La Campagna Toscana

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Buone Feste e Felice Anno Nuovo!

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LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana Anno XIV n.6/2011

ALBERI E STELLE, ECCO LA TOSCANA DEL NATALE

L’EDITORIALE di Tulio Marcelli Presidente Coldiretti Toscana

2011 tra luci e ombre per le produzioni simbolo universale delle “feste” Il surrogato di plastica, grazie al marketing, ha battuto l'albero di Natale (vero), numeri record invece per le stelle di Natale. Le produzioni tipiche dell'agricoltura toscana presentano risultati divergenti. Si tratta di prodotti radicati nella cultura italiana 'che si vendono da soli', ma la sola tradizione non basta. La coltura dell'albero (abete rosso) ha rappresentato in passato un'ottima integrazione al reddito per gli agricoltori. “Fino al 1990, vendendo 15 mila alberi, si otteneva il 30-40% dei ricavi”, racconta Stefano Bartolini, degli omonimi vivai di Pistoia. Vent'anni fa, elementi hanno concomitanti fatto crollare le vendite e a risentirne di più in Toscana sono stati i territori maggiormente vocati alla coltura, il pistoise e l'aretino. La genialata del marketing dei produttori di alberi di plastica è stata lo slogan “compra l'albero ecologico”, come se la plastica crescesse nei campi e non andasse smaltita. “Ancora adesso una simile affermazione fa rizzare i capelli”, commenta Elena Bertini, Responsabile Provinciale di Giovani Impresa Arezzo e produttrice di alberi di Natale nel Casentino. Il marketing dozzinale ha avuto suc-

cesso anche perché ha sfruttato appieno l'indignazione dei consumatori per i “boscaioli”senza ritegno, che tagliavano piante senza criterio. Un mix che ha schiacciato i produttori, con le istituzioni che hanno creduto alla favola dell'albero ecologico, dimenticando che la maggior parte degli alberi naturali non proveniva da boschi protetti, ma da vivai. La coltivazione della stella di Natale ha una storia più recente. Le due zone di produzione in Toscana sono Pescia e, soprattutto, Viareggio. In Versilia la produzione inizia a metà degli anni '70 con una decina di aziende ed ha avuto una continua evoluzione, tanto da riuscire a “sfondare” sui mercati italiani ed europei. Quest'anno si prevede il record con circa 5 milioni di piante prodotte da 30 aziende. Il polo di Pescia ha tre aziende rilevanti.

Insieme fanno della Toscana il maggior produttore nazionale. La produzione di stelle mediamente rappresenta circa il 30% del fatturato aziendale. “La qualità delle produzioni e l'affezione dimostrata dal consumatore - commenta Maurizio Del Chiaro, Responsabile Coldiretti Versilia - ha fatto della stella di Natale un simbolo della festa”. I problemi non mancano, si riduco-

no i margini visto l'aumento dei costi: “in un paio d'anni il prezzo del gasolio per riscaldare le serre è aumentato di circa il 50%”, racconta Desy Checchi, della Checchi Roy e sorelle, che produce stelle in 7 mila mq di serre. Spesso i prodotti della tradizione non hanno bisogno di promozione. Il bisogno di avere in casa i simboli del calore natalizio è già presente negli italiani.

Ma la tradizione non basta, come dimostra il crollo delle vendite degli alberi vivi (rimpiazzati da quelli di plastica o da quelli senza radici di importazione). Conta anche la ricerca e la comprensione dei bisogni del consumatore, che mutano. Non a caso, i produttori di abeti, che hanno resistito al tracollo, hanno differenziato la produzione, orientandosi su alberi diversi ed aumentando i margini. “Ma senza il supporto delle istituzioni - spiega Elena Bertini di Coldiretti - non si inverte la tendenza”. Negli Usa lo hanno capito. L' a m m i n i s t r a z i o n e Obama ha imposto una tassa a produttori e importatori per finanziare una campagna pubblicitaria a favore degli alberi vivi. Perchè il marketing può essere buono ... e veritiero.

Basta misure soft. Basta interventi spot: vogliamo soluzioni concrete, programmate ed efficaci che ci permettano di liberare le campagne e i boschi dall'assedio degli ungulati. Le ricette, messe a punto fino ad oggi, per contenere le popolazioni in crescita esponenziale, hanno evidentemente fallito l'obiettivo: i selvatici, fuori controllo in gran parte della regione, sono diventati ormai una reale minaccia per chi vuole fare impresa in agricoltura. Il rischio? E' l'abbandono progressivo dell'attività, messa a dura prova da assalti che si fanno sempre più pesanti e distruttivi. E non potrebbe essere diversamente in un territorio dove è stimata la presenza di 150 mila cinghiali, 140 mila caprioli, 10 mila daini, 3 mila cervi e 2 mila mufloni, a cui si aggiungono migliaia di piccioni e storni. Numeri esagerati che ritraggono un autentico esercito, quotidianamente in “marcia” sui nostri terreni, che devasta le colture, mette a rischio le produzioni e il patrimonio forestale; compromette l'equilibrio ambientale, annullando la biodiversità; e arriva addirittura a minacciare la salute, alimentando la possibilità di epidemie, e la pubblica incolumità, come dimostra il trend tutto in crescita


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Dalla Regione

la campagna TOSCANA

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degli incidenti stradali provocati dall'attraversamento di animali. I danni ormai sono gravi. E in alcune aree diventano addirittura insopportabili, al punto che gli agricoltori si vendono costretti ad abbandonare la coltivazione dei terreni: una “fuga” che ha effetti pesanti su tutta la comunità, perché va ad incidere non solo sul reddito aziendale e sull'economia regionale, ma anche sulla manutenzione del territorio e sulla caratterizzazione del paesaggio, il simbolo del made in Tuscany. A questo punto, è evidente, occorre una svolta. E' il momento di scegliere: o gli ungulati o l'agricoltura. Abbiamo lanciato un ultimatum, una provocazione, per sollecitare finalmente l'adozione di strategie straordinarie, capaci di fermare l'ulteriore avanzata dei 300 mila selvatici, che già hanno consegnato alla Toscana un primato poco invidiabile, quello di regione europea con la maggiore densità di ungulati. Vogliamo riportare il tema del controllo faunistico-venatorio al centro del dibattito politico; la discussione sul Piano Regionale Agricolo Forestale (Praf) è l'occasione per prevedere indirizzi e strumenti adeguati, capaci di riportare la presenza dei selvatici entro i limiti della sostenibilità. Noi vigileremo perché lo strumento che sarà adottato entro l'anno tuteli davvero il settore agricolo. Il pressing perché questo accada è già iniziato. A livello territoriale abbiamo pianificato incontri con tutti i Presidenti e gli Assessori Provinciali all'agricoltura, i rappresentati dei Comuni e i Prefetti, a cui consegniamo il nostro documento che racchiude tutte le azioni indispensabili per fronteggiare l'emergenza. L'obiettivo è la “densità zero” nelle zone coltivate che si raggiunge solo adottando con urgenza misure e interventi di controllo e prelievo di selvatici in tutte quelle aree dove gli animali si rifugiano e si riproducono. La mobilitazione, per ora, segue la strada del confronto. Ma siamo pronti, se non avremo le risposte che attendiamo, a tornare in piazza con i nostri trattori, i nostri volti. Se è necessario, lo faremo. Ancora una volta.

TERRA E' DONO DI DIO DA COLTIVARE E CUSTODIRE

Don Gabriele Gerini Consigliere Ecclesiastico regionale

E' ancora vivo nella nostra mente il ricordo recente dei colori autunnali delle nostre vigne “raccontano” la bellezza della nostra campagna. L'autunno intorno a noi ci ha ricordato che tutto scompare e muore per una nuova vita, in attesa di una nuova vita. Dice Gesù: “se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. (Gv. 12,24). Il Natale, con la nascita di Gesù Cristo, ci fa riscoprire la presenza di Dio in mezzo a noi. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. (Gv. 1,14). L'abitare di Dio in mezzo a noi è vita, salvezza, pace, speranza e progetto per tutti noi. Diciamo tutto questo pensando alla crisi economica globale del momento che investe anche il mondo rurale e la nostra agricoltura. Dio venendo ad abitare in mezzo a noi ci prendere per mano e ci invita ad un impegno, ad un cambiamento, pensando, progettando e operando per un presente

ad un futuro diversi e migliori. Si avverte nel momento presente, più di quanto si pensi, il “bisogno” di campagna: dei valori, dei sapori e dei profumi della nostra campagna. Un ritorno alla campagna, quindi, un bisogno di terra nel senso di un nuovo rapporto tra l'uomo e la terra, in cui la terra è riscoperta come dono di Dio e risorsa. Una terra da coltivare e custodire che offre nuove opportunità di lavoro e di sviluppo. E'

davanti a noi, però, anche la triste realtà della campagna abbandonata o coperta dal cemento. Pensiamo poi, ai problemi agricoli ed economici che attendono una soluzione. Capiamo l'importanza ed il bisogno di un'etica che ci invita a guardare alla persona. Più in generale dobbiamo porre la nostra attenzione al rapporto tra impresa ed etica e tra economia, finanza ed etica. La Coldiretti, avendo come punti

di riferimento la dottrina sociale della Chiesa e l'enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, manifesta il suo impegno con progetti che guardano al futuro con speranza. E' bene ricordare con Benedetto XVI che “Solo con Dio c'è futuro”. Ed i nostri vescovi nel Messaggio per la Giornata del Ringraziamento scrivono: “Solo con Dio, infatti, c'è il gusto del lavoro. Solo con lui il sudore della fronte è asciugato da mani solidali. Dio entra così nelle nostre fatiche, si fa compagno di strada di ogni nostro passo, verso mete luminose di speranza”. Natale sarà per tutti la riscoperta di Gesù che abita in mezzo a noi e che educa il suo popolo con il suo amore e la sua Parola. Sarà Natale se Gesù sarà accolto con gioia da tutti noi nel cammino e nel lavoro quotidiano. Auguri e Buone Feste Natalizie a tutti i coltivatori., alle loro famiglie e a tutta la “famiglia” della Coldiretti Toscana.

UNGULATI: ESPLODE LA MOBILITAZIONE Consigli straordinari in tutte le province toscane Mobilitazione pacifica, per ora. Ma gli agricoltori sono pronti, se nulla sarà fatto per arginare l'emergenza ungulati, a scendere in piazza. La “rivendicazione del diritto a fare impresa”, rilanciata da Coldiretti su scala nazionale e regionale attraverso la convocazione straordinaria dei consigli, ha portato i dirigenti a incontrare, in ogni provincia della Toscana, i rappresentanti delle istituzioni locali. A tutti è stato consegnato un documento con la ricetta preparata da Coldiretti per contenere l'avanzata dei selvatici che, nel giro di dieci anni, si sono moltiplicati in modo esponenziale. E questo nonostante la recente

riforma della legge regionale della caccia (L.R. 3/94) che consente azioni più incisive da parte della pubblica amministrazione. La conferma che occorrono interventi straordinari. Azioni previste nel piano dal titolo che ha il sapore dell'utimatum: “Ungulati o agricoltura: è ora di scegliere…”. Tra le richieste indirizzate alle amministrazioni provinciali: la definizione delle aree realmente vocate, tenendo conto delle colture presenti e della storia del territorio; la determinazione delle densità massime tollerabili alla fine della stagione venatoria; l'innalzamento del tetto dei prelevamenti; quando si supera la densità sostenibi-

le, l'anticipazione della data e l'ampliamento dei periodi di caccia al cinghiale e l'introduzione del concetto di “immediato potere sostitutivo” che Regione e Province possono far valere quando non si raggiungono determinati obiettivi; il censimento puntuale degli animali presenti; la garanzia dei controlli nelle aree non vocate dove si deve arrivare alla densità zero; l'individuazione di soluzioni condivise nelle aree a divieto assoluto di caccia (es. Parchi), il polmone di rifugio dei selvatici e dei predatori, che di notte, a caccia di cibo, devastano allevamenti e terreni coltivati; la promozione di intese con gli imprenditori agri-

coli per l'istallazione di sistemi di prevenzione dei danni, sostenendone i relativi costi; l'adozione di sistemi di controllo per limitare i danni alle colture provocati da storni e piccioni; la garanzia al risarcimento del danno in base a stime che tengano conto sia del valore del prodotto perduto, che dei danni pluriennali o permanenti alle strutture produttive e agli impianti; il rinnovo dei Comitati di Gestione degli ATC, con soggetti di provata competenza e, per quanto riguarda le rappresentanze delle organizzazioni, tenendo conto dell'effettiva rappresentatività delle organizzazioni stesse.

LA CAMPAGNA TOSCANA - Giornale di Coldiretti Toscana - Anno XIV n. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2011 Tariffa ROC: Poste Italiane spa - Spedizione in Abb. Post. D.L.353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1 comma 1 DCB/F La rivista viene inviata ai soci di Coldiretti che hanno assolto al pagamento dell’abbonamento contestualmente al versamento della quota associativa Editore: Centro Assistenza Imprese Coldiretti Toscana- Registro Operatori della Comunicazione n.971 -Reg. Trib. Firenze n.4768 del 20.02.98 Direttore responsabile: ROBERTO MADDE’- Direzione, redazione e amministrazione Via della Villa Demidoff, 64/d - 50127 Firenze Tel. 055/3245655 - Fax 055/3246612- Mail: lacampagna.toscana@coldiretti.it - http://www.toscana.coldiretti.it Ai sensi del Dlgs del 30.06.2003 n.196 (codice Privacy), si precisa che i dati dei destinatari del giornale, da tempo in nostro possesso, forniti all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento o diversamente acquisiti da enti collegati con La Campagna Toscana/Caict srl/Coldiretti, verranno utilizzati dalla stessa Caict srl, editrice del giornale, per essere inseriti in archivio informatizzato idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo espresso divieto sottoscritto degli interessati, oltre che per il rispetto del rapporto di abbonamento o di invio del giornale, anche per le proprie attività istituzionali ivi comprese la comunicazione, l’informazione e la promozione, nonché per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

IN BREVE PIANO DI SVILUPPO RURALE Assegnazione fondi 2012-2013 Sono in corso di pubblicazione i bandi regionali sul Programma di sviluppo rurale per l'assegnazione dei fondi del 2012 e 2013. La Regione ha rivisto le disposizioni applicative delle cosiddette misure ad investimento (121- Ammodernamento delle aziende agricole; 122 Migliore valorizzazione economica delle foreste; 311 - Diversificazione verso attività non agricole, ecc.); tutto questo per rendere più agevole l'utilizzo delle risorse dell'ultima fase del PSR 2007 - 2013. Negli anni scorsi le domande non finanziate per carenza di risorse venivano automaticamente inserite nella graduatoria dell'annualità successiva. Su alcune misure, come la 121, si sono formati elenchi lunghissimi; ad oggi non sappiamo se l'impresa agricola è ancora interessata a realizzare il progetto di investimento, inserito in una domanda che risale a qualche anno prima. Nei nuovi bandi, le imprese che vogliono mantenere in graduatoria le domande precedenti devono presentare una semplice “conferma” entro la scadenza del bando 2012; in mancanza della conferma le domande decadono. Per semplificare le istruttorie ed accorciare i tempi, la documentazione a corredo delle domande per il completamento e pagamento sarà presentata all'Ente istruttore non più in forma cartacea ma su informatico supporto attraverso il sistema di Artea. Gli Enti potranno inoltre definire accordi con i CAA per affidare loro i controlli di regolarità e completezza dei documenti e ridurre così i tempi per la conclusione delle pratiche.


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Campagna Amica

la campagna TOSCANA

MIGLIAIA DI “CLIENTI” PER I NOSTRI MERCATI

Gli straordinari risultati di Campagna Amica in Toscana Clienti e fatturato mensile si moltiplicano di mese in mese. I due indicatori più significativi del successo dei mercati di “Campagna Amica”, una sessantina nella dieci province toscane, indicano un trend tutto in crescita per gli appuntamenti settimanali con i consumatori e per le aziende accreditate che li animano. I dati confermano che i mercati sono ormai il punto di riferimento per chi vuole acquistare prodotti genuini, di qualità, stagionali e a chilometro zero. Stando al numero di visitatori stimati, la provincia di Siena è in testa, seguita da Pisa e Grosseto. Ma i mercati non sono soltanto un'opportunità per chi vuol acquistare “la qualità”. Ormai sono una fonte di reddito aggiuntivo, e

spesso insostituibile, anche per le aziende agricole. Come dimostra il fatturato complessivo di ogni edizione del mercato in tutte le province. La buona performance determina il successo dell'iniziativa, in crescita per numero e per indice di gradimento. In provincia di Arezzo, ad esempio, non c'è un giorno della settimana senza un Mercato di Campagna Amica: il lunedì a Camucia, si prosegue il martedì a San Giovanni Valdarno, il mercoledì ad Arezzo in piazza Giotto, il giovedì a Sansepolcro, il venerdì ancora ad Arezzo

FILIERA CORTA

alle Caselle e si conclude il sabato a Bibbiena. In tutto oltre 40 le aziende coinvolte. E sulle bancarelle, posi-

dai prosciutti al miele, dall'olio e alle creme che utilizzano “l'oro verde”, al vino, alle uova, ai fiori, ai formag-

zionate sotto i gazebo Campagna Amica, si può davvero trovare di tutto: dalla frutta agli ortaggi, dalla carne fresca e pronta da cuocere agli insaccati,

gi freschi o stagionati, alle farine, fino ad arrivare al pane, alla pasta e ai piatti pronti. I mercati di “Campagna Amica” si caratterizzano per

FOCUS

una grande varietà merceologica che varia da zona a zona a seconda delle produzioni di ciascun territorio in omaggio alla filosofia del chilometro zero. Ed è proprio questo uno dei punti di forza di un'iniziativa economica che ha dovuto superare non poche difficoltà e che sovente deve combattere contro i tentativi di imitazione. Ma la ricetta di Campagna Amica, che “certifica” al consumatore la possibilità di acquistare solo prodotto agricolo e toscano non ha rivali. Ormai chi acquista sa che il marchio è garanzia di qualità,

freschezza, prezzi più convenienti, garantiti direttamente da chi produce. Il successo dei Mercati di Campagna Amica conferma la grande intuizione di Coldiretti che, due anni or sono, ha lanciato un progetto economico volto a valorizzare e a promuovere la filiera corta. Oggi quella che sembrava una scommessa è diventata un'iniziativa apprezzata dal consumatore e sostenuta da molte amministrazioni pubbliche che spesso intervengono direttamente per facilitare l'apertura di nuovi mercati di Campagna Amica. E un'opportunità per il produttore che può entrare nel circuito Campagna Amica contattando la sede Coldiretti più vicina.

LA BOTTEGA SUL MARE UNA CENTRALE A GAS TRA I VIVAI PISTOIESI Le aperture si moltiplicano

Il taglio del nastro della bottega di Avenza

C'è tanto del passato e molto più ancora del futuro dentro il progetto delle Bottega di Campagna Amica. Le aperture si moltiplicano a tempo record. Già 100 in tutta Italia: saranno 20, entro la fine dell'anno, in Toscana. Sono destinate a diventare uno strumento formidabile per imprese agricole, cooperative, consorzi e privati, insieme ai mercati di Campagna Amica e ai punti di vendita diretta, le altre colonne portanti del “progetto per una filiera corta tutta italiana”. Particolare curiosità, nella nostra regione, ha destato l'apertura, a pochi passi dal mare, a Marina di Carrara, della prima Bottega apuana. 30 metri quadrati, in Via Felice Cavallotti, dove ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19,30 i consuma-

tori possono acquistare un'ampia gamma di prodotti: dal formaggio stagionato e fresco allo yogurt, dalle confetture al vino, dai legumi, alla mortadella nostrale, dal prosciutto ai biscotti, dall'olio all'ortofrutta. Al timone c'è “Naturalmente Lunigiana” di Pier Paolo Piagnieri che ha deciso di “convertire” il suo negozio in “Bottega”, sfruttando un brand forte e la rete del Consorzio Nazionale Produttori di Campagna Amica. In vendita, nella Bottega affacciata sul mare, i prodotti aziendali e il meglio del “Made in Italy” di origine agricola, garantito i al 100% dal marchio Campagna Amica. Una garanzia per chi acquista, una nuova opportunità di mercato per chi produce.

L'impianto è dannoso per economia e occupazione Chiude una fabbrica, 137 dipendenti rimangono senza lavoro. Si presenta un nuovo soggetto che propone di costruire una centrale elettrica sull'area ormai dismessa, tutti felici ed istituzioni pronte a dire sì al nuovo progetto. Senza conoscere i dettagli e le ricadute effettive dell'investimento sul territorio. Accade a Pistoia, sull'ex area Radicifil, dove il gruppo svizzero Repower vorrebbe costruire una centrale elettrica convenzionale (a gas). L'area è alle porte della città, circondata da aziende vivaistiche, che rappresentano un'eccellenza toscana in Italia ed Europa. Il vivaismo pistoiese conta circa 1.500 aziende con oltre 5.000 addetti che generano una produzione lorda vendibile di circa 500 milioni di euro l'anno, attivando un indotto con oltre 3.000 operatori. Se la centrale andasse in porto, a queste aziende verranno espropriati 11 mila mq di terreni (per costruire una centralina di smistamento) e alcuni imprenditori si vedrebbero costretti a chiudere. Se nel bel mezzo dei vigneti del Chianti,

dove si coniuga sviluppo, occupazione e ambiente, si proponesse la costruzione di una centrale elettrica, qualche prestigiosa testata giornalistica d'Oltreoceano dedicherebbe l'ennesimo articolo agli italiani 'masochisti'. Le piante ornamentali forse non godono del prestigio del Brunello, ma i produttori pistoiesi nel mondo vendono

nobile dell'ipotetica conservazione dei posti di lavoro, che non poche volte ha prodotto molti guasti e sprechi di risorse, in Italia ed in Toscana. Nel caso specifico, poi, solo una decina dei precedenti 137 occupati, potrebbero essere riassorbiti nella nuova attività a fronte di potenziali effetti negativi che potrebbero travolgere il settore vivaisti-

piante e con esse il territorio, che evidentemente favorisce produzioni pregiate, sane e certificate. L'iter burocratico per autorizzare la centrale è ancora in corso. Ma non è mancata la frettolosa accettazione della politica locale (Provincia e Comune), senza attendere che la Regione stilasse la valutazione di impatto ambientale. Fretta giustificata dal fine

co (diminuzione dell'occupazione e chiusura di alcune aziende). Per mettere a fuoco i rischi Coldiretti Pistoia ha commissionato una ricerca a docenti dell'Università di Pisa. Tanti i motivi di preoccupazione: incoerenza progettuale con il piano energetico regionale, nessun vantaggio per abitanti e sistema economico, insufficienza o mancanza di dati sul-

l'impatto prodotto dalla centrale su aria, ambiente idrico, suolo, flora, fauna, ecosistemi, paesaggio e salute pubblica. E poi totale mancanza della valutazione degli effetti delle radiazioni ionizzanti. Tutto questo in cambio di un apporto energetico da fonte convenzionale (gas metano) che non è in linea con quanto indicato dal piano energetico della Regione Toscana e poteva essere già raggiunto dal 2008 ad oggi con l'installazione di impianti fotovoltaici in tutta la regione. Tra i presunti vantaggi ipotizzati da Repower c'è l'utilizzo del calore residuo della centrale per riscaldare le serre dei vivai. Peccato che le poche piante prodotte in serra a Pistoia, necessitino solo del calore del sole (la sintesi della ricerca a questo link: http://www.pistoia.coldiretti.it). Non si è conservatori se si difendono attività economiche e gli occupati: il vivaismo pistoiese non è una delle tante (purtroppo!) realtà che, per sopravvivere, invocano risorse pubbliche. I vivai le risorse le producono, insieme alle piante.


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Multifunzionalità

la campagna TOSCANA

LA TOSCANA DELLA CREATIVITA' Ecco l'agricoltura che coniuga talento e originalità La Toscana si conferma terra di originalità e talenti. Ammirata e celebrata anche per la sua capacità di creare innovazione, da qualunque angolazione la si guardi, la Toscana Felix sa sempre stupire. E così è stato anche questa volta. Alle finali 2011 di Oscar Green, il premio per l'innovazione, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che ha messo in campo idee straordinarie, capaci di anticipare i tempi e i bisogni della comunità, la nostra regione si è distinta. Nel Salone della creatività, allestito a Roma in Palazzo Rospigliosi, in vetrina sono state messe le diciotto idee considerate migliori: dal

miele con l'etichetta braille alla pasta 100% con grano italiano, dal maiale on line per salumi supervisionati al primo yogurt di latte d'asina per bambini intolleranti, dal vino dell'imperatore all'ospedale con menu a chilometro zero fino all'agricoltura che combatte la tratta degli schiavi. Tra tante idee innovative non poteva mancare l'originalità toscana. La regione ha partecipato alla mostra con due storie imprenditoriali uniche. Quella dell'azienda agricola Pascal Goldschmidt di San Casciano, che, nella sezione Stile e Cultura d'Impresa, ha stupito tutti con la proposta di voli in mongolfiera sulla

Val di Pesa. E quella della pistoiese Romiti e Giusti che, nella categoria Esportare il Territorio, ha mostrato la sua abilità nell'antica arte topiaria di “scolpire” piante che vengono vendute in tutto il globo. Due storie diverse che hanno conquistato il pubblico perché capaci di unire il “saper fare” con l'amore per la terra e la passione per la tradizione. Amore e passione sono anche le caratteristiche che hanno permesso all'Oasi di Baugiano di brillare a livello internazionale. L'azienda pistoiese infatti ha conquistato il secondo premio per l'innovazione conse-

gnato dal Commissario europeo all'agricoltura, Dacian Ciolos. L'appello del presidente del Consiglio Mario Monti alla valorizzazione dei talenti nazionali trova così riscontro nella realtà agricola italiana (e toscana) che ha saputo conquistare primati nella qualità, salubrità e creatività a livello europeo. L'Oasi di Baugiano, che qualche anno fa aveva già guadagnato un Oscar Green, ha nella didattica la sua missione principale che coniuga con l'organizzazione di divertenti agrivacanze a tema. L'antico fienile ospita inoltre una vera e propria “fabbrica” a impatto ambientale zero dove si realizzano fionde,

fucili a molla, burattini, giochi contadini che possono essere costruiti anche dai bambini. E' un'area archeologica che riproduce una fattoria del neolitico.

Dall’alto in basso: Stefania Correcher con il Commissario europeo all'agricoltura, Dacian Ciolos., Pascal Goldschmidt sulla sua mongolfiera e Luca Romiti con la sua arte topiaria

TERRANOSTRA

AGRI@TOUR PREMIA L'AZIENDA “IN QUOTA” PER LA TASSA DI SOGGIORNO INVESTIMENTI CONCERTATI

Un caseificio, una stalla informatizzata con ha portati a valorizzare tutte le potenzialità cento mucche, campi di patate, un agrituri- economiche del territorio montano, senza smo con percorsi storico-naturalistici... in alta abusarne e sfruttando le energie rinnovabili. quota. In località Melo, sull'Appennino Oggi producono e vendono direttamente ai Pistoiese nel comune di Cutigliano, opera l'a- consumatori e agli ospiti dell'agriturismo, a zienda “Le Roncacce” della famiglia Corsini: la piccoli negozi e anche alla grande distribudimostrazione che tutti i territori possono zione latte imbottigliato, ricotte, formaggi, stabilmente produrre ricchezza, anche a 1300 patate bianche del Melo, fragole e marmellametri di altezza. L'esperienza imprenditoriale, te. Inoltre, tramite la rete Campagna Amica, in occasione dell'ultima edizione di riforniscono di prodotti la mensa scolastica di Agri@tour, salone dell'offerta agrituristica che Pistoia. Oltre a pernottamento e ristorazione si tiene ogni anno ad Arezzo, ha ottenuto un a km zero, l'azienda agricola permette agli importante riconoscimento. E' infatti una ospiti dell'agriturismo di cimentarsi in itineradelle dieci imprese itari storico-culturali, nelliane selezionate e prel'attività di tiro con l'armiate da Terranostra, co in “3D” e nelle pasl'associazione agrituriseggiate sulla neve alla stica della Coldiretti, ricerca delle orme di con una sorta di “oscar” animali. “Il premio è per la creatività e l'innoun ulteriore riconoscivazione. Giuseppe mento nazionale Corsini e la moglie all'eccellenza dell'agriAnna Signorini sono coltura pistoiese e riusciti a sviluppare toscana - ha commenun'azienda (che nasce tato Andrea Landini, come allevamento di Presidente di Terrapecore agli inizi del nostra Toscana -. secolo scorso), abbiLe Roncacce dimostranando passione per la no che l'agriturismo è vivo e riesce ad andare natura e saggezza anche in territori diffigestionale. Tulio Marcelli (a sinistra) cili”. Un'impostazione che li premia Giuseppe Corsini

Valorizzazione delle aree periferiche, anche attraverso il rifacimento di strade bianche e segnaletica, azioni promozionali a favore della campagna, dell'agricoltura e dei prodotti tipici. È questo l'obiettivo del percorso di concertazione con gli enti locali, intrapreso nei mesi scorsi da Coldiretti, per chiedere un corretto ed equo investimento delle risorse raccolte. L'obiettivo? Fare in modo che le amministrazioni comunali investano una parte dei proventi della tassa di soggiorno sul miglioramento di tutto il territorio, non solo nella valorizzazione dei centri urbani. È ormai una certezza, infatti, che molti comuni della Toscana, da gennaio, introdurranno la tanto discussa imposta. Nel rispetto dell'autonomia impositiva dei singoli enti, l'organizzazione sindacale si sta battendo su due fron-

ti: il primo, l'adozione di regolamenti il più possibile omogenei in tutta la regione; il secondo, la destinazione concertata delle risorse, argomento su cui il decreto governativo, parlando solo di “interventi in materia di turismo”, resta generico. Le richieste messe nero su bianco in un documento, vengono consegnate dai dirigenti provinciali di Coldiretti e Terranostra ai sindaci di tutti i comuni, con la richiesta di attivare adeguati percorsi di partecipazione per definire le modalità di applicazione e versamento dell'imposta e il suo utilizzo. L'agriturismo, infatti, con i suoi numeri, porterà un gettito importante nelle casse municipali. Nel 2010 le oltre 4336 aziende presenti in Toscana hanno collezionato più 3 milioni di presenze, il doppio rispetto a quelle censite dieci anni prima.

LA PASTA DEI COLTIVATORI TOSCANI È nata la prima rete della Pasta dei coltivatori toscani per garantire al consumatore un prodotto di qualità e per supportare la competitività delle aziende locali aderenti alla filiera. Promossa dal Consorzio Agrario di Siena, nel ruolo di impresa capofila, la rete punta a divenire un modello per le altre filiere del territorio e nasce per assicurare la continuità nel tempo e sviluppare ulteriormente il cammino avviato con i piani integrati di filiera sostenuti dalla Regione Toscana. Oltre al Consorzio, la rete unisce 27 imprese agricole della provincia di Siena e il pastificio Fabianelli: una sinergia che ha portato alla sigla del protocollo d'intesa a cui hanno aderito, oltre a Coldiretti, Confindustria, Consorzio Agrario di Siena, Fondazione per il clima e la sostenibilità e Banca Cr Firenze.


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Servizi

la campagna TOSCANA

ALL'ASTA I TERRENI AGRICOLI PUBBLICI

L’ESPERTO RISPONDE

di Maria Chiara Lorenzini - Responsabile Epaca Livorno

Novità: diritto di prelazione ai giovani imprenditori Infortuni sul lavoro: a chi spetta l'indennizzo C'è grande attesa per il programma di dismissioni, contenuto nel maxiemendamento anticrisi, con cui si prevede la vendita di 338.000 ettari di terreni agricoli che, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del censimento dell'agricoltura, avrebbe un valore di 6 miliardi di euro. Entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali individuerà i terreni a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato e quelli di proprietà degli enti pubblici nazionali. Sono queste le linee guida fissate dal maxiemendamento, in cui si prevede, anche, la modalità di cessione, mediante trattativa privata per le proprietà di valore inferiore a 400 mila euro e mediante asta pubblica per quelle di valore pari o superiore a 400 mila euro. Ma le novità non finiscono qui: nel maxiemendamento, infatti, è stata accolta anche la propo-

sta targata Coldiretti e formulata al Forum di Cernobbio di vendere le terre pubbliche ai giovani coltivatori. L'obiettivo di questo disegno legislativo sostenuto da Coldiretti è di favorire lo sviluppo dell'imprenditorialità under 40, attraverso il riconoscimento del diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli (D. legislativo n. 185 del 21 aprile 2000 e successive modifiche). Regioni, Province e Comuni potranno quindi vendere “i beni di loro proprietà aventi destinazione agricola” conferendo mandato irrevocabile all'Agenzia del

Demanio, che “provvede al versamento agli Enti territoriali già proprietari dei proventi derivanti dalla vendita al netto dei costi sostenuti e documentati”. Il costo della terra è, infatti, il principale ostacolo all'ingresso dei giovani in agricoltura. E i prezzi, che variano in base alle colture e in base alle aree geografiche, in Toscana volano. Per capirlo basta scorrere le dalle tabelle redatte Provinciali Commissioni Espropri, dove sono fissati i valori-base. La quotazione di un vigneto Doc, in provincia di Firenze, non scende sotto i circa 19 mila euro a ettaro nei comuni del Mugello, ma nelle zone vocate è di gran lunga più alta. Tocca il massimo nell'area di Greve, Montespertoli e Tavarnelle dove va dai 47.000 in su. Per una vigna Docg, i valori agricoli medi oscillano da sopra i 35 mila agli oltre 58.000 euro a ettaro. Cifre da capogiro anche per chi punta all'acquisto di vivai nel distretto pistoiese (150 mila euro ad ettaro).

In questo numero de “La Campagna Toscana” ci concentriamo su un tema molto importante: la revisione degli infortuni sul lavoro. A ogni lavoratore assicurato, che subisce un infortunio sul lavoro, spetta, oltre al pagamento delle giornate di inabilità temporanea - i giorni di astensione dal lavoro -, qualora riporti conseguenze di carattere permanente (i cosiddetti postumi), un risarcimento economico da parte dell'Inail. Dal luglio del 2000 con l'entrata in vigore della nuova normativa è previsto che il risarcimento vada a coprire non solo la diminuzione della capacità lavorativa ma anche la valutazione del cosiddetto danno biologico, inteso come danno alla salute, vale a dire la menomazione dell'integrità psico-fisica della persona interamente considerata, a prescindere dall'attività svolta e dalla retribuzione percepita. Grazie a questa innovazione dunque non viene trascurato neanche il risarcimento per l'eventuale danno estetico (per esempio una cicatrice diversamente valutabile a seconda della parte del corpo in cui si trova). L'indennizzo riconosciuto dall'Inail varia in base alla gravità e, quindi, al grado della menomazione: per gradi di invalidità inferiori al 6% non spetta nessun indennizzo (cosiddetta franchigia); dal 6% al 15%: indennizzo in capitale (una tantum); dal 16% al 100%: costituzione di una rendita

mensile. Qualunque sia il grado di menomazione riconosciuto, in caso di successivo aggravamento delle condizioni fisiche, verificatosi entro 10 anni dalla data dell'infortunio (o 15 anni in caso di malattia professionale, ma anche oltre in caso di silicosi o asbestosi - amianto) si può fare istanza di adeguamento del danno biologico che mira al riconoscimento di: l'indennizzo in capitale, se la menomazione, originariamente inferiore al minimo indennizzabile, si è aggravata, raggiungendo o superando il grado del 6%; l'adeguamento dell'indennizzo in capitale se già erogato;¬ la liquidazione della rendita se la menomazione si è aggravata raggiungendo postumi di grado pari o superiore al 16%. Per presentare l'istanza di aggravamento è necessaria una valutazione medica che i consulenti del nostro patronato forniscono gratuitamente a tutti i cittadini. Saranno sempre gli operatori Epaca ad inoltrare telematicamente all'Inail le domande, seguendo l'intero iter amministrativo delle pratiche e tenendo informati gli assistiti delle varie fasi di lavorazione. Per i casi di infortunio o malattia professionale avvenuti prima del 25 luglio 2000, vige una disciplina differente. Data la complessità della materia è necessario che, in caso di infortunio sul lavoro o sospetta malattia professionale, gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del nostro patronato. Per maggiori informazioni o conoscere l'ufficio Epaca più vicino telefona al numero verde 800.667711 oppure visita il sito www.epaca.it.


PROGETTO NOVEMBRE DICEMBRE 2011

23-11-2011

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Informazioni Utili

la campagna TOSCANA

DONNE & INNOVAZIONE Finanziamenti più facili fino a 30 mila euro Imprese dirette da donne in crescita (+2%) secondo l'ultimo rapporto Unioncamere con la Toscana in cima alla lista tra le regioni dove l'imprenditoria è più rosa. Il trend positivo ha bisogno di essere confermato e consolidato. Un aiuto? Può arrivare da forme di microcredito su misura, per il finanziamento di progetti innovativi, presentati dalle donne che operano nel settore agricolo, anche nel caso in cui non siano titolari. E' l'iniziativa di CreditAgri Italia, il confidi di Coldiretti, e di Coldiretti Donne Impresa, con la predisposizione di un plafond dedica-

to. I finanziamenti previsti dal progetto, che rientra nell'ambito degli accordi con il Gruppo Banco Popolare, potranno essere rimborsati con rate trimestrali, semestrali o annuali posticipate, con tassi riservati alla convenzione. Da questa forma di finanziamento sono esclusi l'acquisto di immobili, di beni usati o spese non fatturate. Sono finanziabili invece le spese in conto gestione (spese per acquisto di materie prime; semilavorati; prodotti finiti; ecc.) e investimenti (es.: ristrutturazioni dei locali; acquisto di impianti, macchinari e attrezzature; arredi; mezzi

SCADENZE

di trasporto merci; sistemi informativi integrati per l'automazione; sistemi di comunicazione; impianti automatizzati; ecc.). L'importo massimo finanziabile è pari a 30.000 euro (il minimo è di 10.000 euro). La durata dei finanziamenti sarà compresa da un minimo di 36 mesi ad un massimo di 60, oltre al periodo di 6 mesi di preammortamento, durante il quale si restituirà solo la quota di interessi e non la parte di capitale. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al referente provinciale del credito presente in ogni Federazione Coldiretti.

l PREVIDENZIALI 16 dicembre 2011 Versamento 4° rata dei contributi operatori autonomi agricoli relativa al 2011 1 gennaio 2012 Decorrenza pensione di anzianità lavoratori autonom che hanno maturato il diritto entro il 31/12/2010. La domanda deve essere presentata entro il 31/12/2011. 1 gennaio 2012 Indennita di disoccupazione agricola 6 gennaio 2012 Scadono il termine per il pagamento della rata INPS relativa al 4° trimestre 2011 NOVITA': dal 1 dicembre 2011 diventa obbligatoria ed esclusiva la presentazione telematica all'INPS delle seguenti domande di prestazione: dilazione amministrativa, sospensione e sgravio per calamità naturali da parte delle aziende agricole, sospensione della cartella esattoriale dell'avviso di addebito, istanze riduzione sanzioni civile, compensazione contributiva, rimborso dei contributi, sgravio della cartella esattoriale dell'avviso di addebito, rimborso della cartella esattoriale e dell'avviso di addebito, rimborso o accredito trimestrale da parte dei datori di lavoro domestico, riduzione contributiva ex art. 59, comma 15 della legge N. 449/1997, pensioni ai superstiti e pensioni indirette.

l FISCALI

16 dicembre 2011 - ICI Scade il termine per il saldo dell'Imposta Comunale Immobili relativa al 2011 25 gennaio 2012 - INTRA Scade il termine per l'invio telematico dei Modelli INTRA relativi al quarto trimestre 2011 31 dicembre 2012 - OPERAZIONI RILEVANTI I soggetti titolari di partita IVA devono presentare la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA 31 gennaio 2012 - VARIAZIONI COLTURALI Scade il termine per presentare le denunce di variazioni colturali relative all'anno 2011

l TECNICHE

Prossimamente sono previsti 16 gennaio - Scade il termine per presentazione le dichiarazioni vitivinicole 16 gennaio - Richiesta per assegnazione delle quote latte bovino della riserva regionale 15 marzo - Misura 121 (Ammodernamento delle aziende agricole) 15 marzo - Misura 122 (Migliore valorizzazione economica delle foreste)

Formazione

PIANTE OFFICINALI, C'E' ERBOF

Coltivare e trasformare le piante officinali: c'è ancora tempo per iscriversi a “Erboff”, il corso di formazione promosso dal Centro Assistenza Imprese, della durata di 32 ore, che si terrà a Firenze presso l'aula di Centro Assistenza, in Via della Villa Demidoff, 64/D. Periodo di svolgimento: autunno-inverno. Il corso (a pagamento) è mirato a fornire le competenze base per la coltivazione, nozioni di farmacognosia ed erboristeria, botanica, tempo balsamico, metaboliti e principi attivi; la conoscenza delle specie più comuni come la lavanda, il rosmarino, il timo, la calendula e l'iris passando per trasformazione, condizionamento, essiccamento, distillazione, taglio e conservazione fino ai possibili “ruoli” delle piante officinali nell'azienda agricola, agrituristica e nella fattoria didattica. Gli interessati possono scaricare la scheda di adesione sul sito www.toscana.coldiretti.it oppure possono scrivere a caict.toscana.formazione@coldiretti.it. Per informazioni telefonare al 055-32357213

RSPP, PRONTO SOCCORSO E ANTINCENDIO La vasta offerta formativa di Coldiretti prevede corsi periodici rivolti a datori di lavoro ed addetti che assumeranno il ruolo di “Responsabile Servizio Prevenzione e protezione” all'interno dell'azienda. In programma corsi di primo soccorso e pronto soccorso aziendale, obbligatori per tutte le imprese costituite in forma di società o con dipendenti, e per addetti antincendio (di aziende valutate a basso e medio rischio), indispensabili per la formazione e l'addestramento di figure che devono acquisire nozioni sulla genesi e sullo sviluppo degli incendi, sui principi prevenzionistici e protezionistici e sull'utilizzo dei mezzi di estinzione portatili. Possono trarre utilità professionale anche datori di lavoro, addetti al servizio di prevenzione e protezione, responsabili della sicurezza, lavoratori, consulenti, professionisti.

HACCP, EX LIBRETTO SANITARIO Un ciclo di corsi Haccp per la formazione di alimentaristi (in sostituzione dell'ex libretto sanitario) rivolto a responsabili e addetti alle attività alimentari complesse e semplici e di aggiornamento rivolto agli imprenditori agricoli ma aperto anche a tutti gli operatori e le imprese che operano nel settore agroalimentare e dunque trattano i generi alimentari. I corsi, suddivisi, come previsto dalla normativa regionale, in moduli da 4, 8, 12 e 16 ore (durata che varia in funzione della figura da formare responsabile o addetto - e della tipologia di attestato da ottenere), sono in fase di organizzazione.

Gli interessati possono chiedere informazioni sull'offerta formativa presso la sede più vicina di Coldiretti oppure rivolgersi al CAICT SRL Formazione e Sviluppo in Via Della Villa Demidoff, 64/d scrivendo a caict.toscana.formazione@coldiretti.it.

ALLUVIONE: SOTTOSCRIZIONE PRO-AULLA Attivata una sottoscrizione volontaria per contribuire alla riapertura della sede di Aulla devastata dall'esondazione del fiume Magra. La violenza dell'acqua mischiata a fango, che ha inondato il centro della città lunigianese, mettendo in ginocchio oltre 200 attività, non ha risparmiato la sede locale di Coldiretti e dell'Associazione Regionale Allevatori, che si trovano in Piazza Nenni tra Via Lunigiana e Via della Resistenza, nell'area maggiormente danneggiata dagli eventi alluvionali. Per aderire alla sottoscrizione: Conto Corrente intestato a COLDIRETTI TOSCANA. Banca Sella - Agenzia 1 - Firenze. Causale: per la Lunigiana. IBAN: IT55R0326802802052869946150


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milc.it

PROGETTO NOVEMBRE DICEMBRE 2011

La pasta nata e cresciuta in terra di Toscana

Siamo coltivatori toscani e questa è la nostra pasta. Prodotta esclusivamente con il grano che nasce dalla terra di Toscana per essere lavorato a pochi chilometri dai nostri campi. E’ solo così che possiamo garantirvi la qualità di una pasta di prima scelta trafilata al bronzo. La terra di Toscana è per noi la nostra vita. Da oggi vogliamo condividerla con voi.


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