Pulizia Industriale e Sanificazione #5 - novembre/dicembre 2017

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LA RIVISTA DEL FACILITY MANAGEMENT

IN QUESTO NUMERO AMBIENTE

Un importante premio per la Regione Veneto

FOCUS ON

Segnali positivi per il settore carrelli

DOSSIER

Marketing

Monospazzola

La comunicazione digitale nel PROFESSIONAL CLEANING WWW.PULIZIA-INDUSTRIALE.IT

MENSILE DI MANUTENZIONE E IGIENE CIVILE E INDUSTRIALE

#5 NOVEMBRE/DICEMBRE 2017


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NEWS 2

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A Milano Marittima un albergo a 5 stelle dove regnano comfort e igiene

Anno L Direttore Responsabile Giorgio Albonetti

FOCUS ON 8

Publisher Marco Zani

Per i carrelli un mercato sempre più vivo e interessante

Direttore Editoriale Paolo Pellizzari redazione.pulizia@quine.it Direttore Tecnico Maurizio Pedrini Hanno collaborato a questo numero Riccardo Bozzo, Massimo Granchi, Maurizio Pedrini

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Direzione Pubblicità Sergio Cirimbelli dircom@quine.it

SANITÀ 20

Ufficio Traffico Donatella Tardini (Responsabile) d.tardini@lswr.it, Rosella Poli r.poli@lswr.it

Un’alleanza strategica per prevenire le infezioni ospedaliere

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Tel. 02.88184233 - Fax 02.56561173 abbonamenti@quine.it Costo copia singola: euro 2,30 (presso l’Editore, fiere, manifestazioni) L’IVA è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni e integrazioni. Prezzo abbonamento annuo (10 fascicoli) in Italia euro 50,00, abbonamento Europa (10 fascicoli) euro 100,00. I numeri arretrati

© 2017 QUINE S.r.l.

Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Pulizia industriale e sanificazione mensile (10 numeri annui) Registrazione del Tribunale di Milano n. n.141 del 10.05.2013. Iscrizione al R.O.C. n. 12191 del 29/10/2005. Tutti gli articoli pubblicati su Pulizia Industriale e Sanificazione sono redatti sotto la responsabilità degli Autori. La pubblicazione o la ristampa degli articoli deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03, i dati di tutti i lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e saranno utilizzati per l’inviodi questa e di altre pubblicazioni e di materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dall’art. 11 D.Lgs. 196/03. I dati potrebbero essere

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica

(seconda disponibilità) possono essere richiesti direttamente all’Editore, al doppio del prezzo di copertina. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato. L’IVA sugli abbonamenti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’Editore ai sensi dell’Art. 74, 1° comma, Lettera C del DPR 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni

IGIENE AMBIENTALE 32 La Regione Veneto si aggiudica il primo premio al Forum Compraverde-Buygreen

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SICUREZZA 36 La norma ISO 9001:2015 e il termine del periodo transitorio

comunicati a soggetti con i quali Quine S.r.l. intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine S.r.l. - Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 0272016740, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui all’art. 7 D.Lgs. 196/03.

AMBIENTE 40 Consorzio Remedia, un sicuro punto di riferimento nella gestione dei RAEE

RESPONSABILE DATI PERSONALI QUINE S.r.l. -Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 Fax +39 02 72016740 Per i diritti di cui all’articolo 7 del Decreto Legislativo n. 196/03, è possibile consultare, modificare o cancellare i dati personali ed esercitare tutti i diritti riconosciuti inviando una lettera raccomandata a: QUINE S.r.l. - Via Spadolini, 7 - 20141 Milano

Per il periodo 1/1/2016-31/12/2016 Periodicità: mensile Tiratura media: 3.083 Diffusione media: 2.875 Certificato CSST n. 2016-2610 del 02/03/2017 Società di Revisione: Refimi

INCHIESTA 24 Per le aziende del professional cleaning il digital è sempre più social

Quine S.r.l. - Via Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel +39 02 864105 - Fax +39 02 72016740 - info@quine.it ABBONAMENTI

CASE HISTORY 16 Una “Firma” di assoluta qualità nel mercato della detergenza professionale

Realizzazione grafica Imagine

Direzione, Redazione

HORECA 4

sommario

#5 NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

DOSSIER MONOSPAZZOLA 47

nuovo sito www.pulizia-industriale.it aggiornato quotidianamente

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NEWS

PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

LUTTO in casa FILMOP Pubblichiamo, da parte di Afidamp, questo testo su una triste notizia che ha colpito recentemente il mondo del cleaning. Mercoledì 11 ottobre è mancato Claudio Malacco, direttore commerciale di Filmop. La prima reazione è stata di incredulità e poi ha dilagato il dolore. Claudio Malacco è stato sempre particolarmente vicino ad Afidamp, sin dalla sua fondazione, perché Filmop è una delle aziende che hanno dato vita all’associazione e Claudio l’ha da subito rappresentata: è nato e cresciuto con Filmop e ha fatto nascere e crescere Afidamp, partecipando attivamente a tutte le iniziative che hanno portato l’associazione a rivestire il ruolo di protagonista per il mondo del cleaning professionale. Una presenza fissa e autorevole nel Gruppo di Lavoro Attrezzature, i cui componenti lo ascoltavano con attenzione per l’esperienza e la competenza che non lesinava ai concorrenti amici, perché convinto che solo tutti insieme si sarebbe potuti crescere, condividendo valori di fondo imprescindibili come la lealtà, il rispetto e la professionalità. Di carattere ruvido e schivo, maschera di una bontà innata che tutti avvertivano e apprezzavano, si è mantenuto fino all’ultimo riservato e ha percorso con coraggio il lungo cammino della malattia che purtroppo non lo ha risparmiato. Anche di questo suo pudore gli siamo grati, perché ci ha dato sempre e soltanto il meglio di sé. L’ultima immagine che abbiamo di lui è il sorriso felice che ha accompagnato le sue parole di ringraziamento quando, a maggio, nell’ultima edizione di Pulire, ha ritirato, a nome di Filmop, il Premio Afidamp “Imprese nella storia”. Tutta Afidamp, oltre alla direzione e alla redazione di “Pulizia industriale e sanificazione”, è vicina alla famiglia e a Filmop per questo lutto.

DAL 9 NOVEMBRE obbligatori i flaconi e le taniche IN PLASTICA RICICLATA Recentemente (il 9 novembre scorso) è scattato l’obbligo per i produttori di prodotti detergenti di offrire nelle gare d’appalto del cleaning professionale - in ambito Sanità - flaconi o taniche in plastica riciclata per almeno il 30% rispetto al peso complessivo dell’imballaggio. Con alcune eccezioni che di seguito elenchiamo. L’obbligo scatta a un anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 262 del 9 novembre 2016) dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento del servizio di sanificazione per le strutture ospedaliere e per la fornitura di prodotti detergenti (DM 18 ottobre 2016). E’ necessario però fare alcune importanti precisazioni, in quanto l’obbligo di fornire flaconi e taniche in plastica riciclata non riguarda: ██ i

prodotti disinfettanti che devono invece rispettare le clausole contrattuali di cui al punto 4.4.2 del DM 18 ottobre 2016; ██ i prodotti detergenti contenuti in capsule idrosolubili o analoghi; ██ i prodotti detergenti confezionati in imballaggi primari in plastica vergine purché con marchio Ecolabel UE, ancorché afferente a categoria di detergenti per le pulizie ordinarie, o con altra etichetta ambientale ISO 14024 se riferita a prodotti detergenti per usi “specifici”; ██ i prodotti detergenti per le pulizie ordinarie non certificati e confezionati in imballaggi primari in plastica vergine purché conformi al corrispondente criterio Ecolabel UE del rapporto Peso/Utilità (mediante un rapporto di prova rilasciato da organismi di valutazione della conformità); ██ i prodotti detergenti per le pulizie straordinarie non certificati e confezionati in imballaggi primari in plastica vergine purché conformi al corrispondente criterio del rapporto Peso/Utilità di etichetta ambientale ISO 14024 (mediante un rapporto di prova rilasciato da organismi di valutazione della conformità). Attraverso l’obbligo di impiegare per le taniche o i flaconi la plastica riciclata, risulta evidente l’impegno del legislatore nazionale nel promuovere l’utilizzo di materia prima seconda in coerenza con i principi dell’economia circolare e della Politica Integrata dei Prodotti (IPP). Nello stesso tempo però una progettazione del packaging in plastica vergine coerente con i criteri Ecolabel UE mette in condizione un produttore di detergenti di partecipare alle procedure di gara per il cleaning professionale in sanità purché il prodotto sia in possesso di un marchio ecologico di tipo 1 o del rapporto di conformità da laboratorio accreditato all’allegato A o all’allegato B del DM 18 ottobre 2016. 2


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Horeca News

PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

di Maurizio Pedrini

A Milano

Marittima un albergo a 5 stelle dove regnano comfort e igiene Nato dopo l’abbattimento di uno storico hotel di Milano Marittima, il Palace Hotel è stato fabbricato con uno spiccato stile liberty ma pensato per le esigenze del terzo millennio

Alessandro Orzes

A

bbiamo incontrato il direttore del Palace Hotel di Milano Marittima, Alessandro Orzes, per conoscere i segreti di uno degli hotel più raffinati ed esclusivi della riviera romagnola che persegue rigorosi processi di intervento per migliorare costantemente i già elevatissimi standard di pulizia. Situato nel cuore di Milano Marittima, affacciato sul mare e a due passi dal centro cittadino, il Palace Hotel rappresenta la meta d’obbligo per una clientela 4

d’élite alla ricerca di un ambiente prestigioso ed esclusivo. Le gradevoli linee architettoniche ricalcano lo stile del primo Novecento e perpetuano il meglio della tradizione alberghiera della riviera adriatica. Gli arredi dei locali interni sono realizzati con materiali di pregio, come i marmi intarsiati provenienti dalla Turchia e i grandi lampadari Venini, prestigioso nome dell’arte vetraria di Murano. Un luogo raffinato, di gran classe, dove l’ospitalità è


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

strettamente coniugata alla cura della massima igiene, in ogni minimo dettaglio. Direttore, possiamo innanzitutto presentare questa struttura che ci ospita? Quando è nata e a quale target di selezionata clientela si rivolge? “Il Palace Hotel, primo hotel a cinque stelle costruito sul mare della riviera adriatica negli ultimi cinquant’anni, è stato inaugurato il 7 luglio del 2005. Nato dopo l’abbattimento di uno storico hotel di Milano Marittima, è stato fabbricato con uno spiccato stile liberty ma pensato per le esigenze del terzo millennio. Situato in prima linea con tutte le 135 camere “vista mare” e concepito per accogliere ogni tipo di clientela sia business che leisure”. Quali sono i prestigiosi servizi di comfort offerti ai clienti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo? “Tra i servizi offerti possiamo annoverare: il centro benessere, il salone di parrucchiera, la palestra, la piscina, il mini-club, il personal trainer

“dedicato”, il garage interno coperto e custodito, la spiaggia privata, il beach-runner per il servizio sotto l’ombrellone, il beach-restaurant, Wi-Fi gratuito in ogni parte dell’hotel e in spiaggia, servizio di roomservice continuativo sino alle ore 24”. Presentiamo il vostro personale: come viene selezionato e quali caratteristiche professionali deve possedere? “Nella parte più importante dell’anno, la stagione estiva, il Palace Hotel si avvale di oltre 105 collaboratori. Chiaramente ogni reparto ha un capo servizio che è l’anello di congiunzione tra la direzione/ proprietà ed il personale generico. Ogni capo servizio partecipa settimanalmente ai briefing che servono a pianificare il lavoro e in cui si studiano strategie e si confrontano idee per ottenere i migliori risultati e la massima soddisfazione del cliente”. In particolare, qual è l’identikit della vostra governante? E le cameriere ai piani come vengono addestrate? “La governante è davvero una figura ‘primaria’: da lei e dal suo stile organizzativo dipende il

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Horeca News

buon risultato globale del lavoro e la totale soddisfazione degli ospiti. Deve essere sempre presente nei momenti importanti della giornata ed esercitare un continuo controllo al lavoro delle sue collaboratrici. Il personale di servizio viene sempre cercato qualificato e, solo dopo un periodo di formazione interna, viene messo in affiancamento allo staff già presente”. Quale valore ha, per voi, la pulizia e l’igiene di tutti i locali del Palace Hotel? “Il valore della pulizia e la soddisfazione del cliente sono il nostro punto d’arrivo, un valore assoluto ed essenziale perché desideriamo che i nostri ospiti respirino una sensazione di pulito ed igiene”. A chi vi siete affidati per definire procedure, forniture, tecnologie, criteri di valutazione e controlli degli interventi effettuati in termini di igienizzazione? “E’ un’azienda esterna che ci fornisce prodotti e strumenti di pulizia, con un loro tecnico si stabiliscono i prodotti migliori per la struttura e la governante controlla che tutti li utilizzino in maniera adeguata”. 6

PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

Chi indirizza e controlla il lavoro svolto dalle governanti ai piani nelle camere? Quali servizi vengono maggiormente curati? “Come direttore, controllo personalmente il lavoro delle donne delle camere. Scelgo a caso nei sei piani del Palace alcune camere e controllo che tutto sia come da protocollo tenendo sempre in considerazione la differenza di una camera che viene pulita a fondo dopo la partenza dell’ospite e una ‘in fermata’: quest’ultima non richiede tutte le procedure che vengono adottate quando è in arrivo un nuovo ospite o una nuova famiglia”. Come viene effettuata la pulizia delle pavimentazioni (marmi, piastrelle) e la lucidatura? E per quanto riguarda i tappeti? “Per ogni tipo di superficie abbiamo un prodotto specifico così come per i bagni e le parti comuni dove sono presenti marmi e finiture pregiate. I tappeti vengono periodicamente mandati a lavare in un’azienda esterna”. Esiste un controllo qualità interno (o con soggetti esterni) delle pulizie effettuate? “Essendo il Palace Hotel uno degli undici hotel del Gruppo Batani Select Hotels gestito ancora


dalla famiglia Batani, non è inusuale che sia proprio la proprietà a verificare lo standard di pulizia e di sanificazione della struttura”. Quali segnalazioni e richieste d’intervento vi giungono più frequentemente da parte della vostra clientela riguardanti l’igiene e pulizia dell’albergo? Quali servizi vengono maggiormente apprezzati? “Sicuramente, dato per scontato che la camera sia pulita in maniera impeccabile, la clientela apprezza molto il ripasso serale - quei piccoli gesti che colpiscono gli ospiti come un cioccolatino della buona notte sul cuscino e il letto aperto in maniera invitante per la buona notte fanno sentire il cliente coccolato e seguito, quello che è da sempre il nostro obiettivo”. In prospettiva, ritiene che pulizia e comfort possano rappresentare elementi sempre più apprezzati e discriminanti anche per Hotel di Lusso come il vostro e gli altri del Gruppo Batani Select Hotels? Cosa rappresenta, per voi, l’eccellenza del pulito? “Nell’era delle recensioni e di Tripadvisor, dove ogni errore o mancanza viene prontamente segnalata, i complimenti di un ospite che entra in una camera e respira un profumo gradevole di lenzuola profumate e di pulito è per noi il migliore feedback”.

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Nato nel 1961, padovano, Alessandro Orzes ha alle spalle un solido percorso di formazione che - dopo il diploma conseguito all’Istituto Alberghiero di Stato - lo ha portato a conseguire varie specializzazioni. Per venticinque anni ha svolto la propria attività in varie strutture ricettive, ricoprendo incarichi quali: barman, consulente alberghiero, maitre d’hotel e Food & Beverage manager, prima di approdare alla direzione generale dell’albergo. Nel 1992 ha fondato, unitamente al collega Spiridione Ripaldi, l’azienda “Eventi & Qualità” - consolidata struttura di consulenza & banqueting ancora oggi fiore all’occhiello del comparto alberghiero romagnolo, dove è possibile realizzare progetti “Tailor Made” in ogni segmento del Food & Beverage. Prima di assumere la direzione del Palace Hotel, dal 2003 al 2009 è stato direttore dell’Hotel Aurelia a Milano Marittima

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FOCUS ON

PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

PER I CARRELLI UN MERCATO SEMPRE PIÙ VIVO E INTERESSANTE Le aziende del settore confermano che il buon trend registrato nel 2016 è stato confermato anche nell’anno in corso, anche se la stagnazione del settore pubblico ha penalizzato ancora le vendite sul fronte interno di Maurizio Pedrini

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nalizzando la nicchia di mercato che riguarda i carrelli, la prima considerazione da fare (stando almeno ai dati dell’indagine sul fatturato dell’industria nel cleaning professionale relativi al 2016, condotta da AfidampFAB) è senz’altro positiva. Le attrezzature, categoria in cui rientrano non solo carrelli e telai ma anche tessili per pavimenti e accessori vari, ha totalizzato un fatturato globale di 69.478.006 euro, con una quota pari al 61% destinata ai mercati internazionali (-2%). Il fattore che balza subito agli occhi è un +4% che rappresenta la seconda migliore performance dell’intero settore, mentre proprio le attrezzature erano state l’unica categoria che nel 2015 aveva incassato il brutto colpo di un fatturato in negativo. Un successo che testimonia senz’altro non solo la concreta ripresa in atto, ma sancisce i risultati del grande sforzo compiuto in tempi di crisi economica dai produttori italiani, costantemente impegnati

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a rinnovare le gamme proposte al mercato interno e internazionale. Come sempre, per comprendere meglio lo stato di salute del settore, abbiamo posto alcune domande ad autorevoli rappresentanti di aziende che ne rappresentano il fiore all’occhiello. Qual è il vostro bilancio del 2016, un anno caratterizzato da concreti segnali di ripresa economica? Come sta andando il 2017 e quali sono le prospettive per il 2018 ormai alle porte? La prima a risponderci è Elisa Frasson, marketing department di Filmop: “Nel 2016, per quanto riguarda l’andamento delle vendite dei carrelli, Filmop ha riscontrato un movimento di lieve ripresa, anche se ancora caratterizzato da alcuni momenti di stallo, difficilmente prevedibili. Quest’anno il mercato ha dimostrato un consolidamento del trend registrato negli anni precedenti, con una crescita che prosegue


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captare tempestivamente le richieste del mercato”. Andrea Loro Piana, amministratore delegato di Falpi è sereno: “In questi anni di sostanziale stallo del mercato non abbiamo perso terreno né fatto grandi passi avanti, ma siamo soddisfatti del lavoro svolto e dei risultati conseguiti perché abbiamo consolidato le nostre posizioni. In particolare il 2016 per noi è stato davvero brillante e il 2017 finora è andato molto bene. Quanto al 2018 è difficile fare previsioni perché oggi sull’andamento di mercato influiscono fattori decisamente variabili: basti pensare all’aggiudicazione di grosse gare d’appalto che, a volte, possono spostare fatturati importanti condizionando l’andamento di un intero anno. Comune, la mia sensazione è che lavoreremo bene anche nell’anno che sta per iniziare”. Denis Scapin, responsabile vendite Italia di TTS Cleaning, è fiducioso: “Anche se a ritmo moderato”, spiega, “possiamo finalmente affermare che nel 2016, così come nel 2017, gli andamenti delle vendite si sono rivelati in crescita rispetto agli anni passati, con slanci vivaci. Quello dei carrelli sta ritornando ad essere un mercato vivo e interessante: le prospettive per l’anno prossimo potrebbero essere forse anche migliori delle nostre aspettative”.

lenta ma costante. Siamo quindi cautamente positivi per il 2018”. “I segnali di ripresa ci sono sicuramente, seppure non eclatanti”, commenta Michele Redi, del Gruppo IPC, “ci riteniamo abbastanza soddisfatti anche se non possiamo negare il fatto che la stagnazione del settore pubblico ci stia parzialmente penalizzando. Ciononostante il mercato dei carrelli gode di buona salute e ci auspichiamo un 2018 pieno di soddisfazioni”. Le fa eco Chiara Magro, addetta al marketing di VDM: “Il 2016”, afferma, “si è concluso con effettivi segnali di ripresa, che si sono e si stanno concretizzando anche per il 2017. Un successo dovuto soprattutto all’impegno costante volto a rinnovare le nostre gamme prodotti, rispondendo alle esigenze dei nostri clienti e mantenendo sempre l’alto livello di qualità che contraddistingue da anni VDM. Proseguiremo per questa strada anche per tutto il 2018, migliorandoci giorno per giorno e cercando di

Possiamo esaminare con voi le principali richieste emergenti nei diversi settori di vendita? Ecco la risposta di Filmop: “A livello nazionale una richiesta emergente riguarda gli appalti pubblici “green” grazie alla recente emanazione dei Criteri Ambientali Minimi per il settore sanitario. Filmop è in grado di offrire molti sistemi conformi alle indicazioni fornite dai CAM: carrelli con secchi al 50% in plastica riciclata e colorati, ampia gamma di microfibre con dTex ≤1, dosatore Equodose per il controllo della discrezionalità degli operatori in merito alla quantità di soluzione da utilizzare. Guardando oltre l’Italia, siamo convinti che anche il mercato internazionale si concentrerà sempre di più sulle tematiche legate alla sostenibilità e questo ci permetterà un discreto vantaggio rispetto ai nostri competitor. La qualità dei nostri carrelli per la pulizia è infatti garantita da una serie di certificazioni quali ad esempio PSV (Plastica Seconda Vita) o la recente EPD (Environmental Product Declaration)”. “Le richieste che ci giungono dai diversi settori”, riprende Redi, “sono in effetti molteplici 9


FOCUS ON

e sensibilmente diverse le une dalle altre perché devono rispondere a bisogni specifici. Il settore dell’HORECA, ad esempio, ha spesso necessità di attrezzature, come i carrelli, di piccole dimensioni, che si possano muovere facilmente in spazi angusti ma che allo stesso tempo riescano a contenere in modo funzionale tutto ciò che serve per una pulizia profonda ed un servizio efficiente. Il settore del pubblico invece ha bisogno di ridurre i tempi dedicati alle attività di pulizia per abbassare i costi del lavoro, pertanto attrezzi come applicatori con auto dosaggio o sistemi mop che consentono di lavare ed asciugare senza doverli cambiare sono sicuramente una soluzione interessante. E’ nel settore della sanità dove l’innovazione ha senz’altro la meglio perché è negli ospedali, case di cura, laboratori, che vengono richieste soluzioni in

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grado di assicurare i più elevati standard igienici con particolare attenzione però alla salute dell’ambiente, degli operatori che li utilizzano e dei pazienti. Nell’industria, ed in particolar modo nell’industria alimentare, le attività di pulizia sono estremamente delicate poiché coinvolgono aspetti importantissimi come l’igiene e sanificazione degli ambienti e degli impianti di produzione, la salute degli operatori e dei consumatori e la qualità dei prodotti che devono essere assolutamente privi di contaminazioni batteriche”. “Noi”, prosegue Loro Piana, “siamo legati ad un professional cleaning di alto livello, che comprende l’ambito sanitario, l’HORECA e gli alberghi; ci poniamo quali interlocutori privilegiati di aziende che operano in modo estremamente professionale perché il nostro è un prodotto particolare che richiede una distribuzione selezionata. Questa tipologia di target, giustamente esigente, non ha mai sofferto la crisi economica”. “Le richieste provenienti dai vari settori”, interviene Scapin, “sembrano individuare due correnti tra loro opposte. Da un lato vediamo crescere, da parte di un target molto esigente, la richiesta di prodotti di alto standard qualitativo che ammortizzino il costo in uso. Pensiamo, ad esempio, alle prassi del noleggio attrezzature da parte dei dealer: è facilmente comprensibile come il loro interesse per prodotti duraturi nel tempo e versatili si concretizzi nella scelta di carrelli solidi, efficienti, modulari e di ottima fattura. Sul versante opposto, resta sempre pressante la necessità di forniture lowcost, dove è solo il prezzo a farla da padrone, soprattutto per appalti di breve durata”. “Il cliente”, afferma Magro, “ è sempre alla ricerca di prodotti funzionali, ma - allo stesso tempo - semplici nel loro utilizzo, di sistemi e attrezzature che ottimizzino spazi e tempi, e che mettano in sicurezza l’operatore riducendo al minimo gli sforzi. Altra richiesta fondamentale,

Le attrezzature, categoria in cui rientrano non solo carrelli e telai ma anche tessili per pavimenti e accessori vari, hanno totalizzato nel 2016 un fatturato globale di 69.478.006 euro


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che vede tutti d’accordo e solidali, è la ricerca di prodotti sempre più eco-sostenibili”. Quali sono i punti di forza dei vostri prodotti per venire incontro alle esigenze del cliente? Su quali innovazioni sta puntando la vostra azienda e, in generale, quali potranno essere le novità in questo specifico settore? Frasson di Filmop ci risponde così: “Uno dei nostri punti di forza migliori da sempre? Siamo orgogliosi di diffondere il ‘Made in Italy’ nel mondo. Questo ovviamente significa dover mantenere degli elevatissimi standard di qualità non solo per quanto riguarda i materiali con cui progettiamo i nostri prodotti ma anche per i servizi che offriamo ai nostri clienti, in particolare la consegna immediata di qualsiasi articolo. Per quanto riguarda le innovazioni, si sta procedendo con lo sviluppo della nostra gamma di carrelli Alpha, ormai punto di riferimento nel settore. Carrelli con caratteristiche sempre più rivolte alla modularità e all’ergonomia, con la possibilità di integrarsi con ogni sistema di pulizia, dallo strizzatore alla pre-impregnazione, fino all’impregnazione direttamente sul carrello”. “Io ho una visione tutta mia dell’innovazione”, ammette Loro Piana, “perché la ritengo un processo che dovrebbe semplificare la vita dell’uomo, non complicarla. In effetti, non possiamo continuare a complicare la vita a chi fa le pulizie. Bisogna prendere atto che nel nostro settore la scolarità si è abbassata, ogni giorno entrano a farne parte operatori di altre nazionalità, che spesso non conoscono bene la nostra lingua; abbiamo oggettive difficoltà a reperire quadri intermedi, come capocantiere e capiservizio, che possano guidare le maestranze. Insomma, direi che noi costruttori abbiamo l’obbligo di semplificare intelligentemente il lavoro a queste persone, contribuendo a far sì che il committente possa verificare il processo di pulizia. Fatta questa premessa, aggiungo anche che tante innovazioni spacciate come tali nel campo delle attrezzature, mi sono apparse come novità alquanto strampalate. Se invece intendiamo l’innovazione come processo migliorativo finalizzato alla semplificazione, direi che come Falpi abbiamo lavorato molto sulle procedure, soprattutto nel campo ospedaliero, mettendo questo know how a disposizione dei nostri clienti”. “In un mercato estremamente volubile come quello attuale”, risponde Redi, “la velocità di

reazione con cui vengono date le risposte, è un elemento imprescindibile tanto da divenire un elemento di forza. Riuscire a realizzare prodotti che rispondano in modo concreto ed efficiente alle necessità che nascono sul campo è oggi un requisito essenziale. Ecco che carrelli compatti ma funzionali e comprensivi di ogni accessorio sono la risposta per i piccoli ambienti (Brix Compact e Brix Light); carrelli dotati di sistema SDS, per l’impregnazione istantanea dei mop, sono la soluzione igienica per eccellenza negli ambienti sanitari; carrelli che si trasformano e si adattano ad ambienti diversi utilizzando dei semplici kit studiati ad hoc sono invece la risposta più economica, poiché il carrello non si butta più ma si trasforma. Non dimentichiamo poi che, nonostante il risparmio venga ancora prima di tutto, il cliente vuole contenere i costi ma non a discapito della qualità e dell’efficienza. Ed è su questo punto che le aziende produttrici stanno lavorando: microfibre sempre più resistenti ed efficaci, attrezzi manuali per il floorcare facili da usare, sempre più performanti ed ergonomici, perché la salute degli operatori diventerà un requisito sine qua non”.

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FOCUS ON

Cosa offrite ai vostri clienti in termini di servizi? Interessante la risposta di Frasson: “Filmop è una realtà ibrida, fedele alla tradizione ma in continua innovazione. Ad esempio, come novità in termini di servizi, mi fa molto piacere annunciare che è disponibile la nuova APP You Fil: abbiamo scelto di progettare e realizzare un’applicazione per esplorare ovunque, in ogni momento e anche OFF-LINE l’intero “mondo” Filmop. Con un tablet alla mano è possibile cercare e scoprire in un click ogni singolo prodotto della nostra gamma, ma non solo: abbiamo messo a disposizione video, approfondimenti, schede tecniche, certificazioni, cataloghi di prodotto, aggiornamenti sulle ultime novità, tutti strumenti di fondamentale importanza sia per la vendita che per l’utente finale”. “Uno strumento a nostro avviso molto importante, che offriamo ai nostri clienti”, spiega Scapin, “è Magic Mobile, il software TTS che consente di costruire virtualmente, passo dopo passo, il proprio carrello ideale a seconda delle specifiche necessità. Le configurazioni create possono essere salvate, completate con il proprio prezzo di acquisto TTS, o utilizzate come efficace strumento di vendita grazie al sistema per il ricarico mark-up. Uno strumento

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facile da utilizzare, sempre a portata di mano e aggiornato in tempo reale. Inoltre, un occhio di particolare riguardo secondo TTS va dato come importanza alla formazione, uno dei servizi offerti in aggiunta alle attrezzature più apprezzato finora e, a nostro avviso, lo sarà sempre di più. I clienti, infatti, sono ormai consapevoli che i sistemi e le tecnologie stanno progredendo velocemente e quindi vogliono essere aiutati a sfruttare al massimo le performance dei prodotti che acquistano”. Controcorrente il pensiero di Loro Piana: “Credo che, oggettivamente, i servizi offerti da un’azienda che produce attrezzature siano abbastanza limitati. Noi, in particolare, cerchiamo di affiancare costantemente i progettisti nella stesura delle gare d’appalto. Ormai l’esperienza maturata ci ha portati a livelli di eccellenza che ci sono riconosciuti: siamo sempre sul pezzo e disponiamo di uno specifico ufficio con due dipendenti molto brave che seguo personalmente. Inoltre, essendo la nostra un’azienda di piccole dimensioni, possiamo affiancare aziende più grandi supportandole per quanto concerne le attrezzature. Naturalmente, ci occupiamo anche di altri servizi: primo fra tutti la formazione, ma direi che in questi anni ci siamo spesi molto nelle procedure e spesso siamo andati a fare i test sul campo o a


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parlare con le direzioni sanitarie degli ospedali che hanno adottato i nostri carrelli, insieme all’impresa che ha avuto in gestione l’appalto delle pulizie”. L’attenzione verso l’ambiente è un elemento sempre più strategico: in quale modo i vostri prodotti rispondono alle esigenze di sostenibilità, minore impatto ambientale e riduzione degli sprechi? Su questo importante ed attualissimo tema, Frasson ci dice: “L’ultima ‘conquista’ ecosostenibile di Filmop? Abbiamo finalmente ottenuto per un carrello della linea Alpha l’importante certificazione EPD - Environmental Product Declaration. L’EPD è un’etichetta ambientale di III tipo: un documento con il quale Filmop ha deciso di fornire informazioni dettagliate relative alla propria produzione, basandosi sulla valutazione del ciclo di vita. Ma sono davvero molti i passi che traducono l’anima “green” di Filmop in una serie di risultati concreti: ad esempio, investiamo costantemente nella ricerca e progettazione di sistemi a basso impatto ambientale, per diminuire i consumi e gli sprechi. Possiamo vantare una serie in continua crescita di certificazioni ambientali, sia aziendali che di prodotto. Come il marchio PSV - Plastica Seconda Vita, ottenuto grazie all’utilizzo di materie prime di origine riciclata per la realizzazione di una gamma molto fornita di secchi, contenitori e intere linee di carrelli. Inoltre, Filmop ha ottenuto per la linea di frange in microfibra Rapido Super la prestigiosa certificazione Ecolabel UE, il marchio ufficiale dell’Unione Europea che premia i migliori prodotti amici dell’ambiente. Ma non solo: Filmop ha una produzione alimentata interamente da energia solare, si avvale di fornitori qualificati secondo la normativa REACH e offre un’ampia gamma di prodotti al 100% riciclabili”.

E’ nel settore della sanità dove l’innovazione ha senz’altro la meglio perché è in ospedali, case di cura e laboratori che vengono richieste soluzioni in grado di assicurare i più elevati standard igienici con particolare attenzione però alla salute dell’ambiente, degli operatori che li utilizzano e dei pazienti

“Da tempo”, afferma Redi, “IPC sta investendo su prodotti innovativi con particolare attenzione al concetto di eco sostenibilità e risparmio energetico. Tra i carrelli della gamma BRIX, il modello SDS (Smart Disinfection System) consente di controllare in maniera assoluta il dosaggio del prodotto chimico e di acqua, evitando gli sprechi. Mentre l’innovativa linea di carrelli Black is Green, realizzata in plastica riciclata, è molto apprezzata soprattutto dagli utilizzatori particolarmente attenti all’ambiente”. “Falpi”, interviene Loro Piana, “si è sempre impegnata molto su questo terreno: ricordo, con un certo orgoglio, che quindici anni fa – quando ancora non era obbligatorio farlo – abbiamo provveduto a cambiare tutte le caldaie in azienda perché non potevamo vedere i camini che fumavano. Ho investito, perché ci credevo fermamente, consistenti risorse nelle certificazioni ambientali ISO 14001 e SA 8000 quando pochi sapevano di cosa si trattasse. Siamo stati tra i primi a certificare Ecolabel i nostri prodotti tessili e oggi contiamo ben 140 referenze in questo ambito. Nel 2009 siamo stati i primi a conseguire la certificazione EPD per il carrello Microrapid 2, con il quale abbiamo vinto l’edizione del Clean Green Award nel medesimo anno. Oggi disponiamo di ben 46 carrelli in EPD. Non mi ritengo un ecologista sfegatato ma ritengo che sia un nostro preciso

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FOCUS ON

L’attenzione verso l’ambiente è un elemento sempre più strategico e i vari prodotti devono rispondere alle esigenze del mercato: sostenibilità, minore impatto ambientale e riduzione degli sprechi

dovere lasciare alle future generazioni un mondo meno inquinato di quello che abbiamo trovato. Questa, in fondo, è la filosofia che ho cercato di trasmettere alla mia azienda e ci ha portato a investire con convinzione lungo la strada della sostenibilità ambientale, con realizzazioni che – come nel caso dell’EPD, hanno visto premiate le nostre produzioni. Spero che il mercato sappia distinguere chi ha perseguito seriamente e con coerenza lungo questo percorso da quanti vi stanno approdando soltanto adesso all’insegna dell’improvvisazione”. “Ci impegniamo ogni giorno”, risponde Magro, “per migliorare ed offrire prodotti e sistemi eco-sostenibili. Siamo sempre alla ricerca di sistemi che evitino sovradosaggi di detergente. Ricerchiamo ed utilizziamo materie prime riciclabili al 100%, tessuti resistenti ai lavaggi per abbattere la produzione di rifiuti. E in ultimo, ma non per importanza, abbiamo lavorato per predisporre tutti i nostri carrelli ai requisiti dei Criteri Ambientali Minimi”. Avete presentato qualche nuovo prodotto a Pulire 2017? E pensate già a nuovi progetti in vista della fiera ISSA Interclean Amsterdam 2018? Inizia questo ultimo giro di risposte l’azienda Filmop: “A Pulire 2017 la nostra azienda ha lanciato OneFred, un nuovo carrello con telaio monoblocco, ideale per realizzare postazioni di lavaggio compatte e maneggevoli. Sulla scia del successo del carrello Fred, brevettato sul finire degli anni 90, abbiamo aggiunto caratteristiche preziose per i distributori e per gli utenti finali: OneFred si può utilizzare sia con secchi da 15 lt che da 25, mentre la struttura impilabile assicura notevoli vantaggi logistici. Come le altre linee dell’azienda più collaudate, anche i nuovi carrelli monoblocco sono realizzati esclusivamente con materiali d’eccellenza: una speciale qualità di polipropilene resistente nel tempo, igienica, facile da pulire, colorabile e certificata PSV Plastica Seconda Vita, nel segno della massima

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sostenibilità ambientale. OneFred si distingue inoltre per l’innovativo design, moderno e accattivante, con linee essenziali e decise, in grado di integrarsi con discrezione in qualsiasi ambiente”. “Pulire 2017”, riprende Redi, “è stato un traguardo importante per il Gruppo; è in questa occasione che abbiamo portato le nostre “Brix Cover bags”, pannelli totalmente personalizzabili che permettono di coprire gli antiestetici sacchi portarifiuti. Il vero elemento innovativo sta nel fatto che i pannelli possono diventare un mezzo di comunicazione a tutti gli effetti, promuovendo così un brand, prodotti specifici, servizi e qualsiasi altro messaggio si voglia trasmettere al pubblico. In sostanza, insieme al prodotto si acquista un vero e proprio business, un veicolo pubblicitario che, al netto degli obblighi di legge, si traduce in un veloce recupero dei costi sostenuti per l’acquisto del carrello e, in breve, ad un profitto vero e proprio. Ecco che, in questo modo, le stazioni ferroviarie, gli aeroporti, gli hotel, i musei non sono più soltanto ambienti da pulire ma luoghi dove promuovere aziende e servizi. I Brix Cover bags sono compatibili con tutti i carrelli della gamma Brix e della linea Black is Green. Stiamo lavorando alacremente in vista di ISSA 2018: abbiamo in serbo delle sorprese che non vogliamo svelare anticipatamente”. “La novità VDM”, afferma Magro, “quest’anno


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prende il nome di Touch Free System, un nuovo sistema di pulizia professionale, unico e innovativo, progettato e realizzato per contrastare le infezioni ospedaliere. Quando vi parliamo di impegno costante nel volerci innovare, parliamo proprio di questi risultati. Fino ad oggi, gli operatori erano costretti a maneggiare la frangia sporca per sganciarla dal telaio. Con il nuovo Touch Free System si evita il contatto con la frangia sporca e il telaio. Grazie a questo sistema (alette e telaio Touch Free System) , le frange infatti vengono sganciate direttamente nel secchio di recupero in modo facile ed intuitivo, senza l’utilizzo delle mani evitando rilascio di sporco sul pavimento come invece avviene nei tradizionali sistemi di pulizia. In questo modo, si elimina l’operazione di sgancio della frangia in velcro vicino al volto dell’operatore riducendo così il rischio di inalazione di batteri, germi e sporco”. “TTS, per la pulizia di pavimenti e superfici”, precisa Scapin, “consiglia il sistema Trilogy, l’innovativo e collaudato sistema reversibile e utilizzabile su entrambi i lati. Grazie al telaio con due facce parallele, perfettamente piatte, e alla gamma di panni fronte/retro in ultra microfibra, è possibile raddoppiare i mq di superficie e dimezzare il numero di panni necessari. Oggi la rivoluzione continua: infatti quest’anno a Verona abbiamo presentato Tri Press, il nuovo strizzatore che completa e perfeziona il sistema Trilogy. Con Tri Press l’operatore risparmia tempo e fatica perché può strizzare i panni fronte/retro Tri Press abbreviando i tempi e pulendo di fatto il doppio. Infatti Tri Press consente di strizzare i panni la metà delle volte rispetto ai sistemi tradizionali, garantendo con una maggiore autonomia di raccolta e di lavaggio”. “Premetto”, conclude Loro Piana, “che amo molto le fiere, in quanto le considero come il momento clou della mia attività commerciale: sto bene a queste manifestazioni perché incontro i miei clienti, posso parlare del mercato serenamente, senza l’ansia delle logiche di vendita. Quest’edizione della fiera veronese è stata molto bella e divertente, molto appagante. Direi che, ancora una volta, ha rappresentato la massima espressione del mio lavoro, come – del resto – lo è anche ISSA Interclean. Per noi è andata nel migliore dei modi e, ancora una volta, abbiamo avuto la conferma di aver lavorato bene perché abbiamo consolidato i nostri contatti parlando di cose nuove. A

Verona abbiamo proposto con successo la nuova linea di carrelli KUBI, con una visione del tutto inedita del modo di interpretare questo prezioso strumento di lavoro: plastica, acciaio ed alluminio sono stati i materiali utilizzati per un prodotto che promette elevate performance di riferimento. Come è noto Falpi in questi anni si è specializzata su carrelli di altissimo livello prodotti in acciaio, giocoforza finiti da nei particolari grandi professionisti; da un anno e mezzo a questa parte abbiamo incominciato ad investire risorse importanti anche su una linea di carrelli in plastica. Questo non perché l’acciaio abbia subito delle flessioni, tanto è vero che continuiamo a farne sempre di più con questo materiale e i nostri carrelli che costano di meno sono proprio in acciaio inox. L’azienda, però, ha deciso di sviluppare anche una nuova linea di carrelli chiusi, carenati, realizzati con una filosofia costruttiva diversa: molta plastica, strutture in alluminio e acciaio. Devo riconoscere che, fortunatamente, abbiamo incontrato un mercato davvero notevole. La linea KUBI, presentata in anteprima a Pulire 2017 come pre-serie, è la stessa che abbiamo posto in vendita dal mese di settembre con risultati davvero buoni. Ad Amsterdam proporremo la vera e completa produzione dell’intera nuova linea, che andrà ad affiancarsi alle altre”. 15


Facility Case History

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UNA “FIRMA” DI ASSOLUTA QUALITA’ NEL MERCATO DELLA DETERGENZA PROFESSIONALE

La sede dell’azienda a Correggio di Maurizio Pedrini

Nata nel 1977, su iniziativa del fondatore e presidente Francesco Accorsi - oggi alla guida insieme a Daniele Carboni - Firma Chimica si è imposta all’attenzione del mercato grazie alla qualità e all’innovazione dei suoi prodotti

A

Correggio, in provincia di Reggio Emilia, in quella parte dell’Emilia Romagna in cui si concentrano tante dinamiche e intraprendenti aziende del professional cleaning sorge lo stabilimento di Firma, azienda che ha fatto della sostenibilità ambientale un valore fondante nello svolgimento della propria attività produttiva.

Una “storia” iniziata a Novellara nel 1977 Firma, leader nella produzione di detergenti e disinfettanti ad uso professionale, nasce nel 1977 in un piccolo capannone nel Comune di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, grazie all’intraprendenza imprenditoriale di Francesco Accorsi. 16

Nel 1984 l’azienda si dota di un’officina autorizzata alla produzione di Presidi MedicoChirurgici. Nel 1987 avviene il passaggio che segnerà per sempre la mission di Firma nel settore del professional cleaning, con il passaggio da azienda artigianale ad azienda di tipo industriale; contemporaneamente la proprietà si attrezza per essere autorizzata alla produzione di prodotti cosmetici e inserisce in catalogo prodotti dermatologicamente testati. Nel 1993 entra nella compagine sociale la famiglia Carboni: dal 1996 la Carboni Holding SpA ha il volto di Daniele Carboni che la rappresenta nel CDA e in azienda affianca Francesco Accorsi nella conduzione del marchio. Nel 1999 Firma si trasferisce in un nuovo


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Da sinistra: Daniele Carboni e Francesco Accorsi

stabilimento più ampio e moderno e nello stesso anno ottiene anche la certificazione UNI EN ISO 9002 (ora convertita in UNI EN ISO 9001:2015). Nel 2002 a giugno ottiene la certificazione ISO 14000 (ora convertita in UNI EN ISO 14001:2015). Nel 2004 viene creata la linea “superconcentrati”, alla quale segue nel 2005 quella della linea Piscine. Infine, nel 2009, un altro importante passaggio all’insegna della qualità: produzione e commercializzazione di prodotti Ecolabel. L’azienda oggi: massima velocità nel rispondere alle esigenze dei clienti Firma si presenta sul mercato con otto linee di produzione, con macchine acquistate recentemente, e quindi all’avanguardia, un’officina dedicata alla produzione di Presidi MedicoChirurgici autorizzata dal Ministero della Salute, un magazzino studiato per avere sempre a disposizione tutti gli articoli in modo da soddisfare tutte le richieste della clientela in tempi brevissimi.

“Molto lavoro è stato fatto ma siamo pronti a farne ancora tanto”, spiega Carlo Marani, storico ‘commerciale’ che ha affiancato Francesco Accorsi fin dalla fondazione dell’azienda. “Ho visto crescere e fiorire questa bellissima realtà, apportando tutto il mio sapere nella formazione delle nuove leve e nella creazione di nuovi prodotti, sempre più aderenti ai bisogni dei clienti”, aggiunge.“Ricordo quando con i titolari lavoravamo moltissime ore senza risparmiarci per vincere questa scommessa. E con legittimo orgoglio oggi possiamo affermare che l’abbiamo vinta. Attualmente vendiamo in tutto il territorio italiano, Repubblica di San Marino compresa. Stiamo inoltre sviluppando il commercio estero: siamo attualmente presenti in Francia, Romania, Polonia, Albania e Principato di Monaco. Offriamo non solo prodotti di altissima qualità ma anche consulenza pre e post vendita, fatta innanzitutto di formazione, con aggiornamenti periodici offerti sia ai collaboratori che ai clienti presso la nostra sede o direttamente in cantiere. Un altro elemento distintivo che ci caratterizza è la professionalità, con un servizio tecnico in grado di garantire un accurato “problem solving”. Abbiamo più di 300 formulati che coprono tutti i settori della detergenza: lavanderia, ristorazione, meccanica, comunità, piscine, lattiero- caseario e, più in generale, l’agro-alimentare. Infine, rispetto all’applicazione delle metodiche HACCP, ci proponiamo con un nostro prototipo di manuale che viene personalizzato in base alle effettive necessità del cliente”.

LA CARTA D’IDENTITA’ DELL’AZIENDA Ragione Sociale: Firma S.r.l. Sede: Correggio (RE) Dipendenti: 50 (fra dipendenti e commerciali) Staff Dirigente: - Francesco Accorsi (Presidente CDA); - Daniele Carboni (Vice Presidente CDA); - Marco Accorsi (Responsabile Commerciale); - Fabio Severi (Responsabile R & S e Produzione). Mercato: -Interno: tutto il territorio italiano; -Export: (in fase di sviluppo e crescita) Francia, Romania, Polonia, Albania e Principato di Monaco.

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Facility Case History

Firma thinks Green: il nuovo modernissimo stabilimento che rispetta l’ambiente Il nuovo stabilimento, che risponde al meglio alle necessità in continuo aumento conseguenti allo sviluppo esponenziale di clienti, ha al suo interno lavorazioni completamente automatizzate che dispongono di cicli di lavaggio programmati con il recupero delle lavature nelle successive produzioni: non esistono scarichi fognari. I laboratori di ricerca e controllo di Firma garantiscono il rispetto della sicurezza del personale e dell’equilibrio ecologico; testano in continuazione nuove materie prime che potrebbero migliorare le performance del prodotto finale nel massimo rispetto dell’ambiente. In quest’ottica Firma è stata pioniera nel creare una gamma di superconcentrati con le serie 100 e 1000 che, oltre ad un risparmio economico, comportano meno inquinamento dovuto al trasporto (1 camion anziché 450) e meno plastica per i vari imballaggi. L’azienda è stata anche tra le prime in Italia a investire nella ricerca e creazione di

L’interno del sito produttivo 18

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prodotti a marchio Ecolabel. Infine, ma non meno importante, la conoscenza del giusto dosaggio di detergente che è già una forma di attenzione verso l’ambiente: per questa ragione Firma fornisce ai clienti in tempo reale qualunque scheda tecnica, oltre a piani di sanificazione e procedure esecutive con evidenziata l’esatta percentuale di prodotto da utilizzare e il costo che viene sostenuto dal cliente finale per quella specifica tipologia di pulizia. Una vasta gamma di prodotti e costanti investimenti in Ricerca e Sviluppo L’azienda è impegnata nella realizzazione di una vasta gamma di prodotti, tutti accomunati dalla capacità di ridurre i costi e far risparmiare Firma si risorse a

presenta sul mercato con otto linee di produzione, con macchine acquistate recentemente, e quindi all’avanguardia, un’officina dedicata alla produzione di Presidi MedicoChirurgici autorizzata dal Ministero della Salute, un magazzino studiato per avere sempre a disposizione tutti gli articoli in modo da soddisfare tutte le richieste della clientela in tempi brevissimi


vertito].pdf

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beneficio dell’ambiente. I detergenti e disinfettanti realizzati a Correggio sono indirizzati alla ristorazione, alla comunità, alla sanità, all’industria, alla lavanderia, al settore alimentare e al trattamento acqua delle piscine. Senza contare, inoltre, l’invidiabile produzione di superconcentratie formulati Ecolabel. Il futuro è già qui: pronti ad affrontare qualunque sfida Firma, ora “adulta” con i suoi quarant’anni brillantemente compiuti quest’anno, sta vivendo bene il passaggio generazionale. Un processo che è in corso e vede sempre più attivi Daniele Carboni e Marco Accorsi, coscienti che le nuove esigenze, soprattutto in ambito di detergenza 1e sanificazione, 19/07/13 10.35 vadano previste e non rincorse. Il tutto nella consapevolezza della grande esperienza maturata dal fondatore Francesco Accorsi, dal quale attingono senza esitazione le conoscenze, pronti ad affrontare qualunque sfida nella certezza di poter contare su un team affiatato, volenteroso, curioso e, soprattutto, giovane. Da qualche anno, infatti, Firma sta investendo e assumendo giovani da preparare adeguatamente, in modo da assicurare anche

negli anni a venire gli altissimi standard qualitativi che da sempre la contraddistinguono e che le hanno permesso di essere ciò che è, rappresentando un importante punto di riferimento nel mercato italiano della detergenza professionale.

Il nuovo stabilimento, che risponde al meglio alle necessità in continuo aumento conseguenti allo sviluppo esponenziale di clienti, ha al suo interno lavorazioni completamente automatizzate che dispongono di cicli di lavaggio programmati con il recupero delle lavature nelle successive produzioni

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Sanità

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di Maurizio Pedrini

UN’ALLEANZA STRATEGICA

PER PREVENIRE LE INFEZIONI OSPEDALIERE

La sede dell’ospedale

”La nostra Direzione Medica”, afferma il direttore sanitario dell’Ospedale G.B. Morgagni-L.P. Pierantoni di Forlì, dottor Paolo Masperi, “è impegnata - a partire dalla stesura del rigoroso capitolato tecnico di servizio - a definire tipologie di interventi di pulizia mirati sulla base della classificazione degli ambienti a diverso rischio infettivo”

U

na struttura moderna, costruita con criteri architettonici all’avanguardia, pensando alla massima igiene: si presenta così l’Ospedale G.B. Morgagni-L.P. Pierantoni di Forlì. Abbiamo incontrato il dottor Paolo Masperi, direttore sanitario, per scoprire come - in questo delicato contesto - venga affrontato il tema della pulizia. Per la cura dei pazienti, i servizi di pulizia e sanificazione sono assai rilevanti e delicati per il buon funzionamento dell’ospedale. L’igiene dei locali rappresenta certamente il modo più efficace per prevenire le Infezioni

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correlate all’assistenza (Ica). Cosa pensa di tale affermazione e come sta portando avanti questi obiettivi la Direzione Sanitaria dell’Ospedale G.B. Morgagni-L. Pierantoni? “Quest’opinione è ampiamente condivisa: le modalità e la frequenza con le quali vengono svolti gli interventi di pulizia sono infatti strettamente connessi con la trasmissione dei microrganismi negli ambienti e, attraverso le mani e i dispositivi, anche nei pazienti e nel personale di assistenza. L’obiettivo di fornire all’utenza (pazienti, visitatori e personale dipendente) un ambiente igienicamente sicuro e confortevole si realizza configurando un servizio che


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garantisca livelli qualitativi elevati nei singoli processi di lavorazione, nel mantenimento in buono stato di conservazione delle strutture e degli arredi e nel rispetto della massima economicità dell’azione. La nostra Direzione Medica è impegnata, a partire dalla stesura del capitolato tecnico di servizio, a definire tipologie di interventi di pulizia mirati sulla base della classificazione degli ambienti a diverso rischio infettivo. Dopo aver stabilito con la ditta appaltatrice l’adozione di metodiche, prodotti e attrezzature tecnologicamente avanzati ed efficaci viene steso un programma di lavoro che prevede frequenze di interventi e orari di svolgimento delle pulizie ordinarie e periodiche consone all’attività che viene svolta. Tutti questi aspetti vengono gestiti tramite un sistema informatizzato per mantenere il controllo e la condivisione delle informazioni con la ditta e con i responsabili delle varie Unità Operative e Servizi che devono presidiare, modulare e verificare lo svolgimento del servizio”. Il dottor Paolo Masperi Pensa che nella progettazione e realizzazione della ristrutturazione di questa struttura sanitaria, senz’altro all’avanguardia in Italia e tra guida che tale gruppo produce. Dati di consumo, le eccellenze assistenziali dell’Emilia Romagna, formazione del personale e criticità vengono raccolti si sia tenuto conto adeguatamente della a livello locale e portati al tavolo regionale per lo necessità di porre al centro l’esigenza di igiene e studio e lo sviluppo delle iniziative”. sanificazione dei locali? “In fase di progettazione si è posta particolare Veniamo al nodo critico delle infezioni attenzione alla scelta dei materiali e sono state ospedaliere e alla loro prevenzione: fatte diverse prove di contatto e di asportazione di qual è il trend? Quali strategie di sporco e macchie con prodotti e strumenti di pulizia, prevenzione vengono messe in atto? in particolare sulle pavimentazioni. Per quanto “Il trend delle infezioni ospedaliere riguarda la realizzazione della struttura, è stata dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni, posta particolare attenzione allo studio dei misurato con studi di prevalenza percorsi e si è richiesta la massima cura nei “L’Ospedale di Forlì multicentrici a valenza regionale, lavori affinché risultassero perfettamente partecipa, come tutte nazionale ed europea è allineato sigillate le giunture, venissero arrotondati le aziende sanitarie della ai valori medi di tutti e tre gli gli spigoli vivi e, ove possibile, fossero Regione, alle attività del ambiti (circa il 6%). Le strategie utilizzati sanitari sospesi e arredi che Gruppo Regionale che si occupa di prevenzione delle infezioni permettessero la massima asportazione di rifiuti, mobilità sostenibile, correlate all’assistenza vengono dello sporco. Anche nella scelta delle acquisti verdi ed energia” stabilite dall’apposita Struttura di attrezzature sanitarie viene sempre Programma aziendale che si occupa considerato anche l’aspetto di pulizia delle di gestione del rischio infettivo e del superfici esterne”. buon uso degli antibiotici. La Regione Emilia-Romagna è poi particolarmente Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, attenta al tema del rischio infettivo e fornisce gli “acquisti verdi” previsti dai CAM GPP e lo linee di indirizzo alle aziende sanitarie per poter smaltimento dei rifiuti come vi siete organizzati? affrontare in maniera uniforme i temi prioritari sulla “L’Ospedale di Forlì partecipa, come tutte le aziende base della situazione epidemiologica riscontrata in sanitarie della Regione, alle attività del Gruppo letteratura. Pertanto, in questo periodo, l’attenzione Regionale che si occupa di rifiuti, mobilità sostenibile, maggiore è posta alla prevenzione delle infezioni acquisti verdi ed energia. Di conseguenza le attività, chirurgiche e al contenimento della diffusione dei a livello locale, vengono sviluppate sulle linee patogeni multiresistenti agli antibiotici - fenomeno 21


Sanità

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considerato emergenza a livello mondiale. Esiste poi un costante impegno all’applicazione al monitoraggio dell’igiene delle mani, considerata la principale modalità di trasmissione dei microrganismi in ambito ospedaliero”. Attualmente, come sono organizzati i servizi di pulizia dei locali dell’ospedale? Quali sono i protocolli di formazione in materia di igiene e pulizia da voi perseguiti sia nei confronti del vostro personale interno che dei dipendenti dell’impresa esterna che eroga il servizio di pulizia e sanificazione? “Il servizio è affidato ad una ditta esterna ed è svolto secondo le caratteristiche tecniche dettate da un rigoroso capitolato di servizio applicato in tutti gli ambiti dell’Azienda Usl della Romagna. Al momento della scelta della ditta fornitrice viene dato rilievo

alla formazione intrapresa dal personale operante: inoltre, lo stesso capitolato è corredato di protocolli specifici di pulizia da applicare in particolari contesti (camere bianche, laboratori, pazienti in isolamento, ecc.). Periodicamente, il personale della Direzione Medica propone eventi formativi sia per il personale della ditta appaltatrice sia per il personale interno che interviene direttamente o ha funzioni di controllo del servizio di pulizia. A Forlì sono infatti presenti nei reparti di degenza gli Operatori Socio Sanitari che svolgono compiti di sanificazione ambientale ove è necessario un intervento continuativo o estemporaneo in orari di assenza del personale esterno. Il contenuto di questi eventi formativi verte in particolare sulle modalità di trasmissione dei microrganismi, sui comportamenti da adottare per evitare questa trasmissione e sulle modalità di verifica delle operazioni di pulizia intraprese”.

L’OSPEDALE G.B. MORGAGNI-L. PIERANTONI DI FORLÌ IN CIFRE Gli Ospedali “G.B. Morgagni” e “L. Pierantoni” nascono come due realtà distinte e separate: il primo, fondato nel 1907 e intitolato prima alla memoria di Aurelio Saffi e in seguito all’illustre concittadino Giovan Battista Morgagni, si trovava nel cuore della città di Forlì; il secondo, intitolato a Luigi Pierantoni, viene inaugurato nel 1937 e nasce come Centro Sanatoriale per la cura della tubercolosi. Il centro viene organizzato su tre padiglioni, in rappresentanza delle tre armi: il Vallisneri a forma di nave, il Valsalva a forma di aereo, l’Allende a forma di carrarmato. Dal 1973 nell’Allende sono stati trasferiti alcuni reparti ubicati al Morgagni, divenuto nel frattempo insufficiente come sede per un ospedale moderno ed efficiente. Nel corso del 1996 si è verificata, coerentemente con la pianificazione regionale, una profonda riorganizzazione della rete ospedaliera nell’Azienda che ha consentito un più efficace orientamento delle strutture ospedaliere. Al Morgagni sono state concentrate, in prevalenza, le funzioni per la gestione dell’emergenza e il dipartimento delle malattie respiratorie. Al Pierantoni, invece, le funzioni chirurgiche di tipo specialistico, il polo oncologico, l’area materno-infantile e il dipartimento neurogeriatricoriabilitativo. Gli Ospedali di S. Sofia e Forlimpopoli hanno assunto una connotazione medico-riabilitativa. Lo stabilimento di Meldola, nato come sede di poliambulatorio, è diventato la nuova sede dell’Istituto Scientifico Oncologico della Romagna (IRST). Nel 2004 è stato inaugurato il nuovo complesso Ospedaliero “G.B. Morgagni-L. Pierantoni”, dopo che tutta l’attività è stata trasferita al Pierantoni, mentre nell’area precedentemente occupata dal Morgagni sarà realizzato un campus universitario. Tale operazione ha consentito un miglioramento dell’accessibilità, dell’efficienza e dell’efficacia della struttura ospedaliera. L’ospedale di Forlì è ad alta intensità di cura. Dal 2014 - con la soppressione delle quattro Ausl di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini - appartiene all’Ausl Romagna. Ecco alcuni dati significativi di questa struttura. ██ padiglioni sanitari: 4 (Allende, Morgagni,

Valsalva e Vallisneri); ██ edifici amministrativi: 1 (Valsalva); ██ accessi al giorno: 125,65 da Pronto Soccorso nel 2016; nei primi 9 mesi del 2017, sempre da Pronto Soccorso, sono stati 130,14; ██ prestazioni sanitarie all’anno (solo Forlì): per esterni: 493.000 (escluso laboratorio; in laboratorio invece 231.000); ██ personale dipendente ospedaliero: 1.800; ██ ricoveri l’anno in degenza ordinaria: 19.266; ██ accessi l’anno Day Hospital-Day Surgery: 12.574; ██ accessi l’anno al Pronto Soccorso: 45.861;

██ posti letto: 448 e 13 di day hospital (2017) - compresi i 24 letti

di degenza a Santa Sofia; ██ reparti: Chirurgia Generale e Oncologica, Chirurgia Endocrina,

Urologia, Dermatologia, Traumatologia, Ortopedia, Chirurgia Vascolare, O.R.L, Chirurgia Toracica, Gastroenterologia, Neurologia, Pneumologia, Nefrologia, Medicina Morgagni, Endocrinologia, Cardiologia, U.T.I.C., Med. Urgenza, Rianimazione, Malattie infettive, Oculistica, Senologia, Pediatria, Neonatologia, Ostetricia e ginecologia, Geriatria, Geriatria post-acuti, Riabilitazione, Medicina Int. Allende, Lungodegenza Allende, S.P.D.C. (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura)


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Come effettuate i controlli sugli interventi di pulizia al fine di conseguire il miglioramento continuo del servizio erogato? “I controlli del servizio di pulizia costituiscono un aspetto fondamentale attraverso il quale la Direzione Medica ‘esercita’ le proprie responsabilità in materia di igiene ambientale. La verifica del servizio erogato, in appalto secondo capitolato aziendale e seguendo normativa regionale e nazionale in materia, è di competenza della Direzione Medica operativamente coordinata dal Servizio di Igiene Ospedaliera. A tal proposito, oltre ad una forma di controllo continuo che prevede che ogni responsabile di reparto debba segnalare su apposito programma informatizzato qualsiasi non conformità che rilevi durante le attività, sono altresì attuati controlli su tre ordini di livelli: il primo livello è determinato dall’autocontrollo che E’ previsto l’impiego di moderne tecnologie la ditta appaltatrice esegue sui propri (lavasciuga pavimenti, aspiratori, ecc.) per la operatori e sui metodi e prodotti pulizia e l’igienizzazione delle superfici? utilizzati. Il secondo livello prevede “All’interno del nostro presidio ospedaliero controlli congiunti, a campione, vengono utilizzate moderne tecnologie, “Il trend delle infezioni eseguiti da operatori aziendali utili ad ottimizzare gli interventi di pulizia ospedaliere dell’Ospedale preposti e dai rappresentanti della ed igienizzazione quotidiani, al fine di Morgagni-Pierantoni, ditta appaltatrice a frequenza misurato con studi di garantire standard igienico-sanitari differenziata in base al rischio prevalenza multicentrici a adeguati secondo le normative vigenti. infettivo attribuito ai vari valenza regionale, nazionale In particolare, la ditta appaltatrice adotta ambienti (le sale operatorie e i ed europea è allineato ai particolari accorgimenti volti al rispetto del valori medi di tutti e tre reparti ad alto rischio vengono minor impatto ambientale e alla tutela dei gli ambiti” verificati almeno ogni sei mesi). lavoratori. Vengono impiegati, ove possibile, Tali controlli sono eseguiti con lavasciuga pavimenti con operatore a bordo, metodo visivo ed anche con l’ausilio prodotti ecologici e tecnologie volte al risparmio di bioluminometro. Infine, il terzo idrico e ad una riduzione dell’impiego livello è una verifica di parte terza eseguito di detergenti nocivi all’ambiente”. sull’operato della ditta appaltatrice da parte di un altro Ente esterno sempre con l’ausilio di appositi Qual è il suo personale parere circa l’importanza strumenti. Ovviamente, il capitolato di servizio di una progettazione ospedaliera che tenga prevede l’applicazione di penali commisurate alle conto, tra gli altri fattori, anche della necessità diverse tipologie di non conformità rilevate”. di facilitare al massimo la pulizia, l’igiene, la sanificazione e la sterilizzazione dei locali? “Ritengo che tra le funzioni principali della Direzione Medica di Presidio debba, necessariamente, essere individuata la predisposizione di progettazioni inerenti tali processi, necessari ed utili al mantenimento di standard assistenziali in linea con evidenze scientifiche disponibili. Credo che una buona esperienza si ritrovi nella politica regionale al riguardo che, attraverso linee guida, viene declinata ed applicata nelle varie aziende della regione con modalità calate sulle specificità dei territori restando però comune l’obiettivo finale, ovvero la cura della persona data dagli interventi sanitari ed assistenziali specifici in un contesto ambientale igienicamente conforme alle norme vigenti”.


Inchiesta

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Per le aziende del

professional cleaning IL DIGITAL è sempre più social Molte aziende del nostro settore sono ormai presenti su Facebook, Youtube, Twitter, Linkedin e Instagram per consolidare la propria presenza di immagine, marketing e interazione relazionale con dealer e clienti di Maurizio Pedrini

La comunicazione digitale sta prendendo piede anche nel settore del professional cleaning, affiancando progressivamente quella tradizionale (riviste specializzate, radio, televisione, cartellonistica stradale). Oltre al sito web, il brand e la reputazione dei marchi che producono tecnologie per l’igiene ambientale e delle imprese che offrono servizi di pulizia passano, con sempre maggiore convinzione, anche attraverso le pagine dei vari Social Network (Facebook, Twitter, Instagram, Linkedin). Senza contare che alcune aziende veicolano regolarmente video, contenuti e immagini sui propri canali Youtube. L’era digitale, dunque, è iniziata anche nel comparto produttivo del pulito professionale, con diverse sfaccettature, importanti ripercussioni e prospettive che meritano senz’altro di essere approfondite. Abbiamo chiesto ad alcuni “comunicatori digitali” di rispondere alle domande della nostra inchiesta, volta a fare il punto della situazione. 24

I consigli degli esperti I due interlocutori che intervistiamo per primi, Sonia Milan e Simone Puliafito, sono esperti del digital ‘esterni’ al mondo del pulito professionale, ai quali ci siamo rivolti per fare il punto su questa nuova forma di comunicazione, dalle potenzialità ancora in buona parte inesplorate, e avere qualche consiglio su come muoversi in maniera consapevole, per evitare di compiere errori. La prima, nota e apprezzata a livello nazionale, è una consulente di comunicazione digitale. Attraverso il brand Opinity si occupa di gestire la presenza online di aziende e professionisti e di curare e migliorare la loro reputazione online, sia con azioni dirette e mirate alla risoluzione di problemi inerenti la reputazione online, sia con attività di training presso il cliente perché possa operare in autonomia. Il secondo è General Manager e fondatore di Taeda Communication, agenzia di marketing e comunicazione digitale, impegnata nella realizzazione di siti internet,


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Sonia Milan campagne social e identità visiva per aziende e professionisti. Supportato da un gruppo di giovani e dinamici professionisti, definisce strategie online che permettono alle imprese di evidenziare i propri tratti distintivi e raggiungere potenziali clienti in target. Cosa rappresenta, attualmente, il fenomeno della comunicazione digitale sui social da parte delle imprese e, soprattutto, com’è destinato a crescere nell’arco dei prossimi anni? “I dati relativi al 2016”, afferma Milan, “ci dicono che la penetrazione di Internet in Italia è del 63%, pari a circa 38 milioni di persone connesse. La penetrazione dei social, invece, è del 47%, con 20 milioni di utenti attivi e il 79% delle persone che utilizzano Internet accedendovi ogni giorno, mentre solamente l’1% degli utenti accede a Internet solo poche volte al mese. Inoltre, sono 28 milioni gli utenti attivi sui Social Media in Italia, cioè il 47% della popolazione totale. È chiaro che la comunicazione digitale sui social media e, nello specifico, il Social Media Marketing, rappresenta una risorsa di business

ormai irrinunciabile: i social media sono spazi frequentati quotidianamente dalle persone che li utilizzano per informarsi e relazionarsi con gli altri, ma anche per esprimere opinioni su aziende, su prodotti e servizi. In virtù del tipo di canale comunicativo, le persone si aspettano da esso una velocità di risposta da parte delle aziende prima impensabile ed è per questo che gli utenti sfruttano questi mezzi per richiedere assistenza immediata. Si tratta di spazi destinati a crescere costantemente nel futuro, ma soprattutto a diversificarsi, grazie alla nascita di nuovi social network da un lato e allo sviluppo di quelli esistenti dall’altro”. “L’impiego dei social media in ambito aziendale”, esordisce Puliafito, “dovrebbe essere frutto di una presa di coscienza rispetto all’evoluzione della comunicazione. In realtà costituisce l’eccezione, uno straordinario sinonimo di apertura mentale, poiché le imprese che sfruttano correttamente tali piattaforme sono davvero poche. Oggi si vive un mix tra una certa diffidenza, legata a ridotta conoscenza degli strumenti, una cultura fondata su forme tradizionali di comunicazione e il desiderio di sbarcare il lunario grazie alla rete. La verità è che i social sono presenti in Italia da quasi dieci anni, le persone li utilizzano circa due ore al giorno e chi ha una qualsiasi attività non può rinunciare al dialogo con clienti attuali e potenziali. In futuro assisteremo ad una selezione vera e propria: chi si metterà sullo stesso piano delle persone, con conversazioni genuine, trasparenti e atte a raccontare la filosofia dell’impresa avrà grandi benefici. Chi pensa, invece, di applicare al web le logiche dei volantini o dei meri annunci pubblicitari, sarà costretto ad inseguire”. Quanto conta, a vostro parere, che un’azienda tuteli la sua reputazione e il proprio marchio anche nel mondo digitale, sia controllando ciò che viene detto su di essa sia promuovendo questa immagine attraverso i social media? “La reputazione online”, spiega Milan, “è oggi il nuovo tesoro che le aziende devono conquistare e mantenere. Il mezzo digitale permette a chiunque di accedere a informazioni che fino a qualche anno fa erano impensabili: il fenomeno delle recensioni online e dei commenti è così vasto che non è più possibile ignorarlo: il nuovo passaparola passa attraverso la rete e non è più possibile ignorarlo, soprattutto all’interno dei social media dove la possibilità di commentare e attrarre l’attenzione degli altri utenti è altissima”. “Spesso”, precisa Puliafito, 25


Inchiesta “si dice che la reputazione o la crei tu stesso, oppure te la faranno gli altri. Il mondo digitale garantisce una grande occasione: quella di veicolare contenuti che possano emozionare, creare empatia, spiegare il perché di certe scelte. Attualmente ognuno di noi si confronta online, descrive le proprie esperienze ed esprime giudizi. Subire passivamente tale aspetto è rischioso, poiché significherebbe fare a meno della possibilità di crescere, migliorare e soprattutto fidelizzare chi si rivolge a noi. È dunque importante a livello strategico essere parte attiva, accogliere con umiltà le critiche e mettere in risalto i punti forti”. Più in generale, che peso ha in termini economici questa forma di innovazione legata al digitale rispetto alla tradizionale comunicazione cartacea, radiofonica e televisiva? “Anche i più tradizionalisti e conservatori, in termini di comunicazione e marketing”, ci dice Milan, “devono fare i conti con una rivoluzione che è sempre stata un po’ sminuita o comunque contenuta anche quando i risultati sono stati e sono lampanti. Oggi i social media hanno modificato e rivoluzionato il modo di comunicare, in tutti i settori, dalla politica, alla pubblicità, fino ai rapporti interpersonale. Resta comunque innegabile che oggi c’è ancora una larga fetta di consumatori e utenti che non sono raggiungibili tramite questi strumenti, ma attraverso i canali tradizionali quali carta stampata, tv, radio e affissioni. Il digitale, quindi, si affianca in modo prepotente alla comunicazione tradizionale, senza però sostituirla in toto”. “Dal punto di vista economico”, interviene Puliafito, “non dobbiamo confondere la capacità di accesso con la capacità di utilizzo. Oggi per raccontare un brand bastano un computer o uno smartphone e una connessione ad Internet, ma in assenza di competenze adeguate posso ottenere riscontri tutt’altro che positivi. A livello pubblicitario i social network così come il motore di ricerca permettono di raggiungere un pubblico altamente profilato abbattendo letteralmente gli abituali costi della comunicazione cartacea, col vantaggio di misurare statisticamente le performance. Ad aver valore non sono tanto gli strumenti ad incidere, quanto la preparazione, la creatività e l’approccio di chi li utilizza. Digitale e tradizionale devono coesistere ed essere bilanciati in maniera paritaria perché consentono di raggiungere obiettivi tra loro integrati”. 26

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Perché è indispensabile per un’azienda investire specifiche risorse sui social media? “Purtroppo”, risponde Milan, “il mondo della comunicazione online è un grande ricettacolo per operatori spesso improvvisati, con poca o nessuna esperienza. La facilità di accesso agli strumenti di comunicazione online ha spinto molti professionisti della comunicazione a cavalcare questa nuova nicchia senza rendersi conto che si tratta di un ambito molto vasto e sfaccettato e che richiede competenze non indifferenti”. “Un’impresa che oggi non è presente sui social network comunica di fatto la propria assenza”, afferma Puliafito. “Se cercando il tuo nome su Google e Facebook non venisse restituito alcun risultato, mi verrebbero dubbi sulla tua esistenza. Questa è la realtà: per prendere informazioni sulla maggior parte delle scelte da compiere nella nostra vita analizziamo profili, leggiamo recensioni e valutiamo ogni aspetto. È il frutto dell’ampliamento della concorrenza ed è un bene per chi garantisce un servizio di

Simone Puliafito



Inchiesta

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elevata qualità. L’assegnazione delle risorse alle piattaforme digitali deve comprendere sia l’aspetto pubblicitario, utile a garantire maggior visibilità, che quello di definizione contenuti editoriali. Affidarsi al primo che passa, puntando solo al miglior prezzo, mette in gioco la nostra credibilità. Per questo motivo il processo di selezione deve essere strutturato in modo da capire chi abbiamo di fronte, che risultati possiamo ottenere (e quali no) e in che tempi. Non è un percorso scolastico a certificare la bontà del professionista da assumere o a cui rivolgersi, quanto la capacità di saper ascoltare e rendere empatica una storia, veicolabile in più formati”. Come orientarsi per valutare la scelta dei migliori social media tra Facebook, Twitter, Youtube, Twitter, Instagram o Linkedin? “Sfatiamo innanzitutto il mito che sia necessario per qualunque azienda presidiare tutti i social network oggi attivi”, interviene decisa Milan. “Un’azienda deve valutare sia la propria capacità di gestione della comunicazione online (lo fa internamente? Si affida a consulenti e agenzie esterne?) sia il settore di business. Facebook è il social media più diffuso al mondo ma spesso le realtà B2B tendono ad avere difficoltà di comunicazione con gli utenti attraverso questo strumento. Twitter, è un social media che si basa su tempistiche completamente diverse da Facebook e richiede un presidio e un’attività di posting piuttosto strutturata, difficilissima da fare se si demanda tutto ai consulenti esterni. Linkedin, social media in grande crescita, ad oggi si basa principalmente sulle attività dei profili personali, mentre le pagine hanno ancora poco appeal e diffusione. Questo per dire che per orientarsi nella scelta è necessario fare più di una valutazione, possibilmente con l’aiuto di un esperto”. “Prima cosa da chiarire: non è necessario popolare per forza tutti i social media, magari pubblicando le stesse cose su ogni canale”, precisa Puliafito. “Meglio essere bravi su un social che mediocri su tutti quanti. Per capire quale canale presidiare, il punto di partenza

“L’era digitale è iniziata anche nel comparto produttivo del pulito professionale con diverse sfaccettature, importanti ripercussioni e prospettive che meritano senz’altro di essere approfondite”

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Nico Trotta

è analizzare il target di riferimento. Chiedere ai propri clienti quali social utilizzino è la base per una corretta strategia, altrimenti rischierei di diffondere un messaggio accattivante verso un pubblico che non esiste. Soltanto se ho ben chiaro dove il consumatore vive la propria esperienza online posso intrattenerlo e stimolare il suo passaparola”. La comunicazione digitale nel professional cleaning Sentiamo ora anche alcuni pareri di chi opera, come comunicatore digitale, all’interno di aziende del professional cleaning. La prima domanda che abbiamo posto è relativa al ruolo svolto all’interno dell’azienda e se seguano esclusivamente la comunicazione digitale o anche altre attività. “In azienda”, risponde Chiara Cocconi, specializzata in Marketing and Social Digital Communication al servizio di Arco Chimica, “curo la gestione dei Social Media rispondo ogni giorno alle domande della community, redigo calendari editoriali, difendo la nostra reputazione


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Chiara Cocconi

aziendale online, scrivo articoli e news sul blog aziendale. Dirigo e studio campagne pubblicitarie per portare i prodotti Arco in tutto il mondo, mai come oggi così connesso. Mi occupo di email marketing per aggiornare i nostri clienti sul lancio di nuovi prodotti o novità istituzionali, sviluppo relazioni con i blogger influencers, condivido articoli e post. È importante monitorare l’andamento delle nostre strategie di marketing online e le eventuali azioni correttive, grazie ad attività di reportistica che personalmente conduco ed analizzo. Tramite strumenti digital analizzo i consumatori per conoscerli, profilarli, seguirli e farli connettere in una relazione one to one con la nostra azienda. Seguo l’attività e le strategie dei competitors e in generale studio i trend attuali presenti sul mercato digitale. Mi occupo di curare la grafica dei nostri contenuti visivi grazie a Photoshop ed altre piattaforme di grafica”. Chiara Traverso, Corporate Marketing Specialist, dal 2012 in forza al Team Corporate Marketing & Trade Marketing di Sutter Professional, spiega: “In azienda mi occupo specificamente

di marketing e comunicazione digitale, due campi assai impegnativi che richiedono impegno e presenza senza soluzione di continuità, ma che mi affascinano molto”. Lorenzo Breda cura la comunicazione digitale all’interno di INTRA Cleaning&Service, azienda operante nel campo dei servizi di pulizia e Facility Management. “Storicamente”, spiega, “all’interno di INTRA ho sempre seguito l’ufficio acquisti/tecnico. Quindi, ero in stretto contatto con gli operatori dei nostri cantieri per la fornitura di materiali e il funzionamento delle procedure di lavoro. Tuttavia ho sempre dimostrato una certa curiosità e predisposizione per la comunicazione e il marketing. Così, quando abbiamo deciso di seguire internamente questo aspetto, smettendo di affidarci ad agenzie esterne, sono stato individuato come la persona più adatta a raccontare la nostra realtà e il nostro servizio. Adesso sono responsabile della comunicazione INTRA e stiamo compiendo un grande lavoro di studio per capire quali sono le migliori tecniche di marketing per comunicare che siamo, cosa facciamo e, soprattutto, come lo facciamo”. Nico Trotta, Marketing Manager di Kärcher, spiega: “A livello di headquarter, Kärcher dispone di una Divisione digital per supportare le filiali dal punto di vista strategico e operativo, fornendo contenuti multimediali particolarmente efficaci sui social. In particolare, possiamo contare su una risorsa interna che presidia i nostri canali garantendo un elevato livello di aggiornamento e interazione con il pubblico. Il corretto utilizzo dei social network ci ha consentito di incrementare notevolmente la visibilità del nostro brand, raggiungendo migliaia e migliaia di persone con un costo contatto decisamente inferiore a quello dell’advertising tradizionale. Continuiamo, ovviamente, a valorizzare tutti i canali di comunicazione in modo sinergico”.

“I dati relativi al 2016 ci dicono che la penetrazione di Internet in Italia è del 63%, pari a circa 38 milioni di persone connesse. La penetrazione dei social, invece, è del 47%, con 20 milioni di utenti attivi e il 79% delle persone che utilizzano Internet accedendovi ogni giorno, mentre solamente l’1% degli utenti accede a Internet solo poche volte al mese”

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Inchiesta L’azienda in cui operate ha investito specifiche risorse nei social media? “Posso senz’altro considerare me stesso”, risponde Breda, “come un investimento fatto da INTRA nei social media. Per potermi concentrare su questo progetto di marketing sono stato infatti sollevato da ogni altra mansione. Questa scelta strategica ci sta permettendo di rielaborare completamente tutte le nostre piattaforme, realizzando un piano di marketing che è davvero ambizioso. Puntiamo alla costruzione di una rete di campagne e strumenti online che permettano agli stessi potenziali clienti di trovarci, interessarsi a noi e al nostro modo di lavorare, lasciando così al tradizionale commerciale il solo ruolo di occuparsi dei clienti acquisiti, senza dover più procacciare clienti”. “In un primo momento”, risponde Cocconi, “le aziende, in generale, erano diffidenti nei confronti di Internet e dei Social Network, che venivano visti solo come “spazi pubblicitari” o banalizzati come una “moda”; oggi, invece, se ne apprezzano i numerosi vantaggi. Entrare nel mondo dei social network significa farsi conoscere da un ampio bacino di utenti interessati e di avere maggiori opportunità di incrementare il proprio business. Con i nostri canali social stiamo veicolando i prodotti Arco Chimica e l’azienda a numerosissime persone online, grazie ad una attività regolare e studiata dal punto di vista strategico”. Dello stesso avviso Traverso: “Sutter Professional ha investito sui social media in misura crescente, ritenendo questi strumenti davvero fondamentali per la visibilità dell’azienda, per lo sviluppo del nostro business e per l’incremento delle vendite. I social media rappresentano canali di comunicazione con un potenziale enorme, in quanto rafforzano la relazione “one to one”, facilitano lo scambio di informazioni, offrono la possibilità di assistenza e diventano veri e propri canali collaterali al business per veicolare l’impegno e i valori chiave”. Su quali social media siete presenti? “Operiamo in modo continuativo su Facebook”, risponde Trotta, “e possiamo contare su un canale Youtube ricco di video e sempre aggiornato con i tutorial di prodotto. Coerentemente con la disponibilità di contenuti saremo presto su Linkedin e probabilmente anche su Instagram”. “Le nostre pagine social ufficiali”, risponde Cocconi, “si possono trovare su Facebook, Instagram e Youtube”. “Come Business Unit Professional” interviene Traverso, “abbiamo una pagina Facebook, una pagina Corporate su Linkedin e un canale Youtube”. 30

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“Il nostro piano editoriale” risponde Breda “per il momento si basa soprattutto su Facebook, Linkedin e il nostro blog aziendale, visitabile su www.intraitaly.it. Ovviamente ci appoggiamo a piattaforme come Youtube per la pubblicazione di video, e altri social per necessità minori, ma è bene considerarsi “presenti” non sulle piattaforme alle quali si è iscritti, ma solo su quelle in cui si riesce a comunicare la propria attività e a postare regolarmente contenuti di qualità. Meglio pochi account ben strutturati ed integrati nella propria comunicazione che una galassia di profili “fantasma”. Il mondo social, da voi gestito, è collegato agli altri strumenti di comunicazione aziendale come Internet e Ufficio Stampa? “Si tratta” risponde Trotta, “di ambiti e professionalità sinergiche e costantemente in contatto. Effettivamente il messaggio di Kärcher è unico, ma viene veicolato su mezzi differenti stampa, web, social - secondo le caratteristiche specifiche di ciascuno”. “Assolutamente sì”, afferma Cocconi, “molte attività praticate sui mezzi social sono mirate alla

Chiara Traverso


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forse può limitarsi a far vedere quanto sono accattivanti e alla moda i suoi prodotti, ma noi invece abbiamo la necessità che i contenuti siano basati sulla cosiddetta conversione del traffico, quindi mostrano sì la nostra attività e ciò che rende unico il nostro servizio, ma devono sempre essere improntati con l’ottica di convincere l’utente a contattarci”.

Lorenzo Breda

visualizzazione del sito web, poiché l’utente qui può trovare informazioni più dettagliate. Sono state investite importanti risorse per una nuova veste e maggiori funzionalità del nostro sito web (www. arcochimica.it). E’ stato progettato per mostrare i nostri servizi e per tenere sempre informato l’utente sul mondo del cleaning. Con un semplice click si hanno a disposizione schede tecniche, schede di sicurezza, modalità d’uso dei prodotti, informazioni sul packaging e tante altre funzionalità. Area in costante aggiornamento è la sezione press e news dove pubblichiamo - in collaborazione con il nostro ufficio stampa - interviste e testi redazionali che vengono successivamente condivise sui social”. “E’ fondamentale”, riprende Breda, “che il mondo social sia interconnessione, è intrinseco nella parola social network. I social non possono essere solo una bella vetrina, almeno nel nostro settore. L’azienda di moda o il salone di bellezza di turno

Da quando avete intrapreso questa strada sui Social Media? “Contiamo su un programma editoriale diversificato” afferma Trotta, “non solo per raccontare in toto la complessità del nostro Gruppo ma anche per non annoiare chi ci segue. I nostri post su Facebook - tre volte a settimana - espongono ad esempio la tecnologia dei prodotti, le modalità di utilizzo, le ultime novità ma anche spunti o ricerche nel settore del cleaning o ancora gli appuntamenti più interessanti nel settore del DIY o dell’Eldom. Senza dimenticare i nostri spettacolari interventi di monumental cleaning, che hanno reso Kärcher nota in tutto il mondo”. “Abbiamo avviato il progetto social” precisa Traverso, “a settembre 2016. La comunicazione è fondata sulla vision dell’azienda, che si riflette anche nei prodotti che vengono comunicati attraverso canali sociali e non. L’intento è poter condividere con i nostri follower temi di cultura del pulito e attenzione al green”. “Come dicevo in precedenza” riprende Breda, “questo per INTRA è un lavoro molto complesso a articolato. Abbiamo cominciato questo percorso di profondo rinnovamento con una fase di studio a metà estate e ora, terminata la pianificazione, stiamo passando alla pratica. Ci vorrà ancora del tempo prima che tutte le piattaforme siano allineate alla nuova strategia di marketing messa a punto, ma se chi ben comincia è a metà dell’opera possiamo considerarci già arrivati a tre quarti”.

“L’impiego dei social media in ambito aziendale dovrebbe essere frutto di una presa di coscienza rispetto all’evoluzione della comunicazione. In realtà costituisce l’eccezione, uno straordinario sinonimo di apertura mentale poiché le imprese che sfruttano correttamente tali piattaforme sono davvero poche. Oggi si vive un mix tra una certa diffidenza, legata a ridotta conoscenza degli strumenti, una cultura fondata su forme tradizionali di comunicazione e il desiderio di sbarcare il lunario grazie alla rete”

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La Regione Veneto si aggiudica il primo premio al forum COMPRAVERDE

BUYGREEN

“Nel dicembre 2015”, spiega l’avvocato Laura Salvatore, dirigente della Regione Veneto, “in grande anticipo rispetto all’obbligatorietà dei CAM da parte del nuovo Codice degli appalti contenuto nel D. Lgs. 50/2016, abbiamo approvato il Piano d’azione regionale con valenza triennale 2016/2018” di Maurizio Pedrini

N

on è certo un caso che al recente Forum CompraVerde-BuyGreen, appuntamento riservato al Green Procurement pubblico e privato, la Regione Veneto si sia aggiudicata il primo premio per la migliore politica nazionale sul GPP. In effetti, siamo di fronte ad una realtà all’avanguardia che da tempo rappresenta un sicuro modello di riferimento, sia per le altre Regioni italiane che, più in generale, per l’intera P.A. Abbiamo incontrato l’avvocato Laura Salvatore, Dirigente della Regione Veneto, Vice Presidente del Comitato Regionale per l’attuazione del GPP e Vice Presidente del gruppo Interdisciplinare regionale sul GPP, per conoscere questa importante esperienza, anticipare i progetti futuri e riflettere sul tema degli Acquisti Verdi, sempre più centrale nella gestione degli appalti pubblici. La Regione Veneto è tra le prime in Italia nel campo dell’attuazione dei CAM GPP. Vogliamo parlare di cosa è stato fatto finora, dei provvedimenti adottati e dei risultati conseguiti? “Come Regione Veneto nel dicembre 2015, in grande anticipo rispetto all’obbligatorietà dei CAM da parte del nuovo Codice degli appalti 32

contenuto nel D. Lgs. 50/2016, abbiamo approvato il Piano d’azione regionale con valenza triennale 2016/2018. Il provvedimento è entrato in vigore a febbraio 2016 e, alla fine dell’anno, ha avuto luogo il primo monitoraggio sullo stato di attuazione che ha dato un esito assai elevato certificando che il 94% degli acquisti effettuati dalla Regione erano ‘verdi’. Proprio a seguito di questo ottimo risultato, delle azioni anticipatrici che sono state poste in essere e del Forum regionale sugli Acquisti Verdi (da noi organizzato nel mese di giugno a Venezia all’interno del Forum CompraVerde-BuyGreen), abbiamo ottenuto il premio per la migliore politica nazionale sul GPP nella categoria delle Amministrazioni medio-grandi”. Che tipo di riscontro avete trovato, finora, da parte del mondo delle pulizie professionali, attuando la politica europea in tema di produzione e consumo sostenibile? “Direi che la verifica è stata senz’altro positiva, come ho avuto modo di affermare intervenendo al seminario organizzato da Afidamp alla fiera Pulire che ha fatto il punto sullo stato di attuazione del GPP nel settore pubblico. Questo


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di certificazione ambientale e cominciando a lavorare su prodotti mirati spendendo molto bene le proprie risorse. Insomma, per certi aspetti, possiamo affermare che il mercato del professional cleaning mi è apparso molto più avanti e lungimirante rispetto all’azione delle Pubbliche Amministrazioni e all’obbligatorietà imposta da determinate normative”.

La Regione Veneto sta portando avanti un’intensa attività formativa che sta coinvolgendo progressivamente anche i funzionari degli altri enti locali

Da sinistra: l’avvocato Laura Salvatore e l’avvocato Giulia Tambalo mentre ricevono il Primo Premio al Forum CompraVerde-BuyGreen

è stato possibile anche perché abbiamo giocato d’anticipo, intervenendo d’autorità e applicando per tempo i Criteri Ambientali Minimi all’interno delle nostre gare d’appalto. Ovviamente ciò è avvenuto anche per quelle riguardanti il professional cleaning, con tutti i relativi prodotti detergenti e la carta per asciugarsi le mani nelle toilette. Addirittura, laddove non esistevano ancora dei CAM a indirizzare il processo di selezione e aggiudicazione, abbiamo stabilito dei criteri oggettivi finalizzati a portare avanti la sostenibilità ambientale e l’economia circolare in questo delicato e strategico settore”.

Il mercato del professional cleaning è apparso lungimirante rispetto all’azione delle Pubbliche Amministrazioni Come ha reagito il mercato del pulito professionale rispetto a questa nuova prospettiva di sviluppo? “Contrariamente a quello che pensavamo, abbiamo trovato degli interlocutori molto attenti a questa problematica. Del resto, credo che avendo a che fare con gli enti pubblici - le aziende avessero affrontato già da tempo la questione del green cleaning all’interno della propria mission imprenditoriale e dell’offerta di servizi. In alcuni casi, però, la risposta ci ha davvero sorpreso perché abbiamo trovato realtà aziendali molto serie e preparate, che si sono poste da tempo sul mercato con tutte le carte in regola, puntando su politiche

Uno degli scogli maggiori all’attuazione del GPP resta quello culturale: come vi siete mossi per sensibilizzare gli operatori? Con quali interventi e programmi di formazione? “Come le dicevo, già nel 2016 abbiamo attivato una serie di azioni-piano, proseguite poi nell’anno in corso: in questo contesto l’attività formativa ha assunto un ruolo importante, sia all’interno del nostro ente che all’esterno, coinvolgendo progressivamente anche i funzionari degli altri enti locali che operano nel territorio della Regione Veneto. Per questa ragione abbiamo dato vita a una serie di seminari formativi, che si sono svolti proprio nella nostra sede centrale veneziana, dal mese di maggio 2016 in poi, ed hanno vissuto il loro clou con il Forum regionale CompraVerde, svoltosi nel 2017, che ha visto la presenza in sala di oltre trecento persone. Oltre a tutto ciò, si è pensato di predisporre un help desk dedicato specificamente al GPP, dando successivamente avvio ad un’apposita newsletter informativa. Infine, abbiamo preparato un percorso di e-learning all’interno del nostro sito Internet regionale, al quale possono accedere tutti coloro che sono interessati ad approfondire la conoscenza delle normative in materia. Questa proposta verrà implementata al termine del 2017 e all’inizio del 2018 perché abbiamo intrapreso una rilevante azione nell’ambito del progetto Life Prep Air, che investe direttamente la modalità di formazione sul GPP in modalità e-learning”. Come state attuando il monitoraggio delle esperienze in atto, anche in termini di costi-benefici? Esiste un sistema organico a tale scopo? “Abbiamo realizzato un monitoraggio diretto, nel senso che i nostri vari funzionari preposti alla direzione acquisti hanno il preciso compito di seguire tutti i passaggi della fornitura, controllandone la piena conformità all’offerta. In alcuni casi sono state effettuate delle azioni 33


IGIENE AMBIENTALE

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correttive, allorquando ci siamo resi conto che il servizio reso non era conforme al cento per cento rispetto a quanto ci era stato promesso. Il monitoraggio sulle attività di consumo e spesa, attuato dal nostro centro economico e contabile in seno alla direzione, si è sempre rivelato di importanza fondamentale. Gli strumenti adottati ci consentono oggi di avere costantemente a disposizione il dato relativo a quanto stiamo spendendo e risparmiando relativamente

GLI STATI GENERALI DEGLI ACQUISTI VERDI Il Forum CompraVerde-BuyGreen, che si svolge al Salone delle Fontane a Roma, è un evento dedicato a politiche, progetti, beni e servizi di Green Procurement pubblico e privato. Due giornate di Stati Generali degli Acquisti Verdi per discutere le novità legislative, le best practices nazionali e internazionali, le opportunità in materia di acquisti “verdi” con convegni, workshop, sessioni formative, scambi one to one e spazi espositivi. Il Forum CompraVerde-BuyGreen nasce nel 2007, inizialmente promosso dalla Provincia di Cremona e dall’Ente Fiera di Cremona. A partire dall’anno successivo, la manifestazione è promossa da Ecosistemi e Adescoop - Agenzia dell’economia sociale - come l’evento per eccellenza dedicato al Green Procurement pubblico e privato. Il Forum è stato ideato con gli obiettivi di promuovere una cultura diffusa degli Acquisti Verdi, diventare una vetrina e luogo di scambio delle buone pratiche, favorire il confronto e le relazioni tra istituzioni, imprese e società civile organizzata, far incontrare la domanda e l’offerta di beni e servizi con caratteristiche green. Il Forum fin dall’inizio si è avvalso di importanti partner e collaborazioni istituzionali (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lombardia, Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Consip, Anpi, Upi, Uncem, Aiccre, Lega delle Autonomie Locali) ed ha ospitato decine di esperti di organizzazioni internazionali (DG Ambiente, Unep, Iclei, Errin, il Citet, UK Local Government Association, Universitat Autònoma de Barcelona) e delegazioni estere (da Romania, Francia, Croazia, Canada, Estonia, ecc.), fino a essere definito, dalla stessa DG Ambiente, nel Novembre 2010, un “evento chiave nell’Agenda sul GPP”. Dal 2009 il Forum CompraVerde-Buygreen è dotato della certificazione, prima BS8901 e poi ISO20121, per la “gestione sostenibile dell’evento” detenendo - anche per questo motivo - il record italiano di longevità in quanto a gestione e riduzione degli impatti ambientali di un evento. La dodicesima edizione della manifestazione si svolgerà a Roma nell’ottobre del 2018.

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all’effettivo svolgimento del servizio. In sostanza, questa costante presenza ci permette di monitorare il percorso di un acquisto verde da quando nasce fino al momento in cui viene portato a termine”. A proposito di risparmio, oltre a quello fondamentale di risorse energetiche, avete registrato anche un riscontro di tipo economico-finanziario? “Abbiamo rilevato che, a seguito dell’utilizzo dei CAM per il 94% di quanto abbiamo comprato, i nostri sono diventati acquisti sempre più buoni e sostenibili. Nel tempo vi è stato un oggettivo risparmio di spesa, per esempio sulle manutenzioni, sui ricambi, sui quantitativi e sui prezzi che vengono erogati dall’Amministrazione. Direi che si registra, soprattutto, una diversa attenzione anche sugli acquisti non propriamente verdi”.

Quasi pronto un nuovo progetto che prevede l’inserimento delle nuove normative nella prospettiva del miglioramento continuo Quali sono gli obiettivi maggiormente qualificanti e prioritari che vi siete dati nell’ambito del professional cleaning? “Come Regione Veneto, continueremo senz’altro a dedicare la massima attenzione a questo settore perché esso mette in contatto la nostra struttura con la diretta clientela. Non dimentichiamo, inoltre, che i primi fruitori dei servizi di pulizia da noi erogati sono i nostri tremila dipendenti, che ci forniscono costantemente preziosi suggerimenti su come può essere svolta e migliorata tale attività. La nostra principale aspettativa è legata al miglioramento continuo in quanto, anche se il Piano si esaurirà nel 2018, stiamo già studiando e mettendo a punto un nuovo progetto che prenderà il via nel 2019. Il tutto, prevedendo


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l’inserimento delle nuove normative che saranno intervenute nel frattempo, forti – comunque – della brillante esperienza maturata in questi anni. Posso già anticipare che il prossimo Piano sarà per noi ancor più impegnativo, proprio perché la politica del GPP per il cleaning professionale e le materie ad esso affini prevede espressamente che il punto d’approdo nel processo di miglioramento non sia mai definitivamente raggiunto”. Una vera politica di sostenibilità ambientale deve necessariamente tenere conto anche delle esigenze del cittadino consumatore: che ne pensa? “Sono pienamente d’accordo con lei: infatti – nel nostro caso – i primi consumatori sono i nostri diretti dipendenti e proprio da loro apprendiamo dove è necessario intervenire e cosa è meglio cambiare. Tutto ciò è davvero indispensabile, perché un prodotto per la pulizia non può mai essere totalmente gradito da quanti lo devono usare. Ci può essere sempre, in un ufficio, in un bagno o in un qualsiasi altro locale, chi proprio non lo sopporta per vari motivi. Bisogna sempre considerare che questa tipologia di prodotti per l’igiene ambientale viene utilizzata da una clientela assai varia e con classi di età, di educazione e comportamenti molto differenziati. Ecco perché, per noi, è importantissimo l’indice di gradimento

riscontrato rispetto alla scelta compiuta. Questa è una riflessione fondamentale, da tenere sempre adeguatamente in considerazione, al di là dell’obbligatorietà dei CAM. In sostanza, un prodotto è realmente sostenibile non solo quando viene offerto in modo sostenibile ma se viene adoperato con coerenza rispetto alla filosofia della sostenibilità ambientale”. Per concludere questa intervista, è soddisfatta del lavoro fin qui svolto? “Io provengo da una forte esperienza ambientalista e sento il tema della sostenibilità come fosse una parte di me stessa. Del resto, credo che - se così non fosse - un funzionario dirigente non potrebbe nemmeno mettersi a portare avanti delle politiche che devono convincere tanti altri soggetti. Quindi, se siamo i primi a crederci, dobbiamo dare l’esempio nel nostro vivere quotidiano. Sono molto soddisfatta perché ritengo che la politica dei piccoli passi sia sempre quella che porta a grandi risultati. Come Regione Veneto stiamo lavorando d’intesa con gli Uffici del Ministero dell’Ambiente, con il quale abbiamo un ottimo e costante rapporto di collaborazione. Non a caso, insieme ad altre tre Regioni italiane siamo capofila dell’intero progetto portando in dote in sede ministeriale tutta la nostra competenza ed esperienza. Sono convinta che il nostro know how potrà servire in un prossimo futuro per poter emanare norme in materia di CAM GPP più rispondenti alle esigenze territoriali delle singole Regioni, perciò più facilmente applicabili da parte degli uffici che devono predisporre i bandi di gara, le procedure e i vari adempimenti amministrativi”. 35


Facility Sicurezza

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Management

La norma ISO 9001:2015 e il termine del periodo transitorio

di Massimo Granchi, Riccardo Bozzo

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l 15 settembre del 2015 è stata pubblicata la nuova revisione della norma ISO 9001 da parte dell’Organizzazione Internazionale per la Normazione (ISO). La norma - che regola la realizzazione, implementazione e mantenimento di un Sistema di Gestione della Qualità - era praticamente immutata dal 2000, anche se l’ultima revisione è datata 2008 ma ora con la nuova versione 2015 sono stati introdotti cambiamenti sostanziali che riguardano tutto l’impianto del sistema implementato in azienda. Nel presente articolo vedremo i cambiamenti sostanziali ad alcune raccomandazioni che emergono da “I Quaderni della Qualità”, pubblicati dall’UNI a cavallo tra 2015 e 2016, allo scopo di aiutare le aziende nella transizione verso la nuova norma. Dal momento dell’entrata in vigore della nuova edizione sta inoltre scadendo il periodo transitorio durante il quale è ancora possibile mantenere in alcuni casi la

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certificazione secondo la precedente versione del 2008, come vedremo nella parte finale del presente articolo. La norma ISO 9001 La norma ISO 9001 “Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti” è stata pubblicata in prima edizione nel 1987. Lo scopo della norma è quello di definire lo schema applicativo e i requisiti di carattere generale che ogni organizzazione può mettere volontariamente in atto al suo interno per implementare e certificare un sistema di gestione della qualità, al fine di soddisfare le esigenze del proprio cliente. La norma ISO 9001 è stata poi revisionata nel tempo ed emessa con successive edizioni nel corso degli anni 1994, 2000 e 2008. L’edizione dell’anno 2000 è tra le ultime quella che ha portato i cambiamenti maggiori ai contenuti della norma e quindi allo schema di sistema di


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gestione applicato in azienda, in particolare introducendo il cosiddetto approccio per processi, con l’individuazione per gli stessi di responsabili di gestione, indicatori, obiettivi e monitoraggi, dando così alla norma la veste che oggi noi conosciamo. La norma ISO 9001 fa parte della serie di norme ISO 9000 dedicate al tema della qualità, ma è l’unica di queste per la quale è possibile ottenere una certificazione da parte di un ente terzo. Negli anni seguenti alla prima pubblicazione la norma ISO 9001 presentava e portava ad avere un approccio innovativo e schematico dell’organizzazione e nel tempo anche le piccole e medie aziende, trainate dai grandi gruppi, si sono avvicinate all’adozione della norma, grazie ai vantaggi gestionali portati dalla stessa e di immagine verso i clienti finali. Nel corso degli anni però si sono modificate le motivazioni che spingono un’organizzazione ad adottare la norma ISO 9001. Se infatti le altre due tipologie di sistemi di gestione maggiormente diffuse, ovvero i sistemi di gestione ambientali introdotti dalla ISO 14001 e i sistemi di gestione della sicurezza introdotti dalla OHSAS 18001, aiutano l’azienda a rispettare le cogenze normative e quindi anche ad evitare conseguenti sanzioni, dimostrando grazie alla certificazione tale rispondenza ai clienti, la norma ISO 9001 non parte da un presupposto relativo ad obblighi di legge. L’adozione della norma ISO 9001 e la sua relativa certificazione sono quindi dettate dalle richieste dei clienti, ovvero è il settore e il mercato di

appartenenza dell’azienda a determinare la reale necessità creando quindi campi come quello medicale, cosmetico ed alimentare dove l’applicazione della norma ISO 9001 è un vero e proprio requisito basilare, così come nel campo della partecipazione a gare di appalto pubbliche risulta essere una barriera all’ingresso. Altri mercati o mercati extraeuropei sembrano invece essere al momento meno interessati ad aziende certificate in tal senso, magari proprio perché non conoscono ancora questo standard. Inoltre oggi i mezzi informatici che aiutano la nostra attività di tutti i giorni, come i software gestionali, adempiono già di per sé ad alcune delle richieste della norma ISO 9001 gestendo così in modo ripercorribile e puntuale tutti gli aspetti legati all’amministrazione, alla gestione dei fornitori e degli approvvigionamenti, al magazzino e relativa fiscalità, alla gestione dei contatti commerciali, ecc. In sostanza - quindi - oggi lavorare in qualità, grazie al percorso virtuoso iniziato dalla norma ISO 9001, è diventato la base dell’attività lavorativa quotidiana anche senza essere certificati. Partendo da questi presupposti le novità introdotte dalla nuova ISO 9001:2015 sono state pensate per fornire alle organizzazioni degli strumenti ulteriori per monitorare e migliorare la gestione aziendale. Risk based thinking Tra i cambiamenti più rilevanti, si introduce dunque un approccio sistematico alla

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Facility Sicurezza

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Management

valutazione dei rischi aziendali. Il rischio che considera la ISO 9001 è l’effetto dell’incertezza associata al raggiungimento degli obiettivi principali della gestione della qualità aziendale, obiettivi di massima che si possono riassumere ad alto livello come la capacità di fornire con regolarità ai propri clienti prodotti/

RISK MANAGEMENT for ISO 9001 OMS

Opportunities

Risks

servizi conformi ai requisiti e accrescere la soddisfazione del cliente. Questo approccio significa, in sostanza, pervadere la gestione aziendale di un sistema basato su logiche della prevenzione diffusa relativamente a tali rischi, riconoscendo quindi preventivamente i rischi ad ogni livello e determinando modalità di attuazione e controllo nello svolgimento del singolo processo. La determinazione delle procedure di gestione dipende quindi da una valutazione dei rischi correlati alla gestione della qualità come punto di partenza per l’implementazione del sistema. Si richiede non solo di individuare i processi aziendali nei quali possiamo scomporre l’azienda come precedentemente detto, ma di ricercare in questi processi quelli che sono i rischi correlati: in questo modo è possibile fare una valutazione quali-quantitativa ed avere, infine, un elenco di rischi che possono essere ordinati per priorità ed agire quindi di conseguenza. Come avviene nel campo della sicurezza con la valutazione dei rischi o nel campo ambientale con la valutazione degli aspetti ambientali, anche per la qualità c’è ora la base di partenza per giustificare maggiori 38

controlli o istruzioni operative più dettagliate per quegli aspetti dei processi maggiormente esposti a rischio di errore o fallimento delle prestazioni, lasciando al contrario altri aspetti maggiormente liberi e autonomi. Operando in questo modo quindi le azioni preventive scompaiono e si trasformano in un programma di adeguamento, portando ad un miglioramento continuo della gestione dei rischi legati alle prestazioni di qualità. La nuova ISO vuole quindi un sistema di gestione contestualizzato, calato sui rischi della singola organizzazione e non generico. Nel fare ciò lascia anche maggiore libertà nella stesura della documentazione formale a supporto del sistema, ovvero maggiore libertà su come impostare la gestione aziendale ma grande attinenza ai rischi presenti e agli obiettivi da ottenere. Le altre novità introdotte Una delle novità introdotte riguarda sicuramente l’organizzazione della norma in capitoli e argomenti, che cambia drasticamente rispetto all’impianto del 2008. Ciò porterà al futuro allineamento con le altre norme in materia di sistemi di gestione. Infatti, sebbene le citate ISO 14001 e OHSAS 18001 prendano proprio origine dalla ISO 9001, queste presentano una struttura differente rispetto alla ISO 9001 ma praticamente identiche tra loro. La nuova norma 9001 vuole quindi proporre uno schema di alto livello, al quale le prossime revisioni delle norme per la realizzazione di sistemi di gestione si uniformeranno in modo da facilitare la realizzazione di sistemi integrati tra più argomenti, come ad esempio qualità,

Minore prescrittività formale della norma rispetto al passato = Approccio prestazionale Maggiore autodeterminazione dell’organizzazione Maggiore responsabilità = Dimostrare adeguatezza delle proprie scelte Risk Based Thinking


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certificato dovrà esserlo unicamente secondo la ISO 9001:2015.

sicurezza e ambiente, dando la possibilità di eliminare ripetizioni e richieste similari. Un’altra novità riguarda la non più possibile esclusione di processi dal sistema poiché appaltati a fornitori o a terzisti; se questi processi sono comunque parte influente del prodotto/servizio offerto al cliente devono essere gestiti conformemente agli altri processi aziendali anche se affidati all’esterno, coinvolgendo obbligatoriamente fornitori e terzisti nell’adempimento del sistema. Altra novità è che non sono più presenti requisiti che impongono a tutte le organizzazioni Manuale della Qualità, procedure documentate, registrazioni e documenti. Al loro posto la norma usa solo la generica espressione “informazione documentata”. L’organizzazione è quindi libera di scegliere la forma e l’estensione delle informazioni documentate ritenute necessarie per l’efficacia del suo sistema di gestione. Il periodo transitorio giunge al termine IAF e ISO hanno definito un periodo transitorio di 3 anni dalla pubblicazione della nuova edizione di norma, ovvero periodo in cui tutte le certificazioni sulla versione 2008 della norma dovranno essere portate alla nuova versione. Quindi, per le aziende che dal 15 settembre 2015 si sono volute certificare ex novo o vanno incontro al rinnovo triennale della certificazione esistente, è necessario che i sistemi sottoposti a certificazione o rinnovo rispettino in toto le indicazioni della ISO 9001:2015. Le aziende già certificate, che invece dal settembre 2015 avevano in programma unicamente delle visite di sorveglianza, possono decidere di mantenere ancora un sistema di gestione della qualità certificato secondo lo schema del 2008 creando però un piano di transizione dove si identificano punti, passaggi, tempistiche e responsabilità per arrivare ad allinearsi completamente con la nuova edizione della norma. Tutto ciò è valido fino al settembre 2018 quando ogni sistema

Conclusioni La nuova edizione della ISO 9001 fornisce nuova linfa ai sistemi di gestione della qualità, portando un nuovo approccio che supera nettamente la precedente impostazione e il modo di progettare la qualità in azienda; a nostro parere è una buona strada per innovare la gestione aziendale che potrebbe portare giovamenti a lungo termine, analoghi a quanto è avvenuto nel corso degli anni ‘90. Di seguito, riproponiamo i punti principali che identificano le modifiche introdotte. »» »» »» »» »» »»

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Differente struttura di alto livello applicabile per tutti gli standard di sistema di gestione. Uso dei termini “beni e servizi” al posto del termine “prodotto”. Introduzione dell’analisi del contesto e delle aspettative delle parti interessate. Enfasi sull’approccio per processi. Grande rilievo alla individuazione, valutazione e gestione dei rischi. Vengono eliminate le azioni preventive ma resa diffusa una logica preventiva nella gestione di responsabilità, obblighi e ottenimento di obiettivi. Uso del termine “informazione documentata” anziché “documenti” e “registrazioni”. Maggiori precisazioni sul controllo delle forniture esterne di beni e servizi. Scompare la figura obbligatoria del Rappresentante della Direzione.

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Ambiente

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di Maurizio Pedrini

Consorzio Remedia, un sicuro punto di riferimento nella gestione dei RAEE “Il nostro ruolo, in qualità di consorzio no profit”, spiega il presidente di Remedia, Walter Rebosio, “è quello di supportare le aziende che producono o importano e immettono sul mercato ogni tipologia di apparecchiatura elettrica ed elettronica, e che devono adempiere in modo sicuro e conveniente alle norme relative alla normativa sui RAEE

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’Economia Circolare, per crescere, necessita di adeguate infrastrutture di filiera per il recupero e il riciclo dei materiali dismessi e di un efficiente mercato che valorizzi e renda conveniente ed interessante, ai fini del business, le attività economiche collegate. In questa prospettiva assume particolare valore il ruolo di Remedia, uno dei principali Consorzi per l’erogazione dei servizi di gestione della raccolta RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) a livello italiano. Costituito dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, in dodici anni di attività ha impostato il proprio sviluppo puntando, con grande convinzione e ottimi risultati, sull’innovazione di processo nell’industria del riciclo dei RAEE. Abbiamo incontrato il presidente Walter Rebosio per conoscere attività e progetti che il Consorzio sta portando avanti. Quando è nato il Consorzio Remedia e con quale mission? “Il Consorzio è sorto nel 2005, grazie alla volontà di 44 aziende leader nel settore dell’Elettronica di Consumo e dell’ICT. Oggi Remedia è il princi-

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pale Sistema Collettivo italiano per la gestione eco-sostenibile di tutte le tipologie di RAEE, pile, accumulatori e impianti fotovoltaici. Conta oltre 1.500 iscritti ed è il primo consorzio nazionale multifiliera, primo consorzio per quota RAEE pericolosi gestiti. Per quota di mercato e struttura rappresenta, quindi, un punto di riferimento nella gestione di RAEE, Rifiuti di Pile e Accumulatori. Il nostro ruolo, in qualità di Consorzio “no profit”, è quello di supportare le aziende che producono o importano e immettono sul mercato ogni tipologia di apparecchiatura elettrica ed elettronica e che devono adempiere in modo sicuro e conveniente alle norme relative alla normativa sui RAEE (D.lgs. 49/2014) e sui rifiuti di pile e accumulatori (D.lgs. 188/08)”. Remedia è il primo Consorzio italiano ad aver ottenuto il doppio riconoscimento Ambiente (ISO 14001:2004) e Qualità (ISO 9001:2008) su tutta la filiera di gestione dei RAEE. Come avete raggiunto questo prezioso traguardo e con quali ricadute? “Essere per natura un Consorzio “no profit”, quindi senza scopo di lucro, rappresenta cer-


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Walter Rebosio

tamente garanzia di trasparenza e serietà nei confronti di consorziati, partner e consumatori. Remedia aveva già adottato un modello operativo integrato, il Value Recycling System (VRS) che grazie all’esperienza, al costante controllo e alla misurazione dei risultati potesse garantire un riciclo efficiente ed eco-sostenibile. Il modello di eccellenza VRS si articola su sei elementi distintivi quali: la qualificazione e il controllo dei fornitori, gli standard di trattamento, il controllo dei flussi, la rilevazione delle percentuali di recupero, la misurazione dei benefici ambientali che servono poi per il miglioramento del continuo dei processi, ripartendo dalla qualificazione dei fornitori. L’ottenimento delle certificazioni ISO 9001 e ISO 14001 sono state il riconoscimento anche formale dell’impegno del Consorzio nello svolgimento delle attività attraverso sistemi controllati che garantiscano adeguati livelli di servizio e di best practices ambientali. Nulla è affidato al caso: ogni singolo processo passa sotto la lente per non perdere di vista la qualità della nostra attività”. Quest’anno avete presentato il Green Economy Report 2016, che illustra i risultati dell’attività del Consorzio nel 2016,

analizzando le opportunità di sviluppo per la filiera del riciclo dei RAEE. Possiamo fornire qualche cifra sui rifiuti tecnologici gestiti da Remedia l’anno scorso? Quali sono stati i principali benefici economici e ambientali? “Il 2016 è stato un anno importante per noi ed ha segnato una grande crescita del Consorzio. Abbiamo gestito oltre 67mila tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e avviati al trattamento, di cui più di 58mila tonnellate di RAEE domestici (86,6%), oltre 5.500 tonnellate di RAEE professionali (8,3%) e più di 3.400 tonnellate di pile e accumulatori (5,1%), a cui si aggiungono circa 1.900 tonnellate di altri tipi di rifiuti e imballaggi. Complessivamente i quantitativi di rifiuti raccolti rispetto al 2015 è aumentato del 68%, con una puntualità di servizio pari al 99% per i RAEE domestici, raccolti in 2.280 Centri di Raccolta comunali. Siamo stati, inoltre, il primo Consorzio RAEE per rifiuti pericolosi gestiti, con quasi 43,4 mila tonnellate. In più, solo nel 2016 hanno aderito al nostro Consorzio oltre 400 nuovi produttori. Questi numeri si traducono in grandi benefici ambientali ed economici. Dal punto di vista dell’ambiente, parliamo di 311 mila tonnellate di CO2 eq evitate, 1 milione di metri cubi di acqua, 107 mila tonnellate di risorse e 626 ettari di terreno risparmiati. In termini economici, grazie alle materie prime seconde recuperate (85,1% di metalli, 14,8% di plastica e 0,1% di vetro) vi sono stati 24 milioni di euro di importazioni in meno e un valore economico distribuito, da parte di Remedia, pari a oltre 15 milioni di euro”. Lei ha assunto la guida del Consorzio dopo aver fatto parte del Consiglio di Amministrazione: come valuta l’attività finora svolta e quali obiettivi si è dato a medio lungo termine? “Remedia ha sempre svolto la propria attività con grande impegno, massima trasparenza e responsabilità, oltre che con un controllo puntuale dell’intera filiera registrando una crescita continua. In qualità di Presidente di Remedia, non posso che essere orgoglioso e soddisfatto del

“Remedia ha sempre svolto la propria attività con grande impegno, massima trasparenza e responsabilità, oltre che con un controllo puntuale dell’intera filiera registrando una crescita continua”

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Ambiente

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mente, ad una mal gestione dei rifiuti e degli adempimenti normativi richiesti. In materia di gestione dei RAEE le leggi esistono e sono chiare per i Produttori di Apparecchiature elettriche ed elettroniche. Un’applicazione rigorosa delle normative insieme a misure più severe in caso di comportamenti non regolari sono sicuramente un importante punto di partenza e l’Italia sta andando in questa direzione, in particolare con i lavori del Comitato di Vigilanza e Controllo. E’ decisivo inoltre supportare e sostenere una vera cultura ambientale che sta peraltro crescendo in questi anni, seppur lentamente. Remedia si impegna costantemente in attività di sensibilizzazione e informazione nei confronti di tutti gli stakeholders, in particolare supporta i produttori per permettere loro di essere in regola con la normativa in modo semplice ed efficiente”.

CHI E’ WALTER REBOSIO

lavoro svolto fino a oggi. Il 2016, in particolare, è stato un anno per noi estremamente positivo, che ha segnato un importante incremento della nostra attività, gestito senza mai trascurare la qualità del trattamento, anche grazie alla nostra rete di partner, che sono stati in grado di mettere in campo efficienza ed esperienza. Guardando al futuro, continueremo sicuramente a impegnarci per confermare questo trend positivo anche per il 2017, in un percorso più ampio di crescita sostenibile che ci accompagnerà verso gli ambiziosi obiettivi di raccolta europei fissati per il 2019, garantendo ai Produttori servizi di valore, un approccio «circolare» alla valorizzazione delle risorse, un forte orientamento alla eco-innovazione e ad un ruolo di rilievo in Europa”. La vostra realtà rappresenta la punta di diamante, in Italia, di una visione dei rifiuti come risorsa. Stiamo parlando della raccolta RAEE e del loro riciclo: quali problemi avete dovuto affrontare finora? A suo parere, sta crescendo una cultura ambientale che valuta tutta l’importanza strategica dei rifiuti e dei beni riciclati? “Ci siamo spesso scontrati, e ci scontriamo tuttora, con una serie di problematiche che esprimono una cultura ambientale non sempre matura: a volte le aziende incorrono, anche inconsapevol42

Walter Rebosio inizia la sua esperienza professionale nel febbraio del 1987 in Carrier Italia S.p.A. - Subsidiary di Carrier Corporation USA, all’interno di un team di specializzazione su impianti HVAC industriali. Da allora ha sempre operato all’interno di aziende del settore, in particolare presso produttori di apparecchiature per il condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione. In questo comparto ha maturato esperienze nell’ambito della progettazione, del product management, della gestione dei servizi, dei riferimenti normativi e della formazione tecnica. Attualmente è Technical & Training Department manager presso Mitsubishi Electric Europe B.V. coordinando un gruppo di 15 collaboratori per le diverse funzioni. Inoltre, all’interno della filiale italiana della multinazionale giapponese, ha assunto l’incarico di Branch Environmental Management Representative ampliando la propria rappresentanza in campo ambientale. Specie nell’ultimo decennio, ha potuto implementare esperienze attraverso la partecipazione in attività con Associazioni di Categoria e Consorzi. Oggi è capogruppo in Assoclima (l’Associazione dei costruttori di prodotti per la climatizzazione) e fa parte del CdA della stessa associazione. Nel 2009 è entrato a far parte del CdA di Remedia in qualità di consigliere rappresentante la filiera “Clima” e nel maggio del 2012 ha assunto la presidenza del Consorzio


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Affrontiamo insieme un tema di sempre maggiore attualità, quello dell’economia circolare: a che punto siamo e qual è l’apporto specifico che una realtà come la vostra sta dando e ritiene di poter offrire, in prospettiva? “L’economia circolare è il tema del momento che, insieme all’estensione dell’ambito di applicazione previsto dalla normativa RAEE per l’agosto 2018, sta aprendo cambiamenti e opportunità che noi, per primi, abbiamo voluto indagare. Abbiamo promosso, infatti, lo studio “Industria elettronica: prepararsi al cambiamento per cogliere nuove opportunità di crescita” – condotto da IEFE Università Bocconi nell’ambito delle attività di geo-green economy observatory – che è stato presentato lo scorso 16 ottobre a Milano. Lo studio ha analizzato, in particolare, l’ampliamento del concetto di “Responsabilità Estesa del Produttore” (EPR) e la definizione del nuovo ambito di applicazione per il sistema RAEE in Italia (“open scope”) e ha stimato che, con la nuova Direttiva Europea, ci sarà un aumento del valore dell’immesso al consumo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (+1,3 milioni di tonnellate) e del numero di produttori coinvolti nel sistema RAEE (+ 6-7 mila). Tra le previsioni dello studio vi è, inoltre, un impatto ambientale e sociale estremamente positivo tra il 2025 e il 2030: 340/390 milioni di risparmio nell’acquisto di materie prime, 13/15 mila posti di lavoro in più, 2,2/2,5 milioni all’anno di emissioni di CO2 in meno e 85/100 milioni di euro all’anno di valore economico generato. Questi effetti sono in linea con gli obiettivi nuova Direttiva Europea sull’economia circolare, di prossima pubblicazione. Il cambiamento che si prospetta sarà decisivo, ma noi siamo pronti ad affrontare eventuali criticità e cogliere tutte le opportunità che ne deriveranno”. Un’ultima domanda: cosa deve fare un’azienda che produce o importa apparecchiature elettriche ed elettroniche? “Se un’azienda produce o importa apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), sia di tipo domestico che professionale, si qualifica come

“L’economia circolare è il tema del momento che, insieme all’estensione dell’ambito di applicazione previsto dalla normativa RAEE per l’agosto 2018, sta aprendo enormi cambiamenti e opportunità”

“Produttore” ai sensi del Decreto legislativo 49/2014. Per produttori di AEE ai sensi del D.lgs 49/2014 si intende chiunque, a prescindere dalla tecnica di vendita utilizzata: fabbrica e vende apparecchiature elettriche ed elettroniche recanti il suo marchio; rivende con il proprio marchio apparecchiature prodotti da altri fornitori; 
importa o immette per primo, nel mercato nazionale, apparecchiature elettriche ed elettroniche nell’ambito di un’attività professionale e ne opera la commercializzazione. Nel rispetto del principio di “Responsabilità Estesa del Produttore” (EPR), il produttore ha l’obbligo di garantire la corretta gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). La normativa infatti impone al Produttore il finanziamento delle operazioni di trasporto, nonché delle operazioni di trattamento, di recupero e di smaltimento eco-compatibile di RAEE, pile e accumulatori. I Produttori assolvono ai loro obblighi mediante il finanziamento di Sistemi di raccolta Individuali o Collettivi e l’iscrizione al Registro Nazionale dei Produttori di AEE. Scegliendo di aderire a Remedia, i Produttori possono garantire gli adempimenti normativi in modo semplice, sicuro e conveniente“. 43


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PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

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MODELLO: CDK G45 150-13 Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 154 giri/min Potenza motore 1,3 kW Pressione specifica 40,8 g/cm2 Dimensioni macchina 542 x 425 x 1200 mm Altezza corpo motore 280 mm Peso 36 kg Rumorosità 54 dBA Lunghezza cavo elettrico 12 m Serbatoio optional sì Trasmissione riduttore a ingranaggi,satellite e planetario

CTM

Dossier

MODELLO: CDK G53 150-18

Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 505 mm Velocità rotazione 154 giri/min Potenza motore 1,8 kW Pressione specifica 34,9 g/cm2 Dimensioni macchina 625 x 505 x 1200 mm Altezza corpo motore 280 mm Peso 41 kg Rumorosità 54 dBA Lunghezza cavo elettrico 15 m Serbatoio optional sì Trasmissione riduttore a ingranaggi,satellite e planetario

CTM - Via J.F.Kennedy, 12 46020 Pegognaga (MN) - Tel. 0376 55431 - Internet: www.ctmcleaning.com 48


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

MONOSPAZZOLA

MODELLO: ODM-R 45 G 16-130

FA-SA

Dossier

MODELLO: ODM-R 45 G 16-160 Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 165 giri/min Potenza motore 1,6 kW Pressione specifica 41,3 g/cm2 Dimensioni macchina 542 x 425 x 1200 mm Altezza corpo motore 280 mm Peso 41 kg Rumorosità 60 dBA Lunghezza cavo elettrico 12 m Serbatoio optional sì Trasmissione sistema a cinghia elicoidale

Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 165 giri/min Potenza motore 1,3 kW Pressione specifica 40,8 g/cm2 Dimensioni macchina 542 x 425 x 1200 mm Altezza corpo motore 280 mm Peso 35 kg Rumorosità 60 dBA Lunghezza cavo elettrico 12 m Serbatoio optional sì Trasmissione sistema a cinghia elicoidale

FA-SA- Via dell’Industria, Via J.F.Kennedy, 12 46020 Pegognaga (MN) - Tel. 0376 55431 - Internet: www.fa-sa.it 49


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

MONOSPAZZOLA

MODELLO: SDM-R 45 G 16-180

LAVORWASH

Dossier

MODELLO: SDM-R 45G 40-160 Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 400 giri/min Potenza motore 1,6 kW Pressione specifica 34,9 g/cm2 Dimensioni macchina 625 x 505 x 1200 mm Altezza corpo motore 280 mm Peso 45 kg Rumorosità 60 dBA Lunghezza cavo elettrico 12 m Serbatoio optional sì Trasmissione sistema a cinghia elicoidale

Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 165 giri/min Potenza motore 1,8 kW Pressione specifica 44,3 g/cm2 Dimensioni macchina 542 x 425 x 1200 mm Altezza corpo motore 280 mm Peso 52 kg Rumorosità 60 dBA Lunghezza cavo elettrico 12 m Serbatoio optional sì Trasmissione sistema a cinghia elicoidale

LAVORWASH - Via J.F.Kennedy, 12 46020 Pegognaga (MN) - Tel. 0376 55431 - Internet: www.lavorhyper.com 50


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

MONOSPAZZOLA

MODELLO: SB 150 U 13

Caratteristiche Tensione/Frequenza 220-240/50 V/Hz Diametro disco 505 mm Velocità rotazione 1500 giri/min Potenza motore 1,3 kW Pressione specifica Dimensioni macchina 790 x 560 x 1130 mm Altezza corpo motore Peso 44 kg Rumorosità 56 dBA Lunghezza cavo elettrico 15 m Serbatoio optional sì, Spray electric system Trasmissione diretta

GHIBLI & WIRBEL

Dossier

MODELLO: O 143 U 11 Caratteristiche Tensione/Frequenza 220-240/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 1500 giri/min Potenza motore 1,1 kW Pressione specifica Dimensioni macchina 700 x 430 x 1200 mm Altezza corpo motore Peso 54 kg Rumorosità 54 dBA Lunghezza cavo elettrico 12 m Serbatoio optional sì, Spray electric system Trasmissione diretta

GHIBLI & WIRBEL (brand Ghibli & Wirbel) - Via Circonvallazione, 5 27020 Dorno (PV) - Tel. 0382 848811 - Internet: www.ghibliwirbel.com 51


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

MONOSPAZZOLA

MODELLO: C 143 L 08

Caratteristiche Tensione/Frequenza Diametro disco Velocità rotazione Potenza motore Pressione specifica Dimensioni macchina Altezza corpo motore Peso Rumorosità Lunghezza cavo elettrico Serbatoio optional Trasmissione

220-240/50 V/Hz 430 mm 154 giri/min 0,8 kW 34,4 g/cm2 542 x 430 x 1200 mm 260 mm 35 kg 54 dBA 12 m sì epicicloidale

GHIBLI & WIRBEL

Dossier Dossier

MODELLO: C 143 L 16 Caratteristiche Tensione/Frequenza Diametro disco Velocità rotazione Potenza motore Pressione specifica Dimensioni macchina Altezza corpo motore Peso Rumorosità Lunghezza cavo elettrico Serbatoio optional Trasmissione

220-240/50 V/Hz 430 mm 154 giri/min 1,6 kW 542 x 430 x 1200 mm 42 kg 54 dBA 15 m sì epicicloidale

GHIBLI & WIRBEL (brand Wirbel) - Via Circonvallazione, 5 27020 Dorno (PV) - Tel. 0382 848811 - Internet: www.wirbel.it 52


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

MONOSPAZZOLA

MODELLO: BDS 43/180 C CLASSIC

KÄRCHER

Dossier

MODELLO: BDS 43/DUO C ADV Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 150-300 giri/min Potenza motore 1,4 kW Pressione specifica Dimensioni macchina 660 x 430 x 1180 mm Altezza corpo motore Peso 47 kg Rumorosità Lunghezza cavo elettrico 15 m Serbatoio optional 10 l Trasmissione riduttore epicicloidale in metallo

Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 150 giri/min Potenza motore 1,5 kW Pressione specifica Dimensioni macchina 590 x 430 x 1180 mm Altezza corpo motore Peso 43 kg Rumorosità Lunghezza cavo elettrico 15 m Serbatoio optional 10 l Trasmissione riduttore epicicloidale in metallo KÄRCHER ITALIA - Via De Gasperi, 98/100, 20017 Rho (MI) - Tel. 02 93970311 - Internet: www.kaercher.com/it 53


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

MONOSPAZZOLA

MODELLO: MAXI ORBIT 1500

KLINDEX

Dossier

MODELLO: BELLA 2900VS Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 450 mm Velocità rotazione 95-165 giri/min Potenza motore 2,9 kW Pressione specifica Dimensioni macchina 700 x 1260 x 500 mm Altezza corpo motore 30 cm Peso 49 kg Rumorosità Lunghezza cavo elettrico 10 m Serbatoio optional 18 l Trasmissione ingranaggi

Caratteristiche Tensione/Frequenza 230/50 V/Hz Diametro disco 430 mm Velocità rotazione 1400 giri/min Potenza motore 1,5 kW Pressione specifica Dimensioni macchina 700 x 430 x 1280 mm Altezza corpo motore 25,6 cm Peso 40 kg Rumorosità Lunghezza cavo elettrico 10 m Serbatoio optional 18 l Trasmissione presa diretta KLINDEX - S.S. 5 Tiburtina Valeria, km 209+200 65020 Manoppello (PE) - Tel. 085 859546 - Internet: www.klindex.com 54


PULIZIA INDUSTRIALE E SANIFICAZIONE | NOVEMBRE/DICEMBRE 2017

MONOSPAZZOLA

TMB

Dossier

MODELLO: TOR 43

Caratteristiche Tensione/Frequenza Diametro disco Velocità rotazione Potenza motore Pressione specifica Dimensioni macchina Altezza corpo motore Peso Rumorosità Lunghezza cavo elettrico Serbatoio optional Trasmissione

MODELLO: TP ORBITAL Caratteristiche Tensione/Frequenza Diametro disco Velocità rotazione Potenza motore Pressione specifica Dimensioni macchina Altezza corpo motore Peso Rumorosità Lunghezza cavo elettrico Serbatoio optional Trasmissione

230/50 V/Hz 430 mm 1400 opm 1,1 kW 560 x 450 x 1160 mm 42 kg 62 dBA 15 m 15 l diretta

230/50 V/Hz 430 mm 1400 opm 1,1 kW 700 x 490 x 1220 mm 65 kg 62 dBA 15 m 15 l diretta

TMB - Via Ca’ Nova Zampieri, 5 37057 S. Giovanni Lupatoto (VR) - Tel. 045 8774299 - Internet: www.tmbvacuum.com 55


Giulio Guizzi

PULIZIA IGIENICA E SANIFICAZIONE LA SPORCA STORIA DEL PULITO Con l’opera Pulizia igienica e sanificazione, Giulio Guizzi racconta la storia della pulizia nelle varie epoche intrecciando il puro racconto cronologico dei vari periodi chiave e peculiari per sporco e pulizia con l’aspetto culturale, mettendo in evidenza gli aspetti sociali e privati legati alle nozioni di sporco/pulito e salubre/insalubre con tutte le loro conseguenze sul vivere della società. In queste pagine emerge chiaramente l’intento dell’Autore volto a facilitare un’emancipazione del lavoro di pulizia: il cleaning va inteso e difeso come professione positiva, socialmente indirizzata, che conosce e usa i ritrovati meccanici, elettronici e di detergenza, che persegue igiene e che mantiene vivibili e salubri industrie, uffici, scuole, ospedali, alberghi: tutte le comunità e le case, naturalmente.

Pubblicazione: maggio 2015 Pagine: 528 Formato: 17 x 24 cm Prezzo: 39,00 euro PER INFORMAZIONI Via Spadolini, 7 - 20141 Milano eMail: libri.comm@lswr.it

L’autore Giulio Guizzi Imprenditore bresciano, ha sempre associato alla sua attività produttiva e commerciale nella pulizia industriale, di cui è stato precursore in Europa, come presidente delle società Pulindustria Cimex e Pulex, anche un’intensa attività culturale e associativa, di settore e di categoria, che lo ha portato a divenire pubblicista con i suoi numerosi articoli, libri, manuali e saggi, e titolare di un Museo-Biblioteca-Cineteca che non ha eguali nel mondo. Già cofondatore e Presidente Afidamp è il fondatore della prima scuola aziendale di pulizia in Italia.

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NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

MARCO BOSELLI Bosch riparte da… Bosch

ANNO 8 - FEBBRAIO 2017

Organo ufficiale

bimestrale

NORMATIVA

Panoramica di inizio anno

TAVOLA ROTONDA

Conto Termico e TEE. A che punto siamo?

CLASSIFICHE 2015

Analisi del processo e case study

FILTRAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA SOTTORAFFREDDAMENTO ADIABATICO PER LA FRIGOCONSERVAZIONE ALIMENTARE

Produttori e distributori: ce la si può fare!

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Passo obbligato e grande opportunità

Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere

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Innovazione e cambiamento di GIOVANNA ROSADA

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gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso più ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalità, metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla società o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fare” ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SI” o con un “NO”. È stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “si” e “no” dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianità dell’individuo e l’incapacità della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metà dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltà parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con più forza alla politica? n

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MACCHINE UTENSILI

1563 L’EDITORIALE

N. 12 - Dicembre 2016

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

La crisi ancora “morde”, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

Un CNI eletto per dare risposte

di MATTEO PALO

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iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderà gli ingegneri fino al 2021, quando completerà i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialità del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è già possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione così forte per la continuità del Consiglio nazionale uscente”, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

In USA volano le infrastrutture

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilità diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono

Newsletter

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. Stabilità e certezza sono oggi più lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?” / alle pagg. 18­19

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Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documen→ pag.5 tare la consegna.

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TAVOLA ROTONDA

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

Gennaio - Maggio 2017

NEWSLETTER – Nr.01 – Pag.1

© Collegio degli ingegneri e Architetti di Milano

VENERDÌ 13 GENNAIO 2017

DAL 1952 IL PERIODICO D’INFORMAZIONE PER INGEGNERI E ARCHITETTI NEWSLETTER – L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE VIA MAIL

[pag. 14]

IN QUESTO NUMERO

MATERIE PRIME

Il cliente prima di tutto In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano. MISURA

Un ponte tra passato e futuro

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attività: una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attività in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

M-Steel qualità da oltre 40 anni

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualità M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilità M-Steel si caratterizza per affidabilità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costi di pro[pag. 12] duzione.

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40 anni di storia e successi nella robotica industriale

L’anello che mancava: l’utensile connesso al sistema produttivo L’utensile “intelligente” è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completamente automatica. [pag. 7]

INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni

STORIA DI COPERTINA

TENDENZE Generative design, come cambierà il mondo MACCHINE UTENSILI

Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati

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PANORAMA La formazione salesiana professionale SPECIALE Robotica Sempre più al centro dello sviluppo

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Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo”. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

Nr.01 – VENERDì 13 GENNAIO 2017

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

a pag. 9

AUTOMAZIONE

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Ancora trattative e consultazioni?

“Il museo del futuro è il mondo intero”

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Novembre/Dicembre 2016

Italia scossa

segue a pag. 2

a pag. 7

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di Fabio Chiavieri

GOVERNO IN CRISI

Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 città

PROGE T TA ZIONE

50 anni di torni

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

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MACCHINE UTENSILI

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

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