Dimensione Pulito maggio 2021, Speciale Green

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2011 2015 50 anni di STORIA 2018 2001 2008 1971 1991 2021 dell’ASCIUGAMANI ELETTRICO tra DESIGN, SOSTENIBILITÁ e IGIENE ANNO 30 n.4 maggio 2021 ISSN: 2612-4068 www.dimensionepulito.it SOSTENIBILITÀ Green economy e blue economy INNOVAZIONE Batteri mangia-plastica per riciclare i rifiuti organici REPORT Italia leader nell’economia circolare Spazzamento stradale e raccolta rifiuti Zanzare Territorio Ambiente Green IGIENE URBANA
DOSE Imposta i tuoi consumi, Aladin garantisce il risultato un nuovo concetto che fa la differenza Scegli il badge, in base alla concentrazione di prodotto desiderata 1 2 Premi il pulsante luminoso per avviare l’erogazione del prodotto PRODOTTO SUPER CONCENTRA TO DILUIZIONE TRAMITE SISTEMA ALADIN PRODOTTO DILUITO ! SICURO PER L’ OPERATORE GAMMA PRODOTTI DEDICATA AMBIENTI HACCP HOTEL ECOLABEL - VEGET ALE
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SOSTENIBILITÀ

X

Dalla green economy alla blue economy Cristina Cardinali

INCHIESTA

XII

La sfida del green cleaning bussa alle porte dell’industria made in Italy Maurizio Pedrini

TENDENZE

XXVI

Profumazioni biodegradabili: la nuova moda del green Luca Ilorini

REPORT XXX

La forza della green economy dati fondazione Symbola rielaborati da Cristina Cardinali

INQUINAMENTO

XL

Plastica. Mai più senza Cristina Cardinali

IN COPERTINA Dal 1950 VAMA ELETTROTERMO MECCANICA SRL progetta, fabbrica e commercializza un’ampia gamma di articoli professionali, in particolare asciugamani elettrici e asciugacapelli per hotel e uso comunitario. La gamma di asciugamani ECO-JET creata dal 2010 ha rivoluzionato gli standard di velocità di asciugatura, risparmio energetico e igiene, ottenendo uno straordinario successo basato su contemporaneità e innovazione.

INDAGINE

XLVI

Spiagge di plastica Cristina Cardinali

RICERCA

XLVIII

Batteri mangia-plastica per riciclare i rifiuti organici a cura di Cristina Cardinali

ECONOMIA CIRCOLARE

LII

Una seconda vita per le mascherine usate Cristina Cardinali

LAVANDERIE

INDUSTRIALI

LIV

Nuovi Cam per un pulito più sostenibile Marcello Falvo

RUBRICA

LVIII

Oggi sul mercato. Prodotti in sintonia con l’ambiente a cura di Loredana Vitulano

04/2021 | DIMENSIONE PULITO VII S XXVI XL LII
SPECIALE GREEN / SOMMARIO

SPECIALE GREEN / SOMMARIO

PEST CONTROL

LXII

Disinfestazione green: considerazioni e riflessioni

a cura di Graziano Dassi

SPECIALE IGIENE URBANA

STANDARD TECNICI

LXV

Sistemi e mezzi per lo spazzamento stradale: stato e criteri di organizzazione

Francesca Leone

MERCATO

LXVIII

La spazzatrice “rilancia” guardando alla green economy!

Maurizio Pedrini

PREVENZIONE

LXXVI

Raccolta e gestione rifiuti urbani: raccomandazioni anti contagio a cura di Simone Ciapparelli

NORMATIVA

LXXX

Residui del verde: cosa cambia con le nuove regole a cura di Simone Ciapparelli

DISINFESTAZIONE

LXXXII

Zanzare, Territorio e Ambiente

a cura di Graziano Dassi

LXXXVI

Analisi monitoraggio zanzare autoctone Emilia Romagna

a cura di Alex Pezzin

RUBRICA

LXXXVIII

Oggi sul mercato a cura di Loredana Vitulano

LXVIII

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LXXXII LXXVI

Dalla GREEN economy alla BLUE economy

In ambito ambientale, economico e sociale, la sostenibilità è il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell’uomo

Cristina Cardinali

Leattività di ricerca e inno vazione sono parti essen ziali per la sostenibilità. Un chiaro esempio è offerto dalle politiche europee in materia di ricerca e innovazione ambientale. Tali politiche sono volte a definire e sviluppare un’agenda trasformativa che renda più verdi economia e società in modo da farle diventare più sostenibili. Si definisce economia verde (in inglese green economy), o più pro priamente economia ecologica, un modello teorico di sviluppo econo mico che prende origine da un’analisi bioeconomica del sistema econo mico dove oltre ai benefici (aumento del Prodotto Interno Lordo) di un certo regime di produzione si prende in considerazione anche l’impatto ambientale, cioè i potenziali danni ambientali prodotti dall’intero ciclo di trasformazione delle materie prime a partire dalla loro estrazione, passando per il loro trasporto e tra sformazione in energia e prodotti finiti fino ai possibili danni ambien tali che produce la loro definitiva eli minazione o smaltimento. Tali danni spesso si ripercuotono in un mecca nismo tipico di retroazione negativa, sul PIL stesso diminuendolo a causa della riduzione di resa di attività eco

nomiche che traggono vantaggio da una buona qualità dell’ambiente come agricoltura, pesca, turismo, salute pubblica, soccorsi e ricostru zione in disastri naturali.

L’idea di un’economia verde nasce dalla stesura nel 2006 del Rapporto Stern che propone un’analisi econo mica che valuta l’impatto ambientale e macroeconomico dei recenti cam biamenti climatici, denunciandone il peso negativo sul PIL mondiale. Ad esso si associano le crescenti preoc cupazioni per l’esaurimento dei com bustibili fossili col raggiungimento

del cosiddetto picco del petrolio ed il prezzo del greggio che supera nel luglio 2008 i 147 dollari al barile e l’ag gravarsi quindi del problema energe tico globale. A pesare ulteriormente sul precario quadro ambientale sono anche le analisi sullo sfruttamento delle risorse rinnovabili del pianeta che negli ultimi anni propongono un consumo annuo mondiale superiore alle capacità del pianeta stesso di rin novarsi intaccando inevitabilmente le scorte disponibili.

Questa analisi propone come solu zione misure economiche, legislative,

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tecnologiche e di educazione pub blica in grado di ridurre il consumo d’energia, di rifiuti, di risorse naturali (acqua, cibo, combustibili, metalli, ecc.) e i danni ambientali promuo vendo al contempo un modello di sviluppo sostenibile attraverso l’au mento dell’efficienza energetica e di produzione che produca a sua volta una diminuzione della dipendenza dall’estero, l’abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell’inquinamento locale e globale, compreso quello elettromagnetico, fino all’istituzione di una vera e pro pria economia sostenibile a scala globale e duratura, servendosi pre valentemente di risorse rinnovabili (come le biomasse, l’energia eolica, l’energia solare, l’energia idraulica), la promozione/adozione di misure di efficienza energetica e proce dendo al più profondo riciclaggio di ogni tipo di scarto domestico o industriale evitando il più possibile sprechi di risorse. Si tratta dunque di un modello fortemente ottimizzato dell’attuale economia di mercato almeno nei suoi intenti originari. La green economy include dunque la generazione di energia verde basata sull’energia rinnovabile come sostituto per i combustibili fossili e il risparmio energetico grazie all’efficienza ener getica. Essa si considera in grado sia di creare lavori verdi che di assicu rare una crescita economica reale, sostenibile prevenendo problemati che ambientali quali l’inquinamento ambientale, il riscaldamento globale, l’esaurimento delle risorse (minerarie ed idriche), e il degrado ambientale. ll successo o meno dell’economia verde dipende direttamente dall’ef ficacia o meno dei comportamenti e dei provvedimenti tecnologici adotta bili e sui loro impatti macroeconomici. Uno sviluppo dell’economia verde è rappresentato dall’economia blu, un modello di economia a livello glo bale dedicato alla creazione di un ecosistema sostenibile grazie alla trasformazione di sostanze prece dentemente sprecate in merce red ditizia. L’obiettivo dell’economia blu non è di investire di più nella tutela dell’ambiente ma, grazie alle innova

zioni in tutti i settori dell’economia che utilizzano sostanze già presenti in natura, di effettuare minori inve stimenti, creare più posti di lavoro e conseguire un ricavo maggiore. In particolare, mentre l’economia verde prevede una riduzione di CO2 entro un limite accettabile, l’economia blu prevede di arrivare ad emissioni zero di CO2 e come la green economy si preoccupa di utilizzare energia rica vata da fonti rinnovabili e di creare prodotti “sostenibili.” L’economia blu si basa sullo sviluppo di principi fisici, utilizzando tecniche scientifiche come la biomimesi, un settore ancora poco conosciuto che si fonda sullo studio e sull’imitazione delle caratte ristiche delle specie viventi per tro vare nuove tecniche di produzione e migliorare quelle già esistenti.

umano con le capacità produt tive della terra. A differenza dello sviluppo tradizionale, attraverso il quale l’uomo fin dalla nascita ha dovuto modificare l’ambiente cir costante per costruirsi uno spazio adeguato in cui vivere, lo scopo dello sviluppo sostenibile è quello di creare un regime ambientale di equilibrio. Questa nuova visione, diventata necessaria per l’uomo, è legata al concetto di ecosistema. L’ecosistema è un’unità ecologica fondamentale nella quale convivono organismi che interagiscono tra loro e con l’ambiente circostante. L’inqui namento sta portando allo sconvolgi mento di questi equilibri. L’economia blu, per raggiungere l’obiettivo di una crescita ecosostenibile, punta sull’in novazione, intesa come cambiamento

Lo sviluppo sostenibile è il punto di forza dell’economia blu ed è una forma di sviluppo che non osta cola le possibilità di crescita delle generazioni future, avendo cura del patrimonio e delle riserve naturali esauribili. Non si tratta quindi di un blocco della crescita, bensì della cre scita economica rispettosa dell’am biente e dei suoi limiti.

L’uomo utilizza ingenti quantità di risorse non rinnovabili, destinate ad esaurirsi. Lo sviluppo sostenibile concilia la richiesta del fabbisogno

generato dalla condivisione delle conoscenze per trovare soluzioni che ristabiliscano l’armonia ambientale. L’economia blu applicata al business si traduce in blue thinking, strategia di marca volta all’innovazione della trasformazione, cioè pensare a un cambiamento nello sviluppo a tutela dell’ambiente non come un onere ma come un oceano di possibilità. Il “blue thinking” abbraccia la sosteni bilità e la responsabilità ambientale per adeguarsi ai cambiamenti clima tici ed economici.

Diagramma di Venn dello sviluppo sostenibile, risultante dall’incrocio delle tre parti costituenti
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La sfida del GREEN CLEANING bussa alle porte dell’industria MADE IN ITALY

Strettamente connesso al concetto di rispetto dell’ambiente e all’obiettivo dell’Economia Circolare, nelle industrie e non solo, il Green è un concetto di civiltà, una necessità sempre più impellente che potrà sicuramente rendere meno costosi i materiali impiegati nella produzione, permettendone un maggiore utilizzo e sviluppo. Sullo scenario del post-Pandemia, si inserisce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza varato dal Governo per accedere ai fondi europei del Recovery Plan, con l’istituzione di un inedito ministero per la Transizione Ecologica

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Di Green Cleaning si sente ormai parlare da tempo, come pulizia che protegge la salute e non danneggia l’am biente, comprendendo tutti i sistemi e i prodotti che vengono impiegati in un processo di igienizzazione, compresi i metodi relativi alla pre venzione, alle procedure e tanti altri complessi aspetti. Le industrie più avanzate del settore hanno da tempo affrontato l’impegnativa sfida della sostenibilità ambientale, non solo nelle scelte produttive ma anche nella gestione e organizza zione del modo stesso di essere e vivere l’azienda, di produrre l’ener gia necessaria al funzionamento degli impianti e per altre impor tanti funzioni. Protezione dell’am biente, riciclo, risparmio energetico, risparmio dei consumi, impiego di fonti rinnovabili sono diventate le parole chiave che ispirano da anni la mission del professional clea ning made in Italy proiettato ad un futuro che è ormai presente. Una realtà imprenditoriale sensibile e ambiziosa ma anche attenta ad un business destinato ad essere vin cente, intenzionata sempre più a giocare un ruolo da protagonista nel cambiamento epocale, ormai improcrastinabile, richiesto al mondo dell’imprenditoria, come a tutti noi, per salvare il pianeta e il genere umano, con quella serie di rigorosi impegni assunti e racchiusi nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Un grande sforzo che dovrà portare la produzione di ogni azienda alla dimensione dell’econo mia circolare. Su questo scenario del post-Pandemia si inserisce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza varato dal Governo per accedere ai fondi europei del Recovery Plan, con l’istituzione di un inedito mini stero per la Transizione Ecologica, il cui obiettivo è quello di accompa gnare, a tappe forzate, le aziende, la società, gli italiani tutti a compieretra l’altro - un percorso di risparmio energetico, riconversione ecologica e sostenibilità ambientale. Ma cosa pensano le aziende del Green Clea

ning e dei grandi temi che investono la difesa dell’ambiente e l’Economia Circolare. In questa intervista a più voci abbiamo raccolto alcuni pareri.

UNA SVOLTA LEGATA ALL’INNOVAZIONE E ALLA QUALITÀ

Qual è la mission della vostra azienda rispetto a questo grande processo di trasformazione dell’economia, delle aziende e dei prodotti che va verso il green?

“Una pulizia che protegga la salute a discapito dell’ambiente non dovrebbe essere mai accettataesordisce Romolo Raimondi, AD RCM. Le nostre spazzatrici e lavapa vimenti si propongono come stru menti che rendono gli ambienti dove vengono impiegate, più puliti, più sicuri e confortevoli. Si tratta di macchine che hanno prima di tutto a cuore la salute di chi le utilizza (nei casi più difficili abbiamo cabine pressurizzate per evitare che le pol veri vengano respirate dall’opera tore) e anche le procedure di preparazione e di manutenzione sono concepite per evitare contatti potenzialmente dannosi per chi le impiega. Differenti colorazioni per i diversi componenti della pulizia quotidiana o la scala di consumi di un componente o i preavvisi a display di eventi da tener presente, dimostrano che RCM mira a un pro dotto completo che si prenda cura dell’ambiente e dell’operatore”. “La nostra mission orientata al greenrisponde Luca Cocconi AD Arco - è

rimasta integra anche durante la pandemia. Certamente, anche noi, come altre aziende produttrici di detergenti, per superare questo momento difficile, abbiamo ricon vertito la nostra offerta puntando sui sanificanti, ma oggi c’è un’ab bondanza tale sul mercato di questa tipologia di prodotti che le aziende, compresa la nostra, stanno lenta mente rientrando nel sistema delle normali attività produttive, ripren dendo a dedicarsi alla gamma pre-pandemia. In questi due anni una parte dell’azienda ha continuato a sviluppare il filone green, perciò il mondo dell’Ecolabel con la gare d’appalto 2.0, l’Ecolabel per i sistemi di dosaggio, la ricerca attenta di poter disporre di involucri e packa ging con oltre il 50% di riciclato o di prima o di seconda vita. Abbiamo lavorato sui nuovi confezionamenti con il packaging di carta. Ora, alle porte del 20 giugno, possiamo affermare che quando cambieranno le metodologie per l’assegnazione delle gare d’appalto della Pubblica Amministrazione, Arco è inserita di diritto tra le aziende che saranno in condizione di presentare delle linee di prodotti adatte a far fronte alle esigenze delle imprese di pulizia”. “Come produttori di prodotti chi mici per il cleaning - interviene il Direttore Generale di Polychim, Fabio Re - immaginiamo un futuro nel quale la maggioranza dei pro dotti impiegati per pulire e mante nere in buono stato di conservazione gli ambienti siano sviluppati per avere il più basso impatto ambien tale possibile: questo significa ele vata biodegradabilità, formulazioni

Romolo Raimondi, AD di RCM Luca Cocconi, AD ARCO Chimica
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contenenti materie prime naturali e rinnovabili, packaging e riciclati, bassi livelli di pericolosità per gli uti lizzatori. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare dei prodotti con queste caratteristiche, che siano al contempo competitivi in termini di performance e costi in uso”. “Noi di I.C.E. FOR - spiega Sergio Anto niuzzi - sin dal lontano 1985, quando lanciammo la linea di detergenti Formula Ecologica avevamo già posto le basi per la crescita e lo svi luppo di un’azienda che avesse tra le priorità la salvaguardia dell’am biente e la tutela della salute degli utilizzatori. L’approccio alla ridu zione dell’impatto ambientale, alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e alla realizzazione di prodotti di qualità certa e sicuri per il consumatore è stato guidato dalle certificazioni, di cui la nostra azienda si è dotata negli anni appli cando la logica del miglioramento continuo, come ad esempio ISO 14.001, Ecolabel, A.I.S.E. Charter per la sostenibilità ambientale dei pro cessi e dei prodotti. Nelle nostre linee di prodotto ecologiche utiliz ziamo solventi derivati dalla glice rina vegetale con alta efficacia e bassa volatilità, non rientranti nella categoria dei composti organici volatili (COV). In questo modo tute liamo la salute respiratoria degli operatori che adoperano in partico lar modo i detergenti multiuso e i detergenti per i vetri”. “Questo è un tema attualissimo - interviene Andrea Loro Piana, titolare di Falpi

- e c’è il rischio di ricadere nel banale e, soprattutto, nel greenwa shing. Ormai tutti siamo tempestati dalla comunicazione ‘verde’, al punto che si rischia di non riuscire più a discernere i comportamenti virtuosi dalle chiacchiere. La mission della nostra azienda è da sempre quella di proporre al mercato pro dotti socialmente sostenibili e di assoluto riferimento qualitativo. Quando parlo di sostenibilità sociale mi riferisco a come l’azienda e i suoi prodotti impattano sotto ogni aspetto che coinvolge la colletti vità”. “Kemika - risponde il Direttore Commerciale Matteo Marino ha una linea completa di prodotti che permettono di ridurre gli impatti ambientali. È necessario partire dall’assunto che i formulati di mag gior pregio in generale sono anche quelli che permettono di ridurre gli impatti sull’ambiente. Questo lo si persegue riducendo al minimo il tra

sporto di acqua e l’utilizzo di pla stica, concentrando molto l’attivo contenuto nel formulato e permet tendo attraverso sistemi semplici e precisi all’utilizzatore di aggiungere la giusta quantità d’acqua sul can tiere. Abbiamo inoltre: una com pleta gamma di prodotti a marchio Ecolabel; 4 formulati certificati BIOCeq, fabbricati con materie prime esclusivamente derivate da energia rinnovabile, tre dei quali sono anche certificati Ecolabel; una cera indu striale e un decerante certificato Ecolabel Austria. Si aggiungono poi tutti i prodotti che saranno certifi cati nel rispetto della nuova norma CAM, che entrerà in vigore a fine giugno”. “Oggi, rispetto al passato - interviene Francesca Zorzo,

Responsabile Commerciale di Filmop - abbiamo i mezzi e le cono scenze per operare scelte consape voli per la salvaguardia dell’ambiente: favorire lo sviluppo

Fabio Re, direttore generale Polychim Sergio Antoniuzzi, presidente e fondatore di ICEFOR Andrea Loro Piana, titolare di Falpi
PROTEZIONE DELL’AMBIENTE, RISPARMIO DEI CONSUMI, IMPIEGO DI FONTI RINNOVABILI SONO LE PAROLE CHIAVE CHE ISPIRANO DA ANNI LA MISSION DEL PROFESSIONAL CLEANING MADE IN ITALY
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sostenibile è dunque un dovere comune che deve orientare l’intero comparto del cleaning professionale verso forniture e servizi sempre più eco-sostenibili, senza ovviamente rinunciare alla qualità. Igiene, salute e ambiente sono i tre pilastri che guidano la progettazione di ogni nuova soluzione di Filmop Interna tional. L’impegno profuso in oltre quarant’anni di attività si è tradotto nella realizzazione di un’ampia gamma di prodotti e sistemi alta mente efficaci, rispettosi della salute ed ecosostenibili e nel consegui mento di importanti certificazioni

ambientali, aziendali e di prodotto”. “Quando si parla di Economia Green e, nello specifico, di Green Cleaning - risponde Marcello Falvo, titolare di Falvo - la nostra mission non è foca lizzata solo sulla formulazione di prodotti altamente biodegradabili, ma sul creare una serie di processi atti a ridurre l’uso dei prodotti, l’im piego di acqua e i consumi energe tici con processi di lavaggio a freddo e ad adottare sistemi di pro duzione da energia rinnovabile e processi lavorativi ottimizzati per ridurre gli sprechi energetici. Sono queste le fondamenta della nostra

ricerca”. “Ci stiamo muovendo con decisione in questa direzioneafferma Andrea Righi, CEO MKabbiamo dovuto colmare rapidamente il gap che avevamo rispetto ad alcuni nostri concorrenti, andando a lavorare sul fronte delle certificazioni, specialmente dell’E colabel, che abbiamo inserito nel nostro portfolio aziendale circa due anni fa, dedicandovi la massima attenzione, a garanzia del raggiun gimento di importanti performance, ma anche della massima sostenibi lità. Poi ci siamo impegnati anche in altre direzioni: ad esempio, abbiamo

Matteo Marino, direttore commerciale di Kemika Francesca Zorzo, responsabile commerciale di Filmop Marcello Falvo, titolare di Falvo

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GREEN

dichiarato che entro il 2023 l’80% delle nostre confezioni sarà al 50% in plastica riciclata e completa mente riciclabile dopo l’uso. MK ha poi scelto non solo di eliminare le microplastiche, ma anche le nano plastiche. Abbiamo compiuto questo passo come atto di respon sabilità che va oltre il rispetto della legge, decidendo di non adoperare più entrambe. Entro il 2026 ci siamo posti il traguardo di eliminarle da tutti i prodotti detergenti e stiamo lavorando con il nostro settore ricerca e sviluppo per innovare e migliorare le nostre formule chimi che proprio in questa prospettiva”. “Vama - sostiene l’AD Davide Romano - ha sempre considerato la sostenibilità ambientale quale pila stro della propria vision: nasciamo come pionieri nella produzione made in Italy di strumenti ecologici per asciugare. Il nostro primo modello di asciugamani elettrico risale al 1971 e ha segnato l’avvio di un processo senza soluzione di con tinuità, culminato con sviluppo della attuale gamma di asciugamani EcoJet, modelli innovativi ed efficienti”. “Innovazione, Sostenibilità e Rispetto, questi sono i nostri valori - risponde Francesca Polti, direttrice generale Polti. In linea con una vision sempre improntata a tra guardi importanti e con la volontà di essere leader anche nel cambia mento, Polti ha da tempo abbrac ciato il concetto di ‘sostenibilità’. Il vapore, cuore dell’azienda, è per definizione un disinfettante e agente

di pulizia anche senza l’utilizzo di additivi chimici. Recentemente l’a zienda ha potuto qualificare come DDV – Dispositivo di Disinfezione a Vapore – alcuni prodotti secondo l’unica norma al momento esistente per testare l’efficacia disinfettante del vapore: lo standard francese AFNOR NF T-72-110”. “L’approccio green - afferma Denis Scapin, responsabile vendite Italia TTS Cleaning - deve necessariamente dive nire un orientamento sistematico alla sostenibilità in ogni ambito e settore, incluso quello del Cleaning professionale: le operazioni di puli zia e sanificazione possono essere infatti molto impattanti, richiedono quindi l’adozione di procedure sostenibili e l’utilizzo di attrezzatura che assicuri al tempo stesso alte

prestazioni e basso impatto ambien tale. Partendo da questo presuppo sto, il nostro obiettivo è dare ai professionisti del settore la possibi lità di beneficiare di prodotti e sistemi efficaci e sostenibili al tempo stesso: per questo motivo siamo costantemente impegnati nella pro gettazione di soluzioni in grado di ridurre sensibilmente gli sprechi di acqua, detergente ed energia”.

L’OTTICA GREEN ALLA PROVA DEL NOVE DELLA PRODUZIONE AZIENDALE

Concretamente, in questi anni, che significativi cambiamenti nell’ottica Green avete introdotto nei processi lavorativi per la realizzazione dei vostri prodotti? Quali avete in programma?

“I processi produttivi industriali non sono certo un esempio di greenafferma Raimondi - ma l’attenzione a certi tipi di materiali rispetto ad altri, come ad esempio la plastica riciclata e l’uso sempre minore di parti non riciclabili, contribuisce a rendere i nostri prodotti orientati al rispetto dell’ambiente. Questa cul

Andrea Righi, CEO MK Davide Romano, titolare di VAMA
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tura è ormai acquisita in azienda e tutti i prodotti futuri saranno sempre progettati e realizzati pensandoli in quest’ottica”. “Il lavoro è stato con tinuo e imponente - spiega Cocconi - come pure la ricerca di nuove materie prime meno impattanti pos sibile sull’ambiente. Ci stiamo ade guando velocemente alle disposizioni dell’Unione formulati internazionali (Ufi) perché per la nostra azienda è diventato estrema mente importante fare in modo che i prodotti possano essere depositati

in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea. Arco questo ulteriore passo lo sta mettendo in pratica con i nuovi formulati del 2021 e sta ade guando tutti gli altri in tempi veloci: l’obiettivo è quello di essere pronti nel 2023 ad avere tutta la linea eco compatibile ed ecosostenibile a livello europeo”. “Questo - racconta

Re - è un aspetto sul quale non siamo ancora intervenuti perché gli sforzi sono stati indirizzati sulle caratteristiche intrinseche dei pro dotti e sulla scelta di fonti energeti

che sostenibili. Un obiettivo che abbiamo è quello di razionalizzare l’impiego di acqua, risorsa impor tantissima e spesso sottovalutata, migliorando il rapporto tra acqua impiegata nei prodotti e acqua uti lizzata nei processi produttivi”. “Cogliendo le opportunità di svi luppo offerte da una nuova sensibi lità alle problematiche ambientali - aggiunge Antoniuzzi - abbiamo scelto di orientare la caratterizza zione dei nostri prodotti verso l’uti lizzo di materie prime a basso impatto ambientale derivanti da fonti vegetali rinnovabili, confezio nandoli in imballaggi in plastica 100% riciclata post-consumo certi ficata Plastica Seconda Vita, per assicurare rintracciabilità dei mate riali. Il nostro obiettivo sul conteni mento della richiesta di plastica vergine non si è limitato al solo ambito degli imballaggi primari ma si è rivolto anche al packaging ter ziario attraverso l’adesione al pro getto RE.WIND che propone un film estensibile nuovo nella veste e nei

SOSTENIBILE

TTS compensa le emissioni di CO2 legate alla produzione dei

Magic sostenendo progetti che contribuiscono a contrastare

cambiamento

Francesca Polti, direttrice generale Polti spa Denis Scapin, responsabile vendite Italia TTS Cleaning
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il
climatico LA PRIMA LINEA DI CARRELLI CARBON NEUTRAL

contenuti. In sostanza, il film esten sibile proveniente dalle merci in ingresso non viene più destinato a rifiuto ma, grazie a un processo di raccolta e conferimento dedicato, viene rigenerato fino ad ottenere nuove bobine di materiale 100% rici clato, pronte per un nuovo ciclo di vita, che andranno a rivestire i pallet dei nostri prodotti in uscita. Inoltre nei nostri flussi documentali abbiamo dematerializzato i docu menti cartacei, privilegiando la digi talizzazione”. “Parlando di concretezza - riprende Loro Piana - io la riporto su un aggettivo che mi piace usare spesso: ‘rigoroso’. Credo che ci sia bisogno di molto rigore nelle comunicazioni aziendali, così come nelle certificazioni, nelle pro duzioni e anche nei rapporti con il mercato. La lista delle cose ‘con

crete’ sarebbe molto lunga e si rischia di essere noiosi nell’elencarle, ma ciò che è più importante è che il mercato sappia che il nostro atteg giamento rispetto alle azioni intra prese è sempre guidato dal massimo rigore: questo per noi è importante”.

“Kemika - afferma Marino - è un’a zienda che produce i suoi formulati utilizzando solo energia da fonti rin novabili. Le nostre caldaie sono ali mentate a cippato o a gusci di nocciola. Sul tetto dei nostri stabili menti abbiamo più di 2.000 mq di pannelli solari che ci permettono di produrre più energia di quella che utilizziamo e siamo ovviamente cer tificati ISO 14001”. “Se oggi pos siamo affermare con orgoglio di essere un’azienda green - risponde Zorzo - è perché da sempre attu iamo una politica orientata alla

tutela ambientale, non a parole ma con azioni concrete. Filmop Interna tional ha infatti intrapreso fin dalle sue origini un preciso percorso verso l’eco-sostenibilità, a partire dalla fase produttiva: acquistiamo esclusivamente materie prime non inquinanti e di primissima qualità provenienti da fornitori qualificati e prediligiamo materiali di origine rici clata e componenti riciclabili. Cre diamo nell’importanza dei materiali alternativi al metallo, come il poli propilene che aumenta la resistenza e la resilienza dei prodotti, esten dendone la durata e ne permette il riciclo a fine vita. È poi nostra inten zione sviluppare prossimamente un sistema che permetta di quantifi care la Carbon Footprint dei pro dotti peri individuare le fasi più critiche in termini di emissioni e

S XVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN I NC h IESTA
IL NOSTRO VAPORE PROTEGGE IL TUO LAVORO POLTISANISYSTEM.IT *Test e/o studi di laboratori terzi e indipendenti attestano che Polti Sani System uccide fino al 99,999% di microrganismi (virus, germi, batteri, funghi, spore e lieviti). Scansiona il QR Code per scoprire la gamma completa I VANTAGGI DEL VAPORE DI POLTI SANI SYSTEM Disinfetta in pochi secondi le superfici e i tessuti e asciuga rapidamente Tecnologia Brevettata Superheated Chamber vapore secco surriscaldato fino a 180°C No cross-infection: nessun contatto con le superfici trattate Rispettoso dell’ambiente e utilizzabile in presenza di persone Polti Sani System è un Dispositivo di Disinfezione a Vapore (DDV) brevettato e conforme alla norma AFNOR NF T72-110 –ambito medicale e ha dimostrato effetto virucida, battericida, sporicida, fungicida e levuricida.

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mettere in atto azioni specifiche volte alla loro riduzione”. “In questi anni - risponde Falvo - abbiamo evoluto la nostra azienda, portan dola verso un abbassamento sempre maggiore delle emissioni CO2. Nello specifico abbiamo eliminato tutti i processi di produzione a caldo, i quali hanno comportato una sensi bile riduzione dei consumi energe tici. Abbiamo avviato il cambiamento del nostro autoparco da propulsione termica a propul sione elettrica e adottato un forni tore di energia elettrica certificata 100% green, con relativo attestato WWF, che viene esposto su ogni nostra fattura. Utilizziamo materie prime per la formulazione sempre più degradabili, ben oltre le norma tive italiane e comunitarie. Per il futuro, è nostra intenzione realizzare un impianto fotovoltaico in grado di fornirci l’80% dell’energia di cui abbiamo bisogno”. “Stiamo com piendo - afferma Righi - una vera e propria ristrutturazione aziendale che va nella direzione Green. Abbiamo in programma una ridu zione del 73% dei consumi di ener gia elettrica, utilizzando tecnologie ecosostenibili di ultima generazione. Per quanto concerne l’energia rinno vabile, già dal 2020 abbiamo adot tato una pompa di calore che sfrutta il calore naturale presente sia nell’a ria, sia nell’acqua superficiale che nelle falde acquifere. Aggiungo infine che entro il 2025 l’intera nostra flotta aziendale sarà compo sta da veicoli ibridi”. “Gli asciuga mani elettrici di ultima generazione - spiega Romano - per loro natura riducono l’impatto ambientale e la deforestazione, abbattendo le emis sioni di CO2 e riducendo la genera zione di rifiuti rispetto agli altri sistemi di asciugatura per uso pub blico, quali carta e cotone. Il sempre maggior utilizzo di materiali ricicla bili e riutilizzabili sia nei cicli produt tivi che nel packaging rispetto agli standard produttivi degli asciuga mani elettrici tradizionali ha ulterior

mente accentuato questo cambiamento”. “Stiamo iniziando un profondo processo di mappatura dell’intera nostra attività - precisa Polti - per comprendere a che punto siamo e identificare dei traguardi. Da tempo, per esempio, abbiamo installato i pannelli fotovoltaici che coprono ben oltre il 50% del fabbi sogno aziendale, ma vogliamo abbracciare il progetto Sostenibilità in un’ottica sistemica e strategica. È un cambio di prospettiva totale perché ogni ambito aziendale – dalle HR alla Produzione – viene toccato ma non cerchiamo facili scorciatoie: ci interessa il Green Cleaning, non il Green washing”. “TTS - spiega Scapin - ha da sempre a cuore l’e co-sostenibilità della propria produ zione e la salvaguardia delle risorse naturali: per questo motivo ci avva liamo di materie prime riciclate,

favoriamo il riciclo dei materiali e utilizziamo energia solare per ali mentare la produzione tessile. Inol tre, abbiamo scelto di analizzare le emissioni di gas serra in ogni fase del ciclo di vita di innumerevoli car relli per ottimizzare le fasi produt tive e la scelta delle materie prime utilizzate, ponendo le basi per lo sviluppo di nuovi prodotti che otti mizzino le future emissioni. Per farlo abbiamo realizzato un sistema che permette il conteggio delle emis sioni di CO2 e in base al mercato di consegna della merce. Il lavoro svolto ci ha permesso di raggiun gere importanti traguardi: TTS ha conseguito la certificazione del CFP Systematic Approach definito nella norma UNI EN ISO 14067:2018 e il carrello Magic Line 120 è il primo prodotto ad aver ottenuto il marchio di Carbon Footprint Italy”.

S XX DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN I

PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

La “ripresa sostenibile” perseguita anche dal Governo Draghi si pone l’obiettivo di incoraggiare gli investimenti che aiutino le imprese a portare avanti la transizione energetica, utilizzando fonti energetiche rinnovabili. Come valuta la sua azienda questo appuntamento, che bussa ormai alle porte?

“La transizione energetica - risponde Raimondi - è molto interessante ma probabilmente coinvolge molto di più aziende operanti nella genera zione e nel trasporto di energia. Le azioni concrete in questa direzione non possono essere che quelle di approvvigionarsi da queste fonti piuttosto che da altre giudicate

inquinanti. Ciò non toglie che RCM cercherà di selezionare, da un lato, queste fonti e dall’altro di applicare procedure produttive che evitino gli sprechi ed utilizzino materiali sempre più rispettosi dell’am biente”. “Senza dubbio - ammette Re - condividiamo l’obiettivo di puntare su fonti energetiche rin novabili e puntiamo su di esso per il futuro. Già oggi il 100% dell’e nergia elettrica che utilizziamo in azienda deriva da fonti rinnovabili, e una quota del 25% circa dell’ac qua calda impiegata in processi produttivi interni deriva da pannelli solari. Procederemo con una pro gressiva sostituzione della flotta aziendale di autoveicoli con modelli ibridi, in grado di ridurre sensibil mente consumi di carburante ed emissioni”. “Dal punto di vista delle fonti energetiche - riprende Antoniuzzi acquistiamo solo energia proveniente da fonti rinnovabili. La nostra fornitura di energia elet trica è prodotta dai raggi solari, dal calore della terra, dal vento, dalla forza dei corsi d’acqua e dal moto ondoso del mare, evitiamo in questo modo il sovrasfruttamento della Terra e aiutiamo a ridurre l’inquinamento. Tra le urgenze del Pianeta vi è certamente quella della gestione e dell’impatto della plastica e delle microplastiche che vengono immesse negli ecosistemi naturali con un fortissimo impatto ambientale. Ripensare a prodotti e imballaggi è una questione che è impossibile rimandare, vista la situa zione di emergenza globale”. “Per esperienza - afferma Loro Piana - non mi baso sulle promesse che giungono da Roma per scelte azien dali. Andiamo convintamente avanti con le nostre forze, sicuri che sia il modo giusto di affrontare il futuro, ma lo facciamo perché ci crediamo. Se domani dovessimo avere l’op portunità di ottenere agevolazioni o sgravi sui capitoli di spesa che abbiamo pianificato, bene, ma non restiamo inchiodati ad attendere l’aiutino. Insomma, o le cose le fai perché ci credi o è meglio lasciar stare: non ci crediamo”.

“Utilizzare energia pulita - dice Zorzo - permette di minimizzare l’impatto ambientale e contrastare il riscaldamento globale, dovrebbe quindi essere un obiettivo comune da perseguire. Filmop International ha scelto di fare la sua parte instal lando un complesso di impianti fotovoltaici nella propria sede: l’e nergia solare ricavata alimenta l’in tera produzione tessile, evitando il rilascio nell’atmosfera di circa 110 tonnellate di CO2 l’anno”. “Come dicevo in precedenza - risponde Falvo - concordiamo al 100% e dal momento in cui si concretiz zeranno gli incentivi, questi non potranno che dare una forte acce lerata alla realizzazione dei nostri obiettivi, che ho già citato: realiz zazione di un impianto fotovol taico con accumulatori e rinnovo del nostro autoparco con mac chine elettriche”. “Abbiamo instal lato - racconta Polti - due impianti fotovoltaici sugli stabilimenti della nostra sede a Bulgarograsso in provincia di Como ormai diversi anni fa, uno nel 2010 e l’altro nel 2011. Una scelta responsabile nel rispetto dell’ambiente e delle per sone che ci consente di ottenere un’energia ‘pulita’ e ridurre l’im missione di C02 nell’atmosfera. Ad oggi gli impianti ci permettono di coprire oltre il 50% del fabbisogno energetico aziendale, non esclu diamo azioni che in futuro ci con sentano di arrivare ad utilizzare energia al 100% da fonti rinnova bili”. “Nelle proprie politiche di crescita - interviene Scapin - TTS privilegia da sempre scelte di inno vazione tecnologica sostenibile e di responsabilità ambientale dei processi produttivi: in tale ottica, l’azienda ha installato nel 2011 un impianto fotovoltaico presso la propria sede. L’energia pulita ricavata è in grado di alimentare completamente la produzione tes sile, consentendo di risparmiare in media 115 tonnellate di CO2 ogni anno”.

(Inchiesta Green Cleaning continuerà sul prossimo numero)

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XXI

ALADIN: per un PULITO GREEN e su misura

Arco Chimica da sempre pone grande attenzione alla crescente sensibilità da parte del mercato per prodotti ecosostenibili, biodegradabili e con un minore utilizzo di plastica negli imballaggi. Per questa forte motivazione l’azienda ha svilup pato nuovi prodotti esattamente in quest’ottica. Innanzitutto, Il Sistema Aladin, votato al green e al risparmio, si pone l’obiettivo di ottimizzare la diluizione e l’uso dei detergenti. Esso permette, infatti, una mirata valutazione dei consumi in funzione di tutte le operazioni di pulizia previste nei cantieri. I vantaggi assicurati dall’impiego di Aladin sono molteplici: a par tire dalla notevole riduzione degli stock di prodotti chimici giacenti in magazzino e del numero delle consegne presso i cantieri. Un fon damentale plus garantito da Aladin è il controllo: non solo dei consumi, in generale, sulla base delle opera zioni programmate in ogni cantiere, ma anche delle diverse tipologie di prodotti in esso impiegate. Si tratta di un sistema di cleaning sicuro per l’operatore poiché la corretta dilu izione del prodotto, garantita dal sistema, permette un miglioramento o eliminazione della simbologia di pericolo da detergente super concentrato a prodotto pronto all’uso.

ALADIN DOSE

Ultima nata in casa Arco Chimica: Aladin Dose. Un macchinario che permette varie diluizioni del mede simo prodotto in base alle opera zioni di pulizia previste nel cantiere. Tecnologia di diluizione che occupa pochissimo spazio e la versione predisposta per il fissaggio a muro pesa solo 4kg. Macchinario econo micamente competitivo rispetto

all’offerta presente sul mercato dei sistemi di dosaggio a basso ingom bro. Si tratta quindi di un investi mento minimo per l’impresa di servizi con il massimo dei vantaggi a disposizione per l’aggiudicazione delle gare di appalto. Aladin Dose viene consegnata già con la com binazione di diluizioni richieste dal

cliente e non necessita di allaccia mento idrico.

Soluzione ideale per ospedali, studi medici, palestre, case di cura, scuole ed università ed attività commerciali in genere.

Aladin Dose si attiva esclusivamente con i prodotti della linea Aladin di Arco. La gamma prodotti offre l’op portunità di sviluppare un piano di cleaning green a 360° grazie a prodotti certificati Ecolabel e ad impatto zero.

Aladin disponibile in 4 modelli: Aladin GT1, Aladin GT5, Aladin Pack e Aladin Dose.

www.arcochimica.it

S XXII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 DETERGENTI ECOLA b EL

FALPI: la prima azienda del settore Cleaning ad essere certificata

“REMADE IN ITALY”

Remade in Italy® è l’unica cer tificazione ambientale di pro dotto sotto accreditamento, elaborata nell’ambito della omonima Associazione senza finalità di lucro, che permette a un’Organizzazione di dichiarare il contenuto di mate riale riciclato (o di sottoprodotti), espresso in percentuale, all’interno di un materiale, semilavorato o pro dotto finito, di qualsiasi tipologia (anche composto da diversi mate riali) e appartenente a qualsiasi filiera. Lo schema di certificazione

richiede la predisposizione da parte dell’Azienda di un piano di trac ciabilità delle materie e dei flussi all’interno del processo produttivo, il controllo continuo dei fornitori, la classificazione delle materie in ingresso. La verifica, svolta dall’Or ganismo di certificazione, prevede non solo l’analisi della documenta zione rilevante ma anche la visita in azienda, sui materiali, prodotti e sul processo produttivo. Per questi motivi i prodotti certi ficati Remade in Italy esprimono la massima attenzione del pro duttore nel gestire le materie che derivano da rifiuti o da sottopro dotti. I prodotti certificati ReMade in Italy sono a pieno titolo i pro dotti dell’Economia circolare, affi dabili, tracciati, innovativi e sono riconosciuti nei CAM nel mercato dei prodotti green delle pubbliche amministrazioni (cd. Green public procurement).

Falpi è la prima azienda, nel settore del Cleaning Professionale, a cer tificare ReMade in Italy i secchi e i contenitori dei carrelli per ottem

perare al Decreto Ministeriale CAM: 43 referenze certificate con una per centuale di materiale riciclato supe riore al 50%.

“Come azienda le nostre scelte sono da sempre guidate dalla responsa bilità sociale e ambientale. Questo approccio è per noi fondamentale in tutte le fasi di realizzazione del pro dotto: dalla progettazione, alla scelta delle materie prime fino alla traccia bilità della produzione.

La certificazione ReMade in Italy ha attestato l’impiego di materiale pla stico riciclato e di conseguenza ha quantificato la riduzione dell’impatto ambientale in termini di: risparmio di CO2, risparmio di acqua ed efficienza energetica.

Grazie a tali garanzie i prodotti cer tificati rispondono a quanto dispo sto dai CAM.

Ancora una volta abbiamo voluto affrontare per primi una nuova sfida: altri siamo certi ci seguiranno!”.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XXIII S ATTREZZATURE
www.falpi.com

I.C.E.FOR per la sostenibilità

Iltema dell’ecologia, per I.C.E.FOR, è sempre stato un vessillo da portare alto e gli sforzi intrapresi in questi anni stanno iniziando a portare i frutti attesi. L’obiettivo della azienda è quello di proseguire nel percorso di miglioramento continuo nell’ottica della sostenibilità, ma di incoraggiare anche altre imprese della stessa filiera ad intraprendere percorsi virtuosi, introducendo azioni concrete nel rispetto dell’ambiente, migliorando prodotti, processi e reputazione, in virtù del fatto che un vero approc cio alla sostenibilità deve coinvolgere anche i propri fornitori e clienti.

Questa scelta aziendale fa parte di un progetto più ampio di miglioramento della circolarità di impresa (iniziato nel 1984 con la produzione della prima linea a marchio Formula Ecologica).

Infatti di recente I.C.E.FOR è stata oggetto di studio all’interno del progetto CERCA.2 - Circular Eco nomy come Risorsa Com petitiva per le Aziende - di Assolombarda con il sup porto scientifico del Centro di Ricerca GREEN dell’Uni versità Bocconi di Milano che, tramite il Check-up Tool per l’economia circolare, ha avuto modo di valutare la performance aziendale dal punto di vista della circo larità.

Sono state così individuate delle possibili azioni miglio rative per minimizzare lo spreco di risorse e valo rizzare gli scarti generati dai processi e dai prodotti offerti al mercato. Oltre a ciò, il risultato di questa analisi ha evidenziato che la performance è risultata superiore di 11 punti per centuali rispetto alla media nazionale grazie alle buone pratiche già attuate.

I PROGETTI

Tra le urgenze del Pianeta vi è cer tamente quella della gestione e dell’impatto della plastica e delle microplastiche che vengono immesse negli ecosistemi naturali con un fortis simo impatto ambientale. Ripensare a prodotti e imballaggi è una questione che è impossibile rimandare, vista la situazione di emergenza globale. I.C.E. FOR sta portando avanti da qualche anno la buona pratica dell’uti lizzo della plastica riciclata certificata Plastica Seconda Vita, proveniente dalla raccolta differenziata domestica (con bilancio di massa tracciato), per la realizzazione dei flaconi e delle taniche in materiale riciclato. L’impegno per un futuro sostenibile prevede l’estensione anche alle linee di prodotto più tradizionali dell’uti

lizzo della plastica riciclata ricorrendo sempre meno alla plastica vergine che genera un’impronta ambientale molto più significativa.

L’obiettivo sul contenimento della richiesta di plastica vergine non si è limitato al solo ambito degli imbal laggi primari ma si è rivolto anche al packaging terziario attraverso l’ade sione al progetto RE.WIND che pro pone un film estensibile nuovo nella veste e nei contenuti. In sostanza, il film estensibile proveniente dalle merci in ingresso non viene più desti nato a rifiuto ma, grazie a un processo di raccolta e conferimento dedicato, viene rigenerato fino ad ottenere nuove bobine di materiale 100% rici clato, pronte per un nuovo ciclo di vita, che andranno a rivestire i pallet dei nostri prodotti in uscita.

Anche nel dialogo con la Pubblica Amministrazione emergono intenti comuni per la riduzione degli impatti ambientali derivanti dall’u tilizzo dei prodotti per le pulizie. I nuovi CAM – Criteri Ambientali Minimi, appro vati lo scorso 29 gennaio 2021 con un Decreto del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio, rive dono infatti i requisiti degli anni passati e introducono importanti novità sotto vari aspetti: ambientale, rivolto alla salute e all’occupazione.

I.C.E. FOR, che già risponde a pieno titolo a tutti i requi siti dei Criteri Ambientali Minimi grazie alle proprie linee di prodotti a marchio Ecolabel, sta ampliando ulteriormente il proprio assortimento attraverso la messa a punto di nuove for mule di prodotti per le puli zie straordinarie rispondenti alle nuove specifiche. icefor.com

S XXIV DIMENSIONE PULITO | 04/2021 IMPRESE
Il check up che fa bene all’impresa e all’ambiente C.E.R.C.A. 2 (Circular Economy come Risorsa Competitiva per le Aziende) è un progetto finalizzato a supportare le aziende del settore chimico in un processo di check-up e di innovazione sulle logiche dell’economia circolare coerenti con il nuovo piano di azione per l’economia circolare approvato dal Parlamento Europeo. I.C.E.FOR è stata scelta da Assolombarda per la misurazione della propria circolarità secondo criteri del progetto C.E.R.C.A. 2, frutto della collaborazione tra Assolombarda il Centro di ricerca Green dell’Università Bocconi e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Linee di detergenti certificati Ecolabel e Cam Imballaggi in Plastica Riciclata Certificata Dematerializzazione dei documenti cartacei e digitalizzazione in tutti i processi VALORI, CORAGGIO E SOSTENIBILITÀ +11% La nostra performance di circolarità aziendale rispetto alla media nazionale

50 ANNI di sostenibilità, igiene e SICUREZZA

Si è appena svolta la 51a edi zione dell’Earth Day, la Giornata della Terra, manife stazione globale dedicata al nostro Pianeta. Il tema di quest’anno, Restore Our Earth, pone al centro dell’attenzione una spinta all’azione attiva e partecipata, alla protezione e alla sostenibilità ambientale. L’in tento non è quindi solo di sensibi lizzare l’umanità affinché si prenda cura dell’ambiente, ma anche cer care di rimediare ai danni già inflitti al Pianeta, primo fra tutti il riscalda mento globale.

Nel 2021 si festeggiano anche i primi 50 anni di produzione di asciuga mani elettrici da parte di Vama®, che nel 1971 con i modelli AEA diede inizio alla sua storia. 50 anni all’inse gna di sostenibilità ed innovazione, iniziati come pioniere nella produ zione made in Italy di strumenti ecologici per asciugare e culminati con una sfida davvero impegnativa: la creazione della gamma di asciu gamani Eco-Jet. Una sfida enorme perché fino ai primi anni duemila tra gli utilizzatori era fortemente radicata l’abitudine all’utilizzo dei

classici asciugamani con bocchet tone girevole che, seppur lenti ad asciugare e scarsamente efficienti dal punto di vista energetico, erano largamente diffusi.

Le attività di ricerca e sviluppo hanno consentito di trovare la chiave di volta per vincere la sfida di migliorare prestazioni, consumi e design, creando una gamma completa di prodotti made in Italy. Riducendo il tempo di asciugatura a soli 15 secondi si è infatti dimez zato lo standard dei prodotti elet trici esistenti e si è azzerato il gap temporale rispetto agli altri sistemi di asciugatura, carta monouso e cotone. A parità di tempo impiegato gli asciugamani elettrici consentono il rispetto dei più elevati standard di sostenibilità ambientale

La gamma di asciugamani Eco-Jet è stata poi sviluppata partendo dal presupposto che velocità, efficienza e sostenibilità debbano essere indissolubilmente legate all’igiene e alla sicurezza. L’intro duzione di sistemi igienici basati su

filtrazione del flusso d’aria e sanifi cazione delle superfici interne, con modalità di funzionamento tassa tivamente no-touch, hanno reso i prodotti elettrici igienici e sicuri e sono stati precursori rispetto alle necessità emerse negli ultimi due anni di pandemia. La compro vata efficacia dei filtri assoluti in dotazione agli apparecchi come secondo livello di contenimento e contrasto contro batteri e virus, tra cui SARS-CoV-2, è uno straordina rio riscontro in merito al livello di igiene e sicurezza raggiunto dagli asciugamani elettrici grazie alle tecnologie correlate.

“Dopo aver lavato le mani l’asciu gatura con un prodotto Vama® di ultima generazione garantisce il massimo rispetto degli standard non solo ambientali, ma anche igienici. Siamo orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo di prodotti sostenibili, igienici e sicuri, in grado di contribuire a contrastare il riscal damento globale”.

www.vama.it

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XXV S ASCIUGAMANI ELETTRICI

Profumazioni

BIODEGRADABILI, la nuova MODA del green

La sostenibilità non è più una semplice ‘parola d’ordine’ ma una vera e propria necessità, con i consumatori che vedono un collegamento sempre più diretto tra le loro scelte d’acquisto e le principali problematiche ambientali

Il mondo della detergenza pro fessionale è sempre aperto alle novità formulative e alle ten denze del momento, alcune delle quali derivano dal mondo della detergenza domestica, se non dalla cosmetica in alcuni casi. Il muta mento è legato a nuove esigenze da parte dei consumatori che hanno spostato la loro attenzione verso

il mondo del naturale in maniera importante: un concetto non limi tato agli ingredienti delle formula zioni, ma anche all’esigenza di avere packaging sostenibili, accompagnati ad una distribuzione eco-friendly e un impatto green senza waste. In particolare sono i millennials ad essere sempre più consapevoli che le loro abitudini d’acquisto e il

loro stile di vita possono avere un grande impatto a livello ambien tale, non solamente per i prodotti cosmetici ma anche in termini di detergenza, nel settore domestico e sempre più in quello professio nale, dove numerosi players stanno abbracciando soluzioni green come le profumazioni biodegradabili nei loro prodotti.

Luca Ilorini
S XXVI DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN T ENDENZE

FRAGRANZE

BIODEGRADABILI, DALLA DEFINIZIONE

AI TEST

Il singolo ingrediente profumato biodegradabile è stato descritto per la prima volta negli anni ‘50 ed è diventato popolare come uno dei preferiti tra consumatori e pro fumieri: è stato utilizzato ovunque nei prodotti di consumo che vanno dagli articoli per la cura della casa e della persona come detersivi per bucato e shampoo alle fragranze fini per arrivare all’universo della detergenza nelle sue diverse forme.

La difficoltà è sempre stata quella di realizzare intere profumazioni con fragranze 100% biodegrada bili, formate da più sostanze e non monocomponenti.

Deve essere chiarito all’interno dell’industria dei profumi, insieme ai diversi clienti aziendali, che non è facile concordare una posizione comune su ciò che è considerato un “profumo biodegradabile”. L’ar

gomento deve essere basato sulla biodegradabilità dei singoli costi tuenti di una miscela di fragranze, ma risulta necessario chiarire una serie di condizioni per definire la fragranza biodegradabile: i com ponenti devono essere pronta mente biodegradabili in linea con la linea guida OECD 301 oppure, in determinate condizioni, attraverso l’applicazione di criteri meno rigo rosi. In secondo luogo, è necessario valutare se gli ingredienti intrinse camente biodegradabili siano con siderati ugualmente e se i risultati devono essere basati su uno studio OCSE, e infine a quale percentuale (massa o molare) devono essere applicati i criteri per la classifica zione della miscela, ad es. al 60%, 70%, 90% o anche 100% degli ingredienti, prima di considerare l’intera miscela di fragranze “Bio degradabile”. Sono stati sviluppati test di biode gradazione standard per le singole sostanze e per la miscela finale, con

biodegradazione in funzione della CO2 prodotta o dell’O2 consumata. Quindi per miscele, come una fra granza formulata, non vengono fornite informazioni sulla biode gradabilità del singolo costituente.

I dati dei test di biodegradabilità sugli oli essenziali e sugli estratti naturali sono al contrario molto scarsi, dal momento che scarse sono le informazioni sui singoli costituenti della miscela: la valuta zione della biodegradabilità di una sostanza complessa naturale (NCS – Natural Complex Substance) può essere effettuata caso per caso a seconda della composizione rela tiva e della degradabilità dei com ponenti sottostanti. I test possono essere condotti su NCS costituiti da componenti strutturalmente e se la NCS supera il criterio del test di biodegradabilità, si può concludere a ragion veduta, che i costituenti sottostanti che comprendono la sostanza complessa non dovreb bero essere persistenti.

T ENDENZE

CAPSULE PROFUMATE CON MATERIALE BIODEGRADABILE

La microincapsulazione fornisce uno strumento importante per il mondo della detergenza professionale, sia lato laundry che per i prodotti surface care. consentendo la protezione e il rilascio controllato di diversi agenti attivi. L’incapsulamento di oli essen ziali in particelle core-shell o matrice è stato studiato per vari motivi, ad esempio la protezione dall’ossida zione, decomposizione ed evapora zione, il mascheramento degli odori o semplicemente per fungere da supporto e garantire il rilascio con trollato. Un gran numero di metodi di microincapsulamento sono stati svi luppati per essere adattati a diversi tipi di agenti attivi e di materiali di rivestimento, generando particelle con una gamma variabile di dimen sioni, spessori del guscio e permea bilità, fornendo uno strumento per modulare la velocità di rilascio della profumazione. Generalmente queste tecniche possono essere divise in due categorie principali, vale a dire metodi chimici e fisici; quest’ultimi possono essere suddivise, a loro volta in tecniche chimico fisiche e fisico – meccaniche. Nonostante i diversi sistemi proposti, i polimeri biodegradabili sono emersi come potenziali candidati per lo sviluppo di veicoli per il rilascio controllato della profumazione. Negli ultimi anni sono stati numerosi i processi di incapsu lamento dei farmaci sviluppati utiliz zando poliesteri alifatici, come poli (acido lattico) (PLA) e copolimeri di acido lattico e glicolico (es.PLGA) che sono polimeri biodegradabili ben noti. La biodegradabilità di questi polimeri può essere regolata incor porando nella loro principale catena una varietà di gruppi chimici come eteri, anidridi, carbonati, ammidi, uree e uretani. Polimeri biodegrada bili, come PLA e PLGA (poli (latti de-co-glicolide), hanno dimostrato, da tempo, la loro capacità di appli cazioni nel campo della realizzazione

di sistemi di erogazione controllata. Il comportamento di degradazione è differente a seconda della tipologia di polimero e le loro proprietà (come la velocità di degradazione) sono for temente definite da caratteristiche strutturali come la composizione del copolimero, il peso molecolare e la natura dei terminali della catena. I copolimeri polilattide - coglicolide possono essere copolimerizzati per ottenere varie molecole con una gamma significativa di proprietà meccaniche. A causa della presenza del gruppo metilico, il PLA è più idro fobo del PLGA: pertanto, i prodotti a base di PLA si degradano per idro lisi molto più lentamente di quelli a base di PLGA. I nuovi polimeri per mettono a livello di prodotto finito di poter vantare claim di sostenibilità, abbinando la funzionalità del pro dotto che in questo caso non subi sce riduzioni di efficacia, nonostante il passaggio da soluzioni sintetiche ad alternative biodegradabili.

FRAGRANZE BIODEGRADABILI E MONDO I&I

La tendenza al biodegradabile nel mondo home care è partita, a livello di fragranze, dal mondo della deter genza domestica con il player Uni lever che ha lanciato la prima linea di sgrassatori con fragranze total mente biodegradabili. Nel mondo della detergenza professionale gli studi per l’utilizzo di soluzioni bio degradabili è all’ordine del giorno,

dal momento che anche mondi come le lavanderie professionali e i grandi spazi comuni in alberghi e case di riposo, ad esempio, hanno aperto le porte alla sostenibilità in maniera esponenziale. Si tratta di profumazioni che vengono realiz zate con materie prime tracciate, la cui filiera è trasparente dalla fase di raccolta all’utilizzo finale, e pertanto le stesse presentano un posiziona mento prezzo abbastanza anomalo per il mondo del professionale e I&I. A fronte di costi più elevati la resa delle profumazioni è molto elevata e pertanto numerosi players hanno deciso di investire in questa dire zione: fragranze più performanti a dosaggi ridotti, una scelta soste nibile. Il mercato si è molto sensi bilizzato sul tema del green e di conseguenza, rispetto al passato, anche nel mondo della detergenza professionale la logica del prezzo e della funzionalità di prodotto subisce l’influenza del claim green. Il cliente finale è disposto ad una spesa leg germente maggiore a livello del prodotto finito, in cambio della pos sibilità di ottenere una soluzione su cui vantare determinati claim e che possa rappresentare un deciso punto di vantaggio rispetto alla concor renza. Dalle capsule profumate bio degradabili alle fragranze realizzate secondo criteri di massima biodegra dabilità, la nuova frontiera è tracciata e porterà a nuove svolte in ambito green per tutto il mondo della deter genza professionale.

S XXVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN
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La FORZA della GREEN economy

Il 2019 è stato il secondo anno più caldo in assoluto e la fine del decennio più caldo, dal 2010 al 2019. Con una temperatura media globale di 1,1°C al di sopra dei livelli preindustriali la sfida globale del clima si presenta particolarmente urgente.

a cura di Cristina Cardinali

Afine marzo 2020 sono 185 i Paesi più l’U nione Europea che hanno comunicato il loro primo Contributo Nazionale Volontario alla Conven zione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il quadro degli impegni non è inadeguato per raggiungere gli obiettivi di 1,5 o 2°C previsti dall’accordo di Parigi e pertanto i Paesi sono stati invitati ad aggiornare i contributi a livello nazionale, aumentando il loro livello di ambizione nell’azione per il clima. I governi dovrebbero utilizzare le lezioni apprese per accelerare le transizioni necessarie per raggiun gere l’accordo di Parigi, ridefinire il rapporto con l’ambiente ed effet tuare cambiamenti sistemici per ridurre le emissioni di gas serra. L’Eu ropa è in prima linea in questa sfida. Con il Regolamento europeo sul clima del 4 marzo 2020, prope deutico al Patto per il Clima, la CE ha proposto un obiettivo giuridica mente vincolante di azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, assumendo il compito di esaminare la legislazione dell’Unione e le politiche vigenti per valutarne la coerenza rispetto all’o biettivo della neutralità climatica e alla traiettoria stabilita. Ciò coinvolge i Piani nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri (la cui valutazione

è prevista all’art.6 del Regolamento), le relazioni periodiche dell’Agenzia europea dell’ambiente e i più recenti dati scientifici sui cambiamenti clima tici e i relativi impatti.

Tra le varie misure da mettere in campo vi è anche la revisione della direttiva sulla tassazione dell’ener gia, introducendo un meccanismo di adeguamento del carbonio alle

frontiere (border carbon tax). Ciò è necessario finchè l’impegno dei diversi Paesi rispetto all’accordo di Parigi non sarà più equilibrato. Sull’adattamento, cruciale date le conseguenze già evidenti del cam biamento climatico, il regolamento prevede (art.4) che gli Stati membri elaborino e attuino strategie e piani di adattamento che includono

S XXX DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN R EPORT

quadri completi di gestione dei rischi, fondati su basi di riferimento rigorose in materia di clima e di vul nerabilità e sulle valutazioni dei pro gressi compiuti.

Anche in questo ambito l’UE vuole confermare il proprio ruolo di apri pista, recuperando lo spirito della COP di Parigi, purtroppo un po’ perso nelle COP successive.

Anche nell’ultima, tenutasi a dicem bre 2019, a Madrid non sono state prese decisioni particolarmente rile vanti o ambiziose, senza trovare un accordo su uno dei temi più delicati, cioè il meccanismo che in futuro dovrebbe permettere ai paesi che inquinano di meno di “cedere” la quota rimanente di gas serra a paesi che inquinano di più.

Cruciale per l’impegno globale sul clima sarà pertanto la COP 26 che si terrà a Glasgow a fine 2021, dopo il rinvio di un anno causa Covid-19.

EUROPA AL CENTRO DELLE POLITICHE GREEN

Il Consiglio europeo del 23 aprile 2020 accogliendo con favore la “Tabella di marcia per la ripresa. Verso un’Europa più resiliente, soste nibile ed equa” ha sostenuto che l’Unione europea ha bisogno di uno sforzo di investimento simile al piano Marshall per sostenere la ripresa e modernizzare l’economia. Ciò signi fica investire massicciamente nella transizione verde e nella trasforma zione digitale nonché nell’economia circolare parallelamente ad altre poli tiche quali la politica di coesione e la politica agricola comune. Una scelta la cui bontà è confer mata da uno studio dell’Università di Oxford firmato da un team di esperti di fama internazionale, tra cui il Nobel Joseph Stiglitz e l’economi sta del clima Lord Nicholas Stern della London School of Economics, che hanno valutato circa 700 pac chetti di stimolo attuati contro la crisi del 2008 (utile bussola quindi anche contro la crisi della pande mia): per risollevare le economie, la strategia migliore, anche dal punto di vista economico e dell’occupa zione è stata puntare su politiche

“green” riducendo le emissioni di gas serra. Una grande opportunità per il nostro Paese, che parte avvan taggiato: un’altra recente ricerca dell’Università di Oxford e della Smith School of Enterprise and the Environment, partendo dal primo e più grande database al mondo

L’ONU a marzo con il rapporto “Shared responsibility, global soli darity: Responding to the socio-e conomic impacts of COVID-19”, ha posto in evidenza come il mondo stia affrontando una crisi globale non solo sanitaria, ma umana, diversa da qualsiasi altra nei 75 anni

Fonte: Commissione europea COM (2019) 640 Final

Trasformare l’economia dell’UE per un futuro sostenibile

Obiet tivo inquinamento zero” per un ambiente privo di sostanze tossiche

Garantire l ’approv vigionamento di energia pulita, economica e sicura

Mobilitare ’industria per un economia pulita e circolare

L’UE come leader mondiale

Finanziare la transizione

Preser vare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità

Rendere più ambiziosi gli obiet tivi dell UE in materia di clima per il 2030 e il 2050 “ Dal produt tore al consumatore”: un sistema alimentare equo, sano e rispet toso dell ambiente

Accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente

Non lasciare indietro nessuno (transizione “giusta”)

Pat to europeo per il clima

di prodotti green, colloca l’Italia al secondo posto fra i paesi in grado di esportare “i prodotti più verdi e complessi avendo una capacità di produzione green altamente avan zata”; e addirittura al primo posto per il potenziale per diventare com petitiva a livello globale in prodotti ancora più green e tecnologica mente sofisticati. In questo contesto il Green Deal europeo avrà una fun zione essenziale in quanto strategia di crescita inclusiva e sostenibile.

di storia delle Nazioni Unite proprio per la sua estensione e profondità. Questa crisi richiede una risposta collettiva all’interno dei Paesi e soprattutto tra Paesi: “da sole, le azioni a livello nazionale non pos sono corrispondere alla scala glo bale e alla complessità della crisi”. In questo contesto possiamo con siderare l’Unione Europea come un esempio di politiche coordinate, in cui l’orientamento strategico green trova uno spazio centrale.

Il Green Deal europeo Green Deal europeo Stimolare la ricerca e l ’innovazione
04/2021 | DIMENSIONE PULITO XXXI

R EPORT

ITALIA LEADER EUROPEA NELL’ECONOMIA CIRCOLARE

Tre indicatori chiave – il tasso di riciclo dei rifiuti, l’uso di materia seconda nell’economia, la produt tività e il consumo procapite di risorse – descrivono l’Italia come il grande Paese europeo meglio posi zionato e con i migliori pre-requisiti per diventare un leader dell’econo mia circolare.

È usuale pensare che questi buoni risultati dipendano dalla storica povertà di materie prime e risorse energetiche dell’Italia. Ma è così solo in parte. L’analisi dei dati ci mostra chiaramente che non si tratta solo di una eredità storica. Forti miglio ramenti sono stati registrati proprio negli ultimi 10-15 anni, dopo un pre cedente decennio di stagnazione, ad esempio sotto il profilo dell’effi cienza energetica.

Sia nel campo del riciclo e della cir colarità dell’economia, sia nella cre scita dell’energia rinnovabile e nella forte ripresa del risparmio ed effi cienza energetica, è proprio durante questa lunga recessione che sono maturati o si sono attivati compor tamenti, investimenti e anche talune politiche pubbliche che hanno determinato questa trasformazione ecologica dell’economia italiana.

Gran Bretagna (che ha però un’e conomia più legata alla finanza).

Il consumo procapite di materia dell’Italia (8,1 tonnellate per abi tante) è inferiore del 40% alla media europea. La produttività di risorse – cioè il rapporto tra consumo di materia e PIL – dell’Italia è ai ver tici europei e ha conosciuto uno dei miglioramenti più marcati tra tutti i Paesi europei.

europei: la Francia è al 56%, il Regno Unito al 50%, la Germania al 43%.

L’Italia è inoltre uno dei pochi Paesi europei che dal 2010 al 2018 – nono stante un tasso di riciclo già elevato – ha comunque migliorato le sue prestazioni (+8,7%).

Per ogni kg di risorsa consumata, l’I talia genera – a parità di potere d’ac quisto (pps) – 3,6 € di Pil, contro una media europea di 2,3 € e valori di 2,5 della Germania o di 2,9 della Fran cia. La produttività è più elevata nel Regno Unito (3,9 €/kg), per ragioni anche connesse alla struttura econo mica meno industriale.

Pur essendo il secondo Paese mani fatturiero, l’Italia è il Paese europeo con il più basso consumo procapite di materia (quasi dimezzato tra il 2000 ed oggi) ed ha la maggiore produttività delle risorse dopo la

Questi dati ci raccontano una eco nomia con una elevata efficienza d’uso delle risorse, l’elemento chiave della sostenibilità e della transizione ad un’economia circolare. E sotto questo profilo l’Italia risulta uno dei Paesi leader in Europa in termini di dematerializzazione dell’economia.

Tasso di riciclo

L’Italia, ci dicono i dati aggiornati al 2018 di Eurostat, è il Paese europeo con la più alta percentuale di rici clo sulla totalità dei rifiuti (urbani, industriali ecc.). Con il 79% di rifiuti totali avviati a riciclo (riempimenti esclusi) presenta una incidenza doppia rispetto alla media euro pea (solo il 39%) e ben superiore rispetto a tutti gli altri grandi Paesi

In termini quantitativi assoluti, la quantità avviata a riciclo dall’Italia, oltre 61 milioni di tonnellate, è infe riore solo al valore della Germania (circa 74 milioni di tonnellate) e di gran lunga superiore a quello degli altri grandi Paesi europei (40 milioni in Francia, 35 milioni in Regno Unito). In particolare è da notare che l’Italia ha in termini assoluti la più alta quantità di avvio a riciclo dei materiali riciclabili tradizionali (carta, plastica, vetro, metalli, legno, tessili) che sommano a 29,4 milioni di tonnellate (rispetto ai 25,7 milioni di tonnellate della Germania).

Nonostante una incidenza del recu pero energetico e incenerimento pari a circa il 14% (contro una media europea di circa il 21%), l’Italia pre senta una incidenza di discarica ben inferiore alla media europea e a quella di tutti i grandi Paesi, con l’eccezione della Germania.

Produttività d’uso delle risorse e consumo di materia
S XXXII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN
nei principali Paesi dell’Unione europea Anni 2010* e 2018 Fonte nostra elaborazione su dati Eurostat 2020 2010 2018 2010 2018 2010 2018 2010 2018 2010 2018 2010 2018 0 4 0 % 2 0 % Germania Spagna Regno Unito Francia Italia Unione Europea (28) 6 0 % 43,1 56,2 46 7 48,0 72 9 37,8 42 7 43,5 50,5 55,8 79 3 39,2

R EPORT

Tasso di utilizzo della materia seconda nell’economia

Un ulteriore e forse più specifico indi catore del tasso di “circolarità dell’e conomia” è fornito dalla misura del tasso di utilizzo di materia seconda. Questa misura, che riguarda tutti gli usi, non solo quelli industriali, segnala ancora una volta come l’Ita lia sia uno dei Paesi leader europei.

Con il 17,7% di materia seconda sui consumi totali di materia (che inclu dono, lo ricordiamo, anche i materiali energetici, fattori molto rilevanti per Francia e Regno Unito), l’Italia ha una prestazione largamente superiore alla media europea, e tra i grandi Paesi è seconda, di poco, solo alla Gran Bretagna.

È interessante osservare che tra il 2010 e il 2017 il tasso di circolarità dell’economia italiana è aumentato in maniera molto consistente del 48%, un incremento quasi unico tra i Paesi europei (la media europea è + 6%), anche se già nel 2010 l’Italia aveva un buon tasso di circolarità. Nello specifico della produzione industriale, il tasso di circolarità dell’economia italiana è molto ele vato, superiore al 50%.

ECO-EFFICIENZA ED ECOTENDENZA DELL’ITALIA NEL CONTESTO EUROPEO

L’approccio delle imprese nei con fronti della sostenibilità ambientale ha registrato una netta trasforma zione nel corso degli ultimi dieci anni. Dopo una prima fase in cui la tutela dell’ambiente era percepita come un onere, si è affacciato uno stadio successivo innescato dalla constatazione che includere la sostenibilità nelle strategie aziendali consente di acquisire un vantaggio competitivo. Il business sviluppato in un’ottica green viene conside rato più affidabile dai mercati inter nazionali in quanto associato a una visione strategica di più ampio respiro; inoltre, la sostenibilità ambientale si traduce in una mag

giore efficienza del processo pro duttivo e quindi in una contrazione dei costi unitari di produzione. Il nuovo atteggiamento delle imprese, del resto, è accompagnato da un cambiamento nella percezione dei consumatori, nonché da un impe gno più deciso dei policy maker e da una crescente consapevolezza da parte dell’intera collettività. La conferma del mutamento di pro spettiva si può trovare nelle reazioni alla nuova recessione che ci tro viamo ad affrontare. Se prima della pandemia molti segnali provenienti dal mondo economico indicavano la sostenibilità come una nuova importante frontiera per le imprese (si pensi al documento della Busi ness Roundtable americana e agli appuntamenti di Davos), le scelte compiute dall’Europa con il Reco very Fund vanno nella medesima direzione, attribuendo agli investi menti ambientali un ruolo primario anche nella spesa per l’inversione del ciclo recessivo.

La graduatoria dei Paesi europei in termini di eco-efficienza rela tiva al 2018 attesta la posizione di prima linea delle imprese italiane nel percorso verso la sostenibilità ambientale: fatto cento il grado di eco-efficienza dell’Europa comples sivamente considerata, l’Italia regi stra un valore di 143,9, significativo non solo per il marcato distacco rispetto alla media, ma anche perché superiore alle altre grandi economie europee.

Durante l’ultimo decennio, la green attitude del sistema produttivo ita liano ha mostrato evidenti segni di miglioramento, sia in termini asso luti sia nel confronto con le altre economie europee.

Dal punto di vista della eco-ten denza, si evince che a trainare i progressi dell’Italia sono stati i miglioramenti in termini di impiego di materie prime (-43,8%), che del resto rappresentano il campo di maggiore guadagno di efficienza anche per l’Europa complessiva

S XXXIV DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN
Anno 2018 (variazioni percentuali rispetto al 2008) Fonte elaboraz on su dat Eurostat UE UE UE UEGrand paesi UE* Grandi paesi UE* Grandi paes UE* Grand paes UE* * Ita ia Ita a talia Ita ia 5 0 3 0 4 0 Emissioni Energia Materie prime 2 0 1 0 0 28,5 30,0 27,2 19,5 19,4 18,6 28,3 34,9 43,8 9 7 13,1 5,9 * Francia Germania Italia Regno Unito e Spagna
pulizia e sanificazione stindustry.it MACCHINE A VAPORE SECCO NOASTUDIO.com

EPORT

GREEN

Rmente considerata (-28,3%) nonché per l’insieme delle cinque maggiori economie (34,9%). Al secondo posto per entità della variazione regi strata durante il decennio troviamo la riduzione delle emissioni di agenti inquinanti, diminu ite complessiva mente, del 27,2% (del 28,5% per l’Eu ropa e del 30% per i big player). Meno pronunciato ma comunque signifi cativo è il calo dei consumi energe tici, che sia nella media del conti nente sia nel nostro Paese si sono ridotti di quasi un quinto (del 19,5% in Europa e del 18,6% in Italia). È sulla quantità di rifiuti generati per milione di euro prodotto che i miglioramenti sono stati meno determinanti. La riduzione è stata del 9,7% in Europa, del 13,1% per le cinque maggiori economie e di appena il 5,9% per l’Italia. È quindi evidente che sulla componente Process gli sforzi vanno intensificati anche a livello europeo.

Fonte: Unioncamere

Eco investimenti in prodotti e tecnologie green

Regione Milioni di Euro

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Lombardia Veneto L azio Campania Emilia Romagna Toscana Piemonte Puglia Sicilia Calabria Liguria Marche S ardegna A bruz zo

Trentino Alto Adige / Südtirol

Friuli Venezia G iulia Umbria B asilicat a Molise Valle d 'Aos t a / Vallée d 'Aos te

77 691 42 963 4 0.410 36 0 63 34.699 29 467 29 313 27 078 26 767 11 9 0 9 11 8 36 11 585 10 861 10.0 45 9 8 94 8 014 6 265 3 863 2 4 8 0 1 0 85

ECO-INVESTIMENTI E COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE ITALIANE

Sono oltre 432 mila le imprese ita liane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito negli ultimi 5 anni (2015-2019) in pro dotti e tecnologie green. In pratica quasi una su tre: il 31,2% dell’intera imprenditoria extra-agricola. Valore in crescita rispetto al quinquennio precedente, quando erano state 345 mila (il 24% del totale). Nel mani fatturiero sono più di una su tre

(35,8%). Il 2019 ha fatto registrare un picco con quasi 300 mila aziende che hanno investito sulla sosteni bilità e l’efficienza (il dato più alto registrato da quando Symbola e Unioncamere hanno iniziato a misu rare gli investimenti per la sostenibi lità). In questi investimenti fanno la parte del leone l’efficienza energe tica e le fonti rinnovabili insieme al taglio dei consumi di acqua e rifiuti, seguono la riduzione delle sostanze inquinanti e l’aumento dell’utilizzo delle materie seconde.

Guardando alla distribuzione geo grafica delle imprese che negli ultimi 5 anni (2015-2019) hanno investito in prodotti e tecnologie green è la Lombardia l’area con la concentra zione di valori più elevati, quasi 78 mila, il 18,0% del totale nazionale. In questa graduatoria segue il Veneto, con quasi 43 mila unità, che con centra il 9,9% delle investitrici green del Paese e, sempre con un valore che supera quota 40 mila, il Lazio

(9,3% del dato Italia). Due regioni superano quindi quota 30 mila: la Campania (36 mila, 8,3% del dato nazionale), e l’Emilia-Romagna (37 mila, 8,0%). Questi i dati in termini assoluti. Passando alle quote di inci denza sui totali regionali presen tano valori elevati regioni del Sud come il Molise (37,6%) e la Cala bria (34,9%), seguite dal Veneto (33,9%), dal Trentino-Alto Adige/ Südtirol (33,3%), dalla Basilicata (33,3%), dalla Lombardia (31,8%), dalla Puglia (31,5%), dal Piemonte (31,4%) e dalla Liguria, in linea con la media complessiva (31,2%). Tutto questo prima dello shock della pandemia, a cui hanno reagito meglio proprio le imprese più votate al green.

LA RESILIENZA

DELLE IMPRESE GREEN

NELLA CRISI PANDEMICA Secondo un’indagine svolta da Symbola e Unioncamere nel mese

Graduatoria regionale secondo la numerosità delle imprese
S XXXVI DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE

di ottobre 2020 tra le imprese che hanno effettuato investimenti per la sostenibilità il 16% è riuscito ad aumentare il proprio fatturato, contro il 9% delle imprese non green.

Ciò non significa che la crisi non si sia fatta sentire, ma comunque in misura più contenuta. Il vantaggio competitivo delle imprese eco-in vestitrici si conferma in un periodo così complesso anche in termini occupazionali (assume il 9% delle green contro il 7% delle altre) e di export (aumenta per il 16% contro il 12%). Questo anche perché le aziende eco-investitrici innovano di più (73% contro 46%), investono maggiormente in R&S (33% contro 12%) e utilizzano o hanno in pro gramma di utilizzare in misura mag giore tecnologie 4.0. Nonostante l’incertezza del quadro futuro, le imprese dimostrano di credere nella sostenibilità ambientale: quasi un quarto del totale (24%) conferma eco-investimenti per il periodo 2021-2023. Dall’indagine emerge chiaramente anche che green e digitale insieme rafforzano la capacità competitiva delle nostre aziende. Le imprese eco-investitrici orientate al 4.0 nel 2020 hanno visto un incremento di fatturato nel 20% dei casi, quota più elevata del citato 16% del totale delle imprese green e più che doppia rispetto al 9% delle imprese non green.

Nel Rapporto GreenItaly si coglie una accelerazione verso il green del sistema imprenditoriale italiano. Un’Italia che fa l’Italia ed è la spe rimentazione in campo aperto di un paradigma produttivo fatto di cura e valorizzazione dell’ambiente, dei territori e delle comunità, che ci può aiutare ad uscire dalla crisi migliori di come ci siamo entrati. Che può contribuire a superare i mali antichi del Paese: non solo il debito pubblico ma le disegua glianze, l’illegalità e l’economia in nero, una burocrazia spesso ineffi ciente e soffocante. Un paradigma che ci può portare, come recita il Manifesto di Assisi, senza lasciare

indietro nessuno e senza lasciare solo nessuno, verso una nuova economia più a misura d’uomo, per questo più resiliente e competitiva, che può diventare la missione del Paese. Possiamo farlo se mettiamo in campo i nostri migliori talenti, li incoraggiamo e sosteniamo, pun tiamo su di loro. Il Recovery Fund e il Green Deal sono l’occasione per farlo. Una occasione che non pos siamo perdere senza compromet tere il nostro futuro.

“Dal Rapporto emergono quattro punti fondamentali”, ha sottoline ato il segretario generale di Union camere, Giuseppe Tripoli.“

1. La transizione verde è un per corso su cui le imprese italiane si sono già avviate: un quarto di esse, malgrado le avversità di questo periodo, intende inve stire nella sostenibilità anche nel prossimo triennio.

2. Le imprese della green economy sono più resilienti: nel 2020, hanno registrato perdite di fat turato inferiori alle altre, sono ottimiste più delle altre e riten gono di recuperare entro 1-2 anni i livelli di attività precedenti alla crisi.

3. Le imprese green innovano di più, investono maggiormente in R&S, utilizzano di più le tecnolo gie 4.0 e privilegiano le compe tenze 4.0.

4. Le imprese giovanili guardano di più al green: il 47% delle imprese di under 35 ha investito nella green economy nel passato triennio contro il 23% delle altre imprese”.

Green Jobs: occupazione e innovazione

Nel 2018 il numero dei green jobs in Italia ha superato la soglia dei 3 milioni: 3.100.000 unità, il 13,4% del totale dell’occupazione comples siva (nel 2017 era il 13,0%). L’occu pazione green nel 2018 è cresciuta rispetto al 2017 di oltre 100 mila unità, con un incremento del +3,4% rispetto al +0,5% delle altre figure professionali.

La green economy è anche una questione anagrafica: tra le imprese guidate da under 35, il 47% ha fatto eco-investimenti, contro il 23 delle over 35. Ma green economy significa anche cura sociale: il 56% delle imprese green sono imprese coesive, che investono cioè nel benessere economico e sociale dei propri lavoratori e della comunità di appartenenza, relazionandosi con gli attori del territorio (altre imprese, stakeholder, organizza zioni non profit, ecc.); tra le imprese che non fanno investimenti green, invece, le coesive sono il 48%.

Molte delle imprese italiane, nono stante la crisi prodotta dal Covid19, non hanno rinunciato a innovare e scommettere sulla sostenibilità ambientale, anzi, alcune hanno deciso di alzare la posta per essere ancora più competitive e resilienti.

Il lavoro di queste imprese spinge il Paese verso le frontiere avanzate della sostenibilità.

L’economia circolare diventa main stream e tutti i settori ricorrono in maniera più consistente a materiale di recupero, anche nelle produzioni di fascia alta.

Con il taglio record del 20% sull’uso dei pesticidi (2011-2018) l’agricol tura italiana si conferma la più green d’Europa, a fronte di un trend oppo sto in Francia e Germania (forse anche per questo, pur essendo la meno sussidiata, occupa il primo posto in UE per valore aggiunto con 31,8 miliardi di euro). Siamo il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico dove sono saliti a ben a 80.643 gli operatori coinvolti (2019).

Crescita trainata anche dal mercato interno, che persino durante il lock down ha mostrato un incremento dell’11% delle vendite di prodotti bio nei supermercati.

L’Italia è uno dei campioni mon diali nel campo della chimica verde e sostenibile e delle bioplastiche, soprattutto per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione.

(fonte: Fondazione Symbola – Unioncamere, GreenItaly, 2020)

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XXXVII

MARKA Natural ECOLABEL un Sistema per l’Ambiente

Marka

, brand di MK spa, riafferma il proprio impegno green con Natural Ecolabel, una gamma di prodotti frutto di un pro getto ideato, formulato e sviluppato dal nostro diparti mento di Ricerca & Sviluppo. Nell’ambito dell’impegno di Marka a supportare i Global Goals delle Nazioni Unite, con la gamma Natural Ecola bel, Marka si pone l’obiettivo di porre al centro la tutela dell’ambiente e delle persone, facendo leva sulla propria capacità di innovazione e sul proprio know-how formulistico. La gamma Natural Ecolabel di Marka coniuga perciò perfor mance e ambiente.

NATURAL ECOLABEL: LE CARATTERISTICHE

Marka Natural Ecolabel è stata pensata e sviluppata su un concetto forte e chiaro: offrire un prodotto di efficacia pari a quello tradizionale ma che salvaguardi e protegga l’am biente.

La prima innovazione è nella scelta delle materie prime utilizzate. I prodotti Natural Ecolabel sono il risultato di formulazioni con materie prime altamente biodegradabili e di

origine vegetale, ma comunque con performance elevate.

■ profumi con olii naturali vegetali conformi agli stan dard ISO e rapidamente biodegradabili

■ acido citrico di origine vegetale e proveniente dalla lavorazione del mais

■ tensioattivi non ionici rapi damente biodegradabili sia in contesti aerobici che ana erobici

Marka Natural Ecolabel ha innovato anche nel packaging utilizzato, adottando criteri più stringenti di quelli dettati dal disciplinare, con l’utilizzo di un pack non solo 100% ricicla bile ma anche 50% riciclato. Si tratta di plastica composta dal 50% di HDPE riciclato e pro veniente dai rifiuti domestici post-consumo. Questa scelta di Marka è volta a ridurre il con sumo eccessivo di energia e a ridurre la quantità di plastica vergine immessa nell’ambiente. Un’altra caratteristica di Marka Natural Ecolabel concerne i test qualitativi superati. Marka con la sua gamma Natural Eco label mira all’eccellenza e allo sviluppo di prodotti ad alte performance. I prodotti sono stati sottoposti ai test presta

XXXVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021

zionali previsti dal disciplinare comparati con i prodotti tradizionali più performanti di Marka e con i leader di mercato, conseguendo un risultato fino a 5 volte più performante.

NATURAL ECOLABEL: LA GAMMA

La gamma Natural Ecolabel è composta da detergenti che coprono tutti gli ambiti applicativi, dalla cucina al bagno fino ai pavimenti.

NATURAL LVS e NATURAL RINSE sono rispettivamente il detergente e il brillantante lavastoviglie per acque medio-dolci (10-20°F). Il primo possiede un alto potere sequestrante e neutralizza gli odori di cibo mentre, il secondo, garantisce un elevato potere brillantante e impedisce la formazione di macchie calcaree e opaciz zanti su bicchieri e stoviglie.

Per tutte le superfici Marka mette in campo NATURAL DEGREASER lo sgrassatore con profumo al limone che deterge e igienizza qualsiasi tipo di superficie lavabile.

NATURAL MULTIGLASS è il detergente agrumato pronto all’uso per vetri, specchi, oggetti e superfici in cristallo e laminato. La sua particolare formulazione non lascia aloni ed evapora rapidamente.

NATURAL FLOOR è il detergente liquido profumato per tutte le superfici dure. La sua formula delicata non

intacca le superfici protette e rilascia un piacevole pro fumo alla mela rossa.

Per l’ambiente bagno invece, Marka propone NATURAL BATH e NATURAL WC. Il primo è un anticalcare giorna liero a base di acido citrico ad azione combinata: igie nizza e deodora. Il secondo, invece, è un disincrostante a base di acido citrico per una profonda pulizia del WC. La sua particolare formulazione elimina ogni traccia di incrostazione e dona un piacevole profumo.

Marka invita anche te a guardare oltre, per proteggere l’ambiente e tutelare te e chi ti sta attorno.

MK spa

Via Ciro Menotti 77 20017 Rho (MI)

www.mkspa.com

MK spa

Marka Cleaning

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XXXIX INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
www.markacleaning.com
CONTATTI

PLASTICA.

Mai più senza

La plastica è entrata a far parte della nostra vita in quantità e resistenza tali da diventare un problema serio per l’ambiente, soprattutto per il modo in cui è stata gestita e perché ha acquisito con l’usa e getta il primato della comodità

L’inquinamento da pla stica si può verificare in varie forme, tra cui rifiuti abbandonati in terra e in mare, particelle di pla stica in acqua e Friendly Floatees Una grande percentuale di plastica prodotta ogni anno viene utilizzata una sola volta e poi gettata. La pla stica è un materiale che non scom pare mai, si frammenta solo in pezzi più piccoli. E così oggi si producono 396 milioni di tonnellate di plastica all’anno, 53 kg per ogni abitante del

Pianeta. Solo poco più del 20% della plastica è stato riciclato o incene rito, molta ha terminato la propria vita in mare.

Già oggi, nei mari sono presenti oltre 150 milioni di tonnellate di pla stica. Uccelli, pesci, balene, tartaru ghe: un milione e mezzo di animali, ogni anno, sono vittime di rifiuti di plastica scaricati negli oceani.

A partire dagli anni Novanta è stato identificato un ammasso di rifiuti gal leggianti costituiti prevalentemente da frammenti plastici di dimensioni

inferiori ai 5 millimetri , in una zona estesa di almeno un milione di chilo metri quadrati nell’Oceano Pacifico battezzata Pacific Garbage Patch. Si suppone che l’80% dei detriti provenga da terraferma attraverso i fiumi. E l’inquinamento causato dalla plastica non colpisce soltanto l’Oceano Pacifico, ma anche il Mar Mediterraneo. A nord ovest dell’isola d’Elba, tra il corno della Corsica e la Capraia, è apparsa un’isola di rifiuti di plastica composta da frammenti più piccoli di 2 millimetri.

S XL DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN I N q UINAMENTO

Il Mediterraneo, con la sua elevata biodiversità è infatti uno degli ecosi stemi più minacciati al mondo dalle microplastiche.

Sono 134 le specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica. Sui fon dali marini del Mare Nostrum sono stati rilevati livelli di microplastiche più elevati mai registrati, fino a 1,9 milioni di frammenti su una superfi cie di un solo metro quadrato.

Se in forma micro o nano, le pla stiche non creano problemi di intrappolamento o soffocamento, se ingerite possono comportare anche l’assunzione di virus, batteri e contaminanti tossici da parte degli organismi marini.

Questa plastica raggiunge anche noi: ingeriamo in media cinque grammi di plastica a settimana, l’equivalente di una carta di credito, con quali risvolti per la nostra salute?

Effetti sugli esseri umani I prodotti plastici contengono diversi tipi di sostanze chimiche, a seconda della tipologia. L’aggiunta di additivi ne migliora le proprietà

EFFETTI DELLA PLASTICA SULLA TERRA

Le plastiche alogene rilasciano sostanze chimiche nocive al terreno circostante, che penetrano in profondità raggiungendo falde acquifere o altre fonti d’acqua. I danni sono molto seri per le specie viventi che assumono questa acqua inquinata. Le aree utilizzate come discarica sono costantemente colmate da rifiuti di tipo plastico. In queste zone ci sono molti microrganismi che accelerano la degradazione biologica delle plastiche. Per quel che riguarda le plastiche biodegradabili, non appena vengono gettate, il metano, pericoloso gas serra che contribui sce significativamente al riscaldamento globale, viene rilasciato. Alcune discariche stanno prendendo l’iniziativa di installare dispositivi per la cattura del metano, che potrebbe essere utilizzato per produrre ener gia, ma la maggior parte degli stabilimenti non li ha ancora adottati.

meccaniche, tuttavia ciò ha i suoi effetti collaterali. In particolare, alcune delle sostanze chimiche pos sono essere nocive per l’uomo per assorbimento cutaneo, causando dermatiti a contatto con la pelle,

anche se presenti in tracce, renden dole pericolose anche per i lavo ratori addetti alla loro produzione Inoltre gli effetti sull’organismo umano di molte di queste sostanze non sono ancora conosciuti.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XLI

UINAMENTO

N q

POSSIBILI SOLUZIONI

Senza interventi urgenti il pro blema è destinato a peggiorare: se non si interromperà lo sversa mento dei rifiuti di plastica, entro il 2050 negli oceani ci saranno più plastiche che pesci. La soluzione è anzitutto impedire che questi rifiuti entrino nei fiumi e in mare, secondo quello che sostengono scienziati e ambientalisti, compresa la Natio nal Geographic Society. Un obiet tivo che potrebbe essere raggiunto migliorando i sistemi di gestione dei rifiuti e di riciclaggio attraverso una progettazione che tenga conto della breve vita del packaging usa e getta e una minor produzione di quella plastica monouso della quale si potrebbe fare a meno.

Politiche di riduzione dell’inquinamento da plastica

Con lo scopo di limitare la diffusione di rifiuti di natura plastica, il governo italiano ha vietato dal 1 gennaio

2019 la produzione e la vendita di cotton fioc non biodegradabili e le microplastiche nei cosmetici dal 1 gennaio 2020. Secondo la Plastic strategy della Commissione Euro pea, entro il 2030 tutti gli imbal laggi di plastica dovranno essere riciclabili o riutilizzabili e la messa al bando delle microplastiche dovrà ritenersi definitiva.

In diversi paesi (fra i quali l’Italia e il Regno Unito) si è deciso di intro durre una speciale tassa sulla plastica (plastic tax) al fine di ridurre all’ori gine la produzione e l’utilizzo degli imballaggi in plastica non ricicla bile e di limitarne così la diffusione, incentivando le aziende a conside rare forme diverse di imballaggio dei propri prodotti, aumentandone il costo di produzione mediante l’ap plicazione di una imposta (vedi box Plastic Tax articolo pag. XLVI).

Nel dicembre 2017, l’Assemblea ambientale delle Nazioni Unite ha adottato un obiettivo globale per fermare lo scarico di plastica in mare.

L’Ue cerca un accordo con l’India

L’Unione Europea è al lavoro su un accordo con il governo indiano per mettere in piedi un trattato globale contro l’inquinamento causato dai rifiuti in plastica. Bruxelles ha pre sentato formalmente la proposta l’8 maggio, nel corso di un vertice virtuale con Nuova Delhi.

In questa partita al momento l’Ue può contare sull’appoggio di Rwanda e Perù. Ma per varare un trattato internazionale che vincoli dal punto di vista legale i Paesi fir matari affinché si impegnino a bloc care i flussi di rifiuti in plastica che stanno invadendo gli oceani e le riserve naturali del pianeta, serve il sostegno di altri partner. A comin ciare da quelli che, attualmente, contribuiscono di più a questo tipo di inquinamento. E tra questi c’è proprio l’India, che ad oggi è il terzo Paese al mondo con il maggior volume di emissioni di CO2 dietro solo a Cina e Stati Uniti.

S XLII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE
I

C’E’ SEMPRE UNA ROSSA FATTA APPOSTA PER TE

Lavapavimenti GIGA: Tecnologia GREEN

GIGA

è la lavapavimenti professionale di RCM, compatta e agile, dalle alte pre stazioni, adatta a tutte le aree di medie dimensioni.

SICURA anche in presenza di ostacoli o per sone, perché lascia il pavimento perfettamente asciutto, anche in curva. Inoltre, la luce frontale a LED consente una maggiore visibilità. GIGA è stata progettata per lavorare in presenza di persone: ha una bassissima rumorosità (61 dB).

RISPETTA L’AMBIENTE: con GIGA si possono utilizzare diversi programmi di lavaggio che facilitano il lavoro di ogni giorno, riducendo il consumo di acqua e prodotti chimici e aumentando l’auto nomia della batteria (fino a 6 ore).

AVERE A CUORE

L’AMBIENTE CONVIENE

■ Grazie all’innovativo sistema GO GREEN, concepito per la pulizia di manutenzione, la lavapavimenti ridurrà i consumi di energia, acqua e rumore, aumentando l’autonomia di lavoro della macchina.

■ MY consente di aumentare la produttività, risparmiando tempo e automatizzando diverse operazioni, garantendo il massimo delle prestazioni della macchina: l’imposta zione dei parametri di lavoro consente di ottenere risultati di pulizia costanti e di con trollare, allo stesso tempo, i costi.

■ Il sistema AQUASAVER permette alla macchina di utilizzare la minima quantità di acqua neces saria per garantire ottimi risultati. Migliora l’au tonomia e riduce l’impatto ambientale.

■ La tecnologia DETERSAVER (optional) eroga correttamente la giusta quantità di detersivo, evitando inutili sprechi di denaro e tutelando l’ambiente. rcm.it

GIGA è la lavapavimenti professionale ad alta produttività per le medie superfici anche in ambienti ingombri. Il controllo dei parametri di lavoro permette di ridurre i consumi di acqua, detergente ed energia, garantendo una costante qualità di pulizia. E’ disponibile in tre versioni: con pista di lavaggio da 700 mm con spazzole a rullo e da 800 e 900 con due spazzole a disco. Silenziosa per lavorare con discrezione e sicura grazie anche alla luce di segnalazione al led per operare in presenza di persone.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XLIII S MACC h INE
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EDUCAZIONE AMBIENTALE applicata alla PULIZIA di fondo

Da sempre Kemika è consi derata l’Azienda italiana di riferimento riguardo la pro duzione di articoli destinati alla pulizia di fondo, trattamento di protezione e manutenzione delle pavimentazioni.

Con l’alta tecnologia espressa nelle cere filmogene Mega e Ultras, con il loro elevato grado di metalliz zazione e reticolazione, si sono raggiunti risultati eccellenti di resi stenza e durata al traffico. Le cere

metallizzate Kemika, da sempre, non contengono Phtalati, da tempo sotto osservazione dalla Comunità scientifica perché si pensa possano causare gravi danni alla salute e sono esenti da derivati della formal deide, attenzionata come possibile sostanza cancerogena. I tensioattivi e gli emulsionanti impiegati sono biodegradabili.

In Kemika, proteggere le superfici non è mai stato soltanto un semplice obiettivo da raggiungere, per questo

motivo negli anni si è continuato, costantemente, la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti che ponessero al centro dell’attenzione l’ambiente e le Persone che lo vivono. Con Strip Eco & Luce Eco, il detergente decerante e il protettivo filmogeno per pavimenti, ambedue formulati rispettando i criteri della normativa Ecolabel Austriaca, si è lavorato nel profondo rispetto verso il contesto sociale e ambientale in cui si opera.

www.kemikagroup.com

STRIP ECO

Detergente decerante a pH controllato, specifico per la rimozione della cera filmogena Ecolabel Luce Eco, preparato secondo i criteri ecologici della normativa Ecolabel Austriaca. Impiegabile anche per il lavaggio di fondo di qualsiasi tipologia di pavimentazione, anche quelle sensibili agli alcali e / o quando si vuole utilizzare, per questo tipo di operazione, un prodotto Ecolabel. Alla diluizione di impiego, riportata sia sulla scheda tecnica che sull’etichetta del prodotto, il detergente decerante non forma schiuma, questo permette di limitare il rischio derivato dalla possibile scivolosità del pavimento durante l’operazione di pulizia di fondo, oltre a un più semplice utilizzo dell’aspiraliquidi, grazie alla completa assenza di schiuma da asportare dalla superficie.

LUCE ECO

Cera filmogena che nel suo formulato non presenta tracce di zinco (Zinc - Free) conforme, quindi, alla normativa ecologica legata alle etichetta ture di tipo 1. Il now know Kemika ha permesso, nonostante le restrizioni previste dai criteri ecologici della norma Ecolabel Austriaca, di formulare un protettivo filmogeno per pavimenti che garantisce prestazioni molto simili alle più performanti cere metallizzate. Luce Eco è una cera filmogena a base di polimeri acrilici e cere resistenti ai segni del traffico e ai lavaggi con detergenti e disinfettanti. Luce Eco è di facile e rapida stendibilità, particolarmente indicata per la protezione di pavimenti in PVC, gomma e linoleum. Il film copre le imperfezioni del pavimento, uniforma la superficie lasciando un alto livello di lucido. Per questi motivi viene raccomandato il suo utilizzo in zone ad alto traffico come ospedali, scuole, centri com merciali. Luce Eco può essere mantenuta con il sistema ad alta velocità, questo garantisce di estendere la vita della protezione, ritardando, quindi, le operazioni di deceratura.

S XLIV DIMENSIONE PULITO | 04/2021 DETERGENTI

La PULIZIA è ancora più GREEN

Filmop ha ottenuto per diverse linee di tessili la certificazione Ecolabel UE, il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che identifica i migliori prodotti ecosostenibili. L’ampia gamma soddisfa ogni esigenza: le frange in microfibra Rapido Super e Rapido Super Extra garantiscono una pulizia profonda e un’elevata scorrevolezza anche sulle superfici porose, la frangia Twist-Tuft in ultra-microfibra a cordoncino si distingue per l’efficacia nella raccolta dello sporco intenso, l’alta assorbenza e l’incredibile durevolezza mentre il panno Micro-Activa in ultra-microfibra eccelle nella rimozione dei batteri.

La speciale gamma include filati particolarmente indicati per la pulizia dei pavimenti antiscivolo: le frange Puli-Scrub, Puli-Scrub Plus e Puli-Brush assicurano un’eccellente scorrevolezza e una puli zia efficace dello sporco più difficile grazie alla composizione in ultra-microfibra e polipropilene. La gamma comprende, inoltre, una selezione esclusiva di panni fronte-retro: Duo Face Wash Basic è indicato per il lavaggio di superfici ampie mentre i panni Duo Face Wash Basic / Brush e Duo Face Wash / Brush sono ideali per le superfici antiscivolo dalle quali rimuovono rapidamente anche lo sporco più ostinato grazie agli inserti in polipropilene.

Infine, l’offerta Ecolabel include il mop OpenEnd con supporto e il ricambio Master Lux con filato grosso, entrambi realizzati con cascame di cotone rigenerato altamente assorbente.

www.filmop.com

S TESSILI

Spiagge di PLASTICA

Preoccupano i nuovi dati dell’indagine Beach Litter: censita una media di 783 rifiuti ogni centro metri lineari di spiaggia. L’84% è di plastica. Trovati anche guanti usa e getta, mascherine e altri oggetti sanitari.

Beach Litter rap presenta una delle più grandi esperienze di citizen science a livello internazio nale grazie all’impegno dei volontari e delle volontarie di Legam biente. Il protocollo utilizzato è svilup pato nell’ambito dell’iniziativa Marine Litter Watch dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, cui diverse associa

zioni comunicano i dati raccolti, con l’obiettivo di creare uno dei più ampi database sui rifiuti spiaggiati costruiti dai volontari a livello europeo. Nelle 47 spiagge monitorate dalle volontarie e dai volontari di Legam biente in 13 regioni (Abruzzo, Basi licata, Toscana, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sici

lia, Veneto) sono stati censiti 36821 rifiuti in un’area totale di 176100 mq. Una media di 783 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia che supera di gran lunga il valore soglia o il target di riferimento stabilito a livello euro peo per considerare una spiaggia in buono stato ambientale, ossia meno di 20 rifiuti spiaggiati ogni 100 metri lineari di costa.

S XLVI DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN I NDAGINE bEAC h L ITTER
L’indagine

I rifiuti censiti da Legambiente sono di ogni forma e tipo, per lo più usa e getta, legati principalmente agli imballaggi, al consumo di cibo e ai rifiuti da fumo: dalle bottiglie ai contenitori e tappi di plastica, dai mozziconi di sigaretta ai calcinacci e ai frammenti di vetro, per arrivare a dischetti, guanti e mascherine. La plastica resta il materiale più trovato dei rifiuti spiaggiati. Su circa un terzo delle spiagge campionate, la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati, mentre sul 72% dei lidi monitorati sono stati rinvenuti guanti usa e getta, mascherine o altri oggetti riconducibili all’emergenza sanitaria Covid-19. In particolare le masche rine sono state rinvenute sul 68% delle spiagge monitorate, i guanti usa e getta sul 26%. Rinvenuti anche quest’anno, in 5 spiagge di Campa nia, Lazio e Sicilia, i dischetti utilizzati come biofilm carrier nei depuratori.

INTERVENTI E POLITICHE MIRATE

Il 42,3% del totale dei rifiuti monito rati da Legambiente è costituito da quei prodotti usa e getta al centro della direttiva europea sulla plastica monouso, detta anche SUP (Single Use Plastics), che prevede a riguardo misure specifiche. Entrando nel det taglio per i mozziconi di sigaretta –onnipresenti sulle spiagge euro pee, tra i più trovati – la proposta di direttiva prevede obblighi per i pro duttori, che contribuiranno a coprire i costi di gestione e bonifica e i costi delle misure di sensibilizzazione. Per le bottiglie e i contenitori di plastica, inclusi i tappi (e anelli) – ne sono stati trovati oltre 5000 sulle spiagge monitorate da Legambiente – è stato proposto l’obiettivo di rac colta del 90% al 2025 e si dovrà rici clare almeno il 90% delle bottiglie per bevande entro il 2029, con un target intermedio del 77% al 2025. Nel testo si introduce anche l’obbligo, a partire dal 2024, di avere il tappo attaccato alla bottiglia per evitare che questo si disperda con facilità. Viene intro dotto, inoltre, un contenuto minimo di materiale riciclato, (almeno il 25%

entro il 2025 ed il 30% al 2030) nella produzione di bottiglie di plastica per favorirne così la raccolta differenziata.

Per quanto riguarda le reti e gli attrezzi da pesca e acquacoltura in plastica – parliamo di oltre 2400 elementi censiti dai volontari di Legambiente solo nel 2021 – la Commissione propone per i primi di introdurre regimi di responsabilità del produttore che dovrà coprire, oltre ai costi delle misure di sensi bilizzazione, i costi della raccolta, in seguito alla dismissione e al confe rimento agli impianti portuali di rac colta, nonché i costi del successivo trasporto e trattamento. Tra gli altri prodotti ci sono poi i contenitori in plastica per alimenti e i bicchieri di plastica che rappresentano rispetti vamente il 31% e il 46% dei rifiuti da consumo di cibi da asporto, ovvero l’insieme di posate, piatti, cannucce e mescolatori per bevande cen siti dai volontari di Legambiente. Per quanto riguarda i cotton fioc, quelli di plastica in Italia sono stati messi al bando a partire dal 2019, un’iniziativa nata dalla denuncia di Legambiente che di fatto ha anti cipato il divieto di commercializza

zione di questi prodotti contenuto nella proposta della direttiva. Infine ci sono le buste di plastica, ancora presenti sulle spiagge italiane nono stante il bando esistente dal 2013 nel nostro Paese che ha comunque permesso una riduzione nell’uso di sacchetti del 65%. Un bando, sot tolinea Legambiente, che se fosse esteso a tutti i Paesi del Mediter raneo e non solo avrebbe risultati molto più rilevanti. La proposta di direttiva in questo caso è obbligare i produttori a contribuire alla coper tura dei costi di gestione e bonifica dei rifiuti e delle misure di sensibi lizzazione. Ultima nota riguarda gli assorbenti igienici e palloncini di gomma oggetti per cui è stata pro posta un’etichettatura chiara, che indichi il loro impatto sull’ambiente e la presenza di plastica.

L’Italia dovrebbe emanare entro il 3 luglio 2021 il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea pensata per bandire e ridurre la pro duzione e commercializzazione di alcuni prodotti di plastica monouso su tutto il territorio nazionale.

(fonte: Legambiente. Indagine Beach Litter)

PLASTIC TAX

La plastic tax, prevista inizialmente per il 1° gennaio 2021, e poi rimandata di altri 6 mesi, sarebbe dovuta entrare in vigore dal prossimo 1° luglio. Tuttavia, come si legge all’articolo 14 della bozza del decreto sostegni bis (differimento termini plastic tax) sarebbe ora concessa un’ulteriore proroga.

La data X, si legge dunque nel documento, dovrebbe scattare il 1° gennaio del 2022. Le motivazioni? Le contingenti e difficili condizioni in cui versano i settori economici, in connessione al protrarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Ciò vuol dire che la tassa che avrebbe impattato sui cosiddetti Manufatti manufatti con singolo impiego”, (ovvero MACSI) concede ancora qualche mese di respiro. Ma cosa sono i MACSI? Si tratta di manufatti che hanno, o sono destinati ad avere, una funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari, anche in forma di fogli, pellicole o strisce realizzati, anche parzialmente, in plastica. Quindi, per esempio, bottiglie, tetrapak, contenitori in polistirolo, vassoi per alimenti. Ne sono invece esenti i manufatti compostabili e quelli medicali.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XLVII

Batteri MANGIAPLASTICA per riciclare

i rifiuti organici

Micro-Val è il progetto di ricerca dell’Università di MilanoBicocca per la messa a punto di un processo sostenibile per il riciclo della plastica a base di polietilene presente all’interno della frazione organica dei rifiuti urbani.

a cura di Cristina Cardinali

Liberarei rifiuti organici dai residui di plastica a base di polietilene grazie ai bat teri in grado di “digerirla”.

È l’obiettivo di Micro-Val (MICROrganismi per la VALoriz zazione di rifiuti della plastica), il progetto ideato da un team tutto al femminile dell’Università di Mila no-Bicocca, guidato da Jessica Zam polli, assegnista di ricerca presso il laboratorio di Microbiologia diretto dalla professoressa Patrizia Di Gen naro del Dipartimento di Biotecnolo gie e Bioscienze.

Si tratta del quarto progetto lan ciato quest’anno da Biunicrowd, il programma di finanza alternativa dell’Ateneo, promosso per consen tire a studenti, ex studenti, docenti, ricercatori e dipendenti di realizzare progetti innovativi e idee imprendi toriali attraverso campagne di rac colta fondi su Produzioni dal basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation.

L’obiettivo economico di Micro-Val è di 9500 euro, risorse che serviranno per la messa a punto del primo trattamento italiano di trasformazione e degradazione microbiologica della pla stica a base di polietilene applicabile negli impianti di gestione dei rifiuti. Il laboratorio

S XLVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN R ICERCA

Il 65 per cento dei composti plastici prodotti globalmente è rappresen tato dalle plastiche a base di polietilene, sia per le ottime caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche, sia per i bassi costi di produzione del materiale.

Purtroppo, questi materiali plastici contaminano anche i rifiuti orga nici, nella fase della loro raccolta differenziata. Spesso, infatti, per errore i materiali non biodegrada bili si ritrovano nei rifiuti dell’umido perché non vengono correttamente differenziati all’origine.

“Una soluzione per la riduzione di queste plastiche che contaminano i rifiuti organici urbani – spiega Jessica Zampolli - è la rottura e la

trasformazione delle catene del polimero. Questo processo può avvenire grazie all’utilizzo di microrganismi in grado di biotrasformare e biodegradare, almeno parzialmente, il polietilene”.

IL PROGETTO

COREPLA

Il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica è un consorzio attivo in Italia a livello nazio nale. Fa parte del sistema Conai ed è membro dell’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo (IPPR). È stato istituito nel 1997 e sostituisce il precedente consorzio Replastic, il quale si occupava solo del recupero dei contenitori per liquidi in plastica. “La partnership con l’Università Bicocca per il progetto #BiUni Crowd conferma l’impegno di Corepla a supportare attività di open innovation e sostenere e condividere nuove idee e tecnolo gie – afferma Antonio Protopapa, direttore ricerca e sviluppo di Corepla – anche al di fuori dell’ambito consortile. Il tema dell’in novazione nel suo complesso è per il Consorzio un nodo centrale e particolarmente sfidante e la sinergia con il mondo accademico rappresenta il terreno ideale per la crescita della sostenibilità ambientale come valore condiviso. Oggi più che mai è necessario puntare sui giovani, che saranno i cittadini del domani, e che sono portatori di cambiamenti positivi e promotori di azioni che pos sono rendere concreto il concetto di economia circolare”.

Micro-Val si articolerà in due fasi. Le prove in laboratorio serviranno a studiare le proprietà dei batteri mangia-plastica e a valutarne la loro efficacia per liberare la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) dalla componente di rifiuto indesiderato, costituita per lo più da polietilene (circa 5 per cento). Nella seconda fase, il team di ricerca veri ficherà la possibilità di applicare il trattamento biologico per uno sca le-up in un impianto in collaborazione con un’azienda leader nel settore del recupero e il riciclo di rifiuti.

Il progetto prevede anche lo sviluppo di un’applicazione per smartphone che fornirà consigli all’utente nello svolgimento della raccolta differen ziata, permettendo a ogni cittadino di contribuire all’ambizioso obiettivo del team di ricerca.

Micro-Val ha ottenuto il sostegno di Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recu pero degli imballaggi in plastica. Se la campagna raggiungerà almeno la metà dell’obiettivo fissato, scat terà il cofinanziamento da parte del Consorzio.

Jessica Zampolli, assegnista di ricerca, dip. di Biotecnologie e bioscienze.jpg Il team di Microval in laboratorio
04/2021 | DIMENSIONE PULITO XLIX

MADRE TERRA una scelta sostenibile

Daoltre un anno la pandemia ha indotto gli specialisti dell’ospi talità a ripensare spazi, pulizia e igiene all’interno dei locali. D’altra parte le persone desiderano ritrovare la passata convivialità del fuoricasa senza rinunciare a filiera controllata, sostenibilità ambientale e riduzione degli sprechi.

“Convinti di quanto il rapporto tra le persone e i produttori sia diventato essenziale per consolidare fiducia, dialogo e reciprocità, Industrie Celtex promuove un nuovo paradigma di consumo: consumare meno, ma consumare meglio”. Questo quanto sostiene Attilio Giannasi, Direttore commerciale, nell’introdurre la nuova scelta sostenibile di Madre Terra “Madre Terra è la linea di tova gliato monouso che si configura come nuova proposta di valore per il mondo dell’Ho.Re.Ca. La prima carta realizzata interamente da fibre di cellulosa di recupero, mai usate precedentemente e all’avanguardia nella sostenibilità, poiché non deri vante da post-consumo o da rifiuto solido-urbano. Una vasta gamma che dai tovaglioli in vari formati alle buste porta posate, dalle tovagliette 30x40 e 100x100 alle tovaglie a rotolo contribuisce ad ispirare nuovi

concetti di ristorazione, fondendo design e sostenibilità ambientale. Madre Terra è 100% ecologica, alto performante e certificata Ecolabel. Un prodotto virtuoso, ispirato ai prin cipi della Blue Economy, che garan tisce un minore consumo di energia e di risorse idriche e un’importante riduzione di emissioni in atmosfera”.

Anche nella scelta del packaging

Madre Terra è capace di distin guersi, grazie a una confezione rea lizzata con quota parte di plastica di seconda vita.

“Madre Terra si pone come alterna tiva alla pura cellulosa e al riciclato tradizionale, una linea che promuove la nuova civiltà del pulito, basata sui principi di salute, pulizia e igiene”.

www.industrieceltex.com

S TISSUE

STI nel rispetto dell’AMBIENTE

Diversi

studi dimostrano l’effica cia del calore nell’eliminazione di virus e batteri. Da questo presupposto parte la ricerca di STISteam Industry e l’offerta di prodotti che soddisfano più svariate esigenze di pulizia e sanificazione. L’azienda nasce nel 2009 dall’esperienza ven tennale della famiglia Passuello nel settore della pulizia a vapore. Ormai da tempo, la guida della società è nelle mani della seconda generazione della famiglia, rappresentata Laura Passuello

Qual è il vostro impegno, oggi, alla guida dell’azienda?

«Abbiamo fatto tesoro dell’espe rienza passata, ereditando l’impegno e la dedizione che sempre ha con traddistinto il nostro lavoro, nel con tempo abbiamo apportato continue innovazioni, figlie dei nostri tempi, e miglioramenti. In un momento sto rico caratterizzato da un virus invisi bile, STI si pone come partner sicuro e affidabile per eliminare e arginare il problema. Uno dei metodi più efficaci per uccidere germi, batteri e virus è il vapore. I nostri prodotti professio nali hanno una temperatura in caldaia che va dai 160°C ai 185°C in base alla potenza della macchina, c’è un natu rale calo termico al punto di fuoriu scita del vapore ma la temperatura è ben superiore ai 71°C consigliati. La sanificazione totale e completa di ogni ambiente e super ficie mediante l’uso di

vapore ad intervalli regolari contribui sce quindi a non diffondere virus».

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo del vapore?

«Il vapore è ecologico, è un elemento naturale che permette di pulire a fondo superfici diverse senza l’uti lizzo del detergente. Sanifica l’am biente, eliminando acari, batteri, muffe e germi, grazie alle alte tem perature raggiunte. Test clinici dimo strano che un flusso di vapore di 5 secondi a 140°C può eliminare total mente la carica batterica. Inoltre, comporta meno fatica per l’utilizza tore perché scioglie completamente lo sporco, anche il più difficile, senza dover strofinare con forza, inoltre il flusso di vapore riesce a raggiungere punti che sarebbe impossibile pulire con le attrezza ture standard. Tutto ciò si traduce in un risparmio di tempo e denaro perché la pulizia è più veloce e non si utilizzano detergenti».

STI - Steam Industry crede fortemente nel made in Italy. Ci presenta brevemente la gamma che offrite al mercato?

“Attualmente produciamo e ser viamo due macro aree: una legata all’uso domestico, l’altra viene incontro alle più svariate esigenze di pulizia e sanificazione del mondo professionale. La linea domestica è una gamma completa, in quanto è formata sia da prodotti solo vapore che da prodotti vapore-aspirazione. I loro utilizzi sono molteplici visto che possono essere impiegati per pulire e sanificare ogni stanza e superficie della casa, ma anche di locali e aziende. La gamma di mac chine professionali di STI si divide in due linee: Gaiser (prodotti solo vapore) e Comby (prodotti aspira zione - vapore). Gli ambiti di utilizzo sono svariati: dall’industria alimen tare alla ristorazione, dagli hotel alla pulizia nei trasporti pubblici, dall’industria meccanica alla sanità (ospedali, studi medici, odontoia trici e veterinari)”.

www.stindustry.it

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LI S SANIFICAZIONE

Una SECONDA VITA per le mascherine usate

Sempre più mascherine, guanti monouso e bottiglie di gel idroalcolico si aggiungono alle 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica che finiscono in mare ogni anno.

Con l’inizio della pan demia e delle prime misure di contenimento, i rifiuti si sono riempiti di dispositivi di prote zione individuale (DPI) usa e getta.

Secondo il rapporto della Commis sione Ecomafie, nella sola Italia da maggio a dicembre 2020 sono finiti nella spazzatura trecentomila ton nellate di guanti e mascherine usate.

L’Organizzazione francese Opérat ion Mer Propre (OMP), dopo aver

scoperto moltissime mascherine usa e getta e guanti in lattice nei fondali del Mediterraneo, ha sotto lineato che, se anche solo l’1% delle mascherine fosse smaltito in modo non corretto, questo significherebbe ogni mese 10 milioni di questi dispo sitivi dispersi nell’ambiente. Il peri colo è che finiscano per diventare onnipresenti nell’ambiente: le sole mascherine per la bocca impiegano fino a 450 anni per decomporsi nell’ambiente (fonte: Dipartimento

per l’ambiente marino del Servizio sanitario pubblico federale belga). “Sarà l’inquinamento del futuro se non viene fatto nulla. Presto correremo il rischio di trovare più maschere che meduse nel Mediter raneo”, ha dichiarato Laurent Lom bard di Opération Mer Propre.

Ovviamente non è il solo Mediter raneo ad essere in pericolo. Anche OceansAsia, organizzazione con base a Hong Kong, ha espresso le stesse preoccupazioni della ONG

S LII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN E CONOMIA CIRCOLARE

francese. Dopo una ricerca sui rifiuti nelle isole disabitate di Soko ha rile vato, infatti, dozzine di mascherine usa e getta abbandonate.

Questo enorme quantitativo di mascherine usate che finiscono in discariche, corsi d’acqua e oceani, ha dato il via ad una serie di ricerche su un loro possibile riciclo.

STRADE RICICLATE

Alla RMIT University, in Australia, un gruppo di scienziati sta testando l’u tilizzo del materiale ottenuto dalle mascherine chirurgiche nella pavi mentazione stradale.

Il corpo stradale è normalmente costituito da quattro strati: fondo, base, legante e asfalto. Ognuno di questi deve essere sia resistente che flessibile per sopportare le pressioni dei veicoli pesanti e prevenire fes surazioni. In questa struttura hanno fatto da tempo capolino i rifiuti edi lizi, sotto forma di aggregati di cal cestruzzo riciclato (ACR). L’idea del gruppo australiano è stato quella di aggiungere maschere usate smi nuzzate all’agglomerato riciclato, testando diverse percentuali. Hanno così scoperto che la miscela ideale prevede l’1% di rifiuti di mascherine con il 99% di ACR. Il risultato è un prodotto perfettamente conforme agli standard d’ingegneria civile richiesti per le pavimentazioni. Inol tre la loro aggiunta migliora dut tilità e flessibilità della miscela. (lo studio è stato pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment)

BIOCARBURANTE

Un gruppo di esperti dell’University of Petroleum and Energy Studies, in India, ipotizzano la possibilità di trasformare i rifiuti del COVID-19 in biocarburanti. Lo studio – pubblicato sulla rivista Biofuels – mostra come lo strato plastico di propilene, con tenuto in miliardi di articoli DPI usa e getta, possa essere convertito in biocrude, un tipo di combustibile sintetico. “Attualmente, il mondo si sta concentrando sulla lotta contro

LE MASCHERINE RILASCIANO MICROFIBRE NEL MARE

Una mascherina chirurgica rilascia fino a 173 mila microfibre al giorno nell’ambiente marino: lo dice uno studio dell’Università di Milano-Bi cocca sui rischi ambientali dovuti allo smaltimento non corretto dei dispositivi di protezione individuale (dpi).

La ricerca del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra, dal titolo “The release process of microfibers: from surgical face masks into the marine environment”, è stata recentemente pubblicata sulla rivista Environmental Advances e ha approfondito il meccanismo di degrada zione foto-ossidativa delle fibre di polipropilene presenti nei tre strati delle mascherine chirurgiche.

Per le mascherine, il dato relativo alla stabilità oltre il limite di utilizzo non era disponibile in letteratura. Per questo sono state sottoposte a esperimenti di invecchiamento artificiale, simulando ciò che avviene nell’ambiente, quando una mascherina abbandonata inizia a degradarsi a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e, in particolare, alla radiazione solare. Un processo che può durare diverse settimane prima che il materiale giunga al mare, dove è poi sottoposto a stress mecca nici prolungati indotti dal moto ondoso e avviene il maggior rilascio di microfibre. Le misure hanno evidenziato come una singola mascherina esposta alla luce UV-A per 180 ore possa rilasciare centinaia di migliaia di particelle del diametro di poche decine di micron.

il Covid-19, tuttavia possiamo preve dere anche problemi economici e di squilibrio ecologico”, spiega la dott. ssa Sapna Jain, prima autrice dello studio. “Dobbiamo prepararci ad affrontare le sfide imposte dalla pan demia, in modo da mantenere alta la sostenibilità”. Il team ha esaminato diversi articoli di ricerca correlati, per capire quale potesse essere la modalità migliore per trattare e rici clare questa tipologia di rifiuti. L’ana lisi ha portato alla conclusione che la plastica dei dispositivi di protezione personale possa essere convertita in combustibile mediante pirolisi. Questo è un processo chimico che

abbatte i polimeri ad alte tempera ture – tra i 300-400°C - in assenza di ossigeno. La coautrice Bhawna Yadav Lamba afferma che questo processo è tra i metodi di riciclaggio più promettenti e sostenibili, soprat tutto rispetto all’incenerimento. “La pirolisi è un processo chimico comu nemente usato, i cui vantaggi inclu dono la capacità di produrre elevate quantità di bio-olio, facilmente biode gradabile […] C’è sempre la necessità di combustibili o risorse energetiche alternative per soddisfare le nostre esigenze energetiche. La pirolisi della plastica è uno dei metodi per mitigare la nostra crisi energetica”.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LIII

NUOVI CAM per un pulito più SOSTENIBILE

I nuovi Criteri dedicati ai servizi di lavanolo danno un’ulteriore spinta al settore in termini di riduzione dell’impatto ambientale, valorizzando gli investimenti nelle tecnologie verdi e l’efficientamento idrico ed energetico

Il4 gennaio scorso sono stati pubblicati sulla Gazzetta Uffi ciale i “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di lavaggio industriale e noleggio di tessili e materasseria”; l’emissione di questi nuovi criteri rappresenta, per il settore del lavanolo, un passaggio molto importante dal punto di vista della sostenibilità ambientale. I CAM sono requisiti ambientali definiti in materia di clausole contrattuali, spe cifiche tecniche, criteri premianti e di selezione dei candidati che obbli gatoriamente devono essere intro dotti nei documenti progettuali e di gara. Scopo principale dei Criteri è quello ridurre l’impatto ambientale, contribuendo a diffondere modelli di economia circolare, tecnologie e soluzioni volte a rendere più effi ciente l’uso di energia e risorse, pre venire la produzione di rifiuti. La normativa consentirà, in particolar modo alle aziende che si occupano di sanificazione e noleggio di tessili per le strutture sanitarie, una com

S LIV DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN L AVANDERIE INDUSTRIALI

petizione sul mercato fondata anche sull’impatto ambientale dei processi industriali, e non solamente sulla garanzia della qualità igienica. Gli elementi dei CAM che, nell’ambito del lavanolo, possono essere maggior mente valorizzati sono sicuramente gli investimenti nelle tecnologie ambientali e la scelta di prodotti per il noleggio, che potranno sempre più migliorare sotto il profilo della soste nibilità. Grazie alle gare pubbliche, infatti, le imprese di settore saranno stimolate ad investire nello sviluppo tecnologico e in prodotti migliori, che dovranno soddisfare requisiti volti a garantirne la durabilità e il riuso. Nello specifico, attraverso l’applica zione dei CAM è possibile ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti, ridurre i consumi idrici e l’uso di sostanze pericolose nei processi di lavaggio. Per migliorare l’ef ficienza idrica, è previsto che gli stabi limenti che effettuano il servizio siano dotati di sistemi di filtraggio e riutilizzo dell’acqua, mentre per ridurre l’uso di sostanze pericolose si prevede l’uso di prodotti in possesso del marchio Ecolabel o di un’etichetta ambientale equivalente, o che siano conformi ai Criteri dei detergenti per il lavaggio industriale di tessili e assimilati.

TECNOLOGIE PER INQUINARE MENO

Realizzare dei sistemi sostenibili dal punto di vista ambientale comporta la presa in esame di diversi fattori che, all’interno del processo di lavaggio, possono essere fonte di inquinamento. Ridurre il consumo di acqua è uno dei fattori alla base di qualsiasi progetto green; i cicli di lavaggio moderni garantiscono una pulizia ottimale anche con una sola fase senza prelavaggio e risciacqui, consentendo di ridurre fino al 50% i consumi idrici. Riscaldare l’acqua comporta inoltre un elevato dispendio di energia, e il suo scarico alla temperatura di 70 - 90° C è dannoso per l’ambiente; per questo motivo, le lavatrici moderne sono dotate della funzione Cool Down, che raffredda l’acqua fino a 35 - 40° C prima di scaricarla. Per ridurre ulte riormente il consumo di energia è possibile utilizzare programmi di lavaggio che già a 40°C garantiscono alte performance, senza bisogno di alzare eccessivamente la temperatura dell’acqua. Grazie alla loro capacità di regolare la velocità di cir colazione dell’aria, macchinari come gli essiccatoi eco-dry a basso assorbimento consentono di ridurre i consumi fino al 60%, garantendo le stesse performance di asciugatura di un essiccatoio meno recente; essi infatti consumano 6 - 9 KW/H, contro i 18 - 24 dei vecchi essiccatoi.

Per quanto riguarda i saponi, la legge impone che essi debbano avere una percen tuale di biodegradabilità superiore al 90% per poter essere impiegati. Per un’at tività di lavaggio eco friendly, quindi, l’aspetto importante non risiede tanto nel concentrarsi solo sull’utilizzo di prodotti poco inquinanti, dato che per poter essere utilizzati devono obbligatoriamente esserlo, ma ciò che più conta è ridurre la quantità di prodotto utilizzato; abbattere del 75% la quantità di sapone usato per il lavaggio è infatti un accorgimento molto efficace per limitare l’impatto sull’am biente. Ridurre i consumi di sapone e di energia sono quindi due dei fattori princi pali per un ciclo di lavaggio sostenibile e rispettoso dell’ambiente; per raggiungere questi due risultati è bene orientarsi verso prodotti caratterizzati da elevato potere lavante e sgrassante e che possano essere utilizzati a diverse temperature di lavaggio, capaci di essere performanti anche in caso di lavaggio a freddo.

Per promuovere gli investimenti volti alla tutela ambientale, vengono valo rizzate le tecnologie capaci di con sentire l’efficientamento energetico e idrico e favorire l’uso di fonti rinnovabili per soddisfare i fabbisogni energetici e termici. Vengono inoltre valorizzate certificazioni che com portano un miglioramento continuo dell’impronta ambientale, come il Made Green in Italy (un marchio che permette alle imprese di valutare e

comunicare l’impronta ambientale dei prodotti) o dell’impronta di carbonio del servizio o dell’organizzazione, che considera anche gli impatti connessi alla logistica, in modo da poter con tabilizzare non solo emissioni e con sumi che potrebbero essere ridotti attraverso le caratteristiche ambien tali degli stabilimenti, ma anche quelli legati ai mezzi di trasporto adibiti al ritiro e consegna dei capi.

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04/2021 | DIMENSIONE PULITO LV
A partire da ,00 €. 114 LAVATRICI & ESSICCATOI ad alta efficienza energetica, con assorbimenti a partire da soli 5,7 kw/h 5CONDIGARANZIAANNI LAFORMULA2+3 Detergenti ad alta efficacia Ne basta poco! Dosaggi a partire da soli 20 GRAMMI PER UNA LAVATRICE DA 10 KG Igiene e Pulizia Ambienti Vasta gamma di prodotti per la pulizia di ambienti formulati con prodotti detersivo che lava anche FREDDO SAPO O La t tela dell'ambiente da parte della Fal o, non si ferma alla sola reali a ione di detergen e coadi an di la aggio altamente e facilmente biodegradabili, ma anche all'ado ione di sistemi e programmi di la aggio, che rid cono fortemente i cons mi energe ci e le emissioni di CO . Q esto è il nostro impegno e siamo gli nici che lo cer fichiamo. AMBIENTELaviamo ABITI e BIANCHERIA sen za inquin are il mondo Cercasi AgentieRivenditori WWW.FALVO.INFO Tel 0765 40.00.03 e mail info@falvo.infoSaponificio FA LV O S.a.s. ANNI1967 2017

CERTIFICATO DI BIODEGRADABILITA'

DEGRADAZIONE PRIMARIA:

I tensioattivi contenuti nei detergenti e coadiuvanti di lavaggio devono essere, come richiesto dalla normativa UE per le sostanze detergenti 82/242 (tensioattivi non ionici) e 82/243/EEC (tensioattivi anionici), mediamente biodegradabili almeno al 90%. I nostri arrivano al 97 %.

BIODEGRADAZIONE FINALE:

Facile e veloce da degradare: nei test di facile degradabilità, tutte le sostanze contenute nei nostri detersivi hanno ottenuto valori > 60% BOD/COD, ovvero formazione di Co2, ovvero > 70% di calo DOC (Dissolved Organic Carbon). Ciò rientra nei valori limite previsti per “facilmente degradabile/readily degradable” (ad es. metodi OECD 301).

I tensioattivi contenuti nei nostri sono conformi ai criteri di biodegradabilità stabiliti dal regolamento (CE) n.648/2004 relativo ai detergenti.

Lavare a Freddo o a basse temperature

La Falvo propone il lavaggio di abiti e biancheria a freddo o a basse temperature 40° C , limitando alla sola biancheria da ristorante temperature di 60°C. Questo è possibile utilizzando tensioattivi di ultima generazione e smacchiatori che già a 20° C agiscono in modo efficace, riducendo sensibilmente il costo del lavaggio.

Detersivi biodegradabili

I tensioattivi contenuti nei detersivi devono essere, come richiesto dalla normativa UE per le sostanze detergenti 82/242 (tensioattivi non ionici) e 82/243/EEC (tensioattivi anionici) e successive modificazioni, mediamente biodegradabili almeno al 90%. I nostri arrivano al 97%.

Ecolabel

Nelle nostre formulazioni vengono usati di prodotti marchiati i quali siE Ecolabel caratterizzano per il più alto grado di biodegradabilità e compatibilità con l'ambiente; questo senza sacrificare nulla alla qualità del Lavaggio.

Forte riduzione dei consumi d’acqua

I sistemi di lavaggio per abiti proposti dalla Falvo hanno un consumo medio di acqua (su una lavatrice da 15 kg) che va da 45 a 150 litri contro i 200 / 250 di un lavaggio ad acqua classico o addirittura 570 lt. di acqua utilizzati nelle lavasecco per condensare i vapori di solventi durante la fase di asciugamento.

100% ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

La Falvo usa esclusivamente energia prodotta da fonti rinnovabili, solare, eolica, in modo da poter essere un'azienda ZERO Co2 , dove ogni operazione è finalizzata al rispetto del pianeta e dei suoi ecosistemi, indispensabili per garantire la vita.

ANNI Dal 1967 specializzati nel produrre prodotti chimici per LAVANDERIA
1967 - 2017

Prodotti in sintonia con L’AMBIENTE

Dal mondo del cleaning una selezione delle offerte più innovative

ASCIUGAMANI “ECOGREEN”

Il marchio Ecogreen di Paperdi propone una linea di asciugamani intercalati a “V” che soddisfano tutti i requisiti di tutela ambientale, qualità e performance, progettati per rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente in termini di qualità a costo contenuto. L’articolo AV.11821/5000 è realizzato con Tissue riciclato 100% ad alta performance, per un prodotto resistente e morbido; è certificato Ecolabel, confermando la tradizionale attenzione di Paperdi all’ambiente; è prodotto con colla colorata blu, che ne esalta la goffratura, donando al tatto e alla vista un gradevole effetto tessile. Un prodotto ad alta qualità a tutela del consumatore e dell’ambiente.

www.paperdi.it

BIO2 SUPERFICI

BAMBOO COLLECTION

Hygenia presenta Bamboo Wave Plus, un prodotto rivoluzionario che unisce efficienza e sostenibilità. Una soluzione innovativa realizzata in Bambù, una pianta che cresce a una velocità maggiore rispetto agli alberi e senza fertilizzanti, pesticidi o insetticidi. Questo prodotto può essere riconosciuto come una delle carte più naturali sul mercato perché è biodegradabile, senza profumo e non contiene sostanze chimiche che sbiancano la carta. La produzione di questa carta mantiene infatti il colore Bamboo originale, perfetto per chi cerca di creare ambienti che valorizzino il rispetto dell’ambiente e l’ecosostenibilità.

www.hygenia.it

DETERGENTE PROBIOTICO PER SUPERFICI DURE

Prodotto concentrato di nuova generazione che abbina tensioattivi a elevata biodegradabilità a una miscela di microrganismi Bacillus appositamente selezionati per degradare la materia organica presente sulle superfici: una alternativa a basso impatto ambientale ai detergenti tradizionali, sicura ed efficace. Indicato per la pulizia di pavimenti, piastrelle, piani di lavoro, servizi igienici, sanitari, esercita la sua azione pulente nel tempo, anche al termine delle operazioni di pulizia, mantenendo pulite e senza odori superfici ed ambienti. Si impiega diluito in acqua al 2 – 3%. Confezione: 2 x 5 litri. www.polychim.it

BETTARI: VIVI VERDE CON ECOLABEL

Bettari Detergenti si impegna a garantire un basso impatto ambientale lungo l’intero processo produttivo dei suoi prodotti attraverso la certificazione europea Ecolabel, sinonimo non solo di sostenibilità, ma anche di qualità. Gea Lemon Pav: Lavapavimenti profumato concentrato , disponibile in doppio formato. Gea Sgrass: Sgrassatore energico prontouso profumato, adatto per molteplici superfici ed efficace contro tutti i tipi di sporco. Gea Vetri: Detergente multiuso per vetri e specchi. Gea Bagno: Manutentore disincrostante per la pulizia quotidiana del bagno. Gea Wc: Detergente disincrostante e deodorizzante per wc. Gea Matic: Detergente liquido per lavastoviglie, disponibile in doppio formato. Gea Brill: Brillantante per lavastoviglie, disponibile in doppio formato.

www.bettari.it

Loredana Vitulano
S VETRINA SPECIALE GREEN LVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021

IL VAPORE DI POLTI DISINFETTA E RENDE SANI E SICURI GLI AMBIENTI DI LAVORO

In vista della riapertura di ogni ambiente alla regolare attività, il vapore di Polti Sani System è la soluzione ideale per eseguire una disinfezione rapida, sicura e rispettosa dell’ambiente e delle persone solo sfruttando acqua sotto forma di vapore. Recenti test di laboratori indipendenti italiani hanno confermato ulteriormente l’efficacia del vapore Polti: la gamma Polti Sani System ha ottenuto infatti la qualifica DDV (Dispositivi di Disinfezione a Vapore) in conformità alla norma AFNOR NF T72-110ambito medicale, l’unica attualmente disponibile a livello internazionale

per poter verificare l’efficacia disinfettante dei DDV.

Polti Sani System è un DDV brevettato sviluppato in collaborazione con la Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia e il suo vapore saturo, secco, surriscaldato fino a 180°C inattiva germi, batteri, spore, funghi e virus - incluso il Virus SARSCoV-2 responsabile della malattia Covid-19.

Dedicato alla disinfezione degli ambienti a rischio di contaminazione biologica, è adatto per un uso frequente, agisce in pochi secondi, senza contatto con le superfici e i

tessuti, asciuga rapidamente ed è sicuro anche in presenza di persone e animali. Può essere utilizzato per la disinfezione di ristoranti, bar e negozi, studi professionali e medici, saloni e istituti di bellezza, uffici, palestre e strutture ricettive, scuole e asili.

www.poltisanisystem.it

UN ALTRO PASSO VERSO UN FUTURO PIÙ PULITO

TTS ha sviluppato un sistema per il conteggio delle emissioni di gas serra per ogni fase del ciclo di vita dei prodotti, raggiungendo importanti traguardi: è infatti la prima azienda in Italia ad aver conseguito la certificazione del CFP Systematic Approach e il carrello Magic Line 120 è il primo prodotto ad aver ottenuto il marchio di Carbon Footprint Italy

Grazie al sistema sviluppato, TTS può calcolare la Carbon Footprint di molteplici linee di carrelli, utilizzando i dati per favorire una scelta responsabile da parte del consumatore, progettare prodotti sempre più sostenibili e attuare programmi di compensazione delle emissioni.

www.ttsystem.com

NON TUTTO MA DI TUTTO

Dialoghetto autentico agli esami di riparazione. Si parla di Storia

MAESTRO: Quando morì Garibaldi?

SCOLARO (girando la posizione): A Caprera.

MAESTRO: Ho domandato quando...

SCOLARO (sospirando): Da molto tempo!

MAESTRO: Dunque fu...

SCOLARO (subito): Una gran disgrazia per la famiglia!

MAESTRO: Mi spieghi almeno che cosa avvenne dopo la sua morte?

SCOLARO (sicuro del fatto suo): Gli fecero un bellissimo funerale.

Riportata dal primo libro del grande Ettore Petrolini (1884-1936): “Ti è piaciuto?” pubblicato nel 1915.

PER CONSULENZE DI COMUNICAZIONE E DI MARKETING TECNICO: GEAM Gestione Ecologica Ambientale di Graziano Dassi geam.dassi@gmail.com

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200 GREEN APPLE E ITISIR GENTILE: APPLICAZIONI DIVERSE, STESSO PROFUMO

Itidet presenta il detergente green apple della linea 200, lavapavimenti ad alto effetto pulente e distaccante dello sporco. Si tratta di un detergente a base alcolica e a schiuma controllata per la manutenzione giornaliera di tutti i pavimenti. La caratteristica principale è la capacità di sciogliere e distaccare lo sporco: l’effetto sarà lo straccio bianco e l’acqua nel secchio sporca. L’azione deodorante del detergente 200 green apple può essere notevolmente potenziata erogando nell’acqua del secchio 1 -2 spruzzate di Itisir Gentile. Consigliato e già molto utilizzato dalle imprese di pulizia e vivamente suggerito a chi ha problemi con pavimenti lucidi.

www.itidet.it

QUARTZ 50 CON SISTEMA A OZONO

QUARTZ 50 di Adiatek è una lavasciuga operatore a bordo con le dimensioni di una macchina uomo a terra, che le permettono di sfruttare i normali ascensori così da operare su più piani. La rotazione del tergipavimento, anche nelle curve più strette, garantisce un’asciugatura perfetta. La sua ergonomia di guida ed il display digitale la rende intuitiva nell’utilizzo. Il vano batterie estraibile permette una facile installazione di esse.

QUARTZ 50 permette una serie di dotazioni extra, sono compatibili il sistema di dosaggio dell’acqua e detergente (3SD), Ozono, TELEMATICS e carica batterie a bordo.

Questo modello per performance e versatilità è particolarmente indicato per ambienti sanitari.

www.adiatek.com

FRAGRANZE NATURALI ED ECO-FRIENDLY

Tra natura e formule alchemiche, L.R. Industries ha creato una selezione di fragranze certificabili secondo rigidi standard (COSMOS, NATRUE, e altri) realizzate con materie prime naturali. Attenta ricerca e scelta dei componenti, selezione dei  migliori ingredienti di origine naturale, per formule rivolte alla salvaguardia della natura e rispettose dell’ambiente e della persona. L’armonia tra gli elementi ha dato vita a fragranze pure ed equilibrate, naturali  ed eco-friendly.

www.lrindustries.it

RUBINO CHEM ESSENZA IGIENIZZANTE

Magica Essenza Pro-Line, sinonimo di Rubino Chem Essenza Igienizzante, è un formulato polifunzionale ad alta concentrazione con spiccata azione igienizzante e a pH neutro utilizzato per detergere, rimuovere germi e batteri con azione meccanica, spolverare, profumare e deodorizzare ambienti e superfici. Il formulato Magica Essenza Pro-Line è stato progettato per rispondere alle necessità degli utilizzatori professionisti. Il marchio registrato Trademark e il formulato hanno mantenuto nel tempo la peculiare alta qualità e identità riconosciuta e apprezzata dai nostri clienti utilizzatori finali. Un’icona che nome e funzioni legano da sempre all’universo del cleaning e dei clienti più esigenti. Disponibile in flaconi da 750ml in 16 fragranze.

www.rubinochem.it

S VETRINA SPECIALE GREEN LX DIMENSIONE PULITO | 04/2021

h EPA FILTER

Le NUOVE TECNOLOGIE per un’igiene perfetta

Nel settore delle pulizie industriali, l’igienizza zione è sempre stata al centro di ogni attività professionale. Oggi a causa dell’emergenza sanitaria, anche il grande pubblico si è reso conto di quanto sia importante tutelare la propria salute attraverso una disinfe zione seria degli ambienti nei quali viviamo e lavoriamo. L’azienda 4cleanpro srl ha conquistato un ruolo da leader nel settore grazie ai numerosi anni di esperienza. Nata nel 2010, ha sempre investito in ricerca e sviluppo per proporre macchinari all’avanguardia, e in grado di esaudire le richieste della clientela nazionale e internazionale. Davanti alla difficile situazione attuale, la società ha sviluppato nuove strumentazioni, per garan tire una pulizia sempre più ottimale delle strutture, anche ospedaliere.

MIRA

Tra i macchinari realizzati da 4clean pro srl, merita sicuramente un posto di rilievo MIRA, lavasciuga pavimenti professionale ed efficiente. La sua caratteristica più interessante è la grandezza minuta: piccola, agile e dotata di un manico snodato, risulta lo strumento ideale per raggiungere con facilità gli spazi angusti.

Per questo motivo, ha riscontrato un grande successo in negozi, risto ranti, bar e cucine, tutti i luoghi in cui la pulizia deve essere assicurata con assoluto rigore. L’acciaio Inox con cui è stata costruita la MIRA, la rende un prodotto robusto e dure vole nel tempo.

Per fare fronte alle richieste del mondo ospedaliero, è nata MIRA

HEPA, un macchinario della stessa tipologia personaliz zata con filtro HEPA (classe H13). Quest’ultimo trattiene eventuali microrganismi presenti nell’aria assorbita, senza rigettarli nell’atmo sfera durante la fase di pulizie. L’azienda propone ai clienti anche uno stru mento dotato di luci led ultraviolette per smaltire successivamente il filtro, che potrebbe essere conta minato dopo il suo utilizzo. Molti ospedali scelgono ogni giorno questa tipologia di lavasciuga, per compiere una pulizia professionale e sicura di ogni spazio, anche il più complesso come sala operatoria o la terapia intensiva. Abbinata a Mira Hepa, si possono acquistare anche molti altri pro dotti, come la stazione ricaricabile o il serbatoio di ricambio. Un altro grande vantaggio di questa mac china è sicuramente la possibilità di utilizzare spazzole di colorazione differenti, in modo da pulire ogni reparto con una strumentazione propria evitando contaminazioni pericolose per la salute dei pazienti e degli operatori sanitari.

La macchina dispone di una serie di accessori per rispondere a tutte le esigenze di utilizzo, è anche una macchina IBRIDA in quanto può lavorare sia con la sua batteria al litio che fornisce più di un ora di autonomia oppure può essere sostituita la batteria con un alimen tatore a corrente alternata 220 volt per un’autonomia infinta.

Senza poi dimenticare che 4clean pro garantisce le sue macchine per 24 mesi.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXI S
www.4cleanpro.com

Disinfestazione GREEN: considerazioni

e RIFLESSIONI

Visono termini che nel diventare famosi hanno perso il loro significato originale: ecologia, eco sostenibile ed economia green in senso lato. Alcuni di questi sono addirittura diventati slogan commerciali al limite del millantato credito. È mio ponderato parere che ricondurre il tutto entro i con fini del buon senso sia il mezzo per dare dignità professionale al settore e impedire ai cavalcatori dell’emer genza di gettare discredito su tutta la categoria. Ma per farlo bisogna informare e formare le persone e in alcuni casi anche i nostri clienti.

In primis dobbiamo avere ben chiaro che l’ecologia non nasce per proteggere l’ambiente ma per studiarlo analizzando i reciproci rapporti che man mano si vanno creando tra flora, fauna, microbi, virus e minerali e l’habitat. Habitat che ogni essere vivente sfrutta per vivere e moltiplicarsi.

Con questa premessa vorrei pro porre un esempio in cui i protago nisti sono gli esseri umani esaminati come consumatori di banane e bana neti. L’esempio può far sorridere ma mettendo i numeri sul tavolo appa rirà evidente che è assai pertinente e, credo in scienza e coscienza, che aiuterà a capire che i fenomeni natu rali dovrebbero essere sempre ana lizzati dal punto di vista quantitativo.

OSSERVAZIONE DI UN FENOMENO NATURALE

Domanda: quante banane si con sumano in un anno? Spesso vado a fare la spesa e giorni fa mi sono fermato a osservare una esposi zione di banane. L’avrò fatto cen tinaia di volte ma questa volta mi sono posto alcune domande: qual è la produzione mondiale di banane? La risposta è impressionante: nel 2019 ne sono state prodotte circa 115 milioni di tonnellate! E la FAO prevede che la produzione arriverà a sfiorare i 130 mio di tonnellate nel 2030. Forse quei portoghesi che nel 1500 iniziarono a importarle in Europa mai avrebbero pensato che in mezzo millennio si sarebbero rag giunte certe cifre. Per tradurre le tonnellate prodotte nel 2019 in un numero ancora più impressionante sottolineo che il dato riportato equivale a 1.050 (mille cinquanta) miliardi di banane. Mettendole in fila riusciremmo a fare qualche migliaio di volte il giro del mondo. Se non ho sbagliato i calcoli ci troviamo di fronte a 8 milioni di Ha di bananeti.

ASPETTI FITOSANITARI

Tralasciando gli aspetti agrono mici immaginiamoci i parassiti che ruotano intorno a tale coltivazione. Insetti, funghi e virus di fronte a cotanta abbondanza si sono sca tenati e gli agricoltori pure! Era ed

è uno scontro fra esseri viventi che vantano ognuno i propri diritti. Dal loro punto di vista i parassiti riten gono e riterranno legittimo sfrut tare quello che l’uomo mette a loro disposizione e la controparte umana (gli agricoltori e le grandi industrie distributrici) trovavano più che legittimo difendere i frutti del pro prio lavoro. La guerra era inevitabile. L’uomo, data l’estensione delle col tivazioni, ha subito messo in campo l’aviazione. Per cui stormi di Piper Pa-25, Grumman Ag Cat o il polie drico biplano Antonov An-2 hanno sorvolato e sorvolano enormi esten sioni coltivate a banano.

DISINFESTAZIONE GREEN

In alcuni stati ci si è posti il pro blema di come effettuare le neces sarie difese fitosanitarie in modo più razionale per cui si è passati dall’a viazione ai più mirati ed efficaci, ma più costosi, trattamenti da terra. La quadratura del cerchio è nata in Romagna con la messa a punto di atomizzatori di grande potenza, in

S LXII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE GREEN PEST CONTROL

grado di erogare gli antiparassitari a basso volume e dotati di sistemi elettrostatici di rara efficacia dotati di un sistema di controllo dell’inten sità di carica elettrica; quest’ultima innovazione oltre a garantire che il sistema funzioni in modo ottimale è uno stimolo concreto, in quanto visibile, affinché l’operatore lo uti lizzi con convinzione di causa. In agricoltura l’efficacia è misurabile dalla qualità del raccolto, dall’eco nomia dei fitofarmaci, dei tempi di lavorazione e dal risparmio di acqua. Acqua che diventa sempre più pre ziosa tanto da meritarsi l’appellativo di oro blu.

Nel mondo della disinfestazione le cose non sono così facilmente misurabili, ma nella lotta alla pro cessionaria del pino, i risultati sono altrettanto facilmente misurabili. Prova ne è che in Valle d’Aosta l’ab binamento sistema elettrostatico e Bacillus thurigiensis thuringiensis ha dato ottimi risultati. La cosa non stupisce la carica elettrica indotta nelle micro-gocce garantisce una

perfetta adesione agli aghi dei pini la cui forma favorisce lo sgocciola mento. Al contrario la carica elet trica di segno opposto fra la foglia e la microgoccia ne garantisce l’ot tima adesione. Fatto comprovato perfino dai pasticceri che utilizzano tale tecnologia per fare aderire la polvere di cacao alle torte in modo omogeneo senza sprechi.

RIFLESSIONI E SVILUPPI

Certamente l’adozione di mezzi terrestri di alta gamma rappresenta una tecnica applicativa virtuosa che da sola non è la panacea universale ma il punto di partenza per raggiun gere la certificazione “bio”. Visto l’attenzione al problema emerge la volontà di voler ben operare: salvare la produzione nel maggior rispetto possibile per l’ambiente. Infatti, sono allo studio tecniche agrono miche atte a rendere la vita difficile ai parassiti coadiuvate da attenti monitoraggi per attuare i tratta menti nel momento più opportuno e una stretta collaborazione con

le società di fitofarmaci affinché migliorino le loro formulazioni e possibilmente trovino principi attivi sempre più efficaci e sicuri.

A LIVELLO

METODOLOGICO

Quanto esposto che esplora macro sistemi a livello mondiale, può essere applicato anche nei nostri microsi stemi. Il processo logico è garantire il livello igienico-sanitario necessario in primis le zoonosi e le con taminazioni alimentari utilizzando i mezzi più idonei: monitoraggi per la valutazione dei parassiti (chi, quanti, dove); adottare le risorse tecniche con il miglior rapporto sicurezza, efficacia, costo, attivare le tecni che applicative più efficaci, mirate e coerenti con i cicli bio-etologici dei parassiti bersaglio ed effettuare controlli di efficacia in grado di correggere gli eventuali errori e di migliorare nel tempo quanto viene realizzato (ad esempio interventi manutentivi e anti intrusioni, ma a tal proposito la letteratura tecnica e manageriale abbonda).

Mi associo all’esortazione di Claudio e Stefano Martignani: “Ci auguriamo che il mondo delle istituzioni dell’a grochimica e degli agronomi (a cui aggiungo i biologi ambientali, i dot tori naturalisti, veterinari e medici) orientino gli utilizzatori affinché promuovano la tecnica delle appli cazioni basate sui sistemi elettrosta tici di alta gamma”.

A tal proposito condivido di dover prendere atto da oltre 50 anni ormai tale tecnica è largamente usata in moltissimi processi industriali con ottimi risultati e con notevoli risparmi di prodotti sia pulverulenti che liquidi. Posso testimoniare che anni fa il basso volume, l’utilizzo di ugelli speciali in grado di produrre omogeneamente microgocce di diametro idoneo a ricevere e man tenere la giusta carica elettrica e l’a dozione dei dispositivi antistatici ha consentito notevoli riduzioni sia dei tempi di applicazione sia dei formu lati utilizzati con soddisfazione dei villeggianti in numerosi campeggi di alto profilo.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXIII

Sistemi e mezzi per lo SPAZZAMENTO STRADALE: stato e criteri di organizzazione

L’art. 14 del Codice della Strada stabilisce che, al fine di garantire la sicu rezza e la fluidità della circolazione, gli enti pro prietari siano tenuti a provvedere: alla manutenzione, gestione e puli zia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; al controllo tec nico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze; all’apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta. La manutenzione com prende, quindi, anche la pulizia e lo spazzamento di strade e mar ciapiedi, servizi coperti dalle tasse corrisposte dai cittadini. Nell’ambito di una definizione di standard di qualità legati alla gestione dei servizi di igiene urbana, appare necessario innan zitutto avere un quadro dello stato di attuazione di questo specifico settore nel paese. Anpa (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente) ha perciò effettuato una ricognizione sullo stato di fatto e sui criteri di organizzazione delle attività gestio nali dei rifiuti urbani in Italia; i dati emersi dall’indagine sono analizzati di seguito.

Il servizio di spazzamento strade viene svolto tramite sistema mec canizzato oppure manualmente.

Le aziende utilizzano entrambe le modalità, per quanto riguarda i comuni invece prevale l’utilizzo del solo spazzamento meccaniz zato. Come per la raccolta dei rifiuti urbani indifferenziati, la frequenza dello spazzamento viene artico

lata in minima, media e massima e la frequenza media è compresa tra 4 e 5 giorni alla settimana, ed è maggiore per lo spazzamento manuale. Rispetto alle aziende, i comuni svolgono più frequente mente questo tipo di servizio: la

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXV S I NDAGINE SPECIALE IGIENE URBANA

variabile di mezzi. Per raccogliere più di 150.000 tonnellate l’anno le aziende sembrano invece utilizzare un numero di mezzi più contenuto che nel caso precedente, e meno variabile (compreso tra 5 e 10 per 10.000 tonnellate raccolte).

La verifica dell’efficienza degli automezzi è affidata, al di là dei controlli di routine del gestore, alla revisione annuale obbligatoria presso gli uffici della Motorizzazione Civile locale, cui devono sottoporsi tutti i veicoli.

Il controllo dell’efficienza dei mezzi e delle attrezzature deve essere garan tito, al livello minimo, ad opera di personale che abbia ricevuto una for mazione dedicata; la manutenzione demandata a personale specializzato garantisce maggiormente l’efficacia e la tempestività degli interventi.

Gli standard minimi ed ottimali si riferiscono all’età massima ammessa per i mezzi. Da una parte, la legge prevede, come termine minimo per l’ammortamento un periodo di cinque anni (e tale termine è stato

dizioni che non ne garantiscano l’affidabilità, nonché la strategia finanziaria adottata dal gestore. In linea di principio, l’età massima ottimale è superiore a quella minima per incentivare la manutenzione preventiva dei mezzi volta a prolungarne la vita utile.

Nella prospettiva di uno sviluppo ulteriore del progetto, nei termini delineati nell’introduzione, saranno individuati i livelli intermedi che possano adattarsi alle diverse realtà aziendali, nell’ottica del miglioramento realistico della qualità del parco mezzi, in funzione delle necessità del servizio. L’età minima ed ottimale che viene indicata per i mezzi si riferisce a quelli che effettuano 2 turni di lavoro con una media di 60 km a turno.

Lo standard ottimale indicato può, a discrezione del gestore, subire una riduzione (non inferiore, in ogni caso, allo standard minimo) in relazione alla strategia finanziaria adottata. I valori indicati sottintendono il rispetto di tutti i requisiti legislativi in particolare le emissioni e la rumorosità. Lo standard ottimale si riferisce alla struttura portante del mezzo: sono esclusi da tale standard i sottogruppi per i quali può risultare necessario una manutenzione straordinaria (p.e. attrezzature specifiche da montare sui mezzi, motori, sospensioni, slitte, ecc.).

Il totale delle spese straordinarie sostenute negli anni, attualizzate all’anno di acquisto del mezzo, non deve superare il 20% del valore iniziale di acquisto del mezzo.

3.3.3Frequenza lavaggio interno dei mezzi di raccolta e trasporto e delle attrezzature

lavaggio interno dei mezzi, essa è calibrata sulla necessità di garantire adeguati livelli di igiene pubblica; i valori devono essere differenziati sulla natura del rifiuto raccolto e sulle condizioni climatiche, dato che un parametro fortemente cri tico per la tutela dell’igiene urbana è rappresentato dalla putrescibilità del rifiuto conferito, a sua volta fun zione dei parametri citati.

fissato come standard minimo); dall’altra, per stabilire un livello otti male per l’età massima dei mezzi si deve tenere conto della neces sità di limitare l’utilizzo di mezzi obsoleti o in condizioni che non ne garantiscano l’affidabilità, nonché la strategia finanziaria adottata dal gestore. In linea di principio, l’età massima ottimale è superiore a quella minima per incentivare la manutenzione preventiva dei mezzi volta a prolungarne la vita utile. Per quanto riguarda la frequenza del

Frequenza del lavaggio esterno degli automezzi con destinazione discarica

Frequenza del lavaggio esterno degli automezzi con destinazione altri impianti Secca - estate (28°C) Secco - inverno

3 volte a settimana

1 volta a svuotamento: lavaggio delle sole ruote

3 volte a settimana

3 volte a settimana

3 volte a settimana

Fonte: ANPA, Definizione di standard tecnici di igiene urbana

Per questo standard viene effettuata una differenziazione secondo il materiale raccolto ed il periodo dell’anno. E’ stato indicato come periodo estivo quello in cui la temperatura massima supera i 28 °C (indicativamente i mesi di luglio e agosto, sebbene vi siano aree in cui tale temperatura possa essere superata anche in altri mesi).

1 volta a settimana

1 volta a svuotamento: lavaggio delle sole ruote

1 volta a settimana

1 volta ogni 2 giorni

1 volta ogni 3 giorni

Descrizione Standard ottimale Standard minimo Situazione osservata
80
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La spazzatrice “RILANCIA” guardando alla GREEN economy!

Nei mesi di produzione del 2020 e nella prima parte del 2021 sono emerse nuove opportunità nell’ambito della sanificazione che alcuni produttori hanno prontamente colto al volo

Anche i produttori di spazzatrici, stradali e industriali, hanno dovuto fare i conti con la dura legge della Pandemia da Covid-19: nella prima parte del 2020 il blocco delle attività produttive, le enormi diffi coltà nell’Export, l’impossibilità –per alcune aziende – di accedere alle materie prime, hanno segnato profondamente il ciclo produttivo e commerciale. Nonostante lo shock iniziale, ancora una volta le aziende hanno dimostrato grande capa cità di resilienza e ripresa: alcune hanno saputo inventare accessori che hanno dotato le macchine di sistemi per la sanificazione delle superfici, puntando sul mercato ita liano, dal quale emergeva con forza questa richiesta. Altre, a fronte di un iniziale rallentamento, hanno reagito individuando nuovi mer cati e potenziali clienti. Alla fine, il quadro che emerge dall’analisi della produzione nei mesi di apertura delle industrie del 2020 e in questa prima parte del 2021 è comunque confortante e di sostanziale tenuta, anche se rispetto ad anni in cui il trend era stato – magari anche di poco (nel 2018 +3%) – in espan sione, stavolta ci si deve acconten

tare di non registrare un “profondo rosso”. Dal nostro focus emergono alcuni dati positivi: un certo ottimi smo sul 2021 e le capacità di ripresa in atto, la volontà di proseguire con

LXVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S M ERCATO SPECIALE IGIENE URBANA

determinazione sulla strada dell’in novazione, del 4.0 e del green cle aning e la voglia di riaffacciarsi con determinazione all’estero, ripren dendo in fretta quel ruolo impor tante che il made in Italy possiede anche in questo segmento, come in quello delle lavasciuga pavimenti. Abbiamo, come sempre, dato la parola ad alcuni produttori e rappre sentanti aziendali – che ringraziamo per la disponibilità - per raccogliere le loro interessanti valutazioni sull’andamento e le prospettive del mercato, allargando la riflessione a temi strategici, posti con forza dal Piano Nazionale di Ripresa Resi lienza varato dal Governo Draghi in funzione del Recovery Plan.

PREVISIONI DI MERCATO

Nonostante il lockdown il mercato nel 2020 ha sostanzialmente tenuto. Il trend in termini di volumi d’affari resterà positivo?

“Indubbiamente il 2020 ha visto un rallentamento del fatturatoafferma Giancarlo Ruffo, AD di Comac - creato principalmente dalle chiusure e dalla difficoltà nel completare il processo di espan sione della rete distributiva interna zionale iniziata negli ultimi anni. La nostra linea di spazzatrici stradali non è stata progettata per essere dotata di grandi quantità di acqua a bordo e questo non ci ha permesso di entrare nel mercato della sanifi cazione. “La vendita di spazzatrici ha subito un rallentamento impor tante - spiega Daniele Bonini, Sales and Marketing Manager di Isal - ma stiamo osservando un aumento delle richieste che pensiamo si tra durrà in un’ottima seconda parte dell’anno. Importante è l’aver anti cipato macchine in produzione per poter garantire consegne rapide in tempi corti. La richiesta di consegna in tempi celeri, infatti, ha assunto ormai un peso di valore sempre più strategico”. Il secondo semestre 2020 - racconta Raimondo Aldro vandi, Direttore Commerciale Italia del Gruppo IPC - ha visto una sensi bile ripresa sia nel settore janitorial

che macchine per la pulizia, grazie al forte aumento di richieste rela tive ad attività di pulizia profonda ed igienizzazione degli ambienti. È in questo contesto che si inseri sce anche la maggiore richiesta di spazzatrici che hanno visto un leg gero incremento sia per i modelli uomo a bordo, che per i modelli più compatti. La pandemia man terrà comunque alti i livelli di atten zione sugli standard di pulizia ed igienizzazione anche in quelle aree ed ambienti precedentemente tra scurati e/o non contemplati, quali parcheggi, garage, aree logistiche e tante altre interessanti tipologie di situazioni”. “Le nostre spazza trici - afferma Daniele Sambati, Sales Director RCM - hanno avuto un incremento nel 2020 senza che siano emerse particolari nicchie di specializzazione. Probabilmente, la necessità di sanificare comincia da un pavimento che sia prima di tutto sgombro da polvere e sporco; quindi, prima di sanificare con qual siasi dispositivo che utilizza dei liquidi, è sicuramente opportuno spazzare il pavimento e raccogliere quanto vi è sopra. La sensazione è che il 2021 non si discosti molto dal 2020, se le condizioni generali resteranno sotto controllo. In caso contrario, è realmente difficile fare previsioni”. “Il fatturato spazzatrici per il 2020 è stato positivo - spiega Dante Rossetti, Responsabile Marke ting di Lavorwash - abbiamo pagato certamente all’inizio dell’anno i medi di chiusura, ma siamo riusciti a recu perare e a chiudere in positivo dal secondo trimestre. Nel primo tri mestre 2021, sia in Italia che all’E stero, stiamo registrando indici di

crescita a due cifre”. “L’andamento del mercato - afferma Lorenzo Ragazzo, responsabile di MP-HT - è stato abbastanza positivo, con nuove opportunità nell’ambito del tema della sanificazione che ci hanno guidato ad apportare alcune significative innovazioni alle nostre spazzatrici. Per l’anno in corso non prevediamo particolari discosta menti perché il mercato appare stabile”. “Nel 2020 - precisa Ales sandro Fiorentini, Direttore Com merciale di Ing. O. Fiorentini - la nostra azienda si è adeguata alle esi genze del mercato, trasformando le spazzatrici stradali lavanti in lavan ti-sanificanti, puntando su modelli in grado di sanificare le superfici trattate. Le previsioni 2021 sono molto incoraggianti. Noi abbiamo puntato soprattutto sul mercato australiano, dove operiamo con il colosso Toyota. Un partner davvero importante e prestigioso che, da solo, ci sta garantendo nell’anno in corso, un aumento pari al 60% degli ordini”. “C’è stato sicuramente un calo del fatturato dovuto alla pan demia - afferma Massimiliano Borra, Brand & Communication Manager Dulevo International - ma abbiamo guardato con nuova attenzione alle richieste del mercato, che ci chiedevano soprattutto macchine spazzatrici con capacità di sanifi cazione, soffermandoci sulla pro duzione di inediti modelli”. “Il 2020 ha certamente posto delle grandi sfide - risponde Vincenzo Guareschi Geddes, AD di Tenax International a cui abbiamo saputo reagire nel migliore dei modi, efficientando le nostre aziende e il nostro modo di approcciare il mercato con stru

Giancarlo Ruffo, AD di Comac Daniele Bonini, Sales and Marketing Manager di Isal Raimondo Aldrovandi, Direttore Commerciale Italia del Gruppo IPC
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M ERCATO

menti alternativi a quelli classici. Nella nostra nicchia di mercato, il 2021 dovrebbe godere oltre che di un incremento derivante dalle com messe ritardate del 2020, anche di una crescita strutturale spinta dalla volontà di migliorare la qualità di vita delle città, delle aziende in cui lavoriamo e più in generale di qual siasi ambiente in cui viviamo”.

INNOVAZIONE 4.0 E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Tecnologia sempre più elevata ed ergonomia per macchine sempre più digitalizzate, rispettose del risparmio energetico, di quello dei consumi e della sostenibilità ambientale. Quali sono i plus delle vostre spazzatrici e quali i filoni che il settore ricerca e sviluppo sta seguendo per la loro produzione?

“Le nostre spazzatrici - dice Ruffo - lavorando a secco e raccogliendo con un sistema aspirante permet tono l’ottimale pulizia dalla polvere, evitando all’acqua di incollare sul terreno le particelle inquinanti e rilasciarle nel momento dell’evapo razione. Inoltre il rullo centrale e il sistema trinciante di cui sono dotate permette la raccolta anche di mate riali ingombranti. L’intera gamma è stata concepita con un’ottica di sostenibilità ambientale e il fatto che non utilizzi acqua, bene ormai sempre più scarso, e che raccolga efficacemente tutte le particelle

di PM 10 e PM 2.5 ne dimostra in concreto la filosofia. Stiamo inoltre lavorando su motorizzazioni elettri che e abbiamo lavorato sui motori diesel per permettere di lavorare in regime eco con giri di motore bassi per ridurre i consumi”. “Materiali di grande qualità, cura dei dettagli, tecnologie efficienti e innovativeriprende Bonini - insieme alla qua lità dei servizi offerti dall’azienda, generano una grande fiducia nei nostri prodotti. La nostra ricerca e sviluppo sta lavorando molto al concetto di industria 4.0 pun tando ad aumentare competitività ed efficienza grazie all’uso delle

tecnologie digitali”. “IPC - inter viene Aldrovandi - ha dotato le sue macchine di dispositivi tecnologici all’avanguardia. Ad esempio, il bre vettato sistema SLS (Self Levelling System) che consente di mantenere invariata la pressione della spazzola sulla superficie del pavimento, otti mizzandone il consumo. Oppure la tecnologia Dual Power, un sistema di alimentazione che consente di utilizzare la macchina in due modi, l’elettrico a batteria e il motorizzato con motore a benzina, così che la stessa macchina possa essere usata sia in interni che in esterni. Inoltre i filtri a sacche in dotazione alle nostre spazzatrici, sono stati speci ficatamente studiati per contenere anche le polveri fini per un impiego più sicuro sia per l’operatore che per l’ambiente. Ora puntiamo sul nostro Telematic GPS (fleet mana gement system), già presente nelle nostre lavasciuga: un sistema di gestione che permette di control lare la propria macchina o la flotta di macchine, sempre, ovunque e comodamente attraverso il proprio

Daniele Sambati, Sales Director RCM Dante Rossetti, responsabile marketing Lavorwash Lorenzo Ragazzo, responsabile di MP-HT
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smartphone, tablet o PC”. “La disponibilità ad appor tare modifiche - afferma Sambati - sia dal punto di vista estetico (brand del cliente), sia da quello funzio nale (accessori di supporto allo spazzamento) rende le nostre macchine molto flessibili rispetto alle richieste di personalizzazione del cliente. La digitalizzazione, intesa come raccolta e trasmissione dati in interconnessione con i sistemi informatici delle aziende, è già operativa, potendo montare sulle nostre macchine l’accessorio RCM RADAR che permette la geo-localizzazione delle flotte, il geo-fence, la raccolta di informazioni sull’uti lizzo della macchina e la programmazione delle manu tenzioni, come la richiesta di intervento sulla base dei codici allarme. La robotica è maggiormente riservata alle lavapavimenti, mentre il green cleaning delle nostre macchine si basa soprattutto sui materiali impiegati, in larga parte riciclabili e sul risparmio energetico, frutto di scelte tecniche basate sulla minimizzazione dei con sumi che derivano anche dallo studio dell’ergonomia della macchina. Inoltre l’azienda già da anni ha previsto dei pannelli fotovoltaici a supporto dell’energia neces saria per alimentare i propri siti produttivi di Modena”. “La Gamma Lavor - afferma Rossetti - si caratterizza per soluzioni pratiche e con un buon rapporto qualità/ prezzo. Stiamo lavorando ad importanti sviluppi sia in ambito robotico che per quanto riguarda il concetto di green cleaning: vediamo su questi temi sempre maggior interesse da parte dei vari mercati/clienti”. “Puntiamo ad un’alta qualità e solidità per le nostre spazzatricispiega Ragazzo - e lavoriamo per migliorare continua mente il servizio post-vendita. Le nostre macchine sono al cento per cento elettriche e tutti i componenti con cui sono prodotte sono riciclabili. Con l’applicazione dei principi dell’industria 4.0 lavoriamo per offrire un pro dotto ancora più sicuro e volto a migliorare la qualità del lavoro di chi usa le nostre spazzatrici”. “Le nostre mac chine - precisa Fiorentini - sono state ideate e proget tate per spazzare aree industriali e urbane, garantendo un funzionamento ecologico ed efficiente in tutti gli ambienti. Il successo delle nostre spazzatrici è dovuto alla nostra capacità di averle dotate di accessori speci fici per la sanificazione delle superfici. La nostra forza, è stata quella di investire sul magazzino, anche per avere sempre a disposizione le materie prime e i componenti necessari alla produzione”. “I nostri plus - risponde Borra - sono storici: l’ampia gamma, la tenuta, l’elevata sostenibilità ambientale, il risparmio energetico, la pos sibilità di personalizzare le macchine, la facile accessi bilità e manovrabilità, l’elevata filtrazione delle polveri. Inoltre la nostra azienda ha aderito aKilometroVerde Parma, che ha l’obiettivo di creare aree verdi e boschi permanenti a Parma e nella sua provincia”. “I prodotti Tenax - sostiene Geddes - sono tutti concepiti seguendo la filosofia dell’alimentazione solo ed esclusivamente 100% elettrica, non solo per la trazione, ma per tutti i servizi generali delle nostre spazzatrici e lavastrade, evitando così qualsiasi inefficienza generata dall’utilizzo

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M ERCATO

di sistemi idraulici o pneumatici. Sono inoltre riconosciuti per essere assemblati per un 92% con materiali riciclabili e da un impianto produt tivo alimentato da sole energie rin novabili e con componentistica per un 90% proveniente da fornitori a km 0, quindi fieri di essere un pro dotto ecologico a 360°”.

Quali modelli di spazzatrici industriali e stradali di recente vostra produzione interpretano al meglio la mission tesa alla green economy, al centro – tra l’altro – del Piano Nazionale di Ripresa Resilienza presentato dal presidente del Consiglio Mario Draghi?

“Tutta la nostra gamma - afferma Ruffo - è dotata di sistemi intelli genti che permettono di interagire a distanza in modo bidirezionale. Questo permette di usufruire degli incentivi del programma Industria 4.0 e di poter controllare la mac china in ogni momento, essere informati direttamente dalla mac china di eventuali anomalie e riu scire ad intervenire con l’assistenza via remoto. Per riassumere direi quindi una macchina tecnologica che pulisce eliminando le particelle di PM evitando l’utilizzo dell’acqua, una scelta all’insegna del rispetto dell’ambiente e della salute dei cit tadini”. “Stiamo lavorando molto -

precisa Bonini - sul concetto della green economy, concentrandoci sull’implementazione dei modelli di nuove spazzatrici a batteria”. “Con la spazzatrice 464 - risponde convinto Aldrovandi - impiegata su ampie superfici, è possibile pensare di sostituire un aspiratore standard per poter velocizzare le attività di aspirazione in una condizione di miglior ergonomia e minor affatica mento per l’operatore, senza trascu rare l’efficacia dei risultati. La 1050 è una spazzatrice per interni adatta a qualsiasi superficie, che garanti sce un elevato contenimento delle polveri, minor affaticamento ed emissioni zero grazie al suo fun zionamento a batteria. La 1280 è adatta a lavorare su grandi spazi e nella versione dotata di tecnologia Dual Power questo modello può operare sia con motore endoter mico che a batteria”. “RCM - spiega Sambati - produce direttamente le motoscope industriali, mentre Macroclean, azienda di proprietà del Gruppo RCM, realizza le versioni stradali. Nelle macchine della Macro clean (M60, M40…) tutto è studiato per applicare la digitalizzazione delle informazioni attraverso l’uti lizzo di uno strumento automotive (CAN Bus) che permette di gestire l’uso delle utenze della macchina in maniera ottimale, risparmiando energia e ottimizzando i tempi di intervento per le manutenzioni pro grammate o accidentali. Come nelle motoscope, anche i modelli Macro

clean impiegano materiali e solu zioni riciclabili per ridurre al minimo gli sprechi”. “I nostri modelli urbani e industriali - risponde Ragazzosono costruiti con i medesimi prin cipi: solidità, materiale riciclabile, zero emissioni di CO2. In particolare segnalo Wind Zero, una spazzatrice di ultima generazione, in versione urbana e industriale”. “La nostra collaborazione con GORE - afferma Borra - ci ha consentito di svilup pare una macchine come Dulevo 6000, con filtrazione totale delle polveri, garantendo l’abbattimento totale delle particelle PM10. Poi abbiamo realizzato il primo modello di stradale a gas metano, senza dimenticare che nel 2017 abbiamo lanciato la nostra macchina elettrica da 2 metri cubi, la D 0 al quadrato, completamente elettrica ed ecolo gica. A breve poi si terrà il lancio della nuova stradale marchiata Dulevo, che interpreta al meglio questi concetti-guida”. “Il Piano messo a punto dal Governo - spiega Fiorentini - potrà rivelarsi utile e vantaggioso per noi produttori di macchine spazzatrici stradali solo ad alcune condizioni ben precise. Una di queste è che in Italia si rifac ciano strade e ponti, si sistemino le piazze e aree urbane outdoor: allora, se ci saranno superfici all’aperto da spazzare, noi avremo un mercato strategico sul quale credere e inve stire; lo stesso discorso vale anche per l’Ecobonus del 110%”. “La nostra gamma (MaxWind, MaxWind Hydro, SmartWind, Electra 1.0, Electra 2.0 ed Electra 2.0 Hydro) - racconta Geddes - rientra completamente nella mission del nuovo piano nazio nale di ripresa e resilienza. Tenax International spa nasce nel 2016 dalla volontà di mettere al primo posto degli obiettivi aziendali la qualità di vita dei nostri clienti, dei nostri utilizzatori e naturalmente dei nostri collaboratori, per creare un futuro migliore per il pianeta e per le future generazioni”.

Alessandro Fiorentini, Direttore Commerciale di Ing. O. Fiorentini Massimiliano Borra, Brand Communication Manager, Dulevo International Vincenzo Guareschi Geddes, AD Tenax
LXXII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S

Prestanza e rendimento in CITTÀ

Mp-htmette in campo le proprie competenze per progettare e produrre mac chine spazzatrici volte al migliora mento delle condizioni igieniche negli ambienti urbani e industriali.

Le energie convogliano verso un unico obiettivo: innalzare la qualità del lavoro di chi usa le macchine e incrementare la qualità della vita delle persone attorno alle quali lavorano, restituendo spazi puliti.

La spazzatrice da marciapiede Max Wind congiunge in un’unica macchina soluzioni peculiari come il sistema raschiante, composto da una spazzola laterale destra con motore potenziato, che per mette l’eliminazione completa delle erbacce lungo i marciapiedi e la rimozione dello sgradito strato di guano che tappezza i centri sto rici. La lancia di lavaggio consente

di lavare e sanificare tutti gli arredi urbani. 100% elettrica e di dimen sioni compatte si adatta perfetta mente a lavorare nei vicoli e nelle viuzze dei centri storici.

Con Max Wind Idrojet, Mp-Ht, risponde all’esigenza di pulire gli angoli poco accessibili nei centri urbani che non possono essere

raggiunti dalle spazzatrici. Oltre alla barra orientabile di lavaggio anteriore è provvista di una lancia a getto regolabile con avvolgitubo automatico da 12 mt.

Il decoro urbano rappresenta la bel lezza e la dignità di una città e le azioni volte al suo mantenimento sono per il bene pubblico.

La spazzatrice Max Wind Idrojet MAX WIND IDROJET MAX WINd
04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXXIII S SPAZZATRICI SPECIALE IGIENE URBANA
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identiche.

Le spazzatrici stradali Comac sono altamente performanti, unendo in un’unica macchina le prestazioni di due. Combinando due azioni in un’unica soluzione, assicurano il massimo risultato qualitativo grazie all’esclusivo sistema Twin Action, che permette di spazzare e raccogliere i rifiuti mentre aspira la polvere e lo sporco leggero senza l’utilizzo di acqua.

riempimento del cassone.

La potente azione aspirante da 14.000 m3/h del sistema Twin Action permette di raccogliere le polveri più sottili lavorando a secco ed evitando quindi che l’acqua le incolli per terra rilasciandole una volta evaporata. L’efficace sistema filtrante evita, inoltre, che alcun tipo di polvere fuoriesca dal cassone una volta aspirata.

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Raccolta e gestione RIFIUTI URBANI: raccomandazioni ANTI CONTAGIO

Utilizzare correttamente i Dispositivi di Protezione, sanificare ambienti e attrezzature e gestire adeguatamente i rifiuti, soprattutto se potenzialmente infetti, permette di ridurre al minimo il rischio infettivo per l’operatore a cura di Simone Ciapparelli

LXXVI DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S P REVENZIONE SPECIALE IGIENE URBANA

Alla luce delle principali modalità di trasmis sione del nuovo Coro navirus, identificabili nell’emissione di goc cioline di saliva (droplets) e contatto con superfici infette, le mascherine chirurgiche opportunamente certi ficate e preferibilmente del tipo IIR o equivalente, in grado di proteg gere l’operatore che le indossa da schizzi e spruzzi, rappresentano una protezione sufficiente nella mag gior parte dei casi. Agli operatori del settore della raccolta e smalti mento rifiuti si raccomanda quindi l’adozione di dispositivi di prote zione individuale come da gestione ordinaria, in particolare di masche rine filtranti facciali FFP2 o FFP3, compatibilmente con la valutazione del rischio adottata dall’azienda. Potrebbe essere possibile l’utilizzo di una doppia maschera chirurgica nel caso di attività che prevedono il sollevamento di polveri grossolane, polline, terriccio, e analoghi. Nel caso di attività di raccolta presso utenze con accertata pre senza di soggetti positivi o in qua rantena obbligatoria, si raccomanda l’utilizzo di guanti monouso al di sotto dei normali guanti da lavoro non monouso, così da prevenire il contatto della pelle con gli indu menti da lavoro e le mascherine; si consiglia agli operatori di proce dere alla svestizione a fine turno nel seguente modo, nel rispetto delle regole di distanziamento fisico:

■ Rimuovere la tuta monouso nell’apposito locale e inserirla nell’apposito contenitore per gli indumenti da smaltire;

■ Rimuovere i guanti da lavoro non monouso riponendoli, se sanificabili, nel sacco di plastica predisposto per gli indumenti da sanificare, dove verrà eventual mente inserita anche la divisa da lavoro. Nel caso i guanti non monouso non siano sanificabili,

o siano stati manipolati sacchi contaminati in modo evidente, dovranno essere conferiti tra gli indumenti da smaltire. L’opera tore dovrebbe segnalare l’acca duto al proprio responsabile, che provvederà alla sostituzione dei guanti non monouso smaltiti;

■ Rimuovere e gettare nell’appo sito contenitore i copriscarpe monouso; procedere alla sani ficazione dei guanti monouso ancora indossati, simulando le operazioni di lavaggio delle mani, anche mediante l’apposito disinfettante a base alcolica;

■ Rimuovere le calzature antinfor tunistiche senza farle entrare in contatto con gli altri indumenti ancora indossati, poi rimuovere la divisa da lavoro riponendola direttamente nel sacco degli indumenti da inviare a sanifica

zione dove sono stati inseriti i guanti non monouso;

■ Rimuovere i guanti monouso rovesciandoli e inserirli nell’ap posito contenitore per gli indu menti da smaltire; dopo aver lavato o sanificato le mani, rimuovere i DPI a protezione delle vie respiratorie senza toc care le parti esterne e gettarli nel contenitore per i dispositivi da smaltire.

Il personale che esegue la rac colta e il trasporto dei rifiuti deve essere adeguatamente formato e informato riguardo alle modalità di raccolta, ai rischi di contagio e all’u tilizzo dei DPI, e attenersi alle norme igieniche precauzionali raccoman date dal Ministero della Salute, astenendosi dal servizio in caso di affezioni respiratorie e stati febbrili.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXXVII

Ai volontari impegnati nel sostenere esigenze di persone anziane, sole, o affette da patologie, si raccomanda di non prelevare rifiuti presso abita zioni in cui siano presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria; nelle abitazioni nelle quali siano presenti soggetti non positivi al tampone, e non in isolamento o in quarantena obbligatoria, i volontari possono prelevare i rifiuti utilizzando guanti monouso, che dopo l’uso dovranno essere smaltiti come rifiuti indiffe renziati; i volontari non dovranno prelevare sacchetti aperti o dan neggiati, e dovranno depositare il sacchetto come da procedure già in vigore, ad esempio nel contenitore condominiale o nell’apposito casso netto dell’indifferenziato. Agli operatori addestrati, come ad esempio quelli appartenenti alla Protezione Civile, all’Esercito, alla Croce Rossa, che svolgono assistenza domiciliare ai soggetti positivi al tampone o in quarantena obbligatoria si racco manda, qualora non sia già fornito dal Gestore della Raccolta Rifiuti, di consegnare il materiale necessario al confezionamento del rifiuto quale sacchi, nastro adesivo o lacci per il successivo ritiro del rifiuto indiffe renziato; si raccomanda inoltre di ritirare i rifiuti solo se confezionati nel modo corretto, verificare che i sacchi non siano danneggiati e non presentino contaminazioni esterne, e conferire i rifiuti in cassonetto condominiale o stradale di indiffe renziata con frequenza di almeno due volte a settimana.

RACCOMANDAZIONI

PER LE AZIENDE

L’azienda deve essere a conoscenza della corretta procedura di raccolta dei rifiuti e comunicarla agli utenti. L’azienda è in particolare tenuta a segnalare che, laddove siano presenti soggetti positivi al tampone o in quarantena obbligatoria, la raccolta differenziata nelle abitazioni è da

intendersi come sospesa. Tutti i rifiuti prodotti da tali soggetti dovranno essere confezionati in un doppio sacco ed essere conferiti nella fra zione del rifiuto urbano indifferenziato. Per la raccolta di rifiuti presso utenze con accertata presenza di persone positive al Covid-19 o in qua rantena obbligatoria, l’azienda dovrà fornire ai propri dipendenti almeno i seguenti dispositivi:

■ tuta monouso da indossare sopra la divisa da lavoro e get tare alla fine di ogni turno;

■ guanti non monouso da sanifi care alla fine di ogni turno (nel caso in cui la sanificazione non sia possibile, predisporre pos sibilmente un cambio ad ogni turno e ogni qualvolta il dipen

dente riferisca di aver maneg giato un sacco danneggiato);

■ facciale filtrante (FFP2 o FFP3), copriscarpe e guanti monouso.

Le aziende dovranno inoltre indivi duare apposite aree, anche all’in terno degli spogliatoi esistenti o all’interno di altri locali idonei, desti nate esclusivamente alle operazioni di svestizione degli operatori che hanno effettuato il servizio di rac colta dei rifiuti provenienti da sog getti in quarantena obbligatoria e/o risultati positivi al tampone. In tale area dovranno essere messi a dispo sizione di ogni singolo operatore, oltre ad un dosatore di disinfettante a base alcolica, appositi sacchi di plastica chiaramente identificabili,

LXXVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S P REVENZIONE

utilizzando quando possibile anche colorazioni specifiche, per gli indu menti da sanificare (tuta da lavoro e guanti non monouso) e appositi contenitori per quelli monouso (tute, guanti, copriscarpe, mascherine) da avviare a smaltimento. Si consiglia di sanificare tali aree preferibilmente dopo ogni operazione di svestizione, e comunque almeno una volta al giorno, ad esempio, con un proto collo che preveda la detersione delle superfici prima con tensioattivi e successivamente la disinfezione con prodotti a base di ipoclorito di sodio allo 0,5% o alcol > 65% v/v; inoltre si raccomanda di sanificare nello stesso modo i locali dove hanno soggiornato i lavoratori tra un turno e l’altro. Per la raccolta di rifiuti presso le utenze domestiche tradi zionali, l’Azienda dovrà continuare ad applicare le stesse misure di prevenzione e protezione adottate

in condizione di regime ordinario e a fornire i dispositivi di protezione individuale previsti dalla valutazione del rischio; per alcune attività che non presentano particolari rischi di esposizione professionale è consen tito fare ricorso a mascherine chirur giche opportunamente certificate e preferibilmente del tipo IIR o equiva lente, quali dispositivi idonei a pro teggere gli operatori, in alternativa ai facciali filtranti.

Per le attività di raccolta e smalti mento rifiuti urbani si raccomanda la pulizia delle tute e degli indumenti da lavoro, a temperature tra i 55°C e i 60°C, effettuando dove possi bile la pulizia in maniera centraliz zata, la predisposizione di appositi contenitori per i DPI, la presenza di un dosatore di disinfettante a base alcolica. Si raccomanda inoltre la sanificazione della cabina di guida di tutti i mezzi utilizzati per la raccolta dei diversi tipi di rifiuti urbani, dopo ogni ciclo o turno di lavoro. Periodicamente bisognerà sanifi care i tessuti dei sedili, che possono rappresentare un sito di maggiore persistenza del virus, utilizzando disinfettanti in confezione spray a base di alcol almeno al 75% v/v. Evi tare di pulire con metodi che pos sono produrre spruzzi o possono

aerosolizzare materiale infettivo nell’ambiente, come ad esempio l’aria compressa e/o l’acqua sotto pressione. Usare l’aspirapolvere solo in seguito ad un’adeguata disinfe zione. Per i rifiuti indifferenziati raccolti presso soggetti positivi a Covid-19 o in quarantena, dovrà essere privilegiato l’avvio ad incene rimento senza alcun pretrattamento o ulteriore selezione. Nel caso non sia possibile procedere in tal senso, questi rifiuti dovranno essere confe riti in impianti di trattamento TMB in grado di assicurarne l’igienizzazione, di garantire l’efficace confinamento dei processi che eviti ogni contatto con gli operatori e che comunque non preveda qualsiasi tipo di ope razione manuale su tali rifiuti prima e/o durante il trattamento degli stessi. Per evitare la permanenza dei rifiuti per tempi troppo lunghi nelle abitazioni, soprattutto nei ter ritori dove potrebbe essere elevato il numero di soggetti positivi, la frequenza di ritiro dovrebbe essere opportunamente dimensionata.

Fonte: Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Rifiuti. Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 31 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020 Rev. 2).

RIFIUTI URBANI: QUALI SONO L’attività di spazzamento delle strade è definita dal Codice dell’ambiente come “la modalità di raccolta dei rifiuti mediante operazione di pulizia delle strade, aree pubbliche e aree private ad uso pubblico escluse le operazioni di sgombero della neve dalla sede stradale e sue pertinenze, effettuate al solo scopo di garantire la loro fruibilità e la sicurezza del transito”. Sulla base della classificazione dei rifiuti effettuata dal legislatore, che classifica i rifiuti secondo l’origine in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi, i rifiuti prodotti sulle strade vengono annoverati fra i rifiuti urbani.

I rifiuti urbani sono:

■ rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;

■ rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità (i Comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e in coerenza con i piani d’ambito stabiliscono, fra l’altro l’assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri stabiliti dallo Stato);

■ rifiuti vegetali provenienti da aree verdi come giardini, parchi e aree cimiteriali;

■ i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale.

I rifiuti prodotti sulle strade sono quelli provenienti dallo spazzamento delle strade e i rifiuti di qualunque natura o prove nienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua. I rifiuti derivanti dallo spazzamento rientrano quindi nella cate goria dei rifiuti urbani e la loro gestione è prerogativa perciò del gestore del Servizio Pubblico. Quella dello spazzamento è però un’attività peculiare che assume un’identità propria, ed è diversa da quella delle altre operazioni di gestione dei rifiuti, anche come conseguenza del progresso tecnologico, e permangono ancora alcuni dubbi circa la loro gestione, e la stessa possibilità di considerarli soltanto alla stregua di rifiuti urbani.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXXIX

Residui del verde: cosa cambia con le NUOVE REGOLE

Il materiale vegetale ottenuto dalla manutenzione del verde pubblico è ora classificato come rifiuto urbano. Ecco le novità per le imprese che si occupano della cura di queste aree

Il Decreto legislativo 3 settem bre 2020 n.116 ha modificato in modo sostanziale la parte IV del Testo Unico Ambientale (TUE), introducendo cambia menti importanti nelle modalità di gestione dei residui della manuten zione del verde pubblico. La prin cipale innovazione introdotta dal D.lgs. 116/2020 riguarda la classi ficazione come rifiuti urbani dei residui della gestione del verde, come ad esempio foglie, potature di alberi e sfalci d’erba. Anche se la nuova classificazione decorre for malmente dal 26 settembre 2020, essa è applicata a partire dal 1 gen naio di quest’anno. Le novità non riguardano solo la classificazione dei residui, ma anche le moda lità di gestione degli stessi: viene infatti circoscritta la possibilità di depositare temporaneamente il residuo prima della sua gestione da parte di operatori autorizzati. Il deposito prima dell’avvio al recu pero deve compiersi nel luogo in cui i rifiuti sono prodotti e per un tempo massimo di 3 mesi o fino al raggiungimento di 30 m3 di rifiuto e in ogni caso per un tempo infe riore ad un anno, e le operazioni di gestione di questi materiali, fino al

loro completo recupero, dovranno essere effettuate da imprese iscritte all’Albo.

Se vengono soddisfatti certi criteri, esiste comunque la possibilità di clas sificare questi residui di lavorazione

come sottoprodotti e non rifiuti; in particolare, i requisiti per poterli clas sificare in questo modo impongono che sia certo l’utilizzo dei materiali da parte del produttore o di terzi nel corso di un processo di produzione

LXXX DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S N ORMATIVA SPECIALE IGIENE URBANA

o di utilizzazione, che i materiali pos sano essere utilizzati direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica indu striale e che l’ulteriore utilizzo sia legale, senza impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana. Rimangono esclusi dalla normativa sui rifiuti la paglia e altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso, come gli sfalci e le potature effettuati nell’ambito delle buone pratiche colturali, utiliz zati in agricoltura, nella silvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa con metodi che non dan neggiano la salute umana.

COSA CAMBIA

PER LE IMPRESE

Cosa cambia però nel concreto per chi si occupa della cura di aree verdi? Per quanto riguarda l’imprenditore artigiano, egli potrà, prima di liberarsi del materiale vegetale come rifiuto urbano, conferire sfalci e potature agli imprenditori agricoli per essere impiegati direttamente sui propri terreni, nell’ambito di buone pratiche agronomiche. Oltre a questa, esistono diverse altre pos sibilità: sfalci e potature possono essere conferiti ad un impianto di compostaggio con capacità di trat tamento che non superi le 80 ton nellate annue e che sia destinato al trattamento di rifiuti raccolti nel comune. Il materiale vegetale può anche essere destinato alla produ zione di ammendante compostato da immettere sul mercato, oppure alla produzione di energia. Anche per l’artigiano trovano appli cazione forme semplificate di gestione: non sono previsti adempi menti amministrativi per l’artigiano che produce e per l’imprenditore agricolo che impiega sottoprodotti. Gli imprenditori che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non peri colosi e gli imprenditori produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che non hanno più di dieci dipendenti sono esonerati dall’iscrizione al Catasto dei rifiuti. Inoltre, sono eso nerati dalla tenuta del registro di carico e scarico gli imprenditori che

raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi e gli imprendi tori produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che non hanno più di dieci dipendenti. Per gli imprenditori che in un anno producono quantità di rifiuti non superiori alle venti ton nellate di rifiuti non pericolosi e le quattro tonnellate di rifiuti pericolosi, la tenuta del registro di carico e scarico può essere delegata alle organizzazioni di categoria o alle società di servizi.

Sono esonerati dalla compilazione del formulario i produttori iniziali di rifiuti urbani che provvedono al trasporto degli stessi presso i centri di raccolta e i produttori di rifiuti speciali non pericolosi che provve dono al trasporto dei propri rifiuti in modo occasionale e saltuario presso il centro di raccolta per non più di cinque volte all’anno e in quantità non superiore a 30 chilogrammi o trenta litri. Non è considerata tra sporto la movimentazione dei rifiuti all’interno di aree private.

Venendo alle modifiche che interes sano le imprese agricole, gli sfalci

e le potature derivanti dall’attività propriamente agricola continuano ad essere esclusi dalla disciplina dei rifiuti, mentre gli sfalci e le potature derivanti dall’attività di manuten zione del verde pubblico sono rifiuti speciali se realizzati dall’imprendi tore agricolo nell’esercizio dell’atti vità agricola. Secondo la normativa, quindi, l’imprenditore agricolo che effettua potature e sfalcio nell’am bito della propria impresa agricola nel rispetto delle buone pratiche colturali ed utilizza direttamente i residui vegetali nel ciclo aziendale, sarebbe da considerare produttore di un non rifiuto. Se ricorrono le con dizioni richieste, l’imprenditore agri colo che non utilizzi direttamente i residui vegetali nel ciclo aziendale può cederli a terzi secondo la disci plina dei sottoprodotti. Infine, se le attività di sfalcio e potatura sono realizzate dall’imprenditore agri colo ma i residui vegetali prodotti sono ceduti a terzi, si tratta di rifiuti speciali, a meno che non si dimostri che sussistono le condizioni del sot toprodotto.

04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXXXI

ZANZARE, Territorio e Ambiente

Leggendo

il titolo di questa breve nota non è così scon tato che parliamo di due macrosistemi dai contorni assai ampi e non di facile definizione. A tal proposito ricordo un viaggio avventuroso in una città pugliese a bordo di un’Ape Car gui data da un emulo di Valentino Rossi. In una assolata giornata abbiamo percorso a volo radente tutte le vie, i viali e le piazze di quella bella città. Sul fatto che fossero proprio tutte non potrei giurarci, ma l’operatore ecologico alla guida del tre ruote in tal senso ebbe ad assicurarmi.

Per ogni via dittafono alla mano scrivevo dei numeri che erano la stima dei punti di ovideposizione che arbitrariamente (molto arbitra riamente) ritenevo possibili.

PRIMO MACROSISTEMA: TERRITORIO E AMBIENTE

Dalle interviste fatte e dalle pubblica zioni consultate (allora non esisteva internet e non reputo necessario ai fini espositivi aggiornarli) possono essere così sintetizzate:

abitativa:

Clima mediterraneo

ed estati calde

2000

inverni

“Dove si vuol rimarcare la complessità dei macrosistemi coinvolti e la validità nel tempo dell’approccio metodologico”.
LXXXII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S P EST MANAGEMENT SPECIALE IGIENE URBANA
Estensione territoriale: > 100 kmq Abitanti: > 280.000 Densità
>
ab/kmq
con
miti
Dati rilevati il giorno del sopral luogo: Ur circa 67% (± 5%) temperatura 23°C (± 8%) Numero di strade percorse: ~ 400 IN GRADI CENTIGRADI INVERNO PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO Temperature massime medie 13° 18° 27° 21° Temperature massime medie 5° 10° 19° 12° Misurate in mm 23/12 - 20/3 21/3 – 21/6 22/6 – 22/9 23/9 – 22/12 Precipitazioni 170 120 80 180 N° giorni di pioggia 22 18 11 19
in ogni situazione La forza del professionista Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Bayer CropScience srl - Viale Certosa 130, 20156 Milano - Tel 02.39721 - es.bayer.it Il marchio dei gel professionali utilizzati dai disinfestatori di tutto il mondo.

Numero di km percorsi: ~ 180 (media su 6 ore di attività ~ 30)

Stima dei punti di ovideposizione (del tutto arbitraria e da verificare durante l’esecuzione dei servizi di lotta adulticida, allora la lotta lar vicida era agli albori): ~ 30.000 (± 30%) di cui più del 60% di perti nenza privata

Stima dei giorni di pioggia nel periodo che il capitolato prevedeva: giugno-settembre ~ 15 da aumentare a 45 perché i trattamenti non dove vano essere effettuati se non dopo 2gg dalle piogge, quindi 15 + 30 = 45. Il dato era importante perché in caso di pioggia nelle 24 h dopo il trattamento si sarebbe dovuto ripe tere. Quindi su 120 gg (da giugno a settembre) sussisteva un’alea di rischio non particolarmente alta tenuto conto che il calendario teneva conto delle previsioni meteo. A titolo informativo i trattamenti adulticidi iniziavano alle 23 e ter minavano alle 5 del giorno succes sivo. Quindi 6 ore in tutto di cui 4 di lavoro effettivo. La velocità del

mezzo era calcolata in 10 km/h per una percorrenza di 40 km per mezzo. Dato che i mezzi utilizzati erano 3 si trattavano circa 120 km di strade per ogni trattamento. Il capitolato ne prevedeva 8.

MACROSISTEMA AMBIENTE

I trattamenti erano concentrati nelle strade alberate e nei parchi. Intorno agli edifici pubblici, ospedali e scuole. Con il senno di poi non era certamente un metodo ecososteni bile (termine oggi usato e in alcuni casi abusato).

SECONDO MACROSISTEMA: LE ZANZARE

Nel periodo a cui faccio riferimento i monitoraggi erano effettuati dagli istituti universitari e affidati a pochi entomologi e i dati non erano facil mente reperibili.

Per cui le informazioni di cui dispo nevo si potevano riassumere in tre specie: Culex pipiens (molestus)

Anopheles spp (sospetta presenza)

Aedes caspius (qualche sporadica segnalazione, chiamata la zanzara dalle zampe striate che pungeva anche di giorno)

Aedes mariae (segnalata come curiosità per il suo habitat partico lare: pozze di scogliera)

CONSIDERAZIONI

Manca all’appello la famigerata zanzara tigre, ma, a livello meto dologico la lotta alle zanzare deve partire dal censimento delle specie presenti (aspetto qualitativo), dei monitoraggi territoriali (aspetto quantitativo e topografico), dalle segnalazioni e lamentele (aspetto sociale) e dai rischi sanitari poten ziali o realmente rilevati dalle Auto rità sanitarie.

A parer mio solo l’integrazione dei due macrosistemi rappresenta il punto di eccellenza per un razionale progetto di lotta e quindi alla sua ade guata e corretta realizzazione. Dove monitoraggi ambientali e controllo dei risultati sono il mezzo per misu rare l’efficacia di quanto viene fatto.

LXXXIV DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S P EST MANAGEMENT SPECIALE

ANALISI monitoraggio ZANZARE autoctone in Emilia-Romagna

Gli anni di studio ed indagini realizzate dai piani di controllo riferiti ai potenziali vettori di Arbovirosi in Emilia-Romagna, permettono di effettuare analisi sia spaziali che temporali importanti per stimare la diffusione e la presenza sul territorio delle diverse specie di Culicidi.

a cura di Alex Pezzin Responsabile tecnico scientifico Biblion Srl

Èrisaputo che gli arbovirus presentano caratteristi che tali per cui le com petenze vettoriali delle zanzare sono talvolta specie-specifiche e sapere il trend di presenza territoriale delle varie specie, può risultare fondamentale nel caso in cui, al rilevamento di cir colazione virale appurato a seguito delle analisi della reazione a catena della polimerasi (in inglese: Polyme rase Chain Reaction, comunemente nota con la sigla PCR), dei pool cat turati tramite specifici dispositivi (trappole di vari modelli adibite alla cattura delle forme alate) è possi bile intervenire mediante le tecniche più idonee di controllo e riduzione numerica del vettore.

Volendo fare una comparazione tra le tre specie più presenti, a livello regio nale possiamo definire quanto segue. Per quello che riguarda la cosid detta “zanzara comune”, la specie (che possiamo meglio definire per complessità intraspecifica) rien trante nel Complesso Culex pipiens, principale vettore di Virus West Nile, con oltre 15 anni di raccolta dati, è

stato possibile rimarcare che gli anni in cui la densità media più elevata della specie sono stati il 2010 e il 2013 ed è interessante notare che, successivamente al 2013, il trend è stato sempre decrescente fino al 2020, anno in cui si sono registrate le densità di presenza minori. Come zone regionali di abbondanza mag gioritarie, sono state riferite le sta

zioni di monitoraggio più a nord, presumibilmente influenzate dal territorio caratterizzato e “regolato” dalla presenza del fiume Po.

Per quello che riguarda una specie particolare, ma potenzialmente molto fastidiosa per sue abitudini bio-etologiche, la Aedes Vexans, specie ad elevato grado di antro pofilia, attiva sia di giorno che di

Esemplare di Culex pipiens
LXXXVI DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S C ASE hISTOR y SPECIALE IGIENE URBANA

notte, ottima volatrice, le cui larve si sviluppano in aree soggette ad alla gamento come prati incolti, risaie, scoline e capifossi e golene fluviali, il trend delle abbondanze delle cat ture ha evidenziato (contrariamente a quello successo per Culex pipiens) una crescita dopo il 2015 (anno di particolare carenza di riscontro di catture) fino al culmine di maggior riscontro di catture del 2020. Come aree e stazioni che hanno appurato la maggior presenza si notano, nuo vamente, i siti regionali più a nord, in prossimità o vicinanza della pre senza del Grande Fiume. Aedes (Ochlerotatus) caspius, è probabilmente la più molesta tra le

cosiddette “zanzare di valle o vallive”. Caratteristiche di zone umide e agri cole, depongono le uova all’asciutto per poi attendere le piogge o le aper ture dei canali di bonifica che servono per scopi irrigui all’agricoltura per svilupparsi a volte anche in maniera abnorme, creando delle vere e pro prie “ondate” che generano disagio alle persone (soprattutto al crepu scolo) anche a oltre 20 km di distanza da dove si sono generate, sfruttando la loro ottima capacità di volo e le correnti e le brezze atmosferiche. Per questa specie, dopo un picco di densità nel 2012 ed un valore medio sensibilmente basso nel 2014, si è assistito negli anni seguenti ad una

crescita della specie, in particolare nel 2019 e nel 2020. Dal punto di vista di zone maggiormente favorevoli alla sua presenza si conferma, come detto per le precedenti specie, tutto il bacino in cui si risente maggiormente l’influenza del maggiore fiume ita liano, con dati di cattura particolar mente significativi nel modenese, nel ferrarese e anche in alcuni punti più a sud, in provincia di Bologna.

Sarà interessante continuare a monitorare la situazione per vedere come le tendenze si manifesteranno in futuro, ed in base ai dati rilevati, poter attivarsi di conseguenza tra mite piani di controllo sempre più performanti.

Focus: “Il Monitoraggio di AEDES ALBOPICTUS”

Come prassi, da piano regio nale approvato annualmente, da maggio a ottobre, anche per la stagione 2020, è stata atti vata (e svolta) in tutta la regione Emilia-Romagna, l’attività di moni toraggio tramite l’utilizzo di ovi trappole (con campionamenti ogni 15 giorni) rivolta ad indagare la pre senza sul territorio della Zanzara Tigre e “stimare” il grado di infe stazione fornendo utili indicazioni a supporto di iniziative mirate alla lotta contenitiva di questo molesto, diffuso e potenzialmente anche pericoloso (dal punto di vista igie nico sanitario) artropode. Nel corso dell’estate 2020 sono state monitorate 755 stazioni di monitoraggio in 10 Comuni capo luogo mantenendo il posiziona mento degli anni precedenti. Inizialmente, i primi dati hanno rivelato che la densità di popolazione di Aedes albopictus è stata molto al di sopra della media del 2019 e della media calcolata negli ultimi 5 anni. Questo andamento si può attribuire all’anti cipo nello sviluppo della prima gene razione svernante favorito dalle più alte temperature registrate nei mesi primaverili di aprile e maggio, con evi dente fattore favorevole alla schiusa delle uova diapausanti (invernali).

Giugno, luglio e agosto hanno visto una crescita numerica del conteg gio medio di uova, fino al raggiungi mento del “picco”, avvenuto circa a metà agosto, con valori superiori al 2019 e superiori alla media storica. Dopo agosto il trend si è allineato con i valori similari allo “storico” storici per poi mostrare una impen nata in settembre a causa di fattori ambientali favorevoli ad un rialzo dell’attività. Da fine settembre si è osservato un calo (atteso) dovuto alle prime avvisaglie di arrivo di condizioni meteoclimatiche tipiche di fine estate con atteggiamento bio-etologico dell’insetto portato ad orientarsi verso una nuova fase di diapausa.

Curioso e interessante è ricordare che i laboratori di analisi che hanno processato i dati di lettura di uova

stagionali, hanno conteggiato un totale oltre 3 milioni di uova.

A livello generale si può affermare che l’estate 2020 ha visto una note vole presenza di attività di Zanzara Tigre, con un incremento medio generale nei vari comuni indagati di circa +13% rispetto al trend di presenza dell’ultimo quinquennio. I comuni che hanno registrato valori medi di presenza più cresciuti sono stati: Ferrara (+33%), Piacenza (+28%) e Ravenna (+26%). Cosa ci aspetta dalla stagione 2021? Ai posteri l’ardua sentenza. Il monito raggio della Zanzara Tigre è di diffi cile e certa previsione, è un pochino come la marea, chissà cosa porterà la mattina successiva! E per ogni valutazione sarà davvero curiosa, come ogni anno, vedere e analizzare la stagione a fine estate.

Zattera di uova di zanzara appoggiate sulla superficie di un laghetto
04/2021 | DIMENSIONE PULITO LXXXVII

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Tecnologia, ricerca, sviluppo: le ultime dal mondo del cleaning

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Le spazzatrici CS140T e HP6000 di Comac consentono di eliminare le polveri sottili PM2.5 e PM10 grazie a un sistema di aspirazione che non utilizza acqua per l’abbattimento delle polveri, evitando così che si attacchino al suolo. Lavorare a secco rende la sanificazione delle strade più efficace poiché le polveri fini vengono aspirate e trattenute dal filtro di 50 m2 e successivamente smaltite in fase di scarico. Inoltre, il sistema trinciante consente di raccogliere i rifiuti ingombranti, eliminando così le problematiche tipiche nel lavoro di spazzamento. Comac distribuisce in Italia le spazzatrici stradali CS140T e HP6000 attraverso il distributore esclusivo Farid Spa. www.comac.it

S VETRINA LXXXVIII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 SPECIALE IGIENE URBANA
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DERATTIZZAZIONE integrata con Racumin SCHIUMATTIVA

La presenza di rifiuti ed edifici abbandonati in aree abitate può aumentare la presenza di topi e ratti, che si trovano ad avere a disposizione più alimenti e più siti dove rifugiarsi e fare il nido o la tana. In particolare il Rattus norvegi cus, spesso associato alle fognature d’acqua o ai corsi d’acqua, tende a spostarsi tra le tane e le sue fonti di cibo e acqua, spesso lungo percorsi più o meno regolari e considerati al riparo da pericoli e predatori. In un sito con presenza di roditori, desumibile da escrementi, danneg giamenti o da altre tracce o indi cazioni del monitoraggio, la prima domanda da farsi è: da dove arri vano i roditori? E a seguire: dove vanno? Da che cosa sono attirati? Che percorsi seguono? Le risposte a queste domande sono fondamentali per gli specialisti di igiene urbana, perché permettono di individuare e ridurre le fonti ali mentari utilizzate dai roditori e di rendere più difficile l’accesso dei roditori al sito, e in particolare alle aree più sensibili. Su questo si basano gli interventi di derattizza zione di successo.

AMBIENTI DOVE IMPIEGARE RACUMIN

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■ Percorsi cavi chiusi

■ Tubazioni

■ Cabine elettriche

■ Cavità nei muri

■ Pannellature

■ Intercapedini

Racumin SchiumAttiva è un pro dotto rodenticida professionale che costituisce una risorsa tecnica preziosa in una strategia di derat tizzazione integrata: si tratta infatti di una schiuma rodenticida di con tatto, la cui efficacia non è basata sulla sua appetibilità ma sfrutta dei comportamenti naturali dei roditori, cioè quello di attraversare passaggi stretti e cunicoli e quello di praticare con frequenza il self-grooming, cioè il leccamento del mantello. Racumin Schiumattiva può essere impiegato in ambienti con forte concorrenza alimentare, nei quali le classiche esche rodenticide vengono assunte con difficoltà dai roditori. E’ un pro dotto per l’utilizzo in aree interne protette, cioè non accessibili a bam bini e animali domestici. Contiene cumatetralil come principio attivo

e Bitrex come agente amaricante, sostanza dal sapore molto amaro. Il prodotto è disponibile in bombola aerosol da 500 ml con cannuccia: Racumin SchiumAttiva si presenta come una schiuma di colore blu che si può applicare in fori, cunicoli e in tutti i punti di passaggio utilizzati da topi e ratti. In corrispondenza dei percorsi e dei passaggi individuati, applicare Racumin SchiumAttiva in modo da non chiudere comple tamente il passaggio, lasciando un po’ di “luce” visibile in modo che i roditori continuino a passarvi. I primi effetti sulla popolazione dei roditori inizieranno a vedersi dopo 3-5 giorni dall’applicazione.

Il prodotto si può utilizzare all’in terno di una strategia di derattiz zazione basata su misure igieniche, strutturali e se necessario sull’uti lizzo di rodenticidi in esca.

Racumin SchiumAttiva è un pro dotto Biocida. Utilizzare i Biocidi con cautela. Leggere sempre l’eti chetta prima dell’impiego.

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SOLUZIONI per OGNI infestante

Inambito urbano la presenza di topi e ratti, come di zanzare, può risultare problematica per la sicu rezza dei cittadini sotto l’aspetto medico-sanitario. Inoltre, topi e ratti, possono anche essere causa di danni importanti che possono influ ire sulla normale vita delle persone. Nelle zone urbane, infatti, la forte proliferazione di infestanti avviene soprattutto presso gli edifici. L’affer marsi di nuove tecnologie costrut tive, come ad esempio l’utilizzo di materiali organici per l’isolamento termico e acustico, hanno aumen tato le possibilità di infestazioni. C’è poi il vecchio problema di una mancata attuazione di azioni di miti gazione del rischio, come pulizie scrupolose e una corretta gestione dei rifiuti, che hanno sempre con cesso agli infestanti di proliferare.

RODITORI

Il monitoraggio è una parte necessa ria per intervenire tempestivamente ed è fondamentale nella gestione degli infestanti, in particolar modo verso i roditori che rappresentano uno dei più grossi problemi in ambito di igiene urbana, poiché vet tori di numerosi e pericolosi agenti patogeni e causa di ingenti danni. L’offerta di Copyr in ambito di moni toraggio è ampia e completa: carton

cini collanti, trappole a cattura, esche placebo ed erogatori di qualità come la nuova linea Gulp Box, prodotta interamente in Italia e realizzata in materiale plastico riciclato anti UV e antiurto, che si caratterizza per la sua modularità e facilità di adattamento a qualsiasi esigenza di utilizzo. Anche in questo campo la tecno logia sta migliorando, rendendo più efficaci le attività di monito raggio. Copyr ha siglato una par tnership prestigiosa con Futura Germany per la distribuzione in Italia di soluzioni innovative per la gestione dei roditori da remoto: i blocchi Nara, in materiale plastico e con diversi aromi attrattivi, le Gorilla Traps e i dispositivi Emitter per la trasmissione degli allarmi. Quando le infestazioni sono impor tanti, richiedono l’utilizzo di prodotti innovativi come STORM® ULTRA SECURE, un’esca rodenticida pronta all’uso che va impiegata utilizzando la tecnica del “pulsed baiting”: un approccio che consente un minore consumo di prodotto e una grande efficacia.

ZANZARE

La gestione dei culicidi richiede la pianificazione di strategie di inter vento da parte degli enti pubblici, ma anche azioni da parte dei privati che, nelle aree di propria pertinenza, devono collaborare nel gestire le infestazioni. Questo tema è stato ampiamente trattato nel corso della puntata di “Radio Copyr” di marzo, durante la quale un’importante realtà della Toscana che si occupa di igiene urbana ha esposto il proprio modus operandi basato su azioni di prevenzione tramite strategie di contenimento delle larve di zanzara. Copyr propone diverse soluzioni antilarvali, tra cui quelle a base di Bacillus Thuringiensis israelensis. Il Vectobac 12 AS è un formulato che agisce per ingestione bloccando lo sviluppo delle larve di oltre 30 specie di zanzare oltre che di Chi ronomidi e Simulidi. Questo sistema rappresenta una risposta naturale nella lotta larvicida ed è assoluta mente innocuo per altri insetti, pesci e animali non target.

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I blocchi Nara, in materiale plastico. Dispositivo Emitter per la trasmissione degli allarmi
04/2021 | DIMENSIONE PULITO XCI S DISINFESTAZIONE SPECIALE IGIENE URBANA

GREEN POWER: Soluzioni per il futuro del PEST CONTROL

Sray

Team è, da oltre 25 anni, sinonimo di atomizzatori di alta qualità operanti nei set tori della sanificazione, disinfezione e disinfestazione agricola e soprat tutto nei trattamenti in aree urbane e centri abitati. L’obiettivo è da sempre quello di ascoltare le diverse necessità della clientela, combinan dole con la volontà di soddisfare il più possibile ogni richiesta, e facen done così spunto per un costante miglioramento. Ed è proprio la ricerca di una continua innovazione tecnologica a spingere Spray Team sempre oltre, arrivando a realizzare e proporre sul mercato soluzioni “green” e interamente a impatto ambientale zero. Questo ha per messo di perfezionare la produzione, riuscendo ad offrire, con le versioni a batteria, importanti prestazioni in

ottica di durabilità nel tempo e di autonomia di lavoro in continuo. Gli atomizzatori Spray Team sono quindi la soluzione ideale per qual siasi tipologia di trattamento in

ELITE A BATTERIA

Il modello atomizzatore ELITE rappresenta il top di gamma nelle versioni per pick-up. Questo apparato è personaliz zabile scegliendo tra un’ampia disponibilità di diversi accessori che permettono una configu razione a misura delle diverse esigenze, valutando soprattutto le differenti tipologie di tratta menti da eseguire. La versione a batteria del modello ELITE conferma un ulteriore passo avanti verso la concezione di atomizzatore del futuro.

differenti aree ed ambienti. Un ulte riore passo avanti verso un mondo sicuramente più sano ma anche e soprattutto, più pulito.

www.sprayteam.it

CINGOLETTA A BATTERIA

Concepita originariamente come veicolo militare off road, la cingoletta classica è stata la fonte di ispirazione per la realizzazione di questo modello, diventandone parte integrante. La com binazione tra l’accessibilità a qualsiasi tipologia di terreno e il basso impatto ambientale offerto dall’alimentazione a batteria, permettono una libertà di utilizzo pressoché illimitata.

DOLLY ULV A BATTERIA

Il modello DOLLY è in grado di nebulizzare in modalità ULTRA BASSO VOLUME, e si propone come la soluzione perfetta per effettuare qualsiasi tipologia di intervento indoor. Abbina il notevole vantaggio delle dimensioni ridotte con prestazioni elevate e un serbatoio con capienza di 120 litri. Viene accessoriata con lancia modello “mitra” a emis sione regolabile e fornita di rullo avvolgitubo per aumen tarne ulteriormente la versatilità e permettere quindi diverse tipologie di interventi mirati.

XCII DIMENSIONE PULITO | 04/2021 S ATOMIZZATORI SPECIALE IGIENE URBANA

Essere INNOVATIVI

è la vera novità

Grazie

a Newpharm®, la nuova frontiera nel controllo delle larve di zanzara è appena iniziata. E la novità proviene dalla natura. Un nuovo larvicida meccanico da distribuire direttamente nei siti di proliferazione larvale, individuati in specchi d’acqua stagnate, blocca il processo respiratorio di larve e pupe. Se l’azione fisica rappresenta la novità, la costituzione di Mosquito rex® rappresenta l’innovazione.

Una miscela di ingredienti di origine naturale, per non incidere sull’am biente circostante, sugli insetti utili, sugli organismi acquatici e sulla flora acquatica.

BIODEGRADABILE

Con Mosquitorex® ogni focolaio larvale urbano, rappresentato da acque palustri, salmastre, oppure semplicemente da innocenti rac colte d’acqua domestiche, può

essere eliminato senza ripercussioni per l’ecosistema.

Sulla biodegradabilità del larvicida Newpharm® ha investigato molto prima di approdare sul mercato con una formulazione unica, innovativa, futuribile e che non turbi in nessun modo le comunità biologiche e il loro habitat.

Mosquitorex® è un formulato di libera vendita e privo di qualunque simbologia in etichetta!

La gamma dei larvicidi Newpharm® accoglie un’ulteriore novità: Tigrex compresse a base dello juvenoide Pyriproxifen. Il pratico blister con tenente 12 compresse, declina il prodotto anche per un impiego domestico, stimolando sempre più l’interazione tra professionisti del Pest control e cittadinanza.

Inamovibili dalla proposta Newpharm®, i larvicidi della linea Aquabac® a base di Bacillus thurin giensis e della linea Device® a base Diflubenzuron

Con una gamma completa e soprat tutto di prim’ordine, il professio nista PCO come pure il singolo cittadino trovano definitivamente in Newpharm® l’interlocutore perfetto!

www.newpharm.it

04/2021 | DIMENSIONE PULITO XCIII S LARVICIDI SPECIALE IGIENE URBANA

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