Professional Parquet Marzo/Aprile 2019

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Magazine di informazione tecnica e di marketing per il posatore, l’impresa e lo studIo di progettazione

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Parquet

Quine Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141, Milano

Anno 28 • N° 2 • Marzo/Aprile 2019

Isola Design District

Fuorisalone e Milan Design Week, le novità

Quale tutela per estetica, design e parquet?

Caratteristiche delle viti per le pavimentazioni di legno



Disponibile in diverse specie legnose e totalmente customizzAbile

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ANNO 28 - N. 2 Marzo/Aprile 2019

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Marzo/Aprile

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Isola Design District

G. Spadolini,

7 - 20141,

Milano

Anno 28

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Quine Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141, Milano

Magazine

e Fuorisalone Week, Milan Design le novità

Quale tutela per estetica, e parquet? design

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Matter Inside the 28 — IM bodies - Different 29 — KADK Oink Mood + Studio 30 — Kumi 31 — KUURA 32 — Loom Lanzetta Studio 33 — Luca 34 — Madras Sweza W.Fagioli + 35 — Marco Design Market 36 — Milan Icons Market 37 — Milan - Artisan Exhibition 38 — Mono Kido × CPStudio46 - BODEM 39 — Mr.Bun-emon Apartment 09 — BRUT Design 40 — Nordic ventiquattro 10 — Ca’ - Snake — RivaViva 41 Campidarte 3D Bar 11 — Visser - Knot Studio - The 42 — Sanne 12 — Caracol Light 43 — SenseKnit 13 — Delta Ambiance Profumi 44 — Shamar 14 — DesignByThem Colferai 2.0 45 — Stefano 15 — DesignLand Rossetti Mola di Daniela 46 — Stefano 16 — DMK Orlandino del Vapore 47 — Stella 17 — Fabbrica × Rosso Pastrengo - Terramia Chaltiel Gioielli 18 — Fioroni — Stephanie Tramontano 48 19 — Francesco Apeiron 49 — Studio 20 — Frattinifrilli PLAYFOOL Pergola 1 Angelo della 50 — Studio Concept Store 21 — Galleria × Amanita Echo Bauhaus Carlsen 51 — Targetti Hagen and Jonas Jukai 22 — Gard Balanco +by 52 — Team Printed × StudentDesign Crimella + Barbara Design Corner: 23 — German 100! 53 — Thiscover Bauhaus + Ambroeus Wijnant Caldana x 54 — Ward × Bar BAH 24 — Giacomo 55 — ZeroCollective 25 — Hartwerp di Leonardo 56 — Zetalab 26 — I Giardini della Mente 27 — Il Giardino

Village 00 — Design - Desiderio! 01 — [1+2=8] 02 — 3M - LightRevolution 03 — ADI 04 — Alchemica Zambelli 05 — Alessandro Giovanni Bonelli × Galleria LAB 06 — Algranti - Ocean Drive Key Design 07 — April Fogo Ceramica 08 — Bota

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Palazzo 43 Lombardia

46 i Bosco 25 13 Verticale lia Castil 10 11 via de 22 02 Biblioteca 12 32 degli Alberi 26 00

O 14 VIA PASTRENG STECCA 3.0

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VIA DE CAST

RDO UOGO LOMBA , IL CAPOL MENTO DESIGN WEEK LE DELL’ARREDA LA MILAN DURANTE COME CAPITA I SEMPRE PIÙ OSI EVENT SI AFFERMA CON NUMER N E SI ANIMA E DEL DESIG un cazione di quest’anno , alla riqualifi Mecca o Qui trova spazio e orientato anche mai aperti al pubblic Alessandra Design Village Van icati, alla 58esima vero e proprio spazi diment er come Lien Design Week. iamo ormai giunti con design presenta Hartwerp, della Milan Salone del Mobile an e nella storia edizione della Deuren, chedi arredamento urbano studi Re.rurb quest’anno ha Realizzato dagli collaborazione con collezione possibilità di interadi Milano che in sce 14 di aprile che dona la Emilio Lonardo il patrocinio che lei preferi luogo dal 9 al Milano e con del gire con quelle zioni o sculture. Con questo il Comune di a Rho Fiera. di Milano – ScuolaOpen’ quello con il definire installa del Politecnico torna anche Design e DOS, mento, lone appunta Fuorisa Design, Il progettospazi dislocati in sei zone Ogni anno, la Milan sette Fuorisalone. VIA PEPE 36 definiscono Spaces vede i alla città con sono restituit Salone del Mobile dedicata distretto diverse, che la settimana e. Anche nel Design Week, e al design. una nuova funzion protagonisti sono design, all’arredamento si può prendere parte oni del esposizi diffuso in cui ristrutturazione, mancano Un periodo iniziative, tra interventi di sima serie di di design. Non a una lunghis feste ed eventi e installazioni diurni e serali, tra musica, installazioni, i, esposizioni, distretti cittadin numerosi eventi ronomia. DOS è pronta in numerosi organizzati Design cultura ed enogast Brera, Porta Genova, Tortona, Isola Porta come Brera, , In ad animare Art + Design , Isola e Sarpi. te, District, 5 Vie Bovisa, Tortona Tortona Design Project, Lambra nel Venezia, Ventura via Solari 40, società Milano Abita, Milano Durini, ia, District, a, Martina Margar lo Studio Porta Roman dell’architetto ex di una corte, nuova e Zona 30 mq di un All’interno Area Bovisa ha trasformato ta la sua nta in un miniApeiron presensperimentali ecoSant’Ambrogio. negozio di ferrame le funzionalità una serie con linea di arredi #AfforTable: appartamento finiture sostenibili affitto al costo di 1 con e primo È nato il di un trilocale o di tavoli in giorno. Sempre allo in questo spazio, Distretto Diffus di pregio. E’ solo euro al ma con affaccio su ABITA O n a Von MILAN stesso civico, le del Desig e del chiamato atelier di Caterin si sviluppano strada, l’ex à gli studi tedeschi e Questa edizion designbox, che ve ospiter eccellenze italiane propone Holtgre le Weiss lone tra di Cäcilia Fuorisa di sinergie lizia; qui, si Kumi Mood, , e STUDIO OINK, un nuovo modello e svizzere dell’edi Hiller. Benno Sattler e Matthias non la nostra rivista o, zek trovare distrett di può Lea Korzec un’area Parquet. più legato a Professional diffuso in specifica ma della città diverse zone

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District giunge Isola Designalla terza edizione; quest’anno nte è Unlimited tema dominadeve essere intesa Design, che azione. L’inten di celecome una provoc ente, è quello forma. to, ovviam in ogni sua del n brare il design che le locatio Milano “Vogliamo durante la quartiere Isola,siano sempre più ne e alla Design Week, sperimentazio e disciaperte alla e di saperi le contaminazion . – spiega Gabrie Blank, di pline diverse nder Cavallaro, co-foua ideatrice del er Manag l’agenzia creativ Project e design districtVogliamo spingercie, dell’evento–. to e la sua funzion oltre il prodotil percorso che ha continuando la manifestazione caratterizzato edizione”. prima n che fin dalla sono le locatio Tantissime, artisti ed eventi. Inospiteranno one alcune. sieme, vediam

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Fuorisalone

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Isola Design

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Locations Map 2019

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SOMMARIO

e e prota-

manifestazionsuggestiva una partner della 3M è main Stecca 3.0, anche con hitetto Paola Silvia dall’arc gonista di Byron Trotprogettata di 3M e da la vetrata installazione, Consultant Specialist 3M: Coronel, Global vero e pro-la t Development ter, Produc dello spazio diventera un le finiture 3M posteriore da disegno, dove tutte e sosteprio foglio padrone. tecnologia faranno da Stecca 3.0, design, Bar”, - progetto 3D “The nel Sempre alla compleano primo bar robotico nibilità si incontr l Studio - il firmato Caraco to in 3d da un sistema ientamente stampa i in un’amb . del “The antropomorfoo gustare drink immers organiche Qui si posson surreale, le forme ate tramite un tazione quasi sono state realizz appunto con design messo 3D Bar” infatti e tecnolo tive design genera se processo didi testimoniare che, sostenibilità ama di l’obiettivo i in un’ottic re risultati senza preceita gia sono pensat da un’ined possono ottene bientale, si ndo spazi caratterizzati to in denti delinea prodot è 3D Bar” ndo estetica. nente del “The l’evento, utilizza Ogni compoe personalizzato per origine 100% natustampa 3D M, un biopolimero di PLA IngeoT rato rale, recupedi dai residui inlavorazione dustriale dell’aSpa. zienda Flo sarà La location anche luogo di eventi come gli Unlimited Design Talks,di sei giornate formazione.

n Questa locatio al è dedicata MILAN DESIGN MARKET 2019. di Tra le novità e, questa edizion di la destInazione un’area a prodot con ti ti realizza materiali speri- di mentali. Il tema Find quest’anno, è The Lost City, dato dalla scenografia che verrà realizzata dagli i architetti frances er e negoMarie Chevali , tha, il nuovo r Colombe Crouan ship con Ambien per l’interio e carte da parati ispirati grazie alla partner rivestimenti ttonici sono percepisce zio online di disegni archite a, che si design. Questinia dell’Italia perdut film di Fellini, ma he dei do: il dalla malinco più profon le scelte estetic architettuattraverso un significato ancora proposta di presentanostato realizzato come ne delle vittime del progetto è per la delocalizzazio ids, ra moderna Amatrice. studio Alkanoaumenterremoto dicollaborazione con lo anche in realtà Grazie alla ione sarà fruibile uez Aria AR. l’intera esposiz di Nataly Rodrig l’applicazione , il cui matata, tramite : la collezione Midas ple leather Da non perderecon la pelle Pineap proviene dall’ana Design Studio, sfondo organico che n Design Stuarriva ento di Fractio teriale ha uno Nge e che di arredam nas; la lineato dalla designer Celine rizzata da esplora dio, condot da Singapore, caratte zioni creative e direttamente anticonvenzio re nali. A cattura ione, l’attenz anche le opere di espositorida provenienti Paesi come Sviz, Olanda ia, zera, Sloven Turchia, Georia. gia, Finland

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PROFESSIO

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delle viti Caratteristiche per le pavimentazioni di legno

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Fuorisalone e Milan Design Week, le novità

Quale tutela per estetica, design e parquet?

Caratteristiche delle viti per le pavimentazioni di legno

IN COPERTINA Servizio a pagina 8

DESIGN 8 Interior Design A misura Duomo Martina Margaria

14 Fuorisalone Milan Design Week, gli appuntamenti da non perdere Alessandra Mecca

16 Fuorisalone Classica eleganza nel cuore di Firenze Alessandra Mecca

20 Fuorisalone

Un pavimento moderno che parla di storia

22 Fuorisalone Il casinò di Sanremo si rinnova con Mapei

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PROFESSIO

SPECIALE Milan Design Week

POSA 36 Appunti tecnici

MERCATO 52 Protagonisti

Pavimentazioni di legno e sistemi radianti: potenzialità e criticità Domenico Adelizzi

Un mondo di colore su misura

42 La nota legale

Gazzotti 18, di corsa verso nuovi traguardi Alessandra Mecca

Quale tutela per estetica, design e parquet? Filippo Cafiero

44 Appunti tecnici Le viti per la lunga vita dei pavimenti esterni e interni di legno Domenico Adelizzi

50 Associazione

L’unione e la professionalità fanno la forza Simone Biagiotti

53 Intervista 54 Strategie

Sapete sedurre il vostro cliente? Marco Monti e Fabrizio Pirovano

RUBRICHE 56 Vetrina 60 News dal mondo

24 Fuorisalone

Antico Filò, un mondo fatto di pavimenti

26 Fuorisalone Le 10 ragioni di Stile

28 Fuorisalone

Quando il legno cambia pelle

30 Fuorisalone

Raffinate geometrie di posa

32 Dal punto di vista

della posa

L’eleganza del legno esce allo scoperto Alessandra Mecca

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PROFES PROFESSIONAL

Parquet Periodico bimestrale edito da Spazio tre sas - di Gabriele Marrazzini & C. Piazzale Archinto, 9 - 20159 Milano Tel. 02 69001255 (r.a.) - Fax 02 69001277 professionalparquet@spaziotre.it

Parquet Direttore responsabile Gabriele Marrazzini - g.marrazzini@spaziotre.it

Coordinatrice editoriale Alessandra Mecca - a.mecca@spaziotre.it Periodico bimestrale edito da Redazione Quine Srl NoemiVia Boggero - Marianna G. Spadolini, 7 - Castelluccio 20141 Milano Alessandra Mecca - Loredana Vitulano Tel. 02.69001255 | Fax 02.69001277

redazione@quine.it Consulenti tecnici Domenico Adelizzi - Filippo Cafiero - Mauro Errico Fondatore e Direttore tecnico Gabriele Marrazzini- Antonio | g.marrazzini@spaziotre.it Paolo Rettondini Viscardi Direttore Responsabile Direttore commerciale Marco Zani Ornella Zanetti - o.zanetti@spaziotre.it Coordinamento editoriale Ufficio traffico e servizio abbonamenti Silvia Martellosio | redazione@quine.it Isis Alvarado Martinez - abbonamenti@spaziotre.it Alessandra | redazione@quine.it Ornella Foletti Mecca - o.foletti@spaziotre.it Consulenti tecnici Progetto grafico e impaginazione Domenico Adelizzi - Filippo Cafiero - Mauro Errico - Antonio Viscardi Olga Salvetti (Testo&Immagine) Direttore commerciale Amministrazione Ornella Zanetti | o.zanetti@spaziotre.it Michela De Finis - contabilita@spaziotre.it e Sviluppo: Simona AgostinelliPubblicità - amministrazione@spaziotre.it Alessandro Martinenghi, Fabrizio Polli, Edoardo Rossi, Collaboratori Paolo Simeoni, Antonio Verona Flavia Arena - Simone Biagiotti - Gianna Meis Ufficio traffico e Servizio abbonamenti Stampa | traffico@quine.it Rosaria Maiocchi Eurgraf - Via Magellano 4/6 - 20090 Cesano Boscone (MI) Simona Agostinelli | traffico@quine.it Grafica e impaginazione

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EDITORIALE

CAMBIARE

Milano, la regina per crescere ancora del design

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bbiamo appena ricevuto i dati forniti da Federlegno gni volta dei chepavimenti cammino in perlegno le vieindi Arredo, sull’andamento Milano, la mia città di adozione, ne Italia. Ci sembrano incoraggianti, anche se, in questi comprendo sempre più a fondo il anni di crisi, ne abbiamo persi, di mq; guardiamo comunque particolare carattere. È una città strana, avanti e speriamo che il settore prenda coraggio e sfrutti questo Milano. Per convincersene, basta una elemento per fare squadra. passeggiata tra i suoi quartieri: nicchie Mi dovete scusare, però, mi testimoniano sembrano positivi. d’artei segnali antica, non che ne la Ultimamente abbiamo organizzato un incontro per posatori con grandezza, alternate a installazioni l’ANPP a Roma. Ci siamo sentiti che sbagliamo a erudire moderne, chedire la eleggono a centro del design. Sempre più all’avanguardia, i posatori, che dovrebbero pensare solo a posare. Beh, qualche sempre attenta anno fa, un politico sempre disse chepiù congreen, la cultura nonpiù si mangia. alla “qualità dell’abitare”. Un tema, Probabilmente questi personaggi pensano che, se lasciati quest’ultimo, che è molto ricorrente e che è nell’ignoranza, i posatori possano essere più manipolabili, stato anche il leitmotiv della nona edizione attraverso i venditori dei loro prodotti. Purtroppo ancora troppi di Made expo, la Fiera internazionale posatori cadono in questo tranello e per questo, molto spesso, dell’architettura e delle costruzioni, rimangono vittime etenutasi unici colpevoli eventuali - quasi di scontato da disguidi. dire Ancora una volta, linell’hinterland esortiamo a partecipare adnei attività milanese, padiglioni culturali e associative. di Fiera Milano Rho. La partecipazione delle aziende in legno, Salutiamo con piacere il nascere didei un pavimenti nuovo gruppo in termini numerici, non è stata molto - Gruppo Aziende Storiche Parquet - sperando che si cali con elevata, all’interno di una fiera che correttezza e umiltà nella filiera del parquet; i nomi che losi è conclusa attestandosi come luogo delle compongono, mi sembra, siano di garanzia e il rappresentante, connessioni per il mondo dell’edilizia e Alfiero Bulgarelli, di esperienza e capacità. del design funzionale. A confermarlo sono Adesso dobbiamo salutare, ma900 solo per sceltesu professionali i numeri: espositori 47.500 mq di diverse, la cara Fiammetta. Dobbiamo confessare che ci90.000 manca superficie netta espositiva e oltre molto, perché, con ilpresenze, suo esseretra poliedrica, la vedevamo sempre le quali spiccano designer, in prima linea. Però architetti, conosciamo bene Alessandra progettisti, artisti eMecca creativi. Gli stessi personaggi, che rimpiangere. siamo pronti e sappiamo che nel breve tempo non ce la farà a incontrare ad aprile, sempre a Milano. E poi, uno scoop, in perfetto stile Professional Parquet: L’occasione è data dal Salone del la rinnovata collaborazione di Marianna Castelluccio, Mobile - a Fiera Milano Rho - e dal Fuorisalone che, che aveva già fatto parte, in passato, del nostro team. con eventi, incontri, feste e installazioni è Con i giusti tempi, attendetevi una grande pronto ad animare la città meneghina e i rinascita disuoi Professional quartieri:Parquet. Brera, Tortona, Isola Design Un saluto District, ai tanti amici che abbiamo non ultimo Lambrate e Area eBovisa, per a Simone Biagiotti, ottimo presidente dell’ANPP citarne alcuni. che guida questa associazione con dedizione Proprio Fuorisalone e alla e correttezza e che al è diventato, a tutti gliMilan effetti, Design Week, noi di Professional Parquet un grande collaboratore della nostra redazione. dedichiamo un approfondimento, che racchiude un’anticipazione di quello che GABRIELE MARRAZZINI, direttore si potrà vedere e sperimentare proprio nel g.marrazzini@spaziotre.it periodo in cui Milano vestirà nuovamente la corona di regina del design. PROFESSIONAL

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INFORMATIVA AI SENSI DEL GDPR 2016/679

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Si rende noto che i dati in nostro possesso liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi relativi a spedizioni, abbonamenti e similari, sono utilizzati secondo quanto previsto dal GDPR 2016/679. Titolare del trattamento è Quine srl, via Spadolini, 7 - 20141 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti dal D.Lgs 196/2003. © Quine srl - Milano

GABRIELE MARRAZZINI

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RISTRUTTURAZIONE RISTRUTTURAZIONE DESIGN DESIGN

A misura Duomo SOTTO LA MADONNINA HA PRESO VITA UN PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE CHE FONDE CONTEMPORANEITÀ E MINIMALISMO PROGETTUALE CON SOBRIA ELEGANZA E DISCREZIONE Martina Margaria Progetto: Fabrizio Arcoini architetto Foto: Fiammetta Regis

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ell’immaginario collettivo quello dell’architetto è uno dei mestieri creativi per eccellenza e il prodotto della sua opera intellettuale ci circonda. Fare Architettura (di interni e/o di esterni) significa sagomare lo spazio in cui viviamo, modellare e allestire le nostre case, le città, i paesaggi, rispondendo alle esigenze e ai desideri umani di avere luoghi da abitare dove rifugiarsi solitari o incontrare gli altri. Dove lavorare, divertirsi, studiare. Chi (in un immaginario milanese) non ha mai sognato una casa in Duomo? Milano, che sta vivendo il suo momento di gloria cavalcando l’onda mondiale del turismo e della contemporaneità, è la città scelta da una coppia di imprenditori all’estero per le loro italian business trips (viaggi di lavoro in Italia, ndr).


prima

ILLUMINATA DALLE AMPIE FINESTRE, LUNGO IL LATO CORTO DEL SALONE, SI ARRAMPICA L’AMPIA LIBRERIA A TUTTA PARETE, DISEGNATA DALL’ARCHITETTO ARCOINI E REALIZZATA SU MANIFATTURA ARTIGIANALE CARMENTA, COME ANCHE TUTTO L’INTERO “BLOCCO BIANCO” IN CORIAN. BIANCA, RIGOROSA, ORDINATA ED ESSENZIALE, È PENSATA PER ESSERE COL TEMPO RIEMPITA DA TANTI LIBRI E, PERCHÉ NO, DAI SOPRAMMOBILI PREFERITI SELEZIONATI NEI CONTINUI VIAGGI INTORNO AL MONDO. LA LIBRERIA È SERVITA DA UNA SCALETTA SCORREVOLE CHE SI SPOSTA ALL’OCCORRENZA DA UN CAPO ALL’ALTRO, RIMANENDO ANCORATA A UNA BARRA METALLICA ORIZZONTALE CHE NE FA DA SOSTEGNO.

IN TUTTA L’ABITAZIONE, TROVIAMO UN PARQUET PREFINITO IN MAXIPLANCIA DI ROVERE TORTORA A VENA E TAGLIO SEGA DECAPPATO GRIGIO.

CUCINA A SCOMPARSA

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DESIGN RISTRUTTURAZIONE

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Milano oggi sa mettere a disposizione esclusivi itinerari immersi tra le più alte e lussuose architetture generate dal moltiplicarsi di ambiziosi progetti di riqualificazione urbana, tanto che oggi non rappresenta più solo la capitale della moda ma anche e soprattutto un centro in continua evoluzione, in cui architettura, design, arte, cultura, tradizione, modernità e innovazione si incontrano e si fondono tra loro in perfetta sintonia. Non è infatti un caso se l’Unesco ha da poco nominato Milano come la “Città creativa per la Letteratura”.

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Milano oggi si sa proporre fantasiosamente a tutti; in particolare catalizza l’attenzione di professionisti e appassionati del settore ingegneria, architettura e design in una passeggiata alla scoperta di uno dei più grandi cantieri d’Europa che, con nuovi edifici residenziali, prestigiosi business centre, aree verdi, piste ciclabili e zone pedonalizzate ha profondamente modificato lo skyline della città. Sì, perchè Milano rappresenta un po’ la New York del Bel Paese, in cui continuano a crescere grattacieli e costruzioni avveniristiche, senza però dimenticare il proprio patrimonio artistico e storico, un luogo in cui nascono e prendono continuamente forma idee e progetti sempre nuovi.

IL PROGETTO

Per questo progetto ai piedi della Madonnina è stato chiamato l’architetto Fabrizio Arcoini, che ha voluto fondere contemporaneità e minimalismo progettuale con la sobria eleganza e la discrezione innata dei committenti. “Discrezione” è appunto il sostantivo portante di questo progetto, che ha visto la trasformazione di un obsoleto ufficio in un’elegante abitazione ‘temporary’ per famiglia di persone attive e in costante movimento. Siamo in pieno Centro, all’interno di uno dei più interessanti edifici anni 40 del quartiere Duomo.

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DESIGN RISTRUTTURAZIONE

MAIN PARTNERS

SANITARI, FINITURE E MATERIALI DI RIVESTIMENTO: PORCELANOSA GRUPO ARREDI: LETTO FLOU MOD. NATHALIE DIVANO: DE PADOVA MOD. RAFFLES SECRET WALL IN CORIAN CON ARMADI, SCOMPARTI E CUCINA A SCOMPARSA: CARMENTA SRL TAVOLO ORO: MDF MOD. TENSE COMODINI LETTO E SEDIE LIVING TRASPARENTI: KARTELL LIGHTING: OVERLITE, FORNITURA MULTIBRANDING LED A INCASSO E A MURO: PANZERI RESEARCH & DEVELOPMENT: MILANO ABITA SRL MAESTRANZE, MURATURA ED EDILIZIA IN GENERALE: DRAGHITA DECOR DOMOTICA: MARCO FONTANA PER BTICINO LIVING COMPONENTS

prima

Mattoni a vista, rigore di linee semplici e definite ammorbidite da qualche lieve curva. La luce dalle grandi finestre a ghigliottina entra copiosa sui nuovi ambienti, che nulla conservano dei precedenti, completamente rimossi. Gli spazi sono stati totalmente riprogettati per usufruirne in modo domestico, con le comodità che accontentano uno stile di vita dinamico ma comodo allo stesso tempo. La prima cosa che ha trovato in immediato accordo l’architetto con la Committenza è stata la scelta di un pavimento unico e omogeneo, che potesse dimostrarsi pratico, caldo ed elegante allo stesso tempo. La scelta è ricaduta su un parquet prefinito in maxiplancia di rovere tortora a vena e taglio sega decappato grigio. Una texture molto lavorata di estrema praticità che conferisce un aspetto più “vissuto” ma che nasconde bene eventuali segni polverosi di calpestìo ed eventuali graffiature di qualsiasi natura.

LA REALIZZAZIONE

L’ingresso si apre sulla luminosa sala, inframezzato da una sorta di grande secret box centrale, un “blocco bianco” rivestito interamente in Corian®, che da un lato ospita e nasconde interamente la cucina , dall’altro si compone di varie armadiature suddivise in scarpiere, armadietti e ripostigli. I toni del bianco sia delle pareti sia di questo grande blocco in Corian® riflettono con abbondanza la luce e mettono certamente bene in risalto il parquet, che ben si sposa con tutto il contesto, sia per la sua ecletticità stilistica sia per l’equilibrio cromatico che lungo le plance vira su lievi diverse tonalità, rendendolo quasi cangiante. (parquet fornitura PORCELANOSA). Dietro alla zona living, divisa appunto dalla secret box centrale, l’unico precedente servizio igienico (piccolo e fatiscente) che serviva i 4 uffici oggi è stato trasformato nella graziosa Powder Room chepreceduta dalla zona vestiaire- è la sintesi intelligente di un bagno ospiti con lavanderia/ripostiglio ricavata da una parte ad angolo, con utilissima finestra aeroilluminante affacciata sul cavedio. Assieme a questa piccola Powder Room, in realtà oggi ben altre 2 sale da bagno servono il trilocale in oggetto: una, dedicata alla camera ospiti ma con accesso indipendente; l’altra, che è ricavata all’interno della camera padronale e affianca la separata cabina armadio. Questi due bagni, sebbene non particolarmente ampi, hanno una peculiare luminosità data dal fondersi di tinte tenui e da materiali riflettenti. Le pareti di entrambi sono state rivestite in lastre di quarzite sabbia dai riflessi dorati e abbinate in alternanza da tesserine esagonali di mosaico metallico in tinta Champagne. Un tocco di classe tutto femminile che, con eleganza e compostezza, pennella di lusso quelle parti della casa nelle quali ci si deve poter immergere nel relax (le nicchie portaoggetti poste in zona bidet/ doccia e vasca da bagno sono trattate con lo stesso mosaico a contrasto con la pietra). Un particolare accenno va alla vasca da bagno, costruita completamente

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PROFESSIONAL

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prima taylor made, in Corian® (Carmenta srl), il cui pannello è rivestito in parquet, con un leggero sollevamento da terra per creare quel tipico “scuretto” di profondità che tanto piace agli architetti di oggi.

L’ATTENZIONE AL DETTAGLIO Le porte, anch’esse tutte artigianali di falegnameria, sono extra altezza (cm 240), tutte filomuro (anche le scrigno) con cerniere a scomparsa e totalmente assenti di maniglieria. L’azione di apertura/chiusura, infatti, avviene impugnando la scanalatura incisa bilateralmente sulla struttura inferiore della porta stessa, riducendo al minimo le forme e in qualche modo anche il superfluo. Un ensamble di particolari che testimonia quell’attenzione al dettaglio che non intende dare nulla per sottointeso e l’amore e l’orgoglio del fare non tanto per “fare”, ma per fare bene. In architettura la qualità dipende dal dialogo di numerosi soggetti: non solo il progettista di interni, ma anche il committente, il produttore, gli eventuali enti finanziatori e quelli di controllo, le commissioni di collaudo, i fornitori di materiali e i servizi e quant’altro. A tutta questa complessità operativa, già così difficile da governare, si deve inoltre aggiungere qualcosa di nuovo e altro, qualcosa che invece è impossibile regolare con l’applicazione di procedure e normative: bisogna che, una volta ben realizzata, l’opera risulti avere senso. L’obiettivo però -non dimentichiamocelo mai- è la ricerca del bello inteso come aggettivo del far stare bene chi poi vivrà l’allestimento in questione.

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Fuorisalone

Isola Design District

PHOTO Shutterstock.com

MILAN DESIGN WEEK,

gli appuntamenti da non perdere

Isola Design District giunge quest’anno alla terza edizione; tema dominante è Unlimited Design, che deve essere intesa come una provocazione. L’intento, ovviamente, è quello di celebrare il design in ogni sua forma. “Vogliamo che le location del quartiere Isola, durante la Milano Design Week, siano sempre più aperte alla sperimentazione e alla contaminazione di saperi e discipline diverse. – spiega Gabriele Cavallaro, co-founder di Blank, l’agenzia creativa ideatrice del design district e Project Manager dell’evento–. Vogliamo spingerci oltre il prodotto e la sua funzione, continuando il percorso che ha caratterizzato la manifestazione fin dalla prima edizione”. Tantissime, sono le location che ospiteranno artisti ed eventi. Insieme, vediamone alcune.

VIA DE CASTILLIA 26

DURANTE LA MILAN DESIGN WEEK, IL CAPOLUOGO LOMBARDO SI AFFERMA SEMPRE PIÙ COME CAPITALE DELL’ARREDAMENTO E DEL DESIGN E SI ANIMA CON NUMEROSI EVENTI Alessandra Mecca

S

iamo ormai giunti alla 58esima edizione della Salone del Mobile di Milano che quest’anno ha luogo dal 9 al 14 di aprile a Rho Fiera. Con questo appuntamento, torna anche quello con il Fuorisalone. Ogni anno, Fuorisalone e Salone del Mobile definiscono la Milan Design Week, la settimana dedicata all’arredamento e al design. Un periodo in cui si può prendere parte a una lunghissima serie di iniziative, tra esposizioni, installazioni, feste ed eventi organizzati in numerosi distretti cittadini, come Brera, Tortona, Isola Design District, 5 Vie Art + Design, Porta Venezia, Ventura Project, Lambrate, Milano Durini, Porta Romana, Area Bovisa e Zona Sant’Ambrogio. Magazine di inform

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Anno 28 • N° 2

7 - 20141, Milano G. Spadolini,

Questa edizione del Fuorisalone propone un nuovo modello di distretto, non più legato a un’area specifica ma diffuso in diverse zone della città

e di marketing

per il posatore,

l’impresa e lo

studIo di proge

• Marzo/Aprile

2019

Isola Design District

Fuorisalone e Week, Milan Design le novità

Quale tutela per estetica, et? design e parqu

Qui trova spazio quest’anno un vero e proprio Design Village, con designer come Lien Van Deuren, che presenta Hartwerp, collezione di arredamento urbano che dona la possibilità di interagire con quelle che lei preferisce definire installazioni o sculture.

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ttazione

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Quine Srl - Via

È nato il primo Distretto Diffuso del Design

azione tecnica

e orientato anche alla riqualificazione di spazi dimenticati, mai aperti al pubblico nella storia della Milan Design Week. Realizzato dagli studi Re.rurban e Emilio Lonardo in collaborazione con il Comune di Milano e con il patrocinio del Politecnico di Milano – Scuola del Design, Il progetto DOS, Design Open’ Spaces vede sette spazi dislocati in sei zone diverse, che sono restituiti alla città con una nuova funzione. Anche nel distretto diffuso del design, protagonisti sono interventi di ristrutturazione, esposizioni e installazioni di design. Non mancano numerosi eventi diurni e serali, tra musica, cultura ed enogastronomia. DOS è pronta ad animare Brera, Porta Genova, Bovisa, Tortona, Isola e Sarpi. In via Solari 40, nel Tortona Design District, Milano Abita, società dell’architetto Martina Margaria, ha trasformato 30 mq di un ex negozio di ferramenta in un miniappartamento con le funzionalità di un trilocale e con finiture di pregio. E’ in questo spazio, chiamato MILANO ABITA designbox, che si sviluppano le sinergie tra le eccellenze italiane e svizzere dell’edilizia; qui, si può trovare la nostra rivista Professional Parquet. delle viti Caratteristiche ioni per le pavimentaz di legno

All’interno di una corte, lo Studio Apeiron presenta la sua nuova linea di arredi sperimentali ecosostenibili #AfforTable: una serie di tavoli in affitto al costo di 1 solo euro al giorno. Sempre allo stesso civico, ma con affaccio su strada, l’ex atelier di Caterina Von Weiss ospiterà gli studi tedeschi Kumi Mood, di Cäcilia Holtgreve e Benno Sattler, e STUDIO OINK, di Lea Korzeczek e Matthias Hiller.


How to get here

Locations Map

Isola Design District 2019

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Biblioteca degli Alberi

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P.ta Garibaldi railway station

700 meters from Brera

Design Village [1+2=8] - Desiderio! 3M ADI - LightRevolution Alchemica Alessandro Zambelli × Galleria Giovanni Bonelli Algranti LAB April Key Design - Ocean Drive Bota Fogo Ceramica BRUT - BODEM Ca’ ventiquattro Campidarte - Snake Caracol Studio - The 3D Bar Delta Light DesignByThem DesignLand 2.0 DMK di Daniela Mola Fabbrica del Vapore Fioroni Francesco Tramontano Gioielli Frattinifrilli Galleria Angelo della Pergola 1 Echo Bauhaus Gard Hagen and Jonas Carlsen × StudentDesign German Design Corner: Bauhaus + 100! Giacomo Caldana x Ambroeus Hartwerp I Giardini di Leonardo Il Giardino della Mente

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IM Inside the Matter KADK - Different bodies Kumi Mood + Studio Oink KUURA Loom Luca Lanzetta Studio Madras Marco W.Fagioli + Sweza Milan Design Market Milan Icons Mono - Artisan Exhibition Market Mr.Bun-emon Kido × CPStudio46 Nordic Design Apartment RivaViva Sanne Visser - Knot SenseKnit Shamar Ambiance Profumi Stefano Colferai Stefano Rossetti Stella Orlandino × Rosso Pastrengo Stephanie Chaltiel - Terramia Studio Apeiron Studio PLAYFOOL × Amanita Concept Store Targetti Team Balanco + Jukai Printed by + Barbara Crimella Thiscover Ward Wijnant ZeroCollective × Bar BAH Zetalab

STECCA 3.0

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3M è main partner della manifestazione e protagonista di Stecca 3.0, anche con una suggestiva installazione, progettata dall’architetto Paola Silvia Coronel, Global Consultant di 3M e da Byron Trotter, Product Development Specialist 3M: la vetrata posteriore dello spazio diventera un vero e proprio foglio da disegno, dove tutte le finiture 3M la faranno da padrone. Sempre alla Stecca 3.0, design, tecnologia e sostenibilità si incontrano nel “The 3D Bar”​, - progetto firmato Caracol Studio - il primo bar completamente stampato in 3d da un sistema robotico antropomorfo. Qui si possono gustare drink immersi in un’ambientazione quasi surreale, le forme organiche del ​“The 3D Bar” ​infatti sono state realizzate tramite un processo di generative​ design messo appunto con l’obiettivo di testimoniare che, se ​design​e ​tecnologia​sono pensati in un’ottica di ​sostenibilità ambientale,​si possono ottenere risultati senza precedenti delineando spazi caratterizzati da un’inedita estetica. Ogni componente del “The 3D Bar” è prodotto in stampa 3D e personalizzato per l’evento, utilizzando ​ PLA IngeoTM, ​un​b ​ iopolimero di origine 100% naturale, recuperato dai residui di lavorazione industriale dell’azienda Flo Spa. La location sarà anche luogo di eventi come gli Unlimited Design Talks, sei giornate di formazione.

Questa location è dedicata al MILAN DESIGN MARKET 2019. Tra le novità di questa edizione, la destInazione di un’area a prodotti realizzati con materiali sperimentali. Il tema di quest’anno, Find The Lost City, è dato dalla scenografia che verrà realizzata dagli architetti francesi Marie Chevalier e Colombe Crouan, grazie alla partnership con Ambientha, il nuovo negozio online di rivestimenti e carte da parati per l’interior design. Questi disegni architettonici sono ispirati dalla malinconia dell’Italia perduta, che si percepisce attraverso le scelte estetiche dei film di Fellini, ma presentano un significato ancora più profondo: il progetto è stato realizzato come proposta di architettura moderna per la delocalizzazione delle vittime del terremoto di Amatrice. Grazie alla collaborazione con lo studio Alkanoids, l’intera esposizione sarà fruibile anche in realtà aumentata, tramite l’applicazione Aria AR. Da non perdere: la collezione Midas di Nataly Rodriguez Design Studio, con la pelle Pineapple leather, il cui materiale ha uno sfondo organico che proviene dall’ananas; la linea di arredamento di Fraction Design Studio, condotto dalla designer Celine Nge e che arriva direttamente da Singapore, caratterizzata da esplorazioni creative e anticonvenzionali. A catturare l’attenzione, anche le opere di espositori provenienti da Paesi come Olanda, Svizzera, Slovenia, Turchia, Georgia, Finlandia.

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Classica eleganza

nel cuore di Firenze

UNA RAFFINATA STRUTTURA RICETTIVA FIORENTINA HA SCELTO LEGNI DEL DOGE DI ITLAS PER I PAVIMENTI DELLE SUE CAMERE, CARATTERIZZATI DA MODELLI ESCLUSIVI E DA LAVORAZIONI ARTIGIANALI TRADIZIONALI TIPICHE ITALIANE Alessandra Mecca PHOTO CREDITS: Pietro Savorelli

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A

Firenze, a pochi passi dal fiume Arno e dalla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella si trova l’Hotel Croce di Malta. Un luogo carico di charme ed eleganza, una struttura ricettiva che, con la sua Terrazza Panoramica, consente allo sguardo di spaziare in un suggestivo scenario: sullo sfondo dei colli fiorentini, si stagliano, in un raffinato gioco di luci e colori, le forme del Duomo, con il rosso della cupola del Brunelleschi e il bianco dei marmi ricamati di verde della meravigliosa facciata di Santa Maria Novella con il suo slanciato campanile romanico-gotico. Una struttura di grande pregio, nella quale si respira l’emozione e il profumo dell’arte italiana: tutte le stanze dell’hotel sono arredate secondo i canoni della più classica eleganza, dove i mobili sono frutto di un’attenta lavorazione artigianale e le vedute su tavola, rigorosamente dipinte a mano, richiamano i capolavori del quattrocinquecento toscano. Così come i mobili, anche i pavimenti di legno sono rigorosamente di qualità e di prima scelta, realizzati con modelli esclusivi e adottando le lavorazioni artigianali tradizionali tipiche del nostro Paese. A firmarli, è Itlas:

nata all’inizio degli anni Ottanta, l’azienda oggi è tra i leader italiani nella produzione di pavimenti prefiniti in legno a due e tre strati. Questa importante realtà, guidata da Patrizio Dei Tos, ha la propria sede legale e produttiva a Cordignano, in provincia di Treviso e fonda la propria attività sull’attenzione all’ambiente, a partire dalla ricerca di una materia prima rigidamente controllata: il legno utilizzato proviene da foreste controllate e gestite in modo corretto e responsabile.

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Il parquet: Legni del Doge

Per le pavimentazioni delle camere, l’Hotel Croce di Malta ha scelto il Rovere, quello della collezione Legni del Doge, con due differenti tipologie di posa e finiture: Spina Italiana (con angolo vivo) con finitura OIL UV - scelta Cadore - e a correre, con finitura ACCADUEO - scelta CADORE - spazzolato bisellato. Legni del Doge, che nel 2009 ha ottenuto l’attestazione “100% Made in Italy Certificate” dall’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani, è un listone prefinito a due strati, con strato a vista in legno nobile. Con Legni del Doge Itlas ha creato un parquet pratico e veloce da posare, stabile e resistente che conserva nel tempo la qualità, l’eleganza e la naturalezza. Composto - appunto da essenza nobile in legno massiccio e supporto in multistrato di betulla con incastri calibrati maschiofemmina sui quattro lati, è un

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pavimento stabile, ecologico, preciso, tecnologico, resistente e sicuro. È un prodotto adatto e consigliato per la posa su riscaldamento a pavimento e, grazie alle sue caratteristiche, è perfetto per quelle strutture ricettive che necessitano di pavimenti in legno forti e robusti - da posare in zone ad elevato calpestio - che siano al tempo stesso raffinati ed eleganti. Nella struttura fiorentina, la collezione Legni del Doge è declinata in Cadore, caratterizzata da una venatura mista con la presenza di venature fiammate, rigate e piatte che regalano alla pavimentazione in legno un effetto di giochi di colore molto naturale e ricercato, garantendo al contempo l’armonia cromatica. In questa selezione il legno della specie nobile dell’elemento esalta le caratteristiche xilematiche così come si presentano naturalmente.

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Un PAVIMENTO MODERNO che parla di storia MEDOC DI LISTONE GIORDANO CONIUGA TECNOLOGIA E INNOVAZIONE CON SAPERI ANTICHI, INCARNANDO UNA SINTESI TRA ESTETICA ED ETICA, OVVERO BELLEZZA ESTERIORE E SOSTANZA, APPARENZA ED ESSENZA, SUPERFICIE E POLPA L’attenzione alla ricerca volta a una interpretazione contemporanea di un materiale antico e ancestrale come il legno prende vita per Listone Giordano, che ha dato i natali oltre dieci anni fa al progetto culturale Natural Genius, battezzandolo sotto l’egida della Fondazione Giordano nel tempio dell’architettura mondiale al Guggenheim di New York. In Natural Genius si inserisce la collezione Medoc® - design di Michele De Lucchi con Philippe Nigro -, in uno scenario in cui la pavimentazione acquista una nuova personalità, connotandosi per eleganza e modernità, coniugando tecnologia e innovazione con saperi antichi nella lavorazione di questo straordinario materiale. Il progetto ha magistralmente aperto il capitolo di un nuovo libro intitolato Natural Genius. Proprio per le sue caratteristiche di innovazione e ricerca nel settore delle pavimentazioni, il concetto ispiratore da cui ha preso forma questo prodotto muove dall’idea di lasciare al legno il suo effetto di “polpa”, di materiale massiccio, autentico, consistente, utilizzando in forma innovativa le tecnologie maturate negli anni dall’azienda. Due i dettagli caratterizzanti, la sagoma che ricorda il profilo naturale del tronco e riprende la forma trapezoidale dei vecchi tavolati quando ancora si usava non rettificare le tavole per non sprecare legno inutilmente e il taglio a sega imprecisa per valorizzare l’effetto a spessore che più rimanda il legno al suo effetto naturale. La colorazione del prodotto è stata realizzata su misura proprio seguendo e interpretando la visione del maestro che desiderava raggiungere l’effetto del legno che ha vissuto all’aperto ed esposto ai vari elementi climatici.

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LISTONE GIORDANO www.listonegiordano.com

Presupposto della collezione è la sapiente e discreta fusione tra la tradizione artigianale legata alla cultura del legno e l’utilizzo di materiali inediti per ottenere soluzioni d’arredo originali e funzionali. Il sistema di arredo a pavimento proposto dall’azienda si propone l’obiettivo di elevare la qualità dell’abitare il nostro tempo, sollecitando la creatività e l’immaginazione di coloro che dialogano quotidianamente con lo “spazio vissuto”. Un laboratorio “di nuova generazione” a tutti gli effetti, che diventa sintesi ideale di oltre cento anni di passione, attenzione e cultura nella produzione dei pavimenti in legno.

MEDOC È NELLA COLLEZIONE STORICA DEL COMPASSO D’ORO Medoc® è stato insignito della Menzione d’Onore Compasso d’Oro assegnata dalla Giuria Internazionale del Design ADI. In assoluto il primo pavimento in legno ad essere stato scolpito dalla “mano” e dal pensiero creativo di un designer e, proprio per questo valore aggiunto, è l’atto conclusivo di un accurato processo di rilevamento dell’eccellenza progettuale e imprenditoriale. Medoc® è entrato così a far parte a pieno titolo della Collezione Storica del Compasso d’Oro, evento unico nella storia dei pavimenti in legno, contribuendo alla definizione delle caratteristiche e qualità di quel Made in Italy così conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Questo ultimo riconoscimento arriva alla fine di un percorso sorprendente che ha visto Medoc® ricevere premi e citazioni di grande rilievo e prestigio fin dalla sua prima presentazione alla stampa e al pubblico nel 2008, tra i quali: il “Premio dei Premi per l’innovazione 2010” consegnato dalla Presidenza della Repubblica, EDIDA Elle Deco International Design Award sempre nel 2010 in occasione della Milan Design Week.

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Il casinò di Sanremo si rinnova con MAPEI

SCHEDA TECNICA

CASINÒ DI SANREMO, SANREMO (IM) ANNO DI COSTRUZIONE: 1905 ANNO INTERVENTO MAPEI: 2016 INTERVENTO MAPEI: FORNITURA PRODOTTI PER LA POSA E LA FINITURA DEL PARQUET COMMITTENTE: COMUNE DI SANREMO (IM) PROGETTISTA: ARCH. CANIO TIRI IMPRESA: IMPRESA MARINO S.N.C. DI MARINO ENIO & C., SANREMO (IM) IMPRESA DI POSA: CORDONE PARQUET SAS, ARMA DI TAGGIA (IM) DISTRIBUTORE MAPEI: CORDONE PARQUET SAS, ARMA DI TAGGIA (IM) FOTOGRAFO: CLAUDIO GAVIOLI COORDINAMENTO MAPEI: FRANCO TOMAINI, ANDREA PECINI, DAVIDE ZANOTTI (MAPEI SPA)

DOPO UN’ACCURATA OPERA DI RESTYLING, TORNANO A NUOVA VITA LA SALA PRIVATA E LA SALA DORATA DEL CASINÒ MUNICIPALE DI SANREMO. ANCHE MAPEI HA CONTRIBUITO, CON I SUOI PRODOTTI PER LA POSA E LA MANUTENZIONE DEL PARQUET

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distanza di 90 anni dalla nascita della sala Dorata e della sala Privata del Casinò Municipale di Sanremo - inaugurato nel 1905 - , questi due gioielli della casa da gioco della città dei fiori, nella provincia di Imperia, sono tornati a splendere anche grazie a Mapei. L’azienda, infatti, ha contribuito con i suoi prodotti per la posa e la

manutenzione del parquet. Tutte le sale interne del Casinò sono state eseguite in essenze di Iroko. Le operazioni sono iniziate con la preparazione delle superfici, che sono state consolidate e impermeabilizzate con ECO PRIM PU 1K, primer poliuretanico monocomponente igroindurente, esente da solventi, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC). Nel rispetto


MAPPEI www.mapei.it dei tempi di asciugatura di quest’appretto, la posa del parquet ha visto protagonista ULTRABOND P990 1K, monocomponente poliuretanico pronto all’uso, elastico e senza solvente. Entrambi sono idonei per sottofondi riscaldanti e possono essere utilizzati per l’incollaggio di parquet di qualunque formato e specie su massetti realizzati con MAPECEM, MAPCEM PRONTO, TOPCEM e TOPCEM PRONTO, massetti cementizi, vecchi pavimenti in legno, ceramica, marmo, marmette. Per la stuccatura del parquet ci si è avvalsi di ULTRACOAT BINDER, legante all’acqua esente da solventi e da NMP, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili (VOC), da miscelare con farina di legno di qualsiasi specie legnosa, per la stuccatura di pavimenti in legno anche con farina di Merbau. Le superfici sono state trattate con ULTRACOAT PREMIUM BASE, specifico fondo bicomponente all’acqua ad alto potere isolante, studiato per cicli di finitura su pavimenti in legno, a bassa emissione di sostanze organiche volatili (VOC) ed esente da NMP.

ULTRACOAT PREMIUM BASE è stato studiato per aumentare la tonalità del colore del legno senza causare indesiderati variazioni di colore sui legni ricchi di tannino e di altri estrattivi (come rovere o teak), pertanto è particolarmente consigliato sui legni difficili qualora non si vogliano avere imbrunimenti o arrossamenti. La finitura del parquet è stata effettuata con ULTRACOAT HIGH TRAFFIC, vernice all’acqua per pavimenti in legno, bicomponente, 100% poliuretanica e a bassa emissione di sostanze organiche volatili con elevata resistenza all’usura e all’abrasione, studiata appositamente per pavimenti soggetti a traffico pedonale estremo. Per l’applicazione del fondo e della finitura ULTRACOAT sono stati utilizzati ULTRACOAT ROLLER T10 e ULTRA- COAT ROLLER T5 composti da uno speciale tessuto di ultima generazione che trattiene il prodotto, rilasciandolo nella giusta quantità sulla superficie. Questo speciale tessuto permette una facile pulizia del rullo e, se ben conservato nel contenitore ULTRACOAT ROLLER QUICK, può essere riutilizzato.

La finitura finale è stata effettuata con la vernice all’acqua ULTRACOAT HIGH TRAFFIC.

Per la stuccatura del parquet è stato usato ULTRACOAT BINDER, legante all’acqua da miscelare con farina di legno (nella foto, la carteggiatura)

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ANTICO FILÒ, un mondo fatto di pavimenti

L’AZIENDA PUNTA A PRESERVARE AL MASSIMO LA NATURALEZZA DEL LEGNO, PONENDO ASSOLUTA ATTENZIONE AI PROCESSI PRODUTTIVI, ALLE LAVORAZIONI E AI MATERIALI IMPIEGATI PER LE DIVERSE FINITURE

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ANTICO FILÒ www.anticofilo.it

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el territorio dove il legno è la materia prima per eccellenza, dove industrie e artigiani lavorano il legno seguendo la tradizione e cercando di creare sempre novità per seguire le tendenze del momento, dove il profumo di legno è nell’aria. Qui, Antico Filò ha creato la sua nuova sede: una piccola industria artigiana. Si, una piccola industria artigiana perché al suo interno c’è un mondo da scoprire, c’è la soluzione per tutto e tutti: per le grandi ditte di contract, per i rivenditori, per il falegname, per il posatore. in Antico Filò si trova il pavimento standard, quello lavorato artigianalmente ma anche il pavimento su misura. La struttura è stata creata per soddisfare tutte le richieste dei clienti disponendo di macchinari ad alta tecnologia in grado di lavorare il materiale in modo del tutto personale. I pavimenti vengono creati nello spessore 11-13-15-16 mm e all’occorrenza c’è la possibilità di produrre anche lo spessore 20 mm; le larghezze delle tavole variano a seconda del modello da 120 mm a 250 mm e anche qui è possibile avere i fuori misura fino a 400 mm; la lunghezza standard è da 400 mm fino a 2400 mm con possibilità di arrivare fino 4000 mm.

COMPARTI EFFICIENTI La verniciatura interna ha un’ampia serie di finiture diverse: tutte esposte nello show-room ma in ogni caso sempre personalizzabili a richiesta. Dispone di due verniciature a spruzzo, una verniciatura in linea a 7 rulli UV e una cabina destinata solamente alla realizzazione di colori su misura. La sala espositiva è un ambiente accogliente, realizzato e studiato in modo tale che visitatori e clienti possano immediatamente percepire la qualità e la sostanza di ciò che Antico Filò cerca di offrire ogni giorno al meglio.

MODERNITÀ E INNOVAZIONE La voglia di cambiamento che si avverte quotidianamente nella società ha spinto all’inserimento nell’organico di figure giovani, motivate e con uno spirito “piu’ fresco” nei diversi reparti aziendali, dalla produzione al marketing, per essere sempre al passo coi nuovi trend del mercato, coinvolgendo progettisti, posatori, rivenditori ed arredatori, sempre punti di riferimento insostituibili per Antico Filò. Modernità ed innovazione sono quindi obiettivi perseguiti costantemente con entusiasmo e fervore da tutto lo staff di questa nuova realtà che punta a preservare al massimo la naturalezza del legno, ponendo assoluta attenzione ai processi produttivi, alle lavorazioni e ai materiali impiegati per le diverse finiture.

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Le 10 ragioni di STILE Stilnovo Rovere Country Spazz. colore a campione Nat UV

PRODOTTO IN ITALIA DAL 1965: Questo non è qualcosa che deve spaventare i clienti, che probabilmente penseranno che un prodotto 100% Made in Italy sia anche molto caro. Il valore aggiunto del “Made in Italy” è un prodotto fatto da personale qualificato e di grande esperienza, in grado di trasformare qualità e passione in qualcosa di unico completando il tutto con il famoso stile Italiano. TECNOLOGIA: L’intero processo produttivo avviene all’interno della fabbrica di Stile in Italia, che utilizza tecnologia d’avanguardia per la creazione dei nostri pavimenti ingegnerizzati a due strati. I sofisticati macchinari permettono di creare il

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prodotto perfetto per ogni tipo di installazione, bisogno e stile. Spigolo vivo o profilo bisellato possono essere fatti su qualsiasi formato. Ogni singolo processo della produzione è controllato qualitativamente.

materie prime e le migliori finiture grazie alla solida partnership con Bona. Stile potrebbe paragonarsi alla cucina Italiana: ingredienti di alta qualità, preparazioni semplici e sapori unici.

LOGISTICA: Il magazzino completamente automatizzato dà a Stile la possibilità di essere molto flessibile nelle spedizioni in tutto il mondo e senza richiedere quantitativi minimi di ordine.

FINITURE: Bona è il partner esclusivo di Stile, quindi sono adottate solo le loro finiture per tutti i pavimenti. Questa collaborazione garantisce vantaggi a entrambe le parti: Bona ha completo accesso alla avanzata linea di produzione di Stile per testare nuove finiture ed effetti. D’altro canto Stile ha il vantaggio di adottare per primo queste nuove finiture nei suoi pavimenti finiti industrialmente. Questo è quello che è successo con la Traffic UV qualche anno fa e con la nuova RAW UV.

SELEZIONE DEI MATERIALI: La qualità del prodotto finito è strettamente legata alla qualità delle singole componenti. L’azienda seleziona il migliore multistrato marino di betulla, le migliori


STILE www.stile.com

COLLEZIONI: Una vasta gamma di prodotti organizzati in 8 collezioni, a seconda delle caratteristiche di ognuna di queste: SLIM: Tutti i prodotti hanno come spessore totale 10mm STILNOVO: 8 specie legnose + due rovere affumicati (dark e medium) CONTEMPORARY: Tutte le finiture sono fatte con prodotti a base alcalina CRAFTED: Le superfici sono trattate artigianalmente SMOKED: I colori sono applicati su una base di rovere affumicato HERMITAGE: Disegni realizzati a mano o con inserti a taglio laser STILDECK: Solo in teak, il miglior legno per installazioni da esterno. STILELAB: Non ci sono regole. Lo stato dell’arte più creativo e provocatorio per i pavimenti in legno

FLESSIBILITA’: La grande combinazione di specie legnose, formati, scelte e finiture permette a ogni singolo cliente di trovare la soluzione a ogni tipo di bisogno. Architetti, designer, posatori di progetti commerciali o residenziali possono beneficiare della flessibilità di produzione, tutto può essere fatto su misura, indipendentemente dalla quantità. TRASPARENZA: Stile è in possesso delle maggiori certificazioni di prodotto e aziendali, che stanno a garantire la qualità e il rispetto delle regolamentazioni collegate al rispetto dell’ambiente e alla salute dei suoi consumatori. La garanzia di 25 anni su progetti residenziali e di 10 anni su progetti commerciali dà al cliente la tranquillità di avere le spalle coperte.

DISTRIBUZIONE: Lavorare in collaborazione con Stile significa essere parte di un sistema di distribuzione e un team qualificato e professionale. L’aspirazione dell’azienda è crescere ed essere diversi dai competitor in termini di valori, prodotti e servizi. Essere un cliente Stile significa affacciarsi al mercato con il meglio dell’innovazione, della qualità e della professionalità di una compagnia che ha operato “Made in Italy” per 53 anni. PREZZI: Stile è senza dubbio il prodotto più economico allo stesso livello di qualità, prodotto e servizio di molte altre realtà.

Stilnovo Rovere Country Spazz. colore a campione Nat UV (2)

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Quando il LEGNO cambia PELLE GRAZIE A UN INNOVATIVO E BREVETTATO PROCESSO PRODUTTIVO DI IMPREGNAZIONE MEDIANTE PARAFFINA, CON RAVAIOLI LEGNAMI IL PINO ACQUISISCE LE CARATTERISTICHE TIPICHE DEI LEGNI ESOTICI, SENZA CHE L’ESTETICA NE SIA ALTERATA

U

n team giovane, affiatato, competente e innamorato del legno, guidato da un imprenditore lungimirante che nel 1985 rilevò una piccola azienda locale produttrice di profili in legno facendola diventare la grande azienda che è oggi. Stiamo parlando di Ravaioli Legnami, specialisti del legno e delle sue applicazioni per uso in esterno, oltre che di cornici e profili in legno massello.

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Decking e cladding, ovvero le applicazioni di pavimentazioni e rivestimenti in esterno, rappresentano il core business aziendale. La grande passione e competenza porta Ravaioli Legnami a selezionare, testare e offrire le più durevoli e resistenti specie legnose e materiali alternativi, nel rispetto della natura e della sostenibilità ambientale. L’azienda dispone infatti di certificazioni per la catena di custodia e di processi di controllo per il taglio legale e la salvaguardia delle foreste

(FSC® , PEFC, Timber Regulation). La certificazione CE per legno strutturale e membri dello staff iscritti nei registri di Tecnici del Legno di Federlegno, permettono alla società di affiancare e consigliare progettisti, designer ed architetti nella realizzazione di grandi progetti privati e pubblici. Pronta a rispondere a qualsiasi esigenza e a migliorare giorno dopo giorno, Ravaioli è interlocutore privilegiato per la stesura delle normative tecniche di settore nelle certificazioni UNI.


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RHINOWOODTM PINO PARAFFINATO LA NOVITÀ DECKING 2019 RhinowoodTM Pino Paraffinato è il nuovo prodotto decking 2019 di Ravaioli Legnami. Vanta un’eccezionale durabilità e grande stabilità dimensionale, conferitegli dall’innovativo e brevettato processo produttivo di impregnazione mediante paraffina. Grazie a esso un materiale come il pino, che al suo stato naturale risulta essere poco durevole e stabile in ambiente esterno, acquisisce le caratteristiche tipiche dei legni esotici. Il particolare trattamento ne modifica le proprietà fisiche e meccaniche ma non ne altera l’aspetto estetico. RhinowoodTM Pino Paraffinato è anche disponibile con un effetto a vista spazzolato che ne esalta la colorazione naturale e la presenza di venature. La sua manutenzione è veloce ed economica, man mano che il legno ingrigisce è sufficiente pulire la pavimentazione o il rivestimento con idropulitrice per ripristinarne l’estetica originale. RhinowoodTM Pino Paraffinato è l’alternativa di Ravaioli Legnami ai tradizionali legni esotici, non contiene tossine o altri composti organici volatili ed è prodotto utilizzando pino proveniente da foreste gestite sostenibilmente. Grazie al suo particolare trattamento di impregnazione con paraffina RhinowoodTM Pino Paraffinato presenta caratteristiche tecniche e meccaniche migliorative rispetto ai tradizionali legni esotici, mantenendo inalterata l’estetica dei legni resinosi.

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Fuorisalone

RAFFINATE geometrie di POSA

UNA RISTRUTTURAZIONE DI GRANDE CLASSE VEDE PROTAGONISTA LA SPINA DESTRA E SINISTRA, TIPICA DEI PAVIMENTI SIGNORILI DI UNA VOLTA E TORNATA DI GRAN MODA NEGLI ULTIMI ANNI. A FIRMARLA È GARBELOTTO

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PARCHETTIFICIO GARBELOTTO www.garbelotto.it

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n questa ristrutturazione di un palazzetto dell’inizio del 1900 è stata scelta questa particolare posa che si inserisce perfettamente nel recupero del palazzetto unifamiliare con la caratteristica muratura portante con soffitti a volta. Il progetto a cura di Spazio A di Andria non è stato distruttivo, al contrario, è stato rispettoso della conformazione planimetrica e tipologica dell’edificio e con un atteggiamento di confronto, di mediazione tra le esigenze di chi avrebbe dovuto abitarla e l’architettura originale degli spazi, organizzandoli senza modificare la conformazione planimetrica. Il pavimento scelto è un prefinito a due strati di Garbelotto, in rovere naturale spazzolato, con finitura Habitat, che esalta e valorizza la naturale bellezza del legno, realizzato con materie prime certificate e sicure, in classe E1 per l’emissione di formaldeide e 100% Made in Italy. La posa scelta è la spina destra e sinistra, tipica dei pavimenti signorili di una volta e tornata di gran moda per gli interiors più ricercati degli ultimi anni. La stessa essenza è stata utilizzata anche per le scale e per i mobili, dando continuità di colori e materiali a tutto l’appartamento. L’altro colore dominante è il bianco, usato per gli arredi realizzati su progetto, quindi su misura, procedendo con attenta scrupolosità ed esperienza a un premontaggio, in cantiere, completando in questa fase tutti i dettagli del mobile, per poi smontarlo e rifinirlo in officina. Particolare attenzione è stata posta alla volta a padiglione della prima stanza, affrescata con un disegno geometrico messo in risalto da una cornice perimetrale dimensionata in modo tale da nascondere l’impianto di raffrescamento e illuminotecnico della volta stessa.

CREDITS: PROGETTO: Spazio Associati www.spazioassociati.it

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DESIGN

DAL PUNTO DI VISTA DELLA POSA

L’eleganza del legno esce allo scoperto GRAZIE AL METICOLOSO LAVORO DI UN PROFESSIONISTA, IL TEAK INCORNICIA CON RAFFINATEZZA UNA PISCINA DI DESIGN, VALORIZZANDONE ANCORA DI PIÙ LA PARTICOLARE FORMA Alessandra Mecca 32

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esistente, versatile e dalla grande durata nel tempo, il Teak è uno dei legni più usati per le pavimentazioni da esterno. Anche il colore e il profumo particolare sono elementi che lo rendono decisamente indicato per le pose all’aria aperta, meglio ancora in ambienti di pregio. Ecco quindi il Teak, con la sua eleganza, vestire di calore una piscina di raffinato design. A realizzare l’intervento, Giuseppe Balzano, titolare di Dimensione Parquet, che si trova a Sarmato, in provincia di Piacenza. Direttamente dalla sua viva voce, apprendiamo i dettagli dell’opera realizzata.


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DESIGN

DAL PUNTO DI VISTA DELLA POSA

Quando e come è iniziata la tua avventura nel mondo del parquet? Ho cominciato ad avvicinarmi a questa realtà quando avevo solo 16 anni, era il 1998. A quell’epoca frequentavo un istituto professionale e, alla fine dell’anno scolastico, ho deciso - su consiglio di mio padre - di occupare alcune ore delle mie vacanze estive aiutando un parchettista nel suo lavoro. È stata questa esperienza che mi ha fatto scoprire l’amore per i pavimenti in legno. Sono tornato anche gli anni successivi e, dopo essermi diplomato, ho deciso di seguire questa strada. Dopo alcuni anni alle dipendenze mi sono messo in proprio, occupandomi a 360 gradi dei pavimenti in legno, dalla preparazione del massetto, alla lucidatura. Nel mio percorso, ho avuto anche la fortuna di lavorare con il legno massello, carpendone i segreti. Ci puoi descrivere un particolare intervento che hai portato a termine? Ultimamente, su commissione di Garbi Ceramiche di Sarmato, Piacenza, mi sono occupato della posa di un pavimento da esterno in Teak, per un privato della provincia di Pavia. Nello specifico, si è trattato di un pavimento che è andato a incorniciare una piscina progettata dall’architetto Gian Luigi Lanza, dell’omonimo Studio di Architettura di Pavia - dalla forma particolare: presenta, infatti, un lato arrotondato. Il Teak ha ricoperto

100 mq di superficie, oltre alle alzate laterali e ai gradini per accedere alla piscina. Considerata la forma particolare della piscina, immagino sia stato un intervento che ha presentato delle difficoltà… Posso dire che la presenza di un lato irregolare, dalla forma rotonda, non abbia consentito di accelerare i tempi dell’intervento. Per la sola posa, ho impiegato 20 giorni. Il lavoro ha preso il via alla fine di agosto e, con interruzioni dovute al brutto tempo, è terminato a ottobre. La maggiore difficoltà è consistita nel mantenere una linea regolare e precisa per delineare il bordo piscina, nella zona caratterizzata dalla forma curva. Risolto, prestando la massima attenzione ai particolari. Avevo poi una perplessità relativa al fissaggio del bordo. Per farlo resistere al passare del tempo e alle intemperie, ho pensato a una struttura di supporto in cemento armato con tasselli e viti. Il lavoro è stato impegnativo ma il risultato è stato soddisfacente. Qual è la caratteristica che un posatore deve assolutamente avere, per svolgere al meglio il proprio lavoro? Ci vuole tanta, tanta passione. Io sono così ‘innamorato’ del mio lavoro, che sono sempre alla ricerca della perfezione; certo, non è possibile raggiungerla ma cerco sempre di andarci molto vicino, cogliendo spunti per migliorare ogni giorno. Oltre a lavorare con passione e dedizione, secondo te, cosa si potrebbe fare per migliorare la vostra categoria? Utilizzare il legno per le pavimentazioni, è un’arte antica e come tale, va rispettata, amata e appresa. A questo scopo, è sicuramente molto importante seguire dei percorsi di formazione. Tra i parchettisti, ce ne sono molti che sono decisamente preparati, ma altri lavorano in maniera raffazzonata. Non si può improvvisare e bisogna migliorare ogni giorno. Io sarei favorevole, per esempio, a che venga data una particolare certificazione a chi svolge la propria attività secondo criteri specifici. La formazione deve essere continua: bisogna aggiornarsi e imparare sempre qualcosa di nuovo, per affrontare con serenità e preparazione anche gli interventi più difficili.

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POSA APPUNTI TECNICI

Pavimentazioni di legno e sistemi radianti: potenzialità e criticità Per esempio, se si posano elementi lignei da 10 a 14 mm di spessore è preferibile che siano posati sulla superficie del sottofondo utilizzando un adesivo del tipo poliuretanico o similare mono o bicomponente, ponendo molta attenzione, prima della posa, al contenuto di umidità percentuale residua del legno (9± 2%) e che il sottofondo sia perfettamente asciutto prima di procedere alla posa in opera. Il massetto si considera asciutto quando l’umidità non supera l’1,7% della sua massa anidra se in malta o cemento oppure lo 0,5% se il massetto è di anidride.

Condizioni del massetto

COME SI CONIUGANO I VALORI DI COMFORT ED EFFICIENZA ENERGETICA GARANTITI DAI SISTEMI RADIANTI CON L’ELEGANZA E LA RESISTENZA DEL PARQUET? Domenico Adelizzi

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l riscaldamento a pavimento è uno dei sistemi più utilizzati nella realizzazione di ambienti abitativi sia perché consente di evitare l’ingombro dei caloriferi sia perché permette un maggiore risparmio energetico. Spesso, però, sorgono dubbi riguardo alla possibilità di utilizzare il riscaldamento/ raffrescamento radiante in accoppiata con il legno, in quanto viene considerato un materiale troppo isolante per permettere

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una buona conduzione del calore. Premesso che esistono due tipologie di riscaldamento a pavimento (circolazione d’acqua o pannelli radianti), il tasso di conducibilità termica del legno ne permette soprattutto l’utilizzo con il sistema a circolazione d’acqua. Oltre alle specifiche previste dal tipo d’impianto che si installa, per avere un risultato ottimale conviene rispettare anche le istruzioni di montaggio di carattere generale.

Il massetto deve essere eseguito secondo le istruzioni del produttore del sistema riscaldante/raffreddante allo scopo di ottenere le migliori caratteristiche di compattezza e di conduttività termica. È importante anche che sia posto in opera in modo da essere planare, sufficientemente liscio (ovvero ben rasato, ma scabro), compatto in tutto il suo spessore e con sufficiente durezza superficiale poiché non sono consigliabili interventi estesi di consolidamento, rasatura, livellamento, ecc. È indispensabile la presenza della barriera o dello schermo al vapore tra lo strato di regolarizzazione gli impianti e lo strato di isolamento termico. I tubi per il fluido riscaldante devono essere coperti da almeno 35 mm di massetto per permettere un’uniforme e non concentrata diffusione del calore. Deve anche essere presente un giunto di dilatazione sia perimetrale sia in corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali per non impedire le dilatazioni termiche del massetto. Durante la stesura del


massetto, è opportuno che siano contrassegnate alcune posizioni nelle quali sia poi possibile eseguire le misurazioni di controllo del contenuto di umidità percentuale senza incorrere nel rischio di danneggiare (irrimediabilmente) l’impianto di riscaldamento. L’essiccazione naturale dei sottofondi nuovi deve essere completata con una messa a temperatura dell’impianto di riscaldamento/raffrescamento lasciandolo acceso per 3 settimane indipendentemente dalla stagione. In seguito, il medesimo dovrà essere tassativamente spento per 48 ore prima della messa in posa del parquet, ricordando che: • la temperatura della superficie del parquet non deve in alcun caso superare ~ 22 °C; • la temperatura dell’acqua circolante non deve in alcun caso superare ~ 26-27 °C; • l’umidità dell’aria dovrà essere contenuta tra 45-65%; • la temperatura dell’aria dovrà essere compresa tra 15 °C-21 °C; • la serpentina deve essere installata a non meno di 35 mm dalla superficie del piano di posa. Il massetto va previsto con uno spessore complessivo di almeno 60 mm con i tubi di riscaldamento (e/o di raffreddamento) collocati almeno a 30 mm al di sotto della superficie del massetto. È anche importante ricordare che il massetto per il riscaldamento/raffreddamento a pavimento non ammette interventi successivi di rasature, consolidamenti e/o impermeabilizzazioni superficiali; pertanto, trascorso il tempo minimo di stagionatura a seconda del tipo di sottofondo, il massetto dovrà essere sottoposto al ciclo di riscaldamento/ raffreddamento della durata di circa 15/20 giorni. Tale ciclo prevede una fase di riscaldamento graduale in cui la temperatura va aumentata di

LA SEZIONE TIPICA DEL MASSETTO Battiscopa Giunto di dilatazione perimetrale

Parquet Colla Massetto Tubi di riscaldamento/ raffredamento Barriera Isolamento al vapore termico Schermo al vapore Strato di regolarizzazione contenente gli impianti Soledo

Sezione del massetto

circa 10°C al giorno fino a portare l’impianto alla temperatura massima di esercizio (circa 30-35 °C). Servirà una seconda fase di circa 10 giorni nei quali è mantenuta la temperatura massima allo scopo di eliminare l’umidità residua del massetto in eccesso rispetto al suo valore di equilibrio. Seguono una terza fase di tre giorni di raffreddamento graduale e un’ultima fase – della durata di almeno cinque giorni – per consentire la stabilizzazione del massetto a impianto spento prima della posa della pavimentazione in legno. Durante tutte queste fasi i locali dovranno essere mantenuti arieggiati in modo da consentire l’allontanamento dell’umidità che inevitabilmente si svilupperà.

La posa del pavimento di legno

In linea di principio, i pavimenti di legno sono adatti per la posa su massetti riscaldanti/raffreddanti, purché siano composti con elementi di dimensioni limitate e di specie legnose stabili. Questo allo scopo di limitare l’ampiezza delle fessurazioni che si potrebbero

Curve del benessere ambientale con vari tipi di impianti

formare nel tempo tra i singoli elementi della pavimentazione di legno. I valori d’isolamento termico del pavimento di legno sono dipendenti dallo spessore del legno, dalla metodologia di posa e – in minor grado – dalla specie legnosa. Di norma sono consigliati solo pavimenti completamente incollati e alcuni tipi di pavimenti galleggianti. Gli adesivi da impiegare devono mantenere nel tempo una sufficiente plasticità in grado di permettere i naturali movimenti del legno e dell’intero parquet (in questo caso accentuati in confronto con i parquet posati su massetti non riscaldanti) e devono essere specificatamente idonei per la posa su massetti riscaldanti/ raffreddanti anche in funzione al tipo di massetto realizzato. Nel caso in cui il riscaldamento sia in funzione, occorre spegnerlo 48 ore prima di dare inizio alla posa in opera del parquet perché indurrebbe un repentino essiccamento del materiale e un suo conseguente ritiro, mentre è necessario che rimanga nel suo standard normale. Se sono stati predisposti dei punti di verifica dell’umidità residua del massetto (molto consigliato), il posatore subito prima della posa dovrà eseguire le prove per verificare l’adeguatezza del sistema per iniziare la posa in opera della pavimentazione lignea e, se gli esiti sono favorevoli (non superiore ai valori di 1,7% per i massetti cementizi o di leganti idraulici e 0,2% per quelli in anidride), si possono iniziare le successive fasi della posa. Se si deve posare il pavimento di legno preverniciato le operazioni si concludono così. Se invece il legno è grezzo si attenderà PROFESSIONAL

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APPUNTI TECNICI

la completa presa dell’adesivo e la stabilizzazione del legno (il tempo varia da specie legnosa e spessore degli elementi), per poi procedere alla fase di stabilizzazione dell’impianto che prevede un ciclo di riscaldamento e raffreddamento graduale seguito dalla finitura (levigatura e trattamento superficiale) del pavimento in legno.

Posa incollata

Normalmente nei massetti riscaldanti/raffreddanti non è ammessa l’esecuzione di rasature, consolidamenti generalizzati e impermeabilizzazioni superficiali. Solo nel caso di limitate irregolarità, previa accurata verifica delle situazioni, è ammesso l’intervento per le sistemazioni del caso, utilizzando prodotti idonei alle condizioni di esercizio previste. È sempre consigliabile l’applicazione di un idoneo appretto (primer) per migliorare l’aderenza degli adesivi usati. L’incollaggio deve essere eseguito su tutta la superficie. Nella posa con adesivi in dispersione acquosa è preferibile utilizzare adesivi con basso contenuto di acqua per limitare eventuali deformazioni degli elementi del parquet e fare riferimento alle indicazioni fornite del produttore degli elementi lignei. Dopo la posa per incollaggio e il tempo richiesto dall’adesivo per sviluppare la propria presa, è consigliabile mettere nuovamente in funzione il riscaldamento per alcuni giorni prima di iniziare la levigatura. Questo ha lo scopo di permettere l’assestamento del pavimento e la sua stabilizzazione prima della stuccatura e della verniciatura, riducendo l’eventuale formazione di fessurazioni durante l’esercizio. Dopo la posa e la finitura del pavimento e fino alla consegna dello stesso, è necessario garantire le condizioni climatiche di temperatura 15-22 °C e di umidità relativa dell’aria compresa tra 45-60%.

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Posa galleggiante

Si esegue come su massetto non riscaldato. Nella valutazione della resistenza termica complessiva, va considerata la resistenza termica dello strato d’isolamento acustico (di circa 2,5 mm di spessore) di materiale espanso che va posto sotto il pavimento. Si ricorda che, in corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali, va sempre posto un giunto di dilatazione da coprire con corretto profilo coprigiunto. Oltre a seguire attentamente le indicazioni fornite dal produttore per la posa in opera, è bene avere informazioni più dettagliate relative a stato e qualità degli elementi stratificati da posare su pavimenti radianti. Questo perché lo spessore del legno nobile e quello del supporto, il tipo di specie legnosa per lo strato nobile e i pannelli lignei utilizzati per il supporto, oltre all’adesivo utilizzato per aggrappare lo strato nobile al supporto e la vernice, sono fattori da non sottovalutare in quanto, anche se in diversa misura, entrano tutti nel calcolo della conducibilità e conduttività termica dell’elemento.

Temperatura, umidità d’esercizio e precauzioni

Finita la posa in opera è necessario attendere almeno due settimane prima di accendere il riscaldamento e, soprattutto, bisogna avere cura di alzare gradualmente e lentamente la temperatura di 5 °C al giorno, partendo da 5 °C per non provocare repentini sbalzi nel supporto. Si ricorda che la posa in opera del parquet su massetti riscaldanti/ raffreddanti può rappresentare un’operazione a rischio se non si rispettano tutte le necessarie precauzioni e verifiche preventive. Per quanto concerne la temperatura del pavimento riscaldante, ossia del massetto, per ragioni di stabilità dimensionale e di benessere, non deve mai superare i 26-27 °C per avere 24 °C sulla superficie del parquet ed evitare di coprire i pavimenti con tappeti o altri materiali isolanti termici. Infine, per garantire il mantenimento di un sufficiente equilibrio del contenuto di umidità del legno, allo scopo di prevenirne eventuali ritiri per essiccazione, con formazione di fessure tanto più larghe quanto più larghi sono gli elementi del parquet e quanto minore è la

Resa indicativa di un impianto di riscaldamento- raffrescamento

stabilità dimensionale della specie legnosa scelta, è particolarmente importante mantenere un’adeguata umidità relativa dell’aria (45-60%). Qualunque sia il sistema radiante scelto, è importante tenere sotto controllo la continuità morfologica dei vari elementi, mancando la quale viene meno il presupposto fisico indispensabile per lo svolgimento di una corretta conduzione del calore. Il caso vede specificamente interessati i pavimenti di legno flottanti, i quali, semplicemente appoggiati e isolati da uno strato soffice di posa, vedono ridurre la loro capacità radiante a causa dello strato d’aria interposta.

Il legno e il cambio delle condizioni ambientali

È palese che se il rapporto legnoacqua-ambiente non è ideale, nel legno si possono generare ritiri o rigonfiamenti. L’entità delle variazioni è anche condizionata dalle direzioni anatomiche del legno: longitudinale, radiale e tangenziale. Il legno, passando dallo stato fresco all’umidità normale del 10-12% (per le zone temperate), evidenzia un ritiro nell’ordine dello 0,20,3% in direzione longitudinale (detta anche assiale), del 2-3% in direzione radiale e del 4-6% in direzione tangenziale, ricordando che questi dati sono espressi in percentuale delle dimensioni allo stato fresco. La diversità tra i due limiti radiale e tangenziale è la causa principale della formazione degli spacchi sui tronchi abbattuti che non sono mantenuti adeguatamente umidi e delle fessurazioni, imbarcamenti e torsioni che invece si possono


manifestare su tavole, listoni, tavolette e lamelle per parquet durante le fasi di stabilizzazione, posa e utilizzo del parquet. Il rapporto tra i due principali ritiri (o rigonfiamenti) è talvolta indicato con il termine “nervosità” ed è caratteristico di ogni specie legnosa ma, come altre proprietà del legno, questa può variare anche all’interno di una stessa pianta e, di conseguenza, anche da elemento a elemento, da listone a listone, nonché da tavoletta a tavoletta.

CALORE, BENESSERE E RISPARMIO ECONOMICO

All’atto pratico, per ogni grado centigrado (°C) di temperatura dell’aria in meno si ottiene un risparmio energetico del 7% e, di conseguenza, su 6 °C di differenza corrisponde quasi al 42% di risparmio energetico. Naturalmente il vantaggio aumenta proporzionalmente al volume da riscaldare. Se possiamo ridurre la temperatura dell’aria, si può anche eliminare il movimento della polvere e quindi migliorare le condizioni abitative e il livello igienico negli ambienti.

Vantaggi e limiti del parquet su pavimento riscaldante

L’impianto di riscaldamento/ raffrescamento si basa sul principio base della circolazione di acqua calda a bassa temperatura dentro una serpentina di tubi annegati nel massetto di calcestruzzo del pavimento. La superficie del massetto raggiungerà la temperatura adeguata (26-27 °C) e trasmetterà il calore per irraggiamento prima al legno e poi all’ambiente senza essiccare l’aria, ma trasmettendosi direttamente all’ambiente e alle persone. Poiché il riscaldamento è esteso a tutta la superficie del pavimento è anche scongiurata la formazione di muffe dovuta a fenomeni di condensazione e, poiché su tutte le superfici la temperatura è più alta, a parità di comfort l’aria può essere mantenuta a temperatura più bassa e, con 18 °C, si ha il benessere dei 20 °C dei radiatori, con il vantaggio di risparmiare sui consumi (20-25%) mantenendo il giusto grado di umidità. Altri possibili vantaggi sono l’eliminazione dei radiatori per

Back to the future. La flessibilità dell’organizzazione combinata alla capacità produttiva industriale creano un modello operativo che si adatta alle varie esigenze del mercato globale. Nel settore residenziale o in quello commerciale, Stile è in grado di affrontare progetti unici e ricercati. Esperienza di generazioni e innovazione tecnologica sono gli ingredienti basilari per una produzione “Made in Italy”, da sempre e ovunque sinonimo di qualità, raffinatezza e design.

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RESA TERMICA DEL PAVIMENTO RADIANTE IN RAFFRESCAMENTO

lasciare più libertà nell’arredo e, data la bassa temperatura d’esercizio, la possibilità di impiegare energie alternative come la pompa di calore, l’acqua calda di falda o quella industriale di recupero in particolari zone. A causa dell’inerzia termica che condiziona i tempi di avvio e distacco, questi impianti non sono prettamente adatti per gli ambienti per i quali sono richiesti frequenti interruzioni di riscaldamento. Con gli impianti di riscaldamento/ raffrescamento si ha anche un altro efficace vantaggio, ossia quello di ottenere il riscaldamento in inverno e il raffrescamento in estate. Non si deve però dimenticare che gli elementi lignei da posa hanno fisiologici e naturali limiti e che, di conseguenza, se negli ambienti non vi è un adeguato sistema di umidificazione/deumidificazione ambientale collegato all’impianto di riscaldamento/raffrescamento, non si può pretendere che durante i passaggi da caldo a freddo e viceversa e durante il mantenimento della temperatura desiderata, il parquet rimanga inalterato. Il verificarsi di qualche limitata fessura, capillari, cretti o sganciamenti è sempre possibile. Se poi non si sono adeguatamente rispettate tutte le regole, è più che naturale aspettarsi il generarsi di difformità ben più gravi, per esempio: distacchi più o meno visibili accompagnati da sollevamenti, nonché distacco dello strato nobile (se l’elemento ligneo è multistrato), dislivelli, dentellature e limitate ma visibili carenze di planarità. Ma tutto ciò può essere facilmente limitato e anche evitato, basta: • non avere fretta; • posare con cura; • dare al legno il tempo di adattarsi al mutarsi delle condizioni idrotermiche ambientali; • rispettare tutte le direttive, specifiche e istruzioni fornite dai produttori; • non pretendere di avere ambienti molto riscaldati o raffreddati senza tarare adeguatamente il contenuto % di umidità ambientale. 40

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I pavimenti radianti presentano rese estive limitate in condizioni normali e si preferisce che l’edificio sia ben isolato. Se però sono irradiati direttamente dal sole, aumenta notevolmente il ΔT e, di conseguenza anche la resa termica fino a 100 W/m2. È molto importante che la temperatura superficiale sia molto omogenea e, per questo motivo, il differenziale tra mandata e ritorno è sempre di 2-3°K. Il sistema presenta un’elevata inerzia termica e per questo si consiglia l’uso soprattutto in ambienti con grandi volumi e con vetrate esposte a sud e a ovest, oppure quando il soffitto degli ambienti contiene un grande numero di fari alogeni che emettono molto calore radiante. Inoltre il sistema richiede un controllo dell’umidità relativa molto accurato. Infine, può suscitare insoddisfazione negli ambienti in cui le persone si trovano per molte ore sedute, soprattutto se vestono calzature leggere.

Conduttività termica relativa alla massa volumica media legno e pannelli a base legno (Estratto dalla norma EN 12.524:2000) Legno E pannelli a base di legno

Massa volumica media (ρ) Con 12% di umidità [kg/ m3] *

CONDUTTIVITÀ TERMICA λ [W/(m K)] **

300

0,09

500

0,13

700

0,17

1.000

0,24

300

0,10

600

0,14

900

0,18

400

0,10

600

0,14

800

0,18

LEGNO MASSICCIO E PANNELLO COMPENSATO

PANNELLO DI PARTICELLE DI LEGNO

PANNELLO DI FIBRA DI LEGNO

Note * Per la masse volumiche non indicate in tabella, il valore di λ può essere ricavato per interpolazione. ** Valore di progettazione.

Da quanto scritto, si può dedurre che il rapporto tra impianto di riscaldamento/raffreddamento e pavimento/parquet/legno è possibile e auspicabile con il consenso della temperatura e dell’umidità ambientale se queste sono mantenute negli intervalli adeguati (°C 18-21/ u.r.a. 45-60%) e sempre che si sappia, si accetti e si sia coscienti che: • per evitare il generarsi di difetti (a volte non ripristinabili), occorre

sempre verificare i valori dei vari elementi e controllare che il rapporto legno/umidità sia idoneo e corretto in funzione delle condizioni climatiche rilevate nell’ambiente; • il legno tende “sempre” a muoversi, e quindi è sempre utile considerare preventivamente le dilatazioni o i restringimenti che nel tempo facilmente si generano; • il continuo variare della temperatura, dell’umidità relativa ambientale e dell’esposizione alla luce determinano il diverso modo di comportarsi del legno e degli elementi lignei; • per evitare il più possibile il formarsi di difformità non alterare l’equilibrio idrometrico e ambientale che si è realizzato con innovazione tecnologica e tanta fatica; • qualche sporadica leggera alterazione/deformazione sul parquet può sempre succedere.


Alcune norme tecniche vigenti per gli impianti di riscaldamento a pavimento Titolo

Sommario

UNI EN 1264-1:1999

Riscaldamento a pavimento - Impianti e componenti Definizioni e simboli

La norma specifica le principali definizioni e i relativi simboli, inerenti gli impianti di riscaldamento a pavimento, alimentati ad acqua calda, utilizzati in edifici residenziali o similari. Essa non si applica a impianti di riscaldamento con pavimento di legno, mentre può essere utilizzata nel caso in cui vengano utilizzati altri mezzi riscaldanti al posto dell’acqua

UNI EN 1264-2:1999

Riscaldamento a pavimento - Impianti e componenti - Determinazione della potenza termica.

La norma specifica i procedimenti e le condizioni per determinare l’emissione areica di un impianto di riscaldamento a pavimento ad acqua calda, in funzione dello scostamento della temperatura aria-acqua riferita agli impianti tradizionali

UNI EN 1264-3:1999

Riscaldamento a pavimento - Impianti e componenti Dimensionamento

La norma si applica agli impianti di riscaldamento a pavimento ad acqua calda come definiti nella UNI EN 1264

Riscaldamento a pavimento - Impianti e componenti Installazione

La norma si applica agli impianti di riscaldamento a pavimento alimentati ad acqua calda come definito nella EN 1264-1:1997. Essa specifica i requisiti uniformi per la progettazione e la costruzione di strutture riscaldanti a pavimento per garantire che l’impianto di riscaldamento sottostante sia idoneo alla particolare applicazione.La norma specifica soltanto i requisiti particolari che dipendono dal riscaldamento a pavimento. Non è applicabile agli altri elementi che compongono tutte le strutture a pavimento (riscaldanti o meno)

Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale

La norma presenta metodi per prevedere la sensazione termica globale e il grado di disagio (insoddisfazione termica) delle persone esposte in ambienti termici moderati. Essa consente la determinazione analitica e l’interpretazione del benessere termico mediante il calcolo del PMV (predicted mean vote - voto medio previsto) e del PPD (predicted percentage of dissatisfied - percentuale prevista di insoddisfatti) e dei criteri di benessere termico locale, fornendo le condizioni ambientali considerate accettabili per il benessere termico globale così come quelle che rappresentano il disagio locale. Essa è applicabile a uomini e donne in buona salute esposti ad ambienti chiusi nei quali si cerca di raggiungere il benessere termico, ma nei quali si hanno leggere deviazioni da quest’ultimo, nella progettazione di nuovi ambienti o nella valutazione di quelli esistenti

N° Norma Tecnica

UNI EN 1264-4:2003

UNI EN ISO 7730:2006

UNI EN 15251:2008

Criteri per la progettazione dell'ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell'aria interna, all'ambiente termico, all'illuminazione e all'acustica

La norma specifica: • i parametri relativi all’ambiente interno che influiscono sulla prestazione energetica degli edifici; • la modalità per definire dei parametri di input relativi all’ambiente interno per la valutazione dell’edificio inteso come sistema e per i calcoli della prestazione energetica; • i metodi per la valutazione a lungo termine dell’ambiente interno ottenuta, a partire dal calcolo o da risultati di misure; • i criteri di misurazione che potrebbero essere utilizzati, se necessario, per valutare la conformità per mezzo di un’ispezione; • i parametri da utilizzare ed esporre negli ambienti interni negli edifici esistenti; • il modo in cui le diverse categorie di criteri relativi all’ambiente interno possono essere utilizzate, anche se non impone i criteri che devono essere utilizzati. La norma si applica essenzialmente agli edifici non industriali per cui i criteri relativi all’ambiente interno sono definiti dall’occupazione umana, in cui l’attività produttiva o di processo non abbia un impatto sostanziale sull’ambiente interno. La norma è applicabile ai tipi di edificio seguenti: abitazioni individuali, condomini, uffici, scuole, ospedali, alberghi e ristoranti, impianti sportivi, edifici ad uso commerciale all’ingrosso e al dettaglio

Alcune norme tecniche vigenti per i sistemi di pavimentazione di legno e parquet N° Norma Tecnica

Titolo

UNI EN 14761:2006

Pavimentazioni di legno - Parquet di legno massiccio - Lamelle posate di testa, lamelle posate di fianco e a cassero regolare

Sommario La norma specifica le caratteristiche del parquet di legno massiccio con lamelle posate di testa, di fianco e a cassero regolare

UNI EN 14293:2006

Adesivi - Adesivi per incollare il parquet al pavimento - Metodi di prova e requisiti minimi

La norma specifica metodi di prova per valutare adesivi per legare parquet e legni similari per pavimentazioni al sottostante pavimento. Specifica inoltre i requisiti minimi di resistenza al taglio e alla trazione da superare con questi adesivi, così come determinare la resistenza nel tempo

UNI EN 13647:2004

Parquet e pavimentazioni di legno e rivestimenti interni ed esterni di pareti con elementi discontinui di legno - Determinazione delle caratteristiche geometriche

La norma specifica metodi di misurazione delle caratteristiche geometriche per parquet e pavimentazioni di legno e rivestimenti interni ed esterni di pareti con elementi discontinui di legno

UNI EN 13488:2004

Pavimentazioni di legno - Parquet mosaico

La norma specifica le classi di aspetto, le dimensioni e le altre caratteristiche relative al parquet mosaico per pavimentazioni interne

UNI EN 13442:2003

Parquet e pavimentazioni di legno e rivestimenti interni ed esterni di pareti con elementi discontinui di legno - Determinazione della resistenza agli agenti chimici

La norma specifica un metodo di prova per determinare la resistenza della superficie di Parquet e pavimentazioni di legno e rivestimenti interni ed esterni di pareti con elementi discontinui di legno, a una lista predeterminata di agenti chimici con i quali la superficie può venire a contatto durante il periodo di esercizio

UNI 11265:2007

Pavimentazioni di legno Posa in opera - Competenze, responsabilità e condizioni contrattuali

La norma individua le competenze e gli oneri dei diversi operatori che intervengono nel processo di realizzazione di pavimenti di legno. La norma si applica alle pavimentazioni di legno (parquet) come definite dalla UNI EN 13756. La norma non si applica agli interventi da eseguire su pavimentazioni esistenti

UNI EN 1534:2002

Parquet e pavimentazioni di legno - Determinazione della resistenza alla penetrazione (Brinell) Metodo di prova

La norma specifica un metodo, derivato dalla prova Brinell, per determinare la resistenza alla penetrazione nei rivestimenti in legno per pavimentazioni (incluso il parquet)

UNI EN 1533:2002

Parquet e pavimentazioni di legno - Determinazione delle proprietà a flessione - Metodi di prova

La norma specifica due metodi per la determinazione delle proprietà a flessione dei rivestimenti in legno per pavimentazioni (incluso il parquet): un metodo con una linea di carico statico e un metodo con un punto di carico statico. Il metodo si applica ai rivestimenti in legno per pavimentazioni (incluso il parquet) installati su di un supporto discontinuo e quindi che assumono funzioni portanti del carico statico

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POSA LA NOTA LEGALE

QUALE TUTELA PER ESTETICA, DESIGN E PARQUET? ESTETICA E DESIGN, POSSONO ESSERE MOTIVI DI INTESE CHE ESPONGONO A NON POCHI RISCHI SE NON COLTI E COLLOCATI NELLA LORO GIUSTA DIMENSIONE NEL RAPPORTO COMMITENTE-APPALTATORE O COMMITENTE-ESECUTORE Filippo Cafiero

Il parquet, con questa combinazione di estetica e design, viene ad assumere ormai definitivamente un ruolo di vera componente espressiva, come forma di comunicazione di una ricercata caratterizzazione di un ambiente, in funzione e in ragione, insieme, della particolarità dei materiali e del design progettato.

I

l parquet, oggi, non è più solo una pavimentazione, ma una vera e propria finitura ricercata di interior design. A maggior ragione dal momento che richiama su di sé, ormai e sempre più, non poche attenzioni in termini di estetica e design.

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Ne è evidenza la nuova e sempre più incalzante attenzione alla funzione e all’effetto finale in termini di ricerca di un preciso risultato, anche di percezione di un ambiente oltre che di prestazione di un prodotto, con piena integrazione di tecnologie, tecniche di produzione, materiali, estetica e design.

ESTETICA E DESIGN, TUTELE E PROTEZIONE Di fronte a tanto, considerando il tutt’uno di questo risultato e la ricercata sintonia dell’integrazione dell’insieme detto, per estetica, design e materiali, a ragionare correttamente di tutele e protezione, è in questa stessa dimensione che bisogna collocarsi. Sia che ci si ponga dal lato dell’operatore economico, sia che ci si ponga dal lato del committente, utilizzatore o meno, consumatore o meno. Al di là e oltre le considerazioni sulla tutela e protezione di estetica e design, viste separatamente in due precedenti contesti (Prof. Parq. n.3/2016 e Prof. Parq. n.2/2018), in questa nuova dimensione occorre dunque allargare gli orizzonti e superare le specificità di una loro distinzione. Se, prima, la tutela dell’estetica del parquet l’abbiamo considerata, di per sé sola, in termini di attenzione e cautela dal rischio di incidenza soggettiva e se quella del design, sempre di per sé sola, l’abbiamo considerata in termini industriali e di diritto di


autore, adesso, in questa nuova e diversa dimensione, la tutela non potrà che essere una tutela rivolta alla considerazione e alla valutazione della pavimentazione nel suo risultato finale e nel suo insieme di comfort abitativo e caratterizzazione ambientale ricercata e realizzata, dove il design è elemento essenziale, insieme alla specificità di un dato materiale. Una tutela in cui diventa determinante e imprescindibile la corretta definizione dell’obiettivo di partenza e dunque, vuoi o non vuoi, dell’intesa su tale obiettivo, con pieno e necessario coinvolgimento anche degli aspetti tecnici, in quanto anch’essi parte determinante del design e, ovviamente, del risultato finale. DUE ESEMPI EMBLEMATICI Ne sono esempio alcune recenti pronunce della Cassazione, due in particolare. Una (n.12955/2012), ove la disomogeneità del tono e del colore di una pavimentazione è stata ritenuta vizio occulto per essersi potuta “scoprire” solo nel momento in cui la pavimentazione è stata completamente posata e non prima. A fronte infatti delle contestazioni di chi adduceva la verificabilità del vizio all’atto già della consegna, e dunque la tardività della contestazione, la Cassazione ha dato, piuttosto, ragione a chi sosteneva il contrario, confermando che, per poter comprendere la non soddisfazione e la non rispondenza dell’effetto finale richiesto (in ragione della particolarità dell’effetto che quella pavimentazione avrebbe dovuto realizzare), non sarebbe bastata l’analisi di campioni e neppure una verifica a campione prima della posa. I dettagli di finitura, colorazione ed effetto materico che design e tecnologia di certi materiali promettono ad una determinata pavimentazione, inevitabilmente devono essere completi e completati e come tali devono essere portati nella loro completezza all’attenzione di chi deve verificare. Con tutte le conseguenze che ciò comporta. L’altra (n.22007/2015), ove la Cassazione ha valutato per ragioni estetiche l’inidoneità di una pavimentazione oggetto di appalto, ma in concreto andando al di là del puro profilo estetico, superando la limitazione dell’idoneità della pavimentazione al solo godimento e riportando

il rapporto cliente–appaltatore agli accordi contrattuali. Laddove infatti l’opera commissionata ha ad oggetto la realizzazione di una pavimentazione che evidenzi lo specifico pregio del particolare materiale prescelto, in ragione, ad esempio, dell’armonia delle venature in grado di rappresentare un disegno geometrico particolare (come da rappresentazione grafica prevista fin dall’origine), la realizzazione della pavimentazione con una configurazione diversa e con una posa dei materiali senza il criterio dell’evidenziazione prevista costituisce una mancanza totale di quella che si voleva fosse l’evidenza dello specifico pregio di quella pavimentazione. Con tutte le conseguenze del caso. Posto cioè che per una determinata pavimentazione sono richieste e previste, per contratto, caratteristiche particolari, sia per la tipologia del materiale prescelto, sia per il risultato che con quel materiale si voleva realizzare, sia perché quel risultato doveva risaltare e fare risaltare quello specifico pregio di quel materiale, l’omessa realizzazione di questo aspetto non costituisce una violazione di un aspetto estetico, soggetto ai rischi di valutazione soggettiva di cui già si è detto, ma costituisce una violazione, con vero e proprio stravolgimento, dello stesso rapporto contrattuale. Conseguentemente l’insoddisfazione del committente è più che fondata, perché è stato violato il contratto e l’obiettivo di design di quel contratto, non l’aspettativa soggettiva o la percezione soggettiva che il committente voleva conseguire. IN CONCLUSIONE Estetica e design, dunque, possono essere e, laddove ben integrati lo sono, motivi e ragioni di intese che espongono a non pochi rischi se non colti e collocati nella loro giusta dimensione nel rapporto committente–appaltatore o committente–esecutore. E l’unica e più concreta collocazione è quella dell’accordo contrattuale o, se vogliamo, dell’intesa all’atto del conferimento dell’incarico, perché altrimenti tutto è discutibile e tutto può essere messo in discussione. Ovviamente, anche la collocazione nel contesto contrattuale deve aver luogo con criterio e il criterio è

quello di poterne cogliere, anche a cose fatte, a opera ultimata, le intese e le aspettative condivise intorno al risultato finale. Lo stesso criterio dovrà poi consentire di distinguere in quel risultato finale quelli che possono ritenersi elementi o aspetti non sottoposti a soggettività, ma per i quali si pone un vincolo di certezza, per esempio la caratterizzazione di un certo materiale o ciò che costituisce effetto o risultato caratterizzante l’impiego proprio di quel materiale. La prima sentenza di Cassazione richiamata ci conferma come anche la sola disomogeneità cromatica, se collegata a un preciso intento condiviso e a un preciso effetto di caratterizzazione della pavimentazione, è vincolo contrattuale e non puro risultato estetico. La seconda sentenza richiamata è invece esempio di come effetto estetico e geometria di posa non sempre sono finalizzati a se stessi, ma laddove ne ricorrano le condizioni possono e devono essere letti come destinati espressamente a far risultare uno specifico pregio di una pavimentazione o una particolare sua caratterizzazione, che è poi quella che le dà il pregio. Estetica e design, dunque, sono due concetti che non vanno confusi e sovrapposti indifferentemente, non solo per ragioni ed esigenze di stile o di architettura, ma anche per evidenti ragioni di tecnica e tecnologia e, non di meno, di diritto. Il parquet, come qualsiasi altro prodotto, non ne è estraneo. PROFESSIONAL

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Le viti per la lunga vita dei pavimenti esterni e interni di legno CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ DEGLI INDISPENSABILI ACCESSORI PER LE PAVIMENTAZIONI DI LEGNO Domenico Adelizzi

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addove esiste una pavimentazione di legno per uso interno inchiodata o per uso esterno (i cosiddetti decking), oltre agli elementi lignei che ovviamente ne sono la parte centrale, vi sono altri accessori/elementi senza i quali il pavimento ligneo non è possibile realizzarlo. Questi sono il supporto, la sottostruttura, i magatelli, le clip, i chiodi e le viti che, seppure non siano appariscenti come giustamente

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lo è il legno, sono indispensabili per il realizzo della pavimentazione ma, spesso e ingiustamente, sottovalutate, anche se sono l’anima nascosta e portante di qualsiasi pavimentazione lignea soprattutto da esterno, affinché sia adeguatamente funzionante, resistente, durevole, sicura ed esteticamente pregevole. COME FUNZIONA LA VITE La vite è un semplice organo filettato di forma conica o cilindrica utilizzata

prevalentemente per fissare oggetti tra loro ed è in grado di trasformare il moto circolare in rettilineo. La vite è un’applicazione particolare del principio del cuneo o del piano inclinato. Il cuneo è costituito dall’elica del filetto che si avvolge sul cilindro della vite e preme su un piano rappresentato dal filetto contrapposto. Il funzionamento è il medesimo del cuneo dove la differenza è data dal rapporto tra il passo e la circonferenza del filetto. Per evitare che la vite si


sviti spontaneamente, l’inclinazione del piano deve essere tale che la forza risultante in condizione di aderenza agisca con la sua componente parallela al piano nel verso di avvitamento. Un filetto con passo lungo può allentarsi con più facilità rispetto a uno con passo breve. Inoltre i coefficienti di attrito dei materiali contribuiscono significativamente alla determinazione del limite di slittamento. A volte, per aumentare la tenuta di una vite si usano specifici prodotti frena-filetti, che agiscono come adesivi aumentando l’attrito tra le parti. Le viti sono in genere destrorse ovvero si avvitano girando verso destra ovvero in senso orario, viceversa all’atto opposto di svitamento. TIPOLOGIE In estrema sintesi, si possono suddividere in quattro famiglie: semplici, autofilettanti, ad anello e antimanomissione. Semplici Di sovente hanno la forma di un cuneo che si avvita nel materiale da fissare per mezzo di un filetto complementare in esso praticato. Il filetto può essere preparato in precedenza per mezzo di trapano e maschio come avviene di solito con l’acciaio e con il legno, anche se non è raro per il legno che il filetto complementare sia generato estemporaneamente dalla vite stessa, pratica però non prettamente non funzionale perché l’auto-generazione del filetto complementare comporta lo sfibramento delle fibre lignee diminuendone la resistenza. Autofilettanti Sono il tipo di viti più utilizzate per il realizzo delle pavimentazioni lignee per usi all’esterno. Hanno forma cilindrica con un’estremità appuntita per favorire l’imbocco nel foro. Per l’inserimento nel legno e a volte anche nell’alluminio prima dI Inserire la vite si pratica un foro giuda (preforo) non filettato, lasciando che a realizzarlo sia la vite autofilettante al momento del fissaggio. Alcune viti dette auto-perforanti, hanno una punta particolarmente appuntita e sono in grado di perforare materiali sottili come lamiere e materiali plastici senza bisogno di praticare in precedenza un foro guida. Esistono anche le cosiddette viti “trilobate” o “auto-maschianti”, che possono sostituire le normali viti metriche

in molte occasioni, soprattutto laddove i particolari da accoppiare siano costituiti di materiali non troppo duri. Infatti, la particolare conformazione del gambo, a sezione trilobata anziché cilindrica consentono loro di costruire un filetto metrico al momento del primo avvitamento, fungendo da veri e propri “maschi a filettare”. Ad anello Le viti ad anello sono dotate di un occhiello in corrispondenza di un’estremità e di filettatura al lato opposto. Esse sono comunemente utilizzate per collegare dei cavi agli oggetti. Antimanomissione Sono anche dette viti anti vandalismo. Alcuni tipi di attacchi sono studiati per impedire lo smontaggio a persone non autorizzate e non in possesso dell’apposito cacciavite. Sono spesso usate negli elettrodomestici e in apparecchi elettronici per impedire che persone non competenti possano aprire gli apparecchi correndo rischi di folgorazione. LE PARTI DI UNA VITE All’apparenza una vite sembra semplice, ma in realtà le parti che compongono una qualsiasi vite non sono meno di sei: lunghezza, stelo, diametro, testa, innesto e filettatura. Lunghezza Affinché la vite tenga insieme due pezzi di legno in maniera ottimale, deve penetrare completamente nel primo elemento e raggiungere almeno 3/4 di quello adiacente. Le viti troppo corte possono non saldare bene i pezzi, quelle troppo lunghe rischierebbero di sporgere da una delle due elementi legnosi. Diametro Il diametro della vite deve corrispondere alla profondità del legno. Le viti presentano una lunghezza compresa tra cm 1 e 20 cm e, per dare un’idea delle proporzioni, si tenga presente che una vite lunga 10 mm misura 0,06 cm di diametro, mentre una da 20 cm, 0,38 cm di diametro. Se il legno è di medio spessore, potrebbero essere adeguate viti lunghe da 4 o 6 cm. Le teste con tacca a forma di croce possono essere avvitate con un trapano elettrico mentre quelle con unica scanalatura serve un cacciavite piatto. La vite è costituita dalla testa e dal corpo che, a sua volta, è costituto dal gambo (anche detto stelo), filetto e punta.

Stelo E’ anche detto perno e corrisponde alla lunghezza della vite non considerando la testa. Lo stelo si suddivise in tre parti: il nocciolo che è il nucleo centrale cilindrico della zona filettata e il suo diametro è indicato con dn per la vite e con Dn per la madrevite; il filetto che si avvolge a elica sul nocciolo e il profilo della filettatura che è l’intersezione di un piano passante per l’asse della vite con la superficie filettata; il profilo è delimitato dalla cresta dai fianchi e dal fondo. Testa In estrema sintesi la testa delle vite può essere di sei tipi: Vite TC (testa cilindrica) Vite TB (testa bottone) Vite TT (Testa Tonda) Vite TMT (Testa Mezza Tonda) Vite TPS (Testa Piana Svasata) e Vite TGS (Testa Goccia Sego). All’interno della testa c’è l’innesto, ossia l’impronta che ne consente l’inserimento nel materiale. Innesto Come detto, è l’impronta che c’è all’interno della testa. Esistono molti tipi di attacchi per innestare il giravite sulla testa della vite. I più comuni sono quello “a taglio” e “a stella” anche detto “Phillips”. Altri attacchi offrono una migliore presa e riducono il rischio di danneggiamento dell’innesto o del giravite. In altri casi gli innesti sono studiati per agevolare il montaggio automatico nella produzione in serie, per esempio l’innesto a doppia impronta nella testa e il taglio e stella, che è una soluzione volta ad agevolare un eventuale intervento di manutenzione di emergenza. Diversi innesti convenzionali possono essere realizzati in forma antimanomissione, per esempio aggiungendo un piccolo perno centrale in rilievo. Il tipo a taglio può essere realizzato in modo da consentire l’avvitamento ma non lo svitamento realizzando dei piani inclinati che non offrano presa al cacciavite nel senso di svitamento. Filettatura Il profilo più usato e pratico è il cosiddetto “profilo metrico triangolare ISO” basato sul PROFESSIONAL

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sistema internazionale, anche se sopravvivono altri sistemi, diffusi in passato o in altri paesi o per utilizzi particolari come ad esempio il profilo metrico trapezoidale ISO, il profilo “Whitworth”, il profilo Gas e quello a dente di sega. Oltre che con la tipologia del profilo, la filettatura è designata con le dimensioni del diametro e del passo. Le filettature metriche a profilo triangolare sono quelle più impiegate; questo si ottiene sezionando la superficie filettata con un piano passante per l’asse, formato da una serie di triangolari equilateri (con smussi) con l’angolo tra i fianchi di 60 gradi. Le viti a profilo metrico sono disponibili con passo grosso e fine, le prime sono quelle più usate e comuni. Sono designate dalla lettera ‘M’ che identifica la misura della vite seguita a un numero indicante il valore del diametro nominale in millimetri per la serie a passo grosso. Esempio: M5 designa una vite di diametro nominale di 5 mm e costituita da una filettatura metrica ISO a passo grosso. La serie a passo fine è invece designata con l’aggiunta dopo la lettera ‘X’ del valore del passo in mm. Esempio: M5X0,5 designa una vite di diametro nominale di 5 mm e costituita da una filettatura metrica ISO a passo fine pari a 0,5 mm. Il diametro nominale è quello esterno del filetto di poco inferiore al diametro dello stelo (o perno) prima che sia filettato. Gli elementi filettati possono avere i filetti secondo varie tipologie di filettature, le quali sono descritte da un proprio profilo unificato.

MATERIALI Le viti da legno sono prodotte con un’ampia gamma di materiali. Il più usato dei quali è l’acciaio, seguito dall’ottone. Laddove sia richiesta resistenza agli agenti corrosivi come nel caso delle pavimentazioni di legno per usi esterni (decking), si utilizza acciaio inossidabile, titanio o bronzo e, per aumentare la resistenza alla corrosione, si applicano sulla superficie della vite dei rivestimenti elettrolitici, per esempio la zincatura, la dacrometizzazione, la brunitura, la nichelatura, la ramatura o la bronzatura. Questi rivestimenti consentono di aumentare la resistenza in ambienti corrosivi anche di 200/300 ore. Si utilizzano anche materiali plastici quali nylon e teflon laddove sia richiesta elevata resistenza alla corrosione e isolamento elettrico senza eccessiva forza di unione. Uno stesso tipo di vite può essere realizzata con acciai di diversa resistenza. Le normali condizioni di resistenza s’intendono a condizioni ambientali, queste non valgono affatto in ambienti sostanzialmente diversi, come il corrosivo, (per esempio sostanze chimiche particolari), che renda fragile la struttura del metallo (freddo), ne alteri la cristallizzazione (radiazioni ionizzanti) o ne degradi la condizione strutturale (calore, stress a fatica). Per ovviare a tali problemi sono usati materiali intrinsecamente resistenti o, nel caso che questo non sia possibile, materiali che debbano essere sostituiti, specie nei casi di degrado progressivo, quando il decadimento delle caratteristiche è ancora nel limite di rischio ammissibile. Tra gli acciai più utilizzati per le viti per pavimentazioni di legno destinate a utilizzi esterni si citano le viti d’acciaio austenitico: AISI 304-304L e di acciaio austenitico AISI 316L di cui si riportano le caratteristiche tecniche in specifici box. CARATTERISTICHE Affinché una vite esegua al meglio le proprie funzioni, è bene che sia garantito il tensionamento, la resistenza e le cosiddette coppie dichiarate. Tensionamento Perché si generi la forza di tenuta, è necessario che le viti siano inizialmente poste in tensione, o, come più volgarmente si dice, “tirate”. Il mantenimento della forza è dovuto all’elasticità dei materiali stretti. La forza di tensione deve

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essere tale per cui la tenuta allo scorrimento dei due materiali uniti sia offerta dall’attrito tra le parti. Se la tensione è insufficiente, le due parti possono scorrere fino a toccare la vite e agire su questa come cesoie. Inoltre i materiali, sfregando, possono usurarsi e ridursi di spessore, annullando la forza tensiva agente sulla vite. Resistenza Le viti ma anche i bulloni per tensioni elevate hanno solitamente la testa di forma esagonale per permettere un idoneo momento torcente, quindi l’applicazione di un’elevata coppia. Sopra di essa è inciso un indice di resistenza. Gli indici di resistenza previsti dalle vigenti norme sono 4.6 - 4.8 - 5.6 (leggeri), 6.8 (media resistenza), 8.8 - 10.9 (ad alta resistenza) e 12.9 (ad altissima resistenza). Coppie dichiarate Per applicazioni critiche, spesso si precisa la coppia di forze con cui stringere la vite per pre-impostare la giusta forza di tensione affinché una coppia agisca per muovere la vite che non ne risente fino a quando non è superata la coppia di tensione, dopodiché la giuntura si allenta. ALCUNE SPECIFICITA’ PER LE VITI DA LEGNO ANCHE PER PAVIMENTI Le viti da legno una volta avevano la sezione conica, quindi entrando nelle fibre lignee, creavano una sorta di “cono” filettato. Nel tempo ci si è reso conto che la sezione conica, con quella più piccola all’inizio del contatto tra vite e legno, fisicamente non dava la massima resistenza all’estrazione, perché “tornando indietro a strappo”, la resistenza del legno veniva a mancare; cosa che non accadeva invece nella vite a sezione cilindrica. Partendo da tale concetto da qualche anno si è passati alle viti a sezione cilindrica. Restano


però le altre dimensioni: diametro, lunghezza e forma della testa. Infatti, una vite 4x40 TC avrà un diametro di mm 4 ed una lunghezza di mm 40 e forma della testa cilindrica. Altri nessi a questi dati (testa e gambo) è dT=2d, cioè il diametro della testa è il doppio del diametro del gambo. Questo permette di sapere, a priori la dimensione della testa di una vite, per esempio per “affogarla” nel legno. Anche l’impronta d’innesto del giravite, un tempo a taglio, è andata in disuso. Oggi gli innesti più utilizzati sono la Pozidriv e la Torx, entrambe permettono un avvitamento sia manuale sia automatico in sicurezza e senza rischio di slabbratura della testa. Oltre a essere realizzate in acciaio molto duro, sono disponibili con una tonalità di colore abbinabile al manufatto, ovvero colore argento, ottone, bronzo e nero. Si producono anche in acciaio inox e, a differenza delle precedenti, sono esenti da ossidazione; hanno, però, una minore resistenza meccanica. NORMATIVA TECNICA Affinché il fissaggio delle doghe o dei listoni di legno sia garantito, è opportuno che la vite possieda ottime caratteristiche di resistenza alla corrosione e, per quanto riguarda le pavimentazioni di legno per utilizzi all’esterno, viste le severe condizioni d’esercizio, è bene affidarsi alla norma tecnica UNI EN 1670:2007. Suddetta norma stabilisce che la vite deve garantire un’elevata resistenza alla corrosione (livello 5) che consiste nel superamento delle prove in nebbia salina per 480 h in conformità

a quanto prescrive la norma UNI EN ISO 9227. In generale per le viti, come si può osservare dagli schemi allegati, norme tecniche nazionali e internazionali non mancano ma, affinché queste siano adottate, è auspicabile che nelle confezioni di ogni tipo di viti sia inserito la conformità alla norma specifica oltre a sapere esattamente a quale tipo di

trattamento la vite è stata sottoposta per incrementare la propria resistenza, soprattutto quando essa è chiamata a resistere sia alle tensioni dinamiche sia alla resistenza alla corrosione e agli sbalzi termici come solitamente avviene quando sono utilizzate per connettere e garantire stabilità e maggior durata alle doghe di pavimentazioni esterne di legno.

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Viti d’acciaio AISI 304-304L

Viti d’acciaio AISI 316L

L’AISI 304 (o acciaio X5CrNi1810) è una lega di acciaio inox austenitica composta da un tenore di cromo tra il 18% ed il 20% e di nichel tra l’8% e l’11%; la sua densità è pari a 7,9 kg/ dm3. Il 304L è contraddistinto da un più basso tenore di carbonio (C), inferiore allo 0,035%, mentre il 304 ammette fino a 0,080%. L’acciaio AISI 304 è stato usato per coniare monete italiane; in questo contesto è una delle leghe denominata Acmonital. Questo acciaio è anche noto come “acciaio inox 18-10” e il principale utilizzo di questi acciai riguarda sicuramente le viti, le pentole e i servizi di posate; l’espressione “pentole in acciaio inox 18-10” è entrata ormai nell’uso quotidiano.

L’AISI 316 (acciaio 18/8/3) o acciaio X5CrNiMo17-12-2 - EN1,4401 è una lega di acciaio inox austenitica composta da un tenore di cromo tra il 16% ed il 18%, di nichel tra l’11% e il 14% e di molibdeno tra il 2% ed il 3%. Si ricava a partire dall’acciaio X5CrNi1810 con l’aggiunta del 2,5% di molibdeno, utile per migliorare la resistenza alla corrosione elettrolitica (pitting) da cloruri. Questa caratteristica lo rende adatto all’esercizio in ambienti interessati da acqua di mare e nelle applicazioni navali. Ne esiste anche una versione L EN14404, cioè con tenore di carbonio inferiore allo 0,035% (il 316 ammette fino a 0,080%) utile a impedire la precipitazione dei carburi di cromo e quindi la corrosione. La presenza in analisi del Molibdeno rende ottima la resistenza alla corrosione della marca in tutti gli ambienti naturali: acque e atmosfere rurali, urbane, ed industriali anche in presenza di moderata concentrazione di cloruri e acidi. Il 316/316L trovano impiego nel settore alimentare ed agroalimentare ed in numerosi ambienti chimici acidi (acido solforico, acido fosforico, acidi organici) e clorurati, in determinate condizioni di temperatura e concentrazione. Molto buona è la resistenza alla corrosione inter-granulare, anche dopo saldatura.

Sigla AISI

Riferimenti norme UNI

AISI 304

UNI/EN 10088

AISI 304 L

UNI/EN 10088

Nota:

AISI e l’acronimo di American Iron and Steel Institute che è un’associazione di produttori nord americani di acciaio. È stata sviluppata in risposta alla necessità di una agenzia cooperativa nell’industria del ferro ed acciaio.

Sagome della testa delle viti a

b

c

d

e

f

a) Vite b) Vite c) Vite d) Vite e) Vite f) Vite

TC (Testa Cilindrica) TB (Testa Bottone) TT (Testa Tonda) TMT (Testa Mezza Tonda) TPS (Testa Piana Svasata) TGS (Testa Goccia Sego)

Innesti teste delle viti Tipo di Innesto nella testa della vite C

Descrizione A) Taglio. Potrebbe facilmente scivolare e danneggiare il materiale circostante. B) Phillips o a croce. Ha un’incisione a croce che agevola la centratura dell’utensile e ne impedisce lo scivolamento. Le pareti delle scanalature sono leggermente svasate cosicché il giravite si sollevi in caso di troppa resistenza per salvaguardare il filetto della vite.

B A

C) Pozidriv. E’ simile a quello a croce ma non prevede la fuoriuscita dell’utensile; ha quattro scanalature minori tra le scanalature principali, un giravite a croce può operare su una vite Pozidriv ma non viceversa.

F

D) Torx. La testa ha un foro con sezione a stella a sei punte arrotondate. Questo tipo di testa è preferito alla più comune esagonale (Vedi E) quando il montaggio avviene in stazioni robotizzate.

E D

E) Esagonale o a Brugola o Allen o TCE (Testa Cava Esagonale). La testa ha un foro esagonale e l’utensile è costituito da una barra di sezione esagonale piegata a L o a T (chiave a brugola o Imbus) oppure inserita su bussola con innesto femmina da usare con apposite leve e cricchetti, è anche conosciuto con la sigla T.C.E.I. (Testa Cilindrica Esagono Incassato).

I

F) Robertson. E’ simile alla Brugola ma a sezione quadrata, è usato principalmente in Canada.

H G

G) Tri-Wing. Ha l’intaglio con tre incisioni a stella, marchio registrato dalla Philips Company, usato nel Game Boy di Nintendo e in alcuni caricabatterie per cellulari per prevenire lo smontaggio. H) Torq-Set. E’ un marchio registrato dalla Philips Company, simile a quello a croce ma con i quattro intagli leggermente sfalsati.

L

I) Spanner. Nella testa ci sono due fori per evitare manomissioni e vandalismi. È usata in aree esposte al pubblico.

K J

J) Double hex. Intagli a più incavi.

N

K) One-way screw. Presenta una particolare incisione che permette l’avvitamento, ma rende molto difficile lo smontaggio.

M

L) Polydrive o RIBE CV. M) Triple square o XZN. N) Bristol.

Tenuta media di una vite autofilettante inserita in diversi tipi di pannelli a base legno Spessore pannello [mm]

Multistrato di Pioppo [daN]

Pannello di Particelle [daN]

Pannello (MDF) [daN]

Longitudinale

Trasversale

Longitudinale

Trasversale

Longitudinale

Trasversale

Da 12 a 19

100

85

90

80

110

85

Da 20 a 35

95

75

85

75

95

75

Oltre 36

95

75

85

75

95

75

Note: • Specifiche della vite: Vite autofilettante di diametro 3,2 mm. e lunghezza 30 mm; • Norma metodologica: UNI 9346/88. • Longitudinale: Vite inserita perpendicolarmente allo spessore del pannello. • Trasversale: Vite inserita parallelamente allo spessore del pannello. • 1 [daN] = 1,02 Kg.

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Alcune norme per viti autofilettanti Argomento

Norma

Viti autofilettanti a testa esagonale

UNI EN ISO 1479:2012

Viti autofilettanti a testa bombata con intaglio

UNI EN ISO 1481:2012

Viti autofilettanti a testa svasata piana con intaglio

UNI EN ISO 1482:2012

Viti autofilettanti a testa svasata con calotta ed intaglio

UNI EN ISO 1483:2012

Viti autofilettanti a testa bombata con impronta a croce

UNI EN ISO 7049:2012

Viti autofilettanti a testa svasata piana con impronta a croce

UNI EN ISO 7050:2012

Viti autofilettanti a testa svasata con calotta ed impronta a croce

UNI EN ISO 7051:2012

Viti autofilettanti a testa esagonale con bordino

UNI EN ISO 7053:2012

Viti autofilettanti con rondella piana incorporata

UNI EN ISO 10510:2011

Viti autofilettanti di acciaio trattato termicamente. Caratteristiche meccaniche.

UNI EN ISO 2702:2011

Viti autofilettanti a testa bombata con cava esalobata.

UNI EN ISO 14585:2011

Viti autofilettanti a testa svasata piana con cava esalobata.

UNI EN ISO 14586:2011

Viti autofilettanti a testa svasata con calotta e cava esalobata.

UNI EN ISO 14587:2011

Viti autofilettanti a testa esagonale con bordino

UNI 6950:2010

Alcuni consigli pratici per l’inserimento delle viti Costatata la più che diversa struttura e le proprietà fisiche e meccaniche del legno massiccio naturale del legno termotrattato e dei diversi tipi di pannelli a base di legno anch’essi a volte utilizzati per il realizzo di decking, si consiglia che le connessioni scelte avvengano in modo da assicurare la massima tenuta e, per garantirsi tutto ciò, è auspicabile rispettare le seguenti regole: • Ripartire gli sforzi su superfici estese diminuendo al massimo gli sforzi di trazione perpendicolare alle facce dei pannelli per evitare allo stesso di aprirsi nello spessore. • Eventuali incollaggi garantiscono adeguati risultati se i bordi sono spianati e combacianti. • E’ bene che eventuali scanalature e le fresate non siano superiori a 1/3 dello spessore dell’elemento e che le linguette siano di legno massiccio o compensato. • Le viti negli elementi non dovrebbero mai essere fatte penetrare con forza nella loro sede. • L’inserimento di viti e altri tipi di sistemi di congiunzione o assemblaggio con inserto affogato nel supporto è idoneo se si salvaguarda l’integrità del materiale predisponendo la sede d’inserimento (preforo) prima di inglobare l’elemento di connessione.

La vite giusta al posto giusto Tipologie viti

Alcune norme per viti da legno Argomento

Norma

Strutture di legno - Metodi di prova Determinazione del comportamento a lungo termine degli elementi di fissaggio di forma cilindrica, rivestiti e non rivestiti

UNI EN 16784:2016

Strutture di legno - Metodi di prova. Resistenza all’estrazione di elementi meccanici di collegamento per legno

UNI EN 1382:2016

Strutture di legno - Metodi di prova. Resistenza all’attraversamento della testa di elementi meccanici di collegamento per legno.

UNI EN 1383:2016

Viti autofilettanti per materie plastiche. Campo di applicazione e diametri dei fori di preparazione

UNI 11549:2014

Viti per legno a testa tonda con intaglio

UNI 701:2010

Viti per legno a testa svasata piana con intaglio

UNI 702:2010

Viti per legno a testa svasata con calotta ed intaglio

UNI 703:2010

Viti per legno a testa esagonale

UNI 704:2010

Viti per legno a testa bombata con impronta a croce

UNI 8180:2010

Viti per legno a testa svasata piana con impronta a croce

UNI 8181:2010

Viti per legno a testa svasata con calotta ed impronta a croce

UNI 8182:2010

Viti per legno - Filettatura ed estremità

UNI 699:2010

Viti autofilettanti con filettatura a due filetti per materie plastiche - Campo di applicazione e diametri dei fori di preparazione

UNI 9703:2010

Strutture di legno - Metodi di prova Determinazione della coppia resi-stente, durante l avvitamento delle viti

UNI EN 15737:2009

Strutture di legno - Metodi di prova Giunti strutturali eseguiti mediante chiodi, viti, spinotti o caviglie e bulloni

UNI EN 1380:2009

Pannelli a base di legno - Determinazione della resistenza alla estrazione degli elementi di collegamento

UNI EN 13446:2003

Accessori per serramenti - Resistenza alla corrosione - Requisiti e meto-di di prova

UNI EN 1670:2007

Prove di corrosione in atmosfere artificiali - Prove di nebbia salina

UNI EN ISO 9227

3 2 1

6 5 4

9 8 7

Rielaborazione schema tratto dal sito www.skil.it

Caratteristiche ed utilizzo 1. Viti per legno Testa: Svasata con calotta. Impronta: PZ/PH/Torx. Utilizzo: Lavori generici di falegnameria. 2. Vite per lamiera Testa: Cilindrica autofilettante e a goccia di sego tonda. Impronta: Taglio. Utilizzo: Fissaggio di lamiere sottili o plastica. 3. Tiranti (vite a doppio filetto) Testa: Filettatura per legno (metrica). Impronta: Vite a doppio filetto. Utilizzo: Fissaggi invisibili tra pannelli di legno, tavole, ecc... 4. Vite mordente o tirafondo per legno Testa: Esagonale. Impronta: Chiave inglese a bussola. Utilizzo: Fissaggio di tavole pesanti ed elementi strutturali in legno. 5. Vite per specchi Testa: Svasata. Impronta: PZ. Utilizzo: Fissaggio di specchi e accessori per il bagno. La testa di questa vite è nascosta da un cappuccio di plastica o cromato. 6. Vite per legno Testa: Tonda. Impronta: Taglio. Utilizzo: Lavori generici di falegnameria. 7. Vite per legno Testa: a goccia di sego. Impronta: Taglio. Utilizzo: Fissaggio ferramenta e accessori. La testa della vite rimane sporgente rispetto alla superficie del legno. 8. Vite di fissaggio Testa: Svasata. Impronta: PZ/PH/TX. Utilizzo: Fissaggio di cerniere per porte, targhette e altri elementi decorativi con fori svasati. 9. Vite per legno Testa: Svasata. Impronta: Taglio. Utilizzo: Fissaggi universali nel legno. La testa della vite si inserisce all’interno della svasatura quando viene serrata.

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POSA ASSOCIAZIONE

L’unione e la

professionalità fanno la forza L’Associazione Nazionale Posatori Professionisti torna a sottolineare l’importanza del dialogo tra le parti coinvolte e della competenza, affinchè i lavori vengano eseguiti a regola d’arte

SIMONE BIAGIOTTI, Presidente di ANPP

Simone Biagiotti

L

’installazione di un parquet, come sappiamo, richiede un’accortezza e una serie di operazioni preliminari che, agli occhi dei non addetti ai lavori, possono sembrare eccessive ma che di fatto, se rispettate, permettono di consegnare un lavoro eseguito a regola d’arte. Ho parlato di “non addetti ai lavori”, perché sembra che, ogni tanto, anche chi lavora all’interno della filiera (parlo di imprese edili, direttori lavori, capomastri, ecc..), non riesca a concepire tutta quella “pignoleria” di noi artigiani parchettisti che mettiamo prima e durante l’installazione di un parquet. Sfido qualsiasi collega parchettista a dimostrare che almeno una volta nella vita, non abbia incontrato almeno uno di questi soggetti che, per un modo o un altro, non gli abbiano messo i bastoni

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fra le ruote adducendo le scuse più disparate, oppure mettendo in dubbio il proprio operato, solo perché cerca di fare le cose come si deve. Vogliamo poi parlare di quando entriamo in cantiere con la strumentazione per la misurazione dell’umidità e il “fenomeno di turno” esordisce con la famosa frase: “Ma cosa lo misuri a fare il massetto? Non lo vedi che è asciutto?” Come se avessimo la capacità, dato che noi Artigiani Parchettisti siamo dotati di poteri sovrannaturali, di stabilire - magari annusando semplicemente l’aria - che in quell’ambiente possiamo tranquillamente installare il nostro parquet. Il parchettista in questo caso viene visto come quello che ritarda la consegna dei lavori, quindi rappresenta un problema per la buona riuscita del cantiere. Questo è uno dei tanti casi, ma potremmo scriverci un libro sui cosiddetti “fenomeni”.

Insieme, verso l’obiettivo

Per fortuna la realtà odierna è ben diversa e trovarsi di fronte a questi soggetti sta diventando sempre più raro. E’ sempre più frequente, invece, che si dialoghi con la direzione lavori per la buona riuscita del lavoro. Si trova sempre più spesso, inoltre, l’impresa che esegue per esempio i piani di posa come da norma, che collabora e non si risente se si fa notare che qualcosa non va. Come è sempre più ricorrente trovare soggetti che apprezzano il fatto che si operi nel rispetto delle norme affinché il lavoro venga eseguito a regola d’arte. Perché ogni soggetto coinvolto è come facente parte di un’orchestra musicale, dove ogni singolo strumento ha una sua precisa collocazione, un preciso compito. Tutti insieme formano una sinfonia che, se ben suonata, risulterà un’opera unica e irripetibile.


ANPP, I RESPONSABILI REGIONALI

Lombardia Marco Brivio – 339.2075172 Liguria Pasquale Commissione – 339.6556096 Toscana Simone Biagiotti – 348.3349271 Lazio Antonio Zilli – 347.4668361 Puglia Martino Castellana – 333.1397576

L’ASSOCIAZIONE IN PILLOLE Nata nel 2006 a Firenze, ANPP (Associazione Nazionale Posatori Professionisti) ha come obiettivo primario quello di qualificare e proteggere gli interessi professionali ed economici dei propri associati, nonché per la reputazione della professione. Il tutto tramite una serie di iniziative volte a informare gli stessi su tutti gli aggiornamenti tecnico – giuridici del settore. Con questo fine, organizza riunioni periodiche sui temi più rilevanti della professione, corsi di aggiornamento e di formazione. Per conoscere in maniera più approfondita le attività di ANPP è consultabile il sito www.anpp.it, oltre alle le pagine Facebook ANPP e “Artigiani Parchettisti On Facebook”.

OLIO SPECIALE PER DECKING Appositamente studiato per il trattamento di diverse specie legnose > Raccomandato specialmente per decking e mobili da giardino > Uniforma la superficie e la rende resistente allo sporco ed idrorepellente

Rappresentanti per l’Italia: Interwood S.r.l.- email: interwood@interwoodsrl.it


MERCATO

PROTAGONISTI

Un mondo di colore su misura

I

l BAU, Salone leader nel mondo per il settore edile, attrae oltre duemila visitatori alla fiera di Monaco ogni due anni. Dal 14 al 19 gennaio, visitatori nazionali e internazionali hanno avuto la possibilità di informarsi sugli ultimi sviluppi nel settore delle costruzioni. Anche quest’anno Osmo Holz und Color GmbH & Co. KG ha presentato il suo intero portafoglio di finiture per legno, parquet in legno massiccio per la casa e il giardino. Un grande successo: molti colloqui interessanti e risposte positive da parte dei visitatori dimostrano che la direzione intrapresa è quella giusta. Lo stand è stato una festa per gli occhi. L’intero ambiente era incorniciato da uno spettacolare arco fatto di profili multicolore, che mostrava l’ampia gamma di tonalità offerta dalle finiture in legno

dell’azienda. Lo stand, luminoso e arioso, di circa 130 metri quadrati, ha permesso l’esposizione di tutti i più rinomati prodotti Osmo, sia per l’artigiano professionista sia per i privati amanti del fai da te. Inoltre i visitatori hanno avuto l’opportunità di sperimentare direttamente i prodotti Osmo e la loro applicazione attraverso dimostrazioni dal vivo. La possibilità di porre domande riguardanti i prodotti e la loro applicazione nonché su Osmo come azienda è stata accolta con grande interesse. Anche il legno è personalizzato Nel complesso, è stato affrontato principalmente il tema della personalizzazione: la lavorazione creativa del legno, infatti, è una delle tendenze più recenti. Il design

personalizzato delle superfici in legno, in termini di texture e colore, quindi, è diventato sempre più popolare: Osmo ha tenuto conto di questo sviluppo sotto tutti gli aspetti e ha mostrato le sue soluzioni per la creazione di superfici in legno completamente personalizzabili. L’ampia gamma di prodotti offerta è la base perfetta per studiare il proprio stile personale, sia all’interno sia all’esterno. Pertanto Osmo si è focalizzata sulla possibilità di miscelare i propri prodotti per ottenere delle sfumature uniche. Non sono previsti limiti al design personale di artigiani e privati tutto è possibile. Dopo questo inizio positivo dell’anno, Osmo guarda al futuro in modo positivo, pronta per affrontare le sfide dell’attuale anno commerciale.

INIZIO ANNO POSITIVO PER OSMO CHE, IN OCCASIONE DI BAU, HA RISCOSSO GRANDE SUCCESSO, ANCHE GRAZIE ALLA PERSONALIZZAZIONE DELL’OFFERTA a cura della redazione 52

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MERCATO INTERVISTA

UNA NUOVA RETE COMMERCIALE E UNA PRODUZIONE A PIENO RITMO CARATTERIZZANO I PRIMI SEI MESI DELLA NUOVA GAZZOTTI 18 SOCIETÀ COOPERATIVA I diciotto soci di Gazzotti 18 Società Cooperativa

Alessandra Mecca

Gazzotti 18, di corsa verso nuovi traguardi

S

ono passati circa 6 mesi da quando il sogno dei 18 ex dipendenti di Gazzotti Spa che hanno deciso di mettersi in gioco come imprenditori nella nuova Gazzotti 18 Società Cooperativa - si è concretizzato. Come ricordiamo, il 25 ottobre si è svolta l’asta pubblica per l’aggiudicazione della proprietà del marchio e degli impianti produttivi di Trebbo di Reno della Bopar S.p.A., già Gazzotti S.p.A in fallimento. Al termine dell’asta, c’è stata l’assegnazione della storica azienda bolognese di produzione di parquet, appunto, alla Gazzotti 18 Società Cooperativa. Importante, in questa operazione, è stato anche il supporto di Legacoop che ha guidato la fase di transizione e indirizzato il gruppo di dipendenti, decisi a non disperdere le conoscenze acquisite e il nutrito portafoglio di clienti che, nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, hanno sempre creduto nel rilancio dell’Azienda. Dall’inizio di novembre 2018, lo stabilimento in provincia di Bologna ha ripreso a pieno ritmo la produzione di parquet; sono stati inoltre riaperti gli uffici, la sala mostra e il magazzino, con la ferma volontà dei soci di riprendere il percorso centenario interrotto da Gazzotti Spa. Oltre 100 anni di esperienza, conoscenza delle materie prime, passione per il design, innovazione tecnologica ed estetica che, oggi, con Gazzotti 18 Società Cooperativa, si traducono ancora in un parquet di grande qualità, ecocompatibile e Made in Italy.

commerciale che stiamo introducendo, è più ‘a misura di cliente’. Vogliamo, infatti, creare un rapporto più stretto con chi sceglie i nostri prodotti, in un’ottica di maggiore fidelizzazione e, in un certo qual modo, di personalizzazione. Credo che questa sia la direzione giusta e siamo intenzionati a percorrerla con tanta energia, per ottenere i risultati migliori”. Il taglio del nastro: da destra, Palma Costi, Assessore Regionale alle Attività Produttive, Belinda Gottardi, Sindaco di Castel Maggiore (Bo), Andrea Signoretti, Rita Ghedini, Presidente di Legacoop Bologna ed Enrica Vigolo, una socia di Gazzotti 18.

Una rinnovata rete commerciale

L’impegno, a distanza di un semestre, è portato avanti ogni giorno con entusiasmo sempre maggiore. Il primo step vede la riorganizzazione della rete commerciale, come spiega Andrea Signoretti, CEO di Gazzotti 18 Società Cooperativa: “Conclusa l’asta, ci siamo subito attivati per analizzare i comparti che avevo bisogno di una nuova organizzazione. Ci siamo quindi concentrati sulla rete vendita per l’Italia - l’estero continua a darci soddisfazioni -. In questo momento, disponiamo di un organico di circa 10 agenti per il nostro Paese. Possiamo contare inoltre sulla professionalità del nuovo Direttore Commerciale, Antonio Lenoci, che sta operando un’importante ristrutturazione interna. La politica

La produzione è a pieno ritmo

Nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda la linea di produzione. Il comparto, infatti, è custode del patrimonio di know how aziendale e si è immediatamente rimessa al lavoro con le linee di Gazzotti, tra cui figurano: Life, nella quale le caratteristiche naturali del legno – nodi, fenditure e irregolarità – sono valorizzate attraverso tecniche di lavorazione artigianale; Smile, perfetta sintesi tra qualità, design e prezzo; Vintage. “Disponibile in un’ampia gamma colori, declinata in 3 formati e in differenti lavorazioni per superfici spazzolate, pavimenti effetto taglio sega o effetto vissuto -interviene Signoretti - Vintage è tra i nostri fiori all’occhiello. Tutti i prodotti di questa linea presentano una finitura microporosa che assorbe l’olio di manutenzione, ‘ripara’ il legno e nasconde eventuali graffi della superficie. La sensazione tattile data da questa particolare finitura ecologica effetto olio con poro aperto, è di piacevole naturalezza”. PROFESSIONAL

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MERCATO STRATEGIE

Sapete sedurre il vostro cliente? DOPO AVER VISTO IL PRINCIPIO DEL CONTRASTO E DEL CONTRACCAMBIO, OCCUPIAMOCI ORA DELLA SINTONIA di Marco Monti e Fabrizio Pirovano* *Pirovano Monti Associati | www.pirovanomonti.it

S

arà certamente capitato anche a voi di conoscere una persona e di aver fatto affermazioni del tipo: “A pelle mi è simpatica” oppure “Anche se la conosco da poco ci sto bene” e di aver instaurato in breve tempo un rapporto di fiducia, complicità e simpatia reciproca. Provate a riflettere ora sui fattori che vi spingono a dire che una persona vi piace e un’altra no. Un primo fattore è il bell’aspetto, elemento utilizzato ed enfatizzato spesso nel mondo pubblicitario, in diversi contesti di vendita (“cercasi commessa di bell’aspetto, bella presenza...”) e anche in altre situazioni. Tale fattore viene generalmente associato ad altre caratteristiche quali affidabilità, serietà, fiducia, garanzia, etc. Un altro fattore si può individuare nella similarità. Quando una persona ci assomiglia – in termini di caratteristiche fisiche, interessi, valori, ambiente di provenienza, atteggiamenti, conoscenze etc. – siamo predisposti a fidarci e avvertiamo, in maniera del tutto naturale, la sensazione di essere in sintonia, in un rapporto di intesa reciproca, e tendiamo, di conseguenza, a essere disponibili e assecondanti nei suoi confronti. A conferma di quanto detto, un esempio emblematico è costituito dalle storie di truffe e inganni da parte di individui di bella presenza a sventurati che hanno ingenuamente e indebitamente associato al bell’aspetto altre caratteristiche, quali affidabilità e integrità morale. Il meccanismo psicologico che soggiace a tale dinamica è definito “errore logico” o – in Programmazione Neuro Linguistica – “equivalenza complessa” e ci porta,

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“TUTTI NOI TENDIAMO AD ACCONSENTIRE CON PIÙ FACILITÀ ALLE RICHIESTE CHE CI VENGONO DA PERSONE CHE SUSCITANO LA NOSTRA SIMPATIA E CON CUI PERCEPIAMO UNA SINTONIA IMMEDIATA”

IL VIAGGIO NEL MONDO DELLA PERSUASIONE PROSEGUE CON L’ANALISI DEL PRINCIPIO DELLA SINTONIA1

inconsapevolmente, ad associare a una determinata qualità un’altra caratteristica (per esempio: Mario è intelligente e, quindi, affidabile. Oppure, Mario è laureato, di conseguenza è bravo a scrivere).

La forza della similarità Per far comprendere meglio il senso del principio persuasivo della sintonia, riporto un esempio del suo utilizzo. Una venditrice di sala mostra, impegnata in una trattativa per la vendita di un box doccia con clienti esigenti e difficili, riesce a realizzare il suo obiettivo di vendita. Il suo successo è dovuto a un’intesa nata in maniera naturale con la sua interlocutrice, con cui ha instaurato – sin dalle prime battute – un rapporto basato sul rispetto e sulla valorizzazione dei punti in comune.

Dopo essersi presentate, infatti, le due donne scoprono di avere lo stesso nome e, grazie ad alcune domande poste con la massima discrezione, apprendono di amare entrambe i viaggi e le immersioni nelle isole tropicali e di avere entrambe un figlio di pochi anni. Questi aspetti comuni, emersi non per caso ma grazie a un attento e sottile lavoro condotto con il massimo rispetto, hanno generato quel feeling e quella simpatia reciproca che, nella fase di trattativa, ha contribuito a far accettare la proposta. Questo esempio, nella sua semplicità, è emblematico della forza persuasiva della similarità. NOTE 1 Robert B. Cialdini, “Le armi della persuasione”, Giunti, 1995 e in Fabrizio Pirovano, “La comunicazione persuasiva”, DVE Italia, Milano 2001


progetto arch.ti Dario Costi e Simona Melli, Studio MC2 foto Jacopo Ferrari

La dinamica descritta sopra viene apprezzato e stimato. Iniziative di • fate sentire il cliente importante e a tipicamente valorizzata e tenuta in gran questo tipo si traducono in: telefonate suo agio, mostrandogli la massima considerazione dai terapeuti e dai bravi di cortesia e di auguri in occasione cordialità; venditori e comunicatori che – consci delle ricorrenze; interessamento verso • enfatizzate i punti in comune che del meccanismo – ne fanno un uso situazioni particolari riguardanti il avete con lui; consapevole per instaurare un rapporto cliente di cui siete a conoscenza, inviti • elogiatelo e fatelo sentire apprezzato di fiducia ed entrare in sintonia con in occasioni specifiche e quant’altro gli e stimato. i propri interlocutori. Se riuscirete faccia percepire la vostra attenzione e Il viaggio non è ancora terminato: a impostare con il vostro cliente il vostro sincero interessamento. appuntamento al prossimo numero un rapporto basato sulla sintonia, Alla luce di quanto detto, ricordate le per scoprire un altro principio della valorizzando i punti in comune anziché seguenti regole d’oro: persuasione. le differenze, sarà più facile generare feeling e, in questo modo, l’interlocutore si sentirà capito, a suo agio e più predisposto ad accettare le vostre proposte. Facciamo ora un esempio di come potete utilizzare nel vostro contesto lavorativo il principio della sintonia. Ipotizziamo un primo appuntamento con un potenziale cliente: nella fase di presentazione prestate molta attenzione e cercate di captare, in maniera discreta, i suoi interessi, i suoi valori, il suo ambiente di provenienza, i suoi atteggiamenti e le sue conoscenze, per poter enfatizzare gli aspetti che avete in comune con lui e far leva su questi per generare quella sintonia che si rivelerà molto utile nelle fasi seguenti di trattativa. Questa sensibilità prende il nome di “ricalco e guida”. Al fine di ridurre l’iniziale diffidenza e incertezza e per entusiasmarlo, coinvolgerlo, ma soprattutto fidelizzarlo nel tempo, la vostra abilità nella creazione di sintonia e intesa con il cliente rappresenta un aspetto fondamentale. In tal senso un ulteriore esempio di utilizzo del principio della sintonia è rappresentato da tutte Soluzioni in legno per pavimenti e rivestimenti esterni. le iniziative volte a far sentire il vostro cliente Un mondo di qualità e design naturale. considerato, curato,

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VETRINA A CURA DELLA REDAZIONE

Con Klindex la sfida in cantiere è vinta

Bella Sander di Klindex è l’innovativa levigatrice professionale per legno, disponibile con motore da 2900 Watt max. È ideale per lavori di pulizia, trattamento, levigatura e lucidatura di ogni superficie in legno. Caratteristiche principali: manico ergonomico e con protezione alle mani; telaio robusto, asta manico rinforzata; corpo carcassa in materiale poliuretanico antiurto e antigraffio; cappa per aspirare la polvere integrata; tubicino dell’acqua con uscita al centro del disco; potenti motori disponibili anche con regolatore di velocità (versioni VS); nuovo design Made in Italy, compatto e moderno; grandi ruote per un trasporto più agevole; ampia regolazione del manico per consentire una posizione di lavoro confortevole; maniglia di trasporto ergonomica; esclusivo sistema planetario K4; grande autonomia di acqua grazie al serbatoio da 18 litri; predisposizione all’ausilio di zavorre dedicate; presa di corrente per accessori (optional); regolazione in altezza delle ruote; lampada led per lavorare in ambienti poco illuminati (optional); leviga a filo muro; passa sotto i termosifoni.

Arriva Biggest, il parquet flottante tre strati

Biggest di Stemau è un parquet flottante tre strati (lamella 3/4mm + bilanciamento in betulla + controbilanciamento in pioppo) resistente nel tempo al calpestio e a ogni intensa sollecitazione. È resistente alla luce e, nonostante l’esposizione, il colore e la tonalità non variano nel tempo. Biggest 3 strati è disponibile in tre versioni: plancia unica, tre strips e bio eco. I pavimenti flottanti sono facili da posare grazie a un sistema a incastro che non necessita di colla. La posa della plancia si può effettuare su fondi ceramici, cementizi o di altro materiale. È facile da pulire, non richiede infatti cere o trattamenti particolari. Grazie allo strato protettivo è sufficiente uno straccio umido ben strizzato.

Con la Monospazzola TFO 43 il lavoro è più semplice

TFO è l’evoluzione della tecnologia orbitale TMB. Una monospazzola da 50 Kg di peso e 1400 oscillazioni per minuto in grado di utilizzare l’intera gamma di accessori predisposti per i trattamenti delle diverse superfici quali Cemento, Gres, Marmo, Linoleum, Moquette, Granito e Legno. Grazie allo sviluppo del sistema VRS (Vibrations Reduction System) TFO offre un comfort di utilizzo superiore a quello di una monospazzola tradizionale, consentendo un minor affaticamento dell’operatore durante tutte le applicazioni.

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Rubber Deck, la guarnizione in gomma per il deck Fase, azienda specializzata nella commercializzazione di prodotti per la posa, la levigatura e la manutenzione dei pavimenti in legno, gomma, moquette e pvc, presenta Rubber Deck, profilo EPDM per doghe in legno da esterno. Questa guarnizione in gomma sagomata offre una valida soluzione per sigillare le doghe del decking. Pratica e veloce da installare, Rubber Deck consente di eliminare sporco, foglie o terra in vista sotto il pavimento e dona un effetto decking navale senza usare collanti. Resistente alle alte e basse temperature, è pratica da pulire, in quanto tollera la maggior parte dei prodotti chimici per il lavaggio del decking. Tra gli altri vantaggi del prodotto, vi sono la lunga durata e la facile sostituzione, quando usurato.


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VETRINA A CURA DELLA REDAZIONE

Le nuove finiture effetto calce che cambiano il look del parquet

Anche il pavimento in legno segue il fascino della moda e di conseguenza Cadorin, un’azienda da sempre attenta alle tendenze, individua e crea nuove superfici. Questa particolare finitura “effetto calce” riprende la texture del muro intonacato a calce, dall’aspetto ruvido e puntinato della superficie. I protagonisti di questa realtà sono Castagno e Quercia, due legni affascinanti dai variegati disegni che si adattano con grande fascino a questa nuova finitura dalle molteplici e tridimensionali sfumature. Grazie alla lavorazione effetto calce di Cadorin una selezione di castagni e querce selvatiche europee acquisiscono un volto nuovo e decisamente contemporaneo. La base della lavorazione è il segreto della finitura a vernice “prima patina” che conferisce al pavimento un aspetto consumato e vissuto come il tavolato sbiancato dei vecchi masi. I listoni di Castagno e Quercia effetto Calce fanno parte della collezione Listoni d’Epoca.

Castagno effetto Calce

Nuove soluzioni per l’isolamento acustico Protezione ottimale per l’esterno con Osmo

Per la protezione e la manutenzione dei pavimenti in decking da esterno, sia per legni teneri sia per legni esotici, Osmo Olio Speciale per Decking è la soluzione ottimale. L’ampia gamma di colori offerta da Osmo non solo permette di esaltare le naturali venature del legno ma anche di cambiarne il colore, quando richiesto. Sono disponibili diverse finiture pigmentate trasparenti, oltre a una finitura incolore. Osmo Olio Speciale per Decking è composto da oli di natura vegetale, che rendono la superficie idrorepellente, proteggendola dalle intemperie. Per il rinnovo della superficie già oliata non è necessario carteggiare. Per il primo trattamento si consiglia l’applicazione di due mani.

Carver presenta Fondo Artic 2K

Carver by Blanchon Group è specializzata in prodotti per la posa e il trattamento del parquet e arricchisce la propria offerta per la finitura e la decorazione dei legni interni ed esterni. I prodotti testimoniano il costante sforzo dell’azienda nel seguire passo dopo passo il lavoro dell’applicatore, dalla preparazione della superficie da trattare, sia essa parquet o altro manufatto in legno, alla finitura e alla sua manutenzione. Tra le novità del marchio, troviamo Fondo Artic 2K, Fondo bicomponente acrilico-poliuretanico ad alto solido per parquet e altre superfici in legno. Permette di ottenere finiture a poro chiuso, conservando l’originale tonalità del legno. É idoneo per il trattamento ditutte le specie legnose più usate (anche legni esotici) e per sovrapplicazioni con le vernici bicomponenti all’acqua. Ad alta copertura, il prodotto mantiene il colore naturale del legno ed è consigliato per il trattamento di grandi superfici. Disponibile in Confezioni predosate (fondo + induritore) da 5L.

Un parquet iridescente per Corà

All’interno della linea prefiniti di Corà Parquet spicca per carattere e originalità il Metal Luxury. Un parquet di lusso che impreziosisce l’ambiente grazie alle sue finiture metalliche. Questo pavimento è realizzato con tavole di Rovere che vengono trattate per creare un particolare effetto metallizzato. A posa completata, il Metal Luxury realizza una superficie che assorbe la luce e la restituisce nello spazio con un effetto caleidoscopico. La finitura tridimensionale del Metal Luxury produce un effetto cangiante che ne modifica il colore a seconda dell’inclinazione da cui si guarda. Queste caratteristiche rendono il Metal Luxury un pavimento di forte personalità. L’ispirazione di ascendenza alchemica di questo pavimento fa convivere il tradizionale calore del legno con l’intonazione fredda delle iridescenze metallizzate.

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Fondato nel 1952

N.8/2018 ottobre

EDITORIALE

Giungere prima

# 261 – Settembre 2018 **foto nel tondo da pagina 28 **foto a tutta pagina in cartella **ALTRI TITOLI

REPORT | DIAMOCI UNA SCOSSA

TERRITORIO

Una scossa in 430 piazze

TERRITORIO

Edizione Regionale

Terni

“Sentieri da Percorrere�

Sardegna

Lombardia

luglio 2018

“Proposte per il Sud�, il dossier della Federazione

Magazine di informazione tecnica e di marketing per il posatore, l’impresa e lo studio di progettazione

Milano | Bergamo | Brescia | Como | Cremona | Lecco | Lodi | Mantova | Monza | Pavia | Sondrio | Varese

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PERIODICO D’INFORMAZIONE PER GLI ORDINI TERRITORIALI

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Fondato nel 1952

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Essere protagonisti di un nuovo ciclo di crescita del Paese

Supplemento al n.8 de Il Giornale dell’Ingegnere

L’evoluzione delle deroghe

Le competenze dell’ingegnere a supporto della Regione Notizie recenti su cui riflettere Recuperare le infrastrutture Refitting dei Ponti del Morandi Augusto Allegrini* la storia per nondicancellare

Una riflessione nel campo della Sicurezza Antincendio

1. Nuovo protocollo d’ intesa PAG. perfezionato 6 Presumibilmente entro la fine di ottobre verrĂ un nuovo di Franco Luraschi* protocollo d’ intesa tra CROIL e Regione Lombardia, rappresentata dal Presidente Attilio Fontana e dalla Sua Giunta.Pavia Il protocollo si Questo articolo vuole informare | DRONI pone in TECH continuitĂ con l’analogo protocollo sottoscritto da CROIL i colleghi, che operano nel campo Settimana della Scienza con la giunta Maroni nel 2016: attualmente, si sta provvedendo all’aldella sicurezza antincendio, dell’eall’insegnadagli dell’ingegneria lineamento formale tra le competenze messe a disposizione voluzione qualitativa e quantitativa ingegneri lombardi in supporto alla Regione, e le deleghe dei nuovi delle deroghe che in questi anni assessorati dopo le elezioni del marzo scorso. Il protocollo è provengono sottoposte all’esame della Catanzaro dromo a una cabina di regia esclusiva tra ingegneri, governatorato e Direzione Regionale VVF della Lom-

PAG. 2

INDUSTRIA 4.0 | LE ATTIVITĂ€ PERITALI

CONTINUA A PAG. 6

STATISTICHE PERIODO 2015-2017 |

EDITORIALE |

Gli ingegneri chiamati a costruire la nuova classe dirigente. Questo il tema portante del 63° Congresso Nazionale degli Ingegneri. La volontà è affrontare una questione quanto mai urgente per l’Italia. “Essere ingegnere oggi si esplica in una pluralitĂ di modalitĂ , di settori e di luoghi: la scuola, l’universitĂ , la pubblica amministrazione, le imprese.â€?

Tempi stretti per l’ interconnessione

IL PORTALE BIM PER LA SANITA’

Un esempio di abbandono e non solo

Un grazie alle migliaia di tecnici che si sono messi a disposizione del cittadino: piĂš di 180 Ordini degli Architetti e degli Ingegneri hanno richiamato lo scorso 30 settembre il mese delle Prevenzione sismica che si terrĂ a novembre. Giornate come queste diventano necessarie alla luce dei fatti di Genova e degli ultimi terremoti che hanno colpito duramente il centro Italia. C’è tanto da fare e molto da migliorare.

63° CONGRESSO NAZIONALE

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Trento

La prima Giornata Nazionale della prevenzione sismica e della messa in sicurezza, volta alla sensibilizzazione del cittadino e delle istituzioni

di Gianni Massa

Ultimo decennio del vecchio millennio: un famoso pay off pubblicitario recitava “prevenire è meglio che curareâ€?. Fabrizio Casadio, ingegnere e mitico doppiatore della nostra radiotelevisione, è stato la voce di quel dentifricio che ancora in tanti oggi ricordano. In questo senso la medicina ha certamente fatto passi da gigante negli ultimi decenni. La prevenzione in campo medico è divenuta pilastro fondante della ricerca, della programmazione, degli investimenti. Un pezzo del bilancio della nazione. Sono aumentate sensibilitĂ e consapevolezza. Ăˆ anche vero che, per loro natura, slogan, cosĂŹ come in generale comunicazione e pubblicitĂ , si portano dietro criticitĂ che non voglio nascondere. CriticitĂ legate all’etica, al business, alla capacitĂ (o incapacitĂ ) di pensare a un futuro a lungo termine per le generazioni che verranno dopo di noi.

BRICODAY

Il mondo del bricolage si incontra a Milano

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Parquet

Anno 27

N° 5

LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDROTERMOSANITARIO

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4. Indagine per la riduzione del consumo del suolo Importante sottolineare poi che in previsione della prossima approvazione del Piano Territoriale Regionale della Lombardia, la CROIL sta collaborando con l’assessorato regionale competente per una prima indagine sull’offerta territoriale dei Piani di Governo del Territorio su un campione di circa 450 comuni, ovvero quasi il 30% dei comuni lombardi. L’ indagine sarà utile per delle prime stime sperimentali finalizzate all’esercizio della riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato, ai sensi della normativa vigente di prossima attuazione, proprio per tramite dell’approvando Piano Territoriale regionale. *Presidente CROIL e dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pavia

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I BENEFICI DELLA NORMAZIONE alle pagg. 16­17

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1563

alle pagg. 22­23

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www.rivistainnovare.it Un CNI eletto per dare risposte

www.giornaleingegnere.it

N. 12 - Dicembre 2016

e cambiamento di GIOVANNA ROSADA

O

gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso piĂš ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalitĂ , metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla societĂ o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fareâ€? ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SIâ€? o con un “NOâ€?. Ăˆ stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “siâ€? e “noâ€? dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianitĂ dell’individuo e l’incapacitĂ della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metĂ dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltĂ parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con piĂš forza alla politica? n

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

di MATTEO PALO

R

iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderĂ gli ingegneri fino al 2021, quando completerĂ i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialitĂ del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è giĂ possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione cosĂŹ forte per la continuitĂ del Consiglio nazionale uscenteâ€?, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

In USA volano le infrastrutture

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LA DISTRIBUZIONE NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO

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Nr.01 – VENERDÏ 13 GENNAIO 2017

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

MENSILE PER LA SUBFORNITURA E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE

→ pag.37

segue a pag. 2

GOVERNO IN CRISI

CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 cittĂ

a pag. 7

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre

Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. StabilitĂ e certezza sono oggi piĂš lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?â€? / alle pagg. 18­19

LA TRIVELLA

Professionisti al passo coi tempi... Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documentare la consegna.

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

Eucentre per ricostruire la sicurezza Tutti A Pavia il Centro Europeo di Ricerca e Formazione in Ingegneria Sismica

a pag. 9

a pag. 10

i rinvii

Š Collegio degli ingegneri e Architetti di Milano

Ăˆ vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti ivi inclusa la riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione

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gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso piĂš ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalitĂ , metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono | | progredite, sono mutate, si sono evoZIONE AUTOMAZIONE AT T UA L I TĂ€ lute; si sono adeguate alla societĂ o hanno modificato modi e stili di vita. ROBOTICA MACCHINE UTENSILI Nessuno si è mai posto il problema Al centro della fabbrica intelligente 50seanni torni fossedi giusto o sbagliato; la cultura Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produFondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei del “fareâ€? ha privilegiato la sperimenzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso pro50 anni di attivitĂ . Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico duttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione e hadeiinsegnato che dagli ere industriale giĂ a partire dalla seconda metĂ del 1800. Con il passare decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere cheimparare, hanno tazione dei materiali all'interno delle aziende. rori si può crescere, pro[pag. 10] rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11] gredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero – Anno 72 - n. 9 Novembre/Dicembre 2016 www.ammonitore.com d’accordo con un “SIâ€? o con un “NOâ€?. Ăˆ stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “siâ€? e “noâ€? dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la comwww.meccanica-automazione.com MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE petenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidenFINANZIAMENTI PMI TAVOLA ROTONDA Editoriale temente è diverso; ma ciò dimostra Via libera alla solo uno scollamento fra i problemi Italia scossa finanza innovativa, pratici della quotidianitĂ dell’individi Fabio Chiavieri quali risposte duo e l’incapacitĂ della politica ad Macerie ovunque, interi paesi INTERVISTA Il buon senso non fa da alla strettaadeguarsi. del credito? rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo sce[pag. 14] RS Components, guida; un referendum che fa contennario di guerra che ci arriva da to/scontento la metĂ dei cittadini con il cliente per scelta qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abiresta un problema non risolto. Il tuati. Ăˆ la forza devastante del cambiamento è necessario e la civiltĂ DOSSIERterremoto TRANSFER che ha colpito, e a farlo, il nostro Cenparla da sola a tal proposito; ma il Molto megliocontinua del previsto tro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquancambiamento dovrebbe godere della ta chilometri, una ferita su quelle terre che non fiducia e della certezza di tutti i citsi potrĂ piĂš rimarginare. MATERIE PRIME L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; tadini quando si parla di politica. Se schiaffeggiata dalla mano della natura che a M-Steel qualitĂ tutti quanti noi quando attraversiamo volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere da oltre 40 un anni ponte o saliamo sulla cima di un nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utiOvako, fornitore finlandese di acciai, rigrattacielo diamo per scontato di polizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove copropone sul mercato la qualitĂ M-Steel. struzioni. terci fidare di chi ha pensato il proGrazie ad un incremento nella lavorabiCosa succede allora? Alessandro Martelli, Presi- In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante litĂ M-Steel si caratterizza per affidabigetto, forse non vuol dire che i prodente del Glis (Isolamento sismico e altre stralitĂ , coerenza e prevedibilitĂ nelle dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per lavorazioni, fessionisti potrebbero insegnare e ditegie di progettazione antisismica), ha dichiariducendo i cosĂŹ costi di prorato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano at[pag. 8] duzione. [pag. 12] con piĂš forza alla rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano. re il loro pensiero tuale non è in grado di resistere ai terremoti che politica? n potrebbero colpirloâ€?.

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Allarme legionellosi. i casi Aumentano Ma la di infezione. soluzione c’è‌

XII

PULIZIA E SANIFICAZIONE

ICA. Un problema purtroppo ancora attuale

XVI

IGIENE

Il lavaggio delle semplici mani. Pochi, gesti che potrebbero salvare migliaia di vite

XXVI

DISINFESTAZIONE Insetti in ospedale. e Identificazione un intervento in

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RIVISTE ON LINE

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INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

“Il museo del futuro è il mondo interoâ€?

40 anni di storia e successi nella robotica industriale

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attivitĂ : una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attivitĂ in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalitĂ di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

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INDUSTRY

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Le Lavasciugapavimenti guadagnano terreno (+7%)

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Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni piĂš datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i piĂš grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, piĂš volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna cosĂŹ alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perchĂŠ il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

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IN QUESTO NUMERO

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1563 L’EDITORIALE

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Dagli albori ai nostri giorni “Ciò che stiamo rilevando è che, nonostante siano stati effettuati direzioni generali di Regione Lombardia. bardia, spinti da una parte dal D.P.R investimenti colossali, sono poche le aziende che hanno iniziato a Tra le materie di interesse: uso razionale dell’energia, ambiente, 151/2011 (che proponeva facilitazioni Isole Minori urbana, e semplificazioni nell’iter e modalitĂ coinvolgere i periti per effettuare gli accertamenti prestabiliti, atti clima e qualitĂ dell’aria, edilizia, urbanistica, rigenerazione civile, sicuautorizzative dei Progetti VVF antinLa corsa a ostacoli del professionista ad accertare la conformitĂ delle macchine alle specifiche richieste.â€? strutture e sismica, tutela idrogeologica e protezione PAG. 12

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NEWS DAL MONDO

A MADE expo, il Gruppo Cadorin festeggia un importante anniversario Durante la manifestazione fieristica MADE Expo, il Gruppo Cadorin, con sede a Possagno, nella provincia di Treviso, all’interno del suo stand ha festeggiato un importante avvenimento: il 60esimo anno di attività di Delfino Cadorin, fondatore dell’azienda. Il racconto della vita dell’imprenditore - che ha fatto il suo ingresso nel mondo del lavoro quando era ancora giovanissimo e che è tutt’oggi presente in azienda - è stato affidato a Rita che, con il fratello Claudio, guida il Gruppo, specializzato nella produzione di pavimenti in legno di grande qualità. Delfino Cadorin, dopo aver appreso il mestiere di falegname dal padre Giosuè e

dopo un’esperienza in una realtà produttrice mobili, ha dato vita alla sua azienda, che ha visto una svolta con l’intuizione del listone a tre strati di legno massiccio. Creatività, artigianalità, tecnologia e bellezza sono i tratti distintivi di Cadorin, che pone grande attenzione anche nei confronti della sostenibilità ambientale. Particolarmente apprezzata in tutto il mondo, è la produzione totalmente italiana che, come afferma Rita Cadorin, “viene comunicata con energia, affermando che il nostro pavimento di legno è 110% prodotto italiano. La percentuale è volutamente estremizzata, per sottolineare come tutta la produzione avvenga nel nostro Paese”.

Rita e Delfino Cadorin

Per l’edizione 2019, Cersaie diventa OPEN CERSAIE

Con una diretta Facebook, Cersaie ha anticipato le novità della prossima edizione del Salone Internazionale – che si terrà a Bologna dal 23 al 27 settembre – a partire dal nuovo logo della manifestazione. Non si tratta semplicemente di un restyling grafico ma di un cambiamento più profondo nello

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spirito della fiera: da Cersaie a OPEN CERSAIE, una nuova idea di esposizione basata sulla contaminazione e sull’apertura a nuovi mondi di riferimento. Il pittogramma e il nuovo logotipo sono pensati per dare a Cersaie un’architettura di brand più completa e istituzionale, “aperta” alle sfide di un mondo sempre più competitivo. L’immagine mette a sistema, anche visivamente, i pilastri delle iniziative di Cersaie per i diversi target: il programma di incontri di architettura Costruire Abitare Pensare, le missioni di progettisti stranieri di Cersaie Business, gli incontri di design e lifestyle dei Café della Stampa, le dimostrazioni pratiche e teoriche della Città della Posa, le mostre tematiche che declinano l’Italian Style, gli incontri con i consumatori

finali per la riqualificazione degli spazi di Cersaie Disegna la tua Casa. Cersaie intende trasformarsi quindi da luogo di “esposizione” a luogo di “esposizione relazionale”, integrando compiutamente il mondo off-line con quello on-line e trasformando la comunicazione in “conversazione”. L’obiettivo è creare e stabilire nuove dinamiche relazionali che si potranno sviluppare durante i giorni di esposizione ma anche prima e dopo, durante il corso di tutto l’anno, per mantenere costantemente viva l’attenzione. Di qui il ruolo cruciale che nella nuova strategia comunicativa giocano i social network, spazi virtuali in cui aprire le porte a espositori, visitatori, influencer e alla città stessa, Bologna, che condivide questi stessi ideali di informalità, inclusività e apertura.


MADE expo 2019, un successo confermato dai numeri La nona edizione di MADE expo si è conclusa con segnali incoraggianti, registrando circa 900 espositori su 47.500 metri quadri di superficie e più di 90 mila presenze, di cui il 10% straniere. Una manifestazione all’insegna della sostanza e della qualità, dal tema portante della “Qualità dell’abitare” all’alto livello di prodotti e soluzioni nell’edilizia, negli interni e finiture e nell’involucro e serramenti che sono stati portati all’attenzione di progettisti, imprese, contractor, distributori ed operatori specializzati. Un luogo di incontro per tutti gli attori della filiera dove i materiali e le soluzioni sono state davvero “vissute” e toccate con mano, un volano di relazioni da consolidare nel breve e nel lungo termine. Questo anche per i 180 progettisti, contractor e buyer provenienti da più di 20 Paesi che, grazie al supporto strategico di ICE, hanno potuto sviluppare più di 1.000 incontri b2b con le aziende italiane espositrici durante MADE expo. La componente fieristica è stata integrata da un intenso programma di formazione tecnica e culturale con oltre 250 tra eventi e convegni che hanno visto intervenire esperti di diverse discipline e grandi nomi dell’architettura quali Mario Cucinella, Renzo Piano BW, Andreas Kipar, One Works, Snøhetta, coinvolgendo più di 14.000 persone di cui 6.000 nel solo programma di convegni BuildSMART!

Riciclo del legno, valore per tutta la filiera La filiera basata sul recupero e il riciclo del legno post consumo, in Italia ha il suo baricentro nel Consorzio Rilegno. Un sistema basato su 400 piattaforme di raccolta private, capillarmente diffuse sul territorio, 14 impianti di riciclo, 4.400 comuni convenzionati, che ogni anno recupera e avvia al riciclo circa 2 milioni di tonnellate di legno derivanti dagli imballaggi (pallet, cassette per l’ortofrutta, casse, gabbie, bobine per cavi) e dalla raccolta differenziata urbana. Ne risulta un ciclo economico ampio e virtuoso che è stato ora “fotografato” dalla

ricerca “Il sistema circolare della filiera legno per una nuova economia” realizzata dal Politecnico di Milano e presentata nel corso del convegno “The future, today” promosso da Rilegno e FederlegnoArredo. Come ha spiegato il prof. Giovanni Azzone, presentando i risultati della ricerca, il rapporto ha analizzato i diversi attori economici “coordinati” da Rilegno e il processo che ha consentito di raccogliere nel 2017 oltre 2,5 milioni di tonnellate di legno. Diversamente da quanto accade in altri Paesi, dove il legno post consumo viene prevalentemente “bruciato” per produrre energia, il sistema Rilegno ha consentito di rigenerare e quindi riutilizzare quasi il 30% degli imballaggi recuperati e di riciclare la parte restante, consentendo di produrre pannelli per l’arredo senza bisogno di “consumare” legno vergine. In termini ambientali, ciò ha consentito un “risparmio” nel consumo di CO2 pari a quasi un milione di tonnellate, circa il 2% della CO2 complessivamente prodotta in Italia. Un effetto ambientale importante, accompagnato dalla capacità di creare sviluppo e occupazione. Il Rapporto ha stimato, attraverso l’uso di dati puntuali relativi alle imprese del sistema Rilegno e di modelli di tipo economico-statistico, gli effetti complessivi generati sull’economia nazionale. Complessivamente, l’impatto economico sulla produzione nazionale delle attività della filiera del recupero del legno post consumo è stimabile in circa 1,4 miliardi di euro, con quasi 6.000 posti di lavoro complessivamente sostenuti in Italia. Il settore del legnoarredo rappresentato da FederlegnoArredo è già oggi, dal punto di vista dell’ecosostenibilità, ben avviato.

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NEWS DAL MONDO

Conto alla rovescia per il Salone del Mobile Manca ormai davvero poco al Salone del Mobile. Milano, vetrina d’eccellenza della qualità, dell’innovazione e della creatività del settore dell’arredamento e appuntamento irrinunciabile per gli addetti ai lavori, ma non solo, attratti dall’ampia offerta merceologica e dal ricco carnet di appuntamenti e progetti. Cinque le manifestazioni, a cui si aggiunge un format espositivo completamente nuovo, che si svolgeranno in contemporanea, presso il quartiere Fiera Milano a Rho, da martedì 9 a domenica 14 aprile con apertura agli operatori tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30, e nelle giornate di sabato e domenica anche al pubblico. Il Salone Internazionale del Mobile e il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo –suddivisi nelle tipologie stilistiche Classico, Design e xLux, offerta quest’ultima ampliata e presente, per la prima volta, anche nel padiglione n. 4 – scenderanno in campo con le biennali Euroluce e Workplace3.0, e con il

Courtesy Salone del Mobile.Milano

SaloneSatellite. Al suo debutto, S.Project che si propone come uno spazio trasversale dedicato ai prodotti di design e alle soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni. Un’edizione ricca di

Photo Credits: Andrea Mariani

presenze e progetti quella del 2019: oltre 205.000 mq di superficie netta espositiva e più di 2.350 espositori – di cui 550 i designer del SaloneSatellite –con un 34% (escluso il SaloneSatellite) di aziende estere.

Tendenze design 2019, è in voga il Rustrial

Alberto Fiermonte per Houzz

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Tra le tendenze di design del 2019, una delle più in voga e “chiacchierate” è senza dubbio il Rustrial. Ma che cos’è il Rustrial? Il neologismo deriva dall’unione di due parole: rustico e industriale. Immaginate lo stile industriale classico, spesso spartano, funzionale e grezzo, tipico dell’immaginario legato ai loft newyorkesi di prima generazione, unito però allo stile rustico, che porta con sé un grande uso raffinato del legno nelle sue varie essenze. Due stili distinti che richiamano materiali lontani tra di loro – il legno e il cemento – ma che riescono a inserirsi perfettamente in un contesto urbano in continua trasformazione: così nasce il Rustrial. A certificarne la crescita tra le tendenze in fatto di arredo, è la piattaforma Houzz.it.


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