QUI|MAGAZINE di Novembre 2013

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17 NOVEMBRE2013

Tutto quello che toccano (e toccano tutto) come Re Mida a rovescio diventa faldone di indagini

I NOSTRI POLITICI E I SUPERPOTERI

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niziare un editoriale con la frase «Noi l’avevamo detto» è sempre antipatico. Bisognerebbe evitarlo, dicono i maestri di giornalismo. Eppure stavolta vogliamo strillarlo, perché i riferimenti sono talmente tanti che ci danno forza e ragione. Forse, grazie alla Procura della Repubblica e alle indagini commissionate, siamo oggi alla vigilia di un nuovo Risorgimento; del resto a Frosinone c’è addirittura una piazza Risorgimento, che purtroppo mostra i segni del malgoverno. Basta vedere lo stato del busto di Vittorio Emanuele. Dunque i politici e i loro superpoteri al contrario. Tutto quello che toccano (e toccano tutto) come Re Mida a rovescio diventa faldone di indagini. Tutto quello che deliberano diviene scandalo. L’elenco è solo parziale: l’aeroporto (c’è un’indagine della Procura, ma ancora ci sono le società), l’interporto (barzelletta decennale), gli enti inutili e costosi, e poi il crollo del chiostro del conservatorio e del Casaleno (nevica, indagini della procura, rinvii a giudizio di ditta e progettisti); la frana del viadotto Biondi, lo spritz e l’intubazione del Cosa saltata, il multipiano (celebre il tapis roulant per disabili mai attivato che termina su una scala… immobile), le polveri sottili, la tragedia dell’ascensore inclinato tutto da rifare, il caos del pronto soccorso, il piano parcheggi-strisce blu, la rimozione coatta indagata all’ospedale, il project financing Matusa-Casaleno, la favola del nuovo teatro, le banche allegre, la piscina olimpionica, le polemiche sul palazzetto dello sport e le bare galleggianti al cimitero, il pugno nello stomaco (e nell’occhio) della Monti Lepini. E ancora, allargando l’orizzonte, le recenti indagini sul casello di Ferentino, l’area industriale, la bomba ecologica della valle del Sacco, il Cosilam, le associazioni di categoria coi soliti noti, le scuole dimenticate, le strade (le strade?). Ci fermiamo Qui perché abbiamo finito lo spazio. Vorremmo scrivere la parola “fine”. Ma loro sono sempre in attività. E la storia non può far altro che ripetersi.

Il prossimo numero sarà in edicola l’8 dicembre

Camillo Savone c.savone@quionline.it

L’elenco è solo parziale: aeroporto, interporto, Casaleno, viadotto Biondi, ascensore inclinato e via di questo passo



sotto IL GRATTACIELO Tra i candidati al congresso del Pdl non dovrebbe mancare l’olgettina Ombletta. Con la “L”. Soddisfatti o rimborsati

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altro giorno, sotto il grattacielo, ho incontrato Massimo. Ci siamo fermati a chiacchierare, come sempre. Di corsa? Caro mio, chi si ferma è perduto... Anche questo è vero, dove vai? A fare le tessere. Per l’autobus? No, per il congresso. Del Pd? Ma quale Pd... del Pdl, di Forza Italia, dei Berluscones, di Chiamalo Come Ti Pare E Piace... Insomma, ci siamo capiti... Sai, dopo quello che hanno combinato nel Partito democratico hanno deciso che un congressino truccato lo vogliono fare pure loro. Anche più fasullo, se possibile. Ed eccoci qui. I candidati chi sarebbero? Allora, ci stanno Daniele Zaccheddu, Riccardino Mastrangeli e Francesco Trina per la mozione “Duri e puri ma

TESSERE O NON TESSERE QUESTO È IL PROBLEMA…

sottoilgrattacielo@quionline.it

soprattutto puri”. Per la corrente “Vai dove tira la corrente” non poteva non esserci Fabio Tagliaferri. Poi ci sono il Simone Costanzo del centrodestra meglio noto come “Il miracolato” meglio noto come Giuseppe Patrizi meglio noto come Peppe “Marcetta”, il rottamatore Enrico Straccamore, il rottamato Antonello Iannarilli e il rottame Claudio Caparrelli. Non dovrebbe mancare l’olgettina Ombletta Ceccalelli. Con la “L”. Soddisfatti o rimborsati. E Antonio Salvàti. O Sàlvati. Questo non lo abbiamo ancora capito. Infine un certo Mario D’Alessandro. Non lo conosce nessuno. Secondo la Cia dovrebbe essere uno che già si era candidato per il Pd. Ma pure nel Pd non sanno chi sia. Massimo mi ha sorriso, mi ha salutato e se n’è andato. Va bene, Massimo, ma almeno mi vuoi dire per chi voti tu? Per Adriano Piacentini. Della lista “Scaccia la crisi”. E ho detto tutto…



cronache DA BRISBANE Il secondo torneo è una sorta di Musichiere al rovescio: si parte in piedi per sedersi in poltrona

Ruggero Cioci (ciociaro emigrato Australia)

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ui a Brisbane il prossimo 8 dicembre è la festa dell’Immacolato, cioè del politico che è ancora incensurato. Facile a dirsi, difficile a farsi. Istituita nel lontano 1791, quando vi partecipavano centinaia di amministratori, oggi la festa si svolge in tono minore perché a Brisbane arrivano solo una ventina di superstiti (molti aborigeni della Papuasia, dove se rubi ti staccano le mani). Un’altra decina di amministratori – lo sanno tutti – fanno ancora parte del Comitato solo perché aggirano la norma con prestanomi, prestacognomi, pusher ed altre diavolerie. Tengono comizi, parlano di legalità, piangono miseria. A novembre, invece, si svolgono in Australia due

ASPETTANDO L’8 DICEMBRE OVVERO LA FESTA DELL’IMMACOLATO

r.cioci@quionline.it

tornei importanti: nel primo i tipografi australiani dei circoli Print Direct si sfidano per la stampa più veloce di tessere; a Brisbane ha vinto Simon Dimagrito, italo-brisbanese, con la sua mitica “pedalina” da 200 tessere incensurate al minuto. Il secondo torneo, che ancora non si sa se si farà, è una sorta di Musichiere al contrario: si parte in piedi per sedersi la poltrona. Lo organizza da anni l’ex movimento Party of Liberty, oggi ribattezzato Forza Australia, che sfoggia nel simbolo un canguro ebreo con i guanti da box. Qualche anno fa tutti i partecipanti riuscivano a sedersi, oggi c’è qualche problema: le poltrone diminuiscono e le chance si fanno sempre più rare. Completo le news da Brisbane con la notizia dei sequestri dell’autostrada, del parcheggio inclinato, del chiostro caduto e dell’ascensore multipiano. Tutte inchieste puntualmente chiuse dopo dieci anni.



23 NOVEMBRE2013

VISTI DA QUI


NOVEMBRE2013

www.quionline.it mensile di informazione, attualità, cultura, satira e tempo libero. Registro della Stampa Tribunale di Frosinone n. 308

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sommario

in copertina Mariela Garriga foto Alberto Buzzanca

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questomese pag. 27 pag. 30 pag. 32

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POLITICA PILLOLE DI POLITICA PD, L’EPOCA D’ORO È LONTANA PROVINCIA: UNA STORIA TUTTA ANCORA DA DEFINIRE ATTUALITÀ BPF, DOPO LA BUFERA SPUNTA UN... SALVATORI CASSINO: NEL 2016 IN CITTÀ I CAMPIONATI MONDIALI DI CORSA CAMPESTRE PONTECORVO: STRUTTURE SPORTIVE NEL DEGRADO ALATRI: CRISTO NEL LABIRINTO, SI TEMONO DANNI

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VEROLI: PALASPORT ANCORA AL PALO CECCANO: CASTEL SINDICI DIMEZZATO, SI APRE SOLO LA MATTINA SORA: IL TRIBUNALE DELLA DISCORDIA CINEMA: DA ANAGNI A CASSINO LA STORIA DELLE SALE IN CIOCIARIA MODA MARIELA PRESENTA LE ULTIME TENDENZE

CULTURA pag. 96 MANZONI, PARTITA LA STAGIONE TEATRALE pag. 98 GABRIELE RACCONTA L’ARTE DELLA CERAMICA pag. 103 DA SEVI A REA, LE MOSTRE A FROSINONE

rubriche eccoci qui 17

sotto il grattacielo 19

cronache da brisbane 21

visti da qui 23

calcio in pillole 110

sport in pastiglie 112

grandangolo 119

chi, dove, come, quando 128

l’eco di Pier Paolo 130



27 NOVEMBRE2013

POLITICA

PRONTO SOCCORSO Ultima frontiera elettorale

GLI ENTI INUTILI E IL SILENZIO DELLA POLITICA Aeroporto, interporto, Consorzi industriali: a che (o a chi) servono?

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a domanda principale non la facciamo più perché nessuno ha mai trovato il coraggio di rispondere: perché nessuno scioglie davvero gli enti inutili? Poniamo però la subordinata: perché nessuno, di qualunque parte politica, trova il coraggio di dire che questi enti non servono a nulla? Aeroporto di Frosinone: va sciolto, ha sentenziato la Provincia, affrettandosi subito dopo a dire che però era meglio verificare prima la fattibilità dell’eliporto. E nel frattempo? Interporto: se ne parla da decenni, fatti concreti neppure uno, con presidenti e amministratori che si sono succeduti. Ultimo Gi us e p p e Gal l o n i (in foto). Resta in piedi per fare cosa? Consorzio industriale di Frosinone: quali risultati ha raggiunto? Per quale motivo restano in carica presidenti e cda in un territorio dove l’industria è estinta? Stesso ragionamento per il Cosilam. La cosa più sconcertante è che nessuno affronta il problema, lo pone e prova ad organizzare una soluzione concreta. Per la verità non si hanno notizie neppure di litigi. Inuti l e è bel l o , s peci e s e no n è… l i ti g arel l o .

Ottaviani e Magliocchetti hanno tagliato il nastro. E adesso fanno i blitz

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he il pronto soccorso dell’ospedale di Frosinone scoppi è notorio, da anni. Ultimamente la situazione è peggiorata, sia per la mancanza di medici ed infermieri, sia per il fatto che la chiusura di diverse strutture di paesi vicini ha avuto l’effetto di dirottare nel capoluogo più malati. Ma nel giro di pochi giorni sia il capogruppo del Pdl (pardon, Forza Italia) Dan i l o Mag l i o cchetti , che il sindaco pidiellino (pardon, forzista) Ni co l a Ottav i ani hanno effettuato dei blitz (che brutto termine!) per verificare la situazione. Viene il sospetto che entrambi possano essere tenuti in considerazione per

le elezioni politiche, soprattutto se anticipate, ma in ogni caso hanno ufficialmente inaugurato una nuova frontiera di consenso politico. Il pronto soccorso: l’auspicio è che, oltre alla presenza e all’indignazione, si riescano a trovare le risorse per migliorare la situazione. Non dimenticando un semplice ma niente affatto secondario dettaglio e cioè che la competenza in materia di sanità è della Regione. A s i rene s pi eg ate.

TOFANI & STORACE AMICI-NEMICI

In An si ignoravano. Ora vorrebbero tornare insieme

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on sono mai andati d’accordo e lo sanno tutti: Ores te To fani e Frances co Sto race in Alleanza Nazionale al massimo si ignoravano. Adesso però entrambi sono fra quelli che vorrebbero rilanciare la destra italiana ripartendo dai valori di An. Ma per fare cosa? Storace per la verità da anni ha scelto una strada diversa da quella del Popolo delle LibertàForza Italia, mentre Tofani è stato senatore diverse volte, l’ultima nel Pdl. La sensazione è che, nel caso davvero dovesse esserci una riforma elettorale, nei collegi maggioritari il fuoco di sbarramento delle piccole formazioni potrebbe essere micidiale. Nel 1996 l’Ulivo di Pro di vinse grazie alla… Fiamma e anche in provincia di Frosinone quelle elezioni furono caratterizzate da quel contesto. Il fatto è che però, se invece si dovesse andare al voto anticipato con il Porcellum, sarebbe davvero complicato nel centrodestra trovare delle posizioni in una lista diversa da quella di … Forza Italia. Separati dal l a nas ci ta.

Delitti e SEGRETI L’assurda vicenda della Asl “targata” Vincenzo Suppa

SE NEPPURE LA MANCANZA DI REQUISITI COMPORTA UN PASSO INDIETRO La sentenza del giudice Lisi ha fatto emergere una verità… grottesca Si può discutere di tutto e nessuno si meraviglia. In questi mesi si è parlato di ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato, di atto aziendale bocciato dai sindaci, del caos sulle nomine ex articolo 18. Ma ora il quadro è cambiato. Massimo Lisi, giudice del lavoro, nella sentenza che reintegra Mauro Vicano come manager facente funzione, scrive che Suppa non ha i requisiti per ricoprire tale incarico. È come se al vertice della Corte di Cassazione nominassero un soggetto privo di laurea in Giurisprudenza. Eppure è successo questo. Perché Vincenzo Suppa non è capitato alla Asl di Frosinone per caso, ma è stato indicato da autorevolissimi esponenti del Governo e della Regione Lazio. Quello che non si è capito è perché un ex Generale della Guardia di Finanza, davanti ad una motivazione del genere data da un giudice, non avverta il bisogno di effettuare… dieci passi indietro. L’ultimo giapponese.



29 NOVEMBRE2013

POLITICA

PASTI e rimPASTI

Le polveri sottili salgono e non si fanno più neppure le multe…

BLOCCO DEL TRAFFICO: L’INUTILE GIOCO DELLE PARTI A cosa servono davvero le domeniche ecologiche? Analizziamo i dati: domenica scorsa blocco totale del traffico nel capoluogo. Totale: 9 multe. Benissimo. Ma lo stesso sindaco Ottaviani ha tenuto a specificare che in sostanza si tratta di un atto dovuto, imposto dalle normative regionali. Fra le altre cose gli effetti benefici sulla qualità dell’aria sono zero. Inoltre l’inquinamento da polveri sottili non dipende soltanto dal traffico ma anche dalla presenza “alle porte” dell’area industriale. E, sempre a proposito di inquinamento, finalmente il Consiglio ha scoperto che la discarica di via Le Lame inquina, che va bonificata e che bisogna pure sbrigarsi. C’è un non so che di surreale quando si parla di inquinamento in questa città: si dice fino ad un certo punto, si fanno le cose più per non disattendere a delle prescrizioni che per convinzione, non si risolve mai nulla. Non sarebbe il caso allora lasciare stare i ruoli predefiniti e dire ai cittadini frusinati come stanno le cose? Inutile gioco delle parti.

L’assessore al bilancio “assediato” da Piacentini. E non solo

LA PAZIENZA DI GIOBBE E QUELLA DI MASTRANGELI

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a sicuramente il compito più ingrato ed oscuro tra gli assessori della giunta di Ni c o l a Ot t av i an i , ma questo Ri c c ardo Mas t ran g e l i lo sapeva perfettamente quando ha accettato la delega al bilancio, una delle più delicate. Quello che forse non poteva però immaginare era che la sua pazienza sarebbe stata messa alla prova e commisurata a quella di… Giobbe. In molti vorrebbero essere al suo posto e decidete dove allargare e dove allentare i cordoni della borsa. Il consigliere Adri an o Pi acenti ni , per esempio, è

una sorta di assessore al bilancio “ombra”. Non è il solo per la verità (vedi gli assessori Carl o Gag l i ardi e Mas s i mi l i an o Tag l i aferri ). Però il punto è che spesso Mastrangeli viene “scavalcato” da chi si rivolge direttamente al primo cittadino Nicola Ottaviani. Il quale non può far altro che barcamenarsi, soprattutto tra Mastrangeli e Piacentini. Inutile pensare che l’argomento possa essere affrontato dal gruppo consiliare di Forza Italia, abituato ormai alla logica democristiana di rinviare ogni problema. Senza v i a di s campo .

LA “RESISTENZA” DI ARNALDO ZEPPIERI Il presidente dell’Asi resta incollato alla poltrona

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al secondo mandato da presidente dell’Asi. Il primo lo ottenne grazie a Frances co Scal i a, che lo propose “contro” oltre la metà del partito, il Pd. Per il secondo invece deve ringraziare soprattutto Marcel l o Pi g l i acel l i , che riuscì ad ottenere la “non contrarietà” di Anto nel l o Ian n ari l l i , che allora guidava la Provincia. Ma Arnal do Zeppi eri quali risultati ha ottenuto da presidente del Consorzio Industriale di Frosinone? Nessuno. Annunci a bizzeffe, ma poi… Per l’uomo che doveva rivoluzionare la politica locale è davvero poca cosa. Nel 2009 Zeppieri, già “miracolato” da Scalia, voltò le spalle al centrosinistra, e si lanciò nell’operazione Terzo Polo, naufragata miseramente. La domanda è destinata a rimanere sospesa: perché è stato eletto due volte all’Asi? E perché rimane lì a dispetto di tutto e tutti? Su quali basi deve essere giudicato un imprenditore, presidente di associazione che più volte ha tentato la strada politica? Lui non si dimetterà mai. Inco l l ato al l a po l tro na.

Si moltiplicano le lettere anonime. La democrazia dov’è?

LO SVOLAZZO DEI “CORVI” AVVELENATI

Un segnale di cinismo e arretratezza

I

n questa provincia svolazzano da sempre, cinici, indisturbati, nascondendosi dietro l’anonimato. Sono i corvi, quelli che scrivono lettere e affiggono manifesti anonimi. La cronaca è piena di episodi simili, gli ultimi dei quali si sono verificati al Tribunale di Frosinone. Oltre che a Cassino, qui bersaglio è stato il sindaco Gi us e p p e Go l i n i Petrarco ne. Certo, è complicato stanarli e lo è anche cercare di capire perché, con tutti gli strumenti democratici a disposizione, una persona non si assuma la responsabilità di quello che dice. In diversi paesi però il dibattito è alimentato dai corvi, contro la quale però non avviene neppure quanto ci si aspetterebbe. E cioè una presa di posizione forte e unitaria dei gruppi consiliari. Un metodo che dimostra purtroppo l’arretratezza di una provincia nella quale i risultati e il coraggio sono merce rarissima. E qui, non a caso, i corvi svolazzano. Unto ri .


30 NOVEMBRE2013

LA VICENDA IN 5 PUNTI

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I PROTAGONISTI Quattro i candidati alla segreteria provinciale: Simone Costanzo, Sara Battisti, Alessandro Martini e Mario D’Alessandro. Gli ultimi tre, in piena corsa congressuale, hanno deciso di autosospendersi dopo accuse di brogli nel tesseramento rivolte a Costanzo. Che le ha sempre rispedite al mittente

LE DECISIONI La commissione provinciale di garanzia ha stabilito, giovedì 31 ottobre, di sospendere i congressi fino al 3 ottobre. Qualche giorno dopo le commissioni regionali e nazionali hanno preso atto del deliberato e confermato l’annullamento. Quei congressi, una trentina, dovranno ripetersi a breve

GLI INTERVENTI Il caso Frosinone è sfociato, oltre che nell’annullamento dei congressi cittadini e al rinvio del provinciale, anche alla nomina di Anna Margherita Miotto a “osservatore speciale”. La Miotto ha lavorato a stretto contatto con i garanti provinciali e relazionato poi al nazionale

IL CLAMORE Le accuse sul boom delle tessere hanno reso i lavori congressuali di Frosinone esempio eclatante degli scandali che hanno riguardato moltissimi altri circoli in Italia, finendo così su tutte le testate quotidiani nazionali, nonché sui programmi televisivi e tg delle reti Rai e Mediaset

IL VOTO NAZIONALE E intanto l’8 dicembre si eleggerà il segretario nazionale tra Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella. A Frosinone riferimenti incrociati: Martini è un renziano, la Battisti cuperliana, D’Alessandro civatiano ma l’area Costanzo converge in parte su Renzi e in parte su Cuperlo

CENTROSINISTRA

IL FALLIMENTO DEL MODELLO FROSINONE

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uello che in molti (non tutti però) fanno finta di non capire è che ormai i risultati dei congressi di circolo e la stessa elezione del segretario provinciale sono fatti destinati a passare in secondo piano. Quello che in molti (non tutti però) fanno finta di dimenticare è che fino a pochi anni fa nel centrosinistra esisteva un “modello Frosinone”, quello che consentiva di vincere nonostante il centrodestra fosse maggioritario nel Paese, nella Regione e in particolar modo in questa provincia. Quando Romano Prodi, Massimo D’Alema e Piero Fassino per conoscere l’esito finale delle elezioni del 2006 aspettarono il risultato della Ciociaria, chiamando direttamente Francesco De Angelis, Francesco Scalia e Mauro Buschini. Quando Domenico Marzi si affermava per due volte come sindaco, quando Francesco Scalia vinceva alla Provincia, quando Francesco De Angelis trionfava alla Regione guidata da Piero Marrazzo. È quella immagine lì (vincente, unita nonostante le differenze di area e di vedute, umile e determinata) che è andata in frantumi, “distrutta” dalle riprese delle telecamere di Ballarò, di Virus e

O i big decidono di mediare o la logica degli egoismi inevitabilmente farà altri danni

dall’attenzione della grande stampa. Perché quando c’è di mezzo la Ciociaria la semplificazione è sempre dietro l’angolo e poi la televisione ha il potere di mettere tutto insieme nel pentolone: torti e ragioni, motivazioni e differenze. Non ci sono colpevoli e innocenti, c’è soltanto la sensazione del “pasticciaccio”. Intendiamoci: quanto è successo, ha detto bene Martina Innocenzi (responsabile dei Giovani), è il risultato di un lungo periodo di silenzi, di dispetti, di incomunicabilità, di voglia di contarsi senza passare per un dibattito politico che preveda la mediazione, il confronto, il voto. L’onorevole Margherita Miotto, inviata dal partito nazionale a Frosinone per dipanare l’intricata matassa del tesseramento, ha fatto il massimo. Ma cosa succederà quando, dopo le primarie nazionali, sul territorio le luci della ribalta si abbasseranno? La ripetizione di una trentina di congressi non riuscirà in ogni caso a rasserenare il clima. Con ogni probabilità Simone Costanzo vincerà, ma lo “strappo” di Sara Battisti, Alessandro Martini e Mario D’Alessandro non verrà ricucito nella sostanza. Per farlo bisognerà che i leader si incontrino e parlino, trovando però una vera soluzione unitaria. Il Pd in provincia ha un peso notevole e ha davanti una serie di appuntamenti da far tremare i polsi. Intanto le primarie dell’8 dicembre che dovrebbero incoronare Matteo Renzi. Quindi la possibile crisi di Governo, il destino di Enrico Letta, la possibilità di elezioni politiche anticipate non prima di aver cambiato la legge. E allora i senatori Francesco Scalia e Maria Spilabotte avranno bisogno di un partito vero e unito alle spalle, così come ne avrà bisogno l’europarlamentare Francesco De Angelis, che tra qual-


31 NOVEMBRE2013

POLITICA

La faida interna al Pd, le tessere, il congresso e i riflettori nazionali Fino a qualche anno fa si vinceva nonostante un centrodestra maggioritario

IL FUTURO PASSA DA QUI

Francesco Scalia

Maria Spilabotte

Mauro Buschini

In caso di elezioni anticipate sarà nuovamente della partita. Ma con un Pd in frantumi non sarà una passeggiata. Molto dipenderà anche dalla legge elettorale. Chi vivrà vedrà

La senatrice è l’unica donna di peso nel Partito democratico ciociaro. Si sta dando da fare. E con il tempo sta conquistando spazi e autorevolezza. Il futuro? Presto per pensarci

Il nuovo che avanza. Del resto il delfino di De Angelis è cresciuto. Impossibile non tenerne conto in tutte le prossime decisioni importanti. Anche lui, però, ha bisogno di un Pd forte

che mese dovrà riconcorrere per un seggio a Strasburgo. A meno che sia in campo direttamente per la Camera dei deputati se l’esecutivo Letta non dovesse… mangiare il panettone. Poi c’è Mauro Buschini, consigliere regionale e presidente della commissione Bilancio, una carica che vale un assessorato. Buschini in Ciociaria è il braccio destro di Nicola Zingaretti e sta portando avanti battaglie importanti per il territorio. L’ultima quella sulle Case della Salute. Ha capito prima e meglio degli altri che in questa fase era preferibile il silenzio, ma ciò non toglie che anche lui ha la necessità di poter contare su un partito. Simone Costanzo (renziano, di area Franceschini), Sara Battisti (sta con Cuperlo), Alessandro Martini (renziano), Mario D’Alessandro (area di Pippo Civati) avrebbero dovuto rappresentare, pur nelle differenze, un valore aggiunto unitario. Non è andata così e alla fine lo “strappo” dei tre ha fatto esplodere una situazione che ha penalizzato l’intero Pd. Specialmente agli occhi dei big nazionali, di Letta, di Renzi, di Cuperlo, di Civati, di D’Alema, di Bersani. Come se le regole non fossero state decise e approvate da tutti prima, come se certe dinamiche congressuali e perfino alcuni effetti “collaterali” non facessero parte di questo tipo di situazioni. Adesso però è necessario provare a lasciarsi alle spalle la fase della “delegittimazione”. Per ricostruire occorrerà pazienza, umiltà, capacità di mettersi in discussione, logica dei piccoli passi. Non è affatto scontato che il Pd provinciale possa riuscire a centrare l’obiettivo. In questo caso ognuno farà da sé, ma con la logica degli egoismi non si dimostra di essere partito di governo. Neppure a Frosinone.


32 NOVEMBRE2013

POLITICA

PROVINCIA SI SALVI CHI PUÒ

Il ministro Delrio serra i tempi per “svuotare” gli enti entro il 31 dicembre altrimenti tornerà al voto in primavera

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a “guerra” di numeri e delle cifre è tipica di tutte quelle battaglie politiche in cui non solo non è facile convincere gli alleati ma rimane complicato… autoconvincersi. Certamente, però, l’eventuale abolizione delle Province lascerebbe i politici locali senza un’ancora di salvataggio. Oppure un trampolino di lancio, dipende dai punti di vista. Il ministro Delrio ha un obiettivo chiaro: svuotare le Province di competenze e funzioni, ridurle a enti di secondo livello (senza cioè l’elezione diretta del presidente) e poi cancellarle definitivamente. Il tutto prima del 31 dicembre, perché altrimenti, con lo scadere dei commissariamenti e senza novità normative, in primavera in tante Province italiane, compresa Frosinone, si tornerà al voto. In realtà il percorso legislativo è già stato complicato, e di molto. Il ddl viaggia insieme a un’altra proposta di legge che ha come obiettivo quello di rivisitare il sistema di elezione dei futuri organi, considerati di secondo livello. Che è una cosa diversa dall’abolizione sic et simpliciter. Poi c’è un’ulteriore proposta di legge, che vuole modificare diversi articoli del Testo Unico degli enti locali sul capitolo dell’esercizio associato di funzioni. Insomma, un ginepraio che potrebbe far saltare il termine del 31 dicembre. Se non ci sarà una legge diversa approvata, in primavera si tornerà al voto. E le Province sopravviveranno. Ci sono schieramenti trasversali in ogni par-

tito, ma la dimensione locale del problema inevitabilmente porta ad un restringimento pauroso degli spazi per i politici nostrani. Perché non va dimenticato che la Provincia di Frosinone ha rappresentato l’architrave di enti intermedi come l’Asi, l’Adf, l’Interporto e così via. Con tanto di fasce, posti in cda e via discorrendo. Verrebbero meno molti “paracaduti”, ma anche trampolini di lancio. Presidente della Provincia è stato Francesco Scalia, adesso senatore. Presidente della Provincia è stato Antonello Iannarilli, parlamentare nella scorsa legislatura. Prima del “suicidio di massa” (politico) innescato con la decadenza. E allora non meraviglia il fatto che oggi Giuseppe Patrizi, seppur commissario dell’amministrazione provinciale, sia il primo a salire sulle barricate e contestare al ministro che “l’operazione non comporterebbe alcun effettivo risparmio visto che gli attuali 318 milioni di euro e gli 11 milioni del costo degli organi politici saranno sostenuti, in seguito, da Comuni e Stato, con risorse che attualmente non sono state individuate”. In effetti poi non si saprebbe a chi assegnare funzioni, personale, bilanci, debiti, patrimonio. Ma tutto questo è l’aspetto tecnico. Così come tecnica è la soluzione di fare delle Province un ente di secondo livello, nel quale il presidente non viene eletto dalla gente ma dai sindaci (12) dei comuni più grandi o più rappresentativi. Il vero problema è politico e riguarda il

La “battaglia” del commissario Patrizi, l’imbarazzo dei big e le manovre per non… cambiare niente


33 NOVEMBRE2013

QUELLI CHE... VIVA LA PROVINCIA

foto SIMONE DESIATO

Giuseppe Patrizi

IL MIRACOLATO Il suo momento di gloria sta durando più del previsto. Alzi la mano chi avrebbe scommesso cento lire di trovarselo un giorno alla guida (seppure da commissario) della Provincia. Miracolo ciociaro

Antonello Iannarilli

SFORTUNELLO Ha sbagliato tempi e modi. Le dimissioni e la candidatura (con la mancata elezione) alla Regione Lazio lo hanno costretto in angolo. E ora sogna il gran ritorno. Magari proprio a piazza Gramsci

Francesco De Angelis

Per decenni piazza Gramsci ha rappresentato un trampolino di lancio o una riserva indiana, decisiva anche per decine di nomine negli enti intermedi: se sarà cancellata, gli spazi si restringerebbero. Per tutti restringimento enorme degli spazi assegnati agli assessori, ai consiglieri, ai rappresentanti nei vari enti. A parte Nazzareno Pilozzi (deputato di Sel), però, finora nessuno si è sbilanciato. Eppure ancora oggi ci sono esempi dell’importanza “politica” della Provincia. La presidenza dell’Interporto a Giuseppe Galloni è uno di questi esempi. Nel caso si tornasse ad elezioni in primavera in molti hanno paventato una sfida tra Antonello Iannarilli e Francesco De Angelis, oppure tra Anna Teresa Formisano ed Enzo Di Stefano. A dimostrazione che sarebbe una “partita” tra leader, come lo è stata l’ultima volta tra Antonello Iannarilli e Gianfranco Schietroma. Il voto sulla decadenza di Berlusconi

e le fibrillazioni sulle larghe intese potrebbero riservare colpi di scena clamorosi e il 31 dicembre per il Governo Letta è un termine lontanissimo politicamente. Nel caso di “caduta” le Province continuerebbero ad esistere e questo potrebbe essere un fronte minore ma decisivo nell’atipica maggioranza. Dalle nostre parti si oscilla tra il silenzio imbarazzato di molti leader (che non possono non tenere conto delle indicazioni dei rispettivi partiti) alle prese di posizione del commissario Patrizi, che ha indossato i panni del paladino dell’ente. Ma dietro di lui c’è un vasto esercito di politici e amministratori “terrorizzato” dall’idea che l’ente venga abolito. Un esercito silenzioso. Per ora.

L’OSSERVATORE CIOCIARO Per ora se ne sta tranquillo. In Europa. A guardare quello che succede da queste parti. Dopo l’esperienza a Bruxelles potrebbe anche fare un pensierino alla Provincia. Delrio permettendo...

Anna Teresa Formisano

LADY D’ACCIAIO È l’unica ad avere possibilità concrete di essere candidata alla guida dell’Amministrazione provinciale. E anche di vincere. È ancora prematuro. Ma in politca mai dire mai. Gli avversari sono avvisati




36 NOVEMBRE2013

Ha già guidato Intesa e Unicredit. Oggi presiede la banca d’affari Lazard

Alla convention della Banca Popolare del Frusinate a Fiuggi nel settembre 2012


37 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

Passato e futuro

Leonardo Zeppieri premia e stringe la mano al banchiere sorano durante la festa per il ventennale della Bpf: un profetico scambio di consegne?

OMBRE SULLA BPF CI VUOLE UN SALVATOR…I Le dimissioni di Leonardo Zeppieri e l’incognita del futuro Alla presidenza della Banca Popolare del Frusinate potrebbe arrivare Carlo Salvatori

P

otrebbe essere uno dei più noti banchieri italiani, Carlo Salvatori, classe 1941, originario di Sora, ad assumere presto la presidenza della Banca Popolare del Frusinate dopo le dimissioni del presidente Leonardo Zeppieri. L’indiscrezione circola con insistenza negli ambienti imprenditoriali della provincia e si presta a diverse letture. Da un lato c’è chi pensa che la banca di piazzale De Matthaeis abbia urgente bisogno di una ristrutturazione dei crediti e soprattutto di rimettere i conti in ordine per evitare i pericoli della vigilanza di Bankitalia. E si affidi a una presidenza di garanzia per governare un processo tutt’altro che semplice da gestire e portare a termine. Dall’altro c’è chi invece pensa che la mossa sia in realtà una sorta di auto-commissariamento per tentare di rimettere in sicurezza una nave incapace di affrontare e reggere l’urto di tutta una serie di criticità che investono il territorio e di conseguenza uno degli istituti bancari più rappresentativi e radicati della provincia. Fatto sta che le dimissioni di Leonardo Zeppieri stanno aprendo un fronte nuovo tra gli azionisti della Banca Popolare del Frusinate. Nei giorni scorsi, alcuni di questi non rappresentati nel Cda, si sono riuniti per studiare l’eventualità di

chiedere un’assemblea straordinaria che faccia luce sulla reale situazione dei conti. Non hanno fatto bene all’immagine della banca anche le resistenze a oltranza nell’organo di governo di Ignazio Carbone e Romeo Sardellitti: il primo alle prese con un rinvio a giudizio a Salerno per il crack CavamarketHdc, il secondo che ha dovuto far ricorso al concordato per la sua azienda di trasporti mettendo nei guai, a sua volta, numerose aziende fornitrici. Posizioni non proprio rispondenti ai quei requisiti di onorabilità richiamati dall’organo di vigilanza che oggi fanno discutere l’azionariato di una banca che a dispetto di quel “popolare” del marchio sembra essere diventata negli ultimi anni una preziosa cassaforte a disposizione di determinati fazioni imprenditoriali del territorio. A nessuno è piaciuta poi la resistenza a oltranza del costruttore verolano ai vertici della banca, come non è passato inosservato il poco elegante “mezzo passo indietro” concretizzatosi con la sua permanenza nel Consiglio d’amministrazione. Fattori che se non risolti potrebbero anche pregiudicare quel tanto atteso “sì” che Carlo Salvatori dovrebbe pronunciare per tentare la “mission impossible” di ridare slancio e credibilità all’istituto.

chiÈ Originario di Sora, classe 1941, è uno dei grandi banchieri italiani. Laureato in Economia all’Università di Bologna e in scienze bancarie a Siena, ha iniziato la carriera professionale alla Banca Nazionale del Lavoro. Ha presieduto l’Unicredit e occupato la poltrona di amministratore delegato della neonata Banca Intesa e Unipol. Oggi presidente della banca d’affari Lazard e di Banca Monte Parma





41 NOVEMBRE2013

COMUNI

Brevi da... CASSINO VUOLE LA MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE

CASSINO Partito il servizio mensa: prodotti a “km 0”

ADESSO A SCUOLA

La puntuale disamina dello storico Emilio Pistilli

SI MANGIA BIO

I

n maniera graduale sta entrando a pieno regime il servizio mensa per gli studenti delle scuole di Cassino. Nei giorni scorsi il servizio è stato attivato sia alla scuola elementare Mattei che alla media Conte. «Un servizio che interesserà 32 bambini della Mattei e 15 studenti della scuola media Conte che prenderanno parte al progetto formativo proposto ed attuato dal secondo Istituto Comprensivo – così commenta l’assessore locale all’istruzione Danilo Grossi (in foto) –. In questi anni l’amministrazione Petrarcone ha lavorato intensamente per mantenere, nonostante le difficoltà, e addirittura migliorare i servizi soprattutto per quanto concerne un settore importante qual è quello dell’istruzione. Il servizio mensa si inserisce in questo percorso di miglioramento dei servizi ed in tal senso abbiamo operato al fine di garantire una promozione del nostro territorio, anche attraverso la somministrazione di prodotti locali tipici a chilometro zero». Fernando Riccardi

CORSA CAMPESTRE

NEL 2016 LA TAPPA MONDIALE NELLA CITTÀ MARTIRE Entusiasta il rettore dell’Università Ciro Attaianese: «Un altro riconoscimento di prestigio dopo i Cnu»

C

assino ospiterà i campionati mondiali di corsa campestre del 2016. La lieta notizia è giunta dal Cusi (Centro Universitario Sportivo Italiano) che l’ha subito trasmessa al rettore Ciro Attaianese e al presidente del Cus Cassino Carmine Calce. «È un progetto – spiega il rettore – che abbiamo concepito in occasione dei Cnu e che portiamo avanti. Un lavoro di sinergia tra mondo accademico, sportivo e istituzionale che proietta l’Università sulla città e la città su di noi. La nostra vittoria è il riconoscimento del lavoro che viene da lontano, dai Cnu. Sono state premiate le nostre capacità organizzative. Sarà un’altra grande occasione per la città. Se con i Cnu abbiamo

realizzato la pista di atletica ora possiamo ampliare l’offerta degli impianti sportivi con la creazione di un sistema di piste ciclabile e pedonale che vanno dall’uno all’altro punto di sviluppo della città: il nuovo ospedale e la Folcara». Molto soddisfatta anche l’amministrazione comunale che con il suo delegato allo sport, l’assessore Danilo Grossi, così commenta: «Siamo orgogliosi di questo ulteriore successo ottenuto dal Cus. Come amministrazione faremo il meglio così come già avvenuto con i Cnu. Ci impegneremo già da subito affinché nella città resti qualcosa di importante che vada al di là del singolo evento sportivo». Fernando Riccardi

CASSINO – Cassino, dopo la medaglia d’oro al valor militare già concessa da tempo, meriterebbe anche quella dello stesso pregiato conio al valor civile. E l’occasione per tale ulteriore ma sacrosanto riconoscimento potrebbe essere proprio il settantennale della dustruzione di Cassino e di Montecassino ad opera delle bombe assai poco intelligenti degli Alleati. Questo in estrema sintesi il pensiero dello storico Emilio Pistilli che così argomenta il suo discorso: «Ritengo sia il caso di rinnovare una richiesta di concessione di medaglia d’oro al merito civile già avanzata, del resto, dieci anni fa, nel 2003. L’alta onorificenza trova le sue più pregnanti motivazioni nell’eroismo dei sopravvissuti, che dal mare di macerie hanno saputo, con sacrifici inenarrabili, far rinascere la città, questa città che oggi molti ci invidiano. D’altro canto la ricostruzione di Cassino e di Montecassino fu presa dalla Stato italiano, a simbolo della rinascita nazionale. Ora, visto che si è annunciata la presenza del Capo dello Stato il prossimo 15 marzo per il 70° anniversario della distruzione, suggerisco che si riprenda quell’idea e si richieda che finalmente sia appuntata sul gonfalone della Città Martire quella medaglia al merito civile come riconoscimento di quell’opera di ricostruzione, che ebbe del miracoloso, di Cassino e Montecassino e che fu un vanto dell’Italia dinanzi al mondo intero».

F.R.



43 NOVEMBRE2013

COMUNI PONTECORVO Mappa del degrado: niente strutture in città

SPORTIVI COSTRETTI A EMIGRARE

S

trutture sportive in degrado, fatiscenti e difficili da dare in concessione. Il paese si sa non offre un granché, gli sportivi sanno che per nuotare devono emigrare e che per praticare un po’ di attività all’aria aperta devono accontentarsi di ciò che rimane del Giardino dello sport o del Coccarelli (entrambi in piena decadenza). Con l’inverno poi la situazione si complica, perché le strutture indoor si contano sulle dita di una mano: la palestra della scuola elementare Salvo d’Acquisto, di cui, usufruiscono le società di pallavolo e tennis; c’è la struttura tensostatica di via Aldo Moro, nuovissima ma chiusa per inagibilità; quella della scuola elementare Sarro, per la quale ancora si attende l’autorizzazione per le attività della società di calcio; e poi c’è la splendida palestra dell’ex magistrale, che rimane ad appannaggio delle attività scolastiche. Ci chiediamo: il Comune quanto dovrà spendere per una manutenzione? Quanto costa concedere ai cittadini ciò che è loro? Sicuramente le autorizzazioni sono indispensabili ma le lungaggini si dovrebbero eliminare: quel poco che c’è deve essere messo a disposizione del territorio Stefania Turchetta

Brevi da... CASSINO Il presidente Formisano: «Grande soddisfazione»

LA BPC PRIMA IN ITALIA TRA LE BANCHE MINORI

L’

Atlante delle banche leader 2013, p ub b l i c a z i o n e allegata a “Milano Finanza” e “Italia Oggi”, ha posto la Banca Popolare del Cassinate al primo posto nella classifica delle banche italiane minori. «Questo risultato è per noi motivo di grande soddisfazione perché riconosce l’impegno di anni – così ha commentato il presidente dell’istituto bancario Donato Formisano –. Si tratta di una classifica redatta da una pubblicazione estremamente autorevole e

che è il riconoscimento del lavoro compiuto da tutta la direzione, l’amministrazione e il personale della banca. Il riconoscimento ci arriva da un ente esterno e autorevole che conferma la bontà della strada intrapresa. La BPC, dalla sua costituzione ad oggi, ha allargato molto la sua compagine sociale e il dato al 31 dicembre 2012 conta 1.533 soci. Un numero che rende la BPC la banca popolare della Provincia di Frosinone con il più elevato numero di soci». Fernando Riccardi

CASSINO _ Il presidente Tortolano: grandissima opportunità

GIRO D’ITALIA SOTTO L’ABBAZIA COMITATO AL LAVORO

I

l 15 maggio dell’anno prossimo il Giro d’Italia farà tappa a Cassino, un evento storico per la città martire anche perché va a cadere proprio nel 70° anniversario della immane distruzione bellica. Il consigliere comunale Antoine Tortolano, nominato presidente del “Comitato Giro d’Italia Cassino”, sottolinea la grande emozione per aver realizzato un sogno che aveva da tempo ed al quale ha lavorato da più di tre anni: «Il Giro d’Italia che va ad inserirsi nel contesto relativo alle celebrazioni del settantennale della distruzione di Cassino e Montecassino, rappresenta un’opportunità unica e uno degli eventi chiave vista la grande rilevanza e la visibilità a livello mondiale che conferisce alla città ed all’intero territorio. I responsabili del Giro d’Italia si sono complimentati per la professionalità dimostrata dallo staff nei vari sopralluoghi effettuati: dal quartiere tappa, al percorso, al villaggio sino all’arrivo a Montecassino. Questo risultato ovviamente è il frutto di anni di lavoro e di rapporti istaurati anche con i membri della RCS, società che organizza il Giro d’Italia. Da oggi in poi il mondo ci osserva: invito, perciò, ogni membro del comitato a prendere atto dell’importanza Fernando Riccardi dell’evento».

ORARIO DI APERTURA CONTINUATO PER I CIMITERI L’assessore Consales: «Siamo venuti incontro alle richieste dei cittadini» CASSINO – Da tempo la cittadinanza di Cassino chiedeva una più ampia apertura temporale dei cimiteri comunali. Una richiesta più che legittima che è stata prontamente accolta dall’amministrazione Petrarcone. «Abbiamo stabilito – spiega l’assessore all’ambiente Riccardo Consales –, eccezion fatta per i mesi di luglio ed agosto, di applicare l’orario continuato per quanto concerne i cimiteri di Cassino. Finora gli orari di apertura al pubblico variavano. Nello specifico nel periodo estivo gli orari di apertura erano dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 18 per un totale complessivo di 6 ore. Mentre per il periodo invernale l’apertura era 812 e 15-17. Tuttavia vista la richiesta di molti cittadini si è giunti ad una decisione che prevede l’aumento delle ore di apertura attraverso l’applicazione dell’orario continuato. Dunque da novembre a febbraio le aperture saranno le seguenti: 8-17, nei mesi di marzo, aprile e maggio l’orario è dalle 8 alle 18, mentre per i soli mesi di luglio e agosto l’orario verrà spezzato con apertura dalle 7 alle 12 del mattino e dalle 16 alle 19 del pomeriggio. È stato possibile effettuare questa variazione anche in considerazione del fatto che l’implemento delle ore di apertura dei cimiteri non comporta alcuna spesa aggiuntiva per l’ente».

F.R.


44 NOVEMBRE2013

COMUNI

Brevi da... BUONI LAVORO, BANDO ANCORA APERTO Fino al 7 dicembre la possibilità per le fasce più deboli ALATRI – C’è tempo fino al 7 dicembre prossimo per presentare la domanda, presso il Comune, e usufruire dei voucher chiamati “buoni lavoro”: una possibilità offerta alle fasce più deboli ed esposte della popolazione per eseguire dei lavori utili alla comunità. Si tratta di “acquisire disponibilità” a svolgere lavoro di natura occasionale con pagamento mediante buoni lavoro per attività di giardinaggio, pulizia, manutenzione patrimonio immobiliare, edifici, strade, parchi e monumenti, per le manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli e per lavori di emergenza e solidarietà sociale per l’anno 2013-14: le prestazioni saranno da svolgersi in accordo con il Comune di Alatri, nei giorni e negli orari stabiliti dall’Ente. Nel solo anno 2012 sono state oltre 200, con una media di 50 ore per ciascuna, le persone impiegate in diverse mansioni. E visti i risultati conseguiti, è stato emesso anche per quest’anno l’avviso pubblico per lo stesso progetto. Per sapere chi può accedere ai voucher, si possono richiedere informazioni in Comune oppure collegarsi al sito istituzionale del Comune (www.comune.alatri.fr.it). Si offre così un contributo, seppur minimo, in un periodo segnato da una grave crisi occupazionale. P.A.

ALATRI _ Dopo il nubifragio che ha inumidito l’affresco

ALATRI

CRISTO NEL LABIRINTO PIOVONO POLEMICHE

Si lavora 18 ore settimanali per neppure 500 euro

P

FONDI RIDOTTI E SALARI TAGLIATI

olemiche a non finire sull’affresco “Cristo nel Labirinto”, sul quale gli studiosi ancora oggi cercano interpretazioni definitive e convincenti. Il dipinto è stato investito dall’acqua piovana, penetrata dopo un violento nubifragio che, alla fine di settembre, ha allagato gli ambienti dell’ex sezione distaccata del Tribunale, immediatamente sopra la parete dell’affresco: l’umidità ancora stenta ad asciugarsi del tutto e, solo dopo, potrà essere valutata l’entità dei danni. Nel frattempo, sulla stampa locale e on line, si è scatenato un furente dibattito, nel quale molti degli intervenuti hanno speso parole dure nei confronti del Comune ma anche nei confronti della Soprintendenza per i Beni storico-artistici del Lazio: in sostanza, i due enti vengono accusati di non raccontare con esattezza le condizioni in cui verserebbe l’affresco. Temere che i danneggiamenti siano seri può essere ritenuto legittimo, ma cogliere questa occasione per una diatriba che ha sempre il sapore dello scontro politico non è corretto: contano le condizioni del “Cristo nel Labirinto” e lavorare alla tutela di una parte del Pie. An. patrimonio storico locale che è di tutti.

VEROLI Persistono tra la cittadinanza comportamenti scorretti. Ora arrivano le multe

DIFFERENZIATA MA NON PER TUTTI

R

accolta differenziata sì, ma non per tutti. E chi non la rispetterà, sarà multato. Dall’assessorato all’ambiente è partito l’ordine ai vigili urbani di controllare che sia rispettata la differenziazione nello smaltimento dei rifiuti. Il delegato comunale Egidio Lombardi ha infatti intenzione di dare un giro di vite ai controlli per il rispetto delle regole previste per il “porta a porta”. I buoni risultati raggiunti a Veroli devono ora incrociarsi con i capricci di quei cittadini che non utilizzano i contenitori dedicati all’im-

mondizia, ma tendono a cestinare tutto insieme. «Anche se la maggior parte dei cittadini ha accolto con ampia partecipazione le nuove modalità di raccolta dei rifiuti – ha spiegato Lombardi in un comunicato stampa - purtroppo persistono comportamenti scorretti che non solo vanno ad inficiare l’operato e l’impegno di tutti, ma incidono anche sulle casse comunali. Al fine di contrastare tali comportamenti scorretti e andando incontro ai cittadini virtuosi, l’amministrazione intende avviare tali Achille Reali verifiche».

MULTISERVIZI

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uando stare a casa conviene di più che andare a lavorare. Accade anche questo nel bacino del personale dell’ex Multiservizi: con la riduzione dei fondi economici a disposizione, le unità in servizio presso il Comune hanno visto decurtati orario e salario. In sostanza, vi sono persone che operano per 18 ore alla settimana e guadagnano uno stipendio che non arriva ai 500 mensili; allo stesso tempo, alcune unità rimangono a casa e vivono con la disoccupazione, 700 euro. Ossia: stare fermi è più remunerativo che battersi per il posto di lavoro. Un’altra sperequazione, un ennesimo controsenso, una nuova delusione che deprime il lavoro di molte persone. E sulla sorte del personale ex Multiservizi, oggi assunti nelle cooperative con un contratto a termine di pochi mesi, tornano ad incombere nuvole minacciose: le loro mansioni terminano, non rinnovabili con l’attuale formula, fino al 10 gennaio, poi dovrebbero svolgersi delle gare d’appalto, ma ancora non se ne sa nulla. Pietro Antonucci


45 NOVEMBRE2013

CECCANO

Verso l’idroelettrico per il centro servizi

ENERGIA PULITA MEDIATECA APRIPISTA

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na buona notizia per le casse municipali di Ceccano. Si conclude positivamente, infatti, l’iter relativo al finanziamento di circa 500 mila euro per impianti fotovoltaici e solari. Un nuovo progetto presentato dal Comune è stato considerato dalla Regione meritevole di accoglimento. «Un successo per l’Amministrazione – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Pasquale Casalese – che con l’adozione delle energie alternative già coprono il 9% del fabbisogno energetico, e con la produzione di acqua calda raggiungono anche il 12%». Le scuole cittadine sono tutte “ecologiche”, tramite pannelli autosufficienti dal punto di vista energetico, favorendo così un risparmio annuo di 100 mila euro per le finanze. Ora è in fase di studio anche l’adozione di impianti idroelettrici. Oggetto della prima sperimentazione sarà la Mediateca. Il tutto grazie all’impiego dell’energia prodotta dal Sacco con sfruttamento di più “prese di forza” già esistenti. In questo modo si abbattono i costi, non si inquina e si sfruttano le risorse territoriali». Clemente Rinaldi

VEROLI _ Continuano i disguidi burocratici tra Comune e società che hanno risposto al bando

UN PALASPORT IMMOBILE

I

l palasport di Veroli per ora rimane un cantiere chiuso. Se da una parte l’amministrazione del sindaco Giuseppe D’Onorio dice di cercare una soluzione per affidare i lavori ad una nuova ditta, dall’altra per accordarli alla seconda classificata al bando è ancora in là da finire. «Finora non ho firmato alcun incarico», dichiara l’assessore comunale ai lavori pubblici Orlando Rotondo il quale spende a piene mani cautela per comprare tempo prezioso in una storia dai confini sempre più nebulosi. Infatti ai continui annunci di ripresa dell’opera per completare l’intervento di ampliamento, si abbina ormai un generale disinteresse a riportare

a casa la principale squadra di basket della provincia di Frosinone, la Gruppo Zeppieri Costruzioni Veroli. La situazione dunque è quella di un cantiere continuamente chiuso che ha funzionato per un anno circa, ma al quale è arrivato subito l’alt a causa dei litigi burocratico-legali fra la ditta vincitrice dell’appalto e l’amministrazione verolana. Achille Reali

CECCANO _ Chiesto un incontro con i vertici della società

PENDOLARI: IL SINDACO SCRIVE A TRENITALIA

U

na lettera alle Ferrovie dello Stato in difesa di coloro che si servono della stazione di Ceccano. L’ha scritta e inviata all’amministratore delegato della società di trasporti il sindaco Manuela Maliziola per manifestare, appunto, la preoccupazione del Comune riguardo il disagio che si trovano a vivere quotidianamente i pendolari. «Sono molti i viaggiatori – dice il primo cittadino – che per raggiungere le sedi di lavoro e di studio usano la tratta Cassino-Roma, affrontando ogni giorno peripezie dovute alla mancanza di orari congrui e accessibili, soprattutto nella fascia mattutina. Lamentano infatti forti divari di tempo tra un treno e l’altro, che costringono gli stessi a partenze molto anticipate o a ricorrere ad altri mezzi per raggiungere la destinazione». Il sindaco ha chiesto un incontro per ridefinire «l’offerta dei treni in arrivo ed in partenza e degli orari sulla linea, per mettere fine alle difficoltà che i pendolari affrontano quotidianamente e rendere più efficiente la stessa stazione ferroviaria , al fine di renderla pienamente fruibile a chi arriva e chi parte dalla città di Ceccano». Cle.Rin.

PUNTURE di spillo PARCO SINDICI DIMEZZATO: ORA APRE SOLO LA MATTINA CECCANO – Una “pecetta” di schotch bianco sulla tabella d’ingresso in modo da “mutilare” gli orari di accesso. E’ questo il poco elegante metodo scelto dal Comune di Ceccano per far conoscere le novità riguardanti il parco di Castel Sindici, inaugurato pochi mesi fa e ora semichiuso. Non ci vuole certo una laurea per capire che l’apertura solo mattutina impedisca la fruizione dello spazio verde a molta gente, in particolare bambini e ragazzi, cioè i più interessati. La riduzione dell’orario viene giustificata con lo svolgimento di lavori di manutenzione e abbellimento. Senza togliere nulla all’importanza delle cose che verranno realizzate (illuminazione, percorso per disabili) viene lo stesso da farsi un paio di domande. Prima: il tracciato specifico e i lampioni perché non sono stati contemporanei al restauro che ha preceduto l’inaugurazione? Seconda: questi nuovi lavori non era meglio farli di mattina lasciando quindi aperto il parco di pomeriggio quando c’è scuramente più utenza? Troppo complicato o troppo logico?

Clemente Rinaldi



47 NOVEMBRE2013

COMUNI

PUNTURE di spillo

SORA Sono iniziati i corsi per piastrellisti presso la sede dell’Esef

CAPITA

STRANIERI L’INTEGRAZIONE PASSA PER LA FORMAZIONE

I

ntegrazione ed esempi da seguire. Sono tantissimi i problemi legati all’accoglienza degli stranieri, partendo dalle tragedie delle traversate mediterranee fino alla mancanza di lavoro che rende più esposti ai richiami della delinquenza. A Sora però per fortuna si può annotare anche un esempio positivo di integrazione. Da lunedì scorso infatti sono iniziati presso la sede dell’Esef (Ente Scuola per le industrie Edilizia ed affini di Frosinone e provincia) di via Romana Selva due corsi per piastrellista, ai quali parteciperanno, ed è questo l’aspetto rilevante, anche 6 ragazzi stranieri che frequentano il CTP di Sora. I due corsi di “piastrellista” si svolgeranno presso la sede dell’Esef diretta dal geometra Bruno Caldaroni, avranno la durata di 60 ore, saranno completamente gratuiti e al termine delle lezioni verrà rilasciato un attestato di frequenza, utile per cercare lavoro e sistemarsi. Si spera che l’iniziativa di certo lodevole, possa rappresentare il viatico per un futuro sempre più denso di integrazioni rispettose della dignità umana e delle tradizioni della terra ospitante. Ciro Altobelli

SORA _ Completato il trasloco degli uffici giudiziari nella città martire. Restano lettere al veleno tra i due comuni

TRIBUNALE

Guerra amara tra Sora e Cassino

U

na fine annunciata. A Sora, le iniziative per bloccare la chiusura definitiva della sezione distaccata del Tribunale di piazza Mayer Ross sembrano scontrarsi con un “muro giudiziario” che appare invalicabile. Troppo pesante, pur se dagli effetti alla lunga fallimentari, la “legge” voluta dal governo Monti che falcidiava le strutture giudiziarie periferiche per un presunto risparmio che ovviamente si ritorcerà sui cittadini che avranno la sventura di trovarsi a che fare con la giustizia. Alla fine le uniche reali speranze sono legate ad un eventuale referendum abrogativo che chissà quando si farà e chissà che esito avrà. Per ora, e fino a clamorosi ribaltamenti nell’iter dei ricorsi in atto, certo altamente improbabili, il Tribunale di Sora ha chiuso i battenti, il trasloco è stato effettuato senza colpo ferire ed i cittadini per ogni adempimento giudiziario debbono sobbarcarsi la trasferta a Cassino. Nei giorni seguenti l’ultima decisione del Tar, ancora sfavorevole alle istanze di Sora, il sindaco di Cassino ha redatto una nota dai contenuti drastici che in città è stata letta come una vero e proprio atto di arrogan-

za, quasi una provocazione, peraltro gratuita visto che per Cassino sta andando tutto liscio come l’olio. A Petrarcone ha replicato con amarezza il presidente del consiglio comunale Giacomo Iula. Il consigliere di minoranza Roberto De Donatis invece ha ricordato come l’istituzione della sede distaccata del tribunale, voluta da Cesidio Casinelli quando era deputato, era legata ad “una rappresentazione della realtà geografica giudiziaria, che vedeva Sora strategicamente in una posizione inattaccabile”. Ma già allora si registrarono dissensi da Cassino ed ora la storia si ripete con la solita “guerra tra poveri”. Oltre alla replica contro Petrarcone, De Donatis ne ha anche per chi, come Iula, ha appoggiato nel recente passato candidati di Cassino, ma soprattutto per il sindaco di Sora Ernesto Tersigni e per la sua maggioranza, accusati di non aver fatto praticamente nulla sul piano politico per difendere il tribunale di Sora quando era il momento, partendo dalla discussione della riforma in Parlamento Così non è stato ed ora se ne pagano le Ciro Altobelli conseguenze.

Capita che a Sora venga chiusa una stazione ferroviaria. Capita che non è la prima volta che ci si trova a combatte e contro il tentativo di smantellare la tratta che collega Avezzano a Rocasecca e poi a Cassino, passando proprio per la città di Sora. Capita che sia nato un comitato in difesa di questa storica linea peraltro molto attivo e combattivo. Capita che l’ultimo incontro sia stato organizzato nella Marsica e che, in quella sede, si sia aperto qualche spiraglio grazie al promesso interessamento di deputati e consiglieri regionali del Lazio e dell’Abruzzo. Capita però che questo attivismo si scontri con l’apatia di buona parte delle associazioni cittadine, dei partiti, dei sodalizi e degli amministratori locali. Una brutta sensazione di fatalismo, quasi una rassegnazione, come se non si dovesse nemmeno lottare per difendere ciò che, cento anni fa, qualcuno con più amore per queste terre, aveva pensato utile per contrastare l’isolamento. Capita che si sta riuscendo nell’impresa di distruggere tutto. Capita che del “capolavoro” si dovrà rispondere prima o poi.

C.A.




50 NOVEMBRE2013

Cinema Italia

La storica sala di Fontana Liri chiusa ormai da tanti anni foto SIMONE DESIATO

Quando un biglietto costava cento lire, non c’erano i pop corn e nel buio della sala ti sentivi un eroe

Camillo Savone

C’

è stato un tempo in cui ce n’era uno in ogni paese, in ogni contrada. Come la parrocchia. Come il barbiere. Un luogo misterioso. In verità un po’ equivoco (peggio del barbiere e perfino peggio della cantina) con quei manifesti osé sul portone di legno, quegli orari notturni, quella cassiera che sorrideva a tutti, forse troppo, quel proiezionista dalle mille sigarette che aveva l’aria di averne viste di peggio, quelle tende di velluto pesantissimo attraverso le quali entravi nel mondo della fantasia, guardavi negli occhi fisso Charles Bronson, sentivi l’odore del sigaro masticato, del sudore del cowboy così come dello

Chanel della diva disperata. Nelle orecchie ti si cacciava, amplificato da un vero e proprio armadio posto dietro il lenzuolo di dodici metri per otto, ogni piccolo rumore, ogni respiro, ogni sparo, ogni passo, ogni vento. Il luogo, raccontato dal maestro Tornatore, è quello del vecchio cinema Paradiso nostrano, quello che apriva al pomeriggio, con i signori in galleria e del popolino in platea (che costava molto meno), che non pubblicizzava gli orari (si entrava sempre, molti vedevano prima il secondo tempo e poi il primo...) che sistemava sulla locandina quelle strisce colorate “solo per oggi”, “vietato ai minori”, “prima visione”, “giove-


51 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

VECCHIO CINEMA PARADISO Le locandine, i cowboy, il fumo, i film vietati ai minori Tutta la magia di un mondo che non c’è più. E che un po’ ci manca

dì”. Luogo di magia e di perdita di innocenza e di verginità, luogo di infanzia e prima sigaretta ma anche di lavoratori e di anziani. Donne mai sole, proprio no. Luogo dove ritrovarsi o risvegliarsi, quando si accendevano le luci, ammiccando un saluto e, magari, un “dopocinema” al solito bar, dove tra le tende e i bagni si consumavano meretrici indicibili (favorite dal buio), dove la trama del film si mescolava alla vita privata: si entrava timidi e impauriti, si usciva tronfi di eroismo, di cinismo, di comicità e di “bellezza” caricate dell’emotività dell’esperienza. E che, come tutte le emotività, durava una notte di sogni e svaniva il giorno seguente. Questo

cinema, con i biglietti colorati che si incollavano a terra all’uscita con dentro la gomma americana rosa, sapeva di Sanagola, di mentine (niente popcorn...) al massimo di lupini o semi salati di zucca con i gusci da sputare giustamente per terra, di fumo (tanto fumo) e di polvere: alla luce rossa degli scalini passavano rapide le sagome dei ratti che si impossessavano a poco a poco del luogo divenuto poi garage, supermercato o rudere in disuso. Chi non ha vissuto quella magia da bambino non potrà mai capire cos’erano allora Stanlio e Ollio o i film di avventura visti immersi in questa tempesta di suoni e colori e fumo e visione collettiva.

Chi non ha provato il brivido di entrare alla chetichella al primo “vietato ai minori” o a sospirare sulla giovane Sandrelli o sugli ammiccamenti delle pellicole di Tinto Brass sperando di rimanere inosservato, insomma, chi non ha mai pagato cento lire per un pomeriggio al cinema non potrà mai capire. Quella magia, quel sogno, quel fumo, quella gente “da cinema”, quel proiezionista che si affacciava dal quadratino a fianco a quello abbagliante della luce, valevano – allora come oggi – molto più delle centocinquanta lire del biglietto. O delle cento lire della platea. Erano un mondo. Un mondo ormai scomparso.


52 NOVEMBRE2013

C’ERA UNA VOLTA

ATTUALITÀ

Il boom delle sale in tutta la provincia, dal dopoguerra agli anni ‘80 Oggi edifici abbandonati, garage, palestre e banche

Danilo Del Greco

Tanti i cinema chiusi nel corso degli anni Resistono i multisala e qualche eroe

Q

uante erano le sale cinematografiche in Ciociaria negli anni d’oro della celluloide? E quante sono oggi? Senza la presunzione del rigore storico e dell’esaustività, abbiamo provato a ricostruirne una mappa, inserendo sia quelle di cui abbiamo rinvenuto tracce attendibili ed esistenti prima dell’avvento dei multisala, che, cavalcando le nuove tendenze di una società sempre più stereotipata, hanno decretato la chiusura di decine di splendidi cinema, sia quelle tuttora in vita. Siamo partiti da So ra. Due le sale del passato oggi chiuse: il Cinema Teatro Capitol, le cui luci si sono spente agli inizi degli anni ‘80 (al suo posto oggi ci sono una piazza e una piccola sala conferenze intitolata a Vittorio De Sica) e il Cinema Liri, la cui attività si è conclusa agli inizi degli anni ‘80, sostituito da un locale per la ristorazione. In attività è il Supercinema, chiuso a giugno per la pausa estiva e in attesa della riapertura. Passando alla vicina Is o l a del Li ri troviamo il Cinema Teatro Mangoni, moderno multisala in piena operatività e meta di migliaia di spettatori. A Fo ntana Li ri rinveniamo invece tracce del Cinema Italia, chiuso da oltre trent’anni e oggi abbandonato, esempio lampante di un mondo che non esiste più. Ad Ati na ce n’erano addirittura due, uno nella parte alta e uno ad Atina Inferiore, entrambi fermi da un tren-

tennio. Piccole sale erano presenti anche in altri comuni del Sorano e della Valle di Comino ma ormai anche qui il sipario è stato inesorabilmente abbassato da tempo. A Vero l i , sia pure tra alterne vicende, resiste il Cinesala Trulli, un monosala aperto da privati nel 2005 nei locali dove una volta brillava il Cinema Moderno, “defunto” a metà anni ‘80. Due le sale esistenti ad Al atri fin dal dopoguerra: il Moderno e il Politeama Italia. Il primo chiuse i battenti negli anni ‘50 schiacciato proprio dalla concorrenza del Politeama. Quest’ultimo è stato anche sala da ballo (indimenticabili le feste di carnevale degli anni ‘60) e, negli anni ‘80, discoteca. Nel pieno della crisi del cinema il Politeama provò a resistere con il porno. Poi, inesorabile, la chiusura. Nei primi anni ‘90 la sala visse una nuova primavera, tornando a riempirsi. Ma fu un’illusione. L’avvento dei multisala risultò letale anche per il Politeama, che meno di dieci anni fa ha chiuso definitivamente. Ora è stato messo all’asta alla cifra di 200.000 euro. Da segnalare anche una piccola sala a Tecchiena, a ridosso dell’odierno Istituto San Giuseppe. Ed eccoci a Cas s i no , dove le strutture erano tre. Il Cinema Teatro Arcobaleno, aperto fino agli anni ‘90, oggi ospita la biblioteca comunale; il Cinema Moderno, che ha seguito la stessa parabola del primo e che oggi è sede


53 NOVEMBRE2013

foto GIACOMO CESTRA (Il proiettore del multisala Nestor, Frosinone - 2000)



55 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

aFROSINONE

Nestor

l’ultimo cinema A Frosinone tutto ebbe inizio con l’ingegner Nestore Evangelista, “un vero dandy venerato dalle donne” scrive Gian Carlo Riccardi nella sua “passeggiata nella memoria” sul sito del Comune: «Nestore Evangelista conobbe anche la gran notorietà per aver gettato litri di inchiostro di china su un gruppo di prostitute che passeggiavano vicino al suo palazzo a Fiuggi». L’ingegnere fu uno dei massimi costruttori degli anni ‘50 e ‘60 a Frosinone e in tutta la provincia. A lui si deve il palazzo del Comune con sottostante il grosso cinema che ancora porta il suo nome (con quel tocco d’America che gli dà la troncatura dell’ultima vocale) così come replicato a Ceccano con l’Antares. In seguito il cinema passò nelle mani dei Bianchini, quindi per una serie di società (Cinemagia con Amedeo Di Salvatore, poi la Progresso e diverse altre): negli anni ‘80 e ‘90 funzionavano anche due sale storiche del centro storico, l’Excelsior e il Vittoria, tutte sotto la stessa società, fino ad approdare oggi nella Cinemateatro Nestor srl che gestisce la struttura. Vittoria ed Excelsior sono chiuse (il Vittoria è stato acquistato dal Comune per recuperare una saletta per le compagnie locali e le scuole) mentre da sempre dietro la stazione ferroviaria funziona il cinema d’essai, ex “pidocchietto”, tempio del porno, oggi affidato ad un’associazione culturale, l’Arci, che porta a Frosinone pellicole di qualità. Al Nestor oggi ci sono sette sale, di cui sei in funzione, un digitale 3D e due sale con palcoscenico. Nel 2009 è stato inaugurato il nuovo multisala Sisto al centro Le fornaci, struttura all’avanguardia con nove sale, punto di riferimento per tutta la provincia. C.S.

della Banca Popolare del Cassinate. Infine il Cinema Rapido, in funzione fino al 2011 e il cui stabile è attualmente in vendita. Storia a parte quella del Teatro Manzoni, dove vengono organizzate stagioni cinematografiche ma la cui destinazione prevalente è teatrale. Esiste anche un progetto per l’apertura di un multisala, il San Benedetto, ma siamo soltanto alle fasi preliminari. Subito dopo la guerra a Po nteco rv o era attiva l’Arena Italia. Chiusa poco dopo, attualmente è stata in parte adibita ad enoteca. Qualche anno più tardi aprì il Supercinema, attivo fino agli anni ‘80. Oggi, dopo essere stata una sala giochi, è abbandonato. Ad Aqui no

I cinema che furono

la celluloide albergava nell’Arena Sala Giovenale: con gestione parrocchiale, apriva al pubblico solo il sabato e la domenica. Aperta negli anni ‘50, ha poi spento i riflettori nel 1975. Oggi, in quegli spazi, le suore gestiscono una scuola privata. Parlare di cinema a Ceccano significa riferirsi principalmente all’Italia, che ha interrotto l’attività agli inizi degli anni ‘60, con la sua eredità raccolta dall’Antares, inaugurato nell’autunno del 1964. A metà degli anni ‘70 i cinema a Ceccano diventarono due con l’apertura del Moderno. Quindi la crisi che decretò la fine prima dell’Antares e poi del Moderno. L’Italia e l’Antares oggi

Nel vecchio cinema Excelsior di corso della Repubblica troveranno spazio nuovi appartamenti In alto il Vittoria, recentemente acquistato dal Comune di Frosinone ma ancora inutilizzato. E forse inutilizzabile foto SIMONE DESIATO



57 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

sono di proprietà comunale, con il primo diventato un auditorium-sala prova della banda comunale cittadina e il secondo ristrutturato e recuperato come cinema-teatro. Il Moderno, invece, non esiste più. Comincia all’alba degli anni ‘20 l’avventura del grande schermo a Fi ug g i . Si parte con il Cinema Vittoria, dove, accompagnati dal pianoforte, si proiettavano film muti. Nello stesso periodo aprì anche il Cinema Rosa. Il primo spense le luci nei primi anni ‘60, il secondo a fine anni ‘90. Negli anni ‘60 apparve l’Arena San Giorgio, il primo cinema collocato

in un albergo nella cittadina termale. La sua fine arrivò agli esordi degli anni ‘80. Sempre negli anni ‘60 alzò il sipario il Gardencine, poi giunto al capolinea negli anni ‘90. Infine, a cavallo tra i ‘60 e i ‘70, Fiuggi fu teatro di un’esperienza affascinante, legata al Cinema Studio. Situato all’interno delle Fonti e poi trasformato nell’attuale Teatro delle Fonti, stabilì un collegamento con Cinecittà e divenne il set di film anche di successo. Due, invece, le strutture di cui si ha memoria ad Anag ni : il Supercinema e il Cinema Margherita. Entrambi hanno ammai-

nato la bandiera negli anni ‘80. Ferenti no vantava tre cinema: il Collalti, l’Arena Vascello e l’Arena di via Ierone. Tutti hanno cessato di esistere da tempo. Il primo è divenuto prima palestra e oggi garage; il secondo ospita una filiale della Banca Unicredit; l’ultimo è in abbandono. A Mo nte San Gi o v anni Campano , invece, c’era soltanto una sala, attiva già agli inizi del Novecento e che proponeva film d’importazione. A Ceprano , infine, dopo la chiusura del “concorrente” Alfieri, resiste eroicamente il Supercinema.

laCURIOSITÀ

Dal muto alla guerra santa Quando a Guarcino il cinema era “Rosa”

CAPITOL

Anno 2004. I lavori di ristrutturazione del cinema di Sora, chiuso da tempo (foto G. Cestra)

MODERNO

Com’era il cinema di Ceccano nel 2006. Oggi stanno costruendo appartamenti (foto G. Cestra)

ITALIA

La vecchia sala di Fontana Liri oggi è nel degrado totale (foto S. Desiato)

Bisogna inerpicarsi su verso Campocatino, nel cuore dei Monti Ernici, e fermarsi nel piccolo ma delizioso paese di Guarcino per trovare le polverose tracce di quella che può essere considerata una delle primissime sale cinematografiche, della provincia. È il cinema “Renato Rosa”, fondato da Giuseppe Rosa e intitolato al fratello morto durante la seconda guerra mondiale. Memoria storica della struttura è la dottoressa Annamaria, figlia del titolare della sala morto da diversi anni ma sempre presente nei ricordi non solo dei familiari ma di tutta la comunità guarcinese. «La sala – ci racconta la professionista – fu aperta da mio padre nei primi anni ‘20 in un ampio locale della casa parrocchiale annessa alla chiesa di San Michele Arcangelo. Aveva un centinaio di posti, solo platea: davanti c’erano le sedie, poi un divisorio e quindi le poltroncine, tutto esclusivamente in legno. Nei primi tempi si proiettavano solo film muti, con accompagnamento musicale al pianoforte curato da mio zio Angelo, un altro fratello di mio padre. Poi il cinema ha seguito tutta l’evoluzione del settore con il passaggio al sonoro, al colore, alle nuove tecnologie e a tutto ciò che nei decenni ha caratterizzato il magico mondo della celluloide. La chiusura è arrivata nel 1967 in parte per via dell’età ormai avanzata di papà ma soprattutto a causa di una sorta di “guerra santa” che il parroco dell’epoca (in una disfida che tanto ricorda quelle tra i mitici Peppone e Don Camillo, ndr) scatenò contro il “cinematografo” che riteneva peccaminoso e fonte di chissà quali tentazioni e peccati. E alla fine mio padre, che pure aveva sempre proposto pellicole serie, fra cui molte storie di santi, fu costretto a capitolare e a spegnere le luci del “Renato Rosa”. Per lui fu un colpo letale, quel cinema era la sua vita, ci rimise la salute fino a morirne poco tempo dopo. Adesso è tutto abbandonato ed è un gran peccato... Però in noi ci sono ancora la memoria e tanta nostalgia di quel cinema. Pensi che conserviamo un pezzo rarissimo, da museo: il grande cineproiettore a carbone con il quale si proiettavano i primi film. Inoltre, abbiamo anche numerose “pizze” originali dell’epoca, fra cui molte di Totò. Quando ero bambina e mio padre mi portava con sé – ci regala un aneddoto la dottoressa – mi faceva sedere accanto al macchinario con il compito di controllare i pezzetti di carbone. E io con un occhio assolvevo al mio compito e con l’altro sbirciavo in sala per vedere i film». D.D.G.




60 NOVEMBRE2013

IL FILM DELLA NOSTRA VITA Il buio della sala. Il cartoccio con i bruscolini. E sullo schermo Franco e Ciccio Il racconto di Riccardo Amato, storico gestore del Supercinema di Ceprano Danilo Del Greco foto Simone Desiato

«U

na poesia... Vedere quella marea di gente, giovani, anziani, intere famiglie in fila al botteghino, il cartoccio di “bruscolini” in mano, caldarroste fumanti a novembre... Era una bellissima poesia. Tutti ansiosi di tuffarsi nel buio della sala e immergersi per un paio d’ore in un sogno a occhi aperti. Un sogno che a quei tempi solo il “cinematografo” era in grado di regalare. Un mondo fantastico, che oggi purtroppo non c’è più, fagocitato da centri commerciali e multisale». A raccontarcelo è Riccardo Amato, che con la moglie Annalena Lisi, 74 anni lui e 70 lei, e l’aiuto prezioso dei figli, gestisce il “Supercinema” di Ceprano, una delle ultime monosala ancora aperte in provincia. Una storia simbolo, quella del “Supercinema”, nella quale è facile riconoscere quelle delle tante altre sale e salette che nel dopoguerra fiorivano quasi in ogni paese della Ciociaria e che oggi sono tristemente chiuse, nella migliore delle ipotesi

Riccardo Amato nella platea del “suo” Supercinema di Ceprano


61 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

riconvertite quando non abbandonate tra polvere di memoria e detriti di vite vissute e consumate all’ombra dei divi. «Era il 1957 e io avevo 18 anni – ricorda con lucidità e tanta nostalgia Riccardo – quando i titolari della sala, gente di Roma, mi chiamarono perché serviva un elettricista in gamba. Mi assunsero e lì iniziò la mia avventura con il “Supercinema”, che tra alterne vicende dura ancora oggi. Dopo qualche anno di gestioni fallimentari la sala chiuse e io, ormai divenuto appassionato ed esperto di cinema, insieme a un amico mi trasferii a Napoli per gestire come direttore alcune sale. Nel 1968 decisi di tornare a Ceprano. Rilevai il “Supercinema” e ripresi a proiettare film. Tempo due anni e ci fu la grande esplosione del “cinematografo”. La gente gremiva le sale dove si potevano gustare i bei film del tempo in un’atmosfera tranquilla, familiare, serena. Allora si andava al cinema in compagnia, per incontrarsi, per conoscersi, per stare insieme. Il

clima era gioioso. Si davano appuntamento qui e poi uscivano in comitiva per una pizza, che era ancora alla portata di tutti. Davanti al “Supercinema” c’era sempre una signora con una bancarella e lì tutti acquistavano lupini, semi di zucca, i “bruscolini”, o a novembre le caldarroste calde e fumanti. E poi entravano sorridenti per assistere allo spettacolo. Altri, invece, aspettavano l’intervallo per comprare bibite, panini o gelati che il titolare di un bar limitrofo vendeva passando con una cassetta tra le poltrone. Anni d’oro. Dal 1970 al 1975 la gente si accalcava all’ingresso desiderosa di gustarsi il film tanto atteso con il proprio attore o attrice preferiti. Il biglietto allora costava tra le 80 e le 100 lire. E tutti potevano permetterselo. Mica come oggi, che prima di pagare 5 euro purtroppo devono pensarci dieci volte». I ricordi fluiscono e affiorano dalle nebbie del passato: «Il lunedì, secondo la tendenza dell’epoca, veniva una marea di giovani. La domenica, invece, era la volta delle famiglie, che

sceglievano il cinema per trascorrere il pomeriggio o la serata. Le stesse che oggi la domenica affollano i grandi centri commerciali. Tiravano molto i film con i cantanti, Little Tony in particolare, ma anche con Franco e Ciccio si andava bene. Nel 1971 ci fu il boom di “Per grazia ricevuta” con Nino Manfredi. Per vederlo organizzavano i pullman. Tanti venivano in bicicletta o in moto, con i giornali sul petto, per applaudire il “loro” Nino. E quando sullo schermo appariva partivano i cori, gli applausi, i baci. “Eccolo, eccolo”, gridavano tutti. Ed era l’apoteosi. Poi, nel 1976, ci fu il boom di “Serafino” con Adriano Celentano. Mamma mia la gente! Facevamo fatica a far entrare tutti e dovevamo dare più repliche del solito. Ma il re degli incassi fu senz’altro “Il dottor Zivago”, proiettato tra il 1969 e il 1970. Che successo! Che incassi!». Una pausa, Riccardo riassapora la gioia di quei giorni lontani. Poi il film dei ricordi riprende: «Per diversi anni andò avanti così, il cinema pro-

Nino Manfredi, Adriano Celentano, le pellicole a luci rosse e il digitale



63 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

sperava e nulla lasciava presagire la grande crisi che ci aspettava dietro l’angolo. Il colpo da ko arrivò nel 1985 con l’avvento della tv commerciale, dei videoregistratori e dell’home video e durò non meno di 7-8 anni. Un periodo nero. Ci salvammo grazie al porno. Proponevamo pellicole hard tutti i giorni, spesso anche la domenica, e il pubblico era sempre numeroso. Ci “aiutò” molto l’allora Procuratore della Repubblica di Frosinone Paolino Dell’Anno, protagonista di una sorta di crociata contro le pellicole a luci rosse che di fatto ne impedì la distribuzione nel capoluogo dirottando su Ceprano frotte di giovani, ma non solo, smaniosi di non perdersi i film fenomeno del momento. Dopo un po’ anche a Frosinone, praticamente di nascosto, iniziarono a proiettare film porno: lo facevano alla Stazione, al cinema “Stadium”, poi Dopolavoro ferroviario e oggi Circolo Arci. Ma l’afflusso qui da noi restò consistente. Quindi, dal 1994 al 2002 circa, ricominciammo a lavorare discretamente. Ma fu un’illusione. Iniziarono a spuntare le prime strutture multisala e per noi piccoli, dotati di un solo schermo, è iniziata la discesa. Oggi il mio caro “Supercinema” è finito nella morsa letale dei multisala di Frosinone e di Isola del Liri. Se andiamo avanti è solo grazie alla conduzione familiare che ci consente di limitare le spese. Per reggere la concorrenza ci aggiorniamo, teniamo la nostra sala al top del comfort e della tecnologia. Da tre anni siamo passati al digitale, e poi

proponiamo sempre film di prima visione. Ma basta un titolo che non funziona e non avendo altre sale in cui darne altri finiamo massacrati. Senza contare che la distribuzione non solo ci chiede “minimi” molto alti, ma spesso e volentieri, preferendo i multisala, ci crea difficoltà nel reperire per tempo le prime visioni, che comunque costano tantissimo, cifre che spesso neppure copriamo con i biglietti. Se non ci boicottano poco ci manca. Un mix micidiale che nell’ultimo anno, come per tutte le monosala d’Italia, ha causato un

meno 35% negli incassi. In passato ho anche provato con il “cinema d’essai” o con film a 2.50 euro durante la settimana, ma non è andata bene e ho smesso. Il fatto è che oggi il pubblico è composto soprattutto da giovani e giovanissimi, ai quali soltanto il cinema non basta. Vogliono divertirsi e vogliono altro: attrazioni, sale giochi, ristorazione, eventi. Un carnet che solo i multisala possono offrire. Se lo Stato o i Comuni non ci aiutano – conclude Riccardo Amato con la voce rotta dall’emozione – chiuderemo presto anche noi».

laSTORIA

AMARCORD CINEMA ALFIERI

Una bella rivalità lunga quasi mezzo secolo

A Ceprano, fino al 1987, era attiva anche un’altra sala cinematografica: l’Alfieri, di proprietà comunale ma gestita da privati. In quell’anno ci fu l’incendio del cinema "Statuto" di Torino nel quale morirono diversi spettatori. Scattarono nuove e ferree leggi antincendio che, per le spese ingenti da sostenere, causarono la chiusura di molte sale. Fra queste anche il cinema "Alfieri". La struttura, costruita prima della seconda guerra mondiale, fu distrutta dalle bombe, ricostruita nel dopoguerra e adibita a teatro. Nel 1950 la svolta: niente più commedie e tragedie ma solo film. Negli anni d’oro forte fu la rivalità con il "Supercinema", una sfida giornaliera condotta a colpi di film campioni di incasso, di pubblicità e di marketing dell’epoca. Il paese, del resto, era piccolo e la gente poca. Famosi i tentativi di "conquistare" gli operai della cartiera, molti dei quali, usciti alle 17.30 dalla fabbrica, prima di tornare a casa si recavano al cinema, parte all’Alfieri e parte al "Supercinema". Da ventisei anni il cinema "Alfieri" non esiste più, riconvertito in sala comunale dove si svolgono i Consigli della civica assise o altri eventi. D.D.G.


64 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

È IL DIGITALE BELLEZZA!

LA PELLICOLA VA IN PENSIONE Camillo Savone

A

lla fine anche Paolo Sorrentino, autore de “La grande bellezza”, dovrà rassegnarsi: mandare in soffitta l’amata pellicola e passare al digitale. Del resto anche per lui, l’ultimo dei Mohicani, già da tempo il girato veniva trasformato in digitale per il montaggio. Quindi niente sconti per nessuno. Stavolta non ci saranno che poche settimane per adeguarsi: dal gennaio prossimo tutti i film saranno distribuiti nelle sale cinematografiche in formato digitale. Proprio per questo la Regione Lazio ha completato un bando da 3, 4 milioni per aggiornare i cinema alla nuova tecnologia con un contributo

a fondo perduto al massimo di 200.000 euro per gestore con un anticipo del contributo fino al 50%. Nel Lazio ci sono 123 cinema, per un totale di 437 schermi. Di questi, solo 245 sono digitalizzati. A Roma sono 82 i cinema con 333 schermi attivi (con 217 digitali), a Frosinone 8 cinema con 24 schermi (di cui solo 8 digitali), a Latina 14 con 46 schermi (14 digitali). Giorgio Ferrero, presidente di Anec Lazio (aderente Confcommercio Roma) indica il Lazio come esempio da seguire anche in altre regioni: «Questo bando permette al Lazio di tornare al primo posto in Italia» ha detto con soddisfazione. «Per chi amministra


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123

CINEMA

Sono 437 gli schermi in tutto il Lazio, più della metà digitalizzati

8

SALE

Da gennaio tutti i film saranno distribuiti nelle sale nel nuovo formato La Regione mette a disposizione 3,4 milioni di euro per l’adeguamento Ma il pericolo di assistere ad altre chiusure c’è

700

EURO

È il costo di un film in pellicola. Con il digitale si scende a 200 euro

foto GIACOMO CESTRA (Multisala Sisto, Frosinone - 2009)

– ha risposto Zingaretti dalla Regione – non c’è cosa migliore di poter dire di aver rispettato gli impegni». Ma la vera sfida sarà capire se chi non ce la fa deve chiudere dal 2014, se si riusciranno a trovare spazi e aiuti anche per i vecchi e dimenticati schermi che, in media, devono sborsare almeno 50. 000 euro per adeguarsi. Comunque un impatto ci sarà: ad esempio gli operatori non serviranno più, basterà un tecnico al computer per gestire dieci sale, con esuberi che saranno a breve quantificati. La riqualificazione dei cinema, oltre a portare indubbie migliorie tecniche (a spese della nostalgia di quell’immagine poetica

Nella nostra provincia sono appena otto quelle che supportano il digitale

della pellicola rigata e riparata) servirà anche a impedire il proliferare della pirateria. «Con il digitale sono più accurati colore ed effetti – dicono gli operatori – poi si abbattono i costi di produzione dimezzando le spese di distribuzione. Una copia in pellicola costa oggi dai 500 ai 700 euro, mentre una digitale costa non più di 200». Anche il trasporto sarà facilitato: basta con i 35 chili della pellicola, è sufficiente un chilo di plastica e corrieri specializzati (Stelci, Tavani o Eurolab) che come i trasporta valute avranno cofanetti blindati (per evitare piraterie) di hard disk che possono essere letti soltanto quando il distributore fornisce la

chiave. Infine la stessa memoria di un solo cinema potrà fornire dieci sale. Una rivoluzione covata da tempo, dunque (ormai il 90 per cento dei registi gira con il digitale e forse alcuni soltanto “grazie” al digitale per la riduzione dei costi di produzione) che farà storcere il naso, come sempre, ai puristi e che soddisferà il “mercato”, il nuovo pubblico da centro commerciale, quello dei popcorn, degli occhialetti 3D, del merchandising, sospeso tra i checco zalone e i cattivissimo me. Spettatori digitali, con l’ipad nel taschino e la connessione perenne in testa. Tempi che cambiano. Bisognerà rassegnarsi.


66 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

MARIELA GARRIGA È cubana. Bellissima. Fa la modella. E l’attrice. Si chiama Mariela Garriga. Con noi ha giocato a interpretare due icone senza tempo. Due dive. Sofia Loren, splendida nel film “Ieri, oggi, domani” diretto nel 1963 da Vittorio De Sica. E poi Sharon Stone. Sensuale, provocante. Indimenticabile in “Basic instinct”. Buona visione


67 NOVEMBRE2013



69 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ


70 NOVEMBRE2013


71 NOVEMBRE2013

ATTUALITÀ

MARIELA GARRIGA foto ALBERTO BUZZANCA per QUI MAGAZINE stylist VANESSA BARRIOS www.albertobuzzanca.net


72 NOVEMBRE2013

CONFESERCENTI

LE AZIENDE INFORMANO

DALLA PARTE DELLE IMPRESE Le aziende, specie in questo momento di crisi, possono trovare nell’associazione servizi, consulenza e tutela LA CONFESERCENTI SI ADOPERA ANCHE PERCHÉ GLI ENTI LOCALI ADOTTINO PIANI COMMERCIALI E PIANI DI SVILUPPO

L

a recessione e la crisi economica sta colpendo l’Italia e ha prodotto nel settore del commercio e dei servizi un forte abbassamento del fatturato delle aziende, a centinaia di migliaia di piccole imprese sono in difficoltà economica prossime alla chiusura o in chiusura. La Confesercenti si schiera dalle parte delle imprese, offrendo servizi, consulenza e tutela. Inoltre la Confesercenti si adopera affinché gli enti locali adottino piani commerciali, autorizzazioni per grandi strutture di vendita in deroga alle leggi regionali e piani di sviluppo senza alcun confronto con la controparte sindacale. I s erv i zi o fferti : • Assistenza per compravendita di attività commerciali e imprese • Garanzie bancarie • Assistenza per l’invio telematico delle pratiche dirette agli uffici SUAP dei comuni della provincia

• Assistenza contabile e fiscale • Consulenza per finanziamenti • Regionali a fondo perduto • Riorganizzazioni aziendali • Business plan • Studi di fattibilità • Incubatore d’azienda • Sportello antiusura bancaria • Patronato Itaco e Caf Ma cos’è Confesercenti? È una grande organizzazione dei commercianti che da 40 anni tutela e offre molteplici servizi finanziari, di assistenza, di formazione e sta radicando la propria presenza sul territorio provinciale e in particolare nell’area della Valle di Comino e della Valle del Liri con nuovi uffici e personale qualificato. Per informazioni rivolgersi ai seguenti recapiti della Confesercenti: FROSINONE: piazza Caduti di via Fani n. 49/a, referente Fiorino Tolassi, Presidente provinciale, tel. e fax 0775211801 cell. 3405195521; CASSINO: piazza Labriola, 37, refe-

rente vice presidente Tiziana Iannucci tel. e fax 077623726 cell. 3346169272; SORA: Lungoliri Cavour, 43, referente vice presidente Pio Conflitti, responsabile ufficio Gabriele Savona tel. e fax 0776832873, 3921500841; CASALVIERI: via Campo Sportivo n. 27, referente Davide Fanelli tel. 0776639380 cell. 3401823578.

CONFESERCENTI DI FROSINONE p.zza Caduti di via Fani 49/A FROSINONE tel./fax 0775/211801 confesercenti.fr@libero.it




75 NOVEMBRE2013

MODA

Mariela Garriga fotografata per noi da Alberto Buzzanca

UN INVERNO

ALLA MODA


76 NOVEMBRE2013

MODA


77 NOVEMBRE2013

abito con strass e scarpe in pelle bicolore Dsquared2 orecchini NalĂŹ antonacci | via aldo moro_frosinone


78 NOVEMBRE2013

MODA


79 NOVEMBRE2013

abito con gonna stampata Roberto Cavalli Class apponi space via tiburtina_frosinone decolletĂŠ con plateau Lola Cruz leone shoes | c.so della repubblica, via adige_frosinone


80 NOVEMBRE2013

MODA


81 NOVEMBRE2013

blusa smanicata Relish, gonna Denny Rose, tronchetto con applicazioni Guess gulliver ceccano, ciampino, colleferro


82 NOVEMBRE2013

MODA


83 NOVEMBRE2013

MODA

abito in lana con applicazioni Elisabetta Franchi quadrifoglio | via aldo moro_frosinone



85 NOVEMBRE2013

MODA

abito Philippe Plein, tronchetto con applicazioni Alberto Venturini dell’olio | via casilina sud_ferentino via aldo moro_frosinone



87 NOVEMBRE2013

MODA

abito gessato con applicazioni Denny Rose maison chic | via isonzo_frosinone tronchetto Stuart Weitzman leone shoes | c.so della repubblica, via adige_frosinone



89 NOVEMBRE2013

MODA

camicia tessuto Thomas Mason 120/2 colore cielo camicie & dintorni via tommaso landolfi_frosinone intimo in tulle Guess gulliver ceccano, ciampino, colleferro



91 NOVEMBRE2013

MODA sottoveste in seta e pizzo Marjolaine bluemoon | via casilina sud_ferentino


92 NOVEMBRE2013

MODA


93 NOVEMBRE2013

giacca visone silver e cachemire pellicceria pizzuti | via cantinella_ceccano occhiali Bulgari ottica bucciarelli | piazza berardi_ceccano




96 NOVEMBRE2013

LE COMMEDIE

 27

NOVEMBRE

A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia, regia Fabrizio Catalano con Sebastiano Somma e Daniela Poggi

SU IL SIPARIO Partita la nuova stagione teatrale al “Manzoni” di Cassino Ricco il cartellone: musica, lirica e tanta prosa

C’ 9

GENNAIO

Lezioni americane

di Italo Calvino, regia Orlando Forioso con Giorgio Albertazzi

 20

GENNAIO

Buona domenica

di Dany Laurent, regia Roberto Ciufoli con Edoardo Siravo ed Emanuela Aureli

 10

FEBBRAIO

Signori... Le patè de la maison

regia e adattamento Carlo Buccirosso con Sabrina Ferilli, Maurizio Micheli e Pino Quartullo

 17

MARZO

Quando la moglie è in vacanza di George Axelrod, regia di Alessandro D’Alatri con Massimo Ghini e Elena Santarelli

 27

MARZO

Cani e gatti (marito e moglie) di Eduardo Scarpetta, scritto e diretto da Luigi De Filippo con Luigi De Filippo

è, in questa provincia, una città che sta organizzando una stagione teatrale invernale. E non è il capoluogo. La notizia è proprio questa. Frosinone non ha un teatro da anni, dalla “sconsiderata” chiusura del fu Nestor. La città di Cassino, al contrario, è riuscita lì dove il capoluogo ha fallito. Miseramente. E colpevolmente. Nonostante le voci che da qualche tempo si rincorrono e che vorrebbero una stagione pronta entro l’anno proprio a Frosinone. Un’impresa. Un sogno. Probabilmente irrealizzabile. Almeno con questi tempi. E da queste parti... Tutto ciò per dire che la stagione teatrale vera anche quest’anno sarà al “Manzoni”, una realtà che sta crescendo per titoli, importanza e qualità. Basta dare un’occhiata alla programmazione. La struttura di piazza Diamare è già ripartita con la stagione 2013/14, stavolta gestita dall’Amedea che ha preso il posto, in continuità, delle Nuove Strategie srl. Il cartellone è un mix di lirica, prosa e musica con molti acuti di qualità. Dopo Ficarra e Picone, il 27 novembre arriva la commedia “A ciascuno il suo” con Sebastiano Somma e Daniela Poggi, il 9 dicembre “Volare” di Gennaro Cannavacciuolo dedicato al grande Domenico Modugno e il 16 il musical del compianto maestro Trovajoli “Aggiungi un posto a tavola”. A gennaio, il 9, si parte con il maestro dei maestri, Giorgio Albertazzi, con le calviniane “Lezioni americane”; il 20 sarà la volta di “Buona domenica” con Edoardo Siravo ed Emanuela Aureli. Il 10 febbraio arriverà anche Sabrina Ferilli, che calcherà la scena con Maurizio Micheli e Pino Quartullo in “Signori... Le patè de la maison”, per la regia di Carlo Buccirosso. La

musica avrà inizio con Tosca (il 28 novembre) per continuare il 13 gennaio con lo Schiaccianoci di Ciaikovskij e poi Pagliacci (30 gennaio) e Traviata (13 marzo, nell’anniversario verdiano) fino a Le nozze di Figaro (8 maggio). La prosa continuerà a marzo con Massimo Ghini ed Elena Santarelli in “Quando la moglie è in vacanza” mentre non mancherà Luigi De Filippo il 27 con “Cani e gatti (marito e moglie)”. Altri spettacoli in cartellone sono “Opera inferno” l’11 e 12 dicembre e “San Benedetto” fra gennaio e febbraio. Questi i punti vendita: Teatro Manzoni (piazza Diamare, tel. 0776/313934); Centro Giochi Colosseo (via G. di Biasio, 91 – Cassino, tel. 0776/ 370084); VisFra Viaggi (via Colonia Giulia, 214 – Venafro, tel. 0865/900395); Edicola Tabacchi Cristiano Vona (centro commerciale Le Sorgenti, via Le Lame 10, Frosinone); Criade Viaggi c/o Orlandi Shopping Center (via Vitruvio, 48 – Formia, tel. 0771/324442); Mondonline – Calcagni Giancarlo (via Ponte Nuovo – Fondi, tel. 0771/523467). Info sul sito internet teatromanzonicassino. it. Dal sito è possibile acquistare direttamente on line i biglietti.

Il 27 novembre Sebastiano Somma e Daniela Poggi in scena con “A ciascuno il suo”


97 NOVEMBRE2013

TEATRO

laNOTA

QUANDO IL TEATRO ce l’aveva pure Frosinone Camillo Savone

foto GIACOMO CESTRA

N

Giorgio Albertazzi sul palco del teatro Manzoni a gennaio

on so a v oi, cittadini di Frosinone e dintorni, che effetto fa. Ma leggere di teatro “solo” a Cassino per il capoluogo dov rebbe essere, nel 2013, un pugno nello stomaco. Così come lo è per i frusinati e per chi ha seguito per più di v ent’anni i cartelloni che si sono av v icendati in quella bellissima cornice che fu il Nestor, quasi mille posti, un palcoscenico immenso, una graticcia inv idiabile, una sala aperta al nuov o proprio nel centro della città v ecchia. Tutto questo fino a quando, forse per un cav illo tecnico forse per ingranaggi non più “oliati”, il teatro è stato chiuso senza appello in forza di non meglio specificati adeguamenti tecnici che per decenni non erano stati tanto importanti. Fatto sta che quella liturgia laica notturna, quel foy er ricco di personaggi a v olte caratteristici e di istrioni con seguito, quegli assessori tronfi di cartelloni e cene con l’artista, quell’intellighenzia che si trascinav a poi in pizzeria per la critica di rito, quei quotidiani con le foto di scena, per ora non torneranno. Per il capoluogo è stata una delle perdite più dev astanti, per la qualità della v ita un punto di non ritorno, per la costruzione dell’identità culturale di una città una coltellata alle spalle. Per i politici, ov v iamente, un problema di infimo ordine, una quisquilia. Quel pubblico che si era andato faticosamente costruendo e sommando in anni di attiv ità, è oggi disperso. I balbettii delle amministrazioni prima sul nuov o teatro (la posa della prima pietra… tombale del teatro al Casaleno) e poi sull’acquisto del Vittoria (una saletta da cento posti) sono solo l’epilogo di un dramma che ancora gli amministratori non comprendono in tutta la sua disperante negativ ità.


98 NOVEMBRE2013

ARTE

ANTONIO GABRIELE

MISTURE E MISURE, OVVERO L’ARTE DELLA CERAMICA Rocco Zani foto Giacomo Cestra


99 NOVEMBRE2013

Pittore, scultore, ceramista, poeta Un lungo viaggio attraverso il sogno e la materia

C’

Fantasie ed emozioni prendono forma nello studio a pochi passi dal fiume Liri

è da recuperar memorie, mi ripeto da tempo, come una sorta di orazione laica che è percorso, incontro, ascolto. E la memoria è riepilogo anche di volti e luoghi, di complicità minute disseminate lungo i tracciati occasionali del tempo. Lo studio di Antonio Gabriele è un casolare ai margini della statale, come le vecchie stazioni di posta (forse un tempo lo era davvero) pronte ad accogliere il viandante occasionale e a sedurlo di buoni propositi. Lui appare all’improvviso a colmare, con la barba e lo sguardo bonario, l’esile spazio della finestra. È come se tutto fosse in un tempo altro, il luogo, la luce, il suono. Il timbro del fiume – il Liri – che si avverte oltre la radura e che chiama le forze prima dell’ultimo salto; il bagliore del sole dimezzato dalle fronde del pioppo o dagli aghi di pino. Le scale ripide sono il giusto cammino, quasi un “pagar dazio” per ciò che ci attende. Lo studio è un dedalo di stanze graffiate dal tempo, dalle polveri, da crete cagliate, da indizi di colore. Perché la ceramica è soprattutto questo, il periodico tentativo di dettar forme. Oltre l’ordinario equilibrio, al di là di una complice prospettiva. Antonio Gabriele ceramista. E pertanto pittore, scultore, poeta. Perché quest’arte – un tempo avremmo forse inteso “questa disciplina”

– sembra raccogliere, più di altre, una sorta di coscienza plurima fatta di ottenimenti, di intervalli, di misture e misure. E dal “senso” intimo di questa “disciplina” occorre ripartire per non sottrarre nulla all’intensità di un linguaggio colmo di assennati ricongiungimenti. Certo, c’è il fascino di una materia disposta a cedere la propria “integrità” al maglio del fuoco o all’imprudenza di “terre” altrettanto fragili; c’è la biacca che dilata la sua armonia in pieghe grinzose; o gli ori che rigano gli incavi della creta come acqua torrentizia; c’è la conciliazione paradossale tra prospettive messe alla prova da arsure più o meno dispotiche. Tutto ciò deve “domare” l’artista per far sì che i capitoli della narrazione non siano stralci disordinati ma atmosfere lievi di un’antologia. E a me pare che la storia artistica di Antonio Gabriele affondi le proprie radici proprio in questa ricerca di equilibrato rigore, nella “comunione”, altrettanto rigorosa, di quelle “sostanze linguistiche” che da sole, talvolta, scrivono pagine di straordinaria intensità. La ceramica, come una sorta di contenitore magico in cui approdano – per veemenze discordi – quegli elementi che dettano il nostro incedere e che siglano forse l’alchimia della vita. Non è banale allora riafferrare l’aria, l’acqua, la terra, il fuoco e farne composto narrativo, humus di



101 NOVEMBRE2013

ARTE

Il maestro Antonio Gabriele al lavoro nel suo studio

una lingua in perenne alterazione. Ma nel “gioco” delle combinazioni Antonio Gabriele introduce un ulteriore elemento, probabilmente quello di maggiore interesse, ovvero ciò che “fissa”, più di ogni benevolo esito, il senso di quella prodigiosa mescolanza. È la storia. La sua di storia, intesa come accumulo di passi, di sguardi mai distratti, di ruberie di cieli e sassi. Una storia che è soprattutto tesa ad “assicurare” alla memoria un timbro narrativo preminente laddove questa è soprattutto rinvenimento di

segni, di caratteri, di fermezza. E non è un caso che le opere di Gabriele siano un generoso incrocio di “tracce”, di bagliori, di posate considerazioni; un incrocio di “nenie trascorse”, quelle che percorrevano la terra notturna, risalivano il fiume incalzando il cielo brumoso e finivano nel fuoco dei padri. Come dire, “una felice confluenza di tempo e paesaggio”. C’è, nei luoghi della memoria, lo spirito di questo lavoro. Non già il riepilogo di essa ma l’energia che affida al presente come un necessario e inconfutabile “contagio” di conoscenza. E allora il “bosco dei ricordi”, “la casa delle emozioni, “fossili”, titolazioni mai devianti dei suoi ultimi cicli, appaiono come modello evidente di una ricerca incentrata sull’alito del trascorso – privato e comune – perché la ri-generazione dello stesso (la sua lettura, la sua trasposizione, il suo attraversamento) è per Antonio Gabriele l’ultimatum per un nuovo presupposto. Quello di una “sopravvivenza” più intima, tollerante, solidale. Di una presenza in cui sia la poesia a dettare il tempo e a offrire bagliori.



103 NOVEMBRE2013

ARTE

ELENA SEVI

I MILLE VOLTI DELLE DONNE “Sangue vivo”. Ovvero i corpi, il coraggio, l’innocenza

I

n questi giorni di autunno inoltrato le opere di Elena Sevi sono davvero “sangue vivo a segnare la fragilità dell’esistenza” e, in punta di piedi, narrano il tempo nostro e di questo il “corpo di donna”, in quella condizione di evidente disagio che è cifra inequivoca-

ELENA SEVI Help me tecnica mista su tela

bile della nostra contemporaneità. E lo fa, Elena Sevi, ricorrendo ai “canoni” di una classicità tesa esclusivamente, come scrive Loredana Rea, curatrice della mostra, “a raccontare l’impossibilità di uno stato di grazia, che si fa precarietà tangibile, sebbene celata dietro ogni ieratico volto di donna, dietro ogni corazza lacerata in battaglia, dietro gli scudi maestosi e austeri”. Riafferra i segni del trascorso Elena Sevi, per rimarcare forse la sacralità del corpo, la sua innocenza, l’ostentazione generosa dei volti sottratti a mille battaglie, alle guerre taciute, all’intolleranza. E c’è un filo rosso – il sangue millenario – a ricomporre i capitoli di una storia priva di epilogo. Diremmo di una testimonianza che soltanto lo sguardo di donna può riordinare in minute stazioni di sosta dove arrestarsi e lasciare che sia la saggezza – soltanto quella – a decifrarne il carattere. Frosinone – Villa comunale fino al 19 novembre

L’EROS SVELATO DI FERNANDO REA Un percorso di vent’anni: in mostra le opere “censurate” del maestro ciocaro

Q

uando nel 1978 le opere di Fernando Rea esposte a Roma alla Galleria “Il Babbuino” furono oggetto di una feroce censura, il critico Ugo Moretti ebbe a scrivere: «Le persecuzioni non si sono mai estese a quegli artisti colpevoli di aver dipinto, con terrificante abbondanza di dettagli, stragi e torture, martiri ed esecuzioni… Possibile che siano oscene solo le rappresentazioni del piacere, e quindi della vita, della voglia di vivere, del trionfo del corpo …?». Era già accaduto qualche anno prima, al Museo di Modena e successivamente allo Studio Ganzerli di Napoli. Ma cosa celavano – o esplicitamente esibivano – queste opere del maestro ciociaro? Un vero e proprio “itinerario proibito” capace di indagare, per forme e segni inequivocabili, quelli che oggi potremmo chiamare gli oscuri “rifugi” della sessualità. E allora, a distanza di quarant’anni Fernando Rea ha deciso di ripercorrere il tema dell’eros partendo proprio dalle opere “senza sottintesi” di quel tempo fino ad arrivare alle immagini degli anni ‘90 in cui l’elemento mitologico sembra “rimodellare” l’esplicita scrittura del tempo giovanile. Un’occasione, oltremodo, per ripercorrere – nel segno dell’eros – un frammento consistente della vicenda artistica di uno degli autori storici del nostro territorio. Frosinone – Studio Minotti Design – fino al 22 novembre

FERNANDO REA Fauno e Ninfa tecnica mista su tela (particolare)

pagina a cura di Rocco Zani



105 NOVEMBRE2013

MUSICA

L’ARTE, LA MUSICA E IL PERDONO

Una passione. Una grande scommessa. E il desiderio di stupire Esce il primo singolo di Paolo Bianchi. A Natale il cofanetto con libro e cd

L

Matteo Miele

IL MIO PERDONO

Testo e produzione esecutiva Niccolò Carosi Musica e produzione artistica Enrico Petrelli Hanno collaborato: Fabrizio Garzia Pierangelo Ambroselli (Tool Cube) Paolo Castellani Enrico Petrelli Niccolò Carosi Terre Sommerse Group srl Just Good Music Le foto sono di Michele Vitiello (foto per l’articolo e della copertina) Prodotto da Niccolò Carosi per la Terre Sommerse Group srl http://www.paolo-bianchi.it/

a dimensione musicale si delinea all’interno d’una storia d’amore, spazio ampio e allo stesso tempo da percorrere con riflessione. E le riflessioni si costruiscono, attraverso il testo di una canzone, per poi coinvolgere l’ascoltatore, trascinarlo e appassionarlo nell’incedere di istanti, immagini, quasi attimi, di un racconto che esce dai limiti posti dalla confidenza profonda. Si disegna uno spazio di memorie, affannate reminescenze di narrazioni passate e vicine. È così che si può leggere “Il mio perdono” (testo e produzione esecutiva di Niccolò Carosi; musica e produzione artistica di Enrico Petrelli), interpretato da Paolo Bianchi (www. paolo-bianchi. it), ventisettenne di Monte San Giovanni Campano, da circa cinque anni a

Roma dove, dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Frosinone (indirizzo Multimediale), si è costruito un curriculum professionale nel mondo della grafica, prima stagista, poi grafico e ora art director. Paolo però ha sempre affiancato ai suoi studi e al suo lavoro, una passione per il canto che trova una prima importante risposta in questo singolo. Forse il più evidente trait d’union in questo cammino è la realizzazione grafica della copertina e del cofanetto, libro e cd musicale, che uscirà a Natale (ma la canzone è disponibile in formato mp3 sui maggiori negozi digitali già dalla fine del mese scorso ed è stata eseguita dall’artista, per la prima volta in pubblico, a Roma in Campidoglio, nella Sala del Carroccio il 15 ottobre). Paolo prova, con successo, a dare una lettura personale di un testo complesso, inedito, e dunque senza termini di confronto. Privo di prototipi, meditati, discussi, il giovane cantante si ritrova a dover far coincidere un percorso personale con l’idea stessa che la canzone vuole tracciare. In questo modo si può giocare a mettere in equilibrio vite e passioni che devono riorganizzarsi e ripensarsi. Come detto la canzone si articola in tanti attimi, rapide immagini, che poi tradiscono ansie, inquietudini, che infine si risolvono nel ricordo di un perdono.


106 NOVEMBRE2013

Funzionalità ed estetica negli showroom firmati M.A.Ass

Lo studio Marco Antonucci Associati firma importanti realizzazioni in Italia e all’estero e si è specializzato nelle esigenze dei brand di pelletteria Un team che cura ingegneria, architettura e comunicazione

MARCO ANTONUCCI si laurea in Ingegneria Edile – Architettura U.E. presso l’Università La Sapienza di Roma. Dal 1998 focalizza la sua esperienza professionale nella progettazione e realizzazione di spazi commerciali, negozi e showrooms che per diversi anni hanno rappresentato il core business della sua azienda, oggi presente in maniera incisiva anche nel settore residenziale


107 NOVEMBRE2013

ARCHITETTURA & DESIGN

Progetto Villa Caraibi

Bathroom

redere fortemente nella forza lavorativa di un team: è proprio da questa convinzione che sette anni fa nasce la Marco Antonucci Associati, distinte professionalità che interagiscono sinergicamente durante tutte le fasi dei progetti e in diverse aree di competenza: ingegneria, architettura e comunicazione. Un’azienda che nonostante la giovane età ha puntato da subito al continuo rinnovamento della propria strategia imprenditoriale, sia dei servizi offerti che della penetrazione territoriale, investendo tutta se stessa, soprattutto nei primi anni di attività, nella realizzazione di punti vendita “bandiera” di particolare prestigio in tutto il territorio nazionale ed internazionale. Lo studio di progettazione ha infatti al suo attivo ben otto showrooms e oltre cinquanta punti vendita dislocati in tutta Italia ampliando i suoi confini territoriali fino alla Slovenia, Repubblica Ceca

C

e ai Caribi. Lavorando in partnership con le più importanti agenzie di rappresentanza di noti brand di pelletteria e abbigliamento come Armani, Braccialini, The Bridge, Piero Guidi, Gaudì, Gavioli e Denny Rose. La progettazione e la realizzazione di un arredamento spesso rischia di soccombere al destino di mera commodity, lo studio invece si rispecchia nel concetto di design come unione di funzionalità ed espressione di sensibilità nei confronti delle esigenze estetiche. Lo studio Marco Antonucci Associati ha chiaro che la veste commerciale di uno spazio diviene la veste stessa del venditore e quella in cui l’acquirente si rispecchia, e pensa gli Showrooms, i negozi come spazi espositivi: ripiani, scaffalature, luci, percorsi, acquisiscono una valenza propria diventando sculture, installazioni, simboli di un immaginario artistico, che entra a far parte della nostra quotidianità.

LO STAFF Il team dello studio è composto da: Marco Antonucci, ingegnere e project manager Maurizio Celli, architetto Ercole Minnucci, architetto Roberto Capaldo, architetto Sara Verrienti, architetto Chiara Iafrate, comunicazione e marketing Lucia Filone, responsabile commerciale e amministrativa

Show Room Studio Trend Treviso

Concorso ad inviti Shop Nannini nel mondo

Show Room Gaudi




110 NOVEMBRE2013

foto Massimo Scaccia

Daniele Ciardi

MOROLO

Bisogna ritrovare il successo

D

opo un ottimo avvio di stagione, che gli aveva permesso di guadagnare la palma di migliore delle cinque formazioni ciociare, nell’ultimo periodo il Morolo ha vissuto un’involuzione, quantomeno dal punto di vista dei risultati, tanto da scendere fino all’attuale sestultimo posto di classifica anche se in compagnia di altre cinque formazioni. D’obbligo quindi il ritorno al successo, magari già dalla trasferta odierna di Borgo Podgora.

CECCANO

Serve un cambio di marcia

M

omento non certo dei migliori per il giovane Ceccano del neo mister Fabrizio Oscar Fella. Nelle ultime quattro giornate, infatti, i rossoblù hanno conquistato soltanto quattro punti, tanto da essere risucchiati nella graduatoria generale fino all’attuale quartultimo posto. E in questa dodicesima giornata di andata i fabraterni sono attesi da un vero e proprio scontro salvezza, visto che andranno a far visita alla terzultima della classe Cecchina, che lamenta un ritardo di due sole lunghezze dai ciociari.

Il difensore centrale Adriano Russo si sta rivelando tra i giocatori più affidabili della rosa a disposizione di mister Stellone

FROSINONE CALCIO

«VALIAMO PIÙ DI QUANTO NON DICA LA CLASSIFICA» Il difensore Russo non ha dubbi sulle potenzialità di questo Frosinone Che, a suo dire, sta lasciando per strada qualche punto di troppo

Q

uel sogno promozione in serie B assaporato molto da vicino, ma poi sfumato in dirittura d’arrivo, nella passata stagione quando giocava nel Perugia (i grifoni dopo aver chiuso la regular season al secondo e quindi acquisito il diritto a giocare i play off per la serie B come prima testa di serie, sono stati eliminati nella doppia semifinale dal Pisa), Adriano Russo ha tutte le intenzioni di realizzarlo quest’anno nelle fila del Frosinone. Dopo le prime tre giornate di campionato nelle quali il ventiseienne difensore campano è rimasto a “guardare”, dalla quarta è diventato pedina inamovibile dello scacchiere canarino, dimostrando di essere stato uno dei tanti acquisti azzeccati di questa stagione. Forza, grinta, concentrazione, ma anche idee molto chiare su quanto vale davvero questo Frosinone. «Siamo una squadra molto forte – dice – sotto tutti i punti di vista. Facendo un esempio senza andare troppo lontano, abbiamo un po’ meno qualità di gioco rispetto a quel Perugia che lo scorso anno ha impressionato tutti, ma molta più forza fisica. E in un campionato come questo, è soprattutto l’aspetto agonistico che alla fine farà la differenza.

Peccato soltanto che in queste prime undici giornate, pur ottenuto buoni risultati, è certo che abbiamo lasciato più di qualche punto per strada. Per quanto mi riguarda questo Frosinone vale più di quanto non dica oggi la sua classifica». Ma per Russo l’importante al momento è stare lì nel gruppo delle migliori, per poi piazzare lo “scatto” decisivo nel girone di ritorno. «Il campionato è solo all’inizio e i veri valori verranno fuori, come sempre, nella seconda parte di stagione. E a quel punto è certo che noi saremo lì a lottare con altre due al massimo tre squadre, per la conquista della serie B senza passare per i play off». Già, soltanto un altro paio di squadre, perché il difensore canarino non crede che tutte le formazioni che in questo momento occupano le prime posizioni nella graduatoria generale potranno tenere fino alla fine. «Pontedera, L’Aquila e Prato, almeno a mio modo di vedere, stanno soltanto sfruttando al meglio un buon momento di condizione fisica e mentale. Il Pisa, invece, mi ha destato un ottima impressione e sono convinto che sarà per noi l’avversario da battere, insieme a Lecce e Salernitana, che hanno tempo e mezzi per risalire la graduatoria generale».


111 NOVEMBRE2013

CALCIO IN PILLOLE

ROCCASECCA

SORA CALCIO

Zona a rischio più lontana Grazie al meritato successo contro l’Arzachena i bianconeri sono al decimo posto con un buon vantaggio sulla zona play out

U

na vittoria a dir poco importante quella ottenuta dal Sora domenica scorsa contro l’Arzachena. Grazie ai tre punti conquistati contro i sardi, infatti, l’undici di mister Farris è salito fino al decimo posto di classifica allontanandosi in maniera importante dalla zona a rischio della stessa. Nell’occasione i bianconeri hanno confermato tutto il loro valore sul campo del Tomei (in casa hanno ottenuto quattro successi e un pari oltre a una sola sconfitta), ma a questo punto è necessario cominciare a raccogliere punti anche in trasferta (al momento un solo punto e quattro ko). L’occasione per farlo è dietro l’angolo, visto che in questa dodicesima di andata il Sora sarà di scena sul campo non certo proibitivo di Genzano. I castellani, infatti, nella graduatoria generale lamentano un punto di distacco dai ciociari.

Il centrocampista biancorosso Raffaele Poziello

U

ndici punti in nove gare giocate per il Roccasecca di mister Mancone. Vale a dire un’alternarsi di buone prestazioni (vedi il pari ottenuto nell’ultimo turno sul campo della terza della classe Lariano) e altre meno positive. Sta di fatto che al momento i biancazzurri fanno parte anche loro del gruppo di sestultime e in questa giornata ospitano il M.S.G. Campano, che li appaia in classifica.

M.S.G. CAMPANO Il difensore bianconero Stefano Scardala

ISOLA LIRI Che sorpresa questi biancorossi La formazione di mister Grossi continua a stupire tutti. Dopo undici turni è quarta della classe con sei soli punti di distacco dalla prima

Cammino altalenante

N

onostante le difficoltà a livello societario (la gestione del club è rimasta a cuore di pochissime persone come dichiarato da mister Grossi nel giorni scorsi), questa Isola Liri rappresenta senza ombra di dubbio la sorpresa più lieta del campionato. Dopo undici giornate, infatti, i biancorossi occupano la quarta posizione della graduatoria generale con un ritardo di sole sei lunghezze dalla capolista San Cesareo. Un ruolino di marcia dir poco entusiasmante, se si pensa che stiamo parlando di una formazione molto, ma molto giovane. E in questa nuova giornata (oggi 17 novembre) ormai alle porte, gli isolani sono attesi dalla classica prova del nove. Per loro, infatti, il calendario propone la sfida casalinga contro la seconda della classe Lupa Roma.

Ripartire dal pari con la leader

L’

ottimo pareggio ottenuto domenica scorsa nella gara interna contro la prima della classe Lupa Frascati è certamente servito al M. S. G. Campano per rendersi meglio conto di valere più di quanto non dica la sua attuale classifica (fa parte del nutrito gruppo delle sestultime). In questo turno l’undici di mister Antonio Gaeta è adesso dal derby in casa del Roccasecca.

BOVILLE ERNICA

Squadra in crescita

È

vero che nell’ultimo turno il Boville ha subito una sconfitta che poteva essere evitata nella trasferta di Formia, ma allo stesso tempo va sottolineato che prima di quel ko i blaugrana erano stati capaci di inanellare tre vittorie consecutive che gli avevano permesso di salire dal penultimo posto fino all’attuale sestultimo. Lecito ora aspettarsi l’immediato successo già dalla gara casalinga con il Lariano.


112 NOVEMBRE2013

Daniele Ciardi

BASKET FERENTINO

Squadra viva, nonostante tutto La vittoria di domenica nel derby ha dimostrato che gli amaranto valgono molto più di quanto non dica la loro attuale classifica

foto MASSINO SCACCIA

N

foto M. SCACCIA

Il capitano Francesco Guarino, che dopo un avvio di stagione non esaltante, nel derby di domenica è stato protagonista in assoluto

onostante i problemi con i quali ha dovuto fare i conti in queste prime giornate di campionato (in primis l’infortunio e quindi la totale assenza di uno dei suoi due americani), domenica scorsa la Fmc Ferentino ha dimostrato di essere squadra viva e che di certo non merita l’attuale posizione di classifica (terzultimo posto con uno score di cinque sconfitte e due sole vittorie). Il quintetto di coach Franco Gramenzi è, infatti, riuscito a battere (nell’occasione senza anche il secondo americano, out anche questi per infortunio) i “cugini” del GZC Veroli. Una formazione in grandissima condizione di forma, che si era presentata a Ponte Grande nelle vesti di capolista. Chiaro che a questo punto, però, la compagine del presidente Vittorio Ficchi è chiamata a dare continuità al successo (ma anche alla prestazione) di domenica scorsa contro il quintetto di coach Ramondino, già nella trasferta di questo pomeriggio sul campo di Trieste. Una partita sulla carta alla portata, visto che i padroni di casa viaggiano con identico ruolino di marcia del ciociari.

Il coach Marco Ramondino sta portando avanti un eccezionale lavoro e gli ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti

BASKET VEROLI

AL DI LÀ DI OGNI PIÙ ROSEA PREVISIONE

U

n cammino che fin qui va certamente al di là di ogni più rosea previsione di inizio stagione, quello che sta portando avanti il Veroli Basket nel nuovo campionato LNP Adecco Gold (ex Legadue). Dopo le prime sette giornate, infatti, la compagine del neo presidente Massimo Uccioli occupa la seconda piazza della graduatoria generale con uno score di cinque successi (Biella e Casale Monferrato in trasferta; Napoli, Brescia e Trento al “Città di Frosinone”) e due sole sconfitte (a Trapani, e domenica scorsa

nel derby in casa del Ferentino). Un bottino meritato fino in fondo da parte di una squadra che il neo coach Marco Ramondino ha saputo fin qui gestire con grandissima maestria sotto tutti i punti di vista. Soltanto sette giorni fa nel derby i giallorossi non sono stati impeccabili, ma per il resto hanno fin qui dato vita a prove esaltanti sotto tutti i punti di vista. Adesso Rossi e compagni sono attesi a un pronto riscatto già nella gara in programma questo pomeriggio, quando alle ore 18 riceveranno al “Città di Frosinone” la visita di Verona.

Dopo sette giornate di regular season la formazione del neo presidente Massimo Uccioli occupa la piazza d’onore con due soli punti di ritardo dalla vetta


113 NOVEMBRE2013

SPORT IN PASTIGLIE Fin qui le ragazze di coach Martinez hanno giocato tre gare di campionato e una di Coppa Italia rimediando soltanto sconfitte

foto MASSIMO SCACCIA

La schiacciatrice Veronica Angeloni attraversa un buon momento di forma, ma può e deve migliorare ancora

VOLLEY FROSINONE

L’IHF CERCA ANCORA IL PRIMO BRINDISI

N

on è cominciata bene la nuova stagione per l’IHF Frosinone alla sua “prima volta” in assoluto nella A1 femminile di volley. Ad oggi, infatti, le ragazze di coach Martinez hanno rimediato quattro sconfitte in altrettante gare giocate: tre di campionato e una di Coppa Italia (andata degli ottavi di finale). Un dato non certo rassicurante, ma che se analizzato nel dettaglio non deve nemmeno preoccupare più di tanto. Fatta eccezione per la sconfitta subita nella seconda giornata di campionato al “Città di Frosinone” contro Ornovasso (squadra nel promossa in A1 alla pari delle ciociare), infatti, nelle altre tre occasioni in cui Gioli e compagne sono state battute, avevano di fronte due delle maggiori candidate alla vittoria finale in campionato: Foppapedretti Bergamo (ha sconfitto l’IHF nella terza giornata) e Imoco Conegliano (ha battuto le “pantere” sia nella gara dell’esordio assoluto nella massima serie, che domenica scorsa nell’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia). Tempo per risalire la china, quindi, c’è tutto, anche se i prossimi due impegni delle ragazze del presidente Lucio Iacobucci sono, almeno sulla carta, ancora proibitivi: Imoco Conegliano (oggi per il ritorno degli ottavi di Coppa) e Piacenza prima della classe insieme a Bergamo (mercoledì 20 al “Città di Frosinone”, per la quarta di campionato).

VOLLEY SORA

GLOBO, UNA CRESCITA ESALTANTE

U

na Globo Banca Popolare del Frusinate Sora fin qui impeccabile o quasi. Dopo la sconfitta al tie break subita nella gara d’esordio nel nuovo campionato di serie A2 maschile giocata sul campo amico contro Potenza Picena, infatti, i bianconeri hanno avuto una crescita esaltante infilando un bellissimo tris di successi consecutivi (3-0 e 3-1 nelle due trasferte consecutive a Brolo e Cantù, e 3-1 nella gara interna di domenica scorsa contro Castellana Grotte). Morale della favola, dopo le prime quattro giornate la compagine del presidente Gino Giannetti occupa la seconda piazza della graduatoria generale in compagnia di Padova e con una sola lunghezza di ritardo dalla capolista solitaria Potenza Picena. E questo pomeriggio (17 novembre) il sestetto del neo coach Marco Fenoglio sarà atteso da un’importantissima conferma: la trasferta sul campo dell’altra reginetta del torneo Padova. Il ritorno al PalaGlobo “Luca Polsinelli” è in programma il 24 novembre contro Milano.

foto MASSIMO SCACCIA

Dopo il ko al tie break nell’esordio in campionato, i bianconeri hanno infilato tre successi consecutivi risalendo la classifica fino all’attuale seconda piazza

Hiosvany Salgado, il centrale dei bianconeri sta confermando tutto il suo indiscusso valore




116 NOVEMBRE2013

La famiglia Rinaldi: Alessio, Marisa, Angelo e Ramona

RINCAR SERVICES

10 anni di successi

L’azienda della famiglia Rinaldi ha clienti su tutto il territorio nazionale. Ha 18 dipendenti e un fatturato in costante crescita. Competenza e dinamismo la pongono come uno dei fiori all’occhiello dell’intero panorama commerciale della provincia di Frosinone

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incar, azienda leader nel settore della vendita e del noleggio di piattaforme aeree e carrelli elevatori, di macchine per il movimento terra e per la pulizia industriale, compie dieci anni. Dieci anni di successi. E non è solo un modo di dire visto che, nonostante il delicato momento di congiuntura economica, l’azienda di Patrica ha un fatturato in costante crescita e continua a creare posti di lavoro per meccanici, elettrauti e agenti di commercio. Negli ultimi mesi Rincar sta mettendo a punto un piano di sviluppo in partnership con alcune aziende dell’industria del settore che la vedrà approdare in vari paesi dell’Est europeo con l’apertura di diverse filiali. Rincar, anche se molto giovane, è una azienda capace di competere con strutture organizzate presenti sul mercato da

molti decenni in tutto il panorama nazionale grazie a una particolare filosofia di amministrazione dell’azienda che trova i suoi punti di forza nell’assoluta celerità della fornitura di macchine e servizi puntando ancora prima che al fatturato alla massima soddisfazione del cliente con il minimo costo. A differenza di molte aziende del settore, Rincar non si limita alla sola vendita dei prodotti ma ha in sede un fornitissimo magazzino ricambi, un’officina meccanica con personale qualificato che consente di fornire tutti i servizi con la massima celerità. Per il reparto noleggio, prima di fornire ogni attrezzatura, Rincar predispone un sopralluogo nell’azienda cliente per poter determinare esattamente la macchina più adatta alle esigenze. All’interno dell’azienda c’è una vera e


117 NOVEMBRE2013

LE AZIENDE INFORMANO

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Carrelli elevatori Mini escavatori Gruppi elettrogeni Gru su camion Magazzino ricambi Sala corsi Officina mobile Piattaforme mobili

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propria scuola di formazione professionale che organizza corsi con enti paritetici per il conseguimento della patente per conduttori di carrelli elevatori, di escavatori, di piattaforme aeree e di gru su autocarro. È la storia di un’azienda che per professionalità, competenza e dinamismo può essere considerata senza dubbio uno dei fiori all’occhiello dell’intero panorama economico di tutta la provincia di Frosinone. Ma anche la storia di una famiglia visto che si tratta di un’azienda a conduzione familiare. Con Angelo Rinaldi e la moglie Marisa Berardi, fondatori dell’azienda, lavorano a stretto contatto il figlio Alessio, che si occupa della commercializzazione dei prodotti, e la figlia Ramona, che cura l’aspetto amministrativo. Proprio a Ramona, la più giovane della

famiglia, abbiamo provato a chiedere se ci fosse una particolare alchimia alla base del successo dell’azienda: «Il mercato ci premia perché riusciamo a dare un servizio eccellente ai clienti – sottolinea Ramona Rinaldi – Questo non solo per l’attenzione rivolta all’evoluzione del mercato, all’acquisizione di nuovi strumenti e tecnologie ma soprattutto per la straordinaria dedizione al lavoro del nostro personale con cui abbiamo un rapporto familiare. Anche in momenti molto delicati abbiamo sempre cercato di tutelare i nostri collaboratori e salvaguardare i posti di lavoro a costo del sacrificio dell’utile d’impresa. Questo crea serenità, sicurezza e ci consente di lavorare con il massimo profitto raggiungendo sempre il risultato finale che ci proponiamo: la massima soddisfazione del cliente».

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RINCAR Services S.r.L. sede operativa: via Morolense km 5 snc 03010 Patrica (Fr) tel. 0775 888088 - 0775 898420 fax 0775 839730 esposizione: via Monti Lepini km 9.200 03010 Patrica (Fr) info@rincar.it amministrazione.pec@rincar.it www.rincar.it Informazioni e pronto intervento

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119 NOVEMBRE2013

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INSIEME

PER USCIRE DALLA CRISI

Innova e Unindustria hanno illustrato al Castello Ladislao di Arpino il percorso formativo “Progettare il cambiamento aziendale”

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ttimismo. Senza se e senza ma. Partendo da basi concrete, la formazione ad esempio. Si chiama “Progettare il cambiamento aziendale” il nuovo percorso formativo promosso da Unindustria e Innova, l’Azienda Speciale per la formazione della Camera di Commercio presieduta da Marc e l l o Pi g l i acel l i , presentato ieri al castello Ladislao di Arpino da Al berto Bubbi o , professore di Economia aziendale e responsabile dell’insegnamento di programmazione e controllo dell’Università Cattaneo – Liuc. Subito dopo c’è stata la prima lezione tenuta proprio dal professor Bubbio. Il percorso ora prevede cinque lezioni di business coaching sulla definizione dell’identità e della cultura aziendale, soprattutto in relazione all’ambiente competitivo e su come ri-programmare i comportamenti aziendali per il raggiungimento degli obiettivi strategici; una giornata di seminario informativo incentrata sulla corretta stesura di un bilancio ai fini dell’accesso al credito e una giornata di analisi e discussione di best practices territoriali. «Innova – ha detto il presidente Curzi o Sti rpe – è sempre al fianco delle imprese. La nostra parola d’ordine è coinvolgere le aziende in un miglioramento continuo». Soddisfatto anche Gerardo Iamunno , presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria: «Il percorso formativo ha lo scopo di sensibilizzare le aziende sull’importanza del cambiamento e facendo sì che quest’ultimo diventi nelle loro realtà il frutto di un processo strutturato». La crisi si sconfigge anche così.

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1. Curzio Stirpe stringe la mano a Marcello Pigliacelli, dietro Davide Papa 2. Il presidente di Innova Stirpe 3. Una delle opere esposte al castello Ladislao, anche sede della Fondazione Mastroianni 4. Da sinistra Federico Sisti, Curzio Stirpe, Gerardo Iamunno, Alberto Bubbio, Marcello Pigliacelli e Norberto Ambrosetti

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Foto Anna Maura Caira


120 NOVEMBRE2013

DE MATTHAEIS

1. Il gestore Tiziana Santopadre, Giovanni Turriziani e la senatrice Maria Spilabotte 2. Il calciatore del Frosinone Danilo Soddimo e il direttore generale canarino Ernesto Salvini 3. Giovanni e Roberto Turriziani con il sindaco Nicola Ottaviani

TORNA A VIVERE

Ultimato il recupero dei vecchi edifici del piazzale. Presto negozi e altre attività commerciali

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frusinati lo ricordano bene. Una volta c’era un elettrauto. Un negozio di frutta e verdura. E tante altre piccole attività. Erano gli anni settanta e ottanta. Poi il lento degrado. La vergogna. Oggi, finalmente, il quartiere di De Matthaeis torna a vivere. Grazie a un’importante opera di ristrutturazione e ricostruzione, gli edifici abbandonati subito dietro il benzinaio torneranno ad ospitare nuovi esercizi commerciali. Il taglio del nastro nei giorni scorsi con Ro berto Turri zi ani , il figlio Gi o v anni e, ospiti d’eccezione il sindaco di Frosinone Ni co l a Ottav i ani e la senatrice Mari a Spi l abo tte. Un passo decisivo per il recupero di uno dei quartieri fino a qualche anni fa tra i più vivi del capoluogo.

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foto Massimo Scaccia




123 NOVEMBRE2013

foto Simone Desiato

Alcune immagini dell’evento di qualche giorno fa alla gioielleria Cataldi

L’ALLEGRIA DI CHANTECLER

FA TAPPA DA CATALDI

Una serata indimenticabile con tantissimi ospiti per presentare la nuova collezione dello storico marchio di Capri

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n marchio storico, una gioielleria importante. Chantecler e Cataldi. Insieme per presentare la nuova collezione “Et Voilà!”, un modo per far rivivere lo spirito autentico dei gioielli della casa di Capri con in più un pizzico di leggerezza. Ciondoli, anelli, bracciali, orecchini ma anche gemelli, portasoldi, fermagli. Argento, smalti e pietre preziose: l’allegria che diventa lusso per tutti i giorni. E per tutte le serate. Come quella, fantastica, che ha riunito nel punto di via Aldo Moro tantissimi ospiti. Soddisfatti i titolari dello show room, che ancora una volta si conferma leader nel settore. «Siamo contenti – hanno detto per commentare l’ottima riuscita dell’evento –. Il successo di questa serata dimostra che la tradizione legata all’innovazione premia. Sempre».



125 NOVEMBRE2013

UN’AREA TUTTA NUOVA Musica, emozioni e spettacolo nella discoteca più cool della provincia di Frosinone

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uest’anno la stagione dell’Area Disco si è aperta con un mare di novità: ogni sabato dalle 23 la serata parte con lo spettacolo delle migliori live band del Lazio, adatto a far divertire un pubblico di tutte le età. L’ingresso entro la mezzanotte è gratuito. Dall’una in poi la serata si infiamma nel privée con il resident Dj Ni co l a Pel o s o e la migliore musica house e dance del passato, un vero e proprio viaggio nella musica: dagli anni ‘80 ad oggi. Lo stesso dj il 14 dicembre presenterà insieme alla star Caro l i na Marquez il disco d’oro del loro ultimo successo: “Sing La La La”. In sala grande si alternano gli altri due resident dj: Al es s i o Spazi ani e Matti a De Pers i i s , con la migliore musica house del momento, e alla voce Pi erces are Lati ni . A ritmo di musica, ogni sabato notte, ad emozionarci c’è una nuova e spettacolare animazione, direttamente dai migliori club della capitale. Numerosissimi gli ospiti che fino ad oggi sono stati all’Area: i migliori dj e vocalist del centro Italia: Gi anni Matteucci , Mas s i mo Mari no , Fl av i o Ferdi nandi , Gi mmy , gli amici del Samsara Beach di Gallipoli. Senza dimenticare le grandi star internazioni: il 16 novembre si è esibito il dj italiano numero uno al mondo: Cri s ti an Marchi . E moltissimi saranno gli ospiti internazionali presenti nella programmazione del nuovo anno 2014, subito dopo il Capodanno. Per informazioni rivolgersi al 392.9115630.


126 NOVEMBRE2013

IL “BIO” CHE CI SALVERÀ Una risposta alla crisi e allo stesso tempo una garanzia per una migliore qualità di vita L’esempio della Tenuta Valle delle Ginestre a Ceccano: produzioni a chilometro zero di elevata qualità e apertura alla didattica ne fanno un esempio da seguire

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einventarsi e migliorarsi in tempo di crisi vuol dire aprirsi, sperimentare, ampliare il proprio raggio d’azione. E se sei un agriturismo già affermato vuol dire, magari, investire nel campo della produzione, fulcro e linfa vitale della realtà agrituristica, e perché no, della didattica, ampliando l’offerta formativa rivolta alle scuole ed alle famiglie. È il caso della Tenuta Valle delle Ginestre di Ceccano, situato sulle splendide colline della Badia. Una vera realtà a chilometro zero che offre ai propri ospiti un’ampia gamma di prodotti biologici senza additivi e conservanti, scongiurando così anche il rischio di allergeni per i bambini: si va dalle marmellate dolci a quelle salate, adatte per i formaggi, anch’ essi di produzione propria, si passa per i sott’olio, i ragù di carne, la pasta fresca, pane e dolci cotti al forno a legna. Ma la novità del 2013 sono gli insaccati, frutto di allevamenti allo stato brado, nel pieno rispetto delle tradizioni. E quindi: salsicce di maiale, di capra, violini di capra, lonze, prosciutti, coppa di testa, guanciale, pancette e lardo, tutti interamente trasformati ed essiccati nei laboratori interni della Tenuta, per garantire un gusto ricco ed autentico adatto anche per celiaci. Per l’azienda è sicuramente la ciliegina sulla torta. «Gli animali - spiega Domenico Giudici, veterinario Nella foto grande un momento della lavorazione del formaggio primo sale di propria produzione. A destra gli allevamenti allo stato brado di suini e ovini. In alto, nella pagina a fianco, una veduta panoramica della Tenuta, situata a Ceccano, in via San Paolo della Croce 35


127 NOVEMBRE2013

I PRODOTTI

La novità del 2013 sono gli insaccati, frutto di allevamenti allo stato brado, nel pieno rispetto delle tradizioni

responsabile allevamento e produzioni - sono portati giornalmente al pascolo e stabulano in recinti all’ombra di querceti e piante da frutto, i quali sono parte integrante della dieta e garantiscono un sapore unico e prelibato alle carni. Tutto questo ha un vantaggio in termini di sapore, qualità e sicurezza. Si tratta quindi di un tipo di allevamento che va contro il progresso intensivo che porta, purtroppo, gli animali incontro a stress e malattie e fa riferimento alle tradizioni della nostra terra con l’aggiunta però di competenze professionali che permettono la produzione in sicurezza e nel rispetto di tutte le norme igienico sanitarie». Ma le attività della Valle delle Ginestre non finiscono qui. L’azienda, infatti, iscritta al numero 1 dell’Albo della provincia di Frosinone delle fattorie didattiche, è aperta per visite alle scolaresche e famiglie. Propone per quest’anno scolastico la X edizione delle attività didattiche con nuovi laboratori come “l’arte del gelato artigianale”, nel quale i piccoli partecipanti realizzano con il latte fresco di produzione della Tenuta, zucchero e frutta un gustoso gelato artigianale. Ma più in generale ogni ragazzino durante le attività didattiche parteciperà alla raccolta della materia prima: uova, latte, grano, frutta, per provvedere in prima persona alla manipolazione e trasformazione e riportare in famiglia il prodotto finito, ciambelline, pane, marmellata, pasta. La giornata delle attività didattiche può essere completata con la degustazione dei prodotti nelle sale della Tenuta adibite alla ristorazione. In particolare per i ragazzini l’agriturismo propone un gustoso menu che si chiama: “I colori a tavola”, per informare sui principi nutrizionali degli alimenti secondo i principi della cromoterapia. E in vista del Natale, poi, l’azienda confeziona anche cesti con prodotti propri.

Fettuccine tirate a mano, paccheri e casarecce trafilate a bronzo. Disponibili anche tonnarelli e fini fini

Olio extra vergine d’oliva 2013, frutto dell’uliveto presente in azienda. L’olio risulta fruttato e morbido al palato

I salumi: prosciutto e salsicce di capra, guanciale e lardo. Tutto derivato dai propri allevamenti allo stato brado

Marmellate senza glutine né conservanti, ciambelline al vino bianco, vino rosso e cannella, tozzetti alle mandorle


128 NOVEMBRE2013

CHI, DOVE, COME, QUANDO ristoranti, pizzerie, enoteche, club di qualità segnalati dalla nostra redazione

Pepe Nero FROSINONE Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione alle migliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati i taglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come panini farciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poi i primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongole, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi

via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - pepenerofrosinone@alice.it

La Ginestra FROSINONE Il titolare Danilo e il suo staff hanno fatto di questo locale il ritrovo preferito di professionisti, imprenditori e gourmet alla ricerca di piatti creati con passione e ingredienti di primissima scelta. Basti pensare alle infinite proposte a base di pesce che esaltano sempre per gusto e freschezza a partire dagli antipasti. Attenta la selezione dei dolci e dei vini della carta. Servizio catering per eventi e cerimonie

via Adige, 1 - tel. 0775/824261

Agriturismo Il Giardino dei mandorli Alatri Nel centro della Ciociaria un piccolo borgo interamente ristrutturato, dove il gusto antico della pietra e del legno si sposano con la moderna accoglienza, il calore familiare, la natura incontaminata. Punto di forza la cucina tradizionale italiana con tutte le specialità ottenute da ingredienti locali. Camere con legno a vista. Attività varie e piscina. Ideale per cene fra amici e week-end indimenticabili in un’atmosfera di altri tempi

via Salita Casette, Monte Reo - tel. 335/7162830 - www.ilgiardinodeimandorli.it

Agriturismo Tenuta Valle delle Ginestre CECCANO Uno dei migliori agriturismi della Ciociaria, in località Badia di Ceccano, è la location ideale per eventi, riunioni, domeniche in famiglia e per organizzare comunioni e matrimoni. L’agriturismo promuove laboratori didattici, corsi di cucina e visite all’annessa fattoria. In tavola i prodotti dell’annessa azienda agricola, disponibili anche nel punto vendita per un gustoso ricordo della giornata nella tenuta

via San Paolo della Croce, 35 - tel. 0775/621009 - cell. 339/3276778

Rocca di Rivituro GUARCINO Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasformata in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lo rende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionale che riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a puntino con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto con ogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì

s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775.46565 - www.roccadirivituro.it

Dolci fantasie FROSINONE Già il nome è tutto un programma. Un posto delizioso dove fermarsi per una ricca colazione, per un aperitivo o per un cocktail. Un locale completamente nuovo per una pausa pranzo all’insegna della qualità e della fantasia. Una pasticceria di antica tradizione e ricca di prelibatezze. Comfort ed eleganza che ti aspettano anche nelle notti del week-end con divertenti serate a tema

via Casilina Nord, 8 - tel. 0775/870339


129 NOVEMBRE2013

Ristorante Pizzeria 377 da Teresa FROSINONE - CASTELMASSIMO DI VEROLI Una tradizione di cucina tipica casereccia con specialità di pesce, cacciagione e piatti esclusivi ciociari, fanno del ristorante un locale estremamente accogliente per gli amanti della buona tavola di un tempo. Pizzeria con forno a legna. E anche i prezzi sono quelli di una volta. Riunioni fra amici, di lavoro e per ogni occasione di buon gusto. Dolci di produzione propria. Vasta scelta di vini. Chiuso il lunedì

Cosa c’è DA SAPERE

via Mària, 369-371 - tel. 0775/309118

Ristorante Catering Cerroni CECCANO Il Ristorante Catering Cerroni è un’incantevole location per le cerimonie più raffinate ed esclusive, per feste aziendali e convention. La cucina offre delizie gastronomiche marinare di rara delicatezza e un servizio di livello assoluto. Da questa esperienza è nato il ristorante Cerroni, dove oltre alle specialità di mare si possono gustare carni chianine, argentine, angus irlandese dal gusto “maestoso”

via Celleta III trav., 26 - tel. 0775.602950 - v.le della Libertà - tel. 0775/602150

Osteria Porca Vacca TECCHIENA DI ALATRI Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini

via S.S. 155 Osteria di Alatri - tel. 0775/408384 - www.osteriaporcavacca.net

Ristorante Le Vigne FROSINONE Questo è il posto, dalla cucina semplice e di grande qualità, dove assaporare, per esempio, degli ottimi bucatini all’amatriciana o alla gricia oppure una carbonara di pesce. E poi scegliere tra tagliate di manzo, bistecche di chianina o selezionatissime entrecote. I dolci vi stupiranno così come l’apericena, ogni sera dalle 19.30. Un locale dove trascorrere piacevoli serate in compagnia di amici

via Gaeta, 114 – Tel.0775.1887741 – la domenica aperto a pranzo

Ristorante da Jin Feng FROSINONE Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimo design e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo Jin Feng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale si aggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica mediterranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagerato. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro

via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182

Dal Patricano PATRICA Dal Patricano per riscoprire il piacere dei sapori tipici di una volta. Il fiore all’occhiello della cucina è la braceria con tagli di carni nazionali ed estere. Tutti i giorni pollo ruspante alla griglia, fiorentina, filetto, bisonte canadese e black angus statunitense. Eccezionale è il tiramisù del Patricano. Buona la carta dei vini. Ogni giorno è disponibile un menù a partire da 16 euro. Dal Patricano è anche hotel con stanze da sogno da 50 euro

s.s. Monti Lepini km 11,300 - tel. 0775/222459 - www.dalpatricano.it

CAMPOLI APPENNINO

16-17 e 23-24 novembre

IN FESTA IL RE DEI FUNGHI Il terzo e quarto weekend di novembre, ovvero 16-17 e 23-24 novembre 2013, torna il consueto appuntamento a Campoli Appennino con la V Fiera nazionale del tartufo bianco e nero pregiato. Sarà possibile degustare il pregiato tubero, acquistare i prodotti tipici provenienti da ogni parte d’Italia, assaporare i piatti della tradizione campolese preparati dalle massaie, il tutto accompagnato da numerosi eventi e attività. Per tutti i weekend poi sarà possibile visitare l’Area faunistica dell’Orso all’interno del paese, il centro storico e le mura di cinta e assistere agli spettacoli di intrattenimento e di musica tradizionale.

AUTUNNO A TAVOLA

IN 19 LOCALI MENU CONVENZIONATI A KM 0 Dal 1º novembre all'8 dicembre 2013 appuntamento per tutti i buongustai in Ciociaria con la Prima Rassegna Enogastronomica Ciociara “Autunno a tavola in Ciociaria”: sei weekend alla scoperta delle ricette della tradizione e dei “Percorsi d'Arte”. Diciannove i ristoranti aderenti che proporranno menu tipici completi con cinque portate a soli 25 euro. Previsti anche Menu Baby dedicati ai più piccoli, dai 7 ai 12 anni al costo di 10,00 euro, per andare incontro alle esigenze e ai gusti di tutta la famiglia.


130 NOVEMBRE2013

L’ECO di Pier Paolo

Pier Paolo Segneri

UMILTÀ E MODESTIA

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osservando i frusinati e la Ciociaria che ho imparato la differenza tra umiltà e modestia. Da adolescente pensavo si trattasse di due vocaboli tra loro sinonimi. E utilizzavo la parola umiltà e il termine modestia indifferentemente. Poi, crescendo, osservando meglio il comportamento umano, mi sono reso conto che non è così. Anzi, ho capito che, in realtà, si tratta di due parole in antitesi. Umiltà e modestia, insomma, sono due opposti. L’umiltà è segno di forza mentre la modestia è il segno inequivocabile di una debolezza malamente nascosta. È osservando i nostri conterranei, quindi, che ho scoperto cos’è l’umiltà. L’umiltà di tutti i giorni, quella del quotidiano agire per gli altri e non soltanto per se stessi, l’umiltà delle persone comuni. E ho capito che la modestia, lontana dall’essere umile, è spesso “falsa” perché nasconde arroganza, presunzione, narcisismo. Le persone davvero grandi, invece, almeno quelle che mi è capitato di conoscere e che ho avuto modo di incontrare nel corso del tempo, hanno in comune un preciso aspetto del carattere: l’umiltà. Non a caso, il vocabolo “umiltà” è un concetto che rimanda alla dignità della persona e si connota di un profondo rispetto sia per se stessi sia per gli altri. L’umiltà è un modo di essere che si nutre di semplicità, amore, ascolto e riguarda l’aspetto interiore, anche religioso, della persona. La modestia, al contrario, si nutre di orgoglio, di esteriorità. Traspare quando vogliamo mostrarci umili invece di esserlo, quando ci vantiamo fingendo di non sembrare vanitosi, quando sentiamo forte un senso di

autocompiacimento o quando fingiamo di sminuire le nostre qualità e, invece, ci parliamo addosso. La modestia emerge quando ci esprimiamo con l’intenzione di apparire agli occhi degli altri con un profilo basso e, in realtà, siamo pieni di orgoglio e di vanagloria. Non a caso, si sente spesso l’espressione “modestamente”, utilizzata come modo di dire familiare e scherzoso, ma che serve per scusarsi con l’interlocutore del fatto che siamo in procinto di menzionare i nostri meriti. Ad esempio: “Modestamente, ho vinto il primo premio!”. Oppure si usa per indicare un’inutile parsimonia, una triste moderazione, la sottovalutazione di sé. In altri casi diventa l’atteggiamento di chi si è rassegnato e vive, appunto, con modestia. Inoltre, può essere un segno malcelato di superbia d’animo oppure può diventare sinonimo di mediocrità, scarsità, livello mediocre, modestia d’ingegno. L’umiltà, invece, è segno di forza. L’umiltà è la virtù che porta alla consapevolezza di se stessi e che permette di entrare in una vera relazione con gli altri. Senza ipocrisie. ll

Parole simili. Ma soltanto apparentemente. In realtà nascondono significati opposti

L’umiltà è segno di forza. È la virtù che porta alla consapevolezza di se stessi e che permette di entrare in una vera relazione con gli altri. Senza ipocrisie




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