70 ANNI DALLA GUERRA 70 ANNI DI GUERRA
Interi lustri sono trascorsi invano, sfregiati dal clientelismo
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rima Cassino, poi Frosinone e via via tutte le città e i paesi della Ciociaria, a “macchia di bombardamento” verrebbe da dire, in questi giorni organizzano le commemorazioni dei settant’anni dalla distruzione, avvenuta perlopiù a causa del “fuoco amico” americano e della ripassata delle “marocchinate”, del nostro territorio. Una distruzione concentrata sulle nostre case, sulle nostre chiese, i palazzi storici, su quel gioiello dell’abbazia di Montecassino ridotta a macerie e non solo su strutture, ponti (pochi) o strade, quegli “obiettivi sensibili” che sarebbe stato legittimo abbattere, seppur trattandosi di un paese amico da liberare e non da punire, in coda all’ultima guerra. Ma il doveroso ricordo che scatta in tutta la provincia, specie quale insegnamento per le giovani generazioni affinché non ricadano nelle medesime trappole (della guerra come del fuoco amico, vedi alla voce “Europa”) nasconde anche un’altra riflessione: sono passati settant’anni da quella ricostruzione ma spesso interi lustri sono trascorsi invano, sfregiati da una politica clientelare. Basta guardarsi intorno, osservare come sono ridotti i centri storici ancora con i segni di mitraglia, ancora con case sventrate. Basta riflettere su quanto e come è stato ricostruiLa politica to soprattutto come edilizia pubblica, scuole, spesso biblioteche, centri culturali, sanitari, gli uffici e le strade, quelle antiche mulattiere che oggi, malaha distolto mente asfaltate, sono concausa di centinaia di energie incidenti. Certo, per settant’anni non si è fatto invece abbastanza, le classi politiche che si sono avvidi concentrarle cendate spesso hanno razziato sulla ricostruzione, hanno distolto energie invece di concentrarle, al massimo non sono state capaci di lottare per riedificare, fisicamente e moralmente, il popolo uscito sconvolto da una guerra che qui ha avuto la più alta dose di follia. È tempo di chiedere, anche a chi si appresta a concorrere al parlamento europeo, un impegno forte perché i prossimi decenni dalla distruzione non siano ancora anni “di” distruzione politica e culturale. La guerra mondiale, certo, è terminata. Ma la battaglia per far crescere al passo coi tempi strutture, servizi, gente e diritti non è mai finita. Ed è ora di farla sul serio.
Camillo Savone
c.savone@quionline.it
Il prossimo numero sarà in edicola il 18 maggio APRILE 2014
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Un governo bipartisan e con le quote rosa, gialle, azzurre e fucsia, che quest’anno va un casino
sottoilgrattacielo@quionline.it
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altro giorno, sotto il grattacielo, ho incontrato Massimo. Ci siamo fermati a chiacchierare, come sempre. Ma guarda un po’ chi vi si rivede… Che fine avevi fatto? Un mese impegnativo... stiamo lavorando alla nascita dello stato indipendente di Ciociaria. Vengo proprio adesso da una riunione operativa. In attesa delle elezioni ci sarà un commissario. Dopo lunghe trattative abbiamo optato per Peppe Patrizi. Commissario emerito che sa già dove mettere mano (e non solo quella) morta. E infatti ha già tagliato i ministeri inutili. Cancellati il ministero dello sviluppo, quello dell’economia, dell’industrializzazione, dell’interno e degli esteri e soprattutto quello della cultura. Abbiamo pronta pure la lista
E VISSERO A LUNGO
FELICI E INDIPENDENTI dei ministri che amminestrano. Un governo bipartisan e con le quote rosa, gialle, azzurre e fucsia, che quest’anno va un casino. Gran ciambell’ano di corte ma senza apostrofo Riccardino Mastrangeli. Una garanzia. Mario Abbruzzese ministro a varie ed eventuali. Ombretta Ceccarelli ministro a giarrettiere e tacchi a spillo. Si rivede pure Antonello Iannarilli, neo ministro all’alfabetizzazione. La sua. Peppino Paliotta ed Enrico Straccamore ministri della rottamazione. Mentre Mauro Buschini è il ministro alla playstation e Claudio Caparrelli ai selfie. Infine Simone Costanzo, nuovo segretario di stato (maggiore). Massimo mi ha sorriso, mi ha salutato e se n’è andato. Aspetta, quando si comincia? È in preparazione la marcia su Roma. Sono partiti la settimana scorsa. Hanno trovato un po’ di traffico e stanno ancora sulla Monti Lepini. Tutta colpa delle rotatorie…
una città agli antipodi
Ruggiero Cioci
(ciociaro emigrato Australia)
r.cioci@quionline.it
Ai dossi si alternano, cambiando una lettera, anche i fossi e le cinture chiodate
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a sorpresa di Pasqua a Brisbane, nella vicina Fabratern city e poi a salto di canguro in tutta l’area, è la comparsa sulle strade dei dossi di gomma di 27 centimetri, vere montagne russe. Siccome per andare dalla stazione ferroviaria al comune ci vogliono due ore di fila, visto che sulla freeway Monts Thepini anche con le rotonde si va a passo d’uomo, l’amministrazione per peggiorare la qualità dell’aria e aumentare le polveri sottili è intervenuta d’urgenza. E qual è l’urgenza? La velocità delle auto. Per evitare di far inserire la terza, il sindaco di Brisbane Nick Octopussy, amante della seconda, ha disseminato in città dossi, fossi, fasce chiodate, dissuasori, intasatori, allertatori, alligatori e,
MONTAGNE RUSSE
ED ELMETTI TEDESCHI per gli ostinati, addirittura un colpo terra-terra sparato dal bazooka dello sturmtruppen Octopussy con elmetto. Tedesco, naturalmente. Un’ambulanza che trasportava una partoriente è arrivata in ospedale con tre gemelli e due canguri venuti alla luce grazie ai sobbalzi. Una “volante” della polizia australiana, lanciata a velocità per inseguire l’auto dei rapinatori, è “volata”, appunto, fuoristrada per un dosso. E i pompieri, sobbalzando sui montarozzi, hanno perduto tutta l’acqua e visto che pure il vino era finito sono arrivati all’incendio con l’autocisterna vuota. Ai dossi si alternano, cambiando una lettera, anche i fossi, poi le cinture chiodate davanti alle quali bisogna arrestarsi. Da soli. Va tutto bene. Ma ora mancano i pedoni che devono attraversare. Perché le strisce sono ovunque, ma i passanti latitano. Sono latipochi.
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in copertina elaborazione grafica di Salvatore Lala
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sommario
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POLITICA PILLOLE E CURIOSITÀ A TU PER TU CON... DANILO MAGLIOCCHETTI EUROPEE, I CIOCIARI VERSO STRASBURGO COMUNALI, ANAGNI E VEROLI AL VOTO I CONTI TORNANO. A FERENTINO ATTUALITÀ CORRISPONDENZE DAI COMUNI RUGBY IN CARCERE, LA SFIDA DEI BISONTI DA GRANDE VOGLIO FARE LO CHEF A SCUOLA CON QUADERNI E FORCHETTE LA CUCINA? UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PAROLA DI CHEF GRAZIOSI
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rubriche
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CULTURA&SPETTACOLI ARTE: AL VITTORIANO I VIAGGI DI FAUSTO ROMA LE MOSTRE IN PROGRAMMA LIGABUE CONQUISTA FROSINONE IL TEATRO VA IN VACANZA GLI ULTIMI SPETTACOLI A ROMA SPORT FROSINONE CALCIO, VOLATA VERSO LA B VOLLEY: L’IHF SI SALVA PROVA DEL NOVE PER IL SORA BASKET, VEROLI E FERENTINO SI GIOCANO I PLAY OFF
eccoci qui
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sotto il grattacielo
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cronache da Brisbane
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visti da qui
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consigli per l’ascolto
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live
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al cinema
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l’angolo del libro
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qui comics
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grandangolo
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chi, come, dove, quando 108 photoshow 111 così com’era 113 l’eco di Pier Paolo 114
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ZINGARETTI SORPRESA AL CINEMA: RISPUNTA MEMMO MARZI L’ex sindaco di Frosinone alla convention del centrosinistra
Non è passata inosservata la presenza dell’ex sindaco di Frosinone Domenico Marzi alla manifestazione tenuta da Zingaretti al Fornaci Village. Un anno fa, dopo la vittoria di Mauro Buschini alle regionali, era sembrato che Marzi potesse riavvicinarsi al Partito Democratico, ma poi c’è stata una brusca frenata. Però una cosa è certa: il già primo cittadino non si è mai sforzato di apparire e anche in consiglio comunale le sue presenze appaiono centellinate. Il fatto che fosse lì già di per sé significa qualcosa. Il centrosinistra forse dovrebbe perfino ragionare sul fatto che in consiglio comunale bisognerebbe unire le forze, anche in una prospettiva futura. Il problema è che non c’è nessuno in grado di fare il primo passo. E se ci provasse l’europarlamentare Francesco De Angelis? I due hanno avuto degli attriti in passato, ma entrambi sono abituati a guardare avanti. Operazione recupero.
COME IL GRILLO PARLANTE
Duro attacco alla sindrome del vittimismo
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a sostanzialmente invitato la provincia di Frosinone a non piangersi addosso e a cercare di reagire. Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, in occasione della convention tenuta per rendicontare su un anno di governo alla Pisana, non ha negato le criticità ma ha spinto tutti a non rassegnarsi. E a non cedere alla tentazione del vit-
TAGLIAFERRI
QUANDO IL SILENZIO… PAGA Cambio di strategia dell’assessore ai lavori pubblici Poche chiacchiere e tanti interventi
H In molti lo vogliono candidato a primo cittadino alle prossime comunali
timismo. Dall’economia alla sanità, dai posti di lavoro a tutto il resto. Ad ascoltarlo in platea c’erano tutti i rappresentanti di enti e associazioni di categoria, oltre che i vari esponenti dei partiti. Fondamentale il passaggio sulla Cassa per il Mezzogiorno, la cui fine ha determinato la caduta verticale della Ciociaria. È arrivato il momento di guardare in faccia la realtà delle cose e il presidente della Regione lo ha fatto. Una presa di posizione che può diventare uno sprone se viene capita sul serio. E condivisa anche. La sensazione però è che le parole di Zingaretti non siano state metabolizzate da una classe dirigente finora incapace di fare autocritica. Lui però lo ha detto a voce alta. Controcorrente
a cambiato strategia e perfino atteggiamento, ma i risultati sono dalla sua parte. Ci riferiamo a Fabio Tagliaferri, assessore ai lavori pubblici del Comune di Frosinone. Le rotatorie sulla Monti Lepini sono una novità della quale ci accorgeremo bene tra qualche tempo, ma estremamente significativa. Qualche mese fa si aspettava, legittimamente, di essere tenuto in considerazione come vicesindaco (in virtù dei voti ottenuti sul campo) e non nascose né la sua delusione né una forte reazione. Poi però Fabio Tagliaferri ha parlato soltanto in giunta e in consiglio comunale, evitando sul nascere le polemiche. Un atteggiamento che non è passato inosservato e lo stesso sindaco Nicola Ottaviani, che pure non aveva mai avuto dubbi, ne ha preso atto. Fare l’assessore è una sfida politica per chiunque e in molti alla fine smarriscono il filo politico. Non Fabio Tagliaferri, che ha scelto la strada meno battuta, quella del lavoro in silenzio. Cambio di passo
Punture DI SPILLO
Lino Diana torna protagonista Da compagno
Eletto presidente della commissione di garanzia del Pd
Presidente della commissione provinciale di garanzia del Partito Democratico: l’ex parlamentare democristiano Lino Diana è tornato alla ribalta delle cronache politiche provinciali per una carica più difficile e complicata di quello che sembra. Non dimentichiamo infatti che i cinque mesi di caos della fase congressuale del Pd hanno visto la commissione di garanzia impegnata in prima linea. Ma il punto non è questo: il leader socialista Gian Franco Schietroma ha scherzato al congresso con il senatore Francesco Scalia a proposito dell’appellativo di “compagno’, obbligato dopo l’adesione del Pd al Partito Socialista Europeo. Per un ex democristiano non è il massimo. Figuriamoci per Lino Diana, che peraltro con i socialisti di Schietroma non ha mai avuto feeling. Attenzione anzi a rivolgersi al nuovo presidente della commissione di garanzia in quel modo. Si rischia l’espulsione immediata. Oppure si espelle lui? Vietato scherzare.
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Marcegaglia ALLA GUIDA DELL’ENI
IL COLPACCIO DI SCHIETROMA
RILANCIA I SOCIALISTI Quando saper ingoiare i rospi fa la differenza
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ai sottovalutarlo, mai pensare che sia politicamente finito. Quando meno te l’aspetti Gian Franco Schietroma piazza la zampata. La nomina a coordinatore della segreteria nazionale del Partito Socialista Europeo non è frutto del destino, ma di un lavoro paziente e perfino di un atteggiamento. Doveva essere candidato alla Camera, doveva essere nominato sottosegretario del governo Letta, ma alla fine le cose si sono messe in maniera diversa. Chiunque altro avrebbe sbattuto la porta, consumando una rottura dalla quale sarebbe stato impossibile tornare indietro. Non lui. Non Schietroma, che infatti è andato, come si suol dire, a credito sul piano politico. Il risultato è che adesso sarà a lui a decidere le candidature nazionali e a confrontarsi con il Pd di Matteo Renzi. Con buona pace di chi aveva pensato che il leader socialista non contasse più come prima. Araba... felice
Tra i più soddisfatti delle nomine del Governo c’è il presidente della Cciaa Marcello Pigliacelli
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ra i più soddisfatti della rivoluzione delle nomine effettuate dal Governo Renzi è Marcello Pigliacelli, presidente della Camera di Commercio di Frosinone. Alla presidenza dell’Eni c’è ora Emma Marcegaglia, ex numero uno di Confindustria, con la quale Pigliacelli ha un ottimo rapporto, creatosi quando l’attuale leader dell’ente camerale guidava Confindustria Frosinone. Ma al di là di questo va detto che il nuovo corso imposto da Renzi dà la sensazione di smuovere qualcosa. Non soltanto per quanto riguarda l’attenzione nei confronti delle donne, ma anche per segnali precisi al mondo dell’impresa. La soluzione della Marcegaglia va in questa direzione. Inoltre, le cose cambiano anche quando si hanno rapporti e relazioni. Un punto di forza di Pigliacelli, sempre molto attento ai risultati per un territorio che ha bisogno di svolte e di punti di riferimento. Ad ogni livello: politico e industriale. Aria nuova
Le scelte di Iannarilli
E IL CAOS CALMO AZZURRO Europee: candidature, decisioni e territorio
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n politica ognuno può fare le scelte che vuole. La premessa è necessaria: l’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli ha detto sin dall’inizio che alle elezioni europee avrebbe sostenuto la candidatura di Armando Cusani, già presidente della Provincia di Latina. Oltre naturalmente ad Antonio Tajani, che è sì espressione del territorio ma ha un profilo nazionale e perfino… euro-
peo, essendo vicepresidente della Commissione. In questo momento in Forza Italia ognuno va per conto proprio e addii come quello di Paolo Bonaiuti, ex portavoce di Berlusconi a Palazzo Chigi, dimostrano che il clima è quello che è. Ma allora perché meravigliarsi se un uomo come Silvio Ferraguti dice ad alta voce che lo spirito di squadra non c’è e che il superiore interesse del territorio andrebbe salvaguardato in altro modo? Senza contare che si è determinato un precedente politico di non poco conto: un domani chiunque potrà sentirsi libero di sostenere chi vuole, ignorando i candidati della provincia. Ad ogni livello. Tana libera tutti
COSILAM, L’ASSE DI FERRO E I PARTITI
Scittarelli, Gargano e Petrarcone contro il resto del mondo L’asse è quello solito: il sindaco di Cassino e presidente del Cosilam Giuseppe Golini Petrarcone, il direttore generale del Consorzio Nino Gargano, l’ex primo cittadino della Città Martire Bruno Scittarelli, membro del cda del Consorzio per lo sviluppo industriale del Basso Lazio. L’obiettivo è quello di favorire l’elezione a presidente del Cosilam del professor Raffaele Trequattrini, persona competente e degna. Però il punto non è questo ma un altro e cioè che si vuole fare finta di non capire che è vero che i soci sono i Comuni, ma la politica ha i suoi spazi e perfino le sue regole. Soluzioni del genere non possono non essere condivise, anche dalle associazioni di categoria. Invece la logica sembra essere quella di procedere autonomamente, senza considerare nulla. Le cariche negli enti intermedi in un momento come questo non possono che rispondere a criteri operativi e manageriali. Hanno bisogno cioè di piena condivisione, non di blitz. Fuga in avanti
La soluzione di Trequattrini non entusiasma la politica. Sarà scontro
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a cura di Corrado Trento
DANILO MAGLIOCCHETTI
Nato a Frosinone il 17 agosto 1964 Capogruppo di Forza Italia al Comune di Frosinone
A TU PER TU CON
DANILO MAGLIOCCHETTI
Modaiolo, tifoso della Juve, amante dei film dʼazione: il capogruppo che non ti aspetti Anni?
«Quarantanove. Splendidamente portati».
Film preferiti?
Sposato?
«Di azione o drammatici. Senza disdegnare i revival di film comici con Lino Banfi e Paolo Villaggio».
Sede di lavoro?
«Preferibilmente mare: osservare il tramonto a riva è una cosa impagabile».
«Con la signora Emanuela. Padre di Pierfrancesco, dieci anni». «Roma: Consiglio regionale del Lazio». Quanti chilometri al giorno?
«Duecento. Con la Toyota Yaris, mia compagna di viaggio».
Mare o montagna?
Squadra del cuore?
«La Juventus. E il Frosinone, ovviamente». Il più forte di tutti?
L’unica?
«Platini».
Nato?
«Da portiere».
«Certamente sì».
Hai giocato a calcio?
«A Frosinone, centro del centro storico». Studi fatti?
«Liceo classico, Giurisprudenza».
poi
laurea
in
Che musica ascolti?
«Ligabue e dance anni ‘70-’80».
È vero che hai fatto il deejay... una vita fa?
«Tutto vero: adoravo mixare».
Modaiolo, elegante e firmato: perché?
«Lo ritengo un tratto distintivo della mia personalità». Com’è la tua personalità?
«Precisa: per questo cerco di abbinare sempre cravatte, pochette e gilet. Sono una persona chiara e trasparente: adoro i colori vivi e decisi». È domenica. Ti rilassi. Come?
«Corro. Qualunque tempo faccia. E porto a spasso Stella, la mia cagnetta, l’altra padrona di casa». Sei uno smanettone?
«Necessariamente: pc, iPhone, iPad». Oggetti che porti sempre con te?
«Navigatore, orologio, bracciale portafortuna (rigorosamente italiano) e Amuchina». Ultimo libro letto?
«Se muore il Sud, di Stella-Rizzo». APRILE 2014
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Ruolo impopolare…
«Sei sempre da solo, devi trovare la forza in te stesso e la concentrazione. E se sbagli...». Facebook, Twitter o Linkedin?
«Facebook».
Non ti annoi?
«Penso che “navigare” e confrontarsi sui social network, al di là della necessità, sia un arricchimento professionale e umano. Uno strumento di comunicazione immediato e irrinunciabile». Nostalgia delle lettere scritte a mano?
«Solo di quelle piene di sentimenti veri e profondi. Non di quelle lavorative». Il sogno da bambino?
«Il calciatore, come tutti. Nel corso degli anni, visti gli insuccessi sul campo, mi sarebbe piaciuto diventare un grande avvocato penalista». Qualifica politica?
«Capogruppo di Forza Italia al Comune di Frosinone». Perché in FI?
«Credo nei valori di libertà». È la risposta definitiva?
«Sì». Allora l’accendiamo...
foto Simone Desiato
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DUE/TRE COSE CHE MI PORTO DIETRO Un uomo da passerella Classico con brio, colori autunnali nonostante la primavera inoltrata. Giacca blu tre bottoni, camicia bianca con collo esagerato e cravatta cioccolato con fiorellini celesti, pantaloni e cinta Jeckerson e scarpe Hogan Interactive. Un piccolo appunto, il nodo della cravatta è decisamente anni ‘90. In compenso la pochette bianca è un vero tocco di classe
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Ray-Ban Aviator a specchio
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auricolari Apple
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l’ultimo numero di Qui magazine
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iPad 2 (ormai vintage pure quello)
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ombrello vintage
10 Amuchina portatile
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TomTom
11 braccialetto Cruciani tricolore
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Rolex Submariner
12 profumo Fahrenheit Dior
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chiavetta usb 16 GB
13 iPhone 5S
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petizione per il Pronto soccorso
14 acqua di Lourdes
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EURO GUAI AI VINTI
FRANCESCO DE ANGELIS Eurodeputato uscente del Partito democratico, punta alla riconferma: sarà ticket con Bettini
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SILVIO FERRAGUTI La prima volta in politica. L’ex presidente della Federlazio è candidato con Forza Italia
ALFREDO PALLONE Indiscusso leader del Nuovo Centrodestra in provincia e nel Lazio. Cerca il bis a Strasburgo
ANTONIO TAJANI Vice presidente della Commissione europea. Di origine ciociara, molto legato alla provincia
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COME E QUANDO SI VOTA Si voterà domenica 25 maggio, dalle 7 alle 23: una sola giornata. Va segnata una croce sul partito che si vuole sostenere, anche non indicando, necessariamente, alcun candidato preferito. Ad ogni modo, per chi desidera indicare delle preferenze, sono possibili tre voti massimi, che vanno scritti nelle apposite righe, posizionate al fianco del rettangolo che contiene il contrassegno della lista votata. Necessario specificare nome e cognome, oppure soltanto quest’ultimo. Nel caso l’elettore volesse indicare il massimo delle tre preferenze, una dovrà essere di genere.
Dimensione internazionale ma valenza politica provinciale Pallone e De Angelis cercano la conferma. Prima volta per Ferraguti
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a dimensione è europea, ma la valenza politica sarà anche provinciale. Inevitabilmente. Ineluttabilmente. Le elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo si svolgeranno il 25 maggio, tra poco più di un mese. Insieme alle comunali, che vedranno impegnati quaranta paesi in Ciociaria: un combinato disposto “pesante”. L’ampiezza della Circoscrizione (Lazio-Toscana-Umbria-Marche) è tale che è davvero complicato, ma non impossibile, centrare l’obiettivo. La volta scorsa furono eletti Alfredo Pallone, con il Polo delle Libertà, e Francesco De Angelis, con il Partito Democratico: il primo ottenne 108.851 preferenze, il secondo 85.690. Due
Antonio Tajani pensa in grande Per il resto nessuno concederà spazi sul territorio
exploit veri e propri, che entrambi però contano di poter ripetere. Il Popolo delle libertà non c’è più e adesso Pallone è uno degli uomini di maggior caratura del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, che si presenta in una lista unitaria con l’Unione di Centro e con i Popolari di Mauro. Insieme a Roberta Angelilli e ad Alfredo Antoniozzi, Alfredo Pallone è tra gli uscenti. Sostanzialmente tre capilista. Ma lo stesso Pallone sa perfettamente che sarà altrettanto importante il risultato che il Ncd riuscirà ad ottenere in provincia di Frosinone. L’europarlamentare ha lavorato molto sul territorio e con lui sono andati diversi amministratori. Tra i quali i sindaci di Frosinone (Nicola Ottaviani) ed Ernesto Tersigni (Sora). È chiaro che una performance a due cifre in Ciociaria rafforzerebbe ulteriormente la posizione di Pallone. Non trema neppure Francesco De Angelis, decimo di una lista nella quale figurano elementi del calibro di Simona Bonafè, David Sassoli, Roberto Gualtieri, Nicola Danti, Silvia Costa, Goffredo Bettini, Enrico Gasbarra. De Angelis ha scelto una sorta di ticket con Goffredo Pettini. Da un lato ha la necessità di blindare i voti di partito in provincia di Frosinone (operazione non proprio semplicissima visto quello che è successo negli ultimi mesi in
Ciociaria), dall’altro però deve intercettare anche una fetta di voto trasversale. L’ingresso del Pd nel Partito Socialista Europeo farà sì che sul territorio De Angelis potrà cercare di ottenere anche le preferenze della formazione guidata da Gian Franco Schietroma. Perlomeno sulla carta. Il capolista di Forza Italia è Antonio Tajani, vicepresidente dell’Unione Europea e anche commissario. Sta sottolineando molto le sue origini ciociare e a Bruxelles ha lavorato nei settori delle imprese, delle industrie e del turismo. Si aspetta una risposta forte dagli “azzurri” in provincia e in questo senso il consigliere regionale Mario Abbruzzese sa di avere una forte responsabilità politica. Silvio Ferraguti, imprenditore ed ex presidente della Federlazio, è l’uomo nuovo. Parla un linguaggio semplice e infatti non ha avuto problemi a sottolineare come lo spirito di squadra e l’unità debbano essere dei valori aggiunti, specialmente sul territorio. Determinati anche i Fratelli d’Italia di Antonio Salvati e Massimo Ruspandini che cercheranno il risultato importante sul territorio provinciale. Per il resto nessuno concederà spazi, anche in assenza di candidati locali. È il caso del Movimento 5 Stelle ma pure della Lista Tsipras (nella quale ci sono Sel, Rifondazione e varie associazioni). Guai ai vinti. Questo ormai è chiarissimo. APRILE 2014
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ANAGNI
Grandi manovre nella città dei papi. Il 25 maggio si vota per il rinnovo del Consiglio comunale dopo quasi sei mesi di gestione commissariale
BASSETTA METTE TUTTI D’ACCORDO
Anagni verso il voto. L’ufficiale dei carabinieri è il candidato del Pd Il centrodestra ha deciso di puntare sull’ex vice sindaco Daniele Natalia IVAN QUISELLI
Roberto Cicconi e Mirco Sterbini sono gli outsider della competizione elettorale
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e “larghe intese” sono alla base della prospettiva politica nelle elezioni amministrative di Anagni, specie nella compagine che fa riferimento all’area di centrosinistra. Forze politiche che solo fino a qualche mese fa se ne sono dette di tutti i colori, oggi camminano fianco a fianco, unite nel sostenere la candidatura a sindaco di Fausto Bassetta, ufficiale dei carabinieri prestato alla politica. Il metodo, spiegano i responsabili del progetto, è facile: dialogo, senza personalismi. Lo sforzo è quello di una mobilitazione importante tra centristi e moderati. Senza troppi giri di parole, l’ambizione è quella di una ridefinizione degli equilibri – da spostare al centro – della coalizione di centrosinistra. L’accordo sottoscritto dai rappresentanti delle varie forze in questione, dunque, dà vita a una coalizione che cercherà di scalzare dal palazzo municipale l’accoppiata Carlo NotoDaniele Natalia, quest’ultimo già pronto alla battaglia con una propria compagine ufficialmente presentata
solo qualche giorno fa. Fedele alla linea rimane, invece, la coalizione Rinascita Democratica a sostegno della candidatura a sindaco di Roberto Cicconi, figlio del compianto Bruno, già sindaco fino al 2001, anno dell’avvento di Franco Fiorito a Palazzo d’Iseo. I rappresentanti locali delle quattro forze politiche che compongono la coalizione hanno sottoscritto un accordo con cui si formalizza l’alleanza per le prossime comunali, che darà al paese un governo nuovo, che abbia come fine della sua azione il bene comune e che metta al centro della sua iniziativa il cittadino e i suoi bisogni. Ospedale, ambiente e vivibilità urbana sono invece alla base del progetto politico del Movimento 5 Stelle che lancia la candidatura di Mirco Sterbini. Per lui e per il suo gruppo l’individuazione delle cose essenziali e urgenti da fare per Anagni è il frutto anche di una campagna di ascolto della cittadinanza in tutte le sue componenti, tramite il web e con banchetti allestiti lungo tutte le vie del centro storico.
SPACCATI E CONTENTI A Veroli è corsa a cinque
Il grande ritorno di Campanari divide il centrosinistra. Scontro con Cretaro ACHILLE REALI
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no scontro a cinque. È quello che si profila per il voto a Veroli, per il rinnovo del consiglio comunale. Sostanzialmente due fronti, a loro volta lacerati internamente, affiancati da una lista della sinistra tradizionale. Il centrodestra si ritrova due candidati in lizza: Gianfranco Rufa per Forza Italia e Marino Diamanti con la civica Insieme per cambiare. Con lui anche i ragazzi della destra oltranzista di Fronte Veroli. Sul versante opposto il centrosinistra è stato animato dall’incrocio di sciabole tra Danilo Campanari e Simone Cretaro prima, e poi internamente al
Partito Democratico. Il risultato sarà una cordata di cinque civiche che sosterrà Cretaro, mentre sul fronte Pd, l’ex sindaco si presenterà con il simbolo del partito appoggiato da tre liste. Fra loro proverà a strappare voti e consensi la lista espressa dalla associazione Rosso di Sera, che ha presentato l’unica candidata donna Barbara Zeppieri. In questo scenario di lacerazioni e scontri, il solito balletto di polemiche e travasi politici eclatanti. I primi a saltare la staccionata sono stati Denis Campoli e Armando Scaccia che dal Nuovo Centrodestra sono emigrati tra le fila in favore di Cretaro. Dopo di loro il passaggio più illustre è stato quello di Adriano Uccioli, ex Forza Italia negli anni 2000, che ha aperto all’appoggio al Pd di Danilo Campanari contro il quale aveva sostenuto circa dodici anni fa la candidatura di Benito Savo al Senato. Immediatamente affiancato da Mario Marani, ex presidente del primo club Forza Silvio nato a Veroli, che ha sancito la definitiva spaccatura interna a Forza Italia sugellata cronologicamente anche dall’uscita di Mino Moraldi capogruppo consiliare al comune di Veroli. Tuttavia la situazione del gruppo azzurro se da una parte ha trovato in Rufa un nome spendibile, dall’altra seguita a vivere di strascichi polemici legati proprio alla sua candidatura, con Fronte Veroli che gli imputa la rottura dell’intero centrodestra.
Diamanti e Rufa gli aspiranti sindaci del centrodestra L’unica donna è Barbara Zeppieri
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QUANDO I CONTI TORNANO
Oltre un milione e 300.000 euro a disposizione, lavori e progetti in cantiere Parla il sindaco di Ferentino Antonio Pompeo: «Ecco come cambierò la città» TANIA PAPETTI
Illuminazione, edilizia scolastica e guerra alla burocrazia
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n Comune arriva tranquillo, sereno. I conti a Ferentino “quadrano” da tempo e Pompeo non deve cercare di recepire risorse dove è possibile, ma “preoccuparsi” di investire al meglio i soldi per la sua città. Il conto consuntivo 2013 approvato dalla giunta comunale qualche settimana fa sta permettendo al sindaco di Ferentino di dormire sonni tranquilli. L’avanzo di oltre un milione e 300.000 euro deve solo decidere come spenderlo. E su questo ha le idee chiare: «Il nostro obiettivo – dice – è quello di rendere il più possibile la città a misura d’uomo, ponendo la massima attenzione sulla sicurezza. A giorni partiranno i lavori per la realizzazione di due rotatorie, la prima nei pressi della farmacia comunale, mentre la seconda sarà realizzata all’altezza del parco dell’acqua sulfurea. In più abbiamo deliberato l’installazione di dieci telecamere di videosorveglianza nei punti strategici della città. Nonostante i continui tagli ai trasferimenti imposti dal governo centrale siamo riusciti ad assicurare un livello qualitativo e quantitativo dei servizi. E una cosa è certa, continueremo su questa strada». Con un occhio sempre vigile rivolto all’edilizia scolastica. «La scorsa estate siamo intervenuti in tutti i plessi di nostra competenza e sono previsti ulteriori interventi di manutenzione quest’anno, dopo che le
lezioni saranno terminate. Abbiamo portato a conclusione anche il rifacimento di numerose strade periferiche e centrali, potenziando tra l’altro la pubblica illuminazione». E mentre i sindaci (la maggioranza) vengono ovunque additati come “esattori delle tasse”, il primo cittadino di Ferentino no. Perché i conti del municipio... tornano. «Non abbiamo aumentato l’aliquota dell’abitazione principale, mantenendola allo 0,4%, evitando così ai cittadini il pagamento nel 2013 della “mini Imu”, e sono rimasti invariati i costi del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e le relative tariffe. Stiamo cercando il più possibile di non pesare troppo sulla cittadinanza». L’amministrazione Pompeo sta pensando anche al processo di sburocratizzazione: «La burocrazia è il primo nemico di tutti. Per avere un documento bisogna attendere dei periodi molti lunghi. Proprio per interrompere questo “disservizio” abbiamo avviato due procedimenti importanti – dice – il primo riguarda l’informatizzazione della certificazione catastale mentre il secondo riguarda lo sportello unico delle attività produttive. Il tutto per accelerare le procedure amministrative a vantaggio dei cittadini e delle imprese».
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Cassino
Stampate diecimila copie distribuite ai cittadini
ACCUSE DI IMMOBILISMO
Cassino
LA REPLICA IN UN OPUSCOLO
L’assessore Salera: «Esempio di corretta e virtuosa gestione finanziaria»
BILANCIO IN ATTIVO: 106.000 EURO DA SPENDERE
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econdo alcune indiscrezioni raccolte nelle stanze del palazzo comunale di Cassino, il bilancio consuntivo per l’anno 2013 dovrebbe chiudersi con un avanzo di gestione pari a 106 mila euro. Un risultato che va ad inorgogliere non poco l’amministrazione del sindaco Petrarcone e, in particolar modo, l’assessore al ramo Enzo Salera (in foto), che ha sempre parlato di «corretta e virtuosa gestione finanziaria dell’ente». Per ciò che concerne la Tari e la Tasi, le nuove imposte che dovrebbero vedere la luce nell’anno in corso, l’amministrazione comunale sta prendendo tempo soprattutto per valutare i segnali che arrivano dal governo centrale. Ad ogni modo l’intendimento è di attendere il più possibile allo scopo di adottare le tariffe più vantaggiose per la cittadinanza. Per il bilancio previsionale 2014, invece, il tutto slitterebbe al 31 luglio prossimo. F.R.
Cassino rimbalza sempre più consistente, nei confronti della giunta del sindaco Petrarcone, l’accusa di immobilismo. E allora che ti fa l’ingegnoso primo cittadino? Stampa un opuscolo di 32 pagine a colori, intitolato “A metà strada”, da consegnare alla cittadinanza nel quale sono condensati i risultati ottenuti in due anni e mezzo di amministrazione. Un modo deci-
samente insolito, ma molto efficace, per rispondere e, nel contempo, per respingere al mittente le feroci critiche di cui sopra. Nel catalogo sono passati in rassegna tutti gli ambiti dell’attività amministrativa e ovunque si può cogliere una chiara tendenza all’autoassoluzione “considerata la drammatica situazione ereditata nei conti pubblici”. Il che equivale a dire: volevamo fare di più ma non abbiamo potuto per colpa di chi ha male amministrato prima di noi. Un refrain, quest’ultimo, che in due anni e mezzo è risuonato sovrano ma che ora comincia ad apparire un po’ stantio. Fernando Riccardi
Cassino
Comitati e associazioni chiedono un referendum
PETRARCONE INSISTE
CABINOVIA PER IL RILANCIO
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abinovia sì o cabinovia no? Questo il dilemma che agita le menti della popolazione cassinate. E se associazioni ambientaliste, comitati civici e gruppi di cittadini sembrano essere nettamente contrari il sindaco Petrarcone e i suoi assessori sono di parere diametralmente opposto. «Pensiamo tutti che l’opera può rappresentare un volano per il rilancio dell’offerta turistica – così spiega il primo cittadino – ma ad oggi non abbiamo ancora sciolto il nodo relativo alla procedura da seguire. Stiamo valutando se convocare una conferenza dei servizi o adottare una delibera di pubblico interesse. Noi che viviamo la città siamo convinti che la cabinovia sia un’opera gradita alla stragrande maggioranza dei cittadini. Ci sono associazioni, movimenti ed esponenti della società civile contrari alla realizzazione dell’opera che chiedono un referendum consultivo? Se scontenteremo qualcuno ce ne faremo una ragione».
Via delle Alpi riapre a metà Ed è polemica Mancano interventi seri di messa in sicurezza PONTECORVO Riapre via delle Alpi, chiusa per una frana da anni, ma senza interventi di messa in sicurezza: insomma, un vero paradosso, oltre che un pericolo. In pochi giorni l’amministrazione comunale del sindaco Michele Notaro ha messo mano alla disastrata viabilità cittadina per sistemare una condotta idrica sotto il ponte di San Martino, praticamente il tratto stradale compreso tra la stazione dei carabinieri e via La Cupa. Per avviare tali lavori, senza aver messo in sicurezza il braccio di strada dietro la compagnia dei carabinieri, ossia via delle Alpi, la giunta Notaro ne ha disposto l’apertura a una sola corsia nonostante fosse chiusa per la frana, come per mesi e mesi fino a ieri scandiva il segnale stradale sopra le transenne che ne impedivano il transito. Un dubbio assale tutti: ma se ora si può aprire senza effettuare lavori perché non lo si è fatto prima?! La verità è che l’amministrazione Notaro anche in tema di viabilità naviga a vista e che il traffico di Pontecorvo, come dimostra pure questa circostanza, non potrà svolgersi ancora per molto su un’unica arteria stradale. È sempre più urgente mettere mano a via Lungoliri e alla tanto agognata variante. Stefania Turchetta
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Alatri
LSU PRECARI SPIRAGLIO STABILIZZAZIONE Il sindaco Morini ha confermato la possibilità di procedere all’assunzione a tempo indeterminato
Ragazzi pronti alle emergenze
Il Comune porta a scuola il Piano di Protezione civile
CECCANO Istruire gli studenti circa il comportamento da adottare in caso di calamità. Questo l’obiettivo del giro per le scuole medie di Ceccano atto ad illustrare il Piano Comunale di Protezione Civile. L’opera di divulgazione viene svolta proprio dal Comune e dalla Protezione Civile. Il Piano è uno strumento indispensabile e del quale, ormai per legge, ciascuna città deve dotarsi pena il commissariamento. Ai ragazzi è distribuito il prontuario informativo dal titolo “Anch’io sono la protezione civile”. Poche ed essenziali pagine nelle quali vengono forniti i numeri utili da contattare in caso di emergenza, il comportamento da tenere ed il senso del piano di sicurezza con tanto di suddivisione del territorio in aree di emergenza da memorizzare in base alle specifiche di intervento. Il territorio di Ceccano è diviso in sei zone di intervento e diverse tipologie di criticità dal rischio sismicoidrogeologico, agli incendi boschivi al rischio sanitario ed ambientale. Tre le aree di emergenza studiate e in base alle necessità. Cle.Rin.
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opo anni di attesa si intravede uno spiraglio per quanto concerne l’estenuante vicenda della stabilizzazione dei lavoratori lsu/lpu in servizio presso il Comune. Il sindaco Morini ed i suoi collaboratori hanno infatti incontrato, ad inizio aprile, la direzione regionale del Lavoro e la Regione ha precisato che esistono buone possibilità che la questione si risolva positivamente, a condizione che i comuni abbiano rispettato i parametri di legge. La delegazione alatrense ha sottoscritto un verbale d’incontro, in cui si certifica il possesso dei requisiti alla data di stipula della convenzione di stabilizzazione, inoltre il sindaco ha confermato la possibilità di stabilizzare i lavoratori a tempo indeterminato, a scadenza della stessa convenzione, cioè dal 2016, fermo restando il vigente quadro normativo. Dunque un altro anno e mezzo di attesa prima che, è l’augurio di tutti gli interessati, si metta fine ad una storia di precarietà. Pietro Antonucci
Ceccano
SORPRESA
CASE POPOLARI DISPONIBILI Pubblicato il bando: non c’è scadenza
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ono tornate a fiorire le speranze di chi, a Ceccano, aspira a diventare locatario di una casa Ater. Infatti è stato pubblicato il bando (che non ha termini di chiusura) per l’assegnazione di alloggi popolari. La domanda deve essere redatta su apposito modulo fornito dal Comune e gli uffici saranno aperti al pubblico due giorni a settimana. L’istanza di partecipazione,
in bollo, deve essere redatta, solo ed esclusivamente, pena l’esclusione, su apposito modello fornito dal Comune che mette a disposizione personale qualificato per dare spiegazioni e fornire la documentazione necessaria ai cittadini. Gli uffici sono aperti al pubblico nei giorni di mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12. Il bando con le modalità per accedere alla graduatoria è sul sito www.comune.ceccano.fr.it. Tra i requisiti richiesti: reddito annuo complessivo del nucleo familiare non superiore al limite per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica destinata all’assistenza abitativa stabilito dalla Regione. Clemente Rinaldi
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Alatri La denucia è arrivata da Dario Ceci, esponente del centrodestra
TRIBUNALE Ipotizzato il trasferimento a Frosinone
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a città di Alatri rischia di perdere un’ulteriore istituzione, la cui scomparsa potrebbe impoverire ancora di più il tessuto sociale e lavorativo. La denuncia viene dall’esponente del centrodestra Dario Ceci, che ha chiesto un immediato intervento da parte dell’Amministrazione comunale per scongiurare il trasferimento definitivo del Giudice di Pace dal tribunale (semivuoto) di Alatri a quello di Frosinone. La risposta del Comune non si è fatta attendere ed è stato l’avvio di un’ennesima querelle sfociata in polemica. Ma al di là del confronto-scontro, che resta aspro in una realtà che si sempre divisa su ogni questione, occorre eliminare ogni sorta di dubbio e comprendere il destino del Giudice di Pace e se gli uffici di Piazza Regina Margherita debbano rimanere vuoti in futuro o possano lavorare Pie.Ant. ancora.
Sora
Sora
RIFIUTI & DISCARICHE PARTE IL PRESSING
Lanciata una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza
CAPITA Capita che anche a Sora ci siano strade che sembrano un circuito di Formula 1. Capita che sempre più spesso si registrino incidenti per colpa della velocità. Capita che lungo alcune strade la pericolosità aumenti a dismisura per la mancanza di marciapiedi, circostanza che costringe i residenti a camminare lungo la carreggiata vedendosi sfrecciare a pochissimi centimetri i bolidi guidati dai Vettel ed Alonso nostrani. Capita che le proteste nel corso degli anni siano state tantissime, acuite ogni volta che le conseguenze dei vari sinistri sia stato tragico. Capita che il comune nei giorni scorsi per correre (?) ai ripari abbia fatto installare decine di dissuasori di velocità, colonnine arancioni che possono o meno ospitare al loro interno gli infernali autovelox. Capita che più di qualcuno abbia storto il naso, parlando di iniziativa per “fare cassa”. Forse per smentire i critici sarebbe meglio almeno evitare di far nascondere così accuratamente i vigili quando l’autovelox è in funzione. O no? C. Alt.
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na campagna di educazione ambientale e l’estensione della raccolta porta a porta. Due iniziative di cui hanno dato notizia gli amministratori comunali in occasione del recente restyling dell’isola ecologica presente da oltre un decennio nella zona di Santa Rosalia a Sora e gestita dalla società municipalizzata Ambiente spa. In particolare è stata ribadita la necessità di porre il massimo impegno per sensibilizzare tutti contro l’abbandono dei rifiuti, obiettivo per il quale verrà attivato a breve termine proprio una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini ed in particolare ai giovani. Spesso, anche da Qui, sono state sollecitate iniziative a tutela dell’ambiente e del territorio. Ora si spera che da una parte i cittadini rispondano positivamente ma anche che preliminarmente si bonifichi tutto il territorio comunale. Per ripartire da zero. Ciro Altobelli
Sora
LOTTA ALLO SMOG
TUTTI I PROVVEDIMENTI
Disposizioni anche sull’accensione delle caldaie
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ttuando il “Piano di risanamento della qualità dell’aria”, della Regione Lazio, il sindaco di Sora Ernesto Tersigni ha emanato un’apposita ordinanza che contiene i primi provvedimenti per limitare l’inquinamento sul territorio della città di Sora. Le misure previste dovranno essere attuate dalla cittadinanza entro la fine dell’anno ed in particolare riguardano l’adeguamento energetico di stufe e camini, la conversione a metano degli impianti di riscaldamento e il controllo della conformità delle canne fumarie. L’ordinanza impone, anche, il divieto assoluto di accendere fuochi e falò. Regolamentati tassativamente anche i limiti delle tempe-
CANOE SUL LIRI È SCONTRO In cantiere il progetto per rendere navigabile il tratto cittadino del fiume
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ovrebbe essere presto realizzato il progetto per rendere navigabile il tratto cittadino del fiume Liri, dalla zona di Pontrinio fino alla Madonna della Neve. L’iniziativa è parte di un “progetto che intende organizzare le possibili attività di valorizzazione del fiume Liri, per conseguire significativi ritorni in termini turistici, sociali, economici ed ambientali”. In particolare, nel periodo tra giugno e settembre, si realizzerà uno sbarramento artificiale per consentire la navigabilità leggera tramite canoe o mezzi comunque idonei, organizzando attività sportivo-turistiche, sociali e ricreative. L’idea non è piaciuta a tutti ed in particolare alcune associazioni hanno criticato tutta l’impostazione parlando di sperpero di denaro dei contribuenti, circa 400mila euro. Ad ogni modo, a fine estate si tireranno le somme. C.A.
rature interne di tutti i tipi di edifici da rispettare nei periodi di accensione dei termosifoni (15/10 – 15/04). Previste anche domeniche di stop del traffico. Le decisioni sono state fortemente criticate dagli ambientalisti per i quali la principale “centrale” di inquinamento va “ricercata” in zona San Domenico. C. Alt.
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I BISONTI
DRITTI ALLA META
Il rugby, il valore dello sport, lʼamicizia, la sfida più grande E una squadra speciale. Composta dai detenuti del carcere di Frosinone TANIA PAPETTI foto SIMONE DESIATO
Una seconda possibilità, un progetto unico, una scommessa vinta
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e regole sono quelle tipiche del rugby. Placcaggi, mischie. E folli corse per arrivare in meta. Compreso il terzo tempo. C’è soltanto un’eccezione: si gioca sempre in casa. Non esiste trasferta. Le partite di andata e di ritorno si disputano sempre sullo stesso campo, quello dell’istituto penitenziario di Frosinone, che ha una squadra, regolarmente iscritta al campionato di serie C, e si chiama “Bisonti Rugby Frosinone”, meglio conosciuta come “I Bisonti”. In tutto quindici detenuti, che si sono appassionati a questo sport due anni fa, quando Germana De Angelis, presidente dell’associazione “Gruppo idee”, ha presentato il progetto all’allora direttrice dell’istituto di pena Luisa Pesante, oggi sostituita dal dottor Francesco Cocco.
«L’istituto – dichiara la Pesante, oggi direttrice nel carcere di Sulmona – ha appoggiato immediatamente il progetto, condividendone le finalità. Un progetto valido, particolarmente utile per il reinserimento nella società dei detenuti perché attraverso lo sport i giocatori riescono ad esprimere amicizia, solidarietà e sostegno reciproco. Se si è arrivati a raggiungere la serie C è stato grazie all’impegno e alla determinazione che hanno dimostrato in campo. Ci sono state squadre – racconta – fortunatamente molto poche, che non hanno rispettato i valori del rugby. I “Bisonti” in nessuna delle occasioni hanno ceduto a reazioni, dimostrando una grande maturità». Un progetto che non è fine a se stesso ma che evade, cercando di oltrepassare il “cancello”. L’associazione
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Gruppo idee, infatti, grazie al sostegno delle “Associazioni sportive e sociali italiane delle attività in carcere”, sta cercando di organizzare dei corsi per tecnici e arbitri per gli ex detenuti che vogliono continuare a giocare e che hanno visto in questo sport un’opportunità, una salvezza. Se prima era visto come un gioco, un semplice passatempo, per molti ora è diventata una passione. Lo conferma Rinaldo, trentasei anni pugliese, uscito dal carcere lo scorso 13 gennaio. Oggi da uomo libero dice: «Quando mi proposero di giocare ho accettato principalmente per dare un senso alle mie giornate, che trascorrevano così, nell’ozio più totale. Poi, con il passare del tempo, questo sport mi è entrato nel sangue. Quando giochiamo ci sentiamo liberi, abbiamo la possibilità di sfogarci e di passare qualche ora all’aria aperta. Il rugby mi ha insegnato molto, come la disciplina,
Nata due anni fa, la squadra è iscritta al campionato di serie C
I BISONTI
30 marzo, casa circondariale di Frosinone. I Bisonti giocano contro gli Amatori Formia, gara valida per il campionato di rugby di serie C
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le regole, ma soprattutto lo spirito di gruppo». Il sogno di Rinaldo è quello di continuare a giocare, magari riuscendo a portare il rugby nella sua città per insegnarlo ai giovani. «È uno sport nobile, che rafforza il fisico e il carattere». I “Bisonti” si allenano tre volte a settimana e sono seguiti dal selezionatore regionale FIR Alejandro Maria Villalon, e dall’istruttore-direttore sportivo Manuel Cartella e dal medico Luigi Proietti. E poi c’è lei, il numero uno della squadra, Germana De Angelis, che oltre a essere presidente dell’associazione Gruppo Idee è anche presidente della squadra. È presente sul terreno di gioco sempre. Esulta a ogni punto e si infuria quando sbagliano. Ogni pacca sulla spalla che dà è di incoraggiamento, e ha un significato ben preciso: potete farcela… e non solo a vincere la partita. «La maggior parte di noi deve scontare pene molto
lunghe – hanno raccontato i detenuti al termine della partita contro gli “Amatori rugby Formia” che si è tenuta lo scorso 30 marzo – Giocando riassaporiamo la libertà. Ci svegliamo con un obiettivo, quello di giocare, di dare il massimo per la nostra squadra e vincere». Il cambio al vertice dell’istituto di pena non ha fatto interrompere il progetto, al contrario, il direttore Cocco lo sostiene. Convintamente: «Lo sport in questi casi assume una grande valenza. Il poter riorganizzare la propria mente aiuta a rigenerarsi». L’ultima partita si disputerà il 27 aprile, poi stop. Fine del campionato. Ma i Bisonti non si fermeranno, neanche durante l’estate. La Federazione Italiana Rugby ha riconfermato l’iscrizione della squadra al prossimo campionato. E loro hanno un’importante sfida da preparare.
QUANDO VINCE LO SPORT Gemellaggio con il Sora Rugby Un gemellaggio come simbolo di riabilitazione personale e sociale. È quello sancito il 29 marzo scorso nella sala consiliare del Comune di Frosinone tra i Bisonti Rugby e il Volsci Rugby Sora. L’evento è stato organizzato dall’associazione Gruppo Idee e dall’Asi, con la collaborazione dell’istituto penitenziario di Frosinone. Nel corso dell’incontro è stato proiettato anche un video realizzato dall’associazione Gruppo Idee di un match disputato tra i Bisonti e il Volsci Sora durante il campionato. Marco Santamaria, del comitato regionale FIR, ha premiato le due squadre omaggiandole con riconoscimenti ufficiali.
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Una volta c’era il fascino della divisa. I gradi. Il berretto. La pistola. E lo stipendio sicuro a fine mese. Una volta c’erano quelli che speravano di fare il calciatore. E i maschietti che si immaginavano con la tuta da astronauta. Le mamme e i papà che volevano i figli dottore. O al massimo ingegnere. Meglio di niente avvocato. E comunque mai e poi mai giornalista! Retaggi degli anni ‘80. Ma vuoi mettere il fascino della giacca e della toque blanche? E poi i ristoranti stellati, Masterchef, Cracco e Barbieri, i programmi in tivvù, le prime pagine e il successo. E già, perché i divi del terzo millennio non stanno a Hollywood, non cantano e non giocano a pallone. Stanno in cucina...
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IL FUTURO È SERVITO
LʼAlberghiero di Ceccano conferma il boom delle iscrizioni Sarà perché i ragazzi passano direttamente dai banchi ai fornelli Analisi di un fenomeno che non subisce crisi
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QUATTRO ISTITUTI DI ISTRUZIONE ALBERGHIERA IN PROVINCIA (più una sezione alla casa circondariale di Cassino e un corso serale a Cassino) 2.753 alunni FIUGGI Fondato a metà anni ‘60 Alunni: 894 Corsi: servizi enogastronomici e ospitalità alberghiera servizi di sala e di vendita accoglienza turistica enogastronomia tecnico dei servizi turistici tecnico dei servizi ristorazione CASSINO Fondato nei primi anni ’70 (autonomo dal 1986) Alunni 494 + 57 (casa circondariale) + 53 (corso serale) per un totale di 604 Corsi: servizi enogastronomici e ospitalità alberghiera servizi di sala e di vendita accoglienza turistica enogastronomia tecnico dei servizi turistici tecnico dei servizi ristorazione
avide sogna di lavorare sulle navi da crociera, Jonathan negli hotel di lusso, “cinque stelle minimo”. Per Martina è una passione di famiglia, tramandata di madre in figlia, che potrebbe diventare qualcosa di più importante. Ma c’è anche chi, come Pierangelo, messo in un cassetto il diploma di elettricista, ha deciso che il suo sogno era un altro. Ha deciso di cambiare tutto. E si è iscritto all’Alberghiero. La cucina, e tutto ciò che ruota attorno alla ristorazione, fino a pochi anni fa era solo una passione che diventava lavoro. O era comodità, perché nonno magari aveva il ristorante. Una roba per pochi. Del resto pentole e fornelli non erano immediatamente riconducibili a carriera, successo e visibilità. Il calciatore, l’attore, quelli sì che erano i mestieri da sogno. Poi, nel giro di pochi anni, qualcosa è cambiato. E i ragazzini, appesi gli scarpini al chiodo e indossati grembiule e cappello, hanno deciso di diventare (quasi) tutti chef. Ma non è solo una moda passeggera. Con questa formazione professionale si lavora davvero, anche mentre si è ancora studenti. L’estate nei villaggi turistici e negli hotel, l’inverno in Finlandia o in Germania durate i periodi di stage lavorativi offerti dalle scuole. E capita che a 18 anni la
segretaria ti mandi a chiamare, mentre sei a lezione, in classe, perché un ristoratore di Rimini l’estate prossima ti vuole in servizio da lui. Ci sono tanti motivi dietro il boom riscontrato negli ultimi anni dagli Istituti Alberghieri, tutti buoni. «Sicuramente l’aspetto lavorativo conta molto, specie in tempi di crisi» spiega Alessandra Nardoni, dirigente dell’IIS di Ceccano che dal settembre 2012 raggruppa Alberghiero e Istituto Tecnico Commerciale (con annessa sede di Ceprano). «Credo anche che lo stesso fenomeno che sta a monte, e cioè l’aumento delle famiglie che scelgono di iscrivere i propri figli in istituti professionali in genere, derivi dal contesto sociale che il Paese sta vivendo. Queste scuole, quella come la nostra, non a caso, hanno inserito proprio nel percorso curriculare l’alternanza scuola lavoro». Ovvero che la pratica, il lavoro vero e proprio, è parte integrante del percorso formativo dello studente che ha la possibilità di mettere in pratica sin da subito quello che acquisisce a scuola. «Questo del resto è quello che ci chiede l’Europa» ribadisce il dirigente. Non a caso i ragazzi dell’Alberghiero di Ceccano lo scorso anno sono stati a lavorare in Finlandia, in Grecia, in Germania. «Grazie a queste esperienze – continua la Nardoni – lo studen-
foto GIACOMO CESTRA
SORA Fondato a metà anni 2000 Alunni: 529 Corsi: servizi enogastronomici e ospitalità alberghiera servizi di sala e di vendita accoglienza turistica enogastronomia tecnico dei servizi turistici tecnico dei servizi ristorazione CECCANO Fondato nel 2007 Alunni: 726 Corsi: servizi enogastronomici e ospitalità alberghiera servizi di sala e di vendita accoglienza turistica enogastronomia tecnico dei servizi turistici tecnico dei servizi ristorazione
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te, oltre alla rete di contatti che può crearsi, acquisisce la cultura culinaria del posto. L’aspetto culturale è importante nella formazione dello chef». Certo, poi però sul boom delle iscrizioni – l’Alberghiero di Ceccano mette in piedi ogni anno nove prime classi, oltre 700 studenti in tutto, provenienti anche dalla provincia di Latina – contano anche altri fattori. Conta ad esempio anche lo sbarco della cucina in televisione – basti pensare ai vari Masterchef, La prova del cuoco e altri programmi di successo – che ha contributo a far diventare lo chef una star, al pari di un calciatore o di un attore, appunto. «Sì, anche questo è stato importante – risponde la Nardoni – ma soprat-
All’istituto ogni anno si formano nove prime classi. 700 gli studenti complessivi
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tutto nella riabilitazione sociale della figura professionale». Della serie: oggi il cuoco è diventato chef, è uscito da dietro i fumi della cucina ed è diventato un vip. «Non dimentichiamo però – avverte la Nardoni – che noi non prepariamo i ragazzi per mandarli in tv, ma diamo loro una formazione completa, del piatto, di cosa c’è dietro e di come esso si innesca nella nazione di appartenenza. Sono solo dispiaciuta del fatto che dal Ministero sono state tagliate le ore dedicate al laboratorio. Mi auguro che vengano potenziate». Insomma, dietro un bel piatto ci sono fatica, speranze, tradizione. Domenico Crocca, collaboratore del dirigente scolastico e responsabile di sede, ci tiene a sottolinearlo. «Diciamo che questo mestiere è sempre esistito, con i suoi pregi e i suoi difetti. È la tv che se ne è accorta solo oggi». Crocca è all’Alberghiero di Ceccano sin dalla sua istituzione, nel 2007, quando era ancora sede distaccata di Fiuggi. I ragazzi lo vedono come il maestro su cui fare affidamento sempre. In cucina, ad esempio, è lui, insieme ai colleghi dell’Enogastronomia, a dare indicazioni, guidare le mani, bacchettare quando serve. E alla fine, da semplici ingredienti di base, vengono fuori piatti sofisticati che i docenti dei corsi di Servizi di sala e Accoglienza turi-
LA CURIOSITÀ
I MICHELANGELO DELLA FRUTTA Due ragazzi di Ceccano maestri dell’intaglio Come gli scultori usano marmo e legno, così loro utilizzano frutta e verdura. In poche ore, armati di spelucchino, scavino e coltello thai, con incredibile abilità e maestria trasformano i prodotti del fruttivendolo in splendide composizioni floreali, scritte e immagini personalizzate. Si chiamano Michelangelo Cipriani e Francesco Spinelli, sono di Ceccano e frequentano l’Alberghiero, ovviamente. La loro passione è sbocciata tra i banchi di scuola, poi si è affinata con corsi specifici. Oggi con i ferri del mestiere, novelli Michelangelo (poi dici la forza dei nomi...) della frutta e verdura, sono capaci di tutto. Anche di tradurre questa capacità in un lavoro. Da alcuni mesi infatti hanno fondato il "Carving Studio Art Ceccano" al quale ci si può rivolgere per impreziosire qualsiasi evento con i loro magici intagli. D.D.G.
stica insegnano a servire a tavola in modo impeccabile. «Chi sceglie di iscriversi a questa scuola è difficile che lo faccia per caso o per moda – racconta –. Dietro c’è sempre una motivazione più profonda. E spesso è la facilità con cui è possibile trovare lavoro. Ho visto ragazzi lavorare durante gli studi per sostenere economicamente le famiglie, ritrovatesi magari con entrambi i genitori senza reddito. Ho ricevuto padri venuti in lacrime a ringraziarci». Ma non c’è rischio di ritrovarci tra
qualche anno con un mercato saturo, senza più bisogno di cuochi? Non si rischia di sfornare disoccupati? «No, non credo, a patto che ci sia tanta motivazione e grande passione – risponde lui di getto -. Il lavoro, per chi fa questa scelta, c’è sempre stato. C’è una crescita del 12% annuale nel settore Turismo e Ospitalità, ci sono studi che prevedono che il cuoco sarà la figura più richiesta entro il 2018. E con l’allargarsi dei confini del mercato lavorativo all’intera nazione, all’Europa e al mondo, questa richie-
sta non può che essere confermata. Piuttosto sono le devianze e le imposizioni che possono arrivare alle famiglie a spaventarmi. Noi, dal canto nostro, ci mettiamo tutta l’anima e la motivazione con l’obiettivo di migliorare ogni giorno l’offerta formativa, migliorandone la qualità ed elevando il livello degli insegnamenti. Per questo voglio ringraziare l’apporto di tutto il personale, che ci consente di raggiungere notevoli risultati relativamente ad efficacia ed efficienza».
SARANNO FAMOSI
Mandarelli spiega la ricetta vincente
Quella di Fiuggi la sede madre dalla quale è partito tutto
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MARIO MANDARELLI
Dirigente dell’Ambito territoriale provinciale di Frosinone dell’Ufficio scolastico regionale. Ovvero l’ex provveditorato
li istituti alberghieri motore di una concreta valorizzazione dell’enogastronomia ciociara. Non ha dubbi in merito Mario Mandarelli, dirigente dell’Ambito territoriale provinciale di Frosinone dell’Ufficio scolastico regionale. «È tra i banchi di queste scuole – ci ha confermato – che i prodotti tipici della nostra terra, il loro utilizzo, le loro possibilità di inserimento nella grande tradizione gastronomica locale, vengono fatti conoscere agli studenti che in questo modo imparano a capire questo straordinario mondo, ad apprezzarlo ed amarlo trasformandolo, spesso, nella loro passione e nel loro lavoro. Numerose sono infatti le figure professionali che si formano nelle aule degli Alberghieri: maitre d’hotel, camerieri, chef, addetti sala, sala bar e, soprattutto, alla cucina, segretari e portieri di albergo». «Di qui – ha proseguito Mandarelli – il grande boom, di iscrizioni e di interesse, che questi istituti hanno fatto registrare negli ultimi anni». Mandarelli si è quindi soffermato sulla grande tradizione degli istituti alberghieri della Ciociaria: «Tutto parte da quello di Fiuggi – ha evidenziato – che a ragione può essere considerato come la “sede madre” da cui sono poi nate le altre, in ordine cronologico, di
Cassino, Sora e Ceccano, oggi tutte autonome. L’Istituto Alberghiero di Fiuggi, ovviamente trascinato dalla grande tradizione alberghiera della cittadina termale e beneficando del prestigio della sua sede storica, ubicato com’è in quello che un tempo era il Grand Hotel della città, ha costituito, e ancora è, un motivo di vanto per tutta la provincia. Da lì negli anni sono usciti centinaia di operatori del settore e lì sono stati ospitati eventi di altissimo livello, così come i ragazzi hanno curato banchetti di prestigio: ricordo qui, solo per fare un esempio, il recente gran galà del comando generale della Guardia di Finanza di Roma. Anche la sede di Cassino si è distinta in occasione di manifestazioni di rilievo svoltesi nella Città Martire e lo stesso si può dire di Sora e di Ceccano, con quest’ultimo particolarmente attivo da qualche anno a questa parte. Insomma – ha concluso il dirigente – i nostri quattro Istituti Alberghieri, uniti agli Agrari, costituiscono un polo su cui concentrare energie e risorse per potenziare ancora di più il loro ruolo di promotori della enogastronomia ciociara e di fonte di lavoro. Da parte nostra, nei limiti delle competenze e delle disponibilità economiche, l’impegno è massimo. Uguale dispiego di energie ci si attende dalle altre istituzioni». D.D.G.
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MARCO GRAZIOSI
Chef di fama nazionale, presidente dell’Unione Cuochi Ciociari, è titolare del ristorante “Il panorama” di Segni
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DANILO DEL GRECO foto SIMONE DESIATO
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a cucina e la ricchissima enogastronomia ciociara volàno di un nuovo sviluppo economico e occupazionale della Ciociaria: utopia o possibilità concreta? Per avere una risposta, per sapere qual è lo stato di salute dei due settori e scoprire cosa... bolle in pentola abbiamo intervistato Marco Graziosi, chef di fama nazionale (ricchissimo il suo palmares, incrementato a fine febbraio da una medaglia d’argento conquistata agli Internazionali d’Italia) e presidente dell’associazione “Unione Cuochi Ciociari”. Il sodalizio, che insieme alla costola regionale fa parte della più ampia Federazione Italiana Cuochi, costituisce il punto di riferimento del mondo della cucina e della gastronomia ciociare e si occupa della promozione, diffusione e valorizzazione dell’enogastronomia territoriale e nazionale. Al suo interno, vere ciliegine su una torta fatta di grande attivismo, professionalità e passione, sono recentemente nati lo “Junior Team” per i giovani cuochi e il team “Lady chef”. Presidente, qual è lo stato di salute della cucina ciociara?
«Al momento la nostra cucina gode di ottima salute, soprattutto grazie agli sforzi di tutte quelle persone che ogni giorno, con grande impegno, portano avanti con passione la tradizione della cucina tradizionale, oltre a quella italiana».
Come considera le potenzialità della nostra cucina?
«Enormi. Un vero tesoro, una ricchezza straordinaria che deriva dalla circostanza che è rimasta saldamente ancorata alla cultura e alle tradizioni contadine. Una cucina che si basa sui sapori veri della nostra terra che ne fanno una realtà unica e invidiata in tutta Italia». APRILE 2014
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IL LIBRO
LA NOSTRA CUCINA LA NOSTRA STORIA Settanta ricette della tradizione Un omaggio alla propria terra. Alle proprie radici. E un omaggio a chi gli è stato vicino e lo ha aiutato a muovere i primi passi tra pentole e fornelli, alla madre scomparsa qualche anno fa che gli ha trasmesso la passione e l’amore per la buona tavola. Marco Graziosi ha appena pubblicato il libro di ricette “La cucina mia e di nonna Maria – Territorio in tavola, sapere e sapori dei Monti Lepini” (Edizioni Si). Un viaggio, attraverso settanta ricette, nelle tradizioni gastronomiche della nostra terra, delle campagne della provincia romana e della Ciociaria. Un viaggio da fare. Assolutamente.
Ritiene che questa “miniera” sia adeguatamente valorizzata?
«Assolutamente no».
Cosa bisognerebbe fare, allora, per una sua concreta e compiuta incentivazione?
«Occorrerebbe far viaggiare in sinergia la ristorazione, le associazioni di categoria, le microaziende del territorio e gli enti locali».
La cucina intesa in senso lato è direttamente legata alla gastronomia: come interagiscono in Ciociaria i due ambiti?
La cucina può e deve essere uno strumento per il rilancio economico
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«Si tratta di due settori che dovrebbero camminare a braccetto. Purtroppo, invece, questo incontro si realizza assai raramente, soltanto in qualche piccola trattoria. Spesso e volentieri nella maggior parte della ristorazione non combaciano e seguono strade del tutto diverse».
Quindi, come ha già detto che accade per la cucina, nemmeno la gastronomia locale è sufficientemente valorizzata...
«Malauguratamente non è sviluppata nella maniera giusta, specie se consideriamo le possibilità che ha e che può offrire. Tuttavia da anni ci sono associazioni di categoria, come la
nostra dell’Unione Cuochi Ciociari e l’Associazione enogastronomica del Lazio, che si impegnano nella promozione e nello sviluppo della gastronomia e dei prodotti del territorio. In merito va citato il progetto “Territorio in tavola” grazie al quale è stato possibile creare una filiera privilegiata tra le piccole aziende, i ristoranti e gli appassionati della buona cucina».
Nella vostra attività utilizzate soltanto prodotti locali?
«Come associazione, ma anche personalmente, utilizziamo solamente prodotti locali. Lo facciamo anche nelle manifestazioni regionali e nazionali cui partecipiamo e nelle quali proponiamo sempre e comunque piatti a base di prodotti ciociari».
Cucina e gastronomia potrebbero essere strumenti idonei per rilanciare lo sviluppo economico della provincia?
«La straordinaria ricchezza enogastronomica, insieme alle bellezze storiche, culturali e artistiche che possediamo, potrebbero e dovrebbero rilanciare lo sviluppo sia economico sia occupazionale e turistico».
In che modo potrebbero svolgere tale funzione?
«Da anni sto proponendo agli enti
istituzionali il progetto per la creazione di una nuova figura professionale che può dare occupazione e sviluppo nel settore turistico, vale a dire l’enogastronomo territoriale. Una figura che dovrebbe occuparsi di promuovere e valorizzare i prodotti del territorio attraverso la ristorazione. Spesso, però, non c’è la possibilità di essere ascoltati da enti o istituzioni».
Parliamo di giovani. In provincia ci sono quattro istituti alberghieri. Che ne pensa di questa realtà?
«Come associazione collaboriamo spesso e bene con tutti e quattro gli istituti e devo dire che i risultati ci
sono e sono eccellenti. Ci sono diversi ragazzi veramente in gamba che già lavorano con noi e che hanno iniziato a inserirsi nel mondo del lavoro trovando ottimi sbocchi ancor prima di aver finito la scuola. Una realtà, quella degli Alberghieri, che costituisce un punto di forza per la cucina ciociara, su cui puntare e investire risorse».
associazione di questo nuovo gruppo tutto “rosa” ci ha riempito di soddisfazione e orgoglio, anche perché, contrariamente a quello che si pensa, sono moltissime le donne che lavorano in cucina come chef. Il nostro team, poi, oltre a cimentarsi nella grande cucina ciociara, organizza anche eventi di beneficenza».
«Certo, e al riguardo stiamo già organizzando diversi corsi basati proprio sulla cucina locale».
«Come associazione vorremo collaborare di più con gli enti. Purtroppo, invece, pur potendo mettere a disposizione la nostra esperienza per progetti di sviluppo e per idee di rilancio del territorio, siamo poco considerati».
Si può parlare di scuola ciociara?
Quali sono le sue peculiarità?
«Su tutti l’uso di ingredienti poveri e genuini che danno vita a piatti semplici ma unici».
A metà febbraio avete costituito lo “Junior Team”: qual è il loro apporto alla diffusione della gastronomia e della cucina ciociare?
L’importanza di usare soltanto prodotti locali e materie prime “povere” e genuine
«Abbiamo costituito un interessante gruppo di giovani selezionando i più meritevoli studenti degli istituti alberghieri. Lo scopo è di prepararli per partecipare alle competizioni regionali e nazionali e alle olimpiadi che si terranno a novembre».
E poi ci sono le donne con il team “Lady Chef”...
«La nascita all’interno della nostra
E i rapporti con le istituzioni?
Un’ultima considerazione sul boom dei programmi televisivi dedicati alla cucina. Qual è la sua opinione in merito?
«Da un lato positiva, in quanto segnale di una notevole crescita di interesse per tutto ciò che riguarda l’enogastronomia e quale veicolo di promozione; nello stesso tempo, però, inviterei tutti a discernere con attenzione i programmi di vera cucina da quelli in cui si fa solo spettacolo e nei quali la cucina in senso nobile può anche uscire con le ossa rotte». APRILE 2014
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QUI MAGAZINE
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ROMA OSPITA ROMA Al Vittoriano in mostra “Le terre del caffè” a pagina 64
LIFE STYLE CULTURA ARTE TEATRO CINEMA MUSICA LIBRI SPORT CUCINA
foto Giacomo Cestra
Un anno di teatro: cala il sipario sulle stagioni romane a pagina 76
Ligabue live, le immagini del concerto evento
Frosinone calcio: volata per la B Stellone ci crede
a pagina 72
a pagina 88
Negli spazi del Vittoriano la mostra “Terre del caffè” Grandi tele dedicate alla magia del viaggio
FAUSTO ROMA IL VISIONARIO ROCCO ZANI foto GIACOMO CESTRA
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iprendere il viaggio non significa necessariamente aver sostato per ripartire. «Perché alla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da ricominciare…». E allora tutto questo può apparire come condizione di uno sguardo permanente. Ovvero di un occhio capace di cicatrizzare – oltreché raccogliere – i domini del tempo. Ecco, il presupposto dell’opera di Fausto Roma è proprio in questo rapporto “visionario e visivo” con il viaggio, nella capacità di amplificarne il moto o di ripristinarne la sostanza. È mattino presto quando giungo in questo bordo di terra dove «è un Mississipì da ragazzi quel Cosa che vuol morire ai piedi di Ceccano…». APRILE 2014
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Forse lo era davvero un tempo. O lo era nell’occhio bambino. Oggi è una prateria disegnata da strade e zeppa di edifici talvolta inutili. Un pianoro smisurato che è riserva di acque, di campi, di memorie. E di nebbie. La casa di Fausto è il suo studio e questo, in fondo, è la sua casa. Su una collina inattesa, come a dominare una valle quasi invisibile. Più che una collina è una ruga lieve della terra dove la luce penetra o v u n q u e . Perché Fausto chiede alla luce di essere
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LA MOSTRA
Le opere al Vittoriano fino al 18 maggio Promossa dall’Associazione L’Impegno e inaugurata il 15 aprile, la mostra “Terre del caffè” è ordinata nelle sale della Gipsoteca del Vittoriano, a Roma, e resterà aperta fino al 18 maggio. Nella mostra verranno esposti sia il quadro della Biennale di Venezia 2011 che il gioiello “Eneide”, testimonial dell’omonima missione spaziale portato in orbita sulla stazione orbitante dall’astronauta Roberto Vittori nel 2005. Il curatore è il prof. Claudio Strinati, mentre Philippe Daverio ha curato il testo critico. Il comitato scientifico è composto da Michele Ainis, Giorgio Calabrese, Aldo Mattia e Massimiliano Napoletano.
rotta o direttrice, finanche sostanza. Queste opere bisogna averle sulla testa – al pari del cielo – o “calpestarle” come tragitto ininterrotto del proprio raggio. Sì, perché le “Terre del caffè” sono in verità un’offerta di via impareggiabile, ovvero l’opportunità di aprire un corridoio ancestrale tra micro universi rimaneggiati ed estesi per riconoscerne – forse – l’indizio. O per superarlo. Terre dell’Equatore, terre della mente, terre di mezzo. L’occhio di Fausto Roma si posa sulle traiettorie fluviali, sulle iridescenze metropolitane, sui confini tracciati dalla memoria per essere puntualmente disattesi o rimescolati. E allora il dito “bambino” fa scorrere il mappamondo frenandone di colpo il giro di giostra e indicandone la terra messa in palio. E il “gioco” si fa liberatorio, incalzante, sospeso. Quando nel 2011 espose alla cinquantaquattresima edizione della Biennale di Venezia, Michele Ainis ebbe a scrivere della “bellezza” di quell’opera, e più ampiamente del suo fare pittura, «in primo luogo sottraendo, mirando all’essenzialità e alla leggerezza, come il Calvino delle “Lezioni americane”. In
secondo luogo distanziandosi rispetto al suo obiettivo, sbirciando dall’alto o per traverso. Perciò, in ultimo ci impartisce una lezione: occorre allontanarsi per vedere da vicino. Vale nell’arte, vale nella vita». Probabilmente è questo il segreto – vogliamo chiamarlo segreto? – di Roma pittore, la capacità, quasi naturale di essere occhio e stomaco, dentro e fuori la storia, o ancora interprete e spettatore della narrazione. Vale a dire
Occhio e stomaco, dentro e fuori la storia, interprete e insieme spettatore
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C’è una remota analogia e una drastica differenza rispetto a un’operazione apparentemente simile che fu compiuta anni fa da un artista più vecchio rispetto a Roma. Quell’artista è stato Alighiero Boetti con le sue carte geografiche che faceva tessere in Afghanistan con infinito amore e infinita attenzione al dato figurativo, tanto che quelle carte geografiche sono diventate una sorta di icone del nostro tempo. Claudio Strinati Qui c’è un aspetto della creatività di Roma che ne condensa forse l’essenziale, la cifra dominante. I suoi quadri descrivono grandi territori: l’India, il Brasile, il Congo, ciascuna delle 16 aree geografiche in cui cresce la pianta del caffè. (…) In tutti questi quadri la mano dell’artista disegna un reticolo di linee, svolazzi, ghirigori. (…) Lo spazio si rifrange, si moltiplica, ma al contempo si riduce. E diventa spazio atomico. Michele Ainis
L’artista Fausto Roma con la moglie Patrizia Palombo
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l’attitudine, mai convenzionale, di attestarsi in un luogo e di questo percepirne l’alito o la frontiera, la solennità o più radicalmente i bagliori. Nella sua personalissima “dilatazione visiva” Fausto Roma non smarrisce mai il senso intimo, microscopico, vibrante di quanto è celato sotto gli argini, di quanto non sia evidente eppure tassellatura irreversibile di ogni contenuto. Il Kenia è una mappatura di cadmio solcato da raffinati merletti di biacca, minute orme ancestrali al pari di quelle che gli uomini guerrieri tracciano sulla loro pelle corvina. Il Nicaragua è un fragile segno di terra dove il mare penetra e divora il tempo e a questo offre il silenzio o il rombo del tuono. Portorico è un labirinto di cobalti inusuali e di vermiglio nelle baie logorate dal sale. E la Nuova Guinea è corpo di drago furente, vulcano, fuoco. In fondo l’alchimia e l’occasione del sogno. E ancora una volta Fausto Roma
“ricostruisce” – per tracciati e accenti – la sua personale attitudine visionaria. Ancora una volta il viaggio come confluenza irreversibile del proprio sentire, condizione più o meno velata per dare volto alla sua dimensione di artista; e da questa, al suo tempo, allo sguardo. Un dialogo incessante con il dubbio a cui offrire le certezze minime delle proprie riflessioni, i cardini invisibili su cui ha edificato la sua storia. Che è storia di legami, di appartenenza e di furiosa curiosità. Il viaggio allora, come tavola di ricerca o casa dell’inconscio. Perché su queste tele Roma pare aver traslocato i segni e i segnali di una vita vissuta per «sguardi assalitori e per memorie inarrestabili». Ma anche per consapevolezze. Perché in ogni sua “Terra”, anche in quelle del caffè, «è un Mississipì da ragazzi quel Cosa che vuol morire ai piedi di Ceccano…».
a cura di Rocco Zani
GUALDINI, LORETI, MIELE e REA
ovvero il nostro NOVECENTO
Alla Saletta un omaggio a quattro autori storici del territorio
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inanzi ad un pubblico mai così numeroso si è inaugurata al Centro delle arti La Saletta di Frosinone la mostra “Padri nostri”, un omaggio lieve ma intenso a quattro autori che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea del nostro territorio e non solo, Ettore Gualdini, Adolfo Loreti, Vittorio Miele e Fernando Rea. Protagonisti di un tempo lancinante (il Novecento post-bellico) i quattro artisti hanno segnato con le loro opere un percorso narrativo che ancora oggi si mostra carico di tensioni e di una visione marcatamente “attuale”. Maestri della figurazione, certo, eppure capaci di una lettura costantemente in progress, ricca di sagge contaminazioni, di ascolti, di “sentenze” cromatiche e segnali che ne fanno, oggi, patrimonio di memoria comune. Il rigoroso allestimento curato da Loredana Rea permette una visione minuta ma accurata di uno tempo artistico davvero proficuo, vibrante, profondamente “vivo”. VITTORIO MIELE Senza titolo, olio su tela
nelle sculture di DE ANGELIS
A Fiuggi la personale dellʼartista ischitano
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Arte e imprenditoria: il potere dell’alluminio
La Saletta – Frosinone fino al 4 maggio
IL LAMPO DELLA BELLEZZA davvero un bagliore quello che sfiora e talvolta incide le sculture di Giovanni De Angelis in mostra a Fiuggi all’Officina della Memoria e dell’Immagine. Nato a Ischia nel 1938, De Angelis è tornato nella sua isola dopo decenni di esperienze che lo hanno portato a incrociare gli autori più rilevanti del secondo Novecento, da Guttuso a Montale, a Libero de Libero. Una scultura di “rigorosa coerenza” (come scrive Giovanni Stella, curatore dell’evento) quella di De Angelis in cui la classicità millenaria della forma sembra consumarsi nella dimensione “avida” del contemporaneo; nei bronzi, nei legni, in quella dimensione alchemica che è antologia del tempo e percezione del divenire.
PREMIO COMEL A DEODATO L’EDIZIONE 2014
Officina della Memoria e dell’Immagine, Fiuggi fino al 3 maggio
Pino Deodato è uno scultore raffinato. Qualcuno preciserebbe ceramista raffinato. Eppure è stato lui ad aggiudicarsi il Premio Internazionale Comel 2014 (Latina) ovvero l’apoteosi di quel “linguaggio unico” (l’alluminio) che ha fatto in breve la fortuna di questo evento. Un’opera, quella presentata da Deodato – “Colui che vede lontano” – di grande severità formale per «rappresentare la complessità della vita con la semplicità e la gentilezza della raffigurazione». Ancora una volta il Premio Comel, nato dalla passione per l’arte di una famiglia di imprenditori “illuminati”, i Mazzola, si fa largo tra gli appuntamenti internazionali dedicati alla scultura e lo fa con grande originalità e rigore. Menzione speciale per Marcella Belletti e Irina Novarese.
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CERTE NOTTI A FROSINONE
Un concerto per pochi intimi (si fa per dire). Un evento unico. Indimenticabile Al palasport del capoluogo Ligabue fa il tutto esaurito
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e siete tra quelli che preferiscono il Blasco, ok. Ma se “state” con Ligabue e il 14 aprile non eravate tra coloro che hanno riempito il palazzetto di Frosinone, allora lasciamo perdere. E basta. Se invece avete fatto la fila per ore, avete comprato il biglietto e vi siete goduti due ore di canzoni, da Almeno credo a Tu sei lei, sappiate che avete preso parte a un vero e proprio evento, di quelli che difficilmente potranno ripetersi da queste parti. E il bello,
foto RICCARDO LANCIA
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forse, è anche questo. Anzi, è soprattutto questo. Ligabue sul palco è di un altro pianeta. Poco importa se l’acustica (come dicono i puristi) nei palazzetti non è perfetta e gli stadi sono tutta un’altra cosa. Dettagli. Per chi predilige gli stadi l’appuntamento è per il 30 e 31 maggio, quando Mondovisione tour farà tappa a Roma, all’Olimpico. La verità è che Frosinone, quella sera, è impazzita al ritmo di fandango. E beato chi c’era.
Il 30 e 31 maggio il Mondovisione tour farĂ tappa allo stadio Olimpico di Roma
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7 TRAINING DAYS di stile, armonia, esperienze e altre storie
Pilastri della scena frusinate, i 7TD sembrano non volersi fermare più AMERICO ROMA
7 TRAINING DAYS Wires
Gone You Are Not Me Life Wires Pocket Venus Down By The River I Will Something More Clear To Climb Eggplant Is The Colour The Greater Good Random Heart
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uono pulito. Belle idee. E prospettive tante. I 7 Training Days sono una delle realtà più solide del panorama underground ciociaro. Iniziano sette anni fa, muovendo i primi passi con un repertorio di brani propri e iniziando a calcare i palchi dei locali indie del centro Italia. Nel tempo si sono imposti all’attenzione di addetti ai lavori e testate giornalistiche nazionali con il loro sound 90’s, che richiama alla memoria le produzioni più intime e riflessive di Guided by Voices, le visioni on the road dei Sebadoh e le delicate solitudini sonore dei Dinosaur Jr. Nel 2011 pubblicano il primo lavoro sulla lunga distanza dal titolo “In a safe place”. L’album è un viaggio in dieci tappe attraverso luoghi fisici e immaginari, in bilico tra emotività e analisi sociale: un modo per rappresentare il “posto sicuro” che è dentro ognuno di noi. Il disco viene supportato da un lungo tour che regala alla band numerose soddisfazioni da parte
di pubblico e addetti ai lavori. Un anno dopo escono con un nuovo lavoro dal titolo “Finale/Forward”, un mini-ep di due brani che porta la band verso nuovi sentieri e preannuncia il sound che darà anima e corpo al secondo album. Eccolo il secondo album: i 7TD sono tornati con “Wires”, un solido punto di partenza, maturo e ben prodotto, per un lungo tour promozionale che sta già portando la band in giro per l’Italia. Il disco, dodici canzoni registrate al VDSS Recording Studio, è un concentrato di armonie ispirate e intrecci vorticosi di suoni e ritmi incalzanti. Interamente in inglese, è accompagnato dal videoclip del singolo “Life” visibile sul canale Youtube della band. Un buon prodotto, pieno di idee, integralmente targato FR. La strada, come sempre, è in salita per chi ha talento ma viene da Frosinone. Però il riscontro che questa band sta avendo in giro per la penisola lascia davvero ben sperare.
www.7trainingdays.com www.7trainingdays.bandcamp.com www.youtube.com/user/7trainingdays
Un nuovo disco, dodici tracce e un tour nei club di tutt’Italia foto Benedetta Stirpe
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a cura di Camillo Savone
SCELTI DA QUI
GLI SPETTACOLI A ROMA
PICCOLO ELISEO
dal 13 al 18 maggio L’ENIGMA DELL’AMORE (In memoria di Karl Heinrich Ulrichs) di Fabio Grossi e Saverio Aversa regia Fabio Grossi con Fabio Pasquini, Francesco Maccarinelli 06.4882114
TEATRO ARGENTINA
BONACELLI e MOLIÈRE PER CHIUDERE IN BELLEZZA
Cala il sipario sulla stagione del teatro Eliseo dal 6 al 25 maggio
IL MALATO IMMAGINARIO di Molière regia Marco Bernardi traduzione Angelo Dallagiacoma con Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Carlo Simoni TEATRO ELISEO 06.48872222
dal 20 al 30 maggio FROST/NIXON
di Peter Morgan traduzione di Lucio De Capitani regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani con Luca Toracca, Claudia Coli Nicol Stravalaci, Alejandro Bruni Ocaña, Andrea Germani, Matteo De Mojana 06.684000311
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aolo Bonacelli è uno dei più grandi attori italiani. E questo non si discute. Stavolta torna a Roma in coda alla stagione dell’Eliseo con una produzione dello Stabile di Bolzano, il Molière de “Il malato immaginario”, uno dei classici di ogni tempo. Si tratta di una farsa all’antica colma di eccellenti spunti comici da cui trapela allo stesso tempo la visione del mondo disillusa e disincantata di un Molière che aveva smarrito, al termine della sua esistenza, la fiducia in se stesso e nei suoi simili. Padre di una bella figlia, marito di una donna avida e fedifraga e vittima di uno sciame di dottori avvoltoi, salassatori e ciarlatani, Argante è il malato immaginario del titolo, un personaggio che Molière cucì su di sé, ma che riuscì ad interpretare solo per quattro recite: morì infatti venerdì 17 febbraio 1673, pochi minuti dopo la chiusura del sipario.
TEATRO QUIRINO
dal 6 al 18 maggio SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA SBORNIA di Eduardo De Filippo regia Armando Pugliese musiche Nicola Piovani con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo 06.6794585
TEATRO BRANCACCIO fino al 27 aprile KAROL WOJTYLA LA VERA STORIA
di Donatella Damato, Gaetano Stella, Patrizia Barsotti regia Duccio Forzano musiche di Noa Solis String Quartet 06.80687231
TEATRO DELL’OPERA dall’8 al 14 maggio L’ELISIR D’AMORE
musica di Gaetano Donizetti direttore Donato Renzetti regia Ruggero Cappuccio maestro del Coro Roberto Gabbiani Orchestra e coro del Teatro dell’Opera Allestimento del Teatro dell’Opera 06.48160255
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MASSIMO RANIERI RACCONTA E CANTA VIVIANI
Napoli, musica e ricordi per un grande varietà
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n grande interprete, la voce di un cantante che ha mietuto nella sua vita ogni genere di successi, un attore che ha collaborato con oltre mezzo secolo di colleghi non solo napoletani. Massimo Ranieri torna a Roma con uno dei suoi spettacoli preferiti. Quello nel quale, magistralmente diretto da Maurizio Scaparro, ci mostra il suo Raffaele Viviani. Si racconta di due settimane del 1929 nelle quali Viviani deve lasciare Napoli per Buenos Aires in cerca di fortuna. La traversata è l’occasione per preparare uno spettacolo di varietà alternando satira e canzoni al ritmo scintillante della speranza, pescando gli artisti tra scugnizzi e sciantose a bordo. A rappresentare oggi questa avventura sono gli eccezionali interpreti che cantano su musica dal vivo seguendo gli stilemi della grande tradizione partenopea. Uno spettacolo imperdibile, che soltanto il grande Massimo Ranieri poteva affrontare per dare voce e volto al mito di Raffaele Viviani.
dal 13 al 25 maggio
VIVIANI VARIETÀ di Raffaele Viviani regia Maurizio Scaparro produzione Ra.Ma 2000 international in collaborazione con Gli Ipocriti Coop con Massimo Ranieri TEATRO OLIMPICO 06.3265991
foto Giacomo Cestra
a cura di Americo Roma
JOHNNY CASH Out Among the Stars
MOTORPSYCHO Behind the sun
Columbia
Stickman
Johnny Cash è uno dei pilastri del rock, alla stregua di Elvis, dei Beatles e degli Stones. “Out Among the Stars” è un album inedito postumo, pubblicato a oltre trent’anni dalle registrazioni originali. Malinconico e scuro nelle sonorità, è una fotografia di un momento molto negativo della vita di Cash (durante le incisioni era ricaduto nella tossicodipendenza). Un disco particolare, utile ad approfondire un artista unico e pieno di sfumature emotive
“Behind the Sun” è il nuovo disco dei norvegesi Motorpsycho, leggenda del panorama musicale extra-anglosassone. Il trio di Trondheim, compiuti 25 anni di carriera, non delude: psichedelia prog che, nella sua modernità, cita armonie proprie dei 60’s. Riff complessi si intrecciano a melodie articolate e piene di pathos. Un lavoro sopra le righe, fuori dagli schemi, per palati e orecchie fini. Complesso e vitale come un trapianto a cuore aperto
Ideale per: quelli che vogliono approfondire la storia del rock
Ideale per: chi cerca un trip lisergico tutto musicale
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NADA Occupo poco spazio
TIROMANCINO Indagine su un sentimento
Santeria/Audioglobe
Sony
Nada ha più vite di un gatto e più idee di tutte le band di hipster che intasano le bacheche di facebook degli alternativi del nuovo millennio. Tra punk, cantautorato e rievocazioni armoniche da amarcord, la signora Malanima ci regala un album dieci palmi sopra la media con testi pieni di poesia, emozioni, critica umana e teatralità. Dal titolo fuorviante, “Occupo poco spazio”, invece, di spazio è destinato a occuparne tantissimo
“Indagine su un sentimento” segna il ritorno dei Tiromancino dopo un silenzio di quattro anni. Tornano i fratelli Zampaglione e lo fanno usando le note e gli schemi classici che hanno caratterizzato l’ascesa e il declino della band romana. Non rischiano nulla e non sperimentano. “Funk, amore e poca fantasia” per usare una parafrasi riassuntiva. Un album discreto. Che non dice molto di più di quanto già raccontato
Ideale per: ascoltare musica italiana di qualità
Ideale per: non andare alla ricerca di sentieri sconosciuti
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LA TOP THREE I PIÙ SCARICATI DA ITUNES Williams 1. Pharrell Happy (from “Despicable Me 2”)
Legend 2. John All of me
Menzel 3. Idina Let it go aggiornato all’11 aprile 2014
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IL CONCERTO DEL MESE
DALL’ITALIA ALLA GIAMAICA. E RITORNO Alborosie a Ciampino per ricordare Bob Marley
Ritmi inconfondibili, suono vintage e contemporaneo allo stesso tempo. Alborosie, ormai uno dei grandi nomi del reggae, torna con un nuovo album, "Sound the system". Orion ha deciso di ricordare Bob Marley nel trentatreesimo anno della sua scomparsa con una serata senza precedenti. Alborosie live e Bob Marley Celebration Night è un evento da non perdere. E non solo per i fanatici del reggae.
11 MAGGIO
Orion Live Club viale Kennedy 52, Ciampino (ROMA) € 20,70 (prevendita inclusa) – ticketone.it www.orionliveclub.com (tel. 06 89013645) www.the-base.it (tel. 06.54220870) info diversamente abili: tel. 06.54220870
www.alborosie.it
PROSSIMAMENTE FROSINONE Affekt club
via degli Anziati, snc dens-events.org
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venerdì 25 aprile The Electric Diorama + The Anthem
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venerdì 2 maggio e venerdì 30 maggio Heart Music Contest – concorso emergentim
Cantina Mediterraneo
via Armando Fabi facebook.com/lacantinamediterraneo
w ≥ ≥
venerdì 16 maggio Bad Apple Sons + Blonder venerdì 23 maggio Flying Vaginas + Tiger!Shit!Tiger!Tiger!
Satyricon Caffè Letterario via Firenze, 30 satyriconfrosinone.it
w ≥
sabato 3 maggio (re)Offender
TUTTI GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
LATINA Sottoscala 9 ≥
Orion
viale J.F. Kennedy, 52 - Ciampino orionliveclub.com
w
via Isonzo, 194 sottoscala9.altervista.org
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venerdì 25 aprile The Vickers
venerdì 9 maggio Giovanni Lindo Ferretti
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giovedì 15 maggio Michael Monroe
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ROMA & DINTORNI Circolo degli artisti
BlackOut Rock Club
via Casilina, 713 – Roma blackoutrockclub.com
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via Casilina Vecchia, 42 - Roma circoloartisti.it
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mercoledì 7 maggio Quintorigo Experience
domenica 11 maggio Mercatino Giapponese
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venerdì 16 maggio Micah P. Hinson
sabato 31 maggio Oasis Mania
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Traffic live
via Prenestina, 738 - Roma trafficlive.org
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venerdì 16 maggio Hirax+ Bonded By Blood + Nuclear + Methedras
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sabato 31 maggio The Undertones + Drifting Mines APRILE 2014
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a cura di Nicola Cento
HOME VIDEO I FILM A CASA TUA
CAPITAN HARLOCK dal 23 aprile
dal 30 aprile
THE AMAZING SPIDER-MAN 2
IL VENDITORE DI MEDICINE
di Marc Webb con Andrew Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx, Dane DeHaan, Campbell Scott, Embeth Davidtz, Paul Giamatti, Stan Lee, Martin Sheen azione/fantastico, Usa 2014, 140 minuti
di Antonio Morabito con Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Evita Ciri, Roberto De Francesco, Ignazio Oliva, Paolo De Vita, Leonardo Nigro, Marco Travaglio drammatico, Italia – Svizzera 2013, 105 minuti
Peter Parker (Andrew Garfield) ha una bella vita incasinata. E questa, per chi lo conosce, non è una novità. Ci sono gli studi, zia May, il lavoro, la fidanzata... E un nuovo cattivo, Electro, interpretato da Jamie Foxx. Come se non bastasse, quando il suo vecchio amico Harry Osborn (Dane DeHaan) ritorna, Peter si rende conto che tutti i suoi nemici hanno una cosa in comune: la OsCorp. Le avventure dell’Uomo ragno continuano a New York, tra i grattacieli della città più incredibile del mondo. P.S. In 3D è un vero sballo
Claudio Santamaria è Bruno. Per vivere fa l’informatore medico. Complice la crisi, però, l’azienda per la quale lavora sta vivendo un momento delicato. Bruno, pur di mantenere il lavoro, è disposto a tutto, a ingannare, a corrompere, a tradire la fiducia delle persone che gli stanno vicino. Nel nuovo film di Antonio Morabito (Cecilia, Non son l’un per cento, Che cos’è un Manrico) c’è tutta l’Italia di oggi: la corruzione, l’annullamento della morale, l’incognita del presente, la paura del futuro. E anche un pizzico di speranza
da vedere se: AVETE IL SENSO DI RAGNO
da vedere se: L’ITALIA DI OGGI NON VI SPAVENTA
di Shinji Aramaki animazione Giappone 2014 115 minuti (dvd, blu-ray e 3D)
Se siete stati bambini negli ‘80 e lo avete perso al cinema, ecco l’occasione giusta per tornare indietro nel tempo e rivivere le avventure del pirata dello spazio. La storia è nota e narra le avvenutre del capitano Harlock che, in un futuro post-apocalittico, viaggia nello spazio e difende il bene. Un cartone animato ancora da paura. Altro che Peppa Pig!
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dal 15 maggio
GRACE DI MONACO di Oliver Dahan con Nicole Kidman, Paz Vega, Tim Roth, Frank Langella, Robert Lindsay, Roger Ashton-Griffiths, Geraldine Somerville drammatico/biografico, Usa-Italia-Belgio-Francia 2014, 102 minuti
Oliver Dahan racconta la storia di Grace Kelly, star del grande schermo negli anni Cinquanta che abbandona il mondo del cinema per diventare la principessa di Monaco. Il film si concentra nell’anno (il 1962) in cui Grace Kelly sposa il principe Ranieri e lo aiuta a difendere l’identità del principato dagli attacchi politici di Charles De Gaulle. Nicole Kidman nei panni della principessa Grace è fantastica da vedere se: CREDETE NEL PRINCIPE AZZURRO
GLI ALTRI FILM IN USCITA
24 aprile
La sedia della felicità di Sergio Mazzacurati
1° maggio
Non dico altro
di Nicola Holofcener
VENERE IN PELLICCIA di Roman Polanski con Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric drammatico Francia-Polonia 2013, 96 minuti (dvd e blu-ray)
L’ultimo film di Roman Polanski è finalmente disponibile in dvd e blu-ray. “Venere in pelliccia” approfondisce il rapporto che nasce tra Thomas, regista teatrale che sta cercando l’attrice giusta per il ruolo da protagonista nel suo adattamento teatrale del romanzo di Leopold Von Sacher-Masoch, e Vanda. L’intreccio è da brividi. Un capolavoro
www.multisalasisto.it - www.multisalanestor.it APRILE 2014
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a cura di Camillo Savone
IL MERCATO NERO DELLA BONTÀ Nel primo romanzo di Chiarelettere, Luca Rastello punta i riflettori su “I buoni” per definizione, i crociati dei “progetti” per salvare l’uomo, quelli che si sentono un po’ più bravi degli altri. I “cattocomunisti”, direbbero alcuni, o i catto-chic per altri. Sotto la guida del “santo” don Silvano, maglione consumato e sguardo sofferto, che predica sulla strada e nel palazzo, vicino agli ultimi e ai politici, alle rockstar, ai galeotti e ai magistrati. Ma la storia ha anche un lato B, come la vicenda di Aza, una ragazzina che accetta il salvagente di Silvano fino ad annegare in qualcosa di diverso e forse più feroce. Rastello, che ha lavorato nei Balcani, nel Caucaso, in Asia, Africa e America del sud, nel gruppo Abele e che ha scritto una mezza dozzina di libri tradotti ovunque, queste storie le conosce bene. E alla fine svela nervi scoperti, retoriche consunte di cui comunque abbiamo bisogno per non sentire il male che portiamo dentro. Con la finzione e sempre sotto anestesia. I BUONI di Luca Rastello Edizioni Chiarelettere (Collana Narrazioni) pagine 224, € 14
ARTE E TEOLOGIA IN 12 CAPOLAVORI Dio ha una forma? Per l’arte sacra senz’altro sì e le opere d’arte riunite nel libro edito da Mondadori Electa ne sono un esempio magnifico, sopravvissute nei secoli a ogni genere di attentato e a ogni sciagura. L’uomo ha creato questa “immagine” di Dio raccolta da Cristina Uguccioni in una galleria di dodici passi biblici e altrettanti capolavori della pittura italiana, commentati rispettivamente da teologi e storici dell’arte. Dalla creazione dell’uomo e della donna, i capitoli seguono cronologicamente la vita di Gesù: dall’incarnazione al battesimo fino alla morte e alla risurrezione. Da Tondo Doni a Michelangelo, dal Beato Angelico a Giotto, Piero della Francesca, Caravaggio, Cimabue, Raffaello, Mantegna, Leonardo, i capolavori dei grandi sono un pretesto per capire il Dio che è in ognuno di loro e in noi. Cristina Uguccioni vive a Milano e ha, tra l’altro, curato il volume del cardinale Carlo Maria Martini “Il dono dell’amore” (Milano 2010). LA FORMA DI DIO a cura di Cristina Uguccioni Introduzione di Paul Poupard Mondadori Electa pagine 184, € 24,90
I RAGAZZI E LA LETTERATURA Insegnanti, educatori, genitori e operatori culturali troveranno in questo testo edito da Donzelli molti spunti per svolgere oggi una mission impossible: educare e formare i ragazzi alla lettura. Spesso, infatti, la letteratura per l’infanzia è associata più ad appetiti commerciali di marketing e merchandising che a obiettivi valori culturali, facendo trionfare storie mediocri e finali moraleggianti in luogo di trame raffinate, sovversive, fantastiche e non solo superficiali. Questo testo, curato da Marnie Campagnaro, docente di Teoria e storia della letteratura per l’infanzia a Padova, è costruito sull’alternanza di saggi dallo stile asciutto e un antologico panorama della narrativa per ragazzi, tra fiabe e poesie, tra sperimentazioni linguistiche e la sempre più indispensabile educazione sentimentale. Strumento prezioso per chi vuole comprendere forme e temi contemporanei della letteratura di qualità che vede nel bambino non un consumatore ma il vero protagonista. LE TERRE DELLA FANTASIA Leggere la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza a cura di Marnie Campagnaro Donzelli Editore pagine 320, € 27
LA GRANDE BELLEZZA E I SEGRETI DI ROMA
Alla scoperta della città eterna sulle tracce del film di Sorrentino Se siete stati sedotti dal film di Paolo Sorrentino e se amate Roma più dei romani (che ormai non la “vedono” più) dovete destinare dieci euro a questo libro di Costantino D’Orazio (anche in formato e-book) che vi permetterà di calare ogni volta, con l’immaginazione e grazie all’inserto fotografico, nei luoghi magistralmente evocati nell’opera che è stata premiata con l’Oscar. D’Orazio, storico e critico d’arte, da vent’anni scandaglia la Roma segreta e ha pubblicato, come una premonizione della sceneggiatura, due libri-guida, “Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Roma” e “Le chiavi d’Italia” (ed. Palombi). «Non basta essere esperti per descrivere i luoghi del film di Sorrentino – scrive D’Orazio – Bisogna conoscere la città in profondità e aver esplorato i suoi angoli più segreti e privati, che spesso non appaiono neanche sui libri». Per chi vuole vedere Roma con occhi diversi, un invito ad assaporare la grande bellezza della città più bella del mondo. LA ROMA SEGRETA DEL FILM LA GRANDE BELLEZZA - Costantino D’Orazio Sperling & Kupfer - pagine 100, € 10
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DECORCASAFERRI 50 ANNI DI COLORI Le aziende informano
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la storia di Carlo Ferri e della sua attività. È la storia di una piccola azienda a conduzione familiare che quest’anno festeggia mezzo secolo di attività. Il settore è quello edile della pittura e delle decorazioni. Una attività a cui partecipano tutti i componenti della famiglia. Una famiglia che ha nel Dna la passione per l’arte e la decorazione. Loretana, moglie di Dino, esperta di belle arti, si occupa di elaborare progetti per decorazioni su ogni tipo di materiale. La storia di Decorcasaferri inizia negli anni Cinquanta e arriva fino a oggi con la straordinaria esperienza maturata nel corso del tempo con l’acquisizione di nuove tecniche di posa in opera e con l’adozione di nuovi materiali. Oggi Decorcasaferri è un’azienda leader per la pittura edile di interni ed esterni per abitazioni civili e per la realizzazione di locali commerciali e industriali. Offre una straordinaria gamma di soluzioni per la decorazione di interni, per l’impermeabilizzazione di terrazzi e capannoni e per l’incapsulamento dell’amianto a norma di legge. Per avere una visione più precisa del vasto panorama in cui opera l’azienda abbiamo rivolto alcune domande a Dino Ferri, figlio di Carlo, che rappresenta la continuità nella storia dell’azienda. L’esperienza di un’azienda che nasce negli anni Cinquanta e la rivoluzione di nuove tecniche e nuovi materiali degli ultimi decenni. Come convivono in Decorcasaferri? «L’esperienza di mio padre rappresenta indubbiamente uno straordinario tesoro che ci permette di saper affrontare
Quando l’arte si fonde con la decorazione L’incontro tra esperienza e innovazione
ogni tipo di situazione, anche la più disagiata. Però è la grande attenzione da noi sempre prestata allo studio dei nuovi materiali che ci distingue sul mercato dagli altri operatori. Tutto il nostro personale ha formazione specifica e un costante aggiornamento professionale. Questo ci consente di poter trovare sempre la soluzione migliore per ogni singola situazione e il successivo impiego di materiali a un prezzo adeguato, ottenendo come risultato finale la piena soddisfazione del nostri clienti e il riconoscimento di azienda leader sul mercato». Decorcasaferri offre una vasta gamma di servizi. A quali clienti si rivolge? «Essendo un’azienda a conduzione familiare ha la caratteristica di avere una struttura straordinariamente flessibile, con la possibilità di servire una varietà di utenti senza limiti. Sono nostri clienti i privati, sia per il completamento e la rifinitura di nuove costruzioni sia per il restauro di fabbricati e ambienti già esistenti, ma anche aziende di arredamento e agenzie per la realizzazione di locali commerciali di ogni genere. La cosa che vorrei sottolineare e che ci dà molta soddisfazione è un fenomeno che ha avuto una costante crescita negli ultimi anni: la possibilità di avere servito architetti e studi di arredamento di interni che ci hanno preferito a tanti operatori dello stesso settore apprezzando la manualità e la rifinitura dell’opera delle nostre maestranze per lavori di particolare pregio. Particolarmente apprezzato, su vecchie e nuove pavimentazioni, è il trattamento con le resine epossidiche. Un rivestimen-
to a spessore autolivellante che è una valida alternativa ai prodotti tradizionali e che consente il recupero di un ambiente o parte di esso senza necessariamente ricorrere allo smantellamento e alla ricostruzione con risultati eccellenti. In campo industriale va sottolineato, invece, la snellezza e la celerità con cui riusciamo a realizzare l’incapsulamento dell’amianto secondo i criteri previsti dal Decreto Ministeriale 6/9/1994, che consiste nel trattamento e isolamento dell'amianto con prodotti specifici penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta». Per chiudere, perché preferire Decorcasaferri? «L’esperienza e la conoscenza di tecniche di posa in opera e delle caratteristiche dei nuovi materiali ci consentono di poter offrire ai nostri clienti la soluzione più giusta e più economica senza influire sulla qualità. Spesso i costi di realizzazione delle opere risultano concorrenziali anche rispetto a lavori condotti in economia. Il risultato finale è che otteniamo una finitura di mani artigiane e una migliore qualità della vita visto che i prodotti da noi impiegati sono tutti prodotti Bia (basso impatto ambientale), certificati ISO 14001, ISO 9001. I materiali, le tecniche di lavorazione, i dettagli delle pitture e delle decorazioni sono visibili sul sito decorcasaferri.it dove è possibile avere un contatto rapidissimo con gli artigiani dell’azienda per qualsiasi informazione e a cui chiedere un sopralluogo e un preventivo gratuito».
pittura edile _ controsoffitti e decorazioni pavimenti in resina civili e industriali impermeabilizzazioni terrazzi e capannoni muratura _ falegnameria
DECORCASAFERRI
via Quattro Strade 722/A – Patrica (FR) 339.4380348 (Dino) 340.9196746 (Carlo) www.decorcasaferri.it
NOI CI CREDIAMO Frosinone, Perugia e Lecce: volata per la Serie B Roberto Stellone non è preoccupato di essere sceso dal primo al terzo posto
DANIELE CIARDI
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a lotta per vincere il campionato di Prima divisione girone B e salire nella serie cadetta senza dover passare per gli spareggi play off, si fa sempre più intricata ed entusiasmante. Quando mancano due giornate alla fine della regular season, infatti, in testa troviamo il Perugia, che vanta una lunghezza nei confronti del Lecce e tre sul Frosinone. E tutto questo con i salentini che nell’ultima giornata osserveranno il riposo, mentre al Curi è in programma lo scontro diretto tra umbri e ciociari. Come dire, un finale di stagione ancora tutto da APRILE 2014
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scrivere, perché le due giornate in programma il 27 aprile e il 4 maggio possono davvero riservare infinite sorprese. Il Frosinone, nonostante negli ultimi tre turni abbia conquistato un solo punto (pareggio in casa contro la Salernitana, riposo e sconfitta a Lecce) mentre di contro Perugia e Lecce hanno fatto bottino pieno facendo così scivolare i canarini dal primo posto (cinque punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice) all’attuale terzo (tre lunghezze di distacco dalla capolista), ha ancora tutte le carte in regola per chiudere al
comando la stagione regolare e salire in B direttamente. Per farlo bisognerà battere L’Aquila al Comunale al ritorno in campo dopo la pausa pasquale e poi espugnare il campo del Perugia sette giorni più tardi. «Per quanto mi riguarda – dice l’allenatore dei giallazzurri Roberto Stellone – abbiamo tutte le carte in regola per vincere le prossime due partite. La sconfitta di Lecce è già alle spalle e i ragazzi sono ben consci del fatto che vincere o meno il campionato senza dover giocare i play off dipende solo da noi stessi».
Abbiamo le carte in regola per vincere le prossime due partite
foto Massimo Scaccia
Nessuna preoccupazione da parte dell’allenatore del Frosinone sul fatto che nell’ultimo periodo Perugia e Lecce, almeno dal punto di vista dei risultati, stiano andando molto più forte della sua squadra. «Nel girone di ritorno abbiamo conquistato 29 punti, ossia tre in più rispetto alla stessa giornata di quello d’andata. Questo vuol dire che stiamo andando forte e quindi non dobbiamo rimproveraci nulla. Ora bisogna solo pensare a lavorare al massimo per preparare nel migliore dei modi le sfide contro L’Aquila prima e Perugia poi».
Un lavoro che a detta di Stellone dovrà essere soprattutto di natura psicologica. «Dal punto di vista fisico direi che stiamo bene. Lo abbiamo dimostrato anche nel secondo tempo di Lecce dove nonostante l’inferiorità numerica abbiamo tenuto il campo meglio dell’avversario. Anche sotto il profilo tecnico e tattico ormai la squadra sa quello che deve fare. Motivo per cui in questo periodo bisognerà lavorare quasi esclusivamente sull’aspetto mentale. La differenza da qui alla fine la farà soprattutto la testa».
ROBERTO STELLONE
Romano, classe '77, prima di giocare nel Frosinone ha indossato le maglie di Parma, Lecce, Napoli, Genoa e Torino. Dopo aver allenato la formazione Berretti, dalla stagione 2012/13 è sulla panchina della prima squadra
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a cura di Daniele Ciardi
Il coach Marco Fenoglio esonerato a inizio settimana
VOLLEY SORA
IL CAMMINO SI FA IN SALITA
Bianconeri sconfitti in casa in gara1 della semifinale play off Ora bisogna portare il bilancio in pari vincendo a Cantù
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opo aver aperto nel migliore dei modi gli spareggi play off per la massima serie, vale a dire eliminando nei quarti di finale Castellana Grotte con un perentorio 2 a 0, qualcosa in casa della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora si è inceppato. Domenica scorsa, sul campo amico, i bianconeri sono stati sconfitti a sorpresa (tre set a uno) in gara1 di semifinale dal Cantù. Un ko che è costato la panchina al tecnico Marco Fenoglio, esonerato lunedì scorso, così come il diesse Alberico Vitullo. A questo punto il cam-
mino della Globo verso la finale si fa in salita, e per centrare l’impresa bisognerà necessariamente vincere una sfida sul campo dei lombardi. Magari già quella in programma in questa domenica di Pasqua, in modo tale da portare subito la serie sul punteggio di uno a uno. Dopo questa trasferta i bianconeri torneranno in campo mercoledì 23 aprile (ore 20.30) al PalaGlobo “Luca Polsinelli” per gara3. Eventuale gara4 si giocherà il 27 a Cantù, mentre la possibile bella è in programma il 30 aprile a Sora.
IHF FROSINONE
SI PUÒ PENSARE AL FUTURO
Campionato chiuso: raggiunto l’obiettivo salvezza
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na stagione che tutto sommato può essere considerata sufficiente, quella appena conclusa da parte dell’Ihf Frosinone. Alla sua prima volta in assoluto nel campionato di serie A1 femminile di volley, le ragazze del presidente Lucio Iacobucci hanno, infatti, raggiunto l’obiettivo prefissato a inizio torneo: la salvezza. A questo punto si può cominciare a pensare al futuro, ripartendo da quelle cose positive messe in mostra quest’anno e, soprattutto, correggendo i tanti errori commessi, in particolare nella composizione del roster. Errori, comunque, che possono tranquillamente essere giustificati, ma allo stesso tempo non dovranno certamente ripetersi.
Il momento di festa delle ragazze di coach Martinez dopo aver conquistato la permanenza nella serie A1 foto Massimo Scaccia APRILE 2014
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BASKET FERENTINO
SERVE UN MIRACOLO
Gli amaranto devono vincere e sperare nelle disgrazie dei “cugini” verolani
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oltanto un miracolo potrebbe permettere alla Fmc Ferentino di disputare, per la prima volta nella sua storia cestistica, i play off per salire nella massima serie. Con un solo turno di regular season ancora da giocare (vale a dire quello in programma domenica 27 aprile con inizio alle ore 18), infatti, per gli amaranto ottavi della classe diventa davvero difficile riconquistare la settima piazza. Per far sì che ciò accada, la formazione di coach Franco Gramenzi dovrebbe
innanzitutto andare a vincere sul difficilissimo campo di Verona (gli scaligeri sono terzi della classe), ma allo stesso tempo sperare anche in uno scivolone da parte dei “cugini” del Gcz Veroli impegnati nell’occasione nella sfida casalinga contro la Sigma Barcellona.
Simone Pierich e i suoi compagni sperano ancora di poter guadagnare l’accesso alla post season foto Massimo Scaccia
VEROLI BASKET
UN ULTIMO PICCOLO SFORZO
Giallorossi in zona play off Manca una sola giornata di regular season Jamar Samuels è risultato fondamentale nella corsa dei verolani alla conquista di un posto nei play off
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anca davvero pochissimo al Veroli per centrare un traguardo a dir poco insperato a inizio stagione, quando sembrava che la squadra dovesse addirittura non iscriversi al campionato: un posto nei play off. Con una sola giornata di regular season ancora da giocare, infatti, i giallorossi occupano la settima posizione (ultima valida per accedere alla post season) con due lunghezze di vantaggio nei confronti delle più
immediate inseguitrici Ferentino e Brescia. Ai ragazzi del presidente Massimo Uccioli basterà quindi vincere la sfida in programma domenica 27 aprile al “Città di Frosinone” contro la Sigma Barcellona per essere matematicamente certi di giocare i play off. In caso di sconfitta, invece, Rossi e compagni potrebbero rischiare di scendere all’ottavo posto, ma solo nel caso molto remoto che la Fmc Ferentino dovesse espugnare il difficilissimo campo di Verona. In caso sempre di ko dei verolani e successo di Brescia, la compagine di Ramondino resterebbe comunque settima grazie a una migliore situazione negli scontri diretti rispetto ai lombardi.
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CAMICE BIANCO: NIENTE PAURA Le aziende informano
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a pressione? Meglio che a misurarla sia un infermiere piuttosto che un medico. Sono i risultati di un ampio studio dell’Università di Exeter, condotto su circa 10mila persone di dieci Paesi e pubblicato sul British Journal of General Practice. Il risultato che viene fuori è proprio questo: per una misurazione della pressione arteriosa più accurata e più vicina alla realtà è meglio che questa sia affidata a un infermiere piuttosto che a un medico. «Questo studio – spiegano dall’Ipasvi Frosinone, la Federazione Nazionale Collegi Infermieri – mostra che quando viene misurata da un medico, la pressione risulta alterata verso valori più elevati rispetto a quella rilevata da un infermiere. È il fenomeno chiamato “white coat syndrome”, la “sindrome da camice bianco”. E può avere conseguenze negative importanti. Il fenomeno, che ben conoscono tutti i pazienti che controllano i loro valori pressori, è associato all’ansia, spesso non manifestata e difficile da individuare, quando a misurare la pressione è un medico, che così può trovarsi di fronte a un valore superiore a quello che sarebbe “normale”, e che in alcuni casi, proprio sulla base di questa misurazione, può essere indotto anche a prescrivere al paziente un farmaco del quale non avrebbe bisogno. Per giungere a queste conclusioni, i
ricercatori dell’Ateneo britannico hanno confrontato e correlato le misurazioni su oltre diecimila persone rilevate nella stessa seduta da medici e infermieri, scoprendo che i valori pressori erano più alti quando registrati dai primi rispetto ai secondi. Studi precedenti, osservano i ricercatori britannici, avevano già evidenziato che l’ansia determinata dalla misurazione della pressione da parte dei medici, poteva a sua volta provocare un innalzamento dei valori, ma in questo studio è la prima volta che si dimostra che l’innalzamento della pressione è causato dai medici ma non dagli infermieri, in misura anche piuttosto significativa, correndo così il rischio concreto di sottoporre la persona a una terapia farmacologica, magari per tutta la vita, della quale non avrebbe invece alcun bisogno. Ecco perché «i medici dovrebbero continuare a misurare la pressione come parte della valutazione di un paziente o di una routine di check-up – ha detto il coordinatore dello studio, Christopher Clark – ma non quando la decisione clinica sul trattamento della pressione arteriosa dipenderà dal risultato. La differenza che abbiamo notato - ha precisato – è sufficiente per far superare in alcuni pazienti la soglia per il trattamento dell’ipertensione. E l’impiego di farmaci inutili può portare a effetti collaterali indesiderati». Inoltre, spesso in questi casi, potrebbe
essere prescritto di continuare a misurare la propria pressione a domicilio, senza che ce ne sia reale necessità, ma alimentando la componente ansiogena legata a questa pratica. «Queste misure inappropriate – ha aggiunto Clark – potrebbero essere evitate semplicemente affidando la misurazione a qualcuno che non sia un medico». Secondo i dati divulgati della Società italiana dell’Ipertensione Arteriosa, l’ipertensione è un problema che colpisce in Italia in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne. Il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono in una condizione di rischio. La stessa Società Scientifica raccomanda il monitoraggio della pressione nell’arco delle 24 ore. «In questo caso il bracciale è collegato ad un apparecchio delle dimensioni di un pacchetto di sigarette che contiene una piccola pompa ed un sistema di registrazione. L’apparecchio è programmabile per effettuare misurazioni automatiche della pressione arteriosa ad intervalli determinati per una intera giornata, sia nelle ore diurne che in quelle notturne. I vantaggi di questo strumento sono principalmente quelli di rendere disponibili un elevato numero di misurazioni nell’arco delle 24 ore (di solito, circa una settantina) e di evitare l’effetto “da camice bianco”, cioè l’aumento dei valori pressori determinato dalla presenza del medico all’atto della misurazione».
Uno studio dell’Università di Exeter condotto su oltre 10.000 persone di dieci Paesi diversi dimostra che la misurazione della pressione è più accurata se affidata a un infermiere piuttosto che a un medico
via Morolense – località Le Lame residence Le Torri – palazzina B int. n° 115 03100 Frosinone tel. 0775/260420 - fax 0775/838146 info@ipasvi.fr.it
È QUI LA FESTA
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Alessia Savo, Antonello Iannarilli,
Alfredo Pallone e Marcello Pigliacelli
Massimo Pizzuti tra Enzo e Roberto Catenacci Il gruppo “Anima mia”
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Una serata speciale con gli amici, gli imprenditori e i politici del territorio
na festa incredibile. Una serata speciale. Una location d’eccezione. Venerdì 21 marzo, Fiuggi, Grand Hotel Palazzo della Fonte. La redazione di Qui Magazine e Qui Sette presenta i nuovi prodotti editoriali, il restyling dei due giornali che ormai da anni vi accompagnano e vi raccontano questa terra. Spesso con il sorriso sulla penna. Che poi è l’unico vero modo per “sopravvivere”. È stata l’occasione E spesso “pizzicando” i politici e gli amministraper presentare tori. Gli stessi che, insieme alle istituzioni e agli imprenditori della provincia, erano tra gli ospiti i nuovi Qui Sette della “nostra” serata. Tra loro Vincenzo Boccia, e Qui Magazine e dare un messaggio il nostro stampatore, past president della Piccola Industria di Confindustria e presidente del di ottimismo Comitato tecnico Credito e Finanza. Insomma, una festa in perfetto stile Qui. Servita anche per mettere insieme le eccellenze del territorio, per tracciare un bilancio della situazione economico-sociale che viviamo. E soprattutto per iniettare una buona dose di entusiasmo. Lo stesso entusiasmo che ha trasformato Qui Sette e Qui Magazine nei giornali che conoscete bene.
Maurizio Stirpe con la moglie Barbara Diego Cataldi e la moglie con Patrizia Di Martino Gian Franco Schietroma Biagio Cacciola con Maria Spilabotte Genesio Rocca
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Pizzuti tra Massimo Ruspandini e Alfredo Pallone Valquiria Mendez, Weruska Galvalisi e Juliane Brizola Desirée Popper, Astrid Pinero Herrera e Anica Pinter
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Nicola Ottaviani Mauro Buschini Ennio Savoriti e Vincenzo Boccia Mauro Vicano con la moglie Loredana Fabio Forte Francesco Scalia Mariela Garriga e Silvia Busuioc Salvatore Lala con Maria Elena Segneri Silvio Ferraguti con la moglie Mariaelena Giuseppe, Isabella e Antonio Bucciarelli 11 Emanuele Cataldi
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1 Marco Gabriele e Fabrizio Casinelli 2 Laura e Stefania Cellitti 3 Roberto Rufa con la moglie Rosanna 4 Fabio Vicano e Valerio Tallini 5 Mario Abbruzzese e Fabio De Angelis 6 Giuseppe Patrizi 7 Ernesto Tersigni 8 Valter Lozza 9 Antonio Pompeo 10 Fabrizio Papi 11 Roberto Corbo 12 Martina e Maurizio Cerilli 13 Marco Antonucci e Lucia 14 Gianfranco Rufa e Laura
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Il sindaco Nicola Ottaviani con la senatrice Maria Spilabotte. Nelle altre foto: Matilde Pizzuti, Alessio Gizzi, Denise Langiu, Anna Maria Malizia e Matteo Turriziani, Leonardo Celenza con la preside Lucia Minieri e le docenti di francese Flavia Pierro e Mariangela Emanuele dell’istituto comprensivo Ceccano 2
LA FRANCIA
E I SUOI PICCOLI AMBASCIATORI
Premiati gli studenti più meritevoli
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tudiosi francesi e italiani si sono ritrovati al Palazzo della Provincia di Frosinone per l’annuale cerimonia di premiazione dell’AMOPA (Association des Membres de l’Ordre des Palmes Académiques) che, giunta alla sua decima edizione, si prefigge di valorizzare lo studio della lingua francese e di premiare gli alunni iscrivendoli al tableau d’honneu nazionale. La cerimonia, aperta dalla prof.ssa Flavia Pierro, organizzatrice dell’evento per le province di Frosinone e Latina e di recente nominata Chevalier dell’Ordine delle Palme Accademiche dalla Repubblica Francese, ha visto la presenza, tra gli altri, del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e della senatrice Maria Spilabotte. Numerosa e calorosa la partecipazione alla cerimonia da parte dei dirigenti, docenti, famiglie e alunni delle scuole di primo e secondo grado delle due province. Complimenti a tutti questi eccellenti alunni, veri Ambassadeurs du Français.
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IL VINITALY
PARLA CIOCIARO
Quindici aziende locali al salone del vino di Verona Protagoniste Camera di commercio e Provincia
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antina sociale del Piglio, Casale della Ioria, Corte dei papi, Giacobbe, Mafredi Opificio, Petrucca e Vela, Pileum, Rapillo, Sinibaldi, Società Agricola Emme, Terenzi, Terre del Cesanese, La Ferriera, Poggio alla Meta e Vigneti Iucci. Sono le quindici cantine ciociare che si sono fatte onore a Verona, dove si è tenuta la quarantanoveUn successo sima edizione del Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato al vino e ai distillati. per le nostre Un programma ricchissimo, con momenti formacantine tivi e culturali, degustazioni, convegni e tante grazie alla sinergia novità. E soprattutto un’opportunità importante tra Pigliacelli per mettersi in mostra. Il tutto grazie alla sinergia e Patrizi tra Camera di Commercio e Provincia, con il presidente Marcello Pigliacelli e il commissario Giuseppe Patrizi che hanno “sponsorizzato” le nostre produzioni e presentato una brochure con tutte le cantine ciociare presenti alla manifestazione. L’appuntamento è al 2015, con l’edizione numero cinquanta. foto Massimo Scaccia
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chi, come, dove, quando
RISTORANTI, PIZZERIE, ENOTECHE, CLUB di qualità segnalati da QUI
Pepe Nero
FROSINONE
Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione alle migliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati i taglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come panini farciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poi i primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongole, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi
via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - pepenerofrosinone@alice.it
La Ginestra
FROSINONE
Il titolare Danilo e il suo staff hanno fatto di questo locale il ritrovo preferito di professionisti, imprenditori e gourmet alla ricerca di piatti creati con passione e ingredienti di primissima scelta. Basti pensare alle infinite proposte a base di pesce che esaltano sempre per gusto e freschezza a partire dagli antipasti. Attenta la selezione dei dolci e dei vini della carta. Servizio catering per eventi e cerimonie
via Adige, 1 - tel. 0775/824261
Ristorante Le Vigne
FROSINONE
Questo è il posto, dalla cucina semplice e di grande qualità, dove assaporare, per esempio, degli ottimi bucatini all’amatriciana o alla gricia oppure una carbonara di pesce. E poi scegliere tra tagliate di manzo, bistecche di chianina o selezionatissime entrecote. I dolci vi stupiranno così come l’apericena, ogni sera dalle 19.30. Un locale dove trascorrere piacevoli serate in compagnia di amici
via Gaeta, 114 – Tel.0775.1887741 – la domenica aperto a pranzo
Ratafià FROSINONE
La parola “Ciociaria” evoca da sempre il concetto di “genuinità” nel cibo e nella vita degli abitanti. Il ristorante Ratafià si propone di fare proprio questo “credo” e lavora per offrire una ristorazione di qualità, curata nei dettagli e nell’armonia dei sapori ma attenta al costo. Materie selezionate e prodotti tra i migliori del territorio ciociaro. Il tutto lavorato e preparato rigorosamente in casa
via del Plebiscito, 49 - tel. 0775.856632 - 339.4729050
Osteria Porca Vacca
TECCHIENA DI ALATRI
Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini
via S.S. 155 Osteria di Alatri - tel. 0775/408384 - www.osteriaporcavacca.net
Agriturismo Tenuta Valle delle Ginestre
CECCANO
Uno dei migliori agriturismi della Ciociaria, in località Badia di Ceccano, è la location ideale per eventi, riunioni, domeniche in famiglia e per organizzare comunioni e matrimoni. L’agriturismo promuove laboratori didattici, corsi di cucina e visite all’annessa fattoria. In tavola i prodotti dell’annessa azienda agricola, disponibili anche nel punto vendita per un gustoso ricordo della giornata nella tenuta
via San Paolo della Croce, 35 - tel. 0775/621009 - cell. 339/3276778
Ristorante da Jin Feng
FROSINONE
Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimo design e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo Jin Feng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale si aggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica mediterranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagerato. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro
via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182
Ristorante Cerroni
CECCANO
Dall’esperienza e dal successo del Ristorante Catering Cerroni nasce questo splendido gioiellino dal design e dall’atmosfera raffinati. Adatto per cene e colazioni di lavoro o per un incontro tra amici il ristorante propone chianine, selezionatissime carni argentine, angus irlandese e in esclusiva Ribeye americana. Deliziosi i primi così come gli sfiziosi antipasti. Da provare
viale della Libertà(giardinetti)- tel. 0775/602150
Rocca di Rivituro
GUARCINO
Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasformata in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lo rende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionale che riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a puntino con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto con ogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì
s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775.46565 - www.roccadirivituro.it
Il Girasole Agriturismo
COSA c’è
IN GIRO ANAGNI 27 aprile
ARTE E GUSTO NELLA CITTÀ DEI PAPI Anagni città d’arte, Anagni città delle arti, Anagni città della creatività, Anagni Bella e Buona e tutta da scoprire. Il 27 aprile nella città dei Papi per gli amanti dell’arte e delle bontà ciociare, c’è una nuova edizione di “Anagni Bella & Buona”, all’insegna di storia, gusto, artigianato, musica e spettacoli. L’iniziativa si tiene da Porta Santa Maria fino a Viale Regina Margherita e tenderà a valorizzare gli artisti locali, che esibiranno la loro arte in modo aperto e condiviso. In programma anche visite guidate ai tesori d’arte in collaborazione con il Centro Guide Cicerone e menù tipici proposti dai ristoranti (informazioni e partenza visite dalla Pro loco in piazza Innocenzo III).
TECCHIENA DI ALATRI
Una vecchia casa colonica risalente al 1940 trasformata in ristorante tipico, con soffitti in legno e camino, dove la cucina custodisce scrupolosamente le tradizioni dei sapori antichi. Una vecchia stalla con fienile, da cui è stato ricavato un piccolo albergo dotato di ogni comfort, dove regna il legno e il ferro battuto. Un ambiente familiare dove è forte il senso di ospitalità
via Basciano, 5 (strada per Veroli) - tel. 348/7108182 - www.ilgirasoleagriturismo.it
S1mone - Braceria - Ristorante - Pizzeria
TECCHIENA DI ALATRI
Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini
via Polledrara, 12 - tel. 393/7421963 - Chiuso il lunedì - ampio parcheggio
Dal Patricano
PATRICA
Dal Patricano per riscoprire il piacere dei sapori tipici di una volta. Il fiore all’occhiello è la braceria con tagli di carni nazionali ed estere. Tutti i giorni pollo ruspante alla griglia, fiorentina, filetto, bisonte canadese e black angus statunitense. Eccezionale è il tiramisù del Patricano. Buona la carta dei vini. Ogni giorno è disponibile un menù a partire da 16 euro. Dal Patricano è anche hotel con stanze da sogno da 50 euro
s.s. Monti Lepini km 11,300 - tel. 0775/222459 - www.dalpatricano.it
PATRICA 4 maggio
CAPITALE DEL VINO PER UN GIORNO Domenica 4 maggio, dalle 15.30, Patrica tornerà ad essere la capitale del vino per un giorno in occasione dell’annuale kermesse enogastronomica “Wine Day 2014 Degusti…AMO!”, organizzata dall’Associazione “Triclinium”. A far da cornice all’evento lo splendido scenario di Villa Ecetra.
FOTO ALBERTO BUZZANCA
ROXANA ZAMFIR
APRILE 2014
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Luca Sergio
WILLY POCINO
UN CIOCIARO A ROMA
A
fine anno saranno 601 fascicoli, 20.000 pagine, 6.500 articoli, 1.120 collaboratori di cui 18 stranieri. Molti studiosi italiani ed esteri la considerano una vera e propria “Enciclopedia del Lazio”. Questo il biglietto da visita di “Lazio ieri e oggi – La rivista di Roma e della sua regione” che ha raggiunto il significativo traguardo dei 50 anni. Presentando i primi due numeri del 2014, le “nozze d’oro” sono state festeggiate lo scorso 18 marzo a Roma nella sede della fondazione Marco Besso con gli interventi di Fabio Isman, Danilo Mazzoleni e Francesco Sisinni. Per ricordare il compleanno si svolgeranno nei prossimi mesi conferenze, tavole rotonde, concerti, un premio letterario e verrà pubblicato il decimo fascicolo speciale. Un traguardo importante, dunque, nel campo dell’editoria periodica di taglio culturale tesa a non far dimenticare storia, tradizioni, arte, monumenti, usi e costumi, e personaggi di una regione che è stata culla della civiltà religiosa e umana. Fondatore, editore e direttore di “Lazio ieri e oggi” dal 1965 è il giornalista Willy Pocino, ciociaro di Monte San Giovanni Campano, alla cui città natale ha dedicato – tra i tanti libri scritti – il vocabolario del dialetto, storia, folklore e tradizioni. Uno degli intellettuali più prolifici della provincia che nella Capitale ha fatto conoscere quanto siano caparbi i ciociari. All’inizio della sua carriera di scrittore, Pocino è stato anche fondatore con Silvio Biondi e Giovanni Gigliozzi dell’Associazione fra i Ciociari residenti a Roma, del mensile “Terra Nostra”, del Gruppo Culturale di Roma e del Lazio, del Lunario romano e della casa
editrice Edilazio. Sta preparando un’opera di notevole importanza documentale: il dizionario dei paesi del Lazio in sei volumi. Per citare tutti i collaboratori del mensile ci vorrebbe quest’intera pagina, perciò ci limitiamo ad Andreotti, Ceccarius, de Libero, Spinosa, Sciascia, Tecchi, dell’Arco, Jannattoni, Pallottino, Staccioli, Emiliani e Mario Verdone. Mezzo secolo di rivista, dunque, e tanti sacrifici che Willy Pocino ha dovuto e deve affrontare per assicurare le pubblicazioni in un periodo come l’attuale che vede tutta la stampa precipitata in una profonda crisi. Egli è andato avanti anno dopo anno, «solo con il soccorso dei lettori», precisa manifestando una certa amarezza verso gli enti locali: «Ci auguriamo che, almeno in questa straordinaria ricorrenza, le autorità della Regione vogliano concederci l’onore della loro attenzione, che viene invece riservata da Lazio ieri e oggi: sempre alla rivista da parte cinquant’anni di studiosi non solo italiadi pubblicazioni ni». Auspichiamo, perciò, dedicate che si dimostri concretaalle eccellenze mente il più ampio sostegno della nostra regione a chi opera da tempo per far conoscere il meglio della nostra regione.
Alla rivista di Willy Pocino hanno collaborato i più noti intellettuali italiani e stranieri. Ma gli enti locali non mostrano l’attenzione dovuta
APRILE 2014
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Pier Paolo Segneri
AUTONOMIA E INDIPENDENZA
A
utonomia e indipendenza sono sinonimi? Oppure c’è una differenza di significato tra i due vocaboli? E qual è questa differenza? Alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno caratterizzato il territorio regionale del Veneto, ma che inevitabilmente spingono anche altre zone d’Italia, compresa la Ciociaria, a partecipare alla discussione sulle idee di indipendenza locale e quelle di unità nazionale, credo sia necessario soffermarsi sulla questione. Autonomia e indipendenza hanno significati assai differenti, a volte opposti. Una persona è autonoma quando è in grado di badare a se stessa, di autogovernarsi, cioè quando è in grado di gestire la propria vita, la propria casa, i propri affetti senza bisogno che qualcun altro intervenga. Come accade per i bambini che conquistano, col tempo, spazi sempre maggiori di autonomia, ma non di indipendenza dai genitori. Infatti la persona autonoma è consapevole di non potersi sottrarre al legame con gli altri né alle responsabilità che riguardano la collettività. La persona autonoma è consapevole della propria interdipendenza con gli altri. Sa che ci sono diritti e doveri dettati dalla convivenza con gli altri. E trasforma questa interdipendenza in un punto di forza. L’indipendenza, invece, appartiene di più ad una persona che pensa di poter fare a meno degli altri nella gestione complessiva della vita, come se temesse il rischio di una vita insieme: con i suoi condizionamenti e il rispetto di regole non sue. E che implica, necessariamente, una limitazione rappresentata dalla libertà dell’altro, che va rispettata. L’indipendenza è un’idea legata alla
APRILE 2014
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pretesa di una sovranità assoluta, sia personale sia di una comunità di un determinato territorio. In altre parole, può dirsi indipendente una regione che risponde soltanto alle proprie leggi. Il concetto di autonomia, invece, designa un potere non pienamente sovrano, ma capace, in virtù di un diritto proprio, non derivato, di dettare norme giuridiche, di darsi la propria legge di vita tenendo conto del primario rispetto della Carta costituzionale dello Stato o della federazione di Stati a cui appartiene. In genere, una mentalità liberale e federale ricerca l’autonomia mentre una mentalità ideologica o autarchica o dogmatica vuole l’indipendenza. Di recente, ad esempio, il Dalai Lama ha chiesto per il Tibet non più l’indipendenza dalla Cina ma il riconoscimento del Tibet come regione autonoma all’interno dello Stato cinese. Un po’ come accade in Italia con le Province autonome o le Il Veneto, l’Italia Regioni a Statuto speciale. e quel sentimento Si vedrà. Intanto l’autonodi sentirsi liberi. mia diventa un possibile Che parte dai singoli stile di vita mentre l’indie arriva pendenza si chiude in se alla collettività stessa. Forse per paura o forse per dare una risposta facile a un bisogno reale.
La persona autonoma è consapevole della propria interdipendenza con gli altri. L’indipendenza, invece, è l’opposto