I PENDOLARI FAI-DA-TE E LO STADIO DISTRUTTO
Se i cittadini sono costretti a sostituirsi alla classe dirigente
C
ollegare diversi episodi, distanti e distinti, può far luce su alcune verità. Lo segnalava già Achille Campanile nella teoria “Gli asparagi e l’immortalità dell’anima”, mai niente di più distante eppure… alla fine in stretta relazione. Prendiamo, ad esempio, due fatti recenti: l’associazione che rappresenta i pendolari della linea ferroviaria RomaCassino (e quella epica Cassino-Roma) presenta un progetto originale, sì, avete capito bene, un progetto originale, nel quale dimostrano (e chiedono) alla Regione, a fronte di un finanziamento minimo, che è possibile ridurre i tempi di percorrenza della linea per la prima volta dal dopoguerra. Quello che stupisce è l’alta professionalità dello studio, che si sostituisce a quello di agenzie e di politici che sono remunerati per questo, e che indica a funzionari e tecnici la strada per utilizzare alcuni tratti della linea superveloce migliorando la qualità della vita di cinquantamila ciociari e anche quella dei pendolari della provincia romana che, per la prima volta nella loro vita, potrebbero avere finalmente un posto a sedere sul treno. La professionalità dello studio ci fa capire quanta “distrazione” alberghi nelle stanze del potere. L’altro episodio è l’ennesimo crollo di una struttura pubblica (nuova) per un Il vento spazza via evento meteorologico. Ad Alatri la tettoia dello stadio d’atletica, in attesa di inaugurazione una tribuna (magari in una giornata senza vento, altrimenti ma non cancella sarebbe stata insanguinata) si è accartocciata su se i dubbi stessa, come accaduto per la neve al Casaleno, al sulla latitanza chiostro del Conservatorio e al Palasport di Ceccano. Anche qui il cittadino, che pensa le della politica nuove strutture sicure, sottoposte a ogni tipo di collaudo, resta interdetto: c’è chi, su internet, ha scritto che lo stesso vento ad Alatri non ha mosso di un centimetro il fienile del nonno, e in effetti l’edilizia privata è uscita indenne dalla burrasca. Invece, ancora una volta, una struttura pubblica è implosa. Naturale chiedersi se, come accaduto per i pendolari, anche per gli stadi in futuro dovremo optare per i progetti faida-te: chissà se lo stadio disegnato dai cittadini non sarebbe stato più robusto di quello diventato rottame in una notte. Vuoi vedere che…
Camillo Savone
c.savone@quionline.it
Il prossimo numero sarà in edicola il 29 marzo FEBBRAIO 2015
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Il pupazzo parlante di Mauro Buschini (donato da De Angelis) è stato venduto a cinquanta centesimi
sottoilgrattacielo@quionline.it
L’
altro giorno, sotto il grattacielo, ho incontrato Massimo. Ci siamo fermati a chiacchierare, come sempre. Gli occhi sbarrati. Le guance rosse. Che diavolo hai combinato? Polveri sottili. Forse ho esagerato. Con le polveri? Sì, è che mi voglio rimettere in pista. E poi, m’ha detto, ho dovuto lavorare. Tu che lavori? E per chi? Per la Provincia. È in crisi, non c’è più un soldo, ci stanno gli esuberi e il presidente Antonio Pompeo è disperato. E allora hanno avuto la brillante idea di mettere qualcosina all’asta. Il ricavato andrà a Pompeo per sistemare i conti. Ho capito, e che è stato venduto? Un po’ di tutto. La canottiera lana fuori e cotone sulla pelle di Peppe Patrizi, tre euro e cinquanta; i pupazzi Transformers di Mauro Buschini, due
VIVA L’ASTA TOSTA
COSÌ SALVEREMO LA PROVINCIA euro; il pupazzo parlante di Mauro Buschini (gentilmente donato da Francesco De Angelis), cinquanta centesimi; una foto di Bettino Craxi con dedica a Peppino Paliotta, un euro e venti; una foto di Peppino Paliotta in costume con dedica a Bettino Craxi, quaranta euro; le camicie da notte in pizzo di Riccardino Mastrangeli, duecento euro; il completino intimo XXXXXL di Simone Costanzo (gentilmente donato da Francesco Scalia), cento euro; il completino intimo double face di Maria Spilabotte, sessantanove euro; il completino da zampognaro con zampogna di Antonello Iannarilli, ventitré euro… Massimo mi ha sorriso, mi ha salutato e se n’è andato. E quanto avete raccolto? Quattrocentotrentanove euro e venti centesimi. Più dieci euro e ottanta per la collezione di film porno di Claudio Caparrelli. L’ho comprati tutti io. E adesso scappo che ho da fare…
una città agli antipodi
Ruggiero Cioci
(ciociaro emigrato Australia)
r.cioci@quionline.it
The Angels, il piccolo BruceKeen e le truppe cammellate del senatore
T
utto è pronto, qui a Brisbane, in Australia, agli antipodi di Frosinone, per la stagione dei congressi di partito. Il primo a celebrarsi sarà il congresso di Force Australian, il partito di centrosinistra (qui tutto è capovolto): tra i delegati c’è SuperMario bros Bruzzalese che deve vedersela con Little Antony Rilliannay per la celebre disfida “Quel che resta del presidente”. Ma la situazione è magmatica e, in vista dei lavori, sono stati nominati alcuni oculisti bravi, specie da lontano. Tutto tranquillo, invece, in casa Pd, il partito di centrodestra: «Noi non abbiamo problemi di corrente, abbiamo rifatto gli infissi e il congresso lo possiamo fare quando vogliamo, anche mai – ha detto il leader di mezzo partito,
È L’ORA DEI CONGRESSI
VINCERÀ UNO SOLO Frankie The Angels, con in braccio il piccolo BruceKeen – Siamo compatti e tutti d’accordo a non farlo mai». «Il problema sono quegli altri che si ostinano a venire alle riunioni e a osteggiare la nostra gioiosa macchina da guerra» ha tuonato la senatrice australiana Mary Openbottle dal camerino della boutique. Il riferimento, si sa, è alle truppe più o meno cammellate del senatore australiano Frank Stairsia, un passato nell’esercito della salvezza della balena bianca e ora pronto all’arrembaggio trasversale dell’armata rossa, anzi, rosé. «La maggioranza sono io – ha detto agli amici – Dove parlo io non cresce più l’erba». A sinistra s’ode una risata a tromba: «Il marchio socialista ce l’ho io e soltanto io – ha tuonato John Franck Skyethrom – Anche il congresso di sinistra sono io, non avrai altra sinistra all’infuori di me. Sta scritto nel pizzino».
MAURO BUSCHINI
SHOW FEBBRAIO 2015
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mensile di informazione, attualità, cultura, satira e tempo libero. Registro della Stampa Tribunale di Frosinone n. 308
EDITORIALE QUI srl direttore responsabile: MASSIMO PIZZUTI m.pizzuti@quionline.it direttore editoriale: DANIELE CIARDI d.ciardi@quionline.it redazione: redazione@quionline.it ENRICO MUGNAIO e.mugnaio@quionline.it CRISTIANO RICCI c.ricci@quionline.it CAMILLO SAVONE c.savone@quionline.it foto: GIACOMO CESTRA g.cestra@quionline.it hanno collaborato a questo numero: CIRO ALTOBELLI, NICOLA CENTO, RUGGERO CIOCI, LUANA COMPAGNONE, CRISTINA DELLE FRATTE, GIULIO HALASZ, GIANLUIGI MEDORI, PIETRO PAGLIARELLA, LUCA SERGIO, CORRADO TRENTO, STEFANIA TURCHETTA, FRANCO TURRIZIANI, ROCCO ZANI segreteria: DANIELA COMPAGNONE segreteria@quionline.it stampa: GRAFICHE PROFESSIONALI ITALIA Srl, Roma direzione artistica: SALVATORE LALA e BIANCA POLTICELLI grafica: BIANCA POLTICELLI adv: DONATELLA FRANCATI
POLITICA pag. 27 PILLOLE E PUNTURE DI SPILLO pag. 30 A TU PER TU CON FABIO FORTE pag. 32 TUTTI I GUAI DELLA PROVINCIA ATTUALITÀ pag. 38 GUERRA ALLO SMOG: RESTERMO A... PIEDI CULTURA&SPETTACOLI pag. 48 METTI UNA SERA AL TIKI BAR
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redazione: via Fratelli Rosselli, 49 03100 Frosinone - tel. 0775.877073 amministrazione@quionline.it
pag. 53 VIAGGIO NEL DESIGN: ECCO A VOI GUGLIERMETTO pag. 58 TEATRO: GLI APPUNTAMENTI ROMANI pag. 59 FROSINONE ASPETTA HABER E ALBERTAZZI pag. 59 E A CASSINO SI RIDE pag. 62 ATINA JAZZ, ANTIPASTO D’INVERNO
rubriche
in copertina Alice Basso foto Alberto Buzzanca elaborazione grafica Salvatore Lala
sommario
FEBBRAIO 2015 eccoci qui
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sotto il grattacielo
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cronache da Brisbane
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visti da qui
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consigli per l’ascolto
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live
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al cinema
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l’angolo del libro
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qui comics
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food
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in viaggio
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chi, come, dove, quando
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photoshow
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così com’era
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SPORT pag. 74 CALCIO: ECCO QUANTO VALGONO LE SQUADRE DELLA SERIE B
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pubblicità: NICOLA D’ANNIBALE n.dannibale@quionline.it testi, foto e ogni altro materiale, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I materiali pervenuti e le collaborazioni prestate, si intendono esclusivamente a titolo gratuito. QUI Magazine prezzo di copertina euro 1,00. Arretrati: il triplo del prezzo di copertina attuale al momento dell’ordine, indipendentemente dal numero del fascicolo richiesto. La disponibilità di copie arretrate è limitata, salvo esauriti, all’ultimo anno. Abbonamenti: abbonamento annuale (sconto 20%) Euro 9,60. Sped. in A.P. - 45% art. 2 comma 20 B L. 662/96 D.C.B. Frosinone. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Garanzia della privacy (L. 675/96): l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati proposte commerciali. Le comunicazioni si intendono acquisite se effettuate nei confronti dell’editore. chiuso in redazione il 17 febbraio 2015 tiratura 15.250 copie – distribuzione: 13.000 in edicola – 1.400 sped. abb. postale distributore: Carlo Fiorini & C. sas – Frosinone
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UN’AREA POPOLARE LA GALASSIA DELLA DC
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Fusione Ncd-Udc Riecco Scittarelli
i chiamerà Area Popolare, la nuova formazione centrista della politica italiana. Nascerà, dicono da mesi, dall’unione del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano con l’Unione di Centro di Pierferdinando Casini. Anche a livello locale dovrebbe esserci un passaggio formale, con una sorta di cabina di regia. Ma chi guiderà la nuova-vecchia macchina centrista? Per quanto riguarda l’Ncd, i nomi per la segreteria provinciale sono quelli di Gianni Celli, Ernesto Tersigni e Adriano Roma. E per l’Unione di Centro? Del referente provinciale Michele Mele si sono perse le tracce, mentre dell’ex parlamentare Anna Teresa Formisano da mesi non si conoscono le mosse presenti e future. Tra i nomi che circolano per guidare il partito in questa fase di coabitazione c’è quello dell’ex sindaco di Cassino Bruno Scittarelli (nella foto), peraltro accostato tempo fa proprio all’Ncd. Non resta che attendere. Ma indubbiamente Scittarelli ha caratteristiche centriste. Cavalli di ritorno
LA SENATRICE
PIÙ GLAMOUR CHE C’È
Maria Spilabotte sotto i riflettori
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on ha paura di andare controcorrente. E neppure di essere impopolare. A questo unisce caratteristiche “glamour” che le hanno fatto guadagnare le prime pagine (cartacee, televisive e on line) di Dagospia, Matrix e di quotidiani nazionali. Parliamo della senatrice del Partito democratico Maria Spilabotte, molto attenta a tutto: dal trucco al vestito, dalla borsa al tacco. A dimostrazione che in politica mentono sapendo di mentire tutti coloro che ripetono come conti soltanto la sostanza. L’apparenza ha un suo peso, ma non va intesa in un senso frivolo o superficiale. L’abito in certi casi fa il monaco, specialmente in un periodo dove i leader sono Renzi, Berlusconi e Grillo. Anche loro, seppure in modo diverso, attentissimi ai particolari. Mediatici e di abbigliamento. Al Senato Maria Spilabotte intende rimanerci e quindi sta abbinando l’attività parlamentare a tutto il resto. Per questo nel centrosinistra cittadino si sono messi l’anima in pace: non concorrerà alla carica di sindaco. In carriera
Il tabù dei sindaci
si chiama urbanistica Da Marzi a Marini fino ad Ottaviani Una spina nel fianco delle amministrazioni
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l Piano Peep bocciato dal Tar è stato redatto dalle amministrazioni di Domenico Marzi prima e di Michele Marini dopo. In ogni caso l’esito del giudizio del Tribunale amministrativo regionale rappresenta un’ulteriore mazzata sulla capacità di programmazione del territorio frusinate. Però anche l’attuale sindaco Nicola Ottaviani (nella foto) sul versante dell’urbanistica (delega che peraltro mantiene) poteva e doveva fare qualcosa in più. Sono passati quasi tre anni
dal suo insediamento, qualcosina è stata fatta, ma non in grado di imprimere al capoluogo una svolta vera. Dove sono i grandi cantieri? Dove sta quell’idea di città moderna che nasce dal recupero di alcune zone e dalla trasformazione di altre? Dove sta il coinvolgimento dei privati nell’ambito di un quadro disegnato e costruito comunque dal Comune, nel senso delle linee di indirizzo? Segnali forti non si sono visti. Lo stadio al Casaleno e la piazza allo Scalo possono rappresentare un inizio. Ma non bastano. E in ogni caso i tempi e i modi di realizzazione faranno la differenza. Bestia nera
LE CENE SEGRETE? DURE DA DIGERIRE
Pompeo-Iannarilli Ovvero “nemici” come prima Fra le varie cene segrete (si fa per dire) avvenute in questi ultimi tempi ce n’è una che è passata in secondo piano, quando invece è stata importante. Quella tra il presidente della Provincia Antonio Pompeo e il suo predecessore (Giuseppe Patrizi è stato commissario) Antonello Iannarilli. Un faccia a faccia avvenuto con la mediazione di un comune amico. Impossibile conoscere il contenuto del confronto (dal patto del Nazareno in giù soltanto i diretti interessati sanno i dettagli), ma quello che filtra è che Antonello Iannarilli ha manifestato tutte le sue riserve sull’intesa tra il gruppo di Forza Italia e Pompeo. Quest’ultimo, nell’attribuzione delle deleghe, non deve aver tenuto conto delle indicazioni di Iannarilli e le successive mosse sono andate in una direzione opposta rispetto alle scelte dell’ex parlamentare “azzurro”. Il quale, dopo un periodo di silenzio, è tornato ad attaccare all’interno di Forza Italia. Partendo proprio da Cassino, città di Abbruzzese. Tregua in frantumi
Sempre più delicato l’equilibrio alla Provincia: Antonello è tornato alla carica
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SOGNANDO L’ASI
L’UOMO CHE NON MOLLA MAI ASSESSORI ALLA MOVIOLA
Renzi e Testa: assessori alla moviola
La loro nomina in giunta è arrivata al termine di una verifica lunghissima, conclusasi con l’applicazione del metodo della rotazione tra gli assessori: due fuori per cinque mesi e poi pronti a rientrare nell’ambito di una staffetta dove il “testimone” (le deleghe) viene tenuto temporaneamente dal sindaco. Ovviamente per quelli costretti ai box. Un meccanismo “infernale”, di logica democristiana. Ma così è. In ogni caso Massimo Renzi (commercio) e Rossella Testa (centro storico) erano molto attesi. Il loro inizio, invece, è stato in sordina. Anzi, Massimo Renzi per la verità ha anche dovuto fronteggiare la vicenda del rally, nella quale c’entrava poco visto che era in carica da alcuni giorni. Dovevano stupire con effetti speciali? Forse no, però solitamente l’inizio lascia sempre il segno. Però viene un dubbio. Non è che alla fine gli assessori, tutti gli assessori (di lungo corso o di fresca nomina) non abbiano spazi perché occupati esclusivamente dal sindaco Nicola Ottaviani? Troppo timidi
Ma non sarà che il sindaco Ottaviani è troppo ingombrante?
Giuseppe Patrizi sempre molto attivo Che punti alla presidenza del Consorzio?
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on si è fermato un attimo da quando non è più commissario della Provincia. Giuseppe Patrizi è rimasto nella pista della politica, anche se resta al coperto per quanto concerne la collocazione. C’è chi lo accosta a Forza Italia, chi al Nuovo Centrodestra. Va detto che nei mesi scorsi, quando si dovevano decidere i candidati alla
presidenza della Provincia, Patrizi non risparmiò frecciatine a Forza Italia. Ma tutto può cambiare. All’orizzonte però c’è una sola carica alla quale potrebbe ambire: la presidenza del Consorzio Asi, ente del quale peraltro è già vicepresidente. Un tema che verrà affrontato nella prossima primavera: un’elezione nella quale saranno importanti tutti: partiti, Comuni, enti intermedi importanti, associazioni di categoria. In questi anni Giuseppe Patrizi ha curato molto i rapporti istituzionali, con tutti. Ma c’è un ostacolo da dover superare: dalla Regione si profila un accorpamento tra Asi e Cosilam. E la partita potrebbe diventare doppia. Ma Giuseppe Patrizi è pronto a qualsiasi scenario. Mollare mai
FABRIZIO CRISTOFARI
NON LASCIA. QUADRUPLICA Confermato alla presidenza dell’ordine dei medici
È
presidente dell’ordine dei medici della provincia di Frosinone dal primo gennaio del 2000. Ed è stato appena riconfermato: da quindici anni al vertice, con la possibilità di innalzare la cifra del record. Fabrizio Cristofari ha visto passare sindaci di Frosinone (Domenico Marzi, Michele Marini, Nicola Ottaviani), presidenti della Provincia (Francesco Scalia, Filippo Materiale, Antonello Iannarilli, Giuseppe Patrizi, Antonio Pompeo), presidenti della Regione (Francesco Storace, Piero Marrazzo, Renata Polverini, Nicola Zingaretti). Per non parlare dei direttori o commissari della Asl: da Zotti a Suppa, fino alla Mastrobuono. Lui è sempre lì, forte del consenso che i medici gli confermano puntualmente ogni volta. Dalla politica è tentato e più volte si è parlato di una sua possibile candidatura a sindaco. Ma nel Partito democratico le cose sono andate diversamente. Da presidente dell’ordine dei medici ha visto passare tutti, con alterne fortune. E deve essersi detto: ma chi me lo fa fare? Non mi schiodo
Punture DI SPILLO
DALL’AMICO IANNARILLI A… POMPEO
Amata vicepresidente Con la fascia
È stato eletto consigliere provinciale con 2.183 voti ponderati. E nella lista del Nuovo Centrodestra si è piazzato secondo, alle spalle di Massimiliano Mignanelli, che di voti ponderati ne ha avuti 4.040. Eppure alla fine la vicepresidenza dell’Amministrazione Provinciale è andata a lui. Ad Andrea Amata (nella foto). Su diretta indicazione del presidente Antonio Pompeo. In politica ci sta tutto e le logiche partitiche hanno ragioni spesso incomprensibili. Massimiliano Mignanelli ha fatto buon viso a cattivo gioco, ingoiando il rospo della delusione. È vero: le deleghe non sono di livello assessorile, però la vicepresidenza comporta anche funzioni di rappresentanza esterna, istituzionale. Comporta il fatto di indossare la fascia. Forse è proprio questo l’aspetto più ambito. Amata, come Mignanelli e come i consiglieri delegati di Forza Italia, sostenevano la giunta Iannarilli. In particolare Andrea Amata era uno dei più convinti sostenitori di quell’Amministrazione di centrodestra. Infatti ora fa il vicepresidente di Pompeo (Partito democratico). Come si cambia
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a cura di Corrado Trento
1 FABIO FORTE
A TU PER TU CON
È stato sindaco di Aprino per due mandati e consigliere provinciale
FABIO FORTE
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Arpino, Cicerone, i viaggi, la famiglia e lo sport E la politica? Mi sono preso un anno sabbatico Coraggio, l’età...
«45 anni ad aprile. Quindi ancora 44». Come titoleresti questa intervista?
«Una vita a rovescio».
Sindaco di Arpino, consigliere provinciale dell’Udc. E ora?
«In politica sto vivendo un anno sabbatico». Ma dove sei collocato?
«Sempre al centro. Con un occhio buttato a destra, però». Lavoro?
«Imprenditore. Sono abituato a rischiare in proprio». Musica?
«Tutta quella leggera, italiana. La mia gioventù è stata contrassegnata dalle canzoni di Pino Daniele. Un lutto enorme». Film?
«Sono un divoratore. Li guardo di notte, grazie a Sky». Quello preferito?
«Mi piacciano le commedie e, quelli drammatici ma non troppo. Il film preferito, però, è “Il gladiatore”. Cerco, come Massimo Decimo Meridio, una seconda possibilià di vita. Ma ovviamente non c’è paragone». Sport?
«Acqua e neve. Ho praticato nuoto a livello agonistico. E appena posso scio». Come ti rilassi?
«A casa. E a volte in montagna. Mi piace stare in famiglia, con i miei figli. Ne ho tre: due all’Università e uno alle superiori». Hai bruciato le tappe...
«Sono il mio orgoglio».
Come ti definiresti caratterialmente?
«Un moderato con tratti impulsivi».
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Studi?
«Diploma dell’Istituto tecnico commerciale. Poi ho sostenuto metà esami del corso universitario di Scienze politiche. Quindi la politica ho cominciato a farla direttamente e mi sono fermato. Adesso, però, mi sono riscritto a Giurisprudenza».
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L’accendiamo?
«L’accendiamo».
Oggetti dai quali non puoi separarti?
Il bello della politica
Ti piace viaggiare?
Il fisico non gli manca. E quei chiletti di troppo non si notano neanche tanto. Sta benissimo in giacca e cravatta. Ma noi lo preferiamo con scarponcino Timberland, jeans e maglione Stone Island . La verità è che piace. Comunque. Sarà per quella barbetta brizzolata che fa tanto fashion?
«Telefonini e tablet. Soprattutto adesso che non ho un ruolo “istituzionale”. Impossibile farne a meno». «Moltissimo».
Un viaggio che ti è rimasto nel cuore?
«La visita a Budapest e Praga, città incantevoli. Soprattutto Praga: una capitale a misura d’uomo. Fantastica».
Quando hai capito che la politica avrebbe fatto parte della tua vita?
«Da giovanissimo. Allora: avevo diciassette anni quando sono entrato a far parte del movimento giovanile della Democrazia Cristiana. Dopo quattro anni sono stato eletto per la prima volta consigliere comunale di Arpino. E da lì è iniziato tutto». Rimpianti?
«No».
Arpino, Cicerone. Il richiamo è storico, culturale, perfino logico...
«Esattamente. I valori trasmessi da Cicerone sono quelli dell’humanitas e della pietas. Valori del vivere civile, ancora oggi straordinariamente attuali. Valori, voglio aggiungere, non negoziabili».
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DUE/TRE COSE CHE... PARLANO DI ME 1 La chiave della mia auto
Jamiroquai un mix di esplosioni e passioni
2 iPhone: è una maledetta iattura. A volte si rischia di
6 Sciarpa: è un dono dei miei figli, quando l’indosso è
3 Tablet: è un regalo di mia moglie. Mi disse: «È per
7 Occhiali: ormai fanno parte integrante del mio viso
andare in overdose
lavoro, non per chattare». Parole sante!
4 Accendino: solo e rigorosamente Bic 5 Cd: la mia musica preferita con gli artisti preferiti.
I Simply Red mi accompagnano dall'adolescenza; Pino Daniele fa parte di me, della mia vita;
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come se li avessi al collo tutti e tre
8 Guanti: tutto riporta a una delle mie passioni, la
moto
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9 Casco: oltre a significare sicurezza è un oggetto
molto personale
foto Donatella Francati
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PROVINCIA
SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI
ANTONIO POMPEO 43 anni, sindaco di Ferentino e presidente della Provincia di Frosinone
CORRADO TRENTO
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on le casse a secco e con 288 esuberi da gestire. È questa, in estrema sintesi, la situazione della Provincia di Frosinone, con il presidente Antonio Pompeo che aveva detto in tempi non sospetti di non voler fare il commissario liquidatore. Ma probabilmente neppure lui immaginava la complessità della questione. Era convinto che piovesse, non certo che grandinasse. La crisi di liquidità La Provincia, nel 2015, dovrà fare i conti con grandi tagli dei fondi, il 63% in meno rispetto al 2010. Si parla di trasferimenti statali e di entrate tributarie. Nella sostanza sono 32,8 milioni di euro in meno, per una media che Il Sole 24 Ore ha calcolato in 66 euro per abitante. Non è poco. In teoria la Provincia vanta dei crediti nei confronti di altri enti: 61 milioni di euro verso la Regione Lazio, 40 milioni di euro nei confronti dello Stato. Ma recuperare queste somme non è semplice, considerando che la totalità degli enti locali in Italia si
A cosa è servita una campagna elettorale con spaccature senza precedenti?
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trova in questa situazione. In tutto questo contesto la Provincia dovrà tenere presente anche un’altra cosa: il dimezzamento delle spese per il personale, imposte dal Governo per le Province, ormai trasformate in enti di secondo livello. Stiamo parlando di 10,5 milioni di euro che fanno riferimento esplicitamente alla spesa per il personale eccedente: 288 unità. I numeri dell’ultimo bilancio Il documento contabile del 2014, redatto dall’allora commissario provinciale Giuseppe Patrizi, contiene numeri indicativi di quelli che sono i conti della Provincia di Frosinone: 21 milioni di euro all’anno servono per le spese del personale (588 unità), ai quali bisogna aggiungere 4 milioni di euro per l’amministrazione generale e circa 400.000 euro per il funzionamento degli organi istituzionali. Quindi ci sono 9 milioni di euro per il pagamento dei mutui e 6 milioni di euro per l’istruzione e la manutenzione degli edifici scolastici. Altri 2 milioni di euro servono per la viabilità provinciale. Infine, 750.000 euro per la tutela ambientale e 36.000 per l’assistenza sociale. Per quanto concerne le entrate tributarie, invece, l’imposta sulle assicurazioni porta nelle casse della Provincia 20 milioni di euro all’anno. Dall’imposta sulle trascrizioni arrivano 11 milioni di euro. Si ripaga la Cosap Nel 2015 torna la Tosap, meglio il Cosap, cioè il canone per i passi carrabili. Il tributo era stato sospeso nel 2010 dall’amministrazione Iannarilli. Pompeo ha spiegato: «Il canone dei
passi carrabili non è stato annullato ma soltanto sospeso. Siccome quest’anno si arriva alla prescrizione quinquennale, abbiamo dovuto riprevederlo in bilancio. Mettere, come si dice, il dovuto all’incasso. Altrimenti ci sarebbero state delle responsabilità contabili. In ogni caso terremo conto della crisi e della situazione delle famiglie per quanto concerne le modalità di riscossione. I numeri del Cosap sono i seguenti: la Provincia conta di incassare un milione e 600.000 euro per le annualità 2013 e 2014. I passi carrabili relativi alle abitazioni civili sono 13.500, che in totale si sviluppano su 54.500 metri. Il costo è di 10,37 euro a metro lineare. A queste cifre bisogna aggiungere 270.000 euro che entreranno dalla tassa sui passi carrabili delle attività produttive, che in totale sono 964. Quindi altre tipologie di accessi: i terreni agricoli con struttura. In ogni caso il gettito del Cosap non potrà risolvere i problemi di liquidità. Il nodo degli esuberi Non ci sono se o ma che tengano. Il nodo più intricato da sciogliere è quello degli esuberi del personale. Si tratta di 288 persone su 588. Si tratta di definire i criteri e poi indicare nomi e cognomi. I Comuni più importanti, da Frosinone a Cassino, da Sora ad Anagni e Alatri, hanno detto di non essere nelle condizioni di poter assorbire il personale in esubero dalla Provincia. Antonio Pompeo dal canto suo ha chiarito, senza girarci troppo intorno: «Si fa riferimento a 288 esuberi alla Provincia. Ma 100 persone lavorano nei Centri per l’impiego: secondo il Jobs Act si procederà con
foto Giacomo Cestra FEBBRAIO 2015
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Esuberi del personale, taglio dei fondi statali, servizi a rischio Antonio Pompeo immaginava che piovesse. Non che grandinasse la costituzione di un’Agenzia nazionale. Questi lavoratori andranno inquadrati in tale contesto. Potrebbero esserci delle novità anche per la Polizia provinciale (circa 30 lavoratori): a livello governativo si fa riferimento a scenari futuri, con possibili ipotesi di accorpamento tra le Polizie e anche con il Corpo Forestale. Poi ci saranno i prepensionamenti». In ogni caso il nodo degli esuberi ha connotazioni occupazionali, sociali, operative. I sindacati hanno già detto la loro. Però alla fine non c’è modo di eludere il problema. Anche se dovessero arrivare delle proroghe, anche se alla fine si dovesse trovare una soluzione. Anche se i prepensionamenti potrebbero rappresentare una soluzione meno lacerante. Il problema è semplice: con 288 dipendenti in meno la Provincia cambia fisionomia. E allora bisognerà vedere come in futuro questi enti di secondo livello verranno considerati. Se le competenze saranno effettivamente smistate alla Regione e ai Comuni, allora il discorso può avere una sua coerenza. L’assetto politico All’Amministrazione provinciale il presidente Antonio Pompeo, oltre che dalla sua lista civica, è sostenuto da Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Mentre il Pd è all’opposizione. Un tema che sta accendendo anche il dibattito interno ai Democrat. Se si arriverà a una ricomposizione o meno sarà soltanto il tempo a dirlo, ma intanto alcune considerazioni posCome sono essere fatte. A partire se non bastasse dalla madre di tutte le all’orizzonte domande. È valsa la pena si profilano portare avanti una campaaltre riforme… gna elettorale all’arma bianca, con una spaccatura senza precedenti nel Pd? È valsa la pena discutere per mesi sull’assegnazione
di deleghe ai consiglieri, deleghe che non hanno alcuna valenza assessorile? Considerando inoltre che la scure dei tagli si abbatterà anche sulle società partecipate. Il che vuol dire che è inevitabile un restringimento degli spazi operativi e di visibilità. Con tutto quello che ne consegue. Compreso il rischio di far salatre i servizi. In molte parti d’Italia si sono susseguiti cortei, manifestazioni e proteste all’insegna dello slogan “impiegati di tutta Italia, unitevi!”. In Ciociaria no, ma la preoccupazione è la stessa. Non a caso un sindacato come la Cisl ha più volte lanciato l’allarme che i soldi stanno finendo. Crescono le preoccupazioni. Dei dipendenti innanzitutto. Ma anche di chi poi certi servizi deve assicurarli: dalla manutenzione delle strade al riscaldamento degli edifici scolastici. Eppure quanto sarebbe successo è stato detto e scritto. Probabilmente i problemi sono stati sottovalutati. Attenti alle altre riforme Ma i problemi non sono finiti. In commissione al Senato c’è una proposta di riordino delle Regioni, nella quale la provincia di Frosinone (e quella di Latina) vengono considerate nel contesto di una macroarea campana. Il che significherebbe staccarsi dalla zona romana e laziale. Sarebbe uno strappo lacerante. Che alla fine avrebbe pure l’effetto di spingere la Ciociaria sempre più a sud. In ogni caso, geografia a parte, la differenza la farà la capacità di poter intercettare fondi e opportunità. In provincia di Frosinone la desertificazione industriale prosegue da anni e la disoccupazione è a livelli record. Così non si va da nessuna parte. Sicuri che l’aver trasformato le Province in enti di secondo livello è un elemento fondamentale per il taglio alle spese e per il rilancio economico? FEBBRAIO 2015
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INQUINATI SPORCHI E CATTIVI
Ma lasciarci a piedi non servirà
Nel 2014 Frosinone è stata la città più avvelenata dʼItalia Ora il Comune corre ai ripari: blocco del traffico e domeniche ecologiche DATI ARPA
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CRISTINA DELLE FRATTE foto SIMONE DESIATO
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ra domeniche ecologiche, targhe alterne e la promozione di nuovi stili di vita, che non dovrebbero includere mezzi a motore, a questo punto c’è da aspettarsi di tutto. Magari anche l’invito, da parte dei sindaci, ad organizzarsi con i piedibus, quei pullman formati da carovane di bambini, promossi in molte realtà italiane, che rappresentano il modo più sicuro, ecologico e divertente per andare e tornare da scuola. Di sicuro non si arriverà a tanto. Ma l’esempio è certamente calzante e utile per descrivere cosa succede nei vari comuni ciociari quando vengono applicate le misure previste nel Piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio. L’obiettivo è sempre lo stesso: abbattere la produzione di polveri sottili. La battaglia va avanti da anni. Ma finora la lotta si è rivelata impari. Numeri alla mano, tanto per rende-
re ancora più nitido il quadro, Frosinone è risultata essere nel 2014 la città più malata d’Italia (e il 2015 non è cominciato nel migliore dei modi). La centralina dell’Arpa posizionata in via Puccini, nel quartiere Scalo, ha fatto registrare 110 sforamenti dei valori di Pm 10, quando il limite è di 35. Neanche città come Roma o Milano devono fare i conti con una situazione così grave. Il capoluogo non è però il solo a soccombere all’inquinamento. A fargli buona compagnia ci sono Ceccano, alle prese anche con la tragedia della Valle del Sacco, Cassino e Ferentino. Degli otto centri in cui sono posizionati i rilevatori di smog solo Fontechiari risulta virtuosa. Ma forse dipende dal fatto che l’apparecchio ha trovato casa nel centro storico, dove circolano pochissime auto. Insomma, le misure della Pisana hanno dimostrato tutta la loro inade-
guatezza, eppure ad oggi non ci sono valide alternative. E così via libera ai blocchi del traffico, che non producono altro risultato se non quello di far imbestialire i cittadini. Perché l’indomani, tornati alla normalità, a guardare i dati, l’esito del tutti a piedi non è così entusiasmante, a meno che la giornata non sia stata caratterizzata da raffiche di vento, le uniche in grado di ripulire il cielo e pure di produrre grossi danni. La Ciociaria ne sa qualcosa. Frosinone corre ai ripari Il sindaco Nicola Ottaviani si è messo al lavoro e ha predisposto una serie di interventi. Alcuni provvedimenti sono già stati testati, come la pedonalizzazione di alcune strade, che a primavera tornerà a coinvolgere via Aldo Moro e Corso della Repubblica. L’altra novità, tenuto conto del fatto che i valori più alti di polveri sottili si FEBBRAIO 2015
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LE DOMENICHE A PIEDI Dopo il 25 gennaio, l’8 e il 22 febbraio, le domeniche ecologiche a Frosinone torneranno il 15 marzo, l’8 e il 22 novembre. Dalle ore 8 alle ore 18 è vietata la circolazione nell’area urbana
L’amministrazione si organizza Manda via i bus e sogna biciclette e isole pedonali
registrano nella parte bassa del capoluogo, prevede il trasferimento dei bus Cotral e Geaf da piazzale Kambo nell’area ex Sif, individuata quale centro di interscambio tra trasporto pubblico locale e regionale. Un obiettivo che il Comune intendere raggiungere entro il 1° luglio e che rappresenta la condizione essenziale per riqualificare piazzale Kambo e l’area dei giardinetti, destinati a ospitare un giardino e una grande piazza. Nei giorni scorsi c’è stato un sopralluogo dei tecnici dell’azienda romana, che sul trasferimento dei mezzi si sono detti possibilisti. Se il progetto dovesse andare in porto, nell’area Sif verrà inoltre prevista un’altra stazione di bike sharing. Sulle due ruote l’amministrazione Ottaviani ha detto di voler puntare molto, tanto che si prevede l’attivazione di circa due chilometri di percorsi dedicati tra la zona Scalo e il Casaleno. L’amministrazione sta inoltre perfe-
zionando le procedure per la settimana corta all’interno di tutti i plessi scolastici del capoluogo, permettendo in tal modo in riciclo dell’aria nell’arco delle 48 ore del fine settimana. Nei cassetti di viale Mazzini ci sono tanti altri progetti. Si parla di car sharing, di un nuovo parcheggio multipiano da realizzarsi in viale Roma, di scale mobili in stile Perugia… Tutto bello. Ma se si cominciasse rimettendo in moto l’ascensore inclinato? Ci prova pure Cassino Il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone, senza troppa fantasia, punta tutto sulle due ruote. A marzo l’assessore all’ambiente Riccardo Consales rilancerà infatti il progetto di bike sharing con nuove biciclette. Al momento il servizio conta quattro postazioni in città: davanti al Municipio, alla stazione, nel Campus Folcara e nei pressi della facoltà di FEBBRAIO 2015
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Ingegneria. Il bike sharing è finora l’unica iniziativa promossa e adottata dalla città martire per la mobilità sostenibile. In totale sono 35 le bici a disposizione della cittadinanza ma è in arrivo un altro importante finanziamento, che consentirà di incrementare l’offerta. «È ampiamente dimostrato – dice l’assessore Riccardo Consales – come l’utilizzo della bicicletta per brevi tragitti rappresenti una soluzione vantaggiosa sia per il tempo impiegato nel raggiungere la destinazione sia per l’estrema facilità di parcheggio. Andare in bicicletta significa però anche avere l’opportunità di riscoprire in modo divertente, salutare ed ecolo-
gico le nostre città, sempre più frustrate dalla congestione del traffico e da livelli di inquinamento preoccupanti. Il progetto nasce, dunque, dalla volontà di fornire una risposta alle sempre più frequenti domande di mobilità alternativa. Il bike sharing, il cui significato è bicicletta condivisa, offre appunto l’opportunità di distribuire ai cittadini in maniera semplice una certa quantità di biciclette pubbliche e di monitorarne in tempo reale l’utilizzo”. Ma i tempi? Che le amministrazioni comunali si stiano ingegnando per trovare una soluzione al problema inquinamento
non può che essere positivo, anche perché può fungere da stimolo per altri territori. Il grande problema restano i tempi necessari a che i rimedi diventino realtà. E qui casca l’asino, perché, inutile girarci intorno, in Italia per passare dalle parole ai fatti ce ne vuole. La burocrazia è il grande male di questo Paese, poi ci sono i problemi economici per cui osare più di tanto non è possibile. E allora? Allora non resta che incrociare le dita sperando che la benedetta volta buona non tardi ad arrivare. Intanto tutti a piedi con le domeniche ecologiche.
Situazione critica anche a Ceccano E Cassino punta tutto sul bike sharing
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QUI MAGAZINE
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Alessandro, il re del Tiki bar
Un locale unico e i cocktail più strani: benvenuti a Isola del Liri a pagina 48
LIFESTYLE CULTURA ARTE TEATRO CINEMA MUSICA LIBRI SPORT CUCINA
foto DONATELLA FRANCATI
Gugliermetto: quando i sogni arredano
Atina Jazz Winter: antipasto invernale aspettando l’estate
a pagina 54
a pagina 62
I dubbi di Haber e le certezze di Albertazzi a pagina 59
Ilaria Graziano e Francesco Forni suoneranno a Cassino, nella sede Exodus, giovedì 26 febbraio
Il Lounge Tiki bar “Neroro” si trova a Isola del Liri, in via Pirandello. Per contatti e prenotazioni si può telefonare al 393-2683733, oppure visitare la pagina facebook Neroro Lounge e Tiki bar. Chi volesse approfondire la cultura del bartender, invece, può seguire seminari di prima miscelazione e caffetteria contattando sempre Alessandro Marcelli
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GRANDE ONORE
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AL TIKI
Una divinità polinesiana, un modo di vivere, una cultura E a Isola del Liri un cocktail bar davvero unico
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TANIA PAPETTI foto DONATELLA FRANCATI
IL COCKTAIL Mojito: • zucchero di canna bianco • menta fresca israeliana • acqua Perrier molto gassata • lime possibilmente brasiliano • Havana 3 (rigorosamente)
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hiaccio fino all’orlo del bicchiere. Un terzo di bitter Campari. Un terzo di vermut rosso. Un terzo di gin. E un twist mix di arancia e limone per amplificarne il sapore. Ma solo la buccia, niente spicchio. Questo è il “Negroni”. Si fa così. Niente approssimazione, niente dosi a “occhio”, nessuna imprecisione. Ma regole ben precise e studiate. E vale per ogni drink. E se poi viene servito in una tazza Tiki, in un’ananas svuotata, in una tazza di latta o in un vasetto di frutta, a trarne piacere non sarà solo il
La cultura del bere bene e la filosofia di Alessandro Marcelli
palato ma anche la vista. E questo fa la differenza. Dietro, però, c’è una filosofia, uno stile di vita. È la cultura Tiki. Tutto quello che può far pensare alle isole del Pacifico o alle spiagge bianche della Polinesia. Il Tiki non è altro che una divinità. La rappresentazione tipica è sotto forma di statua ma è presente anche in diverse sculture in legno, gioielli e tatuaggi caratteristici di tutta l’Oceania. Grandi facce con occhi rotondi incise e dipinte su pietre che rappresentavano gli Dei Maohi. Il primo Tiki bar in stile polinesiano risale al 1933, inaugurato subito dopo la fine del proibizionismo, in America. Ne seguirono altre di inaugurazioni, fino a diventare un must degli anni ’80. La storia la conosce bene Alessandro Marcelli, proprietario e bartender del Tiki bar “Neroro” a Isola del Liri. Il primo in provincia di Frosinone, in Italia ce ne sono otto. La sua passione per la realizzazione dei cocktail è nata così, per puro caso. Per una sostituzione. Mancava del personale all’angolo bar e mandarono lui. Non se la sentiva però di preparare e servire dei cocktail che mai aveva fatto e così ha preso a
studiare e a seguire diversi corsi, diventando oggi sponsor di vari brand di rum e portavoce dell’azienda sorana “Df gocce” che produce amari, spiriti e distillati. «Ogni cocktail ha la sua regola – spiega – Qualsiasi cambiamento, anche minimo, di un ingrediente, può alterarne il sapore. Le persone stanno cominciando a capire che bere è diverso dal bere bene. E chi lo fa capisce la differenza. Si assaporano, i sapori e anche gli odori. Quello che purtroppo manca è proprio questo. C’è una monotonia del bere, non c’è offerta, non c’è cultura. Spesso si beve soltanto per ubriacarsi senza capirne la vera l’essenza, che è proprio quella di capire cosa si sta bevendo». E di cose da rivelare Alessandro ne ha tante. Basta ascoltarlo mentre prepara i suoi cocktail. Spiega e racconta tutto quello che sta facendo, senza tralasciare niente. I suoi clienti li vizia: «Devono sapere cosa stanno assaporando». E non chiedetegli di preparare un Cosmopolitan. FEBBRAIO 2015
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DESIGN
so… Una disciplina complessa, che ha un retaggio culturale, legato all’industria, di diversi decenni. Non lascia spazio all’improvvisazione, né è una via che può essere intrapresa a spanne e senza precise pianificazioni, metodologie e investimenti (parlo di attività, non di entità economiche… è sempre bene specificare). I nostri imprenditori, quelli del centro-sud, sono ottimi contoterzisti, non hanno mai venduto nulla, semmai prestano un servizio, rispondono a una commessa e cercano di farlo bene. Ma fare un prodotto è un’altra storia. Saper lavorare bene è solo un tassello. Fare il design presuppone una grande dote da parte dell’imprenditore che è quella dell’ascolto, della delega, del seguire assieme un percorso, di saper scegliere un professionista, di investire soldi e poi perseguire una scelta pensata, supportata da una visione e mai come ripiego, è una strategia precisa, non l’ultima prova. È un progetto a lunga scadenza, uno stile di essere impresa in maniera diversa: condivisione, pensiero, competenze, investimento, comunicazione, prodotto, mercato. Un atteggiamento evolutivo e mai presuntivo. Il pensiero è figlio della curiosità, dell’approfondimento e della passione… Anche se il mondo è cambiato nelle sue connotazioni e nei suoi assetti sociali e commerciali, i paradigmi rimangono invariati. Provate a leggere la storia della “Permanente” di Cantù, o “Il manifesto del disegno italiano”. È necessario abbandonare totalmente il fatalismo e le dietrologie e fare i professionisti tutti insieme. Forse qualcosa possiamo cambiare in questa Italia difficile e individualista ma pur sempre unica. Luciano Rea, designer e visionario
Un percorso strategico Non un tentativo!
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a tanto tempo, da troppo tempo forse, ci si chiede, specialmente in questo periodo di crisi, cosa si possa fare. Le aziende, mi riferisco alle più piccole, in Italia sono tantissime e ancora costituiscono la maggioranza dell’intero tessuto produttivo nazionale… Le micro imprese non ce la fanno, hanno problemi a stare sui mercati nazionali, impensabile inserirsi all’avventura su quelli globali. Chiudono, falliscono, oppure continuano a fare i “comodini per la signora Maria”, centellinando i costi. Con dignità si adoperano per andare avanti, ma… c’è un grande ma! Va molto di moda parlare di design, specialmente nell’ultimo decennio. Hanno aperto scuole e corsi in tutta Italia, anche universitari. Lo raccontano ai convegni, lo si legge su ogni rivista patinata: design, design, design... Lo pronunciano tutti e tutti lo praticano, tutti lo capiscono, tutti sanno cos’è… Lo sanno “così bene” anche i titolari delle aziende che molto spesso ci chiamano sempre con la stessa, scontata richiesta: fammi una cosa bella così la produco! Questo accade di sovente, soprattutto quando un’azienda ha un po’ di confidenza con “l’architetto di turno” e prende in considerazione, come ultima battuta, il fatto di fare un prodotto carino (con una bella forma...) e pensa che sia una possibile panacea. E il “professionista”, improvvisato designer, si presta. Nella realtà accade questo tutti i giorni, forse al nord un po’ meno, nel centro-sud sempre o quasi... È la cosa più sbagliata che si possa fare, è l’atteggiamento più involuzionario che un’azienda possa assumere, con la delusione sia del professionista che dell’azienda… Infatti accade quasi sempre che il “bel prodotto” rimanga in “magazzino”. E l’imprenditore conclude dicendo che gli architetti fanno perdere solo tempo e soldi. Il design non è il prodotto ma è il proces-
LE IMPRESE e il PENSIERO FEBBRAIO 2015
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DIEGO MARIA
LUCA CALSELLI
GUGLIERMETTO OLTRE LA MATERIA Il genio e lʼironia al servizio del design
Dalla pop art alle avanguardie: una rivoluzione che non smette di stupire
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iego Maria Gugliermetto è l’erede naturale di una delle storie più importanti e significative del design italiano. È l’inizio degli anni sessanta. I Fratelli Gugliermetto, che producono sedie e divani, si lasciano influenzare dall’avanguardia culturale e dalla sperimentazione radicale di quegli anni, e iniziano a studiare nuove forme e nuovi materiali, da utilizzare nella produzione di oggetti di design, con il supporto di architetti e artisti emergenti. È il poliuretano, che si usa per la coibentazione nell’industria aeronautica, il materiale con il quale, i Gugliermetto, realizzeranno sedute rivoluzionarie che diventeranno icone del design italiano, entrando nelle collezioni dei più prestigiosi musei del mondo. Esteticamente e concettualmente rivoluzionarie perché nulla hanno a che vedere con divani e sedute visti fino a quel momento. Strizzando l’occhio alla pop art e alle avanguardie figurative, non cadono mai nella retorica dell’arte fine a se stessa, percorrendo, invece, più di altri, le vie della ricerca e della sperimentazione nel design e nella produzione di serie, facendolo in maniera ardita, ironica, dirompente, dissacrante. Diego Maria ci stupisce, oggi, con una collezione straordinaria di oggetti nuovi, alcuni nati dal segno di grandi
artisti come Ugo Nespolo, Piero Gilardi e Gianni Arnaudo, altri dalla sua genialità competente, lui che alla sensibilità di designer e artista aggiunge le competenze tecniche con cui sa intervenire in tutto il processo produttivo. Tra questi, Ma Tito, Ma Tilda, Ma Estro, un gruppo di sedute, memoria di lontani tempi di scuola e testimonianza che la creatività non necessita di grandi mezzi, trattandosi di attività cerebrale, che porta alla realizzazione di idee comunicabili con pochi tratti; La Bum, dissacrante e ludica immagine di una bomba, che non esplode ma consente l’ironia di cavalcarla, e che diventa ancora più inoffensiva quando, rivestita in rosa fucsia, si trasforma in una Bomba sexy; Nodone, esagerazione del particolare che permette di scoprire forme armoniche e avvolgenti, in scala sconosciuta e indagatrice della reale armoniosità delle cose di tutti i giorni. Gugliermetto rompe gli schemi, facendosi portavoce di chi rifiuta il disegno generalista a cui gran parte della produzione italiana, purtroppo, si va uniformando, nell’errata convinzione di corrispondere al mercato globalizzato, e che produce, invece, solo oggetti privi di pensiero e identità, anonimi e indistinti, che si perdono nel mare magnum della produzione mondiale.
Solo i sogni sono più grandi dellʼimmaginazione Fortunatamente io dormo benissimo Diego Maria Gugliermetto
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LA VISIONE DI MODICA Lʼartista catanese ospite dellʼOfficina di Fiuggi
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inee, colori, il richiamo dell’espressionismo astratto. E poi i volti, i dettagli, la pittura materica e il riciclo dei materiali. Siciliano, allievo di Alberto Abate, Antonio Santacroce e Francesco Scialfa, a lungo docente all’Accademia di belle arti di Catania, Fabio Modica, dopo un primo approccio classico, ha gradualmente preso le distanze dallo stile figurativo per abbracciare una prospettiva decisamente semi-astratta. Curata da
Fabio Modica, personale Officina della memoria e dell’immagine Fiuggi 28 febbraio – 24 marzo
Marylin – tecnica mista su tela, 150x150
Transizione – tecnica mista su tela, 150x150
Ritratto – tecnica mista su tela, 150x150
Nuovo inizio – tecnica mista su tela, 150x150
Giovanni Stella, la personale dell’artista catanese verrà inaugurata il 28 febbraio (ore 17.30) negli spazi dell’Officina della memoria e dell’immagine di piazza Martiri di Nassiriya. Patrocinata dal Comune di Fiuggi e promossa da Acqua & Terme, la mostra si concluderà il 24 marzo.
LO STRANO INCONTRO DI SPAGNULO E SIMETI Al Camusac di Cassino due mostre imperdibili Uno spazio straordinario, due grandi artisti, con due percorsi differenti che, in questi giorni, s’incontrano a Cassino, nel Museo d’arte contemporanea. Il risultato è una doppia mostra (“Canzone di fuoco” e “Rilievi”), ordinata dal direttore artistico Bruno Corà, come purtroppo se ne vedono poche da queste parti: le grandi sculture in acciaio di Pino Spagnulo conquistano la prima area del museo per lasciare spazio alle tele di Turi Simeti nelle pareti della seconda parte della sala. Di Spagnulo è stato scelto un nucleo di opere storiche e alcune creazioni più recenti, a partire dagli anni ‘70 fino al 2012, mentre di Simeti vengono proposte le opere pittoriche realizzate dall’artista siciliano attraverso la sagomatura della tela protesa da forme ovali che la pongono in tensione. Le mostre si concluderanno il 26 aprile.
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a cura di Camillo Savone
SCELTI DA QUI
GLI SPETTACOLI A ROMA
TEATRO OLIMPICO
fino all’8 marzo LA FANTASTICA AVVENTURA DI MR. STARR di Claudio Gregori regia Mauro Mandolini con Lillo & Greg, Simone Colombari, Roberto Fazioli, Vania Della Bidia 06.3265991
TEATRO DELL’OPERA dal 1° al 12 marzo TOSCA
musica di Giacomo Puccini libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica regia Alessandro Talevi direttore Donato Renzetti con Oksana Dyka, Raffaella Angeletti, Virginia Tola, Yonghoon Lee, Massimiliano Pisapia, Stefano La Colla, Roberto Frontali, Claudio Sgura, William Corrò, Domenico Colaianni, Saverio Fiore, Daniele Massimi, Fabio Tinalli, Giampiero Pippia 06.4817003
TEATRO ARGENTINA dal 3 al 15 marzo IL DON GIOVANNI
di Filippo Timi regia Filippo Timi con Filippo Timi, Marina Rocco, Elena Lietti, Lucia Mascino, Fulvio Accogli, Matteo De Blasio, Alexandre Styker, Umberto Petranca luci Gigi Saccomandi costumi Fabio Zambernardi (in collaborazione con Lawrence Steele) 06.6372294
TEATRO BRANCACCIO 13 marzo KEMP DANCES
di Lindsay Kemp con Lindsay Kemp, Daniela Maccari, David Haughton, Ivan Ristallo, James Vanzo 06.80687231
TEATRO SISTINA
23 marzo SIETE TUTTI INVITATI di Andrea Perroni regia Andrea Perroni con Andrea Perroni, Carlo D’Alatri (pianoforte), Tommaso Costantini (sax) 06.4200711
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L’impotenza e l’amarezza
IL DIALOGO CON DIO ai tempi del nazismo
DEL PROFESSOR PAOLINO
Se Pirandello non smette mai di stupire...
Al Nestor Alessio Boni e Alessandro Haber
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iuseppe Di Pasquale dirige “L’uomo, la bestia e la virtù” nell’interpretazione di Geppy Gleijeses, Lello Arena e Marianella Bargilli. “L’uomo, la bestia e la virtù” riporta l’attenzione su un Pirandello comico ma con risvolti di grande impotenza e di amarezza di fronte ai soprusi di un uomo prepotente e dispotico perpetrati nei confronti di una moglie debole e di un modesto professore che si è innamorato di lei. Il pubblico non accolse bene la prima rappresentazione ma dopo qualche tempo la commedia ebbe tanto successo da essere una delle più rappresentate della produzione pirandelliana. Il farsesco è ben rappresentato dal titolo: l’uomo è la prima maschera, quella del professor Paolino che nasconde sotto il suo ostentato perbenismo la tresca con la signora Perella, che indossa la maschera della virtù, quella cioè di una morigerata madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, capitano di Marina che appare agli occhi della gente con la maschera della bestia. Egli convive con una donna a Napoli e, nelle rare occasioni in cui incontra la moglie, rifiuta, con ogni pretesto, di avere rapporti con lei. dal 24 febbraio al 15 marzo
L'UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÚ di Luigi Pirandello regia Giuseppe Di Pasquale con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli, Renata Zamengo, Mimmo Mignemi, Vincenzo Leto costumi Adele Bargilli scene Paolo Calafiore musiche Mario Incudine luci Luigi Ascione
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9 marzo
IL VISITATORE di Éric-Emmanuel Schmitt traduzione e adattamento Valerio Binasco regia Valerio Binasco con Alessandro Haber, Alessio Boni, Nicoletta Robello Bracciforti TEATRO NESTOR – FROSINONE 0775.251740
arlare con Dio. Alzi la mano chi non l’ha mai sognato. A teatro si può, lo ha scritto in un copione Éric-Emmanuel Schmitt e lo portano in scena al Nestor Alessio Boni e Alessandro Haber in una tournée che ha raccolto entusiastica accoglienza ovunque. È l’aprile del 1938. L’Austria è stata da poco annessa di forza al Terzo Reich, Vienna è occupata dai nazisti, gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggstrasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud (Alessandro Haber), il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via da un ufficiale della Gestapo. Ma l’angosciata solitudine non dura molto: dalla finestra spunta un visitatore (Alessio Boni) che appare ben intenzionato a intavolare con Freud una conversazione sui massimi sistemi. Ma chi è davvero quell’importuno? Cosa vuole? Stupefatto, Freud si rende conto fin dai primi scambi di battute di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l’esistenza. O è un pazzo che si crede Dio?
TEATRO QUIRINO – ROMA – 06.6794585
Quanto siamo cambiati DAL BELL’ANTONIO A OGGI? Un importante romanzo, la Sicilia, l’Italia E oggi una grande messa in scena
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essant’anni fa, giovanissimo, moriva un grande scrittore, Vitaliano Brancati. Nel mondo, il secondo romanzo italiano più letto e amato, dopo il Gattopardo, è il suo Bell’Antonio, lucido e meraviglioso affresco dell’Italia fatto attraverso un meccanismo concentrico che, dal sistema nazione, dalla storia di un Paese in grande difficoltà durante il periodo fascista, fotografa una micro-storia in Sicilia di una famiglia e del suo protagonista. Un personaggio reso celebre dall’interpretazione di Mastroianni e dalla regia di Bolognini, pieno di fascino, quasi enigmatico, chiuso in un destino contrario alla propria natura in una storia iperbolica in una Sicilia che viene raccontata con grande amore, lontana dagli stereotipi e dai facili ammiccamenti. Antonio, bellissimo e privo di qualunque talento, viene visto come una sorta di divinità. Un progetto importante che riporta in teatro una grande coppia: Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, due attori meravigliosi.
dal 12 al 22 marzo
IL BELL’ANTONIO
da Vitaliano Brancati adattamento teatrale di Antonia Brancati e Simona Celi regia Giancarlo Sepe con Andrea Giordana, Giancarlo Zanetti, Luchino Giordana, Elena Callegari, Simona Celi, Natale Russo, Alessandro Romano, Giorgia Visani scene Carlo De Marino TEATRO PARIOLI – ROMA 06.8073040
Il mercante di Venezia SECONDO ALBERTAZZI
La forza di Shakespeare e la rilettura di un grande attore
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ono un ragazzo con qualche annetto e non ho mai lavorato tanto in vita mia». Giorgio Albertazzi, 91 anni il 20 agosto, ha una carica che contagia anche chi gli passa vicino. Torna al Nestor, dopo le Lezioni americane di Calvino, con questo classico di cui cura l’adattamento, Il mercante di Venezia di Shakespeare che, ovunque rappresentato, ha stupito pubblico e critica per la dinamicità e la novità della lettura. «Io ho lavorato molto sul testo – ha detto – per me Shylock è un veneziano, un ebreo di Venezia. Non è nemico dei cristiani anche se i cristiani non lo trattano tanto bene. Lo definiscono usuraio, ma lui, dice, presta denaro come le banche: l’importante è mantenere interessi nella giusta misura. È un signore solo, che ha un amore straordinario per la figlia che gli ricorda la moglie che ha perduto. Il punto debole è proprio la figlia, che lo tradisce, rubandogli oro e argento e fuggendo con un cristiano. Così lui perde tutto». 25 marzo
IL MERCANTE DI VENEZIA di William Shakespeare regia di Giancarlo Marinelli con Giorgio Albertazzi, Stefania Masala, Sergio Basile, Vanina Marini, Francesco Maccarinelli
UN TASSISTA CON DUE MOGLI E UNA VITA D’INFERNO Al Manzoni di Cassino c’è Taxi a due piazze Avere una moglie è già una gran fatica. Figuriamoci due. Mario Rossi, tassista, sposato con Alice Rossi, residente in piazza Irnerio 100. Mario Rossi, tassista, sposato con Barbara Rossi, residente in piazza Risorgimento. Un curioso caso di omonimia, con tanto di professione identica? Neanche per sogno. Sono la stessa persona. Quella che ha sposato Alice in chiesa e Barbara in Comune sei mesi dopo. E quindi è bigamo. Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni, e grazie al lavoro di entrambe le mogli, Mario riesce per due anni a vivere nascondendo la verità: ovviamente Alice non sa di Barbara e viceversa. La commedia è nata dall’ironica penna del commediografo attore e regista anglo-americano Ray Cooney, debuttò trentuno anni fa e per quasi un decennio di fila rimase in scena a Londra. In Italia la commedia divenne popolare grazie all’interpretazione di Johnny Dorelli. Ora il figlio di Dorelli, Gianluca Guidi, affiancato da Giampiero Ingrassia, e con la partecipazione di Nini Salerno, interpreta questa classica commedia degli equivoci. Appuntamento il 19 marzo al teatro Manzoni di Cassino.
TEATRO NESTOR – FROSINONE 0775.251740
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IL CONCERTO DEL MESE
GLI STADIO: QUANDO IL ROCK È D’AUTORE Il nuovo tour passa a Frosinone
MARILYN MANSON
BOB DYLAN
The pale emperor
Shadows in the night
Cooking Vinyl
Columbia
Piaccia o no Marilyn Manson è un’icona della musica mondiale. E, alla faccia dei detrattori, continua a realizzare album di grande qualità. Questo nono lavoro è un’esplosione di hard rock, heavy metal e blues, dark come soltanto il Reverendo è in grado di fare. Ben suonato, claustrofobico, tenebroso, in linea con i lavori precedenti ma non per questo poco interessante. Un gioiello per i fan. Imperdibile la versione deluxe
E con questo fanno trentasei. Shadows in the night è il trentaseiesimo album in studio di Bob Dylan che questa volta ha deciso di cimentarsi in classici “standard” jazz degli anni cinquanta interpretati da Frank Sinatra. Ma non consideratelo un disco di cover. Semmai una rivisitazione. E forse anche un omaggio che una leggenda (vivente) della musica fa un’altra leggenda (che non c’è più). Il risultato è esaltante
Ideale per: chi non ha paura del diavolo
Ideale per: non smettere di stupirsi
voto:
voto:
Ad ascoltarla sembra scritta ieri. Eppure sono passati trent’anni. Era il 1985 quando nelle radio “mandavano” Acqua e sapone. La forza degli Stadio è che ancora oggi alla radio capita spesso di ascoltarla. Di sicuro l’ascolterà chi il 21 marzo sarà al teatro Nestor di Frosinone, dove fa tappa il tour “Immagini del vostro amore”. E dove, ci scommettiamo, ci saranno i giovani di ieri e i giovani di oggi. A cantare insieme…
21 MARZO
Teatro Nestor viale Mazzini, 11 – Frosinone da € 34,50 – ticketone.it
PROSSIMAMENTE ROMA & DINTORNI Atlantico
via dell’Oceano Atl., 271/d – Roma atlanticoroma.it
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RACHELE BASTREGHI
CARMEN CONSOLI
Marie
L’abitudine di tornare
Atlantic
Universal
A volte è una conseguenza logica. Uno scatto in avanti. La voglia di mettersi alla prova. Rachele Bastreghi, la parte femminile dei Baustelle, con Marie, suo primo ep da solista, riesce a incantare. Sonorità anni settanta, sette brani, di cui due cover (All'inferno insieme a te di Patty Pravo e Cominciava così degli Equipe 84) e una traccia strumentale. Il minimo indispensabile per far capire che la ragazza ha molto da dire anche da sola…
Sei anni di silenzio. Sei anni per fare ordine, per sistemare le cose. Carmen Consoli, dopo la raccolta Per niente stanca, torna con un nuovo album. Nuovo in tutti i sensi, anche nell’approccio musicale, nonostante qualche piacevole rimando alla Carmen degli esordi. L’abitudine di tornare è comunque un lavoro attualissimo, bello da ascoltare, che ci parla della vita di tutti i giorni, delle difficoltà. E che convince
Ideale per: fare un salto nel passato
Ideale per: tornare indietro e guardare avanti
voto:
voto:
Fragola 2. Lorenzo Siamo uguali
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giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 marzo J-Ax
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Ferro 3. Tiziano Incanto
mercoledì 11 marzo Northern Lines + Nexus Opera + Hydra
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venerdì 27 marzo Giovanni Allevi
sabato 28 febbraio Sud Sound System
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domenica 1° marzo Street Clerks
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viale Pietro De Coubertin, 30 – Roma auditorium.com
mercoledì 4 marzo Mark Lanegan Band
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venerdì 6 marzo Claudio Simonetti
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sabato 7 marzo Otto Ohm
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Auditorium Parco della musica ≥
lunedì 2 e martedì 3 marzo Rita Marcotulli, Luciano Biondini
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venerdì 27 marzo Fedez
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lunedì 9 marzo Enrico Pieranunzi, Federico Casagrande
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martedì 10 marzo Joan Baez
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giovedì 19 marzo Sergio Caputo
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lunedì 23 marzo Alice
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giovedì 26 febbraio Mesosphera + Biding the Reprisal + Novomundo + Beyond the Dark
≥
giovedì 5 marzo Dobergirl + Meteora + Euno
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via della Conciliazione, 4 – Roma auditoriumconciliazione.it
venerdì 20 marzo Francesco De Gregori
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viale J.F. Kennedy, 52 – Ciampino orionliveclub.com
venerdì 27 febbraio Giovanni Lindo Ferretti
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Traffic Live
Orion ≥
Auditorium Conciliazione
p.le dello Sport (zona Eur) – Roma palalottomatica.it
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aggiornata al 13 febbraio 2015 FEBBRAIO 2015
lunedì 9 marzo Verdena
Palalottomatica
LA TOP THREE I PIÙ SCARICATI DA ITUNES Volo 1. IlGrande amore
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TUTTI GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
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a cura di Nicola Cento
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GIANLUIGI MEDORI
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e fragili dita di Michel Petrucciani che solcano il pianoforte, le voci irraggiungibili di Mia Martini e Noa, di Al Jarreau e Mario Biondi, la chitarra di Bill Frisell, il sax di Joshua Redman. E poi Tito Puente, Stefano Bollani, Enrico Rava e perfino uno show improvvisato di Roberto Benigni, accorso per applaudire l’amico John Lurie che incendiava il pubblico con i suoi Lounge Lizards. Sono solo alcuni dei momenti indimenticabili di ventinove anni di Atina Jazz. Una storia che ha visto esibirsi nel teatro all’aperto di piazza Saturno, abbracciati dalla cattedrale e dal palazzo Arcivescovile, i più grandi nomi della musica contemporanea. Come accade dal 2009 l’Atina Jazz Winter Festival offrirà un antipasto della kermesse che, da tradizione, si svolgerà nell’ultima decade di luglio.
L’edizione invernale, in programma dal 26 febbraio al primo marzo, quest’anno convoglia ancor di più le attese di appassionati e addetti ai lavori, proprio perché anticipa di pochi mesi il trentennale della manifestazione, tra le più longeve in Italia. Un appuntamento intermedio fortemente voluto da Maurizio Ghini, ex patron del festival, e al centro delle attenzioni del nuovo direttore artistico, Antonio Pascuzzo. Cantautore, leader del progetto RossoAntico, già al timone del The Place di Roma, ritrovo storico dei musicofili della capitale, Pascuzzo, in carica dagli ultimi mesi del 2013, crede fortemente nel valore del Winter Jazz, una vetrina per talenti in ascesa e un volàno per fidelizzare gli spettatori, tanto da averne ampliato la durata da due a quattro
giornate, non diminuendo la qualità degli ospiti. A Pascuzzo, inoltre, si deve il progetto “Do Ut Jazz”, nato con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio e di diffondere la cultura del jazz, rendendola accessibile a un pubblico più ampio attraverso l’ingresso gratuito ai concerti. Oltre al patrocinio della Camera di Commercio, della Provincia di Frosinone e della Regione, alla solida partnership con la Banca Popolare del Cassinate, da quest’edizione il festival si avvale della collaborazione con Exodus, la comunità di don Mazzi, che a Cassino ha una sede le cui attività rappresentano un orgoglio del nostro territorio e che si aprirà all’esterno ospitando la serata d’apertura dell’Atina Jazz Winter Festival.
ANTIPASTO JAZZ
I FILM A CASA TUA
GUARDIANI DELLA GALASSIA dal 26 febbraio
dal 5 marzo
VIZIO DI FORMA
NESSUNO SI SALVA DA SOLO
di Paul Thomas Anderson con Reese Witherspoon, Sasha Pieterse, Jena Malone, Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Jillian Bell, Owen Wilson, Benicio Del Toro thriller, Usa 2014, 148 minuti
di Sergio Castellitto con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Anna Galiena, Eliana Miglio, Gabriel Farnese, Marina Rocco, Massimo Ciavarro, Massimo Bonetti drammatico, Italia 2015, 100 minuti
Cosa succede quando un regista geniale incontra il più grande scrittore vivente americano? Il risultato è Vizio di forma, ultimo film di Paul Thomas Anderson tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Pynchon. Joaquin Phoenix veste i panni di Doc Sportello, un detective privato dalla vita dissoluta che, nella Los Angeles di fine anni ‘60, viene trascinato dalla sua ex ragazza nel rapimento del suo attuale amante. È sufficiente?
L’amore inizia, cresce, si nutre di se stesso. A volte finisce. Come quello tra Delia e Gaetano. Tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini, moglie di Sergio Castellitto, il film ripercorre la storia d’amore di Delia e Gaetano, separati e con due bambini. Dalla passione iniziale alla ricerca di stabilità, fino ai problemi che hanno iniziato a dividerli e al tradimento di lui, i due protagonisti ripercorrono la loro relazione in una cena
da vedere se: NEI LABIRINTI DI PYNCHON CI SGUAZZATE
da vedere se: SIETE SINGLE (E VOLETE RESTARCI!)
IL PROGRAMMA
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dal 19 marzo
TRE CONCERTI ASPETTANDO L’ESTATE CHE VERRÀ Il lungo fine settimana musicale dell’Atina Jazz Winter Festival partirà giovedì 26 febbraio alle 21.30, con un’anteprima a Cassino, nella locale sede di Exodus. In via San Domenico Vertelle si esibirà il duo formato da Ilaria Graziano & Francesco Forni. Venerdì 27 febbraio (ore 22) la manifestazione si sposterà nella cornice usuale del Palazzo Cantelmo di Atina, ospitando Greta Panettieri. Sabato 28 (ore 22) spazio alla poliedricità, alla verve e all’ironia della Banda Osiris. Domenica primo marzo, infine, dalle ore 11, sarà possibile una passeggiata… in musica tra le bellezze del territorio della Valcomino, con partenza ed arrivo a Posta Fibreno, ed il contorno del lago a fare da suggestivo sfondo alle ultime note dell’edizione.
Il giorno in cui sua madre muore, il piccolo Peter Quill viene misteriosamente risucchiato nello spazio. Yondu, un umanoide dalla pelle blu, non lo consegna a chi di dovere e lo alleva insieme alla sua squadra di fuorilegge noti come Ravager. Ventisei anni dopo, nel 2014, Peter è un audace avventuriero dello spazio che si fa chiamare Spacelord •••
Tutti al lavoro per lʼedizione del trentennale Dal 26 febbraio al primo marzo la sessione invernale del festival di Atina La Banda Osiris sarà ad Atina sabato 28 febbraio
di James Gunn con Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Glenn Close, Benicio Del Toro fantastico Usa 2014, 120 minuti (dvd e blu-ray)
THE DROP - CHI È SENZA COLPA di Michael R. Roskam con Tom Hardy, Noomi Rapace, James Gandolfini, Elizabeth Rodriguez, James Frecheville, Matthias Schoenaerts, John Ortiz, Erin Darke, Patricia Squire, Michael Esper, James Colby, Mike Houston, Michael Aronov, Jeremy Bobb drammatico, Usa 2014, 106 minuti
Gli Stati Uniti sono l’unico posto del mondo dove tutto è possibile. E dove c’è sempre una seconda possibilità. Bob è un ex criminale che lavora come barista in un locale che funge da copertura per il riciclaggio di denaro per alcuni gangster locali. Quando il bar viene derubato, Bob e suo cugino Marv, nonché datore di lavoro, si trovano al centro di un’indagine. E nel mirino della malavita. Una curiosità: è l’ultima apparizione di James Gandolfini da vedere se: PENSATE POSITIVO. ANCHE QUANDO TUTTO VA STORTO
GLI ALTRI FILM IN USCITA
26 febbraio
Automata
di Gabe Ibáñez
1° marzo
Senza Lucio Mario Sesti
LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti con Sabina Guzzanti, Enzo Lombardo, Sabino Civilleri, Filippo Luna, Franz Cantalupo, docu-fiction Italia 2014, 104 minuti (dvd)
Ha fatto discutere. Quindi, secondo il “Guzzanti pensiero”, è stato un successo. Per chi lo avesse perso al cinema, “La trattativa” arriva in dvd. Inutile sottolinearlo: al centro della storia c’è la trattativa (?) tra Stato e mafia. Vent’anni di storia italiana messi letteralmente in scena da Sabina & Co.
Le date di uscita possono subire variazioni FEBBRAIO 2015
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a cura di Camillo Savone
QUANDO IL GATTO vi meraviglierà Giornalista per il Times e la Bbc e scrittrice (Virgole per caso – Tolleranza zero per gli errori di punteggiatura! ha venduto oltre tre milioni di copie) Lynne Truss stavolta ci ribalta l’immagine del gatto di casa che, dopo il libro, non riusciremo più a trattare come prima. Roger, infatti, è intelligente, eloquente, brillante, fascinoso ma forse è un assassino e di sicuro è un gatto. La storia surreale capita ad Alec mentre apre un’email di un suo collega; nella cartella “Roger” trova la registrazione di una conversazione tra un certo Will Caton-Pines, soprannominato Wiggy, e Roger che, anche nel dialogo, viene trattato da gatto. Il bello è che questo dialogo ha a che fare con la misteriosa scomparsa della sorella di Wiggy e del suo cane. Ma come può un personaggio dall’eloquio affascinante, dallo humor perfetto, dagli impeccabili riferimenti letterari e cinematografici essere un assassino? La risposta nel libro che, nel solco della novella inglese di Wilde e della vena gotica di una novella di Roald Dahl e Tim Burton, vi stupirà. IL GATTO VENUTO DALL’INFERNO Lynne Truss Mondadori pagine 280, € 16
Chopin, il manoscritto e l’omicidio a trenta mani
LA PRIMA CURA È COMUNICARE In questo libro prezioso, Roberta Milanese (psicologa, psicoterapeuta e ricercatrice) e Simona Milanese (medico specializzato in oncologia in Italia e in medicina interna e oncologia negli Usa), ci offrono uno spunto per un nuovo strumento terapeutico che è quello della comunicazione efficace, umana, curativa, secondo gli antichi protocolli che nel V secolo a.C. Ippocrate consigliava: tocco, rimedio, parola. «Dopo duemila anni – è scritto nella presentazione – gli insegnamenti del padre della medicina sembrano ignorati. Paradossalmente, gli enormi passi avanti in campo scientifico e tecnologico hanno fornito ai medici di oggi strumenti potentissimi dal punto di vista diagnostico, terapeutico e farmacologico, rendendo tuttavia il rapporto tra medico e paziente sempre più distaccato e frettoloso. L’iperspecializzazione, la scarsa formazione agli aspetti relazionali, i ritmi di lavoro e le lungaggini burocratiche peggiorano poi la situazione». Un libro indispensabile, dunque, per il medico e utile per il paziente. IL TOCCO, IL RIMEDIO, LA PAROLA Roberta e Simona Milanese Ed. Ponte alle Grazie pagine 306, € 24
Jeffery Deaver ormai è un mito tra gli scrittori del nostro tempo. Stavolta Rizzoli pubblica un libro in cui la sua penna diviene impastatrice e amalgama di ben quindici altri scrittori, ognuno per un capitolo, per un esperimento assolutamente unico nel panorama del thriller, nel quale le particolarità stilistiche di ciascuno scrittore emergono sì nel capitolo ma vengono assorbite dal contesto e dalla perfezione stilistica del progetto. Insieme a Deaver, gli autori di questo romanzo sono Lee Child, David Corbett, Joseph Finder, Jim Fusilli, John Gilstrap, James Grady, David Hewson, John Ramsey Miller, P.J. Parrish, Ralph Pezzullo, S.J. Rozan, Lisa Scottoline, Peter Spiegelman ed Erica Spindler. L’operazione sembra uno spartito musicale tessuto intorno all’idea del segreto per cui uccidere: Harold Middleton, un ex investigatore di crimini di guerra, entra in possesso di una partitura di Chopin. Non sa che tra quelle note scritte a mano si nasconde un segreto che potrebbe minacciare la vita di milioni di americani. Una lettura affascinante che promette emozioni ad ogni pagina. IL MANOSCRITTO DI CHOPIN Jeffery Deaver Rizzoli Editore pagine 240, € 16
La Roma ribelle e disperata delle baby squillo La droga, il sesso e le “lolite” che hanno sconvolto l’Italia
«Potere, corruzione, droga, sesso. Questa è Roma. Questo il romanzo di una generazione ribelle e disperata». È il ritratto che emerge dal libro di Daniele Autieri che, sulla scia dei fatti di cronaca che hanno scosso l’alta società capitolina lo scorso anno, mostra in tutta la sua cruda realtà il vuoto di una generazione, l’assenza del ruolo genitoriale e il cinismo di una società che, addomesticata dalla televisione, è metafora e sintomo dell’abisso di un Paese, dalla politica all’etica di ogni campo. A quattordici anni Henni e Lalla si prostituiscono in un appartamento dei Parioli, fanno soldi per acquisti e coca. Poi c’è Fairy che vomita per dimagrire, K., il fotografo che adesca le minorenni, Malphas che adora le lame, il duce e CasaPound. E ancora, Tor Bella Monaca, la camorra romana, i “clienti” particolari, politici, imprenditori, giudici “affamati di carne giovane” e di potere, disposti a tutto per arrivare sempre più in alto. In un libro amaro. Ma necessario. PROFESSIONE LOLITA – Daniele Autieri Chiarelettere – pagine 330, € 15
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a cura di Luana Compagnone
LA SCOMMESSA DI ROSA
Passione, fatica, niente chimica e il rispetto della terra È così che nasce il Cesanese del Piglio biodinamico
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e sei madre di due giovani donne a cui ti sei dedicata per tutta la vita, se ti chiami Rosa Alessandri, abiti a Piglio e decidi di crearti un lavoro che ti gratifichi, ti verrà naturale pensare di diventare una viticoltrice. E Rosa ha fatto proprio questo. E lo ha fatto bene. Dando vita all’azienda La Visciola. Insieme a suo marito Piero Macciocca ha creato un Cesanese del Piglio biodinamico. Una rosa blu tra tante rose rosse. Un modo di intendere la viticoltura che si differenzia da quello delle altre cantine che producono vino secondo i criteri tradizionali, anche se con molti di loro condivide l’appartenenza al Consorzio di tutela del Cesenase del Piglio e di Affile. L’incontro con Carlo Noro, originario di Piglio, un’autorità nella produzione di preparati biodinamici, è stato fondamentale. La decisione che la loro produzione vinicola debba rispettare le
leggi biologiche della terra è istantanea. Se l’uomo rispetta la terra, la terra dà una buona pianta, la buona pianta dà buoni frutti. Il che, per Rosa e Piero, altro non significa che ritornare a parlare con la terra come facevano i loro genitori quando producevano il vino che nelle damigiane viaggiava fino a Roma. Il gusto del Cesanese biodinamico, seppure ancora in formazione, dice subito quale sia la differenza con i vini ben strutturati che siamo abituati a bere. Sono ben bilanciati, piacevoli. Si sente l’uva. E non potrebbe essere altrimenti. Sovescio, preparati biodinamici, zolfo e rame. Niente diserbo o altri trattamenti non naturali. E poi la fatica e la passione di chi vuole ritrovare nella terra radici mai disconosciute. E la lungimiranza di chi nella terra vede la possibilità di creare un prodotto da esportare e far conoscere anche a chi quella terra non l’ha mai vista.
UN’AZIENDA MODERNA CHE HA CONQUISTATO IL GIAPPONE Tre cru di Cesanese nel segno della tradizione Tre cru di Cesanese per l’azienda agricola “La Visciola” che ha iniziato la sua attività nel 2005 e nel 2008 ha venduto le sue prime bottiglie. Tre perché tre sono i piccoli appezzamenti di terreno da cui provengono le uve. Vigneti risalenti agli anni sessanta quelli che hanno messo radici a Ju Quartu, Vignali e Mozzatta e questi stessi nomi appaiono a distinguere le cru sull'etichetta Priore Docg. Inoltre c’è la Passerina Igt Donna Rosa. Oggi la produzione si aggira sulle seimila bottiglie all’anno. Il 25% delle quali viene esportato in Giappone.
* LA VISCIOLA foto Donatella Francati
via Carcassano Piglio tel. 0775.501950 333.5854092 FEBBRAIO 2015
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a cura di Gianluigi Medori
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na passeggiata per conoscere la storia delle dominazioni che si sono susseguite nel basso Lazio, dai conti dei Marsi, ai conti d’Aquino, ai Cantelmo e infine ai Gallio. Tre castelli nel raggio di pochi chilometri. Tra le bellezze della Valcomino sottovalutate, o semplicemente minimizzate dall’esotismo dilagante, vanno annoverate le storiche fortezze di Vicalvi, Alvito e Picinisco. Costruite nell’undicesimo secolo e facenti parte di un ampio sistema di difesa dei possedimenti feudali nel territorio, i castelli sono tuttora visibili e costituiscono uno spunto per un viaggio nella storia e per un’escursione piacevole e appassionante. Il castello medievale di Vicalvi,
facilmente raggiungibile dopo una breve ascesa dal centro abitato, è situato su uno sperone roccioso che domina il paese e risulta inconfondibile per una croce rossa dipinta durante la Seconda Guerra Mondiale dalle truppe tedesche che lo trasformarono in campo ospedaliero. All’interno si può ancora ammirarne la struttura originaria, la cappella impreziosita da una magnifica Madonna Nera – uno dei tanti affreschi presenti – la Sala Capitolare, archi a tutto sesto e tracce di camini. Le mura perimetrali sono percorribili e ne rivelano il posizionamento strategico. A dieci minuti di automobile, il castello di Alvito: una prima cerchia muraria alta cinque metri circonda tutta l’area su cui si è sviluppata la fortezza; la seconda difendeva
l’edificio vero e proprio, protetto da muraglioni a scarpa, con quattro torri angolari a circondare il maschio, tutti ricamati da merlature guelfe. Anche il vicino castello di Picinisco rivela la sua funzione militare a protezione dell’area nord-est della Valcomino. L’imponente mole a pianta rettangolare domina su tutto il centro storico. A nord-est si affaccia su Valle Romana, attraversata dal fiume Melfa e sovrastata dalle cime appenniniche. A sudest il complesso principale, composto da torri, cammino di ronda, feritoie arciere e archibugiere abbraccia il paese, fondendosi perfettamente con l’abitato moderno. Un’ideale conclusione di questo tour, per godere di uno spettacolare tramonto sull’intera valle.
I CASTELLI DELLA VALCOMINO La magia del medioevo e il fascino indiscreto della storia Alla scoperta delle fortezze di Vicalvi, Alvito e Picinisco IL FANTASMA DELLA CORTIGIANA E IL POTERE DELL’OCCULTO
foto LUCA REA
A Vicalvi la leggenda di Aleandra Maddaloni Il castello di Vicalvi affascina da sempre gli appassionati di esoterismo. Secondo la leggenda, il luogo sarebbe teatro delle apparizioni del fantasma di una cortigiana, Aleandra Maddaloni, che sarebbe vissuta nel castello nel diciottesimo secolo. La leggenda vuole che la donna approfittasse dell’assenza del marito per sedurre giovani castellani e poi ucciderli brutalmente. Una volta scoperta, venne murata viva in una delle torri angolari del castello. Salvo poi uscirne ciclicamente, per far rivivere la suggestione del suo passato omicida.
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poche settimane dall’inaugurazione del punto vendita di Sora, Otovision ripropone l’appuntamento con la prevenzione. Perché la campagna di prevenzione?
«In linea con quella che è la mission della nostra azienda – ha detto la signora Marcella Molella – che è quella di migliorare la qualità della vita, arriva naturale la campagna di prevenzione. Il fine è sensibilizzare le persone alla prevenzione prima ancora della cura, offrendo un servizio gratuito e veloce per permettere a chiunque di valutare la propria efficienza visiva e uditiva, con test computerizzati che effettuiamo in sede». Perché è importante controllare la vista e l’udito?
«La maggior parte delle informazioni a disposizione dal mondo che ci circonda proviene da ciò che vediamo e sentiamo. La vista e l’udito sono i canali sensoriali principali di stimolazione e apprendimento che ciascuno di noi ha a disposizione. È facile comprendere quindi quanto sia importante
OTOVISION
È PARTITA LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE Le aziende informano
avere una buona visione e un chiaro ascolto per fare in modo che il cervello possa elaborare informazioni corrette sul mondo che ci circonda in qualsiasi situazione». Quali sono le figure professionali che svolgono questi test?
«Lo staff Otovision è formato da ottici-optometristi e audioprotesisti». A chi si rivolge la vostra campagna di prevenzione?
«La prevenzione è rivolta a tutti, cominciando dai bambini in età scolare. Avere difficoltà nel leggere, scrivere e nel sentire, che sono azioni alla base di ogni tipo di apprendimento scolastico, crea inevitabilmente irrequietezza e svogliatezza. Compito estremamente importante dei genitori è quello di far controllare i propri figli sin dall’infanzia». E negli adulti cosa accade?
«Nel corso della vita di ogni persona sia la vista che l’udito subiscono modifiche. Con l’avanzare degli anni bisogna fare i conti con la presbiopia e la presbiacusia che non sono altro che un naturale invecchiamento sensoriale
Per tutto febbraio e marzo ti aspettiamo per effettuare un test gratuito della vista e dell’udito
che determina un calo fisiologico dell’efficienza visiva e uditiva». Quali possono essere le altre cause che determinano la scarsa efficienza dell’udito e della vista?
«Per quanto concerne i disturbi della vista è giusto menzionare la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. Per i deficit uditivi più comuni sono l’ipoacusia neurosensoriale, mista e trasmissiva. Le stesse possono essere di natura congenita, farmacologica o virale. In molti casi l’esposizione continua a fonti di rumore può procurare ipoacusia da trauma acustico». I mezzi di correzione eliminano i problemi?
«Sarebbe poco professionale dire questo. Sicuramente abbiamo a disposizione ausili visivi e uditivi grazie ai quali si riescono ad avere ottimi risultati intervenendo il prima possibile. Ci teniamo a sottolineare quanto importante sia l’efficienza di vista e udito per mantenere negli anni un’alta qualità della vita. Perché vedere e sentire chiaro è vivere meglio».
FROSINONE via Monti lepini, km 1,200 tel. 0775.290922 via Aldo Moro, 30 – tel. 0775.872471 CASSINO via Arigni, 9 – tel. 0776.302817 SORA corso Volsci, 35 – tel. 0776.831363 www.otovision.it – info@otovision.it
DANIEL CIOFANI
Cos’è Transfermarkt Transfermarkt è un sito di informazione calcistica fondato nel maggio del 2000 dal tedesco Matthias Seidel. In Germania è uno dei siti più visitati con un database che comprende risultati, notizie sui trasferimenti dei giocatori e statistiche. Dal 2009 ha anche una versione in inglese, italiana e spagnola. Nel 2008 il 51% delle quote è passata in mano alla Axel Springer SE, una delle case editrici digitali più grandi d’Europa, il restante 49% è comunque rimasto in possesso del fondatore Seidel. Il sito è molto utilizzato per avere informazioni sui valori dei calciatori che vengono calcolati dallo staff in base ai gol segnati, alle prestazioni, l’età, i rumors di calciomercato, e statistiche di ogni tipo dei singoli giocatori. Le stime di transfermarkt, stando ai ricercatori del “Center for Economic Performance”, sono ritenute molto accurate e attendibili
www.transfermarkt.it
Attaccante, compirà trent’anni il prossimo 31 luglio: è quotato 800.000 euro
FRANCO TURRIZIANI foto FEDERICO PROIETTI
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l valore di mercato dell'intera serie B, cioè delle rose dei giocatori delle ventidue squadre che la compongono, ammonta a 326.63 milioni di euro. La stima è recentissima (10 febbraio scorso, Transfermarkt) e ha determinato una piccola rivoluzione poiché l’aggiornamento dei valori delle rose ha cambiato la speciale classifica che ora vede in testa il Catania (rosa da 29,88 milioni) che ha
FEDERICO DIONISI
Attaccante, classe 1987, è nato a Rieti. Per Transfermarkt vale un milione e 600.000 euro
scalzato il Bologna (-10,8 milioni, rosa da 22,73 milioni), mentre subito dopo lo Spezia (22,15 milioni) ha sorpassato il Bari (20,38 milioni). E arriviamo al Frosinone. La squadra gialloblù occupa la diciassettesima posizione di classifica con un valore della rosa pari a 10,43 milioni che, poi, corrisponde al 3,013 % dell’intero valore delle rose della serie B. Ai nostri lettori vogliamo precisare
DIMMI CHE SQUADRA SEI E TI DIRÒ
QUANTO VALI Le quotazioni dei calciatori secondo Transfermarkt: chi sale e chi scende La rosa del Frosinone supera di poco i dieci milioni di euro
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che stiamo parlando di stime dei valori di mercato delle rose dei giocatori. Che ha il suo peso ai fini della classifica per ovvii motivi. Una squadra che ha molto alto questo valore ha un parco giocatori più competitivo delle altre. Punto e basta. Se torniamo al Frosinone possiamo aggiungere che, a differenza di molte società che lo precedono in questa speciale classifica, è proprietario nella misura del 84%
Con un milione e 600.000 euro è Dionisi il canarino più quotato
della sua attuale rosa che, dunque, ha più petali che spine. Dopo aver riscattato Mirko Pigliacelli, la società del presidente Stirpe, infatti, può vantare il record di avere 21/25 giocatori, che formano l'attuale rosa, a titolo definitivo. Se, ora, soffermiamo la nostra attenzione sui giocatori più rappresentativi che compongono la rosa (18 sono over 21, 7 sono gli under 21 e tra questi due diciottenni), possiamo dire che le nuove stime del 10 febbraio premiano i canarini alzando il loro valore di mercato rispetto al luglio dello scorso anno. E sono stime che, in alcuni casi, sono inferiori a quelle che ci hanno fornito alcuni procuratori e che riportiamo a parte. Se Mirko Pigliacelli (1993) aveva un valore di mercato di 350.000 euro, ora ha superato i 500.000; stesso discorso per Soddimo (1987) che da 300.000 è salito a 450.000 euro: se Leonardo Blanchard (1987) e Roberto Crivello (1991) valevano rispettivamente 300.000 e 200.000 euro ora sono saliti a 500.000 e 400.000. Il diagramma
che riproduce l’andamento dell'aumento di valore di Mirko Gori (1993) è quasi una linea perpendicolare, il che sta a dimostrare il grande balzo fatto dal mediano canarino nel giro di sei mesi, quelli che vanno da luglio 2014 a gennaio 2015, passando dalla valutazione di 175.000 agli attuali 600.000 euro. Ed ancora. In crescita più lunga e costante il valore di Luca Paganini (1993) che da 450.000 è passato agli oltre 800.000 euro; i 600.000 euro del valore di mercato di Daniel Ciofani (1985) a luglio scorso sono diventati 800.000. Stesso discorso per Gucher (1991) per il quale i 350.000 euro si sono raddoppiati. Ritoccato, infine, anche il valore di Federico Dionisi (1987) che è il più alto di tutti: da 1,5 è passato a 1,6 milioni. A questo punto vogliamo tirare le somme? Preferiamo farlo a play off raggiunti. Quando il totale dei valori di mercato di una rosa con tanti petali e poche spine riserverà sorprese sicuramente positive.
a cura di Giulio Halasz
GAETANO FEDELE
CARLO CARUCCI
MARIO MAURI
«Luca Paganini al momento non può essere ceduto a meno di due milioni di euro». Parole di Gaetano Fedele, agente Fifa che tra gli altri gestisce gli interessi dei fratelli Fabio e Paolo Cannavaro. Secondo il procuratore, inoltre, la valutazione dei due attaccanti giallazzurri Federico Dionisi e Daniel Ciofani è leggermente inferiore a quella d el centrocampista esterno dell’under 21. Non altissima, infine, la valutazione dei giovani Gori e Gucher, per i quali Gaetano Fedele non spenderebbe più di 700.000 euro.
L’agente Fifa Carlo Carucci analizza così la rosa canarina: «Il valore aggiunto del Frosinone è rappresentato dalla coppia centrale Gucher-Gori, due giovani che in futuro daranno ossigeno alle casse del club ciociaro, a mio avviso la loro valutazione al termine di questo campionato schizzerà oltre il milione di euro. Difficile da stabilire, invece, l a valutazione di Ciofani. Il bomber canarino sta facendo bene, ma non ha molta esperienza in serie B. Comunque credo che possa essere ceduto a un milione di euro».
«Il Frosinone ha dalla sua una rosa di grandi prospettive». È il pensiero dell’agente Fifa Mario Mauri, direttore della società Officina Soccer. «I ciociari non potranno tarpare le ali a elementi come Gori e Paganini, calciatori che hanno nelle corde il campionato di A. Queste due cessioni rappresenterebbero ottime plusvalenze visto che la loro valutazione supera il milione di euro. Altro discorso per Ciofani, vista la non più giovanissima età, il prezzo del suo cartellino è destinato a scendere, al momento però si colloca intorno a 750.000 euro».
Luca Paganini? Incedibile sotto i due milioni
Gucher e Gori: il valore aggiunto del Frosinone
Gori e Paganini destinati a giocare in A
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chi, come, dove, quando
RISTORANTI, PIZZERIE, ENOTECHE, CLUB di qualità segnalati da QUI
Pepe Nero
FROSINONE
Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione alle migliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati i taglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come panini farciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poi i primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongole, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi
via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - pepenerofrosinone@alice.it
Il Girasole Agriturismo
TECCHIENA DI ALATRI
Una vecchia casa colonica risalente al 1940 trasformata in ristorante tipico, con soffitti in legno e camino, dove la cucina custodisce scrupolosamente le tradizioni dei sapori antichi. Una vecchia stalla con fienile, da cui è stato ricavato un piccolo albergo dotato di ogni comfort, dove regna il legno e il ferro battuto. Un ambiente familiare dove è forte il senso di ospitalità
via Basciano, 5 (strada per Veroli) - tel. 348/7108182 - www.ilgirasoleagriturismo.it
Ristorante da Jin Feng
FROSINONE
Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimo design e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo Jin Feng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale si aggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica mediterranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagerato. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro
via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182
Ratafià FROSINONE
La parola “Ciociaria” evoca da sempre il concetto di “genuinità” nel cibo e nella vita degli abitanti. Il ristorante Ratafià si propone di fare proprio questo “credo” e lavora per offrire una ristorazione di qualità, curata nei dettagli e nell’armonia dei sapori ma attenta al costo. Materie selezionate e prodotti tra i migliori del territorio ciociaro. Il tutto lavorato e preparato rigorosamente in casa
via del Plebiscito, 49 - tel. 0775/856632 - 339/4729050
Rocca di Rivituro
GUARCINO
Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasformata in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lo rende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionale che riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a puntino con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto con ogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì
s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775/46565 - www.roccadirivituro.it
La trattoria
FROSINONE
La Trattoria nasce nei primi anni ‘50 ma è nel 1956 inizia l'attività di ristorazione con l'offerta di piatti legati alla tradizione. Oggi, situato nelle vicinanze del casello di Frosinone, con sale accoglienti e confortevoli, è il luogo ideale per consumare un pranzo di lavoro tra amici. Dalla preparazione dei pasti all'accoglienza ci si sente a casa fin da subito. La Trattoria è anche hotel e ha una splendida depandance.
via Licinio Refice - tel. 0775/292216 - www.latrattoriafrosinone.it
FOTO ALBERTO BUZZANCA
MARIELA GARRIGA
FEBBRAIO 2015
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Luca Sergio
QUEI POLITICI MARGINALI
A
lla Regione stanno ancora ridendo. Hanno ottimi motivi per scompisciarsi considerato che non hanno dovuto faticare nel vedere realizzato ancora il bimillenario marchingegno, inventato dai Romani, del “divide et impera”. Insomma, i nostri rappresentanti istituzionali si sono dimostrati una vera e propria nullità politica dal momento che nella capitale ci stanno preparando un bel casacchino che il territorio ricorderà per parecchio tempo. Roma ci ha sbattuto in faccia l’aeroporto preferendo Viterbo (lì c’erano un ministro e un deputato veterocomunista con gli attributi!); ora ci rifila il pacco sanitario con un altro schiaffo in faccia relegandoci alla sottomissione all’Umberto I, tra poco a Latina e tra non molto alla provincia di Caserta (il cui ospedale è stabilmente governato dalla camorra) secondo i piani di due disinvolti deputati dem che vogliono cancellare millenni di storia. Eppure abbiamo una rappresentanza numericamente nutrita: tre senatori, due deputati e quattro consiglieri regionali: nove parlamentari che, nelle sedi dove occupano lo scranno (peraltro ben remunerato), purtroppo dimostrano con i non-fatti la propria marginalità, l’inconcludenza e l’irrilevanza nella difesa del diritto primario del cittadino qual è la salute. Avrebbero dovuto alzare le chiappe per protestare con dignità e argomenti politici e tecnici contro l’autentico sfregio che il centrosinistra regionale sta commettendo (anzi, ha commesso già) per quanto riguarda la mancata istituzione del Dea di II livello nell’ospedale di Frosinone, concesso invece a Latina.
FEBBRAIO 2015
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Che bella differenza (in peggio) degli attuali rappresentanti istituzionali rispetto a quelli della prima Repubblica: eppure quelli non erano certo degli stinchi di santo ma, pur mettendosi d’accordo con i romani, almeno qualche risultato l’ottenevano per il nostro territorio. Qualche mese fa abbiamo, non a caso, ricordato in questa rubrica ciò che fece l’on. Cesare Augusto Fanelli al fine di strappare il passaggio dell’Autosole da noi, aggiudicato a Latina: spiattellò sotto gli occhi di un imbarazzato Andreotti una valigia piena di tessere Dc pronte a… passare ad altro partito. Che tempra d’uomo, che fegato! Purtroppo non ce ne sono più. I miracolati di oggi su tutto discettano pur di apparire sui giornali e in tv ma non si interessano del bisogno primario della salute. Perché non parlano, non sentono e non vedono C’è stato un tempo in quale stato disastroso è in cui i nostri ridotta la sanità frusinate? rappresentanti Auguriamoci che i cittadini avevano si ricordino di loro quando peso, potere voteranno la prossima volta... e credibilità
Il “pacco” sanitario e i soliti sfregi a un territorio dimenticato e ormai ai margini Bei tempi quando c’era la prima Repubblica