SUPPLEMENTO A DIMENSIONE PULITO OTTOBRE
SPECIALE
novembre 2021 Anno 28 n. 7 settembre 2019 ISSN: 2612-4068
SERVIZI
Ambientali UN PERCORSO FORMATIVO PER IL RISPETTO DELL’AMBIENTE
Texte multilingue
ARBOVIROSI Lotta larvicida in Albania Lutte larvicide en Albanie
GENETICA Due passi nelle mutazioni Deux étapes dans les mutations
ZECCHE Conosciamole meglio Tiques: apprenons à mieux les connaître
La forza del professionista in ogni situazione
Il marchio dei gel professionali utilizzati dai disinfestatori di tutto il mondo.
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Sommario ANNO 30 - NOVEMBRE 2021 Supplemento a DIMENSIONE PULITO n. 8 OTTOBRE 2021 Periodico mensile edito da
INTERVENTO
26 Eppur si muove…
34 Un trattamento di disinfestazione anti zecche
nuove risorse tecniche Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02.69001255 | Fax 02.69001277
Pourtant ça bouge… de nouvelles ressources techniques
Direttore editoriale Ornella Zanetti | ornella.zanetti@quine.it
Graziano Dassi
Direttore Responsabile Marco Zani
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Coordinamento editoriale Chiara Scelsi - chiara.scelsi@quine.it Loredana Vitulano - loredana.vitulano@quine.it Cristina Cardinali - c.cardinali@dimensionepulito.it
28 Spigolando qua e là nella famiglia dei piofilidi
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Consulenti tecnico scientifici per la sezione Igiene&Ambiente Chiara Dassi - Graziano Dassi
#42
#251
NOVEMBRE/DICEMBRE 2016
MARCO BOSELLI Bosch riparte da… Bosch
Organo ufficiale
2038-2723
LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R
ANNO 8 - FEBBRAIO 2017
ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)
NORMATIVA
Panoramica di inizio anno
TAVOLA ROTONDA
Conto Termico e TEE. A che punto siamo?
IMPIANTI NEGLI NZEB: DALLA TEORICA ALLA PRATICA MARCO EPB, LE NOVITÀ DELLE NUOVE NORME BOSELLI Bosch riparte IMPIANTI AD da… ARIABosch PRIMARIA VS VAV FOCUS COMMISSIONING
NOVEMBRE/DICEMBRE 2016
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Organo ufficiale
bimestrale
FILTRAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA
Poste italiane Target Magazine LO/CONV/020/2010 - Omologazione n. DCOCI0168
ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)
N. 64 · Anno XI · dicembre 2016
ITS Dove va la filiera? FOCUS Un anno di logistica MATERIA CONNECTION
ce la si può fare!
DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa il “service”
Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010
ITS Dove va la filiera?
FOCUS Un anno di logistica
POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - LO/CONV/020/2010.
ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva
MATERIA CONNECTION
DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa il “service”
ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva
Passo obbligato e grande opportunità
Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere
SAIE INNOVATION 2016 MEDAGLIE D’ORO A “IMPATTO ZERO”
FOTOVOLTAICO INTEGRATO STORIA E ITER PROGETTUALE PCM UNA SCELTA DA NON SOTTOVALUTARE
Passo obbligato e grande opportunità
Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere
Organo ufficiale FINCO
R
ISSN n. 1974-7144
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 – CN/MI
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Paolo Ficicchia VALIDAZIONE
IMPIANTI FOTOVOLTAICI
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I BENEFICI DELLA NORMAZIONE
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Stampa Un CNI eletto per dare risposte Grafica Veneta In USA volano le infrastrutture Via Malcanton 2 Newsletter 35010 Trebaseleghe PDTop-7 megaItaly SCIA, operativo 1563
L’EDITORIALE
Innovazione e cambiamento
N. 12 - Dicembre 2016
Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti
FOCUS
IMPIANTI FOTOVOLTAICI
7
alle pagg. 2223
sto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri
etto per dare risposte In USA volano le infrastrutture
TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilità diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono a pag. 15
Newsletter
Nr.01 – VENERDì 13 GENNAIO 2017
, operativo Top 7 megadello unico infrastrutture del 2016 Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7
→ pag.37
2
O IN CRISI
ra trattative e consultazioni?
LA TRIVELLA
R
iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderà gli ingegneri fino al 2021, quando completerà i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialità del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è già possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione così forte per la continuità del Consiglio nazionale uscente”, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.
MACCHINE UTENSILI
il modello unico infrastrutture del 2016 Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7
→ pag.37
segue a pag. 2
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Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 città
a pag. 7
INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI
“Il museo del futuro è il mondo intero”
a pag. 9
I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre
Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. Stabilità e certezza sono oggi più lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac cordi tra CNI e Governo che fine faranno?” / alle pagg. 1819
Eucentre per ricostruire la sicurezza A Pavia il Centro Europeo di Ricerca Formazione in Ingegneria Sismica →epag.25
a pag. 10
Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un tim→ pag.5 bro di carta per documentare la consegna.
ROBOTICA
Al centro della fabbrica intelligente
Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende. [pag. 10]
– Anno 72 - n. 9
Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo”. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.
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PROGE T TA ZIONE
MACCHINE UTENSILI
50 anni di torni
Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]
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Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo”. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.
Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?
IN QUESTO NUMERO
[pag. 14]
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PROGE T TA ZIONE
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AUTOMAZIONE
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#4maggio 2016 mensile
www.meccanica-automazione.com
AUTOMAZIONE
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AT T UA L I TÀ
MATERIE PRIME
Il cliente prima di tutto
In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano. MISURA
Un ponte tra passato e futuro
Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attività in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.
IN QUESTO NUMERO
M-Steel qualità da oltre 40 anni
Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualità M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilità M-Steel si caratterizza per affidabilità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costi di pro[pag. 12] duzione.
LAMIERA
40 anni di storia e successi nella robotica industriale
Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attività: una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.
UTENSILI
L’anello che mancava: l’utensile connesso al sistema produttivo L’utensile “intelligente” è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completamente automatica. [pag. 7]
INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni
STORIA DI COPERTINA
TENDENZE Generative design, come cambierà il mondo MACCHINE UTENSILI
Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati
[pag. 18]
PANORAMA La formazione salesiana professionale SPECIALE Robotica Sempre più al centro dello sviluppo
CAD/CAM unico per il settore Lamiera
DOSSIER Macchine di misura Amici per il micron
Graziano Dassi MATERIE PRIME
Il cliente prima di tutto
In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano. MISURA
Un ponte tra passato e futuro
M-Steel qualità da oltre 40 anni
Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualità M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilità M-Steel si caratterizza per affidabilità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costi di pro[pag. 12] duzione.
INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni
LAMIERA
40 anni di storia e successi nella robotica industriale
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egli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre
sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario ni delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter rtissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di n affanno. Stabilità e certezza sono oggi più lontane per lo punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac NI e Governo che fine faranno?” / alle pagg. 1819
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Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano
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NEWSLETTER – Nr.01 – Pag.1
VENERDÌ 13 GENNAIO 2017
Les entreprises au premier plan
FINANZIAMENTI PMI
Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?
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FINANZIAMENTI PMI
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Graziano Dassi
46 Le aziende in primo piano
Novembre/Dicembre 2016
TAVOLA ROTONDA
Editoriale
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[pag. 10]
– Anno 72 - n. 9
di Fabio Chiavieri
Novembre/Dicembre 2016
di Fabio Chiavieri
38 Zecche, conosciamole meglio
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Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.
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N. 12 - Dicembre 2016
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gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso più ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalità, metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla società o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fare” ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SI” o con un “NO”. È stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “si” e “no” dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianità dell’individuo e l’incapacità della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metà dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltà parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con più forza alla politica? n
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 – CN/MI
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Pression hôtelière et infestation Organo ufficiale FME
MACCHINE UTENSILI
ROBOTICA
Al centro della fabbrica intelligente
6 Non facciamoci distrarre
La crisi ancora “morde”, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri
di GIOVANNA ROSADA
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Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
ISSN: 2038-0895
Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE
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ISSN: 2038-0895
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Ufficio traffico e Servizio abbonamenti CLASSIFICHE 2015 e distributori: Ilaria Tandoi | i.tandoi@lswr.it Produttori ce la si può fare! #251 Ornella Foletti | ornella.foletti@quine.it
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GENETICA
Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attività in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.
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lusa la riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione
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/ Disinfestastorie
Non facciamoci distrarre dai RUMORI di FONDO Graziano Dassi
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nizierei questo Disinfestastorie riportando una frase di Einstein a conclusione di una sua conferenza sulla Teoria della relatività: “la mia teoria è facile da capire, il difficile è crederci!”. Credo che ciò sia vero anche in biologia. A riprova di ciò a volte mi soffermo a pensare al nostro Pianeta e ai suoi abitanti, la prima specie a cui penso è quella dell’Homo sapiens, ma quanti siamo? Più di 7 miliardi di individui [7 x 109 = 7.000.000.000], invero non pochi! Ma poi penso che ogni essere
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umano è abitato da un bilione di microrganismi [1012 = 1.000.000.000.000]. Il risultato è al limite della mia comprensione (ma sospetto di non essere il solo che trova difficoltà a districarsi in questa selva di zeri) infatti, risulterebbe che la popolazione umana del pianeta terra sia costituita da una simbiosi di 7.000.000.000.000.000.000.000 [1021], ma come si legge un numero seguito da 21 zero. Azzardo settemila miliardi di miliardi, più correttamente “un triliardo”! Se a questa astronomica cifra som-
miamo il numero delle formiche, zanzare, mosche, pesci, uccelli e virus ci rendiamo conto che cercare di capire le leggi che governano questo macrosistema impegnerà gli studiosi per parecchio tempo ancora se mai riusciranno (riusciremo) a venirne a capo. Quanto ho scritto viene divulgato, spiegato, interpretato come da una moltitudine di esperti, opinionisti, sognatori tutti armati di buona volontà (in effetti non proprio tutti, ci sono anche i millantatori) per cui l’informazione si trasforma in una
sorta di Babele davvero sconcertante. A questo punto rientrerei nella realtà quotidiana riportando il suggerimento di una psicologa: ”…l’importante è non farci distrarre dai rumori di fondo …”. Ora di fronte a cotante grida direi che è necessario accettare che la scienza non sia garanzia di verità, ma è il meglio di cui disponiamo per cui è necessario accettare che una percentuale di rischio è insita in ogni scelta (in particolare per quanto concerne la medicina) quindi da professionisti dovremmo proporre alla nostra clientela contratti chiari e concreti: cosa facciamo, come lo facciamo quali i risultati attendibili (prendere una medicina, sia pure quella più idonea, non significa guarire, seguire uno stile di vita sano non è garanzia di salute però è pur vero che in entrambi i casi aumenta la possibilità di avere una vita gradevole). Da questo presupposto deriva che curare gli aspetti igienici dell’ambiente non è garanzia di essere esenti dall’attacco di parassiti sempre più subdoli e girovaghi per cui si renderanno, quasi sempre, necessari interventi terapeutici mirati. Se partiamo dai postulati che emergono dal prendere coscienza che ci muoviamo
sulle sabbie mobili di un terreno non del tutto noto sarebbe buona cosa che: ■ la prudenza deve esserci un’amica fedele ■ sempre accompagnata dal buon senso ■ il tutto supportato da una comprovata competenza Riassumendo: è vero che il mondo della lotta ai parassiti è argomento che si presta a diverse interpretazioni, ma carta canta e se canta arie fantasiose non è una giustificazione a credere ai miracoli. Dopo questo minestrone misto (quale che sia la ricetta a cui stiamo facendo riferimento) ricordiamoci che per ottenere questo gustoso piatto è necessario disporre di maestria e tempo. L’analogia con le varie strategie di lotta ai parassiti mi appare evidente. In ogni caso il tempo è una variabile misurabile: dobbiamo trovarlo per riflettere sia che si stia scrivendo un’offerta, sia che si stia valutandola, sia nel realizzare un servizio o stimandone i risultati soprattutto nel cavalcare le emergenze, perché in tali circostanze il millantato credito si moltiplica e la paura gli spalanca le porte.
NE NOUS LAISSONS PAS DISTRAIRE PAR LES BRUITS DE FOND Je commencerais cet Antiparasitaire en citant une phrase d’Einstein à la fin d’une de ses conférences sur la Théorie de la relativité: «ma théorie est facile à comprendre, le plus dur est d’y croire!». Je crois que c’est aussi vrai en biologie. Pour preuve, je m’arrête parfois à penser à notre Planète et à ses habitants, la première espèce à laquelle je pense est celle de l’Homo sapiens, mais combien sommes-nous? Si l’on ajoute à ce chiffre astronomique le nombre de fourmis, de moustiques, de mouches, de poissons, d’oiseaux et de virus, on se rend compte qu’essayer de comprendre les lois qui régissent ce macrosystème engagera longtemps les savants, s’ils réussissent un jour (nous réussirons) à trouver une solution. À ce stade, je reviendrais à la réalité quotidienne en rapportant la suggestion d’un psychologue: «...l’important est de ne pas se laisser distraire par le bruit de fond...». En tant que professionnels, nous devons proposer à nos clients des contrats clairs et concrets: ce que nous faisons, comment nous le faisons, quels sont les résultats fiables (prendre un médicament, même le plus adapté, ne signifie pas guérir; suivre un mode de vie sain n’est pas une garantie de santé; mais il est vrai que dans les deux cas, la possibilité d’avoir une vie agréable augmente). De cette hypothèse, il découle que prendre soin des aspects hygiéniques de l’environnement n’est pas une garantie d’être à l’abri de l’attaque de parasites de plus en plus sournois et errants, pour lesquels des interventions thérapeutiques ciblées seront presque toujours nécessaires. Si l’on part des postulats qui émergent de la prise de conscience que l’on évolue sur les sables mouvants d’une terre qui n’est pas tout à fait connue, ce serait une bonne chose: la prudence doit être une amie fidèle, toujours accompagnée de bon sens, le tout soutenu par une compétence avérée.
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/ Genetica
Due passi nelle MUTAZIONI a cura di Livio Marossi, biologo
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i presento tre mammiferi: Uomo, Pipistrello, Balena. Quali sono i meccanismi che hanno portato alla formazione di tre specie così diverse? Le mutazioni del DNA. In questi giorni stiamo continuamente parlando che il SarsCov2 (Covid 19) sta mutando. Il ceppo originario sembra essere diventato meno aggressivo, ma alcuni ceppi varianti si stanno affacciando all’orizzonte epidemiologico, quali sono i meccanismi che portano a queste affermazioni? La struttura genetica del Covid 19 è l’RNA che differenze ci sono tra RNA e DNA? L’RNA è costituito da un unico filamento, il DNA è costituito da un doppio filamento avvolto ad elica. ...
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Entrare nel mondo della genetica è come entrare in un mondo ove le teorie scientifiche se la devono vedere con ipotesi che a volte definire fantasiose è un eufemismo. Pur tuttavia la fantasia ha consentito di andare oltre e scoprire nuovi orizzonti. Oggi la chimica molecolare pur spiegando molti aspetti prima ignoti ha aperto orizzonti che nulla hanno da invidiare all’esplorazione spaziale senza però nasconderci che alcuni di loro sono a dir poco inquietanti. Il dr Marossi a volo radente ne sintetizza alcuni aspetti. Io ne approfitterò per apporre in calce alcune considerazioni di disinfezione ambientale e un breve glossario in cui si trovano brevi definizione delle parole evidenziate in grassetto. G.D.
l’RNA contiene al posto della timina una pirimidina molto simile l’uracile, che come la timina si accoppia solo con l’adenina; a differenza del DNA, la maggior parte dell’RNA è costituito come anticipato da un filamento singolo. Sia per il DNA che per l’RNA quando inizia la fase di replicazione può accadere che per casualità o per azioni di interventi chimici o fisici esterni (sostanze mutagene) una base venga sostituita da un’al-
tra base, questo meccanismo si chiama mutazione puntiforme che si manifesterà con una variazione del “prodotto finale” (uomo animale pianta che sia). Infatti, tali cambiamenti si concretizzeranno tramite differenti tratti somatici, diverso corredo enzimatico, differenti proteine. In ultima analisi l’entità biologica avrà diverse caratteristiche biologiche. Questi prodotti, conseguenza delle mutazioni, porteranno a nuovi organismi che
affronteranno con differenti strategie la necessità di sopravvivenza e di riprodursi; la mutazione potrà essere positiva se l’organismo creato si adatterà perfettamente all’ambiente o negativa se l’organismo non potrà adattarsi e quindi morirà, questo fenomeno si chiama selezione naturale. Ciò accade più frequentemente nei microbi e in particolare nei virus; infatti, quando entrano nella cellula e si replicano per milioni di volte è altamente probabile che ci siano degli “errori di copiatura” nella produzione del nuovo RNA. Questi errori di replicazione si manifesteranno in nuovi ceppi di virus le cui piccolissime varianti potranno alla non sopravvivenza del virus o al contrario aumentarne la virulenza. Questi “nuovi virus” determineranno un nuovo rapporto con la specie parassitata. Particolare importanza è il fattore per cui il virus potrà sopravvivere se non ucciderà l’ospite infettato altrimenti se scompare il parassitato anche il virus è desti-
nato a sparire. Questo è l’equilibrio che determina la velocità di diffusione del virus. Il passo successivo è quello che nelle moltitudini di mutazioni si crei un virus che passerà da una specie ad un’altra e così via via in un eterno ciclo della vita. Dove si creano assembramenti di esseri umani, animali allevati in colonie numerose, ma anche di specie botaniche (agricoltura intensiva), questi eventi assumono un peso statisticamente rilevante e vengono accelerati, e il pericolo di un passaggio tra una specie e l’altra sarà più frequente e più rapida. Un aspetto potenzialmente problematico riguarda le mutazioni create in laboratorio. Oggi le tecniche di manipolazione genetiche sono così semplici e alla portata degli scienziati che gli Organismi Mondiali di Controllo sono molto preoccupati ed emanano continue direttive sulla regolamentazione di queste tecniche di ricerca. Purtroppo non tutti gli Stati le hanno sottoscritte.
GLOSSARIO essenziale a cura di Chiara Dassi DNA: acido nucleico a doppia elica che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, che contiene uno zucchero (D-desossiribosio) e quattro basi azotate (adenina, guanidina, timina, citosina) che realizzano i ponti fra le due eliche e le varie combinazioni ne determinano le caratteristiche generali.
Molecola del DNA
DEUX ÉTAPES DANS LES MUTATIONS Je vous présente trois mammifères: Homme, Chauve-souris, Baleine. Quels sont les mécanismes qui ont conduit à la formation de trois espèces si différentes ? Les mutations de l’ADN. Pour l’ADN comme pour l’ARN, lorsque la phase de réplication commence, il peut arriver que par hasard ou par actions d’interventions chimiques ou physiques externes (substances mutagènes), une base soit remplacée par une autre base; ce mécanisme est appelé mutation ponctuelle, qui va se manifester avec une déclinaison du «produit final» (homme, animal, végétal). En fait, ces changements se matérialiseront à travers différents traits somatiques, différents équipements enzymatiques et différentes protéines. En fin de compte, l’entité biologique aura plusieurs caractéristiques biologiques. Ces produits, en conséquence des mutations, conduiront à de nouveaux organismes qui feront face au besoin de survie et de reproduction avec différentes stratégies; la mutation peut être positive si l’organisme créé s’adapte parfaitement à l’environnement, ou négative si l’organisme ne peut pas s’adapter, et va donc mourir; ce phénomène est appelé sélection naturelle. Cela se produit plus fréquemment chez les microbes et en particulier chez les virus; en fait, lorsqu’ils pénètrent dans la cellule et se répliquent des millions de fois, il est hautement probable qu’il y ait des «erreurs de copie» dans la production du nouvel ARN. Ces erreurs de réplication se manifesteront dans de nouvelles souches virales dont les très petits variants pourront conduire à la non-survie du virus ou, au contraire, augmenter sa virulence. Ces «nouveaux virus» détermineront une nouvelle relation avec l’espèce parasitaire. Le facteur par lequel le virus peut survivre s’il ne tue pas l’hôte infecté est particulièrement important, sinon, si le parasite disparaît, le virus est également censé disparaître. C’est l’équilibre qui détermine le taux de propagation du virus. La prochaine étape est que dans les multitudes de mutations, un virus est créé, qui passera d’une espèce à l’autre et ainsi de suite, dans un cycle éternel de vie.
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/ Genetica
Molecola del RNA
RNA. acido nucleico ribonucleico che contiene uno zucchero (D-ribosio) e quattro basi azotate (adenina, guanidina, uracile, citosina) implicata in vari ruoli biologici regolamentando l’attività dei geni. SELEZIONE NATURALE: credo che per dare un’idea chiara della “selezione naturale” sia utile riportare la definizione che ne diede il suo scopritore Charles Darwin, nel suo libro L’origine delle specie, 1869: «La conservazione delle differenze e variazioni individuali favorevoli e la distruzione di quelle nocive sono state da me chiamate “selezione naturale” o “sopravvivenza del più adatto”. Le variazioni che non sono né utili né nocive non saranno influenzate dalla selezione naturale, e rimarranno
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allo stato di elementi fluttuanti, come si può osservare in certe specie polimorfe, o infine, si fisseranno, per cause dipendenti dalla natura dell’organismo e da quella delle condizioni». Se si accetta tale postulato si può dire che la Natura è il primo laboratorio di ingegneria genetica, a cui ha fatto seguito l’uomo nel coltivare i semi ricavate dalle piante più produttive per arrivare alle attuali tecniche di ingegneria genetica. La differenza sostanziale per certi versi è la velocità di esecuzione: “la Natura impiegava secoli, l’Agricoltore qualche decennio mentre il biologo molecolare riesce a completare le sue ricerche in tempi più brevi”.
VIRUS: entità per certi versi misteriosa caratterizzata dal non potersi replicare se non alle spese di un altro essere vivente (persino i batteri ne sono vittime). Hanno forme diverse possono essere a DNA o a RNA (mai i due acidi nucleici coesistono) e alcuni sono forniti di una specie di guscio detto capside che gioca un ruolo importante nel rendere il virus più o meno resistente ai disinfettanti. In un certo periodo del secolo scorso i batteriofagi furono usati come vicari degli antibiotici per contrastare alcune malattie infettive batteriche. Oggi trovano utilizzo come messaggeri in grado di interagire positivamente in malattie genetiche.
MICROBI: senza entrare nei dettagli tassonomici che i vari esperti propongono alla base delle varie branche della microbiologia in questo contesto si intendono tutte le specie viventi per lo più unicellulari invisibili ad occhio nudo se non in colonie: batteri, muffe, lieviti, ecc.
Lettura consigliata: I buoni e i cattivi. Come sopravvivere in un mondo dominato dai batteri. Autore: Jessica Snyder Sachs - Ed. Longanesi Il mondo non è nostro: il mondo è dominato dai batteri. I padroni sono loro: lo sono sempre stati, e sempre lo saranno. Si sono conquistati questo diritto avendo vissuto su questo pianeta un paio di miliardi di anni in più rispetto a ogni altra forma di vita.
BRÈVE NOTE SUR LA DÉSINFECTION
Breve nota sulla DISINFEZIONE a cura di Graziano Dassi Non esiste il disinfettante perfetto, quello che basta mettere la confezione sul pavimento e tutti i patogeni muoiono. Ogni disinfettante ha le sue caratteristiche, cosa che peraltro vale per gli antibiotici, sulfamidici e antisettici. In primo luogo un formulato per dirsi disinfettante deve avere la sua carta di identità. Nello specifico deve essere registrato e il documento ufficiale che ne definisce le caratteristiche è il testo dell’etichetta. Orbene un disinfettante per dare il meglio di sé deve essere utilizzato rispettando alcune regole: ■ Deve essere scelto in funzione delle specifiche necessità igieniche o sanitarie che siano. ■ Alla giusta concentrazione d’uso. ■ Al giusto dosaggio unitario: ml/mq se dobbiamo disinfettare una superficie o ml/mc (p.p.m.) se lo scopo è disinfettare l’aria. ■ La tecnica applicativa deve essere anch’essa coerente con l’obiettivo La prima domanda a cui si deve rispondere è: che effetto residuale è necessario ottenere? Se è sufficiente un’azione
abbattente si utilizzeranno ad es. i derivati del cloro, se al contrario si vuole un effetto più prolungato i quaternari di ammonio presentano questa caratteristica (naturalmente più duratura è l’azione disinfettante più ci dobbiamo preoccupare dei residui). Alla prima domanda potrebbe seguire quale tecnica distributiva si adatta alla mia bisogna? Si può passare da: ■ Umettazione che si presta bene con l’azione detergente. ■ Irrorazione che in relazione del tipo di ugello, di pressione d’esercizio e portala può prestarsi bene alla disinfezione delle grandi superfici o arrivare alla disinfezione mista superfici/aria. ■ Aerosolizzazione (ULV) che è principalmente da usare contro la flora batterica aero-diffusa e in genere non può realizzare disinfezioni a effetto residuale. Aspetto che l’avvicina ad esempio con le disinfezioni con l’ozono. Ora per chiudere sinteticamente la disamina si possono raggruppare i fattori limitanti: ■ Temperatura ambientale (vi sono disinfettanti che agiscono bene a
Il n’y a pas de désinfectant parfait, celui qui pose simplement l’emballage sur le sol et tous les agents pathogènes meurent. Chaque désinfectant a ses propres caractéristiques, qui s’appliquent également aux antibiotiques, aux sulfamides et aux antiseptiques. Tout d’abord, un formulé, pour être appelé désinfectant, doit avoir sa carte d’identité. Concrètement, il doit être enregistré, et le document officiel qui définit ses caractéristiques est le texte de l’étiquette. Désormais, pour donner le meilleur de lui-même, un désinfectant doit être utilisé en respectant quelques règles: ■ Il doit être choisi en fonction des besoins hygiéniques ou sanitaires spécifiques qu’ils soient. ■ À la bonne concentration d’utilisation. ■ Au bon dosage unitaire: ml/ mc si on doit désinfecter une surface, ou ml/mc (ppm) si le but est de désinfecter l’air. ■ La technique d’application doit également être cohérente avec l’objectif.
temperature intorno ai 20°C e altri che “preferiscono” temperature più alte intorno ai 40°C. ■ Durezza dell’acqua. ■ Incompatibilità con certi materiali. ■ Altri che sono inibiti dalla presenza di sostanza organica. L’elenco non è esaustivo ma rende l’idea di quanta attenzione deve essere posta nella scelta dei protocolli operati che dovrebbero essere esplicitati nei termini contrattuali. Lettura consigliata: un testo datato ma assai istruttivo è costituito da Disinfezione e sterilizzazione di Seymours S. Block – Ed. Libreria Cortina Verona
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/ Arbovirosi
Aedes albopictus
Lotta alle ZANZARE Nuove specie di zanzare comportano programmi di lotta legati alla bio-etologia delle specie censite: quali specie sono presenti in un dato ambiente, in che numero e dove sono maggiormente pungenti. La conoscenza di questi dati consentirà di concretizzare piani di lotta efficaci Graziano Dassi
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ueste brevi note nascono da tre notizie: la prima deriva dalla lettura di un articolo che faceva riferimento al Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA 2020-2025) che mi ha spinto a leggere l’intera pubblicazione, la seconda dalla notizia della diffusione della zan-
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zara coreana e per finire il sapere che sono disponibili atomizzatori elettrici (corrente continua); il tutto in qualche modo si collega alla lotta alle zanzare. Per rimanere nei limiti di spazio a mia disposizione sarà un esposto che definirei impressionista, ma con le moderne tecnologie saranno assai semplici gli eventuali approfondimenti.
PNA 2020-2025 Premesso che non mi sembra il caso di riassumere una pubblicazione di tale importanza, mi sembra però meritorio riportare il sommario del PNA 2020-2021 (vedi box) affinché se ne apprezzi lo spessore. Si tratta di ben 145 pagine di non facile lettura e “siccome nulla è difficile per chi non lo deve fare” mi sentirei di procedere con
due commenti: il primo è che avrei preferito un’esposizione più condita di “numeri” il che a parer mio ne aumenterebbe la concretezza, il secondo è che vi abbondano i verbi al condizionale il che rende parte delle affermazioni sub judice all’altrui giudizio e trattandosi della salute vale il detto Salus populi suprema lex esto, ovvero «il bene (salute) del popolo sia la legge suprema» (Cicerone, De legibus, IV). A parte le mie osservazioni del tutto personali, vero è che la lettura del PNA rende in modo magistrale la complessità della materia.
AEDES KOREICUS La zanzara coreana resistente al freddo si sta diffondendo il che ci complicherà non poco la vita. Neppure sua maestà l’inverno ci permetterà una pausa da questi ronzanti inverni. Quali le conseguenze? A botta calda direi che la tassonomia delle zanzare diventerà una branca delle scienze naturali e della “zanzarologia” sempre più importante con il rischio di classificazioni approssimative. A Milano dicono “ofelè fa el to mestè” un invito a fare bene il proprio mestiere. Un altro aspetto sarà quello di mettere a punto tecniche di monitoraggio mirate, ad esempio le ovi-trappole; saranno efficaci? Aggiungerei che anche i medici veterinari potrebbero
trovarsi di fronte alla necessità di estendere la terapia anti-filariosi ai mesi invernali. E tanti, ma tanti altri aspetti tutti da scoprire e approfondire.
ATOMIZZATORI ELETTRICI Rappresentano una risorsa tecnica degna di nota a dimostrazione che il settore si sta adeguando alla logica di tecniche applicative più raffinate, meno inquinanti a cui sarà necessario abbinare scelte farmacologiche efficaci con un rapporto rischio/beneficio il più favorevole possibile senza trascurare che le tecniche applicative richiedono, in primo luogo, il rispetto dei dosaggi unitari.
LOTTA ALLE ZANZARE Mi limito a sottolineare alcuni aspetti che di fronte a nuove specie di zanzare comportano programmi di lotta mirati alla bio-etologia delle specie censite in funzione di quali specie sono presenti in un dato ambiente, in che numero e dove sono maggiormente pungenti. La conoscenza di questi dati consentirà di concretizzare piani di lotta efficaci. In fondo ognuno di noi, a vario titolo, può considerarsi il medico del territorio e ogni buon medico sulla base di diagnosi corrette commisura le giuste terapie.
LUTTE CONTRE LES MOUSTIQUES Ces notes succinctes découlent de trois faits divers: le premier découle de la lecture d’un article faisant référence au Plan national de prévention, de surveillance et de réponse à l’arbovirose (PNA 2020-2025) qui m’a incité à lire l’intégralité de la publication, le second de l’actualité de la propagation du moustique coréen et enfin le troisième, de la connaissance que des atomiseurs électriques (courant continu) sont disponibles. Avec les technologies modernes, toutes les informations seront très simples. La lecture du PNA, avec ses 145 pages, rend magistralement la complexité du sujet. Le moustique coréen résistant au froid se propage, ce qui va nous compliquer la vie. Les nouvelles espèces de moustiques impliquent des programmes de lutte liés à la bio-éthologie des espèces étudiées: quelles espèces sont présentes dans un milieu donné, en quel nombre et où elles piquent le plus. La connaissance de ces données permettra de réaliser des plans de lutte efficaces. Les atomiseurs électriques représentent une ressource technique remarquable démontrant que le secteur s’adapte à la logique de techniques d’application plus raffinées, moins polluantes, auxquelles il faudra combiner des choix pharmacologiques efficaces avec un rapport bénéfice/ risque le plus favorable possible.
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/ Sottosistema Aedes
A volo radente affrontiamo in prima approssimazione il sottosistema Aedes che in questi ultimi due decenni ci ha regalato la zanzara tigre, la zanzara coreana e la zanzara giapponese. Ma prima di tratteggiare questo invasivo sottosistema, come introduzione mi sento di suggerire di consultare il sito www.specieinvasive.it per renderci conto che siamo sotto assedio. Ognuno dà a questo fenomeno le spiegazioni che più lo convincono, una cosa però mi sembra degna di attenzione per l’Aedes koreicus, data la sua antipatia per le alte temperature, caratteristica che condivide con l’A. japonicus non mi sembra possibili parlare dell’innalzamento delle temperature. Per quanto ho potuto accertare sia la “coreana” che la “giapponese” sono vettori di arbovirus il che li rende vicini decisamente scomodi. La resistenza delle loro uova agli agenti sfavorevoli consente loro di superare grandi distanze anche in condizioni disagiate; in particolare sopportano bene il freddo anche delle stive degli aerei. Per fortuna le uova della zanzara giapponese non sopportano le acque con temperature di 30°C e superiori per la sua capacità di conquistare areali mediterranei sembra assai limitata. Diverso il discorso per l’A. koreicus che infatti sta conquistando velocemente areali lombardi e piemontesi senza contare l’alto il Trentino-Alto Adige e Veneto dove si sono avuti i primi riscontri. I biotopi larvali dell’Aedes koreicus sono i più disparati: i classici tombini, i ristagni d’acqua naturali e artificiali, le carcasse dei pneumatici e financo le cavità degli alberi. Micro habitat che condivide con L’Anopheles plumbeus, l’Aedes geniculatus, l’A. berlandi, l’A. pulchritarsis e l’Orthopodomya pullchripalpis. L’ovo deposizione avviene sia in acque limpide o ricche di sostanze organiche.
Il ciclo biologico sembra non discordarsi da quello della zanzara tigre così come l’attitudine a pungere a tutte le ore del giorno; con la differenza che si sospetta possa essere attiva anche nei mesi invernali. Contrastanti sono le voci sulla sua adattabilità alle quote collinari. Staremo a vedere.
Ciclo biologico Aedes (Stegomia) albopictus che si suppone uguale a quello dell’A. Koreicus Uovo > Larva (4 stadi) > Pupa > Adulto
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Durata del ciclo
10-12 gg in condizioni ideali
N° generazioni /anno
Diverse in funzione del clima, mediamente 6-10 Per la coreana potrebbero essere di più data la sua resistenza al freddo
N° uova femmina
Da alcune decine a un centinaio
Svernamento
Allo stadio di uova Per la coreana invece è altamente probabile che lo svernamento avvenga nei 4 stadi U>L1>L2>L3>L4 >P> A
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immediato e continuo: la luce emessa è focalizzata sulla lunghezza d’onda attrattiva per gli insetti, ottimizzando i consumi elettrici e l’efficienza della trappola. Il modello Saturn Led con soli 8 W permette di proteggere 100 m2, il modello Fly-Tec Led con 4 W raggiunge una copertura di 60 m2. Il risparmio si estende a una più semplice gestione dei rifiuti grazie alla durata più lunga dei led rispetto ai classici tubi UV e all’assenza di mercurio, di vetri frantumabili, di rivestimenti in fluoropolimeri. Attenti alle problematiche quotidiane della disinfestazione ha sviluppato Cyperfum, il primo fumigante a base di Cipermetrina ed estratto di Piretro a idro-reazione. Si tratta di un insetticida pronto uso efficace contro gli insetti
volanti e striscianti, caratterizzato da innesco privo di fiamma ed emissione di gas, Cyperfum non lascia macchie e depositi sui mobili o sgradevoli odori di combustione. La confezione comprende una bustina d’acqua dosata per il corretto innesco della reazione, rendendolo un prodotto dall’utilizzo rapido, semplice e intuitivo.
TECHNOLOGIE LED DANS LES PIÈGES LUMINEUX Orma S.r.l. est une entreprise italienne avec trente ans d’expérience dans le domaine des solutions professionnelles pour la lutte antiparasitaire. Dans une optique d’amélioration constante, Orma a introduit dans sa gamme de pièges lumineux deux modèles équipés de la technologie led qui permet des économies immédiates et continues: la lumière émise est focalisée sur la longueur d’onde attractive pour les insectes, optimisant la consommation électrique et l’efficacité des pièges. Le modèle Led Saturn avec seulement 8 W permet de protéger 100 m2, le modèle Led Fly-Tec avec 4 W atteint une couverture de 60 m2. Les économies s’étendent à une gestion plus simple des déchets grâce à la durée de vie plus longue des LED par rapport aux tubes
UV classiques et à l’absence de mercure, de verre cassable, de revêtements en polymère fluoré. Attentifs aux problèmes quotidiens de désinfestation, il a développé Cyperfum, le premier fumigant à base d’extrait de Cyperméthrine et de Pyrèthre à hydro-réaction. C’est un insecticide prêt à l’emploi efficace contre les insectes volants et rampants, caractérisé par un allumage sans flamme et sans émission de gaz, Cyperfum ne laisse pas de taches et de dépôts sur les meubles ni d’odeurs de combustion désagréables. L’emballage comprend un sachet d’eau dosée pour le bon déclenchement de la réaction, ce qui en fait un produit à l’utilisation rapide, simple et intuitive.
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/ Lotta larvicida
Progetto di LOTTA alle ZANZARE su tutta la costa albanese Mi accingo a parlarvi di lotta larvicida in Albania e non posso non pensare a tutti i posti meravigliosi che questo progetto mi ha permesso di vedere, alle tante notti passate a seguire nei parchi naturali i miei ragazzi nel silenzio della natura e nello specchiarsi della luna quasi in un mondo magico Marco Genicco
LUFTA KUNDËR MUSHKONJAVE NË SHQIPËRI Projekti për kontrollin e mushkonjave me larvicid në bregdetin Shqiptar është akoma sot një shembull i kontrollit biologjik ku mbrojtja ambjentale bashkëlidhet me teknologjinë e monitorimit në kohë reale si edhe me sistemin informatik të zhvilluar nga Invent.al dhe Record Italia. Mbi 400km bregdet janë hartuar dhe monitoruar në mënyrë konstante nga institucionet qendrore të ISHP e ato rajonale të DSHP; nën supervizionin e Drejtoreshës
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së ISHP Albana Fico, arkitekte e vërtetë e inovacionit dhe projektit në vitet e fundit. Ky projekt është një shembull se si, duke përcaktuar burimet e riprodhimit të larvave, hartuar terrenin e përdorur produkte tërësisht biologjike si Bacillus Thuringensis Israeliensis kombinuar dhe me teknologjinë “Cold Fogging”, mund të përmbahet zhvillimi dhe përhapja e mushkonjave adulte si dhe të limitohet dëmtimi shëndetësor i shkaktuar prej tyre.
A
volte la vera fortuna è proprio quella di poter incontrare posti e persone, di entrare nella loro vita e cultura, e di questo dovrò sempre ringraziare la buona stella che mi ha condotto qui, che si chiama Flutura (tradotto in italiano significa farfalla….era destino). Più volte mi hanno chiesto di parlare di questo progetto e di come venga realizzato, e molte volte ho capito che stavamo realmente facendo qualcosa di unico in questa terra delle aquile. Facciamo un po’ di storia e precisiamo che la lotta alle zanzare, condotta sempre fino al 1991, anno di apertura della Albania all’occidente, era successivamente stata sospesa per ovvie ragioni economiche e organizzative
fino a che nel febbraio del 2012, due gruppi di tecnici albanesi di Valona che avevano lavorato in Guinea Equatoriale, tornati in patria, manifestavano sintomi classici e tipici della malaria come febbre intensa, brividi e anemia e che veniva diagnosticata velocemente. Le analisi portarono ad individuare il Plasmodio Falciparum la causa della infezione e i casi nel 2012 furono 6 mentre salirono a 9 nel 2013, 4 nel 2014, anno in cui si iniziò il progetto nazionale. Dopo avere proceduto all’isolamento delle persone e delle aree da loro abitate ed effettuato un ciclo di interventi adulticidi, si capì che si poneva la necessità di creare un progetto innovativo nazionale per il controllo delle
PROJET DE LUTTE CONTRE LES MOUSTIQUES SUR TOUTE LA CÔTE ALBANAISE La lutte contre les moustiques, toujours menée jusqu’en 1991, année de l’ouverture de l’Albanie à l’Occident, a ensuite été suspendue pour des raisons économiques et organisationnelles évidentes jusqu’en février 2012 ; deux groupes de techniciens albanais de Vlore qui avaient travaillé en Guinée équatoriale, lorsqu’ils rentrés chez eux, ils présentaient des symptômes classiques et typiques du paludisme tels qu’une fièvre intense, des frissons et une anémie, qui ont été rapidement diagnostiqués. Les analyses ont permis d’identifier le Plasmodium Falciparum comme cause de l’infection. Après avoir procédé à l’isolement des personnes et des zones qu’elles habitent et réalisé un cycle d’interventions adulticides, on a compris qu’il était nécessaire de créer un projet national innovant de lutte contre les moustiques. En 2014, les docteurs Silvia Bino et Enkelejda Velo, appartenant à l’ISS (Institut supérieur de santé publique), ont prévu de cartographier l’ensemble du territoire albanais, d’identifier toutes les zones de développement larvaire de moustiques, et en même temps, d’identifier les bases pour le projet de lutte larvicide avec des produits biologiques (Bacillus thüringensis et Bacillus sphaericus). Aujourd’hui, 7 ans après ce démarrage, le projet prévoit le traitement total de 3000 ha (30 millions de m2) de surface urbaine, et comprend toutes les grandes villes albanaises et toutes les zones touristiques de la côte, ainsi que 100 ha de zone marécageuse, tout cela du mois de mai au mois d’octobre. Le projet implique un cycle de traitements sur une base bimensuelle, et implique 6 équipes qui se partagent le territoire du littoral et sont équipées d’un pick-up avec atomiseur auto-assemblé, pour des traitements spatiaux sur de grandes surfaces et canaux avec présence d’eau plate.
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/ Lotta larvicida
zanzare che andasse incontro ad alcune esigenze: 1. mettesse le basi per incentivare il turismo straniero che iniziava a conoscere e amare il meraviglioso paese balcanico; 2. fosse diretto e sorvegliato da una organizzazione statale presente su tutto il territorio; 3. utilizzasse tecniche applicative e di monitoraggio innovative
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4. abbracciasse l’aspetto della sostenibilità ambientale con l’utilizzo di prodotti biologici. Le dottoresse Silvia Bino ed Enkelejda Velo, appartenenti all’ISS (Istituto Superiore di Sanità Pubblica) progettarono nel 2014 di mappare tutto il territorio albanese individuando tutte le zone di sviluppo larvale delle zanzare e nel contempo individuarono le basi per il
progetto di lotta larvicida con prodotti biologici (Bacillus thüringensis e Bacillus sphaericus). Oggi a distanza di 7 anni da quell’inizio, il progetto prevede il trattamento complessivo di 3000 ha (30 milioni di m2) di superficie cittadina e sono incluse tutte le maggiori città albanesi e tutte le aree turistiche della costa oltre a 100 ha di zona paludosa, tutto questo dal mese di maggio fino al mese di ottobre.
L’OPERATIVITÀ DEL PROGETTO Il progetto è monitorato oggi dall’ISS coadiuvato dalle Direzioni Regionali di Sanità pubblica che operativamente collaborano e controllano gli operatori privati nello svolgimento del progetto. Precisamente le due entità statali a partire dal mese di aprile, inviano loro tecnici sul territorio nazionale ad iniziare i monitoraggi delle aree soggette a infestazione, ed effettuano prelievi e campionamenti in n° di 10 per singolo posto con dipper (una sorta di mestolo studiato per prelievi di acqua di volume noto) riportano la media dei dati di cattura per singolo campionamento, lo stadio larvale presente (da 1 a 4 stadio) il numero di pupe presenti e la specie se definibile. Una volta rientrati in sede i dati vengono condivisi con l’ISS che procede a richiedere all’operatore l’intervento nelle aree in oggetto quando le catture sono ritenute a livello di guardia, dove specie e luogo intervengono nella decisione. L’operatore a questo punto è allertato ed è seguito durante tutte le fasi del trattamento da un responsabile tecnico dello Stato (Direzione Sanitaria locale o centrale) che ne controlla la regolarità, il prodotto impiegato, la dose e il percorso effettuato. Tutti i mezzi impiegati nel progetto sono dotati di GPS e di un programma elaborato dalla ditta Invent.al in collaborazione con la ditta Record Italia, viene seguito un percorso predeterminato e inviato informaticamente che fa seguito ai monitoraggi in campo dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il quale può controllare in tempo reale le fasi degli interventi. Una volta terminata l’operazione di trattamento prevista, i dati raccolti dal GPS vengono trasferiti su sistema GIS dove si vedono combaciare le aree richieste dal ISS con i percorsi effettuati dall’operatore.
IL PROGETTO PREVEDE UN CICLO DI TRATTAMENTI CON CADENZA QUINDICINALE E COINVOLGE 6 SQUADRE CHE SI DIVIDONO IL TERRITORIO DELLA COSTA
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CICLO DI TRATTAMENTI Il progetto prevede un ciclo di trattamenti con cadenza quindicinale e coinvolge 6 squadre che si dividono il territorio della costa e hanno in dotazione un pick-up con atomizzatore automontato per i trattamenti spaziali a grandi superfici e a canali con presenza di acque ferme. Il prodotto impiegato per la lotta è il Vectobac WG a base di Bacillus thüringensis israeliensis a 3000 U.I. nella dose di 0.25 - 1 kg/ha che viene distribuito con l’innovativa tecnica del cold-fogging che permette di trattare aree interne e lontane dalla sede stradale fino a 30 m. Altre 6 squadre si occupano dei trattamenti larvicidi delle tombinature cittadine mediante distributori dosa granuli dotati di GPS e impiegano 10 grammi di Vectobac G per tombino. Analogamente le aree di palude dove è possibile utilizzare larvicidi in granuli,
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vedono l’impiego di atomizzatori a spalla del tipo Sthil 450 SR e la distribuzione del prodotto Vectobac G o Vectomax FG alla dose di 10 kg/ha. Anche gli atomizzatori a spalla sono dotati di GPS con programma dedicato che calcola l’area trattata una volta effettuato l’intero perimetro.
MONITORAGGIO Al termine di ogni trattamento tutta la documentazione viene inoltrata all’ISS che dopo 48 ore invia nuovamente sul posto una squadra interna che ripete il monitoraggio delle aree e valuta il risultato del trattamento larvicida contando la presenza di larve nello stesso posto e con lo stesso criterio. Dal risultato del monitoraggio post trattamento dipendono l’esecuzione ulteriore e gratuita del sito e il pagamento. Altra tipologia di monitoraggio che viene effettuato dall’ISS prende in considerazione l’utilizzo di trappole
BG-sentinel con utilizzo di ghiaccio secco, ottanolo e acido lattico, CDC, IMT, EVS, tutte con CO2 per il monitoraggio degli adulti, con la determinazione della specie e della fastidiosità. Le trappole vengono installate con una batteria e lasciate per 24 ore in sito. Ogni trattamento effettuato da programma viene segnalato tempestivamente alla popolazione, e analogamente si sta cercando di informarla su come essere parte del controllo nelle aree di loro pertinenza, per questo sono stati creati 3 tipologie di Poster che hanno trovato affissione nelle scuole, nelle bacheche degli uffici pubblici e delle aziende sanitarie. Il Progetto è in costante aggiornamento, sia per le tecnologie utilizzate sia per le aree che vengono a mano a mano individuate, tutto in continua evoluzione e nuove tecniche vengono testate su piccole aree per valutare la fattibilità, funzionalità ed economicità.
www.sprayteam.it
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Grande ATTENZIONE verso le nuove opportunità di MERCATO
S
pray Team è un’azienda nata nel 1994 dalla volontà di un gruppo di tecnici decisi a mettere a frutto la loro ventennale esperienza maturata nella costruzione di atomizzatori e nebulizzatori. Oltre alla
produzione dei tradizionali atomizzatori trainati, come Start e Wind, prevalentemente usati in agricoltura, Spray Team si specializza nella produzione e la vendita di attrezzature e macchinari per la disinfestazione e disinfezione urbana e per il trattamento del verde pubblico e urbano. L’azienda offre inoltre una gamma di prodotti per la sanificazione e disinfezione in grado di produrre ed erogare acido ipocloroso. Questi atomizzatori sono in grado di generare grandi volumi di acqua fortemente disinfettante, che, più che per la disinfestazione urbana, trova impiego nella sanificazione ambientale.
Spray Team ha inoltre messo a punto gli atomizzatori per la nebulizzazione dell’acqua elettrolizzata, progettando degli ugelli specifici in grado di ottenere un’aria secca. È con questa tecnologia che l’azienda intende entrare nel settore dell’hospitality.
UNE GRANDE ATTENTION AUX NOUVELLES OPPORTUNITÉS DE MARCHÉ Spray Team est une société fondée en 1994 par la volonté d’un groupe de techniciens qui ont décidé de mettre à profit leurs vingt ans d’expérience acquise dans la construction d’atomiseurs et de nébuliseurs. En plus de la production des pulvérisateurs traînés traditionnels, les modèles Start et Wind, principalement utilisés en agriculture, Spray Team a perfectionné la construction et la vente d’équipements et de machines pour la désinfestation et la désinfection urbaines et pour le traitement des espaces verts, public et urbain.
La société propose également une gamme de produits d’assainissement et de désinfection capables de produire et de délivrer de l’acide hypochloreux. Les atomiseurs peuvent générer de grands volumes d’eau hautement désinfectante, qui, plus que pour la désinfestation urbaine, est utilisée dans la désinfection environnementale. Spray Team a également développé les atomiseurs pour nébuliser l’eau électrolysée, en concevant des buses spécifiques capables d’obtenir de l’air sec. C’est avec cette technologie que l’entreprise entend entrer dans le secteur de l’hospitalité.
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Fin dall’età della pietra, LE BLATTE...
Periplaneta americana
La visione paleo-naturalista vuole dare un’idea a tutto tondo di una parte significativa di questo ordine di insetti con l’intento di fornire una informazione culturale di ampio respiro. In fondo l’interesse di chi orbita nel mondo della disinfestazione deve essere sì professionalmente mirato alle specie parassite, ma in una cornice più ampia. Chiara Dassi
L
e Blatte intese come Blattoidei erano presenti ben prima dell’età della pietra. Infatti l’età della pietra va da circa due milioni e mezzo di anni fa (epoca in cui compaiono i primi ominidi) più
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o meno al 6.000 a.C. quando i nostri antenati cominciarono a lavorare i metalli, mentre i nostri scarafaggioni risalgono a ben oltre 200 milioni di anni fa in pieno paleozoico e precisamente nel Carbonifero periodo parti-
colarmente caldo e umido a riprova che i cambiamenti climatici hanno sempre caratterizzato il nostro pianeta, tornerò su questo argomento perché potrebbe spiegare un aumento della Periplaneta americana.
Di Hcrepin - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Fossile di Meganeura monyi. Antenato carbonifero delle libellule, presentava un’apertura alare di 75 cm e una lunghezza di 50 cm.
ste condivise con le conifere in cui girovagavano i primi anfibi, rettili (i dinosauri sarebbero venuti dopo nel mesozoico) e insetti e, dato l’uniforme clima equatoriale, molti proto-scarafaggioni.
Tim Bertelink - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Il Carbonifero (così chiamato perché è il periodo in cui si formarono i grandi giacimenti di carbone) era caratterizzato da grandi foreste di equiseti e felci che arrivavano a 25 m di altezza formando grandi fore-
Ipotetica ricostruzione di Arthropleura, con comparazione delle dimensioni con un uomo. È un genere di millepiedi che visse tra il Carbonifero inferiore e il Permiano inferiore, tra 336 e 290 milioni di anni fa.
DEPUIS L’ÂGE DE PIERRE, LES BLATTES... La vision paléo-naturaliste veut donner une idée d’ensemble d’une partie importante de cet ordre d’insectes, dans le but de fournir une information culturelle vaste. Les blattes, entendues comme Blattoptères, remontent à bien plus de 200 millions d’années en plein Paléozoïque et précisément à la période carbonifère, particulièrement chaude et humide, prouvant que le changement climatique a toujours caractérisé notre planète. Aujourd’hui, l’ordre en question comprend environ 2500 espèces dont certaines gigantesques comme la reine Megaloblatta de 10 cm de long et d’une envergure de 20 ; d’autres espèces ont de très longues antennes composées jusqu’à 100 antennomères. Généralement, ce sont des habitants des forêts tropicales et subtropicales, excellents coureurs, lucifuges, hygrophiles (à tel point que certaines espèces sont aquatiques) ; certaines espèces vivent dans les nids des fourmis, d’autres sont cosmopolites et fortement anthropisées. Le régime alimentaire est majoritairement végétarien de sorte qu’ils hébergent dans leurs intestins des bactéries et des protozoaires (principalement des flagellés), capables de sécréter des enzymes (cellulase et cellobiase) qui favorisent la digestion de la cellulose. Enfin, quelques considérations sans ordre particulier. Mon excursus voulait faire un rapide tour d’horizon pour donner à ceux qui n’avaient aucune notion une vue générale des cafards, juste pour avoir une vue plus large des Blattoptères. Deuxièmement, il y a une augmentation des rapports d’infestations de blatte américaine, ce qui pourrait être une confirmation que les températures augmentent. Enfin, j’aime rappeler que chez les blattes, et en particulier chez les blattes germaniques, on note souvent des comportements proto-sociaux sinon familiers d’un certain intérêt éthologique.
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BLATTOIDEI OGGI
By Qualiesin
L’ordine in questione comprende circa 2500 specie alcune gigantesche come la Megaloblatta regina lunga 10 cm e con una apertura alare di 20, altre specie hanno antenne lunghissime costituite fino a 100 antennomeri. In genere sono abitatori delle foreste tropicali e subtropicali, ottimi corridori, lucifughi, igrofili (tanto che alcune specie sono acquatiche) talune specie vivono nei nidi delle formiche altre sono cosmopolite e fortemente antropizzate. Il regime dietetico è per lo più vegetariano tanto che ospitano nel loro intestino batteri e protozoi (per lo più flagellati) in grado di secernere enzimi (cellulasi e cellobiasi) che favoriscono la digestione della cellulosa. Secondo una classificazione classica le 2500 specie sono divise in più famiglie. I Coridiidi che vivono per lo più nascosti nelle sabbie dei deserti asiatici e nord africani. Naturalmente sono fra le specie meno igrofile. A questa famiglia appartengono le specie che convivono con le formiche in una sorta di simbiosi primitiva. I Panestiidi che vivono nel legno decomposto negli areali indo-australiani. La flora batterica intestinale di queste specie naturalmente produce enzimi in grado di rendere assimilabile la lignina (un poco come le tèrmiti, l’accento sulla è serve a differenziare questi insetti dalla termite: composti di allumi-
Rhicnoda desidiosa
nio e ossido di ferro che incendiandosi produce altissime temperature). I Pancloridi che vivono nelle grotte africane e americane nutrendosi per lo più di guano. Gli Epilampridi fra cui gli acquatici Epilampra spp. e Rhicnoda spp. I Nictiboridi che nelle Americhe tropicali scorrazzano detenendo gli esemplari di maggiori dimensioni. Gli Ectobiidi per lo più arboricoli tra cui il diffuso Ectobius lapponicus e le specie domestiche a noi note per cui è inutile soffermarsi: Blattella germanica, Blatta orientalis, Periplaneta americana e la Supella longipalpa (anche la Supella come i Coriidi non ama più di tanto i luoghi umidi da essere anche chiamata lo scarafaggio dei mobili. Infatti, sembra sia originaria del Nord Africa).
ALCUNE CONSIDERAZIONI IN ORDINE SPARSO Megaloblatta longipennis
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Il mio excursus voleva fare una rapida carrellata per dare a chi non ne avesse nozione una visione generale degli sca-
rafaggi tanto per avere un panorama più ampio degli insetti e dei Blattoidei in particolare. In secondo luogo vorrei segnalare l’aumento delle segnalazioni di infestazioni di Periplaneta americana il che potrebbe essere una conferma che le temperature stanno aumentando. In alcune occasioni ho la sensazione che il clima e le sue bizzarrie siano una sorta di refugium peccatorum ma in questo caso potrebbe anche essere vero. Da ultimo mi piace ricordare che nelle blatte, e in particolare nelle blattelle germaniche, si notano spesso comportamenti proto-sociali se non familiari di un certo interesse etologico. Per tornare alla “disinfestazione” sottolineo che vi sono delle novità, che non ritengo opportuno citare ma, certo non sfuggiranno ai professionisti del settore. In effetti i cataloghi delle aziende del settore sono un utile strumento professionale ma potrebbero essere anche un utile strumento per gli studenti di agraria, dando loro un’idea concreta della lotta antiparassitaria.
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Gel insetticida CERTIFICATI HACCP
Z
api è una società di proprietà della famiglia Zambotto e nasce a Padova nel 1970 per iniziativa di Pietro Zambotto, attuale Presidente della Società. Nel corso degli anni l’azienda si è evoluta passando da azienda familiare con un profilo commerciale a industria con ricerca, sviluppo e produzione. Zapi garantisce prodotti topicidi e insetticidi di elevata qualità, soddisfando
le aspettative di clienti e consumatori in oltre 60 Paesi nel mondo, sia in ambito amatoriale che professionale. Gli sforzi di questi anni hanno portato Zapi a invenzioni protette da brevetti internazionali, all’ottenimento di oltre 220 autorizzazioni biocida in Europa. ll Gel insetticida formiche e il Gel insetticida scarafaggi sono gli ultimi prodotti Biocidi nati negli Zapilabs, recentemente autorizzati e ora disponibili sul
mercato Europeo. Entrambi i prodotti sono Certificati HACCP per il loro profilo di utilizzo ideale per l’industria alimentare. La loro certificazione da parte di un ente indipendente, HACCP International, è un esempio dell’attenzione posta da ZAPI nello sviluppo del prodotto volta a supportare l’utilizzatore finale nellaccreditarsi in settori che operano secondo standard di sicurezza e qualità molto elevati, come l’industria alimentare.
GEL INSECTICIDE AVEC LA CERTIFICATION HACCP Zapi est une entreprise familiale appartenant à la famille Zambotto, fondée à Padoue en 1970 à l’initiative de Pietro Zambotto, actuel président de l’entreprise. Au fil des années, l’entreprise est passée d’une entreprise familiale à un groupe industriel spécialisé dans la recherche, le développement et la production. Zapi garantit à ses clients des produits rodenticides et insecticides de haute qualité, satisfaisant les attentes des clients et des consommateurs dans plus de 60 pays à travers le monde, tant dans le domaine amateur que professionnel. Les efforts de ces dernières années ont permis la découverte d’inventions protégées par des brevets internationaux, l’obtention
de plus de 220 autorisations biocides en Europe. Le Gel Insecticide Fourmi et le Gel Insecticide Blattes sont les derniers produits Biocides nés des « Zapilabs », récemment autorisés et désormais disponibles sur le marché européen. Ces deux produits sont certifiés HACCP grâce à leur profil idéal d’utilisation en industrie alimentaire. Cette certification décernée par une institution indépendante, HACCP International, est un exemple de l’attention portée par ZAPI dans le développement de produits visant à accompagner l’utilisateur final et à être reconnu dans des secteurs avec des normes de sécurité et de très haute qualité, comme par exemple en industrie agro-alimentaire.
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/ Tecnologie
Eppur SI MUOVE... nuove risorse tecniche Non si può dire che in questo periodo le novità si affollino sul mercato della disinfestazione, ma è altrettanto vero che in ogni comparto del nostro lavoro le migliorie non manchino Graziano Dassi
N
el mondo della chimica-fine le formulazioni diventano sempre più raffinate e le concentrazioni dei p.a. sono tali da attenuare i rischi ambientali. Mentre è nel contesto dei monitoraggi (che preferirei definire fase diagnostica) che si vanno affrancando le tecnologie più raffinate. Ad esempio l’uso delle fotocamere sta rendendo sempre più oggettiva la documentazione di quanto accade sul territorio e nel chiuso dei nostri edifici e parimenti la gestione in remoto delle informazioni è in aumento esponenziale. I vantaggi non sono di poco conto perché avere la prova provata di una infestazione in atto con tutti i dettagli connessi consentirà di attuare programmi di lotta mirati e adeguati allo stato dell’arte, e di misurare in modo certo i risultati ottenuti dai nostri trattamenti. Naturalmente c’è il rovescio della medaglia, in particolare l’organizzazione e la gestione dei dati trasmessi. Non è nella tecnologia la soluzione del problema, ma nel giusto modo della sua utilizzazione. Come il posizionamento errato della miglior trappola/lampada ci induce all’errore così le nostre foto-trappole dovranno essere collocate con perizia pena documentare il nulla. Una applicazione parallela nell’ambito del monitoraggio murino è rappresentato dall’integrazione dei punti esca
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con un sistema che segnali in remoto la presenza degli indesiderati ospiti. Una volta comprovata in modo strumentale la loro presenza non manca che scegliere la o le soluzioni più idonee alla realtà in cui si ravvisa la necessità di intervenire.
L’analogia con la clinica medica è evidente e pertinente: [A] analisi dello storico (anamnesi), [B] ispezioni e monitoraggi per valutare la gravità del problema (diagnosi e se i monitoraggi sono effettuati con trappole si potrebbe prendere in prestito la ter-
minologia in uso nei frutteti i Trap test, per arrivare, come detto, al foto-trappolaggio), [C] interventi veri e propri che possono spaziare dalla manutenzione, alla pulizia “entomologica”, ai trattamenti classici per arrivare al posizionamento di un numero di trappole atte a tenere sotto controllo l’infestazione (Mas trap), [D] pianificazione nel tempo degli interventi ritenuti necessari (prognosi). Quest’ultimo aspetto è spesso trascurato nella contrattualistica anche se è ben rimarcato nel sistema HACCP. Quanto detto si presta bene alle linee guida dell’IPM, obiettivo che peraltro richiede un confronto costruttivo fra l’ufficio acquisti/provveditorato/assessorati e direzione/controllo qualità e i commerciali delle ditte di servizio a cui è dedicato il sempre più difficile compito di far quadrare i conti. Nelle attrezzature distributive si vede potenziarsi la sicurezza operativa degli atomizzatori/nebulizzatori diventando essi “elettrici”. I vantaggi “ecologici” dei trattamenti all’interno delle strutture o anche in spazi esterni provvisti di prese di corrente o raggiungibili con prolunghe sono evidenti sia per l’assenza di gas di scarico sia per la quasi assenza di rumore. È gioco forza prendere ad esempio una attrezzatura con tali caratteristiche riportandone i dati salienti sia ingegneristici sia applicativi.
DATI TECNICI ATTI A DEFINIRNE I CAMPI DI APPLICAZIONE ■ ■ ■ ■
ortata da 5 a 24 l/h P Capacità serbatoio 24 l Autonomia Se la portata è regolata a 5 l/h si potrà operare per circa 4h e ¾ ■ Se la portata è regolata a 24 l/h il calcolo è assai semplice, l’autonomia sarà di 1 h ■ Dimensione delle goccioline erogate da 12 a 20 micron ■ Lunghezza della manichetta 50 m
CAMPI DI APPLICAZIONE La variabilità del diametro delle gocce consente di mirare agli insetti volanti e ai microbi aero diffusi se regoleremo l’erogazione al diametro più piccolo (5 µm) mentre se lo sposteremo al massimo del diametro (24 µm) potremo pensare ad una efficacia anche sulle superfici in tempi brevi. Quanto detto è da intendersi in senso generale infatti, è in funzione del p.a. e del tipo di formulazione, del veicolo in cui il formulato è diluito e dei parametri fisici in cui si opera. Da quanto esposto si evince che più le attrezzature sono sofisticate più la perizia dei tecnici operatori deve essere altamente professionale ma, parimenti, è richiesta, a chi si occupa di promuovere servizi di alta gamma, una competenza tecnica di ottimo livello e di saperla trasmettere in modo semplice e convincente.
Tabella dei m³ trattabili in funzione della concentrazione necessaria Concentrazione in ppm
m³ con un lt. di soluzione
m³ con i 24 lt. del serbatoio
1 ppm = 1 ml/m³
1.000 es (20x10x 5)m
24.000
2 ppm = 2 ml/m³
500
12.000
3 ppm = 3 ml/m³
≈ 333,3
8.000
4 ppm = 4 ml/m³
250
6.000
5 ppm = 5 ml/m³
200
4.800
6 ppm = 6 ml/m³
≈ 166,6
≈ 4.000
7 ppm = 7 ml/m³
≈ 143
≈ 3428
100
1000
10 ppm = 10 ml/m³
POURTANT ÇA BOUGE…. DE NOUVELLES RESSOURCES TECHNIQUES On ne peut pas dire qu’en cette période les nouveautés soient entassées sur le marché de la lutte antiparasitaire, mais il est tout aussi vrai que les améliorations ne manquent pas dans tous les secteurs de notre travail. Dans le monde de la chimie fine, les formulations s’affinent de plus en plus et les concentrations en PA sont de nature à atténuer les risques environnementaux. Alors que c’est dans le cadre de la surveillance (que je préférerais définir la phase de diagnostic) que les technologies les plus affinées voient le jour. Par exemple, l’utilisation de caméras rend de plus en plus objective la documentation de ce qui se passe dans la zone et dans l’enceinte de nos bâtiments; et de même, la gestion à distance des informations augmente de façon exponentielle. Cependant, la solution au problème n’est pas dans la technologie, mais dans la bonne manière de l’utiliser. De même que le mauvais positionnement du/de la meilleur(e) piège/ lampe nous amène à commettre des erreurs, nos photo-pièges doivent être placés avec habileté, sous peine de ne rien documenter. Une analogie possible avec la clinique médicale est évidente et pertinente: [A] analyses historiques (anamnèse), [B] inspections et surveillance pour évaluer la gravité du problème (diagnostic, et si la surveillance est réalisée avec des pièges, vous pourriez emprunter la terminologie en usage dans les vergers les tests Trap, pour arriver, comme mentionné, au photo-piégeage), [C] véritables interventions qui peuvent aller de l’entretien, au nettoyage «entomologique», jusqu’aux traitements classiques pour arriver à la mise en place d’un certain nombre de pièges pour contrôler l’infestation (Mas trap), [D] planification dans le temps des interventions jugées nécessaires (pronostic). Dans les équipements de distribution, la sécurité de fonctionnement des pulvérisateurs/nébuliseurs est renforcée en devenant «électriques». Les avantages «écologiques» des traitements à l’intérieur des établissements, ou même dans des espaces extérieurs équipés de prises de courant, ou accessibles avec des rallonges, sont évidents tant pour l’absence de gaz d’échappement que pour la quasi-absence de bruit.
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/ Phiophilidae
Spigolando qua e là nella famiglia dei PIOFILIDI Non sono riuscita ad avere la chiave dicotomica completa e aggiornata della famiglia Phiophilidae e non sono neppure sicura che i testi consultati non siano già superati. Pur tuttavia mi pare di aver raggiunto lo scopo di dimostrare che l’entomologia sia una scienza non facile per veri esperti. A cui io dichiaro di non appartenere se non come ammiratrice Chiara Dassi
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Piofilidi non sono dei buoni volatori e di solito vivono nelle strette vicinanze dei luoghi di ovideposizione. Gli adulti in genere si nutrono di sostanza organica morta fra cui la materia fecale e raramente di fiori (antopofilia). Le larve invece si sviluppano su sostanze alimentari di vario tipo: formaggi, carni conservate, pesci, conserve vegetali, escrementi, ecc. Dal punto di vista della loro distribuzione, si può accennare che alcune specie sono esclusivamente sudamericane, altre localizzate al Sudafrica o all’Asia del Sud. Tuttavia, la maggior parte appartiene alla Regione oloartica (comprende le zone temperata e fredda boreali e quindi in primo luogo le regioni forestali dell’Eurasia e dell’America) dove si ha anche il loro massimo sviluppo. La P. casei è considerata, nell’entomologia forense, un indicatore per la stima del decesso di un cadavere in quanto non lo colonizzano se non sono passati dai tre ai sei mesi. Dal punto di vista clinico le larve passano pressoché indenni dallo stomaco e quindi insediarsi nell’intestino (è l’insetto più frequentemente riscontrato nell’intestino umano). Possono causare gravi lesioni nel
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tentativo di perforare le pareti intestinali causando nausea, vomito, dolore addominale e diarrea sanguinolenta.
CLASSIFICAZIONE
1 Piophila casei, 2 Larva
Tra i Generi più noti della Famiglia, sono da annoverare Piophila, Mycetaulus Amphipogon. Al primo appartiene la specie P. casei, plurivoltina. Interessante è sottolineare per una possibile lotta biologica che questa specie che subisce, allo stato di larva, il parassitismo di numerosi insetti tra cui i Calcididi [Imenotteri Terebranti, alati o atteri; si cibano di sostanze zuccherine ed anche (le femmine) del sangue di altri insetti nocivi alle coltivazioni] come il Pachycrepoideus dubius, che se ne serve per la deposizione delle sue uova. Altre specie di questo genere Piophila Oltre alla già citata Piophila casei (un tempo indicata come Musca atrata) la P. varipes, dalle caratteristiche zampe rosse ed è comune nei Paesi europei del Centro e del Settentrione tra luglio e agosto. Ha dimensioni Tra gli altri Generi, è bene citare il Protopiophila, a corpo molto lucente, testa nera e caratterizzata dalla presenza di
GLANER ICI ET LÀ DANS LA FAMILLE DES PIOPHILIDAE
Amphipogon Spectrum
Esemplare di Piophila casei, adulto
due setole orbitali eguali. La specie Protopiophila latipes ha antenne gialle (dimensioni fra i 2-2,5 mm). Il Genere Mycetaulus al contrario ha due setole orbitali, di cui la anteriore è più sottile e delicata della posteriore; ha corte antenne (notare come i caratteri distintivi non siano facili da identificare nemmeno per gli specialisti). è presente in Europa con due specie M. hispanicus e M. bipunctatus, questa ultima a capo e torace bruno-rossastri e bilancieri bianchi. Questa specie è stata
riscontrata anche in vecchi nidi abbandonati. Il Genere Amphipogon presenta un peristoma ricco di ciuffi di peli ed espanso; anche le zampe sono notevolmente pelose soprattutto nei maschi (vedi disegno) (specie nel maschio) ed ornate da frange e da ciuffi. La specie A. spectrum, ha colorazione rosso-brillante con lineature bianche. Le dimensioni sono maggior del genere precedente, la lunghezza corporea può raggiunge i 5 mm. È specie diffusa dalle Alpi fino alla Svezia.
Je n’ai pas pu avoir la clé dichotomique complète et mise à jour de la famille des Piophilidae et je ne suis même pas sûr que les textes consultés ne soient pas déjà obsolètes. Cependant, il me semble que j’ai atteint l’objectif de démontrer que l’entomologie n’est pas une science facile pour de vrais experts. À qui je déclare n’appartenir qu’en tant qu’admirateur. Les Piophilidae ne volent pas très bien et vivent généralement à proximité des sites de ponte. Les adultes se nourrissent généralement de matière organique morte, y compris de matières fécales et rarement de fleurs (antopophilie). Les larves, quant à elles, se développent sur divers types de substances alimentaires: fromages, conserves de viandes, poissons, conserves de légumes, excréments, etc. Du point de vue de leur répartition, on peut mentionner que certaines espèces sont exclusivement sud-américaines, d’autres localisées en Afrique du Sud ou en Asie du Sud. Cependant, la plupart d’entre elles appartiennent à la région holarctique (elle comprend les zones boréales tempérées et froides, et donc principalement les régions forestières d’Eurasie et d’Amérique) où elles ont également leur développement maximal. Parmi les Genres les plus connus de la Famille, il y a les Piophila, Mycetaulus et Amphipogon.
NON TUTTO MA DI TUTTO Nel lontano 1950 fu detto che la correttezza della comunicazione dipende e sempre più dipenderà dall'equilibrio fra le tecnologie di trasmissione e la capacità critica dell'individuo. Chi ha detto che l'importante è esagerare?! En 1950, on disait que l’exactitude de la communication dépend et dépendra de plus en plus de l’équilibre entre les technologies de transmission et la capacité critique de l’individu. Qui a dit que l’important était d’en faire trop?!
PER CONSULENZE DI COMUNICAZIONE E DI MARKETING TECNICO: GEAM Gestione Ecologica Ambientale di Graziano Dassi geam.dassi@gmail.com NOVEMBRE / 2021 | DIMENSIONE PULITO
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/ Case history
HOTEL e pressione di INFESTAZIONE A volte accade che un “incidente” crei una serie di eventi invero sconcertanti. Nello specifico si tratta dei danni a due autovetture sicuramente provocate da ratti di cui non si è riusciti a localizzarne l’origine. Anche se, per esclusione, un’ipotesi come vedremo, appare attendibile. Se così fosse l’entità infestante potrebbe essere causata da Rattus norvegicus. Graziano Dassi
U
n hotel (quattro stelle) localizzato nei pressi di un aeroporto lombardo. La Direzione ha autorizzato alla segnalazione del caso, ma non ha concesso di utilizzare fotografie motivando la decisione per le seccature dovute alla presenza di cimici dei letti. Fatto di per sé increscioso, complicato dalla presenza occasionale di cimici delle piante. L’hotel dispone di un piccolo giardino con degli aceri. L’addetto al coordinamento dei fornitori, imprese di servizio comprese, è assillato dal problema delle zanzare. Vedi finestra dove si riassumono tutte le iniziative per contenere il fenomeno, aggravato dalla presenza di alcuni laghetti.
LA CLIENTELA In genere la clientela è costituita da manager stranieri che pernottano due o tre notti. Il tempo di presenziare a riunioni di lavoro presso la Sede di aziende internazionali, il che comporta un andirivieni di taxi. Qualche eccezione è costituita da funzionari italiani che, richiamati dalle Sedi periferiche, si fermano per periodi più lunghi e dispongono di autovetture aziendali
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che parcheggiano all’aperto in un apposito spazio alberato con piccole aiuole e la pavimentazione è asfaltata.
I DANNI Nel mese di luglio dell’anno in corso due autovetture hanno subito danni causati dagli acuminati denti di roditori che potremmo definire “misteriosi”. Infatti, dopo aver causato non pochi
disagi sono scomparsi senza lasciare traccia della loro presenza. Descriverò più avanti i monitoraggi messi in atto che però non hanno dato nessun esito. Per la prima autovettura (una berlina tedesca) di proprietà del cliente che la utilizzava tutti i giorni per i propri spostamenti si trattava di due manicotti rosicchiati che impedivano il buon funzionamento del climatizzatore. La ripa-
razione è stata rapida relativamente poco costosa e, naturalmente, l’utilizzo dei taxi per gli spostamenti. Tutto a carico dell’hotel. Il cliente ci ha riso sopra, ed è finita “a tarallucci e vino”. Premesso che i due casi si sono manifestati più o meno negli stessi giorni sottolineo che il SUV di produzione francese ha subito danni ben più gravi, causando disagi di non poco conto. In breve gli invasori hanno rosicchiato quasi tutto quello che era rosicchiabile: manicotti, guarnizioni (persino quella di trasmissione, cinghie e, non contenti, hanno riempito il vano motore dei materiali più vari (forse volevano costruirci un nido). A titolo di curiosità la vettura era, per quanto ho capito, in uso con i contratti di noleggio a lungo termine e quindi assicurata “su tutto”. Ma far capire al call center di riferimento che i danni erano causati da roditori, per giunta non identificati, non sembra essere stato facile. Ma, tutto sommato, i dettagli di questo aspetto non ci riguardano più di tanto (anche se come perito la cosa confesso mi interesserebbe). NB: tutti i danni sono
stati documentati fotograficamente e comprovati dalle fatture e dai pezzi rosicchiati resi ai proprietari.
IL DISINFESTATORE Come abbiamo anticipato l’hotel aveva ospitato, suo malgrado, le famigerate onnipresenti pulci dei letti per cui sia il personale ai piani sia il disinfestatore addetto ai monitoraggi e ai trattamenti routinari erano allertati e pronti con protocolli operativi di alto livello. Naturalmente il contratto comprendeva anche la derattizzazione i cui monitoraggi avevano dato sempre risultati negativi (assoluta assenza di presenze di nessun genere). Ma l’accaduto presupponeva puntuali approfondimenti con relazioni circostanziate: ■ Ispezioni. ■ Monitoraggi con placebo e Trappole a cattura multipla. ■ Punti esca transitori a titolo precauzionale. ■ Irrorazione di disinfettanti su tutto il manto stradale del parcheggio
PRESSION HÔTELIÈRE ET INFESTATION Parfois, il arrive qu’un «accident» crée une série d’événements vraiment déconcertants. Concrètement, il s’agit des dommages à deux voitures certainement causés par des rats dont l’origine n’a pas pu être localisée. Dans un hôtel (quatre étoiles) situé à proximité d’un aéroport lombard, au mois de juillet de l’année en cours, deux voitures ont subi des dommages causés par les dents acérées de rongeurs que l’on pourrait qualifier de «mystérieux». En effet, après avoir causé de nombreux désagréments, ils ont disparu sans laisser de trace de leur présence. L’hôtel avait hébergé, malgré lui, les fameuses puces de lit omniprésentes pour lesquelles tant le personnel aux étages que l’exterminateur en charge du suivi et des traitements de routine, étaient alertés et prêts avec des protocoles opérationnels de haut niveau. Bien entendu, le contrat prévoyait également la lutte contre les rongeurs dont le suivi avait toujours donné des résultats négatifs (absence absolue de présences de toute nature). Mais ce qui s’était passé présupposait des enquêtes détaillées avec des rapports détaillés: des inspections; surveillance avec placebo et pièges de capture multiples; points d’appâtage temporaires par précaution; pulvérisation de désinfectants sur toute la chaussée du parking. En analysant toutes les données pertinentes (peut-être vaudrait-il mieux dire les nondonnées) en dehors de la certitude des dommages, il est raisonnable d’exclure la présence de souris (souris domestiques et paysannes); aucune présence de rats noirs; donc la seule hypothèse que l’on pense être raisonnablement possible, est celle d’une paire de rats d’égout du système d’égout de la ville. Bien sûr, sauf preuve contraire.
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/ Case history
Ispezioni Le ispezioni sono state accurate alla ricerca di: ■ Escrementi: non trovati neppure all’interno delle autovetture, almeno a detta dei meccanici!? ■ Tracce, strisciate di code e percorsi: assoluta assenza!? ■ Tane: idem come sopra. ■ Nidi sugli alberi: nessun riscontro!? ■ Indagini con lampade atte ad evidenziare eventuali tracce di urina: nessuna traccia!?
Monitoraggi con placebo e trappole a cattura multipla ■ Posizionamento di mangiatoie di sicurezza di varie tipologie. ■ Uso di esche virtuali prodotte da due aziende del settore. ■ Le trappole a cattura multipla attivate con esche virtuali non hanno dato nessun esito!? NB: dopo 15 giorni nessun segnale di attività murina.
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Vector e pest control in aree aeroportuali e zone limitrofe (§) Gli aspetti igienico sanitari negli aeroporti seguono protocolli indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. È intuitivo che l’argomento ha confini tendenti all’infinito data la vastità della materia. Oggi la movimentazione delle persone e delle merci ha raggiunto livelli inimmaginabili solo alcuni decenni fa. A questo si aggiungono i rischi del contrabbando di specie esotiche sia botaniche che zoologiche. Il fenomeno è ben documentato da serie televisive che sottolineano l’impegno alle dogane di funzionari addetti ai controlli. Ne è riprova l’affrancarsi di specie sempre più numerose che fino a poco tempo fa erano sconosciute nel nostro territorio. A titolo esemplificativo riassumo alcuni aspetti “entomologici” (e per estensione annovero anche gli aracnidi) riportati come significativi nel Vector Control in International Health secondo World Health Organization (la nostra OMS). ■ Ditteri: in particolare zanzare del genere Aedes ■ Siphonaptera: viene riportata la Xenopsilla cheopis ■ Anoplura: i pidocchi tanto per intenderci ■ Hemiptera: fra cui spicca la cimice dei letti e alcuni reduvidi ■ Blattoidei: mi sembra di ricordare la segnalazione (non convalidata) di Periplaneta australasiae in almeno una micro area nazionale ■ Arachnida: in particolare le zecche (riscontrate più di frequente di quanto si possa immaginare) su tartarughe e serpenti (§): per quanto concerne i compiti ispettivi delle autorità sanitarie e veterinarie riguardano responsabilità istituzionali, ma un accenno all’importanza delle ispezioni e dei monitoraggi nelle strutture di ricezione (in particolare nelle vicinanze degli aeroporti, porti e stazioni) appare doveroso. Inutile pretendere una competenza specifica, ma sottolineare l’importanza di segnalare presenze inusitate è sicuramente meritorio.
Problema zanzare Il contenimento del fenomeno è affidato a: ■ Lotta larvicida in ogni ristagno d’acqua e nei pozzetti ■ Il posizionamento di zanzariere nelle aree non soggette all’aria condizionata ■ All’inserimento nelle aiuole di specie floricole indicate come zanzarifughe ■ A irrigazioni calibrate in modo di evitare il più possibile ristagni d’acqua ■ Disinfestazioni con bombole al piretro nelle camere dove nonostante tutto viene segnalata la loro presenza Il problema mi viene segnalato come tenuto sotto controllo, ma resta vero il motto che recita: “Vero è che una rondine non fa primavera, ma è altrettanto vero che una zanzara fa infestazione.”
Punti esca transitori a titolo precauzionale Nonostante i dati negativi si è decisi di posizionare a titolo precauzionale una cintura di sicurezza costituita da mangiatoie caricate con esche a blocchi con due tipi di p.a. Anche in questo caso non si ha avuto alcuna prova di attività murina e sono state rimosse. Irrorazione di disinfettanti su tutto il manto stradale del parcheggio - Pulizia del piazzale con asportazione di cartacce e quant’altro avendo dato istruzione agli operatori di osservare se ci fossero tracce rivelate (la cosa è stata fatta al termine dei monitoraggi e trattamenti per non mettere in allarme eventuali indesiderati visitatori). - Non volendo trascurare nulla una mattina (periodo della giornata con poche macchine parcheggiate) si è irrorato un disinfettante a base di benzalconio cloruro ed essenze di pino all’1%.
IL PUNTO NAVE Analizzando tutti i dati del caso (forse sarebbe meglio dire i non dati) a parte la certezza dei danni è ragionevole escludere la presenza di topolini (quelli domestici e i campagnoli), nessuna presenza di
ratti dei tetti per cui, l’unica ipotesi che si è ritenuta ragionevolmente possibile, è stata quella di una coppia di ratti delle fogne provenienti dalla rete fognaria cittadina. Naturalmente salvo prova contraria. Aggiungo che si è provveduto a visionare anche quanto rilevato dalle fotocamere di sicurezza senza che si sia potuta raccogliere qualche immagine rivelatrice. Il costo di tutta l’operazione (limitatamente alla caccia ai colpevoli) è stato di non poche centinaia di euro (dopo estenuanti trattative con il responsabile agli acquisti dell’hotel). Aggiungo che anche il cliente del SUV che in un primo tempo si era molto risentito dell’accaduto con minacce di rivolgersi all’avvocato per importanti risarcimenti (in effetti i disagi sono stati tanti) si è calmato ed è venuto a più miti consigli. Ma sospetto che potrà godere di un trattamento di assoluto favore nei futuri soggiorni.
LA MORALE La morale, se mai ce ne fosse una è, come vado da sempre ricordando, che le entità infestanti non leggono né le pubblicazioni degli esperti, né le etichette dei prodotti e ridono delle fantasiose e miracolose soluzioni proposte dai social, ma soprattutto la Natura spesso ci stupisce con episodi che sicuramente hanno una spiegazione, ma che sfugge alle nostre indagini.
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/ Intervento
Un TRATTAMENTO di disinfestazione anti zecche Dove si esamina la bonifica di un terreno incolto e i monitoraggi preliminari all’apertura di un cantiere Graziano Dassi
Q
uesto articolo prende spunto dalla richiesta di aiuto di una ragazza ventenne che lo chiede per potersi sottoporre a terapie costose necessarie per la malattia da lei contratta a causa del morso di una zecca
e che da anni la tormenta. Il percorso espositivo toccherà alcuni punti che ritengo pertinenti (zecche) ma inizierà partendo dalla descrizione di alcuni interventi di disinfestazione effettuati in un’area dismessa prima che venisse insediato un cantiere
edile per la realizzazione, fra l’altro, di un centro commerciale con annesso supermercato. I trattamenti molto pertinenti, ma spesso trascurati, nascono appunto dall’allarme zecche scaturito dalla notizia riportata in apertura.
IL PROBLEMA In una vasta area industriale, rimasta per anni in uno stato di totale abbandono, si è giunti alla determinazione di utilizzarla per un importante piano di riqualificazione. Strano a dirsi prima di far entrare le ruspe si è deciso di fare alcune ispezioni atte a rendere l’area agibile in modo più sicuro e soprattutto impedire che con l’inizio dei lavori eventuali colonie murine scappando colonizzassero le aree urbane limitrofe.
RISULTATI DEI PRIMI SOPRALLUOGHI Nessuna presenza di roditori, nessuna colonia felina né di cani randagi ma sulle tute monouso di alcuni operatori si sono riscontrati degli esemplari di zecche del genere Ixoides. Per cui si arriva alla decisione di effettuare due interventi di disinfestazione a distanza di una settimana l’uno dall’altro.
PRIMO INTERVENTO Periodo: fine agosto - orario inizio lavoro 5:00 (fine lavori ore 9:00) – 2 operatori
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PMC: Permetrina, tetrametrina e PBO all’1% - dosaggio unitario ≈ 50 ml/mq di soluzione – da cui ogni litro di PMC consentiva di preparare 100 l di soluzione per cui per ogni litro di PMC si doveva trattare circa 2000 mq. PMC utilizzato: 9 litri – Superficie trattata stimata: 18.000 mq. Attrezzatura utilizzata: atomizzatore da 16 CV - serbatoio da 300 l - portata: 5-6 l/min, pressione di erogazione non indicata si ipotizza 3-5 atm - medio micro gocce 50-60 µm. Tempo di esecuzione lavoro operativo: 3 h – tempi complementari circa 1 h. Descrizione generale: all’operatore era stato raccomandato di “bagnare bene” la vegetazione, il muro di recinzione e i muri esterni degli edifici semi-diroccati.
SECONDO INTERVENTO DIVISO IN DUE TIPI DI TRATTAMENTI Periodo: primi di settembre - orario inizio lavoro 18:00 (fine lavori ore 23:00)
UN TRAITEMENT DE DÉSINFESTATION ANTI-TIQUES
Ixodes ricinus
Intervento “indoor” (dalle 18:00 alle 20:00 2 operatori) PMC: deltametrina al 2% dosaggio unitario 65-70 ml/mq. PMC: utilizzati 4 l per una superficie trattata di ≈ 3000 mq (± 5%) Attrezzatura utilizzata: pompa irroratrice a batteria con ugello regolabile a cono vuoto - serbatoio caricato a 12 l – tempo di svuotamento serbatoio circa 10 min. Descrizione generale: all’operatore era stato raccomandato di “bagnare bene” soprattutto le screpolature dei muri fino a una altezza di 1-1,5 m.
Intervento “outdoor” (dalle 20:00 alle 23:00 2 operatori)
Ornithodoros turicata
PMC: cipermetrina e PBO – all’1% dosaggio unitario: 65-70 ml/mq di soluzione. PMC utilizzato: 5 litri – superficie trattata stimata: 7500 mq. Attrezzatura utilizzata: motopompa da 16 CV con lancia mitra - serbatoio da 300 l - portata: 4-5 l/min, pressione di erogazione non indicata si ipotizza 4-5 atm - medio micro gocce non indicato. Descrizione generale: all’operatore era
Dans une grande zone industrielle, restée pendant des années dans un état d’abandon total, il a été décidé de l’utiliser pour un important plan de réaménagement. Curieusement, avant de laisser entrer les bulldozers, il a été décidé de faire quelques inspections pour rendre la zone utilisable de manière plus sûre et surtout, pour éviter que des colonies de souris colonisent, en s’échappant, les zones urbaines voisines avec le début des travaux. Pas de présence de rongeurs, pas de colonie féline ou de chiens errants, mais sur les combinaisons jetables de certains opérateurs, il y avait quelques spécimens de tiques du genre Ixodes. Nous arrivons donc à la décision de réaliser deux interventions de désinfestation à une semaine l’une de l’autre, qui résolvent le problème. Le bon sens voudrait qu’à l’ouverture d’un chantier, surtout s’il s’agit de mouvements de terre ou de remise en état de terrains en friche, une série d’interventions relevant d’une sorte de protocole hygiéno-sanitaire soit envisagée. Ceci est également envisagé dans certains règlements et circulaires.
stato raccomandato di “bagnare bene” soprattutto il muro di recinzione e i muri esterni degli edifici semi diroccati. NB: i dati sono stati valutati in un secondo tempo in relazione alle informazioni date dal geometra addetto alla supervisione del cantiere e al capo squadra addetto all’esecuzione lavori di disinfestazione (che ha utilizzato mezzi e PMC differenti per sicurezza in quanto non aveva una specifica esperienza e agiva su indicazioni telefoniche interpretate con molto zelo).
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/ Intervento
in occasione di una maxi infestazione di zecche molli (Argas reflexus) nel sottotetto di una scuola di una città del Trentino - è stato escluso che le zecche dei piccioni siano vettori delle spirochete (Borrelia burgdorferi) che invece sono veicolate dalle zecche dure (Ixodes ricinus).
Dermacentor
CONTROLLI DEI RISULTATI Viene confermata l’assenza di vertebrati e non si è più rilevata alcuna presenza di Zecche.
MALATTIA DI LYME Contrariamente a quanto era stato divulgato alcuni anni fa - in particolare
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RICHIAMI DI SISTEMATICA DELLE ZECCHE Le zecche dure sono riunite nei cinque generi Ixodes, Rhipicephalus, Hyalomma, Haemaphysalis, Dermacentor, mentre le zecche molli (così dette perché sprovviste di scudo dorsale) sono annoverate nei due generi Argas e Ornithodoros. Per saperne di più: https://www.epicentro.iss.it/zecche/
SPUNTI DI RIFLESSIONE Il buon senso vorrebbe che all’apertura di un cantiere, soprattutto se comporta dei movimenti di terra o bonifiche di incolti, fossero previsti una serie di interventi facenti capo a una sorta di protocollo igienico-sanitario. Cosa che è peraltro contemplata in alcuni regolamenti e circolari. A tal proposito ricordo i guai nati dallo spostamento di una discarica in una cittadina della Valtellina che causò un fuggi fuggi di ratti con notevoli disagi per la cittadinanza e per gli allevamenti di animali di bassa corte assai numerosi in quel contesto montanaro. Nei lavori riportati, invece, tutto è nato dalla notizia letta casualmente su Google dal geometra coordinatore del cantiere. Caso ha voluto che le zecche ci fossero davvero.
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/ Macrosistema acari
ZECCHE, conosciamole meglio
Un breve articolo dove si guarda il macrosistema acari un po’ più da vicino e in particolare il sottosistema zecche e le principali patologie connesse. Chiara Dassi
N
on credo esista miglior inizio di quello indicato dal dott. Ermenegildo Francavilla, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive presso l’Ospedale “San Martino” di Belluno, che da anni si occupa della malattia di Lyme, una patologia trasmessa dalle spirochete di Borrelia burgdorferi, un batterio spesso veicolato dalle zecche della specie Ixodes ricinus da cui: “Ubi Ixodes, morbi sunt” (dove ci sono le zecche, ci sono focolai di patologia). Questo è il curioso ma veritiero motto del dott. Ermenegildo. Ma degli aspetti clinici ce ne occuperemo alla conclusione di questa breve nota.
GLI ACARI
Trombicula autumnalis. Può rappresentare un problema per gli esseri umani, creando arrossamenti cutanei e dermatiti.
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Alla classe degli acari (oggi declassata a sub-classe) appartengono le zecche un vasto mondo che è presente praticamente in tutto il mondo. Acari in greco significa piccolissimi animai, appunto Aristotele li chiamò acariarios o acaros (ovvero indivisibile) ritenendoli gli esseri più piccoli del regno animale. Ma solo
con l’avvento del microscopio si poterono studiare; infatti, Francesco Redi nel 1687 scoprì che la scabbia era causata da un acaro Acarus siro (sin. A. scabie). Gli acari hanno una dieta alimentare assai varia per cui interagiscono positivamente nel ciclo della sostanza organica, ma fra gli Eriofidi e Fitoptodi si riscontrano parassiti delle piante. Alcuni Gamasidi vivono sui tegumenti degli insetti e talune specie del genere Analges vivono fra le penne degli uccelli. Fra gli Acaridi troviamo dei veri e propri parassiti come il citato A. siro e gli equivalenti per i bovidi e i cavalli Psoroptes bovis e P. equi. La famiglia dei Trombididi e Tarsonemidi annovera alcuni parassiti di altri acari e di insetti. Infatti alcune specie sono antagoniste del punteruolo del grano (Sitophilus granarius) e il tonchio del cotone (Anthonomus grandis). Aggiungo che la Trombicula autumnalis può rappresentare un problema per gli esseri umani creando arrossamenti cutanei e dermatiti (trombiculosi o trombidiosi). Delle zecche mi occuperò più avanti in dettaglio limitandomi ora a citare la minuscola zecca vermiforme (Demodex) che colonizza i follicoli piliferi di numerosi mammiferi, fra cui l’uomo.
Demodex, minuscula zecca vermiforme
TIQUES: APPRENONS À MIEUX LES CONNAÎTRE Un petit article où nous regardons d’un peu plus près le macrosystème des acariens et en particulier, le sous-système des tiques et les principales maladies associées. À la classe des acariens (désormais déclassée en sous-classe), appartient aux tiques un vaste monde présent pratiquement partout dans le monde. Acari en grec signifie très petit animai; en fait, Aristote les a appelés acariarios ou acaros (c’est-à-dire indivisibles), en les considérant comme les plus petits êtres du règne animal. Quant aux tiques, environ 900 espèces sont connues dans le monde. En Italie, 36 espèces sont décrites, que l’on pourrait regrouper en tiques dures et molles. Les tiques dures comprennent 5 genres: Ixodes, Rhipicephalus, Hyalomma, Haemaphysalis, Dermacentor. Les tiques molles 2 genres: Argasidae et Ornithodorus. Le cycle biologique des tiques qui peut se dérouler sur un même hôte ou sur deux ou trois hôtes différents, se déroule brièvement en 4 stades: œuf, larve, nymphe et adulte. Une fois la fécondation effectuée, la femelle se détache de l’hôte, tombe au sol et s’abrite dans n’importe quel substrat, en y restant quelques jours en pré-ovulation. Cette condition peut également durer quelques mois, surtout pendant la saison froide. Sur le même support où elle se cachait, la femelle pond ses œufs dans un laps de temps variant de dix à trente jours. Les œufs sont de petite taille, atteignant un maximum de 0,8 mm et ont une couleur marron clair. À l’issue de cette phase, certaines espèces peuvent avoir déposé jusqu’à douze mille éléments qui, à leur sortie, sont recouverts d’une couche albumineuse fournie par la glande de Gené, située en avant du bouclier ventral. La fonction de ce revêtement est de protéger contre toute sécheresse excessive de l’environnement. L’éclosion est considérablement conditionnée par les facteurs climatiques et peut varier de six à trentesix semaines; la larve qui sort de l’œuf peut rester longtemps à attendre de rejoindre l’hôte de passage. Généralement, elle favorise cette éventualité en se hissant sur des tiges d’herbe et en y restant adhérente au moyen de ses dernières pattes, tandis que les premières se déplacent librement et continuellement dans l’air à la manière de deux antennes. Une fois l’hôte convenable atteint, les larves se dirigent vers les régions nutritionnelles qui leur conviennent le mieux, représentées, en principe, par les régions auditives et périnéales. Après cela, les larves se transforment en nymphes et retournent au sol pour donner naissance à l’adulte.
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LE SPECIE PIÙ COMUNI DI ZECCHE
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Nel mondo se ne conoscono circa 900 specie. In Italia sono descritte 36 specie che potremmo raggruppare nelle zecche dure e in quelle molli.
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Le zecche dure comprendono 5 generi: 1. Ixodes ■ I. ricinus > zecca dei boschi ■ I. scapularis > zecca dalle zampe neri dei cervi e degli orsi ■ I. persulcatus > zecca taiga, di origine asiatica (Cina – Giappone) ■ I. pacificus > zecca dei ricci ■ I. holocyclus > zecca della paralisi australiana 2. Rhipicephalus ■ R. sanguineus > zecca del cane ■ R. microplus > zecca blu asiatica dei bovini (i danni sanitari hanno risvolti economici assi importanti) ■ R. appendiculatus > zecca della costa orientale africana è il vettore della febbre dei bovini ■ R. annulatus > zecca del Nord America ove causa la febbre del Texas ■ R. (Boophilus) decoloratus > zecca africana degli ungulati
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evertsi > zecca africana molto R diffusa anche nel bestiame domestico nelle regioni tropicali e censita anche in Yemen e Arabia Saudita R. bursa > zecca che parassita soprattutto ovini e caprini R. australis > zecca presente in Australia, Nuova Caledonia, isola del Borneo, Filippine, Sumatra, Giava, Nuova Guinea, Cambogia e Tahiti causa notevoli danni all’industria degli allevamenti zootecnici
3. Hyalomma ■ H. brevipunctata > zecca vettore del virus della foresta Kyasanur, è un ectoparassita obbligato di mammiferi come bovini, capre, bufali, cani, cammelli (raramente esseri umani) ■ H. dromedari > zecca che può superare il mezzo cm di colore giallo-rosso-marrone; tipica dei cammelli ma può parassitare animali domestici, roditori, ricci e uccelli; diffonde la febbre emorragica di Crimea-Congo; il cui esito pur raramente può avere esito infausto ■ H. marginatum > zecca degli uccelli, incluso il balestruccio pallido [Rondone pallido (Apus pallidus) specie mediterranea] è sospettata di vei-
PREVENZIONE
Specie tipica della Famiglia degli ACARIDI è l’Acarus siro (sin. Acarus scabiei), piccolo artropodo che, scavando gallerie nella pelle dell’uomo, provoca la scabbia. Presentiamo questa specie nelle forme: A, B, femmina vista dalla faccia ventrale e dal dorso C, maschio visto dalla faccia ventrale (da Berlese).
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■ I ndossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello ■ Evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta ■ Al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi ■ Trattare sempre gli animali domestici (cani) con appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a ridosso di una escursione ■ Controllare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli. ■ Esistono in commercio repellenti per insetti efficaci anche verso le zecche (a base di DEET o N-dietiltoluamide e Icaridina o KBR3023). NB: Riportato integralmente da una nota dell’ISS
RIMOZIONE DELLA ZECCA Cosa non fare: ■ Non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, pennellature di insetticida (NdA) né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto e un ulteriore affondamento del parassita nella pelle dell’ospite. Cosa fare: ■ La zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio ■ Durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni ■ Dopo la rimozione della zecca, disinfettare la zona, evitando l’utilizzo di disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio ■ Evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate ■ Spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile o con pinzette a punte sottili adeguatamente sterilizzate ■ È consigliabile conservare la zecca in una boccetta con alcol al 70% per una successiva identificazione morfologica ed eventuale isolamento di patogeni, in caso di comparsa di sintomi per poter ricevere cure mirate e medicine specifiche. In caso di malattia, informare quanto prima il medico della data e della località in cui si è venuti a contatto con la zecca ■ Dopo la rimozione effettuare la profilassi antitetanica ■ Rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi. NB: Riportato integralmente da una nota dell’ISS
colare il virus Bahig, un arbovirus patogeno che si pensava trasmesso solo dalle zanzare 4. Haemaphysalis ■ H. aculeata > una zecca trovata nel cervo topo (Tragulus napu) piccolo cervo piuttosto raro nel Borneo, Sumatra, Tailandia e nella Penisola Malese. ■ H. anomala > zecca corposa; è stata riscontrata in India, Vietnam e Sri Lanka. È un ectoparassita obbligato di mammiferi ■ H. anomaloceraea > specie orientale censita da solo un trentennio i cui “ospiti” sono sconosciuti.
IXODIDI. Armature ventrali di zecche, di sesso maschile, di Ixodes (E) e di Rhipicephalus (F) - G, maschio prono di Rhipicephalus sanguineus (ridis. da Berlese).
5. Dermacentor ■ D. andersoni > detta anche D. venustus volgarmente nota come zecca del legno delle Montagne Rocciose, parassita dei
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cavalli, bovini, ovini, cervidi, alci, antilopi, orsi e coyote provoca la febbre maculosa delle montagne rocciose, la febbre delle zecche del Colorado e la tularemia dei conigli le larve e le ninfe parassitano infatti questi animali. D. marginatus > specie che funge da vettore di numerosi virus (encefalite primaverile-estiva russa e della febbre emorragica di Omsk) in Russia è sospettata di trasmettere il virus della febbre emorragica della Crimea-Congo e della Babesia canis, che causa la babesiosi canina. D. occidentalis > zecca della costa del Pacifico, che parassita tutti gli erbivori domestici, cervidi, cani e l’uomo. In California e nell’Oregon ne sono stati trovati esemplari infettati dal virus della febbre da zecche del Colorado.
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. variabilis > zecca dei cani, D specie comune nelle regioni orientali degli Stati Uniti, oltre alla febbre maculosa delle Montagne Rocciose veicola la tularemia ed è in grado di causare la paralisi canina.
Le zecche molli 2 generi:
IXODIDI. Femmina di Dermacentor reticulatus, vista dalla parte del dorso (in alto) e dalla parte del ventre (in basso) (ridis. da Berlese).
1. Argasidae ■ Genere Argas § > la specie più nota è l’A. reflexus comunemente nota come la zecca dei piccioni ■ Genere Carios § > C. erraticus è originaria del Medio Oriente e del Mediterraneo è una delle specie di zecche che più comunemente “mordono” gli umani. Il loro ospite più comune sono i maiali; è vettore del virus Qualyub (di cui non sono riuscita a saperne di più NdA), della peste suina africana (limitatamente alla penisola iberica) e trasmette le spirochete Borrelia crocidurae (che si concentra nei testicoli e nelle ovaie) e Borrelia hispanica
CICLO BIOLOGICO In sintesi Il ciclo biologico delle zecche, che può compiersi su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi, si sviluppa attraverso 4 stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Breve descrizione: a fecondazione avvenuta, la femmina si distacca dall’ospite, cade a terra e si ripara entro un qualsiasi substrato, ivi rimanendo alcuni giorni in pre-ovulazione. Tale condizione può anche durare alcuni mesi, specie nella stagione fredda. Sullo stesso supporto in cui si è nascosta, la femmina depone le uova in un lasso di tempo che va dai dieci ai trenta giorni. Le uova hanno piccole dimensioni, raggiungendo un massimo di 0,8 mm. e hanno colorazione bruna brillante. Al termine di questa fase, certe specie possono avere deposto fino a dodicimila elementi, che, alla loro fuoriuscita, sono rivestiti da uno strato albuminoso fornito dalla ghiandola di Gené, sita anteriormente allo scudo ventrale. La funzione di tale rivestimento è protettiva nei riguardi di una eventuale eccessiva secchezza dell’ambiente. La schiusa è notevolmente condizionata dai fattori climatici e può variare da sei a trentasei settimane, la larva che sguscia dall’uovo può rimanere per molto tempo in attesa di aderire all’ospite di passaggio. Generalmente, favorisce questa evenienza issandosi su steli d’erba e rimanendovi aderente a mezzo delle ultime zampe, mentre le prime si muovono liberamente e continuamente in aria alla stessa stregua di due antenne. Raggiunto l’ospite adatto, le larve passano alle regioni nutritive ad esse più acconce, rappresentate, in linea di massima, da quella auditiva e perineale. Dopo di che, le larve mutano in ninfe e ritornate al terreno danno origine all’adulto. NB: notizie riportate dall’Enciclopedia “NEL MONDO DELLA NATURA” ed. Motta - MI
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enere Otobius G § > O. megnini ovvero la zecca spinosa dell’orecchio (ubiquitaria), parassita solo negli stadi larvale e ninfale che si insediano nelle orecchie dei malcapitati ospiti: cavalli, bovini, pecore, capre e cani. Può causare ulcerazioni dell’orecchio interno, elevata sensibilità delle orecchie, grandi quantità di perdite di sangue e persino sordità. Sono stati segnalati diversi casi di infestazione umana
2. Ornithodorus ■ O. tholozani e O. lahorensis le due specie responsabili della febbre ricorrente in Iran ■ O. coriaceus la zecca Pajahuello o Pajahuello, è una zecca che si nutre del sangue degli uccelli ma anche dei mammiferi, è diffusa nel Nord America occidentale.
NB: l’enunciazione fatta vuole sottolineare la complessità del macrosistema zecche per suggerire agli addetti ai lavori che “semplificare” certi aspetti di classificazione può nascondere dei rischi. Peraltro va anche detto che classificare una zecca a volte risulta impossibile o quasi anche per gli esperti. Ad esempio alcuni inseriscono gli Ornithodorus nel genere degli Otobius e alcune classificazioni sono possibili solo in determinati stadi (di solito quello delle ninfe). Naturalmente credo che nessuno voglia diventare un esperto classificatore di zecche (io per prima) ma sapere di avere a che fare con un gruppo zoologico così variegato è un prerequisito per essere prudenti
UN PO’ DI PALEONTOLOGIA È stato accertato che un centinaio di milioni di anni fa le zecche succhiassero il sangue dei dinosauri forniti di piume (nanosauri, dei dinosauri piccolissimi più o meno della dimensione di un uccellino). Come nel film Jurassic park i reperti sono stati trovati racchiusi e ben conservati nell’ambra; sono stati ritrovati nella regione del Myanmar (Birmania) e risalenti al
Rhipicephalus sanguineus
cretaceo (tra circa 145 e 65,5 milioni di anni fa), e classificati come Cornupalpatum burmanicum e Deinocroton draculi insieme a larve di Dermestidi, una famiglia di Coleotteri. Probabilmente queste zecche colonizzavano i nidi di questi piccoli dinosauri piumati per succhiare il loro sangue molto similmente, per esempio, a quello che accade oggi nei nidi dei nostri piccioni urbani.
LE MALATTIE TRASMESSE DALLE ZECCHE: Come abbiamo letto le malattie trasmesse dal morso delle zecche sono assai numerose, qui mi limito a descriverne sommariamente le più diffuse e analizzerò un poco più dettagliatamente quella di Lyme. ■ Encefalite da zecca o Tbe [trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi (Ixode ricinus, ma non
■ R ickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca del cane Rhipicephalus sanguineus) febbre esantematica causata da microrganismi Gram-negativi, non sporigeni e parassiti intracellulari obbligati.
■ T ularemia: è una zoonosi batterica che clinicamente si manifesta in modi diversi a seconda della via di contagio e in base alla virulenza dell’agente patogeno. Si può contrarre attraverso: 1) il contatto diretto con animali infetti, 2) con l’ingestione di acqua contaminata 3) mangiando carne poco cotta proveniente da animali infetti, ma 4) anche attraverso la puntura di diversi artropodi, come le zecche. In tal caso la forma più frequente è quella cutanea e ghiandolare, con tumefazione dolorosa dei linfonodi che spesso (ma non sempre) è preceduta o accompagnata da un’ulcerazione cutanea in corrispondenza del punto di ingresso del microrganismo, da febbre e da malessere generale.
Per saperne di più: https://www.epicentro.iss.it/ zecche/rickettsiosi
Per saperne di più https://www.epicentro.iss.it/ zecche/tularemia
solo)]: La meningoencefalite da zecche (Tbe: Tick Borne Encephalitis), o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un arborvirus appartenente al genere Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre gialla e della dengue. Identificata per la prima volta in Italia nel 1994 in provincia di Belluno. Per saperne di più: https://www.epicentro.iss.it/ zecche/meningoencefalite
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■ E hrlichiosi è una malattia batterica accompagnata da febbre, causata da microrganismi della famiglia delle Rickettsiaceae. Le zecche sono fra i principali vettori della malattia, mentre ancora non sono stati identificati con certezza i serbatoi dell’infezione, anche se verosimilmente sono rappresentati da cani e animali selvatici. La malattia si manifesta con sintomi simili a quelli di un’influenza e, soprattutto nei bambini, è accompagnata da manifestazioni esantematiche simili a quelle del morbillo. Per saperne di più: https://www.epicentro.iss.it/ zecche/ehrlichiosi
MALATTIA DI LYME (IN ESTREMA SINTESI)
ACARI. Schema di acaro visto ventralmente: 1, cheliceri - 2, palpo - 3, orifizio sess. - 4, proctodeo o ano - 5, opistosoma 6, prosoma.
È una patologia multisistemica che coinvolge la cute, il sistema nervoso centrale, il cuore, le articolazioni e l’occhio. Nel 95% dei casi, tuttavia, i segni clinici più frequentemente
ascrivibili alla patologia sono di origine cutanea. “In Europa e in Italia, la manifestazione clinica più evidente è l’eritema migrante (sintomatologia classica) una sorta di macula rossastra di forma anulare, spesso riscontrabile sulle cosce o nella zona dell’inguine e delle ascelle. Che può essere accompagnata da febbre, brividi, dolori articolari, astenia e malessere generalizzato”. È un’infezione trasmessa dalle zecche (Ixodes) e causata dalla spirocheta Borrelia spp. è stata identificata nel 1976 in occasione di un’epidemia scoppiata nella città di Lyme, nel Connecticut. La malattia di Lyme è trasmessa principalmente da 4 Ixodes spp in tutto il mondo: I.ricinus in Europa, da I. persulcatus in Asia e I. scapularis e I. pacificus negli Stati Uniti ove sono disponibili vaccini non utilizzabili in Europa in quanto in USA è presente solo l’agente patogeno B. burgdorferi sensu strictu, mentre da noi sono presenti tutte le genospecie di Borrelie (distinte tra loro dal punto di vista antigenico) il che sottolinea, a parer mio, da una parte l’utilità dei vaccini e dall’altra parte la specificità di tale profilassi. Da un punto di vista epidemiologico, secondo i dati raccolti nella Circolare del Ministero della Sanità n. 10 del 13 luglio 2000, nel periodo 1992-1998 si sarebbero verificati, in Italia, circa un migliaio di casi di borreliosi di Lyme. Le Regioni maggiormente interessate sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige (Provincia autonoma di Trento), mentre nelle Regioni centro meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche. Per saperne di più: https://webcache.googleusercontent.com/ search?q=cache:vlUAHr2dK08J:https://www. osservatoriomalattierare.it/malattie-rare/malattia-di-lyme+&cd=17&hl=it&ct=clnk&gl=it https://www.epicentro.iss.it/zecche/borreliosi https://www.ospedaleniguarda.it/news/leggi/ malattia-di-lyme-attenzione-al-morso-di-zecca
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Chamaleon® Uplight e Chamaleon® Sirius senza dimenticare le lampade destinate ad ambienti particolari quale la Chamaleon® 1x2 IP (IP66) indicata per aree umide come caseifici, macelli e cucine industriali e la Chamaleon® EX G specifica per ambienti ATEX.
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DERATTIZZAZIONE intelligente, ECOLOGICA e ANIMAL FRIENDLY: Ekommerce lancia sul mercato Ekomille RC
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komille RC, dispositivo all’avanguardia per la derattizzazione ecologica, ha da poco debuttato nel mercato del Pest Control. Dotato di un sistema di controllo integrato che consente di gestire da remoto le principali funzionalità, Ekomille RC è lo strumento attraverso il quale i professionisti della disinfestazione potranno ottimizzare la gestione delle risorse e degli interventi sui cantieri. Espletando la propria funzione senza l’impiego di veleni e trattenendo le carcasse nel serbatoio, Ekomille RC è inoltre in grado di garantire, come nessun altro dispositivo di cattura di roditori infestanti sul mercato, igiene e sicurezza per l’am-
Il funzionamento del dispositivo può essere suddiviso in tre fasi principali: adescamento, cattura e contenimento
DÉRATISATION INTELLIGENTE, ÉCOLOGIQUE ET RESPECTUEUSE DES ANIMAUX: EKOMMERCE PRÉSENT SUR LE MARCHÉ EKOMILLE RC Ekomille RC, dispositif de pointe pour la dératisation écologique, vient de faire ses débuts sur le marché du Pest Control. Doté d’un système de contrôle intégré qui permet de gérer à distance les principales fonctionnalités, Ekomille RC est l’outil permettant aux professionnels de la lutte antiparasitaire d’optimiser la gestion des ressources et des interventions sur les chantiers. En s’acquittant de sa fonction sans utiliser de poisons et en retenant les carcasses dans le réservoir, Ekomille RC est également en mesure de garantir, comme aucun autre dispositif de capture de rongeurs sur le marché, l’hygiène et la sécurité pour l’environnement et les animaux non ciblés.
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Avec le lancement d’Ekomille RC, Ekommerce réaffirme son rôle de promoteur de la culture de la lutte antiparasitaire responsable de la protection de l’environnement et des animaux. Avec l’introduction d’Ekomille sur le marché, Ekommerce a offert aux professionnels de la lutte antiparasitaire une opportunité: celle de donner une valeur ajoutée à leur travail grâce à un service plus technique et à un système de suivi des résultats obtenus. Ekommerce, à travers son apogée, a atteint des pays présents en Europe, en Amérique, en Afrique, en Asie et en Océanie, contribuant à donner du prestige au Made in Italy. www.edialux.fr
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biente e gli animali non bersaglio. Con il lancio di Ekomille RC, Ekommerce ribadisce il suo ruolo di promotore della cultura della disinfestazione responsabile a tutela dell’ambiente e degli animali. Con l’introduzione di Ekomille, Ekommerce ha offerto ai professionisti della disinfestazione una grande opportunità: quella di dare valore aggiunto al proprio lavoro attraverso un servizio più tecnico e un sistema in grado di monitorare i risultati conseguiti. Non di poco conto è la risonanza che Ekomille ha avuto nel mercato internazionale. Ekommerce, con il suo fiore all’occhiello, ha raggiunto paesi presenti in Europa, America, Africa, Asia e Oceania contribuendo a dare prestigio al Made in Italy.
Ekomille, numero uno nel mercato della derattizzazione ecologica, unita alla potenza del sistema Ekontrol, diventa Ekomille RC, il primo dispositivo digitale a cattura continua per roditori sinantropici
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www.inpest.it
Prostephanus truncatus una MINACCIA REALE anche per le aree temperate?
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n futuro P. truncatus farà parte della nostra fauna? È difficile stabilirlo ora. Sappiamo che è originario dell’America Latina, ed è stato introdotto in Africa probabilmente nel 1970 con presenza riconosciuta nel 1981. P. truncatus in Africa ha visto una rapida espansione iniziale e ha confermato il
proprio stato di xilofago e di infestante allineandosi con gli autoctoni più dannosi per il mais. Oltre alle aree colonizzate ci sono segnalazioni in altri paesi, tra cui l’Italia (2005), dove però non si è stabilito. Limite a nuove colonizzazioni sono state forse le condizioni climatiche, che però stanno subendo cambia-
menti accelerati in tutto il pianeta con possibile espansione di questa specie. In quest’ottica, in data 8 aprile 2020 è stato firmato a Pechino dalle autorità competenti il protocollo sui requisiti fitosanitari per l’esportazione del riso dall’Italia alla Cina, si cita in modo specifico anche P. truncatus, che dovrà
PROSTEPHANUS TRUNCATUS UNE MENACE RÉELLE AUSSI POUR LES ZONES TEMPÉRÉES? A l’avenir, P. truncatus fera-t-il partie de notre faune? Il est difficile de le déterminer maintenant. Nous savons qu’il est originaire de l’Amérique latine et a été introduit en Afrique probablement en 1970 avec une présence reconnue en 1981. P. truncatus en Afrique a connu une rapide expansion initiale et a confirmé son état de xylophage et d’infestation en s’alignant avec les autochtones les plus nocifs pour le maïs. En plus des zones colonisées, il y a des rapports dans d’autres pays, y compris l’Italie (2005), où il n’a pas été établi. La limite à de nouvelles colonisations a peut-être été les conditions climatiques, qui subissent cependant des changements accélérés dans toute la planète avec une possible expansion de cette espèce. Dans cette optique, le protocole sur les exigences phytosanitaires pour l’exportation du riz de l’Italie vers la Chine a
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été signé à Pékin le 8 avril 2020; P. truncatus est spécifiquement mentionné qui devra faire l’objet d’une surveillance. Il est donc également nécessaire dans notre pays, de surveiller la présence de P. truncatus avec l’utilisation de pièges à phéromone. Deux molécules composent les phéromones d’agrégation produites par les mâles, qui rappellent les deux sexes. Des études ont permis de définir des réponses changeantes avec l’âge des adultes, et de mettre en évidence une proportionnalité spécifique entre les deux substances émises qui permet d’optimiser la capture même avec de faibles infestations. Sur la base de ces connaissances, nous avons développé comme groupe de recherche inPest le distributeur de phéromone pour P. truncatus que nous proposons en utilisation avec des pièges suspendus ou d’utilisation au sol.
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essere oggetto di sorveglianza. Si rende quindi necessario anche nel nostro Paese monitorare la presenza di P. truncatus con l’impiego di trappole a feromone. Due molecole compongono il feromone di aggregazione prodotte dai maschi, che richiamano entrambi i sessi. Studi effettuati hanno definito risposte mutevoli con l’età degli adulti e individuato una specifica proporzionalità tra le due sostanze emesse che consente di ottimizzare la cattura anche con basse infestazioni. Sulla base di queste conoscenze abbiamo sviluppato come gruppo di ricerca inPest l’erogatore di feromone per P. truncatus che proponiamo in uso con trappole sospese o da impiego a pavimento.
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www.newpharm.it
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Una RAPIDA BONIFICA ambientale senza residui persistenti
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er il 2022 Newpharm lancia la tecnologia Spring, la vera alternativa ai solventi di derivazione idrocarburica che tanto impattano sull’ambiente. La nuova generazione di prodotti con solvente a basso impatto ambientale riporterà il logo S.P.R.I.N.G. sulla confezione e coinvolgerà le formulazioni EC (Emulsioni Concentrate). Dopo il Blucyp EC, il secondo pilastro della nuova primavera di insetticidi è formato dal Nuvex NO PBO: l’insetticida a base di Piretro Naturale privo di PBO (PiperonilButossid) e qualunque altro sinergizzante in formulazione. Il Nuvex No PBO trova applicazione in tutte quelle situazioni in cui si necessità rapidissima azione insetticida, multi-target, senza lasciare residui persistenti. L’industria alimentare, va da sé, è il principale terreno di gioco del Nuvex NO PBO. Tuttavia, viene impiegato con successo in tutte quelle situazioni in cui lo scopo è teso alla rapida bonifica ambientale da insetti sia volanti che striscianti. Ciò è di prassi negli ambienti zootecnici, per esempio nelle sale di mungitura all’interno delle quali le mosche devono essere debellate per
Guarda l'intervista a Enrico Bagarollo, direttore generale Newpharm
la tranquillità e il benessere animale garantendo allo stesso tempo la salubrità degli alimenti. Mosche, zanzare, le tignole nei magazzini di stoccaggio di derrate e alimenti, vespe, formiche e pure insetti di grossa taglia come gli scarafaggi, sono bersaglio del NUVEX NO PBO. Per stanare efficacemente gli insetti striscianti annidati, il NUVEX NO PBO esercita inoltre il massimo potere snidante possibile, offerto proprio dalle caratteristiche impareggiabili dell’estratto di Crisantemo e dalle ben sei sostanze attive differenti in esso contenute. Il prodotto si
usa sia all’interno che all’esterno degli ambienti; può essere erogato mediante nebulizzatori elettrici o a batteria, capaci di erogare particelle finissime, come pure con le tradizionali pompe irroratrici diluendo il prodotto in acqua al 2%.
UNE DÉPOLLUTION ENVIRONNEMENTALE RAPIDE SANS RÉSIDUS PERSISTANTS En 2022, Newpharm lance la technologie Spring, la véritable alternative aux solvants dérivés des hydrocarbures qui ont un si grand impact négatif sur l’environnement. Après Blucyp voici Nuvex No PBO, un insecticide EC multi-cibles très rapide et efficace qui ne laisse pas de résidus persistants. A base de Pyrèthre Naturel, formulé avec des solvants naturels à faible impact environnemental, Nuvex NO PBO ne contient ni PBO (butoxyde de pipéronyle) ni autre synergiste. L’industrie alimentaire est bien sur son secteur d’application privilégié mais
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il s’utilise aussi dans les autres secteurs comme en élevage, par exemple dans les salles de traite. Les mouches, les moustiques, les mites dans les entrepôts de stockage, les guêpes, les fourmis et même les cafards sont les cibles de NUVEX NO PBO. L’effet débusquant bien connu du pyrèthre naturel, avec ses six substances actives, garanti l’efficacité contre les insectes rampants. Nuvex NO PBO s’utilise à l’intérieur comme à l’extérieur, avec des nébulisateurs électriques ou à piles, ainsi qu’avec des pulvérisateurs traditionnels avec une dilution dans l’eau à 2%.
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MONITORAGGIO e controllo degli infestanti da REMOTO
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a Divisione Vebi Tech si rivolge alle aziende e ai professionisti della disinfestazione, offrendo un’ampia gamma di prodotti e soluzioni con molteplici tipi di formulazioni e principi attivi per la lotta a topi, ratti e insetti nocivi. Inoltre, l’assortimento si completa con diserbanti, repellenti, disinfettanti, lampade U.V, attrezzature per la sanificazione e soluzioni per la cura del verde. In continua attività di Ricerca&Sviluppo, la Divisione propone il sistema Spectre: un innovativo strumento da remoto per il controllo e la cattura dei roditori. Il dispositivo è stato studiato per soddisfare le esigenze delle moderne aziende di disinfestazione per garantire ottimizzazione delle risorse nella gestione del cliente e aumento dell’efficienza grazie a un controllo H24 e 7/7. Il sistema Spectre è composto da una centralina e da una rete di sensori. Il sensore rileva il passaggio o la cattura del roditore, la centralina trasmette l’informazione al server, il quale invia una
notifica tramite SMS, e-mail o tramite APP. Ciò consente all’operatore di concentrare l’attività di controllo nei punti esca in cui è stata rilevata un’attività, evitando di dover monitorare in continuazione tutta l’area. Vebi Tech offre un servizio di consulenza personalizzata per ogni cliente, tramite la valutazione tecnica del singolo cantiere, il supporto nell’attivazione del Sistema Spectre e il suo corretto funzionamento.
INNOVANT, DURABLE ET NON SANGLANT : SPECTRE EST LE SYSTÈME DE SURVEILLANCE ET DE CONTRÔLE À DISTANCE DES NUISIBLES La Division Vebi Tech s’adresse aux entreprises et aux professionnels de la lutte antiparasitaire, en proposant une large gamme de produits et de solutions avec de multiples types de formulations et d’ingrédients actifs pour lutter contre les souris, les rats et les insectes nuisibles. De plus, l’assortiment est complété par des herbicides, des répulsifs, des désinfectants, des lampes UV, des équipements d’assainissement. En activité continue de Recherche & Développement, la division propose le système Spectre: un instrument à distance innovant pour le contrôle et la capture des rongeurs. L’appareil a été conçu pour répondre aux besoins des entreprises modernes de lutte antiparasitaire afin d’assurer une optimisation des
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ressources dans la gestion des clients et une efficacité accrue grâce à un contrôle 24h/24 et 7/7. Le système Spectre se compose d’une unité de contrôle et d’un réseau de capteurs. Le capteur détecte le passage ou la capture du rongeur, l’unité de contrôle transmet l’information au serveur, qui envoie une notification par SMS, e-mail ou via APP. Cela permet à l’opérateur de concentrer l’activité de contrôle dans les points d’appâtage où une activité a été détectée, évitant d’avoir à surveiller en permanence toute la zone. Vebi Tech offre un service de conseil personnalisé pour chaque client, à travers l’évaluation technique du chantier de construction individuel, l’assistance dans l’activation du système Spectre et son bon fonctionnement.
www.ekosupply.it
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La nostra consulenza al vostro SERVIZIO
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ko Supply nasce nel 2016 dall’idea di due professionisti che decidono di unire le loro competenze per offrire al mercato target uno straordinario mix di capacità imprenditoriale: Franco Bambino esperto imprenditore e consulente nel settore dei servizi integrati e Maurizio Priola, nel Pest Control dal 2008 e oggi sicuro punto di riferimento del mercato. La missione di Eko Supply è offrire ai Clienti il supporto necessario per consulenze, sopralluoghi, assistenza post-vendita, formazione, accompagnandoli lungo tutto il percorso professionale verso la strada del successo. L’ampio mix di offerta spazia dai prodotti di consumo ad atomizzatori per la disinfestazione, da spazzatrici stradali per la pulizia professionale a software per la gestione delle imprese di servizi. Eko Supply, un Team di professionisti per gli specialisti del Cleaning Professional e del Pest Management che offre Lifelong Learning Professional, la formazione professionale per l’intero percorso della vita professionale del Cliente, con una moderna Vision Green alla continua ricerca di Soluzioni Innovative al passo con i tempi.
NOTRE CONSEIL À VOTRE SERVICE Eko Supply naît en 2016 de l’idée de deux professionnels qui décident d’unir leurs compétences pour offrir au marché cible un extraordinaire mélange de capacités entrepreneuriales: Franco Bambino expert entrepreneur et consultant dans le secteur des services intégrés et Maurizio Priola, dans le Pest Control depuis 2008 et aujourd’hui sûr point de référence du marché. La mission d’Eko Supply est d’offrir aux Clients le support nécessaire pour des consultations, des descentes, un service après-vente, une formation, en les accompagnant tout au long du parcours professionnel vers la voie du succès. Le large éventail d’offres va des produits de consommation aux atomiseurs pour la désinsectisation, des balayeuses pour le nettoyage professionnel aux logiciels pour la gestion des entreprises de services. Eko Supply, une équipe de professionnels pour les spécialistes du Cleaning Professional et de la Pest Management qui offre Lifelong Learning Professional, la formation professionnelle pour l’ensemble de la vie professionnelle du Client, avec une Vision Green moderne à la recherche continue de Solutions Innovantes à jour.
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