Dimensione Pulito Luglio/agosto 2020, Speciale RSA

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ANNO 29 n. 6 luglio - agosto 2020 ISSN: 2612-4068 www.dimensionepulito.it SCENARI Il futuro del Servizio Sanitario Nazionale LINEE GUIDA Monitoraggio Covid-19 nelle RSA SANIFICAZIONE Procedure di disinfezione di ambienti sanitari DISINFESTAZIONE Infestanti di interesse igienicosanitario UN PERCORSO FORMATIVO PER LA CULTURA DEL PULITO SPECIAL E R.S.A.

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LINEE GUIDA

e tracciamento

06/2020 | DIMENSIONE PULITO V S SPECIALE RSA / SOMMARIO VIII XII XX
SCENARI VIII Ricciardi: così deve cambiare la Sanità dopo il Covid-19 Arturo Zenorini INDAGINE XII Il contagio da Covid nelle strutture residenziali e socio-sanitarie italiane a cura di Simone Ciapparelli
XX Monitoraggio
delle infezioni da Covid a cura di Simone Ciapparelli

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SANIFICAZIONE XXIV

Procedure per la disinfezione di ambienti sanitari

a cura di Cristina Cardinali

REPORT XXXII

Covid e residenze sanitarie: numeri e cause del contagio

a cura di Simone Ciapparelli

LAVANDERIE INDUSTRIALI XLII

Il Wet cleaning, un’alternativa ai solventi chimici Marcello Falvo

INTERVISTA XLIV

L’efficacia del vapore come mezzo di sanificazione

a cura della Redazione

RUBRICA XLVI

Oggi sul mercato

DISINFESTAZIONE

L Bella domanda!? Graziano Dassi

LIV

Residenza sanitaria assistenziale e dintorni a cura di Michele Ruzza, Silvia Fortuzzi, Davide Pasqualini, Carlo Lombardi

06/2020 | DIMENSIONE PULITO VII S SPECIALE RSA / SOMMARIO XXXII LIV XLII
XXIV

Ricciardi: così deve cambiare la SANITÀ

DOPO il COVID-19

Il docente di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica di Roma, consigliere del Ministero della Salute sulla pandemia, si sofferma sui punti di debolezza del nostro sistema sanitario e individua come ambiti di intervento: l’integrazione tra ospedale e territorio e quella sociosanitaria (RSA). Soprattutto, occorre un raccordo più strutturato tra Stato centrale e livello locale

La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova la tenuta del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN), soprattutto nelle Regioni del Nord Italia. L’emergenza epide miologica – contro la quale non vi sono tuttora vaccini o farmaci – in alcuni momenti ha quasi sopraf fatto l’impegno di medici, infermieri, uomini e donne della protezione civile, anche per carenze di strut ture o di materiale sanitario. Oltre a costituire un dramma in perdita di vite umane e un grave danno eco nomico per il Paese, questa condi zione ha permesso di evidenziare varie lacune del SSN, alcune già note, altre meno, tutte ritenute ora da colmare il prima possibile, così da poter gestire meglio in futuro non solo situazioni di emergenza ma anche la normale erogazione dei servizi. Su questi aspetti abbiamo sentito l’opinione di uno dei mas simi esperti del settore, Walter Ric ciardi, professore ordinario di Igiene

e Medicina Preventiva all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, nominato quest’anno consigliere del ministro della Salute Roberto Spe

ranza per l’emergenza Covid-19 e rappresentante italiano presso il consiglio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

S S CENARI VIII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

L’emergenza COVID-19 sta evidenziando i punti di forza del nostro SSN ma anche i suoi elementi di criticità. Quali sono le sue considerazioni al proposito?

Direi che i punti di forza sono rap presentati indubbiamente dalle persone. Nel senso che il personale ha reagito a volte in maniera quasi eroica, soprattutto negli ospedali dove si è verificata una specifica resistenza degli operatori sanitari mentre sicuramente meno efficiente, per una serie di motivi, è stata la risposta del territorio e della medi cina generale. Sotto il profilo dei punti di debolezza, sicuramente la frammentazione decisionale del nostro Paese e anche un ritardo notevole della trasformazione digi tale ci hanno reso questa lotta più difficile. Poi, naturalmente, siamo arrivati a fronteggiare l’epidemia in una condizione di debolezza, soprattutto in alcune Regioni, legata ad anni di sottofinanziamento. Devo dire che dal punto di vista finanzia rio è stato fatto un recupero note vole in quanto il Ministro è riuscito a recuperare risorse importanti e altre ne recupererà nel prossimo decreto. Però questo sicuramente non risolverà i problemi nell’arco di giorni o settimane. Ci sarà bisogno di una lunga attività di accurati inve stimenti e di riorganizzazione che vadano proprio a rafforzare i punti di forza con l’inserimento di altre persone che, a loro volta, andranno a colmare i nostri punti deboli.

Quali insegnamenti si possono trarre, a livello di politica sanitaria, dall’esperienza della pandemia da SARS-Cov-2?  Un servizio sanitario moderno - che naturalmente regga di fronte a un evento di questo tipo ma anche in generale della gestione soprattutto della cronicità e della tutela delle fasce più vulnerabili - è un servizio basato su tre perni, ospedale e medi cina territoriale, distinta in medicina di famiglia e medicina distrettuale, i

quali sono tutti Indispensabili: se ce n’è soltanto uno o due, il servizio è monco come è accaduto in alcune Regioni. Per esempio, se il servi zio è incentrato soltanto sul perno ospedaliero è chiaro che la man cata organizzazione della medicina generale e le carenze della medicina territoriale tra sanità pubblica e pre venzione emergono in pieno. Non è un caso che questo si è verificato in Regioni che questi due perni li ave vano molto deboli. In realtà però non si può dire che ci sia alcuna regione ottimale sotto questo punto di vista e la riorganizzazione sarà proprio nel far sì che questi tre perni miglio rino: naturalmente quello principale, l’ospedale, deve rimanere più svilup pato ed efficiente ma anche gli altri due devono crescere, la medicina generale con una migliore organiz zazione e probabilmente anche con un cambiamento di assetto giuridico e contrattuale, e la sanità pubblica territoriale con maggiori investi menti.

Come dovrebbe cambiare, rispetto ad ora, l’organizzazione dei servizi sanitari tra ospedale e territorio nella gestione dei pazienti? Le strutture territoriali della medi cina generale e la medicina distret tuale – quella dei dipartimenti di prevenzione – devono essere ben raccordate. Il problema è soprat tutto quello dei medici di medicina

generale che, in questo momento, hanno un inquadramento da liberi professionisti con una convenzione. È chiaro che questo tipo di inqua dramento contrasta completamente a meno che non vengano fatte azioni sulla base della volontarietà e dell’individualità. Quello attuale, inoltre, non è un assetto che risolve i problemi epidemiologici ma nean che i problemi economici perché il Paese uscirà da questa situazione notevolmente impoverito e si sa molto bene che impoverimento e malattie sono strettamente colle gate. Quindi per fronteggiare questa sfida c’è bisogno di un cambio radicale ovvero bisogna cogliere l’opportunità per far sì che gli altri due perni vengano ristrutturati in maniera forte. E poi occorre attuare una forte integrazione sociosanita ria, che attualmente manca come si è visto, per esempio, nel caso delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). In queste strutture si è assi stito a casi per certi versi sconcer tanti, con strutture completamente prive di qualsiasi correlazione con la Sanità, molto spesso gestite da pri vati, frequentemente gestite male, dove non a caso si è concentrata la metà dei morti che abbiamo avuto in questo Paese. L’integrazione tra ospedale e territorio e l’integrazione tra sociale e sanitario sono sfide non facili da vincere perché necessitano di visione, volontà politica, leader ship e capacità manageriali. Però

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sono l’unica possibilità che abbiamo per risolvere stabilmente i problemi e dare risposte efficienti ai cittadini.

Al di là dell’emergenza

Covid-19, da anni il problema delle infezioni nosocomiali è rilevante in Italia. A tale proposito, ritiene che potrebbe essere utile, nell’ambito di un ospedale generale, rivedere l’organizzazione di chi opera nei reparti di infettivologia, che a volte lamentano di sentirsi relegati?

Non c’è dubbio che l’Italia da questo punto di vista è un anello debole dell’Unione Europea, tanto è vero che i dati sulle infezioni ospeda liere e sull’antibiotico resistenza ci relegano sempre all’ultimo posto rispetto agli altri Paesi più virtuosi del Nord. Questo deriva essenzial mente da una mancanza - che noi sempre abbiamo - di cultura della prevenzione del rischio biologico. Non è tanto un fatto di relegare l’infettivologia ma di mancanza di capacità di aggregare vari termini che sono naturalmente l’infettivo logia ma anche l’igiene, la micro biologia oltre che, naturalmente, la direzione sanitaria e altri servizi importanti come l’ingegneria clinica. Questo raccordo è molto raro negli ospedali italiani e il rischio infettivo/ biologico viene visto come uno dei vari rischi mentre invece sta diven tando il rischio principale dell’o spedale. Questo, quindi, dovrebbe portarci non solo a una radicale rior ganizzazione del modo di affrontare il problema ma soprattutto a una maggiore attenzione e focalizza zione sul problema. I comitati che si occupano di infezioni ospedaliere dovrebbero essere sempre attivi in tutti gli ospedali italiani mentre mi risulta che solo a volte lo siano, in altri casi non lo sono oppure sono attivi solo sulla carta. È quindi chiaro che alla fine noi siamo un Paese che ha un tasso di infezioni ospedaliere e di antibiotico resistenza molto alto,

estremamente distante rispetto per esempio a quello dell’Olanda o dei Paesi Scandinavi. Non si tratta però di una questione di capacità profes sionale ma proprio di attenzione.

La possibilità di una lungodegenza per la riabilitazione respiratoria nei pazienti che hanno superato la fase più critica potrebbe portare alla re-istituzione dei “sanatori”, riconvertiti alla fine degli anni Settanta in reparti di infettivologia?

La possibilità di un recupero di quel tipo di struttura non è esclusa ma va analizzata in funzione dello studio di questi pazienti. I clinici ci rendono noto che questi pazienti, anche quando guariscono dal Covid19, hanno dei residuati importanti in termini clinici, che peraltro non sono soltanto respiratori. Quindi sicuramente ha un senso guardare al recupero a lungo termine di questi pazienti in maniera olistica, ovvero nell’accezione generale del recu pero. Se poi questo corrisponda alla riapertura di strutture specifiche, questo è ancora presto per dirlo.

In ultima analisi, qual è la sua visione di una Sanità ideale per il nostro Paese?

Una Sanità ideale per l’Italia – cioè ritagliata sulle caratteristiche del nostro Paese – la vedo con uno Stato centrale forte dal punto di vista tecnico-scientifico, quindi dotato di agenzie e tecnostrutture

molto robuste che analizzino i pro blemi e diano soluzioni ai decisori, i quali naturalmente devono essere quanto più vicini alla popolazionequindi a livello regionale, provinciale e comunale. Il livello locale, cioè, è importante. Però quello che stiamo vedendo è come una Sanità strut turata nel modo attuale presenti gli aspetti peggiori sia del centralismo che della decentralizzazione. Per questo dovremmo cercare un nuovo modello che ottimizzi la centralità per quanto riguarda il supporto tec nico-scientifico, la programmazione, il finanziamento e il controllo. Per quanto riguarda l’erogazione, sicura mente è adeguato il livello regionale e locale, però con un raccordo strut turato: non ci può essere cioè questo tipo di asimmetria così forte che in tempi di pace produce “solo” disu guaglianze – ma disuguaglianze ecla tanti che significano diversa durata della vita e diversa qualità della vita – e in tempi di necessità e di guerra (come quella alla pandemia) produce morti e feriti, nel senso che causa una permeabilità al virus e un ritardo nelle decisioni che alla fine costano vite. Quindi questa è la Sanità ideale che chiaramente, nel nostro Paese, necessita di un cambiamento della Costituzione e di volontà politica nel realizzarlo. Speriamo che questa esperienza che ha evidenziato tutta una serie di aspetti negativi ci possa indurre a cambiare.

Intervista realizzata in collaborazione con la testata Progettare per la Sanità (Quine-Edra)

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Il CONTAGIO da COVID nelle strutture residenziali e sociosanitarie italiane

I dati dell’epidemia presentati in una ricerca specifica, utile per aiutare a monitorare la situazione e adottare eventuali strategie di rafforzamento dei programmi di prevenzione

a cura di Simone Ciapparelli

L’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, ha avviato, a par tire dal 24 marzo, una survey sul contagio da Covid nelle RSA. L’in dagine si è svolta mediante la com pilazione di un questionario online, finalizzato ad acquisire informazioni relativamente alla gestione di casi di contagio sospetti e/o confermati, e tutti i dati presenti nel report sono

riportati dai referenti delle RSA su base volontaria. In questa tipologia di studi esiste un bias di risposta e probabilmente le strutture in una situazione più critica non parteci pano a queste iniziative. La ricerca ha coinvolto 3292 RSA (96% del totale) distribuite in modo rappre sentativo in tutto il territorio nazio nale. Al 5 maggio, hanno risposto al questionario 1356 strutture (41,3% delle strutture contattate), e la mag gior parte dei questionari compilati provengono da Lombardia, Piemonte,

Toscana, Veneto, ed Emilia Romagna. Il tasso di risposta è stato caratteriz zato da un’ampia variabilità regionale, che va dallo 0% di Basilicata e Valle

D’Aosta, a oltre il 50%: questa varia bilità è dovuta anche al numero asso luto di strutture presenti nelle regioni. E’ stato riscontrato che nel riportare i decessi riferiti a persone con sintomi simil-influenzali, così come anche per le ospedalizzazioni, non tutti i compi latori hanno seguito lo stesso criterio: alcuni hanno riportato fra le persone con sintomi anche i casi positivi

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confermati dal tampone ed altri no, considerandole due categorie mutua mente esclusive. Si è quindi deciso di fornire il dato separatamente per le persone positive e per le persone con sintomi, così come riportato dai referenti, e non cumularlo.

I DATI DELLA RICERCA

Gli operatori sanitari e di assistenza in attività nella struttura sono in media 2,5 medici, 8,5 infermieri e 31,7 OSS per ognuna. Circa l’11% delle strutture ha dichiarato di

non avere medici in attività nella struttura fra le figure professionali coinvolte nell’assistenza. Complessi vamente, considerando le tre figure professionali, sono presenti media mente 42,4 operatori per struttura. Sono stati riportati in media 74,8 posti letto per struttura, con un range da 8 a 667 posti letto. Considerando il numero medio di posti letto per operatore, si osserva un rapporto di 2 posti letto per ogni operatore. Le 1356 strutture intervistate hanno riportato un totale di 97521 resi

denti alla data del 1° febbraio 2020, con una media di 72 residenti per struttura. Considerando qualunque causa di morte, in totale 9154 resi denti sono deceduti dal 1° febbraio alla data della compilazione del que stionario (26 marzo-5 maggio). La percentuale maggiore di decessi, sul totale delle morti riportate, è stata registrata in Lombardia (41,4%), Pie monte (18,1%) e Veneto (12,4%). Il tasso di mortalità, calcolato come numero di deceduti sul totale dei residenti, è pari al 9,1%.

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Nel totale dei 9154 soggetti dece duti, 680 erano risultati positivi al tampone e 3092 avevano presentato sintomi simil-influenzali. Il 7,4% del totale dei decessi ha quindi inte ressato residenti con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 e il 33,8% ha interessato residenti con mani festazioni simil-influenzali. Il tasso di mortalità fra i residenti conside rando i decessi di persone risultate positive è dello 0,7 per 100 resi denti. Questo valore incrementa fino al 2,7% nella provincia auto noma di Trento. Il tasso di mortalità considerando i decessi di residenti con sintomi simil-influenzali, è del 3,1%, ma incrementa fino al 6,5% in Lombardia. Questi dati risentono delle politiche adottate da ciascuna Regione, e a volte da ciascuna ASL, sull’indicazione ad eseguire i tam poni.

Nel periodo considerato, 5292 persone residenti nelle 1342 RSA rispondenti sono state ospeda lizzate, con una media di circa 4 ospedalizzazioni per struttura. Per ospedalizzazione si intendono tutti i ricoveri di almeno un giorno, effet tuati per qualsiasi causa. Complessi vamente, il 18,2% degli ospedalizzati era Covid-19 positivo e il 38,2 pre sentava sintomi simil-influenzali,

Figura 7. Numero totale dei decessi nelle RSA dal 1°febbraio, per regione

Figura 8. Numero dei decessi di residenti Covid-19 positivi (conferma da tampone) e con sintomi simil-influenzali, per regione

respiratori oppure polmonite. Anche questi dati risentono delle diverse politiche regionali nell’eseguire i tamponi.

Figura 9. Numero di residenti ospedalizzati Covid-19 positivi (conferma da tampone) e con sintomi simil-influenzali, per regione

In tutte le regioni italiane vi sono RSA con residenti positivi al Covid19, con maggiore frequenza in Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte. L’informa zione sui residenti attualmente pre senti con sintomi simil-influenzali è stata inserita successivamente, al secondo invio del questionario, pertanto è riferita a 1088 strutture. Nella figura che segue è stato ripor tato il numero di residenti presenti al momento della risposta, sia i Covid positivi che coloro che pre sentavano sintomi simil-influenzali.

S I NDA g INE XIV DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE

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È stato chiesto alle strutture quali sono state le principali difficoltà che hanno dovuto affrontare nel corso dell’epidemia di coronavirus. Delle 1259 strutture che hanno risposto alla domanda, 972 (77,2%) hanno riportato la mancanza di Dispositivi di Protezione Individuale, mentre 263 (20,9%) hanno riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione. Inoltre, 123 (9,8%) strutture segnalano una man canza di farmaci, 425 (33,8%) l’as senza di personale sanitario e 157 (12,5%) difficoltà nel trasferire i resi denti affetti da Covid-19 in strutture ospedaliere. Infine, 330 strutture (26,2%) dichiarano di avere difficoltà nell’isolamento dei residenti affetti da Covid-19 e 282 hanno indicato l’impossibilità nel far eseguire i tam poni. Questa opzione di risposta è stata aggiunta l’8 aprile, questo numero si riferisce quindi al 52,1% delle strutture che hanno risposto alla domanda.

Tra il 23 febbraio e il 9 marzo, l’88,8% delle strutture ha vietato le visite di familiari/badanti ai ricoverati. Le eccezioni al divieto di visita, prin cipalmente solo in caso di grave peggioramento delle condizioni di salute del residente o in fase termi nale.

Per quanto riguarda i contagi che hanno colpito il personale, 278 strutture (21,1%) hanno dichiarato

una positività per SARS-CoV-2. Le regioni che presentano una fre quenza più alta di strutture con personale riscontrato positivo sono la provincia autonoma di Bolzano (50,0%) e di Trento (46,7%) seguite dalla Lombardia (40,0%), Piemonte (25,0%), Marche (23,5%), Emilia Romagna (18,1%), Veneto (16,6%). Questa variabile risente delle poli tiche adottate da ciascuna Regione nell’esecuzione dei tamponi. Il 92,9% delle strutture ha dichiarato la presenza di un piano o di una pro cedura scritta per la gestione del residente con Covid-19 sospetto o confermato, mentre il 7,1% ha dichiarato di non averne. Inoltre, il 59,4% ha affermato di non aver rice vuto una consulenza ad hoc per la gestione clinica e/o di prevenzione e controllo per il Covid. La gestione del residente con Covid-19,

sospetto o confermato, è affidata nel 41,2% delle strutture al perso nale medico presente, nel 18,4% dal personale medico insieme al Medico di Medicina Generale, e nel 26,6% esclusivamente da quest’ultimo.

Per il 10,4% delle strutture vengono coinvolti anche consulenti esterni.

Per quanto riguarda la possibilità di isolare i residenti con infezione confermata o sospetta, Un totale di 650 RSA (48,1%) ha dichiarato di poter disporre di una stanza singola, mentre il 30,7% delle strutture ha la possibilità di isolare raggruppando i pazienti. L’8,1% delle Residenze adotta una forma di isolamento differente dalle opzioni specificate, mentre l’8%, ovvero 104 strutture, dichiara di non avere la possibilità di isolare i pazienti.

Il 64,9% delle RSA dichiara di aver eseguito un programma di forma zione del personale sanitario spe cifico per Covid-19, anche tramite esercitazioni pratiche, mentre il 35,1% afferma di non averlo fatto.

Il 93,3% afferma di aver eseguito un programma di formazione del per sonale sanitario sull’uso dei DPI. La temperatura corporea dei residenti e del personale viene misurata due volte al giorno dal 79% delle strut ture, le rimanenti effettuano le misu razioni meno di due volte al giorno.

Fonte: Istituto Superiore di Sanità, Survey nazionale sul contagio Covid-19 delle strutture residenziali e sociosanitarie

Figura 11. Principali difficoltà riscontrate
Figura 10b. Numero totale di residenti Covid-19 positivi e con sintomi influenzali/ polmonite per regione (analisi su 1088 RSA)
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La FRAGILITÀ del servizio sanitario

“I

sistemi sanitari occidentali sono stati costruiti attorno al concetto di assistenza centrata sul paziente, ma un’epidemia richiede un cam biamento di prospettiva verso un concetto di assistenza centrata sulla comu nità.” (i medici dell’ospedale di Bergamo in un articolo scritto per il New England Journal of Medicine)

Questo è ancora più vero per il modello socio sanitario delle Lombardia, prevalentemente ospedale-centrico, che ha dimostrato le sue drammatiche fragilità. Se si riflette sulle indica zioni date dalla Regione emerge come il socio sanitario (RSA) e il territorio siano stati letti esclusivamente in funzione di “supporto” all’o spedale. L’obiettivo era inevitabilmente quello di non congestionare le terapie intensive, ma nessuna riflessione è stata fatta su quanto suc cedeva nel frattempo sul territorio.

Una sanità interpretata come prestazione da acquistare e non come bene pubblico da garan tire ha, di fatto, creato un’organizzazione monca in cui il sociosanitario, l’igiene, la sanità pub blica e la medicina territoriale hanno sofferto drammaticamente. Sarà necessario anche capire se la suddivisione delle competenze e delle risorse tra ATS – dove sono collocati i Diparti mento di igiene e prevenzione, delle cure pri marie e di Programmazione per l’Integrazione Sociosanitaria con quella Sanitarie con quelle Sociali (PIPSS) – e le ASST sia funzionale, con siderata anche la vastità delle aree territoriali che sovraintendono, che probabilmente non ha favorito un monitoraggio puntuale della situa zione pandemica.

Al di là dei dati emersi dalla ricerca dell’Isti tuto Superiore di Sanità, i racconti drammatici degli operatori riferiscono che le RSA hanno vissuto con una sostanziale mancanza di pre

sidi di protezione individuale. Anche le strut ture che hanno provato ad approvvigionarsi hanno avuto il blocco delle forniture perché tutte erano precettate dalla Protezione civile per gli ospedali. Alla richiesta di poter fare i tamponi alle persone sospette Covid-19, le ATS rispondevano che non era prevista per queste strutture l’effettuazione dei tamponi. Il 112 si rifiutava di trasferire i pazienti sospetti Covid19 con sintomatologia grave nelle rianimazioni ospedaliere, come da indicazione regionale, per evitare di congestionare ulteriormente le terapie intensive. Purtroppo, nella realtà hanno trovato applicazione le “Raccomandazioni di etica cli nica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezio nali di squilibrio tra necessità e risorse dispo nibili” secondo le quali nella sostanza, come denuncia Luca Degani, responsabile UNEBA Lombardia, gli anziani ospiti in RSA non veni vano e non vengono ricoverati in rianimazione. Al di là della doverosa ricerca di eventuali responsabilità di questa situazione, doverosa per le migliaia di persone che sono morte, abbiamo tutti tanto su cui riflettere e tanto su cui lavorare per mettere al più presto in sicu rezza le strutture sociosanitarie, per non tro varci più impreparati a questi eventi. Gratitudine è dovuta a tutti gli operatori socio sanitari, a partire da chi fa le pulizie, i cuochi, i manutentori e gli operai, gli ASA, gli OSS, gli infermieri, gli animatori, gli educatori, i terapi sti occupazionali, i medici, gli amministrativi, i religiosi, i coordinatori di struttura e di nucleo, i responsabili sanitari e i direttori che in questa emergenza hanno messo al centro la persona, la persona più fragile.

Fonte: LombardiaSociale.it

S I NDA g INE XVIII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA
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Monitoraggio e tracciamento delle infezioni da COVID

Le residenze sanitarie assistenziali sono state colpite in maniera drammatica dalla pandemia: adeguate strategie di rilevamento e raccolta dati diventano fondamentali per l’immediato futuro

a cura di Simone Ciapparelli

Le elevate morbilità e mor talità da Covid-19 osser vate nelle RSA in varie parti del mondo rendono necessaria una grande attenzione, per quanto riguarda il presente e il futuro, alla preven zione e al controllo di questo virus in tali strutture. Infatti, i dati dimo strano come persone con più di 65 anni di età, specialmente se con comorbilità, hanno una probabilità molto superiore rispetto alle fasce più giovani di sviluppare compli canze da Covid gravi o mortali. Un ambiente chiuso, come quello che

caratterizza le RSA, e che contiene molte persone fragili e vulnerabili dal punto di vista immunitario facilita la diffusione di malattie respiratorie, come ad esempio l’in fluenza, che in questo contesto è caratterizzata da elevata morbilità e mortalità. Questi focolai inte ressano anche tipologie di RSA specializzate nella riabilitazione o nella cura di persone con disabilità fisiche o mentali, nonostante l’età degli ospiti di queste strutture sia solitamente inferiore. Un fattore che può aver contribu ito all’elevata diffusione del Covid

in queste strutture è il contatto tra pazienti e personale infetto, in stadio sia sintomatico che asinto matico. Altri fattori sospetti sono la mancanza di DPI, la non effet tuazione dei test o la loro effettua zione solo su soggetti sintomatici. Un numero insufficiente di test può aver contribuito a sottostimare il numero di casi in ambito RSA, e l’alta percentuale di pazienti affetti da malattie neurologiche come la demenza porta ad una difficile individuazione dei sintomi, che diventano evidenti solo quando le condizioni di salute peggiorano.

S L INEE gUIDA XX DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

Covid nelle RSA: i dati europei Un grande numero di RSA in europa e nel mondo è stato oggetto di focolai con elevati gradi di morbilità e morta lità, oltre che da un’alta percentuale di assenteismo da parte dei dipendenti.

Le dinamiche di trasmissioni del Covid, unite ad una scarsa disponibilità di test, hanno consentito al virus di dif fondersi molto rapidamente entro e tra le strutture.

In Inghilterra le statistiche mostrano come il 25% delle morti avvenute in RSA tra il 18 dicembre 2019 e il 9 maggio 2020 sia legato al Covid-19. In Spagna, all’11 maggio, questa percen tuale è del 66% rispetto alle morti totali.

La Germania ha denunciato 22.071 casi relativi a istituti per anziani, disabili, senzatetto e migranti. Di questi, 8.536 casi hanno interessato i dipendenti e 14.740 i residenti. Il 20% dei residenti contagiati non è sopravvissuto, rappre sentando il 37% delle morti da Covid complessive in Germania.

In Francia, tra il 1 marzo e l’11 maggio, 7.469 strutture hanno riportato casi, il 66% dei quali in strutture per anziani. Dei 73.435 casi tra i residenti, tra confermati e probabili, il 17% ha avuto esito fatale. Inoltre, sono stati registrati 39.294 casi tra i dipendenti.

Prima di questa pandemia, la maggior parte dei Paesi europei non aveva svi luppato sistemi di sorveglianza adatti ad arginarla, sistemi che permettano di monitorare le malattie respiratorie e assicurino una comunicazione tempe stiva alle autorità, in modo da pianifi care eventuali interventi.

STRATEGIE DI MONITORAGGIO DELLE INFEZIONI DA COVID

È quindi necessario implementare dei sistemi di monitoraggio a livello locale e nazionale, con i seguenti obiettivi:

■ Individuare tempestivamente i soggetti infetti all’interno della struttura, per adottare corrette misure di prevenzione e limitare la portata del contagio

■ Monitorare la proporzione e il numero totale degli infetti, in modo da tracciare un quadro preciso della situazione epidemiologica

■ Monitorare l’incidenza del virus a seconda della posizione geogra fica delle diverse strutture, per pianificare misure di prevenzione e controllo

La metodologia principale per l’identificazione tempestiva dei casi consiste nel monitorare siste maticamente gli ospiti e lo staff. I test andrebbero effettuati almeno una volta al giorno, e i parame tri da testare sono la saturazione di ossigeno nel sangue (che non deve essere inferiore al 95%), e la frequenza respiratoria, che non

dovrebbe essere superiore ai 25 respiri al minuto, oltre ovviamente alla temperatura corporea.

In base ai risultati ottenuti, biso gnerà registrare su un apposito registro le persone che sono state eventualmente sottoposte a tam pone, isolate a causa di sintomi Covid compatibili o hanno richiesto l’adozione di qualunque altra misura di prevenzione non standard.

Se un individuo mostra sintomi com patibili con il Covid-19, deve essere assolutamente isolato e sottopo sto a tampone il prima possibile.

Quando all’interno della struttura

06/2020 | DIMENSIONE PULITO XXI

viene confermato un primo caso, sarebbe opportuno sottoporre a test ogni singolo membro dei residenti e dello staff, inclusi coloro che non hanno sintomi.

Inoltre, sempre se all’interno della struttura sono stati registrati dei casi, è opportuno effettuare tamponi post-mortem su even tuali ospiti deceduti. Una volta individuato un caso sospetto, è necessario informare le autorità locali.

Le misure di prevenzione e controllo appli cabili si basano quindi su una rapida iden tificazione, controlli amministrativi, misure di protezione ambientali e individuali in accordo con le linee guida emesse dalle autorità nazionali. In aree particolarmente a rischio contagio, si raccomanda al per sonale di usare sempre mascherine chi rurgiche o FFP2 quando si ha a che fare con gli ospiti. Si può inoltre considerare la possibilità di vietare l’accesso ai visitatori per un certo periodo di tempo.

Si consiglia di sottoporre a tampone anche il personale, meglio se a cadenza setti manale o bisettimanale, a seconda delle risorse a disposizione. Questo consente di escludere la possibilità di infezioni asin tomatiche, e pianificare la temporanea esclusione dal lavoro dei dipendenti infetti.

In ogni caso, I membri del personale che manifestano sintomi riconducibili al Covid non devono presentarsi al lavoro, e avvi sare tempestivamente la struttura presso la quale lavorano.

I visitatori, se autorizzati a entrare all’interno dell’edificio, devono indossare mascherine e mantenere una distanza fisica di 2 metri,

oltre a rispettare scrupolose norme igieni che. Visitatori che manifestano sintomi da infezione respiratoria non devono entrare all’interno della struttura.

Tutte le strutture dove membri dello staff sono risultati positivi devono essere sotto poste alle misure di prevenzione previste dalle autorità locali.

RACCOLTA DEI DATI

La direzione della RSA dovrebbe nomi nare dei membri dello staff incaricati di individuare eventuali sintomi sospetti negli ospiti e nel personale, ed eventualmente comunicarli alle autorità. I dati possono essere riportati giornalmente, settima nalmente o mensilmente, a seconda della situazione epidemiologica nell’area interes sata. Dopo la conferma di una positività, i report vanno inoltrati alle autorità su base giornaliera: quando viene individuato un caso sospetto, è necessario avvisare subito le autorità e, nel caso di confermata posi tività, iniziare a passare i dati con cadenza giornaliera. Questa cadenza va mantenuta fino alla risoluzione dell’ultimo caso, in seguito bisogna concordare con le auto rità quando interromperla. Resta comun que necessario effettuare regolarmente screening di laboratorio per monitorare eventuali nuovi casi., Per quanto riguarda le strutture senza casi registrati, andrebbe comunque mantenuta la cadenza settima nale e mensile.

Si suggerisce di effettuare la raccolta dei dati per via elettronica, usando piatta forme online dedicate. Lo sviluppo di un

Tab. 1 - Tipologie di test a seconda della tipologia di scenario SCENARIO

Nessun caso

TEST DI LABORATORIO SU OSPITI

Area colpita: test casuali, a seconda della quantità effettuabile

≥1 caso sospetto Il prima possibile, testare tutti i casi sospetti

≥1 caso confermato

Test di tutti gli ospiti inclusi i deceduti

TEST DI LABORATORIO SU STAFF

Area colpita: valutare esami su tutto lo staff a cadenza settimanale/bisettimanale

Il prima possibile, testare tutti i casi sospetti

Test per tutto lo staff, a cadenza settimanale/ bisettimanale

Fonte: ECDC, Surveillance Of Covid-19 At Long-Term Care Facilities In The EEU/EEA

COMUNICAZIONE ALLE AUTORITÀ LOCALI

Area colpita: settimanalmente o mensilmente

Area non colpita: mensilmente

Area colpita:giornalmente

Area non colpita: settimanalmente

Giornalmente

S L INEE gUIDA XXII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

sistema elettronico è cruciale, ma la sua mancanza o eventuali ritardi nella sua realizzazione non devono essere un ostacolo a un inizio tem pestivo dei monitoraggi.

Il team incaricato della raccolta dei dati dovrebbe riportare dei dati addizionali che consentano alle autorità di effettuare un’investiga zione efficiente, minimizzando le conseguenze di un possibile foco laio:

■ descrizione delle attività di staff e visitatori, riportando le aree che sono state visitate, la durata della visita

■ recapito dei visitatori

■ elenco delle procedure di qua rantena adottate

■ descrizione dei regimi di pulizia e smaltimento rifiuti

■ quantità di DPI e attrezzature per la pulizia a disposizione

I dati raccolti dovrebbero com prendere come minimo il numero totale dei residenti e dei dipen denti che sono stati nella struttura nei precedenti 7 giorni e il numero di casi possibili, probabili e confer mati presenti tra essi. Può essere

utile anche una raccolta dati rela tiva all’assenteismo e all’assenza di personale a causa di sintomi da infezione respiratoria.

Una volta ricevuti i dati, le autorità locali li dovrebbero inviare settima nalmente alle autorità regionali e nazionali. Queste ultime sono invi tate a condividere, su base volonta ria, questi dati con l’ECDC, che potrà così effettuare una stima dal punto di vista geografico sulla situazione Covid-19 nelle RSA delle diverse nazioni, valutando la proporzione delle strutture colpite e i cambia menti avvenuti nel corso dei mesi.

Per consentire un’adeguata strate gia di sorveglianza, i dati raccolti a livello regionale e nazionale dovreb bero riguardare:

■ le misure di prevenzione e con trollo applicate

■ il numero e la proporzione delle RSA colpite a livello regionale e nazionale

■ cambiamenti nella distribuzione dal punto di vista geografico delle strutture colpite

■ numero e proporzione dei casi sospetti e confermati tra ospiti e dipendenti

■ numero e proporzione delle morti sospette e confermate a causa del Covid tra gli ospiti

SICUREZZA DEL PERSONALE

Garantire la salute e la sicurezza del personale è un aspetto fonda mentale per mantenere dei livelli di cura e attenzione elevati e pre venire la diffusione del virus. Le misure anti Covid che è necessario adottare possono significare per il personale ulteriore stress fisico e mentale, un incremento dell’orario lavorativo e aggiunta di compiti amministrativi. Andranno quindi predisposte valutazioni del rischio lavorativo, in accordo con la legi slazione nazionale.

I dipendenti dovranno essere ade guatamente formati per verificare la loro preparazione nell’eseguire i rilevamenti dei parametri preceden temente elencati, e nel raccogliere e riportare i dati.

Fonte: ECDC, Surveillance Of Covid-19 At LongTerm Care Facilities In The EEU/EEA

06/2020 | DIMENSIONE PULITO XXIII

Procedure per la DISINFEZIONE di ambienti sanitari

Il virus SARS-CoV-2 è stato rilevato nelle secrezioni respiratorie e nelle feci. L’RNA virale è stato rilevato anche nel sangue ma non ci sono prove che il virus possa essere trasmesso attraverso il sangue. Il contatto con fomiti contaminate a causa della persistenza del virus sulle superfici è invece un’altra via implicata nella trasmissione

a cura di Cristina Cardinali

Pubblicazioni recenti hanno valutato la soprav vivenza di SARS-CoV-2 su diverse superfici. La stabilità ambientale di SARS-CoV-2 è fino a tre ore nell’a

ria, fino a quattro ore su rame, fino a 24 ore su cartone e fino a 2-3 giorni su plastica e acciaio inos sidabile, sebbene con titoli signi ficativamente diminuiti. Inoltre, sono stati rilevati diversi livelli di

contaminazione ambientale nelle stanze dei pazienti COVID-19, che vanno da 1 su 13 a 13 su 15 cam pioni risultati positivi prima della pulizia. Nessun campione d’aria è risultato positivo in questi studi,

S SANIFICAZIONE XXIV DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

solo un campione proveniente da un’u scita di scarico dell’aria. indicando che le particelle di virus possono essere spostate dall’aria e depositarsi su superfici. In uno studio sulla contaminazione ambientale in un ospedale cinese durante l’epidemia di COVID-19, SARS-CoV-2 è stato rile vato in campioni ambientali di unità di terapia intensiva, reparto di isolamento ostetrico e reparto di isolamento. È stato anche rilevato SARS-CoV-2 su oggetti come le stampanti self-service utilizzate dai pazienti per auto-stampare i risultati dei loro esami, tastiere desktop e mani glie delle porte. Il virus è stato rilevato più comunemente sui guanti (15,4% dei cam pioni) e raramente sulla protezione degli occhi (1,7%). Queste ricerche mostrano la presenza di SARS-CoV-2 nell’ambiente di un paziente COVID-19 e rafforzano la convinzione che i fomiti abbiano un ruolo nella trasmissione; tuttavia, l’importanza di questa via di trasmissione rispetto all’e sposizione diretta alle goccioline respira torie non è ancora chiara.

DISINFETTANTI

I disinfettanti sono classificati come biocidi e sono regolati dal regolamento sui biocidi (BPR) (UE) N. 528/2012 per garantire che i rischi siano adeguatamente valutati prima di essere immessi sul mercato. In generale, i disinfettanti a base di alcol (etanolo, 2-pro panolo, 1_propanolo) hanno dimostrato di ridurre significativamente l’infettività di virus avvolti come SARS-CoV-2, in concen trazioni del 70-80% con tempo di esposi zione di un minuto. Tuttavia, l’etanolo non è stato ancora approvato ai sensi del BPR, quindi i biocidi a base di etanolo non sono autorizzati, ma sono disponibili in base a misure transitorie. La maggior parte degli Stati membri non ha un sistema di autoriz zazione o registrazione per i prodotti in base a misure transitorie e, pertanto, non hanno un panoramica esaustiva dei prodotti disin fettanti sul loro mercato. I biocidi con atti vità virucida e autorizzati ai sensi del BPR sono efficaci contro SARS-CoV-2 coronavi rus. Questo vale anche per i prodotti usati come disinfettanti igienici per mani e pelle, che dichiarano di avere limitata attività viru cida o attività solo contro i virus avvolti. Per ulteriori informazioni e per un elenco di pro dotti disinfettanti autorizzati, visitare il sito internet dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA).

PROCEDURE DI PULIZIA PER LE STRUTTURE SANITARIE DOPO LA GESTIONE DI UN CASO SOSPETTO O CONFERMATO DI COVID-19

Aree di intervento sanitario (stanze dei pazienti, aree di attesa, sale per le proce dure, sale di rianimazione) in cui il caso sospetto o confermato di COVID-19 è stato valutato o ricoverato in ospedale deve prima essere ben ventilato. Gli ambienti in cui sono state eseguite le procedure di generazione di aerosol (AGP) (ventilazione sacca-valvola, intu bazione, somministrazione di medicinali nebulizzati, broncoscopia, ecc.) devono essere ventilati con aria fresca per 1-3 ore prima della pulizia e che si possano ammettere nuovi pazienti. Negli edifici in cui le finestre non si aprono e il sistema di ventilazione funziona in un circuito chiuso, dovrebbe essere utilizzata per l’aria riciclata la filtrazione HEPA (High Efficiency Particulate Air filter). Altre opzioni possono includere, dopo la con sulenza di un ingegnere esperto: posizio nare filtri HEPA temporanei sulle prese d’aria e sugli scarichi nelle sale che ospi tano pazienti COVID-19 o che utilizzano un sistema portatile di filtrazione dell’aria HEPA inserito nelle immediate vicinanze di dove si trovava il paziente. Dopo la ventilazione, le aree sopra men zionate devono essere accuratamente pulite con un detergente neutro, a cui segue una decontaminazione delle super fici con un disinfettante efficace contro i virus. Diversi prodotti con attività viru cida sono autorizzati nei mercati nazionali e possono essere utilizzati seguendo le istruzioni del produttore. In alternativa, si consiglia l’ipoclorito di sodio allo 0,05% (NaClO)1 (diluizione 1: 100, se si usa can deggina per uso domestico, che di solito si trova a una concentrazione iniziale del 5%). Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, i pro dotti a base di etanolo (almeno il 70%) possono essere utilizzati per la deconta minazione dopo la pulizia con un deter gente neutro.

La pulizia di servizi igienici, lavandini del bagno e servizi sanitari deve essere ese guita con cura, evitando schizzi. La disinfe zione dovrebbe seguire la normale pulizia, utilizzando un disinfettante efficace contro i virus o lo 0,1% di ipoclorito di sodio.

06/2020 | DIMENSIONE PULITO XXV

SPECIALE RSA

Tutti i tessuti (ad es. asciugamani, lenzuola, tende, ecc.) devono essere lavati con un ciclo di acqua calda (90°C) con detersivo per bucato normale. Se un ciclo di acqua calda non può essere utilizzato a causa delle caratteristiche del materiale, devono essere aggiunti al ciclo di lavaggio candeggina o altri prodotti per il bucato per la decontamina zione dei tessuti.

Si consiglia l’uso di attrezzature per la pulizia monouso, ma nel caso non fosse disponibile, il materiale per la pulizia (panno, spugna ecc.) deve essere collocato in una soluzione disinfettante efficace contro virus o ipoclorito di sodio allo 0,1%. Se nessuna soluzione è disponibile, il materiale deve essere scartato e non riutilizzato.

Si consiglia l’uso di attrezzature diverse per la pulizia dei diversi reparti sanitari. In caso di carenza di attrezzature per la pulizia, il pro cesso di pulizia dovrebbe iniziare dalle aree più pulite e trasferirsi nelle aree più sporche.

ll personale impegnato nella pulizia ambientale in ambito sanitario deve indossare Dispositivi di Protezione Individuale. A causa dell’attuale carenza di DPI, si consiglia di utiliz zare il seguente set minimo per la pulizia delle strutture sanitarie con taminate da SARS-CoV-2: maschera chirurgica, abito resistente all’acqua a maniche lunghe usa e getta, guanti. L’uso di un filtro facciale (FFP) classe 2 o 3 deve essere preso in conside razione quando si puliscono le strut ture in cui sono stati eseguiti AGP. Dovrebbe essere preso in conside razione anche l’uso di guanti pesanti. L’igiene delle mani deve essere eseguita ogni volta che vengono rimossi i DPI.

Il personale impegnato nella gestione dei rifiuti deve indossare i DPI. I rifiuti devono essere trattati come rifiuti clinici infettivi catego ria B (UN3291) e gestiti secondo le politiche delle strutture sanitarie e le normative locali.

PROCEDURE DI PULIZIA CONSIGLIATE PER GLI AMBIENTI SANITARI

Superficie

Detersivo neutro e disinfettante virucida, oppure 0,05% di ipoclorito di sodio, oppure etanolo al 70%

Servizi igienici

disinfettante virucida, oppure ipoclorito di sodio allo 0,1%

Tessile ciclo dell’acqua calda (90°C) e normale al detersivo per bucato alternativa: ciclo a temperatura più bassa + candeggina o altri prodotti per il bucato

Attrezzature per la pulizia

DPI per la pulizia del personale

attrezzature monouso, oppure attrezzature non-monouso disinfettate con: disinfettante virucida o 0,1% di ipoclorito di sodio

mascherina chirurgica abito monouso resistente all’acqua a maniche lunghe guanti filtro facciale (FFP) classe 2 o 3 per la pulizia di strutture in cui è stato eseguito AGP

Gestione dei rifiuti categoria di rifiuti clinici infettivi B (UN3291)

Fonte: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Disinfezione di ambienti in ambito sanitario e non sanitario impostazioni potenzialmente contaminate con SARS-CoV-2. ECDC: Stoccolma; Il 2020.

1 Si suggerisce l’uso dello 0,05% di ipoclorito di sodio nella pulizia delle superfici in ambito sanitario e non sanitario al fine di ridurre gli effetti irritanti sulle mucose.

S SANIFICAZIONE XXVI DIMENSIONE PULITO | 06/2020

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Igiene delle superfici -----------------

Sistemi e kit per verificare il livello di igiene e comprovare la pulizia di superfici e strumenti di lavoro.

Kairosafe offre una rosa di prodotti per effettuare controlli sulla presenza di residui, allergeni, carica batterica, microrganismi specifici ecc (visita www.kairosafe.it).

Bioluminometro - carica batterica

E’ uno strumentino portatile che rileva in tempo reale la contaminazione da ATP+AMP+ADP e quindi il grado di pulizia delle superfici.

Kairosafe propone il Lumitester PD-30 abbinato ai tamponi Lucipac A3.

Il test, rapido e preciso, è utilizzabile per il controllo della sanificazione in tutti gli ambiti, ad esempio sanitario, HO.RE.CA, industriale ecc.

Codice prodotto: 1402653-60486 (Lumitester) 1702671-60361 (Lucipac)

Pro-Check - residui proteici

Tamponcino che permette di verificare in modo semplice e immediato la presenza di residui proteici. Il risultato può essere valutato subito poiché il viraggio da giallo a verde chiaro indica la presenza di più di 20 µg di proteine. Il viraggio al verde scuro indica la presenza di più di 150 µg. Codice prodotto: CC-4008

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Indicazioni pratiche per controllare le infezioni da SARS-CoV-2 in ambito sanitario

Segue una selezione di “Domande e risposte su pre venzione e controllo delle infezioni per gli operatori sanitari che si occupano di pazienti con sospetto o confermato Covid-19” (documento redatto dall’Organiz zazione mondiale della Sanità).

Sono necessari ospedali specializzati o di riferimento per i pazienti con infezione sospetta o confermata SARSCoV-2 quando è necessario il ricovero?

No. Le attuali raccomandazioni dell’OMS non includono un requisito per l’uso esclusivo di ospedali spe cializzati o di riferimento per il trat tamento di pazienti con patologie respiratorie acute sospette o confer mate SARS-CoV-2. Tuttavia, i paesi o le giurisdizioni locali possono sce gliere di prendersi cura dei pazienti in tali ospedali se quelli sono rite nuti i più propensi a essere in grado di prendersi cura in sicurezza dei pazienti con sospetta o confermata infezione SARS-CoV-2 o per altri motivi clinici (ad esempio, disponi bilità di Advanced Life Support).

Indipendentemente da ciò, qualsiasi struttura sanitaria che tratta pazienti SARS-CoV-2 sospetti o confermati, dovrebbe aderire alle raccomanda zioni dell’OMS sulla prevenzione e il controllo delle infezioni per l’as sistenza sanitaria per proteggere pazienti, personale e visitatori. (Linee guida per le strategie di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) da utilizzare quando si sospetta un’in fezione con un nuovo coronavirus).

L’OMS consiglia l’uso di maschere di routine per le persone sane durante l’epidemia nCoV 2019? No. L’OMS non raccomanda agli individui asintomatici (cioè che non hanno sintomi respiratori) nella comunità di indossare maschere mediche, poiché attualmente non ci sono prove che l’uso di routine di maschere mediche da parte di soggetti sani prevenga la trasmis sione del SARS-CoV-2. Si consiglia alle maschere di essere utilizzate da persone sintomatiche nella comunità. L’uso improprio e l’a buso di maschere mediche può causare gravi problemi di carenza di scorte e mancanza di disponibi lità delle maschere per coloro che hanno effettivamente bisogno di indossarle. Nelle strutture sanitarie in cui gli operatori sanitari si pren dono direttamente cura dei pazienti sospetti o affetti da malattie respi ratorie acute, le maschere sono una parte importante del contenimento della diffusione del SARS-CoV-2 tra le persone, insieme ad altri DPI e alla corretta igiene delle mani.

Le maschere mediche monouso possono essere sterilizzate e riutilizzate?

No. Le maschere facciali usa e getta sono esclusivamente monouso. Dopo l’uso devono essere rimosse utilizzando tecni che appropriate (non toccare la parte anteriore, rimuoverle tirando da dietro le fascette elastiche o i lacci) e gettate immediatamente in un contenitore per rifiuti a rischio infettivo con un coperchio; proce dere poi all’igiene delle mani.

Quanto tempo può sopravvivere il SARS-CoV-2 su una superficie asciutta?

Al momento non ci sono dati disponibili sulla stabilità di SARSCoV-2 sulle superfici. I dati pro venienti da studi di laboratorio su SARS-CoV e MERS-CoV hanno dimostrato che la stabilità nell’am biente dipende da diversi fattori tra cui temperatura relativa, umidità e tipo di superficie. L’OMS continua a monitorare le prove esistenti su nCoV e si aggiornerà quando tali prove saranno disponibili.

S SANIFICAZIONE XXVIII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

Quali sono i disinfettanti raccomandati per la pulizia ambientale nelle strutture sanitarie o nelle case che ospitano pazienti con infezione sospetta o confermata SARS-CoV-2?

La pulizia ambientale nelle strut ture sanitarie o nelle case che ospitano pazienti con sospetta o confermata infezione dovrebbe prevedere disinfettanti attivi contro virus avvolti, come il SARS-CoV-2 e altri coronavirus. Esistono molti disinfettanti, compresi i disinfet tanti ospedalieri comunemente usati, che sono attivi contro i virus avvolti. Attualmente le raccoman dazioni dell’OMS includono l’uso di: Alcol etilico al 70% per disinfettare apparecchiature dedicate riutiliz zabili (ad es. termometri); Ipoclo rito di sodio allo 0,5% (equivalente a 5000 ppm) per la disinfezione di superfici frequentemente toccate nelle case o nelle strutture sanitarie.

Come si possono pulire lenzuola, asciugamani e vestiti sporchi dei pazienti con COVID-19?

Tutte le persone che si occupano di biancheria da letto, asciugamani e vestiti sporchi di pazienti con COVID-19 dovrebbero: 1. Indossare adeguati dispositivi di protezione individuale, tra cui guanti per uso intensivo, maschera, protezione per gli occhi (visiera/occhiali), abito a maniche lunghe, grembiule (se l’a bito non è resistente ai fluidi), stivali o scarpe chiuse prima di toccare biancheria sporca. 2. Non traspor tare mai biancheria sporca contro il corpo; posizionare la biancheria sporca in un contenitore chiara mente etichettato, a prova di per dite (ad es. sacchetto, secchio) 3. In caso di presenza di escrementi solidi sulla biancheria, come feci o vomito, raschiarli accuratamente

con un oggetto piatto e solido e metterli nella toilette designata prima di mettere la biancheria nel contenitore designato. Se il bagno non si trova nella stessa stanza del paziente, posizionare gli escrementi sporchi in un secchio coperto da smaltire nella toilette o nella latrina; 4. Lavare e disinfettare la bianche ria: si consiglia di lavare in lava trice con acqua calda (60-90°C) usando un detergente per bucato per la pulizia e la disinfezione della biancheria. Se il lavaggio in lava trice non è possibile, la biancheria può essere immersa in acqua calda e sapone in un tamburo grande, usando un bastone per mescolare, evitando schizzi. Se non è dispo nibile acqua calda, immergere la biancheria in cloro allo 0,05% per circa 30 minuti. Infine, sciacquare con acqua pulita e lasciare asciu gare completamente la biancheria alla luce del sole.

Possono essere utilizzate anche soluzioni di cloro? Le soluzioni di cloro sono for temente scoraggiate in quanto comportano un rischio maggiore di irritazione alle mani e effetti di cattiva salute derivanti dalla produzione e diluizione di solu zioni di cloro, tra cui irritazione

agli occhi e problemi respiratori. Inoltre, esiste il rischio di perdita dell’effetto antimicrobico se espo sto alla luce solare o al calore. La preparazione di soluzioni di cloro richiede un addestramento per raggiungere la dose corretta dello 0,05% con diversi livelli di candeg gina disponibili nel settore privato.

Anche se conservati in un luogo fresco e asciutto con un coperchio lontano dalla luce solare, devono essere rinnovati quotidianamente.

In confronto, la semplice soluzione di acqua saponata non presenta nessuno dei suddetti rischi e com plicazioni per la salute, inclusa la perdita dell’effetto antivirale a causa del calore o della luce solare.

L’effetto antivirale dell’acqua insaponata è dovuto alla mem brana oleosa della superficie del virus COVID che si dissolve con il sapone, uccidendo il virus.

Esiste una procedura speciale per i rifiuti prodotti dai pazienti con sospetto o confermato SARS-CoV-2?

No. I rifiuti prodotti durante l’as sistenza sanitaria o l’assistenza domiciliare dei pazienti con sospetta o confermata infezione 2019-nCoV devono essere smaltiti come rifiuti a rischio infettivo.

S SANIFICAZIONE XXX DIMENSIONE PULITO | 06/2020

Lavaggio e disinfezione PAVIMENTI

Taxon propone una linea completa di attrezzature per il lavaggio e la disinfezione dei pavimenti. Si tratta di prodotti realizzati con materiali selezionati per permettere i massimi risultati in termini di sanificazione chimica e bio logica degli ambienti.

MIKRO 4

Frangia in microfibra con parte inferiore (con tatto pavimento) in filato di microfibra, total mente colorato, ad anello chiuso. La base della frangia è in tessuto tipo velcro, irrestringibile, e di lunga durata. È un prodotto studiato per l’at tività di lavaggio e disinfezione di pavimenti in ambienti particolarmente delicati, ove è richie sto il minimo della contaminazione incrociata (ospedali, case di cura) grazie a 3 plus tutti rac

fibra, la possibilità di distinzione per colore, il

mento in microfibra rasa; la connessione con il telaio di supporto è invece garantita dal tessuto uncinato (tipo velcro) della parte superiore che bene si accoppia con le strisce di velcro presenti nell’apposito attrezzo di supporto del panno. Questa scopa si utilizza sia per la scopatura a secco di pavi menti con basso livello di sporco, sia per la manutenzione a umido. È disponibile in due misure.

L’azienda Taxon, a seguito dell’e mergenza, ha inoltre scelto di

diventare importatore delle mascherine FPP2-KN95 cer tificate CE, diventando forni trice organizzata e affidabile, grazie a un lavoro di ricerca sul prodotto molto accurato.

S ATTREZZATURE SPECIALE RSA

Covid e RESIDENZE SANITARIE: numeri e cause del contagio

Il forte legame tra la pandemia e la sua diffusione nelle residenze per anziani impone riflessioni sulle condizioni strutturali del sistema sul quale esse si basano, condizionato da una situazione finanziaria precaria

a cura di Simone Ciapparelli

Nelcontesto dell’epidemia da Covid che ha colpito così drammaticamente il nostro Paese, le strutture residenziali per anziani sono diventate tristemente note per essere state tra i principali focolai di concentrazione e diffusione del virus. Questo è sicuramente avvenuto per via del fatto che in queste strutture si concentra un elevato numero di per sone particolarmente vulnerabili al virus: oltre l’80% dei decessi da Covid, infatti, si concentra nella fascia di età superiore ai 70 anni. Queste strutture dovrebbero offrire una condizione di particolare tutela sanitaria, oltre a misure preventive finalizzate a ridurre il contagio. Tuttavia, il virus ha mie tuto vittime non solo tra gli anziani fragili, ma anche tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari. I dati pub blicati dall’Istituto Superiore di Sanità mostrano come su 1.634 Residenze Sanitarie Assistenziali campionate a livello nazionale il tasso di mortalità nei mesi di febbraio e marzo sia stato del 9.6%, ma con grandi differenze dal punto di vista regionale: si va dal 5% in Emilia Romagna al 6.4% in Veneto,

S R EPORT XXXII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

fino addirittura al 19.2% in Lombar dia. Da questi dati va detratto il tasso di mortalità raggiunto nello stesso periodo di tempo negli anni prece denti. La stessa indagine segnala che l’86% delle strutture indagate ha ripor tato “difficoltà nel reperimento di Dispositivi di Protezione Individuale”, il 36% ha riferito “difficoltà per l’as senza di personale sanitario a causa di malattia”, e il 27% ha dichiarato di “avere difficoltà nell’isolamento dei residenti affetti da Covid-19”.

Con l’aiuto dei dati forniti dal Poli tecnico di Milano, cerchiamo ora di capire in quali condizioni organizza tive e finanziarie le strutture residen ziali operano, e quali tendenze hanno prevalso negli ultimi anni.

Nel nostro Paese, è piuttosto difficile raccogliere dati riguardanti le strut ture residenziali per anziani; L’unica fonte che restituisce un quadro gene rale del fenomeno è l’indagine ISTAT sui presidi residenziali socio-assisten ziali e socio-sanitari nel nostro paese, che peraltro fornisce dati relativi al 2016. L’assenza di dati e informazioni aggiornate dimostra la scarsa atten zione da parte delle Regioni e dello Stato verso queste strutture, atten zione che d’ora in poi dovrà necessa riamente essere più elevata. Nel 2016 le strutture residenziali in Italia sono 12.500, con 285.000 ricoverati over65. L’offerta di queste strutture è forte mente differenziata geograficamente: in Lombardia e nelle regioni del NordEst la copertura è del 3%, nelle regioni del Centro è dell’1,5%, nelle Isole del 1,2% e solo dello 0,9% al Sud. Esiste complessivamente una grande differenza con gli altri Paesi per quanto riguarda il tasso di coper tura, che misura la quota di anziani over 65 anni ricoverati in queste residenze: il tasso italiano è infatti la metà di quello della Spagna, un terzo di quello tedesco e quasi un quarto rispetto a Svezia e Olanda. Ci superano anche i paesi dell’Estremo Oriente e gli USA.

Per quanto riguarda l’età degli ospiti ricoverati, il 75% ha più di 80 anni (il 79% in Lombardia), con una quota di ricoverati non autosufficienti pari al 78% (94% in Lombardia).

Si tratta quindi di strutture abitate in gran parte da persone fragili e non autonome, in quanto l’incremento dell’aspettativa di vita ha portato ad un aumento in queste strutture di sog getti molto anziani con forti necessità di cura sanitaria e assistenziale. Queste residenze assumono oggi le sembianze di una struttura sanitaria di lungodegenza: l’84% degli ospiti è in una struttura a media o alta inten sità sanitaria, mentre il 36% è collo cato in una struttura ad alta intensità sanitaria, caratterizzata da presta zioni erogate in nuclei specializzati a pazienti non autosufficienti richie denti un supporto alle funzioni vitali. In Italia, quindi, esiste un sistema molto ridotto rispetto agli altri paesi occidentali, e concentrato su pre stazioni ad alto contenuto sanitario. Diversamente dagli altri paesi euro pei, la componente alberghiera e abitativa è quasi assente, e prevale quella di sostegno sanitario spe cializzato per lungodegenti. Come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi mesi, però, queste strutture non sempre sono in grado di offrire garanzie sul piano sanitario e assi stenziale.

TENDENZE E CRITICITÀ

Nel periodo 2009-16, il numero dei ricoverati è diminuito complessiva mente di 15.000 persone, pari al 5% del totale, con una riduzione molto

forte in Lombardia (16%). Mentre in Italia la contrazione ha interessato soprattutto le persone autosuffi cienti, in Lombardia la contrazione ha riguardato anche i non autosufficienti.

Nonostante un aumento della popola zione anziana, quindi, il sistema delle residenze ha conosciuto una decisa contrazione nel numero dei ricoverati.

La contrazione dei ricoveri è coincisa con una focalizzazione delle residenze verso l’alta intensità sanitaria, con un conseguente aumento dei ricoverati in strutture ad elevata intensità e con età superiore ad 80 anni.

Da un lato emerge quindi una sani tarizzazione progressiva delle strut ture, dall’altro si evidenzia una platea di ricoverati formata sempre più da soggetti anziani e fragili.

Il combinarsi di queste due tendenze ha creato delle criticità sul piano gestionale e finanziario: l’aumento dell’intensità sanitaria ha infatti com portato un aumento progressivo dei costi di gestione e di personale.

Le strutture dovrebbero essersi infatti adattate a queste funzioni più spe cializzate investendo in termini di attrezzature sanitarie, e il personale dovrebbe richiedere livelli di quali ficazione e di supervisione medica sempre più elevati.

Aumentando inoltre i ricoverati in condizioni di salute precarie, anche il costo pro-capite per utente è aumen tato molto.

Variazioni 2016-09 nel numero dei ricoverati per categoria
06/2020 | DIMENSIONE PULITO XXXIII

All’aumento dei costi si contrappone un sistema di finanziamento farragi noso, perché i ricoveri in residenze a media-alta intensità sanitaria ven gono coperti finanziariamente dal SSN, tramite le Regioni, solo per una quota pari al 50%, mentre il restante costo deve essere coperto dall’u tente. Le Regioni, inoltre, non hanno aumentato, nel corso degli anni, gli importi di remunerazione delle quote sanitarie, nonostante il progressivo aggravarsi delle condizioni di biso gno dei ricoverati. L’aumento dei costi è stato quindi scaricato sulle tariffe pagate dagli utenti, e di fatto, oggi la quota sanitaria è in molti casi inferiore al 50% previsto dalla legge. Le tariffe sono invece aumentate: in Lombardia, mentre la quota sanita ria è in media di 41,3 euro pro die, la quota pagata dagli utenti è variata in media, tra il 2013 e il 2016, da un minimo di 54-60 euro pro die ad un massimo di 63-69 euro, con un costo totale mensile a carico dell’utente intorno a 1.800-2.000 euro al mese. L’aumento delle tariffe è sintomo di problemi di sostenibilità finanziaria per i gestori delle strutture, costretti a far fronte all’aumento dei costi e al mancato adeguamento della quota sanitaria. Inoltre, una tendenza com plementare all’aumento delle tariffe è stata la forte riduzione del personale e del minutaggio assisten ziale, oltre ai tagli sulla manutenzione delle strutture.

In Lombardia, secondo i dati ISTAT, nel periodo 2009-16 il personale retri buito delle strutture è stato ridotto del 20%. Anche se a livello nazionale non si è assistito ad un taglio del personale la progressiva sanitarizza zione delle strutture è avvenuta con temporaneamente ad un netto taglio del personale medico, compensato da un aumento del personale adibito alla cura delle persone e alla stabilità del personale infermieristico.

A fronte quindi dell’aumento dell’in tensità sanitaria delle strutture e dell’aumento di ricoverati con grande bisogno di cura sanitaria e assisten

ziale, si è verificato il taglio del per sonale più specializzato e, almeno in Lombardia, anche dell’intensità assi stenziale. Risulta evidente come la contrazione quantitativa del settore e la sua sanitarizzazione a fronte di una fragilità crescente dei ricoverati siano coincise con una riduzione comples siva della qualità dell’assistenza for nita. Motivazione principale di ciò è il mancato investimento di risorse a carico del SSN in questo settore, a fronte di strutture che svolgono fun zioni essenziali di assistenza sanitaria.

PRIVATIZZAZIONE DEL SETTORE

Negli ultimi anni si è verificata una tendenza a ridurre la quota delle strutture pubbliche con una ridu zione, tra il 2009 e il 2016, pari al 23% dei posti letto. Una buona parte di questi posti letto sono stati recupe rati dalle strutture private.

È quindi avvenuto un rapido processo di privatizzazione del settore, le cui ragioni sono da ricercare in una pre sunta maggiore efficienza gestionale e nell’opportunità di ridurre i costi delle strutture. La privatizzazione consente infatti una riduzione dei costi perché al personale vengono applicati contratti di lavoro meno onerosi e meno tutelati rispetto quelli applicati dagli enti pubblici. Nell’am bito delle strutture residenziali si è quindi formato un mercato in cui i

mancati investimenti delle politiche pubbliche si ripercuotono sull’incre mento delle rette e su una tendenza alla riduzione dei costi, inclusa la compressione del personale, che si traduce in un decremento della qua lità assistenziale.

CONCLUSIONI

Nonostante non sia possibile sapere con certezza se queste tendenze abbiano svolto un ruolo decisivo nel co-determinare la forte diffusione del virus e l’elevato numero di decessi in queste strutture, si può comunque affermare che le condizioni struttu rali del sistema non hanno favorito l’applicazione di standard qualitativi adeguati alla tutela di persone ver santi in condizioni di elevata fragilità, così come degli operatori occupati all’interno delle residenze. Il mancato investimento politico e amministra tivo in queste strutture ha determi nato un sistema molto contratto, con standard sanitari e assistenziali bassi e in via di ulteriore deterioramento. Appare quindi evidente la necessità di ripensare questo sistema, in modo che possa affrontare in maniera ade guata anche le problematiche scate nate dai recenti eventi.

Fonte: Marco Arlotti e Costanzo Ranci, Labo ratorio di Politiche Sociali, Politecnico di Milano, Un’emergenza nell’emergenza: cos’è successo alle case di riposo del nostro paese?

S R EPORT XXXIV DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE

A-B Plus: un aiuto concreto CONTRO i BATTERI

Per fronteggiare in sicurezza l’emergenza Covid-19 è fondamentale sanificare e disinfettare regolarmente gli ambienti.

Le attrezzature di pulizia, in particolar modo i carrelli, sono gli strumenti principali di supporto all’operatore nello svolgimento del servizio di sanificazione ma proprio per la loro funzione possono divenire veicolo di contagio e tra smissione di batteri: sanificare minuziosamente l’attrezzatura con cadenza giornaliera diviene, dunque, fondamentale.

Da sempre le attrezzature manuali e i carrelli di Filmop vengono realizzati in polipropilene ad alta intensità, rendendo tutti i componenti facili da pulire, dalle ruote alle maniglie, passando per porte, pareti e cassetti. Inoltre, si caratterizzano per superfici non porose che non assorbono lo sporco.

In aggiunta a questi importanti vantaggi, Filmop assicura il massimo in termini di igiene con A-B Plus: un sistema completo costituito da carrello, telaio lavaggio, manico telescopico e microfibre per la pulizia di pavimenti e superfici, trattati con additivi antibatterici in modo da proteggerli ulteriormente contro la proliferazione di batteri, funghi e muffe.

La Frangia A-B Plus e il Panno Multi-T sono rea lizzati in microfibra trattata con ioni d’argento mentre i componenti in plastica dell’attrezza tura A-B Plus sono trattati con zinco piritione, entrambi non pericolosi e regolarmente testati per assicurare la tutela della salute.

www.filmop.com

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Il Sistema Antibatterico che assicura la massima igiene Carrello e telaio con componenti in plastica antibatterica Inibisce la proliferazione batterica
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FALPI mette in campo un esercito

INFALLIBILE

Ilservizio di pulizia e sanificazione in ospedale, e nelle strutture sanitarie in generale, ha un ruolo fondamen tale, in quanto supporta, in maniera imprescindibile, l’attività clinica. La salute dei degenti è tutelata anche da una impeccabile igiene ambientale (si pensi solo al gravoso problema delle Infezioni Correlate all’Assistenza).

Pertanto, nel corso degli anni, la sani ficazione ambientale ospedaliera si è costantemente evoluta, nelle meto diche e, soprattutto, nell’adozione di nuovi materiali, sempre più tecnolo gici, per combattere la guerra della contaminazione batterica. Nemici invi sibili e abilissimi, i batteri patogeni, che costringono gli avversari a schierare un vero e proprio esercito addestrato ad hoc e sempre pronto a modificare strategie e interventi. Ma un esercito deve essere dotato di armi efficaci,

e pertanto i plotoni degli addetti alle operazioni di pulizia e sanificazione nelle strutture sanitarie, i fanti, devono essere dotati delle attrezzature più tecnologicamente avanzate per vin cere non solo le singole battaglie, ma la guerra, senza, peraltro, causare danni collaterali.

Le attrezzature che possono essere considerate vere e proprie “armi” nella infinita guerra contro le contaminazioni ospedaliere sono senza dubbio quelle di Falpi, l’azienda che ha radicalmente modificato l’approccio alla sanifica zione, diventando un sicuro punto di riferimento, per quanto riguarda effi cienza, qualità e sicurezza in ambito sanitario.

La batteria che viene messa in campo, la linea Hospital, si compone di carrelli, telai, frange, che consentono interventi mirati, nell’assoluto rispetto dell’am

biente. I “pezzi forti” sono, senza dubbio, i carrelli della serie Microrapid e Microtech, realizzati in acciaio inox alsi 304, praticamente indistruttibili (l’azienda li garantisce per due anni, ma sono molto più longevi), modu labili a seconda delle specifiche esi genze, equipaggiati con contenitori robusti, capienti e realizzati in mate riale riciclabile, di facile manutenzione e di effettiva usabilità. Inoltre, i carrelli Microrapid e Microtech sono certificati EPD, che testimonia il loro altissimo livello di compatibilità ambientali. I car relli sono solo una delle componenti che costituiscono un vero e proprio sistema di lavaggio: gli altri elementi che concorrono alla definizione di un metodo di intervento di massima efficacia sono i telai e le frange, la cui realizzazione è frutto di attento studio e ricerca di materiali di altissima qua lità. I telai, in alluminio, fibra di vetro e nylon, sono leggeri, perfettamente bilanciati, quindi assicurano condizioni di lavoro ottimali, sia dal punto di vista ergonomico, sia per quanto riguarda la maneggevolezza e, quindi, la rapidità delle operazioni. Ai telai si abbinano le frange in microfibra di elevatissima qualità, realizzate utilizzando una matrice bi componente di poliestere e nylon. La loro struttura aumenta la “superficie utile” della fibra, consen tendo allo sporco di penetrare all’in terno ed essere catturato e trattenuto. Il plotone Falpi ha un’altra arma a disposizione, i panni per lo spolvero delle superfici. L’operazione di spol veratura non è sempre considerata nella sua effettiva importanza. In realtà è essenziale per garantire una igiene ambientale davvero eccellente. Tra i panni della linea Hospital, spicca il Micropanno Hospital in microfibra e certificato Ecolabel. La certificazione Ecolabel per i panni (ben cinque fami glie) è un traguardo che Falpi ha con seguito con un iter lungo, complesso e impegnativo ma voluto con tenacia e determinazione, per confermare l’at tenzione a tutto tondo verso la tutela dell’ambiente.

S A TTREZZATURE XXXVI DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA
www.falpi.com

Igiene e sicurezza con SIMPLY GEL

Medusa presenta SIMPLY GEL un gel alcolico per l’antisepsi sociale e chirurgica delle mani, Presidio Medico Chirurgico indicato per la disinfezione rapida delle mani. In ambito sanitario può essere usato in tutti i reparti come: corsie d’o spedale, aree funzionali, ambulanze, laboratori, ambulatori di diagnosi e per la cura domiciliare.

Il gel è studiato appositamente per l’antisepsi delle mani, effettuata mediante semplice frizionamento. Simply Gel non necessita d’aggiunta d’acqua né per il lavaggio né per il risciacquo. L’Alcool etilico presente al suo interno è efficace per pre

venire le infezioni. Inoltre, grazie all’ingrediente betaina, umidifica, protegge contro l’irritazione della pelle e mantiene quest’ultima sof fice e morbida.

Per l’antisepsi delle mani si consiglia la seguente modalità d’uso: frizio nare 3 ml sulle mani asciutte per 30 secondi e lasciare asciugare. Per la disinfezione chirurgica delle mani si consiglia: con 5 ml irrorare unifor memente tutta la superficie delle mani e degli avambracci asciutti, frizionare per 3 minuti e lasciare asciugare. Ripetere l’operazione una seconda volta.

I formati disponibili sono: 100 ml –500 ml – 1000 ml e 5000 ml. www.medusasrl.com

Per la disinfezione rapida delle mani in ambito chirurgico.

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Contiene Betaina: mantiene la pelle soffice e morbida, umidificandola e proteggendola dalle irritazioni.

S DISINFETTANTI 06/2020 | DIMENSIONE PULITO XXXVII SPECIALE RSA
SIMPLY GEL
Gel alcolico per l’antisepsi sociale e chirurgica delle mani Predisio Medico Chirurgico

L’IGIENE delle

MANI in ambiente assistenziale

In ambito assistenziale, ma anche nella comunità, lavarsi le mani correttamente impedisce la trasmissione dei microrganismi responsabili di molte malattie infettive, dalle più frequenti come l’influenza e il raffreddore, a quelle più severe come le infezioni corre late all’assistenza (ICA).

In particolare, durante l’emergenza pandemica da COVID-19 tuttora in corso anche in Italia, è di cruciale importanza lavarsi correttamente le mani, a casa, nei luoghi di cura, in

comunità, al fine di evitare il conta gio con il nuovo coronavirus COVID19, ridurre la sua trasmissione e limitare il rischio di co-infezione con altri microrganismi.

Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. In assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti igieniz zanti per le mani.

Amuchina Professional, brand del Gruppo Angelini specialista della disinfezione, offre un sistema com pleto per la disinfezione e la pulizia delle mani. Si tratta di Amuchina Gel X-Germ Disinfettante Mani, un gel antisettico studiato per disinfettare a fondo la pelle delle mani. La sua particolare formulazione è in grado di ridurre efficacemente in pochi secondi germi e batteri presenti sulla cute. A scopo igienico sono sufficienti 2-3 dosi a contatto delle mani e strofinare fino a completa asciugatura. Amuchina Gel X-Germ Disinfettante Mani è pratico in ogni situazione in cui è necessario disin fettare le mani: fuori casa, quando non ci si può lavare le mani, in viag gio, sui mezzi pubblici, dopo avere toccato denaro, nel settore ospe daliero e professionale, a casa, nei locali pubblici.

Amuchina Gel X-Germ Disinfettante Mani può essere erogato anche attraverso il dispenser elettronico montato su una elegante piantana, una soluzione molto pratica. www.amuchina.it

S D ISINFETTANTI XXXVIII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

In questo periodo particolare è estremamente indispensabile attuare la massima sanificazione e un’igiene accurata. Essecinque propone il Panno Antibatterico, altamente innovativo perché è pro dotto con fibra che presenta al suo interno nanoparticelle d’argento. La speciale composizione della micro

i batteri

fibra assicura la rimozione di tutti i batteri in superficie, anche senza utilizzare agenti chimici additivi. Il panno è stato testato e gli studi hanno dimostrato che dopo l’uti lizzo il 99% dei batteri non si ripre senta più per 24 ore. Il suo uso è garantito per 500 lavaggi. Colori disponibili: blu, rosso, giallo, verde.

PULIZIA DEI PAVIMENTI

Per la pulizia dei pavimenti Essecin que propone il Panno bianco in polie stere per polvere, adatto su tutte le superfici in quanto non rovina e non

sono apprezzare appieno le sue pro prietà pulenti. La polvere e lo sporco sono totalmente attirati grazie all’elet tricità statica del poliestere. Il panno è indistruttibile e la sua durabilità è garantita anche dopo molti lavaggi. Si adatta perfettamente a tutti i tipi di telai di 60 cm dotati di ferma panno.

www.essecinque.net

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La MICROFIBRA che combatte
Essecinque offre tutti gli articoli per la pulizia in cotone e nelle altre fibre tessili, assieme alle attrezzature correlate. Essecinque offers all the articles of cotton and other textile fibers with the related equ pment Passion for cleaning. www.essecinque.net Personalizzazion del prodotto Product customization Ricerca di nuovi prodotti Research and development of new products Par tnership internazionali International partnerships

Un SUPPORTO DIGITALE per il settore sanitario

Sicuri al lavoro: Kit di stru menti COVID-19 per il Settore Sanitario è un sistema sviluppato da Tork, brand professionale di Essity, per fornire ai lavoratori impegnati in prima linea nella sanità informazioni sui metodi per limitare il contagio e rispettare le corrette pratiche igieniche.

L’igiene delle mani è un accorgi mento fondamentale per contra stare contro la diffusione dei virus: Tecniche appropriate di lavaggio sono uno dei metodi più efficaci per prevenire le malattie di origine virale. Il Kit di strumenti di Tork intende essere utile a medici, infer mieri, personale tecnico sanitario e lavoratori delle società di servizi ambientali e di pulizia, offrendo risorse capaci di contribuire a migliorare l’igiene complessiva delle persone e degli ambienti sanitari.

«Come spiega l’OMS – afferma Riccardo Trionfera, direttore com merciale di Essity Italia – per i pro fessionisti della sanità l’igiene delle mani è un aspetto fondamentale per fermare la diffusione di infezioni e patologie. In Tork abbiamo lan ciato Sicuri al lavoro in primo luogo come forma di stima nei confronti del personale che negli ospedali è impegnato quotidianamente nella lotta contro il coronavirus. Vogliamo sostenere concretamente i profes sionisti della salute in questi mesi di grande difficoltà». All’interno di esso, infatti, è possi bile trovare informazioni pratiche

sulle modalità di lavaggio delle mani, sulle procedure da seguire per sanificarle, e poster di istru zioni scaricabili e stampabili. Una ricerca online condotta nel 2018 in diversi Paesi ha rivelato che il 21% del personale sanitario trova che le istruzioni sull’igiene della mani siano troppo teoriche. A questo proposito, il Kit di strumenti di Tork contiene anche le istruzioni

per utilizzare l’app Tork VR Clean Hands, scaricabile gratuitamente dagli store di Apple e Google, che offre un approccio pratico ed esemplificativo alle norme igieni che da seguire.

Sicuri al lavoro: Kit di strumenti COVID-19 per il Settore Sanitario è scaricabile gratuitamente all’indirizzo  https://www.tork.it/torkcampai gns/corona-virus

S F ORMAZIONE XL DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

Igiene e CONTROLLO

Come verificare la pre senza e la concen trazione di organismi patogeni nelle aree ad alto rischio nei settori sanitario, farmaceutico o ancora, in ambito alimentare?

Kikkoman ha sviluppato un innova tivo test per il monitoraggio dell’i giene, che offre un rilevamento e una sensibilità più elevati: la tecno logia brevettata “A3” ha dimostrato di individuare residui e microorga nismi là dove altri sistemi falliscono. In generale, iI bioluminometro è uno strumentino portatile che con sente di verificare istantaneamente la contaminazione microbica su una superficie o in un liquido, per

mezzo di una reazione di biolumi nescenza.

II bioluminometro raccoglie un segnale luminoso emesso da un tampone che è stato strisciato sulla superficie o inserito nel liquido da esaminare. Il tampone assorbe I’ATP, una molecola presente in tutti gli organismi con metabolismo, che reagisce con il mix di reagenti pre sente sul tampone stesso (lucife rina e luciferasi). La reazione che si sviluppa porta alla produzione di luce, la cui intensità viene misurata dal bioluminometro e convertita in un numero sul display. Maggiore è la contaminazione microbica, mag giore è la quantità di ATP e quindi il valore indicato dal bioluminometro.

A3 - CHIMICA

ALL‘AVANGUARDIA

Sia che la contaminazione derivi da biofilm, da batteri o da fluidi corporei, l‘analisi ATP è un test universalmente riconosciuto per la verifica dei protocolli di puli zia. Nonostante questo, l‘ATP può essere instabile e degradare in ADP e AMP. I bioluminometri che rile vano solamente l‘ATP non offrono un quadro completo e potrebbero dare ingannevoli risultati negativi. La tecnologia utilizzata dal Lumi tester con i tamponcini Lucipac A3 individua ATP+ADP+AMP garan tendo maggiore affidabilità.

Che cosa significano le sigle ATP, ADP e AMP?

ATP (adenosina trifosfato) è la prin cipale molecola coinvolta nel meta bolismo degli organismi viventi. ADP (adenosina difosfato) e AMP (adeno sina monofosfato) sono generate dai processi di degradazione dell’ATP, quali ad esempio il trattamento ter mico e la fermentazione.

S STRUMENTI 06/2020 | DIMENSIONE PULITO XLI SPECIALE RSA
www.kairosafe.it

Il WET CLEANING un’alternativa ai solventi chimici

Questa tecnica, che consente di detergere a fondo i tessuti in modo più naturale ed ecologico, è destinata a svolgere un ruolo importante nel futuro della lavanderia

Prima dell’avvento del wet-cleaning esisteva una netta distinzione per quanto riguarda il lavaggio dei capi d’abbi gliamento: gli abiti venivano lavati a secco e la biancheria ad acqua. Oggi, questa tecnica sviluppata in tempi relativamente recenti con sente di lavare abiti e biancheria

nella stessa lavatrice, mantenendo un ottimo livello di qualità ridu cendo allo stesso tempo i costi e l’impatto sull’ambiente. Questo metodo di lavaggio utilizza acqua invece che solventi chimici, ed è stato sviluppato in seguito all’esigenza di ridurre l’uso dei sol venti all’interno delle operazioni di lavanderia. Queste sostanze, come

ad esempio il percloroetilene, pos sono essere infatti pericolose per gli operatori del settore: l’espo sizione costante e prolungata ai solventi chimici può causare danni al sistema nervoso centrale e al sistema riproduttivo.

Il moderno wet-cleaning nasce in America nel 1991, e nel corso degli anni ha contagiato il mercato glo

S L A v ANDERIE INDUSTRIALI XLII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

bale: il processo di lavaggio pre vede l’uso di saponi senza solventi e acqua per lavare i vestiti, e l’utilizzo di macchine come gli essiccatori. Questa evoluzione delle tecniche di lavaggio è stata resa possibile grazie all’utilizzo di prodotti di ultima generazione, che proteg gono la fibra dall’infeltrimento e dalla deformazione, ma allo stesso tempo puliscono a fondo e rimuo vono le macchie.

L’utilizzo di questa tecnica regala diversi vantaggi: innanzitutto una maggiore pulizia, perchè questo metodo, rispetto al lavaggio a secco, agisce più efficacemente nei confronti dello sporco magro, come macchie sudore, urina e pol vere, sulle macchie colorate, come quelle causate da caffè e tè, e sullo sporco grasso. Va anche ricordato che il lavaggio a secco non rappre senta una barriera contro le colo nie batteriche. Anche dal punto di vista economico questa tecnica è più vantaggiosa: ha un costo inferiore rispetto al lavaggio a secco (costa circa il 40% in meno), e consente di aumentare sensibilmente i guadagni e ridurre i costi fissi di energia. Non utilizzando solventi tossici, il lavaggio wet-cleaning ha inoltre un impatto ambientale sensibilmente inferiore. Per poter utilizzare questa tecnica, è necessario dotarsi di detersivi e ricondizionanti di ultima genera zione che, grazie ai nuovi antinfel trenti inseriti nei detergenti e nei prodotti di finissaggio, impediscono il restringimento di maglie e tessuti.

RSA: LAVAGGIO E SANIFICAZIONE DI BIANCHERIA E INDUMENTI

Ripristinare igienicamente la biancheria e gli indumenti personali degli ospiti di una casa di riposo, offrendo una qualità ottimale, è un’operazione abbastanza complessa per via delle varie criticità tipiche di ambienti come le RSA. A queste criticità bisogna fare attenzione soprattutto quando tale servizio viene gestito con i tempi, le quantità e le logiche aziendali di un’industria di lavanderia. Il trattamento di questo tipo di biancheria deve soddisfare i massimi standard di pulizia, sanificazione e disinfezione.

Inoltre, a differenza di quella da letto riservata a strutture ricettive tradizio nali, la biancheria tecnica per il corredo del letto di degenza deve garantire particolare attenzione alla qualità dei materiali, soddisfando determinati standard di morbidezza, traspirabilità, leggerezza e controllo degli odori, consentendo allo stesso tempo agli operatori incaricati di cambiarla di semplificare e ottimizzare le tempistiche, in modo da potersi dedicare alla cura del paziente. La stessa attenzione va dedicata anche ai capi di abbi gliamento dei singoli ospiti. Negli abiti viene innanzitutto inserito un microchip, che ne garantirà la trac ciabilità, il programma di lavaggio dedicato, il numero dei lavaggi, lo stato d’usura. Una volta microchippato, l’indumento può iniziare il normale flusso di movimentazione dei capi sporchi in uscita. Il personale della residenza provvederà a raccoglierli in appositi sacchi monouso, suddivisi per tipo logia, cioè tenendo separati, ad esempio, i capi di biancheria intima, dalle camicie, dalle maglie, dai pantaloni. E’ importante che tra gli indumenti non ci siano altri oggetti di materiali diversi, come medicazioni o spille. Una volta arrivati in stabilimento, i capi saranno contabilizzati elettronicamente. Segue quindi il ciclo di lavaggio ed essiccazione, distinto per categoria, in modo che ogni capo sia sottoposto al trattamento più appropriato. Il lavaggio degli indumenti intimi dura minimo 8 minuti, con un bagno in acqua a temperatura ambiente e l’aggiunta di prodotti imbibenti allo scopo di sciogliere lo sporco organico. La biancheria subisce un moderato aumento della temperatura fino a 50°C÷55°C, accompagnato da un moderato dosag gio di prodotto detergente ed alcalinizzante che favorisce il distacco dello sporco più rimovibile dal corpo dei tessuti. Lo stadio del lavaggio costi tuisce il momento determinante dell’intero processo, perché consente di mantenere le condizioni fisiche e chimiche che garantiscono il processo di termo-disinfezione. Esso deve durare minimo 18 minuti, ad una temperatura di 80°C÷85°C. In tali condizioni, si rimuove lo sporco depositato anche all’in terno delle fibre. La successiva fase di candeggio ha lo scopo di distruggere irreversibilmente eventuali cariche patogene presenti sui tessuti. Per quanto riguarda il lavaggio di indumenti delicati, il processo è simile, ma caratterizzato da tempistiche e temperature inferiori: ad un prelavaggio a 40°C÷45°C, segue un lavaggio alla stessa temperatura per minimo 10 minuti, con l’aggiunta di prodotto detergente specifico per indumenti delicati.

Sono inoltre necessarie delle lava trici supercentrifuganti, dotate di computer programmabile e sistema di dosaggio automatico, che con sentano di elaborare programmi di lavaggio a ridotta azione meccanica ed effettuare il dosaggio dei deter sivi in modo ottimale, senza errori e senza necessità di intervento da parte dell’uomo.

Questa tecnica può essere eseguita sia dalle lavanderie industriali, che lavano e noleggiano biancheria e che possono quindi aumentare le loro entrate lavando anche gli abiti degli ospiti, sia dalle strutture ricet tive con lavanderia interna, le quali possono lavare tutti i capi con la stessa lavatrice.

www.falvo.info

Marcello Falvo
06/2020 | DIMENSIONE PULITO XLIII

L’EFFICACIA del vapore come mezzo di SANIFICAZIONE

Il vapore è uno strumento di disinfezione efficiente e rispettoso dell’ambiente, che può risultare importante per affrontare e superare questo momento delicato

a cura della Redazione

Polti è un’azienda italiana con oltre 40 anni di espe rienza nelle applicazioni del vapore, sia per quanto riguarda lo stiro che per la pulizia in ambito domestico e pro fessionale. Grazie a prodotti inno vativi e 200 brevetti, dal 1978 ha cambiato le abitudini dei consuma tori in oltre 50 Paesi, proponendo un approccio all’igiene contempo raneo e sostenibile: protagonista è sempre il vapore, con i suoi compro vati effetti pulenti potenti e naturali.

Prodotti come Polti Vaporella, il primo ferro da stiro con caldaia per uso domestico, e Polti Vaporetto, il puli tore a vapore con caldaia ad alta pres sione, hanno caratterizzato la storia dell’azienda e sono tutt’oggi riferi mento per know-how ed esperienza. Ma nel corso degli anni Polti ha svilup pato una forte expertise sulla pulizia e sanificazione professionale, con linee dedicate e di attestata efficacia: Polti Sani System e Polti Mondial Vap. Prodotti made in Italy, frutto dell’e sperienza di un’azienda che, grazie a costanti investimenti in ricerca e sviluppo, ha fatto del vapore la sua vocazione.

Abbiamo incontrato Francesca Polti, Direttore Generale di Polti, che ci ha raccontato come l’azienda ha vissuto

l’esperienza Coronavirus e con quali soluzioni e prodotti ha contribuito e contribuirà a combatterla.

Come sta andando il mercato, e come avete reagito alle sfide imposte dalla pandemia?

Inizialmente, il momento è stato per tutti molto complicato, ma anche caratterizzato da grande responsa bilità. Noi come Polti siamo presenti in più di 50 paesi, in 5 di questi con una nostra filiale, e ci siamo trovati ad affrontare una crisi globale com plicata da decreti che variavano da paese a paese. Abbiamo quindi dovuto da un lato garantire la sicu

Francesca Polti, Direttore Generale di Polti
S I NTER v ISTA XLIV DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

rezza dei nostri dipendenti, dall’altro garantire la continuità dell’attività aziendale. In un secondo momento, ci siamo resi conto che la consape volezza del cliente riguardo l’uso del vapore a scopo di disinfezione stava aumentando, grazie alle sue ricono sciute capacità sanificanti. Nel 2006 abbiamo creato una gamma specifica sulla sanificazione, e abbiamo saputo, durante queste emergenza, rispon dere in maniera adeguata sul mer cato, oltre ad offrire aiuti, donando apparecchi della gamma Sani System alle province intorno a noi, tra le più colpite a livello nazionale.

Avete avuto dei riscontri positivi sull’efficacia delle apparecchiature donate?

Finora abbiamo contattato poche di queste realtà alle quali abbiamo fornito i prodotti. Quelle che abbiamo sentito, ci hanno confer mato i benefici dell’utilizzo di questi nostri prodotti, che possono essere utilizzati rapidamente e molto fre quentemente, in quanto generano un vapore che non viene a contatto con le superfici. Ora che la situa zione è più tranquilla, contiamo di fare un’indagine più accurata. In ogni caso, abbiamo un’ampia rete di distributori che ci consente di essere sempre aggiornati sulle esi genze e sulle opinioni del cliente.

Parlando di formazione, è importante fornire informazioni adeguate riguardo l’utilizzo di queste apparecchiature.

Per quanto riguarda Polti Sani System, c’è un protocollo da seguire legato agli studi e ai test eseguiti nel corso degli anni. È importante che chiunque compri questi prodotti per effettuare attività di disinfezione, si soffermi sulla lettura delle istruzioni e del pro tocollo stabilito per il prodotto, per garantire una reale efficacia. Le istru zioni da seguire variano a seconda della modalità operativa scelta, se è necessario effettuare una semplice sanificazione quotidiana oppure una più approfondita, nel caso ci si trovi ad avere a che fare con zone dove il pericolo infettivo è più elevato.

Qual è l’efficacia di Polti Sani System nell’eliminazione di questo virus, e dei patogeni in generale?

Questo prodotto è stato svilup pato nel 2006 insieme alla facoltà di medicina dell’Università di Pavia. Da allora, abbiamo raccolto i dati derivanti da diversi test effettuati da laboratori indipendenti, che dimostrano la sua efficacia nell’eli minazione fino al 99,999% di virus, germi, batteri, funghi e spore. Non è sempre possibile effettuare un test che copra la totalità dei virus e bat teri esistenti: laddove non ci sono dei test disponibili, bisogna riferirsi a

studi medici e dentistici, ambulatori, attività come parrucchieri e centri estetici. Tutti questi ambienti sono caratterizzati da un elevato passag gio di persone, e quindi da un più elevato rischio di contagio. Emerge quindi la necessità, in questi luoghi, di sanificare spesso e velocemente, soffermandosi in particolare sui punti di contatto.

Il vapore è la soluzione ideale anche per luoghi come le scuole, dove bisogna avere particolare cautela nell’utilizzo di prodotti chimici che potrebbero permanere sulle superfici.

L’utilizzo di temperature così elevate può rappresentare un pericolo per l’operatore?

La peculiarità di Sani System è quella di surriscaldare il vapore fino a 180°C all’interno della pistola. Questo permette di emettere il vapore sotto forma di nuvola, e non di getto, diminuendone così la potenziale pericolosità. Ovvia mente, come tutti i prodotti a vapore, bisogna prestare attenzione durante l’utilizzo, ma non abbiamo mai ricevuto segnalazioni riguar danti particolari incidenti.

degli studi, i quali dimostrano che le alte temperature, come quelle rag giunte dal vapore emesso da Sani System, inattivano i virus, inclusi i coronavirus. Abbiamo un sito dedi cato dal quale è possibile scaricare i test di efficacia che riguardano Sani System, che saranno progres sivamente aggiornati, perchè da qui alla fine dell’anno abbiamo in pro gramma di svolgerne altri.

Quali sono gli ambiti in cui Polti Sani System può essere utilizzato?

I clienti che lo stanno utilizzando operano in svariati contesti, non solo in ambito ospedaliero: uffici,

Come state performando all’estero, e come è stato accolto Sani System dai 50 paesi nei quali siete presenti? Anche all’estero, come in Italia, sta crescendo la considerazione verso il vapore, sempre più ricono sciuto come una soluzione efficace e rispettosa dell’ambiente e della salute. In alcuni paesi, ad esempio in Francia, il vapore è usato come mezzo di sanificazione, anche in ambito ospedaliero, da diversi anni.

L’attenzione verso il vapore sta cre scendo anche fuori dall’Europa, ma anche in America, dove abbiamo una nostra filiale. Questa crisi sani taria ha portato ad un innalza mento degli standard igienici, che è necessario mantenere sviluppando sempre più le tecnologie di sani ficazione, perché situazioni come quella che ci ha colpito quest’anno non debbano più capitare. www.polti.it

Guarda l'intervista su www.dimensionepulito.it alla sezione Pulito TV
06/2020 | DIMENSIONE PULITO XLV

Oggi sul MERCATO

Tecnologia, ricerca, sviluppo: le ultime dal mondo del cleaning

POLTI SANI SYSTEM, IL VAPORE CHE PROTEGGE IL LAVORO

Se si ha la necessità di effettuare operazioni di sanificazione frequenti e veloci durante la giornata, Polti Sani System è la soluzione a questa esigenza. Polti Sani System è il sistema brevettato per la sanificazione a vapore sviluppato nel 2006 in collaborazione con la Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia e dedicato alla disinfezione degli ambienti a rischio di contaminazione biologica. Adatto per un uso frequente, agisce in pochi secondi, senza contatto con le superfici e i tessuti, asciuga rapidamente ed è sicuro anche in presenza di persone e animali, il vapore di Polti Sani System è un vapore saturo, secco, surriscaldato fino a 180°C che uccide fino al 99,999% di virus, germi, batteri, funghi e spore (risultati da studi scientifici e/o test effettuati da laboratori terzi e indipendenti).

www.poltisanisystem.it

REVOLVER, LA CARTA IGIENICA HA UNA NUOVA ARMA

Un dilemma ricorrente per gli operatori delle imprese di pulizia è la sostituzione di un rotolo jumbo non completamente terminato: sostituire il rotolo sprecando gli ultimi metri ancora disponibili o attendere che si esaurisca lasciando qualcuno senza prodotto sul più bello? Revolver, l’ultimo dispenser nato in Industrie Celtex, risolve il problema. Revolver è il primo sistema captive per carta igienica midi che assicura l’autonomia di un maxi jumbo e la continuità di servizio senza sprechi. Il sistema alloggia tre rotoli di morbida carta igienica domestica ancorati come al tamburo di un revolver, il quale sostituisce per forza di gravità il rotolo esaurito. Il tutto è coniugato alla tecnologia FLUTECH®, l’innovativa formula che consente alla carta igienica di sciogliersi in 9 secondi, assicurando un uso sicuro e tubature libere da ingorghi senza enzimi. www.industrieceltex.com

SANIDART PER LA DISINFEZIONE E LA PULIZIA

Kemika propone Sanidart, un disinfettante pulitore rapido senza risciacquo per la disinfezione, pulizia, smacchiatura e spolveratura delle superfici in ambiente comunitario e sanitario, quali scuole, case di riposo, ospedali, cliniche, laboratori, studi medici, nonché per disinfettare e pulire le superfici di Camere Bianche e Grigie. Contiene Clorexidina e Quaternari in soluzione idroalcolica per un’azione disinfettante rapida. Si usa per la disinfezione e pulizia di superfici lavabili nelle camere di degenza e nei locali di servizio. Sanidart è attivo su Gram negativi, Gram positivi, Pseudomonas e Candida Albicans e sui principali tipi di virus mantenendo la superficie umida per tutto il tempo di contatto come previsto dalle norme: UNI-EN 1276; UNI-EN 13697; UNI-EN 1650; UNI-EN 14476 (Registrazione Min. San. N° 20454).

www.kemikagroup.com

CON NEWPHARM® LA DISINFEZIONE DELLE SUPERFICI RISULTA FLESSIBILE E AFFIDABILE

Newpharm® ha introdotto il nuovissimo Bra-Newphen® Spray per la disinfezione delle superfici: un energico disinfettante aerosol per l’igiene ambientale, civile e domestica. La nuova bombola spray Newpharm® consente all’utilizzatore una doppia modalità d’erogazione: lo svuotamento automatico all’interno degli ambienti attraverso l’apposita valvola, oppure la normale applicazione spray impiegando il classico ugello in dotazione. Qualunque siano le superfici, si otterrà rapidamente la loro disinfezione preservandole da ogni possibile alterazione, nemmeno dopo impieghi ripetuti e prolungati. Bra-Newphen® Spray è stato pensato appositamente per la disinfezione di attrezzature e mobilio, apparecchi igienico-sanitari, toilette e di locali in genere sia ad indirizzo civile che domestico.

www.newpharm.it

S v ETRINA XLVI DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA
Loredana Vitulano

L’ESPERIENZA 4CLEANPRO AL FIANCO DEGLI OPERATORI

4CleanPro presenta un sistema che permette di operare in strutture sanitarie, alimentari, industriali, con la massima efficienza e sicurezza non solo per il pubblico ma anche per gli operatori che lo utilizzano quotidianamente. Il sistema è un carrello che dispone di lavasciuga pavimenti - MIRA 40 HEPA - con batterie al litio e filtro Hepa, monospazzola a batteria con autonomia 4 ore per superfici e pavimenti e attrezzatura innovativa manuale per lavaggio pavimenti e superfici con monouso o microfibre. In un solo metro quadro e con il solo l’utilizzo di una unità operativa, si possono effettuare operazioni ordinarie e straordinarie, avendo a disposizione tutto l’occorrente. Il sistema, studiato ergonomicamente, permette all’operatore di spostarsi anche a pieno carico, con una percezione di peso simile a un normale carrello delle pulizie.

www.4cleanpro.com

VORTICE, GARANTIRE ARIA SANA CON I DEPURO PRO

Uno degli obiettivi principali di studi medici, ambulatori e strutture sanitarie in generale è quello di mantenere un’ottimale qualità dell’aria per tutelare la salute di

RUBINO CHEM, PARTNER PER L’IGIENE

Rubino Chem presenta Domoform ProLine, detergente igienizzante idroalcolico a base di alcol etilico al 75%, perossido di idrogeno al 1%, glicerolo e SaniEssenza Balsamica. Specifico per la detergenza e igienizzazione professionale del settore medicale ed estetico. Evapora rapidamente, non lascia aloni e non necessita di risciacquo. La sua speciale formula ha un alto potere nella rimozione di germi e batteri - rimozione di germi e batteri con mera azione meccanica; non è un biocida, è un detergente igienizzantee idonea per HACCP.

www.rubinochem.it

LA SOLUZIONE PER UN’IGIENE GARANTITA

Nel settore medico e sanitario la pulizia e l’igiene rappresentano le basi fondamentali per gli operatori di settore. La linea dei lenzuolini Paperdi, super assorbenti e resistenti, è sempre più completa con un’offerta di referenze in pura cellulosa o carta ecologica di differenti metrature e dimensioni. Per le più svariate richieste e per ogni ambiente di lavoro ed esigenza Paperdi si propone quindi di offrire il giusto rotolo garantendo qualità certificata fino all’ultimo strappo e massima igiene grazie al confezionamento singolo di ogni rotolo.

www.paperdi.it

06/2020 | DIMENSIONE PULITO XLVII

OBIETTIVO: IGIENIZZARE

Sempre attenta alle esigenze del mercato e dei suoi clienti Itidet propone due detergenti igienizzanti per la pulizia dei pavimenti: si tratta di Pavichlor e Oxi Floor. Pavichlor è un detergente concentrato a base di cloro attivo utilizzato per la pulizia giornaliera di tutte le superfici lavabili resistenti al cloro. Grazie all’azione sinergica del cloro e dei tensioattivi Pavichlor deterge, igienizza e smacchia le superfici. Oxy Floor e un detergente ad alta concentrazione di perossido di idrogeno. Il potere pulente unito all’ossigeno attivo garantisce un’igiene profonda ed un’azione sbiancante sulle superfici trattate. Lascia nell’ambiente un fresco profumo di pulito. Entrambi i prodotti sono disponibili in flaconi da 1 lt e 5 lt. www.itidet.it

TMB, MACCHINE PER LA SANIFICAZIONE

TMB è pronta a rispondere alle esigenze di sanificazione e disinfezione con 7 prodotti mirati a tale scopo.

QUARTZ 50 CON SISTEMA A OZONO

Quartz 50 di Adiatek è la lavasciuga uomo in piedi pratica come una macchina di piccole dimensioni.

Le dimensioni compatte permettono a questo modello di entrare nei normali ascensori dando quindi la possibilità di operare su più piani. L’approccio e l’utilizzo sono resi intuitivi dal display digitale e l’installazione delle batterie è comoda ed ergonomica grazie al vano estraibile. L’ampia rotazione del tergi pavimento, garantisce una asciugatura perfetta ad ogni curva.

Quartz 50 può essere equipaggiata con un generatore di Ozono. Essa è in grado di pulire senza l’uso di detersivi chimici in caso fosse necessaria una disinfezione. È altamente consigliata per ambienti ospedalieri ove è necessaria sia una pulizia che di sanificazione.

www.adiatek.com

Sanificatore di superfici e spazi Il modello Tornado, veterano per queste applicazioni, viene prodotto da TMB dal 2009 per la sanificazione e deodorizzazione degli interni d’auto, per i condotti di climatizzazione e spazi chiusi come sale e stanze. Beneficiando di compressore + pompa, Nuova Tornado crea un aerosol fine che viene erogato tramite l’esclusivo ugello per diffondersi uniformemente nello spazio, coprendo in modo uniforme e completo ogni superficie. Ora disponibile anche a batteria (Tornado B) SaniMist e OptiMist, le versioni più piccole con l’involucro in inox, combinano la stessa performance e rendimento in due format più compatti e maneggevoli.

E-Spray, Sanificatore a batteria al litio con pistola elettrostatica, fornisce una carica elettrostatica alla soluzione in uscita dall’ugello, che viene attratta dalle superficie. Dà una copertura uniforme in minore tempo anche sulle superficie poco raggiungibili,

con la convenienza e portabilità di una macchina senza cavo. Tutte le macchine sopracitate sono compatibili e sicuri per l’uso con una vasta gamma di soluzioni, comprese soluzioni di perossido d’idrogeno oppure ammonio quaternario o soluzioni di cloro. Aspiratore sanificatore d’aria Nell’ambito di aspirazione, il modello Dryver15 REH è un potente aspiratore dotato di 2 filtri HEPA, uno in entrata e uno in uscita d’aria per catturare le particelle microscopiche, purificando l’aria da queste impurità e agenti patogeni durante il normale utilizzo di un aspiratore. Silenzioso e compatto, ideale per la pulizia e sanificazione giornaliera in totale sicurezza.

Monospazzola sanificatore per i pavimenti TFO 43 Spray monospazzola con tecnologia roto-orbitale, eroga uno spray azionabile tramite la leva sul manubrio, per sanificare e disinfettare il pavimento con azione diffusoria e meccanica nello stesso momento. Il meccanismo orbitale garantisce facilità d’uso ed efficienza.

www.tmbvacuum.com

S v ETRINA XLVIII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

COME ELIMINARE GLI ACARI

Il termonebbiogeno Foggy ST75 di Spray Team adatto per la disinfestazione contro gli acari e per i trattamenti antilarvali, viene normalmente utilizzato per disinfestazioni in ambienti chiusi come magazzini, stabilimenti, depositi di archivi cartacei e reti fognarie ed è in grado di emettere una nebbia molto fine, leggera e secca, simile al fumo di una sigaretta. Grazie al suo tubo flessibile, consente la disinfestazione anche negli angoli che sono difficilmente raggiungibili con i sistemi tradizionali. Si tratta di un’unità autonoma a carrello piccola ma potente con una grande praticità d’impiego. Il motore, monocilindrico a due tempi, ha una cilindrata di 60 cc a 6000 rpm.

L’avviamento avviene con fune autoavvolgente, l’accensione è elettronica. Il serbatoio in acciaio inox ha una capacità di 9 litri ed è indipendente dal gruppo, facilmente estraibile per essere utilizzato come pompa a pressione a spalla.

www.sprayteam.it

NUOVO MAXFORCE IC, DA BAYER

LA FORZA DEL PROFESSIONISTA

Bayer Maxforce IC è il nuovo insetticida professionale in gel per i trattamenti per l’eliminazione degli scarafaggi in ambienti come locali industriali e commerciali e ambienti pubblici come ospedali e case di cura. Maxforce IC permette di eliminare in modo preciso e professionale gli scarafaggi grazie alla sua azione adescante se applicato in crepe, fessure, cavità dove gli scarafaggi trovano rifugio. Sono sufficienti 1-3 gocce di MAXFORCE IC per metro quadrato dell’ambiente da trattare. E’ un Presidio Medico Chirurgico. Leggere attentamente l’etichetta prima dell’uso.

es.bayer.it

GESAN, DISINFETTANTE BATTERICIDA CONCENTRATO

Gesan di Arco è un disinfettante biocida per pavimenti e superfici lavabili, piastrelle, materiale ceramico. Efficace ad alte diluizioni contro molteplici microorganismi. E’ costituito da un principio attivo innovativo (triammina), caratterizzato da un’alta attività battericida, fungicida e viricida. Presenta ampio spettro d’azione verso micobatteri responsabili della Tubercolosi (M.Avium, M.Terrae), Batteri Gram-(E.Coli, P.Aeruginosa), Batteri Gram+ (S.Aereous, E.Hirae, L.Monocytogenes), funghi e lieviti (C.Albicans) e virus incapsulati ( A.H1N1, Vaccinia, HVC). Efficace anche a basse temperature. Eccellenti proprietà detergenti. Non contiene Voc, Aldeidi, Cloro, e Sali d’Ammonio. Raccomandato per applicazioni in ospedali, case di cura, ristoranti, produzioni alimentari, scuole, asili, uffici, palestre. Idoneo negli impianti di areazione. Disponibile in tanica da 5kg e flacone da 1000ml.

www.arcochimica.it

TAYSTERIL HOSPITAL DISINFETTANTE CONCENTRATO

Taysteril Hospital è un Presidio Medico Chirurgico concentrato a base di Bardac 22 (DDAC) indicato per le superfici dure. Il prodotto è appena stato testato secondo la norma EN 14476 su Vaccinia Virus Ankara (MVA). Virus capsulato (ENVELOPED). L’attività virucida, in presenza di condizioni di sporco, la si ottiene alla diluizione dell’1 % per un tempo di contatto di 5 min. Taysteril Hospital viene impiegato nelle strutture sanitarie per la disinfezione e la detergenza di pavimenti, piastrelle, muri, attrezzature, ambienti in genere e per i trattamenti di disinfezione di rifiuti ospedalieri e laboratori biologici. La sua gradevole essenza conferisce una fresca profumazione a tutto l’ambiente. Il pH solo leggermente alcalino rispetta le superfici più sensibili. www.icefor.it

06/2020 | DIMENSIONE PULITO XLIX

BELLA domanda!?

Ci troviamo in una bella struttura per anziani a mezza costa delle Prealpi Lombarde. L’edificio, in stile Liberty, è stato sicuramente una villa per le vacanze di qualche ricca famiglia riadattata per ospitare tranquilli pensionati

Nelpercorrere il viale per arrivare agli uffici penso che non mi dispiace rebbe fare un ritiro di qualche settimana in un luogo così rilassante. Certo che il parco, dove predominano platani di notevoli dimensioni presenta pochissime aree pianeggianti ove si intravedono tavolini e seggiole tutte con braccioli, evidentemente facili tano il sedersi e l’alzarsi degli ospiti, magari un tempo erano baldi giova notti e garrule ragazze. Impossibile non farsi prendere da un poco di malinconia, ma mi sento fortunato in fondo sono un ragazzo del ’42 ancora in prima linea.

IL PROBLEMA

Vengo accolto da una signora che mi spiega il problema: “Disponiamo di una discreta biblioteca (circa 500 volumi)

ricca soprattutto di libri di Liala e Caro lina Invernizio e libri di storia, edizioni economiche che vanno per lo più dagli anni 40 al 60. Con il tempo i più sciupati sono stati accatastati in vec chie scaffalature in attesa di volontari che li restaurassero. Cosa caduta nel dimenticatoio. Da qualche mese siamo invasi dai pesciolini d’argento (così li ha classificati il disinfestatore che ogni tre mesi svolge il suo lavoro ormai da anni). Sa dirmi da dove sono arrivati? E cosa si può fare?”.

IL SOPRALLUOGO

In effetti la cosiddetta biblioteca è proprio malridotta. Anche l’area dei libri disponibili è ricca di polvere e quelli in disuso ancora di più. Oltre ai pesciolini d’argento vi saranno milioni di acari e sono anche ben visibili numerose ragnatele e cada veri di mosconi rinsecchiti.

I VINCOLI ECONOMICI

La premessa è che non ci sono soldi per trattamenti straordinari, fra qualche mese è Natale (siamo nell’autunno del 2019) e fatiche remo non poco a organizzare qual che festeggiamento. Non mi rimane che incontrare la signora che orga nizza le pulizie e il disinfestatore che, nel frattempo, sono arrivati e ci aspettano nel piccolo bar.

PIANO DI AZIONE

Trascurando i convenevoli si decide che il disinfestatore non farà il IV trattamento di derattizzazione e si concentrerà sulla disinfezione/disin festazione della biblioteca. In fondo si tratta di un locale di circa 30 mq. Nel primo tardo pomeriggio che il disinfestatore sarà libero saturerà la stanza con due bombolette a svuotamento totale e due cande

S D ISINFESTAZIONE L DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

lotti fumogeni: dopo aver chiuso le due finestre (ante comprese) accenderà due candelotti a base di permetrina avendo cura di posizio narli in sicurezza e quando saranno esauriti rientrerà nel locale e farà partire due bombole disinfettanti a svuotamento totale a base N, N-di decil-N, N-dimetilammonio cloruro. Uscirà chiudendo la porta a chiave, apponendo un cartello con scritto VIETATO ENTRARE. Per sicurezza sigillerà tutte le fessure della porta di ingresso, anch’essa dell’epoca Liberty per cui non certamente a tenuta.

Dopo 48 ore, si arieggerà il locale e quindi, l’addetto alle pulizie, passerà l’aspirapolvere e successivamente i libri dismessi saranno accatastati sui due tavolinetti, in attesa di essere spolverati, disinfettati e disinfe stati con bombole disinfettanti e

insetticide. Ciò fatto si passerà alla scernita dividendo quelli ancora utilizzabili da quelli da mandare al macero. Ma chi farà questa opera zione? Ma naturalmente alcuni ospiti volonterosi già in attesa di rendersi utili.

ISTRUZIONE PER I VOLONTARI E GLI ADDETTI ALLA SUPERVISIONE

Mascherine contro la polvere e guanti monouso. Si prende il libro se riutilizzabile si controlla che non vi siano insetti (nel qual caso si disin festa) e si ripone temporaneamente nel sacco per i rifiuti indifferenziati. Una volta riempiti di una trentina di volumi si aerosolizza con bombola insetticida e si chiude con nastro adesivo. Quelli da buttare in scato loni di recupero.

Terminata l’operazione si tolgono i libri che erano a disposizione dei lettori (pochi in verità) e si mettono anch’essi nei sacchi di plastica e si ripete l’operazione di disinfesta zione e sigillatura.

A operazione libri terminata si spol verano di nuovo gli scaffali (tutti di legno, uno viene buttato perché malconcio e poi un centinaio di libri sono stati inviati al macero), si disinfettano per umettazione con il prodotto che si usa per disinfettare i pavimenti e poi si passa della cera liquida, quella per il parquet, l’arte dell’arrangiarsi impera.

Il commiato

È passato un mese per cui il luogo merita una gita di controllo così dopo un paio di telefonate, eccomi a ripercorrere il viale di accesso e a ritrovarmi gli stessi pensieri della prima volta. Il disinfestatore non sarà presente, impegnato in altri lidi, ma un caffè con la vicedirettrice e la coordinatrice della squadra di pulizie è cordiale. Vorrei andare a vedere la biblioteca, ma mi viene detto che si sono riposizionati un centinaio di volumi e poi si aspetta che passi il Natale.

Le due Signore, con un sorriso di altri tempi, mi ringraziano e nel salutarmi mi informano che il tutto è costato poco più di un centinaio di euro oltre le spese di normale gestione (per cui già a bilancio).

La vice direttrice si chiede a mezza voce: “Ma ne valeva la pena?” e continua a voce più udibile: “Ma sa dirmi da dove sono arrivati?”

Rispondo con una frase di Sherlock Holmes: “Escludendo l’impossibile resta da esaminare l’improbabile!

Le prometto che se trovo una rispo sta ragionevole glielo faccio sapere, però fin da ora escluderei la genera zione spontanea”.

Mi resta un rammarico: i primi mesi del 2020 sono volati senza trovare il tempo per una telefonata e ora, in pieno allarme virus, non ho il cuore di farlo. Ma un giorno andrò a leg gere un libro sotto quei platani per passare una giornata serena.

06/2020 | DIMENSIONE PULITO LI

RSA

NOME SCIENTIFICO: Lepisma saccharina

NOME ITALIANO: Pesciolino d’argento - Lepisma

NOME INGLESE: Common silverfish - Urban silverfish - Fishmoth

NOME SPAGNOLO: Pececillo de plata - Lepisma

INQUADRAMENTO SISTEMATICO

Phylum: Arthropoda Classe: Insecta Ordine: Thysanura

Famiglia: Lepismatidae Specie: Lepisma saccharina

DIMENSIONI

Adulto: 7-13 mm

CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE

Insetto squamoso, color argentato, allungato e piatto, con antenne filiformi e fornito di 2 cerci ed un paracerco allungati all’estremità dell’addome. Specie molto nota e diffusa.

HABITAT

Abitazioni e stabili ben riscaldati, uffici, biblioteche, balconi e terrazze; nidi di insetti e di uccelli.

ABITUDINI ALIMENTARI

Sostanze amilacee, colla, carta, libri, stoffe, tap peti, pellami, zucchero, spore, ife e cadaveri dei propri simili. Resiste per molto tempo al digiuno

CICLO BIOLOGICO

Uovo > neanide (50 mute) > adulto

Durata del ciclo: da un minimo di 3-4 mesi fino a 2-3 anni, in fun zione delle condizioni ambientali.

N° generazioni/anno: variabile.

N° uova femmina: 50-100, isolate o a gruppi, nelle fessure o sotto gli oggetti.

Durata vita adulto: 90-720 gg

LIMITI TERMICI PER LO SVILUPPO

Temperatura ottimale: 22-32°C

UR ottimale: 75-97%

DANNI

Possono arrecare danni a vecchi libri, tappeti, moquettes, carte da parati, ecc..

Non risultano essere vettori di microrganismi patogeni

S D ISINFESTAZIONE LII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE

SICUREZZA E DESIGN

Specializzata nella costruzione di macchine per la disinfestazione urbana e per il trattamento del verde pubblico e privato, SPRAY TEAM propone una vasta serie di macchine che permettono di far fronte ai piccoli e grandi interventi come la saturazione d’ambiente con termo nebbia o ULV nebbia fredda.

Grazie ad un controllo completo del processo produttivo è in grado di garantire ai propri clienti la massima affidabilità su tutta la gamma dei prodotti.

SPRAY TEAM essendo una ditta certificata, intende applicare e migliorare costantemente il proprio Sistema di Gestione della Qualità aziendale, in riferimento alla norma UNI EN ISO 9001:2008. ISO 9001:2008 - Cert. n. 9190.SPRY

SPRAY TEAM SRL Via Cento, 42/d 44049 Vigarano Mainarda FE Tel. 0532–737013 Fax 0532–739189 P.I. 01980350381 E-mail: info@sprayteam.it Sito Internet: www.sprayteam.it

Residenza SANITARIA Assistenziale e dintorni

Affrontare dei servizi presso una Residenza Sanitaria Assistenziale o un’altra qualsiasi struttura sanitaria non differisce molto per la complessità dei controlli pur con le innegabili peculiarità che devono essere introdotte in merito ai monitoraggi e ai conseguenti interventi mirati contro le entità infestanti di interesse igienico-sanitario, nel nostro caso Blatta orientalis e Rattus rattus.

a cura di Michele Ruzza, Silvia Fortuzzi, Davide Pasqualini e Carlo Lombardi Divisione Pest Control - GICO SYSTEMS
S D ISINFESTAZIONE LIV DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE RSA

La “Casa di Riposo per Anziani” è costituita da un edificio di cinque piani, di cui il IV e il V non sono utilizzati, da un’area esterna a verde molto ampia con fontane, panchine e soprattutto alberi secolari che si stagliano in altezza lambendo il quinto piano della struttura. Al piano terra vi sono le aree ambulatoriali per gli ospiti della struttura, oltre a una grande sala convi viale per i degenti, mentre dal primo al terzo piano sono presenti le degenze con sale pasto (ove vengono serviti i pasti pre confezionati e porzionati nelle cucinette di reparto senza una suddivisione precisa del pulito/sporco) e un sotterraneo.

LA RICHIESTA DI AIUTO

Da un po’ di tempo venivano sempre più spesso segnalate presenze di scarafaggi risultati poi trattarsi di Blatte orientali che, come per magia, comparivano nei diversi piani senza che venisse trovato un plausi bile punto o punti di origine, inoltre con una certa frequenza erano ritrovati alimenti rosicchiati (soprattutto mele) evidente segnale di presenza di roditori successi vamente identificati come ratti neri.

SOPRALLUOGHI E ISPEZIONI

La prima analisi si è sviluppata con un attento controllo della struttura e le inda gini hanno subito portato ad evidenziare come nei sotterranei della struttura, dove sorgevano le ex-cucine, gli ambienti erano diventati un accumulo di materiali di risulta per lavori edili e attrezzature non più in uso, ma soprattutto in quegli ambienti non era presente nessuna azione di Proofing con quindi un contatto diretto tra l’areale esterno e l’areale interno, fattore molto predisponente per un eventuale ingresso di muridi nella struttura. Se poi il piano terra e i tre piani adibiti a ricovero non presen tavano criticità, se si escludeva l’assenza di zanzariere alle finestre che portavano un costante ingresso di zanzare, il quarto e il quinto piano, che erano disabitati, a parte un alto strato di polvere e ragnatele non presentavano tracce di infestanti.

Si è quindi provveduto a posizionare delle foto trappole nelle aree sotterranee per meglio evidenziare se vi era movimento oltre a spargere della farina in alcuni punti di accesso alla struttura e ai piani abitati

per meglio valutare se vi era del movi mento.

Si sono posizionate delle trappole collanti specifiche per blattoidei in punti sensibili della struttura (vuotatoi, bagni, ecc.) chie dendo inoltre al personale della struttura di avvisare tempestivamente in caso di rosura di alimenti o visione di qualsiasi infestante.

AVVISTAMENTI

Dopo due giorni di appostamenti, mentre un tecnico continuava ad analizzare le pla nimetrie della struttura per approfondire quello che sembrava la casa dei fantasmi in quanto nessuna foto-trappola era scattata, non c’erano impronte di muridi nella farina, ma di contro si era rinvenuta una mela e un pacchetto di crackers rosicchiati in una cucinetta di reparto del II piano mentre sulle 25 postazioni a cattura collante solo in una si era catturata una Blatta Orientalis.

SPUNTI DI RIFLESSIONE

Valutata l’effettiva presenza di infesta zione, ma posto anche che la stessa non proveniva direttamente dalla prima area sottoposta a monitoraggio e controllo (ovvero i sotterranei) ci siamo messi alla ricerca di quelli che potevano essere even tuali accessi secondari alle interne della struttura. Andando ad analizzare ancora più attentamente i reparti, ma soprattutto dopo un’attenta discussione con la dire zione sanitaria, siamo arrivati a sapere che la struttura non più tardi di sette anni prima era stata completamente ristruttu rata e quindi in molte zone le pareti origi nali erano state coperte da cartongessi e dietro alle stesse erano state fatte passare le nuove tubature per la gestione del con dizionamento dell’aria.

Sulla base di questo dato, in collabora zione con l’ufficio tecnico della struttura, si è richiesta l’apertura di quelle aree d’i spezione delle tubature per andare a valutare se vi era passaggio di infestanti. Proprio analizzando una di queste aperture abbiamo potuto rinvenire delle tracce di muridi su una tubatura, ma la cosa strana era che le stesse puntavano verso l’alto, ovvero nella direzione opposta che ci saremmo aspettati.

Rimanendo però sempre concentrati e alla ricerca della soluzione del problema si è deciso di andare a rivalutare la situazione

06/2020 | DIMENSIONE PULITO LV

SPECIALE RSA

del quarto e quinto piano della struttura e mentre si eseguiva l’en nesimo sopralluogo, parlando con uno dei manutentori è emerso che anche al quinto piano c’era stata la ristrutturazione ma soprattutto si era isolato il sottotetto con un con trosoffitto che sembrasse un nor male soffitto.

Insospettiti della situazione abbiamo richiesto l’apertura di un passaggio verso il sottotetto. Alla sola apertura della botola sul sot totetto è stato facile capire qual era la causa dell’infestazione venendo travolti non solo da un odore sgra devole ma soprattutto da del guano e da una carcassa di volatile. Ave vamo individuato con molta pro babilità il fulcro dell’infestazione, un’infestazione multipla come tal volta può succedere, ovvero la pre senza di guano di piccione causato dalla dimenticanza di chiusura di un lucernaio durante i lavori di ristrut turazione, la presenza di individui di Rattus rattus e anche di Blatta orientalis. Un inusitato connubio, in quanto i ratti spesso si cibano di questi insetti, ma nel caso specifico la preferenza alimentare si era evi dentemente rivolta ai crackers e alle mele.

LE SOLUZIONI

A questo punto i vari problemi sono stati risolti provvedendo a: una razionale potatura degli alberi secolari in modo che le loro fronde non raggiungessero più i piani alti della struttura da parte di una ditta specializzata che, fra le altre cose, garantiva la disinfezione degli strumenti a garanzia di non creare inoculi fungini (aspetto spesso tra scurato) e i tagli sono stati effettuati in modo da non creare ristagni d’ac qua. Ogni arte e mestiere ha i suoi protocolli a cui fare riferimento; alla chiusura del lucernario da parte di un muratore coadiuvato da un manovale; preliminarmente si è provveduto alla disinfezione e disinfestazione

del guano con formulati ad azione abbattente (per maggior sicurezza dei nostri tecnici peraltro dotati dei DPI con particolare riferimento alla protezione delle vie respiratorie), asportazione del guano in con tenitori di sicurezza e successiva disinfezione sempre con quaternari d’ammonio scelti per la loro residua lità e la loro alta capacità bagnante; un intervento misto tra una derat tizzazione classica e postazioni a cattura: n°12 postazioni rodenticide con classico prodotto in blocchetti paraffinati con 3 p.a. diversi, n°5 postazioni rodenticide con prodotto liquido, n°10 postazioni a cattura delle quali 5 attivate con colla e 5 attivate con trappola t-rex. I biocidi utilizzati a base dei tre principi attivi classici, difencoum, brodifacoum e bromadiolone per variare anche il gusto dell’impasto. I controlli sono stati giornalieri per una settimana poi settimanali per quindici giorni e l’ultimo dopo un mese dal primo posizionamento per verificare l’as senza di consumi e catture; una attenta disinfestazione contro le blatte con trattamenti veri e propri nelle aree dismesse e uso di gel nelle altre; naturalmente una sanificazione generalizzata, sempre nelle aree dismesse, per mezzo di una nebuliz zazione spinta e perossido di idro geno a 12 volumi; una disinfezione ad integrazione delle pulizie (irrorazione mirata con quaternari d’ammonio di alta gamma con azione virucida men zionata in etichetta) e umettazione con perossido di idrogeno.

CRITICITÀ

Nel caso in questione la comples sità dei problemi era legata: alla presenza delle cucinette di reparto autogestite ove “l’esuberante aiuto” dei degenti era difficile da tenere sotto controllo; alla presenza di aree dismesse che di fatto erano diven tate dei magazzini ricolmi di tutto quello che non è più utilizzato nei

S D ISINFESTAZIONE LVI DIMENSIONE PULITO | 06/2020
in ogni situazione La forza del professionista Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Bayer CropScience srl - Viale Certosa 130, 20156 Milano - Tel 02.39721 - es.bayer.it Il marchio dei gel professionali utilizzati dai disinfestatori di tutto il mondo.

RSA

reparti, rendendo difficile ogni tipo di ispezione; agli ultimi piani (IV e V) non utilizzati e anch’essi con mobili e arredi semi abbandonati; a opere di ristrutturazione con largo uso di pareti di cartongesso e controsof fittature; a maestose alberature con rami sporgenti sul tetto; alle segna lazioni di avvistamenti poco circo stanziati.

RIASSUMENDO

Nel contesto indagato la soluzione dei problemi è stata raggiunta da un approccio multidisciplinare. Si è par titi da alcune segnalazioni non del tutto circostanziate di avvistamenti e rosicchiature e gli step valutativi hanno identificato le entità infestanti e i luoghi di origine, arrivando a solu zioni mirate delegate a ditte spe

cializzate. La cosa che merita una segnalazione è, a parer nostro, che professionalità chiama professiona lità. È proprio da questo assunto che è scaturito prima franco dialogo e successivamente una razionale sud divisione dei compiti. Naturalmente la verifica dei risultati era nostro compito e ce ne siamo assunta la responsabi lità nei confronti del committente.

ESTRATTO PER CAPITOLI DEL

PROTOCOLLO COVID GICO SYSTEM A CUI L’ARTICOLO FA RIFERIMENTO

1 FINALITA’ programma di disinfezione / sanificazione straordinaria pe l’uccisione/inattivazione della maggior quantità di microorganismi e Virus

2 APPLICABILITÀ Le azioni di Disinfezione / Sanificazione straordinarie si possono effettuare a titolo preventivo e/o curativo in (omissis)

3 RESPONSABILITÀ Vedi clausole contrattuali (omissis)

4 RIFERIMENTI NORMATIVI

NB: L’ELENCO FA RIFERIMENTO ALLA DATA 03/2020 E, IN OGNI CASO, È DA RITENERSI INDICATIVA DELLA COMPLESSITÀ DELLA MATERIA

INOLTRE: SONO DA AGGIUNGERE GLI STANDARD VOLONTARI

Ø Legge di conversione n. 13 del 5 marzo 2020 del Decreto-Legge n. 6 del 23 febbraio 2020, D.L. n. 9/2020

Ø DPCM 01 marzo 2020

Ø DPCM 04 marzo 2020

Ø DPCM 08 marzo 2020

Ø DPCM 09 marzo 2020

Ø DPCM 11 marzo 2020

Ø DL 17/03/2020 (cd. cura Italia)

Ø DPCM 22 marzo 2020

Ø Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro (relativo a tutti i settori produttivi) del 14/03/2020

Ø Protocollo condiviso fra Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con Anas S.p.A., RFI, ANCE, Feneal Uil, Filca - CISL e Fillea CGIL – per il contenimento della diffusione del COVID-19 nei cantieri edili

Ø ordinanza Presidenza del Consiglio 646;

Ø ordinanze del ministro della salute d’intesa con le Regioni interessate;

Ø ulteriori ordinanze delle Regioni di appartenenza o prefettizie;

Ø direttiva ministero dell’interno;

Ø indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità

5 DESCRIZIONE DEL PROCESSO

Ø MATERIALI: I materiali e gli strumenti impiegati

• Disinfettanti (PMC e/o Biocidi)

• Attrezzature (ULV-nebulizzatori-irroratrici)

Ø DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

Ø TECNICA OPERATIVA

• Zona filtro / vestizione

• Istruzioni operative (omissis)

• Svestizione

• Pulizia e disinfezione attrezzature

• Monitoraggi e controlli

6 DOCUMENTAZIONE

Ø Rapporto di lavoro per mezzo del sistema Gico Mobile

Ø Cartello di avvenuta sanificazione

Ø Relazione tecnica

S D ISINFESTAZIONE LVIII DIMENSIONE PULITO | 06/2020 SPECIALE
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