La Campagna Toscana

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Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F- La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa - Una copia Euro 1,55

SPECIALE SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Un vademecum per le imprese agricole

Oscar Green 2011 Idee ed innovazione: 77 imprese agricole toscane in concorso

Inserto speciale al centro del tabloid

Aree rurali e filiera Intervista ad Oreste Giurlani Presidente UNCEM segue a pagina 2

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www.toscana.coldiretti.it LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana Anno XIV n.4/2011

ROMA-PALALOTTOMATICA 2011 ORA I FATTI, E L’ETICHETTATURA

L’EDITORIALE di Tulio Marcelli Presidente Coldiretti Toscana

In 1500 dalla Toscana per l’Assemblea Nazionale. In campo tutta l’agricoltura Rinnovare il “patto” con i consumatori, rimettere al centro del sistema produttivo nazionale un'attività primaria che tutela il territorio e produce grandi economie di scala, e soprattutto - lo ha ricordato nel suo intervento il presidente nazionale Sergio Marini - “dà da mangiare alla gente”. Alla grande assemblea nazionale del 7 luglio, Coldiretti ha gettato sull'instabile piatto della politica italiana i valori del buonsenso. Valori che troppo spesso vengono sottovalutati, o presi in scarsa considerazione. “Cambiano ministri dell'agricoltura, cambiano governi - così ha scaldato gli oltre 16 mila del Palalottomatica Marini all'inizio della sua relazione ma non si riesce a restituire al nostro settore quel ruolo centrale che assolutamente merita”. Così l'evento dell'Eur, che aveva lo scopo di rilanciare il grande progetto economico di Coldiretti, quello relativo alla implementazione di

una “filiera agricola tutta italiana certificata e firmata dagli agricoltori”, ha fatto pendere la bilancia del consenso nettamente dalla parte di una associazione che rappresenta oltre il 70 % dell'agricoltura nazionale, e che si è mostrata capace - in epoca congiunturale negativa non solo di reggere alla crisi, ma pure di mostrare evidenti segni di ripresa. Con dati in controtendenza perfino nel contesto della occupazione giovanile. Ed erano moltissimi i al arrivati giovani Palalottomatica avvolti nelle loro bandiere gialle,

alcuni dei quali portatori di idee e soluzioni talvolta geniali, a sostegno e ad integrazione del reddito aziendale in agricoltura. Perché se c'è un elemento che è emerso con certezza nel corso dei lavori dell'assemblea, il nostro Paese, senza una adeguata valorizzazione e protezione dell'attività primaria - lo ha ricordato Mons. Angelo Bagnasco, Presidente Cei non ha futuro”. La delegazione Toscana, guidata dal presidente Regionale Coldiretti, Tulio Marcelli, è intervenuta all'evento con oltre 1500 soci. “Un segnale di buona volontà e determinazione - ha commentato Marcelli - che ci rende consapevoli di cam-

minare nella giusta direzione”. Lo stesso presidente regionale, nella sua qualità di responsabile nazionale di Terranostra ha ricordato come “la risorsa agrituristica sia centrale per la tenuta dell'intero comparto agricolo”. Rivolto ad un parterre particolarmente qualificato, presenti il Ministro dell'Economia Tremonti, del Lavoro Sacconi, dell'Agricoltura, Romano, della Sanità Fazio, e il vice Segretario del Pd, Letta, Sergio Marini ha mostrato una netta e decisa “equidistanza” da maggioranza e opposizione. Un segnale politicamente forte, in un momento di politica particolarmente debole. “Occorrono i fatti - ha detto

Marini - occorre, come tutti i governi promettono da anni, non facendolo, che si vada in Europa e si metta sul piatto il reale peso e le reali esigenze dell’agricoltura nazionale. E' impensabile - ha aggiunto - che dopo le mozzarelle blu, la diossina nei mangimi, il batterio killer, tutti fenomeni estranei al nostro sistema produttivo, i nostri governi non siano capaci di imporre una reale etichettatura in grado di salvaguardare sia il produttore che il consumatore”. D'altro canto se a Bruxelles si piange, a Roma certo non si ride, con la legge nazionale sulla tracciabilità ancora priva dei necessari regolamenti attuativi. Tanto che Marini ha concluso in modo per lui anomalo: non concludendo, e limitandosi a fare i saluti finali. Per lasciare il cerino acceso dai 15000 del Palalottomatica in mano ai politici. Perché la finiscano di spengere le candele altrui, non essendo capaci di accendere le proprie.

Per promuovere e commercializzare il vino toscano ci vuole anche la carne…toscana. E' una condicio sine qua non che lega indissolubilmente il futuro prossimo della nostra zootecnia e le scelte della politica regionale, chiamata a sorreggere, dopo i drastici tagli del Governo, il sistema del'Associazione Regionale Allevatori. Una decisione inevitabilmente collegata anche al domani dell'agricoltura toscana, e a doppio filo al turismo, che mai, come oggi, rischia di perdere un pezzo portante della sua immagine e della sua economia. Sarebbe un danno che va ben oltre il sistema zootecnico e ben oltre una mera questione di numeri e statistiche: questo dovrà essere chiaro. Le sforbiciate inflitte compromettono, e rischiano di cancellare 60 anni di patrimonio genetico, e con loro, razze come la chianina, forse


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Dalla Regione

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domani poco più di un normale vitello, la zerasca e la pomarancina per citare i casi più estremi, e lo straordinario albero genealogico delle razze autoctone costruito e custodito dal sistema delle associazioni allevatori. Effetti a cascata che l'economia agricola e turistica della Toscana non potrebbe sostenere nemmeno in condizioni di normalità; è fuori strada chi associa le nostre stalle, e i nostri pascoli, ai soli prodotti caseari e alla carne. C'è molto di più dietro il lavoro e l'operato dell'Associazione Allevatori. Dietro il sacrificio dei nostri allevatori. Oggi di fronte al noi ci sono due strade: permettere ai tagli di “affondare” il sistema regionale dell'Associazione Allevatori, e chiuderlo; oppure salvarlo, e appoggiare quel piano di “rilancio” a cui la stessa associazione sta lavorando ormai da mesi. Noi, Coldiretti, saremo al fianco dell'Associazione Regionale Allevatori e appoggeremo, senza esitazione, il piano di ristrutturazione pluriennale che dovrà garantire alle stalle toscane la continuità di un'esperienza che ha contribuito alla selezione, alla tracciabilità e alla qualità del patrimonio. Non chiediamo contributi a pioggia, non è nello stile, non lo è mai stato, della nostra organizzazione. Le risorse si possono trovare tra le voci del Piano Agricolo Regionale a patto che il piano di salvataggio sia sinonimo di rilancio. Dovrà essere uno sforzo sostenibile dalla Regione Toscana, questo è evidente, e condiviso da tutti i soggetti coinvolti. Questa è la fase per agire. La posta in gioco non è una sigla, l'Ara, ma un patrimonio di cui la Toscana ha bisogno: non c'è Chianti senza una bella bistecca fiorentina. E' questa la verità. Non c'è Toscana senza agricoltura, e senza zootecnia. E questa è l'altra verità su cui nessuno potrà obiettare.

AREE RURALI

Intervista a Oreste Giurlani, Presidente Uncem

Sostenere le dinamiche di filiera Sostenere le dinamiche di filiera, diversificare le attività economiche, favorire l'aggregazione di imprese e valorizzare lo sviluppo locale: è questa la ricetta dell'Uncem Toscana per garantire un futuro alle zone rurali. Un futuro che il Presidente Oreste Giurlani ha ben chiaro, insieme al ruolo delle imprese agricole chiamate a puntare, gran parte della posta in palio, sulla filiera corta e sullo sviluppo di “buone prassi” in materia di risparmio energetico. L'Uncem come intende valorizzare il ruolo dell'agricoltura? Valorizzando lo sviluppo locale e lavorando strategicamente per accrescere la competitività del settore agricolo, nella consapevolezza che tale settore rappresenta un aspetto trainante per lo sviluppo socio-economico della Toscana. Infatti, attraverso la

creazione di gruppi di lavoro composti dalle Associazioni di Categoria e sanciti da specifici Protocolli d'Intesa, Uncem Toscana vuole promuovere l'attuazione di strategie complessive della montagna, che mettano al centro la relazione tra gestione del territorio e sistemi economici. Tra gli obiettivi principali quello di qualificare l'attenzione sulle politiche di distretto, incentivando azioni innovative verso le dinamiche di filiera e sostenendo i progetti di ricerca e di sviluppo, in modo da dotare il territorio rurale e montano degli strumenti tecnologici necessari per favorire la crescita di nuovi saperi e competenze. E dell'impresa agricola? Uncem Toscana punta alla valorizzazione delle piccole e medie imprese, promuovendo la diversificazione delle attività economiche nelle zone rurali e la qualità delle

produzioni agricole e alimentari. Per valorizzare il ruolo dell'impresa agricola, Uncem ritiene necessario prima di tutto puntare sullo sviluppo locale attraverso la promozione dell'aggregazione fra le imprese agricole presenti sul territorio. Un obiettivo fondamentale è quello di rafforzare contemporaneamente tutto il sistema dell'infrastruttura locale: attraverso l'innovazione e la modernizzazione Uncem punta a viabilità alle reti telematiche. Cosa può fare l'Uncem per gli agricoltori? Oltre a promuovere interventi di salvaguardia del territorio, attraverso la valorizzazione dell'ambiente naturale e sostenendo la gestione e la sicurezza del territorio, Uncem Toscana si impegna a promuovere la costruzione di vere e proprie reti fra gli attori locali, coinvolgendo soggetti sia pubblici che privati

nel settore dell'agricoltura. Infatti, attraverso l'attuazione di programmi comuni e la stipula di Accordi di Programma, è possibile giungere alla definizione e all'attuazione di opere complesse e di interventi sul territorio che, per la loro completa realizzazione, richiedono l'azione integrata e coordinata tra tutti gli attori coinvolti a livello locale e regionale. Cosa possono fare gli agricoltori per l'Uncem? Gli agricoltori possono puntare sulla filiera corta e sullo sviluppo di “buone prassi” in materia di risparmio energetico, utilizzando le risorse energetiche presenti sul territorio a chilometri zero e dando vita a sperimentazioni a bassissimo impatto ambientale. Quali sono i vostri progetti per incentivare “il ritorno” nei piccoli comuni montani?

PIANI INTEGRATI DI FILIERA OK Presentati 21 progetti, contributi per 33 mln I Piani Integrati di Filiera fanno strike in Toscana. Sono stati ben 21 i progetti presentati per un totale di 74 milioni di euro di investimenti in agricoltura e agroindustria. La richiesta di contributo pubblico è pari a 33 milioni, superiore ai 25 milioni che erano stati previsti come “dote” dalla Regione. La filiera dei cereali ha svolto un ruolo da protagonista. Ben 12 i milioni di euro di contributi riservati al cerealicolo e 6 i progetti presentati. 7 progetti invece riguardano le produzioni zootecniche: 4 per la filiera di carne e latte ovina, mentre 3 sono nell'ambito della filiera bovina. I restanti 8 progetti sono così distribuiti: 3 per il vino, 3 per l'olio e 2 per il vivaismo. Gli investi-

menti previsti nei PIF sono in media pari a 3,5 milioni di euro, di cui 1,5 richiesti come contributi pubblici. Il progetto più piccolo prevede 700 mila euro di investimenti, quello più grande arriva a 7,5 milioni di euro. Il bando, sostenuto fortemente da Coldiretti, ha permesso, per la prima volta, la concessione dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale ma condizionata alla

sottoscrizione di un apposito Accordo di filiera con la partecipazione di una pluralità di soggetti (almeno 15) legati tra loro da vincoli di carattere contrattuale, nel quale vengono regolati obblighi e responsabilità reciproche. In particolare l'accordo fra i partecipanti ai Piani integrati di filiera disciplina la fornitura dei prodotti agricoli destinati alla trasformazione e commercia-

lizzazione agroindustriale e la realizzazione degli investimenti che servono a raggiungere gli obiettivi del progetto stesso: investimenti in macchinari e immobili, promozione, prodotti o tecniche innovative, agro energie, la certificazione di qualità ecc. I progetti presentati andranno ora al vaglio di una Commissione di Valutazione che li verificherà alla luce dei requisiti previsti nel bando ed effettuerà l'analisi qualitativa. Nel giro di 2 mesi sarà stilata la graduatoria e la relativa assegnazione dei fondi. A quel punto i progetti che si saranno giudicati finanziabili potranno subito prendere il via. Per informazioni contattare la segreteria regionale allo 055-3232571.

LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana - Anno XIV n. 4 LUGLIO-AGOSTO 2011 Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa Editore: Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana- Registro Operatori della Comunicazione n.971 -Reg. Trib. Firenze n.4768 del 20.02.98 Direttore responsabile: ROBERTO MADDE’- Direzione, redazione e amministrazione Via della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze- Tel. 055/3245655 - Fax 055/32466- lacampagna.toscana@coldiretti.it - www.toscana.coldiretti.it Ai sensi del Dlgs del 30.06.2003 n.196 (codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da tempo in nostro possesso, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con La Campagna Toscana/Caict srl/Coldiretti, verranno utilizzati dalla stessa Caict srl, editrice del giornale, per essere inseriti in archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto sottoscritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio del giornale, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l’informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

Uncem Toscana da tempo si batte per assicurare il mantenimento di tutti i servizi di prossimità sul territorio, fondamentali per garantire il livello di qualità della vita, il popolamento ed il presidio territoriale. L'obiettivo è quello di promuovere la piena erogazione dei servizi essenziali alla persona, puntando anche sullo sviluppo della viabilità e dei servizi di trasporto locale. In ambito rurale si manifestano infatti particolari bisogni di trasferimento merci, per questo appare necessario riprogrammare la mobilità puntando alla costruzione di un modello integrato tra diversi sistemi di trasporto, sia delle persone che delle merci.

IN BREVE TABACCO Firmato l'accordo pluriennale tra ONT Italia e Philip Morris Italia per la fornitura di tabacco greggio italiano, unitamente ai contratti di coltivazione per l'anno 2011, con l’obiettivo di garantire sostenibilità economica alla coltivazione del tabacco in Italia. La Philip Morris si impegna ad acquistare tabacco italiano direttamente dalla Unione di tabacchicoltori indicati da Coldiretti (ONT Italia) per il triennio 2011-2013, con un aumento dei propri acquisti di tabacco del 25% rispetto al raccolto 2010. La ONT invece garantirà a Philip Morris la disponibilità dei tabacchi rispondenti alle esigenze della manifattura e si occuperà della divulgazione e implementazione delle Buone Pratiche Agricole (GAP - Good Agricultural Practices), le linee guida elaborate da Philip Morris International per garantire la qualità e l'integrità del tabacco e il rispetto dei principi di tutela dell'ambiente.


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Campagna Amica

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DECOLLA LA RETE DELLE BOTTEGHE

In arrivo la Bottega di Campagna Amica… toscana In arrivo la Bottega di Campagna Amica… toscana. Anche nella nostra regione prenderà forma presto il primo punto di vendita diretta organizzata, dove al consumatore viene offerto esclusivamente l'assortimento completo della filiera agricola italiana contraddistinta dal marchio Campagna Amica. Dentro si trovano i prodotti agricoli provenienti da campi e allevamenti italiani venduti direttamente dagli allevatori. La Bottega non richiede la presenza fisica dei produttori, ma può beneficiare dei vantaggi della vendita diretta in agricoltura, in termini di semplificazione amministrativa e fiscale. Non è soggetta a licenza né a vincoli di chiusura setti-

manale o di orario. Il prototipo toscano è ormai in fase di decollo: nascerà a Poggibonsi in provincia di Siena, secondo il format studiato per essere accattivante, omogeneo e immediatamente riconoscibile. L'obiettivo è di creare in tempi stretti una vera e propria catena di vendita diretta degli agricoltori anche nella nostra regione. “E' un'occasione in più per i produttori agricoli della regione che possono gestire direttamente la “Bottega di Campagna Amica”, in forma singola o associata”, spiega il direttore di Coldiretti Toscana Roberto Maddè. Anche gli agricoltori infatti possono gestire una Bottega di Campagna Amica. Esattamente come

FILIERA CORTA

possono farlo altri soggetti agricoli (società partecipate) o non agricoli (commercianti, nuovi imprenditori, catena della distribuzione

FOCUS

organizzata che decide di aprire la Bottega anche all'interno di forme di distribuzione tradizionale) che intendono investire sul

made in Italy “certificato” Campagna Amica. L'imprenditore agricolo può aprire una Bottega in azienda o in qualunque altra località. Se ha già un punto vendita aziendale può intervenire su questo, trasformandolo secondo l'immagine e il format organizzativo stabilito: è l'unico titolare dell'attività, è il responsabile della sua gestione ed è sempre presente nel punto vendita. I suoi obblighi sono: il rispetto del limite della prevalenza e quello del fatturato annuo per il prodotto acquistato. A sua disposizione, per il rifornimento della Bottega ha il Consorzio Produttori di Campagna Amica: società cooperativa agricola per azioni finalizzata alla crea-

zione della catena delle Botteghe. I suoi compiti? Spaziano dalla definizione della contrattualistica, al marketing passando per la codificazione e delle regole di mercato e di concorrenza. Tra le sue attività c'è la creazione di una grande vetrina telematica dei prodotti della filiera agricola italiana, dove ogni agricoltore o allevatore può mettere in vendita i suoi prodotti. . Gli imprenditori agricoli, interessati ad aprire una Bottega di Campagna Amica o ad aderire al Consorzio, possono richiedere informazioni e notizie aggiuntive e personalizzate, rivolgendosi al responsabile di Campagna Amica, presente presso gli uffici provinciali di Coldiretti.

TUTELARE IL MARCHIO AGROPIRATERIA, UN’AFFARE DA 60 MILIARDI Al via controlli per Mercati ed Aziende

Campagna Amica è un circuito commerciale in continua e costante crescita quantitativa. Anche in Toscana. Con oltre sessanta mercati e trecentoventi aziende accreditate, la rete dei punti in vendita diretta Campagna Amica nella nostra regione è diventato il circuito del vero made in Tuscany alimentare: con i suoi numeri contribuisce ad ingrandire la rete nazionale che, per estensione territoriale, ampiezza del numero di operatori agricoli, risposta dei consumatori, volume di vendite dirette, non ha uguali in Europa. Caratterizzata da un marchio distintivo, dal rispetto di un regolamento d'uso del marchio, dall'adozione di regole comportamentali ben precise, dall'attenzione a un codice etico e ambientale, la rete Campagna Amica necessita adesso dell'ultimo importante tassello: i controlli.

L'avvio delle verifiche è necessario per assicurare l'omogeneità dei prodotti commercializzati, che devono essere rigorosamente tutti agricoli e italiani. A garanzia del corretto funzionamento della rete e a tutela del marchio Campagna Amica, dei produttori agricoli, dei gestori delle Botteghe, del consumatore finale quindi è stato organizzato un capillare sistema di verifiche. La task force che si muove per difendere la crescita qualitativa del marchio è composta da un piccolo esercito di “controllori interni”e da un ente terzo che ha il compito di controllare i controllori. Per gli operatori non un limite, ma un'opportunità: quello di rendere sempre più credibile ed apprezzato sul un marchio, mercato Campagna Amica, che ormai dal consumatore viene percepito come garanzia di qualità e genuinità.

Presentato il Primo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia Un affare da 60 miliardi. E' questo il business dell'agropirateria, una vera e propria truffa che rischia di mettere in ginocchio le produzioni italiane di qualità. Se a livello comunitario, dopo sforzi immani di Coldiretti, siamo giunti a riconoscimenti della tutela dei prodotti a denominazione di origine, altrettanto non si è riusciti a fare fuori dall'Unione Europea. A subire i danni maggiori sono i prodotti dell'agroalimentare italiano. Insomma, quando si parla di difesa del Made in Italy si devono comprendere anche i prodotti agricoli e i loro derivati. E se il Governo non interverrà tempestivamente e determinazione, i danni potrebbero essere irreparabili. Su questo fronte Coldiretti è impegnata per garantire ai produttori italiani il riconoscimento dei loro diritti come ha ribadito anche in occasione della presentazione del Primo Rapporto sui crimini agroalimentari realizzato con Eurispes. Ad essere colpiti dall'agropirateria sono il parmigiano, il prosciutto, i formaggi in genere, il vino, l'olio di oliva, i salumi, il latte e gli ortofrutti-

coli, e non solo le Dop, Igp, ma l'intero sistema agroalimentare. Il danno economico provocato dall'agropirateria è stato calcolato in oltre tre miliardi. Ed il valore è in costante, preoccupante crescita. Solo negli Stati Uniti il giro d'affari relativo ai formaggi “taroccati” supera i due miliardi di dollari. In commercio si trovano prodotti italiani “taroccati” e camuffati dietro sigle come Parmesao, Regianito, Parma Ham in Brasile, Argentina e Stati Uniti o l'Asiago del Wisconsin, la mozzarella di Dallas, il Daniele Prosciutto & Company e il Danish Grana sempre negli Stati Uniti, e il gorgonzola che in Australia diventa Tinbozola mentre in Germania, Austria e Belgio si

può trovare sotto la denominazione Cambozola. Senza contare le contraffazioni messe in campa dalla Cina che fino ad ora sembrava specializzata soprattutto nei settori dei giocattoli e dell'elettronica, ma che ora si affaccia anche sul mercato agroalimentare. Ad aggravare la situazione è arrivato Internet. Il diffondersi degli acquisti in rete ha portato gli acquirenti di ogni paese a trovare disponibili negli scaffali virtuali una vera e propria marea di prodotti “taroccati” a prezzi decisamente più bassi di quelli originali. Questo, ovviamente, ha contribuito in maniera forte ad aumentare la diffusione della pirateria agroalimentare. Di fronte ad una situazione di questo gene-

re la r isposta italiana, e più in generale europea, deve essere quanto mai decisa. Non si tratta solamente di salvaguardare l'immagine del nostro Paese ed i nostri produttori, ma in molti casi si tratta addirittura di salvaguardare la salute dei consumatori che potrebbero imbattersi, più o meno inconsapevolmente, in prodotti di scarsa qualità fatti passare per produzioni garantite. In attesa che l'Ue riesca a farsi sentire a livello mondiale con il riconoscimento delle denominazioni, l'unica strada percorribile sembra quella della registrazione dei marchi e per difendere il prodotto italiano non Dop e Igp è indispensabile rendere ancora più rigida l'etichettatura obbligatoria dell'origine dei prodotti in modo che il consumatore non sia indotto in errore e possa acquistare in maniera assolutamente trasparente. Solo così una parte importante dell'economia italiana riuscirà a soprav vivere e, visto che molte produzioni di qualità si trovano in territori marginali, anche il nostro territorio potrà continuare ad avere persone che lo salvaguardano.


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Multifunzionalità

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OSCAR GREEN, IDEE E INNOVAZIONE 77 le imprese toscane iscritte Originalità, innovazione, idee, e perché no, la voglia di osare: sono 77 le imprese agricole toscane iscritte alla quinta edizione del Premio Oscar Green, l'importante evento promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per dare un giusto riconoscimento alle imprese agricole che hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca, diversificazione e globalizzazione. Sei le categorie previste: “Stile e cultura l'impresa”, “Sostieni lo sviluppo”, “In-generation”, “Esportare il territorio”, “Campagna Amica” ed “Oltre Filiera”. E la Toscana ha fatto la sua parte presentando ben 77 aziende, contro le 52 dello scorso anno, tutte con caratteristiche e storie diverse, spesso vere e proprie “chicche”di originalità, inventiva e voglia di fare. Tre i comuni che hanno partecipato alla categoria “Oltre la Filiera” dimostrando di investire su km zero, stagionalità e filiera corta: Greve in Chianti e

Scandicci, dando pieno sostengo al progetto del mercato di Campagna Amica, e Quarrata che ha inserito, nei menu delle scuole, yogurt e latte prodotto da un'azienda zootecnica locale. Lucca con 14, Firenze con 12 e Massa, Siena, Grosseto e Arezzo con 8 le provincie più rappresentate. Si va dall'azienda agricola che offre, oltre ai prodotti locali “fatti”in loco, il giro in mongolfiera su campi, foreste e laghi al simpatico allevamento di lumache da gastronomia, dall'azienda agrituristica termale

per dormire, mangiare e rilassarsi, alla latteria dei ragazzi, fino all'azienda vitivinicola nata tra i vitigni della storica dimora estiva di Carlo Ludovico Borbone, Duca di Lucca che ora produce uno dei migliori vini a livello nazionale. E ancora l'azienda vivaistica che pratica la rarissima arte topiaria dando alle piante con forme ardite, e l'azienda specializzata nella tostatura di arachidi. “Le imprese toscane - spiega Francesca Ferrari, Delegata Regionale Giovani Impresa hanno risposto alla grande al

TERRANOSTRA

premio promosso dalla nostra organizzazione che mette in risalto le eccellenze, le sfide e lo spirito multifunzionale delle aziende. Una riposta che è andata ben oltre le nostre previsioni, e che è arrivata da tutti i territori della Toscana. Il concorso permetterà alle aziende di ottenere una visibilità importante a livello nazionale e di incrementare la loro capacità di essere attrattive e innovative nei confronti del consumatore-cliente”. In programma, oltre alle premiazioni nazionali, a Roma, per

le imprese agricole che hanno partecipato, le premiazioni dell’evento a livello toscano che quest'anno si terrà a Villa Montepaldi a San Casciano Val di Pesa, a cui parteciperanno l'Assessore Regionale all'Agricoltura Gianni Salvadori, il Direttore del quotidiano La Nazione Giuseppe Mascambruno e il Delegato Nazionale Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio. “Dietro ogni azienda - conclude la Ferrari - si nascondono storie straordinarie, sfide personali e intuizioni imprenditoriali magnifiche. La Toscana è la regione simbolo del Made in Italy per questa sua caratteristica di sapersi rinnovare e reinventare anche quando tutto sembra essere stato fatto”.

TASSA SOGGIORNO: PERCORSO PARTECIPATO AGRI-WELLNESS Coldiretti Toscana chiede percorsi di partecipazione finalizzati al miglioramento dell'offerta turistica. Con l'introduzione a Firenze dal 1 luglio della tassa di soggiorno, Coldiretti invita le pubbliche amministrazioni a confrontarsi con tutte le associazioni di categoria, per condividere gli obiettivi a cui saranno indirizzati i proventi della nuova tassa. Secondo quanto disposto dal decreto sul federalismo fiscale, infatti, anche altri comuni della Toscana potrebbero scegliere di introdurre la tassa di soggiorno, se predisporranno l'Osservatorio turistico di destinazione, ovvero lo strumento che consente di rientrare nella lista dei comuni classificati turistici dalla Regione. Dopo il capoluogo quindi, molti comuni della Toscana nel 2012 potrebbero decidere di introdurre questa tassa che ricade interamente sui turisti, ma che rende i gestori delle strutture ricettive dei veri e propri sostituti d'imposta. “Crediamo che l'introduzione della tassa di soggiorno - commenta Roberto Maddè,

direttore di Coldiretti Toscana -, oltre a garantire l'equilibrio di bilancio degli enti locali, debba anche contribuire al miglioramento dell'offerta turistica. Occorre mettere in campo - spiega Maddè - scelte di lungo periodo e riforme strutturali capaci di portare risultati duraturi nel tempo per non penalizzare gli operatori del settore e l'economia del turismo dei comuni in cui sarà introdotta”. La destinazione delle risorse, secondo quanto previsto dal decreto governativo, è molto ampia e parla di “interventi in materia di turismo”. Per questo, Coldiretti Toscana chiede di investire risorse non solo per la funzionalità dei centri storici ma anche per valorizzare le aree periferiche, come strade bianche, segnaletica, azioni promozionali sulla campagna e sui prodotti tipici. La tassa varia da 1 a 5 euro a notte, a seconda delle tipologie e delle stelle delle strutture recettive e oltre a comprendere alberghi e affittacamere, riguarda anche gli agriturismo e le residenze d'epoca.

A Pienza, l'argilla senese lavorata con l'olio extravergine di oliva a km0 diventa una vera e propria miscela rigenerante per tutto il corpo, e dove cetrioli, lavanda, rosmarino e fiori d'arancio si propongono come ottimi alleati della bellezza naturale è nato il primo centro agriwellness di Italia: è l'agriturismo Casa Picchiata. Qui Gabriella e Nicola Pagotto, grazie al restauro di un vecchio fienile immerso tra olivi secolari e panorama mozzafiato, hanno realizzato un'accogliente zona relax dotata di piscina riscaldata, idromassaggio, nuoto controcorrente, getti cervica-

li, letti ad acqua, musicoterapia, cromoterapia e zona fitness. In questa cornice effettuano massaggi e trattamenti preparati in modo naturale con i prodotti deldel l'orto, giardino, del frutteto. Un esempio innovativo e originale per dare alle aziende agricole nuove opportunità che ha conquistato la stampa nazionale, in occasione dell'assemblea nazionale di Coldiretti, al Palalottomatica. “Si tratta - sottolinea Andrea Ladini, presidente di Terranostra Toscana - di una brillante idea che dà diventa una nuova fonte di reddito per l'impresa”.

PISA: PROGETTO COMUNICAZIONE Raggiungere, utilizzando i più diversi strumenti, dalla televisione alla radio, fino al vademecum e ai quotidiani, internet e persino quiz, seminari e workshop, le aziende agricole e il consumatore finale ma anche comunità locali, operatori economici e sociali e Pubblica Amministrazione. Sarà realizzato in Provincia di Pisa il più imponente progetto di comunicazione e animazioni mai messo in atto a livello locale attraverso il bando per le attività di animazione, comunicazione, trasferimento ed informazione in materia di sviluppo agricolo e rurale (L.R, n. 34/2001). Il bando sarà attuato da Coldiretti, Canale 50, Ager ed altri importanti partner. Tanti i temi che saranno sviluppati: dall'educazione alimentare alla condizionalità, dalla sicurezza sui luoghi di lavoro all'assunzione di manodopera, dalla sicurezza alimentare all'informazione fitopatologia, dalla multifunzionalità con tutti i suoi aspetti alla filiera corta e al marketing, per finire con le leggi, i regolamenti, le opportunità di finanziamento, le energie rinnovabili.

CASTANICOLTURA La lotta al cinipide del castagnano entra nel vivo. Dopo il pressing Coldiretti, il Governo si è impegnato a sostenere e valorizzare la castanicoltura, adottando tutte le iniziative necessarie ed opportune, anche attraverso contributi per il recupero, la manutenzione, la salvaguardia dei castagneti e il ripristino dei castagneti abbandonati. E' il risultato del sit-in di Coldiretti in occasione del tavolo convocato a Roma a cui ha partecipato una nutrita delegazione. La Toscana della castanicoltura vale 500 mila quintali di prodotto raccolti su circa 20-25 mila ettari, tra cui spicca la produzione dell' IGP Castagna dell'Amiata e Marrone del Mugello, la farina di neccio della Garfagnana e la farina della Lunigiana, entrambe DOP. E ricette simbolo come il castagnaccio e i biscotti del Mugello.


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Speciale Sicurezza

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TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Un vademecum per l'applicazione da parte delle Aziende agricole previste dal Testo Unico - D. Lgs. 81/08 e successive modifiche A distanza di numerosi anni dall'entrata in vigore della normativa sulla sicurezza del lavoro (Decreto Legislativo 626/94), è ancora chiara la percezione di una frattura informativa nelle aziende obbligate al rispetto delle norme infortunistiche e sulla salute, nonché alle problematiche e responsabilità conseguenti. Purtroppo il settore agricolo vanta un triste primato ponendosi ai primi posti tra i settori produttivi per quanto riguarda gli infortuni gravissimi e mortali, e numerose sono le malattie professionali. Con questo vademecum si intende richiamare l'attenzione delle aziende associate su di una problematica spesso trascurata, oggi affrontata da importanti provvedimenti legislativi che hanno modificato ed implementato precedenti obblighi, sanzioni e leggi già complesse esistenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, tentando di evidenziare la sintesi dei principali adempimenti (organizzativi, procedurali e tecnici) integrati con le più recenti novità normative. Il Testo Unico, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, in vigore dal maggio del 2008, e relativo correttivo D.Lgs. 3 agosto 2009, trattano disposizioni legislative in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che abrogando numerosi provvedimenti tra i quali il D. Lgs. 626/94 di cui molto si è parlato, hanno introdotto importanti modifiche in tema di responsabilità e di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Di seguito, la sintesi degli obblighi previsti per le aziende agricole integrati dalle principali novità previste dal nuovo provvedimento unificato.

AMBITO DI APPLICAZIONE Il D.Lgs 626/94 si applicava solo ed esclusivamente in presenza di un rapporto di lavoro subordinato (o altro rapporto ad esso equiparato dallo stesso D.Lgs). In sostanza, per l'applicazione del D.Lgs 626/94 era necessaria la presenza di due soggetti ben precisi: un datore di lavoro ed almeno un lavoratore subordinato (nelle aziende agricole, sia esso un salariato fisso o un bracciante), o soggetto equiparato (nelle Società, anche di fatto, i soci che prestavano la propria attività in nome e per conto dell'impresa. Il D.Lgs 81/2008, invece, si applica in modo più esteso riguardando oltre i titolari d'azienda datori di lavoro che assumono lavoratori e lavoratrici, con o senza retribuzione, ed ai soci delle società, anche i lavoratori autonomi, i componenti delle imprese familiari, i piccoli imprenditori (tali sono, nel settore agricolo, i coltivatori diretti) con esclusione dei soli addetti ai servizi domestici e familiari (colf e badanti). Sono invece ricompresi: socio lavoratore di cooperativa, associato in partecipazione, volontari, tirocinanti e stagisti. Sono pertanto soggetti a tutti gli obblighi conseguenti al nuovo Testo Unico: • le aziende individuali, e le società (Spa, Srl, Snc, Sas, Soc Semplici, Soc. cooperative) che hanno rapporti di lavoro subordinato (manodopera anche stagionale e avventizia) • le Società Semplici agricole con soci a libro paga • le Società (Spa, Srl, Snc, Sas, Soc. cooperative) nelle quali, sebbene non siano impiegati lavoratori subordinati, uno o più soci prestino la propria opera. • Gli imprenditori autonomi che si avvalgono di “lavoro accessorio” (voucher) E' previsto invece un campo di applicazione “semplificato” (successivamente trattato) per imprenditori autonomi (anche con collaboratori familiari purchè non a libro paga) e Società Semplici in agricoltura che non hanno alcun rapporto di lavoro subordinato e non assumono nessun tipo di manodopera.

COMPUTO DEI LAVORATORI Ai fini dell'applicazione di tutte quelle disposizioni in materia che fanno riferimento alle dimensioni delle imprese (a titolo di esempio, quelle relative alla formazione, nomina Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione, alle procedure standardizzate, alla riunione periodica, ecc.) dal punto di vista delle risorse in forza, si specifica che rientrano nel computo: • i lavoratori assunti a tempo indeterminato, • i lavoratori assunti a tempo determinato • i soci lavoratori, • i lavoratori impiegati per l'intensificazione dell'attività' in determinati periodi dell'anno nel settore agricolo corrispondenti a frazioni di Unità Lavorative Annue (ULA) come specificate da apposita Normativa comunitaria, ecc. Sono diversamente esclusi: • i collaboratori familiari; • i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato in sostituzione di assenti con diritto alla conservazione del posto di lavoro; • i prestatori di lavoro accessorio, (voucher); • i lavoratori a domicilio, ove la loro attività non sia svolta in forma esclusiva a favore del datore di lavoro committente; • i volontari; • i lavoratori autonomi; • i collaboratori coordinati e continuativi.

GLI OBBLIGHI IN SINTESI I principali obblighi per il Datore di Lavoro sono: A. Valutazione di tutti i rischi (meccanici, fisici, chimici, elettrici, valutazione rischio stress lavoro correlato, sorveglianza sanitaria per assunzione di alcol e sostanze psicotrope, droghe per taluni lavori normati, valutazione del rischio per lavoratrici in gravidanza-puerperio, minori, ecc.) e la conseguente adozione di misure organizzative, procedurali, strutturali e tecniche per eliminare, ridurre, contenere tali rischi ed i programmi per mantenere nel futuro i rischi accettabili e sotto controllo - gestione delle emergenze incendio e primo soccorso - Redazione del documento di Valutazione dei rischi che dovrà avere “data certa”; B. Nomina 1. del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e Servizio di Prevenzione e Protezione. Tale figura può essere: • diretta nel caso sia il datore di lavoro designato; possibile per aziende agricole fino a 30 Unità lavorative Annue conteggiate con il criterio delle ULA,

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in tal caso sono previsti corsi di formazione da 16 ore a seconda del rischio specifico (NB. Per il momento non sono previsti aggiornamenti) • indiretta interna o esterna se nominato un dipendente, un dirigente o altra figura esterna; in tal caso è previsto un corso di formazione specifico per l'agricoltura di 88 ore + 40 ore ogni 5 anni da ripetersi più esperienza in materia o titoli di studio specifici. Risultano invece soppressi gli obblighi di comunicazione agli Ispettorati del Lavoro ed alle AUSL del nominativo degli addetti o responsabili dei servizi di prevenzione e protezione corredati di curriculum e di trasmissione agli organi di vigilanza delle dichiarazioni attestanti la capacità del datore di lavoro di svolgere direttamente i servizi di prevenzione e protezione; il nominativo dovrà risultare sul Documento di Valutazione Rischi ovvero sul Documento di Autocertificazione di avvenuta Valutazione Rischi. 2. del Rappresentante dei Lavoratori o in alternativa un Rappresentante Territoriale; 3. degli Addetti alla Gestione dell'Emergenza Incendio e Pronto Soccorso; 4. dei Preposti; 5. del Medico Competente per la sorveglianza sanitaria preventiva e periodica, se presenti rischi normati individuati dalla Valutazione dei Rischi; C. Formazione delle varie figure sopra riportate e informazione/formazione ai lavoratori sui rischi presenti in azienda e sulle misure di prevenzione adottate, addestramento relativamente a particolari lavori, (la formazione dovrà tenere conto della comprensione e della lingua del paese di provenienza dei lavoratori se stranieri; D. Ispezioni periodiche, richiami al personale, verifica dell'efficacia delle misure adottate, manutenzione; E. Coordinamento e collaborazione delle attività di prevenzione per appalti (terzisti, ecc.) e valutazione delle “Interferenze” con elaborazione del Documento Unico di Valutazione Rischi Interferenze (DUVRI); F. Piani sicurezza per lavori commissionati all'esterno dell'azienda + dotazione del titolare lavoratore e dei dipendenti di tesserino di riconoscimento con fotografia e generalità; G. Predisposizione delle misure collettive; H. Fornitura e l'adozione delle protezioni individuali (DPI); I. Tenuta di registri, documentazione di conformità di impianti attrezzature e macchine, particolare documentazione di controllo e verifiche periodiche se necessario.

Applicazione semplificata per lavoratori autonomi Come anticipato sono previste misure di prevenzione semplificate per: • lavoratori autonomi (coltivatori diretti senza dipendenti), • componenti imprese familiari ai sensi dell'art. 230 bis CC., • Società semplici in agricoltura che non assumono manodopera • piccoli imprenditori operanti nel settore agricolo Gli obblighi sono relativi a: 1. utilizzazione delle attrezzature di lavoro che devono essere conformi alle norme vigenti (valutazione dei rischi per macchine ed attrezzature utilizzate) e loro corretto utilizzo e manutenzione; 2. dotazione ed utilizzazione di dispositivi di protezione individuale in conformità alle disposizioni di legge previste nel titolo III; 3. dotazione di tesserino di riconoscimento con fotografia e generalità, quando si opera in regimi di appalto o subappalto, al di fuori della propria azienda. Altresì si applicano a tali soggetti le disposizioni relative alla formazione e quelle relative alla sorveglianza sanitaria, sotto forma di facoltà.

VALUTAZIONE DEI RISCHI Obbligo di valutazione dei rischi presenti in azienda Vanno prese in considerazione numerose situazioni di rischio correlate a: • ambienti di lavoro, locali, scale, servizi, misure igienico sanitarie • sostanze chimiche utilizzate, loro depositi, utilizzo • macchine, attrezzature, impianti elettrici, termici • rumore e vibrazioni, • incendio, uscite di sicurezza, presidi antincendio, depositi di combustibili, elettricità • movimentazione carichi • movimenti ripetitivi, con l'obiettivo della loro eliminazione e/o riduzione al minimo, prevedendo l'adozione delle misure di prevenzione e protezione collettive ed individuali, organizzative, procedurali e tecniche (effettuata e aggiornata). La valutazione dovrà interessare anche: • i rischi collegati allo stress lavoro correlato; • i rischi collegati all'uso di alcool e droghe (attivazione della sorveglianza sanitaria relativamente al consumo di alcol e al consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope per lavori dove si conducono veicoli con patente C e superiori, conduzione di macchine per la movimentazione del terreno e macchine per la movimentazione dei carichi); • i lavori pregiudizievoli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza (che tra l'altro rispettano già un proprio testo unico D.Lgs.151/2001 non abrogato), nonché quelli connessi alle differenze di genere, età e provenienza da altri Paesi; • l'individuazione delle procedure per la realizzazione delle misure da adottare a fini di sicurezza; • i ruoli aziendali preposti; • l'individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e conoscenza del contesto lavorativo.

Obblighi collegati alla concessione, al prestito ed uso delle macchine ed attrezzature

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Chiunque venda, noleggi o conceda in uso o locazione finanziaria macchine, apparecchi o utensili costruiti o messi in servizio al di fuori dell'applicazione di specifiche direttive di prodotto, attesta, sotto la propria responsabilità, che le stesse siano conformi, al momento della consegna a chi acquisti, riceva in uso, noleggio o locazione finanziaria, ai requisiti di sicurezza di cui al titolo III, all.V del TU. Chiunque noleggi o conceda in uso attrezzature di lavoro senza operatore deve, al momento della cessione, attestarne il buono stato di conservazione, manutenzione ed efficienza a fini di sicurezza. Dovrà altresì acquisire e conservare agli atti per tutta la durata del noleggio o della concessione dell'attrezzatura una


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dichiarazione del datore di lavoro che riporti l'indicazione del lavoratore o dei lavoratori incaricati del loro uso, i quali devono risultare formati conformemente alle disposizioni del presente titolo e, in caso di particolari attrezzature, siano in possesso della specifica abilitazione ivi prevista.

Procedure standardizzate: verso la soppressione dell'autocertificazione I datori di lavoro che occupano fino a 50 (cinquanta) lavoratori potranno effettuare la valutazione dei rischi secondo le procedure standardizzate (si è in attesa della pubblicazione di appositi decreti attuativi) eccezion fatta per quelle aziende che espongono i lavoratori a rischi particolari, chimici, biologici, cancerogeni, mutageni, amianto. Premesso che la valutazione dei rischi deve essere sempre effettuata, per le aziende agricole che hanno fino a 10 dipendenti i datori di lavoro possono continuare a sottoscrivere il documento che autocertifica di aver effettuato la “valutazione”, fino al 2012 dopo di che dovranno redarre il Documento di Valutazione dei Rischi.

MISURE PER IL CONTRASTO DEL LAVORO IRREGOLARE 1. Sospensione dell'attività imprenditoriale Essa viene disposta a seguito dell'accertamento di: • impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro; • gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro individuate con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Si ha reiterazione quando, nei cinque anni successivi alla commissione di una violazione oggetto di prescrizione dell'organo di vigilanza ottemperata dal contravventore o di una violazione accertata con sentenza definitiva, lo stesso soggetto commette più violazioni della stessa indole. Quanto a queste ultime è previsto che, in attesa di emanazione di apposito decreto ministeriale, si intendono per tali le: Violazioni che espongono a rischi di carattere generale • Mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi; • Mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione; • Mancata formazione ed addestramento; • Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile; • Mancata elaborazione piano operativo di sicurezza (POS); Violazioni che espongono al rischio di caduta dall'alto • Mancata fornitura del dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall'alto; • Mancanza di protezioni verso il vuoto.Violazioni che espongono al rischio di seppellimento • Mancata applicazione delle armature di sostegno, fatte salve le prescrizioni desumibili dalla relazione tecnica di consistenza del terreno. Violazioni che espongono al rischio di elettrocuzione • Lavori in prossimità di linee elettriche in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi; • Presenza di conduttori nudi in tensione in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi; • Mancanza protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale). Violazioni che espongono al rischio d'amianto • Mancata notifica all'organo di vigilanza prima dell'inizio dei lavori che possono comportare il rischio di esposizione ad amianto.

2. Tesserino di riconoscimento Il Testo Unico (D.Lgs. 81/08) sulla sicurezza ne definisce i requisiti minimi consistenti nella presenza della fotografia del lavoratore, nome e cognome e data di nascita dello stesso ed indicazione degli estremi del datore di lavoro o del lavoratore autonomo (nome e cognome o ragione sociale). Ne limita l'utilizzo ai cosiddetti appalti o subappalti interni, intendendosi per tali quelli ove sia inevitabile una co-presenza di maestranze riconducibili tanto ai dipendenti dell'appaltante, che dell'appaltatore. L'obbligo di utilizzo ed esposizione sussiste anche in capo ai lavoratori autonomi (quindi anche in capo al titolare e ai soci). L'inosservanza di tale disposizione è punita con la sanzione amministrativa da 100 a 500 euro per ciascun lavoratore.

3. Documento Unico Valutazione Rischi Interferenze Il Testo Unico (D. Lgs. 81/08), in caso di lavori affidati a terzi (così detti “in appalto”) sottolinea l'obbligo di cooperazione e coordinamento delle attività di prevenzione tra ditta committente e ditta appaltatrice introducendo l'obbligo in capo al committente “Datore di Lavoro” di elaborare il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenze se presenti. Esso trova fondamento nella “interferenza delle lavorazioni” in caso di concomitante presenza di lavoratori del committente, dell'appaltatore, ma anche del subappaltatore o del lavoratore autonomo all'interno dell'azienda del committente o di una sua singola unità produttiva, nonché nell'ambito del ciclo produttivo dell'azienda committente. Sul punto, per quel che interessa il sistema Coldiretti, si ritiene quanto segue: posto che il contoterzismo è un contratto d'appalto come disciplinato dal codice civile (in quanto il contoterzista assume, con organizzazione propria e gestione a proprio rischio, il compimento di un'opera o di un servizio verso corrispettivo), ne deriva che anche nel caso in cui il committente “Datore di Lavoro” affidi a terzi, imprese o lavoratori autonomi, lavorazioni di aratura o semina, trebbiatura, ecc., dovrà essere redatto il Documento unico di valutazione dei rischi, per i rischi specifici presenti dove viene svolto il lavoro, tenuto conto delle interferenze con altri lavori e la cooperazione e il coordinamento delle misure di sicurezza da adottare, con il solo limite che le lavorazioni vengano eseguite su un'unità produttiva del committente. La violazione degli obblighi di cooperazione tra committente e appaltatore e subappaltatore che si concretano nella elaborazione del DUVRI è sanzionata con l'arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 euro. Viene chiarito che il DUVRI è un documento DINAMICO “va adeguato in funzione dell'evoluzione dei lavori, servizi e forniture” Il DUVRI va fatto solo da chi “abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l'appalto o la prestazione di lavoro autonomo” Esclusioni oggettive: Servizi di natura intellettuale, anche se eseguiti presso il committente. Servizi che non devono essere eseguiti presso i locali/luoghi del committente. Intendendosi per tali qualsiasi luogo o locale messo a disposizione per l'espletamento del servizio anche se diverso dagli uffici; Mera fornitura di materiali e attrezzature senza installazione nonché ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all'allegato XI; Sempre in materia di appalti, con riguardo specifico all'obbligo del committente di verificare l'idoneità tecnica/ professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o mediante contratto d'opera o di somministrazione, fino all'emanazione di decreto che fisserà le modalità, è possibile: 1. acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; 2. acquisizione dell'autocertificazione dell'impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale.

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3. Il datore di lavoro inoltre in caso di commissione di lavoro in appalto fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. 4. DURC

GESTIONE DELLE EMERGENZE Viene introdotto l'aggiornamento periodico oltre ad un'adeguata e specifica formazione per gli addetti alla Prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione dell'emergenza; tuttavia tale aggiornamento diventerà applicativo con la pubblicazione di appositi Decreti attuativi. Nel frattempo continua a trovare applicazione la vecchia disposizione prevista dal DM 98: corsi di 4 ore per rischio di incendio basso, 8 ore per rischio medio, 12 ore per rischio alto, senza obbligo di rinnovo. Rimangono invece invariati gli obblighi previsti dal DM 388/03 riguardo al Primo Soccorso, contenuti formativi in base all'appartenenza delle aziende a gruppi specifici: A 16 ore, B o C 12ore, aggiornamento con 4 o 6 ore di prova pratica e presenza di cassetta e/o pacchetto pronto soccorso.

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Con il Testo Unico (D. Lgs. 81/08) viene introdotto l'obbligo di nominare un Rappresentante dei Lavoratori Territoriale (RLST) se non nominato dai lavoratori stessi, il Rappresentante dei Lavoratori Sicurezza (RLS) aziendale. • Il RLST esercita le competenze del RLS con riferimento a tutte le aziende o unità produttive del territorio o del comparto di competenza ove lo stesso non sia stato eletto. • Rappresentante del sito produttivo (relativamente alle attività edili). Permane, l'obbligo di comunicazione all'INAIL del nominativo del RLS o RLST, la cui inosservanza viene sanzionata (sanzione amministrativa di 500 euro.) E' obbligatorio consegnare al RLS o RLST copia del Documento di Valutazione dei Rischi.

SISTEMA DI QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE E DEI LAVORATORI AUTONOMI Viene introdotto un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi sulla base di requisiti di esperienza, competenza e conoscenza in materia di salute e sicurezza. Il possesso di detti requisiti è condizione per la partecipazione a gare di appalto e subappalto pubblici ed anche per ottenere agevolazioni, finanziamenti e contributi statali correlati a detti appalti e subappalti.

SISTEMA SANZIONATORIO GENERALE Il Testo Unico di cui al D.Lgs. 81/08 contempla un inasprimento delle sanzioni a carico del datore di lavoro e dei dirigenti, anche rispetto a violazioni meramente formali. Si riportano di seguito alcune delle sanzioni previste dall'Unico Testo per il Datore di Lavoro: VIOLAZIONE Omessa valutazione rischi e omessa adozione DVR ovvero adozione in difetto dei requisiti a,b,d,f art. 28 e da q a z art 18 Omessa nomina RSPP salvo art. 34 Omessa nomina del Medico Competente (in caso di sorveglianza sanitaria obbligatoria) Non inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria Omessa adozione di misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico Omessa richiesta di osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione Mancata consegna del Documento Valutazione Rischi al Rappresentante Lavoratori Sicurezza o consenso all'accesso Non informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione Inosservanza di designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza Omessa adozione delle misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato Inosservanza degli obblighi di informazione, formazione e addestramento Aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione Mancata dotazione DPI per i lavoratori Mancata verifica dell'idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e forniture da affidare in appalto o mediante contratto d'opera o di somministrazione Mancata informazione delle imprese appaltatrici o lavoratori autonomi sui rischi specifici

SANZIONE Arresto da tre a sei mesi o con l'ammenda da 2.500 a 6.400 € Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 - 6.400 € Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 € Ammenda da 2.000 a 4.000 € Arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da 1.200 a 5.200 € Arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da 1.200 a 5.200 €

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 750 a 4.000 € Ammenda da 2.000 a 4.000 € Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.200 a 5.200 €

Ammenda da 2.000 a 4.000 € Ammenda da 2.000 a 4.000 € Arresto da due a quattro mesi o con l'ammenda da 1.500 a 6.000 €

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.500 a 6.000 € Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.000 a 4.800 €

Arresto da due a quattro mesi o ammenda da 750 a 4.000 €

Si riportano di seguito alcune delle sanzioni previste dall'Unico Testo per componenti imprese familiari, lavoratori autonomi, coltivatori diretti, soci di società semplici: VIOLAZIONE Inosservanza obblighi dotazione DPI e attrezzature di lavoro conformi alle norme di sicurezza Inosservanza obblighi dotazione di tesserino di riconoscimento

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SANZIONE Arresto fino ad 1 mese o ammenda da 200 a 600 € Sanzione amministrativa da 50 a 300 € per ogni soggetto


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Multifunzionalità

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RURALIA, IL FESTIVAL DEDICATO ALL’AGRICOLTURA Due giorni in mezzo alla natura per celebrare il mondo rurale e agricolo della Toscana. È Ruralia, la manifestazione che si è svolta il 28 e il 29 maggio nella splendida cornice della Villa Medicea di Pratolino a Villa Demidoff. La quindicesima edizione del Festival fiorentino dell'agricoltura è stata un'importante occasione per condividere temi ed esperienze del mondo agricolo. Allevatori, agricoltori, cacciatori e pescatori hanno potuto confrontarsi con istituzioni ed associazioni su temi di generale interesse come la sostenibilità ambientale, la salvaguardia e cura del paesaggio, la tradizione e la cultura del settore. Sono stati tanti anche i bambini presenti, che nel parco di Villa Demidoff, hanno potuto avvicinare gli animali, dalle mucche da latte

ai serpenti della mostra erpetologica, montare a cavallo oppure su un pony, accarezzare i colombi e vedere a lavoro cestai, trottolai, scalpellini, ceramiste, contadini e ferrai da cavallo. Per l'educazione alimentare dei giovani la Provincia di Firenze aveva organizzato anche il seminario dal titolo “vino insegnato ai bambini”. Per gli amanti

dell'olio è stato organizzato il percorso “Impariamo a conoscere l'olio extravergine di oliva” con lezioni di degustazione con l'eccellente olio del nostro territorio. Tra gli argomenti trattati, oltre alla degustazione vera e propria, anche “cos'è” extravergine, l'olio come si produce e non meno importante saper leggere l'etichetta. Per i turisti e per valorizzare

LATTE BOVINO, ACCORDO FATTO le produzioni tipiche non sono mancate le degustazioni di prodotti d'eccellenza della tradizione toscana, dove Coldiretti era in prima linea con i prodotti a km zero. Ruralia anche quest'anno è stata una vetrina, capace di mettere a disposizione tutte le ricchezze del territorio, quelle da scoprire, da ricordare e soprattutto da conoscere e salvaguardare.

Dopo una lunga trattativa in Toscana va in porto l'accordo del latte bovino. Un accordo segnato dalle difficoltà. Il “patto” ha un valore fondamentale: è un obiettivo estremamente importante in una delicata fase congiunturale e garantisce alle imprese agricole certezze e sicurezza di prezzo. Dopo il lungo tira e molla tra produttori e trasformatori e la vertiginosa ascesa dei costi di produzione, è finalmente arrivata una buona notizia con il rinnovo dell'accordo, in Regione Toscana, per il prezzo del latte bovino che riporta un pò di serenità tra gli allevatori toscani. Sono circa 300 le aziende agricole interessate dal rinnovo (la produzione annua complessiva arriva a 70 milioni di chili di

latte), una boccata d'ossigeno e la garanzia di un prezzo medio di 41,30 euro a ettolitro (pari a 41 centesimi e 30 al litro) che sostituisce il precedente accordo, scaduto il 30 aprile scorso, in base al quale il prezzo era di 38 euro a ettolitro. L'altra novità è l'impegno alla revisione semestrale del prezzo in relazione all'andamento del mercato necessaria per adeguare le condizioni di un mercato sempre più soggetto ad oscillazioni. Coldiretti appoggia in pieno anche la proposta della Regione Toscana di costituire un tavolo sulla zootecnia a partire dal prossimo settembre; un tavolo non più rimandabile garantire, ad uno dei principali settori della Toscana, un futuro.


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Servizi

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AGRITURISMO & FINANZIAMENTI

NASCE CONFIDI

Pacchetto agriturismo per aziende Terranostra

Credito per l’agricoltura

Pacchetto agriturismo per garantire risposte mirate alle aziende associate a Terranostra. Si amplia il ventaglio di prodotti finanziari studiati da CreditAgri per facilitare, con competenza, professionalità ed esperienza, il percorso di accesso al credito e di pianificazione dell'attività economica. Grazie al partenariato con i principali gruppo bancari presenti sul territorio, CreditAgri è in grado di offrire gli strumenti per potenziare l’attività e proporsi con forza sul mercato, ma anche vantaggiose condizioni come l'anticipo transato POS con un'anticipazione fino a 12 mesi dell'80% dell'incassato nell'anno precedente o a canone mensile fisso o a scalare, fino all'acquisto di attrezzature per l'organizzazione di attività ricreative. Ma vediamo nel dettaglio le opportunità che CreditAgri è in grado di

Accompagnare le imprese agricole toscane verso il mondo del credito in maniera più efficace. E' questo il principale obiettivo dei CreditAgri Italia - Ente Italiano di Garanzia Fidi e Assistenza Tecnico Finanziaria in Agricoltura, il primo consorzio fidi per il settore agroalimentare, dedicato esclusivamente all'agricoltura e nato dalla volontà di Coldiretti. Impressionanti i numeri maturati a livello nazionale: 14 mila soci, 30 milioni di Capitale Sociale, 175 milioni di garanzie rilasciate, 500 milioni di fidi erogati e 800 milioni di fidi intermediati. La mission del Confidi sarà di facilitare l'accesso al credito delle imprese attraverso il rilascio di garanzie sussidiarie e garanzie di 1° livello, grazie alla convenzione con Ismea-SFGA, la Società di Gestione dei Fondi per l'Agroalimentare. “L'obiettivo - spiega Simone

garantire, attraverso il pacchetto agriturismo, alle imprese di Terranostra. Iniziamo dalla necessità di acquistare arredi per gli alloggi degli ospiti e le parti comune delle sedi turistico-ricettive. In questo caso è possibile usufruire di un mutuo chirografario agrario di durata fino a 60 mesi a copertura del 100% delle spese sostenute compresa l'IVA per le aziende in regime speciale, preammortamento facoltativo fino a 6 mesi, tasso di interesse e spese di istruttoria pratica a condizioni riservate. Per l'acquisto

invece di attrezzature relative all'organizzazione di attività ricreative propriamente agrituristiche il finanziamento chirografario è max 36 mesi con preammortamento che può arrivare fino a 6 mesi, garanzie personali (se richieste) con la possibilità di finanziare il 100% della spesa per le aziende in regime speciale IVA. Per ammodernare la cucina? Il pacchetto CreditAgri offre il finanziamento agrario per l'acquisto di attrezzature per cucina della durata di 36 mesi, chirografario con preammortamento

L’ESPERTO RISPONDE

di Nicola Prosperi - Responsabile Epaca Firenze

fino a 6 mesi. Praticamente si inizia a pagare la quota capitale della rata dopo lo scadere del periodo di preammortamento. Per la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria per l'adeguamento all'uso agrituristico degli edifici aziendali già esistenti è possibile attivare un mutuo ipotecario agrario di durata minima 5 e massima di 30 anni con preammortamento facoltativo fino a 12 mesi con possibilità di finanziare anche l'IVA pagata. Chi sta pensando di allestire uno spazio da destinare alla sosta di campeggiatori, il finanziamento agrario chirografario è di minimo 19 mesi fino ad un massimo 60 mesi con possibilità di un preammortamento di 6 mesi. Per saperne di più basta rivolgersi al responsabile CreditAgri Toscana presente in ogni Federazione provinciale di Coldiretti.

SCADENZE

Ferri Graziani, Presidente CreditAgri Toscana - è migliorare e arricchire l'offerta dei servizi proposti alle aziende, grazie a un costante rapporto col sistema bancario e ad accordi di partenariato, con prodotti appositamente pensati e costruiti per rispondere alle esigenze del settore agricolo, soprattutto sul territorio toscano”. Uno strumento che avrà un ruolo strategico, alla luce anche delle difficoltà da parte delle imprese di accedere al credito, per il futuro del settore. “Le imprese, in particolar modo negli ultimi due-tre anni, dall'avvio della crisi internazionale - analizza ancora Graziani - hanno avuto enormi limitazioni nell'accesso al credito. Investimenti determinanti sono stati ritardati, o addirittura non sono stati fatti. Con lo strumento del Confidi garantiremo un domani più sereno alle imprese”.

Pensioni: come totalizzare i contributi Sarà più facile per i lavoratori totalizzare i contributi versati ad enti previdenziali diversi per maturare i requisiti per la pensione: si chiama “totalizzazione” ed è l'alternativa meno onerosa alla ricongiunzione, e consente ai lavoratori di ottenere un'unica pensione anche se, nel corso della propria vita lavorativa, hanno svolto attività diverse, con iscrizioni a enti previdenziali diversi. Per il cumulo servono ora solo tre anni di contributi in ogni gestione. Possono beneficiarne tutti i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, coloni, mezzadri, artigiani, commercianti), lavoratori dipendenti e collaboratori coordinati e continuativi, liberi professionisti (avvocati, ingegneri, medici ecc.). Non può, invece, essere richiesta da coloro che sono già pensionati. Per totalizzare i periodi il lavoratore (e non quindi già pensionato) deve aver versato contributi per almeno tre anni in più fondi di previdenza, purché vengano rispettati alcuni requisiti: 20 anni complessivi di contribuzione e 65 anni di età, oppure, a prescindere dall'età anagrafica, almeno 40 anni complessivi di contribuzione. La domanda di pensione mediante totalizzazione deve essere pre-

sentata all'ente previdenziale gestore dell'ultima forma assicurativa in cui il soggetto è o è stato iscritto (dove risulta accreditata, cioè, l'ultima contribuzione), indicando tutti gli enti a cui è stato iscritto. Il pagamento complessivo della pensione da totalizzazione viene effettuato interamente dall'INPS (anche nel caso in cui questo Istituto non sia interessato ad alcuna quota di pensione) per conto anche degli altri Enti, mentre l'onere economico resta a carico delle singole gestioni, ciascuna in relazione alla propria quota. Ciascuna gestione interessata determina “pro quota” il trattamento di propria competenza in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione. Per quanto riguarda il sistema di calcolo della prestazione, le “quote” di spettanza di ciascuna Gestione sono calcolate interamente con il sistema contributivo. A partire da gennaio 2011, anche in caso di pensione di vecchiaia o anzianità derivante da totalizzazione, il trattamento decorre trascorsi 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti. Le pensioni in totalizzazione sono totalmente cumulabili con i redditi da lavoro. Per avere maggiori informazioni o per conoscere l'ufficio Epaca più vicino si può telefonare al numero verde 800.667711 oppure visitare il sito Internet www.epaca.it.

PREVIDENZIALI 16 Settembre Pagamento contributi lavoratori autonomi

30 Ottobre Versamento contributi volontari

16 Novembre Pagamento contributi lavoratori autonomi

FISCALI 25 Luglio - INTRA Scade il termine per l’invio telematico dei Modelli INTRA relativi agli acquisti e vendite verso paesi UE effettuati nel secondo trimestre 2011.

22 Agosto - IVA Scade il termine per il versamento IVA relativa al secondo trimestre 2011.

TECNICHE 10 Settembre Presentazione denuncia dichiarazione di giacenza vini.


PROGETTO LUGLIO-AGOSTO 2011

12-07-2011

14:24

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Informazioni Utili

la campagna TOSCANA

Formazione

RISCHIO INCENDI: DIVIETI E SANZIONI Dal 1 luglio e fino al 31 agosto non si potrà più accendere fuochi, bruciare residui vegetali e compiere altre operazioni che possano creare pericolo d'incendio nei boschi e in una fascia contigua di 200 metri. Scattano in Toscana le misure di prevenzione degli incendi boschivi che prevedono, per chi non rispetta i divieti, multe che vanno da un minimo di 240 euro ad un massimo di 2.066, nel caso in cui il fuoco venga acceso in un bosco che rientra nel territorio di uno dei 97 comuni a rischio particolarmente elevato, secondo il regolamento forestale. E' previsto anche che i fuochi accesi al di fuori della distanza di 200 metri dal bosco siano in ogni caso spenti entro le 10 del mattino. Misure, ed accorgimenti fondamentali per la tutela del patrimonio boschivo, che lo scorso

IAP, CAPACITA' PROFESSIONALE

Corsi periodici per ottenere il riconoscimento della qualità di imprenditore agricolo professionale come previsto dalla L.R. 45/2007 relativa a “Norme in materia di imprenditore ed imprenditrice agricoli e di impresa agricola”. Il corso, della durata di 54 ore consente ai partecipanti acquisire le conoscenze e competenze professionali necessarie a coloro che non sono in possesso di titolo di studio ad indirizzo agrario, per acquisire il titolo di imprenditore agricolo professionale e avere accesso agli aiuti previsti dal Programma di Sviluppo Rurale 2007 - 2013. Al termine del percorso, che prevede oltre alla frequenza obbligatoria una prova finale, sarà rilasciata la certificazione di frequenza con la specifica dei contenuti e delle ore del percorso formativo.

HACCP, EX LIBRETTO SANITARIO anno hanno abbassato del 37% il numero degli incendi che si erano verificati nello stesso periodo del 2009. Gli abbruciamenti di residui vegetali provenienti da ripuliture o potature effettuate nei castagneti da frutto sono, invece - fa sapere l'organizzazione agricola - consentiti dall'alba e fino alle 9 del mattino. Le province hanno la

facoltà di vietare sia gli abbruciamenti nella fascia oltre i 200 metri dal bosco, sia quelli all'interno dei castagneti da frutto e possono anche modificare il periodo a rischio incendi. Le prime a partire con i divieti sono state le Provincia di Pisa dove è stata vietata ogni forma di abbruciamento fino alla fine di agosto, e Lucca.

FACEBOOK Agricoltura toscana protagonista Agricoltura toscana protagonista su Facebook. Iscriviti! Condividi! Coldiretti è da oggi anche un profilo nel social network più famoso. L'iniziativa consente maggiore condivisione e diffusione delle informazioni e delle campagne di sensibilizzazione. I mercati di Campagna Amica, gli eventi, le fiere e tutto ciò che riguarda le nostre attività sarà veicolato in tempo reale e senza limiti di spazio. Questo nuovo strumento di

comunicazione, il social network, può rivelarsi importante proprio nei confronti dei cittadini consumatori perché, al di la del numero dei collegamenti creati, risulta importante la qualità del rapporto instaurato. Diventare “amici” di potenziali clienti, significa informarli delle attività di Coldiretti e sensibilizzarli verso i grandi temi che interessano l'agricoltura. Il profilo di Coldiretti Toscana non vuole essere solo un'operazione di

marketing attraverso i media sociali, ma un esempio di approccio dinamico e giovane con il quale comunicare contenuti. Aprirsi al pubblico, ascoltare le persone accettando anche le critiche, dimostra che Coldiretti Toscana è sicura delle proprie scelte e di tutto il lavoro che ogni giorno svolge per sostenere l'agricoltura regionale.

Un ciclo di corsi Haccp per alimentaristi in sostituzione dell'ex libretto sanitario per responsabili ed addetti attività alimentari complesse e semplici, e di aggiornamento rivolto alle imprese agricole, ma anche a baristi, commessi, camerieri, cuochi e personale di cucina, fornai, pasticceri, gelatieri, macellai, itineranti e fruttivendoli, ed in generale a tutte quelle categorie di operatori ed imprese che trattano generi alimentari. I corsi, suddivisi in moduli da 4, 8, 12 e 16 ore, a seconda della tipologia di attestato da ottenere, che si tratti di responsabile o addetto, o semplice aggiornamento, sono in fase di organizzazione.

RSPP, PRONTO SOCCORSO E ANTINCENDIO La vasta offerta formativa di Coldiretti prevede inoltre corsi periodici rivolti a datori di lavoro ed addetti che intendo svolgere il ruolo di “Responsabile Servizio Prevenzione e protezione” all'interno della propria azienda. Oltre a corsi di primo soccorso e pronto soccorso aziendale obbligatori per tutte le imprese costituite in forma di società o con dipendenti e addetti antincendio rischio basso e medio che si propone di formare ed addestrare sulla genesi e lo sviluppo degli incendi, sui principi prevenzionistici e protezionistici e sull'utilizzo dei mezzi di estinzione portatili. Il corso è indicato agli addetti designati dal datore di lavoro al servizio antincendio delle aziende che sono state valutate a medio o basso rischio. Possono trarre utilità professionale anche datori di lavoro, addetti al servizio di prevenzione e protezione, responsabili della sicurezza, lavoratori, consulenti, professionisti Gli interessati possono chiedere informazione sull'offerta formativa presso la sede più vicina di Coldiretti oppure rivolgersi al CAICT SRL Formazione e Sviluppo in Via Della Villa Demidoff, 64/d scrivendo a caict.toscana.formazione@coldiretti.it.


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