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CRONACA • SOCIETÀ • POLITICA • ECONOMIA • OPINIONI • CULTURA • SPETTACOLI • GUSTO • SPORT Prezzo € 0,08 ISSN Copia2499-9460 omaggio FREEPRESS n. 1.019 5-11 OTTOBRE 2023 SCOPRI DI PIÙ SUL NOSTRO QUOTIDIANO ONLINE LA STORIA SIAMO NOI Musei, biblioteche, personaggi, interviste tra divulgazione e memoria www.radisdisinfestazioni.it 0544.46.24.85 Nuovo IMPIANTO FISSO ANTI ZANZARE www.radisdisinfestazioni.it 0544.46.24.85 Impianto fisso per il controllo delle zanzare, nel tuo giardino a basso impatto ambientale LIBERATI PER SEMPRE DALLE ZANZARE Una restauratrice al lavoro in vista della recente apertura delle due nuove sezioni del museo Classis
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Bella Ravenna, ma ci vivreste?

Con l’arrivo di Alessandro Borghese, Ravenna tornerà sotto i riflettori nazionali. Anche chi non ama la trasmissione dovrà ammettere che si tratta di un bello spot e che a tanti italiani sarà ricordato quanto sia effettivamente e innegabilmente bella la nostra città (anche perché fortunamente in video non si potrà sentire l’orrenda puzza che ci ha pervaso nel primo giorno di riprese, cosa che invece, se dovesse ripetersi, immagino potrebbe tenere a chilometri di distanza chiunque non sia obbligato a starci, qui). Un’ottima meta per un week end un po’ costoso forse (siamo sempre una delle città con la maggiore inflazione d’Italia), ma che comunque vale il viaggio. E lo vale soprattutto perché Ravenna appunto è ancora una città abitata dai ravennati, dove i ristoranti (che siano quelli di Borghese o no) non nascono per “intrappolare” turisti, dove chiunque abbia un locale sa che senza i residenti è dif ficile campare. Ecco, questo è un equilibrio delicatissimo e in pericoloso bilico. Non tanto perché rischiamo frotte eccessive di turisti (almeno si spera, vedendo i destini di città vicine come Venezia e Firenze), ma perché rischiamo che la città sia sempre meno vissuta e abitata e amata da chi la vive. Affitti introvabili rendono davvero poco attraente la nostra città per chi potrebbe venire a viverci per periodi più o meno lunghi, i prezzi alti di cui dicevamo che rendono la spesa sempre più leggera, i tanti servizi che ogni giorno vediamo deteriorarsi. La sanità in primis, ovviamente, ma anche il trasporto pubblico (soprattutto per i ragazzi che vanno a scuola) che aumenta i pre zzi dei biglietti ma non sempre garantisce un servizio ottimale (per usare un eufemismo), le piste ciclabili impercorribili e pericolose, troppi rifiuti in strada in alcune zone periferiche (vedi le ultime segnalazioni sul sito www.ravennaedintorni.it) e nessuna vera novità all’orizz onte che non siano nuove e continue costruzioni di zone residenziali in città e sui lidi a prezzi inaccessibili ai più (i cantieri pubblici invece sono in continuo e costante ritardo, nemmeno un giardino da un ex caserma siamo riusciti a inaugurare in tempo). Notizie positive arrivano dal porto dove nuovi grandi cantieri potrebbero richiamare lavoratori in zona, chissà quanti potrebbero scegliere di fermarsi a Ravenna e farla diventare la loro città e non solo la meta di un weekend, tra qualche anno. La domanda è, al di là delle foto di rito e dei monumenti e della cucina, questa città può essere oggi davvero attrattiva per chi non ci è nato e a dire il vero anche per chi ci è nato e si trova nell’età di scegliere dove mettere su casa?

5 POLITICA

IL COMUNE VIETA L’ALCOL IN PIAZZA BARACCA

7 ECONOMIA

L’INTERVISTA ALL’AD DI ROSETTI MARINO

16 SOCIETÀ

ADOLESCENTI E SOCIAL: I CONSIGLI DELLA PSICOLOGA

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CULTURA

LA NOSTRA ANALISI DEL RIALLESTIMENTO DEL MAR

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GUSTO

COCKTAIL MANIA: PARTIAMO DAI DISTILLATI “BIANCHI”

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001

Anno XXII - n. 1.019

Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it

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Direttore responsabile: Luca Manservisi

Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Alessandro Fogli, Serena Garzanti (segreteria), Gabriele Rosatini (grafica).

Collaboratori: Benedetta Bendandi, Roberta Bezzi, Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it

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Tutti pazzi per la puzza di Moldenke

La notizia della settimana, saremo tutti d’accordo, è quella della «puzza di pesce in putrefazione» - come ha scritto perfino l’ufficio stampa dell’Amministrazione comunale - che ha pervaso Ravenna nella mattinata di martedì 3 ottobre. Ma veniamo alle cause.

Il Comune ha scritto che la colpa è di un concime organico, un fertilizzante totalmente naturale e per niente nocivo alla salute.

Certo, certo, come no. Lo sapete, tanto, che “non celo dikono”, no?

Piuttosto, la vera causa, a seguito di approfondite indagini, sappiate che è una tra queste:

- è esploso un silos al polo chimico e non ce lo vogliono dire ma moriremo tutti (se non lo avevate già capito);

- i sospetti sulla scarsa cura dell’igiene personale di Alessandro Borghese, a Ravenna guarda caso proprio in quei giorni, erano fondati;

- dopo l’emergenza Covid, in grave ritardo, finalmente ora possiamo tornare a trovare i nostri nonni e - semplicemente - le case di riposo hanno riaperto le porte dopo tre anni;

- il rigassificatore sta rigassificando l’aria, che non so esattamente cosa voglia dire, ma sarà sempre peggio;

- le navi da crociera stanno pompando in mare la merda di tutti i crocieristi della scorsa estate, che tanto le nostre acque sono eccellenti - dicono gli esami - e ce lo possiamo pure permettere, per due turisti in più;

- Faenza, nottetempo, ha trasferito qui le sue industrie, che hanno reso famosa la città manfreda nel mondo;

- sono miasmi provenienti dalla diga di Ridracoli che ancora una volta ha “aperto tutto”, aspettando il momento giusto e il vento nella nostra dire zione.

Oppure, semplicemente, è il concime, zio cantante, come è sempre stato.

Basta davvero un po’ di puzza dalla campagna per farvi andare così fuori di testa?

PUNTI DI VISTA / 3 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
SOMMARIO L’OSSERVATORIO
L’OPINIONE
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FAENZA

Barzaglia lascia la giunta comunale «Motivi personali»

Il sindaco Isola alla ricerca della sostituta, non è escluso un rimpasto della squadra

Milena Barzaglia, assessora del Comune di Faenza con deleghe a Bilancio, Lavori pubblici, Viabilità e Pari opportunità, annuncia l’intenzione di lasciare il proprio incarico all’interno della giunta: «Le motivazioni sono strettamente personali e legate esclusivamente al mio percorso personale/familiare. È stata l’esperienza più impegnativa e potente della mia vita, sia a livello personale che professionale.

Tre anni complessi ai quali ho dedicato tutte le mie energie e che mi hanno fatta crescere come persona».

Per il sindaco Massimo Isola ora si apre la partita della redistribuzione delle deleghe con la nomina di un sostituto. Non è esclusa una modifica alla composizione della giunta e Il Resto del Carlino ipotizza che anche l’assessora al Turismo Federica Rosetti potrebbe uscire dalla giunta.

In quel caso Isola avrebbe bisogno di due donne da inserire nel team: «Da tempo Milena mi aveva comunicato le proprie difficoltà, legate alla sfera personale e privata, a proseguire l’impegno in giunta. Il rammarico inoltre è doppio perché a Milena mi lega una profonda amicizia fin da gli anni di gioventù».

CLIMA

Il meteorologo Mercalli dialoga con il sindaco al teatro Rasi

Il noto meteorologo e giornalista scientifico Luca Mercalli, volto televisivo e presidente della Società meteorologica italiana, sarà al teatro Rasi di Ravenna in via di Roma l’11 ottobre alle 21 per una conversazione pubblica con il sindaco Michele de Pascale sul tema “Cambiamenti climatici: cosa sta succedendo e quali soluzioni per Ravenna”. Il dibattito sarà introdotto dall’assessore alla Transizione ecologica Gianandrea Baroncini.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. L’evento sarà trasmesso in streaming sulle pagine facebook del Comune di Ravenna e del sindaco e sul canale Youtube del Comune di Ravenna.

L’iniziativa fa parte della campagna partecipata di sensibilizzazione sull’adattamento ai cambiamenti climatici, la percezione del rischio e la diffusione di comportamenti resilienti e si inserisce nella settimana nazionale della protezione civile.

POST ALLUVIONE

LA FOTO DELLA SETTIMANA

A cura di Luca Manservisi

Lo striscione pro migranti sul balcone del Municipio

denunciando «10 anni di indifferenza» dal balcone del municipio. A dieci anni, appunto, dalla strage dei migranti di Lampedusa, con il Governo in carica che continua a gestire quella che viene definita un’emergenza come una battaglia politica, tra l’altro ampiamente già persa in partenza se ci si limita a guardare il numero in enorme crescita degli sbarchi. Aspettando che si possa finalmente riuscire a trasformare questa presunta emergenza in un’occasione (considerati anche i dati demografici e le difficoltà nel reperire mandopera in Romagna così come nel resto d’Italia), siamo in attesa di un chiarimento per quanto riguarda un aspetto molto pratico in tema di integrazione, ossia la presunta abrogazione del cosiddetto “ius soli sportivo”, la legge che permette e facilita il tesseramento dei minori stranieri nelle società sportive anche senza la cittadinanza italiana. A Ravenna ci sono già associazioni sul piede di guerra, ma in realtà lo “ius soli sportivo” non è stato eliminato: sono state introdotte invece delle nuove norme procedurali che hanno creato qualche equivoco. Ma anche dalla parte opposta, si sa, non si vede l’ora di usare l’immigrazione come battaglia politica...

A Conselice assemblee pubbliche con sindaca e giunta

A Conselice la sindaca e la giunta comunale organizzano sei assemblee pubbliche sulla ricostruzione post alluvione. Appuntamenti alle 20.30, ciascuna assemblea sarà focalizzata su una zona: giovedì 5 ottobre nell’area verde di via Nullo Baldini; il 6 in piazza Menni; il 9 di fronte alla stazione ecologica di via Amendola; l’11 in via Tevere di fronte a Idrotermica Baroncini, il 16 al parco Vivaldi; il 18 ottobre a Frascata in via Romagna. In caso di pioggia in municipio.

CULTURA

Ravenna, Faenza e Lugo per Rimini Capitale

Anche i Comuni di Ravenna, Faenza e Lugo hanno aderito al manifesto che sostiene la candidatura di Rimini a Capitale italiana della cultura 2026. Il 27 settembre l’invio al Ministero del dossier di candidatura. A firmare il manifesto anche Cesena, Forlì e Carpi, con il sostegno dalla Regione Emilia-Romagna. Sono 16 le città candidate.

4 / POLITICA RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023
Un altro suggestivo striscione dell’illustratore ravennate Gianluca Costantini (che ha appena vinto il Premio Elsa Morante a Procida per il suo “Patrick Zaki - Una Storia Egiziana”) tiene alto il tema dei migranti in città,

Alcol vietato in piazza Baracca Sanzioni fino a 450 euro

A Ravenna in piazza Baracca e nelle strade limitrofe è vietata la vendita e la somministrazione di alcolici dalle 18 alle 8 e il consumo di qualsiasi alimento e bevanda in bottiglie di vetro e lattine. È l’effetto di due ordinanze del Comune in vigore fino al 31 marzo prossimo. Il provvedimento arriva a seguito dell’omicidio del 20 settembre, avvenuto al culmine di un litigio iniziato proprio in piazza Baracca (il comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza ha anche deciso di intensificare i controlli di polizia nella zona).

Nel dettaglio, la prima ordinanza prevede, dalle 18 alle 8, per gli esercizi commerciali, artigianali e pubblici esercizi, il divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche o superalcoliche, anche se effettuata tramite distributori automatici. Tale divieto non si applica nelle aree attrezzate e di pertinenza degli esercizi pubblici o degli esercizi artigianali. La seconda ordinanza prevede il divieto del consumo in strada di alcolici in qualsiasi contenitore e quello del consumo di qualsiasi alimento e bevanda in bottiglie di vetro e lattine. Anche in questo caso il divieto non si applica negli spazi destinati alla somministrazione degli esercizi pubblici di somministrazione bevande e, ove dotati e regolarmente allestiti, negli spazi per il consumo sul posto degli esercizi commerciali e delle attività artigianali del settore alimentare.

Per entrambe possono essere ammesse deroghe in concomitanza con particolari eventi di interesse per la cittadi-

nanza, previa autorizzazione del sindaco e sentito il comando di polizia locale.

La zona di applicazione è la medesima: viale Baracca nel tratto ricompreso tra via Oberdan e piazza Baracca, piazza Baracca, porta Adriana e il tratto iniziale di via Maggiore, ricompreso tra porta Adriana e le circonvallazioni via Fiume Montone Abbandonato e via San Gaetanino, e il tratto iniziale di via Cavour, ricompreso tra porta Adriana e le vie Gianbattista Barbiani e Manfredo Fanti.

Le sanzioni pecuniarie previste dalla prima ordinanza vanno da 150 a 450 euro; quelle previste dalla seconda da 200 a 500 euro.

LUGO/1

PIAZZA XIII GIUGNO, COSTI RADDOPPIATI ORA CI VOGLIONO 1,4 MILIONI DI EURO

Lavori al via all’inizio del 2024. Prosegue il contenzioso tra il Comune e un privato

Xxx

Il consiglio comunale di Lugo ha votato il 28 settembre all’unanimità una variazione di bilancio corposa che contiene al suo interno importanti risorse per il rifacimento di piazza XIII Giugno. Negli ultimi mesi è emersa, anche attraverso le video ispezioni, la necessità del rifacimento dei sottoservizi, in particolare le fogne e gli allacci insistenti sulla piazza. Questo aspetto, unito all’aumento dei costi delle materie prime e della bonifica del suolo, ha portato a circa 1,4 milioni di euro il valore complessivo dell’intervento. La variazione di bilancio contiene tra le sue voci 687.500 euro per la piazza che si aggiungono ai 712.500 euro già previsti. I lavori potranno essere avviati a inizio 2024 per evitare che il cantiere crei problemi nel periodo natalizio.

Piazza XIII giugno è oggetto da anni di una controversia giudiziaria dopo che il Comune nel 2017 ha promosso un’azione di fronte al Tar dell’Emilia-Romagna contro Foro Boario srl (azienda che ha realizzato i lavori in virtù di una convenzione stipulata con il Comune) per chiedere il pagamento della fideiussione. La vicenda è ancora in cor so ma, a seguito di una precisa volontà dell’Amministrazione di poter realizzare i lavori nonostante la causa sia in cor so, il Comune ha avviato il progetto di rifacimento.

LUGO/2

La festa del Pd rinviata per l’alluvione si fa a Madonna delle Stuoie

Saltata a maggio a causa dell’alluvione, il Pd di Lugo ha riprogrammato la festa dell’Unità di Largo Corelli. L’appuntamento è dal 10 al 16 settembre alla tensostruttura di Madonna delle Stuoie. Il ristorante apre tutte le sere alle 19 e domenica anche a pranzo. Info: 351 6638486.

POLITICA / 5 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
L’ORDINANZA
La decisione della giunta comunale fa il paio con i maggiori controlli di polizia decisi dal comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico
Un accoltellamento in piazza Baracca nell’ottobre del 2022

SOLIDARIETÀ

LA CASSA DI RISPARMIO DONA 283MILA EURO PER AIUTARE

GLI ALLUVIONATI A PAGARE IL MUTUO O L’AFFITTO

Un aiuto per pagare una o più mensilità del canone di affitto o una o più rate del mutuo, a beneficio delle famiglie residenti nei territori colpiti dall’alluvione del maggio scorso. La banca

Cassa di Ravenna ha consegnato alla Fondazione Cassa di Risparmio un contributo di 283.570 euro, derivante dal collocamento di prestiti obbligazionari per l’ammontare complessivo di 4 milioni di euro, emessi dalla Cassa e dalla Banca di Imola.

Ora sarà la Fondazione a distribuire il contributo secondo questi criteri: alle famiglie residenti nei territori censiti come alluvionati con Isee non superiore a 35mila euro e titolari di mutuo ipotecario prima casa in qualsiasi banca e/o contratto di affitto stipulato dopo l’1 maggio 2023 per esigenze abitative dovute all’inagibilità dell’abitazione principale.

L’aiuto sarà concesso sia a clienti della Cassa di Ravenna sia a non clienti e avrà un importo minimo di 500 euro per ogni richiesta accolta, fino ad esaurimento del plafond. Nel caso in cui lo stesso richiedente sia titolare di un mutuo prima casa e di un contratto di affitto la devoluzione sarà di mille euro fino ad esaurimento plafond.

Le richieste potranno essere effettuate alla propria filiale o – nel caso di non clienti – alla filiale territorialmente competente entro il 31 ottobre (salvo chiusura anticipata per esaurimento fondi), utilizzando la modulistica reperibile nel sito www.fondazionecassaravenna.it. L’erogazione agli aventi diritto avverrà entro il 15 dicembre.

BALNEARI

Il presidente nazionale di Confartigianato a Milano Marittima con le ultime novità sul tema delle concessioni

Confartigianato della provincia di Ravenna organizza, venerdì 6 ottobre alle 18 all’Hotel Palace, in viale 2 Giugno a Milano Marittima, un incontro sul futuro delle concessioni marittime italiane.

L’incontro segue l’urgente convocazione del tavolo tecnico consultivo Interministeriale sul tema, a cui parteciperà anche il presidente nazionale di Confartigianato Imprese Demaniali Mauro Vanni, che a Milano Marittima potrà quindi aggiornare i presenti direttamente con le novità emerse.

L’invito è aperto a tutte le imprese demaniali della costa romagnola..

NASpI - la domanda di disoccupazione

La NASpI è un’indennità che sostituisce le precedenti prestazioni di disoccupazione. Questa indennità è rivolta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perso involontariamente il lavoro, come apprendisti, soci lavoratori di cooperative, personale artistico e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. L’indennità spetta a partire dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno, o dal giorno successivo alla presentazione della domanda se presentata oltre l’ottavo giorno ma entro i termini di legge. Per richiedere l’indennità, i lavoratori subordinati devono presentare i requisiti richiesti. La NASpI rappresenta un sostegno importante per chi si trova in situazione di disoccupazione, aiutando a coprire le spese e a mantenere un certo livello di stabilità economica ed OpenOffice Ravenna fornisce assistenza nell’invio della richiesta all’INPS.

Ciro Di Maio, Consulenza del Lavoro, Tributaria e Sindacale.

Costo totale 12 milioni

Procede l’iter per la costruzione di due nuove scuole nel comune di Ravenna grazie ai fondi del Pnrr. Di recente la giunta comunale ha approvato i progetti del nuovo asilo nido Pavirani (2,95 milioni di euro di cui 2,4 dal Pnrr) e della nuova scuola elementare di Ponte Nuovo (finanziamento Pnrr di 9,13 milioni).

L’adeguamento della vecchia struttura del Pavirani, risalente al 1975, non sarebbe conveniente e quindi l’edificio sarà abbattuto e ricostruito: un solo piano fuori terra di circa 900 metri quadri che ospiterà un nido per l’infanzia a quattro sezioni in grado di accogliere 67/73 bambini di età compresa tra 0 e 3 anni. La struttura sarà inoltre dotata di una zona di servizi, cucina e lavanderia. Una sezione dell’edificio sarà dedicata ai lattanti e potrà accogliere fino a 15 bambini mentre le altre sezioni potranno ospitare ogni livello di età da 0 a 3 anni a seconda delle esigenze, in particolare una sezione potrà accogliere fino a 24 bambini e le altre due sino a 21 per un totale massimo di 73 bambini. Ogni sezione è articolata come unità autonoma costituita da aula, ripostiglio, sala sonno e ser vizi igienici. I lavori avranno inizio entro il 30 novembre come previsto dalle tempistiche del Pnrr e dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2025. La scuola di Ponte Nuovo, su due piani e che occuperà una superficie coperta di 2.540 metri quadri, sarà realizzata all’angolo tra via del Pino e via 56 Martiri, accanto al polo per l’infanzia 0-6 che sarà finanziato con fondi Inail. Era l’ormai lontano 2011 quando il Comune di Ravenna pubblicava l’esito del concorso di progettazione realizzato per la nuova scuola, finito poi nel dimenticatoio. L’obiettivo è di vedere la scuola terminata e collaudata entro il 30 giugno 2026. La nuova scuola sostituirà, accorpandole, le attuali primarie Ceci e Gulminelli e consentirà di portare a tre il numero dei corsi. Comprenderà inoltre anche la mensa con cucina e la palestra, struttura quest’ultima che sarà a ser vizio dell’intera collettività. Complessivamente accoglierà 375 alunni.

LAVORI PUBBLICI/2

Lugo: 245mila euro per il parco della Montagna

Durante l’ultima riunione della consulta

Lugo Nord, congiuntamente a quella Lugo Centro Storico, è stato presentato il progetto complessivo di riqualificazione della zona del Parco della Montagna, della piastra polivalente in via Bach e dell’area ex Tamburello. L’intervento vale complessivamente circa 245mila euro, il cantiere che riguarda la piastra polivalente (95mila euro) è attualmente in corso e terminerà a breve. Nel Parco della Montagna (il nome deriva da una collinetta che caratterizza la zona) l’area sarà attrezzata con nuovi giochi 2-6 anni. In particolare, sarà collocata un’altalena inclusiva, uno scivolo ancorato alla “montagna” e dei giochi a molla. L’intera area sarà attrezzata con nuove panchine e cestini oltre alla pubblica illuminazione e quattro fari temporizzati al servizio della piastra polivalente e del campetto per il gioco libero del calcio nell’area ex Tamburello.

LAVORI PUBBLICI/3 Nuova rotatoria a Cervia

La giunta comunale di Cervia ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di una rotatoria all’incrocio fra viale Milano e viale Di Vittorio. Il costo complessivo dell’opera di 420mila euro è già stato finanziato e fa parte del programma triennale degli investimenti 2022/2024. Nelle prossime settimane verrà anche emanato il bando di gara per l’esecuzione dei lavori. L’intervento ha l’obiettivo di regolamentare la viabilità in una zona nevralgica del territorio comunale che coinvolge il traffico in uscita dal centro di Cervia, nonché in ingresso e uscita verso il centro di Milano Marittima o in direzione SS16.

6 / ECONOMIA RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023
LAVORI PUBBLICI/1
Pnrr: approvati i progetti per due nuove scuole
Il nido Pavirani per 73 bambini 0-3 anni e le elementari di Ponte Nuovo per 375 alunni
Un rendering della nuova scuola di Ponte Nuovo

Rosetti

Ma gli ambientalisti hanno provocato danni enormi»

L’Ad Guerra: «Rigassificatore fondamentale: per riuscire a rispettare i tempi abbiamo acquistato i materiali prima dell’accordo Superata la crisi, oggi siamo mille tra Italia ed estero, più di quanti eravamo prima della pandemia». In 350 nella sede ravennate

Dopo le difficoltà degli anni della pandemia, il colosso ravennate del comparto Oil&Gas Rosetti Marino nel primo semestre del 2023 migliora decisamente il proprio risultato economico, chiudendo il bilancio consolidato al 30 giugno con un utile netto di oltre 6 milioni di euro, 5 in più rispetto a quello dello stesso periodo di un anno fa.

Un risultato ottenuto grazie alla ripresa del mercato dell’energia, ma anche ad alcune importanti operazioni collaterali, come la «definitiva e positiva chiusura» degli impegni contrattuali relativi all’unica commessa con un cliente russo (Lukoil) e la decisione di terminare gli impegni nel business delle costruzioni navali per concentrarsi sul settore dell’energia, con la conseguente cessione (da 40 milioni di euro) del cantiere San Vitale al gruppo Ferretti. Ne abbiamo parlato con l’Amministratore delegato Oscar Guerra.

Guardando il vostro bilancio colpisce il fatto che per la prima volta gli ordini per “rinnovabili e carbon neutrality” siano pari al 60 percento del totale. Che tipo di investimenti si sono resi necessari in questi anni per ottenere questi risultati?

«In risorse umane, per colmare le debolezze in alcune competenze tecnico-ingegneristiche, ma soprattutto di carattere commerciale, perché è stato necessario qualificarci con clienti con i quali non avevamo ancora lavorato e perché abbiamo dovuto preparare offerte pluriennali e costose. Non ci è invece servito alcun investimento di carattere infrastrutturale, poiché gli asset di cui eravamo già dotati per poter operare nell’Oil&Gas erano indispensabili anche in alcuni di questi mercati. Oggi il valore del nostro portafoglio ordini nelle rinnovabili e carbon neutrality testimonia la nostra presenza nella transizione energetica, ma se non avessimo fatto la scelta strategica di entrare in questo business già da anni oggi i nostri volumi di lavoro sarebbero molto più ridotti».

Quali sono gli ultimi progetti in questo ambito?

«Attualmente siamo impegnati nelle realizzazioni di un impianto per la produzione di gomme “de-carbonizzate” in Italia (allo stabilimento di Ravenna della Versalis, ndr), di una piattaforma per la generazione di idrogeno verde per l’Olanda e di due strutture di fondazione per sottostazioni elettriche per l’eolico offshore tedesco».

A Ravenna, tra l’altro, già nei primi mesi del 2024 è previsto l’avvio del progetto di Eni e Snam, per la cattura e lo stoccaggio della Co2, come siete coinvolti? Cosa ne pensa dei suoi ef fetti sul lungo periodo?

«L’unico impegno che abbiamo avuto sul progetto finora si è concluso con la consegna degli studi di ingegneria e della stima del budget di investimento per un Consorzio di imprese che generano emissioni “hard to abate” a Ravenna e Ferrara. Le potenzialità future per Rosetti Marino, tuttavia, sono diverse e significative. Oltre alla fornitura di impianti per la cattura della Co2, intendiamo partecipare alle gare per la realizzazione dell’Hub per la raccolta e il trattamento dell’anidride carbonica a ter ra nonché a quelle di costruzione o modifica delle piattaforme per la sua “iniezione” nei giacimenti esausti in mare. Per Ravenna credo che sarà l’opportunità per creare molti posti di lavoro di qualità anche nel medio lungo termine e per confermare la centralità della nostra città in questi nuovi settori della transizione energetica. Aspettando che succeda qualcosa a Ravenna, noi stiamo già facendo offerte per progetti analoghi nel Regno Unito e in Olanda».

Ci fa il punto sui lavori per il rigassificatore di Punta Marina?

«Sono partiti a pieno ritmo da alcuni mesi. Per poterlo fare, e per riuscire a garantire la consegna della nostra parte del lavoro entro il prossimo inverno, abbiamo dovuto acquistare la gran parte dei materiali prima ancora che l’ordine ci venisse formalizzato da Snam, con la quale però abbiamo sempre avuto un dialogo molto aperto e costruttivo. Nelle nostre attività stiamo rispettando pienamente il cronoprogramma, ma ave-

vamo pianificato i lavori con estremo dettaglio, vista l’importanza di questa opera per il nostro Paese, coinvolgendo anche altre officine del Ravennate e lungo l’Adriatico. Da giugno e fino alla fine del prossimo anno, solo sulla parte del progetto che compete a Rosetti Marino, lavorano e lavoreranno in media circa 900 persone».

Cosa ne pensa delle proteste ambientaliste?

«Faccio veramente fatica a capirle. La scarsa conoscenza della materia, che purtroppo è assai diffusa in Italia, ha permesso che la narrazione di facili messaggi ideologici e demagogici prevalesse rispetto a una visione scientifica, documentata e pragmatica dei problemi. Siamo tutti consapevoli e preoccupati dei danni portati dai cambiamenti climatici, ma questi vanno combattuti con armi che possano portare a benefici reali e senza penalizzare in maniera eccessiva le popolazioni del pianeta. Il rigassificatore è un’opera fondamentale per garantire agli italiani di scaldarsi, cucinare e produrre energia elettrica. L’alternativa è quella di dover riaprire le centrali a carbone, come hanno già fatto in Germania e Regno Unito, raddoppiando così le emissioni di Co2 . Non mi sembra una cosa molto saggia. Analogamente, la cattura e il sequestro della Co2, non si giustifica solo perché è la soluzione per salvare il lavoro delle oltre 700.000 persone che in Italia sono occupate nelle industrie “hard to abate” (basti pensare ai distretti della Ceramica in Emilia-Romagna), ma anche perché la quantità di gas serra già presenti in atmosfera deve essere ridotta».

Il rigassificatore, però, non arriva tardi, rispetto a un’urgenza dello scorso inverno?

«In realtà io credo che l’inverno peggiore sarà quello in arrivo, non essendoci ancora valide alternative al gas russo, mentre il rigassificatore diventerà fondamentale in quello 2024/2025. D’altronde, con infrastrutture di proprietà è evidente che l’Italia sarà meno in balia dei prezzi del mercato». Quali sono le prospettive per le estrazioni, invece?

«Questo è davvero un argomento sul quale i fondamentalisti ambientali hanno provocato un danno enorme all’ambiente, al Paese e ai cittadini. Con le loro argomentazioni puramente ideologiche sono riusciti a fare breccia sui politici e a spingerli a bloccare gli investimenti che “soggetti terzi” - e non lo Stato - erano pronti a fare nella produzione nazionale di gas metano. Il risultato è paradossale: i cittadini italiani sono costretti a pagare molto di più il gas, il settore ha perso migliaia di posti di lavoro (molti dei quali a Ravenna) e, ciliegina sulla torta, il gas che importiamo dall’estero produce almeno il 30 percento di emissioni di Co2 in più! Credo che qualunque “vero ambien-

talista” lo definirebbe un autogol clamoroso. Il paradosso ulteriore, poi, è che proprio Ravenna, la città che ha perso tutti quei posti di lavoro ed ha sotto il suo mare i giacimenti inesplorati, sia stata l’unica in Italia disposta ad accogliere di buon grado un rigassificatore. Certamente una scelta giusta verso il Paese, ma essenziale anche per quelle 900 persone che oggi qui stanno lavorando grazie a quel rigassificatore».

Anche Rosetti Marino ha difficoltà a reperire personale?

«Insieme alla difficoltà del reperimento dei materiali è il problema principale di questi mesi. A Ravenna siamo molto noti e riusciamo ad aggirare la questione, ma scontiamo anche il problema del crollo dell’indotto del mondo offshore, che ha disperso molte professionalità».

Come avete superato gli anni della crisi, dal punto di vista occupazionale? Siete di meno?

«Le dif ficoltà causate principalmente dalla pandemia avevano portato a risultati negativi negli esercizi 2020 e 2021, a cui si erano aggiunte quelle legate al conflitto russo-ucraino, ma già nel 2022 avevamo dimostrato la nostra capacità di reagire e con il risultato del primo semestre 2023 abbiamo consolidato e decisamente migliorato il risultato economico e la nostra posizione finanziaria. Il livello occupazionale è ovviamente di conseguenza in crescita, abbiamo effettuato numerose nuove assunzioni negli ultimi mesi ed abbiamo ancora diverse posizioni aperte, oggi siamo oltre mille tra Italia ed estero, più di quanti eravamo prima del Covid (sono circa 350 i dipendenti nella sede ravennate, dove con l’indotto si arriva a un giro di 1.300 circa lavoratori per i progetti di Rosetti Marino, ndr)».

«Impianti di cattura e stoccaggio di Co2 porteranno molti posti di lavoro a Ravenna Stiamo già facendo offerte per progetti analoghi in Olanda e nel Regno Unito»

In quale percentuale il vostro fatturato “arriva” dall’estero?

«L’attuale portafoglio ordini ammonta a oltre 800 milioni di euro e di questo circa il 15 percento è destinato all’Italia, ma è una novità assoluta, perché negli ultimi anni quasi tutta la nostra produzione era destinata all’estero. Per Rosetti Marino l’Italia è tornata alla ribalta grazie a due progetti tutti “ravennati”: quello dell’impianto per le gomme “green” del petrolchimico e quello del rigassificatore, appunto».

L’INTERVISTA
Marino riparte da un utile di sei milioni di euro «Grazie alla transizione energetica
ECONOMIA / 7 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
Oscar Guerra (il secondo da destra) in un recente cantiere di Rosetti Marino

COSTRUZIONI

ALLUVIONE

IL BIBLIOBUS IN PIAZZA A S. AGATA

CONVEGNI

Proseguono le trattative per un nuovo assetto del colosso del mattone

È terminata la cassa integrazione straordinaria per la Cmc iniziata nel febbraio 2018. La chiusura della Cigs è arrivata il 25 settembre, ma da tempo erano solo un paio le posizioni in cassa integrazione a zero ore. Tutti i dipendenti tornano al lavoro: la cooperativa di costruzione ha la disponibilità della liquidità per pagare gli stipendi. Oltre alla ripartenza dei cantieri siciliani, la cooperativa di via Trieste si è aggiudicata l’appalto per la metrotranvia Milano-Desio-Seregno con un valore di 131 milioni di euro. Intanto la Cmc prosegue le trattative con il ministero per lo Sviluppo economico per arrivare a un nuovo assetto della cooperativa dopo la ristrutturazione del debito con un concordato preventivo. Nei giorni scorsi il Corriere Romagna ha riepilogato gli ultimi passaggi, risalenti a un anno f a: era trapelata la notizia dell’interessamento da parte della cesenate Renova Red. Evenienza in seguito confermata, con Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, una spa compar tecipata dal Mef) che si sarebbe fatta garante dell’operazione.

ASSISTENZA ALLA PERSONA

COMUNICAZIONE

A Sant’Agata sul Santerno torna operativo il servizio bibliotecario che sarà a cura della cooperativa Le Pagine grazie al contributo dei soci del Rotary Club di Lugo. Per il mese di ottobre il lunedì, il martedì e il venerdì dalle 15.30 alle 18.30 in piazza monsignor Rambelli c’è il bibliobus messo a disposizione dalla biblioteca Classense di Ravenna, una biblioteca mobile in un furgone con circa duemila documenti tra libri e Ddv. La biblioteca comunale “Loris Ricci Garotti” ha perso circa l’80 percento del proprio patrimonio durante l’alluvione.

Cultura cooperativa: conferenza aperta

Il 6-7 ottobre nella sala Baldini del Palazzo della Provincia di Ravenna (via Guaccimanni 10) si terrà la seconda conferenza nazionale sulla cultura cooperativa per valorizzare gli interscambi e le relazioni tra fondazioni, istituti culturali, associazioni e simili. La prima sessione venerdì dalle 14.30 prevede gli interventi dei presidenti nazionali di Legacoop, Confcooperative e Agci. Nella seconda giornata a chiudere i lavori interverrà Stefano Zamagni, professore emerito dell’Università di Bologna e tra i massimi esperti mondiali di economia civile.

SOLIDARIETÀ

I pasti recuperati dalla mensa di Hera

CIA-CONAD PRESENTA IL NUOVO LOGO IN ATTESA DI ENTRARE NELLA NUOVA SEDE

Entro fine anno è previsto il trasferimento nel nuovo quartier generale di Via Navicella 22 a Forlì, intanto Cia-Conad presenta il restyling del logo. Commercianti Indipendenti Associati è una delle 5 cooperative del sistema Conad, costituita a Forlì nel 1959: oggi l’area della rete associata si estende su tutta la Romagna ma anche San Marino, Marche settentrionali, Veneto, Friuli Venezia Giulia e parte della Lombardia, con una rete multicanale di 266 punti vendita e un sistema che occupa oggi oltre 11mila persone.

Solco e Asscor cercano assistenti familiari anche senza qualifica

Le figure ricercate sono operatrici e operatori socio-sanitari per potenziare il servizio di assistenza domiciliare agli anziani

Il Consorzio Solco Ravenna e la cooperativa Asscor sono alla ricerca di nuovo personale da inserire nei servizi di assistenza alla persona. Le figure ricercate sono operatrici e operatori socio-sanitari e assistenti familiari (anche senza qualifica) utili per potenziare il servizio di assistenza domiciliare che le cooperative portano avanti in particolar modo nei comuni di Ravenna, Cervia e Russi.

«La carenza di personale socio-sanitario è un tema su cui stiamo lavorando da tempo – spiega Antonio Buzzi, presidente Solco Ravenna –. Un problema che già si riscontrava prima del Covid e che con la pandemia è diventato una forte criticità in tanti ambiti dell’assistenza alla persona. Noi abbiamo cercato tante soluzioni, anche il reperimento di personale dall’estero perché in Italia non se ne trova, ma il bisogno è ancora molto alto».

In questa fase Solco e Asscor stanno concentrando la ricerca di personale su due tipologie di figure da inserire in un servizio che necessita di un potenziamento: l’assistenza domiciliare alle persone anziane o non autosufficienti. «Andiamo verso anni in cui il bisogno di essere assistiti a casa propria quando non si è più autosufficienti diventerà sempre più alto – continua Buzzi –. I dati Istat lo stanno annunciando da tempo e già oggi le strutture residenziali non sono in grado, per numero di posti disponibili, di accogliere tutte le persone anziane e non autosufficienti delle nostre comunità. Per questo dobbiamo fare in modo che chi non si trova in una struttura possa comunque ricevere tutte le attenzioni e le cure necessarie a una vita dignitosa,

Dall’apertura nel 2022 a oggi nella mensa Hera di Ravenna è stato possibile recuperare, nel pieno rispetto di tutte le norme igieniche e sanitarie previste, oltre 1.500 pasti che sarebbero stati sprecati per un valore complessivo di seimila euro. La Cooperativa Sociale San Vitale si è occupata del ritiro delle eccedenze alimentari e della loro redistribuzione quotidiana ai bisognosi

ed evitare che quelle cure e attenzioni siano solo a carico dei familiari. L’assistenza domiciliare, inoltre, in molti casi è la soluzione ideale per la persona anziana perché permette di mantenere le proprie abitudini e restare nella propria casa». Le due figure ricercate si occuperanno di assistere la persona anziana al proprio domicilio in alcuni momenti della giornata. Chi non ha la qualifica di Oss potrà comunque presentare domanda come Assistente familiare. «Diamo la possibilità a chi si è preso cura di un familiare per necessità, di mettere a frutto l’esperienza maturata e farla diventare un lavoro – aggiunge Loredana Miceli, presidente di Asscor –. Il Servizio domiciliare che offriamo è un servizio che si basa molto sulla relazione e sulla cura della persona. Le nostre operatrici si recano direttamente a casa della persona anziana, la assistono nelle semplici attività quotidiane: le fanno compagnia, controllano che abbia preso le medicine, che l’ambiente sia in ordine, ecc. Le caratteristiche che cerchiamo in chi presenta domanda sono buone capacità di problemsolving, capacità di lavorare in autonomia, un approccio rispettoso e la capacità di relazionarsi con le persone assistite e le loro famiglie». Il contratto che verrà proposto alle candidate e ai candidati è quello nazionale previsto per le cooperative sociali. Per maggiori informazioni o per inviare la propria candidatura scrivere a renna@solcoravenna.it

LE AZIENDE INFORMANO
8 / ECONOMIA / COOPERAZIONE RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023
La Cmc ha fondi per gli stipendi: termina la cassa integrazione

ECONOMIA

OCCUPAZIONE/1

Più della metà nel settore agroalimentare

I dati dell’Osservatorio dell’associazione di categoria registrano anche un aumento delle dimissioni volontarie: sono un terzo dei rapporti di lavoro cessati

Da gennaio ad agosto 2023 le cooperative associate a Legacoop Romagna hanno assunto 7.532 nuovi lavoratori, prevalentemente nei settori agroalimentare (52 percento), servizi (29) e sociali (12), con circa il 30 percento di laureati e diplomati. Il 57 percento in provincia di Forlì-Cesena, il 38 a Ravenna (circa 2.800 persone), il resto nel Riminese. Le cessazioni dei rapporti di lavoro (incluse quelle relative ai pensionamenti) nello stesso periodo sono state 4.543, con un saldo positivo di 2.989 unità, quasi per metà nel settore servizi. Per il prossimo semestre le aziende associate dichiarano un fabbisogno di manodopera pari a 3.300 persone in Romagna.

L’Osservatorio sul fabbisogno occupazionale delle cooperative romagnole, giunto alla terza edizione, ha cadenza semestrale e prende in esame un campione di circa cento imprese, rappresentative delle circa 400 aderenti a Legacoop Romagna, con 24mila dipendenti, 305mila soci (incluso il consumo) e oltre 6 miliardi di euro di fatturato. La rilevazione evidenzia un lieve calo rispetto alla precedente rilevazione di maggio, ma con un balzo in avanti di oltre il 15 percento delle assunzioni attese rispetto all’ottobre del 2022.

Legacoop segnala la diffusa difficoltà a reperire personale, specializzato e non: «Le preoccupazioni principali rispetto alle nuove assunzioni – si legge in una nota – riguardano proprio la mancanza cronica di figure professionali (41 percento), ma anche il costo del lavoro e l’incertezza sui nuovi istituti che potrebbero af facciarsi nell’ordinamento (23), l’inflazione (10), la crisi energetica e le tensioni politiche internazionali (9), il mancato riconoscimento degli aumenti contrattuali da parte delle stazioni appaltanti (6)».

Nei primi otto mesi del 2023 le cooperative hanno assunto persone di tutte le età, con un 25 percento oltre i 51 anni

e una percentuale analoga dai 18 ai 29. In 6 casi su 10 l’assunzione è avvenuta a tempo determinato. In perfetto equilibrio il dato medio di genere, con una lieve prevalenza di donne che sono entrate in azienda.

Le dimissioni volontarie da gennaio a agosto sono state 1.449, quasi una su tre del totale delle cessazioni: «È un dato che fa riflettere rispetto a un fenomeno iniziato con la pandemia che non accenna a contrarsi».

LARGO CORELLI IN FESTA

10-16 OTTOBRE

5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI

OCCUPAZIONE/2

LE COOP BRACCIANTI CERCANO 30 LAVORATORI STAGIONALI

Le figure più richieste sono operai e trattoristi

In vista della prossima campagna stagione, le Cooperative agricole braccianti (Cab) della provincia sono alla ricerca di una trentina di lavoratori, in particolare operai e trattoristi. Le Cab propongono contratti stagionali a tempo determinato, con la possibilità di diventare soci dell’azienda già nel medio termine, e promuovono percorsi di formazione e lavoro per giovani diplomati o laureati, a partire dalla Convenzione per i tirocini con l’Università di Bologna. Oggi le Cab contano 618 occupati di cui 373 associati. Gli interessati possono visitare il sito web di Promosagri dove sono disponibili gli indirizzi a cui inviare i curricula.

ALLUVIONE

FIGLIUOLO: «ALLE IMPRESE 100% DI RISTORI»

Si è svolto a Ravenna un incontro tra le Cooperative agricole braccianti (dopo la loro protesta là dove erano stati rotti gli argini per salvare Ravenna, nella foto) e la struttura commissariale di Paolo Figliuolo. Ai rappresentanti delle cooperative è stato ribadito che il Governo ha confermato un ristoro al 100%, e che entro la fine dell’anno sarà prevista un’anticipazione consistente a beneficio di cittadini e imprese. La procedura di richiesta danni sarà implementata sulla piattaforma Sfinge della Regione Emilia-Romagna.

Le associate Legacoop hanno assunto
2.800 persone in provincia in otto mesi
/ COOPERAZIONE / 9
LUGO
PRESSO TENSOSTRUTTURA MADONNA DELLE STUOIE

Dopo lo sfortunato esordio, Classis cerca il rilancio Aspettando la barca di Teodorico

Aperte le due nuove sezioni che arricchiscono l’offerta del museo archologico oggetto di tante critiche, ma che ha svolto anche un ruolo importante durante le due grandi crisi, Covid e alluvione

I numeri degli ingressi

Non è stato un esordio proprio fortunato quello di Classis, il museo della città e del territorio ravennate, inaugurato “frettolosamente” nell’inverno del 2018, con una scarsa offerta documentaria, spazi ancora precari e inutilizzati, dopo 16 anni di lavori di recupero e ritrutturazione dell’enorme ex zuccherificio di Classe e 22 milioni di euro di investimenti.

Aspettative deluse e critiche (forse anche ingenerose) agli spazi funzionali della stuttura e all’allestimento (soprattuto in termini di dotazione di reperti archeologici) hanno determinato un percorso in salita dell’ambizioso progetto culturale e turistico ravennate. Risorse finanziarie quasi esaurite e poi la vicenda del Covid, un insoddisfacente afflusso di pubblico e infine la grande alluvione hanno fatto il resto nel rallentare l’evoluzione del museo, fino alla recentissima fase di rilancio.

Anche se va detto che Classis ha svolto una sua funzione positiva durante le due disastrose incombenze. Prima con la costruzione di un’arena estiva nel pratone antistante il museo che ha consentito al pubblico di godersi tanti eventi artistici e agli operatori dello spettacolo di portare a termine la loro attività di programmazione, nonostante le restrizioni e la chiusura dei teatri causate dalla pandemia. E recentemente, trasformando gli spazi del museo in un hub di riparo e assistenza per gli sfollati delle zone alluvionate.

Ma tor niamo alla vocazione storico-archeologica di Classis. Qui va subito chiarito che cer te riserve sulla “quantità e qualità” della collezione esposta, seppure legittime, rischiano di creare un equivoco sulla natura dell’itinerario museale, che ha un’impronta prevalentemente divulgativa, più vicina alla sensibilità visuale, sintetica e virtuale del pubblico attuale, e in particolare delle nuove generazioni. Che si potrebbe considerare anche un saggio indirizzo di “fare di necessità virtù”: vedi la rarità di “pezzi” disponibili rinvenuti negli scavi e, d’altra parte, la “ritrosia” della Soprintendenza archeologica al “prestito” e la prudenza a collaborare con istituzioni museali locali.

La riflessione sull’autentica funzionalità di Classis si presta a valutare in questi giorni l’apertura al pubblico di due nuove ampie sezioni, una dedicata agli edifici religiosi (le basiliche), l’altra agli edifici residenziali (le domus) con preziose testimonianze reali, come vaste porzioni di pavimentazioni e lacerti in mosaico: circa 150 mq complessivi. Un importante ampliamento del museo curato dagli esperti Andrea Augenti, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi, Giuseppe Sassatelli, da Andrea Mandara per gli allestimenti e dal Laboratorio di Restauro di RavennAntica per i restauri musivi. Così storia e paesaggio della città antica si snodano, oltre i limitati reperti archeologici, anche e soprattutto, fra vari modelli e plastici, poster didascalici, postazioni video, che riescono – ef ficacemente – a “immaginare” e “ricostruire” edifici, aree urbane e naturali, nella loro mutazione nel corso del tempo, dai primi secoli avanti Cristo al Medioevo, sia sul piano diacronico che su quello tematico. E va sottolineato, senza “fantasie”, ma con il rigore scientifico che deve caratterizzare un fondato e

In questa pagina, due foto dell’inaugurazione delle due nuove sezioni del museo Classis, ora visitabili tutti i giorni dalle 10 alle 17

documentato resoconto storico.

Insomma, il visitatore di Classis può intraprendere un viaggio di conoscenza nel passato a suo modo immaginifico e “divertente”, senza possedere preliminari nozioni archeologiche o storiografiche, attraverso un itinerario relativamente breve. Il che può essere un significativo supporto per approfondire e contestualizzare – a servizio e piacere di turisti, studenti grandi e piccoli, cittadini del territorio – il fascino degli integri monumenti Unesco della Ravenna tardo anti-

LA RASSEGNA

ca, che magari sono già noti e ammirati.

Intanto, è stata annunciata anche l’ultima tappa per il completamento dell’offerta museale di Classis, con l’arrivo e l’allestimento della cosiddetta “Barca di Teodorico”, relitto di un’imbarcazione scoper to nel 1998 nei pressi del mausoleo (durante la realizzazione del parco limitrofo) che dovrebbe essere esposta dopo opere di conservazione e restauro entro il 2025. Un reperto archeologico di notevole rilievo, anche sul piano simbolico, visto che il marchio del museo di Classe rappre-

Appuntamenti del sabato mattina per “La meraviglia abita qui”

Dopo l’inaugurazione dei nuovi allestimenti, a Classis si svolgerà, a partire dal 7 ottobre e fino all’1 dicembre, ogni sabato alle ore 11, la rassegna “La meraviglia abita qui: le conversazioni di Classis”. Per l’occasione la sala convegni del museo si trasforma in un salotto dove conoscere recenti pubblicazioni legate alla storia e ai suoi segreti, con conversazioni tra chi dietro le quinte del museo ci spende passione, studio e tempo. Si tratta di incontri a ingresso libero, della durata di un’ora.

Si inizia sabato 7 ottobre con lo storico Alessandro Vanoli (vedi intervista p. 11), si prosegue, sabato 14 ottobre, con la narrazione di una donna protagonista dell’immaginario artistico e culturale della città quale Teodora, con la presentazione del romanzo storico Teodora: I demoni del potere, edizione Piemme. L’autrice è Mariangela Galatea Vaglio, insegnante, giornalista e blogger; presenta Nevio Galeati, giornalista, autore e direttore di GialloLuna Neronotte.

Sabato 21 ottobre è la volta di una conversazione a due voci sulla storia nel contesto ravennate, “Immagini e parole: la narrazione del passato”, che incrocia il pensiero e la creatività di Veronica Quarti, storica e protagonista di importanti progetti per la divulgazione, e Nicola Montalbini, artista che attraverso l’illustrazione ha dato vita a storie, patrimoni e universi iconografici. Chiudono il mese, sabato 28 ottobre, Giovanna Montevecchi archeologa e curatrice delle nuove sezioni, e Fabrizio Corbara, curatore del Classis, che ha seguito i nuovi allestimenti. Per informazioni: tel. 0544 473717; www.ravennantica.it.

Nello studio si sostenibilità commissionato nel 2018 dalla stessa fondazione che lo gestisce, RavennAntica, il museo Classis avrebbe dovuto registrare 60mila visitatori l’anno. A oggi invece i dati parlano di 51.172 nel 2019 (primo anno di apertura), di 19.055 nel 2020, anno della pandemia, calati ulteriormente nel 2021 a 18.163 e scesi fino a 15.284 nel 2022. Nel 2023, dal 1 marzo al 18 settembre sono stati 14.006.

senta proprio un’antica nave stilizzata.

Le nuove sezioni tematiche di Classis, la barca teodoriciana e alcuni interventi sulla basilica di Sant’Apollinare in Classe valgono un finanziamento statale di circa 2 milioni e mezzo di euro ma anche una vera e propria fase di rilancio del più ampio progetto originario del Parco Archeologico di Classe, che va dagli scavi a cielo aperto dell’Antico Porto fino, appunto, alla stazione museale di Classis, passando per la basilica bizantina. Manca, per concludere l’avventura di questo percorso storico-culturale, la tappa intermedia degli scavi della basilica “perduta” di San Severo, di cui sono ancora imprevedibili i tempi (e i cospicui finanziamenti necessari) per la restituzione a una fruizione pubblica.

L’auspicabile successo futuro di Classis, in termini di notorietà e frequentazione sul piano locale e almeno nazionale sono in capo alla Fondazione RavennAntica che, come noto grazie a convenzioni con enti locali e il Ministero dei Beni Culturali, gestisce i servizi di gran parte dei siti storico-monumentali, artistici e archeologici della città (a parte i monumenti Unesco di proprietà della Curia). Un’impresa importante, in termini di bilanci e personale impiegato, le cui strategie future saranno fondamentali per lo sviluppo del turismo della Ravenna città d’arte, in termini di promozione, accoglienza, fruibilità e sostenibilità economica. E in equilibrio e integrazione con gli altri poli culturali e didattici cittadini: il Mar, la Biblioteca Classense, il Museo Nazionale e il sistema dei teatri e degli spettacoli dal vivo.

10 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI
5-11 ottobre 2023
LA STORIA
Ora per completare il Parco manca la “basilica perduta” per cui sono imprevedibili tempi e finanziamenti
di Fausto Piazza

Vanoli: «La storia è

identitaria, ma oggi dobbiamo allargare lo sguardo al mondo»

Il noto divulgatore ospite a Ravenna per presenteare il suo volume Non mi ricordo le date! pubblicato da Treccani per la nuova collana “Tessere”. «In questa società parcellizzata, siamo alla ricerca di radici»

Uno storico che si interroga sul senso di fare e insegnare storia oggi e, insieme, ci ricorda quale sia il filo di date, quella linea del tempo condivisa che ci appartiene e in qualche modo ci rappresenta. Alessandro Vanoli, bolognese, classe 1969, ha lasciato l’insegnamento universitario per diventare autore e divulgatore con all’attivo numerosi libri per Il Mulino e Laterza, podcast, collaborazioni Rai, monologhi teatrali, tutte attività all’insegna dell’accuratezza da un lato e della fascinazione del racconto dall’altro. Ora ha da poco dato alle stampe Non mi ricordo le date! La linea del tempo e il senso della storia, tra i primi titoli della nuova collana di Treccani diretta da Paolo di Paolo dal titolo “Tessere”. Ne parlerà a Classis sabato 7 ottobre alle 11, primo di una serie di incontri organizzati da RavennAntica nel museo (vedi p. 10).

Vanoli, come possiamo definire questo libro così sui generis e che sembra quasi contenere due anime, una più diciamo di contenuto - le date che ci ricordiamo o dimentichiamo - e l’altra invece di riflessione sul senso della storia oggi?

«Non so dare una definizione, ma è vero che tutto nasce da due elementi diversi ma convergenti: da un lato una serie di riflessioni che mi appartengono da tanti anni, in cui ho messo in dubbio il mio mestiere di storico per capire cosa sia ormai diventato. In seconda battuta, la proposta di un caro amico e strepitoso intellettuale quale Paolo Di Paolo che ha immaginato questa nuova collana Treccani come una serie di libri il meno pedanti possibile che cercano di riflettere su cosa c’è rimasto dei nostri saperi di base, quelli acquisiti attraverso la scuola, ma non solo, e che si sono quindi sedimentati. Questa era la chiave attraverso cui potevo ragionare sulle trasformazioni che il senso della storia ha attraversato negli ultimi decenni».

Per chi lo ha scritto quindi?

Persone che hanno da tempo finito gli studi? Docenti? E i ragazzi delle scuole che ancora non hanno sedimentato alcuna scansione del passato?

«Dichiaratamente il primo pubblico di riferimento è stato quello dei boomer come me, per coloro che ormai hanno attraversato gran parte del loro percorso formativo. Poi ci sono gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado: vorrei che il libro diventasse l’occasione di una riflessione tra colleghi visto che è esattamente la categoria a cui ancora sento di appartenere per deon-

tologia e storia personale. I ragazzi invece sono la speranza, proprio perché non hanno la nostra sedimentazione e hanno altre finestre. Il mio auspicio è quello di usare strumentalmente la mia memoria per ragionare sulla memoria che si sta creando in loro».

Nel suo libro emerge quanto “l’invenzione della storia” come materia scolastica del Regno d’Italia sia servita innanzitutto a costruire un’identità nazionale. Ne abbiamo ancora bisogno?

In un mondo globalizzato non è una visione troppo ristretta per poter capire ciò che ci circonda oggi?

«Da un certo punto di vista è vero che c’è un approccio fortemente italocentrico di cui non ci siamo mai liberati, che soffre di diverse stiracchiature, ma che rappresenta anche una serie di punti fermi che ci fanno stare comodi. Personalmente, sono convinto che sia necessario avere una percezione del mondo complessa a sufficienza da poter abbracciare tutto. Oggigiorno è privo di senso non sapere nulla della Cina, della Russia, dei paesi musulmani. Quindi la risposta è che certo, sarebbe necessario ampliare lo sguardo. Ma allo stesso tempo, so anche che per funzionare la storia ha bisogno di parlare di qualcosa che sentiamo nostro, ha una natura identitaria».

E come si coniugano questi due aspetti?

«La sfida è capire e far capire che la storia e la geografia globali ci appartengono. Ogni tassello fa parte della nostra umanità. A scuola sappiamo come i programmi di storia siano stati devastati anche prima della riforma Moratti e gli insegnanti mi parlano della difficoltà di poter

parlare di Cina quando già le ore in classe non bastano per studiare l’Europa. Non è quindi solo un problema di competenze, ma anche pratico. Si dovrebbero rivedere i programmi scolastici, ma questo non è il mio mestiere».

Gli studenti oggi chiedono spesso perché debbano ancora imparare i sumeri…

«E hanno ragione! È una scelta figlia di quell’italocentrismo che vuole farci vedere da dove arriva la nostra classicità e quale sia la nostra eredità. Siamo ancora lì. Ma almeno sarebbe bene rendersi conto che

anche in tutto questo c’è una sua artificialità».

Quanto c’è di vero nella frase per cui “la storia la scrivono sempre i vincitori”? Ovvero: quanto è manipolabile la storia?

«La frase è meno vera di quanto si creda. Può capitare spesso che la storia ufficiale politica faccia una cronaca di parte, ma questo non accade per la storia quotidiana dove ci sono sempre tanti tipi di fonti diverse. E ci sono tante tracce materiali e scritte che raccontano dei perdenti. Il mestiere degli storici è proprio dubitare di qualsiasi cronaca ufficiale, applicare il metodo critico e porsi il dubbio. In quel dubbio c’è tutta la differenza».

Abbiamo parlato di difficoltà oggi di capire quale e come insegnare la storia a scuola alle nuove generazioni. E però fuori da scuola stiamo assistendo a un’attenzione forse senza precedenti a questa materia che è addirittura sbarcata in Tv in prima serata di recente. Come se lo spiega?

«Non è semplice: io credo da una parte che un certo modo di sentire e studiare la storia stia battendo in

ritirata perché manca l’idea di partecipazione e condivisione e le comunità si fondano più sul racconto che sullo scambio di beni materiali. Oggi ci troviamo in una società parcellizzata dove è il singolo che conta e questo fa sì che ci interessi meno la storia come collante sociale, ma allo stesso tempo sentiamo il bisogno di storie che ci rimandino alle nostre radici. Abbiamo tutti bisogno di radici, ma oggi queste sono più labili. Il successo mediatico della divulgazione storica credo sia una spia di una necessità che non viene meno e che ha alla base sempre le stesse domande».

All’ingresso di Classis è riportata una citazione di Momigliano che dice: “Quando voglio capire la storia d’Italia, prendo un treno e vado a Ravenna”. Lei viene spesso a Ravenna, condivide la frase?

«A Ravenna vengo sempre molto volentieri, ma mi pare un’affermazione forse un po’ eccessiva, quanto dice è vero per tutta o quasi l’Italia, è la fortuna di vivere in un luogo dove la linea del tempo corre davvero attraverso i millenni».

PRIMO PIANO / 11 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
L’INTERVISTA ore 20.30 PAELLA DI PESCE Giovedì 19 ottobre 20€ bevande escluse Via Romea Sud, 222 • 48124 Classe (RA) - Tel. 0544 473770 • info@hotelclassensis.it
sempre
«Il mestiere degli storici è dubitare di qualsiasi cronaca ufficiale, applicare il metodo critico e porsi il dubbio»

biblioteca di storia contemporanea più importante d’Italia è a Ravenna»

Il direttore dell’Oriani: «Più di 130mila documenti oltre al fondo originario unico al mondo: tutti i grandi biografi di Benito Mussolini sono passati da qui». Il 20 ottobre un convegno sulla figura di Enrico Mattei

Forse non molti ravennati sanno che la biblioteca “Alfredo Oriani”, inizialmente intitolata a Benito Mussolini, è la più importante d’Italia nel suo specifico ambito: la storia contemporanea. L’edificio che la ospita dal 1936, costruito da Giulio Ulisse Arata dove un tempo sorgeva Casa Rizzetti, è parte integrante della zona dantesca, perché è a pochi passi dalla tomba del Sommo Poeta. A parlarne è lo storico Alessandro Luparini, direttore dal 2014.

Luparini, c’è dunque di che essere orgogliosi a dirigere questa biblioteca…

«Sì, e dovremmo esserlo tutti… Per questo, a ogni incontro con il pubblico e ogni volta che ne ho la possibilità, invito a riflettere sull’importanza di questo patrimonio cittadino. Non è scontato che la più importante biblioteca di storia contemporanea si trovi a Ravenna, e non a Milano, Roma, Firenze o Torino. A dire il vero c’è la “Caetani” di Roma ma è una biblioteca di storia moderna e contemporanea, quindi qualcosa di diverso ancora».

Può of frire qualche numero per rendere l’idea del patrimonio dell’Oriani?

«Sulla base di dati aggiornati alla prima metà del 2023, a parte il fondo originario, la biblioteca dispone di oltre 130mila documenti fra monografie, periodici e materiali vari. Nello stesso periodo, i prestiti sono stati 3.368. La sua rilevanza nazionale è testimoniata anche dagli alti prestiti interbibliotecari, soprattutto da fuori regione. Questo vuol dire che abbiamo testi che non si trovano altrove».

E il fondo storico originario?

«Questo rappresenta un nostro punto di forza perché è un fondo unico al mondo per la storia del fascismo e fra le due guerre mondiali. Tutti i grandi biografi di Mussolini sono passati da qui per i loro studi. Anche questo è un

STORIA & NARRAZIONI

altro elemento di orgoglio per la città di Ravenna. Il fondo, che apparteneva alla biblioteca mussoliniana, comprende oltre 20mila monografie, più di 8mila opuscoli e oltre 244 periodici».

Qual è la vostra politica di acquisto di nuovi libri?

«Cerchiamo di conciliare la ricerca scientifica, prestando attenzione a volumi che dobbiamo per forza avere per gli specialisti anche a costo di darli in prestito solo una volta ogni tre anni, con l’alta divulgazione ossia con tutti quei libri che – al contrario – vanno spesso in prestito per un pubblico di appassionati di storia contemporanea».

Quanto è importante il rapporto col pubblico?

«Direi che è fondamentale e da parte nostra ce la mettiamo tutta pur con un organico molto ridotto di sole 4 persone, me compreso. Siamo molto attenti a dialogare con i

Sessant’anni dopo, il Vajont va in scena a teatro

A Ravenna e Bagnacavallo, su testo di Martinelli

Un anno fa Marco Paolini ha chiesto a Marco Martinelli del Teatro delle Albe di “riscrivere” in chiave corale il suo monologo sulla tragedia del Vajont, un testo che ha segnato la storia del teatro italiano. Così è nata una nuova “narrazione”, poi consegnata ai teatri italiani. Il ricordo di un momento tragico della storia collettiva del Paese è stato lo spunto per una riflessione trasversale a tante realtà, dal teatro al mondo accademico, dalla scuola alle istituzioni, intorno al tema dell’emergenza idrica e del futuro delle nuove generazioni ai tempi della crisi climatica. Il 9 ottobre a sessant’anni dalla frana del Vajont, che costò la vita a duemila persone, andrà in scena, contemporaneamente in oltre cento teatri in Italia e in Europa, un racconto corale declinato in base alle singole peculiarità. Al teatro Rasi di Ravenna la narrazione è affidata agli attori Alessandro Argnani, Camilla Berardi e Roberto Magnani; corifeo Marco Saccomandi; con il coro delle cittadine e dei cittadini del Cantiere Malagola. Produzione Ravenna Teatro.

Lo spettacolo è alle 21 a ing resso gratuito fino ad esaurimento posti. Sarà possibile ritirare i tagliandi da lunedì 2 ottobre sul sito ravennateatro.com oppure alla biglietteria del teatro Alighieri. I posti ancora disponibili saranno distribuiti la sera di spettacolo a par tire dalle 20 al Rasi.

A Bagnacavallo, La Bottega dello Sguardo, bibliotecamediateca dedicata alle discipline dello spettacolo, propone la lettura corale

Del Vajont e d’altre acque: una drammaturgia di Renata

M. Molinari na ta dall’intreccio tra il testo di Marco Paolini e gli scritti di 11 cittadine e cittadini della Romagna, soci e amici della Bottega.

STORIA & LIBRI

nostri lettori, comunicando tramite newsletter gli acquisti settimanali o allestendo – in un apposito punto informativo – le referenze bibliografiche in occasione di determinate ricorrenze e anniversari, per stimolare la curiosità. Per esempio, in occasione del colpo di Stato in Cile, abbiamo offerto spunti di lettura ricordando i libri sul tema usciti dagli anni Settanta a oggi».

Com’è cambiata la fruizione della storia contemporanea negli ultimi decenni?

«Enormemente. L’altro giorno stavo riordinando le foto di eventi relativi agli anni Settanta e Ottanta, per lo più convegni e presentazioni di libri che ogni volta facevano registrare il pienone nelle sale, attirando anche tanti giovani. Quell’epoca è finita per sempre, il pubblico si è ridotto, probabilmente per la crisi della politica e della rappresentanza,

A Faenza il libro di Giordano Vecchietti sulle storie del Cile della dittatura militare, 50 anni dopo

Giovedì 5 ottobre, alle 20.45, a poca distanza dal 50esimo anniversario dal colpo di Stato in Cile, il circolo Arci Prometeo di Faenza ospita (in collaborazione con l’Anpi sezione di Faenza, l’Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna e l’Associazione Ca’ di Malanca) la presentazione del libro “Generazione desaparecida. Storie di esili e ritorni di una generazione perduta nel Cile della dittatura militare“, con l’autore Giordano Vecchietti (Ventura edizioni). Modera l’incontro Franco Conti.

STORIA & SANITÀ

Giornata nazionale degli ospedali storici: a Lugo visite guidate all’Umberto I inaugurato nel 1900 e al Sant’Onofrio del 1679

Domenica 8 ottobre si celebrerà la seconda giornata nazionale degli ospedali storici: sarà possibile visitare gratuitamente luoghi spesso chiusi al pubblico. L’Ausl della Romagna, che si caratterizza per il “Museo diffuso dell’Arte Sanitaria Romagnola” , costituito da cinque ospedali storici e undici raccolte d’arte sanitaria, collocate in luoghi strettamente connessi con la storia sociale-sanitaria territoriale, aderisce alla giornata con diversi eventi organizzati, quest’anno, a Lugo.

All’ospedale Umberto I (l’edificio fu progettato dall’architetto Emilio Speroni e inaugurato nel 1900) visita guidata alle 10.30 e 11.30, senza obbligo di prenotazione.

Sempre domenica 8 ottobre a Lugo visite guidate (ore 9.30 e ore 12.30) anche all’Oratorio di Sant’Onofrio di largo Calderoni, fondato nel 1679 assieme all’Ospitale omonimo e decorato dall’artista bavarese Ignazio Stern (dal 2014 è sede di una esposizione permanente di opere provenienti dagli Ospitali lughesi). Le visite saranno anticipate sabato 7, dalle 18, dal concerto nell’oratorio con musiche di Rossini, Mozart e Sammartini.

Domenica 8 visite (ore 9.30 e 12.30) anche alla Farmacia dell’Ospedale vecchio (corso Garibaldi 11), con gli arredi originali sette ottocenteschi, nella sede che fu dell’Ospedale Maggiore degli Infermi.

«La
L’INTERVISTA
12 / PRIMO PIANO
RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023

a cui la storia contemporanea è per sua natura sensibile. A meno che non ci sia un nome di grande richiamo, oggi è difficile fare numeri importanti. Però abbiamo comunque uno zoccolo duro di appassionati».

Quali iniziative riuscite comunque a portare avanti, in parallelo all’attività bibliotecaria in senso stretto?

«La biblioteca è un’emanazione della Fondazione Casa Oriani che, da sempre, promuove una serie di iniziative culturali. Anzitutto la pubblicazione di due riviste: “I quaderni del Cardello”, una sor ta di house organ incentrato sugli studi locali, e “Memoria e Ricerca”, una delle più importanti a livello europeo da trent’anni a questa parte. Poi, periodicamente, organizziamo seminari, mostre, presentazioni di libri, alter nando la ricerca scientifica all’alta divulgazione,

e i convegni. Il prossimo appuntamento è per il prossimo 20 ottobre al teatro Rasi, con un convegno incentrato sulla figura di Enrico Mattei».

Poi c’è anche la rassegna “InContemporanea”…

«Sì, la promuoviamo da qualche anno, in collaborazione con il Dipartimento di Beni culturali della città e l’Istituto storico della Resistenza, per invitare la cittadinanza a esplorare le radici del presente. Gli incontri sono sempre molto seguiti dai nostri af fezionati. La fluttuazione del pubblico, come detto, dipende molto dalla presenza o meno di nomi di richiamo. Per esempio, quando è stato presentato il primo volume della sagra mussoliniana di Antonio Scurati, allo “ScrittuRa Festival”, avevamo gente fino al tetto». Tornando alla lettura, quali sono gli autori più letti?

LA CURIOSITÀ

Una biciclettata da Faenza a Casola per ricordare Alfredo Oriani

Domenica 15 ottobre (partenza alle 9) torna la biciclettata non competitiva “Alfredo Oriani e la Bicicletta” con ritrovo a Faenza in Piazza Martiri Ungheresi, dove è presente la statua di Alfredo Oriani, per arrivare alle 12 a Casola Valsenio in occasione del pranzo offerto a tutti i ciclomatori dalla Festa dei Frutti Dimenticati dopo una tappa intermedia a Tebano.

«I primi che mi vengono in mente sono Paolo Mieli e Alessandro Barbero».

Che ruolo hanno oggi questi studiosi?

«A livello personale sono un grande sostenitore della divulgazione, io stesso la faccio a modo mio. Spesso però molti grandi nomi tendono a semplificare e le loro affermazioni vengono prese come oro colato… In tutto questo credo che ci sia una responsabilità dei veri storici che non sanno comunicare con un linguaggio accessibile a tutti. Questo si traduce nel fatto che, nel dibattito politico o giornalistico, la storia contemporanea venga presa poco in considerazione. Non stupisce che spesso si sentano dichiarazioni senza fondamento ma non smentite perché gli storici accademici non vengono coinvolti». Un’ultima considerazione legata invece all’attualità, alla recente alluvione. Che danni ha riportato il Cardello con il suo parco a Casola Valsenio che appartengono alla Fondazione Oriani?

Per fare numeri serve il grande nome di richiamo»

«La casa museo si è salvata, mentre alcune problematiche sono emerse negli edifici limitrofi come la sala Pifferi molti utilizzata per gli eventi culturali. Per riparare le emergenze la Fondazione ha stanziato una somma importante, ma si confida nell’aiuto della Regione. Per quanto riguarda il parco, invece, c’è ben poco da fare: sembra sia stato bombardato, per la presenza di frane».

«Il pubblico degli eventi si è ridotto, forse per la crisi della politica
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Aprono entro l’anno i musei dedicati a Byron e Risorgimento

L’obiettivo del presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio Nel complesso di via Cavour anche un ristorante e una vineria

UN VIDEO E NUOVE VOCI AL MUSEO BARACCA

Grazie a un contributo della Regione di oltre 6mila euro

Il Museo Baracca ha ricevuto un contributo dalla Regione Emilia-Romagna dopo aver partecipato al primo bando per progetti di valorizzazione delle Case degli Illustri.

Il progetto del Comune di Lugo si è classificato quinto nella graduatoria riservata a Comuni e Unioni dei Comuni e ha ricevuto 6.400 euro.

L’obiettivo è aprire entro l’anno, quindi tra poche settimane, il nuovo polo museale di via Cavour, in centro a Ravenna.

Si tratta dell’infinito cantiere dell’ottocentesco Palazzo Guiccioli, ad opera della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, di cui si parla già dall’inizio degli anni Dieci. Un cantiere rallentato dalla burocrazia prima, poi dalla pandemia e quindi dalla dif ficoltà nel reperire i materiali, con un conseguente aumento dei costi.

Ora però il progetto è praticamente ultimato, come ci dice al telefono il presidente della Fondazione, Ernesto Giuseppe Alfieri.

Come ormai noto, al suo interno troveranno posto tre musei, a partire dai due inizialmente previsti, il Museo Byron

(sul poeta e il suo rapporto in particolare con Ravenna) e quello del Risorgimento, con una sezione in particolare dedicata a Garibaldi. Con il passare degli anni se ne è aggiunto come detto un terz o, quello delle Bambole che aveva trovato spazio vicino a piazza Kennedy fino a qualche anno fa. Musei (in par ticolare quello dedicato a Byron) che saranno anche all’insegna delle nuove tecnologie.

Nel complesso restaurato troveranno poi spazio un bookshop, gli uffici della Byron Society, un ristorante (sotterraneo) e una vineria.

Per Alfieri si tratta di un progetto importante anche dal punto di vista turistico, con l’obiettivo di portare in città anche visitatori dall’Inghilterra, legati naturalmente allo studio di Byron.

IL MARCHIO

Roberto e Denise vi aspettano

all’Osteria Malabocca, in un ambiente rinnovato ma sempre accogliente e famigliare, dove potrete scegliere tra i tre menù di carne, pesce o vegetariano con proposte sempre diverse di piatti che raccontano la stagionalità e le eccellenze del territorio. Le proposte dei menù possono anche essere scelte “alla carta” in aggiunta ad una selezione di piatti che raccontano il territorio preparati ogni giorno, come il pane!

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CHIUSO MERCOLEDÌ

Si tratta di un progetto che si articola in due direzioni. La prima ruota attorno al video di Luca Nostri “Museo Baracca, museo città” che accoglierà i visitatori all’ingresso del museo con una postazione fissa e la creazione di una mappa (cartacea e digitale) sul cosiddetto museo diffuso (casa, piazza, sala Baracca in Rocca, tomba nel cimitero monumentale). La seconda direzione del progetto si occupa della stanza da letto di Baracca dove si potrà ascoltare la registrazione di alcune delle lettere tra l’aviatore e i genitori interpretate da tre attori: John De Leo sarà Baracca, Elena Bucci la madre Paolina, Alfonso Cuccurullo il padre Enrico. Intanto, il museo aderisce alla 19esima Gior nata del Contemporaneo e sabato 7 ottobre, con ingresso gratuito, è in programma “Oggetti Storie e Disegni. Il Museo Baracca come non l’avete mai visto”. Il progetto a cura di Massimiliano Fabbri prevede visite guidate speciali affidate a una pluralità di racconti

Sono dieci le “Case e studi delle persone illustri” in provincia. In arrivo i finanziamenti

Sono 30 i progetti finanziati dal bando promosso dalla Regione Emilia-Romagna per le case e studi degli illustri, case museo, dimore, abitazioni, studi e archivi di artisti, letterati, musicisti, cineasti, scienziati, inventori, collezionisti, personaggi storici e famiglie illustri. Il finanziamento ammonta complessivamente a circa 200mila euro.

Tra i progetti finanziati quello del Museo Baracca di cui parliamo nell’articolo qui sopra. Sono altre sei le “case” che riceveranno un finanziamento in provincia di Ravenna: il Capanno Garibaldi (tra Ravenna e Porto Corsini), Casa Varoli a Cotignola e quattro strutture di Faenza: la Casa Museo Raffaele Bendandi, la Casa Museo Carlo Zauli (pesantemente alluvionato, vedi foto), la fondazione Museo Guerrino Tramonti e lo Studio Ivo Sassi. Sono invece in totale dieci le “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna“ in provincia, individuate dalla Regione che lo scorso marzo ha consegnato le targhe nell’ambito della prima campagna di riconoscimento per l’assegnazione del marchio, in base alla legge regionale 2/2022.

Oltre alle sette già citate si tratta della Casa Studio Giulio Ruffini di Mezzano, di Casa Rossini a Lugo e di Villa Ferniani a Errano, nel Faentino.

14 / PRIMO PIANO RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023
IL CANTIERE
Xxx LUGO
Una fase dei lavori a Palazzo Guiccioli di questi anni

la stagione

Dopo l’alluvione si riparte (anche) dal teatro

Inserto speciale sui principali cartelloni del resto della Romagna

Con l’arrivo dell’autunno riaprono i teatri della Romagna, una terra che si sta rialzando dall’alluvione della scorsa primavera che ha lasciato il segno anche nei luoghi della cultura. E così fa un certo effetto registrare un nuovo “forfait” del Rossini di Lugo, appena restaurato, ora “sotto i ferri” per nuovi lavori di ripristino e ristrutturazione dopo l’alluvione (nella foto) con la fondazione al lavoro per offrire concerti e spettacolo in luoghi diversi di Lugo e dintorni. Così come è alluvionato anche il teatro di Conselice, dove gli spettacoli andranno in scena invece all’ex Coop da poco riqualificata. Le stagioni saranno comunque corpose negli altri teatri del nostro territorio; in questo inserto speciale vi offriamo una panoramica delle programmazioni in particolare nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, con quella di Ravenna che invece sarà come al solito sotto i riflettori su queste pagine e, a breve, anche nell’annuario dei teatri Palcoscenico, che è già in fase di lavorazione nella nostra redazione.

Qui ci limitiamo a ricordare come siano già state presentate le stagioni curate da Accademia Perduta al Masini di Faenza (al via il 31 ottobre con Alessandro Haber), al Goldoni di Bagnacavallo - dove si parte già il 14 e 15 ottobre con Maria Amelia Monti e Marina Massironi, che la settimana successiva daranno il via anche al cartellone del “Chiari” di Cervia. A Ravenna tornano le mille sfaccettature della Stagione dei Teatri (Alighieri e Rasi) tra classici rivisitati da registi di fama e spettacoli ispirati a testi che nascono da generi letterari diversi. Novità di quest’anno, a Ravenna, è il prologo che occuperà l’intero mese di ottobre con quattro appuntamenti al Rasi che vedono protagonisti le Albe con Laura Redaelli (fino all’8 ottobre); la celebrazione della tragedia del Vajont (vedi pagina 12 di questo giornale); Fiorenza Menni, martedì 24 ottobre, con Leggere Franco Quadri e Occam Océan con Silvia Tarozzi e Enrico Malatesta venerdì 27 in stretta relazione al percorso intrapreso da Malagola.

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BELLARIA

All’Astra anche Alessio Boni, Laura Morante e gli sceneggiatori di “Boris”

Sabato 7 ottobre si aprela stagione del Teatro Astra di Bellaria, con “Canto degli esclusi”, concertato a due per Alda Merini, con Alessio Boni e Marcello Prayer, voci recitanti. Il 14 dicembre ecco poi “Tony & Ketty”, commedia tragicomica da balera, con Andrea Lupo e Mara Di Maio. Il 18 novembre c’è il reading musi-

Quaranta eventi, tra prosa classica e contemporanea, commedie e musical, comicità, danza, musica d’autore e teatro ragazzi compongono la Stagione 2023-24 del Teatro Diego Fabbri di Forlì, con la direzione artistica di Claudio Casadio e Ruggero Sintoni.

La rassegna dedicata alla prosa conferma la programmazione su tre turni -– venerdì e sabato sera e la domenica pomeriggio – e presenta un cartellone inaugurato da Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, protagoniste di Maria Stuarda di Friedrich Schiller, con la regia di Davide Livermore. Ci saranno poi Lodo Guenzi nel “giallo” Trappola per topi, tratto dal best seller di Agatha Christie; la rilettura registica di Leonardo Lidi di Zio Vanja di Cechov; Mine vaganti, scritto e diretto da Ferzan Ozpetek; Enrico Guarneri e Nadia De Luca in Storia di una capinera di Giovanni Verga con la regia di Guglielmo Ferro. Fellini ri-

vive sul palcoscenico grazie a Monica Guerritore e Claudio Casadio, protagonisti di Ginger & Fred, nuovissima co-produzione di Accademia Perduta. In chiusura di rassegna Scusa sono in riunione… ti posso richiamare?, con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta.

L’intrattenimento del Comico avrà per protagonisti Katia Follesa e Angelo Pisani con Ti posso spiegare!, Debora Villa con il recital 20 di risate, Filippo Caccamo con il nuovo show Le filippiche e Giuseppe Giacobazzi con Il pedone

Il Testori punta su contemporaneo, spettacoli per famiglie progetti internazionali e laboratori

Ampia e composita, la stagione del Giovanni Testori di Forlì ha il suo fulcro nel cartellone serale, con sei serate del percorso canonico cui si affiancheranno una serie di eventi speciali, caratterizzati da un forte legame con il territorio. Significativa la presenza della compagnia di casa, Elsinor, con tre titoli: il 14 dicembre “Family, a modern musical comedy”; il 25 febbraio “6 personaggi in cerca d’autore”; il 21 maggio “Edipo a Colono”. Ma ci saranno anche Rmn con “Rimini”, Cubo Teatro con “Sid - Fin qui tutto bene” e Fratelli Dalla Via/La Piccionaia con “SBUM! Yes we cake”. Tra gli eventi speciali, il 18 novembre Arca Azzurra presenta “Il barone rampante”, il 28 novembre la Compagnia Alcantara porta in scena “Binari”, mentre ancora Elsinor, dal 15 al 17 dicembre, propone “Un canto di Natale”. Il programma del Testori prevede anche “Le domeniche per le famiglie”, “La scuola del teatro”, i laboratori “Il luogo dello sguardo”. Info: teatrotestori.it.

Poi il Moderno, declinato nelle rassegne Moderno Diego Fabbri e Moderno Piccolo. Alla prima appartengono Edoardo Leo, Stefano Fresi, Paola Minaccioni, Angela Finocchiaro, Bruno Stori e Claudio Bisio; nella seconda sono ospiti Valeria Solarino con Gerico Innocenza Rosa; Paola Turci nell’autobiografico Mi amerò lo stesso; Giovanni Scifoni con Fra’ – San Francesco; Arianna Porcelli Safonov con la comicità sofisticata di Fiabafobia, Andrea Pennacchi con Pojana e i suoi fratelli. Al pubblico dei bambini e delle famiglie il Fabbri si rivolge con il cartellone Family, quattro matinée a ingresso gratuito, in occasione delle principali festività, mentre la rassegna Danza & musical presenta diverse declinazioni dell’arte coreutica: dal balletto su punte del reper torio classico, Il lago dei cigni della Compagnia Almatanz con le coreografie di Luigi Martelletta, alla danza moderna di Spellbound Ballet con Rossini Ouvertures. Quindi il celeberrimo musical Sister Act, con regia di Chiara Noschese e coreografie di Nadia Scherani. Infine lo spettacolo Felliniana della compagnia Artemis Danza e con le coreografie e la regia di Monica Casadei. Tra i fuori abbonamento, da segnalare il concerto di Max Gazzè, L’Illusionista di Luca Bono e il musical Chicago Info: accademiaperduta.it.

cale “Medea”, con Laura Morante, voce recitante. Il 13 gennaio il reading musicale “Marcovaldo”, con Peppe Servillo. Il 25 febbraio, dagli sceneggiatori di Boris (Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino, nella foto) arriva il tragicomico “456”. Il 15 marzo va in scena il “Ryuichi Sakamoto Experience”, concerto omaggio a Ryuichi Sakamoto, con Davide Tura e l’Urgon Trio e il Virgilio Ensemble. Il 5 aprile infine ecco Stivalaccio Teatro e “Romeo e Giulietta. L’amore è saltimbanco”, con Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppello. La stagione, a partire dal 17 dicembre, prevede anche quattro spettacoli per ragazzi, in scena la domenica alle 17. Info: teatroastrabim.it.

ottobre 2023 II / scene
forlì
La stagione del Diego Fabbri si presenta con 40 eventi tra prosa, commedie, musical, comico, danza, concerti e ragazzi
Tra i nomi in cartellone Lodo Guenzi, Ferzan Ozpetek, Edoardo Leo e Claudio Bisio Ma anche il live di Max Gazzè e la modernità dello Spellbound Ballet

rimini

Prosa e danza per il Galli, dalla tradizione al presente

Ailey II, Haber, De Sio, Motus e Paolini sono solo alcuni dei nomi in cartellone

Oltre venti titoli compongono la nuova Stagione di prosa e danza 2023-24 del Teatro Galli di Rimini, che riparte il 3 novembre con una delle compagnie di danza moderna più importanti al mondo, Ailey II, seguita il 6 dicembre dalla MM Contemporary Dance Company. Sonia Bergamasco diretta da Antonio Latella dà volto e voce a Mirandolina, protagonista de La Locandiera (7-8-9 novembre). Poi Boston Marriage (5-6-7 marzo), di David Mamet, con Maria Paiato. Quindi La signora del martedì (12-1314 gennaio), testo di Massimo Carlotto, con Alessandro Haber e Giuliana De Sio. Le cinque rose di Jennifer (31 gennaio) è un testo del drammaturgo Annibale Ruccello, con Daniele Russo. Quindi due titoli più classici del teatro come Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello (20-21-22 marzo), con Eros Pagni,e L’avaro di Molière (16 febbraio). Un debutto per due veterani dello spettacolo come Umberto Orsini e Franco Branciaroli lo vedremo in I ragazzi irresistibili (12-13-14 dicembre), mentre Ginger & Fred (20 dicembre), è un adattamento (e regia) da Fellini di Monica Guerritore, an-

che in scena con Claudio Casadio. E sicuramente da non perdere è Boomers (6-7-8 febbraio) di Marco Paolini. Arriva poi al Galli anche Andrea Pennacchi (giovedì 30 novembre), con Pojana e i suoi Fratelli, e per la prima volta a Rimini c’è Drusilla Foer, con Venere Nemica (28 febbraio). Spazio inoltre a due grandi produzioni internazionali: Arturo Brachetti torna al Galli (3 e 4 febbraio) con il musical Cabaret, mentre è un viaggio tra meraviglia e circo Bells and Spells (23-24-25 febbraio), diretto da Victoria Thierrée Chaplin.

E non dimentichiamo il teatro contemporaneo: lacasadargilla porterà al Rimini Il Ministero della solitudine (9 dicembre) per la regia Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni. Fratellina (15 marzo) è invece il titolo dello spettacolo della Compagnia Scimone Sframeli. E riflettori accesi anche sulla nuova produzione dei Motus (2 marzo), che si ispira alla celebre gothic novel Frankenstein (a love story) Info: teatrogalli.it.

RICCIONE L’INVERNO È “LA BELLA STAGIONE” DELLO SPAZIO TONDELLI

In arrivo Gifuni, Dix, Guzzanti e tanti altri

La Bella Stagione dello Spazio Tondelli al Palazzo del Turismo di Riccione si apre il 13 ottobre con Carlo Lucarelli che racconta The Clash. Il giorno seguente, 14 ottobre, ci sarà il concerto di Gabríel Ólafs, preceduto da Claudio Donzelli. Il 7 novembre Rocco Papaleo sarà il protagonista di Divertissement, e il 15 novembre la compagnia Frosini/ Timpano porta in scena Ottantanove

Il 25 novembre Isabella Ferrari legge le eroine di Ovidio, seguita il 6 dicembre dallo Stupida show!, uno speciale di standup comedy di Paola Minaccioni. Un’altra lettura il 15 dicembre, quando Anna Foglietta affronta Le città invisibili di Italo Calvino. Il 20 dicembre ecco quindi Elio Germano e Teho Teardo in Il sogno di una cosa. Il 2024 si apre il 12 gennaio con Gioele Dix e La corsa dietro il vento. Dino Buzzati o l’incanto del mondo, seguito il 28 gennaio da Fabrizio Gifuni (nella foto) e Fatalità della rima. Omaggio a Giorgio Caproni. Il 14 febbraio Giuliano Scarpinato è protagonista di A+A. Storia di una prima volta.

Il 25 febbraio Maicol & Mirco propongono (in realtà virtuale) La storia che non ho mai disegnato. Il 7 marzo Ambra Angiolini inter preta Oliva Denaro, dal libro omonimo di Viola Ardone. Il 14 marzo è invece Caterina Guzzanti a salire sul palco con Secondo lei. Infine, il 21 marzo, Federico Buf fa porta il suo monologo Due pugni guantati di nero, su Tommie Smith e John Carlos. Info: labellastagione.it.

scene / III
ottobre 2023
Xxx
La compagnia Ailey II

cesena

Bonci ed Emilia Romagna Teatro, un sodalizio da 35 titoli tra ottobre e maggio

35 titoli in scena da ottobre a maggio, è questo il biglietto da visita del cartellone del Teatro Bonci di Cesena nell’ambito di #NuovoCieloNuovaTerra, la stagione di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. C’è la prima assoluta della produzione ERT Fedra di Jean Racine con Elena Ghiaurov diretta da Federico Tiezzi (dall’11 al 14 aprile); il debutto italiano, nell’ambito della rassegna di danza Carne, della coproduzione internazionale per il lavoro di Hannes Langolf, che inaugura il suo nuovo progetto coreografico (8 marzo); e l’evento speciale Bello mondo realizzato da ERT e Teatro Valdoca, in apertura della rassegna Ciò che ci rende umani (25 ottobre), con Uri Caine, Paolo Fresu e Mariangela Gualtieri. Arrivano a Cesena anche altre fortunate produzioni ERT: Amore di Pippo Delbono (2 e 3 dicembre); Aspettando Godot di Samuel Beckett diretto dal maestro greco Theodoros Terzopoulos con Paolo Musio, Stefano Randisi e Enzo Vetrano (dal 18 al 21 gennaio); Accabadora dal romanzo di Michela Murgia, con Anna Della Rosa diretta da Veronica Cruciani (4 e 5 novembre); Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller nell’allestimento di Massimo Popolizio, il 18 e 19 ottobre. Ospiti della stagione, volti della scena italiana amati dal grande pubblico come Luigi Lo Cascio, che ha dedicato con Marco Tullio Giordana un raffinato monologo a Pier Paolo Pasolini, Pa’ (dal 14 al 17 marzo), due prime attrici come Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi nella Maria Stuarda di Friedrich Schiller (dal 16 al 19 novembre). Ancora danza il 27 marzo con Over Dance, coproduzione internazionale ERT sul progetto di Aterballetto firmato dai maestri francesi Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane. In programma anche un pezzo coreografico di Marcos Morau del collettivo spagnolo La Veronal, interpretato dall’ensemble italiano Spellbound Contemporary Ballet in dittico con un’opera del direttore Mauro Astolfi (Marte_The

real you, 13 dicembre); una produzione di Roberto Castello, In girum imus nocte et consumimur igni (24 gennaio); e due realtà giovani già riconosciute nel panorama internazionale della performing art, il danzatore e autore Marco D’Agostin con Best Regards (produzione ERT, 13 febbraio, fra le proposte della nuova rassegna L’altro sguardo), e Dewey Dell con l’ultima creazione, Le Sacre du Printemps (20 aprile).

Fra gli artisti stranieri, la compagnia berlinese Familie Flöz con uno dei suoi spettacoli cult, Teatro Delusio (12 e 13 gennaio) e la regista Irina Brook che (dall’1 al 4 febbraio), che presenta Seagull Dreams da Il gabbiano di Anton Cechov. Fra gli italiani anche Daniele Russo in Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello (dal 22 al 25 febbraio). Novità di questa Stagione è L’altro sguardo. Nuovi linguaggi della scena, rassegna dedicata alle più innovative forme della creazione teatrale: in programma tre realtà artistiche mai ospitate al

Bonci: Kepler-452 con Il Capitale - Un libro che ancora non abbiamo letto (7 e 8 febbraio); il gruppo Sotterraneo con lo spettacolo Premio UBU 2022 L’Angelo della Storia (10 e 11 febbraio) e il già citato Marco D’Agostin. Fuori abbonamento il monologo di Luca Bizzarri NonHannoUnAmico (2 marzo) e il nuovo show di Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Dove eravamo rimasti (15 febbraio). Al centro del cartellone musicale, personalità come Rob Mazurek con la sua Exploding Star Orchestra (24 marzo, ospitalità in collaborazione con Area Sismica); l’orchestra sinfonica della Filarmonica “Arturo Toscanini” con il Trio di Parma diretti da Diego Ceretta (27 gennaio); i Solisti della Scala (23 aprile); il pianista e compositore Antonio Zambrini che sonorizza dal vivo due capolavori del cinema di Buster Keaton (in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna il 23 novembre); L’Usignolo, con la rivisitazione per ensemble di fiati di una celebre opera di Verdi (Il Trovatore Ballabile, 6 gennaio). E sono quattro i concerti proposti dal Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena, che spazia dalla tradizionale opera (Gianni Schicchi, regia di Stefano Vizioli, 7 ottobre), alla musica sinfonica (Concerto di Natale, 22 dicembre, e Voci per l’infinito II con il pianista di fama internazionale Roberto Prosseda, 16 maggio), fino alle sperimentazioni contemporanee con un omaggio a Bruno Maderna (Don Perlimplin 29 febbraio). Confermata anche la programmazione che si rivolge ai più piccoli con la rassegna Un, due, tre…teatro! Domeniche al Bonci per tutte le età

Info: emiliaromagnataetro.com

cattolica

Oltre a prosa, contemporaneo e innovazione ci saranno anche la grande danza d’avanguardia e concerti Tra i protagonisti Pippo Delbono, Luigi Lo Cascio, Hannes Langolf, Luca Bizzarri, Rob Mazurek, Mariangela Gualtieri Xxx

Il Teatro della Regina non smette più di crescere Da

novembre saranno 24 gli appuntamenti in scena

A nomi noti del palcoscenico come Alessio Boni, Iaia Forte e Angela Finocchiaro si affiancano danza e musica live

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Tel. 339 6782440 e 366 4522190

www.littleheavenravenna.it

Il 7 novembre si apre la stagione 2023-24 di Cattolica, con 24 titoli – mai così tanti – tra Teatro della Regina e Salone Snaporaz, cinque pomeriggi dedicati a bambini e famiglie, due eventi speciali con orchestra e la novità delle conversazioni a teatro (programmazione che si realizza grazie alla collaborazione tra il Comune di Cattolica e ATER Fondazione). Angela Finocchiaro, Federico Buffa (nella foto), Emilio Solfrizzi, Alessio Boni e Iaia Forte, Massimiliano Gallo, Peppe Servillo sono solo alcuni dei protagonisti che andranno in scena, insieme ai grandi della danza come Sergio Bernal e pilastri della musica come i capolavori dei Beatles per la voce di Sarah Jane Morris. Tra le novità, due eventi speciali con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e le conversazioni con due intellettuali del calibro di Paolo Crepet e Umberto Galimberti. Gli appuntamenti del cartellone 2023-24 cominciano martedì 7 novembre con la commedia di Eduardo De Filippo Uomo e Galantuomo, la storia di una compagnia di attori disgraziati scritturati per una serie di recite in uno stabilimento balneare, che vede tra gli interpreti Geppy e Lorenzo Gleijeses.

Info: teatrodellaregina.it.

ottobre 2023 IV / scene CREMAZIONE ANIMALI DOMESTICI
Amore, di Pippo Delbono

LO

LA STORICA/1

Veronica Quarti

racconta alla Bevanella

Si sta facendo notare in città e non solo la giovane (classe 1993) storica lughese Veronica Quarti. Tra le varie iniziative che cura, sarà la protagonista della rassegna “Storicamente vero”, al centro visite della Bevanella, nel cuore del Parco del Delta del Po, a domeniche alterne per tutto l’autunno.

Giovanni Gardini, di origini cervesi ma ravennate d’adozione, direttore della Raccolta Lercaro di Bologna e vice direttore del Museo Diocesano di Faenza, lavora come docente agli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Rimini e di Firenze e come professore a contratto per l’università di Bologna, oltre che come guida turistica, divulgatore e giornalista pubblicista. La rubrica “Cartoline da Ravenna” su questo settimanale porta infatti la sua firma (pubblichiamo la nuova puntata qui sotto). Dopo gli studi a Bologna, Ravenna e Roma, e grazie all’incontro con lo studioso Don Giovanni Montanari, approfondisce la storia dell’arte paleocristiana impegnandosi a trasmettere la memoria attraverso le immagini. Il suo lavoro di divulgazione si declina in diverse forme, come convivono tra loro?

«Le mie sembrano attività diverse tra loro, ma sono legate da un filo conduttore: la passione per la narrazione. Anche i miei studi, tra arte paleocristiana e contemporanea, sembrano lontani, ma sono in realtà accomunati dalla ricerca di un nuovo linguaggio. L’arte paleocristiana nasce cercando nuove forme e figure per tradurre la propria esperienza di fede, mentre l’arte contemporanea cerca nuove parole, nuovi simboli per parlare al mondo di oggi. Entrambe creano un nuovo linguaggio attraverso l’immagine. Anche nel ravennate questi mondi coesistono e sono vicini. Quando lavoravo al Museo Arcivescovile di Ravenna, ad esempio, curai “Lacrime” con opere di Lucia Bubilda Nanni, una mostra che univa i ricami su tulle dei volti dell’ossario del cimitero di Ravenna alle iscrizioni funerarie del lapidario del Museo Arcivescovile, creando un dialogo tra le antiche lapidi e i volti dimenticati».

CARTOLINE DA RAVENNA

Mittente Giovanni Gardini

Il grande Orso

È cambiato il modo divulgare la storia dagli inizi della sua carriera a oggi?

«Sicuramente. Secondo me, il giusto approccio si basa sulla narrazione, e non sull’erudizione. Con il mio lavoro cerco di rendere partecipi le per sone della meraviglia dell’arte. Apprezzo anche la figura del divulgatore che si muove attraverso i social, sono molto incuriosito da questo approccio, ma ho poco tempo per dedicarmici. Certo, è importante che nella narrazione non sia la figura istrionica del divulgatore a sovrastare l’opera stessa. Credo che vadano sfruttate tutte modalità che ci sono date per fare cultura. Oggi più che mai trovo fondamentale raggiungere un pubblico vasto, non specialistico. È anche per questo che è nata la rubrica “Cartoline da Ravenna”». Come è nata la rubrica e quando?

«Spesso nel corso dei miei studi mi trovavo davanti ad aneddoti e curiosità storiche poco adatti alla pubblicazione scientifica, ma comunque accattivanti e degni di nota, così nel 2017 mi presentai da Fausto Piazza - allora direttore di Ravenna&Dintorni, testata che già apprezzavo - proponendogli la mia idea di una rubrica che potesse diffondere ai cittadini approfondimenti tra il serio e il faceto sulla storia di Ravenna attraverso le immagini delle “cartoline”. La prima, Quando Corrado Ricci “non le mandava a dire” raccontava del battibecco tra l’archeologo e un vicino infastidito dai sarcofagi recentemente scoperti davanti alla sua proprietà. Questa curiosità era anche un pretesto per informare il lettore di come nei primi del Novecento, in piena guerra mondiale, a Ravenna si facesse comunque ricerca storica e archeologica ad alto livelli. Ad oggi sono state pubblicate più di 270 cartoline».

Crede che i cittadini ravennati siano interessati alla storia della città e consci del suo patrimonio?

«È da oltre cent’anni che Ravenna “promuove” il suo patrimonio, e c’è molta attenzione da parte della città per il suo valore e la sua storia. Trovo che Ravenna faccia un’ottima proposta in ambito culturale. Certo, la tutela e la promozione in questo ambito non è mai sufficiente, e sono sicuro che nasceranno nel tempo altre iniziative interessanti; la città è molto vivace intellettualmente. Io per primo sono rimasto piacevolmente sorpreso dal riscontro di “Storie di Ravenna” (che torneranno questo inverno nell’ambito della stagione teatrale di Ravenna, ndr)».

Come è nato anche questo progetto?

Il vescovo Orso fu una figura importante per la storia della chiesa ravennate tra la fine del IV e gli inizi del V secolo. Secondo la tradizione egli fu il committente della Basilica della Resurrezione, oggi conosciuta come Duomo, e del Battistero accanto ad essa, meglio noto come Neoniano, a ricordo dello straordinario intervento musivo commissionato da Neone, suo successore dopo Pietro Crisologo. Di Orso rimane una superba rappresentazione nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe: egli è raffigurato insieme ad altri tre vescovi ravennati - Severo, Ecclesio, Ursicino - e al pari di loro indossa gli abiti per la celebrazione eucaristica, porta il pallio sulle spalle e regge un prezioso codice gemmato. Andrea Agnello, nel Liber Pontificalis Ecclesiae Ravennatis, offre una narrazione sapienziale della sua vita ricordandone la santità: «Orso fu castissimo nel corpo, santissimo nelle opere, aveva il volto raso e bello, era un po’ calvo. Costui per primo cominciò a costruire un tempio di Dio per raccogliere, come piissimo pastore, in un solo ovile il popolo cristiano che vagava in locali isolati […]. Dunque questo beatissimo presule edificò all’interno di questa città di Ravenna la sacra chiesa cattolica, dove tutti assiduamente accorriamo e che egli dal proprio nome chiamò Ursiana. Ai suoi tempi ne pose le fondamenta e con l’aiuto di Dio potè completarne la costruzione […]. Fu sepolto, come alcuni affermano, nella predetta chiesa Ursiana o Anastasis, che egli aveva costruito».

«Poco prima della pandemia fui contattato da Alessandro Argnani, co-direttore di Ravenna Teatro, che aveva in mente un progetto di narrazione a teatro che coinvolgesse me e lo storico Alessandro Luparini. Pensava che il nostro metodo di divulgazione fosse simile e appassionante e, dopo un primo incontro, abbiamo iniziato a progettare queste “storie” di Ravenna. Questi racconti, sotto la regia di Ravenna Teatro, assomigliano a un trebbo, sono una serie di narrazioni legate tra loro da un fi l rouge. Parlando di Teodora, ad esempio, si può passare dall’Imperatrice alla parola d’ordine usata durante la resistenza, fino ad arrivare alla squadra di pallavolo ravennate. Sul palco, insieme a noi, si alternano docenti, esperti e storici. I dialoghi sono accompagnati dalla lettura di alcuni brani chiave da parte di un attore e, nelle ultime edizioni, anche dalla proiezione di brevi filmati e da musica dal vivo».

Dalle 10.30, per un’ora e mezza, Quarti racconterà la storia di Dante Alighieri e dei suoi resti (il 29 ottobre), di Lord Byron e dei suoi legami con la Romagna (il 12 novembre), dell’omicidio Kennedy (il 26 novembre) e di Raul Gardini (il 10 dicembre). Per informazioni e prenotazioni: storicamentevero@gmail.com oppure su Whatsapp al 349 8441424.

LA STORICA/2

I libri di Paola Novara sull’archeologia

Tra i nomi più noti tra gli appassionati di storia locale e archeologia a Ravenna c’è Paola Novara, impiegata al Museo Nazionale, premio Guidarello 2022. Ravennate doc, tre lauree e un dottorato, Novara è autrice di una quindicina di libri sull’archeologia e la storia ravennate e romagnola; altrettanti ne ha curato, mentre sono quasi trecento gli articoli scientifici e i saggi storici.

Fra le sue pubblicazioni più note Storia delle scoperte archeologiche di Ravenna e Classe (1998) e Pel bene dei nostri monumenti. Odoardo Gardella. Archeologia e antichità locali nella Ravenna dell’Ottocento (2004). Con il Ponte Vecchio ha pubblicato Storia di Ravenna. Dalla preistoria all’anno Duemila (in collaborazione con Alessandro Luparini, 2016), La Romagna dei castelli e delle rocche (2017) e l’ultimo “Santa Croce di Ravenna Archeologia e Storia” (2022).

VISITE GUIDATE

A Bagnara alla scoperta della moda del XV secolo

A Bagnara di Romagna sabato 7 e domenica 8 ottobre ci saranno visite guidate sul tema “L’armadio di Caterina. Moda e costume ai tempi della signora di Romagna”. Un viaggio attraverso la moda tra XV e XVI secolo partendo dalla ricostruzione dell’abito di Caterina Sforza conservato all’interno del Museo del castello, per arrivare a un’esperienza creativa per adulti e bambini.

Il prezzo è di 10 euro (6 euro da 11 a 16 anni, gratuito fino a 10 anni). Prenotazione obbligatoria entro le 16 di venerdì 6 ottobre su www.imolafaenza.it, mail infomolafaenza.it, telefono 0542 25413.

PRIMO PIANO / 15 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
STORICO DELL’ARTE
«Cerco di rendere partecipe la gente: oggi è fondamentale raggiungere un pubblico vasto, non specialistico»
Giovanni Gardini e la «passione per la narrazione», tra Cartoline e teatro...

RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023

«L’uso dei social è ormai diventato imprescindibile nella nostra vita – afferma la psicoterapeuta Raffaela Vanzetta – e questo può generare, soprattutto tra gli adolescenti, un senso di insoddisfazione di sé». Di questa problematica si parlerà giovedì 12 ottobre, dalle 16 alle 19, alla sala Buzzi di Ravenna (via Berlinguer 11) in occasione della conferenza “Social Fame: adolescenza, social media e disturbi alimentari”. Durante l’incontro, Raffaela Vanzetta, coordinatrice del Centro per i disturbi del comportamento alimentare Infes di Bolzano, discuterà con altri ospiti del rapporto fra il mondo vir tuale, quale nuovo luogo di costruzione del reale, e i disturbi alimentari. Questo a partire dal volume “Social Fame”, pubblicato nel 2023, di cui Vanzetta è autrice insieme alla psichiatra e psicoterapeuta Laura Dalla Ragione.

Dottoressa Vanzetta, com’è nato questo libro?

«Insieme a Laura Dalla Ragione ci siamo accorte che, soprattutto dopo la pandemia, l’utilizzo dei social tra gli adolescenti è aumentato. Così abbiamo iniziato a parlare con i pazienti e a leggere diversi studi che si occupavano di questa problematica. Dall’uscita del libro abbiamo ricevuto feedback molto positivi soprattutto dagli insegnanti: attraverso la lettura di questo volume diamo agli adulti la possibilità di capire il mondo dei giovani». Qual è il rapporto tra adolescenti e social?

«L’esposizione continua, attraverso l’utilizzo dei social e soprattutto di Instagram e TikTok, al corpo, alle storie e alla vita degli altri ha influenza sul cervello e sulla capacità critica degli adolescenti. I social ci permettono di trovare informazioni di cui abbiamo bisogno, ma non siamo consapevoli dei rischi. I limiti di età esistono ma non vengono rispettati e molti non ne sono neanche a conoscenza: ad esempio Whatsapp dovrebbe essere utilizzato da utenti maggiori di 16 anni, TikTok di 13. I genitori mentono e permettono ai loro figli di farsi un account per fare in modo che non si sentano esclusi e che possano comunicare con gli altri».

Quali sono i rischi maggiori dei social?

«Il rischio maggiore è quello di alimentare l’insoddisfazione di sé: ogni giorno i giovani si confrontano con vite stupende di persone che hanno successo. Non sto parlando di vere e proprie “star”, ma di coetanei che sono riusciti ad avere molti follower e anche un giro di denaro, mettendo in mostra il loro corpo sui social ed esibendo una vita più bella rispetto a quella degli altri. Questo confronto porta insoddisfazione e genera fatica ad accettare la propria vita».

Chi è maggiormente soggetto a questi rischi?

«Sicuramente le ragazze, a partire già da 11 anni, ma anche più grandi. I ragazzi utilizzano diversamente i social: seguono soprattutto i calciatori e questo può proiettarli verso l’idea di avere un corpo palestrato, ma hanno meno bisogno di confrontarsi con gli altri rispetto alle ragazze».

Come nascono i disturbi alimentari?

«Molte influencer mostrano sui social cosa mangiano e l’attività fisica che fanno e questo

contribuisce a diffondere il messaggio che per avere una vita felice devi avere il corpo giusto e un’alimentazione adeguata. Quindi ragazzine ancora molto piccole iniziano a eliminare deter minate cose e a portare il loro corpo a una situazione di stress che poi sfocia nel disturbo alimentare».

Negli anni è aumentata questa problematica?

«Dopo il Covid c’è stato un aumento considerevole nel tempo di utilizzo dei social

SALUTE/1

per gli adolescenti: secondo gli studi i dati sono quasi raddoppiati, passando da due ore al giorno a quattro o sei ore. La società è cambiata e i giovani vivono in una maggiore incertezza dal punto di vista climatico e sociale, l’unica cosa che riescono a controllare è il loro corpo e questo dà loro sicurezza. Per quanto riguarda i disturbi alimentari conosco i dati dell’Alto-Adige, dove vivo, ma quello che accade qui succede anche nel resto d’Italia. Nel 2022 c’è stato un aumento

PREVENZIONE CONTRO L’ICTUS CEREBRALE: A SANT’ALBERTO

SCREENING GRATUITI

L’associazione Alice e l’Ausl promuovono tre incontri per illustrare quali segnali monitorare

Con l’autunno riparte la campagna per la prevenzione dell’ictus cerebrale. Sono tre le giornate di screening gratuito organizzate dall’associazione Alice Ravenna in collaborazione con l’Ausl. La prima sabato 7 ottobre a Sant’Alberto nella Casa della Comunità di via Cavedone 37, cui seguiranno quelle del 28 ottobre a Cervia e a Russi nel mese di dicembre.

I partecipanti saranno sottoposti ad alcuni esami clinici finalizzati alla misurazione del rischio individuale di ictus. L’intervento, previsto dalle 9 alle 12.30, è rivolto a tutti cittadini adulti di Sant’Alberto e zone limitrofe a prescindere dall’età e prevede: un test rapido di misurazione di glicemia e colesterolo; la misurazione della pressione arteriosa e il rilievo di eventuali aritmie cardiache; la valutazione medica, qualora dai test effettuati si rilevasse un elevato rischio per malattia cerebrovascolare, attraverso un colloquio e suggerendo, eventualmente, ulteriori approfondimenti diagnostici. I risultati delle indagini con la valutazione del rischio saranno consegnati ai singoli interessati.

Per partecipare è necessario prenotare telefonando al numero 331.1304368, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, oppure inviare una richiesta tramite WhatsApp attendendo di essere ricontattati per fissare un appuntamento.

Incontri

pubblici

per avvicinare gli adulti ai teenager

L’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna e l’Ausl promuovono un ciclo di quattro incontri rivolti agli adulti sul tema dell’adolescenza. In sala Buzzi, in viale Berlinguer 11, si comincia venerdì 6 ottobre alle 20.30: “Binge Drinking: l’uso dell’alcol nell’adolescenza” con il direttore del dipartimento dipendenze Uiss Pedemontana, Giovanni Greco. Il 12 ottobre social media e disturbi alimentari (vedi articolo principale). Il 26 ottobre alle 20.30 “Adolescenza e consumi di sostanze” con Edoardo Polidori, già direttore Serd Forlì, Rimini e professore dell’Università di Bologna.Il 17 novembre alle 20.30 alla sala D’Attorre in via Ponte Marino l’evento conclusivo con Marco Martinelli, drammaturgo e regista, cofondatore del progetto Non Scuola che presenterà “La non-scuola: un viaggio nelle potenzialità del teatro”. Dato il numero limitato di posti a disposizione, è richiesta la previa iscrizione agli eventi: 0544/482414 oppure giovani@comune.ra.it.

dei disturbi alimentari del 26 percento rispetto a prima della pandemia, nei minorenni del 51 percento».

Cosa possono fare i genitori? Quando è necessario rivolgersi a un professionista?

«L’errore più comune commesso dai genitori di figli adolescenti è quello di lasciarli entrare da soli nel mondo dei social, un mondo vir tuale che per loro è reale. Sicuramente i giovani sanno gestire il cellulare meglio degli adulti dal punto di vista tecnologico, ma non conoscono i contenuti e non hanno str umenti per riflettere. Se i genitori si accorgono che l’umore dei propri figli peggiora, se li vedono tristi o notano comportamenti alimentari strampalati, non sempre la colpa è dell’adolescenza, ma bisogna stare attenti e se necessario rivolgersi a un professionista». Benedetta Bendandi

SALUTE/2

Stili di vita corretti: alimentazione, movimento e sicurezza domestica

Prosegue la rassegna di eventi gratuiti su promozione della salute organizzati dall’Ausl della Romagna in collaborazione con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Gli incontri tematici affronteranno i temi dei corretti stili di vita, dall’alimentazione al movimento fino alla sicurezza domestica e stradale. Il 10 ottobre dalle 16 alle 18 al centro Ca Vecchia di voltana la prevenzione degli incidente domestici. Dalle 16 alle 18 del 13 ottobre a Sant’Agata al centro sociale Ca di Cuntaden e del 18 ottobre a Bagnacavallo in biblioteca l’importanza del camminare.

LOTTA ALLE MAFIE

Incontro pubblico alla Classense con l’ex magistrato Cafiero De Raho

Le nuove frontiere della lotta alle mafie sono l’argomento di un incontro in programma venerdì 6 ottobre alle 16 nella sala Dantesca della Biblioteca Classense a Ravenna con Federico Cafiero De Raho, vicepresidente della Commissione giustizia della Camera dei deputati, già magistrato e procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. È in programma l’intervento anche di Daniele Barberini, procuratore della Repubblica di Ravenna. L’evento è promosso dal Comune di Ravenna con il patrocinio della procura della Repubblica e dell’Ordine degli avvocati di Ravenna.

16 /
SOCIETÀ
L’INTERVISTA
«Gli adolescenti vedono vite esibite su Instagram e Tiktok con soldi e successo e faticano ad accettare la propria»
La psicoterapeuta Vanzetta si occupa di social network e disturbi alimentari «Dopo il Covid è aumentato il tempo online, le ragazze sono più a rischio»

AMBIENTE

Tornano le limitazioni antismog Stop ai diesel fino a Euro 4, ma gli alluvionati hanno deroghe

Le norme fino al 30 aprile riguardano anche i riscaldamenti delle abitazioni. Riviste le sanzioni per chi infrange le regole

Per la lotta allo smog e il miglioramento della qualità dell’aria nella stagione invernale sono entrate in vigore l’1 ottobre le ormai consuete limitazioni alla mobilità e all’uso degli impianti di riscaldamento che saranno valide fino al 30 aprile 2024.

I limiti alla circolazione riguarderanno tutti i comuni di pianura, a cui viene esteso lo stop alla circolazione ai veicoli diesel fino all’euro 4 compreso, con un’eccezione. Per i cittadini dei comuni alluvionati vengono sospese fino  al 31 marzo 2024 le limitazioni alla circolazione dei diesel euro 4 (limitazioni strutturali) ed euro 5 (emergenziali).

I limiti alla circolazione si applicano dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, in tutti i comuni di pianura della regione. Nei comuni Pair (quelli con più di 30mila abitanti) le limitazioni si estendono anche alle domeniche ecologiche.

Le pratiche agricole di raggruppamento e abbruciamento nel luogo di produzione di paglia e altro materiale vegetale sono ammesse solo nei mesi di marz o, aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre. Le sanzioni passano da 50 euro a una forbice tra i 300 e i 3mila euro.

Per quanto riguarda il riscaldamento, in tutti i Comuni è vietato utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa in presenza di un impianto di riscaldamento alternativo con prestazioni energetiche inferiori a 3 stelle e focolari aperti o che possono funzionare aperti; è vietato inoltre installare camini e stufe con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle; è obbligatorio utilizzare nei generatori di calore a pellet di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW, pellet conforme alla classe A1 (è obbligatorio conservare la pertinente documentazione del pellet utilizzato).

MOBILITÀ SOSTENIBILE

UNA PEDALATA PER TUTTI DAL MUNICIPIO AL MUSEO PER INCENTIVARE L’USO DELLA BICI

Torna domenica 8 ottobre “Bimbimbici”, l’evento promosso dal Centro di Educazione alla Sostenibilità del Comune di Ravenna e realizzato grazie alla preziosa collaborazione con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che vuole promuovere tra i più piccoli una mobilità attiva e sostenibile e diffondere l’uso della bici tra i giovani e giovanissimi.

Il ritrovo è previsto alle 9 in piazza del Popolo, con partenza alle 9.30 in direzione del museo Classis, lungo un percorso in sicurezza di circa 12 km, alla portata di tutti; all’ar rivo sarà possibile partecipare ad attività laboratoriali per i più piccoli, a un piccolo ristoro e alla presentazione del Museo.

L’evento si colloca a conclusione della Settimana Europea della Mobilità, che ha visto la realizzazione di numerose iniziative in città, come l’inaugurazione di nuovi percorsi Pedibus, il Giretto d’Italia, il Parking Day nonché l’importante assegnazione della bandiera gialla della ciclabilità al Comune di Ravenna, riconoscimento che premia le azioni nello sviluppo di politiche di mobilità sostenibile e nella promo zione dell’uso sempre più frequente e diffuso della bicicletta. È previsto un numero massimo di 120 partecipanti; è obbligatoria la preiscrizione al link https://www. eventbrite.it/o/fiab-ravenna-30715721442.

VERDE

Ricomincia la distribuzione gratuita di piante dalla Regione ai privati. Si ritirano nei vivai convenzionati È ripresa la distribuzione gratuita di piante nei tanti vivai accreditati sul territorio dell’Emilia-Romagna, grazie al piano della Regione “Mettiamo radici per il futuro”. In tre anni il progetto ha già distribuito 1,7 milioni di piante. Nel sito radiciperilfuturoer.it  sono disponibili l’elenco delle aziende vivaistiche accreditate, la lista delle specie di piante che possono essere ritirate, la dichiarazione di impegno da scaricare, le linee guida, il glossario dei termini tecnici, video, grafiche e tanto altro.

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RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023

LUGO

al Pavaglione

Ottanta cantine presenti per “Vèn”, dal 6 all’8, con assaggi e uno spettacolo su Codazzi

MARINA DI RAVENNA

Torna il festival vegan

Con mostre, incontri, stand e una tavola di Bozzetto

Torna il festival “Ravenna Veganintlamuraia” il 7 e l’8 ottobre nel Piazzale Marinai D’italia a Marina di Ravenna. Il festival vegan, a ingresso libero, sarà aperto dalle 12.30 fino alle 22 del sabato e dalle 9 alle 22 di domenica.

Per la prima volta la Galleria FaroArte ospiterà la mostra esperienziale Vegan Art Show, una collettiva di artisti tra cui il maestro Bruno Bozzetto che ha realizzato una tavola esclusivamente per il Festival Vegan Ravenna, che sarà battuta in un’asta di beneficenza l’8 ottobre alle 12 per l’Associazione Iene Vegane per il mantenimento e la creazione della nuova casa di Achille e Zorz, i tori salvati dal mattatoio e mantenuti dall’associazione dal 2019.

WEB & SOCIAL

Notizie e curiosità da Ravennaedintorni.it

Borghese-mania: riprese in città

Dal 6 all’8 ottobre il Pavaglione di Lugo ospiterà “Vén – Vignaioli e Terroir”, una nuova manifestazione dedicata al settore vitivinicolo che si propone come un’occasione per degustare i più svariati vini di tutta Italia, per scoprire i territori da cui nascono, per conoscere i vignaioli e produttori e per imparare e condividere conoscenze con esper ti del settore. Circa 80 le cantine presenti all’evento che prevede anche quattro masterclass, nel Salone Estense: il 7 ottobre si parlerà di Champagne e Borgogna, l’8 di Albana e Nebbiolo Al centro del Pavaglione ci sarà un’enoteca dove sarà possibile ac-

CERVIA/1

quistare i migliori assaggi: il ricavato delle vendite sarà devoluto in beneficenza all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Non mancherà un’area food. Come evento collaterale il Comune propone inoltre lo spettacolo dedicato ad Agostino Codazzi nel 230° anniversario della nascita del cittadino lughese Domenica 8 ottobre, alle 18, le Pescherie della Rocca diventeranno il palcoscenico per un reading teatrale dove andranno in scena le parole del grande esploratore (voce narrante, testo e regia Marco Montanari).

Vèn si svolgerà venerdì e sabato dalle 18 alle 24, mentre domenica aprirà alle 14.

Il Festival sarà suddiviso in aree Food, dove si potranno gustare diversi tipi di cucina vegan di varie parti del mondo; un’area Conferenza, dove nei due giorni si alterneranno diverse personalità che affronteranno svariati argomenti che spaziano dall’alimentazione, al cambiamento climatico, al bullismo ed ovviamente si parlerà anche degli animali di tutte le specie. Tra gli ospiti: Fabio Bernini di Cadapa, Luca Mangini, ricercatore indipendente, Mirella Santamato, autrice, Mariateresa Tartaglia di Alberoefoglia, Fabio Andreoli, Vegan Coach, Ortensia Benussi di Animal Rebellion, Domiziana Illengo di Lav, Carla Marani di Animals Asia, Claudio Morigi veterinario, Michela Pisapia, Vegan Trainer, Alessandra Di Lenge di Iene Vegane, Evelina Tabanelli Alimentarista, Beatrice Balzani AVI e VLabel. Ci saranno inoltre un’area benessere e sono in programma escursioni e showcooking.

SAN PANCRAZIO

Tra le notizie più condivise dai ravennati in questi giorni ci sono sicuramente quelle relative alla presenza nel capoluogo bizantino del noto chef Alessandro Borghese, impegnato nella registrazione di una puntata del suo programma “Quattro ristoranti”. In lizza ci sono quattro locali del centro storico di Ravenna in prossimità dei quali è stata anche modificata la viabilità. Si tratta dell’Antica Bottega di Felice - dove sono iniziate le registrazioni il 3 ottobre -, Il Cerchio, Al Cairoli e Corte Cabiria.

Tanti i ravennati a caccia di un selfie in questi giorni (le registrazioni continueranno fino al 6 ottobre) mentre la presenza di Borghese è stata colta al balzo anche dal Comune per una piccola operazione di marketing turistico (qui sopra lo chef davanti alla tomba di Dante, in una foto ripostata anche dal sindaco).

ORIOLO DEI FICHI

Wine trekking: dieci chilometri tra i vigneti prima dell’aperitivo in cantina

Sabato 7 ottobre torna l’appuntamento con il “Wine Trekking” sulle colline di Oriolo dei Fichi con un percorso di 10 km che attraversa campi e vigneti. La camminata partirà alle 15 dall’agriturismo La Sabbiona (via di Oriolo 10, Faenza), dove si farà ritorno tre ore più tardi per un aperitivo in cantina. Info e iscrizioni: 3358343313 o 3398854372.

AQUILONI PER LA PACE, ANCHE IN AUTUNNO

Dal 6 all’8 ottobre, fra i Magazzini del Sale e la spiaggia di Cervia, Artevento annuncia la prima edizione del suo nuovo spin-off autunnale del festival degli aquiloni: “One Sky One World”. L’obiettivo è celebrare lo spirito della Giornata Mondiale del Volo degli Aquiloni per la Pace, che si svolge in simultanea in tutto il mondo. Il week end prevede eventi improntati sulla pace e sulla collaborazione interculturale: il grande volo collettivo degli aquiloni sulla spiaggia di Cervia, la mostra “Un Giro del Mondo in 80 Aquiloni” ai Magazzini del Sale Torre e numerose attività laboratoriali. Sarà inoltre presentato il progetto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale “Tutela e salvaguardia dei saperi e delle pratiche patrimoniali tradizionali di testimoni viventi a rischio di scomparsa”. Il programma completo della tre giorni su: Ravennaedintorni.it. Nell’immagine una scorsa edizione di Artevento.

In occasione della sagra paesana, torna la fiaba itinerante Sabato 7 ottobre, alle 15, in occasione della tradizionale sagra paesana “Sa’ Pangrezi l’è in fësta”, si svolgerà l’ottava edizione di «A passo di fiaba» che porterà in scena la fiaba itinerante nella sede del MusEt - Museo Etnografico di San Pancrazio, in via XVII Novembre 2/a. Quest’anno l’Associazione La Grama propone una interpretazione della fiaba “Astorre e il fiore turchino”, tratta dalla raccolta Fiabe di Romagna di E. Silvestroni, E. Baldini: una storia che parla di siccità e gestione delle acque, temi che interrogavano le genti secoli fa, ma che sono ancora attualissimi. Dodici attori e la regista Patrizia Abbate cercheranno di ricreare stupore e meraviglia negli occhi di grandi e bambini.

CERVIA/2

Convegno internazionale di Studi Romagnoli

Dal 6 all’8 ottobre, al teatro comunale Water Chiari, si svolge a Cervia il LXXV Convegno Internazionale di Studi Romagnoli organizzato dalla Società di Studi Romagnoli e dal Comune di Cervia. L’edizione di quest’anno vede l’intervento di 58 relatori di Università e di Centri di ricerca italiani e internazionali e si prefigura dunque come un evento di grande lustro per la cittadina rivierasca. Gli atti del convegno saranno pubblicati tra un anno.

Durante le giornate di studio sono previste anche visite guidate alle eccellenze del territorio, da Milano Marittima alla pineta.

FAENZA

Un mercato europeo in piazzale Pancrazi

Il viaggio di “Regioni d’Europa in Italia” grazie al contributo di Confcommercio Ascom Faenza fa tappa a Faenza dal 6 all’8 ottobre a piazzale Pancrazi. Dopo aver esplorato numerose località del nord Italia, la mostra-mercato che promette tre giorni di esperienza culinaria e artigianale approda nella città manfreda. L’apertura è prevista per le 9 di venerdì 6 ottobre e gli stand saranno aperti fino a mezzanotte di domenica. Un’occasione per scoprire birre artigianali e vini locali, tè e infusi pregiati ma anche ammirare gioielli, tessuti e prodotti per la casa. L’ingresso è gratuito.

18 / SOCIETÀ
Una nuova manifestazione dedicata al vino e al territorio

POST ALLUVIONE/1

tra arrosticini e musica live

Tre giorni di show per raccogliere fondi per la palestra di Roncalceci e altre iniziative benefiche tra Ville Unite e Disunite

POST ALLUVIONE/2

Animazioni, sfilate e danza

“a braz avérti” ad Alfonsine

Alfonsine in festa per la solidarietà: dal 6 all’8 ottobre l’evento “A braz avérti” (a braccia aperte), per raccogliere fondi da destinare alle famiglie alfonsinesi colpite dal tornado dello scorso luglio. L’appuntamento organizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni locali è in piazza Monti con un programma che include anche i più piccoli e le loro famiglie.

POST ALLUVIONE/3

Gli organizzatori di Rumagna Unite, il festival di musica organizzato per la prima volta a Campiano dal 29 settembre all’1 ottobre per raccogliere fondi a favore degli alluvionati, stimano la presenza complessiva di circa seimila persone. Il ricavato complessivo non è ancora stato reso noto ma sarà di diverse decine di migliaia di euro (basti pensare che l’invito all’ingresso con offerta libera era di contribuire con un minimo di 5 euro). Un paio di numeri rendono l’idea della mole di cibo e bevande servite: diecimila arrosticini e 130 fusti di birra.

Gli organizzatori di Rumagna Unite si impegnano a mantenere la massima trasparenza pubblicando i conti degli incassi della festa e i progetti benefici sostenuti. Come già anticipato, le donazioni andranno a sostegno della palestra di Roncalceci, colpita dall’alluvione, e della manutenzione di attrezzature e giochi delle aree verdi della zona. A coordinare i 150 volontari dell’evento – nato tra le cosiddette Ville Unite e Disunite, due aree nel forese sud del comune di Ravenna – sono stati comitati cittadini, comitati dei genitori, organizzatori di feste locali, società sportive e associazioni di volontariato.

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Venerdì dalle 19 si inizia con Gramen: musica, dj set e punto ristoro, in collaborazione con l’Unione comuni della Bassa Romagna e Radio Sonora. Sabato dalle 18 la Società podistica alfonsinese organizza una camminata ludico-motoria e a seguire il concerto di Paco Magià. Domenica dalle 15 ArcaRising Star Show si occupa dell’animazione per le famiglie, con giochi, trucca-bimbi e merenda. Durante il pomeriggio ci saranno una sfilata di moda e esibizioni di danza. Al termine, l’estrazione dei premi della lotteria offerti da associazioni e attività del territorio. Sabato e domenica stand gastronomico. Programma completo su www.comune.alfonsine.ra.it.

POST

ALLUVIONE/4

IL PREFETTO E TRE SINDACI DIALOGANO SUI FATTI DI MAGGIO

“Fatti accaduti in Romagna” è un libro curato da Leonardo Poli e Eugenio Dal Pane (Itaca edizioni) che raccoglie decine di testimonianze sui giorni delle alluvioni. Sarà presentato giovedì 12 ottobre alle 20.30 al Polo tecnico professionale di via Lumagni con un dialogo tra il prefetto Castrese De Rosa e i sindaci Michele de Pascale (Ravenna), Gian Luca Zattini (Forlì) e Davide Ranalli (Lugo). I racconti sono stati raccolti nelle settimane immediatamente successive agli eventi. Il libro nasce da Lugo, dove si è allagato il 49 percento del territorio comunale allagato.

Un weekend con i giochi di società a Castel Bolognese per aiutare la ripresa della località dopo il maltempo

I giochi da tavolo sono il fulcro di una manifestazione ludica animata da volontari del circondario imolese e ravennate in programma sabato 7 ottobre dalle 15 alle 23 e domenica 8 dalle 9 alle 19 nel chiostro comunale di piazza Bernardi a Castel Bolognese. Il ricavato sarà destinato all’Associazione Genitori di Castel Bolognese per progetti a favore della scuola dell’Infanzia Camerini e della scuola elementare Carlo Bassi, colpite dalle alluvioni. È possibile prenotare dei tavoli da gioco online, collegandosi al sito web https://bgtables.onrender.com per avere posto senza code né attese. Sarà inoltre possibile noleggiare altri titoli con una piccola somma (visibili al link https://bit.ly/PAZUG). Verso le 17 di domenica un’asta benefica con titoli donati spontaneamente dai volontari.

POST ALLUVIONE/5

Il Mei presenta un libro nato da 49 autori

In piazza del Popolo a Faenza in occasione del Mei il 7 ottobre alle 17.30 la presentazione del libro “Faenza, tieni botta!”, una raccolta di racconti, poesie e pensieri sull’alluvione del maggio 2023 (ed. Tempo al Libro, a cura di Mauro Gurioli). Un volume collettivo con 49 autori per sostenere la raccolta fondi aperta dal Comune: 15 euro, distribuito nelle librerie e nelle edicole faentine.

CONFERENZA DI ARCHITETTURA

venerdì 20­ottobre­2023 ore 17-20

Original Parquet - SHOWROOM AZIENDALE Via del Lavoro 4 - Alfonsine, Ravenna

DAL LEGNO AL PARQUET: specie legnose, tecniche, estetica, standard normativi

Relatore Domenico Adelizzi

Una ricognizione attuale puntuale sulle fasi dell’intero ciclo produttivo di trasformazione delle tipologie di legno in pavimentazioni per interni, esterni e per impianti sportivi. Valutazione dei livelli di qualità dei materiali, delle tecnologie e delle competenze professionali per la realizzazione di opere “a regola d’arte” nell’ambito della progettazione architettonica e dell’edilizia. Le normative e gli standard internazionali in termini di abitabilità, comfort, sicurezza e sostenibilità ambientale.

Riconosciuti 3 C.F.P. per Architetti

Gli argomenti della conferenza:

– Dall’albero al legno: caratteristiche generali

– Il processo produttivo di fabbricazione dei parquet

– La finitura della superficie

– Piani di posa per pavimenti in legno

– Verifiche preliminari e durante la posa in opera

– La posa in opera

– Competenze e responsabilità degli operatori

– Valutazione della pavimentazione lignea

– I parquet per esterni:

tipologie e valutazione

– Il pavimento di legno per impianti sportivi

Per informazioni e adesioni direzione@reclam.ra.it

SOCIETÀ / 19 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
Il festival “Rumagna Unite” muove seimila persone

RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023

La resurrezione del mosaico nel museo della città

Il nuovo piano terra del Mar, tra mediazioni e difficoltà di allestimento

L’inaugurazione del riallestimento della sezione mosaici al Mar - lo scorso 12 maggio - ha avuto la sfortuna di anticipare di pochi giorni le gravi alluvioni sul territorio col risultato di passare ingiustamente in sordina ma, superato lo shock e in prossimità dell’apertura della Biennale del Mosaico, torniamo a questo importante evento espositivo. L’idea base del progetto è chiara: sostenere la centralità del mosaico contemporaneo per Ravenna a partire dalle prime esperienze di opere musive autonome dalla copia tardoantica, realizzate alla fine degli anni ‘50, fino alla produzione più recente senza dimenticare il collegamento alla tradizione che rende note in tutto il mondo le nostre basiliche e i monumenti tardoantichi.

La consistente collezione pubblica dei mosaici può farsi iniziare nel 1959 quando Giuseppe Bovini ebbe l’idea di coinvolgere alcuni maestri del ‘900 - fra cui Birolli, Capogrossi, Chagall, Moreni, Vedova - affinché collaborassero con i mosaicisti ravennati. Lo scopo di rilanciare con questa iniziativa il linguaggio musivo ebbe successo e la serie dei mosaici realizzatiancora oggi di proprietà della Camera di Commercio, del Rotary e della Provincia di Ravenna - ha girato il mondo come vetrina della città fino almeno al 1969, quando tornò definitivamente a Ravenna venendo poi collocata nel 1986 nel quadriportico della Loggetta Lombardesca. Nel tempo, altre opere si sono aggiunte alla collezione pubblica - come i mosaici a soggetto dantesco del 1965 oggi al Museo Tamo - grazie anche ad una serie quasi ininterrotta di esposizioni che iniziano dalla metà degli anni ‘70: fra queste, le più importanti sono la prima rassegna del mosaico moderno (1976) a cui seguono le mostre Prototipo Mosaico (1986), De Mosaico (1987) e Oggetti del desiderio (1997) che indagano la relazione fra mosaico e design contemporaneo. Col passaggio al nuovo millennio l’incremento della collezione prosegue tramite donazioni e numerose iniziative: l’istituzione

nel 2009 del premio internazionale Gaem (Giovani artisti e mosaico) e del contemporaneo Festival internazionale portano ad un’interessante mostra nel quadriportico del Mar dando avvio alle edizioni della Biennale del Mosaico. Nel 2013, il nuovo catalogo della collezione musiva a cura di Linda Kniffitz e Chiara Pausini coincide col riallestimento permanente - nel chiostro del Mar - dei mosaici moderni e contemporanei, concretizzato grazie a una generosa sovvenzione di fondi europei: l’intento è quello di evidenziare l’autonomia del linguaggio e la vitalità della produzione del territorio testimoniata anche da una serie di mostre temporanee fra cui quella curata da Alfonso Panzetta nel 2017.

Apparentemente tutti d’accordo su questa linea, l’allestimento del 2013 - condotto nell’ultimo anno della direzione di Claudio Spadoni - viene fatto scomparire nell’estate del 2020, causando una sensibile frattura fra museo e città. La colpa della rimozione viene data ai lavori di ristrutturazione ma è dovere di cronaca ricordare che fino al 2022, cioè fino all’arrivo dell’attuale direttore Roberto Cantagalli, non risultava nessun progetto sulla ricollocazione dei mosaici al Mar. Per questo, il riallestimento di quest’anno - finanziato da Regione, fondi europei e Rotary - viene salutato come Lazzaro uscito dalla tomba. Creato un nutrito comitato scientifico - composto da storici dell’arte, docenti dell’Accademia e università, funzionari di musei, Scuole di alta formazione, Soprintendenza - si è dato inizio a un lungo lavoro di mediazione sulle scelte e le soluzioni di allestimento affidate in ultimo al direttore del museo e all’architetto Nicola Nottoli dello Studio Macro Macchine Narrative di Lucca. Il nuovo allestimento - visitabile con biglietto d’ingressooccupa oggi sei sale interne dell’ala est del piano terra del Mar per poi proseguire nelle due ali del quadriportico a nord e ovest.

Gli spazi interni ospitano la prima sezione dedicata ai Mosai-

A RAVENNA DAL 1973

ci Moderni del ‘59 che, dopo i recentissimi restauri sui telai lignei originali, vengono esposti accanto ai cartoni corrispondenti, anch’essi sottoposti a interventi di tutela. L’assenza della luce naturale nelle stanze toglie molto del fascino ai mosaici, privati delle variabili rifrazioni luminose, ma un buon impianto illuminotecnico permette il raffronto diretto fra opere e cartoni, evitando la loro esposizione alla luce diretta e alle variazioni di umidità. Le tabelle esplicative alle pareti narrano la nascita del nucleo mentre alcuni monitor presentano fotografie, documenti e filmati dell’epoca, contestualizzando l’evento e i protagonisti. Unica nota negativa è un’impressione di forte soffocamento nella prima sala dove le distanze fra le opere risultano claustrofobiche: fortunatamente, la sensazione si stempera negli spazi seguenti, allestiti con mosaici di dimensioni più ridotte e di formato verticale.

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La seconda e importante sezione sul tema del Mosaico & Design si apre e chiude nella quinta sala, dedicata principalmente al lavoro dello studio Alchimia con la collaborazione dei mosaicisti ravennati alla fine degli anni ‘80. Anche qui il problema dell’allestimento segna qualche battuta d’arresto a causa di opere poste al centro della stanza che interferiscono coi mosaici alle pareti: il Mobile aulico di Gregori contrasta con le Pale di mosaico a parete - il tentativo di imitare la storica Stanza aulica del 1988 non riesce - mentre le sculture musive di Baj e Gregori limitano la visione dei ritratti a parete.

L’ultima stanza ad angolo introduce alle Declinazioni contemporanee in cui sono state collocate opere di grandi artisti italiani tradotte a mosaico nel corso degli anni ‘90. Al centro della sala campeggia la grande Bambola orientale (1995) di Marco Bravura che meriterebbe - come in passato - uno spazio

autonomo anche perchè nella sua abbondanza stilistica interferisce con la delicatezza della Chambre turque di Balthus e delle Montagne incantate di Antonioni, posizionati sulla parete di fondo. I problemi della sala sono diversi - fra distanziamenti mancati e posizioni penalizzanti - ma almeno queste opere di pregio sono state recuperate alla visione pubblica.

Utile e interessante risulta la comunicazione dei pannelli e video: un monitor con schede sintetiche mappa la sedimentazione musiva contemporanea in numerosi luoghi della città fra cui anche il Parco della Pace inaugurato nel 1988 in quella che all’epoca era la prima periferia della città. La scelta di non presentare una sezione dedicata a questo grande intervento - si delega a una sintetica scheda sul monitor e al bozzetto preparatorio dell’Albero della vita di Paladino - comprime la posizione del Parco nella linea storica del mosaico ravennate: la sua dimensione corale e internazionale lo rende invece difficilmente assimilabile a tutti gli altri interventi eseguiti in città.

Vicino alla pesante rampa di raccordo al quadriportico - prima tappa di un futuro progetto complessivo sull’accessibilità che riguarderà l’intero museo - è installato l’unico monitor interattivo che permette di ascoltare le voci transgenerazionali dei protagonisti del mosaico in città. L’idea che ha incontrato il favore del pubblico necessita di aggiustamenti per omogeneizzare interviste, riprese video e traduzioni ma si tratta di un work in progress - afferma il direttore - che potrà essere integrato e ampliato.

Infine, nelle due ali del quadriportico che terminano l’indagine si colloca una lunga e forse troppo ampia selezione di mosaici contemporanei, composta da opere donate, acquistate o vincitrici di premi, realizzate negli ultimi 20 anni da

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autori ravennati, italiani e stranieri di diverse generazioni. Nella prima ala del chiostro i mosaici sono montati in parte a parete, in parte su grandi pannelli autoportanti le cui dimensioni standard sono state imposte dalle misure di sicurezza e dalla possibilità di adattamento a nuove soluzioni espositive previste dal progetto di rotazione dei mosaici di questa sezione con altri conservati nei magazzini. Questa soluzione aumenta e rende flessibile lo spazio espositivo che nelle intenzioni del progetto realizza un certo numero di stanze virtuali che evitano interferenze stilistiche, differenze tecniche e un certo “effetto corridoio”. Purtroppo, la serie ingombrante dei pannelli - che sembrano funzionare soprattutto per i lavori più piccoli - abbassano il tono dell’esposizione tanto quanto la posizione infelice di alcuni mosaici a parete, sistemati in modo coincidente ai termosifoni.

D’altra parte, la scelta di esporre un numero elevato di lavori e di utilizzare solo due lati del quadriportico - riservando altri spazi a pianoterra e le ali restanti ad attività didattiche o a eventuali esposizioni temporanee - non ha lasciato molte alternative.

In sintesi, la resur rezione del mosaico è un miracolo di cui la città non può che gioire: tenendo in conto tutte le difficoltà di allestimento, non rimane che sperare in una selezione ragionata e più agile delle opere in rotazione e negli auspicabili aggiustamenti espositivi. Occorre infine non dimenticare che un museo dialoga con tutta la città e le sue varie forze creative: il mosaico - pur con tutta la sua centralità - non è l’unico linguaggio esistente sul territorio e la sua freschezza, addirittura la sua evoluzione, si deve a un dialogo serrato con tutte le altre ar ti visive.

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SUL SANTERNO CULTURA / 21 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
SANT’AGATA
Al momento si può gioire, ma non rimane che sperare in una selezione ragionata delle opere in rotazione e negli aggiustamenti espositivi

RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023

In darsena l’irriverenza di Alessandro Gori e

Frosini/Timpano

E per l’ultimo weekend di “Manualetto” anche i concerti di Tatum Rush e Cacao

Terzo e ultimo weekend lungo per Manualetto, format ideato dagli architetti di Denara e dall’associazione Studio Doiz che si svolge sulla banchina nord della dar sena di Ravenna. Tra i tanti appuntamenti, da segnalare, venerdì 6 ottobre (alle 18.30), i romani Frosini/Timpano, che porteranno per la prima volta a Ravenna Zibaldino Africano Sabato 7 invece ecco alle 18.30 i Cacao, duo strumentale ravennate formato da Matteo Pozzi e Diego Pasini, seguiti 21.30, dal concerto dei Tatum Rush, progetto musicale visionario e originalissimo targato Giordano Rush, artista di origini italo-svizzere-americane. Infine, domenica 8 ottobre, ecco (ore 21.30) Alessandro Gori, conosciuto anche come Lo Sgargabonzi, fuoriclasse assoluto della nuova comicità italiana, che proporrà uno spettacolo per molti versi inedito, Trattatello definitivo sulla Riviera Romagnola. Tutto gratuito, info sulla pagina FB Manualetto2023.

LIBRI/1

PAOLO DI PAOLO OSPITE DEL TEMPO RITROVATO ALLA CLASSENSE

Mercoledì 11 ottobre alle 17.30 Paolo Di Paolo è ospite alla Biblioteca Classense della rassegna “Il Tempo Ritrovato” con il suo “Romanzo senza umani” (Feltrinelli). Di Paolo è autore di molti romanzi, collabora con La Repubblica, L’Espresso e Vanity Fair. Conduce dal 2006 le “Lezioni di Storia” all’Auditorium Parco della Musica di Roma, e dal 2020 conduce la trasmissione radio settimanale “La lingua batte” su Radio 3 RAI. Ingresso libero.

LIBRI/3

Si parla di Giovanna Bosi Maramotti a Sant’Alberto

Sabato 7 ottobre (ore 18) alla Casa Museo “Olindo Guerrini” di Sant’Alberto, avrà luogo la presentazione di “Una donna dal pensiero forte”. Scritti, anche inediti, di Giovanna Bosi Maramotti (la prima donna ravennate eletta in parlamento) e testimonianze su di lei. Il volume è edito dalle Edizioni del Girasole e curato da Andrea Maramotti e Ivan Simonini, presenti all’incontro. Farà gli onori di casa Vania Vassura.

Antonietta Potente presenta “Il miele e l’amaro” a Faenza

Sabato 7 ottobre (alle 17.30), alla Bottega Bertaccini di Faenza, l’associazione Romagna-Camaldoli, nell’ambito della “Via Sancti Romualdi 2023”, promuove un incontro con la presentazione del libro “Il miele e l’amaro” (Edizioni Paoline). Si tratta di una lettura personale dell’Apocalisse. Partecipa l’autrice Antonietta Potente (domenicana e teologa), introduce Antonella Baccarini.

MOSAICO/1

MOSAICO/2

LE “ANEMONI” DI BOERO, D’ACCARDI E ROMA

Dal 7 ottobre la nuova mostra della Fondazione Sabe per l’arte

Al Magazzeno Arte Contemporanea di via Mazzini 35, in centro a Ravenna, nell’ambito della Biennale del Mosaico contemporaneo inaugura sabato 7 ottobre alle 18 la doppia personale della mosaicista Dusciana Bravura e dell’artista pioniere dell’arte digitale italiana Davide Maria Coltro, intitolata “Tessuti Digitali”.

In mostra, del mosaico rimane il concetto e l’attenzione si sposta sulle idee, sui materiali, sugli algoritmi. Orari: venerdì e sabato 10-13 e 16-19; domenica 10-13

LIBRI/2

Sabato 7 ottobre alle 11 alla Fondazione Sabe per l’arte (via Pascoli 31, a Ravenna) inaugura Anemoni, mostra di Renata Boero (1936), Valentina D’Accardi (1985) e Alessandro Roma (1977), a cura di Irene Biolchini, realizzata nell’ambito della biennale Ravenna Mosaico. Il progetto coinvolge tre artisti di generazioni diverse che, con differenti approcci creativi, riflettono sul rapporto tra natura, decorazione e frammento. Il titolo della mostra richiama il tema della vegetazione che caratterizza i mosaici ravennati e in particolare i fiori simbolo di caducità e di fragilità. Le opere in mostra (nella foto una di Boero) stabiliscono, a seconda dei casi, rapporti diretti e indiretti con la tradizione musiva sul piano materiale, tecnico e iconografico. La mostra, che proseguirà fino al 16 dicembre, sarà accompagnata da un catalogo edito da Danilo Montanari e arricchita da eventi collaterali organizzati nel periodo di apertura.

Due appuntamenti al Caffè Letterario di Lugo tra Rossini e uno Shakespeare romanzato

Protagonisti Andrea Chegai e Luigi Ferrari

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Doppio appuntamento con il Caffè Letterario di Lugo: venerdì 6 ottobre (ore 21) nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, il musicologo Andrea Chegai presenta il suo saggio Rossini (il Saggiatore), eclettico e prolifico sperimentatore di generi (nella foto). A introdurre la serata sarà il direttore del Teatro Rossini di Lugo Giovanni Barberini. Chegai insegna alla Sapienza Università di Roma, dove presiede il corso di laurea magistrale in Musicologia.

Mercoledì 11 ottobre (ore 21) si va invece alla Biblioteca Trisi, dove Luigi Ferrari presenta Il cenacolo Shakespeare (Il nuovo Melangolo, 2023), introdotto da Daniele Serafini. Shakespeare al centro di un intrigo internazionale è il leitmotiv di questo avvincente romanzo storico. Ingresso libero.

LIBRI/4

Al Mic Giorgio Gualdrini con il suo “Trittico delle cose ultime”

Venerdì 6 ottobre (ore 17.30) al MIC di Faenza si terrà la presentazione del libro “Trittico delle cose ultime”, di Giorgio Gualdrini (Pazzini Editore). Ci saranno gli interventi di Natalino Valentini (filosofo, Università di Urbino), Gian Domenico Cova (teologo e biblista, Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna) e Alessandra Rizzi (storica dell’arte, autrice del libro “Francesco Arcangeli scrittore”).

Inoltre, Margherita Rondinini leggerà brani, tra gli altri, di Joachim Winkelmann, Fedor Dostoevskij, Anna Gregor’evna Dostoevskaja, Sergej Bulgakov, Elias Canetti, Pavel Florenskij, Guido Ceronetti, Julia Kristeva, Melania Mazzucco, Vasilij Grossman.

A Liberamente i romanzi di Stefano Bonazzi e Ugo Barbàra

Sabato 7 ottobre alla libreria Liberamente, in viale Alberti a Ravenna, Stefano Bonazzi presenterà il suo ultimo romanzo “Titanio”, pubblicato da Alessandro Polidoro editore. Per l’occasione l’autore dialogherà con Vania Rivalta. Giovedì 12 ottobre, sempre alle 17.30, in compagnia di Ugo Barbàra e il suo “I malarazza”, edito da Rizzoli, che sarà introdotto da Paolo Casadio.

22 / CULTURA
“TESSUTI DIGITALI” AL MAG
IL FESTIVAL
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MUSICA

A Faenza torna il Mei, anche per gli alluvionati

Da venerdì 6 a domenica 8 ottobre si tiene a Faenza la nuova edizione del Mei - Meeting delle Etichette Indipendenti, ideata e coordinata come sempre da Giordano Sangiorgi. Tra i nomi più noti in arrivo ci sono Elisa, Manuel Agnelli, Dolcenera, Omar Pedrini, Statuto e Gang, ma il programma comprende così tanti ospiti da rendere le tre giornate un continuo “imbarazzo della scelta”.

Partenza dunque venerdì 6 in Piazza del Popolo (ore 19) con un occhio di riguardo sul tema dell’alluvione e al liscio, con l’esibizione degli Alluvionati del Liscio, poi l’omaggio alla cantante faentina Arte Tamburini, la prima a incidere Romagna Mia su disco nel 1954, con un Premio a lei dedicato che sarà assegnato al duo faentino folk delle Emisurela. Insieme a loro ci saranno la Banda del Passatore di Brisighella e il Team Dance Borgo dei Ballerini di Faenza. Ma anche La Storia di Romagna, Roberta Cappelletti, Nicolò Quercia. Guest della serata l’Orchestrina di Molto Agevole guidata da Enrico Gabrielli, alle prese con i brani di Secondo Casadei in chiave indie con musicisti degli Afterhours, Calibro 35 e altre formazioni.

Sabato 7 (ore 16.30) Elisa ritirerà il Premio alla Carriera nel Salone dell’Arengo, in dialogo con il giornalista Riccardo De Stefano. Dalle 18 sono in programma concerti acustici di solidarietà nelle zone alluvionate (da via Lapi a piazza Ferniani), a cui parteciperanno anche Elisa e Dolcenera. Sul palco centrale in Piazza del Popolo sabato (sempre dalle 18) si esibiranno i Savana Funk, vincitori del premio Migliori Artisti Emergenti, i Nobraino, che ritireranno il Premio alla carriera, Lucio Corsi, vincitore della Targa Mei Migliore artista indipendente dell’anno, Dolcenera, che riceverà il premio Onda rosa indipendente per i 20 anni di carriera, Statuto e Gang, che ritireranno il premio per i 40 anni di carriera, Omar Pedrini, Etta, Lorenzo Lepore, La Noce, Berardi, Altrove, Analogic, Hernandez & Sampedro. Inoltre, dalle 15, torna il Pal-

co Giovani in Piazza della Libertà, con l’apertura degli Artistation Big Band e dei Jam Republic. Poi il concerto di Auroro Borealo e, a seguire, Cenere, Nur, Amanda, Peregrin Blasting Weed, Minimal, Duochiari, Seb, Amanda Vitale, Narciso, Milena Mingotti, Casaluce e altri ancora.

Domenica 8 alle 16 Palazzo Milzetti ospita il concerto dei pianisti Giovanni Bertoni (che riceverà il Premio Solidarietà per il suo impegno sociale e di volontariato presso l’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì) e Veronica Rudian. Dalle 15 in Piazza della Libertà verrà quindi allestito il Palco Giovani, sul quale suoneranno Bambole di pezza, Manicas, Emanuele Conte, The Pillheads, Roberta Scandurra, Fratelli & Margherita, Bob Balera, Nept, Emanuele Tedaldi, Donatella Gregorio, Themorbelli, Maz Vilander & Makadam Zena, Nitidi, Red SAX, e molti altri ancora. Infine, in Piazza del Popolo (ore 19) il concerto di Manuel Agnelli, che riceverà il Premio Stra-Mei .

Stra-Mei è una raccolta fondi che mira a sostenere le realtà musicali colpite dall’alluvione che ha recentemente colpito la Roma-

gna, causato danni significativi alle comunità locali, distruggendo anche le scuole musicali e mettendo a rischio la scena artistica indipendente. I fondi raccolti saranno utilizzati per sostenere le band locali, gli studi di registrazione, le sale prove e altre realtà musicali danneggiate.

Contestualmente, nelle tre giornate del Meeting sarà aperta dalle 10 a Palazzo del Podestà la tradizionale Fiera del Disco. Tra i tanti appuntamenti al sui interno, domenica 8 (ore 11.30) ecco la presentazione del libro Almeno tu nel metaverso di Silvia Bertelli e Luana Caraffa (Vololibero), mentre alle 12 Fiorenza Gherardi De Candei presenta Fatti e misfatti dell’industria musicale italiana, di Alceste Ayroldi (Arcana Edizioni).

Tanti, come di consueto gli eventi collaterali al MEI, dal “Forum del giornalismo musicale” al seminario “Donne e musica. L’universo femminile nelle canzoni e nell’industria musicale tra difficoltà, stereotipi e affermazione”, fino alle masterclass della MEI Academy.

Info: meiweb.it e 349-4461825.

CULTURA / 23 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
Nel lungo weekend ci saranno tra i tanti Manuel Agnelli, Elisa, Omar Pedrini Concerti di solidarietà nelle zone devastate lo scorso maggio
Elisa e Manuel Agnelli

RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023

CINEMA/1

Un film macedone vince il Soundscreen Film Festival 2023

La giuria ha premiato anche un regista iraniano Fino al 9 ottobre visioni online gratuite

Con la consegna dei premi, si è chiusa domenica 1 ottobre l’ottava edizione del Soundscreen Film Festival, manifestazione cinematografica interamente dedicata alla musica, organizzata dall’associazione culturale Ravenna Cinema e tenutasi al cinema Mariani. La giuria del Concorso Internazionale per Lungometraggi (composta da Andrea Valmori, Matteo Papi e Fabrizio Varesco) ha assegnato il Premio Miglior Film Lungometraggio al macedone I love, I swear di Marjan Gavrilovski. Il premio alla Miglior Regia è invece stato assegnato all’iraniano Maysam Hasanzadeh per il film Orbital

Il premio Maurizio Principato al Miglior Contributo Musicale è andato a Improvisations in parallel mode, del greco Petros Kolotouros. C’è poi stata una Menzione

CINEMA/2

Speciale della Giuria a 9 Nights di Mostafa Ghorbanpour: «La colonna sonora contribuisce in maniera (pre)potente alla ruvida descrizione del paesaggio umano del protagonista, con continui terremoti sonori a sottolineare il complesso rapporto tra sogno e realtà».

Infine il voto del pubblico Soundscreen 2023 ha attribuito il Premio al Miglior Film Cortometraggio a Tufo, di Victoria Musci. Fino al 9 ottobre una curata selezione del concorso internazionale è visibile g ratuitamente sulla piattaforma OpenDDB.

Al Mariani ripartono le rassegne del lunedì, martedì e giovedì

Riprendono al Mariani di Ravenna le rassegne e gli eventi speciali, con gli appuntamenti settimanali di “2 Days Cult Movie” (due giorni settimanali dove i migliori titoli di uscita recente si alterneranno a capolavori restaurati e perle nascoste) e “Finalmente è giovedì” (il contenitore creato appositamente per raccogliere i frutti della collaborazione con il Circolo del Cinema Sogni), che uniscono cinema d’autore, proiezioni in lingua originale, ospiti e approfondimenti. Per Cinemaincentro – il circuito di cinema d’essai che gestisce la sala di via Ponte Marino – si entra dunque nel vivo della stagione: “2 Days Cult Movie” si apre con il film restaurato di David Lynch, “The straight story - Una storia vera”, che lunedì 2 e martedì 3 ottobre arriverà in sala (18.30 e 21) in un’edizione restaurata da StudioCanal con la supervisione del regista stesso e distribuita dalla Cineteca di Bologna. Si prosegue poi con un titolo italiano, “Felicità” (9 e 10 ottobre), esordio alla regia di Micaela Ramazzotti. “Finalmente è giovedì” parte invece il 5 ottobre con “Patagonia”, il film italiano che più ha convinto il pubblico dell’ultimo festival di Locarno e, per l’occasione, sarà il regista Simone Bozzelli in persona ad accompagnare il pubblico in questo micro-mondo. A seguire, giovedì 12 ottobre arriva “Vertigo - La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock, raccontato al pubblico da Roy Menarini, critico cinematografico e docente titolare del corso di Cinema e Industria culturale all’Università di Bologna. Ma al Mariani vedremo anche il nuovo cortometraggio di Pedro Almodovar con Ethan Hawke e Pedro Pascal, “A strange way of life”, l’ultimo lavoro di Roman Polanski, presentato e ovviamente discusso a Venezia, “The Palace”, e “Il grande carro”, nuova fatica di Philippe Garrel, valsagli l’Orso d’argento. Info e programma: cinemaincentro.com.

IL CONCERTO

ROCK

ELIO E LE STORIE TESE DAL VIVO ALL’ALIGHIERI CON IL NUOVO TOUR TEATRALE

Martedì 10 e mercoledì 11 ottobre Elio e le Storie Tese saranno in concerto al teatro Alighieri di Ravenna (ore 21) con il loro nuovo tour “Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo (Una radiografia folle e ragionata della nostrana Terra dei Cachi 2023)”.

Sfiniti dal dover rispondere quotidianamente ad almeno 20 persone a testa che chiedono «Quando tornate insieme?» e «Ma non vi eravate sciolti?», Elio e le Storie Tese risolvono il problema tornando nei teatri diretti dal regista Giorgio Gallione. “Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo” sarà un pittoresco viaggio musicale nel repertorio vecchio di Elio e le Storie Tese. Appunto “una radiografia folle e ragionata della nostrana Terra dei Cachi 2023” nella quale ironia, incursioni surreali e filosofia assurda disegnano un bel paese italiota grottesco e contemporaneo. Canzoni, monologhi, scherzi musicali, performance strumentali virtuosistiche e demenziali, come è nello stile mitico e identitario del gruppo. Biglietti e info: teatroalighieri.org.

MUSICA CLASSICA

Baritono e pianoforte alla Sala Corelli

Venerdì 6 settembre alle 21 alla sala Corelli dell’Alighieri di Ravenna prosegue l’Ottobre Musicale di Emilia Romagna Concerti con il baritono Andrea Navacchia e il pianista ravennate Marco Santià in un raro programma dedicato a musiche di Tosti, Frontini, Puccini e Schumann.

LaCorelli a Brisighella

DAN STUART ARRIVA AL CISIM

Domenica 8 ottobre il Cisim di Lido Adriano ospita il concerto di Dan Stuart, leggendario fondatore dei Green on Red e uno degli artefici del movimento Paisley Underground che ha fatto la storia della musica. Sarà una serata all’insegna della musica e delle parole, in cui Stuart condurrà attraverso la sua carriera attingendo al suo vasto repertorio di canzoni che hanno segnato un’epoca. Info: ccisim.it.

ROCK&DINTORNI

Al Clan il blues dei Doctor Delta e i francesi Porton Porton Lopez

Giovedì 5 ottobre (ore 22, gratuito) arrivano al Clan Destino di Faenza i Doctor Delta, progetto nato dalla passione di Giorgio Casadei e Alice Miali per il primo blues del Delta, e dall’interrogativo di quali possano essere le strade da percorrere per fare della musica blues nel XXI secolo. .

Giovedì 12 ottobre arriva poi un gruppo francese, i Porton Porton Lopez, giovane trio parigino che mischia rock a la Captain Beefheart ai ritmi della musica africana tra l’Afrobeat di Fela Kuti e la psichedelia di Mdou Moctar.

Sabato 7 ottobre a Brisighella l’Orchestra La Corelli propone due appuntamenti: alle 17 alla Biblioteca “C. Pasini” la lettura musicale per bambini “Io sono Foglia”, a cura di Teresa Maria Federici accompagnata dal violino di Anna De Leo (gratuito con prenotazione allo 0546-8164). Alle 21 invece nel foyer del Teatro Pedrini c’è il concerto “Genio e sregolatezza” con l’Orchestra La Corelli, diretta da Jacopo Rivani. Ingresso 5 euro.

“Soavi Armonie” al Mic di Faenza

Domenica 8 ottobre (ore 11) la rassegna “Soavi Armonie” prosegue al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza con “Vengo dal Giappone”, protagonisti Hiromi Yamada, mezzo soprano, e Denis Zardi al pianoforte. Presenterà l’evento Marco Del Bene in occasione dell’Ottobre Giapponese. Info: micfaenza.org.

Proseguono le rassegne della Mariani

Domenica 8 ottobre iniziano i Concerti della Domenica dell’associzione Mariani, con un primo concerto che, eccezionalmente, si svolgerà alla Chiesa di San Romualdo (e non alla Sala Corelli) alle 17. Sul palco gli allievi del Conservatorio di Ravenna con lo spettacolo “Facade: An Entertainment”, diretto da Andrea Cappelleri e con la regia di Marco Balliani. Lunedì 9 (alle 17) si torna invece alla Sala Corelli per l’esibizione di Sofia Donato (foto) che, nell’ambito di “Giovani in Musica”, interpreterà al pianoforte musiche di Haydn, Mendelssohn, Brahms, Respighi e Ravel. Giovedì 12 ottobre “Giovani in Musica” ospita invece (sempre alla Corelli alle 17) il pianista Gianluca Bergamasco.

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CULTURA
IO CAPITANO ven. 06 - sab. 07: ore 18.30 - 21.00 dom. 08: ore 16.00 - 18.30 - 21.00 mer. 11: ore 18.30 - 21.00
gio. 05: ore 21.00 ospite il regista Simone
PATAGONIA rass. Finalmente è giovedì
Bozzelli

Il mockumentary ambientalista di Barry Levinson

The Bay (di Barry Levinson, 2012)

Prima di parlare del film, chiariamo alcuni concetti e nomi. Mockumentary è un genere che indica un falso documentario su eventi immaginari, e se è un horror è composto da video amatoriali ritrovati a evento compiuto. Per citare alcuni dei più noti, ricordiamo The Blair Witch Project, Forgotten Silver e la serie Modern Family. Barry Levinson, il regista di The Bay, è un’icona del cinema americano, con un cur riculum composto da Good Morning Vietnam, Rain Man, Piramide di paura (piccolo cult per noi adolescenti negli anni ‘80) e tanti altri ottimi titoli. L’idea di un film del genere (sia il mockumentary che l’horror), che si discosta decisamente dalla sua filmografia e che di solito è materia di registi più giovani e meno affermati, nasce da un evento reale, poiché il regista si ispira a un disastro ecologico avvenuto nella baia di Chesapeake nel Maryland (luogo natio e inevitabilmente caro al regista). La trama del film vede la mutazione di un batterio realmente esistente (il cosiddetto Pidocchio di mare) a causa del versamento in mare di ingenti quantità di cibo transgenico per gli allevamenti di polli, che ne provoca una abnorme crescita nelle dimensioni, e nella voracità, seminando panico e morte negli abitanti della baia. Il film si apre con la testimonianza (a evento finito) di una giovane studentessa di giornalismo sopravvissuta alla tragedia, che nel sottolineare come il tutto sia stato messo a tacere da autorità locali e nazionali, mette insieme i pezzi e racconta i fatti avvenuti il 4 e il 5 luglio 2009, durante i festeggiamenti per il giorno dell’Indipendenza nella (finta) cittadina di Claridge, situata nel Maryland. Il racconto è interessante per i molteplici canali che la narrazione offre allo spettatore: è chiaro fin da subito che la non velata metafora ambientalista la faccia da padrona e l’ignoranza e la non curanza da parte dell’uomo siano additate come le cause del disastro.

Ma Levinson non si ferma qui, e vuole arrivare anche ai piani alti di una politica impegnatissima nell’ignorare il grido di aiuto di una piccola comunità per circoscrivere un fenomeno e non gettare fango su certe scelte scellerate; critica diretta che non risparmia neanche una piccola comunità troppo impegnata in festeggiamenti per capire che qualcosa sta andando storto, troppo impegnata a seguire la propria routine per capire cosa stesse succedendo negli ultimi anni all’ambiente in cui vivono. Anche questa volta, però, si parla di horror e non mancano immagini forti e situazioni di tensione, perché il taglio documentaristico impone un realismo ar tefatto ma efficace. In definitiva una bellissima riscoperta, un prodotto di genere non più originale, ma efficacissimo nel suo messaggio ambientalista e nel suo essere verosimilmente falso. Su Prime.

MUSICA FRESCA O DECONGELATA

Blonde Redhead - Sit Down For Dinner (2023, Section 1)

In Pollock, il film di Ed Harris, c’è una scena in cui Jackson Pollock diventa Jackson Pollock. Sta dipingendo dentro al fienile della stamberga che ha preso in affitto, è povero in canna, non sta vendendo un quadro e for se è in crisi. Mentre pensa a cosa dovrebbe dipingere gli cade per terra qualche goccia di vernice. Guarda la macchia, ci pensa e inizia un nuovo quadro. Qualche tempo dopo Lee Krasner entra nel fi enile e gli dice: “you’ve done it, Pollock.” È una rappresentazione veritiera ma non troppo. Ci piace perché riduce il processo artistico a una rivelazione mistica, un momento di ispirazione assoluta in cui chiunque è potenzialmente in grado di produrre un capolavoro immortale. È una cosa che succede anche con la musica: se il disco è la fotografia di un istante, il grande disco fotografa specificamente un momento di perfezione in cui una band smette di esistere come potenziale e si mostra come una strepitosa realtà. Uno dei massimi esempi di questo può essere considerato un disco dei Blonde Redhead uscito nel 2000 (lo stesso anno di Pollock) e intitolato Melody Of Certain Damaged Lemons. Fino a quel momento erano una buona o magari un’ottima band (quattro dischi di cui due eccezionali, La mia vita violenta e Fake Can Be Just As Good, melodici ma aspri, un po’ alla Sonic Youth). In quel disco sono una grande band, suonano grandi canzoni che trovano il pop ma suonano comunque diverse da tutto. Uno strappo netto e assoluto con un passato che, dal 2000 in poi, suona come una sorta di esperimento per arrivare alla perfezione di Melody. Il problema è che un momento perfetto può diventare una gabbia, e se iniziano a trattarti come un genio prima o poi ti convinci di esserlo. Così i Blonde Redhead hanno iniziato a fare dischi pensando di avere idee, invece di fare dischi con delle idee, e lì è più o meno finito il loro momento di gloria. Il nuovo disco dei Blonde Redhead parla più o meno di questo: aver confuso un inizio con una fine, aver provato a esistere alle proprie condizioni, essere bruciati su una pira come un eroe classico. Ed ecco perché Sit Down For Dinner suona forse mediocre ma anche orgoglioso e convinto, come il disco di un gruppo che forse non era destino diventasse un’istituzione, ma ha sempre lavorato alle sue condizioni e sa mostrare ancora con orgoglio il suo percorso artistico.

Si possono ancora scrivere romanzi ambiziosi? Romanzi mondo in cui si mescola storia, filosofia, mistica e una visione della vita? Sono pochi, pochissimi, ma qualcuno ancora c’è. È uscito I libri di Jakub (Bompiani) di Olga Tokarczuk, autrice polacca vincitrice del premio Nobel nel 2018. Tokarczuk è un’autrice originale e potente, che il pubblico di Ravenna ha potuto conoscere nell’incontro a ScrittuRa festival alla Rocca Brancaleone un paio di anni fa, quando scese dalla Polonia a qui in auto, in un’Europa ancora mezza bloccata per il Covid, per parlarci di poesia, Dante, letteratura e fiamme dell’Inferno. I libri di Jakub (tradotto da Barbara Delfino e Ludmila Ryb) è un romanzo di oltre mille pagine ambientato tra la Polonia e l’Impero Ottomano del 1700, insomma non proprio una tematica pop. Racconta la vera storia di Jakub Frank un giovane ebreo di origini oscure che da un villaggio polacco parte alla volta di un mondo che vuole cambiare. Finirà per diventare un grande mistico e si autoproclamerà Messia. Un romanzo epico in cui smarrirsi e ritrovarsi, un viaggio nel tempo e fuori dal tempo, come quello di Yente, la vecchia che incontriamo nelle prime pagine e che aleggia su tutta la storia, testimoniando ogni cosa dal luogo di presenza assente in cui si trova. Diviso in sette libri racconta moltissime storie che si intrecciano tra loro, parla di mistica ebraica, di Talmud, di esoterismo e dello scontro tra diverse visioni del mondo. In un panorama letterario formato di libri molto – troppo – simili tra loro, questo libro è qualcosa di completamente diverso. Si trova la potenza poetica della tradizione letteraria polacca (quella di Czesław Miłosz e di Wisława Szymborska), una visione eterodossa della religione (e quindi del senso dell’esistenza), e una scrittura cristallina. Dà tanti spunti su cui riflettere. Certo, è un libro, che richiede molto tempo per essere letto ma è una montagna che vale la pena di scalare. La storia che racconta è vera?

Fino a che punto? La stessa autrice pare rispondere in una pagina del romanzo: “È tutto vero?” gli chiese qualche anno dopo la bella e talentuosa pianista Maria Szymanowska, da nubile Wołowska, quando s’incontrarono in Germania. L’ormai anziano Julian Brinken, scrittore e ufficiale prima prussiano poi napoleonico e infine del Regno del Congresso, diede un’alzata di spalle: “È un romanzo, cara signora. Letteratura.” “E quindi cosa vorrebbe dire?” insistette la pianista. “È vero o no?” “In quanto artista, mi aspetterei che voi non pensaste come la gente comune. La letteratura è un genere di sapere particolare, è…” e mentre cercava le parole giuste d’un tratto gli uscì dalla bocca una frase pronta: “… la perfezione di forme imprecise.” La “perfezione di forme imprecise” mi pare una bellissima definizione di cosa significhi scrivere. *

LIBRI DA BABELE VISIBILI &
INVISIBILI
Due gocce di vernice in terra
di Francesco Farabegoli
“I libri di Jakub” di Tokarczuk di Matteo Cavezzali *
FULMINI
CULTURA
25 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI VERTIGO
FELICITÀ
scrittore
E SAETTE
“Si
vede appena” (Piallassa Baiona) di Adriano Zanni
/
rass. Finalmente è giovedì gio. 18: ore 21.00 ospite Roy Menarini
rass. 2Days Cult Movie lun. 9 - mar. 10: ore 18.30 - 21.00 Via Ponte Marino 19 • Ravenna Centro www.cinemamarianiravenna.com • PRENOTA IL TUO POSTO IN SALA!!!! 0544.37148

COCKTAIL

ULTIMO GIRO

Gin tonic,

Moscow

Mule, Daiquiri: i primi tre alfieri dei distillati bianchi

Le loro origini sono quasi sempre casuali e antiche, sono facili ma per niente scontati

TESTATO

Piccolo viaggio nell’immenso mondo della mixology

di Alessandro Fogli Sommelier, vignaiolo garagista e wine enthusiast

Sapete come preparare un vero Manhattan? O il preferito dai barman di tutti i tempi, il Negroni?

Alcuni cocktail sono così radicati nel canone del mondo mixology che davvero dovremmo provare a farli almeno una volta e considerare di memorizzarne le ricette. È vero, esistono non decine, ma centinaia di cocktail classici. Tuttavia pochi hanno una vera capacità di resistenza al tempo, e quelli che ce l’hanno sono drink popolari oggi così come lo erano un secolo (o due) fa. In questo primo approfondimento sul mondo dei cocktail puntiamo i riflettori su tre grandi classici a base di distillati bianchi o trasparenti che dir si voglia, nomi che ogni amante dei cocktail dovrebbe conoscere.

Partiamo dal mio preferito in assoluto, il Gin tonic (che in realtà sarebbe gin&tonic). Facilissimo, giusto? Beh, non proprio. Il cocktail a due ingredienti richiede totale attenzione. Dai bicchieri alle guarnizioni, dallo stile del gin al grado di alcolicità, tutto deve essere considerato con attenzione quando si miscela un G&T. Un Gin tonic preparato con una base potente – diciamo dal 45% di titolo alcolometrico in su – e configurato con due parti di tonica e una di gin, è un drink buono ed equilibrato. Troppo gin e lo spirito botanico metterà in ombra le qualità uniche della tonica. Se la tonica è troppa, annega il gin. C’è spazio infinito per la sperimentazione all’interno di questi due ingredienti. Con centinaia di gin sul mercato e decine di toniche, un buon G&T è un esercizio di abbinamento per trovare la combinazione più adatta ai propri gusti. I gin secchi londinesi sono caratterizzati da un profilo nettamente orientato al ginepro; i gin di stile moderno spesso riducono il ginepro e aumentano gli agrumi e i fiori. Ci sono gin da tutto il mondo: finlandesi spettacolari (come l’Helsinki), giapponesi raffinatissimi (penso al Roku), inaspettate perle da alcune piccole isole inglesi (il Mermaid,

G&T CON VALLOMBROSA E TONICA “1274”

In Italia, per quanto riguarda le distillerie di gin, spicca una realtà realmente artigianale e quanto mai particolare: l’Abbazia di Vallombrosa, in Toscana. Il loro dry-gin omonimo è equilibrato, molto avvolgente e dal gusto che richiama il balsamico. Abbinato alla tonica cilena “1274”, fatta con autentico chinino naturale (anch’essa equilibratissima), e a qualche grano di pepe rosa, vi darà un G&T irresistibile.

dall’Isola di Wight), ma spesso le più belle sorprese arrivano da piccoli produttori della nostra penisola, con bottiglie talmente buone (e costose) da poter sorseggiare in purezza e a temperatura ambiente. Poi le toniche. Alcune sono asciutte e semplici, con note impor tanti di chinino amaro. Altre sono dolci e sciroppose. Nel mezzo, si possono trovare toniche con qualsiasi cosa, dagli agrumi agli aromi, alle erbe e alle spezie. Poi, naturalmente, c’è la guarnizione. Molti vanno di lime. Altri scelgono il limone, altri ancora preferiscono una fetta di pompelmo o un rametto di rosmarino, o una guar nizione stagionale, come l’arancia rossa e il timo. Tutte queste permutazioni si traducono in una miriade di Gin&tonic, quindi naturalmente la bevanda si presta alla creatività. Cetrioli o frutta frullati forniscono una dose extra di freschezza e un goccio di vermouth secco ammorbidisce il cocktail. È un curriculum impressionante per un drink che affonda le sue radici nella polvere di chinino, utilizzata negli anni ‘40 del XIX secolo come antimalarico per i soldati e i cittadini britannici in India. In origine, l’amara polvere veniva mescolata con soda e zucchero per renderla più appetibile. Non passò molto tempo prima che alcuni intraprendenti imbottigliassero l’elisir per uso commerciale. Poco dopo, la tonica entrò a far parte del mondo del gin. Oggi contiene meno chinino rispetto ai prodotti del passato e ha un sapore più dolce, ma la sua capacità di completare il gin è impareggiabile tra i miscelatori. Mettetele insieme in un bicchiere e potrete assaggiare uno dei migliori abbinamenti del canone dei cocktail, brindando alla consapevolezza che il Gin&tonic è, essenzialmente, una medicina.

Un altro classicone è sicuramente il Moscow Mule, semplice cocktail a tre ingredienti che è un mix di vodka (45 ml), succo di lime (15 ml) e ginger beer (a riempire il bicchiere).

26 / GUSTO RAVENNA&DINTORNI 5-11 ottobre 2023

Il cetriolo nel bicchiere, la sua scorza è sempre più utilizzata per stemperare l’alcol Leggeri e naturalmente rinfrescanti, i cetrioli sono l’ingrediente ideale per bilanciare il calore dell’alcol in un cocktail. Originario dell’India, il cetriolo ha una lunga storia nel cibo e nelle bevande. Tra i drink in cui compare, il Cucumber & Rose Collins – rivisitazione del classico Tom Collins del XIX secolo – che combina gin, succo di limone, zucchero e club soda; El Pepino (“il cetriolo” in spagnolo), che è una modifica del classico Margarita ed è il preferito di Justin Timberlake. Oppure ancora il gustosissimo Maxwell, a base di champagne, che prevede vodka al cetriolo, Cointreau, succhi di cetriolo e limone freschi, nettare d’agave. Una bevanda deliziosa ed effervescente.

Si distingue forse soprattutto per il recipiente in cui dovrebbe venir servito (ma purtroppo è raro vederlo), ossia un vistoso boccale di rame. Il Moscow Mule è molto popolare per una buona ragione: è delizioso, rinfrescante e facile da preparare. Qualsiasi vodka di alta qualità (ne butto lì qualcuna: l’islandese Reyka, la francese Grey Goose e la polacca Belvedere) funzionerà bene nel Mule, ma non è il caso di sperimentare con una ginger beer di qualità inferiore. È meglio scegliere un’opzione di prim’ordine in bottiglia di vetro e che offra una nota speziata sufficiente a completare il liquore e il lime. La leggenda narra che il Moscow Mule fu ideato negli anni ‘40 per far conoscere agli americani la vodka (un’acquavite allora poco diffusa). Due i protagonisti: John Martin, che aveva bisogno di vendere la Smirnoff, da poco acquistata dalla sua società di distribuzione; e Jack Morgan, che aveva bisogno di esaurire la scorta di ginger beer del suo pub Cock ‘n’ Bull. Decisero di combinare i due ingredienti con un po’ di lime e il resto è storia. Ah, certo, la buccia di cetriolo. Aggiunta in tempi recenti e ormai parte praticamente imprescindibile della ricetta; aggiunge in effetti ulteriore freschezza al cocktail, smorzandone anche un po’ la piccantezza. A chiudere, due parole sul Daiquiri. L’uso del frullatore ha certamente dato la sua impronta, ma questo cocktail profondamente semplice dà il meglio di sé quando rimane lontano da una lama d’acciaio. Basta shakerare rum bianco (40 ml), sciroppo di zucchero (10 ml) e succo di lime fresco (20 ml) per ottenere il più perfetto dei cocktail agrumati. E infatti, molto prima che diventasse un drink con l’ombrellino, il Daiquiri è stato un pioniere della categoria dei drink acidi, forse uno dei più noti cocktail a base di rum mai creati. Si ritiene che il Daiquiri moderno sia stato inventato nel 1898 in un villaggio minerario situato vicino all’omonima

spiaggia sulla punta sudorientale di Cuba. Una leggenda popolare ne attribuisce la creazione a un ingegnere minerario americano di nome Jennings Cox e a un ufficiale medico della Marina degli Stati Uniti che portò la ricetta di Cox da Cuba a Washington, rendendola popolare negli Stati Uniti. Tuttavia, data la semplice combinazione di tre ingredienti base dei Caraibi, è probabile che combinazioni simili siano precedenti a questa storia. Negli anni successivi alla sua creazione, il Daiquiri è diventato uno dei cocktail più apprezzati e ha raccolto fan appassionati, tra cui gente come Hemingway e John F. Kennedy. Sebbene il periodo degli anni ‘80 e ‘90 abbia visto l’ascesa di innumerevoli bombe di zucchero miscelate che portavano il nome del drink ma non avevano altre somiglianze, i barman e i consumatori moderni hanno da allora riabbracciato la semplicità e la perfezione dell’originale a tre ingredienti. Fine prima parte - Continua

COSE BUONE DI CASA

A cura di Angela Schiavina

Rösti di cavolfiore

Ingredienti : 1 cavolfiore di media grandezza, 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, 2 uova, sale fine, pepe nero, olio extra vergine di olive (un cucchiaio), erba cipollina tritata o uno scalogno tritato finemente. Il rösti di cavolfiore è una preparazione semplice e sfiziosa, una variante del classico rösti di patate, una ricetta svizzera realizzata come antipasto o come secondo piatto. Una pietanza vegetariana facile e gustosa, ideale per il pranzo o la cena.

Preparazione . Lavate il cavolfiore e asciugatelo con la carta da cucina. Tagliatelo a metà e grattugiatelo con una grattugia a fori larghi. Mettetelo in una ciotola con il sale. Strizzate il cavolfiore con un canovaccio, così da eliminare l’acqua. Rimettere il cavolfiore grattugiato in una ciotola, aggiungete le uova, il pepe, l’erba cipollina tritata, il parmigiano grattugiato e l’olio extravergine di oliva. Mescolate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Raccogliete il composto con un cucchiaio o con le mani e formate delle palline, adagiatele sulla teglia rivestita con carta forno poi schiacciatele fino a darle la forma di una frittella (non troppo sottile). Cuocete a 200 °C per circa 30 minuti o fino a doratura. Una volta pronti, lasciateli intiepidire. I vostri rösti di cavolfiore sono pronti per essere serviti. Li ho fatti anche in padella e li preferisco: ho preparato le frittelle, poi in una padella ho scaldato un cucchiaio di olio, ho messo le frittelle e le ho cotte lentamente fino a doratura. Mi sono piaciuti e li condivido con voi.

SBICCHIERATE

A cura di Alessandro Fogli

Un rosso piemontese ribelle

Colpo di fulmine. Mi sono innamorato follemente di un vino che, oltre a essere clamorosamente buono, ha un bel nome, una bella bottiglia e un “atteggiamento” da sostenere. Sto parlando del Red Rebel 2020, un dolcetto in purezza dei piemontesi Granja Farm, nato da uve che maturano nelle vigne all’interno del cantiere Tav di Chiomonte, in Val di Susa. Un vino resistente e ribelle, naturale al 100%, senza solfiti aggiunti e filtrazioni, dal profumo intenso di bacche rosse e confettura, dal sapore deciso, con un’elegante spinta acida, di equilibrio impeccabile. Resisti, Ribelle.

GUSTO / 27 5-11 ottobre 2023 RAVENNA&DINTORNI
Sara e Ale andro vi aspe ano tu e le sere per il vostro aperitivo Possibilità di organizzare eventi privati nel dehor con aperitivo e taglieri personalizzabili e allestimento a tema! Viale della Lirica, 51 - Ravenna Tel.: 0544.40.55.27 Aperto tutti i giorni dalle 7.00 del mattino Chiuso la domenica
Il tipico boccale in rame del Moscow Mule

“LA VIA SALARA” - RAVENNA RIGENERAZIONE URBANA

matteoraggicostruzioni.it

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