AiCARR_ journal #62 - Efficienza industria | Scuole e Covid

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Tabella 5 – Tipologie di macchine assorbimento/adsorbimento per la produzione di energia frigorifera da calore recuperato temperatura generazione [°C]

temperatura acqua refrigerata [°C]

COPf

-

-

,-,

H-NH

-*

<

,

doppio effetto LiBr-H

-

>,

H-NH

-

-

,-,

silica gel

-

-

,-,

Tecnologia assorbimento singolo effetto LiBr-H

adsorbimento

*sul mercato recentemente vi sono macchine che operano anche con acqua a  °C

Figura 4 – COP in funzione del salto termico condensatore-evaporatore per i modelli in commercio []

devono ricercare prodotti appositamente sviluppati per l’alta temperatura. Negli ultimi anni si è riscoperto un interesse verso le pompe di calore ad alta temperatura [] e sono sempre maggiori anche le proposte di prodotti di questo tipo, con COP via via crescenti. Oggi vi sono almeno  produttori che offrono complessivamente oltre  modelli di pompe di calore in grado di operare oltre a  °C in mandata. I valori di COP medio è circa , considerando un salto termico medio di  K, con un fattore di Carnot compreso fra il  e il % [] (Figura ). I refrigeranti impiegati, oltre all’Ra, sono l’ammoniaca, l’Rfa e l’Rze, con compressori a vite, pistoni o centrifughi []; in alcuni casi i cicli sono a doppio stadio. Interessanti sono le applicazioni con pompe di calore a CO laddove l’obiettivo sia riscaldare acqua in ingresso a temperatura inferiore a  °C, sfruttando le tipiche caratteristiche super critiche del refrigerante CO. Non vanno per altro dimenticate le pompe di calore ad assorbimento e i trasformatori di calore. La situazione dei costi di energia elettrica e del gas naturale in ambito industriale consentono di fare alcune considerazioni: • se il costo del gas naturale prevede l’applicazione di accisa industriale, per avere tempi di ritorno inferiori a - anni è necessario avere una combinazione ottimale di ore di esercizio e COP ottenibile, per cui è preferibile operare a temperature dell’acqua riscaldata non molto superiori a  °C; • nel caso al contrario di soggetti energivori (imprese a forte consumo di energia ai sensi del D.M.  dicembre ), è possibile avere invece in particolari per i soggetti in categoria VAL, prezzi dell’energia elettrica molto competitivi e tali da rendere favorevole un maggiore uso dell’energia elettrica per la produzione di energia termica. È chiaro che, come avviene anche nell’ambito degli impianti di trigenerazione, è anche possibile produrre energia frigorifera dal calore recuperato, attraverso macchine ad assorbimento o adsorbimento.

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Le applicazioni più classiche con macchine ad assorbimento a bromuro di litio e acqua richiedono temperature almeno di  °C per operare, con un COP frigorifero dell’ordine di ,-,; tale calore può derivare da uno qualsiasi dei recuperi fino ad ora descritti; alcune macchine ad assorbimento sono appositamente progettate per uno scambio diretto fumi-generatore. Con calore disponibile a temperature più elevate è possibile produrre energia frigorifera anche a temperature negative o inferiori a  °C con cicli ad assorbimento ad ammoniaca (COP frigorifero in questo caso pari a circa , - , in funzione delle temperature e portate). Le macchine ad adsorbimento invece accettano anche temperature inferiori, pur consentendo di operare con temperature anche di  °C ma con COP frigorifero inferiore; si tratta di applicazioni meno diffuse e i prodotti sul mercato non sono molti. In Tabella  un riquadro riassuntivo delle diverse tecnologie.

Recupero di energia termica nell’industria per la produzione di energia elettrica Talvolta, nel sito dove è possibile il recupero, non vi è una richiesta di energia termica bensì di energia elettrica: è quindi possibile utilizzare il calore recuperato in opportuni sistemi di conversione di energia per coprire (totalmente o in parte) questa richiesta elettrica. Di seguito vengono descritte le due tecnologie industrialmente più significative, ovvero i sistemi ORC e i generatori termoelettrici. Altre tecnologie, come ad esempio motori Stirling, cicli Kalina e generatori termoionici, non vengono approfondite in questa sede in quanto la loro diffusione nell’industria è molto limitata.

Sistemi ORC I sistemi ORC (acronimo di Organic Rankine Cycle) sono una soluzione efficiente per lo sfruttamento di flussi di calore a medio-bassa temperatura (tra  e  °C). La produzione di potenze in questi sistemi è basata sul ciclo termodinamico di Rankine operato da un fluido organico (Figura ), che prende il posto dell’acqua utilizzata nelle tradizionali centrali elettriche a vapore operanti a

temperature massime di oltre  °C. I fluidi organici normalmente utilizzati appartenente alle categorie dei refrigeranti (es. R-a, R-fa) e degli idrocarburi (es. isobutano, propano) []. I principali vantaggi nell’utilizzo dei fluidi organici rispetto all’acqua nelle applicazioni di recupero termico, ovvero quando la sorgente termica è basso contenuto entalpico, sono: • l’aumento dell’efficienza del ciclo termodinamico, ovvero un’efficienza maggiore nella conversione del calore in potenza meccanica (elettrica) rispetto all’utilizzo dell’acqua a parità di temperatura massima. Questo perché le temperature dal fluido di recupero non permetterebbero il surriscaldamento nel ciclo a vapore, necessario per motivi tecnologici e di efficienza; • l’aumento della quantità del calore disponibile che viene assorbita dal fluido organico rispetto all’acqua grazie a un migliore accoppiamento termico tra sorgente e fluido operativo, favorito dalle caratteristiche fisiche dei fluidi organici (Figura ). I sistemi ORC per applicazioni di piccola o media potenza sono costituiti (Figura , sinistra) da una pompa (centrifuga o volumetrica, P), uno o più scambiatori primari per il riscaldamento e l’evaporazione del fluido organico (EVAP), uno o più espansori (volumetrici o turbine, E), un condensatore (COND) e un “cold drum” (CD) per la compensazione delle dilatazioni termiche negli avviamenti/ spegnimenti. Per motivi di sicurezza (esempio recupero da gas di combustione) tra lo scambiatore primario e la sorgente termica può essere interposto un circuito intermedio di olio diatermico


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