PROVINCIA: VOTO ANCH’IO? NO TU NO
L’illusione del risparmio e la certezza che cambierà ben poco
I
n principio ci fu il 2 e 3 giugno del 1946 con il referendum tra monarchia e repubblica che chiese per la prima volta in Italia il voto col suffragio universale, indipendentemente dal sesso e dal censo. Prima, dal 1913, si contemplò il diritto di voto (per quello che contava) soltanto per gli ultra-trentenni e nel 1918 ad appena 21 anni, ma solo maschi in regola con il ruolo nell’esercito mobilitato. Oggi, nel 2014, in Italia si torna a votare per censo, come fu nell’America del Settecento, stavolta per quello che rimane delle amministrazioni provinciali che sono state trasformate dall’ipocrisia della spending review, all’indomani di una tornata di scandali non nelle Province ma nelle Regioni, in una sorta di rappresentanza ristretta non più dei cittadini ma dei loro amministratori comunali, quelli non ancora commissariati. La politica sta già dando il suo indecoroso spettacolo in Italia e a Frosinone, con il gioco delle alleanze e le spaccature dei e nei partiti: del resto la situazione è complessa, per dirla con un eufemismo, già a Roma, con le “mezze-larghe” intese di Renzi e del Nuovo Centrodestra, figuriamoci nelle fila territoriali, lì dove i separati in casa d’ogni libertà del Pd se la devono vedere con i divorziati con addebito di Forza Oggi, nel 2014, Italia e Ncd. In una situazione così fluida, naturale che ci scappino tradimenti e flirt passeggeri. in Italia si torna Evidentemente anche stavolta a rimetterci saran- a votare per censo. no i cittadini, privati di un’occasione in più per Come fu esprimere il loro pensiero e per difendere il pronell’America prio territorio, rischiando di perdere totalmente il contatto e la residua fiducia nei partiti e in quelle del Settecento istituzioni che si allontanano sempre di più dal pensiero reale sia nel pensiero politico che nella rendicontazione dell’operato. Certo, fino ad oggi la provincia ha mostrato tutti i suoi limiti e le sue carenze, ha dimostrato quanto la classe politica si sia involgarita e impoverita negli anni e nella sensibilità amministrativa. Ma quello che si intravede all’orizzonte, per un’istituzione che sarà privata di rappresentanti ma che resterà in vita tale e quale a prima, non è certo meglio del passato.
Camillo Savone
c.savone@quionline.it
Il prossimo numero sarà in edicola il 19 ottobre SETTEMBRE 2014
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Il buon Francesco Scalia ha sempre qualche schietroma nell’armadio
sottoilgrattacielo@quionline.it
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altro giorno, sotto il grattacielo, ho incontrato Massimo. Ci siamo fermati a chiacchierare, come sempre. E come sempre stava a tremila. Ciao bello, che fai? Mi preparo. A fare cosa? A votare. Ah sì? Sì… per fortuna un’elezione non si nega a nessuno. Tranne che agli elettori. In compenso, gli altri, sono tutti eccitati: Gian Franco, l’ultimo dei Mohicani socialisti, sogna il gran ritorno. Mentre il buon Francesco Scalia, che invece ha qualche schietroma nell’armadio, ha gli incubi. Altro che sogni. Come se non bastasse ha gli scheletri nel Pd. Nel frattempo il centrodestra dorme. Male ma dorme. E russa. Alla faccia di De Angelis e Pallone: se ne stanno tranquilli al bar del dopolavoro… Del dopoche? Come
CHI SOGNA LE ELEZIONI
E CHI HA GLI INCUBI non detto… stanno al bar. E basta. Al lavoro ci penseranno. Forse. Per ora stanno lì. E aspettano Ernesto Sparalesto Tersigni, prossimo disoccupato. Per fortuna che c’è Peppino Patrizi, l’unico a tenere alto il livello di testosterone. Ancora non ha capito che l’hanno fatto fuori ma lui è contento così… Massimo mi ha sorriso, mi ha salutato e se n’è andato. Aspetta, non mi hai detto come stanno combinati questi di Frosinone. E che vorresti sapere? Per esempio ho saputo che Claudio Caparrelli è appena tornato dalle vacanze e ha fatto conquiste. Verissimo, il buon Claudio Van Damme Caparrelli è rientrato tutto abbronzato e finalmente fidanzato. Con una che si chiama Siri. Solo che lei ancora non lo sa. E appena Claudio le ha chiesto di uscire ha risposto: Mi dispiace, credo di non aver capito. Forse è un problema di software…
una città agli antipodi
Ruggiero Cioci
(ciociaro emigrato Australia)
r.cioci@quionline.it
Una piantagione di cotone per le due camicie manica larga di Frank Flowerito
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nche Qui a Brisbane, in Australia, all’altro capo del mondo esatto rispetto a Frosinone, questa appena trascorsa è stata l’estate della camicia bianca, indossata come un talismano dal vostro premier Renzi prima in campagna elettorale e poi ogni giorno al governo. Anche Qui i politici locali hanno fatto a gara ad emularlo: tra i primi c’è stato il suo delegato territoriale, il senatore Frankie Stairsia che ha acquistato due dozzine di camicie di puro Lino lavate con Dianash che più bianco non si può. Subito ad imitarlo l’omonimo The Angeles che ha sfoderato un modello regimental con sbottonata a sinistra mentre il piccolo Bruce Keen di bianco ha sfoderato una mezze maniche e schiaffoni
CAMICIA BIANCA
E CAMICIA DI FORZA modello Old America. Dall’altra parte della barricata, mentre il sindaco di Brisbane Nick Octopussy ha continuato a preferire la camicia nera, la camicia bianca è stata sfoggiata dal moderato Little Josef Patricks, l’uomo che non deve chiedere mai. Anche perché nessuno gli risponde. Invece c’è voluto il lavoro di cento ultimi schiavi cantori di spiritual in un’intera piantagione di cotone della Louisiana per confezionare le due camicie manica larga all’ex assessore regionale Frank Flowerito, ancora pronto per il rientro trionfale, mentre per l’ex presidente della Provincia, Antony Jan O’ Rally, sono state consegnate sei camicie manica talmente lunga che vanno incrociate e allacciate dietro la schiena da personale esperto anch’esso vestito con camice bianco. C’è chi dice che siano camicie di forza. Ma si tratta dei soliti maligni.
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EDITORIALE QUI srl direttore responsabile: MASSIMO PIZZUTI m.pizzuti@quionline.it direttore editoriale: DANIELE CIARDI d.ciardi@quionline.it redazione: redazione@quionline.it DENISE COMPAGNONE d.compagnone@quionline.it ENRICO MUGNAIO e.mugnaio@quionline.it CRISTIANO RICCI c.ricci@quionline.it CAMILLO SAVONE c.savone@quionline.it foto: GIACOMO CESTRA g.cestra@quionline.it hanno collaborato a questo numero: CIRO ALTOBELLI, PIETRO ANTONUCCI, NICOLA CENTO, RUGGERO CIOCI, IVAN QUISELLI, ACHILLE REALI, FERNANDO RICCARDI, ANTONIO RENZI, AMERICO ROMA, LUCA SERGIO, CORRADO TRENTO, STEFANIA TURCHETTA, ROCCO ZANI segreteria: DANIELA COMPAGNONE segreteria@quionline.it stampa: ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Salerno direzione artistica: SALVATORE LALA e BIANCA POLTICELLI grafica: BIANCA POLTICELLI adv: DONATELLA FRANCATI redazione: via Fratelli Rosselli, 49 03100 Frosinone - tel. 0775.877073 amministrazione@quionline.it pubblicità: NICOLA D’ANNIBALE n.dannibale@quionline.it testi, foto e ogni altro materiale, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I materiali pervenuti e le collaborazioni prestate, si intendono esclusivamente a titolo gratuito. QUI Magazine prezzo di copertina euro 1,00. Arretrati: il triplo del prezzo di copertina attuale al momento dell’ordine, indipendentemente dal numero del fascicolo richiesto. La disponibilità di copie arretrate è limitata, salvo esauriti, all’ultimo anno. Abbonamenti: abbonamento annuale (sconto 20%) Euro 9,60. Sped. in A.P. - 45% art. 2 comma 20 B L. 662/96 D.C.B. Frosinone. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Garanzia della privacy (L. 675/96): l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati proposte commerciali. Le comunicazioni si intendono acquisite se effettuate nei confronti dell’editore. chiuso in redazione il 16 settembre 2014 tiratura 15.175 copie – distribuzione: 13.000 in edicola – 1.400 sped. abb. postale – distributore: Carlo Fiorini & C. sas – Frosinone
sommario
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POLITICA pag. 27 PILLOLE E PUNTURE DI SPILLO pag. 30 A TU PER TU CON… MARIA SPILABOTTE pag. 32 PROVINCIA: UN VOTO PER LA CASTA ATTUALITÀ pag. 34 CRONACHE DAI COMUNI pag. 44 DOMENICO POLSELLI, UN MEDICO NEL REGNO DELLA FARINA pag. 52 ALL’ALBA DI UN NUOVO GIORNO, LA NUOVA AVVENTURA EDITORIALE
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rubriche
CULTURA&SPETTACOLI pag. 63 THE ANTHEM, VIAGGIO TRA POP E PUNK pag. 66 TEATRO, LA STAGIONE RICOMINCIA DA ROMA pag. 69 ARTE, GUIDA ALLE MOSTRE DA NON PERDERE SPORT pag. 78 IL FROSINONE E LA NUOVA SFIDA DI FEDERICO DIONISI
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eccoci qui
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sotto il grattacielo
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cronache da Brisbane
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visti da qui
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consigli per l’ascolto
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live
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l’angolo del libro
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al cinema
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qui comics
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grandangolo
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chi, come, dove, quando
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photoshow
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così com’era
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SOGNANDO IL CENTRO
GLI ULTIMI IMMORTALI La Balena bianca non muore mai
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a Dc è ancora viva. Costantino Crescenzi è stato nominato segretario provinciale direttamente dal leader nazionale Angelo Sandri. Crescenzi, già assessore della giunta Fanelli a Frosinone, dovrà avviare le operazioni di tesseramento e procedere alla convocazione dell’assemblea congressuale provinciale. Il tutto mentre nell’Udc provinciale si fatica a comprendere come stanno le cose: l’ex parlamentare Anna Teresa Formisano (nella foto) tempo fa si è autosospesa e da allora non ci sono state altre comunicazioni ufficiali, mentre il consigliere regionale Marino Fardelli ha detto chiaramente di non riconoscersi più nelle posizioni del partito. E infatti è dato vicino al Pd. Al di là della logica bipolare, alla fine i democristiani comunque recitano un ruolo. Gli ultimi immortali
MOSSA STRATEGICA
LA SORPRESA MARZI Ha sottoscritto la candidatura di Schietroma
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n occasione delle elezioni regionali sostenne Mauro Buschini, eletto poi consigliere. Poi il percorso di avvicinamento di Domenico Marzi (nella foto) al Pd si è fermato. Adesso però l’ex sindaco di Frosinone ha sottoscritto la candidatura di Gian Franco Schietroma in occasione della previsione delle primarie dei Democrat per la presidenza della Provincia. Marzi ha una storia politica chiara: Pci-Pds-Ds, mai Pd però. Con una parentesi in occasione delle provinciali quando guidò il Terzo Polo nell’ambito di un’alleanza imperniata sull’Udc. A proposito, forse c’è un rimpianto: non si fosse dimesso da consigliere provinciale, oggi Marzi poteva essere preso in considerazione per la presidenza dell’ente di piazza Gramsci. Ad ogni modo, evidentemente nei confronti del partito che rappresenta l’evoluzione del Pci-Pds Marzi ha una sorta di “richiamo della foresta”. A questo punto bisognerà vedere quali saranno le prese di posizione politiche in Consiglio. Può rappresentare una sorpresa. Se Renzi fosse arrivato prima...
DEMOCRAT
Battisti e Gatti “strategici” Gli esponenti dell’area di Matteo Orfini hanno conquistato spazi importanti
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el braccio di ferro interno al Partito democratico tra i due “Francesco” (De Angelis e Scalia) è passata inosservata, ma non agli addetti ai lavori. Sara Battisti (nella foto), già segretario e adesso presidente provinciale del Pd, fa parte dell’area di Matteo Orfini. È stata protagonista non di una mediazione ma di un percor-
so di legittimazione importante della sua area, che ha in Luciano Gatti una delle menti pensanti. La Battisti, insieme ad un leader di livello nazionale come Claudio Mancini, ha incontrato tutti i protagonisti del centrosinistra provinciale. Non del Pd, del centrosinistra. In una fase calda. E, anche attraverso dei comunicati stampa mirati, ha fatto capire bene che in questo momento la sua area è decisiva non soltanto nei rapporti di forza interni al Pd provinciale, ma perfino per le strategie di una coalizione che ha smarrito da tempo la vocazione unitaria pur avendo numeri esorbitanti. La Battisti ha fissato diversi paletti. Bastone e carota
LA DESTRA DIVISA NON SOLTANTO DALLE… CENE I retroscena della resa dei conti tra Forza Italia e l’Ncd di Pallone
Prima di ferragosto c’era più che una mezza idea di indicare Giuseppe Patrizi come candidato di tutto il centrodestra. Era in corso un tentativo portato avanti dal consigliere regionale Mario Abbruzzese da una parte e il Nuovo Centrodestra dall’altra, soprattutto attraverso Ernesto Tersigni. Poi è cambiato tutto, con l’Ncd che ha stretto un accordo con il Pd che fa riferimento a Scalia e con Forza Italia che ha iniziato a confrontarsi con il Pd che si riconosce in De Angelis per una convergenza sulla presidenza della Saf. La cena tra Scalia, Pallone, Fardelli e molti amministratori ha segnato un punto di non ritorno. Però sarebbe riduttivo ed errato ricondurre tutto (solo) a questo. Tra Forza Italia e il Nuovo Centrodestra le frizioni c’erano già n Comuni come quelli di Frosinone e Sora. E tra Pallone e Abbruzzese la resa dei conti è in atto da tempo. Le scelte arrivate ed esplicitate successivamente hanno in effetti preso atto dell’incomunicabilità kafkiana. Divergenze annunciate
Le elezioni provinciali, la Saf e le tensioni nei comuni
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SANITÀ
LASCIA O… RADDOPPIA
LA RIVINCITA DEI SINDACI NELLA MAPPA POLITICA
I primi cittadini saranno decisivi
Avranno un ruolo decisivo, anzi... ponderato. I sindaci, soprattutto quelli dei Comuni più grandi, “peseranno” in maniera decisiva nell’elezione del presidente della Provincia. Nicola Ottaviani (Frosinone), Giuseppe Golini Petrarcone (Cassino), Ernesto Tersigni (Sora), Fausto Bassetta (Anagni), Antonio Pompeo (Ferentino), Simone Cretaro (Veroli) e tutti gli altri. D’altronde il “cuore” della riforma Delrio è proprio quello di valorizzare il ruolo dei primi cittadini. È evidente che con loro ci saranno anche i consiglieri di maggioranza. È una sorta di rivincita, visto che negli ultimi anni gli amministratori comunali erano stati messi un po’ all’angolo. E vale la pena di sottolineare il fatto che la tipologia di elezione per la Provincia dà a sindaci e consiglieri il “pallino” in mano. Perfino le segreterie politiche dei vari partiti sono in una condizione di “svantaggio”, perché alla fine, in un caso o nell’altro, sono gli amministratori a dare le carte. E a fare la differenza. E qui comando io...
Provincia: ora saranno gli amministratori a dare le carte. Per davvero
Atto aziendale, prova del nove per la Mastrobuono
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ulla sanità siamo tutti travolti dalla pioggia dei… numeri: posti letto, medie nazionali e locali, tempi di attesa, personale. Ma in questo modo non si va da nessuna parte. E neppure continuando ad elencare quali sono le grandi tematiche o le aspettative. Ad ottobre la dottoressa
Isabella Mastrobuono, direttore generale della Asl, dovrà presentare ed illustrare l’Atto Aziendale. Che poi dovrà essere inviato alla Regione. Le chiacchiere stanno a zero e sono sempre le stesse, indipendentemente da manager e commissari che guidano la Asl. Qui si tratta di andare oltre i numeri e di provare a far capire a Roma che la provincia di Frosinone sulla sanità vuole alzare la voce per rivendicare ciò che è scritto nelle nome e nella logica: i posti letto vanno raddoppiati, il Dea di secondo livello a Frosinone serve come il pane. Così come c’è bisogno di medici ed infermieri. Per la Mastrobuono è la prova del nove: o batte i pugni sul tavolo o elencare numeri e cifre non servirà. Ora della verità
IN FILA PER IL PD
Pilozzi, Bianchi, Fardelli pronti a entrare Ma dovranno tenere conto degli “spazi”
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azzareno Pilozzi, eletto deputato nelle file di Sinistra Ecologia e Libertà, da alcuni mesi ha lasciato il partito di Vendola, seguendo Gennaro Migliore. Tutte le circostanze inducono a ritenere che alla fine possa aderire al Partito democratico. D’altronde le trattative politiche con Migliore le sta conducendo direttamente il vicesegretario nazionale dei Democrat, Lorenzo Guerini. Per Nazzareno Pilozzi, ex sindaco di Acuto, dunque si aprirebbe un nuovo capitolo della sua carriera politica. Non è l’unico però che presto potrebbe passare nel Pd: da mesi si rincorrono le voci di una possibile adesione al partito di Renzi di due consiglieri regionali, Daniela Bianchi (Per il Lazio) e Marino Fardelli (eletto nell’Udc). La prima, fedelissima di Zingaretti, il secondo vicino all’area di Scalia. Ma, per quanto riguarda il livello regionale, entrambi sanno che tutte le scelte passeranno per Mauro Buschini (nella foto), già presidente della commissione bilancio e in pole position per un assessorato. Tutti in fila
Punture DI SPILLO
Se Scalia ricorre ai “superiori”
Perché bypassare i livelli locali?
Che in un partito del 40% ci sia una spaccatura come quella tra Francesco De Angelis e Francesco Scalia (nella foto) non meraviglia. Sinceramente. E tutto quello che è successo e sta succedendo rientra in una dialettica esasperata e perfino nella competizione per una candidatura alla Camera quando si voterà. Probabilmente il prossimo anno. Quello che però si fatica a comprendere è perché debbano delegittimarsi gli organi provinciali: il direttivo, la segreteria, la commissione di garanzia. Da che mondo e mondo si decide a maggioranza e la minoranza ne dovrebbe prendere atto. Invece l’area del senatore Scalia non solo non ne prende atto, ma si rivolge (mediaticamente e non solo) ai livelli superiori, regionali e nazionali. In questo modo che fine fanno i concetti dell’autonomia territoriale di una federazione di partito? Le ‘battaglie’ dovrebbero essere fatte sul territorio, altrimenti si dà la sensazione di voler ricorrere ai ‘superiori’. Perdendo inevitabilmente autonomia e carisma. Poco sportivo
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a cura di Corrado Trento
A TU PER TU CON
MARIA SPILABOTTE
A 42 anni senatrice dei Democrat Si rilassa correndo e ama viaggiare Diciamo l’età…
«42 anni. E lo diciamo ad alta voce».
Senatrice della Repubblica: punto di partenza o di arrivo?
«Grande opportunità, ma anche riconoscimento ad anni e anni di militanza e passione politica». Lavoro?
«Sono una professionista della politica. Orgogliosamente». Musica?
«Tutta: da Nicola di Bari a Lenny Kravitz, agli Scorpions. Adoro la musica». Libri e film preferiti?
«Mi piacciono i libri della mitologia greca. Per quanto riguarda i film, uno su tutti: Ufficiale e gentiluomo». Per Richard Gere?
«Il film è bellissimo. Quanto a Richard Gere, insomma, non era male…». Sport?
«Corro, quasi tutti i giorni. È la mia ora di silenzio e libertà, fondamentale per ricaricare le batterie». Come ti rilassi?
«Sempre correndo. E prendendo il sole». Però di sport ne hai praticati tanti…
«È vero: dal nuoto al karate».
Come ti definiresti caratterialmente?
«Determinata. Sono una persona mite ma so trasformarmi in una “leonessa” se le circostanze lo richiedono». Studi?
«Liceo classico innanzitutto. Poi laurea in valorizzazione e
promozione dei beni culturali. Mi manca un esame per ottenere anche una specializzazione in archeologia: ci tengo molto». Oggetti dai quali non puoi separarti?
«Tablet, telefonino, computer. E poi il profumo: mi piace che arrivi prima la… scia. Infine, purtroppo, i primi occhiali per la presbiopia…». Ti piace viaggiare?
«Da matti. Adoro visitare le capitali e le grandi città, voglio conoscere culture e tradizioni. Camminando, visitando i luoghi, incontrando le persone. La vacanza relax non fa per me. Ma c’è un’eccezione». Quale?
«Non disdegno, ogni tanto, quarantotto ore in un centro benessere».
Quando hai capito che la politica sarebbe stata la tua passione ma anche il tuo lavoro?
«In realtà da sempre. Nella mia famiglia la politica si è sempre respirata, ci sono anche rapporti di parentela con il leader socialista Gian Franco Schietroma. Quando ho iniziato a lavorare nella federazione dell’allora Pds mi è sembrato perfino… naturale». Qualche rimpianto?
«Neppure uno».
Parliamo del centro storico di Frosinone?
«È la mia infanzia, la mia vita. Lì sono cresciuta. Fa male vedere oggi tutte quelle serrande abbassate e constatare quel senso di abbandono».
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DUE/TRE COSE CHE... PARLANO DI ME 1
scarpe da runner Nike Lunarglide 6
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magnete (ne ha una collezione intera)
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agenda Moleskine, un classico
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lettore mp3 Philips (alquanto vintage!)...
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...e iPod Shuffle (di riserva, non si sa mai)
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smartphone Samsung S5
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Galaxy tab 2 della Samsung
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ferro di cavallo, un piccolo portafortuna
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primo profumo (Boucheron)
10 secondo profumo (Giorgio Beverly Hills) 11 braccialetto modello tennis
Alla faccia della Boschi Raffinata, elegante, sobria ma non castigata. Non sembra neanche del Pd. Rossetto “aggressive” per la donna che non deve chiedere mai, abitino Max Mara su scarpe Marc Ellis, immancabile Rolex al polso e occhiali Twinsoptical che fanno tanto “supplente nella classe dei ripetenti”. La gamba abbronzata, rigorosamente senza calze, è il vero tocco stiloso foto Donatella Francati
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MARIA SPILABOTTE 8 9
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Frusinate del centro storico, una vita a sinistra, dal 2013 è senatrice del Partito democratico SETTEMBRE 2014
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PROVINCIA LA RIFORMA TRADITA Il 12 ottobre si torna a votare per eleggere presidente e consiglieri A decidere non saranno i cittadini ma la solita casta dei politici
foto Giacomo Cestra SETTEMBRE 2014
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h già, sono ancora qua. Ma non è Vasco Rossi. E neanche Pierluigi Bersani. Sono le Province. Che, sebbene trasformate in enti di secondo livello, non sono state abolite. Il 12 ottobre si voterà per l’elezione del presidente e dei dodici consiglieri provinciali. Soltanto che alle urne, dalle 8 alle 20, non si presenteranno i cittadini ma 1.049 amministratori: sindaci e consiglieri di 88 Comuni su 91, dal momento che Ceccano, Pontecorvo e Patrica non saranno della partita perché commissariati. La vera novità è questa: il “popolo sovrano” starà a guardare quella che è una partita di Palazzo. Sembra di essere tornati ai tempi della Prima Repubblica, quando il sindaco veniva eletto dai consiglieri comunali. Non ci saranno più gli assessori e anche i consiglieri saranno meno rispetto al passato. Ma può essere questa una riforma epocale in grado di tagliare i costi della politica in maniera forte? Evidentemente no. La legge Delrio vieta i compensi per i nuovi rappresentanti della Provincia, i quali ricoprendo già un’altra carica (sindaci o consiglieri comunali) non possono percepire due indennità. Si tratta dunque di funzioni esercitate a titolo gratuito. Ma il Parlamento, nell’articolo 23, ha stabilito che «restano a carico delle Provincia gli oneri per i permessi retribuiti, per i rimborsi spese e le indennità di missione, per la partecipazione alle associazioni rappresentative degli enti locali e gli oneri previdenziali, assistenziali e assicurativi». Si tratta dei rimborsi, difficilmente quantificabili, anche perché parametrati spesso ai chilometri percorsi. E dunque parliamo, in ogni caso, di una voce che di fatto reintroduce un costo a carico dell’ente e quindi dei cittadini. D’altronde la Provincia manterrà diverse competenze. E precisamente, secondo la legge Delrio, avrà le Niente assessori deleghe alla pianificazioe meno consiglieri. ne territoriale, all’ambiente, ai trasporti, alla Ma c’è la scappatoia programmazione della dei rimborsi. rete scolastica e alle pari Altro che risparmio opportunità. Insomma, ci sarà una cura dimagrante ma non quel cambiamento epocale che era stato ipotizzato. A dimostra-
zione che il Gattopardo resta davvero il simbolo di un’Italia che non vuole cambiare. Considerando anche un meccanismo di voto che definire complicato è un piacevole eufemismo. Ricordiamo come si sviluppa il meccanismo del voto ponderato per fasce demografiche. Il voto di sindaci e consiglieri dei due comuni più grandi, Frosinone e Cassino, avrà un valore di 305 punti per ogni singolo amministratore (sono 33 a Frosinone e 25 a Cassino). Ad Alatri, Anagni, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni, Sora e Veroli il valore di ogni singolo voto sarà di 264. E ognuno di questi Comuni ha 17 amministratori che votano. Quindi si prosegue seguendo il numero degli abitanti: valore 119 ciascuno nei 12 Comuni con popolazione tra 5.000 e 10.000 abitanti (ognuno di questi enti ha 13 amministratori tra sindaco e consiglieri), valore 67 nei 15 Comuni da 3.000 a 5.000 abitanti (13 amministratori a Comune), valore 32 nei 52 Comuni più piccoli (ognuno dei quali ha 11 amministratori). In questi mesi abbiamo assistito a un braccio di ferro durissimo da parte dei big della politica. Tutti protagonisti: Gian Franco Schietroma, Antonio Pompeo, Giuseppe Patrizi, Francesco De Angelis, Francesco Scalia, Alfredo Pallone, Mario Abbruzzese, Antonello Iannarilli e tutti gli altri. Alla fine non saranno 18 consiglieri in meno a determinare chissà quale risparmio. Il presidente resterà in carica quattro anni, il Consiglio due. Ma il 13 ottobre, il day after, cosa succederà? Probabilmente nulla. La montagna ha partorito il topolino, questa è la verità. Il nuovo presidente, sebbene di un ente di secondo livello, rappresenterà la Provincia nei rapporti con lo Stato, con il Governo, con la Regione. Avrà un profilo istituzionale enorme. Così come i dodici consiglieri provinciali avranno un profilo da “probiviri” sul piano territoriale e il loro peso politico è destinato ad aumentare. Fra le altre cose materie come quelle dei rifiuti e della gestione del servizio idrico sono di tale importanza che richiederanno un impegno molto forte. Hanno cambiato tutto per non cambiare nulla, secondo il celebre affresco del Gattopardo. SETTEMBRE 2014
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ra il 6 dicembre 1926 quando l’allora capo del governo Benito Mussolini istituì 17 nuove Province, tra le quali Frosinone. Da allora ci sono stati 30 tra presidenti e commissari alla guida dell’ente di piazza Gramsci. Il primo fu Alberto Fico, nel 1927. Dopo di lui Vittorio Ravot, Carlo Bergamaschi, Lino Camilloni, Francesco Caredda, Filippo Berardi, Arduino De Persis, Giovanni Garassi, Domenico Marzi, Cesare Augusto Fanelli, Ottone Imperi, Carlo Scala, Quirino Gentile, Pietro Malatesta, Emanuele Lisi, Alfredo Colafranceschi, Eugenio Giovannini, Domenico Gargano, Antonio Ferraro e Massimo Struffi. Quindi Valentino D’Amata, Francesco Gargani, Mario Coratti, Orazio Riccardi, Domenico Testani, Loreto Gentile, Francesco Scalia, Filippo Materiale, Antonello Iannarilli. Da ultimo, il commissario Giuseppe Patrizi. Nomi che hanno fatto la storia politica della provincia di Frosinone, nel passato più remoto come in quello prossimo. Ma l’elenco continuerà, con il prossimo presidente della Provincia di Frosinone: ente di secondo livello sicuramente, ma in grado di conservare autorevolezza e prestigio. Altrimenti non si spiegherebbe la “guerra santa” che è stata scatenata ad ogni livello, in tutti i partiti, nelle coalizioni. Quel 6 dicembre 1926 Benito Mussolini scrisse, comunicando la notizia al podestà di Frosinone: «Oggi, su mia proposta, il Consiglio dei Ministri ha eletto codesto Comune alla dignità di capoluogo di Provincia. SETTEMBRE 2014
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Sono sicuro che con il lavoro, con la disciplina e con la fede fascista codesta popolazione si mostrerà sempre meritevole della odierna decisione del Governo fascista». Prima di allora Frosinone faceva parte dello Stato Pontificio, tra delegazioni e circondari e poi provincia di Roma. Ma poi, finita la storia, è mancata la politica. Nel senso che la città di Frosinone non è mai stata percepita come capoluogo, né da Cassino né da Sora. Tradizioni, culture e storie profondamente differenti, ma la sostanza del discorso è stata che l’Amministrazione Provinciale, fondamentale nel ruolo di rappresentanza di questo territorio con i livelli superiori, non ha mai davvero effettuato quel salto di qualità che avrebbe dovuto collocarla su un livello diverso rispetto a quello dei Comuni o di altri enti. Paradossalmente, quando si è iniziato a parlare di riforma e di trasformazione in ente di secondo livello, allora, in quel preciso momento, tutti si sono resi conto che l’Istituzione (sì, con la lettera maiuscola) andava salvaguardata. Certamente alcune cose cambieranno in un passaggio comunque epocale sul piano della valenza dell’ente. Il presidente e i dodici consiglieri però hanno l’opportunità per invertire una tendenza rimasta inalterata per decenni. Ricordandosi che il motto che campeggia (di fronte e in alto) alla prima scalinata dell’ente di piazza Gramsci è sempre lo stesso: “Ferocior ad bellandum”. A sottolineare lo spirito guerriero di questa terra. E allora, hai visto mai? Magari ora si fa il miracolo.
Un territorio vasto, 91 comuni, culture e tradizioni diverse. E oggi una grande occasione
PROFUMO DI STORIA
E POLITICA DEBOLE Il 6 dicembre 1926 Benito Mussolini, allora capo del governo, diede rango di capoluogo di provincia a Frosinone. Da allora, nellʼente di piazza Gramsci, ci sono stati 30 tra presidenti e commissari, ma Frosinone non è mai stata percepita come “centrale” da Cassino e Sora. Il salto di qualità della classe dirigente non cʼè stato
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CASSINO
Mons. Pietro Parolin in abbazia il 25 ottobre
Il segretario di Stato Vaticano
A MONTECASSINO
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SORA
In difficoltà un comparto per decenni strategico
COMMERCIO UNA CRISI INFINITA
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a qualche anno la città in riva al Liri, in passato punto di riferimento per un territorio vastissimo, sta attraversando un difficile periodo di decadenza. Il segnale più eclatante della crisi del commercio sorano si può osservare lungo il corso Volsci, oggi con sempre più negozi con la scritta “affittasi”. Ma anche le altre zone del centro e la periferia stanno subendo da anni gli effetti devastanti della recessione. Tanti i motivi che hanno portato ad una situazione così difficile, a partire dall’avvento dei centri commerciali. In città, nel passato, si è tentato di rilanciare il settore con iniziative come il centro commerciale naturale, che però non ha avuto per niente gli effetti sperati. Si era parlato anche di zona franca urbana, a tassazione agevolata, ma nonostante un provvedimento del governo, poi anche questo progetto è finito con un nulla di fatto. Ora più che mai c’è bisogno di qualche buona idea.
Ciro Altobelli
inquant’anni fa, era il 24 ottobre del 1964, con la lettera apostolica “Pacis Nuntius” papa Paolo VI proclamava San Benedetto, il padre del monachesimo occidentale, “celeste patrono principale dell’intera Europa”. E lo fece proprio da Montecassino dove era venuto in visita per consacrare la nuova basilica mirabilmente ricostruita dalle macerie provocate dalle bombe e dalla follia
della guerra. Una ricorrenza speciale che la comunità monastica cassinese, guidata dall’amministratore apostolico dom Augusto Ricci, intende celebrare con la dovuta solennità, alla presenza del cardinale mons. Pietro Parolin (nella foto), segretario di Stato Vaticano, che sarà presente a Montecassino nella giornata di sabato 25 ottobre prossimo. Per l’occasione saranno presenti, come da tradizione, i rappresentanti delle più importanti abbazie del continente europeo e gli ambasciatori d’Europa, accanto, ovviamente, alle autorità locali e diocesane. Fernando Riccardi
CASSINO
Infiltrazioni e insonorizzazione: ecco le incognite
TEATRO MANZONI
VERSO LA NUOVA STAGIONE
S
embra essere tornato il sereno, dopo gli screzi dei giorni scorsi, tra l’amministrazione comunale di Cassino e l’Amedea, la società cui è affidata la gestione del Teatro Manzoni. E così può essere programmata in tutta serenità un’altra grande stagione di spettacoli. «L’obiettivo è quello di non fermare il trend positivo che il Teatro Manzoni continua a mantenere da cinque anni – così Fabio Alescio, amministratore delegato di Amedea – Un apprezzamento che arriva non solo dal pubblico ma anche dalle compagnie teatrali che ormai considerano Cassino una tappa importante da inserire nei loro tour». Se poi si riuscissero una volta per tutte a risolvere alcuni problemi antichi che affliggono il teatro della città martire (le infiltrazioni di acqua piovana dal tetto e l’insonorizzazione dell’ambiente) si potrebbe dire di aver trovato finalmente la fatidica quadratura del cerchio. «Presto troveremo una soluzione adeguata anche a questi problemi» ha assicurato l’assessore municipale Danilo Grossi che spera di poter risolvere il tutto in tempi F.R. brevi e, comunque, entro il 2015.
TRAFFICO IN TILT LA FRANA È SEMPRE LÌ Città paralizzata e opere al palo PONTECORVO Traffico in tilt e strutture sportive in completo abbandono sono i leitmotiv che scandiscono la ripresa dopo le ferie estive. Via la Cupa, unica strada di collegamento, alle ore di punta, vale a dire alle 8.10, alle 13 e alle 17.30, è bloccata; per percorrerla servono almeno 30 minuti. Per quanto riguarda le strutture sportive, il degrado è galoppante e, ci si chiede, cosa fa l’amministrazione su questi temi? Il quesito non ha fini polemici ma di ennesimo sollecito a rendere pubblici, qualora ci fossero, i tentativi messi in atto dal sindaco e dalla giunta per risolvere l’annosa questione della frana di via Lungoliri che ha danneggiato la circolazione viaria del paese e quelli per restituire un dignitoso impianto natatorio ai cittadini. Intristisce pensare che, dall’inizio del mandato, l’amministrazione non ha trovato una soluzione per la rimessa in funzione della piscina comunale, richiesta avanzata da tutti. Quali sono i problemi insormontabili che non permettono l’avvio di un bando di gara per la ristrutturazione dell’impianto? Il paese ha bisogno di risposte serie e risolutrici, non di promesse elettorali. Stefania Turchetta
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ANAGNI
RADICINA
VEROLI
Niente conferenza Il procedimento amministrativo va avanti comunque
Sanità La battaglia di Morini
Il sindaco contro il depotenziamento del San Benedetto ALATRI La lettera aperta del sindaco Giuseppe Morini, con la quale invita gli amministratori della Ciociaria, a prescindere dal colore, ad astenersi dalla partecipazione alle prossime elezioni provinciali rappresenta un forte passaggio di indubbio interesse. Da un lato, vi è la questione dalla quale è scaturita la lettera: il tema della Sanità e lo smantellamento degli ospedali, in primis del “San Benedetto”. Nella città ernica, è chiara la percezione di un completo de-potenziamento dei reparti con tutto ciò che ne consegue, sia a livello di assistenza sia a livello di immagine politica. E, a proposito di politica, la sensazione che emerge è quella di una differenziazione di posizioni dovuta all'appartenenza alle diverse anime interne che compongono il Pd ciociaro. Pertanto, sono da valutare le possibili risposte da parte dei colleghi di Morini e comprendere quale direzione verrà presa. In poche parole, la sortita del sindaco alatrense è un sasso nello stagno, destinato a smuovere le acque. Pietro Antonucci
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ndiamo avanti, nonostante tutto»; è con queste parole il primo cittadino di Anagni Fausto Bassetta (nella foto) ha commentato la mancata riunione della Conferenza dei Servizi che nei giorni scorsi ad Anagni avrebbe dovuto discutere sulle modalità da attuare per la bonifica della discarica di Radicina. Gli enti che erano stati invitati infatti, tra cui Regione, Provincia ed Asl,
non si sono presentati. Solo l’Arpa ha inviato una nota scritta al riguardo. «La conferenza di servizi è un passaggio obbligato nel procedimento di bonifica – ha affermato il sindaco Fausto Bassetta – è obbligatorio convocarla, non è obbligatorio parteciparvi (tutto sta alla sensibilità e all’interesse degli enti convocati). L’importante è che si sia fatta (peraltro era presente Retuvasa, tra le associazioni convocate), perché questo ci consente di proseguire nel procedimento amministrativo». Dunque, il comune va avanti, in attesa dei fondi dal Ministero o dei finanziamenti europei previsti per la bonifica della Valle. Ivan Quiselli
CECCANO
LA BANDA BARTOLINI DI SCENA IN LIGURIA
Musicisti e ragazze pon pon ospiti della rassegna in provincia di La Spezia
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rotagonisti anche in Liguria i ragazzi della Banda comunale di Ceccano. La formazione diretta dal Maestro Adamo Bartolini è stata ospite della nona rassegna Interregionale di bande musicali e pittura, proposta dalla provincia di La Spezia e dal Comune di Vezzano Ligure e organizzato dal corpo bandistico locale e dall’Associazione pittorica “Arte”. Il festival si svolge a settembre e coinvolge numerosi artisti e diversi gruppi bandistici italiani e francesi. Le bande partecipanti hanno proposto un nutrito repertorio presentando diversi generi musicali. La Banda di Ceccano ha avuto l’onore di concludere il concerto con un repertorio che ha divertito proprio tutti in virtù della grande varietà di musica e per le splendide coreografie e i costumi delle ragazze pon pon, guidate da Cristina Bartolini che, intramezzandosi tra i vari momenti musicali, hanno creato quel diversivo che soltanto la danza riesce a regalare.
SEGRETARIO DI PARTITO CERCASI Il Pd cittadino apre il tesseramento per il nuovo direttivo
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arte la lunga rincorsa del Partito democratico di Veroli al suo nuovo segretario. Parte con la riapertura del tesseramento prevista ed organizzata dalla segreteria in piazza del Plebiscito. La strada sarà quella di arrivare al congresso cittadino che dovrà decidere se Giampiero Martelluzzi succederà a se stesso oppure avrà un successore. In questo secondo caso le due correnti cittadine dovranno definire un panorama che abbia un segretario di gradimento comune, oppure uno scelto da una sola parte in virtù della maggioranza delle tessere. Questo ultimo caso potrebbe essere il peggiore sotto il profilo democratico del Pd, dal momento che connoterà una conquista di posizioni ancora più arroccate rispetto a quelle mostrate in campagna elettorale. Uno dei nodi principali del nuovo segretario sarà quello di decidere se assegnare il simbolo alla rappresentanza Pd presente in consiglio comunale. Achille Reali SETTEMBRE 2014
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OTTICA BUCCIARELLI: CON M’EYE SIGN L’OCCHIALE È UNICO Al centro ottico di Ceccano con Mr Blue 2.0 l’ultima frontiera della personalizzazione
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all’epoca del suo lancio, nel 2009, ad oggi, il sistema numerico Mr Blue è divenuto un vero partner per i centri ottici. Quest’anno, con il lancio di Mr Blue 2.0, questa piattaforma ibrida ed evolutiva apre una nuova opportunità di personalizzazione nella fase di montaggio. È M’eye Sign, la nuova funzionalità che permette la microincisione delle lenti con un livello di precisione, comfort ed efficienza ineguagliabili. Che sia fiero delle sue iniziali, pazzo per uno sport o appassionato di ideogrammi cinesi, con M’eye Sign di Mr Blue 2.0 il cliente può scegliere di far micro incidere sulla superficie della lente ciò che più ama. Insomma un metodo che rivoluziona l’ottica nel senso tradizionale nel termine. Sono solo due i Centri ottici in Italia che la Essilor ha selezionato per la presentazione di questo sistema di personalizzazione delle lenti. Uno di questi è l’Ottica Bucciarelli di Ceccano, di Isabella e Antonio Bucciarelli (nella foto in alto). I motivi di questa scelta? Facile. Il Centro è stato selezionato perché tra i più attenti in Italia all’innovazione tecnologica, un centro di eccellenza che con questo riconoscimento si è “diplomato” come punta di diamante nel settore. Presso l’Ottica Bucciarelli la lente, con M’eye Sign, diventa paragonabile ad una camicia di sartoria: personalizzandola, ad esempio con le iniziali del nome, l’occhiale diventa distintivo di una persona attenta ai particolari, alle belle cose.
Le aziende informano
p.zza Berardi, 46 - Ceccano tel. 0775.625628 - 320.7490491
DOMENICO POLSELLI
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Polselli, il connu miglia bio a f la tra l e d tra a i r diz o t s ion La e
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Nato ad Arce nel 1951, si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università La Sapienza di Roma e ha conseguito un master in Scienze dell’alimentazione. Dal 1981 è amministratore della Polselli Spa. Rappresentante per il Lazio nel Consiglio nazionale degli industriali mugnai e pastai d’Italia, dal maggio di quest’anno è il nuovo presidente della Banca Popolare del Frusinate
L'azienda è leader in Italia e in Europa nella produzione di farine per pane, dolci e pizze
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È TUTTA FARINA DEL SUO SACCO
I segreti di un successo iniziato ad Arce nel dopoguerra ANTONIO RENZI foto MASSIMO SCACCIA
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n cammino all’interno del “regno della farina”, per conoscere i segreti di un successo che dura da settant’anni. Un percorso nella tradizione, dentro una realtà industriale importante. Soprattutto un viaggio nella storia di una famiglia. Benvenuti nella Polselli Spa. Nata ad Arce nella prima metà del Novecento da una piccola realtà artigiana, oggi è protagonista nel settore molitorio di qualità in Italia e leader nella produzione di farine per pane, dolci e pizza. Ad aspettarci all’ingresso dell’azienda c’è il presidente Domenico Polselli. Gli occhi che brillano: con orgoglio descrive la vita che scorre all’interno e all’esterno della “sua” industria, il ciclo di lavorazione di cui “visualizza” anche la più piccola fase, i passaggi per giungere al prodotto finito. Ma anche il sudore, i sacrifici, le soddisfazioni. Sottotraccia scorre la
sua stessa vita, un’esistenza trascorsa tra quei capannoni, nel laboratorio, negli uffici ad analizzare, decidere, gestire, organizzare i grandi e i piccoli passi della società di famiglia. Nessun angolo delle strutture gli è sconosciuto, né c’è uno stadio di lavorazione – anche minuscolo – di cui ignora tempi e modalità. Così con grande sicurezza descrive le ventiquattro fasi che trasformano il grano, che entra in azienda con camion o su rotaia, fino al prodotto finale confezionato. Un ciclo continuo che inizia alle 6 del lunedì mattina e termina all’alba del sabato, distribuito su tre turni nei cinque giorni lavorativi. Si inizia con l’arrivo in azienda del grano, proveniente dall’Italia e da paesi come Francia, Canada e Russia: la scelta iniziale viene fatta sull’analisi delle caratteristiche reologiche. Vale a dire la qualità proteica, il conSETTEMBRE 2014
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tenuto proteico, la capacità di fermentazione, l’estensibilità. L’avventura inizia dalla sala laminatoi, il cuore pulsante dell’azienda dove il grano viene lavorato e trasformato in farina e crusca. L’odore acre graffia la gola. Il fruscio del grano che viene passato ai piani superiori, dove si trovano i setacci, ti avvolge facendo distinguere i differenti tipi di chicchi che vengono spostati dai silos ai setacci. I tubi di collegamento sono vere e proprie “vene”. Proprio questi spostano da una parte all’altra dell’azienda dapprima i chicchi di grano poi la farina. Un aspetto che non viene mai tralasciato è il controllo dello stato del grano in ingresso e in uscita, con la stessa cura di un medico nei confronti del proprio paziente.
Questo compito è svolto dal cervello dell’azienda, il laboratorio industriale dove vengono effettuate le analisi giornaliere, dopo la fase di macinazione per verificare la corrispondenza delle caratteristiche richieste e sul prodotto finale. Qualità, trasparenza e affidabilità sono i valori su cui si basa la passione della famiglia Polselli per il grano. Principi che si traducono nell’utilizzo solo di grano di qualità e in un lavoro costante per mantenere elevati standard qualitativi. «In ufficio si fa tutta la programmazione della lavorazione dell’impianto industriale», spiega Domenico Polselli nel mostrare il mulinetto per la macinazione che anticipa, su un campione di 250 grammi, quella che sarà la macinazione industriale e gli Emiliano Polselli responsabile export
ANCHE IL GIAPPONE HA PANE PER I SUOI DENTI
Esportare la qualità italiana e conquistare il mondo: la nuova sfida è questa La capacita di guardare oltre, non fermarsi al “recinto” di casa ma proiettarsi nel futuro con la consapevolezza dei propri mezzi. La tradizione si mescola all’innovazione. «Insegniamo ai giapponesi a fare il pane», questa la sfida che Domenico ed Emiliano Polselli, responsabile dell’export, vogliono vincere con l’intento di scalzare il ruolo predominante della baguette francese. «Sui mercati esteri c’è una forte presenza del pane tipo francese o dei pani soffiati particolari – illustra Emiliano – E riuscire a imporsi con un pane italiano è difficile. In Giappone abbiamo iniziato questo percorso grazie anche a un mercato che riceve ben volentieri tutto ciò che è La Polselli Spa made in Italy. I giapponesi si sono recati in accademia per fare formazione sulla pizza, ma hanno anche voluto che insegnassimo loro come si fa in Italia il pane, per avere il pane italiano protagonista in Giappone. Oggi possiamo affermare di essere i primi a esportare farina per pane in nelle fiere Giappone. Ovviamente è un consumo circoscritto ai ristoranti di nicchia. Per noi è motivo in più internazionali di orgoglio». Un percorso che si inserisce in un discorso molto più ampio dell’export di casa Polselli. Con le sue farine è presente in cinque continenti. In tutt’Europa e altre realtà come Sud Africa, Dubai, Singapore, Arabia Saudita, Usa, Canada, Brasile, Australia per un totale di oltre 40 Paesi. Inoltre Polselli Spa è protagonista nelle fiere internazionali come il Sial di Parigi, il Summer Fancy Food di New York, l’Fhc China di Shanghai. «Un aspetto importate – sottolinea Emiliano – è che noi oltre a dare un prodotto specifico per pizza esportiamo anche la nostra conoscenza: il saper fare. E questa è la nostra arma vincente».
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UN’AZIENDA MODELLO Esperienza, passione, sacrificio. La Polselli Spa di Arce è una delle aziende più importanti in Italia nella produzione di farine di qualità. Dopo tre generazioni, le parole d’ordine restano ancora tradizione e ricerca
altri strumenti come l’alveografo (consistenza o forza della pasta), il farinografo (stabilità della farina, il contenuto proteico, l’assorbimento), l’estensografo (elasticità della pasta) e il reofermentografo (capacità di fermentazione della farina). L’azienda è guidata da quasi un secolo dall’esperienza imprenditoriale di una famiglia oggi giunta alla terza generazione: Domenico, Mario, Lino (seconda generazione), Loredana, Andrea, Emiliano (terza generazione). Nasce in un periodo di profonda crisi, come il periodo della ricostruzione, ed è viva e vegeta in un periodo di crisi come quello attuale. In una sola parola: “passione”. «Nasciamo come mulino industriale nel 1955 – ricorda Domenico – Però ancora prima da mio padre con un mulino con le macine a pietra. Siamo nell’immediato dopoguerra, alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1946. La forte passione e la famiglia sono gli ingredienti vincenti, non è una persona ma un gruppo di famiglie che ogni giorno si impegnano per raggiungere questi risultati». «E questo vince: l’impegno e una passione per il prodotto. Passione che ci spinge ad immaginare mondi e approcci diversi», ribadisce Dalle macine Emiliano Polselli, a pietra alle app responsabile delsullo smartphone: l’export. Tradizione e innovazione, queun viaggio lungo ste sono le parole quasi un secolo d’ordine: innovazione di prodotto, attraverso un impegno costante per ottenere un’elevata qualità organolettica, igienica e nutrizionale; e innovazione di processo.
«È in arrivo un nuovo macchinario per il confezionamento», afferma il presidente Polselli. «Un macchinario ad atmosfera modificata: la farina viene conservata ad atmosfera controllata. È molto importante perché la farina è un prodotto vivo, quindi con il tempo e l’umidità tende a rovinarsi. Così saremo in grado di garantire un prodotto conservabile più a lungo. Questo macchinario è un prototipo, saremo i primi in Italia ad averlo con queste caratteristiche». Altro fiore all’occhiello è l’accademia dove si sono tenuti corsi di formazione e le numerose “ricette” come la nuova pizza alla canapa o al grano arso. «Stiamo avviando un percorso nuovo con prodotti specifici per pizza che hanno almeno nella fase iniziale un interesse prettamente nazionale – spiega Emiliano – Abbiamo la fortuna di collaborare con molte associazioni ed è anche da loro che riceviamo input importanti per realizzare prodotti nuovi». Quindi non solo farine “classiche” (oltre 28 miscele) ma anche personalizzate. «Grazie al laboratorio siamo in grado di produrre su ricetta – chiarisce Domenico – Se c’è un cliente con una particolare esigenza o c’è bisogno di produrre uno specifico tipo di farina con determinate caratteristiche, noi siamo in grado di farlo. Siamo in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza». Un’azienda ma soprattutto uomini che riescono a evolversi velocemente e a seguire i cambiamenti della società. Un esempio è “Pizza OK”: un’applicazione gratuita per smartphone, rivolta a pizzaioli e amanti della pizza, che fornisce dati certi per la preparazione della pizza. SETTEMBRE 2014
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DEFIBRILLATORE D’OBBLIGO Le aziende informano
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l susseguirsi di tristi casi di cronaca, relativi alla morte in campo di giovani atleti (basti pensare al decesso del calciatore Morosini e del pallavolista Bovolenta), ha portato il legislatore ad intervenire nel più breve tempo possibile per la regolamentazione di alcuni aspetti di prevenzione durante l’attività sportiva, nell’intento di salvaguardare la salute e la vita degli atleti. Il presidente dell’ordine degli infermieri di Frosinone, Paolo Masi, lancia un appello a tutti i dirigenti: «Il rischio che si corre è troppo alto, l’adeguamento sia immediato». Un appello quello del dottor Masi che nasce dalla consapevolezza del rischio che si corre quando si pratica sport. «L’intervento immediato con il defibrillatore è essenziale per strappare atleti alla morte in caso di malore o scontro di gioco, per cui l’Ipasvi Frosinone accoglie con grande favore il decreto emanato recentemente che obbliga le società e le associazioni sportive ad adeguarsi, in pratica devono dotarsi di un defibrillatore e di personale strumentalmente adatto». Il decreto riguarda la “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillato-
ri semiautomatici e di eventuali altri salvavita”. Le società dilettantistiche hanno trenta mesi di tempo per adeguarsi, quelle professionistiche solo sei mesi. Gli oneri sono a carico delle società, ma queste possono associarsi se operano nello stesso impianto sportivo, oppure possono accordarsi con i gestori degli impianti purchè siano questi a farsene carico. «Il decreto ministeriale contiene linee guida dettagliate sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori. Dovrà essere presente personale formato e pronto a intervenire e il defibrillatore deve essere facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre perfettamente funzionante. I corsi di formazione sono effettuati dai Centri di formazione accreditati dalle singole Regioni», dice il dottor Masi. Il decreto riforma anche la disciplina dei controlli e dei certificati medici: i soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate, agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, che praticano attività amatoriale (ovvero non regolamentata da organismi sportivi e non occasionale) devono sottoporsi a controlli medici periodici secondo indicazioni precise.
Paolo Masi, presidente del Consiglio direttivo del collegio di Frosinone dell’Ipasvi
Dopo gli ultimi tristi casi di cronaca registrati sui campi sportivi, scatta l’obbligo per le società di munirsi dell’apparecchiatura salvavita via Morolense – località Le Lame residence Le Torri – palazzina B int. n° 115 03100 Frosinone tel. 0775/260420 - fax 0775/838146 info@ipasvi.fr.it
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UN NUOVO GIORNALE
NO NUOVO UN GIORNALE SETTEMBRE 2014
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Nasce Il Nuovogiorno: attualità, cronaca, politica, sport Dal primo ottobre ci saremo anche noi MASSIMO PIZZUTI
C’
era bisogno di un nuovo giornale nel pieno di una crisi economica e in un territorio che questa crisi sta impoverendo ancora più che altrove per la voracità di Roma Capitale e l’impotenza della politica? Possiamo capire chi, a questa domanda, risponderebbe decisamente di no. Sono questi gli anni dell’editoria che annaspa, così come dei bilanci familiari costantemente vicini al rosso, e poi le notizie volano su internet gratuitamente e a tempi record... Che bisogno c’è, allora, di un foglio che racconti questa provincia? Noi abbiamo sempre creduto non tanto in un “nuovo giornale”, ma in un “giornale nuovo”. E per questo abbiamo scelto di chiamarlo Il Nuovogiorno. Ci abbiamo creduto dodici anni fa, disegnando quel miracolo del freepress territoriale che è Qui Magazine, un mensile che ha inondato e vivacizzato la vita politica e culturale, innovando il modo di scrivere e raccontare le notizie, attingendo alle tinte della satira e dell’ironia per sdrammatizzare e far emergere personaggi e fatti nella giusta luce, senza trucco, smitizzando un ambiente che fino ad allora sembrava intoc-
Accenderemo i fari sulla provincia raccontandovi tutti i fatti della quotidianità
cabile. Ci abbiamo creduto ancora, ogni settimana, da oltre sei anni, con Qui Sette, distribuendo decine di migliaia di copie gratuitamente, per quasi 300 numeri, ad una popolazione di oltre centomila lettori potenziali che è andata crescendo esponenzialmente (anche su internet e sui social media) e in modo omogeneo su tutto il territorio, espandendosi grazie a una distribuzione capillare e al passaparola degli estimatori. E vogliamo farlo ancora, dal primo ottobre, con un “giornale nuovo” – e non un “nuovo giornale” – perché siamo convinti che a questa terra serva uno scudo umano, fatto anche di carta e inchiostro, anzitutto per difenderci dalla Roma-padrona che, per meglio ripararsi dalla crisi, mangia le risorse regionali destinate alle province, disperde le energie della politica rubandole il primato e asservendola alle fredde tabelle dell’economia che impoveriscono tutto lasciando i territori in balìa della speculazione, sia essa commerciale, finanziaria, industriale e culturale. Vogliamo spezzare le catene di questa schiavitù periferica che non ci fa sentire né italiani né europei, che ci priva di diritti fondamentali come avviene oggi con il digital divide, che possa ripartire dal basso, da ognuno di noi, da un’economia sostenibile, armonica con il territorio (bellissimo e prezioso, il nostro territorio) e con la sua gente, che riporti nei giovani la speranza di un futuro qui e ora, anche acquistando il giornale che fa di tutto per difenderlo, questo futuro, qui e ora. Vogliamo spezzare monopoli ed equilibri antichi (che ci hanno portato fino a questo profondo stato di coma), vogliamo raccontare quello che non va ma senza piangerci addosso, affiancandolo in pagina a quello che va (e ce ne sono tante di esperienze positive) analizzando le cause delle SETTEMBRE 2014
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sconfitte e quelle delle vittorie. Vorremmo contribuire a ridare alla politica quella sua centralità che ha ormai perduto con la crisi dei partiti, perché non vorremmo privare i ragazzi e i giovani del diritto democratico di poter contribuire loro stessi in prima persona per partecipare a quella formidabile e insostituibile scuola di civiltà e di vita che è la dialettica politica, e poi scrivere loro stesse esperienze esaltanti nei partiti e nelle organizzazioni sociali. Ma oggi, con i centri di potere distanti dal territorio e dalla gente, con i giochi che si svolgono altrove e su altri tavoli, con i partiti impazziti nella disperata missione di mantenere (per i pochi intimi rimasti) poltrone e prebende, spartendosi quel che resta dei gangli dello Stato, non c’è apparente motivo, per un giovane intelligente, per avvicinarsi a un qualsiasi schieramento politico. I partiti devono convincersi che questa è l’ultima chiamata per ridare spazio vero alla base, non soltanto una settimana prima del congresso o nella conta dei tesserati. Noi faremo di tutto per con-
vincerli: non ci sono mai piaciuti i Mangiafuoco (e non solo fuoco) che dal retro del palco tirano i fili delle marionette, né abbiamo mai condiviso e accettato i canoni distanti di una politica calata dall’alto, i diktat romani (o milanesi), le scelte fondamentali
prese non nell’interesse dello stato e dei cittadini ma per i ben soliti motivi. Non ci sono mai piaciuti i documenti prodotti non alla luce del sole ma alla riunione ristretta dei “mammasantissima”, adunate segrete perlopiù notturne, con la classica cena finita un po’ sbronzi dove vince chi resta più sobrio. Non abbiamo mai accettato, e lo abbiamo scritto a caratteri cubitali, la trasandata e sciatta condotta dei “big” che “scendono” una tantum in provincia a farci vedere la loro bella faccia tumefatta di trucco, per una volta fuori dal salotto di Vespa, fin nella nostra piazzetta. Certo, secondo alcuni pecchiamo di ingenuità. Ma credere in un’idea a volte esige di partire dalla grande forza del sogno, perché se tutto deve continuare ad andare come è sempre andato, allora è inutile stampare anche la Settimana enigmistica e Topolino. Vogliamo scrivere e riportare l’attenzione su tutto questo. E sulla cronaca locale in tutte le sue realtà, perché la cronaca – anche quella “nera”, la “bianca” e tutto il resto – è la naturale conseguenza della visione politica del territorio e del corretto amministrare. Tutto questo lo faremo, con profonda convinzione, dal primo ottobre con un nuovo formidabile strumento quotidiano che si affiancherà all’appuntamento settimanale di Qui Sette e a quello mensile di Qui Magazine. Un bouquet vario e colorato, un fascio di fiori profumato per le donne e gli uomini di questa terra che troveranno tra le nostre pagine il loro spazio e le loro speranze, i loro pensieri e le loro legittime aspirazioni. Ci vediamo (e ci leggiamo) l’un l’altro dal primo ottobre. In tutte le edicole. SETTEMBRE 2014
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VIA COL
QUOTIDIANO Dietro il nostro progetto tutto lʼamore per questa terra
CAMILLO SAVONE
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omani è un altro giorno dice Rossella O’Hara in Via col vento. E con questa battuta, che chiude il film, affida allo spettatore la speranza che non deve morire per il futuro, almeno quella di riconquistare Rhett Butler. Dalla Carolina del Sud a Frosinone il passo non è breve, ma la speranza nel futuro resta la stessa anche se noi, più che riavere solo Rhett, vogliamo conquistare altri lettori, altri compagni di viaggio, altri sostenitori, altre donne e uomini che vogliono credere di poter contribuire a cambiarlo, questo futuro. Perché l’incendio – qui come a Tara – ha divorato tutto, dalla politica ai servizi, dal territorio alla dignità di un popolo, di una storia e della terra di mezzo milione di persone che, decennio dopo decennio, stanno perdendo considerazione e diritti. Domani è un nuovo giorno diciamo noi. E lo facciamo con un giornale nuovo, un prodotto editoriale che è animato e è il naturale sviluppo di una squadra – quella di Qui Magazine e Qui Sette – che da quindici anni ha portato una piccola-grande rivoluzione nella carta stampata di area locale, prima con un mensile che ha bruciato le tappe, aggiudicandosi primo assoluto il prestigioso Premio Nazionale Cento alla stampa locale nel 2007, e poi con un settimanale che è diventato, in pochi anni, la dose minima e indispensabile di informazione, satira, ironia e autoironia, aggregazione e lifestyle per sopravvivere in un territorio emarginato dai grandi circuiti regionali. Dal primo ottobre Il Nuovogiorno sarà in edicola: dietro le pagine di informazione e pubblicità c’è un lavoro durato anni, dettato anzitutto dalla passione e dall’amore per questa terra. I programmi sono vasti e articolati, le idee
ambiziose e dirompenti, l’energia in circolo c’è tutta, la forza non ci manca. Vi chiediamo di continuare a starci vicini, come avete fatto con Qui Magazine e Qui Sette, di sostenerci e affiancarci – con la lettura, i consigli, le lettere, frequentando le edicole e il sito internet – aiutandoci ad aggiustare il tiro e rendere possibile questo miracolo di cambiare in meglio la vita di una provincia che annega da decenni nei medesimi problemi. Perché domani potrebbe essere davvero un Nuovo giorno. Anzi, Il Nuovogiorno.
LA SCHEDA Il Nuovogiorno sarà in edicola a partire dal 1° ottobre, tutti i giorni. Il formato sarà quello classico del tabloid. La stampa interamente a colori con una foliazione che varierà dalle 40 alle 48 pagine. Grande spazio allo sport con risultati e classifiche di tutti i tornei, anche giovanili. Due le redazioni: una a Frosinone, in via Fratelli Rosselli 1, e una a Cassino, in via Bari (angolo via De Nicola). Il lancio sarà preceduto da una massiccia campagna pubblicitaria incentrata sulle bontà dei nostri prodotti enogastromici con lo slogan “Finalmente un quotidiano che parla come mangi”.
MARIELA GARRIGA
Testimonial della campagna pubblicitaria de Il Nuovogiorno
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QUI MAGAZINE
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IL POP-PUNK È QUI Metà ciociari e metà pontini: ecco a voi The Anthem a pagina 63
LIFE STYLE CULTURA ARTE TEATRO CINEMA MUSICA LIBRI SPORT CUCINA Teatro Si riparte da Roma
Federico Dionisi: a Frosinone una nuova sfida
a pagina 66
a pagina 78
Arte, guida alle mostre da non perdere a pagina 69
Metà ciociari, metà pontini e 100% fenomeni
THE ANTHEM
High Five Bullion Records
Draw You Over Cambodia Aeroplane Michael Cardigan Call Me Weever High Five I Need A Comeback Friends Stealing Girlfriends Mexican Standoff Finger Lickin’ Good The Best Is Yet To Come
foto Polia
THE ANTHEM I FANTASTICI 4 DEL POP-PUNK
AMERICO ROMA
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i ascolti e torni teenager. Vedi spiagge americane, skateboard, bikini, palme. E invece no. Vengono per metà dalla Ciociaria e per metà dalla provincia di Latina. Sono una delle più solide realtà del panorama pop-punk italiano. Sul palco con band del calibro di All Time Low, You me at six, Young Guns e praticamente in tour perenne da quattro anni, The Anthem (al secolo Piergiorgio, Dario, Paolo e Matteo) rappresentano una realtà in ascesa, per pubblico e addetti ai lavori italiani. Dopo “High Five”, album d’esordio acclamato dalla critica, con la produzione di Daniele Autore (Vanilla Sky) e tour promozionali in Europa e Russia, sono al lavoro per un nuovo disco. Proprio la Russia è
uno dei paesi in cui la band ha strutturato una fan base molto numerosa. Altro paese cardine dell’attività dei The Anthem è il Giappone, dove “High Five” in breve tempo li ha resi noti a pubblico e critica. Anche sui social network hanno numeri importanti, con migliaia di follower su Twitter, Facebook e altrettanti play dei video ufficiali su Youtube. Menzione speciale proprio per la parte videografica che ha visto la collaborazione di youtuber come Matteo Bruno e Claudio Di Biagio, autori fra le tante cose di “Freaks!”, la più amata webserie italiana. Il loro sound è un’esplosione di emozioni giovanili che rimanda alle prime produzioni di Blink182 e Fall Out Boy, ma anche alle tante realtà del panorama musica-
le statunitense come Friday Night Boys, Mayday Parade e Panic! At the disco. Brani brevi e carichi di melodie e riffoni di chitarra, con ritmi semplici e compatti. Entro il primo minuto hai il ritornello che ti entra in testa e non ti molla più. È proprio per questo motivo che non dovremmo stupirci se prossimamente li dovessimo ascoltare in un network radiofonico nazionale o se dovessimo vedere The Anthem sul grande schermo, magari come colonna sonora del prossimo “American Pie”. Look da Mtv, idee chiare e passo spedito verso una collocazione internazionale che non stupirà chi li segue dal principio. E allora, per dirla come si dice oggi, big up per i The Anthem. SETTEMBRE 2014
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a cura di Americo Roma
FLAMING LIPS
BECK
7 Skies H3
Song Reader
Warner Bros
Virgin
I Flaming Lips sono una leggenda dell’indie mondiale. Tra fendenti di chitarra scordata, ritmi incalzanti e brani diagonali, sono divenuti uno degli “specchi” più amati in cui si è riflessa la generazione X. Ipnotici, quasi lisergici, per un album che è gonfio di psichedelia. Moderni Velvet Underground, sono una band che sembra estendere le frontiere di quello che ha da dire, ancora una volta, molto oltre dove ti aspetti. Monumento alla musica
Nel 2012 Beck fece uscire “Song reader”, una raccolta di venti spartiti di canzoni inedite. Operazione sicuramente interessante. Ora ha deciso di suonarle con un manipolo di artisti (da Jack White a Jarvis Cocker passando per Norah Jones) intenti a eseguire le partiture fedeli all’unica regola imposta da Beck, vale a dire “non ci sono regole di interpretazione”. Il risultato è un lavoro sperimentale, personale, eclettico, lunatico. Praticamente Beck
Ideale per: cercare (e trovare) le radici profonde dell’indie
Ideale per: assaporare le cose preziose della vita
voto:
voto:
SICK TAMBURO
DENOVO
Senza Vergogna
Kamikaze bohemien
La Tempesta Dischi
Viceversa Records
“Senza Vergogna”, terzo disco degli ex Prozac+/Sick Tamburo è un bel rientro sulle scene. Un cammino ossessivo e incalzante che evoca immagini desertiche, narcotico e scuro tra synth e suoni sporchi. L’imprinting “allucinato” è sempre lo stesso. Strani come soltanto loro sanno essere. Freak reali in un mondo alienato. Un salto in avanti artistico importante per una band matura e non per tutti
Avete letto bene, Denovo. La storica rock band catanese a trent’anni dall’esordio torna con un album per celebrare l’evento. Un ibrido che si compone per due terzi di brani inediti più alcuni vecchi b-side. Il combo guidato da Mario Venuti e Luca Madonia si ripresenta con un sound fortemente 80’s, tra new-wave e post-punk . Un disco che è specchio esatto dello stile che ha fatto le fortune dei cinque catanesi
Ideale per: cambiare punto di vista
Ideale per: gli amanti del vecchio e sano rock made in Italy
voto:
voto:
LA TOP THREE I PIÙ SCARICATI DA ITUNES Wood 1. Lilly Prayer in C
Iglesias 2. Enrique Bailando (versione spagnola)
Iglesias 3. Enrique Bailando (versione inglese) aggiornata al 12 settembre 2014
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IL CONCERTO DEL MESE
SEBADOH: L’INDIE ROCK È VIVO
La band statunitense fa tappa nella capitale I Sebadoh sono “il” gruppo indie rock. Americani del Massachusetts, si formano nel 1986 grazie a Eric Gaffney e Lou Barlow. Insieme a band come Pavement, Dinosaur Jr e Guided by Voices sono considerati tra le leggende dell’indie. Occasione imperdibile per rivederli dal vivo al Circolo degli artisti, venerdì 24 ottobre. Per gli hipster di tutto il mondo, questo non è moda, questo è rock
24 OTTOBRE
Circolo degli artisti via Casilina Vecchia, 42 – Roma € 12 + d.p. – i-ticket.it
PROSSIMAMENTE FROSINONE Cantina Mediterraneo
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TUTTI GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
giovedì 25 settembre Inspiral Carpets
via Armando Fabi facebook.com/lacantinamediterraneo
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venerdì 3 ottobre Sohn
venerdì 26 settembre Provocate Punk Rock Festival
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sabato 27 settembre Provocate Punk Rock Festival
giovedì 16 ottobre Helmet
Traffic Live
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venerdì 3 ottobre Santa Muerte/Flying Vaginas
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w
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sabato 4 ottobre Mutonia
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domenica 5 ottobre Dancing in the dark (Bruce Springsteen night)
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sabato 11 ottobre I-Taki Maki
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sabato 18 ottobre La ragione delle mani: Emidio Clementi/Corrado Nuccini
ROMA & DINTORNI Circolo degli Artisti
via Casilina Vecchia, 42 – Roma circoloartisti.it
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via Prenestina, 738 – Roma trafficlive.org
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w
sabato 4 ottobre Hardsoundsfest: w/ Beheaded + The Foreshadowing + Nero Di Marte
Palalottomatica
p.le dello Sport (zona Eur) – Roma palalottomatica.it
Teatro Brancaccio
via Merulana 244 – Roma teatrobrancaccio.it
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martedì 21 ottobre Noa
Orion
viale J.F. Kennedy, 52 – Ciampino orionliveclub.com
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sabato 4 ottobre Richard Benson
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lunedì 6 ottobre EdGuy
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mercoledì 15 ottobre Gotthard
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sabato 11 ottobre Dear Jack
Auditorium
via della Conciliazione – Roma auditoriumconciliazione.it
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venerdì 24 ottobre Gilberto Gil SETTEMBRE 2014
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a cura di Camillo Savone
VENTICINQUE ANNI
DA RIDERE
AllʼOlimpico arriva il ciclone Alessandro Di Carlo LA GRANDE STAGIONE DEL TEATRO DELL’ OPERA Apertura affidata all’Aida di Verdi Carlo Fuortes ha presentato il cartellone di opera e balletto della stagione 20142015 del Teatro Costanzi di piazza Beniamino Gigli. Aumentati gli spettacoli e le repliche con personaggi del calibro di Riccardo Muti (che aprirà il cartellone a ottobre con l’Aida per la regia di Pier’Alli e tornerà per Le nozze di Figaro). A Roma tornerà Rigoletto, diretto da Gaetano d’Espinosa e interpretato da George Petean, e poi la ripresa della prima edizione di Tosca con la prestigiosa direzione di Donato Renzetti. A seguire La dama di picche di Ciajkovskij, direttore James Colon e regia di Peter Stein, la novità di grande interesse “I Was Looking at ther Ceiling then I Saw the Sky”, di John Adams nell’allestimento del Theatre du Chatelet, e “Ascesa e caduta della città di Mahagonny” di Weil – Brecht. Per il balletto ci sarà Lo schiaccianoci con la coreografia di Amedeo Amodio, Giselle nella versione di Patrice Bart, Coppelia nell’edizione di Roland Petit, Le chant du Rossignol, di Stravinskij con la storica coreografia di Leonide Massine e infine Carmina Burana di Carl Orff, nella versione di Micha van Hoeke, direttore del Corpo di Ballo del teatro dell’Opera. Info al sito www.operaroma.it
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ozze d’argento con il teatro comico: Alessandro Di Carlo li festeggerà al teatro Olimpico con un nuovo spettacolo dedicato al suo pubblico che ormai lo segue con simpatia dai tempi delle prime performance nei locali romani. Una cavalcata comica nel corso della quale Alessandro racconterà la sua parabola, dalle balere e dalle discoteche fino ai teatri di tutta Italia. Protagonista anche la musica con l’omaggio alla grande tradizione romana. Il tutto trascinato dall’energia e dall’umanità che contraddistinguono questo divertente improvvisatore, un vero e proprio clown dei nostri giorni.
dal 7 al 12 ottobre
25 (ANNI DI VARIE FOLLIE) di Alessandro Di Carlo regia Alessandro Di Carlo con Alessandro Di Carlo, Pino Cutrupi TEATRO OLIMPICO – ROMA 06.3265991
IL MERCANTE NOVANTUNENNE
Giorgio Albertazzi continua a stupire nei panni di Shylock
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iorgio Albertazzi, invece, di anni ne ha compiuti novantuno per oltre settanta di carriera. Al Quirino a fine ottobre porta ancora il suo Shylock de “Il mercante di Venezia” in un nuovo allestimento con la regia di Giancarlo Marinelli. Si tratta di una nuova produzione del teatro Ghione (dove Albertazzi a gennaio sarà Re Lear con lo stesso regista) nel 450° anniversario shakespeariano. Da non perdere per applaudire il monumento più sorprendente del teatro italiano, molto più giovane di tanti giovanissimi interpreti. dal 21 ottobre al 9 novembre
IL MERCANTE DI VENEZIA di William Shakespeare regia Giancarlo Marinelli con Giorgio Albertazzi, Stefania Masala, Sergio Basile, Gaspare Di Stefano, Francesco Maccarinelli, Ivana Lotito, Cristina Chinaglia TEATRO QUIRINO – ROMA 06.6790616 – 06.6783042
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a cura di Rocco Zani
QUATTRO ARTISTI A PALAZZO
A Fiuggi le opere di Ortelio, Nunzia Scarano, Domenico Verdone e Rocco Lancia
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rtelio, Nunzia Scarano, Domenico Verdone, Rocco Lancia. Quattro artisti, quattro idee. Rispettivamente: Arte della musica, Mnemosyne, Intarsio cromatico, Rocco Fluo. Ma un’unica mostra. Ospitata nelle sale del Palazzo della Fonte di Fiuggi, la collettiva raccoglie i diversi percorsi, umani e professionali, e li riunisce idealmente in un evento che si propone di gettare uno sguardo oltre. La location, forse il più bello e prestigioso hotel della provincia, carico di storia e gonfio di un passato straordinario, non toglie nulla alla manifestazione, semmai aggiunge un contrasto che rende l’appuntamento ancora più suggestivo. Orario 10-20.
PAOLO BATTISTUTTA: ASSURDITÀ A COLORI A Roma la personale dell’autore friulano
DOMENICO VERDONE Paesaggio con natura morta olio su tela
Arte al Palazzo della Fonte Grand Hotel Palazzo della Fonte – Fiuggi fino al 30 settembre
NEI CARTONI
DI ITALO TURRI
Sipario sulla retrospettiva dellʼartista anagnino
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na mostra con i “cartoni” di Italo Turri è sempre una piacevole occasione per riscoprire uno degli autori più originali di questa terra. La retrospettiva ordinata negli spazi della Fonte Bonifacio VIII di Fiuggi e che si conclude il prossimo 30 settembre ha il merito di presentare alcune delle opere più significative dell’artista scomparso nel 1995. Curata dalla figlia Anna, resterà visibile tutti i giorni dalle 8 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. La familiare smalti su cartone
Un’assurdità non viene mai da sola. Una frase di Josè Saramago (Saggio sulla lucidità). E il titolo della mostra di Paolo Battistutta inaugurata qualche giorno fa nello Studio Arte Fuori Centro di Roma. Battistutta, classe 1985, è nato a Villotta di Chions, in provincia di Pordenone, dove vive e lavora. Dopo una prima esperienza artistica sviluppatasi nell’ambito della grafica, si è dedicato allo studio delle forme e del colore, rappresentate al di fuori di quelli che sono i consueti canoni pittori. Negli spazi di via Ercole Bombelli presenta una serie interessante di lavori. L’esposizione, curata da Anna Soricaro, rimarrà aperta fino al 3 ottobre con il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20.
Italo Turri, in pittura Monzon Fonte Bonifacio VIII – Fiuggi fino al 30 settembre SETTEMBRE 2014
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a cura di Camillo Savone
TUTTE LE DONNE DI CAMILLERI
Racconti d’amore, sentimenti, misteri. E la Sicilia sullo sfondo Non si tratta del solito “cherchez la femme” inserito nel colpo di scena del romanzo giallo col commissario siculo. Stavolta il padre di Montalbano ci stupisce con una serie di racconti brevi e brevissimi, magari tratti dalla sua vita, storie d’amore o di mistero e follia, della cronaca o dell’immaginazione, con sullo sfondo una Sicilia antica e sanguigna che abbiamo imparato a osservare e apprezzare anche grazie al commissario più amato dagli italiani. Si chiamino Angelica, Beatrice, Carmela, Helga, Maria, Zina, ci innamoreremo di ognuna, dalla A alla Z, sia per la penna e la soavità dei tratti, sia per la fierezza dei loro profili e la decisione dei caratteri: per loro gli uomini si sono dimostrati e proclamati pronti a tutto, sfidando tempi, pericoli, trappole e destini. A noi basterà leggere queste pagine lievi eppure indimenticabili per vivere gli stessi sentimenti e tornare a palpitare come a sedici anni. Che si vuole di più da un libro? DONNE – Andrea Camilleri Rizzoli – pagine 210, € 17
QUANTO È UMANO L’ING. BRANDANI
FANTASTICA ATWOOD «In principio, vivevate dentro l’Uovo. Era lì che Crake vi aveva fatti. Sì, il buono, gentile Crake. Per piacere, smettete di cantare o non posso continuare il racconto». Così, con il suo stile particolarissimo e spiazzante, si apre l’ultimo libro di Margaret Atwood, “L’altro inizio”, edito da Ponte alle Grazie, che esce in questi giorni a completare la “Trilogia dell’Adamo Pazzo” composta da “L’ultimo uomo” e “L’anno del diluvio”. La maggiore scrittrice vivente di narrativa e fantascienza (o narrativa speculativa) più premiata e conosciuta in Europa, paladina delle femministe e punto di riferimento anche per le sue prese di posizione sulla politica e lo sviluppo (e il degrado), è stata in questi giorni al festival internazionale di Roma, e per l’occasione Ponte alle Grazie ha mandato in ristampa il suo best seller “L’assassino cieco”, ormai un classico della letteratura inglese, inserito tra i cento migliori titoli di ogni tempo. Da leggere. L’ALTRO INIZIO Margaret Atwood Edizioni Ponte alle Grazie pagine 512, € 19,80
Non ha vinto lo Strega, né avrebbe potuto vista la contingenza politica (questa sì sarebbe stata una notizia da prima pagina), ma quei sessanta voti e il terzo posto in classifica certo non attestano l’estremo valore letterario di questo libro che ormai è un classico e che qui segnaliamo per chi lo avesse finora mancato tra le diverse letture estive. Editi da Ponte alle Grazie, i pensieri dell’ingegner (di tutt’altre passioni) Ivo Brandani sono quelli di una generazione (tra il ‘45 e il ‘70) che ha sì sempre vissuto in tempo di pace ma che è stata sconfitta dalla rabbia, dalla disillusione, dal cinismo della profonda decadenza del nuovo secolo. «Un libro spaventoso» ha detto qualcuno, di sicuro un romanzo capace di emozionare e commuovere, un capolavoro di questo Fantozzi contemporaneo che palpita di slanci e meschinità che ci rappresentano oltre ogni ragionevole supposizione. LA VITA IN TEMPO DI PACE di Francesco Pecoraro Edizioni Ponte alle Grazie pagine 509, € 16,80
LA GUERRA DELLA MATERNITÀ «Dopo il terzo figlio, mi chiamarono e mi dissero: Senti, abbiamo capito che vuoi fare la mamma, ti diamo un’ottima buonuscita, pensaci». Sono queste le giovani mamme di oggi con indomite aspirazioni professionali, le guerriere che stanno cambiando il mondo: Elisabetta Ambrosi ne racconta le gesta, le sfide, le sconfitte e, con ironia e sarcasmo, il dramma. Giornalista romana con illustri collaborazioni e ormai al suo sesto libro – tra cui “Chi ha paura di Nichi Vendola?” (Marsilio) e “Mamma a modo mio” (UrraFeltrinelli) – la Ambrosi collabora con Il Fatto Quotidiano e su Vanity Fair col blog Sex and (the) stress. In questo lavoro per Chiarelettere, con la prefazione di Lia Celi, scopre un esercito celato sotto il conformismo ottenendo due risultati: far scoprire alle giovani madri di non essere le uniche a vivere col cuore in gola e a tutti gli altri dà un colpo basso ai soliti stereotipi e alle stupide convinzioni. Il che, per un libro, non è affatto poco. GUERRIERE Elisabetta Ambrosi Chiarelettere pagine 288, € 14
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a cura di Nicola Cento
HOME VIDEO I FILM A CASA TUA
12 ANNI SCHIAVO
dal 25 settembre
dal 25 settembre
LUCY
PASOLINI
di Luc Besson con Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Amr Waked, Min-sik Choi, Analeigh Tipton, Mason Lee, Claire Tran, Frédéric Chau fantascienza – Usa, Francia 2013, 90 minuti
di Abel Ferrara con Willem Dafoe, Maria de Medeiros, Riccardo Scamarcio, Giada Colagrande, Roberto Zibetti, Adriana Asti, Valerio Mastandrea, Diego Pagotto, biografico – Belgio, Italia, Francia 2014, 85 minuti
Un film di Luc Besson è sempre un evento. E spesso una garanzia. Il regista, sceneggiatore e produttore francese torna, dopo un paio di flop e qualche pellicola da dimenticare, alla fantascienza. Lo fa con Scarlett Johansson, alias Lucy, una studentessa che vive a Taiwan e che si trova costretta a consegnare una valigetta dal contenuto misterioso a un criminale coreano. Tra mafia, droga, scienziati e superpoteri, Lucy dovrà affrontare una difficile realtà. Inseguimenti, tanta azione e una certezza: Scarlett è fantastica
Ostia, 1975. È la mattina del 2 novembre quando Pier Paolo Pasolini, uno dei più influenti intellettuali italiani del secolo scorso, viene ritrovato senza vita, barbaramente assassinato e abbandonato su una spiaggia. Con coraggio, Abel Ferrara ripercorre le ultime ore di Pasolini, tentando anche una ricostruzione dell’omicidio, frutto di ricerche e nuove documentazioni. Straordinaria l’interpretazione di Willem Dafoe, perfetto nei panni dello scrittore e regista ucciso appena cinquantatreenne
da vedere se: ADORATE LE EROINE COME NIKITA
da vedere se: ANDATE OLTRE I COMPLOTTI
di Steve McQueen con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Brad Pitt, Paul Giamatti, drammatico – Usa 2013, 134 minuti (dvd e blu-ray)
Tre Oscar, tantissimi riconoscimenti e incassi da record. Arriva finalmente in videoteca “12 anni schiavo”, l’ultimo lavoro di Steve McQueen. Ingannato da due falsi agenti di spettacolo, il violinista Solomon Northup viene rapito, privato dei documenti e portato in Louisiana, dove rimarrà in schiavitù fino al 1853. Un capolavoro •••
dal 16 ottobre
IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Isabella Ragonese, Anna Mouglalis, Valerio Binasco, continua» Paolo Graziosi, Iaia Forte, Sandro Lombardi, Raffaella Giordano, Edoardo Natoli biografico – Italia 2014, 137 minuti
«A me interessa raccontare la storia di un uomo in conflitto col proprio tempo, con il conformismo di un’epoca». Parola di Mario Martone, regista de Il giovane favoloso, ovvero la vita di Giacomo Leopardi, reduce dal Festival di Venezia. Girato tra Recanati, Napoli, Firenze e Roma con un budget di otto milioni di euro, il film è uno spaccato sull’esistenza del poeta e dell’uomo, le sue paure, i desideri, i sogni. E soprattutto la dimostrazione che il cinema italiano di qualità esiste ancora da vedere se: NAUFRAGAR V’È DOLCE IN QUESTO MARE
GLI ALTRI FILM IN USCITA La buca 25 settembre di Daniele Ciprì
9 ottobre
Winter sleep
GIGOLÒ PER CASO di John Turturro con John Turturro, Woody Allen, Sharon Stone, Sofía Vergara, Vanessa Paradis, Liev Schreiber, Bob Balaban, M’barka Ben Taleb, Tonya Pinkins, Aubrey Joseph commedia – Usa 2013, 98 minuti (dvd e blu-ray)
Woody Allen è come il buon vino, invecchiando migliora. La dimostrazione è Gigolò per caso, quinta fatica di Turturro regista, qui anche attore principale, che confeziona un gioiellino spaziando tra sesso, denaro e cliché sugli ebrei americani. Il risultato è un’opera divertente e garbata. Nonostante l’argomento piccante…
di Nuri Bilge Ceylan Le date di uscita possono subire variazioni SETTEMBRE 2014
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È
DANIELE CIARDI foto FEDERICO PROIETTI
un Frosinone con tutte le intenzioni di stupire ancora, quello che si è presentato tre settimane fa ai nastri partenza del campionato di Serie B. Per farlo, il club canarino ha puntato, giustamente, sul gruppo che ha fatto benissimo in Prima divisione nella passata stagione, rinforzato a dovere con l’arrivo di alcuni calciatori abbastanza giovani, ma allo stesso con esperienza da vendere nella serie cadetta. Tra questi Federico Dionisi. Ventisette anni compiuti a giugno e oltre centocinquanta presenze in B con quarantuno reti all’attivo, il neo attaccante canarino era uno dei pezzi pregiati dell’ultimo calciomercato della serie cadetta. La dirigenza canarina è riuscita ad accaparrarsene le prestazioni, grazie soprattutto all’ottimo rapporto tra lo stesso calciatore e il direttore sportivo dei ciociari Marco Gianniti, che già in passato lo aveva avuto (esattamente a Celano) alle sue dipendenze. Un giocatore sul quale il Frosinone punta moltissimo, e che noi proviamo a conoscere meglio, prima come uomo e poi come calciatore. «Fuori dal campo – dice – sono una persona molto tranquilla, cosa che potrebbe non sembrare a chi mi vede giocare, che ama soprattutto stare a casa con la compagna, Mariangela, e la nostra bimba di dieci mesi, Giulia.
Allo stesso tempo, di tanto in tanto, non disdegno di trascorrere qualche serata insieme ai compagni». Anche se è arrivato nel capoluogo ciociaro da poco più di un mese, Federico si è già ambientato a dovere. «Al di là del fatto che stiamo parlando di una città molto tranquilla, dove per chi ha famiglia come me è facile trovare il proprio spazio, c’è anche da dire che in tutto ciò sono stato aiutato da Soddimo. Conosco Danilo da quando eravamo ragazzi, e vivendo lui a Frosinone da oltre un anno, mi ha dato una mano ad ambientarmi nel migliore dei modi». Per Federico nessun hobby particolare. Un libro di tanto in tanto e qualche film. Al cinema fino alla nascita di Giulia, e ora soprattutto in tv. «Con l’arrivo della nostra bambina io e Mariangela stiamo chiaramente rinunciando a qualcosa. Soprattutto adesso che è piccola. Per cui non apro un libro da tempo, tanto da non ricordare nemmeno il titolo dell’ultimo che ho letto, mentre per vedere qualche thriller, il mio genere di film preferito, mi accontento della televisione. Se ascolto musica? Diciamo che non sono uno patito, ma allo stesso tempo non disdegno quella italiana». Parlando di Dionisi calciatore, questi, a suo modo di vedere, sono i pregi
Il Frosinone si è rinforzato acquistando calciatori giovani ma esperti Un esempio è l’ex del Livorno che arriva in Ciociaria con l’intento di rilanciarsi
LA MIA OCCASIONE SETTEMBRE 2014
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DIONISI
Nessun dubbio per Dionisi riguardo quello che fin qui è stato il momento più bello della sua carriera calcistica. «La promozione nella massima serie con il Livorno, dopo aver vinto i play off superando in semifinale il Brescia e in finale l’Empoli». Ma anche per quanto riguarda il momento più brutto... «Il 14 aprile del 2012. L’immagine di Piermario (Morosini, ndr) che si accascia a terra e poco dopo muore non si cancellerà mai dalla mia testa». Cresciuto con il mito di Alex Del Piero c’è, però, un altro calciatore
FEDERICO
e i difetti. «Una domanda alla quale potrebbe rispondere benissimo una qualsiasi persona che mi ha visto giocare, o solo allenarmi. Sono uno che non molla mai. Su ogni pallone cerco di dare sempre il massimo. È questo il mio maggior pregio. Ma, purtroppo, anche il mio grande difetto. Perché con questo carattere mi faccio prendere troppo dalla gara, mentre tante volte servirebbe restare molto più lucidi». In passato (tre volte a inizio stagione 2009 e una nel 2013) l’attaccante del Frosinone ha anche calcato i campi della A (indossando la maglia del Livorno), e non ha problemi ad ammettere che se fin qui l’esperienza nella massima serie non ha trovato continuità, la colpa è soltanto sua. «Ognuno nella vita, sia quotidiana che lavorativa, ha sempre quello che si merita. Per cui se sono arrivato in A ma non ci sono rimasto, le responsabilità e le colpe sono soltanto mie. Devo dare di più, e soprattutto fare un ulteriore passo di maturazione se voglio tornare a giocare nella serie A e restarci per tanto tempo».
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FEDERICO DIONISI
Nasce a Rieti il 16 giugno del 1987. Muove i primi passi nella Polisportiva Cantalice. Poi, a 15 anni, si traferisce a Monterotondo e l’anno successivo a Messina, ma senza fare l’esordio nella formazione siciliana. Nella stagione seguente (2004-2005) il ritorno in Serie D nel club capitolino, dove colleziona 33 presenze e soprattutto realizza 14 reti. Esordisce tra i professionisti (Atletico Roma nell’allora C2) nel 2005-2006 disputando dieci gare senza segnare gol. A fine stagione viene acquistato dal Celano. Con gli abruzzesi gioca tre campionati di C2 (74 presenze e 27 reti). Nel 2009 il grande salto in A con la maglia del Livorno. Poco, però, lo spazio per mettersi in evidenza (tre presenze in campionato e due in Tim Cup), e a gennaio viene ceduto in prestito alla Salernitana in B dove. Qui, al contrario, colleziona 18 presenze segnando 10 reti. Nella stagione 2010-2011 rientra dal prestito a Livorno, che intanto è sceso in B, dove diventa titolare inamovibile (38 partite e 10 gol). Con il club toscano rimane per altri due campionati, il secondo dei quali coronato con l’ascesa in A. Il 25 agosto 2013 il nuovo esordio nella massima serie, contro la Roma, ma qualche giorno più tardi viene ceduto in prestito nella Primeira Liga portoghese e più esattamente all’Olhanense
L’amore per il calcio, la compagna Mariangela e la piccola Giulia
al quale Federico si ispira in maniera particolare. «Per caratteristiche fisiche e tecniche da ragazzino mi dicevano che somigliavo a Shevchenko. Un paragone che, chiaramente, mi faceva immenso piacere, e alla fine in qualche modo ho cominciato a ispirarmi a lui». Tra i diversi allenatori avuti, la L’attaccante punta canarina ha un obiettivo indica senza titupersonale: banza quello che migliorare il record fin qui gli ha insedi 13 reti in B gnato e dato di più. «Davide Nicola. È il tecnico che mi porto dentro con maggiore affet-
to. E non solamente perché con lui ho vinto il campionato di Serie B. In campo una persona preparatissima e fuori sempre un uomo leale, molto leale». Nessun sogno nel cassetto per Federico, ma solo una realtà da affrontare quotidianamente sempre al massimo. «In questo momento non penso a ritornare un giorno a giocare in serie A o altro. Guardo soltanto al presente. A fare il massimo per il Frosinone a livello personale, e poi insieme ai miei compagni. Un gruppo unito, che ha voglia di fare bene e raggiungere nel più breve tempo possibile quota 51 punti. Una volta tagliato questo traguardo, chissà…». SETTEMBRE 2014
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UniAssifin A CEPRANO LA NUOVA SEDE D
Inaugurati gli uffici in via Campidoglio
al 6 settembre è operativa la nuova sede dell’agenzia UniAssifin a Ceprano, in via Campidoglio, 95. Questa apertura porta avanti il programma di consolidamento della presenza di UniAssifin sul territorio provinciale. L’agenzia è già presente nei più importanti centri con quattro sedi (Frosinone, Cassino, Sora e oggi Ceprano). Ad inaugurare la sede la senatrice Maria Sbilabotte e il presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio Mauro Buschini, che hanno partecipato al classico taglio del nastro. Vladimiro De Angelis, amministratore delegato della UniAssifin, ha mostrato tutta la sua soddisfazione: «Sono contento per l’apertura di questa sede a Ceprano che rende ancora più importante la presenza sul territorio. L’inaugurazione è stata anche l’occasione per festeggiare insieme a tutta le rete il prestigioso riconoscimento ricevuto dalla direzione generale di Unipol Sai di “Agente dell’anno 2014” dopo averlo già ricevuto nel 2013».
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Il vincitore del Mini Challenge 2014 Gianluca Calcagni del team L’Automobile Mauro Tallini, Antonio Annunziata, Rolando Cellitti e tutto il team de L’Automobile di Frosinone festeggiano I meccanici al lavoro Rolando Cellitti della concessionaria BMW Mini di Frosinone
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L’AUTOMOBILE
CHIUDE IN BELLEZZA
Sipario sul Mini Challenge 2014, vince Calcagni Ma a Vallelunga trionfa Tramontozzi
T
utto secondo copione. Sul circuito “Piero Taruffi” di Vallelunga (comune di Campagnano, Roma) è arrivata la vittoria di Ivan Tramontozzi che ha legittimato una stagione fantastica, regalando ulteriori punti al vincitore della serie 2014, Gianluca Calcagni, con il quale ha diviso la Mini Cooper S in tutti gli appuntamenti Con un grande tranne Franciacorta. Si chiude così un anno trionweek end di sport fale per la squadra de L’Automobile di Frosinone sul circuito Taruffi nel Mini Challenge 2014 conclusosi sabato 13 termina settembre sul tracciato laziale. Gianluca una stagione Calcagni, portacolori de L’Automobile, e camfantastica pione con un week end di gare d’anticipo, ha chiuso la classifica finale del Mini Challenge con 208 punti, seguito da Nicola Crocioni (163 punti), Alessandro Sebasti Scalera (109), Luca Gori (78) e Nicola Franzoso (50). Una grande soddisfazione per il pilota romano e per il team di casa nostra. L’appuntamento è per l’edizione 2015.
foto Luisa Nieddu
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A DE MATTHAEIS
UN MONDO DI ZUCCHERO
Corsi di cake design da Carolinaʼs Store
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apete creare una torta da pasticceria? Un pupazzo completamente di zucchero? Un muffin così perfetto che sembra finto? Se no da sabato 6 settembre è possibile imparare con i corsi attivati al Carolina’s Cake Design Store, di Carolina Touson. Il nuovo punto vendita di prodotti e accessori per realizzare, modellare e decorare le torte, cake toppers, caramelle, leccalecca e libri, inaugurato in piazzale De Mattheis, al centro commerciale Eni, organizza corsi di formazione ed eventi per gli amanti del Cake Design e di dolci in generale. Ospiti della giornata inaugurale erano: La torta che vuoi tu di Tiziana Benvegna, vincitrice del Cake Festival di Roma, Valentina Mamy’s Cakes di Roma, Rita Le Torte di Clari e Giovanni Giovi Airbrush. Un appuntamento brioso per iniziare al meglio l’avventura di Carolina’s Cake Design Store.
foto Massimo Scaccia
CARAMEL
TUTTA UN’ALTRA MODA
A Frosinone un nuovo centro hair, beauty e nails
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naugurazione in grande stile, come è giusto che sia, sabato 6 settembre, al centro commerciale Eni di Frosinone (Portico Tittino Turriziani), in piazzale De Matthaeis, per Caramel, il nuovo punto Hair, Beauty e Nails che ha aperto i battenti con una festa raffinata per dare il via ad un’attività che garantisce ai clienti qualità ed originalità. Del resto, lo afferma Ylenia, titolare dell’attività produttiva, “la moda passa, lo stile resta per sempre”.
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LA BIBLIOTECA INCONTRA
FRANCESCO PICCOLO Lo scrittore a Frosinone per confrontarsi con i lettori
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n bellissimo incontro, quello con Francesco Piccolo (premio Strega con “Il desiderio di essere come tutti”, Einaudi), organizzato dalla biblioteca di Frosinone Norberto Turriziani con l’aiuto della casa editrice per premiare i migliori e più assidui lettori della scorsa stagione. Nella bella sala Purificato della prefettura, alla presenza del prefetto Emilia Zarrilli, dell’assessore alla cultura Gianpiero Fabrizi e del direttore della biblioteca Angelo Agostini, Piccolo si è confrontato con sincerità davanti al pubblico dei lettori prima presentando la storia del suo libro e della sua produzione, anche come sceneggiatore e autore, poi rispondendo alle domande legate alla politica, alla contingenza economica e al ruolo dei giovani nel territorio. Un altro appuntamento, riservato alle scuole, ci sarà al Nestor il 3 ottobre alle 10.30.
foto Luisa Nieddu
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PAOLO MIELI LA VOCE DELLA STORIA
Il giornalista ha aperto la rassegna culturale 2014 organizzata dalla Banca Popolare del Cassinate
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l venerdì culturale a Frosinone ha visto coincidere due incontri di rilievo: nelle stesse ore dell’iniziativa della biblioteca, infatti, la Banca Popolare del Cassinate ha organizzato una conferenza di Paolo Mieli, giornalista e storico di prim’ordine. All’appuntamento hanno partecipato le massime autorità provinciali e cittadine e i vertici della banca. Mieli, che ha presentato il suo libro “I conti con Record la storia” (Rizzoli), ha sottolineato l’importanza della lettura per comprendere un mondo sempre di presenze. più complesso. Ha quindi parlato dell’intreccio L’ex direttore tra oblio e memoria: «Se è vero che la conoscendel Corriere za del passato è utile a capire il nostro tempo – ha presentato ha detto – è anche vero che l’oblio, ovvero la il suo ultimo libro capacità di guardare avanti e non preservare motivi di rancore e di odio, è fondamentale per poter costruire il futuro».
foto Massimo Scaccia SETTEMBRE 2014
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chi, come, dove, quando
RISTORANTI, PIZZERIE, ENOTECHE, CLUB di qualità segnalati da QUI
Pepe Nero
FROSINONE
Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione alle migliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati i taglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come panini farciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poi i primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongole, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi
via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - pepenerofrosinone@alice.it
La Ginestra FROSINONE
Il titolare Danilo e il suo staff hanno fatto di questo locale il ritrovo preferito di professionisti, imprenditori e gourmet alla ricerca di piatti creati con passione e ingredienti di primissima scelta. Basti pensare alle infinite proposte a base di pesce che esaltano sempre per gusto e freschezza a partire dagli antipasti. Attenta la selezione dei dolci e dei vini della carta. Servizio catering per eventi e cerimonie
via Adige, 1 - tel. 0775/824261
Ristorante Le Vigne
FROSINONE
Questo è il posto, dalla cucina semplice e di grande qualità, dove assaporare, per esempio, degli ottimi bucatini all’amatriciana o alla gricia oppure una carbonara di pesce. E poi scegliere tra tagliate di manzo, bistecche di chianina o selezionatissime entrecote. I dolci vi stupiranno così come l’apericena, ogni sera dalle 19.30. Un locale dove trascorrere piacevoli serate in compagnia di amici
via Gaeta, 114 – Tel.0775.1887741 – la domenica aperto a pranzo
Ratafià FROSINONE
La parola “Ciociaria” evoca da sempre il concetto di “genuinità” nel cibo e nella vita degli abitanti. Il ristorante Ratafià si propone di fare proprio questo “credo” e lavora per offrire una ristorazione di qualità, curata nei dettagli e nell’armonia dei sapori ma attenta al costo. Materie selezionate e prodotti tra i migliori del territorio ciociaro. Il tutto lavorato e preparato rigorosamente in casa
via del Plebiscito, 49 - tel. 0775.856632 - 339.4729050
Osteria Porca Vacca
TECCHIENA DI ALATRI
Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini
via S.S. 155 Osteria di Alatri - tel. 0775/408384 - www.osteriaporcavacca.net
Agriturismo Tenuta Valle delle Ginestre
CECCANO
Uno dei migliori agriturismi della Ciociaria, in località Badia di Ceccano, è la location ideale per eventi, riunioni, domeniche in famiglia e per organizzare comunioni e matrimoni. L’agriturismo promuove laboratori didattici, corsi di cucina e visite all’annessa fattoria. In tavola i prodotti dell’annessa azienda agricola, disponibili anche nel punto vendita per un gustoso ricordo della giornata nella tenuta
via San Paolo della Croce, 35 - tel. 0775/621009 - cell. 339/3276778
Ristorante da Jin Feng
FROSINONE
COSA c’è
IN GIRO
Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimo design e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo Jin Feng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale si aggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica mediterranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagerato. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro
via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182
Ristorante Cerroni
CECCANO
Dall’esperienza e dal successo del Ristorante Catering Cerroni nasce questo splendido gioiellino dal design e dall’atmosfera raffinati. Adatto per cene e colazioni di lavoro o per un incontro tra amici il ristorante propone chianine, selezionatissime carni argentine, angus irlandese e in esclusiva Ribeye americana. Deliziosi i primi così come gli sfiziosi antipasti. Da provare
viale della Libertà (giardinetti) - tel. 0775/602150
Rocca di Rivituro
GUARCINO
Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasformata in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lo rende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionale che riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a puntino con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto con ogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì
VICO NEL LAZIO 4-5 ottobre
SAGRA DELLE SAGNE E FAGIOLI A Vico torna la tradizione. La sagna e fagioli viene preparata, cotta e distribuita nella piazza di S. Maria. Il tutto è accompagnato da vino locale, canti, balli e musica popolare.
s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775.46565 - www.roccadirivituro.it
Il Girasole Agriturismo
TECCHIENA DI ALATRI
Una vecchia casa colonica risalente al 1940 trasformata in ristorante tipico, con soffitti in legno e camino, dove la cucina custodisce scrupolosamente le tradizioni dei sapori antichi. Una vecchia stalla con fienile, da cui è stato ricavato un piccolo albergo dotato di ogni comfort, dove regna il legno e il ferro battuto. Un ambiente familiare dove è forte il senso di ospitalità
via Basciano, 5 (strada per Veroli) - tel. 348/7108182 - www.ilgirasoleagriturismo.it
S1mone - Braceria - Ristorante - Pizzeria
TECCHIENA DI ALATRI
Per passare una serata indimenticabile, in compagnia degli amici, in un ambiente allegro e familiare a costi accessibilissimi, gustando i piatti della cucina ciociara, la carne locale e argentina, la pizza cotta nel forno a legna, la polenta. Venite a trovarci e la qualità dei nostri piatti, la varietà delle pizze, la genuinità degli ingredienti, vi convinceranno a tornare. Siamo in grado di soddisfare le vostre esigenze anche per cerimonie e banchetti
via Polledrara, 12 - tel. 393/7421963 - Chiuso il lunedì - ampio parcheggio
Dal Patricano
PATRICA
Dal Patricano per riscoprire il piacere dei sapori tipici di una volta. Il fiore all’occhiello è la braceria con tagli di carni nazionali ed estere. Tutti i giorni pollo ruspante alla griglia, fiorentina, filetto, bisonte canadese e black angus statunitense. Eccezionale è il tiramisù del Patricano. Buona la carta dei vini. Ogni giorno è disponibile un menù a partire da 16 euro. Dal Patricano è anche hotel con stanze da sogno da 50 euro
s.s. Monti Lepini km 11,300 - tel. 0775/222459 - www.dalpatricano.it
PIGLIO 4-5 ottobre
CESANESE DEL PIGLIO PROTAGONISTA Il primo weekend di ottobre, sabato 4 e domenica 5, grandi festeggiamenti a Piglio in onore del vino DOC più antico della Ciociaria, ora DOCG con la 41° Sagra del Cesanese del Piglio. Per l’occasione vengono riaperte le antiche cantine del centro storico, con fiumi di vino e prodotti tipici a volontà. Ad allietare la manifestazione anche canti e balli della tradizione ciociara.
FOTO ALBERTO BUZZANCA
MARTINA MASSOLIN
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Luca Sergio
GIORNALI
CACCIA AI LETTORI
«L
a lingua è slittata dalla realtà. La notizia non aderisce al fatto, lo spreme per cavarne termini». «La politica nostrana, che è il nonsense al potere, domina la foliazione dei giornali, che relegano i grandi eventi mondiali in spazietti». Ancora: «Un tempo la cronaca era analogica, certa, e aveva nel mondo fisico un referente reale e tangibile. La storia non subiva lo storytelling, non veniva tradotta nella neo-lingua che serve a pompare un reale scrauso». Tre periodi estrapolati dall’articolo di Daniela Ranieri su “Il Fatto Quotidiano” del 10 settembre per continuare la nostra disamina sullo stato dell’arte della stampa iniziata nello scorso numero (“Giornalismo, serve umiltà”) e percorsa da una crisi senza precedenti. L’emorragia dei lettori è consistente e continua: in provincia, dove peraltro si è letto sempre molto poco, le copie dei giornali venduti nelle edicole si sono praticamente dimezzate e a livello nazionale sono scese da sei a quattro milioni (dopo che tre anni fa si era finalmente superata la soglia dei cinque del periodo fascista). Crisi nera, dunque, preoccupante per chi vede nel giornale un utile strumento di maturazione civica, politica, morale oltreché di informazione e conoscenza. La marcia a ritroso del benessere economico a 30 anni fa di tante persone ha certamente influito e influisce, ma non basta a spiegare una fuga così massiccia dalle edicole. Fatte rare eccezioni, i giornali e i periodici – senza escludere i locali, che pure avevano contribuito a incrementare la diffusione – hanno evidentemente qualcosa da farsi rimproverare. Le diagnosi, al riguardo, non sono convergenti: chi dice che fanno i “pappagalli” della televisio-
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ne, che sono compromessi con il potere (cioè sono autoreferenziali), che i giornalisti si sono impiegatizzati dimenticando il gusto delle inchieste stando in strada per registrare cosa pensa il cittadino e chi lamenta l’eccessivo ricorso alle parole straniere. Ci sono caduti tra i tanti (troppi) anche Daniela Ranieri, citata all’inizio, e un acuto giornalista, di origine frusinate, come Dario Di Vico, il quale nel “Corriere della Sera” del 5 settembre ha accennato allo “speech” di Draghi. Un anglicismo che costringe a smanettare su internet. Non parliamo poi degli svarioni conseguenze o di sciatteria o di ignoranza. Insomma, si conferma che è più difficile scrivere in modo semplice piuttosto che usare paroloni. Tanti operatori hanno purtroppo dimenticato l’aurea regola delle “cinque w”. Per concludere, una situazione delicatissima che dovrebbe indurre tutti – ma soprattutto i giovani – a un seria riflessione per cercare di In provincia capire dove si è sbagliato e come a livello trovare le vie d’uscita. Le nazionale quali sono quelle finora le copie ignorate. Se si vogliono dei quotidiani riconquistare i lettori perdusi sono dimezzate ti e, magari, trovarne dei nuovi…
Coinvolgere i cittadini, guardare oltre, indagare: il modo per riconquistare i lettori perduti e trovarne di nuovi esiste eccome