maggio 2016
Acqua N°60
Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere Laboratorio SPL Collana Acqua Abstract Il grossista dell’acqua nasce come risposta a problemi di scarsità della risorsa, in particolare nel Mezzogiorno. Una infrastrutturazione realizzata con fondi pubblici, con opere la cui gestione è stata affidata a enti o consorzi pubblici che oggi non sono in grado di assicurare gli investimenti necessari alle manutenzioni e alla sicurezza. La regolazione ha ricompreso le gestioni all’ingrosso all’interno del SII. Pur tuttavia, l’impostazione regolatoria sembra scoraggiare le gestioni non integrate, con alcune scelte che configurano una disparità di trattamento. The water wholesaler is an answer to resource shortages, particularly in the South of Italy. An infrastructure built with public funds, with works whose management has been entrusted to public bodies or consortia that nowadays are no more able to ensure the necessary investments in maintenance and security. The regulation has included wholesale management within the integrated water management. Nevertheless, the regulatory approach appears to discourage non-integrated management, with some choices that amount to unequal treatment.
REF Ricerche srl, Via Aurelio Saffi, 12, 20123 - Milano (www.refricerche.it) Il Laboratorio è un'iniziativa sostenuta da (in ordine di adesione): ACEA, Utilitalia-Utilitatis, SMAT, IREN, CO.MO.I. Group, Veolia, Acquedotto Pugliese, HERA, Metropolitana Milanese, Crif Credit Rating Agency, Cassa per Servizi Energetici e Ambientali, Cassa Depositi e Prestiti, Viveracqua, Romagna Acque, Water Alliance Gruppo di lavoro: Donato Berardi, Mario Rosario Mazzola, Francesca Signori e Samir Traini e-mail: laboratorio@refricerche.it
Gli ultimi contributi n. 59 - Acqua - Alla ricerca dell'efficienza, aprile 2016 n. 58 - Acqua - Qualità contrattuale rinforzata: arrivano standard minimi, rimborsi automatici, premi e penalità, marzo 2016 n. 57 - Acqua - Gli affidamenti nel tempo della responsabilità e delle scelte, marzo 2016 n. 56 - Acqua - La nazionalizzazione dell'industria idrica è una proposta irresponsabile, febbraio 2016 n. 55 - Acqua - Regolazione indipendente e scala provinciale: un progetto industriale per i SPL, febbraio 2016 n. 54 - Acqua - Partecipate pubbliche: le nuove regole dimenticano i servizi a rete di rilevanza economica, febbraio 2016 n. 53 - Acqua - Diffide, impugnative e poteri sostitutivi: la “stretta” via al riassetto della governance, gennaio 2016 n. 52 - Acqua - Metodo Tariffario Idrico 2.0: efficienza, disciplina e dimensioni, dicembre 2015 n. 51 - Acqua - Remunerazione del capitale: chi ha ragione, i mercati o le imprese?, novembre 2015 n. 50 - Acqua - La legge siciliana sul servizio idrico: un'intera Regione ripiomba nel caos, ottobre 2015 n. 49 - Acqua - Verso il nuovo Codice degli Appalti: come conciliare trasparenza e semplificazione, ottobre 2015 Tutti i contributi sono liberamente scaricabili, previa registrazione, dal sito REF Ricerche
La missione
Il Laboratorio Servizi Pubblici Locali è una iniziativa di analisi e discussione che intende riunire selezionati rappresentanti del mondo dell´impresa, delle istituzioni e della finanza al fine di rilanciare il dibattito sul futuro dei Servizi Pubblici Locali. Molteplici tensioni sono presenti nel panorama economico italiano, quali la crisi delle finanze pubbliche nazionali e locali, la spinta comunitaria verso la concorrenza, la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, il rapporto tra amministratori e cittadini, la tutela dell’ambiente. Per esperienza, indipendenza e qualità nella ricerca economica REF Ricerche è il “luogo ideale” sia per condurre il dibattito sui Servizi Pubblici Locali su binari di “razionalità economica”, sia per porlo in relazione con il più ampio quadro delle compatibilità e delle tendenze macroeconomiche del Paese. Donato Berardi Direttore e-mail: dberardi@refricerche.it tel. 02 87078150
Acqua N°60
Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Il grossista idrico : la genesi Scambi all'ingrosso: fornitura di acqua e altri servizi
Il grossista "puro" si occupa della sola fornitura di acqua all'ingrosso
Approvvigionamen to idrico nel Mezzogiorno: infrastrutture datate costruite con fiscalità generale o con fondi pubblici
Difficoltà nel manutenere le infrastrutture per mancanca di risorse
I servizi all’ingrosso nel settore idrico sono molto spesso associati all’acquisto di acqua da parte dei distributori che non dispongono di fonti proprie di approvvigionamento e che si rivolgono a soggetti terzi che gestiscono le attività di captazione e adduzione della risorsa. Più in generale, un ruolo del grossista è possibile in tutti i segmenti della filiera (acquedotto, fognatura e depurazione) e può svilupparsi in differenti modalità: • cessioni di acqua all’interno dello stesso ATO; • cessioni di acqua tra gestori confinanti; • gestione di reti di adduzione al servizio di uno o più ATO; • gestione di invasi o condotte ad uso plurimo; • scambio di servizi all’ingrosso tra operatori. Per quanto riguarda nello specifico la fornitura di acqua all’ingrosso, oggetto specifico del presente contributo, è difficile trovare dei grossisti “puri”: le poche realtà esistenti sono concentrate nelle regioni meridionali, SiciliAcque, Acque Campania e Sorical per citare le più grandi, con la sola eccezione di Romagna Acque, che opera invece in Emilia-Romagna. Molto spesso l’attività di captazione e adduzione viene espletata contestualmente alla gestione di altre fasi della filiera, in un’ottica di integrazione verticale. Più nel dettaglio, per quanto riguarda il Mezzogiorno, l’approvvigionamento idrico è in gran parte basato sulle risorse accumulate in serbatoi artificiali e sui connessi sistemi idrici la cui costruzione risale a epoche remote, in alcuni casi alla prima metà del secolo scorso. Si tratta di sistemi di dighe e condotte di approvvigionamento con estensione anche sovraregionale, il cui valore patrimoniale, valutato al costo di ricostruzione, è pari ad alcune decine di miliardi di euro. Il costo del loro finanziamento è stato storicamente sostenuto dalla fiscalità generale o, in periodi più recenti, con il contributo dei fondi comunitari: la principale protagonista degli interventi pubblici è stata la Cassa per il Mezzogiorno, sia direttamente nei suoi primi decenni di vita, sia indirettamente come ente finanziatore, con il contributo di enti regionali o consorzi di bonifica nel ruolo di enti attuatori.
Nonostante la vita tecnica molto lunga (100 anni e oltre per i serbatoi, 60-80 anni per le grandi condotte), con l’incedere del tempo tutte queste opere necessitano di interventi di manutenzione ingenti, soprattutto per ragioni di sicurezza e obsolescenza rispetto alla normativa tecnica di settore: uno sforzo di investimento che raramente gli enti chiamati a gestirle riescono a profondere. Le motivazioni sono riconducibili innanzitutto alla natura stessa degli enti, per lo più enti regionali non economici, quando non direttamente le Regioni, o consorzi di bonifica che hanno risorse finanziarie e tecniche limitate, a cui si assomma un quadro normativo poco chiaro, che ancora oggi non consente una adeguata
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 3
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Acqua N°60 Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Sforzo di efficientamento contenuto da revisioni tariffarie ravvicinate
Deficit infrastrutturale ingente nel Mezzogiorno
In Emilia-Romagna, Romaga Acque si occupa della fornitura di acqua all'ingrosso in 3 Ambiti Territoriali
valorizzazione economica delle infrastrutture1. Anche le novità introdotte dal nuovo metodo tariffario rischiano di non portare benefici in termini di investimenti nel settore e funzionalità del sistema, proprio per la mancanza di soggetti credibili in grado di assicurare il reperimento delle risorse finanziarie necessarie. Una situazione aggravata dall’impossibilità di fare ricorso a fondi pubblici che storicamente hanno avuto un ruolo preponderante nel finanziamento delle opere. Ecco quindi che lo stato delle infrastrutture per la produzione di acqua all’ingrosso nel Mezzogiorno risulta complessivamente deficitario, da un punto di vista non solo tecnico, ma anche organizzativo e gestionale, e sembra non avere una reale prospettiva, visto che i soggetti non sono in grado di attivare significativi investimenti. Peraltro, anche laddove le capacità manageriali sono presenti, ad esempio per la presenza di un partner industriale di riconosciuta affidabilità tecnica, lo stallo organizzativo e la mancanza di coordinamento tra i tanti livelli di governo locale, ostacolano la realizzazione delle infrastrutture.
Il grossista e le sue peculiarità di soggetto industriale Una carrellata lungo lo stivale mostra come la figura del grossista “puro” sia pressoché inesistente al Nord e al Centro, con l’eccezione di Romagna Acque e di poche piccole realtà infra-ambito. Al contrario in tutte le Regioni meridionali, escluso l’Abruzzo, si osserva la presenza di un soggetto deputato all’approvvigionamento di acqua all’ingrosso.
In Emilia-Romagna, Romagna Acque, società a capitale pubblico, si occupa della fornitura di acqua all’ingrosso al gestore del servizio idrico (HERA) in 3 ambiti territoriali. Il ruolo di grossista si caratterizza anche per un’elevata mole di investimenti effettuati sia diretta1 Fanno eccezione i serbatoi ad uso idroelettrico, affidati direttamente ai concessionari, che trovano una loro finalizzazione economica nella produzione di energia rinnovabile.
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 4
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Acqua N°60 Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
In Molise opera una società in house
Puglia e Basilicata: soggetti diversi per usi diversi
In Sardegna opera un unico soggetto che fornisce tutti gli utenti
mente, nel segmento di acquedotto, e sia indirettamente, cioè come finanziatore di opere realizzate dal gestore, anche in segmenti diversi dall’ingrosso: è questo il caso, ad esempio, del recente Piano di Salvaguardia della Balneazione di Rimini che consiste in infrastrutture per la depurazione. La tariffa all’ingrosso riconosciuta al gestore è stabilita sulla base del metodo tariffario ed è sottoposta ad approvazione da parte di AEEGSI.
In Molise opera l’in house regionale Molise Acqua (ex-ERIM) che gestisce le fonti di approvvigionamento (sorgenti e serbatoi artificiali), gli impianti di potabilizzazione e le condotte di adduzione esterne di alimentazione dei serbatoi di compenso, ancora in massima parte in gestione comunale in economia. La mancanza di un soggetto gestore unitario a valle del ciclo idrico integrato, ancora in fase di costituzione in applicazione della legislazione regionale recentemente approvata, genera significative difficoltà finanziarie a Molise Acqua e impedisce l’attivazione dei necessari investimenti.
In Puglia e Basilicata il principale gestore all’ingrosso è l’Ente Irrigazione Puglia, Lucania e Irpinia (EIPLI, in liquidazione) che gestisce una decina di serbatoi fra i quali quelli dell’arco apulo-lucano e grandi condotte di approvvigionamento che riforniscono Acquedotto Pugliese (AQP) per circa 240 milioni di mc/anno, alcuni comprensori irrigui in Basilicata e Puglia, nonché grandi aree industriali, quali l’ILVA di Taranto. Altri grossisti sono i Consorzi di Bonifica che gestiscono invece serbatoi ad uso plurimo irriguo-potabile che alimentano anche Acquedotto Pugliese. Inoltre in Basilicata esiste la società regionale “Acqua SpA” che gestisce altri impianti prevalentemente a scopi diversi da quelli civili. Questa società è stata creata dalla Regione Basilicata circa 15 anni fa per sostituire EIPLI, ma in pratica questo processo non è mai stato perseguito, per cui sono coesistite entrambe le realtà senza reali prospettive di sviluppo. In un accordo in fase di sottoscrizione tra Presidenza del Consiglio e le Regioni Basilicata e Puglia è previsto che venga definito in tempi brevi il nuovo assetto organizzativo della gestione degli impianti di approvvigionamento all’ingrosso, unificando le strutture di competenza di EIPLI e di Acqua SpA, valutando anche la possibilità di accorpare anche la gestione degli impianti ad uso multiplo attualmente di competenza dei consorzi di bonifica. La tariffa applicata da EIPLI è stata sino al 2015 stabilita in base ad un Accordo di Programma sottoscritto nel 1999 fra il Ministero dei Lavori Pubblici e le Regioni Basilicata e Puglia, che ha anche determinato la componente ambientale della tariffa e le sue modalità applicative. Diversamente, nel nuovo accordo è previsto che la determinazione delle tariffe idriche, comprese le componenti del costo ambientale e della risorsa, si basi sulla metodologia definita dal regolatore nazionale. In Sardegna opera l’Ente Acqua Sardegna (ENAS) che, con le Legge Regionale 19/2006, si occupa dell’approvvigionamento all’ingrosso per tutti gli utenti (civili, irrigui e industriali), grazie alla gestione di diverse decine di serbatoi artificiali, alcuni di notevoli dimensioni. L’Enas, che deriva dalla trasformazione dell’Ente Autonomo Flumendosa (EAF) e dalla incorporazione con personale e strutture provenienti dall’Ente Sardo Acquedotti e Fognature (ESAF) e dai consorzi di Bonifica, è un ente pubblico non economico strumentale della Regione. Il principale utente è il gestore del SII (Abbanoa) che ha intrapreso un percorso
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 5
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Acqua N°60 Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
In Campania oltre ad un soggetto privato, la stessa Regione svolge il ruolo di grossista
In Calabria l'adduzione è affidata ad un soggetto pubblicoprivato che ha come utenti i Comuni
In Sicilia una società mista si si occupa della gestione delle infrastrutture di approvvigionamento primario
di rientro dallo squilibrio economico-finanziario (perequazione) e la cui difficoltà si ripercuotono su ENAS, limitandone la capacità di autofinanziamento che deve basarsi esclusivamente sui trasferimenti regionali e nazionali. Le tariffe applicate per l’acqua all’ingrosso vengono stabilite annualmente da una delibera della giunta regionale2, secondo un iter che non è coerente con l’impostazione della regolazione AEEGSI.
In Campania, si registra la presenza di due grossisti: il soggetto privato Acque Campania (Veolia-Vianini) che, in forza di una concessione a terzi gestisce l’Acquedotto della Campania Occidentale, e la Regione stessa che invece gestisce direttamente l’Acquedotto Campano. Si tratta di due acquedotti, realizzati entrambi dalla Cassa per il Mezzogiorno, alimentati da sorgenti3 e strettamente connessi che alimentano usi esclusivamente civili, ed in particolare gli ATO Napoli-Volturno e Sarnese-Vesuviano. Il contratto di concessione prevede anche la riscossione delle tariffe per la vendita ai Comuni di entrambi gli acquedotti e il versamento di un canone alla Regione Campania, trattenuto dal gestore ma vincolato a finanziare gli investimenti nel settore. Le tariffe applicate e le modalità del loro aggiornamento sono stabilite nel contratto di concessione, ma recentemente AEEGSI le ha considerate non sufficientemente motivate e ha per questo motivo sanzionato la gestione con una riduzione del 10% delle tariffe per il periodo regolatorio 2012-2015. Anche in questo caso le difficoltà finanziarie dei gestori distributori si riflettono sulla capacità dei gestori di acqua all’ingrosso di intervenire tempestivamente nella manutenzione e nel rinnovo delle infrastrutture primarie. Non si tratta dunque di criticità legate alle capacità gestionali della fase a monte, quanto di una mancata trasmissione della catena a valle della filiera. In Calabria il segmento all’ingrosso è in capo al soggetto sovra-ambito misto pubblicoprivato Sorical (la Regione Calabria detiene il 51% e Veolia il 49%) che gestisce le infrastrutture di adduzione ad uso civile e ha come utenti i singoli enti locali, non essendo stati ancora attivi gli Enti di Governo d’Ambito (e prima ancora le Autorità d’Ambito). Le difficoltà di incasso nei confronti dei Comuni hanno provocato un forte squilibrio finanziario che ha indotto i proprietari a chiederne la liquidazione per eccessivo indebitamento. Anche in questo caso dunque non si è trattato di criticità di natura industriale ma prettamente di carattere finanziario. La tariffa idrica, stabilita in sede di aggiudicazione della gara per la scelta del partner privato della società mista, non risulta esser stata ancora approvata da AEEGSI.
Infine in Sicilia esiste il gestore sovra-ambito all’ingrosso per usi civili Siciliacque (75% Veolia e 25% Regione Siciliana) che gestisce le infrastrutture di approvvigionamento primario (serbatoi artificiali, sorgenti, lunghe condotte di adduzione e potabilizzatori) precedentemente affidate con ridotta efficacia all’Ente Acquedotti Siciliano. Questa società 2 L.R. 19/2006 art.17 commi 1 e 2. 3 Esistono inoltre alcuni serbatoi artificiali che potrebbero essere utilmente collegati ai due acquedotti, come ad esempio quello di Campolattaro, costruito e mai utilizzato.
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 6
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Acqua N°60 Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
alimenta in percentuali elevate gli ATO di Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani e in misura marginale quelli di Messina e Palermo. In questo caso la tariffa stabilita in sede di gara è stata rielaborata e sottoposta ad AEEGSI, che non ha ancora dato l'approvazione. Accanto a Siciliacque, l’approvvigionamento primario in Sicilia è assicurato da circa 50 serbatoi artificiali, alcuni ad uso multiplo, di pertinenza della Regione e gestiti direttamente da quest’ultima o affidati ai Consorzi di Bonifica. Anche in questo caso l’insufficiente manutenzione e la necessità di interventi di ripristino degli organi di scarico ne stanno compromettendo la funzionalità, come più volte evidenziato dal Servizio Dighe che potrà essere costretto in tempi brevi a limitarne la capacità di invaso.
L’ingrosso è riconosciuto nel perimetro del SII Il segmento all'ingrosso entra nel perimetro della regolazione
Con l’avvento della regolazione in capo all’Autorità nazionale si sono registrati alcuni interessanti cambiamenti. Il Metodo Tariffario Transitorio, infatti, per la prima volta, ha riconosciuto le attività all’ingrosso, siano esse di acquedotto, fognatura e depurazione, all’interno del perimetro della regolazione. I venditori all’ingrosso, in quanto considerati alla stregua dei gestori dei SII, sono tenuti a comunicare le informazioni in conformità con quanto previsto per gli altri soggetti4. 4 Il Tar Lombardia, con sentenza 15 maggio 2014 n. 1274, ha confermato che sono assoggettate alla nuova regolazione tutte le attività pertinenti al servizio idrico integrato, incluse le attività svolte da grossisti, quale che sia il titolo in forza del quale il servizio viene svolto”.
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 7
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Acqua N°60 Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Il MTN escludeva i sevizi all'ingrosso dal perimetro di attività
I grossisti fronteggiano un rischio di insolvenza maggiormente concentrato
Si tratta di un’importante novità, dato che il Metodo Normalizzato del 1996 (MTN) escludeva dal perimetro della regolazione il servizio di erogazione di acqua all’ingrosso, quando svolto da operatori diversi rispetto a quelli del SII, e per assimilazione qualsiasi altro servizio all’ingrosso5. La determinazione delle tariffe all’ingrosso era dunque rimasta ancora alla regolazione del CIPE6 che per lungo tempo ha sottoposto l’evoluzione tariffaria dei gestori di acqua all’ingrosso alle medesime regole di incremento previste per la distribuzione di acqua ai clienti finali, inclusi sia il fattore di incremento per nuovi investimenti, sia la penalizzazione per mancata realizzazione degli investimenti. L’assoggettamento alla regolazione AEEGSI anche dell’ingrosso ha da un lato riscontrato il favore degli enti di governo d’ambito, ma al tempo stesso è stata criticata dai soggetti interessati che hanno lamentato la difficoltà di reperire e trasmettere le informazioni, nonché la non immediata mutuabilità delle formule di determinazione dei moltiplicatori tariffari previste per i gestori integrati. Per quanto riguarda poi la fornitura di acqua all’ingrosso, i grossisti hanno sollevato anche una questione sul diverso rischio operativo fronteggiato, in quanto il loro profilo di rischio è maggiormente concentrato rispetto a quello dei gestori integrati, in ragione del ristretto numero degli utenti servizi (Comuni o gestori della distribuzione), laddove la morosità anche di un solo soggetto può arrivare a causare l’insolvenza del grossista. A ciò si aggiunge l’impossibilità del grossista di ricorrere a deterrenti, come ad esempio l’interruzione del servizio, e l’indisponibilità di istituti di garanzia, quali i depositi cauzionali. AEEGSI, tuttavia, non riconosce tali specificità nel metodo tariffario e anzi esclude i grossisti dal meccanismo di perequazione. Una circostanza che potrebbe sostanziare una violazione del principio di parità di trattamento tra le gestioni e che contraddice l’essenza dei sistemi di perequazione, che è quella di garantire la sostenibilità economica e finanziaria delle gestioni idriche efficienti.
La regolazione dell’ingrosso nel secondo periodo regolatorio
Con il secondo periodo regolatorio, AEEGSI ha confermato il perimetro di applicazione (come già espresso nel DCO 406/2015/R/IDR), esplicitando che la regolazione economica ricomprende anche i soggetti che gestiscono ciascuno dei singoli servizi che compongono il SII, ivi compresi i servizi di captazione e adduzione e dunque anche la gestione di invasi da cui consegue la vendita di acqua all’ingrosso. Nonostante il pregio di perseguire una linea di continuità il sistema regolatorio adottato presenta alcuni aspetti di criticità che possono pesare sia a riguardo di una corretta va-
5 Era esplicitamente indicato che “il MTN non disciplina il regime tariffario applicabile ad alcune attività che possono essere svolte dai gestori dei servizi idrici, tra cui appunto le prestazioni all’ingrosso (acqua, collettamento e trattamento)”. L’inapplicabilità del MTN è stata ribadita anche dal Conviri che, nel Parere 8338 del 11 novembre 2011, riportava: “per quanto attiene al prezzo dell’acqua all’ingrosso, all’attualità manca una disposizione che ne fissi le modalità di determinazione…”. 6 Il CIPE aveva inizialmente dettato i criteri per la determinazione delle sole tariffe del servizio di acquedotto, ma successivamente, con delibera n. 248/97, ha dato avvio alla regolazione delle tariffe del servizio di depurazione e della vendita di acqua all’ingrosso.
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 8
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Acqua N°60 Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere lutazione degli andamenti tariffari sia in relazione agli spazi concessi ai diversi soggetti interessati (gestore, grossista, regolatore regionale) per promuovere gli investimenti o la qualità del servizio.
I costi di acquisto dell'acqua all'ingrosso sono considerati costi operativi, invece dovrebbero tener conto della quota capitale del grossista
Il metodo tariffario prevede un doppio efficientamento: a monte sui grossisti e a valle sui gestori del servizio
Il blocco dei costi riconosciuti per l'acquisto di acqua all'ingrosso è problematico
Per quanto riguarda nello specifico i costi all’ingrosso due sono gli aspetti particolarmente delicati. Il primo riguarda il meccanismo di efficientamento previsto nel metodo tariffario. Come ampiamente argomentato in un precedente contributo di questa collana, AEEGSI ha fissato tetti massimi agli incrementi tariffari sulla base dei costi operativi delle gestioni in relazione alla media nazionale. Alle gestioni con costi operativi inferiori ad una certa soglia (109 euro/pro capite) è consentito un incremento tariffario maggiore rispetto a quelle che presentano costi operativi superiori. In un tale quadro di riferimento, i costi all’ingrosso sono considerati costi operativi per il gestore a valle, ma in realtà dovrebbero tenere conto della quota capitale relativa agli investimenti realizzati dal grossista. Tali costi di capitale, di cui AEEGSI non tiene conto possono rappresentare una quota significativa del costo operativo del gestore all’ingrosso, e dunque penalizzare indebitamente i gestori delle fasi a valle. Strettamente legato a questo aspetto è poi il fatto che il grossista “puro”, in quanto soggetto rientrante nel perimetro delle regolazione tariffaria, è a tutti gli effetti assoggettato agli stessi criteri di efficientamento previsti per i gestori a valle. Se ne desume che il costo all’ingrosso rappresenta un costo già efficientato e andrebbe dunque escluso dalla quota dei costi operativi soggetti ad efficientamento da parte del gestore a valle della distribuzione. In secondo luogo, per quanto riguarda nello specifico la fornitura di acqua all’ingrosso, la scelta del regolatore di “bloccare” a partire dal 2018 i costi sostenuti dal gestore del servizio per l’acquisto al valore sostenuto nel 2015 suggerisce alcune riflessioni. Se nelle intenzioni di AEEGSI un tale percorso regolatorio risponde al desiderio di incentivare la riduzione delle perdite di rete, vi è il rischio che si creino delle distorsioni. Il costo per l’acquisto di acqua all’ingrosso potrebbe infatti variare da un anno all’altro senza il volere del gestore, ad esempio per una maggior domanda degli utenti finali o a causa di un peggioramento delle qualità delle fonti proprie del gestore che è costretto a acquistare una maggiore quantità all’ingrosso.
Inoltre, il “blocco”, in quanto gravante solo sui gestori che acquistano acqua da soggetti terzi, pone alcune questioni in merito alla parità di trattamento tra gestori. Per questi motivi, da più parti è stata auspicata l’introduzione dei conguagli, che consentano di tenere conto dei casi in cui l’evoluzione dei volumi è influenzata da fattori indipendenti dalla sfera di influenza del gestore. Per quanto riguarda invece gli scambi di servizi all’ingrosso, l’AEEGSI non ha definito chiari criteri di determinazione delle tariffe.
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 9
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Acqua N°60 Il grossista industriale: da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere
Conclusioni La figura del grossista dell’acqua risponde storicamente all’esigenza di individuare un soggetto in grado di assicurare la disponibilità con continuità della risorsa idrica in contesti nei quali la disponibilità a scarsa. Tali soggetti sono artefici, sin dalla prima metà del secolo scorso, della infrastrutturazione idrica in larga parte del Mezzogiorno, con la realizzazione di dighe, invasi e grandi reti di adduzione. Una infrastrutturazione realizzata con fondi pubblici, con opere la cui gestione è stata affidata a enti o consorzi pubblici che oggi non sono in grado di assicurare gli investimenti necessari alle manutenzioni e alla sicurezza. Di recente, la regolazione AEEGSI ha ricompreso le gestioni all’ingrosso all’interno del perimetro del servizio idrico integrato, confermando con questo la volontà di assicurare che la tariffa copra anche i costi della manutenzione di queste opere. Pur tuttavia, l’impostazione regolatoria sembrerebbe scoraggiare le gestioni non integrate, con alcune scelte che sembrano configurare una disparità di trattamento tra le gestioni. Nella sua meritevole e auspicabile ricerca di eliminare situazioni poco efficienti in alcune aree del Paese, la regolazione nazionale corre il rischio di frenare lo sviluppo di modelli positivi in termini organizzativi e di governance, in cui si assiste alla “convivenza” della figura del grossista accanto a quella del gestore del SII, anche in un’ottica di efficace collaborazione non solo industriale ma anche finanziaria.
Acqua n. 60 - maggio 2016
Pagina 10
Il grossista industriale : da garante dell’approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere