COME LA FENICE...
EDITORIALE Patrocinio Finco a EdilExpoRoma 2023
CODICE APPALTI Alla fine è solo un nuovo codice
DENTRO L’OBIETTIVO La rinascita di un vecchio cottage
CASE STUDY Ospitalità su misura
SPECIALE CLIMATIZZAZIONE Energia rinnovabile per il comfort
Organo ufficiale
www.casaeclima.com
ISSN: 2038-0895 N. 103 I Anno XVIII I MAGGIO/GIUGNO 2023 I Bimestrale
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
4 EDITORIALE
6 NOVITÀ PRODOTTI 16 TECH
ATTUALITÀ
22 ALLA FINE, È SOLO UN NUOVO CODICE di Sandro Catta
SPECIALE CLIMATIZZAZIONE
29 ENERGIA RINNOVABILE PER IL COMFORT di Patrizia Ricci
DENTRO L’OBIETTIVO
46 COME LA FENICE… a cura della redazione
52 LA RINASCITA DI UN VECCHIO COTTAGE a cura di Fondazione Promozione Acciaio
WORK IN PROGRESS
59 RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI UN MASO di Davide Gigli
CASE STUDY
62 OSPITALITÀ SU MISURA a cura della redazione
CASE HISTORY
66 MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’ARIA IN UNO STUDIO DI REGISTRAZIONE a cura della redazione
68 TINTE SCURE SUL SISTEMA A CAPPOTTO? a cura della redazione
CONSULENZA FISCALE
71 AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RICOVERO IN CASA DI RIPOSO a cura di Assocaaf
PARTNERSHIP
75 FINCO PRESENTA ACU, L’ASSOCIAZIONE DEI CONSUMATORI di Gianfranco Laccone
DECRETO SICCITÀ
76 MICRO-DRENAGGIO LINEARE DELLE ACQUE METEORICHE di Gabriella Gherardi
Organo ufficiale di:
BIMESTRALE
n. 103 maggio/giugno 2023 www.casaeclima.com
Comitato consultivo
Carla Tomasi (Finco)
Angelo Artale (Finco)
Giorgio Albonetti (Quine)
Comitato scientifico
Dario Amici (Assoroccia)
Antonio Arienti (Aif)
Alfio Bonaventura (Aifil)
Cesare Boffa (Fire)
Sergio Fabio Brivio (Finco)
Francesco Burrelli (Anaci)
Paolo Cannavò (Fecc)
Innocenzo Cipolletta (Aifi)
Italo Cipolloni (Anisig)
Daniela Dal Col (Anna)
Caterina Epis (Fondazione Promozione Acciaio)
Emilio Fadda (Ansag)
Guido Faré (Unicmi)
Nicola Antonio Fornarelli (Acmi)
Roberto Frassine (Assocompositi)
Fabio Gasparini (Assites)
Gabriella Gherardi (Aises)
Hans Paul Griesser (Ancca)
Iginio Lentini (Union)
Giuseppe Lupi (Aipaa)
Luca Marzola (Zenital)
Laura Michelini (Anfit)
Aurelio Misiti (Cnim)
Fabio Montagnoli (Pile)
Francesco Morabito (Assografene)
Daria Pasini (Archeoimprese)
Marco Patruno (Fisa)
Massimo Poggio (Fias)
Giuseppe Riello (Afidamp)
Walter Righini (Fiper)
Kristian Schneider (Ari)
Rosi Sgaravatti (Assoverde)
Angelo Sticchi Damiani (Aci)
Daniele Succio (Anipa)
Paolo Taglioli (Assoidroelettrica)
Eleonora Testani (Ancsa)
Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Silvia Martellosio | Coordinamento Editoriale s.martellosio@lswr.it - Cell. 349.1801063
Collaboratori Assocaaf, Sandro Catta, Fondazione Promozione Acciaio, Gabriella Gherardi, Davide Gigli, Gianfranco Laccone, Patrizia Ricci
Pubblicità Costantino Cialfi | Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it - Cell. 3466705086
Elena Genitoni | Ufficio traffico e.genitoni@lswr.it
Servizio abbonamenti abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02.864105
Abbonamento annuale (6 fascicoli): 40 € Costo copia singola: 2,30 € (presso l’Editore)
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Testata associata
IN QUESTO NUMERO 103 MAGGIO/GIUGNO 2023 22 46
EDITORIALE Patrocinio Finco a EdilExpoRoma 2023 CODICE APPALTI Alla fine è solo un nuovo codice DENTRO L’OBIETTIVO La rinascita di un vecchio cottage CASE STUDY Ospitalità su misura SPECIALE CLIMATIZZAZIONE Energia rinnovabile per il comfort COME LA FENICE www.casaeclima.com Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE ISSN: 2038-0895 MAGGIO/GIUGNO 2023 Bimestrale SERVIZIO A PAGINA 46 IN COPERTINA
LAMPADA UV•C -
Le unità di Haier sono dotate di “ UVC Generator Module”, modulo che genera raggi ultravioletti. Sottoposto a test di laboratorio, il modulo ha dimostrato di riuscire a inibire il virus Sars-Cov-2 (Covid-19) con un’efficienza che raggiunge il 99,998%* (Certificato Texcell).
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* I test sono stati effettuati da Texcell, un’organizzazione di ricerca a contratto che opera su scala mondiale. Dallo studio di carattere informativo si evince che, all’interno di un contenitore da 45L (0,045m3), il modulo installato sui conndizionatori Haier riesce a inattivare e a ridurre la concentrazione del virus Sars-Cov-2 nella misura del 99,998% in 1 ora.
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Patrocinio Finco a EdilExpoRoma 2023
Èmaturo il tempo perché a Roma si svolga finalmente un’importante manifestazione nel settore delle Costruzioni. Ecco perché Finco – la Federazione Industrie, Prodotti, Impianti, Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione – ha concesso il proprio patrocinio a EdilExpoRoma . Dal 27 maggio al 4 giugno EdilExpoRoma 2023 vuole portare alla ribalta capitolina tutto ciò che vuol dire costruire e abitare casa.
Fino ad oggi a Roma non si era mai riusciti a realizzare una incisiva fiera del settore delle costruzioni. Tutto questo nonostante la sbandierata (e reale) centralità della Capitale d’Italia, il suo essere potenziale hub del Mediterraneo, la vicinanza del nuovo quartiere fieristico all’Aeroporto Internazionale di Fiumicino. Come Finco crediamo che sia giunto il momento di cambiare registro. Tanto più in vista del Giubileo e dell’eventuale Expo 2030. Anche in quest’ottica sarebbe altrettanto opportuno che venisse potenziata (e resa più accessibile) l’offerta alberghiera in zona.
EdilExpoRoma 2023 nasce con l’obiettivo di diventare punto di incontro ricorrente per imprese, professionisti e tutti gli altri addetti ai lavori del mondo delle
costruzioni civili e della casa, anche attraverso momenti di dibattito scientifico con convegni, workshop ed eventi formativi. Anzi, in tale occasione Finco presenterà le nuove attività della sua divisione formativa: Fincacademy
Accanto all’esposizione nell’area esterna e nei padiglioni di Fiera di Roma, EdilExpoRoma 2023 proporrà una moltitudine di convegni, seminari e corsi, tesi a promuovere l’incontro dei vari player istituzionali, commerciali e professionali del comparto, declinando le principali tematiche riguardanti le costruzioni.
Presso lo stand Finco sarà possibile incontrare i rappresentanti di alcune delle Associazioni federate: Acmi (Ass. Chiusure e Meccanismi Italia); Anaci (Amministratori di Condominio), Ancsa (Ass. Naz. Centri Soccorso Autoveicoli); Anfit (Ass. Naz. per la Tutela della Finestra Made in Italy); Anna (Ass. Naz. Noleggi Autogru e Trasporti Eccezionali); Ansag (Ass. Naz. Sagomatori acciaio per calcestruzzo armato); Assites (Ass. Italiana Tende, Schermature Solari e Chiusure Tecniche Oscuranti); Consorzio per l’Italia (Settore Sollevamento) e Pile (Produttori Installatori Lattoneria Edile).
ANGELO ARTALE, Direttore Generale Finco
n.103 www.casaeclima.com 4 EDITORIALE
Finco sposa il nuovo format dedicato alle Costruzioni presso Fiera di Roma, che potrà diventare un evento di riferimento
Scegli Viessmann per la tua casa a zero emissioni!
Pompa di calore, ventilazione, climatizzatore, fotovoltaico: Viessmann offre tutte le tecnologie per un sistema completo ed efficiente, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.
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Viessmann è Partner Ufficiale del Giro d’Italia 2023
Come avere una temperatura confortevole negli ambienti indoor
Per garantire il controllo ottimizzato delle pompe di calore, dei climatizzatori da condotto e da parete Airzone propone Aidoo. Grazie alla possibilità di regolare ogni impianto anche a distanza utilizzando un semplice smartphone o un computer, si ha sempre il massimo controllo di ogni ambiente, garantendo un’esperienza di comfort unica e personalizzata. Per esempio, si può regolare il condizionatore di casa quando si è in ufficio se il meteo cambia improvvisamente, oppure programmare l’accensione o spegnimento degli impianti del luogo di lavoro per assicurarsi di rientrare il lunedì con le stanze alla giusta temperatura. Tutto questo è possibile grazie all’app Airzone Cloud , che gestisce da remoto tutti gli apparecchi Aidoo collegati via cavo a ogni condizionatore o fancoil , creando scenari e routine personalizzabili per ogni situazione. Il collegamento diretto permette un controllo ottimale del singolo apparecchio e anche del sistema nel suo insieme in modo facile ed efficace, garantendo un altissimo livello di affidabilità. Aidoo è l’unico dispositivo che si integra perfettamente con gli impianti di aria condizionata a condotti. Inoltre, è un’ottima soluzione anche per i climatizzatori a parete e fancoil poiché garantisce un controllo completo ed efficiente del sistema. La sua compatibilità con la maggior parte dei marchi esistenti consente di controllare anche le unità meno recenti, grazie alle apposite interfacce programmate con i protocolli originali dei costruttori. Con Aidoo non è necessario sostituire l’impianto esistente per godere dei vantaggi di un sistema di controllo moderno ed efficiente, ma si può semplicemente integrare il dispositivo per migliorare l’esperienza di comfort in modo significativo. www.airzonecontrol.com
Condizionatori compatti
Da Panasonic Heating & Ventilation Air Conditioning il nuovo PACi NX Elite Serie 4, disponibile nelle capacità da 7,1 a 14 kW. La nuova serie si presenta come la soluzione ideale per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti medio-piccolo commerciali – con particolare attenzione alla decarbonizzazione grazie all’utilizzo del refrigerante R32 – mantenendo prestazioni di climatizzazione altamente efficienti. Queste soluzioni sono ideali per applicazioni commerciali di medio-piccole dimensioni quali uffici, negozi, ristoranti. È stata inoltre sviluppata una modalità di comunicazione che semplifica la sostituzione di vecchi impianti in cui il cablaggio a tre fili è prevalente, uniformando in tal modo la nuova gamma agli standard installativi già presenti sul mercato. La nuova generazione PACi NX è stata ottimizzata grazie a uno chassis compatto e dallo stile contemporaneo: con un solo ventilatore, è in grado di raggiungere le stesse prestazioni stagionali di un modello a due ventilatori, tramite l’ausilio di scambiatori di calore a tre ranghi. Il nuovo design consente alle unità esterne di adattarsi a qualsiasi ambiente, anche a quelli in cui lo spazio è limitato. Inoltre, la maggiore lunghezza delle tubazioni possibile, fino a 100 m, offre una grande flessibilità di progettazione, adattandosi così a edifici di diverse tipologie e dimensioni. Il range di funzionamento esteso consente un funzionamento continuo anche nelle condizioni ambientali più difficili, garantendo prestazioni ad alta efficienza fino a una temperatura esterna di 52 °C in modalità raffrescamento e di -20 °C in riscaldamento. Le unità, inoltre, grazie alla loro ridotta rumorosità (solo 48 dBa per l’unità da 7 kW), garantiscono comfort sonoro. Possono essere collegate fino a quattro unità interne alla medesima unità esterna PACi NX e possono essere configurate in modo da utilizzare due, tre oppure quattro unità interne, offrendo così la possibilità di soddisfare le esigenze di ogni soluzione aziendale o residenziale di alto profilo. La serie di ultima generazione ha un’elevata efficienza stagionale fino a SEER 7.8 (A++) e SCOP 4.9 (A++). Per garantire il massimo comfort e praticità, le unità possono essere facilmente controllate tramite il comando Conex cablato e attraverso WiFi e Bluetooth, connettendosi alle app H&C Control , H&C Diagnostic e Comfort Cloud di Panasonic. Le unità sono inoltre compatibili con Panasonic AC Smart Cloud e AC Service Cloud
www.aircon.panasonic.eu
NOVITÀ PRODOTTI
n.103 www.casaeclima.com 6
Unità a parete
Cassetta 1 Via
Cassetta 4 Vie
WindFree™
Gli unici climatizzatori con migliaia di microfori e nessun getto d’aria diretto
L’esclusiva tecnologia WindFree™ è l’ideale in ogni contesto: in ufficio, hotel e punti vendita, ma anche negli ambienti più delicati della casa come la camera da letto.
www.samsung.it/windfree CLIMATIZZAZIONE | VENTILAZIONE | POMPE DI CALORE
Disponibile nelle taglie da 2.0 a 8.2 kW1 nelle gamme Monosplit e Multisplit, VRF e Pompe di Calore. Disponibile nelle taglie da 1.7 a 7.1 kW1 nelle gamme Multisplit , CAC, VRF e DVM Chiller.
Disponibile nelle taglie da 1.5 a 14.0 kW1 nelle gamme Multisplit, CAC e VRF. (1) Specifiche tecniche posso variare a seconda del modello. I climatizzatori Samsung contengono Gas Fluorurati ad effetto serra R410A (GWP = 2088) e/o R32 (GWP = 675) Diffusione omogenea senza getti d’aria diretti Comfort WindFree™ Gestione smart tramite app Connettività Migliora la qualità dell’aria Filtrazione Avanzata
Camera da letto Ristorante Ufficio
Unità interna All-in-One con serbatoio integrato da 230 litri
Hisense amplia il proprio portfolio di prodotti pensati per la climatizzazione professionale con la soluzione interna All-in-One Integra della gamma aria-acqua HiTherma in R32. La pompa di calore si caratterizza per gli elevati standard in termini di efficienza energetica per il riscaldamento e raffrescamento domestico. Infatti, questa soluzione è in grado di raggiungere la classe energetica A+++ a 35 °C e di garantire una temperatura massima di acqua in mandata pari a 60 °C fino a -5 °C esterni. Il consumo di energia può essere visualizzato in modo intuitivo sul controller per una gestione sempre precisa. Inoltre, il sistema supporta l’attivazione con un semplice clic della modalità Eco, per il massimo risparmio energetico.
Serbatoio da 230 litri
Dal punto di vista estetico, questa nuova soluzione – con serbatoio di acqua da 230 litri in acciaio inox – si contraddistingue per un design con angoli arrotondati, pensato per ridurre il rischio di danni da urti e collisioni, assicurando così la sicurezza per l’uso quotidiano. Questa estetica ricercata è valsa il prestigioso riconoscimento Red Dot Award 2022. Hisense ha curato nei minimi dettagli anche altri aspetti fondamentali per l’utente finale come il controller che è di immediata lettura e la navigazione tra i vari menù è estremamente semplice. Inoltre, l’applicazione Hisense Smart APP Control consente di gestire il proprio sistema di riscaldamento in qualsiasi momento e da remoto. Per il massimo della personalizzazione, Integra consente di controllare autonomamente la temperatura di fino a 7 ambienti, usando semplicemente sensori
Configuratore per finestre
Nuove opportunità attendono consumatori finali, serramentisti e rivenditori grazie al recente restyling di REH-VIEW, lo strumento digitale messo a disposizione dalla divisione Rehau Window Solutions per configurare le soluzioni per finestre. La piattaforma B2B2C, studiata per semplificare il processo decisionale per l’acquisto di nuovi infissi, da un lato, e per favorire la ricerca del serramentista Rehau più vicino, dall’altro, si arricchisce infatti di nuove funzionalità che si traducono in ulteriori vantaggi a supporto dei propri partner commerciali, per differenziarsi sul mercato e incrementare le vendite. Rinnovato nell’interfaccia grafica e migliorato nella user experience , l’aggiornato
di zona o termostati ambiente nelle stanze, soddisfacendo così le esigenze di ogni utente. L’attuale gamma Hi-Therma R32 è composta dalle unità split , Integra e Monoblocco di capacità termica da 4,4 a 11 kW. Da questa primavera Hisense completerà la gamma ATW introducendo unità split e monoblocco in R32 di elevata capacità termica, raggiungendo i 16 kW in riscaldamento con unità esterne compatte mono ventola in doppia versione monofase e trifase. www.hisense.it
configuratore unisce le potenzialità di uno showroom digitale alla possibilità di ricreare diversi ambienti di casa, verificando in anteprima se le finestre desiderate si armonizzano con l’interior design. Grazie alla disponibilità di nuove ambientazioni, che ora includono anche le stanze cucina, bagno e camera da letto, e alla possibilità di passare da una finestra battente a una scorrevole, il processo di personalizzazione della finestra si arricchisce ulteriormente, consentendo all’utente di avere a disposizione tutti gli elementi per un’attenta scelta dei nuovi infissi.
La modalità griglia
Tra le novità più interessanti introdotte dall’aggiornamento spiccano l’innovativa modalità a griglia che permette di visualizzare contemporaneamente tutti i rendering e i particolari del prodotto configurato, una più immediata consultazione della scheda tecnica, la visualizzazione in 4K, per una resa grafica superiore, e un’importante novità nel salvataggio del dossier di progetto in pdf. Per ogni configurazione scaricata, infatti, REH.VIEW assegna un codice di sei caratteri che permetterà al rivenditore di serramenti Rehau di richiamare tutti i dettagli della personalizzazione del cliente. Infine, è stata rinnovata anche l’interfaccia che mostra l’elenco dei serramentisti a cui rivolgersi tramite il pulsante “Trova Serramentista”. www.rehau.com
NOVITÀ PRODOTTI
n.103 www.casaeclima.com 8
Profili perimetrali con sistema rompigoccia brevettato
Esposte di continuo agli agenti atmosferici, le facciate di case e palazzi sono spesso soggette a ristrutturazioni complesse e costose. Per preservarle nel tempo ed evitare interventi ricorrenti occorre utilizzare sistemi di alta qualità e profili che permettano il giusto drenaggio. A tal fine Progress Profiles ha ampliato la gamma di proposte per l’esterno con Proterrace Under Edge L e C: due soluzioni che, in modo agile e rapido, consentono di rivoluzionare l’estetica degli ambienti outdoor , rendendoli salubri a lungo. I due profili perimetrali in alluminio sono progettati per essere installati sotto i bordi dei rivestimenti in ceramica o marmo posati su terrazzi e balconi, e sono perfetti persino sulle soglie delle finestre: il rompigoccia brevettato di cui sono dotati fa sì che l’acqua scorra verso l’esterno e non torni verso il muro, mantenendo l’integrità delle facciate, che rimangono così asciutte e libere da infiltrazioni.
Proterrace Under Edge C, in particolare, è la soluzione perfetta in caso di strutture preesistenti che necessitano di un ripristino del frontalino, senza dover ricorrere a un rifacimento completo. Proterrace Under Edge L funge invece da gocciolatoio terminale di spigoli inferiori e di sottoportici, e viene utilizzato in caso di posa di rivestimenti nuovi in marmo. Facili da installare, entrambi dispongono di un’aletta di fissaggio, provvista di piccoli fori per l’ancoraggio meccanico con viti. Per un corretto raccordo del profilo a “L” al sistema impermeabilizzante è necessario utilizzare, inoltre, Proband 150 incollato con Proband Koll. I due profili perimetrali sono disponibili a richiesta anche con speciale
pre-trattamento Seaside , che ne aumenta la resistenza alla corrosione in caso di posa in ambienti fronte mare. Disponibili in diverse finiture goffrate o semilucide che spaziano dal beige al testa di moro, dal corten al grigio antracite, Proterrace Under Edge L e C si adattano infine a qualsiasi rivestimento e parete per soddisfare ogni esigenza estetica. www.progressprofiles.com
In ogni attimo di freschezza
Per la posa a impatto zero
Nasce la linea Zero per la posa di ceramica e materiali lapidei le cui emissioni di CO2, calcolate sull’intero ciclo di vita, vengono compensate al 100% con l’acquisto di crediti ambientali certificati per favorire la realizzazione di progetti di energia rinnovabile e riforestazione. L’iniziativa parte dal mercato italiano, ma verrà velocemente estesa a tutte le filiali del mondo, seguendo quella visione di internazionalizzazione da sempre alla base della strategia di Mapei, dal momento che la sostenibilità è un tema globale. Fondamentale per la realizzazione della nuova linea Zero è stato il contributo del team Corporate Environmental Sustainability di Mapei che, all’interno del Centro di Ricerca Corporate di Milano, è totalmente dedicato alla sostenibilità ambientale di prodotto e di processo. Il team misura gli impatti ambientali dei prodotti in tutto il loro ciclo di vita, attraverso la metodologia Life Cycle Assessment (LCA), i cui risultati vengono riportati in documenti certificati, le Environmental Product Declaration (EPD), di cui oggi è dotato oltre l’80% dei prodotti Mapei. Stimola, inoltre, i laboratori a creare prodotti sempre più a basso impatto ambientale ricercando, fin dalla formulazione, soluzioni per ridurre il consumo di materie prime e per utilizzare sempre più materiali riciclati. È inoltre responsabile della selezione di progetti di compensazione e di altri metodi per mitigare l’impatto ambientale della produzione, continuando a garantire qualità e durabilità alle opere.
www.mapei.com
Climatizzatore elegante e intelligente
Per chi è alla ricerca di un climatizzatore elegante e intelligente, il rinnovato modello split Shorai Edge di Toshiba Air conditioning è ora disponibile nei colori bianco e nero. Il climatizzatore è in classe energetica A+++ e consente un reale risparmio energetico anche a carichi parziali (SEER fino a 8,6 e SCOP fino a 5,2). Le unità sono disponibili in 7 taglie da 2 a 8,5 Kw per sistemi mono e multisplit e i pretranciati invisibili per il passaggio delle tubazioni rendono anche la sua installazione veloce e poco impattante.
Funzione Silent e Quiet
Per ridurre il rumore e migliorare il comfort, la funzione Silent dimezza il livello sonoro dell’unità esterna, mentre la funzione Quiet riduce il rumore dell’unità interna per una tranquilla notte. L’innovativa tecnologia del compressore rotativo di Toshiba combina prestazioni esemplari con un’eccezionale affidabilità; riducendo al minimo le fluttuazioni garantisce una temperatura costante aumentando l’efficienza energetica ed eliminando la rumorosità. La tecnologia Inverter Toshiba permette di regolare la capacità di riscaldamento e raffrescamento in ogni momento, regolando la velocità del compressore in base alle esigenze evitando così continue accensioni o spegnimenti.
Filtro Ultra Pure
Shorai Edge è dotato di filtro Ultra Pure in grado di inibire l’attività di virus e batteri e prevenire la formazione di muffe e funghi. L’esperienza acquisita rende questo dispositivo altamente efficace e in grado di purificare l’aria usando ioni d’argento ed enzimi estratti dal kimchi . Ciò ha un effetto deodorante, rinfresca l’aria e neutralizza fino al 99,9% di virus e batteri contribuendo a garantire un comfort ottimale. Il filtro è in grado di trattenere fino al 94% del particolato fine (PM2.5), creando in tal modo un ambiente più salubre all’interno degli spazi abitativi. Il suo flusso d’aria 3D permette di ottenere la distribuzione dell’aria e un comfort termico uniforme e con la tecnologia Fireplace la temperatura nella stanza viene uniformata, anche in presenza di una seconda fonte di calore come un caminetto. La funzione antigelo (8 °C) e lo sbrinamento consentono di proteggere il sistema e di conseguenza i locali riscaldati. La funzione di sbrinamento si può selezionare dal telecomando e assicura che l’unità esterna venga utilizzata anche nelle condizioni più estreme, eliminando il ghiaccio presente. Il telecomando in colore abbinato alle unità (bianco o nero) offre una serie di funzioni avanzate per garantire una facile gestione e programmazione. Il nuovo climatizzatore è dotato anche del nuovo modulo WiFi di serie completamente integrato nell’unità interna.
In combinazione con l’app Toshiba Home AC Control , che si può scaricare gratuitamente e con cui gli utenti possono sfruttare numerose funzioni IoT come il monitoraggio dell’energia con rappresentazioni grafiche personalizzate, è possibile anche il controllo tramite gli assistenti vocali Google Home Assistant o Amazon Alexa www.toshibaclima.it
NOVITÀ PRODOTTI
n.103 www.casaeclima.com 10
Personalizzazione estrema
Prosegue la collaborazione con artisti e designer per immaginare e raccontare nuove ambientazioni, ispirate alle potenzialità del fan coil ART-U Canvas di Galletti S.p.A. che consente di gestire liberamente ogni possibile espressione creativa, fino al più piccolo dettaglio. In questo specifico progetto – realizzato dal 3D Artist Walter Pegolo dello Studio Oecus Design – il designer si è concentrato su una visione di uno spazio dedicato allo smart working. ART-U Canvas è, quindi, stato inserito in una workstation in linea con le nuove esigenze, all’interno di un ambiente in stile nordico, immerso nel verde per favorire la concentrazione del lavoratore e facendolo sentire in connessione con il mondo esterno e con il suo lato green. La palette cromatica utilizzata per l’ambientazione e per il fan coil fa uso dei toni chiari del legno e della pietra, in netto contrasto con l’intensità dei verdi degli esterni che rendendo il confine abitativo solo un’illusione.
Illusione è proprio l’effetto visivo che Pegolo ha voluto creare in questa originale personalizzazione dei due pannelli frontali dei fan coil , realizzati in color cipria e con un pannello in alluminio, decorati da elementi circolari per creare un effetto ottico tridimensionale.
www.art-u.com
VMC a scomparsa
T +39 0445 16.70.174 marketing@heltyair.com www.heltyair.com
La ventilazione on demand invisibile e intelligente
Ingombri e canali ridotti a zero, design essenziale, sensori di qualità dell’aria. Semplifica la realizzazione dell’impianto VMC. Esalta comfort e benessere in ogni stanza.
3in1
3in1 Mono di Innova è una pompa di calore aria/acqua monoblocco canalizzata con l’unità moto condensante integrata nel corpo macchina che necessita esclusivamente di due fori sulla parete esterna al fine di consentire un corretto scambio termico. La principale innovazione è celata nel circuito frigorifero caricato con gas refrigerante R32 (GWP = 632) e un ODP (Ozone Depletion Potential) nullo, senza alcun pregiudizio per le prestazioni in raffrescamento e riscaldamento.
Per tutte le esigenze
La versione singola senza serbatoio (Mono S) contiene la pompa di calore aria/acqua (in classe di efficienza A++), per il riscaldamento, raffreddamento e la produzione di acqua calda sanitaria, un compressore twin rotary DC inverter e il ventilatore modulante. Disponibile nelle taglie 5M (potenza: 7,50 kWt; 8,11 kWf) e 7M (9,04 kWt; 10,28 kWf), dispone di pompa circolazione del circuito primario, di un miscelatore termostatico, di uno schermo touch screen per visualizzare l’interfaccia comandi. Grazie alle dimensioni compatte (larghezza 604 mm, profondità 608 mm, altezza 1.145 mm), al design minimale e all’assenza dell’unità esterna, 3in1 Mono S può essere installata praticando due soli fori a parete e si inserisce senza alcun problema di ingombro in qualsiasi ambiente abitato. A seconda delle esigenze, i fori possono essere situati sia sul retro (configurazione
standard) o, a richiesta, sui lati destro o sinistro del modulo (i componenti per la canalizzazione sono tutti accessori da ordinare separatamente all’unità).
Mono SH è invece la versione per l’abbinamento orizzontale dei moduli per pompa di calore e per l’accumulo ACS da 200 litri che consente di alimentare non solo l’impianto idrico-sanitario, ma anche quello di climatizzazione. A parità di altezza e profondità, la larghezza complessiva è di 1.208 mm. Infine, Mono SV è la versione per la sovrapposizione del modulo per l’accumulo ACS da 200 litri (inferiore) con quello della pompa di calore (superiore), anche in questo caso per alimentare gli impianti idrico-sanitario e di climatizzazione. A parità di larghezza e profondità, l’altezza complessiva è di 2.230 mm. Sia per la versione SH che SV il serbatoio d’accumulo è realizzato in acciaio inox e dispone di resistenza elettrica di riserva (2 kW) e di vasi d’espansione.
Tutte le versioni della pompa di calore possono essere equipaggiate con Butler Pro, web server che ottimizza la gestione dal punto di vista ecologico ed economico, in locale e/o da remoto, con possibilità di impostare un calendario settimanale a fasce orarie e di creare scenari a zone con impostazioni differenti, per ottenere sempre il miglior livello di comfort in ogni locale.
www.innovaenergie.com
NOVITÀ PRODOTTI
n.103 www.casaeclima.com 12
Nuova colorazione per il Kit Spazio Bagno NT
Il sifone salvaspazio ispezionabile di Lira è disponibile nella nuova colorazione nera: una configurazione che trasforma il sifone in un vero e proprio elemento d’arredo, senza rinunciare alla funzionalità
Grazie alla sua forma rettangolare e alle sue ridotte dimensioni (70 mm di larghezza e 40 mm di spessore), Spazio Bagno NT di Lira aderisce perfettamente alla parete di fondo occupando pochissimo spazio e consentendo così di sfruttare al massimo le potenzialità del mobile sotto il lavabo, soprattutto in presenza di cassetti. Inoltre, essendo dotato di un tappo nella parte anteriore che consente – semplicemente svitandolo
– di rimuovere i residui accumulati nello scarico del sifone, permette di essere ispezionabile.
Tutti i componenti sono forniti di una lunghezza compatibile con qualsiasi applicazione: dal lavabo più grande a quello più piccolo. Essendo realizzati in polipropilene, è possibile tagliarli agevolmente con un tagliatubi o con un tradizionale seghetto.
SIFONE SALVASPAZIO INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
KIT SPAZIO BAGNO NT nero installato
DIMENSIONI SIFONE E PILETTA
Per sfruttare al massimo le potenzialità del mobile che contiene il lavabo, si può abbinare il sifone alla piletta Basket Bagno Bassa che, con un ingombro di soli 60 mm, agevola lo scorrimento dei cassetti nei mobili da bagno. La zona sottolavabo diventa così più ampia e può essere utilizzata come vano in cui riporre, in modo ordinato, detersivi e asciugamani. La piletta è dotata di tappo chiusura “No Problem”: un dispositivo manuale che permette la chiusura con una semplice pressione digitale e l’apertura mediante il sollevamento del tappo, evitando così
fastidiosi problemi di inceppamento nelle fasi di apertura e chiusura. Inoltre, il tappo può essere facilmente rimosso per favorire le operazioni di pulizia. Disponibile in una ricca varietà di eleganti finiture: satinate, lucide e perlate nelle tinte Chrome, Anthracite, Bronze, English Bronze, Copper, Iron, Nickel, Gold, Gold 24K e White Gold.
Il Kit Spazio Bagno NT, come tutti i prodotti Lira, è realizzato in Italia nello stabilimento di Valduggia, sede dell’azienda.
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TAPPO CHIUSURA “No Problem”
Scoperta la plastica amica dell’ambiente
Due scienziati statunitensi hanno creato in laboratorio una plastica facilmente riciclabile non derivata dal petrolio
La notizia è di quelle che potrebbero produrre un risultato significativo non solo nella lotta ai cambiamenti climatici, ma anche nello smaltimento dei rifiuti plastici. Basti pensare alle enormi isole di plastica formatesi nell’oceano Pacifico, per effetto delle correnti. Due scienziati statunitensi – Allison J. Christy e Scott T. Phillips
della Scuola di Scienze dei Materiali e Ingegneria
“Micro” presso l’Università Statale Boise – hanno creato in laboratorio una plastica facilmente riciclabile, non derivata dal petrolio.
IL POLI-ETILCIANOACRILATO
Il nuovo materiale è stato denominato PECA, acronimo di poli-etilcianoacrilato, ed è stato inizialmente concepito per sostituire il polistirene o polistirolo, impiegato negli imballaggi e in prodotti usa e getta. Si è appreso della scoperta grazie a un loro articolo apparso su “The Conversation” e successivamente sono stati pubblicati maggiori dettagli sulla rivista Science Advances. Da quanto si apprende i due scienziati sarebbero già al lavoro per trovare alternative ad altri materiali plastici di uso comune, sempre a basso costo, e non legati al petrolio. Per la messa a punto della nuova plastica si è partiti dall’etilcianoacrilato (ECA), un estere di cianoacrilato incolore e dall’odore dolciastro, che oggi è alla base delle super colle a presa rapida, utilizzate in ambito industriale e domestico.
FACILMENTE RICICLABILE
L’aspetto più importante della scoperta è che gli oggetti realizzati con la PETA sono facilmente riciclabili (a differenza della plastica derivata dal petrolio), con un grado di efficienza superiore al 90%, dopo il processo di recupero. Bastano infatti solo 200 °C per rompere le lunghe catene delle molecole. Il destino della plastica derivata dal petrolio, così come l’abbiamo conosciuta nel ventesimo secolo, potrebbe essere a questo punto segnato.
A Venezia la prima imbarcazione elettrica per il trasporto merci
L’imbarcazione con motore elettrico movimenterà le merci che riforniscono i negozi Coop Alleanza 3.0
Ha un nome da uomo, Emilio, ma è la prima imbarcazione a impatto zero per il trasporto delle merci della grande distribuzione nella laguna di Venezia. Inaugurata nei pressi del punto vendita Coop di Piazzale Roma, con il claim “Una buona spesa viaggia in barca elettrica”, l’imbarcazione con motore elettrico entra a far parte per la prima volta della flotta di un operatore della GDO in laguna e movimenterà le merci che riforniscono i negozi Coop Alleanza 3.0. Attualmente sono 19 i punti vendita Coop Alleanza 3.0. in laguna, di cui 11 serviti dal trasporto merci via acqua di S.Ca Snc Trasporti Marittimi. Realizzata da S.ca Snc Trasporti Marittimi Veneziani, Emilio è in grado di espletare tutte le funzioni di carico, trasporto e scarico merci nei negozi Coop serviti: è infatti dotata di una batteria che può contare su tre ore di autonomia durante le quali assicura zero emissioni. Grazie al motore elettrico è in grado quindi di abbattere in modo significativo sia i consumi sia le emissioni di anidride carbonica con un risparmio di circa 39 tonnellate l’anno di CO2. È inoltre completamente autoricaricabile.
“Siamo orgogliosi di questo primato e grati a S.ca Snc Trasporti Marittimi Veneziani, un partner insieme al quale riusciamo a innovare il sistema di trasporto merci in laguna e con cui condividiamo la vocazione alla sostenibilità. Emilio rappresenta un investimento grazie al quale ci sentiamo ancora più vicini ai nostri soci e con cui rinnoviamo il nostro impegno per l’ambiente. Venezia è per noi da sempre molto importante e con questo spirito cerchiamo di venire incontro a tutte le esigenze di una città unica nel suo genere” ha commentato Edy Gambetti, Vicepresidente Coop Alleanza 3.0.
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InnovaLight X, abitare il futuro in maniera sostenibile
Dalla partnership tra Saint-Gobain
Italia e Manni Green Tech® nasce InnovaLight X: un nuovo sistema costruttivo per abitare il futuro in maniera sostenibile grazie alle caratteristiche di velocità costruttiva, resistenza sismica, performance termo-acustiche e facilità di integrazione con le più moderne tecnologie impiantistiche.
InnovaLight X è il primo sistema costruttivo completo e certificato che si compone di una struttura portante in acciaio, con tecnologia Light Steel Frame di Manni Green Tech, integrata a soluzioni tecniche Saint-Gobain a elevate prestazioni in grado di rispondere ai più elevati standard di sicurezza, comfort, sostenibilità ambientale e qualità dell’abitare.
La struttura portante a montanti e traversi Manni Green Tech, sviluppata appositamente per il sistema InnovaLight X, è realizzata con un profilo formato a freddo in acciaio zincato ZN140 (o superiore) ad elevate prestazioni con un contenuto di riciclato fino all’80%. Sui profili vengono fissate, una per lato, lastre in gesso fibrorinforzato Saint-Gobain Gyproc Glasroc® X 15, il cui rivestimento in fibra di vetro inorganico conferisce un’elevata resistenza in ambiente esterno, aventi funzione meccanica di controvento. A completamento del sistema, nell’intercapedine del telaio è inserito il pannello
isolante termo-acustico Saint-Gobain Isover Arena34 in lana minerale prodotta in Italia, idrorepellente, realizzata con un legante a base di componenti organici e vegetali e fino all’80% di vetro riciclato.
VANTAGGI
Grazie all’integrazione dei suoi componenti, i vantaggi sono numerosi: ■ leggerezza strutturale e sicurezza sismica. Circa 10 volte più leggero rispetto a un sistema tradizionale: ciò permette un rapporto resistenza-peso fino a quattro volte maggiore in caso di sisma; ■ sostenibilità ambientale. InnovaLight X fornisce una sostenibilità di prodotto, grazie al concept ambientale dei suoi componenti, sviluppati secondo un approccio di eco-design: le lastre in gesso, gli isolanti in lana minerale e i profili in acciaio sono riciclabili al 100% e certificati.
PRESTAZIONI CERTIFICATE
Le prestazioni di InnovaLight X sono state testate e certificate in laboratori accreditati. Nello specifico, gli elementi verticali e orizzontali del sistema sono stati sottoposti a prove di resistenza al fuoco e isolamento acustico. Sono stati inoltre eseguiti test sperimentali e modelli di calcolo con l’obiettivo di certificare il contributo strutturale
della lastra per esterni Saint-Gobain Gyproc Glasroc® X 15 per l’eliminazione dei controventi diagonali in acciaio. A seguito dell’iter di prove, sono state ottenute certificazioni meccaniche rilasciate dall’Università Federico II di Napoli, certificazioni di resistenza al fuoco da CSI e Istituto Giordano, e infine certificazioni acustiche di isolamento da calpestio e isolamento da rumore aereo da Istituto Giordano.
Per maggiori informazioni:
Saint-Gobain Italia S.p.A. sg-italia@saint-gobain.com www.saint-gobain.it
MANNI GREEN TECH
info.mgt@mannigreentech.com www.mannigreentech.com
SISTEMA COSTRUTTIVO INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
InnovaLight X rappresenta un sistema versatile e flessibile dal punto di vista costruttivo che offre numerosi vantaggi rispetto all’edilizia tradizionale
Materiali ceramici hi-tech per migliorare la combustione nelle stufe
Da Enea un braciere in ceramica che riduce le emissioni inquinanti e migliora le performance
Un prototipo di braciere in materiale ceramico per stufe a pellet in grado di ottimizzare il processo di combustione per la produzione di calore e ridurre le emissioni inquinanti. Questa è l’ultima novità messa a punto con stampa 3D dal Laboratorio di Tecnologie dei materiali Faenza (Enea) nell’ambito del programma di Proof of Concept (PoC) promosso dall’Agenzia per incrementare il trasferimento di tecnologie innovative alle imprese e ridurre il divario tra i risultati della ricerca e il loro potenziale utilizzo/commercializzazione.
“Questo progetto ci ha consentito di mettere a punto processi, materiali e tecnologie all’avanguardia che potremo applicare per progettare e realizzare nuovi componenti dalle forme complesse e dalle elevate proprietà chimico-fisiche e termomeccaniche, come per esempio bruciatori e microturbine per la produzione di energia, ma anche per i settori automotive e aerospazio”, spiega Alessandra Strafella, ricercatrice del Laboratorio Enea di Tecnologie dei Materiali Faenza.
I bracieri in ghisa più diffusi in commercio non consentono un aumento significativo della temperatura di esercizio in quanto hanno il limite della temperatura di fusione. L’elevata resistenza termomeccanica, chimica e all’usura dei materiali ceramici tecnici garantisce al braciere condizioni di funzionamento più costanti ad alte temperature, ma finora gli elevati costi di produzione hanno limitato la loro diffusione su larga scala.
“Nel nostro laboratorio siamo riusciti a superare questo limite grazie alla stampa 3D, che permette di ottenere componenti dalla geometria complessa minimizzando la quantità di materiale necessario per la formatura, le lavorazioni meccaniche postprocesso, i tempi di realizzazione e, infine, il
I bracieri sono tra i componenti più studiati per ottimizzare le prestazioni delle stufe, tenuto conto che sono sottoposti alle condizioni operative più gravose. Devono avere notevoli proprietà termomeccaniche per mantenere la loro forma nelle condizioni di utilizzo, come la resistenza agli shock termici, all’usura e all’ossidazione
ALESSANDRA STRAFELLA, ricercatrice del Laboratorio Enea di Tecnologie dei Materiali Faenza
consumo di energia in quanto la produzione del componente avviene a temperatura ambiente, rendendo l’intero processo altamente sostenibile”, conclude la ricercatrice.
LE FASI DI SVILUPPO
Nel dettaglio, la prima fase della sperimentazione ha previsto l’individuazione di un materiale ceramico avanzato - la tialite (titanato di alluminio)- con un’elevata resistenza allo shock termico (proprietà fondamentale per le fasi di accensione e di spegnimento del braciere). Il team ha poi sviluppato una pasta ceramica a base acquosa, ottimizzata per ridurre al minimo l’utilizzo di additivi organici e renderla compatibile con la tecnologia di stampa 3D. Il disegno CAD del braciere è stato poi fornito dall’azienda partner del progetto, Palazzetti Lelio spa, specializzata in sistemi di riscaldamento domestico a biomassa legnosa, che ha anche testato il componente in condizioni reali di esercizio, ossia in una stufa a pellet.
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Piastrella fotovoltaica per terrazzi e marciapiedi
La struttura in materiale plastico riciclato e vetro temperato, resistente e antiscivolo, consente di essere facilmente installata su strade, edifici e abitazioni
Piastrelle fotovoltaiche capaci di creare energia pulita attraverso celle solari integrate in mattonelle. Si tratta delle piastrelle Platio, brevettate dalla società Ecopro. La loro struttura, in materiale plastico riciclato e vetro temperato, resistente e antiscivolo, consente di essere facilmente installata su strade, edifici e abitazioni. Platio è quindi una scelta green, doppiamente sostenibile, grazie alla composizione di materiali per il 90% riciclata; per un metro quadro di superficie viene impiegato l’equivalente di 400 bottiglie PET. La sostenibilità della mattonella fotovoltaica è legata a doppio filo alla produzione di cemento, in quanto va a sostituire quest’ultimo nella superficie stradale. Si stima che per ogni tonnellata di cemento prodotta, vengono immesse in atmosfera una tonnellata di diossido di carbonio (circa il 7% delle emissioni di CO2 totali). Le mattonelle fotovoltaiche possono essere posate su una base in cemento, fissata con uno strato di malta per una maggiore durabilità nel
tempo, ma possono anche essere posizionate su uno strato di 2-4 mm di ghiaia permeabile. Per l’installazione su terrazze e giardini si può creare una struttura a binari per il fissaggio.
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Il polimero conduttivo che abbatte i costi di produzione delle celle solari
L’Università di Kyoto ha pubblicato un lavoro di ricerca sul polistirene solfonato che permette di produrre celle solari ibride a pressione e a temperatura ambiente
Nonostante gli obiettivi europei al 2050 di raggiungimento della neutralità climatica, in Europa si investe ancora poco in energie rinnovabili. Secondo i dati Eurostat nel 2021 la percentuale di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia in UE è aumentata solo dello 0,1%. Uno dei principali limiti all’utilizzo di energie rinnovabili è il costo elevato, soprattutto per quanto riguarda la produzione di celle solari.
Dall’Università di Kyoto arriva una possibile soluzione per abbattere i costi di produzione. Infatti, un team di ricerca – composto da Kazuya Okamoto, Yutaka Fujita, Kosuke Nishigaya e Katsuaki Tanabe – ha realizzato una cella solare a eterogiunzione in PEDOT:PSS composta da poli(3,4etilendiossitiofene) e poli(stirenesolfonato).
Lo studio pubblicato su PNAS Nexus mostra come una cella solare a eterogiunzione in PEDOT:PSS si fabbrica a partire da un semplice wafer di silicio e solo in condizioni ambientali e a temperatura ambiente, con un’efficienza di conversione energetica superiore al 10%. Lo schema di produzione, realizzato dai ricercatori, si basa sulla scoperta che gli strati fotovoltaici di PEDOT:PSS funzionano attivamente anche su substrati di Silicio altamente drogati, il che attenua notevolmente le condizioni richieste per l’implementazione degli elettrodi.
“Volevamo evitare di produrre celle solari in condizioni di vuoto e con processi ad alta temperatura, che richiedono attrezzature grandi e costose e una grande quantità di tempo”, spiega Katsuaki Tanabe, tra gli autori del lavoro pubblicato su PNAS Nexus.
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STØNE La pompa di calore che non devi più nascondere
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Location: Casanguilla, Puglia
Alla fine, è solo un nuovo codice
Un documento accompagnato da un carico di aspettative ben oltre la reale portata
di SANDRO CATTA
Consigliere CNI con delega ai LL.PP.
Finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il decreto legislativo n. 36 del 31 marzo 2023, intitolato “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”, è entrato in vigore il 1° aprile, ma bisognerà attendere il 1° luglio per la sua efficacia.
Un documento accompagnato da un carico di aspettative ben oltre la reale portata sia – da un lato – per gli annunciati risvolti positivi, che – di converso – per le proclamate ricadute nefaste per il settore delle costruzioni. Da una parte viene propalato come la panacea di tutti i mali della filiera delle opere pubbliche, dall’altra viene indicato come foriero di corruzione, di consorterie criminali e di favoritismi.
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Verosimilmente non si avr à niente di tutto questo e in questo senso va letto il titolo, senz’altro provocatorio, dell’articolo.
ALCUNI ASPETTI POSITIVI
L’articolato propone diverse innovazioni, numerose positive: l’introduzione dei principi di fiducia, risultato, buona fede, accesso al mercato, equo compenso nonché di conservazione dell’equilibrio contrattuale e rappresentano indubbiamente nuove chiavi di lettura del settore delle opere pubbliche che, se realmente applicate, potrebbero condurre al superamento dell’insieme di diffidenze e bizantinismi che hanno animato i vecchi Codici, quantomeno i più recenti. Attendiamo fiduciosi conseguente Giurisprudenza. Da evidenziare anche il passo avanti in termini di digitalizzazione dei processi, di informatizzazione dell’opera pubblica, con la formalizzazione dell’ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale, invero ben distante dalla reale capacità e strutturazione di buona parte delle stazioni appaltanti, in particolari quelle periferiche, per le quali sar à necessario un profondo cambio di passo, nonché significativi investimenti in termini di innovazione tecnologica, formazione del personale e ampliamento delle piante organiche degli uffici tecnici.
Il primo comma dell’art. 1 della legge delega affidava difatti al Governo il compito di riformare “...la disciplina dei contratti pubblici, anche al fine di adeguarla al diritto europeo e ai princìpi espressi dalla giurisprudenza... e di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, nonché
al fine di evitare l’avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate”. Indubbiamente si ha nell’attuale testo un principio di semplificazione, desumibile banalmente dalla mole del documento, corposa ma, senza meno, ridotta rispetto all’insieme del vecchio Codice, dei collegati Decreti, Regolamenti e Linee Guida che sommavano migliaia di pagine, rispetto alle 500 dell’attuale articolato e allegati. In questo senso si apprezza anche l’auto-applicazione dello stesso, che non deve attendere l’emanazione di altri provvedimenti, se non per sostituire quelli ivi allegati.
TEMPI DI REALIZZAZIONE
Non si avrà tuttavia la tanto auspicata accelerazione dei processi, che – forse con troppe aspettative – la stessa Legge Delega affidava a un unico provvedimento che non incide – e non si vede come potrebbe farlo – nella complessa architettura normativa dello Stato italiano sottesa all’approvazione delle opere pubbliche e che determina, in buona misura, i lunghissimi tempi di attraversamento nell’attuazione delle stesse. Gli studi pubblicati sui tempi di realizzazione delle opere indicano che anche attività correnti e di ridotta entità richiedono almeno cinque anni per pervenire al collaudo, dall’originaria fase di programmazione, a fronte di lungaggini ascrivibili ai tempi di attraversamento, che niente hanno a che fare con le progettazioni ed esecuzioni.
E proprio nella maldestra interpretazione di queste statistiche va individuata una delle principali criticità del testo. Si ritiene di incidere nei tempi di esecuzione delle opere
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riducendo quelli di progettazione, eliminando una fase progettuale e delegando alle imprese private le progettazioni esecutive. In questo senso il documento recepisce l’espressa e ripetuta richiesta dell’Associazione dei Comuni Italiani, che in più note ha sottolineato l’approvazione per l’eliminazione della progettazione definitiva e per il ricorso incondizionato all’appalto integrato.
Se la prima viene accolta tiepidamente dalle categorie tecniche, la seconda decisamente non convince. Quando nel recente passato si faceva costante ricorso all’appalto integrato, il Centro Studi del CNI ha condotto un approfondito studio a partire da dati omogenei, verificando gli esiti dei considerevoli investimenti della Legge Obiettivo (aggiudicazioni per 44,8 miliardi di euro). L’analisi incontrovertibile dei dati, a partire da affidamenti con differenti modalità, tra cui appalto integrato nel 31% dei casi e appalto di soli lavori su progettazione esecutiva nel 13%, ha rivelato che: le opere in appalto integrato hanno condotto a varianti del 15% superiori e ritardi maggiori dell’8% rispetto alle seconde; gli affidamenti con progettazione esterna hanno determinato varianti inferiori del 30% rispetto alle progettazioni interne alla P.A.; gli affidamenti di progettazioni esterne con O.E.P.V. hanno garantito varianti inferiori dell’11% rispetto a quelli effettuati con massimo ribasso. La sintesi di tali rilevazioni individua pertanto nell’affidamento di progettazioni esecutive ai migliori studi professionali privati, con procedure competitive fondate sulla qualità della proposta, la chiave per garantire opere meno soggette a modifiche in corso di esecuzione e realizzate nel rispetto dei tempi.
Il Nuovo Codice prova nondimeno a incidere nei tempi di attraversamento. All’art. 38 si introduce un fondamentale presupposto relativamente all’iter di approvazione dei progetti: le varie Amministrazioni coinvolte non possono esprimere contrarietà non adeguatamente motivate alle
progettazioni (comma 9) e, in ogni caso, devono specificare le misure mitigatrici che rendano compatibile l’opera e possibile l’assenso, valutandone altresì i profili finanziari (comma 11). Ma questa importante conquista viene parzialmente stemperata nell’ultima versione del testo, ovvero nella stesura pre-bollinatura, con l’introduzione di una frase non prima presente e che consentir à, al solito, di eccepire rispetto alla prassi, rendendo l’eccezione norma: “...tenuto conto delle circostanze del caso concreto...”. L’originaria previsione dell’articolo viene dunque minata dall’introduzione di una frase strategica, frutto di chissà quale manina della sconfinata burocrazia italiana, che può fornire alle Amministrazioni terze facile appiglio per sottrarsi all’obbligo di argomentare oggettivamente il dissenso.
MODIFICHE SIGNIFICATIVE
In tutto il documento in ultima stesura si hanno poi significative modifiche rispetto a quanto inviato alle Camere per il parere di competenza, diverse frutto di sollecitazioni delle Professioni Tecniche. Analizziamo brevemente quelle di principale interesse.
Il RUP, Responsabile Unico del Progetto, viene nominato dalle Stazioni Appaltanti e non più dal responsabile dell’unità organizzativa titolare del potere di spesa (art. 15, comma 2).
Le risultanze della valutazione di assoggettabilità alla verifica preventiva dell’interesse archeologico sono acquisite nel corso della conferenza dei servizi sul PFTE e sono corredate, qualora non emerga la sussistenza di un interesse archeologico, delle eventuali prescrizioni relative alle attività di assistenza archeologica in corso d’opera; qualora dalla valutazione di assoggettabilità alla verifica preventiva dell’interesse archeologico emerga l’esistenza di un interesse archeologico, il Soprintendente dovrà procedere
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ai sensi dell’allegato I.8, tenuto conto del cronoprogramma dell’opera (art. 38, comma 8). Nell’allegato I.13, recepito integralmente come proposto dalle Professioni Tecniche, sono stabilite le modalità di determinazione dei corrispettivi per le fasi progettuali da porre a base degli affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura (art. 41, comma 15). Tale previsione e l’introduzione del nuovo allegato I.13 rappresentano il principale riconoscimento delle sollecitazioni delle categorie professionali, che lamentavano nella precedente stesura la totale assenza di riferimenti al tariffario professionale, disattendendo il principio dell’equo compenso. L’allegato I.13 consente peraltro di garantire ulteriori importanti obiettivi: se fino ad oggi diverse stazioni appaltanti cavillavano sul riconoscimento di una fase progettuale, quella definitiva, quando veniva associata a quella esecutiva, col nuovo Codice non sarà più possibile, prevedendo tale allegato il riconoscimento delle aliquote dell’ex definitivo interamente al nuovo PFTE. Viene altresì introdotta una nuova aliquota, per le prime indicazioni sulla manutenzione sul PFTE, e un incremento percentuale del 10% sull’intero calcolo qualora le opere siano condotte con metodologia BIM.
Per la partecipazione all’affidamento dell’appalto integrato scompare, su richiesta della R.P.T., l’eventualità di presentare progettazioni esecutive in sede di gara (art. 44, comma 4).
Ai fini della determinazione della variazione dei costi e dei prezzi di cui al comma 1, si introducono ora i seguenti indici sintetici elaborati dall’ISTAT: a) con riguardo ai contratti di lavori, gli indici sintetici di costo di costruzione; b) con riguardo ai contratti di servizi e forniture, gli indici dei prezzi al consumo, dei prezzi alla produzione dell’ industria e dei servizi e gli indici delle retribuzioni contrattuali orarie (art. 60, comma 3).
Si introduce la possibilità per le stazioni appaltanti non qualificate di consultare sul sito istituzionale dell’ANAC l’elenco delle stazioni appaltanti qualificate e delle centrali di committenza qualificate. La domanda di svolgere la procedura di gara, rivolta dalla stazione appaltante non qualificata a una stazione appaltante qualificata o ad una centrale di committenza qualificata, si intender à accolta in assenza di risposta negativa nel termine di dieci giorni dalla sua ricezione (art. 62, comma 10).
In sede di prima applicazione le stazioni appaltanti delle unioni di comuni, costituite nelle forme prevista dall’ordinamento, delle provincie e delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e delle regioni sono iscritte con riserva nell’elenco delle stazioni appaltanti qualificate (art. 63, comma 4).
Tra le clausole di esclusione automatica dalla partecipazione a una procedura d’appalto viene ora esclusa la sentenza di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale (art. 94, comma 1).
Tra quelle non automatiche viene eliminata la previsione nel caso in cui l’operatore economico abbia compensato il debito tributario con crediti certificati vantati nei confronti della pubblica amministrazione (art. 95, comma 2).
In ordine agli illeciti professionali gravi si elimina la sentenza irrevocabile di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, il decreto penale di condanna non irrevocabile, la sentenza non irrevocabile di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, oppure gli atti di cui all’articolo 405 e 407-bis, comma 1 del codice di procedura penale, il decreto che dispone il giudizio ai sensi dell’articolo 429 del codice di procedura penale o eventuali; ancora, ogni altro atto o fatto dai quali si desuma la presenza di indizi gravi, precisi e concordanti che rendano evidente il ricorrere della situazione escludente ( art. 98, comma 6 ).
Per quanto attiene ai requisiti di capacità economica e finanziaria il fatturato globale viene riferito a quello maturato nel triennio precedente a quello di indizione della procedura, superando l’originaria previsione riferita esclusivamente all’annualità precedente (art. 100, comma 11).
Per i contratti ad alta intensità di manodopera, si inserisce l’obbligo, per la stazione appaltante, di stabilire un tetto massimo per il punteggio economico entro il limite del 30% (art. 108, comma 4). Ai fini della tutela della libera concorrenza e della promozione del pluralismo degli operatori nel mercato, le procedure relative agli affidamenti potranno prevedere, nel bando di gara, nell’avviso o nell’ invito, criteri premiali atti a favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese nella valutazione dell’offerta (art. 108, comma 7).
L’esecutore potrà emettere fattura al momento dell’adozione dello stato di avanzamento dei lavori. L’emissione della fattura da parte dell’esecutore non sar à inoltre subordinata al rilascio del certificato di pagamento da parte del RUP (art. 125, comma 5).
Vi sono poi alcuni differimenti temporali. Le disposizioni relative alla digitalizzazione dei processi dell’opera pubblica, di cui alla parte II del libro I del Codice, acquistano efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2024 (art. 225, comma 2).
Ai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea, ivi comprese le infrastrutture di supporto ad essi connesse, anche se non finanziate con risorse previste dal PNRR e dal PNC, continuano ad applicarsi, anche dopo il
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1° luglio 2023, le disposizioni di cui al decreto-legge 31 n. 77 del 2021, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 108 del 2021, al decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13 (art. 225, comma 8). A decorrere dalla data in cui il codice acquista efficacia le disposizioni di cui all’articolo 23 del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 continuano ad applicarsi ai procedimenti in corso; per procedimenti in corso si intendono le procedure per le quali è stato formalizzato l’ incarico di progettazione alla data in cui il codice acquista efficacia (art. 225, comma 9).
Le voci del quadro economico relative a imprevisti e a eventuali lavori in amministrazione diretta sono definite entro una soglia compresa tra il 5 e il 10 per cento dell’importo dei lavori a base di gara, comprensivo dei costi della sicurezza, in luogo dell’originaria previsione del solo valore massimo (allegato I.7, art. 5, comma 2).
IL NUOVO ALLEGATO I.13 E L’ALLEGATO I.14
Il nuovo Allegato I.13 introduce le modalità per la “Determinazione dei parametri per la progettazione”, mentre l’Allegato I.14 definisce i “Criteri di formazione ed aggiornamento dei prezzari regionali”.
Per le finalità di cui all’articolo 100, comma 10, del codice, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è avviata una attività di monitoraggio e sperimentazione finalizzata a chiarire gli ambiti applicativi del sistema di qualificazione differenziato per gli appalti di servizi e forniture (allegato II.12, art. 46, comma 1).
In definitiva, si può asserire che la stesura finale abbia accolto quasi tutte le richieste della Rete delle Professioni Tecniche, a meno della limitazione al ricorso all’appalto integrato, invocato dall’ANCI e dalla Conferenza Unificata, della limitazione del subappalto, preteso dall’Europa (si vedano la procedura di Infrazione n. 2018/2273 e le recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea), e l’estensione del periodo di riferimento per i requisiti professionali rispetto all’ultimo triennio. Se i primi due scontano la volontà contraria di soggetti verosimilmente poco contrastabili dalle categorie professionali, il terzo è frutto semplicemente di incomprensibile miopia. Su tutti i punti tuttavia abbiamo la possibilità di incidere. Quasi tutti sono conseguenti a scelte dei R.U.P., professionisti tecnici, che potranno evitare il ricorso indiscriminato all’appalto integrato, introdurre nei bandi di gara motivate limitazioni al subappalto, in particolare quello a cascata, e prevedere la valutazione di requisiti professionali anche oltre il triennio suggerito dal legislatore.
Il Codice continua ad avere luci e ombre; è nella nostra facoltà applicarlo risolvendo caso per caso le criticità espresse. Sarà infine compito delle rappresentanze di categoria, territoriali e nazionali, lavorare al miglioramento del testo incidendo sulle valutazioni della Cabina di regia di cui all’art. 221 del Codice.
Il presente articolo è stato pubblicato anche sul n° 2/2023 de “Il Giornale dell’Ingegnere”
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SPECIALE climatizzazione
Energia rinnovabile per il comfort
Il futuro della climatizzazione è nell’energia rinnovabile: pompe di calore, sistemi
ibridi e caldaie a idrogeno mirano a garantire prestazioni elevate e a salvaguardare
l’ambiente, producendo meno emissioni di CO2, consumando meno energia e riducendo i costi in bolletta
PATRIZIA RICCI
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Negli ultimi anni, l’incalzante necessità di ridurre i consumi di combustibili fossili ha posto il tema dell’efficienza energetica e del contenimento delle emissioni in atmosfera al centro delle politiche di gestione del patrimonio edilizio, al fine di regolare e monitorare, ma soprattutto ridurre gli sprechi e ottimizzare i consumi energetici. Una necessità che deriva dal fatto che in Europa, il settore delle costruzioni è responsabile di circa il 40% del consumo totale di energia, impiegato in particolare per il riscaldamento e il raffreddamento in ambito edilizio (la climatizzazione e l’utilizzo degli immobili) e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra, dal momento che circa il 75% è prodotto a partire da combustibili fossili. Questa consapevolezza ha portato la comunità nazionale e internazionale a emanare una serie di direttive e provvedimenti mirati a una progettazione del sistema edificio-impianto più efficiente e sostenibile che consenta di perseguire gli obiettivi di risparmio energetico previsti.
L’imposizione di limiti e requisiti prestazionali è lo strumento con cui ridurre i consumi energetici; le strategie in materia di riscaldamento e raffreddamento, sui cui si fondano le normative del settore, sono centrate sulla rimozione degli ostacoli che
frenano la decarbonizzazione in ambito edilizio e industriale e prevedono un uso più razionale ed efficiente dell’energia, l’uso delle energie rinnovabili e la diversificazione delle fonti energetiche, dei fornitori e delle rotte, resa ancora più necessaria nell’attuale scenario geopolitico, che ha evidenziato quanto l’Europa sia ancora troppo vulnerabile in caso di gravi interruzioni dell’approvvigionamento di gas, e dal continuo aumento dei costi dei vettori energetici che impongono un cambio di rotta nella concezione dei sistemi edificio-impianto.
Di anno in anno, quindi, lo scenario internazionale e nazionale si è arricchito di norme, direttive e provvedimenti, in continuo aggiornamento.
Nell’ambito del Green Deal, la Commissione europea ha adottato un pacchetto di proposte chiamato “Fit for 55%” che prevede, entro il 2030, la riduzione del 55% delle emissioni nette di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990. All’interno di questa misura rientra la revisione della Direttiva europea 2010/31 relativa all’efficienza e alla prestazione energetica degli edifici – Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) o Direttiva Case Green – approvata dal Parlamento Europeo lo scorso marzo, che prevede che gli edifici residenziali esistenti raggiungano almeno
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la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033, con l’obiettivo finale di diventare a emissioni zero entro il 2050. Per gli edifici non residenziali e quelli pubblici il raggiungimento delle stesse classi dovrà avvenire rispettivamente entro il 2027 (E) e il 2030 (D). A partire dal testo approvato, saranno avviati dei negoziati con i singoli governi dei paesi UE per concordare la forma definitiva della normativa.
L’obiettivo è ristrutturare un più ampio numero di edifici inefficienti sotto il profilo energetico al fine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo energetico nel settore entro il 2030, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, eliminando gradualmente l’uso di impianti di riscaldamento a combustibili fossili in tutti gli edifici entro il 2035 o, al più tardi, qualora non vi siano le condizioni, entro il 2040.
Dalla data di recepimento della Direttiva, ogni Stato membro dovrà vietare sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova costruzione e in quelli soggetti a ristrutturazioni importanti, che interessino l’edificio o il solo sistema di riscaldamento. Potranno essere utilizzati sistemi di riscaldamento ibridi, caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili e altri sistemi che non facciano uso esclusivo di combustibili fossili.
Nella lotta al cambiamento climatico, gli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC – Heating, Ventilation and Air Conditioning) esistenti, infatti, hanno un ruolo di primo piano. Tutti i componenti, i sistemi e le innovazioni tecnologiche a essi correlate devono concorrere al raggiungimento di soluzioni più efficienti. In quest’ottica, quindi, servono, urgentemente, delle pratiche in grado di rendere più sostenibile il settore HVAC, a partire dallo sfruttamento quasi esclusivo delle fonti rinnovabili e dall’impiego di tecnologie più parsimoniose ed efficienti, in grado di coadiuvare in pieno le nuove funzionalità intelligenti di gestione dei sistemi di climatizzazione.
Un settore, quello dei sistemi HVAC, che in questi anni sta vivendo un importante sviluppo, in Italia, trainato dalla crescita del mercato edile a seguito degli incentivi fiscali e dei bonus messi in campo dai Governo, come l’Ecobonus, il Superbonus e il Conto Termico, il cui principale obiettivo era proprio quello di dare un forte input alla riconversione e all’efficientamento energetico degli edifici, dall’aumento della domanda di impianti più sostenibili e dalla volontà di rendere i sistemi di riscaldamento e condizionamento sempre più automatizzati e intelligenti. Tali misure hanno fortemente agevolato l’acquisto di soluzioni HVAC sia nella ristrutturazione che negli edifici di nuova realizzazione. Una conferma arriva dalle statistiche e dai report di mercato sia nazionali che internazionali, che delineano anche i futuri trend del settore a livello globale (Box 1 e 2).
CLIMATIZZAZIONE 2022: I DATI DELL’ULTIMA RILEVAZIONE TRIMESTRALE ASSOCLIMA
L’andamento del mercato HVAC italiano è in linea con il contesto europeo della transizione energetica in atto. L’indagine statistica trimestrale di Assoclima sull’andamento del mercato Italia della climatizzazione nell’anno appena concluso mette in evidenza un generale incremento a valore rispetto al 2021.
I numeri rilevati da Assoclima rivelano, infatti, che il comparto dell’espansione diretta ha registrato a fine 2022 andamenti in crescita per tutte le tipologie di prodotti: +8,6% a volume e +13,2% a valore per i monosplit, +6,3% a volume e +15,8% a valore per i sistemi multisplit, +15,2% a volume e +18,1% a valore per miniVRF e VRF, +16,6% a volume e +18,4% a valore per i climatizzatori monoblocco, +23,2% a volume e +24,2% a valore per i trasferibili. In attivo sia a volume (+3,9%) che a valore (+19,2%) anche i condizionatori packaged e roof-top
I dati più significativi sono stati registrati ancora una volta nel comparto delle apparecchiature idroniche condensate ad aria, dove l’indagine di Assoclima ha rilevato incrementi complessivi del 77,3% a volume e 80,9% a valore (raffrescamento + riscaldamento). Confermata anche nel 2022 la continua crescita delle pompe di calore idroniche: per i modelli con potenze inferiori a 17 kW, l’anno si è chiuso con aumenti del 84% a volume e 106% a valore. Trend positivo, in generale, per tutte le macchine a pompa di calore con un incremento complessivo del 79,5% a volume e 89% a valore.
L’andamento positivo delle macchine idroniche ha influenzato il settore delle unità terminali (ventilconvettori standard con e senza mantello, cassette e hi-wall) che, a fine 2022, ha fatto registrare un incremento complessivo del 25,7% a volume e del 41,9% a valore.
In negativo, nel comparto delle soluzioni idroniche, i gruppi frigoriferi condensati ad acqua (raffrescamento + riscaldamento), che hanno chiuso l’anno con un calo del 28,1% a volume e del 10% a valore.
L’indagine di Assoclima sul mercato Italia della climatizzazione per il periodo gennaio-dicembre 2022 ha rilevato dati percentuali leggermente in calo a volume per le centrali di trattamento aria (-1,8%) e i sistemi di ventilazione meccanica residenziale (-3,4%), a fronte però di incrementi a valore rispettivamente del 18% e 10,9%.
Il timore per Assotermica e Assoclima è che questa espansione, certamente sostenuta dagli incentivi fiscali legati al settore dell’edilizia, possa arrestarsi bruscamente per effetto dei nuovi provvedimenti nazionali che hanno ridotto notevolmente i vantaggi fiscali per i lavori di edilizia e che potranno avere effetti considerevoli per le imprese del settore HVAC.
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LE STATISTICHE DEL MERCATO HVAC A LIVELLO GLOBALE
A livello globale – secondo quanto emerge dal Global Market Report And Forecast (https://bit.ly/3LvOUkk), pubblicato a maggio 2022 – il mercato del settore HVAC ha raggiunto un valore di 198,45 miliardi di dollari a fine 2021, con una previsione di crescita ulteriore a un tasso annuo del 5,1%, che gli consentirà di raggiungere un valore di circa 278,96 miliardi di dollari entro il 2027, grazie allo sviluppo di sistemi HVAC ad alta efficienza energetica.
Come per l’Italia, anche la crescita a livello globale è dovuta alla forte espansione del settore delle costruzioni. Una crescita confermata anche dall’analisi Construction market 2023-2027 (https://bit.ly/3NaZDll) che prevede un tasso di crescita annuo del +5,3% e l’acquisizione di un valore di quasi 1124 miliardi di dollari entro quattro anni. Lo studio evidenzia, inoltre, come il mercato del settore delle costruzioni sia fortemente influenzato dalla crescente urbanizzazione di diverse aree del mondo e dall’importante incremento degli smart building , gli edifici intelligenti che consentono l’ottimizzazione dei consumi energetici, che si prevede cresceranno del +9,73%. Del trend di crescita del mercato HVAC è complice anche il riscaldamento globale conseguente al cambiamento climatico che determina un aumento di richieste di condizionatori d’aria, per un maggiore comfort termico, anche in zone che qualche anno fa non ne facevano uso. L’evoluzione del mercato è stata influenzata anche dal Covid-19, che ha sottolineato l’importanza della qualità dell’aria interna e la necessità che gli impianti di HVAC siano dotati di specifici filtri per trattenere gli inquinanti presenti nell’aria e ridurre così la diffusione di malattie trasmissibili per via aerea.
In relazione agli scenari internazionali più importanti, invece, il report “HVAC 2030 – The Future of Residential Markets in the US, Europe and China” (https://bit.ly/43YL9eB) della Building Services Research and Information Association (BSRIA), che analizza il mercato statunitense, europeo e quello cinese, restituisce una fotografia del mercato HVAC globale in cui, negli USA il maggiore tasso di crescita annuale al 2030 spetta alle pompe di calore idroniche, mentre in Cina è ancora legato all’uso delle caldaie a gas per l’assenza di incentivi per l’acquisto di pompe di calore e la mancanza di limiti per i combustibili fossili, nonostante l’intenzione del Governo cinese sia quella di abbandonare l’uso dei combustibili fossili, tra i quali il carbone, a vantaggio del gas naturale entro il 2030. Per quanto riguarda l’Europa, lo studio sostiene che il mercato verrà trainato, come per gli USA, dalle pompe di calore idroniche, seguite da quelle aria-aria.
EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ, I TREND
EMERGENTI NEL SETTORE HVAC
Come emerge chiaramente dai dati sul settore HVAC, sia lo scenario globale che quello italiano descrivono un mercato destinato a crescere nei prossimi anni. Ma in quale direzione?
Il comparto HVAC è profondamente legato all’andamento delle politiche energetiche, soprattutto in un contesto storico come quello attuale, nel quale la contingente crisi energetica ha portato i concetti di sostenibilità ed efficienza al centro dello scenario mondiale, con particolare attenzione alla tutela delle risorse, il controllo e l’ottimizzazione dei consumi. I produttori si stanno progressivamente adeguando alle richieste, proponendo apparecchi in grado di offrire un comfort più razionale, in un’ottica di risparmio energetico, grazie a soluzioni IoT di controllo termico integrate che permettono di rilevare i dati, tenere monitorati i consumi e gestire i dispositivi da remoto. I principali trend emergenti puntano a uno sviluppo crescente nella progettazione e nella tecnologia di soluzioni sempre più efficienti, smart e sostenibili e a una sempre maggiore ottimizzazione delle risorse per generare il comfort termico. L’orientamento è dettato dalle richieste di mercato e dalle numerose normative nazionali ed europee che regolano il loro utilizzo dal punto di vista dei consumi, della sicurezza sia ambientale che per la salute dell’uomo. L’orientamento emergente riguarda caldaie alimentate a idrogeno, considerato dai produttori del settore, e non solo, il vettore energetico ideale per il futuro del sistema energetico nazionale e il riscaldamento del futuro, e sistemi ibridi, alimentati tramite fonti di energia rinnovabile. Contemporaneamente, il settore punta a una sempre maggiore automazione che assicuri alti livelli di efficienza energetica, sia nella ventilazione di edifici industriali che nel riscaldamento e nella climatizzazione residenziale. Cresce infatti l’attenzione per i BACS (Building & Automation Control System), cioè gli strumenti di automazione e regolazione intelligente che consentono il controllo dei sistemi installati negli edifici in modo smart, anche da remoto.
Se dunque edifici domotici e green stanno trainando nel presente il comparto dell’edilizia e il settore delle costruzioni, questi trend interesseranno sempre di più anche il settore HVAC, incrementando le richieste di mercato.
IMPIANTI DI RISCALDAMENTO E CLIMATIZZAZIONE
In materia di efficienza energetica degli impianti di riscaldamento e climatizzazione, a regolamentare la progettazione e la realizzazione degli impianti nei nuovi edifici, dei nuovi impianti installati in edifici esistenti nonché delle opere di ristrutturazione
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degli edifici e degli impianti esistenti, nonché l’esercizio, il controllo, la manutenzione e le ispezioni degli impianti termici e la certificazione energetica degli edifici è il D.lgs. 192/2005 e ss.mm.ii.
Tuttavia, l’ultima definizione di impianto termico, è stata introdotta dal D.lgs. 48/2020 che ha modificato il D.lgs. 192/05 (art. 2, comma 1, l-tricies), la quale, per “impianto termico” recita: “impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari a uso residenziale e assimilate”.
In questa definizione, quindi per impianto termico si intende l’insieme di apparecchi, dispositivi e sottosistemi installati in modo fisso caratterizzanti il sistema edificio/impianto, senza limiti di potenza. Non rientrano gli apparecchi per il riscaldamento o il raffrescamento che possano essere considerati “mobili”, cioè non installati in modo fisso a parete o a soffitto, mentre viene compreso l’insieme di più apparecchi indipendenti tra loro, installati in modo fisso, al servizio della stessa unità immobiliare. Rispetto alla precedente definizione, viene estesa la gamma di tipologie, in quanto si elimina il limite per
i generatori la cui potenza nominale è inferiore a 5 kW, per i quali, sulla base del dpr 74/2013, è necessario far redigere il libretto di impianto, ma viene rimosso il riferimento a camini e stufe.
Si chiarisce che l’impianto possa essere alimentato con qualsiasi vettore energetico (gpl, elettrico, metano, pellet, legna, biomassa) e che, ai fini dell’ottenimento del Superbonus o dell’Ecobonus, data la necessità della presenza nell’edificio dell’impianto termico (circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 36 del 31/05/2007), debba essere funzionante o riattivabile con un intervento di manutenzione, anche straordinaria (FAQ 4 ENEA sul Superbonus).
“Pertanto - secondo quanto riportato nella Circolare 30/E dell’Agenzia delle Entrate - per gli interventi realizzati a partire dall’11 giugno 2020, data di entrata in vigore del citato D.lgs. 10 giugno 2020 n. 48, per effetto della nuova definizione normativa di impianto termico, le stufe a legna o a pellet, anche caminetti e termocamini, purché fissi, sono considerati “impianti di riscaldamento”. Per gli interventi realizzati prima di tale data, invece, in base alla previgente disposizione, opera l’assimilazione agli impianti termici delle stufe, caminetti, apparecchi per il riscaldamento localizzato a energia radiante, scaldacqua unifamiliari; se fissi e quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 15 KW (cfr. Risoluzione 12 agosto 2009 n. 215/E). Di conseguenza sarà possibile accedere al Superbonus, sempre che vi sia il conseguimento di un risparmio energetico e che vi sia il conseguimento del miglioramento di due classi energetiche dell’edificio”.
SISTEMI HVAC: TIPOLOGIE E COMPONENTI
A differenza di un impianto di condizionamento, un sistema di climatizzazione o HVAC consente regolare la temperatura dell’ambiente interno, riscaldando o rinfrescando l’edificio, e di controllare anche l’umidità e la qualità dell’aria della propria abitazione, tramite un’adeguata progettazione dei numeri di ricambi d’aria ambiente e l’ottimizzazione della gestione. Le funzioni di controllo e regolazione dell’umidità dell’aria determinano la sostanziale differenza tra i due sistemi, in quanto i primi, cioè i sistemi di condizionamento, consentono soltanto il controllo della temperatura e sopperiscono alla regolazione della qualità dell’aria mediante l’apertura e la chiusura delle finestre. Perché si possa parlare di climatizzazione, il sistema deve garantire, simultaneamente, ventilazione forzata, riscaldamento o raffrescamento dell’aria e deumidificazione, mediante il controllo delle condizioni ideali di temperatura (°C), umidità relativa (%), purezza aria (vol/h) e velocità aria (m/s) all’interno degli ambienti.
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Aermec presenta la soluzione completa, innovativa ed efficiente per la climatizzazione degli ambienti residenziali. Grazie al semplice pannello touch screen del sistema VMF è possibile gestire completamente l’impianto idronico, sia localmente che in maniera centralizzata, garantendo le migliori prestazioni energetiche ed il massimo comfort in ogni ambiente e durante tutto l’anno. Il sistema si completa con BHP, la pompa di calore di tipo split a gas ecologico R32 e OMNIA SLIM, il silenzioso ventilconvettore a ridotta profondità.
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Obiettivo principale di un sistema HVAC è garantire condizioni di massimo comfort ambientale, riducendo al minimo i consumi e gli sprechi energetici, e assicurare il massimo beneficio economico ed elevati livelli di sostenibilità, per i quali entrano in gioco elementi impiantistici diversi da quelli che caratterizzano i soli impianti di riscaldamento.
Tali impianti, infatti, integrano e interconnettono in un unico sistema “diversi apparati e macchine” che regolano il trattamento dell’aria, come caldaie, ventilatori, purificatori d’aria, pompe di calore, recuperatori, etc., che insieme forniscono una precisa quantità, qualità, temperatura e umidità dell’aria nei diversi ambienti di un edificio industriale o residenziale garantendone il giusto comfort termico. Grazie al livello tecnologico attualmente raggiunto, i sistemi HVAC possono essere connessi alla rete e gestiti da remoto tramite apposite app che mostrano in ogni istante i consumi energetici, il livello di comfort degli ambienti, eventuali anomalie e consentono di modificare il funzionamento del sistema, per adattarlo alle esigenze delle persone che in quegli ambienti vivono o lavorano. Questo comporta innumerevoli vantaggi, soprattutto in relazione all’ottimizzazione dei consumi energetici, potendo sfruttare, per esempio: ■ la differenza di temperatura con l’aria esterna o ambiente per raffreddarne uno che ha temperatura maggiore, senza dover ricorrere a sistemi di refrigerazione che utilizzano energia elettrica e altre risorse energetiche (sistema free cooling). Ciò è possibile sia durante la stagione calda, nelle ore notturne, sfruttando l’abbassamento della temperatura per raffrescare gli ambienti interni, che durante tutto l’anno, laddove sia richiesto raffreddare specifici ambienti. In inverno, l’aria fredda è già presente nell’ambiente esterno ed è quindi una risorsa fruibile in modo gratuito, risparmiando energia e innescando un sistema maggiormente sostenibile. A differenza della tecnologia chiller che richiede molta energia per raffreddare l’aria, utilizzare un sistema free cooling utilizzando l’aria esterna comporta un notevole risparmio in termini di costi;
■ i benefici della domotica inclusa una manutenzione più efficace;
■ il controllo ottimale della temperatura, umidità e qualità dell’aria.
Chiariti i vantaggi di un sistema HVAC, definiamone i componenti principali. Generalmente, tali sistemi sono composti da:
■ apparecchiature per la produzione dei fluidi termo-vettori (generatori), solitamente caldaie, gruppi frigoriferi, pompe di calore, deputate al riscaldamento o raffrescamento degli ambienti, fornendo o sottraendo calore all’aria da trattare;
■ sistemi per il trattamento dell’aria, utilizzati per regolare la quantità di aria in ingresso e in uscita, generalmente affiancati a sistemi di recupero del calore dell’aria interna. Spesso vengono utilizzate le Unità di Trattamento Aria (UTA);
■ sistemi di distribuzione dei fluidi termo-vettori che prevedono l’utilizzo di canalizzazioni d’aria o tubazioni per il trasporto dell’acqua aventi funzione di collegamento per fluidi termovettori e l’aria tra i punti di trattamento e gli ambienti da condizionare;
■ sistema di sensori (termostati, igrometri, rilevatori di CO2, etc.) per la regolazione del funzionamento dell’impianto alle effettive condizioni degli ambienti e per il continuo monitoraggio dei parametri ai fini della manutenzione predittiva del sistema;
■ unità terminali, ovvero bocchette, diffusori e griglie di estrazione per impianti aeraulici, oppure radiatori, ventilconvettori, pannelli radianti a soffitto/pavimento/pareti o battiscopa per sistemi idraulici;
■ sistemi di regolazione, necessari per garantire la corretta “erogazione” dei parametri descritti.
I sistemi HVAC possono inoltre essere classificati in funzione del tipo di fluido che alimenta le batterie di scambio termico dei terminali, distinguendoli nelle seguenti due macrocategorie:
■ impianti a fluido intermedio, nei quali il circuito termodinamico è separato dai terminali interni, quindi dall’ambiente da climatizzare, mediante un circuito intermedio percorso dal fluido termovettore. In questi impianti, l’acqua (o acqua glicolata) in uscita dalla pompa di calore o chiller alimenta le batterie di scambio presenti nei terminali, sottraendo o cedendo calore all’aria che le attraversa;
■ impianti a espansione diretta, nei quali le batterie di scambio dei terminali, ovvero l’evaporatore o il condensatore del circuito, sono alimentate direttamente dal fluido termodinamico.
Un’ulteriore suddivisione può essere effettuata in relazione al posizionamento dei terminali interni. Di conseguenza, gli impianti possono essere classificati in:
■ impianti ad aria, in cui il terminale è posizionato all’esterno, fuori dall’ambiente da climatizzare, ed è collegato a esso mediante canalizzazioni. Le condizioni termo-igrometriche di progetto vengono raggiunte mediante lo scambio di energia tra l’aria in ingresso con quella presente in ambiente;
■ impianti ad acqua, in cui il terminale è posizionato all’interno dell’ambiente da climatizzare e lo scambio di energia con l’acqua del circuito idraulico avviene direttamente in ambiente, in funzione delle condizioni imposte;
■ impianti misti, nei quali una parte di energia viene fornita dai terminali presenti all’interno e una parte dalle canalizzazioni entranti in ambiente. Solitamente, in questa tipologia di sistemi, la parte ad acqua regola la temperatura degli ambienti, mentre alla parte ad aria viene affidata la regolazione della qualità dell’aria.
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LA CORRETTA PROGETTAZIONE
DEGLI IMPIANTI: LE NORME UNI
Per quanto riguarda la progettazione, l’esercizio, il controllo e la manutenzione degli impianti termici, le norme UNI di riferimento sono diverse. In particolare, per la progettazione di impianti di climatizzazione, occorre distinguere tra:
■ sistemi per la produzione del calore;
■ sistemi per il raffrescamento;
■ impianti per il trattamento dell’aria. In merito alla produzione di calore, le possibili soluzioni vanno dalle classiche caldaie o pompe di calore fino a sistemi ibridi con integrazione di più generatori, fra i quali anche unità multiservizio o a fonti rinnovabili.
Per i sistemi di raffrescamento, ci si può avvalere di pompe di calore o gruppi frigo, attraverso soluzioni di climatizzazione tradizionale o a espansione diretta. Infine, le unità di trattamento dell’aria (UTA), oltre al condizionamento degli ambienti, consentono una maggiore regolazione di parametri quali umidità e presenza di inquinanti.
Per quanto riguarda il progetto dell’impianto di riscaldamento è bene ricordare che è obbligatorio nei casi di:
■ nuova installazione;
■ sostituzione del generatore di calore quando questo supera i 35 kW di potenza termica;
■ installazione di generatori con aumento di potenza maggiore al 10% rispetto al valore preesistente;
■ ristrutturazione di impianto termico, intesa come modifica del sistema di:
■ emissione + generazione (es. da radiatori a impianto a pavimento + cambio caldaia);
■ distribuzione + generazione (es. circuiti/ pompe, + cambio caldaia);
■ emissione + distribuzione (es. da radiatori a impianto a pavimento + modifica dei circuiti);
■ quando la somma delle potenze dei generatori sostituiti all’interno di un edificio supera complessivamente i 100 kW
Le norme UNI di riferimento per la progettazione e il dimensionamento di impianti di riscaldamento ad acqua calda sono:
■ la UNI 10412:2006, che si riferisce, nella prima parte, a impianti di riscaldamento alimentati da generatori di calore tradizionali, che utilizzano, quale fluido termovettore, acqua calda a una temperatura non maggiore di 110 °C; nella seconda, aggiornata e integrata dalla UNI 10412-2:2009, a impianti con apparecchi per il riscaldamento di tipo domestico, alimentati a combustibile solido con caldaia incorporata e potenza complessiva al focolare non superiore a di 35 kW.
■ la UNI 8364: 2007 – “Impianti di riscaldamento. Istruzioni per l’esercizio, la conduzione, il controllo e la manutenzione degli impianti termici ad acqua calda alimentati con combustibile solido, liquido e gassoso, aventi potenza termica del focolare maggiore di 35 kW e destinati a usi civili” con la quale viene sancita la manutenzione degli impianti almeno una volta all’anno.
■ la UNI 10436:2019 – “Caldaie a gas con portata termica nominale non maggiore di 35 kW - Controllo e manutenzione” con la quale si stabilisce una manutenzione annuale anche per gli impianti termici con potenza inferiore ai 35 kW, a uso residenziale, in assenza delle informazioni da parte del produttore o dell’installatore.
■ la UNI 9182:2014 – “Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e calda - Progettazione, installazione e collaudo”, regola il dimensionamento delle reti di distribuzione dell’acqua, sia essa destinata al consumo umano o per climatizzazione, e rappresenta per progettisti e installatori un supporto normativo integrato degli argomenti non trattati nelle norme tecniche europee serie UNI EN 806, quali il metodo di calcolo dettagliato delle portate e la rete di ricircolo. La norma non è più allineata all’evoluzione in atto, quindi nei prossimi anni necessiterà di un aggiornamento.
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Oltre a quelle considerate per la parte di progettazione, tra le norme UNI più importanti, è opportuno segnalare:
■ UNI 10339:1995 – “Impianti aeraulici ai fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura”. La norma fornisce una classificazione degli impianti, la definizione dei requisiti minimi e i valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento degli impianti aeraulici.
■ UNI EN 14825:2019 – “Condizionatori d’aria, refrigeratori di liquido e pompe di calore, con compressore elettrico, per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti - Metodi di prova e valutazione a carico parziale e calcolo del rendimento stagionale”. La norma si applica alle unità prodotte in serie definite nella UNI EN 14511-1 e fornisce le temperature e le condizioni a carico parziale e i metodi di calcolo per la determinazione dei coefficienti di prestazione energetica stagionale (SEER e SEERon), i coefficienti di rendimento stagionale (SCOP, SCOPon e SCOPnet) e l’efficienza media stagionale per il raffrescamento degli ambienti ηs, l’efficienza media stagionale per il riscaldamento degli ambienti ηs, h e il rapporto di efficienza energetica stagionale SEPR (fonte: certifico.com - https://bit.ly/44h7V1t).
■ UNI 8065:2019 – “Trattamento dell’acqua negli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva, per la produzione di acqua calda sanitaria e negli impianti solari termici” è la norma di riferimento per il trattamento dell’acqua sia ai fini dell’efficientamento energetico che della salvaguardia degli impianti dai danni dovuti all’errato trattamento dell’acqua. L’aggiornamento 2019 della Norma UNI 8065, si adegua al DM 26/06/2015 Requisiti Minimi.
■ UNI EN 12237:2004 – “Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte - Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica”. Questa norma specifica i requisiti e i metodi di prova relativi alla resistenza e alla tenuta delle condotte circolari utilizzate negli impianti di condizionamento e ventilazione degli edifici, fondamentali per la corretta progettazione della componentistica di un impianto ai fini di performance e rendimento ottimali.
La specifica tecnica UNI TS 11300:2014, e successive modifiche e integrazioni, recepisce la Direttiva europea 2002/91/ CE e fornisce una serie di dati e di metodi per il calcolo del fabbisogno di energia termica dell’edificio, sia per la climatizzazione estiva che per quella invernale. La norma rappresenta una metodologia di calcolo univoca per la determinazione della prestazione energetica, ovvero della “quantità annua di energia primaria effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi a un uso
standard dell’edificio: la climatizzazione invernale, la climatizzazione estiva, la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, la ventilazione e l’illuminazione” e vengono precisati i parametri che concorrono alla definizione della prestazione energetica per ogni servizio presente all’interno di un edificio fabbisogno energetico connesso alla vita dell’edificio. La norma è suddivisa in sei parti.
LE NORME PER IL CALCOLO ENERGETICO IN REGIME DINAMICO
Le norme tecniche UNI TS 11300, utilizzate per la stima dei consumi energetici degli edifici, impongono un metodo di calcolo in regime stazionario. Tuttavia oggi è possibile effettuare delle simulazioni sia in regime stazionario o semi-stazionario, che dinamico, che si differenziano per l’arco temporale su cui si effettua la valutazione. Se, infatti, nel regime stazionario l’intervallo di tempo considerato coincide con le stagioni di riscaldamento, il che si traduce in valori climatici esterni medi e condizioni interne e di funzionamento dell’impianto costanti, la simulazione del comportamento di un edificio è molto meno precisa e realistica rispetto a quella resa possibile in regime dinamico, in cui vengono considerati tutti i fattori variabili che incidono sul comportamento di un edificio e il bilancio energetico che ne consegue. In particolare nel caso del raffrescamento, l’effetto della rapida variazione delle condizioni esterne (temperatura, umidità, radiazione solare), oltre che di quelle interne, rende molto poco affidabili i risultati ottenuti con metodi di calcolo statici su base mensile. Da marzo 2018, sono entrate in vigore le UNI EN ISO 52016 e UNI EN ISO 52017 che introducono il calcolo energetico degli edifici in regime dinamico. Il metodo di calcolo dinamico orario garantisce risultati più attendibili perché tiene conto delle condizioni d’uso reali dell’edificio e, in più, è comprensibile, altamente riproducibile e trasparente.
LE NORME IN MATERIA AMBIENTALE
Come già accennato, le pompe di calore (PdC) sono considerate uno strumento prioritario per la sfida della decarbonizzazione, grazie allo sfruttamento di una quota parte di energia rinnovabile derivante da risorse quali aria, acqua e terreno e alla locale limitazione dell’immissione di inquinanti in atmosfera. Sempre più frequentemente, a esse viene affidata la climatizzazione degli ambienti. Tuttavia, la crescente diffusione di queste unità funzionanti a gas refrigerante ha spinto la Comunità Europea a emanare una serie di provvedimenti finalizzati alla regolazione dell’utilizzo di tali fluidi. Alcune categorie di gas fluorurati, infatti, come per esempio gli idrofluorocarburi (HFC), attualmente in
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uso come refrigeranti negli apparecchi di riscaldamento e raffreddamento come unità di condizionamento d’aria e pompe di calore, pur rispettando lo strato di ozono, sono di fatto gas a effetto serra, spesso molto più potenti della CO2
Tra le numerose norme che limitano l’utilizzo di gas dannosi, è bene ricordare:
■ la Normativa F-Gas, ovvero la norma UE 517/2014, nata sugli accordi presi all’interno del Protocollo di Montreal del 1987.
■ La norma UNI EN 378:2017, recante “Sistemi di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali”, che specifica i requisiti per la sicurezza delle persone e dei beni e fornisce una guida per la tutela dell’ambiente, stabilendo le procedure per l’esercizio e la manutenzione degli impianti a gas refrigerante.
Lo scorso aprile 2022, è stata pubblicata la nuova proposta di revisione al Regolamento UE 517/2014, ovvero il Regolamento Europeo F-Gas (gas fluorurati) che andrà in vigore dal 1° gennaio 2024 e contribuirà in modo determinante all’evoluzione del settore nei prossimi anni. La proposta, attualmente in fase di negoziazione a livello di Parlamento e Consiglio Europei, contiene il taglio netto delle quote d’uso di HFC che, secondo le Associazioni di riferimento dei settori della refrigerazione, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore (Area - Associazione Europea dei Tecnici della refrigerazione, della climatizzazione e delle pompe di calore, Ehpa - European Heat Pump Association, Epee - European Partnership for Energy and the Environment), comporta limitazioni che, a lungo termine, rischiano di essere limitanti, penalizzando anche l’installazione delle nuove pompe di calore. In un comunicato congiunto si legge che “la proposta contiene nuovi preoccupanti divieti su alcune attrezzature critiche per la buona riuscita del processo di decarbonizzazione dell’Europa e una proposta di riduzione graduale insostenibile. Questi, a fronte della scarsità di alternative e di installatori qualificati, “rallenteranno” in modo massiccio l’installazione di pompe di calore e delle altre soluzioni di riscaldamento e raffreddamento necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE per il 2030, nonché gli obiettivi geopolitici espressi nella recente comunicazione #REPowerEU della Commissione Europea”. È inoltre opportuno precisare che l’attuale quota del Regolamento Europeo F-Gas riduce già l’uso di HFC dell’88% entro il 2030.
SISTEMI IBRIDI: COSA SONO?
Un impianto di riscaldamento si definisce ibrido quando risulta dalla combinazione di due generatori di calore, alimentati da fonti di energia diverse, solitamente:
■ una caldaia a condensazione, alimentata a GPL o metano, indicata come unità interna perché installata all’interno; ■ una pompa di calore (PdC), aria-aria o aria-acqua, identificata come unità esterna perché installata all’esterno.
Il sistema ibrido consente il riscaldamento e il raffrescamento estivo delle abitazioni, oltre alla produzione di acqua calda sanitaria (ACS), proponendo sempre, in funzione delle esigenze dell’edificio, il giusto mix energetico, ottenuto sfruttando al massimo le potenzialità dell’impianto. Questo mix permette di abbinare il sistema ibrido anche all’impianto di emissione esistente, sia esso a radiatori che a pavimento. In un tale sistema, la pompa di calore è sempre il generatore principale per le esigenze di riscaldamento. Quando la temperatura esterna scende al di sotto della soglia di efficienza della PdC si attiva la caldaia. Di volta in volta, al variare delle condizioni climatiche, si attiva il generatore più efficiente, consentendo un notevole risparmio energetico. Per esempio, quando la richiesta termica è molto elevata, la caldaia a condensazione ibrida erogherà il 100% del calore richiesto. Se la temperatura esterna si porta tra i -4 °C e i 7 °C, si attiveranno entrambi i generatori. Quando la temperatura supererà i 7 °C, sarà la pompa a gestire completamente in autonomia la temperatura.
I VANTAGGI DI UN IMPIANTO IBRIDO
I sistemi ibridi hanno avuto un notevole impiego negli ultimi anni in quanto consentono di superare alcune problematiche legate alla scelta del sistema di riscaldamento nel settore residenziale. Nonostante, infatti, le pompe di calore rappresentino una delle tecnologie più promettenti per la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento, tanto da essere considerate dalla Commissione europea come uno degli strumenti per la riduzione di consumo di gas e il raggiungimento degli obiettivi di elettrificazione fissati nel New Green Deal UE, il COP e la potenza termica, e quindi l’efficienza delle pompe, restano dipendenti dalle temperature della sorgente e del pozzo caldo, fattore che limita il loro impiego negli edifici esistenti. I risultati di uno studio di simulazione di Erica Roccatello e Marco Baratieri, della Libera Università di Bolzano, Alessandro Prada e Paolo Baggio, dell’Università di Trento, e Cristian Zambrelli di Immergas spa, pubblicato su Aicarr Journal n. 74 (https://bit.ly/3oLvfnG), mostrano che la tecnologia del sistema ibrido, evita, grazie all’adozione di un generatore ausiliario che opera in affiancamento o in sostituzione della pompa di calore, il (sovra)dimensionamento della pompa per l’intero carico termico e/o per le condizioni operative più critiche. Nel confronto tra un sistema ibrido e un sistema monovalente con pompa di calore, nel caso di retrofit di impianti esistenti, soprattutto laddove siano presenti radiatori
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Sostenibile per l’uomo, l’ambiente e l’architettura
Sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni, gli impianti in pompa di calore rappresentano la soluzione più all’avanguardia per gestire full electric il comfort climatico e la produzione di ACS, in modo efficiente e sfruttando le rinnovabili. In questo contesto, Olimpia Splendid propone un sistema innovativo che rende questo impianto ancora più sostenibile dal punto di vista economico, ambientale ed architettonico. Cuore del sistema è una pompa di calore residenziale polivalente, che al circuito frigorifero dedicato alla produzione di ACS affianca quello per il comfort climatico, operando in parallelo. Rispetto alle configurazioni più diffuse, con pompa di calore aria-acqua abbinata ad uno scaldacqua in pompa di calore, la contemporaneità di funzionamento rende possibile alzare l’efficienza (recupero di calore durante il raffrescamento), incrementare l’auto-consumo dell’energia fotovoltaica (accumulo sanitario fino a 75 °C), aumentare la quantità di ACS disponibile (con tempi rapidi di reintegro) e ridurre gli ingombri (volume bollitore inferiore fino al 30%). Caratteristica, quest’ultima, sempre più importante per l’architettura moderna e che Olimpia Splendid soddisfa attraverso diverse configurazioni, anche ad incasso e semi-incasso.
Coerente con queste promesse è anche l’offerta di terminali d’impianto. Per distribuire tutto l’anno il comfort climatico in ambiente,
l’azienda propone dei ventilradiatori che funzionano per convenzione forzata e, durante l’inverno, anche per convezione naturale e irraggiamento (dunque a ventilatore spento). Disponibili anch’essi in diverse configurazioni e a incasso, si inseriscono in armonia con l’interior design di ogni ambiente, grazie ai volumi ridotti e all’estetica minimale.
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QUADRO NORMATIVO
Le Direttive sull’efficienza energetica
Oltre al Green Deal , di cui abbiamo già accennato, per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Comunità Europea in materia di efficienza energetica, negli anni sono state emanate diverse direttive a livello europeo, a partire dalla EPBD “Energy Performance Building Directive” 2002/91/CE, successivamente abrogata dalla EPBD recast 2010/31/UE, con la quale veniva introdotto il concetto di nZEB, Nearly Zero Energy Building , acronimo utilizzato per definire un edificio il cui consumo energetico è quasi pari a zero e in ogni caso coperto in misura significativa da fonti rinnovabili. Di più recente pubblicazione è la Direttiva 2018/844, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica (Testo rilevante ai fini del SEE), e delinea il quadro politico per l’energia e il clima per il 2030, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% rispetto al 1990, incentivando gli nZEB e innalzando le soglie prestazionali relative ai sistemi di climatizzazione degli edifici mediante l’uso di sistemi automatici di regolazione, monitoraggio e controllo (BMS). Tramite queste Direttive viene introdotto il concetto di diagnosi energetica, inteso come “una procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico e a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici che si applica nel settore pubblico, privato e nelle imprese”. In Italia, l’obbligo di effettuare periodicamente la diagnosi energetica, viene introdotto, per alcuni soggetti, con il D.Lgs 102/2014 in attuazione della Direttiva Europea 2021/27/UE sull’efficienza energetica, successivamente aggiornato con il D.Lgs. 73/2020 del 14 luglio 2020. In particolare, si stabilisce che le Diagnosi Energetiche possono essere eseguite solamente da soggetti certificati come ESCo (secondo la norma UNI 11352) ed EGE (secondo la norma UNI 11339) e che l’esonero dall’obbligo di diagnosi energetica valga per le grandi imprese con un consumo annuo inferiore a 50 tep valutato su tutti i siti di pertinenza.
La normativa italiana
Nel panorama legislativo italiano, in materia di efficienza energetica, la norma di riferimento è la Legge 10 del 9 gennaio 1991 “Norme in materia di uso
per i quali la sostituzione con pannelli radianti è di difficile realizzazione, il primo consente infatti notevoli risparmi di energia primaria e di ridurre considerevolmente la taglia della pompa di calore, evitando, appunto, il problema del sovradimensionamento. I vantaggi di un impianto ibrido, quindi, sono sia di natura economica che di comfort e di impatto ambientale: i risparmi variano dal 30% al 50%, in funzione del combustibile utilizzato. Il limitato ricorso alle fonti fossili in termini di consumo consente di ridurre i costi di gestione dell’impianto e le relative emissioni di CO2, grazie a un’elevata efficienza energetica della pompa di calore. Un risparmio ancora maggiore qualora venga abbinato al sistema anche un impianto fotovoltaico. Ulteriori fattori positivi sono determinati dalla facilità di installazione dell’impianto, dalla possibilità di sfruttare l’impianto anche per il condizionamento in estate e dall’immediata disponibilità di acqua calda sanitaria, la cui produzione risulta del 20% più efficiente.
LE CALDAIE A IDROGENO
L’idrogeno (H2) è considerato uno dei vettori abilitanti la decarbonizzazione del sistema energetico, sul quale viene riposta grande fiducia a livello globale per far fronte alle sfide climatiche, poiché può immagazzinare e fornire grandi quantità di energia per unità di massa senza generare emissioni di CO2 durante la combustione. I vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’idrogeno come combustibile sono numerosi, per questo avrà un ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea a breve e lungo termine. Oltre alla riduzione delle emissioni di gas serra, l’idrogeno ha infatti un’elevata efficienza energetica, è l’elemento più semplice e più abbondante del Sistema Solare, sulla Terra esiste in quantità quasi illimitate e può essere trasportato con facilità lungo gasdotti. Un solo chilogrammo di H2 è in grado di sviluppare 142 MJ di energia, contro i 56 del gas naturale, i
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SEGUE A PAGINA 45
45-46 di benzina, diesel o kerosene, i 30-32 del carbone e i 16 della legna.
Sul mercato italiano, alcune realtà italiane particolarmente impegnate nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie all’idrogeno, hanno già presentato modelli di generatori di calore alimentati a idrogeno, interamente progettati e costruiti in Italia, capaci di superare le problematiche iniziali relative ai primi prototipi e di garantire un elevato livello di efficienza energetica.
Il funzionamento della caldaia a idrogeno si basa su bruciatori di tipo catalitico e sulla presenza, nel sistema, di idrogeno allo stato gassoso: in un canale di reazione dedicato, si avvia un processo di ossidazione dell’idrogeno, grazie all’azione di un agente catalizzatore auto-innescante, senza ricorrere all’energia elettrica.
L’idrogeno, combinato con l’ossigeno normalmente presente nell’atmosfera, genera energia termica, immediatamente recuperabile e utilizzabile per il riscaldamento dell’ambiente e dell’acqua degli impianti domestici. I sistemi radianti di climatizzazione, inoltre, costituiscono l’alleato ideale delle caldaie a idrogeno nel massimizzare i rendimenti del sistema.
Non contenendo per natura carbonio tra i suoi reagenti, le reazioni catalitiche che riguardano l’idrogeno non emettono anidride carbonica (CO2). Inoltre, rimanendo al di sotto 300 °C, i processi di combustione dell’idrogeno non generano ossidi di azoto (NOx), tra i responsabili dell’assottigliamento dello strato di ozono nonché del fenomeno delle piogge acide.
Essendo il vapore acqueo l’unico prodotto di scarto della produzione di energia termica mediante caldaia a idrogeno, l’impatto sull’ambiente è decisamente positivo. La “carbon neutrality” di questo vettore, quindi, non si limita agli impieghi finali, ma riguarda anche il processo di produzione iniziale. Il cosiddetto “idrogeno verde”, infatti, viene prodotto attraverso l’elettrolisi dell’acqua in un elettrolizzatore alimentato a energia elettrica in cui le fonti sono rinnovabili e le emissioni di gas climalteranti risultano nulle o quasi nulle.
razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”. Negli anni, l’attuazione e il recepimento delle direttive emanate a livello europeo ha dato vita a una serie di decreti legislativi, tra i quali è opportuno ricordare:
■ DPR 412/1993 e ss.mm.ii., ovvero il Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, con il quale sono stati introdotti le 6 zone climatiche, dalla A alla F, in ordine crescente e il concetto dei “Gradi Giorno” (GG).
■ D.Lgs. 192/2005, emanato in risposta alla EPBD 2002/91/CE, “stabilisce i criteri e le condizioni per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione, l’integrazione di fonti rinnovabili di energia e la diversificazione energetica”. Con questo decreto è stata regolamentata la metodologia e sono stati introdotti alcuni requisiti di minimo per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici e la gestione manutentiva degli impianti, con ispezioni periodiche per gli impianti HVAC; sono stati definiti i criteri generali per la certificazione energetica e quelli per garantire la qualifica e l’obiettività degli esperti incaricati per la certificazione energetica e per le ispezioni degli impianti.
■ D.Lgs. 115/2008, pubblicato per “l’attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE”, definisce un quadro normativo per il miglioramento dell’efficienza degli usi finali di energia, in relazione alla limitazione della problematica connessa con l’approvvigionamento delle risorse e con l’inquinamento atmosferico, e introduce delle semplificazioni giuridiche e finanziarie per la limitazione degli ostacoli allo sviluppo energeticamente sostenibile. Nel decreto vengono inoltre individuate le metodologie di calcolo per la certificazione energetica, imponendo l’obbligo di riferimento alla specifica tecnica UNI TS 11300 per le parti 1 e 2 (calcolo del fabbisogno energetico degli edifici).
■ DPR 59/2009, che sancisce l’obbligo di adottare le specifiche tecniche contenute nella UNI TS 11300, stabilendo le condizioni a cui devono sottostare i parametri che indicano la prestazione energetica in regime invernale ed estivo e mettendoli in relazione con i valori riportati nel D.Lgs. 192/2005.
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Come la fenice…
Sarà lo Studio Marco Piva a far rinascere la facciata dell’edificio milanese che nell’estate del 2021 fu distrutto da un incendio
a cura della REDAZIONE
Il 29 agosto 2021 un incendio incredibile per velocità di propagazione ha distrutto il complesso di Via Antonini 32 a Milano. Fortunatamente nessuna vittima, ma le 80 famiglie coinvolte hanno perso tutto in pochi minuti: 17
unità abitative completamente distrutte, 26 irrimediabilmente danneggiate e le altre con gravi ammaloramenti.
Dopo un anno e mezzo dalla tragica vicenda, lo scorso 31 marzo è stato finalmente presentato il progetto architettonico
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dello Studio Marco Piva che vedrà la rinascita della Torre Antonini e, contestualmente, è stata inaugurata la mostra “La Rinascita della Fenice” (vedi Box), con il patrocinio del Comune di Milano e di Regione Lombardia. Il nuovo edificio, dichiarato dal Comune di Milano “simbolo urbano della città”, si inserisce in un’area di grande fermento progettuale, oggetto della rigenerazione urbana dello scalo di Porta Romana e del quartiere Symbiosis, con l’obiettivo di riqualificare tutte le zone interessate entro le prossime olimpiadi del 2026.
Sono estremamente orgoglioso che il progetto del mio Studio sia stato selezionato. Milano è il luogo dove sono nato e che ho scelto come base della mia attività internazionale: contribuire alla ricostruzione e riqualificazione di un edificio nella mia città, donandogli nuova vita, è per me fonte di stimolo ed entusiasmo. Ringrazio i condomini per aver creduto nella nostra proposta progettuale
MARCO PIVA, designer e architetto
“ “
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LA RINASCITA DELLA FENICE
La mostra fotografica – “la Rinascita della Fenice” – è un percorso per immagini e filmati che ha lo scopo non solo di ripercorrere tutte le fasi della vicenda, ma che deve essere un monito affinché avvenimenti di questo tipo non abbiano a ripetersi, impegnando le autorità politiche a una riflessione sui meccanismi di controllo dei materiali da costruzione degli edifici e a colmare un vuoto legislativo che impedisce alle stesse di aiutare compiutamente chi dovesse essere
colpito da eventi come questi. Le immagini scelte grazie al documentarista dei vigili del fuoco, Roberto Boso, e al fotografo urbano, Andrea Cherchi, rappresentano il dramma che gli sfollati hanno vissuto, con l’intento di focalizzare l’attenzione su questi aspetti evitando qualsiasi tipo di spettacolarizzazione delle stesse. La mostra, ora conclusa, si è tenuta a “Dazi Milano” dal 31 marzo al 9 aprile 2023 e verrà riproposta in un’altra location milanese, in fase di definizione.
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IL PROGETTO
Il progetto interviene per ricostruire in parte l’architettura della torre preesistente, caratterizzandola con una particolare morfologia che nasce dalla memoria dell’edificio precedente e si traduce in una moderna soluzione architettonica. Il concept progettuale propone dei loggiati che, avvolgendo l’intero edificio, instaurano un dialogo col territorio circostante e definiscono degli spazi esterni vivibili e scenografici: un’estetica morbida dalle forme sinuose che come leggeri ed eleganti nastri cingono l’edificio. L’edificio – con due livelli interrati – si sviluppa per 19 piani fuori terra per un totale di circa 70 metri di altezza. Partendo dai piani bassi, l’eleganza dinamica dei parapetti si sviluppa per l’intera altezza della torre in modo fluido, addolcendone il profilo complessivo. Uno speciale inserto vetrato,
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elemento stilistico che caratterizza gli edifici progettati dallo Studio, è stato inserito con un andamento irregolare in ogni parapetto al fine di poter godere di suggestive viste sulla città di Milano.
GREEN WAVE
Il progetto di Torre Antonini –come gli ultimi progetti residenziali milanesi firmati SMP – segue il concept di “Green Wave” ideato da Marco Piva: la proposta di uno stile di vita urbano innovativo e contemporaneo che si manifesta attraverso la selezione di finiture e materiali di alto livello e un’estrema cura per ogni dettaglio degli spazi esterni, che si caratterizzano come nuovi luoghi dell’abitare confortevoli e funzionali.
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I luoghi dell’outdoor delle rinate logge definiscono uno spazio esterno che combina ricerca, inventiva e funzionalità: dal primo obiettivo quale aumentare le superfici private esterne alla successiva implementazione di brise soleil scorrevoli su tutte le facciate per schermare l’esposizione solare. In prossimità dei corpi di risalita sono previste fioriere fisse e griglie verticali coperte dal verde, utili ad aumentare la privacy e la riservatezza delle terrazze adiacenti. L’intento dello Studio è stato quello di creare un nuovo luogo dell’abitare in un rapporto osmotico fra la Torre e il suo paesaggio circostante, tra spazi indoor e outdoor, favorendo al contempo la necessaria intimità domestica. In una città come Milano, in costante evoluzione è fondamentale ripensare e riprogettare tutti i luoghi dell’abitare per immergersi in una nuova realtà di forme, materiali ed emozioni.
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La rinascita di un vecchio cottage
A Melbourne, OOF! Architecture ha ristrutturato un cottage in legno, trasformandolo in una residenza-ufficio, ma anche laboratorio giocoso
a cura di FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO
DOPO n.103 www.casaeclima.com 52 DENTRO L’OBIETTIVO
PRIMA
Nel sobborgo di Newport a Melbourne, in Australia, un grazioso ma ormai cadente cottage in legno è stato ristrutturato per far posto a una nuova abitazione multifunzionale adibita a residenza, ufficio e laboratorio. Gli adulti del nucleo famigliare, che lavorano da casa, dispongono ora di spazi idonei alla loro attività all’interno di una villa totalmente pensata con spontaneità ed equilibrio tra spazi esterni e interni, che sfrutta completamente il lotto su cui sorge, incastonato in un tipico quartiere residenziale australiano. L’estro e la creatività dei committenti, nel caso della Gantry House , sono andati a braccetto con quello degli architetti, creando una vera esplosione di colori, stili e intrecci, che fanno sembrare l’abitazione un piccolo parco giochi; nascoste nel tripudio visivo trovano spazio cinque camere da letto, spazi di lavoro, una cucina, una biblioteca e un grande giardino, vissuto anch’esso come parte integrante della vita quotidiana.
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MOSTRARE E NON CELARE
Concettualmente il desiderio di mostrare, anziché nascondere si è tradotto in pratica nella scelta di lasciare i materiali totalmente a vista. È così che gli elementi lignei che richiamano l’antica struttura della vecchia residenza non sono stati dipinti; è così che le parti di muratura sono a nudo, in parte con spazzolate irregolari di bianco a rappresentare la malta di fissaggio. Ma è soprattutto con gli elementi in carpenteria metallica che si crea un importante gioco materico. All’esterno le strutture portanti in acciaio sono lasciate nel loro colore
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naturale, in grigio-argento, protendendosi in un importante aggetto che crea un pergolato che si estende su una porzione rilevante del giardino. All’interno gli stessi elementi reticolari sono dipinti in arancione, vivacizzando l’ambiente e rendendolo molto caldo e accogliente. Le travature reticolari in acciaio sono costituite da profili a L, accoppiati tra loro per generare montanti e traversi. Ogni singola travatura è stata saldata in officina e installata in loco su colonne tubolari metalliche a sezione quadrata. Gli elementi in acciaio risultano molto sottili e sono esigui i puntuali appoggi all’interno dell’area living principale. I collegamenti con le aree di studio, lavoro e le camere da letto sono garantiti da scale in acciaio rivestite lateralmente da doghe lignee, mentre i gradini sono in lamiera microforata. Tutti gli elementi costruttivi sono studiati su misura, persino il “tunnel” che permette l’accesso ai cani della famiglia direttamente al giardino.
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SCHEDA PROGETTO
LUOGO Melbourne - Newport, Australia
COMMITTENTE E IMPRESA
Privato
PROGETTO ARCHITETTONICO
E INTERIOR DESIGN
OOF! Architecture - Fooi-Ling Khoo + Jack Wilkinson
PROGETTO STRUTTURALE
Structural Edge
Consulting Engineers
DL
Anthony Middling & Associates
IMPRESA
Complete Builders Insight
COSTRUTTORI METALLICI
JTK Metalcraft (involucri),
MKM Structural Steel (strutture metalliche), Star Sheet Metal (lamiere)
TUTTE LE FOTOGRAFIE
SONO DI
Tatjana Plitt
Courtesy of Fondazione Promozione Acciaio
L’utilizzo di opportuni isolamenti, di materiale riciclato, l’impiego di vetrate basso emissive e sistemi di aerazione altamente tecnologici (che consentono di non impiegare sistemi di climatizzazione elettrici), il recupero dell’acqua piovana e il riutilizzo di parte delle acque di scarico sono tra gli elementi che fanno di questo progetto un’eccellenza anche a livello di efficienza energetica. Sulla via d’accesso, infine, la Gantry House non ha voluto rompere la continuità tipica delle villette in legno del quartiere, mantenendo un aspetto quasi rurale e compito. All’orizzonte emerge tuttavia il vertice acuto della copertura metallica quasi a segnare un invito a entrare nel paese delle meraviglie e scoprire cosa vi è celato.
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PREZZI INFORMATIVI DELL’EDILIZIA www.build.it I PREZZARI dei Bonus edilizi
Riqualificazione energetica di un maso
Nelle campagne fuori Bolzano non solo la sostituzione di tre caldaie, ma anche un intervento consistente sull’involucro
DAVIDE GIGLI
L’edificio oggetto di intervento è una costruzione isolata, composta da tre unità abitative su due livelli, più alcune pertinenze al piano interrato (Figura 1). L’involucro – una struttura muraria in laterocemento
senza intercapedine – è privo di isolamento, semplicemente intonacato con serramenti a doppio vetro e telaio in legno, degradati dall’esposizione ai raggi solari e certamente con prestazioni non più adeguate agli standard attuali. La neces-
FIGURA 1. L’edificio
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sità di intervenire nasce dallo stato di degrado delle tre caldaie, ormai datate, che servivano i tre alloggi e sulle quali ogni ulteriore intervento di manutenzione può essere assimilabile a una forma di accanimento terapeutico (Figura 2). In una fase antecedente a questo progetto era stata prevista la sostituzione delle tre caldaie con un’unica pompa di calore di grande dimensione, collegata a un impianto fotovoltaico adeguatamente dimensionato, circa 14 kWp. Successivamente, questa soluzione è stata abbandonata e il progetto è ripartito dalle basi. Anziché intervenire solo sul lato impiantistico, è stato preso in considerazione un intervento consistente sull’involucro, compatibile con il budget a disposizione e con i risultati di calcolo attesi. Questa scelta è motivata anche dalla necessità di risanare alcune situazioni costruttive segnate dal tempo. Infatti, sul perimetro della costruzione si possono osservare segni di umidità di risalita, ammaloramenti e distacchi dell’intonaco dovuti all’azione del tempo e degli agenti atmosferici (Figura 3 e 4).
FIGURA 2. Le tre caldaie datate
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FIGURE 3 E 4. Umidità di risalita, ammaloramenti e distacchi dell’intonaco dovuti all’azione del tempo e degli agenti atmosferici
IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE
Ora l’intervento in progetto presenta una struttura più completa e organica, sebbene alcuni elementi non potranno essere presi in considerazione. Le tre caldaie esistenti saranno sostituite da un unico generatore di potenza ridotta, integrato da pannelli solari e un accumulo di circa 500 litri per l’acqua sanitaria. I consumi – sia per riscaldamento che per la produzione di ACS – saranno contabilizzati e i costi ripartiti in maniera proporzionale. Da tre caldaie di potenza utile pari a 31 x 3 kW si è passati a una caldaia da 85 kW nella prima ipotesi, per poi arrivare a una potenza di 35 kW nella soluzione finale, riducendo del 70% la potenza installata. Le finestre saranno sostituite con nuovi elementi a triplo vetro, nuove ante oscuranti e avvolgibili esterni. Sebbene un paio di finestre siano state sostituite pochi anni fa, la maggior parte dei serramenti non presenta caratteristiche congrue agli standard attuali (Figure 5 e 6). Verranno quindi sostituite insieme agli elementi oscuranti per ridurre anche gli apporti solari. L’edificio è libero sui quattro lati e la facciata a sud-ovest presenta notevoli segni di usura per irraggiamento.
Completando l’elenco delle intenzioni di progetto, verrà applicato un cappotto esterno in lana di roccia dallo spessore di 18 cm; sarà risanato il tetto, con un isolamento in fibra di legno di spessore complessivo 24 cm e su di esso sarà integrato un impianto fotovoltaico tripartito: tre impianti di taglio ridotto (3 o 4,5 kWp), uno per ciascun appartamento. In questo modo la produzione sarà suddivisa in tagli più piccoli e destinata alla copertura dei consumi dei singoli subalterni. Si sta inoltre valutando il costo dell’integrazione di batterie di accumulo. L’obiettivo complessivo è ridurre il fabbisogno energetico almeno del 50% e, di conseguenza, i costi, aumentando significativamente il comfort abitativo e migliorando l’estetica dell’edificio, necessaria dopo tanto tempo. Nel prossimo fascicolo di Casa&Clima numeri e dati; in particolare valutazione di ponti termici e trasmittanze.
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FIGURE 5 E 6. Finestre sostituite pochi anni fa, ma poco congrue agli standard attuali
Ospitalità su misura
Una riqualificazione che ha seguito i criteri della bioedilizia
a cura della REDAZIONE
Da qualche mese è stato inaugurato l’Open Hotel a Rimini, un albergo 4 stelle innovativo e sostenibile, con un design attento ai dettagli. Il progetto ha sviluppato il nuovo concetto di smart luxury per viaggiatori alla ricerca di comfort, qualità dei servizi e delle relazioni. Un hotel dalle linee contemporanee ed eleganti, frutto della consulenza di Polistudio A.E.S. La società di ingegneria ha sviluppato il progetto di ristrutturazione, coordinando tutte le fasi progettuali; si è occupata nello specifico della progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, antincendio, DL e sicurezza.
IL PROGETTO
In applicazione all’art. 57 del R.U.E. e all’art. 7-ter della L.R. n. 20/2000, l’intervento era finalizzato a recuperare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente grazie agli incentivi volumetrici. Gli edifici esistenti sono stati migliorati dal punto di vista sismico ed energetico, assicurando l’eliminazione delle barriere architettoniche e il rispetto dei requisiti igienico sanitari per le strutture ricettive. L’incentivo volumetrico – espresso in SC (superficie complessiva), quantificato sulla base dei livelli prestazionali raggiunti e in parte integrato dal recupero di super-
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ficie mediante la demolizione di volumi al piano terra – ha permesso di realizzare in posizione baricentrica e funzionale un nuovo corpo di fabbrica che accorpa i due edifici esistenti in un’unica struttura più funzionale. Si è trattato di un ampliamento centrale con struttura in cemento armato e tamponamenti a secco e cappotto termico in lana di vetro. Le nuove coperture risultano tutte adeguatamente isolate. Questo ampliamento ha dato la possibilità di recuperare uno spazio dedicato a due suite in copertura nella parte centrale, mentre la terza suite si trova sulla copertura della vecchia pensione “Pick Nick”.
GLI SPAZI
Al piano terra sono stati ricavati i locali destinati all’accoglienza: bar, ristorante, spazi comuni, servizi igienici per il personale e per il pubblico. Nei 4 piani superiori si distribuiscono le 36 camere per 66 posti letto. All’ultimo piano, dove si trovano le tre suite con giardino pensile privato, trova spazio un angolo di benessere comune con vasca idromassaggio immersa nel verde.
PAROLA AI PROGETTISTI
Il parere dei progettisti di Polistudio A.E.S. che si sono occupati degli aspetti architettonici, strutturali e impiantistici.
C&C: Dal punto di vista architettonico, quali erano gli obiettivi iniziali da cui è partito tutto il progetto e come li avete perseguiti?
I proprietari desideravano realizzare un nuovo hotel a partire da due alberghi esistenti attigui. Avevamo due ipotesi da verificare: la demolizione e ricostruzione o la ristrutturazione edilizia. In seguito a un’attenta valutazione delle normative locali, abbiamo optato per un intervento di ristrutturazione edilizia, ottenendo incentivi volumetrici grazie all’applicazione del regolamento della bioedilizia. Questa opportunità ci ha permesso di procedere con un intervento di ampliamento ed accorpamento delle due strutture ricettive esistenti.
Qual è stata la sfida principale nella ristrutturazione dell’edificio?
Di certo la sfida principale è stata quella di riqualificare due edifici ricettivi risalenti agli anni ‘60, attenendosi ai requisiti di bioedilizia richiesti. Oltre al contenimento energetico, i principi progettuali della bioedilizia devono considerare anche l’integrazione urbanistica/paesaggistica, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, nonché l’impatto ambientale dei prodotti per la costruzione attraverso l’analisi del loro ciclo di vita LCA (Life Cicle Assessment). Inoltre, va considerato l’impatto della fase di edificazione e la valutazione previsionale degli impatti ambientali in fase: di gestione, di manutenzione/ riparazione, di demolizione e, a fine vita, del riciclo dei materiali edili.
In questo progetto sono stati utilizzati materiali naturali, privi di sostanze nocive e con minore radioattività possibile. Ci siamo focalizzati su un rapporto equilibrato tra isolamento termico e accumulo di calore, sulle temperature superficiali e sull’aria ambiente. Sono stati impiegati materiali igroscopici, in grado di assorbire l’acqua presente nell’atmosfera. Infine, si è prestata attenzione al contenimento del livello di umidità ambientale dovuta al processo costruttivo. Si è cercato di ottimizzare il clima e la protezione acustica passivi (inclusi gli infrasuoni).
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Le immagini rappresentano anche le attività di altri professionisti
Potete raccontarci il progetto dal punto di vista dell’intervento strutturale?
Dal punto di vista strutturale, gli edifici presentavano una grande quantità di murature non idonee alla funzione statica e abbiamo scelto di intervenire sostituendo un 60% della muratura esistente di basso livello con muratura adeguata. La demolizione è avvenuta per conci, con azioni di demolizione e sostituzione delle murature. Il lavoro è stato portato avanti per gradi: demolendo e ricostruendo prima un concio, poi un altro concio e così via. Si è inoltre eseguito un intervento di consolidamento delle fondazioni delle due strutture in muratura, con l’inserimento di una nuova soletta di fondazione, per migliorare la portanza sul terreno diminuendo le tensioni. Questo perché dai rilevamenti geologici era emersa la possibilità della liquefazione del terreno, per cui non era obbligatorio intervenire, essendo un intervento di miglioramento, ma abbiamo comunque optato per l’inserimento delle nuove solette, anziché travi, in modo da diminuire le tensioni sul terreno. I solai sono risultati non idonei alla funzione statica e sono stati in parte consolidati con dei nuovi cordoli interni e caldana di collegamento, in parte demoliti e ricostruiti, in funzione dello stato delle murature. Per esempio, gli ultimi due piani della pensione “Pick Nick”, costituiti interamente da muratura inadeguata (blocchi forati posizionati in orizzontale) sono stati completamente demoliti e i solai sono stati ricostruiti. Alcune murature sono state placcate, cioè sono state messe delle reti in acciaio da entrambi i lati, collegate con connettori passanti e rivestite con idonee malte per rimpacchettare la muratura di scarse caratteristiche. Sono state riallineate le aperture, in modo da regolarizzare i maschi murari e migliorare le capacità della muratura all’azione sismica orizzontale. Quindi, in sinergia con gli architetti, siamo riusciti a fare un’opera di riallineamento.
Per quanto riguarda le coperture, all’ultimo piano della vecchia pensione è stata inserita una nuova copertura in legno. Sull’altro lato abbiamo realizzato un locale tecnico in struttura metallica. Abbiamo, inoltre, consolidato il solaio della vecchia pensione per poter installare
FACCIATA
Una delle sfide più importanti è stata quella di dare un ordine, una proporzione all’aspetto esterno dell’edificio. Non era semplice unire due strutture distinte e con interpiani differenti. In facciata è stata realizzata una parete di verde verticale, un elemento accattivante, per poter dare un segno distintivo a questo edificio, ma che, nel contempo, potesse nascondere il giunto strutturale e conferire una proporzione al prospetto principale. La scelta della
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parete verde ha inoltre lo scopo di inserire l’edificio nel contesto circostante, riducendo l’impiego di materiali e risorse non rinnovabili. Essendo una facciata esposta a nord, si è optato per piante sempreverdi in grado di sopportare sbalzi di temperatura e di proteggere i muri.
I frangisole in facciata non hanno una funzione di protezione solare, ma puramente estetica. Inoltre, era necessario utilizzare materiali che potessero resistere alla salinità; per questo si è optato per l’alluminio con pellicola in finto legno. Sono state, inoltre, utilizzate due tipologie di tinteggiature per l’edificio: quella più scura (che definisce i piani più retrostanti) e quella in facciata con una colorazione più chiara, un bianco caldo.
ORIENTAMENTO DELL’EDIFICIO
Per comprendere meglio l’orientamento dell’edificio, è stato realizzato uno studio approfondito, avvalendosi di software all’avanguardia. Sono stati quindi creati modelli in Revit per capire l’incidenza solare sull’edificio e, sulla base di questo, sono stati fatti calcoli sul trattamento dell’incidenza solare e delle pareti dal punto di vista termico.
IMPIANTI E FONTI RINNOVABILI
L’impianto di climatizzazione invernale è dotato di un sistema per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone termiche. La copertura con fonti rinnovabili viene soddisfatta grazie all’utilizzo di un impianto fotovoltaico di potenza pari a 19,72kWp, di una pompa di calore del tipo aria-acqua per la produzione di ACS e di tre pompe di calore del tipo aria-aria ad alto rendimento per il servizio di riscaldamento e raffrescamento.
l’idromassaggio. Il corpo centrale, invece, era un corpo nuovo in cemento armato, giuntato alle due strutture con giunti consistenti (all’ultimo piano siamo arrivati a 22 cm). In caso di evento sismico, questo permette i movimenti senza che gli edifici interferiscano l’uno con l’altro. Il problema più importante emerso dai rilevamenti geologici, come anticipato, era quello della liquefazione del terreno, che si ha quando c’è uno strato consistente di sabbie che sono immerse nell’acqua e quando arriva l’evento sismico con conseguente scuotimento, esse tendono a dividersi e a creare come delle sabbie mobili. Per questo è importante ancorarsi sotto a questo strato di terreno. Abbiamo dovuto inserire nel terreno dei pali di 17 m di profondità per andare a innestarci nelle argille, non considerando tutta la parte immersa nelle sabbie ottenendo di fatto un modello numerico di calcolo analogo ad una palafitta. Abbiamo fatto uno studio approfondito per l’inserimento dei pali, attraverso una modellazione FEM, con gli elementi pali discretizzati per conci e vincolati attraverso molle che rappresentavano la rigidezza in funzione della profondità e del tipo di strato di terreno in cui erano immersi. La struttura è mista a telaio equivalente a pareti in c.c.a. gettato in opera, con pilastri e setti, soletta di fondazione di collegamento dei pali e solai in latero-cemento.
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Migliorare la qualità dell’aria in uno studio di registrazione
Tramite l’installazione di un sistema di ventilazione doppio flusso canalizzato sono stati ridotti i livelli di umidità tipicamente presenti in un seminterrato dalle pareti in pietra
a cura della REDAZIONE
FITT Agix® è stato scelto come soluzione di VMC doppio flusso ideale per la ristrutturazione di un locale seminterrato in zona Fuorigrotta (NA) all’interno di un edificio degli anni ’60 costruito in sassi con pareti spesse. Il sistema di ventilazione doppio flusso canalizzato è stato instal-
lato in un ambiente dagli spazi ristretti, migliorando la qualità dell’aria, garantendo la silenziosità dell’impianto e il controllo delle condizioni indoor e riducendo i livelli di umidità tipicamente presenti in un seminterrato dalle pareti in pietra. Il locale è stato poi adibito a sala di incisione per due cantautori italiani.
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IL CONTESTO E LA SCELTA DELLA VMC
La ditta esecutrice Ciro Savastano e Marco Contessa, addetto alla VMC, hanno ridisegnato il layout del seminterrato. Il piccolo spazio è stato ristrutturato per poter ospitare uno studio di registrazione: particolare attenzione è stata riservata al mantenimento della qualità dell’aria e al contenimento dei livelli di rumorosità dell’intero impianto di ventilazione.
Diversi motivi hanno portato l’impresa a scegliere un sistema di VMC. Primo fra tutti, la necessità di fornire una qualità dell’aria superiore, riducendo l’umidità dovuta al tipo di locale, un seminterrato. In secondo luogo, la possibilità di garantire un maggiore comfort indoor e condizioni ideali per un costante controllo sulla percentuale di umidità. Per il sistema di distribuzione dell’aria, inserito all’interno di un controsoffitto in cartongesso, è stato utilizzato un tubo preisolato dal diametro di 75 mm, rivestito esternamente da una guaina flessibile in polietilene (PE) espanso a cellule chiuse. La guaina, incollata alla superficie esterna, è in grado di conferire caratteristiche di isolamento acustico e termico. Quest’ultimo è particolarmente indicato nei sistemi soggetti a contrasto di temperature che possono quindi originare condensa.
I NUMERI DEL PROGETTO
Per la realizzazione dell’impianto di VMC a doppio flusso con recupero di calore è stata utilizzata un’unità di ventilazione dalla capacità di 150 mc/h a 100 Mpa, ideale per la superficie di 55 m2 della sala di registrazione. Per il passaggio delle tubazioni all’interno del controsoffitto sono stati utilizzati tre rotoli da 25 metri di tubo flessibile isolato dal diametro di 75 mm; due box di distribuzione reversibili a sei uscite hanno permesso il collegamento tra l’unità e le sei griglie di diffusione serie “White” da interni tramite i sei box di diffusione reversibile a doppia uscita sulle quali sono alloggiate le griglie a schermo piatto. Il tubo flessibile isolato microforato dal diametro di 160 mm è stato utilizzato per collegare l’unità di recupero e le due griglie da esterno serie Inox, da un lato, e l’unità e i due box di distribuzione dall’altro.
Per maggiori informazioni visita agix.fitt.com
SFIDA E SOLUZIONE
Le ridotte dimensioni dell’ambiente sono state la vera sfida nell’installazione del sistema di VMC. Solitamente il montaggio di un impianto di VMC richiede ampie aree di manovra e di realizzazione. Di conseguenza, sono stati studiati al meglio gli spazi per garantire la distribuzione dei canali dell’aria, la realizzazione delle prese d’aria e di espulsione, l’installazione dei terminali dell’aria e dell’unità di ventilazione, e il bilanciamento delle portate dell’aria. FITT Agix® ha permesso di superare tutte le criticità del progetto. Le dimensioni compatte dell’unità di ventilazione hanno consentito l’installazione della stessa all’interno di strutture realizzate con sistemi a secco (contropareti e controsoffitti). Ciò è stato possibile anche grazie all’estrema flessibilità del tubo isolato, pre-rivestito con PE espanso dall’alto potere isolante, che impedisce fenomeni di condensazione dell’aria trasportata, anche in presenza di forti sbalzi termici. Per evitare la diffusione del suono all’interno del tubo e garantire la massima silenziosità, sono stati montati dei filtri sulle bocchette di diffusione dell’aria sia in mandata che in espulsione. È stata scelta l’unità di recupero 150 mc/h per le dimensioni ridotte, per la portata d’aria, che meglio si adatta al ristretto volume del locale, e per la silenziosità: il locale, infatti, è stato poi adibito a sala di registrazione. Infine, la scelta è ricaduta su FITT Agix® poiché utilizza filtri classificati PM1, in grado di filtrare e catturare le particelle più sottili e pericolose che possono influire sulla salute umana a livello respiratorio. La qualità dell’aria risulta, quindi, migliore e più sana.
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Tinte scure sul sistema a cappotto? Sì, ma solo con Nanotech inside®
In un cantiere realizzato a Gallarate è stata utilizzata la tinteggiatura
termoriflettente in grigio antracite su sistema di isolamento a cappotto
a cura della REDAZIONE
Per evitare il surriscaldamento delle facciate, garantire un buon comfort abitativo e la quiete termica del pacchetto a cappotto sottostante, la Direzione Lavori ha deciso di applicare per la tinteggiatura di alcune palazzine residenziali site a Gallarate (VA) – sulle quali era stato posato un
sistema a cappotto in EPS bianco di 12 cm – Thermo-Gum di Nanotech inside®.
Le pitture Nanotech inside® sono in grado di riflettere le radiazioni solari, con elevate prestazioni e valori di riflettanza solare, emissività e SRI, permettendo di mantenere una temperatura
INFORMAZIONE DALLE AZIENDE
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superficiale inferiore rispetto a un tradizionale rivestimento, anche – e soprattutto – in caso di realizzazione di tinte scure (la committenza ha scelto una tinta RAL 7016, grigio antracite).
Thermo-Gum è un’idropittura nanotecnologica, di natura elastomerica, additivata antialga con ottime caratteristiche di elasticità e idrorepellenza. Il suo valore di riflessione certificato è di IR= 27% per la tinta RAL 7016, mentre il valore di riflessione della stessa tinta realizzata in un prodotto tradizionale della concorrenza è pari a IR= 8% (norma di riferimento ASTM C1549-09).
Inoltre, nonostante la tonalità scura della finitura, Thermo-Gum consente di mantenere anche un elevato il valore di emissività, pari a E= 89% (UNI EN 15976:2011).
L’importanza di utilizzare prodotti di finitura su sistema a cappotto con indice di riflessione non inferiore a IR=25% è espressa anche nel manuale per l’applicazione del sistema a cappotto di Cortexa, nel quale viene dichiarato che: “Per evitare un forte surriscaldamento del sistema ETICS si definiscono valori IR minimi. Questi ultimi variano dal 20% al 30% a seconda del Paese (in relazione alle condizioni climatiche). Il valore IR deve essere superiore al 20%. Questo vale per gli intonaci di rivestimento e per le pitture protettive. Con spessori di isolante elevati il valore dell’indice di riflessione deve essere aumentato, per limitare il surriscaldamento superficiale dovuto all’irraggiamento solare. Per superfici esposte a forte irraggiamento solare (esposizioni a S o O) o in zone climatiche con forte irradianza (zone climatiche A, B, C, alta montagna, zone con riverbero, per esempio fronte mare o corsi d’acqua), è consigliabile aumentare il valore di I.R.”.
I BENEFICI
La gamma Nanotech inside® (www.nanotechinside.com) è prodotta da Barozzi group, che dal 1904 formula e produce cicli di tinteggiatura professionali per l’edilizia. Si tratta di una gamma completa di prodotti vernicianti nanotecnologici, dalle eccellenti proprietà termoriflettenti che contribuiscono a migliorare l’efficienza energetica degli edifici trattati, nel completo rispetto dell’ambiente. La gamma si articola secondo le diverse destinazioni d’uso dei materiali, per supporti verticali (facciate) e cool roof. Sono prodotti a base acqua e a basso contenuto di V.O.C. con i quali si possono ottenere i seguenti benefici:
■ sensibile riduzione della temperatura interna;
■ riduzione dei consumi di energia per rinfrescare d’estate (risparmio economico sino al 30% nelle aree a clima mediterraneo);
■ maggiore comfort interno e riduzione effetto “testa calda”;
■ miglioramento dello sfasamento termico fino a 4 ore utilizzando Thermo-Coll, rasante termico a basso spessore a base di Aerogel, e una finitura termoriflettente Nanotech inside® in facciata;
■ minor degrado nel tempo dei materiali costruttivi e di copertura;
■ impermeabilità all’acqua anche in condizioni di ristagno prolungato (per coperture).
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Il Prezzario per il Restauro dei Beni Culturali 2023 è specificatamente dedicato ai costi dei materiali e delle opere necessarie per realizzare interventi di restauro dei beni culturali e raccoglie descrizioni e prezzi relativi al restauro di opere in pietra, paramenti murari a faccia vista, mosaici, dipinti murali, dipinti su tela, dipinti su tavola, intonaci, stucchi, calchi e opere in gesso, opere su carta, manufatti in rame e leghe di rame, manufatti ceramici.
L’edizione 2023 è stata complessivamente rivisitata sia nelle descrizioni sia per la revisione generale di tutte le analisi dei prezzi alla base delle quotazioni riportate sia per l’implementazione del numero delle voci con l’introduzione di nuove tecnologie e metodologie di restauro. Sono stati ampiamente implementati i capitoli relativi alla Sicurezza e ai mosaici. Numerose modifiche sono state introdotte nel capitolo delle opere su carta ed è stato inserito un nuovo capitolo riguardante i manufatti scolpiti in legno e le strutture lignee.
Il Prezzario è la base per una corretta redazione di un capitolato speciale d’appalto per interventi di restauro. Le voci del Prezzario fungono da check list per un corretto preventivo comprensivo di ogni passaggio procedurale di intervento. Il Prezzario consente la redazione di preventivi e perizie su manufatti di pregio dal valore inestimabile
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Agevolazioni fiscali per il ricovero in casa di riposo
È possibile portare in detrazioni o deduzione le spese sostenute solo per la quota relativa alla spese mediche o di assistenza specifica
a cura di ASSOCAAF
Chi è ricoverato in casa di riposo può usufruire della detrazione o della deduzione, nella dichiarazione dei redditi, secondo condizioni e limiti precisi da rispettare. Come si vedrà di seguito, possono usufruirne sia il soggetto interessato, sia i familiari che sostengono la spesa. Si precisa che è possibile portare in detrazioni o deduzione le spese sostenute per ricoveri in case di riposo solo
per la quota relativa alla spese mediche o di assistenza specifica, anche se sono determinate sulla base di una percentuale forfetaria in applicazione di delibere regionali; è necessario che le spese risultino indicate distintamente nella documentazione rilasciata dall’istituto di assistenza. L’agevolazione (detrazione o deduzione) cambia in presenza o no del riconoscimento di handicap.
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SENZA RICONOSCIMENTO DI HANDICAP
Nel caso in cui non vi sia il riconoscimento di handicap, l’agevolazione consiste:
1 Detrazione 19%: Rigo RP1 o E1. Spese mediche per la parte che eccede 129,11 euro, sostenute nell’interesse proprio o dei familiari fiscalmente a carico. Nell’ipotesi di ricovero in un istituto di assistenza, la detrazione spetta esclusivamente per le spese mediche (senza alcun limite) e non anche per quelle relative alla retta di ricovero. Affinché il familiare che sostiene la spesa (nel caso in cui la spesa venga indicata al rigo RP1 o E1) possa usufruire dell’agevolazione, il soggetto ricoverato in casa di riposo deve risultare essere fiscalmente a suo carico.
Documentazione necessaria, ai fini della detrazione
■ Ricevuta fiscale o fattura rilasciata dall’istituto nella quale sia separatamente indicato l’importo relativo alle spese mediche. Se la spesa medica è stabilita forfettariamente occorre che sia indicato che tale percentuale corrisponde a quella deliberata dalla Regione;
■ documentazione comprovante l’effettuazione del pagamento mediante sistemi di pagamento “tracciabili”. Se la prestazione non è resa da strutture pubbliche o private accreditate al SSN l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” può essere attestato mediante l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte del percettore delle somme che effettua la prestazione di servizio.
2 Detrazione 19%: Rigo RP8/RP13 o E87/E10, cod.15. Spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale, nell’interesse proprio o dei familiari anche non fiscalmente a carico. La detrazione spetta, nella misura del 19% su un ammontare massimo di 2.100 euro per le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale, nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. Sono considerati non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana i soggetti che necessitano di sorveglianza continuativa o che non sono in grado di svolgere almeno una delle seguenti attività: assunzione di alimenti; espletamento delle funzioni fisiologiche e dell’igiene personale; deambulazione; indossare gli indumenti.
Condizioni per beneficiare della detrazione
■ Il reddito complessivo non deve superare 40.000 euro. Nel predetto limite di reddito deve essere computato il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni, il reddito assoggettato a imposta sostitutiva del regime forfettario e l’agevolazione ACE.
■ lo stato di non autosufficienza deve derivare da una patologia e deve risultare da certificazione medica;
■ la detrazione spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa anche in relazione a spese che siano state sostenute per i familiari, anche non fiscalmente a carico;
■ se più soggetti hanno sostenuto spese per assistenza riferite allo stesso familiare, il limite deve essere ripartito tra coloro che hanno sostenuto la spesa;
■ il limite deve essere sempre considerato con riferimento al singolo contribuente a prescindere dal numero di soggetti cui si riferisce l’assistenza.
Per esempio, se un contribuente ha sostenuto spese per sé e per un familiare, l’importo su cui calcolare la detrazione non può comunque superare 2.100 euro.
Documentazione necessaria
■ Fattura rilasciata dalla struttura in cui siano certificati distintamente i corrispettivi riferiti all’assistenza personale rispetto a quelli riferibili ad altre prestazioni fornite dall’istituto ospitante; se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella fattura o ricevuta devono essere indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo;
■ documentazione comprovante l’effettuazione del pagamento mediante sistemi di pagamento “tracciabili”;
■ certificazione medica attestante lo stato di non autosufficienza;
■ se la spesa è sostenuta in favore di un familiare: autocertificazione attestante che il familiare rientra tra quelli indicati nell’art. 433 c.c.
CON RICONOSCIMENTO DI HANDICAP
Nel caso in cui vi sia il riconoscimento di handicap, l’agevolazione consiste in una deduzione dal reddito (rigo RP25 o E25). La deduzione dal reddito è possibile:
1. per chi ha la legge 104: basta il comma 1 dell’articolo 3 della legge 104, ovvero non è necessaria l’attestazione di handicap grave indicata nell’art. 3, comma 3, della legge n. 104/1992;
2. per chi ha l’invalidità civile: deve essere stata accertata la grave e permanente invalidità o menomazione. Se non dovesse essere espressamente indicata nella certificazione, questa può essere ravvisata nei casi in cui sia stata certificata un’invalidità totale o sia stata attribuita l’indennità di accompagnamento.
Trattandosi di oneri deducibili non si applica l’obbligo di tracciabilità del pagamento previsto dall’anno d’imposta 2020 per poter fruire della detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19% delle spese sanitarie. In caso di ricovero di un por-
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tatore di handicap in un istituto di assistenza e ricovero, non è possibile portare in deduzione l’intera retta pagata, ma solo la parte che riguarda le spese mediche e di assistenza specifica, anche se sono determinate sulla base di una percentuale forfetaria in applicazione di delibere regionali. A tal fine è necessario che le spese risultino indicate distintamente nella documentazione rilasciata dall’istituto di assistenza. Qualora il documento di spesa risulti intestato solo al soggetto portatore di handicap, la deduzione spetta al familiare che ha sostenuto in tutto o in parte il costo, a condizione che integri la fattura annotando sulla stessa l’importo da lui sostenuto (Circolare 1° luglio 2010 n. 39/E, risposta 3.1). L’Agenzia delle Entrate, potrebbe chiedere prova che il familiare (o anche la persona ricoverata) abbia effettivamente sostenuto la spesa che viene dedotta in dichiarazione.
Documentazione necessaria
■ Certificazione relativa al riconoscimento dell’handicap da parte della Commissione medica istituita ai sensi dell’art. 4 della l. n. 104 del 1992 o dalle altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra, purché attestino le condizioni di grave e permanente invalidità o menomazione;
■ autocertificazione che attesti che le spese sono sostenute per uno dei familiari indicati all’art. 433 c.c. e, qualora la fattura/ricevuta fiscale risulti intestata solo al soggetto portatore di handicap, annotazione sul documento della quota di spesa sostenuta;
■ se la spesa medica è stabilita forfettariamente, occorre che sia indicato che tale percentuale corrisponde a quella deliberata dalla delibera della Regione.
Il testo è dedicato alla progettazione degli impianti a gas in costruzioni residenziali, aggiornato alla più recente Norma UNI (UNI 7129) che ha avuto una corposa revisione e ha introdotto l’utilizzo di nuovi materiali e il miglioramento delle regole di sicurezza. Corredato di numerosi disegni progettuali, dopo una dettagliata disamina delle norme per gli impianti del gas interni di tipo domestico, il volume si rivela una guida operativa alla installazione e all’allacciamento degli apparecchi: la progettazione viene sviluppata attraverso ogni fase, dalla descrizione del cosiddetto “punto di inizio” agli apparecchi utilizzatori, fino al collaudo, illustrando i materiali da adoperare, i dispositivi di aerazione e ventilazione, i calcoli dei diametri delle tubazioni. Nei materiali digitali allegati al volume sono forniti al Professionista fogli di calcolo in Excel per il dimensionamento degli impianti.
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Finco presenta ACU, l’Associazione dei Consumatori
Perfezionata
di
Gianfranco Laccone (ACU)
Nonostante i tentennamenti, la svolta green della società ci sarà e a trainarla saranno i manufatti, i servizi, le costruzioni e le strutture sociali che rispetteranno i princìpi dell’economia circolare e la comunicazione a rete; strumenti che permetteranno una maggiore conoscenza e condivisione di obiettivi. Come ottenere tutto ciò? Cercando di creare prodotti e servizi a misura del consumatore.
Consumatore che, a sua volta, non sarà un utente passivo di servizi o semplice acquirente di prodotti, magari fatti a sua misura. In un futuro che è già presente, il consumatore – diventando prosumer (inglesismo per: produttore/consumatore) – potrà fornire alle imprese prodotti da impiegare nel ciclo produttivo: materie seconde, energia rinnovabile, prodotti da riutilizzare per ridurre il consumo energetico e la produzione di CO2 e, con le opportune tecnologie, ridurre anche l’immissione di sostanze inquinanti nei cicli biologici. Come farlo e come strutturarsi affinché tutti ne traggano benefici è il problema che dovremo tutti affrontare nell’immediato futuro per fare in modo che i mutamenti non ci colgano di sorpresa o comunque impreparati.
IMPARARE DALLE PIANTE
Se cerchiamo degli esempi da seguire per costruire nuove relazioni con il vivente e nella società, per sviluppare prodotti in grado di crearle, dovremmo guardare alle piante e alla loro capacità di riutilizzare tutto ciò che hanno a disposizione senza muoversi, partendo dalla capacità di catturare l’energia sotto qualunque forma, per continuare poi con i composti dispersi nel suolo e con gli scambi gassosi nell’aria. Persino nel rinnovare i nostri sistemi di relazione possono insegnarci qualcosa per la capacità che hanno di comunicare tra loro utilizzando tutto lo spazio che hanno a disposizione, creando reti tra le radici, le foglie e i rami.
ACU NON PROFIT
Penso che non ci sia modo migliore per presentare l’orizzonte in cui si muove l’associazione di cui faccio parte, l’ACU (Associazione Consumatori Utenti), costituita a Roma il 27 febbraio 1984 con la denominazione Agrisalus che nell’ottobre 2006 ha assunto definitivamente la denominazione e la struttura statutaria tuttora vigenti. Organizzata sul territorio in sede nazionale, sedi regionali e sportelli territoriali, il suo intervento coinvolge tutti i servizi (pubblici, telefonici, energetici, finanziari, postali, bancari, assicurativi, benessere della persona, salute e sanità, etc.), tutti i problemi connessi alla contrattualistica nei rapporti tra professionista e consumatore (per esempio, contratti fuori dai locali commerciali, contratti online, pubblicità aggressiva e ingannevole, etc.), nonché la qualità e sicurezza dei prodotti (garanzia, responsabilità prodotti difettosi, contraffazione, etichettatura, etc.).
Ci sono due caratteristiche che l’hanno contraddistinta: la sua forma “ibrida” sin dalla costituzione quando, come associazione allora orientata alla tutela dell’agroalimentare, ha visto al suo interno presenti produttori, consumatori e operatori del terzo settore, e la ricerca di strategie che non si limitassero alle vertenze e alla tutela a valle del processo produttivo, ma che puntassero a trovare soluzioni soddisfacenti a monte della produzione. Non a caso ACU è stata socia di SINCERT e nel 2010 ha partecipato alla fondazione di Accredia (Ente Italiano di Accreditamento) e, con i propri delegati, partecipa agli organi sociali di Accredia stessa. Membro effettivo del CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti) sin dalla sua creazione, l’Associazione è da sempre impegnata nell’attuazione dell’ADR (soluzione alternativa delle controversie) e partecipa ad alcune Commissioni Tecniche UNI – Ente Italiano di Normazione; in particolare a sottocommissioni della commissione agroalimentare. Un delegato ACU ha fatto parte della delegazione
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l’intesa tra le due organizzazioni
italiana al gruppo di lavoro speciale Social Responsibility dell’ISO – International Organization for Standardization, ora Norma UNI ISO 26000. Siamo l’associazione di consumatori maggiormente presente nel settore della normazione e della certificazione, partecipando ai Comitati di Salvaguardia dell’Imparzialità in numerosi organismi di certificazione. Abbiamo sempre proposto la linea del consumo ecosostenibile, facendo nostra l’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, condividendone obiettivi e traguardi e, dopo la COP 21, aumentando il nostro impegno verso l’LCA (Life Cycle Assessment – Valutazione del Ciclo di Vita Prodotti e Servizi), obiettivo irrinunciabile verso i nostri interlocutori. In una fase come quella attuale – contraddistinta da molte difficoltà, ma da grandi opportunità – ci sembra naturale
avviare un percorso di confronto e coordinamento con le associazioni che intendono innovare all’interno del quadro ora delineato. Avviando relazioni nella trasparenza e in modo operativo siamo sicuri di riuscire a dare anche una spinta alla riorganizzazione del mercato interno, che ci sembra la condizione di fondo per permettere stabilità delle relazioni tra imprese/consumatori ( prosumer ) e il modo più concreto per avviare la “fiducia del consumatore” su basi che includano sicurezza e sostenibilità. Per non parlare astrattamente, partiamo dal confronto per le comunità energetiche, cioè dalla costruzione su base locale di un rapporto concreto con regole, impegni, attività comuni con le imprese, su cui tracciare prassi di lavoro e un metodo di certificazione.
DECRETO SICCITÀ
Micro-drenaggio lineare delle acque meteoriche
Un aspetto nodale, spesso sottovalutato di GABRIELLA GHERARDI, PRESIDENTE AISES
Aises ( Associazione italiana per la segnaletica e la Sicurezza ), aderente a Finco, si accinge a una consultazione con gli installatori delle attrezzature del micro-drenaggio lineare delle acque meteoriche a seguito del varo del Decreto-Legge “Siccit à ” licenziato dal Consiglio dei ministri il 6 aprile 2023. Tale DL rivoluziona tutta la materia del Governo delle acque dolci, fin qui deputato a più referenti istituzionali.
Il Decreto Siccità, invece, mentre si occupa degli aspetti emergenziali (istituzione di un commissario straordinario), si pone di definire anche e soprattutto una riforma strutturale di sistema di più lungo periodo (istituzione di una Cabina di Regia interministeriale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri), con ciò cogliendo il giusto incrocio che sempre deve guidare il Legislatore nel congiungere l’oggi al domani.
L’impostazione risulta condivisibile con una sola dimenticanza dal nostro punto di vista: quella cioè di non aver previsto una Consulta degli operatori dei vari settori coinvolti nell’operazione di governo della siccità, dai quali possono provenire suggerimenti utili a migliorare il nuovo impianto operativo proposto dalla legge stessa.
I settori coinvolti dal Decreto Siccità sono sei , così come evidenziati nei vari passaggi della legge: desalinizzazione delle acque, riparazione tubature delle utenze, depurazione delle acque reflue per l’agricoltura, revisione delle dighe, canalizzazioni e invasi, ripulitura degli alvei dei fiumi.
Non figura però un settimo settore , quello del micro-drenaggio lineare delle acque meteoriche, in quanto non esiste una categoria di operatori che abbia finora spinto il Legislatore a prendere in considerazione questa specia-
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lità praticata fin dagli albori della civiltà, quando l’uomo smetteva di essere solo cacciatore e raccoglitore divenendo agricoltore. Occorre, dunque, appellarci alla tradizione e dare a questa specialità, diffusa in tutto il territorio, il ruolo e l’importanza che merita.
La prima cosa da fare è inquadrare l’attività del micro-drenaggio lineare delle acque meteoriche al suolo, all’interno del più vasto campo delle azioni volte al contrasto del rischio idrogeologico, che in Italia assume i valori massimi di pericolosità rispetto al resto d’Europa per la sua conformazione orografica, morfologica e geologica e, purtroppo, per decenni di abbandono delle campagne, a causa della feroce urbanizzazione industriale del secondo dopoguerra.
In questi anni si è persa la cultura della centralità delle piccole canalizzazioni delle acque meteoriche e del loro drenaggio anche nelle aree urbane, cosa che ha contribuito ad aggravare la situazione già pesante del nostro territorio. Adesso si cerca di correre ai ripari, ma si fa molta fatica perché il territorio, dopo decenni di incuria, non è sufficientemente organizzato per la bonifica e la prevenzione. È arrivato il momento che gli operatori interessati al settore si uniscano anche considerando che l’attenzione del Paese e dell’opinione pubblica è ormai sensibile al problema della siccit à , vera calamità naturale. Le istituzioni dovranno innalzare la propria attenzione al problema e oggi sembra che le cose stiano in parte cambiando:
■ è stato recentemente approvato, in via emergenziale, dal Consiglio dei ministri un decreto-legge contro la siccità, come accennato in premessa;
■ verrà presentato un disegno di legge sulla pianificazione del contrasto al rischio idrogeologico che giace da anni nei cassetti ministeriali;
■ la specializzazione dei prodotti per il drenaggio, è regolata dalla norma UNI EN 1433, il cui dettato, però, è purtroppo ampiamente disatteso dal mercato italiano, in particolare, per quanto attiene il corretto uso dei materiali delle canalette di adduzione. Pare evidente in proposito che una sicura e ferma interpretazione della norma europea, in armonia con tutto quello che succede negli altri Paesi UE possa, anche con una maggiore specializzazione del settore, qualificare e allargare questo mercato e renderlo identitariamente più incisivo e compreso da tutti, oltre che dalle Istituzioni;
■ non basta riclassificare il prodotto, occorre agire sul versante della posa in opera, che in questo settore, anche a livello di qualificazione SOA, risulta indifferenziata. Noi riteniamo questo un errore che non ci dà il modo di profittare fino in fondo dell’alta specializzazione dei prodotti e della sfida aperta in questo settore con l’Europa per competere a piena parità di competenze con i nostri colleghi europei. Abbiamo pensato, perciò, di redigere come Aises un vademecum che metta in ordine tutte le operazioni di posa del settore del drenaggio lineare delle acque meteoriche in chiave con lo stato dell’arte europeo.
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Via Brenta 13 – 00198 Roma
Tel. 06/8555203 – Fax 06/8559860
SOCI FINCO
ACEPER – Torino
Associazione Consumatori e Produttori
Energie Rinnovabili
Presidente: Veronica Pitea
Vice Presidente: Simone Ruffinatto
ACMI – Roma
Associazione Chiusure e Meccanismi Italia
Presidente: Nicola Fornarelli
Vice Presidente: Antonio Gramuglia
Presidente Onorario: Vanni Tinti
AFIDAMP – Milano
Associazione fabbricanti e fornitori italiani
attrezzature macchine prodotti e servizi per la pulizia professionale
Presidente: Giuseppe Riello
Vice Presidente: Gianfranco Bonotto
Direttore: Stefania Verrienti
AIFIL – Roma
Associazione Italiana Fabbricanti
Insegne luminose
Presidente: Alfio Bonaventura
Vice Presidente: Marisa Graziati e Cinzia Dall’Anese
Segretario Nazionale: Claudio Rossi
AIPAA – Bergamo
Associazione Italiana per l’Anticaduta e l’Antinfortunistica
Presidente: Giuseppe Lupi
Direttore: Tommaso Spagnolo
AISES – Roma
Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza
Presidente: Gabriella Gherardi
Vice Presidenti: Toni Principi e Eros Pessina
ANACI – Roma
Associazione Nazionale Amministratori
Condominiali e Immobiliari
Presidente: Francesco Burrelli
Segretario: Andrea Finizio
ANCCA – Castelrotto (BZ)
Associazione Nazionale
Contabilizzazione Calore e Acqua
Presidente: Hans Paul Griesser
Vice Presidente: Luca Magni
Responsabile Rapporti Istituzionali: Dr.ssa Angela Marchese
ANCSA – Roma
Associazione Nazionale Centri Soccorso
Autoveicoli
Presidente: Eleonora Testani
Vice Presidente: Enzo Ciabatta
Direttore: Alessia Lentini
ANFIT – Ferrara
Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy
Presidente: Marco Rossi
Vice Presidente: Giovanni Dalfino
Direttore: Laura Michelini
ANNA – Bolzano
Associazione Nazionale Noleggio Autogru e Trasporti Eccezionali
Presidente: Daniela Dal Col
Vice Presidente: Simone Gramigni
Past-Vice Presidente: Angelo Gino
ANIPA - FIAS – Piacenza
Associazione Nazionale Imprese Pozzi per Acqua
Presidente: Gino Longo
ANSAG – Roma
Associazione nazionale sagomatori
Presidente: Emilio Fadda
Vice Presidenti: Paolo Venturelli, Ezio Michielin, Dario Carniello
Direttore: Stefano Menapace
ARCHEOIMPRESE – Bologna
Associazione Italiana Imprese di Archeologia
Presidente: Cristina Anghinetti
Vicepresidenti: Claudio Calastri e Matteo Tadolti
Tesoriere: Francesca Guandalini
ARI – Roma
Associazione Restauratori d’Italia
Presidente: Kristian Schneider
Vice Presidente: Irene Zuliani
Segretario: Paola Conti
ASSITES – Roma
Associazione Italiana Tende, Schermature solari e Chiusure Tecniche Oscuranti
Presidente: Fabio Gasparini
Vice Presidenti: Loris Di Francesco, Nereo Sella
ASSOBON – Roma
Associazione Nazionale Imprese Bonifica Mine ed Ordigni Residui Bellici
Presidente: Generale Potito Genova
Segretario: Valerio Bellei
Consiglieri: Stefano Gensini, Paolo Orabona e Werter Cacciatori
ASSOCOMPOSITI – Milano
Associazione dei materiali compositi e affini
Presidente: Roberto Frassine
Direttore: Simona Tiburtini
ASSOIDROELETTRICA – Bologna
Associazione dei Produttori Idroelettrici
Presidente: Barbara Franchi
Direttore Generale: Paolo Taglioli
ASSOROCCIA – Trento
Associazione Nazionale costruttori opere di difesa dalla caduta di massi e valanghe
Presidente: Dario Amici
Vice Presidente: Diego Dalla Rosa
Direttore Generale: Bruno Zanini
ASSOVERDE – Roma
Associazione Italiana Costruttori del Verde
Presidente: Rosi Sgaravatti
Vice Presidente: Michele Bindi
Segretario Generale: Stefania Pisanti
CNIM – Roma
Comitato Nazionale Italiano Manutenzione
Presidente: Aurelio Salvatore Misiti
FIAS – Roma
Federazione Italiana delle Associazioni
Specialistiche del Sottosuolo
Presidente: Massimo Poggio
Vice Presidenti: Mauro Buzio, Stefano Chiarugi
AIF – FIAS – Roma
Associazione Imprese Fondazioniconsolidamenti - indagini nel sottosuolo
Presidente: Gabriele Graziani
ANIG HP – FIAS – Roma
Associazione Nazionale Impianti Geotermia –Heat Pump
Presidente: Moreno Fattor
ANISIG – FIAS – Roma
Associazione Nazionale Imprese Specializzate in Indagini Geognostiche
Presidente: Italo Cipolloni
ASSOCIAZIONE MASTER - Roma
Presidente: Stefano Bufarini
Presidente Emerito: Vincenzo D’Aria
Direttore: Domenico Squillacioti
Vice Direttori: Santo Mineo - Sandro Pariset
CONSORZIO PER L’ITALA – Palermo
Presidente: Salvatore Nasca
Vice Presidente: Rosalba Calandra
Direttore: Nino Galante
FIPER – Roma
Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili
Presidente: Walter Righini
Vice Presidente: Hanspeter Fuchs, Federica Galleano
Direttore: Vanessa Gallo
FIRE – Roma
Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia
Presidente: Cesare Boffa
Vice Presidente: Giuseppe Tomassetti
Direttore: Dario Di Santo
FISA – Roma
Fire Security Association
Presidente: Marco Patruno
FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO
Ente per lo sviluppo delle costruzioni in acciaio – Milano
Presidente: Caterina Epis
Direttore Generale: Simona Maura Martelli
PILE – Varese
Produttori Installatori Lattoneria Edile
Presidente: Fabio Montagnoli
Tesoriere: Palmiro Bartoli
UNICEDIL – Roma
Presidente: Francesco Siervo
Vice Presidente: Alessandro Guaglione
UNICMI – Milano
Unione Nazionale delle Industrie delle
Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti
Presidente: Guido Faré
Vice Presidente delegato rapporti Finco: Mauro Furlan
Direttore Generale: Pietro Gimelli
UNION – Roma
Unione Italiana Organismi Notificati
Presidente: Sergio Sciancalepore
ZENITAL – Monza
Associazione Italiana sistemi di illuminazione e ventilazione naturali, sistemi per il controllo di fumo e calore
Presidente: Luca Marzola
Vice Presidente: Raffaele Scognamiglio
Direttore: Giuseppe Giuffrida
ACI – Roma
Presidente: Angelo Sticchi Damiani
ACROSS FAMILY ADVISORS SRL – Milano
Presidente: Andrea Borghi
Amministratore Delegato Procuratore: Rossano Vittorio Ruggeri
ALFA ACCIAI SPA – Brescia
Legale Rappresentante: Amato Stabiumi
ATAC SPA - Roma
Presidente del CdA: Giovanni Mottura
CASEITALY SRL – Roma
CSI SPA – Milano
Presidente: Vincenzo De Martino
Vice Presidente: Alessandro Ciusani
Amministratore Delegato: Lucio Luciotti
ENI PLENITUDE S.P.A. SOCIETÀ BENEFIT – Milano
Presidente: Rita Marino
Amministratore Delegato: Stefano Goberti
GRAVILI SRL – Lecce
Amministratore Delegato: Antonio Gravili
HARLEY DIKKINSON CONSULTING SRL – Milano
Presidente: Alessandro Ponti
INTERBAU SRL – Milano
Presidente: Giuseppe Cersosimo
ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA – Genova
Presidente: Sergio Scanavino
Segretario Generale: Luca Timossi
LAPI SPA - Laboratorio Prevenzione Incendi – Prato
Presidente del C.d.A. e Legale Rappresentante: David Borsini
M3S SPA – Roma
Legale Rappresentante: Anna Maria Mangialomini
PASINI METALS PRODUCTIONS – Brescia
Presidente: Icaro Pasini
Vice Presidente: Piergiacomo Pasini
PERAZZI ENGINEERING & C. SRL – Piacenza
Amministratore Delegato: Italo Perazzi
PLC SRL – Roma
Amministratore Unico e Responsabile Commerciale: Antonella De Vitis
PRAGMATICA AMBIENTALE SRL – Ravenna
Presidente: Nedo Biancani
Amministratore Delegato: Alberto Guidotti
Direttore: Laura Mazzavillani
PSC INSURANCE BROKERS SRL – Roma
Legale Rappresentante: Romeo Piluso
Direttore: Giuseppe Oliviero
RESIT SRL – Roma
Presidente: Ugo Vittorio Rocca
Scuola Etica di Alta Formazione e Perfezionamento “Leonardo” – Città Sant’Angelo (PE)
Presidente: Mauro Pallini
SINERGICA SRL – Taranto
Presidente: Ludovico Motolese
TRANSFORMTESSILE – Napoli
Amministratore Delegato: Aniello Ciabatti
ZANZAR S.p.A. – Grottaglie (TA)
Presidente: Angelo L’Angellotti
Amministratore Delegato: Sergio Fabio Brivio e Nicola Lippolis CFO
Direttore Generale: Sergio Fabio Brivio
Per
Presidente: Laura Michelini comunicazione@fincoweb.org
consultare il sito Finco www.Fincoweb.org - Area associate
COMITATO DI PRESIDENZA FINCO
– finco@fincoweb.org – www.fincoweb.org
Walter Righini Consigliere Incaricato Filiera Rinnovabili
Gabriella Gherardi Vice Presidente Vicario con delega a Organizzazione e Filiere
Daniela Dal Col Consigliere Incaricato Filiera Macchine e Attrezzature
Francesco Burrelli Vice Presidente Finco
Lino Setola Consigliere Incaricato della Filiera Mobilità e Sicurezza Stradale
Angelo Artale Direttore Generale
Fabio Gasparini Consigliere Incaricato Sviluppo Associativo
Carla Tomasi Presidente Finco
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