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Gli abiti che creano energia elettrica

Il momento in cui potremo acquistare abiti smart capaci di monitorare il nostro stato fisico o comunicare con gli altri si avvicina sempre di più. E il bello è che a fornire l’energia per alimentare questi dispositivi sarà il nostro stesso corpo. Ce lo spiega il giornalista Romualdo Gianoli.

Questa possibilità arriva dallo Sri Lanka, dove l’ing. Ishara Dharmasena e un gruppo di ricercatori dell’Università di Moratuwa hanno sviluppato una nuova tecnica di produzione per creare tessuti che incorporano generatori di corrente piccolissimi, delle dimensioni del miliardesimo di metro, chiamati “nanogeneratori triboelettrici” (TENG). E la cosa bella di questo sistema è che tutti noi possediamo la capacità di far funzionare questi generatori semplicemente grazie al nostro corpo. Quando due corpi di materiale diverso (di cui almeno uno isolante) vengono strofinati fra loro si determina un trasferimento di cariche elettriche: si riesce a generare una tensione elettrica a partire dal movimento. […] La quantità di carica elettrica che si produce può dipendere da tanti fattori come il tipo di materiali, l’ampiezza della superficie di contatto, l’intensità dello sfregamento e così via […]. Se questo è il principio fisico che sta alla base, è chiaro che per renderlo utilizzabile, bisogna sviluppare un’apposita tecnologia ma, soprattutto, renderla abbastanza semplice, facilmente replicabile e sufficientemente economica. Da anni si conducono esperimenti con tessuti in grado di produrre energia ma, finora, i risultati sono stati fortemente limitati dalle caratteristiche dei materiali: eccessivo peso, rigidità e alti costi realizzativi. Al contrario, uno degli aspetti più promettenti della ricerca di Dharmasena è che essa ha dimostrato che si possono trasformare comuni materiali tessili in tessuti che generano energia, usando metodi consolidati come il rivestimento del filato, il rivestimento a immersione e la serigrafia. La tecnica sperimentata supera i vecchi problemi e permette di realizzare dispositivi con una migliore produzione di elettricità e che soddisfano la maggior parte dei requisiti di comfort e durata richiesti ai prodotti tessili. Insomma, il gruppo di Dharmasena ha dimostrato la possibilità pratica di ottenere un prodotto commerciale in tempi ragionevoli. Ha realizzato un prototipo di tessuto TENG leggero e sottile, delle dimensioni di 4 cm per 4 cm che però è stato in grado di produrre oltre 35 V di tensione, a partire da leggeri movimenti artificiali che simulavano i movimenti lenti del corpo. Con un simile risultato si potrebbero già alimentare dispositivi elettronici a bassa potenza come sensori indossabili per monitorare la salute o sensori ambientali o dispositivi di comunicazione. È solo questione di tempo e di trovare finanziatori disposti a investire in questi progetti. Al momento Dharmasena e il suo gruppo sono alla ricerca di collaborazioni industriali quindi, se qualcuno fosse interessato, può farsi avanti!

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