The Rat Press- DICEMBRE 2017 (estratto pubblico)

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The Rat Press Rivista Italiana del Ratto da Compagnia I sensi dei ratti - Conoscere le differenze

percettive per costruire una relazione rispettosa

doppia, con foto passo per passo

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Rat Attack - Guida alla creazione dell’amaca

La sterilizzazione - Parola alla Veterinaria First Aid KIT - Come creare un utile kit per le emergenze ed essere sempre pronti! www.ratrescueitalia.com


THE RAT PRESS - RIVISTA ITALIANA DEL RATTO DA COMPAGNIA Direzione e supervisione: Consiglio direttivo Associazione Italiana Ratti - Rat Rescue Italia Capo Redattori: Arianna SIlvestro e Giulia Tonini Collaboratori di Redazione: Staff e Soci Impaginazione e grafica: Greta “Ratto”

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Foto di copertina: Nichi di Sara Monisteri

Tutto ciò che è contenuto in questa rivista è di proprietà della nostra associazione, Rat Rescue Italia, ed è protetto dal diritto d’autore nonchè dal diritto di proprietà intellettuale. Sarà quindi assolutamente vietato appropriarsi, riprodurre e ridistribuire qualsiasi contenuto presente su questa rivista senza espressa autorizzazione della Redazione, perchè frutto del lavoro e dell’intelletto degli autori stessi.

Copyright © 2017 Associazione Italiana Ratti - Rat Rescue Italia - all rights reserved


Indice

1 / ANGOLO ADOZIONI 3 / CURIOSITA’ - I sensi dei ratti di Giulia Tonini 11 / LA STERILIZZAZIONE di Elena Arosio 17 / CRICETI - La meraviglia del terrario di Arianna Silvestro 21 / FIRST AID KIT - Somministrazione terapie di Arianna Silvestro e Valeria Campagna

cinese di Greta Pa

45 / ARTICOLO DEL MESE - Beatrix Potter di Martina Carrai

47 / GENETICA / ALLEVAMENTO -

La selezione dei caratteri trasmissibili: il ruolo dei genitori nel carattere dei cuccioli di Greta “Ratto”

53 / STORIE D’AMICIZIA di Margherita Falaschi 55 / PAPARATZI 61 / SHOP SOLIDALE

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31 / RAT ATTACK - Amaca doppia di Astra Querci 37 / INTERVISTA - Valeria di AIC di Giulia Tonini 41 / INTERNAZIONALE - I ratti nell’oroscopo


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Aggiornamenti dall’Associazione Di Giulia Tonini, segretario dell’Associazione Siamo ormai prossimi al Natale e i giorni che ci separano dalla fine dell’anno possono contarsi sulle dita. Questo è generalmente il periodo in cui ci si guarda indietro e ognuno di noi fa un po’ il bilancio della propria vita negli ultimi 12 mesi: successi e insuccessi, progetti portati a termine e idee per l’anno in arrivo… Questa volta vorremmo rendervi partecipi dell’attività concreta della nostra associazione, condividendo con voi qualche riflessione sulla situazione attuale dei ratti domestici in Italia. A seguire troverete quindi alcuni grafici che ci aiutano a fotografare al meglio questo periodo. Nel 2017 la nostra associazione entra nel quinto anno di attività: è stato un anno ricco di novità e grandi progetti, portati avanti con entusiasmo seppur con non poche fatiche: come vi abbiamo già accennato nello scorso numero abbiamo voluto rafforzare la nostra sfera social, creando profili Instagram, Pinterest e un canale YouTube, per consentire a un numero sempre maggiore di utenti di entrare in contatto col mondo dei ratti. Ma per noi il grandissimo lavoro di quest’anno è stato senza dubbio dar vita a questa rivista, un progetto ambizioso che ci consente di approfondire temi di fondamentale importanza per una corretta gestione di questi animali.

Sapete però che oltre all’attività divulgativa, il cuore del nostro lavoro è il recupero di ratti da situazioni di difficoltà e il loro successivo ricollocamento presso nuove famiglie che possano occuparsene per il resto della loro vita. Condividiamo quindi con voi i numeri di questo 2017! Dal primo gennaio al 10 dicembre di quest’anno abbiamo seguito il recupero di 299 ratti, quasi perfettamente ripartiti tra 153 maschi e 146 femmine.


Di questi 299, 274 ratti hanno trovato adozione nel corso dei mesi; 13 sono ancora in attesa di una casa e 12 sono purtroppo venuti a mancare prima che riuscissimo a far loro conoscere l’affetto di una famiglia.

Sui 274 ratti affidati, 15 sono purtroppo tornati in associazione. Tra le cause che hanno portato le famiglie affidatarie a riconsegnarci i ratti troviamo:

• PROBLEMI ORMONALI che si son manifestati

• ALLERGIA. • TRASFERIMENTO in altra città o all’estero. Poiché il nostro obiettivo vuole esser quello di vedere il numero dei rientri il più possibile vicino allo zero, ci siamo ripromessi di focalizzare maggiormente l’attenzione degli aspiranti adottanti su queste eventualità. La nostra speranza è quella di indurre le persone a riflessioni più approfondite su questi aspetti e sulle proprie possibilità di adottare degli strumenti per arginare tali problemi – mantenendo comunque sempre la nostra totale disponibilità a riprendere gli animali che affidiamo.

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in età adolescenziale su ratti adottati da cuccioli: generalmente chi si affaccia per la prima volta al mondo dei ratti predilige adottare dei cuccioli, i quali però - nascendo da ratti di cui non si conosce nulla dal punto di vista genetico e comportamentale – in tenera età possono mascherare perfettamente problematiche di questo tipo, che si presentano intorno ai 5/6 mesi.


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• 8 ratti s potessero c avvelenati. Ăˆ il assiderato il mese la prima era oltretut volontaria. Sicurament care che sono pochissimi che rappresentare dunque s vere e ad incontrare sulla prop

• restanti 173 ratti, tutti praticamente na gravide o da coppie di esemplari di sesso opposto acquistati su consiglio di negozianti inaffidabil Dati alla mano, possiamo ritenerci complessivamente soddisfatti del nostro lavoro e ci auguriamo d


L’ultimo aspetto che abbiamo preso in esame e che vogliamo condividere con voi è la provenienza degli animali che seguiamo. Dei 299 ratti di cui ci siamo occupati:

• 39 ratti sono arrivati a noi dalla cessazione di attività commerciali o allevamenti in chiusura, che ci consentono di recuperare gli animali senza doverli acquistare e senza quindi alimentare un commercio che non ci è per nulla gradito.

62 ratti, 13 adulti e 49 cuccioli, sono arrivati da una brutta situazione di animal hoarding, ovvero un accumulo seriale di animali. I casi di maltrattamento di questo tipo sono generalmente isolati, ma il numero di animali da recuperare nel giro di pochissimo tempo è spesso esorbitante. Il fatto che però episodi simili vengano alla luce è per noi un dato positivo, in quanto è una dimostrazione dell’aumento della sensibilità nei confronti anche dei ratti.

sono stati trovati in pessime condizioni in strada, probabilmente liberati con la convinzione che cavarsela. I ratti domestici lasciati in balìa di se stessi sono destinati a morire di stenti, predati o l caso di Tappo, cucciolo trovato sfinito sul Lungarno di Pisa, o di P’tit Chou, recuperato quasi e scorso a Bologna. Agata ed Esmeralda invece erano dentro a una scatola bagnate fradice: tto a termine di gravidanza e ha partorito poche ore dopo essere arrivata a casa di una nostra te, sul numero totale, i ratti abbandonati costituiscono una minoranza, ma non dobbiamo dimentigli animali che una volta liberati si riesce a recuperare: il numero che abbiamo registrato non può solo una piccola parte degli abbandoni effettivi, quella parte costituita da chi riesce a sopravvipria strada le persone giuste.

ati a casa di privati, provengono da cucciolate indesiderate di ratte o acquistate in negozio già li. di poter costituire un valido aiuto per molti ratti anche il prossimo anno e per gli anni a venire.

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• 17 ratti arrivano da cessioni di privati che non avevano più la possibilità di seguire i loro animali per svariati motivi. Si tratta di ratti generalmente adulti, non sempre di buon carattere (uno dei motivi di alcune cessioni).


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I sensi dei ratti L’IMPORTANZA DI CONOSCERE LE DIFFERENZE PERCETTIVE PER COSTRUIRE UNA RELAZIONE RISPETTOSA

di Giulia Tonini

La maggior parte delle volte in cui ci relazioniamo con qualcuno diverso da noi, soprattutto se appartiene a una specie diversa dalla nostra, tendiamo a ignorare la sua modalità di percepire e interpretare il mondo: non ci informiamo adeguatamente su quelle che sono le peculiarità percettive di chi abbiamo di fronte e partiamo dal presupposto che la realtà che vediamo noi sia l’unica realtà esistente. Nell’ottica di costruire con i nostri ratti una relazione che sia il più possibile rispettosa della soggettività di ogni individuo, non possiamo non tenere a mente che spesso la loro percezione della realtà può essere sviluppata in maniera anche molto differente rispetto alla nostra. Non si tratta quindi di pensare a questa interazione in termini di inferiorità/superiorità, ma semplicemente di cambiare un po’ la nostra prospettiva e osservare l’altro per quelle che sono le sue peculiarità, che vanno quindi conosciute bene. Lo scopo di queste pagine vuole dunque esser quello di portare il lettore a un momento di riflessione su questa tematica, fornendogli gli elementi necessari per conoscere più a fondo i nostri compagni con la coda.

3 • CURIOSITA' - I SENSI DEI RATTI


il periodico è di libero accesso ai soli Soci dell’Associazione, tutti gli altri potranno riceverlo con il pagamento di una piccola somma come donazione a Rat Rescue Italia: la realizzazione di ogni numero ha un lavoro non indifferente alle spalle, in questo modo il tempo che noi volontari togliamo ad altre attività dell’Associazione viene compensato con donazioni alla stessa, per le cure dei ratti recuperati.

Se siete soci: ve la manderemo via mail in automatico, tempo qualche giorno dall’uscita. Se non siete soci: mandateci la richiesta via mail (ratrescueitalia@gmail.com) con oggetto “RIVISTA” o “THE RAT PRESS” o simili. Il costo di ogni numero è di 2,80 euro, da versare comodamente tramite PayPal.

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PER RICEVERE LA RIVISTA


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La sterilizzazione Di Elena Arosio, Medico Veterinario

(ovarioisterectomia).

La sterilizzazione è l’interruzione della capacità riproduttiva di un individuo e può essere effettuata con diverse procedure sia mediche che chirurgiche.

Negli ultimi anni si è diffuso nella pratica clinica l’utilizzo di un impianto sottocutaneo di deslorelina, un farmaco che va a interferire con la produzione degli ormoni sessuali causando sterilizzazione chimica. Nella orchiectomia, i testicoli vengono raggiunti attraverso una incisione centrale (oppure due incisioni in corrispondenza dei testicoli) del sacco scrotale.

Nei nostri animali le procedure più comunemente utilizzate sono quelle chirurgiche, che prevedono nel maschio l’asportazione dei testicoli (orchiectomia) e nella femmina l’asportazione delle ovaie (ovariectomia) o di ovaie e utero

11 • SCIENZA - La STerilizzazione


Nella femmina, la sterilizzazione abbatte in modo importante in rischio di tumori mammari e di tumori all’ipofisi, che sono in gran parte estrogeno-dipendenti. Negli studi sui ratti da laboratorio, i tumori mammari colpiscono fino al 70% delle femmine non sterilizzate.

arriva in vagina, formando una sorta di Y.

Per raggiungere le ovaie si può effettuare un accesso laterale, incidendo sui fianchi, da entrambi i lati, circa un centimetro dietro all’arco costale e un centimetro sotto alla colonna vertebrale, oppure L’apparato riproduttivo delle un accesso ventrale, incidendo in femmine invece si trova in cavità corrispondenza della linea alba, addominale. la linea che passa per l’ombelico e Le ovaie sono alloggiate vicino divide l’addome in parte destra e ai reni, avvolte da abbondansinistra. te tessuto adiposo, e l’utero è formato da due tratti a forma In caso di ovarioisterectomia si di corna (corna dell’utero) utilizza l’approccio ventrale. Dopo che partono dalle ovaie e si l’asportazione delle ovaie e evencongiungono in un ultimo tratto tualmente dell’utero si suturano i comune (corpo dell’utero) che muscoli dell’addome e la cute.

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Nel ratto la cavità scrotale è in diretta comunicazione con la cavità addominale ma il grasso abbondante che circonda il funicolo spermatico funge da “tappo” per evitare che organi addominali possano erniare nel sacco scrotale.


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In caso di piccoli incidenti domestici è giusto prepararsi su cosa tenere a portata di mano per intervenire nei primi minuti, in attesa di chiamare e andare diretti dal veterinario. Non somministrate mai farmaci ai ratti senza consenso medico!

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Anche se avete in casa medicinali precedentemente prescritti per lo stesso problema, non arrischiatevi, perchÊ la stessa manifestazione clinica (ai nostri occhi) può richiedere principi attivi e dosi differenti. Partiamo subito con una lista di prodotti (alimenti/integratori, attrezzatura/materiali, disinfettanti, varie) che riteniamo dobbiate tenere pronti in casa, come un vero e proprio first aid kit (cassetta di pronto soccorso) in caso succeda qualcosa durante i festivi o di notte con i negozi chiusi!

21 • First Aid Kit - Somministrazione


Durante la vita dei nostri amici ratti è purtroppo probabile che ci troveremo a dover somministrare una qualche forma di terapia per poterli curare e guarire.

Sarà sempre il Medico Veterinario a prescrivere il

ALIMENTI E INTEGRATORI

prodotto più appropriato e ad indicare il dosaggio idoneo in base a peso e condizioni

• Crema di cereali liofilizzata per bambini: la trovate al reparto infanzia del supermercato (talvolta anche in farmacia), si aggiunge acqua tiepida e si ottiene una perfetta base per pappe cremose (da integrare con proteine e grassi). Si può utilizzare con animali inappetenti, con problemi a masticare cibi solidi o a tenerli con le zampe, nel post operatorio per stimolare l’assunzione di cibo, per cuccioli da svezzare, ecc.

• Omogeneizzati per bambini: attenzione agli ingredienti, non devono contenere cipolla! Sceglieteli di carne bianca, verdure o frutta, da integrare alla pappa di cereali, oppure per camuffare il sapore delle medicine. (Allo stesso modo si può utilizzare lo yogurt –vaccino o di soia-, che non inseriamo perchè non a lunga conservazione, nell’idea di avere un kit emergenze sempre pronto). • Burro di arachidi o altra frutta secca (mandorle, anacardi, nocciole): con frutta secca come unico ingrediente (controllate le etichette), oppure fatto in casa con un frullatore, da utilizzare per camuffare il sapore dei farmaci, oppure da integrare alla crema di cereali come fonte di proteine e grassi molto appetibile. Se fornito puro è meglio diluirlo leggermente con acqua tiepida per ridurne la pastosità.

Però, può essere utile per il roprietario essere in possesso di prodotti per un immediato utilizzo, e conoscere alcuni

“trucchetti” che possano rendere più agevole la somministrazione della terapia stabilita.

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• Nutribird A21®: si tratta di un preparato simile al precedente, studiato per i nidiacei di uccelli, molto calorico e appetibile, ideale per i ratti convalescenti e con ridotta capacità di ingestione.

dell’animale da trattare.

• Miele/sciroppo d’acero/sciroppo d’agave o altro dolcificante liquido naturale: da utilizzare in piccole dosi per camuffare il sapore dei farmaci o per insaporire la punta della siringa. In caso di possibile crisi ipoglicemica (ratto ipotermico, steso su un fianco, molto depresso), somministrare una goccia nella bocca prima di correre dal veterinario; in caso l’animale non sembri in grado di deglutire non esagerare con la quantità, una piccola goccia a contatto con la mucosa orale è sufficiente. Da evitare del tutto in caso di crisi respiratorie.

First aid kit - SOmministrazione • 22


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Intervista a....

Valeria Sabatini

IC

A cura di Giulia Tonini

In questo numero, oltre che ai nostri amati ratti, abbiamo voluto dedicare un po’ di spazio anche ai criceti, animali ai quali in un certo senso è riservato un destino ben peggiore rispetto a quello dei loro cugini dalla coda più lunga: i criceti vengono spesso infatti relegati a vita in minuscole gabbiette totalmente inadatte ad ospitarli, senza la possibilità di scavare o camminare a lungo come la loro natura gli suggerirebbe di fare, trattati come giocattoli da famiglie che li vedono come animaletti di semplicissima gestione, che invece non sono affatto. Alla luce di questo risulta per noi importante e doveroso dedicare spazio a un’associazione che da molto tempo si occupa di tutelare questi animali e di diffondere informazioni utili per una loro corretta gestione. Si tratta dell’AIC – Associazione Italiana Criceti ONLUS, che sotto la guida di Valeria Sabatini, presidente dell’associazione, da anni recupera e ricolloca questi simpaticissimi animali. Oggi parliamo dunque con Valeria per scoprire qualcosa di più su di loro.

Ciao Valeria, innanzitutto grazie per la tua disponibilità a questa intervista. Ci racconti un po’ com’è nata AIC? Ciao Giulia. Certo! AIC è un’associazione ONLUS che nasce a Roma nel 2007 grazie all’impegno di Michela Giannattasio, tuttora volontaria e tesoriera presso l’associazione. Nel vasto panorama di associazioni che in Italia già all’epoca si occupavano di tutelare svariate specie di animali Michela si era resa conto che nessuno aveva deciso di orientare le proprie energie verso i criceti, nonostante si trattasse di animali estremamente diffusi come pet. Ha quindi deciso di creare un’associazione che incentrasse la propria attività proprio sui criceti, per diffondere una cultura di maggior rispetto nei confronti di questi animali.

37 • Intervista- Valeria di AIC


Inizialmente l’associazione era piccolina, con pochi volontari che si occupavano di seguire le situazioni di emergenza su tutto il territorio nazionale, poi pian piano siamo cresciuti e adesso possiamo contare sull’appoggio di un discreto numero di volontari, tra chi si occupa dei recuperi e delle adozioni e chi ci aiuta ospitando gli animali che prendiamo in carico.

Avete un “quartier generale” a Roma da cui coordinate le varie attività? Il sogno di riuscire ad aprire una sede per ora deve rimanere nel cassetto: i fondi sono pochi e gli animali da seguire tanti, quindi abbiamo la necessità di concentrarci su di loro; non ci sono i numeri per pensare di mantenere anche una struttura. Il nostro lavoro si svolge su tutto il territorio nazionale, prevtalentemente nel centro-nord Italia e grazie anche all’aiuto di molti volontari che, come noi, aprono le porte di casa loro ai piccoli in difficoltà abbiamo di fatto tante sedi sparse un po’ ovunque nella penisola.

Non mi hai citato il sud Italia tra le zone operative, ..come mai?

La nostra missione ci impone invece di continuare a provare ad aprirci un varco anche nelle zone più difficili in cui insinuarsi per fare informazione, nell’ottica di garantire un miglioramento nella vita dei criceti in tutte le parti d’Italia.

Mi piace molto lo spirito con cui affrontate la realtà con cui quotidianamente un po’ tutti noi del settore dobbiamo scontrarci. A questo proposito, ci racconti un po’ della vostra attività nella pratica di tutti i giorni? Da dove provengono i criceti che recuperate e quali sono i principali ostacoli con cui dovrete confrontarvi? Generalmente non chiudiamo mai le porte in faccia a nessuno e cerchiamo di recuperare tutti i criceti che necessitano il nostro aiuto. Veniamo contattati prevalentemente da privati che hanno acquistato i loro animali in negozio e si ritrovano o con una femmina incinta , che quindi una volta a casa partorisce nel giro di pochi giorni, o – mal consigliati dal negoziante – tornano a casa con due criceti di sesso opposto che producono lo stesso risultato.

INTERVISTA - VAleria di AIC • 38

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Questo è un po’ un tasto dolente ed è un mio cruccio da parecchio tempo: sono infatti anni che cerchiamo di ampliare il nostro raggio d’azione anche nel mezzogiorno, ma purtroppo senza successo. Non riusciamo a trovare volontari che possano darci una mano a recuperare criceti in difficoltà o che si prendano l’impegno di diffondere una cultura di maggior rispetto nei confronti di questi animali anche al sud. E alla fine è un po’ un circolo vizioso: senza qualcuno che dà il via a tutto il processo, nessuna persona si avvicinerà a questo mondo e le cose rimarranno ferme come sono.


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Altre situazioni piuttosto diffuse riguardano quei criceti che vengono regalati con leggerezza e i destinatari del presente non intendono occuparsi dell’animale. Ci occupiamo anche di recuperi da negozi in chiusura – che quindi ci cedono gratuitamente gli animali. Infine ci capita di essere contattati da persone che vedendo in negozio criceti feriti o in pessime condizioni di salute ci chiedono aiuto: si tratta di situazioni molto delicate perché spesso i negozianti sono restii a interfacciarsi con le associazioni per paura di ricevere segnalazioni e soprattutto raramente intendono cedere gli animali senza alcun ritorno economico, cosa che noi non possiamo prendere in considerazione. Il nostro lavoro non riguarda solo quegli animali che la gente vuole cedere, ma anche – e soprattutto – quelli che poi rimangono con chi ci contatta. Mi spiego meglio: quando una persona ci scrive per cercare casa ai cuccioli che si è trovato di punto in bianco intende affidare solo i piccoli, rarissimamente si separerà dalla mamma. Noi dobbiamo quindi cercare di far capire a questa persona quali siano le reali esigenze dell’animale che ha di fronte e spesso non è facile: tante persone spariscono e altre non sono proprio disposte a

39 • Intervista- Valeria di AIC

raggiungere un livello di benessere adeguato. Bisogna quindi anche riuscire ad arrivare a un compromesso ed emotivamente non sempre lo si fa di buon grado.

In uno scenario simile avete comunque visto col tempo dei miglioramenti della cultura italiana nei confronti di questi animali? In dieci anni di attività in effetti abbiamo potuto notare dei passi avanti: tempo fa erano proprio poche le persone che si approcciavano all’adozione e sul numero già esiguo di aspiranti adottanti quelli che arrivavano a comprendere le reali esigenze di questi animali ed erano disposti a mettersi in gioco erano davvero una minoranza. Negli ultimi anni invece le persone che ci scrivono sono spesso già abbastanza informate sugli animali che si apprestano ad accogliere nella propria casa, sicuramente anche grazie alla maggiore accessibilità delle corrette informazioni di gestione. Su internet ormai si trova tutto quello di cui si ha bisogno, quindi se in passato si poteva anche


tentare di comprendere il perché di una gestione totalmente sbagliata, adesso non ci sono più scuse. Noi in questo senso abbiamo lavorato molto e grazie alle capacità informatiche di Astrella Consalvo, una delle nostre volontarie, abbiamo reso il nostro sito internet un solido punto di riferimento per chi cerca di acquisire nozioni corrette sui criceti. I social network inoltre contribuiscono positivamente al raggiungimento di questo risultato.

Per ottenere informazioni di gestione corrette possiamo dunque rimandare i lettori al vostro sito aicriceti.org. C’è comunque qualcosa su cui vorresti puntare l’attenzione in questa sede?

L’ostacolo più grande è sempre la gabbia: in commercio le soluzione veramente adatte a questi animali sono poco proposte; i commercianti prediligono esporre gabbiette colorate microscopiche e con fondi bassi e quindi se uno non si informa prima rimane “fregato”.

Se qualcuno volesse aiutarvi, come può farlo? Sul nostro sito è presente una sezione apposita con tutti i dettagli a riguardo, ma vi do qualche anticipazione: per sostenere le nostre attività potete diventare soci o acquistare i nostri gadget, col cui ricavato aiutiamo tutti i criceti in carico all’associazione. Nel caso vi spostiate abitualmente per l’Italia compilate il nostro modulo per segnalarci la tratta che fate: spesso le buone adozioni non si trovano esattamente dietro l’angolo, quindi abbiamo sempre la necessità di trovare passaggi per i nostri piccoli. Potete inoltre offrirvi per un po’ di “volontariato attivo” accogliendo uno dei nostri criceti in attesa che arrivi una buona adozione per lui; e se non potete adottare fisicamente uno dei nostri animali, potete magari adottarlo a distanza! Specialmente adesso che siamo sotto le feste è un’idea carina da regalare a qualche amico sensibile alla tematica. Grazie infinite Valeria per il tempo che ci hai dedicato!

Tante persone inoltre hanno ancora paura di acquistare online, quindi il ventaglio di proposte idonee acquistabili nei negozi si riduce drasticamente. Il nostro invito è quello di cercare di informarsi doverosamente prima di accogliere un criceto: basta un click per accedere a tutte le informazioni di cui uno

INTERVISTA - VAleria di AIC • 40

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Sicuramente va sottolineato il fatto che purtroppo ancora oggi i criceti sono animali che vengono acquistati con una superficialità disarmante. Le persone spesso non vogliono capire che si tratta di animali molto attivi, soprattutto di notte, che hanno la necessità di camminare moltissimo e di scavare.

ha bisogno e non potrete far altro che giovarne, sia voi che gli animali.


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QUESTO PERIODICO NON È PUBBLICATO A SCOPO DI LUCRO E NON INTENDE LEDERE IN ALCUN MODO I DIRITTI D’AUTORE. EVENTUALI IMMAGINI O BRANI PUBBLICATI, SE TRATTI DAL WEB, SONO VALUTATI DI PUBBLICO DOMINIO E/O NE È STATA CHIESTA LA CONCESSIONE; QUALORA IL LORO USO VIOLASSE INVOLONTARIAMENTE IL COPYRIGHT, LO SI COMUNICHI ALLA REDAZIONE, CHE PROVVEDERÀ ALLA LORO RIMOZIONE. GRAZIE


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