Meccanica & Automazione #1 - Febbraio 2016

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MACCHINE UTENSILI

#1 febbraio 2016 mensile

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PROGE T TA ZIONE

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AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

www.meccanica-automazione.com

Gühring STORIA DI COPERTINA

IL SUCCESSO SI COSTRUISCE

IN QUESTO NUMERO

INTERVISTA Rafael Idigoras, direttore generale Soraluce DOSSIER Industria aeronautica e aerospaziale Missler, tra forza e ragione REPORTAGE Autodesk University Lo sguardo oltre l’orizzonte SPECIALE Macchine di misura Cinquant’anni di metrologia


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Orario dalle 9.00 alle 18.00

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Sommario F E B B R A I O 2 0 16 # 1 MACCHINE UTENSILI

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PROGE T TA ZIONE

n. 02 febbraio 2016 mensile

AUTOMAZIONE

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AT T UA L I TÀ

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Gühring STORIA DI COPERTINA

IL SUCCESSO SI COSTRUISCE

IN QUESTO NUMERO

INTERVISTA Rafael Idirogas, direttore generale Soraluce DOSSIER Industria aeronautica e aerospaziale Missler, tra forza e ragione REPORTAGE Autodesk University Lo sguardo oltre l’orizzonte SPECIALE Macchine di misura Cinquant’anni di metrologia

COPERTINA febbraio 2016 APPROVATA 08.indd 1

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IN COPERTINA Ubiemme Gühring Italia S.r.l. Via Merendi, 42 20010 Cornaredo (MI) Tel +39 02 326706.1 www.ubiemme.it Caleidoscopio ANIMA

Meccanica italiana, un’eccellenza che torna a crescere

Le buone performance dell’industria meccanica (+1,3%), che esporta più dei settori alimentare, moda e design aggregati, infondono ottimismo per una piena ripresa del Paese nel 2016. A patto che si investa in infrastrutture e si operi in ottica Cop21 Di Nicoletta Buora

N

on è male iniziare l’anno nuovo con un bilancio positivo e previsioni di crescita ottimistiche. E quando questi dati arrivano dal comparto della meccanica, che sembra di nuovo essere fiore all’occhiello della nostra economia, allora non è difficile immaginare una positiva ricaduta anche in altri settori. A patto che si investa in infrastrutture e si operi secondo le indicazioni emerse dal recente Cop 21 di Parigi, il Summit internazionale sul Climate Change. Questo è quanto è emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati di Anima, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine, tenuta presso le Fonderie Napoleoniche, suggestiva location a tema nel cuore di Milano. Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Studi di Anima, nel 2015

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Premi Export

concentrato in Europa (EU28), verso cui si sono esportati 5,5 miliardi (+3,9% sul 2014). Seguono Africa (-7,9%), Asia (-3,5%) e America Centro-Sud (-4,3%) in calo rispetto al 2014, mentre l’America del Nord sta dimostrando una forte attrattività per l’export italiano con un +14,1% sul 2014. La situazione geopolitica è la lente attraverso cui leggere il calo (-13,4%) della vendita dell’italianità nei paesi ExtraUE. Esempio esplicativo è la Russia: confrontando il I semestre 2014 con il semestre 2015 si registra un - 40,8%, forte battuta d’arresto dovuta alle sanzioni russe.

Fedeltà e associativa

Sempre apprezzati sono i premi che il mondo di Anima conferisce alle aziende che si sono contraddistinte nei valori di export e che hanno superato la soglia dei venti e dei cinquant’anni nel sistema associativo. Per i brillanti risultati di export sono state premiate tre aziende: Rancilio Group, associata a UCIMAC, i costruttori macchine per caffè espresso e attrezzature bar, Sesamo, associata a UNAC, i costruttori di infissi motorizzati e automatismi per serramenti e Merlo, associata ad AISEM, l’associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione.Il premio per i vent’anni all’interno di Anima è stato assegnato a: Bft, associata a UNAC, Carlieuklima, associata ad Assotermica, Fpz, associata a Compo, l’associazione costruttori compressori, pompe e accessori trattamento aria compressa, Isol Impianti Spa, associata ad ACISM, i costruttori italiani strumenti di misura, Lamet Sollevamenti, associata AISEM, Marioff, associata UMAN, l’associazione nazionale aziende sicurezza e antincendio, Maya, associata Climgas, i costruttori e distributori di apparecchiature a gas per la climatizzazione, Merlo, S.A. Fire Protection associata UMAN, Menfi Industria, associata FIAC i fabbricanti italiani articoli casalinghi. Per i 50 anni sono state premiate aziende tutte associate ad AVR, l’associazione italiana di costruttori valvole e rubinetteria: Cav. Uff. Giacomo Cimberio, Giacomini, Greiner Had ex F.lli Fortis e V.A. Albertoni.

la meccanica italiana ha prodotto tecnologie e componentistica per un totale di 44 miliardi di euro, registrando un +1,3% rispetto all’anno precedente, e per il 2016 si prevede già un +0,7% per la produzione, che toccherà i 44,3 miliardi di euro. Parallelamente crescono anche le esportazioni, che hanno totalizzato 25,7 miliardi di euro con un +1,3% sul 2014. Ottimismo anche per le stime 2016, secondo le quali l’export è destinato ad aumentare (+1,4%) fino a raggiungere i 26,1 miliardi di euro con una quota export/ fatturato del 59%. L’occupazione, invece, rimane stabile, mentre il valore degli investimenti rafforza il trend positivo: nel 2015 si registra un +1,2% rispetto al 2014 e nel 2016 un ulteriore +1%. In particolare, si è refiìgistrato un impatto positivo della nuova Legge Sabatini sul consumo complessivo dei macchinari per l’industria.

Cop21, l’importanza della conferenza di Parigi

Le aziende che vogliono crescere oggi devono tenere conto anche delle decisioni prese dai 150 capi di stato riuniti a Parigi in occasione del Cop21. Nel corso del Summit internazionale sul Climate Change, uno dei fattori più rilevanti è stato fatto che Cina e USA hanno manifestato la chiara volontà di prendere decisioni importanti per limitare la produzione di Co2. L’obiettivo del nuovo accordo

La forza dell’Export

Il settore della meccanica esporta più dei settori alimentare, moda e design aggregati, grazie a due elementi di distintività delle nostre imprese manifatturiere: qualità e flessibilità, accompagnate dall’apprezzamento per le tecnologie made in Italy. “Noi italiani - ha affermato Alberto Caprari, presidente di Anima - sappiamo rispondere molto bene alle richieste dei clienti, adattandoci alle condizioni normative, sociali ed economiche in cui ci troviamo a operare. Siamo sempre al passo con le norme, diversamente da qualche altro player internazionale”. Per questo è fondamentale combattere i fenomeni di contraffazione e concorrenza sleale, un’esigenza che interessa tutto il made in Italy.Nei primi sei mesi del 2015, le esportazioni della meccanica italiana sono ammontate a 13,4 miliardi di euro con il 42%

universale punta a limitare il riscaldamento globale tra 1,5°C e 2°C entro il 2050, il che significa tagliare le emissioni del 40-70% rispetto al 2010. “I risultati dei tavoli di lavoro impatteranno fortemente a livello mondiale sul modo di fare impresa d’ora in avanti - ha commentato il presidente Caprari -. Tuttavia, le nostre eccellenze manifatturiere sono già ben orientate in questo senso”. Innovazione, efficienza energetica, utilizzo di fonti rinnovabili sono tutti elementi che già caratterizzano lo sviluppo di prodotti e tecnologie made in Italy, che portano la manifattura italiana a occupare le prime posizioni nel mondo in comparti come la componentistica per l’industria, le food-tenologies, l’industria dell’acqua e dell’energia, l’oil&gas.

Italia, seconda manifattura al mondo

Le imprese manifatturiere italiane sono tra le più competitive a livello mondiale. Secondo l’economista Marco Fortis, presidente della Fondazione Edison, nella filiera complessiva della meccanica e dei mezzi di trasporto, l’Italia è seconda

solo alla Germania. La produzione manifatturiera italiana è quella che sta vivendo una maggiore accelerazione all’interno dell’eurozona e alcuni indicatori quali la crescita del PIL dello 0,8% tendenziale nel 3° trimestre 2015 su 3° trimestri 2014 (Fonte Istat), la produzione industriale a +1,9% nel trimestre agosto-ottobre 2015, rispetto al minimo di settembre-novembre 2014, dati destagionalizzati (Fonti: Istat e Confindustria), l’occupazione che cresce e la disoccupazione che diminuisce (Fonte: Istat), i consumi a +2,2% (3° trim 2015 su 3° trim 2014, Fonte: Confcommercio) indicano che la ripresa del nostro Paese è avviata. Ripresa che non può, tuttavia, prescindere dagli investimenti infrastrutturali, fondamentali e suggeriti anche alla Germania dal Fondo Monetario Internazionale, come sottolineato da Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei, intervenuto alla conferenza di Anima per presentare il libro, Il ruolo strategico del sistema metalmeccanico italiano, a cura di Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis.

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MECCANICA & AUTOMAZIONE| FEBBRAIO 2016

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IL SEMAFORO

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Adesso pensiamo a innovare Paolo Beducci

L’OPINIONE Panorama

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Dopo la riunione sotto un unico cappello delle tre anime produttive dell’azienda (CNC, Robot e Robomachine), la filiale italiana si prepara al futuro con slancio e fiducia rinnovata di Paolo Beducci

INFORMAZIONE DAL MONDO TECNOLOGICO

Di Fanuc

ce n’è una sola

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ono stati due anni e mezzo di grandi cambiamenti per la realtà Fanuc nel nostro Paese. Infatti dal 1 Aprile 2013 Fanuc Italia unisce sotto lo stesso cappello le tre divisioni CNC, Robot e Robomachines. Da quel giorno il team di Fanuc Italia ha lavorato senza sosta per crescere e assicurarsi un ruolo di primo piano in un mercato altamente competitivo. I motivi che hanno portato a unire le diverse anime che da sempre distinguono la produzione e la presenza di Fanuc sui vari mercati, vedono in primo luogo la necessità di dare al cliente un unico punto di riferimento a livello nazionale, facilitando quindi l’interfaccia fra utente e azienda fornitrice. Il secondo aspetto, era riuscire una volta per

tutte a mettere in perfetta sinergia le differenti anime produttive di Fanuc come del resto già accadeva altrove. A oggi i tre pilastri su cui basa il proprio successo Fanuc sono assolutamente espressione integrata di una cultura tecnologica straordinaria.

Due più uno ha fatto più di tre

“A differenza di ciò che accade spesso nei casi di merge – spiega Marco Girardello, CEO di Fanuc Italia – dove l’unione di più realtà porta a un fatturato che è inferiore alla somma aritmetica dei singoli fatturati precedenti, nel nostro caso il risultato è stato completamente differente. Tanto che la crescita del fatturato è stata, come si direbbe in termini sportivi, a doppia cifra e anche le persone che lavorano con noi, sono passate da 85 a circa 115. Segno questo - spiega ancora Girardello - che la strada percorsa era quella corretta. Sicuramente siamo stati aiutati dal buon momento del

mercato, ma essere insieme ci ha permesso di cogliere occasioni che altrimenti non avremmo potuto fare nostre”. D’altra parte se si è soddisfatti di ciò che si ha, nel momento in cui il mercato ti mette nelle condizioni di investire e innovare ti rivolgi a fornitori di cui hai già conoscenza e fiducia. Inevitabile perciò che la somma dei tre addendi fosse superiore al risultato precedente. Un risultato importante che da una parte premia il mercato italiano facendolo diventare il secondo per importanza in Europa, dall’altra mette la azienda giapponese nelle condizioni di tornare a credere in modo forte al nostro Paese decidendo nuovi investimenti. Il più evidente degli investimenti sarà la nuova sede MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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Cover Gühring, il successo si

STORIA DI COPERTINA

Gühring Italia

COST RUISCE S

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La filiale italiana della società tedesca, ha conquistato un ruolo di primo piano nel panorama di settore, perseguendo un obiettivo basato su più peculiarità indispensabili per raggiungere l’eccellenza di Paolo Beducci Con 80 persone alle sue dipendenze Gühring Italia è un artefice del mercato nazionale dove è stata capace nel corso degli anni di avere indici in crescita, anche quando il mercato viveva momenti di difficoltà.

Alzare l’asticella

Quindi prodotto e servizio devono necessariamente viaggiare all’unisono per poter garantire la soddisfazione del cliente. Nel mondo degli utensili i punti critici si moltiplicano e soddisfare al meglio un cliente non è affatto cosa semplice. Le due voci in questione, prodotto e servizio quindi, in casa Gühring assumono una identità unica fondendosi in una serie di attenzioni piccole e grandi, non proprio diffusissime o date per scontate da molti. È vero che nel caso specifico ci troviamo davanti a un marchio caratterizzato da un livello tecnologico altissimo, ma è anche vero che la concorrenza non sta a dormire e l’asticella che delimita il limite minimo della sfida continua a salire. Gühring però, non è fra le aziende che devono saltare l’asticella per rimanere al passo del leader. Perché Gühring è, nel suo mondo, fra quelli che decidono dove l’asticella deve essere piazzata.

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36 Gühring, il successo

Di Fanuc ce n’è una sola Paolo Beducci Tutta la tecnologia per l’industry 4.0 Nicoletta Buora A Kircheim, Makino raddoppia Paolo Beducci

STORIA DI COPERTINA

Seguire passo passo il cliente

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Prima ancora di gestire l’aspetto tecnico, Gühring si preoccupa infatti di gestire al meglio il rapporto con l’utilizzatore dando la possibilità di accedere a prodotti di altissimo livello.

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Gli avvenimenti del mese A cura della redazione

PANORAMA 20

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20 Di Fanuc ce n’è una sola

pesso quando si pensa a una filiale di una industria straniera in Italia, ci si immagina una semplice sede commerciale, magari molto efficiente, ma comunque per certi versi aliena dalla specificità tecnica dei prodotti. Questo significa che chi ha necessità di un determinato ausilio per il proprio lavoro, spesso ha interlocutori che, al di là della loro preparazione, poco possono sotto il profilo operativo nel creare per il proprio cliente la soluzione ideale per le necessità da soddisfare. Per fortuna non sempre è così. Ci sono infatti ottimi esempi di realtà che hanno saputo radicalizzarsi localmente proprio per servire l’area geografica di riferimento con la massima cura proponendo non solo prodotti tout-court, ma anche una serie di servizi. E qui si deve rammentare che quando si parla di servizio alla clientela si entra in un mondo del tutto particolare: una specie di campo minato in cui gli errori o le manchevolezze, anche se minime, si pagano di solito care. Quindi in un mercato in cui a competere sono in molti, la riconoscibilità va a pochi. È il caso di Gühring, ad esempio, che nel corso degli anni ha saputo conquistarsi spazi e fiducia su un mercato che in questo caso è fatto sia di aziende utilizzatrici, sia di rivenditori.

Guidare l’efficienza nella produzione di atrezzature pesanti Gian Luca Sacco

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Gühring, il successo si costruisce Paolo Beducci

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LA PARTNERSHIP SI BASA SULLA FIDUCIA – E LA FIDUCIA SULLA QUALITÀ

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Sommario

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Lav-composito Lavorazione di componenti aeronautici in composito con testa twist dotata di sistema di aspirazione polveri integrato con cappa mobile automatica

DOSSIER Aeronautico e Aerospace 40 44 50

40 Jobs come ti costruisco l’aereo

Intervista

Rafael Idigoras

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out sider a market driver

INTERVISTA

Direttore Generale di Soraluce, Rafael Idigoras ha dipinto per noi un quadro molto intenso della società che guida, indicando senza incertezze gli sviluppi per il futuro di Paolo Beducci

P

er molti anni è stata considerata un po’ l’outsider nel mondo delle macchine di grandi dimensioni. Mondo, dobbiamo riconoscerlo, in cui storicamente sono presenti molti costruttori nazionali, cui il marchio basco in passato, ha creato qualche dispiacere sia in casa nostra che in giro per il mondo. Il riferimento al passato non è casuale. Infatti oggi Soraluce, non è più considerabile per alcun motivo un outsider. Anzi, oggi il marchio con sede a Bergara è a tutti gli effetti e a pieno titolo, un protagonista del mondo delle fresalesatrici di grandi dimensioni. Un ruolo che le viene conferito non solo dai numeri e dalla diffusione del marchio in giro per il mondo. Ma anche e soprattutto dal fatto che i migliori mercati per Soraluce siano proprio quelli in cui la concorrenza locale è più forte e attrezzata a sostenere la propria presenza. Non è quindi un caso che proprio Germania e Italia siano due

punte di diamante nel panorama della presenza europea e mondiale di Soraluce. C’è un altro aspetto che poi, deve a nostro parere essere messo in evidenza quando si parla di Soraluce: il senso di appartenenza alla comunità basca. Non è cosa da poco: i Paesi baschi sono per certi versi una piccola enclave mitteleuropea all’interno della mediterranea Spagna. I baschi, per dirla facile, sono considerati (a ragione) i tedeschi di Spagna. Senza però portarsi dietro certe caratteristiche mitteleuropee che non a tutti piacciono. Personalmente penso che i baschi siano per certi versi ciò che mi piacerebbe fossero gli italiani: applicazione e dedizione teutoniche e gioia di vivere mediterranea. Lasciamo da parte le considerazioni e concentriamoci su Rafael Idigoras che, a conferma di ciò che scrivevamo poco più in alto è la sintesi perfetta fra spirito manageriale e affabilità verso chi lo circonda. Idigoras è uomo con alle spalle una carriera costruita

Oggi Soraluce, con sede a Bergara è a tutti gli effetti e a pieno titolo, un protagonista del mondo delle fresalesatrici di grandi dimensioni

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aziende protagoniste del settore, per tastare con mano il polso della situazione e capire cosa gli operatori si aspettano, e ovviamente desiderano, dall’anno appena iniziato. Laura Nossa, MMC Italia: bisogna cogliere tutte le opportunità di ammodernamento La prima domanda che abbiamo posto è la seguente: come valutano le aziende i segnali di ripresa che stanno caratterizzando il mercato? Credono che continueranno anche nel 2016? “Il 2015 risponde Laura Nossa, General Manager di MMC Italia - è stato un anno che ha segnalato una grande ripresa per il settore, e

sicuramente il provvedimento del superammortamento (che permette l’ammortamento del 140% del macchinario acquistato, ndr) darà sostegno alle vendite anche per il 2016, sia per la produzione interna che di importazione. Ciò porterà verosimilmente conseguenti benefici all’industria manifatturiera italiana, che potrebbe cogliere l’opportunità per ammodernare i sistemi produttivi obsoleti e aumentare la sua competitività”. Una considerazione che si sposa con la constatazione che il settore della meccanica è più che mai attore protagonista al centro delle dinamiche industriali globali, e con esso il mondo degli utensili. Se prendiamo per esempio il settore

Avanti tutta... ma con prudenza

Per gli operatori dell’industria degli utensili, i segnali positivi che giungono dal mercato non devono far dimenticare le criticità che ancora caratterizzano il settore, alla luce delle complesse sfide che le aziende devono affrontare in nome della competitività di Fabio Basilico dato sull’incremento a doppia cifra della produzione dell’industria delle macchine utensili (+12,2%) - e se, per quanto riguarda il 2016, è legittimo aspettarsi un’ulteriore spinta o almeno il consolidamento della tendenza in atto, è pur vero che la speranza delle aziende deve comunque fare i conti con le criticità che ancora caratterizzano il settore utensili. Criticità che ovviamente generano riserve e una

buone dose di sano pragmatismo da parte di chi, quotidianamente, ha a che fare con un mercato indubbiamente complesso. La ripresa c’è, inutile negarlo, ma la forte crisi economica che ci stiamo faticosamente e lentamente lasciando alle spalle ha sfiancato anche i più fiduciosi, lasciando tutti gli attori in campo con la consapevolezza che la prudenza non è mai troppa. Abbiamo raccolto le opinioni di tre

Nuova fresa S45OE06Z Dormer Pramet per la spianatura economica dell’acciaio inossidabile

dei trasporti, in particolare quello che ha a che fare direttamente con l’urbanizzazione crescente e le conseguenti esigenze di mobilità di persone e di distribuzione delle merci all’interno del perimetro urbano, aumenterà sempre più la richiesta di mezzi sempre più specializzati che necessitano di un crescente livello di specializzazione della componentistica. Un esempio eclatante ci viene dalla progressiva diffusione della propulsione alternativa full electric o ibrida. È forse un caso che, all’interno dei segmenti industriali in trend positivo, l’automotive è ancora in significativa crescita, così come l’aerospaziale e il settore degli stampi, mentre sotto il segno negativo è l’andamento dell’oil&gas (e qui entrano in gioco valutazioni più complesse inerenti il forte calo del prezzo del barile di petrolio). A monte di tutto la certezza, di cui le aziende del settore non fanno mistero di essere pienamente consapevoli, che la qualità del prodotto si sposa con l’innovazione del processo produttivo: un circolo virtuoso che permette di abbattere il costo del manufatto e aumentare proporzionalmente la competitività dell’azienda. “Effettivamente - dice Angelo Lanzarotti, Technical Manager di Dormer Pramet Italia - nel 2015 abbiamo visto alcuni segnali di ripresa del mercato, anche se deboli. Pensiamo che debbano continuare anche nel 2016. La crisi dura ormai da troppi anni per cui si ritiene che, per esempio nel caso dell’industria della macchina utensile, ulteriori rinvii nel rinnovare il parco macchine in molti casi non siano più possibili. Molto probabilmente il trend sarà sì di ripresa ma ancora con valori bassi, al di sotto delle aspettative”. Ottimismo con prudenza anche da parte di Roberto Ferrari, Direttore commerciale Seco Tools Italia: “I segnali di ripresa dell’ultimo anno sono certamente da valutarsi in modo positivo, da intendersi come voglia di rinnovare il parco macchine

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Cinquant’anni di metrologia Patrizia Ricci Le ultime novità sul mercato a cura della redazione

PRISMA

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Avanti tutta...ma con prudenza Fabio Basilico

SPECIALE MACCHINE DI MISURA

Focus utensili

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ttimismo ma con riserva. In una parola: pragmatismo. Gli operatori della tools industry italiana vogliono tenere ben saldi i piedi per terra. Se la tanto auspicata ripresa economica, parlando di Sistema Paese, ha dimostrato nel corso del 2015 di poter camminare con le proprie gambe - basta considerare, a titolo di esempio significativo, il

Rafael Idigoras Da outsider a market driver Paolo Beducci

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Lo sguardo oltre l’orizzonte Paolo Beducci

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REPORTAGE

INTERVISTA

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Come ti costruisco l’aereo Paolo Beducci Dalla Haka alla meccanica Paolo Beducci Macchine e realtà virtuale nello spazio Marco Torre

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Notizie dalle aziende A cura della redazione

MECCANICA & AUTOMAZIONE| FEBBRAIO 2016

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Comunicato stampa

LSWR GROUP ACQUISISCE IL 50% DI QUINE BUSINESS PUBLISHER : NASCE IL POLO DELLA CONOSCENZA TECNICA

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uella conclusa il 29 dicembre 2015 è la quarta acquisizione dell’anno di LSWR Group. Attraverso Edra S.p.A il Gruppo ha rilevato il 50% di Quine Business Publisher con contestuale conferimento in Quine delle proprie testate tecniche Meccanica&Automazione, Officina Moderna, Pulizia Industriale e Sanificazione. “Dopo l’acquisizione avvenuta a gennaio delle attività di Elsevier Urban & Partner, branch polacca del gruppo internazionale Elsevier, l’acquisizione del catalogo libri di UTET Scienze Mediche e la recente acquisizione del 50% dell’agenzia di comunicazione Imagine S.r.l., abbiamo deciso di investire in un’azienda focalizzata come Quine per consolidare e crescere le attività votate allo sviluppo della conoscenza tecnica-professionale, nonché per diffondere l’entusiasmo e il know how che hanno portato il nostro Gruppo a raddoppiare il fatturato negli ultimi tre anni” ha affermato Giorgio Albonetti, presidente di LSWR Group. “Abbiamo individuato in Quine Business Publisher un’interessante opportunità di investimento poiché condivide con Edra la stessa focalizzazione sui contenuti tecnici, la riconosciuta autorevolezza e la leadership nei settori dell’aggiornamento e della formazione tecnica e professionale in cui opera. Quine è il veicolo ideale per svilupparvi all’interno i nostri asset tecnici

LSWR Group è un Gruppo internazionale con sede a Milano, riferimento delle comunità medicoscientifiche, tecniche e giuridico-legali e leader in 4 aree: marketing solutions, education, professional update e advanced tools. Nato con l’acquisizione del ramo d’azienda delle attività di Elsevier in Italia nel 2013, il Gruppo ha registrato un fatturato consolidato pari a 23.5 milioni di Euro nel 2014 ed opera oggi con un network di più di 160 dipendenti. Tra le attività più note si ricordano, tra le altre: Edra, Dica33.it, DoctorNews, Farmacista33, FarmacistaPiù, FarmaMagazine, PuntoEffe, DentalCadmos, Medikey, L’informatore Farmaceutico - Codifa, La Tribuna.

Quine Business Publisher, è l’editore di riferimento nella sostenibilità del costruito. Con le testate AiCARR journal, Blu&Rosso, CASA&CLIMA, Guida dell’installatore Professionale, il Giornale dell’Ingegnere e il Quotidiano digitale casaeclima. com, ogni giorno raggiunge migliaia di progettisti e operatori dell’efficienza energetica, garantendo aggiornamento professionale e un appezzato know how tecnico.

Quine Business Publisher Via Santa Tecla 4 - 20122 Milano tel +39 02 864104 - fax +39 02 72016740 www.quine.it 8

della meccanica, del cleaning e dell’automotive in sinergia con le testate già pubblicate da Quine - ha spiegato Ludovico Baldessin, COO di LSWR Group -. Supportando Quine nell’evoluzione della propria offerta di soluzioni di marketing, formazione, aggiornamenti professionali e strumenti digitali replicheremo velocemente il caso di successo di LSWR Group”. “Il nostro partner ha saputo dimostrare che investendo nei prodotti e in soluzioni innovative si possono creare nuovi posti di lavoro nell’editoria: siamo felici di poter crescere in un Gruppo che ci porterà grandi sinergie nell’ambito scientifico grazie ad Edra e in quello normativo professionale con la casa editrice La Tribuna” ha commentato Marco Zani, Amministratore Delegato di Quine. La gestione di Quine sarà affidata, in continuità con il passato, all’AD Marco Zani, con la carica di Presidente assegnata a Giorgio Albonetti. L’operazione di acquisizione è stata coordinata, da un lato, da Giovanni Viganò, CFO di LSWR Group, assistito dal team di Orrick, Herrington & Sutcliffe, composto da Anna Spanò, Special Counsel, e Daniele Sotgiu, Associate e dall’altro dallo Studio legale Riva e Associati, con un team coordinato dal partner Simone Riva.

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Testate oggetto del conferimento Meccanica & Automazione Fondata nel 1994 è il periodico business to business per chi opera nel mondo dell’industria meccanica, delle macchine utensili e delle attività delle macchine utensili e delle attività di automazione del processo industriale. OM - Officina Moderna È la nuova guida tecnica dell’autoriparatore indipendente. Uno strumento che abbina la formazione di settore con i tutorial step by step Pulizia Industriale e Sanificazione È la rivista storica del settore cleaning, nata nel 1968: è il punto di riferimento per chi opera nel campo della pulizia industriale e in tutti quei settori ad essa strettamente collegati.

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MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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Editoriale Paolo Beducci

ADESSO PENSIAMO A INNOVARE

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n tempo si diceva che la macchina utensile vivesse dei cicli di sette anni. Cioè che ogni sette anni si presentasse una crisi, più o meno forte, destinata a rimettere un po’ di ordine sul mercato dei costruttori e anche degli utilizzatori. Poi alla fine del primo decennio di questo secolo, siamo entrati in una crisi molto più forte delle precedenti e soprattutto molto più diffusa. Una crisi oltre tutto, neppure legata nelle sue origini al mondo della meccanica in qualsiasi sua forma. La crisi, che si era manifestata improvvisa e violenta più di quanto si potesse immaginare, non si risolse in un periodo relativamente contenuto nel tempo. Ogni semestre era quello buono, per indicare che la luce in fondo al tunnel sembrava avvicinarsi. La luce rimaneva sempre là e per l’industria meccanica italiana i problemi iniziavano a sommarsi. Il risultato è stato che i sette anni che scandivano il ciclo fra una crisi e l’altra, si trasformarono in un unico lungo calvario. Con molte vittime, soprattutto fra le imprese meno pronte a guardare più lontano da casa o dotate di un situazione finanziaria meno forte del necessario. Risultato: mercato spaccato in due. Da una parte chi esportava e aveva imparato a diversificare il rischio, dall’altra chi non si era preparato per tempo. Questo indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda. Il contrappasso per chi vendeva macchine utensili in Italia fu decisamente pesante. I produttori nazionali si 10

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Il parco macchine italiano, inizia a mostrare qualche segno di invecchiamento eccessivo e la recentissima presentazione dello studio “Il parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana” realizzato da UCIMU, mostra chiari i segni delle ferite lasciate aperte dalla crisi spostarono ancora di più verso l’export (con tutta la fatica e rischi che questa scelta comporta) gli importatori e le filiali delle case estere si trovarono con un mercato ridotto al lumicino. Poi con la forza e la calma di un cesellatore, il mercato (quindi le aziende) hanno iniziato a ricostruire il tessuto su cui tornare crescere. Ma nel frattempo molto era cambiato. Una fatica doppia, che alla fine ha portato dove si sperava. Lo dimostrano i dati che hanno chiuso il 2015. Sono stati, per il mondo della meccanica, decisamente incoraggianti. Il mercato italiano ha dato finalmente delle risposte concrete e sostanziose e l’industria nazionale che utilizza machine utensili sembra aver superato (almeno i sopravvissuti) la crisi che ci siamo portati dietro per sette anni. Ora però c’è un nuovo tema da affrontare: la produttività e le risposte ambientali. Il parco macchine italiano, inizia a mostrare qualche segno di invecchiamento eccessivo e la recentissima presentazione dello studio “Il parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana” realizzato da UCIMU Sistemi per Produrre, mostra chiari i segni delle ferite lasciate aperte dalla crisi. In primis l’invecchiamento del parco delle macchine utensili in uso in Italia. Negli ultimi 40 anni non è mai stato così vecchio: una media di circa 13 anni e oltre un quarto degli impianti con una età che supera i 20 anni! È quindi giunto il momento di riprendere la marcia dell’innovazione tecnologica del Paese. Sotto questo profilo qualcosa è stato fatto, ma si può e si deve fare molto di più. Il super ammortamento sicuramente è cosa utile, ma serve una azione più legata all’innovazione tecnologica nei sistemi di produzione. Produttività, impatto ambientale, efficienza energetica. Sono questi i temi su cui si deve dare la possibilità di investire in innovazione tecnologica. Si deve incentivare a crescere qualitativamente nella filiera della produzione e non solo in quella degli acquisti.


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el contesto delle attrezzature pesanti, tutto è “grande”: le officine, i prodotti, la catena di fornitura, i costi e i prezzi, come anche le sfide. Questo settore è in un periodo di transizione. Uno dei principali trend che osserviamo è la crescente personalizzazione. Prima, un trattore poteva essere ragionevolmente ritenuto all’altezza di rispondere alle necessità della maggior parte degli agricoltori. Oggi, le variabili come i diversi tipi di colture, la topografia delle aziende agricole, le variazioni atmosferiche delle diverse regioni e la richiesta di caratteristiche specifiche, evidenziano che gli agricoltori cercano macchinari personalizzati per le loro aziende agricole. Recentemente John Deere ha rivelato di avere prodotto 7.800 diverse varianti del suo trattore 8R – e ogni configurazione è stata costruita solo 1,5 volte. Infatti, la maggior parte dei produttori offrono opzioni nell’ordine delle migliaia di articoli. E con software avanzati e strumenti telematici sempre più spesso incorporati nei veicoli, la complessità non farà che aumentare. Per i commerciali, la flessibilità di dare al cliente ciò che vuole è una grande notizia. Eppure, l’esperienza ci insegna che questo può anche creare problemi. A causa dell’intenso cambiamento delle configurazioni, i processi potrebbero entrare in crisi. Ad esempio, gli ingegneri che inviano richieste revisionate, file CAD e piani di produzione, potrebbero non aver previsto una potenziale criticità. Questo potrebbe significare che la richiesta di un cliente potrebbe richiedere più tempo del previsto, oppure potrebbe essere necessario apportare cambiamenti ai macchinari per produrlo. Questo può sfociare in ritardi nelle consegne. Poi c’è la questione dei software di controllo dei veicoli – si tratta di un’area di know how che non è storica per i produttori, che devono quindi trovare

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nuove strade per progettare, testare, produrre e riutilizzare i codici dei software per garantire che l’IP del software precedente possa essere adattato per essere utilizzato in nuovi prodotti. La globalizzazione esaspera la complessità, con una domanda crescente da parte dei paesi emergenti. E mentre le strutture di produzione potrebbero spostarsi nelle vicinanze dei mercati chiave, la catena di fornitura adesso è coordinata su base mondiale. Questo richiede che i produttori non solo siano in grado di offrire prodotti coerenti e di qualità nelle proprie officine, ma anche presso un elenco di fornitori partner. Un’altra area su cui riflettere è il modo in cui lavora lo staff negli impianti di produzione. Molti ancora usano progetti cartacei e 2D. Il problema sta nel fatto che le immagini 2D non restituiscono una fotografia completa, sono aperte all’interpretazione e potrebbero non essere aggiornate all’ultima versione rilasciata. In più, se in produzione un membro dello staff sottolinea una criticità, questa deve essere affrontata con un line manager, che lo comunica al responsabile di produzione, che deve, a sua volta, inoltrare una segnalazione, fino a quando, alla fine, la questione arriva agli ingegneri (o no, a seconda del caso). Dato l’avanzamento del mobile computing e dei software 3D, esistono metodi più efficaci per lavorare. L’evoluzione di un software PLM rappresenta una piattaforma completa che unisce tutti i team di progettazione, ingegneria, produzione e gestione. Noi definiamo questa produzione collaborativa. Riunisce insieme la produzione delle parti, la progettazione degli impianti e degli strumenti; la pianificazione dei processi integrati di produzione; la progettazione elettromeccanica, e la simulazione e produzione integrata di progettazione. Per ottenere questo livello di collaborazione, occorre disporre di software integrati che possano fornire funzionalità chiave come: Monitorare i costi: è fondamentale avere un sistema centrale per gestire e tenere traccia dei costi di fatturazione dei materiali, tra cui

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tutte le parti di assemblaggio e produzione. Gestire le modifiche: migliorare il modo in cui le modifiche vengono comunicate tra la produzione e l’ingegneria è una delle esigenze per ridurre i costi. Grazie a un sistema centralizzato di gestione delle modifiche, è possibile aggiornare tutti i team degli aggiornamenti fatti. Fornire un’immagine chiara: i software collaborativi pensati per gli ambienti di produzione complessi forniscono ai team disegni in 3D e istruzioni chiare e comprensibili. Questi elementi permettono ai team di vedere l’iter di un intero processo e di avere una guida di assemblaggio step-by-step. Ottimizzare le risorse: gli strumenti giusti aiutano a decidere quali sono gli impianti – e persino i fornitori – che possiedono il migliore rapporto costi e performance e si dedicano allo sviluppo di particolari elementi richiesti dal cliente. Avere il controllo completo: dato che non esistono software che possono fornire una soluzione completa per gestire progettazione, ingegneria e produzione, occorre considerare gli strumenti basati su standard aperti che possono integrare differenti sistemi per fornire, in definitiva, un unico processo per i team per una migliore collaborazione e vedere lo status di ogni parte e ogni prodotto in tutti gli impianti. Le nostre soluzioni per la gestione del ciclo di vita del prodotto, con Teamcenter come cuore del sistema digitale, confermano come i team di produzione, ingegneria e ingegneria di prodotto possono lavorare insieme in modo fluido ed efficace. Tra i vari benefici che interessano tutto il ciclo di progettazione, ingegnerizzazione e produzione, il software riunisce il progetto e l’IP in un’unica sede. Ottimizza i processi di cambiamento per identificare, in una fase iniziale, i problemi che possono sorgere lungo la linea così che le aziende possono presentarsi sul mercato più rapidamente. Con l’accesso in tempo reale ai dati completi di produzione, i team possono prendere le decisioni migliori: decisioni che accelerano l’innovazione, riducono i costi e ottimizzano il flusso di lavoro.


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Caleidoscopio INFORMAZIONE DAL MONDO TECNOLOGICO

UCIMU

Ma che bel 2015!

Presentati i preconsuntivi di UCIMU Sistemi per Produrre sull’andamento del settore della macchina italiana. Molte luci e poche ombre. Previsioni 2016 ancora ottimiste Di Paolo Beducci

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e nel 2014 l’industria della macchina utensile aveva tirato un sospiro di sollievo, con la conferenza di fine anno tenutasi a Milano presso la sede di UCIMU-Sistemi per produrre, si può dire, senza tema di smentita che ora i nostri costruttori di macchine, che comunque si erano ben difesi negli ultimi anni grazie alla capacità di essere innovativi, elastici e resilienti, nel 2015 hanno archiviato definitivamente la crisi. Se poi a questo si aggiunge che anche per il 2016 le previsioni sono improntate all’ottimismo, il buon umore cresce. In sintesi estrema è questo lo scenario presentato dal presidente di UCIMU-Sistemi per produrre Luigi Galdabini che, nello scorso dicembre è anche stato nominato Presidente di CECIMO, la federazione delle associazioni nazionali europee costruttori di macchine utensili. 14

Per Galdabini “Il 2015 è stato un anno positivo per l’industria italiana della macchina utensile che ha saputo sfruttare appieno la ripresa del consumo e il miglioramento del contesto interno e internazionale, registrando incrementi per tutti i principali indicatori. D’altra parte, EMO Milano 2015, da un lato, e i provvedimenti di politica industriale previsti dalle autorità di governo, dall’altro, hanno ulteriormente spinto la ripresa rendendola più forte e salda”.

Produzione a 5,4 milliardi

I dati, seppure ancora di preconsuntivo parlano chiaro: produzione a sfiorare i 5,5 miliardi di ( 5,43) con un tasso di crescita rispetto al 2014 che si attesta esattamente al 12,2%. A trainare il carro questa volta ci ha pensato il mercato interno che già nel 2014 aveva iniziato a dare segni di ripresa degli investimenti. La conferma quindi c’è ed è consistente.

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A dare segni di crescita non ci sono solo i costruttori di macchine, ma soprattutto gli utilizzatori che con una crescita anno su anno superiore al 30% hanno raggiunto quota 3.595 milioni di che sono stati ottima occasione sia per i produttori nazionali ( + 21% di consegne in Italia) sia per gli stranieri che hanno visto la propria quota crescere addirittura del 45,5%, che a conti fatti si traduce in una quota di mercato complessiva di 1,675 milioni. Se invece torniamo in casa Italia, i costruttori nazionali, possono andar fieri anche dell’export che nel 2015 dopo il periodo di riflessione del 2014, sono tornate a crescere in misura consistente: + 7,9% e fatturato di 3.510 milioni di .

Sorpresa USA

Secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT, nei primi otto mesi dell’anno (ultima rilevazione disponibile), principali paesi di destinazione del made in Italy di settore sono risultati: Stati Uniti 248 milioni (+10,8%), Cina 232 milioni (+0,5%), Germania 227 milioni (+7,1%), Russia 133 milioni (+38,1%), Francia 114 milioni (+23,5%), Polonia 77 milioni (+21,3%), Regno Unito 77 milioni (+88,2%), Turchia 63 milioni (-15%), Spagna 61 milioni (+12,1%), India 57 milioni (-0,3%). La ripresa del mercato interno ha inevitabilmente attratto l’attenzione delle imprese italiane che hanno orientato parte delle risorse, prima tutte profuse oltreconfine, al territorio nazionale. A conferma di ciò il rapporto export su produzione, ridimensionato in appena due anni al 64,6% (contro il 75,4% del 2013). Anche il 2016 sarà un anno favorevole per l’industria italiana di settore che, secondo le previsioni, vedrà un incremento per tutti i principali indicatori economici. La produzione si attesterà a 5.820 milioni di euro (+7,2%), avvicinandosi così al valore record di 6 miliardi di euro registrato nel 2008. Le esportazioni saliranno, del 6,6%, a 3.740 milioni. Proseguirà anche il trend positivo del consumo che, atteso in crescita


dell’8,8%, arriverà a 3.910 milioni di euro, trainando sia le consegne dei costruttori che raggiungeranno quota 2.080 milioni di euro (+8,3%) sia le importazioni attese a 1.830 milioni (+9,3%).

Bene il superammortamento, ma...

Lo scenario illustrato da Galdabini vede con favore l’inserimento in Legge di Stabilità del provvedimento di super ammortamento, richiesto alle autorità di governo proprio in occasione di EMO Milano 2015, che permette l’ammortamento del 140% del macchinario acquistato. Al tempo stesso però si fa notare come potrebbe ulteriormente facilitare la ripresa applicando la misura a tutti i macchinari ordinati (anziché consegnati come prevede il testo attuale) entro il 31 dicembre 2016, e consegnati entro il 30 giugno 2017. “Con questa proposta - ha concluso Galdabini - sarebbe distribuito in modo più equo, tra costruttori e importatori, il beneficio derivante dalla misura che, attualmente, avvantaggia maggiormente, almeno nella fase finale, gli importatori e i distributori che forniscono beni pronta consegna rispetto alle Pmi italiane abituate a lavorare su commessa e prodotti fortemente personalizzati, la cui produzione si protrae generalmente per diversi mesi. Detto ciò ha concluso il Presidente Galdabini - occorre comunque ribadire la necessità di misure capaci di sostenere, in modo strutturato, il rilancio del mercato domestico e del manifatturiero italiano che, ad oggi, sta operando con sistemi di produzione spesso obsoleti. Complementare a superammortamento e alla Nuova Sabatini, già rifinanziata per tutto il 2016, dovrebbe essere la revisione dei coefficienti di calcolo degli ammortamenti, fermi al 1988”.

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Caleidoscopio ANIMA

Meccanica italiana, un’eccellenza che torna a crescere

Le buone performance dell’industria meccanica (+1,3%), che esporta più dei settori alimentare, moda e design aggregati, infondono ottimismo per una piena ripresa del Paese nel 2016. A patto che si investa in infrastrutture e si operi in ottica Cop21 Di Nicoletta Buora

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on è male iniziare l’anno nuovo con un bilancio positivo e previsioni di crescita ottimistiche. E quando questi dati arrivano dal comparto della meccanica, che sembra di nuovo essere fiore all’occhiello della nostra economia, allora non è difficile immaginare una positiva ricaduta anche in altri settori. A patto che si investa in infrastrutture e si operi secondo le indicazioni emerse dal recente Cop 21 di Parigi, il Summit internazionale sul Climate Change. Questo è quanto è emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati di Anima, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine, tenuta presso le Fonderie Napoleoniche, suggestiva location a tema nel cuore di Milano. Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Studi di Anima, nel 2015

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Premi Export

Fedeltà e associativa

Sempre apprezzati sono i premi che il mondo di Anima conferisce alle aziende che si sono contraddistinte nei valori di export e che hanno superato la soglia dei venti e dei cinquant’anni nel sistema associativo. Per i brillanti risultati di export sono state premiate tre aziende: Rancilio Group, associata a UCIMAC, i costruttori macchine per caffè espresso e attrezzature bar, Sesamo, associata a UNAC, i costruttori di infissi motorizzati e automatismi per serramenti e Merlo, associata ad AISEM, l’associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione.Il premio per i vent’anni all’interno di Anima è stato assegnato a: Bft, associata a UNAC, Carlieuklima, associata ad Assotermica, Fpz, associata a Compo, l’associazione costruttori compressori, pompe e accessori trattamento aria compressa, Isol Impianti Spa, associata ad ACISM, i costruttori italiani strumenti di misura, Lamet Sollevamenti, associata AISEM, Marioff, associata UMAN, l’associazione nazionale aziende sicurezza e antincendio, Maya, associata Climgas, i costruttori e distributori di apparecchiature a gas per la climatizzazione, Merlo, S.A. Fire Protection associata UMAN, Menfi Industria, associata FIAC i fabbricanti italiani articoli casalinghi. Per i 50 anni sono state premiate aziende tutte associate ad AVR, l’associazione italiana di costruttori valvole e rubinetteria: Cav. Uff. Giacomo Cimberio, Giacomini, Greiner Had ex F.lli Fortis e V.A. Albertoni.

la meccanica italiana ha prodotto tecnologie e componentistica per un totale di 44 miliardi di euro, registrando un +1,3% rispetto all’anno precedente, e per il 2016 si prevede già un +0,7% per la produzione, che toccherà i 44,3 miliardi di euro. Parallelamente crescono anche le esportazioni, che hanno totalizzato 25,7 miliardi di euro con un +1,3% sul 2014. Ottimismo anche per le stime 2016, secondo le quali l’export è destinato ad aumentare (+1,4%) fino a raggiungere i 26,1 miliardi di euro con una quota export/ fatturato del 59%. L’occupazione, invece, rimane stabile, mentre il valore degli investimenti rafforza il trend positivo: nel 2015 si registra un +1,2% rispetto al 2014 e nel 2016 un ulteriore +1%. In particolare, si è refiìgistrato un impatto positivo della nuova Legge Sabatini sul consumo complessivo dei macchinari per l’industria.

La forza dell’Export

Il settore della meccanica esporta più dei settori alimentare, moda e design aggregati, grazie a due elementi di distintività delle nostre imprese manifatturiere: qualità e flessibilità, accompagnate dall’apprezzamento per le tecnologie made in Italy. “Noi italiani - ha affermato Alberto Caprari, presidente di Anima - sappiamo rispondere molto bene alle richieste dei clienti, adattandoci alle condizioni normative, sociali ed economiche in cui ci troviamo a operare. Siamo sempre al passo con le norme, diversamente da qualche altro player internazionale”. Per questo è fondamentale combattere i fenomeni di contraffazione e concorrenza sleale, un’esigenza che interessa tutto il made in Italy.Nei primi sei mesi del 2015, le esportazioni della meccanica italiana sono ammontate a 13,4 miliardi di euro con il 42%


concentrato in Europa (EU28), verso cui si sono esportati 5,5 miliardi (+3,9% sul 2014). Seguono Africa (-7,9%), Asia (-3,5%) e America Centro-Sud (-4,3%) in calo rispetto al 2014, mentre l’America del Nord sta dimostrando una forte attrattività per l’export italiano con un +14,1% sul 2014. La situazione geopolitica è la lente attraverso cui leggere il calo (-13,4%) della vendita dell’italianità nei paesi ExtraUE. Esempio esplicativo è la Russia: confrontando il I semestre 2014 con il semestre 2015 si registra un - 40,8%, forte battuta d’arresto dovuta alle sanzioni russe.

Cop21, l’importanza della conferenza di Parigi

Le aziende che vogliono crescere oggi devono tenere conto anche delle decisioni prese dai 150 capi di stato riuniti a Parigi in occasione del Cop21. Nel corso del Summit internazionale sul Climate Change, uno dei fattori più rilevanti è stato fatto che Cina e USA hanno manifestato la chiara volontà di prendere decisioni importanti per limitare la produzione di Co2. L’obiettivo del nuovo accordo

universale punta a limitare il riscaldamento globale tra 1,5°C e 2°C entro il 2050, il che significa tagliare le emissioni del 40-70% rispetto al 2010. “I risultati dei tavoli di lavoro impatteranno fortemente a livello mondiale sul modo di fare impresa d’ora in avanti - ha commentato il presidente Caprari -. Tuttavia, le nostre eccellenze manifatturiere sono già ben orientate in questo senso”. Innovazione, efficienza energetica, utilizzo di fonti rinnovabili sono tutti elementi che già caratterizzano lo sviluppo di prodotti e tecnologie made in Italy, che portano la manifattura italiana a occupare le prime posizioni nel mondo in comparti come la componentistica per l’industria, le food-tenologies, l’industria dell’acqua e dell’energia, l’oil&gas.

Italia, seconda manifattura al mondo

Le imprese manifatturiere italiane sono tra le più competitive a livello mondiale. Secondo l’economista Marco Fortis, presidente della Fondazione Edison, nella filiera complessiva della meccanica e dei mezzi di trasporto, l’Italia è seconda

solo alla Germania. La produzione manifatturiera italiana è quella che sta vivendo una maggiore accelerazione all’interno dell’eurozona e alcuni indicatori quali la crescita del PIL dello 0,8% tendenziale nel 3° trimestre 2015 su 3° trimestri 2014 (Fonte Istat), la produzione industriale a +1,9% nel trimestre agosto-ottobre 2015, rispetto al minimo di settembre-novembre 2014, dati destagionalizzati (Fonti: Istat e Confindustria), l’occupazione che cresce e la disoccupazione che diminuisce (Fonte: Istat), i consumi a +2,2% (3° trim 2015 su 3° trim 2014, Fonte: Confcommercio) indicano che la ripresa del nostro Paese è avviata. Ripresa che non può, tuttavia, prescindere dagli investimenti infrastrutturali, fondamentali e suggeriti anche alla Germania dal Fondo Monetario Internazionale, come sottolineato da Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei, intervenuto alla conferenza di Anima per presentare il libro, Il ruolo strategico del sistema metalmeccanico italiano, a cura di Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis.

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Caleidoscopio

Festo

Un libro per guardare al futuro

Presentata l’ultima pubblicazione di Festo dedicata all’automazione pneumatica, ai suoi contenuti e alle possibilità che ne derivano. Una opportunità golosa per chi opera in questo mondo Di Marco Torre

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’occasione è di quelle buone: la conferenza di fine anno e la contestuale presentazione di “Automazione Pneumatica – Componenti, soluzioni e applicazioni” un libro dedicato all’automazione nel mondo della pneumatica. Protagonista di questo appuntamento non poteva che essere Festo, che ha spento le 60 candeline. Scopo del libro è mostrare come l’utilizzo della pneumatica possa risolvere in modo vantaggioso i problemi legati all’automazione, sia in termini di trattamento e a qualità dell’aria, sia per ciò che si riferisce all’efficienza energetica e alla sicurezza. Il tutto inserito nel contesto oggi inevitabile del protocollo Industry 4.0. Alla base della decisione di realizzare una nuova pubblicazione specifica, il desiderio da parte di

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Festo di rivedere e aggiornare l’edizione precedente, ormai con qualche anno sulle spalle, meccanica, elettronica e informatica, al fine di automatizzare i sistemi di produzione e semplificare il lavoro umano. Non è infatti un caso che nello scenario moderno i tecnici sempre più siano chiamati a svolgere ruoli costantemente più trasversali trasformandosi da tecnici in conoscitori ed esploratori del ‘sistema macchina’. Con questa pubblicazione il compito che Festo si era data era proprio quello di guidare in senso letterale il lettore verso i concetti che oggi sostengono e sono parte integrante della pneumatica moderna, applicata ai sistemi. Il tutto passando dai principi sviluppando il discorso lungo i componenti, per poi completare il tutto con simbologia, schemi funzionali. Insomma tutto ciò che può essere utile a chi progetta per progredire nella professione. Sempre più infatti una adeguata conoscenza degli argomenti in gioco, permette al progettista di realizzare impianti pneumatici caratterizzati da consumi energetici ridotti, e al

tempo stesso risolvere fino a dieci funzioni relative alla sicurezza in un ciclo produttivo di una macchina. Esempi possono essere l’inversione, l’arresto pneumatico e meccanico di un movimento. Nello specifico, in un’ottica di sicurezza integrata, l’obiettivo è garantire funzioni diagnostiche e di ConditionMonitoring attraverso la reciproca connessione in rete dei componenti di un sistema di produzione, quali sensori e attuatori, nello scambio permanente di informazioni unitamente a valutazioni combinate di diversi sensori. Se il libro era ovviamente il pezzo forte della conferenza, non si deve però credere che gli altri argomenti trattati che sono comunque di stretta connessione, siano stati meno interessanti. Anzi, soprattutto gli aspetti dedicati alla sicurezza, al futuro inteso come industry 4.0 e alla formazione, ci hanno trasmesso informazioni importanti, che solo un gruppo con le dimensioni e l’esperienza di Festo può permettersi di mettere a disposizione delle aziende che operano nel settore.


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Panorama INFORMAZIONE DAL MONDO TECNOLOGICO


Dopo la riunione sotto un unico cappello delle tre anime produttive dell’azienda (CNC, Robot e Robomachine), la filiale italiana si prepara al futuro con slancio e fiducia rinnovata di Paolo Beducci

Di Fanuc

ce n’è una sola

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ono stati due anni e mezzo di grandi cambiamenti per la realtà Fanuc nel nostro Paese. Infatti dal 1 Aprile 2013 Fanuc Italia unisce sotto lo stesso cappello le tre divisioni CNC, Robot e Robomachines. Da quel giorno il team di Fanuc Italia ha lavorato senza sosta per crescere e assicurarsi un ruolo di primo piano in un mercato altamente competitivo. I motivi che hanno portato a unire le diverse anime che da sempre distinguono la produzione e la presenza di Fanuc sui vari mercati, vedono in primo luogo la necessità di dare al cliente un unico punto di riferimento a livello nazionale, facilitando quindi l’interfaccia fra utente e azienda fornitrice. Il secondo aspetto, era riuscire una volta per

tutte a mettere in perfetta sinergia le differenti anime produttive di Fanuc come del resto già accadeva altrove. A oggi i tre pilastri su cui basa il proprio successo Fanuc sono assolutamente espressione integrata di una cultura tecnologica straordinaria.

Due più uno ha fatto più di tre

“A differenza di ciò che accade spesso nei casi di merge – spiega Marco Girardello, CEO di Fanuc Italia – dove l’unione di più realtà porta a un fatturato che è inferiore alla somma aritmetica dei singoli fatturati precedenti, nel nostro caso il risultato è stato completamente differente. Tanto che la crescita del fatturato è stata, come si direbbe in termini sportivi, a doppia cifra e anche le persone che lavorano con noi, sono passate da 85 a circa 115. Segno questo - spiega ancora Girardello - che la strada percorsa era quella corretta. Sicuramente siamo stati aiutati dal buon momento del

mercato, ma essere insieme ci ha permesso di cogliere occasioni che altrimenti non avremmo potuto fare nostre”. D’altra parte se si è soddisfatti di ciò che si ha, nel momento in cui il mercato ti mette nelle condizioni di investire e innovare ti rivolgi a fornitori di cui hai già conoscenza e fiducia. Inevitabile perciò che la somma dei tre addendi fosse superiore al risultato precedente. Un risultato importante che da una parte premia il mercato italiano facendolo diventare il secondo per importanza in Europa, dall’altra mette la azienda giapponese nelle condizioni di tornare a credere in modo forte al nostro Paese decidendo nuovi investimenti. Il più evidente degli investimenti sarà la nuova sede MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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Panorama Robomachines

C’è spazio per crescere

Il mondo delle Robomachines di Fanuc è per certi versi estremamente particolare, ma anche altrettanto interessante. Si tratta di tre tipologie di prodotto che eccellono nei singoli settori di riferimento e che sono destinate ad assumere all’interno del pacchetto che compone l’offerta di Fanuc sul mercato nazionale, qualcosa di molto più concreto di una presenza di bandiera. “Uno dei compiti che ci siamo dati - prosegue Girardello - sta proprio nel riuscire a fare di quest’area un punto importante del nostro business in Italia. Non è quindi un caso che siamo alla ricerca di personale sia tecnico che commerciale nelle tre aree di appartenenza delle tre famiglie: fresatura, EDM e stampo a iniezione. Siamo convinti che ci sia spazio per crescere e che per ottenere risultati concreti si debba mostrare ai potenziali utilizzatori le reali possibilità di queste macchine. Quindi è un settore in cui abbiamo intenzione di crescere”.

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‘zero downtime’ è il sistema che verifica lo stato di tutti i componenti del robot individuandone lo stato di salute e prevedendo quando potranno esserci dei problemi

aziendale che si baserà su un nuovo edificio con un’area coperta di 12.000 m2 e che sorgerà a Lainate. “Gli spazi che avremo a disposizione - prosegue Girardello - saranno decisamente più ampi degli attuali e ci permetteranno di affiancare allo show room tradizionale anche un’area di techinical experience dedicata interamente ai clienti. I cambiamenti però non possono limitarsi a un nuova sede. Il pragmatismo degli uomini Fanuc è proverbiale e quindi questa nuova sede avrà il dovere di accompagnarci in un nuovo percorso di crescita. Crescita che si baserà su una continua

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innovazione di prodotto, in tutti i tre ambiti in cui operiamo”.

Automotive, ma non solo

I primi sono già realtà e in particolare riguardano il CNC, dove è arrivato HMI (la nuova interfaccia prodotto), quindi ci sono i robot dove sono stati sviluppati i robot collaborativi che non sono dei semplici studi, ma degli oggetti già in vendita e già in utilizzo in diverse realtà industriali del settore automotive. “L’automotive - spiega ancora Girardello - è fondamentale nella strategia di sviluppo tecnologico

A oggi i tre pilastri su cui basa il proprio successo Fanuc sono assolutamente espressione integrata di una cultura tecnologica straordinaria.


di Fanuc. E proprio nel mondo automotive, in particolare presso GM è iniziata la diffusione dello ‘zero downtime’. Si tratta di un sistema che costantemente verifica lo stato di tutti i componenti del robot individuandone lo stato di salute e prevedendo quando questo potrà eventualmente avere dei problemi. In un’industria come quella dell’auto che viaggia a ritmi serratissimi e che non può permettersi soste impreviste, questo significa sapere con largo anticipo cosa andare a sistemare in occasione di uno stop programmato per la manutenzione ordinaria. Un bel vantaggio che riduce praticamente a zero i fermi produttivi in condizioni normali”. Una opportunità importante soprattutto per la media e grande impresa, mentre troppo spesso la piccola impresa è abituata a operare senza sosta fin quando qualcosa si ferma. E solo allora si decide di intervenire. Un approccio obsoleto contro cui quotidianamente Fanuc e i suoi uomini fanno opera di convincimento. “In questi casi - spiega ancora il CEO di Fanuc Italia - la strada da percorrere è una sola: mostrare i conti. Far vedere qual è il costo indotto dal doversi

Robot Fanuc

fermare di colpo durante una fase produttiva rispetto alla possibilità di manutenere i propri strumenti produttivi in efficienza senza aspettare che si verifichino guasti. Con ‘zero downtime’ questo vantaggio viene ulteriormente incrementato”.

Robomachines

Il robot collabora, senza problemi

“Le Robomachines Il terzo pilastro su cui si basa la strategia di sono un punto Fanuc è rappresentata nevralgico dalle Robomachines. dello sviluppo Si tratta di un business che vede dell’azienda nei per Fanuc un grosso prossimi anni. potenziale da poter sfruttare in Italia, Non a caso con macchine ad alta stiamo operando tecnologia e precisione. proprio in questa “Per noi - spiega ancora Marco Girardello direzione”, Marco - le Robomachines sono un punto nevralgico delloGirardello , CEO di sviluppo dell’azienda Fanuc Italia nei prossimi anni. Non a caso stiamo operando proprio in questa direzione. In primo luogo cercando di rafforzare l’area tecnico-commerciale del prodotto, quindi facendola conoscere e provare ai nostri clienti che

Studiati per soddisfare esigenze particolari per il mondo automotive, i robot collaborativi presentati da Fanuc e già in uso presso importanti aziende del comparto, con un livello di diffusione che cresce mensilmente in misura considerevole. “I nostri robot collaborativi - spiega Girardello - sono tali al 100%. Nel senso che non solo possono eseguire operazioni in tandem con l’uomo, ma possono anche operare su altri aspetti del lavoro ma nella medesima area di intervento. In questo caso non c’è collaborazione nel processo, ma nel lavorare in un medesimo spazio insieme. E nel caso il robot urti l’uomo o viceversa, il robot si ferma e se viene spostato dall’uomo riprende il proprio lavoro dal punto in cui è stato messo. Una forma di collaborazione estremamente completa e complessa da realizzare”. È evidente che si tratti di una tipologia di prodotto nata per un certo genere d’industria e fino ad ora in quell’area è rimasto concentrato. Però, come spesso accade inizia a mostrarsi anche l’interesse di altre filiere industriali che vedono in questo genere di prodotto un nuovo modo di approcciare il ciclo produttivo. Sviluppato con la tecnica collaborativa anche il nuovo robot in grado di movimentare pesi fino a 1.300 kg, un vero gigante, anche questo destinato al mondo dell’automotive.

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Panorama HMI

HMI il CNC diventa più accessibile Da diversi anni, Fanuc è detentrice dello share maggiore a livello globale, fra i produttori di CNC. Merito della solidità e della affidabilità costruttiva del prodotto che, però come spiegano gli stessi uomini Fanuc, non ha mai brillato per flessibilità. Forse si potrebbe dire che si trattava di una interfaccia per certi versi un po’ troppo

giapponese e quindi non sempre apprezzata fino in fondo da utilizzatori di altre culture. La scelta è stata quindi intervenire e rendere il CNC decisamente più fruibile e meno rigido nella fase di confronto con l’utilizzatore. Non si è trattata di una scelta fatta andando a modificare qua e là ciò che poteva sembrare meno evoluto. Si è realizzata una vera

e propria ricerca a livello mondiale per individuare proprio attraverso chi usa Fanuc ogni giorno, i punti ritenuti più critici nella parte di interfaccia. Presentati alla EMO di Milano in autunno dal 1 gennaio 2016, i CNC con la nuova interfaccia sono disponibili regolarmente sul mercato mondiale. Significativo è che il software di interfaccia

nuovo sia applicabile anche sui CNC che HMI è chiamato a sostituire. Dove invece la intercambiabilità di notizie e programmi è totale è nella fase di upgrade. Come regola infatti tutti i CNC di Fanuc hanno sempre avuto come punto fermo il fatto che si possa trasferire ciò che si è già fatto in passato da un CNC più vecchio a uno più recente.

I nostri robot collaborativi sono tali al 100%. Non solo possono eseguire operazioni in tandem con l’uomo, ma possono anche operare su altri aspetti del lavoro ma nella medesima area di intervento utilizzano prodotti simili. Devo dire che messi davanti all’evidenza qualitativa del prodotto e alla sua indiscussa qualità e robustezza, spesso vediamo espressioni piacevolmente stupite in chi ci visita”. Le Robomachines sono state realizzate per coprire tre differenti aree di mercato: la fresatura ad alta velocità, l’elettroerosione e lo stampaggio a iniezione.Robodrill, è il centro di lavoro verticale caratterizzato da una estrema compattezza che mantiene anche nelle versioni in cui il piano di lavoro e le corse degli assi sono maggiori. Robocut invece è la macchina per EDM a filo e in abbinata al centro di lavoro sembra ricevere il perfetto coronamento tecnologico dalla terza linea di prodotto, la Roboshot che è forse 24

un esempio unico di come si possa realizzare una pressa a iniezione con una compattezza significativa e una precisione e ripetibilità molto elevate. Si deve dire a questo proposito che con questa tipologia di prodotto Fanuc è già leader di mercato in Asia e in America. Si tratta di macchine, di eccellenze apprezzate soprattuto nel mondo medicale dove precisione e velocità sono considerate imprescindibili.

Il service nodo cruciale

L’ultimo argomento in discussione con Marco Giardello è uno dei punti attorno al quale ruota buona parte del futuro dell’azienda, soprattutto se si tiene presente che siamo davanti a una azienda in cui il livello tecnologico dei prodotti è tale per

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cui diventa indispensabile essere estremamente efficienti in caso di necessità. “Per eccellere nel service conclude Marco Girardello - si devono combinare diverse opportunità. La prima riguarda il prodotto che si deve rompere poco o meglio non si deve rompere mai, in secondo luogo ci vuole tempestività di intervento. Proprio in questo periodo Fanuc ha lanciato una campagna a livello mondiale per migliorare ulteriormente un livello di servizio che potremmo definire soddisfacente. In Italia ad esempio interveniamo mediamente in meno di 24 ore. L’obiettivo a pochi anni è di riuscire a dimezzare questo lasso di tempo. A dimostrazione di come assistenza e cliente siano la centralità del nostro lavoro”.

“L’automotive è fondamentale nella strategia di sviluppo tecnologico di Fanuc. E proprio nel mondo automotive, in particolare presso GM è iniziata la diffusione dello ‘zero downtime’, Marco Girardello



Panorama

Tutta la tecnologia La strategia di Schneider Electric nell’era dell’IoT e dell’industry 4.0 è focalizzata sull’efficienza energetica e operativa di Nicoletta Buora

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per l’industry 4.0

C

on i suoi 170 di storia industriale il colosso francese ha vissuto trasformazioni e intrapreso sfide epocali e oggi, nell’era dell’IoT e dell’industry 4.0, è in prima linea con tecnologie, prodotti e soluzioni integrate rivolte a cinque macro mercati: energia e infrastrutture, industria, data center, edifici e residenziale. “Per Schneider Electric - ci dice Massimo Merli, Vice President della Business Unit Industry di Schneider Electric Italia l’industry 4.0 e l’IoT sono funzionali a realizzare progetti di efficienza operativa ed energetica, che sono anche le finalità delle smart factory”. Il mondo industriale sarà sempre più

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connesso e in quest’ottica il Gruppo francese è stato un po’ precursore se si pensa che già alla fine degli anni Novanta Schneider Electric ha sviluppato gamme di prodotti basati su Internet secondo una logica di connettività. Per questo l’IoT è considerata un’evoluzione e non una rivoluzione. “Ciò che è cambiato oggi - spiega Merli - è l’insieme di social, mobile, analytics e cloud (smac) e una nuova forza lavoro, quella dei nativi digitali che operano in modo radicalmente diverso con le tecnologie”. Parallelamente, si sono sviluppati gli strumenti software in grado di raccogliere enormi mole di dati, i big data e i data analytics per analizzarli e consentire di prendere decisioni critiche in tempo reale. “Per


acquisire tutte queste competenze continua Merli - abbiamo seguito un strategia di acquisizioni, un esempio è Invensys specialista in Scada, MES, gestione della produzione, qualità, tracciabilità e sicurezza, e di partnership con realtà altamente specializzate. In questo momento i grossi gruppi stanno lavorando alla definizione degli standard in funzione anche di una leadership di mercato. “E’ perciò strategico essere pronti - afferma Marco Svara, VP strategia, Relazioni Istituzionali e Piano di Sviluppo - perché se oggi lo smart manufactoring è un fattore differenziante che crea vantaggio competitivo, domani sarà un requisito; la finestra non rimarrà aperta per molto tempo. Per il mercato italiano costituito da un tessuto di PMI è fondamentale lavorare filiera per filiera con produttori di macchine, end user e abilitatori tecnologici del mondo IT e delle telecomunicazioni, poiché è solo operando in un contesto di filiera che si riesce a raggiungere anche le piccole realtà con soluzioni adeguate alle esigenze specifiche. “Tuttavia - conclude Merli noi forniamo la tecnologia ma ci

deve anche essere una richiesta dal mercato, per esempio da parte dell’utilizzatore di macchine utensili che necessita di una macchina smart e connessa destinata a una fabbrica sul modello di Industry 4.0”.

Tecnologia QR Code in ottica Industry 4.0

Schneider Electric ha recentemente lanciato un progetto pilota con Mangelberger (Roth, Germania), azienda tedesca - già partner di Schneider- specializzata nel retail, discounter e catene di fast food, per i prodotti e le tecnologie che l’azienda utilizza nei quadri e nei sistemi di distribuzione elettrica. L’obiettivo è l’assemblaggio automatizzato e robotizzato di quadri elettrici completi, sfruttando ancor di più il potenziale della strategia per l’Industry 4.0. Schneider Electric sta gestendo l’automazione del progetto e mette a disposizione prodotti della gamma Acti 9, dotata di tecnologia QR Code, per le componenti elettriche necessarie all’automazione di macchina e sistemi; le competenze dei suoi specialisti di engineering si sposano inoltre con la competenza chiave di Mangelberger nella

costruzione di sistemi elettrici e quadri. L’azienda bavarese si è conquistata una posizione leader nel proprio mercato di riferimento, grazie soprattutto ai servizi innovativi basati su tecnologie sviluppate per la manutenzione da remoto internet-based, controllo da remoto, gestione dell’energia, smartmetering. Per consentire la raccolta e l’utilizzo decentralizzato dei dati, via cloud, ogni quadro è dotato di una tecnologia di comunicazione sviluppata dall’azienda stessa. Questa tecnologia invia i dati di consumo, di stato e di referenza in formato XML raccolti sul campo, dalle apparecchiature presenti nei quadri di controllo, a un sistema cloud. Mangelberger quindi può accedere online in tempo reale alle letture di ogni singolo device elettrico

La nuova gamma di variatori di velocità Altivar Machine


Panorama Altivar Machine

Variatori di velocità ad alte prestazioni Tra i prodotti di ultima generazione pensati per la smart factory, Schneider Electric ha presentato, in occasione dell’SPS IPC Drives di Norimberga svoltasi lo scorso novembre, la nuova gamma di variatori di velocità Altivar Machine. Nel corso della conferenza tenutasi durante la manifestazione, Clemens Blum, Executive Vice President Industry Schneider Electric, ha illustrato le strategie del Gruppo presentando anche le innovazioni di prodotto. La gamma Altivar Machine nasce dall’esperienza di Schneider nel settore dei drive dedicati al settore

Il progetto pilota con Mangelberger (Roth, Germania) per l’assemblaggio automatizzato e robotizzato di quadri elettrici completi, con tecnologia QR Code in ottica Industry 4.0

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delle macchine ed è progettata specificamente per gli OEM. Altivar 320 e Altivar 340 sono i due nuovi modelli complementari che migliorano le performance della macchina, incrementando affidabilità e robustezza e riducendo al contempo il costo complessivo. Tra le funzionalità si segnala il controllo motore in anello aperto, con ottima dinamica e controllo di coppia anche a bassa velocità e accuratezza per applicazioni start/stop, il controllo motore in anello chiuso, per applicazioni in cui l’operatività richiede particolare controllo di velocità o posizionamento

installato, ovunque nel mondo, e anche ad altri parametri. Oltre 5.000 quadri elettrici equipaggiati con questa tecnologia sono già in uso. Per questo progetto, Schneider Electric ha iniziato a usare uno speciale QR code sui componenti Acti 9, creato ad hoc. Così Mangelberger è tra le prime aziende al mondo a ricevere componenti

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di precisione e la connettività evoluta, con integrazione nelle differenti architetture di automazione attraverso schede di comunicazione per i principali fieldbus. Altri requisiti sono l’operatività della macchina garantita anche in ambienti difficili, con alti livelli di temperatura, polvere, interruzioni dell’alimentazione elettrica o disturbi meccanici e la semplicità di installazione e manutenzione, in quanto modifiche nella produzione, manutenzione, diagnostica

con un QR code che, in futuro, sarà adottato anche nella produzione di serie. Il QR code è uno degli elementi chiave per poter sfruttare maggiormente il potenziale della strategia Industry 4.0 di Mangelberger. Ogni componente Acti 9 è identificato dal suo QR code e da altre caratteristiche. Il codice è scannerizzato prima di montare il componente sulla guida DIN. I dati sul prodotto, accessibili dal QR code, servono come base per il recupero automatizzato del componente necessario per il processo di assemblaggio guidato dai dati CAD; sono inoltre utilizzati anche per verificare automaticamente il corretto assemblaggio.Un altro aspetto è il trasferimento automatico nel sistema IT dei dati specifici sul componente definito nel QR code: scannerizzare il QR code di ogni componente installato crea un ‘ponte’ per lo scambio bidirezionale di dati fra l’automazione di produzione da un lato ed il sistema CAD e la documentazione dall’altro. Il potenziale che ne risulta è enorme: in futuro, sarà possibile collegare via cloud i valori di misurazione

di sicurezza, configurazione di rete e integrazione dei sistemi possono essere effettuate rapidamente. Alle alte prestazioni e migliorate funzionalità, i variatori di velocità Altivar Machine consentono di ridurre il costo complessivo delle macchine: meno costi di installazione meno opzioni aggiuntive grazie alle funzioni di sicurezza e di logica integrate e tempi di engineering e di progettazione inferiori.

provenienti da un componente installato sul campo con i dati di documentazione del componente presenti nel programma CAD, e confrontarli con i valori operativi sottostanti lì immagazzinati. Per esempio, la possibilità di confrontare online valori attuali e valori obiettivo specificati nel progetto permette di effettuare aggiornamenti automatici e ottimizzare i software di progettazione e analisi.

Clemens Blum, Executive Vice President Industry Schneider Electric


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We make it visible.


Cover Gühring, il successo si

STORIA DI COPERTINA

Gühring Italia

COST S La filiale italiana della società tedesca, ha conquistato un ruolo di primo piano nel panorama di settore, perseguendo un obiettivo basato su più peculiarità indispensabili per raggiungere l’eccellenza di Paolo Beducci pesso quando si pensa a una filiale di una industria straniera in Italia, ci si immagina una semplice sede commerciale, magari molto efficiente, ma comunque per certi versi aliena dalla specificità tecnica dei prodotti. Questo significa che chi ha necessità di un determinato ausilio per il proprio lavoro, spesso ha interlocutori che, al di là della loro preparazione, poco possono sotto il profilo operativo nel creare per il proprio cliente la soluzione ideale per le necessità da soddisfare. Per fortuna non sempre è così. Ci sono infatti ottimi esempi di realtà che hanno saputo radicalizzarsi localmente proprio per servire l’area geografica di riferimento con la massima cura proponendo non solo prodotti tout-court, ma anche una serie di servizi. E qui si deve rammentare che quando si parla di servizio alla clientela si entra in un mondo del tutto particolare: una specie di campo minato in cui gli errori o le manchevolezze, anche se minime, si pagano di solito care. Quindi in un mercato in cui a competere sono in molti, la riconoscibilità va a pochi. È il caso di Gühring, ad esempio, che nel corso degli anni ha saputo conquistarsi spazi e fiducia su un mercato che in questo caso è fatto sia di aziende utilizzatrici, sia di rivenditori.

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Con 80 persone alle sue dipendenze Gühring Italia è un artefice del mercato nazionale dove è stata capace nel corso degli anni di avere indici in crescita, anche quando il mercato viveva momenti di difficoltà.

Alzare l’asticella

Quindi prodotto e servizio devono necessariamente viaggiare all’unisono per poter garantire la soddisfazione del cliente. Nel mondo degli utensili i punti critici si moltiplicano e soddisfare al meglio un cliente non è affatto cosa semplice. Le due voci in questione, prodotto e servizio quindi, in casa Gühring assumono una identità unica fondendosi in una serie di attenzioni piccole e grandi, non proprio diffusissime o date per scontate da molti. È vero che nel caso specifico ci troviamo davanti a un marchio caratterizzato da un livello tecnologico altissimo, ma è anche vero che la concorrenza non sta a dormire e l’asticella che delimita il limite minimo della sfida continua a salire. Gühring però, non è fra le aziende che devono saltare l’asticella per rimanere al passo del leader. Perché Gühring è, nel suo mondo, fra quelli che decidono dove l’asticella deve essere piazzata.

Seguire passo passo il cliente

Prima ancora di gestire l’aspetto tecnico, Gühring si preoccupa infatti di gestire al meglio il rapporto con l’utilizzatore dando la possibilità di accedere a prodotti di altissimo livello.


RUISCE MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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STORIA DI COPERTINA

Gühring Italia

Perché, questo è un aspetto che non deve mai essere dimenticato, se anche si dispone del miglior prodotto del mondo non è possibile pensare di mettersi dietro al bancone ad aspettare che arrivino i clienti. I clienti oggi devono produrre e quindi devono potersi concentrare sull’aspetto core del loro business, lasciando ad altri ciò che altri sanno fare meglio. In questo caso, parlando di Gühring, la presenza e il rapporto continuo fra i tecnici commerciali e gli utilizzatori sono la chiave di lettura migliore per le necessità del cliente. Questo infatti non solo desidera un partner che lo tratti bene e gli dia il prodotto giusto al giusto prezzo, ma sempre più spesso si aspetta che sia lo stesso fornitore a proporre soluzioni sempre più innovative e diverse per affrontare di volta in volta i problemi produttivi che ha davanti. Di conseguenza, che si tratti di utilizzatore o di rivenditore, la offerta di speciale è sempre sostenuta e determinante ai fini della valutazione del fornitore. Proprio nel mercato degli utensili speciali, grazie a uno stabilimento produttivo in Italia, che può realizzare una vasta gamma di utensili speciali su specifiche e/o disegno del cliente, con tempi di realizzazione molto brevi e la possibilità di produrre anche piccoli lotti Gühring si è costruita passo dopo passo una reputazione di alto livello che completa al meglio la riconoscibilità del marchio anche in un mondo delicato come quello dello speciale.

Lo speciale? Non è un problema

Ma non solo: un ulteriore passo in avanti che è stato compiuto per dare risposte sempre più efficienti e puntuali al mondo dei clienti che si caratterizzano con consumi di utensili consistenti, sta nell’approntamento di linee produttive specifiche per la produzione di utensili su misura. Non meno significativo però nel mondo dei servizi, il ruolo che anche il lavoro di rigenerazione può sostenere nel facilitare il compito a chi gli utensili deve averli sempre a disposizione. Non è quindi un caso che lo stabilimento di Gühring Italia operativo dal 2003 a Missaglia (LC) sia dotato di un centro di riaffilatura e di ricopertura, offrendo così un servizio completo e mettendo in grado i propri clienti di sfruttare appieno il potenziale degli utensili. Per questo nella struttura di Missaglia oltre ad aver sviluppato la produzione di utensili speciali in metallo duro, la Gühring ha creato uno staff di tecnici altamente qualificati in grado di seguire e supportare i clienti sin dalla fase di progettazione e di fornire soluzioni ‘chiavi in mano’. Nello stabilimento produttivo infatti, è presente una gamma completa di macchinari e software sviluppati appositamente dalla casa madre tedesca, nonché un sistema di qualità con approccio statistico di controllo di 38

MECCANICA & AUTOMAZIONE| FEBBRAIO 2016

Prodotto e servizio, in casa Gühring assumono una identità unica fondendosi in una serie di attenzioni piccole e grandi, tutte dedicate al cliente processo, che prevede un monitoraggio continuo della produzione e della successiva gestione.

I fattori del successo

Per avere successo però tutto quello citato fino ad ora è necessario ma non sufficiente, si deve anche - come asserivamo più in alto progredire continuando a investire in ricerca e sviluppo cercando di mantenere in azienda i principali motivi di competitività. Tutti elementi che poi si traducono in risparmio per il cliente finale. Uno degli aspetti su cui non si insiste mai abbastanza è la formazione del personale aziendale, perché alla fine sono gli uomini che fanno la differenza e su questi si basa il successo dell’azienda. In Gühring quindi l’aggiornamento dei collaboratori ha un ruolo

Hent ea sunt est archit dolorerum idus ero cus remporecus, simusam harchit unt dolorro volore, aut a doluptat. Essequae volupta


fondamentale nella qualità del servizio offerto: con la formazione di tutto il personale per aggredire un mercato sempre più esigente. Offrendo, inoltre, ai clienti la possibilità di partecipare a corsi presso la sede Italiana oppure presso la casa madre in Germania, per trasmettere i concetti di qualità e competenza anche nell’assistenza.

Assistenza obiettivo continuo

Che per Gühring il mercato italiano sia considerato centrale rispetto alla strategia di gruppo, è confermato che anche nel nostro Paese, sulla scia di quanto già avveniva in Germania, si è introdotto il servizio di tool management. Questo è realizzato per fare in modo che i clienti che operano con obiettivi di lungo termine possano essere liberi da ogni forma di intervento sugli utensili che sono gestiti direttamente da Gühring. Un bel vantaggio che in più può essere anche il tramite di acquisti verso altri marchi, pur attestandosi come il solo canale di compravendita degli attrezzi. In questo servizio, tutto ruota attorno all’organizzazione delle cassettiere/utensili (vending machines) dei clienti. Il sistema permette

di farsi carico per conto loro di ogni operazione di magazzino. In questo modo si riesce a garantire agli utilizzatori un risparmio significativo su aspetti cruciali dell’amministrazione aziendale, garantendo al tempo stesso un notevole vantaggio, competitivo e un considerevole calo degli stock che, se si considerano i Tool Management, dentro tempi attuali, in cui la rapidità l’idea vincente nel sapersi adeguare a picchi Come funziona il tool management? positivi o negativi del mercato Un software installato all’interno è fondamentale, come del resto delle vending machines, chiamato lo è la riduzione al minimo anche GMTS è l’elemento che dona maggiore efficienza all’intero possibile dell’immobilizzo di processo produttivo e garantisce una capitali può avere, risulta essere maggiore puntualità e precisione importante sotto l’aspetto delle produzioni. Fra i suoi punti finanziario. di forza c’è anche la capacità di Il tool management infatti integrarsi perfettamente con i più popolari sistemi di Enterprise permette all’utilizzatore di resource planning o Erp (cioè avere a disposizione a bordo Pianificazione delle risorse macchina qualsiasi utensile d’impresa) e database aziendali, fra standard desideri in un i quali naturalmente sono presenti i tempo massimo di 24 ore. prodotti SAP e As/400 IBM. Entrambe le soluzioni menzionate, sono Ma non solo: la capacità largamente diffuse e applicate nella organizzativa del sistema di tool manifattura. I benefici dell’adozione management, si può senza alcun di Gmts riguardano infatti una vasta problema arrivare a creare un parte delle attività industriali mission magazzino dei clienti con una critical. Il Gmts presenta anche il vantaggio di riuscire a monitorare pianificazione predittiva di un con precisione gli aspetti del centro arco di tempo fino a sei mesi. di acquisto e del ciclo di vita di ogni La presenza e la utensile, anche perché, a seconda competitività sul mercato dei requisiti di ciascuna delle passano attraverso una serie di realtà imprenditoriali, può essere largamente personalizzato agli iniziative e di attività costanti. acquisti. Ideali fruitori del servizio Non c’è un vero e proprio sono in primo luogo le aziende con segreto per essere fra i bravi, una forza lavoro che va dai 300 ai ce ne sono tanti piccoli. Forse 400 addetti, che come è tradizione oggi potremmo considerare di Gühring sono in prevalenza attivi nel comparto metalmeccanico e nella un segreto la capacità di saper meccanica di precisione, ma è pur miscelare nel modo migliore vero che possono rifornire anche ingredienti importanti qual aziende di dimensione più ridotta la specializzazione, insieme per le quali lo strumento potrebbe alla qualità del servizio e a rivelarsi utile, però, soltanto alla luce di un consumo annuo non inferiore al quella degli utensili, fattori che valore economico, molto elevato, di in Gühring sanno curare da circa 100.000 euro. molto tempo con la maggior attenzione possibile. MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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Panorama

A Kirchheim,

Makino raddoppia

Inaugurato il nuovo technical centre dedicato ad Aerospace e Die&Mould. Da 800 a 2.000 metri quadrati in cui innovazione e proattivitĂ si sposano nel modo migliore Paolo Beducci

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C

iò che ci è stato possibile vedere e toccare con mano nella recente inaugurazione del nuovissimo centro tecnologico di Makino a Kirchheim è l’ennesima conferma che la crisi è proprio un argomento archiviato e come del resto pensiamo sia corretto, si sta investendo molto nel favorire la competitività di prodotti ed aziende in ricerca sviluppo e anche in centri tecnologici destinati a mostrare e soprattutto a mettere a disposizione dei clienti le tecnologie e le soluzioni operative più recenti.

L’Europa si fa in quattro

Sotto questo aspetto un ruolo di un certo rilievo se lo è conquistato nel corso degli anni Makino che proprio in Europa, in particolare sui mercati già importanti (numericamente o in prospettiva) ha via via aperto ed aggiornato con costanza quelli che sono stati rinominati technical centre: spazi che definire espositivi è davvero riduttivo, anche se il primo aspetto che salta all’occhio è proprio questo. “Oggi in Europa - spiega l’ Ing. Giancarlo Ingenito, General Manager per il Southern Europe Makino ha in attività quattro centri dedicati a mostrare ma soprattutto a mettere a disposizione dei clienti lo stato dell’arte tecnologico dell’azienda, per test, studi, prove e tutto ciò di cui possa avere necessità oggi un utilizzatore di macchine utensili”. Amburgo, Bratislava, Milano (Cavenago di Brianza) e Kirchheim hanno ciascuno delle priorità tecnologiche su cui sono focalizzati. Amburgo ha tra le sue specificità il fatto di essere molto orientato alle soluzioni sui componenti industriali, cioè sulla produzione, Bratislava, da parte sua è indirizzato all’hi-volume quindi con una attenzione specifica MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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Panorama Mercato

Troppo spesso vince il prezzo, con qualche eccezione... I risultati più che lusinghieri ottenuti sul mercato italiano da Makino hanno una chiave di lettura molto precisa: aggressione a nuovi mercati e nuove aree geografiche. Questo ha portato il marchio giapponese a chiudere un 2014 (l’anno fiscale chiuso a marzo del 2015) in fortissima crescita. “Per certi versi - spiega l’ Ing. Ingenito - abbiamo preso un po’ di contropiede la concorrenza e questo ci ha aiutato. Nel 2015 la crescita, seppure più che soddisfacente non è altrettanto esplosiva. Ma non possiamo certo lamentarci. Anche perché tutto il mondo

al mondo Automotive, Cavenago è focalizzato sulle lavorazioni a cinque assi e di conseguenza ha un occhio di riguardo al mondo degli stampisti, mentre Kirchheim è indirizzato verso Aerospace e Die&Mould

Spazi e previsioni raddoppiati

Kirchheim, il technical centre

della macchina utensile viene da anni difficili e si è dovuto riorganizzare in modo molto profondo. I valori in campo quindi potranno ancora subire qualche assestamento. Da parte nostra notiamo che ci sono però due costanti che accompagnano il mercato italiano: il prezzo e la velocità. L’utilizzatore è sempre più in cerca di macchine con termini di consegna

che è stato oggetto della nostra visita, ha ricevuto particolari attenzioni da parte della casa madre. “A Kirchheim - spiega ancora l’ Ing. Giancarlo Ingenito - la convivenza fra i due settori di riferimento non sempre rendeva le cose comode e facili. In primo luogo perché si tratta di prodotti differenti, che operano su materiali

rapidi e soprattutto, preferisce ridurre le proprie aspirazioni qualitative e di produttività, pur di risparmiare sul prezzo di acquisto della macchina. Così si finisce per comparare prodotti che spesso di comune fra loro hanno solo il nome o poco più”. Una tendenza, aggiungiamo noi, che spesso si rivela un po’ miope e soprattutto difficile da superare.

differenti e utilizzano macchine differenti fra loro nella taglia e nella tecnologia. Quindi prosegue Ingenito - si è pensato di raddoppiare letteralmente lo spazio a disposizione, passando da 800 a 2.000 m2, in modo da poter avere per ciascuno dei campi applicativi uno spazio adeguato e specificamente focalizzato alla mission impostata”. Il risultato è degno dell’impegno profuso sia nella sua realizzazione sia nella presentazione ai clienti effettivi e potenziali che hanno risposto in grande quantità e con interesse certo e ben visibile. Inizialmente infatti si pensava che il traguardo di circa 250

Makino ha in attività quattro centri dedicati a mostrare ma soprattutto a mettere a disposizione dei clienti lo stato dell’arte tecnologico dell’azienda 32

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Il mondo degli stampi

Cresce la domanda di automazione negli stampi

Se da una parte c’è la ricerca del prezzo e della macchina pronta, dall’altra ci sono le eccezioni. Le aziende che invece hanno deciso di migliorare profondamente il proprio livello qualitativo e quantitativo sempre più cercano anche in questo settore la possibilità di automatizzare, ovverosia l’opportunità di operare in modalità non presidiata. “Makino - spiega l’ Ing. Ingenito - è a tutti gli effetti considerabile una pioniera, visto che già nel 2006 venne organizzata una convention proprio su questo argomento. Allora forse gli stampisti non erano ancora pronti al salto, mentre oggi ad avere capito che può essere la strada giusta sono molti di più. Sotto questo profilo - prosegue l’ Ing. Giancarlo Ingenito - Makino è molto ben attrezzata con i suoi prodotti. Al tempo stesso però siamo convinti che le specificità vadano rispettate. Per questo motivo per quanto concerne l’integrazione e l’automazione a bordo macchina abbiamo scelto di selezionare dei partner specifici ed estremamente competenti che sono in grado di fare al meglio e con un focus più preciso il lavoro di integrazione. Sono diversi infatti gli impianti in cui facciamo dialogare ed interagire macchine diverse senza problemi. Magari passando in qualche caso anche da operazioni di misura in process”. Il mondo degli stampi in Italia, in effetti in questi ultimi tre lustri si è molto aggiornato ed ha imparato a esportare in tutto il mondo. Ciò ha comportato che chi vuole essere competitivo all’estero, deve ricorrere a una crescita qualitativa e tecnologica che passa inevitabilmente attraverso la crescita dell’automazione in fabbrica. Il futuro a nostro parere vedrà uno strappo vero e proprio fra chi innova in automazione ed è in grado di esportare e chi non lo fa.

persone per questa inaugurazione fosse decisamente un obiettivo soddisfacente. A conti fatti però, gli intervenuti, da tutta Europa, sono più del doppio. Un successo che meglio di ogni altro dato spiega nella realtà il livello d’interesse che accompagna il marchio Makino nel Vecchio Continente. Al successo poi si deve aggiungere che Aerospace e Stampi, insieme rappresentano per il mercato italiano più della metà delle vendite. Di conseguenza due ulteriori specificità da abbinare alle già altissime conoscenze del centro di Cavenago in materia di Aerospace e Stampi, non possono che giovare al futuro della filiale nostrana di Makino. “È vero che lo zoccolo duro - spiega ancora l’Ing. Ingenito - in Italia è rappresentato dal settore Hi-Volume e dal mondo della produzione, ma non si deve dimenticare che comunque il mondo degli stampi in Europa vede tra Sud Germania e Nord Italia una concentrazione della produzione che possiamo stimare attorno al 50% delle potenzialità continentali”. Diverso invece il discorso per il mondo Aerospace dove il mercato italiano pur potendo contare su riferimenti importanti come Alenia e Agusta Westland riporta andamenti decisamente altalenanti influenzati molto dalla presenza o meno di progetti importanti.

Innovazione la parola d’ordine a Kirchheim

Proprio in materia di Aerospace l’inaugurazione della nuova area di oltre 1.000 metri quadrati è stata anche ottima scusa per mostrare il livello raggiunto dalle soluzioni Makino sia in campo lavorazioni aeronautiche sia per ciò che concerne il mondo Die&Mould. Per gli operatori che lavorano nel mondo Aerospace, si è puntato a spiegare come si stia evolvendo la lavorazione di materiali spesso

Giancarlo Ingenito, General Manager per il Southern Europe Makino


Panorama Innovazione

I pezzi forti di Kirchheim Tre le aree in cui Makino ha mostrato innovazione in occasione del Grand Opening di Kirchheim. La prima si chiama Pro6 ed è il nuovo CNC della casa giapponese; sviluppato per soddisfare le esigenze dei clienti per lavorazioni avanzate attraverso il miglioramento della sicurezza, facilità d’uso, affidabilità e produttività.

Raggiunge questi obiettivi, riducendo il rischio di collisione, razionalizzando e facilitando l’operatività, tra cui molte funzioni precedentemente opzionali come funzionalità standard, e migliorando le prestazioni della macchina.Seconda novità presentata è la famiglia delle macchine ultra precise installate per l’occasione, nella camera

delle microlavorazioni. Si tratta di due EDM (UPN01 EDAF2FH) e iQ300, centro di lavorazione ad elevata precisione. Questi rappresentano a tutti gli effetti un ampliamento di gamma, che mostra al meglio le capacità di Makino nell’affrontare aspetti anche estremi nelle lavorazioni aerospaziali e nel Die&Mould. U86, EDM a filo, è stata

aggiornata per migliorare le prestazioni in materia di versatilità e precisione nella lavorazione di pezzi che rientrino in un volume di 800 x 600 x 500 mm, senza soluzione di continuità. Inoltre soluzioni tecnologiche come H.E.A.T. (High Energy Applied Technology) e Hyper Cut garantiscono molte ore di produzione non presidiata.

L’utilizzatore a volte preferisce ridurre le proprie aspirazioni qualitative e di produttività, pur di risparmiare sul prezzo d’acquisto della macchina, finendo per comparare prodotti che di comune fra loro hanno solo il nome o poco più difficili e differenti fra loro nelle attenzioni che richiedono in fase operativa. Soprattutto basandosi e riferendosi a tecnologie di lavorazione di parti strutturali in alluminio e titanio con macchine ad alte prestazioni, nonché gli sviluppi futuri in materia di industria della subfornitura aeronautica e i vantaggi che Makino è convinta di poter 34

mettere in campo. Per il mondo Die&Mould invece il focus puntava a mostrare come sia possibile ridurre i passaggi macchina, i piazzamenti susseguenti e ogni rielaborazione che comporti l’intervento dell’uomo. Diminuendo i costi derivanti dal tempo di attraversamento del pezzo, in un mondo che, nel caso della

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produzione europea di matrici e stampi è sempre più alla ricerca di competitività. Magari, e qui si apre un argomento approfondito nel box dedicato, trovando il modo di fare interagire macchine di fresatura ad alta precisione con altri prodotti, sempre realizzati con la qualità Makino, come ad esempio le macchine per elettroerosione.


Energia in movimento

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Lav-composito Lavorazione di componenti aeronautici in composito con testa twist dotata di sistema di aspirazione polveri integrato con cappa mobile automatica

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Dossier

DOSSIER

AERONAUTICO E AEROSPAZIALE

L’azienda piacentina Jobs è oggi certamente una delle poche realtà presso cui un costruttore di aerei può acquistare tutta la tecnologia per la realizzazione dei propri prodotti Paolo Beducci

Come ti costruisco

l’aereo

P

arlare di tecnologia aeronautica e aerospaziale senza passare da Piacenza e in particolare dalla Jobs sarebbe come cercare di parlare di automobili sportive senza prima fare un giretto in quella che ormai è riconosciuta a livello mondiale come la Motor Valley, l’area in cui stanno Ferrari, Maserati, Lamborghini e un indotto fatto di competenze uniche senza uguali al mondo. Jobs, a tutti gli effetti, è uno dei protagonisti principali a livello globale nella produzione di macchine e impianti per le lavorazioni aeronautiche. Non è un modo di dire banale e superficiale. Seduti alla scrivania di Antonio Dordoni, Vice President Sales, Marketing & Service di Jobs, ci siamo resi conto ripetutamente che un produttore di aerei, potrebbe una mattina presentarsi ai cancelli di via Emilia in quel di Piacenza e uscirne dopo qualche ora di discussione con tutta la tecnologia di cui avrebbe bisogno per costruire un aereo. Forse (ma non ne siamo sicuri) rimarrebbero esclusi da questo insieme, solo alcune parti interne (non tutte). Non si deve poi dimenticare che tutti gli indicatori danno una crescita costante e significativa per almeno 15 o 20 anni del comparto che, per maggiore chiarezza, è divisibile in cinque grandi segmenti di utilizzo: civile, militare, elicotteristica, spazio e, oggi, anche produzione di droni. “Il primo aspetto che si deve mettere in evidenza spiega Antonio Dordoni -è che stiamo attraversando una fase di relativa tranquillità. Questo perché l’arrivo del 787 Dreamliner prima e, qualche anno dopo, il progetto A350 di Airbus hanno di fatto segnato una svolta nella tecnologia di produzione degli aerei. Anche

se si tratta di due tecnologie utilizzate con modalità differenti - entrambe rappresentano un cambiamento significativo e un approccio totalmente nuovo alla preparazione della cellula dell’aereo. Se parliamo di aerei, però passiamo al militare, il grande progetto oggi in via di sviluppo riguarda l’F35, che sta assorbendo sforzi tecnici ed economici importanti. Più tranquillo - prosegue Dordoni - il mondo degli elicotteri, mentre sono pieni di fermento il comparto spaziale e dei droni”.

L’aviazione civile

Se decidiamo di limitarci a vedere come sta evolvendo il mondo della produzione di aerei possiamo identificare due grandi famiglie: da una parte i velivoli che sfruttano una tecnologia più tradizionale e legata all’alluminio, dall’altra invece i modelli legati alla presenza di materiali compositi. Per quanto concerne i primi a fare da capofila sono le due famiglie di aerei di Airbus e Boeing che fanno riferimento all’A320 e al 737. Si tratta di prodotti molto importanti dal punto di vista numerico, considerando che hanno una produzione che attualmente arriva ad attestarsi fino a 50 e 60 pezzi al mese. Questo significa che ci troviamo davanti a lotti produttivi importanti che giustificano l’ingresso di tecnologie legate ai tempi di attraversamento e, di conseguenza, all’automazione della macchina stessa più che alle lavorazioni intese in senso stretto, per le quali non ci sono stravolgimenti ma solo una crescita costante delle prestazioni. “Quindi - prosegue Dordoni - il passaggio in questo caso riguarda principalmente il livello di produttività intesa soprattutto sotto l’aspetto dell’automazione di processo. Noi stessi come Jobs, proprio nel 2015, ci siamo aggiudicati quello che penso sia il più importante ordine dell’anno a livello mondiale, proprio per la produzione di componenti aeronautici. Si tratta di un sistema destinato all’alluminio. Diversa è la situazione nella lavorazione del composito dove le novità sono davvero quotidiane e MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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DOSSIER

AERONAUTICO E AEROSPAZIALE il lavoro di miglioramento delle prestazioni è in piena evoluzione. Anche perché ricorda Dordoni - parlare di composito è un po’ come parlare di metalli. Nel senso che fra i compositi rientrano materiali molto diversi fra loro che esigono tecnologie di trattamento altrettanto differenti. Esattamente come accade con i metalli”. Jobs Dordoni Le novità quindi non riguardano Antonio Dordoni, solo le tecnologie di lavorazione, Vice President Sales, Marketing & ma anche la struttura della materia Service Jobs medesima, che è in fortissima evoluzione.

Part History

Conoscere il passato (e il presente)

Una delle necessità più grandi che si hanno quando si opera su prodotti di alto livello come nel mondo aeronautico, è riuscire a conoscere passo passo quello che accade in lavorazione. Per questo motivo i tecnici Jobs dotano le loro macchine con una serie di sensori e lettori in grado di tracciare istante per istante il comportamento della machina. ‘Part History’, questo il nome del software montato da Jobs, raccoglie dati di funzionamento e di malfunzionamento della macchina. Si tratta di elementi di grande utilità per la produzione e la sua ottimizzazione. Accanto a questo è però disponibile anche un’altra applicazione che si impernia invece sul survey della macchina e che, con cadenza che può essere decisa dall’operatore, stila un report di tutto ciò che accade sulla macchina.

I compositi

Per prima cosa stanno crescendo le possibilità di realizzare pezzi di dimensioni sempre maggiori. Se vogliamo portare al limite il concetto, possiamo anche sostenere che, in alcuni casi, in modo del tutto teorico, i cambiamenti di processo che non prevedono più il passaggio in autoclave per la cottura del pezzo sottovuoto rendano possibile l’abolizione di ogni limite dimensionale ai pezzi in materiali compositi. Ma non è tutto. La prima caratteristica propria dei prodotti in materiale composito riguarda la non omogeneità dei singoli pezzi. “Nel corso degli ultimi 10/12 anni in Jobs - prosegue Dordoni - non solo ci siamo limitati a studiare e rendere meglio sfruttabili i vantaggi che derivano dall’uso di questo genere di materiale, ma ci siamo soprattutto impegnati nell’affrontare le difficoltà che da questo genere di materiale derivano. E non si tratta di particolarità cui eravamo già abituati con l’approccio verso i metalli. Ad esempio i prodotti in composito che escono dal medesimo stampo - spiega Dordoni - non sono mai perfettamente uguali fra loro. Ci sono variabilità dimensionali, a volte locali a volta generalizzate, che assumono valori significativi per il tipo di lavorazione e impiego che poi si deve fare del singolo pezzo. La tolleranza di precisione di posizionamento del pezzo può avere un valore inferiore a quella dimensionale del pezzo.”

Jobs eVer 7 eVer 7, centro di fresatura Jobs ad alta velocità con traversa mobile

Tutti uguali o tutti diversi?

Non si può quindi negare che sia una problematica molto differente da quanto accadeva con materiali più tradizionali per il mondo delle macchine utensili. Non è quindi un caso che a Piacenza gli uomini Jobs abbiano lavorato a

Sachman Thor 200 Centro di fresatura orizzontale a montante mobile Sachman Thor 200

Jobs LinX3 LinX Compact, centro di fresatura Jobs a traversa mobile a motori lineari. Si caratterizza per la capacità di ridurre drasticamente i tempi di produzione, massime prestazioni in velocità e accelerazione, alta precisione e qualità di finitura, ridotta manutenzione


nella lavorazione del composito dove le novità sono davvero quotidiane e il lavoro di miglioramento delle prestazioni è in piena evoluzione

Jobs GrandSpeeder GrandSpeeder, centro di fresatura Jobs a portale mobile di grandi dimensioni, a elevate prestazioni dinamiche, che integra soluzioni costruttive e funzionali specificatamente rivolte alla lavorazione dei compositi e di materiali non tenaci

Rib Alenia Lavorazione rib tramite testa twist Jobs ad alta velocità

Famiglie di macchine

Jobs, ogni materiale ha la sua famiglie di macchina Il fatto che Jobs sia fornitore in prima battuta degli OEM e soprattutto di impianti chiavi in mano, la mette in un ruolo di particolare rilevanza rispetto alla concorrenza con cui deve confrontarsi. Per poter essere sempre più vicina ai suoi clienti, nel corso degli anni Jobs ha indirizzato le proprie soluzioni tecniche partendo ovviamente dal materiale che si desidera lavorare. Così, per il settore dell’alluminio, c’è a disposizione la famiglia delle macchine a motori lineari LinX in grado di garantire rapidi estremamente veloci: fino a 75 metri al minuto con accelerazioni fino a 7 m/sec2, nonché grande capacità di asportazione (siamo nell’ordine dei 6,5/7 litri di truciolo al minuto).

Diverso il discorso quando si deve affrontare invece la lavorazione del composito. Qui entrano in gioco macchine differenti e in particolare tutte quelle che appartengono alla linea Speeder, caratterizzate da una potenza più adatta al materiale in questione (quindi inferiore) ma dotate di una grande area di lavoro. La terza famiglia di macchine disponibile per il mondo aeronautico è quella destinata alla costruzione degli stampi per il composito. In questo caso sono indicati i prodotti a mandrino verticale della famiglia Ever, che essendo macchine tipicamente multifunzione hanno un range di utilizzo ampio e variegato e i centri di fresatura orizzontale Thor.

lungo su una serie di software di compensazione e best fitting in grado di gestire queste particolarità. In questo modo la macchina è in grado di ‘rilevare’ lo stato del pezzo posizionato sulla tavola di lavoro e di effettuare variazioni del percorso della macchina utensile in funzione delle difformità che ha riscontrato rispetto al modello matematico di riferimento di quel singolo pezzo. Questa operazione di verifica e misura ha inoltre un secondo scopo: controllare la rispondenza delle parti che entrano in macchina rispetto al modello impostato. In questo modo non si rischia di lavorare un particolare che poi andrà scartato per motivi di altro genere che stanno comunque a monte della fresatura.

Il composito non è mai solo

“Un altro problema importante con le materie composite - continua a spiegare Antonio Dordoni riguarda il fatto che in generale il composito non è quasi mai da solo. Ci sono degli aerei (e mi riferisco alla cellula o fusoliera) in cui il titanio rappresenta una percentuale fra il 15 e il 17% del peso complessivo. Il titanio, da parte sua, esige trattamenti del tutto diversi rispetto alla carboresina con cui di solito è accoppiato. Le differenze stanno nella difficoltà di lavorazione, nelle diverse condizioni di trattamento rispetto al composito e infine, ma non per questo meno importante, esistono problemi seri anche nella gestione dei fanghi di lavorazione, che sono sicuramente una sfida per la capacità di asportazione e di rimozione”. Il quadro quindi non è affatto semplice, ma comunque l’esperienza di Jobs ha portato alla realizzazione di macchine in grado di operare sia in modalità dry sia in configurazione wet. La differenza sta soprattutto nel fatto che le lavorazioni ‘bagnate’ rimuovono molto bene sia trucioli che polveri, ma nel contempo creano quantità di fanghi considerevoli che debbono essere eliminati durante la lavorazione con ulteriori complicazioni nell’insieme della macchina.

Gli utensili

Ulteriore aspetto che deve essere preso in considerazione è quello legato agli utensili. Infatti nelle lavorazioni di composito e titanio, soprattutto se si opera in modalità dry, il ciclo di vita dell’utensile si accorcia considerevolmente. “Da qui - conclude Dordoni - la necessità di operare con macchine dotate di magazzini utensili importanti. Oggi non è raro parlare di 300 utensili dedicati a un solo mandrino, con gestione di utensili gemelli e sistemi che sappiano riconoscere il profilo dell’utensile in modo da poter compensare in automatico eventuali carenze rilevate o provvedere al cambio utensile in modo autonomo. MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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Un campione di rugby e un’azienda specializzata in lavorazioni meccaniche di alta precisione e qualità. A tenerli serenamente vicini TopSolid’Cam e Topsolid’design di Paolo Beducci

mecca

Dalla Haka alla 44

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DOSSIER

Dossier

AERONAUTICO E AEROSPAZIALE

C

he c’entrerà mai il rugby, sport duro e sporco, in cui il fango e i lividi sono la connotazione principale, con una officina specializzata nella produzione di meccanica di precisione ad alto valore aggiunto, pulita come una clinica privata? Apparentemente nulla: ve le immaginante le mani di un rugbista alto 1,97 per 117 kg di peso, toccare delicatamente una macchina utensile di alta precisione o un pezzo che da questa esce? Il primo pensiero è che davanti a CNC con un solo dito possa schiacciare contemporaneamente almeno tre tasti. Invece ci sbagliamo e di molto. Infatti la cosa è vera e riguarda una stella del rugby francese, Lionel Mallet. Una seconda linea cresciuto nelle giovanili del Bourg-en-Bresse e poi approdato ad altre squadre professionistiche e per lunghi anni anche vice capitano della nazionale francese con cui ha giocato 74 volte giocandosi la finale del campionato del mondo del 2011 contro i Neozelandesi che in quella partita erano padroni di casa e da sono considerati i signori mondiali del rugby: quelli che tutti conoscono per la Ka Mate, la particolare versione della Haka, danza Maori di guerra (ma non solo).

Tra forza e ragione

nica

Torniamo però con i piedi nella meccanica e cerchiamo di capire un po’ meglio le cose di cui vorremmo raccontare. Lionel Mallet, arrivato al vertice della carriera rugbistica decise che era giunto il momento di pensare al futuro, al giorno in cui avrebbe appeso i lividi di gioco al chiodo. Che in questo caso, trattandosi di un giocatore di rugby, non è fatto di moda e investimenti milionari in ristornati e attività simili, ma è in modo molto più pratico, ma non prosaico, fatto di lavoro vero, in officina a produrre. Così Lionel, nel 2007, insieme al cognato Julien Tarare ha deciso di dare inizio a una attività imprenditoriale che potesse avere buone chance di crescita e di sviluppo tecnico. Julien da parte sua aveva accumulato una esperienza piuttosto significativa nel mondo della meccanica di precisione, così nacque Usirea. La considerazione comune fu che essere in grado di produrre piccole serie di pezzi di elevato livello qualitativo, sarebbe stata una buona chiave di lettura. “Con Julien, che ha una buona conoscenza del settore meccanico, abbiamo pensato a lungo prima di iniziare la nostra attività - spiega Lionel Nallet. “È diventato così chiaro che solo il settore manifatturiero in piccola serie di parti molto tecniche avrebbe avuto davanti a sé anni di crescita. Così abbiamo deciso di darci da fare”. Così all’inizio la piccola società di Saint Etienne du Bois, nella regione del Rhone Alpes, non lontana da MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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DOSSIER

AERONAUTICO E AEROSPAZIALE TopSolid’Cam

Pensato per chi vuole crescere

Ginevra e da Lione iniziò occupandosi di subfornitura di secondo livello. Lavorando cioè per i fornitori degli OEM. Ma le basi erano buone e così in tempi molto veloci Usirea è divenuta un punto di riferimento per il mondo della tecnologia avanzata. Tanto che dopo solo tre anni dalla sua apertura si rese necessario un trasloco verso spazi più ampi e più funzionali.

Lionel e Julien, fatti per le sfide

Nel software progettato dalla francese Missler, la verifica dei percorsi utensile viene eseguita secondo le dinamiche della macchina, le sue dimensioni precise, e le capacità reali. Nel caso di lavorazioni difficile in 5 assi, è possibile evitare collisioni modificando l’orientamento degli angoli dell’utensile, pur mantenendo un punto di contatto con il pezzo. Attraverso il suo motore cinematico TopSolid’Cam anticipa collisioni e cambia gli angoli di orientamento dell’utensile per evitare la collisione tra la macchina, l’utensile e il pezzo automaticamente. Una aiuto importante per le piccole e medie imprese che vogliono sempre cercare di andare avanti, di migliorarsi e proseguire sulla strada della crescita. Non è quindi un caso che a partire dallo scorso anno Usirea, si è spostata a pochi chilometri dalla sede in cui era precedentemente, scegliendo una nuova area produttiva che sfiora i 1000 metri quadrati proprio per continuare a crescere e ad affrontare tutte le sfide che il mercato proporrà.

Non a caso i clienti diventano via via più importanti e di livello elevato. Clienti esigenti e importanti che richiedono attenzione e dedizione. Così Usirea con un gruppo relativamente piccolo ma estremamente affiatato realizza, secondo i piani dei clienti, singole parti, prototipi, assemblaggi meccanici parti complesse di piccole e medie serie, lavorando sempre sui materiali più disparati: acciai comuni e legati, inox, titanio, leghe non ferrose, compositi e via dicendo. Insomma dove ci sono sfide qualitative tipiche del mondo aeronautico, Lionel e Julien, sono presenti. Inevitabile però che questa crescita tecnologica richieda un adeguamento anche nei mezzi di produzione e progettazione, così prende il via un lavoro di ammodernamento costante dei propri strumenti di lavoro. In primo luogo passando da macchine tradizionali a macchine multitasking di elevato livello qualitativo, come nel caso degli Integrex i200 e i300 di Mazak o dei Variaxis pensati per la lavorazione di parti complesse in 4 o 5 assi. Una delle particolarità che sicuramente hanno giovato all’immagine e al buon andamento del lavoro di Usirea è la capacità di offrire al cliente un servizio chiavi in mano che comprende non solo realizzazione del pezzo, ma l’acquisto della materia prima, di eventuali componenti, i trattamenti termici, i montaggi di piccoli elementi strutturali, la verniciatura, le operazioni di rettifica e molto altro ancora. A completare la qualità dell’offerta una macchina di misura 3D, che ha il 46

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compito di verificare la qualità dimensionale dei pezzi che generalmente devono soddisfare un livello molto rigoroso.

Strumenti di lavoro versatili cercasi

“È evidente - spiega Lionel Mallet - che nel nostro lavoro siano presenti moltissime varianti e che quindi spesso si debba operare in modo molto più ampio che con la sola esecuzione di un progetto impostato da altri. Per noi si tratta di una vera e propria sfida che richiede una preparazione e degli strumenti di lavoro ben più ampi che delle macchine utensili. Nonostante si tratti di macchine comunque di livello elevato. Spesso - prosegue Mallet dobbiamo operare preparando percorsi utensile non proprio facili e un ausilio importante può essere dato dai software”. Nel caso della Usirea, venne cercato un pacchetto CAM che permettesse di riportare in ufficio tecnico tutta la produzione della parte software e non solo. Così dopo avere verificato quali potessero essere i prodotti adatti alle esigenze specifiche ed averli messi a confronto, si decise di avvicinarsi a un “pacchetto” potente composto da TopSolid’Design e TopSolid’Cam proposto da Missler Software. Se la potenza, la capacità di calcolo, era stata la prima delle qualità ricercate, al secondo posto doveva venire per forza la facilità d’uso, l’interfaccia comprensibile e veloce da assimilare.

Chi simula bene, lavora meglio

“ In effetti - ha spiegato il campione di rugby convertito alla meccanica di qualità - ho avuto modo quotidianamente di verificare e apprezzare le qualità che ci eravamo prefissi di ottenere”. E anche Julien Tarare che come lui in azienda si occupa sia della parte tecnica che della parte gestionale ribadisce il concetto ricordando che oltre tutto, la scelta di Missler è stata anche guidata da una precedente esperienza lavorativa proprio utilizzando TopSolid’Cam: “ Ho apprezzato le qualità di questi strumenti nella mia precedente attività, soprattutto nella programmazione di lavorazioni. Facile da usare con un’interfaccia intuitiva, la soluzione del software francese è perfettamente adatto alle nostre esigenze. Il software - spiega ancora Julien Tarare - simula realisticamente ciò che accadrà sulla macchina, indicando molteplici obiettivi di tempi e di messa a punto per rendere il lavoro il più breve possibile. Evitando collisioni che potrebbero essere costosissime e soprattutto ottimizzando ogni possibile passaggio del ciclo di lavorazione. Inoltre non si deve dimenticare che le funzioni di CAD 3D offerte da TopSolid’Design sono molto utili perché spesso ci capita di dover ridisegnare i progetti dei nostri clienti. Sinceramente sono molte di più le volte che dobbiamo intervenire - afferma Julien Tarare - di quelle in cui possiamo operare su idee già pronte per passare in produzione e per questo”.


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Macchine e 48

realtĂ


DOSSIER

Dossier

AERONAUTICO E AEROSPAZIALE

Q

uando si parla di Airbus si pensa subito al più grande aereo commerciale mai prodotto, l’A380 o al modernissimo A350 in materiali compositi che proprio in questi mesi sta effettuando

i primi voli ufficiali. Airbus è una realtà industriale controllata da un consorzio franco-tedesco che prende il nome di EADS. Ed è la stessa EADS ad aver fondato la Airbus Defence and Space (EADS Space) la società dedicata dal consorzio europeo a sviluppare nuovi sistemi di difesa e di esplorazione spaziale. Con sede in Germania, esattamente a Ottobrunn, tra i vari compiti della Airbus Defence and Space c’è lo sviluppo e la produzione dei nuovi motori destinati a spingere in orbita il lanciatore Ariane5, il vettore francese messo inizialmente in cantiere con l’intenzione di utilizzarlo per il lancio dei minishuttle europei (si sarebbero chiamati Hermes). Poi il progetto Hermes venne accantonato e si decise di utilizzare Ariane 5 per scopi prettamente commerciali, principalmente per il posizionamento in orbita di satelliti geostazionari.

Sette miliardi per dieci anni

Airbus Defence and Space ha acquisito tre centri di lavoro dotati di tecnologia DMG MORI Virtual Machine, garantendosi un balzo in avanti sotto l’aspetto della qualità e dei tempi di produzione Marco Torre

L’intero progetto di Ariane 5 è durato dieci anni e ha richiesto investimenti pari a oltre 7 miliardi di euro. Un impegno importante che necessita ovviamente di risposte adeguate. Questo significa che EADS Space ha avuto modo di acquisire e mettere a frutto enormi conoscenze sia in materia di progettazione che ideazione dei vettori, ma anche e sopratutto per ciò che riguarda le lavorazioni che in un oggetto di questo genere devo per forza essere di grandissimo livello qualitativo. Così, proprio per dare impulso a questo genere di necessità si è deciso di arricchire il parco macchine utensili a disposizione dei tecnici EADS Space con l’acquisizione di tre macchine prodotte da DMG

virtuale

nello spazio


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AERONAUTICO E AEROSPAZIALE Il software simula la geometria della macchina completa e cinematica così come il controllo effettivo Siemens

Il DMG MORI Virtual Machine è in grado di visualizzare l’intero processo di produzione tra cui il cambio utensile

Se il programma NC rileva un rischio di collisione avverte chiaramente del pericolo

Airbus

Virtuale ma di qualità

È la capacità di offrire una realtà virtuale eccellente, uno dei motivi che stanno alla base della scelta fatta di acquisire macchine DMG MORI. Questo anche perché, al fine di ottenere una maggiore affidabilità del processo e ottimizzare, la produzione Airbus Defence and Space opera moltissimo facendo ricorso a una vasta simulazione dei programmi di lavorazione, soprattutto quando le operazioni da eseguire sono particolarmente complesse o delicate o si svolgono su materiali dal costo elevato. La necessità di garantire una produzione senza collisioni dei componenti costosi è il punto cruciale per chi opera in questo mondo e vuole restare competitivo. “Sotto questo aspetto - spiega Wolfgang Simon, responsabile delle lavorazioni meccaniche - devo dire che il software di simulazione adatto è stato individuato nel DMG MORI Virtual Machine, visto che offre all’operatore una simulazione estremamente reale delle lavorazioni, già in fase preliminare.

Si è deciso di arricchire il parco macchine utensili a disposizione dei tecnici EADS Space con l’acquisizione di tre macchine prodotte da DMG MORI

Da destra Wolfgang Simon, responsabile della produzione meccanica e Gerhard Engelhardt, responsabile di NC di produzione

Airbus Defence and Space utilizza la DMC 125 FD duoBLOCK®


MORI. Due DMU 70 EVO, macchine a motori lineari di ultima generazione e un DMC 125 FD duoBlock. L’aspetto interessante però riguarda il fatto che in EADS Space le macchine in questione sono utilizzate anche grazie a un particolare software come DMG MORI Virtual Machine. In questo modo è possibile simulare al PC tutto il processo produttivo in modo sicuro senza correre il minimo rischio di danneggiare per un banale errore di qualsiasi genere pezzi e materiali altamente costosi. Inoltre in questo modo si riesce a ottimizzare il processo produttivo già in fase preliminare per incrementare ove possibile l’efficienza nella lavorazione. D’altra parte si tratta di oggetti estremamente costosi e pesanti che richiedono motori di grandissima potenza e affidabilità. Ariane 5 pesa infatti più di un A380 a pieno carico (775 t contro 590) e deve essere lanciato in verticale. Così se un A380 dispone di una spinta complessiva di 1.200 kN Ariane necessita di 10 volte questa potenza per poter portare le sue merci oltre l’atmosfera.

Lavorazione di altissimo livello

La gamma di materiali su cui si opera, comprende alluminio e titanio, ma anche acciai ad alta resistenza inossidabili e leghe a base di nichel come Inconel, probabilmente uno dei materiali più complessi di Airbus Defence and Space”. L’interazione fra stabilità e il peso è cruciale - afferma Wolfgang Simon, direttore di produzione a Ottobrunn. - Ogni chilo in più costa un sacco di soldi in occasione del lancio, quindi è comprensibile che ogni grammo conti per i componenti complessi”. “Se ad esempio - spiega ancora Simon - alcune lavorazioni fossero eseguite in modo non perfetto pur restando al limite superiore nel range di tolleranza e non al minore, questo potrebbe già essere troppo. E stiamo parlando di centesimi di millimetro”. Le elevate esigenze poste sulla precisione e la complessità sono solo una parte della sfida nel settore manifatturiero, come Wolfgang Simon spiega: “La concorrenza è estremamente elevata , il che significa che dobbiamo produrre il miglior rapporto prezzo qualità possibile e soprattutto, rispettare le scadenze”.

La scelta DMG MORI

Tappo di scarico del motore Vulcain del razzo Ariane

Non è quindi un caso che EADS Space investa costantemente cifre importanti nella formazione di personale giovane e nell’acquisto di macchinari ad elevata efficienza qualitativa, cercando sempre di avere a disposizione ciò che di più aggiornato offre il mercato. In tempi recenti come abbiamo accennato più in alto sono arrivati tre machining center di DMG MORI: si tratta di due machine lineari DMU70 evo e una convenzionale DMC 125 FD duoBlock. Le tre macchine in questione sono state dotate del DMG MORI Virtual MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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DOSSIER

AERONAUTICO E AEROSPAZIALE Controllo Siemens

può contare su processi che sono già stati testati ripetutamente in ambito virtuale”.

Oltre il virtuale, quasi reale

Una sonda di misura è integrata anche nella simulazione, che effettua misurazioni in tempo reale , come sulle macchine reali. I risultati misurati sono anche riconosciuto nella macchina virtuale . “La precisione qui è sufficientemente alto , in modo che possiamo già vedere sul pc per vedere se lavorazione soddisfi le nostre aspettative “ , dice Gerhard Engelhardt. Un’altra caratteristica del DMG MORI Virtual Machine è la programmazione in officina. Poiché il software vero e proprio opera su un controllo Siemens che costituisce la base, gli utenti possono anche sfruttare appieno le funzionalità di ShopMill, software di servizio per fresatrici orientato all’officina. Questo programma di Siemens consente all’operatore un facile approccio alla tecnica CNC. Consentendo così, anche l’ulteriore ottimizzazione dei programmi basati sulla simulazione e aumentando la qualità dei pezzi finiti.

Machine. Questo permette di migliorare sensibilmente i costi e la qualità del prodotto realizzato. “Per noi - prosegue nella spiegazione Wolfang Simon - ci sono alcuni aspetti imprescindibili da tutto il resto. In primo luogo la qualità delle lavorazioni, in seconda battuta la versatilità delle macchine che devono per forza essere in grado di operare simultaneamente su cinque assi, utilizzando al tempo stesso le tecnologie di fresatura e tornitura. Se così non fosse non potremmo essere competitivi sotto il profilo dei costi”.

Macchina virtuale, solo vantaggi

Per Airbus Defence and Space i risultati ottenuti con la DMG MORI Virtual Machine garantiscono grandi progressi nella produzione. Il software è in grado di visualizzare le macchine utensili DMG MORI sul computer, mostrando anche la geometria reale della macchina e la cinematica nonché il controllo originale e il reale operato del PLC. Gerhard Engelhardt, che è responsabile della programmazione NC, vede enormi vantaggi in questa soluzione virtuale: “In questo modo, possiamo simulare la lavorazione dei componenti costosi in piena sicurezza sul PC e controllare il programma di fattibilità e di lavorazione generale o possibili collisioni”. La sicurezza del processo è un aspetto importante per Wolfgang Simon, anche dal punto di vista degli operatori: “Per i componenti particolarmente sofisticati, è possibile prima di tutto familiarizzare con la lavorazione sulla macchina virtuale prima di lavorare sul pezzo reale. Inoltre il personale più giovane, può facilmente essere guidato e specializzato nel lavoro in questo ambiente virtuale. La produzione e il lavoro divengono molto più sereni quando ciascun operatore 52

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In alto bocchettone di riempimento è un altro esempio delle particolarità richieste in produzione a Airbus Defence and Space

Componente di supporto di un satellite Il parco macchine Airbus Defence and Space comprende anche due DMU 70 eVo linear per la fresatura

Più velocità ed efficienza

Fra i compiti di Wolfgang Simon, in qualità di capo della produzione meccanica c’è anche la revisione dei processi di produzione e quindi il miglior sfruttamento della DMG MORI Virtual Machine. Una opportunità che ha letteralmente affascinato Simon che spiega come grazie a questo software sia possibile migliorare sensibilmente i tempi di processo organizzandoli in modo del tutto diverso dal passato. “Infatti - spiega Wolfgang Simon - con DMG MORI Virtual Machine, da una parte, in fase preliminare, abbiamo già a disposizione i tempi di lavorazione esatti, mentre dall’altra la verifica dei programmi sul PC è ovviamente estremamente più rapida che se eseguita direttamente in macchina. Inoltre alcuni passaggi che prima si svolgevano sulla macchina oggi non servono più, i tempi di preparazione si riducono al minimo e quindi la produttività ne guadagna ancora”. È evidente come il continuo aggiornamento della produzione con soluzioni innovative come la DMG MORI Virtual Machine abbia una priorità per Airbus Defence and Space. Per Wolfgang Simon la crescita della complessità e della qualità richiesta ai singoli prodotti è destinata ad aumentare ancora e al tempo stesso crescerà anche la pressione sui costi. Di conseguenza la competitività passa e passerà sempre più non solo dallo sviluppo dei prodotti da realizzare, ma anche attraverso il miglioramento continuo delle fasi e delle tecnologie di produzione e sotto questo profilo l’adozione di DMG MORI Virtual Machine è fondamentale.


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Reportage

REPORTAGE

AUTODESK UNIVERSITY

Autodesk University che si è svolto a inizio dicembre a Las Vegas ha messo in evidenza come la software house americana si stia muovendo a grandi passi verso soluzioni sempre più innovative Paolo Beducci

LO SGUARDO OLTRE 54

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T

utto inizia con l’arrivo di un gruppo di guerrieri provenienti dallo spazio: al suono di “guerre stellari”, e non è un caso. I 10.000 e più (oltre alle centinaia di migliaia collegati in streaming) presenti all’inaugurazione dell’Autodesk University a Las Vegas ascoltano in religioso silenzio ciò che viene spiegato dal grande palco centrale. D’altra parte per il colosso americano della progettazione questo è il meeting del futuro, quello in cui si delinea la nuova Autodesk. Nel senso che è l’appuntamento che ogni anno mette utilizzatori e sviluppatori insieme per poter discutere, mostrare, proporre, condividere. Ed è del tutto inevitabile che il meeting abbia inizio nel segno di “Guerre stellari” visto che anche nel mondo del cinema, Autodesk rappresenta uno dei punti di riferimento per l’intero comparto degli effetti speciali.

Ben oltre il cloud

Limitarsi però agli effetti speciali sarebbe davvero un po’ troppo riduttivo, visto che la carne messa a cuocere sulla griglia di Las Vegas è davvero tanta. Molta più di quella che ci saremmo aspettati. Se cinque anni fa, sempre a Las Vegas, fu proprio Carl Bass, CEO di Autodesk, ad aprire in modo serio la corsa al cloud anche per il mondo della progettazione, oggi il cambiamento è più che mai vivo e i tempi sono maturi per nuovi balzi in avanti. Così l’appuntamento annuale di Autodesk si è tradotto in un’importante occasione per mostrare “urbi et orbi” ciò che bolle in pentola. Anzi, per essere sinceri, ciò che in pentola ha già finito di cuocere e si presenta a noi in modo più che innovativo, pronto per essere consumato. Al centro dei temi che sono stati sviluppati e svelati nei giorni dell’Autodesk University c’è sicuramente il futuro di come saranno realizzate le cose. Un approccio che potrebbe sembrare per certi versi altisonante, troppo altisonante,

l’orizzonte MECCANICA & AUTOMAZIONE | FEBBRAIO 2016

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REPORTAGE

AUTODESK UNIVERSITY Partizione bionica

La rivoluzione prende il volo

Per la nuova partizione bionica ideata con Airbus, è stata impiegata Scalmalloy, una lega di alluminio-magnesioscandio di seconda generazione e realizzata da APWorks, l’azienda controllata da Airbus e focalizzata sulla produzione di additivi e materiali avanzati. Scalmalloy è specificamente progettato per l’uso in stampa 3D e offre eccellenti proprietà meccaniche, il che significa che può essere sottoposto ad azioni di stretching senza rompersi. In questo caso, è la prima volta che viene utilizzato su larga scala all’interno di un componente aeronautico. Il generative design è possibile grazie alla potenza del cloud Grazie al cloud computing, la capacità di sfruttare un numero infinito di CPU ha reso possibili progressi incredibili nel campo della progettazione e dell’ingegneria. Il generative design sfrutta il cloud per il calcolo di un grandissimo numero di alternative progettuali centinaia di migliaia - in grado di soddisfare obiettivi e vincoli specifici. La progettazione generativa può esplorare nuove soluzioni che nemmeno i progettisti più esperti potrebbero considerare, migliorando al contempo la qualità del design e le prestazioni. Poiché i progetti creati sono quasi impossibili da realizzare con metodi tradizionali, nuove tecniche di produzione come la stampa 3D sono fondamentali per il successo della progettazione generativa.

ma che in effetti è del tutto in linea con le scelte fatte dall’azienda californiana: così sono state presentate una serie di innovazioni che hanno lo scopo evidente di spiegare nuove tecnologie e modalità di lavoro che aiutano gli utilizzatori Autodesk a navigare e parametrarsi in uno scenario mutevole. L’esempio più evidente viene da tecnologie come l’Internet of Things, la realtà aumentata e virtuale, la robotica. Tutte evoluzioni che cambieranno il modo di lavorare di ingegneri e progettisti. D’altra parte lo stesso CEO di Autodesk, Carl Bass, ha sottolineato come si tratti di un percorso naturale e inevitabile, alla luce del fatto che “Luoghi e cose sono sempre più connessi, intelligenti e dinamici rispetto al passato.” La tre giorni di Autodesk a Las Vegas a inizio dicembre è stata però soprattutto l’occasione per mostrare concretamente ciò che è stato fatto in materia di evoluzione tecnologica partendo dalla collaborazione con grandi realtà industriali o istituti di ricerca. È il caso di Airbus e del MIT Media Lab e di come si stanno adattando a questi cambiamenti creando un vero e proprio scenario operativo e come la soluzione Autodesk per la progettazione 3D basata su cloud, i software per l’ingegneria e la costruzione stiano aiutando questi team pionieristici a raggiungere i loro obiettivi.

Il futuro a portata di mouse

Ma Autodesk University, non è stata solo la possibilità di mostrare cose già fatte o in via di realizzazione, ma anche illustrare e annunciare nuove tecnologie che saranno il

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supporto su cui potranno basare la propria attività i tecnici per raggiungere risultati migliori e adattarsi al futuro di IoT. Come nel caso dei servizi cluod dedicati all’Internet of Things, o il document management per il settore delle costruzioni, così come nuove modalità di abbonamento. Las Vegas è stata poi anche l’occasione per presentare una serie di nuove importanti iniziative incentrate sul proprio ecosistema di sviluppatori per servizi cloud. Tre giorni intensi con decine di incontri e tre differenti Innovation Forum incentrati sugli aspetti cruciali che guidano il ‘futuro di fare le cose’, per esempio, i cambiamenti nella produzione intellettuale, nella produzione fisica, nella domanda e nei prodotti di consumo. Altri interventi sono a cura di studi di architettura, imprese edili e di ingegneria civile, aziende manifatturiere di varie dimensioni e provenienti da tutto il mondo per condividere le proprie esperienze su come nuove modalità di lavoro si stanno evolvendo per una serie di progetti.

Autodesk e Airbus generative design

Se fino a ieri il mondo aerospace, e in particolare quello di Airbus, sembrava per certi versi precluso al mondo Autodesk, ma nell’ultimo anno alcuni aspetti sono cambiati e Autodesk è entrata nel mondo del colosso europeo della produzione di aerei grazie alle sue capacità di proporre soluzioni per la progettazione e il design di pezzi stampati in 3D. In questo caso si tratta d’un pezzo di grande importanza visto che ha caratteristiche strutturali. Ma non solo: è anche il il più grande componente al mondo di una


DOSSIER ENERGIA

CF 600 Ghiringhelli

cabina aerea stampato in 3D. Soprannominato “partizione bionica”, è stato creato con algoritmi personalizzati che hanno generato un design che imita la struttura cellulare e la crescita delle ossa, e quindi prodotti con tecniche di produzione additiva. Questo processo di progettazione e produzione all’avanguardia rende la struttura più solida e leggera di quanto sarebbe possibile con i processi tradizionali. “Partizione bionica” è una parete divisoria tra la zona dei posti a sedere e la cucina di un aereo. La parete cui sono fissati i seggiolini per gli assistenti di volo. Come per molti componenti di aeromobili, la partizione si caratterizza per particolari requisiti strutturali e di progettazione, tra cui i limiti di peso e di forma, rendendo particolarmente appropriato questo approccio progettuale. D’altra parte nel trasporto aereo ogni kg si traduce in consumi di carburante ed emissioni nocive per l’ambiente. Così per la partizione bionica, è stata progettata con una forma strutturalmente forte ma caratterizzata da una forma a reticolo estremamente leggera, ottenendo un risparmio dipeso del 45% rispetto a come è stata prodotta fino a oggi. Destinata alla famiglia degli A320, questa parete permetterà una vota istallata su tutta la produzione dei bireattori mono corridoio permetterà un risparmio che potrà superare le 400.000 tonnellate di CO2 annue. Per intenderci una quantità di emissioni paragonabile a quella creata da oltre 90.000 SUV nello stesso lasso di tempo. Il generative design sfrutta il cloud per il calcolo di un grandissimo numero di alternative progettuali - centinaia

Carl Bass, CEO di Autodesk, ha sottolineato come “Luoghi e cose sono sempre più connessi, intelligenti e dinamici rispetto al passato”

Carl Bass, CEO di Autodesk


REPORTAGE

AUTODESK UNIVERSITY di migliaia - in grado di soddisfare obiettivi e vincoli specifici. Grazie al cloud computing, la capacità di sfruttare un numero infinito di CPU ha reso possibili progressi incredibili nel campo della progettazione e dell’ingegneria. La progettazione generativa può esplorare nuove soluzioni che nemmeno i progettisti più esperti potrebbero considerare, migliorando al contempo la qualità del design e le prestazioni. Poiché i progetti creati sono quasi impossibili da realizzare con metodi tradizionali, nuove tecniche di produzione come la stampa 3D sono fondamentali per il successo della progettazione generativa. Ad oggi la prima fase di sperimentazione di questa partizione è stata completata. Si passa ora ad ulteriori test che saranno condotti l’anno prossimo, tra cui un volo di test. Il progetto della partizione bionica è frutto della collaborazione tra Autodesk, Airbus, APWorks e The Living, uno studio di Autodesk specializzato nell’applicazione di progettazione generativa e delle nuove tecnologie per una vasta gamma di settori e applicazioni.

Cento milioni per Forge

Una delle novità che hanno caratterizzato la Autodesk University di Las Vegas è stata la presentazione di Forge, iniziativa basata su cloud. Forge ha come scopo l’accelerazione dello sviluppo di un ecosistema connesso in cloud per modificare “the future of making things” e si basa su tre componenti principali, dei veri e propri pilastri su cui si appoggerà il futuro. In primo luogo PaaS (Platformas-a-Service), un valido programma per sviluppatori e un fondo d’investimento da 100 milioni di dollari. Questi tre componenti permetteranno di progredire verso la prossima ondata di tecnologie innovative e trasformare il modo in cui i prodotti vengono progettati, costruiti e utilizzati. La Forge Platform è costituita da una serie di servizi cloud che si estendono alle prime fasi di progettazione, ingegnerizzazione, visualizzazione, collaborazione, produzione e attività. Una serie di API (Application Programming Interface) aperte e di SDK (Software Development Kit) consentono agli sviluppatori di software grandi o piccoli di creare intuitive app, servizi ed esperienze in cloud per le persone che costituiscono il mondo che ci circonda. Da parte sua il Programma per sviluppatori (Forge Developer Program) metterà in contatto la comunità degli sviluppatori in cloud e offrirà costantemente formazione, risorse e assistenza, oltre a ospitare la Forge Developer Conference inaugurale nella settimana del 13 giugno 2016. Infine il Fondo d’investimento, il Forge Fund, migliorerà l’ecosistema degli sviluppatori, investendo nei prossimi anni fino a 100 milioni di dollari nelle aziende emergenti che intendono fornire soluzioni e servizi innovativi per la Forge Platform o comunque a essa collegati. Oltre al supporto finanziario, Autodesk fornirà assistenza tecnica e commerciale alle startup che forniscono valore aggiunto al futuro modo di fare le cose. Inoltre Forge prevede un programma per i partner che consentirà agli

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innovatori più motivati di lavorare a stretto contatto con Autodesk, usando le sue piattaforme cloud per creare dei servizi intuitivi destinati ai professionisti della produzione che supportano l’Autodesk Product Innovation Platform. I primi sei partner sono già stati selezionati. SeeControl, dati remoti a disposizione Acquisita solo pochi mesi fa da Autodesk, SeeControl è una piattaforma completa che permette di utilizzare i dati da prodotto in remoto così da aiutare i produttori a raggiungere un reale vantaggio competitivo, ottimizzando i prodotti esistenti e catturando l’intelligenza necessaria per offrire ai propri clienti nuovi servizi innovativi. L’arrivo del cloud e le nuove tecnologie stanno profondamente mutando il modo di pensare e progettare da parte delle industrie. Così vediamo già oggi un nuovo modo di pensare macchinari,veicoli speciali e di pari passo crescono le offerte di servizi on-line. SeeControl è il punto di eccellenza che, aggiunto alla linea di servizi IoT di Autodesk, supporta le aziende ad ottenere un vantaggio competitivo, ottimizzando i prodotti esistenti e catturando l’intelligenza necessaria per offrire ai propri utilizzatori nuovi servizi innovativi. Da diversi anni i produttori stanno sviluppando, realizzando e portando sul mercato prodotti connessi grazie

Autodesk University

Evento globale

Autodesk University (AU) offre una serie di conferenze e sessioni di apprendimento online per ispirare gli utenti dei software Autodesk, partner, e leader di mercato sul futuro del design e dell’ingegneria. Con ben 23 edizioni, le conference Autodesk raggiungono oltre 25.000 partecipanti - compresi eventi nel corso dell’anno - di cui la manifestazione di Las Vegas, che si è tenuta fra il 30 novembre e il 3 dicembre, rappresenta il momento più importante. Eventi internazionali AU si tengono in Giappone, India, Brasile, Russia, Germania e Cina. Inoltre eventi AU Extension in altri sei paesi. Centinaia di migliaia di ulteriori persone vengono coinvolte grazie alla presenza online dell’AU per tutto l’anno. Gli eventi Autodesk University offrono ai partecipanti un insieme di presentazioni, sessioni informative e attività social in rete, momenti di condivisione delle idee e possibilità di incontro con i leader di mercato provenienti da tutto il mondo.


Forge ha come scopo l’accelerazione dello sviluppo di un ecosistema connesso in cloud per modificare “the future of making things”

all’utilizzo di servizi cloud Autodesk come Fusion 360 e PLM 360. Oggi con Autodesk SeeControl, la società ha rafforzato la propria Product Innovation Platform basata su cloud con strumenti analitici che permetteranno ai clienti di avere un monitoraggio più intelligente e predittivo, raggiungendo così un vantaggio competitivo maggiore sulla concorrenza monitorando le prestazioni dei prodotti nel mondo reale e utilizzando i dati per migliorare le versioni future. SeeControl si distingue per essere una reale soluzione cloud multi-tenant, che permette alle aziende di installarla e farla funzionare in pochi minuti E’ un dispositivo e un protocollo di comunicazione agnostico, così le società non sono legate ad un unico standard. Infine è facile da usare, senza strumenti no-coding e drag-anddrop per le comunicazioni dei dispositivi, analisi dei dati, visualizzazione e imprese.

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INTERVISTA

Intervista

Rafael Idigoras

Da

out sider a market driver


Direttore Generale di Soraluce, Rafael Idigoras ha dipinto per noi un quadro molto intenso della società che guida, indicando senza incertezze gli sviluppi per il futuro di Paolo Beducci

P

er molti anni è stata considerata un po’ l’outsider nel mondo delle macchine di grandi dimensioni. Mondo, dobbiamo riconoscerlo, in cui storicamente sono presenti molti costruttori nazionali, cui il marchio basco in passato, ha creato qualche dispiacere sia in casa nostra che in giro per il mondo. Il riferimento al passato non è casuale. Infatti oggi Soraluce, non è più considerabile per alcun motivo un outsider. Anzi, oggi il marchio con sede a Bergara è a tutti gli effetti e a pieno titolo, un protagonista del mondo delle fresalesatrici di grandi dimensioni. Un ruolo che le viene conferito non solo dai numeri e dalla diffusione del marchio in giro per il mondo. Ma anche e soprattutto dal fatto che i migliori mercati per Soraluce siano proprio quelli in cui la concorrenza locale è più forte e attrezzata a sostenere la propria presenza. Non è quindi un caso che proprio Germania e Italia siano due

punte di diamante nel panorama della presenza europea e mondiale di Soraluce. C’è un altro aspetto che poi, deve a nostro parere essere messo in evidenza quando si parla di Soraluce: il senso di appartenenza alla comunità basca. Non è cosa da poco: i Paesi baschi sono per certi versi una piccola enclave mitteleuropea all’interno della mediterranea Spagna. I baschi, per dirla facile, sono considerati (a ragione) i tedeschi di Spagna. Senza però portarsi dietro certe caratteristiche mitteleuropee che non a tutti piacciono. Personalmente penso che i baschi siano per certi versi ciò che mi piacerebbe fossero gli italiani: applicazione e dedizione teutoniche e gioia di vivere mediterranea. Lasciamo da parte le considerazioni e concentriamoci su Rafael Idigoras che, a conferma di ciò che scrivevamo poco più in alto è la sintesi perfetta fra spirito manageriale e affabilità verso chi lo circonda. Idigoras è uomo con alle spalle una carriera costruita

Oggi Soraluce, con sede a Bergara è a tutti gli effetti e a pieno titolo, un protagonista del mondo delle fresalesatrici di grandi dimensioni

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strada giusta e ad aiutarci a mettere le fondamenta della nostra indipendenza industriale fu un ingegnere italiano, Armando Beyrens.

passo dopo passo nel gruppo Danobat Group dove ha raggiunto il massimo livello conoscendo tutto ciò che muove e anima l’azienda in cui lavora. Una conoscenza che si fa sentire ogni giorno dando a Idigoras il modo di interpretare al meglio il suo staff, i suoi collaboratori e l’anima stessa dell’industria in cui opera. Anche se siamo in Germania inizierei parlando del mercato italiano che per voi è fonte di successi e soddisfazioni, ma anche luogo di residenza di molti dei vostri più qualificati competitori. Il mercato italiano proprio per la presenza di competitori locali molto forti, è difficile. Forse il più difficile. Sotto questo profilo, immagino sempre che Giancarlo Alducci, il nostro direttore generale in Italia, sia un po’ come un gladiatore nel bel mezzo del Colosseo. È impressionante ciò che siamo riusciti a raggiungere sul mercato italiano, pur non essendo costruttori locali. E questo in un lasso di tempo breve in cui oltre tutto il mercato mondiale della macchina utensile si è completamente rivoluzionato. Pensiamo a chi erano i protagonisti del nostro mondo in quegli anni: anche senza citarli, sappiamo bene che di loro non ce n’è più traccia diretta. O non ci sono più o sono finite in altre realtà, mentre sono emerse nuove industrie che hanno cambiato il volto del mercato. In ogni caso Soraluce ha una storia lunga più di cinquant’anni e che in questo tempo a differenza di molte altre, ha avuto un andamento di crescita continuo e costante. Su cosa pensa si basi questa forza aziendale? La storia stessa di Soraluce è del tutto anomala. Pensi che quando siamo nati, nel 1962, eravamo in una Spagna molto diversa da quella di oggi. Eravamo un paese chiuso, c’era il franchismo, le opportunità di relazionarsi con il mondo industriale erano davvero poche. Così iniziammo a produrre macchine su licenza dell’inglese Asquith, per poi passare nel corso degli anni attraverso altri accordi di produzione su licenza. Alla fine di quel decennio, quando si concluse la collaborazione con Asquith, si decise che era giunto il momento di iniziare a lavorare su nostre idee e con un nostro ufficio tecnico in grado di sviluppare nuove macchine in misura autonoma. A metterci sulla 62

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Quindi l’abitudine a guardarsi attorno e a pensare in modo internazionale per voi è parte del DNA. Per certi versi direi proprio di sì. Ma è il rapporto con l’Italia che è sempre stato forte e proficuo. In quegli anni spesso abbiamo cercato know how all’estero. Nacquero così accordi con Cimat, Berardi, Olivetti, Pama. Ciascuno di questi accordi finalizzato a poter avere in casa nostra conoscenze che altrimenti non sarebbero state facilmente sviluppabili in quella Spagna di 50 anni fa. Pensi che anche la sede di Bimatec Soraluce dove ci troviamo L’ampiezza oggi è per certi versi frutto della nostra abitudine a cercare relazioni internazionali. della soluzioni Negli anni ‘80 avevamo un accordo con Butler proposte e del che quando si chiuse portò alla nascita della livello tecnologico Bimatec Soraluce che fu opera dell’allora direttore tecnico di Butler.

offerto, non è solo legata a una ricchezza di modelli, ma anche alla grande innovazione che ha fatto di molte nostre macchine dei veri gioielli di tecnologia multitasking. Sopra: La FXR-W new generation è stata riprogettata anche sotto il profilo ergonomico. Sotto: il centro di fresatura SLP di nuova generazione

D’altra parte si dice che i baschi siano un po’ i tedeschi della Spagna. Almeno per quanto concerne la determinazione e la capacità organizzativa Il carattere dei baschi è centrale rispetto alla vicenda di Soraluce. I baschi sono grandi lavoratori, onesti e perseveranti. Sono caratteristiche che ci fanno onore e di cui siamo fieri. La nostra onestà sta anche nel riconoscere i meriti altrui, e la storia di Soraluce dimostra che siamo abituati ad accettarli e a prenderli come possibile insegnamento. Iniziamo ad avvicinarci a ciò che vorrebbe fosse Soraluce in futuro. Da dove partirà e quali strade percorrerà? Qui il discorso è estremamente complesso. Provo a dividerlo per tipologie di argomento. Il primo è sicuramente la capacità di essere presenti sui mercati di tutto il mondo e in tutti i comparti in cui possiamo dire la nostra. Faccio un esempio: il mondo energetico, il navale, le grandi costruzioni. Quello che è stato fatto in questi anni in Germania da Bimatec e in Italia da Giancarlo Alducci


INTERVISTA

Rafael Idigoras rappresentano al meglio la nostra filosofia per il futuro. Dovremo sempre più essere capaci di presidiare segmenti di mercato diversi, portando la nostra conoscenza e il nostro entusiasmo. Facendo percepire che dietro il marchio di Soraluce e del gruppo Danobat di cui siamo parte, non ci sono solo conti economici da rispettare. Ci sono soprattutto uomini che dedicano gran parte della loro vita a questa realtà. D’altra parte è lo spirito cooperativistico con cui Soraluce è nata e cresciuta. Non è un caso che il Gruppo sia una società cooperativa. Sembra poco, ma in Spagna è un modo diverso di vedere le cose, di darsi valori. Quindi valori al primo posto, e poi la sua personale classifica cosa prevede? Non ci sono aspetti più importanti di altri. Ci sono sì i valori, ma ci sono anche la ricerca tecnologica, il servizio, la qualità costruttiva, l’efficienza delle macchine e la capacità di trasformarsi da venditori di macchine utensili a compagni di viaggio dei nostri clienti. E non puoi essere un buon compagno di viaggio se cerchi di affiancarti al tuo utilizzatore con prodotti di scarso livello. Per questo negli ultimi 15/20 anni, abbiamo fatto di Soraluce un marchio che sta nella parte alta del mercato. Questo il mercato lo ha capito e ci ha riconosciuto un ruolo di serietà e competitività tecnologica. L’ampiezza della soluzioni proposte e del livello tecnologico offerto, non è solo legata a una ricchezza di modelli, ma anche alla grande innovazione che ha fatto di molte nostre macchine dei veri gioielli di tecnologia multitasking. Un percorso del genere però richiede investimenti importanti e continui. Voi come vi siete organizzati in questa direzione? Da oltre 25 anni abbiamo come riferimento IK4-Ideko. Si tratta di una società cooperativa che fa capo al gruppo Danobat e che ha il compito di sviluppare nuove tecnologie e nuove soluzioni da mettere a disposizione delle aziende che la finanziano. Ideko però non è solo il centro di ricerca di Soraluce e Danobat: nel corso degli anni è diventata anche il punto di riferimento per la clientela che ha necessità di sviluppare applicazioni particolari sulle nostre macchine, sviluppare tecnologie specifiche. Insomma una specie di laboratorio delle idee realizzabili. Quindi immagino che in questa fase stiate lavorando molto anche sui protocolli e sui concetti legati a Industry 4.0. In effetti si tratta di uno degli argomenti caldi di questi anni. Non è un caso che proprio nelle scorse settimane il nostro consiglio di gestione abbia deliberato un investimento ulteriore di 10 milioni di euro a favore di IK4-Ideko, con lo scopo di mettere a punto e creare un vero e proprio fiume lungo cui lavorare per sviluppare e rendere sempre più diffuso il concetto di Industry 4.0. Ai dieci milioni si deve poi aggiungere un altro milione stanziato per realizzare un laboratorio in cui effettuare il

lavoro di ricerca. Il desiderio è di riunire i produttori di CNC e di farli lavorare con noi attorno a un tavolo proprio per trovare dei protocolli universali che rendano possibile diffondere il concetto di fabbrica automatica nel modo più omogeneo possibile. Noi pensiamo che sia un passo da fare a ogni costo, per garantire un futuro sempre più efficiente e di qualità. Ci stiamo impegnando da anni in molti cluster dedicati all’innovazione tecnologica, ma anche alla ricerca interna che ha dato negli ultimi anni risultati davvero importanti. Ad esempio il DAS ( Dynamics Active Stabilizator) in grado di ridurre le vibrazioni al mandrino in misura quasi totale, permette crescite nella capacità di asporto nell’unità di tempo fino al 300%.


Focus utensili

Avanti tutta... ma con prudenza

Per gli operatori dell’industria degli utensili, i segnali positivi che giungono dal mercato non devono far dimenticare le criticità che ancora caratterizzano il settore, alla luce delle complesse sfide che le aziende devono affrontare in nome della competitività di Fabio Basilico

O

ttimismo ma con riserva. In una parola: pragmatismo. Gli operatori della tools industry italiana vogliono tenere ben saldi i piedi per terra. Se la tanto auspicata ripresa economica, parlando di Sistema Paese, ha dimostrato nel corso del 2015 di poter camminare con le proprie gambe - basta considerare, a titolo di esempio significativo, il 64

dato sull’incremento a doppia cifra della produzione dell’industria delle macchine utensili (+12,2%) - e se, per quanto riguarda il 2016, è legittimo aspettarsi un’ulteriore spinta o almeno il consolidamento della tendenza in atto, è pur vero che la speranza delle aziende deve comunque fare i conti con le criticità che ancora caratterizzano il settore utensili. Criticità che ovviamente generano riserve e una

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buone dose di sano pragmatismo da parte di chi, quotidianamente, ha a che fare con un mercato indubbiamente complesso. La ripresa c’è, inutile negarlo, ma la forte crisi economica che ci stiamo faticosamente e lentamente lasciando alle spalle ha sfiancato anche i più fiduciosi, lasciando tutti gli attori in campo con la consapevolezza che la prudenza non è mai troppa. Abbiamo raccolto le opinioni di tre


aziende protagoniste del settore, per tastare con mano il polso della situazione e capire cosa gli operatori si aspettano, e ovviamente desiderano, dall’anno appena iniziato. Laura Nossa, MMC Italia: bisogna cogliere tutte le opportunità di ammodernamento La prima domanda che abbiamo posto è la seguente: come valutano le aziende i segnali di ripresa che stanno caratterizzando il mercato? Credono che continueranno anche nel 2016? “Il 2015 risponde Laura Nossa, General Manager di MMC Italia - è stato un anno che ha segnalato una grande ripresa per il settore, e

sicuramente il provvedimento del superammortamento (che permette l’ammortamento del 140% del macchinario acquistato, ndr) darà sostegno alle vendite anche per il 2016, sia per la produzione interna che di importazione. Ciò porterà verosimilmente conseguenti benefici all’industria manifatturiera italiana, che potrebbe cogliere l’opportunità per ammodernare i sistemi produttivi obsoleti e aumentare la sua competitività”. Una considerazione che si sposa con la constatazione che il settore della meccanica è più che mai attore protagonista al centro delle dinamiche industriali globali, e con esso il mondo degli utensili. Se prendiamo per esempio il settore

Nuova fresa S45OE06Z Dormer Pramet per la spianatura economica dell’acciaio inossidabile

dei trasporti, in particolare quello che ha a che fare direttamente con l’urbanizzazione crescente e le conseguenti esigenze di mobilità di persone e di distribuzione delle merci all’interno del perimetro urbano, aumenterà sempre più la richiesta di mezzi sempre più specializzati che necessitano di un crescente livello di specializzazione della componentistica. Un esempio eclatante ci viene dalla progressiva diffusione della propulsione alternativa full electric o ibrida. È forse un caso che, all’interno dei segmenti industriali in trend positivo, l’automotive è ancora in significativa crescita, così come l’aerospaziale e il settore degli stampi, mentre sotto il segno negativo è l’andamento dell’oil&gas (e qui entrano in gioco valutazioni più complesse inerenti il forte calo del prezzo del barile di petrolio). A monte di tutto la certezza, di cui le aziende del settore non fanno mistero di essere pienamente consapevoli, che la qualità del prodotto si sposa con l’innovazione del processo produttivo: un circolo virtuoso che permette di abbattere il costo del manufatto e aumentare proporzionalmente la competitività dell’azienda. “Effettivamente - dice Angelo Lanzarotti, Technical Manager di Dormer Pramet Italia - nel 2015 abbiamo visto alcuni segnali di ripresa del mercato, anche se deboli. Pensiamo che debbano continuare anche nel 2016. La crisi dura ormai da troppi anni per cui si ritiene che, per esempio nel caso dell’industria della macchina utensile, ulteriori rinvii nel rinnovare il parco macchine in molti casi non siano più possibili. Molto probabilmente il trend sarà sì di ripresa ma ancora con valori bassi, al di sotto delle aspettative”. Ottimismo con prudenza anche da parte di Roberto Ferrari, Direttore commerciale Seco Tools Italia: “I segnali di ripresa dell’ultimo anno sono certamente da valutarsi in modo positivo, da intendersi come voglia di rinnovare il parco macchine

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Focus utensili Le aziende del settore sono pienamente consapevoli che la qualità del prodotto si sposa con l’innovazione del processo produttivo: un circolo virtuoso che permette di abbattere il costo del manufatto e aumentare proporzionalmente la competitività dell’azienda Attacco base modulare Seco Graflex® BT con connessione cono-flangia

nel caso delle macchine utensili e quindi anche in riferimento agli utensili, grazie anche agli ultimi incentivi del governo. Pensiamo che questa tendenza continuerà, con la speranza che aumenti la competitività dell’industria italiana nei confronti degli altri paesi”. Angelo Lanzarotti, Dormer Pramet Italia: la mancanza di fiducia economica e politica gioca un ruolo fondamentale Abbiamo poi chiesto ai nostri interlocutori di spiegarci quali secondo loro sono le criticità che caratterizzano ancora il mercato. Per l’ingegner Nossa, “il 2015 ha sicuramente ridato entusiasmo al mercato, ma non dobbiamo trascurare elementi come la frenata nella crescita del mercato cinese, che potrebbe avere risvolti sul mercato delle esportazioni, e il problema del sistema bancario italiano”. Molto categorico Angelo Lanzarotti: “Sicuramente la mancanza di fiducia alimentata dall’incertezza economica e politica gioca un ruolo fondamentale. Il nostro settore è anche afflitto dal prezzo attuale del barile di petrolio che impedisce qualsiasi tipo di investimento”. “Il mercato attuale - aggiunge l’ingegner Ferrari manca di programmazione e di una pianificazione delle domande/ necessità. A causa di questo,

dobbiamo essere tutti ancora più flessibili ed elastici”. La rapidità di reazione alle esigenze mutevoli del mercato diventa così un fattore indispensabile per misurare il successo, e quindi la competitività interna e internazionale, di un’azienda produttrice di utensili. In questo ambito trova naturalmente spazio l’implementazione di piattaforme informatiche che prevedano un’interfaccia user friendly con il cliente per quanto riguarda la possibilità di confrontare prezzi ed effettuare ordini.

Roberto Ferrari, Seco Tools Italia: la vicinanza al cliente al centro del business vincente L’ultima domanda che abbiamo posto alle aziende del settore attiene al medio-lungo periodo: su quali elementi strategici si punterà nel 2016? “Il gruppo Mitsubishi Materials in Italia - ha detto Laura Nossa - sta lavorando sull’ampliamento dei servizi offerti e anche il 2016 continuerà su questa linea affiancando all’offerta di prodotti, servizi di supporto tecnico specialistico e di progettazione utensili”. Per Angelo Lanzarotti,

Gamma di frese Seco Square T4-12 con inserto tangenziale

Il settore della meccanica è più che mai attore protagonista al centro delle dinamiche industriali globali e con esso il mondo degli utensili

Gamma di frese Seco Square T4-12 con inserto tangenziale


La fresa a testina intercambiabile iMX di Mitsubishi Materials è l’ideale per materiali del settore aerospaziale. Sono disponibili testine in nuovi gradi e geometrie. Inoltre oltre allo stelo in metallo duro è disponibile il nuovo stelo in acciaio

il 2016 di Dormer Pramet sarà caratterizzato innanzitutto dall’innovazione: “Sono molte le innovazioni di prodotto previste per i prossimi mesi - conferma il Technical Manager -. Nuove qualità di tornitura e fresatura per leghe resistenti al calore e per acciai inossidabili, nuove gamme di frese per produzioni ad alto avanzamento, etc. Con questo si punterà a dare una scossa al mercato in modo da poter trovare nuovi clienti in settori dove si richiede supporto per poter essere competitivi davanti a un mercato sempre più selettivo dove solo puntando sull’innovazione si può progredire”. “Anche nel 2016 precisa infine Roberto Ferrari - Seco punterà molto sulla vicinanza al cliente grazie al personale esterno di oltre 50 unità che operano sul territorio italiano a supporto dei clienti. Seco ha recentemente lanciato un nuovo portale denominato MyPages per supportare le scelte tecniche dei clienti”. Il terzo fattore di competitività - dopo la qualità e la velocità di risposta alle richieste del mercato - è dunque la relazione con il cliente. L’approccio olistico oggi di moda anche in altri settori industriali, prevede che il cliente non sia solo

seguito in fase di progettazione e vendita del prodotto ma anche e soprattutto nel supporto all’utilizzo dell’utensile. Il servizio di assistenza tecnico-applicativa è oggi un must per il cliente del settore e il fornitore di utensili si trova “costretto” ad approntare sistemi e soluzioni in grado di garantire all’utilizzatore finale non solo un prodotto finito di qualità ma anche un prodotto profittevole. In gioco c’è anche la fidelizzazione, oggi non più gestibile unicamente dal punto di vista del prezzo a catalogo. La logica dei servizi è di importanza vitale e il supporto alla corretta e economicamente vantaggiosa applicazione dell’utensile è parte integrante di un’azienda moderna ed evoluta. In estrema sintesi: una forza vendita competente va affiancata da un servizio tecnico d’eccellenza. Pur con tanti e legittimi dubbi, le aziende della tools industry italiana sono pronte anche nel 2016 a fare la loro parte nel sostenere un mercato ancora fragile ma in netta ripresa. Dal punto di vista della produzione e dei servizi alla clientela, gli operatori della grande famiglia dell’industria italiana degli utensili fanno la loro parte. Spetta al decisore politico garantire al made in Italy quello

spazio, interno e internazionale, che merita. La ripresa dei consumi non è tema di interesse per i soli produttori ma deve essere sempre di più tra le priorità del paese, la cui industria manifatturiera merita tutte le attenzioni, non solo per quello che storicamente ha rappresentato per la crescita e lo sviluppo del paese ma soprattutto in chiave di quello che potenzialmente sarà in grado ancora di esprimere nel futuro.

La nuova fresa a inserto tondo ARP di Mitsubishi Materials è adatta per materiali difficili da tagliare. Alta precisione del runout diametrale, solido sistema di bloccaggio, controllo trucioli ottimizzato

Le geometrie SF e SM Dormer Pramet costituiscono un valido supporto per la tornitura dei materiali difficili da lavorare

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SPECIALE

Speciale

MACCHINE DI MISURA

Cinquant’anni di

metrologia Dalla prima macchina di misura manuale ai sistemi metrologici integrati e intelligenti: le macchine di misura diventano parte integrante del processo produttivo di Patrizia Ricci

E

ra il 1956 quando Harry Ogden, un progettista della scozzese Ferranti, ideò la prima macchina di misura manuale della storia. Ma è alla Dea (Digital Electronics Automation) di Torino, che si deve il progetto e la produzione della prima macchina di misura tridimensionale di precisione al mondo. È nato infatti in Italia, negli anni Sessanta, Alpha 3D, il primo robot di misura al mondo che rilevava e misurava con precisione micrometrica le carrozzerie delle auto e le ali dei jet (1964). A distanza di circa cinquanta anni, queste macchine sono diventate uno strumento fondamentale e insostituibile nelle attività di controllo e di collaudo industriale, e da semplici apparecchi di misura si sono trasformate in centri di controllo di alta precisione fortemente automatizzati. Il progredire della tecnologia applicata ai processi manifatturieri, ha reso possibile l’evoluzione dei primi dispositivi manuali usati per la verifica bidimensionale alle attuali macchine di misura e controllo.

L’evoluzione delle macchine di misura

Nel corso degli anni un mercato sempre più competitivo, che ha imposto alle aziende produttrici parametri qualitativi sempre più esigenti, ha reso più che mai fondamentale la fase di controllo del ciclo di lavorazione, rendendo necessario il raggiungimento di 68

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risultati di assoluta precisione, anche per le macchine di misura e controllo. Chiamate a garantire la piena conformità del proprio prodotto rispetto a norme volontarie e cogenti e a specifiche richieste della committenza, le aziende hanno l’obiettivo di garantire prodotti alto-prestazionali, tecnologicamente evoluti e in linea con le richieste del mercato anche, e soprattutto, attraverso la misura e il controllo della propria produzione in modo preciso, rapido e documentato. Una particolare tipologia di macchine di misura a coordinate che ha determinato nel corso degli ultimi anni notevoli progressi nel campo della misura è rappresentata dai bracci di misura articolati (AACMM). I bracci di misura portatili, utilizzati per controllo dimensionale dei particolari, hanno cambiato profondamente la metrologia a coordinate rendendo facile e veloce la misura 3D. Queste macchine presentano molti vantaggi rispetto alle tradizionali macchine a coordinate cartesiane, grazie alla loro grande versatilità di impiego e alla loro portabilità, ovvero la possibilità di collocare la macchina in prossimità o addirittura sul pezzo da misurare, anziché il contrario, come avviene con le macchine a coordinate cartesiane. La versatilità, e in particolare la portabilità dei bracci, consente l’utilizzo di tali macchine anche in settori dove le CMM cartesiane non erano diffuse. Infatti, oltre ai classici settori quali meccanica, automotive, aerospaziale, essi sono utilizzati nell’ambito della cantieristica navale, dell’edilizia, dell’industria ferroviaria, dei trasporti e movimento terra, del recupero dei beni artistici ed architettonici. Un mercato sempre più esigente ha portato in molti settori, dall’industria meccanica e dell’automotive a quella

Il progredire della tecnologia applicata ai processi manifatturieri, ha reso possibile l’evoluzione dei primi dispositivi manuali usati per la verifica bidimensionale alle attuali macchine di misura e controllo


aerospaziale, dal packaging fino ai processi di stampaggio delle materie plastiche, alla richiesta del soddisfacimento di requisiti sempre più stringenti e ad un monitoraggio costante e continuo sulla totalità della produzione. Richiesta che va ben oltre alle esigenze legate all’incremento della produttività e all’abbattimento dei costi. In sostanza, la crescente complessità dei componenti da sottoporre a controllo dimensionale, rende necessaria per le macchine di misura l’esecuzione della misura nel modo più completo possibile con precisione, velocità e ripetibilità anche per geometrie molto piccole, in cui le deviazioni di forma sono spesso dello stesso ordine di grandezza delle tolleranze dimensionali. Perché questo sia possibile, occorre acquisire un numero sufficiente di punti di misura per ottenere il quale la moderna tecnologia ha dotato le macchine di misura di multi-sensore o della tecnologia laser, a vantaggio della velocità di processo e di una precisione dell’ordine del micron, consentendo alle macchine di operare in modo autonomo, “con” e “senza contatto”, anche su target in movimento. Alla base della progettazione di macchine “sensibili” e adatte alle più diverse esigenze di misura sta proprio la scelta del sensore che meglio risponde alle proprietà dei componenti da misurare e alle tolleranze richieste. Spesso la soluzione più performante è data dalla combinazione di diverse tipologie di sensori che vengono azionati in funzione della necessità della misura e possono essere facilmente gestiti attraverso un’interfaccia software. Quando le necessità di misura richieste dalle moderne applicazioni di controllo dimensionale non sono più soddisfatte dall’uso dei soli sensori a contatto, le richieste di densità di punti maggiori e di precisioni particolarmente elevate possono essere ovviate passando dai sensori a contatto all’uso di tecnologie ottiche o della tomografia computerizzata, attraverso la quale il pezzo può essere completamente digitalizzato in un tempo relativamente breve.

Un futuro già presente: la metrologia in-line

Negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento radicale dell’approccio al controllo qualità nella produzione industriale. Grazie alle novità e agli sviluppi della tecnologia dei processi manifatturieri e dei moderni strumenti di misura con la tecnologia di misura 3D, la verifica è progressivamente uscita dalla sala metrologica per arrivare sempre più vicino alla linea


Foto CAM2

di produzione. L’approssimarsi della misura alla linea di produzione è dovuto principalmente all’incremento della rapidità dei processi produttivi nel rispetto di qualità, stabilità e affidabilità. In presenza di particolari esigenze produttive, dalla domanda spesso si generano risposte e nuove soluzioni che nascono da un lavoro di ricerca e sviluppo. In particolare la richiesta di un monitoraggio costante della produzione determina il rischio che si producano appesantimenti della sala metrologica o della macchina utensile. Ecco quindi la necessità di disporre di macchine di misura che consentano di ispezionare con una notevole flessibilità i pezzi direttamente in produzione. Queste macchine consentono una riduzione del tempo necessario a rilevare i dati per ottenere informazioni e intervenire per correggere eventuali problemi. Tanto più ci si avvicina ai processi di produzione o di montaggio, tanto più aumenta il valore che la metrologia offre alla produzione. L’automazione dei processi produttivi e la robotica sono dunque due dei temi principali della moderna metrologia. Essi agiscono da catalizzatore per lo sviluppo di soluzioni che ottimizzino il valore della produzione e sono fattori trainanti per la crescita degli investimenti nel settore della metrologia dimensionale, in particolare nel settore dell’industria automobilistica, per il quale l’automazione è una realtà già consolidata e in continuo sviluppo. Tuttavia, proprio nei settori in cui l’automazione in-line è parte integrante della produzione, anche i controlli a bordo linea non sono più sufficienti e la sala metrologica diventa parte integrante della linea di produzione. Se dunque controllo di processo, monitoraggio della produzione e guida robotizzata sono stati i fattori che finora hanno guidato lo sviluppo della

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SPECIALE

MACCHINE DI MISURA

Il futuro prossimo della metrologia: i sistemi integrati e intelligenti

In pochi anni si è passati dunque da un controllo dimensionale post-produzione, ritenuto sufficiente per la maggior parte delle aziende produttive, a soluzioni sempre più integrate con la produzione. E la metrologia, che fino a qualche anno fa poteva essere considerata qualcosa che comportava problemi anziché soluzioni ai produttori, è diventata il driver della qualità, la quale da barriera per la produttività, diventa ora guida per la produttività. Le macchine di misura del futuro saranno parte di Sistemi Metrologici che dovranno integrarsi Foto m&h

Foto Hexagon Metrology

moderna metrologia, la metrologia del futuro è del tipo 3D in-line, ovvero l’automazione più completa e precisa delle misure, con processi di verifica talmente rapidi da poter aver luogo all’interno della linea produttiva. Questa è l’idea che alla base della soluzione integrata 360° Smart Inline Measurement Solutions (360° SIMS) di Hexagon Metrology che può essere installata direttamente in una linea di produzione. Unendo la misura 3D non “a contatto” con la tecnologia dell’automazione, 360° SIMS impiega la verifica a luce bianca tramite sensori montati su robot per misurare geometrie complesse con tolleranze tipiche di +/- 0.5 mm in tempo reale, garantendo un processo di verifica sufficientemente rapido da non creare colli di bottiglia sulla linea e consentendo, quindi, un controllo di processo in tempo reale fino al 100% della produzione. Il concept in-line di 360° SIMS, originariamente impiegato per le verifiche dimensionali sulle scocche delle auto, è destinato a raggiungere, in un futuro prossimo, altre aree dello stabilimento, dalla catena cinematica al montaggio finale. sempre di più nel processo di produzione fino a fondersi con esso. Tali sistemi metrologici intelligenti saranno capaci di interagire con la linea produttiva, apportando correttivi in real-time e producendo informazioni utili per l’ambiente della smart factory. È in questo che consiste il cambiamento più grande della moderna e futura metrologia. Le nuove tecnologie informatiche stanno portando dunque le aziende produttrici oltre le applicazioni di controllo qualità tradizionali. La fabbrica del futuro è una realtà per la quale i sistemi di produzione pesano tanto quanto la gestione dei dati e delle informazioni. Hardware e software di misura sono sempre più interconnessi e ottimizzati l’uno per l’altro e ovviamente la metrologia inizia ad essere più profondamente collegata ad altre aree del processo produttivo. Il futuro delle aziende produttrici è il manufacturing intelligence, ovvero raccogliere i dati, produrre informazioni immediatamente fruibili e agire in base a queste per migliorare i risultati. Il numero e la gestione delle informazioni sono il nodo centrale della fabbrica digitale. Grazie ad un continuo interscambio di dati e informazioni dal progetto al processo di lavoro fino al collaudo, si può garantire una produzione qualitativa priva di errori e sprechi. La moderna metrologia rende possibile la gestione accurata delle informazioni e della enorme mole di dati consentendo la transizione delle stesse dal progetto al collaudo. Nel settore della produzione si parla della creazione di un ciclo automatizzato a loop chiuso che usa uno o più sensori per raccogliere dati e ottenere informazioni sui processi produttivi, elabora e trasforma i dati raccolti dalla metrologia in informazioni immediatamente fruibili per influenzare le decisioni e usa le conoscenze acquisite attraverso la misura e l’analisi per operare miglioramenti nel mondo reale.

Le macchine di misura del futuro saranno parte di Sistemi Metrologici che dovranno integrarsi sempre di più nel processo di produzione fino a fondersi con esso

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SPECIALE

Speciale

MACCHINE DI MISURA

Le ultime novità sul mercato italiano

a cura della redazione CAM2

Edge ScanArm HD, ridurre i tempi e aumentare la produttività

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remiato con il Red Dot Award, l’innovativo CAM2 Edge ScanArm HD è un esempio di eccellenza, che nasce dall’unione tra la potenza della nuova sonda di scansione 3D Laser Line Probe ad alta definizione e la flessibilità del braccio di misura CAM2 Edge, ideale per lo sviluppo di prodotti, l’ispezione e il controllo qualità, offrendo funzionalità per il confronto della nuvola di punti con il CAD, la prototipazione rapida,

il reverse engineering e la modellazione 3D. Utilizzato in diversi settori industriali, tra cui aerospace, automotive, lavorazione metalli, produzione di stampi e utensili, il CAM2 Edge ScanArm HD consente di effettuare l’analisi dimensionale e il controllo qualità di pezzi di piccole dimensioni. Inoltre, le nuove funzionalità permettono agli utenti di eseguire la scansione di superfici di materiali diversi, indipendentemente da contrasto, riflettanza o complessità del pezzo, senza

nessun rivestimento speciale o posizionamento di target. Il fascio di scansione molto ampio e l’elevato frame rate permettono di incrementare la produttività aumentando la copertura e riducendo i tempi di scansione. La nuova funzione Crosshair e la funzionalità di LED

Elbo Controlli

Nuovi preset E46L e E46LTW Elbo Controlli ha presentato in occasione di EMO Milano 2015 i nuovi preset E46L e E46LTW , che vanno a implementare la gamma di prodotti. Grazie alla continua ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche, Elbo Controlli ha sviluppato una nuova tipologia di preset con interessanti novità. La meccanica, l’elettronica, l’ottica e il software sono state completamente riprogettate, aumentando notevolmente il livello tecnologico della macchina preset. Il campo di misura è state incrementato, al fine di ottenere il migliore rapporto tra prestazioni e prezzo. Il sistema di avanzamento assi rapido/micrometrico è di nuova generazione. Elettronica e software totalmente rivisitati, facilitano l’utilizzo del preset da parte dell’operatore. I nuovi preset sono equipaggiati con un monitor 22” touch-screen capacitivo, montato verticalmente per una migliore visualizzazione. E46LTW è dotata di 3 telecamere (una in più rispetto a Khyan TW) per la visione frontale (testa) e laterale (petto) dell’utensile. Il sistema consente a costruttori e riaffilatori di utensili la misurazione di tutte le caratteristiche geometriche dell’utensile.

Rangefinder, che fornisce un feedback di scansione in tempo reale, permettono di ridurre sensibilmente il tempo necessario per la formazione. Grazie alla possibilità di utilizzarlo insieme al software di metrologia completo CAM2 Measure 10.5, CAM2 offre un’unica soluzione per le misurazioni a contatto e senza contatto, ideale per le esigenze metrologiche in una vasta gamma di applicazioni.

Hexagon Metrology

Global Evo: migliori performance e

H

exagon Metrology ha recentemente presentato Global EVO, un nuovo modello della linea di macchine di misura a coordinate prodotte negli stabilimenti di Torino. Disegnata in collaborazione con Pininfarina, è stata progettata per offrire maggior velocità – la più elevata nella sua classe di prodotto - ed efficienza alle aziende che richiedono scansione precisa e alta produttività. Global EVO

integra una serie di tecnologie innovative che incrementano la velocità senza penalizzare le prestazioni. Elemento fondamentale del progetto è Compass, una tecnologia hardware/firmware che consente di ridurre le vibrazioni autoindotte dai movimenti della macchina stessa, ottenendo in tal modo una scansione ad alta velocità senza perdite di precisione. Si aggiungono la funzione firmware Scan Pilot, che permette di misurare con rapidità e affidabilità anche profili


Renishaw m&h

Sistema laser separato per la misura degli utensili

U

na qualità della produzione costante richiede l’utilizzo di utensileria affidabile e precise. Un requisito fondamentale è la precisione dei dati degli utensili. Il presetting laser di m&h misura lunghezza e raggio degli utensili direttamente sulla macchina utensile. I dati vengono automaticamente trasferiti in tabella utensili. Il controllo dell’usura o della rottura garantisce ulteriore affidabilità alla produzione. Il nuovissimo laser tool setter di m&h svolge queste funzioni in maniera efficiente ed affidabile. La massima flessibilità di installazione così come l’ampia gamma di regolazione della distanza da 300 mm a 5.000 mm sono le caratteristiche distintive del nuovo tool

design italiano sconosciuti complessi e Fly2 Mode, tecnologia di ultima generazione per l’ottimizzazione delle traiettorie e dei tempi di esecuzione dei programmi.

setter LTS35.66. L’installazione può avvenire direttamente nel campo di lavoro oppure nell’area del cambio utensile. L’affidabilità degli otturatori pneumatici protegge le ottiche da contaminazione e le rende assolutamente impermeabili secondo lo standard IP68. Il presetting laser LTS35.66 è un sistema economico per la necessità di misura di utensili a partire da 1 mm di diametro

SCHENCK Rotec

Equilibratrice orizzontale Pasio 15 Oggi è sicuramente più semplice bilanciare senza complesse fondazioni, senza fissaggio al pavimento, senza calibrazione grazie a Pasio 15, la nuova equilibratrice orizzontale da Schenck Rotec per rotori fino a 15 kg che può essere integrata facilmente nella produzione, anche se la linea viene modificata di volta in volta. La protezione integrata è in classe C secondo la nuova DIN ISO 21940-23 con ampia finestra ‘salva-spazio’ apribile verso il retro. Il basamento è realizzato con innovativo materiale minerale appositamente studiato perché la misura non sia influenzata dall’ambiente (è fino a 10 volte più affidabile delle classiche fondamenta). Tutte le parti contenute nell’area di misura sono amagnetiche, quindi possono essere bilanciati anche rotori a magneti permanenti. Con la nuova Pasio15, Schenck Rotec offre all’ultilizzatore industriale una moderna e versatile soluzione per la tecnologia di bilanciatura.

EQUATOR™: controllare Equator™ è il calibro flessibile brevettato Renishaw che permette di operare direttamente nell’area produttiva e può essere utilizzato con ottimi risultati anche in casi di variazioni significative della temperatura ambientale. Equator™ compara il pezzo campione validato in sala metrologica con quello di produzione e fornisce indicazioni sulla sua conformità con tempi quasi sempre inferiori al tempo ciclo, In caso di variazione termica significativa, è sufficiente una ritaratura con il campione presente in area e il sistema è pronto a proseguire i confronti ripetibili. Può essere programmato per lavorare più pezzi e riprogrammato in pochi minuti in caso di modifiche al progetto dei componenti; si installa rapidamente e permette il passaggio da un’operazione a un’altra in pochi secondi.Equator™ è in grado di operare con l’interfaccia a pulsanti EBI: semplici comandi a bottoni studiati per evitare l’utilizzo di mouse e tastiera che potrebbero rallentare le operazioni degli addetti in officina. L’EBI è immune alle contaminazioni ambientali dovute all’ambiente dell’officina e può essere utilizzata anche da operatori che indossano guanti da lavoro. L’innovativa tecnologia ad alta ripetibilità di Equator™ è l’evoluzione della filosofia tradizionale di confronto tra i pezzi di produzione e un pezzo campione di riferimento; con la sua versatilità, rapidità e semplicità d’uso, consente di ridurre gli investimenti e contenere i costi in manutenzione e in attrezzature.


Prisma NOTIZIE DALLE AZIENDE

a cura della redazione

Rettifica Samputensili di ingranaggi a secco Samputensili ha realizzato una macchina di nuova concezione, la SG 160 SKY GRIND, che abbina una lavorazione di sgrossatura con creatore di una lavorazione di finitura con mola. La macchina utilizza un processo innovativo, presentato in anteprima mondiale a EMO 2015, che evita l’utilizzo dell’olio nella lavorazione di rettifica finale degli ingranaggi post trattamento termico. La rettificatrice SG 160 SKY GRIND rimuove con una prima passata circa il 90% del sovrametallo tramite un utensile a creatore, che ha il vantaggio di non scaldare troppo il pezzo. Successivamente, con la seconda passata di finitura, una mola rimuove il sovrametallo restante che, essendo in quantità ridotta, non provoca problemi di surriscaldamento del pezzo. La nuova rettificatrice di Samputensili riesce a garantire tempi di ciclo comparabili per la lavorazione di un tipico ingranaggio per cambi automobilistici, a un costo stimato inferiore a quello delle soluzioni tradizionali.

Alte prestazioni con le frese Fullcut Mills Big Kaiser ha presentato le nuove frese a inserti Fullcut Mills, disponibili nelle due versioni FCM per la profilatura e FCR per la fresatura in rampa. Le frese a inserti regolabili Fullcut Mills FCR e FCM assicurano le migliori prestazioni di taglio per lavorazioni anche complesse. Sono disponibili in diverse forme e compatibili con tutti gli attacchi, in particolare con gli attacchi Big-lus a contatto flangia/ cono simultaneo. Le nuove frese a inserti

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con angolo di taglio a spoglia positiva riducono sensibilmente lo sforzo di taglio e offrono un’elevata rigidità, grazie al corpo integrale perfetto per tutti i centri di lavoro e al sistema di doppio contatto che elimina i fenomeni di superfici vibrate. Le frese FCR sono ideali per una vasta gamma di applicazioni, tra le quali la fresatura a spallamento, in rampa, la fresatura di cave, la fresatura elicoidale e la fresatura a tuffo. Le frese a inserti FCM sono ideali per la fresatura di contornatura e cave.

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Datalogic

Presenta le nuove barriere di sicurezza SLIM

Le nuove barriere di sicurezza SLIM di Datalogic sono caratterizzate da un alto contenuto tecnologico racchiuso in un profilo ‘ultrasottile’. La famiglia SLIM garantisce protezione su macchine automatiche e semi-automatiche per attività di assemblaggio, confezionamento, riempimento, smistamento, ispezione, misura e smistamento materiale, dove l’utilizzo delle barriere di sicurezza è fondamentale per la protezione dell’operatore. Le barriere di sicurezza SLIM sono progettate per installazioni a bordo macchina dove lo spazio a disposizione è ridotto, le distanze dalla zona pericolosa sono minime ed è frequente l’intervento degli addetti ai lavori. La famiglia di barriere SLIM è caratterizzata da profilo sottile (14 mm x 32 mm) e robusto, un’ampia gamma di altezze (da 150 mm a 1.200 mm, con step di 30 mm) e possibilità di collegamento in cascata fino a 3 segmenti, per poter essere integrata al meglio alla struttura del macchinario.


Connettività e potenza con i nuovi servo inverter Bonfiglioli La nuova serie di servo inverter ANG Active Next Generation di Bonfiglioli Riduttori offre prestazioni più elevate ai costruttori di macchine. La serie ANG Active Next Generation risponde alle esigenze dei macchinari speciali in una vasta gamma di settori industriali; in particolare, è disponibile una nuova configurazione del posizionamento, dedicata agli azionamenti mobili nelle applicazioni su gru. Grazie a un nuovo microcontrollore, nell’ANG Active Next Generation sono state incorporate funzionalità potenziate, tra cui il modo Posizionamento Sincrono Ciclico con interpolazione cubica, il controllo della frenatura e la valutazione del contatto di feedback. Inoltre, il nuovo monoasse per il controllo di servomotori, motori a induzione e motori sincroni a riluttanza, offre elevata risposta dinamica, alte prestazioni e versatilità applicativa. La serie ANG supporta molti fieldbus Ethernet, tra i quali EtherCat, Ethernet IP e Profinet.

CLS

Semplifica la gestione dei progetti complessi

SEE Electrical Expert

Tutta la potenza del CAD elettrico dedicato all’automazione industriale!

Nuovi transpallet elettrici con operatore a terra

CLS ha ampliato la propria offerta con la nuova serie di transpallet elettrici con operatore a terra Hyster P1.6-2.2. Progettata per offrire affidabilità, durata e basso costo operativo, la nuova serie Hyster P amplia la gamma di prodotti per applicazioni gravose di movimentazione dei materiali in interni e comprende modelli con portate da 1,6, 1,8, 2 e 2,2 tonnellate. La filosofia progettuale alla base del nuovo transpallet offre valore per il cliente in cinque aree chiave: affidabilità, produttività, ergonomia, basso costo di proprietà e manutenzione. Il transpallet elettrico P1.6-2.2 è un carrello super robusto che si posiziona a fianco degli altri prodotti per magazzini vanto di Hyster, quali il carrello retrattile e il carrello VNA. Gli elementi caratteristici di Hyster si ritrovano nell’eccezionale affidabilità di questo prodotto, unita a funzioni intelligenti che ne facilitano l’utilizzo anche nelle operazioni più intense.

Potenti funzionalità: - siglatura di componenti, connessioni, potenziali e conduttori, - gestione in tempo reale dei riferimenti incrociati con scelta dei componenti secondo vincoli logici, - connessione con CAD Meccanici (come CATIA ...), PDM, ERP e molti altri pacchetti professionali.

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Per maggiori informazioni, visita www.see-electrical-expert.com

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Prisma

NOTIZIE DALLE AZIENDE

Eaton 9PHD, progettato per condizioni estreme L’UPS industriale Eaton 9PHD è progettato per sostenere condizioni di lavoro estreme e garantire l’affidabilità dei sistemi ad alta criticità in ambienti industriali difficili. La struttura interna all’avanguardia e il design modulare del nuovo UPS permettono di ottenere la massima efficienza ottimizzando i costi di esercizio, senza

scendere a compromessi in affidabilità o sicurezza. Il 9PHD è disponibile in potenze comprese tra 40 kVa e 200 kVa e con due telai di formati diversi, in base alla potenza e alla configurazione del trasformatore necessarie. Grazie alla protezione dagli ingressi disponibile fino a IP54, l’UPS

sopporta ambienti di lavoro estremi ed è testato per sostenere condizioni sismiche e ad alte vibrazioni. Il nuovo UPS industriale ha un ingombro ridotto ed è disponibile con diverse opzioni di trasformatore interno, il che lo rende ideale per le applicazioni di monitoraggio, di sicurezza e controllo e di produzione.

Più di 100 produttori per Eplan Data Portal Eplan offre un catalogo di parti più ricco e nuove funzionalità del Data Portal Professional, che rendono più semplice il lavoro del progettista e aumentano la qualità della documentazione. Sono più di 100 i produttori che hanno scelto di utilizzare la tecnologia Eplan per arrivare sulla scrivania di oltre 90.000 ingegneri sparsi per il mondo: nel solo 2015, Eplan ha acquisito 30 nuovi produttori. Un fattore che ha contribuito a questo risultato è la nuova metodologia di importazione, in cui i dati del produttore possono essere resi disponibili più facilmente nel

portale e con un semplice click. Con Eplan Data Portal Professional l’azienda offre un innovativo servizio web che consente agli utenti di avere dati sempre aggiornati con i cataloghi dei produttori. Il potenziamento del portale con una nuova funzionalità inizia con l’avvio del progetto, quando i dati dei componenti non sono ancora disponibili nel sistema locale di gestione degli articoli.

F.lli Giacomello

Certificati ATEX i nuovi livellostati IEXD e CRXI

F.lli Giacomello ha introdotto sul mercato due prodotti con certificato ATEX, rilasciato dall’ente internazionale TUV. I livellostati IEXD e CRXI sono costruiti in conformità alla direttiva ATEX (94/9/CE) per essere utilizzati in serbatoi posti in un ambiente dove è presente con continuità e per lungo periodo un’atmosfera esplosiva, costituita da miscela con aria o sostanze infiammabili nella forma di gas, vapori o nebbie. I livellostati IEXD sono marcati II 1/2 G Ex d II C T6 e offrono flessibilità nelle connessioni, fino a 5 punti di controllo, possibilità di inserire un termostato o una PT100, contatti S.P.S.T o S.P.D.T. I livellostati CRXI sono marcati II 1/2 G Ex ia II C T5 Ga/Gb e offrono indicazione costante e continua del livello con elevata precisione della ripetibilità, indicazione lineare del livello, indipendentemente dalla forma del serbatoio, indicazione a distanza della misura e possibilità di pilotaggio di controlli aggiuntivi.

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Vieni a scoprire le novit novitĂ della versione 2016

Precisione e risparmio energetico La serie Wire Cut EDM di Mitsubishi Electric offre nuovi livelli di precisione, flessibilitĂ ed efficienza energetica. Il cuore di queste macchine per elettroerosione a filo, presentate a EMO 2015, è un nuovo concept di azionamento, basato sulla combinazione tra i motori con alberi tubolari e un sistema di controllo a fibre ottiche. I motori garantiscono movimenti uniformi e vengono controllati tramite una rete ottica che consente comunicazioni ad alta velocitĂ tra i singoli componenti della macchina, e quindi un funzionamento piĂš rapido ed efficiente. La funzione automatica di inserimento del filo è stata ottimizzata con il sistema di ‘auto-inserimento intelligenteâ€?, che è affidabile e rapido, non solo per reinserire in un foro sommerso, ma anche per l’inserimento in solchi di taglio o in fori iniziali interrotti. Mitsubishi Electric ha inoltre migliorato la facilitĂ d’uso delle proprie macchine. Il nuovo e semplice approccio alla programmazione diretta riduce il numero di istruzioni richieste, con in piĂš funzioni come il controllo remoto (che possibile effettuare anche attraverso iPad), la diagnostica remota e i messaggi di stato attivi. Lo schermo di controllo conserva in memoria un database di tutte le domande piĂš comuni sulle operazioni EDM, con le relative risposte.

Risparmio energetico

Le nuove strategie per ridurre i consumi energetici comprendono la gestione della modalità di standby e un sistema di pompe controllato tramite inverter che riduce i consumi energetici. La tecnologia avanzata del generatore garantisce un innalzamento di tensione piÚ rapido, che riduce la durata della scarica e la tensione di lavoro, offrendo una migliore qualità delle superfici con costi energetici ulteriormente ridotti. Ciò permette di prolungare la vita utile del filtro e ridurre i consumi di resina a scambio ionico. Le velocità ottimizzate di avanzamento del filo possono ridurre i consumi di filo fino al 45% rispetto alle macchine EDM a filo convenzionali, riducendo sia le emissioni di CO2 che i costi di esercizio.

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Il primo CAM integrato in Solid Edge e in SolidWorks Fresatura a 2,5 Assi ; ,&0/03&,.(/40 $540.$4,&0 '(--( *(0.(42,( '$ -$602$2( ( $330&,$9,0/( ',2(44$ ', 342$4(*,( 12( &0/),*52$4( ; (34,0/( $540.$4,&$ '(- '$4$%$3( 54(/3,-, ( -$602$9,0/, 1(230/$-,99$40 ,/ %$3( $- 3,34(.$ 120'544,60

Volumill TM - Fresatura ad alta velocitĂ ; 2(3$452$ $' $-4$ 6(-0&,4> &0/ 342$4(*,( ', :3)0*-,$452$< '(- .$4(2,$-( "0-5.,-- ; ,'59,0/( '(-- 5352$ 54(/3,-( ,'59,0/( &034,

Fresatura a 4 o 5 Assi ; */, -$602$9,0/( $ $33, ? *(34,%,-( ,/ &0/4,/50 0 ,/ 103,9,0/$.(/40 ; 0/420--0 &0.1-(40 ,/&-53( -( $442(99$452( '(--( &0--,3,0/, 35- ),-( *(/(2$40 ; 6,-5110 $540.$4,&0 '(--( )02$452( /(--0 31$9,0

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NOTIZIE DALLE AZIENDE Datalogic

Intelligenza flessibile per i nuovi inverter Lenze Con la nuova serie di inverter con intelligenza flessibile i500 Lenze offre ai costruttori di macchine un prodotto per uso universale in qualsiasi parte del mondo. Questi inverter stabiliscono nuovi standard tecnologici grazie al design compatto, alla modularità e semplicità, e allo stesso tempo soddisfano i più elevati requisiti per l’uso efficiente delle risorse. Il prodotto può essere adattato con precisione per soddisfare tutte le esigenze specifiche della macchina in

termini di potenza e funzionalità e vanta un design slanciato e accattivante, estrema semplicità di utilizzo e alta efficienza energetica. L’inverter i500 permette di mettere in servizio un trasportatore a nastro in 5 minuti - senza necessità di una conoscenza approfondita del prodotto o della macchina. Inoltre, grazie alla soluzione robotica completa di Lenze FAST Application Software Toolbox, è possibile mettere in funzione un’applicazione robotica in soli 7 minuti.

Sensori compatti per l’hygienic design Pepperl+Fuchs La nuova serie di sensori a ultrasuoni UMB800 di Pepperl+Fuchs è realizzata interamente in acciaio inossidabile ed è conforme alle norme igieniche FDA. La serie UM800 è progettata per le applicazioni che presuppongono il rispetto di numerose norme igieniche, tipiche del settore alimentare, farmaceutico o dei processi di elettrodeposizione e verniciatura. I sensori della serie UMB800 sono sigillati ermeticamente in modo da poter essere puliti senza difficoltà con getti di vapore o prodotti

chimici aggressivi. I sensori sono dotati di certificazione ECOLAB e dei gradi di protezione IP68/IP69; possono essere integrati facilmente nelle macchine e sistemi già esistenti. Il sensore a ultrasuoni UMB800 ha diametro di 18 mm e lunghezza di 55 mm. Nonostante le ridotte dimensioni e il design compatto, offre un campo di rilevamento di 800 mm ed è resistente a fluttuazioni significative di temperatura, rimanendo operativo fino a 85 °C.

Datalogic

Tecnologia AEP integrata nelle stampanti universali NX SATO ha integrato la tecnologia ‘Application-Enabled Printing’ (AEP) nella sua linea di stampanti industriali universali CL4NX / CL6NX. SATO. La AEP technology offre una soluzione flessibile e conveniente per la stampa di etichette e cartellini. Con la nuova generazione di stampanti intelligenti, la Serie NX potrà essere una piattaforma di problem-solving che offre benefici in termini di facilità d’uso, efficienza e riduzione dei 78

costi. I clienti possono ridurre l’investimento iniziale e i costi di gestione utilizzando la stampante come un PC, che diventa così non essenziale per la stampa. La funzionalità AEP permette la creazione di applicazioni di stampa su misura e l’utilizzo di periferiche comuni quali tastierini numerici, tastiere USB e scanner per l’inserimento dei dati. Gli utenti possono inoltre stampare etichette tramite interrogazione di database per la stampa memorizzati internamente all’applicaazione o esterni alla stampante.


21D, il pressostato per la protezione dei circuiti commutati

Da NSK una guida sintetica e precisa per non esperti

IMI Precision Engineering presenta il nuovo pressostato elettromeccanico 21D. Il pressostato 21D collega o interrompe i circuiti elettrici a seconda delle soglie di pressione in ingresso ed è caratterizzato da un valore di isteresi regolabile che permette di modificare i punti di intervento in salita o in discesa adattandoli a esigenze specifiche. Il pressostato garantisce una commutazione sicura e affidabile in un’ampia gamma di applicazioni, come freni pneumatici nel settore ferroviario, pantografi, torrette di strumenti pneumatici, sistemi di guida nautici.In grado di funzionare con un intervallo di pressione da 0,1 a 10,5 bar e con temperature comprese tra -40°C e +70°C, il pressostato 21D è progettato per ambienti aggressivi e presenta classe di protezione IP65 secondo EN 60529. Il design modulare offre diverse opzioni di montaggio e interfacce elettriche, oltre a un’ampia scelta di logiche di commutazione a punto singolo o doppio.

Esistono diversi modi per imparare a conoscere i cuscinetti, dalla consultazione dell’enciclopedia online Wikipedia alla lettura piĂš ostica dei testi per gli studenti di ingegneria. Un’altra possibilità è una breve introduzione al mondo dei cuscinetti che NSK ha da poco pubblicato sul proprio sito per tutti coloro che sono interessati a questa tecnologia. PerchĂŠ le persone visitano i siti web di aziende che si occupano di moto e azionamenti? Un’analisi condotta da NSK ha rilevato che una quantitĂ sorprendente di visitatori vuole scoprire che cosa sia effettivamente un cuscinetto. Gli specialisti in materia hanno quindi analizzato gli argomenti principali e scritto brevi ‘Technical Insights’ per un primo approccio al settore. Il risultato è una breve introduzione ai cuscinetti divisa in quattro capitoli, che permette ai visitatori del sito web di approfondire la loro conoscenza dei cuscinetti, conoscere le diverse tipologie in commercio e scaricare testi di approfondimento.

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Prisma

NOTIZIE DALLE AZIENDE

Yamazaky Mazak amplia la famiglia di CNC Smooth Yamazaky Mazak ha ampliato l’offerta CNC Smooth con i controlli SmoothG e SmoothC. La Smooth Technology ha un concetto comune di design, un’interfaccia comune e semplicità d’uso garantita, che fanno dei CNC Smooth la soluzione ideale per gestire macchine attraverso una singola cella o un intero impianto di produzione. SmoothG può gestire macchine fino a 16 assi, con 4 assi simultanei, ed è il CNC ideale per centri di lavoro verticali e orizzontali e centri di tornitura altamente performanti, da un minimo di 2 assi fino a più assi e configurazioni mandrino. Inoltre, la nuova interfaccia Quick Mazatrol per SmoothX e SmoothG minimizza i tempi di programmazione e riduce il numero di combinazione di tasti necessario per scrivere un programma conversazionale. SmoothC può gestire macchine a 2,3 e 4 assi. Disegnato e progettato da Ken Okuyama , il pannello operativo mantiene la sua classica interfaccia e capacità di programmazione conversazionale Mazatrol per un’elevata semplicità d’uso.

La nuova linea di Punte DC170 Supreme Walter AG ha esteso il programma della nuova punta per acciai e ghise DC170 Supreme. Una delle principali novità di questa punta sono i pattini di guida che ne circondano completamente la testa, rivestita e in color rame. I pattini guidano l’utensile in modo continuo, riducendo al minimo le oscillazioni e offrendo un’eccezionale regolarità di funzionamento, grazie alla quale l’utensile mantiene la traiettoria in modo perfetto. I pattini di guida sono separati da scanalature piane, che distribuiscono sull’intera punta il lubrorefrigerante che fuoriesce dall’estremità, garantendo così una lubrificazione a 360°. Grazie a questo design, la DC170 Supreme risulta quindi più stabile, un aspetto vantaggioso soprattutto nel caso di uscite oblique del foro o di fori trasversali, dove le sollecitazioni meccaniche crescono molto rapidamente. Le nuove caratteristiche assicurano un’eccellente sicurezza di processo e una lunga vita utensile.

Teseo

Tubazioni a prova di incendio

Secondo il rapporto rilasciato dall’ente RINA Service, inerente la classificazione di reazione al fuoco dei prodotti, la tubazione modulare AP di Teseo è stata classificata A2, s2, d0, ‘prodotto non infiammabile che non causa e non propaga fiamma’, in accordo alla norma EN 135011:2007+A1 2009. Il rating espresso da RINA Service sulla resistenza al fuoco della linea AP è dovuto al fatto che le tubazioni Teseo, inclusi i giunti, sono interamente realizzate in

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MECCANICA & AUTOMAZIONE| FEBBRAIO 2016

alluminio e quindi non infiammabili. I sistemi Teseo per la distribuzione di aria compressa, vuoto, azoto e altri fluidi in pressione sono costruiti rispettando tutti i requisiti di sicurezza imposti dalle norme vigenti e vantano numerose certificazioni di prodotto. La classificazione rilasciata da RINA Service costituisce ora una garanzia in più offerta dai prodotti dell’azienda lombarda.


YOUR INFORMATION PARTNER #35 RISCALDAMENTOENERGIA ISSN:2038-2723

CONDIZIONAMENTO

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#245

CONDIZIONAMENTO

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ISSN: 2038-0895 Euro 9

Novembre/Dicembre 2015

AMBIENTE

bimestrale

Organo ufficiale

Poste italiane Target Magazine LO/CONV/020/2010 - Omologazione n. DC00S5595

ANNO 6 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2015

EURO15

Organo Ufficiale AiCARR

REFRIGERAZIONE LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R REGOLAZIONE, I DANNI PROVOCATI DAL PENDOLAMENTO RINNOVABILI

UNI/TS 11300-5: calcolo dell'energia primaria e quota FER

FOCUS BEMS

Sistemi di gestione energetica degli edifici a confronto

RICERCA

Geotermia integrata al fotovoltaico

REFRIGERAZIONE

N. 59 · Anno XI · gennaio-febbraio 2016

FABBRICA IN CLASSE A

Interventi progettuali per il risparmio energetico Unità plugin waterloop

INTERVISTA AD ALBERTO ROVATI Geberit, strategie di espansione

Compressori a inverter rooftop

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

11 Euro

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

STRUMENTI FINANZIARI PER L'EFFICIENTAMENTO DELLA PA REFRIGERAZIONE NEI SUPERMERCATI

ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)

SCENARI VERSO UN’ITALIA LOW CARBON EDIFICI PUBBLICI E NZEB I VANTAGGI DELLA TRASFORMAZIONE

CLASSIFICHE 2014 Distributori, pronti ad agganciare la ripresa Produttori: chi innova, non soffre

RESULTS PACK IL VECCHIO INCONTRA IL VERDE TENDENZE QUANDO IL DESIGN È ANCHE INNOVAZIONE

RISPARMIO IDRICO Acqua, come ridurre i consumi

MONITORAGGIO E REGOLAZIONI/FONTI RINNOVABILI

#245 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2015

EFFICIENZA NELLE STRUTTURE PER IL COMMERCIO

CERTIFICAZIONE POST CONTATORE Il punto della situazione

Organo ufficiale AiCARR

LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DELL’HVAC&R

www.bluerosso.it LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE IDRO-TERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA

OPEN SPACE Bagno o camera da letto?

Organo ufficiale ANGAISA

POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - LO/CONV/020/2010.

LA VOCE PIÙ AUTOREVOLE

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PROGETTARE L’ISOLAMENTO

DEMOLIRE E RICOSTRUIRE

RETROFIT IN EDIFICI STORICI

Nel rispetto della tradizione

Organo ufficiale FINCO

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 – CN/MI

LE INFRASTRUTTURE STRADALI E LA SICUREZZA DEI MOTOCICLISTI pag. 8 • GAS: PROGETTI STRUTTURALI PER 200 MILIARDI pag. 16 • IDROGEOLOGICO: INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’ORDINE DI PALERMO pag. 19

SPECIALE

FOCUS

Responsabilità civile e penale nella direzione dei lavori

NUOVE NORME: ISO 9001 PER LA QUALITÀ E ISO 14001 PER L’AMBIENTE

a pag. 10­13

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N. 12 - Dicembre 2015

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

Positivo incontro tra i rappresentanti del CNI e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini

Installatore GUIDE dell’ Professionale 2

Formazione e accesso all’Albo, prove d’intesa

Edificius Il presidente Armando Zambrano: “Avviato un dialogo proficuo” La progettazione BIM IL VERTICE DI PARIGI può essere semplice

U

na grande attenzione alle richieste avanzate dalla categoria, soprattutto per quanto concerne la necessità del riordino della formazione universitaria e dell’accesso all’Albo. Un incontro positivo, dunque, per i rappresentanti del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che nei giorni scorsi hanno avuto un confronto importante con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. La delegazione del CNI, guidata dal Presidente Armando Zambrano, ha sottoposto al Ministro un pacchetto di proposte e richieste precise. Oltre a quelle già citate, ecco l’ammissibilità dei laureati in Architettura col vecchio ordinamento a sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione ingegneristica e conseguente iscrizione al relativo Albo.

LOMBARDIA

Semplificate le procedure: arriva il modello Dia

Newsletter

SICUREZZA

Cop21, risultati interessanti Ora bisogna procedere

La nuova frontiera: webcam, Internet, banche dati e droni

Nr.02 – VENERDÌ 29 GENNAIO 2016 unico

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Cyber security contro la minaccia terrorista

a pag. 17

NUOVO CONTO TERMICO Tutte le novità L’ Paolo Mazzanti

→ pag.5

Il ministro Gianluca Galletti: “Raddoppieremo gli aiuti”

foto: AMinistero dell'Ambiente

Roberto Di Sanzo

a pag. 2

esempio, negativo e positivo insieme, della sicurezza informatica è l’assalto dell’agente immobiliare Claudio Giardiello il 9 aprile scorso al Tribunale di Milano, che è costato tre morti e due feriti. Esempio negativo: Giardiello, all’epoca imputato di bancarotta fraudolenta, riuscì a entrare in Tribunale con una pistola nonostante i controlli a base di metal detector e vigilantes privati. Esempio positivo: poche ore dopo Giardiello, che era riuscito a fuggire dal Tribunale con il suo scooter, venne fermato a Vimercate dai carabinieri che erano andati a casa sua, si erano fatti dare il numero di targa dello scooter, e l’avevano rintracciato poco dopo grazie una telecamera di sorveglianza di Vimercate, collegata alla centrale operativa dei carabinieri.

→ pag.4

SCIA arriva lo “sportello di interlocuzione unica”

segue a pag. 3

segue a pag. 4

LA TRIVELLA

Un ingegnere o un architetto possono essere pagati come una colf?

Si sente parlare di rilancio delle opere pubbliche e di riqualificazione delle infrastrutture. È auspicabile che oltre a costituire la base per la ripartenza di molti settori produttivi del Paese, costituisca uno strumento di sempre maggior coinvolgimento delle categorie professionali tecniche chiamate a svolgere la funzione di garanti per la sicurezza e l’incolumità della collettività. Ma tutto ciò troverà riflesso sui compensi professionali? Abolite da tempo le tariffe, oggi assistiamo ad affidamento di incarichi da parte anche delle Amministrazioni che, considerando il solo impegno temporale richiesto al professionista per poter fare bene il proprio lavoro, portano a compensi orari ahimè allineati verso il basso a quelli della Colf, con tutto il rispetto per il loro lavoro!

A colloquio con Amedeo Gargiulo (ANFS)

CENSIS

Sicurezza delle ferrovie “Ridurre al minimo ogni rischio”

Rapporto 2015 sull’evoluzione territoriale

BIM , obbligo per grandi opere?

Paolo Stefanato

N

el 2016 la sicurezza ferroviaria in Italia farà un nuovo passo avanti perché entreranno nel sistema di prevenzione e controlli gestito dall’Agenzia nazionale anche parte delle 34 aziende regionali, ex concessionarie, che finora non erano → nel pag.18 perimetro della vigilanza statale. Ora, in base a un decreto legislativo del luglio 2015, queste aziende, ormai in regime liberalizzato, saranno oggetto delle stesse

regole in vigore per la rete nazionale. In realtà, la norma non riguarda tutte le ferrovie locali, ma solo quelle che dal punto di vista tecnico sono “interoperabili” con la rete; in altre parole restano escluse quelle a scartamento ridotto o isolate. Mentre Trenord, per esempio – gestore della rete in Lombardia – è già in parte sotto la vigilanza dell’Ansf perché i suoi treni già viaggiano su binari di Rfi, la rete delle Ferrovie dello Stato.

Nelle “regioni urbane” vive la metà della popolazione

EFFICIENZA ENERGETICA

NEGLI IMPIANTI DI

RISCALDAMENTO

a pag. 17

ENERGIA

Per l’Italia un 2015 in chiaro-scuro a pag. 14

ORDINI: A COLLOQUIO CON I PRESIDENTI Prosegue il confronto sulla riforma della Pubblica Amministrazione a pag. 18

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APPALTI UE Documento unico di gara per semplificazione → pag.13

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Progettare interventi del comparto idrico nei Paesi in via di sviluppo

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n. 4 Maggio 2014

Meccanica & Automazione

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03.2015 novembre

P R O G E T TA Z I O N E

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AUTOMA ZIONE

N° 9 NOVEMBRE 2015

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AT T U A L I TÀ

M A N U T E N Z I O N E

Industria Alimentare

Food Technologies, in crescita sotto la spinta di Expo dossier

Centri di lavoro

E

I G I E N E

C I V I L E

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Pulizia

I N D U S T R I A L E

e sanificazione

INTERVISTA

focus

n. 10 dicembreDELLA 2015 | dossier CENTRI DI LAVORO dossier LAVORAZIONE LAMIERA

D I

Industriale

Le prime 70 candeline di Ucimu:

Traguardo importante per l’associazione fondata il 29 dicembre del 1945

n. 10 dicembre 2015 | mensile di Meccanica & Automazione

MACCHINE UTENSILI

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il mensile di Formazione e aggiornamento per il meccatronico

Che cosa devono attendersi i dealer italiani del cleaning nell’immediato futuro per le loro aziende di distribuzione? a pag. 17

Speciale CNC

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MARKETING

FOCUS ON

Quanto è importante oggi lo slogan per mettere in maggior risalto le qualità dei propri prodotti a pag. 30

Carrelli: gli “attori” del settore rinnovano le loro gamme di prodotto per rispondere alle esigenze del mercato a pag. 34

Breton e Merletti Aerospace: senza squadra non si vince reportage

Soraluce

I Technology Days parlano tedesco panorama

Nuovamacut Live 2016 Il futuro è presente (e migliore)

IGIENE URBANA L’auto del futuro è… online! scopriamo come saranno le macchine fra qualche anno.

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cambio robotizzato Citroën/peugeot. tecnica e funzionamento.

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MECCANICA & AUTOMAZIONE| FEBBRAIO 2016

Testata in corso di certificazione per l’anno 2015



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