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News e novità

COMUNICAZIONE

DA OGGI FANUC ITALIA È ANCHE SU INSTAGRAM!

Nel giorno in cui si celebrava la Giornata Internazionale del Volo Umano nello Spazio (il 12 aprile ricorreva infatti il 61° anniversario del primo volo di un uomo nello spazio, Jurij Gagarin), FANUC Italia ha lanciato il suo canale Instagram ufficiale. Il profilo Instagram @fanuc__italia va ad affiancarsi alla pagina LinkedIn della filiale italiana di FANUC, che già conta più di 16.000 follower e propone contenuti di interesse per i professionisti ed appassionati di automazione industriale. L’intenzione è quella di ampliare la platea di pubblico social per l’azienda e coinvolgere i follower con post, stories e reel quotidiani che vogliono raccontare la quotidianità e le iniziative collaterali di un’azienda attiva come FANUC. Spazio anche ai repost di applicazioni avvincenti di clienti e progettisti, nell’ottica di raccogliere sotto l’hashtag #wearefanuc tutto quel che riguarda l’universo dell’azienda leader mondiale nel campo della robotica, del controllo numerico e dell’automazione industriale. “I social parlano diverse lingue, e con il canale Instagram di FANUC Italia desideriamo aprire uno scorcio su quella che è la nostra attività quotidiana, fatta di prodotti innovativi, incontri stimolanti con associazioni e scuole, collaborazioni e confronti con clienti e fornitori e, perché no, mostrare al pubblico momenti ed eventi di cui altrimenti non sarebbero a conoscenza”, spiega Marco Delaini, Managing Director di FANUC Italia. “Instagram è immediato e veloce, avvicina le persone alle organizzazioni e alle imprese, e comunica in modo diretto con il pubblico. Questo è esattamente quello che facciamo in FANUC, dove il rapporto privilegiato con i clienti è al centro della nostra visione di efficienza e produttività”. Genmitsu e Tomei, due parole giapponesi che significano rispettivamente “precisione assoluta” e “trasparenza” sono infatti i capisaldi della filosofia FANUC, su cui si fonda l’idea di fiducia e affidabilità di un’azienda. In questo senso, il canale Instagram @fanuc__italia traduce perfettamente tali principi, adattandoli al contesto social e digital della comunicazione moderna.

NOMINE

ANDREA LOLLI È IL NUOVO SALES MANAGER GRIPPING SYSTEMS PER LA FILIALE ITALIANA

La filiale italiana di SCHUNK, leader di competenza per i sistemi di presa e per la tecnica di serraggio, è in continua crescita non solo economica, ma anche nello sviluppo dell’organico e delle proprie risorse. L’espansione della filiale ha oggi portato ad una riorganizzazione strategica della divisione sistemi di presa e alla nomina dell’ Ing. Andrea Lolli come Sales Manager, con un occhio rivolto al futuro. Con il motto “One team one family” SCHUNK vuole da sempre esprimere attenzione e apprezzamento ai suoi collaboratori: ogni individuo è una risorsa, ed il termine famiglia non si riferisce solo ai membri della proprietà, bensì al team internazionale di colleghi e colleghe, che insieme contribuiscono a rendere il brand leader mondiale nell’industria meccanica e nell’automazione industriale. SCHUNK Intec Italia conta oggi 40 dipendenti e, grazie ad un grande lavoro di squadra, l’azienda non solo è uscita dalla crisi, ma ha chiuso il 2021 con un risultato record superando i 24 milioni fatturato, in particolare trainato dalla divisione sistemi di presa. Questa divisione è nata ed è stata guidata con dedizione fin dagli inizi da Riccardo Borghi, che, grazie alla sua passione per il mondo della robotica, ha posto le basi e strutturato con successo lo sviluppo del mercato italiano per i moduli di presa SCHUNK, diventando un riferimento di affidabilità e competenza per il settore e per le sue associazioni più rappresentative. Oggi Riccardo Borghi, che ha festeggiato lo scorso anno con commozione 20 anni nel team, continua a gestire l’ufficio tecnico della divisione. Il crescente sviluppo del comparto ha però richiesto l’inserimento di nuova una figura strategica, quella dal Sales Manager, ruolo che è ricoperto dal 1° gennaio 2022 dall’ Ing. Andrea Lolli. Il nuovo ruolo prevede da un lato lo sviluppo delle politiche commerciali e di vendita guidando e coordinando un team di 8 funzionari di zona e dall’altro, l’implementazione di attività di business development in nuovi settori di punta per l’automazione industriale, il Life Science e l’E-mobility, su cui SCHUNK intende sviluppare competenze applicative specifiche ed eccellere come partner tecnologico. “Dopo il risultato straordinario del 2021, proseguire il percorso con successo rappresenta una sfida e implica grande responsabilità – afferma Andrea Lolli. “E’ possibile affrontare questo traguardo guardando al futuro, investendo sulle persone e sul lavoro di squadra. Ringrazio per l’opportunità e la fiducia di tutto il team e dell’azienda, che mi ha sempre offerto sostegno e opportunità di crescita.” Andrea Lolli, infatti, dopo aver maturato svariate esperienze in importanti aziende del settore, è entrato a far parte della famiglia SCHUNK nel 2013, iniziando così il suo percorso professionale come Sales Engineer, per poi diventare Responsabile Prodotti Meccatronici, Product and Business Developement Manager ed infine Sales Manager Gripping Systems della filiale italiana.

PODCAST

NASCE IL PROGETTO PODCAST #QUELLIDIB&R

Al via il nuovo progetto di comunicazione nato in casa B&R che punta a far conoscere più da vicino le persone che sono il vero valore aggiunto dell’azienda. “Cosa rende un fornitore migliore di un altro? Sicuramente i prodotti con i loro datasheet tecnici e come vengono posizionati economicamente sul mercato. Basta questo? Non basta essere competitivi sul mercato, serve anche avere il know-how ed essere strutturati in modo da fornire il servizio di consulenza e supporto che soddisfi le necessità dei clienti,” dichiara Benedetta Torres, Marketing and Communication Manager di B&R Italia. “Cosa fa, quindi, davvero la differenza? Le persone! Le persone con le loro conoscenze e competenze e con le proprie caratteristiche umane, insieme, perché è come gruppo che si vince ed è come team che si raggiungono i risultati migliori. Ecco il motivo per il quale abbiamo scelto quest’anno di partire con il nuovo progetto #QuellidiB&R volto a presentare le persone della nostra azienda, quelle che tutti i giorni interagiscono direttamente o indirettamente con i clienti.” Attraverso dei brevi podcast, della durata di meno di dieci minuti, verranno intervistati donne e uomini provenienti da diversi dipartimenti aziendali; questi si presenteranno, non solo dal punto di vista professionale, ma anche per chi sono al di fuori dell’ambiente lavorativo con i propri sogni, le proprie passioni e i tratti distintivi della propria personalità. La prima fase del progetto prevede dieci podcast che saranno disponibili su Spotify e rilanciati attraverso la pagina Linkedin globale dell’azienda. Tra i protagonisti ci saranno, ad esempio, un giovane ingegnere in carriera, veri e propri pilastri di B&R, personalità di grande esperienza anche internazionale, nuovi assunti alla prima esperienza lavorativa e i responsabili dell’ambito academy e formazione. Tanti punti di vista differenti che hanno però in comune l’appartenenza all’‘orange family’. La scelta è ricaduta sui podcast perché si tratta di uno strumento veloce e semplice, in grado di raggiungere le persone in modo diffusivo. Il non apparire in video ha aiutato inoltre le persone intervistate a sentirsi maggiormente a proprio agio e libere nel raccontarsi. Il primo episodio con protagonista Federica Frustaci, HR Business Partner di B&R Italia, è già disponibile.

MATERIE PRIME

“INTERVENIRE SU DAZI E NOLI MARITTIMI PER AGEVOLARE L’APPROVVIGIONAMENTO DI MATERIALI”

Secondo le analisi dell’osservatorio Anima, coordinate dal prof. Achille Fornasini, l’andamento del conflitto russo-ucraino è destinato a condizionare lo sviluppo del nostro Paese. Pietro Almici, vicepresidente Anima «Necessario agire al più presto per invertire questa tendenza» «La carenza e il continuo rincaro delle materie prime continuano ad affliggere tutte le imprese manifatturiere. È necessario agire al più presto per invertire questa tendenza». La richiesta della meccanica italiana trova voce in Pietro Almici, vicepresidente di Anima Confindustria, che denuncia una situazione in continuo peggioramento per le imprese del comparto. «Abbiamo subito rincari vertiginosi nel giro di poche settimane, anche superiori al +100%. I continui aumenti dei materiali e dell’energia hanno causato una riduzione drastica, e in alcuni casi un annullamento, della marginalità per le imprese della meccanica. Per molte aziende è diventato controproducente continuare a lavorare, si rischia il fermo della produzione. Le prospettive attuali e future ci costringono a ripensare al sistema produttivo ed energetico del nostro paese, ma per agire nell’immediato è fondamentale supportare le imprese nel reperimento delle materie prime. Per questo continuiamo a stimolare le istituzioni per la messa in atto di misure straordinarie. Al fine di agevolare l’approvvigionamento di acciaio, riteniamo doveroso sospendere almeno fino a fine anno ogni tipo di restrizione esistente all’importazione; in particolare i dazi sull’export di acciaio in UE e il contingentamento delle quote di ingresso dei materiali, misure stabilite nel 2018 e che non tengono conto del contesto attuale. Chiediamo inoltre un maggiore intervento delle istituzioni nel costo dei trasporti, soprattutto per quanto riguarda i noli marittimi, per favorire gli scambi commerciali con l’estero. Ricordiamoci infatti che la meccanica italiana è un settore votato alle esportazioni, con oltre 29 miliardi di euro e una quota export del 57,1% nel 2021. Oggi possiamo solo limitarci a osservare e analizzare le dinamiche di mercato; Anima continuerà a monitorare la situazione e aggiornare le aziende tramite il Focus Materie Prime». Nel corso del 4° appuntamento del Focus Materie Prime, l’osservatorio periodico congiunturale di Anima Confindustria, il coordinatore Achille Fornasini, docente all’Università di Brescia, inquadra la situazione tra nuove recrudescenze pandemiche, crisi energetica e ricadute del conflitto russo-ucraino. «Dobbiamo fare i conti con uno scenario senza precedenti – esordisce Fornasini – nel quale si cumulano gli effetti legati all’indisponibilità e alla scarsità di materie prime, alle difficoltà imposte dallo sfilacciamento delle catene di fornitura e ai colli di bottiglia tuttora irrisolti nell’ambito della logistica internazionale. Ne derivano aumenti generalizzati dei prezzi delle commodity, che la speculazione finanziaria esaspera ulteriormente. Ci troviamo insomma nel raro contesto di un deficit d’offerta: la domanda non manca e potrebbe continuare ad alimentare la solida ripresa economica avviatasi dopo la prima fase pandemica, ma mancano sia le materie prime che i semilavorati. I prezzi aumentano e in poco più di un anno ci

ritroviamo con un’inflazione che viaggia verso l’8%». I materiali metallici utilizzati nella meccanica stanno subendo rincari mai visti con record storici a ripetizione. Le cause degli aumenti sono la drastica contrazione delle scorte, i costi energetici che incidono sulle attività di estrazione e di raffinazione dei minerali, ma anche dei costi di trasporto che si mantengono molto elevati. «Particolarmente critica – dichiara Achille Fornasini – è la contingenza innescata dal conflitto che ha interrotto le importazioni da Ucraina e Russia di metalli e semilavorati decisivi per le nostre industrie siderurgiche, metallurgiche e meccaniche: dopo gli aumenti di prezzo già cospicui dello scorso anno, nel primo trimestre 2022 si segnalano ulteriori incrementi di portata straordinaria: +28% l’alluminio, +46% il rottame ferroso, +57% i coils, +40% le lamiere base, +100% le lamiere da treno, +30% i laminati inox. In campo siderurgico siamo passati repentinamente dall’overcapacity allo shortage provocato dall’interruzione delle forniture proveniente dai Paesi coinvolti dalla guerra. Le fonti alternative di approvvigionamento sono molto più lontane: ne derivano costi di trasporto più pesanti, aggravati appunto dal boom delle quotazioni dei carburanti innescato dalla crisi energetica, che vanno incidere sui prezzi dei materiali». Secondo le analisi di Achille Fornasini, la prospettiva più ottimistica contempla l’esaurimento del conflitto a breve termine: ne deriverebbe il rapido ridimensionamento dei costi energetici, la flessione dei prezzi delle materie prime e l’affievolimento della fiammata inflazionistica. «Un’eventualità intermedia – prosegue Fornasini – potrebbe invece prevedere un cessate il fuoco, ma con il mantenimento di pesanti sanzioni nei riguardi della Russia: in tal caso i mercati si manterrebbero volatili con prezzi altalenanti in funzione dello stato dei rapporti politici. L’ipotesi peggiore è che il conflitto sfoci in una escalation tale da generare ulteriori contrazioni sul lato dell’offerta che accompagnerebbero l’Europa prima alla recessione e poi alla stagflazione. In ogni caso il nostro Paese dovrà riconsiderare il suo modello di sviluppo, accorciando le filiere e valorizzando al massimo tutte le nostre risorse agroalimentari, forestali, minerarie ed energetiche. Importante anche il recupero degli elementi rari e preziosi contenuti nei cellulari e nei computer da riciclare. E puntare finalmente su politiche industriali ed estere orientate all’ottenimento di concessioni e alla pattuizione di forniture strategiche di lungo termine».

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