalda alcuni protagonisti delle nostre stagioni concertistiche. L’amicizia profonda e sincera di Albanese con la Società del Quartetto era sfociata anche in alcune importanti collaborazioni fra le quali ci piace ricordare La Boîte à Joujoux di Debussy (con la pianista Federica Righini), Le Sacre du Printemps di Stravinskij e i Quadri da un’esposizione di Musorgskij, trascritti da Giovanni Petterlini (con il duo pianistico Pavarana-Gamba). In questi progetti, a metà strada fra musica e arte figurativa, Mario Albanese aveva appositamente realizzato una serie di immagini dipinte,

liberamente ispirate ai brani in programma. La pittura di Albanese, manierista moderno, si è concentrata soprattutto sui temi dell’arte visuale, del paesaggio e dei ritratti, che ha sempre saputo cogliere con straordinaria perfezione attraverso un uso sapiente ed educato del colore. Assieme alla moglie aveva aperto, negli anni Settanta, due spazi espositivi a Vicenza (Al Ponte e Albanese Arte) che divennero un importante polo culturale della città. Un’esperienza che offrì al pittore svariate occasioni di incontro con numerose personalità dell’arte, della poesia e della musica. Nonostante la malattia, negli ultimi tempi Albanese, assieme al professor Giuliano Menato, storico dell’arte, stava lavorando alla stesura del catalogo inerente alla sua nuova retrospettiva, programmata per l’anno prossimo. Ci auguriamo che questo progetto sia ora ereditato dall’Amministrazione Comunale di Vicenza e possa vedere la luce nei prossimi mesi. ● Sandro Pupillo

sperimento riuscito, almeno a giudicare dai numeri. Alla sua prima edizione, Olimpico OpeNights - otto serate di musica & drinks al giardino del Teatro Olimpico di Vicenza -, ha fatto segnare un lusinghiero successo di pubblico con oltre 1.400 spettatori che hanno seguito le serate di musica jazz dal vivo nella raffinata cornice del giardino palladiano. A questa cifra vanno aggiunti, o comunque ulteriormente enumerati, tutti coloro che hanno aderito anche ad uno degli otto turni di visita guidata degli interni del Teatro. Dal 20 luglio all’11 agosto, per quattro venerdì e sabato consecutivi, su di un angolo prezioso del centro storico di Vicenza si è alzata la “campana di vetro” per poter essere vissuto in modo informale e “culturale” da vicentini e non. Nutrita infatti anche la pattuglia degli stranieri, a volte favorevolmente stupiti di trovare in una città “provinciale” come Vicenza un’iniziativa che l’ha quasi messa in linea con l’attività museale notturna dei grandi capoluoghi europei. Sul piccolo palco all’ombra delle cinta murarie si sono susseguiti artisti affermati e giovani promesse del concertismo jazz, tutti accomunati dallo spirito di divertirsi e far divertire, con la possibilità di esprimersi in una cornice originale. Ogni sera, al termine della “scaletta”, una jam-session incollava gli ultimi spettatori alle sedie da regista sparpagliate

NotEventi

Olimpico OpeNights: sinergia per il turismo

sul ghiaino fino allo spegnimento delle luci, ed il sipario definitivo calava solo con l’ultimo brindisi ai musicisti. Sotto il grande cedro del giardino, infatti, era possibile trovare un punto bar con qualche stuzzichino e diverse bevande: semplice ma efficace, nello stile di tutta la rassegna. Prima consumazione al bar inclusa nel biglietto: 5 euro per disporre di tutti gli ingredienti di una serata da ripetere. E così diverse persone tornavano il week-end successivo. Buona l’idea, felice il risultato. Nel mezzo solo tanto lavoro, ed in poco tempo. Dal primo “sarebbe bello fare” alla prima serata di cancelli aperti sono trascorsi 74 giorni, sabati e domeniche inclusi. Questo grazie all’organizzazione della Società del Quartetto di Vicenza, alla collaborazione dei settori Musei Civici, Cultura e Turismo del Comune di Vicenza, alla consulenza artistica della Scuola di Musica Thelonious, alla disponibilità del Bar Opera ed alla attività di promozione svolta dalla Cooperativa Sociale “I Berici”. L’iniziativa si candida dunque a pieno titolo anche ad essere un modello di sinergia tra diversi soggetti del territorio. In quanto a ricadute positive, poi, si vada a vedere sotto la voce “turismo”, concetto ancora da sviluppare appieno a Vicenza. ● G. C.

MusiCare Settembre-Ottobre 2012

Echi

Oltre 1.400 presenze alla rassegna estiva di musica & drinks al giardino del teatro palladiano

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Tracce MusiCare Settembre-Ottobre 2012

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L’Orchestra Verdi restituisce un compositore, Pierre Hantaï rinnova la passione per un Bach autentico

Alla ri-scoperta di Bach e De Sabata

La “Mille e una notte” di De Sabata: la Verdi fa riscoprire il compositore

Libertà e freschezza: il clavicembalo di Hantaï contro la “tradizione” di Bach al pianoforte

autori V. De Sabata titolo CD Mille e una notte interpreti Orchestra Sinfonica Verdi, F. M. Colombo (dir.) etichetta CD Universal, 476 3352, DDD, 2009

autori J. S. Bach titolo CD Il clavicembalo ben temperato (libro I) interpreti Pierre Hantaï, clavicembalo etichetta 2CD Mirare, MIR9930, DDD, 2003

“Scriveva musica nei momenti più impensati. Ricordo i suoi appunti tracciati sulle buste delle lettere, sul margine di un giornale o su qualsiasi pezzo di carta”. Così la figlia Eliana ricorda il padre Victor de Sabata nelle vesti di compositore. Certo il triestino è più noto come direttore d’orchestra ma venne apprezzato prima come autore. Poi arrivarono gli ingaggi da interprete a Montecarlo, Cincinnati e alla Scala. Nel 1953 un infarto gli precluse il podio; unica eccezione i funerali di Toscanini nel ‘57. Toscanini e Richard Strauss, tra gli altri, avevano diretto composizioni di De Sabata. Dopo la sua scomparsa, nel 1967, la sua musica ha subito identico destino. All’orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi va dato il merito di aver promosso la riscoperta delle partiture del grande triestino, nato giusto centoventi anni fa. Per farsi un’idea della musica di Victor De Sabata, occorre conoscere il musicista. Con una frase, il direttore Francesco Maria Colombo, nel booklet, lo ritrae con cura: “Nella provinciale little Italy della musica, De Sabata incedeva con la grazia, l’ironia di un gentiluomo uso al savoir vivre internazionale”. La fiaba coreografica “Mille e una notte” risale ai primi anni Trenta. La trama: il ricchissimo Scià Mustafer si innamora di una moderna donna americana. Ma la favorita del suo harem è gelosa. La partitura, per grande orchestra, ha del miracoloso: appare spigliata come saranno le colonne sonore delle commedie sofisticate di Hollywood, leggera e brillante. Eppure ci sono ricercatezze timbriche che fanno pensare a Ravel (ammirato dopo la prima de L’enfant e les sortilegès diretta da De Sabata) o a Strauss, più che a Respighi o Pizzetti. La Verdi guidata da Colombo regala una lettura convinta e convincente, sorretta da una nitida intelligenza musicale che sarebbe piaciuta anche all’esigentissimo triestino. ●

Al conservatorio, gli allievi di pianoforte dell’ottavo anno devono odiare Il clavicembalo ben temperato non meno di quanto facciano i liceali con la Divina Commedia. Si tratta di quei capolavori che perdono molto del loro fascino, soltanto perché vengono imposti allo studente. Poi magari lo studente, fattosi adulto e genitore, è disposto ad ammettere che, in effetti, l’insegnante aveva ragione, ed è pronto a propinare alla prole fughe intricate o terzine incatenate. Per ricevere analoga reazione di rifiuto dai figli. Spesso, per interessare, occorre presentare in modo nuovo lo stesso materiale e si può ben dire che Pierre Hantaï offre una lettura del primo libro del CBT affatto originale. Già da sola la presa del suono fa miracoli: pare di avere l’orecchio sopra le corde. Degno di nota anche il suono dello strumento, ambrato, caldo, ricco e croccante. E infine l’interpretazione di Hantaï. Anche se Bach non ha specificato come volesse suonati i suoi preludi e le sue fughe, si è consolidata una tradizione, una tradizione che fa più proseliti tra quanti eseguono i quarantotto pezzi con il piano, rispetto ai filologi che preferiscono il clavicembalo. Hantaï si concede inedite libertà, specie nei preludi, dai più disprezzati al cospetto della perfezione combinatoria delle fughe. Così il preludio n. 2 in Do minore BWV 847 è attaccato con un piglio furioso che fa subito immaginare con quale impeto ed energia Bach potesse aggredire lo strumento (altro che il vecchietto pio, timorato di Dio). Oppure il preludio n. 8 in Mi bemolle maggiore BWV 853 reso con un’ariosità, un respiro, quasi da ouverture francese. Hantaï riesce a creare l’illusione che i preludi siano improvvisati lì per lì con la classe del grande virtuoso e nel far questo rende freschi e sorprendenti anche i pezzi più noti. Le fughe offrono meno gradi di libertà e sono interpretate con il rigore che occorre. ● pagina a cura di Filippo Lovato

Scrivi che ti canto è realizzato con il contributo di

18 composizioni per voci bianche di Mario Lanaro e Federico Zandonà

Antologia con CD Anno 2012

Ideato alla fine degli anni ‘90 “Scrivi che ti canto” è un concorso di Poesia per la Musica riservato alla scuola primaria e secondaria. Le migliori composizioni (di Mario Lanaro e Federico Zandonà) scelte dalle 5 edizioni del concorso e rivedute, fanno oggi parte di un’antologia (con CD allegato) – distribuita gratuitamente alle scuole e agli insegnanti che ne facciano richiesta – che sarà presentata il prossimo 23 ottobre (alle ore 15) presso l’Aula magna del Liceo Quadri di Vicenza nel corso di una lezione/concerto con la partecipazione del Coro Vogliam Cantare di Trento. (È gradita gentile confer ma). i di scuola primaria Nella stessa occasione verrà presentato il Corso di formazione per docent 2013: o febbrai nel terrà si che (frequenza gratuita) tenuto da Mario Lanaro. Scrivi che ti canto, il segno che diventa suono: percorsi per una lettura musicale creativa . - Al termine di ogni incontro verrà rilasciato un certificato con l’ndicazione delle ore frequentate o. destinatari del carico a sono canto” ti che Scrivi poi in Blu “dal gia - Le spese di spedizione dell’antolo

) INFO: Società del Quartetto di Vicenza, vicolo cieco Retrone, 24 (Vicenza g cenza.or artettovi info@qu tel. 0444 543729


il periodico Musicare è realizzato grazie a:

SAVE THE DATE

gli appuntamenti segnalati dalla Società del Quartetto di Vicenza

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SETTEMBRE 2012 ore 18.30 per le vie del centro di Vicenza

Artisti in strada per promuovere la Stagione Concertistica 2012.2013

OTTOBRE 2012 ore 18.30 per le vie del centro di Vicenza

Artisti in strada per promuovere la Stagione Concertistica 2012.2013

OTTOBRE 2012 ore 15.00 ingresso libero (è gradita gentile conferma) Aula Magna del Liceo Quadri di Vicenza

Lezione-concerto di presentazione dell’antologia “dal Blu in poi...” che raccoglie le migliori composizioni tratte dalle 5 edizioni del concorso “Scrivi che ti canto” Mario Lanaro Coro Vogliam Cantare di Trento OTTOBRE 2012 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza

Musica per entusiasmare ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI Zhang XIAN direttore Luca SANTANIELLO violino Mario Shirai GRIGOLATO violoncello musiche di Brahms NOVEMBRE 2012 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza

Musica per riflettere

PIERRE HANTAï clavicembalo musiche di J. S. Bach

Società del Quartetto di Vicenza (dal lunedì al venerdì 9-12 e 15-17) vicolo cieco Retrone, 24 - 36100 Vicenza tel. 0444 543729 - fax 0444 543546 info@quartettovicenza.org YouTube: QuartettoVicenza Facebook: Società del Quartetto di Vicenza Twitter: @QuartettoVI

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