QUI|magazine n° 03.2014

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1992-2014 SEMPRE NUOVI E SEMPRE GLI STESSI

La voglia era di “rottamare” un mondo inutile, ben prima di Renzi

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ra proprio il mese di marzo di dodici anni fa quando il gruppo di fondatori di Qui Magazine si riuniva intorno al progetto di una testata che fosse nuova, dirompente, diversa, dalla parte della gente e non del palazzo, con linguaggi alternativi, come la satira, la scrittura creativa e l’importanza delle immagini, come il commento e l’approfondimento. La sfida era l’informazione fatta sollevando anche l’ultimo velo, quello che non sta bene “svelare”, che protegge il “dietro le quinte”. La voglia era di “rottamare” un mondo inutile, ben prima di Renzi, le cerimonie ipocrite e gli sterili rituali del potere, ad uso di creduloni che non esistono più. Il desiderio era dar voce ai diritti più urgenti del cittadino, a partire dal lavoro, dalle infrastrutture e dai servizi, mettendo in evidenza (e con la satira in ridicolo) il pontificare dei politici, le promesse da campagna elettorale, gli slogan dei professionisti del consenso. L’ultimo guanto di sfida lo lanciavamo agli imprenditori, ai commercianti, alla realtà produttiva della nostra terra, quella che sarebbe dovuta diventare la colonna portante della testata. Gli inserzionisti, che crescono in modo esponenziale, ci permettono ancora oggi di pensare, confezionare e stampare in autonomia più di 15.000 copie Il commento del mensile più distribuito, più letto e più come il modo mentato della provincia di Frosinone. Infine, ma come sempre al primo posto, ci siete voi lettori, alternativo che da allora ci seguite con una simpatia e un’atdi fare tenzione che a volte addirittura ci imbarazzano. Il comunicazione vostro sguardo e il sostegno di oltre centomila letsono identici tori medi, su una provincia di mezzo milione di abitanti, insieme a tanti riconoscimenti e addirittura al Premio Nazionale della Stampa Locale vinto nel 2007 a Cento, sono le nostre vitamine. Oggi vi presentiamo un numero nuovo, con nuove rubriche, nuove collaborazioni, come quella con la Scuola del fumetto di Cassino, completamente ridisegnato grazie a uno sforzo della squadra e in particolare dei nostri “creativi”. Ma anche un numero in linea col passato, dai contenuti chiari e irriverenti e con l’informazione seria al primo posto, con più spazi dedicati ai giovani e uno sguardo sempre oltre i confini territoriali. Speriamo vi piaccia. Fateci sapere…

Camillo Savone

c.savone@quionline.it

Il prossimo numero sarà in edicola il 20 aprile MARZO 2014

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Buschini s’è comprato la cartellina nuova, quaderni, matite, astuccio e pennarelli di Peppa Pig

sottoilgrattacielo@quionline.it

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altro giorno, sotto il grattacielo, ho incontrato Massimo. Ci siamo fermati a chiacchierare, come sempre. Ti trovo bene… Che vuoi di più dalla vita, è la primavera, c’è un nuovo governo, gli uccellini cantano. E poi stanno tutti elettrizzati perché Renzi ha promesso mille euro in più in busta paga. Sono contento per loro. Ma che ci faranno? I socialisti, per esempio, hanno promesso che prenderanno i soldi ma li daranno tutti al partito. Come si faceva una volta. Franco Fiorito si è detto soddisfatto: «Ho un po’ di spese e avevo proprio bisogno di mille euro in più al giorno…». Antonello Iannarilli ancora non ha capito: «Non cominciamo – ha urlato – La gente s’ha stufa e io la busta non la pago!».

SE POTESSI AVERE

MILLE EURO AL GIORNO Peppino Paliotta ed Enrico Straccamore, ormai coppia inseparabile, sono andati in vacanza a Santo Domingo. Per vedere se s’alza. E merengue… Sarebbe dovuto partire con loro pure Riccardo Mastrangeli ma alla fine ha preferito investire i mille euro in un trattamento rassodante stimolante stuzzicante, permanente compresa dove-non-si-sa. Mauro Buschini, invece, s’è comprato la cartellina nuova, quaderni, matite, astuccio e pennarelli di Peppa Pig. Ha speso un po’ di più ma ha detto che quando Francesco De Angelis gli darà la paghetta metterà i soldini nel salvadanaio… Massimo mi ha sorriso, mi ha salutato e se n’è andato. A proposito, Francesco De Angelis che ha detto? Veramente è cascato dalle nuvole: «Busta paga? Che cos’è la busta paga?». Vaglielo a spiegare tu che è una cosa che danno a chi lavora…



una città agli antipodi

Ruggiero Cioci

(ciociaro emigrato Australia)

r.cioci@quionline.it

Brividi ed emozioni per gli artisti russi del Pd Franck The Angeles e Franck Starsìa

È

arrivato il grande Circo Barnum anche Qui a Brisbane, in Australia, città agli antipodi di Frosinone, da dove vi scrivo ormai da anni la corrispondenza mensile. Lo spettacolo sotto il tendone da noi resta aperto tutto l’anno: inizia il presentatore, il colto Jo Patricks, che a maggio rischia di lasciare l’incarico per la soppressione dei presentatori. E poi numeri di illusionismo con due grandissimi prestigiatori, Joseph Tciarrapik, austrorusso, capace di moltiplicare i contributi statali, e il suo emulo, il piccolo ma attivo Arnold Geppyesterday, mago più volte indagato, rinviato a giudizio eppure sempre sulla cresta. Agli altri. Brividi ed emozioni per gli artisti russi del Pd, Franck The Angeles e

ARRIVA IL CIRCO

E NON VA PIÙ VIA Franck Starsìa, che si lanciano a ogni replica affilati coltelli, palle di fuoco e falci e martelli nel segno dell’Unità come pure per il numero del forzuto ex-star Antony Jean O’Rilly che ogni sera solleva una forma di 800 libre e denuncia alla procura una dozzina di spettatori a caso. Il gruppo di Destracentro è crudele: Freddy Ballone al trapezio fa finta di acchiappare i colleghi ma li lascia cadere ogni volta, tanto non c’è la rete. Sempre più atteso, a fine scaletta (di ferro), l’Uomo Cannone che verrà sparato fuori dal tendone perché deve restituire il milione. A dirigere l’orchestrina c’è il maestro avv. Nick Octopussy che bacchetta gli orchestrali e spesso li frusta. Anche se, è noto, molti godono a essere frustati. Purtroppo lo spettacolo ha un costo per tutti, la Circus Tax, e un problema: per gettare i rifiuti bisogna pagare. E tanto. Ma la gente applaude lo stesso.



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in copertina elaborazione grafica di Salvatore Lala

www.quionline.it

mensile di informazione, attualità, cultura, satira e tempo libero. Registro della Stampa Tribunale di Frosinone n. 308

EDIZIONI QUI srl direttore responsabile: MASSIMO PIZZUTI m.pizzuti@quionline.it direttore editoriale: DANIELE CIARDI d.ciardi@quionline.it redazione: redazione@quionline.it ENRICO MUGNAIO e.mugnaio@quionline.it CRISTIANO RICCI c.ricci@quionline.it CAMILLO SAVONE c.savone@quionline.it foto: GIACOMO CESTRA g.cestra@quionline.it hanno collaborato a questo numero: CIRO ALTOBELLI, PIETRO ANTONUCCI, NICOLA CENTO, RUGGERO CIOCI, FERNANDO RICCARDI, LICANDRO LICANTROPO, IVAN QUISELLI, ACHILLE REALI, CLEMENTE RINALDI, AMERICO ROMA, PIER PAOLO SEGNERI, LUCA SERGIO, STEFANIA TURCHETTA, ROCCO ZANI segreteria: DANIELA COMPAGNONE segreteria@quionline.it stampa: ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Salerno direzione artistica: SALVATORE LALA e BIANCA POLTICELLI grafica: BIANCA POLTICELLI adv: DONATELLA FRANCATI redazione: via Fratelli Rosselli, 49 03100 Frosinone - tel. 0775.877073 amministrazione@quionline.it pubblicità: NICOLA D’ANNIBALE n.dannibale@quionline.it testi, foto e ogni altro materiale, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I materiali pervenuti e le collaborazioni prestate, si intendono esclusivamente a titolo gratuito. QUI Magazine prezzo di copertina euro 1,00. Arretrati: il triplo del prezzo di copertina attuale al momento dell’ordine, indipendentemente dal numero del fascicolo richiesto. La disponibilità di copie arretrate è limitata, salvo esauriti, all’ultimo anno. Abbonamenti: abbonamento annuale (sconto 20%) Euro 9,60. Sped. in A.P. - 45% art. 2 comma 20 B L. 662/96 D.C.B. Frosinone. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Garanzia della privacy (L. 675/96): l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati proposte commerciali. Le comunicazioni si intendono acquisite se effettuate nei confronti dell’editore. chiuso in redazione il 18 marzo 2014 tiratura 15.175 copie – distribuzione: 13.000 in edicola – 1.400 sped. abb. postale – distributore: Carlo Fiorini & C. sas – Frosinone

sommario

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POLITICA PILLOLE DI POLITICA EUROPEE, SI PARTE FERRAGUTI: ECCO PERCHÉ SONO SCESO IN CAMPO ELEZIONI COMUNALI, IN 40 AL VOTO ANAGNI E VEROLI IN FIBRILLAZIONE ATTUALITÀ PIGLIACELLI, LA STRADA PER USCIRE DALLA CRISI CASINELLI, IMPRENDITORE ROTTAMATORE CRONACHE DAI COMUNI

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pag. 68 pag. 71 pag. 72 pag. 76 pag. 92

LAURA ANGELILLI SI RACCONTA VADO VIA DA QUI: LE STORIE DI CHI CE L’HA FATTA. LONTANO.

rubriche

pag. 54 pag. 57

CULTURA&SPETTACOLI L’ARCHIVIO STORICO E LO SPAZIO DELLA MEMORIA LE MOSTRE DA NON PERDERE MUSICA: LIGABUE “TORNA” IN PROVINCIA TEATRO: CALA IL SIPARIO SPORT FROSINONE CALCIO: LA SCOMMESSA DI PAGANINI

eccoci qui

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sotto il grattacielo

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cronache da brisbane

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visti da qui

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consigli per l’ascolto

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live

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l’angolo del libro

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al cinema

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life style

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qui comics

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grandangolo

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chi, come, dove, quando 108 photoshow 111 così com’era 113 l’eco di Pier Paolo 114

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Tariffa idrica

MANUELA MALIZIOLA

ERRORI E ORRORI Il sindaco di Ceccano non riesce ad incidere

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tringe molte mani ma risolve pochi problemi. Manuela Maliziola, sindaco di Ceccano, in questi anni non si è distinta per decisionismo e risultati. Ma il punto è anche politico: a candidarla è stato Gian Franco Schietroma, leader del Psi. Lo rifarebbe? È un problema che non si porrà adesso ma che comunque dovrà essere tenuto in considerazione. Anche perché il Psi in Ciociaria ha percentuali più alte della media nazionale e quindi essere sindaco socialista dovrebbe rappresentare un valore aggiunto. Le evoluzioni della politica nazionale poi sono velocissime. Per esempio, l’ingresso del Pd nel Pse potrebbe nel prossimo futuro spingere verso delle liste unitarie e uniche. Anche nei comuni grandi come Ceccano. E chissà, con una lista unica non si potrebbero neppure escludere le primarie: provate a immaginare una sfida tra Maliziola e Cerroni. Chi vincerebbe? Persi tutti gli attimi

POLEMICHE ETERNE

Il destino beffardo dei sindaci, sempre criticati

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er anni i sindaci sono stati criticati (giustamente) perché non avevano mai approvato la tariffa idrica. Adesso che l’hanno fatto vengono criticati lo stesso. Anche e soprattutto dalle stesse persone. Cosa non funziona? Lo ha detto Giuseppe Patrizi, commissario della Provincia: «Ognuno ha le sue posizioni, ma bisogna dire la verità, altrimenti si tratta di carpire le coscienze dei cittadini». Patrizi ha specificato che i contenziosi già in atto con Acea restano, ma che bisogna evitare polemiche strumentali. E ha ragione. Per anni la logica dello scontro ha penalizzato i cittadini anche sul versante della tariffa idrica. Perché quello che si fatica a comprendere è che alla fine se un ente pubblico

GARGANO E IL MISTERO DELLE DUE SEGRETARIE

Le strategie del potente direttore generale del Cosilam

perde un giudizio il conto viene pagato dalla gente. Ci voleva però Patrizi per dire ai polemisti in servizio permanente effettivo come stanno le cose. Le polemiche non termineranno, però, e perfino se gli Ato verranno riformati e le Province abolite, ci sarà qualcuno pronto a criticare a prescindere. Ammuina sterile

COSTANZO

E IL DESTINO DELLA POLITICA

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La segreteria del Pd e il rapporto con il senatore Francesco Scalia

are il segretario di un partito non è più di moda, specialmente se provinciale. Molte rogne, poche soddisfazioni. E poi fare, per esempio, il direttore di un ente intermedio dà molte più prospettive e potere. Se poi si tratta di guidare il Pd, allora la situazione si complica. Eppure Simone Costanzo non ha mai neppure pensato di mollare. Sicuramente non immaginava il pandemonio che si sarebbe sviluppato in Ciociaria, ma forse in questi mesi avrebbe dovuto alzare la voce. Sostenuto da De Angelis e Buschini, Costanzo fa parte dell’area Dem del ministro Franceschini. Proviene dalla Dc e dai Popolari. Come il senatore Francesco Scalia, esponente di spicco dell’area del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Non esiste alternativa: non si potrà guidare il Pd in provincia contro Scalia. Dunque l’intesa è obbligata. In politica non è necessario andare d’accordo per fare… accordi. Sliding doors

Gode della fiducia (politica) della maggioranza del cda. O è la maggioranza del cda a godere della sua fiducia? Nino Gargano, potente dg del Cosilam, riesce ad ottenere sempre quello che… propone. La vicenda dell’assunzione delle due segretarie è significativa. Delle polemiche si è detto e scritto già tutto: dalla contrapposizione frontale alla tregua armata, a tutto il resto. Tassello dopo tassello, Nino Gargano ha rafforzato la sua posizione. D’altronde conosce alla perfezione le dinamiche di questi enti, avendo avuto significative esperienze anche all’Asi. La scadenza naturale del cda è fissata ad aprile, poi dovrà essere rinnovato. In piena campagna elettorale. Vuoi vedere che Gargano cercherà di blindare la sua posizione magari proponendo una proroga del suo incarico? Questa è politica. E Nino Gargano è un animale politico. Quello che non si capisce è perché il Cosilam avesse così urgente bisogno di assumere due segretarie. Enigmatico.

Gargano vuole una proroga dell’incarico. È politica. E lui è un animale politico

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FRUSONE

DEPUTATO DURO E PURO LA SCOMUNICA DAL PULPITO: SCONTRO TRA CHIESA E STATO

Il disegno di legge della Spilabotte sulla prostituzione ha scatenato polemiche superate In fondo ha presentato un disegno di legge per regolamentare il fenomeno della prostituzione. Mai la senatrice Maria Spilabotte (Pd) avrebbe pensato di ritrovarsi attaccata (anche se il nome non è stato fatto, il riferimento era a lei) da un parroco, sul pulpito. Come quella che «vuole riaprire le case chiuse». Lei ha risposto senza peli sulla lingua, citando Papa Francesco e dicendo anche che la Chiesa dovrebbe indignarsi anche per quelli che con le prostitute ci vanno, salvo poi presentarsi con la famiglia alla messa della domenica. Una vicenda giornalisticamente gustosa. Ma resta il fatto che la senatrice ha toccato un nervo scoperto. Si può giudicare come si vuole, ma ha agito da parlamentare. Eretica…

La risposta della senatrice del Partito democratico contro le ipocrisie

Il parlamentare del M5S perfettamente in sintonia con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio

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uca Frusone si può definire un parlamentare perfetto del M5S. Rendiconta al centesimo le spese. Non è un particolare di poco conto, perché chi si è candidato nelle liste di Beppe Grillo sapeva perfettamente quali erano le regole. Che poi si possono discutere quanto si vuole, ma che, se accettate, vanno messe in pratica. I sondaggi, almeno finora, dicono che le espulsioni decretate da Grillo e Casaleggio non intaccano il consenso. Inoltre, è chiaro che l’ex comico genovese non è affatto preoccupato dalla circostanza che il numero dei parlamentari possa assottigliarsi. Anche con l’Italicum comunque i candidati saranno scelti e non votati. Con una considerazione in più da fare. Se davvero il Senato dovesse essere abolito, allora gli spazi crollerebbero. Ed averne già pochi eviterebbe… imbarazzi. In questo tipo di ragionamento Luca Frusone è entrato alla perfezione e da qualche mese il suo attivismo sul territorio si nota. Se poi dovesse riuscire ad ottenere qualche risultato anche alle amministrative, allora il suo peso specifico sarebbe destinato ad aumentare ancora. In carriera

MAI DIRE… SEL

CAPUANO E KOVARI SPRINT

La mossa dei ciociari per prevenire l'Italicum

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aetano Capuano (ex segretario provinciale di Rifondazione Comunista) e Marina Kovari (ex candidata a sindaco di Frosinone) nella segreteria regionale di Sel: il primo si occuperà dell’organizzazione del partito, la seconda dei fondi europei. Il segretario provinciale Fortuna ha detto: «Il nostro territorio esprime due figure di alto profilo nel partecipare al rilancio del partito in vista degli appuntamenti elettorali di maggio». Ha ragione. E le nomine potrebbero essere determinanti pure per le politiche. Tra soglie di sbarramento, liste bloccate e premi di coalizione, i partiti più piccoli dovranno scegliere tra “arrendersi alla coalizione” o provare la “missione impossibi-

Punture DI SPILLO

Scittarelli sogna una poltrona da presidente

Il Cosilam come l’araba fenice

Perché accontentarsi? Perché limitarsi ad essere tornato in scena come semplice membro del cda del Cosilam, in quota peraltro alla Regione Lazio presieduta da Nicola Zingaretti? Bruno Scittarelli, ex sindaco di Cassino, potrebbe puntare direttamente alla presidenza: la scadenza dell’attuale mandato è ad aprile. Domani. E la campagna elettorale è un momento propizio per strategie e accordi. Scittarelli è abituato a lottare in politica e la sua esperienza da sindaco di Cassino lo dimostra. Sia nell’Udc che nel Pdl ha avuto rapporti altalenanti con i leader (da Iannarilli alla Formisano, senza dimenticare Abbruzzese). Poi addirittura il capolavoro di tornare protagonista, al Cosilam, in quota alla Pisana. Mentre in Italia cambia tutto, addirittura c’è chi si spinge a preconizzare la fine del Gattopardo, nel cassinate invece sono sempre i soliti a dettare regole e tempi. Nel silenzio di una platea politica che, anzi, arriva ad applaudire. A volte ritornano

le” rischiando di scomparire. Sel non vuole farsi cogliere impreparata, la strada solitaria potrebbe essere percorsa. E le candidature diventerebbero il risultato di complesse trattative e rapporti di forza. Nazzareno Pilozzi è deputato e nel partito del Lazio ora ci sono la Kovari e Capuano. A buon intenditor… Prevenire è meglio che curare MARZO 2014

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ELEZIONI EUROPEE COME STAR WARS Per il rinnovo del Parlamento europeo si voterà il 25 maggio. Una competizione dai forti significati politici. Che può nascondere tranelli e sorprese

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lezioni europee come guerre stellari: la sfida tra il Pd di Renzi e i Cinque Stelle di Grillo, il duello tra Forza Italia di Silvio Berlusconi e il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Con un’attenzione particolare puntata su Fratelli d’ItaliaAn e Sinistra Ecologia e Libertà, le ali più estreme delle due maggiori coalizioni. Anche in provincia di Frosinone tutti in trincea, consapevoli che la sconfitta nessuno può permettersela. Perché prima ancora delle elezioni dei candidati saranno importanti le percentuali che verranno raggiunte sul campo. Fondamentali per i futuri assetti politici nazionali, considerando le soglie di sbarramento e le volontà inconfessabili di… annessione. A tutto

questo bisogna aggiungere la vastità della Circoscrizione, che comprende il Lazio, la Toscana, l’Umbria e le Marche. Una partita nella partita, che si giocherà anche tra le correnti e i leader dei partiti più grandi. Mai come quest’anno il voto per l’Europa assume una valenza eccezionale di politica interna. Tutto questo però non scalfisce l’importanza pure territoriale della competizione. Forza Italia in provincia di Frosinone si è affidata ad un imprenditore di nome… Silvio. Dal cognome importante: Ferraguti. Già presidente della Federlazio, Silvio Ferraguti si è tuffato nella campagna elettorale con l’entusiasmo di un ragazzo e con l’esperienza di un veterano. Aggressivo al punto giusto, sta affron-

Nonostante non sia un mistero per nessuno che in provincia di Frosinone il Pd viva da mesi delle tensioni per una stagione congressuale che non si chiude, De Angelis non vuole sentire ragioni: unità e lavoro sul territorio innanzitutto. La mobilitazione è già iniziata, con la senatrice Maria Spilabotte e il consigliere regionale Mauro Buschini in prima fila. Per il resto nessuno al momento è uscito allo scoperto. Anche perché l’ampiezza della Circoscrizione non dà molti spazi, specialmente ai partiti più piccoli. Attenzione alle sorprese però. Fratelli d’Italia-An metterà in campo una squadra competitiva e il recente congresso nazionale celebrato a Fiuggi ha evidenziato a Giorgia

In campo i parlamentari uscenti Alfredo Pallone e Francesco De Angelis Forza Italia punta su Armando Cusani e il “nostro” Silvio Ferraguti

FRANCESCO DE ANGELIS Eurodeputato uscente, leader del Partito democratico. Anche se il Pd è spaccato può contare sull'apporto della senatrice Maria Spilabotte e sul “delfino” Mauro Buschini, da un anno consigliere regionale

Guai a sottovalutare i partiti piccoli come Fdi-An e Sel e il ruolo dei Cinque Stelle

ARMANDO CUSANI Ex presidente della Provincia di Latina, uomo di punta del coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. Di sicuro un osso duro per tutti i candidati alle Europee. E non solo nel suo partito

ALFREDO PALLONE È l'altro europarlamentare uscente della provincia di Frosinone. Eletto cinque anni fa con il Popolo della libertà, è diventato sul territorio il punto di riferimento del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano

tando tutte le tematiche più concrete che toccano la vita dei cittadini. Su di lui hanno puntato, oltre al leader Berlusconi, anche Antonio Tajani e Mario Abbruzzese. L’europarlamentare uscente Alfredo Pallone è il pezzo da novanta del Nuovo Centrodestra di Alfano: in provincia di Frosinone certamente, ma non soltanto. A Strasburgo Pallone si è fatto notare per la capacità di interpretare il ruolo e sul territorio è il primo a volere un risultato importante e significativo, in grado di far capire le credenziali. All’esterno e all’interno. Un altro europarlamentare uscente, Francesco De Angelis, è l’elemento di spicco del Partito democratico.

Meloni i meriti della classe dirigente locale, guidata da Antonio Salvati e Massimo Ruspandini. Diverso il discorso per il Partito socialista italiano: Gian Franco Schietroma ha sempre candidato esponenti locali, ma l’ingresso del Pd nel Pse potrebbe determinare la presentazione di una unica lista. Nodi da sciogliere anche nell’Unione di Centro e in Sinistra Ecologia e Libertà. Nulla filtra dal Movimento 5 Stelle, accreditato di percentuali molto alte nei sondaggi. Una cosa è certa: alle elezioni Europee servirà soltanto vincere. E i voti stavolta si conteranno. Per “pesarli” ci sarà tempo… dopo. MARZO 2014

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SILVIO FERRAGUTI

Imprenditore, per anni presidente della Federlazio di Frosinone, è la vera novità di questa tornata elettorale. Da qualche settimana è in campo per le Europee con Forza Italia, dopo aver accettato l'invito di un altro imprenditore di nome Silvio (trattasi di Berlusconi)

FERRAGUTI

ORA VOGLIAMO DECIDERE NOI

Imprenditore, ex presidente della Federlazio. Oggi candidato alle Europee Le banche, la finanza, la burocrazia: «Ecco cosa ha fermato il Sistema Italia»

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foto Simone Desiato

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omen omen. Il nome è un presagio, sostenevano i romani. E forse avevano ragione. Ferraguti si chiama Silvio, come Berlusconi. E come il Cavaliere è un imprenditore. Viene dal mondo del lavoro, è stato presidente della Federlazio, è abituato a cercare di risolvere i problemi. Adesso che è candidato di Forza Italia alle Europee non ha perso il suo animus: le sue prese di posizione sono nette, non c’è nulla di paludato. Sui temi e sugli argomenti interviene sempre dal punto di vista delle aziende, dei lavoratori, dei cittadini normali.

Ma perché Ferraguti ha deciso di scendere in politica e di candidarsi alle Europee?

«Perché delegare non serve più: l’Italia è in ginocchio e c’è bisogno di metterci la faccia, di cercare di andare la dove le decisioni vengono prese. Abbiamo delegato per decenni la rappresentanza alla politica e i risultati quali sono stati? Il fallimento, la deriva. Adesso basta». Ora però anche lei è un politico…

«Io sono un imprenditore, un uomo del fare: attraverso la politica vorrei provare a dare risposte alle aziende, a chi investe, ai lavoratori e alle loro famiglie».

Qual è stato il primo impatto con la politica?

«Ci sono persone, penso ad Antonio Tajani e Mario Abbruzzese, che ci mettono passione e competenza. Poi registro troppi “annunci”. È il momento dei risultati, tutto il resto non serve». Altrove si vota, in Italia no...

«Monti, Letta, Renzi: nessuno eletto. Tecnici o non tecnici la crisi del Paese è cresciuta. Credo che il “sistema” voglia solo autoconservarsi. Noi vogliamo cambiarlo». Cosa frena lo sviluppo?

«Un carico fiscale pazzesco, soprattutto sulle imprese e sul lavoro. Le misure del Governo Renzi? Giudicherò dai fatti, quando e se si saranno concretizzati. Ma c’è qualcosa di peggio…».

L'Accordo di programma e le opportunità per le imprese del territorio

E sarebbe?

«La burocrazia, che soffoca ogni entusiasmo, ogni possibilità di investiMARZO 2014

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re. E che inevitabilmente genera corruzione, una piaga da 60 miliardi di euro all’anno. C’è bisogno di riforme radicali e coraggiose, perché la burocrazia condiziona (e molto) la politica». Lei non è stato tenero con le banche...

«La stretta creditizia ha massacrato le imprese, soprattutto quelle micropiccole-medie. L’Europa non è stata fatta per garantire le banche, ma alla fine sono proprio gli istituti di credito a dettare politiche economiche e finanziarie micidiali. Non va bene. Se non si sostengono le aziende quando c’è bisogno, se non si dà fiducia alle imprese durante la crisi, allora che senso ha?». Crede nell’Accordo di Programma?

Non amo partecipare e basta, alle Europee corro per vincere

«Non mi piacciono le polemiche sterili. Poteva essere migliore, ma è l’unico strumento che una parte di questo territorio ha per provare a rialzarsi. Allora dico: impegniamoci a valorizzarlo al massimo. E le piccole e medie imprese mettano in campo tutte le competenze che hanno. Ovviamente le istituzioni dovranno garantire questo territorio. Nessuno pensi a speculazioni per il Re di Prussia. Saremo sentinelle inflessibili».

Ha mai pensato: chi me l’ha fatto fare?

«No. Credo in quello che faccio e non guardo indietro dopo aver fatto le mie scelte».

Punta a un buon risultato in provincia per poi ottenere una candidatura alle politiche?

«Chi dice questo non mi conosce. Non faccio calcoli. Partecipo alle Europee con l’obiettivo di essere eletto. Non gareggio per partecipare ma per vincere. Una cosa è certa. A Strasburgo sarei “uno di voi”, un cittadino normale, preoccupato di ottenere risultati per il territorio. Per esempio utilizzando i fondi europei». Perché con Berlusconi?

«Berlusconi è un imprenditore straordinario, ha creato un impero dando lavoro a migliaia di famiglie. E questo basterebbe. Ma vado oltre: Silvio Berlusconi al Governo è sempre andato dopo aver vinto le elezioni, al contrario di Amato, D’Alema, Monti, Letta e Renzi. Ha provato a cambiare le cose, scontrandosi con i poteri forti che lo hanno contrastato duramente. Beh, nonostante tutto Silvio Berlusconi è ancora lì, alla guida dei moderati, forte di un consenso che gli viene dato dai cittadini. Per lui la democrazia è una cosa seria. Mi permetto di concludere il ragionamento evidenziando che in Europa Berlusconi è andato sempre con la schiena dritta, anche e soprattutto davanti alla Merkel e a Sarkozy. Altri invece si genuflettono e si presentano con il cappello in mano».

Silvio Ferraguti con gli operai della sua azienda, la Effegi Spa foto Simone Desiato

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AL VOTO AL VOTO

Elezioni comunali: più di 150.000 cittadini chiamati alle urne

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Ad Anagni e Veroli le sfide più attese Ma attenzione anche a Ceprano e Isola del Liri

iù di 150.000 cittadini chiamati alle urne nei 40 comuni che a maggio dovranno rinnovare i Consigli. Un test amministrativo interessante, soprattutto se si considerano Anagni (21.441 residenti) e Veroli (20.763), gli unici due centri dove è previsto il ballottaggio se nessuno raggiungerà il 50% + 1 dei consensi al primo turno. Ma ci sono altri comuni dove la campagna elettorale sarà durissima. A cominciare da Ceprano, dove la consiliatura è stata interrotta dopo il terremoto provocato dall’arresto del sindaco Giovanni Sorge per concussione. Da tenere d’occhio anche Isola del Liri, con il sindaco Luciano Duro sfiduciato. Ecco l’elenco dei comuni al voto: Acuto, Anagni, Arce, Arnara, Ausonia, Broccostella, Casalvieri, Castelliri, Ceprano, Colfelice, Colle S. Magno, Coreno Ausonio, Falvaterra, Fontechiari, Gallinaro, Giuliano di Roma, Isola del Liri, Morolo, Paliano, Pescosolido, Piglio, Posta Fibreno, Ripi, Rocca d’Arce, S. Donato Valcomino, S. Giorgio a Liri, S. Ambrogio sul Garigliano, Sant’Andrea del Garigliano, S. Apollinare, S. Elia Fiumerapido, Santopadre, S. Vittore, Settefrati, Strangolagalli, Vallemaio, Vallerotonda, Veroli, Vico nel Lazio, Villa Latina e Villa Santo Stefano.

ANAGNI SUICIDIO PD

IVAN QUISELLI

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ue mesi alle elezioni ad Anagni e, per quanto manchino ancora molti dati importanti, indispensabili per comprendere e valutare compiutamente quelli che saranno gli assetti e le alleanze future, il quadro comincia a farsi chiaro. Dopo la figuraccia rimediata con la vicenda legata alle primarie di coalizione, annunciate e poi smentite, i responsabili del Pd sarebbero riusciti a trascinare nel baratro l’intero centrosinistra se non fosse stato che in molti, quasi da subito, ne hanno preso le distanze. Primi fra tutti quelli di Sel, forti della candidatura di Roberto Cicconi, figlio del compianto Bruno, già sindaco negli anni ‘90. Proseguono dritti, ognuno per la MARZO 2014

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Stallo nel Partito democratico. Sel candida Roberto Cicconi Anche il centrodestra prende tempo ma in pole c’è Daniele Natalia PALAZZO JACOPO DA ISEO

Nella città dei papi si va al voto dopo le dimissioni del sindaco Carlo Noto, comunque alla scadenza naturale e non più candidabile. Nello scorso mese di novembre, durante la votazione del bilancio, la maggioranza si è disciolta causando l’ennesimo terremoto politico ad Anagni




propria strada, anche Simone Ambrosetti e Alberto Floridi, rispettivamente sostenuti da un’aggregazione di liste civiche e dall’associazione “L’AltrAnagni”. Si tratta, in entrambi i casi, di giovani professionisti con le idee chiare. Mirco Sterbini è il candidato grillino, il primo a uscire ufficialmente allo scoperto. L’ultimo, in ordine di tempo, è invece Angelo Salvi, notaio, già impegnato in passato in attività sociali e di salvaguardia dell’ambiente. Nel centrodestra non è stata ancora ufficializzata la candidatura a sindaco

dell’avv. Daniele Natalia, che fino allo scandalo che ha travolto la Regione era stato il braccio destro di Franco Fiorito. Quasi certa, infine, è la candidatura dell’imprenditore Alberto Marocca, da sempre indicato come figura vicina al centrodestra, verso cui molto probabilmente, almeno secondo i bene informati, confluirà buona parte dei fuoriusciti dal Partito Democratico. A conferma dello sfacelo e del degrado che regna sovrano nei cuori di alcuni ex esponenti storici della sinistra anagnina. E manca ancora parecchio...

Il Movimento Cinque Stelle con Mirco Sterbini è stato il primo a partire

VEROLI

DIVISI ALLA META

ACHILLE REALI

Il centrosinistra è spaccato E intanto Forza Italia scommette su Rufa

E

Ritorna Campanari L’altro candidato ufficiale è Simone Cretaro del Polo Civico

la destra sta a guardare. Lo scenario verolano in dirittura delle amministrative che si voteranno nel giorno della festa patronale, il 25 maggio, vede un centrosinistra spaccato e lacerato da lotte intestine, con il centrodestra altrettanto frantumato ma incapace di dare segni di vitalità. Oltre la candidatura moderata, ma ancora non confermata completamente, di Marino Diamanti con una civica di ispirazione democristiana, Forza Italia ha deciso di puntare su Gianfranco Rufa, con tanto di sponsor direttamente firmato Mario Abbruzzese. Il resto della coalizione che sta per lasciare gli scranni di palazzo Mazzoli è davvero in cerca d’autore. A fare la voce grossa sono stati in due: Mario Marani e Mino Moraldi. Ma ora la tensione si è abbassata e il centrodestra vivacchia sulla candidatura Rufa come unica possibile strada di uscita dal caos, senza avere segnali definiti da parte di chi in consiglio è stato seduto fino a oggi. Intanto a sinistra le sciabole sono tornate nei foderi, pronte a lasciare spazio ai cannoni della campagna elet-

torale. Danilo Campanari per il Pd e quanti vorranno sostenerlo, Simone Cretaro per il Polo Civico Verolano e relative liste d’appoggio. Il primo, con l’aiuto del partito in cui ha da sempre militato, sta cercando di formare una coalizione che possa essere espressione di confronti (anche serrati) della base e degli attivisti. Il secondo invece si è ritrovato, accettandola di buon grado, l’eredità della lista civica Progetto Veroli che, voluta e coordinata da Arnaldo Zeppieri, è diventata il punto di riferimento per altre aggregazioni senza matrice partitica ma comunque tutte orbitanti nell’area moderata di centrosinistra. Unico neo del Polo: quello di non aver voluto aderire alle primarie ipotizzate dal centrosinistra tradizionale. In attesa di conoscere la propria sorte, invece, i candidati di Impegno Giovane. In particolare i due assessori Egidio Lombardi e Germano Caperna hanno affidato in passato la propria posizione a un comunicato pieno di buoni propositi. E basta. MARZO 2014

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PIGLIACELLI

INDICA LA STRADA

Economia, sviluppo, lavoro. Intervista al presidente della Camera di Commercio

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ccordo di programma e bonifica della Valle del Sacco sono i due argomenti sui quali Marcello Pigliacelli sta mettendo tutta la sua energia e l’intero “peso” politico di essere il presidente della Camera di Commercio. Lo sta facendo sia per dimostrare che soltanto “facendo squadra” si possono ottenere risultati del genere, sia perché ha riportato l’ente camerale al centro del dibattito economico e associativo.

Allora, Camera di commercio sempre più protagonista della vita economica e associativa della provincia. Quale ruolo potete svolgere in merito all’Accordo di programma?

«La Camera di commercio è per definizione “la casa delle imprese”, è il luogo dove le istanze degli imprenditori si armonizzano e vengono tradotte in progetti concreti per lo sviluppo del territorio. È il luogo in cui le associazioni di categoria riescono a definire percorsi comuni di crescita per sostenere l’economia. In un contesto di forte cambiamento l’ente camerale è impegnato a sostenere progetti di miglioramento del tessuto infrastrutturale del territorio, soprattutto attraverso progetti per la maggiore diffusione della banda larga, per il miglioramento della mobilità, ma anche miglioramento dell’accesso al credito, progetti di internazionalizzazione e per lo sviluppo di reti di impresa. È questo l’apporto concreto che vorremmo dare per la piena attuazione dell’Accordo di programma».

Restiamo sull’Accordo di programma: a questo punto tocca agli imprenditori presentare progetti validi per ottenere finanziamenti e possibilità...

«Ora è importante che imprese e investitori sappiano sfruttare appieno questa grande occasione. Noi crediamo che saranno particolarmente utili

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quei progetti finalizzati a promuovere le filiere produttive e che sapranno integrarsi con il tessuto imprenditoriale locale, oltre ovviamente a prevedere un rapido ed elevato impatto sotto l’aspetto occupazionale». Da tempo si stanno delineando spazi di proficua collaborazione con l’Amministrazione provinciale. Ci voleva un commissario alla guida?

«Nell’attuale situazione è necessario fare squadra, a ogni livello, sia istituzionale sia associativo. Per questo la Camera di Commercio, la Provincia, l’Asi e gli altri enti non hanno avuto difficoltà ad attuare ciò che sarebbe stato naturale e scontato realizzare da sempre: una collaborazione a 360 gradi sui temi dello Fare squadra sviluppo locale e della proper raggiungere grammazione provinciale. Certo, è innegabile che con risultati il “presidente-commissaimportanti: rio” Giuseppe Patrizi si sia è il momento creata quasi in modo delle scelte immediato e naturale una proficua collaborazione».

La bonifica della Valle del Sacco resta non solo una priorità, ma anche un elemento di straordinaria importanza per il territorio, sia sotto il profilo ambientale che economico. Anche in questo caso lei ha voluto coinvolgere tutti...

Non sono interessato alla politica però l'ente camerale farà politica per il territorio

«È sempre più necessaria una presa di coscienza da parte di tutti, perché serve un’azione incisiva per il recupero di un territorio che è stato pesantemente danneggiato. Bisogna essere concreti, selezionare progetti seri che coniughino l’esigenza di bonificare il territorio con quella dello sviluppo


Accordo di programma e bonifica della Valle del Sacco: due opportunità da non lasciarsi sfuggire

economico ed occupazionale. Ecco la necessità di fare un lavoro di squadra, mettendo insieme la ricerca scientifica delle Università e dei centri di sperimentazione, con la necessità di favorire gli investimenti delle imprese finalizzati alla costruzione di una valida filiera agro-energetica, valorizzando il grande potenziale delle associazioni di categoria nell’ambito dell’attività di indirizzo e coordinamento delle istituzioni ai vari livelli».

MARCELLO PIGLIACELLI Da luglio del 2012 è presidente della Camera di commercio. Verolano, figlio di una stirpe di imprenditori, è stato a capo dell'Unione Industriale di Frosinone guidandola nel difficile cammino verso la fusione con le altre associazioni provinciali e la nascita di Unindustria

Quali rapporti servono in una fase di crisi come quella attuale con le associazioni di categoria?

«Serietà, senso di responsabilità e capacità di fare rete. Questa è una partita che si vince con il gioco di squadra». E con i sindacati?

«Rapporti buoni, leali e sempre tesi al confronto costruttivo, mai con contrapposizioni preconcette». La politica è riformabile oppure no?

«Più che la politica si deve tendere a riformare il Paese. Nell’immediato sarebbe sufficiente una semplice norma: chi vince le elezioni governa con maggioranza ampia e dopo cinque anni torna al giudizio dell’elettorato».

Ci sono enti intermedi che potrebbero essere aboliti in questa provincia?

«Provo a rispondere con una vena d’ironia: sicuramente sì, se e quando non funzionano e non esplicano bene il ruolo per il quale sono stati istituiti. Potete stilare voi una classifica di enti di possibile eliminazione...». Mai pensato di entrare in politica?

foto Giacomo Cestra

«Sembrerà strano ma no. Non sono interessato a nessun tipo di competizione elettorale. Certamente l’ente che rappresento, in ogni azione ed ogni momento, fa politica per il territorio. Ma ritengo sia una politica diversa da quella che si intende nella domanda». MARZO 2014

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ALESSANDRO CASINELLI

Trentadue anni, laureato in Economia alla Cattolica di Roma (specializzazione a Milano), è presidente regionale del Confidi Lazio. Guida un’azienda, Ortopedia Italia, con cento dipendenti, e fa parte di quella generazione di imprenditori sui quali Federlazio punta per un rinnovo vero

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IL ROTTAMATORE

Altro che Renzi, Alessandro Casinelli ha le idee molto più chiare Intervista al presidente regionale Confidi: «La politica non è credibile»

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uale personaggio l’ha più impressionata? «Beh, negli ultimi tempi è dura». Risponde così Alessandro Casinelli, presidente regionale del Confidi Lazio e del Settore Ortoprotesica, dirigente di punta della Federlazio, titolare del colosso Ortopedia Italia. Una risposta che denota la personalità di chi non si preoccupa di stupire per forza, preferendo andare controcorrente. Con coraggio. Trentadue anni, laureato in Economia alla Cattolica di Roma (specializzazione a Milano), è alla guida di un gruppo che impiega direttamente cento persone (duecento considerando le altre società), Alessandro Casinelli “non tifa” per squadre di calcio e il libro che preferisce è “La ricchezza delle nazioni”, di Adam Smith. «Volume straordinario», chiosa. Ci accoglie nel suo ufficio, elegante e spartano: bianco e nero i colori dominanti, con quadri e carte geografiche di un collezionista raffinato. «Come mi rilasso? In campagna». «Gli sport? Pratico quelli estremi, da quelli nautici alle arrampicate in alta quota». Per mari e per monti insomma: d’altronde la sensazione che trasmette è quella di un dinamismo conta-

gioso. Alessandro Casinelli fa parte di quella generazione di imprenditori sulla quale Federlazio sta puntando per un forte rinnovamento “generazionale e di genere”. Rinnovamento che però fa rima con radicamento. Con lui parliamo di tutto, a cominciare dal suo ruolo di presidente regionale del Confidi. Dice: «Noi abbiamo il compito di garantire le imprese, di agevolare l’accesso al credito tramite le banche. Fino al 55% della linea di credito richiesta dall’impresa. Certamente di questi tempi è dura, considerando la stretta creditizia, ma i risultati che raggiungiamo sono importanti e significativi. Il meccanismo è semplice: noi serviamo a migliorare il rating dell’impresa nei confronti delle banche e ci adoperiamo affinché si riescano ad ottenere tassi agevolati. Al momento abbiamo in essere 10 milioni di garanzie. È tanto, anche se le richieste di credito agevolato sono superiori». Quindi la stilettata: «Penso che la Regione dovrebbe supportare meglio i Confidi». Poi Casinelli aggiunge con orgoglio: «La realtà è che il Confidi Lazio è uno dei più importanti e rappresenta un punto di riferimento per le piccole e medie imprese. Anche noi ci scontriamo quotidianamente con le pastoie burocratiche, ma teniamo duro. Passano venti giorni di media dalla richiesta di finanziamento all’elargizione dello stesso. Non voglio nascondermi: nonostante gli ottimi numeri, anche noi registriamo una flessione, seppur contenuta. Il

fatto è che c’è un certo “disinnamoramento” delle imprese verso il sistema Finanza. Comprensibile di questi tempi». E qui si arriva dritti a un ragionamento sulla classe dirigente politica. «Ormai la politica non riesce più a essere la soluzione dei problemi, né dei cittadini né degli imprenditori. Servirebbe un sistema diverso, basato sugli imprenditori, sui lavoratori e sulle associazioni di categoria come raccordo. La vedo come l’unica alternativa credibile. Sono un visionario? Vorrà dire che sarò compreso troppo tardi… Scherzi a parte, l’attuale classe politica non ha alternative a quella di cambiare, in un certo senso di autoriformarsi». Quante eccellenze ha perso questo Paese? «La realtà è che in Italia sono finiti i soldi (per responsabilità della politica), ad ogni livello. Allora dico: diamo la possibilità al privato di intervenire fattivamente nel campo della progettualità pubblica. Di più: andia-

Confidi punta a migliorare il rating delle aziende per ottenere credito agevolato

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foto Simone Desiato

Ortopedia Italia L’AZIENDA CHE INVENTÒ IL BRACCIO BIOMECCATRONICO Ortopedia Italia è un’azienda leader nel comparto ortoprotesico: dai plantari alle protesi di arto, agli ausili per disabili. Ma la novità che caratterizzerà i prossimi mesi è qualcosa di mirabile, che si chiama Braccio Biomeccatronico. Di cosa si tratta? «È un braccio robotico rivoluzionario – spiega lui – perché, al contrario degli altri, consentirà di assicurare il senso tattile. Non solo: sarà possibile calibrare la forza: penso a quando si deve prendere il telefonino. È stato inventato da Ortopedia Italia, con la collaborazione del Campus Biomedico di Roma, dell’Istituto Sant’Anna di Pisa e dell’IRCCS San Raffaele Pisana. Il braccio robotizzato risponderà agli impulsi neurologici del paziente: in buona sostanza sarà il cervello a comandare gli impulsi, a cominciare dal muovere le dita».

mo a prendere i soldi dove sono, cioè in Europa. Con progetti, con competenze, con professionalità. Con coraggio». Parliamo di sanità? «La ricetta sarebbe semplice: pubblico e privato allo stesso livello, chi è più bravo eccelle. In pochi sanno che in Trentino in un ospedale c’è un reparto pubblico gestito da un imprenditore e tutto gira alla grande... In sintesi ritengo che in Italia ci sia bisogno in tutti i settori di meno politica e di più istituzioni. La competitività? Può essere assicurata anche nel deserto. Io ho preso un negozio e ne ho fatto un colosso. Non avevo nulla, neppure la corrente. La ricetta? Lavoro, lavoro, lavoro. Certamente le istituzioni dovrebbero mettersi in testa di puntare sulle eccellenze e oggi assicurare i collegamenti telematici è indispensabile. Per non parlare delle infrastrutture. Materiali e immateriali. In provincia di Frosinone servono strade migliori, collegamenti più veloci e più banda larga. La competitività si assicura così. Tanti miei colleghi sono falliti per pochissimo: non è tollerabile. Se Ortopedia Italia fosse stata a Siena o Bologna avrebbe abbreviato i tempi in maniera spaventosa. Questa è la realtà».

Ma con il Governo Renzi l’Italia è all’ultima spiaggia? «Non siamo all’ultima spiaggia, non fallisce il Sistema Paese. Anzi, sa cosa penso? Che la politica tende a descrivere una situazione da “deserto dei Tartari” per poi prefigurare… l’Olimpo. Quasi che l’autodistruzione (a parole) servisse a salvaguardarla nella sostanza. Perciò non è più credibile». Un’ultima cosa, le associazioni di categoria. La risposta arriva di getto: «Le associazioni sono regolate da riti stanchi e paludosi, è arrivato il momento che cambino anche loro». L’intervista finisce qui. Alessandro Casinelli ci saluta. Lo guardi e ti viene in mente la canzone di Celentano: «Quel ragazzo ne ha fatta di strada». E chissà quanta ne farà ancora…

Le associazioni di categoria sono regolate da riti paludosi, bisogna cambiare

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Cassino

L’assessore Mario Costa fa chiarezza

COMMERCIO

Cassino Il capogruppo Udc Marino Fardelli presenta una mozione in Consiglio regionale

PENDOLARI DISAGI CONTINUI

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ontinuano puntuali i disagi per i pendolari che viaggiano sulla tratta ferroviaria Cassino-Frosinone-Roma. Treni soppressi senza preavviso, ritardi continui che sconvolgono piani di studio e di lavoro, carrozze sporche e sovraffollate e tante altre negatività vecchie e nuove. «La scadenza del contratto con Trenitalia è vicina: sul tavolo del rinnovo, dovranno essere portati tutti questi disagi – così commenta il consigliere regionale dell’Udc Marino Fardelli che ha presentato una mozione al Consiglio regionale del Lazio –. I ritardi accumulati rappresentano un gravissimo disservizio. Abbiamo il triste record della regione con i maggiori disservizi. Con la scadenza del contratto con Trenitalia, la Regione Lazio ha l’occasione di rimettere il servizio in discussione, di tracciare le linee guida dei prossimi anni attraverso un confronto con le associazioni dei pendolari». F.R.

SCONTI, CAOS E PROTESTE

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ome è noto i commercianti, in alcuni periodi dell'anno, fanno ricorso alle vendite promozionali per cercare di attrarre i clienti grazie alla proposizione di un prezzo particolarmente vantaggioso della merce esposta nei loro negozi. Ciò però comporta spesso abusi ed altre situazioni poco chiare che suscitano la protesta di chi si attiene scrupolosamente alle regole. La qualcosa sta accadendo in questi giorni in quel di Cassino. E così l'assessore municipale al commercio, Mario Costa, si è visto costretto a fare chiarezza con una nota esplicativa: «Secondo la normativa vigente, le vendite promozionali possono essere liberamente fatte, in uno o più periodi, nell’intero arco dell’anno e possono riguardare tutta la merce o parte di essa. È vietato effettuare vendite promozionali nei trenta giorni che precedono i saldi e nei periodi coincidenti con le vendite di fine stagione e di liquidazione». Fernando Riccardi

Cassino

Forza Italia: «Indegno biglietto da visita»

DEGRADO

ALLA STAZIONE FERROVIARIA

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a stazione ferroviaria di Cassino versa ormai da tempo in uno stato di degrado che non è degno di una città che si appresta a vivere intensamente il 70° anniversario della sua distruzione con l’arrivo di tanti turisti e di tante personalità del mondo della politica e della cultura. Davvero un poco nobile biglietto da visita per chi sceglie di arrivare in treno a Cassino. «La stazione –

così attacca l’esponente di FI Antonio Vecchione – manca di un’adeguata sala d’attesa, i riscaldamenti sono carenti e la biglietteria insufficiente. Uno stato di degrado che palesa come da troppo tempo non si sia investito su questa struttura. In passato è stato chiesto, inutilmente, che la Regione e il Comune spronino le Ferrovie ad espletare i provvedimenti essenziali a restituire decoro alla stazione, così come a concretizzare lo svecchiamento dei convogli e di affrontare il problema dei ritardi. Anche in questa materia di l’amministrazione Petrarcone è venuta meno ai suoi impegni».

A Pontecorvo apre la casa della salute Il progetto è il primo attuato in provincia Restano i dubbi PONTECORVO Si moltiplicano le iniziative per parlare della “Casa della salute” che verrà inaugurata il prossimo 30 marzo. Dopo il saccheggio dell’ospedale Del prete, rimane in piedi la struttura in ottimo stato attualmente quasi deserta. Si è pensato così di “offrire” ai cittadini del territorio, impoveriti anche del punto di primo soccorso notturno, oltre che di un reparto di lunga degenza già in attività, Ludi, della Casa della salute, in cui dovrebbero prestare servizio i medici di famiglia. Quale sarà la ricaduta sul territorio di tale progetto? Quali prestazioni aggiuntive verranno erogate al cittadino e quali vantaggi per il professionista che deciderà di svolgere la propria attività all’interno della Casa della salute piuttosto che nel proprio studio medico? Questi quesiti al momento ancora non offrono chiarimenti esaustivi, c’è un progetto sulla carta, da calare sul territorio. In attesa dei dettagli e consapevoli che l’efficienza piena dell’ospedale non tornerà più, c’è tanta curiosità di sapere quali vantaggi porterà all’utenza la prima Casa della salute della provincia di Frosinone. Stefania Turchetta

Fernando Riccardi

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Alatri

Valigie di salvataggio per le mamme

Il progetto sociale mira a sostenere le donne vittime di violenza

CECCANO “Valigie di salvataggio – per non tornare indietro”. Questo il nome del progetto sociale in favore delle donne vittime di violenza, ideato dall’associazione romana Onlus “Salva mamme” e a cui aderisce anche la città di Ceccano. Abiti per tutte le stagioni e di tutte le misure per le mamme ed i loro bambini unitamente ad accessori per il vivere quotidiano, rappresentano il contenuto delle valigie messe a disposizione, “sponsorizzate” da privati cittadini (finora in totale ben cinquemila famiglie), da aziende ed enti. Patrocinato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia e dalla Regione Lazio, il progetto che ha l’obiettivo di dare un aiuto concreto a donne vittime di violenza o di stalking e l’associazione “Salva mamme” è in grado di prestare orientamento per far ripartire la vita di donne che hanno subìto ogni genere di violenza, umiliazione e privazione. «Il lavoro dei volontari è encomiabile e trova il sostegno delle istituzioni - ha detto il sindaco Manuela Maliziola a margine della conferenza stampa di presentazione - Ceccano abbraccia l’iniziativa e sono convinta che la comunità risponderà positivamente dando il proprio contributo attivo». Cle.Rin.

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Recupero urbano CI PENSANO I RAGAZZI

Gli studenti dello Scientifico propongono di ripulire le aree davanti alla scuola

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n progetto di recupero, di valorizzazione, di riscoperta e di tutela. È quanto hanno proposto i ragazzi del liceo scientifico di Alatri che, aderendo all'iniziativa nazionale “Paesaggi futuri”, hanno lanciato e sostenuto l'idea di ripulire un’area antistante la loro scuola, di proprietà del Demanio, e un tempo sede dell'ex Tiro a Segno. Una zona completamente avvolta nel degrado e dove gli studenti vorrebbero realizzare un luogo di aggregazione da mettere a disposizione di tutti. Sì, perché nella zona di Chiappitto (dove vi sono sia la scuola che il terreno citati, ndc) manca qualsiasi spazio di socializzazione e di incontro: una zona industriale sulla carta, ma dove oggi vi si può trovare di tutto – dall'ospedale alle attività commerciali, dalle abitazioni alle strutture sportive e, appunto, alle scuole – frutto spesso della spontaneità e della casualità. Dai ragazzi arriva invece una proposta sensata, fattibile, di cittadinanza attiva, partecipe e consapePietro Antonucci vole. Da prendere come esempio.

Ceccano

A lezione

CONTRO L’INFARTO Al Filetico i ragazzi imparano a usare il defibrillatore

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n ricordo di un amico che non c’è più. Il Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano ha ospitato un corso per l’utilizzo del defibrillatore, la cosiddetta “certificazione BLS-D” che consente di imparare ad utilizzare correttamente lo strumento e così salvare la vita a chi venga colpito da un infarto. L’istituto da tempo si è dotato di un defibrillatore, donato dall’Associazione Cacciatori, ed ogni anno provvede all’addestramento di studenti maggiorenni e di professori, così da assicurare sempre la presenza a scuola di personale che possa intervenire immediatamente. Il corso è in collaborazione con la Società Italiana di cardio-

logia e con la fondazione italiana Cuore e circolazione. La prevenzione cardiologica al Liceo è svolta sempre in ricordo di Gianmarco Imola, studente al quarto anno, stroncato improvvisamente da una malattia cardiaca. Il Liceo organizzerà anche altri corsi per quanti non sono riusciti a rientrare nel novero dei destinatari dell’intervento di formazione.

Clemente Rinaldi

Alatri Il consigliere Maggi ha evidenziato la gravità della situazione

LUDOPATIA Programmi di recupero alla In-Dialogo

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nche ad Alatri si discute, con apprensione, di ludopatia. A denunciare il problema è stato il consigliere Maurizio Maggi che, pur non fornendo dati precisi in proposito, ha inteso evidenziare come la presenza delle slot machine in molti luoghi pubblici della città stia creando forme di dipendenza molto pericolose. E non è un caso che nella vicina Trivigliano, alla comunità “In Dialogo”, siano stati promossi specifici programmi di recupero. Non siamo all’allarme sociale, ma sarebbe errato sottovalutare la portata di una patologia che potrebbe avere effetti devastanti in un contesto già precario. Va considerata quindi una buona iniziativa l’idea di dar vita ad un punto di ascolto per contrastare il fenomeno, ma non è chiaramente sufficiente. Occorre pensare a disincentivi, anche economici, per convincere i commercianti ad eliminare le videolotterie. Pie.Ant.




Sora

Sora

UNA CLASS ACTION CONTRO L’INQUINAMENTO

Le polveri sottili preoccupano sempre più I residenti chiedono di installare filtri alla Burgo

CAPITA Capita che a volte la vita riesca ancora a sorprenderci, quasi come le magie del mago Oronzo. Capita che le certezze svaniscano in un attimo, come le bolle di sapone di Vasco. Capita che l’ineluttabilità delle convinzioni si dissolva all’improvviso, come un pallone dopo una finta di Pogba. Ricordate il materasso abbandonato allo svincolo della SoraFerentino? Quello di cui ci siamo spesso occupati da Qui, come simbolo, certo non unico, della sciatteria e del disinteresse degli amministratori, soprattutto per quel che concerne il rispetto dell’ambiente e la manutenzione, pur minima, delle opere pubbliche. Capita che dopo quasi due anni dalla prima segnalazione, dopo l’accumulo di altra immondizia, dopo lo spostamento strategico in zona poco visibile (agli altri), dopo le interpellanze al presidente Zingaretti, dopo le rassicurazioni di immediati interventi rimaste disattese, dopo il rinnovo delle segnalazioni, dopo l’amplificazione sui media del degrado lungo l’intera superstrada, è successo l’imponderabile. Ebbene sì, il materasso è stato portato via. Capita così che, superata l’iniziale sorpresa, il dispiacere un po’ abbia preso il sopravvento. Perdere così, all’improvviso, una cosa a cui eravamo affezionati non è giusto. Davvero. Se almeno avessero avvertito si poteva organizzare una cerimonia. Con Arbore a cantare “ma il materasso … è il massimo che c’èèèèèèè”. C. Alt.

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ria pesante. 105 cittadini hanno presentato una class action nei confronti della Burgo SpA, del Comune di Sora, della Provincia e della Regione per la questione inquinamento della centrale turbogas. La richiesta al Tribunale di Cassino è finalizzata ad imporre alla società i filtri anti polveri sottili, in particolare PM 2.5, alla centrale turbogas che da qualche anno è attiva all’interno della Cartiera del Sole di viale San Domenico. Dopo i precedenti procedimenti giudiziari ancora in corso per le “particolarità procedurali” delle varie autorizzazioni di impatto ambientale, arriva quindi anche l’azione popolare che mira a far verificare una volta per tutte se la turbogas inquina e, nel caso, a far installare i filtri antinquinamento che c’è da dire, esistono in commercio e potrebbero abbattere in maniera rilevante il livello di polveri sottili prodotti e che finiscono nell’aria che Ciro Altobelli respirano i cittadini.

Anagni

IL GIUDICE DI PACE LASCIA ANAGNI

Ennesimo scippo alla città e ai cittadini

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erminato il periodo di proroga, chiude definitivamente l’ufficio del Giudice di Anagni. La proroga era stata concessa dall'allora ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri che a fine settembre aveva firmato diversi decreti che autorizzavano la prosecuzione di alcune attività all’interno di alcune delle sedi distaccate tra cui Anagni. Per alcuni è “l’ennesimo scippo” cui la città sarebbe stata sottoposta. Eppure sarebbe bastato presentare apposita istanza al ministero che, su 297 domande presentate, ne ha accolte ben 285. La riforma della geografia giudiziaria prevedeva infatti la soppressione di 667 uffici ma lasciava aperta la porta agli enti

locali che si fossero impegnati ad accollarsi le spese di mantenimento del proprio presidio. Ad Anagni così non è stato, forse perché in quei giorni gli amministratori erano intenti a pensare ad altro. E la città dei papi, un tempo cuore pulsante della Ciociaria, assume sempre più le sembianze di una grossa scatola vuota. Ivan Quiselli

AL MERCATO ANCHE DI DOMENICA L’iniziativa organizzata dalla Confesercenti e dall’associazione Ambulanti Oggi

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na buona idea per riportare in vita una vecchia tradizione sorana. È stata programmata anche ad aprile una seconda fiera-mercato d o m e n i c a l e . L’iniziativa, promossa ed organizzata dalla “Confesercenti” e dall’Associazione “Ambulanti Oggi”, secondo le intenzioni anche degli amministratori, dovrà servire per sperimentare un’eventuale istituzione del mercato domenicale in aggiunta a quello settimanale del giovedì. Infatti nel caso in cui gli esiti delle fiere straordinarie si rivelino positivi potranno essere istituzionalizzate nel nuovo Regolamento del mercato in corso di redazione e che a breve sarà portato all’attenzione del Consiglio. Domenica era prevista la partecipazione nella fiera mercato, durante l’intera giornata lungo il percorso da lungoliri Mazzini fino a lungoliri Matteucci, di circa 90 banchi espositivi, allietati dall’esibizione di gruppi folcloristici. Ora si tratta solo di aspettare l’esperimento del mese prossimo e poi tirare le somme. C. Alt.


LAURA ANGELILLI

L’AURA

È nata a Frosinone nel 1977. Una formazione artistica, una specializzazione in restauro. Dieci anni fa ha fondato “L'Aura cool and luxury handbags”, marchio che produce e commercializza borse in tutto il mondo. Con Alessia Marcuzzi ha dato vita alla linea Marks&Angel. Oggi segue la sua azienda da Frosinone

DEL SUCCESSO Laura Angelilli dal 2004 disegna e vende borse in tutto il mondo

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LE BORSE Belle, originali, colorate. Sono le borse L'Aura, tutte nate dalla fantasia della “nostra” Laura Angelilli. Il brand è da anni conosciuto in tutto il mondo. Quindi non meravigliatevi se facendo shopping per Tokyo... www.l-aura.it

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capelli chiari. La faccia da ragazzina. Laura Angelilli ha trentasette anni ma ha ancora lo sguardo da bambina. Da piccola, come ama raccontare, con matite e pennarelli, faceva scarabocchi, schizzi con piccole donne svestite, accessoriate da una sola cosa: la borsa. Quelle borse che sognava, poi, le realizzava. Pinzatrici, ago, un po’ di filo e una buona dose di fantasia. Nel 2004, dopo vari studi artistici e una specializzazione in restauro, tanta voglia di mettersi in gioco, di rischiare, di scommettere sui propri sogni, parte per New York. Dove disegna e vende la prima collezione. È così che nasce L’Aura. Oggi è un marchio presente nelle più importanti città della moda. Parigi, Milano, Londra, Berlino, Tokyo. E chiaramente New York. La terra delle grandi occasioni, la terra dove ogni cosa è possibile, ancora oggi. La terra dove è cominciato tutto. Una storia di successo. Ma com’è iniziata?

«Per gioco, ma con una passione profonda per la creatività e per la ricerca di nuove tendenze che mi hanno permesso di far diventare quel gioco un vero e proprio lavoro».

Com’è stato l’impatto professionale con New York?

«Ero una ragazza e come tutti i giovani non mi sono neanche resa conto di ciò che stavo facendo. Quello è stato un semplice e piccolo step. L’Aura oggi presenta la collezione a Milano, Parigi e New York solo tramite fiere di settore».

Cosa vuol dire, nel 2014, made in Italy? Come ci vedono all’estero?

«È l’unica cosa che fa la differenza. All’estero, soprattutto, in Giappone, il made in Italy è sinonimo di qualità e di differenza tra i prodotti di massa, tutti

uguali, e i prodotti di ricerca come quelli italiani».

La nostra creatività può essere la vera risorsa contro la crisi? Si può ancora investire nell’ingegno italiano?

«Sicuramente sì. Personalmente credo che in questo periodo storico l’unica cosa che possa sbloccare la situazione sia la ricerca in tutti i suoi settori. Nello specifico, cioè nel mio campo, la ricerca è sinonimo di creatività e di innovazione».

Il made in Italy, la ricerca, l'innovazione e il coraggio di rischiare

I tuoi prodotti sono diventati un vero e proprio “must” per lo star system italiano, appaiono nei servizi fotografici e televisivi di modelle e attrici ormai da tempo. Cosa si prova a vedere apprezzato il proprio lavoro da personaggi pubblici e celebrità?

«Molto piacere. E tantissima soddisfazione. Naturalmente tutto quello che si vede sulle riviste di moda è il frutto di un duro e lungo lavoro, fatto di sacrifici che a volte non vengono percepiti dal di fuori».

Da tempo hai una collaborazione con Alessia Marcuzzi. Com’è nato questo rapporto professionale?

«Prima è nata un’amicizia, un’amicizia tra due mamme. Che poi sono diventate due imprenditrici. Alessia oltre a essere una persona molto intelligente e una delle più brave del panorama televisivo è, con il suo blog, “La Pinella”, una fonte continua di spunti per la moda e la creatività».

Quali sono i progetti futuri di L'Aura?

«Espandersi sul mercato americano». E allora in bocca al lupo e buon lavoro. MARZO 2014

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Sono giovani. Sognavano una vita normale. Lʼhanno trovata allʼestero Sette ragazzi. Sette storie. E un “piccolo particolare”: sono tutti ciociari

VADO VIA DA QUI Ambizioni. Sogni. Una famiglia. Una vita normale. Hai appena finito di lavorare. Sei stanco. E non vedi l’ora di tornare a casa. Dove c’è qualcuno che ti aspetta. L’autobus. La metro. Poi cena e un po’ di tivvù. C’è la quarta edizione di Masterchef. Sì, la quarta. Vorresti fare uno squillo a mamma. Ma è tardi. Già, perché in Italia, a più di settemila chilometri di distanza, è notte. E allora ci sentiamo domani...

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IMPARA L’ARTE E VAI A NEW YORK Beatrice Scaccia, originaria di Veroli, e la Grande Mela Da tre anni lavora al Jeff Koons Studio

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eatrice ha 36 anni. Si è diplomata all’Accademia di belle arti di Roma. È un’artista. E vive a New York, dove lavora. Tutti i giorni al Jeff Koons Studio. È originaria di Veroli e si è trasferita nella Grande Mela tre anni fa.

questa città ogni lavoro è considerato dignitoso. La mentalità è diversa. Giorni fa, ad esempio, ho conosciuto una curatrice che cucina di sera in un piccolo ristorante».

«In realtà non ho mai cercato un lavoro in Ciociaria. Finita l’Accademia ho fatto diverse cose, ma sempre a Roma. Ho lavorato per anni al fianco di Gino Marotta, mio insegnante in Accademia. Poi ho seguito per un paio di anni la decorazione di interni e ho iniziato a insegnare pittura e disegno in un’associazione culturale che ho fondato con una mia amica a Roma, l’Inart».

C’è qualcosa che Tornerai prima o poi?

Quali difficoltà hai incontrato nel cercare un impiego coerente con le tue qualifiche in Ciociaria?

Perché sei partita? Cosa cercavi?

«Roma è una città in cui vivere è difficile e New York mi aveva incantato. Cercavo un posto nel mondo, persone simili a me, cercavo sfide più difficili. All’inizio non è stato facile. Per i primi mesi ho fatto la babysitter e lavorato in un cinema, poi ho trovato un lavoro più adatto a me. Devo dire però che in

Ti manca l’Italia?

«L’Italia è bella. Il rischio, quando si è lontani, è di iniziare a dimenticare perché si è andati via e provare tanta nostalgia». rimpiangi?

«Penso di non aver mai provato rimpianti. È strano, ma sono legata ad ogni momento, anche i più duri, perché hanno contribuito e contribuiscono a formare la persona che sono e soltanto questo conta per me. Mi piacerebbe tornare, veder crescere il mio nipotino Stefano e parlare di nuovo la mia lingua. So però che è difficile. Ci si abitua ad altro e si creano legami affettivi e professionali che decidono un po’ le nostre sorti… Sicuramente non rimarrò a New York per sempre, è una città tanto emozionante quanto stancante. Forse mi avvicinerò, magari avendo come meta qualche città del nord Europa che mi intriga molto». Buona fortuna, Beatrice…

Gli studi, le esperienze in Italia e la forza di non rinunciare ai propri sogni

A PARIGI PER VIVERE UNA VITA NORMALE

Laureato in architettura e costretto a lasciare lʼItalia La storia di Francesco Remolo. Che assicura: non voglio tornare

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rentatré anni. Una laurea in architettura a Roma Tre. E un lavoro alla Bouygues Construction, una delle società di costruzioni più importanti di Parigi. È di Alatri e si chiama Francesco Remolo.

l’ambito professionale in cui si opera. Qui è da escludere la possibilità di avere un contratto di lavoro. Soprattutto nel mio campo si lavora o tramite collaborazione “a partita Iva” o “a nero”. E questo, a mio modo di vedere, non può definirsi lavoro».

«Da noi la parola “impiego” ha perso di significato a prescindere dal-

«Sono partito per trovare ciò che il mio Paese, e la mia provincia in parti-

Perché emigrare in Francia per realizzarsi professionalmente?

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Cosa cercavi davvero quando sei partito?


colare, non sono più in grado di offrirmi: una vita normale. Cercavo un lavoro che si potesse chiamare tale, uno stipendio soddisfacente e sicuro, la possibilità di vivere da solo e magari non con mia madre fino a quarant’anni. Volevo poter immaginare di avere dei figli, di poter viaggiare e togliermi uno sfizio di tanto in tanto. Volevo sentirmi gratificato e soddisfatto del lavoro che faccio e del ruolo che occupo nella comunità. È quello che oggi non saprei davvero come ottenere in Italia e che ho trovato in Francia. Ho un ottimo lavoro che mi gratifica enormemente, un contratto a tempo indeterminato che mi rende sereno, uno stipendio che qui non potrei mai avere, un bell’appartamento, l’intenzione di mettere su famiglia e un sacco di progetti». Come hai trovato un impiego all’estero?

«Insistendo. Essendo tenace, malgrado i problemi e le fregature (eh sì, ne ho prese anche lì). Ho tentato di stabilirmi in Francia più volte, trovando dei lavori tramite internet ma non sempre i tentativi sono andati a buon fine e

più volte sono tornato in Italia. Fino al momento in cui ho trovato il mio attuale impiego, sempre tramite un portale di lavoro online, che mi ha permesso di stabilirmi definitivamente a Parigi da quasi due anni e mezzo». Come è l’Italia vista dalla Francia?

«La mia esperienza mi dice che all’estero non conoscono le vere condizioni in cui versa il nostro Paese. Tutti credono che in Italia si stia meglio di come si sta in realtà. Non si comprende la gravità della situazione occupazionale. L’unica cosa giusta che pensano è che la nostra nazione non ha pari in fatto di bellezze naturali, storiche e artistiche, di clima e di cucina».

Cosa ti senti di dire a un tuo coetaneo che, vivendo in Ciociaria, ha le stesse difficoltà che hai incontrato?

«Gli direi d’insistere, di tenere duro e cercare di realizzarsi qui. Se, come è successo a me, a un certo punto si perde la speranza di trovare ciò che si cerca, allora ci sono due possibilità: o si cambia la scala delle priorità e si cerca qualcos’altro o si continua a cercare la stessa cosa ma altrove».

I sacrifici, la speranza, il lavoro e i progetti per il futuro

AL POSTO GIUSTO NEL MOMENTO GIUSTO

Vera Giovarruscio ha trentatré anni e lavora in Inghilterra VERA GIOVARRUSCIO

Trentatré anni, laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Roma Tre, è originaria di Patrica. Tutto ha avuto inizio con l’esperienza dell’Erasmus. Oggi fa la project manager in un’azienda britannica

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era Giovarruscio ha trentatré anni, è di Patrica e si è trasferita in Inghilterra otto anni fa. Ha studiato lingue e letterature straniere a Romatre. Tutto è iniziato all’Università, dopo un anno da Erasmus in una piccola città fuori Londra. Esperienza determinante per la scelta successiva di partire. Adesso è project manager alla Gamesys, azienda britannica che si occupa di sviluppare giochi online. Per quale motivo sei partita?

«Il bisogno di mettermi alla prova, oltre all’idea che avrei avuto più possibilità a Londra piuttosto che a Frosinone. La prima necessità era ovviamente cercare un lavoro

per mantenermi e contemporaneamente un alloggio. Volevo quella libertà che si riesce a provare solo in una città quasi sconosciuta dove tutto è per la prima volta. A casa era diverso. C’era la famiglia, gli amici che si fanno in quattro per aiutarti, le abitudini e tutte quelle comodità che dopo un po’ diventano talmente tanto scontate che iniziano a starti strette». Raccontaci la tua storia. Com’è cominciato tutto?

«Casualità e fortuna... Ero alla ricerca di una camera da affittare e mi sono imbattuta in un ragazzo torinese che stava per lasciare il suo lavoro per iniziare un dottorato di ricerca. La camera non me l’hanno affittata ma grazie a lui ho fatto il mio primo colloquio. Nel frattempo ho lavorato in un negozietto a Camden Town. Mi è servito per l’inMARZO 2014

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glese e anche per la mia timidezza. Dopo un paio di mesi ho ricevuto una proposta di lavoro dall’azienda del primo colloquio, un posto si era liberato e avevano pensato di ricontattarmi». Cosa ti manca dell’Italia?

«Ci sono cose a cui ci si adatta. Il cibo, il tempo, gli orari di chiusura dei locali, le uscite notturne. Poi ci sono altre cose che nonostante il tempo non cambieranno mai. E queste sono soprattutto legate al calore e a quello spirito di solidarietà che mentre in Italia è normale sentire, per altre cultu-

re è un’eccezione. Come si ovvia? Cercando quasi involontariamente nostri simili e circondandoci di persone che parlano la nostra lingua e con cui è quasi come sentirsi a casa. La nostra terra vista da lontano è forse anche più bella di come la vedevo prima di partire. E poi, chiaramente, a mancare sono la famiglia e gli amici». Un consiglio a un tuo coetaneo…

«Credo che ognuno debba cercare la sua strada seguendo i propri sogni ovunque questi portino e se questo significa partire, ben venga».

TE LO DO IO IL BRASILE

La decisione di partire dopo la laurea in Conservazione dei beni culturali Federico da cinque anni non è più in Italia. Ma sogna di tornare

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el 2009 è emigrato in Brasile con la moglie e una bimba di appena un anno. Lì da subito ha iniziato a lavorare come cameriere in una pizzeria argentina, in quel paradiso naturale che si chiama Jericoacoara. Federico Pantano, trentatré anni di Frosinone, laureato in Conservazione dei beni culturali con indirizzo archeologico all’Università di Viterbo, oggi gestisce il miglior ristorante della regione. E ha un bimbo in più…

Cosa manca in Ciociaria per un giovane che vuole trovare impiego?

FEDERICO PANTANO

Trentatré anni, di Frosinone, laureato in “Conservazione dei beni culturali” con indirizzo archeologico all’Università della Tuscia di Viterbo. Oggi gestisce un ristorante in Brasile, sulla spiaggia di Jericoacoara. Ha una moglie e due bambini

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«La difficoltà di lavorare in Ciociaria e in Italia, in particolare con una scienza specifica come l’archeologia, è data dalla mancanza di interesse da parte delle istituzioni nel conservare e valorizzare ciò che abbiamo di unico e prezioso, la nostra storia e la nostra cultura. Quella di emigrare è stata una decisione estrema, rivolta alla necessità di dare un minimo di stabilità e un futuro alla mia famiglia. Certo, non è stato facile, devi avere la capacità e la volontà di reinventarti. All’università ho imparato a fare il cameriere, questo mi è servito come chiave all’estero per trovare un lavoro stabile non appena arrivato ed è stato utile anche a integrarmi, a conoscere gente rapidamente e a imparare la lingua. Adesso sto progettando di aprire un’azienda di produzione di liquori,


rimanendo sempre nell’ambito della ristorazione in cui, in questi anni, ho acquisito professionalità».

imparato a conoscere e ad apprezzare la mia Ciociaria con occhi differenti dopo che mi sono allontanato, in modo più profondo».

«Ogni giorno, da cinque anni, mi confronto con nuove culture, in un mondo alternativo al mio. Ho imparato a conoscere molteplici punti di vista, a relazionarmi con molte tipologie di persone e tradizioni. Questo è stimolante sia per un arricchimento spirituale che professionale. Non sono tutte “rose e fiori”. Ci sono tante difficoltà e ostacoli anche qui, ma ho trovato sempre qualcuno disposto ad aiutarmi. Ho

«L’unico consiglio che posso dare è di raccogliere e tenersi stretto quello che ha di positivo lo spirito storico della nostra terra: l’umiltà, la forza, l’allegria e la caparbietà che hanno reso celebri molti ciociari in tutto il mondo».

Com’è vivere a migliaia di chilometri da casa?

Nuove culture, altri punti di vista e anche qualche difficoltà

Cosa diresti a un giovane come te?

Cosa non c’è in Brasile?

«I vicoli, il paesaggio ciociaro, il suo odore. Spero un giorno di poter tornare con la mia famiglia».

FINIREMO COME LA GRECIA?

MAGARI

Cosa vuole dire fare la ricercatrice a Creta Ce lo racconta Viviana Tagliaferri, trentatreenne originaria di Frosinone

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na faccia, una razza. È quello che dicono i greci quando incontrano un italiano. In realtà cambiare luogo e modo di vivere non è mai facile. Neanche a casa dei “fratelli” greci. Ma Viviana Tagliaferri, frusinate di trentatré anni, una laurea in Storia moderna, ce l’ha fatta. Si è trasferita a Creta e fa la ricercatrice all’Institute of Mediterranean Studies-Foundation for Research and Technology. Parlaci della tua avventura come “emigrante”?

«Ho iniziato lavorando come scrittrice per una piccola casa editrice ma da subito mi sono resa conto che in Ciociaria non ci sarebbero stati sbocchi per quelli come me. Non ci sono istituti di ricerca, l’università è una meta impossibile da raggiungere, non vengono stanziati fondi. Il grande buco nero che va sotto la denominazione di “Beni culturali” è inavvicinabile. Ci sono parcheggiate dentro le più svariate specie di impiegati. Senza entrare nel merito delle loro capacità, la vivacità e il pregio delle iniziative culturali non pare proprio il punto forte della Ciociaria né dell’Italia».

Qual è il problema principale per chi

vuole fare ricerca in Italia?

«La percezione dell’utilità della cultura. La crisi nell’ambito accademico c’è sempre stata. Ho sempre saputo che prima o poi sarei dovuta andare via. Il ricercatore non può stare chiuso nella torre del suo sapere. Finito il dottorato, c’è il vuoto cosmico e per questo sono partita».

Come sei riuscita ad ottenere la tua posizione accademica all’estero?

«Nel 2011 sono entrata in contatto con la Soas – University of London, la scuola di studi orientali dell’Università di Londra, ottenendo un’affiliazione non retribuita. Nel 2012 sono riuscita ad avere una borsa di studio della Fondazione Onassis. Dopo sette mesi all’Istituto di Storia del Mediterraneo di Rethymno, Creta, ho vinto una seconda borsa di studio per un altro anno, questa volta della Fondazione di Stato. In Grecia, nonostante la crisi, c’è una fondazione di stato che finanzia la ricerca, anche umanistica. E io, che questo lavoro non lo posso fare in Italia, lo faccio nella Grecia che tutti additano a spauracchio: “Finiremo come la Grecia!”. Nel mio caso direi: magari. Nessuno dei miei colleghi di dottorato vive facendo il ricercatore in

Nonostante la crisi in Grecia c'è una fondazione di Stato che finanzia la ricerca

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Italia. Io sì».

C’è qualcosa che rimpiangi?

«Nulla, forse solo un po’ di tranquillità e la difficoltà di avere una routine. Vorrei tornare, ma questo dipenderà anche dagli esiti della mia vita personale. Non mi piacciono molti degli italiani che vivono all’estero. Giudicano l’Italia con sprezzo e quelli che sono rimasti come fossero degli inetti. Passano il tempo a parlar male dell’Italia, di quanto si sta bene fuori. Eppure ritornano e si fanno mandare pacchi di cibo da casa. Mi sento molto in bilico. Probabilmente, alla fine, sarà più una decisione di cuore che professionale».

VIVIANA TAGLIAFERRI

È di Frosinone. Laureata in Storia Moderna alla Sapienza. Dal 2012 vive in Grecia, a Creta, dove fa la ricercatrice

LA MIA VITA AD ABU DHABI

Giorgio Flori da un anno si è trasferito negli Emirati Arabi Uniti Consulente in una multinazionale, ha un rimpianto: non essere partito prima

«S

GIORGIO FLORI

È originario di Alatri e si occupa di consulenza direzionale e tecnologica ad Abu Dhabi. Ha una moglie e un bimbo di sette anni

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ono partito perché cercavo novità, ero un po’ stanco ed impaurito di rimanere a vivere la stessa comoda quotidianità per sempre. Sono stato fortunato». Giorgio Flori, quarantaquattro anni di Alatri, è dottore commercialista laureato alla Sapienza. È emigrato ad Abu Dhabi dove vive e lavora per una multinazionale che si occupa di consulenza direzionale e tecnologica. Come si vive negli Emirati Arabi?

«Può sembrare paradossale ma mi sento molto più italiano adesso che quando stavo ad Alatri. Il trucco è che stando lontano ti rimane solo la “cultura” italiana che hai respirato per anni e tutto il mediocre teatrino che c'è attorno scompare. Insomma, l’Italia non mi manca molto perché la parte bella la porto con me. Poi tutt’altro discorso vale per famiglia e amici. Qui più dell’80% dei residenti non è un cittadino degli Emirati.. Mio figlio ha quasi sette anni e frequenta la prima elemen-

tare: nella sua classe ci sono sedici nazionalità diverse! Noi adulti impariamo ad abbracciare la diversità, i bambini, invece, crescono ritenendola semplicemente normale». Insomma, una bella avventura...

«Ci vuole un po’ di coraggio e anche un pizzico d’incoscienza. Finita l’Università sono rimasto a Roma e ho iniziato a lavorare come consulente in un’azienda internazionale. Sono andato per l’Azienda per cui lavoro a fare il trainer per un corso interno ai colleghi di Abu Dhabi. Lo stesso giorno ad Abu Dhabi c’era il capo dell’Area Europa e Middle East in albergo. Mi ha detto “ma perché non vieni qui giù? È il posto giusto dove stare adesso...”. L’ho proposto a mia moglie che ha accettato. Sono partito con la mia famiglia e adesso siamo qui da poco più di un anno». Rimpianti?

«Sinceramente rimpiango solo di non essermi mosso prima».


NON, JE NE REGRETTE RIEN!

Curatrice e critica dʼarte, è originaria di Ceccano Margherita Balzerani e la vita a Parigi

«O

nestamente al verbo tornare preferisco il verbo andare... Non, je ne regrette rien! Se tornassi indietro farei lo stesso percorso». Parole di Margherita Balzerani, 37 anni, originaria di Ceccano, che cita Edith Piaf. Laureata in Storia dell’arte, è la direttrice generale dell’Institut des Métiers d’Art et du Patrimoine di Parigi, missione legata al Louvre Lens e vive in Francia da tredici anni.

L’Europa è la nostra grande opportunità. E non soltanto finanziaria

Quali difficoltà hai trovato cercando un impiego coerente con le tue qualifiche?

«Nella mia vita ho sempre lavorato. Adoro il mio lavoro da sempre. In Italia, prima di partire per la Francia, non ho mai potuto davvero esercitare la mia professione nel mondo dell’arte. Mi sono imbattuta con un sistema chiuso dall’interno, una realtà difficile

da accettare. Parigi, invece, mi ha accolto “dans ses bras” ed è stata la Francia che mi ha dato l’opportunità di realizzarmi, crescere e imparare. Penso che il vero problema della società italiana sia la mancanza di meritocrazia e un’insufficiente fiducia nelle capacità e nelle idee dei giovani». Perché sei partita? Cosa cercavi?

«Penso che in fondo si tratti di un bell’esempio di “serendipità”, fenomeno che accade spesso nella fruizione di un’opera d’arte, trovare una cosa imprevista mentre se ne sta cercando un’altra. Credo che sia piuttosto l’Italia a non essersi “accorta” di me, a non avermi dato la possibilità di esprimere la mia professionalità. La cosa più triste è che continua a farlo da anni con tante altre persone».

Come hai trovato un impiego all’estero?

«Semplicemente inviando curricula e lettere di presentazione. Questa è la norma ma se diventa un evento straordinario o raro, allora c’è un problema. In certi casi in Francia non esiste neanche più l’obbligo della foto sul curriculum. L’Europa è la nostra grande opportunità e non soltanto finanziaria ma perché ci permette di confrontarci con altre realtà sociali e culturali senza rimanere confinati a noi stessi, ci permette di evolvere, di migliorarci e di estendere le nostre possibilità e capacità professionali. Un’altra prerogativa è preparasi ad affrontare la mobilità professionale, il contratto a tempo indeterminato o impiego fisso corrispondono sempre meno alla realtà economica attuale».

Come è la nostra terra vista da lontano? Ti manca? MARGHERITA BALZERANI

Curatrice e critica d'arte, è originaria di Ceccano. Ma da tredici anni vive e lavora a Parigi. E si sente “cittadina d’Europa”

«L’appartenenza alla mia terra o meglio alle origini, di cui sono fiera, si esprime quotidinamente attraverso i valori che custodisco nel mio modo di essere. Oggi non sono più italiana o francese, mi sento europea. In realtà non si tratta di una vera mancanza poiché il contatto con la mia famiglia è permanente grazie alla tecnologia (twitter, facebook, skype) che mi permette di sentirli vicini». MARZO 2014

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PIÙ INFERMIERI PIÙ SALUTE Le aziende informano


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li oltre 1700 infermieri che operano nella Asl di Frosinone sono tra quelli che risentono di più della situazione in cui versa la sanità regionale tutta. Mal sopportano una situazione che negli ultimi anni ha offerto pochissime possibilità di carriera (nella Asl di Frosinone, unica nel Lazio, non sono ancora previsti Infermieri Dirigenti), con il paradosso che, nelle strutture a “gestione infermieristica” ci sia sempre e solo una dirigenza medica. L’unica certezza è di una quotidianità che li costringe a svolgere il loro ruolo in strutture che spesso non consentono di operare al meglio per il benessere delle persone che assistono, costretti ad effettuare turni su turni, saltando i riposi o le ferie se un collega si ammala, rinunciando ai riposi che spettano loro di diritto dopo le notti, con soluzioni organizzative decise da altri, spesso irrazionali e lontanissime da quello che sono i diritti dei pazienti. Oltre al loro lavoro spesso fanno quello degli ausiliari, degli operatori sociosanitari (visto che le strutture della Asl di Frosinone non hanno gli Oss), dei fisioterapisti, dei nutrizionisti, talvolta dei medici. Il carico di lavoro di ogni singolo infermiere nei reparti è mediamente rivolto all’assistenza di

15/20 pazienti, con l’aggravante che, in qualche caso, di notte si è da soli e nei presidi di prima linea come i Pronto soccorso il numero di persone da gestire è spesso impetuoso. Ed ecco che così si arriva anche a situazioni estremamente conflittuali con l’utenza. Un’indagine dell’aprile 2013 di una sigla sindacale di categoria documenta il fenomeno delle aggressioni: un infermiere su cinque dichiara di averne subite, sia verbali sia fisiche; sicuramente un effetto della frustrazione provocata da una mancata risposta delle strutture sanitarie e dal fatto che nella stragrande maggioranza dei casi è l’infermiere il primo operatore sanitario, ed in qualche caso l’unico, che il cittadino incontra. Eppure spesso, si parla solo ed esclusivamente di carenza di altre figure sanitarie. Invece, i nodi vengono al pettine con uno studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Lancet” che dimostra, una volta di più, quanto l’insufficienza degli infermieri produca danno al cittadino. La ricerca, che ha avuto come obiettivo quello di valutare l’opportunità di contenere il numero di infermieri in un’ottica di contenimento della spesa sanitaria, è stata condotta in 300 ospedali di 9 Paesi europei e ha coinvolto

26.516 infermieri ai quali è stato sottoposto un questionario. Sono state esaminate inoltre 422.730 cartelle cliniche relative a pazienti chirurgici con oltre 50 anni. I dati raccolti sono stati codificati con un protocollo standard per stimare il rischio di mortalità ospedaliera a 30 giorni dall’intervento. Il risultato è a dir poco agghiacciante: per ogni paziente in più da assistere il rischio di mortalità a 30 giorni dal ricovero aumenta del 7%, riducendosi del 7% se il personale infermieristico laureato aumenta del 10%. Altro dato eclatante è che negli ospedali dove il rapporto tra infermieri e pazienti è di 1 a 6 e il numero di infermieri laureati supera il 60% del totale, il rischio di mortalità ospedaliera diminuisce addirittura del 30% rispetto ai malati curati in strutture in cui il rapporto è di 1 a 8 e il numero dei laureati non supera il 30%. Dati lontanissimi dal rapporto che abbiamo nella nostra provincia. La conclusione a cui giunge il gruppo di ricerca internazionale è la seguente: «I tagli al personale infermieristico per risparmiare potrebbero avere effetti negativi sui risultati di salute dell’assistito, mentre migliori livelli formativi per gli infermieri potrebbero ridurre le morti evitabili in ospedale».

Una professione indispensabile per la sanità troppo spesso però penalizzata A Frosinone il carico di lavoro di ognuno dei 1700 professionisti in servizio è in media rivolto all’assistenza di 15/20 persone

via Morolense – località Le Lame residence Le Torri – palazzina B int. n° 115 03100 Frosinone tel. 0775/260420 - fax 0775/838146 info@ipasvi.fr.it



QUI MAGAZINE

MARZO 2014

ASPETTANDO IL LIGA Il 14 aprile concerto al palazzetto di Frosinone a pagina 72

LIFE STYLE CULTURA ARTE TEATRO CINEMA MUSICA LIBRI SPORT CUCINA

foto Chico De Luigi

Frosinone e Cassino: si chiudono le stagioni teatrali a pagina 76

Archivio storico, uno spazio riservato alla memoria

Frosinone calcio: la ricetta di Paganini per andare in B

a pagina 68

a pagina 92


CI SONO LUOGHI INTIMI

Nel palazzo della Provincia un prezioso spazio riservato alla nostra storia Un viaggio alla scoperta delle radici, dell始arte, della cultura

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ROCCO ZANI foto GIACOMO CESTRA

ARCHIVIO STORICO Lo spazio della memoria Frosinone, piazza Gramsci, palazzo della Provincia. Uno spazio riservato alla nostra storia, alla nostra cultura. Alla memoria. Ma soprattutto una traccia importante per il presente e per il futuro. Dopo mesi di restauro (il progetto è dell’architetto Giorgios Papaevangeliu) è stato inaugurato nello scorso dicembre l’Archivio storico della provincia di Frosinone. Fortemente voluto dall’allora assessore provinciale alla cultura Antonio Abbate, inaugurato dal commissario Giuseppe Patrizi e allestito da Francesca Di Fazio, l'Archivio è dedicato ad Anton Giulio Bragaglia e Tommaso Landolfi

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i sono luoghi intimi incassati come pietruzze rare e talvolta celate. Ma proprio per questo capaci di rivelarsi all’improvviso laddove l’occhio demanda allo sguardo il suo vincolo retinico, ovvero l’impossibilità di scrutare oltre cortina. Mi è capitato di visitarlo uno di questi luoghi, di giudicare il passo o di filtrare la sosta, come una sorta di resa incondizionata. Frosinone, piazza Gramsci, amministrazione provinciale. Dovreste entrare nel “Palazzo” lasciando alle spalle i convenevoli del marmo venato o dello spazio di luci svianti giocate sul colore del vetro, sulle porpore deboli o sul verde acerbo o ancora sul brunito degli anni. L’atrio – un tempo androne, oggi diremmo svogliatamente hall – si gioca su mosaici di pietra e anni o su quell’alito di vento che mulinella come un fantasma irrequieto. Se guardassimo davvero al tempo trascorso – non già ai suoi fasti decadenti – scopriremmo voci e inchiostri che nessuno, finora, ci ha svelato. Qui, in una penombra sobria, tra fenditure preziose, l’occhio pare abituarsi a un nuovo avvistamento, a un sentire altro. Perché nei cento passi – o meno – a forma di cavallo, l’intelligenza di qualcuno ha riposto, per briciole di incanto, la storia di un popolo. Allora, entrare nel Palazzo è oggi il riepilogo secolare della nostra paternità e di figliolanze tenute nel cassetto, scomparse e poi riemerse. E il riepilogo è un miscuglio tenero di uomini e fatti, di date, di immagini marziane, di poesia. Perché in fondo è la poesia a riannodare il filo, le carte, i volti. E la città recita un ruolo finora rimosso e si mostra nei panni finalmente intensi della memoria. Di una bellezza quasi struggente, in un bianco e nero assai più vivido e pungente di certi arcobaleni sbiaditi, saccenti, rovinosi. Qui, in questo luogo minimo e sacro, è raccolta finalmente la storia. E soltanto la parola dei poeti poteva ribadirla su

fermo-immagini che sono pugni nello stomaco. Di loro – dei poeti – tracce come barlumi lungo i cento passi. E ognuna è verità incisa. Scopri così il tempo della tua anima o il leone ambizioso che ti trascini fin dalla nascita nelle parole di Tito Livio. O il desiderio rivelato da Anton Giulio Bragaglia: «Io voglio essere detto ciociaro. Giacché sto a casa mia nelle capitali d’Europa, d’Asia e d’America, dove sono andato e tornato più volte in vita di ciociaro emigrante». Ovvero il senso – la sostanza in verità – del tuo transennato presente nelle valli di frontiera. «Di qua Longobardi, Normanni, Angioini, di là papi e loro accoliti…», ragionava Tommaso Landolfi, quasi a disegnare un inevitabile destino. O la voce dimessa della ricordanza forestiera di Libero De Libero: «Tu vieni nel sonno mio/ a godere il miele d’un tempo/ l’eco d’un’ora già stata». In agore minute, quasi segrete, le voci “avvenute” fanno quadrilatero al viandante. Suggeriscono senza ammonire, rivelano, indicano, scoprono. Su questo “ring” di memorie e bagliori il percorso è una guida per vedenti curiosi. Come è curiosa la città del secolo scorso arroccata su bastioni d’argilla e muri di tufo. E costumi dell’umiltà, se non di fame. Chi di noi sapeva del tram o del treno? O di quella notte del ’27 che cambiò il mondo? Chi di noi sapeva che la Ciociaria fu anche terra di mare e di boschi, di lupi e di bufali? Chi lo sapeva davvero? E allora segui gli anni su cartine mutanti e di questi una geografia di colori e vincoli tratteggiati, rimossi e ancora ripristinati. E allora ti accorgi che questa terra di dogane è stata in fondo anche terra di accoglienza, crocevia di passanti e di idee, di tolleranza e di sfide. Tutto questo scopri nel quadrilatero sacro della nostra memoria tra feritoie di silenzi e inchiostri, tra luci tenui e rumore (soltanto rumore) del passo. Quello che mi accompagna con gli occhi e le voci narranti di Francesca e Giorgios – loro sì “custodi” prodighi – quello che conta i metri e ogni metro è un decennio di fango e petrolio, di creta salmastra, volti bruniti o di infanti che saranno uomini. Scorre il film dei secoli valicati, per “granelli di neve” o per piazze di folla. Sì, dovreste entrare nel “Palazzo”. Lasciando alle spalle ogni convenevole e cercare semplicemente la propria storia. Qui è scritta. MARZO 2014

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a cura di Rocco Zani

UMBERTO CUFRINI e le ICONE del XX SECOLO

A Roma la personale Presenti/Assenti

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he sia la memoria protagonista di questo evento non è certo un moto segreto. Finanche la titolazione sembra rimandare, come pendolo duraturo, a un convivio di accadimenti – di volti, in questo caso – dè jà vù che poi riaffiorano, più o meno intensamente, nell’immediatezza del giorno. Ma non è, quello di Umberto Cufrini, giovane artista frusinate, un esercizio o lo stratagemma di un “recupero” da riproporre. È invece “accoglienza” benevola delle nostre radici più recenti, quelle che hanno dettato e dettano la sostanza intima del nostro quotidiano. I grandi “ritratti” di Cufrini non sono soltanto icone svuotate ma simboli incalzanti della nostra appartenenza. «I presenti/assenti sono i personaggi che hanno attraversato la cultura alta e/o bassa del XX secolo – scrive

Loredana Rea, curatrice della mostra – rappresentando le radici di una quotidianità che si muove tra nuovi media e la necessità di recuperare un immaginario differente, non omologato dalla globalizzazione…».

Studio Arte Fuori Centro, Roma fino al 28 marzo

IL VIAGGIO FUTURISTA

di ANTONIO FIORE

Lʼattualità del movimento di Marinetti nei lavori di Ufagrà

«O

Intrusione 2010 nel cosmo futurista tecnica mista su legno

gni sua opera è una sorta di sinfonia delle componenti lessicali del Futurismo storico, aggiornato dalle gaie “note” affidate al pentagramma del suo prorompente estro metamorfico». Scrivendo così di Antonio Fiore, delle sue opere esposte in questi giorni a Roma, il critico Giorgio Di Genova sembra restituire all’artista la sua naturale predilezione per un linguaggio che seppur connaturato con le tracce di una storicità dichiarata appare di continuo in un’inedita veste narrativa. Come a ribadire l’inesauribile “inquietudine” che quel Movimento ha saputo produrre e preservare nell’animo e nello sguardo di molti. Antonio Fiore, Ufagrà, continua il viaggio, contaminando lo spazio e la luce di nuovi spazi e di nuove luci. Penetrandole e dilatandone la sostanza.

IL COLORE SI FA MUSICA CON GUALDINI Le opere in mostra al Conservatorio “Refice” La scrittura è talvolta un’occasione di ritorno o meglio una sorta di mercato benevolo da visitare passo passo seguendo l’aroma speziato del tempo o l’invaghimento per colori stranulati e vocìo dell’alba. Nella pittura di Ettore Gualdini la centralità dell’opera è proprio nella “periferia delle presenze”, in quelle occasioni che narrano lo spazio, che regolano i toni, che ordinano il suono. Nel flauto celato dal cielo di cobalto, nella fisarmonica che si fa collina, nella preghiera dettata dalla tromba del clown, nella chitarra che è corpo di donna. È questa la sua “musica”, quella offerta alla sosta dell’occhio o ad uno sguardo mai distratto . Un’antologica del pittore frusinate scomparso nel 2010 è stata ordinata negli spazi del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone. Un’occasione per riscoprirlo. Un’occasione da non perdere. Conservatorio di musica Licinio Refice, Frosinone fino al 30 giugno

Senza titolo olio su tela

Sala Mostre Cangemi Editore, Roma fino al 1° aprile MARZO 2014

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SOGNI

DI R&R Un nuovo tour nelle piccole città e il ritorno nei palasport Ligabue il 14 aprile sarà a Frosinone. Ed è già un evento

È

figlio della provincia italiana. Da ragazzo suonava la chitarra con gli amici e finiva le nottate al bar. Con Mario dietro al bancone. Ha cantato i sogni e il disagio di almeno due generazioni. Dei ragazzi che sono cresciuti con lui, che sono diventati uomini, che hanno messo su famiglia e accorciato i capelli ma ancora comprano i suoi dischi. Ha cantato il sabato sera senza mai niente da fare. Ha cantato il biliardino, le birre e gli amori finiti male. Storie semplici e apparentemente normali. Già, apparentemente. Perché tutte le vite hanno qualcosa di speciale, qualcosa per la quale meritano di essere raccontate. E cantate. Anche le storie di provincia. La vera forza delle sue canzoni, dei suoi libri, dei suoi film. Oggi è il cantautore italiano più seguito e più influente, qualche milione di dischi venduti e i concerti sold out. Anche lui ha accorciato i capelli, nel frattempo leggermente imbiancati. E non ha mai dimenticato la sua Correggio, poco più di venticinquemila anime nel cuore dell’Emilia Romagna, Mario e gli amici della giovinezza. La Correggio dove è iniziata la sua di storia, dove ha cominciato a MARZO 2014

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suonare. Da dove è partito tutto. Luciano Ligabue ha da poco lanciato nelle radio il terzo singolo estratto dall’album Mondovisione, quattro volte disco di platino e più venduto del 2013, e pubblicato le date del prossimo tour. Che, in attesa dei concerti estivi nei grandi stadi, partirà proprio da Correggio il 27 marzo e toccherà alcune piccole città italiane. Frosinone compresa. L’appuntamento, un vero e proprio evento per la nostra provincia, è per il 14 aprile. Quando il palazzetto dello sport del Casaleno ospiterà il rocker emiliano. I biglietti per il concerto potranno essere acquistati (posto unico al prezzo di euro 43,50 + prevendita per un totale di 50 euro) soltanto alla biglietteria predisposta all’interno del truck “Liga-Village”, che stazionerà nelle città che accoglieranno gli eventi, tre giorni prima rispetto alla data del concerto stesso. A Frosinone il LigaVillage sarà dall’11 aprile in piazza Quaranta Martiri di Valle Rotonda, dalle ore 11 alle 18 (ritiro tagliando prenotazione a partire dalle 8). Un ritorno alle origini, come ha più volte sottolineato Ligabue, un omag-

gio ai piccoli centri quasi sempre tagliati fuori da eventi musicali come questo, dai grandi concerti, dalle esibizioni delle star nazionali. Un bel regalo, insomma. «Comincio da Correggio – ha detto Ligabue presentando il Mondovisione tour Piccole città – con un concerto nel palasport in cui ho cantato più di vent’anni fa per poi suonare in altri piccoli palazzetti in altre piccole città. Per poi passare agli stadi. E andare in Europa e nel mondo. A presto». Ok Liga, a presto. Noi ci saremo.

I biglietti potranno essere acquistati soltanto tre giorni prima al Liga-village


LUCIANO LIGABUE

Classe '60, Luciano Ligabue è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia. Il primo album è del 1990. Nel settembre del '91 esce “Lambrusco, coltelli, rose e popcorn” che bissa il successo del disco d'esordio, trainato da singoli come “Libera nos a malo” e “Urlando contro il cielo”. La consacrazione avviene due anni dopo con “Sopravvissuti e sopravviventi”. Seguiranno “A che ora è la fine del mondo?”, “Buon compleanno Elvis”, “Miss Mondo” e “Fuori come va?”. Nel 2005, in occasione dei quindici anni di attività, si esibisce di fronte a 180.000 persone all'aeroporto Campovolo di Reggio Emilia. È il concerto dei record. Prima di “Mondovisione” (2013) pubblica in studio “Nome e cognome” (2005) e “Arrivederci, mostro!” (2010)

foto Jarno Iotti

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SKY OF BIRDS SUPER BAND MADE IN CIOCIARIA Hanno appena pubblicato lʼep “Rivers flow free, lake just agree” Non sono ragazzini, fanno musica da sempre e li conoscono tutti foto Riccardo Lancia

N

on si sono conosciuti al liceo. E nessuno di loro ha cominciato a strimpellare durante il servizio militare. Due espedienti narrativi molto importanti per l’incipit della biografia di un gruppo rock che, però, non fanno parte del bagaglio di questa formazione nata di recente ma con un background tra i più solidi della scena locale. Gli Sky of Birds sono una specie di nazionale della musica indipendente ciociara. Musicisti esperti che provengono da alcune delle migliori formazioni di sempre, tra cui Mosquitos, Slacker Monday e Mahatma Transistor. Si sono incontrati tutti dopo i trent’anni, hanno imparato a suonare la chitarra ascoltando i Pavement, i Magnetic Fields e i Velvet Underground e vengono da

AMERICO ROMA

SKY OF BIRDS

Rivers flow free, lake just agree 1. Are you ready 2. Collide 3. Big former times 4. Snipers skyofbirdss.bandcamp.com facebook.com/skyof soundcloud.com/skyofbirds

città diverse. Per tutto il 2013, chiusi nella loro sala prove in riva al lago di Canterno, Mario Martufi (voce e chitarra), Alberto Capoccitti (chitarra, tastiere, cori ed effetti vari), Sandro Traversi (chitarra, piano elettrico e cori), Simone Podagrosi (basso e cori) e Strueia (batteria) hanno lavorato all’ep “Rivers flow free, lake just agree”, concedendosi qualche esibizione nei club della provincia di Frosinone. Ci troviamo di fronte a un sound vellutato, pieno di influenze, maturo e internazionale, che strizza l’occhio all’indie rock 90’s, tornato prepotentemente di moda nelle playlist dei più importanti network radiofonici del mondo. Wilco, Guided By Voices e Nada Surf ma anche Calla, Dinosaur Jr e, inevitabilmente, i Velvet Underground tra le influenze più evidenti presenti nelle note degli Sky of Birds. Un sound ricercato e intimo di matrice britannica e allo stesso tempo sporco e disilluso come da migliore tradizione del rock statunitense. Una miscela all’altezza di tanti fenomeni internazionali che inondano le frequenze radiofoniche italiane e le bacheche di Facebook di molti giovani alla moda ma dai gusti raffinati. Insomma, una band da tenere d’occhio. E soprattutto da vedere anche dal vivo. MARZO 2014

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a cura di Camillo Savone

SCELTI DA QUI

GLI SPETTACOLI A ROMA

 TEATRO QUIRINO fino al 30 marzo LINAPOLINA

di Lina Sastri regia Lina Sastri idea scenica e disegno luci Bruno Garofalo arrangiamenti Maurizio Pica coreografie Alessandra Panzavolta direzione musicale Ciro Cascino con Lina Sastri  06.6794585

 TEATRO BRANCACCIO fino al 15 aprile CINECITTÀ

di Christian De Sica, Riccardo Cassini, Marco Mattolini regia di Giampiero Solari musiche dal vivo dell’orchestra diretta dal maestro Marco Tiso coreografie di Franco Miseria con Christian De Sica, Daniela Terrei  06.80687231

tra CANI e GATTI NON METTERE IL DITO

Si chiudono i cartelloni di Cassino e Frosinone

L

e stagioni teatrali di Cassino e Frosinone chiudono il cartellone 2014 all’insegna del buonumore con Luigi De Filippo, interprete d’eccezione del teatro partenopeo, figlio di Peppino, con alle spalle settant’anni di attività teatrale, a partire dal 1951, anno in cui lavorò anche nel celeberrimo “Filomena Marturano”. Sui due palcoscenici porta un classico della commedia napoletana, “Cani e gatti” ovvero marito e moglie: freschi di matrimonio la gelosia di lei logora il marito e l’arrivo dei suoceri non fa che peggiorare la situazione. Scritta da Eduardo Scarpetta del 1901, la commedia è stata in scena l’ultima volta nel 1970 all’Eliseo nell’adattamento di Eduardo che l’ha portata a due atti. «In un momento come quello che viviamo, nel quale il matrimonio fra i giovani è in crisi – dice Luigi De Filippo – questa commedia racconta con umorismo e ironia di un’anziana coppia di coniugi costretti, loro malgrado, a fingersi in chiassosa lite per mostrare alla figlia, da poco sposata e sempre in conflitto col marito, quanto sia dannoso e pericoloso litigare a causa dell’eccessiva gelosia».

 27 marzo e 2 aprile

CANI E GATTI di Eduardo Scarpetta riduzione di Luigi De Filippo regia Luigi De Filippo con Luigi De Filippo, Fabiana Russo, Vincenzo De Luca, Luca Negroni, Stefania Aluzzi, Francesca Ciardiello TEATRO MANZONI, CASSINO 0776.313934 TEATRO NESTOR, FROSINONE 348.7749362 E 0775.265586

 TEATRO DELL’OPERA

dal 28 marzo all’8 aprile MAOMETTO II musica di Gioachino Rossini regia Pier Luigi Pizzi orchestra e coro del Teatro dell’Opera direttore Roberto Abbado maestro del coro Roberto Gabbiani allestimento del Teatro La Fenice  06.4817003

 TEATRO OLIMPICO

dal 1° al 13 aprile BEATLES SUBMARINE con Neri Marcoré e la Banda Osiris  06.3265991

 TEATRO SISTINA

dal 1° al 13 aprile DI PADRE IN FIGLIO di Max Giusti, Andrea Lolli, Claudio Pallottini, Giuliano Rinaldi regia Marco Carniti musiche Gaetano Curreri con Max Giusti  06.4200711

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RICCARDO III SECONDO GASSMAN

Il cinema, il teatro e la voce di un indiscusso mattatore

C’

è un Gassman che si accosta anche da regista, e per la prima volta, a Shakespeare. È Alessandro che, tuttavia, ha un bagaglio ormai maturo che lo fa passare con disinvoltura dalla pellicola leggera del cinepanettone a una delle pagine più alte del teatro di tutti i tempi. La decisione, lo dice lui stesso, deriva dal felice incontro artistico con Vitaliano Trevisan che cura l’adattamento e la traduzione di questo dramma. Come già avvenuto con Goldoni, segnando il felice connubio, la coppia Gassman-Trevisan rileggerà il classico in modo sorprendentemente moderno e originale. «Ci siamo trovati concordi – dice Gassman – nell’idea di trasmettere i molteplici significati di questo capolavoro attraverso una struttura lessicale diretta e priva di filtri, che liberasse l’opera da ragnatele linguistiche e ne restituisse tutta la complessità, la forza, la bellezza e la sua straordinaria attualità».

foto Federico Riva

 fino al 6 aprile

RICCARDO III di William Shakespeare traduzione e adattamento Vitaliano Trevisan ideazione scenica e regia Alessandro Gassman con Alessandro Gassman, Paila Pavese TEATRO ARGENTINA, ROMA 06.684000311-14



a cura di Americo Roma

¨ MAXIMO PARK Too Much information

ST. VINCENT St. Vincent

Daylighting/Warp Records

Loma Vista/Republic

I Max¨Imo Park sono una delle realtà più influenti della scena indie britannica dell’ultimo decennio. Le loro produzioni hanno sempre “citato”, in modo più o meno velato, i classici degli anni ‘80 made in UK. Suggestioni e arrangiamenti che richiamano The Smiths, Duran Duran e Rem si nascondono dietro gli angoli più inaspettati di questo nuovo lavoro dei cinque di Newcastle upon Tyne, dall’evocativo titolo “Too much information”. Un grande album

Si sta facendo largo nel mainstream musicale con una spinta promozionale che non trova precedenti nel passato recente. Copertine dei principali magazine, airplay martellante del singolo “Digital Witness” in tutti i network e pubblicità a tappeto. Questo alone da “next sensation a tutti i costi” stanca, ma St. Vincent colpisce nel segno. Una produzione curata e ricca di spunti ricercati e sonorità intelligenti per un album di sicuro successo

ideale per: QUELLI CHE HANNO GLI ’80 NEL CUORE

ideale per: GLI AMANTI DEL POP INTELLIGENTE

voto:

voto:

FRANKIE HI-NRG MC Essere umani

NOBRAINO L’ultimo dei Nobraino

Materie prime circolari

Warner

Frankie Hi-NRG è una leggenda del rap. Metteva in rima pensieri complessi molto prima che i ragazzini pensassero fosse “cool”. Le aspettative per il ritorno dal silenzio durato ben sei anni erano altissime. Oggi presenta questa sesta fatica dal titolo “Essere umani”, che include la hit sanremese “Pedala” ma che non convincerà fino in fondo chi si aspettava qualcosa fuori dagli schemi dal vecchio rapper torinese

Il sound dei Nobraino è oramai solido e riconoscibile. Miscelano la musica popolare con testi ironici e pieni di storie tanto assurde quanto ordinarie. Lorenzo Kruger e soci sono menestrelli contemporanei, restituiscono alla musica un’accezione persa nel tempo, su un filo conduttore che passa da Conte e De André, fuori dagli schemi del music business italiano. Un album che diverte e accende cuore e ricordi

ideale per: I FAN SFEGATATI

ideale per: CHI CERCA UN SUONO SENZA TEMPO

voto:

voto:

LA TOP THREE I PIÙ SCARICATI DA ITUNES ROSSI 1. VASCO Dannate Nuvole

Williams 2. Pharrell Happy (from “Despicable Me 2”)

Bandit 3. Clean Rather Be (feat. Jess Glynne) aggiornato al 17 marzo 2014

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IL CONCERTO DEL MESE

RITORNO AL PASSATO CON I TARM

I Tre Allegri Ragazzi Morti fanno tappa a Roma Il 9 aprile i Tre Allegri Ragazzi Morti saranno a Roma con il nuovo tour “Aprile 1994, come fossimo vent'anni fa”. Dopo la consacrazione agli occhi del grande pubblico nei live di Jovanotti, i Tarm tornano alla loro dimensione più congeniale con un tour nello stile storico e inconfondibile del gruppo. Tutte e solo le canzoni delle origini, quelle contenute nelle cassette autoprodotte “Mondo Naïf”, “Allegro pogo morto” e “Si parte”, riproposte per l'occasione in edizione in vinile a tiratura limitata.

 9 APRILE

Circolo degli Artisti via Casilina Vecchia 42, Roma € 17,25 in prevendita; € 15 in cassa www.i-ticket.it

foto Sterven Jonger

PROSSIMAMENTE FROSINONE Affekt club

via degli Anziati, snc dens-events.org

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sabato 19 aprile Affekt Techno – Speedyj + Alex Dolby

venerdì 25 aprile Dens Live – NerdSound Night w/ The Electric Diorama + The Anthem

Cantina Mediterraneo

via Armando Fabi facebook.com/lacantinamediterraneo

w ≥

sabato 12 aprile We love surf + The Phildrop

venerdì 18 aprile Faunalia

LATINA Sottoscala 9

via Isonzo, 194 sottoscala9.altervista.org

w

sabato 29 marzo Lalla Hop + Betty Hairstyle (serata rockabilly)

TUTTI GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE

sabato 5 aprile Dying Muses (serata metal)

domenica 6 aprile Sweet Sweet Moon

ROMA & DINTORNI Circolo degli artisti

orionliveclub.com giovedì 3 aprile Leibach

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sabato 26 aprile 99 Posse

BlackOut Rock Club

via Casilina, 713 – Roma blackoutrockclub.com

w�

via Casilina Vecchia, 42 - Roma circoloartisti.it

mercoledì 2 aprile Frankie Chavez + Warias

sabato 29 marzo Perturbazione

giovedì 17 aprile Bud Spencer Blues Explosion

venerdì 11 aprile The Zen Circus

w

Traffic live

Atlantico

v.le dell'Oceano Atlantico, 271 D Roma atlanticoroma.it

via Prenestina, 738 - Roma trafficlive.org

w

sabato 12 aprile Mods vs Rockers (primo raduno nazionale)

sabato 26 aprile To Kill + guest – HC Night

Orion

viale J.F. Kennedy, 52 - Ciampino

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venerdì 28 marzo Neffa

venerdì 4 aprile Le Luci della Centrale Elettrica

sabato 5 aprile Piero Pelù

venerdì 11 aprile Band of Skulls MARZO 2014

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a cura di Camillo Savone

AVVENTURE DI MARE NEL SEGNO DI PRATT

Marco Steiner racconta le prime esperienze di Corto Maltese I nostalgici dei trip di Hugo Pratt e di fantasia si ritroveranno in questo libro che parla di mare, di tesori, di un viaggio per acqua e per terra. Protagonista è un giovane Corto Maltese, descritto dal più stretto collaboratore di Pratt. Nel segno di Stevenson e Conrad, e poi di Salgari, perché l’avventura, come diceva Pratt, è quando si cerca qualcosa, bella e pericolosa, ma che vale la pena di vivere. Siamo nell’anno del crollo del campanile di Venezia, il 1902, quando il marinaio della Valletta è un ragazzo che, assieme ad alcuni amici e contro tre strani individui stretti in un patto esoterico di vendetta, si muove tra Venezia, Malta e la Sicilia. La posta in gioco è un tesoro legato dall’enigma di una piccola statua: il corvo di pietra. Marco Steiner (Roma, 1956) è medico e per vent’anni ha lavorato con Hugo Pratt. Nel 1996 ha completato il romanzo “Corte Sconta detta Arcana” lasciato incompiuto da Pratt e nel 2006 ha scritto il romanzo “L’ultima pista”, ideale prosecuzione di “Tango”. IL CORVO DI PIETRA - Marco Steiner Sellerio Editore - pagine 208, € 13

COS’È LA DESTRA COS’È LA SINISTRA

UN REFERENDUM SULL’EUROPA Sarà tutta colpa dell’Europa? Per verificarlo Thierry Vissol ha raccolto quaranta vignette satiriche sul tema, ora pubblicate da Donzelli, cucendole con interessanti riflessioni a margine. Le vignette satiriche pubblicate sui media sono un termometro dello scetticismo degli europei verso l’Unione, il riflesso di un diffuso sentimento di rabbia e della difficoltà di identificare con lucidità cause e conseguenze del malessere. La satira, d’altra parte, è lo strumento principe di democrazia fin dalle sue origini. In questo libro l’autore propone di riesaminare, con ironia e umorismo, grazie alla lettura delle più belle vignette pubblicate negli ultimi anni sull’Europa, i principali temi messi in evidenza in questa forma caricaturale, provando a rivelare una verità più profonda, capace di andare al di là delle apparenze immediate e di svelare che forse non è proprio tutta colpa dell’Europa... È TUTTA COLPA DELL’EUROPA Euroscettici ed eurocritici in 40 vignette satiriche commentate da Thierry Vissol Donzelli Editore pagine 100, € 17 MARZO 2014

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«Dunque, destra e sinistra esistono ancora? E se esistono ancora e tengono il campo, come si può sostenere che hanno perduto del tutto il loro significato? E se un significato ancora lo hanno, questo significato qual è?». Norberto Bobbio già vent’anni fa si interrogava su quella deriva dei partiti e delle ideologie che oggi ci ha condotto a questo punto. Nell’edizione del ventennale, Donzelli ripropone il libro con un intervento di Matteo Renzi, scritto quando ancora non era presidente del Consiglio. Bobbio aveva ricondotto la differenza tra destra e sinistra in un’unica radicale concezione dell’idea di uguaglianza. E oggi più passa il tempo, più la forza degli argomenti di Bobbio sembra rinvigorirsi. L’edizione è arricchita dall’introduzione di Daniel Cohn-Bendit e da un commento di Massimo L. Salvadori. DESTRA E SINISTRA Ragioni e significati di una distinzione politica (edizione del ventennale) Norberto Bobbio Donzelli Editore pagine 208, € 19,50

STORIE DI DONNE E DI DOLORE Nel mese della festa della donna, va segnalato questo libro di uno dei più bei volti del cinema italiano, toccato nella vita da tragedie che l’hanno trasformato in una paladina dei diritti femminili e delle adozioni dei single. In alcuni titoli, divenuti best seller, ha già raccontato la sua storia di figlia maltrattata, ragazza abusata, madre in lutto. In tempi di femminicidio e di crescente violenza sulle donne, Dalila Di Lazzaro prende ancora una volta la parola per condividere la propria lotta di figlia, sorella e madre con tante donne che pretendono di vedere rispettati i propri diritti e riconosciuta la propria dignità. Attraverso le storie e gli aneddoti inanellati in una vita di straordinario successo ma anche di profonda quotidianità, Dalila racconta il mondo delle donne: dalla figura tanto complessa quanto amata della madre, alla sorella, così diversa eppure unita a lei; dalle amiche degli esordi alle “avversarie” nel mondo dello spettacolo, dalle star alle persone più semplici... UNA DONNA LO SA Storie di figlie, sorelle e madri Dalila Di Lazzaro Piemme pagine 238, € 15


a cura di Nicola Cento

HOME VIDEO I FILM A CASA TUA

RUSH dal 3 aprile

dal 24 aprile

NYMPHOMANIAC – VOLUME I

NYMPHOMANIAC – VOLUME II

di Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Willem Dafoe, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Udo Kier, Jean-Marc Barr, Caroline Goodall drammatico, Danimarca 2013, 120 minuti

di Lars von Trier con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Willem Dafoe, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Mia Goth, Michael Pas, Connie Nielsan, Ananya Berg drammatico, Danimarca 2013, 123 minuti

Arriva nelle sale, con un carico di polemiche, l'ultima fatica del cineasta danese. Come suggerisce il titolo, Nymphomaniac affronta abbastanza esplicitamente la disinvolta vita amorosa e (soprattutto) sessuale di Joe, una fantastica Charlotte Gainsbourg. La storia ha inizio con l'anziano Seligman che, uscito per fare la spesa in una giornata nevosa, trova a terra il corpo insanguinato della protagonista. La porta nel suo appartamento e la soccorre. Qui Joe gli rivela di essere una ninfomane. E comincia a raccontare...

Il secondo capitolo di Nymphomaniac sarà nei cinema il 24 aprile, una ventina di giorni dopo la prima parte. Joe prosegue nel racconto della propria vita, delle sue esperienze e delle avventure sessuali, senza tralasciare i dettagli. Il film di Lars von Trier già ha fatto molto discutere per le numerose scene di sesso. E di sicuro farà ancora più rumore quando uscirà la versione (sempre in due episodi, per una durata totale di cinque ore e mezza) non censurata. Ma per questo bisognerà aspettare la fine dell'anno

da vedere se: NON AVETE PAURA DI ARROSSIRE

da vedere se: VOLETE SAPERE PROPRIO TUTTO DI JOE

di Ron Howard con Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara, Pierfrancesco Favino, Natalie Dormier, Lee Asquith-Coe, Tom Wlaschiha drammatico, sportivo Usa – Germania – Regno Unito 2013, 123 minuti (dvd e blu-ray)

Due piloti, due uomini diversi. È il 1976. E la Formula 1 è già il più grande spettacolo sportivo del pianeta. Niki Lauda e James Hunt si contendono il titolo di campione del mondo. Il film si concentra sul drammatico incidente del pilota austriaco al Nürburgring

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dal 10 aprile

THE GRAND BUDAPEST HOTEL di Wes Anderson con Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jude Law, Bill Murray, Edward Norton, Saoirse Ronan, Jason Schwartzman, Tilda Swinton, Tom Wilkinson, Owen Wilson commedia, USA 2014, 100 minuti

Cast stellare per l’ultimo lavoro dell’enfant prodige Wes Anderson. 1920, Gustave H è un concierge nel Grand Budapest Hotel. Gode soprattutto della confidenza delle signore attempate. Una di queste, Madame D., gli affida un prezioso quadro. In seguito alla sua morte il figlio Dimitri accusa Gustave di averla assassinata. L'uomo finisce in prigione. Ma è solo l’inizio. Il film ha vinto il premio della giuria al Festival di Berlino da vedere se: AMATE LA LUCIDA FOLLIA DI WES ANDERSON

GLI ALTRI FILM IN USCITA

27 marzo

Yves Saint Laurent di Jalil Lespert

3 aprile

Ti ricordi di me?

L’ARBITRO di Paolo Zucca con Stefano Accorsi, Geppi Cucciari, Francesco Pannofino, Jacopo Cullin, Benito Urgu, Alessio Di Clemente, Marco Messeri, Grégoire Oestermann commedia Italia – Argentina 2013, 90 minuti (dvd)

Un vero gioiellino, con uno Stefano Accorsi straordinario. Girato in bianco e nero, L'arbitro racconta la storia dell'Atletico Pabarile, la squadra più scarsa della terza categoria sarda, il cui destino s'incrocia con quello dell'ambizioso arbitro Cruciani

di Rolando Ravello

www.multisalasisto.it - www.multisalanestor.it MARZO 2014

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PERLEI

YVES SAINT LAURENT Manifesto l'elixir

LANCOME La vie est belle

LADY GAGA Fame

PACO RABANNE Black XS

JIMMY CHOO Flash

MARC JACOBS Lola

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SEQUIN OVERCOAT by SALLY HANSEN Smalto glitterato

ROUGE by DIOR Rossetto

Chi l’ha detto che serve un’occasione speciale per uno smalto speciale? Sally Hansen, con la collezione Sequin Overcoat, propone smalti ultra glitterati da applicare sulle unghie al naturale per un look fun, oppure già smaltate per un effetto ancora più sofisticato. In tre diversi colori e a un prezzo sorprendente

Il nuovo Rouge Dior si conferma un accessorio di bellezza e di stile. Disponibile in trentadue tinte essenziali, è creato con ingredienti di grande qualità per proteggere e nutrire le labbra. La formula a lunga durata (long-lasting) richiede pochi ritocchi e non è appiccicosa. Per un look davvero indimenticabile


PERLUI

GIORGIO ARMANI Code

CAROLINA HERRERA 212

VERSACE Man

CALVIN KLEIN Ck one shock

PRADA Luna rossa

PACO RABANNE Pour homme

POIGNÉES D’AMOUR by NICKEL Rassodante

GEL SUPER HYDRATANT by CLARINS Dopobarba

L’ideale per rimettersi in forma. Il gel rassodante localizzato di Nickel garantisce una diminuzione visibile dei cuscinetti di grasso senza alcuno sforzo facendo diventare la pelle più soda e il corpo più snello. Se proprio volete un consiglio, però, fate pure un pochino di sport e state attenti alla dieta

Freschissimo, lenisce la pelle e calma le irritazioni post-rasatura. Un derivato di origine naturale dell'acido ialuronico stimola i meccanismi dell'idratazione della pelle, rinforzandone il ruolo di barriera protettrice. Ingrediente complementare d'eccellenza, le auxine di girasole assicurano un effetto rassodante

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ROLEX

CASIO

SWATCH

ZENITH

Oyster Perpetual Day-Date

Retro collection

Generation 27

El Primero Striking 10th

La nuova collezione Oyster Perpetual Day-Date in oro giallo, bianco o everose 18 ct è dotata di lussuosi cinturini in pelle colorata (in sei varianti: verde, blu, cognac, cioccolato, ciliegia e rhodium) e di quadranti abbinati. Diametro: 36 mm. Corona di carica a vite con sistema di doppia impermeabilizzazione Twinlock. Vetro: zaffiro antiscalfitture. Impermeabilità fino a 100 metri

È stato l'orologio dei ragazzi degli anni '80, dei rapper e degli hipster del terzo millennio. Sono passati più di trent'anni e ancora oggi il Casio dorato ha il suo fascino. Bracciale in acciaio inox, la chiusura può essere regolata con grande facilità in base alle proprie esigenze per renderla più comoda. Una volta impostato, il calendario visualizza sempre la data esatta. La batteria dura sette anni

Swatch non si smentisce mai. E con Generation 27 rende omaggio alla giovinezza, all'immaginazione e ai più importanti del “Club 27”: musicisti come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain e Amy Winehouse, tutti scomparsi a ventisette anni. Unisex, rigorosamente in plastica, ha un diametro di 34 mm (spessore: 8,75; altezza: 39,2). Impermeabile fino a tre atmosfere

El Primero è stato il primo cronografo automatico al mondo a battere al ritmo di 10 vibrazioni al secondo. Un vero gioiello di tecnologia, che segna il ritorno della manifattura Zenith ai valori tecnici che hanno decretato negli anni il successo dello storico marchio elvetico. Ore e minuti al centro; datario a ore 6; contatore dei 60 minuti a ore 6; contatore 60 secondi a ore 3. Diametro: 30 mm

DIEGO CATALDI c.so nuova italia_fiuggi

JO YELLO via aldo moro_frosinone piazza armando diaz_cassino

GIOIELLERIA GLAMOUR c.so della repubblica_cassino

DIEGO CATALDI c.so nuova italia_fiuggi via aldo moro_frosinone

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CARTIER

TUDOR

BREGUET

TOY WATCH

Ballon Bleu

Heritage Black Bay

Type XX Transatlantique

ToyMrHyde Pewter

Elegante, lieve come un palloncino, blu come lo zaffiro che protegge. A influenzare la traiettoria dei numeri romani è la corona di carica ornata di uno zaffiro cabochon, protetto da un particolare “anello” di metallo prezioso. Cassa dalle curve convesse, quadrante guilloché, lancette a forma di gladio, bracciali dalle maglie lucide o satinate. Dimensioni: 36,6 mm. Impermeabile fino a 30 metri.

Il nuovo Black Bay, l’ultimo modello della collezione Tudorr Heritage, è come un tesoro nascosto che ritorna alla luce. Reinterpretando il modello che ha lasciato un segno indelebile nella storia degli orologi da immersione, il Black Bay incarna perfettamente lo spirito vintage di Tudor. Cassa in acciaio, 41 mm, lucida e satinata. Movimento meccanico a carica automatica. Impermeabile fino a 200 metri

Progettato nel 1950 per l'Aèronavale francese, il Type XX è entrato a far parte della collezione Breguet in una moderna versione “civile”, con un movimento meccanico a carica automatica. I modelli femminili sono un autentico capolavoro di tecnica ed eleganza. Contatori di 30 minuti e di 12 ore. Lunetta girevole con 49 diamanti incastonati (circa 0.63 carati) e un indice in zaffiro

Un omaggio al mondo della moda e del lusso. Alla vista il plasteramic diventa ceramica e ogni orologio è lucidato a mano per un effetto extra polished. ToyMrHyde ha un volto elegante e un pizzico di follia di fondo, grazie anche ai fantastici colori fluo. Dimensione: 41 mm. Movimento: Japanese movement, Quarz, 3 hand. Chiusura: butterfly. Resistente all'acqua fino a cinque atmosfere

DIEGO CATALDI c.so nuova italia_fiuggi via aldo moro_frosinone

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B

ANDARE IN LUCA PAGANINI

Classe 1993, nato a Roma, il giovanissimo centrocampista esterno si è rivelato una delle sorprese più belle di questa stagione del Frosinone Calcio. Non a caso è stato convocato in diverse occasioni con la Nazionale di categoria allenata da Bertotto

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DIPENDE SOLO DA NOI Parla Luca Paganini, una delle sorprese più belle di questo Frosinone Di una cosa è certo: «Ce la faremo» DANIELE CIARDI

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ncora sei giornate e sapremo se il Frosinone salirà direttamente in B grazie al primo posto finale al termine della regular season, o se per conquistare la serie cadetta dovrà prendere parte alla lotteria dei play off. Un calendario non facile, quello che attende i canarini per questo finale di stagione, considerando che dovranno giocare tre volte in trasferta (in particolar modo sul campo del Lecce terzo della classe e Perugia secondo) e due in casa, oltre a osservare il turno di riposo. Ma per il giovane Luca Paganini, una delle sorprese più belle di questo Frosinone stagione 2013-2014, chiudere la regular season davanti a tutti non è certo impresa impossibile. «Conquistare la B grazie al primo posto finale – dice – dipende solo da noi. Innanzitutto voglio partire dal presupposto che il Perugia vincerà la gara in programma quando noi riposeremo. Ciò vuol dire che in questo momento considero gli umbri due soli punti dietro di noi e non cinque. Premesso ciò, la mia ricetta per restare al comando fino alla fine non è certo utopistica: dobbiamo sfruttare al massimo le due gare casalinghe e vincere sul campo amico come abbiamo fatto quasi sempre da inizio stagione a oggi. A quel punto ci basterà ottenere l’intera posta in palio in una delle tre trasferte che mancano alla fine della regular season e non perdere nelle restanti due». Per qualcuno la strada per il primo posto finale sarebbe potuta essere molto più in discesa per il Frosinone,

se solo i canarini non avessero buttato alle ortiche i punti di Barletta e Pontedera. Ma non per Paganini. «Normale che da queste due trasferte si poteva tornare a casa con un bottino diverso da quello ottenuto (zero punti), ma in un campionato succede di inciampare quando meno te l’aspetti e poi in altre occasioni ottenere più di quello che avresti meritato. Ad Ascoli, ad esempio, sono stati due punti guadagnati, per come è andata la gara in generale. Quindi va bene così. Stiamo disputando un grandissimo campionato e sono convinto che dimostreremo fino in fondo tutto il nostro valore. Per cui in questo momento pensiamo solo alla trasferta di Gubbio. Andremo ad affrontare una squadra che lamenta due sole lunghezze di distacco dalla zona play off, e quindi vogliosa di ben figurare. Ma per l’occasione la mia tabella promozione prevede tre punti, e quindi domenica dovremo tornare dalla trasferta umbra con in tasca l’intera posta in palio. Il resto non conta».

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a cura di Daniele Ciardi

VOLLEY SORA

SI LAVORA IN VISTA DEL 30 MARZO La Globo ha chiuso la regular season al terzo posto Ora i quarti di finale play off contro Castellana o Brolo

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a stagione della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora sta per entrare nella fase decisiva. Dopo aver chiuso al terzo posto la regular season del campionato di serie A2 maschile, da qualche giorno la formazione di coach Marco Fenoglio è al lavoro per preparare l’esordio ai play off, che avverrà il 30 marzo con gara1 dei quarti di finale contro la vincente dell’ottavo tra Castellana Grotte e Brolo. La “prima” dei bianconeri nella post season è in programma sul campo amico (ore 18), mentre il 2 aprile (ore 20.30) turno in trasferta per gara2. L’eventuale bella si giocherebbe quindi al

PalaGlobo “Luca Polsinelli” domenica 6 aprile con inizio alle ore 18. In caso di passaggio del turno (sulla carta sembrerebbe scontato visto che i ciociari se la vedranno contro l’ottava o addirittura la decima della regular season), Daldello e compagni torneranno in campo per la serie di semifinale, che si giocherà al meglio delle cinque partite, con questo programma: 13 aprile gara1, 20 aprile gara2, 23 aprile gara3, 27 aprile eventuale gara4 e 30 aprile eventuale gara5. Anche in questo caso la Globo potrà giocare con il vantaggio della bella sul campo amico.

L’esperienza di Salgado può essere fondamentale per puntare alla vittoria finale

IHF FROSINONE

SALVEZZA A UN PASSO

Con un successo le ciociare festeggerebbero la permanenza in A1

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La schiacciatrice Veronica Angeloni è risultata tra le giocatrici più continue in casa delle frusinati MARZO 2014

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bastata la grande impresa compiuta domenica scorsa nella gara del “Città di Frosinone” contro la corazzata Modena, per permettere all’Ihf Frosinone di avvicinare in maniera forse decisiva quota salvezza (obiettivo minimo di inizio stagione per la squadra del presidente Lucio Iacobucci). Quando mancano quattro giornate al termine della regular season (in verità per le ciociare tre perché devono osservare il turno di riposo), il vantaggio delle “pantere” sul fanalino di coda Forlì (anche le romagnole devono osservare lo stop) è di cinque lunghezze (al termine della prima fase di campionato retrocede solo l’ultima). Gioli e compagne avranno il vantaggio non indifferente dello scontro diretto contro Forlì, in programma proprio questo pomeriggio (23 marzo) alle ore 18 al “Città di Frosinone”. In caso di vittoria piena la compagine di coach Mario Regulo Martinez potrà già festeggiare la permanenza nella massima serie.


VEROLI BASKET

SERVE UN GRANDE RUSH FINALE

La guardia Brett Blizzard può riverlarsi l’uomo in più dei verolani in questo importante finale di stagione

I giallorossi possono ancora ambire alla post season

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a sconfitta subita nell’ultimo turno sul campo della corazzata Capo d’Orlando non ha, fortunatamente, fatto perdere posizioni di classifica al Gcz Veroli, che resta al settimo posto della graduatoria generale (ultimo valido per giocare i play off), anche se con una peggiore situazione negli scontri diretti rispetto alle due squadre che l’affiancano in classica, Fmc Ferentino e Trapani. In altre parole, se il torneo fosse finito domenica scorsa i gial-

lorossi sarebbero fuori dalla post season, ma visto che mancano ancora cinque giornate, le possibilità di play off per il quintetto di coach Marco Ramondino ci sono eccome. A patto di dare vita a un grande rush finale, sicuramente alla portata. Anche e soprattutto in considerazione di un calendario abbastanza favorevole. La partita più difficile per Veroli è in programma proprio in questa quintultima giornata quando al “Città di Frosinone” arriverà Torino (una delle tre formazioni che occupano la terza piazza), mentre per il resto i giallorossi sono attesi da tutti incontri sulla carta più che alla portata: Jesi (terzultima) in trasferta, Trieste (quartultima) tra le mura amiche, il fanalino di coda Imola fuori casa e Sigma Barcellona in terra ciociara.

BASKET FERENTINO

AMARANTO IN ZONA PLAY OFF

La formazione di Gramenzi ha conquistato la settima posizione

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razie al successo ottenuto contro Trapani, la Fmc Ferentino è salita, per la prima volta da inizio stagione, al settimo posto di classifica del campionato Lega Gold (ex Legadue) con una migliore situazione negli scontri diretti rispetto alle due squadre che l’affiancano nella graduatoria generale, cioè Veroli e Trapani. In altre parole gli amaranto sono in zona play off e a questo punto sono chiamati a lottare con tutte le forze per difendere l’attuale settima piazza che permetterebbe, al termine della regula season, di prendere parte per la prima volta nella loro storia, agli spareggi per salire nella massima serie. Ancora cinque le gare che separano la formazione allenata da coach

Franco Gramenzi da uno storico traguardo. Sfide di diversa difficoltà. Il ciclo si apre, infatti, con due incontri più che abbordabili come la trasferta di Jesi e poi la partita interna del 30 marzo contro la penultima della classe Forlì, ma poi gli ultimi tre turni riservano più insidie. A cominciare dalla gara di Napoli, per poi passare all’impegno casalingo contro Casale, ma soprattutto alla partita del 27 aprile sul campo di Verona.

L’americano Rodney Green sta trascinando i suoi verso una storica qualificazione agli spareggi per salire in A

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La nuova CLASSE C

parte da Frosinone

Presentata lʼultima arrivata di casa Mercedes Grande festa alla concessionaria LʼAutomobile

Interni di pregio, massima attenzione alla sicurezza e la caratteristica eleganza tedesca

 Laura e Stefania Cellitti, titolari de L’Automobile  La delegazione Fai di Frosinone presieduta da Giuliana Marsella foto Massimo Scaccia

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nterni di pregio, touchpad, head-up display, scocca più leggera del segmento, maggiore attenzione alla sicurezza, assetto agile e confortevole e climatizzatore con funzione di elaborazione dati Gps. E poi una consolle completamente reinterpretata, il display centrale grande e ben visibile. Materiali di pregio e una sapiente alternanza di superfici armoniose e linee scolpite celebrano questa nuova estetica e il suo stile. Signore e signori, ecco a voi la nuova Mercedes Classe C. Come sempre, quando si parla della casa di Stoccarda, le parole d’ordine sono innovazione e ricercatezza. Senza mai dimenticare l’eleganza. L’ultima arrivata di casa Mercedes è stata presentata qualche giorno fa nella concessionaria L’Automobile di Frosinone. Tanti ospiti e una sola grande protagonista, la Classe C. All’evento hanno voluto partecipare in molti. Ospite d’eccezione la delegazione Fai che proprio questo mese ha organizzato la tradizionale apertura dei tesori dell’arte in provincia.

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I SUOI PRIMI

TRENT’ANNI

Pasquale Cirillo ha festeggiato a Borgo dei Lecci Una serata indimenticabile con tanti amici, una mega torta e un po’ di musica

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on è certo “colpa” sua se tra gli amici ha pure tanti politici. Un merito, almeno, gli va riconosciuto. È riuscito a mettere insieme centrodestra e centrosinistra in un’unica festa di compleanno. La sua. Complimenti, quindi, a Pasquale Cirillo, avvocato, da poco entrato a far parte del Consiglio comunale di Frosinone, che qualche giorno fa ha spento trenta candeline. I festeggiamenti sono andati in scena a Borgo dei Lecci, Sora. Auguri...

 Foto ricordo con gli amici  Il festeggiato insieme alla fidanzata Elisa Ferrari

foto Simone Desiato

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PASSIONE

CIOCCOLATO

A Frosinone tre giorni con ChocoMoments Show cooking, degustazioni e workshop

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how cooking, lezioni di cioccolato, degustazioni e abbinamenti curiosi di birra, liquori e cioccolato, divertenti workshop per imparare a realizzare una sacher e per i più piccoli tanti divertenti laboratori. Questo e molto altro nel cartellone degli eventi ospitati alla Villa comunale di Frosinone dal 14 al 16 marzo. Un evento unico, organizzato da ChocoMoments con il patrocinio del Comune di Frosinone e il sostegno della Banca Popolare del Frusinate. Tra le tantissime attività particolare successo ha riscosso lo Grande successo dello chef patissier Domenico Spadafora, per la dimostrazione show star del programma tv di Rai 2 “Detto Fatto” in dello chef patissier tandem con il maestro cioccolatiere Giancarlo Domenico Spadafora Maestrone. Ma in tanti hanno partecipato anche ai mini-corsi di pralineria, alle degustazioni. Per di “Detto Fatto” i più piccoli poi, a disposizione c’era lo spazio Babyciok per improvvisare con il cioccolato. Insomma, un evento ghiotto, in tutti i sensi.

 Lo chef patissier Domenico Spadafora con l’assessore alla cultura del Comune di Frosinone Giampiero Fabrizi foto Anna Maura Caira

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SE IL RISCATTO

PASSA PER IL CURLING

Claudio Amendola ha presentato il suo primo film da regista al Multisala Sisto

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l curling. “Ma cos’è ‘sto curling?”. Quattro uomini perdenti, praticamente falliti, trovano il proprio riscatto proprio nel curling e in un sogno: partecipare alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Questa è la storia che racconta Claudio Amendola che, dopo tanti anni trascorsi sul set ha deciso di mettersi dietro la macchina da presa per dar vita a un racconto. Questo racconto s’intitola “La mossa del pinguino” e dal 6 marzo è stato distribuito da Videa nelle sale itaI protagonisti liane per un totale di 200 copie. Prodotto da Dap della pellicola Italy di De Angelis Group e ambientato princisono Edoardo Leo, palmente a Pinerolo, il film ha come protagonisti Ricky Memphis, Edoardo Leo, Ricky Memphis, Ennio Fantastichini, Antonello Fassari, Francesca Ennio Fantastichini Inaudi e il piccolo Damiano De Laurentiis. Un e Antonello Fassari racconto che i protagonisti della storia hanno raccontato anche a Frosinone, venerdì 14 marzo, al Multisala Sisto, in un incontro con i fan. In tantissimi hanno voluto essere presenti, scambiare due battute, farsi rilasciare un autografo e poi tutti in sala, a ridere e riflettere su un film che ha già riscosso tanto successo.

  Antonello Fassari  Claudio

Amendola intervistato da Paolo Colasanti  L’attore e regista romano con alcune fan foto Simone Desiato

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Gruppo Laziale Bevande SULLA... COSTA DEL SOLE

A Terracina la convention per i gestori degli stabilimenti balneari

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n “pomeriggio da bere” molto ben riuscito quello organizzato da Gruppo Laziale Bevande per presentarsi al Consorzio “Costa del Sole”, un nutrito e selezionato gruppo di attività comprendente stabilimenti balneari, bar e ristoranti operanti tra San Felice Circeo e Salto di Fondi. Un pomeriggio nel quale l’azienda frusinate leader nel settore “beverage” ha proposto L’azienda frusinate alle ditte presenti i piani commerciali della prosha presentato sima stagione estiva insieme ad una serie di intei piani commerciali ressanti iniziative promozionali. Molto apprezdella prossima zati i nuovi cocktail e gli aperitivi studiati appostagione estiva sitamente per quest’accordo commerciale tra Gruppo Laziale Bevande e Costa del Sole che promette grandi soddisfazioni a tutti gli operatori economici della costa.

I soci Pierluigi Messia e Antonio Turriziani e il responsabile commerciale Marco Turriziani del Gruppo Laziale Bevande insieme ai titolari degli stabilimenti balneari aderenti al Consorzio Costa del Sole foto Anna Maura Caira

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chi, come, dove, quando

RISTORANTI, PIZZERIE, ENOTECHE, CLUB di qualità segnalati da QUI

Pepe Nero

FROSINONE

Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione alle migliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati i taglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come panini farciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poi i primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongole, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi

via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - pepenerofrosinone@alice.it

La Ginestra

FROSINONE

Il titolare Danilo e il suo staff hanno fatto di questo locale il ritrovo preferito di professionisti, imprenditori e gourmet alla ricerca di piatti creati con passione e ingredienti di primissima scelta. Basti pensare alle infinite proposte a base di pesce che esaltano sempre per gusto e freschezza a partire dagli antipasti. Attenta la selezione dei dolci e dei vini della carta. Servizio catering per eventi e cerimonie

via Adige, 1 - tel. 0775/824261

Ristorante Le Vigne

FROSINONE

Questo è il posto, dalla cucina semplice e di grande qualità, dove assaporare, per esempio, degli ottimi bucatini all’amatriciana o alla gricia oppure una carbonara di pesce. E poi scegliere tra tagliate di manzo, bistecche di chianina o selezionatissime entrecote. I dolci vi stupiranno così come l’apericena, ogni sera dalle 19.30. Un locale dove trascorrere piacevoli serate in compagnia di amici

via Gaeta, 114 – Tel.0775.1887741 – la domenica aperto a pranzo

Ratafià FROSINONE

La parola “Ciociaria” evoca da sempre il concetto di “genuinità” nel cibo e nella vita degli abitanti. Il ristorante Ratafià si propone di fare proprio questo “credo” e lavora per offrire una ristorazione di qualità, curata nei dettagli e nell’armonia dei sapori ma attenta al costo. Materie selezionate e prodotti tra i migliori del territorio ciociaro. Il tutto lavorato e preparato rigorosamente in casa

via del Plebiscito, 49 - tel. 0775.856632 - 339.4729050

Osteria Porca Vacca

TECCHIENA DI ALATRI

Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini

via S.S. 155 Osteria di Alatri - tel. 0775/408384 - www.osteriaporcavacca.net

Agriturismo Tenuta Valle delle Ginestre

CECCANO

Uno dei migliori agriturismi della Ciociaria, in località Badia di Ceccano, è la location ideale per eventi, riunioni, domeniche in famiglia e per organizzare comunioni e matrimoni. L’agriturismo promuove laboratori didattici, corsi di cucina e visite all’annessa fattoria. In tavola i prodotti dell’annessa azienda agricola, disponibili anche nel punto vendita per un gustoso ricordo della giornata nella tenuta

via San Paolo della Croce, 35 - tel. 0775/621009 - cell. 339/3276778


Ristorante da Jin Feng

FROSINONE

Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimo design e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo Jin Feng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale si aggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica mediterranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagerato. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro

via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182

Ristorante Cerroni

CECCANO

Dall’esperienza e dal successo del Ristorante Catering Cerroni nasce questo splendido gioiellino dal design e dall’atmosfera raffinati. Adatto per cene e colazioni di lavoro o per un incontro tra amici il ristorante propone chianine, selezionatissime carni argentine, angus irlandese e in esclusiva Ribeye americana. Deliziosi i primi così come gli sfiziosi antipasti. Da provare

viale della Libertà(giardinetti)- tel. 0775/602150

COSA c’è

IN GIRO MOROLO 30 marzo

SAGRA DEI “FRASCATEGLI” Come gnocchi alla romana, ma rigorosamente fatti a mano dalle massaie locali. I Frascategli sono conditi con ogni ben di dio: con la cipolla, con l'aringa, con i broccoletti, con il sugo, con la salsiccia e tanto altro ancora. Una specialità impareggiabile distribuita insieme ad altri prodotti tipici locali, a partire dal vino rosso.

Rocca di Rivituro

GUARCINO

Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasformata in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lo rende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionale che riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a puntino con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto con ogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì

s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775.46565 - www.roccadirivituro.it

Il Girasole Agriturismo

TECCHIENA DI ALATRI

Una vecchia casa colonica risalente al 1940 trasformata in ristorante tipico, con soffitti in legno e camino, dove la cucina custodisce scrupolosamente le tradizioni dei sapori antichi. Una vecchia stalla con fienile, da cui è stato ricavato un piccolo albergo dotato di ogni comfort, dove regna il legno e il ferro battuto. Un ambiente familiare dove è forte il senso di ospitalità

via Basciano, 5 (strada per Veroli) - tel. 348/7108182 - www.ilgirasoleagriturismo.it

S1mone - Braceria - Ristorante - Pizzeria

TECCHIENA DI ALATRI

Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini

via Polledrara, 12 - tel. 393/7421963 - Chiuso il lunedì - ampio parcheggio

Dal Patricano

PATRICA

Dal Patricano per riscoprire il piacere dei sapori tipici di una volta. Il fiore all’occhiello è la braceria con tagli di carni nazionali ed estere. Tutti i giorni pollo ruspante alla griglia, fiorentina, filetto, bisonte canadese e black angus statunitense. Eccezionale è il tiramisù del Patricano. Buona la carta dei vini. Ogni giorno è disponibile un menù a partire da 16 euro. Dal Patricano è anche hotel con stanze da sogno da 50 euro

s.s. Monti Lepini km 11,300 - tel. 0775/222459 - www.dalpatricano.it

ROMA 12 e 13 aprile

LA TRADIZIONE PASSA PER GLI ASPARAGI Tre eventi all’insegna della tradizione culturale ed eno-gastronomica italiana saranno di scena il 12 e 13 aprile a Roma, nei capannoni della cooperativa agricola Marcellina. Nell’ordine sono: la quarta edizione della Sagra dell’Asparago Selvatico, la quarta della rassegna regionale dell’organetto e la seconda festa degli arrosticini e birra a cura del Comitato “C’era una Volta” in collaborazione con Ballo Italia in TV. Nell’ambito dell’evento viene presentato anche un mercatino artigianale e ci saranno degli stand gastronomici.



FOTO ALBERTO BUZZANCA

ROXANA ZAMFIR

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Luca Sergio

UN DECLINO

INARRESTABILE

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ome si starà nel 2030? L’interrogativo se l’è posto il “Rapporto sulla competitività delle aree urbane” promosso dalle fondazioni bancarie e la risposta è stata: chi avrà la sorte di campare fra sedici anni non avrà vita facile. Il Lazio, e quindi anche il nostro territorio, è stato classificato regione in declino che registrerà “condizioni superiori alla media ma in peggioramento”. Del resto, non da oggi avvertiamo i segnali della decrescita economico-sociale dopo un lungo periodo di benessere. E a proposito di decrescita recentemente, sul “Corriere della Sera”, il politologo Ernesto Galli della Loggia ha sostenuto che le sue cause vanno attribuite alla “società che prende il sopravvento” sui partiti. Perché? La società “si rivela per ciò che è: una società con un assai debole “capitale civico”, familistica e corporativizzata, complessivamente poco istruita e poco interessata a informarsi, divisa in interessi particolari accanitamente decisi ad autotutelarsi; dove il privato tende sempre a prevalere su ciò che è pubblico o a piegarlo al proprio servizio”. Insomma, una casta contrapposta a quella politica che delinea lo scenario di una società “dove le energie non mancano ma dove si manifesta sempre fortissima la resistenza al cambiamento, al merito, alla mobilità”. Un’analisi condivisibile e che smentisce la leggenda metropolitana, pervicacemente sostenuta da alcuni per soddisfare interessi personali, secondo la quale la cosiddetta “società civile” sarebbe migliore. No, assolutamente no! A mandare certi personaggi (salvo poche eccezioni) al Comune, in Regione, in Parlamento sono gli elettori. Quindi gli

eletti, in stragrande percentuale, non sono i migliori: anzi, sono lo specchio fedele di una società malata. Basta vedere i tanti quotidiani episodi di corruzione da parte di tutte le categorie, anche quelle che non hanno bisogno. Anzi, più stanno bene e più rubano. Qual è la situazione nel nostro territorio? Preoccupante da tempo e sempre in peggioramento: pil pro-capite in calo, tante imprese in crisi (si salvano solo quelle che esportano), estensione della povertà che ha ormai coinvolto pure il ceto medio, popolazione anziana in aumento, servizi pubblici insoddisfacenti (a cominciare dalla sanità). Il ceto politico dimostra tutta la sua inconsistenza e, salvo rarissime eccezioni, si rifugia nell’autoreferenzialità dimostrando un distacco crescente dai cittadini, l’associazionismo e le istituzioni di tipo economico, sempre esclusi pochi casi, sono diventati afoni. Non c’è un’idea che sia Secondo gli studi veramente nuova, sempre le fra quindici anni stesse facce, a tutti i livelli, nel nostro che vanno e vengono senza territorio tempo. Tutto nero? No. le condizioni di vita Bisogna puntare sulle saranno peggiori nuove generazioni che devono farsi largo a spallate. Attendiamo fiduciosi…

Ci sono già segnali preoccupanti: è perciò necessario un cambio generazionale della classe dirigente dopo i fallimenti dei politici

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Pier Paolo Segneri

SEMPLICE E FACILE

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passato un anno. Marzo, infatti, è il mese che segna un anno esatto dall’inizio di questa rubrica. Vorrei ringraziare, perciò, tutti coloro che, in questi mesi, hanno seguito e apprezzato gli articoli di Qui Magazine fino all’ultima pagina. In particolar modo, vorrei rivolgermi a quei lettori che, nel corso del tempo, si sono divertiti a leggere la nostra rivista iniziando dall’ultima pagina. Grazie di cuore. E lo scrivo come il cuore mi detta. Perché la semplicità va riscoperta e nutrita. Perché la semplicità è tutto ciò che ho tentato di trasmettere attraverso le parole cercando di dare un significato “altro” ai vocaboli di tutti i giorni. La semplicità è anche nel metodo. E il metodo utilizzato è quello di far dialogare tra loro due vocaboli. Così da spiegare alcune coppie di parole ponendole in contraddittorio. Quasi si trattasse di un dizionario dei binomi: intelligenza e furbizia, umiltà e modestia, fragilità e debolezza. Un metodo semplice, che è soprattutto un gioco. Un metodo che può aiutare a riflettere o ad allenare la capacità critica. E l’ho fatto per dare una visione delle cose che non si limitasse al solo punto di vista. Anzi, con l’intenzione di produrre qualche pensiero inaspettato, qualche domanda non retorica, un’idea d’insieme che fosse, però, una scoperta semplice perché dettata dall’esperienza. Eppure, la semplicità non è facile, anzi: ciò che è semplice può essere complesso e ciò che è facile, invece, può risultare assai complicato. Perché la facilità finisce col darci l’illusione o la presunzione di poter rendere tutto tremendamente facile. Infatti, quando ci viene proposta la strada più facile, in genere, finiamo con

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l’impelagarci nei percorsi più pericolosi. E finiamo in un vicolo cieco. Sulla strada facile i rischi aumentano. Mentre la semplicità è diversa, la semplicità è altro. La semplicità è soprattutto uno stato dell’anima. Le cose semplici non sono facili. Ecco il punto: semplice e facile, che generalmente usiamo come fossero due sinonimi, in realtà, non significano la stessa cosa e, perlopiù, si contrappongono. Semplice è, per esempio, il gesto di chi ama. Eppure, non è un gesto facile. E quando amare diventa facile, allora l’amore perde di semplicità. E tutto diventa più difficile, più contorto, più complicato. Semplice è la persona umile, ma l’umiltà non è facile. Un vestito può essere semplice e, per questo motivo, bellissimo. Indossare una maschera è facile, ma le persone semplici non indossano maschere. Un’idea può essere semplice e risolutiva mentre le soluzioni facili non portano da nessuna Semplice e facile, parte. A tal proposito, negli spesso usati ultimi tempi, in tv, c’è un come sinonimi, famoso spot che recita: «Ti in realtà piace vincere facile». Ecco, hanno significati credo che questa frase opposti possa indicare molto bene l’inganno che nascondono le cose facili.

La semplicità non è facile, anzi: ciò che è semplice può essere complesso e ciò che è facile, invece, può risultare assai complicato




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