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Progettiamo i nostri sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata per garantire aria pulita e un clima perfetto in tutti gli ambienti residenziali. Qualità, ricambio d’aria efficiente, risparmio energetico e assistenza continua in ogni fase della progettazione, del pre e post vendita. GARANTITO CALEFFI.
4 EDITORIALE
6 NOVITÀ PRODOTTI 10 TECH
ATTUALITÀ
16 SUPERBONUS, COSA CI RESTA DA FARE? di Vanessa Martina
INTERVISTA
20 DEI PLUS: LA BANCA DATI CHE RIVOLUZIONA I PREZZARI DEI di Pasqualina Ciancio
ISH 2023 | VISTI IN FIERA
22 SUPERATE LE ASPETTATIVE di Silvia Martellosio
SPECIALE INFISSI
35 DALLE FINESTRE AL CAPPOTTO TERMICO: COME TAGLIARE LA BOLLETTA GRAZIE AGLI ECOBONUS di Patrizia Ricci
DENTRO L’OBIETTIVO
48 DA VECCHIO OPIFICIO A MINI-LOFT MODERNI a cura di Fondazione Promozione Acciaio
WORK IN PROGRESS
54 RIQUALIFICAZIONE E RISANAMENTO DI UN EDIFICIO ANNI ’50: CANTIERE “FAI DA TE” di Davide Gigli
KLIMAHOUSE 2023 | VISTI IN FIERA
59 L’INNOVAZIONE (A VOLTE)
PUÒ ESSERE SEMPLICE a cura della redazione
CASE STUDY
64 QUANDO IL COMFORT SPOSA IL DESIGN a cura della redazione
68 COOP RENO, NUOVO CENTRO DIREZIONALE a cura di MagiCAD
CONSULENZA FISCALE
72 TARDIVI VERSAMENTI E RAVVEDIMENTO PARZIALE a cura di Assocaaf
RINNOVABILI
75 DECARBONIZZAZIONE, ALCUNE PROPOSTE a cura di FIPER e Finco
L’OPINIONE
76 IL BALLETTO DEFICIT E DEBITO/PIL E I CATASTROFISTI DEI BONUS di Giuseppe Cersosimo
PER LE IMPRESE
77 SPORTELLO FINCO A DUBAI
Organo ufficiale di:
n. 102 marzo/aprile 2023 www.casaeclima.com
Comitato consultivo
Carla Tomasi (Finco)
Angelo Artale (Finco)
Giorgio Albonetti (Quine)
Comitato scientifico
Dario Amici (Assoroccia)
Antonio Arienti (Aif)
Alfio Bonaventura (Aifil)
Cesare Boffa (Fire)
Sergio Fabio Brivio (Finco)
Francesco Burrelli (Anaci)
Paolo Cannavò (Fecc)
Innocenzo Cipolletta (Aifi)
Italo Cipolloni (Anisig)
Daniela Dal Col (Anna)
Caterina Epis (Fondazione Promozione Acciaio)
Emilio Fadda (Ansag)
Guido Faré (Unicmi)
Nicola Antonio Fornarelli (Acmi)
Roberto Frassine (Assocompositi)
Fabio Gasparini (Assites)
Gabriella Gherardi (Aises)
Hans Paul Griesser (Ancca)
Iginio Lentini (Union)
Giuseppe Lupi (Aipaa)
Luca Marzola (Zenital)
Laura Michelini (Anfit)
Aurelio Misiti (Cnim)
Fabio Montagnoli (Pile)
Francesco Morabito (Assografene)
Daria Pasini (Archeoimprese)
Marco Patruno (Fisa)
Massimo Poggio (Fias)
Giuseppe Riello (Afidamp)
Walter Righini (Fiper)
Kristian Schneider (Ari)
Rosi Sgaravatti (Assoverde)
Angelo Sticchi Damiani (Aci)
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Paolo Taglioli (Assoidroelettrica)
Eleonora Testani (Ancsa)
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale s.martellosio@lswr.it - Cell. 349.1801063
Collaboratori Assocaaf, Giuseppe Cersosimo, Pasqualina Ciancio, Fiper, Fondazione Promozione Acciaio, Davide Gigli, MagiCAD, Vanessa Martina, Patrizia Ricci
Pubblicità Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - Cell. 3466705086 Elena Genitoni | Ufficio traffico e.genitoni@lswr.it
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Testata associata
Dimensioni compatte e assenza dell’unità esterna
COP
Ideale per la sostituzione di caldaie esistenti
A++
Aumento fino a 2 classi della prestazione energetica dell’edificio
COP 4 fino a -7°C grazie al recupero totale dell’energia termica dai fumi della caldaia
Possibilità di scarico a parete come sistema ibrido
(verificare eventuali restrizioni specifiche o locali)
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 24 febbraio 2023 è stato pubblicato il D.L. 13/2023, il cosiddetto Decreto PNRR 3, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune” .
Si tratta di un passo decisivo verso la condivisibile necessità e urgenza di misure atte a garantire la realizzazione delle opere previste dal PNRR. Sotto questo profilo, il decreto costituisce un tentativo –auspichiamo di successo – per fornire delle basi solide perché l’attuazione del PNRR possa procedere per il meglio, nell’interesse attuale e delle future generazioni del Paese. Non sfugge, infatti, ad alcuno che stiamo parlando di una massa di risorse complessivamente superiore, considerando anche il Fondo complementare nazionale e il React-EU , oltre a 230 miliardi, buona parte dei quali a fondo perduto, ma che per una significativa parte sono da restituire. Non è quindi un caso che facciamo riferimento alle future generazioni. Finco non può che essere accanto al Governo e alle Istituzioni per la buona riuscita del piano. Ciò premesso, analizziamo brevemente tre soli aspetti, se non di criticità, almeno degni di essere considerati dal punto di vista delle PMI.
All’articolo 1, comma 2, è prevista l’istituzione di un ufficio centrale presso il MEF con compiti di gestione e monitoraggio del PNRR, nonché di controllo e rendicontazione. Si tratta di un Ispettorato
generale sull’andamento delle realizzazioni in ambito PNRR. In buona sostanza, si dovrà occupare del quanto mai necessario controllo circa l’andamento delle fasi degli interventi previsti, avvalendosi di 8 uffici di livello dirigenziale e di società partecipate dallo Stato. All’articolo 2 è poi prevista un’apposita struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio con funzioni di indirizzo e coordinamento. Per quanto di nostra competenza, riteniamo del tutto utile la previsione di un ispettorato, ma vorremmo porre l’accento sulla necessità di un controllo quanto più possibile di “materialità”. Uno dei problemi che è stato infatti rilevato è che tali controlli, quand’anche siano avvenuti, sono stati spesso effettuati (sono costretto a generalizzare per una questione di sintesi) con riferimento più agli aspetti formali che sostanziali. In buona sostanza, le risposte che bisogna dare sono: “Perché un cantiere si è fermato? Per chi? Cosa manca?”. Sotto questo profilo è importante disporre di competenze tecnico-organizzative ed economico-finanziarie, oltre che giuridiche. In questo quadro – pur convenendo che in alcune circostanze le sovrapposizioni normative generatesi nel tempo possono far incorrere nel reato di abuso di ufficio – dobbiamo cercare di non enfatizzare eccessivamente questo aspetto: un dirigente generale dello Stato deve prendere delle decisioni e la cosiddetta “paura della firma” non può essere assecondata oltre una certa misura. Tornando sul tema dei controlli di “materialità”, riteniamo questo un punto che, ove rigorosamente applicato, può segnare una reale discontinuità con il passato oltre a quelli di una semplificazione della conferenza di servizi, dell’uso di termini perentori e non meramente ordinatori con riferimento alle fasi di attuazione, nonché all’estensione dell’istituto del silenzio-assenso
Un secondo aspetto è relativo all’articolo 16, laddove si fa riferimento al contributo dell’Agenzia del Demanio alla resilienza energetica nazionale ; tale approccio alla gestione del patrimonio pubblico è sicuramente condivisibile. Tuttavia, già da tempo, in base a una direttiva europea trasposta a livello nazionale, il patrimonio pubblico – che vorremmo ricomprendesse in questo caso anche quello periferico e di competenza degli Enti locali – avrebbe dovuto indurre l’Agenzia a un efficientamento energetico del 3% annuo (solo in parte verificato). Questo è dovuto principalmente, ma non solo, a un problema di risorse che adesso è superato. Peraltro, in un momento in cui viene richiesta ai cittadini una prestazione energetica degli edifici molto impegnativa che dovrebbe portare alla classe D entro il 2033, ci si aspetta un esempio di guida e testimonianza sugli immobili pubblici. È altrettanto importante che l’Agenzia del Demanio possa avviare iniziative di partenariato pubblico-privato per la progettazione, costruzione e realizzazione di impianti di energia rinnovabile sugli immobili di cui trattasi.
Un terzo aspetto rilevante è lo scarso coinvolgimento del mondo dell’impresa privata. Senza voler entrare nel merito di scelte organizzative e di disposizione degli uffici – che rientrano nella discrezionalità della Pubblica amministrazione e prima ancora nell’esercizio del potere politico – riteniamo che tale scarso coinvolgimento, in particolare delle piccole e medie imprese, possa essere fatto risalire anche a un uso eccessivo dello strumento degli Accordi quadro di cui all’articolo 17 del presente provvedimento. Accordi quadro che vengono prorogati, sia pure con dei vincoli, ma che se apparentemente semplificano da parte delle stazioni appaltanti l’iter dell’opera, dall’altro, non garantendo la possibilità di una selezione qualitativa sempre adeguata, rischiano di ritorcersi contro la qualità della medesima. Questo è vero per molte tipologie di opere, ma in particolare per quelle afferenti ai Beni Culturali.
Un accenno positivo va effettuato in relazione alle semplificazioni introdotte in materia di installazione di impianti per l’energia rinnovabile, nonché per il comparto delle rocce e terre da scavo.
I refrigeratori e le pompe di calore della serie NRG e NRGI, progettate da Aermec per l’installazione esterna, sono particolarmente indicati per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di ACS e soddisfano le esigenze di climatizzazione nei complessi residenziali, commerciali o industriali. Il sistema multiscroll , on-off per NRG e a inverter per NRGI, ottimizzato per il refrigerante HFO R32, consente di ottenere i più alti valori di SEER e SCOP, parametri che indicano l’efficienza energetica in raffrescamento e in riscaldamento al variare del carico. L’efficienza della serie è ulteriormente incrementata dalla possibilità di ventilatori inverter e della valvola di espansione elettronica. L’utilizzo della valvola di espansione elettronica apporta notevoli benefici, in particolar modo ai carichi parziali a vantaggio dell’efficienza energetica stagionale dell’unità. I refrigeratori funzionano a pieno carico fino a 50 °C di temperatura di aria esterna e possono produrre acqua refrigerata a temperatura negativa fino a -10 °C di acqua prodotta. Le pompe di calore NRG_H e NRGI_H possono produrre acqua fino a
60 °C. La gamma copre un range di potenza frigorifera che va da 56 kW a 726 kW e una potenza termica da 56 a 674 kW per la serie NRG. La serie NRGI, con compressori inverter, ha una potenza frigorifera che va da 31 kW a 132 kW e una potenza termica da 32 kW a 134 kW.
global.aermec.com
Dall’esigenza di integrazione tra il terminale idronico e l’ambiente da climatizzare, prende vita Effetto AirClissi di Galletti, soluzione che integra all’interno del modulo di aspirazione aria ad effetto Coandă, un sottile layer di luce led, studiato appositamente per esaltare lo stile dell’ambiente in totale sinergia con i dispositivi di illuminazione principali. Effetto AirClissi, infatti, permette di regolare l’intensità luminosa del terminale idronico a proprio piacimento per adattarsi al meglio alle esigenze estetiche, indipendentemente dalle
regolazioni di comfort climatico in uso. I moduli luminosi, disponibili nella colorazione calda 3000 K e in quella neutra 4000 K, possono essere modulati sia attraverso il controllore a microprocessore Evo, sia tramite l’applicazione Casambi. Le linee sono eleganti, pulite, essenziali e sono state disegnate dalla Advanced Design Unit per valorizzare al meglio l’estetica degli ambienti in cui il terminale viene inserito, senza più, quindi, la necessità di doverlo “nascondere”. Anche attraverso l’uso dei materiali l’azienda ha voluto differenziare la sua nuova proposta. Tra i protagonisti del nuovo terminale troviamo, infatti, il Dibond®: materiale composto da una lastra con struttura a “sandwich” costituita da due lamine di alluminio che, oltre ad avere un’ottima tenuta alla formazione della condensa, ha consentito all’Advanced Design Unit di sviluppare un design lineare e pulito dell’oggetto e di offrire agli utilizzatori tre differenti soluzioni cromatiche: Grey (con rivestimento in alluminio naturale spazzolato), White (bianco RAL 9010) e Black (nero RAL 9005).
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Gli unici con migliaia di microfori e nessun getto d’aria diretto
Design circolare, massimo comfort. Il primo sistema di climatizzazione a 360°
Pompe di calore EHS, l’alternativa al riscaldamento tradizionale
Le migliori soluzioni Samsung uniscono comfort, connettività e facilità d’installazione per rendere unico ogni ambiente domestico o lavorativo.Comfort WindFree™ disponibile in: Unità a Parete Cassetta 4 Vie Cassetta 1 Via
Il sistema di VMC decentralizzato Helty Flow 40 rappresenta la soluzione ideale per respirare aria salubre in casa, senza dover ricorrere a ingombranti impianti centralizzati. Questa tecnologia, infatti, è ideata per la ventilazione di singole stanze ed è progettata per essere inserita a incasso nella muratura. Flow 40 non necessita, infatti, di tubazioni o controsoffittature e lascia a vista solo la cover, disponibile in una variante metallica tinteggiabile o in plexiglass bianco. Particolarmente efficiente nella sanificazione dell’aria, Flow 40 integra di serie un filtro F7 – ePM2,5=65% secondo la nuova classificazione, che permette di purificare l’aria in entrata da pollini, batteri, agenti inquinanti e, soprattutto, dalle polveri sottili, assicurando la filtrazione di oltre il 65% del particolato PM2,5. Un secondo filtro G4, invece, interviene sull’aria viziata estratta dagli ambienti e la ripulisce dalle polveri grossolane, preservando così la funzione dell’altra componente fondamentale della macchina: lo scambiatore entalpico a doppio flusso incrociato controcorrente, che consente di recuperare fino al 91% del calore contenuto nell’aria in uscita e di utilizzarlo per riscaldare quella in entrata, evitando così sprechi di energia. Il sistema, inoltre, è dotato di serie anche di sensore igrometrico per la rilevazione costante dell’umidità nell’aria, che consente la regolazione automatica del funzionamento della macchina per mantenere le condizioni climatiche ideali all’interno degli ambienti ed evitare la formazione di muffa e condensa. Flow 40 è disponibile anche nella versione “Pure” che, in aggiunta alle caratteristiche già indicate, presenta due sensori per la rilevazione dei livelli di CO2 e di VOC nella stanza e permette la gestione di tutte le funzionalità tramite l’app Air Guard
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Dalla sinergia tra il mondo accademico e quello industriale, e dopo tre anni di sviluppo e test, da OLI s.r.l. nasce Fire Protection Plus 400, l’innovativo passaggio tetto per solai/tetti fino a 400 mm di spessore di materiale combustibile. Fire Protection Plus 400 permette di poter andare a contatto direttamente con il materiale combustibile del tetto (classificato G00) senza ventilazione, in aria chiusa. L’innovativo dispositivo – brevettato e già testato secondo la EN 13216-1 – è stato presentato in anteprima assoluta a Klimahouse 2023.
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Per la protezione al fuoco delle case in legno
Da Nobili il nuovo miscelatore Sole, progettato da Diego Giromini sull’archetipo del tubo con una manopola che richiama le chiusure idrauliche industriali. Sole si innesta alla base del lavello e curva dolcemente in avanti nella canna di erogazione; un unicum reso possibile dalla cartuccia di miscelazione Nobili Widd® 2020. Assottigliata ed efficiente impatta sulla pulizia delle linee, ma anche sull’efficienza e la durata nel tempo perché funziona a secco: l’acqua non viene a contatto con i dischi ceramici e le altre parti in movimento. Una novità anche sul fronte del risparmio energetico grazie all’apertura sulla posizione acqua fredda che evita l’accensione involontaria della caldaia e lo spreco di gas. Un aeratore a scomparsa limita i consumi di Sole a 5 l/min (contro i normali 9/11 lt min) mantenendo il getto dell’acqua piacevole e corposo. www.nobili.it
ENEA ha brevettato un metodo per produrre catene di sensori basati su tecnologia in fibra ottica
ENEA ha brevettato un metodo innovativo ed economico per produrre catene di sensori basate su tecnologia in fibra ottica da utilizzare per il monitoraggio strutturale di grandi opere di ingegneria civile e geotecnica come viadotti, dighe e palificazioni.
Il sistema brevettato è stato messo a punto presso il laboratorio di Micro e Nanostrutture per la Fotonica dell’ENEA ed è già idoneo per l’uso industriale con un Livello di Maturità Tecnologica pari a 8-9, anche se è possibile che sia necessaria una ulteriore ingegnerizzazione per soddisfare meglio problematiche di cantiere e conseguire eventuali certificazioni per specifiche applicazioni.
“Le grandi opere di ingegneria civile e geotecnica hanno bisogno di controlli periodici per verificarne l’integrità strutturale e la corretta funzionalità nel corso dell’intera vita di tenuta in esercizio – spiega Michele Caponero, ricercatore ENEA e ideatore del brevetto con il collega Andrea Polimadei. Il metodo che abbiamo brevettato – aggiunge – è estremamente innovativo, maturo e particolarmente idoneo per la realizzazione di sistemi di monitoraggio distribuiti e gestibili da remoto, da installare in modo permanente”.
La tecnologia sviluppata è in grado di abbattere i costi di produzione delle tradizionali catene di sensori e consente una facile customizzazione per dimensione, forma e parametri da misurare. Per l’esecuzione di tali controlli, molte delle grandi opere
meno datate e praticamente tutte quelle di nuova realizzazione sono dotate di sistemi di monitoraggio permanentemente installati, in grado di fornire un precoce allarme in caso di iniziale ammaloramento.
“La realizzazione delle catene di sensori, anche per la tecnologia in fibra ottica, presenta diverse problematiche con costi che possono diventare finanche predominanti rispetto a quelli dei sensori stessi. Il nostro brevetto nasce proprio per risolvere queste problematiche – prosegue Caponero. I sistemi di monitoraggio basati su tecnologia tradizionale elettrica/elettronica – aggiunge – presentano varie problematiche nel caso di installazioni permanenti, che vengono sempre più efficientemente superate adottando soluzioni basate su tecnologia in fibra ottica. Il nostro brevetto garantisce una maggiore durabilità, semplifica i cablaggi e consente il trasporto diretto dei segnali a grande distanza”, conclude Caponero.
Pur semplificando al massimo l’installazione dei sensori basati su tecnologia in fibra ottica, le esigenze operative di cantiere impongono solitamente che i sensori siano preparati preventivamente come ‘catene di sensori’, ovvero un unico cavo (anche di grande lunghezza e talvolta con diramazioni secondarie) lungo il quale sono presenti molteplici sensori il cui segnale è disponibile a una estremità del cavo stesso.
L’innovativa metodologia di analisi dell’acqua messa a punto da ENEA consente di rilevare in tempo reale la presenza di sostanze inquinanti
ENEA ha messo a punto un’innovativa metodologia di analisi dell’acqua basata su spettroscopia laser Raman, in grado di rilevare in tempo reale la presenza di sostanze inquinanti, anche a basse concentrazioni. La strumentazione consiste in un dispositivo laser portatile, già utilizzato con successo per rilevare la presenza di inquinanti nell’aria, in grado di fornire informazioni anche sulla struttura chimica di questi inquinanti, grazie all’interazione della luce con le molecole. Si tratta di una tecnologia non “distruttiva” che dà risposte rapide, non richiede particolari condizioni per le misurazioni e può essere applicata direttamente sul campione senza nessuna preparazione.
“Abbiamo preso in esame gli inquinanti più comuni che è possibile trovare nelle acque di fiumi, laghi e bacini artificiali, come conseguenza di attività agricole e industriali. Queste sostanze mettono in pericolo gli ecosistemi naturali e rappresentano un rischio per la salute di uomini e animali quando quelle stesse acque vengono utilizzate per l’irrigazione in agricoltura e l’abbeveramento del bestiame, entrando così nella nostra catena alimentare”, spiega
Salvatore Almaviva, ricercatore ENEA del Laboratorio
La nostra tecnica di indagine si è dimostrata adeguata nel “dare la caccia” a nitrati e solfiti, mentre per i fosfati servono ulteriori studi di ottimizzazione e un miglioramento della sensibilità. I risultati ottenuti finora ci incoraggiano a proseguire non solo nel monitoraggio ambientale e delle risorse idriche, ma anche in altri ambiti come la qualità e la sicurezza alimentare e la security per rilevare minacce CBRNe, sfruttando la rapidità e semplicità del dispositivo nelle fasi di analisi e le sue caratteristiche di compattezza e maneggevolezza per le misure in-situ
ANTONIA LAI, ricercatrice presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati
Diagnostiche e Metrologia presso il Centro Ricerche di Frascati e coautore dello studio pubblicato sulla rivista internazionale Sensors, insieme alle altre ricercatrici dell’Agenzia Antonia Lai, Florinda Artuso, Isabella Giardina e Alessandra Pasquo.
UNA METODOLOGIA INNOVATIVA PER SCOVARE GLI INQUINANTI
La spettroscopia Raman è risultata efficace soprattutto nel rilevare livelli di concentrazioni dei nitrati fino a 20 milligrammi per litro, vale a dire al di sotto dei limiti di legge (50 mg/l), mentre per i solfiti entro il valore soglia di 500 mg/l. Un elevato contenuto di nitrati nell’acqua potabile presenta rischi per l’uomo: queste sostanze, una volta ingerite, possono trasformarsi in nitriti, causando, per esempio, la cosiddetta “sindrome del bambino blu” conseguente al blocco della capacità di trasporto di ossigeno da parte dell’emoglobina. Inoltre, i nitrati ingeriti hanno un ruolo potenziale nello sviluppo dei tumori
Il cappotto termico dell’edificio – per brevità “cappotto” o “ETICS” (External Thermal Insulation Composite System) – è quel sistema di elementi applicati all’esterno delle chiusure verticali (e sub-orizzontali rivolte verso il basso) opache degli edifici capace di migliorare il comfort abitativo degli ambienti, riducendo la dispersione di calore verso l’esterno durante il periodo invernale e, conseguentemente, la trasmissione del calore verso l’interno nel periodo estivo. Le problematiche a cui il cappotto nel corso della sua vita può andare incontro sono: danni derivati da errori di posa, danni derivanti da eventi esterni o degrado dovuto alla naturale usura generata dalle condizioni atmosferiche e dal succedersi delle stagioni.
I possibili interventi di recupero e manutenzione da operare sui sistemi a cappotto sono:
■ pitturazione con nuova pittura silossanica a elevata idrorepellenza e resistente ad alghe, funghi e muffe;
■ rifacimento di un nuovo strato decorativo mediante applicazione di rivestimento colorato compatibile sulla finitura colorata esistente;
■ realizzazione di un nuovo strato di rasatura armata e applicazione di nuovo rivestimento colorato;
■ realizzazione di un nuovo sistema ETICS mediante raddoppio del cappotto o posa di webertherm robusto universal in sovrapposizione al cappotto esistente;
■ realizzazione del sistema webertherm renovETICS in sovrapposizione al cappotto esistente;
■ realizzazione di nuovo sistema ETICS previa rimozione del cappotto esistente.
Sulla base delle analisi dello stato del sistema d’isolamento a cappotto è possibile rilevare eventuali danni più o meno gravi. L’evoluzione di questi aspetti può dare origine a danni estetici o funzionali del sistema d’isolamento a cappotto che, in base all’entità, possono essere distinti in:
■ degrado estetico, dovuto a muffe scolorimento e microcavillature;
■ danni di lieve entità, dovuti a scarsa planarità della superficie, cavillature superiori a 0,2 mm, evidenza della pannellatura in facciata;
■ danni di media entità, dovuti a distacchi della rasatura, rigonfiamenti, fessurazioni e crepe con ampiezza superiore a 1 mm;
■ danni di grave entità, dovuti a impatti da grandine e urti accidentali, lesioni maggiori o crepe con ampiezza superiore a 2 mm, distacchi dei pannelli, gravi errori di posa in opera o progettazione.
Per i problemi più gravi, il ciclo di riparazione risolutivo prevede l’applicazione di webertherm renovETICS, un sistema senza rimozione del cappotto, certificato e assicurabile. Il sistema supera i vincoli decorativi dei sistemi standard (come, per esempio, l’uso solo di rivestimenti colorati a spessore a base sintetica) e conferisce alle facciate la robustezza, la resistenza e la solidità tipiche delle facciate intonacate in modo tradizionale.
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del tratto digestivo attraverso il loro contributo alla formazione delle nitrosammine, che sono tra i più potenti agenti cancerogeni conosciuti nei mammiferi.
“Per la nostra ricerca abbiamo preso in considerazione il solfito di sodio, il più rappresentativo dell’intera classe dei solfiti, che viene utilizzato nell’industria tessile come agente sbiancante, desolforante e nelle piscine per la sua azione declorante. L’assunzione eccessiva di queste sostanze tossiche può causare danni alla salute, a partire da emicrania, asma fino a patologie più gravi. Invece, a livello ambientale, i solfiti possono portare alla formazione di pioggia acida dopo aver reagito con l’acqua”, sottolinea Almaviva.
Il team ha effettuato test anche sulla presenza di altri indicatori
di inquinamento antropico, quali i batteri coliformi, che potrebbero proliferare nelle acque utilizzate in agricoltura; il glifosato e altri inquinanti atmosferici provenienti dai gas di scarico delle automobili, che possono raggiungere i corpi idrici principalmente attraverso la loro deposizione sul terreno; i fosfati, presenti in genere nelle acque a causa dell’uso di detersivi (da scarichi domestici), concimi e pesticidi agricoli. Un eccesso di queste sostanze nell’ambiente acquatico agisce da nutriente generando fioriture algali anomale (fenomeno noto come eutrofizzazione) che possono portare al rilascio, da parte di alcuni cianobatteri (alghe blu-verdi) d’acqua dolce, di tossine quali le microcistine. Quando il fenomeno è massiccio e prolungato nel tempo si ha ipossia, ovvero assenza di ossigeno, con conseguente morte di flora e fauna.
L’indagine sperimentale è stata condotta presso l’University dell’Illinois a Urbana-Champaign
Partire dai vecchi pozzi petroliferi per immagazzinare energia geotermica. È quanto ha cercato di testare la professoressa di ingegneria civile e ambientale Tugce Baser dell’University dell’Illinois a Urbana-Champaign guidando la prima dimostrazione sul campo dello stoccaggio di energia geotermica nel sottosuolo utilizzando un pozzo petrolifero abbandonato nel bacino dell’Illinois. I risultati dello studio sono poi stati pubblicati sulla rivista Renewable Energy e hanno dimostrato che i fluidi estratti potrebbero generare una potenza elettrica di 5,74 MW in cinque anni con un periodo di ricarica iniziale di 90 giorni. In particolare, si legge nell’abstract pubblicato: “È stata condotta un’analisi sistematica preliminare dei dati per sondare l’accumulo di energia termica proprietà del sottosuolo. È stato eseguito un test sul campo in scala reale per delineare i processi termici del sottosuolo. I risultati del test sul campo sono stati utilizzati per calibrare un modello numerico asimmetrico bidimensionale per un singolo pozzo push/pull”.
A livello teorico per generare energia da un pozzo di petrolio e stoccarla è necessaria l’iniezione di calore raccolto da varie fonti in un pozzo esistente nel sottosuolo a bassa temperatura per creare un serbatoio geotermico artificiale e sostenibile per consentire la generazione di elettricità. Nel concreto il team dell’University dell’Illinois ha iniettato acqua preriscaldata a 50 °C nella Cypress
Sandstone, un’unità rocciosa porosa situata a circa 900 metri sotto la superficie del sito di prova, tramite un pozzo preesistente. Quindi hanno monitorato i cambiamenti di pressione, le condizioni termiche e idrauliche per cinque giorni. I risultati hanno indicato che l’efficienza di accumulo dell’energia potrebbe raggiungere l’82% e che i fluidi estratti potrebbero generare una potenza elettrica di 5,74 MW in cinque anni per uno schema mensile simultaneo di iniezione e produzione con un periodo di ricarica iniziale di 90 giorni. Il sistema proposto, che beneficia dell’infrastruttura esistente, offre un approccio economico e ambientale per lo stoccaggio termico con un’elevata efficienza di stoccaggio.
Lo sviluppo di AriaSilent, la soluzione di Valsir per la distribuzione dell’aria nei sistemi VMC, ha messo al primo posto la semplificazione, dimostrando come la reinterpretazione di una soluzione impiantistica già nota al mercato possa produrre una profonda innovazione. E ha restituito agli addetti ai lavori una soluzione di nuova generazione che ha davvero cambiato le regole del gioco. Lo stesso approccio ha guidato la progettazione delle unità AriosaHV, due modelli completamente inediti – disponibili nelle taglie da 150 e 250 m3/h e in versione sensibile oppure entalpica –che si rivolgono al settore residenziale con un set di caratteristiche ineguagliate. Se efficienza energetica e silenziosità di funzionamento sono i principali presupposti tecnologici delle nuove macchine, ogni aspetto della progettazione di AriosaHV ha fatto tesoro di anni di esperienza in questo settore.
Lo scambiatore di calore in dotazione offre una superficie di scambio più ampia rispetto alla media dei dispositivi in commercio, con un tasso di efficienza che supera il 90%. I ventilatori elettronici a portata costante sono in grado di variare automaticamente il numero di giri per garantire una
portata costante in tutto l’impianto, indipendentemente dalla configurazione del sistema di distribuzione dell’aria. La nuova geometria interna assicura l’assenza di interferenze e contribuisce – assieme all’involucro in polipropilene espanso – ad abbattere ulteriormente la rumorosità.
Sono 4 le sonde di temperatura e umidità a bordo delle macchine AriosaHV (oltre a quella installata all’interno del pannello di controllo), che permettono una verifica estremamente accurata delle condizioni ambientali e, di conseguenza, una gestione puntuale di tutti i parametri di funzionamento. Parametri che possono essere regolati attraverso il display LCD del pannello o tramite app per smartphone e tablet, grazie al modulo WiFi di serie. E che la procedura guidata di prima installazione (che permette di configurare l’unità secondo i parametri più congeniali) contribuisce a rendere di semplice lettura, per una gestione dell’impianto estremamente intuitiva.
Anche la manutenzione è semplificata: a differenza di moltissime soluzioni in commercio, che utilizzano un contaore per notificare lo stato di usura dei filtri, AriosaHV è in grado di rilevare elettronica-
mente la necessità di eseguire pulizia e manutenzione, in funzione delle effettive condizioni di ostruzione del filtro, segnalando con puntualità (e solo quando necessario) il momento ideale per intervenire.
Dal punto di vista dell’installazione, anche le unità AriosaHV sono state progettate per snellire e semplificare le operazioni: sono così leggere che l’intervento può essere eseguito da un solo operatore, e le dimensioni compatte (solo 21 cm di altezza) ne permettono l’installazione in ogni tipo di controsoffitto o armadio. Le quattro connessioni orientabili in maniera indipendente consentono di effettuare i collegamenti senza dover riposizionare la macchina o aprire il guscio dell’unità e, soprattutto, senza smontare e riassemblare componenti. Anche all’interno della macchina gli elementi sono posizionati in modo da facilitare ogni tipo di intervento, così come la morsettiera frontale per il collegamento di una batteria per il post trattamento dell’aria e per il controllo delle unità per la deumidificazione dell’ambiente.
Valsir S.p.A.
Località Merlaro, 2 - 25078
Vestone (BS)
www.valsir.it | valsir@valsir.it
Le nuove unità per la VMC coniugano soluzioni tecniche al top di gamma con un’estrema semplicità di installazione, gestione e manutenzioneL’interno dell’unità AriosaHV
Numeri che non tornano. Un forte disorientamento: cosa ci resta da fare?
È l’interrogativo che ci siamo posti davanti alla decisione del Governo verso il Superbonus. Dai crediti incagliati alle prospettive future del patrimonio edilizio italiano. E poi, ribassi percentuali dell’attuale Superbonus? Agevolazioni per i meno abbienti? Cartolarizzazione? F24? Mutui agevolati?
Il vero tema è proprio questo, quanto costa veramente il Superbonus sui conti dello Stato? Secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgietti: “I bonus edilizi avevano creato un effetto allucinogeno. È come quando uno dipende da una droga: ne chiederà sempre di più. Allora devi interromperla e semmai gli dai il metadone”. Una similitudine che lascia di stucco. E ancora: “Aveva generato un’illusione: certi cittadini e certe imprese hanno iniziato a dare per scontato che lo Stato avrebbe pagato subito a tutti l’intero costo dei lavori, non a rate di cinque anni. Ma questo non è mai stato un diritto”.
Facciamo un passo indietro. Non vi è dubbio che così come prima concepito il Superbonus – almeno all’inizio – abbia creato un “effetto allucinogeno” (riutilizzando le parole del Ministro); che sia stato forse uno dei Decreti con più modifiche nel giro di poco tempo, non c’è dubbio. Una modifica normativa segno di una programmazione non efficace. Tuttavia, i dati ci sono, gli studi anche. Lo studio di Nomisma, così come quello del Centro Studi del CNI, parlano di impatto positivo. Così Nomisma: “Se da un lato il provvedimento risulta comprensibile alla luce del costo complessivamente sostenuto dallo Stato pari a 71,8 miliardi euro, per una valutazione organica degli impatti che deriverebbero dalla sua soppressione è certamente utile un’analisi complessiva dei ritorni prodotti e da una fotografia quanto più possibile puntuale su come è stato applicato [...]. L’impatto economico complessivo del Superbonus 110% sull’economia nazionale è stato pari a 195,2 miliardi di euro, con un effetto diretto di 87,7 miliardi, 39,6 miliardi di effetti indiretti e 67,8 miliardi di indotto”. E ancora: “Dai risultati dello studio emerge una riduzione totale delle emissioni di CO2 in atmosfera stimata in 1,42 milioni di tonnellate. Al riguardo, l’investimento per la transizione ecologica attraverso il Superbonus è di 59 euro per tonnellata CO2, contro 52 euro per trasporti e 95 euro per industria. Questo, per altro, si riflette anche sul bilancio delle famiglie, con risparmi pari a circa 29 miliardi di euro (dati stimati da Nomisma sui cantieri già conclusi). Lo studio evidenzia anche una riduzione del 15,5% per un solo salto di classe energetica, 30,9% per un salto di due classi energetiche e del 46,4% per un salto di tre classi. Da non trascurare, infine, l’impatto sociale che ha visto un incremento di 641.000 occupati nel settore delle costruzioni e di 351.000 occupati nei settori collegati”.
■ Armando Zambrano, Coordinatore della RPT
■ Remo Giulio Vaudano, Vicepresidente Vicario CNI
■ Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo Nomisma
■ Stefano Betti, Vicepresidente ANCE
■ Juan Pedro Grammaldo, Esperto Superbonus e patrimoni immobiliare
■ Fabrizio Pistolesi, Esperto Urbanista
■ Pierpaolo Giovannini, Consigliere CNG – Consiglio Nazionale Geometri
■ Claudio Moroni, Dirigente generale Dipartimento Infrastrutture Regione Calabria
■ Enzo Ponzio, Presidente Unione Costruzioni CNA Nazionale
■ Antonio D’Onofrio, Presidente Confapi/Aniem Lazio
■ Mauro Donnini, Responsabile Area Tecnologia, Energia, Ambiente e Sicurezza ASSISTAL
■ Giorgio Spaziani Testa, Presidente Confedilizia
■ Angelo Artale, Direttore Generale FINCO – Federazione Industrie Prodotti, Impianti, Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione
Di questo e molto altro ne abbiamo parlato nel corso di un webinar organizzato lo scorso 24 febbraio da Quine e DEI Tipografia del Genio Civile, moderato dal Direttore Giuseppe Rufo.
Sul Superbonus, ma non solo, si tirano in ballo tanti numeri e pochi di questi rispecchiano una realtà scevra di contorni politici. Il Superbonus finora (nel lasso di tempo tra la XVIII e XIX Legislatura – nel quadro della Legge di Bilancio 29.12.2022, n.197, comma 894) ha portato interventi su 57 milioni di unità immobiliari, oltre 60 miliardi di investimento e quasi 400.000 edifici riqualificati (ovvero il 3% di 12 milioni di edifici sul territorio nazionale, di cui il 45% di questi ha più di 50 anni), nonché un importante contributo all’occupazione diretta e indiretta nel settore delle costruzioni. In termini di impegno per le casse dello Stato è costato 68,7 miliardi invece che i 33,3 miliardi previsti. L’Eurostat ha affermato che la cessione del credito crea debito pubblico se consentita senza limiti; e qui nasce il problema: ovvero nella modalità di controllo e vigilanza sul mercato dei crediti.
Oggi facciamo confusione generale su quello che i numeri devono rappresentare; dobbiamo considerare che i costi non sono solo quelli dello Stato, non sono solo quelli esprimibili in una moneta. La transizione ecologica ha un suo costo, se [lo Stato] non decide di farla con le abitazioni, deve decidere di farla con altre partite. Quello che abbiamo fatto noi è mettere sul tavolo gli effetti positivi che questa misura ha portato e sta portando. Non abbiamo fatto un’analisi costi benefici, abbiamo solo fatto vedere – in un periodo in cui tutti si allontanavano da questo tipo di politica – gli effetti positivi. Il tunnel attorno a cui mi pare siamo finiti è di aver abbandonato la strada vecchia senza dichiarare o almeno avere in testa quale fosse la strada nuova. La responsabilità ora è come risponderemo alla Direttiva UE green, che comunque lo sappiamo essere in arrivo, ancorché con qualche modifica? Qual è il meccanismo alternativo alla cessione del credito con sconto in fattura che lo Stato ha in mente? Qualsiasi politica espansiva crea un impatto economico, infatti, con i 70 miliardi siamo nell’ordine di grandezza dei 200 miliardi di valore economico generato. Un punto su cui in pochi si sono concentrati, ma è stato quello che abbiamo preso più di mira, è stato l’impatto ambientale;
Abbiamo sentito in questi anni uno stillicidio di dichiarazioni, fino all’ultima clamorosa dei 2.000 euro a persona, mentre in realtà una valutazione complessiva è ben diversa. Uno Stato che guarda non solo al presente, ma anche al futuro di se stesso e dei propri cittadini non può esimersi da quello che è stato espresso. Ora noi, essendo gli operatori che eseguono i lavori, abbiamo in questo momento un problema non più rinviabile e che mette a rischio la stessa sostenibilità del sistema delle imprese, quindi del sistema Economico nel suo complesso: sbloccare i crediti pregressi e dei lavori. La situazione è ben antecedente al Decreto 11 del 16 Febbraio, da 7/8 mesi stiamo dicendo che c’era un gigantesco problema di blocco dei crediti, perché queste continue variazioni hanno creato confusione e timori su coloro i quali devono acquisire i crediti, banche in primis. Questo blocco si ripercuote su di noi con una mancanza di liquidità che oramai sta
FISCALI
ENERGETICA: SITUAZIONE E PROPOSTE”
“SBLOCCARE I CREDITI D’IMPOSTA PER NON BLOCCARE I CANTIERI” | STEFANO BETTI, VICEPRESIDENTE ANCE
“CONFUSIONEANGELO ARTALE, Direttore Generale FINCO
Come FINCO riteniamo sia necessario riportare al centro il consumatore: permettendo una scelta semplice tra gli interventi oggetto di agevolazione, con percentuale importante che implichi però un contrasto di interesse tra “venditore” e “acquirente”; predisponendo un credito d’imposta stabile. Occorre un approccio ragionato che tenga conto della peculiarità del patrimonio immobiliare italiano, vecchio, a volte antico, a proprietà diffusa: semplicità dei meccanismi (il consumatore deve poter capire almeno gli aspetti di base di proprio interesse, oltre al necessario supporto di progettisti e professionisti); percentuali più basse e meno distinguo; una maggiore unificazione delle aliquote a una percentuale generosa ma che mantenga un contrasto di interesse tra “acquirente” e “venditore”; neutralità tecnologica (è il consumatore che deve scegliere in relazione alle sue necessità e possibilità); vigilanza stretta sugli Istituti finanziari da parte dell’Organo Vigilante, Banca d’Italia. Perché dico questo? A parte le lentezze burocratiche, abbiamo registrato tassi del 25-30% per acquisire i crediti da Superbonus. Infine, a parte il Superbonus 110%, non dimentichiamoci dell’Ecobonus 50/65% per la riqualificazione energetica che è essenziale per la transizione che ci chiede l’Europa e che, peraltro, ha sinora ben funzionato. Il tema della sostenibilità ambientale riguarda tutti. Se è vero che l’Europa emette solo il 7% della CO2 a livello mondiale, oltre quattro volte meno della sola Cina, è altrettanto vero che, se il nostro Continente abbassasse la guardia su questo tema, sparirebbe dalle agende del mondo intero.
anche dal punto di vista sociale è interessante valutare qualche effetto non solo sulla stabilizzazione dei posti di lavoro, ma anche sul fatto di far accedere ai redditi più bassi. Ci sono 1.7 milioni di famiglie che senza questo intervento non avrebbero potuto accedere a questo patrimonio, e anche il fatto di aver manutenuto a livello italiano una ricchezza immobiliare di 7 miliardi. Quindi, a livello sistemico, contano gli aspetti fiscali, ma conta anche quanto uno Stato vuole sostenere altri tipi di costi. Ci dobbiamo occupare nel futuro di tre questioni. La prima è la cessione: è insostituibile; è insostituibile anche per i redditi alti. Ci possiamo muovere sicuramente sul lato del sostegno, cioè capire qual è l’equilibrio di un’aliquota di sostegno che può essere anche notevolmente abbassata, può essere fatta in relazione al fatto che ci sono strumenti anche di tipo ESCO; il terzo punto è aumentare la platea dei cessionari: abbiamo visto che i volumi poi aumentano. Da un mix di soluzioni si può ripartire per sostenere che questo è l’unico asset che abbiamo per fare politica economica, ambientale e sociale contemporaneamente.
soffocando, se non addirittura bloccando i cantieri. Ci si aspettava all’interno del Decreto 11 una risposta su come eseguire il presente e su come andare nella direzione di risolvere i problemi delle imprese, i problemi di cittadini dei condomini, i problemi anche dei lavoratori di tutta la filiera. Abbiamo assolutamente bisogno e non possiamo aspettare 60 giorni dalla conversione del decreto, che esca un meccanismo che noi da tempo abbiamo individuato essere negli F24 dei contribuenti, che pagano alle banche stesse una quota parte. In questo momento stiamo assistendo a un “balletto” tra il Governo e l’Agenzia delle Entrate, e le banche dall’altro, sullo stabilire se le banche hanno o meno esaurito la propria capacità fiscale. E non tocca a noi evidentemente dire questo. Riteniamo, come è stato fatto dalla Commissione parlamentare nel luglio dello scorso anno, che in realtà le banche abbiano praticamente esaurito la loro capacità fiscale, intesa come realmente crediti acquistati e crediti promessi alle imprese e professionisti. È chiaro che abbiamo bisogno che questa capacità si amplii per completare tutto quello che è in corso, altrimenti succederà il disastro annunciato e più volte dichiarato, ossia il blocco dei cantieri, la non partenza di cantieri, pur già come dire, progettati dai professionisti e già portati ai titoli edilizi necessari. Quello di cui abbiamo bisogno è un programma di lungo periodo perché l’edilizia non si fa in due mesi, in due anni, si fa in un lungo periodo, modulando l’indispensabilità dello sconto in fattura e cessione del credito di imposta con aliquote variabili a seconda del tipo di capienza, soggetti anche a seconda della tipologia di edifici su cui andiamo ad agire.
Insieme a Giuseppe Rufo, Direttore prezzari DEI, abbiamo scoperto tutte le novità e gli utilizzi della nuova banca dati DEI PLUS
di PASQUALINA CIANCIO
edilizia è un settore in continuo cambiamento che necessita di un aggiornamento costante e rapido. Per questo nasce DEI PLUS, la nuova piattaforma gratuita per l’edilizia dove è possibile trovare i prezzari DEI completi, aggiornati, affidabili e sempre al servizio del professionista. Della nuova piattaforma sviluppata da DEI e dei suoi utilizzi ne abbiamo parlato con Giuseppe Rufo, Direttore Prezzari DEI.
Da dove nasce e che cos’è DEI PLUS?
G.R.: La nuova banca dati rappresenta il cambio di paradigma dei prezzari DEI. Ovvero: prima i prezzari costituivano la banca dati, oggi invece è la banca dati aggiornata “DEI PLUS” che farà nascere, costruirà ed elaborerà i prezzari DEI. Questa è la grande rivoluzione. Questo significa, in sostanza, che la banca dati riunirà in un unico e grande
database tutti i materiali che verranno aggiornati mensilmente e, successivamente, si andranno ad aggiornare anche le opere compiute. Avere un unico database, inoltre, significa poter cercare più facilmente gli articoli che si desiderano per poi visualizzarli ed esportarli su un proprio documento o, in alternativa, la possibilità, per chi vuole, di creare un proprio elenco prezzi di progetto o un prezzario generale. Il database permette in automatico di aggiornare il listino precedentemente creato dall’utente perché riconosce i codici e, di conseguenza, aggiorna l’elenco prezzi del cliente senza perdere nuovamente tempo nella ricerca delle varie voci.
Per accedere alla banca dati è sufficiente avere un abbonamento DEI che darà al cliente anche la possibilità di consultare sempre e online i prezzari della DEI, con gli arretrati fino a 5 anni. Esiste, inoltre, un servizio abbonamenti che assiste il cliente e un sito dedicato (www.deiplus.build.it). Una volta entrati nel mondo DEI PLUS, il cliente ha diritto a consultare tutti i prezzari DEI, a scaricare tutto quello che gli serve o ritiene utile, a creare un elenco prezzi, ad avere l’aggiornamento automatico dei prezzi, fare verifiche, etc. Insomma, una vasta gamma di funzioni che aiutano il professionista nel suo lavoro quotidiano.
Certamente. Per esempio, è possibile scaricare i dati per creare un proprio elenco prezzi di progetto specifico oppure generale. Questa funzionalità può essere molto utile nel momento in cui un professionista deve lavorare su due edifici diversi che hanno voci uguali; infatti, un determinato listino si può anche duplicare e averlo in automatico con l’aggiornamento. Per aggiornamento automatico si intende che nel momento in cui viene stampato un nuovo prezzario, l’aggiornamento non sarà svolto più dal cliente, ma avviene in automatico se per quelle voci sono presenti aggiornamenti; diversamente rimarrà inalterato fino a nuove quotazioni.
Senza dubbio le quattro funzioni più importanti di DEI PLUS sono: cercare, visualizzare, esportare e creare elenchi prezzi.
Prossimi obiettivi di DEI PLUS?
Per il 2023 stiamo lavorando a due novità molto importanti: fornire la banca dati di un software per il computo metrico e i cataloghi aggiornati con il BIM. Sarà molto importante avere i cataloghi “BIMizzati” perché dal 1° gennaio 2025 entrerà in vigore l’obbligatorietà dell’utilizzo del BIM per tutti i lavori pubblici con importo superiore a un milione di euro.
GIUSEPPE RUFO, Direttore Prezzari DEIInfatti, se all’oggetto BIM di cui dispone il cliente si aggiunge il prezzo medio DEI, questo consente al professionista di ottenere in automatico il costo quando andrà a inserire all’interno del suo progetto BIM quel prodotto specifico.
https://bit.ly/3n2GnLP
Le soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi di protezione del clima
nel settore edile sono state al centro di ISH 2023. I settori delle tecnologie sanitarie, del riscaldamento e del condizionamento indicano la strada per un futuro più sostenibile, dove decarbonizzazione, utilizzo di energie rinnovabili e maggiore efficienza energetica devono essere all’ordine del giorno
di SILVIA MARTELLOSIO
Dal 13 al 17 marzo è andata in scena a Francoforte sul Meno (Germania) l’edizione 2023 di ISH. I numeri della kermesse, che ritorna in presenza dopo 4 anni di stop causati della pandemia, ne descrivono il successo: 2.025 espositori provenienti da 54 Paesi hanno presentato le ultime novità riguardanti il settore del riscaldamento, della climatizzazione, della ventilazione, della domotica, nonché del design del
AUTOR Datos
bagno. In quanto componenti fondamentali per la transizione energetica, pompe di calore e forme alternative di stoccaggio energetico sono state le vere protagoniste. Altri temi di interesse sono stati la carenza di lavoratori qualificati nel settore ITS, del riscaldamento e della climatizzazione e il cambiamento demografico che richiede bagni adatti ad anziani e bisognosi di cure. E poi ancora: sistemi di ventilazione innovativi e accessori
Credit: Messe Frankfurt GmbH / Jochen Günther Guarda la raccolta video completa:touch free, che – sulla scia della pandemia – stanno acquisendo sempre più importanza. Gli stand sono stati visitati da 153.734 persone (44% proveniente dall’estero) di ben 154 Paesi. Dopo la Germania, le principali nazioni presenti sono state Olanda, Italia, Francia, Svizzera, Belgio, Cina, Gran Bretagna, Polonia, Austria e Turchia. L’alto livello di soddisfazione espressa dai visitatori dimostra che il loro viaggio è valso la pena. Secondo un sondaggio di Messe Frankfurt, infatti, il 94% ha visto raggiunti i propri obiettivi di visita, mentre il 96% si è dichiarato soddisfatto dell’offerta di prodotti esposti. Appuntamento ora al 2025, precisamente dal 17 al 21 marzo.
Intervista a Donald Wich, Managing Director di Messe Frankfurt Italia
Se il Covid ha insegnato qualcosa alle imprese (italiane e non) è a reagire in modo rapido ai problemi che si presentano. Ora, però, diverse aziende si trovano a dover fare i conti con il conflitto russo-ucraino e tutti i suoi effetti indiretti, tra cui le sanzioni e l’aumento dei costi energetici e della logistica. Un’opinione in merito.
Sono stati due anni molto difficili per l’economia internazionale e, considerando appunto la situazione politica, lo scenario attuale non è meno preoccupante. Nei momenti di crisi è fondamentale sapersi rialzare e, per poterlo fare, la chiave sta nel mutamento e nel sapersi adattare ai cambiamenti. Sappiamo che l’Italia rappresenta un Paese capace di una forte resilienza. Nonostante una situazione più o meno stabile alle spalle, infatti, molte aziende hanno sofferto, ma hanno saputo arrangiarsi di fronte a nuove condizioni e cogliere opportunità anche da questa situazione di crisi. Nello specifico, anche il sistema arredobagno si è dimostrato tra i più resilienti. Nonostante il caro materie prime che ha messo in crisi diverse aziende, i dati a fine 2022 hanno evidenziato un aumento sia del fatturato di produzione che dell’export (dati Preconsuntivi 2022 elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo). Pensando alla conseguenza della complessa situazione attuale sul nostro business, posso confermare che il ruolo degli eventi fisici è comunque vissuto come fondamentale. La fiera viene interpretata sia come momento di business che di approfondimento culturale.
Attenzione al risparmio energetico e al comfort abitativo sono ormai i driver di molti dei settori presenti in fiera di questi ultimi anni. Nei vari colloqui che avete avuto con le aziende sono emersi questi aspetti?
C’è anche altro su cui le
aziende si sono concentrate?
Oggi i riflettori sono sicuramente puntati su prodotti e soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi di protezione del clima negli edifici, decarbonizzazione del settore del riscaldamento e sicurezza degli approvvigionamenti. La sezione ISH Energy abbraccia l’intero spettro tecnico: gli espositori hanno presentato soluzioni progettate per soddisfare le sfide del nostro tempo; vale a dire la protezione del clima, la sostenibilità e la sicurezza dell’approvvigionamento. Uno dei prodotti di punta è sicuramente la pompa di calore in tutte le sue versioni: un componente importante per l’attuazione della transizione energetica. Oltre agli aspetti progettuali, nel 2023 la sezione ISH Water ha puntato in particolare sul tema della sostenibilità e del comfort abitativo. Di particolare interesse è l’installazione sostenibile e la qualità per la preziosa risorsa dell’acqua, nonché l’efficienza energetica nella sua fornitura. La piattaforma di tendenza Pop up my Bathroom ha presentato molte novità importanti per il bagno orientato allo stile di vita.
Le aziende sono “sul pezzo” da questo punto di vista con lo sviluppo dei loro prodotti?
L’Italia è certamente all’avanguardia sia nell’innovazione che nel design. Il Bel Paese conferma anche per il 2023 la sua grande partecipazione con ben 389 aziende. È fondamentale in questo caso sottolineare che la presenza italiana è in linea con l’edizione 2019 che, ricordiamolo, è stata un’edizione da record. Da non sottovalutare, infatti, l’importanza che il Made in Italy ricopre in questo settore. A contraddistinguerlo sono: qualità, design, creatività e funzionalità. Le aziende italiane presenteranno soluzioni all’avanguardia, con una realizzazione ecofriendly , ma con alto livello qualitativo e studiate con grande attenzione. A testimoniare l’eccellenza italiana, la premiazione di 4 aziende italiane al premio Design Plus: Scarabeo ceramiche, Caleffi spa, Fima Carlo Frattini e Ceramica Globo spa.
Caleffi XF è il filtro defangatore magnetico di livello extra che consente una pulizia senza paragoni dell’impianto a pompa di calore. La funzione autopulente è semiautomatica e garantisce una protezione continua dalle impurità al generatore e agli altri dispositivi dell’impianto idrotermosanitario grazie alle sue caratteristiche peculiari:
■ dispositivo integrato: filtro + defangatore + effetto magnetico;
■ extra filtrante: sistema a doppia filtrazione che elimina le particelle di impurità già dal primo passaggio;
■ pulizia semiautomatica: meccanismo di spazzole interne;
■ prestazioni inalterate nel tempo: ampia superficie filtrante;
■ versatile: installazione su tubazione sia orizzontale sia verticale.
Caleffi XF è un dispositivo integrato realizzato in tecnopolimero selezionato per applicazioni impiantistiche di riscaldamento e raffrescamento. Progettato per essere maneggevole e versatile nelle operazioni di montaggio, manutenzione ed eventuale utilizzo per lavaggio circuito, può essere installato su tubazioni orizzontali o verticali, senza per questo modificarne le caratteristiche funzionali e fluidodinamiche. La gamma è completa e può sopperire a tutte le esigenze di installazione anche nelle centrali termiche tradizionali. Le misure più grandi (DN 40 e DN 50) sono dotate di un by-pass che permette di parzializzare fino al 50% la portata passante nel dispositivo, riducendo così l’energia utilizzata dal circolatore.
www.caleffi.com
Da Carel un’offerta HVAC globale per migliorare la qualità dell’aria interna aumentando le prestazioni energetiche e riducendo i consumi. Un enorme contributo all’aumento dell’efficienza energetica delle unità di trattamento d’aria è dato innanzitutto dal recupero di calore: gli scambiatori di calore RRU ECO di Klingenburg rappresentano il sistema più efficiente per evitare lo spreco di energia termica, potendo coinvolgere grandi volumi di flusso d’aria e arrivando fino all’85% di rendimento. Inoltre, le unità di trattamento dell’aria possono ridurre significativamente i consumi quando sono dotate di compressori BLDC, valvole elettroniche, e vengono gestite dai controlli elettronici programmabili Carel. Un altro aspetto fondamentale per capire se vengono rispettate le giuste condizioni di salubrità e sicurezza per le persone all’interno dell’edificio è la supervisione dei parametri di qualità dell’aria interna. Tramite il sistema di monitoraggio e supervisione boss, l’utente può avere piena visibilità dei parametri rilevati dalle sonde IAQ collegate, con connessione Modbus® o WiFi sia in locale che da remoto.
www.carel.it
Quattro linee di prodotto pensate specificatamente per rispondere alle richieste del mercato della ventilazione:
• una linea dedicata alla VMC puntuale e doppio flusso, con le soluzioni offerte da FITT Agix One e FITT Agix Cross;
• soluzioni pensate specificatamente per la VMC con deumifica con il sistema FITT Agix Dry;
• una nuova gamma dedicata ai sistemi di distribuzione dell’aria condizionata;
• una linea completa dedicata alla gestione integrata dei sistemi VMC e distribuzione aria condizionata.
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Insieme alla gamma Daikin Altherma 3 che ha rivoluzionato lo standard per le pompe di calore, l’azienda ha presentato la nuova gamma Altherma 4, il cui lancio è previsto nel corso del 2024. La nuova gamma include componenti personalizzati, volti a migliorare le prestazioni, aumentare la flessibilità installativa e la protezione durante ogni fase del ciclo di vita del prodotto. La soluzione è smart per la casa e per la comunità, grazie al nuovo controllo touch-screen , con possibilità di controllo da remoto e di risoluzione dei problemi a distanza. È inoltre compatibile con i migliori sistemi di domotica e di gestione energetica della casa presenti sul mercato. Tutto ciò si traduce in maggiore efficienza, sicurezza e tranquillità durante tutto il ciclo di vita del prodotto: trasporto, stoccaggio, installazione, manutenzione e smaltimento, consentendo di sperimentare la “Feel Good Technology”, caratteristica peculiare di qualsiasi prodotto Daikin. Nei prossimi anni, inoltre, l’azienda ha intenzione di introdurre anche in Altherma 4 il refrigerante R454-C. Questo refrigerante, a più basso GWP, apre a un’ampia gamma di possibilità di installazione che lo rendono adatto all’uso in qualsiasi circostanza. I modelli hydrosplit della nuova Altherma 4 verranno dotate del refrigerante R290. www.daikin.it
L’offerta di raccordi Effebi in acciaio Inox 316L e acciaio al carbonio comprende molteplici varianti sia in termini di dimensioni che di figure. Disponibili in entrambi i profili, V e M, i raccordi a pressare sono in grado di rispondere a tutte le esigenze. Entrambi i profili “V” e “M” sono una valida risposta alla richiesta di qualità e velocità di realizzazione degli impianti idraulici moderni. A livello di prestazioni i due profili sono assolutamente equivalenti. L’offerta si completa con i relativi tubi. Effebi Press è la soluzione ottimale per la realizzazione di numerosi impianti, sia per acqua potabile, gas e riscaldamento, che per altre applicazioni in ambito residenziale e industriale. La tecnica a pressare offre numerosi vantaggi. L’esecuzione delle giunzioni non richiede saldature con conseguente assenza di pericolo di incendio e di tracce antiestetiche derivanti dalla brasatura. La velocità di esecuzione consente un immediato risparmio di tempo e aumento della produttività del lavoro.
■ O-RING GOCCIOLANTE. La speciale conformazione dell’ORing permette di rilevare immediatamente le perdite dei raccordi inavvertitamente non pressati, sia durante la prova di tenuta ad acqua che ad aria, e di intervenire di conseguenza;
■ SLEEVE, INDICATORE VISIVO DI MANCATA PRESSATURA. Quando il raccordo viene pressato la pellicola si lacera staccandosi dal metallo. In sede di controllo dell’impianto l’installatore noterà rapidamente, anche a metri di distanza, se qualche pellicola è rimasta integra sui raccordi, chiara evidenza che il raccordo non è stato pressato.
www.effebi.com
Tra le novità di Fantini Cosmi i nuovi cronotermostati e termostati che vanno a costituire la gamma C800, composta dai modelli C800WIFI, C820RQ e C800WIFI OTRQ. C800WIFI è il prodotto di punta, un cronotermostato settimanale con funzioni “Smart” per un approccio innovativo nella gestione del comfort ambientale. Grazie al continuo monitoraggio dei parametri ambientali di temperatura e umidità, uniti all’intelligenza artificiale, il dispositivo incrocia tutte le informazioni utili a ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti, anticipandone o ritardandone l’attivazione, in base alla geolocalizzazione dell’utente e alla risposta termica della casa. Il nuovo C820RQ è un termostato ambiente digitale touch screen alimentato a rete o batterie, per il comando di impianti di riscaldamento e raffrescamento con regolazione ON/OFF o con funzione TPI, per un maggiore risparmio energetico ed economico. Completa la gamma il modello C800WIFI OTRQ, cronotermostato settimanale OpenTherm, che sarà introdotto sul mercato nei prossimi mesi. www.fantinicosmi.it
FITT Agix® amplia la propria offerta e inserisce in gamma soluzioni capaci di integrare i propri sistemi di ventilazione meccanica controllata con gli impianti di climatizzazione e ventilazione. L’offerta prevede anche tre sistemi dedicati al mondo della VMC: FITT Agix® Dry, FITT Agix® Cross e FITT Agix® One, soluzioni sempre più complete e performanti dedicate alla deumidificazione, ventilazione a doppio flusso e puntuale.
FITT Agix® Dry evita il ricorso a impianti separati, assicura un’alta capacità di deumidificazione per l’ottimale funzionamento degli impianti radianti di raffrescamento, ottimizza il comfort, riduce i consumi e garantisce alta efficienza e semplicità di gestione.
FITT Agix® Cross è il sistema che assicura le migliori soluzioni di VMC a doppio flusso, ideale in ambito residenziale. Controllabile anche da smartphone tramite app dedicata, è in grado di normalizzare i livelli di umidità relativa e inquinanti all’interno dell’ambiente domestico, grazie alle sonde dedicate installate di serie. FITT Agix® One è la soluzione di VMC decentralizzata che consente un’installazione rapida, è in grado di adattarsi a contesti esistenti di ogni tipologia e permette di sincronizzare più unità all’interno della stessa abitazione. agix.fitt.com
I collettori cromati Flexus 90° sono una soluzione semplice ed essenziale per un’efficace distribuzione sanitaria. La fasatura dei filetti consente di assemblare più collettori senza l’ausilio di alcun sigillante, garantendo sempre l’allineamento delle uscite. Sono disponibili con uscite 1/2” (6200.R8), 3/4” EK (6300.R8), 24x19 (6400.R8). Sono utilizzabili per la realizzazione di impianti di riscaldamento, raffrescamento e sanitari. La configurazione dei collettori consente la realizzazione di circuiti caldi e/o freddi in parallelo.
VANTAGGI
■ Allineamento rapido senza l’ausilio di strumenti grazie alla fasatura dei filetti;
■ maggiore portata d’acqua;
■ interasse costante (45mm);
■ corpo realizzato per “gravity casting”: minore perdita di carico ed installazione compatta;
■ l’O-Ring garantisce la tenuta senza l’ausilio di sigillanti (canapa, teflon);
■ adatti per tutte le tipologie di tubo: plastico, metallo
Da IVAR le soluzioni innovative per gli impianti di nuova generazione con pompe di calore, sistemi per la contabilizzazione del calore e dell’acqua sanitaria, satelliti di utenza e altre soluzioni per la prevenzione della legionellosi, a cui si aggiungono unità di miscelazione e distribuzione per sistemi radianti. E a completare la gamma, i termostati wireless , le teste termostatiche, i raccordi a pressare e i collettori sanitari. Tra i prodotti di punta troviamo il defangatore magnetico orientabile a triplice azione filtrante Dirtstop® XL, la soluzione ideale anche in impianti con portate elevate. Le parti metalliche dell’impianto di riscaldamento sono soggette a fenomeni di corrosione che rilasciano nell’acqua delle impurità di origine ferrosa. Possono inoltre esserci altre impurità, dovute, per esempio, al calcare, che tendono ad accumularsi nelle parti dell’impianto con ridotta sezione di passaggio, causando ostruzioni, rumorosità e altri malfunzionamenti. Dirtstop® XL combina una protezione duratura ed efficace a una grande semplicità di installazione. Grazie al suo inserto che genera un effetto vorticoso garantita dall’inserto brevettato, effettua una prima separazione dei detriti non ferrosi. Successivamente l’azione del doppio magnete al neodimio da 12000 Gauss e il filtro a maglie da 800 μm completano l’azione filtrante favorita anche dall’ampio volume a disposizione per la decantazione delle impurità. La pulizia periodica del defangatore si esegue inoltre in modo facile e veloce, senza svuotare l’impianto. www.ivar-group.com
Riflettendo le attuali tendenze del mercato e l’impegno per l’efficienza energetica, i prodotti HVAC di LG testimoniano la qualità e il valore che hanno reso l’azienda uno dei maggiori operatori del settore. In particolare, ha fatto il suo debutto mondiale Therma VTM R290 per applicazioni residenziali, la nuova pompa di calore aria-acqua che utilizza il refrigerante a basso impatto ambientale R290, caratterizzato da un GWP pari a 3 (inferiore rispetto a quello dei refrigeranti comunemente utilizzati nelle soluzioni di riscaldamento). Le pompe di calore ad alta efficienza della serie Therma V utilizzano l’aria esterna per generare energia per il raffreddamento e il riscaldamento, con un significativo aumento dell’efficienza operativa. LG Therma V utilizza infatti il 75% di energia termica ricavata dall’aria e solo il 25% di elettricità, aiutando in questo modo le famiglie a ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili. www.lg.com/it/clima
Il refrigerante completamente naturale R290 è amico dell’ambiente grazie al suo indice GWP pari a 3, e garantisce, quindi, un impatto quasi nullo sulla propagazione di gas a effetto serra. L’impiego del refrigerante naturale permette di generare acqua calda con temperature fino a 75 °C e garantisce ottimi livelli di efficienza energetica. Grazie al sistema di controllo Maxa, tutta la gamma di pompe di calore permette di generare acqua calda per il riscaldamento invernale, acqua fredda per il raffrescamento estivo e acqua calda sanitaria sia per impieghi residenziali che commerciali. La gamma prevede tre diverse famiglie di prodotto, infatti avremo, la famiglia dedicata alle applicazioni residenziali con potenze che vanno dai 6 ai 18 kW; la famiglia dedicata agli impianti di tipo commerciale con la gamma dai 19 ai 28 kW e, infine, la famiglia di taglia superiore con potenze di 40 e 50 kW.
www.maxa.it
EHS Mono HT Quiet è la pompa di calore monoblocco ad alta temperatura e bassa rumorosità lanciata in Italia a fine 2022 da Samsung. Si tratta di una soluzione legata al riscaldamento e alla climatizzazione perfetta per il mercato delle ristrutturazioni residenziali. La pompa di calore combina funzionalità avanzate e nuove tecnologie per raggiungere temperature dell’acqua per il riscaldamento domestico fino a 70 °C e funziona a bassi livelli di rumorosità, fino a 35 d(BA), grazie a una modalità silenziosa in 4 fasi. L’alta temperatura dell’acqua in uscita rende questa soluzione particolarmente indicata per le ristrutturazioni, sostituendo i sistemi di riscaldamento che utilizzano combustibili fossili. Inoltre, la pompa è facile da installare, semplice nella manutenzione ed è in grado di garantire in modo affidabile il 100% delle prestazioni di riscaldamento anche in condizioni estreme (temperature fino a -25 °C). Certificata Quiet Mark , questa pompa di calore ha recentemente ottenuto il premio Design Plus powered by ISH nella categoria sistemi di riscaldamento/condizionamento. www.samsung.com/climate
Da Sime una gamma di prodotti ibridi e full electric. Il filo conduttore dei prodotti esposti è l’ibridazione che l’azienda ritiene essere, nel medio periodo, l’approccio virtuoso per rinnovare ed elettrificare gli impianti di riscaldamento in gran parte d’Europa. I prodotti presentati spaziano da soluzioni totalmente elettriche con pompe di calore monoblocco e splittate a generatori ibridi con caldaia integrativa a condensazione a gas o gasolio. Sono disponibili soluzioni per installazione interna ed esterna agli edifici e diverse proposte per la gestione dell’acqua calda sanitaria e l’integrazione con solare termico e fotovoltaico. Il prodotto di punta è Hybrid Revolution, ibrido ultra-compatto senza unità esterna che rappresenta l’evoluzione di Murelle Revolution , già riconosciuta quale soluzione ideale per le riqualificazioni energetiche delle realtà abitative dotate di impianti con caldaia tradizionale e radiatori. Hybrid Revolution è dotata di una pompa di calore aria-acqua a inverter che raggiunge la temperatura di mandata di 70 °C e lavora con gas refrigerante R290 dall’impatto GWP quasi nullo. All’interno della stessa unità murale è presente anche un generatore a condensazione a gas con modulazione 1:10 per una perfetta integrazione alla funzione sanitaria, specialmente in abbinamento al solare termico. Ma soprattutto, Hybrid Revolution convince per la sua silenziosità che, insieme alle dimensioni particolarmente compatte e all’assenza di unità esterna, ne fanno il prodotto ideale per la riqualificazione degli impianti esistenti ad alta temperatura.
www.sime.it
Vitocal 250-A e 252-A di Viessmann sono due delle nuove pompe di calore aria-acqua ad alta temperatura sviluppate appositamente per gli interventi di modernizzazione degli impianti. Raggiungono infatti una temperatura di mandata fino a 70 °C e ciò permette di integrarle all’impianto a radiatori esistente per il riscaldamento, il raffrescamento degli ambienti e la produzione di ACS. Grazie alla loro tecnologia, sono in grado di sfruttare il calore ambientale in modo efficiente sia per il riscaldamento sia per il raffrescamento (COP fino a 5,3). L’efficienza energetica, la pratica gestione tramite un’app e un design attraente rendono le nuove Vitocal perfette sia per le riqualificazioni sia per l’installazione in nuovi impianti. Le nuove pompe utilizzano il refrigerante “verde” R290 (propano) che ha un GWP 100 molto basso, pari a 3. L’alimentazione della pompa di calore in abbinamento a un sistema fotovoltaico con moduli e accumulo elettrico Viessmann consente di ridurre i costi energetici e sfruttare al massimo il potenziale delle fonti di energia rinnovabili. Il sistema idraulico brevettato Hydro AutoControl® delle nuove pompe di calore riduce notevolmente i tempi di installazione, in quanto diversi componenti idraulici sono già premontati; inoltre, grazie a Hydro AutoControl® l’ingombro complessivo del sistema si riduce fino al 60% rispetto a un impianto a pompa di calore tradizionale. Il risultato è una soluzione affidabile, efficiente ed esteticamente gradevole, denominata OptiPerform. Grazie all’Advanced Acoustic Design+, le pompe di calore sono tra le più silenziose della categoria. In combinazione con il controllo intelligente della velocità, il ventilatore causa solo basse emissioni di rumore nel funzionamento a pieno carico e a carico parziale: l’unità esterna può allora essere installata senza problemi anche in aree densamente edificate, come nel caso di case a schiera o in prossimità del confine di proprietà. Le pompe di calore sono collegate con il servizio tecnico Viessmann in ogni momento: un eventuale guasto viene così comunicato all’assistenza tecnica in tempo reale. Le pompe di calore esprimono il loro potenziale quando inserite all’interno di un sistema integrato, composto da pompa di calore, appunto, caldaia, fotovoltaico, sistema di storage (Vitocharge) e, all’occorrenza, colonnina di ricarica per auto elettriche. www.viessmann.it
Il sistema AriaSilent di Valsir per la distribuzione dell’aria nei sistemi di ventilazione meccanica controllata compare tra le novità esposte in occasione di ISH. Tra le principali caratteristiche, la versatilità senza precedenti del sistema di raccordi AriaSilent Link, che consente di abbinare diversi tubi corrugati con il medesimo box di distribuzione e porta griglia, indipendentemente dal tipo di condotto utilizzato. Questo significa ridurre al minimo il numero di componenti necessari per la realizzazione dell’impianto. Inoltre, i componenti di AriaSilent sono realizzati con materiali plastici dalle caratteristiche antimicrobiche per un elevato livello di comfort e igienicità del sistema. Molti i brevetti introdotti dalla nuova gamma: per esempio, il deflettore interno ai box che consente di distribuire uniformemente l’aria in ogni condotto, la linguetta a strappo che permette di utilizzare solo le connessioni necessarie all’installazione senza l’utilizzo di tappi e il sistema di sicurezza di aggancio delle griglie. www.valsir.it
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Tagliare i consumi di energia e risparmiare sulla bolletta grazie ai bonus edilizi è possibile, purché gli interventi di isolamento termico a cappotto e sostituzione infissi vengano correttamente progettati e realizzati
Grazie ai bonus edilizi e alle agevolazioni messe in campo dal Governo negli ultimi anni, è possibile tagliare i consumi di energia e risparmiare sulla bolletta. L’obiettivo principale delle agevolazioni rimane, infatti, la riqualificazione degli edifici sia dal punto di vista strutturale che energetico; tema quanto mai attuale in un momento in cui l’incremento del costo dell’energia ha determinato l’aumento di quello delle utenze. Nel corso del 2022, i consumatori –famiglie, imprese e lavoratori – hanno dovuto far fronte a un aumento esponenziale delle bollette di luce e gas; riflesso di un trend di forte crescita delle quotazioni internazionali delle materie prime energetiche e del prezzo della CO2 determinato dalla crescente domanda di gas che si è attivata dopo il periodo di lockdown e dal conseguente calo delle produzioni, dovuto alla pandemia, aggravata dalla situazione di incertezza determinata dal conflitto Russo-Ucraino, peraltro ancora in corso. La situazione sembra stia rientrando su livelli normali; nel mese di gennaio 2023 la media del prezzo dell’energia è scesa
a 176 euro e quella del gas a 68 euro. Importi comunque superiori rispetto a quelli di inizio 2021.
Alla crisi energetica si somma quella climatica che, negli ultimi anni, ha spinto la Comunità Europea ad adottare misure sempre più stringenti per il contenimento delle emissioni di gas serra. Nel 2021 l’UE ha reso la neutralità climatica, ovvero l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, giuridicamente vincolante nell’UE, fissando un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030.
Un elemento fondamentale dello sforzo dell’UE verso la neutralità climatica è il cosiddetto pacchetto “Fit for 55%”, che comprende proposte di revisione della legislazione vigente e nuove iniziative per trasformare gli obiettivi climatici in normativa UE. A metà marzo è stata approvata dal Parlamento europeo la direttiva dell’Unione attuativa del pacchetto “Fit for 55%” sulle “case green”, che impone l’obbligo di miglioramento energetico degli edifici residenziali entro tempi stabiliti per il raggiungimento di determinati obiettivi. Edifici residenziali in classe E
entro il 2030 e in classe D entro il 2033, costituiscono i primi due step della road map da seguire per rendere più efficienti gli immobili nelle classi energetiche inferiori. Dal 2028, tutti i nuovi edifici dovranno essere costruiti a emissioni zero. Entro il 2032 i nuovi requisiti di emissioni dovrebbero essere rispettati anche dagli edifici residenziali già esistenti, solo nel caso in cui siano sottoposti a importanti ristrutturazioni. Il tutto finalizzato ad avere entro il 2050 edifici a emissione zero. L’approvazione non è l’atto finale, manca ancora il trilogo, la fase di negoziati tra istituzioni europee che porterà al testo definitivo di questo discusso provvedimento, decisamente impattante per l’Italia, anche per il solo passaggio in classe E. Basta pensare che in Italia circa il 60% degli edifici è oggi in classe F e G. Per il salto di classe, infatti, occorre ridurre i consumi energetici di circa il 25%: riduzione che si ottiene solo con interventi come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi o la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione.
Crisi energetica e climatica, due temi strettamente interconnessi, spingono dunque famiglie e imprese a cercare soluzioni e interventi che consentano un taglio della bolletta, riducendo gli sprechi e la dispersione di calore e contenendo i consumi, senza peraltro rinunciare al comfort ma anzi, migliorando la qualità della vita tra le mura domestiche e negli ambienti di lavoro. In tal senso, tra gli interventi di risparmio energetico più indicati c’è la realizzazione del cappotto termico, sistema di isolamento termico dell’involucro che permette di ottimizzare le prestazioni energetiche degli edifici, e la sostituzione degli infissi con soluzioni più moderne e performanti, che beneficiando degli incentivi statali, consentono un duplice risparmio, legato sia al taglio dei costi in bolletta che alla riduzione della spesa sostenuta per l’acquisto di nuove finestre ad alto risparmio energetico. Anche nel 2023, infatti, è possibile fare ricorso a un ampio ventaglio di soluzioni in termini di bonus edilizi, nonostante le novità introdotte dalla Legge Bilancio 2022 riguardanti per lo più la misura del Superbonus, con il taglio dell’aliquota, scesa, tranne che per alcune eccezioni, dal 110% al 90% e il blocco delle cessioni e degli sconti in fattura per i bonus edilizi a partire dal 17 febbraio, introdotti con il DL. 16 febbraio 2023 n.11 (Decreto Cessioni).
Ma quanto si può risparmiare portando a termine un intervento di efficientamento energetico sfruttando i bonus edilizi? Uno studio dell’Enea ha stimato che con la posa del cappotto termico, in un anno, si può abbassare la bolletta di gas e luce del 20%, grazie alla minore quantità di combustibile utilizzato per riscaldare gli ambienti in inverno e l’energia in meno per far funzionare il condizionatore d’estate.
Dall’analisi dei dati del catasto energetico CENED 2+ della regione Lombardia, che mette a disposizione un portale Open Source dal quale si possono scaricare tutti gli attestati di prestazione energetica caricati dai certificatori nell’ambito degli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici esistenti, è risultato che l’intervento sull’involucro opaco consente, mediamente, una riduzione di circa il 30% – valore che varia in base alla superficie d’intervento, alla situazione ante operam e alle specifiche dell’intervento – e che è quello più incisivo in termini di riduzione del fabbisogno energetico. L’intervento sull’involucro trasparente consente, invece, di ottenere una riduzione di circa il 5-10%. Quindi, se si interviene con infissi di nuova generazione, il risparmio può essere importante: per esempio, l’installazione di finestre con doppi vetri può determinare un dimezzamento del valore della trasmittanza termica (Uw), la quantità di calore che passa tra interno e esterno del serramento, rispetto a quelle a vetro singolo e questo fa sì che durante l’inverno ci sarà bisogno di meno energia per riscaldare la casa. In alcuni casi, con la sostituzione infissi, le dispersioni di calore vengono ridotte anche del 40% rispetto ai valori di vecchie finestre, meno performanti. È ovvio, quindi, che effettuando più interventi si possono raggiungere ottimi risultati e che per risparmiare sulla bolletta, oltre al cappotto termico, un altro intervento importante riguarda proprio gli infissi.
Superbonus al 90%
Come ormai noto, il Decreto Rilancio, approvato a luglio 2020, tra le tante misure messe in campo in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha introdotto il Superbonus 110%, maxi detrazione per interventi di efficientamento energetico e antisismici, installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. La normativa in questi anni ha subito numerose modifiche che spesso ne hanno reso difficile l’applicazione. Con l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio per il 2023 (Legge 29 dicembre 2022, n. 197) e con la conversione in legge del Decreto aiuti quater (DL del 18.11.2022 n. 176) sono state introdotte numerose novità sui bonus edilizi.
In materia di Superbonus, la novità più importante è legata alla riduzione della percentuale di detrazione e a criteri più stringenti per l’ottenimento, quali il tetto massimo di reddito e il vincolo della “prima casa”.
A partire dal 2023, si passa quindi da una detrazione del 110% a una del 90%, con ulteriori riduzioni nel bien -
nio successivo, fatte salve alcune eccezioni individuate nell’Articolo 1, comma 894, della Legge di Bilancio 2023. La misura esatta dell’aliquota da applicare nel 2023, varia quindi in funzione del soggetto e del rispetto di determinate condizioni.
Per quanto riguarda condomìni, persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari e Onlus, Associazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale, la detrazione spetta nella misura del 110% anche per le spese sostenute nel 2023 se:
■ la CILAS è stata presentata entro il 25 novembre 2022 e, per i condomini, l’assemblea che ha approvato l’esecuzione dei lavori è stata adottata tra il 19 e il 24 novembre 2022;
■ solo per i condomini, la CILAS è stata presentata entro il 31 dicembre 2022 e l’assemblea che ha approvato l’esecuzione dei lavori è stata adottata entro il 18 novembre 2022;
■ negli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici, al 31 dicembre 2022, risulta presentata l’istanza per acquisire il titolo abilitativo.
La data della delibera assembleare deve essere attestata con apposita dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà rilasciata, ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. n. 445/2000, dall’amministratore o dal condòmino che ha presieduto l’assemblea. Nei casi diversi dai precedenti, la detrazione spetta nella misura del 90% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, mentre per le spese sostenute post 2023, l’aliquota agevolativa si ridurrà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025
Nel caso di edifici unifamiliari o unità funzionalmente autonome, in relazione a lavori iniziati prima del 1° gennaio 2023, la detrazione è pari al 110%:
■ per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022;
■ per le spese sostenute fino al 31 marzo 2023 purchè al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Per gli interventi avviati dopo il 1° gennaio 2023, la detrazione spetta nella misura del 90% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, a condizione che:
■ il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare in oggetto;
■ che l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale;
■ che il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro (calcolato secondo indicazioni fornite dal legislatore, sulla base del “quoziente familiare”).
L’aliquota resta al 110% fino al 2025:
■ per le zone terremotate;
■ per i soggetti che svolgano attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, e i cui membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscano alcun compenso o indennità di carica, per interventi su immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4, a titolo di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d’uso gratuito.
In riferimento agli IACP ed enti equivalenti, compresi quelli effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso edificio, e dalle cooperative a proprietà indivisa, la detrazione spetta nella misura del 110% per le spese sostenute entro il 30 giugno 2023, ovvero entro il 31 dicembre 2023 se alla data del 30 giugno 2023 sono stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Come noto, gli interventi ammessi alla detrazione si dividono tra trainanti, che prevedono requisiti minimi, e trainati –
installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo, sostituzione dei serramenti e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici – che accedono al bonus purché realizzati insieme ai primi.
Gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio o dell’unità immobiliare con ingresso indipendente, sono considerati trainanti
L’installazione del cappotto termico è dunque tra gli interventi trainanti. Tra le condizioni indispensabili per l’accesso alla detrazione c’è il miglioramento di due classi energetiche dell’intero edificio, o nel caso in cui non fosse possibile, il conseguimento della classe energetica più alta. Tale miglioramento deve poi essere certificato dall’Attestato di Pre-
stazione energetica (APE). Inoltre i materiali utilizzati devono rispettare i Criteri Ambientali minimi (CAM) ed è richiesta l’asseverazione da parte di un tecnico che attesti la rispondenza dell’intervento ai requisiti richiesti (allegato A del DM 6 agosto 2020).
Per quanto riguarda le spese ammissibili, si va dai 50.000 euro per gli edifici unifamiliari, ai 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per condomini con max 8 unità abitative, ai 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per immobili con più di 8 abitazioni.
L’Ecobonus “ordinario”, rivolto ai cittadini che eseguono interventi finalizzati all’aumento del livello di efficienza energetica degli edifici esistenti in cui possiedono un diritto reale, viene confermato fino al 31 dicembre 2024. I lavori interessati dall’Ecobonus consentono un miglioramento dei consumi per il riscaldamento che comporta un notevole risparmio energetico complessivo e, di conseguenza, economico, oppure il miglioramento termico dell’edificio determinato da interventi sulle coibentazioni, posa di nuovi pavimenti e sostituzione delle finestre o degli infissi. Per accedere al bonus, l’edificio o unità immobiliare dovrà essere accatastata o con richiesta di accatastamento in corso; in regola con il pagamento di eventuali tributi e dotata di “impianto di climatizzazione invernale”.
In base alla definizione di impianto termico dell’art. 2, comma 1, lettera l-tricies del D.lgs. n. 192/2005, l’impianto deve essere fisso, alimentato con qualsiasi vettore energetico e non avere limiti sulla potenza minima inferiore. Inoltre, deve essere funzionante o riattivabile con un intervento di manutenzione, anche straordinaria.
L’aliquota di detrazione varia in base alla tipologia di intervento di riqualificazione effettuato dal contribuente. Per quanto riguarda cappotti e infissi, è pari al 65% per gli interventi di isolamento involucro su strutture opache verticali (muri), strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti). La condizione per fruire dell’agevolazione è che siano rispettati i requisiti di trasmittanza termica U, espressa in W/mqK, contenuti nell’allegato E del decreto attuativo del Mise “efficienza energetica” o “requisiti Ecobonus“; mentre scende al 50% in caso di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari (allegato M al decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311). Il limite di spesa per l’intervento è fissato a 60.000 euro per ciascuna unità immobiliare se la sostituzione o la modifica (ma non la nuova installazione) degli infissi apporterà un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile.
L’Ecobonus rimane confermato fino al 31/12/2024 anche per i condomìni. Nel caso in cui l’intervento migliori la prestazione energetica raggiungendo un livello di qualità media di cui al decreto del MISE 26 giugno 2015, l’agevolazione consiste in una detrazione IRPEF pari al 70% o al 75%, con un limite di spesa massimo pari a 40.000€ per ogni unità immobiliare. Ma, se l’intervento riguarda il cappotto termico e la coibentazione del tetto di un condominio, l’aliquota di detrazione passa dal 70% all’85%.
Nel 2023 è confermata la detrazione Irpef al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (di cui all’articolo 16-bis del TUIR), con limite di spesa a 96.000 euro (anziché 48.000 euro).
In vigore anche il bonus unico 80-85% per gli interventi su parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica.
In base alla risoluzione 25 giugno 2020, n. 34, dell’Agenzia delle Entrate, gli interventi di Ecobonus non devono necessariamente essere sostenuti su immobili residenziali - come previsto per quasi tutti gli interventi sul recupero del patrimonio edilizio dell’articolo 16-bis del Tuir, anche se minori, e sul superbonus – ma possono usufruire delle detrazioni per l’Ecobonus e per il sisma bonus (solo se ordinari) anche i titolari di reddito d’impresa che effettuano gli interventi su immobili da essi posseduti o detenuti, a prescindere dalla qualificazione degli stessi come:
■ strumentali per natura (cioè con categoria catastale B, C, D, E o A/10) o per destinazione (cioè utilizzati dall’impresa);
■ registrati in contabilità tra le immobilizzazioni;
■ beni merce, cioè registrati tra le rimanenze di magazzino;
■ patrimoniali.
Come già accennato, per accedere ai bonus, l’intervento di sostituzione infissi e serramenti non deve configurarsi come nuova installazione ma come sostituzione di elementi già esistenti e/o sue parti. Inoltre, il serramento interessato dall’intervento deve delimitare un volume riscal-
A decorrere dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del Decreto Legge 16 febbraio 2023 n.11 (Decreto Cessioni) non è più consentito l’utilizzo delle opzioni alternative alla detrazione fiscale a tutti gli interventi indicati all’art. 121, comma 2 del Decreto Rilancio.
A partire dal 16 febbraio 2023, quindi, non viene più concessa la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito, fatte salve alcune casistiche che potranno continuare a utilizzare le opzioni alternative. In particolare all’art. 2, comma 2 del nuovo Decreto Legge n. 11/2023, è previsto che il blocco della cessione non si applichi alle spese sostenute per gli interventi di superbonus per i quali entro il 16/02/2023:
■ risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata per il superbonus (la CILAS), nel caso di interventi diversi da quelli effettuati dai condomìni;
■ risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata per il superbonus (la CILAS), nel caso di interventi effettuati dai condomìni;
■ risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, per gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici.
Per quanto riguarda gli interventi diversi al superbonus, lo stop alle opzioni alternative non si applica agli interventi per i quali entro il 16/02/2023:
■ risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
■ siano già iniziati i lavori, quando non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo;
■ risulti regolarmente registrato il contratto preliminare ovvero stipulato il contratto definitivo di compravendita dell’immobile nel caso di utilizzo del sismabonus-acquisti (art. 16-bis, comma 3 del TUIR).
Inoltre, vengono abrogate anche le disposizioni di cui all’articolo 14, commi 2-ter, 2-sexies e 3.1, e all’articolo 16, commi 1-quinquies, terzo, quarto e quinto periodo, e 1-septies, secondo e terzo periodo, del decreto-legge n. 63 del 2013 che riguardano le altre forme di sconto in fattura e cessione del credito non previste dal Decreto Rilancio.
Con il disegno di legge Milleproroghe, è stato fatto slittare dal 16 al 31 marzo 2023 il termine entro il quale, ogni anno, i committenti di un intervento agevolato con il Superbonus e gli altri bonus edilizi che hanno optato nell’anno precedente per lo sconto in fattura o la cessione del credito, devono inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione e i dati relativi alle spese per gli interventi realizzati sulle parti comuni. In realtà, al momento, sono al vaglio del Governo diverse proposte per bypassare questa scadenza e cercare una soluzione per far ripartire la cessione dei crediti, tra le quali, per esempio, la richiesta di utilizzare gli F24 in compensazione dei crediti maturati oppure l’iscrizione dei crediti sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate senza attendere il contratto di cessione del credito con la banca. La speranza è che i 15 giorni in più possano essere sufficienti per cogliere gli effetti delle modifiche normative orientate a sbloccare la cessione dei crediti.
dato verso l’esterno o verso vani non riscaldati. Detto ciò, occorre verificare che i valori di trasmittanza termica iniziali (Uw) del serramento siano superiori ai valori limite riportati nella tabella 1, Allegato E del Decreto MiSE 6 agosto 2020. Dopodiché, andrà verificato che quelli finali siano inferiori o uguali ai valori limite riportati nella stessa Tabella.
Alla determinazione della prestazione energetica dell’infisso, oltre alle caratteristiche del serramento, concorrono anche quelle del cassonetto (Usb), della chiusura oscurante (ΔR addizionale) e dell’eventuale schermatura solare/zanzariera (gtot) che, contribuendo all’efficientamento energetico della facciata, vanno considerate nella valutazione della trasmittanza termica complessiva dell’infisso.
Questi componenti devono essere opportunamente valutati in relazione alla progettazione dell’interfaccia dell’infisso con il vano murario, nella quale occorre considerare almeno tre piani funzionali: quello della tenuta agli agenti atmosferici, che riguarda l’interfaccia con l’esterno; quello della permeabilità all’aria interna, sul quale si gioca la traspirabilità del giunto al fine di scongiurare la formazione delle condense; e quello dell’isolamento termo-acustico e del fissaggio meccanico, importante per l’isolamento e il trasferimento dei carichi al vano di posa del serramento.
In relazione alla zona climatica di installazione, per definire i criteri di scelta delle caratteristiche prestazionali di permeabilità all’aria, tenuta all’acqua e resistenza al carico del vento del serramento è utile considerare la norma UNI 11173. La progettazione e installazione dell’infisso sono determinanti anche in funzione della tenuta del sistema serramento-cappotto, laddove la congiunzione tra i due elementi gioca un ruolo primario per garantire quella continuità di isolamento che assicura all’edificio il salto di classe energetica richiesto. In particolare, la posa in opera qualificata è necessaria per massimizzare le prestazioni dei nuovi serramenti che diventeranno un tutt’uno con il sistema a cappotto esterno. Una progettazione accurata e una posa qualificata assicurano, infatti, la perfetta integrazione del serramento di nuova generazione e “ad alte prestazioni” nella muratura, ed eviteranno la
formazione dei ponti termici, responsabili del minor comfort domestico e dell’aumento dei costi della bolletta.
È quindi opportuno, per esempio, utilizzare un controtelaio con interposizione di isolante sul quarto lato inferiore che suddivide il davanzale interno ed esterno e provvisto di profili porta-intonaco per avere più isolamento e tenuta del sistema.
A questo proposito, si richiama la serie di norme UNI 11673: la norma UNI 11673-1 regola la posa in opera dei serramenti e definisce i requisiti e i criteri di verifica della progettazione. La parte 2 della stessa – UNI 11673-2 – disciplina le attività professionali non regolamentate e stabilisce i requisiti di conoscenza, abilità e competenza degli installatori/posatori, mentre la UNI 11673-3 regola l’attività di formazione non formale degli stessi. Infine, la parte 4 – UNI 11673-4 – riguarda i requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione.
In base a quanto definito nell’art. 3.2.6 “Capacità tecnica dei posatori” del decreto 23 giugno 2022 “Criteri ambientali minimi per interventi edilizi”, viene “attribuito un punteggio premiante all’operatore economico che si avvale di posatori professionisti, esperti nella posa dei materiali da installare”. “Tale specializzazione è comprovata dal relativo certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la singola professione, secondo quanto previsto dalla legge 14 gennaio 2013, n. 4, nominale e specifico per il materiale o l’elemento tecnologico che dovrà essere posato. La documentazione comprovante la formazione specifica o la conformità alla norma tecnica UNI sarà rilasciata e dovrà essere fornita per tutti i nominativi che prenderanno parte alla posa dei prodotti da costruzione in cantiere”. Nel caso in questione, la UNI 11673-2 sopra richiamata.
Quando si parla di cappotto termico si fa riferimento a un sistema di isolamento termico, che se ben progettato, realizzato e posato, assicura diversi benefici economici in termini di riduzione dei consumi energetici e diretto impatto sulla bolletta, e contribuisce alla protezione del clima e dell’ambiente mediante la riduzione delle emissioni inquinanti, assicurando maggiore sostenibilità, intesa nel senso più generale del concetto, in termini ambientali, economici e sociali, e un miglioramento del comfort abitativo.
Il risparmio legato al cappotto termico non è solo in termini di riscaldamento, ma anche di raffrescamento estivo. In tal senso, è fondamentale conseguire una buona progettazione sia dell’involucro opaco che di quello trasparente È bene, inoltre, tenere presente che la presenza di un elevato livello di isolamento termico in edilizia, consente di ridurre fino al 50% la quantità di frigorie richieste nel periodo estivo, dimezzando così il consumo elettrico dei condizionatori per il raffrescamento.
Il cappotto termico è indubbiamente la misura più efficace in assoluto per l’efficienza energetica degli edifici e del loro involucro, purché il sistema sia realizzato a regola d’arte e soddisfi gli obblighi di legge, vincolanti anche per l’accesso ai bonus fiscali.
Come riportato anche nella Nota ENEA sulla prestazione dei materiali isolanti (2 dicembre 2020), in merito all’idoneità dei prodotti per l’isolamento termico per l’ammissibilità alle detrazioni fiscali previste dall’Ecobonus e dal Superbonus, oltre ai limiti riportati nell’Allegato E del decreto interministeriale 6 agosto 2020, bisogna rispettare i requisiti tecnici previsti a livello nazionale dal DM 26/06/2015 “requisiti minimi”, attualmente in fase di revisione, quelli previsti per l’accesso alle detrazioni fiscali che, per gli interventi sull’involucro, riguardano i valori limite delle trasmittanze termiche differenziate per zone climatiche, e quelli previsti dai regolamenti regionali, dalle Direttive Europee e dagli obblighi europei di riduzione dei consumi.
Il valore della trasmittanza dell’elemento edilizio si calcola secondo la norma UNI EN ISO 6946. I valori della conduttività termica, per i singoli materiali, o della resistenza termica, per componenti costituiti da kit o per sistemi con strati termicamente non omogenei, da utilizzare nel calcolo della trasmittanza, vanno desunti dalle caratteristiche dichiarate dal produttore.
In merito agli obblighi europei di riduzione dei consumi, è novità recentissima l’accordo preliminare raggiunto tra Parlamento Europeo e Consiglio Europeo, nell’ottica di un rafforzamento della Energy Efficiency Directive, che istituisce il
principio dell’efficienza energetica come vincolo legale per il raggiungimento degli obiettivi dell’European Green Deal e del piano REPowerEU per la transizione dal gas russo verso l’utilizzo di fonti rinnovabili. Se approvato, tale accordo introdurrebbe nuovi oneri per i singoli paesi in termini di riduzione dei consumi energetici, rispetto a quanto inizialmente previsto, superando quanto proposto dalla Commissione Europea con il pacchetto di riforme “Fit for 55”. In pratica, ciascun paese dovrà ridurre i propri consumi in media dell’1,49% all’anno dal 2024 al 2030, rispetto allo 0,8% di oggi. La direttiva introduce anche il concetto di “povertà energetica”, spingendo i singoli paesi a mettere in atto iniziative di sostegno per completare la transizione energetica anche presso le fasce più deboli della popolazione. Secondo l’Osservatorio della Povertà Energetica, in Unione Europea circa una persona su dieci vive in condizioni di indigenza a livello energetico. In Italia, sono più di 2,3 milioni le famiglie in condizioni di povertà energetica. Un problema che può essere arginato anche attraverso l’efficienza energetica in edilizia. In tal senso, un beneficio decisivo nel prevenire o ridurre quanto più possibile la povertà energetica, è dato sicuramente dal cappotto termico.
Un aspetto fondamentale a garanzia del miglior comfort termico è legato alla scelta dei pannelli isolanti per i sistemi di isolamento a cappotto, disponibili sul mercato in diverse forme, materiali e prezzi.
I materiali isolanti possono essere di tipo organico oppure inorganico, suddivisi in naturali o sintetici. Gli organici sintetici vengono distinti in funzione della caratteristica del materiale e del prodotto in:
■ fibrosi, in fibra di poliestere;
■ cellulari, del tipo polietilene, EPS, XPS e PUR;
■ porosi.
Per cappotto termico esterno si intende un sistema composto da più strati: collante, materiale isolante termico sotto forma di pannello, tasselli per ancoraggio, intonaco di fondo, strato di rinforzo o armatura, intonaco di finitura e accessori. Perché il cappotto possa esplicare al meglio la sua funzionalità e la sua durata nel tempo è necessario che venga posato in opera correttamente.
Per realizzare un cappotto di qualità è opportuno scegliere sistemi prodotti certificati da una sola azienda che commercializza l’intero kit. A livello europeo, EAE (Associazione Europea di Produttori di Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto) ha definito e certificato un sistema di isolamento a cappotto denominato ETICS, acronimo di External Thermal Insulation Composite System, ovvero sistema composito di isolamento termico esterno Per ETICS si intende un kit certificato composto da materiali compatibili tra loro, di elevata qualità e certificato a livello europeo e installato da manodopera specializzata. Per i sistemi a cappotto, ad oggi, non è presente, a livello europeo, una norma armonizzata di prodotto. Da diverso tempo, infatti, è in elaborazione il progetto della norma di prodotto prEN 17237 “Thermal Insulation products for buildings – External thermal insulation - Specification”. Quindi, per sviluppare sistemi di isolamento termico a cappotto che possano essere marcati CE su base volontaria e che rispettino i requisiti minimi della direttiva sui prodotti da costruzione, occorre fare riferimento all’EAD 040083-00-0404, in sostituzione della guida ETAG 004 (European Technical Approval Guideline), il documento per la valutazione europea in conformità del quale si produce l’ETA – Valutazione Tecnica Europea – sui Sistemi a Cappotto. Attualmente, in Italia, la maggioranza dei sistemi a cappotto è ancora dotata di ETA ottenuto in base alla ETAG 004. Secondo le indicazioni del Consorzio Cortexa, che riunisce le più importanti aziende specializzate nel settore dell’Isolamento Termico a Cappotto in Italia, per essere certi che il sistema di isolamento termico a cappotto risulti in assoluto la misura più efficace per l’isolamento termico dell’involucro edilizio, occorre che siano verificati tre requisiti fondamentali:
1. scegliere esclusivamente sistemi a cappotto forniti e certificati come kit, dotati di certificato ETA004 e di marcatura CE di sistema;
2. effettuare una corretta progettazione del cappotto termico secondo la norma UNI/TR 11715:2018;
3. avvalersi di posatori di cappotto termico specializzati ed esperti e le cui competenze siano certificate secondo la norma UNI 11716:2018.
Sono due in Italia le norme UNI dedicate ai sistemi di isolamento a cappotto:
■ la UNI/TR 11715:2018 richiede l’uso di materiali certificati per la progettazione e posa in opera dei sistemi di isolamento termico a cappotto;
■ la UNI 11716:2018 certifica le competenze dei posatori.
In relazione ai materiali da costruzione, nel 2021 è stata pubblicata la UNI 10351 che “fornisce il metodo per il reperimento dei valori di riferimento per conduttività termica, resistenza al passaggio del vapore e calore specifico dei materiali da costruzione in base all’epoca di installazione“.
La norma integra, inoltre, la UNI EN ISO 10456 per la parte che riguarda i materiali isolanti per l’edilizia a seconda se siano o meno dotati di marcatura CE.
Per fare qualche esempio, gli organici naturali di tipo fibroso comprendono la fibra di legno, la lana di legno, le fibre vegetali e animali; quelli di tipo cellulare, il sughero. Per quanto riguarda gli inorganici sintetici, quelli di tipo fibroso includono le lane minerali (vetro/roccia); i cellulari, il vetro cellulare, e i porosi, il calcio silicato e il cemento cellulare. Tra i materiali isolanti maggiormente utilizzati nei cappotti si considerano quelli:
■ a base EPS, eventualmente additivati con grafite al fine di migliorare la conduttività termica del pannello, che sono caratterizzati da una buona/ottima prestazione di conducibilità, buon comportamento all’incollaggio e un costo contenuto;
■ la lana di roccia, per cui valgono le stesse caratteristiche degli EPS con in più una ottima prestazione di reazione al fuoco e una buona prestazione di isolamento acustico;
■ il poliuretano, che ha ottime prestazioni di conducibilità anche a fronte di spessori inferiori.
La scelta del materiale più idoneo è funzionale allo scopo per cui il cappotto viene realizzato e deve essere fatta tenendo conto dell’ambito di applicazione e della tipologia di edificio . La prestazione dei materiali isolanti è determinante nella scelta, perché questi materiali sono i
principali responsabili dell’isolamento termico, per cui è fondamentale che i progettisti siano certi delle prestazioni del materiale scelto.
Un materiale viene definito isolante quando la conduttività, ovvero il parametro di controllo per verificare la capacità isolante di un materiale omogeneo, λ < 0,065 [W/mK]. Per valutare l’efficacia di un sistema costruttivo, invece, è necessario stabilire il suo valore di resistenza termica R [m²K/W]. I materiali isolanti oggi in commercio sono caratterizzati da conduttività termiche dichiarate λD che variano (fonte ANIT):
■ tra 0.09 e 0.031 W/mK per materiali tradizionali;
■ fino 0.026 W/m K per materiali che sfruttano gas diversi dall’aria (per esempio il poliuretano);
■ fino a 0.020 W/m K per materiali innovativi con nanotecnologie atte a creare micropori senza molecole d’aria o atte a intrappolare in modo più efficace le molecole di gas (per esempio l’aerogel).
La conduttività termica dichiarata λD è un valore che accerta da un punto di vista statico l’affidabilità del materiale e corrisponde al cosiddetto λ90/90 valutato in modo che non più del 10% della produzione di quell’azienda si scosterà di più del 10% da quel valore.
È bene ricordare che dal 4 dicembre 2022 è in vigore il DM 06/2022 CAM, che al punto 2.5.7, stabilisce che per l’accesso ai bonus, i materiali isolanti termici utilizzati negli interventi per l’isolamento dell’involucro dell’edificio, “devono possedere la marcatura CE, grazie all’applicazione di una norma di prodotto armonizzata come materiale isolante o grazie a un ETA per cui il fabbricante può redigere la DoP (dichiarazione di prestazione) e apporre la marcatura CE. La marcatura CE prevede la dichiarazione delle caratteristiche essenziali riferite al Requisito di base 6 “risparmio energetico e ritenzione del calore”.
In questi casi il produttore indica nella DoP, la conduttività termica con valori di lambda dichiarati λ D (o resistenza termica RD). Per i prodotti pre-accoppiati o i kit è possibile fare riferimento alla DoP dei singoli materiali isolanti termici presenti o alla DoP del sistema nel suo complesso . Nel caso di marcatura CE tramite un ETA, nel periodo transitorio in cui un ETA sia in fase di rilascio oppure la pubblicazione dei relativi riferimenti dell’EAD per
un ETA già rilasciato non sia ancora avvenuta sulla GUUE, il materiale ovvero componente può essere utilizzato purché il fabbricante produca formale comunicazione del TAB (Technical Assessment Body) che attesti lo stato di procedura in corso per il rilascio dell’ETA e la prestazione determinata per quanto attiene alla sopraccitata conduttività termica (o resistenza termica)”.
Per i materiali isolanti, è il Regolamento (UE) n. 305/2011 che specifica le modalità per la descrizione delle prestazioni del prodotto e ne definisce la marcatura CE, il cui obiettivo è attestare che le informazioni relative alle sue prestazioni siano affidabili in modo che possa essere correttamente utilizzato per realizzare opere che rispondano ai requisiti di base.
Come specificato nel decreto CAM 06/2022, nel caso di materiale isolante termico, il requisito di base che definisce lo scopo per cui il prodotto viene immesso sul mercato è il n. 6 “Risparmio energetico e ritenzione del calore”. È bene precisare, tuttavia, che non tutti i prodotti hanno l’obbligo di marcatura CE. L’obbligo vale solo per quei prodotti e materiali che hanno una norma armonizzata europea di prodotto (hEN). Tuttavia è sempre possibile marcare CE
in maniera volontaria, grazie al documento di valutazione europea (EAD) per garantire al committente o al tecnico la validità delle prestazioni dichiarate.
Riassumendo, sul mercato è possibile trovare:
■ materiali isolanti con marcatura CE con uso previsto per isolamento termico in edilizia;
■ materiali non isolanti con marcatura CE;
■ materiali non marcati CE.
Se il materiale ha obbligo di marcatura CE o è dotato di ETA (European Technical Assesment) prodotta in conformità con l’EAD e il suo scopo è l’isolamento termico nelle schede viene dichiarata la conduttività termica λD In più il prodotto marcato CE è sottoposto al controllo della costanza della prestazione (AVCP).
Così come per la scelta del materiale, anche lo spessore minimo dell’isolamento termico a cappotto, dev’essere funzionale allo scopo; il cappotto è strettamente legato alle caratteristiche dei materiali isolanti utilizzati e al livello di isolamento che si vuole ottenere. Invece, per quanto riguarda lo spessore massimo, con il D.Lgs. 73/2020 è stato completamente sostituito il comma 7 dell’art. 14 del D.Lgs. 102/2014 che, recependo la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, nel caso di interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti che comportino maggiori spessori delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori e inferiori necessari a ottenere una riduzione minima del 10% dei limiti di trasmittanza previsti dal decreto legislativo 192/2005, concedeva la deroga alle distanze legali e urbanistiche per maggior spessori, condizionandole al raggiungimento di maggiori prestazioni energetiche dell’intervento. Il comma 7 ora recita che: “…è permesso derogare, nell’ambito delle pertinenti procedure di rilascio dei titoli abitativi di cui al titolo II del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà, alle distanze minime di protezione del nastro stradale e ferroviario, nonché alle altezze massime degli edifici. Le deroghe vanno esercitate nel rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile”
La norma rimuove il limite massimo degli spessori eccedenti le partiture dell’involucro e interne: non fa più riferimento ai 25 o 30 centimetri di spessore, pertanto, i maggiori spessori delle partizioni costituenti l’involucro edilizio non trovano più un limite massimo. Lo scopo della norma è quello di privilegiare l’interesse nazionale del risparmio energetico, divenuto ormai una priorità, rispetto a quello della pianificazione urbanistica.
Per ottenere un netto miglioramento del comfort domestico, con conseguente riduzione delle spese energetiche, è essenziale intervenire sugli edifici esistenti con l’isolamento termico dell’involucro. Per questo tipo di intervento, non esiste una soluzione standard; ogni caso dev’essere valutato in funzione della tipologia di edificio, delle criticità presenti e del raggiungimento degli obiettivi di riduzione energetica prefissati. Come abbiamo già detto, sia il cappotto termico che la sostituzione degli infissi consentono, seppur in misura diversa, di limitare la dispersione di calore e rendere gli ambienti più confortevoli e salubri.
Quindi sia l’isolamento dell’involucro edilizio, cioè dell’involucro opaco (pareti) che quello dell’involucro trasparente (finestre) diventano fondamentali per ottenere nell’immediato benefici in termini di risparmio in bolletta e benessere. Entrambi possono essere realizzati sfruttando agevolazioni come il Superbonus o l’Ecobonus.
Ma allora, conviene fare il cappotto termico senza cambiare serramenti? Una cosa è certa: si ottiene il massimo isolamento termico solo se il “sistema finestra-cappotto termico” funziona bene. Il che significa che se il foro finestra non è ben isolato diventa il punto debole del sistema, vanificando l’intervento sull’involucro opaco realizzato con la posa del cappotto termico. Per scongiurare questa evenienza, è opportuno utilizzare infissi ad alto isolamento termico, posati in modo qualificato, e progettare l’intervento con particolare attenzione ai punti di connessione tra cappotto termico e finestre.
Tutto ciò al fine di evitare, nella corretta realizzazione di un intervento di isolamento termico, la formazione dei ponti termici, cioè di quelle discontinuità costruttive che possono causare problemi di dispersione del calore, rappresentate, proprio dai punti di connessione tra cappotto termico esterno e finestre.
In tal senso, ai fini della limitazione della dispersione termica e della riduzione delle bollette, sono essenziali sia la progettazione che la corretta posa dei nuovi serramenti.
Infatti, un serramento posato male non potrà mai garantire un perfetto isolamento termico e contribuirà anche al calo delle prestazioni del sistema a cappotto.
Realizzare un intervento di isolamento termico a cappotto congiuntamente alla sostituzione infissi non è obbligatorio, ma può contribuire al raggiungimento dei requisiti necessari per ottenere l’agevolazione fiscale e senz’altro contribuire al comfort abitativo e a un’ulteriore riduzione dei costi della bolletta.
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All’interno del centro storico milanese, via Orti rappresenta un angolo di tranquillità dal trafficato Corso di Porta Romana. Nel palazzo del civico 4 era da tempo in disuso un opificio risalente a fine ‘800 e collocato all’interno di una corte; un tipico volume monopiano, con tre campate ciascuna con tetto a falda a due spioventi. Il progetto preliminare prevedeva la completa demolizione del capannone e lo scavo dell’intero lotto per realizzare due piani di parcheggi interrati, uno spazio polifunzionale seminterrato e otto mini loft
La delicatezza del contesto – nel quale sono stati rinvenuti nelle fasi iniziali di scavo reperti d’epoca romana – ha richiesto un successivo dialogo tra committenza, progettisti e soprintendenza per raggiungere il giusto equilibrio. Per coniugare le esigenze di ciascuna parte coinvolta, il progetto
si è orientato verso una struttura del tutto analoga alla preesistenza nella forma e nelle volumetrie, con un piano di parcheggi e strutture in elevazione con copertura a tre campate. Lo studio di progettazione ha concepito il progetto in carpenteria metallica: la scelta dell’acciaio è
nata dalla necessità di sfruttare al massimo gli spazi riducendo l’ingombro degli elementi portanti. Per le partizioni, le murature e le coperture sono stati scelti elementi totalmente a secco con lastre in cartongesso supportate da profili in acciaio zincato, pannelli sandwich e lamiere metalliche. L’area di cantiere presentava numerose problematiche che non avrebbero consentito l’accesso a mezzi o autocarri di grandi dimensioni e si è provveduto a trasportare le strutture portanti da un edificio adiacente. Strutture leggere e assemblabili in cantiere come quelle in carpenteria metallica hanno permesso di realizzare l’edificio con tempi ristretti malgrado la scarsità di spazi di manovra. Eseguite le prime opere di consolidamento nel cortile si è proceduto alla posa delle strutture in acciaio: colonne di tipo HE 180 Con travi e montanti in profili HEB 140 e IPE 140 formano la maglia principale. I controventi di piano sono in piatti d’acciaio mentre quelli di parete sono in angolari. Ciascuna unità abitativa presenta un soppalco in HEA 100 e HEA 120 più piano di calpestio in lamiera grecata, appeso alle strutture principali mediante profili ad U e accessibile da una scala in carpenteria metallica. Su sottostrutture anch’esse metalliche trova collocazione l’involucro, totalmente a secco, dalle eccellenti prestazioni in ambito di insonorizzazione e di isolamento termico e dal ragguardevole spessore pari a 30,8 cm. In copertura sono presenti pannelli sandwich , lana di roccia, barriera al vapore e lamiera metallica di rivestimento esterno. L’edificio ha prestazioni energetiche di prim’ordine, raggiungendo la classe A, sia grazie ai sistemi di isolamento che mediante l’utilizzo di un sistema radiante per il riscaldamento e un impianto VRV per il raffrescamento estivo. A livello distributivo, infine, le unità abitative sono divise in 6 mini loft singoli e un doppio mini loft con due camere da letto per 640 mq di superficie totale.
COMMITTENT
Privato
PROGETTO ARCHITETTONICO
DNA – Dynamic Network Architects
PROGETTO STRUTTURALE
Studio DEP – Ing. Enrico Pulcini, Ing. Manuela Maini
IMPRESA
RM Costruzioni Immobiliari Srl
COSTRUTTORE METALLICO
Carpenterie Trussardi Srl
IMMAGINI
Dynamic Network Architects
Courtesy of Fondazione Promozione
Acciaio
Tropea S è progettata all’insegna della tutela delle risorse idriche. Può utilizzare soltanto 4 litri d’acqua per un risciacquo completo. Per fare un semplice paragone con le cassette tradizionali con scarico da 9 litri, una famiglia di 4 persone può risparmiare fino a 72 litri al giorno: stiamo parlando, in un anno, di oltre 26.000 bottiglie d’acqua da 1 litro!
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Oltre che una riqualificazione estetica e funzionale, l’obiettivo generale è il recupero in termini di efficienza energetica dell’edificio. In questa puntata, come risolvere il problema muffa
Alla fine il disagio di dover convivere con una situazione irrisolta è prevalso. La pulizia delle zone ammalorate –che sarebbe stata molto più efficace con l’arrivo della primavera (e in previsione di interventi futuri) – non era abbastanza. Abbiamo deciso di intervenire materialmente e definitivamente per la seconda camera da letto, destinata a un bimbo piccolo, e allineare le condizioni di salubrità e comfort al resto dell’appartamento.
Quindi, dopo aver rimosso il mobilio, abbiamo preparato il muro di confine con il vano freddo, posizionando i montanti di legno verticali necessari per fissare le lastre di chiusura. Per poter riagganciare i pensili è stato inserito un traverso orizzontale, mentre alla base dei montanti è stato innestato un elemento sottile in gomma con funzione di separazione acustica e nastrato per migliorare la tenuta all’aria nella zona del battiscopa che, essendo stato rimosso, ha lasciato libero lo spazio tra parquet e muro. Il parquet non è stato rimosso, ma solo protetto. Al centro della parete, tra i montanti, è stato applicato un isolamento in fibra di legno spessore 4 centimetri, mentre su laterali è stato inserito del calcio silicato. In questo modo si è cercato di ottimizzare la prestazione complessiva. Al centro, dove il rischio di condensazione è minore, il basso lambda della fibra di legno aiuta a ottenere una prestazione termica migliore, riducendo le dispersioni. Sugli angoli, il calcio silicato è più idoneo invece a gestire la formazione di condensa. La minore prestazione termica è irrilevante. La struttura è stata poi richiusa con pannelli di cartongesso spessore 1 centimetro. Ultimo ma non meno importante, anzi, importantissimo. Nella linea di contatto tra parete e soffitto sono stati incollati dei pannelli a forma di cuneo (spessore da 3 a 0,7 centimetri) per eliminare il ponte termico del soffitto.
Tale soluzione, a settimane di distanza, si è confermata efficace e non ci sono più tracce di ricomparsa della muffa. Abbiamo deciso di lasciare la pannellatura visibile (rasata e tinteggiata), ma questo elemento tecnico fondamentale nella realizzazione di isolamenti interni può essere integrato in controsoffitti, velette o elementi perimetrali che ne possono mitigare l’impatto estetico, a seconda di gusti o esigenze. Nel resto dell’appartamento, in attesa di realizzare il cappotto esterno, il perimetro non è stato ancora trattato; solo in seguito ne valuteremo la necessità.
Il “cantiere fatto in casa” è durato tre giorni, compresa la tinteggiatura. Iniziato il venerdì pomeriggio, si è concluso nella giornata di lunedì; due persone impiegate, dotazione di strumenti molto semplice, ma comprensiva di ausili per la sicurezza per-
sonale. Da un punto di vista numerico, ipotizzando uno spessore di parete di laterizio pari a 30 cm, lambda 0,6 W/mK, la prestazione complessiva è scarsa. Dalla tabella si può vedere che il valore della trasmittanza è circa 0,55 Wm2K, molto distante dai normali riferimenti per le pareti di case a basso consumo. Però è un valore pari a circa un terzo del valore originale (1,5). Stiamo riducendo le dispersioni della parte di più del 50%.
La temperatura media della stanza (di solito un grado e mezzo più bassa che nel resto dell’appartamento) si è allineata; a volte si è addirittura attestata a mezzo grado al di sopra del setpoint generale. Al tatto, senza una misura diretta, la parete verso il vano non riscaldato è sensibilmente meno fredda; non si avverte più la sensazione “di brivido” dovuto alla nostra perdita di calore verso una superficie fredda. Il salto termico si è ridotto e il comfort è decisamente migliorato. La stanza è in generale più calda. Inoltre, è migliorata sensibilmente la funzionalità della ventilazione meccanica: essendo la temperatura media operante più alta, il flusso d’aria si miscela
prima. Pertanto, si percepisce meno la differenza di temperatura dell’aria in ingresso. Ora possiamo considerare terminato il lavoro e concentrarci sul nuovo progetto: recupero del sottotetto, cappotto esterno e completamento del sistema impiantistico. Ma questa è un’altra storia.
Guarda la raccolta video
completa: http://bit.ly/3FIPuIe
Anche quest’anno Klimahouse è stata un successo con 400 espositori, 100 eventi, 500 partecipanti al Klimahouse Congress e, in totale, oltre 32.000 visitatori interessati ai temi del “Costruire bene, vivere bene”
a cura della REDAZIONE 4
00 espositori, 32.000 visitatori, 100 eventi, 500 partecipanti al Klimahouse Congress: un bilancio più che positivo per la 18a edizione di Klimahouse 2023 (Bolzano, 8-11 marzo 2023) che continua a mettere al centro l’integrazione tra prodotti e progetti all’avanguardia per costruzioni green riscuotendo un grande successo con iniziative come i Klimahouse Tours, visite guidate agli edifici sostenibili dell’Alto Adige più virtuosi, organizzate in collaborazione con la Fondazione Architettura, il Klimahouse Congress e il Klimahouse Wood Summit, i due appuntamenti annuali dedicati all’approfondimento rispet-
tivamente del New European Bauhaus e del mondo del legno. “Siamo una piattaforma importante per diffondere una cultura dell’edilizia meno impattante, sia dal punto di vista energetico che ambientale. Per questo, oltre a promuovere prodotti e soluzioni, diamo una chiave di lettura per comprendere lo sviluppo del mercato del lavoro in questo settore – afferma Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano. Con la survey sui green jobs in edilizia (vedi Box) abbiamo quindi focalizzato l’attenzione sul fattore primario per lo sviluppo dell’edilizia green: l’uomo”, conclude Mur. La prossima edizione si terrà dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024.
Durante la 18a edizione di Klimahouse un focus importante è stato dedicato alle professioni più ricercate per lo sviluppo del settore. La fiera ha infatti promosso una ricerca condotta da Local Area Network che evidenzia quali sono le figure più ricercate e strategiche per rispondere alle sfide globali dell’edilizia sostenibile. La survey ha coinvolto 700 realtà del comparto tra cui aziende del settore edile (30,1%), studi tecnici (36,1%) e professionali (33,8%) che operano sul territorio nazionale.
Nonostante la stretta ai bonus immobiliari, le interviste rivelano quali sono i bisogni occupazionali di aziende e studi professionali e sottolineano che il tema della sostenibilità resta cruciale nell’evoluzione del settore. Dalla ricerca emerge che sono numerose le imprese che intendono assumere nel breve periodo; nello specifico le aziende di costruzioni (53,9%) che ricercano manodopera qualificata con mansioni tradizionali. In particolare, i profili più richiesti da imprese edili e lavori specializzati sono operai con mansioni tradizionali (60,9%), addetti a comunicazione e marketing (18,4%), addetti a impianti di condizionamento a basso impatto ambientale (16,1%) e certificatori della qualità
Karma® – brevetto Ecosim, sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova – è una nuova soluzione integrata che permette con un’unica lavorazione di ottenere l’isolamento termico degli edifici e di evitare il ribaltamento alle azioni sismiche dei tamponamenti perimetrali degli edifici intelaiati in cemento armato. Si tratta di un cappotto termico, prefabbricato a misura, dotato di una rete metallica di supporto alla finitura esterna a intonaco civile; per questo viene denominato cappotto armato. La sua applicazione può trovare impiego sia per edifici di nuova costruzione, che in edifici esistenti per il retrofitting delle prestazioni energetiche e di sicurezza antisismica delle tamponature. A seguito di un rilievo geometrico svolto con l’ausilio di laser scanner, viene sviluppato il modello tridimensionale del sistema. Ogni pannello successivamente arriva in cantiere dotato di sigla alfanumerica che ne identifica la posizione, rispettando un determinato schema di posa stabilito in fase di progettazione e fabbricazione in azienda. Tutti i materiali utilizzati per la produzione del cappotto armato sono tutti compatibili con i criteri ambientali minimi CAM, indispensabili per accedere agli appalti pubblici e per poter ottenere gli incentivi fiscali vigenti. www.ecosism.com
ambientale/sicurezza (12,7%). Gli studi professionali, invece, ricercano maggiormente ingegneri ambientali o civili (37,4%), geometri o periti (37,3%), architetti paesaggisti (23,0%) e ingegneri energetici o energy manager (18,1%). Dall’indagine emerge che le posizioni che offrono contratti più stabili sono quelle di certificatore della qualità ambientale (92,8%), addetto di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale (82,6%), operai con mansioni tradizionali (58,9%) e addetti a comunicazione e marketing (30,6%).
Sono vari i motivi che spingono le imprese ad assumere nuovo personale: tra questi, i principali sono l’espansione in attività tradizionali (70,2%) e in qualifiche medio-alte (59,4%), oppure la sostituzione di personale a fronte di dimissioni (20,1%) o pensionamento (9,6%). Per le imprese edili, così come per gli studi professionali, le modalità di assunzione vanno dal passaparola (56,4%) fino al reclutamento nelle scuole professionali (21,0%). Per i neoassunti è previsto nella maggior parte dei casi un contratto a tempo indeterminato (56,0%) o determinato (24,8%). Inferiori gli apprendistati (7,3%) o le collaborazioni coordinate continuative (3,8%).
Da Fakro un’importante new entry nella propria gamma di finestre da tetto: il serramento FTP-V WiFi, una finestra a bilico dotata di dispositivo di comando a distanza per la movimentazione tramite un’app da smartphone. La nuova finestra WiFi è stata affiancata anche dal modello FTP-V Solar, lanciato durante la kermesse dello scorso anno. Dotata di serie di un pannello solare posizionato nella parte superiore del telaio, FTP-V Solar viene movimentata sfruttando l’energia termica prodotta dal sole e non necessita pertanto di essere connessa all’impianto elettrico della casa. Si configura quindi come una finestra sostenibile dal punto di vista dei consumi energetici, oltre che un modello davvero funzionale, in grado di consentire l’installazione di un serramento automatizzato anche in contesti in cui non è possibile un collegamento con la rete elettrica. L’azienda, infine, ha esposto anche la finestra a bilico PTP-V, che si distingue per i profili multicamera in PVC realizzati fino al 63% con materiale riciclato e rinforzati internamente con anime in acciaio zincato. Questo modello rappresenta una scelta sostenibile, duratura e resistente nel tempo: il PVC, infatti, non teme l’azione dell’acqua o di sostanze acide e corrosive e non necessita di verniciatura, rendendo pertanto questa finestra una valida soluzione soprattutto per gli ambienti ad alta concentrazione di umidità, quali la cucina e il bagno. www.fakro.it
Da Hörmann il portoncino ThermoPlan Hybrid, soluzione in grado di abbinare estetica e prestazioni tecniche di rilievo. Questo modello ha infatti ricevuto dall’Agenzia CasaClima il Sigillo ProdottoQualità, che rappresenta una certificazione attendibile e autorevole nel settore dell’edilizia. Realizzato in acciaio inox e alluminio, il portoncino monta un battente di 82 mm, riempito in schiuma rigida in poliuretano, garanzia di isolamento acustico (fino a 36 dB) e di efficienza energetica con valore UD pari a 0,87 W/ (m2·K). Questo portoncino è disponibile, inoltre, con equipaggiamento RC 3 di serie e con serratura di sicurezza a cinque punti per resistere a tentativi di effrazione. Non solo: il livello di sicurezza può essere aumentato grazie alla possibilità di motorizzazione in abbinamento a BiSecur , sistema in grado di regolare la trasmissione del segnale tra telecomando e motorizzazione per porte, che deve la sua sicurezza all’utilizzo di una codifica AES 128.
www.hormann.it
Industrie Cotto Possagno amplia la gamma Winter® con la nuova tegola Pratika, garantita 30 anni. La posa in opera è facile e sicura, ancora più flessibile e pratica grazie all’imballo in mazzette da 8 pezzi e il passo longitudinale variabile (da ~335 a ~358mm). Pratika è adatta per essere impiegata anche per la ristrutturazione di vecchie coperture. L’azienda, inoltre, ha presentato E-coppo ed E-tegola, ovvero coppi e tegole fotovoltaici che uniscono la qualità di un coppo/tegola in cotto all’efficienza di un impianto fotovoltaico, mantenendo pressoché immutato l’aspetto estetico delle coperture che caratterizzano i paesaggi del nostro Paese. www.cottopossagno.com
Prefa lancia la nuova Tegola Fotovoltaica in alluminio, sistema di copertura con impianto fotovoltaico integrato, leggero e resistente agli agenti atmosferici e al vento. La Tegola Fotovoltaica è compatibile al 100% con il sistema completo Prefa: infatti si integra nella copertura e si abbina con tutti i sistemi di rivestimento e accessori dell’azienda, creando un sistema coordinato, coerente e ricercato a livello estetico. Le tegole fotovoltaiche sono disponibili nella gamma cromatica P.10 nelle tre colorazioni più amate e di tendenza, nei toni del grigio e del nero. Gli elementi fotovoltaici sono integrati nella tegola, senza che sia necessario forare la copertura o passare canaline. Le tegole fotovoltaiche proteggono l’edificio al pari dei sistemi di rivestimento classici e al tempo stesso producono elettricità. Il prodotto è disponibile in due diverse misure e può essere abbinato alla tegola R.16 o al pannello FX.12. www.prefa.it
Da Roverplastik il sigillante per serramenti a base siliconica monocomponente e igroindurente Siliglass che ha la funzione di adesivo strutturale progettato specificamente per l’incollaggio di vetri che diventano, appunto, parte strutturale dell’anta. Contrariamente a quanto accade solitamente, Siliglass non necessita della preventiva applicazione di un primer e dimostra un’eccellente stabilità ai raggi UV, caratteristica che consente alle sigillature di poter essere esposte alla luce solare senza protezione. Utilizzando Siliglass per il fissaggio di vetri su serramenti in PVC, applicandolo lungo tutto il perimetro della vetrocamera, la rigidezza complessiva viene notevolmente migliorata.
L’azienda ha inoltre ottimizzato l’applicazione del prodotto, accelerandone i tempi di presa e asciugatura. Benefici di questa ottimizzazione sono anche l’eliminazione di problematiche di compatibilità con i materiali utilizzati per la sigillatura dei bordi del vetrocamera e la semplificazione della sostituzione del vetro. Il tutto assicurando un ottimo risultato estetico. Il sigillante strutturale viene offerto in tre diverse tipologie di confezionamento – cartuccia, sacchetto o barile – a seconda delle esigenze del cliente.
www.roverplastik.it
Più di 15.000 prezzi del mercato nazionale dei cantieri di nuova costruzione, suddivisi in costi di manodopera, noli-costi orari, materiali, opere compiute e sicurezza. In particolare, sono riportate voci e prezzi per scavi e trasporti, opere provvisionali, pali e trivellazioni, opere in vetrocemento, massetti, sottofondi, vespai, drenaggi, opere murarie, condotti e canne fumarie, tetti e manti di copertura, impermeabilizzazioni, pavimenti, opere in pietra da taglio, rivestimenti, intonaci, controsoffitti e pareti divisorie, serramenti in legno e in pvc, opere in vetro e materie plastiche, opere da pittore, opere stradali e di giardinaggio, assistenze murarie, rilievi e prove di laboratorio, opere di sicurezza.
L’edizione del 1° semestre 2023 riporta l’aggiornamento ordinario delle tabelle della manodopera di tutte le categorie, suddivise per ciascuna provincia italiana, e dei prezzi dei materiali rispetto ai listini di febbraio 2023. Contiene, anche, la revisione generale dei prezzi dei noli e di leganti, malte e calcestruzzi. Di particolare rilievo la revisione effettuata sui costi delle opere murarie che utilizzano nuovi laterizi.
Nella realizzazione degli impianti di questa casa monofamiliare estetica e prestazione tecnica sono stati considerati di pari importanza
a cura della REDAZIONE
Un layout architettonico molto innovativo e una struttura moderna con ampie aperture, che sfruttano al meglio la radiazione solare, caratterizzano sin dall’esterno la struttura abitativa in oggetto, posta in loca-
lità Pergolese, Comune di Madruzzo (TN). Siamo nella Valle del Sarca, non lontani dal Lago di Garda, a 300 metri sul livello del mare dove, pur in fascia climatica F, il problema non è tanto difendersi dal freddo, quanto piuttosto proteg-
gersi dal caldo estivo, che per lunghi periodi può attanagliare la valle, anche di notte. Il progetto considerato è una casa monofamiliare di 176 m2, due piani, volume 540 m3 e 10 vani, risultato di una demolizione di un manufatto esistente e ricostruzione con bonus volumetrico concesso per l’importante miglioramento raggiunto nella classe energetica. La costruzione, realizzata nel 2017 da Sintec Home su progetto dell’architetto Claudio Cortella, consta di una struttura scatolare in X-LAM, con tenuta all’aria e isolamento termico che garantiscono un risparmio energetico notevole. L’elevata performance della struttura si accompagna allo stile architettonico in cui anche la parte estetica gioca un ruolo rilevante. Per questo, nella realizzazione degli impianti, estetica e prestazione tecnica sono stati considerati di pari importanza.
Pompa di Calore eHPoca, destinata alla produzione sia di caldo sia di freddo. È dotata di compressore DC Inverter che garantisce un notevole risparmio energetico. In questo particolare caso, l’energia elettrica per il funzionamento della pompa di calore viene fornita da un sistema fotovoltaico installato sul tetto dal committente, con sistema di accumulo Tesla, il che garantisce un’ulteriore riduzione dei consumi in bolletta. eHPoca consta di due unità collegate tra loro: la parte esterna, del tutto simile a quella di un climatizzatore, e la parte interna costituita da un apparecchio pensile simile a una caldaia autonoma.
Ventilconvettori AirLeaf, fancoils per riscaldamento, raffrescamento e deumidificazione. Il modello utilizzato nella costruzione in oggetto è ad incasso, con profondità estremamente ridotta (129 mm), silenziosità elevata grazie al ventilatore in modulazione continua e bassi tempi di reazione con flusso d’aria impercettibile.
HRP30V DOMO: è il sistema che permette il ricambio dell’aria indoor, senza però perdere i vantaggi garantiti dagli altri elementi di comfort e dalla struttura edilizia. L’unità di ventilazione è dotata di funzione di recupero di calore ad alto rendimento, dimensioni compatte e altezza ridotta. Gli imbocchi circolari sono di appena di 125 mm, i ventilatori centrifughi sono di tipo radiale, i filtri a bassa perdita di carico ed è dotata di ingresso per regolatori di umidità e qualità dell’aria. È in grado anche di sfruttare l’effetto di freecooling estivo.
Sistema di controllo Butler: è il sistema per gestire da rete locale e/o da remoto un intero impianto di climatizzazione estiva e invernale. Esso consente di collegare la pompa di calore, la ventilazione meccanica controllata e i ventilconvettori. Inoltre, permette di impostare fasce orarie e un calendario settimanale in base alle necessità dell’utente. È gestibile da PC, tablet o smartphone con una interfaccia semplice e user friendly. Permette, con il consenso dell’utente, anche operazioni di diagnostica e teleassistenza.
Per l’impianto di climatizzazione estiva e invernale si è optato per un sistema completo di Innova, azienda specializzata in prodotti e soluzioni per il comfort climatico residenziale, che è riuscita a fornire un organismo impiantistico unico, dotato cioè di diversi componenti, ma tutti in grado di integrarsi e comunicare tra loro. Questo presenta numerosi vantaggi in sede di installazione dove avere componenti che dialogano tra loro elimina tutti gli imprevisti di incompatibilità che possono presentarsi qualora si ricorra a prodotti di origine diversa. In termini di manutenzione e gestione, il sistema completo consente di avere un unico referente sia per la manutenzione programmata, sia per l’assistenza. A queste ragioni di natura tecnica si aggiungono ragioni di natura
estetica e di design : l’azienda, infatti, ha fatto dello sviluppo di prodotti dedicati al residenziale il suo punto forte e porta sul mercato soluzioni che coniugano tecnologia e design e che possono adattarsi a qualunque architettura con il minimo impatto visivo.
Un progetto innovativo, organico e sostenibile, progettato da due importanti società di ingegneria, Politecnica e Fabrica. Una progettazione integrata, condivisa nel dettaglio, grazie alla modellazione in Revit e con il supporto del plugin di MagiCAD. Tutti gli impianti sono stati pensati per il massimo risparmio di energia elettrica e termica e per la salvaguardia delle altre fonti di approvvigionamento naturale quali aria e acqua
a cura di MagiCAD
Apartire dal concorso di idee, passando al progetto definitivo ed esecutivo fino alla DL in cantiere, Politecnica e Fabrica hanno redatto insieme la progettazione del Centro Direzionale. Le sfide sono state svariate e di natura differente. Innanzitutto, il progetto si è sviluppato in larga parte durante il periodo di lockdown. Tutti i professionisti coinvolti hanno dovuto operare in un contesto totalmente nuovo, attraverso strumenti di condivisione fino a quel momento poco utilizzati come gli AcDat proposti dalle varie software house. Inoltre, la progettazione delle varie discipline ha seguito un percorso pressoché parallelo, con continui cambiamenti delle soluzioni edilizie e costruttive che hanno costretto gli impianti a una continua azione di cambiamento e modifica in funzione delle esigenze e delle evoluzioni della progettazione del layout
La complessità dell’intervento e le tempistiche strette delle fasi di progettazione hanno richiesto l’utilizzo di software specifici; in particolare, plugin di Revit, che consentissero di elevare la qualità del progetto e allo stesso tempo ridurre i tempi di lavorazione. Per questi motivi sono stati utilizzati software, come Magicad, che nei mesi e negli anni precedenti erano stati oggetto di ricerca, studio e – in generale – di un percorso e processo di templating che Fabrica ha attuato anche con dei laboratori dedicati nello spazio formativo dove ha sede l’Academy
Per Fabrica e Politecnica, Magicad ha rappresentato un supporto cruciale nelle fasi di progettazione, modellazione e calcolo, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo delle funzionalità comuni di modellazione e dei moduli Piping e Ventilation. Sono stati utilizzati i moduli Piping e Ventilation per le fasi di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva. La scelta e il dimensionamento dei sistemi idronici e aeraulici, fino al bilanciamento, si sono rivelate attività di fondamentale importanza. La conoscenza dello strumento e la sua stabilità, ottenuta anche con la costruzione di un Dataset testato e affidabile,
hanno reso possibile il controllo anche delle molte varianti in corso di progettazione, che sono sempre state gestite all’interno del flusso di lavoro BIM.
Gli ambienti in cloud, AcDat, si sono rivelati strumenti utilissimi per il lavoro di tipo collaborativo e per la condivisione a livello multidisciplinare dei
©Immagine Fabrica ©Immagine Fabrica“Il progetto impiantistico meccanico del Nuovo Centro Direzionale Coop Reno comprende i servizi di climatizzazione, ventilazione meccanica, di produzione dell’acqua sanitaria e in generale dei sistemi idrici di carico e scarico. A partire dall’edificio tecnologico – che ospita due pompe di calore con recupero dalla potenza frigorifera di circa 1 MW – si diramano i circuiti di alimentazione dei sistemi idronici di climatizzazione realizzati con fancoil e i circuiti di alimentazione delle UTA, in particolare delle batterie di riscaldamento, raffreddamento e post-riscaldamento. Altri edifici secondari sono stati climatizzati con sistemi del tipo a espansione diretta a flusso variabile”.
modelli che hanno consentito di offrire anche un ottimo livello di analisi, per esempio delle clash. Inoltre, è stata decisiva la corrispondenza formale e sostanziale tra i modelli e gli elaborati grafici e documentali.
L’uso dei metodi e degli strumenti BIM è fondamentale per una progettazione condivisa e multidisciplinare, possibile anche lavorando con gruppi che operano in diverse città (in questo caso Modena, Firenze e La Spezia). Certamente deve crescere molto l’uso degli stessi strumenti e di altri che si aggiungono nella gestione delle fasi costruttive e di completamento dell’opera: oggetto di profondo interesse è lo sviluppo di percorsi capaci di offrire continuità tra i modelli esecutivi, costruttivi ed as built
CLIENTE: Politecnica e Fabrica
NOME DEL PROGETTO:
Nuovo Centro Direzionale Coop Reno
LOCALITÀ DEL PROGETTO: Castel Guelfo di Bologna, loc. Poggio Piccolo (BO)
DATA DI INIZIO E DI FINE PROGETTO: Inizio marzo 2020, cantiere in via di completamento
MODULI MAGICAD UTILIZZATI: Ventilation e Piping
DESCRIZIONE: progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva per architettura, strutture e impianti, direzione lavori
Il testo è un importante contributo allo sviluppo e alla diffusione delle norme di sicurezza antincendio, fornendo gli elementi indispensabili all’approfondimento delle conoscenze tecniche, delle dinamiche e delle variabili di cui si deve tenere conto per una corretta progettazione antincendio. Come utile guida, attraverso elaborati grafici, circolari di chiarimento, esempi procedurali, permette a progettisti e costruttori di trarre indicazioni utili per progettare correttamente l’impianto di prevenzione incendi.
Parte del testo è dedicata ad una dettagliata descrizione degli aspetti tecnici della Fire Safety Engineering, nuovo approccio alla progettazione.
Nel corso degli ultimi anni, i contribuenti hanno fatto un uso sempre più frequente del ravvedimento operoso per sanare le irregolarità commesse, soprattutto per quanto riguarda il tardivo versamento delle imposte
a cura di ASSOCAAF
Le sanzioni da applicare e la riduzione delle stesse per ravvedimento sono le seguenti (tab.1).
Il ravvedimento operoso può essere utilizzato fino a quando non si riceve la notifica di un avviso bonario, a seguito di controllo automatizzato, o la notifica di un avviso di accertamento, di liquidazione o di irrogazione delle sanzioni. Vi sono dubbi in merito alle ipotesi di “ravvedimento parziale” (o frazionato), nell’ipotesi di tardivi/omessi versamenti, per le quali si trovano opinioni discordanti tra prassi e giurisprudenza. Nel caso di versamento tardivo dell’imposta con frazionamento in scadenze differenti, il contribuente può operare autonomamente il ravvedimento per i singoli versamenti, con le riduzioni viste
in tabella, applicando la sanzione e la riduzione individuata in base alla data in cui avviene la regolarizzazione.
Si pensi, per esempio, al caso di un soggetto obbligato al versamento IVA per il mese di giugno, ipotizzando un importo pari a 2.000 euro con scadenza 16 luglio. Se il soggetto che, non versa tempestivamente il dovuto – per indisponibilità delle somme, dimenticanza o altro motivo – desidera ravvedere l’omissione (o la tardività) successivamente, può procedere con il versamento di metà dell’imposta dovuta (1.000 euro) dopo 20 giorni dall’originaria scadenza. Similmente, nel caso in cui il contribuente determini la sanzione del 15% dell’imposta versata in ritardo – ex art. 13, comma 1, secondo periodo del D.Lgs.
Entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale
commessa la violazione
Oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale
commessa la violazione
471/1997 – quindi in misura pari a 150 euro, riducendola poi a 1/10 – art. 13, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 472/1997 – all’importo di 15 euro. A questo punto, il ravvedimento della parte di imposta pari a 1.000 deve ritenersi perfezionato. Quanto sopra è in linea con il principio di diritto di cui alla recente ordinanza della Cassazione n. 26523 del 30/09/2021, secondo cui “In tema di sanzioni amministrative per violazioni di norme tributarie, per effetto dell’art. 13-bis del D. Lgs. n. 472 del 1997, introdotto dall’art. 4-decies del D.l. n. 34 del 2019 (cd. Decreto crescita), convertito dalla legge n. 58 del 2019, norma di interpretazione autentica dell’art. 13 del D. Lgs. n. 472 del 1997, il ravvedimento operoso è ammissibile anche in caso di versamento frazionato dell’imposta dovuta, potendosi perfezionare in relazione anche ad una sola parte dell’imposta dovuta o in relazione a versamenti tardivi effettuati con scadenze differenti, sempre che siano stati corrisposti interessi e sanzioni commisurati alla parte o alle singole frazioni del debito d’imposta tardivamente versato”.
Tale impostazione viene confermata dalla risoluzione n. 67/E del 23/06/2011, rispetto alla quale si è poi posta in linea la successiva circolare n. 27/E del 02/08/2013. Da ciò deriva quindi che, nel caso in esame, una volta effettuato il ravvedimento della prima metà dell’imposta dovuta – sia nell’ipotesi in cui il contribuente desideri procedere con la regolarizzazione dell’ulteriore parte del tributo (anche ricadendo in un diverso “scaglione” di cui alla norma sul ravvedimento), sia qualora intervenga l’Amministrazione finanziaria, contestando la tardività del versamento dell’imposta – dovrà ritenersi valido il ravvedimento spontaneo per la quota di tributo pari a 1.000 euro.
Spesso gli Uffici delle Entrate disconoscono tale applicazione della norma sul ravvedimento parziale, affermando in particolare che, a prescindere dal primo ravvedimento oggetto di versamento, la regolarizzazione non sia avvenuta proprio in considerazione della mancanza di integrale adempimento rispetto a quanto dovuto.
A parere di alcuni Uffici dell’Agenzia, in caso di ravvedimento posto in essere dal contribuente successivamente per il residuo dovuto – con riduzione della sanzione inferiore rispetto a quanto
avvenuto per il primo versamento – l’intera sanzione dovuta per il ravvedimento vada ricalcolata, per poi essere versata la differenza ai fini del perfezionamento.
Pertanto, nel caso in cui la seconda parte dell’IVA dovuta (1.000 euro) venga versata dal contribuente con ravvedimento entro 90 giorni dalla scadenza, secondo l’Agenzia delle Entrate bisognerebbe procedere nel seguente modo:
■ calcolare l’intera sanzione dovuta, in 300,00 euro (2.000,00 x 15%);
■ applicando poi la riduzione di cui allo “scaglione temporale” di riferimento del secondo versamento (1/9 nei 90 giorni), determinando la sanzione da versare in 33,33 euro;
■ scorporando, dall’importo di 33,33 euro, la quota di sanzione versata in precedenza (15 euro); si determina così una sanzione complessiva da versare per il secondo ravvedimento pari a 18,33 euro.
Operando in questo modo si avrebbe il perfezionamento della correzione spontanea. Diversamente, secondo la corretta applicazione della norma – anche in linea con la giurisprudenza –il ravvedimento del residuo da versare (1.000 euro) dovrebbe vedere autonomamente calcolata sia la sanzione (sempre 150 euro) che la riduzione (a 1/9), con sanzione da versare pari a 16,66 euro – non 18,33 euro come richiesto dall’Amministrazione finanziaria. Il contribuente, pertanto, si trova di fronte alla seguente alternativa:
1. porsi in linea con quanto richiesto dagli Uffici ed effettuare la seconda parte del ravvedimento con sanzione di importo superiore a quanto teoricamente dovuto; oppure, nel caso di contestazione precedente alla completa regolarizzazione autonoma, versare quanto richiesto dall’Agenzia delle Entrate (con sanzione piena, seppur ridotta da acquiescenza) a causa del disconoscimento del ravvedimento parziale;
2. contestare simile ricostruzione, eccependo la correttezza del ravvedimento parziale anche, eventualmente, presso gli organismi giurisdizionali.
La conservazione delle foreste (oltre il 36% della superficie nazionale) si deve incentrare su una gestione che tuteli la diversità strutturale e funzionale delle foreste nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, del Green Deal europeo, della Strategia Forestale europea e di quella nazionale in corso di implementazione. In questo scenario, è prioritario adottare un approccio pragmatico nell’utilizzo delle risorse forestali, mettendo in atto le azioni previste all’interno della Strategia forestale nazionale.
Attualmente l’Italia è tra i paesi europei con la minor percentuale di prelievi (media prelievi italiani 1,00 mc/ha/anno- Media prelievi EU: 2,39 mc/ha/anno), a livello mondiale si posizione: 1° importatore di legna da ardere, 3° importatore di residui e scarti legnosi, 12° importatore di cippato di conifere. Nell’attuale contesto, ancor più di prima, l’energia prodotta da biomasse può rappresentare uno dei settori vincenti su cui puntare per favorire la maggior diversificazione degli approvvigionamenti energetici. Potenziare il ricorso a queste fonti per la produzione di energia elettrica è la sfida che il nostro Paese deve al più presto cogliere per poter da un lato, intervenire in modo efficace sull’aumento dei prezzi dell’energia, dall’altro, valorizzare risorse locali rinnovabili nell’ambito di filiere circolari virtuose a chilometro zero.
Lo scorso 14 settembre 2022 il Parlamento Europeo ha adottato la Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED), in cui il settore delle bioenergie è definito cruciale per raggiungere i target FER previsti al 2030. Il settore del riscaldamento e raffrescamento nell’UE27 è caratterizzato da solo il 23% di fonti rinnovabili, di cui la bioenergia ricopre il 48% del settore residenziale europeo. I margini di sviluppo e di penetrazione delle FER termiche sono quindi molto ampi. Ma la principale criticità da rimuovere è la definizione di “biomassa primaria forestale” (primary woody biomass, PWB), la cui applicazione escluderebbe dai possibili usi energetici i residui legnosi derivanti dalla gestione forestale, visto che l’energia da essi prodotta non avrebbe diritto ad alcun incentivo. Inoltre, la definizione di un tetto quantitativo (cap) al contributo complessivo della biomassa legnosa primaria per il raggiungi-
mento degli obiettivi UE sulle rinnovabili al 2030 non va certamente nella direzione di promuovere la filiera legno-energia, avendolo oltre tutto fissato sui valori del consumo medio di tale biomassa nel periodo 2017-2022.
In ultimo, lo scorso 23 dicembre 2022 il MASE ha pubblicato le graduatorie dei progetti approvati relativa alla misura M2C3 – Investimento 3.1 “Promozione sistemi di teleriscaldamento efficiente del PNRR”. Sono stati presentati 118 progetti per avvio ed estensione di sistemi di teleriscaldamento efficiente, ma solo 29 sono stati ammessi al finanziamento e ben 60 stati valutati ammissibili, tuttavia non finanziabili per esaurimento fondi. La misura prevede un’allocazione di 200 milioni di euro a fronte di una richiesta di contributo di circa 556 milioni di euro. I 60 progetti valutati positivamente esclusi per mancanza di risorse finanziarie, ammontano a 233 milioni di euro. Il valore dei progetti presentati corrisponde a circa due volte il valore del finanziamento richiesto; pertanto, il valore totale dei 79 progetti approvati è di circa 1,1 miliardi di euro. Attraverso la misura M2C3 – Investimento 3.1, verranno mobilitate risorse pari circa a 0,4 miliardi di euro.
È necessario identificare nuove risorse anche su linee di finanziamento di competenza MASAF, tra cui prevenzione rischi idrogeologici e/o promozione transizione economia circolare, che possano finanziare le iniziative di teleriscaldamento a biomassa legnosa selezionate e non finanziate dal Bando PNRR per mancanza di risorse. In passato diverse regioni, tra cui la Lombardia, hanno promosso reti di teleriscaldamento a biomassa legnosa con la finalità di attivare e consolidare la gestione forestale sostenibile.
L’Istat ha rielaborato i dati di deficit e debito/PIL del 2021 e 2022 tenendo conto della nuova classificazione Eurostat dei crediti di imposta in “pagabili/ non pa gabili”, in funzione della cedibilità dei suddetti. Adottando tale criterio si rappresenta correttamente la situazione del debito pubblico?
1. “Pagabili” o “non pagabili” che siano i crediti d’imposta, l’effettiva riduzione del gettito avviene nell’arco di 10 anni per il Bonus Facciate e in 5 o 4 per il Superbonus; con la contabilizzazione immediata e in un’unica soluzione secondo il criterio di Eurostat, non si ottiene il risultato di aumentare da subito il debito pubblico? Questo potrebbe causare un peggioramento del rating? No, non è cos ì . Per quanto attiene il debito i crediti d’imposta vanno contabilizzati secondo il criterio di cassa, imputandoli ai vari anni.
2. I crediti incagliati per 19 miliardi troveranno dei compratori? I cedenti saranno in grado di fornire la documentazione richiesta dal decreto antifrodi quando buona parte di questi lavori era finita? Gli istituti di credito saranno interessati ad acquistarli? Ha senso contabilizzarli come costo certo negli anni in cui sono stati generati quando esiste invece un ragionevole dubbio che una quota parte non verrà mai utilizzata?
3. Quando ci si renderà conto della sopravvalutazione di questi crediti di imposta si dovrà un’altra volta correggere il deficit e il debito/PIL delle annualità passate? Le linee guida Eurostat prevedono tale eventualità?
Con il deficit 2021 e 2022 che apparentemente si impenna si stanno ingrossando le file delle prefiche dei bonus. Ne abbiamo già viste già tante; i blasonati professori della Bocconi, Boeri e Perrotti, in un articolo su Repubblica seminano dubbi e doléances, ma si dimenticano di elencare tutti gli effetti positivi prodotti dai bonus; la firma de Il Sole 24 Ore, Gianni Trovati, in un articolo del 3 marzo comunica al volgo che l’effetto moltiplicatore degli investimenti in edilizia non
è posto fino a quel che si credeva ieri in un intervallo dall’1,9 al 2,9, bensì è un secco 0,3! Per chi, allibito, non avesse ben capito questa differenza di un ordine di grandezza; fortunatamente Trovati ci spiega: “Per ogni 100 euro di sforzo nel bilancio pubblico si producono circa 30 centesimi di PIL” Allora forse intende un aumento dello 0,3% non riferito all’investimento bensì al PIL? No, sarebbe in contraddizione con il titolo. Il mistero si infittisce. Sorvoliamo la spiegazione e consideriamo lo 0,3: come mai il moltiplicatore varrebbe 6 ÷ 10 volte meno del previsto? Come mai un valore inferiore all’unità? In primis, ci sarebbero delle “analisi controfattuali di Banca d’Italia” secondo cui il 50% dei lavori si sarebbero realizzati lo stesso! La percentuale stimata lascia interdetti: secondo Enea non siamo passati da 3.000 a 150.000 interventi l’anno? In ogni caso è stato considerato nell’analisi di B.I. che i lavori si sarebbero realizzati sfruttando i bonus già esistenti, ovvero Ristrutturazione 50%, Ecobonus 65%, Sismabonus al 75%- 85%? No, non ci sarebbe questa drastica decimazione del moltiplicatore.
Tralasciamo le successive argomentazioni e rimettiamoci solo al titolo dell’articolo: “UPB, dal Superbonus spinta solo dell’1% sul PIL 2021-2022” . Dovremmo quindi dedurre che in 2 anni le imprese emettono fatture per 62 miliardi per il Superbonus e il PIL aumenta in 2 anni solo dell’1% di 1780 = 17,8 miliardi. E la differenza dei 44,2 miliardi che come minimo mancano all’appello come si spiega? Sono quelli che ci sarebbero comunque stati per cui non contano nulla? I numeri non quadrano e le analisi non convincono. Siamo sicuri che sia cos ì ? Per nulla. E chi lo dice? L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) nella relazione presentata all’audizione del 3 marzo alla Commissione bilancio del Senato: “Un’analisi solida e complessiva dell’impatto dell’incentivo per l’economia italiana è comunque difficile utilizzando solo strumenti macroeconomici” … “evidenze più robuste potrebbero essere tratte dall’analisi di siti microeconomici…”. Tanto rumore per nulla.
L’Istat pubblica il rapporto tra deficit e PIL: peggio del previsto per colpa del Superbonus? Non esattamente
Dubai è una delle migliori città al mondo per sviluppare business grazie alla sua posizione geografica e al suo governo lungimirante che l’hanno portata ad avere connessioni strategiche nel mondo degli affari. È per questo che Finco ha deciso l’apertura di uno sportello in loco attraverso lo studio d ell’avvocato Alessandra Quarta Conte (in foto) che ha già supportato noti imprenditori e aziende ad avviare e far crescere le loro attività negli EAU e in particolare a Dubai per la costituzione di società negli Emirati Arabi Uniti, per servizi di contabilità e controllo di gestione, per lo sviluppo di business e investimenti immobiliari. Ciò anche al fine di superare le complessità della costituzione di una società a Dubai, i cui aspetti tecnici amministrativi e finanziari possono risultare impegnativi, in modo che i clienti possano concentrarsi al 100% sulla
gestione della loro attività, curando i p ropri interessi e investimenti in prima persona e in ogni dettaglio. Per le società estere che desiderano trasferirsi a Dubai, sono state appositamente istituite più di 40 Free Zone in tutto il territorio degli Emirati. La costituzione di una società in una Free Zone avviene attraverso procedure snelle, veloci e costi competitivi. Queste società sono caratterizzate dalla proprietà al 100% straniera, dall’assenza di dazi sull’importazione, nonché dal rimpatrio del 100% dei profitti aziendali e dall’assenza di un’imposizione fiscale personale. Tuttavia, per incoraggiare gli imprenditori stranieri a investire negli Emirati, la piena proprietà straniera può aversi anche con la costituzione di una società in Mainland, non essendo più necessario avere uno sponsor local che detenga parte delle quote societarie.
Via Brenta 13 – 00198 Roma
Tel. 06/8555203 – Fax 06/8559860
ACEPER – Torino
Associazione Consumatori e Produttori
Energie Rinnovabili
Presidente: Veronica Pitea
Vice Presidente: Simone Ruffinatto
ACMI – Roma
Associazione Chiusure e Meccanismi Italia
Presidente: Nicola Fornarelli
Vice Presidente: Antonio Gramuglia
Presidente Onorario: Vanni Tinti
AFIDAMP – Milano
Associazione fabbricanti e fornitori italiani
attrezzature macchine prodotti e servizi per la pulizia professionale
Presidente: Giuseppe Riello
Vice Presidente: Gianfranco Bonotto
Direttore: Stefania Verrienti
AIFIL – Roma
Associazione Italiana Fabbricanti
Insegne luminose
Presidente: Alfio Bonaventura
Vice Presidente: Marisa Graziati e Cinzia Dall’Anese
Segretario Nazionale: Claudio Rossi
AIPAA – Bergamo
Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica
Presidente: Giuseppe Lupi
Direttore: Tommaso Spagnolo
AISES – Roma
Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza
Presidente: Gabriella Gherardi
Vice Presidenti: Toni Principi e Eros Pessina
ANACI – Roma
Associazione Nazionale Amministratori
Condominiali e Immobiliari
Presidente: Francesco Burrelli
Segretario: Andrea Finizio
ANCCA – Castelrotto (BZ)
Associazione Nazionale
Contabilizzazione Calore e Acqua
Presidente: Hans Paul Griesser
Vice Presidente: Luca Magni
Responsabile Rapporti Istituzionali: Dr.ssa Angela Marchese
ANCSA – Roma
Associazione Nazionale Centri Soccorso
Autoveicoli
Presidente: Eleonora Testani
Vice Presidente: Enzo Ciabatta
Direttore: Alessia Lentini
ANFIT – Ferrara
Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy
Presidente: Marco Rossi
Vice Presidente: Giovanni Dalfino
Direttore: Laura Michelini
ANNA – Bolzano
Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali
Presidente: Daniela Dal Col
Vice Presidente: Simone Gramigni
Past-Vice Presidente: Angelo Gino
ANIPA - FIAS – Piacenza
Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua
Presidente: Gino Longo
ANSAG – Roma
Associazione nazionale sagomatori
Presidente: Emilio Fadda
Vice Presidenti: Paolo Venturelli, Ezio Michielin, Dario Carniello
Direttore: Stefano Menapace
ARCHEOIMPRESE – Bologna
Associazione Italiana Imprese di Archeologia
Presidente: Cristina Anghinetti
Vicepresidenti: Claudio Calastri e Matteo Tadolti
Tesoriere: Francesca Guandalini
ARI – Roma
Associazione Restauratori d’Italia
Presidente: Kristian Schneider
Vice Presidente: Irene Zuliani
Segretario: Paola Conti
ASSITES – Roma
Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti
Presidente: Fabio Gasparini
Vice Presidenti: Loris Di Francesco, Nereo Sella
ASSOBON – Roma
Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici
Presidente: Generale Potito Genova
Segretario: Valerio Bellei
Consiglieri: Stefano Gensini, Paolo Orabona e Werter Cacciatori
ASSOCOMPOSITI – Milano
Associazione dei materiali compositi e affini
Presidente: Roberto Frassine
Direttore: Simona Tiburtini
ASSOIDROELETTRICA – Bologna
Associazione dei Produttori Idroelettrici
Presidente: Barbara Franchi
Direttore Generale: Paolo Taglioli
ASSOROCCIA – Trento
Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe
Presidente: Dario Amici
Vice Presidente: Diego Dalla Rosa
Direttore Generale: Bruno Zanini
ASSOVERDE – Roma
Associazione Italiana Costruttori del Verde
Presidente: Rosi Sgaravatti
Vice Presidente: Michele Bindi
Segretario Generale: Stefania Pisanti
CNIM – Roma
Comitato Nazionale Italiano Manutenzione
Presidente: Aurelio Salvatore Misiti
FIAS – Roma
Federazione Italiana delle Associazioni
Specialistiche del Sottosuolo
Presidente: Massimo Poggio
Vice Presidenti: Mauro Buzio, Stefano Chiarugi
AIF – FIAS – Roma
Associazione Imprese Fondazioniconsolidamenti - indagini nel sottosuolo
Presidente: Gabriele Graziani
ANIG HP – FIAS – Roma
Associazione Nazionale Impianti Geotermia –Heat Pump
Presidente: Moreno Fattor
ANISIG – FIAS – Roma
Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche
Presidente: Italo Cipolloni
ASSOCIAZIONE MASTER - Roma
Presidente: Stefano Bufarini
Presidente Emerito: Vincenzo D’Aria
Direttore: Domenico Squillacioti
Vice Direttori: Santo Mineo - Sandro Pariset
CONSORZIO PER L’ITALA – Palermo
Presidente: Salvatore Nasca
Vice Presidente: Rosalba Calandra
Direttore: Nino Galante
FIPER – Roma
Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili
Presidente: Walter Righini
Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Federica Galleano
Direttore: Vanessa Gallo
FIRE – Roma
Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia
Presidente: Cesare Boffa
Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti
Direttore: Dario Di Santo
FISA – Roma
Fire Security Association
Presidente: Marco Patruno
FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO
Ente per lo sviluppo delle costruzioni in acciaio – Milano
Presidente: Caterina Epis
Direttore Generale: Simona Maura Martelli
PILE – Varese
Produttori Installatori Lattoneria Edile
Presidente: Fabio Montagnoli
Tesoriere: Palmiro Bartoli
UNICEDIL – Roma
Presidente: Francesco Siervo
Vice Presidente: Alessandro Guaglione
UNICMI – Milano
Unione Nazionale delle Industrie delle
Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti
Presidente: Guido Faré
Vice Presidente delegato rapporti Finco: Mauro Furlan
Direttore Generale: Pietro Gimelli
UNION – Roma
Unione Italiana Organismi Notificati
Presidente: Iginio S. Lentini
ZENITAL – Monza
Associazione Italiana sistemi di illuminazione e ventilazione naturali, sistemi per il controllo di fumo e calore
Presidente: Luca Marzola
Vice Presidente: Raffaele Scognamiglio
Direttore: Giuseppe Giuffrida
ACI – Roma
Presidente: Angelo Sticchi Damiani
ACROSS FAMILY ADVISORS SRL – Milano
Presidente: Andrea Borghi
Amministratore Delegato Procuratore: Rossano Vittorio Ruggeri
ALFA ACCIAI SPA – Brescia
Legale Rappresentante: Amato Stabiumi
ATAC SPA - Roma
Presidente del CdA: Giovanni Mottura
CASEITALY SRL – Roma
CSI SPA – Milano
Presidente: Antonella Scaglia
Vice Presidente: Alessandro Ciusani
Amministratore Delegato: Vincenzo Ruocco
ENI PLENITUDE S.P.A. SOCIETÀ BENEFIT – Milano
Presidente: Rita Marino
Amministratore Delegato: Stefano Goberti
GRAVILI SRL – Lecce
Amministratore Delegato: Antonio Gravili
HARLEY DIKKINSON CONSULTING SRL – Milano
Presidente: Alessandro Ponti
INTERBAU SRL – Milano
Presidente: Giuseppe Cersosimo
ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA – Genova
Presidente: Sergio Scanavino
Segretario Generale: Luca Timossi
LAPI SPA - Laboratorio Prevenzione Incendi – Prato
Presidente del C.d.A. e Legale Rappresentante: David Borsini
M3S SPA – Roma
Legale Rappresentante: Anna Maria Mangialomini
PASINI METALS PRODUCTIONS – Brescia
Presidente: Icaro Pasini
Vice Presidente: Piergiacomo Pasini
PERAZZI ENGINEERING & C. SRL – Piacenza
Amministratore Delegato: Italo Perazzi
PLC SRL – Roma
Amministratore Unico e Responsabile Commerciale: Antonella De Vitis
PRAGMATICA AMBIENTALE SRL – Ravenna
Presidente: Nedo Biancani
Amministratore Delegato: Alberto Guidotti
Direttore: Laura Mazzavillani
PSC INSURANCE BROKERS SRL – Roma
Legale Rappresentante: Romeo Piluso
Direttore: Giuseppe Oliviero
RESIT SRL – Roma
Presidente: Ugo Vittorio Rocca
Scuola Etica di Alta Formazione e Perfezionamento “Leonardo” – Città Sant’Angelo (PE)
Presidente: Mauro Pallini
SINERGICA SRL – Taranto
Presidente: Ludovico Motolese
TRANSFORMTESSILE – Napoli
Amministratore Delegato: Aniello Ciabatti
ZANZAR S.p.A. – Grottaglie (TA)
Presidente: Angelo L’Angellotti
Amministratore Delegato: Sergio Fabio Brivio e Nicola Lippolis CFO
Direttore Generale: Sergio Fabio Brivio
Per
Presidente: Laura Michelini comunicazione@fincoweb.org
potete consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate
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