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Il software “development Kit” di Canon per un’infrastruttura industriale a prova di imaging

INTELLIGENZA ARTIFICIALE UN PUNTO DI VISTA

IL TERMINE “INTELLIGENZA ARTIFICIALE” FU CONIATO NEL 1955 DALLO SCIENZIATO INFORMATICO JOHN MCCARTHY CHE NE DIEDE LA SEGUENTE DEFINIZIONE: “L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE È QUELLA SCIENZA CHE CONSENTE DI COSTRUIRE MACCHINE INTELLIGENTI, IN PARTICOLARE PROGRAMMI PER COMPUTER INTELLIGENTI. ESSA È LEGATA A COMPITI SIMILI A QUELLI CHE UTILIZZANO COMPUTER PER CAPIRE L’INTELLIGENZA UMANA, MA LA AI NON DEVE LIMITARSI A METODI CHE SONO BIOLOGICAMENTE OSSERVABILI.”

Di Stefano Ierace

Nella definizione, quindi, si fa riferimento ad un approccio tipicamente deduttivo, modellabile secondo costrutti matematici che da regole generali generano conclusioni particolari. Negli ultimi anni, tuttavia, ci si è resi conto che queste tecniche deduttive non sono sufficienti; è necessario risolvere problemi che l’uomo risolve naturalmente ed automaticamente, come riconoscere immagini, senza che questi possano essere scritti matematicamente. In questo caso quindi il sistema impara “dall’esperienza”, attraverso modelli di N apprendimento induttivo che permettono di imparare concetti complessi aggregando una moltitudine di concetti più semplici. Questa è la base dello sviluppo del Machine Learning e del Deep Learning, cioè di un apprendimento automatico che richiede lunghe catene causali di fasi computazionali.

In realtà, analizzando bene le tecniche alla base, si può affermare che anche le logiche del machine learning non siano di fatto “intelligenti” ma si limitino a definire una correlazione tra variabili di input e output, e a ripetere tali correlazioni. All’interno del “campo di addestramento” il sistema è in grado di trovare soluzioni ottime, fuori da tale campo però non è in grado di svolgere le proprie funzioni. Questo accade molto spesso, e lo vediamo quotidianamente, anche nella relazione con i chatbot. L’intelligenza artificiale ha creato dei programmi (chatbot) che possono intrattenere conversazioni linguistiche con gli utenti. Sono quei programmi che usano modelli computazionali del linguaggio e che gli studiosi definiscono “pappagalli artificiali” poiché parlano senza capire ciò che dicono (www.pensierocritico.eu). La logica su cui si basano non è ovviamente relativa al significato delle parole,

ma è una logica statistica di sequenziamento delle parole. È evidente quindi come, secondo questi approcci, una macchina sia in grado di raggiungere questi risultati senza essere intelligente. Tutta una serie di attività umane, che per compierle si pensava fosse necessario avere intelligenza, in realtà, possono essere compiute in modo completamente meccanico: si può giocare a scacchi senza essere Kasparov, si può gestire un’azienda senza essere “skillati”, si può guidare un’auto senza essere “patentati”. Tutto ciò dovrebbe contribuire ad un ripensamento dello stesso pensare umano e della strutturazione di una società all’altezza dell’essere umano.

È evidente che il numero di attività che si possono considerare ripetitive, pertanto, sta continuando a crescere, relegando quindi l’uomo a quelle sole attività in cui si necessita di un’inferenza causa effetto e una capacità di “ragionamento critico” e di “processo creativo” di cui un sistema artificiale non può, al momento, disporre. Etimologicamente, intelligenza deriva dall›avverbio latino intus = dentro e dal verbo latino legere = leggere, comprendere, raccogliere idee e informazioni riguardo a qualcuno o a qualcosa. Da qui quindi la reale differenza tra intelligenza umana ed intelligenza artificiale, da qui la necessità di evolvere il pensiero critico, un pensiero da un lato capace di gestire la tecnologia e le enormi capacità di calcolo in grado di superare le abilità umane in termini deduttivi, e dall’altro di usare il ragionamento per “comprendere” e “sviluppare idee”, cose che un algoritmo non può replicare.

Intellimech – un Esempio di Ricerca Collaborativa

Il concetto di innovazione è il punto di partenza per la nascita del Consorzio Intellimech. L’innovazione può essere intesa come l’introduzione di nuovi criteri e nuovi sistemi di lavorazione, come lo sviluppo di nuove idee e magari di un’invenzione, ma anche come la nascita di nuovi modi di fare le cose, come l’introduzione di nuove modalità di progettare, produrre o vendere beni e servizi. L’innovazione non deve essere intesa soltanto come creazione di qualcosa di completamente nuovo, ma anche come capacità di innovare qualcosa che esiste già per renderlo più adatto a un nuovo contesto o a una modificata esigenza.

Insomma, innovare significa apportare migliorie a un’idea o a un prodotto/servizio già esistente con il principale scopo di ottenere da tali migliorie dei risultati superiori rispetto al passato.

Tutte le aziende si trovano nella condizione di rispondere a questa esigenza di innovare e la risposta sarà diversa in base alle proprie caratteristiche, al settore di appartenenza, alla loro diversa natura. L’innovazione alla base del Consorzio Intellimech è l’innovazione tecnologica poiché la tecnologia è il driver fondamentale della crescita economica nelle attuali economie, elemento fondamentale per consentire alle aziende di giocare un ruolo importante nel panorama produttivo in crescente evoluzione.

In questo contesto, la tecnologia negli ultimi anni sta crescendo ed evolvendo a ritmi sostenuti, spinta da un trainante settore consumer alla ricerca di continui stimoli e soluzioni per gli utenti. Non si può pensare che questo sviluppo tecnologico non impatti il mondo industriale, basti pensare al ruolo giocato dalle tecnologie digitali nell’ultimo anno. Il punto semmai è capire quali tecnologie e come queste impattano nello specifico contesto produttivo/ di mercato/. Spesso questo richiede una conoscenza sia del “mercato” delle tecnologie sia della tecnologia stessa, conoscenza che talvolta nelle aziende non è disponibile per mancanza di risorse interne destinate a questo compito. Ricordiamo infatti che il contesto industriale italiano è caratterizzato dalla presenza di Piccole e Medie Imprese che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo, ma che in questi ambiti faticano a conoscere e a capire lo stato dell’arte della tecnologia e quindi a valutarne possibili implementazioni. Da qui l’idea di politica industriale di promuovere iniziative come i DIH o i Competence Center al fine di supportare uno sviluppo tecnologico del settore produttivo. In questo scenario si colloca il Consorzio Intellimech, consorzio di 42 imprese che si pone l’obiettivo di creare una sinergia nell’ambito dell’innovazione tecnologica e in particolare della meccatronica (si preferisce usare questo termine che ormai risulta spesso arcaico rispetto al più moderno “tecnologie 4.0”). Intellimech è un esempio di ricerca collaborativa in forte crescita negli ultimi anni, in virtù di una crescente necessità di network da parte delle imprese per rispondere alla velocità del mercato e alle implementazioni tecnologiche. L’obiettivo è infatti quello di sviluppare dimostratori industriali su specifici ambiti decisi dai soci al fine di dimostrare i benefici e i limiti di una tecnologia o di una soluzione tecnica. È infatti sempre più importante, prima di intraprendere un percorso di innovazione che porta indubbiamente significativi investimenti, valutare attentamente la tecnologia sia in termini di potenzialità e di limiti per poter fare una valutazione di investimento che sia coerente. Questo è il ruolo del Consorzio, guidare quindi le proprie imprese verso gli investimenti in innovazione tecnologica. Digitalizzazione, robotica, sistemi di visione, analisi dati: sono questi i temi principali relativi agli sviluppi di Intellimech.

La parola chiave è quindi “coopetizione”: sviluppare un percorso di cooperazione per poi differenziarsi sul mercato, anche tra concorrenti, come avviene nel Consorzio.

IL “SOFTWARE DEVELOPMENT KIT” DI CANON PER UN’INFRASTRUTTURA INDUSTRIALE A PROVA DI IMAGING

FONDATA NEL 1937 E MOSSA DAL DESIDERIO DI CONTINUA INNOVAZIONE, CANON È OGGI LEADER NEL SETTORE. DALLE FOTOCAMERE ALLE STAMPANTI COMMERCIALI, DALLA CONSULENZA AZIENDALE ALLE TECNOLOGIE PER IL SETTORE SANITARIO, CANON ARRICCHISCE LA VITA DELLE PERSONE E DELLE AZIENDE ATTRAVERSO L’INNOVAZIONE DELL’IMAGING.

Di David Metalli – Business Developer Manager Canon e Andrea Mazzoleni - AFIL

Attualmente, l’azienda sviluppa, produce e vende un’ampia gamma di prodotti che spaziano dalle fotocamere alle videocamere fino alle lenti broadcast, dalle stampanti commerciali ai multifunzione di produzione. Il tutto completato da un’ampia gamma di soluzioni e servizi che di Information & Document Management. Il marchio Canon è conosciuto e stimato in tutto il mondo da clienti, famiglie, aziende e settori industriali, al quarto posto nella classifica Interbrand che annovera i A migliori marchi giapponesi per l’anno 2019. Nel 2020 l’azienda ha investito circa l’8% del fatturato globale in Ricerca & Sviluppo per fornire soluzioni all’avanguardia e servizi che soddisfino le esigenze dei propri clienti. Si è inoltre classificata al terzo posto negli USA con 3.226 brevetti depositati, guadagnando il primato quale unica azienda al mondo a essersi classificata tra le prime cinque posizioni per trentacinque anni consecutivi. Come espresso dalla filosofia aziendale Kyosei – ‘vivere e lavorare insieme per il bene comune’ – Canon persegue una crescita aziendale sostenibile, puntando alla riduzione del proprio impatto ambientale e sostenendo i clienti che vogliono fare lo stesso attraverso prodotti, soluzioni e servizi su misura. Attiva da anni nel settore manifatturiero, Canon porta la propria competenza con l’obiettivo di supportare le aziende nel loro processo di trasformazione digitale delle loro soluzioni industriali e produttive ma anche di tutta la Supply Chain, con l’introduzione di automazione intelligente in produzione e di strumenti di machine vision, aiutandole a definire un percorso di aggiornamento dei processi.

L’impegno di Canon per il settore manifatturiero si concretizza con una value proposition specializzata che recentemente, si è arricchita di soluzioni abilitanti “Software Development Kit” (SDK) progettate per rispondere alle nuove sfide dettate dalla digitalizzazione dei processi produttivi. Tali soluzioni coniugano la leadership di Canon nel campo dell’Imaging con la più avanzata tecnologia di prodotti foto e video che l’azienda giapponese ha sviluppato negli anni. Il portfolio Canon si compone infatti di un’ampia gamma di prodotti che spazia dalle ottiche dedicate alla fotografia e alla produzione video fino a una vasta scelta di fotocamere e videocamere per ogni esigenza, con risoluzioni che toccano i 45MP, sensibilità fino a 4.000.000 di ISO, sensori stabilizzati e molte altre caratteristiche ideate per poter affrontare ogni situazione di acquisizione.

SDK Canon è sinonimo di stabilità e consistenza, e può integrare oltre 50 modelli di macchine fotografiche all’interno di soluzioni “Industry” - proprio come delle classiche videocamere industriali. Gli operatori del settore possono così godere di tutte le potenzialità di soluzioni altamente performanti, con un rapporto costo/beneficio estremamente vantaggioso in relazione alle elevate performance del sensore. L’SDK svolge il ruolo di agevolatore di integrazione per le tecnologie di imaging che si inseriscono all’interno di architetture software e hardware delle più svariate realtà industriali. Inoltre il kit software garantisce sempre una piena compatibilità in caso vengano utilizzati diversi modelli di fotocamera o siano sostituiti nel tempo.

La combinazione di fotocamere e soluzioni software Canon permette di acquisire contenuti di elevata qualità, ad esempio da poter sfruttare come input in processi industriali che prevedono l’utilizzo di algoritmi di analisi. E’ il caso delle soluzioni dedicate all’agricoltura 4.0 o processi che usano l’immagine acquisita come “guida” in una successiva fase di lavora-

zione, per fare un esempio processi di taglio di materiali. Il Software Development Kit (SDK) offre una suite di comandi per l’integrazione di fotocamere in soluzioni avanzate, collegando una fotocamera a un PC o a uno smartphone, gli sviluppatori possono infatti controllare il processo di acquisizione delle immagini per il successivo trattamento.

Per supportare e agevolare l’utilizzo di questo portafoglio di strumenti per l’integrazione in ambito Industria 4.0, Canon ha organizzato una serie di webinar gratuiti a cadenza mensile tenuti dai suoi esperti che illustrano le soluzioni, condividendo casi d’uso concreti. Ciascun webinar, della durata di un’ora, è l’occasione per entrare nel vivo di una delle tantissime applicazioni che gli SDK di Canon rendono possibili. Per conoscere il ciclo di webinar e registrarsi è possibile visitare la pagina: https://www.canon.it/business/ insights/webinars/.

E’ disponibile inoltre una pagina dedicata agli sviluppatori, dove registrarsi, scaricare gli SDK e sottoporre delle richieste di supporto: https://www.canon.it/developer-supportprogramme/Canon offre inoltre soluzioni ideate appositamente per l’automazione degli impianti industriali. In particolare Vision Edition permette, fra le altre cose, di automatizzare il processo di ispezione visiva e il processo di pick-and-place per numerose applicazioni industriali. Questo è reso possibile grazie alla comunicazione tra videocamere e algoritmi di riconoscimento e lettura da display digitali e analogici o da spie luminose. Queste funzionalità sono poi molto utili in un’ottica di revamping industriale di macchinari che non dispongono di strumenti digitali o sensori “intelligenti” in grado di restituire valori e status, all’operatore o al software di monitoraggio. Vision Edition offre potenti funzionalità di elaborazione delle immagini e un controllo semplice dei robot per un’ampia gamma di applicazioni, liberando il personale dal lavoro ripetitivo con meno errori umani e un output più rapido.

In particolare Vision Edition permette di acquisire codici 1D/2D, valori del contatore analogico, numeri, testo e colore dell’oggetto. Grazie a una telecamera PTZ, Vision Edition rileva e ingrandisce automaticamente l’immagine per scansire più codici a barre da una pila di scatole. Permette inoltre di acquisire immagini in più postazioni con una sola telecamera. Vision Edition controlla robot collaborativi grazie a un programma semplice e intuitivo. Un accurato processo di pattern matching permette al robot di eseguire il pick & place per un’ampia varietà di applicazioni. La semplice programmazione tramite un’interfaccia a diagramma di flusso consente di creare anche complicati processi di ispezione visiva o di pick & place senza alcuna conoscenza preliminare di programmazione.

Sei interessato alle soluzioni di Canon per l’industry? Contatta il team di esperti Canon: servizi_soluzioni.proig@canon.it 

Dal 2021, Canon è parte di AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia – il Cluster Tecnologico Lombardo per il manifatturiero avanzato.

Mediante le sue Strategic Communities, ovvero Gruppi di Soci Canon Visual Identity Guidelines impegnati su tematiche specifiche e sfidanti per il manifatturiero lombardo, AFIL accompagna i suoi Canon logo associati in un percorso collaborativo di crescita attraverso lo scambio di competenze e capacità, networking per la R&I, attività di roadmap, internazionalizzazione, hackathons, partenariati, proposte e progetti. L’obiettivo di AFIL è quello di favorire e stimolare la creazione di filiere di innovazioni regionali di eccellenza in cui Grandi Imprese, PMI, Università, Centri di Ricerca e Associazioni collaborino per affrontare le sfide prioritarie per il manifatturiero lombardo, come Economia Circolare e Digitalizzazione. AFIL è un acceleratore di innovazione che, in sinergia con Regione Lombardia, inserisce tali filiere nelle catene di valore europee e indirizza le politiche per la realizzazione dei progetti prioritari definiti dai propri Soci. Le Grandi Imprese, in questa direzione, hanno un ruolo fondamentale: esse hanno infatti la possibilità di ricoprire il ruolo di “champion” regionale in grado di aggregare l’ecosistema dell’ innovazione sulla base di visioni, sfide e priorità industriali di lungo periodo. Per maggiori informazioni: comunicazione@afil.it

La gamma APG-M si presta per le applicazioni ad alta produttività nelle quali si coniuga altissima precisione, flessibilità, affidabilità e alta riduzione del consumo energetico.

PRECISIONE AL MICRON NELLE E-BIKE

L’IMPORTANZA DEL SETTORE MOTOVEICOLISTICO PER GHIRINGHELLI TROVA RISCONTRO NELLE AVANZATE SOLUZIONI DI RETTIFICATURA SENZA CENTRI CHE LA SOCIETÀ SVILUPPA E FORNISCE A PRESTIGIOSE CASE

In tutti i settori della grande produzione, dove la competitività si gioca soprattutto sul livello tecnologico del prodotto, Rettificatrici Ghiringhelli di Luino (VA) rappresenta una delle espressioni più avanzate della rettificatura senza centri. Un successo di portata mondiale basato sugli elevati livelli prestazionali delle proprie macchine e riconosciuto da quei produttori che operano in settori innovativi come quelli del ciclo e motociclo. In questo comparto, design, aerodinamica, ergonomia, tenuta su strada, silenziosità, riduzione dei pesi, trasmissioni, prestazioni velocistiche ed energetiche, impatto ambientale ecc. sono solo alcuni dei temi che, incessantemente, gli ingegneri affrontano quotidianamente sia che si tratti di prodotti “a catalogo”, che “da corsa”, oppure prototipali. A questo, si aggiunge un elemento di mercato che domina il settore rendendolo molto dinamico e competitivo; si chiama “stagionalità”. Questo comporta che le industrie dei motoveicoli e loro subfornitori siano dotate di macchine utensili non solo precise,

altamente produttive, efficienti e controllabili in remoto, ma anche e soprattutto affidabili e facilmente/velocemente riconfigurabili per poter far fronte ad aumenti produttivi “on-demand”, tipici del mondo ciclo e motociclo. Con tali presupposti, si comprende quanto il processo di rettificatura sia importante e quanto le soluzioni flessibili “chiavi in mano” studiate da Ghiringhelli contribuiscono significativamente al loro successo. “Per noi, il settore motoveicolistico è rilevante, - interviene Patrizia Ghiringhelli, Joint Managing Director di Rettificatrici Ghiringhelli -, e siamo abituati a collaborare con clienti che investono in misura significativa nella R&S, rivolgendosi a noi per trovare una soluzione, una tecnologia e uno sviluppo innovativo ai temi tecnici da affrontare. Alcune commesse importanti, per esempio, partono dalla fase di co-engineering ed il coinvolgimento sin dall’inizio del progetto permette di instaurare un vero e proprio rapporto di partnership che fa spesso la differenza, consentendo di garantire e, a volte, superare i risultati attesi sulla fornitura. Il settore viene trattato con la massima attenzione, potendo contare su una proposta innovativa di soluzioni di rettificatura senza centri tutte personalizzabili e sulla capacità di interpretarne le esigenze molto dinamiche ed il carattere tecnologico estremamente evolutivo che il ciclo e motociclo richiede. Il tutto, naturalmente, affiancato alla qualità del nostro servizio di assistenza tecnica offerto per questa tipologia di clienti, abituata a operare nelle industrie di tutto il mondo. In questi ultimi anni, siamo stati sempre più coinvolti nello sviluppo di veicoli elettrici con forniture di rettificatrici dedicate. Riscontriamo positivamente che il marcato trend presente nel mondo delle motorizzazioni elettriche dell’automotive ha contagiato anche la meccanica del ciclomotore in numerosi componenti da rettificare.”

Il sistema di rettificatura senza centri è dotato di automazione integrata alla macchina tramite alimentatore e caricatore a portale con doppie pinze di presa pezzo.

Infatti, nell’ampio ventaglio delle soluzioni Ghiringhelli, la rinnovata gamma APG è vincente per le applicazioni ad alta produttività nelle quali si coniuga altissima precisione, flessibilità, affidabilità e alta riduzione del consumo energetico.

Esempi di temi tecnici diversificati in famiglie, impiegati nelle E-Bike di ultima generazione di prestigiose marche costruttrici. Soluzioni innovative nelle E-Bike

In particolare, il modello APG-M CNC6A, recentemente installato presso un importante industria tedesca fornitrice primaria per il ciclo/motociclo (Tier1), è stata personalizzata per risolvere la produzione ad alta automazione e a lotti diversificati in famiglie degli alberi rotore dei motori elettrici impiegati per la “pedalata assistita” nelle E-Bike di ultima generazione di prestigiose marche costruttrici di biciclette elettriche. Sulla numerosa casistica dei pezzi cavi, in acciaio fortemente legato (X46Cr13, 16MnCrS5), pre-torniti e con presenza di scarichi e corone, si richiedeva la lavorazione

dei diametri esterni in tolleranze differenti, per una produzione iniziale di circa 232 pezzi/ora. Il cliente ha inoltre manifestato l’obiettivo di incrementare i volumi produttivi dagli attuali 100.000 pezzi/mese a ben 650.000 nel 2025. Il tutto con prestazioni macchina (CpK e CmK) estremamente severe, a garanzia di affidabilità e riduzione al minimo dei particolari da scartare, nonché riduzione del consumo energetico globale dell’impianto. La rettificatrice senza centri fornita, che ha risolto il problema e che si è unita ad altre già installate, è un sistema a 9 assi totali; 6 assi a CNC per la macchina più 3 assi per l’automazione. I due carri principali di lavoro (assi V e Z) sono sovrapposti e dotati di righe ottiche. I gruppi di diamantatura per la profilatura della mola operatrice (assi X/Y) e mola conduttrice (assi X1/Y1) prevedono assi interpolati. L’automazione integrata alla macchina, tramite alimentatore e caricatore a portale con pinze di presa pezzo, completa lo schema assi con gli ulteriori 3 gestiti da CN. Il ciclo prevede la rettifica simultanea di 2 pezzi per ciclo. La testa portamola operatrice dispone di un mandrino a sostentamento su 3 supporti idrodinamici e permette il montaggio di mole con Ø 610 mm x 320 mm di fascia, potenza fino a 37 kW, velocità periferica costante fino a 63 m/s e bilanciamento mola automatico. La testa portamola conduttrice alloggia una linea mandrino su cuscinetti extraprecisi e monta mole con Ø 305 mm x 320 mm in larghezza per una coppia fruibile di 11 Nm. Il basamento è in quarzo sintetico, 100% riciclabile, a garanzia di rigidità, elevata ammortizzazione, inerzia termica e perfetto bilancio ecologico totale. Sul lay-out della macchina è stato studiato un banco di misura postprocess per il controllo “a campione” con teste a contatto, sistema di monitoraggio e retroazione per la correzione ciclo “on-line” da CN di eventuali deviazioni geometriche. L’illuminazione della zona lavoro e segnalazioni luminose, sono realizzate con LED e tutti i motori impiegati sono in classe energetica IE3. Il CNC Siemens 840D SL (Solution Line) è stato sviluppato utilizzando il protocollo aperto OPC UA (sviluppato da OPC Foundation) particolarmente affidabile e collaudato, il Safety Integrated per garantire la sicurezza funzionale dell’impianto e la tutela dell’operatore, e l’interfaccia con sistema MES (Manufacturing Execution System). Tutte le funzionalità software, automazione inclusa, sono integrate a quelle della macchina tramite l’esclusiva piattaforma software HMI di proprietà Ghiringhelli in ottica Industria 4.0, per l’integrazione il monitoraggio e la gestione dati in remoto al sistema informatico utilizzato dal cliente. “La fornitura di questa rettificatrice è stata di assoluta reciproca soddisfazione – precisa Marco Barzaghi, Sales Manager di Rettificatrici Ghiringhelli. I risultati ottenuti, sia in termini funzionali che produttivi hanno ampiamente superato le aspettative iniziali del cliente. Grazie alle soluzioni di ottimizzazione adottate siamo infatti riusciti a migliorare le prestazioni e le capacità di processo dell’impianto ottenendo risultati davvero ottimali. Inoltre, con la configurazione fornita completa di automazione, robot e controllo post-process siamo riusciti a garantire al cliente un’importante riduzione del presidio macchina, aspetto questo sempre più strategico per gli utilizzatori finali. Altro tema molto sentito da molti nostri clienti e per questo in particolare, era quello dell’efficientamento energetico. Ed anche a questo proposito siamo stati in grado di superare le aspettative. Infatti, le misurazioni effettuate presso il cliente secondo la norma ISO 14955 hanno evidenziato che il sistema di rettificatura fornito ha consentito di ridurre il consumo energetico totale di circa il 27% rispetto all’impianto precedentemente fornito”.

Il cliente sempre al centro

Per Ghiringhelli l’attenzione al servizio e all’assistenza pre e post-vendita, così come la soddisfazione del cliente, sono parte integrante all’offerta del prodotto stesso. Ogni fornitura nasce e si sviluppa infatti con l’utilizzatore finale che trova nella azienda un “engineering-partner” in grado di proporre la migliore soluzione nella tecnologia da impiegare. La capacità di saper ascoltare, accompagnare e seguire il cliente dalla nascita dell’impianto e per tutta la sua durata di utilizzo è per Ghiringhelli imprescindibile dalla vendita. “Nei principali mercati di sbocco, - conclude Patrizia Ghiringhelli -, siamo presenti direttamente sul territorio con personale qualificato e un servizio per la fornitura dei ricambi efficiente e celere. Inoltre, il nostro Service Ghiringhelli è in grado di fornire un servizio di telediagnosi e/o assistenza e controllo in remoto anche utilizzando le più recenti tecnologie di Intelligenza Artificiale A.I. che consente di ripristinare con rapidità la funzionalità della macchina.”

Riferimenti: Rettificatrici Ghiringhelli S.p.A. Via Asmara, 19 21016 Luino (VA) - ITALY Tel. +39 0332543411 Fax +39 0332537468 email: info@ghiringhelli.it www.ghiringhelli.it

L’esclusiva piattaforma software di proprietà Ghiringhelli integra cicli di profilatura delle mole tramite assi interpolati da CNC.

Direttore Responsabile Giorgio Albonetti Publisher Marco Tenaglia Direttore tecnico Chiara Tagliaferri Redazione Cristina Gualdoni (Coordinatrice) cristina.gualdoni@quine.it Eleonora Panzeri redazione.ma@quine.it Hanno collaborato a questo numero Mattia Barattolo, Fabio Chiavieri, Stefano Ierace, Andrea Mazzoleni, David Metalli, Patrizia Ricci, Claudio Tacchella. Realizzazione grafica Fabio Castiglioni Direzione pubblicità Luigi Mingacci dircom@quine.it Responsabile produzione Paolo Ficicchia

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