IL GIOVANE DANTE
Il mese dedicato al Poeta ne celebra l’attualità. Intervista all’influencer Prati
Il mese dedicato al Poeta ne celebra l’attualità. Intervista all’influencer Prati
Forti di una esperienza di oltre quaranta anni nell’arredo e progettazione degli spazi domestici, la famiglia Randi ha aperto lo scorso giugno in via Romea 122 lo store monomarca Scavolini avenna, l unico in provincia. Fino al 18 settembre con la promo “Summer Edition” si potrà risparmiare sull’acquisto di una nuova cucina fornita di elettrodomestici
Da oltre 40 anni la famiglia Randi rappresenta un punto di riferimento sul territorio ravennate per l’arredo e la progettazione degli spazi domestici. Nel 1983 Renato Randi dà il via all’attività rilevando metà della società di Sant’Alberto “Il mobile di Arveda e Randi”. Nel 2005, dopo il pensionamento del socio, Randi reinventa la società, portandola in una dimensione famigliare e cambiando il nome in “Spazi e Volumi”, un modo evocativo per mettere al centro dell’attenzione l’importanza della proporzione e della capacità di vestire lo spazio quando si tratta di interior. ggi, al suo anco, ci sono la moglie Paola Ciribolla e i fi li atteo e Filippo Randi e, dallo scorso giugno, l’attività si è ampliata con l’inaugurazione dell’unico store monomarca Scavolini della provincia, con annesso showroom di 350 metri quadrati in via Romea 122. «Il nostro punto di forza è quello di offrire la qualità e i servizi di un grande brand come Scavolini, con l’attenzione e la cura per il cliente tipiche di una gestione familia-
Per il 4° anno consecutivo, Scavolini è stata scelta come la marca di cucine con il miglior rapporto qualità/prezzo.
Questa Estate brindiamo con VANTAGGI
re» spiega la moglie del titolare. Il cliente viene infatti accompagnato passo a passo nell’esperienza di acquisto: «Prima ancora di ssare l’appuntamento chiediamo subito le prime informazioni: piantina, dimensioni degli spazi, posizionamento degli scarichi... – precisa il titolare –. È importante per noi arrivare al giorno dell’incontro con la possibilità di mostrare qualcosa di tangibile ai clienti, una bozza personalizzabile sotto ogni aspetto, ma che possa già dare l’idea di quella che sarà la propria cucina. Crediamo anche che sia un modo per fare risparmiare tempo ai clienti, risparmiando loro lo stress di appuntamenti lunghi e confusionari».
Tra i servizi offerti da Scavolini Ravenna, c’è la progettazione da zero della cucina, ma anche la possibilità di acquistare pezzi singoli o di rinnovare i propri ambienti con il restyling di top elettro omestici e finiture
Fino al 18 settembre sarà inoltre possibile usufruire della promo “Summer Edition” lanciata da Scavolini per festeggiare il riconoscimento (ottenuto per il quarto anno di seguito) del brand come migliore rapporto qualità/prezzo
La promozione consiste in un ulteriore sconto applicabile sulle cucine dal valore di almeno 6.000 euro, completa di top e almeno 4 elettrodomestici (tra piano cottura, forno, forno a microonde, frigorifero, lavastoviglie e lavatrice).
L’azienda offre anche uno speciale nanziamento a tasso zero, da 0 a 2 rate e no a 0mila euro, con spese istruttorie variabili in base alla durata di erogazione. Tra i plus offerti dal brand anche la garanzia “hi- e”, che garantisce l’assicurazione gratuita degli elettrodomestici per 5 anni e “Scavolini no problem”, che assicura la cucina per dieci anni, invece dei cinque proposti dalla maggior parte delle aziende analoghe.
«Da 0 anni, abbiamo scelto di diventare rivenditori uf ciali Scavolini perch conosciamo l’af dabilità e il valore del brand, oltre che l’importante trasversalità dei prezzi che rendono possibile l’acquisto di una cucina di alta qualità anche ai più giovani – concludono i titolari –. Consigliare in base alle esigenze, e non al costo, è sempre stato fondamentale per noi. Nel rapporto con la clientela ci mettiamo “dall’altra parte della scrivania”, cercando sempre una soluzione in grado di appagare nel tempo. Anche il trasporto e l’installazione delle cucine sono gestite da noi, per sottolineare l’importanza di un rapporto diretto e genuino».
di Federica Angelini
Mentre dal centrodestra non giungono notizie di particolare rilievo sulle Comunali di Ravenna (lontane) e si attendono appuntamenti sulle Regionali (vicine), il centrosinistra si sta arrovellando a livello nazionale sull’appassionantissimo tema del campo larghissimo e De Pascale viene già citato come l’uomo del “miracolo”. Lui, saggiamente, davanti alle telecamere nazionali, si è ben guardato dal proporsi come modello e ha onestamente ammesso che a livello locale tutto è molto più semplice.
In città il campo “larghissimo” già c’è e il candidato De Pascale lo ripropone per la Regione, arricchito da una pletora di liste civiche. Qui non esistono veti incrociati e i rappresentanti locali sono decisamente più accomodanti. I partiti a sinistra e destra del Pd si sono formati, sono rientrati, si sono alleati, senza mai uno scossone in giunta, senza mai un brivido in maggioranza. Liste civiche e grillini sono stati annessi senza colpo ferire. Il segreto? Forse è che nessuno, a parte il Pd, conta qualcosa. Quindi a cosa serve il campo largo o larghissimo qui praticato da tempo immemore? A raccogliere voti, ovvio. Nel sistema regionale, dove vince chi prende un voto in più di tutti gli altri, la strategia dell’unione preventiva è la più consigliata e quella che offre più garanzie mentre in Comune, con il doppio turno, il dibattito è aperto. Ma in ogni caso, la domanda resta: i voti portati da tutte le liste minori avranno poi davvero voce in capitolo nel governo del territorio, che sia la città o la regione? Ecco, la sensazione da queste parti è che in effetti non è facile capire cosa sarebbe cambiato nel governo della città se a sostenere De Pascale in questi ultimi otto anni ci fosse stato solo il Pd. Certo, ci sono gli assessorati, i nominati, gli incaricati, ma nella pratica, nelle questioni tangibili cosa hanno spostato davvero gli alleati? Che impronta hanno dato? Da osservatori non è facilissimo capirlo.
Forse (forse) non avremmo il palazzetto dello sport in perenne ritardo e dai costi inizialmente sottostimati (parole del sindaco in persona) che allora fu pensato e voluto, sacri cando il progetto del Beach Stadium, dal sindaco insieme all’assessore Roberto Fagnani, renziano della primissima ora. C’è stato un po’ di dibattito, più identitario che altro, all’epoca del regolamento di Polizia Urbana tra Pri e Sinistra. Non molto altro viene in mente in termini di proposte, scontri, opposizioni interne.
Chissà se accadrà lo stesso anche in regione, chissà cosa le sessanta liste civiche (60) signi cheranno nella coalizione di De Pascale. Per farsene un’idea si può guardare alla questione della “reggenza” a Palazzo Merlato quando l’attuale primo cittadino entrerà in Regione: pare proprio che non sarà il vicesindaco, a ricoprire l’incarico. E perché? Ma perché non è del Pd, ovviamente.
4 ELEZIONI COMUNALI
RAVENNA IN COMUNE: LA LISTA
DI SINISTRA CHE CI RIPROVA
REVISIONE DELLE BOCCIATURE
DEGLI INDENNIZZI AGRICOLI
24 MOSTRE
ALLA CLASSENSE I LIBRI
SALVATI DAL FANGO
PROVATO PER VOI: DIAMO I VOTI ALLA TRATTORIA PORTOLANO
28 SPECIALE SALUTE
CAMPAGNA VACCINALE CONTRO LO PNEUMOCOCCO
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Anno XXII - n. 1.062
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Quella presenza inquietante
di Moldenke
È iniziata la Festa dell’Unità a Ravenna e come al solito non c’è nessuno, visto che la maggior parte dei ravennati su Facebook ha scritto che non ci va perché fa schifo e non vota Pd. In realtà, lo sappiamo, ci sono le solite le ai (sempre meno) ristoranti e il sindaco è ancora De Pascale, del Pd, votato dai cittadini che ora lo faranno vincere in scioltezza anche in Regione, nonostante Facebook. Alla Festa, poi, ci sono i soliti volontari, alcuni mummicati, altri solo sagome di cartone per farci credere che non sia cambiato nulla. Altri ancora non si vedevano da un po’: li aveva portati via Bersani, pensate un po’. C’è la solita tombola, con il supertombolone dell’ultima sera che garantirà ancora una volta milioni di incassi e migliaia di bestemmie.
Il sindaco De Pascale ha già fatto il proprio comizio. Ogni sera nello spazio incontri ci sono i giornalisti dei quotidiani cartacei che imperversano quasi come a voler convincere i presenti che internet non esiste; età anagra ca alla mano, molti in effetti potrebbero persino essere d’accordo.
Intanto i ragazzini si gasano nell’area luna park, dove gli odori sono forti, il gel nei capelli è evidentemente troppo e le 15enni sono sempre più svestite. E ancora: crepes e bomboloni lasciano tracce sulle camicie bianche in stile Dem di tanti visitatori inconsapevoli; i cappelletti costano sempre di più, il vino della casa ti perfora ancora le tempie, come ai vecchi tempi.
Nel mezzo di tutto questo, incombe una presenza, minacciosa, alta e traballante, scura e inquietante, nota eppure sconosciuta: la gente in la al Romagnolo, mentre sente sempre più forte la nostalgia della Pesca Gigante, lo guarda con curiosità, molta incertezza. Alcuni cercano di spiegare ai propri vicini che non c’è nulla da avere paura, che si tratta solo del NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT di Ravenna. Ma come, non ce n’è un altro proprio lì, a poche decine di metri? - dice qualche ingenuo. Certo, ma questo sarà più bello - risponde quello che sa tutto - perché lo abbiamo aspettato anni ed è costato tanti milioni di euro, zioboia.
E via, allora, tutti insieme a mangiare un’altra pizza fritta che non ci farà dormire la notte e a pensare a quanto era più bello quando la festa si faceva all’ippodromo, che eravamo tutti più giovani e la sinistra non pensava ancora a palazzetti o bike park.
La lista civica di sinistra intende riproporre il simbolo che nel 2016 arrivò al 6,5 percento raccogliendo anche forze che oggi sono invece con il Pd
La lista civica di sinistra (alternativa al Pd) Ravenna in Comune, dopo il lusinghiero 6,5 percento dei voti portati a casa alle Amministrative del 2016, ha terminato la propria esperienza come gruppo in consiglio comunale nel 2021. Da allora, molti di coloro che vi avevano partecipato si sono in qualche modo chiamati fuori dal progetto, eppure il sito sotto quel nome ha continuato a produrre contenuti di forte critica al governo della città e ora vi si legge l’intenzione di riproporre nome e simbolo alle prossime amministrative. Tuttavia, in questi anni, non sono mai emersi in modo esplicito nomi e volti. Abbiamo chiesto delucidazioni.
Perché questa scelta? Chi lavora oggi al progetto di Ravenna in Comune?
«Il nostro progetto è entrato nel decimo anno di vita. Nel maggio 2015 un’altra lista civica, l’Altra Emilia-Romagna, che rappresentava nell’assemblea regionale la sinistra alternativa e antagonista al Pd, propose di dar vita a un’esperienza politica simile a livello comunale. L’idea trovò abbastanza consensi da andare avanti e da allora cammina sulle gambe di volontari. La nostra storia con tutti i nomi è scritta sul nostro sito, sia quella passata che quella attuale. I ruoli di rappresentanza nelle associazioni che coadiuvano RiC, Ravenna in Comune e L’Altra Ravenna, sono uf cialmente depositati presso gli uf ci preposti. Eugenio Conti e Simonetta Scotti, rispettivamente presidente e segretaria dell’Associazione Ravenna in Comune, e Gabriele Abrotini, presidente dell’associazione L’Altra Ravenna, sono tra gli attivatori di questa nuova fase di vita della lista. Non sono stati designati invece i portavoce, così come altre gure, legate a fasi successive della campagna elettorale. Poiché la stessa esistenza di Ravenna in Comune è di ostacolo alla narrativa romanzesca di un ruolo guida del Pd a sinistra, è palese l’ostracismo nei nostri confronti da parte del centrosinistra. C’è chi tra noi ha subito conseguenze pesanti anche sotto il pro lo lavorativo a causa dell’attività di volontariato per RiC. Dunque non c’è da stupirsi se sia frequente un’attività di collaborazione che non ambisce a ottenere per questo una visibilità sociale». Ma in tutto quanti siete e come siete organizzati? «Non siamo un partito politico e dunque nessuno ha in tasca una tessera con su scritto RiC. La collettività che segue in maniera continuativa il dibattito politico che si sviluppa sotto il nostro simbolo conta attualmente circa 2.500 persone. Fin dall’inizio abbiamo assunto tutte le decisioni di natura politica collegialmente, attraverso assemblee aperte a chi condivideva formalmente il nostro progetto. E sin dall’inizio l’attività è portata avanti dai gruppi attraverso cui si è strutturata l’organizzazione. Alcuni verranno riattivati successivamente».
la sinistra di alternativa che allora non esistevano. Ci sono poi partiti che hanno “saltato il fosso” diventando satelliti del Pd e altri che vi si oppongono. Dopo l’uscita dal Consiglio Comunale e dai Consigli Territoriali, RiC ha partecipato e partecipa a diversi progetti che riuniscono alcune di queste forze politiche. Ne citiamo giusto un paio per rendere l’idea. Contribuiamo al nodo ravennate della Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile e al Coordinamento per una Libera Informazione, così come alle iniziative che vengono promosse da questi ed altri». E con Raffaella Sutter, che nel 2016 era la candidata sindaca della lista, e nel 2021 vi invitò a non presentare il simbolo, avete ancora rapporti?
«Con Raffaella RiC ha goduto del privilegio di poter contare su una persona di per sé notevole, con una vita professionale nell’Amministrazione che parlava da sola e che l’ha resa conosciuta e credibile sul territorio. È stata una candidata ideale, che ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Aveva posto un vincolo temporale al suo impegno nel Consiglio Comunale e per quello le subentrò Massimo Manzoli. Indubbiamente merita un posto speciale tra chi ha collaborato con RiC come, va ribadito, lo stesso Massimo. Dopo l’uscita di RiC dal Consiglio Comunale vi sono state occasioni di incontro, ma non legate all’attività politica. Ci auguriamo che il prossimo futuro ci regali nuovamente la possibilità di lavorare con lei».
Ma chi sarà il vostro nuovo candidato sindaco?
«Come avvenuto per le elezioni del 2016, la scelta della candidata o del candidato avverrà in modo trasparente attraverso momenti assembleari. Oggi siamo solo all’inizio del percorso da cui emergerà la candidatura più idonea».
A chi pensate di poter parlare ora che non raccoglierete più tutte le forze a sinistra del Pd? Penso per esempio all’allora Sinistra Italiana, oggi in Avs, che alle ultime europee ha raccolto ottimi risultati e che pare intenzionata ad allearsi al Pd...
Di chi è legalmente quel simbolo? Siete sicuri che altri non possano avanzare pretese?
«Idealmente il simbolo è di tutte e tutti coloro che si riconoscono nei nostri valori e, quindi, si sentono alternativi e incompatibili sia rispetto al centrodestra che al centrosinistra. Da un punto di vista pratico il simbolo è stato realizzato nel 2015 da una agenzia di creativi su commissione dell’associazione L’Altra Ravenna, che ne detiene i diritti. Questa associazione continua a supportare RiC così come aveva già fatto durante la campagna elettorale 2016. Naturalmente non è possibile alcun uso del simbolo che non sia coerente con il progetto di RiC».
In che rapporti siete con i vostri “compagni di strada” del 2016?
«Se per “compagni di strada” si intendono le persone che si riconoscono in RiC, abbiamo già risposto. Se invece si intendono le forze politiche che nel 2016 hanno sostenuto la lista, evitando di presentarsi autonomamente sulla scheda, a oggi il quadro è molto diverso. Molti partiti infatti sono scomparsi e invece sono attive altre forze del-
«La situazione delle elezioni 2016 era già incompatibile con lo scenario delle elezioni 2021, guriamoci con quelle del prossimo anno! Occorre comunque ricordare che RiC non è stato l’esito di un’alleanza tra forze politiche: l’unione di tutta la sinistra si realizzò solo per la generale contrarietà dei partiti che si autode nivano di sinistra ad allearsi con il Pd. Principalmente per questo motivo sostennero la presentazione di una lista civica, ossia rappresentativa di persone prima che di partiti, che aveva tra i propri elementi fondativi l’alternatività e l’incompatibilità rispetto ad alleanze sia col centrodestra che con il centrosinistra. Anche oggi il dialogo è possibile e auspicabile perché non si ripeta la proliferazione di liste avvenuta nel 2021. Ma la discriminante resta la stessa. A nessuno salta in mente di proporre ai repubblicani un’alleanza con i monarchici! Lo stesso vale per noi nei confronti del Pd e della sua coalizione neoliberista. Il nostro progetto vuole parlare invece alle persone, indipendentemente dal loro vissuto partitico, potendo mettere sul piatto la coerenza, che abbiamo dimostrato in tutta la nostra storia, con la nostra proposta politica. Gli elementi quali canti restano la tutela del territorio e dell’ambiente; la rappresentanza delle classi non privilegiate e dei movimenti; la realizzazione di una società incentrata sui servizi pubblici di qualità, dalla scuola alla sanità; la sicurezza e l’equità per chi lavora; la salvaguardia del nostro sistema produttivo; la promozione di una cultura non clientelare e di una democrazia partecipata e inclusiva. In estrema sintesi il nostro impegno resta quello di rendere partecipe di benessere e felicità quella gran parte della comunità ravennate che il Pd ha escluso. A chi lo condivide chiediamo di accompagnarci lungo la strada che ci porterà alle elezioni di primavera». (gu. sa.)
PD
Cittadinanza, Gaza, Matteotti I dibattiti della festa dell’Unità Chiusura con Barattoni
Prosegue fino all’11 settembre la Festa provinciale dell’Unità, al pala de André. Oltre ai tradizionali stand gastronomici e agli spettacoli (vedi p. 23) e ai burattini del lunedì, si susseguono anche i dibattiti di carattere politico in questa fase di intensa campagna elettorale per ben due tornate elettorali, le regionali di novembre e le amministrative della primavera 2025. Come anticipato, giovedì 5 settembre si parlerà di futuro del turismo balneare e riforma delle concessioni demaniali con diversi attori del settore, a cominciare dall’assessore regionale Andrea Corsini. Venerdì 6 si comincia alle 18.30 con un’iniziativa a cura dei Giovani Democratici. Alle 19.30 incontro con l’europarlamentare, ecologista e femminista, l’ingegnera e divulgatrice Annalisa Corrado. Alle 20.45 si parlerà di cittadinanza con la deputata ravennate Ouidad Bakkali. Il 7 settembre si terrà invece la presentazione del libro di Andrea Maestri “Il penultimo respiro di Gaza”, mentre alle 20:45 Federica Ferruzzi intervisterà Stefano Bonaccini. Domenica 8 settembre sarà invece dedicata al ricordo di Matteotti. Alle 20.45 ne parleranno Renzo Savini, segretario provinciale Anpi Ravenna; Giuseppe Masetti, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza. Sarà presente Stefano Caretti, Università di Siena e presidente della Fondazione “Sandro Pertini”, autore del volume Il nemico di Mussolini. Giacomo Matteotti storia di un eroe dimenticato Sarà proiettato il documentario Giacomo Matteotti. L’idea che non muore, regia di Vittorio Giacci (2024). Lunedì 9 settembre protagonisti saranno invece Vasco Errani e Nino Cartabellotta (presidente fondazione Gimbe) per parlare di sistema sanitario nazionale (in orario da aperitivo, dalle 18.45, verrà invece presentato il libro del giornalista Sandro Camerani dal titolo “Volevo sposare Elly Schlein...”). Martedì 10 l’appuntamento è invece alle 18.30 con Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura e agroalimentare. La festa si chiude, per la prima volta, di mercoledì, l’11 settembre, con l’intervista al segretario provinciale nonché candidato sindaco del Pd Alessandro Barattoni (foto) dei caporedattori dei due quotidiani locali. Al momento in cui andiamo in stampa non è ancora definita l’eventuale visita della segreteria Elly Schlein.
Una dotazione di 350 milioni di euro all’anno, anche grazie a contributi delle imprese Clamoroso il caso di una ditta di Riolo: stima danni per 30mila euro e ne riceve 14
Il gestore del fondo Agricat, istituito dal ministero dell’Agricoltura nel 2021 per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole, ha respinto la gran parte delle domande di indennizzo per i danni dell’alluvione di maggio 2023. Le comunicazioni alle aziende sono arrivate negli ultimi giorni di agosto. In alcuni casi la richiesta è stata accolta solo parzialmente con situazioni paradossali: l’azienda agricola Mordini, per esempio, coltiva vigneti e uliveti a Riolo Terme, ha documentato 30mila euro di danni e ha ricevuto un versamento di 13,83 euro.
Secondo i dati raccolti da Confagricoltura, delle seimila aziende agricole presenti nel Ravennate, il 28-30 percento ha subito danni più o meno ingenti dall’alluvione a cui si aggiungono quelli legate alle gelate dell’aprile 2023.
La dotazione nanziaria di Agricat è di circa 350 milioni di euro l’anno, cento dei quali messi a disposizione dagli agricoltori italiani attraverso un prelievo lineare del 3 percento sui pagamenti che ogni agricoltore percepisce. Al 6 agosto scorso Agricat aveva utilizzato appena 16,3 milioni, secondo quanto riporta il quotidiano economico Italia Oggi. Che cita anche altri numeri relativi ai danni del 2023: 8.432 denunce per l’alluvione, 5.250 per il gelo-brina, e 126 per la siccità, per un totale di 13.808 domande che riguardano 229mila ettari di super cie agricola danneggiata. Una nota di Agricat preannunciava che a
settembre avrebbe effettuato i primi pagamenti a 542 produttori per i danni da alluvione; dal 2 ottobre il resto. Nella stessa nota, Agricat precisava che dagli approfondimenti effettuati, sono emerse palesi incongruenze sulle oltre 19mila richieste di ristori. La Pec di Agricat indicava la possibilità di fare ricorso tra il 23 settembre e il 2 ottobre. Trascorso il termine senza che siano pervenute osservazioni, si intenderà de nitivo il rigetto della richiesta.
Le associazioni di categoria hanno sollevato il caso. La Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Romagna parla di burocrazia, di gestione lenta e male organizzata, con l’unico
risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite. «Agricat nasce con l’obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; ad oggi Agricat è completamente scollegato dall’assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori scaricando strumentalmente colpe sui tanti Centri di assistenza agricola». Nel corso di un incontro a Roma il 3 settembre con il ministro Francesco Lollobrigida sono state decise alcune novità. Agricat ha sospeso l’ef cacia delle comunicazioni inviate nei giorni scorsi agli agricoltori con la noti ca della bocciatura dell’istanza. Ci sarà un supplemento di accertamenti con i dati e le informazioni delle compagnie assicurative, dalle quali si ricaveranno indicazioni utili per accertare l’esistenza delle condizioni necessarie a far scattare i risarcimenti, per decretare l’ammissibilità delle domande degli agricoltori, per quanticare i danni subiti. Sarà istituto un apposito gruppo di lavoro, con il compito di affrontare le problematiche che hanno impedito ad oggi di completare il lavoro tempestivamente. Inne, si è preso atto della necessità di modi care le modalità di funzionamento dello strumento, andando ad agire sul piano di gestione dei rischi, in modo da migliorarne la funzionalità e le performance.
INDAGINI: LA PROCURA INCARICA TRE ESPERTI
Gli allagamenti si potevano evitare? Risponderà una perizia
Tre esperti del Politecnico di Milano – un meteorologo, un ingegnere idraulico e un geologo – sono stati incaricati dalle procure di Ravenna e Forlì nell’ambito delle indagini sulle alluvioni di maggio 2023 in Romagna con il compito di capire se gli allagamenti fossero prevedibili e quindi evitabili. La notizia è riportata dai quotidiani locali, Corriere Romagna e Resto del Carlino
Al momento il fascicolo di indagine è aperto contro ignoti con l’ipotesi di disastro colposo. I primi avvisi di garanzia potrebbero arrivare in base alle conclusioni degli esperti. La scelta dei consulenti è stata dettata da una linea precisa: individuarli fuori dai con ni regionali.
I due quotidiani ricordano che la documentazione raccolta dagli inquirenti tra verbali, fotogra e, lmati, bollettini ed esposti di cittadini, è ingente e richiederà quindi molto tempo per essere setacciata. In totale sono stati otto i morti identi cati in provincia di Ravenna a causa di esondazioni di umi e alluvioni nel mese di maggio 2023. Altri nove nel resto della Romagna.
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Eni e Snam usano i giacimenti esauriti di metano per l’anidride carbonica prodotta dalle industrie: si comincia con 25mila tonnellate all’anno
Le società Eni e Snam annunciano l’avvio delle attività di iniezione di anidride carbonica nei fondali marini al largo delle coste di Ravenna per lo stoccaggio permanente in giacimenti di metano esauriti. È la fase 1 di Ravenna Ccs, il primo progetto per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio di Co2 in Italia per contribuire alla decarbonizzazione dei settori industriali. In questa fase verrà trattata l’anidride carbonica emessa dalla centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casal Borsetti, circa 25 mila tonnellate per anno. Una volta catturata, l’anidride carbonica viene trasportata, attraverso condotte precedentemente utilizzate per il trasporto del gas naturale e opportunamente riconvertite, no alla piattaforma offshore di Porto Corsini Mare Ovest, per essere in ne iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito dove viene stoccata permanentemente a circa tremila metri di profondità. Secondo i promotori della sperimentazione, il progetto (alimentato da fonti rinnovabili) sta garantendo un livello di abbattimento superiore al 90 percento per la Co2 in uscita dal camino della centrale.
Nei prossimi anni, in corrispondenza della Fase 2, è in progetto lo sviluppo su scala industriale di Ravenna Ccs che prevede di stoccare no a 4 milioni di tonnellate l’anno entro il 2030, in linea con gli obiettivi de niti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec). A tale scopo, la joint venture «avvierà tutte le pratiche necessarie all’ottenimento dei permessi in accordo con il quadro normativo e in collaborazione con gli enti, gli stakeholder e in particolare con il territorio». Grazie alla capacità totale di stoccaggio dei giacimenti a gas esauriti dell’Adriatico, i volumi catturati e da immagazzinare nel sottosuolo potranno raggiungere 16 milioni di tonnellate all’anno in base alla domanda del mercato.
Nella versione de nitiva l’impianto ha bisogno di 94 km di gasdotto, 80 dei quali da realizzare ex novo, come riporta il Corriere Romagna. Snam ha presentato i documenti per iniziare la procedura che porterà alla valutazione di impatto ambientale (Via) in sede ministeriale. Due le direttrici principali: una arriverà no al polo chimico ferrarese. Il gasdotto in questo caso misurerà 75 chilometri e sarà tutto da realizzare. L’altro, verso il polo chimico ravennate, prevede soltanto 5 km di nuovo condotte e 14 di riconversione di un gasdotto già esistente.
Un incubatore di imprese per idee nell’economia verde
Per facilitare lo sviluppo di idee imprenditoriali nell’ambito dell’economia verde e della sostenibilità energetica a Ravenna è attivo un incubatore tecnologico. Innovation Lab è stato inaugurato il 2 settembre all’interno del Centro di ricerca ambiente, energia e mare di Marina di Ravenna. L’incubatore, gestito dal Comune di Ravenna in collaborazione con Cifla nell’ambito del Tecnopolo di Ravenna, supporta lo sviluppo di imprese tecnologiche e innovative in vari settori: dalla circular e bio economy alla blue growth, dalla sostenibilità energetica e green energy alla sostenibilità ambientale e decarbonizzazione, per continuare con la chimica verde. Al programma di incubazione, della durata di 18 mesi, si può accedere tramite bando pubblico del Comune di Ravenna (un nuovo bando è previsto per ottobre-novembre 2024). Il percorso prevede l’erogazione di servizi personalizzati di supporto per lo sviluppo del business e accesso al mercato, curati da Cifla in collaborazione col Comune. Le start up ricevono supporto gratuito, tramite attività di consulenza e formazione, per favorire la crescita e lo sviluppo del business.
L’azienda di trasporti cerca autisti di bus e offre un anno a 1.300 euro mensili
L’azienda pubblica di trasporto persone nel territorio della Romagna, Start, cerca autisti con patente professionale (Cqc). La candidatura per la selezione si può inviare fino al 30 settembre solo online completando la scheda presente sull’avviso di selezione sulla piattaforma di Lavoropiù (il link di trova sul sito di Start Romagna). L’offerta di lavoro prevede un contratto a tempo determinato un anno (con prospettiva di stabilizzazione) con turni di 39 ore settimanali e un netto mensile di circa 1.300 euro per 12 mensilità, più tredicesima e quattordicesima. Previsto un premio di risultato collegato all’andamento economico di Start Romagna. I candidati saranno assistiti nella fase di selezione, eccezion fatta per la prova pratica di guida che verrà svolta direttamente da Start Romagna.
LE AZIENDE INFORMANO SERVIZI PER LE AZIENDE
L’azienda ravennate Top Rent, leader nel settore sul territorio regionale, propone corsi dedicati all antincendio, lavori in uota e spa i confinati, utili o di gru, carroponti, piattafor e aeree e utili o dei dpi, con attestato finale di for a ione confor e ai re uisiti previsti dalle nor ative « uando un lavoratore si sente nudo senza tutti dispositivi di protezione necessari allora signi ca che è stata davvero recepita l’importanza della sicurezza». Con queste parole Stefano Morelli, titolare della ditta Top Rent, commenta il valore del lavoro sicuro, che non può prescindere da una corretta educazione. L’azienda, nata nel 2010 come attività di noleggio macchinari, è oggi tra le realtà di riferimento sul territorio regionale per quello che riguarda i corsi di formazione per la sicurezza sul lavoro e per il corretto utilizzo di dispositivi tecnici e macchinari Tra i corsi proposti da Top Rent quelli dedicati all’antincen io lavori in uota e spa i confinati utilizzo di gru, carroponti, piattaforme aeree e utilizzo dei dpi (dispositivi di protezione individuale). I corsi organizzati nella sede di via Dismano 115 comprendono una parte teorica, dedicata all’apprendimento delle normative vigenti in materia di sicurezza antincendio, delle tecniche di prevenzione e delle procedure da seguire in caso di emergenza e una pratica, con simulazioni ed esercizi in prima persona svolti in un apposito simulatore posto all’interno dell’azienda. Al termine di ogni corso, viene rilasciato un attestato di for
mazione conforme ai requisiti previsti dalle nor mative. Molti corsi sono suddivisi in diversi livelli di rischio e possono essere personalizzati in base alle esigenze delle imprese. «Tra gli obiettivi di Top Rent gura sicuramente l’idea di elevare gli stan dard di sicurezza dei cantieri edili. Spesso le imprese più piccole vedono l’attenzione alla sicurezza come uno spreco di tempo e di risorse, ma non è cos . È un investimento essenziale ed è fondamentale af darsi all’ausilio di esperti. Fortunatamente la sensibilità sta cambiando, nell’interesse di imprenditori e lavoratori».
È possibile restare aggiornati sul calendario corsi di Top Rent consultando i social o il sito web, dove è presente un apposito form per contattare direttamente l’azienda.
Oltre alla proposta didattica, Top Rent offre anche la possibilità di acquistare e noleggiare disposi tivi di protezione collettiva e individuale
RAVENNA&DINTORNI 5 - 11 settembre 2024
SCUOLA DI BALLO MALPASSI
La scuola di ballo fondata nel 1968 dal Maestro Bruno Malpassi ha portato il folk “alla Casadei” sul palco del festival di Sanremo, danzando sulle note degli Extraliscio. A Ravenna e Borgo Montone propone corsi per tutte le età: oltre ai balli tradizionali anche tip tap, danza del ventre, countr , boogie e danza moderna. E per mantenere vive le tradizioni, alla Rocca Brancaleone il corso per s-ciucaren
La scuola di ballo Malpassi nasce nel 1968 dalla passione di Bruno Malpassi per la tradizione e la danza romagnola, incentrandosi principalmente su balli folkloristici come liscio, polka, valzer e mazurka. Oggi a portare avanti la tradizione di famiglia è la glia Monia Malpassi: «Ho iniziato a gestire la scuola una volta terminati gli studi – racconta la titolare – nonostante la laurea in psicologia, non riuscivo ad immaginarmi in uno studio ad affrontare la classica dinamica terapista-paziente, credo invece in un approccio interdisciplinare, in grado di coniugare la passione per la danza al benes sere mentale».
Tra le offerte della scuola di danza Malpassi infatti, anche un corso di espressività mo toria dedicato ai ragazzi disabili svolto, all’occasione, anche all’interno delle residenze sanitarie. «I ragazzi più fragili traggono grandi bene ci dal ballo: non è solo un’occasione di divertimento e svago, ma un nuovo approccio alla comunicazione, all’espressione di se stessi. Il momento del saggio poi, tra l’emozione dell’esibizione e lo sfoggio dei costumi, è sempre particolarmente apprezzato da ragazzi e famiglie» spiega Malpassi. Negli oltre cinquant’anni di scuola di ballo, la proposta formativa si è ampliata, aggiungendo alle danze tradizionali romagnole anche corsi di tip tap, danza del ventre, country, boogie e danza moderna: «Abbiamo lavorato per costruire un’offerta ampia, originale e sfaccettata, adatta alle esigenze e ai gusti di varie fasce d’età – continua la titolare – personalmente però, resto molto legata al ballo tradizionale romagnolo. È un’eredità da conservare e valorizzare, e credo che chiunque sia nato in questa bellissima regione dovrebbe impararne almeno le basi: fa parte delle nostre radici e della nostra cultura! È importante riconoscere il giusto valore alle nostre unicità». Il folk “alla Casadei” rimane infatti un ore all’occhiello della scuola e, nel 202 , Monia e il padre Bruno hanno portato il ballo tradizionale romagnolo no al palco del festival di Sanremo, in accompagnamento alle note degli Extraliscio. I corsi di ballo tradizionale romagnolo si svolgono il lunedì (ore 20.30) in via Diego Valeri 16, a Ravenna, e il martedì (sempre alle 20.30) al circolo storico Endas Farini via Fiume Abbandonato
(argine sinistro) alla Chiusa di San Marco Il 23 e 24 settembre sarà possibile partecipare alle lezioni di prova gratuita. Per i piccoli amanti del costume locale, il circolo Endas ospita ogni mer coledì alle ore 18 il corso “Giovani in Tradizione”. Il giovedì, alle 20. , nella sede di via aleri si tiene il corso “ ire ione onna − olori usica ner gia Movimento tutti al femminile” La lezione di prova gratuita è prevista per il 26 settembre. Il venerdì è invece dedicato al “super corso” di boogie e vinta ge, country di gruppo e coppia e folklore romagnolo (ore 20.30 al circolo Endas Farini). Venerdì 20 la prova gratuita. Sempre nell’ambito del recupero e della valorizzazione delle tradizioni, dal 5 ottobre (ore ) la scuola Malpassi organizza un corso di s−ciucaren alla occa rancaleone
info@acitravenna.it - www.acitravenna.it
Corsi per livelli da A1 a B2 / Corso di conversazione / Lezioni individuali
ESAMI
• Goethe-ZertifikatA1/FitinDeutsch 1
• Goethe-ZertifikatA1/StartinDeutsch 1
• Goethe-ZertifikatA2 / B1 / B2
• Goethe-ZertifikatA2
• Goethe-ZertifikatB1
• Goethe-ZertifikatB2
L’ACIT è accreditato al PROGETTO ERASMUS+ per Adulti
Soggiorno gratuito all’estero riservato ai corsisti
INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI
Cell.: 333.57.53.302 o presso ACIT RAVENNA via Renato Serra, 5 Lunedì, 17.00 - 19.00
Info: Scuola di Ballo Malpassi via ie o aleri avenna − tel FB: GRUPPO FOLK ITALIANO ‘alla Casadei’ della Scuola di Ballo Malpassi
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«Un luogo sicuro dove conoscere se stessi e imparare a relazionarsi in libertà con gli altri». La direttrice artistica Laura Ruocco e la coordinatrice didattica Giorgia Massaro ci raccontano lo spirito della scuola, tra storia e novità del nuovo anno in partenza
«Un luogo sicuro dove conoscere se stessi e imparare a relazionarsi in libertà con gli altri». Con queste parole Laura Ruocco, direttrice drtistica di L’Accademia del Musical, descrive la sua scuola, che festeggia quest’anno il ventesimo anniversario di attività. All’interno della scuola, bambini e ragazzi dai 6 ai 20 anni apprendono in maniera trasversale e coinvolgente le arti performative, tra danza, canto e recitazione
«Siamo partiti con un “corso-laboratorio” negli spazi della storica scuola di danza classica ravennate diretta dalla Signora Maria Rosa Brunati – racconta Laura –. L’idea era quella di af ancare agli studi classici un percorso diverso, tra parola, musica e movimento. Dopo i primi due anni ci siamo accorti però che il laboratorio stava crescendo, diventando una realtà autonoma: così è nata l’Accademia». Vent’anni fa, l’ambiente dell’arte performativa era particolarmente settorializzato e una realtà come quella dell’Accademia del Musical ha segnato un vero punto di svolta nel panorama locale e nazionale. «La proposta della mia scuola si basava sulla mia stessa esperienza formativa: ricordavo i primi tempi della mia carriera, passata barcamenandomi tra lavoro, lezioni private di canto da un lato della città, masterclass di danza dall’altro e workshop di recitazione dall’altro ancora: un percorso inutilmente complicato! – continua Laura –. La natura dell’artista è ibrida e trasversale. È un po’ sterile pensare che tu possa recitare senza sapere come si muove il tuo corpo! Oggi per fortuna la sensibilità è cambiata e l’ambiente vive di contaminazione artistica sia nella formazione che nella richiesta professionale. Sono felice di averci investito tempo già vent’anni fa».
Laura Ruocco infatti lavora come attrice, coreografa e regista teatrale, e si è formata tra Roma (dove attualmente risiede) e gli Stati Uniti. Proprio a causa degli impegni lavorativi e della distanza logistica, negli ultimi anni il coordinamento didattico è passato nelle mani di Giorgia Massaro, collaboratrice storica di Ruocco, ex allieva (già dal primo anno di vita dell’Accademia), prima assistente di Laura e oggi sua collaboratrice nei suoi progetti professionali nonché amica: «Giorgia è a tutti gli effetti il mio braccio destro, i miei occhi sulla scuola quando io sono lontana» spiega Laura. «Frequento l’Accademia da quando avevo 15 anni – precisa Giorgia –. A 18 mi sono trasferita a Roma per intraprendere la carriera professionale come attrice e performer e sono rientrata a Ravenna solo nel 2019 con l’inizio di una lunga collaborazione con il Ravenna Festival come ballerina e la nascita della mia compagnia teatrale Anime Specchianti, creata con tre amiche e colleghe, conosciute oltretutto dentro l’Accademia. Così ho iniziato a lavorare come docente all’interno di questa realtà, no a diventarne coordinatrice. Negli anni ho visto la scuola crescere, nei numeri e nell’offerta, senza mai però cambiare nella sua natura. Ho sempre considerato l’Accademia un’isola felice, un luogo dove esplorare senza giudizio e in massima creatività e sono felice e orgogliosa nel constatare che tutto questo non cambia, nonostante il passare di tante generazioni di studenti».
Proprio come Giorgia, alcuni dei docenti della scuola si sono formati all’interno della stessa. «È bello scoprire come i rapporti che si creano si aggiungano all’aspetto professionale per focalizzarsi su quello umano: da un lato c’è la soddisfazione di vedere molti studenti “spiccare il volo” e trovare il loro posto nel mondo dell’arte, dall’altro c’è la gioia di riabbracciare chi ha scelto tutt’altra strada nella vita e trova ancora il tempo di passare a scuola, con la sola voglia di ritrovarci e ritrovarsi».
Oggi l’Accademia offre corsi di canto (docente Chiara Nicastro), recitazione (docente Paola Baldini), musical modern (docente Giorgia Massaro), danza modern (docente Sara Buratti), danza musical contemporanea (docente Elena Casadei), e la novità della stagione 2024: una sezione dedicata alla danza classica. I corsi sono divisi in tre livelli: principiante (indicativamente per bambini dai 5 ai 10 anni), in termedio ( - 3 anni) e avanzato ( -20 anni). Almeno una volta al mese poi, il piano di studi è arricchito da una masterclass nel ne settimana tenuta da Laura Ruocco, che rappresenta una sintesi di tutte le materie di studio: «I nostri docenti sono altamente specializzati, ognuno insegna al meglio la propria disciplina. Poi arrivo io a mischiare le carte, rievocando il senso dell’Accademia e la voglia di dare trasversalità e contaminazione al lavoro dei docenti. Sono giornate intense e produttive, che mi permettono di aggiungere all’aspetto didattico, un rapporto umano più stretto». Quest’anno, i corsi dell’Accademia partiranno lunedì 16 settembre, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, per dare modo agli interessati di conoscere a fondo l’Accademia, esplorando tutti i corsi. Sempre in questa direzione, la pri ma settimana di lezioni è completamente gratuita. Come consuetudine da ormai qualche anno, il primo weekend di lavoro (21 e 22 settembre) si terrà invece una
masterclass a tema. Quest’anno è la volta di Giulia Barbone. L’artista, impegnata da anni nel tour di Notredame de Paris, terrà due giorni di lezioni proprio su questo amato e famosissimo musical, attraverso lo studio di due brani dello spettacolo (i Clandestini e la Festa dei folli). «Credo che i tra valori aggiunti della nostra offerta ci sia la naturale propensione alla multidisciplinarietà, oltre che al rapporto diretto con artisti e docenti in grado di indirizzare gli allievi nel settore professionale, anche grazie a una solida rete di contatti maturata nel tempo – conclude Giorgia Massaro –. Chi invece dovesse vivere l’Accademia come uno svago e non come un primo passo per una carriera nel settore, non sbaglierebbe comunque: credo che chiunque una volta nella vita dovrebbe provare a fare un corso di teatro, è un’arte che fa bene come crescita personale, permettendo di centrarsi su s stessi, s dandosi a superare i propri limiti».
Info: L’Accademia del Musical via Achille Borghi 12 Ravenna tel. 331 7983986 mail segreteria@laccademiadelmusical.it www.laccademiadelmusical.it Pagina FB L’Accademia del Musical di Ravenna
RAVENNA&DINTORNI 5-11 settembre 2024
Aldo Cazzullo, saggista e opinionista del Corriere della Sera, da anni divulga la figura del Sommo Poeta, di cui parlerà a Ravenna. «Tra i motivi che lo rendono ancorta attuale c’è l’amore critico verso la patria»
La comprensione dell’identità italiana di oggi passa (anche) dalla lettura di Dante Alighieri, morto da 703 anni. Ne è convinto Aldo Cazzullo, saggista e opinionista del Corriere della Sera che alle 10 dell’8 settembre terrà una la lectio magistralis sul Sommo Poeta al teatro Alighieri nell’ambito delle celebrazioni per l’annuale della morte (programma nell’articolo a fondo pagina)
Cazzullo, da dove nasce la sua passione per Dante?
«Ai tempi delle scuole superiori, come per tantissimi italiani diventati amanti di Dante. Al liceo del mio paese, Alba, avevamo una professoressa molto brava. Poi quando più tardi riprendi in mano i libri per piacere e non più per obbligo ti appaiono anche in una luce diversa».
Cosa l’ha spinta a scrivere di Dante?
«Tutti i libri che ho scritto prima di dedicarmi a Dante andavano alla ricerca dell’identità italiana: le guerre mondiali, il Risorgimento, Mussolini, la ricostruzione, la Resistenza… Poi mi sono reso conto che per ricostruire l’identità italiana bisognava partire da più indietro. In n dei conti siamo uno Stato giovane e vediamo lo Stato ancora come un nemico e consideriamo un eroe chi non paga le tasse. Però crediamo nella patria…»
Dopo aver maneggiato tanto i suoi scritti, capita ancora di trovare nuovi dettagli?
«Succede come con i grandi lm di cui scopri qualcosa ogni volta che li rivedi».
Ha un passaggio della Commedia che preferisce più di altri?
«Se devo indicarne uno solo allora scelgo il XVI canto dell’Inferno in cui compare Ulisse, l’eroe della conoscenza, il primo uomo moderno che si mette in viaggio oltre i conni perché sa di non sapere».
Il titolo della lectio che terrà è “Da Virgilio a Dante: nascita di una patria”. Il concetto di patria torna spesso nell’attualità, addirittura è un tema dell’educazione civica nella riforma scolastica pensata dal ministero Valditara.
«Non sono molto preso dalle proposte di questo governo di cui non sono un grandissimo estimatore. È chiaro che Dante centra con la patria anche se per Dante l’Italia non era uno
IL PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI
Stato ma un nucleo di valori, un patrimonio di bellezza e cultura. Per Dante l’Italia aveva una missione: conciliare la Roma dei Cesari e la Roma dei Papi, un ponte tra classicità e cristianità. Non a caso come guida nella Commedia sceglie Virgilio, il più grande poeta dell’età classica».
Dante è di destra, come ha provato a dire il ministro Sangiuliano?
«Dante non appartiene a nessuno e prima di dire certe cose bisognerebbe pensarci. Per certi aspetti è un conservatore: per esempio era già allora ostile agli eccessi della nanza e mette gli usurai accanto ai bestemmiatori perché fanno violenza a Dio facendo soldi con altri soldi sulla pelle della gente. Ma al tempo stesso è stato anche un rivoluzionario come dimostra la scelta di scrivere la sua opera più importante usando il volgare».
Per tenere viva la conoscenza di Alighieri oggi servirebbe una divulgazione con metodi più moder-
ni rispetto ai classici?
«L’importante è farlo vivere. L’idea sarebbe non solo a scuola: andrebbe portato nella vita, bisognerebbe fare letture in tutte le chiese. Abbiamo un patrimonio culturale meraviglioso, ma abbiamo timore ad accostarci. Per esempio il recente lm di Pupi Avanti con Sergio Castellitto è molto bello, ma forse poco visto. È dif cile pensare a un prodotto sulla vita di Dante perché dai pochi dettagli che si hanno è una vita triste, malinconica. La sua vera autobiogra a è l’Inferno dove mette personaggi in cui si rispecchia».
Dante è tra i padri della nostra lingua. L’italiano è una lingua in salute?
«L’italiano è una lingua meravigliosa, gli stranieri lo conoscono poco ma molti lo amano. Ed è necessario per approcciarsi a Dante: leggere le traduzioni non trasmettono la stessa musicalità dei versi. L’italiano è una lingua che si è mantenuta relativamente intatta perché è stata poco usata per via dei tanti dialetti. Se ci pensiamo, ci rendiamo conto che l’italiano di Dante ci è comprensibile oggi molto meno di quanto lo sia l’inglese di Shakespeare. L’italiano di Dante mi sembra molto più vivo di quello di Leopardi».
Ai cambiamenti della lingua contribuisce anche il giornalismo. In che modo lo stanno facendo?
«Il discorso ci porterebbe molto lontano. Diciamo che sarebbe importante tornare ad avere più attenzione alla scrittura. Non crediamo che i lettori sfoglino solo i giornali, li leggono e più attenzione a come si scrivono sarebbe importante».
Che ruolo avrebbe Dante in una redazione?
«Al Corriere della Sera abbiamo avuto Montale e non ne eravamo degni, tanto meno lo saremmo con Dante».
In cosa Alighieri è attuale?
«Mi vengono in mente due cose. Innanzitutto il lamento verso l’Italia, l’amore critico verso la patria: anche noi non dobbiamo essere soddisfatti dell’Italia di oggi. La seconda cosa è la sua capacità di interrogarsi sul mistero del male. Quando Dante metta in scena i tre diavoli e inventa i loro nomi sembra Maradona che palleggia scalzo con le arance: i diavoli di Dante non fanno paura, sono grotteschi, perché il male è dentro di noi, non è scindibile dal bene e questo mi sembra molto attuale». (and.a.)
Il 7 e l’8 settembre i principali appuntamenti dell’annuale dantesco. Il Teatro delle Albe chiama i cittadini per fare gli attori
Ravenna celebrerà il ricordo del poeta Dante Alighieri in occasione del 703esimo annuale della morte.
Il programma prende avvio sabato 7 con le visite guidate alle 11.30 e alle 17 a Casa Dante organizzate dalla Fondazione Ravennantica (prenotazione consigliata, tel. 0544-215676 – email: museodanteravenna@ravennantica. org dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17, costo 3 euro a partecipante).
Nella mattinata di sabato sarà inoltre possibile visitare liberamente dalle 10 alle 13, la sala Dantesca della biblioteca Classense
Alle 18 la consueta lettura di un canto della Divina Commedia di fronte alla Tomba di Dante nell’ambito del progetto di lettura quotidiana perpetua che va avanti dal 2020. Seguirà alle 18.30 l’inaugurazione, in via Zi-
rardini, della mostra a cielo aperto Ravenna celebra Dante: una serie di scatti del fotografo Marco Parollo e della biblioteca Classense che raccontano i momenti salienti delle consuete celebrazioni nell’ultimo quinquennio.
Alle 21.30 a Casa Dante un ensemble in collaborazione con la Fondazione Orchestra Giovanile Cherubini, si esibirà in un Duo arpa e auto: Simona Evangelista ( auto) e Agnese Contadini (arpa) interpreteranno una sonata di Nino Rota, musiche di Astor Piazzolla e Marc Berthomieu (ingresso libero).
Domenica 8 la giornata dell’Annuale inizierà al teatro Alighieri, alle 10, la lectio magistralis di Aldo Cazzullo dal titolo: “Da Virgilio a Dante: nascita di una patria”.
Le celebrazioni si svilupperanno poi alla Tomba di Dante, alle 11, con un’incursione
di Ermanna Montanari e Marco Martinelli: il Teatro delle Albe lancia una chiamata pubblica a cittadine e cittadini per partecipare alla messa in scena della lettura del V canto dell’Inferno. Una prova è ssata alle 19.45 di sabato 7 settembre alla Tomba di Dante. Il giorno successivo l’appuntamento è alle 10.30. La prova è consigliata, ma non vincolante, ai ni della partecipazione di domenica. Alla lettura del canto V dell’Inferno prenderà parte anche il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale. Chiara Muti interpreterà invece il Canto 33esimo del Paradiso, recitandolo dal balcone del Palazzo della Provincia che si affaccia su piazza San Francesco. Alle 12 sarà poi la volta della Messa di Dante nella Basilica di San Francesco. A seguire, all’interno della Tomba di Dante,
si terrà la Cerimonia dell’Olio, la tradizionale offerta al sepolcro del poeta da parte del Comune di Firenze, un evento che si tiene a partire dal 1908.
Nel pomeriggio, due visite guidate aspettano il pubblico della Zona dantesca: alle 15 si ripeterà “Amor mi mosse” e alle 17, una conversazione a cura di Francesca Masi, direttrice di RavennAntica.
La giornata si concluderà alle 18 quando l’assessore alla Cultura, Fabio Sbaraglia, sarà protagonista della lettura perpetua e reciterà il 18esimo canto del Purgatorio.
In occasione dell’Annuale, la Classense offre l’ ingresso gratuito a tutti i visitatori di Museo e Casa Dante nelle giornate di sabato 7 e domenica 8 settembre.
Edoardo Prati riceverà a Ravenna il premio Dante Web: «Il Poeta per me è stato anche un catalizzatore amoroso... Sono visto come una mosca bianca, ma il frutto di una discriminazione anagrafica pesantissima
Nell’ambito del festival “Prospettiva Dante” (vedi pagina a anco), sarà a Ravenna anche Edoardo Prati, il ventenne riminese balzato agli onori delle cronache come sorta di in uencer di letteratura classica, con milioni di visualizzazioni su TikTok e quasi 600mila follower su Instagram.
A Prati verrà assegnato per la prima volta il Premio Dante Web, un riconoscimento per chi contribuisce a far “viaggiare” il Poeta anche attraverso la rete, giovedì 12 settembre dalle 21.30 al mercato coperto di Ravenna.
In autunno sarà invece impegnato nel suo primo spettacolo, Cantami d’amore, un itinerario letterario e musicale da Lucrezio a Battiato – “nella convinzione che l’amore sia la cosa più politica e meno fascista che esista”.
Edoardo, che effetto fa essere premiato in un festival dantesco? Cosa rappresenta per te Dante?
«Sono onorato di essere premiato proprio a Ravenna, il mio ego non può che giovarne... Dante è la mia vita, la mia passione, i miei studi, il mio lavoro: è totalizzante - Dante così come tanti altri autori - e anche ingombrante, in senso positivo. In passato è stato per me anche un catalizzatore amoroso, grazie alle sue parole nella Vita nova sono riuscito a dare un senso a quello che stavo provando». Quanto credi sia attuale l’opera di Dante?
«Non so se mi piace fare discorsi sull’attualità delle opere. C’è un bellissimo saggio di Alessandro Giammei, Gioventù degli antenati, che affronta il tema. Non sappiamo quanto sia attuale Dante o quanto siamo noi a essere ancora un po’ nel Trecento. Dante in fondo è rappresentante dell’umano ed è interessante notare come l’umano si ripeta e come sia un po’ sempre uguale a se stesso. Questo ci deresponsabilizza un po’ dal dover essere originali a tutti i costi, che oggi è un tema diventato quasi as ssiante. Dante ti dimostra che essere originale non è così importante. Che se ti tremano i polsi nel 2024 mentre ti innamori è come se ti tremassero nel 1300».
Come sarà il tuo primo spettacolo? Vorresti continuare a fare teatro?
«Non posso che dire che sarà bello. Per me, almeno, è molto bello. E sì, spero sia il primo di una serie: diciamo che il teatro risponde a un’idea che mi è sempre appartenuta, quella di essere totalmente a servizio degli autori e dei testi. Mettermi a servizio della carta stampata per me è bellissimo ed è un modo pratico per “agire” le cose che studio e che amo. Il teatro è proprio una parte di me». Ma cosa vorresti fare “da grande”?
«Bella domanda. Quello che faccio adesso, probabilmente, anche se mi risulta complesso dare una de nizione. La mia è gura relativamente nuova. Non posso de nirmi un divulgatore perché non ne ho i titoli, ma non si può neanche minimizzare quello che faccio. Credo che la de nizione migliore sia “umanista”, una persona che legge libri, parla di libri, studia libri. Anzi, credo non serva proprio una denizione in più: cosa voglio fare da grande? L’umanista». Rappresenti comunque una “mosca bianca”, un in uencer che parla in latino su TikTok... «Forse sì, ma non per merito mio e nemmeno per demerito di altri. Solo perché vado in maniera più evidente contro quello che ci si aspetta dalla mia generazione. Ho la faccia di bronzo che mi permette di aprire il telefono e fare quello che faccio. Ci sono tanti che non hanno il mio modo, ma che sono della stessa pasta. Sono visto come una mosca bianca perché è più facile pensare che io sia un fenomeno o chissà quale genio piuttosto che rendersi conto che ci si è sbagliati nei confronti di una intera generazione. Non mi fa piacere essere visto così, credo sia frutto di una discriminazione anagra ca pesantissima. Semplicemente, ho avuto la possibilità di studiare, che non è così scontato, e poi ho il mio modo di essere che mi permette di emergere di più rispetto ad altri».
Ma la tua generazione ha un problema con i libri?
«No, non abbiamo problemi con i libri, affatto. Non più degli anni passati. Anzi, a livello numerico leggiamo molto di più di certe generazioni del secolo scorso. Quello che penso è che sicuramente bisogna anche educare un pubblico di lettori a un determinato tipo di letture. C’è bisogno di qualcuno che ne parli. Ma siccome se ne parla poco, noi siamo nella condizione di trovare da soli la nostra passione, il nostro genere. L’unico modo per aumentare i lettori è parlarne di più e “darli”, i libri. Quindi in primis in famiglia: è importante ce ne siano in casa. Un ragazzo che non legge di solito viene da una famiglia che non legge. Io ho avuto la fortuna di crescere circondato da libri».
Quali sono i “classici” che consiglieresti a un ragazzo o a una ragazza a cui non piace leggere?
«In realtà se a uno non piace leggere forse la letteratura classica può provocare l’effetto contrario. Io ho un libro “mio”, in mente, che può rappresentare uno sblocco dal
punto di vista della lettura ed è una tragedia: Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig ti distrugge l’anima e il corpo; a quel punto devi leggere per forza qualcos’altro. Per quanto riguarda i classici, consiglio il De vita beata e il De brevitate vitae di Seneca, che sono più impegnativi ma suscitano ri essioni importanti. E poi Le metamorfosi di Apuleio, che sono simpatiche, così come il Satyricon di Petronio Arbitro. Passando al greco, consiglio le tragedie, soprattutto quelle di Euripide, che sono più vicine alla nostra sensibilità, quindi Medea, Alcesti, Elena: si leggono in fretta e sono arricchenti».
«Consigli per chi non ama i libri?
Ne ho uno che ti distrugge, dopo devi per forza leggere qualcos’altro...»
Dall’11 al 15 settembre torna “Prospettiva Dante” Tra le novità una giornata di performance al Mercato Coperto
Quando, nel XXX canto del Paradiso, Beatrice annuncia a Dante che sono nalmente ascesi all’Empireo, lo fa con versi che si incatenano, l’uno all’altro, con le parole luce, amore e letizia: a questa luminosissima dichiarazione appartiene il verso 40, «luce intellettüal, piena d’amore», che quest’anno dà il titolo alla XIII edizione dell’unico festival interamente dedicato al Poeta. Promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scienti ca dell’Accademia della Crusca, Prospettiva Dante è in scena dall’11 al 15 settembre nella Ravenna che accolse l’esule Dante e ancora ne celebra, trasmette ed esplora la poesia e il pensiero, attraverso un intreccio di ricerca, alta divulgazione e interpretazione artistica. Tra gli ospiti delle cinque giornate di incontri e spettacoli anche Alessio Boni, Samuele Bersani, Beppe Severgnini, Donatella Di Pietrantonio, Mario Cannella, Mauro Moretti, Lorenzo Villoresi, Marcello Prayer, Maria Pia Timo, Virginio Gazzolo, Pap Khouma, Edoardo Prati…
Se gli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, accanto alla Tomba di Dante e cuore della Ravenna dantesca, sono da sempre la “casa” del festival, l’itinerario di eventi quest’anno coinvolge anche il Mercato Coperto. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
«Anche quest’anno – spiega Domenico De Martino, ideatore e direttore artistico di Prospettiva Dante – terremo insieme commenti sapienti, letture che sono interpretazioni critiche, spettacoli non privi di verità, parole della lingua che Dante ha forgiato disposte in ritmi contemporanei, corpi che, nel movimento, danno forma a idee, traduzioni ed echi di Dante in altre lontane lingue e culture»
L’apertura del festival è mercoledì 11 settembre, alle 17.15 negli Antichi Chiostri Francescani, con i saluti di Ernesto Giuseppe Al eri (presidente della Fondazione Cassa di
Risparmio di Ravenna), Federigo Bambi (Consiglio direttivo dell’Accademia della Crusca) e lo stesso De Martino. A misurarsi con le parole di Dante nel concertato a due voci Con l’ali alzate saranno invece Alessio Boni e Marcello Prayer, interpreti fra i più raf nati della scena teatrale (e non solo) italiana. Alle 21, sempre ai Chiostri, l’attrice e comica faentina Maria Pia Timo mette l’arte del monologo al servizio di una ironia che fa precipitare Dante nella contemporaneità: Prima, dopo e Durante. Dannati e bannati: dal padre della lingua ai “maranza” Giovedì 12 settembre la seconda giornata si apre alle 17 alla Tomba di Dante, dove il cammino del festival si intreccia a L’ora che volge il disìo, la lettura perpetua della Commedia, per l’occasione con Marco Vichi, scrittore orentino creatore del celebre Commissario Bordelli.
Alle 18 e alle 21 è invece il Mercato Coperto ad accogliere una maratona di performance raccolte sotto il titolo di MetaDante. Al ricco programma di azioni teatrali e musicali dedicate all’Inferno fra l’esterno e l’interno del Mercato contribuiscono il progetto Six for Five, guidato da Alessandro Di Puccio (direttore del Dipartimento Jazz dell’Accademia Musicale di
RIEVOCAZIONI
Firenze); la Compagnia LG-SAB che propone coreogra e di Vanessa Schiavon, Letizia Giuliani e Gheorghe Iancu, stella della danza già partner prediletto di Carla Fracci; il Venice Harp Ensemble coordinato da Alessandra Trentin; Marcello Prayer e Vincenzo De Angelis come voci recitanti.
Alle 21.30 sarà assegnato per la prima volta il Premio Dante Web a Edoardo Prati (vedi intervista della pagina a anco). A introdurre l’appuntamento un saluto musicale di Aaron, il giovane cantautore umbro protagonista ad Amici nel 2022. Sul prossimo numero del giornale (e su Ravennaedintorni.it) il resto del programma. Info: www.prospettivadante.it.
Alla basilica di San Francesco si rinnova il “Transitus” tra letture e arie liriche
Il 13 settembre alle ore 21 si rinnova l’appuntamento dell’antica cerimonia del Transitus, rievocazione del passaggio del Sommo
Poeta dalla terra al cielo, curata dal Centro Dantesco dei Frati minori conventuali di Ravenna. Nella Basilica di San Francesco protagonista sarà Lucilla Giagnoni, grande interprete femminile di Dante. La musica dal vivo è affidata alla Cappella musicale della Basilica. La serata proseguirà alle 22.30 sul sagrato della chiesa - appositamente illuminata - con due cantanti lirici, Lucia Viviani (soprano) e Luca Marcheselli (basso) e l’intervento della guida turistica Riccardo Starnotti.
Veronica Quarti è la responsabile dei servizi aggiuntivi a Casa Dante «Stanno arrivando tanti turisti americani: si appassionano per la vicenda delle ossa»
Veronica Quarti è una giovane (31 anni) storica ravennate che si è fatta notare in questi anni per uno stile particolarmente accattivante e partecipazioni a programmi televisivi e a teatro. Ora è anche responsabile dei servizi aggiuntivi a Casa Dante (di cui parliamo nell’articolo qui a anco).
Da storica, qual è la parte della storia di Dante che ti colpisce di più?
«So che potrebbe apparire paradossale, ma ciò che mi ha sempre stupita è l’incertezza che circonda l’esistenza di Dante Alighieri. Sulla vita del poeta sappiamo, riettendoci, davvero pochissimo; persino alcune date cruciali che segnano la sua storia sono incerte. Come storica contemporanea, è stato dif cile inizialmente approcciarmi alle vicissitudini dell’Alighieri, perché persino negli ultimi anni trascorsi a Ravenna ha lasciato poche tracce (l’esempio più lampante sono proprio gli ultimi canti del Paradiso che dovrebbe aver scritto nella nostra città, mai ritrovati). Come si può allora raccontare le vicende di un uomo la cui esistenza è avvolta nel mistero? Ho imparato ad apprezzare questi interrogativi, non certo per ricamarci sopra come molti fanno (un po’ seguendo l’onda delle celebrazioni del 700° anniversario della morte, che hanno reso Dante, ancora una volta, una moda popolare) bensì per trasmettere al meglio quanto Dante ci ha lasciato: non manoscritti, ma memoria, ri essione e consapevolezza». Avendo a che fare anche con i turisti, qual è la cosa che stupisce di più e che magari la gente non conosce, di Dante e Ravenna?
Il tagliando comprendeva museo, “Casa” e Cripta Rasponi, oggi però (ancora) chiusa
«Dipende ovviamente dalla provenienza. Ultimamente a visitare la zona dantesca arrivano tanti turisti americani, più o meno giovani, che nella vita hanno sentito parlare di Dante e, solo alcuni, hanno avuto modo di leggere qualche canto della Commedia, a scuola o semplicemente per curiosità. Oltreoceano la popolarità dantesca è diversa, probabilmente in uenzata dall’impatto che Dante ha avuto a inizio Novecento negli Stati Uniti (mi riferisco alla prima dark ride, un’attrazione presente al parco di divertimenti di Coney Island, ispirata dall’Inferno dantesco): molti turisti non sanno nemmeno che Dante è nato a Firenze, alcuni arrivano a Ravenna credendo che questa sia la città che gli ha dato i natali, e invece! I turisti americani si sorprendono ascoltando nozioni che magari noi riteniamo banali: mi è capitato di vedere questa coppia statunitense illuminarsi quando ho spiegato loro la travagliata vicenda dei resti del poeta, ancora di più scoprendo quanto siano stati desiderati dai orentini e quanto custoditi con gelosia, dall’altra parte, dai ravennati».
E i turisti italiani?
«Considerato che la Commedia è studiata a scuola così come il suo autore, si stupiscono invece spesso visitando Casa Dante, specialmente quando vengono loro narrate le prime celebrazioni dantesche, quando viene dipinta ai loro occhi una Ravenna che riscopre il suo amato Alighieri e decide di celebrarlo omaggiandolo in modalità diverse, invitando personalità illustri in città. Non solo: molti si emozionano quando, arrivando al Quadrarco di Braccioforte, notano il cumulo di edera e la targa che ricorda l’ultimo “nascondiglio” di Dante, durante la Seconda guerra mondiale».
Ci sono “fake news” da correggere o perlomeno aspetti da chiarire meglio su Dante e Ravenna? O luoghi comuni da sfatare?
«Come dicevo poco fa, le celebrazioni del 700° anniversario hanno dato anche il via a una serie di speculazioni e narrazioni di persone semplicemente molto fantasiose, che spesso nemmeno si rendono conto del fatto che un racconto che mescola verità storica e (molti) elementi di fantasia, può causare non poca confusione in chi ascolta. Il rischio è quello di rendere ancora più dif cile la narrazione della vita di Dante e dei suoi ultimi anni qui a Ravenna. È capitato ad esempio di ascoltare persone sinceramente convinte che a Ravenna custodissimo persino il manoscritto originale della Commedia, altre convinte che Dante continui a riposare sotto al cumulo di edera. Credo semplicemente che lo sforzo migliore che si possa e si debba fare, sia quello di divulgare in modo appassionato certamente, ma onesto, ciò che conosciamo con sicurezza di Dante, della sua storia e di quella dei suoi resti. In tal senso a mio avviso hanno un ruolo chiave le visite guidate, che evidenziano certamente i “punti luce” del poeta, ma non mancano di ammettere quanti e quali dubbi siano ancora esistenti. Sono tutti elementi che permettono di trasmettere alle persone la storia più accurata e più fedele di Dante e che ci consentono di tutelare la sua memoria nel modo più rigoroso e dignitoso».
Cosa potrebbe fare di più Ravenna per valorizzare il suo rapporto con Dante?
«Secondo me la città si sta impegnando moltissimo in tal senso. Alcune iniziative intraprese nel 2020, in vista delle celebrazioni del settecentenario ad esempio, sono ancora attive e vive: mi riferisco alla Lettura Perpetua, che ha inaugurato nel settembre di quattro anni fa e che ogni giorno continuiamo a portare avanti grazie alla partecipazione attiva della cittadinanza e di moltissimi altri lettori che scelgono di leggere la Commediae provengono da altre parti d’Italia e, spesso, anche del mondo. Attraverso questa lettura continuativa, l’opera più famosa di Dante prende vita e corpo ogni giorno, davanti alla tomba, e diventa narrazione popolare, di tutti e per tutti. A mio avviso la direzione è quella giusta: credo però che coinvolgere i più giovani e le scuole, attraverso offerte sempre più innovative e fresche, sia un modo eccezionale per valorizzare il rapporto di Dante con la città. Casa Dante rappresenta un approccio secondo me inedito dal quale possono nascere nuovi stimoli e nuovi legami. Ciò che è importante, e lo dico non solo da storica, è mantenere viva la memoria: una città che dimentica o cittadini che ritengono super uo ogni anno celebrare la scomparsa di Dante Alighieri sono estremamente controproducenti; quello che dobbiamo fare è sforzarci costantemente di non dare per scontata la presenza e l’in uenza del poeta e di rinnovare l’offerta turistica e divulgativa ogni anno, cogliendo spunti, ispirazioni, di cui la Zona del Silenzio è colma». (lu.ma.)
La zona dantesca è promossa dalla fondazione Ravennantica come una sorta di museo diffuso, con un biglietto unico lanciato a marzo 2023 che permetteva la visita - oltre alla basilica di San Francesco, alla Tomba (visibile comunque solo dall’esterno) e all’attiguo Quadrarco di Braccioforte, sempre gratuiti - del Museo Dante, riaperto dopo un completo riallestimento nel 2021, di Casa Dante (nuovo spazio complementare al museo nato nell’ex emereoteca di via Da Polenta) e della Cripta Rasponi con i giardini pensili, nel palazzo della Provincia. Dallo scorso marzo, però, Cripta e giardini sono chiusi al pubblico (se non su prenotazione per visite guidate o eventi particolari) e non si sa ancora quando potranno riaprire (sono necessari interventi strutturali per adeguare il percorso museale a nuovi standard di qualità). In un anno di circuito integrato, da marzo 2023 a marzo 2024, Ravennantica comunica di avere staccato oltre 29mila biglietti. Un dato in crescita rispetto al 2022, quando furono circa 21mila i visitatori (anche se ai soli Museo e Casa Dante). Dallo scorso marzo, il biglietto unico come detto non comprende più la Cripta, con un abbassamento di prezzo da 6 a 5 euro. Nel frattempo, a ne giugno è stato inaugurato il nuovo allestimento di Casa Dante (nella foto), luogo polifunzionale in cui trovano posto alcune sale espositive, tra cui quella dedicata agli “Uf zi diffusi”, un bookshop, una corte meditativa e i laboratori didattici curati dalla stessa fondazione Ravennantica (con l’avvio delle scuole partirà una corposa attività dedicata agli alunni e in seguito anche alle famiglie), arricchito ora di una nuova stanza che completa il percorso cronologico delle collezioni dantesche, con reperti che ampliano la narrazione del rapporto tra Ravenna e l’Alighieri, come la cassetta in piombo (1865) e il forziere (1944) che contenevano le ossa del poeta, restaurati grazie a un accordo con l’Università di Bologna.
PROGETTI MANCATI
Piazza Caduti e Classense, niente riquali cazione E aspettiamo ancora il portale di Paladino...
Il settimo centenario della morte del Sommo Poeta, nel 2021, avrebbe dovuto essere anche l’occasione per un grande progetto di riqualificazione della zona dantesca. Portati a termine i progetti di Museo e Casa Dante (di cui parliamo nell’articolo qui sopra), pur senza lo spazio dedicato al design previsto inizialmente all’interno di quest’ultima, non sono proseguiti quelli per piazza Caduti. L’obiettivo era quello di eliminare la rotonda e risistemare l’area verde, magari con un monumento dedicato a Dante, collegandola con un nuovo ingresso della biblioteca Classense affacciata sulla stessa piazza, risistemando anche l’ingresso della scuola media Guido Novello. Un progetto ambizioso che si è scontrato con problemi burocratici e il periodo pandemico.
Resta inoltre avvolto nel mistero un altro progetto di cui si è tanto parlato sui giornali in questi anni, il nuovo portale per la basilica di San Francesco, la cui realizzazione è stata affidata a un artista di caratura internazionale come Mimmo Paladino grazie a un finanziamento da 220mila euro di Confindustria Romagna e Fondazione Cassa di Risparmio. Inizialmente l’inaugurazione era stata prevista nel 2021, al più tardi nel 2022. A breve ci saranno novità - ci dicono - ma al momento non è ancora possibile fare previsioni certe sul suo sviluppo futuro.
AMBIENTE
Un pomeriggio di “plogging” al Parco Marittimo per ripulire le dune con Trail Romagna e Plastic Free Trail Romagna e Plastic Free chiamano a raccolta i volontari per ripulire le dune adiacenti il Parco Marittimo (il nuovo percorso pedonale dietro ai bagni di Marina di Ravenna e Punta Marina) con l’iniziativa che sabato 7 settembre alle 15.30 prende il via dal parco pubblico di Punta Marina: “Plogging, camminare e correre per l’ambiente”. Il percorso di 4 km, partirà dall’inizio del Parco Marittimo per tornare al punto di partenza dal sentiero della pineta demaniale. Il giorno seguente, domenica 8 settembre, torna la collaborazione tra Trail Romagna e Cantieri Danza con “Sleeping in the car”, uno spettacolo itinerante che si muove lungo le linee d’acqua di Ravenna partendo dalla Chiusa di San Marco alle ore 17 (vedi pagina 20)
FAMIGLIE
Il festival dei bambini in natura a Bagnacavallo
Quinta edizione di “Verde brillante – Piccolo festival dei bambini in Natura”, a Bagnacavallo dal 9 al 15 settembre con spettacoli, laboratori, letture e altre iniziative per i piccoli e le loro famiglie in parchi e spazi verdi. Il festival proseguirà poi fino al 22 settembre con altri eventi. Le due giornate iniziali saranno ospitate al Campo HumuSapiens di via Granaroli. Si comincerà lunedì 9 alle 17 con “Essere viventi”, passeggiata esperienziale. Martedì 10 alle 17.30 verrà proposta invece “Mandala come torte, torte di mandala”, una pratica di yoga. Mercoledì 11 si passerà al Podere Pantaleone di via Stradello con un laboratorio di cianotipia. Giovedì 12 settembre sarà la volta del Parco della Pace di via delle Regioni, dove alle 18 ci saranno letture. Venerdì 13 e sabato 14 si tornerà poi al Podere Pantaleone. Domenica 15 nel parco di via del Trebbiano a Boncellino, alle 10 “I racconti di Ombraverde”. Programma su www.bagnacavallocultura.it. Info e prenotazioni 339 4359583 e 347 3081464.
Dal 17 settembre partiranno gli interventi di adeguamento alla normativa antincendio del Palazzo di Teodorico di Ravenna, testimonianza architettonica ravennate dell’VIII secolo che al primo piano ospita una selezione dei mosaici pavimentali rinvenuti durante i primi del ‘900 nell’area circostante, ritenuta l’area del palazzo imperiale della città di Ravenna. La conclusione dei lavori è prevista per dicembre. Durante i lavori il palazzo sarà chiuso al pubblico. I lavori interesseranno tutto l’edificio in centro all’angolo tra via Alberoni e via di Roma e sono finalizzati all’ottenimento del certificato di prevenzione incendi e interamente finanziati con fondi Poin/FESR: «Il Palazzo - commenta il direttore dei Musei nazionali di Ravenna, Andrea Sardo - diverrà uno spazio sicuro e pronto ad accogliere nuove attività di fruizione».
Di seguito i giorni e gli orari di apertura prima della chiusura: sabato 7 settembre 17.30-19; lunedì 9 settembre 8.30-13.15; sabato 14 settembre 17.30-19; lunedì 16 settembre 8.30-13.15.
Da venerdì 6 a domenica 8 settembre tornano a Cervia (porto turistico) i campionati mondiali di offshore, uno degli eventi di punta nel panorama motonautico internazionale. La manifestazione promette spettacolo, con la partecipazione di campioni internazionali e un ricco programma di iniziative collaterali. Voce narrante dell’evento sarà ancora una volta Claudia Peroni, giornalista e icona del motorsport televisivo.
MOTORI/2
A Faenza la rievocazione storica del circuito cittadino “Bocche dei canali”
Il 7 e 8 settembre a Faenza si terrà la seconda rievocazione storica-motoristica del famoso circuito cittadino delle “Bocche dei canali”, tracciato in funzione a partire dal 1932 che raggiunse grande notorietà in occasione del Gran Premio delle Nazioni del 1948, che per la prima e unica volta, abbandonò la sede storica di Monza per disputarsi in terra di Romagna. Saranno in azione moto d’epoca e moderne. La manifestazione si svolgerà allo Shopping Park (area ex Le Perle), sito a fianco del centro commerciale Le Maioliche, in via Bisaura, ma sarà possibile seguire la manifestazione anche in centro città, sul maxischermo posizionato in piazza della Molinella e sarà attivo uno stand gastronomico, curato dai soci del Rione Verde. Il tracciato approntato per la manifestazione, misura 750 mt e sarà delimitato da balle di paglia, che oltre alla sicurezza, serviranno a riprodurre l’atmosfera dei circuiti dell’epoca. Sabato sera, sul palco allestito a fianco della zona ristorazione, si esibiranno la performer Uvetta e John Calzolari, finalista a The Voice Senior. Attivo un servizio navetta.
TEMPO LIBERO
A Massa Lombarda ha riaperto l’ex bocciodromo
Sabato 31 agosto a Massa Lombarda ha riaperto l’Ex Bocciodromo Comunale di via Dini e Salvalai. Si tratta di un’area di 1250 mq nata per finalità sociali, culturali e aggregative. Si possono trovare circolo, zona bar, zona biliardi, sale polivalenti e campo da bocce.
Alla festa dell’Unità la presentazione del libro di Franco Chiarini e Maurizio Campiverdi «Per una piattaforma che promuova la modernità di un nuovo identitario sistema agroalimentare e della ristorazione»
È la volta buona? Si farà la Provincia Romagna? Dal dibattito che nalmente si sta sviluppando sembra davvero che le istituzioni, buone ultime, comincino a pensarci. Certamente la pubblicazione La Romagna dei ristoranti: storie di menu presentata alla Festa dell’Unità – giovedì 5 settembre alle 18,45 – è un piccolo mattoncino per un progetto romagnolo del settore dell’agrifood di qualità. Un contributo di memoria che parte dalla storia della gastronomia romagnola nella ristorazione per aprire nestre sul futuro dopo il disastro non ancora sanato della alluvione dell’anno scorso. Nello spazio dibattiti al Pala De André ne parlano il coautore Franco Chiarini, fondatore di CheftoChefemiliaromagnacuochi e di Menù Associati (due associazioni che hanno il loro fulcro nella nostra regione) con l’esperto di agricoltura Libero Asioli e di turismo Andrea Corsini (assessore regionale). Afferma Franco Chiarini: «Questa ricerca mette in evidenza l’epopea dei grandi cuochi romagnoli, che hanno fondato la
ristorazione moderna mezzo secolo fa, anche grazie ai rapporti con l’enologia internazionale e la frequentazione del maestro Gualtiero Marchesi. Oggi i tanti allievi di questa scuola si sono messi insieme con produttori di qualità e con l’associazionismo gastronomico attendendo un cenno delle istituzioni per colla-
borare ad una piattaforma romagnola che promuova la modernità di un nuovo identitario sistema agroalimentare e della ristorazione».
La Romagna dei ristoranti: storie di menu (edizioni Moderna), opera rmata da Franco Chiarini e Maurizio Campiverdi (grande gourmet, massimo collezionista di menù e presidente di “Menù Associati”), è un volume illustrato di 150 pagine che racconta le vicende della gastronomia romagnola attraverso oltre 200 menù della ristorazione, dalla ne dell’Ottocento ai giorni nostri, con i contributi degli esperti Massimo Montanari e Alberto Capatti. Una carrellata delle diverse tipologie di ristorazione, dalle prime pensioncine della Riviera ai Grand Hotel, dalle trattorie di campagna alla grande ristorazione delle colline romagnole, no alla cucina delle città nelle sue diverse espressioni sia di tradizione sia di evoluzione rispetto alle correnti culturali internazionali.
Soffici bao, ravioli e gamberi in tempura trovano posto al fianco di tagliatelle, lasagne e ricette di Pellegrino Artusi. Delorenzi: «Cerchiamo di soddisfare ogni tipo di palato, prestando massima attenzione alla qualità e all’innovazione»
Bao, gyoza di carne, gamberi e vegetariani, gamberi in tem pura e avvolti nella pasta kataifi: il reparto gastronomia del Conad Superstore Galilei presenta la sua nuova proposta ispirata alla tradizione orientale: «Non solo tagliatelle e lasagne! - scherza Paolo Delorenzi (proprietario anche del Conad “La Fontana”) –. Le abitudini culinarie dei ravennati, e non solo, stanno cambiando... si viaggia di più, si sperimentano piatti e sapori diversi e si ha voglia di riportarli anche all’interno delle proprie case. È con questa idea che nasce la proposta gastronomica asiatica del Conad Galilei: ricette autentiche, genuine e selezionate, pronte per essere gustate». Le proposte variano quotidianamente, dando la possibilità di esplorare ogni giorno un nuovo sapore. Tra le scelte più amate dalla clientela, i sofficissimi panini al vapore “bao” ripieni (anche in versione black), i golosossimi ravioli, e gli yaki tsukune (saporiti spiedini di pollo)
Nella stessa direzione era stato inaugurato lo scorso settembre il reparto dedicato al cibo etnico: un’occasione per gli amanti della cucina di mettere le “mani in pasta” provando a realizzare da zero le proprie ricette (non solo asiatiche, ma anche messicane, sud americane e statunitensi, greche e marocchine), grazie agli oltre 230 ingredienti disponibili nei 40 metri lineari di esposizione dedicati ai sapori dal mondo
Il punto vendita di viale Newton si è sempre distinto per la sua attenzione ai desideri e ai gusti della clientela e per la sua inclinazione all’avanguardia: il banco take away presenta già da tempo gustose pokè preparate ogni giorno nelle cu cine di Conad con una selezione dei migliori ingredienti del supermercato. «La cucina interna al punto vendita è stata
inaugurata a febbraio 2023, e da allora ha portato solo grandi soddisfazioni – racconta Delorenzi –. Abbiamo recentemente installato un nuovo forno per aumentare la produzione e rispondere alle esigenze della clientela. Inoltre, in vista della stagione invernale, verrà assunto un nuovo chef per rinforzare la cucina: siamo pronti a servire ogni giorno piatti ricchi e golosi, intingoli e pasta ripiena...».
La cucina di Conad Galilei sa infatti come soddisfare anche i più tradizionalisti, con una serie di preparazioni tipiche del territorio, come pasta fatta in casa, ragù, cotolette e verdure grigliate, oltre che le ricette realizzate in collaborazione con Casa Artusi: una selezione dei piatti del celebre gastronomo preparati espressi e pronti da gustare.
«Siamo orgogliosi della nostra proposta trasversale e curata. Cerchiamo di soddisfare ogni tipo di palato, prestando massima attenzione alla qualità e all’innovazione: ad oggi, circa il 90% delle proposte del banco gastronomia sono realizzate da noi e il resto viene attentamente selezionato e personalizzato in base alle nostre esigen-
ze – continua Delorenzi –. Recentemente poi, la cucina è stata implementata con robot all’avanguardia e strumenti in grado di velocizzare il lavoro dando la possibilità di sperimentare con la fantasia, tra tagli di verdure e accostamenti di sapori sempre diversi e accattivanti».
Ad accompagnare le deliziose preparazioni di Conad, le oltre 800 etichette della Enoteca Ga lilei, tra eccellenze locali, nazionali e internazionali e inaspettate sorprese del territorio, frutto di ricerca e studio tra cantine e produttori locali: «Se dovessi abbinare un vino alle preparazioni asiatiche della nostra cucina, sceglierei senza dubbio un buon bianco, non troppo aromatico – consiglia Delorenzi, appassionato di enologia –. Mi orienterei su un Sauvignon Blanc o una Ribolla Gialla, ottimi quelli di Ferruccio Sgubin, ma anche un Pinot Grigio o un Muller Thurgau della cantina Elena Walch possono essere ottime alternative. Gli amanti delle bollicine resteranno invece soddisfatti dall’abbinamento con un Cuvèe brut Cà dei Frati, anche questo disponibile nel nostro reparto enoteca».
RAVENNA&DINTORNI 5-11 settembre 2024
TEMPO DI SAGRE/1
CERCHI CASA? QUI LA TROVI
Dall’11 al 16 settembre la consueta offerta di cibo, concerti, mostre d’arte, spettacoli e tornei sportivi
Russi è pronta per l’annuale appuntamento con la Fira di Sett Dulur, la celebre sagra paesana nata quattro secoli fa come festa religiosa per rendere omaggio al culto della Madonna Addolorata, resa nell’iconogra a popolare con il cuore tra tto dalle sette spade che ricordano i “dolori” della vita della Vergine (nel corso dei secoli si è via via accentuato l’aspetto laico di sagra paesana).
Dall’11 al 16 settembre un’occasione di ritrovo, divertimento e condivisione. Appuntamenti e iniziative per intrattenere grandi e piccini, gli amanti dello sport, dell’arte, del cibo, della musica e dello spettacolo. Gli eventi tradizionali come il torneo di tennis, il torneo boccio lo a coppie, i tanto amati Zug in piazza Farini, la parata delle associazioni, la tombola, il raduno delle fruste ma ci saranno anche tante novità.
Durante tutta la durata della manifestazione, sarà possibile assistere a Cacciatore di sogni, performance teatrale itinerante organizzata da Spazio A, una giovane compagnia teatrale emergente. Lo spettacolo, frutto del laboratorio omonimo, partirà alle 21.30 dal Portale dei Sogni, un’installazione artistica in corso Farini. Da qui il pubblico sarà guidato lungo un percorso che si snoderà per alcune vie limitrofe (tra le quali Vicolo Farini), dove verrà esplorato il tema del sogno attraverso immagini suggestive, suoni evocativi e racconti poetici. Ogni serata offrirà un’esperienza unica.
Pistoni fumanti e al rombo dei motori con le Macchine Mirabolanti create dalla Compagnia Italento in via Garibaldi dal 14 al 16 settembre. Giovedì 12 settembre in Biblioteca un convegno dedicato alla gastronomia russiana per proseguire poi sabato 14 con l’incontro divulgativo dal titolo “Uva d’oro: storia di un vitigno che erano due” per nire con La Fira Contadina, una mattinata all’insegna della tradizione agricola, di freschi prodotti locali, con intrattenimento a tema per i più piccoli e mostra-concorso di macchine agricole.
Per quanto riguarda l’arte e la fotogra a non mancheranno mostre ed esposizioni: Un’intera vita per la pittura – Cino Cantimori (1906-1993) nell’ex Chiesa in Albis e il Museo Civico; alla Biblioteca comunale “Facciamo la differenza”, esposizione degli scatti realizzati durante il laboratorio fotogra co del progetto omonimo; in via Cavour 21 “EsplorApe Russi”, un’occasione per vivere il territorio attraverso gli occhi di chi lo ha esplorato a bordo di un ApeCamper; “Piccoli Universi”, installazione interattiva negli spazi del Teatro comunale.
Tornerà per il terzo anno consecutivo nel giardino della Rocca Melandri, Artin ra, rassegna con artisti di strada, musica, giochi e altre meraviglie dal mondo.
TEMPO DI SAGRE/3
Da venerdì 6 a lunedì 9 settembre si svolgerà a Villanova di Bagnacavallo la quarantesima edizione della Sagra delle Erbe Palustri, iniziativa che ogni anno rievoca le antiche arti dell’intreccio, dell’utilizzo delle erbe di valle e del legno nostrano.
Come di consueto, nelle giornate di sabato 7 e domenica 8 il centro del paese ospiterà la grande mostra-mercato con numerosi espositori di antiquariato, modernariato, collezionismo, opere dell’ingegno, produttori agricoli e associazioni di volontariato.
Domenica 8 al parco pubblico ci sarà il “Mercatino delle pulci” che offrirà la possibilità a bambini e ragazzi di scambiare e vendere i loro giocattoli, cose vecchie e cose strane. La domenica sarà poi animata da artisti e musicanti che dal mattino intratterranno i visitatori con spettacoli itineranti: alle 10 e alle 17 Il signore dei campanelli e l’organetto di Barberia, alle 15 i Musicanti di San Crispino e alle 16 lo spettacolo di burattini “Sganapino contro il granchio blu”. La sagra offrirà inoltre come da tradizione la possibilità di visitare liberamente la collezione dell’Ecomuseo delle Erbe Palustri di via Ungaretti 1 e l’etnoparco “Villanova delle Capanne”, oltre alle numerose mostre temporanee allestite per l’occasione: nella sede museale “La vecchia tipografia”, “Gabbiette per grilli dalla Romagna e dal mondo” e “Le fate dell’ago”, mentre l’Etnoparco ospiterà un’esposizione di piante grasse e “Sulle rive del Lamone”, intreccio fra ceramica, erbe palustri e design. Le esposizioni verranno inaugurate venerdì 6 alle 19. Sabato e domenica sono in programma laboratori dimostrativi d’intreccio.
TEMPO DI SAGRE/2
Stand gastronomici e rievocazioni storiche per celebreare l’oro bianco. Un focus sulla Sardegna
Tornano i quattro giorni di festa dedicati alla tradizione cervese e alla rinascita della salina dopo le alluvioni del maggio 2023. Tutti gli appuntamenti di “Sapore di sale” in programma dal 5 all’8 settembre saranno dedicati al mondo salinaro della città, a partire dal tradizionale arrivo della Burchiella con il suo carico di sale (Armèsa de Sel), prodotto nella salina Camillone. Sabato 7 (ore 16.30) al suono della sirena si potrà assistere alla suggestiva rievocazione storica.
Tra le novità, un focus su Grazia Deledda e la Sardegna: la cena inaugurale di giovedì (ore 20.30) al ristorante Of cine del Sale vedrà lo chef Dimitri Contessi preparare una cena a più mani con i cuochi di ChefToChef, con un menù dedicato alla cucina romagnola e sarda. Alle ore 17 dello stesso giorno, l’appuntamento con il connubio tra la Romagna e la Sardegna è al Magazzino del Sale Torre, con le letture delle Novelle Cervesi, e la presentazione del libro “Grazia Deledda a Cervia. Voci dal mare e dal vento” (Longo editore).
Per quello che riguarda il cibo, ai tradizionali stand sotto la Torre di Osteria Bartolini, Osteria La Campanara, Mercato Coperto ed Essentia, si aggiungeranno le proposte di Aurora Osteria e Cucina, Ristorante Don Abbondio e Santa Piada.
L’Associazione Italiana Sommelier sarà presente con il banco d’assaggio tutte le sere alle 18, proponendo la degustazione dei vini del territorio romagnolo, in collaborazione con il Consorzio Vini di Romagna. La novità è che verrà allestito il banco della mescita all’aperto, direttamente nel piazzale della Torre San Michele.
TEMPO DI SAGRE/4
Benedizione delle auto, mercatini, luna park: Fusignano festeggia la patrona
Fusignano è pronta per la festa della natività della beata vergine Maria, patrona della città, con i tradizionali festeggiamenti dell’Otto settembre, ricorrenza che viene festeggiata ininterrottamente da 450 anni.
La programmazione sarà caratterizzata come sempre da spettacoli, mostre, sport, mercatini e gastronomia. Domenica 8 settembre, giorno della Patrona, alle 21 in piazza concerto dei Joe di Brutto. Il programma liturgico prevede venerdì 6 settembre alle 20 benedizione delle auto; domenica 8 settembre la santa messa sarà celebrata alle 11 e alle 20; dopo la funzione delle 20 seguirà la processione per le vie del centro. Oltre alle mostre allestite per la festa, sarà possibile anche ammirare le collezioni permanenti delle strutture museali presenti in paese. Durante la festa saranno allestiti diversi mercatini lungo le vie del centro con articoli di selezione e vintage, prodotti tipici, fieristici, dolciumi, enogastronomia e tanto altro, inoltre dall’1 al 10 settembre sarà attivo il luna park in piazza Aldo Moro.
La ristorazione è possibile tutte le sere in tutte le attività ristorative del paese, nonché nei allestiti appositamente per la festa da associazioni e attività locali e sparsi lungo il centro storico.
Per conoscere il programma completo con tutti gli orari e le indicazioni per partecipare alle singole iniziative, visitare il sito www.comune. fusignano.ra.it.
Da venerdì 6 a domenica 8 settembre torna “La festa dell’Uva e dell’Ecomuseo” a Riolo Terme con eventi gratuiti per tutta la famiglia. Venerdì 6 settembre dalle 19 al parco Tosi Francesca di Borgo Rivola una serata con giochi di una volta, musica e balli con i Bononia Grass. Sabato 7 alle 10 l’appuntamento è previsto al centro Visite sul Carsismo e la Speleologia (Borgo Rivola) per l’inaugurazione delle audioguide dell’ecomuseo. Alle 11 visita guidata alla Grotta del Re Tiberio insieme alle guide de La Nottola. Attività gratuita con prenotazione obbligatoria. Dalle 15 alle 23 ci si sposta alla Rocca di Riolo: rievocazione storica che riporterà in vita gli antichi mestieri.
Tra spazi urbani e non convenzionali arrivano in città 40 artisti e artiste nazionali e internazionali
Dal 6 al 14 settembre la kermesse sulla danza d’autore di Cantieri propone 28 eventi e 11 laboratori rivolti alla comunità
Ventiseiesima edizione per il festival Ammutinamenti – dal titolo Controtempo – che con l’usuale verve creativa e sperimentale mette sotto i ri ettori il linguaggio del corpo e le in nte possibilità del suo interagire. Curato dall’associazione culturale Cantieri Danza, con la direzione artistica di Francesca Serena Casadio, Christel Grillo e Giulia Melandri, Ammutinamenti presenta quest’anno un programma al solito variegato e corposo, con il quale, dal 6 al 14 settembre, arrivano 40 artisti e artiste tra ospiti nazionali e internazionali, affermati e giovani proposte, per un programma di 28 eventi diffusi in diversi luoghi della città, tra spazi urbani e non convenzionali e paesaggi naturali, il tutto af ancato da 11 laboratori e pratiche artistiche rivolte alla comunità. Partenza venerdì 6 settembre, con il coreografo Alessandro Sciarroni (Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2019), tra i nomi più prestigiosi e innovativi della danza contemporanea, che a Palazzo Rasponi dalle Teste (ore 18.30) presenta Save the last dance for me, spettacolo sul ballo tradizionale bolognese Polka Chinata. Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, sulla banchina della darsena (ore 19.30) ci interrogano invece con il loro thefutureisNOW?, azione performativa che trae ispirazione dall’azione del 1962 Zen for Head di Nam June Paik. L’Almagià ospita in serata (ore 20.15) la performance a conclusione del laboratorio Device di Monica Francia con giovani e adolescenti, dal titolo Congegno Emotivo, poi, alle 20.45 spazio all’arte visiva con l’inaugurazione della mostra di Flavia Bucci. Si prosegue (ore 21.30) con il coreografo Àngel Duran, in scena con Clinch, mentre la giornata si conclude alle 22 con la nuova sezione musicale, a cura di Norma aps, che vede protagoniste le band AsiaNoia e Cacao Sabato 7 è il Mar ad accogliere la performance di Chiara Frigo Miss Lala al Circo Fernando / In a room, interpretata da Marigia Maggipinto, storica interprete del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch (ore 16 e ore 17). Alle 18 lo spettacolo va in scena nella versione dedicata a bambini e famiglie. Sempre alle 18, ma al centro commerciale ESP, ecco la performance Forrest del giovane danzatore italo-brasiliano Rafael Candela, e il lavoro Memento di Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi (creazione vincitrice di Danza Urbana XL 2024). La serata è di nuovo all’Almagià: si inizia alle 20.30 con lo spettacolo Breathing room del coreografo e artista multimediale Salvo Lombardo. Il lavoro crea un ambiente in perenne edi cazione attivato da un invito alla performer
+APERTURA DIURNA 8.30 – 19.30
DAL 5 ALL’8 SETTEMBRE
BORGO SAN ROCCO via San Mama 8 tel. 0544 212826; COMUNALE 8 via Fiume Montone
Abbandonato 124 - tel. 0544 402514; DELLE ERBE via Babini 240/G (Roncalceci) - tel. 0544 534773.
DAL 9 AL 15 SETTEMBRE
GHIGI via Cavour 78 tel. 0544 38575;
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Domenica una giornata in itinere con Trail Romagna in cammino da San Marco al Molino Lovatelli
MORA
Mora è una splendida ospite del canile di Ravenna, giovane (nata in gennaio 2021) e di taglia media. Al primo approccio è un po’ diffidente, ma quando si lascia andare dà sfogo a tutta la sua naturale esuberanza! Aspetta una persona seria e affettuosa, che con pazienza la accompagni nella crescita, le dedichi tempo e attenzioni, e le dia qualche dritta sulle passeggiate al guinzaglio... Non lasciamola in un box!
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Sissj Bassani ad abitare questo perimetro relazionale attraverso una performance determinata in tempo reale: senza prove, né anteprime, né repliche. poi (ore 22) il coreografo e danzatore spagnolo Richard Mascherin è in scena con Vacìo espiritual, performance rituale in cui il corpo, il suono e la musica techno sono tra loro collegati. La serata di sabato si chiude (ore 22.30) con l’installazione video legata al progetto do-around-the-world di Parini Secondo, un archivio che narra i progressi tecnici nell’attività del salto del collettivo emiliano romagnolo.
Domenica 8 settembre sarà una giornata di danza in itinere, con il percorso in natura Tracce di danza nel cammino di Ravenna città d’acque, realizzato in collaborazione con Trail Romagna. Dalle 17, camminando dalla chiusa di San Marco al Molino Lovatelli, si incontreranno gli interventi danzati di Sleep in the car di Virgilio Sieni. La performance site-speci c è la provocazione di una dimensione intima da riconquistare, dove il sonno sia la vittoria della dimensione dello “stare” sulla frenesia dell’andare (camminata di 4,5 km + performance, iscrizione obbligatoria su trailromagna.eu). Danza anche nel percorso nei luoghi del quartiere Darsena, tra performance e pratiche artistiche (partenza ore 17.30 dal parco Mani Fiorite). Ci si imbatterà in Rafael Candela con il suo Forrest e in Giacomo Turati e Mattia Quintavalle con il loro R.I.A.D. Rhythm is a Dancer
Lunedì 9 settembre l’Area Tempus dell’ex Consorzio agrario (ore 18) sarà la cornice di Mirada, performance multimediale della coreografa Elisa Sbaragli, vincitrice del bando Danza Urbana XL 2024, seguita alle 18.30, da gruppo nanou, che presenta Specie di spazi, una conversazione in collaborazione con la ricercatrice e docente del Politecnico di Milano Francesca Serrazanetti. Un progetto, quello di nanou, per ritrovare e costruire nuove comunità attraverso la costruzione di nuovi spazi, sici e del pensiero. La serata all’Almagià si apre alle 21 con Athletes - Ravenna, progetto di rilettura coreogra ca delle pratiche sportive di Simona Bertozzi che intreccia danza, sport e vocalità. In scena, oltre a un gruppo di danzatrici, Alessandra Zambelli (ex giocatrice di pallavolo), che ha messo in atto una forma di trasmissione delle sue pratiche sportive, del vocabolario gestuale e della vocalità che le caratterizzano, e le 15 donne che hanno preso parte al laboratorio condotto dalla stessa Bertozzi. Chiusura alle 21.45 con la creazione El resto del naufragio di Roberto Olivan, un progetto di collaborazione tra Italia, Spagna e Cuba. Dal 12 al 14 settembre è quindi di scena la Vetrina della giovane danza d’autore, una tre giorni dedicata ai giovani coreogra e coreografe provenienti da tutta Italia da una selezione tramite call nazionale dai partner del Network Anticorpi XL. I selezionati di questa edizione «per l’innovatività e l’originalità della ricerca e del linguaggio artistico, la coerenza e chiarezza della struttura coreogra ca e drammaturgica e per l’interpretazione e la sensibilità scenica del cast coinvolto» sono Simone Lorenzo Benini, Antonio Cataldo, Ottavia Catenacci, Collettivo Macula, Mariangela Di Santo, Teodora Grano, Michael Incarbone, Giovanni Insaudo, Claudio Larena, Roberta Maimone, Gianni Notarnicola, Gaetano Palermo, Alessandra Ruggeri, Mariagiulia Serantoni e Carmela Eliana Stragapede. Ammutinamenti promuove inoltre Sguardi e pratiche intorno alla danza d’autore, una sezione multiforme e parallela al cartellone di spettacoli e performance dedicata a laboratori e pratiche artistiche - a partecipazione gratuita - condotti da artisti e professionisti del settore e aperte a cittadini e cittadine di tutte le età. Undici appuntamenti per sperimentare differenti pratiche di movimento, scoprire le potenzialità del gesto espressivo e integrare la pratica danzata nella propria quotidianità. Info: cantieridanza.it.
Venerdì 6 e mercoledì 11 settembre nella città manfreda arrivano Natiscalzi e Teatro Tascabile di Bergamo
Dopo l’esordio di mercoledì 4 settembre, il progetto Ci vediamo al Parco del Teatro Due Mondi propone altre due serate di spettacoli in alcune aree verdi di Faenza. Venerdì 6 settembre (ore 21) sarà il parco Mita ad accoglierà, Dreaming Costa Rica della compagnia di teatro e danza Natiscalzi DT. «Il progetto – suggeriscono i fondatori Tommaso Monza e Claudia Rossi Valli – parte da due simboli moderni, due opposti cardinali che cercano un incontro: l’orso M49 e la Costa Rica. Abbiamo immaginato che l’orso trentino sogni – segretamente ma non troppo – di fuggire in un paese in cui la relazione tra uomo e natura non sia così sbilanciata e, perché no, di arrivare proprio in Costa Rica, dove la sua libertà non sarebbe solo garantita, ma anzi salvaguardata e proposta come vanto nazionale».
L’edizione 2024 di Ci vediamo al Parco si concluderà quindi mercoledì 11 settembre (ore 18) al parco Tassinari con lo storico lavoro per gli spazi aperti Valzer (nella foto), del Teatro Tascabile di Bergamo: uno spettacolo/performance in spazi aperti costruito intor-
TEATRO
no a una categoria-mito della cultura sociale europea, il valzer appunto. In questa danza si condensano, come è noto, elementi antropologici e cosmologici: il giro come smarrimento ipnotico, ma anche omologia pitagorica con la rotazione delle sferencelesti (la sua sintesi suprema, a livelli vertiginosi, è rintracciabile nei dervisci tourneurs della mistica su ). Ingresso libero, info: teatroduemondi.it.
“Buskers Faenza” torna con artisti da tutta Italia
TEATRO RAGAZZI
Burattini protagonisti tra città e forese
Tante, le proposte di burattini e teatro di figura in arrivo nei prossimi giorni. La XVIII edizione del festival diffuso “Burattini alla Riscossa” prosegue con due appuntamenti ravvicinati che avranno per protagonisti I Burattini di Massimiliano Venturi: giovedì 5 settembre (ore 21) al Giardino della biblioteca di Santo Stefano assisteremo a “Burattini all’improvviso”, mentre domenica 8 settembre (ore 16) la Sagra delle erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo ospiterà “Sganapino contro il granchio blu” (nella foto). Poi si chiude alla festa dell’Unità “Burattini in Festa!”: lunedì 9 settembre (dalle ore 20.30), ci saranno Bambabambin con “Il mercante di legnate”, I Burattini di Massimiliano Venturi con “Occhio Pinocchio!”, I 4 elementi con “Olè” e Lorenzo Baronchelli con “Che fa, concilia?”. Mercoledì 11, invece, ecco ancora “Sganapino contro il granchio blu,” poi Gloria Coppola e il suo suggestivo “La magia delle bolle”, seguito dal pirotecnico “Comic Fire” di Jump_it e, in chiusura, da Giorgio Gabrielli con “Baracabanda”.
La rassegna di “Figure” si chiude a Piangipane
La rassegna estiva “Burattini e Figure”, organizzata da Teatro del Drago, si chiude giovedì 5 settembre (ore 21) in piazza XXII Giugno a Piangipane, dove la compagnia bolognese Teatrino dell’Es presenta lo spettacolo “Il manifesto dei Burattini”, varietà di teatro d’animazione musicale e recitato, che vuole ripercorrere le differenti fasi del teatro di figura e di animazione, attraverso tematiche culturali differenti del nostro secolo.
Sabato 7 (dalle 17.45 alle 24) e domenica 8 settembre (dalle 16 alle 22.30) torna l’appuntamento con “Buskers Faenza” – dal titolo “La fucina dei sogni” – con il quale maghi, clown, musicisti, mangiafuoco e giocolieri coloreranno piazza del Popolo. Compagnia Ma.Re., Mene, Magico Aga, Davide Gibbo Fontana, Lucie, Doisberto, Peter Sgroove, All’InCirco, GaLirò, Talbo, Raffaele Ghinassi, Palombaro (Alessandro Vallin) e I lati Oscuri sono i busker provenienti da tutta Italia che porteranno spettacoli originali come la percussione con pentole e tegami, il palo cinese e un lavoro itinerante di bolle di sapone. Novità di quest’anno sarà la consegna del premio “Begonghi” alla carriera.
IlMolinettoèlietodicomunicarecheilsuoimpegno Green èincostanteevoluzioneedaumentoperché èfermamenteconvintochequestasialastradagiustadaseguire. Greenèbello!
Il Molinetto è lieto di comunicare che il suo impegno Green è in costante evoluzione ed aumento perché è fermamente convinto che questa sia la strada giusta da seguire. Green è bello!
5-11
ANTICIPAZIONI
Il foyer del teatro Pedrini apre le porte all’intero ciclo delle Sinfonie in una veste cameristica e immersiva
Riprende la stagione musicale de La Corelli nel foyer del teatro comunale “Maria Pedrini” di Brisighella, con l’intero ciclo delle Sinfonie di Beethoven concentrato in cinque appuntamenti domenicali (dal 29 settembre al 15 dicembre, sempre alle 18) e riproposto nella riduzione originale rmata da Damiano Drei per piccola orchestra: una veste cameristica assolutamente inedita e che si addice perfettamente agli spazi del foyer. A rendere l’esperienza dell’ascolto ancor più intima, l’idea di una “platea immersiva” che unisce musicisti e ascoltatori, annullando le distanze e creando una connessione profonda capace di amplicare l’emozione dell’ascolto. Il concept è quello
CLASSICA/2
Il Quartetto Saxophonie a Massa Lombarda
Venerdì 6 settembre (ore 21) al Museo della frutticoltura “A. Bonvicini” di Massa Lombarda il Quartetto Saxophonie (Gretha Mortellaro, Christian Summa, Tommaso Rocchetti e Luca Chiarini) sarà impegnato nel concerto dal titolo “Sax à la Gaguenardise”, con musiche di Aldemaro Romero, Jean Francaix, Gabriele Cavallo, Jacques Petit e Christian Summa.
di un pubblico letteralmente avvolto nell’abbraccio sonoro dell’orchestra, grazie a una disposizione delle sedute riveduta e corretta per rimodulare l’atmosfera del concerto. A margine dei concerti saranno proposte poi le “découvertes musicales”: pagine di musica contemporanea ispirate al ciclo delle Sinfonie ed eseguite in prima assoluta, a rma degli allievi dei conservatori di Ravenna e Cesena-Rimini. La biglietteria di Beethoven-mania è già operativa. Acquistando lo speciale Beethovenpass per l’intero ciclo delle Sinfonie a 50 euro gli ascoltatori riceveranno in omaggio un’opera discogra ca rmata La Corelli. Info: biglietteria@lacorelli.it.
CLASSICA/3
ERF CHIUDE AL MIC
Mercoledì 11 settembre (ore 21) l’Emilia Romagna Festival è al Mic di Faenza, dove il New Made Ensemble terrà il concerto dal titolo “La corrispondenza”. I tre membri del gruppo – clarinetto, violoncello e voce recitante – proporranno musiche di Rossella Spinosa in prima esecuzione, su testi di Gio Ponti.
CLASSICA/1
“GIOVANI
La pianista e il violinista saranno all’Alighieri rispettivamente venerdì 6 e martedì 10 settembre, seguiti dai loro allievi
La rassegna Giovani in Musica prosegue alla sala Corelli del teatro Alighieri con quattro appuntamenti ravvicinati. Venerdì 6 e sabato 7 settembre si inizia con la masterclass della pianista Alessandra Ammara, vincitrice di diversi primi premi internazionali, tra cui il “M. Callas” di Atene. Venerdì (ore 21), Ammara terrà la sua lezioneconcerto dal titolo Tecnica, timbrica e orchestrazione al pianoforte, mentre sabato (ore 18), gli allievi della sua masterclass daranno prova delle loro capacità tecniche e interpretative sul palco. Martedì 10 settembre (ore 21), ecco poi parole e note di uno dei migliori violinisti della scena internazionale, Stefan Milenkovich, pronto a tenere la sua lezione concerto dedicato a Bach. Il virtuoso Milenkovich (nella foto) si è esibito in alcuni dei luoghi più celebri del mondo, come la Carnegie Hall di New York e la Suntory Hall di Tokyo, e mercoledì 11 settembre (ore 18) il pubblico potrà ascoltare anche gli allievi della sua masterclass in concerto.
CLASSICA/4
Il festival internazionale di musica d’organo termina con la compositrice ravennate Calderoni
Gran finale il 9 settembre dalle 21 per il Festival Internazionale di musica d’organo alla basilica di San Vitale. La compositrice ravennate Caterina Calderoni presenterà il brano inedito “YMNOS”, scritto per il Festival e dedicato alla stessa basilica. Esecutori e protagonisti del concerto saranno il Coro Caterina di Padova diretto dal maestro Alessandro Kirschner, con l’organista Andrea Albertin. In programma anche musiche di Monteverdi, Palestrina, Bach, Part, Liszt, Kirschner e Tunioli. Prima del concerto incontro con la compositrice al bar di fronte all’ingresso di San Vitale.
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1 OPPURE UN CAMINO ANCORA APERTO DA METTERE IN REGOLA CON UN INSERTO?
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Si inizia venerdì 6 settembre con Galeffi a Fusignano, poi i Disco Club Paradiso a Conselice
In attesa del Sonora Radio Fest (che si terrà il 4 e 5 ottobre al chiostro di San Francesco a Bagnacavallo) arrivano due appuntamenti di Radio Sonora Fest off, sorta di anteprima della rassegna – nata da un’idea dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – dedicata al mondo dei linguaggi giovani che ogni anno vede la partecipazione di ospiti appartenenti a vari ambiti, dalla radio alla comunicazione, che sia musicale o tramite social media.
Venerdì 6 settembre (ore 21) in piazza Corelli a Fusignano ecco allora il concerto di Galef (nella foto), cantautore romano classe ‘91 che ha conquistato la scena musicale italiana con il suo stile alternativa/indie. Con testi evocativi e melodie accattivanti, Galef (al secolo Marco Cantagalli) racconta storie di vita quotidiana, amori complicati e sogni a occhi aperti. Fin dal suo album d’esordio, Scudetto, uscito nel 2017 per Maciste Dischi, desta immediatamente un grande interesse da parte di pubblico e critica, collezionando milioni di streaming e portando l’artista a fare in meno di un anno 70 date nei principali club e festival italiani, spesso sold out, passando per il concertone del Primo Maggio di Roma e dal Mi Ami Festival di Milano.
Venerdì 13 settembre (ore 21) sarà invece piazzetta Guareschi a Conselice a ospitare il live dei Disco Club Paradiso, gruppo musicale che ha portato nella scena pop italiana una ventata di freschezza. Con un sound che mescola in uenze anni ‘70 e ‘80 a ritmi moderni, il loro stile è un inno al divertimento e alla spensieratezza.
Gli ultimi concerti della festa provinciale dell’Unità vedranno protagonisti al Pala De André Vittorio Bonetti, giovedì 5 settembre al piano bar, poi, venerdì 6 settembre i genovesi Meganoidi (nella foto), freschi del singolo “Zeta Reticoli”, nuova versione del loro pezzo storico insieme a Cristiano Godano, seguiti sabato 7 dalla Casa del Vento e domenica 8 dai Revolutions. Lunedì 10 tocca ai Moka Club, mentre la chiusura di martedì 11 settembre è affidata a Gloria Turrini. Inizio sempre ore 21.
CONCERTI IN SPIAGGIA
JAZZ
Emmeluth’s Amoeba al Lupo 340
La stagione del bagno Lupo 340 di Milano Marittima prosegue domenica 8 settembre (ore 20) con il concerto organizzato da Area Sismica degli Emmeluth’s Amoeba, quartetto danese/norvegese composto da quattro dei musicisti più attivi della scena scandinava in questo momento, quali la leader Signe Emmeluth (sax), Karl Bjorå (chitarra), Ole Mofjell (batteria) e Christian Balvig (tastiere). La loro è una musica creativa che si muove attraverso il free jazz o la musica da camera con feroce energia.
Nannibiuss & Friends e Paolo Benvegnù al Finisterre di Marina
Doppio live sulla spiaggia del Finisterre Beach di Marina di Ravenna, che venerdì 6 settembre (ore 22) ospita i Nannibiuss & Friends e domenica 8 (ore 21) Paolo Benvegnù (nella foto). Attivi dal 2012, Nannibiuss & Friends propongono sonorità che mescolano il grottesco al riflessivo, e portano il disagio quotidiano sul palco, rendendo ogni concerto un’esperienza unica e surreale.
Il decano Benvegnù è invece in circolazione fin dai primi anni ‘90, quando formò la band alt-artrock seminale Scisma. Il suo ultimo album, “È inutile parlare d’amore”, è uscito quest’anno, anticipato dal singolo “Canzoni brutte” e contenente collaborazioni con Brunori Sas e Neri Marcorè.
Da venerdì 6 settembre gli scatti di Silvia Camporesi e i video di Mara Moschini e Marco Cortesi
Venerdì 6 settembre (ore 17.30) nella Manica lunga della biblioteca Classense si inaugura la mostra Sommersi salvati. Libri liberati dal fango, con le immagini di Silvia Camporesi, i video di Mara Moschini e Marco Cortesi e il coordinamento di Sauro Turroni. L’esposizione è un omaggio alla resilienza e alla memoria culturale in una regione che ha affrontato una delle s de più dif cili della sua storia recente. Il titolo della mostra, ispirato all’opera di Primo Levi, ci introduce in una narrazione che intreccia tragedia e speranza. I protagonisti sono i libri, simboli di conoscenza e cultura, che sono stati sommersi ma non perduti durante l’inondazione del 2023: si tratta dei 50mila volumi – un terzo dei documenti presenti nel seminario vescovile di Forlì – che sono stati salvati grazie all’impegno instancabile di generosi volontari, Carabinieri e Protezione civile, Vigili del fuoco, imprese sensibili e semplici cittadini.
La mostra si avvale del contributo di tre artisti di grande sensibilità e talento: Silvia Camporesi, attraverso le fotogra e, e il duo composto da Mara Moschini e Marco Cortesi con l’ installazione video. Attraverso queste opere, gli artisti riescono a catturare la struggente bellezza di una lotta contro il tempo per
Mittente Giovanni Gardini
preservare il nostro patrimonio culturale, un gesto di amore per la memoria collettiva. L’esposizione è poi un’occasione di ri essione sul valore del patrimonio culturale e sulla capacità di resistenza di una comunità. In un momento storico in cui catastro naturali ci costringono a fare i conti con la fragilità delle nostre conquiste, questa mostra diventa un simbolo di salvezza e rinascita.
Sommersi salvati sarà aperta al pubblico no al 12 ottobre dal martedì al venerdì 15-18.30, sabato 10-13 e 15-18.30. Chiuso il lunedì e giorni festivi. In occasione della Notte d’Oro, sabato 12 ottobre, apertura serale straordinaria.
Per la collezione “Il ore”, diretta da Ettore Modigliani ed edita dai Fratelli Treves, Giuseppe Gerola aveva scritto una breve guida intitolata «I monumenti di Ravenna bizantina». Il piccolo volume, il tredicesimo della collana, si presentava suddiviso in due parti. Dopo un’introduzione incentrata su svariati temi ed utile a orientarsi nella storia e nelle questioni più propriamente artistiche, nella seconda parte venivano commentati, con tanto di ampio corredo fotogra co, monumenti, iconogra e e opere d’arte. Alla Basilica di San Vitale erano state dedicate numerose schede e, tra queste, una prendeva in esame gli straordinari pannelli del corteo imperiale: «il gusto nuovo trionfa sopra tutto nei due riquadri che […] tramandano il ricordo storico della consacrazione del tempio. Giustiniano da un lato, nel purpureo paludamento e col diadema imperiale, reca il pane dell’Eucarestia. […] Dall’altro, Teodora, l’imperatrice, sostiene il calice del vino da consacrarsi. Gli ori e le gemme che le piovono dal capo tentano invano di nascondere le prime rughe di quel volto, che nel bistro degli occhi ci ricorda da vicino l’attrice del circo, quale era riuscita coi suoi vezzi ad ammaliare il grande imperatore. […] Quella non è nè la sacra offerta di due devoti monarchi al Re dei re; nè la celebrazione gioiosa di uno storico avvenimento; ma un quadro di colore, un pannello della più smagliante decorazione, destinato sopra tutto allo stupore degli occhi ed alla esaltazione dello spirito».
SATIRA
Alessandro “Sgargabonzi” Gori al festival Naturae
Domenica 8 settembre (ore 21.30), in occasione della serata di chiusura del Festival Naturae, al cinema Arena del sole Alessandro Gori, in arte Lo Sgargabonzi, presenta il suo spettacolo “Trattatello Definitivo sulla Riviera Romagnola”, cui seguirà la presentazione del libro “Gruppo di leprecauni in un interno” (Rizzoli Lizard, 2024). Gori è una figura di culto nel panorama della satira nazionale: autore, scrittore e performer comico all’insegna del surreale e del politicamente scorretto, racconta tra le altre cose della sua passione per la Riviera romagnola.
MOSTRE/2 A Faenza inaugura “La casa della Via Lattea”
Sabato 7 settembre (ore 18) allo Spazio espositivo del museo Diocesano di Faenza si inaugura “La casa della Via Lattea”, una mostra di Antonello Ghezzi - un collettivo formato da Nadia Antonello e Paolo Ghezzi - che da anni riflette sul tema della pace e della speranza. Opere nuove site-specific sono state pensate per lo spazio espositivo di Santa Maria dell’Angelo. Il progetto è a cura di Giovanni Gardini.
MOSTRE/3 Ceramica al Fontanone
Fino al 13 settembre è visitabile al Fontanone di Faenza “Ceramica Faentina Rest in Peace”, ultima mostra della rassegna “La Prospettiva estiva per il Fontanone”. In occasione del finissage di venerdì 13 (ore 18) si terrà un dialogo con il collettivo Gattini Randagi, intervistati da Veronica Bassani.
Venerdì 6 settembre (ore 18) si apre al museo civico San Rocco di Fusignano la mostra “Ex Profundis” di Massimo Pulini, a cura di Franco Pozzi. Come racconta lo stesso curatore, nell’esposizione compaiono opere appartenenti a tre diversi gruppi, che riuniscono i più recenti anni di lavoro pittorico di Pulini, tornato a utilizzare il supporto delle radiografie in un’accezione ancora più intima e profonda. Del ciclo di opere esposte lo stesso artista scrive: «ogni ritratto è una forma di introspezione, di scandaglio sentimentale e la pittura, proprio nell’atto dello scavo, finisce per stratificare la propria pelle sul piano di lavoro». Pittore, scrittore e storico dell’arte, Massimo Pulini nasce a Cesena nel 1958. Da quattro decenni svolge un’intensa attività artistica, che lo ha portato ad allestire mostre personali in importanti musei italiani ed europei.
La mostra sarà visitabile fino al 17 novembre il sabato dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18; sarà inoltre aperta nelle serate di festa per l’Otto settembre.
MOSTRE/5
Gli studenti di Belle Arti alla galleria FaroArte
Sabato 7 settembre (ore 18) alla galleria FaroArte di Marina di Ravenna si apre la mostra “Crisalidi”, collettiva degli studenti del primo anno del corso di pittura dell’Accademia di Belle Arti, a cura di Enrico Minguzzi. Abbandonando un approccio educativo basato su precise istruzioni, gli artisti ora affrontano la sfida di un proprio percorso. Fino al 29 settembre.
lunedì 9/9martedì 10/9mercoledì 11/9
di Albert Bucci
La prima uscita della stagione è La vita accanto, l’ultimo lm di Marco Tullio Giordana, regista che ho molto amato in passato per opere come I cento passi (2000) sulla vita di Peppino Impastato, che vide l’esordio al cinema di Luigi Lo Cascio, e La meglio gioventù (2003), grande affresco della storia d’Italia tra gli anni ‘60 e 2000. Giordana nella sua carriera ha sempre praticato un cinema politico e civile, dal delitto Pasolini alla strage di Piazza Fontana e all’immigrazione clandestina; quest’ultima sua opera si distacca, come vedremo, da questo impostazione. Siamo a Vicenza negli anni ‘80. Una ricca famiglia altoborghese: il ginecologo Osvaldo, la moglie Maria ed Erminia, la sorella gemella di Osvaldo, affermata pianista, vivono nel grande palazzo di famiglia. Maria rimane incinta, ma quando partorisce la glia Rebecca ha un problema: una grande macchia rossa le segna quasi metà del viso. È un angioma benigno, di quelli chiamati comunemente “voglia”: ma la madre, incapace di accettare la cosa, cade in una profonda depressione. Vorrebbe isolare la glia dal resto del mondo per paura dei giudizi della gente; questa macchia diventa un’ossessione feroce, una colpa inespiabile, una mostruosa e antica vergogna trasmessa alla glia Rebecca, nonostante la ragazzina mostri un grande talento musicale, supportato dalla zia Erminia, che di fatto fa da madre supplente... La vita accanto, tratto dal romanzo di Mariapia Veladiano, nasce come progetto di Marco Bellocchio, il quale poi ha deciso di produrlo af dandone la regia a Marco Tullio Giordana. E in effetti la storia ha molto dei temi di Bellocchio, il disagio psichico dei suoi personaggi, le pulsioni di vita e di morte derivate dalla inevitabile disfunzionalità dell’istituzione famiglia in ogni sua forma e versione, l’alienazione indotta dalla società e dalla storia, come diventare esseri umani liberi e autocoscienti. La prima scena del lm dà una direzione ben precisa, quella della antica tragedia greca: di notte, nei saloni del palazzo di famiglia, una donna in camicia da notte si aggira con un coltello, quasi un fantasma irreale che ricorda Medea o Clitennestra di fronte al loro destino necessario e impossibile da evitare. Il problema però è che questo tipo di storia non è nelle corde di Marco Tullio Giordana. Un’ambientazione claustrofobica, sempre nel chiuso del palazzo, e pochi eventi signi cativi a dare la svolta in una narrazione certamente delicata, ma scarna nelle azioni e troppo appiattita su una pazzia materna al limite dello stereotipato e del non realistico e su un presunto peccato originale che la povera glia Rebecca deve soffrire a ogni costo.
Un lm troppo forzato su emozioni che fanno fatica ad arrivare.
di Enrico Gramigna *
Non l’ha notato quasi nessuno. Almeno a Lugo. In primavera, in effetti, la città di Francesco Balilla Pratella era concentrata su diversi temi caldi (la campagna elettorale e il piromane per citarne un paio) e poco attenta al panorama culturale locale, anzi forse nazionale, per non dire internazionale. Già, perché proprio il 25 aprile uno dei gli della città dei fratelli Malerbi è stato tra i vincitori del più ambito premio musicale italiano, il premio dei critici, l’importantissimo premio Abbiati. Forse avete già inteso chi sia il vincitore, tuttavia è bene dirlo a chiare lettere: Carlo Vistoli. Già la stella di questo cantante era splendente, ma con questo premio Vistoli si consacra completamente quale vero e proprio astro attorno al quale sta ruotando il mondo della musica. I suoi successi sono sotto gli occhi di tutti, tanto che si può dire senza tema di smentita che la sua carriera ha un respiro internazionale di primissimo piano. Il cantante lughese, infatti, è presente su tutti i palcoscenici più prestigiosi (Salisburgo, Berlino, Parigi, Londra, Milano, Mosca, Firenze, Amsterdam, Madrid, San Francisco, …) in ruoli principali e la sua carriera è, giustamente, in continua ascesa. È vero che, già dal suo debutto sulle assi del Bonci di Cesena nel 2012, si vedeva chiaramente che le potenzialità per giungere al successo c’erano tutte. È evidente che in questi 12 anni Vistoli, oltre a trovare maestri giusti (merce rara), è riuscito a gestirsi con intelligenza (cosa assai più facile a dirsi che a farsi), partecipando a progetti che lo hanno fatto crescere in maniera de nitiva, ciò è evidente e conclamato non per mezzo di questo premio, ma dall’affermazione che sta riscuotendo. Per fortuna Vistoli, però, non ha dimenticato le sue origini e, anche se non vive più la quotidianità lughese, è molto legato alla sua terra, tanto da trovare spazio nella sua agenda per qualche concerto al Rossini, inaugurandone la riapertura dopo i lavori di ristrutturazione, prima dell’alluvione. Certo, sarebbe bello vederlo più spesso nella sua città e, se fosse ancora in piedi un certo festival di musica antica di grande spessore dal nome monteverdiano, sarebbe sicuramente possibile, tuttavia, anche nei desideri più arditi appare abbastanza improbabile che la nuova amministrazione riporti in auge ciò che qualcuno vedeva come il vero neo del decennio amministrativo appena trascorso. Non resta che sperare di ammirare presto il bravo Vistoli sul rinnovato palco del Rossini. * musicista e musicologo
Ognuno, dentro, ha i propri mostri; il più delle volte si riesce a governarli, esorcizzarli, chiuderli nei cassetti della mente. Però loro spingono per uscire e, spesso, fanno capolino nei sogni. Ma può capitare che i sogni si materializzino, divengano solidi come la realtà; no a mettere il dubbio su quale sia davvero, la realtà. L’estate dei morti (Piemme), nuovo romanzo di Giuliano Pasini, mescola incubi personali e popolari, così potenti da ingannare e frenare le indagini del commissario Roberto Serra e dell’agente Rubina Tonelli, nel microcosmo di Case Rosse, sull’Appennino emiliano. C’è una morte antica, quella di Sibilla, una ragazzina inghiottita dal “pozzone”, uno stagno oscuro in mezzo al bosco dove si racconta viva la Borda; una presenza misteriosa e crudele, radicata nelle tradizioni emiliane e romagnole. Sibilla riappare, vent’anni dopo, per avvisare la polizia: dice a Rubina, al telefono: in un casale abbandonato sono stati uccisi due uomini. È così, con l’aggravante che, chi ha tolto loro la vita, ha in erito sui corpi in modo selvaggio. Poi Sibilla scompare di nuovo, forse inghiottita dal bosco. Un luogo sempre più cupo, nel quale vive una “stria”, che adorna gli alberi di gure realizzate con stracci e gusci d’uovo; è la madre di Sibilla, che non si dà pace per quella tragedia. Ma i mostri non sono questi; gli incubi si manifestano piuttosto con la Danza che travolge Serra da quanto era adolescente, e che gli fa vedere proiezioni di eventi e fantasmi; neppure sedata dall’alcol (e il commissario sta cercando di non bere più). E sono quelli che non riesce a scon ggere Rubina, neppure quando si autoin igge ferite da taglio e sofferenze, o si scatena con le proprie amanti, n quasi a violentarle. Eppure, proprio attraversando quelle pene, la coppia riesce a capire cosa sia successo nel casale dell’orrore, nel bosco e nel pozzone. L’estate dei morti è una nuova stazione nella particolare via Crucis di Roberto Serra, per la seconda volta af ancato dalla pericolosa e fragile Rubina. Il commissario non è ancora arrivato alla resurrezione ma, come dire, ci sta lavorando. Ovvero lo fa l’autore, che ancora una volta presenta una serie di personaggi veri, sanguigni, spaventati e coraggiosi; crudeli e senza morale; in uno scenario altrettanto vivo e reale. Giuliano Pasini sa scrivere la paura e sa essere ironico; sa raccontare l’amicizia, anche quando è dura, contadina si potrebbe dire. Sa gestire la tensione, calibrando la storia in capitoli brevi. E alla ne fa capire che i suoi personaggi possono tornare. Per fortuna.
* direttore di GialloLuna NeroNotte
Il racconto di una serata al Portolano, in centro a Ravenna, tra sorprese gourmet, presentazioni “pulite”, materie prime di qualità e un servizio puntuale
Sull’onda periodica di un singolare distacco, forse atavico, fra Ravenna e il suo con ne marinaro (a cui preferisce nei secoli quello terricolo), la città intesa come cerchia urbana non ha mai avuto una tradizione di ristorazione di pesce. Per i ravennati fare una mangiata di pesce vuol dire spostarsi in riviera dove i locali vocati non sono mai mancati – e non mancano tuttora. Tuttavia, in anni recenti, è emersa qualche piacevole eccezione, a partire dalla trattoria Il Portolano (e va detto anche de L’Acciuga di cui, prima o poi, parleremo sempre su queste pagine).
Ormai da un decennio, il piccolo ma sempre affollato Portolano di via Agnello ha puntato sulla freschezza del pescato, in particolare dell’Adriatico e di alcuni piatti marinari autoctoni, per consolidare una proposta gastronomica esclusivamente di mare, semplice, rinnovata, ma sempre autentica. Visto che l’abbiamo già frequentato più volte in passato, la cena che andiamo a raccontare è un test sulla eventuale conferma dei buoni propositi originari del locale, curato e gestito da Elena Grilli in sala e dallo chef Davide Saragoni ai fornelli.
Lo spazio conviviale (a occhio una sessantina di coperti) ci accoglie in un’ambientazione a tema “popolare”, mai pretenziosa semmai graziosa, con memorabilia e decori marinareschi: carte nautiche, pesci, vascelli, reti, conchiglie... discretamente esposti fra an-
goli e pareti. L’atmosfera è piuttosto accurata anche nell’apparecchiatura e nelle stoviglie. Pane, focaccia e grissini fragranti sono fatti in casa dallo chef Davide, e non mancheranno mai per tutta la durata della cena. Il menù è molto ampio, peraltro arricchito da varie proposte extra (per stagionalità, disponibilità del mercato ittico ed estro dello chef), elencate in una lavagna sempre aggiornata al centro del locale.
Noi (tre a tavola) si è deciso per una degustazione “fai da te”, ordinando diverse pietanze e assaggiando tutti un po’ tutto. Abbia-
mo scelto “a sentimento” dalla lista della casa che propone cinque pietanze della tradizione marinara romagnola, una decina di antipasti, sette primi piatti, sei secondi “di peso” e alcuni contorni. I piatti fuori menù sono ben oltre una decina, compresi i dessert. Il Portolano sorprende – come trattoria – per certe raf natezze da ristorante gourmet, come una piccola selezione di ostriche di alta qualità sia di origine francese che italiana. E anche per uno stuzzicante boccone di benvenuto che arriva inatteso in tavola prima della sequenza di ordinazioni: un “trancino di pesce con alice marinata”.
giusto conto
Ebbene, nella nostra serata abbiamo assaggiato: Selezione di quattro ostriche; Antipasto freddo (tonnetto affumicato, insalata di seppia e zucchine fritte, polpo con patate e pesto, alici marinate, sarde in saör); Antipasto caldo (seppie e piselli con polenta, poverazze alla marinara, gratinato di granchio, cannolicchi e cozze, sarde scottadito); Cozze selvagge di Ravenna alla tarantina (piccantine quanto basta); Spaghetti alle poverazze con bottarga; Spiedini misti (di calamari, calamaretti, seppie e gamberi nostrani); Trancio di branzino pescato con melanzane; Ortaggi alla griglia; e poi
SETTEMBRE 2024
BruschetTiAmo?! Evento Culinario Gi. 05 e Ve. 06 19:00 - 23:00
Presentazione Libro Evento Culturale Gi. 19 20:30 - 23:00
Margaritas
SERATA FLAMENCO
Musica dal vivo Sa. 14
18:00 - 20:00
North Cape Lights
Musica dal vivo Sa. 28
18:00 - 20:00
Info e prenotazioni tavoli 0544 38135 numero attivo anche su WhatsApp Seguici sui social @merikipe_cafe
Ambiente 3,5
Servizio 4,5
Cibo e Vino 4
Qualità / Prezzo 4
“dulcis in fundo”, Sinfonia di gelati (nocciola, cioccolato, sorbetto al melone, crema, fatti in casa); Zuppa Inglese; Panna cotta ordilatte, caramello e mandorle.
Tutto buono, in alcuni casi delizioso. Vale la ri essione che nella cucina del Portolano si cura una pulita presentazione (senza fronzoli) dei piatti, una originale reinterpretazione della tradizione, nuovi accostamenti con ortaggi, erbe, spezie e salsine, ma quanto basta, con sobrietà. Però quel che conta è l’esaltazione della qualità e freschezza della materia prima, il pesce, che è al centro del piatto. Non solo, questa
accuratezza, si nota da esempio, nella apparentemente banale grigliata di ortaggi arrivata in tavola, che per cottura, condimento e varietà (vedi oltre a pomodori, zucchine, melanzane, peperoni anche la patata con buccia e gli spiedini di cipolla di tropea) è una squisitezza. Una perizia alla griglia che tanti sciatti ristoratori dovrebbero imparare...
La trattoria non offre un vino della casa ma ha una variegata e ammirevole carta dei vini, molti regionali italiani, di notevole pregio. Per la nostra cena ci siamo accontentati con piacere di SP68 della cantina Occhipinti, un bianco siciliano dal carattere originale, frutto di macerazione ma di grande scioglievolezza al palato in equilibrio rispetto ai suoi aromi minerali.
Un ultimo ma convinto plauso va al servizio in sala, puntuale e veloce, af dato a giovani donne, simpatiche e cortesi, ben informate sulle pietanze e quant’altro proposto dal locale. Bravissime.
Sazi e soddisfatti ci è stato presentato il conto: abbiamo pagato circa 60 euro a testa. Visto che stiamo parlando di pesce, ci sta…
Guido Sani
A cura di Angela Schiavina
Ecco la ricetta di un piatto che ho gustato recentemente a Mantova, alla Corte Mantovanella, dalla mia amica Giulia.
Preparare con 5 uova e 500 g di farina 0 o se preferite 00 un impasto elastico e morbido che lascerete riposare in un luogo fresco, avvolto o in un tovagliolo o nella pellicola. Tirare la sfoglia a mano sul tagliere ma si può usare anche la macchinetta. Ritagliare tanti cerchi di 8 cm di diametro e al centro mettere un po’ di pappa al pomodoro, chiudere bene a mezzaluna.
Pappa al pomodoro. Ingredienti: pane toscano secco; olio extra vergine d’oliva; spicchi d’aglio; salsa di pomodoro; basilico; brodo di carne o vegetale; sale, pepe nero e peperoncino.
Preparazione: in un tegame, possibilmente di terracotta, mettete le fettine di pane secco (calcolate 7/8 fettine a persona) tagliate sottili, gli spicchi d’aglio (considerate uno spicchio a persona), due cucchiai d’olio evo a persona, e scaldate a fuoco basso. Ogni tanto mescolate e dopo circa 15 minuti aggiungete la salsa di pomodoro (5/6 cucchiai a persona) e continuate a mescolare per 5 minuti, in ne aggiungete un trito abbondante di basilico fresco, poi coprite con brodo bollente (di carne o vegetale) e aggiustate di sale. Lasciate cuocere per almeno due ore aggiungendo brodo quando serve. Mettete un pizzico di peperoncino e una bella macinata di pepe nero. Quando la pappa è pronta passatela con il passaverdura, rimettetela nel tegame, aggiungete un po’ di basilico tritato e un lo d’olio extravergine di oliva. Per riempire i tortelloni dove prepararla abbastanza asciutta. Cuocete i tortelloni in acqua bollente salata, mentre cuociono preparate la salsa con del formaggio caprino morbido e un po’ di acqua di cottura. Scolate la pasta condite con la salsa e servite subito,se volete guarnite con foglioline di basilico.
A cura di Alessandro Fogli
Orsi, il pignoletto frizzante che non ti aspetti
Secondo lo statuto del Movimento Pigrista, che ho personalmente fondato qualche minuto fa, oggi non dovrei fare altro che traccheggiare in giardino insieme ai miei cani e gatti. Tuttavia farò un’eccezione, in quanto è saltato fuori un vinello che non si può ignorare. Sto parlando di Sui Lieviti 2022, il pignoletto frizzante metodo ancestrale di Orsi Vigneto San Vito, cantina situata a Oliveto di Monteveglio, sui colli bolognesi. Tanto per cambiare, dietro i vini di questa realtà si muove un personaggio – in questo caso Federico Orsi – che a un certo punto della vita ha deciso di mollare i classici baracca e burattini per dedicarsi alla vigna e alle pratiche biodinamiche. Ottima idea, gli direi laddove dovessi prima o poi incontrarlo, perché questo suo pignoletto è spettacolare. Il colore, un giallo ambrato molto intenso, appare sì leggermente opaco, ma va bene così, è la sedimentazione dei lieviti e non c’è alcun difetto. Il naso è piacevolissimo e ci parla di agrumi, di un lontano gelsomino e di pane appena sfornato. Poi viene la parte migliore, cioè scolarselo, ed ecco l’intensità, la freschezza adorabile e la sapidità tipica di queste zone. Bene, posso tornare felice al mio piccolo zoo.
RAVENNA&DINTORNI 5-11 settembre 2024
PREVENZIONE
Per chi lo desidera si può somministrare la dose insieme a quella per l’Herpes Zoster
Continuano in Ausl Romagna le iniziative di promozione delle vaccinazioni previste dal Piano vaccinale nazionale e regionale pensate in particolare per la popolazione adulta, da qui il titolo “Adulti e vaccinati”. In questi giorni, tramite Fascicolo sanitario Elettronico o Sms, sono stati invitati ad aderire ad alcune vaccinazioni raccomandate i nati nel 1959 non vaccinati contro lo Pneumococco.
LA DONAZIONE/1
Per fare la vaccinazione è possibile rivolgersi al proprio Medico di famiglia o prenotare tramite Cup e Cuptel per accedere agli ambulatori dell’Igiene Pubblica. Per la prenotazione non serve la ricetta medica. Le malattie da Pneumococco sono causate da un batterio, denominato Streptococcus pneumoniae, di cui esistono numerose varianti. Le infezioni da pneumococco sono molto diffuse nella popolazione anche in assenza di sintomi. In alcuni casi, tuttavia, questo batterio può causare otiti e polmoniti, diffondere nel sangue o nel sistema nervoso centrale, con conseguenze molto gravi ed anche mortali soprattutto in persone con malattie croniche o con età più avanzata. In genere è suf ciente una singola dose di vaccino, tranne nelle persone con malattie croniche alle quali verrà proposta una seconda vaccinazione a distanza di circa due mesi dalla prima. Il vaccino può essere effettuato durante tutto l’anno.
I nati nel 1959 sono stati chiamati anche nella primavera scorsa per la vaccinazione contro l’Herpes Zoster comunemente chiamato Fuoco di Sant’Antonio, una patologia comune e debilitante, dovuta alla riattivazione del virus della varicella e che può causare complicazioni a livello delle bre nervose con un dolore severo e cronico che può durare per lungo tempo (anche anni).
Chi non si fosse vaccinato in primavera, può appro ttare del nuovo invito anche per questa vaccinazione. È possibile, infatti, co-somministrare i due vaccini. Si ricorda che lo stato vaccinale può essere veri cato sul Fascicolo Sanitario Elettronico. Per informazioni è possibile rivolgersi al seguente indirizzo mail: vaccinazioni.ra@auslromagna.it.
Due giorni dedicati alla sana tavola e alla longevità al Fantini Club di Cervia
Torneo di beach volley del Progetto Endometriosi
QUATTRO TABLET ALLA RIANIMAZIONE DEL SANTA MARIA DELLE CROCI
Sono stati consegnati 4 nuovi tablet al reparto di Anestesia e Rianimazione di Ravenna, donati dai familiari di Massimo Vassura, paziente di 84 anni, deceduto in Terapia Intensiva lo scorso luglio nell’immediato post-operatorio di un intervento di chirurgia toracica per neoplasia. Alla cerimonia di consegna erano presenti la dottoressa Marina Terzitta, Direttrice Anestesia e Rianimazione di Ravenna, il dottor Valter Virga Maccano, Coordinatore Infermieristico, il dottor Claudio Gecele, Responsabile Medico della Terapia Intensiva e il dottor Elia Graziani, la moglie del signor Vassura, Lucia Alsini, le figlie Emanuela e Monia e i generi Mauro Ciappelloni e Mario Maroncelli. I tablet sono stati acquisiti utilizzando la somma raccolta durante il funerale di Massimo con l’idea di poter fornire ai pazienti un nuovo strumento che potesse alleggerire la degenza in Terapia Intensiva.
Al Fantini Club di Cervia arriva la seconda edizione del Nutrition & Longevity Festival ideato e realizzato della Fondazione Valter Longo, un evento gratuito, dedicato alla sana longevità e alla promozione di uno stile di vita equilibrato. Il programma del festival prevede workshop, masterclass, cooking show, dedicati a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della cultura della salute attraverso la nutrizione, con esperti del settore, e sessioni sportive e attività ricreative pensate per adulti e bambini. Durante il festival un’attenzione particolare sarà dedicata ai più piccoli, con laboratori e giochi educativi per avvicinarli ai principi di una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo. Uno dei momenti clou del festival sarà l’elezione del Miglior piatto della longevità 2024 attraverso un concorso culinario dedicato a chef per passione o professione, che verrà giudicato da una giuria speciale composta da ragazze e ragazzi in qualità di ambasciatori e giudici. «Poiché la longevità inizia da bambini e continua durante tutto l’arco della vita, lo scopo è quello di unire da un lato bambini e bambine, ragazze e ragazzi, famiglie e adulti e dall’altro esperti di nutrizione e stile di vita sano per offrire a tutti strumenti pratici e semplici per vivere sani e a lungo. Allo stesso tempo, il nostro focus sono proprio i ragazzi e le ragazze, le nuove generazioni, che si uniranno agli esperti per premiare i piatti più sani e buoni e allo stesso tempo longevi», spiega il professor Valter Longo.
LA DONAZIONE/2
Una nuova sonda all’ospedale di Lugo grazie a Pro-Chirurgia e Diemme Filtration
L’Unità Operativa di Anestesia e rianimazione di Lugo, diretta dalla dottoressa Costanza Martino, apre le porte ad una nuova e importante donazione da parte dell’Associazione Lughese Pro-Chirurgia Onlus, presieduta dall’avvocato Gabriele Sangiorgi, grazie alla fondamentale collaborazione della Diemme Filtration Srl, azienda del territorio lughese. Si tratta di una sonda ecocardiografica Sonosite per ecografie cardiache trans-toraciche effettuate su pazienti presso la piattaforma ad alta intensità di cura dell’Ospedale di Lugo, composta da 6 posti letto intensivi e 4 posti letto sub-intensivi.
Due incontri a San Pietro in Vincoli per parlare di spesa, cibo ed emozioni
Proseguono gli incontri di promozione della salute promossi dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Ravenna e organizzati presso la Casa della Comunità di San Pietro in Vincoli (ex Casa della Salute) - via Pistocchi, 41. Venerdì 6 settembre alle 14 si parlerà di “spesa consapevole”, ovvero come fare la spesa facendo scelte salutari. L’evento sarà condotto da una dietista e un’assistente sanitaria. Il 4 ottobre, sempre alle 14, si parlerà invece di “cibo ed emozioni” per esplorare il legame tra le emozioni che viviamo e il nostro stile alimentare. Per informazioni ed eventuale adesione scrivere una mail a promosalute. ra@auslromagna.it o telefonare al numero 334 6705941 (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16).
Un appuntamento che unisce salute, sport e solidarietà è qello di domenica 8 settembre ai bagni Oasi Beach e Marinamore di Marina di Ravenna. Qui infatti l’Associazione Progetto Endometriosi, impegnata nella difesa dei diritti delle donne con endometriosi, in collaborazione con Power Beach organizza “Good bye Summer”, torneo amatoriale benefico di beach volley misto 2X2 per contribuire a sostenere progetti dell’associazione, realtà nazionale che da oltre 18 anni informa la cittadinanza, aiuta le donne con endometriosi, lavora per far luce su una malattia ancora troppo spesso sottovalutata e contribuisce alla ricerca e forma giovani medici. Prendere parte al torneo significa quindi unirsi alla battaglia per la consapevolezza e la diagnosi precoce dell’endometriosi: una patologia infiammatoria cronica ed invalidante che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, dai sintomi subdoli, come dolore pelvico, durante le mestruazioni e i rapporti sessuali, infertilità e affaticamento. L’incasso del torneo sarà interamente devoluto all’Ape.
EVENTI SPORTIVI/2
A Cervia la World Cup dei trapiantati d’organo
Più di 300 persone tra tecnici e atleti, oltre 180 calciatori trapiantati, due campi sportivi interessati e decine di volontari compreso lo staff medico: dall’8 al 14 settembre, a Cervia si terrà la prima edizione della Coppa mondiale di calcio per trapiantati, la Transplant Football World Cup. L’evento, promosso dalla World Transplant Games Federation con AiCS – Associazione italiana cultura sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese - e con il Ministro allo Sport, è organizzato in collaborazione con Aned, Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto. Sul modello della Coppa del Mondo Fifa, la competizione vedrà le squadre dei Paesi membri della Federazione sfidarsi in un torneo di calcio a 7: le squadre saranno composte da trapiantati di cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas e midollo osseo; uomini e donne di tutte le età. La squadra italiana, che veste i colori Aned, è formata da 16 giocatori, dai 16 ai 60 anni, tutti trapiantati per lo più di reni e midollo osseo, provenienti un po’ da tutta Italia ed è allenata dal coach Antony Tortomasi. Si giocherà al campo sportivo “Brian Filipi” di Pinarella di Cervia.
RAVENNA&DINTORNI 5-11 settembre 2024
CAREGIVER/1
Ne sono previste 450 di stage per 25 candidati L’iniziativa è di Demetra Formazione
A settembre partirà a Ravenna un corso completamente gratuito per il ruolo di Operatore Socio Sanitario, gura sempre più richiesta all’interno di strutture ospedaliere, comunità e Rsa. In programma 1.000 ore di formazione, di cui 450 di stage presso strutture sanitarie e socioassistenziali convenzionate. La partecipazione è aperta a un massimo di 25 persone, disoccupate o inoccupate. È necessario aver compiuto i 18 anni di età, essere in possesso di titolo di istruzione secondaria di primo grado (licenza media) e essere residenti o domiciliati in Emilia-Romagna. Per i cittadini stranieri è richiesto il permesso di soggiorno in regola, il possesso di un titolo di studio equivalente e la conoscenza della lingua italiana. Al termine del corso i partecipanti riceveranno il certicato di quali ca professionale di Operatore Socio Sanitario, valevole su tutto il territorio nazionale.
CAREGIVER/2
Workshop e laboratori per chi si prende cura degli altri
Tra le azioni previste dall’assessorato alle Pari opportunità di Cervia per il progetto “Al lavoro informate” c’è un percorso esperienziale dedicato a tutte le donne che, ogni giorno, dedicano il loro tempo e le loro energie alla cura degli altri. L’iniziativa, dal titolo “La cura di chi ha cura” si sviluppa in in tre appuntamenti principali, pensati per accompagnare le partecipanti in un percorso teorico ed esperienziale di crescita. Si comincia il 28 settembre con il workshop “L’energia vitale per avere cura” (dalle 9 alle 16), giornata formativa teorico-pratica dedicata alle donne immerse nei processi di cura. Dall’1 ottobre prenderà il via un laboratorio di 12 incontri (martedì dalle 14 alle 16) per allenare la resilienza e aver cura del proprio benessere. Ultimo appuntamento il 14 dicembre, ancora dalle 9 alle 16, con il workshop dal titolo “La giornata di vita di chi ha cura, risorse e speranze per attraversare il tempo della fragilità”, una giornata di formazione dedicata ad esplorare le strategie necessarie per vivere il tempo della fragilità con speranza e auto-efficacia.
Il corso è realizzato da Demetra Formazione e nanziato da Forma.temp. Gli interessati possono preiscriversi entro il 23 settembre. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.demetraformazione.it.
LA NOVITÀ
Medi-Market: una parafarmacia da 300mq alle Maioliche di Faenza
Il gruppo belga inaugura il primo punto vendita in provincia e cerca farmacisti
Tutti gli appuntamenti si svolgeranno alla Sala Malva Nord in Via Papaveri n. 43 a Cervia. Per iscrizioni e ulteriori informazioni: seidonna@comunecervia.it o 0544.979266.
“Un percorso di Storia Sanitaria di Arte e Cultura attraverso le opere del Maestro Angelo Biancini” sabato 7 settembre dalle 17 al museo civico di Fusignano. Biancini fu tra gli artisti che parteciparono alla creazione della raccolta artistica dell’Ausl della Romagna, “opere pubbliche” destinate alle strutture sanitarie. Verrà inaugurata la sua targa devozionale “Madonna con bambino”, donata dal gallerista e collezionista Sergio Baroni, e “L’allegoria del buon governo”, grande bassorilievo in ceramica collocato nella facciata dell’ex Hospitale dè Pellegrini, divenuto successivamente Ospedale dei Poveri Infermi, l’attuale Museo Civico.
Medi-Market, gruppo di farmacie e parafarmacie di origine belga, presente in Italia con più di 30 negozi (6 dei quali in Emilia-Romagna) apre il suo primo punto vendita in provincia di Ravenna, all’interno della galleria del Centro Commerciale “Le Maioliche” di Faenza. Saranno 300 i mq dedicati non solo ai parafarmaci, ma anche ad articoli per l’igiene e la cura della persona, prodotti per mamma, bambino e complementi alimentari. L’inaugurazione con relativo taglio del nastro è prevista per venerdì 6 settembre.
L’idea alla base di Medi-Market – si legge in una nota inviata alla stampa dall’azienda – è quella di «garantire un facile accesso alla cura e alla prevenzione, offrendo alla propria clientela articoli di alta qualità però a prezzi contenuti e accessibili».
Anche per l’apertura di Faenza, Medi-Market ricerca personale specializzato, tra farmacisti, addetti alla vendita ed esperti di cosmesi, beauty, nutrizione ed erboristeria. Requisiti fondamentali sono la laurea in Farmacia o Ctf, l’iscrizione all’Ordine dei Farmacisti e la disponibilità a inserimenti formativi. Per candidarsi basta inviare una mail al seguente indirizzo: candidati@medi-market.it.
Ne parla la dottoressa Licia Martini del gruppo “Ravenna Farmacie”: e fibre tra i principali alleati Senza dimenticare l importanza dell idratazione minoacidi ramificati per gli sportivi
Le vacanze sono un momento di relax, divertimento e libertà, ma possono anche comportare stravizi alimentari e una routine sica meno rigorosa rispetto a quella quotidiana. Rientrare dalle ferie può quindi risultare dif cile, soprattutto se non ci si sente al meglio della forma sica. Fortunatamente, con il giusto approccio e l’ausilio degli integratori, è possibile ripristinare equilibrio e benessere.
Ne parla la dottoressa Licia Martini, del gruppo Ravenna Farmacie.
«Dopo settimane di abbondanza sul fronte culinariosono le sue parole -, il primo passo per tornare in forma è riadattare la propria dieta. Spesso ci si è concessi cibi ricchi di zuccheri, grassi e calorie e la sensazione di gon ore e pesantezza può diventare una costante. La prima strategia consiste nel ripristinare un’alimentazione bilanciata, ricca di frutta, verdura, proteine magre e cereali integrali. Tuttavia, a questo cambio di rotta possono af ancarsi gli integratori, utili per supportare il corpo nei processi di disintossicazione e nel rientro in forma».
Quali integratori, in particolare?
«Uno dei principali alleati sono gli integratori di fibre. Questi aiutano a regolare il transito intestinale, favorendo l’eliminazione delle tossine accumulate durante le vacanze. Le fibre solubili, come il psyllium , e quelle insolubili, come la crusca di frumento, possono rivelarsi particolarmente efficaci. Integrare queste sostanze nella propria alimentazione consente di mantenere una buona salute intestinale e contribuisce a controllare il senso di fame».
Senza dimenticare, immaginiamo, l’importanza dell’idratazione...
«Esattamente. Le vacanze spesso comportano una minore assunzione di acqua e, al rientro, è fondamentale reintegrare i liquidi persi. Un buon integratore di elet -
troliti può essere utile, soprattutto se si pratica attività fisica. Magnesio, potassio e sodio sono essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo e un equilibrio di questi minerali è fondamentale per evitare crampi e stanchezza».
Ci occupiamo di tutto presso il NOSTRO impianto di Ravenna senza appoggiarci ad operatori esterni. Avrai così la certezza di lasciare il tuo amico a 4 zampe in buone mani e di ricevere soltanto le sue ceneri.
Ci trovi a RAVENNA in via Luigi Masotti 14 e a CESENA in Corso Cavour 27.
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Altri consigli, in particolare, per chi riprende gli allenamenti?
«Un rientro attivo può prevedere l’integrazione di aminoacidi, particolarmente se si è intenzionati a riprendere una routine di allenamento. Gli aminoacidi a catena rami cata (Bcaa) aiutano il recupero muscolare e possono contribuire a migliorare le performance sportive, supportando la massa muscolare. Questi integratori, insieme a proteine di alta qualità, possono facilitare la ripresa dell’attività sica e fornire la giusta energia».
Ci sono accorgimenti particolari invece per quanto riguarda le difese immunitarie, dopo l’estate?
«È utile considerare integratori vitaminici e minerali per rinforzare le difese immunitarie, spesso messe alla prova dagli eccessi alimentari e dallo stress del rientro. La vitamina C, la vitamina D e lo zinco sono fondamentali per sostenere il sistema immunitario e garantire un recupero ottimale». Qual è, in de nitiva, la chiave per rientrare in forma dalle ferie?
«In definitiva, il rientro dalle vacanze non deve essere visto come un momento di paura o di eccessiva preoccupazione per il proprio benessere fisico. Con un’alimentazione equilibrata, l’abbinamento di una regolare attività fisica agli integratori giusti, è possibile tornare in forma e riprendere le abitudini salutari. La chiave è un approccio graduale e bilanciato, che considera le esigenze del proprio corpo e il superamento di eventuali eccessi. Con determinazione e gli strumenti adeguati, il rientro sarà più semplice e soddisfacente: chiedete al vostro farmacista di fiducia!».