The Rat Press - GIUGNO 2018 - (Estratto pubblico)

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GIUGNO 2018

The Rat Press Rivista Italiana del Ratto da Compagnia

CURIOSITA’ Jack Black - il cacciatore di ratti della regina Vittoria

GESTIONE Costruire la fiducia

SALUTE Il Cowpox Virus RODITORI DAL MONDO Il gerbillo della Mongolia

www.ratrescueitalia.com

N. 5


The Rat Press - Rivista Italiana del Ratto da Compagnia Direzione e supervisione: Consiglio Direttivo Associazione Italiana RattiRat Rescue Italia Capo Redattori: Arianna Silvestro e Giulia Tonini Collaboratori di Redazione: lo Staff e i Soci Impaginazione e Grafica: Giulia Tonini e Anastasia Tverdo Copertina: foto di Svetlana Lev

Tutto ció che é contenuto in questa rivista è di proprietá della nostra associazione, Rat Rescue Italia ed è protetto dal diritto d´autore nonché dal diritto di proprietá intellettuale. Sará quindi assolutamente vietato appropriarsi, riprodurre e ridistribuire qualsiasi contenuto presente su questa rivista senza espressa autorizzazione della redazione, perché frutto del lavoro e dell'intelletto degli autori stessi. Copyright © 2018 · Associazione Italiana Ratti - Rat Rescue Italia· all rights reserved


Indice 4 / AGGIORNAMENTI DALL’ASSOCIAZIONE, di Giulia

Tonini

6 / ANGOLO ADOZIONI 9 / CURIOSITA’ - Jack Black, di Martina Carrai 12 / GENETICA - il Silvermane, di Valeria Campagna 
 14 / RATTI E ARTE - la Street Art, di Marta di Marcello 16 / RAT ATTACK - Pupazzo ratto, di Astra Querci di

Demodèx

22 / PAPAratZI 24 / RODITORI DAL MONDO - il gerbillo della Mongolia di Silvia G. Vittorio della Compagnia del Gerbillo 30 / SALUTE - il CowpoxVirus, di Arianna Silvestro 34 / GESTIONE - Trust Training, di Greta “Ratto”
 38 / SHOP SOLIDALE

40 / SPECIALE EVENTI


AGGIORNAMENTI DALL’ASSOCIAZIONE di Giulia Tonini, segretario dell’Associazione

Buongiorno lettori, ci ritroviamo al termine della primavera, con qualche novità che abbiamo piacere di condividere con voi e con un super super super evento al quale tutti, ma proprio tutti, tutti dovete partecipare. Penso comunque che vi terrò in sospeso ancora per un attimo…. ;) Apro questo numero facendo il punto dell’attività di questo periodo. I mesi di maggio e giugno sono stati piuttosto intensi in termini di eventi per la nostra Associazione: partendo dall’ultimissimo, siamo appena rientrati dal consueto appuntamento estivo con ABA, Associazione Benessere Animale, che ci ha ospitato a “Code dell’altro mondo” a Spilamberto, durante la Hiera di San Giovanni. Facendo un passetto a ritroso, siamo stati ospiti anche della Protezione Civile di Agrate, in una coinvolgente e interessantissima manifestazione relativa alle loro attività; siamo stati inHine al Mondo Carota (super!) Party di Buccinasco, dove il clima è così accogliente che ormai ci sentiamo come a casa. Questi eventi costituiscono per noi un’ottima occasione non solo per rinforzare i legami con le altre associazioni, alle quali siamo accomunati in termini di intenti, ma sono soprattutto un’imperdibile chance per far conoscere i ratti come animali d’affezione: le Hiere di paese, o comunque quelle non strettamente legate al mondo del volontariato animalista, hanno infatti un’elevatissima afHluenza di gente che nella maggior parte dei casi si approccia a questi animali per la prima volta, rimanendone piacevolmente sorpresa. Si tratta quindi di momenti di autentica scoperta di un mondo totalmente nuovo e interessantissimo, che vorremmo mostrare a sempre più gente. Si, so a cosa state pensando! È vero. Alle Hiere di paese in effetti abbiamo anche occasione sia per sperimentare le nostre tecniche di convincimento di fronte a quelle persone che leggono “ratti” e iniziano a fare gridolini isterici e ad accelerare il passo per fuggire dalle grinHie di questi pestilenziali (?!) animali, sia per praticare il training autogeno con chi afferma – grazie al cielo son pochi! - “no, io i ratti se li vedo li ammazzo”. E’ decisamente una buona palestra sotto ogni punto di vista. 4 / AGGIORNAMENTI DALL’ASSOCIAZIONE


Sul nostro calendario sono annotati un altro paio di bellissimi appuntamenti ai quali siete ovviamente invitati: il 29 luglio parteciperemo alla Domenica Bestiale del Rifugio degli Asinelli di Biella, evento al quale è dedicato un approfondimento in questo numero, e il 22 settembre saremo invece alla Sagra del Seitan di Firenze. Pubblicheremo comunque tutti i dettagli sulla pagina facebook. In termini di recuperi/adozioni la nostra attività prosegue ad un ritmo più tranquillo rispetto a quello di piena emergenza con cui ci siamo congedati la scorsa volta. In vista dell’estate le richieste di adozione subiscono una Hisiologica diminuzione; di contro, assistiamo a un aumento delle cessioni per i motivi più svariati. Siamo quindi pronte (o rassegnate?) ad affrontare un’estate caratterizzata da tanti ratti e poche partenze, ma siamo ugualmente Hiduciose di poter trovare quanto prima una casa amorevole a tutti i piccoli che seguiamo. Ma torniamo ora all’annuncio iniziale: cosa bolle in pentola? Qualcosa di molto grosso, la cui preparazione ha richiesto davvero tanti tanti mesi di lavoro e dedizione. Tante ricerche. Altrettante telefonate. A volte lunghe attese per ricevere le autorizzazioni. Ma alla Hine tante conferme. Niente giri di parole, dai! Abbiamo organizzato il PRIMO RADUNO NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA RATTI. Ci troveremo a Campi Bisenzio, vicino a Firenze il 23 settembre. Il nostro progetto è che possa essere un grosso evento di risonanza nazionale, che vedrà la partecipazione non solo della nostra associazione, ma di tante altre, di medici veterinari ed esperti, dei nostri adottanti e di tutti i proprietari di ratti interessati a trascorrere una giornata in compagnia di altre persone accomunate dalla stessa passione. Naturalmente l’evento sarà aperto anche ai nostri piccoli compagni di vita, a patto che siano abituati a muoversi con voi e non si stressino troppo. Potrete partecipare insieme a loro a divertenti attività e giochi e ci saranno anche dei workshop. Sarà un bellissimo momento di confronto, condivisione e crescita per tutti. E lo sarà ancora di più se tutti voi sarete dei nostri! Trovate qualche dettaglio in più all’interno di questo numero! Oltre agli approfondimenti relativi agli eventi sopracitati, in questo numero del Rat Press ci avvicineremo al mondo dei Gerbilli della Mongolia e grazie a Silvia G. Vittorio conosceremo meglio la realtà della Compagnia del Gerbillo, gruppo di supporto per proprietari di gerbilli e aspiranti tali, dedito alla divulgazione di informazioni relative a una corretta gestione di questi roditori. Capiremo inoltre come costruire un legame basato sulla Hiducia con i nostri ratti e tramite un approfondimento storico conosceremo la storia di Jack Black, il cacciatore di ratti della regina Vittoria. Nella sezione dedicata alla genetica scopriremo la varietà Silvermane; in quella scientiHica vi proponiamo un approfondimento sul Cowpox Virus, grazie alla collaborazione della Dott. sa Cardeti, dell’Istituto ZooproHilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana. InHine proseguiremo il nostro percorso di scoperta dei ratti nell’arte. Vi auguro una piacevole lettura!


il periodico è di libero accesso ai soli Soci dell’Associazione, tutti gli altri potranno riceverlo con il pagamento di una piccola somma come donazione a Rat Rescue Italia: la realizzazione di ogni numero ha un lavoro non indifferente alle spalle, in questo modo il tempo che noi volontari togliamo ad altre attività dell’Associazione viene compensato con donazioni alla stessa, per le cure dei ratti recuperati.

Se siete soci: ve la manderemo via mail in automatico, tempo qualche giorno dall’uscita. Se non siete soci: mandateci la richiesta via mail (ratrescueitalia@gmail.com) con oggetto “RIVISTA” o “THE RAT PRESS” o simili. Il costo di ogni numero è di 2,80 euro, da versare comodamente tramite PayPal.

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PER RICEVERE LA RIVISTA


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Il gerbillo della Mongolia Parla Silvia G.Vittorio de: La Compagnia del Gerbillo Fra i piccoli roditori “parenti” dei ratti, i gerbilli sono sempre più presenti nelle case italiane. Sono splendidi animaletti lunghi circa 20 centimetri -coda compresa- dagli occhioni tenerissimi, che incantano con il loro incessante e metodico scavare. In questo numero vogliamo parlarvi di loro con gli occhi di chi da anni si occupa di tutelarli e dargli voce. Chi potevamo intervistare allora, se non Silvia G. Vittorio, che ha dato vita al gruppo “La Compagnia del Gerbillo”? Senza perderci troppo in chiacchiere introduttive vi lasciamo al racconto di Silvia, ricco di spunti di riflessione non solo per chi si avvicina per la prima volta a questi animali, ma anche per chi già li conosce.

Ciao Silvia, com’è iniziata la tua avventura con i Gerbilli? 
 Nel 2012, sul finire del mese di Agosto. Giornata calda, di quelle torride.
 Inchiodo davanti ad un piccolo quanto sconosciuto esercizio commerciale senza gloria e senza pretese, che a colpo d’occhio sembra dedito alla vendita al dettaglio di articoli di giardinaggio. Mi lascio catturare dalla macchia verde e dai colori floreali del cortile antistante, salvo poi scoprire, varcata la soglia, in un angolo remoto, gabbie e gabbiette accatastate e pulsanti di vita. 
 E’ stato un turbinio di sensazioni contrastanti: entri con l’idea di una pianta di girasole in vaso e ne esci, rassegnata, col cuore in frantumi. E non sai cosa fare. O meglio, lo sai bene ma questo fa a pugni con la tua morale.

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Ma riavvolgiamo il nastro ancora: “Gerbellini”, cita uno dei talloncini identificativi. L’alloggio è fatiscente, sembra essere vuoto. Attorno è tutto un brusio. Un coro di voci animali, di ogni tipo. Mi avvicino e guardo dentro. Due topolini sbucano dalla lettiera saettanti e impauriti. Mi corre incontro l’addetto di reparto che, maldestramente, ne acciuffa uno per il codino e me lo spenzola davanti. Lo ripone prima che gli scivoli dalle mani. Ricevo risposte vaghe e confuse e provo disagio. Tutto sembra essere al posto sbagliato. Sembra ogni animale assomigli a tutti gli altri, come se ci fosse una regola universale a cui appellarsi quando non hai la minima idea di cosa tu stia descrivendo ma sei costretto a farlo, perché quello è il tuo mestiere.
 Indugio osservandoli con tenerezza. Mi prendo del tempo.


Decisamente prova non superata per il commesso che mi ricorda, per impietosirmi, che sono animali difficili e che non si vendono facilmente. Se non da pasto. 
 Nei giorni seguenti la testa corre li. Col ricordo di quegli esserini che si alzano sulle zampette e annusano l’aria in cerca di una alternativa al caldo e alla ciotola vuota, senza mai perdere la loro incredibile vitalità. Quanta dignità in un palmo di mano, anche quando l’uomo non gliene riconosce alcuna.
 Scarico articoli in lingua straniera e qualsiasi materiale esistente e ne faccio oggetto di studio.
 Pure il nome erano riusciti a trascrivere male in negozio, tanta era l’incuria e l’approssimazione. 
 Credo sia stata la famosa goccia che abbia fatto traboccare il vaso. 
 Quel famoso vaso col girasole, che negli anni è diventato il simbolo di un progetto didattico.
 Alla fine sono tornata per loro, ma ho acquistato pacchi di mangime e l’umido per il canile.
 I Gerbilli me li ha regalati.
 Inizia il mio viaggio nel mondo dei Gerbilli della Mongolia, e il loro con me. Da dove è nata l’idea di creare un g ruppo che si dedicasse a questi roditori? Ci racconti anche quando è nato e dove opera? Fondo il progetto “Compagnia Del Gerbillo” nel 2013 sul social media Facebook, con la partecipazione di medici veterinari esperti in animali esotici, di estimatori della specie e di detentori appassionati di roditori.
 La sua missione è didattico-divulgativa: diffondere ovunque, in lingua italiana, usi e costumi dei Gerbilli, ancora poco conosciuti in Italia come animali da compagnia.

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Particolare attenzione è data alla sfera comportamentale, alimentare e di adattamento alla vita domestica, col supporto di schede tecniche, documenti e illustrazioni strutturate in modo da orientare appassionati e proprietari nella comprensione dei bisogni della specie.

Incentiva le adozioni degli animali meno fortunati, provenienti da situazioni di disagio o di abbandono, si fa portavoce della difesa alla tutela della dignità dei piccoli animali non convenzionali, opponendosi allo sfruttamento commerciale scriteriato con campagne di sensibilizzazione mirate e pieghevoli didattici;
 indirizza i proprietari presso le cliniche veterinarie che si occupano in modo settoriale di piccoli animali esotici, stilando i nominativi di medici che operano sul territorio nazionale e che hanno come pazienti abituali Gerbilli e piccoli roditori in generale.
 Infine presidia eventi fieristici con distribuzione di materiale informativo gratuito.

Negli anni la carenza e la deviazione informativa a cui hanno contribuito negozi e allevatori amatoriali ha generato errori a cascata sulla loro corretta detenzione, incentivando l’incuria nella gestione ed alimentando il fenomeno dell’abbandono in contesti urbani e rurali degli animali (che ricordiamo essere alloctoni).

Quali sono le difficoltà che incontrate maggiormente nello svolgimento della vostra attività?

Ci battiamo tutti i giorni, coi nostri mezzi e le nostre risorse, per restituire dignità ai Gerbilli operando capillarmente con l’aiuto del web, e partecipiamo ad eventi che hanno lo scopo di promuovere il benessere dei piccoli mammiferi.
 La Compagnia del Gerbillo è anche famiglia: non manca la condivisione di momenti di quotidianità tra tutti i partecipanti, con scambio di esperienze, aneddoti e curiosità come accade in tutte le community rodate. In che cosa consiste la vostra attività? La Compagnia del Gerbillo, assieme a Gerbillo.com, suo partner, segue attivamente chiunque decida di intraprendere la convivenza con questi piccoli roditori, promuovendone la conoscenza e la corretta gestione, ai fini della loro valorizzazione come animali esotici d’affezione. In particolare segue con scrupolo gli inserimenti tra Gerbilli suggerendo le migliori strategie che si adattano al caso concreto;
 Presta aiuto tanto ai privati quanto ad alcune tra le principali associazioni animaliste e alle piccole realtà locali, dedite al recupero, allo stallo e all’adozione di animali, formando al contempo nuovi volontari capaci di trasmettere conoscenze adeguate e pertinenti.

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Difficoltà molte. E trasversali.
 Si parla spesso di diritti, benessere e dignità, ma il rapporto tra l’uomo e il regno animale è pieno di note stonate. Veniamo contattati per lo più a danno avvenuto, per porvi rimedio.
 Le persone talvolta si fanno conquistare dalle novità, dalle espressioni buffe e dalla gradevolezza estetica, o dal sentito dire, tralasciando considerazioni sulle effettive esigenze e sulle abitudini di vita della specie. Così si avventurano portando a casa animali in gabbie microscopiche acquistate sulla fiducia, senza particolari indicazioni dei rivenditori e senza idee chiare sul come prendersi cura di loro, sebbene siano animati delle migliori intenzioni . Le loro aspettative talvolta si scontrano con la realtà: nel disorientamento generale ci si aspetta socievolezza immediata, attitudine al gioco e alle coccole, che gli animali non diano seccature, che non si ammalino mai. E che debbano rimanere confinati in piccoli spazi, magari in solitudine oppure forzati in convivenze promiscue e pericolose, perché generatrici di liti e gravidanze continue.


Ci scontriamo spesso con errori grossolani fatti nei negozi o da piccoli allevatori amatoriali, che gettano nello sconforto gli ignari proprietari: confusione nell’operazione del sessaggio, gerbille consegnate già gravide e che partoriscono a casa , cuccioli prematuramente separati dalle madri anzitempo e che non riescono a sopravvivere a lungo una volta giunti a destinazione. Interveniamo in queste ed altre situazioni delicate, che sono l’anticamera dei maltrattamenti e degli abbandoni, anche per futili ragioni. 
 E’ contro queste pratiche che la Compagnia del Gerbillo opera, in puro spirito di volontariato.
 Ci puoi spiegare CHI sono i Gerbilli?

Sono fortemente gregari: nelle loro zone d’origine, allo stato brado, vivono in colonie numerose e gerarchicamente strutturate, nelle quali ciascun membro ricopre un ruolo preciso.
 I “nostri” Gerbilli, che trascorrono il loro ciclo vitale esclusivamente tra le mura domestiche, in appositi habitat allestiti, mantengono viva l’esigenza di condividere le loro giornate in compagnia di un loro simile, dello stesso sesso. Non posso stare in completa solitudine, se non in casi del tutto eccezionali (carattere particolarmente difficile, malattia o avanzata senilità)
 Sono territoriali, difendono i loro spazi e non accettano nuovi esemplari adulti.
 Di indole curiosa e vivace, saltano corrono e si arrampicano dappertutto.

I Gerbilli della Mongolia (Meriones Unguiculatus) sono piccoli roditori originari delle zone steppiche e semi-desertiche dell’Asia, e la loro vita media si aggira attorno ai 4 anni. 
 Per sopravvivere ai climi ostili delle loro latitudini, hanno sviluppato caratteristiche biologiche e morfologiche peculiari: 
 - lunghe e forti zampe posteriori per ergersi in piedi , ispezionare l’ambiente circostante, captare odori e all’occorrenza saltare e sfuggire ai predatori 
 - pelo folto che isola dal caldo e dal freddo con mute stagionali
 - denti affilati per incidere e triturare semi, radici e foglie 
 - coda, particolarmente delicata, che conserva un meccanismo di difesa naturale e permette di divincolarsi dai predatori, con distacco dell’ultimo tratto vertebrale.

Quali particolari attenzioni richiedono? I Gerbilli sono molto energici e hanno bisogno di un habitat spazioso che garantisca loro svago e più movimento possibile. Gli alloggi ideali sono i terrari in vetro o gli acquari riadattati con adeguata copertura in rete metallica ( quindi indistruttibile :P ), per scongiurare fughe e permettere un buono ricircolo d’aria.
 Le gabbie, strutturalmente, non sono idonee perché limitano lo scavo, attività atavica, indispensabile per il loro pieno sviluppo psico-fisico.

Importati nelle Americhe e destinati ai laboratori sperimentali, approdano in Europa nel ‘900 e si diffondono rapidamente anche come animali da compagnia grazie alla loro indole socievole ed addomesticabile. Provetti scavatori per necessità, i Gerbilli costruiscono un complesso e articolato sistema di gallerie e tane sotterranee nelle quali si rifugiano e stoccano riserve di cibo.

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Il “gerbillario” dev’essere spazioso (dimensioni minime non inferiori a 80l x40p x 40h) e curato nel suo allestimento. L’arricchimento ambientale difatti è una delle componenti essenziali nella gestione: aiuta gli animali ad affrontare con vigore la monotonia della vita in cattività, senza pericoli ma anche senza grandi stimoli. E’ fondamentale tenerli indaffarati nelle loro principali attività: lo scavo, il rosicchio, l’esplorazione, il gioco, l’igiene e la corsa. Serviranno quindi: - abbondante lettiera depolverata in truciolo di faggio, canapa o di lino
 - fieno, paglia, legnetti e cartone per favorire l’abrasione dentale
 - ponti, scalette, rifugi e in generale arredi in legno non trattato
 - contenitore a sponde alte con sabbia per cincillà 
 - una ruota metallica capiente e a maglie strette
 Il tutto andrà completato con ciotole per il cibo e un beverino.
 L’alloggio va disposto in una stanza tranquilla (meglio ancora se non frequentata da altri animali, specie i predatori), a temperatura ambiente, lontano dalla luce solare diretta , da correnti d’aria e dagli elettrodomestici. Poiché le loro urine sono molto concentrate e non maleodoranti il cambio lettiera potrà essere ripetuto ogni tre settimane circa.
 
 I Gerbilli sono prettamente granivori e hanno bisogno di una certa varietà di semi e granaglie, miscelate ad erbe, per trarre tutti i nutrienti indispensabili al loro fabbisogno energetico. In commercio sono disponibili mangimi di alta qualità , selezionati appositamente per le loro esigenze.
 L a l o ro d i e t a v i e n e integrata con piccole q u a n t i t à d i ve g e t a l i freschi, frutta e semi oleosi. Occasionalmente si possono offrire fonti proteiche extra: un grillo, una camola o un croccantino per cani e gatti.

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Immaginando che qualcuno dei lettori volesse adottare dei Gerbilli, che consigli puoi dare a chi intende approcciarsi correttamente a una convivenza con questi animali? Il modo migliore per conoscerli e imparare ad interagire con loro, senza forzarne le dinamiche, è l’osservazione.
 Solitamente docili e non mordaci, i Gerbilli hanno l’innata propensione all’esplorazione e alla fuga. E una spiccata memoria olfattiva che li orienta nel riconoscimento dei compagni e nella codificazione di tutto ciò che sta loro attorno. Se maneggiati insistentemente tendono a divincolarsi e qualsiasi rumore, anche impercettibile all’orecchio umano, può essere motivo di scompiglio e dà il via al tipico tamburellio delle zampe posteriori, una sorta di danza di paura ed eccitazione. Lo scopo è quello di inviare messaggi di allarme ai compagni, che vengono notiziati su un possibile ed imminente pericolo.
 Date queste premesse, è quindi consigliabile procedere con iniziale prudenza, dando loro tempo per ambientarsi e riconoscere l’odore naturale della nostra pelle. Tenere le mani all’interno del loro habitat, senza movimenti repentini, senza farle ciondolare né farle strisciare ma poggiando del cibo sopra, è una delle strategie per rompere l’iniziale diffidenza. Appena avranno preso coraggio cominceranno a salire sulla mano di loro iniziativa.
 I Gerbilli ben socializzati riconoscono la voce umana e ne cercano la presenza.
 Il modo migliore per interagire con loro è quello di sedersi con gli animali in una porzione di stanza, delimitata e messa in sicurezza, per farli sgambare in libertà. Si avvicineranno spontaneamente, arrampicandosi sulle gambe e stazionando sulle mani.


La propensione a ricevere coccole invece è strettamente legata al profilo caratteriale dell’animale.
 Alcuni sono più schivi, altri invece particolarmente socievoli e si lasceranno accarezzare ricambiando col grooming, la massima manifestazione di affetto e accettazione.
 Abbiamo già accennato qualcosa sulla gregarietà, sull’esigenza di vivere coi propri simili e sul sistema di gerarchie e dominanze che rende la loro socialità estremamente ricca di sfumature. E’ del tutto normale sorprendere Gerbilli dello stesso sesso simulare, per brevi momenti, l’atto di monta: è cosi che vengono stabilite o ridiscusse le posizioni di rango all’interno di una piccola colonia.
 Attraverso la comprensione del linguaggio del loro corpo è possibile cogliere eventuali mutamenti nell’equilibrio gerarchico e intervenire prima che scoppi una lotta. Il consiglio, quindi, è proprio quello di prestare attenzione a qualsiasi anomalia comportamentale.

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Illustrazione a cura di Claudia NĂške Razzoli


Speciale RADUNO

di Martina Carrai

Vi ricordate di Smith, Mojito e Roastbeef ? Li abbiamo conosciuti un anno fa, sul primo numero di The Rat Press, e li ritroviamo oggi pronti a partire per una fantastica avventura: il Rat Raduno! Siete tutti invitati il 23 Settembre 2018 presso Villa Montalvo a Campi Bisenzio per il primo Raduno Nazionale dell’Associazione Italiana Ratti - Rat Rescue. L’invito è per tutti i soci, ma anche per coloro che vorrebbero diventarlo, per i loro parenti, amici e soprattutto per i loro ratti! Come vedete Mojito ha già colto l’essenziale: si viaggia comodi! Sì, perché il Rat Raduno è pensato per tutta la famiglia, con e senza coda, e i vostri ratti domestici sono più che benvenuti. L’importante è che siano sani e possano stare comodi sia nel viaggio che durante la giornata. Non sapete come fare? C’è un bellissimo articolo nel numero di Giugno 2017 proprio su questo tema. Certo, molti ratti sono curiosi e interessati a nuove esperienze mentre altri non amano viaggiare: chiedete consiglio al vostro veterinario prima di prenotare! Anche Smith è come al solito moolto diffidente, pronto a difendere la pellaccia da qualunque attacco esterno: ma non dovete temere, saremo in una ex limonaia di una bellissima villa nei dintorni di Firenze, dove ci sarà spazio per tenere i nostri amici in sicurezza, farli divertire ma anche concedere loro la necessaria tranquillità. E poi che si fa? Roastbeef ha ben chiaro cosa desidera, non toglierà il muso dalla ciotola finché ci saranno ancora dei piselli! Ma oltre a cibo gustoso e per tutti i palati, abbiamo preparato per voi giochi e attività per umani e roditori, e poi incontri a tema con veterinari esperti in animali esotici e comportamentalisti, workshop e tanti momenti di confronto per condividere le proprie esperienze e approfondire la conoscenza di questo animale così comune… in una veste insolita. Troverete tutti i dettagli più avanti, sul sito e sulla pagina Facebook dell’associazione, oppure potete contattarci via email a ratrescueitalia@gmail.com Vi aspettiamo!

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Il 29 luglio 2018 Rat Rescue Italia sarà presente alla terza edizione della Domenica Bestiale del Rifugio degli Asinelli ONLUS. Si tratta di una manifestazione biennale in cui la Fondazione apre il proprio Rifugio, ubicato a Sala Biellese, alle altre associazioni che si occupano di quegli animali non c o n ve n z i o n a l i ch e s p e s s o n o n vengono considerati come pet, bensì come animali da reddito o infestanti.

Il rifugio sarà inoltre aperto ai visitatori, che potranno godere di una giornata di condivisione e di festa: i partecipanti avranno infatti l’opportunità di conoscere da vicino le realtà associative presenti e poiché il 29 luglio coincide anche con la giornata mensile del Grooming Day, chi verrà all’evento potrà spazzolare gli ospiti del rifugio e visitare la struttura. L’evento si terrà dalle ore 10 alle ore 18.30. Il Rifugio degli Asinelli ONLUS di Sala Biellese (Bi), fondato nel 2006 e aperto al pubblico dall’agosto del 2009, è la base italiana della charity inglese The Donkey Sanctuary di Sidmouth, attiva dal 1969 nella difesa di asini, muli e bardotti in difficoltà in varie parti del mondo. La Fondazione ospita ad oggi 135 animali, alcuni donati dai loro proprietari perché non più in grado di prendersene cura; altri reduci da una vita fatta di abusi o sfruttamento, che a volte lascia tracce indelebili sul loro fisico e sul loro carattere. Gli animali vengono ospitati al Rifugio a vita e possono godere delle migliori cure veterinarie, buon cibo e tanto amore per il resto della loro esistenza.

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“Questo periodico non è pubblicato a scopo di lucro e non intende ledere in alcun modo i diritti d’autore. Eventuali immagini o brani pubblicati, se tratti dal web, sono valutati di pubblico dominio e/o ne è stata chiesta la concessione; qualora il loro uso violasse involontariamente il copyright, lo si comunichi alla redazione, che provvederà alla loro rimozione. Grazie”


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