CASA&CLIMA #101

Page 1

www.casaeclima.com N. 101 I Anno XVIII I GENNAIO/FEBBRAIO 2023 I Bimestrale Organo ufficiale Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE ISSN: 2038-0895 DA EDIFICIO INDUSTRIALE A DIGITAL FACTORY Poste Italiane Spa –Posta target magazine –LO/CONV/020/2010 PROCEDURE BIM Tutto ciò che c’è da sapere KLIMAHOUSE 2023 Esperienza immersiva nell’edilizia sostenibile DENTRO L’OBIETTIVO Microliving City Pop a Milano BIPV Fotovoltaico integrato in copertura COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI Cosa sono e come funzionano?

4 EDITORIALE

6 NOVITÀ PRODOTTI 14 TECH

BIM

20 PROCEDURE BIM, TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE di Marzia Bolpagni

KLIMAHOUSE 2023 | ANTEPRIMA

24 ESPERIENZA IMMERSIVA NELL’EDILIZIA SOSTENIBILE di Silvia Martellosio

SPECIALE CER

35 COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI, COSA SONO E COME FUNZIONANO? di Patrizia Ricci

DENTRO L’OBIETTIVO

48 DA EDIFICIO INDUSTRIALE A DIGITAL FACTORY a cura di Fondazione Promozione Acciaio

54 MICROLIVING, A MILANO IL PRIMO FORMAT CITY POP a cura della redazione

WORK IN PROGRESS

61 RIQUALIFICAZIONE E RISANAMENTO

DI UN EDIFICIO ANNI ’50: VIZI E VIRTÙ DELL’ISOLAMENTO INTERNO di Davide Gigli

BIPV

66 FOTOVOLTAICO INTEGRATO IN COPERTURA

di Valentina Ciolli, Laura Maturi, Jennifer Adami, Mattia Dallapiccola

CONSULENZA

Organo ufficiale di:

n. 101 gennaio-febbraio 2023

www.casaeclima.com

Comitato consultivo

Carla Tomasi (Finco)

Angelo Artale (Finco)

Giorgio Albonetti (Quine)

Comitato scientifico

Dario Amici (Assoroccia)

Antonio Arienti (Aif)

Alfio Bonaventura (Aifil)

Cesare Boffa (Fire)

Sergio Fabio Brivio (Finco)

Francesco Burrelli (Anaci)

Paolo Cannavò (Fecc)

Innocenzo Cipolletta (Aifi)

Italo Cipolloni (Anisig)

Daniela Dal Col (Anna)

Caterina Epis (Fondazione Promozione Acciaio)

Emilio Fadda (Ansag)

Guido Faré (Unicmi)

Nicola Antonio Fornarelli (Acmi)

Roberto Frassine (Assocompositi)

Fabio Gasparini (Assites)

Gabriella Gherardi (Aises)

Hans Paul Griesser (Ancca)

Iginio Lentini (Union)

Giuseppe Lupi (Aipaa)

Luca Marzola (Zenital)

Laura Michelini (Anfit)

Aurelio Misiti (Cnim)

Fabio Montagnoli (Pile)

Francesco Morabito (Assografene)

Daria Pasini (Archeoimprese)

Marco Patruno (Fisa)

Massimo Poggio (Fias)

Giuseppe Riello (Afidamp)

Walter Righini (Fiper)

Kristian Schneider (Ari)

Rosi Sgaravatti (Assoverde)

Angelo Sticchi Damiani (Aci)

Daniele Succio (Anipa)

Paolo Taglioli (Assoidroelettrica)

Eleonora Testani (Ancsa)

Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale s.martellosio@lswr.it - Cell. 349.1801063

Collaboratori Jennifer Adami, Assocaaf, Marzia Bolpagni, Valentina Ciolli, Mattia Dallapiccola, Fondazione Promozione Acciaio, Fire, Davide Gigli, Laura Maturi, Martina Pelle, Patrizia Ricci, Manlio Vendittelli

Pubblicità Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - Cell. 3466705086

Elena Genitoni | Ufficio traffico e.genitoni@lswr.it

Servizio abbonamenti abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02.864105

Abbonamento annuale (6 fascicoli): 40 €

Costo copia singola: 2,30 € (presso l’Editore)

Produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it - Cell. 349.1811231

Grafica e Impaginazione: Life sh.p.k.

Stampa: Aziende Grafiche Printing Srl Peschiera Borromeo (MI)

Editore Quine Srl Sede legale Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it - info@quine.it tel. 02 864105

Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 12191 del 29/10/2005. Registrazione del Tribunale di Milano n° 79 del 3/3/1986. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono.

Ai sensi dell’art. 13 Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali 679/2016 di seguito GDPR, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR.

I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Quine Srl intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine Srl Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli articoli 15-21 del GDPR.

Testata associata

IN QUESTO NUMERO 101 GENNAIO/FEBBRAIO
35 54
2023
e Martina Pelle
FISCALE
a cura di Assocaaf
E PARCHI
TERRITORIO
DELL’EQUILIBRIO di Manlio Vendittelli
ENERGETICHE
RIQUALIFICAZIONE DEGLI
DI SUPPORTO a cura di Fire www.casaeclima.com GENNAIO/FEBBRAIO Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE DA EDIFICIO INDUSTRIALE A DIGITAL FACTORY Poste Italiane Spa Posta target magazine LO/CONV/020/2010 PROCEDURE BIM Tutto ciò che c’è da sapere KLIMAHOUSE 2023 Esperienza immersiva nell’edilizia sostenibile DENTRO L’OBIETTIVO Microliving City Pop Milano BIPV Fotovoltaico integrato in copertura COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI Cosa sono e come funzionano? SERVIZIO A PAGINA 48 IN COPERTINA SEGUICI SU INSTAGRAM! @CASAECLIMA_ BIMESTRALE
72 ESENZIONE IMU PER L’ABITAZIONE PRINCIPALE
SALUTE
74
E VALORE
PRESTAZIONI
76
EDIFICI: SERVE UN PROGRAMMA NAZIONALE

Il Made in Italy è il nostro punto di forza

Sarebbe importante estendere il valore aggiunto del Made in Italy anche alle filiere industriali

Le 17.500 imprese che aderiscono alle 40 Associazioni federate a Finco – in particolare quelle più specificamente impegnate sul versante manifatturiero – realizzano, salvo particolari casi e comparti, tra il 15% e il 35% del loro fatturato attraverso l’export, un valore che presenta importanti margini di miglioramento. Consapevole di questo e della necessità che il valore aggiunto del Made in Italy non resti confinato ai tradizionali settori di eccellenza, ma si estenda a filiere industriali quali quelle presenti nella Federazione, Finco ha intrapreso – con il supporto di MAECI e ICE (e, a suo tempo, del Mitim, che in primis ringraziamo) – una serie di iniziative per supportare e promuovere ulteriormente la presenza all’estero delle imprese del settore, la cui dimensione media è specchio del panorama tipicamente italiano dominato dalle PMI.

Portare all’estero le aziende italiane Di particolare importanza, a tal proposito, è il Progetto Caseitaly attraverso cui la Federazione prosegue il percorso per l’internazionalizzazione nell’area del Mediterraneo lato meridionale (Marocco), nell’area Mena (Middle East and North Africa), più in generale, ma altresì nell’Africa Subsahariana, con particolare riferimento ai mercati di Senegal, Kenya, Nigeria ed Etiopia, dove dal 18 al 20 maggio 2023 sarà prevista ad Addis Abeba il Big Five Etiopia, la prima collettiva in loco.

Finco sottolinea altresì l’importanza dei tradizionali mercati europei che, in termini di peso percentuale sul totale dell’export italiano, rivestono un peso rilevante, come dimostra la partecipazione alle principali fiere internazionali organizzate in Francia, Regno Unito e, in particolare, in Germania, quali la fiera R+T di Stoccarda, la Fensterbau

Frontale a Norimberga (tra le più importanti fiere a livello mondiale nel settore finestre, porte e facciate) e Bau 2023 a Monaco di Baviera, importante fiera internazionale per l’architettura, i materiali e gli impianti.

Un altro ormai consueto appuntamento di crescente importanza a livello internazionale – cui Finco prenderà parte – sarà la Fiera Big Five di Dubai, questa volta denominata “global” e in programma per dicembre 2023, il cui spazio confidiamo sarà adeguato alla richiesta da parte delle imprese sia in termini di numero che di moduli eventualmente aggiuntivi.

Made in Italy, sostegni anche per il settore dell’involucro edilizio?

In termini “politici” generali, va promossa una almeno parziale integrazione di filiera con la previsione nelle Collettive ICE\FINCO anche dei beni strumentali, complementari e dei macchinari utili alle costruzioni delle componenti dell’involucro edilizio. Involucro edilizio che deve essere comprensivo dei prodotti e servizi accessori (recinzioni, maniglieria, verde di coibentazione, vernici esterne ad alta efficienza energetica, etc.) e strumentali e\o di servizio (dispositivi anticaduta, ponteggi, piattaforme aeree ed elevatori per installazione, etc.).

In questo quadro formuliamo l’auspicio che il settore dell’involucro edilizio, inteso in senso ampio come precisato, possa essere contemplato tra quelli rientranti nel “Fondo di sostegno alle filiere produttive del Made in Italy”, di cui ai commi 402 e 403 dell’articolo 1 della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023), volto a sostenere lo sviluppo e la modernizzazione dei processi produttivi delle produzioni “Made in Italy”.

n.101 www.casaeclima.com 4 EDITORIALE
ANGELO ARTALE, Direttore Generale Finco

Hai l’aria di chi ha scelto Mitsubishi Electric.

Per qualsiasi esigenza di temperatura e comfort le nostre pompe di calore sono il meglio per qualità, tecnologia, efficienza energetica e silenziosità.

Mitsubishi Electric, il piacere del clima ideale.

Hai l’aria di chi cerca il caldo quando fa freddo. E il freddo quando fa caldo.
SCOPRI DI PIÙ mitsubishielectric.it/hailaria

Eleganza e comfort

LG Electronics (LG) è pronta a presentare una versione completamente rinnovata del condizionatore ARTCOOL Gallery Il nuovo modello può mostrare contenuti personalizzati grazie a un luminoso schermo LCD da 27 pollici ed è controllabile da remoto tramite l’app LG ThinQ. Il compressore DUAL InverterTM e il flusso d’aria indiretto a 3 vie, veicolato tramite le alette laterali e l’aletta inferiore, assicurano un raffrescamento e un riscaldamento avvolgenti, confortevoli ed efficienti dal punto di vista energetico. La cornice semplice e raffinata che delimita il luminoso schermo LCD lo rende simile a un’opera d’arte incorniciata. Attraverso l’app gratuita ThinQ , è possibile impostare il contenuto da riprodurre sullo schermo, scegliendo tra una vasta gamma di splendide immagini statiche e animate, oppure selezionando le proprie foto preferite. Il nuovo modello può essere facilmente gestito tramite il telecomando smart in dotazione o tramite l’applicazione per smartphone che consente di scegliere le impostazioni e le funzioni e di monitorare lo stato dell’apparecchio in tempo reale, da qualsiasi luogo. Dotato dell’avanzato compressore DUAL Inverter, il nuovo condizionatore offre un sistema di raffrescamento ad alta efficienza energetica che utilizza fino al 70% di energia in meno rispetto a un condizionatore residenziale convenzionale. Il flusso d’aria a 3 vie del nuovo modello diffonde flussi d’aria indiretti che si adattano perfettamente alla stanza. Il nuovo condizionatore contribuisce inoltre a creare un ambiente silenzioso e confortevole:

l’aletta inferiore può infatti chiudersi “a scomparsa” quando il climatizzatore è impostato in modalità sleep e la rumorosità non supera i 20 decibel. Inoltre, il nuovo condizionatore offre un flusso d’aria piacevolmente fresco grazie alla nuova funzione AI DryTM che imposta automaticamente il tempo di deumidificazione ottimale in base al tempo di funzionamento e alla modalità selezionata, rimuovendo quindi efficacemente l’umidità che si forma all’interno del condizionatore d’aria. www.lg.com

Stufe adatte alle singole necessità

Da MCZ le quattro stufe Cute, Doc (in foto), Maco e Musa pensate per adattarsi a diversi spazi ed esigenze. Cute è una stufa a pellet dal design classico-contemporaneo con struttura stagna. Grazie all’altezza ridotta (80,5 cm) e allo scarico fumi superiore, può essere facilmente collocata in abitazioni in cui la canna fumaria è già esistente. È disponibile anche lo scarico fumi posteriore, con kit copriforo opzionale. La funzione No-Air consente di escludere totalmente la ventilazione forzata della stufa, garantendo massima silenziosità e tutto il piacere del calore diffuso in ambiente per convezione naturale.

Grazie a una profondità paragonabile a quella di un termosifone (30 cm), Doc è particolarmente adatta a corridoi o spazi ristretti. Il top è realizzato con un originale disegno geometrico e può essere in ghisa verniciata nera oppure in finitura alluminio. Presenta un focolare completamente ermetico, progettato per mantenere il massimo comfort termico.

Mako è una stufa canalizzata, Comfort Air Matic da 8 kW, in grado di riscaldare contemporaneamente più stanze e dotata della possibilità di escludere totalmente la ventilazione per un maggiore comfort acustico. Mako è dotata della nuova tecnologia di combustione Core che permette un abbattimento del 40% delle emissioni rispetto ai più severi limiti europei, regalando una fiamma spettacolare e un vetro che rimane pulito molto più a lungo. Infine, se si desidera utilizzare la stufa per scaldare anche l’acqua dei termosifoni e dei bagni, la versione Hydro di Musa è un’alternativa alle ormai costose caldaie a gas tradizionali. Si collega infatti all’impianto di casa. Circa il 90% della resa globale della stufa viene trasferito all’impianto idraulico, garantendo il riscaldamento ottimale delle stanze con termosifoni e producendo anche acqua calda sanitaria per tutti gli usi di casa. www.mczgroup.it

NOVITÀ PRODOTTI
n.101 www.casaeclima.com 6

In edilizia non tutti i materiali sono creati allo stesso modo.

I prodotti ROCKWOOL hanno origine dalla natura. Scopri perchè!

>> Guarda il video!

I raccordi a pressare di acciaio inossidabile e bronzo disegnati per ottimizzare il flusso dell’acqua e ridurre al minimo le perdite di carico: sono il cuore tecnologico del sistema di tubi e raccordi polimerici Viega Smartpress

La soluzione – pensata per impianti di riscaldamento, raffrescamento e acqua potabile – adotta infatti geometrie che favoriscono il ricambio idrico senza restringimenti del diametro interno, con supporti privi di o-ring che non richiedono nessuna operazione di calibratura o sbavatura dei tubi e velocizzano così fino al 30% i tempi di installazione rispetto ai sistemi tradizionali. Il risultato finale consente, inoltre, una drastica riduzione delle zone interne a rischio di stagnazione dell’acqua, abbattendo di conseguenza i rischi connessi alla proliferazione di batteri pericolosi per la salute, Legionella in primis. Un’attenzione all’igiene che Viega cura anche in fabbrica, collaudando a secco ogni raccordo e confezionandolo in buste sigillate che impediscono la possibile contaminazione prima dell’arrivo in cantiere. I raccordi del sistema sono inoltre dotati del dispositivo di sicurezza SC-Contur che rileva giunzioni non pressate già durante il riempimento dell’impianto per la prova di tenuta. Accortezza che concorre a rendere il lavoro di installazione più agevole.

Inoltre, la nuova famiglia di pressatrici smart Pressgun 6 Plus, sviluppate dall’azienda tedesca garantisce estrema efficienza. Dispositivi compatti e maneggevoli che possono essere connessi allo smartphone per selezionare le diverse modalità di funzionamento, visualizzare informazioni utili su ogni operazione e impostare un blocco automatico per eseguire la manutenzione programmata. Con dimensioni da 16 a 63 mm, Viega Smartpress è adatto per la distribuzione ai piani, ma anche per la realizzazione di dorsali e colonne montanti. www.viega.it

Sistema radiante a soffitto per il settore terziario

Soffermando l’attenzione in ambito terziario e concentrandosi sull’importanza del tema dell’acustica in contesti lavorativi o di svago, RDZ ha ideato e realizzato una soluzione per il riscaldamento e il raffrescamento di edifici non residenziali, capace di coniugare benessere termico e acustico. Si tratta del sistema b!klimax con quadrotti in cartongesso acustico: un impianto radiante a soffitto ispezionabile caratterizzato da ottime prestazioni acustiche. Nello specifico, garantisce il massimo comfort in ogni stagione dell’anno e consumi contenuti in tutti gli ambienti in cui l’acustica è un requisito particolarmente importante (dagli uffici, alle scuole, fino ai ristoranti e agli auditorium). I quadrotti, di dimensione 600x600x50 mm, sono realizzati con pannelli in gesso di colore bianco RAL 9010 su cui è fissato il circuito idraulico realizzato con tubazione Ø 6 mm e uno strato di isolamento in lana di roccia con classe di reazione al fuoco A1. Confortevole, salubre ed energeticamente efficiente, questo sistema si contraddistingue per le lastre con foratura quadrata regolare che conferiscono all’installazione un’estetica moderna ed elegante, sono caratterizzate da elevate rese acustiche (assorbimento del riverbero acustico αw=0,4) e neutralizzano fino al 70% della formaldeide presente nell’ambiente grazie al sistema Activ’Air®. I quadrotti radianti, di semplice e rapida installazione, possono essere rimossi per interventi di ispezione e manutenzione anche a impianto funzionante.

www.rdz.it

NOVITÀ PRODOTTI
Un sistema di raccordi per tutelare la qualità dell’acqua potabile
n.101 www.casaeclima.com 8

La giusta scelta

per un comfort sostenibile

Sostenibilità, efficienza energetica e tecnologie innovative: scopri la nuova gamma di pompe di calore Ariston Nimbus NET R32.

Wi-Fi ariston.com
NUOVA POMPA DI CALORE NIMBUS COMPACT NET R32
/ ALTISSIMA EFFICIENZA / CONNETTIVITÀ SMART / ELEVATA SILENZIOSITÀ / FLESSIBILITÀ INSTALLATIVA

Scaldacqua in pompa di calore aria-acqua monoblocco

Baxi propone SPC Plus, una nuova ed efficiente gamma di scaldacqua in grado di scaldare elevate quantità di acqua fino a 65 °C in pompa di calore utilizzando poca energia elettrica, poiché il calore viene assorbito direttamente dall’aria esterna (fino a -7 °C). La gamma di scaldacqua si articola in 4 modelli, a basamento, con resistenza elettrica integrativa, tutti in classe A+:

▪ SPC 200 Plus, con capacità di 196 l;

▪ SPC 200 S Plus, dalla capacità di 188 l;

▪ SPC 250 Plus, capacità 251 l;

▪ SPC 250 S Plus da 243 l.

Una capacità già di per sé notevole, ma – poiché normalmente la temperatura media dell’acqua utilizzata per la doccia si aggira sui 40 °C (e quindi richiede di essere miscelata con acqua fredda) – la quantità d’acqua effettivamente a disposizione diventa davvero notevole: considerando un consumo medio per doccia di 35 l, si può ipotizzare che i modelli SPC 200 PLUS e SPC 200 S PLUS consentano di effettuare fino a 7 docce consecutive, mentre gli altri due modelli addirittura fino a 9 docce. Oltre alla resistenza elettrica integrativa, i modelli SPC 200 S PLUS e SPC 250 S PLUS hanno anche scambiatore integrativo (solare o caldaia).

Riscaldare l’acqua con la tecnologia della pompa di calore

La gamma sfrutta la tecnologia della pompa di calore per riscaldare l’acqua all’interno del bollitore attraverso l’aria aspirata dal gruppo termico invertendo il flusso naturale del calore. Quest’ultimo viene trasferito dall’aria all’acqua sanitaria tramite il refrigerante (R290), che percorre continuamente un ciclo chiuso grazie al compressore. Garantire il funzionamento del ventilatore (che preleva l’aria) e del compressore (che fa percorrere il fluido refrigerante nel circuito) comporta un consumo di energia elettrica pari al 25% del totale necessario per la produzione di acqua calda. Il restante 75% di energia proviene dal calore dell’aria, consentendo così un grande risparmio economico. Alla richiesta di maggiori quantità di ACS, lo scaldacqua attiva direttamente la caldaia a condensazione solo riscaldamento per massimizzare il comfort. Qualora l’energia elettrica sia prodotta da un impianto fotovoltaico, lo scaldacqua può essere impostato automaticamente alla funzione Boost così da aumentare la quota di autoconsumo. L’eventuale impianto solare termico in integrazione massimizza il contributo di energia da fonti rinnovabili, riducendo al minimo i costi in

Scegliere il prodotto giusto

bolletta. Il ridotto assorbimento elettrico rispetto allo scaldacqua tradizionale permette di liberare fino al 40% di potenza del contatore elettrico per destinarla ad altri consumi, come lavatrice o frigorifero.

Pannello di controllo remotabile

Il display di grandi dimensioni consente di visualizzare e programmare in modo semplice e intuitivo orari, quantità d’acqua, temperatura, etc. e scegliere tra le varie modalità operative disponibili.

www.baxi.it

Sanhua lancia il progetto Sanhua Selector per offrire suggerimenti nella scelta di componenti per impianti di refrigerazione, per pompe di calore e per condizionatori in base alle esigenze specifiche dell’utente o a condizioni operative standard definite per tali macchine e impianti. Basta inserire nella sezione di input dati alcuni criteri come capacità frigorifera, tipologia di refrigerante, temperatura di evaporazione e condensazione e altre variabili rilevanti per effettuare la simulazione. Sanhua Selector copre un’ampia gamma di refrigeranti come R290, R744, R448A, R449A e molti altri. Sanhua Selector, in base ai dati di input, determina il valore delle principali variabili termodinamiche del sistema, le visualizza in un diagramma frigorifero di riferimento, suggerisce il modello di valvola più indicato e ne elenca le principali caratteristiche tecniche.

www.SanhuaSelector.com

NOVITÀ PRODOTTI
n.101 www.casaeclima.com 10

Semplice, come respirare

Il rivoluzionario sistema Ariasilent permette di realizzare un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata con soli 4 componenti: l’installazione diventa finalmente pratica, veloce ed intuitiva.

E anche la gestione del magazzino è estremamente semplificata!

Seguici su: www.valsir.it
ARIASILENT BOX 1 ARIASILENT POINT 2 ARIASILENT LINK 3 ARIASILENT TUBE 4

Mini Cassetta 60x60 VRF per ambienti commerciali

Panasonic Heating & Ventilation Air Conditioning presenta la nuova unità Mini Cassetta 60x60 della linea VRF serie MY3 con il Generatore nanoe™ X Mark 3 di serie. Disponibile in sei diverse capacità che vanno da 1,5 a 5,6 kW, la nuova Mini Cassetta è ideale per migliorare la qualità dell’aria di ambienti commerciali come ad esempio: uffici, ristoranti, palestre e supermercati. Si tratta della prima unità interna di Panasonic con tecnologia nanoe™ X Mark 3 di ultima generazione. Il Generatore nanoe™ X Mark 3 è in grado di produrre 48.000 miliardi di radicali ossidrilici al secondo, 100 volte di più rispetto al precedente modello. La tecnologia nanoe™ X può quindi portare incredibili benefici all’interno degli spazi interni, garantendo così un ambiente più pulito e gradevole 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana. Una volta interrotte le operazioni di raffrescamento o deumidificazione della Mini Cassetta, si attiva la funzione di asciugatura e auto-pulizia interna con nanoe™X, azione che può essere messa in pausa e riattivata in qualsiasi momento.

Compatta e dal design moderno

Compatta e dotata di un pannello dal design moderno, la nuova Mini Cassetta VRF si integra perfettamente in qualsiasi ambiente: la profondità di installazione richiesta a soffitto è infatti di soli 250 mm, mentre la superficie esposta è di soli 30 mm. Per fornire il massimo comfort, la Mini Cassetta VRF dispone di una migliore gestione del flusso d’aria grazie a 4 motori indipendenti che controllano in modo individuale i deflettori. Inoltre, viene garantita la perfetta distribuzione dell’aria, senza flusso diretto, riducendo la sensazione di correnti fredde. La pompa di drenaggio e il galleggiante, poi, sono stati ulteriormente perfezionati per ridurre la rumorosità ed aumentare l’efficienza. Infine, le unità sono compatibili con una vasta gamma di soluzioni di controllo e di connettività per rendere l’esperienza dell’utente semplice, diretta e intuitiva: tra queste, il comando intelligente CONEX di Panasonic e il sistema di gestione AC Smart Cloud , che consente di ottimizzare da remoto il funzionamento degli impianti garantendo un maggior comfort negli ambienti e il monitoraggio dei consumi energetici. www.aircon.panasonic.eu

VMC decentralizzata ad alta portata

Le unità di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) HRC+ messa a punto da Innova sono pensate per tutti gli ambienti che necessitano un’elevata qualità dell’aria indoor. Proprio per soddisfare le necessità di un corretto ricambio dell’aria, l’azienda ha sviluppato unità che trovano applicazione sia negli edifici esistenti, come in quelli di nuova costruzione. Le unità, infatti, possono essere liberamente posizionate nei principali spazi abitati senza la necessità di realizzare un impianto centralizzato, evitando sia opere murarie complesse e invasive, sia la posa di canalizzazioni ingombranti, riducendo al minimo i costi e i tempi di installazione. Oltre a fornire un corretto apporto di ossigeno ed espellere all’esterno gli inquinanti aerei presenti nelle costruzioni, le unità si occupano proprio di rinnovare l’aria negli edifici in funzione delle effettive esigenze degli utilizzatori. Per il corretto funzionamento, oltre all’alimentazione elettrica, è sufficiente realizzare due semplici fori sul muro di facciata con griglie esterne tinteggiabili a piacere. Lo scambio termico fra i flussi dell’aria è operato dal recuperatore di calore che, a seconda delle esigenze, può essere a flussi incrociati controcorrente (modelli 60 HI e 120 HI), oppure entalpico (modelli X60 HI e X120 HI), quest’ultimo in grado di minimizzare le variazioni dell’umidità relativa. Le unità sono in grado di funzionare fino a -25 °C di temperatura dell’aria esterna, con rendimenti nell’ordine del 86,1%, (modelli 60 HI e X60 HI) e del 84,9% (modelli 120 HI e X120 HI). Nelle stagioni di transizione, quando la temperatura dell’aria esterna è compresa nella “zona di comfort”, la serranda motorizzata devia automaticamente il flusso dal recuperatore, attuando il cosiddetto free-cooling per un’ulteriore riduzione dei consumi elettrici. I flussi dell’aria sono attivati da silenziosi ventilatori centrifughi EC, del tipo a velocità variabile e ad alta portata, azionati da motori brushless a elevata efficienza; le portate nominali sono pari a 620/355/165 m3/h (modelli 60 HI e X60 HI) e a 1.150/750/255 m3/h (modelli 120 HI e X120 HI). La filtrazione dell’aria è affidata a una coppia di filtri plissettati ePM1 70%, facilmente estraibili. Per operare un’ulteriore sanificazione dell’aria immessa, le unità possono essere accessoriate con lampada UV-C ad azione battericida e virucida, fornita a bordo unità.

www.innovaenergie.com

NOVITÀ PRODOTTI
n.101 www.casaeclima.com 12

Riscaldamento a parete

La serie di termoventilatori Microsol® di Vortice, installabili a parete, sono progettati per garantire, in modo efficace e sicuro, il necessario calore in abitazioni, piccoli negozi o uffici, anche privi di impianto di riscaldamento primario e lo spessore ridotto ne permette l’inserimento in spazi molto contenuti. Grazie all’assenza di parti in movimento, riscaldano con la massima silenziosità e sono ideali in camere da letto, oltre alla possibilità di installazione in Zona 1 dei bagni (IPX4). La serie prevede 4 modelli, differenti per dimensioni e potenza calorica erogata (potenza massima pari a 600, 1000, 1500 e 2000 W). Un termostato ambiente con funzione antigelo ne garantisce

l’accensione automatica quando la temperatura scende sotto i 5 °C e sono anche collegabili a un cronotermostato esterno. Interruttori luminosi protetti da sportello ne regolano l’accensione, lo spegnimento e la scelta della potenza erogata.

www.vortice.it

PaginaGMIX54_230x140_Esecutivo.pdf 1 29/12/2022 12:20:31

Batteri fertilizzanti come risposta alla siccità del suolo

Il progetto punta a sostituire i fertilizzanti chimici con microrganismi e batteri in grado di favorire la crescita delle piante anche nei periodi di stress idrico, migliorando le funzioni del suolo e la produzione agricola

Acausa della crisi climatica, il 2022 in Italia è stato il più siccitoso dal 1800 con un deficit, a chiusura del periodo, pari al 30%. Deficit che sale al 40% per il Nord, che ha visto 11 mesi su 12 di piogge sotto la media e solo dicembre in media secondo i dati diffusi da ISAC-CNR.

In questo scenario rientra il risultato del progetto Ortumannu, condotto da ENEA, Università degli Studi di Cagliari, CRS4 e Mutah University (Giordania) che mira a sostituire i fertilizzanti chimici con microrganismi e batteri in grado di favorire la crescita delle piante anche nei periodi di stress idrico, migliorando le funzioni del suolo e la produzione agricola. Grazie, quindi, all’utilizzo integrato di risorse naturali, biotecnologie e strumenti di caratterizzazione, monitoraggio e modellazione all’avanguardia, si potrebbe contrastare l’impoverimento dei suoli e promuovere una produzione agricola d’alta qualità, riducendo l’utilizzo di fertilizzanti, pesticidi e acqua.

COME SI È SVOLTO IL PROGETTO

Nell’ambito del progetto, il team di ricercatori dell’ENEA è stato impegnato nella caratterizzazione microbiologica del suolo presso una stazione agronomica della regione di Al-Ghweir in Giordania, contraddistinta da suoli improduttivi e scarsità di risorse naturali e acqua. In seguito, utilizzando il sequenziamento del gene 16S rDNA, il team ha isolato e identificato dal suolo 40 ceppi di batteri che sono stati testati per la capacità di promuovere la crescita delle piante, fissare l’azoto, mobilizzare il fosforo, solubilizzare il potassio e produrre siderofori, cioè sostanze organiche in grado di influenzare l’accrescimento delle piante.

I ceppi con le migliori caratteristiche sono stati selezionati per creare la formula microbica più efficace da applicare in un campo sperimentale

della Mutah University coltivato a sorgo, una specie vegetale della famiglia delle graminacee.

Rispetto all’uso di fertilizzanti chimici come il fosfato biammonico (DAP), la sperimentazione in campo ha dimostrato l’efficacia della formula microbica nel sostenere la crescita durante la fase di produzione di fusti secondari del sorgo (accestimento). Inoltre, è stato rilevato che in condizioni di stress idrico le piante inoculate con il biofertilizzante sono sopravvissute in buone condizioni fisiologiche, a differenza delle piante concimate con fertilizzante chimico.

“Ad oggi abbiamo dimostrato che la fertilizzazione con una formula microbica sito-specifica, naturale ed endemica può sostituire quella chimica e andare a migliorare le pratiche agricole spesso basate sull’uso intensivo di fertilizzanti e sullo sfruttamento eccessivo delle risorse idriche, causando l’impoverimento dei suoli – sottolinea la ricercatrice ENEA Chiara Alisi del Laboratorio di Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima e referente del progetto per l’Agenzia. Per questo motivo, auspichiamo un impatto positivo sulle comunità locali che abbiamo già coinvolto nella ricerca, ma ci impegneremo anche per un rapido processo di trasferimento dei risultati al settore agroindustriale”.

n.101 www.casaeclima.com 14 TECH

Fotosintesi artificiale per immagazzinare energia solare

Un lavoro di ricerca congiunto tra CNR-Iom e Fritz Haber Institute indaga alcuni aspetti fondamentali di una tecnologia per immagazzinare in combustibili l’energia ricavata da fonti rinnovabili

Le fonti rinnovabili come il solare non sono costanti nel tempo: serve una tecnologia per immagazzinare ciò che non si utilizza durante il giorno per poterlo avere a disposizione quando il sole non splende. Ma come si può usare un processo chimico come metodo di stoccaggio dell’energia? È quanto indaga un lavoro di ricerca pubblicato su Nature Catalysis , svolto da ricercatori dell’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Cnr-Iom) in collaborazione con i ricercatori del Fritz Haber Institute della Max Planck Society di Berlino: in esso vengono indagati alcuni aspetti fondamentali di una tecnologia per immagazzinare in combustibili l’energia ricavata da fonti rinnovabili, permettendone lo stoccaggio e il successivo utilizzo. La prima applicazione riguarda l’uso dell’energia solare per produrre idrogeno dall’acqua. La ricerca ha a che fare con lo studio dettagliato di alcune fasi del processo di elettrolisi fotocatalitica; si tratta di un processo elettrochimico nel quale si usa la luce del sole per scindere l’acqua nei suoi costituenti: ossigeno e idrogeno. Il processo di elettrolisi è un processo elettrochimico in due fasi, da una parte si produce l’idrogeno, e dall’altra l’ossigeno; questa seconda fase è stata quella che i ricercatori di Cnr-Iom e Fritz Haber Institute hanno studiato. Si tratta infatti della fase più critica del processo, tale da ostacolare l’impiego su larga scala dell’elettrolisi come metodo di stoccaggio energetico.

L’energia della radiazione solare viene usata per promuovere la reazione chimica di elettrolisi; una volta compiuta la reazione quell’energia è immagazzinata nei nuovi legami chimici che si sono creati. Quando, in un secondo momento si voglia estrarre energia, basta svolgere la reazione chimica al contrario: i legami vengono spezzati e

rilasciano l’energia che torna a essere libera e utilizzabile, per esempio in una cella a combustibile, dove reagiscono idrogeno e ossigeno, riformando acqua e producendo una corrente elettrica.

“Il processo è simile a quello della fotosintesi nelle piante – spiega Simone Piccinin, ricercatore del Cnr-Iom che ha confermato lo studio. Le piante prendono dall’ambiente CO2 e acqua e usano la luce del sole per produrre sostanze organiche, immagazzinando energia sotto forma di legami chimici presenti nei carboidrati che costituiscono la pianta. Se noi poi la bruciamo, quello che viene liberato da questo processo è esattamente CO2 e acqua, i reagenti iniziali, e calore”. Lo studio ha riguardato, in particolare, un materiale molto promettente per l’impiego in questo tipo di processi, l’ematite, un ossido di ferro economico e stabile e quindi potenzialmente utilizzabile nei dispositivi di assorbimento e stoccaggio della radiazione solare.

“Si tratta di un materiale fotocatalizzatore, cioè capace di assorbire la luce e di promuovere e accelerare l’ossidazione dell’acqua. Quando la luce colpisce questo materiale, in superficie si accumula della carica elettrica, la cui quantità è in relazione cubica con la velocità con cui si verifica la reazione di ossidazione dell’acqua: raddoppiando, cioè, la concentrazione della carica, la velocità con cui avviene la reazione si moltiplica per otto”, aggiunge il ricercatore.

Attraverso un approccio teorico, il team di ricerca ha ricostruito cosa succede alla superficie del materiale con un livello di dettaglio molto preciso, atomo per atomo, e studiato il meccanismo di reazione arrivando a costruire un modello atomistico, che spiega con precisione cosa succede quando la luce colpisce il materiale, quali sono gli intermedi di reazione e quali sono le fasi che limitano l’efficienza del processo.

Continua a pag. 17

n.101 www.casaeclima.com 16 TECH

“Questo modello ora ci consente non solo di predire la velocità di reazione in modo da ritrovare il risultato sperimentale, ma anche di spiegare la dipendenza della velocità di reazione dall’accumulo di carica in superficie”, conclude Piccinin. Riuscire a conoscere nel dettaglio il processo agevola le possibilità di costruire dispositivi sempre più efficienti e di sfruttare in modo consapevole questa tecnologia, abbattendo i costi e permettendo un suo impiego su larga scala. Il ruolo svolto dai ricercatori del gruppo di Berlino ha, invece, riguardato la parte sperimentale, ottenendo i risultati poi confermati dagli studi teorici, che hanno coinvolto appunto simulazioni al computer, fatte a Trieste dal Cnr-Iom, grazie a supercomputer messi a disposizione dal CINECA attraverso il consorzio europeo PRACE (Partnership for Advanced Computing in Europe).

La pubblicazione è il risultato di un programma di ricerca pluriennale nel campo della conversione dell’energia solare e nella produzione di idrogeno. Le riconosciute competenze dell’Istituto su questo tema saranno al centro della partecipazione ai nuovi progetti finanziati dal PNRR, con particolare riferimento al partenariato esteso sugli scenari energetici del futuro e alle applicazioni del supercalcolo del centro nazionale in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing

Decolla ZeroAvia, il primo aereo a idrogeno

Il Dornier 228 da 19 posti di ZeroAvia ha effettuato il suo primo volo di prova nel Regno Unito

Èun Dornier 228 da 19 posti di ZeroAvia il più grande aereo a idrogeno del mondo che ha effettuato il primo volo di prova nel Regno Unito, in attesa di ottenere la certificazione per i voli commerciali entro il 2025. Per questo volo ZeroAvia ha usato un sistema che potremmo definire “ibrido”, nel senso che è stato utilizzato un motore a combustione Honeywell TPE-331 standard sull’ala destra, mentre sull’ala sinistra è stato montato un motore elettrico da 600 kW. I serbatoi di idrogeno, le celle a combustibile e le batterie tampone agli ioni di litio sono stati installati all’interno della cabina, per essere facilmente accessibili e monitorati. ZeroAvia è fiduciosa di realizzare una configurazione pronta per i voli commerciali da presentare per la certificazione entro la fine dell’anno, in cui l’intero gruppo propulsore sarà tenuto fuori dalla cabina, presumibilmente nell’ala. Come accennato inizialmente, l’azienda spera di ottenere la certificazione completa di questo gruppo propulsore da 600 kW e di effettuare voli commerciali per aerei da nove a 19 posti entro il 2025. La soluzione attuale dovrebbe garantire un’autonomia di circa 550 km, quindi interessante per i voli regionali. C’è però da dire che un Dornier 228 standard può trasportare 19 passeggeri fino a 1.130 km, quindi a ben vedere la propulsione ad idrogeno dimezza l’autonomia. Forse è anche per questo che ZeroAvia sta già lavorando a un propulsore da 2,5 MW per il 2026, progettato per aerei di linea da 40-80 posti, con un’autonomia prevista di 1.850 km.

Questo è un momento importante, non solo per ZeroAvia, ma per tutta l’industria aeronautica nel suo complesso, in quanto dimostra che il vero volo commerciale a zero emissioni è solo a pochi anni di distanza

VAL MIFTAKHOV, Fondatore e CEO di ZeroAvia

“ “
STEFANO FABRIS, Direttore del CnrIom attivo in questa ricerca
“ “
16 www.casaeclima.com n.101 17
Segue da pag.

Inquinamento, progetto per la riforestazione urbana

Insieme alle due città pilota per la parte sperimentale (Firenze e Aix-en-Provence), il progetto modellerà le concentrazioni di inquinanti anche per Zagabria e Napoli per ottenere informazioni su contesti urbani con condizioni geografiche e orografiche differenti

Circa 600 nuovi alberi sono stati piantati a Firenze e ad Aixen-Provence, nel sud-est della Francia, grazie al progetto europeo AIRFRESH, che vede la partecipazione per l’Italia di ENEA e Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Cnr.

L’obiettivo è di quantificare la capacità di un’area periurbana riforestata di migliorare la qualità dell’aria in città, ridurre il fenomeno delle isole di calore e garantire il deflusso delle acque piovane durante eventi meteorologici estremi.

L’inquinamento atmosferico e le isole di calore sono due dei principali problemi che affliggono le nostre città e rappresentano un grave minaccia per la salute pubblica, con mezzo milione di morti premature stimate in Europa e un costo complessivo di circa 644 miliardi di euro. E il futuro non ci riserva buone notizie: le stime ufficiali parlano di un raddoppio dei decessi a causa dell’aria inquinata entro il 2050. Saranno soprattutto le città del Mediterraneo a fare le spese dell’effetto combinato dell’aumento di temperatura (+2-5°C su scala regionale e fino a +7 °C nelle città entro il 2100) e dell’inquinamento dell’aria, come già confermato dalle due ondate di calore e dai picchi di inquinamento registrati nell’estate del 2019 e, in generale, dal 2000 in avanti in tutta Europa.

“Le criticità ambientali che si sono verificate quell’estate hanno fatto crescere la consapevolezza delle autorità pubbliche sull’urgenza di mettere in campo misure di mitigazione e adattamento e, soprattutto, hanno aperto le porte alla sperimentazione di nuovi modi di pianificazione e gestione delle foreste periurbane, come dimostrano Milano con 3 milioni di alberi piantati entro il 2030, il sud della Francia con 1 milione di nuovi alberi e il nostro progetto di riforestazione urbana”, spiega Alessandra De Marco del Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali

Per il progetto ENEA applicherà un sistema modellistico in grado di valutare le concentrazioni dei principali inquinanti e dei parametri meteorologici nelle città selezionate nelle condizioni di vegetazione attuale e, in seguito, all’introduzione di aree riforestate in prossimità della città

ALESSANDRA DE MARCO, Dipartimento ENEA di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali e responsabile del progetto per l’Agenzia

e responsabile del progetto per l’Agenzia. Nel 2019 il 95% della popolazione di Firenze e di Aix-en-Provence è stata esposta a livelli di PM10, biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) oltre i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la protezione della salute umana, causando 167 morti premature nel capoluogo toscano e 73 nella città francese. In entrambe le città, inoltre, vi sono stati rispettivamente 700 e 309 ricoveri per malattie cardiovascolari e respiratorie. Negli ultimi 20 anni la temperatura del capoluogo toscano si è alzata di 0,3-1,0 °C e questo aumento potrebbe arrivare a +1,5-3,7°C entro il 2100. Aix-en-Provence, invece, è la terza città più inquinata della Francia ed entro il 2100 la temperatura media annuale aumenterà di + 1,9-4,6°C e fino a 5,7°C in estate (nell’estate del 2019 la temperatura è stata di + 3,5°C rispetto alle città vicine).

“Una volta conclusa la fase di piantumazione degli alberi, inizieremo con le campagne di misurazione delle concentrazioni di inquinanti atmosferici e dei valori di temperatura e umidità, sia nelle aree riforestate sia in quelle limitrofe, per valutare l’efficacia della creazione dell’area. I risultati ottenuti ci permetteranno di mettere a punto linee guida per massimizzare i benefici ambientali e di salute pubblica dalla riforestazione urbana. Gli amministratori locali, e non solo, avranno a disposizione indicazioni concrete su piantumazione e manutenzione del verde e un’adeguata selezione di specie arboree adatte al proprio contesto urbano, per evitare il verificarsi di altre problematiche, come il rilascio di composti organici volatili biogenici (BVOC) che portano alla formazione di ozono, all’aumento dei pollini causa di allergie e a ulteriori costi di potatura degli alberi”, conclude la ricercatrice.

n.101 www.casaeclima.com 18 TECH

PROTEGGIAMO

ACCETTANDO LA CESSIONE DEL CREDITO

Procedure BIM, tutto ciò che c’è da sapere

Come possiamo ottimizzare e automatizzare processi se prima non li standardizziamo e normalizziamo?

di MARZIA BOLPAGNI

Direttrice Associata a Mace, Ordine Ing. Brescia

Prima di digitalizzare un processo, solitamente, è necessario standardizzarlo. Per questo motivo è essenziale definire e adottare norme per la gestione informativa che definiscano processi e convenzioni (es. nomenclatura dei file e degli elementi progettuali). Si pensi che nel Regno Unito è stato svolto uno studio per capire come gli enti pubblici chiamassero i diversi spazi (sala riunioni, camera, corridoio etc.), ed è stato dimostrato che attualmente esistono

120 modi diversi per chiamare lo spazio “bagno”! Come possiamo quindi ottimizzare e automatizzare processi se prima non li standardizziamo e normalizziamo? Una digitalizzazione efficace si deve basare su procedure standardizzate. Gli standard e le norme sono tanto più efficaci quanto più sono adottati da un numero elevato di esperti e applicazioni, in modo da favorire un linguaggio comune e l’interoperabilità tra diversi software

n.101 www.casaeclima.com 20 BIM

Esistono diversi enti che si occupano di documenti tecnici (es. buildingSmart) e di normazione (ISO, CEN, UNI). Buildingsmart è una comunità internazionale di esperti dedicata principalmente alla creazione di standard per l’interoperabilità tra software. Tra questi standard troviamo lo schema IFC (Industry Foundation Classes) e BIM Collaboration Format (BCF). All’interno di buildingSmart International esistono diversi gruppi tematici (per aeroporti, ferrovie, edifici, infrastrutture etc.) e “chapter” nazionali, tra cui troviamo anche quello italiano. Tuttavia, è importante ricordare che buildingSmart non crea norme. Per esempio, lo schema IFC sviluppato inizialmente da buildingSmart, è diventato norma solo quando è stato approvato dall’ISO, l’Organizzazione Internazionale per la Normazione, di cui parliamo successivamente.

ENTI DI NORMAZIONE INTERNAZIONALE, EUROPEA E NAZIONALE

Data l’esistenza sempre maggiore di un mercato globalizzato al quale rivolgersi, le norme sono solitamente definite prima a livello internazionale (ISO – l’Organizzazione Internazionale per la Normazione) ed europeo (CEN – Comitato Europeo di Normazione) e successivamente adottate o recepite in Italia dall’Ente Italiano di Normazione (UNI). Tuttavia, è anche possibile creare norme a livello nazionale (da UNI) e poi renderle europee e/o internazionali, come già accade per alcune norme BIM italiane che sono state il riferimento per testi extra-nazionali.

Al momento sono attivi diversi gruppi dedicati al BIM:

■ Internazionale: ISO/TC 59/ SC13;

■ Europeo: CEN/TC 442;

■ Nazionale: UNI/CT 033/SC 05

Chiunque fosse interessato/a a partecipare a questi gruppi di lavoro, può fare domanda di associazione a UNI, tramite il sito www.uni.com, oppure dichiarando il proprio interesse all’ordine territoriale di appartenenza. Ad oggi circa 80 organizzazioni partecipano al gruppo italiano. È importante ricordare che le norme create da questi enti sono di carattere volontario. Tuttavia, quando vengono richieste in bandi di gara o decreti ministeriali, esse diventano obbligatorie. È pertanto essenziale conoscerle nel dettaglio per poter rispondere a bandi di gara e poter consegnare progetti secondo una metodologia BIM. Quante norme sono state pubblicate ad oggi sul BIM? Quali argomenti trattano?

NORMAZIONE INTERNAZIONALE

Attualmente il gruppo internazionale ISO/TC 59/ SC13 ha pubblicato 21 norme sul BIM e 9 sono in fase di stesura L’Italia è tra i 31 stati membri che contribuiscono alla creazione di queste norme.

Le principali norme internazionali pubblicate sul BIM riguardano:

■ IFC (Industry Foundation Classes), schema per lo scambio di dati: ISO 16739-1:2018;

■ Gestione Informativa, come gestire processi BIM: serie ISO 19650 nelle sue diverse parti; Parte 1 Concetti e Principi, Parte 2 Fase di Consegna (Progettazione e Costruzione), Parte 3 Fase di Gestione, Parte 4 Scambio dati, Parte 5 Sicurezza informativa;

■ Classificazione, framework per classificare elementi appartenenti alle costruzioni: ISO 12006-2:2015;

■ Template per definire le proprietà (colore, materiale, produttore etc.): ISO 23386:2020 e ISO 23387:2020

www.casaeclima.com n.101 21

Queste norme sono diventate anche norme italiane, per questo motivo dobbiamo conoscerle. La maggior parte di esse sono state anche tradotte in italiano per facilitarne la comprensione e l’utilizzo nel contesto nazionale. Tra le norme in fase di stesura ricordiamo quella relativa al Livello di Fabbisogno Informativo (ISO/DIS 7817 – guidata dall’Ing. Bolpagni, autrice di questo articolo) e la norma sulla sicurezza in cantiere in ambito BIM (ISO/CD 19650-6).

NORMAZIONE EUROPEA

Il gruppo di normazione europea sul BIM CEN/TC442 ad oggi ha pubblicato 22 testi : 17 norme derivano da norme internazionali (ISO) adottate anche in Europa, 2 norme europee sul BIM e 3 rapporti tecnici per spiegare più nel dettaglio norme già pubblicate. I rapporti tecnici non sono stati adottati in Italia perché, come vedremo, la serie di norme UNI 11337 coprono questi aspetti. Inoltre, ci sono 14 lavori in fase di stesura. Il gruppo europeo è suddiviso in 9 gruppi riguardanti tematiche differenti tra cui: terminologia, scambio informativo, processi BIM, infrastrutture, competenze e gemelli digitali. L’Italia ha un ruolo attivo nella normazione europea: il gruppo sulle competenze è guidato dall’Italia dal prof. Ciribini , sulla base della norma italiana UNI 11337-7; l’Italia guida anche il progetto sul livello di fabbisogno informativo che ha portato alla pubblicazione della norma EN 17412-1:2020 (prima norma BIM europea, non derivante da norme internazionali); inoltre diversi esperti italiani lavorano attivamente nei 9 gruppi citati.

NORMAZIONE ITALIANA

Dal 2007 in Italia è stato creato un gruppo di esperti per la normazione italiana sul BIM, che nel 2019 si è meglio strutturato in una sottocommissione, la UNI/CT 033/SC 05 “BIM e gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni”, guidata dall’arch. Pavan, e che è composta da 9 gruppi di lavoro (GL):

■ GL 01 Classi informative, codificazione e identificazione;

■ GL 02 Attributi informativi, struttura e schemi;

■ GL 03 Livello di Fabbisogno Informativo, struttura per il mercato nazionale;

■ GL 04 Ambienti di collaborazione e condivisione e strumenti di gestione;

■ GL 05 Capitolato informativo;

■ GL 06 Qualifica del personale operante in BIM e flussi informativi;

■ GL 07 Fascicolo del costruito;

■ GL 08 Gestione amministrativa BIM;

■ GL 09 Infrastrutture in BIM.

In Italia le norme di riferimento sul BIM sono contenute nella serie UNI 11337. Ad oggi le seguenti parti sono state pubblicate:

■ UNI 11337-1:2017 norma introduttiva sulla gestione digitale dei processi informativi per le costruzioni;

■ UNI/TR 11337-2:2021 indicazioni per l’applicazione delle norme relative al BIM nel contesto nazionale;

■ UNI/TS 11337-3:2015 creare modelli informativi;

■ UNI 11337-4:2017 evoluzione e sviluppo di modelli, elaborati e oggetti;

■ UNI 11337-5:2017 flussi necessari alla produzione, gestione e trasmissione delle informazioni;

■ UNI/TR 11337-6:2017 linea guida per il capitolato informativo (utile a chi redige bandi di gara);

■ UNI 11337-7:2018 competenze BIM (es. chi è il BIM Manager?).

La maggior parte di queste norme sono ora in fase di revisione per allinearsi alle norme internazionali ed europee presentate precedentemente, in particolare alla serie di norme ISO 19650 relative alla gestione informativa. Restano comunque un utile punto di riferimento per l’ingegnere italiano che deve applicare il BIM.

CONCLUSIONI

I principali punti affrontati in questo articolo hanno evidenziato che:

■ la standardizzazione e normazione ricoprono un ruolo fondamentale per la digitalizzazione dei processi;

■ esistono diversi enti che si occupano di documentazione tecnica (buildingSmart) e normazione (ISO, CEN, UNI);

■ in Italia esistono una serie di norme sul BIM (UNI 11337), ora in fase di aggiornamento.

Per una corretta implementazione del BIM è bene ricordarsi che: non bisogna sapere utilizzare soltanto i software, ma è necessario conoscere e applicare anche gli standard e le norme sul BIM.

n.101 www.casaeclima.com 22 BIM
Il presente articolo è stato pubblicato anche sul n° 10/2022 de “Il Giornale dell’Ingegnere”

Innovativo sistema integrato ad incasso in pompa di calore elettrica aria–acqua che ottimizza il risparmio energetico

Bollitore ad altissima efficienza con sistema di scambio termico a piastre brevettato, privo di sistemi di circolazione forzata.

Senza resistenze elettriche. No gas metano

CARATTERISTICHE

• Impostazione di potenza per riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria grazie ad una elettronica dedicata

• Facilità di installazione

• Trattamento acqua a richiesta integrabile nell’unità

• Stacco acqua non addolcita con contatore divisionale (opzionale)

• By pass con impostazione micrometrica di portata

• Puffer inerziale impianto riscaldamento/raffrescamento (20 litri)

• Affidabilità Enolgas

Ristrutturazione Edilizia e Riqualificazione energetica
Ispirati dal passato, proiettati nel futuro. ENOLGAS BONOMI S.p.A. 25062 Concesio (Bs) - Italy - Via Europa, 227 Uffici: Via Bachelet, 71 Ph. +39 030 2184311 - Fax +39 030 2184333 enolgas@enolgas.it www.enolgas.it asterisko.org
Il comfort è di casa sempre.
INSTALLAZIONE PRATICA E VELOCE

Titular

Esperienza immersiva nell’edilizia sostenibile

Una full immersion di quattro giorni nelle ultime tendenze del costruire e dell’abitare sostenibile

SILVIA MARTELLOSIO

Subtitular

Scoprire gli edifici del futuro per ridurre l’impatto ambientale e i consumi energetici, migliorando contemporaneamente il comfort abitativo. Questo e molto altro al centro della 18esima edizione di Klimahouse, evento che consacra il definitivo ritorno in presenza della manifestazione, a Fiera Bolzano dall’8 all’11 marzo 2023.

Quattro giorni nei quali progettisti e tecnici del mondo dell’edilizia e dell’architettura potranno trovare ispirazione e aggiornarsi con le ultime novità metodologiche e tecnologiche del settore. Un’occasione anche per i privati che potranno comprendere come costruire bene significhi anche vivere meglio.

AUTOR Datos
KLIMAHOUSE 2023 | ANTEPRIMA n.101 www.casaeclima.com 24
Credit: Marco Parisi

FOCUS TEMATICI

A fare da filo conduttore saranno quest’anno quattro focus tematici trasversali di grande attualità internazionale che animeranno i padiglioni espositivi e i contenuti del Klimahouse Stage, un palco tra le corsie dedicato all’aggiornamento professionale, alla formazione e all’informazione. A partire dall’innovazione in edilizia che, come di consueto, trova la sua massima espressione a Klimahouse, vetrina d’eccezione per i nuovi prodotti e sistemi del comparto: dai materiali per l’isolamento ai serramenti, dall’impiantistica per la climatizzazione e la qualità dell’aria fino alle soluzioni tecnologiche digitali per la gestione intelligente dell’edificio e alle migliori startup all’interno del Klimahouse Future Hub. Il Klimahouse Prize, in collaborazione con il Politecnico di Milano, coronerà proprio l’eccellenza dei prodotti e degli espositori più all’avanguardia, capaci di innovare nel segno dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. La giuria, capitanata dal Professor Niccolò Aste del Politecnico, sarà composta da autorevoli esperti del settore energia-edificio-ambiente e, anche quest’anno da un giurato under 35. La sfida energetica sarà il secondo leitmotiv ad animare gli spazi della manifestazione. Il caro energia e la lotta al cambiamento climatico impongono al settore di fare la propria parte nella transizione verso il risparmio e l’abbandono dei combustibili fossili, ripensando il modo in cui produciamo e utilizziamo l’energia all’interno degli edifici. La sfida che deve affrontare l’energivoro patrimonio edilizio italiano è enorme: secondo i dati dell’ultimo Rapporto sull’Efficienza Energetica degli Edifici dell’Enea con i dati relativi al 2021, nonostante il leggero miglioramento trainato dal Superbonus, il 58% dei

nostri edifici è inserito nelle classi energetiche peggiori (F e G). Oggi, non mancano gli strumenti per aumentare le prestazioni energetiche degli edifici e proprio gli incentivi a disposizione, tra Superbonus (seppur depotenziato al 90% per il 2023) ed Ecobonus ordinario, possono favorire l’adozione di soluzioni innovative. Ecco, dunque, che i sistemi efficienti per la climatizzazione e lo sfruttamento di energia prodotta da fonti rinnovabili, come le pompe di calore e i pannelli fotovoltaici, avranno uno spazio di rilievo.

Divenuto ormai una vera e propria esigenza prioritaria a livello europeo, il social housing sarà il terzo filone tematico. Negli ultimi anni il concetto di edilizia sociale residenziale si è progressivamente arricchito di significato e, in linea con le necessità contemporane, mira a mettere in primo piano proprio gli stessi valori che guidano lo sviluppo di un nuovo modo di costruire: risparmio energetico, basso impatto ambientale e comfort abitativo. Torna anche quest’anno, infine, il focus sul legno, materiale green per eccellenza, nonché risorsa preziosa per favorire lo sviluppo sostenibile del settore delle costruzioni. Tra gli appuntamenti da non perdere, il Klimahouse Wood Summit, l’annuale incontro volto a esplorare le molteplici sfaccettature del legno e la sua crescente importanza per l’edilizia residenziale su larga scala. Proprio in questa occasione, saranno premiati i vincitori del Wood Architecture Prize 2023, il primo riconoscimento a livello nazionale per l’architettura in legno, istituito in collaborazione con il Politecnico di Torino e lo Iuav di Venezia, che mira a promuovere le potenzialità di questo materiale naturale estremamente versatile, attraverso la selezione di progetti e di opere nei più diversi contesti applicativi: dalle nuove costruzioni agli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana.

www.casaeclima.com n.101 25
Credit: Marco Parisi

RISTRUTTURAZIONE SENZA LIMITI DI SPAZIO

Uno dei principali fattori su cui si sta concentrando il mondo dell’edilizia è l’attenzione all’isolamento termico degli edifici, che può contribuire in modo significativo a ridurre i consumi energetici. Tuttavia, in molti casi, vi sono delle limitazioni sugli ingombri disponibili al sistema di isolamento. In questo contesto, una delle soluzioni più innovative è rappresentata da Vacunanex, realizzato da Bifire. Partendo da un prodotto estremamente performante utilizzato in ambito industriale, l’azienda ha creato Vacunanex, ovvero un pannello isolante composto da cellule micronizzate di polveri a base di ossidi di silice e confezionato sottovuoto. Questo prodotto presenta una conducibilità termica dichiarata (ld) pari a 0,004 W/mK. Per avere un’idea chiara dell’efficienza di questo pannello basta pensare che 2 cm di Vacunanex corrispondono a 15 cm di EPS grigio o 20 cm di lana di roccia. Di conseguenza, Vacunanex permette la ristrutturazione di edifici anche dove lo spazio disponibile è molto limitato. A partire dal 2023 l’azienda ha deciso di fornire questo prodotto in cambio di crediti 110% già maturati, in maniera da venire incontro alle imprese in difficoltà. Bifire non si ferma solo all’isolamento termico, ma continua a sviluppare prodotti innovativi in diversi campi, dimostrando la sua leadership nell’ambito delle tecnologie avanzate. Klimahouse sarà l’occasione per scoprire il prodotto che rivoluzionerà il lavoro di posatori, rivenditori e progettisti.

PAD. CD STAND D24/46

www.bifire.it

ARIA/ACQUA

Progettata per applicazioni sia di natura residenziale che commerciale, NIBE S2125-8/12 si presenta come unità di dimensioni compatte e di semplice installazione: con i moduli interni NIBE (VVM o modulo di controllo NIBE SMO), costituisce un sistema efficiente per la casa, offrendo risparmi considerevoli per ogni esigenza e adattandosi automaticamente al fabbisogno di riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria. La pompa di calore è caratterizzata dal ciclo frigorifero funzionante a R290 (propano) ed è in grado di lavorare con temperature di mandata fino a 75 °C. La pompa di calore è disponibile nelle taglie 8 e 12 kW (monofase e trifase). S2125 appartiene alla nuova NIBE SERIE-S ed è quindi parte integrante della casa connessa. La connettività wireless di serie semplifica l’installazione e permette di controllare l’unità e interagire con essa direttamente attraverso lo smartphone grazie all’applicazione MyUplink.

www.domusgaia.com

PAD. CD STAND D23/16

n.101 www.casaeclima.com 26 KLIMAHOUSE 2023 | ANTEPRIMA

ESEMPIO CONCRETO DI ECONOMIA CIRCOLARE

La tecnologia G MIX consente di posare in opera quantità significative di materiale riciclato, che potrà essere nuovamente recuperato e riciclato a fine vita dei fabbricati. Il prodotto comprende una gamma di miscele granulari polimeriche provenienti dal riciclo di materie plastiche recuperate sia pre che post-consumo, che vengono trasformate in materie primesecondarie e impiegate come aggregato in malte cementizie (in sostituzione dell’aggregato naturale quale sabbia, argilla espansa, etc.) per dare in opera massetti di sottofondo alleggeriti con elevate proprietà di isolamento termo-acustico e resistenza meccanica. La provenienza del materiale è tracciata in tempo reale e garantita da un rigido disciplinare di bilancio di massa e dalla conseguente certificazione di prodotto ReMade in Italy nella migliore classe esistente A+, grazie alla composizione al 100 % riciclata. La tecnologia ha un triplice valore ambientale, poiché opera un ciclo di trasformazione a basso consumo energetico e impatto ambientale, evita l’inutile conferimento in discarica di materie non pericolose e risparmia l’estrazione di nuove materie prime non rinnovabili. A fine vita degli edifici, il componente edilizio così realizzato è facilmente disassemblabile mediante demolizione selettiva e il materiale recuperato può essere riciclato e riutilizzato tramite la stessa tecnologia, chiudendo così il cerchio dell’economia circolare in modo compiuto ed efficiente. www.gmix.it

REGOLATORE

ELETTRONICO PER RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO

Tra le ultime proposte per una gestione efficiente dell’energia IVAR ha realizzato CLIMA-HUB 04, regolatore elettronico per impianti di riscaldamento e raffrescamento, completo di cronotermoumidostato ambiente, sonda esterna e una sonda di mandata. Il regolatore elettronico permette sia la gestione di due circuiti miscelati per la distribuzione all’impianto radiante con compensazione climatica, sia la gestione di un circuito diretto per la distribuzione in alta temperatura o alimentazione dei circuiti di deumidifica. Il regolatore si interfaccia con apposite sonde di temperatura e umidità, ciascuna delle quali presenta due relè attraverso i quali è possibile gestire sia l’attuatore elettrotermico di zona sul collettore sia l’eventuale deumidificatore dedicato. È disponibile opzionalmente un visore touchscreen a colori per il monitoraggio dell’impianto da un unico terminale dell’abitazione. Inserendo il modulo di espansione CHUB-EXP è possibile fornire un ulteriore consenso alle macchine di deumidificazione qualora queste possano lavorare anche in modalità integrazione raffrescamento. CLIMA-HUB consente di gestire fino a 14 zone di temperatura/umidità e di attribuire a ciascun relè di zona una funzione di temperatura o umidità con specifiche fasce orarie di comfort.

www.ivar-group.com

D22/50
PAD. CD STAND
n.101 www.casaeclima.com 28 KLIMAHOUSE 2023 | ANTEPRIMA
PAD. CD STAND C21/60

BASTA SORPRESE NELLE BOLLETTE A FINE MESE, INSTALLA !

IL SISTEMA DI GESTIONE E CONTROLLO DEGLI EDIFICI COMUNALI

Fornitori abilitati sulla piattaforma MePa

Doppio brevetto UE/USA

SERVIZIO NOTIFICHE

Potrai ricevere i report giornalieri e settimanali direttamente su

SISTEMA ALL-IN ONE DI GESTIONE INTELLIGENTE DEI CARICHI, MONITORAGGIO ECONOMICO, DOMOTICA WI-FI, BUILDING AUTOMATION E ASSISTENZA ON-LINE, TUTTO IN UN UNICO PRODOTTO.

Per maggiori informazioni

visita il sito www.aspechome.it

photovoltaic intelligent
system
energy
CLIMATIZZAZIONE E TEMPERATURA DOMOTICA ALLARMI ILLUMINAZIONE CONTROLLO CONSUMI GESTIONE E AUTOCONSUMO
Telegram! 1

NUOVA PORTA D’INGRESSO

La porta d’ingresso ThermoPlan Hybrid Hörmann è realizzata in acciaio inox e alluminio. Il battente di 82 mm, riempito in schiuma rigida in poliuretano, è garanzia di elevato isolamento acustico (fino a 36 dB) e di ottima efficienza energetica con valore UD pari a 0,87 W/(m2·K). Questo portoncino è disponibile con equipaggiamento RC 3 di serie e con serratura di sicurezza a cinque punti, per resistere a tentativi di effrazione per un tempo utile a far desistere ogni ladro. Non solo: il livello di sicurezza di questo modello può essere aumentato grazie alla possibilità di motorizzazione in abbinamento a BiSecur , sistema in grado di regolare la trasmissione del segnale tra telecomando e motorizzazione per porte, che deve la sua eccezionale sicurezza all’utilizzo di una codifica AES 128. A conferma delle performance di ThermoPlan Hybrid, l’Agenzia CasaClima ha attribuito a tale modello il prestigioso Sigillo ProdottoQualità. Questa porta d’ingresso si distingue anche per il design d’eccezione, accentuato dalla complanarità tra manto e telaio, su entrambi i lati: il manto a filo della superficie del telaio conferisce essenzialità alla zona d’ingresso. Contraddistinta da cerniere occultate, che ne esaltano ulteriormente il design, ThermoPlan Hybrid è una soluzione elegante, proposta in 12 motivi e in 19 colori preferenziali o, su richiesta, in tutti i colori della gamma RAL. www.hormann.it

PAD. CD STAND C18/52

BLOCCHI CASSERO IN LEGNO CEMENTO CON ISOLANTE 100% RICICLATO

Isotex si è sempre contraddistinta per ricerca, sviluppo e qualità dei prodotti, migliorando negli anni le caratteristiche strutturali, termoacustiche e di resistenza al fuoco (REI120-REI40). Riserva, inoltre, una sempre più crescente attenzione all’impiego di materie prime naturali e riciclate per garantire un basso impatto ambientale e caratteristiche sempre più green, inquadrabili in un’economia circolare. L’intera gamma di prodotti dispone infatti di EPD di Tipo III (Dichiarazione Ambientale di Prodotto); è certificata per la Bioedilizia (ANAB/ICEA) e ha recentemente ottenuto le certificazioni Eurofins Indoor Air Comfort GOLD e Indoor Air Comfort per le basse emissioni di VOC (Composti Organici Volatili). Il tenore di riciclato all’interno degli inserti isolanti è rappresentato da Neopor® BMBcert™ di BASF, versione Biomass Balance del polistirene espandibile con grafite Neopor®: quest’ultimo è qualificato nello schema di certificazione ReMade in Italy ed è certificato da REDcert 2. Grazie all’impiego di Neopor® BMBcert™, fino al 100% delle fonti fossili primarie viene sostituito da fonti rinnovabili come la biomassa (scarti di produzione, rifiuti organici), migliorando così il profilo ambientale degli inserti isolanti e riducendo le emissioni di CO2 in atmosfera fino al 42%. La nuova gamma blocchi cassero in legno cemento con isolante Isotex Total Green (100% di riciclato) dispone della certificazione ReMade in Italy con etichetta in Classe A+. www.blocchiisotex.com

PAD. AB STAND A05/28

n.101 www.casaeclima.com 30 KLIMAHOUSE 2023 | ANTEPRIMA

PANNELLI IN LANA MINERALE DI ROCCIA PER SISTEMI A CAPPOTTO

L’isolamento termo-acustico dell’involucro degli edifici realizzato con il sistema a cappotto rappresenta una delle soluzioni tecnologiche più efficienti tra quelle oggi disponibili. I pannelli in lana minerale di roccia della gamma SmartWall di Knauf Insulation garantiscono, oltre ai benefici propri di tutti i sistemi di isolamento a cappotto termico, una serie di ulteriori plus tecnici, grazie alla natura stessa della materia prima con cui sono realizzati. SmartWall S C1 è la soluzione ideale per l’isolamento termico e acustico performante e sicuro (incombustibile – A1) in applicazione a cappotto (ETICS), grazie al rivestimento ai silicati di calcio che rende il pannello immediatamente pronto per accogliere la rasatura armata senza necessità di ulteriori lavorazioni, semplificando la posa del sistema e riducendo i tempi di esecuzione. Grazie alla sua struttura fibrosa a celle aperte, la lana minerale di roccia garantisce valori di conducibilità termica ottimi (D = 0,034 W/mK), mentre l’elevata densità dei pannelli contribuisce in modo efficace alla massimizzazione dell’inerzia termica delle pareti perimetrali. Inoltre, la struttura fibrosa propria delle lane minerali di roccia e la presenza di aria tra le fibre consentono la realizzazione di pacchetti di chiusura “traspiranti”, anche in caso di riqualificazione energetica di un edificio esistente, grazie al valore di resistenza al passaggio del vapore acqueo μ = 1 (completamente traspirante).

www.knaufinsulation.it

PAD. CD STAND D26/02

ADESIVO SIGILLANTE PER VETRO

Siliglass proposto da Roverplastik è un sigillante monocomponente a base siliconica che ha la funzione di adesivo strutturale, progettato specificamente per l’incollaggio di vetri. In questo modo il vetro diventa la parte strutturale dell’anta, esigenza sempre più sentita alla luce di progettazioni con serramenti e vetrocamere più ampi. Quando utilizzato per il fissaggio di vetri su serramenti in PVC, applicato lungo tutto il perimetro della vetrocamera, la rigidezza complessiva viene, infatti, notevolmente migliorata, come evidenziato da test meccanici effettuati dall’azienda. Siliglass nasce da un’attenta analisi dei prodotti offerti nel mercato, del loro utilizzo e delle criticità legate alla rigidità dei sistemi in PVC e così – contrariamente a quanto accade solitamente – non necessita della preventiva applicazione di un primer e dimostra un’eccellente stabilità ai raggi UV; caratteristica questa che consente alle sigillature di poter essere esposte alla luce solare senza protezione.

L’azienda ha inoltre ottimizzato l’applicazione del prodotto, accelerandone i tempi di presa e asciugatura. Benefici di questa ottimizzazione sono anche l’eliminazione di problematiche di compatibilità con i sigillanti utilizzati per la sigillatura dei bordi del vetrocamera e la semplificazione della sostituzione del vetro. Il tutto assicurando un ottimo risultato estetico. Il sigillante viene offerto in diverse tipologie di confezionamento.

www.roverplastik.it

PAD. CD STAND D22/04 -D23/62 www.casaeclima.com n.101 31

PER MODERNIZZARE GLI IMPIANTI

Vitocal 15x-A e 25x-A di Viessmann sono le nuove serie di pompe di calore aria-acqua ad alta temperatura sviluppate per gli interventi di modernizzazione degli impianti. Raggiungono, infatti, una temperatura di mandata fino a 70 °C e ciò permette di integrarle all’impianto a radiatori esistente per il riscaldamento, il raffrescamento degli ambienti e la produzione di ACS. Grazie alla loro tecnologia sono in grado di sfruttare il calore ambientale in modo efficiente sia per il riscaldamento che per il raffrescamento (COP fino a 5,3). L’efficienza energetica, la gestione tramite un’app intuitiva e un design attraente rendono le nuove Vitocal perfette sia per le riqualificazioni sia per l’installazione in nuovi impianti. L’attenzione per l’ambiente è massima, come certifica l’etichetta Climate Protect+++: le nuove pompe di calore utilizzano infatti il refrigerante “verde” R290 (propano), che ha un GWP 100 (potenziale di riscaldamento globale) molto basso, pari a 3. L’alimentazione della pompa di calore in abbinamento a un sistema fotovoltaico con moduli e accumulo elettrico Viessmann consente di ridurre i costi energetici e sfruttare al massimo il potenziale delle fonti di energia rinnovabili. Il sistema idraulico brevettato Hydro AutoControl® riduce notevolmente i tempi di installazione, in quanto diversi componenti sono già premontati; inoltre, grazie a Hydro AutoControl® l’ingombro complessivo del sistema si riduce fino al 60% rispetto a un impianto a pompa di calore tradizionale. Il risultato è una soluzione affidabile, efficiente ed esteticamente gradevole, denominata OptiPerform. Grazie all’Advanced Acoustic Design+ , le nuove pompe di calore sono tra le più silenziose della categoria. In combinazione con il controllo intelligente della velocità, il ventilatore causa solo basse emissioni di rumore nel funzionamento a pieno carico e a carico parziale: l’unità esterna può allora essere installata senza problemi anche in aree densamente edificate, come nel caso di case a schiera o in prossimità del confine di proprietà. www.viessmann.it

SOLUZIONE CAD ALLA PORTATA DI TUTTI

Wetech System, Distributore Ufficiale per l’Italia di ZWCAD, insieme all’azienda produttrice ZWSoft puntano sulla qualità del prodotto come chiave e premessa nella ricerca e sviluppo, cercando sempre di più la soddisfazione del cliente CAD italiano. I test su centinaia di disegni hanno dimostrato che ZWCAD apre file di 10-300MB

30% più velocemente di altri software grazie alla tecnologia Multi-Core CUP Accelerator. Anche il passaggio frequente tra i disegni, lo zoom, il plottaggio, etc. sono molto fluidi. Con .DWG nativo hai la sicurezza di non perdere nessun dato e di aprire qualsiasi file proveniente da Autocad®. Le licenze sono permanenti e rimangono di proprietà dell’utente. Il prezzo di listino e la possibilità di aggiornamento, senza obblighi, lo rendono un prodotto che merita attenzione. È possibile provare gratuitamente ZWCAD per 30 giorni. www.zwcaditalia.it

PAD. CD STAND C19/26 VITOCAL 25x-A
n.101 www.casaeclima.com 32 KLIMAHOUSE 2023 | ANTEPRIMA
PAD. CD STAND D23/54

PANNELLO STRUTTURALE XLAM

Protagonista del dibattito sull’edilizia green è senz’altro il legno. Un valido esempio è rappresentato dalle performance del pannello strutturale Xlam di Xlam Dolomiti, che permette alle costruzioni in legno di raggiungere risparmi energetici e comfort abitativi nettamente superiori alle costruzioni tradizionali. L’azienda – oggi uno dei principali produttori italiani di pannelli strutturali XLAM/CLT (Cross Laminated Timber) – è punto di riferimento nel mercato internazionale per la progettazione e realizzazione di edifici residenziali, commerciali e, soprattutto, multipiano. È infatti targato Xlam l’edificio in legno più alto in Italia a Rovereto (TN), così come il campus della Monash University a Melbourne. Diversi sono i progetti portati avanti dall’azienda in Italia e nel resto del mondo; tra gli altri un villaggio turistico negli Emirati per i mondiali di calcio 2022 e un’importante riqualificazione in Spagna targata Norman

www.xlamdolomiti.it

TOUCH SCREEN MULTIFUNZIONE

È ormai noto quanto il ricambio d’aria all’interno di un edificio sia importante per mantenerne la salubrità e, soprattutto, quanto un impianto di VMC possa garantire la costante presenza di aria pulita. Non tutti sanno, tuttavia, che, un sistema VMC – se completato con un post trattamento dell’aria come, per esempio, un deumidificatore ComfoDew – consenta di prevenire la condensa superficiale di un impianto radiante utilizzato in raffrescamento durante le stagioni più calde. Zehnder Multi Control è un nuovo touch screen , con WiFi integrato, che, in base alle impostazioni scelte in fase di avviamento, viene abbinato a un’unità di ventilazione meccanica controllata con post trattamento, permettendo di rilevare e controllare temperatura e umidità ambiente. Una singola unità di controllo, grazie alla quale è possibile monitorare l’unità di ventilazione, modificando manualmente le velocità, redigendo programmi orari, e visualizzando parametri ed eventuali errori, tra cui l’indispensabile cambio filtri e, contemporaneamente, supervisionare il sistema di post trattamento. Se utilizzato come termostato ambiente, Zehnder Multi Control può mantenere la temperatura comfort, attivare il deumidificatore nella stagione estiva e, se necessario, chiudere le testine dell’impianto radiante in caso di rischio di condensa superficiale, garantendo il perfetto comfort interno in tutte le stagioni.

www.zehnder.it

PAD. AB STAND B08/22
www.casaeclima.com n.101 33
PAD. CD STAND D22/02

08 –11 /03/2023

Bolzano

Temi focus

Legno

Energia

Edilizia sociale

Innovazione

Costruire bene. Vivere bene.

Fiera per il risanamento e l’efficienza in edilizia

www.klimahouse.it
Il primo premio nazionale per l'architettura in legno.

Comunità Energetiche Rinnovabili, cosa sono e come funzionano?

Le diverse configurazioni ammissibili, il quadro normativo transitorio e a regime e il loro apporto nel processo di transizione energetica del paese PATRIZIA

RICCI
www.casaeclima.com n.101 35
PAESI BASSI. Quartiere sostenibile di Almere
SPECIALE CER

Si chiamano CER, Comunità Energetiche Rinnovabili, e sono quelle associazioni tra cittadini, attività commerciali, piccole e medie imprese, enti o autorità locali (amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, religiosi, terzo settore e protezione ambientale) che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi finalizzati alla produzione e all’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Alla loro base c’è la partecipazione aperta e volontaria e si tratta di un soggetto autonomo, il cui obiettivo è fornire benefici (ambientali, economici o sociali) ai suoi azionisti, ai membri o alle aree locali in cui opera. Previste dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), sono state introdotte in Italia grazie alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe 162/2019. Questa conversione in legge rappresenta un importante passo verso uno scenario energetico basato sulla generazione distribuita che certamente potrà

favorire lo sviluppo di energia cosiddetta “a chilometro zero” e di reti intelligenti, anche dette Smart Grid

Le comunità energetiche infatti rappresentano una grande opportunità per il nostro Paese in quanto rientrano tra i “nuovi” player nel processo di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e per lo sviluppo sostenibile. L’UE si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas a effetto serra (GHG) entro il 2030, dal 40% ad almeno il 55%, rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Le comunità energetiche svolgono un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi climatici e sono uno dei nuovi “attori” con cui si trova a dialogare il gestore della rete di distribuzione energetica. L’interesse crescente nei loro confronti e il loro ruolo nella transizione energetica trova conferma nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che ha inserito tra le misure anche alcune specifiche per favorire la diffusione

n.101 www.casaeclima.com 36 SPECIALE
AUSTIN (TEXAS – USA). Mueller District

delle modalità di autoproduzione e autoconsumo collettivo, stanziando oltre 2 miliardi di euro.

Tale budget servirebbe a installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica che, ipotizzando una produzione annua da fotovoltaico di 1.250 kWh per ogni kW, andrebbe a produrre circa 2.500 GWh annui, potenza in grado di evitare l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

COMUNITÀ ENERGETICHE, CHE COSA SONO?

Le cosiddette Energy Community o Comunità Energetiche sono entità “prosumer”– termine derivante dalla crasi di “producer o professional” e “consumer” – cioè produttori e consumatori al tempo stesso. In particolare, le CER sono quelle comunità che si costituiscono con l’obiettivo di produrre e consumare l’energia attraverso uno o più impianti locali da fonti rinnovabili all’interno di un’area circoscritta e la loro partecipazione aperta ha come finalità l’autoconsumo, non indirizzato al profitto, ma al beneficio a livello economico, sociale e, soprattutto, ambientale della zona in cui operano. Un’altra peculiarità è relativa alla modalità di condivisione dell’energia all’interno della stessa comunità che, da un lato, avviene utilizzando la rete pubblica, mentre dall’altro consente di valorizzare e quantificare l’autoconsumo, garantendo allo stesso tempo a ogni soggetto di modificare le proprie scelte, in modo trasparente e flessibile.

Per quanto riguarda l’Italia, le prime esperienze di Comunità Energetiche Rinnovabili risalgono agli anni 2000, con piccole realtà localizzate soprattutto nel Nord Italia. Secondo quanto denunciato da Legambiente in base ai dati della mappa virtuale (consultabile sul sito comunirinnovabili.it) dove sono presenti tutte le esperienze realizzate e in progetto che arrivano dai territori italiani, delle 100 comunità energetiche mappate negli ultimi tre anni, fino a giugno 2022, sono “45 quelle in fase ancora “embrionale”, 55 quelle che si trovano in uno stadio più maturo dell’iter di realizzazione, fra chi è legalmente costituito, chi ha già realizzato gli impianti e chi sta attraversando o ha già ultimato la procedura di registrazione presso il portale del GSE dedicato alle comunità energetiche”. Intervistate da Legambiente, delle 44 realtà che hanno risposto sulle 55 totali, solo 16 hanno dichiarato di essere riuscite ad arrivare a completare l’iter di attivazione presso il GSE e sono, dunque, operative; mentre solamente 3 realtà – la comunità energetica di Vitulano, il Residence Cicogna e un autoconsumatore collettivo di ACEA Pinerolese – hanno ricevuto tramite bonifico la prima tranche di incentivi statali. Le restanti 28 comunità energetiche su 44, invece, stanno incontrando difficoltà burocratiche o sono in attesa del completamento dell’iter normativo con le nuove regole che aprono a importanti occasioni di sviluppo.

Rispetto al panorama europeo, inoltre, l’Italia ha dei numeri decisamente inferiori sia rispetto a paesi come la Germania che dichiara 1750 CER che a paesi non particolarmente evoluti da un punto di vista energetico come la Spagna, la Polonia e il Belgio, che si attestano sulle 33/34 unità. Secondo Legambiente, i ritardi del nostro Paese sarebbero imputabili, nella maggior parte dei casi, a lungaggini burocratiche, mancanza della definizione tramite decreto degli incentivi da parte del MASE (ex MiTE), ritardo di ARERA sull’emanazione delle regole attuative, uscite in realtà soltanto recentemente in chiusura del 2022, che si aggiungono alle difficoltà nel ricevere le informazioni necessarie a identificare l’ambito di sviluppo delle CER, ai ritardi nelle registrazioni e al ricevimento degli incentivi, ma anche a preventivi onerosi per allacci alla rete.

Va detto, tuttavia, che il quadro legislativo nazionale ha fatto notevoli passi avanti proprio negli ultimi mesi del 2022 anche se restano sospese alcune questioni importanti che dovranno essere chiarite nel corso del 2023.

IL QUADRO NORMATIVO EUROPEO E NAZIONALE

L’Unione Europea è stata tra i principali promotori di politiche green per far fronte all’emergenza climatica. Le due Direttive UE che pongono le basi per l’introduzione delle “Energy community” sono la “Renewable Energy Directive 2018/2001”, nota come RED II e pubblicata a dicembre 2018, e la “Directive on common rules for the internal market for electricity 2019/944”, detta anche Direttiva IEM, pubblicata a giugno 2019 e relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica che modifica la Direttiva 2012/27/UE. In particolare, la RED II introduce per la prima volta nel quadro normativo europeo le “Renewable Energy community” al fine di promuovere la diffusione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e sensibilizzare i cittadini verso progetti di nuovi impianti rinnovabili. Con queste direttive vengono introdotte alcune configurazioni che sono alla base di quanto previsto anche a livello nazionale, nell’impianto regolatorio italiano: una tra queste è quella di “autoconsumatori collettivi”, meglio definiti come “gruppo di almeno due consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente e si trovano nello stesso edificio o condominio”.

In questo senso, la direttiva europea stabilisce che tali soggetti “sono autorizzati ad esercitare collettivamente le attività di autoconsumatori di energia rinnovabile e a organizzare tra di loro lo scambio di energia rinnovabile prodotta presso il loro sito o i loro siti, fatti salvi gli onori di rete e altri oneri, canoni, prelievi e imposte pertinenti applicabili a ciascun autoconsumatore di energia rinnovabile”. Ciò non autorizza, ed è bene sottolinearlo, collegamenti fisici di impianti collettivi sull’edificio.

www.casaeclima.com n.101 37 CER

Le configurazioni consentite sono basate su una compensazione e condivisione dell’energia che sfrutta la rete pubblica e che quindi, per sua definizione, è virtuale. Per quanto riguarda le aggregazioni extraterritoriali, relative cioè ad un ambito più ampio di quello dell’edificio, vengono introdotte:

■ la Citizens Energy Community – CEC (Direttiva IEM) che prevede la definizione di un soggetto giuridico controllato da membri o soci (persone fisiche, autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, e solamente piccole imprese), l’assenza di vincoli sulla rinnovabilità dell’energia elettrica e di aspetti legati al mondo termico, nonché di criteri di vicinanza dei membri agli impianti (no vincolo territoriale);

■ la Renewable Energy Community – CER (Direttiva RED II) che, a livello europeo, prevede, come per le CEC, la definizione di un soggetto giuridico, vincolo non presente nell’autoconsumo collettivo, il quale, conformemente al diritto nazionale applicabile, si basa sulla partecipazione aperta e volontaria; è autonoma ed è effettivamente controllata da azionisti o membri – persone fisiche, PMI o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali - che sono situati nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili che appartengono e sono sviluppati dal soggetto giuridico in questione; è finalizzata a fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari.

In base alla definizione europea sono escluse le grandi imprese, aspetto non trascurabile, in quanto, ad esempio, tutte le società di distribuzione e produzione dell’energia e quelle ad esse partecipate, così come Poste Italiane o gli Istituti bancari, soggetti presenti capillarmente sul territorio con un potenziale ruolo di aggregatori e organizzatori, rientrano in questa categoria. Tali soggetti possono quindi partecipare alle CER soltanto in maniera indiretta, esterna o di supporto. Questa esclusione, che di fatto, limita alcune opportunità di sviluppo, deriva dallo spirito che anima il provvedimento europeo, in base al quale il concetto di comunità viene introdotto per facilitare soggetti che non hanno capacità autonoma di aggregazione. Tale limite, a livello nazionale, viene parzialmente superato in quanto le grandi imprese possono partecipare alle CER, senza tuttavia averne potere di controllo Per quanto riguarda la situazione normativa nazionale, al momento, è in essere un regime transitorio, avviato nel 2020 tramite il DL 162/2019 “Milleproroghe” poi convertito in Legge n. 8/2020, con il quale si dava il via ad una sorta di sperimentazione relativa alle CER e all’autoconsumo collettivo (AUC) da

fonti rinnovabili (art.42-bis), e valido fino alla data di adozione, da parte del MASE (ex MiTE) e dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), dei provvedimenti attuativi previsti agli articoli 8 e 32 del D.Lgs. 199/2021.

La situazione prevista a regime viene infatti disciplinata dalle disposizioni del Decreto 8 novembre 2021 n. 199 “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili” (Direttiva RED II) e n. 210 “Attuazione della direttiva UE 2019/944 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elet-

n.101 www.casaeclima.com 38 SPECIALE

trica e che modifica la direttiva 2012/27/UE, nonché recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE 943/2019 sul mercato interno dell’energia elettrica e del regolamento UE 941/2019 sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE” (Direttiva IEM).

Oltre alla Legge 8/2020 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica”, la situazione transitoria è regolata dai provvedimenti di ARERA e del GSE

Il passo successivo è stato infatti la Delibera ARERA 318/2020 dell’agosto 2020, la quale riporta le disposizioni dell’Autorità in materia di regolazione economica relativa all’energia elettrica oggetto di autoconsumo collettivo o di condivisione nell’ambito delle CER.

A questa ha fatto seguito il Decreto Attuativo del MiSE del 16 settembre 2020, che recepisce in maniera definitiva la RED II e IEM e con il quale viene individuata la tariffa incentivante per AUC e CER e specificate le condizioni di cumulabilità con gli altri incentivi e con lo scambio sul posto.

Nel dicembre 2020, il GSE ha pubblicato le “Regole tecniche per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa”, ovvero quella pari al minimo, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori che rilevano per la configurazione, in base alle quali le tipologie di configurazione ammesse al servizio sono gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente e Comunità di energia rinnovabile.

Tali regole sono state aggiornate nell’aprile 2022 per recepire le modifiche del quadro normativo e regolatorio di riferimento seguite alla prima pubblicazione e agli esiti della consultazione pubblica condotta dal GSE, nel periodo dal 4 marzo al 7 aprile 2021.

In particolare, viene sancita l’estensione del periodo di applicazione dell’attuale meccanismo “transitorio”, fino alla data di adozione, da parte del MiTE e dell’ARERA, dei provvedimenti attuativi previsti agli articoli 8 e 32 del D.Lgs. 199/2021.

In riferimento alla transazione ecologica, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 13 luglio 2021, vengono destinati circa 60 miliardi di investimenti alla “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, dei quali, 23,78 miliardi rivolti complessivamente alle energie rinnovabili e 2,2 miliardi specificatamente allo sviluppo delle comunità energetiche. L’incremento della quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile (FER), il potenziamento e la digitalizzazione delle infrastrutture di rete per accogliere l’aumento di produzione da FER sono gli obiettivi finali dell’investimento.

Nel mese di agosto 2022, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha avviato la consultazione 390/2022/R/eel “Orientamenti in materia di configurazioni per l’autoconsumo”, in attuazione dei Decreti legislativi 199/2021 e 210/2021 di recepimento delle direttive europee sul tema. Conclusasi a settembre 2022, dalla consultazione è emerso un documento che presenta numerosi spunti per lo sviluppo dei modelli di autoconsumo collettivo e per le CER e delinea una nuova classificazione dell’autoconsumo, a partire dal concetto di autoconsumo individuale.

www.casaeclima.com n.101 39 CER

A valle del documento di consultazione

390/2022, ARERA ha pubblicato a metà novembre la delibera 573/2022/R/eel che modifica il Testo Integrato dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (TISSPC) aggiornando la definizione di Sistema Semplice di Produzione e Consumo e dando attuazione a quanto previsto dai decreti legislativi n. 199/2021 e, soprattutto, 210/2021 (SSPC) in materia di autoconsumo in sito e a distanza mediante l’utilizzo di collegamenti privati. La delibera disciplina solo gli schemi che prevedono l’uso della rete pubblica (impianti in autoconsumo fisico). Per realizzare una configurazione ammissibile ai fini della connessione fisica (TISSPC) non è necessariamente vincolante rispettare la definizione dei Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) ma è fondamentale rispondere ai requisiti della nuova definizione di SSPC introdotta dalla delibera.

È bene distinguere il piano della “connessione fisica”, ambito nel quale si muove la delibera 573/2022 da quello della “compensazione virtuale” dell’energia condivisa, oggetto della delibera ARERA 727/2022/R/eel che analizzeremo in seguito. Per l’analisi delle due tipologie di autoconsumo, fisico e virtuale, si rimanda al BOX 1 Tale distinzione è importante perché nelle CER, il singolo impianto di produzione è collegato ad un POD in autoconsumo che deve rispettare le configurazioni ammissibili del TISSPC.

IL REGIME TRANSITORIO (LEGGE 8/2020)

Volendo costituire una CER in regime transitorio è bene ricordare che la Legge 8/2020 prevede che ogni singolo impianto alimentato FER (fonti di energia rinnovabili), entrato in esercizio dopo il 1° marzo 2020 e fino all’entrata in vigore del meccanismo successivo, deve avere una potenza complessiva non superiore a 200 kW. I soggetti partecipanti mantengono i loro diritti di cliente finale, compreso quello di scegliere il proprio venditore, possono recedere in ogni momento dalla configurazione e condividono l’energia prodotta utilizzando la rete di distribuzione esistente (schema virtuale).

L’energia condivisa è pari al minimo, in ciascun periodo orario, tra l’energia elettrica

TIPOLOGIE DI AUTOCONSUMO: FISICO E VIRTUALE

Per comprendere appieno quanto deliberato da ARERA è opportuno fare chiarezza sul concetto di autoconsumo. Con l’introduzione dell’Autoconsumo Collettivo e delle Comunità di Energia Rinnovabile, si è passati da uno schema di autoconsumo reale e immediato, senza immissione in rete dell’energia autoprodotta, del tipo “uno a uno”, in cui una Unità di Produzione (UP) è a servizio di una Unità di Consumo (UC), come avviene per le utenze comuni dell’edificio nel caso di autoconsumo condominiale, ad uno schema del tipo “uno a molti” (una UP e più UC) per il quale sono possibili due configurazioni: autoconsumo fisico e virtuale.

L’autoconsumo fisico prevede una connessione diretta privata tra impianto di generazione e utenze domestiche o comuni, con un unico punto di accesso (POD – Point Of Delivery) alla rete pubblica.

Rimanendo all’interno del perimetro della rete privata di edificio, l’energia prodotta e autoconsumata non sarebbe soggetta all’applicazione della parte variabile degli oneri di rete e di sistema.

L’autoconsumo “virtuale” prevede l’utilizzo della rete pubblica per lo scambio di energia tra unità di generazione e di consumo, perciò ogni utente è normalmente connesso alla rete pubblica tramite un proprio POD. Lo schema virtuale è caratterizzato da una rete pubblica che termina nel punto di consegna (POD) dei singoli utenti finali, dove sono installati il contatore fiscale ed un distributore elettrico che gestisce il servizio di misura. Ogni cliente finale può scegliere il proprio fornitore di energia ed è libero di uscire dallo schema in qualunque momento. Il gestore dello schema stabilisce le quote di autoconsumo di ogni partecipante in base ad accordi contrattuali tra i condòmini.

ARERA ha individuato nella regolazione virtuale l’unico modello ad oggi attuabile per gestire l’Autoconsumo Collettivo e le Comunità Energetiche Rinnovabili in quanto considerato il più semplice ed efficace.

prodotta e immessa in rete dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili e l’energia elettrica prelevata dall’insieme dei clienti finali associati (sia per AUC che per CER)

È questa quantità che viene incentivata. Quindi occorre massimizzare il valore dell’energia condivisa per avere un maggiore guadagno, attraverso un corretto dimensionamento della CER e sulla base di comportamenti attivi degli utenti.

Per quanto riguarda il perimetro delle AUC, l’autoconsumo collettivo interessa soggetti che devono trovarsi nello stesso edificio o condominio, mentre per le CER, il perimetro è vincolato al fatto che i punti di prelievo dei consumatori e i punti di immissione degli impianti rinnovabili devono essere ubicati su reti elettriche di BT sottese, alla data di creazione della comunità, alla medesima cabina di trasformazione di media/bassa tensione (cabina secondaria) che delimita un perimetro molto ristretto sia dal punto di vista geografico che numerico.

1
BOX
n.101 www.casaeclima.com 40 SPECIALE

Con la nuova legislazione questi due limiti sono stati cambiati ed estesi; tuttavia, è bene ricordare che, questa estensione, secondo quanto emerso dalla consultazione ARERA, non è concretamente attuabile, ai fini dell’incentivazione e della configurazione, agli impianti in fase di costruzione con l’attuale regime ma solo a quelli che inizino i lavori dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto. Come vedremo più in dettaglio in seguito, successivamente all’adozione dei provvedimenti attuativi di cui agli articoli 8 e 32 del decreto-legislativo 8 novembre 2021, n. 199, il riferimento sarà la cabina primaria AT/MT

COME FUNZIONA UNA CER

Per creare una comunità energetica occorre in primo luogo costituire un’entità legale tra i futuri soci della comunità, siano essi persone fisiche, piccole o medie imprese, enti territoriali o amministrazioni pubbliche locali. Dato che lo scopo non può essere il profitto, le forme solitamente utilizzate sono quelle dell’associazione riconosciuta o della cooperativa. Quindi si deve individuare l’area dove installare l’impianto (o gli impianti) di produzione, che dev’essere in prossimità dei consumatori (concetto di prossimità fisica per le aggregazioni, limitato alla medesima cabina secondaria nel regime transitorio ed esteso a quella primaria nel regime permanente). L’impianto non deve necessariamente essere di proprietà della comunità:

può essere messo a disposizione da uno solo o più dei membri partecipanti o addirittura da un soggetto terzo.

Messo in esercizio l’impianto, la comunità può fare istanza al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. Come più volte ricordato, gli incentivi non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella condivisa all’interno della comunità, cioè a quella consumata dai membri nella stessa fascia oraria di produzione. Se la produzione è superiore al consumo, per la parte eccedente di energia viene riconosciuto alla comunità il solo valore economico dell’energia, senza ulteriori benefici.

INCENTIVI E CORRISPETTIVI PER LE CER (REGIME TRANSITORIO)

In base al regime transitorio in vigore, i contributi economici sono riconosciuti per ciascun impianto di produzione la cui energia elettrica rilevi per la Comunità, per la durata di 20 anni a partire dalla data di decorrenza commerciale dell’impianto di produzione ovvero dalla prima data per cui l’energia di tale impianto rileva ai fini della determinazione dell’energia elettrica condivisa.

Per ciascun kWh di energia elettrica condivisa nell’arco orario il GSE riconosce:

1. un corrispettivo unitario dato dalla somma della tariffa di trasmissione per le utenze in bassa tensione, pari a 7,78 €/MWh per l’anno 2022, e del valore più elevato della componente variabile di distribuzione per le utenze altri usi in bassa tensione, pari a 0,59 €/ MWh per l’anno 2022 (ristoro componenti ARERA);

2. una tariffa premio pari a 110 €/MWh (incentivo riconosciuto dal Decreto Attuativo del MiSE sull’energia condivisa).

Contestualmente all’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa, è possibile richiedere anche il servizio di ritiro dell’energia immessa in rete da parte del GSE che viene attivato per tutti gli impianti di produzione ovvero unità di produzione la cui energia elettrica rilevi per la Comunità. Le valorizzazioni economiche vengono corrisposte a soggetti diversi in base al ruolo assunto nell’ambito della CER mentre i proventi vengono ripartiti fra i membri in base al piano di riparto definito da un proprio regolamento interno:

■ l’incentivo esplicito (110 euro/MWh sull’energia condivisa per 20 anni) e le restituzioni sugli oneri trasmissione/distribuzione sono erogati a favore della CER;

■ il corrispettivo della vendita dell’energia immessa in rete viene erogato a favore del produttore di energia rinnovabile;

■ l’intestatario del POD di prelievo/immissione è beneficiario del risparmio in bolletta da autoconsumo fisico (sul posto) e coincide con il consumatore-produttore membro della CER.

www.casaeclima.com n.101 41 CER

La ripartizione tra i membri viene regolata da accordi privati. Nel merito, si può decidere di suddividere i guadagni derivanti dalla vendita dell’energia in eccesso in ugual modo tra i soci della comunità, privilegiando invece, nel caso degli incentivi, coloro che si adoperano affinchè i propri consumi siano concomitanti alla produzione di energia. Oppure possono essere premiati i soggetti che hanno messo a disposizione i propri impianti per il beneficio comune. È importante sottolineare che ogni membro della comunità paga la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica così come faceva prima della costituzione della comunità, cioè per intero, ma periodicamente riceve dalla stessa un importo, non tassato, per la condivisione dei benefici. Tale quota equivale ad una riduzione della bolletta.

Volendo esplicitare il funzionamento di una comunità con un esempio pratico, ipotizziamo che l’energia prodotta da un impianto di produzione (biogas, eolico, fotovoltaico, idroelettrico, ecc.) sia pari a 100 kWh e che la CER in oggetto sia costituita da tre utenze, la prima delle quali direttamente connessa all’impianto. Al netto dell’energia autoconsumata dalla prima utenza, pari a 20 kWh, la quale, quindi, gode di un risparmio in bolletta immediato pari alla stessa quantità, l’energia virtualmente immessa nella rete di distribuzione, cioè senza collegamenti elettrici diretti, è pari a 80 kWh. Questa quantità viene messa a disposizione per la condivisione delle altre due utenze. Se entrambi gli utenti prelevano dalla rete 20 kWh, il minimo, in ciascun periodo orario, tra l’energia elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili (80 kWh) e l’energia elettrica prelevata dall’insieme dei clienti finali associati (40kWh), cioè l’energia condivisa, è 40 kWh. Questa quantità gode del premio e del corrispettivo unitario, mentre sono 80 i kWh che vengono valorizzati per l’immissione in rete.

IL MODELLO GIURIDICO DELLA CER

Per quanto riguarda la scelta del modello giuridico della CER, aspetto fondamentale per la sua creazione, occorre precisare che ad oggi, sia la forma giuridica che il regolamento interno per la ripartizione dei compensi, sono liberi. I possibili modelli sono:

■ associazioni riconosciute e non riconosciute;

■ consorzi e società consortili;

■ cooperative;

■ fondazioni di partecipazione.

La maggior parte delle CER finora realizzate ha previsto la soluzione dell’associazione non riconosciuta, in quanto è la più semplice da realizzare. Il limite di questo modello è l’essere privo di personalità giuridica motivo per il quale, godendo di un’autonomia patrimoniale imperfetta, le vicende dell’organizzazione producono effetti anche sul patrimonio delle persone fisiche che ne fanno parte. Nel caso di associazione riconosciuta, invece, le persone giuridiche godono di un’autonomia patrimoniale perfetta e le vicende dell’organizzazione incidono solo sul patrimonio dell’ente e non su quello delle persone fisiche che lo compongono. Quindi risulta più cautelativa per i membri, soprattutto nel caso di situazioni complesse e grandi città.

In ogni caso, lo Statuto o l’atto costitutivo del modello prescelto deve possedere degli elementi essenziali che sono contenuti nelle Regole applicative GSE dell’aprile 2022.

RECEPIMENTO DIRETTIVE RED II E IEM: ATTUAZIONE NAZIONALE A REGIME

Come già anticipato, il 15 dicembre 2021 è entrato in vigore il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 (Gazzetta Ufficiale 30 novembre 2021, n. 285 - S.O. n. 42/L) che recepisce in maniera definitiva le Direttive RED II e IEM. Con questo decreto è stata completato il quadro normativo in materia e viene consentito lo sviluppo delle comunità energetiche. In particolare, vengono introdotte due novità rilevanti:

■ l’aumento del limite di potenza degli impianti ammessi ai meccanismi di incentivazione, che passa da 200 kW a 1 MW;

■ la rimozione del limite della cabina secondaria, che permette la costituzione di CER con membri connessi alla cabina primaria

Per quanto riguarda le comunità energetiche, le ulteriori novità introdotte dal decreto riguardano:

■ l’allargamento della partecipazione alla comunità, incluse le grandi imprese, fermo restando che l’esercizio dei poteri di controllo è detenuto dai soggetti individuati dalla direttiva

n.101 www.casaeclima.com 42 SPECIALE

europea; in base al decreto, l’esercizio dei poteri di controllo fa capo esclusivamente a persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale nonché le amministrazioni locali contenute nell’elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall’ISTAT secondo quanto previsto all’art. 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n.196, che sono situate nel territorio degli stessi comuni in cui sono ubicati gli impianti per la condivisione. Restano escluse le imprese per le quali la partecipazione alle comunità energetiche rinnovabili costituisce l’attività commerciale e industriale principale, di cui il GSE ha fornito i relativi codici ATECO (35.11.00 e 35.14.00);

■ la possibilità di adesione alla comunità per impianti esistenti, sempre di produzione di energia rinnovabile, per una misura comunque non superiore al 30% della potenza complessiva che fa capo alla comunità.

LA NUOVA DEFINIZIONE DEI SISTEMI SEMPLICI DI PRODUZIONE E CONSUMO (SSPC)

La delibera 573/2022/R/eel introduce una nuova definizione dei SSPC di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 210/21. Si definisce SSPC “il sistema in cui una linea elettrica collega una o più unità di produzione gestite, in qualità di produttore, dalla medesima persona fisica o giuridica o da persone giuridiche diverse purché tutte appartenenti al medesimo gruppo societario, ad un’unità di consumo gestita da una persona fisica in qualità di cliente finale o ad una o più unità di consumo gestite, in qualità di cliente finale, dalla medesima persona giuridica o da persone giuridiche diverse purché tutte appartenenti al medesimo gruppo societario. I diversi elementi che costituiscono un sistema semplice di produzione e consumo, al netto dei soli collegamenti elettrici, devono insistere in particelle catastali poste nella piena disponibilità di uno o più dei soggetti che fanno parte del medesimo sistema semplice di produzione e consumo.

I collegamenti elettrici tra i diversi elementi del SSPC e tra il SSPC e la rete elettrica possono insistere in aree nella semplice disponibilità di uno o più dei soggetti che fanno parte del medesimo sistema semplice di produzione e consumo”.

L’introduzione del concetto di “semplice disponibilità” di un’area al posto di “piena disponibilità”, presente nella precedente versione, fa sì che il diritto di servitù o di concessioni per l’occupazione del suolo pubblico, incluse le concessioni rilasciate ai sensi del codice della strada, rientrino tra i titoli idonei a ritenere un’area nella piena disponibilità di un soggetto, rendendo ammissibile, ad esempio, una configurazione in cui due elementi separati da una proprietà di terzi vengano collegati tramite una

linea elettrica usufruendo soltanto di una servitù di passaggio. Cosa che non era possibile fare in precedenza, quando occorreva avere la piena disponibilità anche dei tratti di collegamento del cavo.

LA DELIBERA ARERA 727/2022/R/EEL

Lo scorso 27 dicembre 2022 è stata pubblicata la delibera ARERA 727/2022/R/eel sulla regolazione dell’autoconsumo diffuso, che approva il Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD) attuando le disposizioni dei decreti legislativi 199/21 e 210/21 in materia di comunità energetiche rinnovabili, comunità energetiche dei cittadini, gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, gruppi di clienti attivi che agiscono collettivamente, autoconsumatori individuali di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta, autoconsumatori individuali di energia rinnovabile “a distanza” che utilizzano la rete di distribuzione, clienti attivi “a distanza” che utilizzano la rete di distribuzione.

Quindi nel nuovo TIAD rientrano tutti i sistemi per l’autoconsumo diffuso: gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente in edifici e condomini, comunità energetiche e autoconsumatori individuali su rete pubblica. Come anticipato, le prime due configurazioni hanno già avuto una prima regolazione transitoria (deliberazione 318/2020/R/eel) basata su un modello regolatorio virtuale, con limitato riferimento all’autoconsumo derivante da nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza fino a 200 kW e ubicati sotto la medesima cabina secondaria a cui sono collegati i clienti finali della configurazione. La delibera 727/2022 sostanzialmente conferma il dco 390/2022 ma accoglie alcune osservazioni. Il TIAD contempla sia le regole tecniche del GSE per produrre e condividere l’elettricità autoprodotta da fonti rinnovabili che le modalità organizzative e le procedure per usufruire del servizio fissate da ARERA (vedi BOX 2).

A tredici mesi dalla pubblicazione del D.Lgs 199/21, il provvedimento completa il quadro regolatorio relativo alle configurazioni in cui è possibile valorizzare l’autoconsumo e fa seguito alle innovazioni relative ai Sistemi Semplici di produzione e Consumo e ai Sistemi di Distribuzione Chiusi adottate nei mesi scorsi sempre in attuazione dei decreti legislativi 199/21 e 210/21.

In base a quanto definito nella delibera, il “TIAD trova applicazione a decorrere dall’ultima data tra il 1° marzo 2023 e la data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 199/21”. A decorrere da tale data, “la deliberazione 318/2020/R/eel e il relativo Allegato A è abrogata, fermo restando il completamento dello studio

www.casaeclima.com n.101 43 CER

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E ORIENTAMENTI ARERA

Nel documento ARERA per la consultazione 390/2022/R/eel a cui rimanda la delibera 727/2022, le configurazioni che realizzano forme di autoconsumo diffuso (anche denominate “configurazioni per l’autoconsumo diffuso”) sono:

■ gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente: almeno due prosumer residenti nello stesso edificio, titolari di un impianto di produzione a fonti rinnovabili direttamente interconnesso alle utenze. La produzione elettrica può essere in capo a soggetti terzi e i clienti finali possono non essere parte della configurazione, purché titolari di punti di connessione nello stesso edificio o condomini;

■ gruppi di clienti attivi che agiscono collettivamente. I componenti regolano i rapporti tramite un contratto di diritto privato tramite un soggetto responsabile, alle stesse condizioni di accesso dei gruppi precedenti;

■ le CER di cui all’articolo 31, comma 1, del decreto legislativo 199/21 e le CEC (Comunità Energetiche di Cittadini) di cui all’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 210/21. Le CEC sono soggetti simili alle CER in quanto non perseguono profitti finanziari. L’energia condivisa deve essere fornita da impianti gestiti da un produttore facente parte della comunità stessa oppure da produttori terzi, anche diversi dal referente della configurazione;

■ autoconsumatori individuali di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta: sia singoli autoconsumatori che produttori terzi. Può essere presente un’unica unità di consumo e un solo impianto di produzione, collegati con una linea elettrica diretta, di lunghezza non superiore a 10 km;

■ autoconsumatori individuali di energia rinnovabile “a distanza” che utilizzano la rete di distribuzione. In questo caso possono essere presenti più unità di consumo purché appartenenti alla stessa zona di mercato; e ovviamente anche più impianti di produzione, ubicati in aree nella piena disponibilità dell’autoconsumatore;

■ clienti attivi “a distanza” che utilizzano la rete di distribuzione. Sono i clienti finali che utilizzano la rete di distribuzione per condividere l’energia elettrica prodotta e accumulata con uno o più impianti di produzione ubicati presso edifici o in siti diversi e la consumano nei punti di prelievo di cui sono titolari.

Per quanto riguarda gli orientamenti viene introdotto un concetto di “energia autoconsumata” che prevede anche l’inserimento del ruolo degli accumuli. Il documento per la consultazione 390/2022/R/eel ha infatti proposto che il “GSE proceda determinando, per ogni ora, l’energia elettrica autoconsumata pari al minimo tra la somma dei prelievi di energia elettrica dei clienti finali facenti parte della configurazione (o che hanno rilasciato la liberatoria per l’utilizzo dei loro prelievi, ove consentito) e la somma delle immissioni di energia elettrica dei produttori facenti parte della configurazione (o dei produttori terzi, ove previsti)”, prevedendo che alla prima “si aggiunga il prodotto tra il valore assoluto dell’energia elettrica prelevata dai sistemi di accumulo ai fini della successiva immissione in rete e il rendimento medio del ciclo di carica/ scarica del medesimo sistema di accumulo, escludendo l’energia elettrica destinata all’alimentazione dei servizi ausiliari di generazione”.

di cui al relativo punto 5; dalla medesima data, per le configurazioni realizzate ai sensi dell’articolo 42-bis del decreto-legge 162/19 si applica il Testo Integrato Autoconsumo Diffuso. A tal fine, gli impianti di produzione ammessi alle configurazioni realizzate ai sensi dell’articolo 42-bis del decreto-legge 162/19 non concorrono al raggiungimento del limite del 30% in relazione agli impianti di produzione esistenti ammissibili nelle nuove comunità energetiche rinnovabili”.

L’applicazione del TIAD è dunque prevista dal 1° marzo 2023 o in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto del MASE con gli strumenti di incentivazione economica, se successiva.

Da tale data, le configurazioni per l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche già esistenti confluiranno nel TIAD: ciò non comporta nessun cambiamento per le prime, mentre per le seconde, come vedremo più avanti, viene data la possibilità di estendersi all’interno di un’area più vasta (zona di mercato per energia condivisa e area sottesa a cabina primaria per valorizzazione energia autoconsumata) e di includere anche impianti di potenza superiore a 200 kW, a fronte di una lieve riduzione del contributo di valorizzazione dell’autoconsumo (che perde la restituzione della parte variabile della tariffa di distribuzione, pari a 0,59 €/MWh su un totale di 8,37 €/MWh a valori dell’anno 2022)

La delibera 727 conferma gli incentivi posti in essere nei documenti precedenti, soprattutto per le strutture che vogliono raggiungere i 5GW di potenza generativa, senza gravare sul bilancio pubblico nazionale, dal momento che gli incentivi, estesi anche ai gruppi di autoconsumatori collettivi, provengono direttamente dalle bollette dei contribuenti.

Sono stati estesi e allungati anche i tempi di realizzazione delle opere necessarie, in modo da permettere a quanti più attori possibili l’avvio delle pratiche per la richiesta costitutiva di una comunità energetica.

Dal punto di vista dell’incentivazione, la novità più recente è la consultazione pubblica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sullo schema di decreto per le comunità energetiche, conclusasi lo scorso 12 dicembre 2022.

BOX 2 n.101 www.casaeclima.com 44 SPECIALE

Il documento individua criteri e modalità per la concessione di incentivi volti a promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili inseriti in comunità energetiche, sistemi di autoconsumo collettivo e individuale a distanza

La delibera 727/2022, insieme al decreto di incentivazione in emanazione nelle prossime settimane da parte del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, forniscono il quadro delle regole che contribuiranno a rispondere alle sfide della transizione energetica tramite la diffusione degli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili e, poiché essi saranno realizzati in contesti di autoconsumo, contribuiranno alla riduzione della spesa energetica dei clienti finali.

LE NOVITÀ DEL TESTO INTEGRATO DELL’AUTOCONSUMO DIFFUSO (TIAD)

Rispetto alla deliberazione 318/2020/R/eel, tra le novità derivanti dai decreti legislativi 199/21 e 210/21 vi sono le definizioni univoche per tutte le varie configurazioni di autoconsumo diffuso e la distinzione di due perimetri

geografici: la zona di mercato che rileva per individuare l’energia elettrica condivisa e l’area sottesa alla medesima cabina primaria che rileva per individuare la vera e propria energia elettrica autoconsumata. Quest’ultima è oggetto di maggior valorizzazione per tenere conto dei costi di esercizio delle reti elettriche mediamente evitati proprio per effetto dell’avvicinamento geografico di produzione e consumo nella medesima ora. E poiché la valorizzazione dell’autoconsumo diffuso ora è riferita all’area sottesa alla cabina primaria (e non più alla cabina secondaria), vengono delineati i criteri sulla base dei quali i gestori di rete individuano, in modo convenzionale, le aree sottese a ciascuna cabina primaria a partire dalla reale configurazione delle reti elettriche e introducendo correttivi di carattere geografico. Inoltre, vengono semplificate le procedure operative per la costituzione e la gestione delle configurazioni. Infine, grazie alla conferma del modello regolatorio virtuale già adottato nel periodo transitorio iniziale, sono garantiti a tutti i clienti finali e ai produttori gli attuali diritti (ad esempio quello di scegliere liberamente il proprio fornitore indipendentemente dai rapporti legati all’autoconsumo).

www.casaeclima.com n.101 45 CER

LE

NOVITÀ DEL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE DEL MASE

Il documento di consultazione del MASE definisce le tre categorie che possono accedere ai meccanismi di incentivazione riconosciuti per un periodo di 20 anni. Una delle principali novità del documento riguarda l’introduzione dei sistemi di autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza, ovvero quei sistemi che prevedono l’autoconsumo a distanza di energia rinnovabile da parte del singolo utente finale senza ricorrere a una linea diretta ma utilizzando la rete di distribuzione esistente per collegare siti di produzione e di consumo, nel perimetro riconducibile alla cabina primaria fino a 1 MW. A questi si aggiungono i sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili, ovvero sistemi realizzati da gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente ai sensi dell’articolo 30, comma 2, del decreto legislativo n. 199 del 2021 e le CER realizzate ai sensi dell’art. 31 del D.Lgs. 199/2021.

È importante sottolineare che i lavori di realizzazione degli impianti devono essere avviati dopo la data di pubblicazione del decreto e conseguentemente gli impianti devono entrare in esercizio successivamente a tale data; inoltre, gli impianti devono soddisfare i requisiti prestazionali e di tutela ambientale relativi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH) e vengono inclusi nell’ambito di applicazione del decreto anche i potenzia-

FONTI E BIBLIOGRAFIA

menti di impianti esistenti, fermo restando che gli incentivi si applicano limitatamente alla nuova sezione di impianto ascrivibile al potenziamento.

In relazione alla tariffa base spettante ai sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza senza linea diretta, si confermano i 100 €/MWh e per le CER i 110 €/MWh, ma si introduce un fattore di correzione pari a +4 €/ MWh per le regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo) e + 10€/ MWh per quelle del Nord Italia (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto) per tenere conto dei diversi livelli di insolazione degli impianti fotovoltaici. Viene anche introdotta la possibilità di richiedere al GSE – su base volontaria – una valutazione preliminare di ammissibilità dei progetti alle disposizioni del decreto.

Nel documento viene inoltre specificato che:

■ nel caso in cui la quota di energia condivisa fosse pari o superiore al 70% dell’energia prodotta, la quota residua di energia potrebbe essere liberamente venduta dal produttore;

■ nel caso, invece, in cui la quota di energia condivisa fosse inferiore al predetto limite del 70%, sull’energia elettrica eccedentaria venduta sarebbe previsto un tetto di prezzo pari a 80 €/MWh. A tal fine, nell’ambito del contratto di incentivazione con il GSE, sarebbe prevista una regolazione finanziaria alle differenze su tale quota di produzione.

1. Regole tecniche per l’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa. Gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente e Comunità di Energia Rinnovabile. GSE, 4 aprile 2022.

2. Deliberazione ARERA 318/2020/R/eel del 4 Agosto 2020 - Regolazione delle partite economiche relative all’energia elettrica condivisa da un gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente in edifici e condomini oppure condivisa in una comunità di energia rinnovabile.

3. Deliberazione ARERA 573/2022/R/eel del 15 Novembre 2022 - Aggiornamento, ai sensi del decreto legislativo 199/21 e del decreto legislativo 210/21, della regolazione dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo. Modifiche al TISSPC.

4. Deliberazione ARERA 727/2022/R/eel del 27 Dicembre 2022 - Definizione, ai sensi del decreto legislativo 199/21 e del decreto legislativo 210/21, della regolazione dell’autoconsumo diffuso. Approvazione del Testo Integrato Autoconsumo Diffuso.

5. Documento di Consultazione pubblica del MASE: Attuazione della disciplina per la regolamentazione degli incentivi per la condivisione dell’energia di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n.199 (Comunità energetiche e sistemi di autoconsumo – impianti di potenza fino a 1 MW), 12 dicembre 2022.

n.101 www.casaeclima.com 46 SPECIALE

L’energia migliore per la tua impresa?

La produci tu.

Nell’ultimo anno la spesa energetica delle imprese è aumentata del 140% *. La migliore risposta è investire nell’indipendenza energetica. Giulia, scegliendo un sistema Viessmann con fotovoltaico e pompa di calore, produce l’energia per il suo laboratorio.

Fai come Giulia, produci la tua energia e diventa indipendente.

*Fonte: Indagine Confcommercio-Nomisma 2022

SCOPRI TUTTE LE SOLUZIONI E CONTATTA L’INSTALLATORE

PARTNER PER L’EFFICIENZA SU:

viessmann-pmi.it

Bolzano 8-11 Marzo Pad. CD Stand D23/54

Da edificio industriale a Digital Factory

Progettato da Park Associati, l’edificio punta tutto sulla qualità dei materiali impiegati e sulla ricerca di soluzioni architettoniche d’avanguardia per reinterpretare l’architettura di stampo industriale esistente cui si aggiungono innesti contemporanei

Fondazione Promozione Acciaio

Milano, zona Porta Genova. La Digital Factory di Luxottica aggiunge un nuovo tassello rigenerativo su via Tortona, luogo nativo della Design Week , accogliendo il viatico di Superstudio, che quarant’anni fa prefigurava un futuro diverso per quest’a-

rea produttiva della città, un tempo a rischio dismissione. L’edificio dichiara l’aderenza al contesto in continua trasformazione, ridisegnando il profilo dell’immobile ex General Electric, svuotandolo delle partizioni orizzontali e verticali, e valorizzando il profilo a shed della copertura. Un’ope-

n.101 www.casaeclima.com 48 DENTRO L’OBIETTIVO
Credit: Andrea Martiradonna

razione di demolizione e ricostruzione in situ dell’edificio preesistente che persegue il modello di renovatio urbis definito da Tafuri, ovvero l’attivazione di progetti e interventi puntuali, capaci di modificare ruolo e immagine di parti limitate di città, con un gioco di attori plurali, disposti a farsi carico dei vari processi rigenerativi.

RECUPERO INDUSTRIALE

I progettisti – non nuovi alla collaborazione con Luxottica, per cui hanno recentemente realizzato l’ampliamento dell’ headquarter in Piazza Cadorna – affrontano ancora il tema del recupero e della modificazione, intesa come cambio d’uso e di funzione degli spazi abbandonati, cui dare una nuova opportunità di vita. Operando per sottrazioni successive, per raggiungere una pulizia formale e consentire

Credit: Andrea Martiradonna
www.casaeclima.com n.101 49
Credit: Andrea Martiradonna
PRIMA. Immobile ex General Electric n.101 www.casaeclima.com 50 DENTRO L’OBIETTIVO

una lettura immediata degli elementi strutturali nella loro forza costruttiva-compositiva, il lessico di Park Associati si alimenta del ricordo di una tradizione di estetica ingegneristica, praticata da Nervi, Morandi e Mangiarotti.

IL PROGETTO

La pelle esterna della Digital Factory recupera una rigida scansione verticale di miesiana memoria (Crown Hall), producendo un involucro, che è emblema di alta qualità costruttiva e di innovazione tecnologica dei materiali: una cesura trasparente che è al tempo stesso principio ordinatore delle leggi tettoniche del manufatto. Attraverso gli spazi del piano terra (showroom e store) dialoganti con via Tortona, l’edificio mantiene una dimensione di interno/esterno con un affaccio sulla corte, espressione tipologica dell’architettura milanese che asseconda un’atmosfera più

intima: una piccola oasi per recuperare energie e lavorare con maggiore efficienza all’interno dei team, per i quali sono stati attrezzati al primo piano alcuni spazi verdi di dehor per gli incontri informali, accanto ai laboratori di manifattura digitale di matrice 4.0 (il Digital Lab). La pulizia delle linee verticali dell’intervento di recladding è stata enfatizzata dal ritmo delle lesene verticali in acciaio brunito, memoria dell’origine industriale del luogo, che ripetono la scansione degli shed di copertura. Tubolari saldati e profili laminati controventanti compongono le 75 reticolari da 16 m di luce libera della copertura per un totale 210 tonnellate di acciaio poggiate sulle travi principali, a loro volta ancorate alle colonne preesistenti in calcestruzzo e a una seconda orditura di pilastri realizzati in profili IPE che ne raddoppia il passo. Questo ritmo più fitto di elementi verticali sul perimetro esterno, rimarcato dalla scansione verticale sulla facciata trasparente, viene interrotto solo in corrispondenza dell’ingresso, dove un’imbotte in pannelli metallici plissettati verticalmente invita all’accesso. Qui una struttura reticolare spaziale in carpenteria metallica di 53 tonnellate complessive e protetta al fuoco con vernice intumescente R60, come tutta la struttura, fluttua sopra la testa

Credit: Lorenzo Zandri
www.casaeclima.com n.101 51
Credit: Lorenzo Zandri

degli astanti, liberando uno spazio da 16x32 m per la hall di distribuzione.

CERTIFICAZIONE LEED

Il restyling interno ed esterno ha portato ad una certificazione Gold del protocollo Leed, a testimonianza della ricerca del perfetto connubio tra la soluzione estetica e quella qualitativa, adeguando il luogo agli standard di sicu-

rezza e sostenibilità contemporanei. In tal modo si compie la sfida di trasformare un luogo dello scarto in un luogo dell’innovazione aperta, secondo una dimensione tipica del metabolismo urbano circolare di Rogers, che suggeriva di adottare pratiche di capitalizzazione delle risorse spaziali e ambientali come beni della produzione creativa aperta alla città. Un progetto-contenitore, aperto e flessibile, che ricorda la storia senza ostacolare il cambiamento di una società sempre più fluida e digitale, guidata dalla massima creatività.

n.101 www.casaeclima.com 52 DENTRO L’OBIETTIVO
Credit: Lorenzo Zandri

COMMITTENTE

Luxottica Group spa

PROGETTO INTEGRATO, DIREZIONE ARTISTICA

Park Associati

DESIGN TEAM

Filippo Pagliani, Michele Rossi, Lorenzo Merloni (project leader); Michele Versaci, Valeria Donini, Alessandro Bentivegna, Simone Caimi, Ismail Seleit, Marco Vitalini, Cristina

Tudela Molino, Luna Pavanello, Sofia

Dalmasso, Luca Pazzaglia; Marinella

SCHEDA PROGETTO

Ferrari (Graphics); Mario Frusca (Visualizations)

PROGETTO STRUTTURALE MSC Associati

PROGETTO IMPIANTISTICO, ANTINCENDIO, ILLUMINOTECNICO, CERTIFICAZIONE LEED

ESA Engineering

PROGETTO FACCIATE

Deerns

PROGETTO PAESAGGISTICO

Marco Bay

INTERIOR DESIGN

storagemilano

GENERAL CONTRACTOR

SMV Costruzioni

COSTRUTTORE METALLICO

E FACCIATE

Pichler Projects srl

IMMAGINI

Andrea Martiradonna (foto del finito

- esterni e corte interna), Lorenzo Zandri (foto del finito - interni), Mario Frusca (foto di cantiere)

www.casaeclima.com n.101 53
Credit: Lorenzo Zandri

Microliving, a Milano il primo format City Pop

In viale Monza 137, il progetto di Lombardini22 e Artisa Architektur AG sta trasformando un complesso di 15.000 mq in 260 appartamenti per gli affitti a breve-medio termine

a cura della REDAZIONE

Presentato ufficialmente lo scorso novembre il primo City Pop italiano , il format di appartamenti microliving completamente arredati e destinati agli affitti di breve-media durata che Artisa Developer Italia sta realizzando a Milano in viale Monza 137, in corrispondenza della fermata Turro della MM1. Il progetto – firmato da

Lombardini22 per gli esterni e da Artisa Architektur AG per gli interni – prevede la completa riqualificazione di un vecchio stabile di 15.000 mq destinato a ospitare 260 appartamenti microliving (monolocali e bilocali), oltre a spazi ricreativi e commerciali e posti auto a disposizione degli inquilini.

n.101 www.casaeclima.com 54 DENTRO L’OBIETTIVO

Iniziati lo scorso settembre, i lavori a oggi vedono il completamento delle opere di strip out ai piani interrati, dove sono stati ultimati i rinforzi strutturali necessari per l’adeguamento sismico dell’edificio. Sono state, inoltre, avviate le perforazioni per la realizzazione dei sei pozzi geotermici con acqua di falda a servizio dell’intero complesso. La conclusione dei lavori è prevista per settembre 2024.

GLI ESTERNI

L’intervento di L22 Edu, la business unit di Lombardini22 dedicata a Education e Student housing, opera una riqualificazione complessiva del complesso edilizio esistente, frammentato in porzioni che hanno altezze e linguaggio incoerenti tra loro: per rafforzare l’immagine unitaria dell’architettura e conferire continuità alla facciata esterna su viale Monza, il progetto prevede la costruzione di un sopralzo di cinque piani, saldato armonicamente con il volume esistente. Operazione analoga avviene sul fronte interno dell’edificio, con la composizione volumetrica della struttura modificata attraverso una demolizione parziale e una ricostruzione in sopraelevazione.

Forti del successo ottenuto in Svizzera, proponiamo anche in Italia un modello che non è solo abitativo, ma è soprattutto culturale, con l’obiettivo di arrivare anche a Roma, Torino, Bologna, Firenze e Napoli

“ “ www.casaeclima.com n.101 55

La riconfigurazione volumetrica e architettonica si traduce anche nelle facciate, rimodellando completamente l’assetto esistente; l’intervento prevede affacci finestrati più ampi e spazi esterni per tutte le unità residenziali, con un’alternanza di pieni e vuoti, logge e partizioni opache, armonizzata dalla cura delle proporzioni e dalla presenza di elementi frangisole verticali e parapetti in lamiera microforata. Per il piano terra, rivestito in Ceppo di Gré, è stato mantenuto il fronte commerciale con piccole e medie strutture di vendita.

L’articolazione volumetrica, ottenuta mediante un sapiente gioco di pieni e vuoti, moltiplica le aree

esterne: al piano terreno trova spa-

Living-Letto Living n.101 www.casaeclima.com 56 DENTRO L’OBIETTIVO

zio un giardino interno di 2.000 mq, nel quale zone verdi piantumate a prato e arbusti si alternano ad aree pavimentate pensate come “piazzette”, con panchine disposte lungo il perimetro per favorire l’aggregazione fra gli inquilini, mentre ai piani superiori le coperture generate dalle sottrazioni volumetriche danno vita alle terrazze condominiali, veri e propri giardini pensili con zone a manto erboso, piccoli arbusti e alberature di maggiore altezza messe a dimora in vaso. Particolare attenzione è stata dedicata in fase progettuale alla riqualificazione ambientale ed energetica delle strutture e degli impianti, attraverso una serie di interventi: dalla coibentazione delle murature esterne al rifacimento dei serramenti, fino all’utilizzo di pompe di calore, di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e di pannelli fotovoltaici per quella di energia elettrica.

GLI APPARTAMENTI

Il primo City Pop italiano ospiterà 260 appartamenti, progettati e allestiti per vivere, non solo per soggiornarvi, con tagli che vanno dai monolocali di 28 mq ai bilocali di 33 mq. Questi ultimi dispongono di bagno, ripostiglio e di una cucina in nicchia; una parete attrezzata separa la zona living, con divano e televisione, dalla zona notte, con letto matrimoniale e armadio.

Il progetto di L22 Edu risponde con efficacia alle necessità e alle aspettative del primo City Pop italiano. Promotore di un’architettura che si integra al territorio milanese, Lombardini22 si fa qui interlocutore attento e partecipe di un modo inedito di vivere la città

Per i monolocali sono state invece studiate due differenti planimetrie: alcuni hanno uno sviluppo lineare che li segmenta in tre macro aree (ingresso/disimpegno dove trova spazio il bagno; zona cucina con angolo cottura e ripostiglio; area living/notte con divano letto), mentre negli altri, dopo l’ingresso e il bagno, le diverse funzioni si sviluppano in un unico ambiente.

Grazie ad approfonditi studi di neuroarchitettura, i metri quadri di ogni appartamento sono stati ottimizzati per rendere il più possibile confortevole il soggiorno degli ospiti, facendoli sentire a casa propria; l’arredamento interno è pulito e lineare, con cromie tenui scelte grazie a un accurato studio del colore; i materiali utilizzati sono di elevata qualità, non solo

“ “
www.casaeclima.com n.101 57
Living-frontale

IL CONCEPT

Il microliving è la nuova soluzione abitativa nata per soddisfare le esigenze di una società in costante cambiamento che sempre più richiede la disponibilità di appartamenti ottimizzati in termini di spazio, situati in posizioni centrali e ben collegate, da vivere per brevi e lunghi periodi. Un modello che trae forza principalmente dal cambiamento dello stile di vita della nuova generazione: i giovani professionisti girano il mondo, lavorano per aziende o autonomamente, viaggiano spesso e si muovono “leggeri”. Questa assenza di legame con luoghi ma anche con oggetti permette di pensare a una nuova offerta residenziale organizzata su dimensioni ridotte e spazi condivisi (La casa dei giovani di domani , Rapporto Scenari Immobiliari settembre 2022).

Attualmente sono attivi in Europa sette City Pop, due a Zurigo e gli altri a Lugano, Essen, Losanna, Berna e Ginevra: in media i clienti hanno 33 anni, soggiornano per periodi di 6 mesi e sono per il 65% lavoratori spesso in trasferta, per il 20% studenti, per il 5% persone senior e infine per il 10% vivono da soli per scelta o per necessità contingenti.

Il format prevede appartamenti microliving completamente arredati e dotati di tutti i comfort , a metà tra l’hospitality di un albergo a 4 stelle e il residenziale classico, ideali per gli affitti di breve-media durata a lavoratori in trasferta, studenti, giovani coppie e anziani smart City Pop si fonda sull’innovativo concetto abitativo House as a Service , in grado di offrire una vasta gamma di servizi “on demand” prenotabili e gestibili tramite un’app dedicata e un servizio assistenza 24/7. Proprio l’app, infatti, rappresenta il cuore e il motore del concept City Pop, permettendo agli utenti di prenotare e gestire in totale autonomia il contratto d’affitto, gli spazi comuni e i servizi “on demand” messi a disposizione per migliorare il soggiorno dei propri clienti: dai posteggi alla mobilità condivisa (auto e bici), dalle consegne di pasti a domicilio ai servizi di lavanderia professionale e di pulizia dell’appartamento, fino all’assistenza h24 grazie al sistema di ticketing presente nell’app. La funzione Pop meet , una “chat di casa”, facilita infine il contatto con gli altri inquilini, con i quali è così possibile incontrarsi e condividere esperienze, mentre la sezione “Around You” mostra ciò che il quartiere offre, dai locali alle esperienze da non perdere per scoprire a pieno la città.

dal punto di vista estetico ma anche da quello funzionale; grande attenzione è stata dedicata all’illuminazione e al comfort acustico e igrometrico. Inoltre, per soddisfare le nuove esigenze dell’abitare emerse dalla pandemia, tutti gli appartamenti dispongono di uno spazio esterno privato: quelli al piano terra, oltre ad avere un loggiato, si affacciano su un giardino di 11 mq, mentre quelli ai piani superiori sono dotati di un balcone di 3 mq. Il ricambio continuo dell’aria, e quindi la salubrità degli appartamenti, è garantito da un impianto centralizzato di ventilazione meccanica.

GLI SPAZI COMUNI

Per favorire uno stile di vita fatto di condivisione e scambio, in tutte le strutture City Pop è incoraggiata l’interazione tra gli ospiti grazie a zone di incontro e spazi per la collaborazione e il coworking . Il piano interrato del City Pop di viale Monza prevede una sala fitness e una sala musica insonorizzata, per offrire agli inquilini la possibilità di suonare i propri strumenti in tutta tranquillità; al piano terra, oltre al deposito biciclette e alla lavanderia, si apre una sala multiuso di 250 mq, con ampie vetrate sul giardino interno e isole per il coworking e il co-cooking , una zona lounge , una sala movie da 18 posti e un’area play con tavolo da ping pong e calcio balilla. Il primo piano, infine, ospita una meditation room con cuscini, divanetti, tatami e pareti di bambù.

n.101 www.casaeclima.com 58 DENTRO L’OBIETTIVO
Cucina

PROSSIMI PASSI

Oltre a quello di viale Monza, sempre a Milano in via Alzaia del Naviglio Grande 118 sarà avviato il cantiere di un secondo City Pop, con 109 appartamenti. In Europa sono in programma altri 11 City Pop a Basilea, Francoforte, Ginevra, Praga, L’Aia, Berlino, Losanna, San Gallo, Baden, oltre a due a Zurigo, per un totale di oltre 3.000 appartamenti. In particolare, il City Pop di Praga sorgerà in via Legerova, a poca distanza dalla centrale piazza San Venceslao, in un edificio di oltre 4.000 mq che lo scorso aprile Artisa Developer CZ a.s. ha venduto a Generali Investments. Proprio Artisa Developer CZ, insieme a Generali Fond realit, si occuperà della riqualificazione dell’immobile, nel rispetto del suo grande valore storico e simbolico: qui, infatti, ha trascorso i suoi ultimi giorni l’eroe nazionale Jan Palach. I lavori termineranno nel 2025, con la realizzazione di 109 appartamenti.

Artisa Group ha inoltre recentemente siglato con NREP (Nordic Real Estate Partners, investitore con un patrimonio gestito di 18 miliardi di euro) una joint venture per lo sviluppo del format City Pop in Germania, puntando a realizzare 5.000 appartamenti entro il 2025.

Bagno
www.casaeclima.com n.101 59
Letto

Il testo è un importante contributo allo sviluppo e alla diffusione delle norme di sicurezza antincendio, fornendo gli elementi indispensabili all’approfondimento delle conoscenze tecniche, delle dinamiche e delle variabili di cui si deve tenere conto per una corretta progettazione antincendio. Come utile guida, attraverso elaborati grafici, circolari di chiarimento, esempi procedurali, permette a progettisti e costruttori di trarre indicazioni utili per progettare correttamente l’impianto di prevenzione incendi.

Parte del testo è dedicata ad una dettagliata descrizione degli aspetti tecnici della Fire Safety Engineering, nuovo approccio alla progettazione.

www.build.it Novità

Riqualificazione e risanamento di un edificio anni ’50: vizi e virtù dell’isolamento interno

Oltre che una riqualificazione estetica e funzionale, l’obiettivo generale

è il recupero in termini di efficienza energetica dell’edificio.

In questa puntata, isolamento interno e formazione di muffa

Partiamo da un presupposto: questo progetto è stato e continua a essere sperimentazione e ricerca. Ora stiamo osservando la formazione di muffa. Cosa non sta funzionando? Ci sono diverse considerazioni da fare.

Partiamo dal quantificare quanta muffa si stia in effetti creando (Figura 3). Il fenomeno è allo stato iniziale; ben diverso da quello che si può scoprire dopo qualche anno dietro a un armadio (Figura1).

Ma, perché si sta formando muffa? Ci sono una serie di fattori che si sono sommati.

Per scelta tecnica/estetica si è deciso di non risvoltare il cappotto interno sul soffitto, almeno per lo spessore di un pannello, come invece è stato fatto molti anni fa in uno dei miei primi interventi (Figura 2). Quella scelta, all’epoca, consentiva di spostare il punto critico per la formazione di condensa molto più all’interno rispetto alla discontinuità del solaio. Da

FIGURA 1. Muffa storica FIGURA 2. Progetto del 2009
www.casaeclima.com n.101 61 WORK IN PROGRESS

aggiungere, poi, che il piano soprastante era ed è riscaldato; la situazione in effetti era più semplice. Nel caso attuale, il piano soprastante è un sottotetto (per ora freddo), da cui è stato rimosso l’isolamento esistente in lana di roccia (in rotoli) che ormai era disfatto e ricoperto di polvere e guano. Il solaio è stato temporaneamente ricoperto con i pannelli isolanti avanzati dalla ristrutturazione. Ciò ha permesso di ricoprire almeno parzialmente il perimetro esterno, ma certamente la discontinuità data dal nodo solaio-parete esterna è molto esposta alle basse temperature. Infatti, tutte le formazioni di muffa si sono sviluppate sul lato interno di questo nodo, a soffitto, aggredendo la vernice interna del solaio, che non fa parte del sistema a base di calcio-silicato, e pertanto non è anti-muffa. In ogni caso, è la discontinuità dovuta a tramezzi e solai a creare ponti termici tali da avere un abbassamento significativo della temperatura (Figura 4).

VMC E TEMPERATURA INTERNA

La presenza (voluta) di molte piante è fonte di umidità interna leggermente più alta rispetto al normale sia per la evapotraspirazione delle piante, sia per la presenza di acqua nei vasi che, evaporando, alimenta il fenomeno. A ciò si unisce un clima invernale molto umido, che rende difficoltoso l’effetto di deumidificazione interna dato dalla ventilazione meccanica (che ricordiamo è posta a circa 2.5 metri di altezza). Per motivi di elevata sensibilità (al flebile movimento d’aria che si può generare) da parte di alcuni utenti la VMC viene utilizzata a regime ridotto, soprattutto di notte. Abbiamo però verificato l’andamento della temperatura in entrata e uscita. A una temperatura esterna di circa 0 °C, con temperatura a terra di 22 °C e di 18,5 °C a circa 2 metri di altezza, la temperatura uscente è stata misurata intorno ai 19 °C (ovviamente si crea un effetto di aspirazione che prende l’aria dall’ambiente in generale, quindi anche da zone più basse rispetto alla posizione del termoigrometro). La temperatura minima dell’aria in ingresso si è fermata a 15,6 °C. Pertanto, cer-

FIGURA 3. Formazioni muffa FIGURA 4. Situazione meteo FIGURE 5, 6 E 7. Temperatura in entrata, uscita e a terra
n.101 www.casaeclima.com 62 WORK IN PROGRESS

tamente non calda (secondo criteri invernali), ma nemmeno fredda. Questo comportamento era atteso: l’aria in ingresso viene pre-riscaldata (Figure 5, 6 e 7). Oltre a ciò, il cappotto interno mantiene la temperatura nei primi centimetri, per cui tutta la massa muraria rimane tendenzialmente più fredda. Questo consente un risparmio energetico, ma causa - appunto - un più facile raggiungimento del punto di rugiada. Laddove il cappotto interno è continuo anche sulle zone d’angolo, il ponte termico invece non riesce a portare la temperatura al

di sotto del punto di rugiada (Figure 8 e 9).

Ritorniamo sulla scelta di posizionare diverse specie vegetali in appartamento. Nonostante possano essere una (limitata) concausa della formazione di muffa, è stato possibile osservare attraverso il rilevatore di un purificatore d’aria posizionato tra cucina e soggiorno (dove si formano in effetti i maggiori volumi di VOC a causa della cottura) che la presenza di PM 2,5 in appartamento è estremamente bassa. Il purificatore rimane acceso solo nelle ore dei pasti. Infatti, abbiamo regi-

FIGURE 8 E 9. Temperatura angolo parete e temperatura superiore esterna
www.casaeclima.com n.101 63

strato dei picchi durante alcune cotture (per esempio di carne ad alta temperatura, che sviluppa un po’ di fumo), laddove la cappa di aspirazione non riesce a estrarre tutto il volume di fumi in modo istantaneo; in queste occasioni il depuratore è passato dal regime minimo a regimi più alti in funzione della quantità di VOC, per poi scendere e spegnersi secondo la programmazione. Dopodiché, la filtrazione è demandata alle piante. In Figura 10 è possibile osservare la diminuzione di VOC a macchina spenta (il funzionamento è indicato nella barra azzurra in basso). Infine abbiamo analizzato anche la formazione di condensa che a volte si manifesta su alcuni serramenti per capire se sia normale, date le condizioni igrotermiche, o se è dovuto a un difetto di fabbricazione (Figure 11 e 12).

FIGURA 10. PM 2,5
n.101 www.casaeclima.com 64 WORK IN PROGRESS
FIGURE 11 E 12. Condensa finestra e temperatura finestra

TERMOGRAFIE

A riprova dei fenomeni descritti, abbiamo condotto un’indagine termografica per visualizzare almeno a livello qualitativo la correttezza delle ipotesi. Quello che si può osservare conferma tutte le ipotesi. La temperatura superficiale

interna si mantiene alta, tranne che nelle discontinuità di solaio e tramezzi. All’esterno si può vedere una temperatura superficiale del muro perimetrale più bassa rispetto all’appartamento sottostante.

IR1 | ANGOLO DEL SOGGIORNO CON VMC A PARETE. Sul vertice con il solaio, minima formazione di muffa

IR2 | ZONA DI INGRESSO. Muro non isolato verso il vano scale freddo; solaio verso il sottotetto freddo, innesto trave di CA. Leggera formazione di muffa

IR3 | ANGOLO CAMERETTA. Verso vano scale e sottotetto. Leggera formazione di muffa

IR5 | VISTA ESTERNA. Tra appartamento sotto (non isolato) e appartamento sopra (isolato internamente)

IR6 | VISTA ESTERNA. Tra appartamento sotto (non isolato) e appartamento sopra (isolato internamente)

RIMEDI E SOLUZIONI

Posto che il microclima interno è in ogni caso confortevole, la situazione attuale impone un monitoraggio costante e richiede una soluzione definitiva. La risposta immediata è stata l’asportazione della muffa con prodotti specifici e una tinteggiatura a base di calce delle parti ammalorate. Il monitoraggio consiste nella verifica quotidiana delle condizioni di temperatura e umidità e la conseguente gestione del ricambio d’aria, intervenendo sulla ventilazione meccanica e aggiungendo quella manuale (che era stata in un primo momento colpevolmente ridotta). Le soluzioni sono

IR7 | SCATTO CORRISPONDENTE

A IR8. Per visualizzare elementi in facciata (VMC e estrazione cucina)

già pronte e, in base agli scenari disponibili, sono due. In un primo caso, come nell’intervento in Figura 3, sarebbe necessario integrare l’isolamento interno con un risvolto isolato o con un cavo scaldante integrato lungo il perimetro -soluzioni che certamente sarebbe meglio realizzare in fase di cantiere e non come correzione.

Nel secondo caso, come si intende fare nella prossima primavera, si potrebbe realizzare un cappotto esterno (di spessore contenuto in soli 12 cm) in grado di soddisfare la trasmittanza minima, senza contare l’ausilio dei 6 cm interni, utilizzando un materiale con lambda 0,031. In questo modo si elimineranno le discontinuità esterne e i ponti termici.

IR4 | SOFFITTO SOGGIORNO con struttura solaio
www.casaeclima.com n.101 65
IR8 | VISTA LATERALE

Fotovoltaico integrato in copertura

A cosa si deve prestare attenzione per un progetto BIPV di successo?

Eurac Research e il supporto alla progettazione di un impianto fotovoltaico integrato in copertura

di VALENTINA CIOLLI, LAURA MATURI, JENNIFER ADAMI, MATTIA DALLAPICCOLA e MARTINA PELLE

Recentemente sono state emanate numerose direttive europee e rispettive leggi di recepimento nazionali per ridurre i consumi energetici e incentivare l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e sostenibili. È ormai noto

a tutti, infatti, il D.L. n. 199 dell’8 novembre 2021 che ha introdotto l’obbligo – in vigore dallo scorso 13 giugno – di coprire almeno il 60% dei consumi energetici di edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, con fonti rinnovabili. Più nello

n.101 www.casaeclima.com 66 BIPV
FIGURA 1. Lucernario a moduli semitrasparenti in silicio amorfo; mercato di Bejar, Salamanca

specifico, sul lato edifici pubblici l’Unione Europea ha dato una vera e propria “accelerata” in questa direzione, sancendo l’obbligo di copertura solare per gli edifici commerciali e pubblici con superfici superiori a 250 mq a partire dal 2026 per quelli nuovi e dal 2027 per quelli esistenti. Questa, assieme ad altre proposte del piano “REpowerEU”1, hanno lo scopo di velocizzare la fine della dipendenza energetica dalla Russia e dai carburanti fossili e ampliare la quota di energia prodotta da rinnovabili portandola dal 40 al 45% entro il 2030. L’associazione Solar Power Europe ci dice che nel 2020 sono stati installati 167,8 GW di solare nel mondo, una crescita di oltre il 21% rispetto all’anno precedente, e prevede che da oggi fino al 2026 il solare avrà un’ulteriore crescita del 36% rispetto al dato del 2020.

L’integrazione della tecnologia fotovoltaica nell’ambiente costruito per generare elettricità può essere uno dei principali meccanismi verso la transizione energetica globale e quindi la decarbonizzazione del settore edilizio. Nel 2016 è stato stimato che il fotovoltaico integrato negli edifici (Building Integrated Photovoltaics) potrebbe tecnicamente coprire il 32% della domanda di elettricità degli edifici a livello di UE2. Questa percentuale è inoltre destinata a crescere entro il 2030, quando gli edifici dell’UE diventeranno più efficienti dal punto di vista energetico e l’efficienza degli impianti fotovoltaici sarà notevolmente migliorata. Tra le forme di autoproduzione da fonti rinnovabili il fotovoltaico è quindi quella che al momento riveste una posizione di leadership. Sono di conseguenza sempre di più gli specialisti del fotovoltaico e progettisti che stanno esplorando modi creativi per incorporare il fotovoltaico nell’edificio e approfondire meglio tutto quello che è il mondo del BIPV.

IL FOTOVOLTAICO INTEGRATO

L’integrazione del fotovoltaico, anche e soprattutto in contesti storico-tradizionali, è un tema di grande interesse, alimentato dal lancio sul mercato di prodotti innovativi altamente personalizzati, con un colore a basso impatto visivo e un’estetica piacevole. Affinché però un progetto di BIPV possa avere successo deve sapersi integrare su tre livelli: tecnologico, estetico ed energetico. A livello tecnologico, il modulo BIPV deve poter essere in grado di assolvere le funzioni dell’elemento costruttivo che va a sostituire, come ad esempio il controllo della luce naturale. A livello estetico il BIPV deve necessariamente inserirsi nella visione completa dell’edificio, armonizzandosi con i colori, le tonalità, dimensioni e posizione. Il livello energetico, infine, si riferisce alla capacità dell’impianto fotovoltaico di interagire e migliorare la gestione energetica dell’intero edificio. Per raggiungere questo scopo è necessario, dunque, avere una conoscenza molto approfondita delle tecnologie BIPV disponibili integrandole al meglio nell’intero progetto architettonico.

ANALISI DELLE TECNOLOGIE BIPV

L’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research di Bolzano e i suoi ricercatori supportano in questo senso committenti pubblici e privati e progettisti nella progettazione di impianti e sistemi fotovoltaici integrati in architettura. Tutto parte dai disegni tecnici messi a disposizione dal committente, base per la creazione di modelli 3D dell’edificio, completi di copertura ed elementi architettonici. Particolare attenzione viene messa nell’includere nel modello specifici

Credits: Onyx Solar Energy S.L.

www.casaeclima.com n.101 67
FIGURA 2. Esempi di utilizzo di sistemi BIPV vetro-vetro con celle al silicio in lucernari nel municipio di Linares (Spagna), tecnologia Onyx Solar

componenti che andranno a influenzare le stime di producibilità fotovoltaica e di illuminazione naturale come gli elementi ombreggianti e le superfici riflettenti. Successivamente si elabora una panoramica di soluzioni BIPV basate su diverse tecnologie fotovoltaiche, analizzando per ciascuna quelle che sono le prestazioni energetiche, l’impatto visivo ed estetico e

il comfort luminoso interno. Per quanto riguarda il BIPV in copertura – in seguito ad un’analisi preliminare dei prodotti BIPV sul mercato – le tecnologie fotovoltaiche semitrasparenti più adatte a essere integrate sono essenzialmente due: moduli fotovoltaici semitrasparenti con celle in silicio cristallino (CSi) e in silicio amorfo (aSi).

Credits: Onyx Solar Energy S.L. FIGURA 3. Altro esempio di utilizzo di sistemi BIPV vetro-vetro con celle al silicio in lucernari. Stazione di Porta Susa, Torino. Tecnologia e credits: GruppoSTG Srl
n.101 www.casaeclima.com 68 BIPV
FIGURA 4. Esempi di utilizzo di sistemi BIPV con tecnologia al silicio amorfo in lucernari. Municipio di Alzira (Spagna). Tecnologia e credits: Onyx Solar Energy S. L.

A parità di livello di trasparenza, la tecnologia in silicio cristallino (Figura 5) con tecnologia PERC, che ad oggi è la più utilizzata dalla maggior parte dei produttori, offre un’efficienza da due a quattro volte maggiore rispetto alla tecnologia in silicio amorfo (Figura 6). Mentre quest’ultima risulta visivamente più omogenea, dall’aspetto simile ad un vetro oscurato, la tecnologia in silicio cristallino ha invece un impatto più marcato, creando giochi di luce e ombra all’interno dell’edificio.

METODOLOGIA E TOOLS

I moduli BIPV possono sostituire i componenti del tetto, della facciata, dell’ombreggiatura, etc.; è quindi importante che vengano presi in considerazione nelle prime fasi di progettazione degli edifici. Eurac Research ha sviluppato uno strumento per supportare architetti e altri progettisti in questo compito. L’“EnergyMatchingtool”3 – sviluppato nell’ambito del progetto di ricerca Horizon2020 EnergyMatching – suggerisce la configurazione ottimale di un impianto fotovoltaico da integrare in un edificio o in un gruppo di edifici, ovvero la capacità fotovoltaica ottimale, la posizione dei moduli e la dimensione del sistema di

accumulo elettrico4. Esso considera le specificità dei casi, compresa la geometria, gli ombreggiamenti e il profilo orario del consumo elettrico dell’edificio. Lo strumento è in grado di valutare i flussi di energia tra FV, accumulo, usi dell’edificio e rete in ogni ora dell’anno. Ciò consente di disporre di una serie di KPIs (key performance indicators) relativi alle prestazioni attese del BIPV, per esempio l’autoconsumo, l’autosufficienza, il valore attuale netto, LCOE (levelized cost of electricity) e le emissioni di CO2. Lo strumento di ottimizzazione del BIPV supporta gli esperti dell’Eurac anche nell’esplorazione del potenziale del BIPV in relazione a diversi temi di ricerca oggi in discussione.

Nello specifico, i fattori presi in considerazione dal tool sono:

■ temperatura, irraggiamento e orizzonte (ostacoli lontani);

■ forma dell’edificio, tipo di integrazione ed eventuale presenza di ostacoli vicini che possono causare ombreggiamento;

■ caratteristiche tecniche dei moduli considerati, efficienza, tecnologia celle, etc.

Partendo quindi dalle caratteristiche dei moduli e il contesto in cui verranno integrati, si aggiorna il modello di simulazione.

ANALISI DI PRODUCIBILITÀ

Prima di procedere con un’analisi della producibilità dell’impianto è necessaria una stima della radiazione solare incidente sui moduli presi in esame, che i ricercatori effettuano grazie all’utilizzo del software RADIANCE5. In seguito, tenendo in considerazione l’efficienza specifica della tecnologia analizzata, per il sistema fotovoltaico è stimato un profilo orario di produzione elettrica

www.casaeclima.com n.101 69
FIGURA 6. Integrazione di moduli fotovoltaici con tecnologia silicio amorfo a sostituzione delle cupole traslucide centrali. Modelli 3D di Eurac Research FIGURA 5. Integrazione di moduli fotovoltaici con celle in silicio cristallino a sostituzione delle cupole traslucide centrali. Modelli 3D di Eurac Research

attesa. I grafici 1 e 2 sono degli esempi di analisi della produzione fotovoltaica mensile e oraria.

ANALISI DI ILLUMINAMENTO INTERNO

Il software di ray tracing RADIANCE è utile anche per la valutazione dell’illuminazione diurna e dell’impatto sul comfort visivo interno. Lo strumento prende come input il modello tridimensionale dell’edificio e dello spazio interno, le caratteristiche ottiche dei materiali e la superficie da analizzare e, attraverso una simulazione oraria, calcola per ogni sensore posizionato nell’area di analisi le condizioni di illuminamento. L’obiettivo dell’analisi è quello di valutare l’impatto della tipologia di modulo installata sulle condizioni di illuminazione diurna naturale rispetto al caso in cui fosse utilizzato un vetro standard senza fotovoltaico. I risultati hanno mostrato che la differenza, in termini di illuminazione, tra le configurazioni con o senza fotovoltaico non sono rilevanti, il che significa che la trasparenza del vetro e la distanza tra le celle sono sufficienti per garantire condizioni di illuminazione diurna soddisfacenti. Inoltre, la presenza delle celle fotovoltaiche non ha causato un impatto rilevante sulla percentuale di ore

nelle quali è garantito un livello minimo di illuminamento, ma ha al contrario garantito un miglioramento delle condizioni di illuminazione diurna nell’area in analisi. Grazie all’effetto ombreggiante delle superfici attive, è infatti possibile evitare picchi di illuminamento nelle ore centrali del giorno, a beneficio delle condizioni di comfort visivo.

CONCLUSIONI

Nonostante i progressi estetici, economici ed energetici, la completa integrazione delle tecnologie fotovoltaiche negli edifici è purtroppo ancora ostacolata, almeno in Italia, da diverse barriere legislative, economiche e procedurali. Si sta però diffondendo una maggiore consapevolezza di quali siano oggi le tecnologie nel settore del fotovoltaico, non più visto come singolo elemento impiantistico, ma come elemento compositivo nella realizzazione di interventi su edifici in contesti storico-tradizionali. Uno degli aspetti fondamentali è la promozione dell’interazione tra progetto architettonico e conoscenza della tecnologia fotovoltaica, nonché la sua integrazione già nelle primissime fasi di progettazione. I risultati evidenziano che un equilibrio tra conservazione e produzione di energia è possibile integrando sistemi fotovoltaici di nuova generazione e considerando i principi tradizionali del restauro architettonico: intervento minimo, reversibilità e compatibilità tecnica.

IL PROGETTO ENERGYMATCHING

Il progetto EnergyMatching ha ricevuto un finanziamento dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea nell’ambito della convenzione di sovvenzione n. 768766

www.energymatching.eu

GRAFICO 1. Esempio di un’analisi della produzione fotovoltaica mensile

Fonte: Eurac Research

BIBILIOGRAFIA

1 https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3131

2 P. Macé, A. El Gammal, D. Mueller, and H. Bürckstümmer, “Technical evaluation of BIPV power generation potential in EU-28,” 2016, pp. 2518–2522. doi: 10.4229/EUPVSEC20162016-6DO.8.6;

3 https://www.energymatching.eu/energymatching-solutions/tool/

4 M. Lovati, J. Adami, G. De Michele, L. Maturi, D. Moser “A multi criteria optimization tool for BIPV overhangs”, proceedings of the EU PVSEC Conference 2016 (Munich, 20/06/2016 – 24/06/2016) https://bia.unibz. it/esploro/outputs/991005773750601241

5 https://www.radiance-online.org/

GRAFICO 2. Produzione fotovoltaica oraria in riferimento ai giorni dell’anno

Fonte: Eurac Research

Tutte le foto nell’articolo sono raccolte nel Building Integrated Photovoltaic Database di Eurac Research https://integratedpv.eurac.edu/en

n.101 www.casaeclima.com 70 BIPV

Il testo è dedicato alla progettazione degli impianti a gas in costruzioni residenziali, aggiornato alla più recente Norma UNI (UNI 7129) che ha avuto una corposa revisione e ha introdotto l’utilizzo di nuovi materiali e il miglioramento delle regole di sicurezza. Corredato di numerosi disegni progettuali, dopo una dettagliata disamina delle norme per gli impianti del gas interni di tipo domestico, il volume si rivela una guida operativa alla installazione e all’allacciamento degli apparecchi: la progettazione viene sviluppata attraverso ogni fase, dalla descrizione del cosiddetto “punto di inizio” agli apparecchi utilizzatori, fino al collaudo, illustrando i materiali da adoperare, i dispositivi di aerazione e ventilazione, i calcoli dei diametri delle tubazioni. Nei materiali digitali allegati al volume sono forniti al Professionista fogli di calcolo in Excel per il dimensionamento degli impianti.

Novità
www.build.it

Esenzione IMU per l’abitazione principale

La sentenza n. 209 depositata il 13 ottobre 2022

a cura di ASSOCAAF

Con la sentenza n. 209 depositata il 13/10/2022, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge sull’Imu nella parte in cui dispone l’esonero dal versamento per l’abitazione principale, richiedendo che tutto il nucleo familiare abbia la residenza anagrafica e la dimora abituale nello stesso immobile. La sentenza evita così la disparità di trattamento fino ad oggi riservata ai coniugi e ai componenti delle unioni civili rispetto alle mere coppie

di fatto. Prima della sentenza n. 209, affinché un immobile potesse essere considerato abitazione principale, erano necessarie tre condizioni:

■ il possesso/proprietà (o altro titolo reale quale, per esempio, l’usufrutto o il diritto di abitazione) dell’immobile;

■ la residenza anagrafica;

■ la dimora abituale, intesa come elemento che sussiste continuativamente nel tempo.

CONSULENZA FISCALE n.101 www.casaeclima.com 72

Inoltre, il requisito della residenza anagrafica e della dimora abituale doveva sussistere in capo al nucleo familiare.

COSA CAMBIA CON LA SENTENZA?

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale si ha diritto all’esenzione Imu quando si verificano le seguenti due condizioni:

■ la dimora abituale;

■ la residenza anagrafica.

I giudici della Consulta hanno stabilito che – per considerare una casa come “abitazione principale” ai fini Imu – è sufficiente che il suo possessore vi dimori e vi risieda, anche senza il resto del nucleo familiare. Questo principio concede l’esenzione ai coniugi che abitano in case diverse, anche se ubicati nello stesso Comune.

Il più rilevante dei due requisiti è la dimora abituale, ossia il luogo in cui un soggetto abita in forma continuativa per lo svolgimento della propria attività quotidiana, dovendo coincidere con il luogo di residenza. Pertanto, si ha dimora abituale quando un soggetto fissa la propria residenza in un determinato luogo, scegliendo di abitarvi stabilmente e svolgendo con continuità le normali relazioni sociali. L’amministrazione, nel caso in cui voglia disconoscere il beneficio, ha l’onere della prova dei fatti che sono alla base della pretesa tributaria. Il contribuente deve, di contro, poter provare, in caso di eventuali contestazioni, i presupposti che ne legittimano la richiesta dell’esenzione.

Gli elementi da prendere in considerazione per valutare la dimora abituale sono i seguenti:

■ le utenze domestiche (luce, acqua, gas);

■ la dichiarazione della tassa sui rifiuti;

■ eventuali contratti di locazione sull’immobile.

I singoli Comuni, al fine di agevolare la loro attività di controllo, hanno accesso ai dati relativi a:

■ contratti di locazione, nonché ogni altra informazione in merito al possesso o la detenzione degli immobili situati nel proprio territorio;

■ somministrazione di energia elettrica, gas e servizi idrici relativi agli immobili situati nel proprio territorio;

■ soggetti che hanno il domicilio fiscale nel proprio territorio;

■ soggetti che esercitano nello stesso un’attività di lavoro autonomo o d’impresa.

La sentenza dello scorso 13 ottobre conferma l’obbligo di pagare l’Imu per chi ha la residenza in un immobile, ma non anche la dimora effettiva. I coniugi realmente residenti in immobili diversi – non invece, peresempio, quelli che dimoravano insieme usufruendo dell’agevolazione prima casa per le abitazioni nelle località di villeggiatura – potranno ottenere la restituzione di

quanto versato sulla base delle norme poi dichiarate illegittime dalla Consulta, ossia:

■ l’art. 13, comma 2 del D.L. 201/2011, oggi abrogato e regolante le fattispecie fino al termine del 2019;

■ il successivo art. 1, comma 741, lettera b) della Legge 160/2019, modificato dall’art. 5-decies del D.Lgs 146/2021 stabilendo che, dal 01/01/2022, i coniugi avrebbero dovuto decidere quale dei due immobili, localizzati o meno in Comuni diversi, avrebbe potuto godere dell’agevolazione in esame.

La possibilità di “sdoppiare” su diverse case l’esenzione Imu ha dato la possibilità ai contribuenti di non pagare il saldo Imu di dicembre 2022, mentre per i versamenti pregressi i contribuenti hanno la possibilità di presentare istanza di rimborso. L’istanza di rimborso deve essere presentata al Comune competente per tutti i versamenti eseguiti negli ultimi 5 anni. Molti Comuni sul loro sito istituzionale hanno i moduli per la richiesta di rimborso Imu; i moduli dovranno essere adattati al caso specifico. Si potrà richiedere quanto versato a decorrere dal saldo Imu 2017, mentre l’acconto Imu 2017 non potrà essere rimborsato, in quanto il quinquennio risulta scaduto a giugno 2022.

La restituzione delle somme dovrà essere riconosciuta entro 180 giorni dalla domanda, con l’aggiunta degli interessi nella misura stabilita dai rispettivi Comuni nei propri regolamenti, con il limite massimo di 3 punti percentuali di differenza rispetto al tasso di interesse legale nazionale.

In caso di presentazione di istanza di rimborso, l’onere della prova relativa al diritto all’esenzione Imu ricade sempre sul contribuente. Il Comune, prima di procedere all’erogazione dei rimborsi, potrà richiedere l’esibizione di documentazione utile a dimostrare l’effettiva dimora abituale nell’immobile per il quale il contribuente ha chiesto di godere dell’esenzione.

www.casaeclima.com n.101 73

Territorio e valore dell’equilibrio

È il territorio che deve diventare “Parco” perché non esiste la salute né di un sistema né di un individuo al di fuori della salute dell’ecosistema

ARoma – in occasione della presentazione del Libro Bianco del Verde – si è recentemente tenuto un seminario dal titolo: “La salute è verde e il verde è salute”. Angelo Artale e io abbiamo presentato un saggio intitolato “Il Parco della salute nella progettazione sistemica ed ecosistemica” La ragione del titolo è questa: il Parco evoca in sé l’immagine di tante diversità che formano un’unità ecosistemica capace di esprimere benessere, evocando un’immagine di salute, ed è nel sentire comune che Parchi e Salute trovano la loro correlazione.

Le crisi ambientali che stiamo vivendo, ci obbligano a porci due domande:

1. Con il termine salute esprimiamo o no un concetto sistemico per il quale la salute dell’ambiente e dell’uomo si realizzano nella stessa unità sistemica ed ecosistemica?

2. Sono sufficienti le dimensioni dei Parchi per essere garanzia territoriale o dobbiamo tendere affinché tutti gli ecosistemi abbiano i valori ambientali e di equilibrio sistemico che oggi sono propri solo dei Parchi?

Per rispondere a queste domande (che rispetto al tema specifico sono punte dell’iceberg di molte altre) stiamo avviando un Atelier (l’Atelier dell’abitare) destinato a elaborare progetti attuativi costruiti con la progettazione sistemica. La convinzione è che, volendo perseguire la salute dell’uomo e dell’ambiente, dobbiamo superare il concetto di territorio progettato e vissuto per parti e progettare, invece, sui valori ecosistemici degli equilibri sistemici. Infatti se il Parco è un concetto sistemico, allora rientra negli studi e nelle teorie della complessità e ha bisogno di una progettazione strutturata sui valori che esprime, quelli dell’equilibrio.

Oggi siamo convinti della necessità di praticare lo sviluppo sostenibile; in questo quadro trovano spazio tutte quelle forme di produzioni agricole, industriali e di gestione della città e dei servizi, che sono volte a garantire la salute dell’ambiente e degli individui, contenendo inquinamenti, degrado e variazioni irreversibili degli ecosistemi. Il termine resilienza è diventato un vocabolo d’uso e con lui i termini-concetto di salvaguardia e di equilibrio

LA SALUTE COME VALORE SISTEMICO

Tutti sappiamo che cosa sia la salute nel suo significante, così come tutti capiamo immediatamente che cosa significhi il termine “salute” quando viene corredato di specificazioni: salute dell’individuo, di un luogo, di un ambiente. Sono queste specificazioni che definendo le categorie e le caratteristiche dell’ambiente definiscono anche le categorie delle sue trasformazioni. C’è un assioma che può essere considerato a premessa di tutti ed è questo: “Vivere in un ambiente salubre in un rapporto energetico corretto”, ed è su questo assioma che abbiamo proposto che il Parco della Salute sia:

■ progettato e realizzato con gli strumenti culturali e tecnici della progettazione sistemica ed ecosistemica;

■ misurato sulla salute degli ecosistemi modificati dalle trasformazioni introdotte;

■ verificato sugli equilibri interni ed esterni.

In termini generali possiamo dire che è il Territorio che deve diventare “Parco” perché non esiste la salute né di un sistema, né di un aggregato, né di un individuo (animale o vegetale che sia) al di fuori della salute dell’ecosistema nel quale vive. Se la diversità è ricchezza, la biodiversità è un indicatore incontrovertibile dell’ecosistema in esame. La cura (questa volta nel suo significato di attenzione) all’individuo e all’ambiente, verificata sui valori dell’equilibrio dell’ecosistema, è il cardine della progettazione sistemica ed ecosistemica.

n.101 www.casaeclima.com 74 SALUTE E PARCHI
nel quale vive

Il Prezzario per il Restauro dei Beni Culturali 2023 è specificatamente dedicato ai costi dei materiali e delle opere necessarie per realizzare interventi di restauro dei beni culturali e raccoglie descrizioni e prezzi relativi al restauro di opere in pietra, paramenti murari a faccia vista, mosaici, dipinti murali, dipinti su tela, dipinti su tavola, intonaci, stucchi, calchi e opere in gesso, opere su carta, manufatti in rame e leghe di rame, manufatti ceramici.

L’edizione 2023 è stata complessivamente rivisitata sia nelle descrizioni sia per la revisione generale di tutte le analisi dei prezzi alla base delle quotazioni riportate sia per l’implementazione del numero delle voci con l’introduzione di nuove tecnologie e metodologie di restauro. Sono stati ampiamente implementati i capitoli relativi alla Sicurezza e ai mosaici. Numerose modifiche sono state introdotte nel capitolo delle opere su carta ed è stato inserito un nuovo capitolo riguardante i manufatti scolpiti in legno e le strutture lignee.

Il Prezzario è la base per una corretta redazione di un capitolato speciale d’appalto per interventi di restauro. Le voci del Prezzario fungono da check list per un corretto preventivo comprensivo di ogni passaggio procedurale di intervento. Il Prezzario consente la redazione di preventivi e perizie su manufatti di pregio dal valore inestimabile

www.build.it Novità
L’unico Prezzario al mondo per gli interventi sui beni culturali

Riqualificazione degli edifici: serve un programma nazionale di supporto

Per FIRE la proposta di direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici non si configura come una patrimoniale, bensì è in linea con le esigenze del nostro Paese, sebbene i target appaiono molto ambiziosi e richiedano più flessibilità

a cura di FIRE

La netta opposizione di alcuni esponenti del Governo nei confronti della proposta di Direttiva Europea sulle prestazioni energetiche nell’edilizia e, in particolare, all’obbligo di riqualificare gli edifici portandoli prima in classe energetica E (2030) e poi D (2033) non ha a nostro avviso molto senso, sebbene sia importante garantire alcuni elementi di flessibilità in ragione delle caratteristiche del patrimonio immobiliare nazionale.

Anzitutto non può essere definita una patrimoniale, in quanto non sarebbe un puro prelievo dei risparmi delle famiglie e delle imprese, ma un investimento per riqualificare gli edifici, azione

che produrrebbe risparmi energetici in grado di ripagare quanto speso e di produrre successivamente un guadagno, come dimostrano casi realizzati negli anni passati. Essendo i tempi di ritorno di tali investimenti non brevi in assenza di incentivi, è ovviamente necessario garantire la disponibilità di politiche di supporto in grado di rendere economicamente sostenibile questo percorso che riteniamo del tutto fattibile. In secondo luogo, investire in efficienza energetica è fondamentale e necessario per il nostro Paese per i motivi di seguito indicati. È essenziale per gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico, i cui effetti non si limitano ai danni diretti legati agli

n.101 www.casaeclima.com 76 PRESTAZIONI ENERGETICHE

TESTATINA PRESTAZIONI ENERGETICHE

eventi estremi, ma alla riduzione della capacità idroelettrica e ai limiti sul funzionamento estivo delle centrali elettriche e delle reti. Riduce la domanda di energia, diminuendo la dipendenza dall’estero, le emissioni e la necessità di potenziare le reti elettriche, e facilitando il raggiungimento degli obiettivi sulle fonti rinnovabili grazie alla limitazione dei GW da installare. Produce effetti diretti sull’economia, grazie al coinvolgimento di una filiera con una buona rappresentanza italiana.

Spingere sull’efficienza energetica significa rafforzare l’economia, aumentare la sicurezza, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare l’ambiente. – commenta così Dario Di Santo, direttore FIRE la proposta di direttiva. E si può fare in linea con gli obiettivi comunitari. Per questo motivo riteniamo essenziale che venga varato un programma di mediolungo periodo di supporto agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, idealmente esteso fino al 2030, basato sulle detrazioni fiscali opportunamente migliorate in modo da migliorarne anche il costo efficacia rispetto al Superbonus”. Quest’ultimo, infatti, in poco più di due anni, ha prodotto circa 62 miliardi di euro di investimenti, a fronte di un onere per lo Stato di 69 miliardi di euro, per riqualificare 360 mila edifici e unità funzionalmente indipendenti. Se si applicassero gli stessi rapporti ai circa 9 milioni di edifici che andrebbero riqualificati entro il 2033, in assenza di esenzioni ulteriori e di flessibilità, si otterrebbe un onere aggiuntivo medio di circa 172 miliardi l’anno, difficilmente sostenibile pur tenendo conto dei consistenti effetti indotti sull’economia e in termini di esternalità positive (riduzione costi sanitari, miglioramento produttività e qualità della vita, incremento di valore del parco immobiliare, etc.).

I BONUS EDILIZI A VANTAGGIO DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

Come evidenziato dal rapporto Censis Ecobonus e Superbonus per la transizione energetica del Paese, però, grazie all’extragettito generato dalla misura, il costo effettivo per lo Stato sarebbe nell’ordine del 30%, ossia 51 miliardi di euro anni; somma elevata, ma più gestibile. “Riteniamo però possibile modificare il pacchetto di detrazioni – riducendone l’esborso specifico agendo sulle aliquote e sugli interventi incentivati –, accompagnandolo con un fondo per mutui a tasso agevolato e con incentivi alle imprese della filiera mirati a facilitare l’industrializzazione della stessa” – aggiunge Di Santo. Un tale programma farebbe in modo che:

1. siano promosse le tecnologie più efficaci per la decarbonizzazione del parco immobiliare attraverso la riqualificazione;

2. sia prevista la misura delle prestazioni conseguite dagli immobili riqualificati, anche sfruttando le capacità dei contatori di nuova generazione;

3. sia rafforzato un programma di formazione scolastica, universitaria e professionale adeguato agli obiettivi previsti, basata anche su laboratori pratici (per esempio il modello Octopus Energy britannico);

4. l’orizzonte temporale lungo produca una riduzione dei costi per materiali e manodopera, consentendo nel contempo alle imprese di ristrutturazione e di produzione dei materiali di strutturarsi per attività continuative e non spot;

5. sia possibile per le famiglie ridurre l’esborso iniziale e avere un supporto per l’eventuale mutuo da accendere per realizzare i lavori e sia garantito l’accesso a cessione del credito e sconto in fattura;

6. si ottenga nel tempo una riduzione dei costi di riqualificazione, unità a tempi minori per il completamento dei lavori e a cantieri meno invasivi.

Il tema del supporto allo sviluppo della filiera è determinante. Per raggiungere i numeri previsti si tratterebbe di incrementare il mercato attuale almeno di un fattore sei-sette, un risultato difficile da raggiungere, tanto più che non interesserebbe il solo mercato italiano, ma tutto quello europeo in termini di domanda, e diversi Paesi esteri in termini di offerta. Rischia anche di mettere in maggiore evidenza i limiti della mancata crescita demografica del Vecchio Continente. La Commissione Europea dovrebbe inserire un programma di aiuti e stimoli forti in questo senso, nonché concludere accordi di collaborazione internazionale per garantire la disponibilità di materiali, logistica e persone.

In merito alla direttiva sulla riqualificazione energetica degli edifici in discussione a livello europeo, invece, suggeriamo di introdurre maggiori possibilità di esenzione (per esempio per gli edifici non storici ma comunque antichi diffusi in diverse regioni italiane, gli edifici in zona climatica A, B e C, o quelli per i quali non sia economicamente conveniente intervenire) e flessibilità sugli obiettivi, prevedendo una rimodulazione dei target in corso d’opera, per tenere conto dei risultati raggiunti nei vari Paesi e dei prevedibili effetti prodotti sul mercato da una domanda molto sostenuta a livello europeo, specie nei primi anni. Un’altra opzione suggerita è quella di promuovere reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento alimentati a fonti rinnovabili per i centri urbani caratterizzati da edifici antichi non idonei a una riqualificazione spinta.

In conclusione, FIRE ritiene fondamentale non sprecare tempo e avviare in Italia un vasto programma di riqualificazione energetica e sismica degli immobili, basato su interventi realizzati da esperti e ditte qualificate, in grado di migliorare il livello di comfort e la qualità dell’aria dei nostri edifici, così da generare quell’insieme di benefici prima citati che renderebbero una tale azione un grande investimento per il futuro.

www.casaeclima.com n.101 77

Via Brenta 13 – 00198 Roma

Tel. 06/8555203 – Fax 06/8559860

SOCI FINCO

ACEPER – Torino

Associazione Consumatori e Produttori

Energie Rinnovabili

Presidente: Veronica Pitea

Vice Presidente: Simone Ruffinatto

ACMI – Roma

Associazione Chiusure e Meccanismi Italia

Presidente: Nicola Fornarelli

Vice Presidente: Antonio Gramuglia

Presidente Onorario: Vanni Tinti

AFIDAMP – Milano

Associazione fabbricanti e fornitori italiani

attrezzature macchine prodotti e servizi per la pulizia professionale

Presidente: Giuseppe Riello

Vice Presidente: Gianfranco Bonotto

Direttore: Stefania Verrienti

AIFIL – Roma

Associazione Italiana Fabbricanti

Insegne luminose

Presidente: Alfio Bonaventura

Vice Presidente: Marisa Graziati e Cinzia Dall’Anese

Segretario Nazionale: Claudio Rossi

AIPAA – Bergamo

Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica

Presidente: Giuseppe Lupi

Direttore: Tommaso Spagnolo

AISES – Roma

Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza

Presidente: Gabriella Gherardi

Vice Presidenti: Toni Principi e Eros Pessina

ANACI – Roma

Associazione Nazionale Amministratori

Condominiali e Immobiliari

Presidente: Francesco Burrelli

Segretario: Andrea Finizio

ANCCA – Castelrotto (BZ)

Associazione Nazionale

Contabilizzazione Calore e Acqua

Presidente: Hans Paul Griesser

Vice Presidente: Luca Magni

Responsabile Rapporti Istituzionali: Dr.ssa Angela Marchese

ANCSA – Roma

Associazione Nazionale Centri Soccorso

Autoveicoli

Presidente: Eleonora Testani

Vice Presidente: Enzo Ciabatta

Direttore: Alessia Lentini

ANFIT – Ferrara

Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy

Presidente: Marco Rossi

Vice Presidente: Giovanni Dalfino

Direttore: Laura Michelini

ANNA – Bolzano

Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali

Presidente: Daniela Dal Col

Vice Presidente: Simone Gramigni

Past-Vice Presidente: Angelo Gino

ANIPA - FIAS – Piacenza

Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua

Presidente: Gino Longo

ANSAG – Roma

Associazione nazionale sagomatori

Presidente: Emilio Fadda

Vice Presidenti: Paolo Venturelli, Ezio Michielin, Dario Carniello

Direttore: Stefano Menapace

ARCHEOIMPRESE – Bologna

Associazione Italiana Imprese di Archeologia

Presidente: Cristina Anghinetti

Vicepresidenti: Claudio Calastri e Matteo Tadolti

Tesoriere: Francesca Guandalini

ARI – Roma

Associazione Restauratori d’Italia

Presidente: Kristian Schneider

Vice Presidente: Irene Zuliani

Segretario: Paola Conti

ASSITES – Roma

Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti

Presidente: Fabio Gasparini

Vice Presidenti: Loris Di Francesco, Nereo Sella

ASSOBON – Roma

Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici

Presidente: Generale Potito Genova

Segretario: Valerio Bellei

Consiglieri: Stefano Gensini, Paolo Orabona e Werter Cacciatori

ASSOCOMPOSITI – Milano

Associazione dei materiali compositi e affini

Presidente: Roberto Frassine

Direttore: Simona Tiburtini

ASSOIDROELETTRICA – Bologna

Associazione dei Produttori Idroelettrici

Presidente: Barbara Franchi

Direttore Generale: Paolo Taglioli

ASSOROCCIA – Trento

Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe

Presidente: Dario Amici

Vice Presidente: Diego Dalla Rosa

Direttore Generale: Bruno Zanini

ASSOVERDE – Roma

Associazione Italiana Costruttori del Verde

Presidente: Rosi Sgaravatti

Vice Presidente: Michele Bindi

Segretario Generale: Stefania Pisanti

CNIM – Roma

Comitato Nazionale Italiano Manutenzione

Presidente: Aurelio Salvatore Misiti

FIAS – Roma

Federazione Italiana delle Associazioni

Specialistiche del Sottosuolo

Presidente: Massimo Poggio

Vice Presidenti: Mauro Buzio, Stefano Chiarugi

AIF – FIAS – Roma

Associazione Imprese Fondazioniconsolidamenti - indagini nel sottosuolo

Presidente: Gabriele Graziani

ANIG HP – FIAS – Roma

Associazione Nazionale Impianti Geotermia –Heat Pump

Presidente: Moreno Fattor

ANISIG – FIAS – Roma

Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche

Presidente: Italo Cipolloni

ASSOCIAZIONE MASTER - Roma

Presidente: Stefano Bufarini

Presidente Emerito: Vincenzo D’Aria

Direttore: Domenico Squillacioti

Vice Direttori: Santo Mineo - Sandro Pariset

CONSORZIO PER L’ITALA – Palermo

Presidente: Salvatore Nasca

Vice Presidente: Rosalba Calandra

Direttore: Nino Galante

FIPER – Roma

Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili

Presidente: Walter Righini

Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Federica Galleano

Direttore: Vanessa Gallo

FIRE – Roma

Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia

Presidente: Cesare Boffa

Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti

Direttore: Dario Di Santo

FISA – Roma

Fire Security Association

Presidente: Marco Patruno

FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO

Ente per lo sviluppo delle costruzioni in acciaio – Milano

Presidente: Caterina Epis

Direttore Generale: Simona Maura Martelli

PILE – Varese

Produttori Installatori Lattoneria Edile

Presidente: Fabio Montagnoli

Tesoriere: Palmiro Bartoli

UNICEDIL – Roma

Presidente: Francesco Siervo

Vice Presidente: Alessandro Guaglione

UNICMI – Milano

Unione Nazionale delle Industrie delle

Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti

Presidente: Guido Faré

Vice Presidente delegato rapporti Finco: Mauro Furlan

Direttore Generale: Pietro Gimelli

UNION – Roma

Unione Italiana Organismi Notificati

Presidente: Iginio S. Lentini

ZENITAL – Monza

Associazione Italiana sistemi di illuminazione e ventilazione naturali, sistemi per il controllo di fumo e calore

Presidente: Luca Marzola

Vice Presidente: Raffaele Scognamiglio

Direttore: Giuseppe Giuffrida

ACI – Roma

Presidente: Angelo Sticchi Damiani

ACROSS FAMILY ADVISORS SRL – Milano

Presidente: Andrea Borghi

Amministratore Delegato Procuratore: Rossano Vittorio Ruggeri

ALFA ACCIAI SPA – Brescia

Legale Rappresentante: Amato Stabiumi

ATAC SPA - Roma

Amministratore Unico: Giovanni Mottura

CASEITALY SRL – Roma

Presidente: Laura Michelini

Per

CSI SPA – Milano

Presidente: Antonella Scaglia

Vice Presidente: Alessandro Ciusani

Amministratore Delegato: Vincenzo Ruocco

ENI PLENITUDE S.P.A. SOCIETÀ BENEFIT – Milano

Presidente: Rita Marino

Amministratore Delegato: Stefano Goberti

GRAVILI SRL – Lecce

Amministratore Delegato: Antonio Gravili

HARLEY DIKKINSON CONSULTING SRL – Milano

Presidente: Alessandro Ponti

INTERBAU SRL – Milano

Presidente: Giuseppe Cersosimo

ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA – Genova

Presidente: Sergio Scanavino

Segretario Generale: Luca Timossi

LAPI SPA - Laboratorio Prevenzione Incendi – Prato

Presidente del C.d.A. e Legale Rappresentante: David Borsini

M3S SPA – Roma

Legale Rappresentante: Anna Maria Mangialomini

PASINI METALS PRODUCTIONS – Brescia

Presidente: Icaro Pasini

Vice Presidente: Piergiacomo Pasini

PERAZZI ENGINEERING & C. SRL – Piacenza

Amministratore Delegato: Italo Perazzi

PLC SRL – Roma

Amministratore Unico e Responsabile Commerciale: Antonella De Vitis

PRAGMATICA AMBIENTALE SRL – Ravenna

Presidente: Nedo Biancani

Amministratore Delegato: Alberto Guidotti

Direttore: Laura Mazzavillani

PSC INSURANCE BROKERS SRL – Roma

Legale Rappresentante: Romeo Piluso

Direttore: Giuseppe Oliviero

RESIT SRL – Roma

Presidente: Ugo Vittorio Rocca

Scuola Etica di Alta Formazione e Perfezionamento “Leonardo” – Città Sant’Angelo (PE)

Presidente: Mauro Pallini

SINERGICA SRL – Taranto

Presidente: Ludovico Motolese

TRANSFORMTESSILE – Napoli

Amministratore Delegato: Aniello Ciabatti

ZANZAR S.p.A. – Grottaglie (TA)

Presidente: Angelo L’Angellotti

Amministratore Delegato: Sergio Fabio Brivio e Nicola Lippolis CFO

Direttore Generale: Sergio Fabio Brivio

potete consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate

COMITATO DI PRESIDENZA FINCO

– finco@fincoweb.org – www.fincoweb.org
comunicazione@fincoweb.org
Walter Righini Consigliere Incaricato Filiera Rinnovabili Gabriella Gherardi Vice Presidente Vicario con delega a Organizzazione e Filiere Daniela Dal Col Consigliere Incaricato Filiera Macchine e Attrezzature Francesco Burrelli Vice Presidente Finco Lino Setola Consigliere Incaricato della Filiera Mobilità e Sicurezza Stradale Angelo Artale Direttore Generale Fabio Gasparini Consigliere Incaricato Sviluppo Associativo Carla Tomasi Presidente Finco
ulteriori informazioni sulle Associazioni federate

la fonte più sicura per l’aggiornamento professionale

In ogni numero: novità normative, report fiere, analisi dei progetti, monitoraggi

ABBONATI! INVIA SUBITO QUESTO TAGLIANDO ALL’INDIRIZZO MAIL ABBONAMENTI@QUINE.IT INSIEME ALLA COPIA DEL PAGAMENTO

Sì desidero abbonarmi a C ASA&C LI MA (6 numeri all’anno) al costo di 40 euro.

Pagamento

Assegno non trasferibile intestato a Quine srl - Via G. Spadolini, 7 - I 20141 Milano

Nuovo abbonato Rinnovo

Desidero ricevere fattura (indicare in numero di Partita IVA nel modulo sottostante)

Bonifico a favore di Quine srl - Credito Valtellinese, ag.1 di Milano - I BAN: IT 8 8 U 05216016310000000 0 0 855 (Allegare copia)

C ar ta di credito N. CVV2* Visa Mastercard C ar tasì

Titolare Scadenza

* Il CVV2 è il codice di tre cifre posizionato sul retro della carta di credito dopo numeri che identificano la car ta stessa per il circuito VI SA.

TI GLI A RR ETR ATI LI TROVI SU
W.QU IN E . I T
TUT
W W
AV ER E L A COPIA CA R TAC E A E L A COPIA D I GITALE I N A NTE PRIMA
Editore: Quine srl Via G. Spadolini, 7 20141 Milano - Italia Tel. +39 02 864105 Fax. +39 02 70057190 ABBONAT I SU W W W. QU IN E . I T PER
NOM E COGNOM E P ROFE SSION E A Z I EN DA IN DI R I Z ZO P.IVA C AP C IT TÀ P ROV. TE L FA X E MAI L DATA F I R MA Privacy: con a comunicazione de dati pe sonali s acconsente a rattamen o di ta dati da parte di Quine srl,ai sensi della legge 196/2003 ai ini dello svolgimento del serv zio,per in mposti da obbligh normativi e per fin di marketing estatistici.Qu ne srl non comunicherà dati all’esterno. L’utente può esercitare i diritti legge (accesso correzione,cancel azione oppos z one al trattamento) r volgendos a Quine srl, via G. Spadolini 7, 20141 Milano www.casaeclima.com N. 97 Anno XVII MAGGIO/GIUGNO 2022 Bimestrale Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE MCE 2022 Ripartire con più energia DENTRO L’OBIETTIVO Lavanderia artigianale 2.0 IAQ Gestire la qualità dell’aria negli edifici scolastici INTERVISTA Unical, 50 anni di innovazione e tecnologia Made in Italy SPECIALE CLIMATIZZAZIONE Sistemi innovativi e soluzioni smart PRESTAZIONI NZEB PER IL CENTRO DI RICERCA www.casaeclima.com N. 98 Anno XVII SETTEMBRE 2022 Bimestrale Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE ISSN: 2038-0895 RISCALDAMENTO All’insegna della ripresa MCE 2022 L’edizione “della ripartenza” DENTRO L’OBIETTIVO Un’identità d’acciaio CITTÀ VERTICALI La riqualificazione di edifici alti SPECIALE REQUISITI IGIENICO-SANITARI Scuole, che aria si respira? LA CASA SULLA COLLINA Poste Italiane Spa Posta target magazine LO/CONV/020/2010 www.casaeclima.com ISSN: 2038-0895 SHOPPING SOSTENIBILE MERCATO “Venti favorevoli...” TRANSIZIONE ENERGETICA Fotovoltaico e solare termico: spunti di riflessione IDROGENO Il combustibile del futuro diventerà realtà? DENTRO L’OBIETTIVO Non solo scuola... SPECIALE INNOVAZIONI Materiali intelligenti per l’edilizia del futuro Per maggiori informazioni visita il sito www.aspechome.it SISTEMA ALL-IN DELL’ENERGIA MULTIMARCA GESTIONE INTELLIGENTE BUILDING AUTOMATION PADIGLIONE B6 VIENI A TROVARCI www.casaeclima.com Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE ISSN: 2038-0895 100 di questi numeri! TRANSIZIONE ECOLOGICA Dal Superbonus alle Comunità Energetiche Rinnovabili DENTRO L’OBIETTIVO campus che si smonta WORK IN PROGRESS L’importanza dei materiali SPECIALE BIM Come la digitalizzazione sta cambiando il modo di lavorare EDIFICIO “GALLEGGIANTE” Fascicolo 101 102 103 104 105 106 Mese Gennaio/Febbraio 2023 Marzo/Aprile 2023 Maggio/Giugno 2023 Settembre 2023 Ottobre 2023 Novembre/Dicembre 2023 Argomenti Comunità energetiche rinnovabili (Cer) Dalle finestre al cappotto termico: tagliare la bolletta grazie agli ecobonus Sistemi di climatizzazione e riscaldamento Design for all: abbattimento delle barriere architettoniche VMC, l’importanza di essere ermetici Edilizia off-site: nuovi sistemi costruttivi

ISH INDOOR. AIR. TECHNOLOGY.

Aumentare il benessere e migliorare la qualità dell’aria indoor.

L’aria come nutrimento all’interno dell’edificio. Scopri le ultime innovazioni in materia di efficienza energetica e qualità dell’aria indoor. 13

Fiera leader internazionale per il mondo dell’acqua, del riscaldamento e dell’aria

Indoor Air Quality ErP Thermal Comfort Refrigeration Technologies EnergyEfficiency
3. 2023
Tel. +39 02 8 80 77 81
17.
Frankfurt am Main visitatori@italy.messefrankfurt.com

VMC CALEFFI

DIFFONDE BENESSERE

Progettiamo i nostri sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata per garantire aria pulita e un clima perfetto in tutti gli ambienti residenziali. Qualità, ricambio d’aria efficiente, risparmio energetico e assistenza continua in ogni fase della progettazione, del pre e post vendita. GARANTITO CALEFFI.

13 - 17 Marzo 2023 | Francoforte

Hall 9.1 - Stand A42

www.caleffi.com

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.