The Rat Press - MARZO 2018 - (estratto pubblico)

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The Rat Press Rivista Italiana del Ratto da Compagnia Il ratto albino - Storia e caratteristiche Rat Attack - Creiamo il sacco nanna del fumetto

La rat Grimace scale Come riconscere il dolore

Arredare la gabbia in maniera funzionale Una golosa ricetta

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DK e il ratto - Intervista all’ideatore


THE RAT PRESS - RIVISTA ITALIANA DEL RATTO DA COMPAGNIA Direzione e supervisione: Consiglio direttivo Associazione Italiana Ratti - Rat Rescue Italia Capo Redattori: Arianna SIlvestro e Giulia Tonini Collaboratori di Redazione: Staff e Soci Impaginazione e grafica: Greta “Ratto” Foto di copertina: Dandelion

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Indice

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1 / ANGOLO ADOZIONI 5 / CURIOSITA’ - DK e il ratto di Martina Carrai 11 / GENETICA - Il ratto albino di Valeria Campagna 15 / SCIENZA - La rat Grimace scale di Viola Biondi 23 / PARENTI - La cavia di Angela Paganini 31 / RAT ATTACK - Sacco nanna di Astra Querci 37 / INTERVISTA - Mondo Carota di Nastia Tverdo 37 / RATTI E TOPI ANIMATI - di Maria Vannini 41 / GESTIONE - Arredamento funzionale di Greta”Ratto” 47 / RICETTA - Polpette riso e salmone 49 / SHOP SOLIDALE


Aggiornamenti dall’Associazione Di Giulia Tonini, segretario dell’Associazione

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Vi diamo il benvenuto al primo Rat Press del 2018! Lo scorso numero vi abbiamo salutato carichi di entusiasmo per l’attività svolta con successo durante l’anno che si stava concludendo, e soddisfatti per le adozioni che avevano portato quasi a zero il numero di ratti in carico alla nostra associazione. Il 2018 ci ha regalato giusto qualche giorno di tranquillità, per poi stravolgerci con un numero di recuperi davvero stratosferico: in un paio di settimane abbiamo accolto quasi 90 ratti, tra cuccioli e adulti. Alcune cessioni ci sono arrivate tramite privati, trovatisi sommersi di cuccioli dopo aver acquistato ratte gravide in negozio; ma il grosso dei ratti attualmente a nostro carico è approdato in associazione dal commercio di animali da pasto: si tratta di animali anche adulti, spesso molto diffidenti con l’uomo e dallo stato di salute precario. Per rimetterli in sesto si sono rese necessarie cure lunghe, con un costo non indifferente, oltre che lunghe sedute di socializzazione, i cui risultati iniziano timidamente a scorgersi. Inoltre in alcuni casi i maschi si son rivelati ormonali, necessitando la


castrazione: eliminando la componente ormonale, speriamo di consentire loro di affrontare la socializzazione in maniera più serena, al fine di raggiungere risultati soddisfacenti e consentirci di proporli per l’adozione.

In questo periodo quindi tutte le nostre forze sono convogliate nel trovare giuste collocazioni ai ratti ancora in cerca di famiglia, anche al fine di avere lo spazio che ci consenta di aprire le porte ad altri bisognosi di aiuto. Per quanto riguarda l’aspetto divulgativo della nostra attività, all’inizio del mese di marzo abbiamo partecipato a una fiera a Modena, ospiti di ABA (Associazione Benessere Animale), che costituisce per noi un’ottima occasione per presentare i ratti a chi non ne ha mai visti e per diffondere materiale informativo a chi invece già li conosce o valuta di accoglierli nelle proprie case.

Vi lasciamo alla lettura del numero, in cui abbiamo voluto iniziare una linea tematica che riguarda l’immagine del ratto nell’arte, in particolare nei cartoni animati e film di animazione, e poi nel fumetto con una bellissima intervista all’autore di DK, occasione che ci ha dato la possibilità di far conoscere i ratti da compagnia anche in ambiti insoliti come quelli di una casa editrice, entusiasta e incuriosita dal piccolo grande mondo nascosto dietro questi fantastici animali. E come dargli torto?

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Proprio negli ultimi giorni ci siamo visti poi coinvolti in un ulteriore recupero che vede come protagonisti un papà-ratto e i suoi cuccioli, abbandonati in una scatola sotto la pioggia scrociante; nessuna traccia della mamma. Ormai totalmente inzuppati sono stati avvistati da una ragazza che li ha prontamente recuperati e affidati alle cure dei volontari di zona.

Nello stesso periodo abbiamo inoltre convocato l’Assemblea dei Soci durante la quale abbiamo presentato l’attività svolta nel 2017, il bilancio e i progetti futuri. Vogliamo ringraziare i partecipanti per aver contribuito con proposte di crescita per l’associazione e vorremmo cogliere l’occasione per invitare tutte le persone che ci seguono e ci sostengono a condividere con noi le proprie idee per un’attività sempre migliore.


Tata Matilda e mamma Evangeline

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Due ratte giovani, arrivate insieme in associazione con un corredo di cuccioli di cui entrambe si sono occupate magistralmente. Evangeline è curiosissima, ma non ama particolarmente essere maneggiata; Matilda invece è decisamente molto socievole e non si fa tempo ad aprire lo sportellino della gabbia che è subito in braccio. Si trovano a Lecco.

Joey e Vigily Sono due fratelli champagne hooded nati ad aprile 2016,. Tranquilli e pelandroni, socievoli ma non troppo attivi. Sono arrivati in associazione con qualche problemino di salute che abbiamo prontamente risolto: ora sono in salute e attendono solo che qualcuno decida di accoglierli nella propria casa nonostante non siano ratti giovani. Si trovano a Torino.

1 • Angolo adozioni


Hummus e Falafel Hummus e Falafel: sono due rattoni maschi adulti. Hanno vissuto i primi 7 mesi della loro vita in un piccolo box di plexiglass in attesa di esser somministrati come pasto: per fortuna la vita aveva in serbo altro per loro e le nostre strade si sono incrociate. Quel che hanno vissuto nel periodo piĂš sensibile della loro esistenza li ha resi poco inclini al contatto e piuttosto competitivi per ogni tipo di risorsa. Li abbiamo sterilizzati e cerchiamo per loro una famiglia che riesca a comprenderli e abbia la pazienza di relazionarsi con loro in maniera discreta. Si trovano a Lecco.

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Angolo adozioni • 2


e il RATTO

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Chiacchierata con Mario Gomboli

Di Martina Carrai 5 • CURIOSITA’ - DK e il RATTo


il periodico è di libero accesso ai soli Soci dell’Associazione, tutti gli altri potranno riceverlo con il pagamento di una piccola somma come donazione a Rat Rescue Italia: la realizzazione di ogni numero ha un lavoro non indifferente alle spalle, in questo modo il tempo che noi volontari togliamo ad altre attività dell’Associazione viene compensato con donazioni alla stessa, per le cure dei ratti recuperati.

Se siete soci: ve la manderemo via mail in automatico, tempo qualche giorno dall’uscita. Se non siete soci: mandateci la richiesta via mail (ratrescueitalia@gmail.com) con oggetto “RIVISTA” o “THE RAT PRESS” o simili. Il costo di ogni numero è di 2,80 euro, da versare comodamente tramite PayPal.

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La

RAT GRIMACE SCALE Di Viola Biondi Gli animali ci mostrano il loro dolore con segni clinici più o meno visibili; quando è presente una patologia, e di conseguenza il dolore, vengono attuati degli atteggiamenti volti a nascondere o ad attenuare il dolore: un animale con una lesione alla zampa tenderà a non appoggiarla per minimizzare il malessere e zoppicherà. Nel ratto, ad esempio, la presenza di porfirina intorno a occhi e naso è un segno di dolore non patognomonico, cioè non tipico di una patologia in particolare, ma indica una sofferenza dell’animale. Questi segni ci sono utili per rivelare il malessere di un animale e trovarne la causa; è necessario quindi individuarli prima possibile e intervenire per evitare l’aggravarsi di una patologia. Ma non è sempre così facile. Le “Grimace scales” (scale delle smorfie) sono delle scale di valori, realizzate per topo, ratto e coniglio, sviluppate per individuare e di conseguenza alleviare il dolore degli animali da laboratorio. Sono state studiate e messe a punto nel 2011 da un’equipe di scienziati guidata dal Dr. Jeffrey Mogil, presso il Dipartimento di Psicologia e studio sul dolore della McGill University, Montréal (Canada). sofferenza di questi animali per poter somministrare loro farmaci e cure adeguati.

15 • SCIENZA - La rat grimace scale


il periodico è di libero accesso ai soli Soci dell’Associazione, tutti gli altri potranno riceverlo con il pagamento di una piccola somma come donazione a Rat Rescue Italia: la realizzazione di ogni numero ha un lavoro non indifferente alle spalle, in questo modo il tempo che noi volontari togliamo ad altre attività dell’Associazione viene compensato con donazioni alla stessa, per le cure dei ratti recuperati.

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Silvia Laura MONDO CAROTA

Intervista a.... Di

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A cura di Nastia Tverdo

Eccoci al consueto appuntamento con le associazioni di roditori, stavolta vi presentiamo i colleghi di Mondo Carota, che si occupano di conigli e cavie, animali molto presenti nella case degli italiani e molto spesso abbandonati. Con noi c’è Silvia Laura Biscuola, volontaria di Mondo Carota dal 2015. Si occupa delle sezioni cavie e affidi, ovvero di gestire i flussi di animali che vanno in stallo presso gli affidatari, coloro che tengono temporaneamente un trovatello in attesa di adozione definitiva. A lei la parola!

Ciao Silvia Laura, grazie per aver accettato di fare questa intervista con noi! Intanto, raccontaci come è nata la vostra associazione. E’ piuttosto giovane, se non erro? Sì, Mondo Carota nasce nel 2014 come sezione dedicata a conigli e cavie di ProgEco-Ambiente&Natura, l’associazione che dal 2009 si occupa della salvaguardia di ambiente e biodiversità. Parlami un po’ dell’associazione, come siete organizzati? Non abbiamo una sede fisica, siamo una rete virtuale di circa 20 volontari sparsi in varie zone d’Italia e ognuno di noi ha il proprio ruolo: dall’adozione di conigli e cavie agli annunci sui social network, dallo shop solidale ai recuperi di animali che vengono ceduti o abbandonati per strada.

33 • Intervista- Mondo Carota


Da dove provengono, perlopiù, gli animali che recuperate? I recuperi che facciamo provengono perlopiù da famiglie che non vogliono/possono più occuparsi del proprio animale. Ma sono tanti anche i trovatelli lasciati per strada o nei campi... come il recupero di Lecco: in un prato ci avevano segnalato ben 8 cavie. Un’altra associazione di zona ne era riuscita a recuperare 3, noi abbiamo recuperato i restanti 5, mamma e cuccioli. Nella foto uno dei cuccioli di mamma cavia Zucca, la quale al momento del recupero era nuovamente incinta e quindi stava svezzando la prima cucciolata mentre era incinta della seconda. Oppure il recupero di Como: nel giardino di una ragazza hanno lanciato uno scatolone con dentro mamma, papà e cuccioli. Tutti per fortuna hanno trovato casa. Non mancano anche i conigli “da carne” di allevamenti in chiusura.

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Che sicuramente meritano una citazione a parte. Parlaci di loro. I conigli XL sanno dare tantissimo amore e serenità. Al momento abbiamo ancora Millicent che cerca casa, una delle 5 coniglie XL che vabbiamo portato via da chi voleva ucciderle per mangiarle. Ha un carattere ancora tutto da scoprire, ma non dubitiamo che sarà meravigliosa. Si trova a Milano e a breve verrà sterilizzata. Per fare un altro esempio, un recupero da menzionare è stato quello delle Supe Bianche: provincia di Pordenone. Le ultime superstiti di un rituale che prevedeva la morte per soffocamento di conigli ammassati all’interno di appositi box. Loro però non erano morte e stavano per essere grigliate vive. Il forte odore ha allertato gli abitanti locali che hanno fatto intervenire Asl e polizia locale.

INTERVISTA - Mondo carota • 34


Le superstiti sono state affidate a noi e alcune di loro hanno riportato varie conseguenze fisiche di quei momenti. Una storia difficile. Immagino non sia l’unica... Avete altri animali recuperati in condizioni fisiche deprecabili?

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Sì, abbiamo quelli che affettuosamente chiamiamo “catorci”,perché affetti da molte patologie. Holly, ceduta dalla propria famiglia che si è resa conto di non riuscire ad affrontare le cure. È affetta da splay leg ma ha una vita normalissima, vive assolutamente libera ed è amica del piccolo Rotolino... Poi Renoir, che all’apparenza sembra un coniglio sano ma, a parte la mancanza degli incisivi che non gli impedisce di mangiare normalmente, presenta vertebre lombari schiacciate ed una fibrosi polmonare. Eppure riesce a vivere una vita normale anche lui. E’ incredibile la forza che a volte dimostrano di avere. Non per ultima Carolina: abbandonata nelle condizioni che vedete in foto in zona Pavia, buttata come un rifiuto fra i cespugli al freddo gelido, presa per le orecchie perché stava morendo. È stata curata a lungo e si è ripresa, ora vive felicemente con un compagno. Questi tipi di riscatti esistono. E’ un piacere ascoltare storie a lieto fine. Sotto questo aspetto, come è messa la situazione conigli e cavie in Italia? Avete notato negli anni una maggiore sensibilità, o al contrario minor interesse verso queste specie? In Italia il coniglio è il terzo animale da compagnia ed è anche il terzo in ordine di abbandono purtroppo. Lo stesso destino è riservato anche a moltissime cavie. Questi animali, spesso comprati in negozio o fiere di paese con molta leggerezza, si rivelano per quello che sono: animali sensibili e delicatissimi, assolutamente non adatti a tutti. Sicuramente negli anni sta crescendo l’interesse e soprattutto la voglia di informarsi correttamente su questi piccoletti, ma è una strada ancora molto lunga. Qualche consiglio a chi vuole approcciarsi a questi animali e alle adozioni? Per chi vuole avvicinarsi a conigli e cavie consigliamo: sensibilità, pazienza, empatia e amore. Tutte queste cose sommate ad una corretta gestione portano le persone ad entrare in un mondo che si scopre piano piano e che non si smette mai di scoprire.

35 • Intervista- Mondo Carota


Per accogliere questi animali bisogna armarsi di spazio, tanto fieno e buone verdure, e soprattutto rivolgersi a veterinari esperti in animali non convenzionali. Se ci fosse qualcuno tra i lettori interessato a darvi una mano, come potrebbe farlo? Se qualcuno volesse aiutarci ci sono tanti modi per farlo: dalla distribuzione del nostro materiale informativo (volantini, o attraverso i social network) alla partecipazione ai nostri eventi organizzati in alcune città, fino all’aiuto fisico nel recupero di un piccolo abbandonato. Chiunque voglia aiutarci può scrivere a collaborazioni@mondocarota.it Ti ringrazio per tutte le informazioni, i racconti e il tempo concesso! Consiglio a tutti i lettori di fare un salto sul sito e sulla pagina facebook, per vedere tutti i pelosi che ancora cercano casa. Millicent, Fufi, Narcissa e tanti altri vi aspettano! https://www.mondocarota.it/ https://www.facebook.com/MondoCarota/

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INTERVISTA - Mondo carota • 36


ARREDAMENTO

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FUNZIONALE A cura di

Arredare le gabbie mi piace un sacco. Mi piace perchè aggiungere e cambiare stimola la loro curiosità, per vedere come si divertono e interagiscono nell’ambiente, per cercare sempre di dare un piccolo miglioramento alla loro vita e per tenerli in forma e contenti! Ma come si arreda una gabbia? Basta inserire gli elementi necessari o ci possono essere dei ragionamenti sensati ed utili dietro? Se il mio ratto ha esigenze speciali come faccio? Partiamo dal titolo: arredamento funzionale. Per arredamento intendo tutto ciò che viene messo dentro la gabbia, un po’ come fosse il mobilio di una casa. Il “funzionale” può indicare diversi aspetti, le funzioni che ha sono diverse e legate alla biologia ed etologia di questo animale. QUALI FUNZIONI? Una delle funzioni principali è di fornire un luogo che percepiscano - e che sia effettivamente - sicuro.

41 • Gestione - arredamento

tto” Greta “Ra

Perchè lo sia, bisogna evitare alcuni pericoli, ad esempio prestare attenzione che ogni oggetto inserito non sia nocivo o tossico, come alcuni legni, vernici o colori. Oppure appuntito o arrugginito. Un pericolo nascosto possono essere i buchi nei tessuti, dove possono finire impigliati con le unghie, gli arti o ancora peggio la testa. Occhio anche alle cadute, soprattutto se non sono abituati ad arrampicarsi, hanno poco equilibrio o la disposizione degli appigli è studiata male o insufficiente e si ha una gabbia con sviluppo verticale importante, è bene fare in modo che eventuali capitomboli non implichino voli esagerati, osservando bene la disposizione e riducendo eventuali danni posizionando in maniera strategica amache, posatoi, rami, corde, tunnel eccetera. Anche la struttura stessa può dare dei problemi: sbarre troppo larghe possono permettere la fuga, mettendoli potenzialmente in pericolo, così come sportelli chiusi male o facili da aprire. Per renderli sicuri ai loro occhi bisogna inserire delle tane in cui possano rifugiarsi nel caso ne sentissero l’esigenza, in cui


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