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Un segno di modernità | LEONARDO LORUSSO

Leonardo Lorusso e Pietro Catalano Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Bari Leonardo Lorusso (Altamura, 1979, a sinistra nella foto) collabora con lo studio romano di Massimo Alvisi. Nel 2010 apre il proprio studio di progettazione che opera prevalentemente nel design degli interni senza trascurare interventi di architettura pubblici e privati come il recupero di villa Tedone a Corato, alcuni complessi produttivi e la pavimentazione del centro storico di Turi (Bari). L’architetto Pietro Catalano (Altamura, 1956), specializzato in urbanistica e nella valorizzazione di siti naturalistici e archeologici, ha seguito tutte le fasi del processo dell’edificio Casabbracci, dalla progettazione alla direzione lavori. www.leonardolorusso.it

A destra, le schermature metalliche ad andamento verticale danno slancio e colore all’edificio. Sotto, pianta del piano-tipo e una vista d’insieme. Pagina di destra, il murale che dà il nome all’edificio e due dettagli della parte sommitale (ph. ©Pierangelo Laterza).

CREDITI

Località Altamura Committente Edilquattro Progetto architettonico e direzione lavori Leonardo Lorusso, Pietro Catalano Progetto strutturale e coordinamento della sicurezza Francesco Pepe Progetto impianti meccanici ed elettrici Sante Loporcaro Opere strutturali Nsm Costruzioni Opere Edili Edilquattro Opere in ferro Impronta in Metallo Sanitari e rubinetterie Globo, Villeroy, Nobili, Flaminia Serramenti Sciuker Frames, Edilcass, Di Cosola Unità residenziali 9 Area sedime 230 mq Cronologia 2017‐2021 Importo dei lavori 1.400.000 euro

SONO MOLTI IN ITALIA I CENTRI URBANI DI MEDIE DIMENSIONI CHE L’ARCHITETTURA PUÒ CONTRIBUIRE A RIGENERARE, COME NEL CASO DI QUESTA SOSTITUZIONE EDILIZIA PROGETTATA DA LEONARDO LORUSSO NEL CENTRO DI ALTAMURA ALTAMURA, EDIFICIO RESIDENZIALE UN SEGNO DI MODERNITÀ

Daniela Baldassarra

Dare ampio respiro al nuovo. Questo sembra comunicare l’edificio per abitazioni romanticamente chiamato Casabbracci, notevole intervento di rigenerazione urbana ad Altamura. In una via cittadina defilata e piuttosto impervia, caratterizzata dalla presenza di cappelle della via crucis, si staglia improvvisa questa moderna costruzione che vive prevalentemente di luce grazie all’intensità del bianco e del giallo, mixati anche attraverso i materiali utilizzati (intonaco, gres e ferro). I pannelli ombreggianti, pensati per creare un sistema passivo di schermatura, contribuiscono, grazie al loro sviluppo verticale, a regalare slancio all’intera costruzione. Il blu, terzo colore dell’edificio, mitiga e rassicura nella particolare fattezza del tetto dall’allure parigina e nella poesia dell’inaspettato disegno che occupa un’intera parete e che riesce a compattare il tutto. Nessuna immagine più degli abbracci avrebbe potuto caratterizzare meglio il momento nel quale l’edificio è stato costruito. Un’attualizzazione presente non solo nella forma, ma anche nella sostanza per la scelta di sistemi costruttivi e impiantistici di notevole efficienza energetica, attenti alle odierne e urgenti problematiche climatiche e di inquinamento ambientale ■

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