MARZO-APRILE 2014 la musica e le parole della Società del Quartetto di Vicenza
Anno XVI Numero 2 Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza
L’arte della Fuga Il testamento spirituale di Bach nelle mani di Angela Hewitt, pianista globe-trotter. Dalla forma musicale alla vita di ogni vero artista, la fuga è una ricerca senza fine.
Quella Musica umana Claudio Abbado, un grande Maestro dal curriculum non solo artistico: gli alberi, i bambini, il Venezuela…
Con parole loro
Pino Costalunga, “giudice” al concorso di Scrivi che ti canto: “Abbiamo privilegiato la freschezza dei bambini e il fraseggio musicale”
La stecca «Non suonare quello che c’è, suona quello che non c’è...» Anno XVI - Numero 2
Marzo-Aprile 2014
coordinamento editoriale Giovanni Costantini collaboratori Filippo Lovato Paolo Meneghini Andrea Scarpari impaginazione Alessandra Melison per le foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright
Periodico di cultura, musica e spettacolo della Società del Quartetto di Vicenza Direttore Resp.: Matteo Salin Editore: Società del Quartetto di Vicenza Redazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546 web www.quartettovicenza.org e-mail info@quartettovicenza.org Periodico iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977 Stampa: Tipolitografia Pavan snc su carta Passion 13 da 100 g/mq Tiratura 3000 copie
Paolo Pigato presidente Riccardo De Fonzo vice presidente Sandro Pupillo direttore generale Piergiorgio Meneghini direttore artistico Antonino Mangano tesoriere Donata Folco Zambelli Cattaneo Luciano Giacomelli Luca Trivellato consiglieri Antonio Dal Maso revisore dei conti organizzazione Giovanna Reghellin amministrazione Alessandra Melison comunicazione e segreteria Maria Carolina di Valmarana relazioni esterne Giovanni Costantini didattica musicale Paolo Meneghini ufficio stampa
rovate a pagina...
(Miles Davis, compositore e trombettista jazz, 1926-1991)
Ouverture Quella Musica umana di Giovanni Costantini
Echi Un capitano coraggioso di Paolo Meneghini
MusicaMese L’arte di viaggiare di Filippo Lovato
MusicaMese Dopo il Romanticismo, il folk di Andrea Scarpari
MusicaMese
In volo dall’Europa alle Americhe di Paolo Meneghini
MusicaMese
Forma classica, stile romantico di Andrea Scarpari
Registri&Note
Con parole loro, in musica di Pino Costalunga
Tracce
Lontani contemporanei di Filippo Lovato
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Giovanni Costantini
La nota
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i ritorno dal Brasile, nei suoi giorni a Vicenza, il maestro Leon Spierer ha avuto modo di esprimersi in termini molto positivi a proposito di un’orchestra di Bahia, Stato del grande Paese sudamericano, sua capitale Salvador. La curiosità ci spinge ad unire questi due termini su Google: orchestra + Bahia. L’istantaneo risultato del motore di ricerca porta il nostro volto a descrivere le seguenti fasi: conferma, stupore, meraviglia, umiliazione. Vi invitiamo dunque a fare altrettanto, perché la “Youth Orchestra of Bahia” esiste, ha diverse agenzie che la rappresentano e un tour in America settentrionale fitto di date nel mese di febbraio (fase della conferma). Ha anche un organico notevole e un direttore di nome Ricardo Castro dal curriculum più che ragguardevole (fase dello stupore). Decidiamo di cliccare su uno dei tanti video che youtube ci propone all’interno dei risultati di Google, e optiamo per qualcosa di “tipico”, il “Tico-tico no Fubá” di Zequinha de Abreu: i minuti che seguono si suddividono tra le ultime due fasi precedentemente citate. Suonano bene, molto bene. Forse non ci dovremmo meravigliare, ma la nostra “inconscia-supponenzaoccidentale” ci fa passare lo stesso ogni volta attraverso la fase della meraviglia. Ma quando gli stessi orchestrali iniziano a ballare, ad esprimersi anche col corpo, a muovere gli strumenti come onde di un mare sinfonico, a lanciarsi in arditi assolo, e sempre perfettamente nel tempo, scatta il senso di inferiorità. Certo, c’è una grande componente di spettacolo nel tutto, e a nostra parziale difesa possiamo dire che è come ascoltare un’orchestra tedesca nella “Fantasia corale” di Beethoven, o degli interpreti veneziani in un concerto di Vivaldi. Ma quella musica e i volti multietnici dei ragazzi dell’orchestra di Bahia ci resteranno dentro per le ore a seguire. Non abbiamo ancora approfondito se si tratti di un progetto simile a quello pensato da Abreu per il Venezuela – il cosiddetto “Sistema” – ma ci è forse chiaro una volta per tutte il monito di Claudio Abbado, che quel Sistema ha sostenuto e fatto conoscere al mondo: da quei Paesi abbiamo più da imparare che non da insegnare loro, anche in fatto di musica. Ogni concerto ed ogni artista che la Società del Quartetto propone e invita è un’occasione di scambio, di conoscenza, di racconto. È come portare un pezzetto del mondo a Vicenza. e chissà che un giorno non si riesca a far suonare al Teatro Comunale di Vicenza anche l’Orchestra di Bahia. Programma rigorosamente latinoamericano, onde evitare ulteriori umiliazioni… ●
In copertina: Angela Hewitt, pianista canadese celebre per il suo Bach World Tour del 2008 che la portò anche a Vicenza. Torna al Comunale il 4 aprile. Foto: © Eric Richmond
Ouverture
Claudio Abbado. Piccolo ricordo di un grande Maestro, dal curriculum non solo artistico
Quella Musica umana Gli alberi, i bambini, il Venezuela, i giovani, Shakespeare… Una vita di impegno civile.
MusiCare Marzo-Aprile 2014
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Papà, ma se questo direttore non c’è più, adesso chi è che farà Pierino e il lupo?”. Il ditino sulla copertina del CD della Deutsche Grammophon indica il volto di Claudio Abbado. Una risposta razionale potrebbe liquidare la cosa citando l’elenco sterminato di direttori che hanno in repertorio la favola in musica di Prokofev. Ma in quella domanda c’è così tanta poesia da dover ammettere che quel “Pierino e il lupo” non ce lo darà più nessuno. Così come nessuno ci darà più quella terza sinfonia di Beethoven, quella ‘Trauermarsch’ di Mahler, quelle onde nel mare sinfonico di Debussy. E via dicendo. Eppure è così evidente che il panorama artistico mondiale offre direttori d’orchestra altrettanto strepitosi (per quanto si contino forse sulle dita di una mano, ma ci sono) da costringerci a cercare quel ‘pezzetto di noi’, che non c’è più, in qualcos’ altro, che non sia una cifra tecnica o un’interpretazione irraggiungibile. Ed è lo stesso movente che ci porta a dedicare questa pagina alla memoria di un artista che a Vicenza si è esibito una sola volta, alla guida dei Solisti della Scala, e nel lontano 1977. Seppure quel concerto resti degno di nota negli annali della Società del Quartetto, non è sufficiente a giustificare quel sentire che oggi ci fa ricordare un Maestro. E non può essere
nemmeno il calibro internazionale della star musicale, perché, come diciamo spesso tra noi, la Società del Quartetto non è il Metropolitan e MusiCare non è il New York Times: non abbiamo nulla da aggiungere a quanto scritto dai grandi del pianeta sulla scomparsa del Maestro. “Nelle scuole di Cuba i bambini si procurano un piccolo vaso, lo riempiono di terra, ci piantano un seme e lo annaffiano ogni giorno: durante l’anno scolastico, ciascuno coltiva la sua pianta. Così nasce non solo l’amore per gli alberi, ma anche il rispetto per gli esseri umani, perché si impara la pazienza del crescere. E poi penso al Venezuela, dove Abreu ha creato Il Sistema: migliaia di bambini che si salvano dalla strada e dalla delinquenza imparando a suonare uno strumento in orchestra o a cantare in un coro. La scuola italiana è carente di educazione musicale, questo non ci aiuta”.1 E ancora. “È fondamentale aprirsi ai giovani, perché se i giovani imparano ad ascoltare, scoprono un mondo inaspettato che sanno comprendere, magari in maniera diversa se non hanno studiato musica. Certo, se non si conosce, è più difficile appassionarsi; e rispetto al jazz o al pop, la musica classica è meno facile da approfondire. Ma anche leggere Shakespeare è più impegnativo di un giallo; però ne vale la pena”.1 Gli alberi, i bambini, il Venezuela, i giovani, Shakespeare. Non solo un curriculum artistico impressionante - da tutti giustamente ricordato - ma anche un curriculum ‘umano’, più raro nel panorama internazionale. Ed è così, caro Maestro, che sarai ricordato anche da una bambina di quattro anni, per il tuo Pierino e il lupo, e non solo dai ‘grandi’ per le tue interpretazioni coi Berliner Philharmoniker o con altre prestigiose orchestre. E, ne siamo certi, questo è per te il riconoscimento di una vita in cui la Musica del Maestro è stata mezzo e fine all’Uomo. ● Giovanni Costantini 1
Claudio Abbado intervistato da Marilena Laterza.
Un capitano coraggioso
Echi
Cameron Carpenter ha domato il “Doppio-Borgato” e conquistato il pubblico del Comunale
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tazione ferroviaria di Vicenza, 16 gennaio. Il freddo è pungente, ma l’attesa ai binari è del tutto giustificata perché sta per arrivare, con un Frecciarossa proveniente da Verona, una star internazionale, un musicista che aspettiamo dall’anno scorso, quando fu costretto a dare forfait all’ultimo minuto. Il treno finalmente arriva, fa scendere qualche passeggero, ne fa salire altri; poi via di corsa, direzione Padova. La banchina rimane desolatamente vuota: di Cameron Carpenter, il musicista classico più “cool” del momento, neanche l’ombra. Incredulità, sconcerto, panico. No, non è possibile che anche questa volta Carpenter non suoni a Vicenza. Seguono febbrili telefonate con il suo agente, anche lui sorpreso, che ci dà il numero di cellulare di Cameron. Risponde quasi subito: “Ma… che ora è? Scusatemi tanto, ma sono ancora in albergo a Trento, mi sono appena svegliato (sono le 15). Quand’è che posso prendere il prossimo treno?” L’avventura di Cameron Carpenter a Vicenza è iniziata così, in modo forse poco ortodosso, certamente originale. Come è originale il fatto che a tavola lo si veda mangiare avidamente un piatto di pasta abbinato ad una zuppa (una forchettata e una cucchiaiata). In camerino, vino bianco e una caraffa di latte. Il debutto di Cameron Carpenter al Teatro
Comunale è stato trionfale: per le emozioni che ha regalato al pubblico, per il virtuosismo messo in luce, per la generosità di una performance molto impegnativa anche fisicamente, per il coraggio che ha avuto nell’affrontare in pubblico quel temibile “mostro” che si chiama “Doppio Borgato”. Sì, era la prima volta in assoluto che l’organista americano prendeva per le corna, davanti ad una platea da tutto-esaurito, un doppio “bestione” composto da un pianoforte gran coda abbinato ad un secondo gran coda azionato da una pedaliera. Vagamente simile agli organi sui quali Carpenter è abituato a “danzare” da sempre, ma molto, molto diverso. Cameron è riuscito a domare il “Doppio” dando fondo alle sue doti di funambolo, di ballerino di tip tap, di improvvisatore, ma soprattutto di artista dotato di grande musicalità e di tecnica adamantina. Un’esibizione affrontata da un lato con timore reverenziale (“non so se è stata una buona idea accettare questo concerto - ha confessato candidamente al pubblico prima di iniziare a suonare ma io ci provo, anche per rendere omaggio a chi ha costruito lo strumento”), dall’altra conscio che il proprio bagaglio tecnico, che è enorme, gli avrebbe consentito di cesellare un’indimenticabile serata di grande musica. Se il Carpenter-musicista ha impressionato, il Carpenter-personaggio ha conquistato tutti, e non tanto per l’originale taglio di capelli ed il look stravagante: disponibile al punto di concedersi ad un lungo bagno di folla nel foyer del teatro, dopo 2 ore di concerto, il musicista statunitense ha firmato autografi e si è fatto immortalare in centinaia di foto. Intanto la sua performance di Vicenza sta facendo il giro del mondo: il video del suo secondo bis, pubblicato sul canale YouTube del Quartetto, in un mese è già stato visto 5 mila volte. Cameron tornerà presto a Vicenza, ma la prossima volta sarà ai comandi del suo strumento personale, un nuovissimo “touring organ”, che a partire da marzo sarà sempre in tournée con lui. ● Paolo Meneghini
MusiCare Marzo-Aprile 2014
Curiosità e aneddoti sul concerto a Vicenza del musicista classico più “cool” del momento
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MusicaMese
Ritorna a Vicenza Angela Hewitt, la pianista canadese globetrotter della tastiera
L’arte di viaggiare Insigne interprete bachiana, la pianista proporrà il capolavoro BWV1080, Die Kunst der Fuge
Londra
MusiCare Marzo-Aprile 2014
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Taipei
ul suo sito, nel messaggio di auguri per il 2014, Angela Hewitt scrive: «Spero di vedere molti di voi nel 2014 a Helsinki, Londra, Edimburgo, Seul, Hong Kong, Taipei, Vancouver, San Francisco, San José, New York, Montreal, Toronto, Firenze, Vicenza, Verona, Copenhagen, Glyndebourne, Cambridge, Berlino, Amsterdam, Anversa, Washington DC... forse di nuovo a Tokyo… per non nominare che pochi posti». Sì, il 4 aprile la signora sarà al Comunale di Vicenza e chi vorrà potrà raccogliere l’invito. In programma L’Arte della Fuga di Bach. Nella sua ultima opera il Kantor si prometteva di esplorare varianti più e meno complesse della sublime arte del contrappunto fugato, combinando con infinita perizia soggetti e controsoggetti generati tutti da un unico tema. Vera enciclopedia della fuga, Die Kunst der Fuge BWV 1080 rimase purtroppo incompiuta. Bach non indicò
104a Stagione Concertistica 13/14 venerdì 4 aprile 2014 ore 20:45 Teatro Comunale
ANGELA HEWITT
pianoforte
Johann Sebastian Bach: L’Arte della Fuga BWV 1080
San Francisco
Copenhagen
una destinazione strumentale definita, il che indusse a ritenere l’opera un trattato teorico a uso degli addetti ai lavori, non destinato all’esecuzione. L’Arte della Fuga è l’eccelsa conclusione di un’eccelsa carriera artistica, una sfida intellettuale che diventa, per gli
Filippo Lovato
La sequenza di note B-A-C-H è la firma di un testamento spirituale in musica
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DG (Soli Deo Gloria): sono le tre lettere che Johann Sebastian Bach apponeva al termine di molte sue composizioni, ricordando al mondo e a se stesso come la vera grandezza non venga dagli uomini, ma da un’Entità superiore, ultraterrena. Non poteva essere altrimenti per un uomo così intimamente credente e religioso, che della sua attività faceva anche un mezzo per avvicinarsi all’Assoluto: un’opera era spesso il risultato di una riflessione filosofica, una sorta di speculazione piena di ispirazione. Certo, non è così per tutti i pezzi dell’ampio catalogo bachiano, costituito anche da musiche nate per soddisfare esigenze contingenti (commissioni, brani didattici), ma questo aspetto emerge con evidenza in numerosi brani, non solo a carattere sacro, fra le quali spicca l’immortale Die Kunst der Fuge, L’Arte della Fuga. Non è chiaro perché Bach, negli ultimi anni della sua vita, si sia dedicato ad un progetto così articolato: forse era una sorta di saggio, da presentare ad un sodalizio di musicisti, forse un compendio da proporre ai propri studenti, forse un testamento spirituale... L’esito va comunque ben oltre questi obiettivi: L’Arte della Fuga è un’opera di grandiosità architettonica, una cattedrale trasferita sul pentagramma, la cui bellezza sta nel rigore totale, nella linearità di un semplice inciso in Re minore, continuamente sviluppato, come un pensiero che ritorna in mente per essere indagato, sempre più in profondità, alla ricerca di tutte le sfumature che può celare. L’Arte della Fuga è un capolavoro che invita all’introspezione, che si scopre un po’ alla volta - come fosse un ambiente scuro, nel quale gli occhi si abituano lentamente - fino alla sua conclusione enigmatica, quella fuga incompiuta, sul tema B-A-C-H: con essa l’umile organista di Eisenach, divenuto Kantor della Thomasschule, si congeda dalla vita identificandosi, perfino nel nome, con la sua Musica. ● Andrea Scarpari
MusicaMese
Dal nome all’infinito
MusiCare Marzo-Aprile 2014
interpreti, non minore sforzo tecnico e cognitivo. E in prove come queste Angela Hewitt dà il meglio di sé (come fece nel gennaio 2008, quando interpretò, in due serate, tutti i due libri del Clavicembalo Ben Temperato). L’insigne bachiana è un’artista di incrollabile determinazione che, protagonista di una vita musicale tanto ricca, trova il tempo per scrivere (molti dei booklet dei suoi cd, oppure su www.angelahewitt.com), studiare, organizzare concerti (il festival sul lago Trasimeno), registrare. Pianista di punta della prestigiosa casa discografica Hyperion, dopo avere inciso tanto Bach, ha iniziato a registrare le trentadue sonate di Beethoven (recente l’uscita del quarto volume con l’op. 22, 31/3 e 101). E per fare tutto questo corre per il mondo, a nord e a sud, a est e a ovest, a “regalare” musica. Angela conclude così il messaggio di auguri: «Air Canada, per celebrare i venticinque anni del loro programma di migliafedeltà, mi ha inviato una cartina con delle puntine: bianche per i posti dove sono stata, rosse per quelli dove voglio andare. Penso che non mi abbiano mandato puntine a sufficienza». Bentornata a Vicenza, Angela, puntino bianco sul planisfero di una vita. ●
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MusicaMese
Secondo concerto dell’integrale dei Trii di Dvořák: il famoso Dumky per il Trio di Parma
Dopo il Romanticismo, il folk Anche da direttore del Conservatorio di New York, Dvořák avvicinò i compositori al popolare
MusiCare Marzo-Aprile 2014
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opo l’applaudito concerto della scorsa stagione, il Trio di Parma si appresta a ultimare l’esecuzione integrale dei trii di Antonin Dvořák: lunedì 10 marzo prossimo, infatti, l’ensemble proporrà al pubblico vicentino i trii n. 1 e n. 4 del musicista boemo. Sono proprio il senso di appartenenza al suo popolo e l’amore per il proprio paese, l’attuale Repubblica Ceca, le cifre fondamentali dell’opera di Dvořák, che volle affermare la dignità di una musica etnica, intesa non come mera riproposizione di un repertorio popolare, quanto come raffinata interpretazione di materiale melodico e ritmico, attinto dalla tradizione e dalla cultura locale. Il compositore uscì dal solco del Romanticismo di stampo tedesco, ormai alla fine della sua parabola, per rivolgersi ad un ambito sino ad allora spesso disdegnato: se Brahms infatti rimase colpito dalle danze magiare, ma ne circoscrisse l’influenza alle opere meno impegnative, Dvořák abbracciò risolutamente questo repertorio, ed anzi incoraggiò - da
104a Stagione Concertistica 13/14 lunedì 10 marzo 2014 ore 20:45 Teatro Comunale
TRIO DI PARMA Dvořák: Integrale dei Trii con pianoforte (2° concerto)
direttore del Conservatorio di New York - anche i primi compositori statunitensi a conoscere ed ispirarsi alle melodie native. In questo contesto prese forma, nel 1891, il trio Dumky, l’ultimo ed il più celebre fra i quattro. Deve il suo nome alla dumka, una sorta di ballata malinconica che costituisce la base dei sei movimenti; in un’alternanza di tempi veloci e lenti, Dvořák propone una riflessione a tratti profonda e struggente, a tratti vivace, che mantiene intatto per tutta l’opera un carattere autentico e diretto. Nel Dumky, Dvořák non dimentica il lirismo e la misura del suo primo trio, ma il suo stile è ormai maturato e si è reso autonomo dagli stilemi del primo Romanticismo, costituendo un linguaggio personale e innovativo. ● A. S.
Da Bach a Barber, dalla polifonia di Scarlatti al rag-time di Joplin, fino a Piazzolla e Nyman
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e nel cammino musicale di quest’anno avevamo già incrociato l’America grazie al Trio guidato da Enrico Pieranunzi (concerto del 20 febbraio), lunedì 24 marzo Federico Mondelci ed il suo quartetto di sassofoni ci portano di nuovo nelle Americhe ma partendo – questa volta – dal Vecchio Continente. Un lungo viaggio che inizia lontano nel tempo con un Preludio e Fuga di Bach, tre pezzi di Scarlatti (nella versione rivista a fine ‘800 dalla mano del francese Gabriel Pierné), un Adagio di Mozart (rivisitato da Sciarrino) e approda al ‘900 con il “Petit Quatuor” di Jean Françaix, compositore francese appartenente al filone del cosiddetto neoclassicismo musicale.
104a Stagione Concertistica 13/14 lunedì 24 marzo 2014 ore 20:45 Teatro Comunale
ITALIAN SAXOPHONE QUARTET L’EUROPA INCONTRA LE AMERICHE brani di Bach, Scarlatti/Pierné, Mozart/Sciarrino, Françaix, Barber, Nyman, Iturralde, Joplin, Gershwin, Ros, Troilo e Piazzolla
Poi si vola negli Stati Uniti con quell’Adagio per archi (l’originale del 1938 è per quartetto d’archi) che ha fatto conoscere al mondo Samuel Barber. Chiude la prima parte del programma “Song for Tony” di Michael Nyman, il minimalista britannico la cui popolarità esplose grazie al film “Lezioni di Piano”. Prima di tornare negli States con le celeberrime “The Easy Winners” di Scott Joplin ed il Blues da “Un Americano a Parigi” di Gershwin, Mondelci & co. iniziano la seconda parte del concerto con la “Suite Ellenica” di Pedro Iturralde. Classe 1929, il sassofonista e compositore spagnolo è stato il primo a mixare con successo jazz e flamenco. Seguirà un omaggio a Pepito Ros – “Cycles” il titolo del brano – e poi il gran finale in America del Sud, con due pezzi da novanta del tango argentino: Anìbal Troilo e Astor Piazzolla. Del primo sarà eseguito il brano “Contrabajeando”, del secondo due capolavori senza tempo come “Oblivion” e “Libertango”. Federico Mondelci (sax soprano), Marco Gerboni (sax contralto), Mario Marzi (sax tenore) e Massimo Mazzoni (sax baritono) sono tutti solisti di fama internazionale, nonché apprezzati docenti di Conservatorio, ma sembrano aver trovato nell’Italian Saxophone Quartet la loro più completa dimensione. In oltre 30 anni di ininterrotto sodalizio sono stati protagonisti di centinaia di concerti in Europa, nelle Americhe, nel vicino ed estremo Oriente, in Australia, proponendo con successo un repertorio molto vasto che spazia da trascrizioni di celebri pagine di autori di tutti i tempi, al repertorio storico per quartetto di sassofoni, a brani contemporanei (Sciarrino, Donatoni, Xenakis, Nyman…), a pagine inedite scritte appositamente per loro. L’ensemble si è anche cimentato, in veste solistica, a fianco di grandi orchestre, cori e formazioni da camera in progetti originali fra i quali sono da ricordare un’inedita elaborazione dell’Arte della Fuga di Bach (per quartetto d’archi e quartetto di sassofoni) e la première di “Outis” di Luciano Berio con l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. ● P. M.
MusicaMese
In volo dall’Europa alle Americhe
MusiCare Marzo-Aprile 2014
Italian Saxophone Quartet: 30 anni di sodalizio per i “magnifici 4” in concerto a Vicenza
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MusicaMese
Salvatore Accardo e colleghi nei Quartetti di Mendelssohn: primo concerto dell’integrale
Forma classica, stile romantico Serenità e profondità nella musica da camera di un compositore atipico per il suo tempo
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elix Mendelssohn-Bartoldy fu a lungo considerato un grande direttore d’orchestra, artefice della riscoperta di Bach nel XIX secolo, ed al contempo un modesto compositore, accusato di essere superficiale e legato a schemi superati: in effetti, egli non incarnò, per quel tempo, la figura del musicista romantico, proteso a trasferire nelle note passioni accese e tormentate, né la sua musica riflette un’energia così impetuosa da non poter essere incanalata nelle forme e nelle strutture offerte dalla tradizione, ma tale lettura del musicista risulta riduttiva ad un occhio contemporaneo.
104a Stagione Concertistica 13/14 lunedì 14 aprile 2014 ore 20:45 Teatro Comunale
SALVATORE ACCARDO & FRIENDS Mendelssohn-Bartholdy: Integrale dei quartetti per archi (1° concerto)
Mendelssohn fu certo un compositore atipico nel suo orizzonte temporale, ma non fu estraneo al mondo artistico e culturale che lo circondava: la sua biografia lo pone d’altra parte su un piano ben diverso da tutti gli altri. Nato in una agiata famiglia borghese, grazie alla quale fin da bambino ebbe modo di conoscere i più influenti intellettuali d’Europa e nella quale la sua vocazione musicale fu incoraggiata, egli apprese e interiorizzò un’idea della società fondata sull’ordine, dove ogni espressione deve essere proposta attraverso schemi definiti e condivisi. La scelta del quartetto per archi (il suo catalogo ne conta ben sei) è un chiaro segno di quest’idea, per certi versi conservatrice, ma non giustifica il falso mito di un Mendelssohn dedito a semplice musica di intrattenimento, raffinata, galante ma artefatta. Le sue opere, spesso fresche e luminose, ci descrivono una personalità che non cercava a priori l’esaltazione della forza o della tragedia, ma che era in grado di descriverla nitidamente, come nel quartetto op. 80, composto per la scomparsa dell’amata sorella Fanny. Salvatore Accardo e colleghi, nell’integrale che inizia lunedì 14 aprile, offriranno la possibilità di avvicinare un compositore completo e affascinante, attraverso la forma più consolidata e celebre della musica da camera. ● A. S.
programma concerti Intesa Sanpaolo e Società del Quartetto di Vicenza propongono per il terzo anno consecutivo, ai visitatori delle domenica 12 gennaio 2014 ore 16,30 Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, gli incontri Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 179 musicali con Leon Spierer e i suoi “colleghi”, come il Divertimento per archi n. 2 in si bemo Maestro berlinese è solito chiamare i giovani musicisti Franz Schubert (1797 - 1828) che partecipano al suo “Progetto Orchestra”. Si tratta 5 Minuetti e 6 Trii D. 89 di un corso di formazione orchestrale, riservato a diploBenjamin Britten (1913 - 1976) terza edizione mati e diplomandi in strumenti ad arco provenienti da Simple Symphony per orchestra d’arc Ludwig van Beethoven (1770-1827) varie Regioni italiane, che ha lo scopo di favorire la creGrande Fuga in si bemolle maggiore o scita artistica delle nuove generazioni che si affacciano alla non facile professione di musicista. □ □ □ I quattro appuntamenti musicali aperti al pubblico domenica 23 febbraio 2014 ore 16,30 delle Gallerie d’Italia sono il momento conclusivo di programma concerti Pietro Antonio Locatelli (1695-1764) una settimana di intenso lavoro durante la quale Leon Concerto grosso per quattro violini e a domenica gennaio 2014allievi ore 16,30 2014 ore 16,30 Spierer ed 12 i suoi giovani hanno approfondito domenica 23 marzo Simon Laks (1901-1983) Johann Sebastian Bach (1685-1750) (1695-1764) Pietro Antonio Locatelli – singolarmente ed in ensemble – alcuni fra i capolaSinfonietta per archi Concerto Brandeburghese n. 3 Concerto grosso per quattro violini e archi op. 1 n. 12 vori della letteratura per orchestra, ma anche pagine Hugo Wolf (1860-1903) in sol maggiore BWV 1048 Paul Hindemith (1895-1963) Serenata Italiana poco frequentate e meno conosciute al grande pubbli- Trauermusik (Music Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) of Mourning) Franz Joseph Haydn (1906-1975) co. I concerti per di questa sono un lungo viag- per viola e orchestra Divertimento archi n.edizione 2 d’archi Sinfonia n. 45 in fa diesis minore “deg in sinella bemolle maggiore K 137 le mosse dai Concerti di Hugo Wolf (1860-1903) gio musica che prende Benjamin Britten (1913-1976) Vivaldi e Locatelli, passa attraverso la Sinfonia degli Serenata Italiana □ □ □ SimplediSymphony orchestra d’archi Addii Haydn, i per Divertimenti di Mozart, i Minuetti Richard Strauss (1864-1949) domenica 23 marzo 2014 ore 16,30 Ludwig van la Beethoven (1770-1827) di Schubert, Grande Fuga di Beethoven ed approda Metamorphosen versione per sette archi Antonio Vivaldi (1678-1741) Grande Fuga in si bemolle maggiore op. 133 a Strauss, Britten, Schönberg, fino al contemporaneo □ □ □ Concerto in si bemolle maggiore per v □ □ □ domenica 27 aprile 2014 orearchi 16,30e basso continuo, F Valtinoni. violoncello, domenica 23 febbraio 2014 ore 16,30 Edward William Elgar (1857-1934) Una commissione artistica presieduta dal Maestro Arnold Schönberg (1874-1951) Introduzione e allegro per 47 (1678-1741) “Verklärte Nacht” (Notte Transfigurata) op.archi op. 4 Antonio Vivaldi Spierer seguirà gli allievi ammessi a “Progetto OrcheConcerto in si bemolle maggiore per violino, (1864-1949) Richard Strauss stra” durante tutto il loro percorso didattico. In occasio- Pierangelo Valtinoni (1959) violoncello, archi e basso continuo, F IV n. 2 Metamorphosen versione per sette arc “Auf römischen Wegen” ne dell’ultimo appuntamento pubblico la commissione Simon Laks (1901-1983) (Passeggiando per le vie di Roma) □ □ □ assegnerà piùarchi meritevole borsa diitaliana) studio messa per orchestra d’archi Sinfoniettaalper (prima una esecuzione aFranz disposizione dalla famiglia Bernardi ed intitolata a brano dedicato al maestro Spierer e agli2014 allievi Schubert (1797-1828) domenica 27 aprile ore 16,30 di Progetto Orchestra Quartetto n. 14Bernardi. in re minore D. 810 Fatima Terzo Arnold Schönberg (1874-1951) (trascrizione per orchestra d’archi di Gustav Mahler) “Der Tod und das Mädchen (La morte e la fanciulla)”
La partecipazione ai concerti è riservata ai visitatori delle Gallerie. Il biglietto d’ingresso alle esposizioni permanenti (intero € 5,00 - ridotto € 4,00) consente di assistere ad uno dei concerti programmati. Per informazioni e prenotazioni: Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza Contra’ Santa Corona 25 - tel. 800.578875 (da martedì a domenica dalle 10 alle 18)
Gioachino Rossini“Verklärte (1792-1868) Nacht” (Notte Transfigura Sonata a quattro in do maggiore n. 3 Pierangelo Valtinoni (1959) “Auf römischen Wegen” (Passeggiando per le vie di Roma) per orchestra d’archi brano dedicato al maestro Spierer e agl di Progetto Orchestra Gioachino Rossini (1792-1868) Sonata a quattro in do maggiore n. 3
Registri&Note
Pino Costalunga racconta la sua esperienza di “giudice” nel concorso di Scrivi che ti canto
Con parole loro, in musica “Abbiamo scelto di privilegiare la freschezza dei bambini e il fraseggio musicale”
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ssere giudice e giudicare qualcun altro mica è facile! Anche perché mi viene da pensare a tutte le volte che vengo giudicato io. Lavoro in teatro, leggo storie in pubblico, alle volte pure le scrivo - questo è il mio mestiere - e a giudicarmi spesso sono proprio i bambini e il loro giudizio non fa mai sconti: «o mi piaci o non mi piaci!». E quando non piaci, te lo fanno capire i bambini e come: sono terribili e molto onesti, più “terribili” e molto più onesti degli adulti. Per questo mi sono un po’ preoccupato quando la Società del Quartetto mi ha chiesto di far parte della giuria del premio SCRIVI CHE TI CANTO, il concorso di testi per la musica riservato alle scuole Primarie e Secondarie di primo grado del Veneto.
Però ho accettato volentieri, anche perché con me nella giuria, oltre a esserci il maestro Mario Lanaro, anima del concorso, c’erano due bravissimi scrittori veneti, che per i bambini hanno scritto molte e bellissime storie: Laura Walter e Luigi dal Cin. E allora ho detto di sì: e perché mi trovavo in ottima e competente compagnia - non sarei stato da solo a dare dei giudizi, ma avrebbero seguito a un dibattito su contenuti e forma tra persone che come me in qualche modo lavorano ogni giorno con le parole - e perché ero curioso di leggere cosa scrivono i bambini di oggi sui temi che erano stati dati: l’alimentazione, la lettura e il bullismo, temi davvero interessanti e importanti. Sono arrivate moltissime adesioni al concorso e quando si è trattato di leggere tutti i testi per scegliere quelli da premiare - il premio consiste nella possibilità dei testi vincitori di essere musicati da bravi ed esperti maestri di musica per poi essere affidati al canto di altrettanti bravi gruppi corali (oltre a un piccolo premio in denaro che non guasta affatto!) - davvero non è stato facile, perché erano davvero numerosi e perché alle volte c’era l’imbarazzo della scelta. La prima cernita, da parte di tutti noi tenuti a far da giudici, ha seguito una linea molto precisa: intanto si sono scartati i testi che non sembravano spontanei, che riportavano cioè dei giudizi su certi argomenti che sembravano provenire direttamente dalla bocca di un adulto più che da quella di un bambino, e abbiamo privilegiato la freschezza di uno sguardo diverso, fatto da un’angolazione non consueta, di un modo di affrontare l’argomento che mescolasse serietà e divertimento, ironia e comprensione dell’argomento, che non mancava in molti dei prodotti arrivati; abbiamo cioè premiato lo sguardo bambino che partiva però da una comprensione ed elaborazione minima dell’argomento fatta con l’adulto (l’insegnante in questo caso, ma potrebbe essere stato pure il genitore o altro adulto a lui vicino). La seconda cernita ha seguito dei criteri più
Pino Costalunga
VI edizione CONCORSO
Registri&Note
Scrivi che ti canto I FINALISTI Lettura in ... apnea! (Scuola Primaria “T. e F. Fraccon” dell’Istituto Comprensivo n. 10 di Vicenza) Bu bu bu, bullo rap (Scuola Primaria “Don C. Gnocchi” dell’Istituto Comprensivo “A. Fusinato” di Schio VI) Non voglio (Scuola Primaria “T. e F. Fraccon” dell’Istituto Comprensivo n. 10 di Vicenza) Un rap d’educazione...all’alimentazione (Scuola Primaria Paritaria “M. di Canossa” di Schio VI) Verdurina genuina (Scuola Primaria “A. Palladio” dell’Istituto Comprensivo “G. Ciscato” di San Tomio di Malo VI) Il paese in miniatura (Scuola Primaria di Pilastro di Orgiano VI dell’Istituto Comprensivo “A. Palladio” di Pojana Maggiore VI) Oltre a questi, la giuria ha ritenuto opportuno segnalare pubblicamente altri 4 lavori che si sono distinti per l’originalità del testo e l’attinenza con i temi del concorso: Ahm! (Scuola Secondaria di I grado “Don Milani” dell’Istituto Comprensivo “Rezzara” di Carrè VI) Con un libro, noi... (Scuola Primaria “R. Rigotti” dell’Istituto Comprensivo “G. Ciscato” di Malo VI) Il rap della lettura (Scuola Secondaria di I grado “Via Mainardi” dell’Istituto Comprensivo n. 7 di Vicenza) E tu chi sei? (Scuola Secondaria di I grado “Via Mainardi” dell’Istituto Comprensivo n. 7 di Vicenza) La premiazione si terrà giovedì 15 maggio 2014 alle ore 10:00 (luogo da definire). Per informazioni: tel. 0444 543729, e-mail info@quartettovicenza.org, web www.quartettovicenza.org.
MusiCare Marzo-Aprile 2014
legati al ritmo e al fraseggio del componimento, per poter privilegiare i testi che meglio si adattavano al pentagramma. Devo dire che nel momento di dare i voti abbiamo discusso a lungo, ma ci siamo trovati tutti d’accordo su chi premiare. E questo credo che deponga a favore della buona e indiscutibile qualità dei testi premiati. Questo non significa che i non premiati siano da meno: in tutti i testi ho apprezzato, assieme agli altri giudici, il piacere di giocare con le parole, i loro significati e il loro ritmo e questo, al di là del risultato finale, è una cosa davvero bella. Perciò l’ultimo mio pensiero va soprattutto a chi ha partecipato e non è stato premiato: non preoccuparti se non hai ricevuto un riconoscimento finale, l’importante è che tu continui a giocare con la poesia e la musica, con il racconto e la scrittura, perché è attraverso questo gioco, il gioco delle parole e dei suoni, che si impara a stare insieme agli altri come persone intelligenti e libere e a fare di questo mondo un mondo migliore. …e la prossima volta che mi vedrete a raccontare una storia in palcoscenico, spero non siate troppo severi nel giudicare me. Ciao bambini, a presto! ●
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Tracce MusiCare Marzo-Aprile 2014
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Dvořák e Chabrier, entrambi nati nel 1841, esprimono due mondi musicali distinti e appassionanti
Lontani contemporanei Più testa che cuore: il Trio di Parma non cede al “popolaresco” in Dvořák
Chabrier scoprì Wagner, Hewitt fa scoprire Chabrier
autore A. Dvořák titolo CD Piano trios interpreti Trio di Parma etichetta 2CD Concerto, 2078 – 2, DDD, 2013
autore E. Chabrier titolo CD Piano music interpreti Angela Hewitt (piano) etichetta CD Hyperion, 67515, DDD, 2006
Quando si eseguono opere degli appartenenti alle così dette scuole nazionali, pare obbligatorio calcare la mano sul sound locale. Un po’ in memoria dei compositori, un po’ per consuetudine interpretativa. Ma perché Dvořák è un boemo che compone, invece Brahms un architetto della musica assoluta? In questa pregevole raccolta dei quattro trii per violino, cello e piano del compositore ceco, il Trio di Parma (Ivan Rabaglia, violino; Enrico Bronzi, violoncello; Alberto Miodini, piano) opta per una lettura non idiomatica. Come si sarà compreso anche dal concerto del 2012, la formazione emiliana affronta Dvořák con un equilibrio, un rispetto e una cura del suono che poco concedono al popolaresco. Anche nel celeberrimo trio op. 90 “Dumky”, di fatto una successione di sei rapsodie dal carattere contrastante (piano - forte, lento - veloce) che qui sono spogliate del loro carattere sfrenato. Più facile l’impresa con gli altri tre, l’apollinea op. 21, l’elegiaca op. 26, composta l’anno della perdita della figlia, e l’appassionata op. 65 che più risente del modello brahmsiano. Dunque un’interpretazione più di testa che di cuore? Sì, per fortuna. ●
Angela Hewitt non è solo specialista del repertorio austro-tedesco. La sua ampia discografica include un nutrito gruppo di CD dedicati ai francesi, sempre per Hyperion. Ci sono Rameau e François Couperin (proposti entrambi al pianoforte), Fauré, Debussy, Ravel (l’integrale dell’opera per piano), Messiaen. E lo splendido Chabrier qui presentato. Emmanuel Chabrier, nato nel 1841, era figlio di un rigido avvocato e di una donna sensibile che lo avvicinò all’arte. Studiò musica, studiò legge, praticò al Ministero dell’Interno. Sposato con due figli, lasciò il lavoro nel 1882, due anni dopo che la sua vita fu sconvolta dalla scoperta della musica di Wagner. E così, fino al 1894, l’anno della sua morte, fece il musicista a tempo pieno e realizzò un sogno. Amò la musica disperatamente, come si ama ciò che si è conquistato a fatica. Va quindi preso sul serio. Come fa la pianista canadese, che articola con grande cura l’Impromptu, il Ronde champêtre, le brillanti scintille dei Dix pièces pittoresques, il dolce Aubade, il Ballabile a ritmo di valzer, il lento Caprice, l’elegiaco Feuillet d’album, l’Habanera della vagheggiata Spagna e la Bourrée fantasque, ultimo pezzo per piano scritto da Chabrier. ● a cura di Filippo Lovato
ARMELLINI AMMALATA, NOSÈ IN PALCOSCENICO
Colpita da una forte forma influenzale che l’ha costretta a letto, la pianista Leonora Armellini non ha potuto suonare lo scorso 7 gennaio al Teatro Comunale di Vicenza nel previsto concerto tuttoChopin inserito nella Stagione del Quartetto. Al suo posto si è esibito Alberto Nosè. Il 34enne pianista veronese ha proposto un variegato programma: la “Patetica” di Beethoven ed il Mephisto Valzer di Liszt; la Ballata n. 4 op. 52 di Chopin e la Sonata n. 6 op. 82 di Prokof’ev. La Società del Quartetto rinnova il suo grazie al maestro Nosè per l’immediata disponibilità.
fuori abbonamento
festival OMAGGIO A PALLADIO
XVII edizione
András Schiff
Cappella Andrea Barca 1-2-3-4 Maggio 2014 Teatro Olimpico / Basilica dei Santi Felice e Fortunato Teatro Olimpico GIOVEDì 1 MAGGIO 2014, ORE 20:30
Basilica dei Santi Felice e Fortunato VENERDì 2 MAGGIO 2014, ORE 20:30
András SCHIFF pianoforte
CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra SCHOLA SAN ROCCO coro András SCHIFF direttore e pianoforte Francesco ERLE maestro del coro
Erich Höbarth, Yuuko Shiokawa, Kjell Jørgensen violini Hariolf Schlichtig, Alexander Besa viole Christoph Richter, Rafael Rosenfeld, Xenia Jankovic violoncelli Anna Lucia RICHTER soprano Britta SCHWARZ contralto, Lothar ODINIUS tenore Hanno MÜLLER-BRACHMANN basso Mendelssohn-Bartholdy Trio n. 2 in do min. op. 66 Schumann Spanisches Liederspiel op. 74 Brahms Sestetto d’archi n. 1 in si bem. magg. op. 18
Teatro Olimpico SABATO 3 MAGGIO 2014, ORE 20:30
CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra András SCHIFF direttore e pianoforte Haydn Sinfonia n. 83 in sol min. Hob.I: 83 “La Poule“ Mozart Concerto per pianoforte e orchestra in mi bem.magg. KV 482 Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 4 in la magg. op.90 “Italienische“
Anna Lucia RICHTER soprano Britta SCHWARZ contralto, Lothar ODINIUS tenore Hanno MÜLLER-BRACHMANN basso Haydn Harmoniemesse in si bem. magg. Hob. XXII:14 Schubert Sonata n. 20 in la magg. D. 959
Teatro Olimpico DOMENICA 4 MAGGIO 2014, ORE 20:30
CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra András SCHIFF direttore e pianoforte J. S. Bach Concerto per pianoforte e orchestra n.5 in fa min. BWV 1056 Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia per archi n.9 in do min. “Schweizer“ Beethoven Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do magg. op. 15
BIGLIETTI IN VENDITA presso la sede della Società del Quartetto Vicolo Cieco Retrone, 24 / dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 / tel. 0444 543729 / e-mail info@quartettovicenza.org BIGLIETTI: intero euro 49,00 / ridotto over65 e abbonati euro 43,00 / ridotto under30 euro 22,00 La XVII edizione del Festival Omaggio a Palladio è realizzata grazie al sostegno di:
main sponsor
media partner
sponsor
partner
enti istituzionali
supporter
il periodico Musicare è realizzato grazie a:
SAVE THE DATE
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gli appuntamenti segnalati dalla Società del Quartetto di Vicenza
MARZO 2014 ore 20:45 concerto stagione 2013.2014 Teatro Comunale di Vicenza
TRIO DI PARMA archi e pianoforte Dvořák: Integrale dei Trii con pianoforte (2° concerto)
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MARZO 2014 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875) concerto Corso di Formazione Orchestrale Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza
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MARZO 2014 ore 20:45 concerto stagione 2013.2014 Teatro Comunale di Vicenza
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PROGETTO ORCHESTRA - terzo concerto
LEON SPIERER primo violino e concertatore allievi Progetto Orchestra musiche di Locatelli, Hindemith, Wolf e Strauss
ITALIAN SAXOPHONE QUARTET L’EUROPA INCONTRA LE AMERICHE brani di Bach, Scarlatti/Pierné, Mozart/Sciarrino, Françaix, Barber, Nyman, Iturralde, Joplin, Gershwin, Ros, Troilo e Piazzolla APRILE 2014 ore 20:45 concerto stagione 2013.2014 Teatro Comunale di Vicenza
ANGELA HEWITT pianoforte Johann Sebastian Bach: L’Arte della Fuga BWV 1080 APRILE 2014 ore 20:45 concerto stagione 2013.2014 Teatro Comunale di Vicenza
SALVATORE ACCARDO violino LAURA GORNA violino FRANCESCO FIORE viola CECILIA RADIC violoncello Mendelssohn-Bartholdy: Integrale dei quartetti per archi (1° concerto) APRILE 2014 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875) concerto Corso di Formazione Orchestrale Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza
PROGETTO ORCHESTRA - quarto concerto LEON SPIERER primo violino e concertatore allievi Progetto Orchestra musiche di Schönberg, Valtinoni e Rossini Società del Quartetto di Vicenza vicolo cieco Retrone, 24 - 36100 Vicenza tel. 0444 543729 e-mail info@quartettovicenza.org www.quartettovicenza.org