17 DICEMBRE2013
A confermarcelo è l’ennesima classifica del Sole 24 ore che ci relega in coda alla coda
SI CHIUDE UN ANNO DI PARALISI TOTALE
C
on la festa dell’Immacolata – quest’anno condizionata dal bollore di Pd, Pdl e Forza Italia – iniziano le festività di fine anno, periodo che, per vari motivi, si adatta ai bilanci familiari ma anche politici, amministrativi e culturali. Sono proprio questi che vogliamo abbozzare Qui, per riflettere almeno lo spazio di un editoriale, per verificare la rotta del territorio e trovare se e dove c’è stata un’azione governativa alla quale riconoscere merito. Ebbene basta poco a capire che a cercar meriti si rischia di perder tempo e a confermarcelo è l’ennesima classifica del Sole 24 ore che ci relega in coda alla coda tra le province italiane: quello che si avvia alla chiusura è un anno inutile e, a dirla tutta, bloccato in ogni campo, complice una crisi che da noi non accenna a mollare, e un governo centrale che invece la presa l’ha stretta, e come no, sulle casse locali. Dei mille annunci dei politici niente è realtà: ci riferiamo all’aeroporto ormai svanito (anche per Viterbo, pensa un po’ il tempo – e i soldi – perduti), alla bonifica urgente della valle del Sacco, così come a quella delle rive del Cosa e della frana cittadina del viadotto Biondi con la strada cardine ancora chiusa, al casello autostradale di Ferentino nuovo e subito dimezzato da un’indagine preoccupante. Ci riferiamo al teatro cittadino che sarà e che intanto non è, alla situazione kafkiana della Asl contesa e del pronto soccorso ispezionato e pochissimo “pronto”, alle buffonate dei consorzi inutili di entità ormai scomparse, al riciclo e alla promozione dei politici che hanno fallito, a quell’industria asfittica che non rischia se non rosica, alle banche strumentalizzate, alle scuole che necessitano di manutenzione – come hanno urlato gli studenti – ma anche di investimento, alla viabilità che ancora ricalca malamente i sentieri delle mulattiere medievali, al caos urbanistico e alla barzelletta della Monti Lepini ridotta a ecce homo. Ci riferiamo agli scandali della nevicata di febbraio – Casaleno, Conservatorio, Palasport a Ceccano – ancora non chiariti, a un’azione amministrativa singhiozzante ed emergenziale, ai soliti personaggi con le solite parole che impediscono il cambiamento. Il 2013 è ormai passato. Speriamo passino anche loro.
Il prossimo numero sarà in edicola il 22 dicembre
Camillo Savone c.savone@quionline.it
Complice una crisi che non accenna a mollare la presa, la paralisi è stata pressoché totale in ogni campo
sotto IL GRATTACIELO Abbruzzese e Iannarilli vanno col Berlusca. Ma non hanno capito che la pacchia è finita e che non si batte più. Un chiodo
L’
altro giorno, sotto il grattacielo, ho incontrato Massimo. Ci siamo fermati a chiacchierare, come sempre. Stava tutto preoccupato. Per questa storia del Cavaliere che è caduto. Dalla cavalla. Massimo, come va oggi? Meglio. Sai, ora stanno cercando di riorganizzarsi. Anche io… Chi resta fedele a Silvio, chi va con Alfano, chi si ritira… Insomma, in giro c’è un bel po’ di movimento. Ok, ma dammi qualche indiscrezione. Va bene. Cominciamo dai big. Alfredo Pallone sta con Alfredo Pallone. E ci mancherebbe pure. Quindi passiamo alla seconda fascia: Mario Abbruzzese e Antonello Iannarilli vanno col Berlusca. Ma non hanno capito che la pacchia è finita e che non si batte più.
IL CAVALIERE, LE CAVALLE
E QUALCHE ASINO
sottoilgrattacielo@quionline.it
Un chiodo. Ombretta Ceccarelli sta già ad Hardcore. Il nome inglese di Arcore. Stanno rottamando le vecchie ragazze coccodè e Ombretta, anche senza lifting e con i suoi trentadue anni abbondanti-ma-portati-condisinvoltura, ha sempre il suo perché. Un’altra categoria: italian blonde. Con Angelino ci stanno quelli un po’ più sfigati, un po’ più tristi, di terza fascia. Nicolino Ottaviani, Carletto Noto, Ernesto Sparalesto Tersigni, Annalisa D’Aguanno... Pensa che il più allegro è Adriano Roma… Massimo mi ha sorriso, mi ha salutato e se n’è andato. Aspetta, Massimo… E Caparrelli? Caparrelli chi? Caparrelli… quello alto, bello, intelligente, che piace un sacco alla gente che piace… Ah, Caparrelli? Sì. Ancora non si sa. In realtà non lo vuole nessuno. Preghiamo… In che senso? Nel senso che preghiamo che Silvio, mosso a compassione, se lo prenda e se lo porti a casa...
cronache DA BRISBANE Il Pd australiano, al cenone da Mary The Sozz, porchetta e salsicce. La solita porcata, insomma
Ruggero Cioci
(ciociaro emigrato Australia)
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ui a Brisbane la qualità della vita dei politici, del Pd e del Pdl, sale ogni anno di uno o due scalini nella classifica mondiale: ormai l’intera classe australiana dei leader dei partiti, nonostante la crisi, ha una qualità della vita da far invidia agli sceicchi e ai sultani, e da far... impallinare persino i senatori. Però anche loro, nel loro grande, hanno problemi di vario genere. Ora, ad esempio, devono risolvere quello delle due settimane bianche delle festività natalizie che si passano sulle Dolomiti. L’anno scorso, infatti, tutto il Pdl riempiva il Gross Chateau Relais De Luxe De Charme (tanto pagava Lui) e si stava tutti insieme, Little Jan O’Rally e Abbruccese, Big Balloon e
CAOS VACANZE
NEL PDL AUSTRALINO
r.cioci@quionline.it
Octopussy e addirittura Frank Flowered, travestito da Babbo Natale con la jeep. Allora facevano la sauna insieme. Oggi invece sono divisi: c’è chi va al Grasioly Palace (tanto paga ancora Lui) e chi, gli amici di Angel Leeno, deve adattarsi alla Stella Alpina di Valdisotto, pensione una stella (quella del fiore) con bagno al piano ogni sedici camere. Frank Flowered anche da Befana non lo vuole più nessuno. Per non parlare delle camere doppie: Abbruccese non sopporta l’odore (odore?) dei piedi di Jan O’Rally, ma deve rassegnarsi. Quelli del Pd australiano, invece, che solitamente prenotavano allo Cheateau Du Tesseré, cinque stelle e sei stalle, coi fondi del partito avanzati dalle primarie, stavolta staranno a casa: hanno votato in pochi e coi fondi di partito c’esce soltanto un cenone da Mary The Sozz, con porchette e salsicce. La solita porcata, insomma.
23 DICEMBRE2013
VISTI DA QUI
DICEMBRE2013
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EDITORIALE QUI srl direttore responsabile: MASSIMO PIZZUTI m.pizzuti@quionline.it direttore editoriale: DANIELE CIARDI d.ciardi@quionline.it redazione: redazione@quionline.it ENRICO MUGNAIO CAMILLO SAVONE c.savone@quionline.it foto: GIACOMO CESTRA g.cestra@quionline.it hanno collaborato a questo numero: CIRO ALTOBELLI, PIETRO ANTONUCCI, RUGGERO CIOCI, FERNANDO RICCARDI, LICANDRO LICANTROPO, ACHILLE REALI, CLEMENTE RINALDI, AMERICO ROMA, STEFANIA TURCHETTA, ROCCO ZANI
sommario
in copertina elaborazione grafica di Salvatore Lala
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segreteria: DANIELA COMPAGNONE segreteria@quionline.it stampa: ARTI GRAFICHE BOCCIA Spa Salerno art director: SALVATORE LALA grafica: BIANCA POLTICELLI
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POLITICA PILLOLE DI POLITICA PD, IL FUTURO DOPO LE PRIMARIE QUEL CHE RESTA DEL PDL
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ATTUALITÀ ZEPPIERI&STIRPE: FINE DI UN SODALIZIO FINI A FROSINONE RACCONTA IL “SUO” VENTENNIO CASSINO: IL COSILAM “AFFOGA” TRA I DEBITI PONTECORVO: OSPEDALE, SCATTA LA RIVOLTA VEROLI: ISOLA ECOLOGICA IN ARRIVO CECCANO: IL BILANCIO PASSA IN EXTREMIS SORA: NEMMENO ZINGARETTI RISOLVE LA QUESTIONE DISCARICHE SULLA SUPERSTRADA UCCELLI D’ITALIA: LA CACCIA È APERTA
IL MATTONE OLTRE LA CRISI. SOGNANDO UN MUTUO FROSINONE, LA CITTÀ CHE VA INDIETRO
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CULTURA RICORDANDO BONAVIRI UNO SGUARDO ALL’ARTE TRA FROSINONE E LATINA MASTRO TITTA DÀ IL LA AL TEATRO D’INVERNO MUSICA: AT THE WEEKEND ALLA RIBALTA LIBRI: I CONSIGLI DI QUI
pag. 87
MODA MELISSA SALUTA L’INVERNO
TIMELINE pag. 108 LA TENDENZA AL POLSO
rubriche eccoci qui 17
sotto il grattacielo 19
cronache da brisbane 21
visti da qui 23
calcio in pillole 110
sport in pastiglie 112
grandangolo 121
chi, dove, come, quando 128
l’eco di Pier Paolo 130
27 DICEMBRE2013
POLITICA
PASTI e rimPASTI Lo strano destino di Mastrangeli e Piacentini
NEMICI INSIEME Le difficili scelte di Danilo Magliocchetti
ASSESSORE OGGI O CANDIDATO ALLA CAMERA DOMANI? Meglio l’assessore oggi o il candidato alle politiche domani? È il dilemma al quale deve dare una risposta Danilo Magliocchetti (nella foto), ormai ex capogruppo del Pdl al Comune di Frosinone. Ex semplicemente perché il Pdl non esiste più e lui è rimasto in FI, mentre molti altri, a cominciare dal sindaco Ottaviani, hanno optato per il Nuovo Centrodestra. Proprio con Ottaviani sarà una partita a scacchi. Certamente molto dipende da quando si tornerà a votare per le politiche e con quale legge. Se i tempi saranno brevi e persisterà il “Porcellum”, allora gli spazi sono chiusi per tutti e toccherà ai big. Ma se dovesse esserci una rivisitazione della legge elettorale, allora Magliocchetti potrebbe fare un pensierino alla Camera. Esattamente come Ottaviani, che potrebbe cercare di neutralizzarlo proponendolo come assessore. Ne vedremo delle belle. Rischiare o aspettare, questo è il dilemma.
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PER L’ETERNITÀ
empre dalla stessa parte, malgrado loro stessi! Strano destino, incrociato, quello che unisce sul piano politico Ri ccardo Mas trang el i e Adri an o Pi ac e n t i n i , il primo assessore al bilancio della giunta Ottaviani, il secondo consigliere di riferimento del primo cittadino. Dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia, al Pdl, passando per l’Udc e per la Dc per le Autonomie, i due sono “condannati” a stare insieme, perlomeno nella stessa coalizione se non nel medesimo partito. Eppure non si sopportano, nemmeno, anzi soprat-
tutto, sul piano personale. In privato sognano di potersi sfogare, magari davanti a una telecamera, come Dan i e l a S an t an c h é e Ro b e rt o Fo rmi g o n i , finalmente liberi di insultarsi come meglio credono. Mastrangeli e Piacentini sono sulla scena politica del capoluogo da decenni e ancora sono costretti a fare finta di andare d’accordo. Ma non ci crede più nessuno. Forse l’unica svolta sarebbe quella di aderire al Movimento 5 Stelle di Grillo. Sperando che l’altro non faccia la stessa cosa. Il mi o n e mi c o . . . o di ati s s i mo
IL SORPASSO DI PIZZUTELLI A MARZI E MARINI
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Il consigliere comunale eletto nel Psi e vicino al Pd punto di riferimento dell’opposizione di centrosinistra
econdo i ben informati c’è un pressing politico molto forte su di lui da parte del Pd, ma in ogni caso Ang el o Pi zzutel l i (nella foto) appare come l’unico consigliere comunale di Frosinone che fa opposizione vera alla maggioranza guidata da Ni co l a Ottav i ani . È risultato il più votato ed è stato eletto nel Psi. Ha ampiamente scavalcato i due ex sindaci Do meni co Marzi e Mi chel e Mari ni nel ruolo di leader della minoranza. Ma c’è di più: le sue battaglie le fa mediaticamente, rivolgendosi alla città e parlando all’intero centrosinistra. Pizzutelli ha scelto questa strategia perché ha capito che tanto in consiglio l’opposizione o è inesistente oppure regge il numero legale alla maggioranza. In queste condizioni non si può preparare alcuna maggioranza alternativa di governo della città e allora tanto vale scegliere altre strade. Poi chissà, nel nuovo Pd potrebbero aprirsi spazi diversi, in grado di consentire nuove aggregazioni. E allora perché non provarci? Io bal l o da s o l o
Dopo le primarie De Angelis e Battisti liberi di… odiarsi
PD, ADDIO ALLO SCOPONE SCIENTIFICO
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inalmente stasera il gioco delle parti all’interno del Pd provinciale finirà. L’europarlamentare Fran c e s c o De An g e l i s e S ara Batti s ti (entrambi pro Cuperl o ) non dovranno più prendere neppure un caffè insieme. E quindi saranno liberi di scannarsi (politicamente) sul piano locale. Dall’altra parte, quella di Renzi , niente più sorrisi di circostanza tra Fran c e s c o S c al i aAl es s andro Marti ni da una parte e Si mo ne Co s tanzo dall’altra. Gli unici che continueranno come sempre saranno D’Al es s andro e Mi rab e l l a, sostenitori di Ci v ati e basta. L’esito delle primarie nazionali è destinato a cambiare comunque il Pd. Ma in Ciociaria le percentuali avranno un significato diverso e al tempo stesso ininfluente. Perché per eleggere il segretario bisognerà organizzare un “vertice di Yalta”. Strateg i e di g uerra
29 DICEMBRE2013
POLITICA
“L’IMPEGNO” DI MATTIA PER CULTURA E MEMORIA Chissà se un giorno scenderà in politica
P
iù volte ne hanno annunciato l’imminente ingresso (o discesa in campo, come si usa dire) in politica, ma finora Al do Matti a (nella foto) ha smentito tutti. Punto di riferimento regionale di Coldiretti e presidente dell’associazione L’Impegno, Aldo Mattia sta dimostrando con i fatti di avere una priorità: la cultura, intesa nel senso più ampio del termine. Non soltanto presentazione di libri e di convegni, ma pure massima attenzione a coltivare la memoria storica e recente della Ciociaria. Pensiamo alle iniziative per Ni n o Man f re di ma pensiamo anche a iniziative che hanno l’obiettivo di tenere un filo comune perfino nelle vicende economiche degli ultimi anni. Può anche darsi che un giorno Aldo Mattia possa decidere di misurarsi nell’arena politica, ma intanto ha messo in piedi una rete vasta e capillare di rapporti. Mai un’iniziativa banale in un territorio dove è difficile fare politica e impresa, ma dove è ancora più arduo provare a fare cultura. Co rag g i o s o
INSIEME PER L’ITALIA GERUNDA IN PRIMA FILA
Delitti e SEGRETI
L’ex procuratore di Frosinone invoca la riforma della Giustizia
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i c o r d a t e Marg h e ri t a Ge run da (nella foto), già procuratore capo a Frosinone? Qualche giorno fa a Roma era in prima fila nella sala convegni del Tempio di Adriano e ha invocato la riforma della giustizia. Ha partecipato al battesimo di “Insieme per l’Italia”, la nuova formazione politica dell’ex ministro per le politiche comunitarie Andrea Ro nchi , che fu tra i fondatori di An. La Gerunda, dicevamo, era in prima fila, seduta accanto al costruttore Eras mo Ci nque, all’ex velocista azzurro Stefano Ti l l i e al senatore di Forza Italia Frances co Aracri . Andrea Ronchi non ha usato perifrasi, dicendo
Il commissario si muove da presidente
chiaro e tondo di preferire FI al Nuovo Centrodestra. Un percorso di avvicinamento forse agli azzurri e chissà se la Gerunda possa a questo punto dire la sua in merito a una tematica fondamentale come quella della riforma della giustizia. D’altronde nella coalizione di centrodestra il fermento è massimo e la Gerunda può giocarsi le sue carte politiche. Nuo v o i ni zi o
Formisano pronta al rientro CRISTOFARI AL DEBUTTO Novità in vista per l’ex parlamentare e per il presidente dell’Ordine dei medici
I
l nome di Anna Teres a Fo rmi s ano circola prepotentemente per ogni tipo di futura candidatura: a sindaco di Cassino, alla presidenza della Provincia, alla Camera se ci saranno le Politiche anticipate. Segno che l’esponente dell’Udc ha voglia di tornare ad essere protagonista. Fabri zi o Cri s to fari , invece, in politica non c’è mai stato, nonostante la popolarità a Frosinone e non soltanto per il fatto che è da anni presidente dell’Ordine dei medici. Alle ultime elezioni comunali si è distinto per aver “rotto” con Mari ni e aver sostenuto Marzi . Da più di un anno, però, il gossip dei corridoi lo dà in rotta di avvicinamento a Sel. Secondo alcuni sarebbe stato vicino a una candidatura importante. Alla fine chissà, per chi oggi sta stretto nel Pd, il partito di Vendola potrebbe costituire un’opportunità. Il ro s s o e i l bi anco
LA CAPARBIETÀ DI PATRIZI SALVERÀ LA PROVINCIA «Credo anche che la Provincia di Frosinone stia svolgendo bene il suo compito di Ente di gestione di area vasta, stia applicando con successo le economie di scala anche se, proprio su questo aspetto, sono anche convinto che si possa fare di più e di meglio». Lo ha detto il commissario della Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi nella presentazione del bilancio. Comunque vada a finire la questione delle Province, Patrizi dimostra di credere che un futuro, magari anche breve, potrà esserci. Nel concitato e confuso momento politico del Paese, l’abolizione delle Province non è certamente la priorità ma potrebbe diventarlo in chiave elettorale. Però per onestà intellettuale una cosa va detta: se in primavera si tornerà alle urne per la Provincia lo si farà per decisioni di livello nazionale ma anche perché Patrizi ha mantenuto la bandiera alzata. Testardo
30 DICEMBRE2013
CENTROSINISTRA
FINE ANNO COL BOTTO
Primarie del Pd: in provincia di Frosinone ci si gioca la leadership La resa dei conti nel Partito democratico, il ritorno dei socialisti e le scelte di Sel
GLI ALTRI NAZZARENO PILOZZI
GIAN FRANCO SCHIETROMA
Il parlamentare eletto con Sel è l’unico che sta ancora (veramente) a sinistra. Mentre il Pd implode lui se la ride. E guarda avanti LUNGIMIRANTE E CINICO
È come il tamarro degli Articolo 31. È sempre in voga perché non è di moda mai. E infatti prepara il gran ritorno. Da protagonista. IMPARATE GENTE, IMPARATE…
31 DICEMBRE2013
POLITICA
Aspettando il segretario
Le elezioni per la segreteria provinciale del Pd sono diventate un caso nazionale. La guerra interna ha portato alla sospensione di tre (Battisti, Martini e D’Alessandro) dei quattro candidati. L’unico rimasto in sella è Costanzo. Che si prepara a occupare la poltrona di segretario. Salvo nuovi “ripensamenti” si dovrebbe votare a metà mese
il giorno delle primarie del Pd. È il giorno di Matteo Renzi, grande favorito per dare una svolta al più grande partito della sinistra italiana, erede sia della tradizione comunista che di quella della sinistra democristiana. Comunque vada, ci saranno numeri e percentuali a dettare equilibri, strategie, tempi e percorsi del Governo... Letta.
È
scontata perché è venuta meno la legittimazione dell’avversario interno. In più l’area di De Angelis e Buschini ha come referenti Goffredo Bettini, Michele Meta e Nicola Zingaretti, i quali guardano con attenzione ai risultati ciociari. Insomma, c’è pure un risvolto regionale. La sensazione è che sarà una “guerra senza prigionieri”.
RESA DEI CONTI NEL PD In provincia di Frosinone l’appuntamento è altrettanto importante e addirittura la Ciociaria potrebbe diventare una roccaforte di Gianni Cuperlo, sostenuto dall’area di Francesco De Angelis, Maria Spilabotte e Mauro Buschini, ma anche da Sara Battisti, Michele Marini e tanti altri. Non si farà in tempo ad archiviare il capitolo delle primarie nazionali, però, perché subito si entrerà nel vivo della resa dei conti sul territorio. Sapremo presto se il congresso provinciale si farà o se qualcuno cederà a tentazioni commissariali. In ogni caso ci sono troppe partite da chiudere. Quella tra Simone Costanzo e i tre autosospesi, Sara Battisti, Alessandro Martini e Mario D’Alessandro, quella tra Francesco De Angelis e Mauro Buschini da una parte e Francesco Scalia dall’altra. Ma anche quella tra i due renziani Costanzo e Martini. Il Partito democratico non sarà più quello che abbiamo conosciuto finora, neppure in provincia di Frosinone. I toni del dibattito sono stati esacerbati e l’unità è a forte rischio sul piano sostanziale. Certamente non sarà indifferente se in Ciociaria vincerà Cuperlo oppure la spunterà Renzi, ma con le comunali alle porte in 34 Comuni il partito non può permettersi ulteriori passaggi a vuoto. La pacificazione non è
PSI E SEL IN ATTESA Al congresso del Pd guardano sia il Psi che Sel. In provincia i Socialisti restano un partito con una percentuale importante e le prospettive governative di Gian Franco Schietroma aumentano il peso specifico nell’ambito di un’alleanza storica che però negli ultimi anni ha subìto dei passaggi a vuoto (elezioni a Frosinone e Ceccano). Discorso diverso per Sel, che si è opposta alle grandi intese. L’on. Nazzareno Pilozzi guarda con attenzione alle amministrative di primavera, ma anche al futuro. La sensazione è che serva un grande “colpo”. Per questo, secondo i ben informati, potrebbe scattare un “corteggiamento” a Fabrizio Cristofari o Domenico Marzi.
De Angelis e Buschini preparano l’offensiva per prendersi il partito Ma c’è chi lavora per il commissariamento
32 DICEMBRE2013
DIVISI ALLA META
IL GRANDE DILEMMA DEL CENTRODESTRA
Il ritorno a Forza Italia, la nascita di Ncd e le ambizioni dei “Fratelli” più piccoli Equilibri e strategie della coalizione in provincia di Frosinone
1994
IL BOOM DI FORZA ITALIA
Tangentopoli, le manette, la fine della prima repubblica e la discesa in campo di Berlusconi. Sembra preistoria. In realtà sono passati appena vent’anni
2009
LA FUSIONE: ECCO IL PDL
Il patto d'acciaio tra il Cavaliere e Gianfranco Fini si concretizza con la fusione (a freddo) tra Alleanza nazionale e Forza Italia. Nasce così il Pdl
2013
RITORNO AL PASSATO
Lo scorso 16 novembre Berlusconi ritorna a Forza Italia e mette la parola fine al Popolo della libertà. Da una costola nasce il Nuovo Centrodestra di Alfano
33 DICEMBRE2013
POLITICA
S
i può vedere da due punti di vista opposti. Il primo ha un taglio positivo: il centrodestra potrebbe andare avanti diviso per colpire poi unito, mantenendo nella coalizione posizioni assai diverse le une dalle altre. Il secondo ha un taglio negativo: lo schieramento è una sorta di Torre di Babele, nella quale ogni formazione parla una lingua diversa dall’altra. In provincia di Frosinone questo quadro è ancora più estremizzato perché negli anni passati il centrodestra ha dimostrato di essere maggioranza sempre. Anche quando ha lasciato sul campo migliaia di preferenze. LA CADUTA DI ANAGNI Le dimissioni del sindaco di Anagni Carlo Noto hanno riportato inevitabilmente alla memoria i casi di Paolo Fanelli (Frosinone) e Bruno Scittarelli (Cassino). E dello stesso Noto, peraltro. Troppe volte il centrodestra si è “suicidato” quando ha governato gli enti locali. Basta soffermarsi su quanto successo meno di un anno fa alla Provincia: la procedura di decadenza ha mandato a casa un’intera classe dirigente (assessori e consiglieri) della coalizione. Poi c’è anche un elemento evocativo, perché Anagni è stata per anni la roccaforte di Franco Fiorito. L’ORGOGLIO DI FORZA ITALIA Il consigliere regionale Mario Abbruzzese e l’ex parlamentare
Le dimissioni di Noto e la caduta di Anagni fanno riaffiorare i fantasmi di una squadra lacerata dai personalismi
Antonello Iannarilli hanno preso le redini della cabina di regia degli “azzurri”. I due sanno di non poter sbagliare una mossa e, pur consapevoli che Silvio Berlusconi punta sul voto di opinione, sanno che alle elezioni comunali della prossima primavera serviranno i consensi sul territorio. Diversi sindaci e amministratori li hanno seguiti, ma la sfida è anche un’altra, quella cioè di possibili elezioni politiche anticipate. Se dovesse restare il Porcellum, allora non ci sarebbero alternative all’indicazione di Mario Abbruzzese alla Camera (in posizione eleggibile), con Antonello Iannarilli che subentrerebbe alla Regione Lazio nel caso di affermazione. Si tratta di un “collante” motivazionale prima che politico. Non è un mistero che il feeling fra i due non esista, ma in questo momento non è necessario “essersi simpatici” nella strategia berlusconiana. Se viceversa dovesse cambiare la legge, in campo tutti i più forti nei collegi. Con opportunità anche per il sindaco di Torrice Alessia Savo, il capogruppo al Comune di Frosinone Danilo Magliocchetti e altri. GLI ALFANIANI Il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano può contare in provincia sull’europarlamentare Alfredo Pallone, il quale nei momenti che contano non ha sbagliato una mossa. Lo hanno seguito tanti sindaci (tra i quali quello di Frosinone Nicola Ottaviani e di Sora Ernesto Tersigni) e amministratori. Le elezioni europee (ma anche le comunali) rappresenteranno un banco di prova formidabile. E il Nuovo Centrodestra ha le idee chiare. L’AMBIZIONE DEI FRATELLINI E poi c’è la formazione di Giorgia Meloni, coordinata in provincia da Antonio Salvati e Massimo Ruspandini. I due stanno agendo sotto traccia, comune per comune. Una cosa è certa, cercheranno il risultato pieno.
AMICI-NEMICI
MARIO ABBRUZZESE Il consigliere regionale, eletto nel Pdl, resta fedele a Silvio. E nella grande famiglia di Forza Italia ritrova Antonello Iannarilli. La convivenza non sarà facilissima. Gli toccherà fare buon viso a cattivo gioco...
ANTONELLO IANNARILLI Chi lo conosce bene sa che non è il campione della mediazione. Lui sa che dovrà strasene tranquillo e aspettare l’occasione buona per ritornare nel giro che conta. La Regione andrebbe benissimo
37 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ
Maurizio Stirpe e Arnaldo Zeppieri quando andavano allo stadio insieme
Il project, la frattura su Frosinone calcio e Basket Veroli e la politica Tutti i retroscena di un sodalizio finito male
C’ERAVAMO TANTO AMATI
Perché si è rotto l’asse tra Maurizio Stirpe e Arnaldo Zeppieri
I
segnali c’erano da tempo. E qualcuno li aveva colti benissimo. Soltanto che in pochi pensavano che alla fine quel sodalizio fortissimo potesse finire davvero. Tra Maurizio Stirpe e Arnaldo Zeppieri l’asse non c’è più. L’intesa era partita dal piano sportivo e sul piano sportivo si è rotta, quando Stirpe è stato lasciato “solo” nella gestione del Frosinone calcio. Il presidente di Unindustria non ha fatto una piega, si è rimboccato le maniche, ha disinnescato più di qualche mina e ora si gode i cori dei tifosi allo stadio. Lo sponsor del Basket Veroli (squadra della famiglia Zeppieri) non è più quello della Prima (azienda storica di Stirpe), ma sulle maglie campeggia il marchio di casa, quello del Gruppo Zeppieri Costruzioni. Però se lo sport ha reso evidente il “divorzio” le cause sono da ricercare altrove e partono da lontano. Dal project financing per la realizzazio-
ne dello stadio e per la riqualificazione dell’area del campo sportivo. Il bivio è stato quando Stirpe ha fatto capire chiaramente al Comune che lui era interessato soprattutto all’aspetto sportivo. Arnaldo Zeppieri invece guardava all’urbanistica, alle volumetrie, ai cambi di destinazione d’uso. Quando ha capito che gli amministratori comunali cambiavano ma il no al “taglio” urbanistico del project permaneva, Zeppieri si è sfilato. E Stirpe è rimasto solo alla guida del Frosinone. Eppure il sodalizio era forte: la nomina di Arnaldo Zeppieri a presidente di Confindustria è “targata” Maurizio Stirpe: una volta terminato il mandato al vertice dell’associazione degli industriali però Zeppieri ha preso le distanze da Confindustria, specialmente dopo aver capito che l’interlocutore principale del suo successore, Marcello Pigliacelli, rimaneva… Maurizio
Stirpe. L’attuale leader di Unindustria non ha condiviso il successivo percorso del socio e amico. Non ha condiviso la presidenza dell’Asi, l’operazione politica del Terzo Polo, l’esposizione mediatica che si articolava nei giri di valzer da Francesco Scalia ad Antonello Iannarilli, da Francesco Storace a Piero Marrazzo, da Renata Polverini a Nicola Zingaretti. Il resto è storia recente. L’assenza di Maurizio Stirpe alla festa dei 50 anni del Consorzio Asi non è passata inosservata. Non poteva passare inosservata. Arnaldo e Leonardo Zeppieri appaiono oggi isolati sul piano politico, associativo e imprenditoriale: lontani anni luce gli anni delle feste sfarzose al Circeo, con i fuochi artificiali e perfino con qualche “contrattempo” grottesco. Mentre Maurizio Stirpe è sempre ben saldo sulla tolda del potere. Questione di stile.
38 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ
SOSTIENE GIANFRANCO
Presentato alla Saletta di Frosinone il libro “Il ventennio – Io, Berlusconi e la destra tradita” Fini apre la serie delle “Visioni” di Qui Magazine: incontri con politici, autori e personaggi
Camillo Savone foto Giacomo Cestra
«C
andidarmi? Non ci penso neanche». Con questa assicurazione – che in politica vale solo per il momento in cui è stata pronunciata (quindi non scommetteteci un euro) – l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini ha aperto il primo degli incontri che Qui Magazine organizza da quest’anno per portare a Frosinone i personaggi, gli autori, gli artisti e i testimoni del nostro tempo. Sollecitato dalle domande del caporedattore de Il Tempo Alberto Di Majo e di chi scrive, Fini ha esordito sui presupposti e le finalità del suo libro, partendo dal patto con Berlusconi del 1994 fino al celebre “Che fai, mi cacci?” urlato con sicumera dalla platea contro Berlusconi il fatidico 22 aprile 2010 alla direzione nazionale del Pdl. E infatti fu cacciato, dichiarato incompatibile col Pdl, e in più dovette assistere alla definitiva perdita di tutti i colonnel-
li, persino quelli con i quali aveva diviso la branda da ragazzo, insomma Gasparri e La Russa e perfino la giovanissima delfina Meloni. A questi ultimi nel suo libro riserva giudizi poco lusinghieri anche se, un mese dopo, a Frosinone mitiga i toni: «Sono comportamenti tuttavia comprensibili, perché a volte la politica porta purtroppo ad allentare o a minare perfino i rapporti umani più solidi». Non sia giudicato malizioso chi coglie da queste sfumature di dizionario – sparse qua e là negli interventi quando ormai il libro non è più emendabile né alienabile – l’apertura di spiragli che in futuro possono sempre tornar buoni. Specie di questi tempi. Fini ha una sua teoria, o meglio tende ad affermare una sua teoria quando il giornalista gli chiede: «Alla luce di come è andata a finire, chi glielo ha fatto fare a rompere l’asse con Berlusconi?». La risposta è immediata: «La tutela della
legalità, il prezzo della coerenza: Berlusconi tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010 era ossessionato dai suoi processi in corso (e abbiamo visto come è andata a finire), parlavamo solo di questo. L’ultima volta venne da me il 14 aprile (otto giorni prima della rottura in pubblico, ndr) accompagnato da Letta (Gianni, ndr) e, dopo i convenevoli, mi chiese due cose: intervenire verso l’onorevole Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia, per accettare le proposte del Pdl sulla limitazione delle intercettazioni e abbreviare il più possibile i tempi per la prescrizione dei reati. Gli risposi di no per l’ennesima volta perché evitare le sentenze vuol dire togliere di fatto il senso di giustizia sia per il delinquente che l’avrà fatta franca che per il giusto che non si sentirà tutelato. “Te ne pentirai” mi urlò prima di salutarmi bruscamente. Otto giorni dopo, l’epilogo». Fin qui tutto
39 DICEMBRE2013
41 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ sarebbe credibile, ma quando Fini continua con un «non pensavo che queste richieste avessero risvolti personali così pesanti per Berlusconi» si sconfina nell’incredulità o, se volete, nella comicità. Nell’incontro si è poi parlato del senso di destra e sinistra oggi: «Siamo ormai nel secolo delle postideologie, è finito il tempo facile di Peppone e Don Camillo. Oggi destra e sinistra sembrano concetti astratti, addirittura non distinguibili nei programmi di governo. Oggi c’è internet, che non è di destra né di sinistra ma dà la sensazione di esercitare democrazia diretta, il mondo cambia velocemente. Ecco perché bisogna
Visioni Qui
Gianfranco Fini sul palco de La Saletta di Frosinone intervistato da Alberto Di Majo, caporedattore de Il Tempo, e Camillo Savone
ripensare una nuova destra, con nuove idee e chiarezza di intenti». Alla fine, tra una battuta, una vignetta, un accenno a Fiorito («Lo conoscevo appena, mi ricordo un ragazzone…») e un amarcord dedicato a Giorgio Almirante che, sconvolgendo tutti, si mescolò alla folla per rendere l’ultimo saluto a Berlinguer in via delle Botteghe Oscure superando il clima di guerra fredda di quegli anni, Gianfranco Fini conclude la presentazione del suo libro tempestivamente uscito all’indomani della condanna definitiva di Berlusconi. La vendetta sarà anche un piatto che si consuma freddo. Ma a Gianfranco piace caldo. E si sente.
S’ODE A DESTRA un libro di Fini “Io, Berlusconi e la destra tradita”. Dal sottotitolo si capisce che qualcuno ha tradito la destra e viene da chiedersi chi. Nel Pdl quasi tutti pensano sia lui. E invece Gianfranco Fini scrive un libro e punta il dito altrove (Berlusconi?) cercando di convincersi (e convincerci) che anni di convivenza non gli hanno svelato la vera natura del Cavaliere. Tanto che dopo il celeberrimo “Se no che fai, mi cacci?” è andata a finire come sapete. Dal 22 aprile 2010 ad oggi si consuma la frattura e la fine di un asse ventennale. Oggi uno dei due protagonisti racconta l’ultimo ventennio della politica italiana: i sogni, le aspirazioni, il progetto di dare una nuova destra al Paese, finalmente moderna ed europea, ma anche gli errori, gli ammutinamenti e le delusioni. Dalla svolta di Fiuggi alle elezioni del 2013, passando per la Bicamerale e la Convenzione europea, il viaggio in Israele e il caso Englaro, Fini racconta le grandi strategie e i retroscena che hanno animato gli ultimi anni della politica italiana. Un racconto diretto e senza filtri di cosa accade nelle stanze del potere, ma anche una storia di grandi progetti, di grandi passioni politiche alle quali vale ancora la pena di dedicare la propria vita. Fini è stato presidente di Alleanza Nazionale per tredici anni, dalla fondazione nel 1995 fino al 2008. Ha ricoperto l’incarico di vicepresidente del Consiglio dei ministri nei governi Berlusconi II e III; nel III è stato anche ministro degli Affari esteri. Dal 30 aprile 2008 ha ricoperto il ruolo di presidente della Camera dei deputati. GIANFRANCO FINI IL VENTENNIO Editore: RIZZOLI Collana: SAGGI Pagine: 252 – € 18,00
43 DICEMBRE2013
COMUNI CASSINO Il comitato “No Cab Pro Park” contro la cabinovia
Brevi da...
IPOTESI REFERENDUM
PICANO ED EVANGELISTA CON FORZA ITALIA, MIGNANELLI E D'AGUANNO CON ALFANO
PER LA GESTIONE DELL’AREA VERDE
S
ta facendo molto discutere a Cassino il progetto dell'amministrazione comunale del sindaco Golini Patrarcone di realizzare una cabinovia che possa mettere in collegamento diretto la parte bassa della città con l'abbazia benedettina sulla vetta del monte, andando a ripristinare una situazione già esistente nel periodo prebellico. Ha dimostrato la sua netta contrarietà al progetto (che dovrebbe essere realizzato da privati) un nutrito gruppo di ambientalisti che hanno dato vita a un cartello denominato “No Cab Pro Park”. Si osteggia, soprattutto, la possibilità di posizionare la base di partenza della cabinovia all'interno della villa comunale la qual cosa, almeno secondo gli ambientalisti, produrrebbe un impatto ambientale devastante. Il gruppo, però, è andato oltre: c’è l’intenzione, infatti, proporre alla cittadinanza un referendum consultivo con il quale chiedere la gestione diretta dell'area protetta del Monumento Naturale di Montecassino che oggi è affidata al Parco Naturale dei Monti Aurunci. Fernando Riccardi
COSILAM
ESPOSIZIONE BANCARIA PER OTTO MILIONI DI EURO Le accude di Benedetto Leone al presidente Petrarcone: «O funziona per davvero oppure è meglio chiuderlo»
N
egli ultimi tempi il Cosilam, il Consorzio di Sviluppo del Lazio Meridionale, presieduto dal sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, è nel mirino della critica e delle polemiche. Si contesta soprattutto il fatto che, a fronte dei costi non certo risibili che la struttura inevitabilmente comporta, non si registra una attività di opere e di servizi dei quali il comprensorio del Lazio meridionale, mai così depresso come in questo periodo di grave crisi economica ed occupazionale, avrebbe assoluto bisogno. Da parte della dirigenza del Consorzio si pone l’accento, in particolar modo, sui fondi che tardano a giungere dalla regione Lazio: a quanto pare, infatti, il Cosilam vanta un credito nei confronti della Pisana di oltre 10 milioni di euro. Mentre ammontano a più di 250 mila euro le quote che i comuni-soci del Consorzio ancora non hanno provveduto a versare. Ed è proprio tale situazione che frena in maniera consistente l’operato del
Cosilam rendendo necessaria, nel contempo, una esposizione bancaria di un certo rilievo (siamo vicini agli otto milioni di euro) necessaria per portare a compimento le opere appaltate ed in corso d'opera. Argomentazioni queste che non convincono Benedetto Leone, tra quelli che nelle ultime settimane sono stati più critici nei confronti della gestione Petrarcone del Cosilam. «Una gestione a dir poco discutibile e che suscita alcuni inquietanti interrogativi: quali garanzie sono state presentate agli istituti bancari per avere accesso ad una anticipazione di cassa di più di 8 milioni di euro? Se è vero che ci sono più di 250 mila euro di quote non versate da parte dei soci come mai non è stato mai preteso il versamento? E quali e quanti enti sono? Ci sono altri debiti che il Consorzio ha e che noi non conosciamo? Ed eventualmente a quanto ammontano? Caro presidente Petrarcone, ormai non ha più alternative, ormai è con le spalle al Fernando Riccardi muro».
La mappa dei nuovi assetti in Consiglio
CASSINO – La spaccatura che si è verificata a livello nazionale tra berlusconiani ed alfaniani sta producendo i suoi effetti anche tra i rappresentanti della minoranza nel consiglio comunale di Cassino. E così se Gabriele Picano e Francesco Evangelista hanno dato vita al gruppo di Forza Italia, Massimiliano Mignanelli, già presidente della civica assise nella passata consiliatura, ha scelto il Nuovocentrodestra di Angelino Alfano. «Ho preferito un partito non verticistico - spiega Mignanelli - ma che parte dalla base: è giunto il momento, infatti, di dare voce alla gente comune. Non un partito personale, quindi, dove contano i soli politici da salotto ma un partito nuovo con nuove regole democratiche, così come ha promesso Alfano. Il nostro sarà un partito del territorio, un grande partito popolare con indiscusso riconoscimento del merito». Queste le motivazioni che hanno indotto Massimiliano Mignanelli a preferire la nuova formazione politica che fa capo al vice presidente del Consiglio. La stessa scelta che, sempre a Cassino, aveva già effettuato l'ex consigliere regionale del Pdl Annalisa D'Aguanno.
F.R.
45 DICEMBRE2013
COMUNI PONTECORVO Si fa sentire il peso della chiusura notturna del reparto: clima teso
OSPEDALE SE LA RABBIA SFOCIA IN VIOLENZA
S
i torna al parlare del problema della chiusura notturna del Punto di primo intervento, ex pronto soccorso. Una settimana fa un utente arrabbiato ha fatto irruzione nei locali danneggiandoli. Di sicuro il comportamento è riprovevole ma testimonia il clima di tensione che i cittadini vivono per i disagi che la chiusura determina. Diverse associazioni di cittadini e di sanitari hanno richiesto che il servizio torni in funzione, considerando il vasto bacino di utenti e che il Pronto soccorso di Cassino non riesce a fare fronte a tutte le esigenze. I cittadini sono furiosi anche perché, a livello di governo politico locale, tutto tace, non ci sono iniziative affinché il problema venga affrontato magari predisponendo se non l’apertura 24 ore su 24, la chiusura ritardata in giorni calendarizzati. Se poi non fosse possibile, almeno si chiede che si proceda con un’informazione capillare alla cittadinanza sugli orari, così da evitare che i poveri malcapitati vengano a Pontecorvo, salvo poi scoprire che di notte il servizio non è più attivo. Stefania Turchetta
Brevi da... CASSINO Trovata un’intesa per sbloccare il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori
VERTENZA SAN RAFFAELE TROVATO UN ACCORDO
P
rima soluzione per la vertenza del San Raffaele di Cassino. L’altro giorno in Regione è stata trovata un’intesa per sbloccare il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori. «È una boccata d’ossigeno per i lavoratori che possono chiudere l’anno con più tranquillità – hanno affermato in una nota congiunta i consiglieri Giancarlo Righini e Marino Fardelli –. L’attenzione resti comunque alta e continuiamo il lavoro avviato per l’intera vertenza». L’accordo avviene subito dopo il dibattito avvenuto in aula alla Pisana durante il Consiglio
regionale di venerdì 30 novembre che ha approvato all’unanimità la risoluzione presentata dal consigliere Giancarlo Righini e sottoscritta dal consigliere Marino Fardelli a tutela dei lavoratori. «L’accordo tra la Asl e le organizzazioni sindacali permetterà lo sblocco immediato di cinquecentomila euro – si legge nella nota congiunta – I 450 dipendenti della clinica San Raffaele possono tornare a lavorare con più serenità. Continueremo a sollecitare la Regione e le Asl a mettere in campo ogni utile tentativo a tutela dei lavoratori». Fernando Riccardi
CASSINO _ Il 31 gennaio termina la cassa integrazione
UN 2014 DENSO DI INCOGNITE PER LO STABILIMENTO FIAT
I
l nuovo anno che sta per arrivare per lo stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano potrebbe essere addirittura peggione di quello che sta andando via, caratterizzato in sommo grado da pochissimi giorni lavorativi e da una produzione che ha toccato i minimi storici. A quanto è dato sapere, infatti il 31 gennaio del 2014 si dovrebbe concludere la cassa integrazione ordinaria. E allora, a quel punto, non rimane che una sola alternativa: la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione del sito industriale o per crisi. Una situazione che preoccupa molto il presidente dell'unione “Cinquecittà”, Antonio Di Nota, che torna a chiedere con insistenza, oggi più che mai, un'azione forte da parte della cabina di regia dei sindaci già costituitasi qualche mese fa. «Chiedo al commissario provinciale Patrizi, che ha proposto l'inserimento della vertenza Fiat all'interno del Comitato per lo Sviluppo, una sinergia ed un immediato confronto per imbastire una azione comune di pressione su Fiat Auto e sulla regione Lazio».
DISCARICHE SPUNTANO COME FUNGHI IN PERIFERIA Il grido d'allarme lanciato da Meritocrazia Italiana CASSINO – Nonostante la raccolta differenziata stia sempre più prendendo piede, la città di Cassino continua ad essere disseminata, specialmente nelle zone più periferiche, di tantissime dicarsriche abusive di rifiuti. Da qui il grido d'allarme lanciato da Alessio Carlino, presidente di “Meritocrazia Italiana”: «Ancora una volta siamo costretti a tornare sulla questione ambiente. Ci siamo mossi in seguito alla richiesta di aiuto di una professionista che si va ad aggiungere agli altri casi segnalati dai cittadini all'indirizzo e-mail del nostro movimento. Ci siamo recati sul posto ed abbiamo trovato una discarica abusiva a ridosso di via Cappella Morrone con via Sant'Antonino, mentre abbiamo rinvenuto numerosi sacchi di immondizia e materiali di risulta lungo le rive del fiume Rapido nel tratto che dal ponte di via Sferracavallo sale verso il finitimo comune di Sant'Elia. Dopo aver fotografato il tutto abbiamo inoltrato una segnalazione, con contestuale richiesta di intervento, alla De Vizia Tranfer spa, al comune di Cassino, al Comando Carabinieri Tutela per l'Ambiente e alla Asl di Frosinone». “Meritocrazia Italiana”, chiede con forza un immediato intervento per evitare che la situazione di inquinamento abbia a degenerare ulteriormente. «Nel caso in cui, trascorso un mese, non si siano ancora presi provvedimenti - così conclude il presidente Carlino - ci vedremo costretti a ricorrere alle competenti autorità giudiziarie al fine di garantire i diritti degli abitanti di quelle zone».
F.R.
47 DICEMBRE2013
COMUNI CECCANO
L’opposizione accusa sui finanziamenti mancati
OK AL BILANCIO IN EXTREMIS MA FIOCCANO LE CRITICHE
V
a bene che l’adempimento risulta, tutto sommato, di natura tecnica, formale e burocratica, va bene che la legge lo consente, ma la maggioranza di centrosinistra che sostiene l’amministrazione del sindaco di Ceccano Manuela Maliziola di approvare il bilancio consuntivo 2013 praticamente alla fine dell’anno poteva di sicuro evitarlo, sistemando la questione in tempo. Anche perché approvare il bilancio ora significa inevitabilmente offrire il fianco alle polemiche dell’opposizione. Polemiche, comunque, che non si limitano alla tempistica. «Alla Maliziola ricordiamo come l’apertura al Pd fosse stata salutata come foriera di risultati – affermano i consiglieri di minoranza Riccardo Del Brocco, Camillo Ciotoli e Roberto Caligiore - in virtù di una filiera virtuosa con la Regione e l’Europa. Invece nel corso dell’anno abbiamo avuto zero finanziamenti su tutti i fronti. E poi, sulle spese di personale: in tempi di crisi, non si risparmiano i “regali” ai dirigenti per “gli obiettivi raggiunti”. Possibile che si applichi ancora una logica da “6 politico”? I risultati dove sono?». Clemente Rinaldi
VEROLI _ L’annuncio dell’assessore Egidio Lombardi: a gennaio partiranno i lavori per la realizzazione
OBIETTIVO ISOLA ECOLOGICA
L
a nuova rotta è verso l’isola ecologica. L’ammi n i s t razi o n e comunale verolana punta la propria bussola dell’immondizia verso l’istituzione di uno spazio in cui raccogliere tutti quei rifiuti che per ora i cittadini trovano qualche difficoltà a smaltire attraverso il sistema del porta a porta. Lo ha spiegato l’assessore comunale all’ambiente Egidio Lombardi, che ha anticipato: «A gennaio, ottenute le varie autorizzazioni, partiranno i lavori». Tuttavia se da una parte Lombardi esprime soddisfazione per come risponde la popolazione alla nascita della differenziata nelle singole case, dall’altra ha dato il via all’ope-
razione “linea dura” contro chi non rispetta di dettami previsti da piazza Mazzoli. «Come confermato dal comandante della polizia locale, sono partiti i primi controlli per punire i trasgressori», ribadendo quanto già annunciato nei mesi scorsi per far sì che tutti i cittadini seguano la politica ecologica dell’amministrazione. Achille Reali
VEROLI _ Aria tesa verso le comunali di primavera 2014 Le accuse del presidente del circolo locale Mario Marani
FORZA ITALIA 2.0, È GIÀ POLEMICA
M
entre c’è chi prova timidamente a scaldare il motore in vista delle prossime elezioni amministrative del 2014, da Forza Italia 2.0 il presidente Mario Marani affila le sue lame. «Sui quotidiani locali si leggono periodicamente proclami di persone che vorrebbero mettersi a capo di coalizioni civiche e politiche ma, purtroppo, finora questi soggetti non espongono uno straccio di programma per risollevare le sorti del nostro paese». Affidando ad un comunicato stampa la sua posizione ufficiale e una miriade di domande a volte provocatorie, a volte retoriche, Marani prova la strategia del testare la risposta dei colleghi politici di centrodestra. Prendendosi carico di proposte in alcuni casi interessanti, spiega che la politica deve dare «risposte con un programma elettorale serio che finora non si sente da nessuna parte», lasciando da parte inutili protagonismi. «A prescindere da chi saranno i candidati a sindaco, importante è che abbiano davvero a cuore in modo disinteressato e sincero una sola cosa: la rinascita della nostra Veroli». Achille Reali
PUNTURE di spillo PRONTO SOCCORSO: LA REGIONE PRENDE TEMPO CECCANO – Trascorsi tre anni dalla sua chiusura, l’ospedale di Ceccano prova, come un novello Lazzaro, a risorgere. Una rinascita non totale ma parziale, limitata cioè al solo pronto soccorso, ma che la gente accoglierebbe con viva soddisfazione. È successo che il Consiglio regionale ha approvato (voto contrario del Movimento 5 Stelle, astensione di Sel e di due consiglieri del Pd) la risoluzione proposta da Francesco Storace, capogruppo de “La Destra verso Alleanza Nazionale”, che impegna il presidente Nicola Zingaretti a ripristinare il pronto soccorso del “S. Maria della Pietà”. Un orientamento bipartisan e infatti il documento è stato sottoscritto da tutti i consiglieri eletti in Ciociaria, ossia Buschini, Fardelli, Bianchi e Abruzzese, quindi di centrosinistra e centrodestra. Riaprire la struttura significherebbe risponde ad un'utenza pari a 70-80 mila persone (Ceccano e il suo vasto circondario) e contribuire senz'altro a ridurre drasticamente il congestionamento dell’ospedale “Spaziani” di Frosinone. Come si comporterà ora il presidente della Regione? A diversi giorni di distanza dall’approvazione della risoluzione-Storace, da Zingaretti silenzio assoluto. Nessun giudizio o commento, nessuna valutazione, nessuna bocciatura o promozione. E più passa il tempo e più la vicenda si colora di giallo. Visto che c’è un Zingaretti di mezzo, un giallo alla “Montalbano sono”.
Clemente Rinaldi
49 DICEMBRE2013
COMUNI SORA Firmata una convenzione con il Comune per aiutare persone in difficoltà
PUNTURE di spillo
LA CARITAS
CAPITA
APRE UN DORMITORIO PER I SENZA CASA
E
mergenza casa: un piccolo tassello nella giusta direzione. La Caritas diocesana si conferma punto di riferimento per le problematiche sociali del territorio. Questa volta ad essere affrontato è stato il problema delle persone rimaste senza casa e senza, soprattutto, un posto in cui dormire. L’emergenza dei senza tetto è stata affrontata inaugurando il dormitorio “Cittadini dal mondo” presso il Centro Servizi Caritas di via Costantinopoli in cui, peraltro, sono già presenti l’emporio alimentare ed il centro per l’abbigliamento. Una convenzione tra Caritas diocesana e Comune di Sora permetterà alle persone in difficoltà abitativa estrema, di evitare di dormire in macchina o, peggio, all’aperto. A dimostrazione dell’utilità estrema del nuovo servizio, va rimarcato che in questi giorni, appena arrivavano materialmente i letti, una trentina, venivano subito o c c up a t i . Ciro Altobelli
SORA _ Sulla superstrada si moltiplicano i rifiuti. L’intervento garantito dal Governatore ancora non si vede
DISCARICHE
A VUOTO ANCHE LE PROMESSE DI ZINGARETTI
N
emmeno Zingaretti. Ci eravamo illusi, dobbiamo ammetterlo. Pur avendone viste tante in questi anni, pensavamo proprio che l’annuncio dell’intervento del presidente della giunta regionale fosse risolutivo. Ma c’eravamo sbagliati. Ricapitolando. Ad inizio novembre il Movimento 5 Stelle di Sora e Monte San Giovanni Campano hanno chiesto l’intervento del presidente Zingaretti per risolvere le “criticità ambientali” riscontrabili lungo la S. R. 214, più conosciuta come la superstrada “Sora-Ferentino”, già evidenziate da qualche mese ma senza riscontro. Giustificata, da qui, la meraviglia nel prendere atto che, localmente, almeno un partito/movimento abbia ricominciato ad occuparsi dei problemi del territorio, in tempi in cui altri mettono in atto una scandalosa guerra delle tessere gonfiate o le lotte fratricide. Stupore che è aumentata a dismisura sapendo che dopo pochi giorni il Presidente Zingaretti ha disposto di “far attivare gli uffici competenti per ripulire la superstrada”, dando corso anche “all’iter per installazione di cartelli di divieto e di cestini per la raccolta dei rifiuti nelle piazzole
di sosta”. Accolte così di fatto le proposte degli attivisti che, educatamente, ringraziavano il presidente con “l’auspicio che la pulizia venisse effettuata il prima possibile” con il giusto “appello a tutti coloro che utilizzano la superstrada affinché evitino di gettarvi dei rifiuti o che segnalino chi li getta alle competenti autorità”. I lettori di questo magazine sanno quante volte è stata sollecitata la pulizia delle mini discariche abusive presenti lungo la superstrada e capiranno quindi l’euforia: ora finalmente ci pensa Zingaretti. Così, dopo qualche settimana, siamo andati a vedere com’era diventato l’ingresso lato Sora della superstrada, senza le solite schifezze e in particolare senza il materasso lasciato lì l’anno scorso e segnalato Qui più volte, anche nei vari spostamenti. Ma, la beffa era in agguato. “Lui”, è ancora lì. In attesa di consumarsi nei millenni a seguire. Presidente, non fa nulla, apprezziamo l’impegno. Ma i politici di queste parti sono lenti a capire. Non si svegliano. Ah, forse per questo c’è il materasso. Ciro Altobelli
Capita che a Sora ci sia un guasto alla pubblica illuminazione. Certo, non si tratta mica di un evento eccezionale. Anzi può capitare, e certamente capita ovunque, in ogni parte d’Italia. Capita che a Sora il guasto abbia riguardato Via Napoli che, dopo il Corso Volsci, è una delle strade con più attività commerciali e che, comunque, costituisce la principale arteria per giungere nel centro cittadino. Capita che normalmente guasti alla pubblica illuminazione vengano risolti nel giro di qualche giorno, proprio per evitare che con il buio aumentino a dismisura pericoli per i pedoni sui marciapiedi (ovviamente dissestati) ma anche per i negozianti, già in passato vittime di furti e di gesti dei vandali. Capita invece che in questo caso sia trascorso un anno intero senza intervenire, tanto che i commercianti della zona hanno inscenato una protesta goliardica “festeggiando” tutti insieme il primo compleanno senza luce. C’è stata anche la torta con tanto di scritta: “Un anno al buio”. Ci piace pensare che, oltre che le lamentele dei cittadini, anche per questa protesta intelligente sia suonata la sveglia e qualcuno si sia adoperato per far iniziare, finalmente, i lavori di sistemazione. Capita che una volta risolti i problemi di via Napoli chissà se qualcuno preparerà una torta (da primato naturalmente) per il decennale dell’ex Tomassi? Capita che almeno la torta, la potranno mangiare anche i cittadini.
C.A.
52 DICEMBRE2013
VISTI DA QUI
Oggetti volanti non ancora identificati, migratori, solitari, canterini Tutto quello che vola nel cielo del centrodestra Ma quali falchi, quali colombe. Nel cielo azzurro del centrodestra volano ben altri uccelli. Migratori, rapaci, capaci, incapaci, uccelli canterini, in gabbia, uccelli solitari, da compagnia, bruttini, grassi, pericolosi, pericolanti, uccelli marini, di campagna, di montagna, di palude, di terra, uccelli di rovo, in via d’estinzione, viaggiatori, non ancora identificati. Dalla A di Abbruzzese alla Z di Zaccheddu. C’è di tutto e di più. E se non ci credete guardate qui. La caccia è aperta... * Servizio realizzato in collaborazione con la Lipv (Lega italiana protettori volatili) e l’Acb (Associazione ciociara bracconieri)
A GENNAIO IN ESCLUSIVA “IL LIBRO DELLA GIUNGLA DEL CENTROSINISTRA”
NON PERDETELO
53 DICEMBRE2013
Mario ABBRUZZESE
Falco pellegrino
Andrea AMATA
Gufo
Fabio BRACAGLIA
Condor
Claudio CAPARRELLI
Passero solitario
Alessandro CARDINALI
Picchio muratore
Ombretta CECCARELLI
Cinciallegra
Gianni CELLI
Rondine che non fa primavera
Marco COLUCCI
Pulcino Pio
Annalisa D’AGUANNO
Civetta
Fabio DE ANGELIS
Galletto Vallespluga
Riccardo DEL BROCCO
Pinguino
Fulvio DE SANTIS
Gabbiano
Enzo DI STEFANO
Tucano
Maria Paola D’ORAZIO
Passera
Angelo D’OVIDIO
Sparviero con baffi
55 DICEMBRE2013
VISTI DA QUI
Franco FIORITO
Gazza ladra
Fabio FORTE
Giacomo IULA
Pollo
Ennio MARROCCO
Cigno
Antonello IANNARILLI
Quaglia con salto
Danilo Pappagallo MAGLIOCCHETTI
Alessandra MANDARELLI
Civetta sul comò
Beccaccia
Riccardo MASTRANGELI
Gallina vecchia fa buon brodo
Giovanni MELONE
Barbagiovanni
Carlo NOTO
Martin pescatore
Nicola OTTAVIANI
Pavone
Giuseppe PALIOTTA
Tacchino
Alfredo PALLONE
Aquila imperiale
Giuseppe PATRIZI
Sbuciafratte
Adriano PIACENTINI
Marangone dal ciuffo
56 DICEMBRE2013
Gabriele PICANO
Scricciolo
Gianluca QUADRINI
Beccafico
Adriano ROMA
Piccione selvatico
Massimo RUSPANDINI
Fringuello
Antonio SALVATI
Corvo
Alessia SAVO
Cornacchia
Gennarino SCACCIA
Pellicano
Giovanni SORGE
Canarino in gabbia
Enrico STRACCAMORE
Allocco
Fabio TAGLIAFERRI
Struzzo
Ernesto TERSIGNI
Merlo maschio
Oreste TOFANI
Nibbio dal ciuffo bianco
Francesco TRINA
Allodola con specchio
Andrea TURRIZIANI
Fagiano
Daniele ZACCHEDDU
Cuculo
58 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ
MATTONE ADDIO O ARRIVEDERCI
Un tempo comprare la casa era il sogno della vita. Oggi è diventato un incubo Il mercato immobiliare è crollato. Si costruisce poco e si vende meno Danilo Del Greco foto Simone Desiato
S
e l’80% degli italiani ha una casa di proprietà un motivo c’è. È il primo passo per l’indipendenza, la base per formare una famiglia, un investimento sicuro. E negli anni ha rappresentato il motore per la crescita del Paese. Hai un lavoro, ti sposi, accendi un mutuo, compri una casa, fai girare l’economia. Oggi l’economia non gira. E quindi niente mutuo, niente casa, niente matrimonio, né convivenza. O viceversa. Nel senso che se un lavoro non ce l’hai non ti sposi, non investi e non contribuisci a far girare l’economia. Mettetela come vi pare. Fatto sta che da anni il mercato immobiliare è fermo, salvo qualche eccezione. Secondo i dati dell’Agenzia del
Si comincia a intravedere all’orizzonte una timida ripresa Ma non tutti sono così ottimisti
Territorio le compravendite chiuse nel 2012 in Italia sono calate del 25% rispetto all’anno precedente, rimanendo sotto quota 500.000. Non accadeva dai lontani anni ‘80. La nostra provincia non fa eccezione. Colpa di una crisi ancora più seria, partita da lontano, dall’America, paradossalmente proprio dai mutui, quei famigerati “subprime” per mesi sulla bocca di tutti. E poi c’è un generale (e generalizzato) clima di incertezza, di mancanza di fiducia. Di paura del futuro, addirittura. Il risultato è che, in provincia, dopo anni in cui si è venduto (e costruito) di tutto e di più, in cui comprare case anche a prezzi esagerati era la regola, gli anni d’oro sono finiti. Secondo Innova, l’Azienda speciale della Camera di Commercio, nel 2012, in Ciociaria, si è registrato un calo del 24,7% di compravendite residenziali rispetto all’anno precedente. 1.610 nei primi sei mesi del 2011 a fronte di 1.213 nello stesso arco di tempo nel 2012. Insomma, il 2012 è stato l’annus horribilis. Secondo gli esperti (e gli ottimisti) il punto più basso oltre il quale difficilmente si potrà scendere. E se il 2013 si è aperto nello stesso drammatico modo, qualche timido segnale positivo si è cominciato a vedere nell’ultimo trimestre dell’an-
no, i prezzi sono scesi (di poco, ma sono scesi) e per chi vuole (o può, fate voi) comprare, questo è il momento migliore. Il mercato immobiliare comincia a dare segni di risveglio nelle grandi città. Roma, Milano, un po’ in tutto il nord. E dovrebbe, o almeno si spera, contagiare il resto dell’Italia. È vero che a Frosinone non ci sono più i cantieri di una volta, non si costruisce più come prima, le case sono restate invendute per mesi e in alcuni casi anche per anni, ma la notte non è più così fonda. Anche se non tutti la pensano così. Come Nazareno Cestra, titolare dell’omonima agenzia di Frosinone e da 36 anni nel settore. «Se la gente non ha cosa mettere sulla tavola – ha affermato – come fa a pensare di comprare una casa? Il mercato è fermo. La gente non ha più soldi, il lavoro sicuro ormai è una chimera e le banche hanno i cordoni della borsa ben stretti. Ecco quindi che i giovani che dovrebbero comprare preferiscono restare con mamma e papà, con i nonni, gli zii, in famiglia. Non si lavora più: sono diminuiti anche gli affitti. E questo accade sebbene i prezzi siano ormai bassissimi: la forbice varia tra i 1.500/1.600 euro a mq e i 1.800/1.900 a seconda del presti-
59 DICEMBRE2013
60 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ
Imperano crisi e mancanza di prospettive Ma il 2014 dovrebbe essere l’anno del rilancio gio dell’immobile. E quando si riesce a chiudere un contratto è quasi sempre per appartamenti di piccolo taglio, da 70-80 mq, non di più. Per gli affitti, quasi sempre locali arredati, lavoriamo con immobili da 50-60 mq a massimo 350 euro al mese. La situazione è tragica e non vedo vie di uscita a breve scadenza». Sulla stessa lunghezza d’onda Annamaria Cipollone, titolare dell’Agenzia Remax Zenit di Sora. «La situazione è a dir poco drammatica – ci ha detto – Questa è la parola giusta per descrivere la fase che stiamo vivendo. Il mercato è fermo. I mutui sono bloccati, soldi non ce ne sono e il lavoro è sempre più incerto per tutti. Il risultato è che è tutto in stand by. Andiamo avanti con qualche affitto ma anche in questo caso sono piccoli contratti transitori, al massimo per un anno, e a prezzi stracciati, 300, massimo 400 euro al mese a seconda della tipologia. Lavoriamo tanto, seminiamo, facciamo informazione, cerchiamo di acquisire il maggior numero possibile di immobili
-24,7%
IL CALO DELLE VENDITE Nel 2012 in provincia di Frosinone è stato venduto quasi il 25% di abitazioni in meno rispetto all’anno precedente
facendo stime vere, reali al cento per cento. Se ci sarà ripresa questo lavoro di oggi dovrebbe premiarci, ma fino ad agosto-settembre siamo stati, e non è un gioco di parole, “immobili”. Da ottobre, però, qualche timido segnale di ripresa si è intravisto: ci aggrappiamo a questo raggio di sole, sperando che torni presto l’arcobaleno». Spriragli che ci conferma Gianfranco Pizzutelli, titolare dell’agenzia Abigest Immobiliare di Frosinone. La sua è un’analisi molto lucida: «La situazione – ci ha detto – è molto difficile e lo è già da un po’. Si vende poco a vantaggio delle locazioni. Le cause vanno ricercate nella difficoltà di accesso al credito, nella “chiusura” delle banche, e nel numero elevato e crescente di lavoratori precari. Ne consegue che se prima si riusciva a vendere immobili con una certa facilità, oggi è tutto molto più difficile, anche se devo dire che applicando il prezzo giusto si vende comunque. Un quadro a tinte fosche, mitigato, da qualche piccolo segnale di ripresa nell’ultimo trimestre del-
l’anno che ci inietta un po’ di fiducia per il futuro. Chi compra ancora? In genere giovani coppie in cerca della prima casa o coppie che vogliono passare dall’affitto alla proprietà, ma almeno uno dei due deve essere dipendente pubblico, quindi con il posto sicuro. Soffermandoci su Frosinone – ha aggiunto Pizzutelli – alla crisi economica generale va aggiunta anche la mancanza di un’adeguata politica urbanistica che anno dopo anno ci ha portato alla disomogeneità attuale, a un’urbanistica insana, che certo non agevola il nostro lavoro. Non servirebbe tanto far costruire di più, quanto piuttosto uno sviluppo più omogeneo delle costruzioni. Servirebbero varianti ad hoc e una rivisitazione delle zone un tempo inedificabili che forse oggi, dopo varie sanatorie, tali non sono più, così come servirebbero una rimodulazione degli indici e dei lotti minimi». Anche spostandoci a sud c’è un po’ di ottimismo: «Qualche indizio di ripresa c’è – ha evidenziato Luca Di Meo, responsabile dell’agenzia Premium
62 DICEMBRE2013
Casa di Cassino – anzi, direi che questo è il momento migliore per comprare, c’è più scelta e i prezzi sono bassi, ai livelli del ’93-’94. Insomma, acquistare una casa adesso è un grande investimento. Certo, i problemi per farlo ci sono, visto che le banche non danno soldi se non con mille garanzie. E poi l’incertezza del lavoro. Qui a Cassino in particolare è tutto legato all’indotto Fiat per il quale le incognite sono tante, senza contare l’instabilità politica e istituzionale nazionale. Aumentano gli affitti perché per comprare serve il mutuo e un impegno per 15-20 anni sono in pochi oggi ad accollarselo.
Le giovani coppie cercano di farlo ma servirebbe maggiore elasticità delle banche. Inoltre, come operatori del settore credo siano indispensabili due elementi per sopravvivere: elevare la professionalità e la cura del cliente e poi diversificare l’offerta magari puntando, nel caso di Cassino, alle industrie, ai capannoni, facendo capire che questa è una buona zona da un punto di vista geografico e demografico per investire. Infine, un appello al Comune affinché individui zone nelle quali consentire la costruzione di immobili da riservare a prezzi contenuti alle giovani coppie».
MEGLIO
DA MAMMA E PAPÀ
I giovani, l’incertezza del futuro e la paura di investire Il punto con Paolo Pomella, dal 1985 titolare di Casa Italia Danilo Del Greco foto Simone Desiato
L
avora nel mercato immobiliare del capoluogo dal 1985. Ventotto anni in cui ha vissuto tutte le fasi, da quella d’oro a quella, attuale, buia come la notte. Cinquantacinque anni, Paolo Pomella è titolare, insieme a Claudio Malandrucco, dell’agenzia Casa Italia di via Po a Frosinone.
Qual è la situazione attuale?
CASA ITALIA
Lo staff dell’agenzia di via Po nel capoluogo, da quasi trent’anni attiva sul mercato immobiliare
«Il quadro è nero. Continua il calo del settore immobiliare nel terzo trimestre dell’anno secondo la nota dell’Agenzia delle entrate, con una discesa del 5, 1% rispetto all’analogo periodo del 2012. La flessione riguarda tutto il settore, con il 6,6% di transazioni in media in meno rispetto al terzo trimestre del 2012. Un dato che, sommato ai cali del recente passato, porta a un meno 30-40% negli ultimi cinque anni. Questo secondo le statistiche ufficiali. In realtà, per la Ciociaria si parla di un dimezzamento, e anche di più, nel quinquennio che ci siamo lasciati alle spalle».
Ma qualcosa si venderà o si affitterà ancora...
«Sì, qualche contratto ancora si fa. Ma è davvero roba di poco rispetto all’epoca d’oro».
Più vendite o più affitti?
«I secondi prevalgono. Anzi, possiamo dire che oggi l’agenzia lavora quasi esclusivamente con gli affitti, che sono aumentati addirittura del 300-400%».
to?
Da cosa dipende questo mutamen-
«È cambiata la mentalità. Prima gli affitti erano visti come fumo negli occhi, soldi gettati al vento. E si preferiva investire in un mutuo. Oggi è l’esatto contrario. La gente preferisce tenersi i soldi, le riserve, e starsene tranquilla in attesa di tempi migliori. Perché, badate bene, i soldi nelle case ci sono pure, ma la gente ha paura di spenderli. E poi sono soprattutto nelle mani degli anziani, dei pensionati, ma di quelli da almeno 1.500 euro al mese. I giovani, quelli che dovrebbero compra-
63 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ
“ ” Nell’ultimo periodo c’è stato un boom degli affitti, aumentati anche del 400% Paolo Pomella
re la prima casa, sono quasi tutti senza lavoro. E se ce l’hanno si tratta quasi sempre di impieghi precari».
E allora come fanno le giovani coppie?
«Rimandano il matrimonio oppure restano con i genitori. Oppure vanno in affitto. Una scelta che compie un numero sempre maggiore. Soprattutto i piccoli appartamenti da 60-70 metri quadri, spesso già arredati, i cui prezzi si sono drasticamente abbassati, fino a scende-
La gente preferisce tenersi i soldi e starsene tranquilla in attesa di tempi migliori
re a 300, massimo 400 euro al mese. Purtroppo, l’economia locale non è più in mano ai giovani ma agli anziani, come detto però con pensione da 1.500 euro in su, e agli impiegati a posto fisso. Categorie che una casa già ce l’hanno. E da noi non c’è, come nelle grandi città, la cultura dell’acquisto di una seconda casa o della vendita della prima per comprarne un’altra più grande. E poi anche i genitori hanno paura a consegnare ai figli i propri risparmi: c’è troppa incertezza nell’aria e ad avvicinarsi a una banca, a mettersi sulle spalle un mutuo, sono sempre meno persone».
Quali sono le principali cause alla base di questo scenario?
«Al primo posto senz’altro la crisi economica in corso da anni e che in termini così pesanti non si era mai registrata dal dopoguerra ad oggi. Possiamo dirlo con cognizione di causa visto che siamo sul mercato dal 1985. Quindi l’incertezza politico-istituzionale che non dà
speranze ma anzi mette paura alle persone che non se la sentono di impegnarsi con un mutuo. Insomma, manca la speranza e manca il sogno dei giovani che desiderano mettere su famiglia. Inoltre tutti sappiamo che il popolo ciociaro è per tradizione risparmiatore».
Ci sono segnali di ripresa all’orizzonte?
«È ancora presto per parlare di un’inversione di tendenza, anche se nelle grandi città sembra ci siano piccoli segnali di ripresa».
Cosa fate come agenzia “Casa Italia” per combattere la crisi e cercare di superare questo periodo?
«Abbiamo lanciato una nostra campagna pubblicitaria che punta sullo slogan “Pensa positivo con Casa Italia” e che, appunto, invita la gente a pensare positivo e a ridare fiato alla speranza. Inoltre mettiamo a disposizione un servizio di consulenza finanziaria e immobiliare. Il tutto per dimostrare che è questo il momento giusto di acquistare».
64 DICEMBRE2013
elaborazione di SIMONE DESIATO
2,7% Una ricerca su 6.000 mutui concessi in Italia da gennaio a luglio 2013 mostra che quelli concessi ai precari sono solo il 2,7%
75% Il mutuo per molte banche, non può superare i 3/4 del valore complessivo dell’abitazione da acquistare
A
28 anni inizi a pensare che l’ora di sistemarti sia arrivata. «Non c’è fretta – ti dicono – non c’è scadenza». Ma in realtà pensi che procrastinare no, non è più possibile. Si può fare, in fondo: il tuo compagno un lavoro ce l’ha, a tempo determinato, certo. A progetto, anzi. Un anno, ma tanto di questi tempi il lavoro fisso è una chimera. Tu no, ma è solo un periodo, presto troverai qualcos’altro. E poi qualche soldino da parte ce l’hai. Prima cosa: una casa. Tua, finalmente. Anzi, vostra. Un tetto per dormire, mangiare, festeggiare, suonare, lavorare. Vivere. Aspettative legittime, in fondo, niente di trascendentale. Nessuna pretesa di lusso, ma solo di indipendenza. Ovviamente nessuno ha una seconda casa libera, nessuno un pezzo di terra sul quale iniziare a costruire. E con quali soldi poi? Ah già, i soldi. Piccolo dettaglio. Toccherà chiedere un mutuo. Inevitabile. E allora inizia il giro delle agenzie e delle banche. È questo uno degli scogli più rilevanti per le giovani coppie, registrato da tutte le rilevazioni e indagini statistiche. Un’indagine effettuata da Mutui.it in collaborazione con Facile.it, analizzando oltre
6.000 domande di mutuo e relative erogazioni concesse in Italia da gennaio a luglio 2013, ha evidenziato come i mutui concessi ai lavoratori precari siano stati solo il 2,7% del totale. E in ogni caso i giovani non sono mai gli unici firmatari. Ma davvero sarà così difficile? Proviamo… Iniziamo con una banca nazionale, magari ha più strumenti per venirci incontro. La Bnl, ad esempio. «Signora, in genere noi finanziamo fino al 75% del valore dell’importo dell’immobile ma deve venire qui e portarci i documenti reddituali di entrambi per una prima valutazione sulla fattibilità». «Ma io non lavoro…». «E allora solo quelli del mutuatario, ma poi servirà una garanzia. Sa, il rapporto rata-reddito non può superare il 30%». Proviamo altrove, un’altra banca nazionale. Unicredit. Stessa risposta. E un’aggravante. «La garanzia può essere un genitore ma con uno stipendio/entrata fissa. E per tutta la durata del mutuo il garante non può superare i 75 anni». «Ma mio padre ha già 68 anni…». «E allora non si può fare». Anche la ricerca di Mutui.it sottolinea come il 60% dei mutui che interessano come richiedente un lavoratore precario, veda anche la presenza
65 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ
QUEL SOGNO
RUBATO
Per le giovani coppie diventa sempre più difficile accedere a un mutuo E così la prima casa si trasforma in una chimera di un garante. Il limite dell’età massima del fidejussore cambia a seconda degli istituti di credito e dei contesti. Ma in genere, per un importo medio erogato di circa 130.000 euro, utilizzato in 9 casi su 10 per l’acquisto della prima casa, la durata di finanziamento che si riesce ad ottenere è stimata attorno ai 23 anni e mezzo. E che si fa con il limite di 75 anni? Tentiamo con una banca locale, Credito cooperativo di Anagni. Al telefono non si sbilanciano poi molto, «serve un appuntamento» dicono. Però lasciano intendere che senza stipendio fisso non si canta messa. Il peggio è che una ricerca condotta da Altroconsumo ha mostrato che non sono solo i giovani precari a basso reddito a vedersi rifiutare il mutuo, ma addirittura anche lavoratori con stipendi da 4.000 euro e contratto a tempo indeterminato. È accaduto nel 26% dei casi in un’indagine effettuata su 155 agenzie in Italia. È successo anche questo. Sono nostri amici. Lui carabiniere, lei dipendente a tempo indeterminato ma da mesi indietro con i pagamenti. Hanno girato decine di banche e agenzie e nessuno ha concesso loro un mutuo perché essendo in comunione dei
beni, l’assenza, pure momentanea, di busta paga di lei non poteva dare sufficienti garanzie. Paradossalmente se il mutuo l’avesse chiesto solo lui gliel’avrebbero accordato. Eppure il Governo aveva stanziato a settembre un fondo da 50 milioni di euro perché potessero fare da fidejussione ai precari nello stipulare un mutuo per l’acquisto della prima casa. Perché il fondo potesse essere utilizzato, la legge prevedeva che le richieste cui offrire copertura dovessero provenire da giovani coppie sposate, conviventi e single under 35 purché con figli minori. Ebbene, Altroconsumo nella sua indagine ha dimostrato che questa norma non trova applicazione in ben 9 agenzie su 10, che dicono di non conoscerla, mentre solo 9 agenzie su 71 hanno fatto l’offerta rispettando i tassi di interesse previsti dalla legge. Insomma, a Frosinone, Italia, 2013, a quanto pare quest’aspettativa di indipendenza, tanto legittima non è. Toccherà valutare un affitto, ma la domanda resta: con quali soldi? E allora forse la cosa migliore sarà aspettare ancora un po’, da mamma e da papà. Nel frattempo continuando, sempre più amareggiati, a inseguire la chimera del posto fisso.
LA DURATA
La ricerca di Mutui.it mostra che, per un importo medio erogato di circa 130.000 euro, utilizzato in 9 casi su 10 per l’acquisto della prima casa, la durata media è stimata attorno ai 23 anni e mezzo
Ignorati i fondi di garanzia stanziati dallo Stato proprio per i trentenni
66 DICEMBRE2013
Residenti sempre in aumento dal dopoguerra al 2000 Nell’ultimo censimento, per la prima volta, il segno meno
SCAPPO DALLA CITTÀ
foto SIMONE DESIATO
D
oveva diventare una città. Una città vera. Un capoluogo a tutti gli effetti. La seconda guerra mondiale era finita. C’era la voglia di ricominciare, di costruire. Di ripartire da zero. C’era una prospettiva. A cominciare dallo sviluppo industriale. Dall’illusione dello sviluppo industriale, diremmo oggi. Nel primo censimento del dopoguerra Frosinone ha una popolazione residente di neanche 25.000 abitanti. L’ancora giovane capoluogo prova a proporsi come punto di riferimento di tutta la provincia. E in parte ci riesce. Ci sono gli uffici pubblici, le grandi aziende, le industrie. E poi scuole, banche. Nell’aria c’è ottimismo. E tutto lascia presa-
gire uno sviluppo demografico importante. Dal ‘60 in poi a Frosinone si costruisce, si vende, si compra. Nella parte bassa, da Madonna della Neve alla Stazione passando per De Matthaeis e il Campo Sportivo, i palazzi spuntano come funghi. I prezzi salgono. Da zero nascono interi quartieri. Cavoni è l’esempio più evidente. Per comprare un appartamento da quelle parti, alla fine degli anni ‘80, ci vuole qualche milione di lire a metro quadro. Nel giro di cinquant’anni, insomma, i residenti raddoppiano. Anche se nelle previsioni di amministratori e urbanisti sarebbero dovuti diventare molti di più. A non raddoppiare sono i servizi, le strade,
Frosinone non attrae più Crescono, invece, tutti i comuni limitrofi
67 DICEMBRE2013
ATTUALITÀ
i parcheggi. Anzi, spesso quel poco che c’era, oggi non c’è. La popolazione residente, di colpo, a metà degli anni 2000, non aumenta più. Una paralisi che in fondo corrisponde al fallimento di un sistema produttivo, industriale e non solo, che sembra inarrestabile. La fine di un sogno. Frosinone è cresciuta, ok. Ma è cresciuta male, in maniera confusa. Per non parlare delle sconsiderate politiche urbanistiche degli ultimi anni, dei prezzi eccessivi delle abitazioni, della carenza dei servizi. Così, come avviene spesso, la gente preferisce non venire e addirittura andarsene. Dove spende meno, dove c’è meno inquinamento, dove c’è un po’ di verde. Tecchiena di Alatri,
Castelmassimo e Giglio di Veroli, Ceccano, Ferentino. Ma anche Patrica, Supino, Morolo, Torrice. Tutti centri in crescita, grazie soprattutto ai frusinati in fuga. Con il risultato che mentre Frosinone continua a spopolarsi, al confine con la città nascono e si moltiplicano i residence-dormitorio, spesso sganciati dal contesto territoriale e culturale. L’ultimo censimento, quello del 2011, registra, per la prima volta dal dopoguerra a oggi, un calo della popolazione residente nel capoluogo. Un -4,1% che la dice lunga. L’appuntamento è al 2021. Con il prossimo censimento. E la convinzione che per tornare a crescere serva qualcosa in più.
71 DICEMBRE2013
LE AZIENDE INFORMANO
Massimo Dolcemascolo conle allieve del corso
A LEZIONE DI DOLCEZZA Da Dolcemascolo, a Frosinone, si è concluso il corso base di pasticceria. A gennaio, visto il successo riscontrato, è pronto a partire un nuovo ciclo di approfondimenti
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enerdì 29 novembre nella pasticceria Dolcemascolo di corso della repubblica, Frosinone, si è tenuta l’ultima lezione del primo corso base di pasticceria. Docente d’eccezione il maestro pasticcere Massimo Dolcemascolo, che ha portato avanti le sue lezioni in collaborazione con Anpa, istituto privato che si occupa di formazione professionale (www.anpascuola.it). Anpa, già presente a Roma, Firenze, Bologna, Napoli, Milano e Torino, ha deciso di investire anche sul territorio ciociaro, iniziando proprio con la pasticceria e con la partecipazione determinante di Dolcemascolo, attività storica già radicata nel territorio. La serata del 29
prevedeva una degustazione di tre vini della Tenuta Ulisse, recentemente premiata con il riconoscimento più importante della guida del Gambero Rosso, i tre bicchieri, per un Montepulciano d’Abruzzo, fiore all’occhiello della loro produzione. In abbinamento c’erano due portate di pasticceria salata e una a conclusione di pasticceria dolce. A gennaio, visto l’esito positivo, è previsto l’inizio di un altro corso professionale di pasticceria Dolcemascolo-Anpa. «Ma non è escluso – ha detto Massimo Dolcemascolo, entusiasta dell’esperienza appena terminata –, che non si possa ripetere in chiave amatoriale, con dei focus sulle basi della pasticceria e del cake design».
Dolcemascolo
corso della Repubblica 6 – tel. 0775/852653 via dei Salci – tel. 0775/898360 via Madonna della Neve 77 – tel. 0775.270660
74 DICEMBRE2013
CULTURA
Rocco Zani foto Simone Desiato
GIUSEPPE BONAVIRI SCRITTI D’ARTE E DI SGUARDI
75 DICEMBRE2013
Confronti, ricordi, testimonianze. E una macchina da scrivere sempre pronta Gli incontri con gli artisti del territorio: un viaggio tra emozioni e memoria
T
re casettine/dai tetti aguzzi,/un verde praticello,/un esiguo ruscello: Rio Bo,/un vigile cipresso. /Microscopico paese, è vero,/paese da nulla, ma però.../c'è sempre di sopra una stella,/una grande magnifica stella,/che a un dipresso.../occhieggia con la punta del cipresso di Rio Bo./Una stella innamorata?/Chi sa/se nemmeno ce l'ha una grande città. Mi resta questa poesia di Aldo Palazzeschi di quel tempo. Di un tempo bambinesco fatto di scorribande da cortile, di occhi intensi, di alture lunari. E quella Rio Bo era, allora, la periferia di una città tutta da inventare e via Casilina Sud il palazzo al numero sedici. Di lato un pianoro di tufo e la piccola casa di Loreto e dell’inerte Fido. I fortini di canne e nodi precari, non già quelli di via Pal, e nascondigli rimossi ogni ora o al calare del sole. E famiglie di trentenni con prole al seguito. I trentenni di un dopoguerra appena smacchiato; rinati alla vita eppure già vecchi, sofferenti, avvezzi al buio più che alla luce. Trentenni provenienti da abissi lontani, irriverenti, fatti di fame e spavento. Poi, pian piano la periferia divenne proroga di una città che in fondo non fu più reinventata. Restano “i sogni senza tempo, le impressioni di un momento” di gucciniana memoria ovvero una scatola di indizi, legami, luoghi, persone. E Giuseppe Bonaviri, “lo scrittore di Mineo”, è parte significante di quella scatola. Già a quel tempo Bonaviri abitava nel palazzo al numero sedici di via Casilina Sud. C’erano prati scoscesi, piante selvatiche, l’olmo e due meravigliosi pini mediterranei. Ma era quell’olmo il centro di un universo minimo da dove riprendere il viaggio dopo ogni affettuoso abbraccio. “In questa casa di via Casilina Sud giù lieve stormisce l’olmo…” . Di certo non era ancora “lo scrittore” agli occhi degli uomini accanto, ma nella città di quegli anni la sua presenza di intellettuale era una scia da percorrere. Soprattutto per chi la “cultura” la viveva come prologo di un nuovo intendere, di una risalita dagli inferi,
di un giorno tiepido dopo anni di orrore. E allora le frequentazioni del tempo erano quelle consumate con gli artisti giovani o “veterani” che avevano fatto della “Saletta” un luogo di sopravvivenza comune, un incrocio di fiati provenienti da ogni dove. Un luogo di sguardi, di parole mai superflue, di commento e di ascolto. Quando molti anni dopo, nel 2007, lo intervistai in occasione dell’uscita di un prezioso volume dedicato al suo rapporto con la nostra terra (“La Ciociaria di Bonaviri”), ebbe a confidarmi questo suo amore sottinteso per l’arte e l’interesse rivolto agli artisti di questa regione, al loro lavoro, al loro paziente fraseggio. «Ho frequentato perlopiù dei pittori e degli scultori quali Fernado Rea, Italo Scelza, Adolfo Loreti, Gaetano Franzese, Federico Gismondi ed Emanuele Floridia. In loro ho trovato sempre una grande sensibilità e desiderio di rinnovarsi (…) Uno degli artisti più innovatori, più simpatici, legato dapprima al mondo della Seconda Guerra Mondiale che lui visse a Cassino con aspetti tragici, e
poi via via innamorato anche degli aspetti paesistici, è stato Vittorio Miele, il quale viveva nello stesso palazzo in cui vivevo io». Io credo che la scrittura di Bonaviri per l’arte – i suoi saggi – sia stata una scrittura rinnovatrice come a deviare la narrazione oltre i canoni della critica rituale e farne contenuto lieve, intimo, condiviso. E allora i suoi “racconti artistici” sono epistole preziose in cui sono annotate le periferie delle storie, le biografie spicciole dischiuse a noi, lo sguardo dei silenziosi. Uno dei primi “scritti d’arte” risale probabilmente al 1964 ed è, come accadrà in futuro, la cronistoria “aperta” – con cadenze perfino romanzesche – di un incontro. «Nel maggio scorso, camminavamo con Emanuele Floridia in un sentiero ciottoloso nei pressi di Tecchiena, contrada di Alatri, e avendo io visto dei piccoli cespugli di fiori d’un azzurro chiarissimo, pensai subito a certe fondamentali tonalità di colore che campiscano da due anni in qua le tele del giovane Floridia. A prima vista il parallelo mentale mi parve
LA CASA-STUDIO DI VIA CASILINA SUD
Medico. Poi poeta, scrittore. Giuseppe Bonaviri nasce a Mineo, in provincia di Catania, nel 1924. Negli anni ‘50 si trasferisce a Frosinone. Lavora come cardiologo. E continua a scrivere. Il primo romanzo è “Il sarto della stradalunga” (Einaudi, 1954). Seguiranno tantissimi altri libri, raccolte di poesie, saggi. Fino alla scomparsa, nel 2009
77 DICEMBRE2013
CULTURA
curioso, ma a ripensarci bene c’era, in quel casuale paragone, come una concreta rappresentazione dei moti pittorici del nostro artista... Certi balconi aperti su azzurre e rarefatte atmosfere, certi fiori che appaiono qua e là fra qualche raro uccello, e quell’aria trasognata, tutta interiore che ne scaturisce, rivelano in una purezza di accostamenti di colori l’animo quasi pascoliano del pittore siciliano». C’è, in questo discorrere d’arte, un elemento assai più accurato. Ed è quello che apre al lettore certi confini inconsueti all’interno dei quali si consumano quasi sempre storie di un’altra etnia, quella degli artisti, dei loro movimenti, della loro fecondità, delle loro accelerazioni o del dubbio. Bonaviri ne svela l’incredulità, il tempo ordinario. È del 1972 la testimonianza su Giovanni Savani, figura storica della pittura territoriale. Savani è già anziano, trascorre il suo tempo a studio con sortite serali a la Saletta. È un uomo del secolo precedente eppure capace di traghettare la sua pittura in un tempo di equilibri precari, di spinte, di un vociare sgangherato. «In una di queste placide sere d’autunno – scrive allora Bonaviri – ci è occorso vedere le tele che il pittore Savani tiene nel suo studiolo. Non nego che ce le siamo gustate lentamente, posando l’occhio ora su un quadro, or su un altro. Sono riprodot-
Gli anni della Saletta: Gismondi, Floridia, Scelza, Rea e la grande amicizia con Miele
ti oggetti comuni e ritratti d’una certa aria incantata. Le nature morte, per esempio, seppure ci abbiano richiamato alla mente un narrare figurativo comune, hanno una loro grazia elegiaca, tinta di vaga tristezza, chissà se per scelta dei colori e dei contrasti di ombre, oppure per una promozione d’una intima espressività malinconica tipica dell’uomo Savani…». Certamente più tangibile fu il rapporto con un altro pittore “storico” di questa terra, per una sequenza di eventi quasi fatali. «Per la vicinanza dei nostri appartamenti, uno sotto e l’altro sopra, si può dire che sento finanche il respiro, inteso come pnèuma greco, di Miele pittore. Cioè quel curioso Iddio che bussa alla porta del cuore e detta arsure di mente e senso ambiguo dell’esistere. E poi in comune abbiamo quel sentire agreste, fatto di impressioni di tramonti, case solitarie, fiori imprevisti su monti o valloni. E capisco anche il suo cruccio d’uomo che ha sofferto l’ultima guerra e lo strazio che in oppressioni e morte ci diede. Per fortuna c’è il guizzo dell’immaginario – il fuoco – che per trasfigurazioni di colori, e suoni e ricordi ci salva». Vittorio Miele era un altro “inquilino” di quel palazzo di via Casilina Sud e lo studio era un luogo aperto, pronto a ricevere voci o silenzi. Soprattutto questi ultimi, così cari allo scrittore di Mineo e al pittore di Cassino. Si incrociavano
talvolta con sorrisi lievi, addirittura timidi, e ognuno coglieva nell’altro la curiosità e la sorpresa. Per una parola mai detta, per un colore da offrire, per storie che si cucivano su resti di macerie e dolori. «Prima di conoscere un uomo – scrisse Bonaviri nel 1990 – bisogna conoscere la sostanza che poi è – come dire? – il principio universale dell’anima; un’anima non ferma e immobile ma mossa da un azzurro divenire continuo. E passando l’uomo Vittorio Miele, la sostanza, in divenire, della sua anima ha come proprietà di fondo una schiva modestia. Quasi si trattasse di un cespo campestre che cresce in una sassaia e col colore dei suoi fiori dà luce ai sassi, alle zolle, ai vaganti uccelli cinguettanti. E questo senso di essenziale, di schivo, pur nella molteplicità di memorie, si riscontra in tutta la pittura di Miele…». Ecco, alla fine di questo breve viaggio, e lontano da consuete considerazioni riepilogative, mi vien da dire che molti critici dell’arte contemporanea dovrebbero alzare lo sguardo sull’opera di questo scrittore. Varcarla e impregnarsi le mani di questo inchiostro essenziale e scrivere d’arte ponendo al centro l’uomo conoscendone davvero la sostanza, il principio universale dell’anima, e raccontarne le ore, le angosce, il vuoto, il silenzio. Ecco, il silenzio.
79 DICEMBRE2013
ARTE a cura di Rocco Zani
OFFERTA SPECIALE A FROSINONE Una mostra del piccolo formato Una strenna d’autore per collezionisti e appassionati
M
ai, forse, un titolo così esplicito per proporre una mostra d’arte. Accade a La Saletta di Frosinone che in questi giorni (fino al 6 gennaio) suggerisce ai suoi visitatori un percorso davvero unico, una mostra del piccolo formato e, aggiungeremmo, del piccolo prezzo. Circa cinquanta artisti hanno voluto partecipare a questa sorta di “strenna d’autore” realizzando, su campiture 20x30, piccole ma preziose opere. Un incontro di linguaggi, di stili, di percorsi espressivi che la superficie “abbreviata” della tela sembra oltremodo rimarcare in suggestivi racconti. Ecco, veri e propri capitoli brevi, nenie epifaniche che restituiscono al colore timbri inattesi e alla forma scatti racchiusi in un perimetro di assilli. Un generoso cammino che vede protagonisti alcuni degli autori più
significativi del panorama artistico italiano. Accanto alle figure “storiche” del nostro territorio (tra gli altri Fernando Rea, Mario Palma, Rita Mele, Vittorio Miele, Ettore Gualdini, Alberto D’Alessandro) va sottolineata la partecipazione di autori (fra cui Franco Barbato, Mauro Rea, Antonio Fiore) che da decenni sono riferimento di ricerca e progetto. Una mostra “nomade” dove soltanto il dimensionamento dell’opera fa da vincolo comune lasciando invero alle proprie introspezioni (tecniche e linguistiche) percorsi di grande autonomia e incantesimo. Ancora una volta la proverbiale “generosità” degli artisti al servizio di interlocutori appassionati. Del loro sguardo, dell’emozione, del sogno. La Saletta – corso della Repubblica Frosinone – fino al 6 gennaio 2014
MARIO PALMA Preistorie della materia, olio su tela
FRANCO BARBATO Volto, olio su tela
ALLA ROMBERG GEOMETRIE E MEMORIE
La galleria di Latina ospita le opere di Masciolini e Maugeri
U MARIANNA MASCIOLINI Senza titolo, tecnica mista
n percorso “binario”, quello che propone la Galleria Romberg di Latina, ospitando negli splendidi spazi di viale Le Courbusier le mostre “parallele” di Marianna Masciolini e Marcello Maugeri. Artisti giovani eppure già ricchi di identità siglate da un lavoro minuzioso di ricerca, di equilibrio. «La geometria come campo di riflessione emotiva e attrazione sensoriale» si legge di Marianna Masciolini. E in effetti l’artista sembra affidare a una sorta di “regolamentazione del segno” il suo incedere scrupoloso fatto di incroci minuti, di nodi quasi invisibili, crocicchi ventosi dove il colore è un superfluo accadimento. Marcello Maugeri lavora invece sul tema del recupero. Facendone però un luogo innovativo, non già un mero territorio di statiche osservazioni. La campitura – o l’oggetto – sembra farsi contenitore in cui riporre frammenti di storia per fissarli poi con corde e lacci che ne arrestino la scomparsa provocandone invero un nuovo sentire, un inedito prologo narrativo.
Galleria Romberg – viale Le Courbusier, Latina – fino al 27 gennaio 2014
80 DICEMBRE2013
TEATRO a cura di Camillo Savone
MASTRO TITTA E LA ROMA CHE FU
Pippo Franco, il Papa e una moglie insopportabile Al Salone Margherita si ride fino alla Befana
P
fino al 6 gennaio
IL SEGRETO DI MASTRO TITTA con Pippo Franco, Gegia, Stefano Antonucci, Simone Tuttobene, Pierre Bresolin, Greta Bellusci regia di Pippo Franco, Massimiliano Giovanetti e Claudio Pallottini
SALONE MARGHERITA, ROMA 06.6791439, 06.6798269
ippo Franco, all’anagrafe Franco Pippo, è ancora il re del Salone Margherita, lo storico tempio dell’avanspettacolo romano di via Dei due Macelli a Roma. Fino al 6 gennaio sarà in scena con “Il segreto di Mastro Titta”, al secolo Battista Bugatti, il celebre esecutore ufficiale delle sentenze capitali nella Roma del 1823 di Papa Pio VII, ovvero “l’ultimo anello della giustizia papale”, come lui stesso si definisce. L’uomo davanti al quale tutta Roma tremava stavolta è “condannato” a vivere con una donna isterica che lo domina con continue scenate e che lo costringe ad assurdi litigi che lo vedono sempre soccombere. Quel Mastro Titta fuori di casa dà sfogo allo sferzante umorismo che gli è proprio, ha un segreto che condivide soltanto con Letizia, la moglie del marchese Cosimo Ristori del quale il giustiziere è amico. La vicenda, che vive di continui rovesciamenti di fronte, diventa inestricabile quando, a causa di un complotto ordito dai cardinali che combattono il Papa, Mastro Titta si trova a dover giustiziare una persona a lui particolarmente cara. Lo spettacolo è ispirato alla Roma di Rugantino e di Gaetanaccio, una Roma di malaffare ma anche capace di grandi passioni, che sembra fare il verso alla Roma di oggi. Il salone Margherita è aperto dal giovedì alla domenica (alle 21 tranne il primo e due gennaio, sabato e domenica anche in pomeridiana). Info ai numeri 06.6791439 e 06.6798269 o al sito www.salonemargherita.com.
TUTTA LA MAGIA DEL BALLETTO RUSSO Al Brancaccio le tre opere più famose di Čajkovskij In scena “La Classique” di Mosca
Lo schiaccianoci
U
n tuffo nella tradizione più pura della grande trilogia del balletto russo: lo propone il teatro Brancaccio di via Merulana, grazie alla presenza a Roma del Balletto di Mosca “La Classique” del Dipartimento di cultura della città di Mosca – Moskoncer con direttore artistico Elik Melikov. Il 10 e 11 dicembre apre la rassegna “Il lago dei cigni” su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la particolarità delle coreografie di Marius Petipa. “Il lago dei cigni” è l’opera più celebre nella storia del balletto. Fu la prima composizione di Čajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è successiva sia a “La bella addormentata” (1890) che a “Lo schiaccianoci” (1892), le altre due grandi opere del trittico composto per i Balletti. In questa occasione il Balletto di Mosca “La Classique” si esibisce in una versione coreografica che ricostruisce filologicamente l’opera originaria di Petipa e Ivanov. Quaranta ballerini in scena rievocano la storia d’amore eterna tra Odette e il principe Sigfried, sullo sfondo scenografie di grande impatto e un uso della luce ricercato che permette di creare le atmosfere del lago. Primi ballerini d’eccezione si esibiranno nei virtuosismi con l’abilità opportuna a un titolo di tale calibro, rendendo con autenticità la dicotomia interna nel personaggio femminile e la crescita interiore del principe. Il calendario si completa il 12, 13 e 14 dicembre con “Lo schiaccianoci” ancora da Čajkovskij per finire il 14 e 15 con “La bella addormentata”. Biglietti da 20 a 32 euro, info allo 06.80687231 o al sito www.teatrobrancaccio.it.
dal 10 al 15 dicembre
IL LAGO DEI CIGNI LA BELLA ADDORMENTATA LO SCHIACCIANOCI di Pëtr Il'ič Čajkovskij Balletto di Mosca “La Classique”
TEATRO BRANCACCIO, ROMA 06.80687231
81 DICEMBRE2013
DOMENICO MODUGNO
SECONDO GENNARO CANNAVACCIUOLO Un recital con le più belle canzoni di mister Volare
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opo il “tutto esaurito” di Ficarra e Picone con “Apriti cielo”, ci sono ancora due lunedì teatrali al Manzoni di Cassino prima del Natale. Il calendario della stagione 2013/14 del teatro di piazza Diamare, gestita dall’associazione Amedea, riparte con il recital di Gennaro Cannavacciuolo, uno dei massimi “cantattori” italiani, premio Ente Teatrale Italiano 2009 Olimpici del teatro. Cannavacciuolo reinterpreta i migliori brani del grande Domenico Modugno, da “O ccafè” a “La donna riccia”, da “La cicoria” e “U pisci spada” fino a “Io, mammeta e tu”. Nella seconda parte le canzoni d’amore più famose e che si prestano ad essere sceneggiate, come “Vecchio frac”, “Tu si na cosa grande”, “Resta cu mme” e l'immancabile “Nel blu dipinto di blu”. Cannavacciuolo, che in questo spettacolo sfodera i suoi cavalli di battaglia, promette emozioni, risate, contrappunta le canzoni con aneddoti curiosi e ammiccanti. Insomma, rende la serata indimenticabile grazie anche alle sue doti attoriali.
lunedì 9 dicembre
VOLARE recital di Gennaro Cannavacciuolo regia di Marco Mete
TEATRO MANZONI, CASSINO 0776.313934
QUARANT’ANNI DI MUSICAL E NON SENTIRLI
In scena l’evergreen “Aggiungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini
I
l 16 dicembre, sempre a Cassino, va in scena la commedia musicale italiana per antonomasia, quell’Aggiungi un posto a tavola con le musiche firmate dal compianto maestro Armando Trovajoli che, con le sue canzoni, ha scritto una pagina memorabile dell’identità italiana e romana. A metterlo in scena sarà la Compagnia dell’Alba, Accademia dello spettacolo, in una versione assolutamente fedele all’originale degli anni ‘70. Lo spettacolo è diretto da Fabrizio Angelini e vede in scena Gabriele De Guglielmo nella parte principale di don Silvestro, la “voce di Lassù” di Sebastiano Nardone, Arianna Bergamaschi (foto), Jaqueline Ferry e un cast di brillanti performer che cantano dal vivo. «È il primo lavoro che ho visto a teatro a undici anni – scrive Angelini – e da allora ho deciso cosa avrei fatto da grande. Il destino ha voluto che oggi possa ricostruire fedelmente la commedia di Garinei & Giovannini tanto da ricordare anche una frase che mi porto dentro: forse lo spettacolo ha toccato le corde giuste al momento giusto. Parlava di un diluvio mentre eravamo dentro un ciclone; mostrava un barlume di luce mentre eravamo nel buio di un tunnel, e finiva su una nota di speranza e di solidarietà. Sono cose che contano, in tempi di egoismo e ostilità feroci. Una cosa è certa: la gente esce dallo spettacolo contenta, sollevata. Sembra che ciascuno si porti via una fettina di gioia, di fiducia». Contenuti attualissimi, dunque.
lunedì 16 dicembre
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA di Garinei e Giovannini (musiche Armando Trovajoli) Compagnia dell’Alba regia di Fabrizio Angelini
TEATRO MANZONI, CASSINO 0776.313934
82 DICEMBRE2013
CONSIGLI PER L’ASCOLTO a cura di Americo Roma
QUI
QUI
MONDO
ITALIA
LIGHTNING BOLT Pearl Jam
HIDE The Bloody Beetroots
Monkeywrench Records
Ultra Records, Sony, Columbia
Che i Pearl Jam non potesse fermarli niente e nessuno sembrava già a tutti più che evidente. Attivi dal 1990 con dieci album in studio alle spalle, senza un minuto di pausa, questi neocinquantenni "duri a morire" sembrano avere ancora molto da dire. "Lightning Bolt" non sarà il loro album commercialmente migliore, né il più ispirato, ma merita di essere ascoltato. Prodotto da un certo Brendan O'Brien (Bob Dylan, AC-DC, Neil Young), l'album contiene dodici tracce solide e prive di quelle devianze "senili" che avevano caratterizzato alcuni dei suoi più recenti predecessori. Il loro rock di stampo americano, come al solito, incontra il new country che tanto sta spopolando in tutto il mondo e che non ha nulla da invidiare, per qualità e freschezza, a fenomeni di nuova generazione come Mumford&Sons o The Lumineers.
Quell'enfant prodige che risponde al nome di Sir Bob Cornelius Rifo, aka The Bloody Beetroots, e che viene da Bassano del Grappa, è diventato adulto. Non è l'anagrafe a dirlo (il calendario biologico dice 37 anni) né il sound, avanguardista, fresco, fuori dagli schemi. E non sono nemmeno gli ospiti presenti nella tracklist di "Hide" (Paul McCartney, Peter Frampton e Tommy Lee per dirne qualcuno). È quello che significa il suo nome sulla scena musicale planetaria che lo grida. Soldout in qualsiasi dancehall, palasport o stadio del mondo, ogni esibizione è un evento, anche grazie al sodalizio con un altro fenomeno della dance come Steve Aoki. "Hide", un mix di house ed electro dalle venature punk, è il secondo lavoro sulla lunga distanza del producer veneto, preceduto da un'eco promozionale, manco a dirlo, di caratura planetaria.
ideale per: I NOSTALGICI DEGLI ANNI ‘90
ideale per: CHI PENSA SOLO A BALLARE
voto:
voto:
IL CONCERTO DEL MESE
BAUSTELLE IN ACUSTICO A ROMA
Il trio senese torna dal vivo Per stupire ancora una volta Il prossimo 21 dicembre all’Auditorium della Conciliazione, i Baustelle presenteranno, nella tappa romana del Minimal Fantasma Tour, i brani tratti dai sei album della loro fortunata carriera, in riadattamento acustico, con l’accompagnamento di un quartetto d’archi. Da non perdere.
21 DICEMBRE 2013 www.baustelle.it
Auditorium della Conciliazione Via della Conciliazione, 4, 00193 ROMA info e prevendite: www.ticketone.it
83 DICEMBRE2013
MUSICA
AT THE WEEKENDS da Frosinone a Virgin Radio
Con “Close to the highlights” la band ciociara si ritaglia uno spazio nella scena indie nazionale In cantiere il secondo album, in uscita il prossimo anno
foto RICCARDO LANCIA
Americo Roma
S
ono una delle rivelazioni della scena indipendente italiana di questo ultimo anno. Lo dicono le riviste di settore, le radio, la risposta di pubblico dei locali. Ma prima di tutto lo dice la loro musica. Un sound fresco, ispirato e maturo che si sta facendo spazio nelle principali network radiofonici nazionali. Si chiamano At The Weekends, sono ciociarissimi e “fanno” alternative rock/indie rock italiano. Per chi non li conoscesse, stiamo parlando di Carlo Cerroni
Carlo Cerroni, Luigi Mosillo, Francesco Salemme e Manuel Bianchi si incontrano nel 2009
(voce e chitarra), Luigi Mosillo (basso e voce), Francesco Salemme (chitarra e voce) e Manuel Bianchi (batteria). Il gruppo nasce nel 2009, successivamente all’uscita di Carlo Cerroni dalla band Me For Rent. Dopo un lungo tour in Italia e Inghilterra, gli At the Weekends vedono l’uscita della loro prima fortunata fatica, “Close to the Highlights”, prodotto dalla label romana Mafi Records. I singoli estratti dall’album, “Fog” e “Like a charme”, sono entrati stabilmente nella playlist in rotazione quotidiana di Virgin Radio, nel programma “Virgin Generation”. E siamo soltanto all’inizio. Perché per il prossimo anno è prevista l’uscita di un nuovo album per il quale tempi e crediti di produzione non sono stati ancora diffusi. Che questa possa essere la consacrazione definitiva di un fenomeno indipendente nazionale, fatto tutto in casa nostra? Nell’attesa, buon ascolto di “Close to the Highlights”. E tanti auguri agli At The Weekends, alfieri dell’indie rock.
CLOSE TO THE HIGHLIGHTS At the weekends - Mafi Records 1. Like a Charm 2. Suicide of Qualities 3. Fog 4. Crystal Heart 5. Desperate Pride 6. History's Back 7. You and I 8. Tonight We'll Fall in Love 9. Eastern Lights 10. 1640 11. Suite Hysteria http://www.attheweekends.com/ https://www.facebook.com/attheweekends http://www.youtube.com/user/attheweekends
85 DICEMBRE2013
L’ANGOLO DEL LIBR0 a cura di Camillo Savone
LANGUIDA ISTANBUL
L'infanzia, la giovinezza, gli amori. Ferzan Ozpeteck si racconta Un omaggio sensuale e profondo alla sua Istanbul firmato del regista Ferzan Ozpetek (che al cinema ci ha insegnato ad amare Roma…). Quella Istanbul che lo ha visto nascere in una famiglia restituita fin nei caratteri più nascosti, negli aromi e nei sentimenti più segreti. Una sorta di biografia condita dalla predominanza delle figure femminili che hanno cullato ed educato il piccolo Ferzan, segnata dall’assenza di figure maschili fondamentali come quella paterna, dal primo amore segreto e sconveniente fino allo sconvolgimento di sensazioni che hanno come sfondo – uno sfondo protagonista – quei rossi tramonti sul mar di Marmara che trasformano la città in una sorta di infuocato hamam a luci, guarda un po’, rosse. Un racconto intenso e poetico di un passato che torna e ci afferra, di un presente in aereo, di un futuro della vita che chiama tra amori e tradimenti, nostalgia e destini. Tutto impregnato di una disperata ricerca d’amore. ROSSO ISTANBUL di Ferzan Ozpetek Mondadori (Collana: Strade blu), pagine 160, €16,50
DIMENTICARE È CRIMINALE «Si dimentica perché fa comodo, ed è criminale. E si dimentica per pigrizia, il che è stupido. La conoscenza di quanto accaduto è infatti l’unico strumento che abbiamo per distinguere il luogo dove ci capita di vivere. È la bussola che ci permette di orientarci». Con questa sentenza lapidaria e incessante, valida ieri come oggi e domani, Rosetta Loy ci introduce nella sua ultima fatica letteraria sotto l’ammonimento di Leonardo Sciascia: “Le cose che non si sanno, non sono”. Parliamo, naturalmente, dei fatti di sangue che hanno marchiato l’Italia tra il 1969 e il 2004, con un mix di persone famose e altre dimenticate. Uno sguardo narrativo ma documentatissimo che mette a fuoco la scena dei crimini e lo sfondo italiano fatto di superficialità, ignoranza, pigrizia e dimenticanze più o meno indotte. L’autrice di “Le strade di Polvere” (premio Campiello e Viareggio) esce dal genere personale con un libro interessante e coinvolgente. GLI ANNI FRA CANE E LUPO 1969-1994 IL RACCONTO DELL’ITALIA FERITA A MORTE di Rosetta Loy Chiarelettere pagine 304, € 13,90
LA CATASTROFE DELLA POLITICA
LA CRISI nel mondo globale Federico Rampini, corrispondente di Repubblica da New York, ci parla dei nuovi gattopardi, dalla crisi del 2008 iniziata col fallimento della Lehman Brothers fino ai nostri giorni. Dai famigerati "subprime" allo strapotere della finanza, dal peso schiacciante del debito pubblico fino alle più ardite speculazioni finanziarie, il libro illustra, analizza, commenta e svela retroscena indicibili. Cambia prospettiva, Rampini, e cerca con questo libro di disegnare i responsabili o almeno la ricerca di prove contro chi sta tentando di affossare l’economia del mondo occidentale. «I banchieri sono i grandi banditi del nostro tempo – scrive – Nessun bandito della storia ha mai potuto sognarsi di infliggere tanti danni alla collettività quanti ne hanno fatti i banchieri». Gli stessi che hanno sprofondato l'Occidente nella più grave crisi dal dopoguerra contando sulla certezza dell'impunità e anzi sulla complicità dei governi. BANCHIERI – STORIE DAL NUOVO BANDITISMO GLOBALE di Federico Rampini Mondadori (Collana: Strade blu) pagine 166, € 16,50
«Fa venire il sangue al cervello, a chi come noi ama il Mezzogiorno, ripercorrere le occasioni perdute di ieri e di oggi… Ma che razza di classe dirigente è quella che lascia affondare un pezzo dell’Italia?». Frosinone si sente un po’ sud e un po’ centro ma, a leggere questo ultimo libro di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, assomiglia pienamente al panorama scandaloso della politica che fagocita tutto. «Due giovani su tre affogano senza lavoro e la Regione Sicilia butta 15 milioni per 18 apprendisti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l’ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie “da Ciccio”. Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mezzo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra». Tanti i casi analizzati, adatti ad una lettura di chi ha il fegato in ordine, dagli sperperi ai fondi europei buttati dalla finestra. Sovrintendenze cieche che autorizzano cemento (celebri i casi di Frosinone) e miliardi di euro che se ne vanno per le emergenze. E chissà quante altre storie non hanno ricevuto l’onore del libro... SE MUORE IL SUD di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella pagine 320 € 19,00
87 NOVEMBRE2013
MODA
NEL BEL MEZZO DI UN GELIDO INVERNO
CON MELISSA L’inverno non è mai stato così piacevole. E così alla moda. Ecco tutto quello che non può mancare nel vostro armadio. Insieme a Melissa Casta, blogger con la passione per la passerella, scopriamo la collezione inverno 2013/2014. E le ultime tendenze
MELISSA CASTA foto ALBERTO BUZZANCA per QUI MAGAZINE www.albertobuzzanca.net stylist VANESSA BARRIOS
89 DICEMBRE2013
MODA
ecopelliccia con manicotti e tubino Denny Rose maison chic | via isonzo_frosinone
90 DICEMBRE2013
MODA
91 DICEMBRE2013
abito bicolore con alette sui fianchi, stola fantasia di seta con pon pon Roberto Cavalli Class apponi space via tiburtina_frosinone
93 DICEMBRE2013
MODA
abito con applicazioni Patrizia Pepe tronchetto spuntato By A. antonacci | via aldo moro_frosinone
94 DICEMBRE2013
MODA
95 DICEMBRE2013
sottoveste Liu Jo, cappotto con applicazioni Guess by Marciano, tronchetto con plateau e applicazioni Guess gulliver ceccano, ciampino, colleferro
96 DICEMBRE2013
MODA
97 DICEMBRE2013
tuta in raso Elisabetta Franchi quadrifoglio | via aldo moro_frosinone
99 DICEMBRE2013
MODA
abito con applicazioni Philippe Plein, sandalo Francesco Sacco dell’olio | via casilina sud_ferentino via aldo moro_frosinone
100 DICEMBRE2013
MODA
occhiali Prada | ottica bucciarelli | piazza berardi_ceccano
102 DICEMBRE2013
MODA
103 DICEMBRE2013
MODA
giacca cachemire con murmasky pellicceria pizzuti via cantinella_ceccano scarpa con plateau Guido Sgariglia leone shoes | c.so della repubblica, via adige_frosinone
105 DICEMBRE2013
MODA
sottoveste e culotte in seta e pizzo Marjolaine bluemoon via casilina sud_ferentino decolletĂŠ Lola Cruz leone shoes | c.so della repubblica, via adige_frosinone
107 DICEMBRE2013
MODA camicia tessuto Thomas Mason 120/2 colore rosa camicie & dintorni via tommaso landolfi_frosinone
108 DICEMBRE2013
TIMELINE
PIAGET
ROLEX
VACHERON CONSTANTIN
BAUME & MERCIER
Polo Fortyfive
Yacht-Master II
Overseas Dual Time
Linea
Classico e moderno. Con un design inconfondibile per un orologio unico. Cassa da 45 mm in titanio con inserti in acciaio; fondello in vetro zaffiro. Quadrante nero con indici luminescenti. Cinturino in caucciù nero con inserti in acciaio. Movimento meccanico a carica automatica con cronografo flyback di Manifattura Piaget 880P (ore, minuti, piccoli secondi a ore 6, cronografo flyback a ore 3, secondo fuso orario a ore 9, datario a ore 12). Impermeabilità: fino a 100 mt
Cronografo da regata, realizzato nel 2007, per la prima volta disponibile in acciaio 904L, abbinato a un disco della lunetta Cerachrom in ceramica blu. Cassa: Oyster, 44 mm, in acciaio. Carrure monoblocco, fondello e corona entrambi a vite. Superlega di acciaio inossidabile 904L. Lunetta girevole bidirezionale a 90° Ring Command. Disco Cerachrom blu in ceramica con numeri e iscrizioni incisi. Vetro: zaffiro antiscalfiture. Impermeabilità: fino a 100 metri
Sportiva, contemporanea, ad alto contenuto tecnologico. La linea Overseas evoca, grazie al nome, la vita moderna, all'insegna dei viaggi e delle scoperte. Cassa in acciaio inossidabile, movimento meccanico a carica automatica. Quadrante argentato o nero. Indici e lancette in oro con trattamento luminescente. Diametro 42 mm. Impermeabilità: fino a 15 bar (150 m). Chiusura a tre lame con doppio dispositivo di sicurezza con pulsanti. Numero di rubini: 34. Riserva di carica: 40 ore
Dal 1830 Baume & Mercier seduce grazie al suo sofisticato equilibrio tra arte tecnica ed estetica. Modello storico, si distingue per i numeri arabi incisi sul quadrante guilloché. Il bracciale, che si fonde con il centro della cassa, lo fa sembrare un orologio-gioiello. Proprio questa estetica altamente femminile ha ispirato il design Linea
DIEGO CATALDI c.so nuova italia_fiuggi via aldo moro_frosinone
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109 DICEMBRE2013
TOY WATCH
CASIO
SWATCH
CARTIER
Monochrome Chrono Red
EFR-528RB-1AUER
Sobro
Calibre
Un tuffo nel colore, per un look energico e brioso. Monochrome è l’orologio colorato per eccellenza, ogni dettaglio si declina tono su tono e vive con la forza dei colori più sgargianti. Monochrome in plasteramic, cassa cinturino e quadrante in rosso, movimento chronografo. Dimensione: 40 mm. Movimento: Japanese movement Quartz Chronograph. Chiusura: box
Perfetto per nuotare e fare snorkeling. Impermeabile fino a 10 bar/100 metri. Lancette e cifre hanno un rivestimento fluorescente e si illuminano al buio dopo lo spegnimento di una fonte luminosa. Cassa e bracciale in acciaio inox, cronometro, data e chiusura di sicurezza. Dimensioni: 47 mm x 43,9 mm x 11,4 mm (A x L x P). Durata batteria: tre anni
Sportivo, allegro, giovane. La nuova collezione New Irony Chrono non delude le aspettative. Design chiaro ed essenziale, cassa in acciaio inossidabile. In acciaio anche il cinturino. Movimento al quarzo. Dimensioni cassa: Ø 43 mm; spessore: 12,67; altezza: 49 mm. Resistente all'acqua: 3 bar. Due anni di garanzia
Contemporaneo e raffinato, il modello Calibre de Cartier reinterpreta con carattere lo spirito tradizionale dell’orologio di forma tonda. Dotato del nuovo movimento manifattura Cartier 1904 MC, unisce savoir-faire e virile sportività. Cassa in oro rosa 18 carati, lunetta in oro rosa 18 carati con minuteria chemin de fer, corona ettagonale ornata di uno zaffiro sfaccettato, vetro zaffiro. Movimento meccanico di manifattura a carica automatica. Dimensioni cassa: 42 mm di diametro, 12,6 mm di spessore
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GIOIELLERIA GLAMOUR c.so della repubblica_cassino
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110 DICEMBRE2013
CALCIO IN PILLOLE a cura di Daniele Ciardi
foto Massimo Scaccia
Il centrocampista Daniele Altobelli è stato fin qui uno dei più positivi in casa giallazzurra
MOROLO
Scontro salvezza da vincere
N
onostante l’ottimo pareggio ottenuto domenica scorsa sul campo del quotato Vis Artena (quarto della classe), il Morolo non può certo vivere sonni tranquilli. I lepini, infatti, restano sempre al quintultimo posto di classifica. Per questo diventa di fondamentale importanza vincere la sfida salvezza in programma in questa tredicesima d’andata al “Marocco” contro il Gaeta. I pontini, infatti, fanno parte del terzetto di formazioni che vanta un solo punto nei confronti dei biancorossi.
CECCANO
La migliore delle ciociare
G
razie alla vittoria per 2-0 ottenuta domenica scorsa sul campo del Semprevisa, il Ceccano ha conquistato la palma di migliore tra le cinque compagini ciociare che partecipano al torneo di Eccellenza. Il vantaggio dei fabraterni dalla zona a rischio della classifica, però, non è comunque rassicurante, per cui sarebbe di vitale importanza bissare il successo di sette giorni prima nella sfida interna di quest’oggi contro la Vis Artena.
FROSINONE CALCIO
«TRE GARE FONDAMENTALI PER IL FUTURO»
Il giovane Altobelli, tra le sorprese migliori di questo campionato, parla dei big match in programma da qui alla fine del girone d’andata
L
e due sconfitte consecutive (Salernitana in campionato e Avellino nel quarto turno della Tim Cup) subite in questo ultimo periodo della stagione hanno certamente lasciato tanto amaro in bocca in casa Frosinone. Ma in questo momento piangersi addosso è a dir poco inutile. Meglio, molto meglio guardare avanti da subito, anche perché le ultime tre sfide che separano i canarini dalla fine dell’anno solare, ma anche dal giro di boa, sono dei veri e propri big match. Lecce al Comunale (oggi 8 dicembre), L’Aquila in trasferta (15) e Perugia tra le mura amiche (22). Vale a dire, nell’ordine, una delle maggiori favorite al successo finale, in netta ripresa dopo un avvio di campionato da dimenticare, l’attuale seconda della classe e poi la leader del momento. «Sicuramente – ci dice il giovane centrocampista Daniele Altobelli – un bel finale di girone d’andata. Non c’è che dire. Partite nelle quali sarà innanzitutto di fondamentale importanza sfruttare il fattore campo, chiaramente contro Lecce e Perugia, ma alla fine anche non perdere. Noi le affronteremo come si trattasse di tre finali, e sono convinto che faremo bene riscattando, non ultimo, gli ultimi due ko subiti tra campionato e Tim Cup».
Partito a inizio stagione dalla panchina con tanti nomi eccellenti davanti, già dopo le prime giornate, però, Altobelli è stato capace di guadagnarsi una maglia da titolare dando vita a ottime prestazioni, oltre a mettere a segno tre reti (non poche per un centrocampista). «Ho lavorato sodo fin dal ritiro, certo che prima o poi l’occasione per dimostrare di essere pronto per la categoria sarebbe arrivata. Poi chiaramente ci vuole anche un pizzico di fortuna. E così l’infortunio di Carrus e la squalifica di Soddimo mi hanno premesso di vestire la maglia da titolare e una volta in campo credo di aver fatto sempre il mio dovere ripagando fin qui la fiducia di società e mister». Ottime prestazioni, come accennato prima, e anche tre gol personali. Tutti messi a segno giocando da centrale in un centrocampo a quattro, piuttosto che laterale in una mediana a tre, come invece lo impiega sovente Stellone. «A livello giovanile ho sempre giocato come esterno del terzetto di metà campo, ma ora che qualche volta sono stato impiegato nella coppia di centro mi sono trovato altrettanto bene. Per cui sinceramente non fa differenza giocare in una posizione piuttosto che in un’altra».
111 DICEMBRE2013
ROCCASECCA
SORA CALCIO
Finalmente sulla strada giusta? Per i bianconeri quattro punti nelle ultime due gare La zona a rischio della graduatoria è più lontana
P
rima la netta vittoria interna contro il Porto Torres, poi il pareggio di domenica scorsa a Selargius. Grazie a questi quattro punti conquistati nelle ultime due partite, il Sora di Massimiliano Farris ha fatto un bel balzo in avanti in classifica lasciandosi alle spalle ben sette formazioni. Bianconeri sulla strada giusta per raggiungere una salvezza senza troppi patemi d’animo? Alla luce di tutto ciò sembrerebbe di sì, ma è chiaro che adesso bisogna continuare sulla strada intrapresa a cominciare dalla gara interna di questo pomeriggio (8 dicembre) al Tomei contro l’Astrea (i ministeriali vantano una sola lunghezza nei confronti dei ciociari). Per il resto del 2013 il Sora giocherà ancora tra le mura amiche contro il Fondi il 15 dicembre, mentre il 22 sarà di scena in casa dell’Anziolavinio.
A
nche se a piccoli passi (vedi pareggio interno di sette giorni fa contro il Ciampino), il Roccasecca continua a navigare in una zona di classifica piuttosto tranquilla con ben otto formazioni alle sue spalle. Per migliorare ulteriormente la situazione ci vorrebbe un’impresa in questo turno quando i biancazzurri renderanno visita a una delle quarte della classe: Pomezia.
M.S.G. CAMPANO
Bisogna uscire dalla crisi Il tecnico dei bianconeri Massimiliano Farris
ISOLA LIRI I biancorossi continuano a entusiasmare A tre giornate dal giro di boa del campionato, occupano sempre la quarta posizione in classifica con sei lunghezze di ritardo dalla vetta
Piccoli passi verso zone tranquille
C
ontinua l’ottimo momento dell’Isola Liri nel massimo campionato nazionale per dilettanti. Quando mancano tre giornate alla fine del girone d’andata, infatti, la formazione di Alessandro Grossi è sempre tra le protagoniste del suo girone, al quarto posto della graduatoria generale con sei lunghezze di distacco dalla prima della classe Lupa Roma. Un cammino fin qui entusiasmante, quindi, e una classifica che potrebbe addirittura essere migliorata da Poziello e compagni prima della fine dell’anno solare, visto che due delle prossime tre partite l’Isola Liri le giocherà in casa. Oggi al Nazareth arriverà l’Anziolavinio, mentre il 22 il Terracina. In mezzo la trasferta del 15 sul campo del Santa Maria Le Mole. L’attaccante degli isolani Carlo Maria Caligiuri
M
omento molto difficile per il Monte San Giovanni Campano dopo la sconfitta interna subita domenica scorsa contro il l’Albalonga. Un ko che ha fatto scendere i monticiani al terzultimo posto solitario di classifica. Una crisi di risultati dalla quale bisogna uscire al più presto, anche se il prossimo impegno sulla carta è molto duro: trasferta a Colleferro.
BOVILLE ERNICA
Una sconfitta che non ci voleva
D
opo un periodo in cui ha collezionato ottimi risultati tanto da annullare il gap di inizio campionato dovuto a un avvio di stagione tutto da dimenticare, domenica il Boville è stato costretto a un nuovo stop che lo ha riportato al sestultimo posto di classifica. Un vero peccato, anche se la possibilità di riscatto è dietro l’angolo. Oggi, infatti, i blaugrana ospiteranno la quartultima della classe Cecchina.
112 DICEMBRE2013
SPORT IN PASTIGLIE a cura di Daniele Ciardi
BASKET VEROLI
VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA
foto MASSINO SCACCIA
Giallorossi reduci da due sconfitte consecutive Mezzi e capacità per un pronto riscatto non mancano
D
BASKET FERENTINO
È
foto M. SCACCIA
Alessandro Cittadini è risultato il migliore nell’ultima di campionato, ma ciò non è bastato a evitare la sconfitta
opo aver riconquistato nell’ottava di andata la vetta della classifica del campionato LNP Adecco Gold (ex Legadue) con pieno merito, negli ultimi due turni il Gcz Veroli è stato costretto a cedere il passo prima nella trasferta di Forlì e poi nella gara interna contro la corazzata Capo d’Orlando (primo ko stagionale davanti al pubblico amico). Due battute d’arresto, che hanno visto i giallorossi scendere al quinto posto della graduatoria generale, ma con due sole lunghezze di ritardo dal terzetto di seconde. Per cui nessun dramma e, soprattutto, guai ad abbassare la guardia. Anche perché fino a oggi la formazione del presidente Massimo Uccioli è andata ben oltre ogni più rosea aspettativa della vigilia. Tra l’altro nelle ultime quattro gare dell’anno solare, i ragazzi di coach Marco Ramondino avranno un calendario sulla carta non difficile, fatta eccezione per la trasferta di questo pomeriggio a Torino. Il 15 dicembre, infatti, Rossi e Co. riceveranno la visita di Jesi, mentre sette giorni più tardi andranno a Trieste e il 29 ospiteranno al “Città di Frosinone” Imola. Vale a dire tre compagini che in classifica sono alle loro spalle.
RISALITA A PORTATA DI MANO
una Fmc Ferentino con tutte le carte in regola per risalire ulteriormente la classifica e posizionarsi, entro la fine dell’anno solare, tra le magnifiche sette che al termine della regular season daranno vita ai play off per salire nella massima serie. Gli amaranto, infatti, sono in un ottimo momento di forma, come dimostrano i tre successi ottenuti nelle ultime quattro gare giocate (in particolare quello di domenica scorsa in casa di un Trapani fino a quel giorno imbattuto tra le mura amiche) e, non ultimo, chiuderanno l’anno solare 2013 con quattro gare dalle
quali potrebbe addirittura venire fuori l’en plein. In questa undicesima di andata, infatti, i ragazzi di coach Franco Gramenzi ospiteranno a Ponte Grande, Jesi (i marchigiani hanno gli stessi punti di Guarino e compagni), poi saranno di scena a Forlì (4 punti contro gli otto della Fmc), il 22 dicembre riceveranno Napoli (6 punti) e sette giorni più tardi faranno visita al Casale (6 punti). Se a tutto aggiungiamo che finalmente è tornato a disposizione Mosley e anche Green è sulla via del recupero, pensare in positivo non è certo utopia.
Il ritorno in campo di Will Mosley dopo il lungo infortunio è coinciso con la bella vittoria ottenuta dalla compagine del presidente Vittorio Ficchi sul difficile campo dei siciliani
Gli amaranto, dopo l’ottimo successo a Trapani, hanno quattro punti dalla zona play off ma sono attesi da un calendario sulla carta agevole
113 DICEMBRE2013
VOLLEY FROSINONE
Giusy Astarita sembrava destinata alla panchina e invece sta giocando con buoni risultati
DAI RAGAZZE, NON MOLLATE
foto MASSIMO SCACCIA
L’IHF non è ancora riuscita a conquistare un punto Ora affronterà tutte formazioni alla portata
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opo le quattro sconfitte consecutive subite contro le migliori formazioni di questo campionato di A1 femminile (Conegliano, Ornovasso, Bergamo e Piacenza), domenica scorsa si sperava che sul campo del Novara (allora al terzultimo posto) l’IHF Frosinone potesse finalmente festeggiare i primi punti di questa sua storica partecipazione alla massima serie. E invece nulla. Le ragazze di coach Mario Regulo Martinez sono state battute per 3-1 confermandosi fanalino di coda del torneo insieme a Forlì. Ma il tempo per recuperare un po’ di terreno (alla fine basta evitare l’ultimo posto per restare in A1) c’è tutto. Quindi: ragazze non mollate. Anche perché dopo il terribile ciclo di gare iniziali, ora il calendario è certamente più accettabile. A cominciare dalla sfida casalinga in programma lunedì sera 9 dicembre (“Città di Frosinone” ore 20.30) contro un’altra neo promossa: Casalmaggiore (6 punti in classifica). Poi doppia trasferta, a Modena e, soprattutto, a Forlì (come detto altro fanalino di coda insieme alle ciociare), prima della sfida interna del 26 dicembre tra le mura amiche contro Busto Arsizio.
VOLLEY SORA
GLOBO, SERVE PIÙ CONTINUITÀ I bianconeri stanno alternando buone prestazioni interne a trasferte da dimenticare E così Padova capolista ora è lontano cinque punti
foto MASSIMO SCACCIA
È
una Globo Banca Popolare del Frusinate Sora a corrente alternata quella vista nelle prime sette giornate del campionato di serie A2 maschile. In casa, infatti, la formazione di coach Marco Fenoglio sta rispettando in pieno i programmi della vigilia, mentre in trasferta stenta molto (doppio 0-3 nelle ultime due gare giocate lontano dal campo amico). Morale della favola, dopo aver potuto guardare la vetta da vicinissimo, oggi i bianconeri lamentano cinque punti dalla capolista Padova e quattro dalla coppia di seconde composta da Matera e Monza. A questo punto è necessario che la Globo diventi implacabile nelle ultime quattro partite che mancano alla fine dell’anno solare e del girone d’andata. Un aiuto in tal senso arriva dal calendario, visto che tre di queste sfide si giocheranno al PalaGlobo “Luca Polsinelli”. Si comincia oggi (8 dicembre) con la sfida casalinga contro Ortona. Poi ancora un impegno tra le mura amiche (Corigliano) prima della trasferta di Matera e quella interna con Avellino.
A coach Fenoglio il compito di risolvere i problemi accusati dai suoi lontano da casa
117 DICEMBRE2013
LE AZIENDE INFORMANO
Lo staff Aviorec
Dal 2006 a oggi l’azienda, giovanissima, è già leader nel campo dell’aeronautica: è arrivata ad avere importanti collaborazioni internazionali
AVIOREC
genesi e sviluppo di una società di successo
L’
Aviorec è un’azienda giovane nata nel 2006 che opera nella progettazione, l’industrializzazione e la realizzazione di parti strutturali e componentistica in materiale composito all’interno del settore aeronautico. L’Aviorec è caratterizzata dalla sua struttura snella e dinamica. Questo grazie a una buona gestione attualizzata in un’ottica giovanile e resa possibile grazie alle sue figure professionali giovani e dinamiche. L’età media della forza lavoro dell’Aviorec si attesta sui 30 anni, vanta inoltre una struttura tecnica formata da giovani ingegneri aerospaziali. «Secondo la strategia dell’Aviorec – spiega l’amministratore Jacopo Recchia – investiamo 4/5 anni su di loro, in modo che a 30 anni si siano conquistati sul campo le esperienze produttive in grado di affrontare le continue innovazioni, che il mondo dei materiali compositi ci riserva anno per anno». Sin dal 2006, la forza dell’Aviorec è stata quella
di puntare su personale specializzato e su impiantistica di ultima generazione: grazie ad importanti e costanti investimenti, l’azienda mantiene sempre aggiornato il suo parco impianti secondo le ultime tecnologie di mercato industriale. Di ultima installazione, per esempio, nel mese di novembre, una nuova clean room di 600 mq integrata con dei laser automatici per il posizionamento e l’inquadramento delle lavorazioni sui particolari. L’obiettivo dell’azienda è quello di diventare sempre di più partner di aziende aeronautiche internazionali nella realizzazione di particolari in materiale composito mediante processi altamente specializzati. Attraverso i propri punti di forza, come quello di creare soluzioni innovative e competitive per la realizzazione di componenti complessi, punta sulla crescita attraverso la partnership con i clienti e fornitori strategici. L’azienda oggi è un esempio di successo nel Lazio, una Pmi che da qualche anno cresce ed investe
nella filiera dell’aerospazio, dopo un costante processo riorganizzativo del sistema produttivo. Il suo investimento in nuove risorse è costante e ha visto una crescita notevole. A partire dalla sua nascita con poche unità operative, è passata negli anni ad assumere nuovo personale ed arrivare ad avere nel 2013 oltre le settanta unità impiegate e una crescita di fatturato, dal 2008 al 2013. Oltre ad avere un ampio team e dei macchinari di elevatissima tecnologia, l’Aviorec dispone delle strutture necessarie per poter svolgere al meglio la propria attività: l’azienda è collocata su di un’area di circa 20.000 mq, su cui si ergono quattro capannoni industriali destinati ad attività produttiva, a magazzini e ad uffici. In un settore così difficile come l’aeronautica, l’Aviorec è riuscita in poco tempo a diventare una delle eccellenze nazionali. Questa è la dimostrazione concreta che, se pur in un periodo di crisi, le eccellenze riescono in qualche modo ad emergere sempre.
Aviorec Srl
Loc. Paduni, snc 03012 Anagni (Frosinone) tel. e fax +39 0775 772219 info@aviorec.com
121 DICEMBRE2013
E IL PRESEPE
SPUNTA DALL’OROLOGIO
Nelle opere di artigianato artistico di Maurizio Rossi l’immagine per eccellenza della tradizione natalizia trova spazio nelle collocazioni più inconsuete Ne vengono fuori opere uniche. Tutte da scoprire in piazza Vittorio Veneto
È
un hobby da una decina d’anni, ma per Mauri zi o Ro s s i , verolano residente a Frosinone, realizzare presepi artigianali è diventata una passione, coltivata sin da bambino. E quando all’artigianato si aggiunge un tocco artistico, ecco, è questo a fare la differenza. Nelle sue opere la capanna di Gesù spunta dal casco da motociclista, dall’orologio a pendolo, da quello da polso: il presepe così esce fuori dallo schema della collocazione tradizionale. I suoi lavori, insieme a quelli di altri artigiani nel settore fino all’Epifania saranno esposti a Frosinone in piazza Vittorio Veneto. Ma il laboratorio, poco distante, si trova su via Garibaldi, civico 54. Come si riconoscono? Diversi i tocchi particolari dell’artista: zampognari o l’icona di San Francesco, ad esempio, quasi sempre presenti. Rossi poi è stato l’unico in Italia, nel 2011, ad aver realizzato un presepe per il 150enario dell’Unità di Italia. Un’opera che si sviluppa in verticale e che sulla sommità ha una sagoma dello Stivale in ferro battuto dipinto in verde, bianco e rosso. Anche quest’opera, donata alla Prefettura, resterà visibile durante le feste, nel palazzo del Governo di piazza della Libertà.
foto Simone Desiato
122 DICEMBRE2013
CON “LA FOSSA”
CASA TIBERIA RINNOVA LA TRADIZIONE
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Appuntamento natalizio con prelibatezze locali sulla tavola del noto mobiliere ceccanese
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1. Il mobiliere Filippo Tiberia 2. Filippo e il fratello Mario Tiberia 3. Massimo Longhi e Filippo Tiberia tra i consiglieri comunali Riccardo Del Brocco e Camillo Ciotoli
a dieci anni ormai, per gli amici del noto mobiliere ceccanese Fi l i ppo Ti beri a, il 25 novembre è una data imperdibile. E anche quest’anno il padrone di casa ha rinnovato la tradizione, deliziando gli ospiti con prelibatezze culinarie. Protagonista l’ormai famoso formaggio di fossa che Tiberia cura personalmente. La passione per la buona cucina ha portato Filippo e i suoi amici al traguardo decennale con quest’appuntamento. A fare da cornice l’atmosfera di casa Tiberia, con le donne della famiglia impegnate ai fornelli, così come si usava tanti anni fa, e un ottimo vino scelto tra le migliori etichette nazionali. Sul tavolo piatti tipici della tradizione ciociara che si sono sposati con le ricette più creative. «Un menù – spiega Filippo - figlio di un attento lavoro che migliora ogni anno». A giudicare dalle espressioni dei commensali il successo, anche per il futuro, è assicurato.
125 DICEMBRE2013
foto Simone Desiato
“ANCORA TU” TORNA IL PARTY DI NATALE
Alla Buvette di Sora un evento esclusivo organizzato da Vincenzo Fiorini
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opo il grande successo dell’evento estivo “Non Succederà Più”, tenutosi il 5 luglio nell’incantevole cornice dell’agriturismo “Il Casale”, dove si è ballato fino a tarda notte sulle sponde del Lago Fibreno, torna un nuovo imperdibile evento di Natale, in programma per il 23, sempre organizzato da Vi ncenzo Fi o ri ni . Stavolta la location sarà la Buvette di Sora, splendida e rinnovata. Solo 200 inviti selezionatissimi ed un’organizzazione meticolosa sono il segreto di un’ottima riuscita per l’evento dal titolo “Ancora Tu”, che prevede cena a buffet, open bar dalle 21 alle 24 e musica targata dj Gi anni Matteucci . Un’occasione per scambiarsi gli auguri di Natale ma soprattutto per trascorrere un’indimenticabile nottata. Per informazioni Vincenzo Fiorini 340.2265934.
128 DICEMBRE2013
CHI, DOVE, COME, QUANDO
ristoranti, pizzerie, enoteche, club di qualità segnalati dalla nostra redazione
Pepe Nero FROSINONE
Un mix tra piatti tradizionali e ricette più innovative con attenzione alle migliori materie prime. Oltre alla gran varietà di pizze, vanno citati i taglieri ricchi di salumi e formaggi; i saltimbocca preparati come panini farciti ma ripieni dentro la pasta della pizza cotta espressa a legna. E poi i primi piatti della tradizione partenopea come gli scialatielli con vongole, zucchine e parmigiano, i garganelli alla caprese o i paccheri ubriachi
via Tiburtina, 175 - tel. 0775/271184 - pepenerofrosinone@alice.it
La Ginestra FROSINONE
Il titolare Danilo e il suo staff hanno fatto di questo locale il ritrovo preferito di professionisti, imprenditori e gourmet alla ricerca di piatti creati con passione e ingredienti di primissima scelta. Basti pensare alle infinite proposte a base di pesce che esaltano sempre per gusto e freschezza a partire dagli antipasti. Attenta la selezione dei dolci e dei vini della carta. Servizio catering per eventi e cerimonie
via Adige, 1 - tel. 0775/824261
Ristorante Le Vigne FROSINONE
Questo è il posto, dalla cucina semplice e di grande qualità, dove assaporare, per esempio, degli ottimi bucatini all’amatriciana o alla gricia oppure una carbonara di pesce. E poi scegliere tra tagliate di manzo, bistecche di chianina o selezionatissime entrecote. I dolci vi stupiranno così come l’apericena, ogni sera dalle 19.30. Un locale dove trascorrere piacevoli serate in compagnia di amici
via Gaeta, 114 – Tel.0775.1887741 – la domenica aperto a pranzo
Ratafià
FROSINONE
La parola “Ciociaria” evoca da sempre il concetto di “genuinità” nel cibo e nella vita degli abitanti. Il ristorante Ratafià si propone di fare propri questo concetto e lavora per offrire una ristorazione di qualità, curata nei dettagli e nell’armonia dei sapori, ma attenta al costo. La nostra cucina utilizza materie selezionate; i prodotti sono tra i migliori di quelli espressi dal territorio ciociaro, il tutto lavorato e preparato rigorosamente in casa.
via del Plebiscito, 49 - tel. 0775.856632 - 339.4729050
Osteria Porca Vacca TECCHIENA DI ALATRI
Nel locale, arredato con gusto, ci si può fermare dalla colazione alla cena. Con una certezza: la ricerca della qualità in ogni momento. Perché ogni istante trascorso qui deve destare buoni ricordi. Ecco allora una varietà di pizze e di antipasti guarniti con i migliori prodotti del territorio, gli oli e gli ingredienti di primissima scelta e un menù ricco e stuzzicante. L’annessa enoteca garantisce una grande carta dei vini
via S.S. 155 Osteria di Alatri - tel. 0775/408384 - www.osteriaporcavacca.net
Agriturismo Tenuta Valle delle Ginestre CECCANO
Uno dei migliori agriturismi della Ciociaria, in località Badia di Ceccano, è la location ideale per eventi, riunioni, domeniche in famiglia e per organizzare comunioni e matrimoni. L’agriturismo promuove laboratori didattici, corsi di cucina e visite all’annessa fattoria. In tavola i prodotti dell’annessa azienda agricola, disponibili anche nel punto vendita per un gustoso ricordo della giornata nella tenuta
via San Paolo della Croce, 35 - tel. 0775/621009 - cell. 339/3276778
129 DICEMBRE2013
Ristorante da Jin Feng FROSINONE Decisamente uno dei locali più belli e accoglienti del capoluogo. Ottimo design e un riuscitissimo mix tra luci e colori per il rinnovatissimo Jin Feng, il cinese per eccellenza. Dove ai piatti della tradizione orientale si aggiungono tante deliziose incursioni nella cultura gastronomica mediterranea. Servizio eccellente, cura dei dettagli e un conto mai esagerato. Da provare per festeggiare una ricorrenza o per una cena di lavoro
Cosa c’è DA SAPERE
via Monti Lepini, 45 - tel. 0775/200822 - 338/2919182
Ristorante Catering Cerroni CECCANO
Il Ristorante Catering Cerroni è un’incantevole location per le cerimonie più raffinate ed esclusive, per feste aziendali e convention. La cucina offre delizie gastronomiche marinare di rara delicatezza e un servizio di livello assoluto. Da questa esperienza è nato il ristorante Cerroni, dove oltre alle specialità di mare si possono gustare carni chianine, argentine, angus irlandese dal gusto “maestoso”
via Celleta III trav., 26 - tel. 0775.602950 - v.le della Libertà - tel. 0775/602150
Rocca di Rivituro
GUARCINO
Una rocca risalente ai primi secoli del passato millennio, ora trasformata in ristorante-albergo con un connubio fra rustico ed elegante che lo rende adatto a ogni tipo di cerimonia. Una cucina locale e tradizionale che riporta alla luce i sapori perduti di un tempo. La pizza cotta a puntino con ingredienti freschi e fantasiosi. Albergo con venti posti letto con ogni comfort e vista panoramica. Chiuso il lunedì
s.s. per Campocatino km 2,7 - tel. 0775.46565 - www.roccadirivituro.it
Agriturismo Il Giardino dei mandorli Alatri
Nel centro della Ciociaria un piccolo borgo interamente ristrutturato, dove il gusto antico della pietra e del legno si sposano con la moderna accoglienza, il calore familiare, la natura incontaminata. Punto di forza la cucina tradizionale italiana con tutte le specialità ottenute da ingredienti locali. Camere con legno a vista. Attività varie e piscina. Ideale per cene fra amici e week-end indimenticabili in un’atmosfera di altri tempi
via Salita Casette, Monte Reo - tel. 335/7162830 - www.ilgiardinodeimandorli.it
S1mone - Braceria - Ristorante - Pizzeria TECCHIENA DI ALATRI
Per passare una serata indimenticabile, in compagnia degli amici, in un ambiente allegro e familiare a costi accessibilissimi, gustando i piatti della cucina ciociara, la carne locale e argentina, la pizza cotta nel forno a legna, la polenta. Venite a trovarci e la qualità dei nostri piatti, la varietà delle pizze, la genuinità degli ingredienti, vi convinceranno a tornare. Siamo in grado di soddisfare le vostre esigenze anche per cerimonie e banchetti
via Polledrara, 12 - tel. 393/7421963 - Chiuso il lunedì - ampio parcheggio
Dal Patricano PATRICA
Dal Patricano per riscoprire il piacere dei sapori tipici di una volta. Il fiore all’occhiello della cucina è la braceria con tagli di carni nazionali ed estere. Tutti i giorni pollo ruspante alla griglia, fiorentina, filetto, bisonte canadese e black angus statunitense. Eccezionale è il tiramisù del Patricano. Buona la carta dei vini. Ogni giorno è disponibile un menù a partire da 16 euro. Dal Patricano è anche hotel con stanze da sogno da 50 euro
s.s. Monti Lepini km 11,300 - tel. 0775/222459 - www.dalpatricano.it
ROCCASECCA
8 dicembre
IN PIAZZA LA FESTA DEL BROCCOLETTO Oggi, domenica 8 dicembre, a Roccasecca Centro, in via Roma, si rinnova l’appuntamento con la V edizione della Festa del Broccoletto. Il programma prevede dalle 11 l’apertura del presepe “Natale nel Vicolo”, degustazione di piatti a base di broccoletto a cui seguirà anche la vendita di broccoletti paesani. Dalle 17 si illuminerà la magnolia dell’alberata di via Roma in occasione delle festività Natalizie.
ISOLA DEL LIRI
fino al 15 dicembre
NATALE AL SAPOR DI CIOCCOLATO Fino al 15 dicembre, in piazza Ex Boimond a Isola del Liri, è di scena il “Natale in Ciociaria”. Si tratta di una Mostra mercato con l’esposizione, la degustazione e la vendita di prodotti tipici locali e spettacoli di intrattenimento. La particolarità è l’appuntamento del fine settimana del 13, 14 e 15 dicembre con un evento interamente dedicato al cioccolato, la “Festa del Cioccolato”, appunto.
130 DICEMBRE2013
L’ECO di Pier Paolo
Pier Paolo Segneri
C
URGENZA E FRETTA
orri, sali, prendi, fai, gira, scendi, esci, vai, è tardi, sbrigati! Anche questo Dicembre, come tutti gli anni, guidando l’auto sulla via Casilina o camminando per le strade della Ciociaria, forse passeggiando tra i vicoli dei nostri centri storici o mentre siamo immersi, con i soliti pensieri, in uno dei tanti paesi della nostra provincia, magari in cerca di un regalo, ritroveremo l’aria natalizia, l’addobbo di una vetrina, l’aria di festa, un bivio tra l’urgenza e la fretta. Perché quelle dell’urgenza e della fretta sono due strade diverse. Oserei scrivere: due strade opposte, che si biforcano. Una va da una parte e una va dall’altra. Anche se, spesso, sono due parole che si usano come fossero sinonimi, ma non lo sono. La fretta è quando andiamo di corsa alla stazione perché siamo in ritardo. L’urgenza è quando arriviamo alla stazione con un’ora di anticipo per aspettare la persona che amiamo. La fretta è quando siamo presi dall’ansia dei regali, l’urgenza è quando sentiamo l’importanza di un dono semplice. La fretta è quando facciamo una cosa in modo sbrigativo, superficiale, tanto per farla, senza badare alla qualità del risultato, ma solo al banale raggiungimento dell’obiettivo. L’urgenza è la scintilla che produce la nostra energia interiore, la fretta è il consumo e la dispersione delle nostre energie. L’urgenza è la causa più intima che provoca il nostro agire, la fretta è l’effetto della nostra agitazione. L’urgenza è il motivo profondo che sollecita le coscienze, la fretta è la superficialità che sollecita il nostro bisogno di salvare le apparenze. L’urgenza è la motiva-
zione che ci smuove. La fretta è l’assenza di motivazioni nel rispettare un tempo prestabilito, ma che sta per scadere. L’urgenza è la ragione interiore che ci spinge a fare o non fare una determinata scelta. La fretta è quando facciamo una cosa controvoglia perché, in qualche modo, siamo obbligati a farla perché non possiamo sottrarci e, allora, la facciamo velocemente per mero formalismo di facciata. L’urgenza è il sentimento che ci spinge a rispettare i tempi di ciascuno, senza fretta. La fretta è quando facciamo qualcosa che eviteremmo volentieri di fare e, quindi, siamo lì sommersi dalla frenesia di chi desidera che questo qualcosa finisca in fretta. La fretta è incalzata dalla velocità, l’urgenza caratterizzata dalla profondità. Non a caso, esiste quel famoso detto, assai eloquente, che recita così: la gatta frettolosa fece i mici ciechi. Anche l’urgenza può essere imposta dal tempo, da una scadenza, ma non è la L’urgenza è la causa data il fine ultimo dell’urpiù intima che provoca genza, il fine è e resta sempre l’essere umano. il nostro agire, Insomma, per questo la fretta è l’effetto Natale non abbiate fretta e prendete l’altra strada, della nostra agitazione quella indicata dall’urgenza. ll
La fretta è incalzata dalla velocità, l’urgenza è caratterizzata dalla profondità. Non a caso, esiste quel famoso detto, assai eloquente, che recita così: la gatta frettolosa fece i mici ciechi