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I quattro cilindri Bmw

LA SEDE CENTRALE DELLA CASA AUTOMOBILISTICA COMPIE CINQUANT’ANNI. UN SEGNO ARCHITETTONICO CHE COMUNICA, DA NON CONFONDERE CON L’ARCHITETTURA ICONICA CHE CELEBRA SOPRATTUTTO IL SUO AUTORE

Il 1972 fu per la Germania Ovest il momento culminante della formidabile ripresa economica del dopoguerra, con l’ottimistica aff ermazione – in piena guerra fredda ma con la Ostpolitik che avrebbe condotto alla riunificazione già attiva – del modello di sviluppo occidentale.

Inaugurati quell’anno a completamento degli impianti industriali confinanti con il nascente Olympiapark concepito da Frei Otto, i quattro cilindri della nuova sede Bmw erano diretta espressione di quello spirito: grande esempio applicato di architettura-ingegneria, tecnologia e prefabbricazione, il progetto del viennese Karl Schwanzer, vincitore di un concorso privato dove erano stati invitati altri otto studi, era anche precursore di un modello che oggi si usa definire ‘collaborativo’ e ‘flessibile’, con un layout a quadrifoglio dei piani che favorisce il lavoro in team e un’organizzazione gerarchica ‘orizzontale’ del lavoro, adattabile anche ai frequenti cambiamenti organizzativi tanto da essere usato ancor oggi, dopo la ristrutturazione tecnica e energetica attuata nel 2004/2006, nella sua configurazione originale.

Uno dei primi esempi di ‘architettura che comunica’, la sede Bmw fu anche un unicum dal punto di vista costruttivo e della cantierizzazione (convalidato prima dell’avvio dal modello di un piano realizzato in scala 1:1 presso gli studi cinematografici Bavaria). Con i suoi 99,5 metri di altezza era l’edificio sospeso più alto al mondo: quattro travi di acciaio giganti disposte a forma di croce al culmine di un massiccio core in cemento armato sorreggono ciascuno dei cilindri di cui si compone, per un peso complessivo di 16.800 tonnellate. Travi reticolari in c.a. a due terzi dell’altezza e tiranti verticali e colonne di compressione lungo le facciate esterne assorbono le forze fisiche di trazione e compressione indotte.

Ciascun livello, a cominciare dai più elevati, venne assemblato a terra per parti, poi sollevate idraulicamente e collegate in quota, il che consentì tra l’altro di completare l’opera in soli 26 mesi, con gli allestimenti interni dei piani già in opera che procedevano parallelamente al sollevamento dei livelli inferiori ancora da completare.

Ben visibili da ogni punto dell’Olympiapark, le quattro torri Bmw – dal 1999 edifi cio tutelato dallo Stato – oggi fanno da sfondo al Bmw Welt, il progetto iconico di Coop Himmel(b)lau di Wolf D. Prix completato nel 2007, con 500mila visitatori all’anno uno dei musei più frequentati della Germania ■

1972, il cantiere

ph. Sigrid Neubert, ©Bmw Ag

1972, il cantiere

ph. Sigrid Neubert, ©Bmw Ag

Gli uffici in una foto del 1973

ph. Sigrid Neubert, ©Bmw Ag

Località Monaco di Baviera

Progetto architettonico Karl Schwanzer

Altezza 99,5 metri (22 piani)

Impronta al suolo 14.730 mq

Superficie edificata 53.000 mq

Costo all’epoca della costruzione 100 milioni di marchi

Cronologia 1970-1972 (inaugurazione maggio 1973)

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