Nuove licenze a Ravenna, dove la richiesta aumenta per le crociere. Rischio abusivi
Cantieri: zitti sui ritardi, ma che gioia se in anticipo
di Andrea Alberizia
Se un Comune af da un cantiere da 750mila euro per un chilometro di ciclopedonale da realizzare in quattro mesi e dopo otto mesi i lavori sono ancora lontani dalla conclusione, allora si può dire senza timori di smentita che quel Comune ha un problema. Lo si può dire a maggior ragione se la ciclopedonale in ritardo è solo l’ultima di un lungo elenco di opere in ritardo. Se non fosse chiaro, stiamo parlando di Ravenna e della pista sul lungomare di Marina Romea. Si tratta di un’opera rettilinea su suolo pianeggiante, non una clamorosa avanguardia che nirà nei libri di ingegneria delle costruzioni.
Quale sia il problema e quindi la ragione del ritardo dovrebbe dirlo chi amministra il Comune. L’assessora ai Lavori pubblici, in risposta a un question time del decano dell’opposizione lo scorso marzo (quando si era già in ritardo rispetto alle previsioni fatte all’apertura del cantiere), si è limitata a dire che «sì, forse l’impresa appaltatrice ha iniziato impiegando poco personale». In quella stessa circostanza l’assessora aveva assicurato che l’opera sarebbe stata fruibile per l’inizio della stagione turistica, «che io non lego nella Pasqua, ma a quando si chiudono le scuole». Siamo alle porte di luglio, l’ultimo giorno di scuola è stato il 6 giugno e il cantiere c’è ancora. Centinaia di posti auto sono inutilizzabili no a quando i lavori non saranno ultimati. L’immagine del centro del lido non è proprio da cartolina, gli operatori turistici stanno subendo disagi facilmente immaginabili e somatizzano con n troppo educato silenzio, l’amministrazione comunale pare non ritenga doverosa una spiegazione all’opinione pubblica.
Allora suona quasi stucchevole il giochino della maggioranza pochi giorni fa in consiglio comunale con un consigliere Pd che ha sollecitato comunicazioni sulla riapertura di via Boni ca, «visto l’arrivo della stagione estiva con la necessità di un collegamento tra Porto Fuori e Lido Adriano». L’assessora Pd ha potuto rispondere evidenziando la chiusura di quel cantiere «in grande anticipo rispetto alla scadenza contrattuale». Ma di certo il consigliere non poteva sapere che era pronto il cantiere. Ora attendiamo l’interrogazione Pd per Marina Romea. Nel 2021, alla ne del primo mandato, intervistammo il sindaco Michele de Pascale in corsa per il bis e gli chiedemmo conto dei ritardi già visti nel primo quinquennio: «Ho molta stima e ducia nei miei collaboratori, ma ci troviamo di fronte a diversi interventi del Comune con ritardi, contenziosi con le imprese e ricorsi. Allora è chiaro che qualcosa sui criteri di gara vada cambiato». A questo punto ci dovrà pensare il successore di De Pascale...
4 POLITICA
LA “NUOVA” PIAZZA
DI LIDO ADRIANO
14 SOCIETÀ
INTERVISTA AL REGISTA DEL DOC
SUGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
16 SPORT
IL GRANDE GIORNO
DEL TOUR DE FRANCE
23 CULTURA
A LUGO DAI KULA SHAKER A COLAPESCE DIMARTINO
26 GUSTO
LE PRELIBATE COZZE, FRUTTO D’ESTATE
Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001
Anno XXIII - n. 1.055
Editore: Edizioni e Comunicazione srl Via della Lirica 43 - 48124 Ravenna tel. 0544 408312 www.reclam.ra.it
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Stampa: Centro Servizi Editoriali srl Stabilimento di Imola
Direttore responsabile: Luca Manservisi Collaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Alessandro Fogli, Serena Garzanti (segreteria), Gabriele Rosatini (grafica). Collaboratori: Benedetta Bendandi, Roberta Bezzi, Albert Bucci, Giulia Castelli, Matteo Cavezzali, Francesco Della Torre, Francesco Farabegoli, Maria Vittoria Fariselli, Nevio Galeati, Iacopo Gardelli, Giovanni Gardini, Enrico Gramigna, Giorgia Lagosti, Fabio Magnani, Enrico Ravaglia, Guido Sani, Angela Schiavina, Serena Simoni, Adriano Zanni. Fotografie: Massimo Argnani, Paolo Genovesi, Fabrizio Zani. Illustrazioni: Gianluca Costantini Redazione: tel. 0544 271068, redazione@ravennaedintorni.it
Distribuzione: Teresa Ragazzini tel. 335 6610982 Poste Italiane spa - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB
Campagna elettorale, sempre meglio che lavorare
di Moldenke
Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, eletto nel Parlamento Europeo, ha annunciato che darà le dimissioni dopo il G7 Scienza e Tecnologia, in programma dal 9 all’11 luglio al Tecnopolo di Bologna. Ah, perché, in questi mesi che era sempre in giro per fare campagna elettorale, che incontrava persone, faceva sel e, teneva comizi, cazzeggiava amabilmente in mezzo alla folla, in tutte queste settimane insomma, in realtà faceva ancora il Presidente della Regione? Ed era ben pagato per farlo? Non si era già dimesso? E quindi adesso toccherà al nostro sindaco fare il sindaco mentre fa campagna elettorale per diventare presidente della Regione, ancora di più di quanto non l’abbia già fatto per lo stesso Bonaccini nei mesi scorsi e per tutti i candidati del centrosinistra prima delle ultime Amministrative? Il sindaco di Ravenna che, lo ricordiamo, alle ultime Amministrative ha potuto votare per un altro sindaco che non era lui, per via della sua residenza a Cervia, nonostante sia sindaco di Ravenna dal 2016. Per proseguire nel lone, propongo che a prendere il posto del nostro sindaco sia come si dice in giro l’assessore della Regione a sua volta cervese, ma almeno ormai ravennate d’adozione a tutti gli effetti, residenza compresa. Tra l’altro anche lui potrebbe fare campagna elettorale mentre fa l’assessore in Regione, per un cortocircuito che potrebbe vedere l’assessore che dovrebbe lavorare a Bologna spesso a Ravenna in campagna elettorale e il sindaco di Ravenna, viceversa, spesso a Bologna. Il tutto mentre Ravenna continua a essere sostanzialmente isolata dai treni, senza una strada che si possa de nire tale di collegamento con Forlì, l’E45 no a Venezia che è una barzelletta (anche perché continuano i cantieri su quella normale no a Cesena), nonostante non so più neanch’io quanti anni di presidenza in Regione del ravennate Vasco Errani e l’ultima legislatura con l’altro “ravennate” di cui sopra alle Infrastrutture. Neanche il tempo di incazzarsi, però, che tutti dobbiamo invece ringraziarla, la Regione, perché ci fa passare il Tour de France nella nostra città. Che fortuna. Soprattutto per chi abita lungo le vie del percorso, che se le ritroverà come per magia riasfaltate a tempo di record...
WEB & SOCIAL
Notizie e curiosità da Ravennaedintorni.it
Una “nuova” piazza per Lido Adriano
È stata inaugurata a Lido Adriano la nuova piazza Vivaldi, dopo gli interventi di riqualificazione realizzati con fondi Pnrr pari a 770 mila euro. Un progetto di rigenerazione urbana che ha trasformato la piazza in uno spazio pronto ad accogliere spettacoli musicali e teatrali grazie a un nuovo palco, che si affianca a una zona relax e a spazi dove potranno essere ospitati conferenze, concerti, proiezioni all’aperto, mercatini e ogni altra iniziativa e attività ricreativa. Considerando che prima dell’intervento la piazza era utilizzata parzialmente come parcheggio, sicuramente un’ottima notizia. Sui social non sono mancate però anche le polemiche per un intervento che ad alcuni appare poco adatto a una località balneare, in cui spicca ancora troppo il cemento. A sottolineare questo aspetto, per esempio, l’ex assessore all’Urbanistica del Comune, Fabio Poggioli, oggi responsabile del Servizio Pianificazione, Urbanistica e Mobilità dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. «In un momento in cui sempre più spesso ci si rende conto che occorre “desigillare” e contrastare l’isola di calore - sono le sue parole -, in cui si cercano soluzioni quali le “piazze d’acqua” così da coniugare la fruizione con la sostenibilità ambientale del tessuto urbano, a Ravenna si inaugura questo “piastrone” circondato da malinconici ritagli di verde...».
AMBIENTALISTI
Una domenica ai giardini pubblici a microfono aperto, contro «la cultura del fossile»
Domenica 30 giugno dalle 17.30 ai giardini pubblici di Ravenna un appuntamento organizzato da associazioni e movimenti ambientalisti per “informarci, riflettere e proporre alternative, con interventi, esposizioni artistiche e microfono aperto”. Una sorta di raduno ambientalista, aperto a tutti, che arriva all’indomani della scoperta archeologica di Classe, che i promotori chiedono di valorizzare e non ricoprire. Scoperta, sottolineano i promotori, avvenuta durante gli scavi di un gasdotto. «Eni e Snam continuano a trarre i loro profitti da consumo di suolo, espropri, cementificazione ed estrattivismo. Ravenna città della cultura? Forse della cultura del fossile»
RICOSTRUZIONE
I SINDACI DOPO L’ALLUVIONE: «TROPPE DISPARITÀ CON LE NUOVE REGOLE EDILIZIE»
Dalla Bassa Romagna l’appello al commissario: «La tutela non può essere solo un divieto»
I sindaci dei nove Comuni dell’Unione della Bassa Romagna hanno inviato una lettera al commissario straordinario per la ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo e alla Regione Emilia-Romagna in relazione ai contenuti del Piano speciale preliminare. Il Piano contiene le prime strategie di intervento e gli indirizzi di piani cazione urbanistica, alla luce dell’alluvione del maggio 2023. La relazione del Piano è stata coordinata dall’autorità di bacino distrettuale del ume Po, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del gruppo di lavoro presieduto dalla struttura di supporto al commissario straordinario alla ricostruzione e composto, tra gli altri, dalle autorità idrauliche, Università, Upi, Anci, Città metropolitana di Bologna, Ispra, Carabinieri forestali. «Riteniamo le misure estremamente penalizzanti per lo sviluppo economico e sociale delle comunità coinvolte dall’alluvione di maggio 2023 - sottolineano i nove sindaci dei Comuni della Bassa Romagna -. Pur condividendo lo spirito dello strumento, volto a tutelare in via cautelativa quelle aree che sono state interessate dai fenomeni calamitosi, permangono alcune perplessità rispetto alle evidenti disparità che si vengono ad applicare tra aree adiacenti, che si trovano a dover essere gestite con regole edilizie differenti».
Le osservazioni tecniche inviate entrano nel merito della de nizione dei perimetri del territorio urbanizzato, all’architettura delle discipline vigenti, all’individuazione chiara delle sfere di competenza e pongono una particolare attenzione alle imprese, motore dell’economia locale.
Altra perplessità sottolineata dai sindaci è relativa al «mancato coinvolgimento dei territori in un dialogo e confronto costruttivo che tenesse conto di tutti i punti di vista e, in particolar modo, che desse alle amministrazioni locali che operano a stretto contatto con le comunità di portare le esigenze di cittadini e imprese tenendo conto della necessità di ripartenza del territorio».
«Non possiamo pensare pertanto che la tutela, qualsiasi essa sia, possa essere intesa solo ed esclusivamente come un divieto, ma occorre che alle forme cautelative introdotte corrispondano interventi strutturali che possano liberare progressivamente le misure impeditive alla sviluppo dell’iniziativa privata».
POLEMICHE
L’Autonomia differenziata è legge
De Pascale: «Ma non smembriamo il corpo dei Vigili del fuoco»
Nella notte di mercoledì 19 giugno, dopo un lungo esame in aula, la Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge sulla cosiddetta “autonomia differenziata”, che stabilisce le regole e il percorso con cui alcune regioni potranno chiedere maggiore autonomia nella gestione di specifiche materie. Una legge contestata dalle nostre parti da vicesindaco e sindaco. Quest’ultimo, in particolare, ha lanciato un appello al ministro Piantedosi chiedendo di smentire quanto prospettato dall’assessore alla Protezione Civile e Ambiente del Veneto Gianpaolo Bottacin, che ha chiesto per il Veneto la regionalizzazione dei Vigili del Fuoco. «Un anno fa - ricorda il sindaco De Pascale - se non ci fosse stato il corpo dei Vigili del Fuoco con procedure e attrezzature univoche in tutta Italia avremmo vissuto una vera e propria “Caporetto” in Romagna. Voglio rammentare i 40.000 uomini giunti da tutta Italia tra giugno e agosto 2023, gli oltre 25.000 interventi di soccorso, 36.000 mezzi impiegati, oltre 9.000 salvataggi: numeri impressionanti, e dietro ai numeri organizzazione ed efficienza che dipendono da procedure nazionali consolidate e omogenee in tutta Italia. La comunità ravennate non dimentica: per questo ha conferito la Cittadinanza onoraria all’ingegner Carlo Dall’Oppio, Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, e non smetterà mai di ringraziare i Vigili del fuoco che, insieme alle altre forze di intervento e alla Protezione civile, hanno gestito l’emergenza con professionalità, impegno e abnegazione garantendo la sicurezza alle nostre comunità. Non riesco davvero a capire quale sarebbe il vantaggio di smembrare questa grande eccellenza che il mondo ci invidia per creare 20 piccoli corpi regionali».
Pergole TBT: prenditi i tuoi spazi
RAVENNA&DINTORNI 27 giugno - 3 luglio 2024
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Bando dell’Autorità portuale per l’assegnazione di risorse europee
Domande da presentare entro il 25 luglio
L’Autorità portuale di Ravenna, nell’ambito del programma Green Ports, ha pubblicato l’avviso con il quale invita i terminalisti e i concessionari portuali alla sostituzione dei mezzi attualmente operanti in banchina (muletti, gru, spazzatrici, auto, ecc.) con attrezzature nuove, a minor impatto ambientale. L’obiettivo è quello di utilizzare sempre di più mezzi elettrici per favorire una signi cativa riduzione delle emissioni di CO2 in porto. Dal 26 giugno è possibile presentare la propria candidatura per aggiudicarsi una quota degli oltre 4 milioni di euro per il rinnovo delle attrezzature portuali. L’incentivo può coprire no al 40 percento dei costi preventivati per ogni proposta selezionata tramite procedura pubblica di gara, con un tetto massimo di 300mila euro per ciascun bene ciario.
«Si tratta di una importante iniziativa - ha dichiarato il presidente dell’Autorità portuale di Ravenna, Daniele Rossi - che si inserisce in una strategia più ampia che vede il porto di Ravenna al centro di interventi in linea con le politiche della Comunità Europea per la sostenibilità ambientale. L’adozione di mezzi elettrici e a idrogeno rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso verso uno sviluppo economico più green, una migliore qualità dell’aria ed un minore impatto ambientale delle attività portuali. L’Autorità portuale di Ravenna ribadisce il suo impegno a favore di una ef cace transizione energetica e invita tutti i concessionari e i terminalisti a partecipare a questa importante iniziativa, contribuendo così a rendere il porto di Ravenna un modello di innovazione e rispetto per l’ambiente».
Il bando è consultabile e scaricabile dalla sezione amministrazione trasparente del sito dell’Autorità portuale. Il termine per la presentazione delle domande è il 25 luglio 2024 e dovranno essere inoltrate tramite posta elettronica certi cata. Eventuali richieste di chiarimenti possono essere presentate, esclusivamente a mezzo pec all’indirizzo: sicurezzambiente@pec.port.ravenna. it entro le 12 del 5 luglio 2024.
CAMERA DI COMMERCIO
LE AZIENDE RAVENNATI FATICANO
A REPERIRE UN LAUREATO SU DUE
Gli ingegneri elettronici sono la figura più introvabile, a seguire le professioni sanitarie
Economia e ingegneria le lauree più richieste. A seguire anche insegnamento e formazione, ambito sanitario e paramedico e specializzazioni scienti che, matematiche, siche e informatiche. Questo è ciò che emerge dai dati dell’Uf cio Studi della Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara che, nel pieno degli esami di maturità, stila un prospetto destinato ai futuri neodiplomati: «È importante sapere che, nel 2024, le imprese dell’industria e dei servizi hanno piani cato di assumere poco più del 13% del totale dei contratti di lavoro programmati. – afferma il presidente Giorgio Guberti – Ma le imprese hanno dif coltà a trovare quasi 1 laureato su 2. Nel 2019, il rapporto era di 1 a 3».
Ad ostacolare la reperibilità di personale sul territorio, il gap di offerta (69 percento dei casi), ovvero un ridotto numero di candidati disponibili sul mercato e il gap di competenze, ovvero rinunce collegate a una formazione non adeguata del candidato,i ndicate dalle imprese nel 29 percento dei casi. Tra gli “introvabili” si evidenziano gli ingegneri elettrotecnici (91%), gli ingegneri dell’informazione (poco più dell’80%), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (79%), i tecnici gestori di reti e di sistemi telematici (74%), i farmacisti (71%), gli specialisti in terapie mediche (71%), i medici generici (70%) e i progettisti e amministratori di sistemi (69,8%).
TURISMO
I crocieristi in arrivo a Ravenna potranno comprare un nuovo biglietto per il traghetto sul Candiano
I passeggeri delle navi da crociere che faranno tappa a Ravenna avranno a disposizione un nuovo biglietto per il traghetto sul Candiano che collega Porto Corsini a Marina di Ravenna. In esclusiva all’ufficio informazioni del terminal crociere di Porto Corsini gestito da Ravenna Incoming, il consorzio che si occupa della promozione e accoglienza turistica sul territorio comunale di Ravenna, sarà in vendita un biglietto giornaliero. Il nuovo titolo di viaggio, valido nella giornata riportata sul biglietto, consentirà ai croceristi di trasferirsi agevolmente a Marina di Ravenna utilizzando il servizio traghetto che osserva già dal 31 maggio l’orario estivo (in vigore fino al 14 settembre). La novità è frutto di una nuova collaborazione tra Ravenna Incoming e Start Romagna, la società pubblica che gestisce il trasporto persone con bus e traghetto.
Cell. 331 8013309
Fax 0544 211546
rgsrl.info@gmail.com
giugno - 3 luglio 2024
LA FOTO DELLA SETTIMANA
A cura di Luca Manservisi
Chiudere un bar per questioni di ordine pubblico
Ha creato un certo scalpore nei giorni scorsi la notizia della chiusura di un bar alle porte del centro storico di Ravenna. Non una chiusura temporanea, per qualche giorno, come capita di sovente, ma definitiva. Il Comune di Ravenna, infatti, ha di fatto revocato la licenza del Caffè Casablanca di via Nullo Baldini, in prossimità di via De Gasperi (nella foto di Massimo Argnani gli agenti della polizia locale mentre vanno a notificare il provvedimento). Una decisione presa per questioni di ordine pubblico, dopo che in passato il bar (considerato sorta di ritrovo di pregiudicati) era finito altre volte nel mirino delle forze dell’ordine. La domanda che sorge spontanea è se davvero la chiusura di un pubblico esercizio possa mai essere la soluzione. Chi scrive ha dei dubbi. Il prefetto Castrese De Rosa, invece, no. Tanto che rivendica il proprio operato anche sui social: «La libertà dell’iniziativa economica privata va sempre salvaguardata, ma non deve mai compromettere l’utilità sociale, la salute, l’ambiente, la sicurezza e la dignità umana (art. 41 della Costituzione). Saremo inflessibili con chi non rispetta questi principi a tutela della collettività».
COMMERCIO
Ha riaperto il negozio Sabbioni in centro a Ravenna
Dopo un mese e mezzo di lavori di ristrutturazione, ha riaperto il punto vendita della catena di profumerie Sabbioni in via IV novembre a Ravenna, in centro storico. I lavori della storica profumeria erano iniziati il 13 maggio e fanno parte di un più ampio processo di rebranding partito nel 2020. Il rinnovo ha interessato sia la struttura del negozio che l’arredamento. Il negozio è stato ampliato e adeguato alle tendenze di mercato. Particolare attenzione è stata posta sull’accesso libero alle make-up station da parte della clientela.
SANITÀ
Inaugurati i nuovi locali di Dermatologia, anche grazie alla raccolta fondi dei genitori di un ragazzo morto per melanoma
Sono stati inaugurati lunedì 24 giugno i nuovi locali del reparto di Dermatologia dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, diretto dalla dottoressa Michela Tabanelli.
Gli spazi recentemente ristrutturati comprendono la nuova sala d’attesa, dotata di un sistema di monitor installati a muro e di arredi completamente rinnovati, un nuovo punto di accettazione, due nuovi ambulatori e una nuova sala riunioni a disposizione del personale medico e infermieristico.
Il progetto di miglioramento della dermatologia ravennate è nato nel 2023, nel contesto di un piano di umanizzazione del reparto, sostenuto dalla direzione generale e sanitaria del presidio ospedaliero di Ravenna, che ha consentito di utilizzare e ristrutturare i locali adiacenti a quelli già in uso, che facevano parte dell’Unità Operativa di Terapia Antalgica.
Per il rinnovo degli ambienti è stato fondamentale il supporto dell’associazione di volontariato “Cuore e Territorio”, che ha lanciato all’inizio del 2023 una campagna di fundraising a favore della Dermatologia, a cui ha partecipato con un generoso contributo la società ravennate Fram turismo.
Si è quindi aggiunta la raccolta fondi, promossa dai genitori di Enrico Gobbi, un paziente prematuramente scomparso a seguito di un melanoma, per cui era stato curato e seguito dalla Dermatologia di Ravenna. Proprio alla memoria di Enrico Gobbi è stata dedicata la nuova sala d’attesa, attraverso l’affissione di una targa che lo ricorda.
«Ci tengo a ringraziare la dottoressa Tabanelli per aver voluto dedicare questa nuova sala d’attesa a Enrico – ha dichiarato Francesca Minotti (foto), mamma di Gobbi, durante l’inaugurazione -. Questo era il suo reparto, un posto dove si è sempre sentito accolto, proprio anche grazie alla dottoressa Tabanelli che è sempre stata presente nel suo percorso di cura, non solo in ospedale ma anche a casa, sabato e domenica compresi, senza limiti. Siamo quindi noi a ringraziare lei per aver pensato ad Enrico in occasione di questo momento speciale. Anche quest’anno organizzeremo un torneo di Beach tennis a Cervia in sua memoria e devolveremo il ricavato alla Dermatologia di Ravenna allo scopo di migliorarla sempre di più. Grazie di cuore».
RAVENNA&DINTORNI 27 giugno - 3 luglio 2024
ZANNONI ELETTA SINDACA DI LUGO, NOMINATA LA NUOVA DIREZIONE OPERATIVA
Nuova direzione operativa per Federcoop Romagna. La struttura si è insediata il 25 giugno dopo le dimissioni dell’amministratrice delegata Elena Zannoni, appena eletta sindaca di Lugo. Il consiglio di amministrazione di Federcoop Romagna, su proposta del presidente Paolo Lucchi e della vicepresidente Antonella Conti, ha deciso che la gestione della società sia affidata alla direzione operativa, composta da Andrea Denicolò (area consulenza del lavoro), Laura Macrì (area consulenza), Cristina Montaguti (area contabilità ed amministrazione), Silvia Ghini (area paghe) e Ornella Rutigliano (responsabile del personale) a cui è affidato il ruolo di coordinatrice. Federcoop Romagna è la realtà specializzata in servizi alle cooperative di Legacoop Romagna. Opera con diverse sedi su Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini e fornisce servizi contabili, fiscali, legali, del lavoro, ambientali e della consulenza avanzata. Conta su un organico di 110 persone, di cui 102 lavoratrici (79) e lavoratori (23) dipendenti e 8 collaboratori strutturati. Nell’ultimo anno fiscale il fatturato ha superato i 6,5 milioni di euro (+2,5% rispetto all’anno precedente) con un risultato operativo di 217 mila euro e un risultato netto di 131 mila euro (+45%).
GDO
Riapre rinnovato il Conad City di San Pancrazio
Il Conad City di San Pancrazio si presenta al pubblico interamente rinnovato dopo la ristrutturazione. La riapertura è in programma giovedì 27 giugno alle 8.30. Il negozio si trova in via G. Randi 47 ed è aperto dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 19,30 e la domenica dalle 8,30 alle 13. Ha una superficie di 300 metri quadri e occupa 11 persone. La gestione è affidata alla società Loans snc di Lorena Corzani, Andrea Mazzotti e Simona Mazzotti.
AGRICOLTURA
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Il ravennate Severi (Aife) preoccupato per lo scenario geopolitico internazionale
Le stime per il 2024 parlano di oltre 700mila tonnellate di foraggio essiccato e disidratato stoccato a livello europeo, con l’Italia che con 360mila tonnellate dovrebbe essere in testa alla classi ca, seguita da Spagna (230mila tonnellate) e Francia (115mila tonnellate). «Una situazione che alla luce dell’attuale andamento geopolitico internazionale e dei mercati preoccupa l’intero settore», afferma il ravennate Riccardo Severi, direttore di Aife/Filiera Italiana Foraggi e presidente del Gruppo foraggi in CopaCogeca, l’organizzazione che a livello comunitario rappresenta oltre 22 milioni di agricoltori e più di 22mila cooperative agricole, in rappresentanza della Alleanza delle Cooperative Italiane. «Per l’Italia il 2023 si è chiuso con una produzione di foraggi essiccati e disidratati pari a circa 3 milioni di tonnellate: 2,4 milioni di erba medica e 663mila tonnellate di altri foraggi. Gli stoccaggi a ne anno ammontavano a 230mila tonnellate – spiega Severi –. Rispetto al 2022 la produzione complessiva ha registrato una contrazione del 10 percento, causata in gran parte dalle conseguenze dell’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio 2023. Malgrado ciò, le piogge di giugno sono state provvidenziali e nella seconda parte dell’anno i tagli che si sono succeduti hanno garantito un quantitativo sufciente di prodotto di buona qualità. Per il 2024 le previsioni non sono particolarmente incoraggianti – prosegue Riccardo Severi – Gli stoccaggi sono destinati ad aumentare per effetto di diversi fattori: la concorrenza degli Usa che stanno vendendo al ribasso, l’aumento della produzione spagnola, lo stop all’importazione del nostro prodotto da parte degli Emirati Arabi che hanno introdotto politiche disincentivanti a cui si aggiunge un’analoga chiusura della Cina. Una situazione molto complicata se consideriamo anche lo scenario geopolitico mondiale estremamente delicato, i costi di produzione molto elevati e le marginalità che si riducono».
C.A.B. TER.RA. è la prima cooperativa agricola nata in provincia di Ravenna; fondata il 17 ottobre 1888 da Nullo Baldini, oggi è proprietaria di vaste superfici, coltivate con tecniche moderne e condotte con efficienti forme di organizzazione del lavoro. La coltivazione agricola - con un occhio di riguardo per il settore biologico, in forte espansione - è la principale attività della cooperativa, che svolge anche lavori per conto terzi, vendita di mele e allevamento di bovini, alcuni di razza Romagnola da carne, con marchio Q.C. (Qualità Controllata) e I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta).
Cooperativa Agricola Braccianti Territorio Ravennate
27 giugno - 3 luglio 2024 RAVENNA&DINTORNI
o igli i u i i u og i n no in l i i ion li i
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L’azienda di Massa Lombarda lancia il progetto “Saluti dalla Romagna” «Illustrazioni iconiche delle località con il gusto della pesca nettarina»
Un viaggio immersivo scandito dalle tappe in otto città per celebrare il forte legame del marchio con la sua terra insieme ad una produzione di eccellenza, simbolo di intere comunità. Ecco Yoga Limited Edition Saluti dalla Romagna, la novità per l’estate 2024 al gusto pesca nettarina rivolta ai bar romagnoli e dell’area metropolitana bolognese. Non poteva che essere Yoga - il succo di frutta per antonomasia, marchio storico nato nel 1946 in quella patria della frutticoltura che è Massa Lombarda, in provincia di Ravenna - a proporre un assaggio dell’autenticità e della qualità della Romagna, con una edizione speciale tutta da collezionare, impreziosita dalle iconiche illustrazioni delle principali città romagnole.
Yoga Limited Edition Saluti dalla Romagna è una gamma di succhi di frutta per i bar proposta in bottiglia di vetro da 200 ml con il gusto inconfondibile delle pesche nettarine conferite dai soci agricoltori romagnoli. Un’imperdibile collezione a edizione limitata con 8 differenti
etichette che celebrano le bellezze della Romagna: Ravenna, Bagnacavallo, Lugo, Faenza, Forlì, Cesena, Rimini, Riccione. Ognuna rappresentata con un’illustrazione che ne racconta un luogo simbolo, che sia il monumento più famoso, la piazza o la cattedrale che tutti i cittadini conoscono.
«Vogliamo valorizzare la nostra terra che è sinonimo di eccellenza e genuinità, portando in ogni sorso tutta la bontà della migliore frutta coltivata dai nostri soci agricoltori romagnoli – spiega Gabriele Angeli, direttore marketing horeca di Conserve Italia, il Gruppo cooperativo che detiene il marchio Yoga -. Le pesche nettarine di Romagna sono riconosciute per il loro sapore unico e la qualità superiore, incarnano l’anima della Romagna: ricca, generosa, autentica. Dopo il grande successo dell’anno scorso – conclude Angeli – torniamo a proporre una Limited Edition per promuovere l’autenticità e la qualità di Yoga e della sua terra, che è la Romagna».
Ritorno alla normalità per Asscor, ma pesa la carenza di personale socio sanitario
La cooperativa sociale ravennate ha approvato in assemblea un fatturato da 25 milioni di euro dovuto per l’86% ai servizi per la terza età Più che buono il grado di soddisfazione degli utenti dei servizi monitorato con un sondaggio
Il fatturato a quasi 25 milioni di euro e il bilancio economico in sostanziale pareggio sono il segna le per Asscor che il 2023 ha sancito la fine della pandemia e la ripresa della normalità nei servizi alla persona erogati dalla cooperativa sociale ravennate. Asscor opera da più di 40 anni nei servizi alla persona, in particolare in quelli dedicati alla popolazione anziana. I numeri mostrano l’importante ruolo della cooperativa nella tenuta del welfare del territorio ravennate: «Abbiamo all’attivo 587 lavoratori, di cui 530 (il 90,3%) sono donne e 405 sono socie e soci della cooperativa – sottolinea il direttore di Asscor Fausto Maresi –. L’86% del nostro fatturato proviene dal settore della terza età: siamo presenti o gestiamo in forma diretta o in cogestione 11 case residenza e 7 centri diurni, quasi tutti accreditati con la Regione Emilia-Romagna. Il 2023 ci ha visto impegnati in particolare sull’assestamento dell’operatività all’interno della Casa Residenza Anziani Rosa dei Venti - dove siamo presenti insieme a Solco Ravenna, nostro consorzio di riferimento, e alla cooperativa Il Cerchio - e sul consolidamento delle attività della Comunità alloggio Villa Glicine acquisita nel 2022. Inoltre abbiamo lavorato per il ripristino della normalità all’interno delle nostre strutture residenziali: si è potuta di fatto definire terminata l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia e si è entrati in una fase post pandemica, con una ripresa delle attività sia interne che esterne nelle nostre strutture». L’impegno che la cooperativa dedica alla qualità dei servizi delle strutture residenziali e diurne per anziani e disabili è stato valutato con un questionario proposto agli utenti e ai loro familiari: in una
CONGRESSO
Agroalimentare e pesca affrontano le s de del futuro
Cambiamento climatico, eventi estremi, specie aliene che mettono a rischio gli ecosistemi, aumento drammatico dei costi energetici: sono tante le sfide da affrontare per le cooperative dell’agroalimentare e della pesca e dell’acquacoltura associate a Legacoop Romagna e Legacoop Imola che si sono date appuntamento martedì 25 giugno nella sala riunioni della Cooperativa Terremerse di Bagnacavallo per il congresso territoriale di settore. A confrontarsi, in vista degli appuntamenti regionali e nazionali, c’erano i rappresentanti di 75 imprese con 23.200 soci e 7.700 occupati, che generano una produzione complessiva di oltre 2,2 miliardi di euro. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Legacoop Agroalimentare nazionale, Cristian Maretti, il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi e il presidente di Legacoop Imola, Carlo Alberto Gollini. L’assemblea territoriale è stata anche occasione di approfondimento (grazie agli interventi del Direttore Generale Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, Valtiero Mazzotti, e del responsabile filiere e analisi di mercato Ismea, Fabio Del Bravo) sulla evoluzione della politica agricola comune e sui mercati agroalimentari nel contesto della crisi globale. «Purtroppo l’alluvione — spiega il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — ha inciso in maniera pesante sul settore, e le aziende ci segnalano ancora forti ritardi nei ristori, mentre avremmo invece bisogno del massimo sostegno possibile da parte del governo. Le sfide per le cooperative del settore agroalimentare sono molteplici e complesse e il nostro sistema si impegna a sostenere le proprie associate con proposte concrete: occorre puntare sull’innovazione per affrontare un futuro caratterizzato da cambiamenti climatici e trasformazioni economiche, promuovendo un modello di economia che sia in grado di conciliare sviluppo e centralità delle persone e delle comunità».
scala da 1 a 5 il grado di soddisfazione emerso nella valutazione complessiva è più che buono, con valori minimi che vanno da 4.2 al 4.6. «La vocazione della nostra cooperativa è garantire il benessere delle persone a cui dedichiamo il nostro lavoro e offrire le migliori condizioni lavorative ai nostri dipendenti e soci – aggiunge la presiden te Loredana Miceli –. Gli obiettivi del 2024 e del prossimo anno vanno proprio in questa direzione. Al momento la nostra priorità è il reclutamento di nuovo personale socio sanitario. Abbiamo già messo in atto diverse modalità e iniziative, compreso il reclutamento dall’estero, ma non sono sufficienti. Siamo davanti a un fenomeno strutturale e non a una difficoltà episodica. Insieme a Solco Ravenna stiamo cercando ogni possibile soluzione per far fronte a questa emergenza che pesa sui nostri lavoratori e pesa sul mantenimento degli alti standard di qualità che vogliamo offrire con i nostri servizi». Oltre al reperimento di nuovo personale la cooperativa nel 2024 è impegnata anche su altri progetti: «Stiamo avviando il percorso per la certificazione della Parità di genere – aggiunge il direttore Mare si – e lavorando per avere la certificazione di qualità Iso 9001 per 3 strutture residenziali che ancora non sono certificate. Inoltre stiamo monitorando l’impatto che il nuovo contratto collettivo nazionale della cooperazione sociale applicato da febbraio 2024 avrà sulla nostra cooperativa e lavorando affinché ci sia il giusto riconoscimento del valore del lavoro della cooperazione sociale da parte della Regione e degli enti pubblici».
PIANO
Dopo 18 anni si amplia il parco taxi di Ravenna Gara per 6 licenze, servono almeno 76.500 euro
Codice della strada, toponomastica e norme fiscali tra gli argomenti della prova di esame orale per la selezione
Oggi 24 auto bianche su strada, secondo l’Autorità che regola i trasporti dovrebbero essere almeno 18 in più
Dopo diciotto anni si amplia il parco taxi in servizio a Ravenna, attualmente composto da 24 vetture. Il Comune ha aperto un concorso pubblico per assegnare sei nuove licenze di cui due riservate a veicoli attrezzati anche per il trasporto di persone con disabilità gravi con necessità di incarrozzamento. Per ogni licenza sono richiesti 90mila euro da pagare in una soluzione unica (76.500 se il veicolo è allestito per il trasporto di persone con disabilità). Per la presentazione delle domande c’è tempo no al 16 settembre (solo tramite posta elettronica certi cata). Considerando i tempi per la convocazione della commissione di concorso e lo svolgimento delle prove selettive, è ragionevole ipotizzare che i sei nuovi tassisti potranno essere su strada nei primi mesi del 2025. Il rilascio delle nuove licenze sarà vincolato all’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, secondo le disposizioni dell’Unione europea. È previsto l’obbligo di dotarsi di un servizio di interconnessione tecnologica tra utenti e tassisti. La selezione tra tutte le domande valide avverrà con un esame orale su cinque argomenti: codice della Strada, toponomastica ravennate, conoscenza della lingua italiana, tecniche di primo soccorso, normativa scale e amministrativa del settore. La conoscenza della lingua inglese e la disponibilità di terminali Pos per i pagamenti elettronici non sono requisiti necessari, ma titoli preferenziali per la graduatoria che verranno presi in considerazione in caso di parità fra partecipanti. Il testo integrale del bando con tutti i dettagli si può consultare sul sito internet del Comune.
A metà maggio, a diciotto anni dall’ultima volta, il consiglio comunale di Ravenna ha approvato l’aggiornamento del regolamento del servizio taxi. Questo già prevede di arrivare no a 42 licenze. In base ai dati raccolti dai nuovi tassi-
sti, il Comune de nirà quando e come assegnare le altre 12. «I tassisti hanno sempre detto no all’aumento delle licenze, che dal 2006 è rimasto tale», ha detto l’assessora comunale Annagiulia Randi (Sviluppo economico) alla testata Wired che ha pubblicato un’inchiesta sui taxi in Italia. Nel comune di Ravenna, oltre alle 24 licenze taxi, sono presenti anche 52 autorizzazioni Ncc (noleggio con conducente). Sono veicoli che vanno prenotati telefonicamente chiamandoli sul cellulare oppure tramite app e non possono fare ser-
In totale in provincia 51 taxi e 147 Ncc
Le licenze per i taxi riguardano i Comuni con più di 50mila abitanti o a forte vocazione turistica. Nella provincia di Ravenna quindi sono interessati solo il capoluogo (24 licenze), Faenza (13) e Cervia (14). In totale 51.
Le autorizzazioni per il servizio di noleggio autovettura con conducente (Ncc) invece possono essere rilasciate da tutti i Comuni. La normativa consente di operare nel comune dove ha sede l’attività e in un altro comune della stessa provincia.
Questa la dotazione: 52 a Ravenna; 23 a Faenza; 14 a Lugo; 8 a Alfonsine; 6 a Conselice e Casola; 5 a Bagnacavallo, Massa Lombarda, Cotignola, Riolo e Brisighella; 4 a Solarolo, 3 a Fusignano e Bagnara; 2 a Sant’Agata, una a Castel Bolognese. In totale 147.
vizio su piazza (maggiori informazioni nelle pagine seguenti). Secondo una misurazione dell’Autorità della regolamentazione dei trasporti (Art), fra tutti i capoluoghi di provincia italiani, solo una dozzina di comuni presentano un divario così ampio fra taxi e Ncc. La media nazionale relativa ai capoluoghi di provincia è di 2,71 taxi per ogni Ncc. A Ravenna questo rapporto vale 0,46. Il più basso in Italia tra le 50 città più popolose. In fase di stesura del bando, il Comune ha interpellato
FESTA DEMOCRATICA
6-7/10/ 12-13-14 LUGLIO
SABATO 6
EVENTO ORE 20,00
SPETTACOLO DI BURATTINI
LE AVVENTURE DI ARLECCHINO
E SGANAPINO IN CUCCAGNA
Compagnia I burattini
di Massimiliano Venturi
PIANO BAR ORE 21,00
GRUPPO BALLERINI MOLINELLA
DOMENICA
7
EVENTO ORE 20,00
PRESENTAZIONE LIBRO
FRA LA GENTE
Andrea Corsini dialoga con Daniele Bassi
PIANO BAR ORE 21,00
GIANNI E PAOLO PARMIANI BENE, BRAVI... BIS!
MERCOLEDÌ 10
EVENTO ORE 20,00
PRESENTAZIONE LIBRO
UNA TRANSIZIONE GIUSTA
Lia Montalti dialoga con Stefano Sangiorgi
SERATA SPAGHETTI ALLO SCOGLIO
MENÙ FISSO € 25,00
PIANO BAR ORE 21,00
NEARCO
VENERDÌ
12
RADUNO AUTO D’EPOCA PRESENTAZIONE AUTO
ED EQUIPAGGIAMENTO
CON LA MADRINA SIMONA
PIANO BAR ORE 21,00
DAVIDE LAZZARINI
SABATO 13
MASSA LOMBARDA AREA FESTE - Via Rabin, 4
PIANO BAR ORE 21,00
I BRILLANTI SPARSI
DOMENICA 14
PIANO BAR ORE 21,00
CRISTIAN GIACOMONI
All’interno della festa mostra ENRICO BERLINGUER a cura di ANPI
Gastronomia • Pesca del tappo Piano Bar • Giochi bimbi
Massa Lombarda
27 giugno - 3 luglio
l’Art per un parere preventivo e ha speci cato che, sulla base dei dati forniti dalle associazioni locali di tassisti, le sei nuove licenze sarebbero quanto occorre per soddisfare le chiamate inevase (circa diecimila nel 2023) e le previsioni di domanda conseguente all’incremento dei traf ci crocieristici (stima di diecimila chiamate nel 2024).
L’80 percento delle entrate per le nuove licenze verrà spartito tra chi ne ha già una
Gli Uf ci dell’autorithy, però, hanno condotto una propria valutazione applicando il metodo comparativo. Il campione di comuni è stato selezionato con i seguenti criteri: capoluogo di provincia; popolazione compresa tra 100mila e 200mila abitanti; sede di un porto commerciale di rilevante importanza nazionale; importante presenza di insediamenti industriali. L’insieme che ne deriva è composto da 8 comuni: Ancona, Cagliari, La Spezia, Livorno, Messina, Taranto. Mediante l’utilizzo di diversi indicatori rappresentativi delle situazioni locali, è emersa l’esistenza di correlazioni signicative tra il numero di taxi e la popolazione residente, il numero di automobili private, il numero di lavoratori dei settori dell’ospitalità, il numero delle attività economiche presenti; invece, non si rilevano evidenti correlazioni tra numero di taxi e numero di passeggeri delle navi da crociera in approdo. Applicando a Ravenna le correlazioni individuate, risulta che il parco taxi del Comune dovrebbe contare un numero di veicoli signi cativamente superiore al contingente attuale (si stimano almeno 70 taxi). A risultati simili si giunge anche con un approccio semplicato, ossia calcolando la media del numero di taxi presenti nei comuni del campione (la media aritmetica risulta pari a 66 taxi; la media ponderata alla popolazione risulta pari a 71 taxi). Qualora, per maggior cautela, si prenda in considerazione il totale dei veicoli taxi e Ncc, la media aritmetica di auto pubbliche del campione risulta di 94 veicoli, con la conseguenza che Ravenna, avendo 24 taxi e 52 Ncc, dovrebbe disporre di almeno 18 taxi in più.
Il Comune ha de nito la cifra per il rilascio delle nuove licenze sulla base di una perizia di stima relativa alla vendita d’azienda comprendente una licenza taxi avvenuta nel 2019. Secondo informazioni fornite dal Comune all’Art, nel 2020 ci sono stati due trasferimenti di licenza, negli anni 2021 e 2022 non se ne conta nessuno, mentre nel 2023 ne sono avvenuti due. Sul valore commerciale delle licenze, però, l’Autorithy rileva l’indisponibilità di dati certi cati dall’Agenzia delle Entrate nonché l’assenza di annunci pubblicati online per la compravendita di licenze taxi nel territorio del Comune, dai quali desumere elementi sull’offerta e sulla domanda di licenze.
Al ne di raggiungere l’obiettivo di incrementare il contingente taxi, «l’importo per il rilascio delle nuove licenze deve essere inferiore al prezzo medio di trasferimento nel “mercato di rivendita delle licenze taxi” per due ragioni: se l’importo fosse uguale al prezzo di mercato, gli aspiranti
I presenza di taxi in base alla popolazione residente
(fonte: elaborazione Wired Italia su dati forniti dai
tassisti sceglierebbero di acquistare le licenze sul mercato taxi allo scopo di evitare l’alea e l’impegno connessi al concorso di assegnazione, venendo però in tal modo a realizzare solo una sostituzione di titolari di licenza; un importo troppo elevato si con gura come una “barriera all’accesso” e comporta una riduzione del numero dei candidati, riduzione che potrebbe giungere alla situazione estrema in cui il numero degli aspiranti tassisti è inferiore al numero delle licenze messe a concorso, vani cando perciò l’intenzione dell’Amministrazione di ampliare il contingente». Altri Comuni, che si sono indirizzati verso il rilascio a titolo oneroso di nuove licenze taxi, hanno ssato l’importo unitario all’incirca alla metà del valore medio dei trasferimenti avvenuti nel mercato taxi. Un’inchiesta della testata Wired mostra che a Napoli, nel 1997, i nuovi tassisti pagarono 7.500 lire (al cambio del 2001 si tratta di 3,75 euro) in marche da bollo. Per calcolare i 175mila euro chiesti dal Comune di Firenze nel 2016, spiegano da Palazzo Vecchio, si è partiti dal fatto che “il valore medio di trasferimento delle licenze nel 2014 e nel 2015 era di 250mila euro, ma imponendo l’elettrico si è ritenuto di ridurre del 30 percento. La norma dice che almeno l’80 percento dell’introito ricavato dal rilascio deve essere ripartito tra i titolari di licenza taxi del comune già esistenti (a Ravenna vorrebbe dire 17mila euro a testa), mentre la restante parte può essere utilizzata dal Comune per iniziative volte al controllo e al miglioramento della qualità degli autoservizi pubblici non di linea. Per favorire la partecipazione al concorso, l’Autorità suggerisce che il pagamento dell’importo richiesto possa essere rateizzato su un intervallo temporale congruente col vincolo normativo di divieto di trasferimento della licenza prima che siano decorsi 5 anni (il bando invece dice che il pagamento va fatto in una soluzione unica).
Andrea Alberizia
L’ASSESSORA
Randi: «È una risposta concreta alla carenza della città»
«Stiamo dando una risposta concreta alla carenza di taxi a Ravenna – dichiara l’assessora al Commercio, Annagiulia Randi –, un problema tangibile e annoso, e alle esigenze di una città in forte sviluppo come la nostra. L’impegno, nei confronti della cittadinanza e delle associazioni di categoria, di mettere a bando le nuove licenze entro la metà del 2024, dopo un approfondito e condiviso percorso di analisi della situazione e ricerca della miglior soluzione possibile, in seno al consiglio comunale e alla commissione consultiva, è pressoché rispettato. Una promessa mantenuta che siamo certi sarà una valida risposta alle necessità di mobilità di cittadini, lavoratori e turisti».
NUOVE TARIFFE
LA CORSA MINIMA AUMENTA: DIURNA 7,50 EURO E NOTTURNA 9,50
er l aeroporto i orl pre o fisso euro euro tra ter inal crociere e centro citt
L’1 giugno sono entrate in vigore le nuove tariffe del servizio taxi nel comune di Ravenna. L’ultimo aggiornamento risaliva al 2009. Le novità approvate tengono conto del parere dell’Autorità di regolazione dei trasporti sia per quanto riguarda gli adeguamenti tariffari, nell’alveo delle rivalutazioni Istat, che per ciò che concerne l’istituzione di nuove tariffe, quali le tariffe massime garantite e differenziate per categorie di utenti; tengono inoltre conto dell’esito di due sedute della commissione consultiva comunale taxi. Nella definizione degli adeguamenti e delle nuove tariffe sono stati attivati momenti di concertazione con le associazioni di categoria.
Adeguamenti tariffari:
• la tariffa relativa allo scatto di bandiera passa da 3 a 3,90 euro;
• la tariffa della corsa minima, 6 euro, registra un aumento distinto fra corsa minima diurna (dalle 6 alle 22) a 7,50 euro e corsa minima notturna/ festiva (dalle 22 alle 6) a 9,50 euro;
• la tariffa al chilometro, sia in ambito urbano che extraurbano, passa da 1,40 a 1,70 euro;
• la tariffa inerente la sosta oraria passa da 25 a 30 euro;
• la tariffa del diritto di chiamata Radiotaxi passa da 1 a 1,20 euro;
• la tariffa relativa al trasporto cani (gratuito e obbligatorio per i cani guida) passa da 1 a 1,20 euro;
• inalterate le tariffe relative al bagaglio a mano leggero, da cabina (0,50 euro) e per la maggiorazione per il servizio notturno/festivo e per il trasporto di persone superiore a quattro (la maggiorazione resta del 20 per cento);
• vengono introdotte le seguenti due nuove voci: “bagaglio da carico” (fuori misura cabina) per un costo pari a 1 euro e “bagaglio ingombrante” per un costo pari a 5 euro.
Nuove tariffe a forfait da intendersi massime garantite valide per pacchetti turistici ed itinerari di interesse sociale e sanitario:
• da Ravenna all’aeroporto di Forlì (bagagli compresi, sette giorni su sette e oltre la quarta persona): 75 euro a corsa;
• dalla stazione all’ospedale o pronto soccorso e viceversa (bagagli compresi, sette giorni su sette e oltre la quarta persona): 9 euro a corsa;
• dalla stazione al centro iperbarico e viceversa (bagagli compresi, sette giorni su sette e oltre la quarta persona): 17 euro a corsa;
• dalla città (stazione e strutture ricettive in ambito urbano) al terminal crociere di Porto Corsini e viceversa tariffa fissa da una a tre persone (bagagli compresi, sette giorni su sette): 40 euro (per ogni persona dalla quarta 10 euro);
• dalla città (stazione e strutture ricettive in ambito urbano) al porto San Vitale e viceversa (bagagli compresi, sette giorni su sette e oltre la quarta persona): 35 euro a corsa.
Tariffe differenziate per categorie di utenti:
• confermato lo sconto del 20 per cento riservato alle persone diversamente abili in possesso della speciale tessera denominata “Carta bianca”, valido sul territorio comunale dalle 6 alle 22;
• introdotto un nuovo sconto del 10 per cento su tutte le tariffe, destinato alle donne sole, anche accompagnate da figli minori, valido su tutto il territorio comunale dalle 22 alle 6 (“taxi rosa”).
RAVENNA&DINTORNI 27 giugno - 3 luglio 2024
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I noleggi con conducente cominciarono l’attività con l’Eni di Mattei negli anni ‘70
L’alternativa al taxi, nel trasporto non di linea di persone, sono gli Ncc, sigla che sta per noleggio con conducente. La panoramica delle due categorie è stata trattata anche dalla rubrica Data Room di Milena Gabanelli su Il Corriere della Sera da cui provengono buona parte delle informazioni riportate di seguito.
Sia per i taxi sia per gli Ncc l’autista è titolare di un’impresa artigiana, dunque con partita Iva, e iscritto alla Camera di Commercio dopo avere superato l’esame per ottenere il ruolo di conducente. A concedere la licenza o l’autorizzazione per entrambi è il Comune. La differenza è che i taxi sono un servizio pubblico, e quindi sono obbligati a fare i turni per coprire h24 tutti i giorni dell’anno, devono essere capillari sul territorio e avere tariffe concordate con i Comuni per essere quanto più possibile accessibili economicamente. Gli Ncc invece non sono un servizio pubblico, e dunque non devono rispettare tutte queste regole. Mentre i taxi si possono trovare anche nei parcheggi dedicati, la caratteristica degli Ncc è che vanno prenotati chiamandoli al telefono, su siti dedicati oppure tramite app. L’unica piattaforma digitale presente oggi in Italia per prenotarli è Uber, che è partita con Milano e Roma nel 2013 e oggi è presente complessivamente in 13 città (Torino, Milano, Verona, Venezia, Treviso, Udine, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Palermo, Catania più l’aeroporto di Monfalcone), prevalentemente in quelle dove ci sono più autorizzazioni per le auto con conducente. Il prezzo della corsa lo decide un algoritmo sulla base del giorno, dell’ora, della disponibilità di auto, e viene anticipato al momento della prenotazione. La legge quadro che regola la materia è la 21 del 1992 (in cui si stabilisce che i taxi devono essere bianchi solo se la vettura è stata immatricolata per la prima volta dopo il 1992). Per gli Ncc stabilisce che l’utente faccia la sua richiesta alla sede operativa della ditta noleggiatrice (rimessa). Le norme stabilite nel 2008 (governo Berlusconi IV) prevedono che l’inizio e il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente debbano avvenire alla rimessa, situata nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, e che debba essere compilato un foglio di servizio. Dieci provvedimenti legislativi successivi prorogano però di anno in anno l’entrata in vigore della norma al 31 dicembre 2017. La attua il governo M5S-Lega nel 2018: l’utente può prenotare l’Ncc anche mediante piattaforma digitale, ma l’autista deve sempre partire dalla rimessa e farvi ritorno per prendere la successiva prenotazione. Ribadito l’obbligo di compilazione del foglio di servizio in formato elettronico da parte del conducente. Le norme di fatto sono rimaste inapplicate e la Corte Costituzionale ritiene sproporzionato e irragionevole l’obbligo di rientro in sede al termine di ogni corsa. Anche la Commissione europea invita a rivedere questo obbligo in tempi caratterizzati da città congestionate, dalla necessità di mitigare l’impatto ambientale e dalla disponibilità di sistemi di comunicazione mobile e geolocalizzazione.
Uber incassa in Italia ma paga le tasse in Olanda
Uber l’ha inventata l’americano Travis Kalanick e oggi l’80 percento della società è di proprietà di fondi previdenziali e assicurativi Usa. Nel 2023 ha fatturato 37,2 miliardi chiudendo per la prima volta in utile: 1,88 miliardi di dollari. La società italiana è Uber Italy che ha ricavi da pochi milioni: trattiene il 25 percento del costo di una corsa (a favore di una controllante olandese su cui paga le tasse in Olanda), mentre il 75% (commissione standard) va al conducente sottoposto al regime fiscale italiano delle partite Iva. Difficile evadere: al cliente è richiesto il saldo della corsa con la carta di credito o altri mezzi elettronici.
Nel frattempo il rilascio di nuove autorizzazioni Ncc sono ferme (a Roma addirittura dal 1993). Per sbloccarle dev’essere funzionante il «Registro informatico sui titolari di licenza per i taxi e di autorizzazione per il noleggio con conducente» che monitora chi fa cosa. Il Registro è stato previsto nel 2018, istituito nel 2020, ma al momento non è ancora attivo.
Curiosità: la nascita del servizio di noleggio con conducente a Ravenna, di fatto, risale agli anni ‘70, quando Enrico Mattei insediò qui lo stabilimento Enichem e il porto di Ravenna diventò di primaria importanza e nacque l’esigenza di un servizio dedicato ai dirigenti e agli ospiti dell’azienda.
TESTIMONIANZA/1
DA SEI ANNI LA VITA DI UN 58ENNE È SU UN FURGONE MERCEDES NERO CON IL TELEFONINO SEMPRE ACCESO: «LA CLIENTELA GRADISCE LA PRIVACY»
Paolo Boni è un Ncc: «Il servizio con i giovani per le discoteche è molto richiesto, ma ora ho molto lavoro di giorno e di notte preferisco dormire»
«Per il mio lavoro mi servono un veicolo e il telefonino». Paolo Boni è un ravennate di 58 anni e da sei anni fa il servizio di noleggio con conducente, più spesso noto con l’acronimo Ncc.
«Attualmente ho tre veicoli e quindi altrettante autorizzazioni – ci racconta un pomeriggio mentre al volante rientra da Roma –, due nel comune di Ravenna e una a Faenza. Ho un dipendente sso e un lavoratore a chiamata».
L’ingresso nel mondo Ncc è avvenuta comprando un’azienda che già aveva le licenze: «Il passaggio dell’azienda fa passare anche l’autorizzazione, se il Comune veri ca che il nuovo acquirente ha i requisiti di idoneità».
Tra i tre veicoli di Boni l’ammiraglia è un Mercedes V250: «Il classico van nero con i vetri scuri che si vede spesso negli eventi. Poi ho anche un van da 8 passeggeri che è più spazioso per i bagagli ed è utile per il servizio al terminal crociere visto che davvero arrivano tutti con una quantità di valigie inspiegabile».
L’attività di Boni, come quella di ogni Ncc, si sviluppa concordando con la clientela le esigenze e i prezzi: «Per essere in regola occorre avere una prenotazione che può essere fatta con una mail o Whatsapp. Poi dobbiamo compilare il cosiddetto foglio di servizio elettronico che riporta tutti i dati di viaggio e del cliente».
Oltre alla clientela che si rivolge a Boni una tantum, ci sono clienti consolidati, sia privati che aziende, che ricorrono al servizio Ncc con frequenza. E poi ci possono essere gli ingaggi per gli eventi: «Ad esempio quando c’è la Formula Uno a Imola vengono richiesti molti veicoli come il mio e pagano bene, però c’è una volta all’anno e se dai disponibilità vuol dire che non puoi rispondere alle richieste dei clienti abituali e invece preferisco conservare quei rapporti di lavoro».
TESTIMONIANZA/2
Nessuna divisa particolare: camicia e pantaloni classici, sul blu o sull’azzurro. «Capitano anche situazioni in cui viene richiesto giacca e cravatta. Per come sono fatto io, cerco di evitarlo». Ma capita comunque di trasportare vip: «Però non sono di quelli che si fanno sel e da postare, chi usa un Ncc gradisce la privacy». Orari di lavoro non ce ne sono. I veicoli non hanno cronotachigra che registrano le ore di guida come i mezzi pesanti. Sta nel senso di responsabilità del singolo: «Sei su strada e hai persone a bordo, non puoi viaggiare stanco. In questo momento se fossi stanco non sarei al telefono ma in un autogrill a riposare».
Anche per questo Boni ha smesso di coprire una delle fette di mercato più sostanziose soprattutto nel periodo estivo: il trasporto dei giovani in discoteca. «C’è molta richiesta e se fai bene il tuo lavoro poi il passaparola tra le famiglie funziona. Però ora ho molto lavoro di giorno e di notte devo dormire». (and.a.)
VENTIMIGLIA (CNA): «RAVENNA È L’UNICA CITTÀ DOVE I TAXISTI HANNO CHIESTO
L’AUMENTO DELLE LICENZE, CON LE CROCIERE IL MERCATO È CRESCIUTO»
«L’Autorità dei trasporti sbaglia quando calcola 70 taxi per la città, in inverno non avrebbero lavoro». Il consorzio Radiotaxi riunisce una ventina di auto bianche e organizza i turni
Spesso la volontà dei Comuni di rilasciare nuove licenze taxi si accompagna alla protesta dei tassisti già operativi che ostacolano la concorrenza. A Ravenna lo scenario pare opposto: «La richiesta di nuove licenze è venuta dalla categoria – spiega Franco Ventimiglia, responsabile per Fita-Cna che rappresenta gli artigiani del trasporto persone –, il mercato ravennate ha una domanda suf ciente per mantenere altre auto e la nuova stazione marittima delle crociere sarà la variabile da tenere in considerazione».
Quanto sia in aumento il lato della domanda è dimostrato da un dettaglio: «La normativa consente di mettere al volante collaboratori o familiari in modo che la vettura sia operativa anche una ventina di ore su 24». Con le sei licenze messe a bando ora si arriverà a 30, ma il nuovo regolamento comunale ssa a 42 l’organico complessivo di licenze rilasciabili: «In certi momenti di picco potrebbero esserci anche cento auto e non basterebbero, ma accade solo nelle giornate delle navi da crociera. Nel periodo invernale è tutto più contenuto. Anche per questo non è corretta la valutazione che fa l’Autorità dei trasporti (vedi pagina 10, ndr) che paragona Ravenna a Livorno: la città toscana ha traghetti tutto l’anno». Oltre alle crociere, gli altri principali ussi di traf co per i tassisti sono rappresentati dalle imprese del mondo portuale e industriale, gli anziani che devono recarsi alle strutture sanitarie, gli arrivi di turisti in stazione ferroviaria. «I servizi notturni con i giovani per i locali sono una quota minima sui lidi ravennati dove non ci sono molte discoteche, è un mercato più orente nella zona di Cervia». Attualmente la quasi totalità dei titolari di licenze taxi nel comune di Ravenna sono riuniti nel consorzio Radiotaxi che organizza i turni sulla base di orari e giornate in modo da garantire un servizio h24 e distribuisce le chiamate ricevute al telefono. «Poi ci sono le piazzole di sosta de nite dal Comune dove le vetture si mettono in la e attendono passeggeri». È ancora un’attività redditizia? «Dif cile dare cifre perché sarebbero medie, ma si può dire che a Ravenna si riesce ad avere entrate soddisfacenti». (and.a.)
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Operazione a Lugo con un noleggio con conducente arrivato da Benevento con i pazienti di una clinica privata I passeggeri non rischiano sanzioni. I consigli per riconoscere chi lavora fuori dalle regole
Per pizzicare i tassisti abusivi la mossa più ef cace per chi fa i controlli è ngersi cliente. Così ha fatto la polizia locale della Bassa Romagna a Lugo a metà maggio. Un agente di origini non romagnole ha esibito l’accento forestiero è ha ottenuto un passaggio. Durante il tragitto è intervenuta una pattuglia in divisa e il tassista abusivo, ignaro di avere a bordo un collega di chi lo stava controllando, ha provato a dire che stava solo trasportando il cugino. Ma quello ha tirato fuori il tesserino. «Gli agenti sono stati molto bravi a organizzare quell’operazione – spiega la comandante Paola Neri –. In quel caso si trattava di un noleggio con conducente arrivato da Benevento con dei passeggeri diretti a una clinica privata. I colleghi in borghese hanno hanno contrattato un prezzo di alcuni decine di euro per il trasporto dalla clinica alla stazione ferroviaria, ma le norme vietano questo servizio per chi è Ncc fuori dal proprio comune dove si ha la sede dell’attività». Sono state contestate al conducente sanzioni amministrative di oltre 400 euro e al veicolo sono stati apposti i sigilli per il fermo amministrativo per una durata minima di due mesi. E poi c’è la segnalazione alla guardia di nanza perché è tutta attività svolta in nero.
Nel caso lughese si è trattato di un esercizio improprio della professione messo in atto da un imprenditore che aveva i regolari permessi per svolgere l’attività. Ma ci sono anche situazioni di abusivismo completo.
Due casi sono emersi a Cervia nell’ultimo weekend di maggio. «Erano persone senza alcuna licenza – spiega il comandante della polizia municipale di Cervia, Giorgio Benvenuti – che sfruttavano il movimento notturno da e verso le discoteche. Sono infrazioni che abbiamo già riscontrato altre volte: parcheggiano nei pressi dei locali notturni o delle zone di ritrovo dei giovani e poi vanno a offrire passaggi a prezzi stracciati. La squadra che si occupa del settore Commercio si apposta, osserva e poi ferma il veicolo mentre sta facendo la corsa e ascolta i passeggeri per avere conferma che ci fosse stato l’accordo per il pagamento».
A volte si veri ca anche il caso in cui su strada a offrire corse ci sia qualcuno realmente titolare di licenza, ma al volante di un’altra auto: «Ogni autorizzazione è collegata a una targa. Qualcuno usa lo stratagemma di cambiare auto per conteggiare meno km sulla vettura regolare e riuscire a evadere qualche incasso». Per l’abusivo le conseguenze sono pesanti. «Il veicolo viene sequestrato a ni di con sca, che signi ca perderne la proprietà e ci sono dei casi in cui è successo. Poi c’è
il ritiro della patente da 4 a 12 mesi e una sanzione amministrativa da 1.712 a 7.249 euro. È il prefetto a de nire durata e cifra».
Per il cliente di un taxi abusivo non è prevista alcuna sanzione. «C’è però il rischio di mettersi nelle mani di qualcuno non professionale, che è alla guida su strada». Allora come accorgersi se si ha di fronte qualcuno che sta aggirando le regole?
«I noleggi con conducente devono avere un piccolo scudetto metallico accanto alla targa posteriore – spiega la comandante Neri –. È una punzonatura con il numero della licenza e il nome del Comune che l’ha rilasciata. E sul parabrezza va esposto il cartello noleggio».
I taxi classici devono essere bianchi, devono avere l’insegna luminosa sul tettuccio «e dentro l’abitacolo deve esporre la licenza – spiega il comandante Benvenuti – proprio come qualunque esercizio commerciale, inoltre deve esserci il tassametro e il tassista non contratta il prezzo ma fa partire il tassametro». (and.a.)
RAVENNA&DINTORNI 2 giugno - 3 luglio 2024
«Ancor più della sofferenza animale, mi ha colpito la falsità della politica»
Parla Pablo D’Ambrosi, regista del documentario shock sugli allevamenti intensivi, ospite alla Rocca Brancaleone. «Non abbiamo mostrato tutto: sarebbe stato un horror»
di Maria Vittoria Fariselli
Novanta minuti di pellicola per raccontare il viaggio in Europa della giornalista Giulia Innocenzi e del regista Pablo D’Ambrosi, denunciando gli orrori degli allevamenti intensivi in Italia e nei paesi a noi più vicini. Al loro anco Stef, attivista in ltrato all’interno delle industrie, e Lorenzo, nto lobbista che proporrà agli europarlamentari scenari al limite dell’assurdo, come la sperimentazione di maiali a sei gambe per la produzione di più prosciutti o l’inserimento di tubi nel retto delle vacche per produrre fertilizzanti in modo diretto. Proposte che, contro ogni aspettativa, verranno valutate con approccio possibilista e pure entusiasta.
Food for Pro t offre uno spaccato sull’industria della carne che si allontana dalla narrazione sugli standard alimentari europei. Il lm è stato proiettato anche all’interno del Parlamento europeo, riscuotendo un riscontro bassissimo. Fuori dall’eurocamera, invece, il documentario ha incassato immediato successo e in questi giorni è in tour nelle arene estive dell’Emilia Romagna: giovedì 27 giugno, in particolare, alla Rocca Brancaleone di Ravenna, alla presenza del regista D’Ambrosi, che abbiamo intervistato in anteprima: «Sono felice di portare questo documentario in una regione come l’Emilia-Romagna, fortemente interessata da questo tipo di allevamento».
Come è nato Food for Pro t? Conosceva già Innocenzi?
«Non personalmente, è stato un amico in comune a metterci in contatto. Giulia aveva ricevuto le riprese degli allevamenti da Lav (Lega anti vivisezione, ndr) nel 2019 e cercava un produttore per il documentario. Abbiamo iniziato a sentirci telefonicamente a marzo 2020, nel pieno del lockdown. Tra luglio e agosto abbiamo iniziato le riprese, appro ttando delle riaperture. Tra preparazione del lavoro, riprese e montaggio il progetto è durato 5 anni».
È stato rischioso portare a termine le riprese?
«Girando fuori dagli allevamenti siamo andati spesso incontro ad atteggiamenti aggressivi, addirittura violenti. A ridosso dell’uscita del documentario invece, sono arrivate le prime dif de da parte dei grossi gruppi alimentari. Uno dei principali sul territorio italiano ci ha dif dati senza nemmeno essere presente nel lm».
Le immagini girate all’interno degli allevamenti sono crude e dolorose, ma c’è anche altro che avete scelto di non mostrare?
«Assolutamente sì. La fase di montaggio è stata la più delicata, perché abbiamo dovuto selezionare una serie di immagini forti abbastanza da sensibilizzare ma non tanto da allontanare lo spettatore. Non voleva essere un lm dell’orrore, ma uno spunto di ri essione. Molti allevamenti coinvolti nelle riprese non compaiono poi nel lavoro nale. E non perché non ci fosse nulla da far vedere, ma proprio per il motivo contrario...».
Qual è stata la scena che più l’ha impressionata?
«Oltre alla sofferenza animale, che è già stata documentata più volte in passato, a colpirmi è stata la doppiezza della classe politica. Alle proposte distopiche di New Breeding Techniques del nostro nto lobbista, come quelle su ipotetici maiali con sei zampe per ottenere più prosciutti, la risposta dei parlamentari non solo è stata aperta e possibilista, ma suggeriva anche di iniziare queste sperimentazioni in Africa, perché nel caso “ci fosse scappato un pollo transgenico assassino” i danni sarebbero stati “limitati”».
Con quale obiettivo è stato girato il lm?
«Vogliamo sfatare il mito che noi europei ci raccontiamo da anni, credendo di mangiare carne di qualità. La maggior parte dei documentari sull’industria alimentare sono produzioni americane: li guardiamo con disgusto, ma pensiamo di essere lontani da questi meccanismi. Non è così. L’aspetto politico inoltre è preponderante, dopo l’uscita del lm due degli eurodeputati coinvolti nelle riprese (Clara Aguilera e Paolo De Castro ndr) non si sono ricandidati alle Europee.Tra le altre richieste lanciate dal lm, lo stop ai sussidi per gli allevamenti intesivi, una moratoria sulle nuove costruzioni e la nascita di un’associazione di cittadini con il potere di discutere queste tematiche in parlamento, per contrastare il lavoro dei lobbisti».
Cosa si potrebbe fare nel quotidiano per contrastare la situazione?
«Nonostante le inclinazioni del parlamento europeo, al suo tavolo ognuno è presidente. La scelta individuale che compiamo ogni giorno è
Il 4 luglio anche il regista e gli attori di “Io e il secco”
Alla nuova arena della Rocca Brancaleone di Ravenna (proiezioni in programma tutte le sere), dopo quello di giovedì 27 giugno con Pablo D’Ambrosi (che intervistiamo in questa pagina) gli incontri con gli autori proseguono giovedì 4 luglio, quando il regista Gianluca Santoni presenterà “Io e il secco” insieme agli attori Francesco Lombardo e Swamy Rotolo. Il film, girato sui lidi ravennati, racconta la storia di Denni, un bambino di dieci anni molto legato alla madre Maria, stanco di vedere la donna maltrattata da suo padre.
fondamentale nella lotta agli allevamenti intesivi. Ognuno piuò scegliere di eliminare o ridurre drasticamente il consumo di carne, o adottare una dieta completamente plant-based. Anche se non tutti ci riusciranno, la consapevolezza sarebbe un valido primo approccio: c’è chi mangia carne anche due volte al giorno senza rendersene conto, e questo è possibile solo perché si tratta di carne economica e di bassa qualità. Una maggiore ricerca sul prodotto può comunque essere un primo passo per combattere le fabbriche della morte».
Da quanto emerge nel documentario, i fondi europei stanziati per gli allevamenti intesivi sono disponibili solo nel rispetto di determinate norme riguardanti il benessere e la salute degli animali, ma nella realtà poi non è cosi. L’Europa ne è a conoscenza e tace o sarebbero necessari maggiori controlli per smascherare questi illeciti?
«Credo che i politici vivano in una dimensione talmente distante dalla realtà da non rendersi conto, in molti casi, di quello che sta succedendo. La cosa più grave però è che i quasi 400 miliardi destinati alla Pac (la Politica Agricola Comune europea, ndr) fanno parte del Green Deal, un progetto votato in teoria al verde e alla sostenibilità che finisce con il finanziare realtà opposte. L’escamotage messo in atto è quello di stanziare i fondi non per gli allevamenti ma per le colture destinate agli animali, finendo con l’alimentare la stessa realtà. La politica vende ai cittadini un concetto e poi mette in pratica il contrario e il compito dei lobbisti è proprio questo: lasciare ai politici la possibilità di fare promesse ai cittadini ma mantenere di fatto lo status quo».
CINEMA/2
A Cotignola una rassegna itinerante e gratis
A Cotignola riparte Cine-giro, la rassegna di cinema itinerante gratuita con titoli per tutte le età. Le proiezioni inizieranno alle 21.30 nel mese di luglio e alle ore 21 nel mese di agosto. L’ultima serata, quella del 5 settembre, inizierà alle ore 20.30. Si comincia lunedì 1 luglio al Parco Conti di Barbiano (via Ungaretti/via Quasimodo) con “Frozen 2 Il segreto di Arendelle” (Usa, 2019). Lunedì 8 luglio nel chiostro della Chiesa di San Francesco (via San Francesco 15) “Le otto montagne” (Italia, Belgio, Francia 2022) di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandemeersch. Info 0545 908871.
Film e vini al Dolce Vita di Marina di Ravenna
Domenica 30 giugno la rassegna “Cinemadivino”, che unisce la proiezione di film a degustazioni enogastronomiche, fa tappa al bagno La Dolce Vita di Marina di Ravenna. L’appuntamento è dalle 19.30, con proiezione alle 21 del film “Mixed by Erry”, di Sydney Sibilia.Ambientato nella Napoli degli anni ‘80, il film racconta la storia di Enrico Frattasio, noto come Erry, che mette su una vera e propria attività illegale. In degustazione, tre vini di “Cantina Tibè” di Riolo Terme (ne parla il nostro esperto a pagina 27). Biglietti 16 euro con degustazione di tre calici, 8 solo film (6 ridotto under 18).
La regista Cornacchia e Panebarco alla Borghesi
Il 28 giugno all’Arena Borghesi di Faenza la regista faentina Simona Cornacchia presenterà Arf, lungometraggio animato molto apprezzato da critica e pubblico, realizzato con la produzione di Genoma e l’importante apporto realizzativo di Panebarco, studio ravennate. Si tratta di una denuncia contro tutte le guerre, per un pubblico adulto, ma al contempo che punta ad avere come riferimento in particolare i giovani allunni delle scuole primarie. Di tutt’altro tenore invece Caramelle, il primo cortometraggio d’animazione interamente realizzato da Panebarco, che sarà in proiezione sempre il 28 giugno. Il corto porta sul grande schermo un evento realmente accaduto alla famiglia Panebarco, ovviamente romanzato, realizzato con evidenti omaggi alla città di Ravenna e al mondo immaginario di Tim Burton. Ha partecipato al Sundance Film Festival e ha vinto il premio Best European Independent Animation a “The European Independent Film Festival” di Parigi, mentre ad ottobre 2022 ad “Alice nella Città”, sezione parallela della Festa del Cinema di Roma, si è aggiudicato il Premio del Pubblico come Miglior Corto. Ma soprattutto per Caramelle sono arrivati il successo a Cortinametraggio, uno dei più importanti festival di corti in Italia, e la conquista del Pulcinella Award a Cartoons on the Bay, il festival internazionale di animazione, organizzato dalla Rai. Il film è stato infine scelto nella cinquina finale dei Nastri d’Argento, nella sezione cortometraggi d’animazione.
ESTATE 2024
La cantante Gaia, tra le protagoniste dell’estate con il tormentone
“Sesso e Samba”, sarà a Rimini tra i big della Notte Rosa
eventi
Che festival, la Romagna
Ecco i principali appuntamenti della Notte Rosa Al via le rassegne culturali estive, dai concerti al teatro
In questo primo numero estivo di Ravenna&Dintorni ecco un inserto di quattro pagine da conservare, con una breve panoramica sui festival estivi in programma nel resto della Romagna (fuori dalla provincia di Ravenna, di cui parliamo invece abitualmente ogni settimana sul giornale).
E uno speciale sugli eventi estivi in Romagna non può che partire dalla grande festa dell’estate, la Notte Rosa, quest’anno in programmadal 5 al 7 luglio con il sottotitolo “Weekend Dance” nel segno del ballo – nelle sue mille forme. Passando in rassegna i principali eventi, a Rimini sarà Morgan ad aprire La Notte Rosa, la sera dell’anteprima del 4 luglio all’Arena Francesca din piazza Malatesta, mentre a Bertinoro ai Giardini della Rocca si esibirà Vinicio Capossela (ingresso a pagamento).
In Piazzale Fellini il clou il 5 luglio con alcuni degli artisti più importanti del momento, con una line-up targata Vivo Concerti: Blanco, Gaia, Shablo, Epoque; conduce la serata Roberta Lanfranchi.
A Riccione star della Notte Rosa sarà Dargen D’Amico con un concerto in piazzale Roma la sera di sabato 6 luglio.
A Cattolica il ritmo travolgente di Annalisa è pronto a stravolgere l’Arena della Regina. con un grande concerto in programma sabato 6 luglio (evento a pagamento). Nella stessa serata, il week end cattolichino entrerà nel vivo con un evento gratuito in piazza Primo Maggio con l’iconica conduttrice e cantautrice Jo Squillo Domenica 7 luglio a calcare il palco di piazza Primo Maggio sarà invece Cristiano Malgioglio
Tanti eventi all’insegna della musica e del divertimento anche a Misano Adriatico: venerdì 5 luglio si comincia in piazzale Roma con il concerto di Raf
Saranno i grandi nomi della musica anni ’90 ad animare invece la serata di venerdì 5 luglio in piazza Costa a Cesenatico, da Molella, storico dj ed oggi produttore musicale ai Datura
Anche Forlì si tinge di rosa, venerdì 5 luglio, con il “Balamondo… Dance Floor Party”: in Piazza Saf per una serata all’insegna del ballo con Boomdabash e Mirko Casadei Big Band.
Venerdì 5 luglio i Joe Di Brutto animano Marina di Ravenna, mentre a Cervia sabato 6 luglio sul palco Paolo Belli con la Mirko Casadei Big Band per una serata all’insega delle contaminazioni musicali.
Da segnalare poi l’appuntamento dalla mezzanotte di venerdì 5 luglio con il grande spettacolo di fuochi d’arti cio in contemporanea su tutta la riviera romagnola.
Tutto il programma giorno per giorno, suddiviso per località, sul sito uf ciale della manifestazione: www.lanotterosa.it
Uno scatto del pubblico della
I concerti tornano “Acieloaperto”
Da nomi storici come lo dive e arlene untz fino a ae Tempest il programma del estival cesenate Tra i protagonisti anche erocalcare
Torna per la sua dodicesima edizione “Acieloaperto”, festival nato e cresciuto nel Cesenate no a diventare uno dei principali in regione quanto riguarda la musica rock, più o meno alternativa. Si parte il 28 giugno con i Thru Collected, collettivo napoletano attento all’incontro fra musica suonata e l’elettronica indipendente. Appuntamento in piazza del Torricino, a Savignano (in apertura Bruno Belissimo, dj e produttore italocanadese).
In piazza a Sogliano
Max Gazzè e Xavier Rudd
Seconda edizione per Sogliano Sonica: in piazza Matteotti i concerti del cantautore romano Max Gazzé (3 agosto) e di quello australiano Xavier Rudd (7 agosto).
Lunedì 1° luglio si fa la storia a Villa Torlonia (San Mauro Pascoli) con gli Slowdive, maestri del cosiddetto shoegaze e più in generale tra le band più importanti del pop-rock britannico degli anni novanta.
Doppio appuntamento che ruota attorno a Roma (e anche al romanesco...) il 3 e il 6 luglio rispettivamente a Villa Torlonia con il can-
tautore Fulminacci e al parco uviale di Santa So a con il mix tra disegno e musica con Giancane e il fumettista star Zerocalcare (in orario insolito, dalle 19, e in una zona raggiungibile solo a piedi).
Tornano i nomi internazionali in agosto: l’8 a Villa Torlonia protagonista sarà Kae Tempest - poetessa e musicista di culto britannica - tra hip hop e spoken word. L’11 agosto primo concerto alla Rocca Malatestiana di Cesena con gli americani Explosions In The Sky, nome di punta del post-rock strumentale. Il giorno dopo si resta alla Rocca con il concerto di Vasco Brondi (ex Le Luci della Centrale Elettrica) tra rock elettrico e cantautorato italiano; atmosfere simili sempre alla Rocca il 16 agosto con una band che ha fatto la storia del rock alternativo tricolore, i Marlene Kuntz
La rassegna si chiude il 28 agosto con una novità: il ritorno nel suggestivo chiostro di San Francesco, nel cuore di Cesena, per il concerto di Ty Segall. Il cantautore americano si esibirà in uno show in solo, in acustico, nell’unica data in regione.
rock/2
Carmen Consoli e Venerus a Verucchio
40esima edizione per il Verucchio Music Festival, in programma da giovedì 25 a domenica 28 luglio. La storica kermesse, diretta anche quest’anno da Ponderosa music & art, ospiterà tra gli altri Carmen Consoli che si esibirà a Verucchio sabato 27 luglio. La cantante, che dal 22 maggio è in tour con il suo concerto-evento Terra ca nun senti tra Italia, Stati Uniti e Spagna, propone un vero e proprio omaggio alla Sicilia che vedrà la Consoli esibirsi in brani popolari oltre che in canzoni di artisti siciliani, da Franco Battiato a Rosa Balistreri. Con lei sul palco anche Gemino Calà ai flauti etnici, Valentina Ferraiuolo al tamburo a cornice e percussioni, Marco Siniscalco al basso e contrabbasso, Puccio Panettieri alla batteria, Adriano Murania al violino e chitarra acustica e l’inseparabile Massimo Roccaforte a chitarre e mandolino. Il festival partirà giovedì 25 luglio con le musiche di Thomas Umbaca alle 20, per poi lasciare spazio alle 21 a Venerus, forte di milioni di ascolti sulle piattaforme musicali. Il 26 luglio sarà protagonista Marco Castello, giovane cantautore siciliano (in apertura i Supermarket). Il 27 sarà poi la volta di Carmen Consoli, preceduta dal concerto di Patrizia Laquidara. Gran finale, domenica 28, con i Savana Funk tra rock , blues e musica africana. I concerti si svolgeranno sul sagrato della chiesa Collegiata.
passata edizione (foto Roberta Paolucci)
musica colta/1
Con Emilia Romagna Festival la “classica è contemporanea”
Dall’orchestra cinese ai tableaux vivant, dagli omaggi a iazzolla fino al recital con onia ergamasco
All’insegna di “classico è contemporaneo” si apre il 24° Emilia Romagna Festival - ERF, il lungo itinerario musicale che comincia il 3 luglio e si chiude l’11 settembre, mettendo in campo 55 appuntamenti distribuiti tra le province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Ferrara, con più di 600 artisti provenienti da tutte le parti del mondo, dalla classica al jazz, dal pop alla musica etnica. Tra gli eventi in programma in Romagna, il 24 luglio nel cinquecentesco Oratorio di San Sebastiano a Castel Bolognese un bel concerto da camera con le “Variazioni Goldberg” nell’interpretazione del Trio de “I Virtuosi di Sansevero”. Il 27 luglio a Forlì, arriva la China Symphony Orchestra di Ningbo, formazione di circa 60 elementi, diventata rapidamente una delle principali orchestre cinesi. Il 20 agosto alla Rocca di Bagnara di Romagna, è il turno della grande musica barocca con un trio formato da acclamati interpreti, Stefano Bagliano ( auto dolce), Erich Oskar Huetter (violoncello) e Massimiliano Faraci (clavicembalo). Ancora musica barocca per l’originale appuntamento del 30 agosto al Chiostro di San Francesco di Cesena quando andrà in scena Il Genio e il Divino. Performance in forma di tableaux vivants dalle opere di Michelangelo e Raffaello, uno spettacolo che unisce le arti visive al teatro e alla musica, presentato dai Solisti dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani e Massimo Mercelli al auto, in collaborazione con la compagnia Teatri 35 Passando alla canzone d’autore italiana, il 1° agosto al Chiostro di San Francesco a Cesena “A Tribute to Fabrizio De Andrè” con il grande pianista jazz Danilo Rea che propone il suo personale omaggio per piano solo. Sempre nella serie di omaggi, il 5 agosto al Pavaglione di Lugo, una serata dedicata ad Astor Piazzolla, padre del tango moderno,
con il Trio Beltrani. Il 25 luglio al Chiostro di San Francesco di Cesena, va in scena un importante progetto originale “Piazzolla ritrovato: The rough dancer and the cyclical night” che ridà vita allo spettacolo commissionato a Piazzolla nel 1987 dall’Intar Hispanic American Arts Center di New York. Un lavoro lungo e complesso a cui si è dedicato con grande passione Roberto Porroni. Protagonista del concerto è il gruppo Cuartet guidato da Porroni, con due ballerini di tango, Laura Borromeo e Roberto Orru, insieme all’attrice Elda Olivieri. Roberto Porroni con altri 4 musicisti sarà sul palco anche il 26 luglio, al Museo Zauli di Faenza, per la consegna del XV Premio ERF alla carriera a Pino Donaggio, cantautore, musicista e compositore veneziano celebre per aver scritto pagine indelebili della cultura musicale contemporanea.
Il viaggio sonoro nella musica e nei suoni di tutto il mondo, si chiude il 4 settembre alla Chiesa SS Trinità di Forlì, con l’Aïghetta Quartett, rinomato ensemble di chitarre monegasco di fama internazionale.
Tornano anche gli appuntamenti per esplorare le connessioni tra suoni e parole: il 6 luglio alla Rocca di Ravaldino, l’attrice Vanessa Gravina, voce recitante, e Stefano Giavazzi al pianoforte, portano in scena l’immortale melologo Enoch Arden, un grande testo di Alfred Tennyson musicato altrettanto splendidamente da Richard Strauss. Il 7 luglio al Chiostro di San Francesco di Cesena, ancora un racconto per voce e pianoforte, “Paolina Leopardi racconta Mozart”. Lo spettacolo nasce da una proposta di Nino Criscenti, con la drammaturgia e la voce recitante di Sonia Bergamasco e il pianoforte di Marco Scolastra Il programma completo è su emiliaromagnafestival.it
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LUDOVICO EINAUDI A RIMINI VUOLE “PERCUOTERE LA MENTE”
Nell’ambito della Sagra Musicale Malatestiana (che entrerà poi nel vivo in settembre) torna a Rimini “Percuotere la Mente”. Il 7 luglio al Teatro Galli sarà Ludovico Einaudi (nella foto) ad aprire la rassegna, divisa in un doppio percorso tra neo-classical e sperimentazioni. Il primo percorso dopo Einaudi vedrà l’omaggio a Ryuichi Sakamoto (8 luglio) e il concerto di Hania Rani (9 luglio). Nel secondo percorso ci si muove tra attraversamenti colti e popolari, sperimentazione acustica, elettronica e vocale. Qui gli artisti in programma sono: l’Eklectric Duo (23 luglio), John De Leo e la Grande Abarasse Orchestra (3 settembre), Fabrizio Bosso con Andrea Lucchi, Julian Oliver Mazzariello e Rimini Classica (27 settembre), per nire con Teho Teardo e Blixa Bargeld in novembre.
pop
Al Balamondo con Casadei i Boombadash, Tullio De Piscopo e i Modena City Ramblers
Torna anche quest’anno il Balamondo World Music Festival, che unisce le sonorità del liscio romagnolo a quelle di altri generi, con ospiti d’eccezione che duettano con la big band di Mirko Casadei, presente ad ogni serata. Tra i concerti già annunciati, quelli con i Boombadash del 5 luglio in piazza Saffi a Forlì; il 6 in piazza a Cervia Paolo Belli; il 14 luglio all’alba a Riccione ci sarà Dardust; dal 21 al 23 agosto tre serate a Rimini con Tullio De Piscopo, Modena City Ramblers e Alberto Bertoli. Info: balamondo.it.
Quando la performance invade la società: torna Santarcangelo Festival
Dal 5 al 14 luglio trenta compagnie italiane e straniere con oltre 170 proposte spettacolari
Dal 5 al 14 luglio è in programma la 54esima edizione di Santarcangelo Festival, dal titolo while we are here. La rassegna, multidisciplinare e diffusa a Santarcangelo di Romagna, diretta per il terzo anno dal curatore, drammaturgo e critico polacco Tomasz Kirenczuk, intende trasformare per 10 giorni attraverso lo sguardo di 30 compagnie italiane e internazionali, oltre 170 proposte spettacolari, 9 djset e 6 incontri pubblici, il borgo medievale in una “città-festival”, af dando alle arti performative un’importante funzione di dialogo con la realtà sociale e politica d’oggi.
Il programma del festival è vario nella forma e nelle proposte; con i lavori di artiste e artisti per la prima volta in Italia e dominato da proposte interdisciplinari e opere che utilizzano strumenti del teatro, della danza, dell’installazione e dell’intervento artistico. Ciò che le accomuna è l’interesse per le relazioni che nascono al con ne tra arti performative e cambiamenti sociali, sottolineando il sovrapporsi dei piani temporali e spaziali.
Accanto ai grandi nomi internazionali della performing art come Dalila Belaza, coreografa francese che indaga il dialogo tra danze rituali e astrazione, Rébecca Chaillon, regista e performer francese originaria della Martinica già nel programma di Santarcangelo 2023 quest’anno con un nuovo lavoro realizzato insieme a Sandra Calderan, e Michelle Moura, coreografa brasiliana residente a Berlino già ospite a Santarcangelo nel 2018, troviamo l’artista belga Lisa Vereertbrugghen, che conduce la sua ricerca tra suono e danza techno hardcore, Samuli Laine, da Helsinki, che porta la sua pratica artistica sul crinale tra cura, arte e performance, e Marvin M’toumo che con il suo lavoro supera le distinzioni tra teatro, danza e moda.
L’attivismo politico e l’arte si incrociano in molti modi nel programma della 54esima edizione di Santarcangelo Festival: nel
lavoro dell’artista polacca Agata Siniarska, della coreografa e attivista lituana Agniete Lisickinaite, e di Bruno Freire, coreografo originario di São Paulo in Brasile. L’esame critico del mondo, in particolare la s da alle strutture coloniali e razziali, è il cuore del lavoro degli artisti brasiliani Davi Pontes e Wallace Ferreira. Ancora dal Brasile, ma di stanza a Ginevra, Catol Teixeira (nella foto), già ospite a Santarcangelo nel 2022 e nel 2023: le sue coreogra e hanno molteplici in uenze, dal circo alla danza classica attraversando l’estetica queer. La ricerca sul corpo è al centro del lavoro del giovane danzatore e coreografo lituano Lukas Karvelis, del coreografo e danzatore svizzero Baptiste Cazaux e della performer, regista e coreografa ucrai-
na Nina Khyzhna. La reazione del corpo a diverse forme di violenza e costrizione sociale è invece il lo conduttore per l’artista lituana, residente a Ginevra, Anna-Marija Adomaityte
Tra le proposte italiane Stefania Tansini, premio Ubu 2022 nella categoria “miglior performer under 35”, il duo Panzetti / Ticconi, con un lavoro sulla ritualità del gesto, Sara Sguotti e Arianna Ulian, per una ricerca che unisce poesia e movimento, Parini Secondo, gruppo di performer romagnole la cui coreogra a sublima tendenze pop. Il lavoro sull’iconogra a, collegato al nostro tempo, è alla base della ricerca di Giovanfrancesco Giannini, Fabio Novembrini e Roberta Racis, ma anche della nuova proposta di Claudia Castellucci, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia nel 2020, e di Valentina Medda, artista interdisciplinare la cui pratica si snoda tra immagine, performance e interventi site-speci c.
Lo sguardo sul mondo, al centro delle tematiche del Festival, verrà approfondito dalle visioni di due artiste e due artisti in condizione di esilio in Europa: Francisco Thiago Cavalcanti (Brasile / Portogallo), Irkalla (Iraq / Francia), Eisa Baddour (Cipro) e Liryc Dela Cruz (Filippine / Italia), la cui presenza è possibile grazie al lavoro collettivo del network In Ex(ile) Lab. Continua poi anche quest’anno la progettualità di Fondo, network dedicato alla creatività emergente, con la restituzione al pubblico dei lavori di Vashish Soobah e di Elena Rivoltini. Non mancheranno come sempre gli esiti dei laboratori Let’s Revolution! / Teatro Patalò e non-scuola del Teatro delle Albe, frutto di quattro mesi di lavoro con i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e superiori di Santarcangelo.
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A Sarsina si celebra il genio di Plauto, Anche fuori dall’Arena, per i più giovani
Da oltre sessant’anni il Plautus Festival celebra a Sarsina il genio di Plauto. E dallo scorso anno, sotto la direzione di Edoardo Siravo, lo fa portando dramma antico e grandi classici anche fuori dalla splendida Arena Plautina, per avvicinarsi di più ai giovani. La Piazzetta Lucio Pisone, adiacente alla famosa Piazza Plauto, si trasformerà così per l’occasione in un teatro all’aperto. Si parte il 9 luglio in Piazzetta con Il Mercante di Storie, spettacolo liberamente tratto da “Il racconto dei racconti” di Giambattista Basile, per la regia di Valentina Donati con Antonio Salerno. Sempre in Piazzetta il 12 va invece in scena Buffoni all’inferno, un decamerone buffo e tragico di Stivalaccio Teatro, mentre il 17 luglio, per un pubblico di grandi e piccoli, Giuseppe Cederna racconta Marcovaldo di Italo Calvino. Il 19 luglio è poi la volta di una versione fortemente legata all’originale della Mandragola di Machiavelli, per la regia e l’interpretazione di Cristiano Roccamo, mentre il 21 luglio arriva il Pluto di Aristofane, adattato e diretto da Alessandro di Murro. Il 24 luglio in Piazzetta spazio all’arte del mimo, con uno spettacolo composto da classici del repertorio d’Etienne Decroux. All’Arena Plautina si parte invece il 14 luglio con Sybulla Tales di Zaches Teatro, spettacolo di figura rivolto alle famiglie ispirato all’appassionata naturalista e pittrice Marie Sibylla Merian. Il 27 luglio spazio invece al concerto spettacolo Cetra una volta di Toni Fornari, regia di Augusto Fornari con Stefano Fresi, Emanuela Fresi e Toni Fornari, un tributo al quartetto Cetra. Il 31 luglio è invece la volta di Cistellaria, la commedia degli innamorati di Tito Maccio Plauto, con gli allievi del Laboratorio teatrale del Plautus Festival. Il 3 agosto ancora un grande classico: L’Avaro di Plauto, con regia di Carlo Emilio Lerici, con Gigi Savoia, Francesca Bianco e Tonino Tosto, mentre il 6 agosto va in scena Il re muore, commedia grottesca di Eugène Ionesco, per la regia di Maurizio Scaparro con Edoardo Siravo, Isabel Russinova e Gabriella Casali, con le musiche del M° Nicola Piovani e i costumi di Santuzza Calì. L’8 agosto, in prima nazionale, sarà in scena invece Chicchignola di Ettore Petrolini, uno dei grandi eredi della comicità plautina, per la regia e l’interpretazione di Massimo Venturiello, mentre il 10 agosto è la volta di un’altra prima nazionale, quella di Elena di Euripide per la regia di Nicasio Anzelmo con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini. Il 13 agosto si vedrà poi l’Edipo a Colono di Sofocle, diretto da Giuseppe Agirò, con Giuseppe Pambieri, Micol Pambieri e Gianluigi Fogacci, e si chiude il 17 con La Locandiera di Goldoni, per la regia di Enrico Fasella con Miriam Mesturino, Luciano Caratto e Alessandro Marrapodi.
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Quei giovani che abitano un museo per dare sfogo ll o i i i
Dietro al successo della “Chiamata alle Arti” E già si sta pensando alla seconda edizione...
Un vivace raduno di potenziali energie artistiche, un incontro e un confronto inedito fra diverse creatività e generazioni, uno spazio aperto per imparare, pre gurare, nondimeno collaborare e improvvisare, dove condividere idee e progetti nei vari campi (ma senza conni) delle arti performative e visive. Questo e molto altro è stata la “Chiamata alle Arti” che si è svolta dal 17 al 20 luglio nelle sale di Classis (a Classe), storico opi cio, ora Museo della Città e del Territorio, in questo caso ride nito, per l’appunto, “Fabbrica delle Arti”.
A promuovere e ideare l’adunata è stato il Ravenna Festival e, in particolare, Cristina Mazzavillani Muti – oggi presidente onorario della manifestazione – che in passato, come direttrice artistica e regista, al festival non ha mai mancato di porre attenzione e cura nei confronti delle nuove generazioni, cominciando quasi trent’anni fa con laboratori nell’ambito dell’opera lirica e continuando più recentemente con le audizioni dedicate alle energie creative della Romagna. «Se ci rendiamo davvero disponibili ad ascoltare e a vedere questi nostri meravigliosi giovani, con mente e cuore aperti – ha commentato – ci mettiamo nella condizione di essere sorpresi dal loro sguardo sul mondo. E quando non pretendiamo di impartire lezioni, sono loro a insegnarci qualcosa di inaspettato e prezioso».
Il bando lanciato tra febbraio e aprile scorso - indirizzato a giovani no ai 25 anni, con linee guida e temi per le varie discipline artistiche: dalla musica (classica, pop, elettronica, rap e trap), ai testi poetici e letterari, no alle creazioni visive (fotogra a, pittura, gra ca, video), anche se non c’erano limiti particolari alle forme espressive - ha superato le aspettative degli organizzatori, con oltre 130 adesioni provenienti da tutta Italia.
Le sale del museo di Classe – e il prato antistante dove è stato allestito un accampamento di tende per l’alloggio e il riposo e un padiglione a pagoda per il palco delle performance – con accesso gratuito del pubblico, si sono trasformate in una residenza artistica, accogliendo laboratori, incontri, esibizioni e spettacoli veri e propri, dalle 10 della mattina no a notte.
In questa cornice i giovani della chiamata si sono confrontati con artisti professionisti e promotori – dalla Filarmonica Toscanini all’Orchestra Cherubini, no al poeta Valerio Magrelli e molti altri, dalla direzione artistica del violoncellista Michele Marco Rossi e della oboista Anna Leonardi no all’accoglienza di Cristina Mazzavillni e della direttrice del museo Francesca Masi – che hanno stimolato e dialogato incessantemente con tutti i partecipanti.
L’evento partecipativo si è rivelato una sorpresa ricca anche di proposte inaspettate e curiose come, ad esempio, quella di Hagar Keshk, giovane romana di origine egiziana, che ha intrapreso un laboratorio per imparare a ricamare e creare un affresco collettivo di pensieri “ricamati” dedicati al tema del “perdono”. Il risultato nale, frutto di grande partecipazione, è un grande pannello/mosaico di stoffa, che resterà un emblema nel museo di Classis.
A dire la sua su questa esperienza è Michele Marco Rossi, 34 anni, violoncellista professionista e docente di conservatorio, che assieme ad Anna Leonardi, ha appunto guidato e coordinato il gruppo dei partecipanti: «È stata un’avventura veramente inedita, impossibile da immaginare prima, con così tante persone coinvolte, tante discipline diverse, tante situazioni che si sono evolute l’una nell’altra intrecciandosi artisticamente e umanamente. Mi ha esaltato l’autenticità dell’incontro con ragazzi e ragazze di età e provenienze culturali diverse da cui è nata una crescita personale, uno scambio di risorse. Voglio dire che oltre a porgere suggerimenti e opportunità, che era il mio compito, questo confronto con i partecipanti alla chiamata, oltre che loro, ha sicuramente arricchito anche me, e credo un po’ tutti noi che eravamo presenti come artisti professionisti. C’erano delle tracce, dei binari indicati ma ogni partecipante poteva declinarli come meglio credeva o preferiva, con la massima libertà espressiva individuale. Sto parlando – ad esempio in campo musicale, ma vale pure per altri ambiti performativi – di giovani artisti già con qualche esperienza alle spalle da sviluppare... Tuttavia, ho conosciuto veri e propri esordienti, che coi loro progetti spesso interessanti, sono per così dire “usciti allo scoperto”. Devo dire che più erano fuori dall’ambito istituzionale più apparivano creativi ed ef caci nel loro percorso creativo. Molti di loro, non ancora inquadrati, hanno solo bisogno di completare le prospettive, il loro stile, dei campi di collaborazione».
Oltre 130 adesioni per il progetto al Classis di Cristina Muti nell’ambito del Festival Il direttore artistico: «Alle nuove generazioni manca uno spazio in cui misurarsi»
Valentina e Claudio VI
«Quella della chiamata rivolta ai più giovani secondo me – ri ette in conclusione Michele Marco Rossi – è una risorsa straordinaria, che ogni manifestazione artistica di un certo rilievo dovrebbe promuovere. Perché quello che mancano alle nuove generazioni è uno spazio in cui misurare e veri care le proprie ispirazioni e aspirazioni, opportunità limpide, attente e accoglienti, non orientate solo alla competizione ma semmai alla condivisione. Durante e alla ne dell’evento ho sentito positive e per certi versi entusiastiche considerazioni anche di Cristina Mazzavillani per il successo dell’iniziativa… Magari sono un preludio ad una seconda edizione di questa “Chiamata alle Arti”. Sarebbe bello e me lo auguro». Guido Sani
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Alcuni momenti delle “Chiamata alla Arti” (foto di Luca Concas, in alto, ed Emma Graziani)
16 / SOCIETÀ
RAVENNA&DINTORNI 27 giugno - 3 luglio 2024
CICLISMO
Domenica 30 giugno il percorso tocca Cervia, Ravenna, Russi, Faenza, Brisighella e Riolo Terme dal mattino al primo pomeriggio odifiche alla viabilità strade chiuse e divieti di sosta
Come ormai noto, la seconda tappa (da Cesenatico a Bologna) del Tour de France, in programma domenica 30 giugno, attraverserà anche il territorio della provincia di Ravenna. Sono previste chiusure differenziate delle strade interessate dal percorso di gara, indicativamente nell’arco di tempo compreso tra le ore 8 e le 15 circa.
Il passaggio dei corridori del più importante evento ciclistico internazionale, che per la prima volta si svolgerà in parte in Italia, potrà essere ammirato da appassionati e turisti ed è previsto a Ravenna intorno alle 13/13.30, ma l’intero percorso dovrà essere chiuso al transito già dalle prime ore della mattinata, per consentire il passaggio della carovana che precede la corsa e per la collocazione della segnaletica e dei necessari presidi di protezione e sicurezza, che dovranno poi essere rimossi successivamente al passaggio della corsa, prima di poter procedere con le riaperture delle strade. Ci potranno pertanto essere delle ricadute sull’accessibilità dei luoghi e delle attività presenti lungo il percorso e nelle aree limitrofe.
La carovana dei corridori entrerà in provincia di Ravenna, proveniente da Cesenatico (dove la tappa partirà alle 12.35), attraverserà Cervia (dove è posizionato il km 0, vedi fotonotizia) e Milano Marittima per poi, attraverso la Sp 80 Nullo Baldini, immettersi sulla statale Adriatica in direzione nord, entrando a Ravenna da Classe no a Ponte Nuovo, attraversare il centro e uscire da via Faentina in direzione di Fornace Zarattini. Verrà poi percorso un tratto della San Vitale e a San Michele la via Faentina (vecchia) per attraversare Godo e rientrare nella San Vitale in corrispon-
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TRA ROSE GIALLE E TOUR EIFFEL
Il Km 0 della seconda tappa “italiana” del Tour de France è posto a Cervia, sul lungomare Deledda, nella rotonda intitolata alla scrittrice premio Nobel. Per l’occasione, il Comune ha realizzato qui un giardino di circa 25 metri quadrati, dove sono state messe a dimora 70 rose Lemon Fizz, particolari rose resistenti gialle, il colore ufficiale del Tour. Si tratta di un evento nell’ambito della manifestazione “Cervia Città Giardino”, giunta alla 52esima edizione, quest’anno è dedicata a “Diritti: Ambiente, Sport, Educazione”. Alcune delle 60 realtà che hanno aderito all’evento hanno quindi pensato di concentrarsi sul tema sportivo e di omaggiare il passaggio del Tour de France. Tre di questi giardini sono alla Rotonda Cadorna. Il giardino della città di Lugo è dedicato a Marco Pantani, con un’opera dell’artista Renato Mancini, che ha firmato anche l’originalissima riproduzione della Tour Eiffel (nella foto) posizionata in un’altra area verde della Rotonda. Il simbolo di Parigi e della Francia è alta 4 metri e realizzata impiegando, quale materiale di riciclo, 80 pezzi tra forcelle e telai di biciclette, smontate e assemblate.
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denza della rotonda di Taglio di Cortina e imboccare la provinciale Brisighellese Ravennate e attraversare l’abitato di Russi. La tappa proseguirà lungo la stessa strada no a Faenza che verrà attraversata nel centro urbano (tra le 13.52 e le 14, secondo le previsioni) no a uscire, sempre sulla Brisighellese Ravennate, in direzione di Errano. Si arriverà poi in collina, con le salite del Monticino e della Gallisterna, prima attraverso l’abitato di Brisighella e l’imbocco della provinciale 23 Monticino Limisano che verrà percorsa tutta no a Riolo Terme, per poi immettersi sulla Casolana Riolese che verrà percorsa, in direzione monte, no ad imboccare la provinciale 65 Toranello (via Gallisterna) che verrà percorsa interamente no al con ne con il comune di Imola, in provincia di Bologna (dove è invece previsto l’arrivo, in via Irnerio).
La carovana dei ciclisti viene preceduta dal transito di quella pubblicitaria e delle auto di assistenza alla corsa che transiteranno in anticipo rispetto ai corridori di circa due ore.
Per garantire la sicurezza dei partecipanti e per predisporre i necessari dispositivi di sicurezza è prevista la chiusura al traf co di tutte le strade percorse dai ciclisti con un anticipo di circa tre ore rispetto alla tabella di gara, prevedendo in alcuni tratti chiusure con un anticipo maggiore (rispetto alle tre ore) per consentire gli allestimenti e le protezioni. I divieti di sosta saranno invece in vigore già dal sabato sera.
Tutte le info utili si possono ottenere consultando siti internet e pagine social dei propri Comuni (sei quelli in provincia che verranno attraversati: Cervia, Ravenna, Russi, Faenza, Brisighella e Riolo Terme).
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A Cervia anche una passeggiata
Cervia celebra l’evento Tour de France con una serie di iniziative. Alla biblioteca Maria Goia “Il Tour tra le pagine”: mostra di quotidiani, periodici, volumi e “pezzi unici” per rivivere l’emozione della Grande Boucle. La mostra, visitabile in orario di apertura della biblioteca, sarà aperta fino a sabato 6 luglio. Fino al 10 luglio, alla Sala Rubicone, mostra sul ciclismo con bici d’epoca, vestiario e accessori a cura della Società Ciclistica Aquilotti Cervia. Visitabile dalle 17 alle 22.
Nell’ambito della mostra, mercoledì 3 luglio si terrà una “passeggiata patrimoniale” a tema, con ritrovo dalle 20.45 in biblioteca.
UNA MOSTRA A CIELO APERTO IN VIA ZIRARDINI PER RISCOPRIRE “UN SECOLO DI CICLISMO A RAVENNA”
“Un secolo di ciclismo a Ravenna” è un progetto – ed una mostra open air visitabile sui pannelli di via Zirardini dal 28 giugno al 28 luglio – ideato e realizzato dal Comitato Amici del Ciclismo Ravenna in occasione dello storico passaggio del Tour de France in città il prossimo 30 giugno e dell’avvio dei lavori del Ravenna Bike Park all’ex Ippodromo. L’inaugurazione è in programma venerdì 28 giugno alle 21.30; parteciperanno i ciclisti di ieri ma anche numerosi atleti ravennati che militano nelle categorie giovanili. Saranno esposte le riproduzioni delle maglie delle squadre che hanno fatto la storia del ciclismo a Ravenna, realizzate dalla illustratrice Giuditta Matteucci che ha ridato vita e colore a sbiadite immagini in bianco e nero. A dare simbolicamente anima e corpo a tutti gli atleti che nell’ultimo secolo hanno fatto la storia del ciclismo in città ci sarà Guglielmo Malatesta (nell’illustrazione qui a fianco), il primo ravennate a partecipare alle Olimpiadi, di cui sono state riscoperte le sue gesta sportive e la sua tragica storia, raccontata in un pannello a lui dedicato. Durante i primi giorni della mostra le riproduzioni delle maglie storiche saranno esposte anche in alcune vetrine del centro storico che aderiscono all’iniziativa.
L’OMAGGIO A MICHELE GORDINI
Fino al 9 luglio la vetrina del Private Banking della Cassa di Risparmio, in piazza del Popolo a Ravenna, ospita una piccola mostra per ricordare le quattro partecipazioni al Tour de France come “indipendente” di Michele Gordini di Cotignola. Corridore professionista tra il 1920 e il 1932, Gordini è ricordato in particolare per la sua impresa sfiorate del 1927, nella 11esima tappa da Bayonne a Luchon: partito deciso, di soppiatto staccò tutti fino a raggiungere un vantaggio di 58 minuti sugli immediati inseguitori, che poi lo raggiunsero a causa di un guasto tecnico. Gordini concluse il Giro a Parigi 24° assoluto, 7° nella classifica degli indipendenti, in cui vinse nove tappe. ASPETTANDO
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LA PASSIONE PER LA BICICLETTA...
Luciano Sambi, noto professionista del ciclismo dal 1965 ha tramandato l’amore per il mondo delle due ruote alla sua famiglia, che è diventata un punto di riferimento a Ravenna da ben quattro generazioni. “Andare in bicicletta è uno sport, ma se aggiungi passione e competenza allora è arte.”
27 giugno - 3 luglio 2024
ASPETTANDO IL TOUR/4
A Faenza la gincana e il lm su Pantani, a Brisighella uno spettacolo all’arena
Mentre tutta la città si appresta ad accogliere il passaggio da Faenza della seconda tappa della Grand Boucle, Cesenatico-Bologna, in programma domenica 30 giugno, quando i corridori attraverseranno le due piazze principali di Faenza per poi dirigersi verso le colline brisighellesi, continuano gli appuntamenti nello spazio del Salone dell’Arengo dove è allestita la mostra sulla bicicletta “Faenza, Faïence, biciclette verso il Tour de France” che porta al pubblico bici dei campioni del ciclismo romagnolo, le loro maglie, materiale inedito e alcuni esemplari di bici da lavoro provenienti dalla collezione privata di Vincenzo Collina; in un’altra ala si possono poi ammirare i lavori realizzati dai piccoli studenti delle scuole materne sempre sul tema della bicicletta. La mostra ha suscitato tanto interesse portando in città circa 500 visitatori in pochi giorni.
Piazza del Popolo, giovedì 27 giugno (dalle 17.30 alle 20) ospiterà la “Gincana dei bambini in bici” con la presenza degli stand delle associazioni ciclistiche del territorio e delle realtà associative che si occupano di sicurezza stradale, iniziativa in collaborazione con la Consulta della Bicicletta di Faenza. Per la vigilia dello storico passaggio del Tour, sabato 29 giugno, a Palazzo del Podestà, verrà proiettato il film “Il caso Pantani” alla presenza del regista e produttore Domenico Ciolfi e dall’attrice e produttrice esecutiva Monica Camporesi. Orari di apertura del Palazzo del Podestà, dal lunedì al venerdì, dalle 17.30 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 20. Domenica 30 giugno, giorno del passaggio del Tour de France, dalle 9 alle 12.
Sempre a Faenza, tutte le domeniche fino al 7 luglio – dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 al Museo del Risorgimento di Palazzo Laderchi - prosegue la mostra ‘La guerra in bici’, bici d’epoca rarissime, utilizzate da vari eserciti nella Prima e Seconda Guerra Mondiale. Da segnalare infine a Brisighella venerdì 28 giugno (ore 21) all’Arena Spada “Allonsanfàn (sic!) - Il Tour, la bici, la Romagna...Tu me fais tourner la tête”, musica, teatro ed esposizioni temporanee: uno spettacolo per onorare il passaggio del Tour de France, unitamente alla ricorrenza dei 20 anni dalla scomparsa di Marco Pantani.
Da sinistra: il C. T. Rimedio, Gimondi, Albonetti, Zanin Mario, Armani, Vaschetto e Sambi
LA CASA DEL CICLO DI SAMBI
MONUMENTI
uo o ll i n o n
Il 28 giugno l’inaugurazione. Con la cassetta e il forziere che contenevano le ossa del Poeta
Partono le visite serali a basiliche e battisteri
Torna anche quest’estate la rassegna Mosaico di Notte, in italiano e in inglese, promossa dal Comune di Ravenna, in programma dal 28 giugno al 6 settembre con un calendario estremamente variegato.
Il martedì sera (2 e 16 luglio, 6 e 20 agosto) appuntamento con la visita guidata alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe La basilica sarà inoltre aperta al pubblico dalle 19.30 alle 23.
L’itinerario del mercoledì (dal 3 luglio al 28 agosto), prevede invece la visita al Battistero Neoniano, al Battistero degli Ariani e alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Il Battistero degli Ariani sarà aperto al pubblico dalle 19.45 alle 23.15.
Il venerdì sera sono in programma due percorsi di visita guidata, a settimane alterne, con due finali diversi. Il primo itinerario (28 giugno, 12 e 26 luglio, 9 e 23 agosto e il 6 settembre) prevede le visite alla Basilica di San Vitale, al Mausoleo di Galla Placidia e la conclusione al Museo Nazionale di Ravenna, mentre il secondo (5 e 19 luglio, 2, 16 e 30 agosto), avrà come conclusione la visita alla Domus dei Tappeti di Pietra. Dalle 21.30 all’interno della Basilica di San Vitale sarà in programma la rassegna musicale Mosaici di note... di notte a cura del Conservatorio statale Giuseppe Verdi di Ravenna. Il Museo Nazionale sarà aperto al pubblico della 19.30 alle 23, biglietteria anche online su www. inforavennantica.it.
La Basilica di San Vitale e il Mausoleo di Galla Placidia sono aperti normalmente al pubblico dalle 21 alle ore 22.45 del venerdì sera con il normale biglietto cumulativo.
Confermata anche quest’anno la visita guidata, sempre il venerdì sera, solo nel mese di luglio, alla Biblioteca Classense, mentre si aggiunge dal 28 giugno al 6 settembre, tutti i venerdì sera la visita alla Collezione dei mosaici moderni e contemporanei del MAR –Museo d’Arte della città di Ravenna, con aperitivo finale offerto dalla caffetteria del museo. Per tutte le visite guidate la prenotazione è obbligatoria sul sito www.visitravenna.it
Inaugura venerdì 28 giugno alle 17 il nuovo allestimento di Casa Dante, progetto complementare al Museo Dante nato nell’ambito delle celebrazioni del settimo centenario della morte del Sommo Poeta e curato dall’Istituzione Biblioteca Classense con la collaborazione delle Gallerie degli Uf zi di Firenze (col contributo della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna).
Si tratta di un luogo polifunzionale in cui trovano posto alcune sale espositive, tra cui quella dedicata agli “Uf zi diffusi”, un bookshop, una corte e i laboratori didattici curati dalla Fondazione RavennAntica: Casa Dante ora si arricchisce di un nuovo spazio che completa il percorso cronologico delle collezioni dantesche, con reperti presentati per la prima volta e che ampliano la narrazione del rapporto tra Ravenna e l’Alighieri.
Nel nuovo allestimento, un approfondimento è dedicato al mito delle spoglie di Dante e alle vicende ad esse legate: trovano così posto la cassetta in piombo (1865) e il forziere (1944) che contenevano le ossa del poeta, restaurati grazie ad un accordo con il dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – campus di Ravenna, e al lavoro della professoressa Florence Caillaud e dei suoi giovani allievi.
La nuova sala espositiva, dedicata al culto del poeta dal 1922 ai giorni nostri, ospita le testimonianze contemporanee del cosiddetto Dante pop.
In ne sono presenti due importanti donazioni: due bassorilievi di Angelo Biancini (Castel Bolognese, 1911-1988), che sono stati offerti all’Istituzione Biblioteca Classense da Vincenza Mazzarra e Romano Biancoli, e due piccole sculture in Lego di Riccardo Zangelmi, intitolate Indiante (2024).
Sono oggetto del nuovo riallestimento anche i pannelli didattici pensati per essere accessibili a un più ampio pubblico sia italiano che straniero. Orari: dal martedì alla domenica 10-17.30 (ultimo ingresso 16.30). Per informazioni: museodante@comune.ra.it e 0544 482112.
GASTRONOMIA
FESTIVAL/1
l n u i i l i o in o
Il conduttore e il comico alla rassegna del bagno Polka
Attesi anche il cantautore Gianmaria e Adrian Fartade
Prosegue al bagno Polka il festival Ghe Pensi Mar. Giovedì 27 giugno, come anticipato la scorsa settimana, l’evento clou è l’incontro con il cantautore gIANMARIA, che si esibirà in acustico durante la presentazione del suo primo romanzo, ma sono attesi anche “40 anni di sesso”, la stand-up comedy di Francesco De Carlo e la comicità di Filoso a Coatta. Venerdì 28 giugno, invece, si parte alle 18 con Ray Banhoff, fotografo della realtà italiana più assurda, e poi (dalle 19) arriverà il celebre conduttore televisivo Alessandro Cattelan, per raccontare la sua avventura editoriale di Accento Edizioni (con Matteo B. Bianchi e Gianmario Pilo). Sul palco del bagno Polka in serata anche Emma Galeotti, uno dei volti giovani italiani più conosciuti su TikTok e Instagram, per presentare Questo libro non esiste (Feltrinelli). In programma poi un talk dedicato alle notizie più assurde, ridicole e tragicomiche dell’anno: al microfono Assia Neumann Dayan, giornalista del quotidiano La Stampa, e Stefano Andreoli, fondatore di Spinoza. Dopo il tramonto, il nuovo spettacolo di Adrian Fartade, divulgatore scienti co unico nel suo genere. Il venerdì si chiude con la celebrazione del trentennale di uno dei dischi più belli di sempre, De nitely Maybe, esordio degli Oasis, con gli Shazami, il progetto musicale di Federico Russo e Francesco Mandelli
Sabato 29 giugno prima della partita dell’Italia su maxi schermo, appuntamento con il comico romano Saverio Raimondo. Dopo la partita, si torna a parlare di tecnologia e futuro con Massimo Temporelli, sico e scienziato. Dalle 21.30 il celebre comico genovese Luca Bizzarri: dopo il successo del podcast di Chora Media, porta sul palco del Ghe Pensi Mar Non Hanno un Amico, uno spettacolo teatrale scritto con Ugo Ripamonti, che esplora la comunicazione politica, i fenomeni social e i costumi del nuovo millennio. A chiudere la serata il concerto dei Delicatoni e un dj-set.
Incontri e stand al bacino Pescherecci per la Festa della Cozza di Marina di Ravenna
Nel pieno della raccolta dei mitili, che crescono spontaneamente in mare aperto alla base delle piattaforme in Adriatico, arriva la Festa della Cozza di Marina di Ravenna che si apre venerdì 28 giugno e prosegue sabato 29 e domenica 30 giugno in Molo Dalmazia, nel Bacino Pescherecci, con lo scopo proprio di promuovere questo prodotto eccellente del territorio e sostenere i cozzari. Ci sarà anche un’anteprima il 27 giugno al Bagno Finisterre con la cena inaugurale in spiaggia e un menu a base di cozze. In programma incontri e show cooking, con alcuni stand che proporranno al pubblico le Cozze Selvagge. Gli stand saranno gestiti da: Aurora Osteria & Cultura; L’Acciuga Osteria; Finisterre Beach Ristorante; Food Truck Savut; Pescatori di Marina di Ravenna; Ristorante del Mercato Coperto Ravenna.
La festa ospita anche un’iniziativa di raccolta fondi a scopo benefico in memoria di Loris Barberini, un pescatore-cozzaro verace di Marina di Ravenna. I fondi raccolti da familiari e amici, serviranno ad acquistare un defibrillatore che verrà collocato nell’area delle pescherie.
FESTIVAL/2
Tra passeggiate e biciclettate
torna il “Naturae” a Lido di Classe
Arriva alla edizione numero 17 il Festival Naturae, che fra luglio e agosto ospiterà a Lido di Classe decine di eventi legati dal comune obiettivo della valorizzazione dell’ambiente naturale. E se la tradizionale settimana clou del Festival è programmata come sempre per fine luglio, il calendario degli eventi prende il via invece fin da lunedì 1 luglio, con il primo dei consueti laboratori rdi: alle 10, al Circolo Nautico del Savio di viale Caboto, “Una giornata tra le onde”, escursione in barca a vela. Laboratorio di Nautica della durata di un’ora. Sempre lunedì ma alle 17, la prima delle passeggiate pomeridiane (“La riserva naturale di Lido di Classe e le sue dune” a cura di Giovanni Nobili del Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina); martedì 2 iniziano le biciclettate del pomeriggio (alle 17, “La terrazza sul Bevano di sera”, con Angelo Gasperoni); mercoledì 3 alle 18 il “Forest bathing di Classe”, esperienze sensoriali con Mariateresa Tartaglia, seguito alle 19 da un’ora di Qui Gong; giovedì 4 ecco l’avvio delle biciclettate del mattino e in serata alle 19.30 all’area verde davanti all’Arena del Sole, i trattamenti olistici; infine, venerdì 5 alle 16 “Conchigliamo Summer Lab”, il laboratorio di conchiglie con Delio Mancini. Info e prenotazioni 380 426 3925.
27 giugno - 3 luglio 2024
Dal videomapping agli scatti dell’alluvione o og un o i i
A tu per tu con Andrea Bernabini, alla vigilia dell’inaugurazione della sua mostra a Palazzo San Giacomo «Sono uno degli alluvionati, ho visto la depressione. Ma con il drone, dall’alto, tutto aveva una paradossale bellezza»
Andrea Bernabini, ravennate classe ‘61, è conosciuto da queste parti soprattutto per i video mapping Visioni di Eterno, realizzati dalla Neo Visual Project, che dal 2009 all’inverno 2022 hanno animato e valorizzato gli otto siti Unesco di Ravenna.
Nato come fotografo, Bernabini, durante l’alluvione del maggio 2023, ha iniziato a scattare e a documentare il disastro che aveva davanti. Ne è uscita una mostra fotogra ca, “Il segno dell’acqua”, che conta più di 60 immagini (tra cui una selezionata da un contest internazionale indetto da National Geographic) e video interviste, curata da Serena Simoni e visitabile dal prossimo 28 giugno (vedi box grigio) no al 16 settembre a Palazzo San Giacomo, a Russi.
Durante l’alluvione hai iniziato a fare foto. Perché?
«Sì... Io sono uno degli alluvionati. Ho perso il mio studio, la casa l’ho salvata per miracolo. È stato un incubo. I giorni dopo sono andato in giro ad aiutare amici messi peggio di me. Stivali, badile e una camera. Ho cominciato a documentare tutto. Maggio, giugno e luglio 2023, otto o dieci ore al giorno. Poi sono entrato in una crisi tremenda. Vedere tutta quella devastazione, parlare con gli alluvionati, mi ha caricato emotivamente... Mi sono chiuso in casa». Una specie di depressione?
«Direi più un sovraccarico di emozioni. Avevo visto il nostro territorio stravolgersi. La natura era come in metamorfosi, irriconoscibile. Dopo qualche tempo ho iniziato a uscire di nuovo. Un giorno ero sopra una casa, dall’alto, e ho visto un immenso cretto. Ho capito che avrei avuto bisogno del drone e ho cominciato a volare. È venuto fuori un mondo meta sico, tutto sembrava fermarsi in un istante senza tempo, gli spazi, le cose, dall’alto tutto aveva una paradossale bellezza. Questa ricerca mi ha aiutato a ritrovare un equilibrio...»
Hai cercato un conforto nell’estetica dell’immagine?
«Si. Ho fatto ritratti personali, ho intervistato questa gente disperata. Ho assistito alla depressione che è venuta dopo l’euforia iniziale, dopo i “Romagna mia”... È stata un’ubriacatura da eccesso di emozione, come è successo a me. Una sorta di esorcismo di questa tragedia. Solo dopo arriva la botta... In tutti questi luoghi sono tornato più e più volte. E ho visto gli alluvionati disperati, che guardavano quello che non c’era più. Alcuni non hanno davvero più nulla, sono fuori casa da più di un anno... Hanno dato solo alcune migliaia di euro di ristori. Ma cosa ci fai, quando non hai più la casa?»
La fotogra a ti ha aiutato a sopportare tutto questo dolore?
«Io nasco fotografo e per me, n dall’inizio, la fotogra a
è stata una forma di terapia. A 20 anni ho avuto un grosso incidente che mi ha distrutto le gambe. Sono stato 6 mesi in ospedale. Lì un mio carissimo amico, Daniele Casadio, mi portò una sportina di rullini. E così, dalla sedia a rotelle, ho cominciato a fotografare tutto quello che vedevo. Quando sono uscito ho fatto la mia prima mostra. La fotogra a mi ha salvato la testa. A vent’anni, stare 6 mesi fermo in un ospedale, puoi immaginare... E anche stavolta ha avuto lo stesso effetto. Mi ha aiutato a superare il mio dolore e quello assorbito dagli altri. Questo lavoro va oltre l’aspetto documentaristico: la sua forte impronta artistica ha l’intento di porre l’attenzione sull’accaduto invitando il pubblico a porsi domande sul futuro del nostro territorio, in particolare sul rapporto con l’ecosistema da cui dipendiamo e soprattutto a non dimenticare».
Perché “Il segno dell’acqua”?
«La prima intervista che ho fatto è stata a una signora. Mi diceva: “Non mi è rimasto più nulla... l’unica cosa che ho, sono questi segni. I segni dell’acqua, che non se ne vanno”. È così, l’ho visto anche io: tu li lavi, ma tornano fuori. Ancora adesso, nei giardini, sulle foglie si vede il segno marrone di dove è arrivata l’acqua. Questa cosa mi ha colpito molto. Perché sono segni interiori, metafore del trauma che hanno subìto queste persone, che forse non se ne andrà più. Perché si parla spesso dei danni materiali, ma quasi mai dei danni psicologici dell’alluvione...»
Nel frattempo stai portando avanti altri progetti di video mapping...
«Sì, ne ho uno a Imola. Sarà tosta perché, come stiamo cercando di fare ultimamente, stiamo creando un’interazione fra i video e le performance dal vivo. Stavolta useremo la danza».
Il video mapping è un’arte innovativa, che richiede molte risorse, strettamente connessa a considerazioni turistiche...
«Anche.. Il video mapping è un’arte che ha molte forme di utilizzo. C’è chi fa solo effetti speciali, Io e Sara Caliumi della Neo Visual Project no. abbiamo un’impronta artistica molto forte. Ci piace raccontare storie. La tecnica del video mapping crea stupore. Il nostro cervello non è abituato a immagini così grandi, fa fatica a processarle. Pensa a un’immagine grande come San Vitale, come la Cattedrale di Ferrara, o come il Falcon Cap in Qatar... È la prima tecnologia di realtà aumentata che non ha bisogno di nessun accessorio. Sai, gli occhialini, i guanti... Il video mapping no. Non ha ltri, ti fa percepire nuove immagini senza bisogno di strumenti. Poi sì, le tecnologie costano. Un proiettore può arrivare anche a 50 mila euro, senza le ottiche».
Nel 2022, in piena crisi energetica, c’erano state polemiche politiche per i consumi della proiezione su San Francesco... «Ti rispondo come risposi allora: un proiettore consuma come un ferro da stiro di una massaia. Neanche tre chilowatt. E una città d’arte come Ravenna non può rimanere mai al buio, deve risplendere sempre».
Hai citato il Qatar. Come ti sei trovato?
«È stato il primo mapping al mondo mai realizzato a 360 gradi così grande: l’edi cio era alto 68 metri. I qatarini amano la falconeria, così hanno realizzato a Doha questo edi cio che richiama il cappuccio che si mette sulla testa del falco. Il Falcon Cap, appunto, che ospita un museo multimediale. A livello culturale fanno quello che possono... Hanno tantissimi soldi che stanno spendendo molto bene. Ci sono strutture incredibili, teatri in marmo. Peccato che, anche per le condizione climatiche – la temperatura può raggiungere anche i 50 gradi – si vede poca gente in giro. Quindi qualche volta questi centri culturali sono un po’ vuoti, anche se bellissimi».
Negli ultimi anni stai collaborando molto con la giunta ferrarese leghista di Alan Fabbri. Hai notato differenze nel modo di concepire e gestire le politiche culturali, rispetto a Ravenna?
«Con le proiezioni ho lavorato anche a Doha e ora nella Ferrara leghista: fanno bene al turismo»
A Russi no al 16 settembre
La mostra di Andrea Bernabini al Palazzo San Giacomo di Russi inaugura venerdì 28 giugno alle 18, con una performance (violoncello e voce) di Sibilla Berardi. Resterà allestita fino al 16 settembre; orari: venerdì dalle ore 17 alle 19, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 e in occasione di eventi in programma a Palazzo San Giacomo. Ingresso gratuito.
«Di Ravenna non posso assolutamente lamentarmi. Quando ho iniziato nel 2009, con Visioni di Eterno, Ravenna mi ha dato una grande possibilità credendo nel progetto di video mapping per la valorizzazione dei monumenti prima di tante altre città in Italia e in Europa. Poi le cose, naturalmente vanno avanti, siamo stati chiamati in Italia e all’estero. Ultimamente Ferrara mi ha fatto realizzare video mapping molto importanti sui suoi maggiori monumenti, come la Cattedrale e Palazzo dei Diamanti. Ci hanno accolto con entusiasmo e spirito di collaborazione, consapevoli che il video mapping non può che fare bene per il turismo». Iacopo Gardelli
Due foto di Bernabini che saranno in mostra a Russi
20 / CULTURA
ILLUSTRAZIONE
A Villa Verlicchi di Lavezzola si inaugura “La giostra dei roman”
Sabato 29 giugno (ore 21) a Villa Verlicchi di Lavezzola (via Pasi 2) si inaugura la mostra “La giostra dei roman”, a cura di Francesco Selvi e Cristiano Pinna, all’interno di Dart. L’esposizione racconta una storia di due famiglie di giostrai illustrata su sedici fogli di carta nera, formato 70x100. Durante l’inaugurazione si terrà una lettura-concerto. Apertura: sab 29 e dom 30 giugno 10-12, tutte le domeniche di luglio 19-23 e martedì 9 e 23 luglio 15-18.
LA RASSEGNA
Giovedì 4 luglio (ore 19) torna nel giardino interno del Mic di Faenza la rassegna “L’AperiGene”, rassegna di quattro interviste condotte da Gene Gnocchi ai personaggi del mondo dello spettacolo. L’ospite del primo appuntamento è Piero Chiambretti. «L’idea della rassegna – spiega il comico – è coinvolgere i volti noti in una conversazione aperta, nella quale si può parlare di tutto: aneddoti, ricordi, ma anche riflessioni più serie e personali. La vicinanza con il pubblico, poi, fa il resto: le interviste sono diverse rispetto a quelle in tv, proprio perché la distanza tra gli ospiti e i partecipanti si accorcia». Gli altri ospiti saranno Linus e Nicola Savino (11 luglio), Vladimir Luxuria (19 luglio) e Roberto Vecchioni (25 luglio). Info: micfaenza.org.
VERNISSAGE
INCISIONE
CERAMICA
LE OPERE DI SIMONE CRESPI AL MIC
Venerdì 28 giugno (ore 18) alla project room del Mic di Faenza inaugura la mostra “L’arte di Simone Crespi”, a cura di Sandro Conte, che esplora il lavoro del ceramista, tra visionarietà contemporanea e tematiche universali-esistenziali. Romano, scomparso nel 2021 a 60 anni, Crespi ha studiato a Faenza e la sua arte è caratterizzata da un profondo legame con le antiche civiltà declinate in chiave contemporanea e utilizza la ceramica come media principale. Le opere spaziano dalla scultura alla pittura, riflettendo un’estetica che cita e dialoga col passato, ma al contempo si colloca in un presente fluido in continua evoluzione.
INFO UTILI
Anticipata la chiusura della personale di Garcìa
A causa delle restrizioni alla viabilità dovute al passaggio del Tour de France, la chiusura, alla galleria Pallavicini22 di Ravenna della personale di Alejandro García “Marea nera”, a cura di Nelson Herrera Ysla, è stata anticipata a sabato 29 giugno. Il finissage programmato per domenica 30 giugno è stato dunque cancellato.
ARTISTI EMERGENTI DELLA COLLEZIONE BIAGI
A MARINA DI RAVENNA
Sabato 29 giugno (ore 17.30) alla galleria FaroArte di Marina di Ravenna si inaugura la mostra “Collezione Biagi. Un arcipelago in divenire” a cura di Sandro Malossini, con l’esibizione di danza della Scuola Alma Studios di Bologna.
Saranno esposte opere di artisti emergenti, racchiuse in una collezione che inizia a prendere corpo grazie al premio ‘Arcipelago’, istituito dalla famiglia Biagi di Bazzano nel ricordo del fondatore. Il concorso nelle sue sette edizioni ha selezionato artisti di ogni età anagrafica e di diverse nazionalità. Nella mostra a Marina di Ravenna si potranno ammirare una quarantina di opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’incisione e video.
Fino al 28 luglio, aperta sabato e domenica dalle 17 alle 19.30.
Alla Molinella di Faenza si apre l’esposizione di Giovanni Mambelli “Francesco, la forza dell’Umiltà, la saggezza dell’Amore”
Si inaugura venerdì 28 giugno (ore 18.30) alla galleria comunale d’arte
Molinella di Faenza la mostra dell’artista incisore Giovanni Mambelli dal titolo “Francesco, la forza dell’Umiltà, la saggezza dell’Amore”, a cura di Angelamaria Golfarelli. L’esposizione proporrà, oltre alle ultime opere dell’artista, un significativo corpo di incisioni che, sempre fedeli al tema della spiritualità, offriranno un importante visione del percorso artistico e di studio intrapreso da Mambelli per sottolineare la determinante importanza della relazione fra uomo e natura. Un percorso dove la profonda spiritualità e l’incontro illuminante con la filosofia orientale hanno condotto l’artista verso una complessa elaborazione della sua opera.
AGENDA ARTE
Al Magazzino del Sale di Cervia un omaggio al maestro Umberto Folli
Giovedì 27 giugno (ore 17) si inaugura ai Magazzini del Sale di Cervia la mostra “Omaggio al Maestro Umberto Folli (1919-1989)”, collettiva a cura di Mara Predicatori con contributo testuale in catalogo di Claudio Spadoni. Undici gli artisti coinvolti (Paola Babini, Rosetta Berardi, Alexandra Baglio, Giovanni Fabbri, Agostino Marchetti, Stefano Mazzotti, Maurizio Pilò, Franco Pozzi, Guerrino Siroli, Oliana Spazzoli, Stefania Vecchi), diversi sia per questioni anagrafiche, sia per impiego di mezzi ed esiti espressivi, che tuttavia si sono sentiti parte di un comune discorso creativo.
Lo storico Jacopo Veneziani racconta “La grande Parigi” al Mar
Venerdì 28 giugno (ore 17.30) al Mar lo storico dell’arte e divulgatore Jacopo Veneziani racconterà, in dialogo con Matteo Cavezzali, “La grande Parigi. 19001920. Il periodo d’oro dell’arte moderna” (Feltrinelli), ultimo incontro della rassegna “Pagine d’Arte” di ScrittuRa Festival. Attraverso una serie di indirizzi fondamentali, Veneziani racconta i vent’anni che hanno reso Parigi l’epicentro dell’arte mondiale, in una fitta trama di incontri e passaggi di testimone, profonde rivalità e collaborazioni fortuite.
CARTOLINE DA RAVENNA
Nel giugno 1969 Carlo Pacher dava alle stampe un piccolo libro intitolato «Ravenna paleocristiana e bizantina», una pubblicazione pensata per un turista che volesse visitare Ravenna con una solida preparazione culturale. Il testo, dopo alcune premesse generali, trattava tre grandi temi: l’architettura, la scultura e il mosaico. All’inizio di tutto l’autore aveva posto un’«avvertenza» in cui dichiarava, senza mezzi termini, l’intento che lo aveva guidato nella scrittura: «Questa introduzione all’arte ravennate è destinata idealmente al visitatore non troppo frettoloso e distratto: al visitatore, cioè, nel quale la coscienza di venire a contatto con uno dei più importanti centri d’arte che esistano al mondo prevalga sull’affanno programmato del turismo itinerante e alienante. Essa nasce dal rigetto della politica di appiattimento culturale e di squallido nozionismo che presiede normalmente all’uso degli strumenti divulgativi di massa. Non ha intendimenti né strutture che si ispirino al concetto dell’informazione globale, sempre scheletrica e quindi astratta; non vuole allineare in un coacervo di date, aneddoti, nozioni tutta la storia e tutta la civiltà di Ravenna, magari con la tecnica degli «itinerari» che obbligano alle stravaganti «corvées» erudite, tanto misti canti quanto inutili. Vuole dare soltanto un’informazione […] su quel periodo della civiltà artistica che rappresenta veramente il grande momento della sua storia, e cioè il periodo paleocristiano e bizantino».
PIERO CHIAMBRETTI APRE “L’APERIGENE” AL MUSEO
Guida turistica Pacher
Mittente Giovanni Gardini
INCONTRI LETTERARI/1
“Cotidie Legere” a Brisighella si apre con Enrico Gurioli
Venerdì 28 giugno (ore 21) si apre al refettorio grande del Convento dell’Osservanza di Brisighella la terza edizione di “Cotidie Legere”. Elisabetta Zambon, direttrice della rassegna, presenterà il libro “Il silenzio dell’anima” di Enrico Gurioli (Ut Orpheus, 2024), accompagnata da alcuni interventi musicali alla chitarra da parte degli allievi della scuola di musica “A. Masironi”, Francesco Bosi, Giorgia Geminiani e Tara Zerbini. Enrico Gurioli è giornalista, scrittore, saggista e studioso di Dino Campana. In questo libro, in veste di improvvisato corrispondente in loco, ci racconta una storia tutta italiana, fatta di suore e alti prelati, che intende rendere giustizia morale alle consorelle dell’Istituto Emiliani di Fognano, partendo dall’accadimento increscioso di un monito ufficiale nel quale si paventava il rischio di incorrere in procedure di riscossione coatta, attraverso decreti ingiuntivi in grado di provocare scandalo e diffamazione alla Chiesa.
A BAGNACAVALLO NICOLETTA VERNA
Lunedì 1 luglio (ore 21) prenderà il via a Bagnacavallo la tradizionale rassegna estiva “Bibliocaffé”, con gli incontri letterari curati dalla Biblioteca comunale “G. Taroni”. Prima ospite della rassegna sarà Nicoletta Verna (nella foto) che, in dialogo con Emiliano Visconti, presenterà il suo ultimo libro edito da Einaudi, “I giorni di vetro”.
Si proseguirà lunedì 8 luglio con Gian Marco Griffi, che presenterà il suo romanzo “Ferrovie del Messico” (Laurana).
La rassegna si concluderà lunedì 15 luglio con la premiazione dei “Racconti in 10 righe”, lo storico concorso letterario della biblioteca giunto alla sua ventiquattresima edizione, che quest’anno ha come tema “Quel gran genio del mio amico”.
GIALLO
ERALDO BALDINI A FAENZA E A MARINA DI RAVENNA (CON LUCARELLI)
Doppio appuntamento con Eraldo Baldini, che presenta la sua ultima fatica “Le lunghe ombre fredde” (Rizzoli): giovedì 27 giugno (ore 21) sarà al Circolo tennis di Faenza, ultimo ospite della rassegna “I giovedì del libro. Mercoledì 3 luglio (ore 21) l’autore sarà invece al Luana Beach di Marina di Ravenna, in dialogo con Carlo Lucarelli e con la conduzione di Federica Angelini. Il romanzo tratta una vicenda delicata e perturbante, dipanata tra le pieghe della storia del ‘900.
INCONTRI LETTERARI/3
Il Fem Garden ospita Brunella Torresin
Venerdì 28 giugno (ore 21) al Fem Garden di via Rocca ai Fossi la giornalista Brunella Torresin presenta “Nel gran teatro della natura - Maria Sibylla Merian donna d’arte e di scienza” (Pendragon). In questa opera di divulgazione narrativa, ricostruisce il percorso professionale e di vita di Maria Sybilla Merian, artista e naturalista tedesca tra ‘600 e ‘700.
CULTURA
27 giugno - 3 luglio 2024 RAVENNA&DINTORNI
DIALETTO
Eliseo Dalla Vecchia e Rudy Gatta a Ragone con “E’ Viaz”
Mercoledí 3 luglio al “Salotto agricolo” dell’azienda agricola Alessandra Ravagli di Ragone, Rudy Gatta ed Eliseo Dalla Vecchia presentano “E’ Viaz”. Un viaggio tra i personaggi romagnoli e i “fatti di una volta”, attraverso monologhi, poesie dialettali e racconti. Il pubblico potrà esplorare il territorio e immergersi nell’atmosfera dei personaggi romagnoli.
INCONTRI LETTERARI/4 Stefano Mazzesi alla Feltrinelli
Venerdì 28 giugno (ore 21.30) alla libreria Feltrinelli Stefano Mazzesi presenta il nuovo libro, “Come asfalto sui prati” (Clown Bianco edizioni) in dialogo con il giornalista e autore Nevio Galeati. Il romanzo vede protagonista il conduttore radiofonico Michele Rio, personaggio che Mazzesi ha creato nel 2021 in “Mare bianco”.
L’INTERVISTA
Sergio Bernal: «Ragazzi, venite a vedere la danza!»
A tu per tu con la star internazionale che sarà in scena al Pala De André «Al Ravenna Festival porto una playlist della mia vita»
Una voce pacata e gentile, dall’intonazione aperta e disponibile, con la semplicità e l’assenza totale di pose di chi af da ogni dimostrazione di valore al proprio talento: Sergio Bernal, che sarà al Pala De André lunedì 1 luglio (ore 21.30) con la sua Dance Company, è una star internazionale della danza ed è un giovane uomo che pone al centro del processo creativo il potenziale espressivo della persona, ancor prima che dell’artista.
Madrileno, classe 1990, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, Bernal si è fatto amare per il suo rigore e la sua versatilità: un’impeccabile tecnica nella danza classica e tutta la potenza incendiaria del amenco fanno di lui un originale connubio di vocazioni in apparenza opposte che, dalle sue stesse parole, possono non solo convivere, ma potenziarsi a vicenda.
“SeR” è la seconda produzione con la compagnia che hai fondato nel 2019 e che porterai in prima italiana al Ravenna Festival: ci racconti com’è nato il concept di questo lavoro?
«Nel pieno della pandemia: tutti eravamo a casa, ed eravamo senza libertà. Era un momento molto triste e, per via del lockdown, avevo dovuto interrompere un progetto appena avviato. Così, mentre ero fermo a casa, ho pensato a lungo a un progetto per il momento in cui nalmente avrebbero riaperto i teatri, e lo immaginavo come un viaggio di emozioni, di bellezza, di anima e di allegria per ritornare alla vita».
da un quartiere povero di Madrid e ho raggiunto un mondo bellissimo, dove ho incontrato il pubblico e il palcoscenico».
A proposito di esperienze fuori dall’ordinario: come racconteresti la tua vita di giovane star internazionale della danza?
Nello spettacolo hai convogliato anche elementi che appartengono ancor di più al tuo privato?
«Praticamente è una playlist della mia vita, da quando ero bambino a oggi, con musica più popolare, come quella di Beyoncé e Stromae, per coinvolgere anche i ragazzi giovani a cui sino ad ora non è piaciuto il teatro e che così potranno vedere uno spettacolo di qualità, la cui colonna vertebrale è la danza. Però poi ci sono anche musiche colte, come quella di Max Richter; autori classici come Vivaldi e Saint-Saëns, o il amenco. Il mio è un invito ai giovani che pensano di non sapere niente; è come dire: “Ragazzi, siamo tutti nello stesso mondo… venite a vedere la danza!”».
E come convivono in te le differenti “anime” di classico, contemporaneo e flamenco?
«Abbiamo tante soddisfazioni e passiamo anche molto tempo da soli: si viaggia tanto, Londra, Parigi, New York… Una grande responsabilità, perché la gente si aspetta sempre il meglio da te e tu vorresti sempre dare il massimo. Dopo lo spettacolo, quando è andato tutto bene, è una grande felicità, ma è un lavoro molto duro: sul corpo, sulla forma, sulla disciplina».
«Vorrei essere ricordato come una persona che ha emozionato e creato bellezza, che ha colpito
il cuore»
«Un ballerino è un ballerino e prima è una persona. Dentro il nostro cuore, le nostre emozioni, abbiamo tristezza, forza, allegria, pena… Il amenco parla più di tristezza, forza e dolore; il classico invece è più allegro, più estetico. Se sono una persona, prima di essere un ballerino, devo esprimere tutte queste sfumature: così ho preso la bellezza del classico e la durezza del amenco per mettere tutto insieme. Puoi fare una piroetta con la mezza punta o con la scarpa da amenco e alla ne la differenza è data dalle emozioni che possono convivere nello stesso spettacolo».
Parliamo di sogni: uno, realizzato, era di incontrare Baryshnikov. Qual è il prossimo?
«Uno spettacolo sulla vita di Yves Saint Laurent, perché ha avuto un’esistenza pazzesca e una carriera meravigliosa, da portare assolutamente sul palcoscenico. Saint Laurent porta con sé una bellezza incredibile: arriva dall’Algeria a Parigi e scopre un mondo impensabile. Io ho vissuto un po’ la stessa esperienza: provengo
Il tuo incontro con la danza: quando hai capito che volevi e potevi renderlo un mestiere?
«Subito all’inizio: ho capito che questo era il mio linguaggio espressivo, senza farmi domande. Ho pensato: “Voglio fare questo” e l’ho fatto».
Cosa ti piacerebbe scrivessero di te in un libro si storia della danza del 2124?
«Vorrei mi descrivessero come una persona che ha emozionato e creato bellezza per tanti anni nella sua vita, una persona che ha colpito il cuore della gente. Come Michael Jackson: anche se ha avuto tanti problemi, la sua opera vive ancora e la sua musica è incredibile».
Hai un modello che ha ispirato la tua pratica artistica e per cosa, invece, senti tu di poter essere un modello rispetto ai giovani danzatori che si stanno formando ora?
«Baryshnikov per me è stato sempre un modello, nel suo percorso e nella sua modalità creativa. Io vorrei fare lo stesso, mettendo insieme la danza classica e il amenco: vorrei creare un percorso per i giovani danzatori che arricchisca il loro linguaggio facendoli spaziare anche verso il contemporaneo»
Hai un desiderio nei confronti del pubblico?
«Vorrei far conoscere la cultura spagnola al pubblico italiano: come stile di vita siamo moto simili, ma ci sono anche delle differenze. Come viviamo la vita in strada, con la gente, la festa, l’allegria, ma anche la tristezza e il dolore. Vorrei far conoscere la Spagna più autentica, la sua anima, con tutta la naturalezza e la forza che la contraddistinguono».
RAVENNA FESTIVAL/1
SIENI E BRUNELLO OMAGGIANO BOSSO, POI LE MICRODANZE
Il coreografo e il violoncellista al Rasi. Classis ospita Aterballetto
Mercoledì 3 luglio (ore 21) al teatro Rasi, in prima assoluta, la danza si unisce alla musica, nell’incontro tra il violoncellista Mario Brunello e il coreografo Virgilio Sieni in Un amico. Omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso. Un’amicizia profonda e combattuta, quella tra Ezio Bosso e Mario Brunello (nella foto sopra), che il violoncellista torna oggi a ricordare intersecando la Sonata Roots, che Ezio gli dedicò, con le coreogra e di un esploratore della danza come Virgilio Sieni. Un legame che, per Sieni stesso, «restituisce il senso dell’amore, talmente potente da far pensare al corpo come luce». Oltre che di Bosso, si ascolteranno musiche di Arvo Pärt, John Cage, Johann Sebastian Bach e Olivier Messiaen.
Mercoledì 3 e giovedì 4 luglio (ore 19 e 21) ci si sposta poi al museo Classis, dove il Centro Coreogra co Nazionale/Aterballetto propone le MicroDanze. Ideato da Gigi Cristoforetti, il progetto nasce dall’idea di esplorare differenti modalità di fruizione della performance di danza, rinnovando l’intreccio tra patrimonio storico-archeologico e spettacolo dal vivo.Coreogra nazionali e internazionali hanno concepito pezzi brevi (sei-otto minuti, da danzare in uno spazio minuscolo), ai quali è possibile assistere in successione come se si stesse visitando un museo.
RAVENNA FESTIVAL/2
Proseguono le repliche del Don Chisciotte delle Albe
Fino a domenica 7 luglio (ore 20), con pausa lunedì 1 luglio, proseguono tra Palazzo Malagola e Palazzo di Teodorico le repliche di “Don Chisciotte ad ardere opera in fieri 2024” del Teatro delle Albe. Al momento tutte le date sono sold-out, ma la sera stessa è possibile mettersi in lista d’attesa alla biglietteria del teatro Alighieri per i posti che potrebbero rendersi disponibili. Info: ravennafestival.org.
di Linda Landi
27 giugno - 3 luglio 2024 RAVENNA&DINTORNI
RAVENNA FESTIVAL/3
Al Pavaglione Dimartino Colapesce e con Lugocontemporanea anche Kula Shaker e la band di De Leo
La XX edizione della rassegna si apre il 29 giugno: Attesi pure Maura Gancitano e Andrea Colamedici
Ravenna Festival arriva nei prossimi giorni al Pavaglione di Lugo con tre concerti. Si inizia venerdì 28 giugno (ore 21.30) con la prima assoluta di Lux Eterna Beach, nuovo show di Colapesce Dimartino insieme all’Orchestra La Corelli diretta e arrangiata da Davide Rossi. Quella di Colapesce Dimartino, nel quadro della musica pop italiana, è forse la storia di successo “dal basso” più convincente degli ultimi anni. Cantautori siciliani con un retroterra da perfetti indipendenti, sono riusciti nell’operazione rara di non svilire la loro levatura artistica conquistando il palco di Sanremo e l’airplay radiofonico. Il loro segreto è probabilmente quello di comprendere quanta profondità e quanta necessità (in primis degli ascoltatori) possa annidarsi nel corpo lieve e impalpabile di una musica leggera “al punto di diventare leggerissima”.
RAVENNA FESTIVAL/4
SIR SIMON RATTLE E LA BANDA MUSICALE DELLA POLIZIA, UN PEZZO DI STORIA DELLA MUSICA
Ma arrivano anche i solisti dei Wiener, cori, ottoni e note sacre
Ci attendono giorni molto pieni per quel che riguarda la proposta di musica classica del Ravenna Festival, a partire dall’atteso appuntamento di venerdì 28 giugno (ore 21), quando al Pala De André arriva la Chamber Orchestra of Europe, diretta da Sir Simon Rattle (nella foto) e con la mezzosoprano Magdalena Kožená. Nato e cresciuto nella Liverpool in cui esordivano i Beatles, Sir Simon Rattle è diventato, nel panorama della musica classica, al pari di loro una vera e propria icona inglese nel mondo. Nel 2002 è succeduto a Claudio Abbado sul podio dei Berliner Philharmoniker, rimanendovi sedici anni, per poi tornare in Inghilterra, alla London Symphony Orchestra, con il titolo di direttore musicale, assegnato prima di lui solamente allo stesso Abbado. Il suo debutto a Ravenna sul podio della Chamber Orchestra of Europe ssa dunque una pagina storica, con un programma che scorre lungo le stagioni artistiche della Mitteleuropa: dalle grandiose architetture classiche di Schubert al romanticismo impetuoso di Dvorák, arrivando al Novecento inaugurato dai Rückert-Lieder di Mahler no alle indagini etnogra che di Bartók.
La collaborazione con la XX edizione della rassegna Lugocontemporanea (titolata quest’anno Mondo Caos) porta poi a Lugo, sabato 29 giugno (ore 21.30), gli inglesi Kula Shaker, decani del postbritpop, tra neopsichedelia e raga-rock. Il frontman della band Crispian Mills è nato un quarto di secolo troppo tardi, ma per lui non è mai stato un problema. Nella vita ha avuto due muse: il rock psichedelico e l’India, meta di un pellegrinaggio che lo segnò a vent’anni, nel 1993, portandolo a battezzare la sua band Kula Shaker, in onore di una gura sacra indiana. Quella miscela di Beatles, Pink Floyd, Grateful Dead e Jimi Hendrix si inserì con molta facilità e poca lologia nell’esplosione commerciale del brit-pop a metà anni ’90. I Kula Shaker si imposero con trascinanti numeri raga-rock come Govinda e Tattva, preludio alla consacrazione di Hush, che rifecero trent’anni dopo i Deep Purple. E se la critica non gli ha mai perdonato il successo, la band è andata avanti incurante dell’hit-parade, con encomiabile coerenza e invidiabile resa dal vivo. E sempre con Lugocontemporanea domenica 30 giugno (ore 21.30) i John De Leo Jazzabilly Lovers, che, oltre a De Leo (voce), Enrico Terragnoli (chitarra), Stefano Senni (contrabbasso) e Fabio Nobile (batteria), porteranno sul palco gli special guest Rita Marcotulli (pianoforte) e Gianluca Petrella (trombone). Tra i cantanti jazz sperimentali oggi in Italia è uno dei più interessanti: voce duttile, stile inclassi cabile e gusto per l’avventura musicale, John De Leo ha dato vita al quartetto Jazzabilly, un progetto cui pensava da anni, in cui rock’n’roll e jazz si mescolano in modo inusuale e divertente. Presley e Coltrane, gli Stray Cats e gli standard sono accostati e trasformati con gusto spregiudicato da De Leo, alla scoperta di connessioni tra repertori apparentemente incompatibili. Tutto secondo uno spirito ludico in cui voce e strumenti giocano a far capriole, spiazzare, saltare tra gli stili, ma con coerenza e curiosità. Complice un trio non meno brillante e, in questo caso, due ospiti d’eccezione, Rita Marcotulli, improvvisatrice inarrivabile dal suono unico e ispirato e l’estroso, dato ma al tempo stesso imprevedibile, trombonista Gianluca Petrella.
Lugocontemporanea prosegue poi con due appuntamenti gratuiti nel cortile della Rocca Estense. Lunedì 1 luglio (ore 21.30) Moro & the Silent Revolution aprono la serata con La guerra dei poeti, uno spettacolo che intreccia suono e racconto tratto dalla monogra a di Massimiliano Morini Listening to Poetry. A seguire, Andrea Mordenti in Solenoide, una composizione per basso elettrico, voce e video costruito sulle pagine del romanzo dello scrittore rumeno Mircea Cartarescu. Martedì 2 luglio, Maura Gancitano e Andrea Colamedici di Tlon presentano Salons, sorta di conferenza interattiva con il pubblico sul rapporto tra caos e rappresentazione ispirata all’omonimo libro di Giorgio Manganelli. Chiude la serata il Silvia Valtieri Trio; il concerto della giovane pianista e cantante faentina è una presentazione dal vivo del suo album di esordio “Amenità”. A anco del festival, dal 29 giugno al 28 luglio, negli spazi della Rocca Estense, si terrà Tratti sonori, esposizione artistica dedicata alle copertine per dischi realizzate da sette artisti italiani contemporanei.
Sabato 29 giugno (ore 21.30) è invece il Mar a ospitare il quintetto Philharmonic Five con Stile viennese. Quattro solisti dei leggendari Wiener Philharmoniker, accompagnati al pianoforte, si sono uniti per reinventare il concetto di orchestra con scelte esecutive particolarmente originali. L’ensemble viennese ama invitare il pubblico in viaggi inaspettati attraverso epoche e stili musicali apparentemente lontani tra loro, dai grandi classici al pop, dal cinema al balletto, passando per il grand opéra, la chanson francese e il repertorio klezmer.
Domenica 30 giugno (ore 11.15) prosegue a San Francesco la rassegna In templo Domini - Liturgie nelle basiliche, con il Coro Ecce Novum che eseguirà musiche di Claudio Monteverdi.
A Cervia l’omaggio a Romagna mia la musica di Piero Piccioni e il duo Paolo Fresu-Omar Sosa
Tre, gli appuntamenti della rassegna “Il Trebbo in musica 2.4”, tutti all’arena Stadio dei Pini di Cervia con inizio alle 21.30. Giovedì 27 giugno si inizia con Vince Vallicelli e I Ruvidi impegnati in “70 anni di Romagna mia”. Pubblicata da Secondo Casadei quasi per caso, “Romagna mia” per decenni ha tenuto lontana la musica americana dalla ribalta del ballo che infiammava la California d’Europa. Domenica 30 giugno ecco poi “La musica di Piero Piccioni” dell’Orchestra 014. Nome tra i più grandi di quell’eccezionale stagione della musica tricolore del secondo Novecento che impiegò i più eclettici talenti della composizione a servizio di un cinema, e non solo, che esportava il proprio marchio nel mondo, Piero Piccioni è stato forse il più “jazzistico” tra i giganti della colonna sonora del Belpaese. Giovedì 4 luglio la serata ha per titolo “Food” e vedrà protagonisti Paolo Fresu (tromba) e Omar Sosa (pianoforte). Il jazzista italiano oggi forse più celebre al mondo incontra il cubano Omar Sosa, pianista tra i più poetici e imprevedibili.
Si torna al Pala De André martedì 2 luglio (ore 21) per il concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato, diretta da Maurizio Billi e con la partecipazione di Giuseppe Gibboni al violino. In quasi cent’anni di attività, la Banda Musicale della Polizia di Stato ha issato la bandiera italiana in ogni parte del mondo, arrivando anche a collaborare con artisti come Claudio Baglioni, Stefano Bollani e Amii Stewart. Fin dalla sua fondazione, nel 1928, il complesso ha sviluppato una vocazione sinfonica grazie all’intuizione del primo direttore, il maestro Giulio Andrea Marchesini, che cominciò a trattare l’organico come una vera orchestra. Quell’impronta non è più cambiata. Ecco perché il repertorio annovera trascrizioni e arrangiamenti complessi, tratti da opere e sinfonie, oltre alla musica originale per banda. Oggi i cento e più musicisti di questo organico portano il loro suono inconfondibile nelle manifestazioni più importanti, trasformando ogni concerto in un’esperienza coinvolgente per tutti. È alla basilica di San Giovanni Evangelista che da martedì 2 a domenica 7 luglio (ore 19) si potrà ascoltare Dilexi. Storia di Galla Placidia in sette quadri, una sacra rappresentazione per soprano, baritono, coro ed ensemble, con testo di Francesca Masi e musica di Danilo Comitini. Nata nel mondo antico e morta nel Medioevo, Galla Placidia viene evocata attraverso sette episodi, sette cuori pensanti, sette città diverse: Milano, dove assiste al rito funebre del padre Teodosio celebrato da Ambrogio; e poi Roma, Barcellona, Ravenna, Costantinopoli, per poi ritornare a Ravenna dove si nutre delle parole di Pietro Crisologo, e in ne ancora Roma, dove termina la sua vita pellegrina presso Leone Magno, stretta al corpo del piccolo glio.
In ne, giovedì 4 luglio al Mar (ore 21.30), ecco – il Chicago Symphony Brass Quintet. Poche compagini al mondo vantano una brass section come la Chicago Symphony Orchestra, che di generazione in generazione assicura ai suoi ottoni una continuità di suono smagliante, sempre ai massimi livelli.
di Pablo D’Ambrosi, Giulia Innocenzi In sala il co-regista D’Ambrosi
“MODERATAMENTE SOLO” PASQUALE MIRRA
MUSICA CLASSICA
L’ItakaTrio apre a Voltana la rassegna “Concerti in Villa... e non solo”
Giovedì 27 giugno (ore 21) a villa Cacciaguerra Ortolani di Voltana si apre la rassegna “Concerti in Villa… e non solo”, con il concerto – nell’ambito del Lugo Music Festival – dell’ItakaTrio, composto da Faklzat Mubarak al violino, Michele Vischi al violoncello e Lorenzo Felicioni al pianoforte. Il gruppo nasce dall’incontro di musicisti provenienti da Italia e Kazakistan, per musiche dedicate ad Astor Piazzolla, il compositore di tango argentino più famoso al mondo. Giovedì 4 luglio, poi, spazio a “Sono Fred dal whisky facile”, con Franz Campi (voce), Maurizio Degasperi (piano), Fabrizio Benevelli (sax e clarinetto), Paolo Raineri (tromba), Luca Cantelli (contrabbasso) ed Ernesto Geldes Illino (batteria). Il concerto racconta la vita di Fred Buscaglione attraverso i suoi maggiori successi.
È il Duo Sarti a inaugurare la rassegna “In Tempo 2024” al Mic di Faenza
AGENDA CONCERTI
Il SaxArtFestival a Faenza e Russi
Giovedì 27 giugno (ore 21.15) si apre al Mic di Faenza la XXV edizione della rassegna SaxArt Festival, con un concerto dedicato ad Enrico De Giovanni, già sindaco di Faenza, nel 25° della sua scomparsa. Protagonista, al sax soprano solista, Marco Albonetti, insieme all’Orchestra Filarmonica Italiana, per proporre il progetto musicale in prima assoluta: “Ritratti, Vi-sioni e Sogni della musica da film”, con nuovi arrangiamenti scritti da Albonetti appositamente per questa serata.
La stagione live del bagno Lupo 340 di Milano Marittima prosegue venerdì 28 giugno (ore 21) con il concerto di Pasquale Mirra organizzato dalla forlivese Area Sismica. La magia dei suoni che sembrano arrivare da un’altra dimensione, prodotti da uno strumento straordinario come il vibrafono, a cui si affianca il glockenspiel, ma anche percussioni, campane tibetane e semplici oggetti. Vibrafonista e compositore tra i più attivi del jazz italiano e internazionale, Mirra è protagonista di “Moderatamente Solo”, un concerto in cui composizioni dall’aspetto inconsueto si alternano a improvvisazioni strutturali e libere, in modo variabile e imprevedibile, come costituite da tanti frammenti e “forme” scollegate fra loro, ma che in realtà mostrano i diversi lati osservati da più punti di vista. Come in un quadro cubista, Mirra propone così una suite dalla forma bidimensionale, esplorando espressioni in cui il solo vibrafono può accedere, riferendosi con abbagliante libertà al jazz, alla world music e alla classica contemporanea.
Mercoledì 3 luglio (ore 21) si apre nei giardini del Mic di Faenza la tredicesima edizione della rassegna “In Tempo 2024”, all’interno della cornice della mostra “Ceramiche 1922 – 1967”, in corso fino al 13 ottobre, e dedicata a Gio Ponti. La programmazione spazierà dalla musica barocca al jazz e dalla musica classica al contemporaneo. E il primo apputamento è con il Duo Sarti, composto da Chiara Cattani al clavicembalo e Roberto Noferini al violino, che proprio a Gio Ponti dedicano un omaggio. Info: 0546-697311 CON
JAZZ
Saxofollia e Fabrizio Bosso ospiti di Crossroads all’arena del Carmine di Lugo
Giovedì 27 giugno (ore 21.15) all’arena del Carmine di Lugo la rassegna itinerante Crossroads porta il Quartetto Saxofollia, con ospite il trombettista Fabrizio Bosso. Saxofollia è una delle realtà cameristiche più attive e riconosciute in Italia (primo premio in otto concorsi nazionali e internazionali), e sarà interessante ascoltare la tromba di Bosso (la più brillante del jazz italiano) incastonata tra quattro sax. Info: crossroads-it.org.
ROCK
Il secondo concerto, intitolato “La terra mi chiama”, è proposto dal gruppo sudamericano Del Barrio Trio, featuring Massimo Valentini ai sassofoni, e si terrà al Giardino della Rocca di Russi martedì 2 luglio alle ore 21.15, con Massimo Valentini, sax soprano, baritono; Hilario Baggini, voce, quena, quenacho, moxenio, tarka, sikus, flauto, charango, ronroco, gaita colombiana, chitarra, cajon; Andres Langer, pianoforte, voce; Marco Zanotti, batteria, bombo leguero, cajon, calebasse, pandeiro, percussioni etniche. Info: 348 5694832.
Giacomo Toni al Peter Pan con una notte di sorprese
Giovedì 27 giugno (ore 22) la rassegna “Peter Pan 3 D” del bagno Peter Pan di Marina di Ravenna prosegue con il live di Giacomo Toni. Per questo concerto, denominato “La notte delle sorprese”, oltre al suo classico trio ci saranno ospiti a impreziosire la serata, come il bandoneista Pepe Medri, con cui ha inciso l’album “Concerto a doppio passo”. La rassegna prosegue poi mercoledì 3 luglio con Luigi Bertaccini e la “lezione” “Rock’n’Roll High School” dedicata a Bob Marley.
LIVE, DJ SET E I VINI DI RANDI IN U LL N - I
Venerdì 28 e sabato 29 giugno (rispettivamente dalle ore 19 e 18) il bagno Hana-Bi di Marina di Ravenna ospita due feste a base di musica live e dj set. La prima è Oh Fagianino Summer Tour, che alla presentazione della nuova di vini in lattina della cantina Randi unisce il live dei Cacao e il dj set di HollySpleef. La seconda, sabato 29, dal titolo Antenna Beach Bash, è invece dedicata all’agenzia di management Antenna Music Factory, e vedrà protagonisti la band Hey!Himalaya, il cantautore Sandri insieme alla sua live band, e i due dj set di Carota (Lo Stato Sociale, nella foto) e Nikita Voguel.
alimentari realizzati da cooperative agricole che hanno scelto di contrastare, in forme diverse, la criminalità organizzata, spesso esponendosi a intimidazioni, furti, danneggiamenti. Acquistare un prodotto distribuito da terreaudaci è anche compiere un gesto politico che aiuta chi lotta quotidianamento contro le ma e e contro il caporalato.
quartiere Japigia
Nei punti vendita di Bologna e Ravenna terreaudaci commercializza prodotti
BOLOGNA
Via de’ Fusari 14/D
Camporeale (Palermo)
Polizzi Generosa (Palermo) Cerignola (Foggia)
Poggioreale (Trapani)
Bari,
lunedì 1/7
martedì
mercoledì 3/7
Leggerezza e divertimento per una serie che sembra Cenerentola 2.0
di Francesco Della Torre
Geek Girl
(Miniserie – 10 puntate)
La rivincita dei Nerds, storica commedia adolescenziale e demenziale, compie quarant’anni e in questo intervallo di tempo il mondo è cambiato; infatti, con gli anni il Nerd è diventato Geek, adolescente più evoluto e meno rinchiuso in stanzoni enormi alle prese con vetusti giochi di società. La sostanza cambia poco, perché ognuno è glio del proprio tempo, e i Geek più che guardare indietro, usano i social e seguono le ultime mode. Geek Girl racconta in modo favolistico la rocambolesca vicenda di Harriett, che viene del tutto casualmente catapultata nel mondo dell’alta moda, come visitatrice alla London Fashion Week, senza avere alcuna idea di come muoversi in questa giungla. La serie, messa in scena con leggerezza, ritmo e molta ironia, si poggia moltissimo sulla protagonista Emily Carey, che caratterizza magni camente una Harriet completamente aliena in un mondo che non ha cercato ma nel quale in breve tempo troverà una dimensione. Siamo davanti a una commedia, presentata in modo talmente abesco da citare a più riprese Cenerentola, dalla narrazione semplice e lineare, con un’acuta gestione dei colpi di scena e non rinunciando mai a un’ironia a 360 gradi che non risparmia nessuno: le risate iniziano dal mondo dell’alta moda, passando per gli agenti, no ad arrivare ai buf genitori della protagonista, increduli, spaventati e divertiti da questa avventura. La colonna sonora è altrettanto ben congeniata, alterna pezzi estremamente recenti con qualche classico di ne secolo (e una grande chiusura coi Morcheeba nei titoli di coda) a dire il vero ben contestualizzato nella scena. In conclusione, non c’è davvero nulla di nuovo nell’orizzonte delle serie teen, sicuramente l’età maggiormente sfruttata da cinema e serie dal duemila in poi; non ci sono elementi di novità, se non una normale integrazione della vita con i social; non ci sono colpi di scena, colpi di genio, colpi di sole o altri genere di colpi; insomma non c’è nulla da dire… ma siamo sicuri che sia un male? Geek Girl è una serie divertente e rilassante, simpatica e innocua, e ha una protagonista straordinaria che vorrebbe fare immedesimare ciascuno di noi in uno dei personaggi che la circondano, che sia il padre, la compagna di scuola o il bellissimo modello che la accompagna nella sua nuova avventura, poco importa. Ciò che interessa è ogni tanto un po’ di leggerezza, e questa serie Net ix assolve in pieno il suo compito, e ci si può scommettere che avrà grande successo. Purtroppo questa previsione porterà a un numero cospicuo di future stagioni, da cui stare alla larga, perché il racconto di questa novella Cenerentola è pienamente compiuto nelle sue dieci puntate, tra l’altro tutte sotto i 40 minuti.
MUSICA FRESCA O DECONGELATA
Non-metal up your ass
di Francesco Farabegoli
Ben Frost - Scope Neglect (2024 Mute)
Ben Frost è un produttore australiano residente in Islanda con vent’anni di carriera musicale sulle spalle. Scope Neglect per gli standard di questa rubrica è un recupero: è uscito a inizio anno e ne parlo solo perché questa settimana non ho argomenti su dischi nuovi. Lo standard musicale di Ben Frost è legato soprattutto al minimalismo e all’ambient-noise (disco-manifesto: Aurora, 2014). Frost è un artista con una discogra a piuttosto tipica di questi tempi: Scope Neglect è il suo primo titolo solista in cinque anni, ma in realtà tra colonne sonore e collaborazioni è possibile ascoltare nuova musica di Ben Frost ogni sei mesi. Quello che ha reso Scope Neglect un album speciale è soprattutto la sua bellezza. Scope Neglect è probabilmente il manifesto contemporaneo più credibile e lucido di una cosa che in mancanza di migliori de nizioni chiameremo non-metal: un macrogenere che raccoglie varie musiche che non hanno assolutamente nulla a che fare con il metal, ma a cui l’autore di quelle musiche decide di aggiungere qualche elemento “metal” (riffoni, assoli, sangue) per mescolare le carte. O in alternativa, è musica metal che si libera di tutti gli aspetti estetici, lirici e musicali del metal conservandone uno soltanto, nella speranza di far sembrare l’autore un grande visionario del minimalismo o un performance artist, a seconda (riuscendoci, di solito) (con dischi assolutamente spregevoli, nella maggior parte dei casi). Scope Neglect di Ben Frost è la versione ultra-positiva di tutto questo. È un disco che parte da dei pallosissimi giri di chitarra metalcore e li riproduce no allo s nimento, processandoli in maniera quasi impercettibile no a farli diventare teoria musicale pura. Se la guardate da altre coordinate è musica simile a quella che facevano i Meshuggah all’epoca di Nothing, ma senza doverci subire le pantomime e i pantaloni di pelle e la puzza dei buzzurri ubriachi sotto il palco. Forse è uno sport impegnativo, che richiede un certo grado di dedizione e la volontà di perdersi, ma è un disco che ti dà qualcosa in cambio: arrivi a metà e il mondo di fronte a te inizia a sfrangiarsi in una forma quantistica che si vede a occhio nudo mentre lo stesso riffone continua a girare sotto, illumina un paio di dimensioni-extra sulla parete del tuo soggiorno, tu sprofondi nel divano inerme, il volume continua ad alzarsi...
Le vite rotte di Janek e Nasser
Visto che in estate si legge di più vi consiglio questa volta due libri, per fare la conoscenza di due persone, molto diverse tra loro, ma che possono dirci qualcosa sul nostro tempo.
Il primo è Janek. Immaginati di passare una serata parlando con uno sconosciuto che vive per strada, bevendo vodka calda seduti su un cartone. Questo è Storia di mia vita (Sellerio) scritto da Janek Gorczyca, un senzatetto polacco che vive dal 1998 nelle strade di Roma. Ha scritto la sua vita a mano, in una pila di fogli, e li ha consegnati a uno scrittore che ogni tanto si era fermato a parlare con lui, così Sellerio è giunta in contatto con questo originalissimo manoscritto. Scritta in un italiano sgangherato e improbabile, la storia di Janek è incredibile. Vive nel nostro stesso paese, ma ha un’esistenza invisibile, fatta di incontri fortuiti, è una montagna russa di emozioni. Una vita estrema, senza compromessi. Fatta di alcolismo, freddo, risse, ospedali e ancora botte. L’autore non nasconde aspetti vili della sua esistenza, di cui chiunque si vergognerebbe a parlare anche solo con un amico, scrivendo un memoir con una spiazzante sincerità. Con il secondo invece ci spostiamo in Palestina. Anche in questo caso è l’autore in prima persona a raccontarci la sua storia, ma se Janek non ha mai avuto un tetto sulla sua testa, Nasser invece è all’opposto chiuso perennemente tra quattro pareti. Nasser Abu Srour è un prigioniero politico, detenuto in un carcere israeliano dal 1993, pena l’ergastolo. Il reato? Non gli è mai stato contestato. È dentro senza che nessuno gli abbia detto il motivo. Anche in questo caso la pubblicazione segue una strada strana, infatti ai carcerati non è consentito comunicare con l’esterno. Le pagine scritte a mano sono uscite in via clandestina dalla cella. Dieci alla volta. Impiegando oltre due anni. Nel suo libro Il racconto di un muro (Feltrinelli) ci parla della sua vita, che l’autore narra all’unico testimone che potesse ascoltarla: il muro della sua cella. «Io sono nato nel campo profughi di una cittadina che chiamano ancora “Città della pace”, benché, in realtà, della pace abbia conosciuto solo l’assenza. Andandosene, infatti, il profeta dell’amore si è portato via anche tutte le sue buone novelle permettendo, così, che la città sprofondasse in una foresta di lance in resta». Nelle pagine emergono tutte le contraddizioni che hanno portato al con itto odierno a Gaza, ma ci sono anche ri essioni sul senso della vita, su Kierkegaard e Freud, e anche su Marx. Il libro si chiude con una citazione del persiano Ali Shariati: «L’essere umano riceve la propria esistenza per nascita e la propria essenza per scelta». Srour ha saputo ritrovare la sua essenza proprio in queste pagine, intense ed evocative. * scrittore
di Matteo Cavezzali *
RAVENNA&DINTORNI 27 giugno - 3 luglio 2024
Gli “allevamenti” di Cervia e Cesenatico
Nel vasto panorama enogastronomico del Mediterraneo, i mitili (comunemente noti come cozze qui in Romagna, moscioli nelle Marche e muscoli in Liguria) occupano un posto di rilievo. Questi organismi filtratori svolgono un ruolo cruciale nell’ecosistema marino, nutrendosi incessantemente di fitoplancton e materiale organico. Tra le varie specie esistenti, le più rilevanti dal punto di vista economico nel Mediterraneo sono il Mytilus edulis , predominante nel bacino occidentale, e il Mytilus galloprovincialis , diffuso nel bacino orientale e lungo le coste romagnole. Entrambe le specie sono apprezzate non solo per il loro valore nutrizionale, ma anche per la loro versatilità in cucina. Ogni parte della cozza , escluse le valve ovviamente, è edibile: la bocca , situata nella parte anteriore e circondata da quattro palmi labiali che facilitano l’ingresso di acqua e cibo, il piede , di colore arancio, che permette al mitilo di compiere piccoli movimenti, e la ghiandola del bisso che produce filamenti cornei attraverso i quali le cozze si fissano saldamente alle rocce e ad altri sostegni. E proprio il bisso merita un approfondimento: si tratta di un filamento composto principalmente da cheratina che conferisce alle cozze la capacità di aderire con forza alle superfici, resistendo alle correnti più forti. Recenti studi scientifici hanno rivelato che la proteina del bisso non solo resiste all’acqua, ma è anche biocompatibile, cioè non attiva il sistema immunitario umano e quindi non provoca rigetto a seguito di trapianti o suture. Questo ha portato i ricercatori a sviluppare una “colla” bio-ispirata dalla sostanza secreta dal Mytilus galloprovincialis da utilizzare in campo chirurgico.
Le cozze di Cervia e Cesenatico, raccolte da allevamenti situati a oltre tre miglia dalla costa, rappresentano una garanzia di salubrità grazie alle acque pulite e costantemente monitorate. La parola “allevamento” è volutamente tra virgolette perché, in mare aperto, non esiste una vera e propria cattività: non è possibile nutrire forzatamente le cozze né alterarne il naturale processo di crescita. Le aree circoscritte garantiscono semplicemente la tracciabilità e la qualità del prodotto. Negli ultimi 25 anni, l’istituzione di vivai di mitili lungo le coste di Cervia e Cesenatico ha avuto molteplici benefici: non solo ha ridotto lo sforzo di pesca e creato nuove opportunità occupazionali, ma ha anche trasformato le aree marine interdette alla navigazione in zone di ripopolamento ittico. Gli allevamenti sono concessioni delimitate da boe perimetrali: all’interno di queste aree si trovano diversi filari, ciascuno composto da una cima ancorata al fondo marino alle due estremità. A intervalli regolari, dalla cima pendono delle reti tubolari, note come calze, che contengono i mitili. Il ciclo vitale dei mitili varia dai 13 ai 15 mesi. Una volta raggiunte le dimensioni standard (5-7 cm), le cozze vengono portate a riva, selezionate e confezionate in appositi stabilimenti. Ogni confezione è dotata di un’etichetta che riporta il nome della specie, la provenienza, l’identificazione del centro di spedizione e la data di confezionamento. Questi allevamenti non solo assicurano un prodotto di qualità superiore, ma contribuiscono anche alla sostenibilità e alla biodiversità delle acque costiere.
TRADIZIONI
Dalle polpette ai piatti contadini, dal pesce povero alla pasta al mattarello: alla riscoperta degli usi della cucina romagnola di Giorgia Lagosti
Maestra di cucina Aici, esperta e consulente di comunicazione nel settore cibo, giornalista freelance
Dal punto di vista gastronomico, storicamente, lungo le coste adriatiche, le cozze venivano semplicemente cotte in padella con olio e aglio a fuoco vivo . Appena iniziavano ad aprirsi, venivano rimosse dal fuoco per preservarne la tenerezza. Servite con pane abbrustolito, si gustavano direttamente dalla valva, utilizzando il guscio per raccogliere il sugo saporito. Un’altra preparazione classica prevede l’abbinamento con un sugo di pomodoro fresco , pelato e schiacciato con una forchetta. Questo piatto, arricchito da una fetta di pane abbrustolito strisciata di aglio e un filo di olio extravergine di oliva, celebra la semplicità e la bontà degli ingredien -
IlMolinettoèlietodicomunicarecheilsuoimpegno Green èincostanteevoluzioneedaumentoperché èfermamenteconvintochequestasialastradagiustadaseguire. Greenèbello!
Il Molinetto è lieto di comunicare che il suo impegno Green è in costante evoluzione ed aumento perché è fermamente convinto che questa sia la strada giusta da seguire. Green è bello!
Uno scatto da una delle passate edizioni della festa della Cozza di Marina di Ravenna, che torna dal 28 al 30 giugno (vedi p. 18)
La storia della mitilicoltura sulle piattaforme di Ravenna
Negli anni ‘60, la scoperta dei primi giacimenti di metano nell’alto Adriatico portò alla perforazione di pozzi e all’installazione di piattaforme estrattive. Tuttavia, i calcoli strutturali non consideravano l’enorme apporto di acque nutrienti da parte dei fiumi, soprattutto il Po. Queste condizioni favorirono il rapido proliferare dei mitili, costringendo l’Agip a intervenire stipulando accordi con esperti per gestire il problema. La raccolta dei mitili riduceva il peso sulle strutture sommerse, permetteva ispezioni regolari per controllare l’integrità e manteneva l’attrito del mare entro limiti calcolabili. Negli anni ‘70, iniziò questa nuova attività. All’epoca, nelle nostre zone, il consumo di cozze non era diffuso come al Sud, dove venivano apprezzate soprattutto crude. Il prodotto raccolto veniva quindi venduto principalmente ai commercianti meridionali e, in minor parte, a quelli veneti.
Un altro aspetto fondamentale fu l’installazione delle piattaforme e delle condotte sottomarine, che ridusse drasticamente la pesca a strascico. Di conseguenza, molti pescatori locali trasformarono le loro imbarcazioni in “cozzare”, rendendo la raccolta di cozze l’unica fonte di reddito. Nacquero così organizzazioni per la gestione programmata della raccolta.
A Marina di Ravenna, esistono due cooperative, La Romagnola e il Nuovo Conisub, con una flotta di 9 imbarcazioni lunghe tra i 15 e i 18 metri, ciascuna con almeno 3 membri di equipaggio. Ogni anno, le imbarcazioni ricevono tramite sorteggio l’assegnazione delle oltre 50 piattaforme al largo di Ravenna, situate tra 1 e 30 miglia dalla costa. Le operazioni di raccolta avvengono a profondità tra la superficie e i 10-12 metri, durante le quali due pescatori raccolgono circa 15-20 quintali di cozze. Il settore della pesca deve seguire rigide norme di sicurezza: i pescatori con brevetto subacqueo sono sottoposti a controlli medici annuali e a corsi di aggiornamento, similmente agli operatori tecnici subacquei.
ti di stagione.
Il periodo migliore per gustare questo frutto del mare è l’estate : da maggio fino a settembre inoltrato, raggiungono il massimo del sapore e della consistenza. In primavera, le cozze sono in fase di crescita e il loro apparato digerente è molto sviluppato, il che riduce la parte carnosa. In estate, in-
Raccolta e vendita della cozza selvaggia di Marina di Ravenna
vece, hanno completato la crescita e sono al massimo della loro bontà.
Per concludere quindi, dalla loro capacità di filtrare l’acqua e migliorare la qualità dell’ecosistema marino, alla potenzialità del bisso nella medicina rigenerativa, i mitili continuano a stupire sia in cucina che nei laboratori di ricerca.
COSE BUONE DI CASA
A cura di Angela Schiavina
Sangria nell’anguria
Sperando che arrivi il caldo... Siamo ai fondamentali dell’aperitivo in spiaggia o in campagna, tra amici. Ingredienti e preparazione: si prende un’anguria e la si taglia in modo da scoperchiarla. A quel punto non resta che scavare e togliere la polpa per ottenere una sorta di caraffa gigante. Si prendono i pezzi di anguria e si tagliano a cubetti, si aggiungono a fettine sottili due lime, una pesca noce, tagliata a cubetti, qualche foglia di menta, si uniscono una stecca di cannella spezzata in due e due cucchiai di zucchero. Si lascia tutto a riposare in frigo in una ciotola per qualche ora, poi si mette nell’anguria con aggiunta di vino rosso e un po’ di acqua tonica. Si ripone l’anguria in frigo per almeno mezza giornata e alla ne la sangria è pronta.
SBICCHIERATE
A cura di Alessandro Fogli
Il trebbiano frizzante di Tibè si fa amare
Quanto è confortante rendersi conto di come, in Romagna, a ogni piè sospinto, saltino fuori vini splendidi? Tipo, mi aggiravo dalle parti di Riolo Terme ed ecco che mi imbatto nella cantina Tibè – il cui nome arriva da un’antica leggenda di cui vi parlerò in altra occasione –, dove Andrea e Roberta Rivola, ripercorrendo le orme del padre, danno vita a tre vini che più autoctoni non si può, un sangiovese, un’albana e un trebbiano. È su quest’ultimo però che mi voglio soffermare. Il suo nome è Nebula ed è un Trebbiano Rubicone Igp frizzante, ottenuto col metodo Charmat, ossia con rifermentazione in autoclave. Questo metodo (non a caso utilizzato nel 99% dei prosecco), unito alla tecnica della ottazione, permette di mantenere intatti gli aromi del vitigno, donando al vino una freschezza eccitante e un bouquet esplosivo e complessissimo, che si rivela un tripudio di frutti e ori di campo, dalla mela golden arrivando alla vaniglia. Se dovessi scegliere due aggettivi per descrivere il Nebula, questi sarebbero accattivante e accogliente. Accattivante (ma non adulatorio, attenzione) perchè le sue morbidezze arrivano da sapienti scelte enologiche e non da schemi preparati a tavolino; accogliente perchè questo trebbiano sembra entrare in simbiosi con il nostro palato, come se si compiacesse della nostra gioia nel berlo. Lo so, antropomor zzare i vini può sembrare un’avvisaglia di squilibrio mentale, ma dovreste vederlo quant’è carino il Nebula, con qull’ombrellino sull’etichetta e quelle bollicine ni...
Dal mare direttamente sulle vostre tavole con qualità ed esperienza
Vieni a provare la nuova rosticceria!
Specialità fritto misto e cozze di marina
Marina di Ravenna - Viale delle Nazioni 19 Tel 347 90 89 999
I vini di Tibè saranno in degustazione nel corso della serata di Cinemadivino di domenica 30 giugno al bagno La Dolce Vita di Marina di Ravenna con la proiezione del lm “Mixed by Erry”. Accoglienza dalle 19.30. Info: cinemadivino.net.
Cucina del territorio piatti curati e ricercati per valorizzare le materie prime come le COZZE di MARINA di RAVENNA a prezzi contenuti.
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