La Campagna Toscana

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Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F- La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa - Una copia Euro 1,55

Patto tra pescatori e agricoltori Filiera ittica & Campagna Amica a pagina 3

Il Premio Oscar Green 2012

Filiera ai raggi X Intervista a Donato Monaco, Comandante Regionale Corpo Forestale dello Stato

Le magnifiche 6 della Toscana

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www.toscana.coldiretti.it LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana Anno XV n.4/2012

MADE IN TUSCANY, E ORA LA LEGGE SALVA OLIO Mille agricoltori “presidiano” il Consiglio Regionale: dalla Toscana spinta decisiva Legge salva olio: la Regione Toscana al fianco di Coldiretti. Ora la legge è più vicina. Il Consiglio Regionale ha approvato all'unanimità la mozione presentata da consiglieri di diversi gruppi, tra cui il Presidente e il Vice Presidente della Commissione Agricoltura, a sostegno della “legge salva olio”. La mobilitazione di Coldiretti ha prodotto gli effetti auspicati dai mille agricoltori che avevano invocato, di fronte alla sede del Consiglio, in Via Cavour, a Firenze, “trasparenza, chiarezza e controlli”mettendo in mostra, nel Salone del Gonfalone, tutti i tarocchi, più o meno evidenti, finiti sulle nostre tavole. Dal “Finocchiono” al vino Chianti prodotto nella Napa Valley fino ai “Macaroni” e alla pasta italiana, si fa per dire, passando per l'olio extravergine prodotto con olive comunitarie ma

“spacciato” per italiano grazie al giochino dell'etichetta ingannevole. Un giro d'affari, i tarocchi, da 6 miliardi di euro. La Toscana spinge così, decisa, sull'acceleratore nel tentativo di “convincere” il Governo ad approvare il disegno di legge purtroppo“congelato”in Senato. Inspiegabilmente. Eppure si tratta di una legge antitruffa, “una legge di giustizia -

come aveva rilanciato anche il Presidente Sergio Marini in occasione dell'Assemblea Nazionale a Roma parlando proprio del maxi sequestro di olio nel senese - che il Consiglio Regionale della Toscana ha deciso di sostenere in modo compatto. La prima delle azioni a sostegno della difesa del Made in Tuscany, partendo dal prodotto simbolo nel mondo, l'o-

lio extravergine (70 mila aziende, 15 milioni di piante e 100 milioni di euro di produzione), è riuscita ad azionare le leve della politica nazionale partendo dalla Toscana. Ma non sarà l'ultima azione: gli agricoltori sono pronti a spingere la legge con nuovi presidi, sit-in ed azioni di “disturbo”nei confronti del consumatore finale. A dimostrare che il Consiglio Regionale della Toscana avrebbe giocato per gli agricoltori la presenza, al Salone degli Inganni per dare il loro appoggio, dell'Assessore Regionale all'Agricoltura, Gianni Salvadori, il Presidente del Consiglio Regionale, Alberto Monaci e il Vice Presidente, Giuliano Fedeli, il Presidente della Commissione Agricoltura, Loris Rossetti e numerosi consiglieri regionali di tutti i gruppi. Segnali di buon auspicio che si sono con-

cretizzati con l'approvazione del documento. Il Consiglio Regionale della Toscana si schiera così apertamente per garantire al consumatore trasparenza totale e indicazioni chiare sulla provenienza geografica delle materie prime. Coldiretti punta anche all'introduzione di un "panel test" che possa "smascherare" gli oli difettosi in commercio, attraverso la verifica delle caratteristiche organolettiche. Parte dalla Toscana una nuova fase: il sostegno della Regione Toscana può infatti, avere un peso specifico molto importante nel completamento dell'iter di approvazione della legge. Una legge che non vogliono solo gli agricoltori, la vuole anche la Regione Toscana. La prima regione per numero di produzioni tipiche del nostro paese.

LEGGE SALVA OLIO: I PUNTI DELLA PROPOSTA DI LEGGE ETICHETTE: LA LEGALITÀ PASSA DALLA LEGGIBILITÀ Le etichette ci sono, spesso però non sono chiare e rendono difficilmente identificabile al consumatore la provenienza di quanto portano in tavola. Secondo la proposta di legge le lettere della scritta relativa all'origine dell'olio dovranno avere un'altezza minima di 1,5 centimetri ed essere ben visibili rispetto al colore del fondo. Nel caso di miscele di oli di oliva estratti in un altro Stato membro o Paese terzo, la dicitura deve essere preceduta dal termine “miscela”, stampato anch'esso in maniera ben evidente rispetto alle altre indicazioni. Per assicurare le caratteristiche qualitative dell'olio viene attribuito valore probatorio al panel test che potrà così smascherare gli oli difettosi in commercio. MARCHI D'IMPRESA LIMPIDI Non potranno essere registrati come marchi d'impresa i segni idonei a ingannare il pubblico sulla provenienza geografica delle materie prime. Allo stesso modo sarà vietato anche omettere indicazioni rilevanti circa la zona di origine degli oli di oliva vergini per far credere che le olive utilizzate siano di provenienza diversa da quella effettiva. Ai fini di favorire la trasparenza verso il consumatore, cade il segreto delle importazioni agroalimentari. Gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera metteranno a disposizione di tutti le informazioni sull'origine degli oli di oliva vergini e delle olive che entrano in Italia. La proposta di legge prevede anche norme più restrittive in tema di importazione e lavorazione nel nostro paese di oli che poi vengono nuovamente esportati. LA QUALITÀ COMINCIA IN LABORATORIO L'olio etichettato come italiano o comunque con denominazioni che evocano l'Italia devono presentare "un contenuto in metil esteri degli acidi grassi + etili esteri degli

acidi grassi minore o uguale a 30 mg/Kg", accertato sulla base di appositi controlli. La presenza di metil esteri nell'olio di oliva, infatti, è legata all'azione di un enzima nell'ambito del normale processo di lavorazione delle olive e non costituisce un indizio di cattiva qualità dell'olio. Diversamente, la presenza di un valore elevato di etil esteri è indice di fermentazione e di cattiva conservazione delle olive. Anche le analisi effettuate saranno pubblicate ed aggiornate mensilmente su un'apposita sezione del portale internet del ministero delle Politiche agricole. La responsabilità penale di eventuali comportamenti illeciti da parte di soggetti verrà estesa all'ente che rappresentano. NO AL RABBOCCO Un apposito tappo anti-rabbocco eviterà che la bottiglia di extravergine possa essere “allungata”o addirittura riempita ex novo con altri prodotti: un modo per garantire la qualità anche sulle tavole dei ristoranti. IL RUOLO DEGLI ASSAGGIATORI La proposta di legge prevede una stretta anche sui test per verificare le caratteristiche organolettiche degli oli. Oltre all'inserimento in un apposito elenco nazionale, gli assaggiatori dovranno seguire un rigido codice di comportamento (no a eau de toilette e cosmetici profumati, niente fumo e cibo prima del test). L'INCENTIVO ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA Si introduce, infine, una tariffa di incentivazione della produzione di energia elettrica attraverso l'impiego di oli non idonei al consumo umano. La tariffa viene fissata ad un livello tale da garantire il ritorno di investimento per la realizzazione di un impianto, introducendo un prezzo di acquisto dell'olio che sia competitivo rispetto ai valori medi di mercato.

L’EDITORIALE di Tulio Marcelli Presidente Coldiretti Toscana

Non si parla che di crisi e di spread, di borsa valori e di finanza, di modelli economici di scala e di meccanismi perversi che spingono a produrre con l'attenzione rivolta unicamente al contenimento dei costi, senza porre alcuna considerazione al prezzo sociale, ambientale ed etico che, a fronte di tutto questo, siamo costretti a pagare. Un sistema che finisce inevitabilmente per impoverire le nostre famiglie e i nostri territori. Ebbene l'agricoltura non può e non deve piegarsi a queste regole, ma deve scommettere sui valori irrinunciabili e intangibili di cui è portatrice e, nonostante le difficoltà del momento, l'andamento schizofrenico dei mercati, la paura dei cittadini, reagire, scommettere e costruire su nuove possibilità di sviluppo. Deve essere insomma l'anima di quella che il Presidente nazionale Sergio Marini il 5 luglio a Roma ha definito l'Italia che sa fare l'Italia: quell'Italia autentica dotata di grande creatività e di impegno; l'Italia del buon cibo; dell'agroalimentare che sa incontrare i bisogni dei consumatori e dei


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Dalla Regione

la campagna TOSCANA

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cittadini; del turismo, dell'arte, della cultura, della bellezza, dell'innovazione intelligente; l'Italia che considera il territorio una risorsa, su cui costruire uno sviluppo compatibile e una crescita rispettosa degli uomini, dei valori e dello stare bene. Un'Italia dove non tutto può essere misurato solo con il termometro del Pil. Pensiamo alla Toscana: è certamente riduttivo attribuire all'agricoltura regionale il valore di quei 3 miliardi di euro di ricchezza che produce. Non si può schiacciare il “peso” del paesaggio unico, della cultura, dell'ambiente, del presidio e difesa del territorio, della salute e del benessere dei cittadini dentro a un modesto 3,5% di Pil! Un numero in cui certo non si specchiano neppure la capacità di reazione di un settore che continua, nonostante tutto, a investire e a reagire. Come dimostra il successo del bando “GiovaniSì - fare impresa in agricoltura” su cui sono state presentate oltre 600 domande per una mole di investimenti di 112 milioni di euro a fronte di finanziamenti pubblici per 50 milioni. E come si può dedurre dal successo dei bandi per i progetti integrati di filiera (anche qui 25 milioni di euro di dote regionale per il 2012): 42contro i 21 del 2011, che prevedono investimenti complessivi superiori ai 127 milioni di euro, per un totale di contributi richiesti di quasi 56 milioni, più del doppio della somma messa a disposizione dal bando. Naturalmente per poter conservare dinamismo e vitalità, l'agricoltura deve avere la possibilità di tradurre i suoi valori in reddito. Servono quindi interventi forti e decisi per eliminare tutte le inefficienze della filiera, da un lato, ma anche regole e strumenti efficaci per contrastare il fenomeno sempre più diffuso della contraffazione e degli inganni che sottraggono quote importanti di mercato al made in Italy e al made in Tuscany Noi restiamo impegnati per far sì che l'azione dello stato, delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti privati vada in questa direzione.

FILIERA AI RAGGI X Intervista a Donato Monaco Comandante Regionale della Toscana del Corpo Forestale dello Stato

Controlli su tutta filiera: dalla distribuzione fino agli agricoltori. E' iniziata una nuova stagione in Toscana (e non solo) in difesa del Made in, soprattutto del consumatore, il soggetto più a rischio quando si parla di contraffazione e sofisticazione. Le sollecitazioni di Coldiretti non sono rimaste inascoltate. In questo numero del nostro bimestrale ne parliamo con Donato Monaco, Comandante Regionale per la Toscana del Corpo Forestale dello Stato. Partiamo dagli ultimi casi. I sequestri di olio aprono molti interrogativi a partire proprio da un vuoto normativo. Ci sono imprese senza scrupoli e senza rispetto per il consumatore. Cosa ne pensa? Tracciabilità, sostenibilità ambientale e prezzi accessibili degli alimenti sono tre obiettivi comunitari in gran parte raggiunti. L'olio d'oliva in vendita presso i comuni canali di distribuzione ha etichetta contenente indicazioni obbligatorie. Un consumatore attento, non distratto da parole o immagini accattivanti, può trovare classificazione e designazione d'origine e valutare autonomamente l'adeguatezza del prezzo; per esempio da una miscela di oli comunitari a 3 €/l non si aspetterà aromi sopraffini, ma resistenza alla cottura e gusto privo di difetti grossolani, e riserverà invece un prodotto in vendita a oltre 9 €/l al condimento a crudo di specialità gastrono-

miche raffinate. La classificazione merceologica vigente fissa soglie stringenti relative ai parametri chimici dell'olio, senza specificare che questi devono essere rilevati all'origine, mentre è meno cogente per quanto riguarda quelli organolettici. L'ordinamento consente perciò di “rigenerare” olio extravergine con l'opportuna miscelazione di componenti diverse, alcune delle quali, da sole, difficilmente otterrebbero la classificazione extravergine; il risultato è la banalizzazione dell'extravergine, con appiattimento verso il basso della qualità. Sarebbe più onesto proporre al consumatore una gamma più differenziata di prodotti. Avete annunciato l'intensificazione dei controlli nel settore oleario nel mese di novembre. Come saranno realizzati? Il controllo della filiera olivicoloolearia spazia durante tutto l'anno dalla coltivazione degli oliveti alla vendita del prodotto.

Quando si frangono le olive, le si possono visionare direttamente insieme ai documenti di trasporto, si assiste all'estrazione dell'olio, rilevando i parametri fisici e verificando il formarsi delle partite che verranno vendute sfuse all'industria olearia o confezionate dallo stesso frantoio. La sequenza delle operazioni deve essere registrata sul sistema telematico nazionale o sui registri cartacei specifici delle singole DOP/IGP. Si avrà inoltre particolare attenzione all'utilizzo agronomico delle acque di vegetazione, all'impiego dei sottoprodotti e allo smaltimento dei rifiuti. Quali altri settori saranno coinvolti insieme alla filiera dell'olio? Nel 2012 il Corpo Forestale ha effettuato campagne nazionali di controllo dedicate alle carni bovine e suine DOP e IGP, in difesa del Made in Tuscany una campagna di controllo del pecorino toscano DOP comparato col pecorino generico e con altre tipicità non ricono-

CONTROLLI FILIERA OLIO Il Corpo Forestale dello Stato pronto ad intensificare gli sforzi per tutelare il Made in Tuscany agroalimentare. Accolto l'appello di Coldiretti. Ad annunciare una stagione di controlli e di verifiche severe sulla filiera è il comando regionale del Corpo Forestale dello Stato (vedi intervista) tracciando un primo bilancio della campagna dedicata al pecorino toscano Dop presso tre importanti caseifici scelti dopo una indagine di mercato esperita presso tre diverse catene di grande distribuzione organizzata, riscontrando una unica irregolarità. Non solo pecorino e prodotti caseari nel mirino ma anche olio extravergine. I controlli partiranno nel mese di novembre.

sciute come DOP. Nel campo vitivinicolo, per evitare l'inutile duplicazione degli accessi aziendali, al Corpo Forestale è demandato il controllo dell'impiego agronomico dei sottoprodotti della vinificazione, mentre degli altri aspetti si occupa l'ICQRF. Solitamente qual è l'iter che seguite per attivare la fase dei controlli in un'azienda? Con quale metodo? Il Corpo Forestale esegue controlli a tutta filiera, dalla distribuzione, comprensiva di fiere, ristorazione ed e-commerce, risalendo alle industrie di trasformazione e poi agli agricoltori, che non sempre si accorgono di essere controllati, perché si incrociano quanto più possibile le banche dati telematiche dell'Organismo pagatore, dei Consorzi di Tutela, degli Organi di Controllo del Biologico. La filiera viene percorsa anche in senso inverso, a partire da reati avvenuti nell'azienda agricola (es. incendi boschivi, deturpamento di bellezze naturali, smaltimento illecito di rifiuti. Per quanto riguarda l'industria di trasformazione, fattori di rischio sono le filiere multiple (es. prodotto generico e DOP, da agricoltura convenzionale e biologica, nazionale e comunitario), il volume d'affari e le precedenti violazioni commesse. Cosa rischia un'impresa in caso di contraffazione e del non

E ‘ BOOM PER I PROGETTI INTEGRATI L’agricoltura toscana investe sulla filiera Filiere corte, filiere olivicole, filiere ceriagricole e vitivinicole; e poi castanicole e florovivaistiche, bovine e ovicaprine, multifiliere. In totale 42 nuovi raggruppamenti di aziende toscane si candidano ad operare in filiera. È stato un successo il Bando Multimisura per Progetti Integrati di Filiera (Pif), annualità 2012 della regione Toscana. I progetti presentati sono il doppio rispetto ai 21 del 2011

(anno di lancio dei Pif), che coinvolgono in totale di 3.334 imprese. Si prevedono investimenti complessivi pari a 127 milioni di euro, con ben 800 imprese disposte a metterci di tasca loro milioni di euro, da aggiungere ai fondi comunitari. Un successo e una manifestazione di fiducia nelle potenzialità dell'agricoltura toscana. Troppo successo, la dotazione di fondi pubblici prevista, 25 milioni di

euro, è insufficiente per coprire le esigenze di tutti i progetti, anche considerando gli ulteriori 5 milioni già garantiti dall'assessorato all'agricoltura toscano. Ora tocca alla commissione regionale valutare i progetti e non è escluso che vengano reperite nuove risorse. In Toscana l'organizzazione del ciclo produttivo in filiere sta divenendo la pietra angolare per raccordare i

punti di forza connessi alle produzioni eccellenti in 'piccole' quantità, con i vantaggi della dimensione produttiva ottimale; superando parte dei problemi determinati dalla frammentazione del settore agricolo italiano. I Pif sono uno strumento funzionale al progetto di Coldiretti: l'obiettivo è dare maggior reddito alle imprese agricole, prodotti genuini ai consumatori e tutelare l'ambiente.

LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana - Anno XV n.4 LUGLIO-AGOSTO 2012 Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa Editore: Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana- Registro Operatori della Comunicazione n.971 -Reg. Trib. Firenze n.4768 del 20.02.98 Direttore responsabile: ROBERTO MADDE’- Direzione, redazione e amministrazione Via della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze Tel. 055/323571 - Fax 055/3246612- Mail: lacampagna.toscana@coldiretti.it - http://www.toscana.coldiretti.it Ai sensi del Dlgs del 30.06.2003 n.196 (codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da tempo in nostro possesso, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con La Campagna Toscana/Caict srl/Coldiretti, verranno utilizzati dalla stessa Caict srl, editrice del giornale, per essere inseriti in archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto sottoscritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio del giornale, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l’informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare? Alcune violazioni sono previste dal Codice Penale (es. artt. 515, 640, 517 quater; l'indebita percezione di aiuti comunitari superiore ad € 4000,00 è sanzionata penalmente, in via amministrativa per qualsiasi importo. Sono comuni le violazioni in materia di etichettatura ai sensi del Decreto legislativo n.109/1992 e di illecito uso del marchio comunitario ai sensi del Decreto legislativo n.297/2004. La prevenzione dei danni e la repressione dei reati nel 2011 è stata molto intensa ed efficace. Quali risultati ha prodotto? Sta dissolvendosi quell'insidiosa sensazione d'impunità che aveva indotto troppi produttori a dichiarare qualità e origini non veritiere. Maggiore attenzione degli uffici marchi e brevetti, con l'aiuto dei Consorzi di Tutela, è la migliore prevenzione possibile.

IN BREVE VIVAISMO: NUOVA LEGGE Approvata dal Consiglio regionale, riconosce la valenza del settore: 2400 aziende per una superficie coltivata di oltre 6500 ettari, con un mercato di larga dimensione internazionale. La Toscana detiene il 70% delle esportazioni nazionali per un valore di 236 milioni di euro. La diffusione si concentra su Pistoia: 1.468 aziende e Arezzo (424 aziende). La legge opera lungo tre direttrici. Prima: il sostegno dell'attività vivaistica, al fine di valorizzarne la funzione economico-sociale intervenendo sulle risorse fondamentali (acqua e suolo). Secondo: promuovendo lo sviluppo delle aree a verde come strumento di valorizzazione del paesaggio. Terzo: la legge punta a spingere verso la cura degli spazi verdi urbani. È stato superato da un emendamento dell'ultima ora, accogliendo le richieste di Coldiretti, una criticità della legge che scoraggiava gli investimenti: non scatta l'obbligo perentorio di abbattere gli annessi rustici in caso di eventuale cessazione dell'attività. L'obbligo si avrà solo nel caso venga accertato un diverso utilizzo degli annessi rispetto alla loro destinazione agricola.


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Campagna Amica

la campagna TOSCANA

FILIERA PESCA & CAMPAGNA AMICA

Il pescato a km zero anche sui banchi dei mercati Da un paio di settimane l'offerta, rivolta ai frequentatori dei farmer market della rete Coldiretti, si arricchisce di triglie, gamberoni, saraghi, scorfani, gattucci, paraghi, orate, muggini, spigole e merluzzi pescati a largo dell'Arcipelago Toscano e del Mar Ligure. Un ulteriore passo avanti nell'implementazione di una filiera tutta italiana firmata e certificata dagli agricoltori. Perché la pesca “è” agricoltura, tanto nella sua articolazione colturale, si pensi agli allevamenti d'eccellenza attivi lungo le nostre coste, quanto nella tradizionale attività di paranza. L'iniziativa nasce grazie “Impresa Pesca Coldiretti”, che si occuperà di promuovere e tutelare il

made in Italy, anche di questo importante settore. Impresa Pesca intende difendere sia gli interessi degli operatori, delle aziende e degli imprenditori della filiera ittica nazionale, che i consumatori. Ai quali è necessario restituire la possibilità di scegliere consapevolmente un prodotto stagionale di qualità, proveniente dal territorio. L'offerta di pesce fresco nei mercati di Campagna Amica punta a garantire un canale di vendita privilegiato, a filiera corta, completandone l'offerta, a fianco di ortaggi, frutta di stagione, carni, salumi, formaggi, vino e olio. Il pescato è quello delle aziende e delle cooperative di eccellenza nella cattura e nella com-

FILIERA CORTA

mercializzazione del settore nel Mar Tirreno, che hanno aderito a Impresa Pesca Coldiretti. “Con la nostra partecipazione ai mercati di Campagna Amica - sottolinea Maurizio Manno, uno dei responsabili della cooperativa Costa D'Argento

FOCUS

di Porto Santo Stefano intendiamo fare un primo concreto passo verso la valorizzazione del prodotto ittico locale di stagione. Il secondo sarà quello, in collaborazione con le Camere di Commercio, di partecipare a creare un marchio regionale a tutela

della nostra eccellenza. E magari portare nella ristorazione collettiva (specie nelle scuole) il pescato locale. Perché mi pare assurdo che i nostri figli mangino a mensa il 'pesce veloce del Baltico', quando non è il pangasio del fiume Mekong, piuttosto

che i merluzzi che preleviamo noi a largo di Giannutri”. Ad accomunare pescatori e agricoltori non ci sono solo la filiera corta con il taglio netto ai passaggi che la rendono lunga e costosa, ma la valorizzazione della stagionalità, la necessità di tracciare le produzioni, e la garanzia di portare sulle tavole dei consumatori un prodotto fresco, e soprattutto locale. La vendita diretta intende aiutare le paranze aderenti a Impresa Pesca a commercializzare un pescato frutto di una attività meno “spinta”, tanto più in un momento come l'attuale, caratterizzato dall'intollerabile aumento del prezzo del gasolio.

PARMIGIANO TERREMOTATO BANDIERA DEL GUSTO ALLA TOSCANA Nei Mercati gara di solidarietà

Non ha fatto in tempo ad arrivare nei mercati e nelle Botteghe di Campagna Amica che era praticamente già stato tutto prenotato. Dopo tanta attesa, centinaia di prenotazioni e migliaia di mail di richiesta informazione per acquistarlo, il parmigiano danneggiato dal sisma è arrivato in Toscana ma ci è rimasto…per poche ore. Il parmigiano in vendita nella rete di Campagna Amica è quello recuperato dal crollo dei magazzini di stagionatura distrutti dal terremoto già stagionato e controllato dal Consorzio di Tutela. Sono oltre 630 mila le forme di Parmigiano

Reggiano rovinate a terra a causa del cedimento delle “scalere”, le grandi scaffalature di stagionatura collassate sotto le scosse. Trasferito nei magazzini non danneggiati, grazie all'iniziativa di Coldiretti Campagna Amica, il formaggio è stato messo sul mercato al prezzo fissato dal caseificio di origine, per evitare speculazioni e azioni di sciacallaggio. L'intero ricavato è andato alle aziende produttrici dell'Emilia, alle prese con le difficoltà e le incertezze che stanno accompagnando il post-sisma. La Toscana risponde all'appello dei terremotati e degli agricoltori dell'Emilia Romagna.

Primato con 465 prodotti tradizionali Alla Toscana il primato di prodotti tradizionali con 465 specialità. Ad eleggere la Toscana la prima regione italiana per numero, varietà e sapori la classifica stilata da Coldiretti presentata in occasione dell'incontro “L'Italia che piace nell'estate 2012: il turismo ambientale ed enogastronomico” organizzato insieme alla Fondazione Univerde che si è tenuto a Roma. Su 4671 prodotti tradizionali “censiti”, la Toscana ne detiene ben il 10%: un primato ottenuto secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e realizzate in un paesaggio incantevole. Nella mappa delle regioni che con più bandiere del gusto si classifica Lazio (374) e Veneto (368) tallonato dal Piemonte (363), ma ottimi posizionamenti si riscontrano per Campania (354). A seguire ci sono Liguria (295), Calabria (271), EmiliaRomagna (257), Lombardia (242), Sicilia (233), Puglia (226), Sardegna (174), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (151), Abruzzo (147), Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (77) Umbria (69) e Val d'Aosta (32). A prevalere tra le specialità “salvate dall'estinzione” sono i 1.387 diversi tipi di

pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.285 verdure fresche e lavorate, 765 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 472 formaggi, 158 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 151 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 146 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei, ecc. A Roma, per la presentazione e l'investitura della regione regina dei sapori anche il Presidente

Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli: “Anche per queste 465 ragioni la Toscana è una delle mete più ambite del nostro paese i turisti scelgono la Toscana in virtù anche del suo paniere. Il legame tra prodotti tipici, tipicità e il territorio è molto forte ed evidente nel paesaggio che contraddistingue la nostra regione. In questo senso l'agriturismo può diventare, ed in parte lo è già, una leva competitiva fondamen-

tale per l'agricoltura. L'approccio nei confronti di questo modello turistico è cambiato profondamente: l'agriturismo è cultura, storia, esperienza ed emozione non ripetibile e non riproducibile in serie”. In undici anni, rispetto al luglio 2000 quando è iniziato il lavoro di catalogazione a livello regionale, i prodotti censiti dalle regioni sono più che raddoppiati grazie all'impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni. Nell'ultimo anno l'elenco è cresciuto complessivamente di 95 prodotti. L'Italia può contare anche sul record comunitario con ben 228 denominazioni di origine riconosciute a livello europeo, mentre sono 509 i vini a denominazione di origine. “Il turismo enogastronomico è un valore aggiunto ancora più importante oggi - conclude Marcelli - perché un elemento in più per scegliere una meta turistica più che un'altra. Senza queste specialità la crisi avrebbe effetti molto più pesanti sul turismo e sulla nostra economia. Le 465 specialità della nostra terra sono uno dei punti della nostra offerta turistica da valorizzare e rafforzare”.


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Multifunzionalità

la campagna TOSCANA

CO.DI.PRA CONFERMA PER TONGIANI LIGAS PER IL CONSORZIO AGRARIO DI SIENA-AREZZO Vincenzo Tongiani confermato alla guida del Consorzio di Difesa Produzioni Agricole Toscane. Massese, Presidente Provinciale di Coldiretti, la conferma di Tongiani è un chiaro segnale di continuità per uno strumento destinato a crescere ancora nei prossimi anni. Formato da oltre 8000 imprese agricole della regione, il Co.di.Pra incrementa la sua capacità di strappare condizioni migliori nei confronti delle compagnie assicurative a seconda del numero di aziende che hanno aderito. Più impreseaderiscono, migliori sono le condizioni contrattuali che si possono spuntare. Il compito del

nuovo corso è quello di aumentare il numero di imprese: “oggi è sbagliato - spiega Tongiani parlare di assicurazioni in agricoltura, è più giusto parlare di politiche di gestione del rischio. Dal 2004 è iniziata una progressiva rivoluzione che sta profondamente cambiando la mentalità delle imprese agricole e degli imprenditori. Lo Stato

e la Comunità Europea non risarciscono più in caso di danni ai raccolti provocati da grandine, vento,gelo-brina per fare gli esempi più comuni, tutte le culture ed in caso di tutti gli eventi atmosferici, ma mettono nelle condizioni le imprese di stipularepolizze assicurative erogando sino all'80% del costo della polizza. In Toscana la mentalità sta velocemente cambiando, certo - sottolinea - solo il 30% delle imprese ha una copertura assicurativa ma il dato è in crescita e nei prossimi anni è destinato a crescere prepotentemente. La polizza non è un costo, è un investimento sul proprio futuro”.

GLI OLIVICOLTORI PUNTANO SU FILIPPI La conferma per i prossimi tre anni in sella al Consorzio dell'Olio Toscano Igp arriva forse nell'anno più difficile e decisivo per la battaglia di trasparenza per l'extravergine di oliva. Lo sa bene Fabrizio Filippi, appena riconfermato alla guida del più grande consorzio di tutela dell'olio italiano con oltre 11 mila soci tra cui figurano produttori illustri come Oliviero Toscani e Cesara Buonamici, e 7 milioni di piante “certificate” Igp. Una battaglia, quella dell'origine e dell'identità toscana, che il Consorzio Toscano Olio Igp mette in pole position anche per il prossimo triennio con un'azione di tutela “porta a porta” puntando forte

anche sulla valorizzazione delle varietà zonali come il Montalbano per citare un caso, e sul rafforzamento del marchio attraverso link con l'alta ristorazione. Il Consorzio archivia un 2011 con 470 nuovi iscritti che “rappresentano - analizza Filippi - un segnale molto importante per il mercato nel futuro. Significa che i produttori toscani investono, edinvestiranno, sulla qualità certificata del prodotto. Hanno compreso che lastrada, l'unica per distinguersi, per contrastare la crisi, è differenziare il prodotto da tutti gli altri. Le prospettive, per i produttori Igp, sono interessanti”. In Toscana, stando alle proiezioni presentate durante l'as-

semblea che ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione, c'è un 40% circa di olio prodotto non certificato che ha tutte le caratteristiche per diventarlo:“al momento - analizza - il 20% dell'olio prodotto in Toscana è Igp. Potenzialmente più della metà dell'olio prodotto in Toscana potrebbe avere le caratteristiche per meritarsi il marchio. Lavoriamo per questo”.

TERRANOSTRA

Volti nuovi per il Consorzio Agrario di Siena e Arezzo. La prima impresa del comparto agro-alimentare della Toscana, dalla storia antichissima, è stato fondato, infatti, nel 1901, e da allora offre servizi e macchinari per l'agricoltura, occupandosi anche di valorizzazione delle produzioni tipiche e delle eccellenze del territorio attraverso una propria catena di negozi alimentari, enoteche, macellerie con carni delle razze più pregiate (come chianina, e cinta senese, per citarne solo due), ha nominato il nuovo presidente, Fausto Ligas, già presidente della Federazione provinciale Coldiretti Siena, componente del Consiglio della Camera di Commercio di Siena e del Consiglio della Fondazione Qualivita, e il direttore Giovanni Bizzaro, prima alla direzione del Consorzio Agrario del Nord Ovest (Asti, Cuneo e regione Liguria). “La mia voglia e il mio entusiasmo saranno al servizio degli agricoltori - spiega il presidente Fausto Ligas - allo scopo di aumentare la redditività e fornire risposte concrete ai lavoratori alle prese con una crisi economica congiunturale e con mercati in forte trasformazione. Sarà indispensabile anche per questo continuare nell'opera già avviata per la conferma di un Consorzio

Agrario in grado di fare la storia di questo Paese. Ci sono progetti, anche di area vasta, che stanno camminando proprio in questadirezione e l'obiettivo è proprio quello di proseguire questo percorso che mira a rendere l'agricoltore non un semplice produttore ma il vero protagonista di tutta la filiera”. Alla direzione Giovanni Bizzaro vuole portare avanti i progetti già intrapresi del Consorzio Agrario di Siena e Arezzo, un lavoro che commenta con queste parole: “qui ho trovato fin da subito un contestostraordinario di interpretazione classica di quello che è, e che deve essere, un Consorzio Agrario. Un'organizzazione specializzata e diversificata in molte attività che tendono a valorizzare proprio l'importanza economica e il protagonismo del mondo agricolo. Il primo comandamento sarà rendere ancor più proficuo, e valorizzare ulteriormente, il lavoro degli agricoltori per tenerli sul territorio a vantaggio di tutti”.

TERRANOSTRA E’ CAMPAGNA AMICA PISCINE: UNA LEGGE A META’ In attesa dei numeri e delle percentuali, con cui l'Istat e l'Osservatorio Turistico Toscano, disegneranno il risultato della performance 2012, la percezione degli operatori è chiara: il settore tiene, nonostante la crisi. Le prenotazioni sono arrivate, seppure al rallentatore e mai con troppo anticipo, come accadeva nei momenti d'oro dell'agriturismo, quando la domanda superava l'offerta, quando le camere venivano opzionate da un anno all'altro, quando i turisti dimostravano una preferenza evidente per le vacanze in campagna. La situazione è cambiata. Le aziende crescono: in Toscana, regione che brilla ai vertici della hit nazionale per densità agrituristica, si è abbondantemente superato il tetto delle 4.000 strutture. Tante a fronte di presenze che, con qualche difficoltà, riescono mantenersi stabili. Il tasso di occupazione di conseguenza è calato, insieme al giro di affari: sono i primi segnali di un'inversione di tendenza che deve convincere le imprese ad adottare nuove

strategie. “Abbiamo bisogno di una nuova distintività. Per questo Terranostra ha creato l'Agriturismo di Campagna Amica, inserendo gli agriturismi associati all'interno dell'importante rete che, in questi anni, ha saputo guadagnarsi la fiducia del consumatore”, spiega Andrea Landini, presidente dell'associazione agrituristica di Coldiretti. La campagna di accreditamento è in corso e dà diritto all'utilizzo del marchio di qualità certificata, che, ormai, nell'immaginario collettivo, è sinonimo di affidabilità, sicurezza, rapporto diretto con il produttore. Gli Agriturismi di Campagna Amica possono beneficiare dell'attività sindacale, promozionale, formativa e informativa svolta da Terranostra, delle convenzioni già in atto e che saranno attivate nei prossimi mesi, della presenza sul portale dell'associazione e della mappatura sull'App per I-phone e I-pad. Per saperne di più: contattare la segreteria di Terranostra della provincia di riferimento.

Un'altra estate con la legge a metà…. Dopo la corsa iniziale, la Regione Toscana è rimasta con la norma che detta le regole per la corretta conduzione degli impianti natatori parzialmente “congelata”, per effetto della Legge di manutenzione del 2010, che ne ha prorogato l'obbligo di applicazione. Almeno per le piscine in attività prima dell'adozione del regolamento attuativo della legge n. 8/2006. Ma anche su questo fronte, le incertezze restano. Perché da un lato c'è chi sostiene che la proroga abbia valore anche sugli adempimenti amministrativi e chi invece vorrebbe limitarne gli effetti ai soli aspetti strutturali. Insomma, a distanza di anni, la legge resta…. in alto mare. In attesa delle sospirate modifiche del regola-

mento che tardano ad arrivare, nonostante l'impegno di Coldiretti e delle associazioni di categoria. Le proposte avanzate da un anno sono in attesa di approfondimenti da parte della Sanità toscana. Molti i punti da rivedere in un articolato che, così com'è, non è applicabile alle piscine agrituristiche, classificate private ad uso collettivo. In assenza delle semplificazioni non resterà che sollecitare una nuova proroga. Intanto un obiettivo è stato raggiunto. La modifica dei profili formativi: prima ne esistevano due separati, uno per responsabile della piscina, l'altro per addetto agli impianti tecnologici. Ad essi se ne è aggiunto un terzo che può essere seguito da chi svolge entrambi i ruoli, con notevole semplificazione dell'iter formativo.

GREEN ECONOMY Modelli di impresa, mestieri e talenti personali tracciano l'itinerario per vincere la sfida che attende l'Italia fuori dal tunnel della crisi. Imprenditori non conosciuti con storie originali e di successo in una narrazione che alimenta l'orgoglio di chi, mettendo assieme intuizione e fantasia, abilità manuale e tecnologie, sapere e ricerca, è riuscito a investire in un percorso di crescita che parte dalle esperienze già in campo, dimostrando come la competitività dei prodotti italiani non sia ancora del tutto usurata. Si tratta del contenuto di “Green Italy”, il libro di Ermete Realacci presentato nella prestigiosa sede di Palazzo Rospigliosi a Roma, dal Presidente Sergio Marini, da padre Francesco Compagnoni, Assistente Nazionale Masci e da Claudio Gagliardi, Segretario Generale di Unioncamere. “Realacci dedica molto spazio - ha affermato il presidente Marini - al progetto dell'agricoltura che vogliamo e del resto, le iniziative in tema di Coldiretti non sono state poche in questi anni: dal Km 0 all'esportazione dei territori, dal sostegno alle energie rinnovabili da filiera corta alla lotta contro l'aggressione al territorio agricolo, dal presidio delle zone rurali e dei piccoli comuni alla qualità e alle eccellenze del patrimonio agroalimentare”. Certo, “alla nostra meta-economia - ha spiegato Gagliardi - manca una cornice, un disegno che unisca tutti i punti in una visione comune e condivisa, all'Italia manca ancora un sogno”. Ma il nuovo paradigma che “riporta l'economia al dialogo con l'etica e la responsabilità - ha detto infine padre Compagnoni - e che ruota attorno ai temi ambientali, non è un'idea futuribile: è già qui e ha il volto della green economy”.


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Multifunzionalità

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LA TOSCANA DELL’ORIGINALITA’ E DELL’INNOVAZIONE Assegnati a sei imprese gli Oscar Green 2012 La pasta a km zero che non provoca allergie, la vinificazione naturale, l'allevamento di branzini Doc, la filiera corta e l'olio bio che conquistano i mercati, e le degustazioni guidate: ecco le sei idee vincenti. “La crisi? Noi la vinciamo così”. Ecco a voi la Toscana dell'originalità e dell'innovazione che contrasta la crisi con idee vivaci e progetti pensati per adattarsi ai mercati e alle esigenze del consumatore. Alla faccia della delocalizzazione alla rincorsa dei profitti,l'agricoltura vive di vendita diretta - dal campo alla tavola -, filiere sostenibili e multifunzionalità. E se la cava benissimo. Dalla pigiatura dell'uva (vinificazione naturale al 100%) con i piedi dell'azienda Stefano Amerighi di Cortona (Premio Stile e Cultura d'Impresa) che ha conquistato i mercati asiatici all'olio extravergine biologico di Angelo Bo e della sua particolarissima Azienda Agricola Sperimentale per l'agricoltura Sostenibile di Firenze (Premio Ideando), dalla pasta a filiera corta che non provoca nessun tipo di allergie ed intolleranze alimentari di Franco Pedrini dell'Azienda San Cristoforo di Gambassi Terme (Premio In Filiera) all'allevamento doc di branzi-

ni e orate di Nicolò Fiorelli (Premio Non solo agricoltura) pronto a nascere nei mari di San Vincenzo, dalla credenza a km zero rigorosamente bio di Stefano Tanzini dell'Azienda Agricola San Francesco Bio di Grosseto (Premio Campagna Amica) alle degustazioni guidate e visite nei vigneti che richiamano visitatori da tutto il mondo di Bruno Tuccio e dell'Azienda Vitivinicola Caccia Grande (Premio Esportare il Territorio) di Castiglione della Pescaia. Ad accomunare le sei aziende agricole vincitrici dell'edizione 2012 di Oscar Green, l'Oscar dell'agricoltura promosso da Giovani Impresa Coldiretti, una forte componente di intraprendenza e la grande determinazione con cui hanno costruito, pezzo dopo pezzo, il loro modello aziendale. Un modello spesso unico ed irripetibile che si intreccia con lo stile di vita e con il territorio circostante elemento mai non trascurabile quando si parla di agricoltura. Sono 32 le aziende agricole finaliste della sesta edizione di Oscar Green che si sono date appuntamento, mercoledì 18 luglio, a Villa Magia a Quarrata (Pt) per la cerimonia di proclamazione dei vincitori: 32 storie, 32 esperienze

imprenditoriali, 32 avvincenti profili aziendali che hanno aperto una finestra interessante e curiosa sul panorama della Toscana che vive d'agricoltura, e che sull'agricoltura ha deciso di investire. Storie affascinanti, che meravigliano per la semplicità dell'intuizione e per la fierezza, questo l'altro elemento che ricorre nel Dna delle imprese, con cui rivendicano “la scelta”. Storie che meriterebbero, tutte, di vincere un premio: “L'agricoltura è un percorso che si sceglie non a caso spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana presentando la giornata conclusiva degli Oscar - non è una seconda scelta, non è un cottarella. E' un Amore che dura tutta la vita. Di fronte alla crisi bisogna essere capaci di reagire.

L'agricoltura reagisce con idee creative e passione”. La creatività è quindi, uno degli ingredienti per contrastare gli effetti della crisi economica: “Ci sono due strade - ha spiegato il miracolo Francesca Ferrari, Delegata Giovani Impresa Toscana - farsi travolgere dalla crisi, o rimboccarsi le maniche tirando fuori elementi creativi”. Un concetto ripreso e rilanciato dal Delegato Nazionale Coldiretti Toscana, Vittorio Sangiorgi: “Queste imprese sono la migliore risposta alla crisi - ha sottolineato - l'Oscar Green esalta gli imprenditori italiani, giovani e coraggiosi”. Sei categorie previste dall'Oscar: “Campagna Amica” dedicata alle aziende giovani che hanno scommesso tutto sul rapporto diretto tra produttore e consumatore, le

CLOCHARD ALLA RISCOSSA Le 6 vincitrici dell'Oscar Green 2012 adottano i senza tetto La terra nutre, crea occupazione e sviluppo. Forma e insegna, a tutti. Anche a Clochard alla riscossa, l'associazione di senza fissa dimora di Milano, che ha scelto Serravalle Pistoiese per sviluppare i propri progetti. Ha creato la prima attività agricola gestita completamente da clochard, improntata al delle 'protagonismo persone' e all'autosostenibilità. Le 6 aziende vincitrici dell'Oscar Green 2012 adottano i senza tetto. L'obiettivo di Clochard alla riscossa è di dare un tetto, una paga e un

mestiere a persone che hanno vissuto per strada. Un anno di lavoro nell'agricoltura per poi riprendere un percorso magari interrotto 25 anni prima. “Sulla strada oggi ci sono

tante competenze che nel giusto contesto possono essere valorizzate - spiega Wainer Molteni, fondatore di Clochard alla riscossa, sociologo consulente dell'amministrazione meneghina per il reintegro dei senza fissa dimora, chefino all'inverno scorso dormiva su un cartone per le strade di Milano -. Rifiutiamo la logica dell'assistenzialismo, che ha prodotto anche tanti danni”. Quindi niente finanziamenti a fondo perduto, ma “a regime vogliamo che l'attività agricola ci fornisca l'80% dei ricavi”.

seguenti aziende; “Esportare il Territorio” dedicata alle aziende che guardano con interesse ai mercati esteri su cui si sono affermati o si stanno affermando; “Ideando” dedicata ai super-green, ovvero alle aziende giovani che hanno festeggiato un solo compleanno; “Stile e Cultura di impresa” si rivolge alle realtà che hanno saputo distinguersi per particolari capacità di proporsi sul mercato; “Non solo agricoltura” dedicata alle tante facce della giovane impresa e “In Filiera” dedicata a chi completa il percorso dalla terra alla tavola. Alle sei imprese vincitrici l'onore e il compito di adottare l'agriturismo dei Clochard di Serravalle Pistoiese diventando anche i tutor degli aspiranti imprenditori “sottratti

alla strada”. Tra i protagonisti della giornata conclusiva di Oscar Green anche l'Oasi di Baugiana con i ragazzi della latteria, una delle esperienze più innovative nel panorama nazionale che hasede nel pistoiese. Le esperienze sono tra le più varie e originali. Ne citiamo solo alcune: il peschereccio “Sirena” specializzato nella pescaturismo, l'allevatore di asini amiatini pronto al debutto nel mondo dell'ecommerce, il vino con le etichette d'autore, l'agriturismo che diventa un piccolo teatro serale e il tour nel parco Appennino Tosco Emiliano con le bici elettriche, l'allevatore di patate con la certificazione Iso 9000, la cooperativa sociale formata da disabili e soggetti svantaggiati. E ancora il floricoltore che fa concorrenza all'Olanda esportando i fiori prodotti nella provincia di Lucca, le aziende specializzate in produzioni bio e biodinamiche, la giovane laureata in giurisprudenza che ha preferito zucchine ed insalate all'aula dei tribunali, l'agrigelato e l'allevatore donna che ha scommesso tutto sulla Chianina. Storie di vita, storie di imprese che raccontano l'agricoltura di oggi, e ci mostrano quella che sarà domani.

Coldiretti metterà a disposizione di Clochard alla riscossa tutte le opportunità offerte dal progetto di una filiera agricola tutta italiana e dalla rete Campagna Amica, oltre al supporto agronomico, tecnico e normativo. “Siamo convinti che l'agricoltura sia un'opportunità di lavoro e di crescita per tutti - ha spiegato Riccardo Andreini, Presidente di Coldiretti Pistoia presentando la partnership - È nel nostro Dna quello di aumentare la consapevolezza che il settore primario non è un settore residuale, ma è una reale possibilità di sviluppo per i territori e per l'Italia intera, e quindi per gli italiani tutti”. Consapevolezza che deve appartenere anche ai più giovani. “Quest'anno abbiamo accompagnato, per esempio, una scuola media in un progetto di orto didattico - continua Andreini - che ha permesso ad adolescenti di capire i ritmi dell'agricoltura: dal piantare il seme e zappare, alla vendita dei prodotti al mercato Campagna Amica. Di “Clochard alla riscossa”ci è subito piaciuto l'approccio, che è quello di Coldiretti: l'agricoltura può e deve produrre reddito e sviluppo, non è un panda che va tutelato sotto una campana di vetro, ma solo supportato e aiutato a crescere. Quindi abbiamo aderito alla richiesta con entusiasmo, consapevoli che il lavoro che attende Clochard alla riscossa sarà duro, come è duro il lavoro sulla terra e la vita”.


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Servizi

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L’ESPERTO RISPONDE

IMU, LE PROSSIME SCADENZE

di Nicola Prosperi- Responsabile Epaca Firenze-Prato

Entro il 30 Novembre l’accatastamento

PENSIONE: A DOMANDA, RISPOSTA

Poiché dal 2012 i fabbricati rurali divengono soggetti ad Imu la legge di conversione al decreto Monti ha posto a carico dei contribuenti l'obbligo di accatastamento di tutti i fabbricati rurali al Catasto dei Fabbricati. I fabbricati rurali iscritti al catasto terreni dovranno essere dichiarati al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012, tramite presentazione di apposito Doc.Fa. Considerata la mole di fabbricati da regolarizzare, si invitano le aziende in possesso di fabbricati agricoli a rivolgersi alla propria Federazione che è a disposizione dei coltivatori per avviare le pratiche di regolarizzare la propria posizione. Si ricorda che tali immobili, anche se classati nel corso del 2012, saranno comunque tassati già dall'1/01/12: nel caso in cui la pratica di accatastamento non fosse ancora completata, il versamento dell'acconto Imu 2012 in scadenza il 18/06/12

è avvenuta sulla base di una rendita presunta, imposta che poi verrà conguagliata una volta attribuita la rendita definitiva. Rimangono esclusi dall'obbligo di accatastamento al catasto dei fabbricati gli immobili indicati all'articolo 3, comma 3, del Dm 28/98: si tratta di immobili agricoli di rilevanza del tutto residuale, ossia: manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati; serre adibite alla coltivazione e protezione delle piante sul suolo naturale; vasche per l'acquacoltura o di accumulo per l'irrigazione dei terreni; manufatti isolati privi di copertura; tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri, purché di volumetria inferiore a 150 metri cubi; manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo. Nel caso di Inadempienza del contribuente all'obbligo di accatastamento, provvederà il Comune a segnalare l'immo-

bile agli uffici catastali che provvederanno al classamento d'ufficio, ovviamente con spese a carico del contribuente e applicazione delle sanzioni. Da segnalare, inoltre, che per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, è previsto un abbattimento della base imponibile, limitatamente al periodo dell'anno durante il quale sussistono dette condizioni (per quelli cosiddetti “collabenti” la rendita è pari a zero, per cui rimangono esenti). Per quanto riguarda la dichiarazione Imu, questa deve essere presentata entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell'imposta. Ai Comuni è data la possibilità di predisporre i propri regolamenti e deliberare le aliquote entro il 30 settembre 2012: il termine in precedenza era fissato al 30 giugno.

Sono un coltivatore diretto che ha compiuto l'età per la pensione di vecchiaia (65 anni), il 15.11.2011. Mi era stato detto che avrei dovuto aspettare 18 mesi prima di ricevere la pensione. E' possibile accedere alla pensione di vecchiaia dal 01 dicembre 2012 senza aspettare i famosi 18 mesi per l'apertura della finestra? Nel caso dei coltivatori diretti uomini che hanno compiuto i 65 anni nel corso del 2011 probabilmente risulterà più favorevole accedere alla pensione con le nuove regole introdotte dalla Monti-Fornero e cioè al compimento dei 66 anni, senza aspettare l'apertura della cosiddetta finestra, possibilità che, tra l'altro, l'Inps ha ribadito nella sua circolare n.35/2012. Il consiglio è di rivolgersi subito al più vicino ufficio Epaca per ricevere tutte le informazioni necessarie e predisporre la domanda di pensione. In seguito alla Riforma Monti-Fornero quali sono i requisiti previsti per la pensione di vecchiaia? Dal 1.1.2012 sono stati elevati i requisiti di età anagrafica per accedere alla pensione di vecchiaia. Fermo restando il requisito contributivo minimo di 20 anni di anzianità contributiva, nel caso degli uomini, per avere diritto alla

pensione di vecchiaia, è necessario avere compiuto 66 anni di età. Nel caso delle donne si distinguono 4 possibilità: se la persona interessata è una lavoratrice dipendente del settore privato per accedere alla pensione di vecchiaia nel corso del 2012 deve avere compiuto almeno 62 anni di età, se invece si tratta di lavoratrice autonoma (coltivatrice diretta, artigiana, commerciante, etc…) l'età minima richiesta è pari a 63 anni e 6 mesi. Nel caso di contribuzione mista (quando cioè l'interessata ha svolto durante la sua vita lavorativa sia lavoro dipendente sia attività autonoma) per accedere alla pensione di vecchiaia si deve fare riferimento all'età prevista per le lavoratrici autonome. Infine ci sono le lavoratrici dipendenti del settore pubblico, che dal 1.1.2012 possono andare in pensione di vecchiaia all'età di 66 anni. Dal 1 gennaio 2013, è bene ricordarlo, l'età pensionabile è elevata di 3 mesi per tutti. Una volta maturati i requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia, da che data decorre il pagamento? Bisogna sempre aspettare che si apra la cosiddetta “finestra”? Per tutti coloro che maturano il diritto alla pensione di vecchiaia dal 1.1.2012 la pensione stessa decorre dal mese successivo alla maturazione del diritto. Per esempio: soggetto maschio nato il 1.3.1946 che compie i 66 anni il 1.3.2012, avendo almeno 20 anni di contributi, la pensione di vecchiaia decorrerà dal 1.4.2012.

www.cascinapulita.it


LUGLIO AGOSTO 2012

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Informazioni Utili

la campagna TOSCANA

Formazione

LA BANCA DEGLI AGRICOLTORI Al servizio di imprese, cooperative e agroindustriali Nasce la prima “banca” degli agricoltori al servizio di un milione di imprese agricole, cooperative ed agroindustriali che producono il 15% del prodotto interno lordo nazionale (Pil). La Banca d'Italia con una delibera del 5 giugno 2012 ha abilitato CreditAgri Italia come ente di garanzia vigilato dalla banca centrale e iscritto nell'elenco speciale degli intermediari finanziari ex Art. 107 del Testo unico bancario. CreditAgri Italia è il risultato di un percorso societario che dal 2008 al 2010 ha visto diversi confidi agricoli territoriali impegnati attivamente alla strutturazio-

ne di un progetto di fusione promosso dalla Coldiretti al fine di dare vita ad un unico ente di garanzia fidi specializzato nel settore agricolo e agroalimentare. Attualmente CreditAgri è, tra l'altro, soggetto accreditato per l'attivazione dei fondi pubblici di garanzia Sgfa (Società di gestione fondi per l'agroalimentare) per il rilascio di garanzie dirette - fino al 70% - contro garantite dallo Stato. Coldiretti sottolinea che il mondo agricolo e agroalimentare rappresenta per il settore creditizio un universo da 43,5 miliardi di euro impiegati ma il credit

crunch ha colpito anche i campi dove sei imprese agricole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito, con il costo del denaro in agricoltura che ha raggiunto il 6% e risulta superiore del 30% a quello medio del settore industriale. Un ruolo determinante per superare queste difficoltà causate dalla crisi può essere svolto ora da CreditAgri Italia, una realtà nazionale presente oggi in tutta Italia con oltre 50 filiali e un volume storico di affidamenti di oltre 2 miliardi di euro distribuiti in 160 banche. Per saperne di più chiedi agli uffici Coldiretti.

HACCP, EX LIBRETTO SANITARIO

Un ciclo di corsi Haccp per alimentaristi in sostituzione dell'ex libretto sanitario per responsabili ed addetti attività alimentari complesse e semplici, e di aggiornamento rivolto alle imprese agricole, ma anche a baristi, commessi, camerieri, cuochi e personale di cucina, fornai, pasticceri, gelatieri, macellai, itineranti e fruttivendoli, ed in generale a tutte quelle categorie di operatori ed imprese che trattano generi alimentari. I corsi, suddivisi in moduli da 4, 8, 12 e 16 ore, a seconda della tipologia di attestato da ottenere, che si tratti di responsabile o addetto, o semplice aggiornamento, sono in fase di organizzazione.

RSPP, PRONTO SOCCORSO E ANTINCENDIO La vasta offerta formativa di Coldiretti prevede inoltre corsi periodici rivolti a datori di lavoro ed addetti che intendo svolgere il ruolo di “Responsabile Servizio Prevenzione e protezione” all'interno della propria azienda. Oltre a corsi di primo soccorso e pronto soccorso aziendale obbligatori per tutte le imprese costituite in forma di società o con dipendenti e addetti antincendio rischio basso e medio che si propone di formare ed addestrare sulla genesi e lo sviluppo degli incendi, sui principi prevenzionistici e protezionistici e sull'utilizzo dei mezzi di estinzione portatili. Il corso è indicato agli addetti designati dal datore di lavoro al servizio antincendio delle aziende che sono state valutate a medio o basso rischio. Possono trarre utilità professionale anche datori di lavoro,addetti al servizio di prevenzione e protezione, responsabili della sicurezza, lavoratori, consulenti, professionisti

Gli interessati possono chiedere informazioni sull'offerta formativa presso la sede più vicina di Coldiretti oppure rivolgersi al CAICT SRL Formazione & Sviluppo in Via Della Villa Demidoff, 64/d - Firenze scrivendo a caict.formazione.toscana@coldiretti.it oppure telefonando al numero 05532357212

Programma Lunedì 10 settembre 2012

SCADENZE

09,00- 13,00 Maddalena Guidi - Regione Toscana • Inventario superfici viticole • L.R. 9/2009 Disciplina e controllo potenziale viticolo • Piano nazionale di sostegno vitivinicolo 14,00- 18,00 Laura Striglio - Istituto Repressione Frodi • Tenuta Registri • Etichettatura • Documenti di Accompagnamento Mercoledì 12 settembre 2012 09,00- 13,00 Dario Parenti, Le Uve snc • Caratteristiche dei principali mercati internazionali • Tendenze dei principali mercati internazionali • Dinamiche export: aspetti logistici generali • Parametri analitici enologici

14,00- 18,00 Dario Parenti, Le Uve snc • Brand building e valorizzazione del marchio • Differenziazione e complementarità dell'offerta vinicola aziendale • Promozione

Corso di formazione

DiVino

Venerdì 14 Settembre 2012 09,00- 13,00 Sara Abrardi, Le Uve snc • Tecnica enologica relativa a vini sfusi ed imbottigliati • Igiene in cantina 14,00- 18,00 Sara Abrardi, Le Uve snc • Gestione delle solfitazioni • Accorgimenti operativi e soluzioni tecniche

- Costi comprensivi dei materiali didattici e certificazione di frequenza: 250,00 € + IVA. - Sede del corso : Aula CAICT srl - Via Della Villa Demidoff, 64/d - Firenze INFORMAZIONI e ISCRIZIONI: Tel.055/32357212 - 055/32357213 - Fax: 055/3246612 - caict.formazione.toscana@coldiretti.it

l PREVIDENZIALI 16 Settembre - Scandeza pagamento 1° trimestre 2012 dei contributi Inps per gli operai agricoli 17 Settembre - Pagamento 2° trimestre 2012 contributi IVS Inps per i lavoratori autonomi agricoli CD/IAP 30 Settembre - Pagamento 2° trimestre 2012 per gli autorizzati alla contribuzione volontaria

l FISCALI

20 Agosto - Modello UNICO Persone Fisiche pagamento saldo imposte 2011 e primo acconto 2012 con piccola maggiorazionedello 0,40 % 20 Agosto - Pagamento IVA relativo al secondo trimestre 2012 30 Settembre - Presentazione istanze all'Agenzia del Territorio per la rivendicazione della ruralità dei fabbricati (categoria A/6 e D/10). 25 Ottobre - Presentazione INTRA relativi agli acquisti e alle vendite verso paesi UE effettuati nel terzo trimestre 2012.

l TECNICHE

31 Ottobre - Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” 31 Ottobre - Misura 122 “Migliore valorizzazione economica delle foreste” 31 Ottobre - Misura 123b “Aumento del valore aggiunto dei prodotti forestali” 31 Ottobre - Misura 221 “Imboschimento di terreni agricoli” 31 Ottobre - Misura 223 “Imboschimento di superfici non agricole”


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CEREALI

GUIDA ALLA FERTILIZZAZIONE DEI CEREALI A cura di Leonardo Dragoni - Direzione Nazionale - Cell. 348 3053733

CONCIMAZIONE ORGANICA DEI CEREALI

CONCIMAZIONE ORGANO-MINERALE DEI CEREALI

Il rilascio delle unità fertilizzanti organiche è fondamentalmente un processo biologico: la matrice organica con l'innalzarsi dei valori termici si mineralizza liberando gli elementi in quantità sempre più elevate.

... "un corretto piano di fertilizzazione deve prevedere l'ottimizzazione del rilascio delle unità fertilizzanti"

L'elevata solubilità e igroscopicità del GUANITO, l'impiego di matrici organiche ad elevata velocità di mineralizzazione e il rapporto C/N = 3,5 rendono il nostro fertilizzante organico efficace in soli 100 giorni utili di mineralizzazione. La concimazione dei cereali con il concime organico GUANITO 6-15-3+2+32%C riveste un duplice ruolo: nutre la coltura ... pensando al terreno!

Per produrre 1 q.le di granella, il grano duro asporta mediamente 3 kg di azoto e 1 kg di fosforo. L'AZOTO viene asportato in modesta quantità in fase di accestimento; il massimo dell'asportazione avviene in fase di levata e botticella. Il 70% del FOSFORO viene asportato dalla coltura in fase di levata-fioritura, in quanto elemento fondamentale per la costituzione del culmo, per l'ottimizzazione della fioritura e quale materiale energetico per il metabolismo della pianta.

Grazie all'elevato apporto di microrganismi ed acidi umici, GUANITO favorisce la trasformazione dei residui vegetali, che se ben trasformati danno il massimo della resa in humus.

Questa lunga pausa di inutilizzo degli elementi fertilizzanti di pre-semina riduce drasticamente l'efficacia dei concimi chimici di sintesi, a causa del rischio di dilavamento e retrogradazione caratteristico dei terreni poveri di Sostanza Organica e con pH acido o alcalino.

Si consiglia la somministrazione di GUANITO alla dose di 3-4 q.li/ha già all'atto dell'interramento dei residui vegetali, evitando lavorazioni profonde che possono condizionare l'attività microbiologica.

E' per questo motivo che numerose Società Fertilizzanti utilizzano matrici organiche per proteggere gli elementi chimici.

GUANITO può essere somministrato anche in presemina: grazie alla sua "lenta cessione naturale" può essere somministrato con un certo anticipo sulla data di semina, permettendo così all'agricoltore già da fine ottobre di concentrarsi esclusivamente alla semina. Grazie alle basse temperature invernali che rallentano fino a bloccare la mineralizzazione, si riducono drasticamente le perdite di azoto per dilavamento.

Concime Organico NP

UMIDITA’

7%

GUANITO

PH

6,5

BIO

6-15-3 +32%C

CARBONIO ORGANICO

ITALPOLLINA S.p.A., da sempre leader nel settore, sostiene che un eccellente rivestimento di Carbonio Organico di origine biologica è sinonimo di elevata protezione e quindi di una maggiore disponibilità nel tempo. QUESTI I NOSTRI CONCIMI ORGANO - MINERALI ad elevato tenore di Carbonio Organico:

SONAR

SONAR

RADAR

7-15 +30%C

8-20 +30%C

10-23 +27%C

32%

ACIDI UMICI

3,5%

ACIDI FULVICI

7,5%

MAGNESIO (MgO)

2%

MICROELEMENTI

1%

Ammesso in Agricoltura Biologica

DOSE: 2,5 - 3 q.li/ha EPOCA di impiego: pre-semina/interramento residui vegetali


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