The Rat Press_ giugno 2019_ESTRATTO

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GIUGNO 2019

The Rat Press Rivista Italiana del Ratto da Compagnia

SCIENZA Il ruolo del ratto nella ricerca scientifica

CURIOSITA’ Dopo il ponte dell’arcobaleno

RODITORI DAL MONDO La nutria

www.ratrescueitalia.com

N. 9


The Rat Press - Rivista Italiana del Ratto da Compagnia Direzione e supervisione: Consiglio Direttivo Associazione Italiana RattiRat Rescue Italia Capo Redattori: Arianna Silvestro e Giulia Tonini Collaboratori di Redazione: lo Staff e i Soci Impaginazione e Grafica: Giulia Tonini Copertina: foto di Sara Monisteri

Tutto ció che é contenuto in questa rivista è di proprietá della nostra associazione, Rat Rescue Italia ed è protetto dal diritto d´autore nonché dal diritto di proprietá intellettuale. Sará quindi assolutamente vietato appropriarsi, riprodurre e ridistribuire qualsiasi contenuto presente su questa rivista senza espressa autorizzazione della redazione, perché frutto del lavoro e dell'intelletto degli autori stessi. Copyright © 2018 · Associazione Italiana Ratti - Rat Rescue Italia· all rights reserved


Indice 4 / AGGIORNAMENTI DALL’ASSOCIAZIONE 6 / INTERNAZIONALE: I RATTI ALL’ESTERO L’antica storia dell’allevamento dei ratti in Giappone, di Martina Carrai 10 / I RATTI NELLA LETTERATURA - Maus, l’Olocausto è una trappola per topi, di Alessandra Bielli 12 / CURIOSITA’ - Dopo il ponte dell’arcobaleno, di Simona Pacifico

16 / RODITORI DAL MONDO - La nutria, di Arianna Silvestro

22 / SCIENZA - Il ruolo del ratto nella ricerca scientifica, di Silvia Bartoli e Martina Carrai 30 / SCIENZA - Eliminare l’uso di animali nella ricerca scientifica: futuro o finzione?, di Valeria Boncoraglio e Raquel Palacios Gallego

36 / RATATOUILLE: angolo ricette, di Valentina Moi

40 / ESPERIENZE DI ADOZIONE - La storia di Adam, di Martina Carrai 44 /ANGOLO DELLE ADOZIONI 46 / RAT ATTACK - Borsa per Bagging, Demodèx

di Astra Querci di


AGGIORNAMENTI DALL’ASSOCIAZIONE di Arianna Silvestro, Presidente dell’Associazione

Eccoci finalmente giunti all’estate, cari lettori! E con essa, il consueto appuntamento con il Press, alla sua penultima uscita trimestrale. In questo numero trattiamo un tema da tempo rimandato, poiché notoriamente spinoso. L’idea è nata per caso, con la proposta di una Socia di esplorare le origini e l’evoluzione dei ratti da laboratorio; questo ha por tato inevitabilmente a toccare il tema della vivisezione (o sperimentazione animale, come ribattezzata in tempi moderni*), motivo per cui ci siamo sentiti di addentrarci ad analizzare anche quelle che sono le prospettive future di alternativa all’utilizzo degli animali nei laboratori, in conformità con le più recenti nor mative . Siamo sicuri che si rivelerà per voi una lettura quantomeno interessante, laddove non si possa definire p r o p r i o piacevole.

* Da dizionario Treccani.it Vivisezione: termine che, secondo un’accezione restrittiva, aderente all’etimo, designa ogni atto operatorio su animali vivi, svegli o in anestesia totale o parziale, privo di finalità terapeutiche ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo sviluppo delle scienze biologiche, o a integrare l’attività didattica o l’addestramento a particolari tecniche chirurgiche, o, più raramente, a fornire responsi diagnostici. Con sign. più ampio, il termine viene riferito – almeno ai fini dell’interpretazione giuridica ed etica – a tutte quelle modalità di sperimentazione, non necessariamente cruente, che inducano lesioni o alterazioni anatomiche e funzionali (ed eventualmente la morte) negli animali di laboratorio (generalmente mammiferi), come ustioni, inoculazione di sostanze chimiche, esposizione a gas tossici o ad alte energie (radiante, elettrica, di altra natura), soffocamento, annegamento, traumi vari.

4 / AGGIORNAMENTI DALL’ASSOCIAZIONE


Passo poi ad aggiornarvi sulla situazione dell’Associazione: come di consueto la stagione calda ci regala sempre un aumento esponenziale delle cessioni, per i motivi più disparati. Non vogliamo pensare che si tratti di false giustificazioni, ma diciamo pure che la prospettiva di andare in vacanza pare renda improvvisamente determinanti i vari “non ho molto tempo da dedicare ai ratti”. Ci auguriamo che alcuni dei musini che vedrete nell’Angolo Adozioni vi convincano che adottare d’estate è ancora più bello, perché potrete dedicare ancora più tempo libero ai nuovi arrivati in famiglia! L’ultimo trimestre è stato poi faticoso a livello finanziario, perché è stato caratterizzato in larga parte da sterilizzazioni, come pure dalle cure dei due rattoni anziani recuperati in Toscana: Lucifer e Charlie. Questi ultimi ci sono stati ceduti in condizioni pessime di salute, sono stati sottoposti ad esami diagnostici specialistici, e sono tutt’ora in terapia, per la vita. Ma grazie al vostro aiuto con la raccolta fondi indetta su Facebook siamo riusciti a rientrare di parte delle spese. Infine, il grande annuncio, già trapelato sui social: Il Rat-Raduno 2019! Domenica 22 settembre vi aspettiamo tutti a Villa Montalvo, Campi Bisenzio (FI). Non vi dirò cosa bolle in pentola oltre alle consuete conferenze veterinarie, ma sappiate che se la prima edizione vi è piaciuta, la seconda la adorerete!

AGGIORNAMENTI DALL’ASSOCIAZIONE / 5


L’antica storia dell’allevamento dei ratti in Giappone di Martina Carrai

Per questa volta mettiamo da parte la storia del ratto nel nostro continente e ci spostiamo dall’altra parte del mondo. In Giappone la storia del ratto domestico è molto più antica della nostra: l’addomesticamento dei “nezumi” risale infatti alla metà del 1600, durante il periodo Edo (1603-1858), quando il Giappone era quasi completamente chiuso al mondo esterno e sotto il controllo dello shogunato Tokugawa. 
 Non è molto chiaro se il termine “nezumi” indicasse topi o ratti, dato che può essere usato indifferentemente per le due specie, ma nelle aree urbane era comune avere sia ratti che topi come animali domestici e venivano allevati in modo da selezionare specifiche variazioni di colore e marking, proprio come accade anche oggi.
 Durante il diciottesimo secolo divennero così popolari che furono pubblicati due libri sul tema: il primo è “Yoso-tama-nokakehashi”, nel 1775, e il secondo “Chinganso-date-gusa”, nel 1789. 
 Inizialmente si pensava che si riferissero ai topi (mus musculus), come sostiene il dr. Tokuda in un suo articolo del 1935, ma Takashi Kuramoto, in una pubblicazione del 2011, analizza i due testi e sostiene che molto probabilmente “nezumi” si riferisce ai ratti nella quasi totalità dei casi. “Yoso-tama-no-kakehashi” (traducibile come “un ponte per ottenere nuovi meravigliosi nezumi”) fu pubblicato ad Osaka dal proprietario di “Shunpo-do” ed è composto di due volumi di 34 e 14 pagine rispettivamente. Ha anche 14 bellissime illustrazioni in stile di fumetto, accompagnate talvolta da una poesia Kyōka come didascalia.

6 / INTERNAZIONALE


Il ruolo del ratto nella ricerca scientifica di Silvia Bartoli e Martina Carrai Il ruolo degli animali da laboratorio è stato, ed è tutt’ora, essenziale e di gran valore nella ricerca scientifica e in quella biomedica. Il ratto ha avuto in questo un ruolo da protagonista, con una lunga storia di eroismo e di martirio. La prima dissezione registrata di un ratto è del 1621, fatta da Theophilus Müller e G i o v a n n i F a b e r, m e m b r i dell’Accademia dei Lincei. I primi esperimenti che si conoscono su dei roditori r i g u a r d a v a n o principalmente la mancanza di cibo o di ossigeno (1660, Robert Boyle). Nei quattro secoli trascorsi il ratto è diventato un animale ideale per la sperimentazione e a sua volta la scienza ha costruito se stessa intorno a questo ideale. Dalla prima metà del XIX secolo il Rattus nor vegicus risulta essere il modello animale più usato grazie alla similarità con l’uomo, nella fisiologia e nel comportamento: ad esempio sappiamo che nel 1837 un chimico di nome Sheldon usò i ratti per studiare una cura dalle intossicazioni da acido prussico, e la prima colonia allevata per riproduzione di ratti black hooded è del 1856, tenuta dai custodi del Jardin des Plantes di Parigi

22 / SCIENZA

ed utilizzata anche per alimentare la collezione di rettili. Grazie ai ratti, la ricerca scientifica ha fatto grandi passi avanti andando a scoprire e a dimostrare l’efficacia di numerosi farmaci. Non meno impor tante, lo studio dei ratti ha permesso di comprendere sempre più cose su noi essere umani: durante il 1890 i lavori sui ratti si estendono anche alla psicologia. Basti pensare che C.C. Steward studió gli effetti dell’alcool e della dieta sull’attività di ratti selvatici. Nel 2004 un vasto team di r icercator i, finanziato dal National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, ha completato la sequenza del genoma del comune ratto da laboratorio (Rattus norvegicus): il risultato di questo studio, durato anni, ha dimostrato che quasi il 90% dei geni (la sequenza pubblicata ne presenta ben 25.000) sono condivisi con l’uomo e con il topo. Il che vuol dire che le sequenze geniche che codificano diverse proteine coinvolte nei processi vitali presentano un altissimo grado di somiglianza fra l’uomo e il ratto. Per questo, il ratto (e anche il topo!) si è rilevato un prezioso modello nella ricerca biomedica.


! Cuccioli agouti berkshire nati il 28/04 da una ratta black hooded recuperata gravida! Sono pronti per l’adozione e attendono le loro nuov e famiglie a Bologna.

Tre fratellini nati l'08/03/2 019 cercano casa!Sono un po ' timidi e ci mettono un po 'a prendere il coraggio ad avvicinarsi...ma lo sapete come funziona con i ratti , il cibo fa miracoli! :D In realt Ă una volta presi in braccio si tranquillizzano e ci stann o volentieri! Si trovano a Lecco e cercano casa in tutto il centro - nord.

44 / ANGOLO ADOZIONI


a5 i (sembr in t a t a p 11 ) femmine 6 e i h c mas . nno casa a r e h c r e c

e sono e z n e ir F oa Si trovan il centro o t t u t in i adottabil e da fine ir t r a p a nord giugno.

Mir tilla e Priscilla so no due curiose rattine di 10 mesi. Adorano sfruttare gli umani come trampolini, m a gradiscono poco le manipolazioni ecce ssive. Si trovano in prov. di Lecco e sono adottabili in tutto il centro nord

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ANGOLO ADOZIONI / 45



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