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Cara lettrice, caro lettore

Al giorno d'oggi le resistenze agli antibiotici rientrano tra le maggiori sfide sanitarie a livello globale, a causa del loro impiego eccessivo o inappropriato. Aumenta così il rischio che determinate infezioni, nell'essere umano e negli animali, non possono più essere curate o con molta difficoltà.

La Strategia nazionale contro le resistenze agli antibiotici (StAR) mira a mantenere a lungo termine l'efficacia degli antibiotici, definendo obiettivi trasversali per la medicina umana, quella veterinaria, l'agricoltura e l'ambiente, coordinando le procedure interdisciplinari di attori con diverse competenze.

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Come tutti i medicamenti, nel settore ambulatoriale gli antibiotici vengono dispensati nella loro confezione originale. Il numero di pastiglie corrisponde ad un fabbisogno medio. Da studi effettuati in Francia e in Svizzera è emerso che circa la metà delle confezioni non coincide con la quantità prescritta o raccomandata. Le pastiglie avanzate vengono perlopiù conservate a casa e in parte assunte successivamente senza una prescrizione medica. Cresce così il rischio che gli antibiotici vengano impiegati con un dosaggio non corretto o nel momento sbagliato, favorendo così la comparsa di resistenze. Inoltre, se le rimanenze non vengono smaltite correttamente, esiste il rischio che finiscano nell'ambiente tramite le acque reflue, creando e diffondendo a loro volta le resistenze.

La mozione "Vendita di medicamenti sfusi. È ora di sperimentarla!" (17.3942) chiede di sperimentare la dispensazione di antibiotici sfusi nella quantità esattamente necessaria per la terapia. Uno studio di fattibilità realizzato su mandato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha indicato che una dispensazione di antibiotici sfusi è sostanzialmente realizzabile ed è accettata dalla maggioranza dei pazienti. Gli autori dello studio presuppongono che una dispensazione mirata promuova l'assunzione corretta e consapevole e ne contrasti pure lo smaltimento inappropriato. Ciononostante, lo studio indica che, in vista di un'introduzione a livello nazionale, rimangono ancora diverse questioni da chiarire, infatti, oggi la vendita di medicamenti secondo modalità diverse da quella in confezione originale non è disciplinata a livello giuridico. Inoltre la dispensazione di medicamenti sfusi comporta un onere maggiore per gli studi medici e le farmacie, poiché le pastiglie devono essere contate, la dispensazione documentata e le rimanenze conservate. I fornitori di prestazioni chiedono quindi di essere indennizzati per quest'onere maggiore. Il Consiglio federale ha dato di conseguenza mandato al Dipartimento federale dell'interno di esaminare approfonditamente le questioni aperte sulla dispensazione di antibiotici sfusi, in particolare quelle di natura legislativa

Valentina Tanzi

Responsabile

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