Professional Parquet n.1/2022

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ISSN 2612-3622

MAGAZINE DI INFORMAZIONE TECNICA E DI MARKETING PER IL POSATORE, L’IMPRESA E LO STUDIO DI PROGETTAZIONE

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ANNO 31 • N° 1/2022

I CAM PER ADESIVI, VERNICI E PAVIMENTAZIONI A BASE DI LEGNO COME SALVAGUARDARE AMBIENTE E SALUTE

QUINE SRL - VIA G. SPADOLINI, 7 - 20141 MILANO

SE TI SCOLLI NON VALE IL PROBLEMA DELLA DELAMINAZIONE NEI PREFINITI

DIFENDERE LA QUALITÀ DEL NOSTRO LAVORO L’ASSOCIAZIONE SERVE A UNIRE E A DARE FIDUCIA

TRATTAMENTI ATOSSICI E SOSTENIBILI IL VALORE AGGIUNTO DEL PARQUET OGGI


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PROFESSIONAL

Sommario ANNO 31 • N° 1 • GENNAIO-FEBBRAIO 2022

Parquet Redazione Giorgio Albonetti | Direttore Responsabile Vanessa Martina | Coordinamento Editoriale v.martina@lswr.it Consulenti tecnici ANPP, Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti Domenico Adelizzi - Massimo Corsico Mauro Errico Pubblicità Luigi Mingacci | Sales Manager l.mingacci@lswr.it - Cell. 320 4093415 Ornella Foletti | Ufficio traffico ornella.foletti@quine.it Servizio abbonamenti abbonamenti.quine@lswr.it - Tel. 02 864105 Abbonamento annuale (6 fascicoli): 44,50 euro Abbonamento per l’estero: 155 euro Costo copia singola: 1,30 € (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) Arretrati: 17 euro Responsabile della produzione Antonio Iovene | Procurement Specialist a.iovene@lswr.it | Cell. 349 1811231 Grafica e Impaginazione: Life sh.p.k. Stampa: Grafica Veneta SpA Editore Quine Srl Sede legale Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it - info@quine.it - tel. 02 864105

IL PUNTO

6 • Vladimiro: questa volta hai toppato Europa. Democrazia. Autodeterminazione. Libertà. di Massimo Corsico

ANPP

8 • Progettare e crescere insieme Stare in un gruppo come il nostro signiica investire il proprio tempo con generosità per il bene comune di Lino Commissione

10 • Parquet senza limiti In questo progetto il pavimento in legno diventa un tessuto che riveste tutta la casa di C&C Snc di Calzone Graziano e Mauro, soci ANPP

12 • Difendere la qualità del nostro lavoro Parchettista veterano, Antonio Colonna si racconta senza mezzi termini: “L’Associazione serve a unire la nostra forza lavoro, che si tratti di posatori giovani o vecchi, il lavoro del legno è questo” di Vanessa Martina

16 • Elenco Soci ANPP

Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n°1219 del 29/10/2005. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati.Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Ai sensi dell’art. 13 Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali 679/2016 di seguito GDPR, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente, sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’invio di questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale.Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Quine Srl intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine Srl, Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli articoli 15-21 del GDPR.

Testata associata

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Sommario ANNO 31 • N° 1 • GENNAIO-FEBBRAIO 2022

CASE HISTORY

38 • Un tavolo di opportunità “A seat at the table”, il concorso che vuole ascoltare le idee dei nuovi designer di Vanessa Martina

DESIGN

44 • Mimetizzarsi con la natura Villa Red Sun, dell’Arch. Agata Giannoccari, è stata concepita nell’utilizzo di soli materiali locali e di facile reperibilità di Massimo Corsico

POSA

18 • Come salvaguardare

l’ambiente, la salute e il sociale

Criteri ambientali minimi per adesivi, vernici e pavimentazioni a base di legno di Domenico Adelizzi

24 • Speciale colle e vernici Scelti da Professional Parquet a cura della Redazione

28 • Se ti scolli non vale Il problema della delaminazione nei preiniti di Mauro Errico

TENDENZE

48 • Trattamenti atossici e sostenibili, il valore aggiunto del parquet oggi

Dalle initure a olio alle vernici ad acqua, gli attuali trattamenti dedicati alla cura del parquet sono studiati per regalare un ambiente salubre e pulito preservando la qualità del legno di Roberta Mutti

60 • Dal mercato 5


Il punto EDITORIALE

VLADIMIRO: questa volta hai TOPPATO! EUROPA. DEMOCRAZIA. AUTODETERMINAZIONE. LIBERTÀ. di Massimo Corsico

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Christian Rocca evidenzia nel discorso di Draghi che l’attacco russo è un attacco alla sovranità democratica del mondo libero e aiutare l’Ucraina vuol dire difendere il futuro del nostro Paese. Draghi ha elencato le misure globali inanziarie restrittive e le attività diplomatiche in corso e delineato la risposta militare in corso nei confronti di Mosca, orchestrata dalla Nato e dall’Unione europea per rispondere all’esplicita richiesta di aiuto del governo democratico dell’Ucraina. Questa è l’Italia democratica e liberale. Secondo Paolo Giordano, le manifestazioni a sostegno del popolo ucraino testimoniano che esiste ancora un senso di giustizia retrostante che ci accomuna, dopo due anni di pandemia e dopo che ci siamo lasciati sinire da divisioni interne spesso insensate. Un intero sistema culturale. Se, alla ine, questa dovesse essere una guerra vinta dal resto del mondo attraverso le sanzioni e gli attacchi informatici e una volontà unitaria di isolare l’aggressore, rappresenterebbe un precedente ineludibile per i conlitti del futuro. Nel martirio dell’Ucraina scopriamo che esiste ancora un conine geograico dei nostri valori, che esiste una prima linea di difesa, e che si trova lì. Il principio europeo esiste. Europa. Democrazia. Autodeterminazione. Libertà. La battaglia di Kiev sta rifondando non solo l’identità ucraina, ma quella di tutti noi come europei, e lo sta facendo a prescindere dal suo epilogo. Non c’è da meravigliarsi troppo, né da scandalizzarsi. L’appartenenza si riconosce quasi sempre per contrasto, emerge come in un bassorilievo solo quando compaiono le ombre. Pochi giorni fa eravamo proiettati verso il nostro “ritorno alla normalità” dalla pandemia. Oggi ci ritroviamo con pensieri più anormali che mai. Forse Putin non vincerà il Nobel per la pace, ma quello della Medicina sì. Nei bar non si parla più di varianti o di vaccini.

ladimiro, mi eri molto simpatico perché tenesti in ostaggio la migliore amica di mia mamma. A me non era simpatica. Parlava, parlava… (per me era una donna molto noiosa, mi sbagliavo!) Suo marito, Ambrogio, insegnò a mio papà a cambiarmi i pannolini e questa è tanta cosa! Mio padre non è mai stato un grande padre, nel senso che non si occupava delle faccende domestiche e che se non fosse stato per mia madre io e i miei due fratelli ce la saremmo vista brutta. Ma torniamo a noi! Erano i primi anni Ottanta ed eravate nelle cantine dell’ambasciata italiana a Berlino. Tu eri molto giovane, tenesti in scacco l’Ambasciata italiana per qualche ora. Non ne so il perché, ma quel che so è che eri un ottimo agente del KGb. Prima ancora che iniziasti la tua carriera politica come consigliere del sindaco di San Pietroburgo. Da allora hai conosciuto solo una solida e fortunata ascesa al potere. Ma questa volta hai chiaramente sbagliato e ti ritroverai pugnalato alle spalle come Cesare. Ma torniamo ai nostri giorni in Italia. Il giornalista scrittore Christian Rocca osserva che il discorso di Mario Draghi in Parlamento sia stato esemplare. “Serio, fermo, esatto nello spiegare che cosa sta succedendo in Europa”. Perché l’invasione russa, la strategia criminale di Putin, gli arresti dei coraggiosi dissidenti che protestano in patria contro l’invasione, la resistenza commovente degli ucraini, rappresentano anche la rinascita dell’Europa. Draghi ci ha spiegato l’importanza di avere un coordinamento continentale sulle questioni migratorie ed energetiche. Le sanzioni alla Russia, ha detto Draghi, avranno conseguenze gravi soprattutto per l’Italia, ma questo non scalisce la determinazione del nostro Paese nell’aiutare gli ucraini sotto il giogo dell’aggressore. Semmai ci convincerà a rimediare agli errori strategici dei decenni precedenti che ci hanno reso energeticamente dipendenti dalla Russia.

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E VE NTO GRA TUITO

A NPP INCONTRA

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RESTA AGGIORNATO SUI NOSTRI CORSI ED EVENTI, DIVENTA SOCIO ANPP. SCRIVI A INFO@ANPP.IT


A DIALOGO CON IL PRESIDENTE

Progettare e CRESCERE insieme

STARE IN UN GRUPPO COME IL NOSTRO SIGNIFICA INVESTIRE IL PROPRIO TEMPO CON GENEROSITÀ PER IL BENE COMUNE di Lino Commissione

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momento nel quale la crisi di informazione e formazione: tocca realtà positive come la nostra dare il buon esempio. L’associazione da anni investe in progetti di formazione di altissimo proilo, raccogliendo un forte grado di gradimento: ne sono testimonianza i feedback raccolti in occasione del primo evento dell’anno, il corso di aggiornamento professionale tenuto dal Prof. Domenico Adelizzi su elementi multistrato e qualità della posa in opera, lo scorso 25 febbraio, promosso da ANPP e Professional Parquet. Stare in un gruppo come il nostro signiica occuparsi a 360 gradi di piu aspetti, investire il proprio tempo con generosità per il bene comune.

n inizio insolito, per certi versi strano, come strano è stato tutto il tempo trascorso ino a oggi dall’inizio della pandemia. Un inizio che ha sottolineato, però, il desiderio di esserci, di incontrarsi, di progettare e crescere insieme. È il momento migliore per rivolgere un augurio di buon lavoro a tutti, al Consiglio direttivo e a ogni singolo associato, che si sono impegnati in questo progetto associativo. L’entusiasmo generale che percepisco in questa sede sono certo che sarà di buon auspicio per continuare il lavoro intrapreso in questi anni; a mio avviso, questo modo di fare è sempre stato il nostro valore aggiunto, e ora più che mai dobbiamo proseguire nel rinnovare e raforzare le potenzialità di sviluppo, in un

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Parola ai POSATORI

VUOI DIVENTARE SOCIO ANPP? UNISCITI ALLA NOSTRA FAMIGLIA! Ci impegniamo nel portare avanti i nostri progetti senza arroganza e presunzione, ma con la giusta modestia, con l’obiettivo di valorizzare al massimo la nostra professione, contando anche sulle idee e i suggerimenti di chi vorrà unirsi alla nostra squadra.

CONTATTACI Via Angelo Sifredi, 51 16153 Genova Tel: (+39) 339 6556096 info@anpp.it – per comunicazioni e richieste generiche; iscrizioni@anpp.it – per richiesta di informazioni riguardanti l’iscrizione.

Pasquale Commissione, Presidente ANPP

ANPP, CHI SIAMO? "Avanti a piccoli passi", è questo il motto di ANPP, Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti. L'obiettivo primario dell'associazione è quello di qualiicare e proteggere gli interessi professionali ed economici dei propri associati, nonché per la reputazione della professione; ciò attraverso una serie di iniziative, volte a informare gli stessi su tutti gli aggiornamenti tecnico-giuridici del settore. Lo scopo è valorizzare al massimo la nostra professione, contando anche sulle idee e i suggerimenti di chi vorrà unirsi alla nostra squadra. Visita il nostro sito: anpp.it Social Sono stati attivati un proilo Instagram @anppitalia dove verranno inserite a rotazione le foto dei lavori dei soci, aggiornata la pagina Facebook Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti. In questa pagina verranno inserite notizie e comunicazioni ai soci, collegamenti a siti e articoli di interesse per la categoria.

A questo punto mi viene spontaneo dire grazie, grazie alle persone che mettono passione e tempo a disposizione per permettere di progettare e realizzare quello che più ci piace. Da parte mia quindi l’esortazione è quella di continuare a offrire non solo una formazione di elevata qualità, ma anche un insieme di servizi che potranno essere fonte di ricchezza, proprio come quella che un’associazione deve dare!

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Rappresentanti per l’Italia: Interwood S.r.l.- email: interwood@interwoodsrl.it


IL LAVORO DEI SOCI

PARQUET senza limiti IN QUESTO PROGETTO IL PAVIMENTO IN LEGNO DIVENTA UN TESSUTO CHE RIVESTE TUTTA LA CASA

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di vedere il parquet (a larghezza unica) come un tessuto, che fosse continuo ovunque. La stessa scala è stata fatta con il medesimo materiale bilanciato/supportato, e per rendere ancora più visibile la cosa i parapetti dell’appartamento sono tutti in vetro temperato, così da non creare nessuna interruzione visiva sulla scala e parete. Anche la parete che è stata rivestita partiva dalla zona taverna ino al soitto della zona giorno: e lì abbiamo avuto qualche diicoltà, perché per poter montare il materiale (su una sottostruttura avvitata al muro in legno) abbiamo dovuto adattare un’impalcatura sulla scala. Il colore del materiale è sui toni grigi (molto in voga in questo momento).

’ambiente presentato nelle immagini è stato realizzato ad Arezzo, 150 mq di tavole a larghezza unica, 3 strati, spazzolate colore personalizzato su richiesta del cliente. Il materiale in questione è della Sacchetti&Sacchetti, azienda artigianale di Arezzo, una realtà che si è afermata negli anni e con la quale noi abbiamo stretto un grande sodalizio. La scelta del 3 strati è dovuta al fatto che è stato posato su un impianto radiante a pavimento. Nel lavoro speciico non ci siamo limitati alla sola pavimentazione, il rivestimento su richiesta e disegno dell’Architetto Stefano Benatti dello studio Storm si è esteso anche a scala e parete, una seduta e un camino, perché il parquet non ha limiti! L’idea dell’architetto era

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Design INTERIOR

PRIMA IL PROGETTO Durata lavori: 20 gg c.a. MATERIALI UTILIZZATI Primer SF Vermeister: Primer poliuretanico monocomponente igroindurente esente da acqua e da solvente per il trattamento dei sottofondi prima della posa dei pavimenti in legno. Latta da 12Kg. Basso impatto ambientale certiicato EC1 Consumo medio per mano (g/m2): 150/250 VOC calcolato (g/lt): 0 Prezzo mercato: € 177,54 IVA incl.

Adesivo Zero Vermeister: Adesivo bicomponente epossi-poliuretanico di nuova generazione esente da solvente e da acqua per l’incollaggio di pavimenti in legno di qualsiasi formato su sottofondi di cemento, anche radianti, e non assorbenti (ceramica, gres, marmo, ecc.), e ideale per la posa di parquet preiniti e plance. 9 Kg Basso impatto ambientale certiicato EC1 Esente da solventi Consumo medio (g/m2): 900/1400 Prezzo mercato: € 72,14 IVA incl.

IL SOCIO SI RACCONTA La Società C&C Snc di Calzone Graziano e Mauro nasce nel 2006, dopo un breve periodo di ditta individuale. I due fratelli accomunati dalla passione per il legno, il bello, la continua critica per il proprio operato e la ricerca del particolare, ha trovato in questa professione le basi per le cose fatte bene, per realizzare sartorialmente e insieme al cliente il suo parquet su misura. Entrambi i fratelli hanno un passato da orai, forse hanno trovato nel parquet un gioiello da plasmare. C&C Snc di Calzone Graziano e Mauro Via Pescaiola, 10 52100 Arezzo | 333/9547879 info@cecparquet.it

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VOCE AI PARCHETTISTI

DIFENDERE la QUALITÀ del nostro lavoro Antonio Colonna, A.C. Arte Legno

PARCHETTISTA VETERANO, ANTONIO COLONNA SI RACCONTA SENZA MEZZI TERMINI: “L’ASSOCIAZIONE SERVE A UNIRE LA NOSTRA FORZA LAVORO, CHE SI TRATTI DI POSATORI GIOVANI O VECCHI, IL LAVORO DEL LEGNO È QUESTO” di Vanessa Martina

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di creare la prima Associazione, e l’abbiamo fondata in occasione del Saie 2 di Bologna nel marzo ’94. C’era un forte entusiasmo! Posso dire di far parte della nascita di questa Associazione, insieme a Professional Parquet e tanti altri amici che ci hanno creduto, pagavamo 500 mila lire l’anno; da lì però sono nati tanti aspetti positivi per il nostro lavoro, nonostante tutto”.

cchiali da sole, sorriso, un’esuberanza di chi il suo lavoro lo ama e lo fa con professionalità, e che con il pensiero mi ha ricordato mio padre, anche lui instancabile lavoratore artigiano. Così mi ha accolto Antonio, durante il corso di formazione del 25 febbraio tenuto dal prof. Adelizzi per ANPP. Antonio Colonna non ha bisogno di presentazioni: siamo d’accordo sull’animo da combattente che lo contraddistingue, e che a volte lo ha portato allo scontro, certo, ma tutto per uno scopo. La passione per il suo lavoro e per il legno, e per il senso “civico” di verità e voglia di conoscere la materia che lavora. Valori che trasmette al iglio Simone, anche lui giovane parchettista. Non potevo non chiedergli di raccontarmi della sua storia nell’Associazione.

Quali? “Creare un gruppo di persone dove il consiglio di tutti rientrava nel mantenere alta la nostra professione e qualità di lavoro. Questo ci aiutava a darci consigli reciproci; non essendoci ancora i social, l’unico modo per comunicare erano i telefoni, quindi ci telefonavamo o qualcuno ci mandava dei fax, poi ci rincontravamo alle nostre riunioni come associazione. Così abbiamo creato un direttivo, di cui facevo parte come revisore conti, delegato di zona, insomma ero uno che faceva parte attivamente dell’associazione. Mi voglio sofermare sulla mia funzione di delegato di zona per far capire cosa vuol dire Associazione. Chi leggeva Professional Parquet, leggendo il mio nome, come anche quello di altri colleghi dell’Associazione, ci chiamava per eseguire dei lavori con una iducia diversa da quelle di altri posatori perché ci

Quando è iniziata l’avventura nel mondo dell’Associazione? “Nel 1994 a Milano con Professional Parquet siamo stati invitati a un corso di due giorni su colle e vernici, era l’inizio della bicomponente: in questa occasione abbiamo sentito molte cose e molti consigli positivi su ciò che riguardava il nostro mondo; da lì è nata la voglia

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PAROLA AI POSATORI

lì – mettendo insieme i pensieri di tutti noi – possiamo trovare il punto di incontro di ciò che si pensa. Se abbiamo avuto un problema sul lavoro, non dobbiamo aver paura di raccontarlo (per esempio, è scoppiato un pavimento perché ho calcolato male l’umidità), ma anzi bisogna raccontarlo, perché così ci si può confrontare con gli altri colleghi posatori, capire qual è il problema e trovare insieme il difetto che ha portato al problema. L’Associazione deve servire a questo, fare squadra, dobbiamo partecipare tutti a questo obiettivo e dare anche quelle indicazioni che possono sembrare meno importanti, ma che in realtà possono servire a qualcuno”.

riteneva dentro un mondo di qualità. Perché potevamo dare spiegazioni tecniche diverse da quelle che davano gli altri, perché avevamo a che fare con esperti del legno, esperti di vernici, di colle che ci davano consigli che noi potevamo a nostra volta dare ai clienti. Questa iducia per noi era un vantaggio enorme, erano tempi in cui si lavorava ancora con vernici poliuretaniche, ad acqua ce n’erano poche e con qualche problema”.

Quindi avete contribuito ad aiutare le aziende a migliorare i prodotti? “Sicuramente, nel modo più assoluto. Poi come in tutte le famiglie, anche in Associazione si fa un po’ di fatica a mettere insieme tutte le idee. C’è chi si allontana e chi resta unito al gruppo, fa parte del gioco. Quello che voglio si capisca bene è che l’Associazione serve a creare un’immagine vera e di qualità del nostro lavoro, il rispetto del nostro lavoro. Siamo noi che dobbiamo consigliare ai clienti che cosa fare, dove c’è il problema, dove non c’è, ma questo lo possiamo fare solo se ci troviamo con le idee uguali, non con idee diverse perché si rischia di confondere il cliente che non sa che direzione prendere. Se invece noi creiamo un gruppo che sa deinire il problema – per esempio sull’umidità –, la soluzione che possiamo dare a questo problema sarà uguale in tutta Italia. Allora bisogna capire quando parliamo cosa dire ai clienti. L’Associazione serve a unire la nostra forza lavoro, che si tratti di posatori giovani o vecchi, il lavoro del legno è questo”.

L’ANPP con il prof. Domenico Adelizzi durante il corso di formazione del 25 febbraio 2022

Quest’anno l’ANPP sta proponendo corsi di formazione, incontri con aziende e corsi anche per migliorare la propria attività a livello commerciale e comunicativo. Ci sono delle diferenze con quanto veniva fatto prima?

Poi contribuisce a dare il giusto valore al lavoro del posatore, a riconoscere come professionista qualiicato il ruolo del posatore, giusto? “Questa è la cosa fondamentale. Noi tutto sommato abbiamo un mestiere, lavoriamo con un essenza vera che è quella del legno, che è un arte. E se noi sappiamo dare risalto a quello che facciamo, penso sia la cosa migliore: il legno è un elemento essenziale, tutto è fatto con il legno. Noi facciamo i pavimenti con il legno e quando uno entra in casa e vede un pavimento con il legno fatto bene gli si illuminano gli occhi. Dobbiamo essere capaci di aumentare la bellezza del legno: il valore aggiunto è la nostra gioia di lavorare, di fare quello che al cliente può piacere. Ecco perché l’Associazione serve a mantenere uniti perché dobbiamo dare la qualità di quello che facciamo, dev’essere riconosciuta un’attività, un mestiere”.

“Si tratta di due tempi un po’ diversi. Prima erano tempi in cui venivano immesse sul mercato colle bicomponenti nuove, vernici all’acqua, le aziende ci chiamavano per fare dei corsi per promuovere i loro prodotti: c’è stato quindi quest’aiuto generale nell’evoluzione del prodotto. Penso che adesso tutta la comunicazione che c’è adesso noi non ce l’avevamo. Ad esempio essere contattati dalle aziende per dei corsi per spiegarci i materiali penso sia una cosa molto positiva, e a cui dovremmo partecipare sempre più, ma non solo andare a vedere e sentire quello che dicono loro, ma anche rispondere a quello che dicono quando parlano, perché se noi non facciamo nessuna domanda non ha senso”.

Cosa dovrebbe fare l’Associazione in questo momento?

Facciamo un paragone tra il prima e il dopo? Come si è evoluto il mercato delle colle e vernici?

“A parere mio adesso dovrebbe cercare in primis di mettere insieme più persone possibile. Tutti in Associazione devono poter esprimere il proprio punto di vista, e da

“Per me si è evoluto bene. Prima parlavamo di prodotti che nuocevano alla salute come le vernici poliuretani-

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VOCE AI PARCHETTISTI

Cosa diresti a chi è ancora incerto su entrare a far parte dell’Associazione? Può incidere il costo?

che e i solventi, catalisi acida, colle ricche di solventi; adesso ci sono delle colle free con basso contenuto di solvente, le vernici ad acqua che prima facevano odore, ora invece non ne fanno più. Si pensa molto non solo al prodotto, ma anche alla salute del posatore. Le aziende si stanno dando da fare con tantissimi prodotti, c’è l’imbarazzo della scelta”.

“Credo che non ci cambi la vita pagare 100 euro all’anno, non diventiamo né più ricchi né più poveri, ne buttiamo via tanti. Io penso sia più una questione di non credere negli altri colleghi e non di costo. Sentirsi magari più bravi degli altri: questa cosa non è vera perché siamo tutti bravi, ma tutti abbiamo bisogno del confronto con l’altro. Dal confronto nasce un vantaggio per tutti, non solo per il singolo parchettista”.

Cosa signiica per te Professional Parquet? “Ho un afetto e un’amicizia inestimabile. Io mi sono sempre trovato bene, come ti dicevo, per me era importante leggere la rubrica di Gabriele Marrazzini, il suo pensiero, ma non solo! Leggevo anche gli articoli interni, gli articoli pubblicitari delle aziende. Poi quando abbiamo cominciato a mettere i nostri piccoli annunci come parchettisti e gli interessi di lavoro è stata una cosa di cui sono molto soddisfatto e ci ha aiutato moltissimo. Ritorniamo sempre al fatto di quando la gente guardava

Un consiglio per i giovani parchettisti… “Ai giovani parchettisti dico che è giusto che loro guardino avanti per quello che è il loro mondo, è giustissimo ma dovrebbero anche ascoltare il lato pratico di chi ha qualche anno in più di loro. Io vedo che a volte dici una cosa e loro vanno a vedere su internet e sui social se tu hai detto la cosa giusta però guardare una notizia sul telefono è una cosa, ascoltare la voce di una persona che ha qualche anno in più e che è stato inginocchiato per qualche anno penso sia meglio. Non è per forza da accettare il consiglio, però sono parole che bisogna comunque tenere a mente, perché se mi ha detto di fare così vuol dire che magari ho guardato su Facebook tante foto ma nessuno fa la stessa cosa, allora prova così da veriicare se ti ho detto la verità. In più i più grandi hanno una praticità diversa dai giovani di adesso, loro devono andare avanti per la loro strada e i loro tempi ma noi che veniamo un po’ dal grezzo, ascoltarci non sarebbe male. Spero che funzioni l’associazione, che i parchettisti credano e parlino tutti, di non aver paura di raccontare l’errore, che si scolli una tavoletta può succedere a tutti. E poi si pensi bene a una cosa siamo un’associazione che è appoggiata a una rivista, Professional Parquet, che ci può dare una mano nella comunicazione in generale in tutta Italia, questa è la cosa da tenere stretta a parere mio per aiutarci ad andare avanti sempre di più, per avere consigli dalle aziende, sapere che quell’azienda può darci una mano per fare un corso particolare, qualsiasi cosa ma continuiamo a tenere aperte le braccia a professional parquet perché è una cosa importantissima".

i nostri nomi sulle pagine di Professional Parquet e ci chiamava: questo è Professional Parquet! È un’immagine che più pulita di così non si può, perché è un’immagine vera: un architetto che legge Professional Parquet e vede il mio nome e il mio lavoro, non è perché io ho pagato Professional Parquet, ma perché chi si occupa della rivista ha chiaro il quadro generale di quello che è il nostro lavoro, che implica essere al corrente di tutti i meccanismi della qualità dei materiali, dei pavimenti, delle vernici, delle colle. E Professional Parquet mantiene legata anche l’Associazione. Resto sempre del parere che bisogna parlare, perché solo se parliamo le cose funzionano. Io non ho nessun interesse a dire una cosa invece di un’altra su un prodotto: io sono un parchettista come tutti gli altri, devo comprare anch’io le vernici, le colle etc”.

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*Testato secondo la norma UNI EN 16640 – non derivante da agricoltura biologica CARVER S.r.l - Via Giovanni XXIII, 36 - 20053 Rodano (MI) ITALY - www.carver.it


ANPP 2022 - IN AGGIORNAMENTO

ELENCO SOCI CONSIGLIO DIRETTIVO

Consiglieri

Presidente

Vicepresidente

Pasquale Commissione

Marco Brivio

GAMMA PARQUET Via S. G. Battista, 46/6 16154, Genova (GE) Tel.: 339 6556096 gammaparquet@yahoo.it

Roberto Rubessi

ART PARQUETS Via Lega Lombarda, 11 24035, Curno (BG) Tel.: 035 463055 - 335 7105423 info@artparquets.com.it

Flavio Ragno

RAGNO PARQUET ROMA Via Pian Braccone, 7, 00060, Castelnuovo di Porto (RM) Tel.: 06 503291004 - 340 7405610 lavioragno@gmail.com

M.B. WOOD Via Vasari, 11 20851, Lissone (MB) Tel.: 339 2075172 marco.brivio@tin.it

Gianluca Incerpi Via Padre Donzelli, 48, 51015, Monsummano Terme (PT) Tel.: 338 6379593 gianluca.incerpi@gmail.com

Soci ordinari Taddeo Albanese

Aliero Bulgarelli

PAVIMENTI IN LEGNO TADDEO Via dello Stadio, 16, 50058, Signa (FI) Tel.: 055 8734963 - 335 5216994 taddeopavimenti@gmail.com www.pavimentiinlegnotaddeo.com

BULGARELLI ALFIERO E C. SNC Viale Virgilio, 20, 46024, Moglia (MN) Tel.: 0376 598096 - 348 0708700 info@bulgarelli1921.it www.bulgarelli1921.it

Marco Grossi

Roberto Cellucci

MARCO PARQUET Via Di Vittorio, 20, 27015, Landriano (PV) Tel.: 348 5860545 info@marcoparquet.it www.marcoparquet.it

LEGNOMANIA DESIGN Via Arabona, 45, 67039, Sulmona (AQ) Tel.: 329 4859719 info@legnomaniadesign.it www.legnomaniadesign.it

Antonio Zilli

CIZETA PARQUET Via Del Boschetto, 45 00046, Grottaferrata (RM) Tel.: 347 4668361 info@cizetaparquet.it | cizetaparquet.it

Rosario Gaetano Fundarò L'ARTE DEL PARQUET Via Selinunte, 89, 90036, Misilmeri (PA) Tel.: 327 8720474 fundarorosario@gmail.com

Tommaso Marino

IRIS PARQUET SRL Via Pisana 99/r, 50143, Firenze (FI) Tel.: 393 3367354 amministrazione@irisparquet.it www.irisparquetsrl.it

Massimiliano Orfei

TECNO FLOOR Via del Carzolese, 67 00030 San Cesareo (RM) Tel.: 339 8562525 orfeimassimiliano@gmail.com www.tecnoloorlazio.it

Walter Ragno

WALTER RAGNO Via Asterio, 13, 00166, Roma (RM) Tel.: 0661564405 - 337 748282 walterragno@gmail.com

Martino Castellana

OPERA SRL Via Fasano, 93, 70010, Locorotondo (BA) Tel: 080 4306267 - 333-1397576 castellanamartino@gmail.com

Leonardo Pelli

PL PARQUET Via S. Bandini, 23, 50134, Firenze (FI) Tel.: 333 2532201 leonardo.pelli@live.it

Giuseppe Denora

Gianluca Riboldi

DENORA PARQUET Via Isonzo, 13, 20030, Solaro (MI) Tel.: 335 1257623 parquet.denora@alice.it

RIBOLDI SNC Via F. Filzi, 13, 20846, Macherio (MB) Tel.: 338/8168711 gianlucariboldi@gmail.com

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ANPP MEMBERS

Ettore Tironi

Michele Giorgio

STUDIO PARQUET Via Alessandro Volta, 8 20030, Travagliato (BS) Tel.: 030 686476, 338 2058698 info@studioparquet.it

GRAVINA PARQUET GROUP SRL Via Isacco Newton snc, Zona PIP 70024, Gravina di Puglia (BA) Tel.: 080 3266237 - 335 6974890 info@gravinaparquet.it www.gravinaparquet.it

Alessio Chiappe

Christian Lovisari

VALEX PARQUET Via dei Pelaghi, 104 57124 Livorno Tel.: 340 7236053 valexparquet@icloud.com

LOVISARI PARQUET Via Marsala, 27, 21052, Busto Arsizio (VA) Tel.: 339 3724355 info@lovisariparquet.it www.lovisariparquet.it

Bassel Kanaan

Romagnolo Giovanni

BK PARQUET Via Matteotti, 12 22066, Mariano Comense (CO) Tel.: 0313 555819, 338 5363463 info@bkparquet.it

VIA ROIO DEL SANGRO, 13 00132 Roma Tel.: 333/3886625 giovanni.romagnolo72@gmail.com

Daniele Mealli

Cicala Vincenzo

DM PARQUET MEALLI SRLS Via Arno, 124 52025 Montevarchi (AR) Tel.: 339/4992092 dmparquetmealli@gmail.com

ARTISAN PARQUET Clontarf Road, 103 Perth Western Australia Tel.: +61 457620873 info@memelooring.com.au

Marco De Venuto

Alberto Dal Bo

PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com

Nino Lustrati

PARQUET DAL BO Via Marcorà, 35/f, 31015, Conegliano (TV) Tel.: 348 1081877 amministrazioneparquetdalbo@gmail.com

Marella Cinelli

TROPICAL PARQUET Via Livorno 8/46 50142, Firenze (FI) Tel.: 055 7327108, 335 5335544 nino@tropicalparquet.it www.tropicalparquet-irenze.it

SEA Via Mandorli, 19/A 50025, Montespertoli (FI) Tel.: 393 1575999 seaeccellenze@libero.it

Abdelaziz Chafra Via San Marco, 3 51100, Pistoia (PT) Tel.: 338 7143721 abdelaziz2323@gmail.com

Giuseppe Balzano

Daniele Bianchi

Marcello Pagano

Stefano Gori

Alessandro Fatticcioni

Danci Ioan

Colonna Antonio

Piazza Mosca, 3 50065, Pontassieve (FI) Tel.: 338 8811000 gori.ste@alice.it

Via Gramsci, 40 56030, Perignano di Lari (PI) Tel.: 392 1929943, 348 3817849 info@afparquetdesign.it www.afparquetdesign.it

Via E. Borsa, 3 20900, Monza (MB) Tel.: 329 7887616 ioandanci.id@gmail.com

A.C.S. SRLS Piazza Sant’Anna, 11/a 16035 Rapallo (GE) Tel.: 393/3598125 acartelegno@hotmail.it

Vasile Detesan

Radoslav Stojanovic

Marco De Venuto

Via Spallanzani, 62 20851, Lissone (MB) Tel.: 349 7389187 radoslav01031966@gmail.com

PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com

Graziano Calzone

Via Rafaello Sanzio, 12 20092, Cinisello Balsamo (MI) Tel.: 328 3837599 vasiledetesan41@gmail.com

Sandro Ruzza

Roberto Paganini

Gianluca Comensoli

Becciolini Paolo

Fabio Sulic Via Nomentana, 491 00013, Fonte Nuova (RM) Tel.: 329 0998503 fsparquet@gmail.com

DIMENSIONE PARQUET Via Matteotti, 5 29010, Sarmato (PC) Tel.: 335 5327522 giuseppe.balzano@live.it

EMILIANA PARQUET SNC Via Mulini, 62/A 29015, Castel San Giovanni (PC) Tel.: 335 392141 drillo1970@gmail.com

PAGANINI PARQUET Via Mansueto, 70/5 16159 Genova (GE) Tel.: 339/7711874 paganiniparquet@libero.it

Marco Rosa

Costantino Pruteanu

FRATELLI ROSA SRL Via Industriale 37 23804 Monte Marenzo (LC) Tel.: 349/0811809 amministrazione@fratellirosapavimenti.it

F.LLI BIANCHI SRL Via Marsiliana, 3 58100, Grosseto (GR) Tel.: 335 336792 danielebianchi@alice.it

VIA CAMPELLO, 76 25053 Malegno (BS) Tel.: 339/4713121 ciesse.pavimenti@gmail.com

PRUTY PARQUET Via Braccio da Montelupo, 32/L 50142, Firenze (FI) Tel.: 320 6473122 prutyparquet@yahoo.it

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INFINITY PARQUET E RESINE Via Alieri, 13 Monza (MB) Tel.: 338 213669 ininityparquet@gmail.com

C&C PERQUET Via Pescaiola, 10 52100, Arezzo (AR) Tel.: 333 9547879 info@cecparquet.it

Via Roma, 144 50012 Bagno a Ripoli (FI) Tel.: 347/3015375 paolobecciolini@gmail.com

Giancarlo Tarasconi

Emanuele Bracciali

Via Mazzieri, 1 43126 Parma Tel.: 329/2146152 tarasconigiancarlo@gmail.com www.tarasconigiancarloparquet.it

Via Giovanella, 157b 51031 Agliana (PT) Tel.: 334/3674730 info@parquetpratopistoia.it


APPUNTI TECNICI

Come SALVAGUARDARE l’ambiente, la SALUTE e il SOCIALE CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER ADESIVI, VERNICI E PAVIMENTAZONI A BASE DI LEGNO di Domenico Adelizzi

P

bre 2017), nonché per l’ediliza privata. I CAM hanno come obiettivo primario ridurre gli impatti ambientali, promuovere modelli di produzione e consumo sostenibile e circolare e difondere un’occupazione “verde”. In quest’ottica, ecco un’analisi delle sigle e degli acronimi comunemente utilizzati per districarsi in questo interessante contesto che nel futuro avrà sempre più peso e importanza nella scelta dei prodotti.

er l’edilizia in generale, e quindi anche per il comparto delle pavimentazioni di legno e tutti i comparti a esso collegati, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono utili per l’aidamento di servizi di progettazione e lavori di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di ediici per la gestione dei cantieri (approvato con D.M. 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novem-

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Parola ai POSATORI

CHE COSA SONO I CAM

Tra gli obiettivi che i CAM devono assolvere, si ricorda: 1. Mantenimento della permeabilità dei suoli; 2. Sistemazione delle aree verdi; 3. Corretto inserimento naturalistico e paesaggistico; 4. Nel progetto edilizio con i CAM dovranno essere assicurati il risparmio idrico, il maggior ricorso all’illuminazione naturale e l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.

La sigla CAM indica i Criteri Ambientali Minimi, ossia tutti i requisiti ambientali deiniti per le varie fasi del processo di acquisto volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il proilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. I Criteri Ambientali Minimi sono deiniti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano d’Azione Nazionale per la sostenibilità ambientale (PAN) dei consumi del settore per la Pubblica Amministrazione e sono adottati con Decreto del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del mare. La loro applicazione sistematica e omogenea consente di difondere le tecnologie ambientali e i prodotti preferibili dal punto di vista ambientale e produce un efetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della Pubblica Amministrazione. In Italia, l’eicacia dei CAM è assicurata dall’art. 18 della Legge 221/2015 e, poi, all’art. 34 con titolo: “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” del D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dal D.Lgs. 56/2017), che ne hanno resa obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti. L’obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva non solo nell’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, ma anche con l’obiettivo di promuovere modelli di produzione e consumo più “sostenibile”, più “circolare” e nel difondere l’occupazione “verde”. Oltre alla valorizzazione della qualità ambientale e al rispetto dei criteri sociali, l’applicazione dei CAM risponde anche all’esigenza della Pubblica Amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa. Come s’evince dalla Tabella 1, a tutt’oggi sono stati adottati CAM per 17 categorie di forniture e aidamenti: l’obiettivo della norma è di avviare un processo virtuoso in cui gli appalti pubblici (in futuro anche quelli privati) diventino strumento utile alla riduzione degli impatti ambientali, promuovendo il ricorso a modelli di produzione e consumi sostenibili, di tipo circolare, tenendo conto delle disponibilità di mercato.

I CAM per l’edilizia e anche per le pavimentazioni, prescrivono che i materiali utilizzati nell’ediicio abbiano i seguenti requisiti generali: a. Almeno il 15% in peso sul totale dei materiali utilizzati deve essere di materiali composti con materia recuperata o riciclata; b. Almeno il 70% dei rifiuti non pericolosi derivanti dalla demolizione e rimozione deve essere sottoposto a un processo di riuso, recupero e riciclo; c. Non sono ammesse sostanze dannose per l’ozono e gli elementi edilizi devono poter essere sottoposti alla demolizione selettiva ed essere riciclabili o riutilizzabili. I criteri ambientali sono deiniti “minimi” perché indicano le azioni basilari che caratterizzano scelte ambientalmente sostenibili per le quali si prevede la possibilità di introdurre criteri più avanzati da parte degli enti già operativi in materia di GPP o in grado di accedere a un’oferta ambientale più ampia e, secondo il PAN-GPP (si veda box Approfondimento, ndr.), essi dovranno avere le seguenti caratteristiche: 1. Essere scientiicamente validi; 2. Essere veriicabili da parte di un ente veriicatore; 3. Essere realizzabili da parte delle imprese oferenti; 4. Essere concepiti per fornire un quadro di riferimento utile sia per le stazioni appaltanti e sia per il mercato con l’obiettivo di stimolare i settori coinvolti nell’innovazione ambientale.

Struttura dei Cam per l’edilizia (D.M. 11 ottobre 2017)

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APPUNTI TECNICI

Tabella 1. Settori merceologici con i CAM in vigore (D.M. 11 ottobre 2017) SETTORE MERCEOLOGICO

ARGOMENTI

ARREDI PER INTERNI

Fornitura e servizio di noleggio di arredi per interni

ARREDO URBANO

Acquisto di articoli per l’arredo urbano

AUSILI PER L’INCONTINENZA

Forniture di ausili per l’incontinenza

CALZATURE DA LAVORO E ACCESSORI IN PELLE

Forniture di calzature da lavoro non DPI e DPI, articoli e accessori in pelle

CARTA

Acquisto di carta per copia e carta graica

CARTUCCE PER STAMPANTI

Forniture di cartucce toner e a getto di inchiostro e aidamento del servizio integrato di ritiro e fornitura di cartucce toner e a getto di inchiostro

APPARECCHIATURE INFORMATICHE DA UFFICIO

Fornitura di attrezzature elettriche ed elettroniche d’uicio (pc portatili, pc da tavolo, stampanti, fotocopiatrici, apparecchiature multifunzione, per uicio)

EDILIZIA

Aidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di ediici pubblici.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA (fornitura e progettazione)

Acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione pubblica, l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica, l’aidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica Servizio d’illuminazione pubblica

ILLUMINAZIONE, RISCALDAMENTO/ RAFFRESCAMENTO PER EDIFICI

Aidamento servizi energetici per gli ediici, servizio di illuminazione e forza motrice, servizio di riscaldamento/rafrescamento

PULIZIA PER EDIFICI

Aidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene

RIFIUTI URBANI

Aidamento del servizio di gestione dei riiuti urbani

RISTORAZIONE COLLETTIVA

Servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari

SANIFICAZIONE STRUTTURE SANITARIE

Aidamento del servizio di saniicazione per le strutture sanitarie e per la fornitura di prodotti detergenti

TESSILI

Forniture di prodotti tessili

VEICOLI

Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada

VERDE PUBBLICO

Aidamento del servizio di gestione del verde pubblico, acquisto di ammendanti, piante ornamentali, impianti di irrigazione

I CAM PER LE PAVIMENTAZIONI E RIVESTIMENTI DI LEGNO

tecniche sono state stabilite anche per il legno di provenienza legale e per l’emissione della formaldeide per i pannelli utilizzati come supporto di elementi multistrati, per la disassemblabilità del prodotto al termine del ciclo di vita e in merito all’imballaggio, oltre che applicare le speciiche tecniche per ottenere la certiicazione europea ECOLABEL che è in vigore da anni per gli elementi di legno per pavimentazioni.

Al punto 2.4.2.10 del D.M. avente titolo “pavimenti e rivestimenti”, si scrive che i prodotti utilizzati per le pavimentazioni e i rivestimenti devono essere conformi ai criteri ecologici e prestazionali previsti dalle decisioni 2010/18/CE30, 2009/607/CE31 e 2009/967/CE32 e loro modiiche e integrazioni, relative all’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica (ECOLABEL vedasi box, ndr.). Il decreto cita e rende comprensibile il caso delle piastrelle ma non per le pavimentazioni a base di legno. Questo non vuol dire che doghe, listoni e altri tipi di elementi non possiedano speciici CAM; basta vedere la Tabella 2 per capire che le speciiche

I CAM per pitture, vernici e adesivi Al capitolo 2.4.2.11 del D.M. avente titolo “pitture e vernici”, si scrive che i prodotti vernicianti devono essere conformi ai criteri ecologici e prestazionali previsti dalla decisione 2014/312/UE (30) e con relativa asse-

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Parola ai POSATORI

IL MARCHIO ECOLABEL PER GLI ELEMENTI DI LEGNO PER LE PAVIMENTAZIONI Per le pavimentazioni a base di legno, il Regolamento Europeo prescrive i seguenti criteri da adottare per ottenere il marchio europeo ECOLABEL. • Materie prime; • Uso di sostanze pericolose; • Processo di produzione; • Gestione dei riiuti; • Fase d’uso; • Emissione di sostanze pericolose; • Emissioni di compisti organici volatili (VOC); • Imballaggio; • Idoneità all’uso; • Informazioni per i consumatori; • Informazioni da riportare sul Marchio di Qualità Ecologica ECOLABEL.

Tabella 2. CAM applicabili al comparto delle pavimentazioni a base di legno Caratteristica

Requisiti e documentazione probante

Emissioni di formaldeide pannelli elementi

Il prodotto deve essere meno di 0,080 mg/m3, ossia inferiore al 65% del valore previsto per classiicarlo E1 come da norma EN 13986 Allegato B. Sono presunti conformi i prodotti certiicati CARB (norma ATCM 93120) e Classe F**** come da norma JIS A 1460.

Contenuto di Composti Organici Volatili (COV)

Nei prodotti vernicianti utilizzati non deve superare il 5 % peso/peso misurato secondo la norma ISO 11890-2. Per il contenuto di COV nei prodotti vernicianti devono esserci i rapporti di prova eseguiti ai sensi della norma ISO 11890-2 rilasciati da un organismo di valutazione della conformità commissionato o dagli oferenti o dai loro fornitori di materiale. Nel caso la stazione appaltante inserisca nel capitolato di gara il criterio di aggiudicazione “3.4.1 Emissione di composti organici volatili”

Sostenibilità e legalità del legno

Il materiale/prodotto a base di legno o contenenti elementi di origine legnosa, deve provenire da boschi/foreste gestiti in maniera sostenibile/responsabile o essere costituito da legno riciclato. Il rispetto del criterio è la certiicazione del prodotto, rilasciata da organismi di valutazione della conformità, che garantisca il controllo della “catena di custodia” in base alla provenienza legale della materia prima legnosa e da foreste gestite in maniera sostenibile/responsabile, quali quella FSC o PEFC o altro equivalente.

Disassemblabilità

Il prodotto progettato in modo tale da permetterne il disassemblaggio al termine della vita utile, ainché le sue parti e componenti, come alluminio, acciaio, vetro, legno e plastica, possano essere riutilizzati, riciclati o recuperati. Si dovrà fornire una scheda esplicativa o uno schema di disassemblaggio che illustri il procedimento di disassemblaggio per consentire la separabilità manuale degli elementi costituiti da materiali diversi.

Imballaggio

L’imballaggio da costituirsi con materiali facilmente separabili a mano in parti costituite da un solo materiale (es. cartone, carta, plastica, legno e così via) riciclabile e/o costituito da materia recuperata o riciclata. L’imballaggio deve essere costituito per almeno l’80% in peso da materiale riciclato se in carta o cartone e almeno il 60% in peso se in plastica.

Emissione di composti organici volatili

L’emissione di sostanze organiche volatili (COV) dei prodotti initi o manufatti non deve superare i 500 μg/m3 dopo 28 giorni per i COV totali. Si dovrà fornire un rapporto di prova secondo il metodo ISO 16000-9 o metodi analoghi. Tali test dovranno essere eseguiti presso un organismo di valutazione della conformità avente lo scopo d’accreditamento le norme tecniche di prova oggetto dei requisiti.

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APPUNTI TECNICI

CONCLUSIONI

gnazione del marchio comunitario di qualità ecologica (ECOLABEL). In questo caso, si dovrà dimostrare che in fase di approvvigionamento l’appaltatore si è accertato della rispondenza al criterio utilizzando prodotti recanti alternativamente: il Marchio Ecolabel o equivalente; una dichiarazione ambientale di Tipo III conforme alla norma UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025 e, tra le altre speciiche tecniche, il contenuto e l’emissione dei componenti organici volatili (VOC), come riportato in Tabella 2. Gli stessi criteri seppure con requisiti e speciiche tecniche diverse i Criteri ambientali minimi si adottano anche per adesivi e collanti, per l’aggrappaggio di tavolette, doghe listoni e super listoni.

La Commissione Europea ha deinito i GPP, i PAN e i CAM come utili strumenti di supporto in base ai quali s’integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto. In questo modo incoraggia la difusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il proilo ambientale, con la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo tutto l’intero ciclo di vita. Un approccio per ora messo in atto dalle Pubbliche Amministrazioni che però può essere adottato anche da aziende private, non solo perché acquisiscono punti se vogliono vendere i propri prodotti alle

Approfondimento CHE COS’È IL GPP È l’acronimo di Green Public Procurement, ossia uno strumento di politica ambientale che ha come scopo quello di favorire lo sviluppo di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale; in altre parole fare “acquisti verdi” contribuendo in modo decisivo al raggiungimento degli obiettivi delle principali strategie europee come quella sull’uso eiciente delle risorse o quella sull’Economia Circolare. Il GPP corrisponde all’approccio in base al quale una Pubblica Amministrazione tiene conto dei criteri ambientali in tutte le fasi del processo per l’acquisto di prodotti e di servizi. Attuare una strategia di GPP signiica prediligere l’acquisto di prodotti e servizi che hanno un impatto ambientale ridotto per tutto il loro ciclo di vita, rispetto ad altri utilizzati per lo stesso scopo. Le Pubbliche Amministrazioni, nel loro ruolo sia di “clienti” sia di “consumatori”, possono avere una forte capacità di orientare il mercato, cosicché il GPP si conigura come un valido strumento per favorire la crescita del “mercato verde”, attraverso l’inserimento di criteri di preferibilità ambientale nelle procedure d’acquisto. L’utilizzo delle procedure del GPP è sostenuto anche dall’Unione Europea (ne parla nel “Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti”) e in Italia si è adottato il cosiddetto “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione” anche conosciuto con l’acronimo PAN-GPP. Il piano indica gli obiettivi nazionali, identiica le categorie dei beni e dei servizi per i quali deinire i CAM e fornisce le linee d’indirizzo per gli Enti Pubblici per promuovere l’adozione del GPP. Il tutto facilitato dalla Legge 221/2015 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di

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risorse naturali” che dedica al Capo IV le disposizioni per i GPP.

Perché adottarli Le ragioni ainché Pubbliche Amministrazioni e gli Enti nazionali o locali adottino il GPP sono: 1. Alta entità del volume degli acquisti che, con la conseguente capacità di inluenzare il mercato, rende gli Enti pubblici i maggiori consumatori. Si stima che essi spendano circa 2 trilioni di euro l’anno e, in base a ciò, si può avere un’idea del ruolo che gli Enti Pubblici giocano come consumatori e di quali efetti possa avere sul mercato interno l’adozione di criteri d’acquisto ecologici da parte di soggetti così rilevanti; 2. Opportunità per le Pubbliche Amministrazioni e/o Enti locali di applicare buone pratiche ambientali che facilitino e innescano un processo virtuoso


Parola ai POSATORI

parti interessanti per il realizzo delle pavimentazioni a base legno, tra i quali anche il comparto dei prodotti collanti e adesivi possono dare il loro più che fattivo contributo.

Pubbliche Amministrazioni ed Enti pubblici nazionali, regionali e localo… ma e soprattutto perché fa bene al pianeta e a tutti noi che questo pianeta lo viviamo ed è nostro dovere lasciarlo al meglio ai nostri discendenti. In questa direzione anche il settore legno e tutti i com-

Bibliograia consultata https://www.minambiente.it/pagina/i-criteri-ambientali-minimi http://biblus.acca.it/aggiornati-i-criteri-ambientali-minimi-per-ledilizia-in-vigore-dal-7-novembre/ http://www.gazzettauiciale.it/eli/gu/2017/01/28/23/sg/pdf https://www.accredia.it/app/uploads/2017/12/I_criteri_ambientali_minimi_Come_afrontare_le_problematiche_connesse_alla_ veriica_di_conformita_Riici.pdf www.ecolabel.eu

di miglioramento ambientale ed essere un buon esempio a imprese e cittadini. In estrema sintesi, adottare il GPP signiica sostenere sia la domanda sia l’oferta ecologica perché il GPP ha la capacità di inluenzare il mercato e quindi anche i soggetti privati che operano intorno a esso come imprese e altri consumatori, favorendo in questo modo l’integrazione delle considerazioni ambientali nelle politiche di tutti i settori.

CHE COS’È IL PAN PAN è l’acronimo di Piano d’Azione Nazionale e ha come obiettivo quello di promuovere la diffusione del GPP presso gli Enti pubblici cercando di favorire le condizioni necessarie per far sì che il GPP possa dispiegare in pieno le sue potenzialità per il miglioramento ambientale. Il Piano d’Azione Nazionale ha lo scopo di difondere il GPP attraverso le seguenti azioni: • Coinvolgimento dei soggetti rilevanti per il GPP a livello nazionale; • D i f f u s i o n e d e l G P P p re ss o l e P u b b l i c h e Amministrazioni e gli altri Enti pubblici o privati, con attività divulgative e di formazione; • Deinizione per prodotti, servizi e lavori identiicati come prioritari per gli impatti ambientali e i volumi di spesa, con indicazioni metodologiche per la costruzione di processi di acquisto; • Individuare i criteri ambientali sostenibili da inserire nei capitolati di gara; • Deinizione degli obiettivi nazionali da raggiungere e rideinire ogni tre anni; • Monitorare sulla difusione del GPP e analisi dei beneici ambientali ottenuti.

Il PAN, insieme al GPP, fornisce un quadro generale ed è in grado di deinire gli obiettivi nazionali, identiicando le categorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie per gli impatti ambientali stabilendo i cosiddetti Criteri Ambientali Minimi in base agli alti volumi di spesa. Inoltre, il PAN prescrive speciiche prescrizioni per gli Enti pubblici, che sono chiamati a: • Eseguire un’analisi dei propri fabbisogni con l’obiettivo di razionalizzare i consumi e favorire la dissociazione tra sviluppo economico e il degrado ambientale; • Identiicare le funzioni competenti per l’attuazione del GPP coinvolte nel processo d’acquisto; • Redigere il programma interno per implementare le azioni in ambito GPP. In particolare invita le province e i comuni a promuovere interventi di efficienza energetica presso gli ediici scolastici di competenza. Il PAN-GPP prevede inine un monitoraggio annuale per veriicarne l’applicazione, con relativa analisi dei beneici ambientali ottenuti e delle azioni di formazione e divulgazione da svolgere sul territorio nazionale.

Ambito di attuazione Il Piano d’Azione Nazionale per il GPP (PAN-GPP) si rivolge a tutte i soggetti pubblici nazionali e locali, tra cui: Amministrazioni centrali dello Stato e loro Agenzie, Enti pubblici territoriali (Regioni, Province, Comuni, Città Metropolitane, Comunità Montane), Asl e aziende ospedaliere, Enti Parco Nazionali e Regionali, le Università, gli Enti di ricerca, le scuole, gli enti, le società e le imprese che ofrono servizi di trasporto pubblico locale. Per ogni categoria merceologica indicata, sono e saranno sempre più deiniti i CAM che tutti gli Enti pubblici potranno inserire nelle proprie procedure di acquisto per attuare i GPP.

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SPECIALE COLLE E VERNICI

C O L L E

1 2 ULTRABOND ECO S PLUS di Mapei

DATI TECNICI Consistenza: pasta cremosa Colore: beige chiaro Tempo aperto: 30 min Pedonabilità: 12h Levigatura (in interno): 3gg EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione Immagazzinaggio: 12 mesi Consumo: 800-1200 g/m2 Confezioni: fustini di plastica da 15kg

Adesivo monocomponente a base di polimeri sililati di nuova generazione e tecnologia, a bassissima emissione di sostanze organiche volatili ed esente da emissioni di metanolo, idoneo per la posa di tutti i tipi di pavimenti in legno preiniti o prelevigati multistrato e pavimenti in legno massiccio di medio formato, su qualsiasi tipologia di sottofondo, inclusi massetti riscaldanti.

L34 Plus di Kerakoll

Adesivo organico minerale certiicato, per la posa ad alta resistenza di parquet, ideale nel GreenBuilding. Bicomponente, esente da solventi, a bassissime emissioni di sostanze organiche volatili, rispetta la salute degli operatori. L34 Plus sviluppa un perfetto equilibrio tra forza di adesione ed elasticità che garantisce livelli di sicurezza superiori per la posa di parquet di qualsiasi formato e specie legnosa su qualsiasi tipo di sottofondo.

DATI TECNICI Consistenza: pasta cremosa Colore: colore rovere/noce Tempo aperto: 90 min Pedonabilità: 8h Levigatura (in interno): 2gg EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione Immagazzinaggio: 12 mesi Consumo: 800-1200 g/m2 Confezioni: monopack 9+1 kg

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Scelti da PROFESSIONAL PARQUET

3 4 5 ADESIVER 327 PU di Chimiver

Adesivo poliuretanico bicomponente anallergenico, senza alcuna modiicazione epossidica a bassissime emissioni di sostanze organiche volatili, per l’incollaggio di pavimenti in legno tradizionale di tutti i formati e preinito (preverniciato) su sottofondi in cemento e cemento impermeabilizzato. L’adesivo è classiicato come “HARD-ELASTIC” secondo la normativa ISO 17178. ADESIVER 327 PU nasce perciò per soddisfare le esigenze di quegli applicatori che non vogliono rinunciare alle caratteristiche tipiche degli adesivi al 100% di residuo secco, ma che sono particolarmente sensibili ai collanti epossidici.

DATI TECNICI Consistenza: pasta Colore: colore rovere/noce Tempo aperto: 50-60 min Levigatura (in interno): 3gg EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione. Immagazzinaggio: 12 mesi Consumo: 800-1200 g/m2

Confezioni: 11kg (10+1)

SILANBLOK SM di Recoll

DATI TECNICI

Adesivo monocomponente igroindurente a base di silano modiicato. SILANBLOK SM esente da indicazioni e simbologie di rischio e pericolo. La classiicazione EC1 R PLUS certiica la bassissima emissione di sostanze organiche volatili sia durante l’utilizzo che dopo la messa in opera del pavimento. SILANBLOK SM è dotato di eccezionale adesione su tutti i substrati e di una elasticità permanente.

Consistenza: pasta Colore: colore rovere/noce Tempo aperto: 90 min Pedonabilità: 12h Levigatura (in interno): 3gg EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione Immagazzinaggio: 12 mesi Consumo: 800-1000 g/m2 Confezioni: 15kg

5. MS 290 di Wakol

DATI TECNICI

Colla per parquet monocomponente per la posa, conforme alla DIN EN ISO 17178, priva di sostanze plastiicanti, resistente al taglio di parquet mosaico, parquet di legno massiccio a lamelle (industriale), elementi in legno massiccio senza incastro da 10 mm (lamparquet), elementi di legno massiccio con incastri femmina e/o maschio, elementi multistrato con incastro, tavole di legno massiccio, pavimenti rustici in blocchetti di legno massello RE/WE. WAKOL MS 290 è priva di sostanze plastiicanti.

Consistenza: pasta cremosa Colore: beige chiaro Tempo aperto: 40 min Levigatura (in interno): 24h EMICODE: EC1 Plus - a bassissima emissione Immagazzinaggio: 18 mesi Consumo: 1000-1200 g/m2 (1100-1300 g/m2, parquet grande formato) Confezioni: fustini di plastica da 18kg

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SPECIALE COLLE E VERNICI

V E R N I C I

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VERNICE PARQUET AMBIENTE di Carver

DATI TECNICI Viscosità: 20” F4 ± 5” F4 Viscosità: 1.01 ± 0.01 Viscosità: 8.0 ± 0.5 Essiccazione fuori polvere: 30 min Sovraverniciatura dopo/entro: 3/48h Carteggiatura: dopo 3h Cauta calpestabilità: dopo 24h Essiccazione completa: 8-10gg Resistenza all’impatto: (mandrino 400g secondo NF T30039) 50cm Resistenza al graio: Matita 7H Resistenza all’abrasione CS10 (Taber abraser, mola CS10, peso 1000g, giri 1000): 30mg Grado di opacità: VPA Semilucida 55 gloss, VPA Satinata 30 gloss, VPA Opaca 15 gloss Resa media per mano: 10m2/L Confezioni: Latta 5L

Vernice monocomponente poliuretanica per parquet contiene il 78% di ingredienti naturali, bioderivati e minerali (non derivanti da agricoltura biologica), tra cui il 26% di carbonio bioderivato misurato in base alla norma UNI EN 16640. Idonea per tutte le essenze legnose (anche quelle esotiche) è adatta per esaltarne il colore e donare un aspetto caldo al pavimento. Le sue eccellenti prestazioni tecniche e le sue bassissime emissioni soddisfano tutti i più severi criteri ecologici e la rendono eccezionale per tutti gli ambienti domestici. Disponibile in 3 versioni: Semilucida, Satinata e Opaca.

UNIMARC di San Marco

Prodotto monocomponente idrodiluibile a basso impatto ambientale, utilizzabile per la verniciatura di pavimenti e manufatti in legno per interni (base acqua). Il prodotto è stato formulato in modo tale da ofrire facilità di applicazione e buona dilatazione, resistenza agli agenti chimici presenti in cere e detergenti, elevato efetto antiblocking. Il prodotto essicca velocemente riducendo i tempi di verniciatura del supporto. Il ilm essiccato risulta dotato di elevata durezza e ottima elasticità ofrendo un efetto semilucido/opaco alla supericie trattata. Può essere applicato su idropitture lavabili, purché ben aderenti, per migliorare le prestazioni del ilm.

DATI TECNICI Viscosità: 3000 ± 250 cps a 25 °C Viscosità: 1,05 ± 0,05 Viscosità: al tatto in 45 min Sovraverniciatura dopo/entro: 4h Grado di opacità: Semilucida e Opaca Resa media per mano: 10-12 m2/L Confezioni: Latta 2.5L

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Scelti da PROFESSIONAL PARQUET

3 4 5 SOLIDZERO di Solid

Vernice bicomponente all’acqua per parquet ad altissima opacità, particolarmente indicata per legni chiari. Indicata per parquet in legno grezzo o per il ripristino di pavimentazioni già precedentemente trattate. È estremamente resistente all’usura, è elastica, a ridottissimo contenuto di solventi ed esente da sostanze problematiche per la salute dell’utilizzatore e per l’ambiente, poiché formulata a base di resine poliuretaniche. Gli speciali iltri UV contenuti la rendono non ingiallente e consentono una buona protezione del colore naturale del legno.

DATI TECNICI Viscosità: (23°C; tazza DIN foro 4) 23 ± 5 Viscosità: 1,03 ± 0,03 Viscosità: 8.0 ± -1 Essiccazione fuori polvere: 30 min Sovraverniciatura dopo/entro: 3/6h Carteggiatura: minimo 6h Cauta calpestabilità: 4/16h Essiccazione completa: 7gg Grado di opacità: alto Resa media per 2 mani: 6-7m2/L Confezioni: Tanica 5L

Bona Mega di Bona

DATI TECNICI

ICE SPORT FIRE di Adesiv

DATI TECNICI

Sovraverniciatura dopo/entro: 3h Cauta calpestabilità: dopo 24h Essiccazione completa: 7gg Resistenza all’abrasione: ~5 mg/100 giri (SIS 923509) Grado di opacità: lucida, semilucida, opaca, extraopaca Resa media per mano: 8-10 m2/L Confezioni: 5L

Vernice all’acqua monocomponente, con tecnologia di reticolazione pionieristica in una formula a base acquosa. Contenente oli vegetali, una risorsa rinnovabile, Bona Mega è una scelta sostenibile per il futuro. 8 milioni di Kg di emissioni di CO2 sono state evitate attraverso l’esclusivo processo di Bona Mega. Certiicazione EC1 (bassa emissione di dispersioni volatili).

Viscosità: 45 - 50 prodotto catalizzato Essiccazione fuori polvere: 60-70 min Carteggiatura: 8-12h Essiccazione completa: 5-7gg Grado di opacità: Semiopaca 15-20 Resa media per mano: 8-10m2/L Confezioni: 2x5L

Vernice all’acqua bicomponente poliuretanica di facile applicazione dotata di ottime caratteristiche di resistenza all’abrasione, durezza, resistenza chimica. Esente da solventi. estremamente resistente al traico pedonale. Ignifuga: Classe 1 di reazione al fuoco secondo la norma UNI 9796:2014 con soli 120 gr/ m2; antiscivolo per pavimenti sportivi secondo la norma UNI EN 14904:2006 e UNI EN 13036-4:2011 con 180 gr/m2.

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IL CASO

Se ti SCOLLI non vale

IL PROBLEMA DELLA DELAMINAZIONE NEI PREFINITI di Mauro Errico*

L

in particolare mi riferisco al problema della delaminazione o scartellamento, ovvero il distacco della parte nobile di calpestio dal supporto, oppure il distacco di parte del pannello impiegato per l’assemblaggio delle listelle stesse. In questo caso, mi sono confrontato con una pavimentazione preinita costituita da singoli elementi stratiicati a due strati, dove qualche settimana dopo la ine dei lavori avevano cominciato a evidenziarsi dei sollevamenti della parte nobile in singole listelle.

’arrivo sul mercato dei pavimenti in legno cosiddetti preiniti, non solo ha rivoluzionato tutto il comparto, ma ha contribuito certamente al diminuire di diverse problematiche che si avevano con i materiali lignei in massello. Per esempio, i problemi di verniciatura inale – sovente eseguita a mano con pennello o rullo – con il preinito sono sostanzialmente scomparsi. Per contro sono invece emerse nuove problematiche connesse per lo più alla qualità dei materiali medesimi;

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Parola ai POSATORI

Il materiale ligneo, oggetto della disamina, venne identiicato quale elemento multistrato con incastro, con strato nobile in Rovere; la tipologia del materiale in questione è regolamentata dalla norma prodotto UNI 13489:2004. Prendendo in esame alcuni documenti rilasciati dal produttore, si evince che le dimensioni nominali del materiale fornito sono dichiarate quali spessore 11 mm, 150 mm larghezza e lunghezze varie da 1200 a 2050 mm. La specie legnosa viene dichiarata, con termine commerciale, quale “Quercia Toscana”, mentre per la initura supericiale protettiva veniva riportato “Verniciato”; la classe di aspetto invece era dichiarata quale “Quadrato” con il simbolo medesimo. Avvalendomi di una metodologia di indagine dotata di metodo visivo, oltre all’ausilio di alcune attrezzature tecniche manuali, ho iniziato la disamina tecnica dell’intera supericie pavimentata in legno, nello stato attuale in cui si trovava, documentando il tutto anche con supporti fotograici. Oltre a quanto riportato nei documenti tecnici, anche dei prodotti al momento impiegati per l’esecuzione della posa in opera, ho quindi esaminato il tutto tenendo conto di quanto riportato nelle norme prodotto di riferimento. L’indagine condotta dal sottoscritto, estesa a tutta la superficie lignea in opera, teneva conto dei “presunti” difetti e vizi (si veda Note introduttive ai criteri di valutazione, ndr.) eventualmente riscontrati della pavimentazione, che risultava essere ultimata in ogni propria fase, ivi compreso il battiscopa di riinitura perimetrale. Sostanzialmente, date le richieste della committenza, si doveva procedere nella veriica della “classe di aspetto” e individuare le cause del “distacco dello strato nobile di calpestio”. La pavimentazione lignea oggetto della disamina era stata posta in opera per incollaggio diretto al piano di posa mediante adesivo speciico di natura sintetica.

LA DISAMINA DELLA PAVIMENTAZIONE

CLASSE DEL LEGNO

Il totale della supericie pavimentata in legno, oggetto poi della mia disamina tecnica, era pari a circa 140 mq suddivisi fra i vari locali dell’unità abitativa così individuati: ingresso, salone, studio, 3 camere da letto. Ogni singolo vano era stato pavimentato in parquet, utilizzando una geometria di posa denominata a tolda di nave (o cassero sfalsato) di punta alla porta principale, a entrare senza soluzione di continuità all’interno di ogni vano.

Per quanto concerne la disamina della pavimentazione in legno in opera, al ine di individuarne la classe di aspetto, il sottoscritto si è attenuto a un esame visivo della supericie lignea, tenendo conto delle regole di classiicazione previste per la specie legnosa in disamina (Rovere) nella norma prodotto UNI EN 13489:2004 pag. 4 prospetto 1 (Classiicazione per Quercus Spp).

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IL CASO

NOTE INTRODUTTIVE AI CRITERI DI VALUTAZIONE Prima di riepilogare quanto accertato nel corso della disamina tecnica, si ritiene necessario fornire alcune notizie e considerazioni che possano ofrire un contributo maggiore, per quelle che saranno le successive determinazioni. In linea generale si ritiene che qualsiasi differenza rispetto alle indicazioni delle norme costituisca motivo di inadempimento, perché il compratore possa chiedere la risoluzione contrattuale. In altre parole, non è necessario accertare un particolare livello di gravità della difformità o limite di tollerabilità. Di contro, però, non mancano neppure orientamenti volti a escludere la necessità di una conformità “millimetrica”, ovvero a escludere che anche minime variazioni possano dar luogo a risoluzione contrattuale. Anzi, in particolare, sono decisamente fermi e difusamente applicati (nelle aule di giustizia) orientamenti volti a escludere, già in linea di principio, che per le cose non fabbricate dall’uomo, ma prodotte dalla natura, ogni esemplare debba essere identico all’altro, stante la ovvia diicoltà di reperire in natura (e dunque anche nei prodotti da essa derivati) cose perfettamente uguali. Conseguentemente, non qualsiasi diformità potrà dar luogo alla risoluzione del contratto, ma solo quelle relative alle caratteristiche prese in considerazione. Dal rispetto o meno delle caratteristiche previste dalle norme, ne discende l’esistenza o meno dei vizi, siano questi deinibili in “vizi palesi o apparenti” e “vizi occulti”, i quali determinano l’assegnazione del materiale ligneo alle diverse “scelte” e relative classi commerciali.

liicati come vizi che, pur essendo per loro natura riconoscibili, non possono dirsi apparenti nel senso di cui sopra, in quanto vizi che, a prescindere dall’impegno di diligenza nella loro veriicabilità, richiedono una veriica attenta della cosa, eseguita con quel minimo di spirito di osservazione che si può pretendere in chi è interessato a un acquisto o da un tecnico. Orbene, data questa distinzione e posto che la legge prevede che i vizi vengano denunciati tempestivamente, occorre prestare molta attenzione alle particolarità dei singoli casi concreti. Infatti, per i vizi apparenti, il termine decorre dal momento della consegna, posto che è con questa che l’acquirente ha la possibilità concreta di veriicare il prodotto.

Vizi facilmente riconoscibili Per i vizi facilmente riconoscibili il termine per efettuare la loro denuncia decorre parimenti dalla scoperta, ma questa la si fa coincidere, salvo casi particolari, con la consegna del bene, soprattutto se l’acquirente è un operatore del settore, ritenendo che rientri nella sua diligenza professionale la veriica preliminare del materiale. Cosa questa che non è applicabile nel caso in disamina essendo la proprietà del tutto estranea alla specializzazione in materia di legno, non in grado quindi di veriicare neppure al momento della consegna eventuali anomalie e/o difetti palesi nel prodotto acquistato.

Vizi occulti Devono, invece, intendersi per vizi occulti, quei vizi che si manifestano in un momento successivo alla consegna o che non possono ritenersi facilmente riconoscibili, perché richiedono un esame accurato del bene con l’impiego di nozioni e mezzi tecnici o con uno spirito di osservazione particolare. Per i vizi occulti, proprio per quanto detto sulla loro natura, il termine decorre dalla scoperta del vizio, così che bisogna anche preoccuparsi di darne la prova, fermo restando che la scoperta implica molto di più di un semplice sospetto.

Vizi apparenti Devono intendersi per vizi apparenti, quelli rilevabili alla semplice vista del bene da parte di chiunque, siccome riconoscibili grazie a un normale e minimo impegno di diligenza, ovvero tali cioè che l’osservatore per scoprirli non deve far ricorso a un’attenta valutazione della cosa, limitandosi anche a un esame supericiale della stessa. Di recente, però, dai vizi apparenti vengono distinti anche i vizi “facilmente riconoscibili”, qua-

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Parola ai POSATORI

Immagine 1. Distacco parte nobile

Immagine 2. Elemento fuori opera, distacco giunzione pannello

Il ricorso alla norma prodotto prima indicata è necessario dato che anche il produttore, nei propri documenti, indica la medesima norma di riferimento prima citata. Nello specifico mi sono stati consegnati i seguenti documenti, forniti dal produttore: 1. Scheda prodotto; 2. Dichiarazione di prestazione; 3. Etichettatura commerciale, quest’ultimo documento non era però possibile sapere con certezza se apparteneva, alla documentazione di cui ai punti precedenti.

bile riferire tenendo conto delle caratteristiche richieste al prospetto 1 pag. 4 della norma UNI EN 13489:2004. È doveroso richiamare l’attenzione sul contenuto di un documento rilasciato dal fornitore al committente, dove nella descrizione il pavimento in legno così viene individuato: “legno Quercia Toscana sp. Mm. 11 mm. 150x1200-2050 scelta naturale con pochi nodi verniciato con effetto olio produzione Italiana”. Questa afermazione scritta da parte del produttore, dato quanto rilevato e osservabile nella supericie del pavimento, era da ritenersi contraddittoria ovvero tra quanto ordinato e quanto efettivamente fornito e successivamente posto in opera. Si riteneva più plausibile poter afermare, con la dovuta ragionevole certezza, che la classe di aspetto del lotto di prodotto ligneo fornito sia da considerarsi Free Class con tutte le caratteristiche di cui al prospetto B.1 riportato a pag. 16 della norma UNI EN 13489:2004.

La scheda prodotto contiene precisamente le informazioni che devono igurare su etichette, confezioni o altra documentazione illustrativa in accompagnamento dei prodotti medesimi ceduti, è una materia regolamentata dal D.Lgs n. 206 del 06 Settembre 2005 altrimenti conosciuto come Codice del Consumo. Dall’osservazione dell’intera supericie lignea del pavimento in opera, si rilevava sostanzialmente la presenza di ibratura deviata, nodi con diametro oltre i 20 mm, alburno in quantità e nodi raggruppati, il quanto con una dislocazione casuale nell’intera supericie lignea. Queste caratteristiche sono state rilevate nella faccia a vista degli elementi e sono contemplate nel prospetto 1 della norma prima indicata; detta situazione è anche osservabile nei supporti fotograici inseriti. La percezione che si ha dell’insieme del pavimento in disamina, data la presenza delle caratteristiche intrinseche descritte precedentemente, denota in maniera evidente un carattere disomogeneo relativo alla classe di aspetto quadrato (terza classe di aspetto) come possi-

SOLLEVAMENTO PARTE NOBILE O DI CALPESTIO DELLE DOGHE Ho successivamente preso in esame la problematica relativa al sollevamento della parte nobile (o di calpestio) che si rilevava già a occhio nudo in posizione eretta da qualsiasi direzione, nella supericie pavimentata. Questa anomalia era presente, con una dislocazione casuale, in tutti i vani pavimentati nell’intera supericie lignea. Come si può osservare nei supporti fotograici inseriti, senza alcuna diicoltà, si rilevano in maniera netta le cartelle di legno nobile in Rovere, ovvero la parte superiore che compone la struttura della doga, che ricordia-

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IL CASO

Immagine 3. Elemento fuori opera

Immagine 4. Inizio distacco parte nobile

mo essere un 2 strati, che si sollevavano in particolare nella parte angolare. Questa situazione di sollevamento dello strato era difusa in tutta la supericie lignea. Oltre a quanto visivamente osservato, come si evince dai supporti fotograici, ho proceduto anche a una veriica manuale avvalendomi di un martelletto in plastica rigida da 500 gr. Percuotendo la supericie delle singole doghe, sia lungo il lato longitudinale sia nelle parti trasversali (teste), avevo potuto accertare una cospicua presenza di doghe che denotavano una risonanza cupa a vuoto. Importante precisare che il “suono a vuoto” non era circoscritto alla parte centrale delle doghe, ma – come precedentemente scritto – solo nei lati longitudinali e trasversali. Con l’intento di accertare la causa o le cause di quanto in essere presso la pavimentazione lignea, ultimata in opera, avevo proceduto anche a una prima disamina di alcune doghe facenti parte del lotto medesimo fornito, ancora all’interno dell’immobile e completamente confezionate nel proprio imballaggio originale (naylon termoretraibile). Anche visivamente si poteva osservare come in varie doghe prelevate da alcuni pacchi, vi fossero delle fenditure nel lato laterale longitudinale in corrispondenza del pannello multistrato che componeva le medesime doghe (ricordiamo ancora che il materiale oggetto della disamina era a 2 strati costituito da una cartella nobile in Rovere e un pannello multistrato portante sottostante). Occorre precisare che il pannello in multistrato, costituente la parte di contro bilanciatura delle singole doghe, non era un pannello unico, ma bensì costituito da singoli rettangoli con dimensioni nominali di circa mm 150 di larghezza e mm 200 di lunghezza. Ogni

singolo rettangolo era assemblato con una fresatura con quello attiguo, alcuni rettangoli risultavano già distaccati in coincidenza del punto di tenuta. Tenuto conto di quanto accertato nelle doghe fuori opera, si è deciso di eseguire dei rilievi manuali e strumentali su alcune doghe in opera, le quali già presentavano il sollevamento della cartella nobile di calpestio. Pertanto si è proceduto a sollevare la cartella già distaccata e a osservare come il pannello sottostante si era distaccato sezionandosi in pratica in due singole porzioni, una rimasta aderente al piano di posa (ricordiamo che il materiale è stato posizionato per incollaggio totale) l’altra alla controfaccia della cartella di Rovere. Fu anche importante rilevare come non vi erano quasi del tutto tracce di adesivo tra i vari fogli del multistrato in disamina; questa particolare situazione è stata anche osservata mediante microscopio direttamente sul posto, come si può evincere dagli stessi fotogrammi inseriti. Tenuto conto di quanto rilevato sia visivamente sia strumentalmente, nella fase di sollevamento delle cartelle di nobile in Rovere già distaccate, si è preso a riferimento quanto riportato dalla norma UNI EN 314-1 Pannelli di legno compensato - Qualità dell’incollaggio. Questa norma speciica i metodi per la determinazione della qualità dell’incollaggio dei compensati con piallacci, dei pannelli listellari e dei paniforti lamellari mediante prova di taglio. I relativi requisiti sono poi speciicati nella norma UNI EN 314-2 Pannelli di legno compensato - Qualità dell’incollaggio. In particolare, tenuto conto che ovviamente non si è proceduto con una prova tecnica di laboratorio, ma sollevando una cartella in Rovere già distaccata, si è voluto eseguire una comparazione visiva con quanto indica-

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Parola ai POSATORI

DOCUMENTAZIONI TECNICHE DEL MATERIALE sicurezza; (2) si presume che un prodotto sia sicuro, per quanto concerne i rischi e le categorie di rischi disciplinati dalla normativa nazionale, quando è conforme alle norme nazionali non cogenti che recepiscono le norme europee i cui riferimenti sono stati pubblicati dalla Commissione europea nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee a norma dell’art. 4 della direttiva nr. 2001/95/CE, del parlamento europeo e del consiglio, del 3 Dicembre 2001; (3) in assenza delle norme di cui ai commi 1 e 2, la sicurezza del prodotto è valutata in base alle norme nazionali non cogenti che recepiscono norme europee, alle norme in vigore nello Stato membro in cui il prodotto è commercializzato, alle raccomandazioni della commissione europea relative a orientamenti sulla valutazione della sicurezza dei prodotti, ai codici di buona condotta in materia di sicurezza vigenti nel settore interessato, agli ultimi ritrovati della tecnica, al livello di sicurezza che i consumatori possono ragionevolmente attendersi. (4) a fronte della “non vincolatività” delle norme tecniche, si pone la “obbligatorietà” dello “stato dell’arte”, certamente la norma può rappresentare e costituire lo stato dell’arte in un dato momento; (5) dunque il costruttore o venditore che intende perseguire la conformità non ha l’obbligo giuridico di applicare le norme tecniche (armonizzate, o desumibili da altri strumenti normativi) in quanto si tratta di norme non vincolanti, ma se le applica, ottiene il rispetto dell’obbligo giuridico di garantire la sicurezza del proprio prodotto. In sintesi si può affermare che la rilevanza giuridica delle norme tecniche si realizza in forma “indiretta” a seguito della loro applicazione ai ini della sicurezza, senza dimenticare la prevalenza dello stato dell’arte, concetto ribadito anche nella recente nuova Linea guida della Commissione europea “The notion of the state of the art”.

Per quanto attiene alle documentazioni di natura tecnica, che sono state consegnate per il quantitativo di materiale fornito, come previsto da vigenti e precise normative e leggi nazionali ed europee, precisiamo alcuni punti per le motivazioni sotto elencate. • Nella “Scheda Prodotto” che è regolamentata dal Codice del Consumo (D.L. nr 206 del 06 Settembre 2005), si ricorda che: “sono previsti precisi obblighi di informazione relativamente ai prodotti destinati al consumatore. Infatti per il raggiungimento di una corretta informazione al consumatore è necessario che lo stesso sia messo in grado di conoscere le caratteristiche relative al prodotto che acquista, con riferimento ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione. La descrizione precisa e veritiera del prodotto, resa disponibile, facilmente accessibile e consegnata all’atto dell’acquisto, rappresenta una modalità idonea ad informare il consumatore”, (estratto dalla circolare del 3 Agosto 2004 nr. 1/2004 emessa dal ministero delle Attività Produttive – prima ancora dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo prima citato); Vero che le normative di principio non • sarebbero cogenti, nel senso che il costruttore può anche disattenderle, purché sia in grado di dimostrare che, comunque, i requisiti essenziali di sicurezza sono stati pienamente rispettati. L’Art. 105 del D.Lgs. 206/2005 del Nuovo Codice Del Consumo, riportando il testo già presente nel D.Lgs. 172/2004, attuativo della Direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza generale dei prodotti, titolato “presunzione e valutazione di sicurezza” stabilisce che: (1) in mancanza di speciiche disposizioni comunitarie che disciplinano gli aspetti di sicurezza, un prodotto si presume sicuro quando è conforme alla legislazione vigente nello Stato membro in cui il prodotto è commercializzato e con riferimento ai requisiti cui deve rispondere sul piano sanitario e della

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IL CASO

Immagine 5. Inizio sollevamento parte nobile

to nell’Appendice A pag. 16 della medesima norma indicata (UNI EN 314-1) ovvero Determinazione della percentuale di rottura coesiva visibile del legno per confronto. Si è inoltre preso in riferimento le illustrazioni fotograiche riportate in Figura A.1 – A.2 e A.3 a pag. 18 e 20 della medesima norma citata (UNI EN 314-1), al ine di avere un confronto visibile con quanto osservato direttamente nelle porzioni di pavimento in opera e riportato nei supporti fotograici precedenti inseriti e anche nei supporti del microscopio. Attraverso la lente di ingrandimento del microscopio, si era potuto osservare la tessitura della supericie di rottura; come si può osservare nei supporti inseriti si rilevavano solo pochissime fibre sottili di legno. Si potrebbe tranquillamente afermare con cognizione di causa che nella zona della linea di incollaggio non era presente (o molto scarsa) dell’adesivo al momento dell’incollaggio, quindi come afermato anche nell’Appendice A della norma di riferimento (UNI EN 314-1), considera ciò una rottura della linea di incollaggio. Si precisa anche, come riportato sempre nella medesima

Immagine 6. Sollevamento

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Parola ai POSATORI

Si precisa anche che nei documenti forniti alla committenza, e indicati precedentemente, non risultava (e quindi non dichiarata) in alcuno di essi la classe di incollaggio del pannello impiegato.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Dall’esame visivo e strumentale efettuato della pavimentazione in legno, nel proprio assetto attuale rilevato al momento dei sopralluoghi condotti, ed eseguite le opportune indagini bibliograiche e tecniche, di seguito si trascrive quanto segue: Per quanto riguarda la qualità del materiale ligneo fornito il sottoscritto conferma che la classe di aspetto del materiale ligneo in opera, esaminato nell’intera supericie pavimentata, è classiicabile come Free Class. A riguardo della classe di aspetto, si tratta quindi di una classiicazione che può incidere solo sul fattore prezzo di acquisto. Per quanto concerne invece la questione del distacco della cartella di strato nobile in Rovere, tenuto conto di quanto rilevato durante i sopralluoghi e accertato in fase di indagine strumentale, visto quanto riportato in bibliograia specializzata, si ritiene che si tratti di un difetto in fase di produzione del materiale fornito; nello speciico un problema di coesione, ovvero della qualità di incollaggio del multistrato impiegato per

Immagine 7. Superficie pannello

Appendice A della normativa citata (UNI EN 314-1), che “la determinazione della percentuale di ibre di legno è soggettiva ed è una tecnica non immediatamente acquisibile”; è però ovvio che dal confronto tra quanto rilevato nel pavimento e le illustrazioni fotograiche sia alquanto eloquente il fatto che non sussistesse quasi del tutto dell’adesivo. Tenendo conto delle illustrazioni riportate a pag. 17 e riferibili alla igura A.1 di pag. 18 della norma UNI EN 314-1, il sottoscritto ritiene che quanto osservato nelle doghe esaminate, si possa rafigurare con la rottura delle ibre del legno dallo 0% al 10% massimo. Tenendo poi conto di quanto riportato nella norma UNI EN 314-2, il pannello utilizzato dovrebbe essere in classe 1 (ambiente secco), quindi con una classe di incollaggio adatta a un normale clima di interni. Prendendo in riferimento quanto riportato nella Figura 1 pag. 5 della norma UNI EN 314-2, tenuto conto della percentuale di rottura coesiva del legno, ci consente di non accettare la qualità dell’incollaggio del pannello. Quanto trascritto è ovviamente derivato dall’osservazione della situazione effettiva del pannello, così come risultava dal sollevamento della cartella nobile in Rovere, ma si riteneva che anche in fase di prove di laboratorio i risultati non potessero che confermare la scarsa qualità dell’incollaggio del pannello impiegato per il sottostrato del materiale fornito e oggetto di disamina tecnica.

Immagine 8. Superficie pannello dopo distacco parte nobile

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IL CASO

denza del legno a ritirare/rigoniare al variare dell’umidità ambientale è strettamente connessa alla simmetria dello stesso pannello rispetto allo strato centrale. Senza tale requisito il pannello, se lasciato libero di muoversi, non mantiene la forma piana ma tende a imbarcarsi o ad arcuarsi. Le fresature effettuate al multistrato risultano insuficienti perché sono molto distanziate rispetto al brevetto del Prof. Giordano, inoltre non permettono di conseguire l’effetto di snervamento suficiente a disattivare la deformabilità dovuta ad asimmetria, essendo i pannelli incollati tra loro con una linea di giunzione di testa (maschio/femmina). Ciò comporta il rischio di deformazione delle liste da parquet qualora vengano esposte in ambienti con umidità variabile. Dette deformazioni potranno essere facilmente osservate sulle liste non incollate a pavimento (fuori opera); invece le liste incollate ed in opera, in condizioni di variazioni dell’umidità, stante la deformazione impedita dall’incollaggio, potranno avere degli accumuli di tensioni interne, ovvero degli stati di coazione, che possono anche superare la resistenza del legno e/o degli incollaggi, generando scollamenti dal pavimento, oppure delaminazioni interne alle liste (come avvenuto nel nostro caso)”. Riassumendo, il distacco o delaminazione della parte nobile di calpestio in un elemento stratiicato è sempre da ricondursi a problematiche insorte in fase di produzione. Le varie situazioni ambientali possono dare un input all’insorgere di detti fenomeni e la percentuale di distacchi non è mai certa: fortunatamente, la percentuale di detti inconvenienti è relativamente bassa rispetto al quantitativo di materiale prodotto e venduto.

Immagine 9. Situazione dopo distacco parte nobile

la struttura del prodotto ligneo fornito, che ricordiamo essere un due strati. La vastità dei sollevamenti delle cartelle e, soprattutto, il distacco avvertito in fase di veriica manuale con apposito martelletto in plastica rigida (disamina condotta esclusivamente lungo i bordi longitudinali e nelle parti in angolo di testa) ha permesso di valutare, in circa l’85% dell’intero lotto, la presenza di difetti di tenuta delle cartelle in legno di Rovere. Inoltre, come si può osservare nei supporti fotografici inseriti, non sussistono doghe deformate, ma la supericie lignea risulta planare, a eccezione delle doghe già descritte con sollevamento della cartella nobile di Rovere. Il problema del sollevamento degli strati del materiale ligneo in questione, come riscontrato e sopra descritto, può quindi essere riassunto in un difuso ed evidente difetto da incollaggio creatosi sicuramente durante la fase di assemblaggio (produzione) del materiale ligneo stesso, sommato a un impiego stravagante del pannello portante. Successivamente diverse doghe di materiale, appartenenti al lotto fornito originariamente, furono inviate presso un laboratorio qualiicato in materia legno da costruzione. I risultati, di cui riportiamo alcuni estratti, furono alquanto interessanti non solo perché confermavano la difettosità del materiale fornito, ma anche perché enunciavano dettagli interessanti in merito alla tecnica di assemblaggio impiegata dal produttore.

*Perito Esperto C.C.I.A.A. Firenze nr. 957 Categoria Legno – Pavimenti in legno e Metodologie Posa in Opera

Bibliograia consultata al momento della disamina • Norma UNI EN 13489:2004 del Febbraio 2004 Elementi multistrato con incastro. • Codice del consumo D.Lgs. nr 206 del 06 Settembre 2005. • Rilevanza Giuridica delle norme del 31/10/2011 compendio. • Regolamento UE nr 995/2010 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20/10/2010 su Gazzetta uiciale dell’Unione europea del 12/11/2010 L 295/23. • Estratto ricerca Prof. M. TOGNI GESAAF Dipartimento Di Gestione Dei Sistemi Agrari, Alimentari E Forestali Sezione Foreste Ambiente Legno Paesaggio - Università degli Studi Firenze. • Norma UNI EN 13556:2004 Nomenclatura dei legnami utilizzati in Europa. • Norma UNI EN 314-1:2005 Pannelli di legno compensato – Qualità dell’incollaggio parte 1: metodi di prova. • Norma UNI EN 314-2:1994 Pannelli di legno compensato – Qualità dell’incollaggio requisiti.

Nelle proprie conclusioni, il laboratorio così riportava cfr.: “..le liste di parquet consegnate sono state realizzate in modo che risultino intrinsecamente instabili alle variazioni di umidità dell’ambiente (ovvero in ambienti più secchi o con più umidità rispetto alla umidità di produzione): infatti la capacità di compensazione della ten-

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L’esperto RISPONDE

PARQUET NO? a cura di GF.M.

Bisellatura sì o no? Cos’è e quali sono le diferenze con un normale parqet? •

La bisellatura consiste nella smussatura, più o meno profonda, dello spigolo vivo su uno dei quattro lati, e si rende necessaria quando il parquet è sicuramente preinito e le plance superano i 15cm di larghezza e 1,50mt di lunghezza. Il parquet “tradizionale” non necessitA di tale operazione in quanto ha già spigoli vivi. Dunque, un parquet bisellato è molto più impegnativo, ma allo stesso tempo dà maggiore tridimensionalità al pavimento. Inoltre, la bisellatura, come detto, è più adatta a listoni grandi e adatti a una metratura ampia.

Posso mettere il mio parquet in cucina? Consigli per la pulizia di un parquet rovere verniciato? •

Per qualsiasi parquet verniciato (e non solo di rovere) esistono detergenti speciici. Va comunque ricordato che lo straccio usato non deve essere impregnato eccessivamente di acqua. Per altri consigli sulla pulizia leggi il nostro articolo online inquadrando il Qr Code.

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Difatti il parquet può essere messo in qualsiasi ambiente della casa, evitando locali troppo umidi. Gli schizzi di acqua (sia cucina che bagno) non danneggiano il parquet se si ha poi l’accortezza di asciugare dopo l’uso. Fate attenzione anche alla caduta di eventuali detergenti. Cosigliamo di leggere il nostro articolo online su un caso sospetto di macchie! 9:21

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Un tavolo DI OPPORTUNITÀ “A seat at the table”, il concorso che vuole ascoltare le idee dei nuovi designer

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ar conoscere quattro talenti emergenti del design italiano è lo scopo della prima edizione del Design Awards “A seat at the table” organizzato da RIVA 1920 – azienda italiana che da oltre 100 anni produce mobili in legno massello a basso impatto ambientale – e American Hardwood Export Council (AHEC), che da 30 anni promuove l’utilizzo del legno di latifonglia statunitense in Europa, introducendo il Life Cycle Assessment (LCA), un sistema di valutazione del ciclo di vita ambientale dei legni di latifoglia. Il concorso prevede la realizzazione inedita di un tavolo in quercia rossa, acero e ciliegio americani [vedasi I materiali] (240x100m) che dovrà rispettare i valori promossi da “A seat at the table” quali progettazione

di Vanessa Martina

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Design INTERVISTA

David Venables, Direttore di AHEC Europa

avranno un ruolo centrale nel nostro futuro, aprendo la strada alla progettazione di mobili innovativi ed ecologici che utilizzino materiali sostenibili come i legni di latifoglia americani”. E proprio su questi aspetti, sostenibilità-design-importanza del legno di latifoglie, abbiamo intervistato David Venables, Direttore di AHEC Europa: “Il legno è un materiale naturale, che si rigenera naturalmente, immagazzina carbonio e ha una moltitudine di colori e pattern per scatenare la fantasia dei creativi e dei loro clienti. Eppure, non rientra ancora signiicativamente fra le materie canoniche del percorso di studi di architetti e designer, e ciò deve cambiare. Per fortuna, ci sono molti architetti e designer famosi per il loro lavoro pionieristico con il legno, che rappresentano uno stimolo importante per la prossima generazione”.

sostenibile, che tenga conto dell’impatto ambientale, e dunque sia capace di immagazzinare CO2 e di avere un costo sostenuto, nonché la possibilità che il progetto – conforme alle esigenze estetico-funzionali – possa essere tramandato anche alle future generazioni, un aspetto di certo da non sottovalutare. Un vero trampolino di lancio per farsi strada nel mondo dell’interior: infatti, i quattro vincitori, che verranno annunciati nel mese di marzo 2022, oltre a veder prendere vita ai propri elaborati all’interno dei laboratori artigianali di Riva 1920, parteciperanno anche alla prossima Milano Design Week. Così Maurizio Riva, CEO di Riva 1920: “Crediamo fermamente che la nuova generazione di designer abbia tanto da dire quanto i designer più affermati, e che

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Design INTERVISTA

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’evoluzione nell’uso del legno massello, trovando – nella sua anima nobile – anche espressioni di design, per atmosfere calde e intense. Com’è nato questo progetto in collaborazione con Riva1920? D.V.: “Nell’ultimo decennio abbiamo assistito in Europa a un declino dell’uso del legno massello in molti settori della manifattura in legno. Che si tratti di pavimenti, mobili da cucina, porte o arredi, l’uso di pannelli impiallacciati è diventato predominante e, troppo spesso, anche le impiallacciature in legno sono state sostituite da laminati. L’uso di queste soluzioni aiuta a ridurre i costi dei materiali ed è coerente e anche piuttosto prevedibile in quei settori che afrontano una forte competizione globale. Tuttavia, recentemente è cresciuta la consapevolezza che il legno possa contribuire signiicativamente a ridurre l’impatto ambientale di prodotti ed ediici. Il legno non solo è responsabile di una minore impronta ambientale rispetto ad altri materiali, ma funge anche da deposito di carbonio per tutta la vita dell’ediicio o del prodotto. Lontano dalla produzione di massa, dove è forte la pressione sui costi, vediamo segnali di un ritorno all’uso del legno massello, soprattutto nella fascia più alta di mercato, dove la produzione è spesso plasmata su misura delle esigenze dei clienti. Le argomentazioni a supporto di questa scelta includono la maggiore capacità di immagazzinare carbonio, il minore uso di materiali impattanti, la varietà e il carattere che solo i pezzi in legno duro massello possono conferire a un prodotto. Sono il calore e l’aspetto naturale del legno duro massello ad attrarre i consumatori, qualunque sia l’ambiente in cui si trovino. Per comunicare tutti questi vantaggi in modo eicace al mercato, AHEC ha sviluppato una strategia di collaborazione con designer, architetti e produttori specializzati, al ine di fornire risultati interessanti sotto il proilo dell’innovazione e della sperimentazione. Negli ultimi progetti (Discovered e Slow) AHEC si è concentrata sulla pro-

mozione di specie sottoutilizzate e sul dare un’opportunità ai nuovi designer. In una conversazione con RIVA a ine dell’anno scorso è emerso che, come azienda e inluencer nella fascia alta di mercato, anche loro avevano la necessità di espandere la gamma di legni duri utilizzati e di trovare nuovi (o sconosciuti) designer con cui lavorare. Ed è così che è nato il progetto e abbiamo concordato che il focus dovesse essere su tre materiali importanti: quercia rossa, acero e ciliegio”. Secondo lei, qual è il punto d’incontro tra le grandi archistar e i giovani designer che vogliono lavorare con il legno in modo eco-sostenibile, tenendo presente la politica di AHEC? “Per le generazioni attuali e future di designer e architetti, il legno è la scelta giusta. Questo materiale si sposa perfettamente con la narrazione attuale per cui le società devono cambiare il loro modo di consumare, vivere e impegnarsi a ridurre il loro impatto di carbonio per fronteggiare i cambiamenti climatici. Il legno è un materiale naturale, che si rigenera naturalmente, immagazzina carbonio e ha una moltitudine di colori e pattern per scatenare la fantasia dei creativi e dei loro clienti. Eppure, non rientra ancora signiicativamente fra le materie canoniche del percorso di studi di architetti e designer, e ciò deve cambiare. Per fortuna, ci sono molti architetti e designer famosi per il loro lavoro pionieristico con il legno, che rappresentano uno stimolo importante per la prossima generazione. Lo stesso vale per quei produttori che hanno costruito la loro reputazione e il loro business sul buon uso del legno e RIVA 1920 ne è un esempio perfetto. Nel nostro lavoro con le nuove leve del design, abbiamo sempre cercato, dove possibile, di fornire loro supporto e tutoraggio da parte di designer e produttori esperti. Ed è questa l’opportunità per i quattro designer che verranno selezionati che potranno lavorare e collaborare con uno dei migliori produttori di arredi in legno in Europa, con alle spalle generazio-

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Design INTERVISTA

I MATERIALI

Legno quercia rossa americana. Ph. credit: www.americanhardwood.org

Quercia rossa americana Caratterizzata da particolari venature, la quercia rossa americana cresce naturalmente e quasi esclusivamente in Nord America, distribuendosi principalmente negli Stati Uniti orientali dove crescono foreste di latifoglie miste. Deve il suo nome alla colorazione delle sue foglie in autunno. Oltre a essere la specie più abbondante nelle foreste americane, presenta caratteristiche speciiche a seconda della posizione geograica in cui cresce, montagna o pianura. In particolare gli esemplari negli Stati Settentrionali crescono più lentamente rispetto a quelli del Sud che hanno una crescita più rapida. Le querce rosse sono considerate altamente sostenibili ed, essendo il gruppo di specie più numeroso, sono più abbondanti delle querce bianche.

Legno acero tenero. Ph. credit: www.americanhardwood.org

Acero duro e tenero americano Famoso in tutto il mondo per il suo colore delicato, la durezza, la grana ine e le sue qualità di initura, l’acero duro e tenero americano crescono naturalmente nelle foreste di latifoglie del Nord America, ed è tipica delle regioni a clima freddo, ed è raccolto stagionalmente (in autunno e in inverno). In particolare, gli aceri teneri americani crescono ampiamente negli Stati Uniti orientali in foreste di latifoglie miste; quello rosso è concentrato principalmente nell’area del nord-est, mentre quello d’argento predilige gli Stati centrali e meridionali.

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Legno ciliegio americano. Ph. credit: www.americanhardwood.org

Ciliegio americano Facile da lavorare, modellare e giuntare e, se levigato e lucidato, produce un’eccellente initura liscia e vetrosa, il ciliegio americano costituisce complessivamente il 3% delle risorse forestali americane. La sua capacità nel rigenerarsi permette un ciclo di rotazione breve (anche dopo incendi). È un legno di alta qualità e può contenere striature di alburno più chiaro e sacche di resina più scure. Con una grana diritta non pronunciata e una trama ine, è un legno di media densità e moderatamente forte.


Design INTERVISTA

ni di conoscenza e di esperienza. Questi progetti sono anche una grande occasione per informare ed educare. Nel Premio, introdurremo per esempio il Life Cycle Assessment (LCA) in modo da misurare efettivamente l’intero impatto ambientale di ogni nuovo progetto, compresa la sua impronta di carbonio. La prossima generazione di designer dovrà progettare in modo sostenibile tenendo conto dei cambiamenti climatici: il Life Cycle Assessment è uno strumento scientiico che può aiutarli a prendere decisioni informate sui materiali da usare e su come lavorare con essi. AHEC ha intrapreso una ricerca innovativa sulle prestazioni dei legni duri americani in ambito Life Cycle Assessment e queste informazioni, insieme ai dati raccolti con RIVA durante la produzione, costituiranno la base dei proili ambientali dei pezzi inali”.

• Il titolo del premio è molto signiicativo. “A seat at the table” esprime il desiderio di mettersi in gioco attraverso il dialogo. Quali sono i 5 punti chiave per un dialogo di successo nel mondo del design, in questo caso nel mondo dell’arredamento? “Hai ragione, il titolo del progetto è significativo ed esprime l’idea di una collaborazione collettiva o di un dialogo per raggiungere una soluzione. Ma è anche un’espressione che in inglese signiica opportunità: se hai un posto al tavolo vuol dire che sei parte, sei incluso. Questo signiicato è importante soprattutto quando parliamo di opportunità per i nuovi designer che devono avere la possibilità di ‘sedersi al tavolo’, devono avere la possibilità che le loro idee siano ascoltate. Tra i principi fondamentali includerei ‘conoscere il materiale e capire il processo di produzione’. Per progettare con successo in legno è molto importante la comprensione del processo di produzione e la conoscenza dei materiali da utilizzare. Il legno come materiale è appassionante e allo stesso tempo complesso, con caratteristiche e proprietà molto diverse da specie a specie. I legni duri (specialmente quelli statunitensi) ofrono alcune delle opzioni visivamente più attraenti e ad alte prestazioni, ma è davvero importante assicurarsi che venga scelto il legno giusto per il giusto uso. Nel 2014 abbiamo avuto il privilegio di collaborare con la leggenda del design Terence Conran su un progetto chiamato Wishlist. Ricordo che all’inizio del processo disse: ‘Ho sempre creduto che non si possa progettare qualcosa correttamente se non si sa come viene fatta e come verrà utilizzata’. Altri punti che devono rientrare nel dibattito in corso all’interno della comunità del design sono: • Uso di più legno nella progettazione di prodotti ed ediici se si vogliono raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti per combattere il cambiamento climati-

co. Questo materiale ha un basso impatto ambientale e funge naturalmente da deposito di carbonio; La natura ofre un’ampia scelta tra le varie specie che i mercati dovrebbero abbracciare per facilitare una gestione sostenibile di queste risorse sul lungo termine; I prodotti (per esempio i mobili) dovrebbero essere fatti con materiali di qualità e progettati per durare a lungo, di modo che continuino ad agire come deposito di carbonio, mentre svolgono la loro funzione; I consumatori dovrebbero essere incoraggiati a scegliere i prodotti non solo in base al prezzo, ma tenendo conto del design, della qualità e della longevità e questo dovrebbe essere considerato come una scelta ambientale positiva; Inine, credo che i bei prodotti in legno duro massello possano dare piacere oltre che agire la loro funzione ed è qui che il design intelligente può fare la diferenza”.

Cosa vi aspettate dai progetti che parteciperanno al concorso? E quali saranno i criteri di scelta dei vincitori? “Ci aspettiamo di scoprire nuovi talenti e che sia i designer che RIVA celebreranno il carattere e la qualità di questi bellissimi legni di latifoglia. Spero anche questo Premio sia un’opportunità per sperimentare forma e funzione e creare qualcosa di nuovo. Mi aspetto anche una reazione positiva dal mercato rispetto alla presentazione di queste nuove varietà di legno di latifoglia. Per quanto riguarda la scelta dei vincitori, l’ultima parola spetta a RIVA, sono loro gli esperti che conoscono i mercati e i design che funzioneranno”.

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Design PROGETTI

Mimetizzarsi CON LA NATURA

Villa Red Sun, dell’Arch. Agata Giannoccari, è stata concepita nell’utilizzo di soli materiali locali e di facile reperibilità di Massimo Corsico*

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are, mare… Alè questa vita mi porta via, mi porta al mare… Più precisamente a Villa Red Sun, nell’Oceano Atlantico Settentrionale appena sotto il Tropico del Cancro. Ok, la faccio breve: stiamo parlando di uno dei tanti paradisi che ci sono sulla Terra, Antigua. Premessa: in ogni attività è importante non essere autoreferenziali, ed è fondamentale confrontarsi sempre con il lavoro e con i progetti dei propri colleghi, quelli più stimati per la loro opera e non solo. Come dicevano le nostre nonne: “Non si smette mai di imparare”. Oppure come disse nel discorso tenuto nel 2005 all’Università di Stanford Steve Jobs: “Stay Hungry. Stay Foolish”. Ecco perché in questo ciclo di appuntamenti del 2022 esploreremo alcuni progetti di colleghi architetti in cui l’impiego del parquet, “vĕl” del legno, risulta il tratto distintivo del progetto. I primi esempi saranno concentrati su come il parquet possa essere impiegato nelle località che si afacciano sul mare.

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Design PROGETTI

PROGETTO Architetti: AG&F architetti Giuseppe Agata Giannoccari, Sonia Facchin Sito: Shell Bay, Antigua, West Indies Supericie del sito: 4500 mq Supericie costruita: 500 mq Struttura: cemento armato/legno: (greenheart-Chlorocardium rodiei) Composizione verticale: tre livelli

con la zona giorno nel ruolo del bastione, la presenza umana; mentre, la zona notte deilata, coglie nell’orograia del terreno il motivo di esistere. L’ediicio è caratterizzato da tre corpi di fabbrica, unità separate collegate fra loro da percorsi esterni. Seguendo le curve di livello, il primo corpo di fabbrica ha, nel rivestimento in pietra locale, la sua caratterizzazione primaria. La pietra, con la sua trama e il colore, prolunga a livello

Nell’intervista con l’Arch. Agata Giannoccari (https://www.agfarchitetti.it/), Professoressa a contratto del Politecnico di Milano, ascolteremo la sua visione del parquet attraverso uno dei progetti più rappresentativi del suo lavoro e della sua ilosoia progettuale.

L’architettura si fonde con il sito Come detto, siamo a Shell Bay, Antigua, West Indies. L’architetto ci racconta che il progetto vuole – più che raccontare dell’uomo e della sua cultura di questi luoghi – far percepire la forte sensazione del paesaggio naturale. Un paesaggio forte ed esasperato. Tanto da accettare a fatica la presenza dell’uomo. L’Architetto ci racconta che il fondersi di architettura e sito sono stati miscelati attraverso l’uso sapiente delle falde: i tetti si allungano sul terreno diventandone parte, e invitano a penetrare lo spazio intermedio – non l’esterno, non ancora l’interno – che prelude alla magniicenza dell’Oceano. La percezione della Villa Red Sun è vista come un oggetto mimetico: “non deve ostentare, come la villa di Armani coninante”. Infatti, frontalmente la gerarchia dei volumi mostra,

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visivo le caratteristiche del terreno. Il corpo, parzialmente interrato, prende luce da aperture zenitali e, lateralmente, da uno sfondato del terreno. I corpi di fabbrica, che si afacciano sulla baia, sono rivestiti con il legno sbiancato del luogo. Ampie aperture ritmano il fronte e incorniciano con il bianco il paesaggio. Quindi dalla disposizione dei tre elementi si forma una piazza interna. È in uso, in queste località caratterizzate da particolari condizioni climatiche, che gli


Design PROGETTI

inissi siano costruiti con alette brise soleil, per modulare la forte luce esterna e il costante leggero vento. Forti pareti continue si alternano ad aperture dalle dimensioni eccezionali per il soggiorno a doppia altezza. Il tutto è pensato per guidare, lo sguardo nella porzione di paesaggio: quello più e più favorevole. Ma ora parliamo di legno. Anche perché questa villa è stata realizzata, praticamente, con soli due materiali, per poter resistere al meglio ai cicloni tropicali (tropical storm) e agli insetti (termiti). Due sono i materiali per lo più impiegati: cemento armato e legno perché il progetto è stato pensato per poter utilizzare per lo più materiali locali o di facile reperibilità, data la diicoltà di approvvigionamento, che un’isola può avere. Un legno locale, quasi più pesante del ferro, greenheart ovvero Chlorocardium rodiei, estremamente duro e resistente, tanto da non poter essere lavorato con utensili standard, intensamente utilizzato per la costruzione di imbarcazioni. Qui, oltre che per gli inissi è stato utilizzato, come potete vedere anche per le pavimentazioni.

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Design TENDENZE

Trattamenti atossici e sostenibili, IL VALORE AGGIUNTO

del parquet oggi

Dalle finiture a olio alle vernici ad acqua, gli attuali trattamenti dedicati alla cura del parquet sono studiati per regalare un ambiente salubre e pulito preservando la qualità del legno di Roberta Mutti

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I

requisiti che rendono i pavimenti in legno oggi così apprezzati, come initura per gli interni, sono i trattamenti innovativi, che riescono ad assicurare superici atossiche, contribuendo a ridurre l’inquinamento indoor, oltre a rendere le superici perfettamente lisce e morbide al tatto. Dalle vernici ad acqua alle initure a olio, i trattamenti più recenti sono studiati per utilizzare materiali che non rilasciano inquinanti nell’ambiente, per case e spazi pubblici con un’aria più sana e pulita, oltre che profumata.


Design TENDENZE

LA VERNICIATURA ALL’ACQUA PER UN AMBIENTE PIÙ SALUBRE Parquet Garbelotto con initura Habitat

Garbelotto, per esempio, ha messo a punto Habitat, una initura che si ottiene con un trattamento completo di verniciatura all’acqua. La verniciatura all’acqua “efetto cera o gloss” è una initura della supericie del parquet che dona un aspetto naturale e una supericie morbida al tatto, garantendo al tempo stesso un’elevata resistenza. L’assenza di sostanze nocive la rende perfetta per pavimenti in legno adatti alla bioedilizia e in generale per mantenere elevata la salubrità degli ambienti in cui il pavimento in legno viene posato. In tutto il ciclo di verniciatura, infatti, vengono usate esclusivamente vernici ad acqua, esenti da sostanze tossiche e a basso impatto ambientale. Il pavimento in legno verniciato all’acqua, così, è sicuro per chi lo produce, per chi lo posa e per chi lo vive in casa propria. Il preinito prelevigato, ancora grezzo, viene poi impregnato con il primer della tinta base, e subisce due trattamenti ad alta densità con il ilm protettivo

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di initura. Dopo una prima evaporazione nel forno, il ilm viene polimerizzato con lampade a raggi UV, per conferire un’elevata durezza. Il risultato è una supericie morbida al tatto, trasparente, che valorizza la venatura del legno. Il ilm protettivo è stato formulato con materie prime accuratamente selezionate e testate per garantire la durata del parquet nel tempo, contro le diverse sollecitazioni. L’eventuale ripristino della verniciatura, anche di piccole porzioni di parquet, è facile e con risultati garantiti. Dopo il ciclo di verniciatura completo, le tavole sono completamente opache, e inoltre il trattamento ne rallenta l’ossidazione. La initura così ottenuta dona una speciale morbidezza alla supericie, che risulta anche naturale, senza alcun trattamento chimico. La initura Habitat è particolarmente resistente all’invecchiamento, e ha superato anche tutte le prove di resistenza agli agenti chimici.


Design TENDENZE

Terre di Vigna, Listone Giordano e Passoni Design

COLORARE IL LEGNO SFRUTTANDO LE PROPRIETÀ INTRINSECHE DEL VINO Passoni Design e Listone Giordano hanno dato vita a Terre di Vigna, un progetto originale e innovativo ispirato al concetto di Natural Culture che scommette sulla forza vitale del legno e sulla sua camaleontica capacità di cambiare essenza. Passoni Design ha sviluppato un procedimento brevettato e assolutamente unico per colorare il legno sfruttando le proprietà intrinseche del vino e delle vinacce. Grazie alla loro acidità, in abbinamento a ossidi di ferro, queste sostanze interagiscono con il legno, innescando una reazione chimica autocolorante. Le loro proprietà alcoliche consentono a loro volta l’utilizzo di pigmenti completamente naturali, veicolando il colore e permettendo di ottenere tinte uniche di elevatissimo pregio. Il processo è completamente privo di emissioni nocive e assolutamente non inquinante. Terre di vigna è la prima initura parquet impreziosita da tinte naturali al vino. Per questo “esperimento”, è stato scelto Médoc, la collezione di Listone Giordano irmata da Michele De Lucchi. Médoc è un omaggio dell’architetto all’anima francese dell’azienda. Un il rouge che collega l’Umbria alle foreste di Borgogna e prosegue ino al

Listone Giordano Médoc, Terre di Vigna Mirantico

cuore della celebre regione vinicola di Bordeaux. Il nome Médoc – già noto prima dell’epoca degli antichi romani – signiica il territorio di mezzo o pagus medulorum. Luogo dal quale nasce il celebre modello enologico imitato in tutto il mondo, un successo fatto non solo di magiche uve.

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Design TENDENZE

OLIO E CERA PER LA MANUTENZIONE FACILE Boen, una falegnameria norvegese diventata oggi uno dei produttori più antichi di parquet, produce un pavimento in legno a tre strati con speciali initure, che contemplano solo l’uso di elementi naturali. I tre tipi di initura sono la vernice Live Pure, una initura opaca pluripremiata che dà al legno un aspetto naturale; l’olio Live Natural e la vernice Live Matt. La initura a olio Live Natural impiega olio di semi di girasole, cardo e soia, cere naturali di carnauba e candelilla. La initura green, protegge la supericie dei parquet a tre strati; il trattamento viene applicato in fase produttiva per impregnare il legno in profondità

e saturare i pori del legno. Dopo l’applicazione della initura, ogni plancia viene essiccata con tecnologia Air-Plus ultra-naturale. Il risultato inale è un’oliatura duratura e resistente, che permette l’utilizzo del pavimento in legno subito dopo la posa. Live Natural garantisce ai pavimenti in legno Boen un’alta protezione da sporco e liquidi oltre a valorizzare il carattere unico di ogni essenza legnosa, grazie ai sei strati di olio. Anche le vernici vengono applicate in sei strati sottili; l’applicazione di molti strati sottili rende il parquet più resistente rispetto all’applicazione di meno strati, ma più spessi.

Parquet preinito a tre strati Boen, con trattamento Live Natural, con olio e cera di carnauba

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Design TENDENZE

TRATTAMENTI DI SUPERFICIE PER DIVERSI EFFETTI Or.nami, un brand specializzato in carte da parati, fondato da Gabriella Fusillo, abbraccia un nuovo progetto, di decorazione totale, che aianca alle carte d’arredo una nuova collezione di parquet. Le superici d’arredo del parquet Or.nami sono totalmente Made in Italy, in essenze pregiate – rovere e noce europeo, teak, bambù e ipé – e sono concepite sia per gli ambienti interni sia gli spazi esterni, per pavimenti

e rivestimenti. Il parquet Or.nami ha una lavorazione artigianale, che consente di ofrire una produzione esclusiva, e altamente personalizzabile. L’utilizzo di tavole a larghezza e a lunghezza issa o variabile, così come di un’ampia varietà di moduli diferenti per forme e dimensioni, per creare composizioni di volta in volta uniche, l’ampia selezione di legni disponibili, con nodi oppure senza nodi, la posa a correre nelle sue diverse

Dettagli dei parquet riiniti a mano da Or. nami, foto Mattia Messori

Parquet riiniti a mano di Or.nami, foto Mattia Messori

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Design TENDENZE

piallatura, bisellatura, e altre ancora. La qualità e la cura delle superici prevede inoltre la possibilità di scegliere tra initure a olio-cera, a olio e all’acqua, initure naturali ed eco-compatibili che consentono di determinare il grado di opacità o di lucentezza secondo il proprio stile di interior design; l’applicazione manuale a rullo oppure a pennello garantisce un efetto inale totalmente naturale e conferisce al legno caratteristiche estetiche.

varianti, la posa a spina di pesce, rappresentano alcuni degli elementi di alta personalizzazione che caratterizzano il parquet di Or.nami. Per ottenere gli efetti cromatici ed estetici desiderati, i legni sono sottoposti a trattamenti di natura diferente, tra cui termici, di anticatura e di afumicatura. È possibile scegliere tra un’ampia gamma di lavorazioni, tutte realizzate a mano, per esempio spazzolatura,

Parquet riiniti a mano di Or.nami, foto Mattia Messori

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Design TENDENZE

Pavimento in legno della collezione di Stefano Boeri Interiors per Mardegan, con trattamento di supericie Bihoma, sviluppato da Mardegan

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Design TENDENZE

UN “TAPPETO DI LEGNO” CHE RISPETTA L’AMBIENTE Pavimento in legno della collezione di Stefano Boeri Interiors per Mardegan, con trattamento di supericie Bihoma, sviluppato da Mardegan

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La collezione di parquet di Stefano Boeri Interiors per Mardegan, si prende cura anche dell’ambiente, oltre che delle superici dei pavimenti. La collezione si preigura come un nuovo modo, green ed esteticamente rainato, di rappresentare buone pratiche d’uso, nella trasformazione della natura e delle foreste. Protagonista della collezione è il legno, nella sua matericità, non più visto solo come prodotto per uso e consumo, ma come possibile metafora di una natura che entra negli spazi della quotidianità. La struttura a 3 strati progettata e costruita da Mardegan Legno, è il naturale sostituto del tradizionale parquet massiccio in legno duro, di cui coglie le caratteristiche positive, superando i limiti delle prestazioni. La struttura a 3 strati in rovere Slavonia – proveniente da boschi ungheresi o croati – permette di realizzare una supericie con la massima stabilità e planarità nel tempo. I 3 strati di rovere, assemblati con le ibre incrociate tra loro, compensano i movimenti naturali del legno, e allo stesso tempo permettono la giusta lessibilità al listone, sottoposto a variazioni di temperatura e umidità. Il primo strato è realizzato in rovere massiccio da 5,2 mm, che garantisce diverse levigature per la manutenzione e/o restauro nel tempo. Il pavimento è disponibile in due colori naturali: Ininity e Deep Forest. Le initure sono ottenute con un processo termico che, a seconda della durata e della tecnologia utilizzata, crea diverse sfumature. La supericie può essere caratterizzata da nodi e qualche imperfezione, che la rendono più irregolare, dunque unica, oppure è disponibile con tavole selezionate, che rendono la supericie più uniforme e omogenea. Il pavimento, in quattro diverse larghezze e due lunghezze, per la initura di supericie utilizza Bihoma, una nuova vernice eco-compatibile messa a punto da Mardegan. Ogni parquet è protetto da quest’innovativa vernice ecologica al 100%, realizzata utilizzando fonti rinnovabili di origine vegetale e a basse emissioni di CO2. Il risultato è un “tappeto” morbido di legno, che si adatta a diversi stili di interior design, con il comune denominatore del rispetto dell’ambiente.


Design TENDENZE

Pavimento in legno per riscaldamento radiante Bauwerk, formato Studiopark, in rovere, colore mandorla

UN PARQUET “SANO” PER IL RISCALDAMENTO A PAVIMENTO Il parquet ideale per il riscaldamento a pavimento deve avere una trasmittanza termica ottimale per il riscaldamento radiante, oltre alla stabilità e alla lessibilità necessarie. Ma per assicurare il comfort e la libertà progettuale dei sistemi di riscaldamento, è necessario avere superici aidabili e salubri. Fondamentali, per esempio, sono la qualità dei materiali e le lavorazioni e i trattamenti, che devono essere eco-compatibili e il più naturali possibile, per evitare il rilascio di sostanze nocive nell’ambiente. Il parquet a due strati Bauwerk, progettato appositamente per il riscaldamento radiante, impiega materie prime certiicate, e utilizza tecniche di essiccazione e lavorazione eco-compatibili. La initura è realizzata unicamente con oli e cere naturali, e le colle sono prive di sostanze nocive. Grazie ai requisiti di resistenza e salubrità, il parquet Bauwerk può essere posato in qualsiasi ambiente, nella cameretta dei bambini ma anche in cucina e perino in bagno. Speciali trattamenti garantiscono infatti la massima resistenza a segni da calpestio, grai, schizzi d’olio, macchie e umidità. La verniciatura opaca a base d’acqua e priva di solventi produce un efetto molto simile al legno naturale non trattato, che protegge la supericie delle plance.

Dettaglio del pavimento in legno per riscaldamento radiante, di Bauwerk

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Design TENDENZE

IL PARQUET CHE RISPETTA L’AMBIENTE PER CHI CERCA IL DESIGN NELLA POSA

Camera da letto con parquet e boiserie “Listello”, di Woodco

Parquet in formato “Listello”, di Woodco

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Un elemento molto stretto e lungo, ispirato alla semplicità di alcune antiche pavimentazioni e reinterpretato in una veste più contemporanea, per dare vita ad ambienti essenziali e allo stesso tempo soisticati: il Listello è il formato di parquet che Woodco dedica non solo a chi ama linearità e regolarità, ma anche a chi desidera una supericie che si distingue per originalità ed eleganza. Listello appartiene alla collezione Signature, la serie di pavimenti in legno dedicata agli interior designer più esigenti. Realizzata da artigiani esperti unendo tecniche e strumenti antichi con le più moderne tecnologie, Signature include sia i diversi formati di tavole, sia numerose proposte originali come spine, quadrotte e geometrie, progettate per dare vita a superici su disegno che si distinguono per originalità. Oltre al design riconoscibile, il formato Listello è in rovere di Slavonia la cui supericie viene trattata con initure eco-compatibili, che donano sfumature morbide e delicate, in oltre 30 colori. Per le sue dimensioni, e per le caratteristiche di eco-compatibilità, Listello è adatto anche per l’uso a parete, come boiserie, o come rivestimento di complementi d’arredo. Appartiene alla collezione Signature anche la “spina corta”, una variante della classica spina ungherese. I singoli listelli, dalla larghezza molto ampia in proporzione alla loro lunghezza accorciata, possono essere accostati tra loro sia dal lato corto, sia dal lato lungo, per dinamismi maggiormente accentuati. Per potenziare l’efetto tridimensionale delle superici, inoltre, è possibile aiancare sul lato lungo anche più elementi, per creare un originale movimento ondulatorio dalle linee sinuose. Anche la spina corta è realizzata in rovere di Slavonia, in 30 colori, a cui si aggiungono 6 ulteriori varianti in noce.


Design TENDENZE

LA NATURA ISPIRATA DAL GIAPPONE

Pavimenti Quick-Step, in stile “Japandi”, con trattamento Wood for Life

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La natura è l’ispirazione dei pavimenti in legno di Quick-Step, il brand inglese noto per la posa veloce dei suoi pavimenti, sia in laminato sia in legno tre strati. Per un perfetto trend “Japandi”, lo stile che mescola accenti di stile giapponese e inlandese, il pavimento perfetto è in legno di colore chiaro dalle sfumature morbide, ma è soprattutto il trattamento di supericie che garantisce un pavimento durevole e salubre. Quick-Step, infatti, impiega un innovativo trattamento, Wood for Life, uno strato protettivo che rende il pavimento idrorepellente, dunque resistente a sporco e macchie; lo strato protettivo permette al parquet di mantenere il pavimento come nuovo, per molto tempo. Il trattamento Wood for Life, oltre ad assicurare lunga durata al parquet, consente di avere un ambiente indoor più sano.


LA CARTA AMA GLI ALBERI 1.500 campi da calcio al giorno. Così tanto crescono le foreste europee. Quelle da cui si ottiene il legno per fare la carta. Questa è una notizia, vera.

Scopri le notizie vere sulla carta www.naturalmenteioamolacarta.it Fonte: FAO, 2005 - 2015 Foreste europee: 28 Paesi dell’Unione europea + Norvegia e Svizzera


MERCATO A cura della redazione

J Tavolini indoor in legno e marmo disegnata da Libero Rutilo. L’arte sapiente di lavorare il legno unita alla versatilità produttiva dell’azienda veronese ha portato alla creazione di questi piccoli cofee table, disponibili in diverse misure e initure. I tavolini Cino si presentano con un basamento in marmo Bianco di Carrara, Verde Guatemala, Rosso Levanto oppure Giallo Reale. Il piano tornito, unito alla base da un anello in ottone, è realizzato in legno massello di frassino proposto in sette initure: trasparente, nero, wengé, noce, rovere, castagno e color moka.

Morelato presenta i nuovi tavolini Cino disegnati da Libero Rutilo che unisce due materiali naturali e preziosi L’eleganza scultorea del marmo e il calore del legno. Due materiali naturali e preziosi che abbinati tra loro danno vita a oggetti di pura bellezza, moderni, soisticati e perfetti per qualsiasi ambiente. Morelato, come rappresentante di un concetto innovativo di ebanisteria contemporanea, ha saputo cogliere questa tendenza lanciando la nuova collezione di tavolini Cino,

J Sistema divisorio interamente customizzabile Continua la collaborazione tra Lualdi e l’architetto Piero Lissoni, che presentano Skye, studiato per soddisfare le esigenze di architetti e progettisti Il nuovo sistema di partizioni Skye disegnato da Piero Lissoni per Lualdi è la sintesi delle due anime dell’azienda, tra tradizione e innovazione. Pensato per essere un prodotto altamente lessibile, Skye non vincola a lotti di produzione rigidi e che ben si adatta a qualsiasi destinazione d’uso, grazie alle molteplici possibilità di customizzazione, con l’utilizzo dei vetri dalle initure e dagli spessori più diversi. L’utilizzo del legno è una chiara scelta sostenibile. Il legno, utilizzato per i proili del prodotto, è infatti un materiale “carbon sequestrator”, permette cioè di avviare il processo di cattura, issaggio e stoccaggio dell’anidride carbonica dall’atmosfera, con una migliore qualità dell’aria nell’ambiente. Skye è il risultato di una fruttuosa collaborazione di Lualdi con l’architetto Lissoni che negli anni ha portato alla nascita di prodotti ormai iconici: dalla porta L16, con la quale l’azienda ha vinto il Compasso d’Oro nel 2014, alla collezione L7 o L41, per inire alla più recente Matrix, una initura tridimensionale applicabile a qualunque tipo di supporto, dall’anta alla boiserie, e caratterizzata da una soisticata lavorazione del legno.

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J Le soluzioni Mapei a MyPlant&Garden Alla kermesse professionale italiana del lorovivaismo, l’azienda ha esposto le proprie soluzioni innovative per un arredo urbano sempre più durevole e sostenibile Due le novità che Mapei ha presentato in occasione di MyPlant&Garden – che si è svolta a Fiera Milano Rho lo scorso 23 febbraio – frutto dell’incessante lavoro dei suoi laboratori di Ricerca&Sviluppo, che da anni si impegnano per un’edilizia sempre più sostenibile: MAPESTONE GR-ECO, pensato per il mondo dei progettisti e del landscape, Mapestone Gr-Eco è una malta premiscelata a base di ibre naturali di origine vegetale e aggregati minerali che produce il 95% in meno di emissioni di CO2 rispetto a un normale fugante cementizio dal momento che non contiene cemento o altri leganti di natura chimica. Da utilizzare per il

Mapecoat TNS Extreme

riempimento delle fughe di pavimentazioni architettoniche in pietra iltranti, Mapestone Gr-Eco è un prodotto unico e sostenibile, di facile applicazione, idoneo per la realizzazione di pavimentazioni architettoniche destinate a traico pedonale e veicolare leggero; MAPECOAT TNS EXTREME, la rivoluzione di questa initura bicomponente epossi-acrilica in dispersione acquosa a rapida asciugatura risiede nella sua versatilità: ideale per il rivestimento di superici, anche carrabili, può essere utilizzata come strato di rivestimento colorato, lasciando grande spazio alla creatività e alla fantasia per la realizzazione di vere e proprie opere d’arte urbane. Grazie alla sua speciale formulazione, Mapecoat TNS Extreme può essere applicato sia su supporti in calcestruzzo che su supporti in conglomerato bituminoso, anche stampato: si tratta di un prodotto durevole, in grado di ridurre i tempi di manutenzione, favorendo le comunità che possono tornare a usufruire celermente dei propri spazi urbani.

Mapestone Gr-Eco

J Da Boen il trattamento con olio e cere Live Natural Una initura green con olio di semi di girasole, cardo e soia ma anche cere naturali di carnauba, candelilla per proteggere il parquet tre strati Per proteggere la supericie dei suoi parquet 3 strati, l’azienda norvegese Boen ha realizzato una nuova initura interamente green: Live Nature, composta da olio di semi di girasole, cardo e soia ma anche cere naturali di carnauba, candelilla. Il trattamento viene applicato in fase produttiva per garantire una impregnazione profonda e saturare i pori del legno. Dopo l’applicazione della initura ogni plancia viene essiccata con tecnologia Air-Plus ultra-naturale. Il risultato inale è un’oliatura deiniva, duratura e resistente, che permette l’utilizzo del pavimento in legno subito dopo la posa. Live Natural garantisce ai pavimenti in legno Boen un’alta protezione da sporco e liquidi oltre a valorizzare il carattere unico di ogni essenza legnosa.

Finitura Live Nature di Boen

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J Una nuova generazione di autolivellanti Con la Gel-Technology, Planogel Rheo di Kerakoll è ideale per qualsiasi supericie e condizione di posa Una linea di prodotti autolivellanti che assicura superici perfettamente planari. Kerakoll ha messo a punto la GelTechnology che ha permesso di ottenere il primo prodotto universale a reologia e viscosità variabili, ideale per qualsiasi supericie e condizione di posa. Così è nato Planogel Rheo, il primo prodotto certiicato, a base di materie prime a basso impatto ambientale non irritanti, che combina reologia e viscosità variabili. La reologia variabile consiste nella possibilità di modulare l’acqua d’impasto del prodotto per regolarne la luidità, in base agli spessori da realizzare e alle abitudini del posatore. La viscosità variabile è la proprietà dell’impasto gel di modiicare la sua consistenza in base alle sollecitazioni a cui è sottoposto. La sua compattezza lo rende idoneo per la posa diretta del parquet, senza l’obbligo del comune trattamento supericiale necessario per gli altri fondi. Inine, la initura “efetto seta”, grazie a inerti privi di impurità e perfettamente calibrati, assicura superici perfettamente planari, condizione essenziale per la posa di rivestimenti resilienti in gomma e PVC. La nuova formula gel (Gel-Technology) nasce dall’introduzione dell’innovativo terpolimero di ultima generazione, il sistema modiicatore di viscosità VMA (Viscosity Modifying Agent) che consente all’impasto di assumere proprietà gel, coniugando estrema scorrevolezza e leggerezza applicativa, unite a un perfetto controllo dell’impasto sotto la spatola del posatore. Planogel Rheo

Planogel Rheo applicazione

La nuova linea di autolivellanti è completata dalla gamma Flowtech: Flowtech Klima è il primo fondo di posa autolivellante ideale per qualunque tipologia di impianto radiante, nato dal co-sviluppo insieme a Knauf, azienda leader nei sistemi a base di solfato di calcio; Flowtech Tile, sviluppato per garantire massima compatibilità e adesione con qualunque adesivo cementizio per piastrelle ceramiche e pietre naturali; Flowtech Plus, ideale per i professionisti dei pavimenti resilienti che apprezzano superici di posa estremamente lisce e planari, caratterizzate da elevate resistenze meccaniche. La gamma Flowtech

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J Carte da parati con graiche tridimensionali Spaghetti Wall presenta le nuove texture irmate dagli studi Brioschi Ventrelli, Monogramma e Studio Malisan Giochi di prospettiva, geometrie intersecate e immagini su più piani deiniscono l’ampia gamma di texture del catalogo Spaghetti Wall: rappresentazioni contemporanee e innovative con cui vestire le pareti e attribuire loro particolari efetti tridimensionali. Le carte da parati parte delle collezioni Artwork, Boiserie e Wall – all’interno delle nove complessive su cui si struttura l’oferta graica dell’azienda friulana – propongono teatrali scorci e motivi ripetuti che sembrano fuoriuscire dalla supericie (listelli, pois o altri segni optical), in numerose alternative cromatiche e su cinque tipologie di supporti, senza limite di altezza e con larghezza del rotolo a partire da 50 cm. Questi, ofrono proprietà diferenti a seconda della destinazione d’uso e possono avere caratteristiche fonoassorbenti o idrorepellenti, elevata resistenza meccanica, un aspetto fortemente materico o ancora una composizione interamente in materiali naturali e riciclabili, per garantire la massima sostenibilità. Firmate dagli studi Brioschi Ventrelli, Monogramma e Studio Malisan, le graiche tridimensionali delle collezioni Spaghetti Wall sono adattate alle pareti su cui saranno applicate e possono essere utilizzate negli interior di spazi residenziali e contract.

Collezione Wooden Signs

Collezione Wooden Stripes

J Nesite presenta il suo primo showroom milanese A Sesto San Giovanni, dentro la sede logistica della capoila Traspack, sorge il nuovo spazio dedicato all’architettura dell’azienda veneta Oggetto di una profonda riqualiicazione progettuale curata dallo studio di architettura Foster + Partners, MilanoSesto si appresta a diventare un nuovo centro urbano di stampo ecologico e sostenibile, a nord di Milano. L’ex area industriale, tradizionalmente riconducibile agli stabilimenti delle Acciaierie Falck – dismesse nel 1996, è concepita quindi come un nuovo

distretto, che ofrirà esempi virtuosi di recupero e riconversione, con complessi a uso abitativo, spazi commerciali e uici di ultima generazione. Si inserisce in questo contesto il primo showroom milanese di Nesite, che ospita in 300 mq tutte le proposte di pavimentazioni sopraelevate e le soluzioni Nesite Interior, con cui il gruppo veneto realizza arredi personalizzati e chiavi in mano per progetti residenziali o

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contract a livello internazionale. Lo spazio espositivo, irmato da Simone Piva - Nesite Interior, si presenta quindi come un luogo dinamico e luido, dove i due brand coesistono e determinano un’oferta completa. L’allestimento si compone di moduli metallici polifunzionali facilmente riprogrammabili e riconvertibili, che richiamano l’anima e il core business della capogruppo Transpack e il contesto di architettura industriale entro cui si inserisce lo showroom. La scelta di materiali di recupero, quali sughero, resina e legno, che ne personalizzano il percorso installativo enfatizzano invece la natura green e la ilosoia dell’azienda, associata al Green Building Council Italia e dotata della certiicazione di Catena di Custodia FSC. Le quattro aree tematiche che disegnano lo showroom – uici, zona relax, area espositiva, sala riunioni – ofrono una visione complessiva, con diferenti pavimentazioni sopraelevate, anche personalizzate, tra cui il sistema bioilico a pavimento Floora, e Nesite Interior, con gli arredi su misura ideati e coordinati da Simone Piva, la collezione cucine Sanwa Company e le soluzioni di illuminazione From Lighting.


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