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L’OPINIONE

L’OPINIONE

MoBI TASTING SESSIONS: Hoppy Beers

Birre italiane e straniere, artigianali e (semi)industriali degustate e giudicate dal “MOBI Tasting Team”

Il luppolo non passa mai di moda! Le “IPA”, ormai molto lontane dalla definizione originale dello stile inglese nato all’inizio del XIX secolo, continuano ad essere proposte dai birrifici italiani e internazionali: (quasi) tutti i produttori hanno almeno una referenza in catalogo con questo riferimento. Con l’incessante crescita delle varietà di luppolo offerte sul mercato e l’ampliamento della tavolozza aromatica che oggi questa infiorescenza offre, i birrai possono sbizzarrirsi nella creazione di birre anche inusuali, alcune delle quali tendono più ad assomigliare a succhi di frutta che alla creazione originale di George Hodgson. Leggiamo i commenti del nostro MoBI Tasting Team! Imembri del MoBI Tasting Team sono rinomati degustatori, giurati a concorsi BJCP, appassionati, talvolta anche birrai. Puoi trovare altre degustazioni e recensioni sul blog del sito MoBI. Inquadra il QRCode e segui il link!

Emisfero sud Birrificio Rurale Stile: Pacific Ipa Formato: lattina 40cl Alc: 5.7% Lotto: 1084 Scadenza: 05/12/2020 Acquistata: beershop

Chiara, leggermente velata con schiuma bianchissima. Già dal nome è un chiaro inno ai luppoli dell’area australiana e il naso non si smentisce regalando suggestioni tropicali che vanno dall’ananas, al mango, alla papaya, con un sottofondo resinoso e quasi balsamico ad arricchire la complessità del panorama olfattivo. In bocca non c’è spazio per i compromessi: la base maltata è puro sottofondo utile a garantire un corpo comunque leggero su cui si vanno a esprimere gli stessi sentori che già trovavamo nel profumo, senza che si sfoci mai nelle tonalità dolciastre che a volte si abbinano alla frutta tropicale. La chiusura, anzi, ci regala un bell’amaro deciso dove tornano a fare capolino le note resinose con quel pizzico di balsamico. Una gran bella birra, di grande bevibilità, dove forse l’unico piccolo neo è proprio questo amaro finale che, senza un minimo bilanciamento della parte maltata, può risultare un po’ ruvido anche per via della sua lunghezza. Niente di grave, però, per una birra decisamente apprezzabile, che rispetta le attese.

81/100 PC

Galaxy 999 Blond Brothers Stile: Triple IPA; Alc. 9.99% vol. Formato: bottiglia 33 cl. Lotto: 53/19 Acquistata da: taproom

Limpida e dorata con tendenze aranciate, cappello di schiuma di colore e aspetto pannosi. Olfatto: tuttifrutti +1, esotici però. Luppolo Galaxy evidente, Citra meno scontato. Mango e frutto della passione fanno da architrave, litchi e maracuja impreziosiscono il bouquet. Arancia dolce esile ma ben distinta. Intermezzo di malti chiari con sentori di farina, pasta frolla e brioche. Floreale a margine, a cavallo tra i fiori di campo e il miele millefiori, su sfondo di ananas. Corpo medio/leggero, carbonazione medio/ alta, sensazione tattile morbida e voluttuosa. Il sorso è consistente, come un succo di frutta e la pinta diventa magicamente una macedonia. Tanta frutta fresca appena tagliata, di intensità sopra la media, ma l’arancia va fuori di polpa ed evolve prima in scorza e poi in pompelmo. Finale asciutto e retrogusto caratterizzato dal pompelmo, in retrolfatto un inaspettato cocco bello. L’alcol è speziato e riscaldante ma più docile di quanto l’etichetta lasciasse immaginare. Conclusioni: nonostante la quantità di amaro e il tasso alcolico, è una birra fedele alle promesse stilistiche, ovvero dissetare. Ben vengano one shot del genere. Il nome è un omaggio a Galaxy Express 999, cartone animato giapponese.

83/100 MM

Jacaranda - Renton Stile: English IPA; Alc. 6% vol. Formato: bottiglia 33 cl. Lotto: 1919 Acquistata da: shop online

Colore ambrato profondo attraversato da venature aranciate. Schiuma compatta e persistente, fine, di aspetto pannoso e colore beige. Al naso, malti speciali e le note caramellate, luppoli europei e il loro amaro relativamente sobrio. Biscotto, marzapane, pane tostato, miele di acacia. L’intensità dei luppoli è media, con avvincente avvicendamento di elementi erbacei, terrosi, speziati e vagamente fruttati (arancia, pesca). Dulcis in fundo l’insolita freschezza della frutta esotica (melone retato, papaia). Corpo medio/pieno, carbonazione media, tatto morbido e carezzevole. L’ingresso è appannaggio dei malti. La tendenza dolce è però effimera: l’evoluzione della birra è decisamente amara. Un amaro che subentra prima di metà sorso caratterizza tutta la bevuta e persiste a lungo dopo la deglutizione. Agrumi, curaçao e pompelmo, con la conferma tropicale percepita al naso. E suggestioni di chinotto. Erbaceo e speziato a rimpolpare l’amaro, arricchito da note pepate, di cardamomo e di anice stellato. Chiude asciutta e ripulente, invogliando il bis. L’alcol, pur contenuto, si lascia percepire sia dal punto di vista aromatico (Irish Mist, erbe officinali), sia in termini di tepore etilico. Conclusioni: birra con qualche licenza di luppolo, che le si perdona, visto il rispetto stilistico. Il suo è un amaro d’altri tempi, che però fa sempre piacere ritrovare nel bicchiere.

80/100 MM

Tuff Gong - Foglie d’Erba/Birra Perugia Stile: Rye India Pale Beer Formato: bottiglia 33cl Alc: 6.5% Lotto: 71 2020 Scadenza: 05/12/2020 Acquistata: produttore

Il periodo di isolamento dovuto al Covid-19 ha bloccato Luana Meola di Birra Perugia per qualche settimana a Forni di sopra. Quasi inevitabile che nascesse una birra collaborativa con birrificio di casa (tra l’altro non la prima). Bassa fermentazione, segale del territorio e una doppia versione: una base con sola luppolatura tedesca e una gemella dry hoppata anche con luppoli americani. E’ questa seconda versione che andiamo ad assaggiare noi, trovando una birra dal colore dorato e dai profumi vivaci senza eccessi e chiaramente “americaneggianti”, principalmente verso arancia e mandarino. In bocca l’attacco paventa leggerissime note di cracker ma lascia quasi subito spazio al ritorno dell’agrume e a una birra dal corpo leggero e di grande secchezza, con un buon amaro finale che ripulisce con decisione. In sintesi una gran bella birra, che riesce a essere contemporaneamente complessa ma semplice da bere, anche se in questa versione l’apporto della segale rimane forse troppo in secondo piano. Interessante l’assaggio comparato con la gemella non dry-hoppata, che gioca tutto sulla parte dei cereali e dei luppoli tedeschi.

81/100

Alley Hop, Birra Bellazzi Stile: Double IPA; Alc. 8.5% vol. Formato: bottiglia 33 cl. Lotto: 19032 Acquistata da: sito internet

Ambrata con qualche piglio dorato, aspetto limpido. Schiuma copiosa alla mescita, a riposo si assesta all’altezza di un paio di dita, aspetto e colore della crema. Olfatto: stuolo di luppoli a dare il benvenuto. Il curaçao capitana gli agrumi, resina a serrare le fila. Tra i ranghi si insinua una possente vena maltata: nuances biscottate, caramello, cenni di crosta di pane. E nel ripieno che si nasconde il segreto della felicità, l’alcol, che suggerisce l’immagine di un dolce ubriaco con cuore di scorza d’arancia. Corpo medio, carbonazione ben presente, sensazione tattile tondeggiante che lascia intuire il contrappeso maltato. Il primo sorso schizza giù per il cavo orale come su scivolo di un acquapark. Eccezionale dunque il lavoro “emolliente” dei malti, che spalmano e ammorbidiscono a dovere. Ciononostante, il calcio amaro è poderoso, come di calcio girato alla Van Damme, risultando letale per il palato disattento o non allenato. Non è una spremuta di luppolo, bensì una birra dagli equilibri invidiabili. Finale secco e ripulente, caloroso come uno shot di amaro alle erbe. Conclusioni: l’Hop Dream Team rinuncia alle prodezze della sua stella e ricorre al sempreverde lavoro di squadra. La strategia è vincente e la birra è uno slam dunk alla sete.

82/100 MM

Rockfield - Alder Stile: American Ipa Formato: lattina 40cl Alc: 6,8% Lotto: 059B Scadenza: 06/09/2020 Acquistata: produttore

Il progetto autonomo di Marco Valeriani è partito col botto nell’autunno 2019 ed ha subito sfornato un notevole quantitativo di birre. La Rockfield è stata una delle prime e dovrebbe essere una di quelle prodotte con più costanza; non a caso, in una lista comunque di altissimo livello, è tra le più buone, andando a incarnare il top in Italia nello stile insieme a pochi altri selezionati colleghi. La birra è di colore giallo dorato, con un aroma percepibile a grande distanza, donato dall’uso di Citra e Mosaic: pompelmo, mandarino, qualche suggestione più nascosta di frutta gialla e tropicale, senza dimenticare accenni resinosi soprattutto quando la birra è un po’ meno fredda. L’attacco in bocca ci dice che la parte maltata è stata studiata con perizia; fa capolino con accenni di cracker e pane per poi lasciare spazio alle tonalità fruttate e a un amaro deciso ma ben dosato, che si ripropone abbastanza lungo con ritorni balsamici e quasi pepati. In sintesi: un punto di riferimento, poco altro da aggiungere.

95/100 PC

Breaking Hops - MC77 Stile: Double Ipa Formato: bottiglia 33cl Alc: 7,8% Lotto: 21 Scadenza: 23/09/2020 Acquistata: produttore

Mc77 ormai non ha bisogno di presentazioni, così come non ne ha la Breaking hops, già vincitrice di premi e riconoscimenti a vari livelli, e cavallo di battaglia fin dai primi momenti di vita del birrificio. La double ipa della casa si colloca alla perfezione nel filone realizzativo moderno dello stile. Di colore dorato, ormai ben lontana dalla versione ambrata dei primi tempi, con i luppoli americani (e non solo) che riportano verso i consueti aromi di agrumi (pompelmo), combinati con frutta gialla, frutta tropicale e una nota resinosa più decisa appena la birra è versata. In bocca l’accenno maltato iniziale porta un tocco di miele che viene poi spodestato dal sapore agrumato/fruttato e soprattutto da un amaro deciso, lungo e improntato su toni resinosi. Anche la parte alcolica nel finale emerge un po’, ma senza disturbare. Una birra impeccabile, pulita, elegante e di grande impatto sia olfattivo che gustativo, sicuramente tra i migliori esempi dello stile che possiamo trovare in Italia e non solo.

90/100 PC

Wedra, Malaspina Brewing Stile: Session Pale Ale; Alc. 4.7% vol. Formato: bottiglia 33 cl. Lotto: 04/21 Acquistata da: birrificio

Colore dorato come il sole, aspetto cristallino come l’acqua di mare di cui possiede anche spumosa schiuma bianca. Sul naso sventola bandiera arancione. Incursione fruttata, zesty di scorza e agrodolce di succosa polpa. Pompelmo e mandarino nei panni di attori non protagonisti, nettarine e cantalupo quali semplici comparse. Una leggiadra base di malti sostiene la generosa luppolatura con aromi di cracker, frollino e cialda gelato, più gocce di arancia candita. Bouquet elegante, impreziosito dagli effluvi di miele millefiori. Corpo medio/leggero, carbonazione media, sensazione tattile dalle curve moderatamente sinuose. Session: una filosofia più che un limite alcolico. Birra senza voli pindarici punta dritta all’obiettivo: evaporare. Pan bauletto, brioche, pasta frolla e biscotto gelato fanno da base ai luppoli. Chiude ripulente, rinfrescante nella sua connotazione citrica, con un amaro certamente sugli scudi ma sempre tra le righe. Lasciti erbacei e marginali pepature donano complessità e secchezza. Impressioni di marmellata d’arancia nel retrolfatto. Conclusioni: Session con la “S” maiuscola, Wedra scommette tutto su una luppolatura ruffiana e rinfrescante, altamente aromatica e moderatamente amara, senza rinunciare al gusto. Entry level, sì, ma con classe.

86/100 MM

Freak Time, Evoqe Brewing Stile: Double IPA con frutta (frutto della passione e lamponi); Alc. 8.3% vol. Formato: lattina 44 cl. Lotto: 25/02/2020 Acquistata da: birrificio

Nomen omen: birra “freak” già alla vista. Colore aranciato e aspetto lattiginoso, schiuma rosata poco persistente. Da una birra del genere c’è da aspettarsi di tutto. La follia spagnola è dietro l’angolo, per fortuna interviene Range Rover Evoqe a riportare disciplina. L’utilizzo parsimonioso della frutta la mantiene con i piedi per terra e dentro il confine delle Double IPA, semplicemente ne arricchisce la componente fruttata. Domina il frutto della passione, nonostante i lamponi siano altrettanto caratterizzanti. Farcia di agrumi, pompelmo e curaçao, topping di mango e papaia. Maltato quasi impercettibile, eccezion fatta per suggestioni di brioche, frolla e biscotto gelato. Corpo medio, carbonazione medio/alta, sensazione tattile morbida e avvolgente sotto cui si nasconde la verve acidula del frutto della passione, con il succo di lamponi a fare da contrappeso. Superata l’ondata di malti, in bocca giunge una quantità di amaro smodata. Il frutto della passione è croce e delizia. Inizialmente strano, poi diventa il migliore compagno di bevute per un giorno. Finale secco e lungo, intenso retrogusto amaro di pompelmo, retronasale di passion fruit. Conclusioni: birra particolare, meno folle del previsto. Stramba tutt’al più. Certamente monocorde: il frutto della passione caratterizza, stupisce, ma alla lunga stanca.

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