Speciale Sistema Scuola - Dimensione Pulito n.1

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Scuola SISTEMA

SICUREZZA

Problematiche igieniche nel post pandemia

TECNOLOGIA

Nuove sfide per la ristorazione

IAQ

Aria sana

nelle scuole

PEST CONTROL

Vespa crabro in una struttura scolastica

ANNO 32 n. 1
GENNAIO/ FEBBRAIO 2023

Prodot ti per l'igiene e la prof umazione nella c omunità

Depuratori d’aria a raggi UV-C per la sanificazione dell’aria in ambienti chiusi

AIR SANITIZER 240

Tratta sino a 485 m3/h

Lampade: 240 W-UV-C

Doppio filtro HEPA

Timer + telecomando 3 velocità

Double safety system

AIR SANITIZER 60/120

Tratta sino a 100 m3/h

Lampade da 60-120 W

Filtro HEPA - carboni attivi

Timer + interruttore lumex

Integrated security system

I depuratori d’aria Italsan a raggi UV-C sono rigorosamente Made in Italy

www.italsan.it italsan@italsan.it

Sommario

SPECIALE SISTEMA SCUOLA

IN COPERTINA

KEMIKA, dal 1976, sviluppa, produce e distribuisce specialità chimiche e attrezzature per le pulizie professionali e per il settore Ho.Re.Ca. Propone inoltre macchine che commercializza con il marchio NOVA: lavasciuga, spazzatrici, monospazzole, aspiratori, macchine ad iniezione-estrazione, battitappeto. È presente sul mercato nazionale, in altri paesi europei o dell’area mediterranea. Azienda certificata ISO 9001, ISO 14001.

POST-PANDEMIA

S 8

Massima igiene. Priorità assoluta

Maurizio Pedrini

INTERVISTA ANDIS

S 16

Scuole più pulite, sicure e salubri.

Bisogna fare rete

Maurizio Pedrini

SERVIZI MENSA

S 26

Nuove sfide per la ristorazione

Francesca De Vecchi

SICUREZZA Problematiche igieniche nel post pandemia TECNOLOGIA Nuove sfide per la ristorazione IAQ Aria sana nelle scuole PEST CONTROL Vespacrabro a lezione ANNO 32 n. GENNAIO/ FEBBRAIO 2023
SISTEMA
Scuola
S8 S16 S26

SOMMARIO SPECIALE SISTEMA SCUOLA

INTERVISTA CISL SCUOLA

S 32

Più risorse e formazione per una scuola pulita

Maurizio Pedrini

SICUREZZA

S 36

Pulizia e igiene: una questione culturale

Fabio Chiavieri

S 40

Le scuole sicure che tutti vorremmo

Massimo Bosetti e Davide Luraschi

INDOOR AIR QUALITY

S 42

Aria sana nelle aule.

Le linee guida.

a cura di Simone Ciapparelli

DISINFESTAZIONE

S 48

Linepithema (Iridomyrmex) humilis

Sintesi di due interventi.

Chiara Dassi

S 50

Un’invasione di arvicole

Graziano Dassi

S 52

Vespa crabro . Un esempio di lotta

Giulio Saredi

S32 S42 S52

Massima igiene priorità assoluta

La scuola non ha scordato la dolorosa “lezione della pandemia”. Dopo anni di emergenza e isolamento, con lezioni on line, gli alunni sono tornati a scuola, ma la “normalità” è solo apparente perché il malessere psicologico è ancora diffuso tra bambini e ragazzi

SISTEMA SCUOLA S•8 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 POST-PANDEMIA

Asettembre la scuola italiana ha riaperto i battenti con la prospettiva di un apparente ritorno alla normalità: eliminate le mascherine e le rigide procedure anti Covid, i vaccini, le mascherine, i distanziamenti e i “banchi a rotelle”, sembra che la lunga fase d’emergenza dettata dal SARS CoV 2 rappresenti, ormai, solo un ricordo. Ma non è così, per varie ragioni: pensiamo, anzitutto al profondo malessere dei nostri bambini, dei giovani, figli o nipoti, che hanno vissuto una fase della vita così emotivamente e psicologicamente difficile, tanto complessa quanto imprevedibile. Il loro è un malessere profondo, destinato a restare impresso nella memoria, anche a livello inconscio, carico di incertezza personale. In un momento così delicato, come quello che stiamo attraversando, con la guerra alle porte di casa, la crisi economica e la po -

vertà galoppante che pesa sul Paese, questo disagio si aggiunge alla grande incertezza sul futuro che aleggia in tutti noi. Inutile nascondere, inoltre, che nel mondo della scuola, come nella società e in tutti noi, è rimasta la paura del contatto fisico, del ritrovarsi e stare insieme. Anni di lezioni e interrogazioni a distanza, ore e ore vissute tappati in casa con relazioni virtuali, frequentazioni on line e lavoro digitalizzato in smart working, hanno generato - anche in molti docenti - l’errata convinzione che si possa fare e vivere la scuola in questo modo un po’ perverso, facendo di necessità virtù. Quando invece, ben sappiamo, che la scuola è - innanzitutto, palestra di vita reale, in comunità, luogo privilegiato dove - prima delle nozioni e dei tecnicismi - si dovrebbe imparare a diventare cittadini, apprendendo e praticando la democrazia. Non

sarà poi così facile, dunque, tornare a quella normalità che dovrebbe andare a braccetto, soprattutto in un ambiente educativo privilegiato, con la parola serenità.

Per raggiungere questo non facile obiettivo, reso ancor più difficile dalla permanenza del Covid 19 tra noi, sia pure in forme e varianti meno gravi e dannose, ma pur sempre pericolose per la nostra salute, anche il mondo della scuola e le famiglie - a nostro avviso - dovranno impegnarsi congiuntamente al massimo, per evitare che un timore legittimo spezzi i legami sociali, trasformandosi in una sorta di diffidenza generalizzata verso l’altro e finisca per isolare ancora di più le giovani generazioni in una vita in cui la maggior parte del tempo e degli interessi sono concentrati davanti all’attrattiva irreale di uno smartphone. Sono, a nostro avviso, proprio

S•9 DIMENSIONE PULITO | 01/2023

le esperienze mancate di bambini e ragazzi a pesare maggiormente sulla loro crescita: in questi due anni di pandemia, questi cittadini di domani hanno fatto meno sport, meno musica, meno  attività ricreative e sociali. Soprattutto hanno fatto meno amicizie, si sono conosciuti e frequentati di meno, innamorati di meno. E hanno avuto meno conflitti relazionali da gestire. Aggiungiamo anche che hanno corso di meno, cantato e danzato di meno, costruito con le loro mani in misura minore. In un contesto, come quello italiano, dove alle giovani generazioni si propongono sempre meno esperienze pratiche e manuali, gli effetti di questa dipendenza dalla dimensione virtuale e puramente intellettuale, rischiano di essere devastanti, sia per la qualità della vita che per l’approccio al mondo del lavoro, con l’ulteriore abbandono delle attività professionali artigianali e pratiche, come quelle - che a noi stanno particolarmente a cuore - connesse alla pulizia e all’igiene professionale, le quali mai come ora, così come l’ambito dei servizi alla persona, offrirebbero prospettive di occupazione.

CURA DELLA PULIZIA

Legittimo, perciò domandarsi cosa sia rimasto, di buono, di importante e utile di quei due anni di terribile pandemia che hanno segnato anche la scuola, come l’intera società italiana. Tra gli insegnamenti positivi, c’è sicuramente la rinnovata attenzione alla cura della pulizia: a partire dalla riscoperta delle più semplici, basilari e sagge nozioni di igiene personale, che un tempo i nostri genitori e maestri ci inculcavano nella mente. Lavaggio accurato e asciugatura paziente delle mani, pulizia delle scarpe (a volte, nelle scuole elementari di montagna) depositate in appositi armadietti a scuola per essere sostituite da calzari e pantofole; igienizzazione periodica di banchi e cattedre; ricambio frequente dell’aria nelle aule, ecc. La pandemia ha generato la stesura di protocolli per la sanificazione delle superfici, l’impiego di prodotti e attrezzature specifiche per la pulizia. Non solo: si è creato un clima di vigilanza e monitoraggio costante sulla pulizia, divenuta elemento centrale e discriminante, con formazione del personale, in primis dei collaboratori scolastici, finalmente

valorizzati e incentivati in questo loro prezioso ruolo; per non parlare degli investimenti che forse, per la prima volta, il Governo ha destinato in misura significativa a questa “voce” del bilancio, troppo spesso trascurata. Anche tra i Dirigenti Scolastici è cresciuto l’interesse per le problematiche legate all’igiene, inquadrata in termini di sicurezza e prevenzione per la salute degli alunni e del personale. Basti pensare che l’attenzione per il rischio di contagio delle particelle contenenti il virus - peraltro rivelatosi comunque contenuto sulla base di numerosi studi scientifici - nell’aria indoor, ha acceso la curiosità e l’attenzione di molti dirigenti scolastici sulle problematiche connesse alla ventilazione, al ricambio e alla qualità dell’aria nelle scuole: un'attenzione sollecitata anche da tre Decreti Legge e indicazioni strategiche emanate lo scorso anno, che temiamo rischino di rimanere disattesi. Ciò che, a nostro avviso più conta, è che sia cambiato sostanzialmente il clima, l’approccio stesso alla tematica, a lungo trascurata, dell’enorme importanza della pulizia nella scuola, di quegli edifici scolastici nei quali i nostri figli e nipoti trascorrono ore cruciali, spesso gran parte del tempo delle loro giornate di vita. Come accettare che non siano pensate, pianificate e attuate tutte le procedure e siano messe in campo le massime risorse economiche ed umane per far sì che questi ambienti siano igienicamente protetti e salubri?

C’È IL RISCHIO CHE LA DOLOROSA “LEZIONE” IMPOSTA DAL SARS COV-2 VENGA

DIMENTICATA. LA SPERANZA

È CHE LA “SANTA ALLEANZA” PER L’IGIENE SI RAFFORZI

C’è il rischio che, nell’ambito della scuola, passata l’emergenza, si ritorni alla situazione precedente alla pandemia, ignorando la preziosa, anche se dolorosa “lezione” imposta dal SARS CoV-2? Speriamo proprio di no. Rite -

SISTEMA SCUOLA S•10 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 POST-PANDEMIA

niamo che quella mobilitazione non debba affatto diminuire, che quel patrimonio di esperienze, conoscenze e condivisione di sforzi, debba anzi vedere sempre più impegnati tutti i soggetti protagonisti della “santa alleanza” per l’igiene, proficuamente sviluppata negli anni scorsi. Quando, poi, parliamo di cura della pulizia e dell’igiene a scuola, cosa intendiamo, in concreto? Facciamo alcuni esempi, frutto anche di una lunga esperienza maturata sul campo come docente. La pulizia dei banchi dovrebbe avvenire quotidianamente, in modo accurato, per limitare la diffusione e l’esposizione di batteri e virus che sono spesso la causa prima di raffreddori e influenze. L’attrezzatura per una corretta sanificazione - evidenziamo questo termine legato all’ordinarietà e alla quotidianità degli interventi di pulizia delle superfici, non alla straordinarietà - include: un secchio, acqua calda, guanti di gomma, spugna di buona qualità, detergenti specifici, disinfettanti, panni per l’asciugatura. Il detergente indicato è senz’altro di tipo professionale, concentrato, polivalente o a base alcolica, particolarmente adatto per rimuovere la sporcizia superficiale con l’ausilio di una spugna. Guanti di gomma e mascherina (non sempre presente, purtroppo sul volto dei collaboratori scolastici addetti alle pulizie), sono consigliati per evitare il contatto con i detergenti e sgradevoli, a volte pericolose, inalazioni. Residui di colla, vernice o gomma da masticare, sono difficilmente eliminabili con il solo detergente. Per una sanificazione completa dei banchi, il detergente va passato anche su gambe e scomparti o cassetti. Una volta pulito, il banco di scuola va disinfettato tramite prodotti specifici e poi asciugato con panni che non lascino pelucchi o depositi d’acqua. Soffermiamo brevemente la nostra attenzione anche sulla disinfezione delle classi: per consentirne, a suo tempo, la riapertura, sono state fornite ai dirigenti scolastici precise

direttive allo scopo di mantenere gli ambienti scolastici puliti e igienizzati a dovere, mettendo cioè in pratica attività intensive di pulizia, disinfezione e sanificazione, indirizzate a bloccare non solo l’avanzata del contagio da Covid, ma anche di altre possibili malattie. La corretta disinfezione dei luoghi scolastici parte da una completa pulizia di ambienti ed elementi d’arredo con acqua e detergenti comuni, ma prevede anche la decontaminazione tramite ipoclorito di sodio allo 0,1% o etanolo al 70%, dopo la pulizia con un detergente neutro. Inoltre, durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, è di fondamentale importanza assicurare la ventilazione costante e accurata di tutti gli ambienti che compongono la struttura scolastica.

LA GUIDA INAIL

La guida dell’INAIL, rappresenta, a nostro avviso, una “guida sicura” da seguire costantemente, un vademecum su come vanno effettuati gli interventi di pulizia. Intitolata: “Gestione delle operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle strutture scolastiche”, rappresenta un prezioso punto di riferimento per docenti e personale ATA che comprende istruzioni obbligatorie, suggerimenti e indispensabili consigli per la pulizia della scuola. Un primo suggerimento è quello di prestare sempre una particolare attenzione alle zone utilizzate da tante persone: qui è assolutamente necessario effettuare una pulizia più profonda e una disinfezione perfetta, per minimizzare il rischio di diffusione di batteri, polveri, virus e altri agenti patogeni, consentendo lo svolgimento di tutte le attività in sicurezza. Un’altra indicazione, - se vogliamo legata al buon senso - ma mai detta abbastanza, è quella di impiegare strumenti e procedure che non consentano il sollevamento di pulviscolo, destinato inesorabilmente a depositarsi su superfici e pavimenti, ma anche su operatori addetti alle pulizie e altre persone. Le

scuole, perciò, dovrebbero ricorrere a una pulizia con aspirapolveri dotati di filtri ad alta efficienza, riducendo anche la possibilità di rilasciare allergeni nell’aria, provocando allergie, asma o problemi respiratori in genere. Per quanto riguarda gli interventi di disinfestazione, volti ad eliminare parassiti o ratti, è preferibile svolgere questo tipo di pulizia invasiva nei periodi di assenza di docenti, alunni e personale. Riflettendo su queste linee guida, come abbiamo detto, di grande rilievo, sorgono due domande. La prima è come mai, pochi istituti scolastici investano sulla pulizia meccanizzata, acquistando e dotando i collabora-

tori scolastici di aspirapolveri, aspiraliquidi, monospazzole e lavasciuga pavimenti, per una più funzionale ed efficace igienizzazione delle superfici. La seconda riguarda proprio la qualità degli interventi di pulizia, che richiedono personale adeguatamente e costantemente formato, aspetto ancora non adeguatamente sviluppato, anche con specifiche forme di aggiornamento, in particolare sull’uso dei prodotti chimici. Qualche anno fa si sviluppò anche la polemica circa l’apertura alle imprese di pulizia specializzate delle porte scolastiche, almeno per gli interventi di pulizia straordinari. Personalmente riteniamo che i collaboratori scolastici, se preparati e motivati, anche sotto il profilo economico, possano svolgere al meglio anche i loro compiti di “custodi” della pulizia e sicurezza nelle scuole.

S•11 DIMENSIONE PULITO | 01/2023

FORMAZIONE

C’è, infine, il fattore che potremmo definire “pedagogico”: come educare concretamente i bambini e le giovani generazioni alla cultura del pulito? In altri Paesi, l’approccio, come abbiamo già sostenuto, è assai più pratico del nostro. Da noi qualche genitore si scandalizza ancora se un docente, maestro o professore, invita o “forza” gli alunni a raccogliere le carte per metterle nel cestino, o a tenere pulito il suo banco. Fortunatamente si va diffondendo progressivamente nelle scuole la cultura della sostenibilità ambientale e della raccolta differenziata finalizzata al riciclo dei rifiuti. Progetti di eco-sostenibilità prevedono campagne che non disdegnano “giornate ecologiche”, in cui allievi, insegnanti e genitori si impegnano a raccogliere, con tutte le opportune precauzioni, i

rifiuti abbandonati da maleducati e incivili cittadini nei luoghi pubblici. La mentalità poco avvezza alla pratica, sta lentamente lasciando il posto ad un approccio diverso, più concreto. L’introduzione dei nuovi programmi di educazione civica nei vari gradi scolastici, con una grande attenzione all’Agenda 2030 e alla Cittadinanza attiva, apre ulteriori importanti possibilità da sfruttare per diffondere la cultura dell’igiene e del rispetto dell’ambiente nelle scuole. Ma non basta: la scuola italiana pubblica, come avviene in Francia e in altri Paesi come il Brasile, dovrà prevedere un percorso di studi superiori e universitari per addestrare dai livelli più “operativi” a quelli più elevati e dirigenziali/manageriali le figure professionali specializzate in igiene professionale, di cui abbiamo estremamente bisogno. Finora questo compito

è stato delegato ai corsi organizzati da imprese, aziende e privati, con il sostegno di Regioni o altri enti. Secondo il nostro modesto parere, è giunto il momento della svolta: lo Stato deve intervenire con una formazione pubblica, qualificata e accessibile, che punti a certificare le competenze, come avviene in tanti ambiti professionali. Le esperienze pilota avviate all’Università di Bergamo e il progetto che AFIDAMP sta portando avanti per la creazione di un apposito Istituto Professionale, ci inducono a sperare che, finalmente, il Governo, le Istituzioni e la politica, si rendano conto che la società italiana ha bisogno di una vera e propria “scuola del pulito professionale” che formi a trecentosessanta gradi i professionisti di questo importante e delicatissimo settore, così prezioso per la società e la civiltà.

SISTEMA SCUOLA S•12 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 POST-PANDEMIA

Aladin, il sistema di dosaggio automatico sicuro per l’operatore

contenga rimanenza di prodotto dal giorno precedente. Infatti la bilancia, pesandone il contenuto, riempie il flacone per differenza.

Il sistema Aladin azzera completamente il rischio chimico in quanto, le taniche di prodotto super concentrato sono chiuse a chiave in un vano posto sotto il sistema di dosaggio, accessibile solo agli operatori autorizzati. Il prodotto miscelato e diluito dal sistema Aladin perde ogni simbologia di pericolosità rendendolo innocuo per chi lo utilizza. Il buon senso e il rispetto delle normali norme di sicurezza fanno il resto.

Aladin è ideale per molteplici settori: Sanitario, Assistenziale, Ospitalità, Scolastico e Universitario, Wellness e be-

nessere, Commerciale, Civile e Industriale.

Il sistema Aladin è in linea con le linee guida dettate dal Decreto Ministeriale del 29 Gennaio 2021 riguardante i prodotti detergenti a marchio Ecolabel e i sistemi di dosaggio che ne permettano il controllo. Aladin permette, in automatico, di ottenere i dati di consumo di ogni singolo detergente sulla base del periodo selezionato, di averne il report stampabile direttamente dalla piattaforma web. Il monitoraggio dell’impatto ambientale riguarda imballi di plastica, imballi di cartone, acqua, energia elettrica e CO2 con riduzioni significative fino all’80%. Aladin è la soluzione ideale per il rispetto dell’ambiente.

I VANTAGGI DEL SISTEMA ALADIN

Il sistema Aladin, progettato e realizzato da AR-CO Chemical Group, produttore italiano di detergenti professionali, permette, attraverso la nuova piattaforma web Aladin, la programmazione preventiva delle diluizioni del prodotto preparate sulla base delle attività da svolgere nel cantiere e in base alle esigenze del cliente. Terminata la configurazio-

ne questa viene inviata alla macchina che, da subito, attraverso una bilancia elettronica gestita da un tablet, eroga prodotto chimico super concentrato e acqua in funzione del contenitore e del dosaggio programmato.

La bilancia elettronica permette di ottenere sempre la corretta diluizione del prodotto nel flacone sia che sia completamente vuoto o che

• Programmazione preventiva dei dosaggi

• Gestione e monitoraggio dei consumi

• Azzeramento del rischio chimico

• Riduzione degli stock di magazzino

• Controllo e riduzione dei costi

• Controllo e tracciabilità delle operazioni via remoto

• Report aggiornato in tempo reale del miglioramento dell’impatto ambientale

• Formazione del personale continua

• Linea completa di detergenti con linee personalizzate Food, Hotel, Ecolabel e Probiotici

DETERGENZA
arcochimica.it

La pulizia al servizio della scuola

Un carrello versatile, uno strizzatore che strizza da solo, un sistema per ottimizzare i processi: TTS presenta la triade pensata per la pulizia delle scuole

Spazi angusti, operazioni macchinose, sprechi di tempo ed energie: la pulizia si trova ad affrontare una serie di problematiche che inficiano la qualità del servizio e compromettono la salute degli operatori se non opportunamente affrontate con strumenti idonei e procedure adeguate. Le soluzioni professionali di TTS si propongono di rendere la pulizia più leggera ed efficiente oltre che efficace, superando brillantemente le sfide che ogni ambiente e operazione porta necessariamente con sé.

IL CARRELLO COMPATTO DAI GRANDI DETTAGLI

Progettato per assicurare il minimo ingombro e la massima flessibilità, Nickita è la soluzione ideale per la pulizia professionale degli ambienti scolastici di diverse metrature: il carrello può essere attrezzato indistintamente con due secchi da 15 o 25 litri, ottenendo una configurazione da 50 litri per ampi spazi o una ridotta da 30. Il sistema doppio secchio con codice colore contribuisce al mantenimento di elevati standard di igiene in quanto separa in modo chiaro l’acqua pulita da quella di risciacquo, evitando in questo modo di contaminare la soluzione detergente durante le operazioni di lavaggio.

Non solo versatilità e igiene, Nickita si distingue anche per la compattezza che consente di muoversi agevolmente tra l’arredo scolastico, lungo i corridoi e nei passaggi più stretti mentre la maniglia ergonomica lo rende estremamente semplice e comodo da condurre.

Il carrello è conforme ai CAM in quanto attrezzato con secchi provvisti di manici colorati, realizzati in plastica riciclata certificata PSV - Plastica Seconda Vita.

www.ttsystem.com

LO STRIZZATORE

CHE STRIZZA PER TE

Nickita è ora disponibile nella versione con Wiz, il nuovo strizzatore a piastra che massimizza le prestazioni minimizzando gli sforzi. Il tempo di asciugatura del pavimento si riduce con Wiz che strizza dal 10 al 20% in più rispetto agli strizzatori tradizionali, eliminando subito tutta l’acqua in eccesso.

Il sistema di regolazione permette di impostare quattro diverse intensità di strizzaggio, variando l’umidità del ricambio in base alle esigenze e mantenendola costante a ogni strizzatura: il risultato non è più legato alla forza dell’operatore che deve semplicemente accompagnare la leva fino a fine corsa, senza essere obbligato a ripetere l’operazione più volte.

Qualunque sia il ricambio utilizzato o l’intensità di strizzaggio impostata, Wiz richiede sempre la metà degli sforzi rispetto agli strizzatori tradizionali, riducendo il rischio di infortuni e dolori muscolari: test sul campo evidenziano infatti una riduzione dello sforzo dal 50 al 70% che si traduce in un minor affaticamento.

IL PRIMO SISTEMA

DI AGGANCIO E SGANCIO IMMEDIATO

Nickita si è recentemente arricchito di un nuovo alleato che permette di trasformarlo in una stazione di lavoro completa: grazie a Lampo è finalmente possibile attrezzare il carrello con tutto il necessario per la spolveratura e il lavaggio, evitando continui viaggi allo sgabuzzino per prendere l’attrezzatura o recuperare scale e sgabelli per raggiungere le superfici più alte.

L’innovativo sistema di aggancio e sgancio immediato permette di usare un solo manico con tutta l’attrezzatura di cui si può necessitare: l’operatore può fissarlo in un attimo a piumini e scovoli per pulire in altezza, agganciandolo successivamente ai telai pavimento così da completare la pulizia degli ambienti. Con Lampo si può passare in pochi istanti da un telaio spolvero a uno lavaggio sganciandoli direttamente sul carrello evitando il contatto delle mani con superfici contaminate.

Nickita è disponibile nella versione con due dispositivi Plug Lampo per lo sgancio touch-free dei telai e nella versione con un Plug Lampo e una pratica vaschetta portaoggetti.

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Scuole più pulite, sicure e salubri Bisogna fare rete

SISTEMA SCUOLA
INTERVISTA PRESIDENTE ANDIS

La dottoressa Paola Bortoletto, padovana, dirigente scolastica con una lunga esperienza alle spalle, è alla guida di ANDIS, Associazione Nazionale Dirigenti scolastici. Il suo, come quello di tanti colleghi, è diventato un ruolo assai impegnativo e, per certi aspetti, scomodo, anche a seguito del processo di autonomia scolastica. Lo Stato ha infatti delegato gravose responsabilità a queste figure, fra cui la gestione della sicurezza, ben sapendo che i margini di intervento e azione di chi è alla guida dell’istituzione scolastica sono circoscritti da invalicabili limiti burocratici e finanziari.

I dirigenti scolastici sono chiamati ad affrontare parecchi problemi, tra cui quelli in materia di sicurezza e prevenzione, che investono la pulizia nelle scuole. Che ne pensa?

“In effetti questi temi ci stanno molto a cuore: li abbiamo affrontati a più riprese in tutte le sedi istituzionali, in particolare durante un incontro alla Camera dei Deputati, con i parlamentari, poco prima che scoppiasse la pandemia. Il problema della sicurezza è entrato prepotentemente alla ribalta con il Decreto Legislativo 81 del 2008, o Testo Unico sulla sicurezza, che regola la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Ci siamo battuti con determinazione per fare chiarezza rispetto

ad una situazione assai ibrida, perché il dirigente scolastico ha in carico la gestione della sicurezza della scuola, del personale, degli alunni e dei locali, quando funziona il servizio scolastico.

Però, come ben sappiamo i proprietari dei fabbricati sono i Comuni, per quanto riguarda il primo ciclo, e le Province, per quanto concerne il secondo ciclo. Quindi vi è sempre la necessità di un costante interscambio tra Istituti Scolastici ed enti locali: in alcuni casi, questi ultimi si dimostrano sensibili rispetto alle nostre richieste, mentre in altri - anche per carenza di risorse - il dialogo è assai difficile e improduttivo. Il risultato di questa condizione, così incerta, che dobbiamo subire è che talvolta, a fronte di una comprovata situazione di rischio legata alla sicurezza dell’edificio, viene a mancare o si dilatano i tempi per gli interventi di messa in sicurezza da noi richiesti. Noi, in questi casi, possiamo solo interdire il passaggio degli alunni e dei docenti in un certo spazio, scala, aule o corridoio, ma il lavoro effettivo è compito di chi è preposto ad eseguirlo. A Roma, a suo tempo, abbiamo posto sul tavolo dei decisori l’assoluta necessità di distinguere compiti e responsabilità tra il gestionale e il proprietario, così è stata fatta un’apposita Legge, però – come purtroppo accade spesso in Italia –non sono stati emessi i decreti attuativi, così ci ritroviamo in una situazione di stallo assoluto.”

Si ha il timore che, col venir meno delle disposizioni e degli obblighi connessi alla prevenzione della diffusione del virus SARS CoV-2 nella scuola si abbassi la guardia sulla prevenzione e sull’igiene. È una preoccupazione fondata?

“Secondo me no, assolutamente. Ad agosto sono state emanate da parte del ministero dell’Istruzione, su indicazione dell’Istituto Superiore della Sanità, precise linee guida per prevenire l’avanzata del SARS CoV-2: da strategie di contrasto della diffusione dell’infezione si è passati, infatti, a strategie di mitigazione. L’obiettivo perseguito è contenere l’impatto negativo dell’epidemia sulla salute pubblica per la Scuola. Sono state indicate un insieme di misure di prevenzione di base da attuare sin dall’avvio dell’anno scolastico, individuando ulteriori possibili misure da realizzare su disposizione delle autorità sanitarie qualora le condizioni epidemiologiche peggiorino, al fine di contenere la circolazione virale e proteggere i lavoratori, la popolazione scolastica e le relative famiglie. Ci siamo adeguati scrupolosamente ad esse perché il periodo di emergenza è terminato il 31 agosto, mentre quelle formulate all’inizio dell’anno scolastico in corso, orienteranno a lungo la pratica effettiva: a partire dalla grande attenzione alla problematica respiratoria che investe direttamente le qualità dell’aria

S•17 DIMENSIONE PULITO | 01/2023
“Quello del cleaning professionale nella pulizia delle scuole, per noi rappresenta comunque un tema importante e delicato, che esige la nostra massima attenzione e competenza”, spiega la presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici
Maurizio Pedrini

indoor respirata dai nostri ragazzi. Io credo che queste nuove ‘regole’ saranno puntualmente applicate, così come è avvenuto nei due anni di pandemia, per quelle ‘straordinarie’ che ci hanno guidato per i due anni di pandemia, divenute per tutti noi un’abitudine, nel senso più positivo del termine. È un compito assai impegnativo, di questo siamo perfettamente consapevoli, che attueremo utilizzando al meglio le risorse a nostra disposizione, dedicandovi una particolare attenzione educativa e pedagogica affinché i nostri alunni divengano i veri artefici di questo importante processo.”

Parliamo di pulizia, igiene, disinfezione e sanificazione a scuola: crede che dopo il Covid 19 la sensibilità e le conoscenze dei dirigenti scolastici in materia siano aumentate?

“È chiaro che l’emergenza dettata dal SARS CoV-2 ci ha fatto entrare nel vivo di tutta una serie di problematiche che non tutti i dirigenti scolastici conoscevano adeguatamente, comprese quelle dell’igiene e della pulizia professionale nelle scuole. I vari DPCM con le indicazioni da seguire per mettere in atto le idonee misure di prevenzione previste dalle autorità sanitarie, ci hanno permesso di approfondire questa problematica, anche perché - non dimentichiamolo mai - abbiamo dovuto assolvere al ruolo di front-office per l’utenza che, il più delle volte si rivolgeva a noi, anziché ai servizi dell’Ulss, per avere ulteriori chiarimenti e informazioni. Inoltre è bene ricordare che durante il lock-down negli anni 2020 e 2021, mentre le scuole superiori erano chiuse, quelle della primaria hanno sempre funzionato, perciò abbiamo dovuto gestire famiglie sempre più spaventate, svolgendo un prezioso ruolo di supporto pratico e psicologico. Anche perché succedeva, specialmente per i più piccoli, che i genitori li mandassero a scuola con un po’ di raffreddore e qualche linea di febbre. Direi che dopo l’esperienza del Covid

19, l’attenzione per la salute, l’igiene, la pulizia e la prevenzione nel mondo della scuola è nettamente aumentata ed è giusto e doveroso che, da parte nostra e di tutto il personale della scuola, si ponga la massima attenzione a tutti questi aspetti, così delicati per la sicurezza e il benessere dei nostri alunni”.

Possiamo dire che è stato fatto un passo avanti verso una direzione di marcia dalla quale non si tornerà in -

dietro, anche per la promozione della cultura del pulito nel mondo della scuola?

“Sicuramente, anche perché il dirompente impatto del Covid 19 ci ha fatto molto riflettere. È vero che, dopo un’emergenza, quando si rientra nella cosiddetta ‘normalità’ certe routine rimangono, mentre altre scompaiono, però restano obblighi ben precisi, ai quali noi dirigenti scolastici, appartenendo alla Pubblica Amministrazione, non possiamo assolutamente sottrarci.

Dirigente scolastico dal 2007 nell’Istituto Comprensivo di Spresiano (TV) Paola Bortoletto ha svolto più anni di reggenza in altri Istituti comprensivi della provincia. Attualmente è in posizione di comando presso ANDISAssociazione Nazionale Dirigenti Scolastici - in cui ricopre la carica di Presidente nazionale dal maggio 2022. ANDIS è un’associazione non sindacale che dal 1988 offre una ricchezza di esperienze formative e professionali per la maturazione del ruolo di dirigente scolastico ed è impegnata a rappresentare al decisore politico e all’amministrazione scolastica le esigenze professionali dei propri iscritti (www.andis.it). Precedentemente ha svolto l’attività di insegnante e insegnante psicopedagogista per più di vent’anni. Nell’ambito dell’attività formativa di ANDIS ha curato (e cura) l’organizzazione di convegni, seminari, corsi di aggiornamento, webinar, tavole rotonde, di livello nazionale, regionale, provinciale. Dette iniziative sono state rivolte a dirigenti scolastici e docenti (anche

non soci) e hanno riguardato le più rilevanti tematiche legate allo specifico professionale e alle riforme in atto. Ha svolto ulteriori attività di formazione per docenti e genitori su tematiche quali l’inclusione, le competenze di cittadinanza e cittadinanza globale, la valutazione, l’autovalutazione e il miglioramento, il segmento 0-6. Ha collaborato, inoltre, alla stesura dei documenti ANDIS illustrati e depositati nelle audizioni presso le Commissioni di Camera, Senato e Ministero, curandone successivamente la diffusione presso le autorità competenti e gli organi di stampa: in particolare sulla violenza di genere, sulla violenza fra minori e sui minori, sull’introduzione dello psicologo nella scuola, sulla dispersione scolastica. Dal 2013 dirigente di scuola polo della Rete per la promozione della salute della provincia di Treviso, in collaborazione dapprima con l’Ulss n. 9, poi Ulss n.2 ha partecipato alla stesura della “Carta per una promozione della salute globale centrata sulle competenze”, al laboratorio per il futuro e a molte iniziative elaborate dalla rete interistituzionale scuola/ULSS/ EE.LL/famiglie sulla promozione della salute.

SISTEMA SCUOLA S•18 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 INTERVISTA PRESIDENTE ANDIS
CHI È PAOLA BORTOLETTO

Dobbiamo adempiervi sviluppando una missione di grande valore sociale ed etico, offrendo sempre un servizio di qualità e all’altezza delle aspettative. Per quanto mi riguarda, posso assicurarle che i miei collaboratori scolastici hanno sempre lavorato cercando di dare il massimo, curando in ogni dettaglio la pulizia dei reparti. Io dirigo un Istituto Comprensivo che ha anche una scuola dell’infanzia, quindi le lascio immaginare cosa significhi, in concreto, tutto ciò: i bimbi escono in cortile durante la ricreazione, toccano giocando la terra e si mettono le mani sporche in bocca. Quando rientrano nelle aule portano residui di terra nelle scarpine, lasciandoli nei corridoi e nelle aule sotto i banchi. Insomma è necessario che i collaboratori scolastici possiedano requisiti di attenzione, professionalità, pazienza, nutrendo affetto per questi piccoli allievi. Un’attenzione per la pulizia che, personalmente, ho sempre cercato di coltivare e valorizzare in tutti i modi possibili. In passato, ad esempio, ho predisposto e fatto somministrare agli alunni e al personale un questionario, intitolato:

‘La tua scuola è pulita?’, in cui ponevo tutta una serie di quesiti nel tentativo di elevare l’asticella dell’attenzione e della cura su questo fondamentale aspetto di civiltà. Certo, poi ci sono situazioni oggettive, che possono facilitare o rendere enormemente difficile l’obiettivo di raggiungere adeguati standard di igiene nelle scuole. Alcuni edifici, di recente costruzione, sono stati progettati in modo tale da agevolare la loro pulizia, e mi auguro che lo siano anche i 216 edifici scolastici previsti da PNRR, però non dimentichiamo che la stragrande maggioranza del patrimonio scolastico dello Stato è assai vecchio: molte scuole sono addirittura prive del Certificato Prevenzione Incendi”.

Ritiene che anche i dirigenti scolastici possano maturare ulteriori conoscenze nello specifico settore della pulizia professionale?

“Senz’altro. Noi, oltre ad essere un’associazione professionale, siamo anche un ente di formazione che opera in ambito nazionale. Quello del cleaning professionale, per noi rappresen-

ta comunque un tema importante e delicato, che esige la nostra massima attenzione e competenza. Ciò, nonostante sia il Dsga a occuparsi dell’acquisto dei prodotti per le pulizie, così come sia suo il compito di stabilire le assegnazioni e coordinare l’attività dei collaboratori scolastici. Noi, però, abbiamo la necessità di conoscere i prodotti chimici usati per le pulizie, i principi attivi che ne sono alla base, la loro sostenibilità in un’ottica di sicurezza e green. Così come è giusto che ci siano dati gli elementi di conoscenza per valutare gli strumenti e le tecnologie più idonee ad affiancare il lavoro del personale addetto alle pulizie. La sottoscritta, quando si è palesata la necessità di dotare una scuola media di macchine lavasciuga pavimenti e monospazzole si è informata e documentata perché voleva essere parte attiva e responsabile di questa scelta. Abbiamo tanti fornitori che ci propongono i più svariati prodotti per la pulizia: noi dobbiamo scegliere i più adeguati, facendo leva non solo sull’aspetto economico e sull’ottimale rapporto qualità-prezzo, ma anche sulle caratteristiche assai delicate del contesto scolastico e dell’utenza. Infatti, se con i ragazzi più grandi puoi comportarti in un certo modo, con i bambini devi avere sempre una particolare attenzione. Credo che su questi temi sia necessaria una formazione accurata e costante, con corsi periodici e iniziative specifiche per noi dirigenti scolastici così come per tutto il personale della scuola, così come viene fatto per gli aggiornamenti sulla sicurezza e sulla privacy. Insomma, anche in questo campo, il dirigente scolastico non può delegare: a nostro avviso deve essere sempre saldamente alla guida dei processi decisionali, avvalendosi dell’apporto del suo staff, in primis del Dsga”.

Non trova, restando sul tema della pulizia, che nella scuola italiana si faccia tanta teoria e poca pratica.

SISTEMA SCUOLA S•20 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 INTERVISTA PRESIDENTE ANDIS

Pulito professionale con prodotti Polychim

Passate le vacanze Natalizie

è tempo per studenti, collaboratori scolastici ed insegnanti di tornare in aula, nella speranza che i mesi futuri non costringano a nuove sospensioni delle attività scolastiche per cause sanitarie. Proprio per assicurare ambienti salubri è importante non abbassare la guardia mantenendo alto il livello di attenzione nei confronti delle buone pratiche di pulizia ed igiene di superfici, ambienti e

mani. Per aiutare il personale addetto alle pulizie a mantenere elevati standard igienici Polychim mette a disposizione una ricca gamma di prodotti tra i quali scegliere i più indicati per le proprie esigenze. Molti di questi prodotti svolgono anche azione igienizzante contribuendo all’asportazione di sporco, germi e batteri nel rispetto di superfici ed arredi.

Un best seller nel settore scolastico è senza dubbio VET ROSSO, detergente pronto all’uso in flacone spray da 750 ml studiato per sostituire l’alcool etilico nella pulizia di banchi e scrivanie.

E’ infatti risaputo che l’alcool etilico sia infiammabile e quindi pericoloso

e che rilascia negli ambienti un odore persistente. VET ROSSO non è infiammabile, non ha odori sgradevoli e non è classificato pericoloso pur garantendo una elevata efficacia nel rimuovere tracce di biro, inchiostro e pennarelli oltre allo sporco corrente.

Un altro prodotto molto apprezzato è SANFORM, detergente con azione igienizzante per tutte le superfici dure lavabili con acqua. Utilizzabile per pavimenti, pareti, arredi e sanitari, è disponibile in flacone da 1,5L ed in canestro da 5L, si impiega diluito in acqua da 20 a 50 ml per litro e si utilizza panno strizzato, mop e frange di lavaggio.

DETERGENZA polychim.it

Nel senso che esistono programmi educativi validi e importanti, ma poi quando si chiede in concreto a bambini e ragazzi di raccogliere una carta da terra, tenere puliti il proprio banco o l’aula…apriti cielo!

“Guardi, come al solito, dipende molto dalla singola scuola, dagli insegnanti e dal contesto educativo. Le scuole, come sa, sono autonome e hanno imboccato strade diverse, però esiste un comune denominatore per tutte, ovvero la Legge 92 del 2019 che ha istituito l’insegnamento obbligatorio dell’Educazione Civica in tutti i gradi e ordini scolastici. Del resto, anche la ricca legislazione precedente relativa alla cosiddetta educazione alla cittadinanza riguardava tutte le scuole, non solo la primaria. Le linee programmatiche sono precise e ben definite: i dirigenti scolastici hanno l’obbligo di far sì che i Collegi Docenti stilino dei curricoli di educazione civica riservati agli alunni dai tre ai diciotto anni seguendo alcuni filoni. I grandi temi al centro dell’attenzione sono legati alla Costituzione, all’Agenda 2030, alla sostenibilità ambientale, allo sviluppo del benessere psico-fisico della persona, nonché alla Cittadinanza attiva di cui accennavo in precedenza. Ricordo che la legge, composta di dodici articoli, prevede che nel primo

e nel secondo ciclo di istruzione sia istituito l'insegnamento trasversale dell'educazione civica e che iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile siano avviate dalla scuola dell'infanzia. Sono previste almeno 33 ore annue e il voto in pagella. Non mancano certo, per bambini e ragazzi, le opportunità di tradurre in azioni concrete lo studio della materia, anzi: sono previste Giornate ecologiche e della sostenibilità ambientale, ma anche specifiche campagne di raccolta differenziata e pulizia degli edifici per mettere in pratica quanto si è appreso. Naturalmente iniziative di questo genere chiamano in causa il coinvolgimento di una rete di soggetti: dai genitori agli enti locali, perché servono risorse, permessi e vi sono numerosi ostacoli burocratici da superare, anche perché tutto deve essere fatto con un’ottima organizzazione e in piena sicurezza. È inoltre importante coinvolgere le associazioni presenti sul territorio e fare rete, per questa ragione il precedente ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, aveva puntato molto sui patti educativi di comunità. Vedremo se, come speriamo, saranno riproposti anche dall’attuale ministro Giuseppe Valditara che attualmente è alla guida del dicastero. Credo che l’esperienza da me maturata in una

scuola primaria in cui ho effettuato la reggenza sia interessante: gli insegnanti si sono impegnati a stimolare i bambini a tenere più pulite le aule; per una settimana sono stati più attenti a non gettare o raccogliere le carte da terra, a pulirsi le scarpe al rientro dalla ricreazione trascorsa in cortile, a curare la pulizia sotto i banchi, curando tanti altri piccoli preziosi aspetti come la pulizia nei servizi igienici. Alla fine i diplomi che ho consegnato hanno premiato le classi che hanno raggiunto il traguardo prefissato dimostrando spirito di squadra e rispetto dell’ambiente”.

Parliamo di salubrità dell’aria nelle aule scolastiche dove bambini e ragazzi trascorrono molte ore della loro vita: è presente alla vostra attenzione e quali sono le proposte che vi sentite di formulare al Governo?

“Quello del microclima a scuola è un problema sul quale posso dirle di aver verificato più volte grande attenzione da parte dei colleghi dirigenti scolastici, che hanno espresso più volte il desiderio di volerlo affrontare in modo organico utilizzando i fondi promessi dal Governo e, almeno in parte, stanziati. Anche noi come ANDIS abbiamo espresso a più riprese, durante i nostri convegni, questa profonda volontà, ricollegandoci sempre alle evidenze scientifiche emerse a livello accademico sui vantaggi della ventilazione meccanica controllata e sugli impianti di depurazione e sanificazione dell’aria indoor nelle scuole. Ovviamente per portare avanti tutti questi buoni propositi servono adeguate risorse, perché non basta fare un buco alla parete. Purtroppo, invece, le amministrazioni comunali e le scuole devono fare sempre i conti con tagli ai bilanci, il che ci induce ad un certo scetticismo circa la reale fattibilità di questi interventi. Noi, comunque, continueremo a batterci in tutte le sedi per vederli realizzare”.

SISTEMA SCUOLA S•22 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 INTERVISTA PRESIDENTE ANDIS

Kemika e il Progetto Scuole Sicure

La pandemia da coronavirus è ancora un’emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale. Lo ha dichiarato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), a conclusione della quattordicesima riunione del Comitato internazionale di emergenza per le norme sanitarie, durante la quale è stato anche riconosciuto come la pandemia si trovi in una fase di transizione.

In questo delicato momento, Kemika ritiene che il proprio compito non possa esaurirsi nella produzione e commercializzazione di detergenti e disinfettanti destinati alla pandemia. L'obiettivo principale deve essere, necessariamente, il fornire agli Istituti scolastici un preciso e professionale servizio di consulenza, formazione e addestramento delle figu-

re che all’interno di questi ambienti svolgono e / o organizzano le operazioni di detersione e disinfezione destinate alla lotta a questa pandemia.

Con questo obbiettivo nasce “Progetto Scuole Sicure”, il protocollo che Kemika ha studiato e preparato specificatamente per i vari ambienti presenti in un Istituto scolastico. Il Protocollo si attiene a quanto comunicato, con specifiche circolari e report, dai principali Organismi qualificati, e informa, con estrema semplicità e chiarezza, sull’importanza, nell’uso dei disinfettanti, della corretta preparazione della concentrazione d’impiego della soluzione disinfettante in uso e il rispetto dei tempi di contatto sulle superfici che i vari principi disinfettanti necessitano.

Spiega, poi, quali sono i principi disinfettanti impiegabili nel combattere il CoViD 19, entrando nel dettaglio di ogni singolo principio attivo e di questo analizzando pro e contro. Prosegue con la descrizione dettagliata di ogni singolo processo di detersione e disinfezione dei vari locali presenti in una scuola, entrando nello specifico della tecnica d’intervento da effettuarsi prima dell’apertura della scuola e negli interventi programmati periodicamente. Il protocollo permette di pianificare le operazioni da effettuarsi nelle aule, nei servizi igienici e nelle parti comuni. Descrive ogni singola operazione, quando questa viene effettuata impiegando atomizzatori e / o nebulizzatori o in alternativa quando viene

svolta manualmente utilizzando panni in microfibra e / o panni in carta monouso. Anche in questa situazione Kemika, con il Progetto Scuole Sicure, dimostra la propria presenza da protagonista sul mercato delle pulizie professionali, confermando di essere il riferimento, non occasionale ma continuo, dove gli Attori protagonisti del nostro comparto possono acquisire preziose informazioni che, trasferite nel loro lavoro quotidiano, permettono di ottenere il massimo rendimento sotto il profilo professionale ed economico.

Scrivi a info@kemikaspa. com, il Team Kemika provvederà ad inviarti il Protocollo di detersione e disinfezione ambientale per gli istituti scolastici.

PROGETTO SCUOLE SICURE

Il Progetto Scuole Sicure prevede, se l’istituto scolastico ne fa richiesta a Kemika, di intervenire presso il plesso scolastico nella pianificazione delle attività di preparazione, avvio e controllo delle procedure da applicarsi all’interno della scuola:

1. Sopralluogo presso l’istituto scolastico per verificare le reali esigenze della scuola.

2. Pianificazione degli interventi secondo le linee guida ministeriali e a quanto riportato nel protocollo.

3. Formazione e Addestramento di tutto il Personale addetto alle pulizie con Training specifico sul tipo di lavoro che andranno a svolgere.

4. In fase di avvio delle procedure personale Kemika è presente per verificare l’esecuzione corretta delle procedure predisposte.

5. Dopo 30 giorni dall’avvio dei lavori viene pianificato un sopralluogo di controllo della corretta applicazione delle metodologie operative da parte degli Addetti.

PROTOCOLLI kemikagroup.com

Il nuovo configuratore Kubi Fun

L’ufficio tecnico Falpi è da tempo impegnato nella creazione dei modelli 3D che consentono di generare, in tempo reale, il carrello scelto step by step e oggi può finalmente annunciare che il configuratore di carrelli Kubi Fun è operativo al 100%, anche in modalità 3D.

La versione aggiornata del configuratore permette infatti di selezionare i componenti tra quelli disponibili e, contemporaneamente, visualizzare la creazione del carrello Kubi

Fun in 3D, fino ad inviare la richiesta di preventivo o dell’ordine. Si amplia così il progetto di Falpi che consente al cliente di interagire al 100% con l’azienda, in tempo reale e in totale autonomia, con uno scambio reciproco di informazioni, che permettano, all’azienda, di erogare un servizio sempre più completo e al cliente di ottenere quanto realmente è necessario alla sua attività.

Annullare le distanze, ottimizzare tempi, innalzare ulteriormente gli standard di

qualità, riqualificando anche i rapporti umani e con la massima attenzione alla tutela dell’ambiente: queste le componenti fondamentali alla base della filosofia di Falpi.

Con i nuovi configuratori KubiPro, Kubi Fun e Soli presenti sul sito Falpi, in costante aggiornamento, il cliente potrà "creare" i carrelli che meglio si adattano alle proprie esigenze, aggiungendo o escludendo accessori e componenti, e sviluppando in real-time il modello 3D. Inoltre colle-

gato al configuratore è stato sviluppato il calcolatore della Carbon FootPrint in grado di fornire i dati necessari al calcolo dell'impatto di CO2 del carrello appena configurato, questa novità è stata presentata durante la fiera Issa Interclean Amsterdam 2022 e per potervi accedere bisogna essere in possesso di un account "pro" (info@falpi.com).

Tra Azienda e Cliente ci sarà sempre la massima trasparenza, grazie all’intelligente utilizzo delle nuove tecnologie.

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Nuove sfide per la ristorazione

I servizi mensa rischiano di soffocare a causa dell’impennata delle bollette energetiche e degli aumenti dei prezzi di materie prime, trasporti e materiale per l’imballaggio

Francesca De Vecchi Tecnologa alimentare

SISTEMA SCUOLA S•26 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 SERVIZI MENSA

Ache punto è la ristorazione scolastica? Dopo le restrizioni dovute alla pandemia quali sfide dovrà affrontare, anche per adeguarsi alle mutate esigenze sociali? Come il settore sta affrontando l’attuale congiuntura economica fra aumento dei costi e dell’inflazione?

Diciamo subito che gli operatori della ristorazione, sia quella commerciale sia quella che opera nei servizi pubblici (scuole, ospedali e comunità), hanno reagito prontamente alle difficoltà della pandemia e lo hanno fatto dando prova di saper trovare, anche

Camera dei deputati, l’Associazione nazionale delle imprese della ristorazione collettiva (Anir), Confindustria servizi, Lega delle Cooperative e Confcooperative, hanno voluto richiamare l’attenzione sul problema. Per voce di Lorenzo Mattioli, presidente Anir, hanno chiesto un piano d’azione “per un settore che rischia di scomparire”.

È necessario portare proposte che, da subito, possano dare fiato ad un'industria che, ogni giorno, garantisce i pasti a categorie fragili e speciali in tutta Italia: anziani, studenti, malati e lavoratori.

in emergenza, le soluzioni adeguate. Il 2022, quello che poteva essere un anno di ripresa ha invece aggravato la situazione economica generale. Il problema è l’aumento dei costi variabili, senza che sia previsto alcuno strumento di compensazione, a fronte di un servizio che deve mantenere gli stessi standard. Le aziende della ristorazione collettiva chiedono al Governo un cambio di passo “per uno stato di allarme senza precedenti”. Lo scorso 17 novembre durante una conferenza stampa congiunta alla

“Mentre si cominciava a rialzare la testa - ha ribadito Massimo Piacenti, vicepresidente Anir - caro prezzi e inflazione senza precedenti negli ultimi 40 anni hanno di nuovo colpito gli operatori. Servono risposte concrete per affrontare in maniera organica il futuro”. Un’attenzione particolare è rivolta alla manovra finanziaria e alla revisione del Codice Appalti messa in atto dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, che non soddisfa le aspettative riguardanti l’adeguamento automatico dei prezzi della

ristorazione collettiva con adeguate coperture di bilancio nella finanziaria e nella revisione del codice appalti”, ha detto Lorenzo Mattioli. L’aumento dei costi affligge in modo particolare i servizi mensa per scuole e ospedali, che rischiano di soffocare a causa dell’impennata delle bollette energetiche e degli aumenti dei prezzi di materie prime, trasporti e materiale per l’imballaggio. Carlo Scarsciotti, presidente dell’Osservatorio ristorazione collettiva e nutrizione (Oricon) ha dichiarato che con il 15% dell’aumento dei costi, le aziende stanno operando con una perdita del 10% e ha chiesto al Governo di intervenire per salvare il settore (fonte Adnkronos).

IL RUOLO CENTRALE DELLA TECNOLOGIA

Gli obiettivi e le sfide per la ristorazione pubblica riguardano l’esistenza stessa delle aziende. Il servizio oggi deve affrontare anche il tema dello scarto, nell’ambito delle azioni di transizione ecologica verso economie sostenibili. Quanto la tecnologia può aiutare a proporre soluzioni sostenibili

S•27 DIMENSIONE PULITO | 01/2023
Tecnologie per cottura lenta Sous vide

da un punto di vista economico ed ambientale? Ne abbiamo parlato con Gabriella Iacono, consulente per le aziende di ristorazione collettiva e commerciale, esperta in innovazione e strategia d’impresa nel settore food. Parlando dei costi del servizio partiamo dal fare alcune considerazioni in merito alle gare d’appalto. “La maggior parte delle gare hanno prezzi a pasto coerenti col servizio che richiedono, ma altre spesso non tengono conto di alcuni fattori: dei maggiori costi derivati dall’emergenza Covid (laddove vengano ancora applicate alcune restrizioni) visti i rincari per le modalità di somministrazione pasti a cui le aziende hanno dovuto adeguarsi; dei costi dovuti al consumo energetico e di quelli generati dall’applicazione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi). Nel complesso sono tutti motivi che spiegano il fatto che molte gare sono andate deserte, nel passato più recente”.

Si vedono comunque tentativi di rinnovamento. “Per le scuole il Comune di Roma ha indetto una gara di ristorazione con prezzo fisso a 5,50€ e il 100% dei punti sono stati attribuiti solo al parametro della qualità. Tutta la gara si è giocata su quella caratteristica. Hanno poi fatto altrettanto i Comuni di Firenze e di Torino”.

È un approccio che segna un cambiamento importante, che potrebbe permettere alle aziende una maggior indipendenza nelle proposte. Se in fatto di organizzazione le aziende hanno tutte reagito molto bene alle richieste ed anche velocemente, dimostrando flessibilità e capacità di adattarsi alle emergenze, va detto che serve trovare nuovi strumenti e modalità di organizzazione e gestione del servizio. La tecnologia potrebbe aiutare?

“A livello organizzativo generale non si intravedono grandi novità in termini di innovazione tecnologica e di processi. Del resto, i capitolati degli Enti pubblici non lasciano molto spazio all’innovazione e all’espressione del know-how proprio dell’azienda di ristorazione - riferisce Iacono - dal momento che molti capitolati sono espressi nel minimo dettaglio.”

Le proposte progettuali avanzate dalle aziende sono quindi molto simili fra loro. “Le Amministrazioni dovrebbero lasciare un maggiore spazio di espressione alle imprese. Di contro vi è il rischio che i criteri qualitativi di valutazione delle offerte siano maggiormente rappresentate da criteri discrezionali, ciò che può favorire a volte valutazioni delle proposte tecniche non sempre adeguati e trasparenti.” Sarebbe l’opportunità per far emergere soluzioni innovative che potrebbero portare al servizio vantaggi diversi anche in ambito di sostenibilità, un tema centrale nel contesto di transizione verso sistemi produttivi orientati alla salvaguardia ambientale, alla circolarità e al risparmio di risorse. “Un esempio riguarda la preparazione dei pasti - spiega Iacono. Oggi si opera per lo più in regime di legame

fresco-caldo. Altre modalità - per esempio il legame refrigerato - permetterebbero una maggior flessibilità, una riduzione degli sprechi alimentari, un aumento delle rese e un controllo e contenimento dei costi”.

Vediamo prima le differenze operative fra le due modalità. Il legame fresco-caldo è oggi lo schema di preparazione ed erogazione largamente utilizzato nella refezione scolastica. Prevede che il pasto, dopo la sua produzione sia mantenuto alla temperatura di preparazione (caldo o freddo a seconda) e somministrato senza che siano previsti ulteriori trattamenti termici. La preparazione, la cottura e il consumo avvengono nella stessa giornata; i piatti caldi sono mantenuti a temperature superiori a +60°/+65°C e trasportati fino al luogo di consumo in appositi contenitori (i piatti da consumare freddi sono conservati a temperatura inferiore a +10°C). Una tecnologia alternativa è quella del legame refrigerato: in questo caso il pasto, dopo produzione, è immediatamente refrigerato tramite abbattimento rapido della temperatura (0/+3°C), ed è poi riportato in temperatura solo prima del consumo (rinvenimento a temperatura superiore a +70°C al cuore). Il legame refrigerato, come anticipato, consente flessibilità nella gestione di alcuni parametri. “Il legame refrigerato - spiega Iacono - può essere usato in abbi-

SISTEMA SCUOLA S•28 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 SERVIZI MENSA
Gabriella Iacono, Tecnologa alimentare

namento ad una atmosfera protettiva oppure prevedere cotture sottovuoto; queste ultime oltretutto migliorano molto gli aspetti sensoriali visto che le carni risultano più tenere e sapide; da un punto di vista nutrizionale preservano i nutrienti e i micronutrienti non si disperdono con la cottura. La garanzia di igiene con il sottovuoto è massima. Le rese poi sono superiori: la perdita massima per un arrosto è fra l’8 e il 12%, contro circa il 30% della cottura tradizionale.”

“Anche da un punto di vista di organizzazione dei tempi e gestione degli ordini il legame refrigerato presenta vantaggi: una migliore gestione degli ordini dei pasti, una riduzione dello spreco e il miglioramento della qualità sensoriale del pasto e una maggior sicurezza nella gestione delle diete speciali.”

Come gestire questa ipotesi da un punto di vista contrattuale? “Si potrebbe, prevedendolo nei capitolati, applicare il legame refrigerato solo ad alcune delle preparazioni (per esempio: i secondi e le verdure preparate in sottovuoto, primi piatti in fresco-cal-

do; oppure sughi in refrigerato e pasta in legame fresco caldo)”.

Conoscendo il calo peso sarebbe più semplice calcolare i costi sul netto.

“L’organizzazione della produzione ne avrebbe un grande beneficio: lavorando in legame fresco-caldo si è sempre di corsa e il rischio di errori soprattutto nella composizione e destinazione delle diete sanitarie è elevatissimo”. Il legame refrigerato, secondo Iacono, risolverebbe dunque molte criticità.

“In termini di spreco, il miglioramento della accettabilità aiuterebbe a diminuire la quantità di cibo non consumato e scartato”. Altre soluzioni potrebbero prevedere l’elaborazione di un doppio menu. Come sta facendo il Comune di Modena: qui sono stati adottati due menu (studiati e bilanciati): a inizio anno viene data la possibilità alle famiglie di scegliere fra due alternative di uno dei piatti (o primo o secondo o contorno) coniugando preferenze alimentari dell’utenza e salute.

Di fronte a queste opportunità viene da chiedersi il motivo per cui, a parte pochi esempi, queste tecnologie sicure

e sperimentate in altri ambiti della ristorazione, trovino questa resistenza.

“Nell’ambito della ristorazione scolastica, a meno che sia presente un consulente che affianchi gli Enti nella gestione e valutazione dei servizi mensa, c’è un problema di non conoscenza, ma molto più forte è la remora di proporre ‘cibo cucinato prima’ e poi riscaldato, che evoca il prodotto precotto” - conclude Iacono. Una preclusione che non ha ragion d’essere, dati gli ottimi risultati in termini organolettici.

L’emergenza sanitaria, secondo il Rapporto Osservatorio Ristorazione 2021 di Oricon, ha fatto sì che “nell’arco di pochi mesi si mettesse in moto un percorso di innovazione tecnologica decennale che ha coinvolto l’intero comparto, dalla ristorazione pubblica a quella commerciale. È il caso, ad esempio, delle cotture sous vide (sotto-vuoto) e a basse temperature, dell’introduzione di prodotti semi-pronti o semi-lavorati da centri di cottura e laboratori esterni; oppure dei forni elettrici per ultimare la cottura o mantenere la temperatura durante il trasporto”.

Sono stati introdotti su larga scala menu digitali, sistemi di prenotazione online, chiamata del personale di sala a distanza con appositi dispositivi, nuove applicazioni per gestire turni del personale, fatturazione e rapporti con i fornitori, pagamenti cash-less al tavolo e in cassa. La tecnologia non ha quindi rivoluzionato solamente il modo in cui i clienti scelgono e si fidelizzano ma anche i servizi di sala e cucina. Potrebbe essere la chiave per la rinascita di un settore tanto importante per l’intero comparto alimentare italiano.

S•29 DIMENSIONE PULITO | 01/2023
Dispositivo di cottura Sous vide nella cucina di un ristorante

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Più risorse e formazione per una scuola pulita

Investire

Ivana Barbacci vive a Perugia, dove si è laureata e ha insegnato nella scuola dell'infanzia, per passare poi a primaria e secondaria di I grado come docente di lettere. Entrata a far parte della segreteria nazionale della CISL Scuola nel 2015, dopo aver ricoperto la carica di segretaria regionale dell'Umbria, ne è diventata segretaria generale, eletta nell’importante ruolo al 7° congresso nazionale, tenutosi a Riccione nel marzo dello scorso anno. L’abbiamo incontrata per raccogliere il punto di vista di uno dei principali sindacati italiani sulle complesse tematiche che investono oggi la scuola italiana, con l’attenzione puntata sull’igiene quale fondamentale garanzia di prevenzione e sicurezza a beneficio di quanti frequentano ogni giorno gli edifici scolastici.

Qual è a suo avviso lo stato di salute della scuola italiana nel post pandemia, e quali problemi vanno prioritariamente affrontati?

“La scuola italiana ha sostanzialmente superato le difficoltà sanitarie legate alla pandemia. Ora occorre recuperare il gap registrato in alcuni processi di apprendimento. Per questa ragione, in prospettiva, sarà indispensabile intervenire con politiche di respiro più ampio, non circoscritte al solo ambito dell’istruzione: se questo non avverrà, rischia di essere compromessa anche l’efficacia delle risorse assegnate alle scuole, che non bastano da sole a garantire il successo delle azioni di contrasto alla dispersione scolastica.

È indispensabile agire in un’ottica di sistema, cercando di aggredire e risolvere le criticità rilevate: un’esigenza che chiama in causa diversi livelli di

responsabilità, da quelli del Governo centrale fino ad arrivare a ogni singola istituzione scolastica”.

SISTEMA SCUOLA S•32 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 INTERVISTA CISL SCUOLA
con convinzione nella cultura dell’igiene professionale è un passo fondamentale per rendere più salubri, sicure e confortevoli le strutture scolastiche. Ma si può e si deve fare ancora molto per diffondere e valorizzare questo principio
Ivana Barbacci, segretaria generale nazionale Cisl Scuola

Crede che il patrimonio di esperienze e conoscenze maturato in questi anni di pandemia debba essere valorizzato diffondendo maggiormente la cultura del pulito?

“La Cisl è stata sempre sensibile non solo alle tematiche sanitarie strettamente legate alla fase pandemica, ma soprattutto e più in generale alla diffusione della sicurezza nei luoghi di lavoro e alla prevenzione degli infortuni. Un diritto di chi lavora, un preciso dovere per datori pubblici e privati. Il nostro sindacato ha ripetutamente dato prova di credere particolarmente nella cultura dell’igiene e della prevenzione. Ovviamente ritengo che si possa e si debba fare ancora molto per diffondere e valorizzare questo fondamentale obiettivo: continueremo a operare in tutte le sedi, a partire da quella governativa, ma anche attraverso la formazione e la

sensibilizzazione dei nostri iscritti, per raggiungerlo. È giusto, però, ricordare anche le non poche cose già fatte per conciliare al meglio il diritto alla salute e all’igiene dei docenti e del personale con quello all’istruzione. I nostri documenti, le guide prodotte e le molteplici iniziative sviluppate testimoniano questa forte volontà”.

Quanto è importante il tema della formazione e degli investimenti per garantire la massima igiene nelle scuole italiane?

“La formazione in tema di sicurezza e prevenzione è un tassello fondamentale e deve investire tutta la comunità educante, non solo i collaboratori scolastici che comunque hanno un ruolo di primaria importanza nel garantire l'igiene e la pulizia dei locali. Come è noto, formazione e informazione costituiscono le attività attraverso le

quali viene data concreta attuazione al principio di attiva partecipazione al sistema della sicurezza e prevenzione dai rischi. Essa è obbligatoria per i dirigenti, per i preposti, per i lavoratori, per gli studenti equiparati ai lavoratori, per il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), per i dirigenti-RSPP, per gli addetti antincendio e al primo soccorso. Siamo convinti che l’esperienza della pandemia abbia posto con forza l’esigenza di rafforzare ulteriormente tutti gli aspetti formativi che investono l’igiene e la pulizia, elementi centrali di qualsiasi strategia di prevenzione e sicurezza a scuola”.

Un aspetto abbastanza trascurato anche durante la pandemia è stato quello della salubrità dell’aria indoor. Crede che questo problema vada finalmente affrontato seriamente?

“Certo, occorrono risorse, mezzi adeguati e formazione specifica. La salubrità dell'aria indoor è una tematica particolarmente delicata, perché negli ambienti chiusi gli agenti inquinanti sono molti. Di sicuro occorre una costante ventilazione e ricambio dell'aria, che in determinati contesti non sempre è sufficiente.

Le linee guida del 3 agosto sull’aerazione stabiliscono – tra l’altro - che “il dirigente scolastico richiede alle autorità competenti (Dipartimenti di prevenzione delle Asl e dell’Arpa) di effettuare le attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria e di individuare le soluzioni più efficaci da adottare”. La nota ministeriale del 19 agosto, denominata Riferimenti tecnici e normativi relativi all’avvio dell’anno scolastico 2022-2023, ha successivamente ribadito che, sulla base degli esiti di suddetta attività, “il dirigente scolastico è tenuto a chiedere all’ente proprietario dell’edificio di attivarsi, per porre in essere gli interventi necessari proposti da Asl e Arpa. Siamo sinceramente preoccupati in quanto, nei fatti, il protocollo non sembra funzionare, anche perché il rischio concreto

S•33 DIMENSIONE PULITO | 01/2023

è quello di scaricare le responsabilità di un problema così delicato e complesso solo sui dirigenti scolastici. Per questo motivo ho proposto di costituire una task force che metta attorno ad un tavolo vari soggetti e rappresenti un concreto aiuto per i dirigenti scolastici nell’affrontare, per quanto di loro competenza, un problema che chiama in causa direttamente anche gli enti locali, Comuni e Province, proprietari degli edifici scolastici”.

investire in prodotti chimici, attrezzature, macchinari per la pulizia e formazione di collaboratori scolastici e docenti. Questo compito, che ha visto impegnati in prima linea i Dsga, ha creato un rapporto più stabile e qualitativamente elevato da parte delle realtà scolastiche con le aziende fornitrici del settore. Il tutto in un contesto inedito, finalizzato a far sì che anche questo sforzo potessero garantire in futuro un funzionamento concreto, sostenibile e

investito abbastanza nella formazione del personale scolastico per far comprendere il valore della pulizia e dell’adozione di corrette prassi igieniche?

“Il mondo della scuola ha dimostrato grande senso civico, sia per quanto concerne l'adempimento degli obblighi vaccinali che nel corretto uso delle prassi anti contagio. Credo che esso abbia dato a tutti una testimonianza di che cosa significhi saper coniugare la propria libertà individuale e il senso di appartenenza a una comunità. Su questo abbiamo sempre voluto fare nostri e porre in grande risalto i messaggi che nella fase più acuta della pandemia sono venuti dal presidente Mattarella (sul rispetto di regole e prescrizioni come dovere civico) e da papa Francesco, di cui ci ha particolarmente colpito la frase “vaccinarsi è un atto di amore”.

CISL Scuola continuerà a garantire il suo prezioso apporto sul delicato terreno della pulizia/sanificazione e igienizzazione, in termini di suggerimenti, indicazioni metodologiche ed operative per supportare l’azione di Dsga, collaboratori e dirigenti scolastici?

Il feedback pervenuto dai vostri iscritti ha confermato un salto di qualità negli investimenti da parte delle scuole nella scelta di attrezzature e prodotti per curare il più possibile la pulizia delle aule e degli ambienti indoor?

“Gli istituti scolastici hanno investito molte risorse per garantire la sicurezza durante la fase pandemica, su questo non c’è alcun dubbio. Più in generale, va detto che la pandemia da Covid-19 ha posto le scuole nella necessità di

innovativo dei settori dell’istruzione e della cultura. Noi riteniamo che il Governo debba continuare a investire in maniera massiccia anche nell’ambito dell’igiene e della sicurezza, elemento essenziale della prevenzione e della qualità della vita scolastica delle nuove generazioni”.

Come ha reagito il mondo della scuola all’istanza di tutela della salute della comunità scolastica mediante le varie misure previste dai DPCM? Si è

“Le posso assicurare che ci impegneremo sempre al massimo su questo terreno. Del resto, il contributo offerto dalla Cisl Scuola, nella ricerca delle migliori soluzioni atte a garantire la sicurezza, è stato sempre apprezzato sia dalle istituzioni nazionali che locali. Questo approccio rappresenta una costante del nostro modo di essere e fare sindacato, attraverso l’aderenza alla concretezza dei problemi e l’impegno fattivo a ricercare soluzioni, non fermandosi mai alla sola denuncia, ancorché doverosa. Siamo un sindacato, come dimostrato in più occasioni, che punta ai risultati. È una delle ragioni del consenso ampio di cui continua a godere la nostra organizzazione, non a caso la più rappresentativa del settore”.

SISTEMA SCUOLA S•34 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 INTERVISTA CISL SCUOLA

Celtex Megamini: dispensazione sicura e carta protetta a scuola

Nei locali del fuori casa, dove affluenza di persone e ritmi di consumo sono elevati, è fondamentale garantire un adeguato livello di pulizia, sempre in linea con i requisiti richiesti. L’area bagno rappresenta uno dei luoghi più critici tra gli ambienti condivisi fuori dalle mura dome-

stiche. Tra i luoghi maggiormente penalizzati, ci sono le scuole perché, ancora oggi, sono sprovviste di sistemi di dispensazione adeguati: carta igienica e asciugamani monouso vengono posizionati su superfici inadatte, non protetti e, quindi, esposti a contaminazioni esterne.

Consapevole di quanto sia importante rispettare le normative in fatto di pulizia ed educare, fin dall’infanzia, all’igiene, Industrie Celtex propone Celtex Megamini, la linea di dispensazione professionale che porta l’igiene nei bagni del fuori casa ad un livello superiore, unendo elevate prestazioni d’uso ed affidabilità. Le soluzioni di dispensazioni Celtex, rigorosamente Made in Italy, sommano funzionalità e qualità proteggendo ogni servizio di prodotto, sempre all’insegna della massima efficienza, evitando blocchi o inceppamenti della carta. L’utente entra in contatto solo con la carta e sapone erogati, in totale sicurezza, senza contaminare il resto del dispensato, che resta perfettamente cu-

stodito dalla struttura del dispenser. I sistemi Celtex Megamini sono concepiti per erogare solo quanto necessario, determinando un’importante diminuzione dei consumi. La finestra semitrasparente, presente nella scocca dei dispenser, consente agli operatori delle pulizie di verificare con rapidità lo stato del prodotto così da valutare la necessità o meno di ricarica. Lineari nelle forme, grazie al design piacevole e regolare, i dispenser Megamini elevano il concetto di arredo-bagno negli ambienti dell’Away From Home, che da luoghi improvvisati ed esposti a contaminazioni si trasformano in ambienti sicuri, igienici ed eleganti. Grazie alla completezza della gamma, Celtex offre soluzioni che ben si adattano alle principali necessità di servizio: dai dispenser tradizionali per asciugamani piegati, adatti per bagni a piccola e media affluenza, ai sistemi a taglio meccanico, che alloggiano asciugamani a rotolo compatti e di lunga metratura per bagni più affollati, fino ad erogatori di saponi in morbida e profumata schiuma per la detersione delle mani.

DISPENSER
industrieceltex.com
Celtex Megamini: design Made in Italy, continuità di servizio e massima igiene garantita.

Pulizia e igiene una questione culturale

La manutenzione degli edifici scolastici deve essere condotta perseguendo soprattutto una cultura della cura e del rispetto della “cosa pubblica”, che in Italia è pressoché sparita da tempo

SISTEMA SCUOLA S•36 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 SICUREZZA

Sono ormai tanti anni, troppi, che si parla di un percorso di rinnovamento e messa in sicurezza delle scuole. La sensazione, tuttavia, è che la nostra scuola viva in un perenne stato di emergenza in cui i piccoli miglioramenti registrati appena dopo l’emergenza Covid si stanno già arenando, lasciando implacabilmente spazio alle solite desolanti immagini che si presentano agli occhi degli studenti quando passano le soglie dei loro istituti scolastici: pareti sporche o scrostate, macchie da infiltrazioni, generale senso di obsolescenza. Una situazione perdurante e alquanto anacronistica soprattutto in un’epoca in cui ci si sforza di pensare a un mondo ecosostenibile che sta aprendo le porte ai paradigmi di Industria 5.0 che punta a un’innovazione tecnologica umano-centrica, ovvero che metta al centro di tutto l’uomo e il suo benessere. La scuola è la base per la crescita di ogni giovane essere umano, un luogo dove si dovrebbero studiare non solo le materie necessarie alla propria cultura, ma anche assorbire nozioni preziose di educazione civica che si dovrebbero armonizzare con il contesto scolastico nel suo insieme, a cominciare dalla cura della struttura in cui si trovano le aule che, in fin dei conti, sono posti di lavoro e come tali vanno trattati. La XXII edizione di Ecosistema Scuola, il report di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, non fa altro che confermare, con dati 2021, questa condizione tracciando un quadro non propriamente soddisfacente sullo stato di salute di 5.616 edifici ubicati in 94 capoluoghi di provincia tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Il primo dato allarmante, sempre con riferimento alla cogente necessità di risparmiare sui costi energetici, soprattutto se pubblici, è che solo il 4,2% delle scuole indagate risulta in classe energetica A, mentre il 74,8% è fisso sulle tre ultime classi energetiche. Ma in generale, proprio sul fronte

della messa in sicurezza degli edifici e dell’efficientamento energetico, la situazione della scuola italiana risulta alquanto deficitaria. L’indagine sottolinea ancora che sebbene alcuni sforzi siano stati compiuti tra gli anni 2017 e 2021 con interventi di manutenzione straordinaria (un grande aiuto è arrivato dai fondi Covid), resta ancora molto da fare visto che un’ampia percentuale di edifici scolastici è ancora in attesa di opere straordinarie. Purtroppo, come spesso capita nel nostro Paese, il divario cresce spostandosi da Nord a Sud.

CULTURA PER LA “CURA” E LA “MANUTENZIONE”

La storia ci insegna che le rivoluzioni non sono né facili, né sempre vantaggiose, per cui molto spesso i risultati migliori si ottengono con politiche dei piccoli ma radicali passi in avanti. La manutenzione delle scuole va certamente condotta su un piano sistemico all’interno di una cultura dell’ordinaria amministrazione (ben prima che straordinaria) ma soprattutto di una cultura della cura e del rispetto della

“cosa” pubblica che in Italia è pressoché sparita da tempo. La scuola può andare avanti solo su questi due pilastri. Gli aiuti economici ovviamente servono e fortunatamente qualcosa di buono si è anche visto. L’indagine di Legambiente ci dice che la pandemia è servita perlomeno a dare un nuovo impulso agli investimenti in manutenzione sia ordinaria che straordinaria che sono cresciuti nel 2021 (soprattutto rispetto al 2019) grazie a maggiori stanziamenti, a eccezione dei comuni del Centro Italia. I numeri ci aiutano a capire meglio l’entità degli investimenti in gioco: a livello nazionale lo stanziamento per la manutenzione straordinaria passa da 28mila euro a edificio (2019) a 34mila euro (2021); per la manutenzione ordinaria la capacità di spesa passa da 6,5mila euro a 8,4mila euro a edificio. Questa volta vale la pena sottolineare che la spesa delle amministrazioni del Sud Italia passa da 2mila euro 7mila euro per edificio.

Tra le proposte di Legambiente per cercare di dare risposte concrete al quadro che abbiamo accennato c’è

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anche “l'attivazione di processi di amministrazione condivisa sulla base di patti educativi di comunità”. Con questi “patti” si intende stabilire un nuovo modo di operare che veda un territorio, una comunità protagonisti della propria rinascita. Ma chi sono i principali protagonisti delle nostre scuole? Gli studenti. In Giappone, per esempio, fermo restando la presenza di personale addetto alle pulizie, insegnano agli alunni, fin da bambini, a tenere in ordine e pulite le aule come se fossero a casa propria, non tanto con l’idea di fare un favore a sé stessi, bensì con il meritevole proposito di consegnare alle generazioni future la scuola in buone condizioni. Sotto questo aspetto sono illuminanti le parole di un professore giapponese che sull’argomento ha dichiarato: “A scuola, un alunno non solo studia le materie, ma impara anche a prendersi cura dei luoghi comuni e a essere un cittadino più consapevole.” In Italia una proposta simile potrebbe passare per una provocazione se non addirittura per “sfruttamento di lavoro minorile”, in realtà basterebbe insegnare ai nostri studenti che l’incuria produce solo danni e i danni si possono riparare solo con spese a carico della comunità di cui anche loro fanno parte. Esiste poi un altro aspetto di carattere educativo, ovvero quello delle cosiddette buone pratiche per l’igiene e la pulizia delle scuole che devono puntare alla creazione di un ambiente sano e sicuro per alunni e professori. Consegnare agli studenti e ai docenti ambienti accoglienti e curati non può che migliorare la qualità diffusa della scuola, così come quella di qualsiasi altro luogo pubblico in cui si deve convivere per molte ore al giorno. Un aspetto, quest’ultimo, non trascurabile perché la sfida del futuro si giocherà sempre più spesso sul piano igienico-sanitario all’interno del nostro stile di vita e delle nostre professioni. La scuola italiana ha molte difficoltà di carattere organizzativo e didatti-

co ma, come abbiamo detto finora, anche la condizione delle strutture esterne e interne degli edifici rappresenta un reale problema che ha ripercussioni sugli aspetti igienici già messi a dura prova da altre lacune del nostro sistema scolastico quali la scarsa pulizia e la mancanza di materiali per l’igiene.

IL PNRR COME BASE

DI PARTENZA

Di questi tempi la panacea di tutti i mali si chiama PNRR. Come per molti altri ambiti, il ben noto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riserva grazie alla Missione 4 fondi anche “Istruzione & Ricerca”, non solo per realizzare riforme scolastiche ma anche per gli investimenti in strutture e infrastrutture. Tra tutti i fondi destinati a queste ultime vale la pena ricordare quelli messi a disposizione per la realizzazione di 195 nuovo scuole entro il 2026-2027

Se con questi fondi si tenderà a ringiovanire il parco scuole e a crearne di nuove, rimane aperto il tema della manutenzione e della pulizia/igiene. Oltre all’aspetto culturale che rimane certamente importante, va considerata anche la formazione del personale coinvolto nell’impiego di pitture, vernici, stucchi, detergenti e disinfettanti. Come sempre, poi, va considerata la differenza tra pulito e pulito igienico: un ambiente pulito non significa igienicamente a prova di germi, virus e batteri. La formazione è poi determinante se torniamo al discorso dell’ecosostenibilità di ciascun processo che richieda l’uso di prodotti specifici. Detergenti e disinfettanti vengono inalati e finiscono nell’ambiente, per cui bisogna adottare una serie di accorgimenti che non vanno assolutamente sottovalutati, a cominciare dalla quantità di prodotto utilizzato, fino ad arrivare alle indicazioni dei produt-

(!), pari a 800 milioni di euro e quelli destinati alla messa a norma degli istituti scolastici che saranno ben 3,9 miliardi per un totale di 2.158 interventi di edilizia scolastica che, secondo gli esperti, sono un po’ una goccia in mezzo al mare se paragonato agli oltre 40mila edifici in Italia.

tori, agli usi simultanei di prodotti diversi ecc.

La scuola non ha solo l’obbligo di educare gli alunni, ma anche quello di salvaguardare la loro salute e quella di tutto il personale scolastico. L’obiettivo è di garantire una permanenza a scuola confortevole e sicura.

SISTEMA SCUOLA S•38 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 SICUREZZA

Soluzioni Innovative al passo con i tempi

Ekosupply nasce nel 2016 dall’idea di due professionisti che decidono di unire le loro competenze per offrire al mercato uno straordinario mix di capacità imprenditoriale: Franco Bambino esperto imprenditore e consulente nel settore dei servizi integrati e Maurizio Priola , nel Pest Control dal 2008.

Grazie alle capacità imprenditoriali dei due fondatori, negli anni l’impresa è diventata un punto di riferimento per il B2B, soprattutto nel centro e nel sud Italia, vantando partnership con importanti multinazionali del settore.

La missione di Ekosupply è offrire ai Clienti il supporto necessario per

consulenze, sopralluoghi, assistenza post-vendita, formazione, accompa gnandoli lungo tutto il percorso pro fessionale.

L’ampio mix di offerta spazia dai prodotti di consumo ad atomizzatori per la disinfestazione, da spazzatrici stradali per la pulizia professionale a software per la gestione aziendale come Byronweb by CodeBase, un’applicazione completa per la gestione dell’azienda di disinfestazione e delle attività nei confronti della clientela. Inoltre, offre consulenza nell’ambito delle certificazioni, sia per quanto concerne i rinnovi sia per l’avvio di processi del genere.

Ekosupply è una realtà in continua

evoluzione, così come lo è il mercato in cui opera, e per questo investe costantemente nella ricerca di soluzioni innovative e sostenibili. L’azienda crede molto anche nella formazione dei propri clienti, nell’ottica del Lifelong Learning, la formazione costante per l’intero percorso della vita professionale.

Ekosupply sarà presente a ISSA PULIRE Milano, dal 9 all’11 maggio, nell’area Disinfestando.

PRODOTTI E SERVIZI ekosupply.it Consulenza Prodotti e Formazione per il Pest Management e il Professional Cleaning info@ekosupply.it www.ekosupply.it

Le scuole sicure che tutti vorremmo

A peggiorare il tutto è la mancanza di adeguamento alla norma

Le scuole sono centro di formazione, ma anche centro di aggregazione comunitaria e fucina delle nuove generazioni. È certamente fondamentale puntare sulla qualità degli insegnamenti, sull’efficientamento energetico e sul retrofitting, così come sul miglioramento architettonico e distributivo, trovando nuove modalità di insegnamento. Tuttavia, è altrettanto imprescindibile garantire che le scuole siano ambienti sicuri. Nel 2019 è risultato che appena il 28% delle scuole italiane era in possesso del CIS (Certificato di Collaudo Statico), mentre solo circa il 19%, nemmeno una su cinque, era a norma con la certificazione antincendio (gli altri non avevano nemmeno presentato la Segnalazione Certificata di Inizio Attività antincendio). Oggi la situazione è migliorata, anche se i dati più recenti indicano che almeno il 50% degli edifici scolastici italiani non è ancora a norma. Siamo ben lontani dall’avere le scuole sicure che tutti vorremmo. Molte sono

inadeguate ad accogliere in sicurezza ogni giorno studenti, docenti e personale scolastico. Si tratta troppo spesso di strutture obsolete, maltenute e inefficienti che, in caso di emergenza, possono rivelarsi trappole per chi si trova al suo interno. A peggiorare il tutto è il fatto che la mancanza di adeguamento alla norma, il più delle volte, è dovuta semplicemente alla carenza di risorse economiche per fare fronte all’impegno normativo, piuttosto che a negligenza. Frequentemente, infatti, emerge una reale difficoltà nel recuperare quelle risorse che, di norma, sono elargite con il contagocce, oppure vengono destinate ad altre attività, magari reputate più urgenti o più inerenti al contesto didattico. L’adeguamento alla norma di un impianto di illuminazione di emergenza funzionante, per esempio, può essere valutato di secondaria importanza rispetto all’acquisto di un proiettore o di una nuova lavagna.

COMPRENDERE LA SICUREZZA

Solo con la consapevolezza dell’utilità di questi interventi nasce la volontà

di adattarsi, e nell’ambito delle scuole ciò passa anche attraverso l’informazione e la formazione a tutti i livelli. Solo quando la sicurezza è compresa e sentita nasce il desiderio di raggiungerla. Qualche anno fa, proprio in un convegno promosso con il Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, si era lanciato un accorato appello alla politica per richiedere una proroga proporzionata alle scadenze temporali di adeguamento e fondi con durate temporali differenziate a seconda della valutazione del rischio. Ebbene, oggi abbiamo la possibilità di accedere a dei fondi che possono e devono poter essere messi a disposizione per risolvere queste prioritarie necessità. Oggi con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si presenta un’occasione unica e irripetibile per rendere questi spazi privi di pericoli e accoglienti, lavorando prima di tutto sul patrimonio esistente e pensando poi alla costruzione di nuove strutture. Il Piano, infatti, prevede lo stanziamento di 3.9 miliardi di euro per la realizzazione di interventi di adeguamento sismico e dei sistemi antincendio, per

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Strutture obsolete, maltenute e inefficienti che, in caso di emergenza, possono rivelarsi trappole per chi si trova al suo interno.
Massimo Bosetti* e Davide Luraschi** *Presidente FOIM, Fondazione Ordine Ingegneri di Milano
SICUREZZA
**Presidente CIAM, Collegio Ingegneri e Architetti di Milano

opere di efficientamento energetico e di sostituzione edilizia. A questi si aggiungono altri 800 milioni di euro per la realizzazione di nuovi edifici destinati all’istruzione di primo e secondo grado, oltre ai fondi indirizzati ad asili nido e scuole dell’infanzia, nonché al potenziamento delle infrastrutture per lo sport, per le mense e per la costruzione di “Scuole 4.0”. I primi due sono interventi essenziali – in alcuni casi complessi e strutturali, in altri di più semplice attuazione – accomunati dal fondamentale obiettivo di preservare e proteggere la vita umana. Per esempio, facendo in modo che le vie di esodo siano facilmente individuabili, accertandosi che siano sempre sgombre e sicure e rendendo i piani di evacuazione applicabili in modo intuitivo anche in situazioni critiche. Oppure, adeguando gli impianti elettrici, che da soli sono la causa di circa il 30% degli incendi in edilizia civile, e quelli di emergenza. Essendo la scuola, dal punto di vista della sicurezza, una macchina complessa, occorre immaginare una distribuzione degli adeguamenti su base prioritaria, dando la precedenza a quelli ritenuti più importanti. Azioni concrete potrebbero includere il mantenimento in perfetta efficienza e funzionalità dei dispositi-

vi già esistenti, come estintori, idranti, porte d’esodo e porte tagliafuoco, ma soprattutto l’aumento della conoscenza, con l’aiuto di prove e simulazioni e con una manutenzione efficiente, ma anche efficace delle infrastrutture. Più del 70% delle scuole non ha ancora attivato contratti di piccola manutenzione e poche di queste hanno definito i dispositivi di protezione individuale (DPI) necessari per il personale. La maggior parte dei fruitori delle scuole non è a conoscenza delle procedure d’esodo e, più in generale, di come comportarsi in caso di un evento problematico. Basterebbero anche poche istruzioni, coordinate e ragionate, per aumentare sensibilmente la sicurezza: studenti, corpo docente e tutto il personale presente saprebbero così come agire per rendere più sicuri gli ambienti. Una conoscenza e una cultura della sicurezza diffuse a tutti i livelli, quindi, devono essere la base di partenza.

INVESTIRE

SUL FUTURO

Sul territorio italiano esistono oltre 55.000 strutture dedicate alla scuola: sono circa 43.000 istituti scolastici statali e 12.000 istituti paritari e la maggior parte di questi (circa il 60% del totale) ha un’età ben superiore ai 50 anni. Appare evidente, dunque,

che pur avendo un elevato tasso di copertura dell’edilizia scolastica, si tratti perlopiù di strutture datate, inefficienti e spesso anche poco sicure (dal Rapporto sull’edilizia scolastica, Fondazione Agnelli). Stando alla più recente Elaborazione dati anagrafe edilizia scolastica del Ministero dell’Istruzione, la maggior parte delle strutture non rispetta gli standard imposti dalla normativa vigente. Considerando i soli parametri energetici, all’85% delle scuole viene attribuita una classe energetica molto bassa (E, F o G). In particolare, la maggioranza degli edifici risale al periodo compreso tra il 1960 e il 1975 e rispondeva quindi alle necessità di un Paese che oggi è profondamente mutato: allora, in un periodo di benessere, si assisteva a una crescita importante della natalità, mentre oggi le nascite sono sempre meno e le previsioni segnalano un ulteriore calo. Urge quindi un riadattamento di questi edifici che, ove possibile, devono essere rimodulati, oppure ricostruiti. Proprio per questo, il PNRR appare oggi ancor più essenziale. Ingegneri e architetti sono chiamati a una sfida più alta: disegnare oggi la scuola di domani, una scuola sicura, sostenibile e inclusiva. Infatti, per adeguare un edificio non possiamo limitarci a metterlo in sicurezza, verificarne la tenuta e la qualità dei materiali o installare luci d’emergenza. Dobbiamo anche ripensare gli spazi, ridisegnare l’aspetto di aule, laboratori, mense, creare luoghi per l’incontro e la condivisione. Le scuole rinnovate e le nuove scuole devono essere funzionali a soddisfare le mutate esigenze didattiche e di studio. Ciò significa dare ai bambini e ragazzi di oggi, gli adulti del domani, le migliori condizioni possibili per imparare, esprimersi e relazionarsi in assoluta sicurezza. In definitiva, siamo chiamati a investire sul futuro.

Articolo tratto dal n.5/2022 de Il Giornale dell'Ingegnere

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Aria sana nelle aule Le linee guida

La qualità dell’aria indoor è un requisito essenziale per una buona salute della popolazione scolastica. L’eventuale scelta di apparecchi per la sanificazione e filtraggio dell’aria deve tenere conto delle specifiche tecniche dei prodotti e degli obiettivi che si intendono raggiungere a cura di Simone Ciapparelli

Per migliorare la gestione degli ambienti scolastici e contenere i possibili rischi per la salute è importante garantire una buona qualità dell’aria nei suddetti ambienti,

prestando attenzione alle fonti degli inquinanti chimici e dei patogeni, sia interne che esterne, alla gestione delle attività, al numero di occupanti, alla natura e configurazione degli spa-

zi, alle misure preventive in atto, ecc. Tutte queste variabili possono influire sensibilmente sulla qualità dell’aria di una classe, così come l’utilizzo di dispositivi di sanificazione, purificazio-

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SISTEMA
SCUOLA TRATTAMENTO ARIA

ne/ventilazione. L’utilizzo dei suddetti dispositivi è di giovamento solo se comporta un miglioramento dell’aria indoor. È possibile, ad esempio, che la semplice ventilazione delle aule attraverso l’apertura delle finestre possa migliorare sensibilmente la qualità dell’aria, favorendo la diluizione e la riduzione sia di agenti chimici liberati all’interno (es. da materiali, arredi e finiture, attrezzature didattiche, prodotti per la pulizia, ecc.), sia di virus e batteri rilasciati dagli occupanti. Le fonti esterne di inquinanti in prossimità delle aule (es. parcheggi di mezzi a motore in prossimità delle finestre) sono ulteriori elementi da considerare. Allo stesso modo, l’osservanza di semplici norme quali il divieto di fumo in tutto il perimetro scolastico, l’assenza di arredi e materiali inquinanti, l’igiene e trattamento di pavimenti e superfici, ecc., è un prerequisito importante in questo contesto. In altre parole, si raccomanda che l’utilizzo di dispositivi aggiuntivi di sanificazione, purificazione e ventilazione sia preso in considerazione solo una volta che le misure sopra indicate in modo esemplificativo siano state identificate e intraprese, e ciononostante, sia dimostrato che la qualità dell’aria non sia adeguata. Qualora le valutazioni tecniche individuassero la necessità di ricorrere a dispositivi/apparecchi specifici per la purificazione/sanificazione degli ambienti, ad integrazione delle altre azioni di prevenzione e riduzione del rischio, tra le quali anche l’ottimizzazione dei ricambi dell’aria mediante l’apertura delle finestre, i dispositivi dovranno essere selezionati sulla base delle specifiche tecniche descritte genericamente nel presente articolo. La scelta della soluzione tecnica più idonea, a cura di personale qualificato, deve tenere conto anche degli obiettivi che si intendono raggiungere con l’utilizzo di tali dispositivi. Occorre, inoltre, considerare possibili controindicazioni dei dispositivi, quali emissioni, rumori, rischi per la sicurez-

za, costi di acquisto e di esercizio, eventuali emissioni e consumi energetici. È importante sottolineare che l’utilizzo di apparecchi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria deve essere finalizzato a integrare, e non sostituire, le principali misure anti-contagio e non può prescindere da o escludere la valutazione delle condizioni microclimatiche e della qualità dell’aria indoor e outdoor, i materiali, i prodotti e le tecnologie di costruzione, le conoscenze e i modelli di comportamento degli occupanti che tengano conto delle misure di prevenzione vigenti e verifica della loro attuazione, la gestione dei rifiuti, le politiche di sostenibilità, e altre soluzioni già presenti o pianificate per il miglioramento della qualità dell’aria indoor e delle superfici.

La qualità dell’aria indoor nelle scuole assume un particolare significato e rilievo, sia per le vulnerabilità dei soggetti (es. studenti e lavoratori alcuni con suscettibilità e disabilità più o meno complesse, con malattie respiratorie, asmatici e allergici, con alterazione del sistema immunitario, ecc.), sia per gli elevati tempi di permanenza. Pertanto l’attenzione sulla qualità dell’aria indoor nelle scuole si tradurrà nel suo com-

plesso in un beneficio significativo per tutta la vita sulla salute degli studenti e del personale scolastico.

VENTILAZIONE NATURALE E MECCANICA

La ventilazione, naturale o meccanica, è parte strategica degli interventi di prevenzione e controllo della riduzione del rischio di trasmissione di malattie infettive. I ricambi dell’aria possono essere migliorati utilizzando quanto più possibile le aperture delle finestre e dei balconi, creando una corrente d’aria, aprendo quindi contemporaneamente finestre e porta dell’aula per pochi minuti più volte al giorno (ad esempio operare la ventilazione intermittente durante il cambio d’ora); questo rappresenta il modo più semplice per implementare sin da subito l’ingresso di un flusso “d’aria esterna” regolare, intermittente o incrociato e assicurare la diluizione/riduzione degli inquinanti di diversa natura prodotti all’interno, comprese le eventuali particelle virali presenti. Inoltre, sul piano operativo è utile ricordare che l’ottimizzazione dei ricambi dell’aria e, più in generale, della ventilazione, sebbene faccia parte della generale strategia di

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prevenzione, è solo una delle azioni da intraprendere, e da sola incide solo parzialmente nel ridurre il rischio di contaminazione e trasmissione dei virus, se non vengono rispettate tutte le altre azioni personali di prevenzione e riduzione del rischio, come il lavaggio delle mani, l’etichetta respiratoria per la tosse e gli starnuti, la sanificazione delle superfici. Alcuni studi enfatizzano la necessità di sviluppare standard di ventilazione naturale e meccanica che considerino adeguatamente l’elevato rischio di infezione da patogeni per via aerea. Per sviluppare sistemi di ventilazione flessibili, a seconda delle finalità e della tipologia degli edifici (es. scuole), è necessario coinvolgere le parti competenti del settore del condizionamento dell’aria e della ventilazione e/o figure professionali competenti/qualificate.

SCELTA DEI DISPOSITIVI

La scelta sulla “opportunità di utilizzo” della soluzione tecnica deve essere

effettuata da personale qualificato in considerazione della valutazione dei rischi e deve tenere anche presenti gli obiettivi che si intendono raggiungere (es. ricambio d’aria, abbattimento carica patogeni nell’aria e/o del materiale particellare).

Come raccomandazioni generali, i dispositivi/apparecchi, qualora destinati agli ambienti scolastici, devono essere chiaramente identificabili, sicuri, efficaci, utilizzabili in presenza di astanti se previsto dal costruttore e solo in condizioni di sicurezza, muniti di o abbinati a, ove necessario, dispositivi/sensori in grado di misurare anidride carbonica (CO 2) e/o altri composti emessi primariamente o secondariamente (sottoprodotti) e particolato, nonché i principali parametri microclimatici. Possono essere utilizzati anche gli apparecchi polivalenti (es. strumenti che garantiscano il ricambio d’aria e/o filtrazione di particolato e/o abbattimento della carica dei patogeni e/o abbattimento di in-

quinanti chimici) anche combinati con prodotti/sistemi per la sanificazione delle superfici. Gli apparecchi scelti dovrebbero essere sempre accompagnati da documentazione attestante test specifici che dimostrino: efficacia e sicurezza nelle condizioni di utilizzo, i.e., in ambienti simili agli ambienti scolastici in cui si intendono installare (es. volume degli ambienti testati, tassi di ricambio dell’aria, modello di occupazione); durata di funzionamento che influenza la capacità di abbassare la concentrazione degli inquinanti; frequenza della manutenzione per un corretto funzionamento; livello/classe rumore dB(A) durante il funzionamento alla massima portata d’aria.

RICAMBIO D’ARIA

L’OMS considera ottimale un ricambio dell’aria pari ad un valore indicativo di almeno 10 L/secondo/persona. Per i sistemi meccanici che agiscono anche mediante il ricambio di aria/ ventilazione, in aggiunta ai mecca-

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SISTEMA SCUOLA TRATTAMENTO ARIA

nismi cosiddetti di “sanificazione/ igienizzazione”, deve essere documentato il tasso di ricambio dell’aria (espresso in termini di litri di aria per persona al secondo) in relazione al volume da trattare, al potenziale numero di occupanti e all’identità delle sostanze chimiche presenti sia come inquinanti sia come sottoprodotti delle sostanze attive. La ventilazione non dovrebbe essere mai utilizzata in sostituzione alla limitazione/controllo del numero delle sorgenti per ridurre al minimo le concentrazioni inquinanti negli ambienti indoor per il rischio di generare flussi che trasportino eventuali agenti patogeni nell’aria verso altre zone dove sono presenti altre persone, come dimostrato dalla letteratura scientifica su focolai epidemici sviluppati in ambiente indoor a causa di ventilazione. È preferibile che gli inquinanti evitabili siano eliminati/mitigati alla sorgente.

L’efficienza del ricambio di aria/ventilazione si misura in base ai volumi/ora o ai litri/secondo/persona, ovvero alla capacità di ricambiare l’aria interna con aria esterna, o aria di ricircolo trattata non contenente particelle contaminanti. Si sottolinea che l’aria di ricircolo fornita non sostituisce in nessuna maniera i ricambi dell’aria, che avviene mediante introduzione di “aria fresca esterna”, quindi le finestre e i balconi devono essere aperti per pochi minuti ad intervalli regolari, per creare la ventilazione intermittente. L’utilizzo dei purificatori/ sanificatori/igienizzatori senza ingresso di aria esterna, potrebbe non ridurre i livelli e le concentrazioni di alcune sostanze (es. CO2) e potrebbe anche causare false allerte da sensori che rilevano nell’ambiente i livelli di queste sostanze per usarli come indicatori di qualità dell’aria indoor e comunque potrebbe non rimuovere tutti gli agenti come accade quando viene effettuato il ricambio dell’aria esterna non inquinata. In ambienti in cui non risulta possibile aprire le finestre, il ricambio d’aria può essere soddisfatto da aria

esterna pulita in percentuale compatibile con la potenza degli apparecchi di trattamento aria.

REQUISITI DEI DISPOSITIVI

In ambito scolastico è necessario prendere in considerazione in primis la sicurezza dei sistemi che producono e utilizzano sostanze chimiche, alcune delle quali sono in fase di valutazione secondo la normativa europea (regolamento UE n. 528/2012) e quindi non sono utilizzabili come “disinfettanti” in ambienti indoor e inoltre richiedono l’intervento di personale qualificato.

In relazione alla tipologia del sistema (chimico, chimico-fisico, fisico) è necessario che il fabbricante fornisca le informazioni sulle caratteristiche tossicologiche delle forme chimiche reattive e dei sottoprodotti che eventualmente si formano o sulle caratteristiche di pericolo degli agenti fisici. Devono essere identificati e descritti eventuali sottoprodotti nel caso di generazione di forme chimiche reattive indesiderate anche se corrispondenti a un principio attivo biocida già approvato o in fase di valutazione. La formazione di sottoprodotti dipende dalla composizione della matrice trattata, dalle caratteristiche del sistema, dal tempo di funzionamento e dagli articoli/materiali e dal numero di persone presenti nell’ambiente. Infatti le sostanze eventualmente rilasciate (es. ozono) possono interagire con i COV emessi dalle diverse sorgenti (es.aria outdoor, fotocopiatrici, stampanti, ecc.) o con materiali e prodotti presenti o utilizzati negli ambienti indoor, portando alla possibile formazione secondaria di sostanze indesiderate con elevata tossicità, inclusi i cancerogeni (es. formaldeide) e di PM10, PM2,5, particelle ultrafini, nanoparticelle, radicali ossidrilici o altri sottoprodotti.

Ciò può avvenire anche attraverso reazioni omogenee ed eterogenee con materiali indoor di largo consumo (es. terpeni presenti in profumatori per

ambienti o detergenti). Deve essere indicata l’eventuale incompatibilità del sistema con materiali comunemente presenti negli ambienti indoor (es. materiali per costruzioni, arredi), che potrebbero causare la formazione di sottoprodotti o la degradazione dei materiali stessi per l’azione delle sostanze chimiche eventualmente originate dal sistema sanificante/igienizzante. Per i sistemi che prevedono l’irraggiamento UV-C deve essere esplicitato che non vi sia emissione di radiazione UV-C all’esterno del sistema che esponga le persone presenti oppure che tale emissione non superi i limiti di esposizione alla radiazione UV-C fissati a livello internazionale e adottati nella normativa nazionale per la protezione dei lavoratori.

I sistemi di purificazione dell’aria possono utilizzare diverse tipologie di filtri, tra i quali si riportano i filtri HEPA, ULPA e di tecnologie innovative di purificazione. Tali tecnologie devono rispettare le norme di riferimento internazionali di verifica e sicurezza. Il dispositivo deve prevedere un manuale d’uso e di manutenzione in materia di sicurezza, destinazione d’uso, movimentazione e immagazzinamento, installazione, scelta del punto di posizionamento nell’ambiente, precauzioni d’uso, manutenzione, anomalie, rumorosità, la scheda tecnica e altre informazioni nel rispetto delle normative vigenti. L’efficacia, intesa come abbattimento della carica microbica/ virale rivendicata, deve essere supportata da evidenze sperimentali idonee, basate su protocolli standardizzati (es. norme EN, ISO, ecc.), rilasciati da laboratori di prova o da Centri di saggio competenti.

Fonte: DPCM del 26 luglio 2022, “Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e in quelli confinati degli stessi edifici”

S•45 DIMENSIONE PULITO | 01/2023

PRIMO PIANO

Alcuni dei prodotti di riferimento del panorama industriale

4CLEANPRO

MIRA ERGO. Per un ambiente di lavoro più sicuro e igienico La pulizia professionale è uno degli aspetti fondamentali dell’accoglienza e l’utilizzo di adeguate tecnologie appare fondamentale per una reale igienizzazione. In particolare i modelli di lavasciuga pavimenti più compatti risultano molto utili in questo settore, garantendo un alto livello di igiene, operazioni rapide, pavimenti subito asciutti e calpestabili senza fatica. Dall’esperienza trentennale di 4CleanPro nasce il nuovo modello MIRA ERGO, lavasciuga realizzata con materiali di primissima scelta: il telaio e tutte le parte metalliche sono in acciaio inossidabile AISI 304. Questa importante caratteristica la troviamo in tutte le macchine 4CleanPro ed è fondamentale per poter lavorare in ambiente scolastico, alimentare, ospedaliere e piscine. Impedisce, infatti la formazione di ossidazione sulle parti in inox e la formazione di muffe, microbi o batteri legato alla corrosione.

4cleanpro.com

ALCA CHEMICAL

Igiene nelle scuole

La pulizia e l’igiene nei luoghi frequentati dai nostri bambini e ragazzi deve continuare ad essere di primaria importanza, come abbiamo potuto imparare dall’esperienza della pandemia, tutt’altro che terminata. Un locale al chiuso in cui gli arredi (soprattutto i banchi e le sedie) sono regolarmente puliti e tenuti in ordine è infatti molto più confortevole, e rassicurante, di un altro invece soggetto a trascuratezza. Per questo motivo ALCA propone per la rapida pulizia e disinfezione delle superfici lavabili il P.M.C. SANITER PLUS (reg. n° 20935), a base di sale quaternario d’ammonio, avente attività battericida, fungicida e virucida

EVOKSAN

Pulizia e igienizzazione delle superfici

Evopan System è un innovativo sistema basato su panni in TNT monouso preimpregnati per superfici (Evopan Multy) o per pavimenti (Evopan Floor).

Evopan Floor è preimpregnato di detergente e igienizzante certificato e consente di effettuare una rapida scopatura a umido insieme a un veloce lavaggio sanificante con semplici e pratici passaggi (un panno copre 15/20 mq). Evopan Multy è un panno preimpregnato sanificante certificato ed è idoneo per la pulizia e l’igienizzazione di superfici e oggetti di qualsiasi tipo.

evoksan.com

PAREDES

Paredis Style, dispenser a taglio automatico Paredes presenta il nuovo Paredis Style, dispenser del già collaudato sistema a taglio automatico, è garanzia di affidabilità, comfort e igiene. L’innovativa lama in ceramica garantisce una maggiore efficacia e il posizionamento della stessa permette un utilizzo sicuro. Con un design dalle linee moderne, che facilita la pulizia e la manutenzione, il distributore presenta una sezione in trasparenza che permette costantemente di mantenere sotto controllo il livello del prodotto. Il nuovo nottolino, che serve da attacco al distributore, oggi è in 100% cellulosa azzerando l’utilizzo della plastica nel materiale di consumo e producendo un unico rifiuto al termine del rotolo. Questo può essere scelto tra una vasta gamma di prodotti certificati Ecolabel in linea con la filosofia EcoAttitude.

paredes.it

in pochi minuti e senza risciacquo. Non contiene solventi, né alcali caustici e non lascia odori. Ideale quindi per la rapida pulizia e disinfezione quotidiana degli arredi lavabili di un’aula scolastica. Per la rimozione di macchie di biro e di pennarelli dalle superfici degli arredi delle aule, ALCA propone il DESK NET, detergente rimuovi-macchie pronto all’uso. La sua microemulsione penetra nelle macchie anche vecchie e ne permette la successiva rimozione con un panno. Non lascia odori sgradevoli durante l’uso e non necessita di risciacquo.

alcachemical.it

SISTEMA SCUOLA DIMENSIONE PULITO | 01/2023 VETRINA
a cura di Loredana Vitulano

RUBINOCHEM Olè Ressenza, alta azione igienizzante

RubinoChem presenta Olè Ressenza, un formulato polifunzionale ad alta concentrazione con un’alta azione igienizzante e pH neutro utilizzato per detergere, rimuovere germi e batteri con azione meccanica, spolverare, profumare e deodorare ambienti e superfici. Il formulato Olè Ressenza è stato progettato per rispondere alle necessità degli utilizzatori professionisti. Il marchio registrato Trademark e il formulato hanno mantenuto nel tempo la peculiare alta qualità e identità riconosciuta e apprezzata dai clienti utilizzatori finali.

rubinochem.it

HYGENIA

Mop intelligente

Hygenia presenta Hy-genio, il primo mop che consente di analizzare le prestazioni e sapere con precisione quanti metri quadri sono stati lavati. È un componente hardware che trasforma la mop in un sistema in grado di catturare l’effettiva attività di pulizia svolta all’interno di una struttura. Utilizzando un set specializzato e ottimizzato di sensori e algoritmi dedicati, Hy-genio fornisce informazioni in tempo reale per costruire analisi e modelli predittivi. La trasmissione dati avviene tramite rete Wi-Fi per garantire una maggiore velocità e sicurezza nel trasferimento.

hygenia.it

ITALSAN

Depuratori d’aria UV-C AIR

ITALSAN ha progettato e realizzato due tipi di macchine che utilizzano lampade a luce ultravioletta germicida e virucida con raggi a 254 nm: Air Sanitizer 60-120 ed Air Sanitizer 240. Le radiazioni UV-C emesse da questi purificatori d’aria hanno la capacità di disattivare, distruggendo il DNA e l’RNA di virus e batteri, fino al 99,99% degli agenti patogeni presenti in atmosfera all’interno degli ambienti trattati. Agiscono anche contro muffe, spore e funghi. Sono efficaci in ambienti come scuole, uffici, ospedali, palestre, aeroporti, alberghi, sale d’attesa, ristoranti, stazioni di servizio, condomini, ecc. Una volta accesi iniziano immediatamente a sanificare e agiscono uniformemente in tutto l’ambiente, sfruttando il riciclo continuo dell’aria presente nell’ambiente; una volta spenti non lasciano alcun tipo di traccia chimica o organica.rezzata dai clienti utilizzatori finali.

italsan.it

PAPERDI

Dispenser no-touch Paperdì

Soavex Professional è il nuovo sistema di dispensazione by Paperdì pronto a soddisfare le crescenti esigenze del mercato in termini di garanzia d’igiene, costo d’uso e autonomia. Una gamma completa di dispenser no-touch dal Design moderno, innovativa, tecnologica e pratica. Soluzione ideale per garantire concreti benefici al tuo business combinando massima efficienza, elevata autonomia, controllo dei costi. paperdi.it

S•47 DIMENSIONE PULITO | 01/2023

Nell’impostare la struttura di questo “speciale scuola” si sono affacciati alla mente molti pensieri: il viso della mia maestra delle elementari (non avrei mai immaginato che sarebbe riaffiorato così nitido dopo 74 anni…) in seconda battuta le parole con cui un maestro di nuoto mi consegnò un gruppo di bimbi a cui avrei dovuto insegnare a nuotare: “Si ricordi, mi disse, che il primo passo che dovrà fare sarà quello di far loro amare l’acqua”. Il “lei” con cui l’istruttore mi apostrofò

mi sorprese non poco e forse contribuì a rafforzare la raccomandazione che, ogni tanto, riaffiora soprattutto nei Corsi di formazione e sviluppo professionale per disinfestatori. Infatti, la parte più delicata, importante e difficile, non è informare ma motivare gli addetti ai lavori che l’ars disinfestandi ha lo scopo di garantire un livello igienico il più adatto all’ambiente in cui operiamo, affiancato naturalmente a quello di farci sbarcare il lunario il meglio possibile.

Nella “scuola” l’obiettivo igiene deve concretizzarsi in totale sicurezza, in modo tempestivo e, naturalmente, essere risolutivo. Oltre a tutto in termini economici accettabili dalle sempre più scarse disponibilità di cassa dei nostri Enti pubblici. La quadratura del cerchio al confronto è un gioco da ragazzi. Coerenti con quanto premesso gli articoli che seguiranno esporranno (1°) un breve accenno a due interventi contro le formiche attuati con tecniche differenti, (2°) un episodio

di lotta alle arvicole di molti anni fa in un liceo prestigioso nell’hinterland milanese che sottolinea un vuoto nell’attuale farmacopea e (3°) un esempio di trattamento di lotta alle vespe risolutivo ben condotto da un disinfestatore, anche apicultore il che gli conferisce una sensibilità professionale di alto livello che si conclude con una osservazione naturalistica entomologica che apre un orizzonte di riflessioni assai interessanti su cui ragionare.

Linepithema (Iridomyrmex) humile

Sintesi di due interventi

SISTEMA SCUOLA S•48 DIMENSIONE PULITO | 01/2023
a cura di Chiara Dassi
DISINFESTAZIONE

Per sottolineare l’importanza della scelta delle risorse tecniche in funzione dell’ambiente in cui si opera. Nello specifico siamo in due scuole di una cittadina di circa 50.000 abitanti a Nord di Milano e precisamente una scuola elementare posta alla periferia e circondata da verde e una scuola media sita nel centro storico con un ampio cortile. In entrambi i casi l’entità infestante era la formica argentina, ma nel primo caso la presenza delle formiche era in un’aula a pian terreno e, nel secondo in un locale in cui erano custoditi materiali vari: detersivi, scope, secchi e un paio di carrelli di quelli usati dalle imprese di pulizia.

I criteri di scelta portarono ad adottare nell’aula didattica le bombole aerosol schiumogene e stucco francese (però

quello che asciugando non si fessura) e nel secondo caso, locale di servizio, delle esche gel. La motivazione che mi sembra condivisibile era che nell’aula lasciare delle gocce di gel, sia pure poste con cautela, potevano essere soggette a manipolazione da parte degli scolari per cui iniettare della schiuma insetticida nelle crepe da cui uscivano le formiche per poi sigillarle appariva il metodo più sicuro. Il punto critico era quello di operare in orari in cui il formicaio fosse a riposo. L’intervento ha comportato un paio d’ore; tempo così suddiviso: circa 20 min per l’erogazione della schiuma e asportazione di quella fuoriuscita mentre il resto per la sigillatura delle crepe e dei pertugi invero assai numerosi. Nonostante l’attenzione posta

è stato necessario ripetere dopo un paio di giorni un trattamento complementare utilizzando uno spray a base di piretro perché qualche formica vagante era sopravvissuta.

Nel locale-magazzino furono applicate poco meno di una cinquantina di gocce-gel impiegando poco più di un quarto d’ora e, dopo qualche giorno, non fu più notata la presenza di formiche. La parte critica riguardò l’asportazione delle gocce della cui posizione si era persa memoria. Mi limito a riportare questi due esempi sottolineando il differente approccio terapeutico che, pur frutto di un razionale ragionamento, potrebbe anche non essere totalmente condiviso. Resta il fatto che in entrambi i casi il problema ha trovato una positiva soluzione.

Specie: Iridomyrmex humilis

Nome volgare: Formica argentina

Dimensioni

Formica di colore castano opaco le cui dimensioni sono per la regina 4,5 - 4,9 mm e le operaie 2,1 - 2,6 mm.

Forma lunghe file su muri, piante e terreno. Si distingue

per il peziolo (la tipica strozzatura tra torace e addome) formato da un solo segmento. Diffusa in tutta l'area del Mediterraneo soprattutto in Liguria e nelle zone costiere del Tirreno, dello Ionio e del basso Adriatico. I formicai spesso ospitano più regine e possono annoverare qualche migliaia di individui. Sono polifaghe ma prediligono sostanze proteiche e zuccherine.

Ciclo Biologico

Uovo > larva > pupa > adulto

Durata del ciclo: 3 mesi circa

N° generazioni/anno: svariate. In edifici riscaldati possono comparire forme sessuate alate, in grado di dare origine a nuove colonie in ogni periodo dell'anno. N° uova/femmina: FECONDA circa 30 al giorno per regina

Svernamento: più colonie vicine si riuniscono in luoghi caldi e riparati (ad es. sotto mucchi di letame).

Lettura consigliata “La formica argentina” di Italo Calvino pubblicato per la prima volta nel 1952. (tempo di ascolto 1h e 20 min).

S•49 DIMENSIONE PULITO | 01/2023

Un’invasione di arvicole

Il caso riportato risale al secolo scorso e precisamente verso la fine del ventesimo secolo. Ne è quindi passata di acqua sotto i ponti e potrebbe essere avanzata l’obiezione che acqua passata non macina più. Pur tuttavia le arvicole sono ancora presenti nell’italico territorio, ma sono scomparse dalle etichette dei nostri biocidi, il che giustifica, o mi pare che lo faccia, le mie perplessità. Vero è che mi sembra di essere l’unica voce che richiama l’attenzione su certi eccessi legislativi, ma questo potreb -

be sottolineare che non sono dalla parte della ragione, ma anche se così fosse il problema rimane. Vedi anche quanto riportato nelle conclusioni. In estrema sintesi l’evento è accaduto in una cascina riadattata a Liceo (prestigioso) posto alla latitudine di 45° e 22’ e a 9° e 10’ di longitudine. Quindi nel milanese. Il contesto è fantastico, ricco di alberi (anche da frutto), siepi, aiuole e prati all’inglese. In uno di questi di circa 4 pertiche milanesi, visto che siamo in area ex agricola, l’unità di misura mi sembra pertinente; quindi circa 2.500

m². Orbene in questa area in poco più di due anni si è concretizzata una infestazione di arvicole disseminate per tutta l’area a macchia di leopardo. Mi sembra di ricordare che i fori di entrata ammontassero a oltre il centinaio concentrati in sei punti del prato.

Il timore era che l’infestazione si diffondesse ulteriormente per cui fu deciso di intervenire interpellando una ditta di Bolzano che produceva esche rodenticide che, vox populi, erano utilizzate soprattutto nei meleti assai estesi in quelle zone.

SISTEMA SCUOLA S•50 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 DISINFESTAZIONE

Su indicazione del servizio tecnico di quella azienda (non più presente sul mercato) posizionammo numerosi punti esca esponendo cartelli indicatori che interdivano l’area al passaggio di chicchessia.

Ricordo che il calendario dei trattamenti fu impostato su 5 cicli a distanza di 30-40 gg e il protocollo esigeva di asportare l’esca alla fine di ogni ciclo. I risultati furono soddisfacenti tanto che, nell’anno successivo, non vi furono avvistamenti.

L’esca mi sembra che fosse a base di

bromadiolone e la base alimentare costituita da granaglie e ogni punto esca pesasse ≤ 20 g. Il totale di esca utilizzata non fu quindi di poco conto e il consumo reale di ± il 25%.

CONCLUSIONI

Certamente il nostro operare alla luce dei protocolli attuali lascerebbe molto a desiderare sia dal punto di vista della sicurezza che dell’ambiente, ma passare a non menzionare nelle etichette entità infestanti e parassiti mi sembra eccessivo anche alla luce del-

le sempre più numerose segnalazioni di specie aliene molto invasive. Un riferimento metodologicamente corretto, a parer mio, lo si trova nel testo delle etichette dei disinfettanti, antisettici e antibiotici (sia di uso umano sia veterinario) in cui viene indicato uno spettro di azione che contempla l’efficacia nei confronti di gruppi di parassiti simili dal punto di vista sistematico, valga l’esempio degli antibiotici in cui si indica: “efficace nei confronti dei batteri Gram positivi e Gram negativi”. Parliamone.

Nome Scientifico: Arvicola terrestris

Nome italiano: Arvicola acquatica - ratto d’acqua

Nome inglese: Water Vole

Nome spagnolo: Rata topera

Inquadramento Sistematico

Phylum: Vertebrati

Classe: Mammiferi

Ordine: Roditori

Famiglia: Microtidi

Specie: Arvicola terrestris

Dimensioni

Adulto: Lunghezza (corpo + testa): 100-220 mm

Lunghezza coda: 70-120 mm

Peso: 100-180 g

Caratteristiche e Diffusione

Simile alla Arvicola agreste, è grande il doppio e la coda è più lunga (circa la metà del corpo). Pesante e di struttura robusta. La testa è tondeggiante con muso breve, le orecchie sono piccole e poco visibili e gli occhi sono piccoli. I piedi posteriori sono sproporzionalmente lunghi. Il pelo è scuro, di colore brunastro. Abile nuotatore è legata alle zone umide e alle pianure ed è diffusa in tutta Italia tranne la Sardegna e le isole minori. Attiva durante il giorno e la notte, anche d’inverno.

Abitudini Alimentari

Si nutre di parti ipogee ed epigee dei vegetali.

Ciclo Biologico

Piuttosto prolifico in annate favorevoli e tale fenomeno può causare distruzione di intere coltivazioni.

Durata della gestazione: 19-22 gg

N° parti/anno: 3-4

N° nati/parto: 2-6

Peso alla nascita: 0,5-1 g

Maturità sessuale: a 42-60 gg dalla nascita

Vita media: 2-4

S•51 DIMENSIONE PULITO | 01/2023
Il topo campagnolo è una arvicola (Arvicole microtus) e il genere contempla numerose specie.

Vespa crabro Un esempio di lotta

timetri e, a un attento esame, non vi erano altre vie di fuga, è stata svuotata una bombola a base di piretro naturale, munita di una cannuccia di erogazione, all’interno della cavità della tettoia. Le norme precauzionali hanno previsto l’allontanamento di tutte le persone e, con l’aiuto del custode, si è impedito che dei curiosi entrassero nell’area transennata. Inoltre si è provveduto a:

a cura di Giulio Saredi

Settembre 2022, alla riapertura di una scuola elementare della provincia di Milano al confine con

quella di Bergamo la quasi improvvisa apparizione di calabroni crea un notevole allarme. Con grande tempestività, insieme al tecnico comunale e al custode si provvede a transennare l’area in modo da metterla in sicurezza. La specie infestante è la Vespa crabro (vedi scheda bio-etologica EcoPlan) il cui nido è stato costruito all’interno della pensilina posta a protezione dell’entrata secondaria della scuola.

L’INTERVENTO

Visto che il foro di entrata al nido presentava un diametro di pochi cen-

• indossare una tuta in tessuto non tessuto e caschetto da apicoltore;

• utilizzare occhiali protettivi, maschera naso bocca con un solo filtro, scarpe antinfortunistica e guanti da vetraio che, oltre a fornire un’ottima protezione, consentono una presa sicura;

• utilizzare una scala professionale;

• chiudere l’entrata con uno straccio consentendo l’inserimento della cannula ma non la fuga dei calabroni.

Il trattamento vero e proprio è stato effettuato all’imbrunire, verso le 18:30, quando era logico supporre che tutti i calabroni fossero rientrati all’interno della pensilina. Dopo lo svuotamento della bombola si è provveduto ad estrarre la cannuccia dell’erogatore inserendo con maggior vigore lo straccio. L’operazione è durata circa dieci minuti e, al cessare di ogni ronzio proveniente dall’interno della cavità, facendo attenzione che non vi fossero calabroni ritardatari intorno all’entrata del nido, lo straccio è stato spinto all’interno, per consentire di sigillare l’entrata con del silicone.

SISTEMA SCUOLA S•52 DIMENSIONE PULITO | 01/2023 DISINFESTAZIONE
I calabroni possono rappresentare una seria minaccia per l’uomo, specialmente se nidificano nei pressi di ambienti come le scuole. In questi casi bisogna intervenire con tempestività, ricordandosi di utilizzare un equipaggiamento protettivo adeguato

IL RISULTATO

Il giorno seguente è stata consegnata la documentazione amministrativa del lavoro svolto, compresa la scheda della bombola utilizzata. Si è inoltre controllato che non ci fossero vespe attive intorno all’entrata del nido. La loro assenza ha comprovato il risultato positivo del trattamento, confermato anche dall’assenza di successive chiamate.

UN’OSSERVAZIONE DEGNA DI NOTA

L’esposizione di questo intervento fa tornare alla mente dell’autore un episodio purtroppo non documentato fo-

tograficamente, pertanto non è stato possibile determinare in maniera approfondita la specie delle vespe in oggetto. Si trattava comunque di vespe del genere Vespula spp. L’intervento in questione, effettuato con urgenza in una scuola media di una cittadina della bergamasca, riguarda un piccolo magazzino pieno di materiali accatastati, ben riscaldato (temperatura stimata 24-25°C) e circondato da vespe male intenzionate. Si disponeva di dispositivi di protezione appena sufficienti. Correva l’anno 2019, erano gli ultimi giorni di febbraio. I dati meteo del milanese rilevati dai bollettini ufficiali di quel periodo mostravano assenza di

piogge e una temperatura media attorno ai 9°C. Dopo aver risolto il problema delle vespe attive per mezzo di due bombole a svuotamento totale si è proceduto all’asportazione del nido, che è risultato ricco di larve vitali. Questo fatto, abbinato al numero di vespe attive (in numero non elevato ma eccessivo rispetto al mese in cui ci si trovava ad operare) ha fatto pensare a chi scrive che la colonia fosse sopravvissuta all’inverno. Fatto in netto contrasto con quanto riportato dalla letteratura, però l’ipotesi sembrò legittima sia allora che oggi, nonostante non sia più capitato di imbattersi in una situazione del genere.

Specie: Vespa Crabro

Nome volgare: Calabrone

Inquadramento sistematico

Classe: Insecta

Ordine: Hymenoptera

Famiglia: Vespidae

Dimensioni

Adulto: operaie 21 - 35 mm

Caratteristiche e diffusione

È una vespa molto grossa e robusta, dal volo rumoroso.

L’inizio dell’addome è bruno-rossastro. Capo e torace sono di colore bruno-nero, irti di peli rossastri. Le zampe sono rosso-bruno e le ali sfumate di giallo-bruno. È una specie molto comune e diffusa in tutta Italia. Fortunatamente non è molto aggressiva nei confronti degli esseri umani, a cui si raccomanda di non fare gesti bruschi nel tentativo di allontanare l’insetto, gesti che potrebbero essere interpretati come una minaccia dal calabrone che potrebbe diventare aggressivo.

Habitat

L’insetto costruisce un nido sferico di consistenza cartacea su muri, travi, alberi o in cavità. Esso aumenta di dimensioni col crescere della colonia; in estate può ospitare fino a 4000 individui.

Larva: in celle poste entro il nido.

Adulto: si allontana dal nido alla ricerca del cibo ed è

Ciclo biologico

quindi possibile rinvenirlo negli ambienti più disparati, tra i quali frutteti, industrie agro-alimentari, pasticcerie, macellerie, pescherie, o in prossimità di rifiuti.

Abitudini alimentari

Larva: viene nutrita con sostanze proteiche (carne, pesce, insetti).

Adulto: si ciba di sostanze zuccherine e frutta.

uovo > larva > pupa > adulto

Durata del ciclo: la colonia, fondata in primavera, raggiunge il massimo sviluppo in estate e si scioglie in autunno, con la morte di tutti gli individui, eccetto le femmine fecondate.

Svernamento: come femmina fecondata.

Danni

Attacca la frutta in maturazione sugli alberi, potendo causare forti perdite. Può attaccare in modo massivo le api e addirittura penetrare negli alveari, dove preda provviste e covate, provocando ingenti danni. L’insetto può pungere molto dolorosamente l’uomo; le conseguenze possono essere più o meno gravi o persino letali, in rapporto al numero di punture e alla sensibilità individuale.

S•53 DIMENSIONE PULITO | 01/2023
SCHEDA BIO-ETOLOGICA Scheda bio-etologica Ecoplan

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