PIÙ SCHELETRI CHE ARMADI ALLA FACCIA DELLA POLITICA altano i freni inibitori della classe politica frusinate, cari amici di Qui, freni finora sapientemente tirati da ambo le parti e che avevano consentito una narrazione piana e credibile di fatti, delle scelte di schieramento (dicesi inciuci) sia a Frosinone che, a ben pensare, in quasi tutta Italia. Ormai se le sono dette in diretta e nero su bianco… di tutti i colori, ben oltre il querelabile. E lo fanno tra loro, dai tempi delle primarie tarocche e dei congressi truccati, dei simboli scippati e delle spaccature drammatiche. Il casus belli, per una sorta di nemesi storica, sono state queste insulse elezioni provinciali, ideate da un azzeccagarbugli inguaiato col proprio “io” e legiferate da chi oggi vi perisce in battaglia, ovvero sia “quel che resta dei partiti” da una parte e le “truppe del Nuovo che vince” – che non è detto sia meglio solo per questo – dall’altra. Insomma, in giro si vedono ancora ballare (ed è bene scriverlo perché magari domani, tornati compari, lo negheranno) più scheletri che armadi, ovunque guardi, chiunque parli, sia nel Pd ristretto di De Angelis e Costanzo (che come parla viene impallinato) sia nell’altro Pd (?) di Scalia, così come in Forza Italia o nell’Ncd che si sono accampati senza alcun ritegno con chi gli pareva (per la prePer una sorta sidenza della Provincia, e solo per quella). Come vedete a raccontare questi fatti ne soffre persino la di nemesi storica sintassi. Ormai non bastano neanche i più capien- il casus belli ti “quattro stagioni” di Ikea a tener dentro i delit- sono state ti, le bizzarrie e gli inciuci che si rimproverano a queste insulse vicenda nel Pd, in Forza Italia e ovunque, ma sempre tra loro, visto che non esiste più un nemi- elezioni provinciali co dall’altra parte: l’unico sta sotto… la propria bandiera. E già, soltanto un cretino poteva pensare che quanto si andava consumando a Roma, in parlamento e nei salotti televisivi dei dlin-dlon, con linguaggi aulici e da dolce stil novo, una volta arrivato in provincia sarebbe stato devastante. Uno tsunami di blob puzzolente che hai voglia a spruzzare deodorante. Non lo copri e, forse, non si coprirà mai più.
Se ne vedono (e se ne dicono) di tutti i colori. Anche ben oltre il querelabile
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Camillo Savone
c.savone@quionline.it
Il prossimo numero sarà in edicola il 16 novembre OTTOBRE 2014
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Massimo stava co’ Peppe Patrizi. E tutti e due stavano con la valigia
sottoilgrattacielo@quionline.it
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altro giorno, sotto il grattacielo, ho incontrato Massimo. Ci siamo fermati a chiacchierare, come sempre. Stava co’ Peppe Patrizi. E tutti e due stavano con la valigia. Ehi… dov’è che andate? Partiamo, m’ha detto Massimo. Lo sospettavo, gli ho risposto… Volevo solo sapere dove… Cuba, ha confessato Peppino. E subito è scattato l’applauso. Bravi. E come mai? Turismo culturale, andiamo a vedere i monumenti, la statua della libertà, la tur de fer (?!), la grande muraglia cubana, il colosseo… ha continuato il buon Patrizi. E lì qualche dubbio m’è venuto. Ma lui ha insistito. Sai, adesso che non sono più commissario ho deciso di viaggiare. E poi a Cuba ci stanno Gennarino Scaccia, Peppe Paliotta,
SOLE, CUORE E VIAGRA
CHI VA A CUBA NON PIGLIA PESCI Enrico Straccamore e Claudio Caparrelli che ci aspettano… Massimo mi ha sorriso, mi ha salutato e se n’è andato. Insieme a Peppe, chiaramente. Aho, avete dimenticato una valigia… Ma erano già scappati. Allora l’ho presa io, la valigia. Non ho resistito. E ho curiosato. Viagra a volontà. Calze da donna. Preservativi. Di ferro. Altro Viagra. Altri preservativi. Altro. Spaghetti Barilla. Passata di pomodoro. Una foto di Antonello Iannarilli. Malizia for men. Canottierelanafuoriecotonesullapelle. E tanta ovatta. C’era pure una carta d’identità. Vecchiotta, un po’ consumata. L’ho aperta. Giuseppe Patrizi, nato a Ferentino, altezza mezza bellezza. Mezza. Segni particolari: voglia a forma di cuore sul gluteo di destra. Professione: non si sa. Stato civile: ex. La cosa strana è che alla parola sesso c’era scritto magari… Viva il turismo culturale. Siempre!
una città agli antipodi
Ruggiero Cioci
(ciociaro emigrato Australia)
r.cioci@quionline.it
Dicesi Politics kangaroo quella di chi salta da una parte e dall’altra e si allontana come niente fosse
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nche in Australia, cari amici di Qui Magazine, sta prendendo piede la “Politica del canguro”, inventata certo non da noi, che siamo la patria di questi marsupiali con la sacca, ma proprio da voi italiani, che quando si tratta di zompare ne sapete sempre una più del prete. Dicesi “politica del canguro” (in australiano si dice Politics kangaroo), quella di chi salta anche più di un arco costituzionale, rapidamente da una parte e dall’altra, tira colpi di coda improvvisi, incassa nel marsupio e si allontana come niente fosse. Ne sono esperti cultori Qui a Brisbane i due campioni Frankie The Angels e Frank Starsia, visti l’altra sera a cena in atteggiamento un po’ più che intimo e twittati da un papa-
LA POLITICA DEL CANGURO OVVERO SALTA CHI ZOMPA razzo in tutto il mondo, come pure Super Mario A. Bruzzise, noto per la fantastica finta a sinistra che spiazza anche il portiere di casa, e tanti altri figuranti di partiti minori che, proprio in quanto minori, contano un sacco, un marsupio pieno. Tutti innamorati del canguro, anche quelli di sinistra come John Frank Skyethrom che non hanno peli sul naso, tranne il vecchio e ormai sempre più barbuto sir Little Antony Rilliannay, fautore della politica dell’ultimo giapponese. Che consiste nell’essere sempre dello stesso partito, con la stessa spilletta, anche se questo è stato sciolto e dichiarato patrimonio dell’unanimità dall’Onu nel 2012. Lui continua a girare nelle sezioni (vuote), si mette da solo in lista, si arrabbia se nei manifesti non c’è il suo nome. Ma nessuno ha il coraggio di dirgli che la guerra… è proprio finita.
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in copertina Antonio Pompeo foto Giacomo Cestra
www.quionline.it mensile di informazione, attualità, cultura, satira e tempo libero. Registro della Stampa Tribunale di Frosinone n. 308
EDITORIALE QUI srl direttore responsabile: MASSIMO PIZZUTI m.pizzuti@quionline.it direttore editoriale: DANIELE CIARDI d.ciardi@quionline.it
sommario
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POLITICA pag. 27 PILLOLE E PUNTURE DI SPILLO pag. 30 A TU PER TU CON LUCA FRUSONE pag. 32 PROVINCIA: ENTE NUOVO, COMPETENZE VECCHIE pag. 36 ECCO IL NUOVO PRESIDENTE: POMPEO SI PRESENTA ATTUALITÀ pag. 45 ALLA SCOPERTA DEL CABERNET E DELLA VALLE DI COMINO
redazione: redazione@quionline.it DENISE COMPAGNONE d.compagnone@quionline.it ENRICO MUGNAIO e.mugnaio@quionline.it CRISTIANO RICCI c.ricci@quionline.it CAMILLO SAVONE c.savone@quionline.it foto: GIACOMO CESTRA g.cestra@quionline.it hanno collaborato a questo numero: CIRO ALTOBELLI, NICOLA CENTO, RUGGERO CIOCI, GIANLUIGI MEDORI, LUCA SERGIO, CORRADO TRENTO, STEFANIA TURCHETTA, ROCCO ZANI segreteria: DANIELA COMPAGNONE segreteria@quionline.it stampa: ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Salerno direzione artistica: SALVATORE LALA e BIANCA POLTICELLI grafica: BIANCA POLTICELLI adv: DONATELLA FRANCATI redazione: via Fratelli Rosselli, 49 03100 Frosinone - tel. 0775.877073 amministrazione@quionline.it pubblicità: NICOLA D’ANNIBALE n.dannibale@quionline.it testi, foto e ogni altro materiale, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I materiali pervenuti e le collaborazioni prestate, si intendono esclusivamente a titolo gratuito. QUI Magazine prezzo di copertina euro 1,00. Arretrati: il triplo del prezzo di copertina attuale al momento dell’ordine, indipendentemente dal numero del fascicolo richiesto. La disponibilità di copie arretrate è limitata, salvo esauriti, all’ultimo anno. Abbonamenti: abbonamento annuale (sconto 20%) Euro 9,60. Sped. in A.P. - 45% art. 2 comma 20 B L. 662/96 D.C.B. Frosinone. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Garanzia della privacy (L. 675/96): l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati proposte commerciali. Le comunicazioni si intendono acquisite se effettuate nei confronti dell’editore. chiuso in redazione il 14 ottobre 2014 tiratura 15.250 copie – distribuzione: 13.000 in edicola – 1.400 sped. abb. postale distributore: Carlo Fiorini & C. sas – Frosinone
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rubriche
CULTURA&SPETTACOLI pag. 56 CARTARIA: A FROSINONE L’ANGOLO DEI LIBRI RITROVATI pag. 62 DA ALBERTAZZI A SOLENGHI IL CAPOLUOGO VA A TEATRO SPORT pag. 80 STIRPE FA SOGNARE IL FROSINONE CALCIO
eccoci qui
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sotto il grattacielo
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cronache da Brisbane
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visti da qui
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consigli per l’ascolto
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live
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l’angolo del libro
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al cinema
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qui comics
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grandangolo
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chi, come, dove, quando
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photoshow
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così com’era
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NODO SANITÀ
MANAGER AL BIVIO Atto aziendale: contano i fatti
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a guadagnato un altro mese per varare ufficialmente l’Atto aziendale: la dottoressa Isabella Mastrobuono, manager della Asl, non fa altro che ripetere che in provincia di Frosinone non ci saranno ulteriori tagli nella sanità e che anzi potrebbero esserci perfino dei potenziamenti. Non resta che attendere. Però le necessità sono fin troppo chiare ed evidenti: più posti letto, più medici, più infermieri, più mezzi. Esiste l’obiettiva necessità di dimostrare con i fatti che quella di Frosinone non è una provincia dell’Impero romano, che la stagione delle macroaree è stata definitivamente archiviata. Va detto che anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha rassicurato sul fatto che la mannaia non si abbatterà sulla sanità ciociara. In questi mesi tra levate di scudi e fiaccolate l’operato della Mastrobuono è finito sotto i riflettori e le critiche non sono mancate. A questo punto conteranno i fatti: o il territorio sarà tenuto in considerazione oppure no. Senza appello
COMUNE
ASSESSORE UNO E… TRINA Il suo ingresso in giunta ha acceso la miccia
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icesindaco e assessore all’ambiente e ai trasporti per Francesco Trina, subito ribattezzato assessore uno e… Trina. Esponente della lista Frosinone nel Cuore, il suo ingresso in giunta ha determinato un autentico terremoto. La costituzione di Impegno Civico è stata una conseguenza, a dimostrazione di come il processo di composizione e ricomposizione dei gruppi ha innescato un meccanismo difficile da fermare. In ogni caso tutti ricordano la nascita di Frosinone nel Cuore, con i protagonisti schierati che promettevano che mai avrebbero rivendicato una posizione in giunta. Infatti… Ma non è questo a sorprendere, perché la politica funziona così. Sorprende semmai la mancanza di una valutazione preventiva sugli effetti politici di una indicazione che nei fatti ha diviso ulteriormente la maggioranza. Una prova del fatto che nella maggioranza di centrodestra i gruppi sono come i secoli del Manzoni: “l’uno contro l’altro armati”. E la coperta rimane inesorabilmente corta. Dovunque la si tiri. “Miccia” interna
I ROTTAMATORI
Enrico Straccamore e Gennarino Scaccia assessori E sono gli unici che non temono il rimpasto
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hapeau! Nella giunta Ottaviani ci sono due assessori che hanno una lunga storia politica. Si tratta di Enrico Straccamore (Forza Italia) e Gennarino Scaccia (Lista per Frosinone): alla fine i veri “rottamatori” sono loro, in grado di vincere la concorrenza di tanti colleghi più giovani. Il primo ha ottenuto tanti voti alle elezioni, il
secondo rimane il leader politico di una “civica” strategica per il centrodestra. E in particolare per Forza Italia di Antonio Tajani. Il Sindaco si è affidato ai partiti per l’indicazione degli assessori e quindi non ha dovuto fare altro che prendere atto. E se anche all’orizzonte dovesse profilarsi un altro rimpasto di giunta, o addirittura una richiesta di azzeramento dell’esecutivo, le posizioni di Straccamore e Scaccia (in foto) appaiono blindate. Antonello Iannarilli ha detto in più di un’occasione che Straccamore non si tocca. Quanto a Scaccia, prima o poi alle elezioni comunali si tornerà. E la Lista per Frosinone sarà ancora in campo. Gli ultimi immortali
INDOVINA CHI VIENE A CENA NON È UN FILM Il grande “gelo” Ottaviani-Pallone E i summit nel parcheggio
Si sono incontrati, meglio incrociati, la sera prima del voto per le provinciali, in occasione di una cena di lavoro (politico) alla presenza di Antonio Pompeo. Ma tra il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani (Forza Italia) e il coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra Alfredo Pallone il “gelo” è stato evidente. Anzi, di più. Eppure fino a pochi mesi fa, prima delle europee, il feeling politico sembrava a prova di tutto. Un saluto fugace, rigorosamente con il “buonasera” invece che “ciao”, e poi Pallone è andato via. Che succederà se i due dovessero un giorno concorrere per la candidatura alla Camera? Più in generale, però, gli ultimi mesi verranno ricordati come quelli nei quali la politica è stata decisa a pranzo e a cena piuttosto che nelle sedi dei partiti. Con appendici di incontri perfino nei parcheggi. Protagonisti, narrano, Scalia, Fardelli, Abbruzzese e qualcun altro. Il giorno prima delle votazioni per la Saf. Non ha portato bene. L’ultimo piatto
Queste elezioni hanno riavvicinato avversari e allontanato “compagni”
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DEMOCRAT
IL PATTO DI NAZZARENO ADDIO PATRIZI MA NON È DETTO Ha svolto il ruolo di commissario come fosse un presidente Ha svolto la funzione di commissario come fosse un presidente e di questo bisogna dargliene atto. Giuseppe Patrizi ha onorato fino all’ultimo il suo ruolo istituzionale e nella conferenza stampa di “fine mandato” ha dato conto dei risultati ottenuti, a cominciare dai 4 milioni di euro risparmiati. Peraltro, proprio da commissario, ha svolto una funzione di traghettatore tra l’ultimo presidente eletto dai cittadini e il primo presidente eletto dagli amministratori. Giuseppe Patrizi poteva essere il candidato del centrodestra, ma le divisioni interne della coalizione hanno bloccato sul nascere questo tipo di opzione. Però la sensazione è che non sarà questa l’ultima esperienza politica o istituzionale di Giuseppe Patrizi. L’uomo ha dimostrato di saper attendere, facendosi trovare pronto al momento opportuno. Rimane l’incognita dello stravolgimento delle alleanze in occasione delle provinciali, che potrebbe cambiare tutto per molto tempo. Ad ogni livello. L’ultimo commissario
Ha dimostrato di saper attendere Di sicuro non sarà la sua ultima esperienza politica
Pilozzi entra dalla parte di Francesco Scalia
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a una tradizione politica comunista e infatti alle elezioni politiche Nazzareno Pilozzi è stato eletto nelle file di Sinistra Ecologia e Libertà. Poi la frattura con Vendola, l’uscita da Sel e adesso l’ormai prossima adesione al Partito Democratico. Dalla parte di
Francesco Scalia, senatore, già assessore regionale e prima ancora presidente della Provincia e sindaco di Ferentino. Una carriera politica, quella di Scalia, sotto le insegne della Democrazia Cristiana, del Partito Popolare e della Margherita. Certamente ora è cambiato tutto e il Pd è un partito diverso. Fra l’altro la scelta di uscire da Sel è stata determinata dalla volontà di non contrastare, anzi di sostenere il Governo Renzi. Magari qualcuno si aspettava l’ingresso nel Pd dall’ala sinistra, ma oggi non si meraviglia più nessuno. restano da capire gli spazi politici di alto livello che Nazzareno Pilozzi potrà avere nel Partito democratico, soprattutto nell’area che fa riferimento a Scalia. Ritorno al futuro
IL FATTORE PIZZUTELLI
Angelo e Gianfranco, da avversari a possibili alleati Le strane dinamiche al Comune di Frosinone
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l cognome è lo stesso, le storie politiche sono molto diverse ma in futuro potrebbero perfino trovare un punto di incontro al Comune di Frosinone. Angelo Pizzutelli (in foto), primo degli eletti, è approdato al Pd dopo una lunga militanza nel Partito Socialista. Vorrebbe almeno avere la possibilità di giocarsi una candidatura a sindaco nell’ambito delle primarie. Ma nei Democrat tutto è possibile e i “pretendenti” non mancano: la senatrice Maria Spilabotte, l’ex sindaco Domenico Marzi, l’altro ex sindaco Michele Marini, Stefania Martini, Andrea Turriziani. Chissà… Gianfranco Pizzutelli è il leader cittadino del Nuovo Centrodestra e ha in Alfredo Pallone un punto di riferimento. Con Nicola Ottaviani e con Forza Italia i rapporti sono assai tesi ed è difficile che alle prossime elezioni possano essere ancora tutti dalla stessa parte. E chi può escludere, oggi, che non si dia vita a un polo civico trasversale, che vada a pescare oltre i partiti? Con i due Pizzutelli dalla medesima parte. Più di un’idea
Punture DI SPILLO
Scittarelli: errare humanum est
Mancata la strategia nel momento clou Bruno Scittarelli non è un politico alle prime armi e sorprende che abbia accettato di essere il candidato alla presidenza della Saf ben sapendo che non c’era un’intesa vera sul suo nome. E sorprende ancora di più che non abbia “preteso” che venisse varato un Piano B qualora l’ipotesi del rinvio fosse naufragata. Infatti è stato lui stesso a ritirare la candidatura quando ha capito che ormai lo avevano lasciato solo. Però i segnali c’erano stati tutti: i silenzi del senatore Francesco Scalia e del consigliere regionale Mario Abbruzzese, la presa di distanza del sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone e il gelo di molti amministratori. Se Scittarelli avesse ritirato la sua candidatura alla guida della Società Ambiente Frosinone avrebbe messo in difficoltà quei leader di partito che non hanno avuto il coraggio di sostenerlo fino in fondo. Mandandolo allo sbaraglio contro una coalizione molto unita e determinata, che alla fine ha votato ed eletto Mauro Vicano. Un errore di valutazione fatale. Poco lucido
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a cura di Corrado Trento
A TU PER TU CON
LUCA FRUSONE
Parlamentare del M5S a soli 29 anni. Adora viaggiare e correre nel bosco Magari con De André nelle orecchie. O i Nobraino Quanti anni?
«Sono nato a Frosinone 29 anni fa». Parlamentare della Repubblica: ti sei abituato al ruolo?
«Per me è una straordinaria opportunità di crescita. Peraltro “faccio” cose che prima studiavo. Come per il diritto costituzionale, quando leggevo della reiterazione dei decreti legge: non capivo però il “peso” negativo sul Paese, che ora invece comprendo benissimo. Ci sono dei meccanismi politico-burocratici che frenano irrimediabilmente la crescita dell’Italia». Il lavoro che sognavi e che magari vorrai fare in futuro?
«Prima di essere eletto parlamentare pensavo di poter lavorare in un’associazione per la difesa dei diritti umani. Oppure in una Ong. Adesso mi piacerebbe lavorare in futuro sui temi della privacy, connessa magari con internet e con i vari strumenti telematici». Musica preferita?
«Tutta la musica rock degli anni ‘60 innanzitutto. Tra gli italiani, Fabrizio De André è inimitabile. Tra quelli attuali mi piacciono Mannarino e I Nobraino».
Sport?
«Basket e calcetto: mi piace praticarli più che guardarli. Ancora oggi, quando posso, non disdegno delle particelle». Come ti rilassi?
«A casa, amo la tranquillità. Gioco ai videogames, un’altra passione. E mi piace correre: abito in collina e vicino casa c’è un bosco. Mi piace respirare quell’aria mentre corro». Oggetti inseparabili?
«Il tablet da sette pollici, con il quale lavoro. Poi il telefonino cellulare. E l’orologio». Ti piace viaggiare?
«Sì, molto: nelle grandi capitali ma anche nei paesi sconosciuti. Anni fa adoravo visitare i paesi nordici. Appena potevo, andavo lì». Quando hai capito che avresti fatto politica?
«Prima mi piaceva l’informazione, volevo sapere tutto, avere un’opinione. Poi, quando è nato il Movimento 5 Stelle, ho capito che non mi bastava più l’informazione e così ho iniziato l’impegno sul territorio».
Libri e film?
«I libri li divoro, quello che mi è piaciuto più di altri è “Il libro dell’inquietudine” di Pessoa. Per quanto riguarda i film, preferisco “gustarli” a casa piuttosto che al cinema. Un film che rivedo spesso e volentieri è Phenomenon».
Studi?
«Liceo scientifico e poi Giurisprudenza». Rimpianti?
«No, vivo ogni fase della vita per quella che è. Ricordo con gioia il periodo delle scuole superiori, il progetto Erasmus».
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DUE/TRE COSE CHE... PARLANO DI ME LUCA FRUSONE
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trolley (da battaglia!)
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fumetti, “V per vendetta” e “Vagabond”
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Seiko automatico, economico ma eterno
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armonica Hooner blues harp
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occhiali Ray Ban, un classico
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passaporto, per le zone calde del pianeta
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braccialetto/auricolare bluetooth Huawei
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Samsung S4
29 anni, di Alatri, deputato del Movimento Cinque Stelle
Trendy. E poco dandy Semplice. Anche troppo. Jeans, camicia e poche chiacchiere. Essenziale, lontano dalle mode, equo e solidale, disincantato, con l’orologio a destra e lo sguardo a sinistra. Il vero tocco di classe è la barba: corta ma non cortissima, fintamente casuale, grillina ma non solo. Il ragazzo si farà… P.S. Con un paio di Stan Smith bianche sarebbe stato perfetto
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foto Donatella Francati OTTOBRE 2014
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INIZIA L’ERA
POMPEO ma i veri monarchi restano i veleni foto SIMONE DESIATO OTTOBRE 2014
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Alla Provincia ha vinto il sindaco di Ferentino. Ma Enrico Pittiglio ha tenuto Nei partiti però si continua a duellare E se mettessero la stessa energia nel cercare di costruire?
CORRADO TRENTO
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maltita la sbornia dei numeri e dei risultati, è tempo di governare. Anzi, di amministrare. Al lordo di polemiche politiche furibonde, è tempo di guardare avanti. In qualche modo. Antonio Pompeo ha vinto le elezioni provinciali diventando presidente e battendo un Enrico Pittiglio coriaceo, che non ha mollato fino all’ultimo. La composizione del Consiglio dei 12 è chiara. Pompeo può contare su 9 esponenti: quattro della lista Democratici per Pompeo (Domenico Alfieri, Germano Caperna, Massimiliano Quadrini, Andrea Velardocchia), tre di Forza Italia (Danilo Magliocchetti, Vittorio Di Carlo, Gianluca Quadrini), due del Nuovo Centrodestra (Massimiliano Mignanelli Andrea Amata). All’opposizione ci sono i Il nuovo presidente tre consiglieri del Pd può contare (Gianni Bernardini, su una maggioranza socialista, Antonio Cinelli, Alessandro di nove consiglieri D’Ambrosio). Tre all’opposizione È stato decisivo il voto ponderato, si sapeva, ma la cosa strana è che nessuno abbia perlomeno preso atto del risul-
tato. Le lacerazioni continuano e a questo punto rischiano di essere incomprensibili se “calate” ancora sulla Provincia. Le deleghe da amministrare non sono affatto secondarie: ambiente, edilizia scolastica, pianificazione territoriale, gestione delle risorse idriche. Il dibattito si è spostato sulla prossima stagione congressuale (del Pd ma anche di Forza Italia) e sugli assetti dei Comuni. Dove, lontano dai riflettori, si stanno allestendo strategie per mettere in difficoltà diversi sindaci, soprattutto quelli dei Comuni più grandi come Frosinone, Cassino e Sora. Non c’è pace. Ma una cosa va sottolineata. Le elezioni provinciali sono state riservate agli amministratori, non ai cittadini. L’affluenza ha sfiorato il 100%, a dimostrazione che sindaci e consiglieri si mobilitano quando bisogna conservare spazi e posizioni di potere e visibilità. Se mettessero la stessa energia nell’amministrare forse qualche passo avanti si potrebbe fare. Se dedicassero la stessa “cattiveria” ad ottenere risultati sul versante delle tematiche vere, forse non ci sarebbe quel solco incolmabile con i cittadini. OTTOBRE 2014
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FOTOCRONACA
di un’elezione
È stato un esperimento anche per loro A quanto pare si sono divertiti. Di certo più di noi
Nicola Ottaviani scherza con Francesco Scalia Mario Abbruzzese e Alfredo Pallone La Spilabotte abbraccia Giuseppe Patrizi Francesco De Angelis e Antonello Iannarilli faccia a faccia De Angelis e Gian Franco Schietroma Enrico Pittiglio con Mauro Buschini e De Angelis Danilo Magliocchetti e Abbruzzese Adriano Roma al bar Giuseppe Petrarcone con Patrizi e Scalia. Foto G. CESTRA
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IL SINDACO
PRESIDENTE
Antonio Pompeo prende le redini della Provincia da Giuseppe Patrizi «Le poche risorse non siano un alibi, amministrare bene è possibile» foto GIACOMO CESTRA
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ertamente non permetterò che le polemiche politiche possano sovrapporsi e penalizzare la fase amministrativa, ma allo stesso modo non posso ignorare quello che è successo in questi mesi nel Pd». Antonio Pompeo, nuovo presidente della Provincia dopo il commissariamento di Giuseppe Patrizi, ha le idee chiare. L’abbiamo intervistato. Allora Pompeo, non si può provare ad archiviare la stagione della contrapposizione nel Pd?
«Me lo auguro, ma quanto successo negli ultimi mesi è indicativo. «Il Pd va rifondato Attacchi persoguardando nali furibondi, tentativi di deleal modello di Renzi gittimazione e Mai più un partito poi alla fine è delle tessere» arrivato il momento del voto. Era una competizione riservata agli amministratori e non ai OTTOBRE 2014
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cittadini, però i numeri dicono che la lista Democratici per Pompeo ha sopravanzato quella del Pd di De Angelis, Buschini, Costanzo e Battisti. E questo significa molto. Ma la cosa più importante è un’altra…». E cioè?
«Che senso ha oggi un partito delle tessere che perde sistematicamente nei Comuni, alla Provincia, dappertutto? Il modello del premier Matteo Renzi è quello di un partito che prende i voti, in mezzo alla gente, che si confronta con i problemi reali. Ritengo che il Partito Democratico abbia bisogno di essere completamente rifondano sotto questo punto di vista in provincia di Frosinone. La strada è obbligata». Più forte l’emozione per l’elezione o il peso del senso di responsabilità per il doppio impegno?
«Entrambe le cose. L’emozione è stata enorme per una campagna elettorale parametrica sugli amministratori ma pure sulle esigenze concrete del territorio. Che, da sindaco, non ho mai
ANTONIO POMPEO
42 anni, avvocato, è il nuovo presidente della Provincia di Frosinone. Già sindaco di Ferentino dal maggio del 2013 è stato anche assessore nella giunta di Piergianni Fiorletta per due mandati. Un percorso politico simile a quello di Francesco Scalia
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perso di vista. Il senso di responsabilità esiste e guai se non ci fosse. Aiuta a tenere alta la concentrazione». Senza il voto ponderato avrebbe vinto Pittiglio...
«Con i se e con i ma non si fa la storia. Il voto ponderato fa parte della legge ed è giusto perLe priorità? ché, essendo la «Riorganizzare Provincia un ente di secondo l’amministrazione livello, i Comuni e l’apparato vanno differenburocratico» ziati secondo gli abitanti e l’incidenza che hanno. È stata una vittoria bellissima. Punto e
basta». Quali le priorità amministrative?
«Riorganizzare la macchina amministrativa e l’apparato burocratico. Poi è fondamentale sbloccare le autorizzazioni Aia per far ripartire le aziende. Quindi eliminare il contenzioso esistente». Le risorse potrebbero essere poche.
«Questo aspetto non può e non deve costituire un alibi. Se si riesce ad amministrare bene è possibile accedere ai fondi dell’Unione Europea e le cose si possono fare. Credo che l’esperienza fatta da sindaco di Ferentino sarà utilissima. E non ho paura delle sfide. Anzi, mi esaltano».
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SE ALZARE IL GOMITO RUBA VITA AGLI ANNI Le aziende informano
L’
Organizzazione Mondiale della Sanità (Global status report on alcohol and health) definisce “uso dannoso di alcol” un consumo di bevande alcoliche che avviene in quantità e/o modalità tali da implicare danni alla salute e/o conseguenze sociali negative. Pur rappresentando una sostanza giuridicamente legale, l’alcol è una sostanza psicotropa che, se assunta a dosi elevate, può portare alla dipendenza. L’assunzione di bevande alcoliche in quantità o modalità dannose, inoltre, è causa di varie patologie, traumi gravi, incidenti, turbe mentali e del comportamento. L’alcol ha un effetto psicoattivo (è in grado cioè di modificare il funzionamento del cervello) e la sua assunzione protratta nel tempo induce assuefazione (per ottenere lo stesso effetto bisogna aumentare la dose). L’alcol è causa di morte di milioni di persone ogni anno nel mondo, ma anche di patologie, di danni ad altri e interessa sempre più le fasce più giovani e Paesi in via di sviluppo, in Europa l’alcol causa 120.000 morti l’anno e costituisce la terza causa di morte prematura, dopo l’ipertensione e il consumo di tabacco, con costi altissimi sul piano sanitario, sociale ed economico. Non va dimenticato che il consumo nocivo di alcol rappresenta ormai uno dei quattro fattori di rischio, assieme a fumo, dieta scorretta e sedentarietà, per i principali gruppi di patologie non trasmissibili: malattie cardiovascolari, tumore, malattie polmonari croniche e diabete. Nel decennio 2002-2012 è ben evidente la crescita
dei consumatori fuori pasto (passati dal 23,1% al 26,9% nella popolazione di oltre 14 anni) tra gli uomini ma soprattutto tra le donne (passate dal 12,1% al 16%); il fenomeno riguarda in particolare i giovani di 18-24 anni, tra i quali i consumatori fuori pasto sono passati dal 34,1% al 44,0% nel decennio. Per valutare correttamente il rischio connesso all’assunzione di bevande alcoliche, oltre a considerare la frequenza e le quantità assunte dagli individui, si deve tener conto di alcuni stili di vita come: • il bere lontano dai pasti o il bere quantità di alcol eccessive in una singola occasione • il consumo in occasioni o contesti che possono esporre a particolari rischi, quali la guida o il lavoro • la capacità di smaltire l’alcol rispetto al genere e all’età della persona. Il “binge drinking”, modalità di bere di origine nordeuropea che implica il consumo di numerose unità alcoliche in un breve arco di tempo, ha riguardato nel 2012 il 6,9% della popolazione di 11 anni e più, l’11,1% degli uomini e il 3,1% delle donne. Il “binge drinking” tra i giovani ha spesso una genesi collettiva, di gruppo ed implica una volontà di bere fino ad arrivare all’ubriachezza e all’intossicazione alcolica, con episodi sempre più frequenti di coma etilico, soprattutto tra i giovanissimi. Nell’anno 2012 il numero delle diagnosi ospedaliere per patologie totalmente alcol attribuibili è stato di 75.445, di cui 58.410 (77,4%) riferite a maschi e 17.035
(22,6%) riferite a femmine. La tipologia diagnostica prevalente è la cirrosi epatica alcolica (39,0% nel 2012, contro il 38,6% del 2011), immediatamente seguita dalla sindrome da dipendenza da alcol (26,6% nel 2012, contro il 26,9% del 2011). Per gli adolescenti fino a 15 anni, l’OMS raccomanda l’astensione totale dal consumo di alcol. I consumi che eccedono tali soglie sono dunque da considerarsi a rischio. Inoltre è da considerare che la tollerabilità all’alcol può essere compromessa anche da particolari condizioni di salute, da assunzione di farmaci o altri fattori individuali. Infine, la mortalità per incidente stradale rappresenta un altro importante indicatore di danno indirettamente causato dall’alcol, continua ad essere un grave problema nel nostro Paese pur mostrando un trend discendente negli ultimi due anni, soprattutto per i più giovani ed in particolare nella classe di età 20-24 anni, dove nel 2012 è stato registrato il più alto numero di morti per incidente stradale in entrambi i sessi (309 ragazzi). Un consumo considerato moderato può essere indicato entro il limite di: 2-3 unità alcoliche al giorno per l’uomo, 1-2 unità alcoliche per le donna, una sola unità alcolica per gli anziani, da consumarsi durante i pasti. L’unità alcolica corrisponde alla quantità di alcol contenuta in: un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di media gradazione, una lattina (330 ml) di birra di media gradazione, un bicchierino (40 ml) di superalcolico.
In Europa l’alcol causa 120.000 morti l’anno e costituisce la terza causa di morte prematura dopo l’ipertensione e il consumo di tabacco I consigli dell’ordine degli infermieri di Frosinone via Morolense – località Le Lame residence Le Torri – palazzina B int. n° 115 03100 Frosinone tel. 0775/260420 - fax 0775/838146 info@ipasvi.fr.it
La storia di una terra La magia di un mondo
IN VINO VERITAS
C
hi non ama le donne, il vino e il canto, è solo un matto non un santo, diceva Arthur Schopenhauer. Tralasciando donne e canto Qui Magazine questo mese di ottobre si dedica al re della tavola: sua eccellenza il vino, appunto. Siamo andati in Valle di Comino alla scoperta di una delle etichette più prestigiose d’Italia che viene prodotta proprio sulle “nostre” colline: il Cabernet di Atina. La storia, la passione, le cantine, i vitigni. E poi il riconoscimento supremo: la Doc, ovvero Denominazione di origine controllata. È un vino che racconta anche l’anima di questo territorio. Una garanzia, insomma. Tutta da scoprire. Anche in queste pagine. Il grande vino è un’opera d’arte in evoluzione, mai definitivamente fissata. Finge l’immobilità ed è capace di ingannare il tempo per diversi lustri. La sua finalità è di essere bevuto e di sparire insieme al piacere che procura. È sufficiente che voi possediate abbastanza bottiglie nella vostra cantina per i giorni della vecchiaia, ed esso acquista per voi l’intemporalità della scultura e della pittura o la disponibilità ripetitiva della musica e della poesia (Émile Peynaud)
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LA VALLE del
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VINO
GIANLUIGI MEDORI foto SIMONE DESIATO
LA FERRIERA Tutto ebbe inizio più di un secolo e mezzo fa Una terra forte, un amore antico La Valcomino e la storia del “suo” Cabernet
L’
attaccamento alla propria terra, vista come elemento centrale di ogni cultura tradizionale, la suggestione del lavoro artigianale, la scoperta di odori e sapori, il desiderio di alimentare un rapporto, quello di Atina con il Cabernet, che dura da un secolo e mezzo. C’è tutto questo dietro la creazione, lo sviluppo o la rinascita di cantine e aziende vinicole in Valcomino. La storia della produzione vitivinicola ad Atina parte da lontano. Fu Pasquale Visocchi, agronomo di fama nazionale, il primo ad impiantare – nel 1860 – varietà di vitigni prestigiosi come il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, il Syrah, il Pinot Noir, in quella che allora era “Terra di Lavoro”. Nel 1867 Visocchi si recò a Parigi, dove studiò i trattati del Grandvionnet e del Guyot sulle forme di coltivazione della vite e, coadiuvato dai massimi ricercatori francesi, perfezionò le tecniche di coltura, adattandole al territorio della sua valle.
Il vino è un composto di umore e luce (Galileo Galilei) I vigneti impiantati risultarono sin da subito eccellenti e la qualità del vino ne risentì positivamente. I pro-
dotti acquistarono in finezza, eleganza e longevità, tanto che l’esperienza di Pasquale Visocchi venne seguita dalla famosa scuola di enologia di Conegliano, che prese da Atina i vitigni più affermati e li diffuse in Veneto e in Friuli, dove tuttora resta preponderante la produzione di Cabernet. Alla base degli ottimi risultati, riscontrabili anche a 150 anni di distanza, c’era principalmente la fertilità dei terreni, la costante esposizione al sole, un clima estivo mite e ventilato, condizioni ideali per la riuscita della coltura. Lo “Stabilimento Enologico Visocchi” fu capostipite e traino di una passione radicata nella valle, un vero e proprio culto per l’enologia, sempre corrisposto dalla generosità delle terre. Il riconoscimento di vino tipico arrivò nel 1940, grazie all’ingegner Guglielmo Visocchi, ma precedette di poco la crisi dovuta alla distruzione dei vigneti causata dai bombardamenti della guerra. Il percorso intrapreso, però, fu soltanto interrotto dagli eventi bellici: molti piccoli imprenditori ripresero subito a dedicare
Dove la tradizione incontra la tecnologia e nasce la qualità
› Vasche in acciaio inox termoregolate, pressatura soffice, impianto di azoto, laboratorio di analisi, affinamento in botti di rovere francese. Il segreto della crescita esponenziale del marchio de “La Ferriera”, società agricola che vanta antica tradizione vinicola, risiede anche nella perfetta miscela tra cultura storica, conoscenza del prodotto e moderne concezioni tecnologiche. La cantina si trova in un vecchio stabilimento per la fusione del ferro (detto “magona”), inaugurato da Ferdinando II di Borbone nel 1858, inizialmente utilizzato per la produzione della materia prima estratta dalle miniere del monte Meta, famose già ai tempi dei romani e che diedero ad Atina virgiliana fama di “città potente”. Il complesso, nella contrada di Rosanisco, architettonicamente accattivante nella sua imponenza e tuttora visibile nella sua struttura originaria, si sviluppa attorno a un altoforno, con i locali prima adibiti a magazzini e uffici amministrativi, trasformati ora in impianti per la produzione vinicola.
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Due ventenni sulle orme del nonno Masseria Barone: una scommessa vinta › Masseria Barone, azienda vinicola di Atina, vive della passione di due giovanissimi, Enrico e Marco Rossi, che insieme al padre Fabio hanno recuperato i terreni del nonno che aveva scommesso, nel dopoguerra, su alcuni appezzamenti di proprietà della famiglia Visocchi per impiantare vigneti sulle soleggiate colline di Spineto. Una sfida rilanciata da due ventenni, che hanno fatto rivivere terre aride da decenni, rendendole fertili produttrici di Merlot e di un Cabernet dall’inconfondibile colore rosso cupo. «Vogliamo restituire alla terra ciò che essa ogni giorno ci regala» raccontano i due, orgogliosi dell’audace scelta compiuta, che vuol essere anche un modo di «gratificare gli sforzi passati, investendo sul nostro angolo di mondo e sull’eccellenza che esso produce». Enrico, grazie al suo talento artistico, disegna le etichette. Marco, studente di Economia, si occupa anche della parte amministrativa della società.
Il riconoscimento di vino tipico arrivò nel 1940, grazie all’ingegner Guglielmo Visocchi
investimenti su terreni coltivabili. L’area di produzione del Cabernet si estese notevolmente, pur restando circoscritta ai comuni di Atina, Gallinaro, Belmonte Castello, Picinisco, Sant’Elia Fiumerapido, Alvito, Villa Latina, San Donato Valcomino, Vicalvi, Casalattico, Casalvieri e Settefrati.
Il vino è la poesia della terra
(Mario Soldati)
La tradizione del Cabernet di Atina è ormai parte integrante della cultura cittadina. La valorizzazione della genuinità del prodotto, del suo pregio unico, sono state alla base dello sfor-
zo profuso dall’Azienda Palombo per ottenere il riconoscimento della denominazione D.O.C. per i vini di Atina e per il suo Cabernet. Una soddisfazione ottenuta nel 1999 e che ha fissato gli standard che rendono il prodotto finale onnipresente nelle cantine dei degustatori più esigenti. Il Cabernet di Atina deve contenere minimo l’85% di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e massimo il 15% di altri vitigni a bacca nera, non aromatici. Solo così il risultato finale sarà un vino dal color rosso rubino, fruttato, asciutto e profumatissimo, che accompagna splendidamente primi piatti e carni bianche e rosse, nel Basso Lazio come in ampie zone d’Italia. Ad oggi, forse, OTTOBRE 2014
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QUEI DOLCI PENDII... È qui, sulle colline di Atina e della Val di Comino, che nasce una delle etichette più prestigiose del Lazio. Ettari ed ettari coltivati dalla passione di famiglie che su questo hanno basato la propria economia e portato il territorio a raggiungere vette di eccellenza
Per lo standard deve contenere almeno l’85% di Cabernet Franc e di Sauvignon
l’azienda più rinomata è “La Ferriera”, specializzata nella produzione di vini rossi, ai quali, negli ultimi anni sono stati affiancati il Rosato e lo spumante “RealMagona”. Ma vanno ricordate anche le aziende Terra di San Benedetto e Iucci, di Sant’Elia Fiumerapido, Masseria Barone, Cominium e Fontana Lottola di Alvito, Tenuta dell’Agnerone, di Casalattico, Nardelli, Casal Volante e Tullio, di Gallinaro, Agricola Guido, di Villa Latina. Una serie di nomi e di etichette che ogni anno si riuniscono, nella seconda metà di agosto, in occasione della splendida manifestazione di
CantinAtina. L’appuntamento, giunto quest’anno alla tredicesima edizione, da almeno cinque anni convoglia nel centro della Valcomino una media di 5000 persone, tutte potenziali clienti delle aziende, cui vengono messe a disposizione suggestive cantine nei vicoli del centro storico, consentendo una raffinata degustazione. Un evento diventato ormai simbolo del connubio tra terra e cittadini, tra produttore e consumatore, irrinunciabile per chi vuole rinnovare l’esperienza dell’assaggio di un vino irripetibile, imperdibile per chi non ne abbia ancora fatto la conoscenza.
L’ALTRA ECCELLENZA IL CESANESE DEL PIGLIO
Seconda etichetta di qualità del territorio insieme al Cabernet • Cantina Sociale via Prenestina, Piglio tel. 0775.502356 fax 0775.502499 www.cesanesedelpiglio.it Fondata nel 1960 da uno sparuto gruppo di agricoltori e produttori, oggi gli attuali 110 soci garantiscono una produzione media annua pari circa a 10.000 quintali, di cui 3000 di uva Cesanese del Piglio Doc, raccolta sui 156 ettari di terreno estesi tra Acuto, Anagni, Paliano, Piglio e Serrone
• Vini Giovanni Terenzi via Forese, 13 La Forma – Serrone tel. 0775/594286 fax 0775/595466 www.viniterenzi.it
• Az. Agricola Colletonno di D. Di Cosimo e C. sas località Colletonno – Anagni tel. 0775.769271 fax. 0775.769133 www.colletonno.it
Su un territorio generoso, esteso su dieci ettari di superficie vitata, dimora l’azienda di Giovanni Terenzi, fondata negli ormai lontani anni ‘60 insieme a sua moglie Santa. Da sempre concentrati sui vitigni autoctoni i Terenzi sono tra gli artefici della Docg
Sulle soleggiate colline dai dolci pendii di Colletonno si estendono i pregiati vigneti proprietà dell’azienza omonima. Da questi vitigni di Cesanese e una piccola percentuale di Barbera, Montepulciano e Sangiovese, si ricava un vino dal sapore morbido, di colore rosso vivo
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QUI MAGAZINE
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Il custode dei libri Nel cuore di Frosinone c’è uno scrigno di tesori a pagina 56
LIFESTYLE CULTURA ARTE TEATRO CINEMA MUSICA LIBRI SPORT CUCINA
foto GIACOMO CESTRA
Da Albertazzi a Zibaldone: Frosinone a teatro
Il Frosinone vola Per Maurizio Stirpe sognare è lecito
a pagina 62
a pagina 80
Il maestro è tornato L’ultima frontiera di Franco Battiato a pagina 71
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Il cacciatore DI LIBRI «La bibliofilia è una malattia» Parola di Sandro Bottoni Che in centro, a Frosinone, ha aperto un posto che è uno scrigno di tesori
ALESSANDRO CECI foto GIACOMO CESTRA
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el cuore del centro storico di Frosinone esiste un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Varcare la soglia della libreria Cartaria, è come aprire uno scrigno e trovarvi tesori di inestimabile valore. Volumi introvabili, manoscritti rarissimi, acquerelli e incisioni di disarmante bellezza, fotografie con oltre due secoli alle spalle. Ogni libro ed oggetto porta con sé una storia curiosa, talvolta bizzarra, da raccontare anche perché, come afferma simpaticamente il proprietario Sandro Bottoni «la bibliofilia è una malattia». Ma per Sandro la bibliofilia non è solo la passione di una vita, ma una vera e propria arte da scoprire, conoscere e far conoscere, soprattutto a coloro che non vogliono rinunciare al profumo, quasi perduto nei ricordi, della carta patinata, al piacere di sfogliare manoscritti unici o la copia originale di un libro fuoriuscito dal pugno di qualche maestro della letteratura. Chiunque abbia bisogno di placare la propria sete di sapere o semplicemente di ammirare opere uniche, da Cartaria è più che benvenuto. La storia di Sandro inizia molti anni fa, nei primi anni ‘60. Allora Sandro, ci racconti cosa ha fatto scoccare in lei la scintilla per la nobile arte della bibliofilia...
«Ero poco più che un ragazzino, la guerra era finita solo da alcuni anni. Un giorno mi capitò aiutare una vecchia signora che viveva in una casa vicino la mia che purtroppo era stata distrutta da un incendio. La signora mi chiese gentilmente di salire su in soffitta per recuperare alcuni recipienti di rame. Sotto una trave trovai una pergamena bruciacchiata del ‘700, era un vecchio atto notarile. Osservando la scrittura, toccando quella carta partico-
lare, rimasi completamente affascinato e la vecchia signora me la diede in regalo per il favore che le avevo appena fatto. Da lì iniziò tutto». Ha avuto qualche altro “incontro folgorante” con testi o scritture antiche?
«Al liceo, sfogliando una prima edizione dei canti del Leopardi, portata da un mio compagno di classe. Ho passato parecchi minuti ad osservare estasiato quel libro. Lì ho capito che era iniziata la mia “malattia”». Sicuramente reperire volumi e testi antichi non sarà stato affatto facile. Com’è la vita di un bibliofilo puro come lei?
«Bisogna essere pronti a tutto. Io ho viaggiato in lungo e in largo per recuperare libri o manoscritti di rarità assoluta. Ricordo che spesso sono partito in auto anche per l’estero pur di raggiungere il mio obiettivo. Andavo in giro per biblioteche, mercatini, raccoglievo informazioni su famiglie che volevano disfarsi di libri e subito mi precipitavo da loro. Viaggiavo con un’auto spaziosa per poterla caricare a più non posso. In tutto ciò, spesso la mia famiglia era convinta che stessi al lavoro».
SANDRO BOTTONI
65 anni, è un assicuratore di Ripi. Coltiva la passione per i libri fin da adolescente
Una vita molto dinamica quindi, fin dove si è spinto pur di accaparrarsi una delle sue preziose opere?
«Potrei raccontarvi decine di aneddoti e fatti curiosi. Un pomeriggio ho lasciato il lavoro e sono partito per Lucca per acquistare il volume originale dei “Canti di Dionigi”. Erano anni che lo stavo cercando e non potevo proprio lasciarmelo sfuggire. Un’altra OTTOBRE 2014
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volta sono andato a Roma in cerca del “Malmantile Racquistato” di Lorenzo Lippi e ho avuto la fortuna di trovare il manoscritto originale. Una rarità assoluta. Ho recuperato anche testi rari che parlassero della Ciociaria: mi sono spinto fino a Taranto per acquistare “Ascolta la Ciociaria” di Libero de Libero. Ne esistono solo 150 copie. Per caso una volta a Bari, grazie ad una soffiata in un mercatino, mi sono imbattuto in un rigattiere che aveva conservato la rivista “Humanitas” su cui scriveva il nostro Anton Giulio Bragaglia. C’era un articolo sul terremoto di Sora del 1915. Sono arrivato anche ad Asti per acquistare alcuni volumi sulla Ciociaria e poi ho trovato perfino cinquanta acquerelli di Barnegoff un visionario artista svedese che poi sposò una nobile anagnina». La Ciociaria, infatti, è stata terra fervida anche di pregevoli scrittori e autori. Lei possiede molte preziose opere...
«Viaggiando molto ho avuto la fortuna di scovarle nei posti più inaspettati ed è stata una fortuna perché ora sono qui e possono essere apprezzate da tutti i nostri concittadini. Non sono in molti a sapere ad esempio che Tommaso Landolfi nel 1943 scrisse un romanzo per bambini, “Il Principe infelice”, del quale conservo gelosamente una copia, assieme ovviamente al “Dialogo sui massimi sistemi” sua opera immortale. Un altro scritto nostrano meraviglioso è il Saggio Storico su Frosinone «Credo di Giuseppe de che Frosinone Matthaeis, datato abbia un disperato 1816. Custodisco bisogno alcuni scritti politici di cultura» introvabili di Luigi Angeloni “Dell’Italia uscente” e “Della forza nelle cose politiche”. C’è la OTTOBRE 2014
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possibilità di documentarsi sulla Storia di Arpino, scritta dal Cavalier d’Arpino, insomma si può trovare anche molta Ciociaria da Cartaria». Di tutte queste preziose rarità ce n’è qualcuna alla quale è più legato affettivamente?
«Naturalmente la pergamena che trovai in quella soffitta ha un valore particolare per me, ma sono legato moltissimo al primo volume dei “Trionfi” del Petrarca, è un testo del 1600 totalmente inciso. È stata la prima opera che ho acquistato con i miei soldi. Avevo diciassette anni». Perché ha voluto regalare a Frosinone una simile realtà? Si è prefissato uno scopo ben preciso?
«Perché credo che questa città abbia un disperato bisogno di cultura. Troppo spesso dimentichiamo quanto sia fondamentale il suo valore. Non ho la presunzione di insegnare nulla a nessuno, voglio solo stimolare le menti e ravvivare il desiderio di sapere che dovrebbe essere in ognuno di noi. E non solo Frosinone ne avrebbe bisogno».
LÌ DOVE SI SFOGLIA LA STORIA La magia nel cuore di Frosinone Cartaria è un piccolo angolo di paradiso della “carta”, situato nel cuore del centro storico di Frosinone, in via Angeloni. Volumi introvabili, manoscritti rarissimi, pezzi d’antiquariato unici, tutto perfettamente custodito dal signor Sandro e da sua figlia Silvia, architetto di professione, con la quale ha condiviso da sempre questa passione viscerale. Alcuni anni fa, hanno deciso di rendere fruibile a tutta la città di Frosinone questo sconfinato patrimonio culturale e artistico di cui hanno il privilegio di disporre.
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a cura di Rocco Zani
IN RICORDO DI CARLA ACCARDI
Otto mesi fa la scomparsa dellʼartista rapallese Oggi a Fiuggi lʼomaggio di venti pittori
UOMINI E ANIMALI TRA ARTE E SATIRA Ad Arpino la mostra su Alberto Mastroianni
CARLA ACCARDI Contrappunto musicale, 2012
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ra le fondatrici del Gruppo Forma 1, una delle più importanti astrattiste italiane, scomparsa nello scorso mese di febbraio. La mostra collettiva, curata da Nino Arrigo e Giovanni Stella, che verrà inaugurata il prossimo 8 novembre a Fiuggi è un omaggio a Carla Accardi. Nell’Officina della Memoria e dell’Immagine (piazza Martiri di Nassiriya) troveranno spazio, oltre alle opere dell’artista trapanese, i lavori di Pippo Altomare, Sonia Andreani, MoMò Calascibetta, Mariano Filippetta, Dario Insabella, Giovanni Iudice, Vincenzo Ludovici, Stefano Mercatali, Fabio Modica, Alessandro Papari, Gina Scardino, Roberta Serenari, Charaka Simoncelli, Giovanni Stella, Enzo Tomasello, Agostino Tulumello, Alfonso & Nicola Vaccari, Ignazio Vanadia e Fabrizio Vatta. A sud del pensiero: Ri-tratti mediterranei Officina della Memoria e dell’Immagine - Fiuggi 8 - 29 novembre
IL SOGNO AMERICANO Al palazzo della Provincia la collettiva “California Dreaming”
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l titolo della mostra, “California Dreaming”, lascia poco spazio alle interpretazioni. Quarantotto opere di artisti contemporanei americani esposte all’Oceanside Museum of Art di San Diego, in California, sono state raccolte e ordinate nell’atrio del palazzo dell’amministrazione provinciale, in piazza Gramsci. Esperienze diverse, approcci differenti, ma un unico, grande, denominatore comune: l’America. La mostra rimarrà aperta fino al 28 ottobre (lunedì-venerdì dalle ore 9 alle ore 18). JEN TRUTE Barbie prende il sole a Bombay beach olio su tela
Illustratore animalista, grafico, pittore e scultore, autore di manifesti, di cartoni animati e di numerose illustrazioni per riviste e soprattutto una delle personalità culturali più importanti e influenti del Novecento. A quarant’anni dalla scomparsa, Arpino ricorda Alberto Mastroianni, figlio di Domenico e cugino di Umberto. Fino al 23 novembre il Castello Ladislao ospita infatti “Animalia”, una selezione del ricco patrimonio artistico custodito dalla Fondazione e composto da quasi mille disegni, riviste e libri illustrati e curati da Alberto Mastroianni che dal 1968 al 1974, anno della mostre, lavora a testi in collaborazione con altri autori. Tra questi, indimenticabili, Dinostory, storia satirica di dinosauri che convivono con gli uomini indirizzandone e condizionandone sorti e vicende; Paolina Gallina Borghese, con Luciano Guidobaldi (1968), ovvero il diario di una gallina che da Alatri emigra a Roma confrontandosi con una nuova vita e con il mutamento dei costumi sociali; Grancagnara, dedicato ai cani; e infine “Lo zoo di Mastroianni”, la raccolta delle più divertenti riflessioni del mondo animale.
California Dreaming Palazzo della Provincia – Frosinone fino al 28 ottobre OTTOBRE 2014
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L’ALFABETO DEL TEATRO A FROSINONE
CAMILLO SAVONE
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GIORGIO ALBERTAZZI
Un gigante. A novantuno anni non smette di stupire. Dopo il successo della passata stagione torna sulle scene con il “Mercante” di Shakespeare foto G. CESTRA
Da Albertazzi a Giuliana De Sio, da Eduardo ad Alessandro Haber Parte una nuova stagione al Nestor del capoluogo E ancora una volta i protagonisti sono i mostri sacri del palcoscenico
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› ALBERTAZZI Questo gioco non poteva iniziare senza il mostro sacro del teatro Italiano, quel campione di vitalità che, a 91 anni, spiazza ancora tutti con la partecipazione a Ballando sotto le stelle e facendo impallidire interpreti ben più giovani. Sua maestà Il Teatro il 25 marzo sarà a Frosinone con il suo (e qui, “il suo” significa proprio questo) Mercante di Venezia da Shakespeare. › BUCCIROSSO Si chiama “Una famiglia quasi perfetta” la commedia scritta e diretta da un attore che, sulle orme di Peppino De Filippo, ha tutte le corde per far ridere, emozionare ma anche far riflettere. Appuntamento il 17 febbraio con una pièce che ha raccolto applausi a scena aperta in tutta Italia.
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› COMUNE Una stagione “fuori dal Comune” verrebbe da dire alludendo al promotore del cartellone, l'amministrazione comunale di Frosinone, che decide di puntare decisamente sulla carta della cultura come via per il progresso cittadino. Invertendo una tendenza che, specie in tempo di crisi, dimostra coraggio, intelligenza e, appunto, cultura. Che inizia con la C. › DE FILIPPO Il copione è di Eduardo, la regia di Armando Pugliese, l'interprete è Luca De Filippo, il titolo “Sogno di una notte di mezza sbornia”, la data il 20 aprile. Luca è il figlio di Eduardo, ha esordito in Miseria e nobiltà (è il piccolo Peppeniello di “Vincenzo m'è padre a me” e ha recitato col padre già da giovanissimo raccogliendone parte dell'immensa eredità teatrale. Un pezzo di storia del teatro. › EDUARDO Basta il nome. Caso raro nel mondo del teatro. La sua cifra artistica è unica, così come l’intreccio dei suoi copioni con i contenuti del Novecento pirandelliano, partenopeo (e parte napoletano, come diceva Totò), italiano e universale. Sua la commedia che
prende spunto da Shakespeare, di Peppino, invece, col quale ha intrecciato una parte della vita artistica, quel “Non è vero ma ci credo” dell’11 novembre con Sebastiano Lo Monaco. Ma, gira gira, c’è sempre un po’ di Eduardo ovunque a teatro. Basta farci caso. › FROSINONE Può la città capoluogo diventare il fulcro della vita culturale della nostra provincia? Per mezzo secolo non lo è stato mai, superato da centri storici più blasonati da Anagni, Alatri fino a Isola Liri e Atina. Stavolta sta accumulando titoli e carte per diventarlo. Sarebbe ora.
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› GIULIANA Giuliana De Sio sarà a Frosinone il 29 ottobre per aprire la stagione teatrale con un pugno nello stomaco di Annibale Ruccello, il “Notturno di donna con ospiti” per la regia di
Enrico Maria Lamanna, ormai un suo cavallo di battaglia, nel quale brillano le sue caratteristiche attoriali in un teatro, quello intelligente di denuncia e di impegno, che mantiene alta la sua dignità. Da non perdere.
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› HABER Alessandro Haber è nel cartellone frusinate con Alessio Boni ne “Il visitatore” di ÉricEmmanuel Schmitt diretto da Valerio Binasco: una commovente, dolce ed
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esilarante pièce rappresentata in 15 lingue e in oltre 25 paesi. Haber è Freud, nella Vienna del ‘38, nel suo studio, dove irrompe un inaspettato visitatore. Fin dai primi scambi di battute lo psicanalista si renderà conto di avere di fronte nientemeno che Dio (Alessio Boni). › IL BARDO Shakespeare festeggia quest’anno i 450 anni dalla nascita e Il mercante di Venezia di Albertazzi (vedi alla voce A) è lo spettacolo scelto dal Quirino per aprire il cartellone di questa stagione in suo onore. Il Mercante, per il regista Marinelli, è una sinfonia della giovinezza. Per Albertazzi è quindi naturale esserne il protagonista.
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› L’AVARO Lello Arena, il grande Lello Arena, è con Fabrizio Vona e Francesco Di Trio il protagonista di questo Moliére d'eccezione, grande successo al Quirino lo scorso anno: il suo Arpagone accumula tutto, in questo allestimento di Claudio Di Palma la scena è piena di sedie (intoccabili) e forse un pensiero va anche alle poltrone collezionate dai nostri politici. Il 4 dicembre al Nestor. › MAURI Glauco Mauri è uno dei più grandi attori italiani, senza se e senza ma. Il 26 gennaio al Nestor porta le sue
Quattro buffe storie tratte da Pirandello e Cechov, con la sua regia e lui stesso in scena con Roberto Sturno. Da non perdere. E non dite che non vi avevamo avvisato.
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› NESTOR Questo è l’anno della Rinascita del teatro dei frusinati, il primo che vede finalmente il teatro diventare di proprietà di tutti, bene Comune appunto. Certo, ancora c’è molto da fare. Ma il più, per una volta, ovvero acquisirlo al patrimonio comunale come doveva essere doveroso da decenni, è stato compiuto. Auguri. › OTTAVIANI Il sindaco del capoluogo s’è guadagnato un posto in questo alfabeto teatrale: sua l’operazione di acquisizione del Nestor, sua l’idea di puntare anzitutto su scuola e cultura per far rinascere il capoluogo. E poi, diciamolo, sembra avere doti d'attore e soprattutto regista, specie di quel cast comunale che va in scena ogni giorno. Facendo piangere e ridere, soprattutto involontariamente.
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› PUBBLICO Stavolta dovrà fare a gara per entrare al Nestor, rispondendo alla chiamata di un cartellone di pregio, allestito in collaborazione con l’Atcl, l’associazione tea-
Un esilarante Lello Arena è il protagonista della commedia per eccellenza di Moliere: l’Avaro. Napoletano, classe 1953, cabarettista e attore teatrale, portavoce della ex nuova comicità napoletana sin dai tempi del gruppo La Smorfia con Massimo Troisi e Enzo Decaro, Arena ha sempre perseguito, alimentato e contagiato la surrealtà della cultura umoristica. Quella che porterà in scena anche a Frosinone
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trale tra i comuni del lazio, che ha mandato a Frosinone, com’è giusto e doveroso, una stagione di prim’ordine. Sarà il pubblico il vero protagonista nella sala con oltre 900 posti, una delle più grandi del Lazio. › QUI Quando si parla di cultura e teatro Qui Sette e Qui Magazine sono sempre stati in prima linea. Perché crediamo nel potere salvifico ed emancipatore della conoscenza, perché da sempre abbiamo sostenuto un settore che spesso la politica ha sottovalutato. Ci siamo anche stavolta. Con in più il quotidiano, Il Nuovogiorno, a seguire da vicino anche questa stagione teatrale.
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› RISORGIMENTO È quello che aspetta Frosinone e la sua provincia dal dopoguerra. Per uscire dall’isolamento economico, politico e culturale cui l’hanno relegato generazioni di politici insulsi, inadeguati, opportunisti e miopi. In ogni senso. › SOLENGHI Tullio Solenghi sarà il 25 novembre a Frosinone con Amadeus di Peter Shaffer per la regia di Alberto Giusta: il copione è del 1978 ed è da qui che è partito Milos Forman per scrivere l’omonimo film che oggi compie trent’anni di successi. Solenghi-Salieri ci riporterà agli splendori della fine del Settecento, della musica sublime e dell'eterno incontro tra genio e mediocrità. Da non perdere.
Questa stagione sancisce il ritorno della gestione comunale del teatro
› TEATRO Il luogo della magia, dell'anima e della mente, lo spazio dove conoscere se stessi e il mondo, il buio più luminoso che c'è.
› UNICA La stagione teatrale di Frosinone è davvero unica, nel bene e nel male. A farle compagnia, però, ci vorrebbe una stagione musicale, con appuntamenti per l’opera lirica, la danza e anche una stagione di musica da camera. Però non fatta da studenti – come il Festival dei conservatori – ma da professionisti. Mai dire mai...
Tullio Solenghi a Frosinone il 25 novembre
› VONA Fabrizio Vona è coprotagonista de L’Avaro di Moliére: diplomato alla Biennale Auroville di Zucchi ha studiato con Tiziana Bergamaschi, Solenghi, De Sio, Dapporto, Lucia Poli; è produttore e attore e con Lello Arena ha già lavorato in Capitan Fracassa e La tempesta. Ha collaborato con Marinelli, Zucchi, Rigillo, Lavia, Manfré, Salinas, Solenghi, Maffioletti, ha lavorato con Verdone e nel 2011 ha avuto la nomination come miglior attore emergente all’ex premio Eti Olimpidi del teatro. Insomma è un bel nome del giovane teatro italiano. Ed è frusinate. Due anni fa battibeccò con Ottaviani per il teatro a Frosinone. Oggi torna al Nestor (divenuto teatro comunale) per volere di Ottaviani. Avranno fatto pace...
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› ZIBALDONE Ogni cartellone teatrale è un mix di generi e di senso, di attori e registi, di scene e di serate diverse. Per questo meglio evitare di scegliere una sera ma di fare un piccolo sforzo e abbonarsi. Lo zapping dura l’intero inverno e le sorprese delle commedie che non avreste mai scelto saranno quelle più indimenticabili. Provare per credere.
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a cura di Camillo Savone
SCELTI DA QUI
GLI SPETTACOLI A ROMA
TEATRO QUIRINO
11-23 novembre UOMO E GALANTUOMO di Eduardo De Filippo regia Alessandro D’Alatri con Gianfelice Imparato, Giovanni Esposito. Miglior spettacolo 2013 Festival Borgio Verezzi 06.6790616
TEATRO OLIMPICO
28 ottobre - 9 novembre ANCHE SE SEI STONATO di Marco Presta regia Francesco Brandi con Max Paiella e Marco Presta 06.3265991
SALA UMBERTO
21-30 ottobre TRAPPOLA MORTALE di Ira Levin regia di Ennio Coltorti con Corrado Tedeschi, Ettore Bassi, Miriam Mesturino 06.6794753
TEATRO MANZONI
IL MERCANTE SENZA VERITÀ
Al teatro Argentina Silvio Orlando è Shylock
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iva Shakespeare! Per tutto il 2014 il teatro ha fatto fuochi d’artificio per festeggiare i 450 anni dalla nascita del bardo che, da allora, è uno dei pilastri della drammaturgia. Sfodera le sua carte anche il teatro Argentina, nella stagione firmata dal direttore Antonio Calbi, con un capolavoro dal forte impatto etico, Il mercante di Venezia, diretto da Valerio Binasco e con Silvio Orlando nel ruolo di Shylock. Lo spettacolo è inserito nel progetto “Shakespeare alla nuova italiana”, con ben nove titoli e tre diversi Amleto. «Il bene e il male si spostano di continuo nel corso della pièce – dice Binasco – Ora Shylock è buono; ora è cattivo. Ora Antonio è il male; ora il bene. Una legge è ingiusta, e poi è giusta. Una musica brutta di giorno, diventa bella di notte. Dipende dalle circostanze. Questa è una verità moderna e inattaccabile. È la morale della favola. La sua verità. La verità di una favola che rivela che non c’è nessuna verità, da nessuna parte. Eppure la vita può essere lo stesso una festa. Anche se il giorno stenta ad apparire». E da qui si capisce l’estrema attualità di questa operazione.
dal 21 ottobre al 2 novembre
IL MERCANTE DI VENEZIA di William Shakespeare regia Valerio Binasco con Silvio Orlando e la Popular Shakespeare Kompany TEATRO ARGENTINA – ROMA 06.684.000.346
28 ottobre - 23 novembre FUNNY MONEY di Ray Cooney regia Carlo Alighiero con Carlo Alighiero, Marcello Cirillo, Francesca Draghetti e Francesca Nunzi 06.3223634
TEATRO ELISEO
21 ottobre - 9 novembre LA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARREN di George Bernard Shaw regia Giancarlo Sepe con Giuliana Lojodice e Giuseppe Pambieri 06.48872222
TEATRO SISTINA
4-9 novembre L’AMORE E LA FOLLIA di Max Tortora regia Max Tortora con Max Tortora, Stefano Sarcinelli, Roberto Andreucci 06.4200711
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MASSIMO RANIERI
STUPIRÀ TUTTI CON IL RICCARDO III Emozioni garantite davanti a questo “mistero del male”
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ell’adattamento di Masolino D’Amico, con le scene di Lorenzo Cutuli, il grande spettacolo d’autunno al Brancaccio è senz’altro questo capolavoro di poesia e teatro che si avvale anche delle musiche originali del grande compositore Ennio Morricone. «Dopo averlo riletto ho capito chiaramente una cosa: Riccardo III non è soltanto un personaggio straordinario, è soprattutto un grandissimo attore – dice del suo personaggio Massimo Ranieri, pronto ancora una volta a dare tutto se stesso sul palcoscenico – Riccardo III è il numero uno dei malvagi, è il grande genio
della rappresentazione del potere: perciò, io non interpreterò un personaggio, interpreterò un attore. Del resto, non sono grandi attori tutti gli uomini di potere? Non recitano un ruolo che deve suscitare applausi da parte di uomini e donne che diventano loro gli ignari personaggi della sua commedia?». La promessa di Ranieri è quella di emozionarci anche davanti a questo “eterno mistero del male”. dal 6 al 16 novembre
RICCARDO III di William Shakespeare regia Massimo Ranieri con Massimo Ranieri musiche Ennio Morricone TEATRO BRANCACCIO – ROMA 06.80687231
MARK LANEGAN
MARIANNE FAITHFULL
No bells on sunday
Give my love to London
Heavenly Recordings
Naive/Self
Un assaggio, in attesa del nuovo album previsto tra qualche settimana. La voce è sempre la stessa: rauca, profonda, bruciata da almeno due pacchetti di Marlboro al giorno, eppure limpida e rassicurante. No bells on sunday è un lavoro ipnotico, lisergico e profondo come solo l’ultimo Mark Lanegan sa essere. Cinque brani che confermano quanto l’ex frontman degli Screaming Trees abbia ancora molto da dire e da suonare. A noi piace così
Prodotto da Rob Ellis e Dimitri Tikovoi e mixato da Flood, il disco vede testi scritti dalla Faithfull e da Nick Cave, Anna Calvi, Roger Waters, Pat Leonard, Tom McRae e Steve Earle. Insomma, gli ingredienti per un lavoro di altissimo livello ci sono tutti. E infatti “Give my love to london” non delude affatto. Semmai conferma le doti di una grande interprete e autrice. Se poi pensiamo che ci troviamo davanti al ventesimo album, il giudizio non può che essere entusiasmante
Ideale per: viaggiare ad occhi chiusi
Ideale per: rilassarsi, accendersi una sigaretta e sognare
voto:
voto:
SUBSONICA
FEDEZ
Una nave in una foresta
Pop-Hoolista
Emi
Newtopia
Dieci tracce. Ma bastano i primi trenta secondi per capire che i Subsonica non sbagliano un disco.”Una nave in una foresta” è un concentrato di potenza, con sonorità che non si discostano dalla tradizionale energia della band torinese ma che allo stesso tempo confermano una ricerca non facile da riscontrare dopo sette album. Da comprare, da ascoltare e da riascoltare. In macchina, a casa, mentre correte… Fate voi
Il piccolo rapper è cresciuto. Ha già venduto centinaia di migliaia di dischi, va in tv a fare il saggio, ha fondato un’etichetta insieme a J-Ax e fa il giudice a X-Factor. Come se non bastasse, trova anche il tempo di dare alle stampe un nuovo album. Pop-Hoolista è una provocazione, un disco che da un rapper duro e puro in pochi si aspetterebbero. Ma qualcosa di buono c’è. A cominciare dai testi, simpatici e senza troppe pretese
Ideale per: andare a tremila
Ideale per: fare i rapper ma senza esagerare
voto:
voto:
LA TOP THREE I PIÙ SCARICATI DA ITUNES Wood 1. Lilly Prayer in C
Iglesias 2. Enrique Bailando (versione spagnola)
3. Ghost Movimento aggiornata al 10 ottobre 2014
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IL CONCERTO DEL MESE
L’ULTIMA FRONTIERA DI BATTIATO Nuovo progetto, nuovo tour: il maestro è tornato Musica elettronica. Tanta sperimentazione. Il solito genio. E il marchio di fabbrica, inconfondibile, di Battiato. L’ultimo album del maestro (Joe Patti’s – Experimental Group) è l’ennesimo capolavoro. L’11 novembre Franco Battiato sarà al Teatro Olimpico insieme a Pino “Pinaxa” Pischetola e a Carlo Guaitoli per quello che si preannuncia un vero evento. Imperdibile
11 NOVEMBRE
Teatro Olimpico piazza Gentile da Fabriano, 17 – Roma da € 46 – ticketone.it
PROSSIMAMENTE FROSINONE Cantina Mediterraneo
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via Armando Fabi facebook.com/lacantinamediterraneo ≥
venerdì 24 ottobre Sette gradi di separazione
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venerdì 31 ottobre 7 Black Notes + Festa di Halloween
ROMA & DINTORNI Atlantico
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via dell’Oceano Atl. 271/d – Roma atlanticoroma.it ≥ ≥
mercoledì 29 ottobre Crystal Fighters sabato 22 novembre Parov Stelar Band
Traffic Live
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martedì 4 novembre Radical Face venerdì 14 novembre Giardini di Mirò
Auditorium Conciliazione
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venerdì 24 ottobre Fleshgod apocalypse + Hour of penance + Buffalo Grillz
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sabato 25 ottobre Illuminati vs. The Bone Machine
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sabato 1° novembre Payback + Last show
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via della Conciliazione 4 – Roma auditoriumconciliazione.it
via Prenestina 738 – Roma trafficlive.org ≥
venerdì 24 ottobre Gilberto Gil
Orion
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viale J.F. Kennedy 52 – Ciampino orionliveclub.com ≥
sabato 25 ottobre Fant4Stik
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p.le dello Sport (zona Eur) – Roma palalottomatica.it
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venerdì 7 novembre Chris Garneau
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mercoledì 12 novembre Mario Venuti
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venerdì 31 ottobre Kasabian
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venerdì 14 novembre Noemi
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sabato 8 / domenica 9 novembre Biagio Antonacci
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martedì 11 novembre Cesare Cremonini
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venerdì 14 novembre Emma
Palalottomatica
Circolo degli Artisti via Casilina Vecchia 42 – Roma circoloartisti.it
TUTTI GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
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a cura di Camillo Savone
È DAVVERO FRANCESCO?
DA PICCIOTTO A GIORNALISTA Una sorta di “Match point” alleniano, una riflessione sul fato o l’arbitrio: Francesco Viviano, cresciuto nel quartiere Albergheria di Palermo e oggi inviato di Repubblica, poteva stare con “loro”. Cioè con quella mafia che ne avrebbe fatto un picciotto d’onore. Invece, dal 2004 al 2010, per cinque volte è cronista dell’anno e oggi al suo nono libro, dopo i successi de “I misteri dell’Agenda Rossa”, e “Capaci, via D’Amelio”. Qui racconta la sua iniziazione (come killer mancato, appunto) in un vicolo di Palermo per vendicare suo padre. Ma al bivio Francesco sceglie la strada più difficile: cameriere, marmista, pellicciaio, muratore, commesso, quindi fattorino e telescriventista e poi giornalista all’Ansa e a Repubblica. Con lui riviviamo il maxiprocesso nel bunker dell’Ucciardone, le stragi Falcone e Borsellino, i pentiti, Brusca, la storia del Papello e la Trattativa. Un romanzo autobiografico dal sapore unico che, fossimo in un paese civile, andrebbe adottato nelle scuole.
Già il nome, Francesco, evoca un caleidoscopio di immagini, da quella del Santo di Assisi, il patrono d’Italia festeggiato il 4 ottobre, a quella di questo papa che per primo ha voluto chiamarsi come lui. Ecco, proprio su questo papa si concentra ancora una volta Antonio Socci, giornalista e saggista, in un libro singolare che già prima di uscire ha suscitato sdegno ed esaltazioni. Segno, inequivocabile, che la Chiesa – anzi, il Vaticano – di oggi deve destreggiarsi in un oceano di correnti contrapposte, tra l’ortodossia e l’apertura a conciliare (a cinquant’anni dal Vaticano II) tra il Nuovo e l’Antico, tra tradizione e innovazione. Socci parte sì da tesi bizzarre, come il mistero dell’ultima votazione del conclave con una scheda in più, e da presupposti buonisti, ma poi arriva a parlarti all’anima lasciandoti l’amaro in bocca e un pugno nello stomaco. E se fosse veramente così? Un libro assolutamente da leggere. Specie per chi davanti alle vicende della Chiesa non vuole chiudere gli occhi riparandosi nel guscio della fede. NON È FRANCESCO LA CHIESA NELLA GRANDE TEMPESTA Antonio Socci Mondadori pagine 296, € 18
IN VIAGGIO CON GERONIMO Chi ha un figlio o nipote tra gli otto e i dieci anni può senz’altro dire di aver risolto in anticipo il regalo di Natale: il Cavaliere senza macchia e senza paura va nel Regno della Fantasia nel nono viaggio raccontato da Geronimo Stilton, ormai una saga di grande successo delle edizioni Piemme. Floridiana del Flor, la Regina delle Fate, è scomparsa, e con lei sono spariti tre oggetti magici: il libro dei mille incantesimi, la sfera di cristallo e la bacchetta sussurrante. Geronimo parte così alla ricerca di Floridiana e di questi oggetti magici che se finiscono nelle mani sbagliate possono distruggere il Regno della Fantasia. Accompagnato da un simpatico mantellino invisibile e da Corvazzo Corvù, un corvo scaltro e un po’ imbroglione, il Cavaliere attraverserà il Regno dei ragni invisibili, l’Impero dei draghi di rubino, l’Impero dei serpenti sibilanti, per poi arrivare nel Paese delle mille ombre, dove avrà a che fare con il terribile mago Barbanera. NONO VIAGGIO NEL REGNO DELLA FANTASIA Geronimo Stilton Piemme pagine 164, € 22
IO, KILLER MANCATO Francesco Viviano Chiarelettere – Collana Reverse pagine 160, € 14
QUANDO TUTTI ERANO FASCISTI La crisi, Mussolini, la dittatura: Giampaolo Pansa torna negli anni ‘20 Ha ancora molto da dirci, Giampaolo Pansa, il giornalista che con “Il sangue dei vinti” ha riscritto tanta storia frettolosamente archiviata e riscritta dai vincitori. Ma Pansa non si serve di un saggio. Continua, come dice lui, “ad acchiappare il lettore per la coda”, ovvero a narrare vicende reali (con un mix di personaggi di fantasia e realmente esistiti) iniziando dalla terra, dalla quotidianità. Ma la domanda, alla fine, è sempre quella: può tornare un nuovo Benito Mussolini? “Oggi siamo un paese strozzato da una crisi pesante, con una casta di partiti imbelli e un possibile conflitto tra ceti diversi” è scritto nella presentazione. Sono queste assonanze con gli anni ‘20 del Novecento che hanno spinto Pansa a scrivere questo racconto che inizia con la lotta di classe esplosa tra il 1919 e il 1922, guidata dai socialisti e sconfitta dall’inevitabile reazione della borghesia. Il nero nacque dal rosso: l’estremismo violento delle sinistre non poteva che sfociare nella marcia su Roma di Mussolini, il primo passo di una dittatura ventennale. EIA EIA ALALÀ – CONTROSTORIA DEL FASCISMO – Giampaolo Pansa Rizzoli – pagine 375, € 19,90
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a cura di Nicola Cento
HOME VIDEO I FILM A CASA TUA
NYMPHOMANIAC - 1
dal 23 ottobre
dal 6 novembre
BUONI A NULLA
GET ON UP
di Gianni Di Gregorio con Gianni Di Gregorio, Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Marco Messeri, Anna Bonaiuto, Daniele Giordano, Gianfelice Imparato commedia, Italia 2014, 87 minuti
di Tate Taylor con Chadwick Boseman, Viola Davis, Octavia Spencer, Nelsan Ellis, Lennie James, Nick Eversman, James DuMont, Dan Aykroyd biografico, Usa 2014, 139 minuti
I film di Gianni Di Gregorio sono dei concentrati di saggezza, disincanto, pillole di quotidianità. Esempio di un cinema che non c'è più, di un cinema semplice ma efficace, essenziale, eppure gradevole e sempre coinvolgente. Buoni a nulla, l'ultimo lavoro del regista/attore/sceneggiatore romano, conferma le qualità dei film precedenti, soprattutto di Pranzo di ferragosto e Le donne di Gianni. Gli ingredienti ci sono tutti: l'ufficio, i rapporti con la ex moglie, l'amore, la voglia di ricominciare... Insomma, la vita
Ok, le biografie dei cantanti cominciano ad andare di moda, ma Get on up ci riserva qualcosina in più. James Brown ha il volto di Chadwick Boseman (The express, The kill hole) nell'ultimo film di Tate Taylor. È la storia del re del soul, si sofferma sulla musica, le emozioni, gli stati d'animo di uno dei più grandi interpreti d'America, partendo dall'infanzia trascorsa in miseria fino al successo. Una vita coinvolgente, un omaggio a uno degli artisti più influenti del ventesimo secolo. Da guardare. E ascoltare
da vedere se: PENSATE CHE I SUPEREROI VERI SIETE VOI
da vedere se: AVETE IL SOUL NEL SANGUE
di Lars Von Trier con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Christian Slater, Uma Thurman, Sophie Kennedy Clark, Connie Nielsen drammatico – Danimarca 2013 145 minuti (dvd e blu-ray)
Finalmente in dvd e blu-ray la prima parte del film scandalo di Lars Von Trier che racconta la vita sessuale e sentimentale di una cinquantenne con qualche turba di troppo. Vietato ai minori di 14 anni (in altri Paesi la censura ha sforbiciato parecchio), ha fatto parlare più per le scene di sesso che per la regia del maestro danese •••
dal 6 novembre
INTERSTELLAR di Christopher Nolan con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Matt Damon, Jessica Chastain, John Lithgow, Michael Caine, Wes Bentley, Casey Affleck, Topher Grace, Mackenzie Foy, Ellen Burstyn, David Oyelowo, Bill Irwin, Elyes Gabel, Timothee Chalamet, David Gyasi, Liam Dickinson fantascienza, Usa 2014, 169 minuti
La mano di Christopher Nolan si riconosce dalla prima inquadratura. Chi ha apprezzato Inception sa bene di cosa stiamo parlando. Dopo la parentesi di Batman, con Interstellar il regista londinese torna alla fantascienza. Siamo nel futuro, la terra è sconvolta da cambiamenti climatici, ci sono i viaggi interstellari, i tunnel spaziali e la lotta per il bene dell’umanità. Sedetevi comodi in poltrona e godetevi il futuro da vedere se: IL FUTURO NON PUÒ ATTENDERE
GLI ALTRI FILM IN USCITA
23 ottobre
Boyhood
di Richard Linklater
30 ottobre
Confusi e felici
di Massimiliano Bruno
GHOSTBUSTERS di Ivan Reitman con Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Bill Murray, Harold Ramis, Rick Moranis, Nancy Kelly, Annie Potts, Ernie Hudson, Timothy Carhart, William Atherton, Jennifer commedia – Usa 1984 107 minuti (dvd e blu-ray)
Sembra ieri, eppure sono trascorsi trent’anni dalle prime avventure degli acchiappafantasmi. Oggi, proprio in occasione del trentennale, oltre che al cinema (18 e 19 novembre) esce per il mercato dell’home video una versione rimasterizzata e ricca di contenuti extra. Ancora divertentissimo, un vero gioiellino per tutti i fan
Le date di uscita possono subire variazioni OTTOBRE 2014
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Bellissimo avvio di stagione per i canarini. Il presidente loda la solidità del gruppo «Ma adesso l’importante è restare con i piedi ben saldi a terra»
DANIELE CIARDI
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er il Frosinone un inizio stagione da incorniciare, che lo ha portato addirittura al primo posto della classifica di serie B. Meglio di così l’undici di Roberto Stellone non avrebbe potuto davvero fare. Persino il presidente Maurizio Stirpe, che nutre una stima assoluta e incondizionata nei confronti del tecnico canarino e dei suoi ragazzi, non si aspettava un inizio torneo così brillante. «Ero sicuro – dice – che questa squadra, costruita sull’intelaiatura della fantastica rosa dello scorso campionato con pochi innesti ben studiati, avrebbe fatto bene. Ma fino a che Sono cresciuti punto non avrei saputo anche i tifosi, dirlo. La serie B è dimostrando molto diversa dalla un affetto assoluto Prima divisione, per cui per la squadra nessuno poteva ipotizzare a priori come sarebbe stato l’impatto con la cadetteria. Le risposte arrivate fin qui
dal campo, tutte positive, mi impressionano sicuramente. Non solo per i risultati ottenuti, ma per il gioco che sta esprimendo la squadra in tutti i suoi elementi. Chi entra non fa rimpiangere quello che resta fuori. Questa è la vera forza del Frosinone. Un gruppo forte e coeso, per il quale i meriti vanno sicuramente all’allenatore e il suo staff. E poi non può passare inosservato il grande impatto che hanno avuto i più giovani con la categoria superiore. I ragazzi del ’91 e del ’93 stanno sciorinando prestazioni esemplari. Hanno dimostrato di non soffrire il salto di categoria. Al contrario, stanno facendo ancora meglio che in Prima divisione. Una crescita tecnica, fisica e soprattutto mentale, per la quale parte del merito va certamente all’allenatore, ma per il resto soprattutto a loro. Anche dopo un’ottima prestazione, nessuno di loro si sente appagato. E la settimana seguente scende in campo per fare ancora meglio».
MAURIZIO STIRPE
56 anni, imprenditore, presidente regionale di Unindustria. Da sempre legato al Frosinone Calcio, di cui anche il padre Benito era stato presidente negli anni ’60, Stirpe ha rilevato la società nell’estate del 2003 con una cordata di imprenditori. Da lì per i canarini un percorso sempre in ascesa
STIRPE RACCONTA IL SUO FROSINONE
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Anche nella stagione 2009-2010 il Frosinone aveva cominciato il campionato di serie B conquistando la vetta e mantenendola per qualche settimana. Poi, però, un calo improvviso e alla fine salvezza ottenuta solo all’ultima giornata. Una situazione che il presidente Stirpe è certo non potrà ripetersi quest’anno. «Il campionato è ancora lunghissimo e pieno di insidie. Ma la solidità di questo gruppo non ha nulla a che La società vedere con le caratteristia inizio stagione che mentali della rosa guiha chiesto almeno data da Moriero. Per cui un il mantenimento rischio del genere non si della categoria potrà mai correre. Con questo non voglio dire che saremo sempre lì davanti con le migliori. La società a inizio stagione ha chie-
sto il minimo: il mantenimento della categoria. Un obiettivo da conquistare il prima possibile. A quel punto andremo a vedere se ci sarà la possibilità di ambire a traguardi più prestigiosi e se così fosse non ci tireremo indietro». Il Frosinone in assoluto più quadrato e solido da quando Stirpe è alla guida societaria del club, merita il sostegno della migliore tifoseria di sempre. E l’elogio ai supporter arriva proprio dal presidente. «Da marzo di quest’anno i nostri tifosi capiscono in anticipo i valori e, soprattutto, è cresciuto il loro livello di sostegno. Per cui meritano il mio ringraziamento più sentito. Quello che chiedo adesso è soltanto di aiutarci nell’iniziativa “Tifa bene, fai del bene”, che ho esteso anche per le gare in trasferta»
Nel campionato 2009-2010 i giallazzurri avevano raggiunto la vetta della B, ma alla fine si salvarono soltanto all’ultima giornata Per il patron però questa squadra è molto diversa da quella di allora
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Buttafuoco INCANTA FROSINONE Ospite della BpC lo scrittore ha presentato il suo ultimo libro “Buttanissima Sicilia”
L’
arte, la bellezza, la politica, il sacro, Dio, l’identità. Sono solo alcuni dei temi toccati da Pietrangelo Buttafuoco, protagonista straordinario del secondo appuntamento a Frosinone di Bpc Incontra, rassegna promossa dalla Banca Popolare del Cassinate e che vanta, sul “libro degli ospiti” nomi di assoluto prestigio tra giornalisti, scrittori, autori, uomini della cultura e dello spettacolo. Pietrangelo Buttafuoco è arrivato a Frosinone in un caldo pomeriggio di settembre. Ad attenderlo ha trovato tanti suoi affezionati lettori. A dargli il benvenuto, tra gli altri, il presidente della BPC Donato Formisano, il direttore generale Nicola Toti, il direttore dell’Area di Frosinone Basso Allegretti. Un incontro interessante che ha delineato un quadro in chiaroscuro della complessa realtà italiana.
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E FROSINONE CORRE!
La Strafrosinone ha compiuto trentʼanni Successo per lʼevento, vittoria per lo sport
A
l di là dei vincitori – Diego Papoccia per gli uomini ed Eleonora Bazzoni per le donne – la Strafrosinone è soprattutto un evento per la città. Oltre che per gli sportivi. La gara podistica, organizzata dall’Atletica Frosinone di Roberto Ceccarelli, con il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia, del Comune, della Coldiretti, sotto Domenica l’egida della Fidal Frosinone e della Opes di 12 ottobre Frosinone, e intitolata alla memoria di Luciano i 500 partecipanti Renna, quest’anno per la trentesima edizione ha alla manifestazione registrato la partecipazione di oltre 500 concorhanno colorato renti. Che hanno attraversato, gambe in spalla, la città capoluogo tutto il capoluogo. C’erano sportivi veri, appassionati, come la senatrice Maria Spilabotte, ma anche semplici curiosi. Una carovana allegra e colorata, a dimostrazione, ancora una volta, che lo sport aggrega come ben altre cose.
Eleonora Bazzoni, vincitrice del settore femminile Diego Papoccia, vincitore della gara podistica Il sindaco Nicola Ottaviani, l’assessore Gianpiero Fabrizi e la senatrice Maria Spilabotte con gli organizzatori della Strafrosinone Roberto Ceccarelli, organizzatore della manifestazione
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foto GIACOMO CESTRA
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L’usato di qualità
CHE AIUTA L’AMBIENTE Il mercatino dellʼusato di Frosinone guarda ai consumatori e allʼecologia
A
nche il mercatino dell’usato di Frosinone ha partecipato alla sedicesima festa nazionale del riuso. In un momento storico di crisi come quello che stiamo vivendo, le grandi occasioni e la vasta scelta che ogni giorno offre il settore dell’usato, insieme all’opportunità di risparmiare e al notevole impatto positivo sull’ambiente, spingono sempre più persone a ridurre gli sprechi Specie con la crisi vendendo e comprando usato. In questo contesto si è collocata la Festa Nazionale del Riuso, quel’attività risponde st’anno arrivata alla sua sedicesima edizione e alle esigenze svoltasi, con gran successo, al Mercatino di via delle famiglie Selvotta. L’iniziativa ha risposto alle esigenze di guadagnare reali delle famiglie, consentendo ai nuclei famisubito in contanti liari di guadagnare subito e in contanti. Durante la festa, inoltre, non sono mancati anche momenti di intrattenimento e piacevoli rinfreschi.
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OSTERIA PANZINI
IL VENERDÌ ALL’ITALIANA
Lʼautunno è la stagione delle cene a tema
È
iniziata la stagione delle serate a tema targate “Osteria Panzini”. Venerdì scorso è stata la volta di “Viva l’Italia”, un evento dal titolo tratto dall’omonimo film che racconta vizi e virtù del bel paese. Non a caso decorazioni tricolori e musica italiana facevano da cornice ai gustosissimi piatti confezionati dallo chef tutti rigorosamente della tradizione culinaria italiana. La partecipazione sempre attiva dei clienti e l’allegria delle serate confermano il successo del format ideato dal patron Gianpiero Panzini che ha già un calendario ricco di eventi per il venerdì dell’osteria più famosa della provincia.
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chi, come, dove, quando
RISTORANTI, PIZZERIE, ENOTECHE, CLUB di qualità segnalati da QUI
Pepe Nero
FROSINONE
Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione alle migliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati i taglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come panini farciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poi i primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongole, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi
via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - pepenerofrosinone@alice.it
La Ginestra FROSINONE
Il titolare Danilo e il suo staff hanno fatto di questo locale il ritrovo preferito di professionisti, imprenditori e gourmet alla ricerca di piatti creati con passione e ingredienti di primissima scelta. Basti pensare alle infinite proposte a base di pesce che esaltano sempre per gusto e freschezza a partire dagli antipasti. Attenta la selezione dei dolci e dei vini della carta. Servizio catering per eventi e cerimonie
via Adige, 1 - tel. 0775/824261
Ristorante Le Vigne
FROSINONE
Questo è il posto, dalla cucina semplice e di grande qualità, dove assaporare, per esempio, degli ottimi bucatini all’amatriciana o alla gricia oppure una carbonara di pesce. E poi scegliere tra tagliate di manzo, bistecche di chianina o selezionatissime entrecote. I dolci vi stupiranno così come l’apericena, ogni sera dalle 19.30. Un locale dove trascorrere piacevoli serate in compagnia di amici
via Gaeta, 114 – Tel.0775.1887741 – la domenica aperto a pranzo
Ratafià FROSINONE
La parola “Ciociaria” evoca da sempre il concetto di “genuinità” nel cibo e nella vita degli abitanti. Il ristorante Ratafià si propone di fare proprio questo “credo” e lavora per offrire una ristorazione di qualità, curata nei dettagli e nell’armonia dei sapori ma attenta al costo. Materie selezionate e prodotti tra i migliori del territorio ciociaro. Il tutto lavorato e preparato rigorosamente in casa
via del Plebiscito, 49 - tel. 0775.856632 - 339.4729050
Osteria Porca Vacca
TECCHIENA DI ALATRI
Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini
via S.S. 155 Osteria di Alatri - tel. 0775/408384 - www.osteriaporcavacca.net
Agriturismo Tenuta Valle delle Ginestre CECCANO
Uno dei migliori agriturismi della Ciociaria, in località Badia di Ceccano, è la location ideale per eventi, riunioni, domeniche in famiglia e per organizzare comunioni e matrimoni. L’agriturismo promuove laboratori didattici, corsi di cucina e visite all’annessa fattoria. In tavola i prodotti dell’annessa azienda agricola, disponibili anche nel punto vendita per un gustoso ricordo della giornata nella tenuta
via San Paolo della Croce, 35 - tel. 0775/621009 - cell. 339/3276778
Ristorante da Jin Feng
FROSINONE
COSA c’è
IN GIRO
Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimo design e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo Jin Feng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale si aggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica mediterranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagerato. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro
via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182
Ristorante Cerroni CECCANO
Dall’esperienza e dal successo del Ristorante Catering Cerroni nasce questo splendido gioiellino dal design e dall’atmosfera raffinati. Adatto per cene e colazioni di lavoro o per un incontro tra amici il ristorante propone chianine, selezionatissime carni argentine, angus irlandese e in esclusiva Ribeye americana. Deliziosi i primi così come gli sfiziosi antipasti. Da provare
viale della Libertà (giardinetti) - tel. 0775/602150
Rocca di Rivituro
GUARCINO
Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasformata in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lo rende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionale che riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a puntino con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto con ogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì
s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775.46565 - www.roccadirivituro.it
Il Girasole Agriturismo TECCHIENA DI ALATRI
Una vecchia casa colonica risalente al 1940 trasformata in ristorante tipico, con soffitti in legno e camino, dove la cucina custodisce scrupolosamente le tradizioni dei sapori antichi. Una vecchia stalla con fienile, da cui è stato ricavato un piccolo albergo dotato di ogni comfort, dove regna il legno e il ferro battuto. Un ambiente familiare dove è forte il senso di ospitalità
BOVILLE ERNICA 9 novembre
PANE, OLIO E FANTASIA Domenica 9 novembre imperdibile appuntamento di gusto a Boville Ernica con la sesta edizione del percorso musicale-enogastronomico “Pane, olio e fantasia”. Nella città dell’Angelo di Giotto un'intera giornata all'insegna di degustazioni di piatti tipici locali nonché del prodotto principe della tavola, l’olio extravergine di oliva, il tutto corredato da diversi appuntamenti musicali.
via Basciano, 5 (strada per Veroli) - tel. 348/7108182 - www.ilgirasoleagriturismo.it
S1mone - Braceria - Ristorante - Pizzeria
TECCHIENA DI ALATRI
Per passare una serata indimenticabile, in compagnia degli amici, in un ambiente allegro e familiare a costi accessibilissimi, gustando i piatti della cucina ciociara, la carne locale e argentina, la pizza cotta nel forno a legna, la polenta. Venite a trovarci e la qualità dei nostri piatti, la varietà delle pizze, la genuinità degli ingredienti, vi convinceranno a tornare. Siamo in grado di soddisfare le vostre esigenze anche per cerimonie e banchetti
via Polledrara, 12 - tel. 393/7421963 - Chiuso il lunedì - ampio parcheggio
Dal Patricano PATRICA
Dal Patricano per riscoprire il piacere dei sapori tipici di una volta. Il fiore all’occhiello è la braceria con tagli di carni nazionali ed estere. Tutti i giorni pollo ruspante alla griglia, fiorentina, filetto, bisonte canadese e black angus statunitense. Eccezionale è il tiramisù del Patricano. Buona la carta dei vini. Ogni giorno è disponibile un menù a partire da 16 euro. Dal Patricano è anche hotel con stanze da sogno da 50 euro
s.s. Monti Lepini km 11,300 - tel. 0775/222459 - www.dalpatricano.it
TERELLE 9 novembre
IL TRIONFO DELLE CASTAGNE Nel piccolissimo centro di Terelle domenica 9 novembre torna l’ormai tradizionale e attesissima Sagra delle Caldarroste, giunta quest’anno alla sua 32esima edizione. Un’altra buona occasione per valorizzare un prodotto tipico pregiato ed amatissimo.
FOTO ALBERTO BUZZANCA
DESIRテ右 POPPER
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Luca Sergio
L’AUTOSOLE
E IL “FATTORE DC”
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e tessere della Dc, defunti compresi, hanno fatto uscire il territorio frusinate dal sottosviluppo. Un’esagerazione? Nient’affatto. A volte anche gli accadimenti che sembrano a prima vista banali hanno particolari significati e, soprattutto, conseguenze concrete. Abbiamo preso dalla biblioteca l’ultimo libro di Paride Quadrozzi, scomparso repentinamente nel luglio scorso, dal titolo “Breve storia dell’industrializzazione in territorio ciociaro”, nel quale si trova come sempre il suo impegno politico, giornalistico e civile che sono state le costanti della sua vita. Un lavoro purtroppo poco divulgato dalla pubblicistica locale anche se condotto con la consueta serietà dall’amico Paride nel quale si dipana lo scenario politicoeconomico-sociale del territorio a partire dall’Impero romano attraverso una copiosa inedita documentazione e la citazione di fatti e misfatti della cronaca politico-amministrativa. A pagina 47 abbiamo trovato una notizia sconosciuta ai più. «La richiesta avanzata dalla Provincia di Frosinone non era stata ancora presa in considerazione ed incombeva ancora la possibilità che da Roma, per raggiungere Capua, si potesse scegliere il percorso che costeggiava il mar Tirreno». L’Amministrazione provinciale aveva fatto richiesta di essere inserita nel progetto esecutivo dell’Autostrada del Sole ma essa giaceva nei cassetti ministeriali. Il percorso dell’infrastruttura di 755 chilometri da Milano a Napoli (costo 272 miliardi di lire) è stato realizzato in appena 8 anni. Un record e perdipiù consegnata con tre mesi di anticipo, senza altri casi analoghi. Si pensi ai decenni trascorsi senza concludere ancora il pro-
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lungamento fino a Reggio Calabria o, per la nostra provincia, l’interporto di cui è ancora incerta la realizzazione dopo ben 32 anni. Una vergogna. Ma torniamo all’A2 (poi diventata A1), che doveva passare per Latina. A Frosinone si cominciò a discutere nel 1957 nel consiglio comunale (unica volta in cui la città ha svolto il ruolo di capoluogo) di come migliorare il livello economico di un territorio prevalentemente agricolo dal quale emigravano tremila ciociari l’anno. «Approfittando di una riunione che si teneva a Napoli tra le province interessate al problema – rivela Quadrozzi – Fanelli vi si recò armato di una grossa valigia ripiena di tagliandi di tessere appartenenti ad iscritti della Dc e, in forma del tutto privata, ebbe a presentarla a “qualcuno” che contava e che poteva far rivedere la direzione dell’intero tracciato dell’autostrada, già deliberato in favore della provincia di Latina». Fanelli era Fanelli, Andreotti Cesare Augusto, più volte e il potere sottosegretario, e “qualcudemocristiano. no” Andreotti. Il Frusinate Quando Frosinone non ha prevalso più sul ebbe la meglio Pontino. Meditino seriasu Latina mente i politici di oggi che prendono soltanto schiaffi da Roma…
L’ultimo volume di Paride Quadrozzi ricostruisce la storia e lo sviluppo della nostra terra. Che senza l’A1 sarebbe rimasta tagliata fuori